Trentino Industriale giugno-luglio 2015

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ANNO 56 | N°03 GIUGNO | LUGLIO 2015 L’Assemblea pubblica di Confindustria Trento celebra la nuova industria 4.0 Speciale meccatronica Verso la manifattura intelligente Associazione Bonazzi candidato Presidente. Il Consiglio rinnova la Giunta Education Cento proposte per la crescita

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Il bimestrale di Confindustria Trento

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ANNO 56 | N°03

GIUGNO | LUGLIO 2015

L’Assemblea pubblica di Confindustria Trento celebra la nuova industria 4.0

Speciale meccatronicaVerso la manifattura intelligente

AssociazioneBonazzi candidato Presidente. Il Consiglio rinnova la Giunta

Education Cento proposte per la crescita

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editoriale

7 “Quattro anni per le imprese”

il punto

9 Polo della Meccatronica, leva per lo sviluppo

copertina

10 Verso la fabbrica intelligente

13 “Ingranaggi, fibra e chip”

17 Meccatronica, dalla Terra allo Spazio

19 "Cambiamento epocale per la manifattura"

22 Verso una ricerca aperta

23 “Il senso del poter fare”

speciale meccatronica

25 La nostra scommessa per la manifattura

29 Verso nuove soluzioni meccatroniche

32 Un "competence centre" internazionale

35 Istruzioni virtuali per l’uso

38 Open house 2015 al Gruppo BLM

41 Rivoluzioniamo l’industria con le startup

aziende

42 Tecnologia all'avanguardia

43 Manica apre il museo aziendale

45 Nuova sede per Elettropiemme

associazione

47 è Bonazzi il candidato alla presidenza

49 Energia, serve un’Italia sempre più “europea”

51 Bilancio in crescita per Assoservizi

innovazione

53 Dieci anni per il Cosbi

edilizia

55 Ance rinnova i suoi vertici

education

57 Tu Sei:assegnati i premi

59 Education per la crescita

60 Fondimpresa: formati altri 6mila lavoratori

internazionalizzazione

61 Mancato pagamento: come tutelarsi

62 Trentino Export brinda al futuro

economia

63 Operativo il fondo strategico regionale

64 Cinque Stelle al Merito del Lavoro

rubriche

10 copertina

25 speciale meccatronica

42 aziende

47 associazione

53 innovazione

55 edilizia

57 education

61 internazionalizzazione

63 economia

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L’editore si riserva di valutare di volta in volta la compatibilità con la rivista dei messaggi pubblicati proposti.

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ANNO 56 | N°03

GIUGNO | LUGLIO 2015

L’Assemblea pubblica di Confindustria Trento celebra la nuova industria 4.0

Speciale meccatronicaVerso la manifattura intelligente

AssociazioneBonazzi candidato Presidente. Il Consiglio rinnova la Giunta

Education Cento proposte per la crescita

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TRENTINO INDUSTRIALE Anno 56 | N. 3 Giugno - Luglio 2015

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Direttore ResponsabileAlessandro Santini

Comitato di RedazioneAlessandro BenedettiAlessandro LunelliRoberto BusatoPaolo AnghebenPierangelo BaldoLorenzo GarbariAndrea MarsonetEduard MartinelliRoberto Pisetta

RedazioneSilvia BrunoPrimo Bee

Direzione, Redazione e AmministrazionePalazzo Stella, Via Degasperi, 7738123 TrentoT 0461 360000 | F 0461 933551Internet: www.trentinoindustriale.come-mail: [email protected]

Progetto graficoGraffiti2000.com

StampaSaturnia | Via Caneppele, 46 | Trento 0461 822636 - 822603

EditoreAssociazione degli Industrialidella Provincia di Trento

PubblicitàITIS Srl | Via Degasperi, 77 | Trento | T 0461 360000Laura Canzian | T 338 7789032 | F 0461 933551

Autorizzazione del Tribunale di TrentoN. 71 del 10 febbraio 1990

Le tesi espresse nelle rubriche e negli articoli firmati impegnano soltanto l’autore e non rispecchiano quindi necessariamente le opinioni della rivista.

Associato all’UnioneStampa Periodica Italiana

INFORMATIVAAi sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196, si informano i destinatari del periodico che i dati dei medesimi sono conservati - con la garanzia di massima sicurezza - nell’archivio informatico del Titolare del trattamento: Associazione degli Industriali della Provincia di Trento via Degasperi 77 - 38100 TRENTO. Tali dati saranno utilizzati esclusivamente per l’invio del periodico e di eventuali allegati.Ai sensi dell’art. 7 del citato D.Lgs., i destinatari hanno diritto di conoscere, aggiornare, rettificare, cancellare i dati, nonché di esercitare tutti i restanti diritti ivi previsti mediante comunicazione scritta al Titolare del trattamento.

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Abbiamo chiamato così il volume che contiene la sintesi delle attività svolte nel mio quadriennio di Presidenza, che mi avvio a concludere. Le imprese sono state il nord della bussola che ha orientato la nostra azione.

Sono stati quattro anni sfidanti. Il quadriennio è iniziato nel 2011, anno in cui la crisi finanziaria scoppiata negli Stati Uniti è stata importata in Europa, travolgendo anche il nostro Paese.In questi ultimi anni la situazione economica e sociale è cambiata più di quanto sia avvenuto nei trent’anni precedenti. Ci siamo trovati sospesi tra il “non più” e il “non ancora”.

Cosa abbiamo fatto per le imprese?Abbiamo rivisto il meccanismo delle quote associative, per aumentare l’equità della contribuzione al nostro Sistema. Abbiamo reso il nostro bilancio più soste-nibile, contenendo le spese e – con la collaborazione dei dipendenti di Palazzo Stella – riducendo il costo del personale.Abbiamo avviato nuovi servizi per l’innovazione e l’internazionalizzazione, con un progetto speciale che porterà alcune imprese nella vetrina mondiale dell’Ex-po.Con i Sindacati abbiamo trovato un dialogo costruttivo, suggellato dai protocolli d’intesa firmati lo scorso anno.Inoltre – è stato il primo impegno all’inizio del mio mandato – abbiamo lavorato per i giovani, per favorire il loro ingresso nel mondo del lavoro. Con il progetto “Giovani industriosi” sono stati assunti più di 200 laureati nelle imprese associa-te e più di 800 studenti hanno svolto un lavoro estivo in azienda. Con il progetto “Tu Sei” sono stati coinvolti 5.300 studenti, con 150 partecipazioni aziendali e 140 degli istituti scolastici.

Chiudo la mia staffetta confindustriale con grande emozione e grande ricono-scenza a chi mi è stato vicino. Lascio il testimone nella mano esperta di Giulio Bonazzi, che sono sicuro saprà guidare l’Associazione nel migliore dei modi.

Ringrazio i miei compagni di viaggio, i colleghi di Giunta che hanno voluto con-dividere con me l’impegno, le difficoltà e i risultati di questi quattro anni.Ringrazio anche la struttura di Confindustria Trento, guidata dal Direttore Rober-to Busato, per la dedizione e la competenza con cui ha lavorato in questi anni, sapendosi adattare ai cambiamenti del contesto economico e dimostrandosi all’altezza del compito.

Paolo MazzalaiPresidente Confindustria Trento

“Quattro anni per le imprese”

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L’Assemblea Pubblica 2015 di Confindustria Trento è stata l’occasione per promuo-vere un tema di cruciale importanza, su cui stiamo lavorando intensamente come Associazione: quello, cioè, dell’evoluzione del comparto meccanico tradizionale nella direzione della cosiddetta “industria 4.0”. Un manifatturiero evoluto, che si integra con l’informatica, l’elettronica e altre componenti innovative della ricerca e dell’inno-vazione.

Di qui la scelta di ospitare i lavori dell’assise nel luogo in cui sta sorgendo, a Rovere-to, il Polo della Meccatronica. Un progetto che riteniamo strategico – sono diversi i gruppi nazionali e internazionali in fase di insediamento – e al quale stiamo dando il nostro fattivo contributo.

Perché sia veramente competitivo, perché possa favorire la competitività delle impre-se insediate, il Polo dovrà trovare il giusto equilibrio tra le tre anime che lo compon-gono: la produzione, l’innovazione, la formazione.

Insieme alle imprese, è fondamentale che anche gli altri attori concorrano con con-vinzione al successo del progetto. La Provincia ha deliberato il trasferimento, presso il Polo, delle sedi di un istituto tecnico all’avanguardia e di un brillante centro di formazione professionale. Altri, dalle attuali sedi, saranno in rete con il Polo. Essi dovranno essere capaci di interagire con le imprese e con i centri di ricerca, promuovendo forme efficaci di stage e di alter-nanza, ricorrendo al contributo di docenze business, condividendo laboratori con le imprese per l’apprendimento, la sperimentazione, l’applicazione. Allo stesso modo l’Università, con la quale abbiamo avviato un dialogo costruttivo, è fondamentale che dia un contributo importante al progetto.

Passa da qui, ne siamo certi, il futuro del nostro manifatturiero. È un treno che non possiamo perdere e sul quale – grazie alle opportunità offerte dai progetti di filiera – dobbiamo fare salire tutte le nostre imprese, per andare ancora più lontano.

Roberto Busato Direttore Confindustria Trento

Polo della Meccatronica, leva per lo sviluppo

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pre sostenuto: “Come Confindustria dobbiamo continuare ad avere un grande senso di responsa-bilità nei confronti del territorio in cui operiamo, nei confronti dei nostri dipendenti e delle loro famiglie, nei confronti dei giovani che rappresen-tano il nostro futuro” mentre come imprenditori, ha aggiunto, “dobbiamo avere più generosità nei confronti del nostro sindacato di categoria, che è ancora un fondamentale valore di rappresentan-za. Siamo una squadra, una grande squadra, che può vincere ancora per fare vincere il territorio nel quale viviamo”.Molto interesse ha suscitato l’intervento di Paolo Nespoli, astronauta dell’Agenzia spaziale europea rimasto a bordo della navicella russa Soyuz per 152 giorni nell’ambito della missione MagISStra. Nespoli ha ricordato come diverse parti meccani-che del modulo della stazione spaziale internazio-nale siano state realizzate proprio dall’industria italiana.

è aperta con la lettura del messaggio inviato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi l’as-semblea pubblica 2015 di Confindustria Trento.Nell’esprimere l’augurio di successo per il Polo della meccatronica di Rovereto che ha ospitato l’e-vento, Renzi ha sottolineato come esso rappresen-ti un ulteriore esempio di quella specializzazione “intelligente” della manifattura e dei servizi verso la quale il nostro Paese guarda con crescente in-teresse. Nel suo intervento, il presidente degli in-dustriali trentini ha esordito sottolineando come la scelta di un luogo simbolo dello sviluppo indu-striale del Trentino non sia casuale, ma motivata dal fatto che “vogliamo fare toccare con mano al Trentino, e in particolare ai colleghi impren-ditori oggi presenti, quali potenzialità hanno le nostre imprese e quali sviluppi possono avere gra-zie all’innovazione”. Mazzalai ha voluto tracciare un bilancio delle attività svolte nel corso del suo mandato, prima di ribadire un principio da sem-

Si

servizio fotografico di DINO PANATO

Dedicata alla manifattura intelligente, l’assemblea pubblica 2015 di Confindustria Trento si è tenuta lo scorso 17 aprile presso il Polo della meccatronica di Rovereto davanti a oltre 600 persone.

Verso la fabbrica intelligente

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Suggestivo il messaggio audio dalla Stazione spa-ziale internazionale inviato all’assemblea degli in-dustriali dall’astronauta trentina Samantha Cri-stoforetti. Prima donna italiana negli equipaggi dell'Agenzia spaziale europea, ha affermato: “Tro-vo estremamente significativa la sede che avete scelto per la vostra assemblea. Nel vostro Polo del-la meccatronica stanno nascendo le innovazioni dell’industria di domani. Credo che nessuno du-biti del fatto che l’innovazione è la strada maestra per consentirci di continuare a crescere e per ga-rantire un futuro pieno di opportunità ai giovani e alle giovani in Trentino, in Italia e nel mondo”.I lavori sono quindi proseguiti con una tavola rotonda, moderata dal direttore scientifico della Fondazione Nord Est, Stefano Micelli, alla quale hanno partecipato Sonia Bonfiglioli, presidente e Ad del Gruppo Bonfiglioli, Gian Maria Gros-Pie-tro, presidente del Consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, Paolo Bellutta della Nasa in collega-mento dagli Stati Uniti. I partecipanti al dibattito hanno portato le loro esperienze di uomini quo-tidianamente chiamati a rapportarsi con un con-testo scientifico ed economico in rapido divenire.Ha portato il suo saluto agli industriali anche il presidente della Giunta provinciale Ugo Rossi, che ha sottolineato l’attenzione del Governo loca-le alle istanze del mondo imprenditoriale trentino. Lo sforzo dei primi 450 giorni di governo – ha det-to – è stato concentrato sulle politiche di contesto, privilegiando la leva fiscale. L’intervento del Mi-nistro dell’Istruzione università e ricerca Stefania Giannini ha posto l’accento sulle importanti no-vità dell’imminente Piano nazionale della ricerca. “Servono centri che fungano da veri e propri hub per l’innovazione – ha detto -. Bisogna investire sul capitale umano, in modo da riuscire a for-mare talenti. Perché da questo dipende la nostra capacità futura di innovare”. I lavori si sono conclusi con l’intervento di An-drea Bolla, vicepresidente di Confindustria, che ha ricordato i principali interventi sollecitati dall’Associazione, soprattutto in materia fiscale: costo del lavoro, crediti d’imposta, pagamenti ar-retrati della pubblica amministrazione. L’assise degli industriali si è conclusa con una premiazione riservata ai molti giovani presenti in sala. Il ministro Giannini e il presidente Mazzalai hanno consegnato tre tablet ad altrettanti studenti delle scuole trentine che hanno partecipato all’as-semblea.

