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Abusivismo Orrì rallenta il PUC La settimana scorsa la Giunta Lerede ha indetto una conferenza stampa per informare i cittadini sul punto in cui si trova l’iter di definizione del Puc (Piano Urbanistico Comunale). Dopo una prima fase di risposta alle oltre 170 osservazioni del Puc adottato nel 2010 si è ora passati ad una seconda fase lunga e complessa secondo l’Ass. Massimo Cannas. (pagina 5) Capodanno. Ristoranti in crisi Tortolì, un Capodanno all’insegna della sobrietà e del risparmio. Nella nostra città quest’anno i risto- ranti erano semivuoti, anche a Capodanno. Stes- si prezzi(o prezzi più bassi), stessa offerta, stessi ristoratori di sempre. Solo i tavoli erano diversi dal solito. (pagina 3) È stata inaugurata durante le festività natalizie una mostra singolare che sta riscuotendo molto successo tra i nostri concittadini e che sarà pos- sibile visitare fino al 15 gennaio. Stiamo parlando della mostra fotografica “Cara, vecchia Tortolì” organizzata dall’Associazione Culturale “Terra mia” (presieduta da Gianluigi Fanni) in collabo- razione con il sempre attivissimo gruppo parroc- chiale di S.Anna. (pagina 7) T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoh T ortoheliePress eliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress eliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress eliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress eliePress T ortohelieP T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePre eliePress T ortoheliePress T eliePress T o T ortoh T o rtohelie P ress Sport Cultura Politica Cronaca Editoriale il settimanale gratuito di Tortolì Anno I • Numero 30 •Venerdì 6 Gennaio 2012 Mountain Bike in Sardegna Buone notizie per gli appassionati di mountain bike. È infatti finalmente arrivata in libreria una guida completa e approfondita dei percorsi dedi- cati agli amanti delle due ruote ecologiche (pagina 6) Radar? No grazie! Mostra fotografica a S. Anna Tortoli, trilocale di 70mq, ubicato al piano primo in un complesso di nuova costruzione. Soggiorno con ango- lo cottura, veranda, disimpegno, camera matrimoniale, bagno e seconda camera da letto che si affaccia in una piccola veranda . Posto auto di proprietà. TRILOCALE OFFERTA WWW.IMMOBILIALBATROS.COM € 165.000 Gioventù bruciata Non i soliti furtarelli, insomma, da addebi- tare a qualche gruppo di sbandati magari provenienti da qualche paese vicino, ma atti di puro vandalismo. Certo, si potrà obiettare che non c’è nulla di nuovo sotto al sole, fatti del genere sono sempre accaduti, se non fosse anche per la presenza di una buona dose di esibizioni- smo e di ostentata incoscienza. Dopo aver divelto una porta dell’istituto per ragionieri un giovane studente non ha trovato di meglio da fare che pubblicare la foto della sua impresa sulla grande vetrina di Facebook, vero teatro del nostro tempo senza il quale nulla accade se lì non trova albergo. Altri due, invece, hanno pensato bene di festeggiare il nuovo anno metten- do a soqquadro la scuola elementare, in- curanti di farlo con la luce accesa, per poi magari vantarsene come di una medaglia conquistata sul campo. Gioventù bruciata, quindi, specchio dei tempi nei quali l’educazione civica è mate- ria sconosciuta sia ai genitori che ai figli e la noia lo stato nel quale questi sono immersi perennemente. Gli operatori del settore, gli insegnanti, lanciano l’allarme da molto tempo perché per primi hanno toccato con mano l’evoluzione dei comportamenti delle giovani generazioni (pagina 3) DIVIETO DI ACCESSO AI PORTATORI DI STIMOLATORI ELETTRICI (PACE MAKERS) Gioventù bruciata Due fatti accaduti a Tortolì nei giorni scorsi dovrebbero far riflettere una comunità in grado di cogliere i segnali che le vengono mandati. Due fatti legati a doppio filo, quello dell’età dei protagonisti, adole- scenti, e il loro bersaglio, la scuola. Le nuove generazioni e il luogo che simboleggia la loro crescita. (continua nell’editoriale) Abbiamo proprio bisogno di un nuovo radar a Capo Bellavista? È la domanda che abbiamo rivolto ai tortoliesi. Ad Arbatax ne sono già pre- senti due facenti parte del poligono di Quirra. I cittadini sono totalmen- te disinformati e non esiste alcun monitoraggio sugli eventuali rischi ambientali e sanitari dei radar di Capo Bellavista. (pagina 3)

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Questa settimana: Radar? no grazie, Puc, Gioventù bruciata e tante altre notizie...

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Abusivismo Orrì rallenta il PUCLa settimana scorsa la Giunta Lerede ha indetto una conferenza stampa per informare i cittadini sul punto in cui si trova l’iter di definizione del Puc (Piano Urbanistico Comunale). Dopo una prima fase di risposta alle oltre 170 osservazioni del Puc adottato nel 2010 si è ora passati ad una seconda fase lunga e complessa secondo l’Ass. Massimo Cannas. (pagina 5)

Capodanno. Ristorantiin crisiTortolì, un Capodanno all’insegna della sobrietà e del risparmio. Nella nostra città quest’anno i risto-ranti erano semivuoti, anche a Capodanno. Stes-si prezzi(o prezzi più bassi), stessa offerta, stessi ristoratori di sempre. Solo i tavoli erano diversi dal solito. (pagina 3)

È stata inaugurata durante le festività natalizie una mostra singolare che sta riscuotendo molto successo tra i nostri concittadini e che sarà pos-sibile visitare fino al 15 gennaio. Stiamo parlando della mostra fotografica “Cara, vecchia Tortolì” organizzata dall’Associazione Culturale “Terra mia” (presieduta da Gianluigi Fanni) in collabo-razione con il sempre attivissimo gruppo parroc-chiale di S.Anna. (pagina 7)

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Mountain Bike in SardegnaBuone notizie per gli appassionati di mountain bike. È infatti finalmente arrivata in libreria una guida completa e approfondita dei percorsi dedi-cati agli amanti delle due ruote ecologiche(pagina 6)

Radar? No grazie!

