Trentino Industriale aprile-maggio 2016

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ANNO 57 | N°02 APRILE | MAGGIO 2016 Continua la crescita dei servizi innovativi e tecnologici Da settore a supporto della competitività del manifatturiero, a vero e proprio comparto industriale Associazione FARE: un progetto per il credito alle imprese Giovani Dal meeting del Nord Est l’invito al coraggio Internazionalizzazione A Trento il roadshow “Italia per le imprese”

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Il bimestrale di Confindustria Trento

Transcript of Trentino Industriale aprile-maggio 2016

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ANNO 57 | N°02

APRILE | MAGGIO 2016

Continua la crescita dei servizi innovativi

e tecnologici Da settore a supporto della

competitività del manifatturiero, a vero e proprio comparto industriale

AssociazioneFARE: un progetto per il credito alle imprese

GiovaniDal meeting del Nord Est l’invito al coraggio

InternazionalizzazioneA Trento il roadshow “Italia per le imprese”

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TRENTINOINDUSTRIALE.COM | APR-MAG 2016

rubriche

11 speciale

30 associazione

37 giovani

40 aziende

52 internazionalizzazione

57 innovazione

60 education

63 economia

editoriale

7 Rinnovamento

il punto

9 Coraggio e curiosità

speciale servizi innovativi e tecnologici

11 Un settore in crescita che aiuta la ripresa

13 Ict: un protocollo per lo sviluppo

15 Saidea, "your It department"

18 Energia e calore dal gas metano

22 Know how trentino da esportazione

24 Soluzioni per l'Industria 4.0

27 Come si fa ciò che si fa

associazione

30 Uno sguardo al credito del 2020

31 FARE: un progetto per il credito alle imprese

32 Il Giubileo dell’industria responsabile

34 Nuove opportunità di welfare aziendale

35 Assoservizi forma venticinque imprese

giovani

37 Il coraggio di fare impresa

aziende

40 Soluzioni flessibili per l’edilizia

42 Un’associazione per le terme del Trentino

43 15 candeline per il Polo Tecnologico per l’Energia

44 Involucri in vetro su misura

47 Oltre 57 milioni di investimenti per Adige

50 Catinaccio Spa premiata per il welfare aziendale

Internazionalizzazione

52 A Trento il roadshow per l’internazionalizzazione

54 I nuovi orizzonti di Trentino Export

innovazione

57 La vetrina degli ingegneri trentini

58 Ipsp: al via la terza edizione

education

60 Tirocini curricolari di alternanzascuola-lavoro

economia

63 Scatti industriali d’autore

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www.trentinoindustriale.comil nostro periodico è anche online compresi i numeri arretrati

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TRENTINO INDUSTRIALE Anno 57 | N. 2 Aprile - Maggio 2016

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ANNO 57 | N°02

APRILE | MAGGIO 2016

Continua la crescita dei servizi innovativi

e tecnologici Da settore a supporto della

competitività del manifatturiero, a vero e proprio comparto industriale

AssociazioneFARE: un progetto per il credito alle imprese

GiovaniDal meeting del Nord Est l’invito al coraggio

InternazionalizzazioneA Trento il roadshow “Italia per le imprese”

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edito

riale

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Rinnovamento

Con la designazione di Vincenzo Boccia alla Presidenza di Confindustria si

chiude una bella tornata elettorale all’interno del nostro Sistema, che ritengo sia

stata una prova di democrazia.

Il dibattito è stato acceso, i toni costruttivi, entrambi i candidati avevano un

profilo di alto livello, adatto per guidare la nostra Associazione nazionale.

Ora dobbiamo dare anche prova di unità, ricompattando le varie anime del

nostro Sistema intorno al nuovo Presidente e alla squadra che sceglierà.

Da Boccia ci aspettiamo un programma coraggioso. Serve un rinnovamento di

Confindustria, per avvicinarla sempre più alle esigenze delle imprese associate.

Il mondo sta cambiando rapidamente e noi dobbiamo saperci adattare con

altrettanta rapidità. Bisogna saper leggere il nuovo contesto - fatto di nuovi

problemi ma anche di nuove opportunità - e proporre nuove soluzioni.

Un rinnovamento serve a tutti i livelli. Anche nel nostro Trentino.

Vedo un territorio che procede in ordine sparso, senza un disegno preciso.

Prendiamo i partiti locali, sempre più divisi in correnti interne. Il dibattito sembra

concentrarsi sui nomi e sui personalismi, piuttosto che sui contenuti.

Una situazione che si ripercuote anche all’interno del Governo provinciale. Alla

guida della Provincia c’è una coalizione di partiti in equilibrio precario, quando

invece servirebbe una squadra coesa.

Ma quello che ci preoccupa maggiormente è l’assenza di una strategia chiara

sul Trentino. L’impressione è quella di un calciatore che avanza con la palla a

testa bassa, senza una visione organica del gioco e dell’obiettivo.

Serve invece definire come ci vogliamo posizionare nella sfida tra territori che

si gioca a livello internazionale, quali punti di forza vogliamo valorizzare, come

intendiamo costruire un futuro sostenibile in un contesto di risorse – ambientali

e finanziarie – sempre più scarse.

Su questo una riflessione la dobbiamo fare anche come associazioni di catego-

ria. In questo momento fatichiamo a fare sintesi e ognuno procede per la sua

strada.

Su alcuni temi strategici dovremmo invece essere capaci di guardare oltre l’inte-

resse di parte, pur legittimo, e collaborare per delineare una rotta sostenibile per

un Trentino che si vuole affermare in Europa e nel mondo.

Un processo non facile, ma che vale la pena tentare. È anche questa la respon-

sabilità sociale che ci dobbiamo sentire addosso.

Giulio BonazziPresidente di Confindustria Trento

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il pun

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Coraggio e curiosità

Nei giorni scorsi ho avuto il piacere e l’onore di intervenire a una delle cerimo-

nie di laurea magistrale del Dipartimento di Economia e Management dell’Uni-

versità di Trento.

Alle giovani donne e ai giovani uomini che ho incontrato in quella occasione ho

voluto ripetere alcuni principi in cui credo fermamente. Soprattutto, che occorre

avere il coraggio di investire nei propri progetti, e ancora che non si deve mai

smettere di essere curiosi, di imparare nuovi approcci e nuove conoscenze per

non perdere le migliori opportunità. Per coglierle molte volte bisogna spostarsi,

trasferirsi, magari andare all’estero, per fare nuove esperienze professionali e

aumentare la propria competitività sul mercato del lavoro. Bisogna essere più

bravi degli altri: occorre far emergere il proprio talento.

Ai laureandi ho voluto anche ricordare però che non sono soli. È vero, in Italia il

dato sulla disoccupazione giovanile è tra i più alti d’Europa. Ma il nostro Paese

non ha voltato le spalle ai giovani. Sono tante le iniziative che le istituzioni, gli

enti di ricerca, il mondo delle imprese mettono in campo a favore dell’inserimen-

to professionale e della socializzazione al lavoro dei ragazzi: e in questo il nostro

territorio non è secondo a nessuno.

Ne parliamo in questo numero di Trentino Industriale, e non solo nella rubrica

riservata ai temi dell’Education, dove pure diamo conto della lungimiranza delle

politiche trentine per l’alternanza scuola-lavoro nel più ampio contesto dell’ap-

plicazione della Buona Scuola nazionale.

Le buone pratiche che Confindustria Trento ha sperimentato e consolidato

per favorire le relazioni tra il mondo della scuola e il mondo dell’impresa e tra i

giovani e il mercato del lavoro sono tra i progetti di responsabilità sociale di cui

gli industriali trentini vanno più orgogliosi: per questo motivo abbiamo portato i

risultati di “Giovani Industriosi” e di “Tu Sei” all’attenzione del consesso riunitosi

a Roma in occasione del Giubileo dell’Industria.

Siamo partner del career day del Dipartimento di Ingegneria industriale, che nei

giorni scorsi ha coinvolto poco meno di 400 giovani e 30 aziende. Non sarà un

caso se a tre anni dalla laurea a Trento oltre il 90% degli ingegneri industriali ha

un’occupazione. Nel frattempo, si apre un’intensa stagione di lavoro per i giova-

ni studenti del Dipartimento di Fisica, che la terza edizione di “Industrial problem

solving with physics” porta nelle aziende con il nostro contributo affinché risol-

vano i problemi tecnici posti dalle imprese.

Non ci è mancata, fino ad oggi, la curiosità di sperimentare, accanto alle

istituzioni, ai centri di ricerca, all’università, nuovi percorsi per lo sviluppo delle

competenze e per la crescita delle nuove generazioni. Continueremo a coltivar-

la, per trovare soluzioni innovative, efficaci e al passo con i tempi. Confidando

nel coraggio di mettersi in gioco che imprese e giovani hanno, peraltro, sempre

dimostrato di avere.

Roberto BusatoDirettore di Confindustria Trento

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10informazione pubblicitaria

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ALDEBRA al SAP Business One Forum 2016Una nuova e importante collaborazione strategica è stata avviata tra ALDEBRA, il system integrator trentino

guidato dall’Ing. Giordano Tamanini, e SAP ITALIA, il noto produttore di software gestionale leader mondiale

nel settore dei software applicativi per le aziende.

“SAP è al centro dell’odierna rivo-

luzione tecnologica e punta ad aiu-

tare le organizzazioni a contrastare

gli effetti negativi della complessità,

a creare nuove opportunità d’in-

novazione attraverso la digitalizza-

zione dei processi per mantenere

un vantaggio sulla concorrenza

nazionale e internazionale”: queste

le parole dell’Ing. Tamanini nel pre-

sentare il nuovo partner. L’alleanza

ALDEBRA-SAP nasce per offrire

alle imprese del territorio l’opportu-

nità di accedere all’intero catalogo

della software house tedesca ma,

in particolare, punta a proporre la

soluzione gestionale SAP Business

One rivolgendosi alle aziende più

attente all’innovazione e fortemente

orientate all’espansione interna-

zionale del proprio business. Nel

mondo, SAP Business One conta

50.000 clienti, 2.500 in Italia per un

totale di 800.000 utenti, è diffuso in

120 paesi, disponibile in 27 lingue e

conforme alle leggi di 40 paesi. La

soluzione può contare sull’esclusiva

tecnologia SAP HANA, in grado di

gestire analisi e processi decisionali

ricavando conoscenza dai dati di

produzione e di trasformare l’ERP in

un generatore di business intelli-

gence a vantaggio di attività che

vanno dalla pianificazione strategi-

ca al marketing avanzato.

Continua l’Ing. Tamanini: “Questa

alleanza è solo uno dei recenti

accordi che avviano ALDEBRA

verso la nuova identità di System

Integrator orientato all’innovazio-

ne tecnologica dei processi e a

soluzioni dall’alto valore consulen-

ziale. In questa direzione rientra

anche l’alleanza societaria con VAR

GROUP con cui ALDEBRA condivi-

de il network messo a disposizione

dei propri clienti e che rappresenta il

principale partner europeo per SAP

Business One. Un centro di compe-

tenza rivolto ai settori merceologici

che vanno dalla vendita al dettaglio

alla sanità, dal manufacturing al

largo consumo, dalla distribuzione

ai servizi professionali”. ALDEBRA

parteciperà come partner e sponsor

al SAP BUSINESS ONE FORUM

2016 presso l’Autodromo Nazionale

di Monza il prossimo 4 maggio. Si

parlerà della Digital Transformation

nelle PMI e di come le soluzioni

dell’Internet Of Things cambieranno

il modo in cui le persone si relazio-

nano con le aziende.

Sede di Trento

Ingresso principale

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di SILVIA BRUNO

Intervista a MARCO PODINI, presidente della Sezione Servizi innovativi e tecnologici di Confindustria Trento.

Un settore in crescitache aiuta la ripresa

spec

iale

ser

vizi

speciale servizi innovativi e tecnologici

Podini, può tracciare un qua-dro dell’andamento del terziario innovativo in Italia?Dopo anni di crisi, si può dire che il mercato di-gitale italiano sia finalmente ripartito sia in ter-mini quantitativi che qualitativi. Secondo i dati di Assinform, l’associazione di categoria aderente a Confindustria, tra il 2014 e il 2015 si è infatti registrata una crescita superiore ai due punti per-centuali, che le stime per il 2016 non fanno che avvalorare. Il dato dell’Ict è passato infatti dal -1,4% al +1%, e si avvia secondo le previsioni a sfiorare l’1,5. L’inversione di tendenza è sensibile in tutti i comparti – servizi Ict, software e soluzioni Ict, dispositivi e sistemi, contenuti digitali e digital ad-vertising – con la sola eccezione dei servizi di rete delle telecomunicazioni, che continuano a subire il calo delle tariffe. Ma è soprattutto in termini qualitativi che il mercato ha svoltato: oramai tutti hanno compreso come i temi legati al digitale si-ano cruciali non solo per il successo, ma finanche per la sopravvivenza delle imprese, imponendo alle stesse di mettere l’ICT al centro della strategia aziendale e di essere in grado di adeguarsi alla ve-locità dei cambiamenti che caratterizzano l’attuale contesto di mercato sia in termini di tecnologie che di modelli di business.Allargando il quadro al resto del nostro settore è tornato a crescere in maniera significativa anche il management consulting, passato a valori superiori a quelli pre-crisi già tra il 2014 e il 2015, e avviato a consolidare anche per il prossimo anno – se-condo Assoconsult - il dato di crescita del 5% e il segmento delle società di ingegneria, che già nel 2014 aveva raggiunto una sorta di stabilizzazione, le previsioni dell’Oice (l’associazione delle organiz-zazioni di ingegneria, di architettura e di consu-

lenza tecnico-economica aderenti a Confindustria) parlano di un parziale recupero delle perdite degli anni scorsi. Il trend del triennio 2015-2017 dovreb-be confermarsi in crescita, con un +0,9% nel 2016 e un +0,3% nel 2017.

Qual è la situazione del nostro territorio, e in particolare del gruppo di imprese aderenti alla Sezione?L’Associazione rappresenta un centinaio di azien-de, per un totale di oltre 3.400 addetti. Si tratta

PRESIDENTE Marco Podini

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ambiente, agrifood – non sarebbero semplicemen-te attuabili senza il ricorso ai servizi innovativi e tecnologici che rappresentiamo.Non si faccia tuttavia l’errore di ritenere che il terziario innovativo è solo ed esclusivamente un servizio trasversale al supporto degli altri settori: il nostro è anche un comparto che realizza ric-chezza esportando direttamente prodotti dall’alto contenuto tecnologico. L’ICT, quindi, in Trentino può essere considerato a tutti gli effetti un settore industriale, anche tra i più rilevanti.

Dei giorni scorsi è la firma di un nuovo pro-tocollo tra le categorie economiche con la Provincia autonoma di Trento e Informatica Trentina. Cosa cambia?Si tratta di un atto importante, con un grande va-lore dal punto di vista strategico, in linea con un percorso già intrapreso con la passata amministra-zione. Esso consolida le relazioni con le altre as-sociazioni di categoria e promuove il dialogo con la pubblica amministrazione. Ma è importante perché, rispetto al documento precedente, che in buona sostanza ratificava un rapporto che si con-centrava sulla fornitura di servizi, questo secondo accordo certifica un’intesa a tutto campo basata sull’innovazione in ambito Ict, gettando le basi per un percorso che dovrà coinvolgere anche l’U-niversità e i centri di ricerca.

della seconda sezione per numero di imprese e della terza per numero di addetti. Per oltre un terzo, le imprese aderenti operano nel settore dell’informatica e delle telecomunicazioni. Vi è poi un gruppo nutrito di società attive nell’in-gegneria e ambiente e nei servizi di consulenza, amministrativi e finanziari. Più bassi i numeri delle imprese che si occupano di servizi vari, di intermediazione immobiliare e di comunicazio-ne, pubblicità, produzione multimediale. Tutte le realtà hanno in comune un profilo qualitativo elevatissimo e contribuiscono a fare del terzia-rio innovativo uno dei settori più competitivi dell’industria in Trentino, che ben si sposa con l’immagine di eccellenza e le caratteristiche del nostro territorio.

Settore che può, a buon titolo, essere di traino alla ripresa dei settori più propriamente pro-duttivi, anche alla luce del nuovo traguardo – il 4.0 – verso il quale è orientata l’industria manifatturiera.Certamente. Il terziario innovativo può assicurare alle imprese tutti gli strumenti e i processi neces-sari ad assumere nuovi connotati, coerenti alle attese della quarta rivoluzione industriale. Faccio un esempio: la Smart Specialization Strategy della Provincia autonoma di Trento (la Strategia provin-ciale di ricerca e innovazione per la specializzazio-ne intelligente, come richiesto dall’UE, definisce alcuni settori prioritari - ndr) non riserva al mer-cato digitale un settore a sé stante, perché l’intero programma è pervaso e attraversato dalle tecno-logie dell’informazione e della comunicazione. I piani sviluppati intorno ai quattro ambiti indivi-duati - qualità della vita, meccatronica, energia e

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L’accordo tra Informatica Trentina e le associazioni di categoria rilancia la collaborazione tra pubblico e privato in un settore strategico per la crescita del territorio.