Nella hall del vecchio stabilimento scelto da Con-findustria Trento per la sua Assemblea Pubblica è stato allestito uno showroom dedicato all’esposi-zione dei prodotti delle imprese insediate presso il Polo della meccatronica. Erano presenti il Centro

Ricerche Ducati Energia, Bonfiglioli Mechatro-

nic Research, Dana Mechatronik Center, Carl

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sua relazione all’Assemblea pubblica di Rovereto, il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai ha esordito sottolineando come la scelta di un luogo simbolo dello sviluppo in-dustriale del Trentino non sia casuale, ma mo-tivata dal fatto che “vogliamo fare toccare con mano al Trentino, e in particolare ai colleghi imprenditori oggi presenti, quali potenzialità hanno le nostre imprese e quali sviluppi pos-sono avere grazie all’innovazione. Qui abbiamo aziende che sono partite dalla meccanica tra-dizionale, l’hanno coniugata con conoscenze e tecnologie nuove e hanno messo un piede nel futuro. Un passo che possono fare molte altre imprese del settore meccanico trentino, con im-portanti benefici anche per le rispettive filiere e catene di subfornitura. È così che si rigenera un settore produttivo duramente colpito dalla cri-si, ma che deve continuare a dare un contribu-to determinante per il benessere del territorio, come ha saputo fare finora. Questi anni duri hanno lasciato anche sul nostro territorio diver-si caduti. Ma ora è indispensabile concentrarci sui vivi e cioè su chi ha la possibilità di tirare il Trentino fuori dalle secche. Dobbiamo evitare di galleggiare in un presente incerto, annaspan-do senza una visione capace di prospettarci un futuro”.Mazzalai ha quindi aggiunto: “L’industria è – e deve restare – il motore dell’economia. Dob-biamo avere il coraggio della quotidianità, cioè dobbiamo affrontare giorno dopo giorno tutte le difficoltà, senza lasciarci sopraffare dalla pau-ra. Dobbiamo affrontare il processo di distruzio-ne creatrice”.Mazzalai ha tracciato, quindi, un bilancio delle attività svolte nel corso del suo mandato, non

prima di aver ringraziato i colleghi di Giunta e tutti quegli imprenditori che in questi anni hanno ricoperto cariche associative con molto entusiasmo, passione e impegno. A tale proposi-to ha ricordato come l’Associazione abbia ”ela-borato, in occasione delle elezioni provinciali del 2003, un documento con le proposte per il rilancio del Trentino, pubblicato sui tre quoti-diani locali; firmato con il sindacato il protocol-lo “Costruire il futuro del Trentino”, un’intesa per lo sviluppo economico e il lavoro; svolto un approfondito lavoro di analisi sul ruolo del-la Camera di commercio, in parallelo a quello svolto da Confindustria a livello nazionale, an-che attraverso il ricorso alla giustizia ammini-strativa, per ottenere maggiore trasparenza”. In particolare sul tema della politica industriale – ha sottolineato Mazzalai – abbiamo proposto

Nella

Suggestivo il titolo che il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai ha scelto per la sua relazione all’Assemblea pubblica ospitata nell’ex fabbrica Pirelli, oggi sede del Polo della Meccatronica.

copertina

“Ingranaggi, fibra e chip”

Paolo Mazzalai

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ma delle Comunità di valle, aumentava il nu-mero degli enti intermedi. Oggi la politica ci sta copiando, incentivando le aggregazioni dei Comuni”. Il Presidente di Confindustria Trento ha quindi aggiunto: “abbiamo lavorato per cre-are un’Associazione più leggera, più veloce e più efficace. Un’organizzazione che lavori davvero a fianco delle imprese. Tutto questo lo abbiamo fatto mantenendo bilanci in attivo. Lo stesso obiettivo che abbiamo nelle nostre aziende”.Mazzalai ha quindi rammentato come, nel cor-so della sua presidenza, l’Associazione abbia an-che ottenuto la certificazione Family Audit per la conciliazione famiglia-lavoro dei dipendenti, abbia elaborato un pacchetto di iniziative pen-sate per favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro con l’iniziativa “Giovani In-dustriosi” e abbia favorito, attraverso il progetto “Tu Sei”, la collaborazione tra imprese e scuole.La relazione del presidente Mazzalai si è quindi soffermata sui possibili scenari futuri del nostro sistema industriale che sembra aver imboccato con decisione “una metamorfosi verso la mani-fattura evoluta e il Trentino ha imboccato con decisione questa direttrice”. In particolare – ha continuato Mazzalai – “sulla meccatronica si sta scommettendo il futuro di buona parte della manifattura trentina e questo Polo della Mecca-tronica si candida a diventare un punto di ri-ferimento a livello nazionale”. La forza del mo-dello creato a Rovereto, ha precisato Mazzalai, consiste nella “coabitazione di imprese, centri di ricerca, scuole e università, che si contamina-no positivamente a vicenda”, ma ha anche ag-giunto che “ora è necessario e urgente completa-re il programma del Polo della Meccatronica nel

alla Provincia alcune misure per le imprese. E ci hanno ascoltato. Ci hanno ascoltato sul credito d’imposta per gli investimenti aziendali in ricer-ca e innovazione, che sarà operativo a breve. Ci hanno ascoltato sulle riduzioni Irap, che per il 2015 porteranno alle aziende trentine un rispar-mio complessivo di 160 milioni di euro”.Mazzalai ha evidenziato, inoltre, come l’attivi-tà svolta in Associazione durante la sua presi-denza sia stata all’insegna del “fare di più, con meno”, potenziando i servizi per gli associati con un budget in riduzione. Tale obiettivo - ha continuato Mazzalai – è stato perseguito “conti-nuando a investire in nuovi servizi come quelli sull’internazionalizzazione, il credito, la finanza d’impresa, la formazione e la consulenza, per ricordare i più rilevanti”.Non va dimenticato, ha precisato Mazzalai, come nel corso del 2013 l’Associazione abbia introdotto uno sconto del 10% sulle quote as-sociative “attraverso una riforma del sistema contributivo, ispirata ai principi di equità e uguaglianza”. Al contempo, per rendere più so-stenibili i costi della struttura associativa nel lungo periodo, sono stati cambiati, dall’inizio del 2015, i contratti di lavoro dei dipendenti dell’Associazione e delle società collegate, i qua-li a loro volta si sono ridotti di una mensilità lo stipendio annuo: “li voglio ringraziare a nome di tutti noi imprenditori”.Sempre in tema di organizzazione interna - ha aggiunto Mazzalai - non posso non ricordare come “sul fronte degli organi sociali, abbiamo snellito la rappresentanza territoriale. Abbiamo ridotto il numero dei delegati nel momento in cui l’Amministrazione provinciale, con la rifor-

Le parole chiave della relazione del

presidente Mazzalai

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contesto così favorevole. E questo non lo dob-biamo dimenticare mai”.Come imprenditori, ha aggiunto, “dobbiamo avere più generosità nei confronti del nostro sindacato di categoria, che è ancora un fonda-mentale valore di rappresentanza: siamo una squadra, una grande squadra, che può vincere ancora per fare vincere il territorio nel quale viviamo”. (pb)

più breve tempo possibile con una governance autonoma e con deleghe forti, per dare gambe a un progetto che sta finalmente prendendo for-ma. Un passaggio necessario, se vogliamo che sia un progetto attrattivo, capace soprattutto di trattenere sul territorio investimenti che altri-menti rischiano di finire altrove”.Mazzalai ha concluso il suo intervento con un messaggio a forte valenza sociale, afferman-do: “Come Confindustria dobbiamo continua-re ad avere un grande senso di responsabilità nei confronti del territorio in cui operiamo, nei confronti dei nostri dipendenti e delle loro famiglie, nei confronti dei giovani che rappre-sentano il nostro futuro. Ciò vale per tutti noi ma soprattutto per le aziende e gli imprenditori che hanno ricevuto molto dal territorio in cui operano. Se il luogo in cui cresciamo ci procu-ra vantaggi, parte di quelle risorse le dobbiamo restituire alla società. Se fossimo nati in un ter-ritorio meno dotato non avremmo trovato un

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l’astronauta trentina Samantha Cristofo-retti impegnata in orbita, è toccato ad un altro prestigioso astronauta italiano, l’ingegnere e uffi-ciale Paolo Nespoli, parlare dell’importanza della meccatronica nell’attività spaziale e delle rilevanti ricadute sull’attività industriale e sulla vita di tutti i giorni.Proprio le immagini suggestive del decollo dello Space Shuttle da Cape Canaveral hanno emozio-nato i presenti e aperto l’intervento di Nespoli, che ha operato presso la stazione spaziale inter-nazionale nel corso di due distinte missioni, nel 2007 e nel 2010/11, vivendo e lavorando in orbita in entrambi i casi per un periodo molto lungo (174 e 157 giorni).Nespoli ha esordito dichiarando il forte legame tra l’attività spaziale e la meccatronica, rimarcan-do l’importanza della ricerca scientifica e il ritor-no a livello tecnologico, economico, industriale, educativo e geopolitico. “La meccatronica ci consente di avere le tute per vivere nello spazio, i bracci meccanici, i laboratori di realtà virtuale per simulare le proprietà del-lo spazio, i veicoli spaziali” ha detto l’astronauta. Che ha poi raccontato cosa si provi a salire su “una mini bomba-atomica, un palazzo alto 15 pia-ni”, come ha definito il razzo spaziale. “Quando si è lassù cambiano le prospettive, si deve imparare a vivere come degli extraterrestri. S’impara a cam-minare, vivere e lavorare in assenza di peso, con deperimento organico poiché vi è una forte perdi-ta di calcio ed un indebolimento dello scheletro. Questa è una situazione di fronte alla quale si mettono in pratica anni ed anni di preparazione e di addestramento”. Le attività di ricerca svolte nella stazione orbitante riguardano le scienze della vita, le tecnologie, la

vita di tutti i giorni, le attività educative. Molte delle parti della stazione sono state disegnate e prodotte da industrie italiane, o con programmi diretti o con contratti con Nasa e Esa. “C’è ancora tanto da fare, ad esempio andare su Marte, una destinazione non facile da raggiungere e che necessiterebbe di un programma di 15 anni da 3-400 miliardi di dollari”. Un’impresa quasi impossibile. Ma bisogna dare una ragione alle in-dustrie, ai centri di ricerca e soprattutto ai giovani pronti a lavorare, ha concluso Paolo Nespoli: “Dia-mo loro la possibilità di raggiungere l’impossibi-le!” (rb)

CoN

Nell’intervento di Paolo Nespoli l’invito a continuare a sostenere la ricerca spaziale, l’investimento tecnologico delle industrie nazionali e l’educazione scientifica dei giovani.

Meccatronica, dalla Terra allo Spazio

copertina

Paolo Nespoli

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SoNia

Una tavola rotonda per fare dialogare impresa, banche e scienza. La meccatronica è un banco di prova per la collaborazione tra tutte queste componenti.

"Cambiamento epocale per la manifattura"

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Bonfiglioli, presidente e Ad del Gruppo Bonfiglioli, Gian Maria Gros-Pietro, presidente del Consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo Pa-olo Nespoli dell'Agenzia spaziale europea e Pao-lo Bellutta della Nasa in collegamento dagli Stati Uniti: questi i protagonisti della tavola rotonda moderata dal direttore scientifico della Fondazio-ne Nord Est Stefano Micelli, nel corso dell’Assem-blea Pubblica dello scorso aprile.I partecipanti al dibattito hanno portato le loro esperienze di uomini quotidianamente chiamati a rapportarsi con un contesto scientifico ed econo-mico in rapido divenire.Bonfiglioli ha spiegato che quello attuale è un cambiamento epocale per il mondo della mani-fattura e come la meccatronica ne rappresenti l’e-voluzione più avanzata, nonostante la carenza di

risorse umane con adeguata preparazione tecnica. “Noi – ha raccontato – facevamo prodotti mecca-nici, elettrotecnici, elettronici, e avevamo questa idea di metterli insieme, di farli diventare mecca-tronica, perché crediamo fermamente che l’evolu-zione, lo sviluppo delle aziende italiane passi at-traverso la meccatronica. Per questo siamo venuti ad insediarci qui, al Polo”.Gros-Pietro si è soffermato sulle modalità di soste-gno finanziario alle aziende che intraprendono la strada dell’innovazione, in particolare nel settore della meccatronica: “Il mestiere di una banca è di fare credito. Lo scorso anno in Italia abbiamo fatto credito alle imprese e alle famiglie per 27 mi-liardi. Quest’anno pensiamo di fare credito per 37 miliardi. Come lo facciamo? Con organizzazioni attive sul territorio, come è qui la Banca di Trento

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qui – ha aggiunto – vi sono le stampe tridimen-sionali delle rocce esplorate sul pianeta. Abbiamo ripreso la roccia marziana tramite telecamere tri-dimensionali, girandoci attorno, e poi ne abbiamo ricostruito l’aspetto tridimensionale, riproducen-dola con una stampante 3D a colori”. A propo-sito della robotica ha concluso: “Siamo ancora agli albori di questa tecnologia. Ma nei prossimi vent’anni vedremo la stessa esplosione alla quale abbiamo assistito per quanto riguarda internet".Con lui Paolo Nespoli, che ha evidenziato l'impat-to dell'impiego delle nuove tecnologie nell'indu-stria aerospaziale.

e Bolzano, in modo da accompagnare le impre-se quando investono. C’è una domanda buona (meno abbondante) e una domanda meno buona (più abbondante): la meccatronica fa parte della prima categoria. Oggi una banca deve aiutare le imprese a presidiare i vertici del quadrato magico al quale ha fatto riferimento già nel suo discorso il presidente Mazzalai: capitale proprio, risorse uma-ne, innovazione e internazionalizzazione”.Bellutta ha illustrato le tecnologie usate dalla Nasa per l’esplorazione di Marte e ha spiegato come si comandano i rover che stanno perlustrando la superficie marziana: “Tra le cose interessanti fatte

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1.Micelli2. Gros-Pietro3,. Bonfiglioli

4. Nespoli

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Ha

Dal Polo della Meccatronica il Ministro Giannini lancia il Piano nazionale del settore: “Necessario superare la dicotomia tra ricerca di base e applicata per porre le basi di uno sviluppo reale”.

Verso una ricerca aperta

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esordito con un plauso alla specificità del sistema trentino il Ministro dell’Istruzione Universi-tà e Ricerca Stefania Giannini: “Nella Provincia autonoma di Trento una virtuosa e illuminata tradizione politica ha capito, a partire da Bruno Kessler, che non c’è sviluppo, non c’è crescita sen-za un investimento continuativo e determinato nella ricerca, nella formazione e nell’innovazione”.Giannini ha poi posto l’accento sulle importanti novità del Piano nazionale della ricerca, strumen-to strategico del Governo pensato per fornire al mondo dell’impre-sa e dell’università, dunque all’in-tera società civile, condizioni di

sviluppo reale: “Sfatiamo un mito – ha dichiarato -: non c’è una separazione reale tra ricerca fondamentale e ricerca appli-cata. C’è un pensiero libero”. Il ministro ha pertanto precisato che l’obiettivo del piano è precisamente il superamento della dicotomia fra ricerca di base e applicata. “La ricerca aperta – ha continuato Giannini – permette di rendere il Paese più com-petitivo. Servono centri che fungano da veri e propri hub per l’innovazione. Bisogna investire sul capitale umano, in modo da riuscire a formare talenti. Perché da questo dipende la nostra capacità futura di innovare”.

“La chiave di volta per il nostro avvenire – ha concluso – è cre-are una sinergia tra investimenti pubblici e privati in ricerca e sviluppo”.

Stefania Giannini

Nel corso dell'Assemblea di Rovereto ha portato il suo saluto agli industriali anche il presidente della Giunta provinciale Ugo Rossi, che ha sottolineato l’attenzione del Governo locale alle istanze del mondo imprenditoriale trentino. Rossi ha eviden-ziato come lo sforzo dei primi 450 giorni di governo si sia con-centrato sulle politiche di contesto, privilegiando la leva fiscale. A questo proposito ha citato i principali strumenti messi in campo dalla Provincia: l’anticipazio-ne dei crediti per le aziende, il fondo strategico, l’accorciamento dei tempi per l’approvazione dei Prg, le iniziative per favorire la crescita del capitale umano e in particolare il dialogo tra scuola e lavoro, la banda larga. "Ma la vera sfida – ha detto – è avere una pubblica amministra-zione più vicina ai cittadini e alle imprese".

Il saluto del presidente della Provincia Ugo Rossi

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suggestione dei collegamenti e dei “racconti” spaziali ha con-tagiato anche Andrea Bolla, vi-cepresidente di Confindustria, chiamato a chiudere – anche in rappresentanza del presidente Giorgio Squinzi – l’Assemblea ge-nerale.Bolla ha rivolto ai presenti l’invito ad alzare lo sguardo verso lo spa-zio: non quello della fantascien-za, ma quello che è proprio della scienza, della tecnologia, del genio dell’uomo, della forza di volontà e del coraggio nello sfidare l’ignoto.“Se c’è un compito che una classe dirigente non può disertare – ha detto - è proprio quello di saper trasmettere il senso del futuro, il senso del poter fare”. Bolla ha poi passato in rassegna i temi che sono sul tavolo degli imprendito-ri e di Confindustria. Ha parlato della trasformazione del sistema industriale italiano e di mecca-tronica, esprimendo l’auspicio che questo progetto possa diven-tare un benchmark, un esempio da esportare in altre parti d’Italia. Ha ricordato come in questi anni difficili il sistema Confindustria abbia tenuto fermo un approccio pragmatico, basato sull’approfon-dimento delle tematiche, sull’ado-zione di una visione complessiva d’insieme e poi sulla tenacia nel confronto con gli stakeholders, go-

verno e parlamento in primo luogo. “Il governo – ha detto - è il primo soggetto a dover dimostrare pragmatismo e coraggio del-la quotidianità. Il che significa attuare senza indugio le riforme approvate in modo che esse arrivino a produrrei i propri effetti positivi fino ai cittadini e fino alle imprese, che sono contribuen-ti”. A proposito della “delega fiscale”, in particolare, le imprese si aspettano segnali ben precisi di fiducia nei loro confronti: da qui deve partire una svolta che assuma le imprese non come riserva di gettito per il presente, ma piuttosto come volano da cui ripar-tire creando gettito per il futuro.Bolla ha anche evidenziato come sia fondamentale stimolare gli investimenti delle imprese in ricerca e innovazione, infine ha ricordato: “Le imprese del nostro Paese hanno assolutamente bi-sogno del talento dei giovani. Importante sarà apprendere e tra-durre quanto si apprende in saper fare: alternanza scuola-lavoro e concorso delle imprese all’individuazione dei fabbisogni forma-tivi appaiono in prospettiva elementi fondamentali”. (pa)

la

Il vicepresidente di Confindustria Andrea Bolla, intervenuto anche in rappresentanza del presidente Giorgio Squinzi, ha chiuso l’Assemblea Pubblica di Confindustria Trento.