Mostra fotograficaa S. Anna

Tortoli, trilocale di 70mq, ubicato al piano primo in un complesso di nuova costruzione. Soggiorno con ango-lo cottura, veranda, disimpegno, camera matrimoniale, bagno e seconda camera da letto che si affaccia in una

piccola veranda . Posto auto di proprietà.

TRILOCALE OFFERTA

WWW.IMMOBILIALBATROS.COM

€ 165.000

Gioventù bruciataNon i soliti furtarelli, insomma, da addebi-tare a qualche gruppo di sbandati magari provenienti da qualche paese vicino, ma atti di puro vandalismo.Certo, si potrà obiettare che non c’è nulla di nuovo sotto al sole, fatti del genere sono sempre accaduti, se non fosse anche per la presenza di una buona dose di esibizioni-smo e di ostentata incoscienza. Dopo aver divelto una porta dell’istituto per ragionieri un giovane studente non ha trovato di meglio da fare che pubblicare la foto della sua impresa sulla grande vetrina di Facebook, vero teatro del nostro tempo senza il quale nulla accade se lì non trova albergo. Altri due, invece, hanno pensato bene di festeggiare il nuovo anno metten-do a soqquadro la scuola elementare, in-curanti di farlo con la luce accesa, per poi magari vantarsene come di una medaglia conquistata sul campo.Gioventù bruciata, quindi, specchio dei tempi nei quali l’educazione civica è mate-ria sconosciuta sia ai genitori che ai figli e la noia lo stato nel quale questi sono immersi perennemente. Gli operatori del settore, gli insegnanti, lanciano l’allarme da molto tempo perché per primi hanno toccato con mano l’evoluzione dei comportamenti delle giovani generazioni (pagina 3)

DIVIETO DI ACCESSOAI PORTATORI DI

STIMOLATORI ELETTRICI (PACE MAKERS)

Gioventù bruciata

Due fatti accaduti a Tortolì nei giorni scorsi dovrebbero far riflettere una comunità in grado di cogliere i segnali che le vengono mandati. Due fatti legati a doppio filo, quello dell’età dei protagonisti, adole-scenti, e il loro bersaglio, la scuola. Le nuove generazioni e il luogo che simboleggia la loro crescita. (continua nell’editoriale)

Abbiamo proprio bisogno di un nuovo radar a Capo Bellavista? È la domanda che abbiamo rivolto ai tortoliesi. Ad Arbatax ne sono già pre-senti due facenti parte del poligono di Quirra. I cittadini sono totalmen-te disinformati e non esiste alcun monitoraggio sugli eventuali rischi ambientali e sanitari dei radar di Capo Bellavista. (pagina 3)

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essVenerdì 6 Gennaio 2012 • [email protected]

Editorialedalla prima

Una società dei consumi sempre più pregnante spinge tutti, ma soprattutto i giovani, a desiderare l’oggetto del mo-mento, sia esso un telefonino che capo di abbigliamento, e purtroppo in molti credono di assolvere al proprio dovere di genitori dando soddisfazione a ogni de-siderio dei loro pargoli. Ma questo non fa che estremizzare ancor più questi de-sideri spingendoli verso campi sempre più trasgressivi al limite della legalità, limite che spesso viene travalicato. La scuola diventa spesso il teatro preferito di queste trasgressioni, atti vandalici o di bullismo, perché la logica del branco li aiuta a farsi scudo con l’apparente for-za degli altri nel maldestro tentativo di nascondere la propria fragilità agli occhi del mondo, fragilità che deriva dall’as-senza di una guida riconosciuta sia essa familiare o sociale, come la scuola.Il nostro dovere, come genitori, istitu-zioni, organi di stampa è quello di rias-sumere il ruolo guida che ci spetta e di aprire, gli occhi, e farli aprire anche a loro.

Arriva l’anno nuovo e in Sardegna arrivano nuovi radar. Si tratta dei radar della rete di controllo delle coste più estesa al mondo: Il Vessel Traffic Manage-ment and Information System (VTMIS). Un centinaio d’impianti nati per la copertura di 7.500 km di coste italiane, come dire un impianto ogni 75 km. Due radar della guardia costiera sono già operativi in Sardegna: uno sull’Isola della Maddalena e l’altro a S. Elia, a Cagliari. Degli 11 radar previsti lungo la costa occidentale e orientale della Sardegna dalla Capitaneria di Porto (Capo Spartivento, Capo San-dalo, Capo S. Marco, Punta Scomunica, Asinara - di cui l’installazione bloccata lo scorso anno-, Capo Testa, sola Razzoli, Isola della Bocca, Capo Ferrato)

facenti parte del sistema VTS (Vessel Traffic Ser-vice), come già avevamo annunciato tempo fa, parte anche Capo Bellavista. Siamo proprio sicuri di volere un nuovo radar? Ad Arbatax ne sono già presenti due facenti parte del poligono di Quirra. Ciò che sconcerta è la pochissima informazione in merito. Cosa deve fare un cittadino per ottenere risposte? Bisogna chinare la testa d’innanzi alla disinformazione, accettare il fatto che alla popola-zione non è dato sapere, capire? I cittadini, bene lontani dall’essere protagonisti della vita della comunità e delle decisioni che li riguardano sono ridotti alla stregua di attori secondari. Non esiste difatti nessun monitoraggio sugli eventuali rischi ambientali e sanitari dei radar di Capo Bellavista. E non esiste neanche nessun preventivo coordi-namento con gli enti locali interessati. Il Tenente di Vascello della capitaneria di porto di Arbatax Giuseppe Siragusa sostiene di “non aver ricevuto alcuna comunicazione riguardo l’installazione di un nuovo radar”. Precisa, comunque che le de-cisioni in merito partono dall’ufficio generale di Roma, e per ora non si sa nulla. Eppure nei gior-nali nazionali si è parlato anche di Bellavista, su internet chiunque può trovare le trascrizioni delle sedute alla Camera in cui si parla chiaramente di installazioni di radar della Selex anche a Bellavi-