Ict: un protocollo per lo sviluppo

speciale servizi innovativi e tecnologici

nuovo protocollo d’intesa per favorire ancora di più la diffusione delle tecnologie dell’informa-zione e della comunicazione in Trentino, nella consapevolezza che il settore è strategico per la crescita competitiva del territorio. Anche Confindustria Trento ha siglato, nelle scorse settimane, con Informatica Trentina il documento condiviso con tutte le associazioni di categoria che rappresentano le imprese locali del settore Ict.Il nuovo atto formalizza un percorso iniziato fin dal 2007, quando Informatica Trentina ha pro-mosso con le associazioni di settore il “Sistema di collaborazione territoriale Ict”, orientato alla costituzione di una vera e propria filiera di so-luzioni e servizi informatici in Trentino. Il Proto-collo rappresenta un salto di qualità nel sistema delle relazioni fra i mondi pubblico e privato. Un approccio tanto più importante per il fatto che le Ict sono un fattore strategico trasversale: dalla meccatronica all’agrifood, passando per il settore

dei servizi, le tecnologie informatiche sono porta-trici di innovazioni determinanti, che riguardano tanto i prodotti e le prestazioni quanto gli stessi processi produttivi. Su questo terreno negli ultimi anni la provincia di Trento ha fatto dei passi in avanti significativi. L’intesa si inserisce nel quadro di un progressivo rafforzamento delle sinergie tra tutti gli attori del settore: Informatica Trentina, Trentino Sviluppo, Università e Fondazioni di ricerca, le realtà del mondo imprenditoriale, le imprese start up e gli spin off. “Da esse – ha dichiarato il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi in occasione della sottoscrizione - ci attendiamo ricadute importanti sul versante economico e pro-duttivo e benefici anche per quanto riguarda l’am-modernamento della pubblica amministrazione; questi due elementi, in una visione integrata e moderna dello sviluppo imprenditoriale, sono in-fatti strettamente interdipendenti”.

UN

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14informazione pubblicitaria

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Signor Gottardi, perché ACS Data Systems è in fase di crescita? Mauro Gottardi: la principale ragione del nostro successo credo vada cercata nella capacità di rispondere al meglio alle esigenze dei nostri clienti, focalizzandoci profondamente sulla soluzione delle loro problematiche di business.

Vale a dire? M. Gottardi: l’IT è un ambito la cui complessità è in continuo aumento. Non si tratta più semplicemente di consegnare un dispositivo. Per garantirsi un sistema IT affidabile ed efficiente, i nostri clienti necessitano di un pacchetto completo e di un referente diretto che conosca profondamente le loro necessità ed il territorio in cui opera. Ciò significa che quando una azienda sceglie il proprio partner di servizi IT, il fattore fiducia gioca un ruolo fondamentale. Naturalmente è indispensabile la disponibilità di un servizio ottimale e di una struttura adeguata.

Sta dicendo che siete in crescita perché ACS Data Systems come azienda ha raggiunto una certa dimensione? M. Gottardi: Beh, per molti dei nostri clienti anche la dimensione del partner IT gioca un ruolo

fondamentale. Sapere di poter contare su una struttura di oltre 60 collaboratori tecnici è importante. Tuttavia è altrettanto importante non perdere di vista le specificità di ciascun cliente. Naturalmente la dimensione non basterebbe se la qualità del servizio non fosse adeguata e di questo non posso che ringraziare il nostro team e la passione che mette nel proprio lavoro.

Mi faccia un esempio di “pacchetto completo”… M. Gottardi: La nostra proposizione è suddivisa in cinque Business Unit: software, hardware, cloud, print e communication. Possiamo fornire quindi ad un cliente l’intera infrastruttura informatica hardware (dalla progettazione, all’implementazione ed al successivo mantenimento), andando ad integrare le nostre soluzioni software, utilizzate da oltre 1.200 aziende sia in Italia che all’estero, per la gestione completa dei processi aziendali. Possiamo inoltre contribuire ad ottimizzare i costi di gestione dell'infrastruttura, partendo dall’identificare insieme al cliente quali funzionalità implementare nelle nostre piattaforme cloud, fino a gestire completamente il parco di stampa/copia attraverso contratti a consumo. Infine abbiamo sviluppato importanti soluzioni per la gestione dei sistemi di comunicazione (videoconferenza, telefonia e unified messaging Voip, digital signage per display e totem multimediali), che permettono

al nostro cliente di aumentarne l’efficacia e la visibilità ai massimi livelli.

E relativamente ai servizi di cui ha accennato? M. Gottardi: Di fondamentale importanza è che tutte le nostre soluzioni possano essere affiancate a servizi di altissimo livello, così come il nostro cliente si aspetta. Servizi che partono dalla progettazione delle soluzioni, alla loro implementazione, per proseguire poi nella costante e proattiva manutenzione, ai fini dell’ottenimento di soluzioni stabili, affidabili e performanti. La nostra filosofia prevede di seguire il cliente in tutti gli aspetti delle sue mutevoli esigenze di business.

E quindi perché un cliente dovrebbe affidarsi ad ACS Data Systems? M. Gottardi: in estrema sintesi, riteniamo di essere riusciti a coniugare le specificità dei territori in cui lavoriamo, garantendo precisione e qualità, ma sposandola con la necessaria flessibilità che i business moderni richiedono e condendo il tutto con una grande passione per il nostro lavoro.

Come sarà il futuro? M. Gottardi: Siamo un’azienda orientata sempre ai desideri ed alle necessità dei nostri clienti. Continuando a lavorare sul miglioramento di noi stessi e delle nostre soluzioni, siamo certi che continueremo ad esserlo e per questo possiamo guardare con ottimismo al futuro.

2.200 clienti attivi, più di 145 dipendenti, 4 sedi, 30 milioni di euro di vendite: ACS Data Systems,il più grande fornitore di servizi IT dell’Alto Adige, da oltre sette anni presente anche in Provincia di Trento. Mauro Gottardi, Area Manager per il Trentino, spiega le ragioni del successo.

N 1 del settore IT altoatesino e partner di riferimento per il Triveneto

Nella foto la sededegli uffici di Trento

di ACS Data Systems,in via Innsbruck 23.

Sede Principale:Via Luigi Negrelli, 6

39100 Bolzanowww.acs.it

Mauro Gottardi. Area Manager Trentino

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di ALESSANDRO DE BERTOLINI

Saidea, "your It department" Saidea offre alle aziende un servizio completo per la gestione di tutto ciò che riguarda il loro comparto informatico. Lanciata di recente una divisione operativa per favorire il confronto con il cliente.

UN partner in grado di identificarsi come unico interlocutore per qualsiasi tipo di problema e di esigenza che riguardi la parte informatica di un’a-zienda. Saidea, che è molto più di una semplice società di servizi, si pone così nei confronti delle imprese che vi si rivolgono. L’azienda trentina si trova a Spini di Gardolo presso il polo tecnologi-co Ict Hub. “Saidea – così Mara Rinner, direttore della società – vuole essere il reparto It dei propri clienti attivando una relazione di vicinanza e co-stante confronto che superi il tradizionale rappor-to cliente fornitore e che faciliti il reciproco svi-luppo”. Il risultato si traduce in un vero e proprio valore aggiunto per l’impresa. “Porsi nei confronti dei clienti come your it de-partment – continua Mara Rinner – è una sfida ambiziosa ed è molto più che garantire l’interven-to di un tecnico specializzato a richiesta. Gran par-te delle scelte strategiche operate dai nostri clienti coinvolgono il sistema informativo, e a volte è lo stesso sistema informativo a essere una parte del servizio offerto. Le scelte tecnologiche che ogni giorno facciamo condizionano il raggiungimento degli obiettivi dei nostri clienti. La passione, le conoscenze e la voglia di fare non sono da sole sufficienti per diventare efficacemente your it de-partment, è necessario avere una struttura orga-nizzativa capace di avvicinare Saidea ai propri clienti per sviluppare un pensiero strategico co-mune, intercettare i bisogni e svilupparli in modo da costruire assieme la soluzione migliore. I nostri tecnici che erogano i servizi sono formati e coordi-nati con altri specialisti per fornire un servizio di alto livello anche negli ambiti in cui non ci sono competenze dirette. Inoltre, l’adozione di modelli organizzativi di gestione It quali Itil, Iso 20000, Iso 27000 garantiscono la standardizzazione dei servi-

zi erogati e l’adozione di un processo di revisione continuo”.Le potenzialità dell’informatica sono vastissime e in continua evoluzione. Non sempre è facile conoscerle: quali strumenti utilizzare, quali mac-chine, quali software, dove si possono acquistare, con quali costi, come imparare a usarli, a chi ri-volgersi per l’assistenza. Il comparto informatico è indispensabile per ogni azienda ma se non lo si conosce a fondo o se non è gestito bene può tra-dursi in costi che si potrebbero evitare, in perdi-ta di tempo o in opportunità mancate. Perciò ci si rivolge a professionisti. “Saidea – spiega Mara Rinner – serve esattamente a questo. Offriamo un servizio completo destinato a creare per l’azien-da un vestito su misura nella gestione di tutto ciò che riguarda il comparto informatico. Sia per la parte legata allo sviluppo di software sia per la parte relativa alla sistemistica e all’assistenza. Inoltre, abbiamo recentemente creato una terza divisione operativa, l’Accademy: un ramo opera-tivo della società che si propone di favorire tavoli di incontro con il cliente assieme ai nostri esperti e ai fornitori di settore per discutere delle proble-matiche che si presentano, per fare informazione, per capire e per capirsi meglio. Momenti finaliz-zati, cioè, a generare un pensiero strategico per la gestione del comparto informatico dell’azienda in una visione d’insieme di medio e lungo pe-riodo”. Non soltanto, quindi, una società di servizi ma una società di consulenza che entra nel merito dell’organizzazione aziendale e genera momenti di confronto e di dibattito che portano a soluzioni nuove, opportune e innovative. Saidea nasce a Trento nel 2001. “In origine – spie-ga l’amministratore delegato William Nicolussi

speciale servizi innovativi e tecnologici

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un insieme qualificato di aziende specializzate in servizi di informatica”.Ma l’azienda ha anche un’altra sede. “È il nostro datacenter – precisa il direttore – utilizzato per erogare i servizi in outsourcing”. Il datacenter di Saidea si trova a Trento presso Mc Link.“L’eterogeneità e la complessità dei sistemi utiliz-zati dai nostri clienti – spiega Rinner – ci ha por-tato verso un approccio fondato su partnership solide e capaci di coprire ogni aspetto del busi-ness”. Tra le partnership principali, infatti, Saidea vanta un rapporto privilegiato con Microsoft e Huawei. Con i due colossi informatici l’azienda di Trento ha stretto importanti collaborazioni che si traducono in vantaggi esclusivi per i clienti Saidea (accessi a nuovi strumenti per le infrastrutture tec-nologiche, migliori condizioni di acquisto, forme di assistenza più efficaci e personalizzate).“Per il futuro – conclude Nicolussi – ci stiamo muovendo su più fronti in un processo di crescita interna basato sulla costante innovazione e sulla ricerca continua. In collaborazione con l’Universi-tà di Trento stiamo lavorando allo sviluppo di un nuovo software multilingue che ci permetterà di guardare con fiducia anche ai mercati esteri”.

speciale servizi innovativi e tecnologici

– realizzavamo software per i servizi erogati sul territorio dalle cooperative sociali del Trentino e prestavamo loro assistenza tecnica. Poi siamo cre-sciuti velocemente passando dai pochi collabora-tori di un tempo alla trentina di oggi. Continuia-mo a rivolgerci alle cooperative ma i nostri clienti sono ora le aziende, gli studi professionali e le società più disparate. Il nostro mercato di riferi-mento è rimasto il Trentino ma ci siamo ampliati decisamente nel nord Italia e verso il centro fino alla Toscana”. Il dettaglio delle attività di Saidea spazia dalla progettazione e realizzazione di sistemi informa-tivi all’outsourcing, dalla manutenzione allo svi-luppo software personalizzato, dalla consulenza tecnologica ai servizi di help desk con competenze specialistiche in molti ambiti: Networking (Lan, Wan), sistemistica (Windows, Linux, Mac), priva-cy e sicurezza informatica, ponti radio, reti wi-fi, programmazione Microsoft .Net, Voip e telecon-ferenza. Negli anni Saidea ha cambiato sede più volte. Nel 2012 ha aderito al progetto del proprio partner in-dustriale Delta Informatica Spa relativo alla co-struzione di una nuova sede comune che vanta oggi la certificazione Leed Gold. “Il polo tecnologi-co Ict Hub – continua William Nicolussi – ospita

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blab

desi

gn.it

SAIV SpAhead office: Via Zamenhof, 843 / 36100 Vicenza / ITALIA Tel. [+39] 0444 587500 / [email protected]: Bassano del Grappa / Padova / Trento / Udine / Venezia / Verona Algeri / Dohawww.saiv.it

Information and Communication Technology

Vicenza, 2015

Nella Control Room, cuore dell’Headquarters di SAIV SpA

BEST monitoringsicurezza assistenzarisparmio semplificazione

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Grazie a processi altamente innovativi, SOLIDpower produce micro-cogeneratori a celle combustibili che garantiscono efficienze del 90% superiori ai tradizionali modelli di macchine a combustione.

Energia e calore dal gas metano

"ABBIAMO SOLIDpower è riuscita a precorrere i tempi imple-mentando un processo produttivo che costituisce l’avanguardia del settore. L’azienda nasce come spin-off di Eurocoating Spa di Pergine Valsugana alla fine del 2006 e si insedia da subito presso il Bic di Mezzolombardo. “Nei primi tre anni di attività – continua Michele Gubert – ci siamo concentrati sullo sviluppo tecnologico del pro-dotto in un rapporto di collaborazione virtuosa con il Dipartimento di ingegneria dei materiali dell’Università di Trento. Nel 2007 abbiamo acqui-sito HT-Ceramix, una società svizzera nata come spin-off di un progetto del Politecnico di Losanna (Epfl), che stava lavorando su piattaforme simili alle nostre. Nel 2008 abbiamo realizzato un primo impianto pilota e l’anno successivo siamo passati a un’installazione dimostrativa”. Durante le fasi

da poco acquisito il nostro princi-pale competitor tedesco e ora siamo leader a li-vello internazionale. La nostra presenza si è estesa in Europa sui mercati tedesco, inglese e olandese mentre al di fuori dell’Unione Europea siamo con-centrati principalmente negli Stati Uniti, in Corea, in Cina, e in Arabia Saudita”. Michele Gubert, re-sponsabile relazioni esterne di SOLIDpower, spie-ga la crescita dell’azienda di Mezzolombardo in un momento di grande espansione. “Nel 2010 era-vamo un piccolo team di 18 persone. Ora siamo in 120”. SOLIDpower produce micro-cogeneratori a celle combustibili (dette anche fuel cell): sistemi in gra-do, nello spazio di una normale caldaia a basa-mento, di produrre energia elettrica e calore con efficienze del 90% superiori ai tradizionali modelli di macchine a combustione (per esempio motori e turbine). Si tratta di un processo altamente inno-vativo che solo a Mezzolombardo e in pochissimi altri luoghi al mondo sono in grado realizzare. “I micro-cogeneratori a celle combustibili – spiega Gubert – sono sistemi ad alto contenuto innova-tivo che permettono di convertire un gas, nel no-stro caso il gas metano, in energia elettrica e in calore. Dallo stesso combustibile siamo quindi in grado di ottenere due prodotti differenti. La no-stra tecnologia ci consente prima di convertire il metano in una miscela ricca di idrogeno tramite una reazione di steam reforming. Poi, all’interno della fuel cell, facciamo reagire questa miscela con l’ossigeno (ricavato dall’aria circostante) e ottenia-mo contemporaneamente energia e calore per via elettro chimica senza nessuna fiamma”. Il mercato dei micro-cogeneratori a celle combu-stibili rappresenta ancora un comparto di nicchia ma è in grande espansione, soprattutto all’estero.

speciale servizi innovativi e tecnologici

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consente inoltre di rubricare nelle fonti di energia rinnovabili il prodotto commercializzato dall’a-zienda di Mezzolombardo. “Rinnovabile – precisa Gubert – perché non facciamo combustione. Si tratta, se vogliamo essere precisi, di una low car-bon technology. Noi non bruciamo il gas metano durante il nostro processo di produzione di ener-gia e calore. Lo trasformiamo in una miscela e poi dalla miscela otteniamo l’energia e il calore. Esi-stono infatti normative e politiche statali che favo-riscono con degli incentivi l’acquisto dei prodotti SOLIDpower. All’estero tali disposizioni sono già attive e favoriscono il passaggio all’installazione della fuel cell mediante tariffe incentivanti come per il fotovoltaico (Regno Unito) o, con incentivi monetari diretti (Giappone, Germania). In Italia non esiste ancora una strategia chiara in meri-to”. Si spiega anche così lo sbilanciamento della presenza di SOLIDpower all’estero a scapito dei mercati domestici. Degli oltre 120 collaboratori di SOLIDpower, 75 lavorano a Mezzolombardo, 30 in Germania, 10 in Svizzera e 10 in Australia. Nonostante la forte spinta verso l’internazionalizzazione, SOLIDpower mantiene ancora il baricentro a Mezzolombardo. (adb)

di ricerca e sviluppo vengono depositati quattro brevetti. “In seguito, nel 2010, siamo riusciti a pro-muovere la Rete di impresa Crisalide, di cui sono presidente, nella convinzione che per sviluppare la tecnologia delle pile a combustibile a ossidi so-lidi (tecnologica Sofc) fosse necessario creare delle partnership di scala tra produttori di tecnologia e clienti, al fine di diminuire i costi di produzione e i rischi connessi al ciclo del prodotto”. Nel frat-tempo la società diventa autonoma affrancandosi dalla compagine di Eurocoating in seguito all’in-tervento di due fondi di investimento stranieri, che portano nel 2013 a un’iniezione di liquidità di 38,5 milioni di euro su un periodo di due anni con lo scopo di passare dalla fase di ricerca a quella della produzione in serie dei micro-cogene-ratori. “A inizio 2014 – riprende Gubert – abbiamo inaugurato ufficialmente lo stabilimento di Mez-zolombardo, con un evento a cui ha partecipato anche la Giunta provinciale e a metà del 2015 ab-biamo acquisito il nostro principale competitor, il produttore tedesco Ceramic Fuel Cell Gmbh”. Il 2016 è infine l’anno della svolta commerciale, con l’inizio delle forniture di BlueGen, il model-lo di micro-cogeneratore a celle combustibili di SOLIDpower, alla committenza italiana ed estera.