“Il senso del poter fare”

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Andrea Bolla

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Il Polo della meccatronica, stimolando l'interazione tra il mondo delle imprese e i mondi della scuola, dell'università e della ricerca, saprà promuovere la competitività internazionale del Trentino.

fa rima con manifatturiero ita-liano. Non per il dizionario e i linguisti, ma di sicuro leggendo i dati relativi all’andamento del comparto produttivo nazionale.Secondo una recente analisi curata dall'Istat per “Il Sole 24 Ore” al comparto della meccatronica sono riferibili il 14% del fatturato dell'industria italiana e il 20,5% dell'export manifatturiero nazionale. In Trentino nella filiera che comprende meccanica e meccatronica operano quasi 800 aziende con circa 9.700 addetti. Un cluster che vede in particolare la presenza qualificata di imprese nell’automotive, nel comparto dei sistemi intelligenti e robotica, senso-ristica ed automazione industriale.La solida tradizione dell’industria meccanica trenti-na ha saputo innovare ed evolversi, dimostrandosi competitiva anche dinanzi alla pesante crisi econo-mica internazionale.Occorre però fare di più: i “campioni” del setto-re possono trainare in un circolo virtuoso anche altre aziende della filiera meccanica-meccatronica, è necessario creare contesti dove venga stimolata l’interazione tra il mondo delle imprese e i mondi della scuola, dell’università e della ricerca.Il luogo in Trentino dove ciò può essere realizzato ha un nome: si chiama Polo della Meccatronica. Quegli spazi, circa 100mila metri quadrati a ridosso del centro urbano di Rovereto, trent’anni fa furo-no teatro di un’altra scommessa che segnò una di-scontinuità nella politica industriale trentina: dalla chiusura dell’ex Cotonificio Pirelli nacque infatti il primo Bic trentino, tra i primi “incubatori” in Italia e in Europa. Quel Bic si sta oggi progressivamen-te trasformando in un polo tecnologico di nuova concezione, uno spazio comune dove produrre, ri-cercare, sperimentare nuovi prodotti grazie all’in-terazione tra informatica, elettronica e meccanica.

Prima tessera del puzzle che compone il Polo Mec-catronica è il nuovo edificio produttivo. Inaugu-rato il 12 dicembre 2013, quasi 20mila metri qua-drati di superficie, è stato realizzato in appena 389 giorni, con un costo di circa 20 milioni di euro, totalmente finanziato con fondi propri di Tren-tino Sviluppo, ovvero con i canoni di locazione derivanti dall’importante patrimonio immobiliare pubblico che sono stati in tal modo rimessi in cir-colo a favore delle aziende. Ad un anno e mezzo dal taglio del nastro l’edificio produttivo ospita

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Il Polo Meccatronica non sarà tuttavia un “cam-pus” limitato al perimetro di via Zeni a Rovereto. Sarà piuttosto il nodo centrale di una rete che si dipana sull’intero territorio trentino arrivando fino alle valli più lontane. Una rete che da qui partirà per allacciare una serie di connessioni con il mondo intero, diventando “testimonial” della tecnologia industriale del Trentino anche in con-testi nazionali ed internazionali.Siamo infatti alle porte di una nuova rivoluzione industriale, la cosiddetta “Industry 4.0”, dove l’in-formatizzazione e la connettività, accompagnate da una domanda di produzione sempre più “ta-gliata su misura” rispetto alle esigenze del clien-te, trovano una forte applicazione nei concetti di “fabbrica intelligente”, time-to market sempre più veloci, simulazione e modellizzazione dell’intero processo produttivo, prototipazione rapida.L’evoluzione della meccanica, insieme all’inter-nazionalizzazione delle filiere, va introducendo nuovi paradigmi. La meccatronica si alimenta di conoscenze che per la prima volta nella sto-ria dell’industria trentina sono solo parzialmente reperibili nell’ambito locale. Deve quindi essere connessa con il mondo intero, perché riprenden-do il titolo scelto da Confindustria Trento per la sua recente Assemblea pubblica, tenutasi non a caso proprio al Polo Meccatronica, “Ingranaggi, Fi-bra e Chip” rappresentano davvero degli elementi imprescindibili nella nuova fabbrica del futuro.

una quindicina di imprese, tra cui centri di ricer-ca di industrie multinazionali quali Bonfiglioli, Ducati Energia e Dana, Carl Zeiss, piccole aziende innovative ed il primo acceleratore hardware d’I-talia: Industrio Ventures.La seconda tessera del puzzle inizierà a concre-tizzarsi a partire da giugno 2015, con l’appalto per la realizzazione dei laboratori integrati, per i quali la Provincia di Trento ha stanziato 17,5 mi-lioni provenienti da fondi europei Fesr 2014-2020. I laboratori saranno l’anello di congiunzione tra la parte produttiva, il polo formativo e i centri di ricerca. Si svilupperanno su un’area di 25mila metri quadrati e sono stati concepiti in modo da consentire la massima integrazione tra la di-mensione teorica, pratica, e quella progettuale e di ricerca, coinvolgendo i principali attori del si-stema locale: l’Università di Trento, in particolare con i dipartimenti di Fisica e di Ingegneria, la Fondazione Bruno Kessler, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare con la sua sezione trentina, alcune unità del CNR specializzate in micro-meccanica e micro-ottica.Infine il terzo ed ultimo tassello del puzzle: nei prossimi anni, nel corpo centrale del Polo Mecca-tronica troveranno spazio le nuove sedi dell’Istitu-to Tecnico Tecnologico “G. Marconi” e del Centro di Formazione Professionale “G. Veronesi”. Per la realizzazione del polo scolastico si stimano lavori per ulteriori 37,5 milioni di euro.

Lo showroom delle aziende del Polo meccatronica allestito all'interno dell'Assemblea pubblica 2015 di Confindustria Trento

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Holding Corporation – gruppo americano con 23mila collaboratori in tutto il mondo e oltre 90 stabilimenti in 26 Paesi differenti – ha scelto di sviluppare il primo centro mondiale per le compe-tenze meccatroniche di Dana Corporation in Tren-tino, a Rovereto. “Le competenze meccatroniche costituiscono un vantaggio competitivo importante e imprescindibile per chi opera nel manifatturiero industriale associato alla meccanica”, spiega Ettore Cosoli, direttore Off-Highway global engineering di Dana. Nasce così, nel campus di Rovereto, Dana Mechatronics Technology Center, un progetto di implementazione e di crescita che porta l’azienda verso soluzioni altamente innovative nel campo della meccatronica. Il percorso strategico, volto ad accelerare i processi innovativi di tutta la holding, conferisce grande importanza al sito roveretano nella cornice globale della Corporate. Dana Italia – quartier generale de facto del Gruppo Off-Highway Driveline Technologies della Corpora-tion americana Dana – progetta, produce e com-

mercializza sistemi di trasmissione (assali, trasmis-sioni e alberi di trasmissione) per veicoli a uso non stradale (macchine industriali, da miniera, foresta-li e agricole). Sul territorio italiano è presente con quattro stabilimenti: Arco e Rovereto in Trentino, Montano Lucino in provincia di Como e Crescen-tino in provincia di Vercelli. Ad Arco e a Rovereto lavorano circa 700 persone.In Trentino, le origini dell’azienda risalgono all’ini-zio degli anni 60, quando l’imprenditore bavarese Federico Hurth rileva ad Arco un capannone dell’in-dustria aeronautica Caproni per avviare un’attività legata al settore della metalmeccanica, in partico-lare per la produzione di piccole trasmissioni per veicoli agricoli. Negli anni 70 e 80 l’azienda cresce, stringe rapporti con l’estero, inizia a produrre ele-menti di trasmissione anche per veicoli industriali e attira l’attenzione di investitori stranieri. Prima si fonde con un costruttore americano, poi viene rilevata da un gruppo multinazionale e infine, ne-gli anni 90, viene acquista da Dana Corporation.

DaNa

di AleSSANDrO De BerTOlINI

Nasce al Polo della meccatronica di Rovereto Dana Mechatronics Technology Center, l’incubatore e acceleratore di sistemi meccatronici e tecnologie avanzate di Dana Holding Corporation.

Verso nuove soluzioni meccatroniche

speciale meccatronica

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di gestione del veicolo e al rispetto delle nuove e più restrittive norme in materia di emissioni”.Ma in cosa consistono realmente queste soluzioni? “Siamo gli unici – precisa Cosoli – in grado offrire per il settore Off-Highway l’ibrido PowerBoost®: un sistema integrato di gestione della potenza veicolo che abbiamo sviluppato per catturare e accumulare quantità di energia altrimenti dissipata, potendola rilasciare in corrispondenza con le fasi di massi-ma potenza richiesta, ottenendo così un aumento globale delle prestazioni del veicolo. Siamo inoltre gli unici a poter dotare i veicoli di un sistema di regolazione automatica e adattativa della pressione degli pneumatici, che permette una maggior stabili-tà e minori consumi in tutti i tipi di terreno (asfalto o terra). Questi sono solo alcuni esempi. Ci stiamo muovendo a tutto tondo non solo nell’ambito della trazione ma nella più ampia visione di sistema del veicolo”. Per il raggiungimento di simili obbiettivi è necessa-rio sviluppare nuove soluzioni di meccatronica. Ed è proprio qui che entra in gioco il nuovo centro di Rovereto. Il sito non è stato scelto a caso. “Le possi-bilità concrete di sviluppare questo tipo di innova-zioni – conclude Ettore Cosoli – dipendono anche dalla necessità di trovare ambienti fertili. Perciò, convinti della bontà e della robustezza del nostro progetto strategico e con la volontà di contribuire in maniera fattiva allo sviluppo del territorio in cui operiamo insieme alla filiera di aziende industriali e artigiane che ci sostengono, abbiamo trovato nel Polo della Meccatronica di Rovereto il luogo ide-ale per il nostro progetto e la cornice favorevole a ulteriori sviluppi di collaborazione con partner tecnologici”.

Si costituisce così la sede di Dana Italia ad Arco, che diviene uno dei siti produttivi più importanti della Global business unit Off-Highway Driveline Technologies, sede legale di Dana Italia Spa e delle direzioni globali di Dana Off-Highway per vendi-te e marketing, ingegneria, qualità e pianificazione prodotto. Alla fine degli anni 90, alla sede di Arco fa seguito quella di Rovereto, un’unità operativa all’avanguar-dia, impostata secondo i moderni concetti di Lean production. In questa cornice, presso il Polo del-la meccatronica si è recentemente costituita Dana Mechatronics Technology Center con lo scopo di realizzare un incubatore e acceleratore di sistemi meccatronici e tecnologie avanzate. “In Trentino – spiega Ettore Cosoli – produciamo per il settore Off-Highway sistemi di trazione (assali e trasmissioni) per veicoli agricoli e industriali. In pratica, siamo in grado di offrire una intera driveline, ossia un siste-ma completo di trazione tra il motore e lo pneuma-tico. Per ampiezza e per contenuto innovativo delle soluzioni che adottiamo, siamo leader mondiali sul mercato. Nell’ambito automotive, Dana è determi-nata a espandere la fornitura dagli attuali sistemi di trazione ai futuri sistemi, integrati e ottimizzati, di gestione dell’energia veicolo per applicazioni Off-Highway. L’iniziativa Dana Mechatronics rappre-senta uno step fondamentale per la crescita del no-stro business e il consolidamento della leadership tecnologica e competitiva nel mercato globale di ri-ferimento. L’attività prevede infatti la ricerca, la spe-rimentazione, la validazione e lo sviluppo preindu-striale di sistemi combinati di meccanica, idraulica, elettronica e informatica finalizzati a una maggiore efficienza energetica, alla riduzione del costo totale

Lo stabilimento Dana di Arco

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polo trentino è nato pensando a una soluzione meccatronica che integrasse tutte le nostre compe-tenze: riduttori di precisione, motori brushless ad alta efficienza, azionamenti integrati”.Marco Bertoldi, sales manager di Bonfiglioli Ridut-tori, spiega così la nascita nel 2012 a Rovereto di Bonfiglioli Mechatronic Research Spa (Bmr). L’azien-da roveretana fa parte del Gruppo Bonfiglioli, una realtà globale con un fatturato di oltre 650 milioni di euro, circa 3500 dipendenti, sedi produttive in tutti i continenti e filiali in 16 Paesi differenti che si integrano con decine di distributori nazionali. “Sul mercato nazionale – continua Bertoldi – il compar-to della meccatronica genera un volume d’affari di oltre 12 milioni di euro e occupa una trentina di risorse impiegate in Bmr a Rovereto”.All’interno del Gruppo, l’azienda roveretana svol-ge un ruolo chiave. “Oltre che operare come filiale italiana delle soluzioni meccatroniche – sottolinea Bertoldi – Bmr fornisce parte di tali soluzioni anche a tutte le nostre filiali nel mondo e ai nostri distri-butori, diventando uno dei centri pulsanti delle ini-ziative innovative della Bonfiglioli a livello globale.

Quasi il 10% del fatturato di Bmr viene investito in ricerca e sviluppo per supportare questa attività. Qui a Rovereto nascono i motori, i servomotori, i ridutto-ri Tq (riduttori di precisione planetari) e vi sono tutti i servizi tipici delle nostre filiali: logistica, magazzino, segreteria, post-vendita. È un ambiente di ricerca e sviluppo molto stimolante; c’è una forte relazione con enti pubblici e università, che ci fa sentire con-cretamente supportati nell’essere imprenditori. Le so-luzioni per la meccatronica che nascono a Rovereto si integrano con le due più importanti tradizioni europee: l’alta qualità della meccanica italiana si sposa con la tradizione tedesca degli azionamenti, progettati e prodotti nella nostra filiale in Germania internazionalizzando l’esperienza del polo trentino. Nel 2013, inoltre, Bmr è stata la sede del Forum mec-catronico internazionale della Bonfiglioli, evento che ha raccolto i nostri Sales engineer e application engineer meccatronici delle filiali mondiali per con-dividere le conoscenze e le competenze oltre che per approfondire gli aspetti tecnologici delle soluzioni proposte”.Si rivolgono a Bonfiglioli Mechatronic Research

“il

Il cuore pulsante dell'innovazione innovative del Gruppo Bonfiglioli a livello globale è a Rovereto e si chiama Bonfigioli Mechatronic Research Spa.