Radar? No grazie!sta. Si rischia, come spesso accaduto in altri siti sardi che da un giorno all’altro ci si trovi in casa i lavori e si venga posti di fronte al fatto compiuto e imposto dall’alto. Cosa pensano i cittadini di questa possibile nuova installazione? A parla-re è il Presidente del comitato di Arbatax Nino Uselli: “Non vogliamo alcun nuovo radar. Questo tipo di installazione è nata per meri fini specula-tivi. Abbiamo altri sistemi di controllo, come i satelliti che supervisionano perfettamente ogni movimento, i radar sono un sovrappiù in questo caso, un affare per qualcuno.”Se questo nuovo radar Vts venisse installato le onde emesse si sommerebbero a quelle dei due radar già in funzione di Capo Bellavista. La domanda che ci poniamo è questa: è proprio necessario un altro radar? Le nuove tecnologie esistenti non sono sufficienti a localizzare il traf-fico marittimo? E se è vero che i radar sono più innocui delle radiazioni emesse dai telefoni cel-lulari, come mai in questi siti sono presenti car-telli che segnalano il Pericolo di Radiazioni non ionizzanti oppure il Divieto di accesso ai portato-ri di stimolatori elettrici (pace maker)? Non sarà forse che questo progetto da 400 milioni di euro serva solo a riempire le tasche della ditta appal-tatrice Selex di Finmeccanica? (Federica Melis)

Scriviamo un nuovo capitolo della (prolifica) saga “strade problematiche a Tortolì”. La nuo-va carreggiata che si trova all’incrocio fra via Generale Toxiri e via Grazia Deledda sta cre-ando qualche problema alla circolazione au-tomobilistica. La futura via Montanaru infatti, pur essendo molto comoda per il residenti del nuovo quartiere di san Michele, non è sicura. Innanzitutto la visibilità è estremamente scar-sa. Se si vuole andare dritti o svoltare a sini-stra, la visuale è coperta da cartelli stradali e pubblicitari che rendono l’incrocio pericoloso. In secondo luogo la strada non è in asse, ovve-ro non arriva dritta in via Grazia Deledda, e ciò crea degli scompensi nella guida. Anche le precedenze creano qualche disagio: il diritto a passare per primi sarebbe dei pro-venienti dalla strada in questione, ma essen-do l’ultima arrivata ben pochi si comportano nella maniera corretta. Una soluzione a breve termine potrebbe essere quella di spostare, o almeno alzare, i cartelli che impediscono di vedere l’incrocio e attraversarlo in totale sicurezza. Tuttavia la risoluzione definitiva ad ogni problema sarebbe la costruzione di una rotonda, che metterebbe ordine definitivo alla circolazione. (I.O.)

Strade problematiche, la Saga continua

Tortolì, un Capodanno all’insegna della sobrietà e del risparmio. Se esistesse un “contatore di paro-le”, probabilmente quella più pronunciata delle ultime settimane sarebbe la parola “crisi”. Al se-condo posto disoccupazione, al terzo risparmio, al quarto incognita, al quinto frustrazione. Niente di positivo, solo grigio all’orizzonte. E non c’è festa che tenga. I nostri concittadini quest’anno, hanno dovuto stringere la cinghia e l’hanno fatto taglian-do vizi, stravizi e beni superflui. Sono lontani que-gli anni in cui i tortoliesi prenotavano il proprio cenone in ristorante molte settimane prima, per non rischiare di non trovare un tavolo disponibile per il loro veglione di fine anno. Nella nostra città quest’anno i ristoranti erano semivuoti, anche a Capodanno. Stessi prezzi(o prezzi più bassi), stessa offerta, stessi ristoratori di sempre. Solo i tavoli erano diversi dal solito. Secondo un’inda-gine di Confesercenti circa l’86% degli italiani ha celebrato l’arrivo del 2012 a casa. Circa 3 milioni in più rispetto al 2010 (+7%). In un periodo in cui molte famiglie temono di non poter acquistare il pane per i propri figli, probabilmente ostriche

e vini pregiati sono stati inseriti nella lista delle cose non proprio indispensabili per la sopravvi-venza. Tutti i ristoratori intervistati, noti per i loro piatti prestigiosi e di qualità, lamentano un forte calo di presenze rispetto allo scorso anno. <<La crisi ha influito sensibilmente-dichiara il sig. C., noto ristoratore della zona-Abbiamo notato dei cambiamenti rispetto al veglione dello scorso anno. Ci sono state meno famiglie. La gente è più restia a partecipare, è normale in una situa-zione tanto critica>>. Stessa situazione anche ad Arbatax. All’interno dell’accogliente locale che sorge davanti al porticciolo del paese, il cambiamento rispetto agli scorsi anni è tangibi-le. <<Lo scorso anno la serata è andata benissi-mo-dichiara il ristoratore-quest’anno abbiamo avuto meno della metà degli ospiti>>. Un trend negativo che ha investito anche gli altri ristoranti di Tortolì i cui proprietari non si aspettavano un cambiamento del genere. <<La situazione è davvero critica-dichiara un altro ristoratore di Porto Frailis-L’anno scorso il telefono squillava in continuazione, abbiamo dovuto dire tanti “no”. Quest’anno invece abbiamo ricevuto poche tele-fonate e molte persone ci hanno chiesto se fosse possibile mangiare una pizza perché il prezzo del Menù di Capodanno era troppo elevato. Eppure, vista la situazione, abbiamo addirittura abbas-sato i prezzi>>. Ristorazione a parte, sono tanti gli italiani che quest’anno dovranno rinunciare a qualcosa. Se il buongiorno si vede dal mattino, i prossimi mesi non promettono niente di buono. Ricorderemo il 2012 come un anno di rinunce, restrizioni e sacrifici. Speriamo solo che ne valga la pena. (ClPi)