“I nostri clienti – sottolinea il responsabile delle relazioni esterne – sono tipicamente hotel, centri commerciali, ville di ampie dimensioni, case di ri-poso, impianti sportivi, ristoranti e mense: qualsi-asi tipo di struttura della piccola e media impresa. Sul mercato, copriamo la fascia compresa tra 1 e 10 chilowatt”. Il micro-generatore di SOLIDpower può essere facilmente installato e si presenta come un comune elettrodomestico delle dimensioni di una normale lavatrice. “Al nostro cliente garantia-mo un servizio di consulenza a 360 gradi per valu-tare l’effettiva convenienza a installare l’impianto”. Il tipo di tecnologia utilizzata da SOLIDpower

Imprese associate Radical Green

Ci sono anche di due aziende trentine tra le dieci storie di innova-zione sostenibile che hanno ricevuto, al principio di marzo a Trento, il premio “Radical Green 2016”: si tratta di Aquafil e Solidpower.Il riconoscimento è stato conferito nel corso della quinta edizione della Green Week, iniziativa dedicata all’economia sostenibile ricca di incontri e confronti sul tema della sostenibilità.

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20informazione pubblicitaria

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Con il Cloud l’IT diventa un servizioBrennercom ha deciso di concentrare le proprie expertise ed energie sul cloud computing perché rappresenta il futuro non solo dell’IT, ma più in generale, del business. Brennercom è il partner ideale che garantisce soluzioni di qualità e un servizio di assistenza su misura.

I dati costituiscono oggi una

delle risorse più importanti delle

aziende. Averli sempre disponi-

bili, custodirli nella loro integrità

e preservarli da attacchi e intru-

sioni sono imperativi essenziali

dai quali dipende direttamente la

produttività di ogni azienda.

CUbE, il CLOUD DATA CENTER

BRENNERCOM, è la sede ideale

per ospitare i dati delle imprese.

CUbE si distingue per tecnologia

avanzata e massima sicurezza.

Con sede a Bolzano, Trento e

Innsbruck, permette un accesso

diretto ai più importanti Internet

dotato di connessione pressoché

illimitata, backup della struttura di

Bolzano presso la sede di Trento

(e viceversa), enormi riserve di

capacità, impianti tecnologici ri-

dondati per garantire la continuità

dei servizi, alimentazione elettrica

ininterrotta, temperatura costante,

un sistema antincendio all’avan-

guardia. Il polo di Innsbruck funge

da sito di disaster recovery.

L’evoluzione di Brennercom da

player locale a operatore ICT

internazionale ha coinciso con

il parallelo sviluppo di un’offerta

sempre più ampia di servizi. Alla

AAAAAARATINGRATINGRATING

LE NOSTRE CERTIFICAZIONI

la realizzazione di reti in fibra ottica.

Il potenziamento della rete in fibra

ottica e dei data center consente a

Brennercom di proporsi come uno

dei più solidi e affidabili provider

italiani di servizi CLOUD.

Brennercom è riuscita a meritare la

fiducia di aziende e system integra-

tor e della Pubblica Amministra-

zione affiancando a soluzioni con

elevati livelli di performance pro-

cedure chiare, sicure e certificate

e un servizio di alta qualità. In Bren-

nercom il cliente trova l’interlocuto-

re unico ideale per soddisfare ogni

esigenza di risorse ICT, un servizio

Exchange nazionali e internazio-

nali e beneficia di un’intercon-

nessione diretta verso i principali

operatori internazionali di traspor-

to dati a banda ultralarga. CUbE è

6 famiglie di soluzioni compongono l’offerta CLOUD di Brennercom:

• b.SERVER – Server fisici e virtuali

• b.STORAGE – Spazi di memoria e archiviazione

• b.BACKUP – Creazione e conservazione di copie di sicurezza

• b.DATACENTER – Data center virtuale

• b.DISASTERRECOVERY – Recupero dati

• b.APPLICATION - Software

telecomunicazione e alla connet-

tività internet a banda larga, con

cui Brennercom si è presentata

inizialmente sul mercato, si è infatti

aggiunta la fornitura di servizi ICT e

di consulenza personalizzato e

un affidabile supporto di esperti

progettisti. Tutto ciò garantisce un

indubbio vantaggio competitivo e

una potente arma strategica.

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IL CLOUD DATA CENTER BRENNERCOM MOSTRA IL MEGLIO DI SÉ

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New Engineering Srl offre servizi di ingegneria e consulenze nel campo del management, anche oltreconfine, per internazionalizzare le soluzioni innovative prodotte dal sistema trentino.

Know how trentino da esportazione

NON è solo una società di ingegneria civile. La New Engineering Srl di Trento è anche e soprat-tutto una realtà promotrice di innovazione e in-ternazionalizzazione. “Accanto alle nostre compe-tenze e specificità, sta diventando questo il nostro ruolo più importante: ci muoviamo come veicoli di aggregazione tra imprese pubbliche e private in Italia e all’estero per l’esportazione di sistemi costruttivi ad alto contenuto di know-how tren-tino”. Luca Oss Emer, amministratore di New Engineering insieme ad Alessandra Mora, prova a sintetizzare il ruolo delicato che svolge la sua società nel tessere continuamente legami strategici e rapporti di partnership tra aziende italiane ed estere collocandosi a scavalco tra il pubblico e il privato. Le linee di sviluppo sono finalizzate alla realizzazione di progetti condivisi su base inter-nazionale. “Il Trentino – continua Oss Emer – è un territorio ricco di innovazione e di esperienza. All’estero esistono numerose realtà che stanno vi-vendo ora quello che noi abbiamo vissuto negli anni 80 e 90 in termini di potenzialità di crescita e di sviluppo. Perciò, rivolgendoci a questi Paesi e individuando le aree e gli interlocutori giusti, possiamo presentarci con il nostro germe di in-novazione e far nascere nuovi mercati e filiere produttive”. Cina, Africa, Brasile, Svizzera e Arabia Saudita: sono questi gli scenari principali con cui New Engineering si confronta abitualmente. Il core business dell’azienda è rappresentato, da un lato, dalla capacità di proporsi alle pubbliche amministrazioni per lo svolgimento di servizi di ingegneria e consulenze nel campo del manage-ment attraverso uno staff di professionisti prepa-rati e motivati, dall’altro, dalla capacità di rivolger-si alle società private o miste pubblico/private per lo svolgimento di specifici incarichi nel campo

speciale servizi innovativi e tecnologici

Delta Informatica ospita la riunione plenaria del progetto europeo H2020 Supersede

Si è tenuto presso la sede di Delta Informatica Spa il meeting di febbraio di Supersede, un progetto da oltre 4 milioni di euro finanziato dall’Unione Europea nell’ambito dei programmi di ricerca e innovazione Horizon 2020, coordinato dalla unità di Software Engineering della Fondazione Bruno Kessler. Trenta i ricercatori coinvolti, con una fitta agenda di interventi e molte realtà partecipanti, tra cui Siemens (Vienna), Atos (Madrid), Senercon (Berlino), Università Politec-nica della Catalogna, due università svizzere (Uni-versità di Zurigo e Fhnw), e le trentine Fondazione Bruno Kessler e Delta Informatica.Supersede si occupa di problematiche di ingegneria del software, in particolare relative alla manutenzione evolutiva guidata da feedback raccolti sia da utenti che da sistemi di monitoraggio. L’obiettivo è quello di individuare un nuovo modello per l’evoluzione del software utilizzando anche le grandi quantità di dati relative al comportamento degli utenti. Il ruolo di Delta Informatica nel progetto è molto importante - ha dichiarato il presidentePompeo Viganò - sia in ambito di ricerca su tecni-che per il supporto alle decisioni del team di sviluppo software (per i quali collabora strettamente con la Fondazione Bruno Kessler) sia per l’ingegnerizzazio-ne della piattaforma prodotta dal progetto, realizzata in collaborazione con Atos”.

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stero per cercare nuove committenze e dove le troviamo – precisa Oss Emer – inneschiamo un processo virtuoso in grado di coinvolgere altre imprese trentine private e l’ente pubblico. Siamo in questo senso dei collettori di sistema. Dap-principio ci muoviamo da soli, come azienda privata, quale siamo. Ma poi, rientrati in Italia con la consapevolezza di aver individuato nuovi scenari possibili su cui lavorare, promuoviamo la costituzione di un team di aziende assieme all’ente pubblico con lo scopo di dare risposta al nostro committente estero. Esportiamo così il know-how trentino mediante processi virtuosi e multidisciplinari. Perciò ci muoviamo spesso attraverso Trentino Export, con cui siamo consor-ziati, e con il Distretto tecnologico trentino per l’energia e l’ambiente Habitech di Rovereto”. Sta accadendo esattamente questo in America La-tina, in Cina e in Arabia Saudita nell’ambito di alcuni progetti promossi da New Engineering. “In Brasile – conclude Luca Oss Emer – stiamo portan-do un nuovo sistema costruttivo sotto il cappello di Habitech con un know-how legato alla riduzio-ne dei consumi energetici a cui partecipano diffe-renti soggetti privati, istituzioni trentine e Trenti-no Export. Lo stesso stiamo facendo in Cina grazie al coinvolgimento di Trentino Export, Trentino Sviluppo e diverse realtà locali. Siamo consci del fatto che per avere successo bisogna fare sistema coinvolgendo i vari stakeholder ed avere al nostro interno realtà come quelle citate”. (adb)

dell’ingegneria. “Di particolare rilievo – fanno sa-pere dall’azienda – la nostra partecipazione ad ap-palti in cui la multidisciplinarietà del nostro staff può fare la differenza”. Le competenze riguardano la progettazione edile, civile, strutturale e antin-cendio, la direzione dei lavori, la contabilità dei lavori, la sicurezza e l’attività di assistenza al re-sponsabile di progetto, i servizi di management, i collaudi statici e tecnici amministrativi, l’esecuzio-ne di rilievi, le diagnosi energetiche, le certificazio-ni energetiche, le verifiche strutturali, il supporto per l’accesso alle agevolazioni per ristrutturazione e riqualificazione energetica. “New Engineering Srl ha sviluppato e ormai consolidato specifiche competenze nel settore dell’energy manager, del project manager e del facility manager”. Particolare rilevanza dimostra in tal senso l’attivi-tà di energy managment sviluppata fin dal 2004 sul territorio trentino da Luca Oss Emer per conto del Comune di Rovereto. Un presenza, quella di Oss Emer, che anche quest’anno ha permesso di consolidare la contrazione della spesa inerente la parte calore ad oltre il 45% rispetto alle previsioni di appalto.Il know-how e le competenze maturate sono il frutto di una lunga esperienza cresciuta nel corso di alcuni decenni attraverso le allora società colle-gate operanti in Alto Adige. Dopo diversi anni di attività, visto il volume crescente di commesse e la complessità dei problemi affrontati, viene creata nel 2002 la società di ingegneria New Enginee-ring Srl. Successivamente la società apre una sede a Bolzano in via Max Planck 3 e poi un’altra a Trento in via Brennero 139. Quest’ultima, a seguito dell’aumento dei lavori sul territorio trentino, è divenuta oggi la sede principale di New Engine-ering Srl.

“Da alcuni anni – spiega Luca Oss Emer – ci sia-mo inseriti sempre più nella realtà amministra-tiva che governa il territorio della Provincia di Trento, operando con quattro collaboratori fissi e con altri collaboratori esterni”. Ed è proprio in questo settore che New Engineering gioca il suo ruolo più importante e decisivo. Un tipo di in-tervento a vantaggio non soltanto della società. A beneficiare dei progetti messi in campo da New Engineering sono infatti anche altre imprese, a cui la società si rivolge per creare rapporti di collaborazione, e l’ente pubblico, con il quale si pongono le basi per investimenti all’estero dal re-spiro di medio e lungo termine. “Andiamo all’e-

speciale servizi innovativi e tecnologici

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Gli obiettivi di BM Group: risolvere le problematiche industriali dei reparti ad alto rischio di pericolosità e rendere più flessibili, veloci e qualitativamente migliori le performances produttive.

Soluzioni per l'Industria 4.0

POCO più di vent’anni di vita, un fatturato con-solidato di 42 milioni di euro, oltre cento colla-boratori diretti e uffici di rappresentanza in tutto il mondo riassumono l’identità del gruppo in-dustriale BM Group, fondato nel 1993 da Mirko Bottini. Nata come azienda di impiantistica industriale in Trentino in valle del Chiese, l’allora BM Elettroni-ca è cresciuta rapidamente acquisendo know how all’interno di importanti realtà del settore metals e dell’industria pesante e sviluppando tecnologie nuove di automazione legate alla produzione di apparecchiature di controllo del processo produt-tivo nel comparto del metallo.Anticipando i tempi, il gruppo ha creduto nell’e-mergente green economy, dando vita a una di-visione, la BM Greenpower, diretta da Alex Bot-tini e specializzata nella realizzazione “chiavi in mano” di impianti di produzione di energia da

fonti rinnovabili. Il know how nel campo dell’au-tomazione industriale unito alla passione per la ricerca e per la tecnologia applicata a questo tipo di impianti sono stati i fattori che hanno consen-tito di posizionarsi sul mercato delle rinnovabili con soluzioni innovative e altamente performanti. Spaziando dal solare alla cogenerazione, dall’eoli-co all’idroelettrico, la rapida crescita ha dato vita a nuove società operative come Hydroalp, specia-lizzata nella progettazione, costruzione e realizza-zione di turbine idrauliche ed equipaggiamenti per impianti idroelettrici, e Trentino Rinnovabi-li, che produce, lavora e vende cippato e pellet proveniente dai boschi trentini. Insieme a queste sono state create numerose utilities distribuite sul territorio italiano, che producono energia elettrica. Andrea Tonini, socio e direttore commerciale del gruppo, racconta che oggi BM Group è presente in tutto il mondo attraverso le sue società. “La vocazione di BM Group – spiega – è quella di investire pesantemente su progetti di ricerca e sviluppo, coinvolgendo rinomati centri di ricerca, università e professionisti interni per rispondere alle imminenti esigenze della cosiddetta Industria 4.0: know in production-processes, system integra-tion, machine intelligence, energy conservation e cyber-security sono i termini che riassumono la nostra offerta. Risolvere le attuali problematiche industriali relative ai reparti produttivi ad alto ri-schio di pericolosità e rendere più flessibili, veloci e qualitativamente migliori le performances pro-duttive, sempre consapevoli dell’importanza della sostenibilità ambientale, sono i nostri obiettivi. In altre parole, sicurezza per i lavoratori, sicurezza e tracciabilità dei dati, efficienza e flessibilità pro-duttiva”. Le due più importanti realtà del Gruppo sono BM

speciale servizi innovativi e tecnologici

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ti, che si occuperà di rispondere alle esigenze del mercato statunitense, frutto di una costante e ampia attività di internazionalizzazione, fatta di ricerche di mercato, missioni esplorative, fiere, comunicazione e attività di marketing, che tutt’ora procede verso nuovi orizzonti”.Tra le priorità in agenda, Tonini anticipa un’an-teprima. “BM Automation insieme a Kaspersky Lab, la più grande azienda privata del mondo che produce e commercializza soluzioni di sicurezza endpoint, hanno pronto un pacchetto specifico per l’industrial security, in grado di protegge-re i sistemi informatici industriali da attacchi a hardware e software e, soprattutto, da violazioni come l’accesso non autorizzato ai dati sensibili. Il risultato di questa collaborazione verrà presen-tato in anteprima europea il prossimo 14 aprile a Londra. In Italia, invece, il giorno 21 aprile, a Milano, dove parteciperanno le più grandi real-tà dei settori Energy e Metals”. Per informazioni dettagliate: www.bmgroup.com, www.bmautoma-tion.it, www.bmgreenpower.it, www.hydroalp.com, www.trentinorinnovabili.it. - www.polytecrobotics.com (adb)

Automation e Polytec, entrambe con sede in valle del Chiese. “BM Automation – continua Andrea Tonini – è la divisione specializzata in automazio-ne industriale e controllo di processo. Polytec pro-duce robotica per il settore siderurgico. La sinergia tra le due società ha trovato una forte e positiva risposta del mercato. Fino a una decina di anni fa i nostri mercati di riferimento erano l’Italia e l’Eu-ropa, con qualche commessa che giungeva da altri continenti. Poi, dopo la crisi economica del 2008, siamo stati costretti a guardare altrove e ci siamo orientati specialmente in Russia, negli Stati Uniti e in Iran. Tale periodo ha coinciso anche con una maggiore differenziazione di prodotto e di merca-to. Dopo il 2008, oltre che al comparto del metals in generale ci siamo dedicati al mondo dei proces-si siderurgici finalizzati alla costruzione di tubi per petrolio e gas. Siamo arrivati così alla realizzazione di impianti in Colombia, in Messico e in Argenti-na. Polytec è nata nel 2008, ponendosi al fianco di BM Automation, in un rapporto di stretta comple-mentarietà, nell’obiettivo di creare una società in grado di produrre robotica ad elevato contenuto innovativo per il metals. Con Polytec abbiamo in-fatti dato vita a una linea di macchine che ‘vesto-no’ il processo siderurgico, rispondendo al bisogno estremo del comparto siderurgico di produrre con minor costi, ovvero di ridurre le spese ma anche e soprattutto di ridurre gli infortuni, di efficientare i processi con meno personale esposto, di avere completo controllo della produzione e possibilità di raccogliere dati precisi su ogni fase”. Tutti i prodotti BM Group sono sviluppati su mi-sura, ecco perché il rapporto fornitore-cliente si traduce in un rapporto di partnership. A confer-ma di ciò, Tonini fa sapere “dell’apertura ormai prossima di una nuova società negli Stati Uni-

iSite firma la comunicazioneonline per Cortina

Un’innovativa rete di strumenti interattivi che, dal portale e dai

social network, si allargherà alla App per smartphone, ai totem

informativi, fino ad arrivare, nei prossimi mesi, allo shop on line e

al museo virtuale. Sono queste, in sintesi, le linee portanti di Cor-

tina Digital 2.0, il progetto di management turistico messo a pun-

to per la località ampezzana dalla società trentina iSite, divisione

tecnologica del gruppo iVision Group specializzato in comunica-

zione digitale, marketing e servizi tecnologici per il turismo.