Un "competence centre" internazionale

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annuo – conclude Marco Bertoldi – ma Bmr ha in-granato una marcia in più facendo registrare crescite a due cifre consolidate nel 2014 rispetto al 2013 e confermando nel 2015 la stessa vivacità ed efficacia rispetto al 2014. Il nostro successo è dipeso da un’im-postazione di sistema, risultato di tutte le sinergie e di tutte i valori messi in gioco a partire dalle com-petenze aziendali, da quelle delle università, dal so-stegno dell’ente pubblico nei confronti delle aziende fino ai servizi che elevano la qualità della vita del singolo impiegato quale mattone fondante del no-stro successo attuale e futuro”. (adb)

clienti costruttori di macchine e impianti mani-fatturieri “con specifici settori obiettivo come la lavorazione del legno/marmo/vetro, il packaging, il food&beverage, i sistemi di stoccaggio automatici e in forte crescita le macchine per la lavorazione dei metalli”.La maggior parte del fatturato dell’azienda è realiz-zato all’estero. “Il mercato italiano, secondo solo alla Germania, è fortemente spinto dalle esportazioni – prosegue il sales manager – che rappresentano ol-tre il 70-75% dei volumi produttivi”. La qualità e il contenuto innovativo dei prodotti rappresentano in questo senso una di quelle eccellenze italiane che, nonostante la crisi, continuano a crescere.Ma come è arrivata Bmr a Rovereto? “Per Bonfiglio-li – spiega Marco Bertoldi – meccatronica è sinoni-mo dell’integrazione di competenze elettriche, elet-tromeccaniche e meccaniche in grado di generare un’unica soluzione da applicare all’automazione in-dustriale. L'obiettivo è il one-stop shop, espressione che racchiude in sé la volontà di creare e alimentare la partnership con i clienti. È determinante per noi garantire un unico interlocutore per il cliente, qua-le fornitore di soluzioni e consulente affidabile in relazione a tutte le componenti che intervengono nel controllo del moto, dalla sua generazione alla trasmissione, fino al controllo vero e proprio. La vo-lontà di consolidare queste competenze in una real-tà strutturale all’interno del Gruppo Bonfiglioli ci ha portato a ricercare un territorio che ci potesse fornire l’ambiente ideale allo sviluppo del nostro progetto. Dopo aver valutato un pacchetto di potenziali aree in cui le istituzioni locali si dimostravano disposte a supportare lo sviluppo industriale sul territorio, dan-do valore alla presenza di poli tecnologici meccatro-nici e alla possibilità concreta di un’integrazione con le università, Rovereto risultò vincente. Abbiamo per-tanto voluto il polo trentino come culla dove far nascere il nostro competence centre internazionale focalizzato sulle soluzioni di meccatronica. Così è cominciata la nostra avventura a Rovereto nel 2012”.A distanza di pochi anni dalla nascita, i risultati sono incoraggianti. “Il comparto dei prodotti di au-tomazione, e nello specifico gli azionamenti e ser-vomotori, ha andamenti di crescita intorno al +5%

speciale meccatronica

IL LIBRO - “Sfigatamente fortunato”Giovanni Coletti è uno di quegli uomini capaci di vivere più volte nella stessa vita. Marito e padre di famiglia, imprenditore di suc-cesso, persona impegnata nel sociale.Sarebbe sufficiente la sua storia imprenditoriale per riempire le pagine di un libro. Gli anglosassoni lo definirebbero “self-made man”. Dipendente di un’azienda meccanica, ancora giovanissimo decide che “è ora di provarci” e avvia una sua attività in Val di Non,

dove è nato e cresciuto. Oggi il gruppo Tama dà lavoro a centinaia di persone, direttamente e indirettamente, con sedi in giro per il mondo, fatturato in buona parte proveniente dall’export, personale prevalentemente di origini nonese e trentine. Coletti è Cavaliere della Repubblica ed è stato premiato per l’innova-zione aziendale dal Presidente della Repubblica italiana, da Confin-dustria e dal Re di Spagna.Ma Coletti è andato oltre e si è fatto apprezzare e conoscere anche per il suo impegno nel sociale. Trasformando i problemi in opportu-nità, è tra i fondatori dell’Associazione genitori soggetti autistici del Trentino (Agsat) e della Fondazione trentina per l’autismo, con molte iniziative a favore dei bambini autistici e più in generale dei soggetti deboli e con difficoltà.

La vita di Coletti finisce ora in un libro, scritto con il giornalista Ales-sandro de Bertolini (collaboratore di Trentino Industriale) e condito con una buona dose di autoironia. Diventa anche questo – manco a dirlo – un progetto di solidarietà. Il ricavato è destinato alla costru-zione di “Casa Sebastiano”, un centro di eccellenza che diventerà punto di riferimento provinciale per la patologia autistica. (as)

Informazioni sul libro: www.fondazionetrentinaautismo.it

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Lo stabilimento di Trento oggi impiega 236 persone e la proprie-tà, da sempre multinazionale, è di Mahle GmbH dal 2007. Mahle è un player globale nel mercato au-tomotive, con sede a Stoccarda, che impiega circa 73.000 persone nel mondo: noi facciamo parte della Divisione Cuscinetti, insieme ad altre 4 sedi europee.La fabbrica si trova da sempre a Roncafort, ormai quasi in città ma un tempo nei pressi dell’ae-roporto: tant’è che recentemente abbiamo avviato una proficua collaborazione con il Museo dell'A-reonautica Gianni Caproni, che dell’aeroporto di Trento valorizza la storia.Siamo orgogliosi di rappresentare una delle realtà produttive storiche del Trentino, poiché dai primi anni ‘60 ci occupiamo della fabbri-

cazione di componentistica per motori: semicuscinetti e boccole. Per realizzare i nostri prodotti sono necessarie una serie di lavorazioni meccaniche e, su una parte di essi, anche la cosiddetta placca-tura galvanica: un sottile strato di

metallo all’interno del cuscinetto che ne migliora la funzionalità nel motore.Abbiamo già compiuto 50 anni, e nel 2013 abbiamo voluto festeg-giare il 50° dall'inizio delle attività produttive insieme ai dipendenti e agli ex-dipendenti già presenti in stabilimento in quei primi anni di attività. Per il 2015 abbiamo in pro-gramma di realizzare di nuovo un Open Day che darà la possibilità di vedere quanto lo stabilimento in questi ultimi anni abbia rinnovato il layout di macchine ed impianti.La produzione del sito è per l'80% di semicuscinetti, per il 20% di boccole; i componenti prodotti a Trento garantiscono il funziona-mento degli organi in movimento all’interno del motore, in parti-colare il movimento della biella, e vengono utilizzati in diverse

applicazioni del mercato auto-motive: veicoli ad utilizzo privato o commerciale, mezzi pesanti e motocicli.I nostri principali clienti: per il setto-re automobilistico il gruppo Fiat e BMW per citarne alcuni; per i mez-

zi pesanti Iveco, Scania, Cummins e Volvo, per il settore motociclisti-co Piaggio, BRP Group, Ducati e di nuovo BMW.Negli ultimi anni sono state inoltre introdotte delle nuove tecnologie, sviluppate internamente, che han-no lo scopo di raggruppare alcune operazioni meccaniche riducendo i costi di produzione e la movimen-tazione del materiale.Il Mahle Production System (MPS) è il cuore della nostra organiz-zazione: un sistema di lavoro e di miglioramento continuo che utilizza, personalizzandoli, i fon-damenti della Lean Organization: su base annuale, Mahle organizza anche un meeting a partecipa-zione europea ed extraeuropea degli specialisti MPS, con lo scopo di fare il punto sui risultati dei vari stabilimenti e di condividere soluzioni e best practices. Dall'ulti-mo Kaizen Meeting: "è importante implementare questi progetti per poter essere sempre più competi-tivi sul mercato, ma altrettanto viva è la necessità di un coinvolgimento che parta dai vertici per arrivare, a cascata, a tutti i dipendenti".Com’è d’obbligo nel nostro settore infine, i prodotti di Trento sono garantiti durante tutte le fasi di lavorazione da un Sistema Qualità che ne verifica e certifica la con-formità ai requisiti; importante per noi è anche il rispetto delle norme ambientali: l’azienda ha ottenuto e rinnova ogni anno, infatti, le certificazioni ISO 9001, ISO TS e ISO 14001.

www.mahle.com

Da Glyco a MAHLE

Di seguito riportiamo una breve cronostoria 1961 Nasce come Glyco Metal Werke e nel 1963 inizia la produzione1965 Viene acquisita dalla Clevite Graphite Bronze1973 La Clevite Inc viene rilevata dalla Gould Inc1987 Viene rilevata dalla JP Industries Inc1990 La JP Industries Inc viene rilevata dalla T&N Plc1993 Viene rinominata Glacier Vandervell Srl1998 Dana Corporation acquisisce il gruppo Glacier Vandervell2007 Glacier Vandervell Italy (GVI) entra a far parte del gruppo Mahle Gmbh2014 GVI si fonde in Mahle Componenti Motori Italia SpA

semicuscinetti

boccole

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nel campo dell’e-learning, del training aziendale, della realtà aumentata per il business. Nel nostro settore siamo leader in Italia. E in Europa siamo stati i primi a presentare una app per smartglass interfacciabile a piattaforme Lms”.Sembra difficile ma non lo è. A introdurci nel mondo di Oc Lab è Roberto del Mastro, ammi-nistratore dell’azienda, una start up nata da Oc Open Consulting presso il Polo tecnologico del-la meccatronica del Bic di Rovereto. Oc Open Consulting è una società che si occupa da molti anni di consulenza specializzata nella creazione di strumenti multimediali, nella diffusione del know-how e supporto alle vendite, nella produ-zione di corsi di formazione online (e-learning). Nell’ambito di queste competenze e sulla base delle esperienze maturate all’interno della società, circa un anno fa si è costituita Oc Lab come start up autonoma, con l’ambizione di diventare polo di riferimento per l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo di software e di metodi innovativi per la produzione di contenuti per internet. “Quel-lo che una volta era rappresentato dai manuali cartacei – continua del Mastro – oggi lo facciamo attraverso nuove forme di comunicazione grazie a contenuti altamente tecnologici che danno molti più risultati”. In pratica, quando un’azienda ha bisogno di spie-gare al cliente come funzionano i macchinari che ha venduto (parliamo di aziende produttrici di macchinari ad alto contenuto tecnologico che ope-rano nel comparto della meccatronica), si rivolge a Oc Lab affinché il team della start up roveretana porti il know how aziendale in formato digitale. Tali materiali, destinati a coloro che utilizzano il macchinario, vengono archiviati e riorganizzati

per corsi di apprendimento e formazione on line: esattamente quello che si intende con e-learning e con training on line. “In questo senso – sottoli-nea del Mastro – siamo partner delle aziende che si rivolgono a noi. Le prestazioni che offriamo, infatti, hanno strettamente a che fare con la qua-lità dei servizi che i nostri clienti propongono ai loro committenti”. Un filmato su una piattafor-ma Lms, per esempio, diventa strumento per con-sentire il montaggio di un macchinario da parte dell’azienda acquirente riducendo enormemente la necessità che i tecnici specializzati del vendito-re debbano recarsi sul posto per fare formazione.

“lavoriaMo

Insediata di recente al Polo della Meccatronica come start up di Oc Open Consulting, Oc Lab sviluppa dispositivi ad alto contenuto tecnologico per il trasferimento di contenuti e informazioni.

Istruzioni virtuali per l’uso

speciale meccatronica

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rubrica36

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da ingegneri informatici specializzati nell’elabo-razione di soluzioni hardware e software. Per la natura e la tipologia del core business, la start up si rivolge quasi esclusivamente ad azien-de che vendono i propri prodotti all’estero. “I nostri committenti – spiega del Mastro – sono aziende che offrono prodotti tecnologici ad alto valore aggiunto e che realizzano la maggior par-te del loro fatturato con l’export. Il tessuto delle imprese piccole e medie del Trentino è molto ric-co di aziende che lavorano bene all’estero. Sono questi i nostri clienti: imprese che hanno biso-gno di scambiare informazioni e curare rapporti con clienti stranieri”. E nonostante in Italia e in Trentino non vi siano ancora basi solide per una diffusione su vasta sca-la di una cultura dell’e-learning azienda, Oc Lab continua a crescere sul territorio con fatturati e commesse in crescita. “Se fossimo nati in un Pa-ese con una struttura digitale più pronta – dice del Mastro – avremmo probabilmente avuto più successo. Paesi come la Germania, il Regno Unito e gli Stati Uniti. Ma, proprio per questo, ci sono buoni spazi di crescita nel nostro settore”. Un am-bito, questo dell’e-learning, in cui Oc Lab può fare da apripista. “Siamo una delle aziende europee – conclude del Mastro – vincitrici della prima Open Call CreatiFI per il software creativo multimediale. Il premio è stato attribuito da una giuria di esperti internazionali che ha certificato il livello di eccel-lenza di Oc Lab come impresa innovativa. CreatiFi ci consentirà di ricevere contributi fino a 150 mila euro in 18 mesi per lo sviluppo del progetto Clms, una piattaforma formativa e informativa in grado di gestire interfacce utente avanzate (ologrammi, video in ultra Hd, dispositivi indossabili)”. (adb)

Ma non solo. Le soluzioni che propone Oc Lab possono servire per mostrare delle simulazioni in occasioni di fiere o di congressi oppure per promuovere il prodotto sul web a fini commer-ciali. Riutilizzando cioè i contenuti del training on line (i materiali multimediali e i video creati per corsi di formazione on line), è possibile orga-nizzare su internet siti tematici, pagine di social network, informazioni dettagliate per nuovi po-tenziali clienti sfruttando le opportunità del web marketing senza spese aggiuntive da parte dell’a-zienda. “Ci consideriamo un laboratorio per la gestione e la diffusione di contenuti informativi e formativi”, precisa del Mastro. Oc Lab funzio-na in questo senso come un “lubrificante per le aziende: snellisce le procedure di assistenza, semplifica alcune problematiche legali come la formazione obbligatoria sulla sicurezza, permette di creare un archivio sempre vivo e aggiornabi-le di informazioni, utile non solo per formare e informare, ma anche per promuovere il prodotto su internet”. L’alto contenuto tecnologico delle soluzioni con-traddistingue Oc Lab: “Produciamo diverse pro-poste di virtualizzazione di prodotti e servizi su dispositivi innovativi come schermi Ultra Hd 4K e olografia in 3D a basso costo. L’applicazione HowTo, per esempio, correda diverse tipologie di smartglasses per uso business e consente di tra-smettere informazioni al personale che indossa gli occhiali intelligenti su compiti complessi e operazioni da eseguire”. A meno di un anno dalla sua costituzione, Oc Lab impegna oggi stabilmente 3 persone, alle quali si aggiungono alcuni collaboratori che la-vorano su specifici progetti. Il team è composto

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Innovazione tecnologica, competitività sono la quotidianità in CAPI Group.

CPT primato italiano in collaudi

La CAPI GROUP è stata la prima

azienda al mondo ad inserire la

“brocciatrice” da 200 tonnellate

nel 2010 ed è tra le prime ad

utilizzare in Europa l’innovativa

tecnologia del Power Skiving

Gleason. Tale tecnologia, Power

Skiving è una rivoluzione in-

dustriale e tecnologica, nella

realizzazione di dentature per

interni di precisione: soppianta

le tradizionali stozzatrici, miglio-

rando drasticamente la velocità

di realizzazione del prodotto e

triplicando il livello di qualità ot-

tenibile. In molti casi, è possibile

eliminare le operazioni di rettifi-

ca, raggiungendo pari qualità di

dentatura. Abbiamo già acquisito

due impianti gemelli, uno per

Capigroup e uno per la nostra

azienda cinese WGT.

La CAPI GROUP srl per raffor-

zare ulteriormente la propria

competitività su un mercato

internazionale che già la vede

lavorare per grandi marchi quali

John Deer, Fendt, Linde Hydrau-

lics, Dana, Bonfiglioli Riduttori e

Comer Industries, ha costituito,

nel novembre 2014, una nuova

società: la CPT srl con sede a

Calliano (Tn); azienda apparte-

nente alla filiera della meccatro-

nica trentina.

Grazie alle risorse messe a

disposizione dalla Provincia

tramite Trentino Sviluppo, CPT

ha potuto acquistare due grandi

banchi prova per collaudi diven-

tando la prima struttura comples-

sa in Italia e la quarta in Europa.

Con gli accordi stipulati CPT si è

impegnata a fornire l'utilizzo dei

macchinari e delle nuove attrez-

zature a tutte le imprese della

filiera meccatronica a prezzi con-

correnziali. Inoltre aderiamo al

“Programma Garanzia Giovani”

della Provincia, offrendo oppor-

tunità formative in sinergia con

l'Università e gli Istituti scolastici

in tema di meccatronica.

Contiamo di riuscire a penetrare

ulteriori nicchie di mercato e

nuova clientela grazie a questa

innovativa tecnologia: che ha già

suscitato l'interesse di potenziali

clienti europei.