Capodanno. Ristoranti in crisifoto: Ilaria Orrù

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Vandalismo. Attacco alla scuola

foto: Ilaria Orrù

Due diciassettenni che si divertono a devasta-re le scuole elementari di via Mons. Virgilio. Un ragazzo che scardina una porta e si scatta del-le foto da pubblicare su Facebook. Da qualche giorno le cronache locali ci informano di una serie di atti vandalici compiuti da ragazzi. Un fenomeno sempre esistito o in crescita negli ultimi anni, amplificato dai nuovi mezzi di co-municazione? Di sicuro c’è che basta digitare su google “atti di vandalismo” per ottenere centi-naia di migliaia di risultati, tantissime storie di adolescenti che danno sfogo alla rabbia nella sua manifestazione più devastante. Spesso, come qualcuno ha confessato, si tratta di noia o di sane ragazzate. Ma non si può non notare quanto certi episodi e certi fatti siano talmente inquietanti da non poterli sottovalutare. Nanni Usai, preside degli Istituti Agrario e Alberghiero di Tortolì che ha passato buona parte della vita tra i ragazzi, sottolinea l’importanza della scuo-

la e della famiglia, che “devono lavorare in sinergia e in accordo, supportandosi a vi-cenda in un’azione educativa che oggi viene sempre più a mancare, visto che le specializ-zazioni richieste da una società complessa stanno facendo venir meno l’azione peda-gogica che deve accompagnare la funzione di insegnamento a tutto tondo”. “C’è una società disattenta alle istanze dei giovani - continua il preside Usai - che dovrebbero essere coinvolti in maniera diversa, anche con una revisione dei contenuti didattici e del tempo trascorso scuola. Negli ultimi dieci anni nella scuola si è applicata unica-mente la politica della sottrazione: di risorse umane, tecniche e così via. Non esiste da trent’anni la formazione dei docenti. Non solo, il campo dell’educazione va visto nel senso più ampio: famiglie, media, svolgono una funzione importante nella costruzione del senso comune e dei comportamenti”. Franco Murreli è il preside della scuola in cui studia il ragazzo nella foto con la porta scardinata, l’Itc, e fino a due anni fa lo era anche dell’istituto violato la notte di Capo-danno dai due diciassettenni: “Nella scuola primaria di via Mons. Virgilio, di cui sono stato preside, si è verificato un fatto molto grave, e personalmente mi dispiace perché è una scuola alla quale ero affezionato. Su questi episodi bisogna stare vigili ed educa-re i ragazzi al rispetto”. Difficile inquadrare in schemi astratti tutti gli episodi di questo genere, i singoli casi specifici rendono le analisi psicologiche sommarie non troppo adatte alla lettura del fenomeno. Di certo però non si possono non sentire le grida di rabbia di una generazione senza futuro che non ha nulla da perdere. (Laura Meloni)

Venerdì 6 Gennaio 2012 • [email protected]

In occasione del Natale appena passato, è stato allestito in corso Umberto, all'in-terno di una casa privata situata di fronte al cinema Garibaldi, un presepe davvero particolare, ovvero multietnico. Non a caso è stato chiamato “i popoli del mon-do”. Le statue di Gesù Bambino, Giusep-pe e Maria, dell'asinello e del bue sono infatti circondate da pastorelli giappo-nesi, messicani, africani e indiani. Nata da un’idea certamente interessante, l’o-pera è stata realizzata dalle società della banca del tempo. Oltre ad essere ricco di particolari interessanti, il presepe è stato costruito interamente utilizzando mate-riali di recupero; ad esempio il busto del-le statue è stato creato con le bottiglie di plastica riempite di sabbia. In un periodo in cui si parla e si discute molto di mul-tietnicità, soprattutto per i dibattiti legati agli immigrati che sempre più numerosi si stabiliscono nel nostro paese, anche una cosa semplice come il presepe rap-presenta un segnale importante per il futuro. (Federica Pilia)