La collaborazione con Cortina Marketing Se.Am, la struttura de-

legata al marketing turistico di Cortina, è stata avviata alcuni mesi

fa e punta a proiettare il turismo della località in una dimensione

2.0, basata sulle tendenze più attuali nel campo del web e della

multimedialità. Le prime novità sono state presentate all’ultima

edizione della Bit di Milano, dove Cortina Marketing Se.Am si è

aggiudicata la prima edizione del Bit Award, il premio dedicato

alle realtà italiane che hanno sviluppato le migliori strategie di

promozione turistica.

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SEDE:Via degli Artigiani, 3438057 Pergine V. (TN)Tel. 0461 509040Fax 0461 509020

LABORATORI:Via degli Artigiani, 3438057 Pergine V. (TN)Via delle Spone, 36/L38057 Pergine V. (TN)[email protected] www.laboratoriotrentino.it

SEDE OPERATIVA:Via Buozzi, 2/S39100 BolzanoTel. 0471 252090Fax 0471 252114

SEDE LEGALE:Via degli Artigiani, 3438057 Pergine V. (TN)Tel. 0461 509040Fax 0461 [email protected]

LA QUALITÀ A 360° dal 1979Prove meccaniche, tecnologiche e chimiche su materiali metallici e non metallici

Ricerca cause rottura, perizie e prove specialiControlli non distruttivi in sede e fuori sede (RT - UT - PT - MT - LT - VT - ET)

Prove su materiali per le costruzioni (Autorizzazione Ministeriale Legge n. 1086)

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non conosco come funziona un qualsiasi processo, come posso controllarlo e gestirlo meglio? Una domanda, questa, che ci si pone spesso in azienda. Alla lente del microscopio ci si chiede come in-tervenire sul ciclo produttivo, sui processi innovativi, sul funziona-mento dei macchinari, nella logi-stica e su ogni altra componente che possa essere affinata o i cui meccanismi possano essere otti-mizzati. “Ciò che ancora non si è abituati a considerare come un processo – spiega Alberta Benaz-zolli – è invece il comportamento umano, che incide fortemente sul-le prestazioni lavorative che ne de-terminano gli effetti sul prodotto”.Alberta Benazzolli, di forma-zione biologa, è fondatrice e socia dell’omonima società Benazzolli&Partners Srl, con sede a Trento in via Solteri 56. Con lei lavorano Daniele Bortolotti (so-cio) e Davide Prezioso (collabora-tore), oltre a una rete di professio-nisti qualificati in outsourcing. La società è stata costituita nel 2012 sulla base dell’esperienza decen-nale di Alberta nel campo della consulenza tecnico-normativa e organizzativa d’azienda. Per quat-tro anni Alberta ha anche diretto Sapi Srl, la società di servizi tecni-ci e specialistici dell’Associazione artigiani e piccole imprese. Succes-

sivamente, si è avvicinata alla Scienza del comportamento appli-cata in ambito lavorativo e ne è rimasta colpita, decidendo di specializzarsi e di estendere tale competenza a tutti i collaboratori di Benazzolli&Partners. “Le aree tecnico normative tradizionali di cui ci occupiamo – sottolinea – sono la salute e la sicurezza sul lavoro, la tutela dell’ambiente dall’inquinamento, l’igiene ali-mentare, i sistemi di gestione e i corsi di formazione a essi corre-lati. Ma il servizio più avanzato e innovativo su cui intendiamo puntare è senza dubbio la consulenza sul comportamento delle risorse umane in azienda, al fine di migliorarne le performance”.La conoscenza e la gestione delle modalità di comportamento ope-rativo fanno spesso la differenza sul prodotto finale dell’azienda. “E la capacità di un’impresa di saper intervenire su tali comporta-menti – continua Benazzolli – si traduce in un vantaggio sul mer-cato. Il comportamento è definito da ciò che si fa, e questo ‘ciò che si fa’, se analizzato con la dovuta competenza e attenzione, può essere indirizzato e modificato opportunamente con un beneficio complessivo e duraturo per tutte le componenti aziendali. Questa è la nuova sfida da intraprendere per le imprese”.

Benazzolli&Partners assiste le imprese nella gestione delle modalità di comportamento dei lavoratori, per un beneficio complessivo e duraturo per tutte le componenti aziendali.

Come si faciò che si fa

SE

Bortolotti, Benazzolli e Prezioso

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mo si riflettono sul funzionamento dell’azienda in termini di aumento della motivazione al lavoro, riduzione degli sprechi, maggiore coinvolgimento collaborativo a tutti i livelli gerarchici e quindi miglioramento complessivo del clima organizza-tivo aziendale, mantenendola competitiva ad alti livelli”.Le aree aziendali di applicazione dell’analisi com-portamentale di Benazzolli&Partners sono molte-plici: “Quella del management, per ottimizzare le performance dei collaboratori a tutti i livelli, quella della sicurezza sul lavoro, per creare e mantenere comportamenti sicuri, e quella dell’apprendimento (prima e meglio), per favorire l’utilizzo di nuove tec-niche di insegnamento che portano alla fluency (ve-locità, accuratezza e ritenzione dell’apprendimento). Inoltre, è importante evidenziare che l’analisi com-portamentale – continuano i soci – è un sistema basato su fatti e dati oggettivi”. La valutazione viene fatta sul “cosa e come si fa” lavorando con sistemi di rinforzo positivo e non su logiche di giudizio a livello personale, che usualmente creano conflitti e insoddisfazioni. “In più, i miglioramenti nei comportamenti umani all’interno dell’azienda si traducono in un patri-monio strumentale e operativo che l’impresa ac-quisisce e impara a conservare nel tempo, anche dopo il nostro intervento”, conclude Alberta Be-nazzolli. (adb)

Quanto più un’azienda è grande, tanto più l’appli-cazione metodologica degli strumenti della scienza comportamentale funziona bene e dà i suoi frutti. “Le aziende con cui lavoriamo – spiegano Alberta Benazzolli e Daniele Bortolotti – sono di dimensio-ni medie o medio/grandi e il mondo dell’industria è il nostro target di riferimento. Operiamo innan-zitutto con aziende con sede in Trentino, pur effet-tuando anche interventi nel nord e centro Italia ed essendo comunque aperti al mondo”.Ma perché possiamo parlare di metodo scienti-fico e cosa distingue le scienze comportamentali da altri tipi di approcci sulle risorse umane? “È scientifico perché il paradigma su cui si basa e le sue applicazioni nel mondo del lavoro sono testate e verificate sperimentalmente. In estrema sintesi l’azione progettuale, concordata con la di-rezione aziendale e messa a punto in un grup-po di lavoro, si attua attraverso una preliminare fase di osservazione, seguita dalla specifica analisi di pinpointing (identificazione e frazionamento del comportamento) a cui seguono una serie di azioni successive per indirizzare la performance nella direzione voluta. Inoltre è un metodo la cui efficacia è dimostrabile in quanto si basa su mi-surazioni oggettive che permettono di capire l’an-damento nel tempo del comportamento prescelto. Usualmente si è visto che già nel giro di sei mesi appaiono i primi risultati. Gli effetti che ottenia-

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Ospite del convegno organizzato a fine febbraio da Confindustria Trento, Alessandro Profumo ha parlato dei canali di credito alternativi a quello bancario, quale opportunità concreta di finanziamento per le imprese.

Uno sguardo al credito del 2020

il convegno “Il credito del 2020. Impre-se, banche e fonti alternative di finanziamento” organizzato a fine febbraio l’occasione per lancia-re il Progetto FARE di Confindustria Trento: Finan-za per Alimentare la Ripresa dell’Economia.Il kick-off ha visto la partecipazione di Paolo Ciucci, direttore della Filiale di Trento della Ban-ca d’Italia, e Alessandro Profumo, presidente di Equita Sim, già manager bancario e dirigente d’a-zienda. A introdurre il dibattito Alessandro Lunelli, com-ponente della Giunta Esecutiva di Confindustria Trento con delega per il credito, che ha saluta-to gli oltre 130 partecipanti. “Dal crac di Lehman Brothers del 2008 anche i non addetti ai lavori si sono abituati al lessico finanziario”, ha spiegato

Lunelli. “Anche le imprese si possono giovare di una maggiore educazione finanziaria, in partico-lare per migliorare il rapporto con le banche e per testare canali di finanziamento alternativo”. Lunelli ha spiegato gli obiettivi del progetto FARE di Confindustria Trento, che nel corso del 2016 sarà una delle attività prioritarie dell’associazione industriali.Ciucci ha spiegato come sta cambiando il panora-ma del credito nazionale, già mutato dopo Basilea 2 e oggi alle prese con Basilea 3, e i rischi di un aggravamento della stretta creditizia: “Oggi - ha precisato - la banca non deve solo fornire un pro-dotto finanziario, ma avere un ruolo collabora-tivo nei confronti della propria clientela: offrire all’impresa un servizio di consulenza, aiutarla an-che a trovare altre forme di finanziamento”. Pro-fumo ha parlato dei canali di credito alternativi a quello bancario, quale opportunità concreta di finanziamento per le imprese, anche per le Pmi. “È inevitabile che le piccole imprese - ha spiegato - rimangano ancorate alle banche. Per le medie im-prese esiste invece oggi la possibilità di accedere al mercato tramite strumenti alternativi di finanzia-mento, come le obbligazioni”. E a proposito delle imprese in difficoltà che hanno tuttavia i requisiti industriali per superare la crisi: “La finanza per gestire situazioni di turnaround si trova: occor-re però che l’imprenditore sappia intervenire con tempismo”.

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Le iniziative promosse nell'ambito del progetto lanciato nelle scorse settimane da Confindustria Trento con l'obiettivo di favorire l'accesso al credito delle imprese trentine.

FARE: un progetto per il credito alle imprese

sull’indipendenza finanziaria e sull’inde-bitamento delle imprese trentine confermano un assunto: le aziende hanno bisogno di adottare strumenti tecnici evoluti per migliorare i propri rapporti con il sistema bancario.Alla luce delle profonde evoluzioni in atto negli scenari economici e finanziari mondiali, recepen-do un fabbisogno diffuso tra gli industriali trenti-ni, Confindustria Trento lancia il progetto FARE: Finanza per Alimentare la Ripresa dell’Economia. Il piano di attività è composto da numerosi incon-tri informativi e formativi e da una serie di attivi-

tà di assistenza e consulenza, e si completa di una proposta innovativa per la patrimonializzazione delle imprese.Quattro i convegni a carattere divulgativo e pub-blico volti a delineare gli scenari e aggiornare sul-le novità normative e tecniche: dopo “Il credito del 2020” dello scorso febbraio, è già in cantiere la tappa di giugno “Finanziare il circolante”, alla quale faranno seguito gli appuntamenti di ottobre “Finanza per la crescita” e di febbraio 2017 “Ga-ranzie per il credito”. Si concludono invece il 19 aprile i tavoli tecnici organizzati sul territorio per presentare agli Associati gli strumenti predisposti da Confindustria Trento e raccogliere le criticità ri-scontrate dalle aziende nei rapporti con le banche.L’attività formativa erogata tramite Assoservizi co-pre tutto l’arco dell’anno: otto i corsi di formazio-ne organizzati in collaborazione con un impor-tante advisor in consulenza strategica e corporate finance per affrontare tutti gli aspetti che riguarda-no la gestione finanziaria di un’azienda.Il Progetto FARE prevede anche tre strumenti per valutare lo stato economico e finanziario dell’im-presa e facilitare il rapporto con la banca: si tratta del fascicolo di analisi, del report Centrale dei Ri-schi e del business plan. Da ultimo, il progetto prevede anche il lancio di nuove proposte per la crescita: Confindustria Trento si sta impegnando infatti perché siano atti-vati interventi specifici per incentivare e sostenere la patrimonializzazione delle imprese.

I DATI

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Settemila imprenditori hanno incontrato Papa Francesco per condividere il valore sociale dell’attività della categoria. A Roma anche Giglioli, Lunelli e Segata.

Il Giubileo dell’industria responsabile

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alla storia come il “Giubileo dell’In-dustria” l’incontro tra Papa Francesco e 7mila im-prenditori che lo scorso 27 febbraio si sono dati appuntamento in Vaticano per la prima udienza papale nei 106 anni di storia di Confindustria.All’appuntamento ha preso parte anche una dele-gazione di imprenditori trentini associati a Con-findustria Trento: Alessandro Lunelli, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, Stefania Sega-ta, componente della Giunta esecutiva e Marco Giglioli, presidente della Piccola Industria. L’even-to era stato preceduto da un momento di riflessio-ne dedicato ai temi dell’etica dell’impresa, aperto anche alla partecipazione di ministri della Chiesa e intellettuali laici.In evidenza anche le iniziative di responsabilità sociale di Confindustria Trento. In primo luogo il

PASSERÀ

Il 3 aprile scorso nella Cattedrale di San Vigilio si è celebrata l'ordinazione del nuovo arcivescovo di Trento, monsignor Lauro Tisi. Il rito si è svolto alla presenza di 25 vescovi, dei rappresentanti delle istituzioni trentine, di moltissimi fedeli.

Family Audit: standard adottato su base volonta-ria dalle organizzazioni che intendono certificare il proprio costante impegno per il bilanciamento della vita lavorativa con la vita personale e fami-liare.Confindustria Trento – unica territoriale nell’am-bito del Sistema confindustriale – sta ultimando il proprio percorso triennale dopo aver ottenuto il riconoscimento e la consegna del certificato. La certificazione dell’Associazione è basata su uno specifico piano delle attività, che sta introducendo una serie di misure innovative e family-friendly in linea con i bisogni e le necessità evidenziate dal personale dettando obiettivi, azioni, tempi e responsabilità dei provvedimenti individuati per singoli campi di azione. Tale piano ha permesso di introdurre e confermare buone pratiche fles-

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Monsignor Tisi nuovo arcivescovo di Trento

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sibili e adattabili destinate a modificarsi in base ai mutamenti aziendali, riguardanti fra le altre la flessibilità oraria, i congedi facoltativi di materni-tà e paternità, la banca ore e varie opportunità in favore dei dipendenti.Al fine di fungere da esempio e da stimolo nei confronti delle aziende aderenti al Sistema Con-findustria è stato creato un apposito sportello informativo con l’obiettivo di condividere e pro-muovere una maggiore sensibilità in merito al positivo impatto delle politiche aziendali di con-ciliazione. Un'adeguata organizzazione del lavoro, un management sensibile e misure innovative di Welfare aziendale favorendo l’attività lavorativa, il benessere psicofisico e la fidelizzazione dei dipen-denti, consentono di creare valore economico per le organizzazioni, rafforzandone l’immagine, mi-gliorandone l’identità aziendale ed aumentando i livelli di produttività e di soddisfazione dei propri dipendenti.All’appuntamento romano Confindustria Trento ha segnalato anche due iniziative virtuose rivolte ai giovani. In primo luogo il progetto sperimen-tale Giovani Industriosi, lanciato nel 2011 in col-laborazione con l’Agenzia del Lavoro di Trento. L’intervento si è sviluppato lungo tre strade di potenziale inserimento professionale e di socia-lizzazione al lavoro: l’ingresso in azienda di un gruppo di giovani diplomati e laureati, basato sulla modalità contrattuale più strutturata del Contratto di apprendistato professionalizzante, l’istituzione di un apposito sportello per la neo- imprenditorialità destinato a illustrare ai giovani le opportunità messe a disposizione di quanti intendono avviare un’iniziativa imprenditoriale; l’esperienza del lavoro estivo per gli studenti. Il progetto è tutt’ora in corso: ad oggi, l’iniziativa ha coinvolto circa 200 giovani, le rispettive fami-glie e altrettante aziende.Massima evidenza anche al progetto Tu Sei, partito nell’anno scolastico 2008/2009 e ancora sinonimo di novità e innovazione. L’intervento è la sintesi di una svolta culturale, basata sull’idea che l’orien-tamento e la formazione sono un valore vincente, se condiviso da scuole e imprese. Fino ad oggi, il progetto ha coinvolto 5.300 studenti: 138 i progetti presentati, altrettante le partecipazioni degli istituti scolastici, 153 le partecipazioni aziendali.