La CPT Srl effettua test e collau-

di, tramite banchi prova, di inte-

grità funzionale e strutturale di

sistemi di trasmissione ed attività

per sperimentare dinamicamente

organi meccanici, sottoinsiemi,

accessori o sotto componenti

che realizzano il sistema nella

sua globalità.

www.capigroup.it

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Come di consueto lo stabilimento di Levico Terme di Adige Spa-Gruppo Blm apre il proprio showroom ai clienti e al pubblico. Con l'occasione è stato mostrato il nuovo stabilimento.

di mille clienti, in maggioranza stranieri, hanno visitato l’Open house del Gruppo Blm negli stabilimenti di Adige Spa e Adige-sys Spa, a Levico, dal 4 al 18 giugno. Se si aggiungono an-che autorità, fornitori, altri ospiti e i dipendenti con le loro famiglie, le presenze hanno sfiorato quota 2mila. “È stata un’ottima occasione per le aziende del Gruppo Blm – spiega Luca Arighi, direttore generale di Adige Spa – per mostrare i nostri macchinari e software e l’alto contenuto tecnologico dei nostri prodotti”. Durante la manifestazione erano in esposizio-ne le tecnologie di tutto il Gruppo. Realtà forte-mente internazionalizzata in grado di realizzare oltre l’80% del fatturato all’estero, il Gruppo Blm si compone di tre società: Blm Spa, Adige Spa e Adige-sys Spa. La capogruppo, Blm Spa, ha sede a Cantù in provincia di Como ed è stata fondata nel 1960. Ha sempre avuto come oggetto socia-le la progettazione e produzione di macchine e sistemi per la lavorazione dei tubi metallici. Adige Spa e Adige-Sys Spa, fondate rispettiva-mente nel 1993 e nel 2000, si trovano invece a Levico. Il Gruppo, leader a livello internazionale, si propone come partner per tutto il processo di

lavorazione dei tubi metallici. Al suo interno, le aziende si differenziano per linee di prodotto. Blm Spa si produce le macchine di curvatura e sagomatura. Nelle sedi trentine di Adige Spa e Adige-Sys Spa si realizzano le macchine di taglio a disco e Laser. Grazie a una stretta sinergia tra le aziende di Le-vico e quella brianzola, il vero valore aggiunto è dato dalla complementarietà tra le differenti li-nee di prodotto. “L’integrazione delle tecnologie fra le tre aziende – precisa Arighi – è molto forte: nell’Open house, infatti, molte delle novità che abbiamo presentato si avvalevano di tale inte-grazione (All-in-one Technology), accreditando così il Gruppo come il vero (e unico, da questo punto di vista) riferimento mondiale per l’inte-ro processo di lavorazione del tubo. Tra queste tecnologie, l’oggetto che ci ha permesso di espri-mere meglio il valore dell’integrazione tra le va-rie tecnologie per lavorare i tubi è stata la pan-china disegnata dall’architetto e designer Enrico Azzimonti. L’opera è formata da una sapiente combinazione di tubi tagliati e curvati e di fili piegati. Abbiamo scelto di esporla all’Open hou-se insieme ai macchinari Blm che hanno reso

Più

Open house 2015 al Gruppo BlM

speciale meccatronica

Vincitori all'Open House. A destra la

panchina di Azzimonti

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Adige Spa e Adige Sys-Spa nelle politiche socie-tarie. Dei 195 milioni fatturati nel 2014 (+11,4% ri-spetto al 2013), rispettivamente 93 e 38 sono stati realizzati in Adige Spa e in Adige-Sys Spa. Nelle due società di Levico lavorano 255 persone su un totale di 540 impiegate nel Gruppo. “Non biso-gna dimenticare l’indotto: gli acquisti di beni e servizi sul territorio trentino – sottolinea Arighi

– risultavano pari a circa 7 milioni di euro nel 2014, che diventano 11 milioni se si considerano anche gli investimenti nelle aree produttive”.Oltre all’ampliamento delle strutture, il Gruppo sta investendo fortemente in ricerca e sviluppo. La capacità di innovare ha sempre contraddisti-no la società. “Destiniamo alla ricerca e sviluppo il 7,2% del nostro fatturato”, precisa il direttore. La maggior parte dei progetti ha una program-mazione pluriennale e si avvale, oltre che della squadra interna di progettazione R&S, anche di collaborazioni con i più quotati centri di ricerca locali, nazionali ed internazionali. “Il 70% del fatturato del Gruppo – spiega Arighi – deriva da prodotti di ultima generazione, a conferma dell’importanza dell’innovazione nel raggiungi-mento di risultati positivi”.A completare le giornate di Open house si sono svolti altri due eventi: un workshop sulla “re-alizzazione di strutture in acciaio e soluzioni costruttive innovative con l’impiego della tec-nologia di taglio laser”, presso il Dipartimento di ingegneria civile dell’Università di Trento, e un “design workshop” sull’utilizzo del tubo nel-la realizzazione di oggetti di design nell’arreda-mento, che ha visto presente al Muse Ron Arad, artista, architetto e designer di fama mondiale. (adb)

possibile realizzarla e a tutti i suoi componenti, istruiti da una suite software che, partendo dal modello tridimensionale dell’oggetto, forniva ai singoli controlli numerici le informazioni re-alizzative. Prima, una Lasertube tagliava i tubi (ancora diritti), realizzando le forme necessarie per incastri e saldatura, nonché tutti i fori in parte diritta, posizionati sul tubo in funzione delle misure che la curvatubi aveva effettuato in merito alle caratteristiche di elasticità della partita di tubi. Poi, interveniva la curvatubi a compiere la piegatura. Infine, un portale a 5 assi eseguiva, sempre con taglio laser, gli ultimi fori, posizionati sulle curve appena realizzate. Ag-giungendo i fili ‘scolpiti’ dalla piega-filo si otte-neva il prodotto finale. Dall’inizio alla fine, tutta tecnologia Blm Group”.L’Open House è stata anche l’occasione per mo-strare il nuovo stabilimento appena ultimato a Levico, dove è stato intrapreso un importante piano di investimenti per l’ampliamento e il rinnovamento degli spazi produttivi. “L’evento – continua Arighi – si è svolto utilizzando non solo lo showroom di Adige Spa (aperto tutto l’anno per mostrare ai clienti il funzionamento dei nostri macchinari), ma anche i 5.600 metri quadrati dello stabilimento Adige 4, appena ul-timato. Stiamo, inoltre, per iniziare la costruzio-ne di un ulteriore capannone (Adige 5) e della nuova mensa aziendale. Il piano terminerà en-tro il 2018 con il rinnovamento degli edifici più vecchi, risalenti agli anni 70-80”. L’investimento immobiliare, che impegna il Gruppo in un percorso di durata pluriennale, dimostra tutta l’importanza dei siti di Levico per Blm Group e il ruolo strategico esercitato da

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40informazione pubblicitaria

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CTE Group gruppo italiano tra i

leader mondiali nel sollevamento

di materiali e persone è costituito

da CTE SpA, costruttore inter-

nazionale di piattaforme aeree

autocarrate e semoventi, scale per

traslochi e trasportatori su scala

ed EFFER SpA produttore di gru

idrauliche per autocarro e marine.

Il gruppo ha la propria sede in

Trentino, precisamente a Rovereto

(TN) dove si trovano gli uffici della

Presidenza e lo stabilimento di

produzione di piattaforme aeree

autocarrate antincendio B-Fire. A

Rivoli Veronese (VR) è realizzata la

produzione della linea industriale

di piattaforme aeree autocarrate e

semoventi a marchio CTE, mentre

gli stabilimenti produttivi di Effer

SpA si trovano presso Minerbio

(BO) e Statte (TA).

CTE fornisce servizi efficienti,

soluzioni tecniche innovative, as-

sistenza tempestiva, consulenza

professionale e formazione: Work

Becomes Easy è la sua filosofia,

mentre costruzioni, infrastrutture,

manutenzioni, potature, aziende di

servizi pubblici e industria manifat-

turiera sono il target di riferimento.

Fondata nel 1981, CTE si è inizial-

mente orientata verso la costruzio-

ne delle prime scale per traslochi.

Dal 1987 ha siglato un accordo di

esclusiva per l’Italia con il maggior

produttore di piattaforme aeree

semoventi al mondo: Genie Indu-

stries. Gli anni seguenti sono stati

di grande fermento per la pro-

duzione delle prime piattaforme

aeree autocarrate e cingolate, con

lo studio delle prime autocarrate

ZED e i primi ragni TRACCESS.

Nel 2005 matura il processo di

trasformazione, da realtà commer-

ciale a realtà industriale, grazie

all’acquisizione del gruppo Effer

produttore dal 1965 della più

vasta gamma di gru idrauliche

ripiegabili per autocarro e marine,

e leader internazionale nella pro-

duzione di piattaforme aeree tele-

scopiche e antincendio a marchio

Bizzocchi . Nasce così uno dei più

grandi gruppi europei nel campo

del sollevamento e della movi-

mentazione di materiali e persone,

con una presenza commerciale

che dal 2006 abbraccia tutti e 5 i

continenti.

Ad oggi, CTE Group si conferma

tra uno dei principali attori del

mercato mondiale del solleva-

mento.

CTE Spa vanta una produzione

di piattaforme aeree autocarrate

che si attesta a più di 1.000 unità

prodotte all’anno e una rete di

dealer appartenenti a più di 100

paesi diversi. Il prodotto di punta è

costituito dalla gamma di piatta-

forme aeree autocarrate articolate

e telescopiche, con altezze di

lavoro fino a 62 m.

Con più di 1.500 gru prodotte ogni

anno Effer si conferma un player

di spicco nel panorama mondiale.

Chi cerca un prodotto personaliz-

zato che garantisca performance,

qualità e lunga durata sceglie le

gru Effer: l’attenta progettazione,

l’elettronica all’avanguardia, l’uso

di acciai dalle massime prestazio-

ni, l’utilizzo di snodi molto potenti

e leggeri, la capacità di solleva-

mento e una notevole velocità

operativa sono i vantaggi garantiti

da questa azienda.

www.ctelift.com

CTE Group

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Se la start up ha tutti questi tre ingredienti, Industrio offre alle start up un capitale iniziale per cominciare le attività e supporta il team per un periodo di tempo che va dai 6 ai 12 mesi. Il nostro obiettivo è quello di costruire un processo di evoluzione e crescita di una startup tecnologica attraverso un processo indu-striale e non finanziario. Non solo finanza, quindi, ma soprattutto industria per essere vicini alla natura manifatturiera del nostro Paese e per valorizzare il tessuto industriale tecnologico italiano creando sinergie tra startup innovative e aziende.Con Industrio vogliamo andare oltre il “Made in Italy” ma credere in un “Made great in Italy”, cioè un modello in cui possiamo tor-nare a costruire prodotti fatti bene e alla grande in Italia. Guardia-mo avanti, pensiamo in grande.

iN

di JArI OGNIBeNI, Ceo Industrio Ventures

La ricetta di Industrio per tornare a crescere e costruire grandi prodotti dall’Italia: dal "Made in Italy" al "Made great in Italy".

rivoluzioniamo l’industria con le startup

speciale meccatronica

un sistema industriale che sta cambiando e che richiede nuovi modelli per continuare a crescere, Industrio si inserisce andando a connettere l’industria con le startup tecnologiche e con ragazzi di talen-to che possono supportare questo cambiamento con nuovi prodotto o servizi innovativi. Primo Hardware Startup Acceleta-tor in Italia e in Europa, Industrio nasce al Polo della Meccatronica di Rovereto nel 2013 con la mission di finanziare e costruire prodotti eccel-lenti partendo dal Trentino e dall’I-talia. Fondato da Jari Ognibeni, Alfredo Maglione, Alberto Gasperi e Alessio Romani, ha al suo inter-no la presenza di investitori come Giovanni Zobele, Pompeo Viganò, Maurizio Masotti del Gruppo So-vema, Massimo e Marcello Pego-retti.Industrio seleziona in Italia e all’e-stero iniziative di talento che stanno sviluppando, o intendono sviluppa-re, una start up hardware, un’azien-da che produca un prodotto reale, fisico, tecnologico, non quindi pu-ramente software, e mette a dispo-sizione un capitale di rischio, inve-stendo direttamente nell’azienda.Nella ricerca e la raccolta di talenti, Industrio cerca principalmente tre fattori che reputa indici di una buo-na iniziativa: il talento, il mercato e il prodotto.

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aziende meccaniche alle concerie, dalle distillerie alle cantine vitivinicole: il pacchetto clienti di Romec, azienda del settore metalmec-canico associata a Confindustria Trento, attinge a un mercato diversificato.

"In passato - spiega Stefano Zaffoni, titolare dell'impresa con sede a Isera - rispondevamo prevalentemente alle richieste di società del set-tore farmaceutico, di qualsiasi dimensione. Era-no tempi talmente felici che a volte siamo stati costretti a rifiutare commesse. Oggi il mondo è cambiato. Abbiamo imparato ad essere flessibili, ad assecondare le esigenze di realtà estremamen-te differenti, e questo ci ha consentito di esperi-re competenze che forse nemmeno sapevamo di possedere". Fondata nel 1979 dal padre di Stefano, Adelio, Romec è oggi una piccola realtà che im-piega diversi collaboratori (da 3 a 15, a seconda delle necessità), e che in associazione tempora-nea con due società del mantovano (ma sempre come capocommessa) riesce a gestire le fluttua-zioni della richiesta proprie della complessa si-tuazione economica attuale.

Le attività di Romec sono rivolte a committenti

diretti, dunque a industrie, società di servizi, im-

prese di costruzione, oppure a società impianti-

stiche, come gruppi di progettazione e società di

installazione. L’impresa svolge lavori di carpente-

ria, realizza impianti chimici, impianti idraulici

piping e meccanici, posando pompe, riduttori,

separatori e mescolatori. “Ci avvaliamo – conti-

nua Zaffoni - di tecnologie all’avanguardia capa-

ci di garantire alta qualità e durata nel tempo. I

riscontri sono quotidiani: il cliente oggi è attento,

e non è più disposto a rincorrere proposte eco-

nomicamente vantaggiose ma carenti sul piano

del risultato finale”.

Alle imprese è offerto inoltre un servizio di as-

sistenza e manutenzione affidato a personale

specializzato dedicato esclusivamente a questa

attività, al fine di garantire la massima efficienza

delle operazioni. “Fino ad oggi abbiamo lavorato

sul territorio trentino – conclude il titolare – ma

siamo pronti a guardare oltre i confini provin-

ciali”:

Dalle

Da oltre trent’anni Romec realizza impianti per aziende di ogni settore, rispondendo alla crisi con l’efficienza di una struttura snella capace di adattarsi alle esigenze del mercato.

Tecnologia all'avanguardia

aziende

azie

nde

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Inaugurato a Rovereto EM Manica Museum: l'allestimento permanente è stato realizzato nell'ambito di un progetto di partnership tra l'impresa e gli studenti del Liceo Rosmini.

Si

Manica apre il museo aziendale

aziende

è inaugurato con un evento di straordinario impatto, organizzato lo scorso aprile presso la sede di Manica Spa a Rovereto, il nuovo Em Manica Museum: l’esposi-zione monografica permanente dell’azienda. All’appuntamento hanno parte-cipato oltre trecento persone tra autorità locali, tecnici e stampa del settore agro-farmaceutico, rap-presentanti di importanti istituti di ricerca, giovani allievi del Liceo Rosmini di Rovereto, fornitori e collaboratori provenienti da cin-que paesi europei. Silvia, Giulia, Michele e Paolo Manica hanno accolto i loro in-vitati in un’atmosfera di grande fermento per l’apertura di quello che è da oggi un simbolo della storia aziendale. Alla conferenza di apertura hanno partecipato an-che il sindaco di Rovereto Andrea Miorandi e il vicepresidente e as-sessore allo Sviluppo Economico e Lavoro della Provincia autonoma di Trento Alessandro Olivi, che hanno speso parole di elogio per il lavoro della proprietà, definen-do Manica Spa “un’industria sana particolarmente vicina al territo-rio e alla comunità locale eppure proiettata al suo futuro nel mon-do”. Punto di riferimento per uno svi-luppo che da sempre unisce agri-

coltura e impresa, Manica rompe i luoghi comuni improntando la sua attività e il suo divenire a un costante rapporto con il ter-ritorio e i suoi abitanti: primo esempio tra tutti la collaborazione con il Liceo Rosmini di Rovereto che, nell’ambito del progetto “Tu Sei - Scuola e impresa lavorano in partnership” promosso da Confindustria Trento in partnership con la Pat, ha permesso a quaranta ragazzi di entrare in contatto con la realtà aziendale mettendo concretamente in pratica le proprie conoscenze nella realizzazione di Em Manica Museum. “Questa è stata un’occa-sione unica - ha spiegato il dirigente scolastico Francesco De Pascale - per fare crescere i nostri ragazzi anche fuori dalle aule scolastiche e per entrare in contatto con una parte di storia del territorio roveretano. Grazie ad aziende come Manica è possibile insegnare loro una sana cultura d’impresa”. All’evento sono intervenuti anche i principali collaboratori esteri, arrivati da lontano per essere ancora una volta partecipi della sto-ria dell’azienda, oggi presente in 71 Paesi nel mondo. La presenza estera di Manica è importante: del suo fatturato complessivo di 23 milioni di euro, il 40% viene dall’estero. L’evento si è concluso con una visita guidata all’allestimento curata dai ragazzi del Liceo Rosmini, autori dell’accattivante progetto.