Presepe multietnico, esempio di modernità

e civiltà

E’ di qualche settimana fa la tragica noti-zia della strage di senegalesi a Firenze per mano di un folle razzista. Il killer xenofobo Gianluca Casseri, martedì 13 dicembre, in un giorno come tanti altri, in una delle piazze più conosciute di Firenze ha freddamente e consapevolmente ucciso due uomini, Mor Diop e Samb Modou, e in seguito ferito altri tre senegalesi nei pressi del centralissimo mercato di San Lorenzo. La motivazione? Il fatto di essere stranieri, diversi, di essere “neri”. L’opinione pubblica ha reagito stig-matizzando questo folle gesto, e in trenta-mila hanno partecipato al corteo organizza-to alcuni giorni dopo in memoria delle due vittime.Abbiamo fatto due chiacchiere con alcuni immigrati che vivono a Tortolì, chiedendo loro come si trovano nella nostra città e se hanno mai subito episodi di razzismo.Incontriamo Alì mentre lavora, proviene da Casablanca in Marocco, vive a Tortolì con sua moglie e due bambini da quasi tre anni. Ha vissuto anche a Modena, dove non si tro-vava molto bene e ha deciso di trasferirsi in Sardegna perché “il clima è più caldo”, dice. “A Tortolì mi trovo benissimo, la mentalità è più aperta.” Alì spera di trovare un lavoro con un contratto regolare, cosi magari più avanti può anche pensare di tornare in Ma-rocco e rivedere la sua famiglia. Per ora però i soldi che guadagna servono principalmente per pagare l’affitto.Anche Fatiha è marocchina, lei proviene dal-la capitale Rabat. Vive in Sardegna da tanto tempo, ormai da dieci anni, parla benissimo l’italiano ed è perfettamente integrata nel tessuto sociale tortoliese, fa infatti parte dell’associazione multiculturale Al Madra-sa (scuola in arabo) e fino all’anno scorso aveva un’attività commerciale. Alla nostra domanda se ha mai subito qualche discrimi-nazione risponde: “Più che episodi di razzi-smo io percepisco intolleranza, diffidenza e pregiudizio verso lo “straniero”. Vi dico una cosa forte - penso di aver subito meno discri-minazione perché ho la pelle chiara, a primo impatto non si nota che provengo dall’A-frica, molte persone infatti mi scambiano per Italiana, ma nel momento stesso in cui mi presento e sentono il mio nome diverso, allora ,spesso cambiano atteggiamento e riconosco in loro diffidenza.”Khalifa è un ragazzo senegalese di 21 anni, è arrivato in Italia quando ne aveva solo 17. Vive a Tortolì con suo fratello e alcuni ami-ci. Khalifa è un ragazzo molto simpatico e lavora sodo, ciò che guadagna lo spende per l’affitto e parte dei soldi li invia alla sua famiglia in Senegal. Si trova bene a Tortolì, un giorno vorrebbe tornare a casa, ma per ora è solo un sogno, il biglietto è molto caro. Ci racconta che gli è capitato (per fortuna) solo una volta di essere vittima di insulti raz-zisti quando giocava a calcio. Nonostante si trovino bene nella nostra città e molti di loro si siano pienamente integrati, la vita per gli stranieri non è certo facile, lontani dalla loro terra e dalle loro famiglie. Proprio come molti nostri connazionali che sempre più numerosi sono costretti ad emigrare in paesi lontani nella speranza e alla ricerca di un futuro migliore. (F.M.)

Vita da immigratia Tortolì

Quanti nuovi nati nel 2011?Puntuale come il cenone di Capodanno e l’ir-razionale (ma benefico) ottimismo per l’anno che verrà, ecco l’articolo sugli infanti nostrani. Quelli, per così dire, nuovi di zecca. Gli osser-vanti più ortodossi del rito primo/ultimo bam-bino dell’anno, con tanto di foto di puerpera sul lettino dell’ospedale e l’inconsapevole infante fra le braccia, rimarranno delusi: qui daremo solo fredde cifre sul numero di bambini nati del 2011 e nei tre anni precedenti. Torneremo quin-di indietro fino al 2008 per verificare lo stato di prolificità della popolazione tortoliese. Nell’anno appena passato, il 2011, ci sono sta-te 115 registrazioni di atti di nascita, quindi più di un centinaio di nuovi nati. Nell’elenco sono compresi anche i figli dei residenti di origine straniera, nonché i figli di tortoliesi che sono nati all’estero. Per una volta, è interessante ri-baltare il consueto punto di vista: invece di veri-ficare quanti sono i nuovi nati di origine stranie-ra, vediamo quanti sono i bambini tortoliesi nati in altre parti del mondo. Nel 2011 sono venuti alla luce fuori dai confini nazionali esattamente tredici bimbi tortoliesi, sparsi per un variegato numero di stati. I concittadini internazionali sono stati molti di più rispetto al 2010, anno

decisamente sottotono per quanto riguarda le nascite: solo 99 nuovi nati di cui 3 venuti alla luce all’estero. Nel 2009 si parla di cifre più alte e sostanzialmente simili all’anno appena passato, ovvero 103 nuovi nati di cui ben 17 bambini nati all’estero. Ma è nel 2008 che le cifre diventano più generose, tanto da poter parlare di un piccolo boom di nascite a Tortolì: in tutto sono nati 144 bambini, di cui addirit-tura 23 venuti al mondo in un paese straniero. Questi numeri raccontano una storia, ovvero quella di tanti cittadini tortoliesi che hanno deciso, e tutt’ora decidono, di andare a vivere all’estero per motivi di lavoro o di esperienza personale. Alcuni di essi, evidentemente, han-no messo radici, tanto da decidere di formare una famiglia nei paesi di adozione, continuan-do comunque a tenere uno stretto legame con Tortolì, legame testimoniato dalla residenza mai revocata. I paesi in cui sono nati questi bambini sono davvero i più disparati: Arizona, Australia, Texas e molti altri. Una ventata di in-ternazionalità in un paese che troppo spesso appare chiuso e carente di scambi col mondo; aspettiamo che la nuova generazione arrivi allegra ad aprire qualche mente. (Ilaria Orrù)

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5POLITICA

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L’abusivismo costiero di Orrì rischia di rallentare il Puc

Venerdì 6 Gennaio 2012 • [email protected]

