Tempo n°8

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Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa a soli € 0.50 in edicola 1° marzo 2013 ANNO XIV N. 08 ATTUALITà, CULTURA, SPETTACOLO, MUSICA, SPORT E APPUNTAMENTI Settimanale di LA CARICA DEI GRILLINI “L’ INQUINAMENTO A FOSSOLI AUMENTERà” LA CRISI DELLE COSTRUZIONI COLPISCE ANCHE CMB MUORE DOPO IL PARTO: APERTA UN’INCHIESTA Stefano Montanari Carlo Zini Simona Cipolli LA FINE DEL MONDO SECONDO STEFANO CENCI Stefano Cenci VINCENTI E CONTENTI PREPARANO ARMI E BAGAGLI PER INVADERE IL PARLAMENTO. I GRILLINI A CARPI SI ATTESTANO AL 21,3% E SONO IL SECONDO PARTITO DIETRO AL PD.

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Su questo numero: La carica dei grillini; Miracolo Berlusconi; "Grillo ha svegliato l'Italia dal torpore"; Muore dopo il parto: aperta un'inchiesta; Pericolo tumori a Fossoli? La parola all'esperto Stefano Montanari; Abiti di "carta" al Vallauri; Gli studenti del Meucci incontrano César Brie; Adolescenti vittime del cyber bullismo; Con Prontofarmaco consegna gratuita a domicilio dei medicinali e non solo; Un, due, tre... cella: chiudono gli ospedali psichiatrici; La crisi delle costruzioni colpisce anche Cmb; L'Inps non perdona; Terremotati al voto tra rabbia e sfiducia; Si rinnova il tradizionale appuntamento con Una primula per Chernobyl; Decolla la nuova rubrica mensile L'Angelino, di Giacomo Giovanetti, un carpigiano a Los Angeles; Liliana Cavani a Carpi per l'8 marzo; Tempo Games - Mass Effect 3: Shepard riuscirà a salvare la terra? La fine del mondo secondo il regista teatrale Stefano Cenci

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Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa

a soli € 0.50 in edicola

1° marzo 2013 ANNO XIV N. 08attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

Settimanale di

la carica dei grillini

“L’ inquinamento a fossoLi aumenterà”

La crisi deLLe costruzioni coLpisce anche cmb

muore dopo iL parto: aperta un’inchiesta

Stefano Montanari

Carlo ZiniSimona Cipolli

La fine deL mondo secondo stefano cenci

Stefano Cenci

Vincenti e contenti preparano armi e bagagLi per inVadere iL parLamento. i griLLini a carpi si attestano aL 21,3% e sono iL secondo

partito dietro aL pd.

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2 01.03.2013 n° 08

TrA le rIghe...

FOTO dellA seTTImANA

FrAse dellA seTTImANA...

Direttore responsaBile Gianni prandicaporeDattoresara GellireDaZioneJessica Bianchi, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Federico Campedelli, Francesco Palumbo, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

impaGinaZione e GraFica Liliana Corradini

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Chiuso in redazione il 27 febbraio 2013

La IenaIl graffio

Libri da non perdere!

duemila anni di terremoti in Val padanadi paolo golinelli

il primo terremoto documentato nella Pianura Padana risale al 91 a.C.: ne parlano plinio il Vecchio e nel Medio-

evo le cronache di Giulio ossequente e orosio; l’ultimo è quello che ha colpito l’Emilia nel maggio 2012. Duemila anni di episodi sismici raccontati da paolo Golinelli, docente di Storia Medievale, nel saggio Terremoti in Val Padana, Sto-ria e attualità (Mursia, pagg. 156; euro 14), in libreria.Un racconto preciso e dettagliato dei terremoti che hanno devastato la Val Padana: i sismi di Rimini del 1308, di Bologna del 1504, di Milano del 1755 e, soprattutto, i terremoti del 1117 della Bassa Veronese e del 1222 di Brescia, più disastrosi e di magnitudo maggiore di quello dello scorso maggio.L’autore, fonti storiche alla mano, demolisce il falso mito della Pianura Padana come “oasi sismica” e intreccia gli avvenimenti del passato con le im-pressioni del presente: uguali le paure, la ricerca di colpevoli, gli atteggiamenti mentali e le azioni quotidiane di fron-te alle emergenze. Spiega Golinelli: “I terremoti non si possono prevedere, ma la storia insegna. Responsabilizzare con senso storico le persone e le istituzioni è necessario per progettare e costruire”.

“Perché costruire un inceneritore a biomassa in una zona di pianura dove la biomassa non c’è, producendo essenzialmente inquinamento atmosferico?”.Dichiarazione di Argio Alboresi, Lega Nord sulla centrale a biomasse legnose che Garc vuole costruire a Fossoli.

