Tortohelie n.45

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Saipem, a quando il suo trasferimento? Se la scorsa settimana parlavamo del si- lenzio tombale in cui sono caduti i 35 et- tari delle aree della cartiera e della loro riconversione in aree produttive, questa riflettiamo sul silenzio calato sul presun- to spostamento della Saipem in tali aree. (pagina 5) Referendum “anti casta”: la Sardegna torna a votare Il prossimo 6 maggio la Sardegna sarà chiamata a votare dieci referendum regio- nali, già ribattezzati “anticasta” dai gior- nali nazionali. Cinque quesiti abrogativi e cinque consultivi, attraverso i quali i sardi potranno esprimersi su province, poltrone e leggi isolane. (pagina 5) T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoh T ortoheliePress eliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress eliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress eliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress eliePress T ortohelieP T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePre eliePress T ortoheliePress T eliePress T o T ortoh T o rtohelie P ress Sport Cultura Cronaca Editoriale il settimanale gratuito di Tortolì Anno I • Numero 45 •Venerdì 20 Aprile 2012 Softair, uno sport fuori dal comune A Tortolì è presente uno sport sicuramente mol- to meno conosciuto del calcio e della pallavolo, ma non per questo meno avvincente rispetto alle più rinomate attività agonistiche. Stiamo parlando del Softair, un’attività ludico-ricreati- va basata sulla simulazione di tattiche militari (pagina 6) Un weekend floreale per Tortolì Un depuratore che cade a pezzi, inadeguato, obsoleto che non è più capace di smaltire i reflui di Tortolì e di altre quattro cittadine della fascia costiera. Una bomba ecologica a pochi passi da uno dei mari più belli del mondo. Venerdì, in una giornata di temporale, c’è stato l’ennesimo sversamento di liquami in mare. (pagina 3) Tortolì sta per essere invasa da un turbinio di colori e profumi. Puntuale come ogni anno, infatti, la celebre Infiorata arriva a rallegrare le strade della nostra città. (pagina 7) Demolizioni, il solito giro di giostra? Tutto tace, o quasi. Dopo la discesa in campo in pompa magna delle ruspe, la politica ha messo in campo tutta la sua forza per bloc- carne gli effetti, anche se a dire la verità la sua manina era visibile anche da prima. Infatti, cos’altro può aver spinto il muro di recinzione di una casa abitata di un quartiere periferico di Tortolì quale primo bersaglio? Un buon modo per mettere contro le ruspe un po’ tutti perché la vista di bambini che assistono im- potenti alla demolizione della propria casa è un trauma che non può che colpire la nostra sensibilità. Siamo rimasti per anni a parlare di abusivismo con l’indice puntato verso il mare - Orrì, Barisardo, Sarrala e larga parte della costa ogliastrina - ma la prima demolizione vera ha riguardato una casa del centro abita- to, e non certo in zona di pregio. Se si voleva svuotare del sostegno popolare tutto il percorso non si poteva fare di meglio. Epilogo stonato come una stecca in un con- certo di musica classica, come se dopo il bai- lamme delle morti per particelle radioattive del Poligono di Quirra avessero arrestato un caporale. Scusi signor procuratore, ma qual- cosa non quadra. Un’azione che sembra con- cepita nell’attesa di una sollevazione popola- re che la blocchi non è credibile. L’altra ipotesi è che, così sostengono i presunti abusivi, non ci siano i presupposti giuridici per iniziare le demolizioni fra le seconde case del litorale e che il tutto sia piuttosto improvvisato. Ma al- lora non dovevano neanche iniziare. A che pro fare tutta la messa in scena di sigilli ed eva- cuazioni se poi non c’erano le condizioni per completare il lavoro? Un modo per far perdere credito ad una delle istituzioni che ancora un briciolo lo conserva e dare ossigeno ad una classe politica alla corde, al minimo storico della sua credibilità. Se infatti la casa della zona di Is Murdegus, così come le altre accanto, non era ancora re- golarizzata, la responsabilità è della mancata approvazione del nuovo Puc che la preceden- te amministrazione, stile collaudato in tutti i comuni rivieraschi, ha portato all’approva- zione sul filo di lana della legislatura, al mo- mento giusto per scaricare su di esso tutte le tensioni di cinque anni di governo. (pagina 3) STABILIMENTO BALNEARE WWW.IMMOBILIALBATROS.COM Tortolì, in località Orrì, prima spiaggia, affittiamo per la stagione 2012 stabilimento balneare con concessione demaniale di mq 600 composto da due strutture di forma esagonale di mq 30 c.a in materiale ignifugo, poggiate su una piattaforma di cemento armato. Lo stabilimento ospita un ampio bar dotato di tre banconi in acciaio inox,con tutte le attrezzature, servizi igienici per donne, uomini e disabili, spogliatoio con doccia per il personale, stanza per il bagnino con torretta di controllo. Lo stabilimento è pronto da subito. € 12.000 Depuratore, si rischia il disastro ambientale foto: Federica Melis RESIDENCE BARI SARDO WWW.IMMOBILIALBATROS.COM Gli appartamenti hanno una grandezza che varia dai 60 ai 70 mq, sono tutti completi di almeno una veranda e sono composti da: 2 camere da letto, una sala da pranzo- soggiorno con angolo cottura, un bagno e ripostiglio; inoltre ogni appartamento ha a disposizione un proprio posto auto nel piano seminterrato e una cantina. da € 90.000 a € 155.000 foto: Federica Melis

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Demolizioni: il solito giro di giostra?, Depuratore, si rischia il disastro ambientale, Referendum anti-casta, e tsnte altre news su Tortohelie!