Ricordando... Lucia Piccinini

Lucia Piccinini è la persona che, più di altre, mi ha aiutato a cono-scere e a inserirmi rapidamente nella realtà trentina al mio arrivo alla Direzione di Confindustria Trento, nel febbraio 2010. Sempre disponibile e attenta, ha saputo interpretare il suo delicato ruolo di segretaria di Direzione con intelligenza e capacità di adat-tamento ai cambiamenti, sposando fino in fondo i valori e gli obiet-tivi dell'Associazione a cui aveva dedicato la vita professionale.Di Lucia ci accompagneranno il sorriso, la carica di umanità e la sua capacità di sdrammatizzare i momenti più difficili, qualità con cui riusciva a strappare più di un sorriso ai colleghi. Alla famiglia va l'abbraccio sincero di tutti i dipendenti di Confin-dustria Trento.

Roberto Busato, direttore di Confindustria Trento

Il triste messaggio mi è stato dato da una ex collega che, tra le lacrime, mi ha ricordato che “Noi eravamo noi”. Tre parole per dire di un percorso di vita e di un lavoro compiuto assieme e della qualità di un rapporto umano, prima ancora che professionale; un rapporto fatto di stima reciproca, franchezza, serenità, positività. Potrei aggiungere molto altro nel ricordo di Lucia e degli anni vissuti assieme a Palazzo Stella; affrontando e superando i piccoli e grandi problemi della quotidianità, ma anche le grandi sfide di un’Associazione nei cui obiettivi ci siamo sempre identificati con disponibilità e passione.Sono stati anni nei quali abbiamo fatto davvero squadra e Lucia, nel suo delicato ruolo, con il suo carattere solare e con la sua intelligente ironia, è stata fondamentale nel lavoro realizzato e soprattutto nel contribuire a creare un clima sempre positivo.Anche quando le ferite della vita avrebbero potuto demotivarla e soffocare la sua forte vitalità.Oggi che ci ha lasciati e tuttavia ancora ci sorride, vogliamo dirle: “Grazie ancora, Lucia!”

Fabio Ramus, direttore di Confindustria Trento dal 1983 al 2010

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Nel periodico incontro del gruppo di lavoro dei referenti Hr delle aziende associate si è parlato di potenzialità di reti di imprese finalizzate alla creazione di sinergie nell’ambito del welfare.

Nuove opportunità di welfare aziendale

associazione

10 marzo scorso si è tenuto il consueto incon-tro del “Gruppo Hr” di Confindustria Trento, che riunisce i responsabili delle risorse umane delle principali aziende associate.Il Gruppo ha lo scopo di affrontare tematiche di interesse comune in materia di lavoro per man-tenere un costante monitoraggio sulle dinamiche sindacali di territorio, mettendo a fattor comune le diverse esperienze e situazioni aziendali, non-ché sviluppare linee guida di approccio a proble-mi contingenti nell’ambito delle relazioni indu-striali. L’incontro, presieduto da Andrea Marsonet, re-sponsabile dell’Area Lavoro e Formazione, ha rac-colto una folta adesione delle aziende associate che hanno potuto ascoltare l’intervento di Tiziana Cardone, avvocato dell’Area Politiche industria-li di Confindustria: Cardone si è soffermata sul tema del welfare aziendale, un tema attuale e di grande rilevanza per l’evoluzione delle relazioni industriali, sul quale è necessario porre grande

attenzione anche in relazione alle dinamiche ne-goziali, in particolare aziendali, che si possono mettere in moto. Confindustria con Retimpresa, l’agenzia confede-rale per le reti di imprese - ha spiegato Cardone - sono impegnate nello sviluppo di soluzioni in-novative di aggregazione per svolgere attività di progettazione, analisi e studio inerenti lo svilup-po di comportamenti aziendali e interaziendali socialmente responsabili in materia di welfare aziendale. Si tratta di fattori, è stato sottolineato, che contribuiscono all’innalzamento della capaci-tà competitiva, innovativa e di qualità delle realtà produttive.Proprio in quest’ottica è intervenuto anche Cesare Lai per Willis Italia Spa, società specializzata nella analisi, implementazione e gestione dei piani di welfare e benefits aziendali il quale ha presentato un innovativo modello di flexible benefits.Il modello di applicazione dei piani di welfare, il loro inserimento all’interno delle singole realtà aziendali e il rapporto con la normativa fiscale e lavoristica sono stati quindi al centro delle inte-ressanti riflessioni che si sono sviluppate.Si tratta di esperienze che sono state recentemen-te realizzate in altri contesti industriali del nord Italia e che assumono particolare rilievo oggi, alla luce delle rilevanti novità normative introdotte nel 2016 in materia di trattamento fiscale delle somme, dei beni e dei servizi che si inseriscono in piani di welfare contrattati a livello aziendale.La riunione è stata un utile strumento di avvicina-mento alla materia, che sarà sempre più presente sui tavoli dei contratti integrativi aziendali, e che pertanto andrà ulteriormente approfondita per poterne cogliere i maggiori benefici.

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Numeri e risultati del piano formativo avviato lo scorso anno, finanziato per il tramite di Fondimpresa e orientato ai temi dell'internazionalizzazione e innovazione.

Assoservizi forma venticinque imprese

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è concluso nelle scorse settimane il piano formativo finanziato con l’Avviso n. 4/2014 di Fondimpresa, gestito da Assoservizi Srl di Confin-dustria Trento a vantaggio della formazione su in-ternazionalizzazione e innovazione di 25 imprese dell’industria trentina (3 in più delle 22 previste). Il piano, avviato il 25 febbraio 2015, ha costitu-ito una vera e propria opportunità nel campo della formazione finanziata dei dipendenti sui temi chiave per la crescita e la competitività delle aziende. Un’occasione in particolare per le piccole e medie imprese, rappresentanti la maggioranza del tessuto imprenditoriale trentino. Ottimi i risultati ottenuti, in linea con gli obiet-tivi inizialmente prefissati. Sono stati coinvolti 34 docenti e co-docenti altamente specializzati provenienti da tutta Italia, per un totale di 800 ore di formazione erogate. A essere formati sono stati 230 lavoratori con azioni valide e concluse, un numero molto superiore alle previsioni. An-che relativamente ai parametri delle categorie di donne, over 50/svantaggiati e giovani (18-29 anni) i risultati sono andati oltre alle aspettative: 120 don-ne (rispetto alle 64 previste), 41 over50/svantaggiati/stranieri (37 previsti), e 37 giovani (36 previsti). Le azioni formative sono state 74 e si sono svolte presso le aziende beneficiarie o presso la sede del soggetto presentatore.Tra gli altri aspetti di rilievo del piano l’organiz-zazione di azioni formative in aree tematiche specifiche e strategiche per la crescita delle im-prese, quali innovazione tecnologica di processo e di prodotto e internazionalizzazione. Per quanto riguarda le prime due sono state organizzate 154 ore di formazione complessive (20% del totale ore previste) e per la terza 646 ore (80% del totale ore previste).

Come da obiettivi, il piano formativo ha riscon-trato l’interesse in particolare delle piccole e me-die imprese, arrivando a coinvolgerne ben 21. Un dato significativo, che ha evidenziato la capacità del progetto di saper rispondere alle esigenze in materia di formazione delle Pmi. Dal punto di vista territoriale le aree con il mag-gior numero di aziende partecipanti sono state la Valle dell’Adige (12 imprese; 48%), la Vallagarina (8 imprese; 32%), e a seguire, in misura minore, altre Valli, tra cui la Val di Fiemme/Fassa, la Val di Non, e le zone di Alto Garda e Ledro e Bassa Valsugana. Relativamente al settore di appartenenza le azien-de provenivano in prevalenza dal metalmeccanico, dai servizi e dal manifatturiero.

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Fondirigenti: nuovi fondiper lo sviluppo della managerialità Fondirigenti mette a disposizione delle aziende 19 milioni per finan-ziare le iniziative di formazione dei dirigenti. Priorità di accesso agli incentivi del contributo aggiuntivo sarà data alle aziende “dormienti” e alle Pmi beneficiarie di almeno un Piano formativo finanziato nell’am-bito degli Avvisi 2013 e/o 2015. La partecipazione di una grande Impresa sarà comunque consentita. Obiettivo del bando è di supportare lo sviluppo della managerialità e della competitività delle imprese, attraverso il finanziamento di piani formativi aziendali nelle seguenti aree di intervento: digitalizzazione; internazionalizzazione; innovazione organizzativa, di processo e/o di prodotto; relazioni d'impresa e sistema education; filiere e aggrega-zioni aziendali. Al fine di aiutare le imprese a cogliere questa opportunità unica, Assoservizi ha elaborato in particolare due proposte di formazione ad hoc per le aree di Internazionalizzazione e di Innovazione organizza-tiva, di processo e/o prodotto. Il 13 maggio 2016 alle ore 13.00 è il termine ultimo per la presentazione delle domande.(T. 0461 360088, [email protected])

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Il coraggio di fare impresa"Be B.R.A.V.E.": dal Teatro Sociale l’invito al coraggio di Alessandro Lunelli e Marco Gay, a Trento per il XXIX Meeting dei Giovani Imprenditori del Nord Est.

IL coraggio di fare impresa nella quarta rivolu-zione industriale è il coraggio di interpretare – in chiave innovativa – cinque priorità: il Business; la Responsabilità sociale d’impresa; l’Arte, il design e la cultura; la Visione del futuro; l’E-technology. E non è un caso che l’acronimo che deriva dall’ac-costamento delle loro iniziali sia proprio la tradu-zione, in inglese, della parola “coraggio”, che è poi l’incipit del titolo scelto per la XXIX edizione del Meeting dei Giovani Imprenditori del Nord Est, di scena nelle giornate dell'11 e 12 marzo a Trento: “Be B.R.A.V.E., il coraggio di fare impresa”.Al Teatro Sociale, nella mattinata di sabato 12 mar-zo, l’appuntamento più atteso del meeting: uno fra i principali eventi del movimento dei Giovani imprenditori di Confindustria a livello nazionale. Ad aprire i lavori Alessandro Lunelli, presidente dei Giovani imprenditori del Trentino-Alto Adige e coordinatore del Comitato organizzatore: “I tem-pi cambiano, i problemi cambiano - ha spiegato -, ma le sfide ci sono sempre state, ieri e oggi. Noi imprenditori siamo sempre gli stessi, pieni di ca-rica, energia e ottimismo. È il contesto che cambia, gli strumenti, la quantità di informazioni, i modi di interagire. Nascono nuove sfide, ma anche nuo-ve opportunità: due miliardi di consumatori di nuove opportunità. Quello che serve, sempre e co-munque, è una cosa sola: il coraggio, il coraggio di fare impresa, unito alla capacità di saper interpre-tare i cambiamenti in atto”.Per la Provincia autonoma di Trento ha portato il saluto il vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi. “Il Nord Est è un territorio eterogeneo - ha detto Olivi - ma allo stesso tempo coeso, quando si osserva la capaci-tà di fare impresa. Il Trentino ha investito molto nelle infrastrutture materiali e immateriali, dalla

banda larga al sostegno della ricerca, e oggi è un territorio innovativo. Non a caso abbiamo centri di ricerca di eccellenza internazionale e registria-mo il più alto numero di start up innovative in Italia”.Cinque le sessioni, moderate dal manager e scrit-tore Sebastiano Zanolli, dedicate ai cinque temi del meeting. A riflettere sui modelli rivoluzionari del Business nei mercati globali è stato Giovanni Bonotto, di-rettore creativo dell’omonima azienda. Dopo di lui, ha parlato di Responsabilità sociale d’impresa Michele Alessi, vicepresidente di Alessi; di Arte, design e cultura ha parlato Davide Rampello, professore presso il Politecnico di Milano, per dire quanto questi aspetti siano stati e siano ancora oggi ingredienti imprescindibili del successo del

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nostre azioni sulla società - ha detto - possiamo fare il bene di chi ci sta intorno e avere un ritorno positivo sull’impresa. Senza il profitto le imprese non stanno in piedi, ma dobbiamo pensare anche a ridistribuire il profitto a chi fa grandi le nostre aziende, cioè i nostri collaboratori”.Il meeting si era aperto nella giornata di venerdì presso il Muse, il museo delle scienze di Trento, dove si erano svolti il Consiglio centrale e i due laboratori: quello a cura di Generali Italia “Per arrivare lontano, prevenire oggi”, e quello a cura di PwC “ll futuro è già qui (è solo mal distribuito): i modelli di business per la quarta rivoluzione industriale”. Promosso dalle presidenze regionali dei Giovani imprenditori del Trentino-Alto Adige, del Veneto, del Friuli-Venezia Giulia e dell’Emilia Romagna, l’appuntamento ha coinvolto i giovani industriali di tutta Italia, i vertici del sistema Confindustria, oltre a numerosi esponenti di rilievo del mondo politico, economico e della ricerca.

Made in Italy nel mondo. Di Visione del futuro hanno dibattuto Luca Antognozzi, general Mana-ger Gruppo Selettra, Lucio Biondaro, ceo Pleiadi; Debora Garetto, fondatore e amministratore uni-co di Nuova Portalupi; Beatrice Lucarella, delle Relazioni Esterne L’Acropoli di Puglia Martina Franca. Infine Nicola Previati, country manager di Amazon Web Services e Francesco Profumo, presidente della Fondazione Bruno Kessler, han-no affrontato il tema della E-technology, ovvero delle straordinarie potenzialità offerte dalle nuove tecnologie.Di Marco Gay, presidente dei Giovani Imprendi-tori di Confindustria, le conclusioni dell’evento. “Come diceva il presidente Pertini - ha esordito Gay - anche oggi servono due qualità: l’onestà e il coraggio. L’onestà di quello che diciamo e il co-raggio di dire quello che non va. Sarebbe stato facile dire che la Finanziaria nazionale andava bene, invece abbiamo avuto il coraggio di dire quello che non condividevamo”. Il presidente na-zionale ha insistito sulla necessità di riscoprire il coraggio di fare impresa e ha invitato i giovani imprenditori ad avere come bussola la responsa-bilità sociale. “Solo pensando alla ricaduta delle

Sotto: Marco Gay, A fianco: I Presidenti

regionali dei GI del Nord Est

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di SILVIA BRUNO

Neonata azienda guidata dai due giovani Constance e Dominique Giovannini, Brennerpont realizza ponteggi per qualsiasi tipo di costruzione e di cantiere.az

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Soluzioni flessibili per l’edilizia

patto tra generazioni, lo spirito imprenditivo di una coppia di fratelli, la progettualità concreta di una giovane donna, un senso di appartenenza autentico: la storia - ancora breve - di Brennerpont è il risultato di una serie di fattori per niente scon-tati, che fanno di questa piccola azienda trentina un’avventura fuori dell’ordinario. Brennerpont nasce nel mese di giugno dello scor-so anno, quando Constance e Dominique Gio-vannini – 23 anni lei, 20 lui – si accorgono che il solo impegno nello studio non è più sufficiente. I due fratelli non si accontentano però di cercare un piccolo lavoro – stagionale, o a tempo parzia-le – perché quello che realmente desiderano è av-

viare un’iniziativa che sia completamente nuova, che possa crescere e dare loro soddisfazioni fu-ture: “Ero stufa di sentire parlare di giovani che si lamentano perché non ottengono quello che desiderano nel nostro Paese – spiega Constance Giovannini -. E siccome ho sempre avvertito un forte amor di patria, mi sono detta che era ora di iniziare a fare qualcosa di buono e di concreto, per me, per la mia famiglia, per il mio territorio”. Constance, che a ottobre si laureerà in Scienze del-la Comunicazione, ha un senso pratico tanto spic-cato da capire che per il momento vale la pena di investire in un settore diverso. Sceglie quello edile, perché ha un padre geometra che per tutta la vita ha lavorato in cantiere, e fonda un’azienda che si occupa di soluzioni per l’edilizia: in altre paro-le, di ponteggi. “Nell’avvio delle attività – raccon-ta - sono stati fondamentali i contributi previsti a livello provinciale per la nuova imprenditoria femminile. Per il resto non ho incontrato grandi difficoltà sotto il profilo burocratico. So che non è un buon periodo per le costruzioni, ma sono con-vinta che è nei momenti di crisi che puoi spiccare davvero, se l’idea è buona e la metti in pratica nel modo giusto”. Dell’impresa Constance è socia (con il fratello) e amministratore unico, oltre che responsabile amministrativo. I soli dipendenti di Brennerpont sono un’impiegata e il loro papà - Fulvio Giovannini – che è il tecnico e il creativo che coordina le attività di progettazione e posa, sulla carta e sul campo, supervisionando la tenu-ta delle strutture per tutto il tempo necessario al completamento dei lavori. Le opere di allestimento sono di volta in volta affidate a squadre di operai qualificati. Brenner-pont ha chiuso il primo bilancio con un fatturato e un utile soddisfacenti, ma non si tratta che del

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risultato di cinque mesi di lavoro: “Siamo snel-li, e per un po’ lo resteremo certamente – spiega Constance -. L’idea è di accettare pochi lavori che ci assicurino però un buon margine: non capisco la logica delle società che propongono preventivi fuori mercato pur di accaparrarsi qualsiasi com-messa. Questo approccio ci consente anche di fare la differenza in termini di qualità: per strutture particolari, occorre disegnare un ponteggio ad hoc. Si tratta dei lavori più complessi, e però più appa-ganti”. È il caso, ad esempio, dell’intervento opera-to nel cantiere del Santuario Madonna delle Laste. Tra le commesse imminenti, anche gli apparati per una diga altoatesina e uno storico monumento di Bolzano. Un desiderio per il futuro: lo sviluppo, al fianco di un ente di ricerca, di un’applicazione in grado di elaborare i dati numerici e fotografici in-seriti e di progettare l’architettura di un ponteggio adeguata alla struttura di riferimento.