Mentre qualcuno discute ancora sulla legittimità dell’aborto, c’è chi, nel 2013, muore di parto.

la parola più usata, manco a dirlo, è miracolo. Subito dopo viene la pa-rola: Berlusconi. La sfida elettorale che fino a qualche settimana prima sembrava avere un esito scontato col Centrodestra dato per sconfitto

ha stravolto ogni certezza e rovinato ogni calcolo della Sinistra. Il Centro-destra che era morto è risorto grazie a lui, Silvio Berlusconi, il trionfatore morale di questa competizione. La sua rimonta ha del fenomenale: oggi è anziano ma ancora in grado di imporsi, soprattutto sullo schermo tele-visivo, con battute di spirito e promesse, che ancora una volta sono state credute.Non è una novità che il Cavaliere sia un grande comunicatore non solo per-ché sa recitare benissimo ma perché la sua empatia è contagiosa. Ancora una volta il Pd lo ha sottovalutato.Il Pdl a livello nazionale ha ottenuto il 21,3%, ben al di sotto del 37,3 del 2008 ma si tratta di un risultato superiore alle aspettative perché i valori di tre mesi fa sono raddoppiati: a Carpi il Pdl replica il trend nazionale passan-do dal 23% del 2008 al 12,6 del 2013. Bersani doveva smacchiare il ‘giaguaro’ Berlusconi, ma dopo i risultati elettorali è successo il contrario: il giaguaro ha smacchiato il leader del Pd che dal 33,1 del 2008 è passato al 25,6 del 2013. E anche a Carpi la batosta s’è fatta sentire: dal 55,4% delle Politiche del 2008, il Partito Democratico è passato al 44,8% registrando un calo di undici punti. Il clima non è più quello di novembre, quando la presa del potere sembrava soltanto una questione di calendario e oggi è un esercizio inutile chiedersi cosa sarebbe successo se al posto di Bersani ci fosse stato matteo renzi: troppo tardi. Eppure non era mica difficile da capire, ma a Sinistra sono così… adorano farsi del male da soli.

Sara Gelli

miracolo berlusconi

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Dopo il parto Simona

viene sottoposta a un delicato intervento neurochirurgico poi entra in coma e dopo quattro giorni muore.

Simona Cipolli L’inchiesta della Procura

dovrà fare luce sulla tragedia accertando cosa ha portato al decesso della giovane donna: se l’emorragia cerebrale che ha fatto entrare in coma Simona è stata la conseguenza di un iter sanitario errato, oppure se è insorta a causa di un problema di salute congenito.

Tre ospedali diversi nel

giro di poche ore perché così “funzionano” i percorsi della sanità pubblica.

Dieci gli iscritti nel registro Degli inDagati con la pesante accusa Di omiciDio colposo Dal pm enrico stefani a cui è affiDa-ta l’inchiesta che Dovrà far luce sulla morte Di simona cipolli, morta all’ospeDale Di Baggiovara, Dopo aver partorito al policlinico Di moDena Dove era stata trasferita Dal ramazzini Di carpi

muore dopo il parto a 36 annim

edici e parame-dici, in tutto una decina, sono sta-

ti iscritti nel registro degli indagati con la pesante accusa di omicidio colpo-so dal pm Enrico Stefani a cui è affidata l’inchiesta che dovrà far luce sulla morte di Simona Cipolli, deceduta all’ospedale di Baggiovara, dopo aver partorito al Policlinico di Modena dove era stata trasferita dal Ramazzini di Carpi: tre ospedali diver-si nel giro di poche ore perché così “funzionano” i percorsi della sanità pub-blica oggi. Uno dei medici lavora al Ramazzini, la maggior parte al Poli-clinico e i rimanenti alla Neurochirurgia di Bag-giovara: per la Procura di

Modena l’avviso di garan-zia è un “atto dovuto” che consente agli indagati di esercitare i propri diritti di difesa e partecipare all’autopsia con un pro-prio consulente. Tutto ha inizio sabato 16 febbraio, quando, nel pomeriggio, Simona Cipolli, 36 anni, residente a Limidi di Soliera non si sente bene e va a farsi pro-vare la pressione in una farmacia di Carpi (Il Resto del Carlino, sabato 23 febbraio) dove le riscon-trano valori un po’ alti e le consigliano di andare al Pronto Soccorso. Simona, che è alla ventinovesima settimana di gravidanza,

arriva al Ramazzini poco dopo le 18 e, “inizial-mente, le condizioni della signora (Comunicato ufficiale dell’azienda Usl, lunedì 18 febbraio) – sono apparse buone e solo dopo circa un’ora sono emersi i primi problemi (legati agli sbalzi di pressione) sempre più seri, tanto che, dopo essere intervenuti per stabilizzare le condi-zioni della paziente, si è deciso di trasferirla presso il Policlinico di Modena, dove è arrivata intorno alle 21,30 trasportata in ambulanza con accom-pagnamento medico (ginecologo e anestesi-sta)”. Sempre secondo il

resoconto del comunicato ufficiale dell’Ausl, “vista la complessità della situa-zione si è deciso di ese-guire un cesareo urgente”.Poco prima delle 23, na-sce Riccardo, 700 gram-mi, trasferito in Neonato-logia dove tuttora si trova. Dopo il parto, Simona parla pochi secondi con sua madre, poi la situazio-ne precipita: le sue condi-zioni si aggravano e, dopo averle “eseguito una TAC – si legge nel comunicato ufficiale dell’Ausl – si è deciso il trasferimento d’urgenza presso l’ospe-dale di Baggiovara dove