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Apre a Spini di Gardolo lo stabilimento dell’azienda trentina, attiva da 50 anni nel campo dell’energia elettrica: un complesso moderno per continuare a crescere.

Nuova sede per elettropiemme

aziende

cinquant’anni dalla nascita, Elettropiemme trasferisce il pro-prio stabilimento produttivo, insie-me al magazzino e agli uffici com-merciali e tecnici, nei nuovi spazi di Spini di Gardolo. Un investi-mento strutturale di 2mila mq che ben testimonia la direzione assun-ta dall’impresa, oggi controllata da due grandi realtà industriali quali Gefran e Metra, e impegnata da tempo in un percorso di riqualifi-cazione che dal 2013 ha abbraccia-to tutti i settori aziendali, andando a valorizzare, con ottimi risultati, le potenzialità di una macchina dalla mission vincente. “Possiamo considerare questa struttura come il punto di partenza per essere ul-teriormente performanti e di con-seguenza molto più competitivi – spiega l’amministratore delegato, Marco Giacometti -. La nuova sede ha visto la luce dopo due anni di lavoro. Il 2014 ha confermato le nostre potenzialità di crescita e ha permesso al gruppo di aumentare il fatturato e assumere, per ora, un-dici persone.”Oggi l’azienda, esperta nel settore della progettazione e installazione di quadri elettrici per l’automa-zione, impianti bordo macchina, impianti industriali e per il setto-re terziario, continua a investire per migliorare il servizio in Italia e all’estero. L’impresa garantisce i

massimi livelli di qualità e professionalità attraverso procedure certificate e considera prioritario il rispetto dell’ambiente, la tutela della salute, la sicurezza sul lavoro e l’attenzione alle risorse umane che impiega, con la certezza che le sfide attuali e future premieran-no chi saprà applicare alla realtà lavorativa questi valori. Ispirato alla filosofia del miglioramento continuo, l’impegno dell’azienda si è spinto di recente anche verso l’adozione di un Sistema Qualità nuovo e più adeguato all’attuale struttura aziendale e l’assunzione di nuovi strumenti di certificazione e di marketing, per rafforza-re la partnership con i clienti in un ottica di servizio “chiavi in mano”.“Siamo convinti – continua Giacometti - che il vero valore aggiunto non sia dato solo dalla qualità del prodotto, dalla competenza tec-nica e dal servizio efficiente, ma soprattutto da soluzioni integrate che tengano conto di contesti e necessità specifiche dei clienti, interpretando coerentemente gli obiettivi di risparmio, senza pena-lizzare l’efficienza dei processi, ma anzi aumentandone la produt-tività e, nel caso dei sistemi per l’efficienza energetica, diminuendo l’impatto ambientale. Dal 2003 siamo infatti impegnati anche nella realizzazione di soluzioni per il risparmio energetico”.

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Consiglio Direttivo di Confin-dustria Trento, riunito a Palazzo Stella, ha designato Giulio Bonaz-zi alla presidenza dell’Associazio-ne. Sarà dunque il presidente e am-ministratore delegato del gruppo Aquafil il candidato proposto all'Assemblea per l’elezione.Bonazzi ha anche proposto i no-minativi di tre vicepresidenti, i quali saranno a loro volta votati dall’Assemblea. Si tratta di Rocco Cristofolini, Ilaria Vescovi ed En-rico Zobele.A questi si aggiunge Alessandro Benedetti, che resta vicepresiden-te di diritto in quanto presidente della sezione preminente, la me-talmeccanica.Bonazzi ha annunciato che met-terà al centro del suo mandato i temi dell’innovazione e dell’inter-nazionalizzazione, coinvolgendo le imprese associate di tutte le dimensioni. Sarà suo obiettivo – ha detto – creare coesione tra gli associati e rendere l’Associazione sempre più autorevole.Il Consiglio Direttivo ha anche eletto i seguenti otto membri del-la Giunta Esecutiva: Andrea Basso (Basso geom. Luigi Srl – Trento), Sezione edilizia; Mirco Cainelli (Meccanica Cainelli Srl – Volano), Sezione metalmeccanica; Simone Caresia (Euro Porfidi Spa – Lona

Lases), Sezione porfido; Barbara Fedrizzi (Metalife Srl – Trento), Sezione metalmeccanica; Riccardo Felicetti (Felicetti Spa – Predaz-zo), Sezione alimentare; Giulio Misconel (Funivie Alpe Cermis Spa – Cavalese), Sezione impianti a fune; Stefania Segata (Segata Spa – Cadine), Sezione alimentazione; Giordano Tamanini (Aldebra Spa – Trento), Servizi innovativi e tecnologici.Di conseguenza, una volta completato il passaggio in Assemblea, la nuova Giunta di Confindustria Trento sarà così composta.Presidente: Giulio BonazziVicepresidenti: Alessandro Benedetti, Rocco Cristofolini, Ilaria Ve-scovi, Enrico ZobelePast President: Paolo MazzalaiPresidente Gruppo giovani: Alessandro LunelliPresidente Piccola industria: Marco GiglioliComponenti elettivi: Andrea Basso, Mirco Cainelli, Simone Care-sia, Barbara Fedrizzi, Riccardo Felicetti, Giulio Misconel, Stefania Segata, Giordano TamaniniNel corso della riunione il Consiglio direttivo ha approvato il bilancio consuntivo 2014 e quello preventivo 2015.

il

Proposti Cristofolini, Vescovi e Zobele per la vicepresidenza. Il Consiglio direttivo di Condindustria Trento ha anche eletto gli otto nuovi membri della Giunta esecutiva e ha approvato il bilancio dell’Associazione.

è Bonazzi il candidato alla presidenza

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associazione

Da sinistra: Vescovi, Bonazzi, Zobele e Cristofolini

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I nuovi membri di Giunta eletti dal Consiglio Direttivo

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Andrea BassoBasso geom. Luigi Srl

Mirco CainelliMeccanica Cainelli Srl

Simone CaresiaEuro Porfidi Spa

Barbara FedrizziMetalife Srl

Riccardo FelicettiPastificio Felicetti Srl

Giulio MisconelFunivie Alpe Cermis Spa

Stefania SegataSegata Spa

Giordano TamaniniAldebra Spa

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dalla Sezione Industrie Varie gui-data da Manuela Seraglio Forti, si è svolto a Palazzo Stella il 27 aprile un incontro con Mas-simo Beccarello, vicedirettore per lo Sviluppo, Energia e Ambiente di Confindustria e docente universitario. Beccarello, figura dotata di una no-tevole conoscenza del settore energetico, ha in-contrato i produttori e distributori di energia e le multiutilities; in un momento successivo sono state incontrati anche i vertici del consorzio As-soenergia e le aziende cosiddette “energivore”. In entrambi i casi erano presenti le realtà associate più rappresentative, che hanno avuto l’opportu-nità di porre all’attenzione del qualificato ospite anche alcuni problemi aziendali. Abbiamo colto l’occasione per rivolgere a Beccarello alcune do-mande.

La “bolletta energetica” è da anni al centro delle priorità e delle preoccupazioni delle in-dustrie italiane. Dal suo osservatorio sta rile-vando dei miglioramenti nel confronto con gli altri Paesi europei?L’Italia ancora oggi presenta un differenziale si-gnificativo in termini di prezzo del KWh, dovuto sicuramente a fattori reali quali il mix di com-bustibili. Tuttavia, negli ultimi anni, tra le cause principali dell’acuirsi di questa differenza trovia-mo il costo dell’incentivazione delle fonti rinno-vabili che, per alcune tecnologie quali il fotovol-taico, evidenziano la scelta del Paese di sostenere dei costi di incentivazione pari a circa il doppio di quanto erogato ad esempio in Germania. Sono scelte amministrative in questo caso e non fattori reali i cui effetti si produrranno fino al 2030.

Quali sono le proposte di Confindustria per la

riforma del mercato elettrico, che appare or-mai necessaria quanto inderogabile?Il mercato elettrico Italiano e, più in generale i mercati elettrici europei, devono rivedere comple-tamente il modello di concorrenza derivante dalla Direttiva 92/Ue del 1996 che aveva originato il de-creto Bersani 79/99. Allora si pensava ad un model-lo di concorrenza tra generatori e fonti di produ-zione termoelettrica. Oggi è necessario progettare un mercato con la presenza sempre maggiore di rinnovabili nel mix di produzione. Queste fonti non sono immesse in rete, e difficilmente possono esserlo, sulla base di una selezione di mercato at-traverso aste giornaliere e/o in tempo reale. Stiamo quindi rivedendo l’assetto del mercato consideran-do questo importante cambiamento di struttura di produzione. Il nuovo modello di dispacciamento dovrà integrare produzione termica e rinnovabi-li in modo organico senza inefficienze quali ad esempio l’escalation degli oneri di dispacciamento che sono aumentati di circa il 400% negli ultimi 4 anni.

Il mercato elettrico europeo si sta evolvendo ver-so un modello di generazione distribuita. Quali saranno le conseguenze?La conseguenze più rilevanti comporteranno un modo completamente diverso di gestire l’energia all’interno delle reti di distribuzione e trasmissio-ne. In questa prospettiva dobbiamo prefigurare un sistema caratterizzato da centri di auto-produzione e di consumo diffuso. Una diffusione assolutamen-te significativa, ben diversa dal vecchio modello dove la domanda aveva un ruolo passivo e la gene-razione era organizzata su larga scala. Dobbiamo immaginare un mercato con un ruolo attivo del consumo, partecipe delle scelte di produzione e di

ProMoSSo

Intervista a MASSIMO BECCARELLO, vicedirettore Politiche per lo Sviluppo, Energia e Ambiente di Confindustria.

energia, serve un’Italia sempre più “europea”

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guenza diretta di scelte locali/territoriali. Potrebbe diventare un nuovo modo con cui si evolverà la competitività territoriale italiana ed europea.

Confindustria rappresenta al proprio interno sia gli interessi di produttori, distributori, mul-tiutilities, sia quelli delle industrie cosiddette “energivore”. È possibile trovare dei denomina-tori comuni?Il comune denominatore è costituito dalla razio-nalità dell'efficienza economica ed ambientale delle scelte. Potrà sembrare un concetto astratto ma questo alla fine è il vero interesse comune che tiene uniti al tavolo di Confindustria produttori e consumatori ma anche, viste le opportunità di cre-scita economica della green economy, i produttori di nuove tecnologie. Inoltre non va dimenticato che operiamo all’interno di un mercato europeo sempre più integrato e quindi anche il trattamen-to degli energivori (incentivi autoproduzione, re-gressività oneri parafiscali) dovrà trovare delle li-nee comuni sovranazionali secondo le indicazioni della normativa sugli aiuti di Stato.

Alcune industrie del Trentino hanno evidenzia-to problemi nel campo della cogenerazione ad alta efficienza e dell’autoproduzione con coge-nerazione, anche a causa dei “bizantinismi” della burocrazia italiana. Pensa che ci potrà es-sere una schiarita nei prossimi mesi su questo tema?Il tema dell’efficienza energetica delle industrie e dell’autoproduzione sono cruciali per molti settori energy intensive. Come dicevo il regime di tratta-mento deve rifarsi alla prassi internazionale, dove troviamo una maggiore semplificazione delle pro-cedure ma, soprattutto, una maggiore chiarezza degli obiettivi in termini di politica industriale. Con riferimento alla cogenerazione ad alto ren-dimento, dobbiamo comprendere che si tratta di un importante obiettivo comunitario sia sotto il profilo energetico sia con riferimento alle indica-zioni dell’Industrial Compact, ovvero di riportare la percentuale del settore manifatturiero al 20% del Pil. (rb)

efficienza nel consumo. Un forte impulso a questo cambio di paradigma lo possiamo vedere con l’at-tenzione e la diffusione delle scelte tecnologie per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili a livello domestico. Sono ormai attive anche molte espe-rienze di progetti di smart city, scenari nei quali l’economicità della bolletta sarà sempre più conse-

Efficienza energetica: perché investire è importanteUna gestione strategica del fattore energia può costituire per le imprese un importante strumento per il rilancio del-la competitività. Soprattutto in Italia: paese che sconta un pesante deficit sui mercati internazionali a causa del prezzo dell'energia, che è mediamente ben superiore rispetto alla media europea.Dei benefici legati all’introduzione di processi di efficienta-mento energetico si è parlato a Palazzo Stella in occasione del seminario organizzato da Confindustria Trento e Assoser-vizi Srl in collaborazione con Assoenergia: “Efficienza ener-getica: obblighi e opportunità. Dalla diagnosi alla gestione strategica dell’energia". L'evento è stato aperto dai saluti di Andrea Basso, delegato alla Sostenibilità ambientale Confindustria Trento e Giordano Farina, Presidente del Consorzio Assoenergia. Sono poi intervenuti Michele Cre-azzi (Assoenergia e Assoservizi Srl), Marcello Salvio (Enea); Nicola Fruet (Nesco Srl), Maurizio Fauri (Polo Tecnologico per l’Energia Srl), Giovanni Bartucci e Davide Manganotti (Dolomiti Energy Saving Srl). Il miglioramento dell'efficienza energetica nel settore industriale appare un orientamento prioritario, non solo per rispettare gli impegni presi a livello nazionale per il raggiungimento degli obiettivi europei al 2020, ma anche per rilanciare la crescita. Nel corso del seminario sono stati inoltre presentati il ser-vizio di consulenza energetica, il percorso di formazione e certificazione per “Esperto in Gestione dell’Energia” e gli altri corsi di formazione riguardanti l’area “Ambiente ed Energia” promossi da Assoservizi Srl.

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Si incrementa il fatturato della società di servizi di Confindustria Trento, impegnata nello sviluppo di nuovi servizi. In linea con il passato il valore della produzione di Itis.

il milione e 500mila euro nel 2014 il valore della produzione di Assoservizi Srl, società soggetta a direzione e controllo di Confindustria Trento.Un risultato che conferma il trend di crescita dell’ultimo quinquennio, frutto di una strategia di sviluppo perseguita allo scopo di garantire rispo-sta globale alle esigenze manifestate dalle aziende associate sul fronte dei servizi, della formazione, della consulenza. Vanno letti in questa chiave gli interventi strutturali adottati negli ultimi mesi, e in particolare l’accesso massiccio ai conti di si-stema di Fondimpresa, lo sviluppo di un nuovo ramo riservato ai temi di ambiente ed energia e l’avvio del nuovo servizio di finanza d’impresa. Provvedimenti, quelli citati, che da un lato hanno avuto l’effetto di elevare la qualità della proposta, dall’altro hanno consentito di abbattere le quote dovute alla partecipazione ai corsi e al ricorso alle prestazioni, favorendo le imprese nella fruizione delle attività.Sul fronte della formazione, nel solo 2014 Asso-servizi ha attivato 300 corsi interaziendali, per un totale di 2534 persone formate, oltre a numerose altre azioni aziendali confezionate sulla base dei fabbisogni delle imprese. Attenzione sempre mag-giore si è prestata all’assistenza nel reperimento di contributi e finanziamenti per la formazione, con particolare riguardo alle opportunità messe in campo da Fondimpresa, ma anche da Fondirigen-ti, Agenzia del lavoro, Progetto Leader.Sul versante della consulenza, primaria l’attività svolta a sostegno delle imprese nella ricerca di opportunità di finanza agevolata a livello provin-ciale, nazionale ed europeo, con particolare rife-rimento a temi dell’innovazione e dell’ambiente (24 le domande gestite nel solo 2014). Di rilievo il

riscontro dei servizi per l’internazionalizzazione: a titolo di esempio, citiamo i 19 progetti attualmente in gestione sulla tutela della proprietà industriale.Ottimi i riscontri degli interventi proposti per ge-nerare soluzioni innovative all’interno delle azien-de. Positivo anche il bilancio delle consulenze legate ai temi della sicurezza, anche in ragione della valorizzazione dell’area perseguita negli anni scorsi con l’annessione della divisione Medica. Per il tramite di Assoenergia, Assoservizi ha affiancato le imprese nelle attività di ricerca e di ottimiz-zazione dei contratti energetici. Nell’ambito delle agevolazioni nella bolletta elettrica connesse al cosiddetto “decreto energivori”, ha garantito alle imprese incentivi per 900mila euro. Sono state at-tivate inoltre le convenzioni riguardanti le fonti rinnovabili, gli audit energetici e il mercato delle emissioni. Stabile l’attività di supporto alle impre-se nell'assistenza fiscale.Quanto alla collegata Itis, il valore della produ-zione sfiora nel 2014 i 550mila euro, in linea con i risultati conseguiti negli anni precedenti.