Transcript of Tortohelie n.45

Saipem, a quando il suo trasferimento?Se la scorsa settimana parlavamo del si-lenzio tombale in cui sono caduti i 35 et-tari delle aree della cartiera e della loro riconversione in aree produttive, questa riflettiamo sul silenzio calato sul presun-to spostamento della Saipem in tali aree. (pagina 5)

Referendum “anti casta”: la Sardegna torna a votareIl prossimo 6 maggio la Sardegna sarà chiamata a votare dieci referendum regio-nali, già ribattezzati “anticasta” dai gior-nali nazionali. Cinque quesiti abrogativi e cinque consultivi, attraverso i quali i sardi potranno esprimersi su province, poltrone e leggi isolane. (pagina 5)

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Softair, uno sport fuori dal comuneA Tortolì è presente uno sport sicuramente mol-to meno conosciuto del calcio e della pallavolo, ma non per questo meno avvincente rispetto alle più rinomate attività agonistiche. Stiamo parlando del Softair, un’attività ludico-ricreati-va basata sulla simulazione di tattiche militari(pagina 6)

Un weekend floreale per Tortolì

Un depuratore che cade a pezzi, inadeguato, obsoleto che non è più capace di smaltire i reflui di Tortolì e di altre quattro cittadine della fascia costiera. Una bomba ecologica a pochi passi da uno dei mari più belli del mondo. Venerdì, in una giornata di temporale, c’è stato l’ennesimo sversamento di liquami in mare. (pagina 3)

Tortolì sta per essere invasa da un turbinio di colori e profumi. Puntuale come ogni anno, infatti, la celebre Infiorata arriva a rallegrare le strade della nostra città. (pagina 7)

Demolizioni, il solito giro di giostra?

Tutto tace, o quasi. Dopo la discesa in campo in pompa magna delle ruspe, la politica ha messo in campo tutta la sua forza per bloc-carne gli effetti, anche se a dire la verità la sua manina era visibile anche da prima. Infatti, cos’altro può aver spinto il muro di recinzione di una casa abitata di un quartiere periferico di Tortolì quale primo bersaglio? Un buon modo per mettere contro le ruspe un po’ tutti perché la vista di bambini che assistono im-potenti alla demolizione della propria casa è un trauma che non può che colpire la nostra sensibilità. Siamo rimasti per anni a parlare di abusivismo con l’indice puntato verso il mare - Orrì, Barisardo, Sarrala e larga parte della costa ogliastrina - ma la prima demolizione vera ha riguardato una casa del centro abita-to, e non certo in zona di pregio. Se si voleva svuotare del sostegno popolare tutto il percorso non si poteva fare di meglio. Epilogo stonato come una stecca in un con-certo di musica classica, come se dopo il bai-lamme delle morti per particelle radioattive del Poligono di Quirra avessero arrestato un caporale. Scusi signor procuratore, ma qual-cosa non quadra. Un’azione che sembra con-cepita nell’attesa di una sollevazione popola-re che la blocchi non è credibile. L’altra ipotesi è che, così sostengono i presunti abusivi, non ci siano i presupposti giuridici per iniziare le demolizioni fra le seconde case del litorale e che il tutto sia piuttosto improvvisato. Ma al-lora non dovevano neanche iniziare. A che pro fare tutta la messa in scena di sigilli ed eva-cuazioni se poi non c’erano le condizioni per completare il lavoro? Un modo per far perdere credito ad una delle istituzioni che ancora un briciolo lo conserva e dare ossigeno ad una classe politica alla corde, al minimo storico della sua credibilità. Se infatti la casa della zona di Is Murdegus, così come le altre accanto, non era ancora re-golarizzata, la responsabilità è della mancata approvazione del nuovo Puc che la preceden-te amministrazione, stile collaudato in tutti i comuni rivieraschi, ha portato all’approva-zione sul filo di lana della legislatura, al mo-mento giusto per scaricare su di esso tutte le tensioni di cinque anni di governo. (pagina 3)

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essVenerdì 20 Aprile 2012 • [email protected]