Simona viene sottoposta a un delicato intervento neurochirurgico”. Entra in coma e, dopo quattro gior-ni, muore mercoledì 21 febbraio, intorno alle 22. L’inchiesta della Procura dovrà fare luce su questa tragedia accertando cosa ha portato al decesso della giovane donna: se insom-ma l’emorragia cerebrale che ha fatto entrare in coma Simona Cipolli è stata la conseguenza di un iter sanitario errato, oppu-re se l’emorragia è insorta a causa di un problema di salute congenito. Fra le ipotesi più accredi-tate c’è quella di un caso di gestosi o preeclampsia, patologia che colpisce il 3-5% delle donne in atte-sa. I risultati dell’autop-sia e della commissione medica di esperti istituita dalla Procura di Modena dovranno chiarire l’in-quietante caso.E dire che, appena quattro giorni prima, martedì 12 febbraio, c’era stato lo sciopero delle sale parto con medici e ostetriche che avevano incrociato

le braccia per protestare contro l’esplosione dei contenziosi medico legali “che rendono impossibile per i medici lavorare in serenità”.

Sara Gelli

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“Le polveri entrano nell’organismo

in parte per non uscirne più. Qui provocano una serie di malattie che noi battezzammo nanopatologie, un nome oggi usato universalmente. Le malattie cardiovascolari come ictus, infarto e tromboembolia polmonare sono in testa alla classifica. Poi ci sono tantissime forme di tumori, malattie neuroendocrine che coinvolgono, ad esempio, la tiroide, il passaggio delle polveri da madre a feto con conseguenti aborti e malformazioni, la sterilità maschile, il diabete cosiddetto di tipo 1, la stanchezza cronica...”.

Stefano Montanari

manifestazione davanti a palazzo scacchetti, sabato 2 marzo

il comitato no inceneritori carpiscende in piazza

il comitato no inceneritori carpi per fermare la realizzazione dell’impianto di cogenerazione a biomasse in via dei Trasporti e allontanare così lo spettro di un ulteriore aggravamento della qualità dell’aria promette battaglia. Il

primo passo è la manifestazione organizzata in centro storico, davanti alla sede del Comune, sabato 2 marzo, a partire dalle ore 11. Durante la manifestazione di piazza, gli attivisti del comitato faranno volantinaggio per cercare di infor-mare la cittadinanza circa i pericoli legati alle emissioni dell’impianto che Garc vorrebbe realizzare a Fossoli. Alle 12 poi, una rappresentanza del Comitato No Inceneritori Carpi sarà ricevuta dal sindaco enrico campedelli che, malgrado abbia sottolineato di avere “più di un dubbio su questo progetto privato” ha comunque specificato che “sarà la conferenza dei servizi convocata dalla provincia di modena a prendere una decisione sull’impianto”.

Quali sono le sostanze resiDue Della comBustione che si liBerano nell’amBiente? Quanto sono pericolose per la salute Dei cittaDini? e’ Davvero sosteniBile per l’amBiente un impianto Di cogenerazione a Biomasse? lo aBBiamo chiesto al ricercatore stefano montanari, stuDioso Di nanopatologie e Direttore scientifico nell’azienDa moDenese nanoDiagnostics

pericolo tumori a fossoli? La parola all’esperto

la proposta di Garc di vo-ler realizzare a Fossoli un impianto di cogenerazione

a biomasse sta infuocando da settimane l’opinione pubblica e ha portato alla nascita del Comitato No inceneritori Carpi che si sta spendendo per fermarne la rea-lizzazione. Ma la nostra salute è davvero in pericolo? Quali sono le sostanze residue della combustio-ne che si liberano nell’ambiente? Quanto sono dannose per la salute dei cittadini? Lo abbiamo chiesto al ricercatore modenese Stefano Montanari che da anni svolge un’intensa opera di divulgazione scientifica nel campo delle nanopatologie, soprattutto per quanto riguarda le fonti inqui-nanti da polveri ultrafini.Viviamo in uno dei luoghi più inquinati della terra, la pianura padana, una centrale a cogenerazione a biomasse legnose contribuirebbe a peggiorare l’inquinamento dell’aria già da maglia nera (lo scorso anno abbiamo avu-to più di 80 sforamenti delle pm10)?“Uno dei primati della Pianura Padana è quello relativo all’inqui-namento: siamo trionfalmente il numero uno in Europa, davanti a una zona tra Germania e Paesi Bas-si. E’ ovvio che, aggiungendo altre fonti d’inquinamento, la situazione non potrà certo migliorare. Uno dei tanti aspetti deliberatamente ignorati dai nostri cosiddetti poli-tici e dai nostri cosiddetti accade-mici è quello relativo all’eternità di non poche polveri, cioè alla loro persistenza nell’ambiente, dal momento che la Natura non dispone di meccanismi per trasfor-marle in qualcosa di tollerabile per l’equilibrio ambientale. Così, se quelle polveri restano per sempre e se ne vanno ad aggiungere di nuove, l’inquinamento non potrà che accrescersi. Un altro aspetto di cui si preferisce tenere all’oscuro la popolazione è quello degli sfora-menti. Per prima cosa le rilevazioni sono tutt’altro che affidabili. Il Corriere della Sera denunciò a suo tempo come l’Arpa Lombardia si avvalga di centraline taroccate e chiunque può meditare su episodi quali l’incendio della DeLonghi di Treviso o quello dell’inceneritore di Modena. In quei casi una nuvola nera e pesante gravò sul territorio e l’aria diventò irrespirabile. Eppure, ufficialmente era tutto a posto. Ma basta tenere le centraline orientate in un certo modo per ottenere dati più “benevoli”. Inoltre occorre sapere che le particelle che vengo-no valutate con predominanza tra le PM10 hanno un impatto tutto sommato non enorme sulla salute