SuPera

Bilancio in crescitaper Assoservizi

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Rinnovate le cariche di Assoservizi: alla guida della società di servizi è stato nominato Roc-co Cristofolini (Unionporfidi Srl). Nel consiglio di amministrazione siedono Roberto Busato (consigliere delegato) e Christian Dallago (Dalmec Spa). Rinnovi anche in Itis: confermato alla presi-denza Enrico Zobele (Zobele Spa). Accan-to a lui in cda Roberto Busato e Rocco Cristofolini.

Assoservizi e Itis: i cda

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è svolto nelle scorse settimane l’evento di celebra-zione del primo decennale di attività di Cosbi, socie-tà di bioinformatica nata nel 2005 dalla partnership tra Università di Trento e Microsoft Research. Il giorno 8 aprile si è tenuta la conferenza stampa “Cosbi: un successo scientifico e di trasferimento tecnologico” alla presenza del presidente e ammi-nistratore delegato di Cosbi Corrado Priami, del presidente dell’Università di Trento Innocenzo Ci-polletta, del rettore dell’Università di Trento Paolo Collini, dell’amministratore delegato di Microsoft Italia Carlo Purassanta, del senior director di Micro-soft Research Daron Green, del direttore area Ricerca e Innovazione di Confindustria Andrea Bairati e dell’assessora provinciale Sara Ferrari. È intervenuto anche il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai con parole di apprezzamento per il lavoro che Cosbi ha svolto nella promozione di logiche di sinergia tra pubblico e privato a livello sia nazionale che locale. Il giorno 9 aprile ha avuto luogo il workshop in-ternazionale “Converging Sciences 2015: systems nutrition and systems pharmacology” che ha visto la partecipazione di una settantina di persone tra ricercatori del settore in cui opera Cosbi e partner industriali della società. Sono stati illustrati i risultati ottenuti in questi primi dieci anni di attività e sono state delineate le prospettive per il futuro.Le collaborazioni con grandi realtà industriali, come Nestlé, Sanofi, GlaxoSmithKline, Purina, con presti-giosi organismi internazionali quali Food and Drug Administration e con realtà accademiche tra cui la Cornell University, University College Dublin, Ieo-Ifom Milano, Kth Stoccolma, Wageningen University, Università di Bologna, Institute for Systems Biology Seattle sono la dimostrazione concreta della qualità della ricerca e del capitale umano di Cosbi, che ha

saputo trasfomare i risultati della ricerca in prodot-ti intellettuali oggetto di trasferimento tecnologico per intercettare l’interesse di questi partner. Cosbi ha affiancato negli anni aziende multinazionali dei settori food e pharma nei loro studi di ricerca e in-novazione, volti alla comprensione dei meccanismi biologici alla base di molte malattie metaboliche e neurodegenerative al fine di poterne controllare mediante cibo o farmaci i processi di insorgenza e progressione.Cosbi e le sue collaborazioni con aziende di tutto il mondo testimoniano come sia possibile concretiz-zare opportunità di cross-fertilizzazione e spillover industriale anche in contesti di nicchia come quelli che interessano le attività di ricerca di Cosbi, per garantire alla società un autofinanziamento per oltre l’85%.

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Dieci anni per il Cosbi

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innovazione

Celebrato con una conferenza stampa e un workshop internazionale l'anniversario della società di bioinformatica nata dalla partnership tra l'Università di Trento e Microsoft Research.

Si intitola "Friction and Wear - Methodologies for design and control" il volume di Giovanni Straffelini recentemente edito da Springer. Il libro introduce inizialmente i concetti di base della meccanica del contatto, dell'attrito, della lubrificazione e dei meccanismi di usura, fornendo relazioni analitiche semplificate assai utili in fase di progetto. È presen-tata quindi una panoramica dei principali processi di usura e sono delineate le linee guida per le solu-

zioni progettuali più adatte ad ogni specifica applicazione. La parte finale del testo è dedicata all’esposizione dei principali materiali e trattamenti superficiali, specificamente sviluppati per le applicazioni tribologiche, e alla descrizione di numerosi sistemi di particolare ri-levanza ingegneristica. Il testo è aggiornato con i più recenti sviluppi del settore, e fornisce un quadro teorico per spiegare i problemi dovuti all'attrito e all'usura, insieme a strumenti pratici per la loro risoluzione. Il testo è principalmente rivolto ai tecnici industriali e i professionisti che hanno bisogno di risolvere problemi tribologici nel loro lavoro, oltre che agli studenti dei corsi di Laurea in Ingegneria (laurea Triennale o Magistrale).

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delle procedure di rinnovo delle cari-che dell’Ance, che porterà a breve all'elezione del nuovo presidente nazionale dell'Associazione che rappresenta i costruttori edili, costituisce un mo-mento fondamentale della vita associativa in un contesto storico economico molto difficile per il mondo dell’edilizia, ma che rappresenta al con-tempo anche un momento di possibile svolta per il rilancio del settore e più in generale per l'eco-nomia del Paese. In tale contesto la Consulta Regionale dei Costrut-tori Edili del Trentino Alto Adige, presieduta da Giulio Misconel, ha ritenuto importante rappre-sentare ai candidati alla presidenza dell'Ance al-cuni punti prioritari.

Presidente Misconel, qual è il punto di partenza?Innanzitutto riconosciamo nell'intenso lavoro portato avanti dal presidente Paolo Buzzetti du-rante questi anni di profonda crisi dell'edilizia in particolare e dell'economia nazionale in generale, un presupposto fondamentale e un punto di par-tenza per una continuità nell’azione di lobby e rappresentanza. Il nuovo presidente dovrà quindi persistere sia nella difesa dell'autonomia dell'An-ce in ambito confindustriale, sia nell'azione di rappresentanza che vede l'Ance riconosciuta dalle massime Autorità (ad esempio dall'Anac) quale Or-ganizzazione espressione sì della tutela di interessi particolari, ma di interessi che convergono con quelli nazionali perché rivolti alla promozione di un'economia di mercato sana in quanto basata sulla corretta concorrenza di mercato.

Quali impegni dovrebbe quindi assumere il nuovo presidente dell’Ance? Il presupposto è che il nuovo presidente garan-

tisca una presenza assidua in Associazione e più in generale in tutte le occasioni nelle quali è ri-chiesta la sua azione di rappresentanza e lobby, ad esempio nelle audizioni in Parlamento, nei tavoli di confronto con le Autorità governative, negli incontri con i Ministri e Sottosegretari di riferimento ecc. L’Ance deve quindi insistere nell’obiettivo di ri-mettere le costruzioni al centro delle politiche industriali dell’Italia, in quanto motore insosti-tuibile in grado di far ripartire l’intera econo-

l'avvio

di lOreNzO GArBArI, Segretario di Ance Trento e della Consulta regionale dei Costruttori del Trentino Alto Adige.

Intervista al presidente della Consulta Regionale dei Costruttori edili del Trentino Alto Adige Giulio Misconel sulla corsa alla successione del presidente dell’Ance Paolo Buzzetti.

Ance rinnova i suoi vertici

edili

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edilizia

Giulio Misconel

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edilizia

per le competenze di cui sono statutariamente titolari soprattutto in materia di lavori pubblici e urbanistica, ed in prospettiva anche in ma-teria di ambiente, devono sopportare costi su-periori ad altre territori nell'erogazione diretta di servizi alle imprese associate, usufruendo nel contempo in misura molto ridotta rispetto agli altri territori dei servizi messi a disposizione dall'Ance nazionale. La specialità delle due Province autonome, e più in generale della Regione Trentino Alto Adige, va altresì presa in considerazione anche per al-cuni risvolti in termini di contrattazione di set-tore, che vedono ad esempio sul territorio della Regione la presenza di un Fondo di previdenza complementare di natura negoziale, Laborfon-ds, al quale risultano iscritti la maggior parte degli operai e impiegati dell'edilizia che hanno avviato la contribuzione ad un fondo di previ-denza complementare e che, a termini di Ccnl, ad oggi non riescono a vedersi accreditato su tale posizione il contributo contrattuale previsto dall'Accordo di rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro del 1 luglio 2014 a favore del Fondo di categoria Prevedi.

In conclusione, quale futuro intravvede per l’Ance?Il futuro della nostra Associazione nazionale è naturalmente legato al futuro del mondo delle costruzioni, al quale, ripeto, è legato a sua volta il futuro del Paese.I mesi che abbiamo davanti saranno ancora lun-ghi e difficili, ma non ho dubbi sul fatto che ce la faremo. Il ruolo dell’Ance in questa prospetti-va è fondamentale, perché solo stando insieme e facendo associazione, sia a livello nazionale che a livello territoriale, possiamo contribuire a costruire un nuovo futuro per le nostre imprese, per i nostri lavoratori e per il nostro Paese.

mia nazionale. Un grande Paese come il nostro non può infatti poggiare unicamente sull’export, ma deve far ripartire la domanda e gli investi-menti interni.Per quanto riguarda il comparto dell’edilizia ri-tengo poi fondamentale che l'Associazione per-segua con determinazione l’obiettivo di esten-dere l'obbligo di iscrizione alla Cassa Edile e conseguente applicazione del Ccnl edilizia, a tutte le imprese chiamate a realizzare opere e lavori all'interno dei cantieri edili, con l’obietti-vo di realizzare una maggiore equità e corretta concorrenza tra le imprese.

L’Ance è anche alle prese con una profonda ri-forma organizzativa interna, resasi ancor più necessaria dalla crisi del comparto che ha di-minuito le risorse del sistema. Quali sono gli obiettivi prioritari in questo ambito?Innanzitutto ritengo non sia più rinviabile il conferimento dell'incarico di Direttore Generale dell’Associazione, anche in relazione alla neces-saria implementazione di un'azione di riduzio-ne dei costi interni, già avviata per il vero dalla presidenza Buzzetti, ma che deve trovare ulte-riore e concreta attuazione secondo gli indirizzi forniti sì dalla rappresentanza imprenditoriale ma declinati operativamente in un disegno or-ganico da parte della direzione generale con l’o-biettivo dell'efficientamento dei servizi. In secondo luogo, ma non meno importante, si rende necessaria e urgente una completa rivisi-tazione del sistema contributivo a carico delle imprese secondo tre direttrici principali. La pri-ma riguarda una generale riduzione dei costi associativi. La seconda si riferisce all'esigenza che i costi di sistema siano sopportati in modo uniforme sul territorio nazionale, prevedendo eventualmente delle premialità a favore dei ter-ritori più virtuosi in termini di adempienza e penalità ai territori maggiormente inadempien-ti. La terza direttrice riguarda la necessità che il riformato sistema contributivo prenda in consi-derazione le specialità di alcuni territori, quali la Provincia di Trento e quella di Bolzano, che

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è svolta nel mese di maggio al Castello del Buonconsiglio la tradizionale cerimonia di pre-miazione del “Tu sei”, progetto promosso da Con-findustria Trento e dalla Provincia autonoma di Trento per valorizzare il dialogo tra i mondi della scuola e dell’impresa. L’evento è stato aperto dai saluti dei due enti

Si

La consueta cerimonia di chiusura del progetto, alla settima edizione, si è svolta negli spazi fastosi del Castello del Buonconsiglio. Riconosciuto il merito di nove istituti trentini e di altrettante aziende partner.

Tu Sei:assegnati i premi

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Premio alla collaborazione tra l’istituto Comprensivo di Borgo Valsugana e Dial Srl

Premio per la migliore realizzazione biennale all’Istituto Comprensivo di Levico in collaborazione con Adige Spa

Progetti vincitori dell’edizione 2015 primo ciclo

promotori. Per Confindustria Trento era presente Giulia Manica, responsabile dell’iniziativa, men-tre Livia Ferrario, dirigente generale del Diparti-mento della Conoscenza, ha portato il saluto del presidente della Provincia Ugo Rossi. Presente alle premiazioni anche il presidente di Confindustria Trento Paolo Mazzalai.

Premio alla collaborazione tra l’Ite Tambosi-Battisti e Gpi Spa Menzione di eccellenza alla partnership tra l’Itt Buonarroti di Trento e Algorab Srl.

Progetti vincitori dell’edizione 2015 - secondo ciclo

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education

Premio per la migliore realizzazione biennale al Liceo Rosmini di Rovereto in collaborazione con Manica Spa

Menzione di eccellenza alla partnership tra tra l’Itt Marconi di Rovereto e Metalsistem Spa.

Premio per la migliore realizzazione nella categoria istruzione e formazione professionale all’Enaip di Cles in collaborazione con Tama Spa.

Premio speciale Casse Rurali trentine alla collaborazione tra la Scola ladina de Fascia e Catinaccio Impianti a Fune Spa.

Premio speciale Casse Rurali trentine al progetto realizzato dall’Istituto professionale Arti Grafiche Artigianelli con Edizioni Centro Studi Erickson Spa.

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toccato anche Trento il road-show che Con-findustria ha organizzato sul territorio nazionale per presentare il suo piano per la scuola.Si è infatti svolto a Palazzo Stella l’incontro “Edu-cation per la crescita. Le 100 proposte di Confindu-stria”, moderato da Luca Arighi, direttore generale di Adige Spa. Ospite d’onore il presidente di Federmeccanica Fabio Storchi, che in Confindustria presiede la Commissione scuola e formazione: “Confindu-stria in tempi non sospetti ha elaborato le sue proposte per l'ammodernamento del sistema sco-lastico – ha spiegato –. Nel momento in cui il Go-verno ha aperto le consultazioni per la riforma "La buona scuola" abbiamo potuto dare un contributo concreto”.Ha portato il saluto di Confindustria Trento il pre-sidente Paolo Mazzalai. “Oggi è un buon giorno per due motivi”, ha detto. “Perché questa mattina abbiamo premiato i migliori progetti di collabora-zione tra scuola e impresa nell’ambito del progetto Tu Sei, selezionando le eccellenti soluzioni indivi-duate dai giovani come risposta alle problemati-che poste dai partner industriali. E perché oggi pomeriggio allarghiamo la riflessione sul mondo della scuola, in particolare attraverso le proposte di Confindustria per l'education". Per la Provincia autonoma di Trento è intervenuto il vicepresidente Alessandro Olivi, che ha parlato del rapporto tra sistema formativo e settore pro-duttivo declinandolo sul polo della meccatroni-ca di Rovereto. “Il polo deve accorciare la filiera scuola-impresa. È un progetto che non si esaurisce con la costituzione del polo di Rovereto. Deve di-ventare una sorta di forma mentis, un modo di operare in ambito di meccatronica e non solo”. Il rettore dell’ateneo trentino Paolo Collini ha sot-

tolineato la funzione fondamentale della scuola nell’aiutare i ragazzi a scoprire le proprie vocazio-ni e nello scovare i talenti, aiutandoli a progredire. “Il mondo è cambiato – ha detto Collini – e se una volta la formazione universitaria poteva dare competenze più generaliste, oggi deve rivedere la propria offerta formativa”. Sul polo della mecca-tronica ha detto che l’Università sarà presente a Rovereto con attività formative, ma soprattutto con laboratori condivisi con le imprese e con gli istituti tecnici.Sono intervenuti anche Claudio Gentili (dirigente dell’area education di Confindustria), Giulia Ma-nica (imprenditrice titolare di Manica Spa), Livia Ferrario (dirigente provinciale del Dipartimento conoscenza), Daniela Carlini (responsabile dell’uf-ficio pedagogico-didattico della Provincia), Laura Zoller (dirigente dell’istituto tecnico Marconi), Et-tore Cosoli (dirigente di Dana Holding Corpora-tion), Franco Ianeselli (neo segreterario generale della Cgil del Trentino) ed Emanuele Marchi (re-sponsabile risorse umane di Zobele Spa).