Editorialedalla prima

Un depuratore che cade a pezzi, inadeguato, obsoleto che non è più capace di smaltire i reflui di Tortolì e di altre quattro cittadine della fascia costiera. Un depuratore che nessuno vuole prendere in gestione. Un depuratore, che attende da tempo immemore i 4 milioni di euro per il suo potenziamento e adeguamento. Una bomba ecologica a pochi passi da uno dei mari più belli del mondo, il nostro, a pochi metri da uno degli stagni più pescosi e ricchi di avifauna della nostra isola. Un depuratore che, quando non ce la fa più, scarica in mare. Solo grazie agli operai che vi lavorano va avanti, ma com’è accaduto lo scorso venerdì, in una giornata di temporale, c’è stato l’ennesimo sversamento di liquami in mare. Il nostro giornale da quasi un anno denuncia questa situazione. Tempo fa pubblicammo le analisi dell’Arpas, dalle quali era evidente che il depuratore non funzionava in modo corretto. La nostra raccolta firme però non è stata presa in considerazione dai soggetti deputati a risolvere la situazione: Comune, Provincia, Consorzio Industriale e per ultima, non in ordine di responsabilità, Abbanoa che è obbligata da una legge regionale a prenderlo in gestione, ma non lo fa. E intanto continua a incassare 0,35 euro per ogni metro cubo di scarichi che arriva al depuratore. L’ennesima beffa di questa situazione sono i fanghi, il risultato del ciclo di processo di depurazione. Sono evidenti cumuli di fanghi poggiati sul terreno (vedi foto), che non dovrebbero trovarsi su quel terreno. Per legge, infatti, non possono essere accumulati direttamente nel suolo, ma scaricati su appositi container scarrabili o su una piattaforma in cemento per poi essere portati in discarica per lo smaltimento oppure riutilizzati dopo essiccamento in agricoltura. Sempre secondo le norme, possono stoccare in attesa di essere

recuperati fino a un massimo di 20 mc, altrimenti diventa una discarica di fanghi. Non sappiamo quanti fanghi vengono prodotti giornalmente dal depuratore, quel che è certo però è che la legge vieta che vengano versati nel terreno. Sono altamente inquinanti poiché il percolato, ovvero quel liquido che si forma se i fanghi vengono bagnati dalle piogge, s’infiltra nel terreno. Secondo la legge “il percolato deve essere captato e opportunamente trattato nel sito stesso della discarica o trasportato in impianti ad hoc debitamente autorizzati allo smaltimento di rifiuti liquidi”. Questi fanghi si trovano a pochi metri dallo stagno e, inoltre, il depuratore consortile non smaltisce soltanto liquami civili, ma anche industriali, ovvero di tutte quelle attività che fanno parte del consorzio e utilizzano materiali inquinanti. Sappiamo che il consorzio industriale, gestore del depuratore, è iscritto all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, e pertanto autorizzato allo smaltimento di questi fanghi. La domanda è: il consorzio smaltisce questi fanghi? Se sì, dove? Esiste poi un registro di scarico-carico? Come se ciò non bastasse, l’area del depuratore è una vera e propria discarica di materiali ferrosi (vedi foto) e la situazione di totale degrado è evidente. Con la stagione estiva alle porte, non è possibile continuare a far finta di niente davanti a una situazione che si fa sempre più tragica. E il sindaco, responsabile della salute pubblica, cosa fa? In seguito all’ennesimo sversamento in mare della settimana scorsa, ha emesso un’ordinanza di ripristino immediato del corretto funzionamento del depuratore con le risorse disponibili. Finalmente ha dato un segnale di risposta vista la gravità della situazione. Come tutti ben sappiamo, il consorzio ha i conti in rosso e allo stato attuale non ha nessuno alla sua guida, perché al commissario Atzei non è stato riconfermato il mandato. Forse è il caso che la denuncia vada oltre. Invece la Provincia Ogliastra ha il dovere di verifica e controllo ambientale. Le istituzioni sono a conoscenza di questa situazione, ma non si capisce perché nessuno prenda una reale posizione. E’ necessario che venga denunciato immediatamente il possibile “danno ambientale” se ancora non ne fosse a conoscenza (ma dubitiamo) al Prefetto e, data le gravità della situazione, alla Procura che devono mettere mano a questa situazione prima che rischi di diventare una tragedia ambientale. (Federica Melis)

Depuratore, si rischiail disastro ambientale

La nuova, poi, anche questa una procedura collaudata, cerca di smontarlo vedendo in esso la lesione di interessi sui quali ha fondato la propria campagna elettorale. Il tutto giocato sulla pelle dei cittadini. È ora di dire basta, politica e ma-gistratura devono dirci con chia-rezza se costruire al di fuori delle leggi ci espone a provvedimenti seri o se si tratta dell’ennesima pantomima. Se così è, abbiamo diritto anche noi, per il principio di uguaglianza, di costruire abu-sivamente la nostra casa al mare.