e limitarsi a rilevare quelle, dice ben poco. Sono le particelle più piccole a incidere negativamente sulla salute. La rilevazione stessa, inoltre, fatta pesando le particelle invece di valutare la loro grandez-za e il loro numero, è fuorviante. Una particella da 10 micron pesa un milione di volte più di una da 0,1 micron e, dunque, per la legge vigente avere sospesa in aria una grossa particella di fatto innocua o averne un milione ognuna delle quali infinitamente più aggressiva rispetto a quella grossolana non fa differenza. Quanto ai limiti di leg-ge, basta andare a un documento del 2007 della European Envi-ronment Agency, l’ente europeo che si occupa di ambiente. Lì è scritto chiaramente che non esiste alcuna quantità di particelle che sia tollerabile per l’organismo”.il sindaco dice alla cittadinan-za di non preoccuparsi poiché verrà bruciato legno vergine. in realtà il pericolo è nello stesso processo di combustio-ne. conferma?“I sindaci vengono scelti dalla popolazione. Evidentemente ai carpigiani va bene un sindaco così, un signore convinto che bruciare “legno vergine” sia un processo ecologicamente innocuo, ignoran-do che cosa avviene nel corso e nel seguito di qualunque combustio-ne”.la centrale a biomasse, con una potenza pari a 995 Kw e 4000 Kwt, produrrebbe energia elettrica - fornendola anche ad altre aziende - bru-ciando materiali legnosi, provenienti da sfalcio pota-

ture e dagli scarti di lavora-zione di legno, circa 15mila tonnellate all’anno. oltre al nodo da chiarire relativo agli approvvigionamenti, che giungerebbero copiosi via gomma (si stimano tre tir al giorno) considerata la poten-za dell’impianto, il tema delle emissioni non è trascurabile. e’ possibile fare una stima delle emissioni totali annue previste dalla combustione di

15.000 tonnellate di materiali legnosi?“In maniera approssimativa è possibile e chi propone la cen-trale deve fare il calcolo, ma non bisogna fermarsi lì. Chi propone centrali cosiddette “a biomas-sa” con quel prefisso “bio” così tranquillizzante dà a credere di bruciare legno vergine, qualcosa che, ahimè, esiste solo nella fanta-sia degli ignoranti o dei truffatori. Vergine significa che è pulito, cioè che non contiene tracce di concimi chimici, di diserbanti, di pesticidi, di ricadute inquinanti. Credo che chiunque si renda conto che roba del genere è introvabile. Un altro punto importante, e sempre taciuto, è quello della composizione del legno e dei vegetali in genere. Alla popolazione si fa credere che quei materiali siano fatti di carbonio, idrogeno e ossigeno. In realtà, oltre a quegli elementi, ce n’è un’infinità di altri. Noi ne abbiamo analizzati diversi e ci abbiamo trovato un po’ di tutto compreso l’oro e l’argento, ma anche, e in vegetali raccolti proprio nel Modenese, vicino a Serramazzoni, torio e uranio. Così, quando si brucia quella roba, le particelle che si formano non possono altro che contenere ciò che c’era nel combustibile. Sugli approvvigionamenti a me viene da ridere. Se tutti gli impianti cosiddetti a biomasse bruciassero davvero vegetali provenienti da un raggio di qualche decina di chilometri (come dovrebbe essere se l’idea di bio fosse seguita) temo che in pochi mesi l’Italia sarebbe indistinguibile dal Sahara. Nei fatti si importa combustibile da molte migliaia di chilometri di distanza e si brucia un po’ di tutto, compresi

i rifiuti, cosa, del resto, permessa dalla legge”.la regione impone il cosid-detto principio del saldo zero (ovvero l’obbligo di ridurre le emissioni in misura uguale a quelle prodotte, conditio sine qua non per la realizzazione dell’impianto). ma come può essere raggiungibile tale obiettivo se, da un punto di vista delle emissioni si calcola che, a parità di energia pro-dotta, un impianto a metano produce un inquinamento atmosferico nettamente infe-riore rispetto a quello prodot-to da un impianto a biomasse legnose e, allo stesso tempo, il progetto carpigiano non prevede nemmeno una rete