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Sicurezza: Italcementi vince il premio AIAS

Con il progetto “I take 5”, Italcementi si è aggiudicata il primo Premio Aias, Associazione Professionale Italiana Ambiente e Sicurezza, per il “Cambiamento Culturale dell’Organizzazione”. La cerimonia di consegna del premio si è tenuta presso la sede dell’Associazione alla presenza del Presidente AIAS Giancarlo Bianchi.“I take 5 – spiega Ernesto Donnarumma, promotore e respon-sabile del programma - significa che mi prendo 5 minuti per la mia sicurezza e per quella dei miei colleghi. È stata attivata una campagna di formazione della durata di 24 mesi. Ogni mese è stato approfondito un rischio inerente la nostra attività produttiva con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza dei lavoratori, sia sui pericoli che sul controllo dei rischi, e contestualmente creare una comunicazione immediata tra capi e lavoratori in ogni im-pianto produttivo. Quali sono i cinque punti ? Prima di cominciare un’operazione mi fermo e analizzo il lavoro da svolgere, identifico i potenziali pericoli, valuto i rischi associati, decido le misure da attuare ed effettuo il lavoro in tutta sicurezza e consapevolezza.”Complessivamente sono stati analizzati 24 rischi ed effettuate oltre 7mila ore di formazione: con il risultato che nel 2015 l’indice di frequenza degli infortuni è sceso al 2,64 dal 9,46 del 2013.L’attenzione alla sicurezza nel lavoro quotidiano è un approccio applicato in tutti gli stabilimenti di Italcementi e riguarda sia i dipendenti, sia le imprese esterne e gli autotrasportatori. Oltre al rispetto puntuale di quanto previsto dalle leggi e dai regola-menti, dal 2000 Italcementi persegue un proprio programma di attenzione alla sicurezza che oggi è riassunto nella Politica della Sicurezza con il motto «Safety: a way of living». L’obiettivo di tale programma è sviluppare una vera e propria cultura d’impresa in materia di prevenzione degli infortuni e sicurezza ambientale.

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Il settore è un importante fattore di attrattività: ogni anno le persone in cura sono 27mila. In provincia di Trento il comparto occupa 400 addetti e porta un giro d’affari pari a 15 milioni di euro.

Un’associazione per le terme del Trentino

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insieme le esigenze comuni e le sfide del futuro, dunque promuovere lo sviluppo del settore termale trentino e garantire un fronte unitario per gli interessi del comparto: con questi obiettivi l’eccellenza del termalismo provinciale ha dato vita all’Associazione delle Terme del Trentino.Formalmente costituita lo scorso 14 gennaio, pre-sentata ufficialmente nelle scorse settimane, la nuova realtà coinvolge tutte le imprese termali della provincia di Trento convenzionate con il ser-vizio sanitario nazionale: Terme di Comano, Ter-me di Dolomia, Terme di Levico e Vetriolo, Terme di Rabbi e Terme Val Rendena, mentre a breve aderiranno anche le Terme di Pejo.La presidenza pro tempore è affidata a Giorgio Onorati, direttore delle Terme di Comano, che spiega: “Per le terme trentine questo passo rap-presenta una svolta epocale, un’opportunità di crescere insieme che non mancheremo. Stiamo la-vorando a pieno ritmo con incontri programmati a cadenza settimanale. Di recente siamo stati a Milano, avendo accolto l’invito di Trentino Svi-luppo a collaborare con il Politecnico in merito al progetto di Master Service Design mirato alla generazione di concept di servizio”.L’operazione discende dalla consapevolezza che il settore termale trentino è un importante fattore di attrattività e ha notevoli ricadute economiche: per alcune località è dovuta alle terme la quasi totalità delle presenze turistiche. Ogni anno le persone in cura sono 27mila: il 75% proviene da fuori regione. In provincia di Trento il comparto occupa 400 addetti e porta un giro d’affari pari a 15 milioni di euro. Punti di forza del termalismo trentino sono l’effi-cacia curativa dell’acqua termale, la varietà delle stazioni, la distribuzione in aree diverse - ma di comune pregio -, l’immagine positiva coerente a

quella del Trentino, legata a un’ideale di purezza che soddisfa e fidelizza l’utenza.Già presenti a Expo 2015 come “Terme delle Dolo-miti”, le associate intendono tra le altre cose favorire la valorizzazione del settore attraverso la partecipa-zione a manifestazioni in Italia e all’estero. Tra le finalità del nuovo organismo, anche il coordinamen-to per le attività di studio e di ricerca scientifica, la promozione della formazione e dell’aggiornamento professionale degli operatori, il concorso – unitamen-te alle organizzazioni di rappresentanza interessate - alla definizione di norme, linee guida, piani e pro-grammi provinciali in materia sanitaria e turistica.

AFFRONTARE

Strada del vino, Marzadro è la presidente

È andata ad Anna Marzadro la presidenza della Strada del vino e dei sapori della Vallagarina. Mar-zadro, amministratore della Distilleria associata a Confindustria Trento, succede a Paolo Malfer.

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Dal 2001 a oggi l'azienda è cresciuta al punto da superare i tre milioni di euro di fatturato. Con 18 unità di personale, offre attualmente consulenza a quasi 800 aziende.

15 candeline per il Polo Tecnologico per l’Energia

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le nostre energie per ridurre i vostri consumi”. Questo è il motto della società, specia-lizzata in tutti i settori dell’energia: dalla consu-lenza nel mercato libero, alla progettazione, all’ef-ficienza energetica, ai contratti innovativi.Costituita nella primavera del 2001, Polo Tecnolo-gico per l’Energia (certificata ISO 9001:2008 e UNI CEI 11352:2014) è una delle prime 10 Esco italiane per fondazione e tra le prime venti per entità di titoli di efficienza energetica trattati.Grazie a un’offerta completa di competenze, i pri-mi 15 anni di attività hanno visto un rapido e co-stante sviluppo della società, che oggi ha raggiunto 18 unità di personale e superato 3 milioni di euro di fatturato.Polo Tecnologico per l’Energia ha realizzato innu-merevoli progetti e interventi di efficienza energe-tica, e attualmente offre consulenza a quasi 800 aziende per un totale di 16mila punti di consegna dell’energia.Il primo importante intervento risale a oltre dieci anni fa, quando installò gratuitamente i semafo-ri a Led nel Comune di Bressanone, ripagandosi la spesa con il risparmio energetico nell’arco di cinque anni. La trasmissione televisiva Report di Rai3 lo mandò in onda come uno tra i primi veri interventi di Esco in Italia. Da allora sono stati molti i progetti di spicco: dal pluripremiato piano di efficienza energetica per il Comune di Padova nel 2005, alla centrale di trigenerazione di Pergi-ne Valsugana nel 2008, all’impianto fotovoltaico da 1,6 Mw installato nel 2011 sulla copertura della rimessa degli autobus di Trentino Trasporti. Re-centemente, si possono menzionare gli impianti tecnologici del magazzino in ipogeo per la conser-vazione delle mele di Melinda, che hanno permes-so una riduzione dei consumi superiore al 50%

rispetto ai magazzini di conservazione tradiziona-li “fuori terra”. Per la sua innovazione, nel 2015 il progetto ha vinto il premio “Good Energy Award”. Il progetto esecutivo e la direzione dei lavori della nuova centrale di pompaggio della rete di teleri-scaldamento di Bolzano è una tra le ultime im-portanti commesse acquisite: l’impianto prevede un accumulo termico della capacità di 5.800 mc, con un unico serbatoio di 14 m di diametro e 40 m di altezza.Nel corso di questi 15 anni la società ha accettato anche la sfida di operare al di fuori dei confini ita-liani, realizzando studi sulle risorse idroelettriche del Tibet, sulle fonti rinnovabili del Nord Africa e sulla sostenibilità urbana in Iran.Per motivi di espansione, dal 2015, Pte si è tra-sferita nei nuovi uffici di via Felti a Lavis, dopo aver passato sette anni a palazzo Stella, sede di Confindustria Trento, per la quale ha progettato gratuitamente l’impianto fotovoltaico da 20 kW, installato in copertura. La nuova sede è in classe A ed è stata realizzata con elevati criteri di efficienza.Polo Tecnologico per l’Energia rappresenta ormai un’eccellenza provinciale nel settore dell’energia, in grado di gestire tutte le opportunità e le proble-matiche energetiche delle imprese.

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Attiva dal 1972, Zanetti Srl ha saputo intraprendere un percorso di innovazione tanto spinto da assicurarsi commesse di prestigio internazionale: da ultimo, l'intervento in corso per la Fondazione Prada.

Involucri in vetro su misura

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facciate continue dell’hotel Falkensteiner di Jesolo, firmato da un archistar del calibro di Richard Meier, agli involucri vetrati voluti per la nuova sede della Fondazione Prada da un altro archistar, Rem Khoolhaas. In 44 anni di attività, la trentina Zanetti Srl ha saputo sperimentare soluzioni tanto innovative da meritare la fiducia di creativi internazionali: oggi, lo stabilimento di Pergine Valsugana produ-ce involucri in vetro su misura per i progetti più ambiziosi, in Italia e all’estero.Recente e prestigiosa la commessa per l’edificio museale di Largo Isarco, nel centro di Milano, per il quale Zanetti sta realizzando facciate continue con lastre vetrate da 3x7 m di oltre 30 quintali di peso (l’equivalente di un camion) da posare a 60 metri di altezza e addirittura motorizzate. Movimentate grazie a complessi sistemi mecca-tronici ad alto profilo tecnologico contenuti in

uno spazio “concesso” di soli 16 centimetri. Altro esempio di grande innovazione tecnologia, sono ante scorrevoli da 3x5 m con peso di 2,2 tonnellate (l’equivalente di un Suv) movimentate da specia-li automatismi completamente a scomparsa nel pavimento e un telaio perimetrale di soli 6 centi-metri. Il tutto testato mediante prototipi realizzati nello stabilimento di Pergine Valsugana con l’ap-provazione entusiasta di committenza e architetto. La bellezza resta il canone di riferimento della produzione dell’azienda, che attraverso la combi-nazione alluminio-acciaio-vetro studia soluzioni in grado di integrare con naturalezza gli edifici agli scenari in cui sono inseriti, ottenendo gli ef-fetti più suggestivi in termini di luce e colore.Forse per questo, tra le realizzazioni ricorrenti fi-gurano i luoghi deputati per eccellenza al ristoro e al relax, come piscine, centri benessere, hotel di prestigio e centri commerciali. Anche nel ter-

DALLE

La nuova sede Bauexpert

a Bressanone

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ritorio del Trentino Alto Adige la realizzazione di opere significative: dalla piscina “Dolaondes” di Canazei per Sitc al centro commerciale “Le Gar-denie” a Riva, dalla Cantina Sociale di Trento al Centro Direzionale Interbrennero Spa, dalla Pisci-na Acquarena di Bressanone all’ampliamento del-la sede Loacker. Oltre che varie opere pubbliche quali scuole, case di riposo e ospedali. Fondata nel 1972 da Alfonso Zanetti, figura leader e carismatica ancor oggi, l’azienda è guidata dal figlio Alberto, coadiuvato dalla sorella Donatella e occupa circa 40 dipendenti, che per l’impresa familiare che li ha fatti crescere nutrono un affetto particolare: non è raro che i figli entrino in azien-da affiancandosi ai padri nello stesso ambito di passaggio generazionale che sta vivendo l’azienda. Alla propensione all’innovazione caratteristica della proprietà fin dalle origini si somma, con l’ingresso della seconda generazione, una spinta all’internazionalizzazione di uguale intensità. Al principio degli anni Duemila l’impresa si affaccia ai mercati esteri: i paesi del Mediterraneo, la Libia, e poi Dubai, la Nigeria e l’Iran. Nel 2015 il suo fatturato ha raggiunto i 7 milioni di euro.

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Piscina Dolaondes a Canazei

Il team aziendale

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Si consolida la partnership tra il gruppo di Adige Spa e la Provincia di Trento: previsti nuovi progetti, immobili e impianti, insieme al mantenimento di 260 posti di lavoro.

Oltre 57 milioni di investimenti per Adige

meno di tre anni dalla prima intesa, che aveva dato avvio al piano di investimenti di Adige Spa in Valsugana, il Gruppo Blm (cui fa capo l’azienda) torna al tavolo con la Provincia di Trento per si-glare un nuovo accordo che sviluppa e intensifica gli impegni assunti nel 2013.Specializzata, assieme alla controllata Adige-sys, in sistemi taglio laser per lavorazione di tubi metal-lici e lamiera, negli ultimi due anni Adige Spa ha incrementato del 50% ordinativi e fatturato, realiz-zando un ampliamento della sede produttiva di Levico Terme che porterà al raddoppio degli spazi “storici”, e ha assunto una sessantina di nuovi col-laboratori. “Il piano di investimenti in corso non si limi-ta all’ampliamento delle strutture produttive per adeguarle alle necessità di crescita aziendale – ha spiegato Pietro Colombo, presidente di Adige - ma prevede un ambizioso programma di ricerca

e sviluppo per consolidare ed allargare la leader-ship tecnologica della nostra azienda. La proprietà di Blm Group, consapevole soprattutto del valore delle persone che costituiscono Adige e Adige-sys, rafforza gli investimenti in Trentino, dove ha sem-pre sperimentato un rapporto corretto e proficuo con la Provincia, Trentino Sviluppo e il Comune di Levico Terme”.“La partnership - ha sottolineato il vicepresidente della Provincia di Trento Alessandro Olivi - fa leva su uno dei nuovi strumenti di intervento di cui Trentino Sviluppo si è di recente dotata: il prestito obbligazionario. Non un contributo, bensì una forma di partecipazione al piano industriale, possibile solo in presenza di un’azienda solida e finanziariamente affidabile, con una modalità raf-finata che consente addirittura di remunerare nel lungo periodo il capitale investito”.Adige, secondo quanto condiviso con la Provin-

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Il sindaco di LevicoSartori, Olivi e Arighi

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decollato negli ultimi due anni – tanto da far sa-lire a fine 2015 il fatturato delle due aziende tren-tine del Gruppo fino a quota 145 milioni di euro, per l’85% frutto di commesse estere (nel 2013 si sti-mava una crescita da 75 a 91 milioni) – Adige Spa e Adige-sys Spa sono passate dai circa 200 occupati del 2013 a 260 dipendenti, ben oltre quindi i 235 posti di lavoro previsti due anni fa. Lavoratori in larga misura assunti con contratto a tempo inde-terminato. Quasi tutte le ultime assunzioni riguar-dano figure ad elevata scolarità e specializzazione, prevalentemente laureati o dottori di ricerca nelle discipline dell’Ingegneria Meccatronica, Meccani-ca, Elettronica, Informatica, ma anche laureati in Fisica, diplomati tecnici e “diplomati superiori” dell’Alta formazione professionale sull’automazio-ne dei processi meccatronici. In virtù dell’aggiornamento dell’intesa, Adige si impegna a mantenere almeno fino al 2022, insie-me ad Adige-sys, il livello occupazionale di 260 unità lavorative.L’azienda di Levico, da sempre convinta sostenitri-ce del progetto Polo Meccatronica promosso dalla Provincia e da Trentino Sviluppo, ha inoltre for-malizzato la decisione di mettere a disposizione del laboratorio di prototipazione rapida, in via di allestimento presso l’incubatore di via Zeni a Rovereto, un sofisticato impianto, denominato LC5, per il taglio laser del tubo e della lamiera. Da parte sua la Provincia ha ribadito la disponibilità a sostenere il piano di sviluppo di Adige a Levico mediante la sottoscrizione da parte della sua so-cietà di sistema, Trentino Sviluppo, di un prestito obbligazionario non convertibile per complessivi 15 milioni di euro in tre tranche annuali da 5 mi-lioni di euro dal 2016 al 2018.

cia di Trento e con Trentino Sviluppo nell’accordo siglato il 10 settembre 2013, sta portando avanti un ambizioso programma di investimenti immo-biliari e produttivi: quanto ai primi, l’impegno dell’azienda passa infatti dai 22,6 milioni di euro previsti nel 2013 a 38,5 milioni di euro. A questi si aggiungono ulteriori investimenti non formaliz-zati nell’accordo precedente, recepiti invece nella nuova intesa: 7,3 milioni di euro per integrare la dotazione di impianti, macchinari e attrezzature particolarmente innovative, e 11,4 milioni di euro per investimenti in attività e progetti di ricerca e sviluppo. Complessivamente Adige investirà quin-di nel sito produttivo di Levico Terme 57,2 mi-lioni di euro, generando un importante indotto sul territorio: “Ogni anno – ha sottolineato Luca Arighi, direttore generale di Adige Spa – affidiamo commesse ad aziende della nostra provincia per un valore di circa 7 milioni di euro, che in questo periodo di importanti investimenti immobiliari salgono di ulteriori 4-5 milioni l’anno”. Grazie a un piano di crescita che è letteralmente

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Secondo il primo rapporto nazionale sullo stato del welfare nelle Pmi, Catinaccio Impianti a fune Spa è tra le 50 realtà che in tutta Italia favoriscono con maggiore efficacia il benessere dei dipendenti.