La settimana scorsa la Giunta Lerede ha in-detto una conferenza stampa per informare i cittadini sull’evoluzione dell’iter del Puc (Pia-no Urbanistico Comunale). Dopo una prima fase di risposta alle oltre 170 osservazioni del Puc adottato nel 2010 (con l’accettazione della quasi totalità degli interventi) , si è ora passati ad una seconda fase “lunga e com-plessa” a detta dell’Assessore all’Urbanisti-ca Massimo Cannas. Il risultato delle cinque delibere di consiglio è in mano all’Ufficio di Piano, dove i tecnici del Comune integrano e, nel caso, correggono ciò che è stato delibera-to nei cinque consigli del PUC. Siamo in pie-na fase di “copianificazione”, in cui l’ufficio di Piano comunale sta lavorando insieme agli

altri entri competenti (Regione, Provincia e Soprintendenza), per stabilire anche la nor-mativa che disciplina le zone archeologiche e architettoniche. Fondamentale in questo momento è la VAS (Valutazione Ambienta-le Strategica), di competenza dell’ufficio di Piano della Provincia, senza la quale non si può arrivare alla fase finale di definitiva approvazione del Puc. Nei prossimi mesi è previsto un tavolo operativo riguardo uno spinoso argomento, ossia l’abusivismo costiero di Orrì. Tra le soluzioni, l’ammini-strazione prevede un piano di risanamento della zona. Che ci siano non poche rogne lo dimostra anche una lettera inviata in data 22 dicembre dal segretario comunale, il

quale richiede ai consiglieri di poter “veri-ficare nei verbali relativi alle diverse sedute del consiglio riguardanti la risposta alle os-servazioni PUC, maggiori dettagli rispetto a quanto risulta dagli estratti dei verbali pub-blicati”. Il Puc tortoliese non è in dirittura d’arrivo, la strada verso l’approvazione è ancora molto lunga. (F.M.)

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zione per il termo camino e pannelli solari. Riscaldamento

autonomo. Posto auto

FUORI DAI DENTI

Il paese del chi se ne frega

Siamo giunti al 30° numero di Tortohe-lie press, molte le denunce: depuratore, porto, ex cartiera, senza tetto, sititi inqui-nati e strade divelte. Risposte? Nessuna!A volte sembra di vivere nell’indifferenza, soprattutto delle istituzioni, ma anche di chi rappresenta lo Stato, come le Forze dell’Ordine. Insomma pare di vivere nel paese del “Chi se ne frega”.

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SPORT

Mountain Bike in Sardegnaconsiderati gli scarsi precedenti) di disegnare gli itinerari sardi nei dettagli è stata affidata ad un trio di esperti del settore: Davide Deidda, Amos Cardia e Peter Herold. Edita da Versante Sud, la guida “Mountain bike in Sardegna” è divisa in quattro sezioni geografiche e corredata da splen-dide foto e utilissime informazioni ( lunghezza e durata dei percorsi, grado di difficoltà etc). Ad occuparsi dei ventiquattro percorsi ogliastrini è stato Peter Herold, vice presidente dell’Associa-zione MTB Ogliastra, inglese d’origine e convinto ogliastrino d’azione. Da anni un grande punto di riferimento per gli sportivi della zona e non solo. Per la prima volta, tra questi percorsi ne viene an-noverato anche uno tutto tortoliese, localizzato nei pressi di Monte Bonghì. I bikers della neonata associazione sportiva Orroras Makkas di Tortolì hanno contribuito all’individuazione e alla segna-lazione di questo itinerario nostrano. Un chiaro segnale dell’interesse che sta maturando anche da noi nei confronti di questo straordinario sport. Per una Tortolì e un’Ogliastra tutta da pedalare. (M.G.)

Buone notizie per gli appassionati di mountain bike. È infatti finalmente arrivata in libreria una guida completa e approfondita dei percorsi dedicati agli amanti delle due ruote ecologiche che desiderino pedalare stando immersi in pae-saggi mozzafiato, quei paesaggi che solo la no-stra Sardegna sa regalare. L’impresa ( titanica,

Partita in salitaper il Girasole

Pisu, il bomber silenzioso dell’Arbatax

Tortolì Calcio, è l’ora della svolta

tortoliesi disputare un buon primo tempo, con ottime indicazioni a livello di gioco.Come già detto in precedenza, il mercato ha consentito al Tortolì non solo di adeguare a livello numerico la rosa, ma di migliorarne notevolmente il livello tecnico, con alcuni pezzi da novanta, su tutti gli attaccanti Sa-lerno e Nieddu, due giocatori in grado di ga-rantire valanghe di reti.Questa domenica i tortoliesi andranno in quel di Cagliari per la prima giornata del gi-rone di ritorno ad affrontare il La Palma, in una partita molto impegnativa, ma che po-trebbe segnare una svolta, in caso di risul-tato positivo. I segnali sono incoraggianti, ora bisogna dare veramente un significato a questa stagione, finora abbastanza de-ludente, per una squadra importante come il Tortolì calcio. I tifosi ci credono e sono pronti a seguire ed incoraggiare la squadra, sicuri che per il girone di ritorno sarà tutta un’altra musica. (Riccardo Melis)

È terminato, per fortuna, il nerissimo 2011 del Tortolì calcio, che ha visto i rossoblù sa-lutare dopo tanti anni il campionato di eccel-lenza, per ritornare a disputare il campiona-to di promozione.Il colpo è stato duro come hanno dimostrato, infatti, i primi mesi del campionato, che han-no visto un Tortolì per alcuni versi disastroso.Le ultime partite del girone d’andata han-no fatto intravedere delle note positive che, complici gli ultimi arrivi in sede di mercato di riparazione, fanno ben sperare per il girone di ritorno.Durante la sosta, infatti, mister Tamponi ha potuto lavorare al meglio con il gruppo e soprattutto con i nuovi arrivati, tutti a di-sposizione del tecnico, eccetto l’infortunato Alessandro Murreli.La pausa ha visto, tra l’altro, la vittoria dei rossoblù a Nuoro in un’amichevole di presti-gio contro la Nuorese. Una vittoria per 2 a 1 con i goal di Salerno e Cocco che ha visto i