Ha

Nell'ambito delle iniziative promosse da Confindustria al fine di presentare le "100 proposte" per la scuola, Confindustria Trento ha dato ampio risalto ai progetti condotti dall'Associazione sul territorio trentino.

education per la crescita

education

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In sette anni le azioni formative hanno coinvolto un numero di partecipanti totali superiore alle 57mila unità, per un finanziamento che sfiora i 12 milioni e mezzo di euro.

Trento, Cgil, Cisl e Uil hanno recentemente presentato i dati relativi all’attività di formazione finanziata nel 2014 in Trentino attraverso Fondimpresa. In virtù di una concreta e consolidata pratica della bilateralità – cifra distintiva dello strumento – il Fondo ha dato la possibilità a molte aziende trentine di puntare anche per il 2014 sulla formazione come leva strategica per promuovere la professionalità dei lavoratori.I piani formativi aziendali presentati grazie alle risorse accantonate nel Conto Formazione (il conto individuale di ciascuna azienda aderente) sono stati 231. Il valore preventivo complessivo dei Piani corrisponde a poco più di 3,3 milioni di euro, di cui il finanziamento richiesto al Fondo è stato di circa 2,2 milioni di euro. Più di 6mila sono stati i lavoratori per i quali è stata program-mata la partecipazione alle attività formative. I dati sono tanto più eloquenti se sommati alle performance dei sei anni precedenti (la nascita di Fondimpresa risale al 2007): in sette anni le azioni formative hanno coinvolto un numero di partecipanti totali superiore alle 57mila unità, per un finanziamento che sfiora i 12 milioni e mezzo di euro.“L’esercizio 2014 è stato caratterizzato da un ri-sultato assai positivo in merito alle attività e iniziative attuate, che avvicina quello, peraltro eccezionale, dell’anno precedente – ha spiegato Marcello Lunelli, presidente di Fondimpresa Trento, commentando i valori -. Coerentemente allo spirito dello strumento, l’articolazione ha la-vorato in questi mesi per favorire la promozione delle opportunità, la comprensione delle proce-dure, l’accesso ai finanziamenti: cogliamo l’occa-sione di questa giornata per valorizzare anche il

nuovo spot, prodotto per essere diffuso in rete e sulle tv locali, ma anche il restyling e lo sviluppo della piattaforma web del sito www.fondimpresa.tn.it”.Fondimpresa è il più importante tra i fondi inter-professionali per la formazione continua che ha nella sua compagine Confindustria con Cgil, Cisl e Uil. Riceve il 47% dei versamenti annui com-plessivi effettuati delle aziende iscritte ai Fondi interprofessionali per la formazione continua. Secondo i dati più aggiornati, a livello nazionale aderiscono complessivamente 182mila aziende di ogni settore e dimensione, che occupano oltre 4,7 milioni di lavoratori. Il 98,5 % delle aderenti appartiene alle Pmi.Elemento strategico dell'azione di Fondimpresa è il forte radicamento territoriale. Fondimpre-sa opera anche a livello locale, con sede presso Confindustria Trento, con un'articolazione a cui aderiscono oltre 1.748 aziende trentine di qua-lunque comparto, settore o categoria, con oltre 40mila dipendenti. Accanto al presidente Mar-cello Lunelli, nel cda di Fondimpresa siedono il vicepresidente Gianni Tomasi (Uil del Trentino), Franco Ischia (Cgil), Michele Bezzi (Cisl), con Alessandro Benedetti e Maria Cristina Poletto (per Confindustria Trento).

CoNfiNDuStria

Fondimpresa: formati altri 6mila lavoratori

education

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Il seminario, al quale hanno partecipato oltre 70 imprenditori, ha fornito alle imprese associate una panoramica su principali procedure e strumenti atti a scongiurare ipotesi di mancato pagamento.

20 maggio scorso Confindustria Trento, in collaborazione con la sua società di servizi Asso-servizi, Assiconsult, Cassa Centrale Banca, Cerved e la sua Rating Agency e Borga Studio Legale, ha organizzato presso Palazzo Stella un seminario sul mancato pagamento. Il seminario, al quale hanno partecipato oltre 70 imprenditori, ha fornito alle imprese asso-ciate una panoramica su principali procedure e strumenti atti a scongiurare ipotesi di mancato pagamento, a fronte di beni o servizi offerti sui mercati nazionale e internazionali.Ad apertura del Seminario è intervenuto Roberto Busato, direttore di Confindustria Trento, il qua-le ha ricordato i pesanti effetti della crisi nell’ulti-mo biennio sull’industria trentina, ma ha anche segnalato il sentiment di una parte dell’impren-ditoria che oggi manifesta una prima ripresa de-gli ordini, sebbene con ritardi nei pagamenti a cui il seminario vuole dare risposte operative. Mauro Alfonso, amministratore delegato di Cer-ved Rating Agency e Leonardo Piva, Regional Ma-nager di Cerved, hanno introdotto i servizi di business information, valutazione del rischio e recupero crediti a monte dell’assicurazione stessa. Hanno poi illustrato i benefici derivanti dall’otte-nimento di un rating pubblico come strumento di comunicazione strategica per l’accreditamento presso i partner commerciali e per gli stakehol-ders, e quindi funzionale a ottimizzare il ciclo dei pagamenti.Per Assiconsult è intervenuto Gregor Stimpfl in qualità di Ceo, seguito da Danilo Potenza, Icba Italy, che ha segnalato a quali condizioni la polizza credito può davvero aiutare l’azienda a svilupparsi sul mercato nazionale o all’estero, illustrando gli errori più comuni d’applicazione

dello strumento di assicurazione del credito per capirne caratteristiche e contenuti.A seguire, Dario Ferrari, responsabile ufficio este-ro e servizi accentrati di Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo del Nord Est, ha fornito una panoramica degli strumenti di regolamento che il sistema bancario e, nello specifico, il credito co-operativo mette a disposizione delle imprese per supportarle nelle loro operazioni di compraven-dita di beni e servizi con l'estero. Sono stati ana-lizzati vari strumenti, partendo da quelli meno costosi e complessi per arrivare a quelli più evo-luti, che permettono alle imprese di mettere in sicurezza la parte economica delle transazioni.Infine, Fabrizio Borga titolare dell’omonimo Stu-dio Legale di Trento, ha esteso la riflessione al tema della contrattualistica internazionale, dan-do alcuni cenni su normativa del decreto ingiun-tivo europeo, riserva di proprietà, legge applica-bile e foro competente sulla vendita, ribadendo l’importanza di alcune accortezze da seguire lad-dove ci si appresti a sottoscrivere un contratto internazionale.L’evento si è concluso con una sessione di incon-tri bilaterali, di approfondimento degli argomen-ti trattati, con i rappresentanti di Assiconsult, Cerved, Cassa Centrale Banca e Borga Studio Le-gale, ai quali hanno partecipato alcune imprese interessate.Con questo evento si è voluto fornire alle im-prese associate un approccio integrato sul com-plesso problema dei pagamenti sia sul mercato nazionale che estero, con l’aiuto di professionisti che vivono e lavorano sul territorio e con cui l’associazione lavora stabilmente con consulenze individuali e formazione, personalizzate sulle esi-genze delle singole aziende.

il

di FrANCeSCA BOrDOGNA, Area Internazionalizzazione di Assoservizi Srl

Mancato pagamento: come tutelarsi

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internazionalizzazione

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Export in occasione della propria assemblea dei soci, svoltasi giovedì 14 maggio, ha festeggiato i suoi 40 anni di attività a sostegno dell’export delle aziende trentine. Alla presenza dei propri soci, che ad oggi sono 129, è stato approvato il bilancio 2014 e dopo una breve disamina delle attività svolte nell’anno pas-sato, sono state illustrate le nuove strategie che il Consorzio sta mettendo in campo per il 2015.Il bilancio delle attività del 2014 è stato senz’altro positivo e molti sono i progetti in corso. Trentino Export che ad oggi conta 25 referenti esteri, nel 2014 ha sostenuto le proprie aziende con 39 ricer-che di mercato, 21 organizzazioni di incontri Busi-ness to Business all’estero e 13 assistenze nella fase del post vendita. A questo si aggiungono 53 inter-venti di intermediazione linguistica, 13 interventi riguardanti l’assistenza relativa alla contrattualisti-ca internazionale e 19 relativi all’assistenza fiscale e doganale. Da sottolineare come oltre al proseguo

del progetto Pi.Ma.Rio. che vede la presenza di un desk permanente ed una piattaforma logistica del-la Cooperativa in Brasile, durante il 2014 siano stati avviati importanti e strutturati progetti di in-ternazionalizzazione in Cina, nello specifico nella regione dello Sichuan, ed in Marocco. Barbara Fedrizzi, presidente di Trentino Export, ha colto l’occasione per dichiarare: “Oggi è un giorno importante per il Consorzio e le sue 129 aziende associate. Siamo riusciti a superare questi anni di forte crisi economica mantenendo intat-to il numero dei nostri soci e rafforzandoci sia a livello economico che professionale. Il quadro economico nazionale ed internazionale sembra in miglioramento ed è proprio questo il momento di aumentare i nostri sforzi per sostenere le no-stre aziende, con servizi sempre più specialistici ed operativi. La sfida ora è quella di confermarci come punto di riferimento per le aziende trentine che operano nel Mondo”. Gli obiettivi per il 2015 sono ambiziosi e molteplici. Trentino Export, in sinergia con i vari attori provinciali, si propone di continuare nella strada intrapresa, rafforzando la sua presenza sui mercati esteri con nuovi referenti esteri in Scandinavia, Africa Sub-Sahariana e Cina.Durante il finale dell’assemblea la presidente Fe-drizzi ha anche sottolineato come sia “necessario riuscire a fare maggiormente squadra tra i vari attori economici e non che danno sostegno all’ex-port delle aziende trentine. Ad oggi – ha concluso – vi sono ancora troppe divisioni che nuocciono alle aziende stesse e a tutto il sistema provinciale”. Insomma, l’età non si fa sentire e anzi l’esperienza di questi 40 anni fa di Trentino Export un vero e proprio riferimento per le aziende che dal nostro territorio hanno allargato o stanno allargando i propri orizzonti al Mondo.

treNtiNo

di GIOrGIO zAGONel

Attiva da 40 anni a sostegno dell’export delle aziende trentine, Trentino Export ha festeggiato l’importante traguardo davanti alle aziende associate. Dettate le nuove strategie per il futuro.

Trentino export brinda al futuro

internazionalizzazione

Refente Trentino Export per l’est EuropaNel quadro della presentazione alle aziende associate dei propri refe-renti esteri, Trentino Export organizza per martedì 7 luglio 2015 una giornata di incontri personalizzati e gratuiti rivolti alle imprese interes-sate ai mercati dell’Europa Orientale. Gli incontri avranno lo scopo di approfondire le opportunità di business e capire le problematiche inerenti la commercializzazione dei prodotti trentini in questa area.I paesi di riferimento saranno: Polonia, Repubblica Ceca e Slovacca, Paesi Baltici, Ungheria, Slovenia, Croazia, Serbia, Macedonia, Roma-nia e Bulgaria.Le aziende interessate sono pregate di contattare gli uffici di Trentino Export:T. 0461-931011 - [email protected]

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pienamente operativo il Fondo strategico regio-nale, costituito allo scopo di consentire alle aziende del territorio di finanziarsi a medio-lungo termine per sostenere progetti di sviluppo e investimento, tramite strumenti finanziari non tradizionali. In particolare lo strumento finanziario principale proposto alle aziende è la possibilità di finanziarsi collocando sul fondo i propri prestiti obbligazio-nari (minibond); cartolarizzazioni per investimenti delle micro imprese, export credit notes e project bond per progetti infrastrutturali completano gli strumenti disponibili. Il nuovo strumento offre alle imprese importanti vantaggi, quali la minor dipendenza dal sistema bancario, tassi concorrenziali rispetto ad analoghi strumenti extra-regionali, assenza del rapporto dal-la Centrale dei Rischi della Banca d’Italia. Il comparto trentino del Fondo è partito con una

dotazione iniziale di 107 milioni, con un investi-mento di 75 milioni da parte della Provincia au-tonoma di Trento, di 26,8 milioni di Laborfond, 5 milioni dalla Banca Popolare dell’Alto Adige e di 0,2 milioni da parte di Fin.Int. SGR. Confindustria Trento, rappresentando il maggior numero di aziende sul territorio provinciale che per tipologia e parametri economico-finanziari possono usufruire del Fondo Strategico Regionale, sta svolgendo un ruolo informativo e di supporto verso gli associati, allo scopo di rendere leggibile e fruibile lo strumento. Sono state già deliberate le prime operazioni ed a brevissimo si avranno le prime emissioni di mi-nibond da parte di alcune aziende industriali del territorio: uno sicuro stimolo per il tessuto impren-ditoriale locale ad approcciare strumenti innovativi per finanziare la crescita aziendale.

È

di lUCA rIBAGA, Finanza d’Impresa di Confindustria Trento

Rese disponibili risorse finanziarie integrative rispetto a quelle del credito bancario tramite un fondo mobiliare chiuso a vocazione esclusivamente territoriale.

Operativo il fondo strategico regionale

eco

nom

ia

economia

Gli autotrasportatori in audizione dal PapaGli imprenditori della Sezione Autotrasporto merci in conto terzi hanno partecipato all’Audizione generale di Papa Francesco del 29 aprile scorso. Coordinata dal presidente della Sezione Lucio Sandri e dal rappresentante degli Autotrasportatori nella Giunta di Confindustria Trento Eleuterio Arcese, la due giorni di trasferta a Roma ha rappre-sentato un importante momento di rinnovata aggregazione, mentre non sono mancati momenti di significativa emozione nell’ascoltare le parole del Santo Padre. Il gruppo è stato accompagnato anche dal direttore di Confindustria Trento Roberto Busato, con il responsabile della Sezione Autotrasporto Pierangelo Baldo, ed all’Udienza Pontificia sono inter-venuti anche il segretario generale dell’Anita Giuseppina Della Pepa, accompagnata da alcuni collaboratori. Grande soddisfazione è stata manifestata dal presidente Lucio Sandri per la compatta partecipa-zione delle aziende del gruppo Autotrasporto e per il clima di grande cordialità e di sincera condivi-sione di valori che si è determinato nel cogliere i profondi e toccanti messaggi diffusi dal Pontefice.

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Il 1 maggio la consueta consegna delle onoreficienze a chi si è distinto nella professione.

Cinque Stelle al Merito del lavoro

economia

Diego Galvagni, Rovereto - TrasportiImpiegato presso Arcese dal 1979. Attivo da subito nella gestione dei mezzi e degli autisti, è andato occupandosi della supervisione a livelli sempre più elevati, fino a gestire una ventina di persone per il mercato del Nord Europa.Si è distinto per le capacità relazionali e per l’attenzione ai nuovi collaboratori dell’A-zienda.

Mauro Montibeller, Roncegno - CreditoHa percorso una significativa carriera, dapprima presso la Banca di Trento e Bolzano, successivamente nel settore del Credito Cooperativo.Si citano fra gli incarichi quello di vicedirettore e responsabile commerciale della Cr Centro Valsugana e quello di responsabile delle zone di Telve e Strigno della Cr Valsugana e Tesino.

Roberto Simonini, Riva del Garda – IndustriaAssunto da Fedrigoni Spa in qualità di responsabile del Laboratorio e della Ricerca&Sviluppo, si è distinto nello sviluppo di nuove carte di alta qualità. At-tualmente gestisce il Laboratorio di controllo qualità e fornisce assistenza tecnica ai clienti.

Flavio Vanzo, Cavalese – IndustriaAssunto a 24 anni in qualità di addetto alla linea di produzione per lo scarico e ca-rico del vino dalla ditta Schenk di Ora, è stato poi promosso a capo di una squadra composta da quattro collaboratori ai quali ha trasmesso entusiasmo e professionalità.Degno di menzione è pure il ruolo ricoperto nella cura dei rapporti con i fornitori esterni.

Roberto Luis Zanotti, Campodenno - IndustriaHa percorso una brillante carriera presso la Mahle Componenti Motori Italia Spa. Assunto quale operaio generico, ha finito per acquisire responsabilità nella forma-zione delle nuove leve. Dal 2008 ha assunto inoltre la qualifica di capo gerarchico e coordinatore del reparto attrezzeria.

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