foto: Federica Melis

SS. 125, Tortoheliepresenta esposto

Una nuova battaglia del nostro giornale quella per la ss 125. Tortohelie, nella giornata di venerdì scorso, ha promosso una raccolta firme per sottoporre alla magistratura il problema della strada statale 125. Il cattivo tempo non ci ha permesso di allestire il banchetto per la raccolta firme, ma comunque non ha fermato la nostra battaglia, grazie al prezioso aiuto dei tanti esercenti di Tor-tolì-Arbatax, che ci hanno appoggiato e aiutato nella raccolta firme permettendo di lasciare i moduli nelle proprie attività commerciali. Abbiamo così potuto raggiungere la quo-ta 400 firme in una sola giornata. Un pro-blema molto sentito nella nostra comuni-tà, la rivalsa di un diritto alla mobilità per una strada che ci appartiene, pagata con i nostri soldi, una strada nata vecchia, dove chi la percorre quotidianamente rischia la vita, una strada che dopo anni non è stata ancora terminata. E’ tempo di passare dalle parole ai fat-ti, con questo esposto chiediamo alla magistratura di fare un’inchiesta sui re-sponsabili di questo scempio: la nuova ss 125. Una mezza strada, impraticabi-le se c’e’ traffico, concepita in maniera sbagliata, che è costata una marea di soldi. Siamo stanchi di essere l’ultima ruota del carro della Sardegna, i figliastri dell’isola. E’ stata questa la motivazione che ha spinto ancora una volta il nostro giornale a farsi promotore di un raccol-ta firme, presentando un esposto alla Procura della Repubblica di Cagliari e di Lanusei. Le 400 firme sono state inviate. Speriamo che la magistratura lo prenda in mano e cerchi di capire di chi sono le responsabilità, dell’Anas, della Regione, dello Stato. E’ giunto il tempo che gli ogliastrini si facciano sentire. Noi ci pro-viamo, con i fatti. (F.M.)

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Saipem, a quando il suo trasferimento?

Venerdì 20 Aprile 2012 • [email protected]

Se la scorsa settimana parlavamo del silenzio tombale in cui sono caduti i 35 ettari delle aree della cartiera e della loro riconversione in aree produttive, questa riflettiamo sul silenzio calato sul presunto spostamento della Saipem in tali aree. Un sogno per tanti, soprattutto per gli arbataxini, di poter godere della propria cittadina, finalmente libera dalla morsa dell’importante azienda di carpenteria navale con la quale sono costretti a convivere forzatamente e che ne offusca l’immagine turistica. Convivono da anni con l’unica realtà industriale produttiva dell’ogliastra e probabilmente dell’isola, un’azienda fortunatamente con un fatturato sempre più in crescita grazie all’acquisizione di grosse commesse, come l’ultima di qualche giorno fa, quando si è aggiudicata in Arabia Saudita un nuovo contratto per un valore di circa 350 milioni di euro. La speranza di nuove assunzioni è sempre più vivida per i migliaia di disoccupati ogliastrini per l’arrivo delle nuove commesse, anche se ad oggi non si comprende effettivamente quali siano le ricadute in termini di assunzioni locali. Mesi fa la Saipem aveva richiesto 5 ettari delle aree della cartiera alla Ras in locazione, “all’unico fine di esercitarvi il deposito

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di materiali non inquinanti e senza poter essere eseguita alcuna trasformazione né edificato alcun manufatto, neanche mobile”. Lo sblocco era atteso da tempo per consentire alla Società di ampliare la propria attività in Sardegna aumentando le commesse e creando nuovi posti di lavoro. Per onorare questa promessa chiese i cinque ettari per sistemarvi i materiali, ma fino ad oggi tali aree (richieste con tanta urgenza) non sono state ancora utilizzate. Intanto la banchina di riva è tuttora occupata dai materiali dell’azienda mentre dovrebbe essere liberata. La soluzione che si prospetta da più parti, per far sì che l’importante azienda continui a crescere e a creare occupazione, è il suo intero trasferimento nelle aree ex stacker (non solo di 5 ettari), in tal modo libererebbe finalmente la frazione arbataxina e le consentirebbe la tanto agognata possibilità di diventare un’importante meta turistica come merita. Oltretutto a breve si presenterà un nuovo problema: Janas. Sarà molto difficile che due realtà cosi differenti possano convivere insieme. Il punto è sempre lo stesso, Arbatax industriale o turistica? E’ necessario prendere una decisione. In tempi brevi.