Catinaccio Spa premiata per il welfare aziendale

anche la trentina Catinaccio Impianti a fune Spa tra i 50 esempi di buon welfare aziendale selezionati in tutta Italia nell’ambito della prima edizione del Welfare Index Pmi. La società, che ha sede nel comune di Vigo di Fassa, assicura il trasporto in quota fino al Ciam-pedie, balconata panoramica che si affaccia sul Gruppo del Catinaccio e sulle Dolomiti di Fassa (Sassolungo, Sella, Marmolada, Sasso Vernale, Co-stabella, Buffaure, Monzoni e Vallaccia). A favore dei suoi dipendenti Catinaccio Impianti a fune Spa ha previsto diverse iniziative - convenzioni, buoni pasto, assicurazioni infortuni - capaci di rendere migliore la quotidianità dei propri colla-boratori. Promosso da Generali Italia con la partecipazione di Confagricoltura e di Confindustria, il Welfare Index Pmi è il primo indice che valuta il livello di welfare aziendale nelle piccole e medie imprese italiane: un segmento che rappresenta l’ossatura del sistema produttivo nazionale e occupa oltre l’80% della forza lavoro del Paese. Sono 2.140 le piccole e medie aziende italiane dei tre settori produttivi che hanno partecipato alla ricerca, sulla base della quale è stato realizzato il primo rapporto nazionale sullo stato del welfare nelle Pmi. Attraverso il Welfare Index Pmi ogni anno le imprese potranno accedere a un servizio gratuito per misurare le proprie iniziative di wel-fare e confrontarsi con le esperienze più avanzate del loro settore. Il report 2016 del Welfare Index Pmi è stato pre-sentato nei giorni scorsi a Roma, dove sono state anche premiate le migliori case history di welfare risultanti dall’indice.

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Nuovo hub di Brennercom a Rovereto

Brennercom raddoppia gli spazi dedicati agli uffici commerciali presso la società partecipata TrentinoNet a Rovereto: l’inaugurazione del nuovo hub si è tenuta alla fine del mese di febbraio presso Area22. “L’investimento – spiega l’amministratore delegato di

Brennercom Karl Manfredi - testimonia la volontà di rafforzare la nostra posizione in Trentino: ponte verso Verona e il Nord Italia”. In questo senso, di recente Brennercom ha peraltro annunciato che entro il 2016 porterà la banda ultralarga nel comune di Dolcè, dove presto le aziende disporranno di una rete in fibra ottica. All’inaugurazione di Rovereto hanno preso parte tra gli altri anche la presidente del Consiglio regionale Chiara Avanzo, l’assessore al commercio, turismo e artigianato del comune di Rovereto Ivo Chiesa, il presidente e amministratore delegato di Trentino Network Alessandro Zorer, oltre che ai rappresentanti di Confindustria Trento e delle altre associazioni di categoria del territorio.

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Forte l’interesse delle imprese per l’appuntamento organizzato a fine marzo. Zobele: “Anche in Trentino c’è bisogno di un impulso ancora maggiore ai processi di internazionalizzazione”.

A Trento il roadshow per l’internazionalizzazione

è svolta Trento a fine marzo una tappa del Roadshow 2016 “Italia per le Imprese, con le Pmi verso i mercati esteri”: appuntamento organizzato da Ice-Agenzia, Confindustria Trento e Trentino Export, patrocinato dal Ministero degli Affari Este-ri e della Cooperazione Internazionale, promosso e sostenuto dal Ministero dello Sviluppo Econo-mico.Obiettivo del Roadshow è supportare le aziende in tema di internazionalizzazione, fornendo ser-vizi di consulenza e assistenza a quelle realtà che intendono cogliere opportunità di sviluppo e cre-scita sui mercati esteri.Dopo avere ricordato le vittime dell’attentato di Bruxelles e rivolto un pensiero al Belgio, tra i prin-cipali partner commerciali del Trentino, Enrico Zobele, vicepresidente per l’Internazionalizzazio-ne di Confindustria Trento, ha dichiarato: “Seb-bene in Trentino i dati economici parlino di una

situazione migliore che altrove, anche nella nostra provincia c’è bisogno di un impulso ancora mag-giore ai processi di internazionalizzazione: l’export ha raggiunto i 3 miliardi e 400 milioni di euro, che per la maggior parte sono tuttavia realizzati in Europa. A favore di nuovi investimenti in que-sto senso opera Confindustria Trento, grazie all’at-tività di Trentino Export e Assoservizi”. Michele Dallapiccola, assessore all’Agricoltura, Foreste, Tu-rismo e Promozione, Caccia e Pesca della Provincia autonoma di Trento, ha poi preso parola: “La no-stra politica provinciale è un modello da imitare e non da invidiare. Occasioni di incontro come quella odierna, favoriscono un positivo e sinergico scambio di idee ed esperienze che aiuta a rendere ancora più fertile il contesto di riferimento”.La sessione tecnica è poi stata animata da inter-venti più specificatamente volti a presentare gli scenari internazionali e gli strumenti nazionali e

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mati all’anno, coinvolgendo 70 settori del Made in Italy in 60 mercati.”Mario Bruni, responsabile Nord Est, Rete Dome-stica Sace e Vincenzo Pagano, referente Simest per il Trentino-Alto Adige, hanno illustrato i servizi e la consulenza con cui sono rispettivamente in gra-do di affiancare le aziende che vogliono andare sui mercati globali.A chiudere la sessione tecnica sono stati gli inter-venti di Renata Diazzi - direttrice Area Internazio-nalizzazione e Filiere, Trentino Sviluppo e Mauro Zan, responsabile Area Investimenti, Finest che hanno offerto un interessante spaccato sulla re-altà trentina.A chiusura dei lavori della mattinata, Lorenzo Delladio, amministratore delegato di La Sportiva Spa, azienda leader nel mondo nella produzione di scarpette d’arrampicata e di scarponi per l’alta montagna, è stato protagonista della “Testimo-nianza aziendale di successo” evidenziando come l’internazionalizzazione sia una scelta inevitabile nello sviluppo di un’azienda e come nel suo caso sia stato fondamentale il supporto fornito dalle istituzioni e a livello locale da Confindustria Tren-to e Trentino Export.Durante il pomeriggio, le imprese trentine han-no avuto modo di incontrare i funzionari di Ice-Agenzia, di Confindustria Trento e delle altre orga-nizzazioni partecipanti al Roadshow, per valutare insieme le strade migliori da percorrere per un’in-ternazionalizzazione di successo.

territoriali a sostegno dell’internazionalizzazione.Claudio Colacurcio, Prometeia Specialist ha for-nito una panoramica sulle opportunità che deriva-no alle imprese da un percorso di internazionaliz-zazione, con un focus specifico sulle potenzialità del territorio trentino.Carlo Formosa, direttore centrale per l’Interna-zionalizzazione del Sistema Paese, Ministero Affa-ri Esteri e Cooperazione Internazionale, ha posto l’accento sul ruolo svolto dal Ministero nel soste-gno alle imprese e nella promozione delle inizia-tive d’internazionalizzazione: “Il tipo di sostegno per le imprese – ha detto - può essere istituzionale o informativo, diretto o attraverso le nostre piatta-forme informatiche. È importante che le imprese le conoscano e che le utilizzino di più”. Formosa ha continuato: “125 ambasciate, 79 consolati, 85 istituti di cultura, 25 addetti scientifici e tecno-logici costituiscono una rete integrata al servizio delle nostre imprese all’estero, che va utilizzata ulteriormente e meglio”Ice-Agenzia è stata rappresentata dal direttore ge-nerale Roberto Luongo che ha così commentato: “L’Agenzia Ice aiuta le imprese italiane a entrare nei mercati globali attraverso la definizione delle strategie più idonee a realizzare i propri obiettivi o individuando i partner esteri con cui pianificare, sviluppare e consolidare i rapporti internazionali, agevolando la ricerca di potenziali investitori o di fonti di finanziamento. Questa attività di promo-zione si concretizza in circa 850 eventi program-

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di GIORGIO ZAGONEL, Trentino Export

La Cooperativa che ha sede a Palazzo Stella modifica il suo statuto per consentire anche alle realtà non associate di fruire dei propri servizi. Introdotta anche la figura del socio sovventore.

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I nuovi orizzonti di Trentino Export

recente assemblea di Trentino Export, svoltasi a fine gennaio, ha preso una decisione che si può considerare svolta importante nella storia della Cooperativa: si tratta di consentire a Trentino Ex-port di prevedere un’attività di consulenza e colla-borazione con enti, associazioni e tutte le imprese non associate, anche commerciali, di servizi e agri-cole, presenti sul territorio provinciale, aprendosi al mercato per tutti i servizi che attualmente ven-gono offerti alle aziende associate, come ricerche di potenziali clienti all’estero ed organizzazione di incontri B2B, servizi di intermediazione lingui-stica, soluzione di problemi doganali, valutari e fiscali, problemi su pagamenti e trasporti interna-zionali, organizzazione e assistenza per fiere inter-nazionali, sorveglianza sui marchi internazionali, assistenza legale, etc.

“La modifica dell'oggetto sociale dello statuto, pre-sa nell'assemblea - dice Barbara Fedrizzi, presi-dente del consorzio – è stata fatta non solo per venire incontro alle mutate esigenze del tessuto imprenditoriale trentino, ma ha come finalità anche quella di associare il maggior numero di imprese e quindi di allargare la base associativa. È evidente che le condizioni riservate alle imprese associate per i servizi prestati saranno molto più favorevoli di quelle che verranno richieste a enti e ditte non socie, ma il fine è quello di favorire l’adesione al Consorzio di altre realtà che hanno a che fare con il commercio estero”. A questo proposito, è opportuno precisare che Trentino Export è già uno dei consorzi per l’inter-nazionalizzazione più importanti d’Italia, con 130 piccole e medie imprese aderenti. Barbara Fedrizzi, interpellata poi dai soci sul bilancio del triennio trascorso e sulle prospettive per il futuro, ha spiega-to: “È stata un›esperienza nel complesso positiva, sicuramente il triennio non è stato facile, e le mutevoli situazioni di mercato e di conseguenza le mutate richieste da parte delle aziende associate hanno fatto sì che si progettasse e realizzasse un cambio di tendenza anche all’interno del nostro consorzio: ampliamento e maggior diffusione dei servizi, miglioramento di quanto sino ad oggi

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Per informazioni:Trentino Export Soc. Coop.

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Nuovo referente di Trentino Exportin Romania

Con il mese di marzo Trentino Export si è dotato di un nuovo referente a Bucarest per sostenere l’export delle aziende trentine in questo Paese. Nel 2015 la crescita è stata del 3,5% e la Commissione Europea ha previsto che il PIL della Romania possa crescere del 4,1% nel 2016 e del 3,6% nel 2017. Anche l’occupazione è destinata ad aumentare, così come i salari e la domanda interna. Trentino Export si propone così attraverso il suo collaudato metodo, che ad una prima fase di sondaggi di mercato ed organizzazione di incontri Business to Business prevede anche un affiancamento delle aziende nella fase post B2B, di aiutare le imprese trentine nel loro processo di internazionalizzazione anche su questo mercato.

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svolto, in modo particolare nell’ambito delle ricer-che di mercato e delle informazioni legislative sui paesi di riferimento, che saranno i fronti che ci vedranno impegnati nell’immediato futuro. Non dimenticheremo comunque di fungere da osserva-tori dei complessi mutamenti che così rapidamen-te in questi anni si stanno verificando, cercando di mettere in rete, tra i nostri associati, il maggior numero di informazioni affinché possano affron-tare preparati questo mercato ormai globale”.

Nel nuovo Statuto viene poi prevista la figura del socio sovventore, che si affiancherà, nel rispetto delle normative nazionali in materia di società cooperative, a quella del classico socio ordinario. La scelta di prevedere questa nuova figura asso-ciativa è dovuta alla volontà di far entrare all’in-terno della cooperativa anche partner esterni che già collaborano o che ne abbiano l’intenzione con Trentino Export.Rendere più forte Trentino Export allargandone la base associativa e dare sempre maggiori e sempre più operativi servizi alle aziende associate. Questo è l’obiettivo che il consorzio di Palazzo Stella si propone per il futuro.

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Innovazione, formazione e internazionalizzazione per il rilancio

“La capacità di rendere attraente un territorio, in termini di com-petitività e maggior resilienza alla crisi, dipende in gran parte dalla presenza di un circolo virtuoso che integri innovazione, produttività, crescita e internazionalizzazione”. Così Mirco Pellegrini, titolare di Novurania Spa, nell’incipit del suo intervento al convegno “Lavoro, sviluppo e delocalizzazione” organizzato nelle scorse settimane a Storo.Chiamato a rappresentare le posizioni degli industriali trentini nel corso di una tavola rotonda animata dai rappresentanti di istituzio-ni, università, centri di ricerca e associazioni di categoria, Pellegrini ha riflettuto sugli approcci necessari a rafforzare il ruolo del setto-re industriale nell’economia, con particolare riguardo al Trentino: “L’innovazione non si realizza solo sul fronte della ricerca e della tecnologia – ha spiegato Pellegrini -. Perché diventi fonte di cambia-mento, deve poter contare su un profondo processo di diffusione della conoscenza: l’elemento strategico su cui dobbiamo puntare rilanciare l’intero settore economico”. Pellegrini ha evidenziato come la diffusione capillare della conoscen-za necessiti di un sistema scolastico coerente, in grado di imple-mentare un’adeguata formazione delle risorse umane: “Se il sistema della formazione non comprende che è dalle imprese che deve par-tire l’input per progettare i propri piani formativi, rischia di sfornare disoccupati e di sprecare risorse pubbliche. Anche per questo – ha concluso – ritengo che il sistema della formazione trentino possa e debba raccordare sempre meglio la sua offerta formativa e la scelta dei filoni di ricerca con il contesto in cui è inserito”.Dopo avere riflettuto sull’influenza del contesto culturale e giuridi-co-legale nella definizione di scenari favorevoli (o sfavorevoli) allo sviluppo dell’innovazione, Pellegrini ha affrontato il tema dell’inter-nazionalizzazione, “sempre più un fattore cruciale per sostenere la crescita e la stessa sopravvivenza delle aziende”. “Per essere protagonisti nei mercati globali – ha precisato – serve organizzazio-ne, padronanza dell’evoluzione tecnologica, presenza aggressiva su mercati anche lontani, oltre ad umiltà e conoscenza delle usanze e delle abitudini di vari paesi. Ma occorrono anche interventi di politica economica in grado di prefigurare un ambiente normativo e ammi-nistrativo favorevole al libero mercato e all’impresa, e un sistema di istruzione che metta a disposizione delle imprese risorse umane con conoscenze e abilità adeguate. Insomma: un quadro di politiche, di norme e di prassi amministrative che sia amico, e non ostile allo sviluppo economico”.

Fedrizzi: "La modifica ha anche il fine di associare il maggior numero di imprese"

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A Povo l’Industrial Engineering Day. Il direttore del Dipartimento Dario Petri: “Oltre il 90% degli ingegneri industriali usciti da Trento ha un’occupazione a tre anni dalla laurea".

La vetrina degliingegneri trentini

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aziende e quasi quattrocento parteci-panti tra studenti, laureati e dottorandi: questi sono i numeri della terza edizione dell’Industrial Engineering Day, l’iniziativa che il Dipartimen-to di ingegneria industriale (DII) dell’Università di Trento dedica ogni anno all’innovazione, agli sbocchi occupazionali e alle carriere dei laurea-ti. Durante la giornata si alternano presentazioni aziendali, seminari tenuti da esperti del mondo del lavoro e colloqui diretti tra i reclutatori e gli studenti, prossimi laureati del Dipartimento, con un obiettivo chiaro: presentarsi in vista di un pos-sibile impiego. «Fin dalla sua istituzione, il Dipartimento di in-gegneria industriale ha riservato grande attenzio-ne al mondo del lavoro», ha spiegato il direttore Dario Petri nei saluti di benvenuto del mattino. «Lo dimostrano i dati: oltre il 90% degli ingegneri industriali usciti da Trento ha un’occupazione a tre anni dalla laurea. È un mercato molto interes-sante e dinamico, basta considerare che il 25% dei laureati italiani in questo settore tende quindi a fare esperienza all’estero e il 10% trova lavoro fuori dall’Italia». E il grande interesse intorno all’offerta formativa del Dipartimento di ingegneria indu-striale è dimostrato anche dall’aumento delle im-matricolazioni, passate nell’ultimo anno da circa 180 a ben 260 iscritti. Dopo i saluti del mattino la giornata è entrata quindi nel vivo, con le presentazioni aziendali. Nel pomeriggio in programma i colloqui cono-scitivi tre gli studenti e le venticinque aziende e le principali agenzie del lavoro partecipanti all’i-niziativa. Questo è stato il momento clou della giornata, quando gli studenti hanno potuto pre-sentarsi alle aziende presenti, sperimentare un primo colloquio di lavoro, cominciare insomma

a mettersi in gioco in vista delle sfide di domani. Tra gli stand, anche l’occasione per scoprire di più del Dipartimento di ingegneria industriale, che ha un’ampia offerta formativa e di attività di ricerca. Propone il corso di laurea in Ingegneria industriale, due corsi di laurea magistrale (Materials and Pro-duction Engineering, Mechatronics Engineering) e il dottorato di ricerca in Materials, Mechatronics and Systems Engineering. Vanta numerosi progetti di ricerca che spaziano dall’ingegneria dei materiali all’ingegneria meccatronica, dall’ingegneria elettro-nica fino alle tecnologie biomediche.