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di teleriscaldamento?“Lasci perdere il teleriscaldamen-to, è un sistema disastroso da più di un punto di vista. L’invasione delle centrali a biomasse si deve a quella cornucopia che sono gli incentivi, cioè alla caterva di quattrini che i contribuenti sborsano per mante-nere quegli impianti che, dal punto di vista economico, sono un falli-mento. Se si valutasse il sistema dal punto di vista ecologico, non se ne parlerebbe nemmeno”. numerosi i medici e gli esperti che consigliano di ridurre al massimo il riscaldamento da fonti come le biomasse. Quali sono i pericoli per la salute in un territorio che ha già un’in-cidenza altissima di patologie tumorali?“Mia moglie Antonietta Gatti e io, inascoltati e addirittura sbef-feggiati per anni, scoprimmo che le polveri - la combustione ne è il massimo produttore - entrano nell’organismo in parte per non uscirne più. Qui provocano una serie di malattie che noi battezzam-mo nanopatologie, un nome oggi usato universalmente. Le malattie cardiovascolari come ictus, infarto e tromboembolia polmonare sono in testa alla classifica. Poi ci sono tantissime forme di tumori, ma-lattie neuroendocrine che coin-volgono, ad esempio, la tiroide, il passaggio delle polveri da madre a feto con conseguenti aborti e malformazioni, la sterilità maschi-le, il diabete cosiddetto di tipo 1, la stanchezza cronica...”.per molti i promessi monito-raggi e controlli dei fumi sono una bufala poiché bruciare biomasse non è come bru-ciare gas. la centralina mo-nitorerebbe solo le pm10, ma le polveri ultrafini sono talmente miniaturizzate da non poter essere bloccate da alcun filtro esistente e arrive-rebbero dritte negli alveoli dei nostri polmoni. e’ così?“I filtri sono più che altro cosmeti-ci. Bloccano le particelle più grandi di 2 o 3 micron solo se sono prodot-te direttamente laddove si brucia. Tutte le altre particelle, e sono la stragrande maggioranza, si forma-no dopo il filtro e, dunque, escono indisturbate. Va, poi, considerato il fatto che i filtri si intasano molto rapidamente e per questo all’incir-ca ogni secondo o mezzo vengono scrollati per liberarli da ciò che hanno catturato che, ovviamente, ritorna in circolo. Che le particelle, più piccole siano le più dannose perché riescono a penetrare fino al nucleo delle cellule attaccando il Dna noi lo dimostrammo oltre 10 anni fa e lo scrive persino l’Arpa”.in soldoni: non potendole rilevare, queste particelle non esistono per la legge, ma in realtà gli inceneritori di oggi fan peggio di quelli più obso-leti, conferma?“La dimensione delle polveri è inversamente proporzionale alla temperatura. Gli inceneritori di oggi bruciano a qualche centinaio di gradi oltre quanto si faceva con la vecchia generazione e, per que-sto, le polveri che escono sono più fini. Dunque, più penetranti”.

Jessica Bianchi

I grillini di Carpi hanno festeggiato il successo elettorale ai laghettiAnna perché non hanno una sede

fisica in cui ritrovarsi ma solo virtuale perchè la loro casa è il web. Adesso che il Movimento 5 Stelle è in Par-lamento, l’antipolitica, sebbene in questo periodo renda da morire, non basta più: serviranno le idee. Andrea Losi, consigliere comunale grillino a Carpi, commenta il voto.le elezioni riconsegnano un paese ingovernabile: cosa succederà adesso?“Chi può dirlo? Già si sapeva che saremmo andati incontro a una situazione di questo tipo. In campagna elettorale Beppe Grillo è stato prima snobbato poi si è ritrovato al centro di un fuoco incrociato e adesso verrà corteg-giato per i voti che è riuscito a catalizzare”.Grillo potrebbe essere dispo-nibile a intese con altri?“Assolutamente no. Non suc-cederà mai. Il messaggio che ha accompagnato questa campagna elettorale è stato: tutti a casa. Alla fine Beppe Grillo ha detto: arren-detevi, se non sarà questo giro sarà il prossimo ma dovete arrendervi all’idea che dovete alzare i tacchi e uscire dal Parlamento per fare spazio a gente nuova e a un’idea diversa di fare politica che non è più mediata dai partiti. Uno

iato ci separa da chi crede ancora nella democrazia rappresentativa mentre la gente non accetta più di essere rappresentata da qualcuno: ognuno è rappresentante di se stesso nella democrazia diretta”.intese no, ma accordi su pro-poste non rinviabili si potran-no trovare prima di tornare al voto?“Il Movimento 5 Stelle non ragio-na in termini di accordi politici: non votiamo una cosa perché l’ha proposta Tizio invece che Caio, non abbiamo pregiudizi ideologici perchè non abbiamo ideologie. Tutto ciò che sarà in sintonia con il programma del Movimento verrà votato, a partire dalla riduzione dei costi della politica. Mi aspetto che gli eletti rinuncino ai rimborsi elettorali e si riducano lo stipen-dio dando prova di tener fede agli impegni che, finora, tutti gli eletti nelle regioni hanno rispettato, soprattutto in Sicilia”.che tipo di opposizione sarà? urlata come ha fatto Grillo finora?“Quando Grillo dice che siamo una comunità può sembrare retorica ma è proprio così. Io ho cominciato da Carpi aprendo un meet up, poi ho iniziato a parteci-pare agli incontri del Movimento: ovunque sia andato ho trovato uniformità di pensiero e di sen-

tire. Chi ha creduto all’opera di controinformazione di Grillo e alla sua buona fede si ritrova oggi nella comunità del Movimento a condividere le proprie idee senza che gli sia stato inculcato alcun pensiero o impartita da altri alcuna lezione. Siamo in tanti e siamo sempre di più”.a carpi il movimento 5 stelle passa dal 2,9% delle ammi-nistrative 2009 al 21,3%: cosa vi ha premiato a livello locale?“A Carpi abbiamo preso voti da Destra e da Sinistra e anche i voti di chi non era più motivato ad andare a votare”.e’ un voto di protesta o di proposta?“Questa è una bella domanda. Una domanda trabocchetto. E’ un voto di protesta ma anche un voto di proposta e il messaggio che arriva