Abusivi, un rompicapo per l’amministrazione

comunale

Pare che le ruspe si siano fermate per dare un po’ di tregua agli abusivi. O molto probabilmente per dare il tem-po ai cittadini e alle amministrazioni comunali dei paesi interessati di pren-dere opportuni accorgimenti. Sappia-mo che i costi delle demolizioni sono elevati. Si tratta di migliaia di euro, con tutte le spese del caso, tra demoli-zione e smaltimento. Molti abusivi con sentenza passata in giudicato sono corsi ai ripari con demolizioni fai da te. Infatti, quando ad anticipare le spese delle demolizioni è la Procura, poi arri-vano i conti di equitalia, la lettera che nessuno vorrebbe mai ricevere. Men-tre per gli abusivi della costa di Orrì la questione è diversa, viene contestato il reato di lottizzazione abusiva e le case sono state poste sotto sequestro. Ver-ranno anch’esse abbattute o verranno confiscate e acquisite come patrimo-nio pubblico? La confusione è tanta sulla questione. Il timore per gli abusivi è alle stelle e molti di loro, sentendosi abbandonati dalle istituzioni, si sono uniti in un comitato per farsi sentire in Regione. Altri, come il proprietario di una casa abusiva di Orrì, Enzo Tosciri, che la scorsa settimana aveva rilascia-to una dichiarazione sulla questione, precisa: “Il problema dell’abusivo è particolarmente complesso, ma la mia intenzione non era quella di accusare l’attuale giunta di non adoperarsi per risolvere la situazione, infatti, sta col-laborando insieme a noi per trovare una soluzione”. Per l’amministrazione comunale è un vero rompicapo uscire da questo la-birinto, non sappiamo ancora quale sarà la soluzione tecnica sulla quale la giunta sta lavorando almeno per sal-vare le prime case del centro di Torto-lì. Attendiamo la prossima mossa del Procuratore Fiordalisi. (F.M.)

Referendum “anti casta”: la Sardegna torna a votareIl prossimo 6 maggio la Sardegna sarà chiamata a votare dieci referendum re-gionali, già ribattezzati “anticasta” dai giornali nazionali. Cinque quesiti abro-gativi e cinque consultivi (ovvero, non hanno potere vincolante), attraverso i quali i sardi potranno esprimersi su province, poltrone e leggi isolane. Ben quattro dei cinque quesiti abrogativi sono dedicati alle province e all’even-tuale abolizione di quelle introdotte nel 2005 (Olbia-Tempio, Medio Campidano, Carbonia-Iglesias, Ogliastra). Un quesito consultivo interroga i cittadini addirit-tura sull’eventualità di abolire anche le “storiche”: Cagliari, Sassari, Nuoro e Ori-stano. L’altro quesito abrogativo chiede la riduzione dei consiglieri regionali, che da ottanta diventerebbero 50. Insomma, trenta poltrone in meno. Una questione già dibattuta in parlamento, in cui si stanno discutendo gli eventuali tagli. Nei rimanenti quesiti consultivi, si chiede ai cittadini di esprimere un parere sulla riscrittura dello Statuto Sardo, sull’a-bolizione del voto segreto in consiglio regionale, sull’abrogazione dei consigli di amministrazione negli enti regionali

e sull’obbligo di istituire delle primarie prima dell’elezione del presidente del-la regione. Una serie di proposte atte a snellire gli apparati istituzionali e a ta-gliare costi superflui.Quella delle province è probabilmente la questione centrale dell’intero refe-rendum. La Sardegna ha otto province per una popolazione di un milione e sei-centomila abitanti. Come la Lombardia, che di abitanti ne ha nove milioni e set-tecentomila, sei volte tanto. Un’enorme macchina burocratica che deve mante-nere per la precisione 58 assessori, 204 consiglieri e, ovviamente, otto presiden-ti. La questione delle province ha dato adito a riflessioni che vanno oltre il puro carattere economico. Da anni c’è chi le considera superflue, poco percepite dai cittadini e con competenze che potreb-bero essere facilmente assorbite da altri enti. D’altro canto, chi le difende sottoli-nea che sono un ente poco costoso (nel difendere l’Ogliastra, il presidente Pilia ha dichiarato mesi fa che la provincia costa “solo” dieci euro al mese ad ogni cittadino) e che hanno una funzione cen-trale. Il caso dell’Ogliastra è emblemati-

co: con meno di sessantamila abitanti è la provincia meno popolosa d’Italia e ha due capoluoghi.Altro punto fondamentale del referendum è il quesito sulla riduzione dei consiglieri regionali. La Sardegna ha la possibilità di farsi pioniera dei tagli agli sprechi. E che sprechi. I consiglieri regionali isolani sono i più pagati d’Italia. Fra rimborsi e indennizzi arrivano a prendere 11.417 euro al mese. Cifre altissime, soprattutto se paragonate con altre regioni d’Italia: i consiglieri di Pie-monte o Emilia Romagna prendono circa la metà.Ci sono forti dubbi che si riesca a rag-giungere il quorum. I quesiti sono tanti e la metà di questi sono consultativi. Ma su tagli alle province e ai consiglieri, temi trattati in quesiti abrogativi, la parola dei cittadini sardi ha un valore. E’ ancora fre-sco il ricordo del referendum sul nucleare, in cui la Sardegna stupì l’Italia intera con una partecipazione del 60% degli aventi di-ritto e il 97% di NO al nucleare. Allora ebbe un effetto trainante su tutta la penisola. E chissà che non accada lo stesso per un primo segnale contro gli sprechi della poli-tica. (Ilaria Orrù)

FUORI DAI DENTI DAI DENTI

L’abusivo cagasottoCome in tutte le comunita’ sociali che si rispettino anche fra gli abusivi esiste la categoria dei cagasotto. Non tutti ovvia-mente! Ma qualcuno che sbraita tanto e poi appena riceve una chiamata istitu-zionale ingoia le parole. Di solito questa categoria e’ composta dagli abusivi veri e protetti non da quei poveracci che si sono fatti la casa per necessita’. Rega-liamogli un pannolino.