Venerdì 6 Gennaio 2012 • [email protected]

In vista della sfida contro la prima in classifica, ecco le impressioni di alcuni giocatori del Girasole sulla partita di domenica: “Serve assolutamente una vittoria - ha detto Carlo Mascia, centrocam-pista della squadra - e dobbiamo accorciare la distanza in classifica con il Gemini per rifarci dopo il pareggio in casa con la Frassinetti.” Parole se-guite da quelle dell’attaccante Giovanni Tegas che si è espresso così: “Sarà una partita dura e combattuta fino alla fine”. Si prospetta difficile, dunque, per il Girasole il rientro sul campo e come è accaduto per la prima partita di andata, anche la prima di ritorno vede lo scontro con la capolista Gemini Pirri. Quest’ultima vanta un indiscusso pri-mo posto dato che su 15 partite disputate, 11 le ha vinte, 3 sono finite in pareggio e una sola l’ha persa nel campo del Triei. Il Gemini Pirri ha come unico obiettivo vincere il campionato e ce la sta mettendo tutta per far sì che questo accada. In fuga con 36 punti, è seguito dal San Vito con 30 punti e dal Cus Cagliari con 28. Certo è che tutte le squadre daranno del filo da torcere alla prima in classifica, comprese Castor, Decimo 07 e Giraso-le, rispettivamente a 26 e 25 punti. “E’ una partita molto importante,” - afferma Pusceddu, altro cen-trocampista del Girasole - “secondo me noi siamo più forti di loro e anche se sono primi in classifica penso che abbiamo buone probabilità di portare a casa una vittoria”.Questa è una partita di gran peso per i gialloverdi, che all’andata hanno perso nel campo del Gemini per 3 a 2: il primo tempo si era concluso con un secco 3 a 0 per i padroni di casa e nel secondo tempo il Girasole non era riuscito a pareggiare. “E’ una partita difficile sulla carta perché incontriamo i primi in classifica”- sostiene il giocatore Stefano Mameli - “ però noi siamo consapevoli della no-stra forza e sono sicuro che riusciremo a portare a casa un buon risultato”. (F.P.)

Tra i giovani più interessanti della squadra dell’Ar-batax, vi è senza ombra di dubbio il possente at-taccante Gabriele Pisu. Classe 1991, il giocatore proviene dal settore giovanile del Tortolì Calcio in cui ha militato in tutte le categorie del settore gio-vanile segnando caterve di reti.Arrivato alla corte di Mister Cantelmi, sta affron-tando la sua prima stagione e partita dopo par-tita, si è ritagliato un ruolo importante all’interno della compagine arbataxina. Dotato di un podero-so colpo di testa, vista anche la possente stazza fisica, è anche abile con i piedi. Nella stagione at-tuale è andato in rete nelle trionfanti partite contro l’Escalaplano e l’Ilbono.Una caratteristica che lo contraddistingue è quel-la capacità di accettare le scelte dell’allenatore in silenzio, senza fare polemica, dote assai rara nei giovani di oggi. Intervistato in settimana, ha parla-to così dell’inizio della sua esperienza ad Arbatax: “ Penso che il girone di andata non abbia rispec-chiato le reali potenzialità della squadra. Siamo un gruppo nuovo che ha avuto bisogno di tempo per emergere e spesso abbiamo pagato caro il risultato proprio per via dell’inesperienza. Il girone di ritorno sarà certamente più proficuo”.Affiancato in attacco dal rientrante Mario Di San-to, Pisu avrà certamente più occasioni per andare in rete durante il girone di ritorno che prenderà il via nella giornata di domenica 8 gennaio con il match casalingo contro l’armata rossa del Terte-nia. (Claudio Mascia)

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foto: Giovanni Cabras

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CULTURA

Mostra fotografica a S. Anna

Tortohelie Press è un settimanale gratuito.Registrazione Aut. Tribunale di Cagliari n°13/ 11 del 19/05/2011.Direttore Raimondo Schiavone Responsabile pubbliche relazionie pubblicita Patrizia SalisIn Redazione Federica MelisGrafico Francesca ZiccaCollaboratori Ilaria Orrù, Federica PiliaRiccardo Melis, Patrizia Salis, Michela GirardiClaudio Mascia, Thomas Melis, Claudia Pilia,Laura Meloni, Andrea De MurtasSede Legale Viale Bonaria 98 09125 Cagliari Sede Amministrativa Via Barracelli snc 08048 Tortolì Editore Primaidea Srl

Venerdì 6 Gennaio 2012 • [email protected]

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Il Giornale di Tortolì lo trovionline dal Giovedì!

Fanni che spiega “è importante preservare il ricordo di momenti come questi. Nelle foto si rincorrono intere generazioni di fa-miglie tortoliesi, ecco perché tutti coloro che visitano la mostra escono dai locali della chiesa di S. Anna visibilmente emo-zionati e chiaramente entusiasti dell’inizia-tiva”. Ricordiamo inoltre che “Terra mia” ha pre-disposto che le offerte in denaro lasciate liberamente dai visitatori vengano poi ver-sate quale contributo per la costruzione dell’oratorio della parrocchia di S.Andrea. Non resta che recarsi a visitare la mostra, cercando tra le foto i volti che sono stati importanti nella nostra vita. (M.G.)