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Ict Days tra Hackathon e PlacementÈ stata interamente dedicata all’innovazione del territorio attraver-so le tecnologie dell’informazione e della comunicazione l’edizione 2016 degli Ict Days. All'evento ha partecipato, con una posta-zione informatica, anche Confindustria Trento. Un’intera giornata è stata dedicata allo storico appuntamento del Placement, con colloqui strutturati fra oltre cinquanta aziende hi-tech, locali e nazionali, e gli studenti dell’area Ict dell’Ateneo trentino. Tra gli altri eventi l’Hackathon (mix tra hacker e marathon), un evento al qua-le partecipano giovani appassionati e appassionate di informatica, per una sessione di programmazione collaborativa. La maratona di 30 ore ha messo in gioco il loro talento su sfide che riguarda-vano problematiche reali, quali ad esempio la raccolta e classifi-cazione di dati sulle abitudini alimentari o medicali o la gestione di news provenienti da fonti web diversificate. Il programma ha pre-visto anche una serie di appuntamenti divulgativi quali il workshop sul progetto Vision (privacy e protezione dei dati sensibili nelle pubbliche amministrazioni) e quello sul progetto Garcia tenuto dal gruppo di Yellow Window (integrazione degli aspetti di genere nella ricerca). Agli studenti delle scuole superiori è stata dedicata la giornata di porte aperte dell’11 marzo.

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Si rinnova anche per il 2016 il progetto che invita le imprese del territorio a sottoporre ai giovani ricercatori del Dipartimento di Fisica i loro problemi industriali.

Ipsp: al viala terza edizione

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Problem Solving with Physics (Ipsp) è un’occasione per le aziende per trovare delle soluzioni innovative a dei problemi di pro-duzione grazie al lavoro di giovani menti scienti-fiche con diverso background.Nel 2016 Ipsp arriva alla sua terza edizione. L’i-niziativa, promossa dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento in collaborazione con Confindustria Trento e Polo Meccatronica - Tren-tino Sviluppo, ha lo scopo di valorizzare la figura del fisico nel mondo dell’industria e creare ponti tra Università e aziende.Il formato dell’evento è semplice: trenta giovani ricercatori lavoreranno intensamente per 5 giorni, per trovare delle soluzioni vincenti ai problemi tecnologici proposti dalle 3 aziende partecipanti. Per fare questo, i trenta cervelli potranno usare spazi, strumenti e competenze del Dipartimento di Fisica.

Ipsp è nato nel 2014 dall’iniziativa di tre dottoran-di in Fisica e ha vantato la partecipazione di im-portanti realtà industriali, quali Adige Blm Group, Aquafil, Röchling Automotive, La Sportiva, Pama e Coster. Le soluzioni proposte dai cervelli hanno entusiasmato le aziende partecipanti, infatti alcu-ne di esse a seguito di Ipsp hanno intrapreso delle collaborazioni con il Dipartimento di Fisica.Anche per l’edizione 2016, il comitato scientifico è composto da tre dottorandi in fisica: Maddalena Bertolla, Claudio Castellan e David Roilo (nella foto).

INDUSTRIALModalità di partecipazioneL’azienda che intende partecipare dovrà scrivere un’email all’indirizzo [email protected] entro giovedì 19 maggio 2016 alle ore 13.00, allegando il modulo di candidatura compilato ed una descrizione dell’azienda e del problema proposto. Il bando si trova sul sito ufficiale dell’evento: http://events.unitn.it/ipsp2016.

Date e luogoIpsp si svolgerà dal 18 al 23 luglio al Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento.

InformazioniTutte le informazioni sono disponibili sul sito ufficiale dell’evento: http://events.unitn.it/ipsp2016. Per qualunque domanda è inoltre possibile rivolgersi direttamente al comitato scientifico all’indirizzo [email protected].

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di MARIA CRISTINA POLETTO, Education, Confindustria Trento

Il Trentino avvia il sistema previsto dalla “Buona Scuola”. Confindustria Trento ha richiesto un’attenta definizione delle procedure e l’assolvimento degli adempimenti prescritti dalla normativa nazionale.

Tirocini curricolari di alternanza scuola-lavoro

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NELLA direzione indicata dalla “Buona Scuo-la”, entra a regime anche in Trentino il sistema dell’alternanza scuola-lavoro attraverso i tirocini curricolari.La Giunta provinciale ha infatti deliberato in me-rito il 26 febbraio scorso, creando un ulteriore stra-tegico tassello per il sistema duale scuola-lavoro, già oggetto dell’atto di indirizzo approvato nel maggio 2014.La delibera definisce le modalità organizzative e i contenuti delle intese che dovranno essere sotto-scritte tra scuole e imprese per realizzare i percorsi di alternanza. I tirocini curricolari, che potranno essere anche estivi, o effettuati duranti i periodi di sospensio-ne dell’attività didattica, non prevedono l’eroga-zione di alcuna indennità agli stagisti e riguarde-ranno tutti gli studenti frequentanti l’istruzione secondaria di secondo grado a partire dal terzo anno del corrente anno scolastico 2015/16. Essi saranno validi anche ai fini dell’esame finale. Il monte ore obbligatorio è di almeno 400 ore nell’ultimo triennio degli istituti tecnici e degli istituti professionali e di almeno 200 ore nel triennio dei licei. Confindustria Trento ha avuto modo di segnalare e richiedere alla Provincia di curare un’attenta de-finizione delle procedure operative e l’assolvimen-to degli adempimenti prescritti dalla normativa nazionale, per la realizzazione dei tirocini.Il Dipartimento della conoscenza, in collabora-zione con il Servizio Lavoro della Provincia, avrà quindi il compito di fornire alle istituzioni sco-lastiche e formative le indicazioni operative per ridurre gli oneri a carico dei soggetti ospitanti per quanto concerne la formazione specifica sui rischi di lavoro e la sorveglianza sanitaria, provvedendo

Fondimpresa Trento: nuove nomine e risultati

Il 30 marzo scorso l’Assemblea di Fondimpresa Trento ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione per il triennio 2016-2018. Vi siedono Marcello Lunelli (nella foto), Stefania Segata e Maria Cristina Poletto per Confindustria Trento; Franco Ischia per la Cgil; Michele Bezzi per la Cisl, Gianni Tomasi per la Uil. Lunelli è stato confermato alla presidenza (ruolo già rivestito nel triennio precedente), mentre alla vicepresi-denza Bezzi subentra a Tomasi. Fanno inoltre il loro in-gresso in Assemblea Simone Caresia, Marco Giglioli e Pierangelo Baldo.Nel corso dell’Assemblea sono stati presentati anche i dati dell’esercizio 2015, tra i quali spicca l’incremento dei piani formativi aziendali presentati per il finanzia-mento, che passano da 193 a 247. Il finanziamento richiesto al Fondo è di circa 1,8 milioni di euro. Quasi 5mila sono stati i lavoratori per i quali è stata program-mata la partecipazione alle attività formative. Al Fondo aderiscono in Trentino 1.832 imprese, con un incremento di quasi il 30% nell’ultimo triennio.

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“Tu Sei”: scuole e imprese alla Mahle di Trento

Sono oltre quaranta le scuole e le aziende che anche nel cor-so dell’anno scolastico 2015/2016 hanno scelto di collaborare nell’ambito del progetto Tu Sei.L’iniziativa nata per promuovere la realizzazione di progetti di colla-borazione tra scuola e impresa, è all’ottava edizione.Nel pomeriggio di martedì 22 marzo, dirigenti e docenti degli istituti scolastici trentini imprenditori e dirigenti delle aziende associate a Confindustria Trento, impegnati nelle attività, si sono incontrati per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori e condividere i dettagli legati alla presentazione degli interventi. L’appuntamento si è tenuto presso l’azienda Mahle Componenti Motori Italia Spa di Trento, eccellenza nel settore della produzione di componentistica per motori.Il progetto Tu Sei è frutto di un protocollo d’intesa sottoscritto dalla Provincia autonoma di Trento e Confindustria Trento. L’accordo, siglato in un primo tempo nel 2009, è stato rinnovato per l’intera legislatura nel novembre 2014.Il tradizionale evento finale, con la premiazione delle migliori realiz-zazioni, è in programma il prossimo 24 maggio presso il Castello del Buonconsiglio.

alla definizione di specifici accordi con i soggetti e gli enti competenti.Come affermato nel Piano di Sviluppo Provinciale per la XV legislatura il Trentino ritiene necessa-rio per il sistema di istruzione e formazione “raf-forzare nei ragazzi l’acquisizione di competenze spendibili sul lavoro, anche tramite modelli di apprendistato di qualità a elevato contenuto for-mativo e innovando profondamente gli strumenti di transizione scuola-lavoro, coinvolgendo le im-

prese nella costruzione di specifiche competenze e abilità spendibili su base settoriale”. Il Trentino è peraltro impegnato da decenni su tale terreno. Ne sono alcuni significativi esempi l’introduzione dell’apprendistato per il consegui-mento del titolo, i percorsi formativi che includo-no tirocini e praticantati in alternanza, la genera-lizzazione della promozione delle esperienze di tirocinio nelle scuole, il consolidamento di proget-ti tra scuole e imprese (progetto “Tu Sei” di Con-findustria Trento), l’avvio dei primi percorsi di garanzia giovani per l’inserimento professionale. Per favorire l’esperienza lavorativa dei giovani du-rante i percorsi scolastici, formativi e accademici, continueranno inoltre a essere attivi anche i tiroci-ni estivi non curricolari, un altro importante stru-mento a cui il giovane potrà accedere, cogliendo opportunità offerte da imprese, enti locali, Agen-zia del lavoro.

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Il monte ore obbligatorio è di almeno 400 ore per gli istituti tecnici e professionali e di 200 per i licei

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Domanda: Può riassumere bre-vemente le finalità di ATIQUAL?Risposta: ATIQUAL è un Albo di Qualificazione per gli Installatori elettrici trentini. La finalità è quella di promuovere l’aggiornamento professionale sui temi della sicu-rezza e dell’antinfortunistica, della qualità e dell’efficienza degli im-pianti elettrici mediante l’organiz-zazione di incontri tecnici, seminari tematici e corsi di formazione spe-cialistica.Domanda: Al termine del suo triennio di presidenza, può fare un breve bilancio dell’attività svolta?Risposta: Nonostante la crisi, le nostre iniziative hanno sempre re-gistrato un buon riscontro e una elevata partecipazione. I nostri in-contri hanno anche costituito un interessante momento di confronto fra tecnici per scambiarsi esperien-ze e problematiche che si incon-trano nella realtà operativa di tutti i giorni. Quindi direi che si tratta di un bilancio largamente positivo.Domanda: La situazione di crisi

dell’economia in cui ci troviamo come ha condizionato la Vostra attività?Risposta: Dobbiamo considera-re che il nostro settore vede una continua innovazione tecnologica, accompagnata da un'altrettanto rapida evoluzione delle normati-ve. Le aziende, per poter essere competitive, hanno bisogno di una sempre maggiore attenzione allo sviluppo delle risorse umane al fine di avere tecnici preparati che operino in sicurezza con le più mo-derne tecnologie.Domanda: Per fornire una forma-zione di qualità quali criteri segui-te? Risposta: Abbiamo sviluppato delle interessanti collaborazioni

con importanti enti e società a li-vello nazionale come il CEI (Ente normatore per il settore impian-tistico), il CESI (centro di ricerca elettrica), l’IMQ (Istituto Marchio di Qualità), con alcune Università e con aziende leader nei vari settori dell’impiantistica elettrica come l’il-luminazione, la domotica, la video-sorveglianza, gli impianti di ricezio-ne TV e le energia rinnovabili.Domanda: Può indicare un tema a cui riservate una particolare at-tenzione nella Vostre iniziative for-mative?Risposta: Riserviamo sempre una particolare attenzione al tema della sicurezza elettrica e alle procedure previste dal D.Lgs n. 81/08 per la prevenzione del rischio elettrico. Questo perchè i tecnici del settore impiantistico si trovano spesso ad eseguire interventi di manutenzio-ne su impianti in esercizio e quindi in presenza di tensione o devono intervenire per riparare dei guasti in condizioni ambientali difficili e in ore notturne. Questi interventi ri-chiedono pertanto metodi di lavoro che garantiscano la massima sicu-rezza mediante apposite procedu-re e l’utilizzo di idonei dispositivi di protezione (DPI).

Intervista con il Presidente Ing. Alvaro Venzano.

Più sicurezza elettrica con la formazione ATIQUAL

Prossimi corsi ATIQUAL:1. Giunti e terminali MT2. Domotica: novità KNX3. La sicurezza dei lavori elettrici4. Evoluzione degli impianti di ricezione TV

Prima di realizzare qualsiasi opera di costruzione o di manutenzione di impianti elettrici:INTERPELLATEgli installatori iscritti all’Albo ATIQUAL. Per informazioni: [email protected] - tel. 0461 701505 - cell. 339 6090949

Recente corso sul rifasamento

alla Cantina Rotari

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SI chiama “Il bello dell’industria”, e il motivo è chiaro: negli scatti che Nadia Baldo ha realizzato nell’ambito di un progetto che ha coinvolto, lo scorso anno, diciassette imprese associate a Con-findustria Trento, i frammenti industriali colti dall’obiettivo della fotografa trentina assumono una evidenza estetica assoluta.I dettagli di un ingranaggio, le sezioni di una tur-bina, un ritaglio di pellame, la superficie scabrosa di una lastra in porfido, si risolvono in complessi di pura forma e colore, in giochi di linee e di toni affini o contrari, in visioni di armonia assoluta. Sono composizioni che sconfinano nell’astrazio-ne: perché se è vero che a ben guardare si ricono-scono i tratti del soggetto originario (il fondo di una bottiglia, i denti di una corona, le scintille di un raggio laser), è vero anche che da un punto di vista differente, e per l’effetto magico della luce, oggetti e frammenti diventano altro da sé, evocan-do realtà alternative, o realtà sognate.

Se però il progetto curato da Ad Foto (accanto a Nadia Baldo, il collaboratore di sempre Danilo Colì e il giovane assistente Filippo Forti) vede oggi consolidarsi le tappe di una felice avventura espo-sitiva, dopo la sperimentazione dell’allestimento curato in occasione dell’Assemblea privata 2015 di Confindustria Trento, non è soltanto per il fatto che la collezione ha un profilo “artistico” certo. L’operazione offre motivi di riflessione differenti e di stringente attualità: il valore del “bello” il va-lore dell’”industria”, e il valore della loro relazio-ne, sono lo spunto consapevole per un pensiero più ampio. “Ecco quindi questo lavoro – scrive Nadia Baldo nell’introduzione al catalogo della serie, tomo prezioso in doppia lingua in fase di produzione - che vuole essere un piccolo contri-buto e una voce positiva, fatta di luce e colore, di bellezza e di eccellenza, che può dare visibilità e sottolineare con orgoglio il valore dell’intrapren-denza. Attraverso queste immagini, ancora, alludo

La serie fotografica “Il bello dell’industria”, realizzata da Nadia Baldo presso diciassette imprese associate a Confindustria Trento, presto in mostra a Palazzo Trentini.

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possibili sul significato della bellezza – nell’arte, nella filosofia, nell’economia - sviluppate dagli au-tori dei saggi in catalogo: Innocenzo Cipolletta, Adriano Gasperi, Claudio Fogu, Fulvia de Luise, Cristiana Pagliarusco, Italo Bressan, Mariano Pi-chler, Dario Coletti, Aldo Sestieri. Proprio nell’ambito delle relazioni strette con quest’ultimo, docente del Dipartimento di Mec-canica Aerospaziale della Sapienza di Roma, sta maturando l’idea di un’iniziativa espositiva roma-na, promossa d’intesa con Unindustria Roma, già partner dell’ateneo di diversi progetti sul fronte del trasferimento tecnologico: nell’ipotesi, sempre più concreta, di un allestimento nella capitale, lo studio trentino sarebbe chiamato a realizzare nuo-vi scatti presso le imprese del posto.Sono state invece già fissate le date della mostra che la Regione Trentino-Alto Adige ha scelto di re-alizzare a Trento: la serie di immagini fotografiche sarà visibile al pubblico tra il 9 e il 18 maggio in Sala dell’Aurora, a Palazzo Trentini (con l’ipotesi di un’appendice a Palazzo della Regione, in Piazza Dante). L’inaugurazione è prevista per il 10 maggio alle 18.00 (sb).

economia

alla necessità, per il mondo e per l’uomo stesso, di ridare forza a valori di qualità ed etica industriale, che ci chiedono di ricordare ad esempio i proble-mi dell’inquinamento e della qualità del lavoro superando il confronto con il mercato globale. Le aziende trentine possono essere portatrici e testi-moni di tale ricchezza”. Ci sono, insomma, tutti gli ingredienti del dibatti-to corrente: il tema dell’orgoglio imprenditoriale, il tema del far bene italiano come fondamento della rinascita industriale del paese, il valore della responsabilità sociale e ambientale, la forza del sistema locale, chiamato a farsi portavoce di un modello che nella qualità e nella poesia ritrova il senso del proprio operare. Ancora, la serie è l’oc-casione per la libera espressione delle divagazioni

Le aziende industriali coinvolte dal progetto “Il bello dell’industria” sono diciassette: Adige, Aquafil, Cantine Ferrari, Cartiere del Garda, Dalmec, Dana, Europorfidi, Eurostandard, Gyform, Italfly, La Spor-tiva, Menz&Gasser, New Twins, Optoi, Sistemi, Tama, Tamanini Hydro.

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