In seguito ai fatti tragici di Pescara, avvenuti nella giornata di sabato scorso, anche il Campionato Regionale di Seconda Categoria, come tutta la categoria dei Dilettanti, ha osservato un turno di riposo. E’ saltato così il match point in chiave salvezza tra la compagine dell’Arbatax e l’Ilbono. Si è quindi prolungata di una settimana la preparazione dei ragazzi arbataxini.“Avevamo preparato bene la gara per domenica 15 aprile – afferma il Team Manager Fabrizio Mereu – ma questo rinvio non ci ha certo tagliato le gambe, anzi, siamo consapevoli di avere avuto ancora maggior tempo per preparare la sfida con l’Ilbono. La

sosta ci ha permesso di recuperare alcuni uomini non al top della condizione ed ora non ci resta che aspettare il calcio d’inizio della partita di domenica 22 aprile. Faccio l’ennesimo invito ai sostenitori di seguirci per dimostrare l’attaccamento e l’incitamento per questa giovane squadra ”.Per via di questo slittamento, il campionato di Seconda Categoria terminerà domenica 6 maggio 2012 e non il 29 aprile come da calendario. Infatti, diversamente da quanto avverrà per i professionisti e per la lega semi – professionista, non verrà giocata alcuna gara nella giornata di mercoledì 25 aprile. (Claudio Mascia)

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SPORT

Softair, uno sportfuori dal comune

Un’altra settimana di tensione per l’Arbatax

lentamente, invece a livello sardo e nazionale è molto in espansione. A Tortoli, tra associazioni riconosciute e non, saremo una sessantina, in Ogliastra anche 100-150. Al contrario di come possano pensare in tanti, non siamo guerrafondai o violenti. Dentro questo sport c’è molto di più dello sparare. E’ presente la cooperazione, lo spirito di squadra, strategia e, come tutti i giochi, il puro e sano divertimento. Senza tralasciare il fatto che si pratica all’aria aperta. E dopo che ci si cala nel ruolo, le emozioni sono molto forti e l’adrenalina si fa sentire”. “Sicuramente - continua - questo è uno sport fuori dagli schemi, dove chiunque può emergere, senza distinzione di sesso o di età, e ogni giocata che fai è sempre diversa ed emozionante in differente modo. L’unico rammarico che ho è che in tutta l’Ogliastra riceviamo collaborazione, tutti i comuni ci concedono delle aree da poter utilizzare e l’unico che non ci ha dato risposte, e anzi ci ha snobbato, è il comune di Tortolì di cui noi facciamo parte. Questa è una cosa che mi rattrista”.(R. M.)

A Tortolì è presente uno sport sicuramente molto meno conosciuto del calcio e della pallavolo, ma non per questo meno avvincente delle più rinomate attività agonistiche. Stiamo parlando del Softair, che consiste in un’attività ludico-ricreativa di squadra, basata sulla simulazione di tattiche militari. Il Softair si contraddistingue dalle altre attività, che si basano sulla simulazione, per l’utilizzo di armi ad aria compressa (in inglese Air Soft Gun). Sebbene apparentemente appaia come una competizione bellicosa, il Softair è a tutti gli effetti privo di violenza o rischio e soprattutto basato su un sano e corretto confronto sportivo. Da qualche anno nel nostro paese è presente una società sportiva dilettantistica a tutti gli effetti regolarmente registrata, il Tortoli SoftAir Team, fondato nell’ottobre del 2009 da Marco Tangianu, che ne esercita anche le funzioni di presidente. “Siamo partiti in tre – racconta Tangianu - ma ora contiamo una trentina d’iscritti, anche se il numero varia a seconda del periodo. Per quanto riguarda la crescita, a livello locale procede

Venerd 20 Aprile 2012 • [email protected]

Il nostro giornale, in collabora-zione con Arkadia, ha ideato una competizione a suon di racconti inediti battezzata come LETTERe in ARIA e dedicata a tutti colo-ro che amano scrivere, purché ogliastrini o di origine ogliastri-na. Il tema del racconto è a di-screzione degli scrittori, la lun-ghezza è fissata in un massimo di 15 cartelle (da 2000 battute spazi inclusi ciascuna) mentre la data di scadenza per l’invio dei racconti (da inviare alla casa editrice Arkadia- viale Bonaria 98 -09125 Cagliari) è già stata da noi fissata per il 1 maggio 2012.