È stata inaugurata durante le festività nata-lizie una mostra singolare che sta riscuoten-do molto successo tra i nostri concittadini e che sarà possibile visitare fino al 15 gennaio. Stiamo parlando della mostra fotografica “Cara, vecchia Tortolì” organizzata dall’As-sociazione Culturale “Terra mia” (presieduta da Gianluigi Fanni) in collaborazione con il sempre attivissimo gruppo parrocchiale di S.Anna. Il tema delle foto esposte è di carat-tere religioso. Gli scatti infatti ritraggono co-munioni, cresime, matrimoni e altre cerimo-nie religiose celebrate nella nostra città dagli anni Trenta in poi. La mostra vanta la bellezza di trecento foto raccolte porta a porta dallo stesso Gianluigi

Teatro 2012: cosa ci aspetta

Il nuovo anno è iniziato e già gli amanti del teatro si chiedono cosa si stia progettando per questo 2012 tra le mura del Teatro San Francesco, consapevoli delle difficoltà economiche che hanno contraddistinto i pro-getti teatrali dell’anno appena trascorso. Siamo andati a chiedere informazioni direttamente ai protagonisti della scena teatrale tortoliese. Juri Piroddi, Associazione Rossolevante“Nella primavera del 2012 debutteremo col nostro nuovo spettacolo “Stop Making Sense”, seconda mossa del progetto pluriennale di ricerca teatrale de-nominato “In Movimento”. Abbiamo poi in programma due laboratori teatrali. Il primo condotto da me con il nucleo delle partecipanti al progetto “Fall out” sarà in-centrato su di un testo antico duemila anni rielaborato in forma di favola mistica. Il secondo sarà curato da Sergio Cadeddu e consisterà nella ripresa dello spetta-colo “On the road… again?” nell’ambito di un progetto contro gli incidenti stradali alcol correlati. Nell’autunno del 2012 proveremo inoltre a costruire la VII edizione della rassegna “Sguardi sul presente”, che include an-che alcune tappe del circuito “La Sardegna dei Teatri”. Ci saranno anche gli spettacoli per le scuole: da “Re-demption song” per gli Istituti superiori agli interventi di animazione teatrale per le Scuole primarie di Tortolì. Questo è ciò che possiamo prospettare per il momen-to, considerato che per l’anno trascorso non abbiamo ricevuto alcun contributo dal Comune e che per il 2012 non si sa ancora nulla in merito. Vorremmo semplice-mente qualche certezza in più per lavorare sempre me-glio: dietro ai progetti che si desidera realizzare infatti c’è sempre la maledetta questione economica. Per quanto concerne la parte mezza piena del bicchiere, devo invece dire che già disporre di uno spazio come il Teatro San Francesco per il lavoro quotidiano non è cosa da poco. E di questo dobbiamo ringraziare l’As-sessore alla Cultura Severina Mascia”Antonio Ghironi, Cooperativa Sardegna Inesplorata“Nel 2012 presenteremo il progetto “Stregoneria in Sardegna: tra magia e cultura”. Il progetto, curato da Simonetta Delussu per quanto concerne la parte do-cumentaria, nasce con l’obiettivo di rappresentare, tramite il teatro, il mondo magico sardo, in una vera e propria sperimentazione di stili, alla ricerca di un nuovo modo di raccontare e divulgare la cultura. La creazione dello spettacolo consentirà quindi lo scambio e l’ar-ricchimento culturale fra cultura sarda e altre culture similari, tramite la partecipazione a seminari, festival e manifestazioni durante i quali lo spettacolo verrà messo in scena. Importante la collaborazione con l’As-sociazione Albatros, che si occuperà della parte tecni-ca e musicale. A febbraio lanceremo due progetti di natura teatrale/cinematografica. Il primo verterà sulla tematica ambientale e si intitolerà “Gli scenari dell’ab-bandono”. Il secondo “Abilità permanente” è invece un vecchio progetto che vogliamo riprendere in mano per fare luce sul mondo della disabilità. Abbiamo poi fatto richiesta alla regione per ottenere un contributo volto alla realizzazione di una nuova edizione dello “Sbarco dei Saraceni”. Per quest’anno abbiamo pensato a qualcosa di diverso: un doppio appuntamento che vedrà il coinvolgimento di artisti provenienti da tutto il bacino del mediterraneo. Il nostro obiettivo è riuscire a trovare un’intesa con tutti gli attori della cultura, siano essi di natura istituzionale che operatori come noi. In tal senso siamo aperti a qualsiasi tipo di collaborazio-ne e invitiamo a contattarci chiunque abbia voglia di mettersi in gioco. (M.G.)

Dopo alcune settimane di silenzio il Caffè Letterario arbataxino fa nuovamente par-lare di sé in merito ad una particolare ini-ziativa battezzata da Margherita Musella

con il titolo “Pensieri nel cuore di Arbatax”. Infatti l’appuntamento di domenica 8 gen-naio ruoterà a partire dalle ore 17 attorno al tema della ricerca della felicità, del senso dell’esistenza, della bellezza delle piccole cose. Campeggia nella locandina dell’evento una splendida foto delle Roc-ce Rosse investite dalla furia delle onde, che secondo le amiche del Caffè Lette-rario “rappresenta la grande energia e il fermento culturale che stanno inondando la cittadina di Arbatax ormai da diverso tempo”. Ospite d’onore sarà il giovane po-eta cagliaritano Luca Giovanni Masala, che presenterà il suo ultimo libro e leggerà al pubblico alcune poesie profondamente in linea con l’argomento della serata. A se-guire, gli interventi e le letture dei parteci-panti, come sempre i veri protagonisti degli eventi letterari organizzati dall’inarrestabile Margherita. Un’occasione per riflettere sul nostro modo di vivere la vita. Un’occasio-ne per capire che a volte la felicità è ad un passo da noi. Un’occasione per passare un pomeriggio speciale. (Michela Girardi)

Pensieri nel cuore di Arbatax

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l'irlandese, il manzo sardo, il cavallo, altre ancora, e diversi tipi di contorno. Ma Steak House non è solo carne; si possono ordinare anche panini,

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