forte è che in questo Paese la politica deve cambia-re”.lei è appena entrato in consiglio comunale. che tipo di aria tira?“Sono stato uno di quelli

che ha seguito sin dall’inizio della legislatura le sedute del Consiglio Comunale in streaming. Mi ritro-vo catapultato in Consiglio dal vivo dopo quattro anni e rivedo le stesse scene che ero abituato a vedere quando si è insediato: sembra in effetti che non sia cam-biato niente in quattro anni. Ogni occasione è buona per dare vita a una polemica e rinfacciarsi accuse che sono sempre le stesse con i medesimi leit motiv: se questo è il tran tran penso che mi giungerà a noia presto e spero che, anche in Consiglio Comunale, si cominci a sentire una musica nuova”.avete festeggiato ai laghi anna, ma ce l’avete una sede?“Noi non abbiamo sedi fisiche ma solo virtuali: una mailing list e un gruppo su Facebook”.

Sara Gelli

vincenti e contenti preparano armi e Bagagli per invaDere il parlamento. i grillini a carpi si attestano al 21,3% e sono il seconDo partito Dietro al pD

tocca a noi!

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il carpigiano aldrovandi è il nuovo presidente di fruit modena group

alla guida del colosso delle pere

cambio ai vertici di Fruit modena Group, la cooperativa ortofrutticola aderente a confcooperative modena nata il 4 agosto 2008 dalla fusione tra le cooperative Campofrigo di Campogalliano e Eurofrutta di Sorbara. Il

nuovo presidente è il carpigiano adriano aldrovandi. E’ stato eletto dal consiglio di amministrazione al posto di angelo Barbieri, che ha lasciato la presidenza di Fruit Modena Group essendo stato chiamato a ricoprire altri incarichi. 46 anni, Aldrovandi è laureato in Scienze agrarie e iscritto all’albo professionale dei dottori agronomi della provincia di Modena. Titolare di un’azienda agricola con sede a Gargallo, siede anche nei cda di importanti cooperative e consorzi della filiera or-tofrutticola e di servizio all’agricoltura aderenti a Confcooperative. Fruit Modena Group è un colosso mondiale nella lavorazione e commercializzazione della pera (500 soci conferenti, 173 dipendenti tra fissi e stagionali, 2.400 ettari coltivati e una capacità frigorifera di 650 mila quintali). L’anno scorso, nonostante l’andamento stagionale avesse drasticamente ridotto le produzioni, il prodotto conferito dai soci ha sfiorato i 390mila quintali, cui vanno aggiunti i 110mila quintali della cooperativa Ital-frutta di S. Felice che, essendo stata gravemente danneggiata dal terremoto, ha conferito il proprio prodotto nello stabilimento Fruit Modena Group di Sorbara. Il fatturato 2011/12 della coop ha superato i 33 milioni di euro. Quello dell’anno in corso si preannuncia buono: al 4 febbraio i ricavi di vendita sono superiori del 46 per cento rispetto ai ricavi del corrispondente periodo dell’esercizio precedente, nonostante le quantità vendute siano inferiori del 9 per cento.

Adriano Aldrovandi

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settanta studenti delle classi terze dell’istituto meucci di carpi a lezione, il 22 febbraio, presso l’hotel carpi nell’ambito del progetto entriamo in azienda, promosso da lapam

Lavorare nel mondo del turismosettanta studenti delle classi terze dell’istituto meucci di carpi a lezione, venerdì

22 febbraio, presso l’Hotel Carpi, nell’ambito del progetto Entriamo in azienda, promosso da lapam carpi con lo scopo di trasferire agli alunni principi e conoscenza utili per affrontare il mondo del lavoro. Si è trattato di un work-shop interattivo suddiviso in due parti, con una prima testimonianza del direttore dell’Ho-tel, alessandro miglioli, seguita poi dall’intervento di Giovanna Zacchi, consulente di certificazione ambientale sul tema del turismo sostenibile.Nel fare gli onori di casa, Miglioli ha

tracciato un quadro preciso di come si gestisce oggi una struttura alber-ghiera, della necessità di lavorare

in sinergia con i diversi operatori dell’azienda, delle modalità innova-tive di promozione e fidelizzazione

del cliente utilizzate grazie soprat-tutto al web.Lavoro di squadra, voglia di impara-re, spiccata disponibilità alle relazio-ni personali e un’ottima conoscenza delle lingue, specialmente l’inglese, sono le caratteristiche da lui elencate per trovare una futura occupazione nel settore turistico-alberghiero.Giovanna Zacchi ha invece affron-tato la questione della sostenibilità ambientale declinata nelle attività turistiche, riportando dati, studi e testimonianze. “Una bella occasione

per i nostri ragazzi di capire un po’ meglio come sono organizzate le strutture aziendali in campo turistico e quali sono le competenze necessa-rie per un loro eventuale inserimento lavorativo”, ha dichiarato alessan-dra Baroni a nome del personale docente presente all’incontro. “Un esperimento da proseguire, quello del work-shop tematico, che aveva-mo pensato come full-immersion con testimoni qualificati del mondo imprenditoriale, proprio per stimo-lare gli studenti ad aprirsi al mondo del lavoro” è stato il commento di stefano cestari e carlo alberto medici di Lapam Carpi, organizza-tori dell’evento formativo.

il granDe regista argentino insegna che il teatro contiene la memoria Di ciò che siamo e che l’arte è vita, Bellezza e verità

gli studenti del meucci incontrano césar brie

giovedì 21 febbraio, aula magna dell’Istituto su-periore Meucci di Carpi.