U.S. Tortolì:intervista a Murreli

Girasole, Tegas:“Faremo il possibile

per vincere”

In questo momento decisivo della stagione, in casa rossoblù l’ottimismo è cresciuto, complice l’importantissima vittoria nel derby, piena di significati, oltre che dei tre punti necessari per la salvezza.Abbiamo deciso di respirare più da vicino l’atmosfera e le sensazioni che regnano nella squadra di mister Tamponi, grazie alla disponibilità di Alessandro Murreli, giovane tortoliese che fa dell’estro e dell’imprevedibilità le sue armi migliori.Dopo sei anni di Eccellenza, come mai ha deciso di far ritorno a Tortolì a dicembre?Ho deciso di tornare a Tortolì a causa dei continui problemi fisici alla schiena, molto più semplici da curare qui in Ogliastra, anziché in una grande città come Cagliari, per ovvi motivi di spostamento. Di conseguenza riavvicinandomi, ho scelto il Tortolì, perché è la mia casa e con la maglia rossoblù voglio raggiungere la salvezza a tutti i costi.Al suo ritorno, ha trovato il Tortolì in una situazione non ottimale, a cosa è dovuta secondo Lei?E’ vero. Siamo in una zona calda, soprattutto a causa di episodi sfortunati, che non ci hanno permesso di portare a casa almeno un punto in qualche partita decisiva, vedi Arbus o Siliqua. La rosa è competitiva a livello di singoli e invece, per quanto riguarda gli schemi di gioco, dobbiamo crescere tanto, anche a causa della giovane età di molti elementi della rosa che non superano i ventidue anni, ad eccezione di alcuni giocatori.Secondo Lei, quali sono le possibilità di salvezza?La salvezza diretta passa da Assemini. Uscendo da Assemini con i tre punti, le possibilità di salvezza diretta sarebbero molto di più che un’ipotesi. Anche un pareggio ci consentirebbe di rimanere ugualmente in corsa, avendo un calendario leggermente più abbordabile rispetto alle dirette concorrenti, salvo poi battere il Cardedu, e ottenere la vittoria contro il Sant’Elena nello scontro diretto del Fra Locci il 6 maggio.I tifosi nelle ultime partite vi stanno dando un forte incentivo, cosa ne pensa?Penso che abbiamo bisogno di loro in queste tre ultime partite, sopratutto a Cardedu e in casa con il Sant’Elena, perché sono sicuro che potranno essere fondamentali, così come lo sono stati contro il Lanusei. Sperando di poter esultare sotto la tribuna del Fra Locci tutti insieme il 6 Maggio. (Riccardo Melis)

Tante sorprese in questo campionato di calcio di prima categoria. Da settembre si combatte per la vetta, oramai mancano solo tre partite e ognuna sarà decisiva. A causa dell'interruzione del campionato, la ventottesima giornata che si sarebbe dovuta giocare il 15 aprile slitterà alla prossima domenica 22. Il Girasole giocherà a Capoterra. Tra le tante sorprese possiamo nominare anche Giovanni Tegas, classe 1994, fuori quota e attaccante del Girasole. Giovane promessa del calcio ogliastrino, già conosciuto con il Triei, nella stagione 2010/2011 è stato dato in prestito ai gialloverdi mettendo in rete 5 gol la scorsa stagione e 10 in questa, fino ad oggi. "La stagione poteva andare molto meglio – ha affermato il giocatore - abbiamo perso tanti punti per strada soprattutto nel girone d'andata. Però a tre giornate dalla fine siamo ancora in corsa play off anche se so che é molto difficile. Io è la squadra faremo tutto il possibile". “L’esperienza al Girasole è stata bella, mi ha fatto crescere tantissimo, poter giocare con gente più esperta ti migliora molto – ha continuato Tegas – e come ho già detto in questa squadra mi trovo benissimo e per ora il futuro si chiama Girasole. Poi se arriveranno proposte più importanti se ne parlerà tranquillamente con il presidente. Per ora cercheremo di finire al meglio il campionato cercando di arrivare più in alto che possiamo”. (F.P.)

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CULTURA

Un weekend florealeper Tortolì

Venerdì 20 Aprile 2012 • [email protected]

Caffè letterario. “Viaggio alla scoperta

dei nostri poteri curativi”

Tortohelie Press è un settimanale gratuito.Registrazione Aut. Tribunale di Cagliari n°13/ 11 del 19/05/2011.Direttore Raimondo Schiavone Responsabile pubbliche relazionie pubblicita Patrizia SalisIn Redazione Federica MelisGrafico Francesca ZiccaCollaboratori Ilaria Orrù, Federica PiliaRiccardo Melis, Patrizia Salis, Michela GirardiClaudio Mascia, Thomas Melis, Claudia Pilia,Laura Meloni, Andrea De Murtas, Marta UsaiSede Legale Viale Bonaria 98 09125 Cagliari Sede Amministrativa Via Barracelli snc 08048 Tortolì Editore Primaidea Srl