I giovani non sono interessati al teatro? Cèsar Brie smentisce questo luogo comune con il suo intervento che, per due ore, cattura l’attenzione di circa 80 ragazzi, i quali non smettono di fare doman-de, fino a quando il regista china la testa in segno di resa e tutti ridono ma, prima di andarsene, si fermano ancora con lui per chiedere consigli e porgli altri interrogativi. Vogliono sfruttare appieno l’incontro con una persona speciale. Un uomo che il teatro ci costringe ad amarlo e c’insegna a capirlo. Attore, autore e regista, César Brie è nato a Buenos Aires, dove si avvicina ancora ragazzo al mondo dello spettacolo. A diciotto anni la dittatura militare lo costringe a lasciare il suo Paese e arriva in Italia, dove nel 1975 a Milano dà vita al collettivo Tupac Amaru, avviando una ricerca tea-trale che lo porterà più tardi in Da-nimarca a collaborare con Eugenio Barba nel prestigioso Odin Teatret. Nel 1991, tornato in America lati-na, fonderà in Bolivia il suo gruppo storico, il Teatro de los Andes, con cui realizza capolavori come Iliade (2000), Dentro un sole giallo (2004), Otra vez Marcelo (2006),

Odissea (2009), sino al recente Karamazov, liberamente tratto da I fratelli Karamazov di Dostoevskij. Lo spettacolo è frutto di un labo-ratorio di sei mesi con un gruppo di otto giovani attori che, a partire

dal 2012, sono stati in tournée in varie città d’Italia e dell’America latina, tornando, a distanza di un anno dall’esordio al Teatro del-le Passioni di Modena, dove la settimana scorsa è stato accolto

calorosamente dagli stessi ragazzi che hanno partecipato all’incontro con l’autore, regista e protagonista. Brie parla dello spirito che anima l’opera di Dostoevskij, si sofferma sul carattere polifonico del roman-

zo, sulla capacità dello scrittore di ascoltare le ragioni di ognuno, anche quelle che non condivide. Questo stesso spirito pervade lo spettacolo di Brie. I ragazzi resta-no colpiti quando parla del teatro come possibilità per l’uomo di fissare gli eventi, come gli incontri, gli sguardi, le parole scambiate, le emozioni provate, che amiamo rivi-vere raccontandoli. Ciò che appar-tiene a un istante acquista così una durata, diventa riflessione sull’ac-caduto, tentativo di comprenderlo poiché, suggerisce il regista, “la vita va a velocità elevata e abbia-mo bisogno di ricordare”. Il teatro contiene quindi la memoria di ciò che siamo, la immortala, ci permet-te di rivederci, di riconoscerci. Le domande incalzano e César raccon-ta frammenti della sua vita, intensa e appassionante come un romanzo. Suggerisce letture. Opera teatrale preferita? Zio Vania di Cechov. Scrittore italiano? Beppe Feno-glio, ma anche Manzoni, Dante… Progetti per il futuro? Un lavoro su Simone Weil. Messaggio da conservare? Credere nell’umanità, nella compassione e nella giustizia e affermarle con forza attraverso le proprie scelte di vita. E, ancora, credere nell’arte, che è tale solo se contiene bellezza e verità.

riutilizzanDo i materiali messi a Disposizione gratuitamente Dal titolare Dell’azienDa essent-ial, alBano ghizzoni, le stuDentesse Del vallauri, coorDinate Dalla stilista lorena incerti e Dalla professoressa silvana passarelli, stanno creanDo capi Di aBBigliamento Di eco-Design

abiti di carta al VallauriA

Carpi, da qualche set-timana, sono nate 20 nuove ‘stiliste’. Sono le

ragazze che frequentano la quarta dell’indirizzo Abbigliamento e moda dell’Istituto professionale Vallauri. Se alla creatività si ag-giunge l’attenzione al risparmio e al riciclo, le ore di lezione volano senza neppure accorgersene. Compito delle studentesse, infat-ti, è la creazione di outfit a partire da materiali di recupero. Non si tratta però della ‘solita’ plastica, bensì di cotone rigenerato e ma-teriali derivati dalla cellulosa, tra i quali anche uno idrorepellente con un lato cerato che ne garan-tisce l’impermeabilità. Tramite un sapiente ri-utilizzo di carta riciclata, scarti di lavorazioni e giacenze di materie prime è nata una fibra cellulosica che sembra carta, ma è lavabile come la stof-fa. Tessuti, questi, che l’azienda carpigiana Essent-ial ha unito a oggetti di design, dando vita a vere e proprie linee di accessori per la casa e il tempo libero. Pro-dotti che combinano la versatilità della carta alla resistenza del tessuto, lo stile alla creatività. Il progetto che ha coinvolto le venti giovani nasce dalla voglia di applicare il concept di Essent-ial alla moda: ‘riutilizzando’ i materiali – messi a disposizione