Considerata la scarsità di servizi sanitari e conoscenze mediche, in passato, per curare molte malattie, si faceva ricorso alla medicina popolare. I rimedi in questione si basavano sull’utilizzo di erbe, piante, bacche e altri ele-menti naturali in grado di produrre beneficio nel fisico e nella mente. Una delle figure più note in questo senso è quella delle “fizzas de luna”, le contadine curatrici che associavano alla conoscenza degli elementi naturali sia formule magiche che riti propiziatori. Figure molto rispettate dalle comunità, ope-ravano gratuitamente sostenendo di aver rice-vuto il “dono” per volontà divina. Non stiamo parlando di un passato particolarmente re-moto. Fino a sessant’anni fa, la realtà sociale fatta di povertà e mancanza di personale me-dico, spingeva il popolo sardo a curare gran parte dei disturbi con le erbe e i rituali. La me-dicina veniva considerata effettivamente mol-to legata alla magia e al simbolismo. Le cu-ratrici, infatti, analizzavano l’uomo nella sua globalità, mettendo in evidenza l’equilibrio fra cosmo e genere umano. Annalisa Cuccui, nel suo libro “Fizzas de Luna”, parla proprio di queste antiche curatrici sarde, dalla natura al-chimistica, esperte in riti e rimedi provenienti probabilmente dalla cultura protostorica. La Cuccui sarà ospite del Caffè Letterario do-menica 22 aprile, alle ore 17, per illustrare al pubblico il frutto dei suoi studi in un incontro intitolato “Viaggio alla scoperta dei nostri po-teri curativi”. Tra i temi che saranno affrontati: la medicina popolare arcaica in Sardegna, la percezione della malattia e le cure nel passa-to, i riti relativi al concepimento e alla fertilità, le previsioni sul sesso e sulla data di nascita del nascituro, i cicli lunari, la fitoterapia e le piante alimurgiche, i rituali di purificazione e l’uso delle erbe. Un appuntamento imperdibi-le. (M.G.)

Tortolì sta per essere invasa da un turbinio di colori e profumi. Puntuale come ogni anno, infatti, la celebre Infiorata arriva a rallegrare le strade della nostra città. L’as-sociazione Tortolì in Fiore, in collaborazione con il Comune di Tortolì e il Centro Commer-ciale Naturale, ha studiato anche per que-sta primavera un interessante programma che si strutturerà in due giornate: sabato 28 e domenica 29 aprile. Sabato mattina il gruppo di infioratrici tortoliesi, guidate da Cecilia e Annapaola Chiai, inizierà a deco-rare le principali strade e piazze. Nel pome-riggio verrà inaugurata, a partire dalle ore 16:00, la fiera-mercato lungo la via Mon-signor Virgilio. In esposizione fiori, piante e le tanto attese sculture alimentari opera del GDA (il gruppo tortoliese di decorazione artistica) e del maestro Alessandro Tronci,

campione regionale di scultura dell’alimento. Associato all’Infiorata, il sempre apprezzato raduno del Vespa Club Ogliastra. La giornata di domenica si prospetta altrettanto ricca di animazione e allegria: le infioratrici continue-ranno ad allestire le loro opere floreali, men-tre Maria Ausilia Marongiu esporrà all’ex mer-cato civico i suoi abiti creati con i fiori secchi. Per il pomeriggio è prevista la preparazione della mega torta di Mario Ruzzoli, vice cam-pione del mondo di scultura dell’alimento e l’esibizione del gruppo folk amatoriale di Ignazio Lepori. La serata sarà invece allieta-ta dai balli latino-americani di Franco e Jole e dall’esibizione musicale del gruppo “Nel mondo di Giò”. Una manifestazione rivolta a tutti i cittadini e in particolare alle famiglie, che anche quest’anno avrà certamente suc-cesso. (M.G.)

Premio Tullio Fazi: otto gli studenti vincitoriOgni tanto anche la voce della meritocrazia si fa sentire. Esempio ne è stato, lo scorso sabato, la cerimonia di consegna del Pre-mio Tullio Fazi a otto studenti meritevoli delle scuole medie e superiori ogliastrine. Il premio, organizzato in memoria del noto membro del Rotary, è consistito in borse di studio del valore di mille euro ciascuna, offerte dalla Fondazione e dal Rotary Club ogliastrino presieduto da Cinzia Prestifilip-po.Tullio Fazi fu studente eccellente e lavora-tore instancabile, nonostante avesse cono-sciuto la guerra e il dolore per la prematura scomparsa dei genitori. Ecco perché la giu-ria, nel decretare i vincitori del Premio, ha tenuto in conto due caratteristiche: il merito e le difficoltà personali.

Alla cerimonia svoltasi al Teatro San Fran-cesco di Tortolì hanno partecipato, oltre ai docenti e agli studenti, alcuni membri del Rotary e dell’amministrazione comunale e provinciale. Questi i nomi dei vincitori: Ales-sia Ausanio, Youness Abdelghafour, Lorenzo Farci, Marzia Foddis, Abdellaziz Hakik, Ste-fano Marongiu, Matteo Meleddu e Sabrina Tagliamonti.Un fortunato sodalizio tra istituti scolastici, Rotary, Comune e Provincia, quello che ha portato questi otto giovani a credere anco-ra di più nel proprio percorso di studi e nel valore della cultura. Un segnale importante di quanto fortunatamente contino ancora la preparazione, la dedizione allo studio e la fiducia nel futuro. Complimenti a ragazzi ed organizzatori. (Michela Girardi)