gratuitamen-te dal titolare dell’azienda, Albano Ghizzo-ni - le ragazze, coordinate dalla stilista Lorena Incerti e dalla professoressa Silvana Pas-sarelli, stanno creando capi

di abbigliamento. “La nostra filosofia è sempre stata riassumi-bile nello slogan ‘dal riutilizzo all’utilizzo’ – spiega Ghizzoni - e questa ci è sembrata un’ottima occasione per mettere in pratica il nostro leit-motiv”. In effetti, gli abiti cuciti a taglio vivo dalle ragazze sono capi di modellistica ben strutturati - gonne, corpetti,

capispalla tecnici – caratteriz-zati dall’effetto patchwork, ma soprattutto indossabili e vendi-bili. “Oltre all’aspetto formativo per gli studenti, impegnati dalla ricerca e ideazione dello schizzo all’assemblaggio, fino alla pro-gettazione e cucitura del campio-ne – spiegano Lorena e Silvana - la peculiarità del progetto sta nel

dare l’opportunità all’abbigliamento di svilupparsi con materiali mai usati, fornendo stimoli e idee nuove per un prodotto di nicchia che po-trebbe trovare, in futuro e in seguito a perfezionamenti, un reale sbocco sul mercato”. Terminata la fase di lavorazione, i capi di eco-design saranno poi esposti in una mostra.

Marcello Marchesini

Albano Ghizzoni

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701.03.2013 n° 08

i ragazzi sono sempre piÚ connessi e proteggerli Dalle insiDie Della rete è Diventato inDispensaBile come ha spiegato lo psicologo eD eDucatore maurizio iengo

adolescenti vittime delle cyber insidies

tando alle ultime ricerche, oltre il 90% degli adolescenti in

Italia è utente di Internet, il 98% dichiara di avere un profilo Facebook e oltre il 50% dei giovanissimi utenti della Rete si connette almeno una volta al gior-no. “Internet - ha spiegato lo psicologo ed educatore Maurizio Iengo, nel corso della serata di mercoledì 20 febbraio, organizzata dal gruppo Agesci Carpi presso l’Oratorio Eden - ormai rappresenta per gli adolescenti una piattaforma di esperienze irrinunciabi-le. Ci si connette per tenersi in contatto con amici e conoscenti, per cercare informazioni e studiare. Le nuove tecnologie offro-no a chi ne fa uso grandi opportunità, soprattutto nel campo comunicativo-relazionale, ma, allo stesso tempo, espongono i gio-vani utenti a nuovi rischi se ne viene fatto un uso distorto o improprio, per colpire intenzionalmente persone indifese e arrecare danno alla loro reputazio-

ne. I ragazzi, sempre più di frequente, manifestano dipendenza da Internet e dai social network. Inoltre, spesso, utilizzano queste tecnologie in modo inade-guato, rischiando di com-mettere azioni che sfiorano l’illegalità, se non veri e propri reati, e di essere per-sino oggetto di aggressioni, prevaricazioni dirette o indirette. La notevole disin-voltura con cui i ragazzi utilizzano in particolare Facebook, pubblicando im-magini e video privati con

estrema facilità, conceden-do l’amicizia virtuale an-che a perfetti sconosciuti, e condividendo gli aspetti più privati della propria vita su una piattaforma pubblica virtuale è davvero allarmante”. L’esperto ha parlato anche degli effetti delle tecnologie audio-visive sugli adolescenti, portando il caso di alcuni video della celebre can-tante statunitense Britney Spears. “Videoclip e videogiochi - ha proseguito il dottor Iengo - esercitano

spesso cattiva influenza sui ragazzi trasmettendo signi-ficati devianti e incitando a comportamenti volgari e violenti come quelli esibiti nel video Criminal di Brit-ney Spears, in cui la nota pop star veste i panni di una delinquente e brandisce una pistola che, seppur giocat-tolo, viene esibita con gran-de naturalezza, veicolando

un messaggio che può rivelarsi alquanto perico-loso per le giovani menti. Contenuti ancor più peri-colosi nel video musicale Die Young di Kesha che è stato censurato in quanto colmo di simboli masso-nici e satanici, nonché di inequivocabili riferimenti sessuali. Lo stesso testo, in

cui viene ripetuta più e più volte la frase “moriremo giovani”, è stato censurato dalle radio americane il giorno dopo la strage nella scuola del Connecticut dove furono uccisi da uno squilibrato 22 bambini. Si tratta di video che vengono guardati prevalentemente da teen-ager e, pertanto, è davvero importante pre-

venire all’origine la diffu-sione di certi messaggi e se ciò non fosse possibile, proteggere i nostri figli dalla visione e dall’ascolto di contenuti diseducativi”. Sempre più frequenti sono anche i fenomeni di cyber bullismo, ovvero atti di bullismo e molestia che vengono perpetrati attra-verso i mezzi elettronici, in cui con un clic “il bul-lo” può far circolare foto spiacevoli di un coetaneo, offenderlo pubblicamen-te e persino minacciarlo con gravi conseguenze psicologiche e sociali per la vittima in questione. “I divieti servono a poco - ha concluso Iengo - per proteggere i nostri figli dai rischi della Rete sono necessari più dialogo ed empatia. Ascoltare i ragaz-zi, immedesimarsi nelle loro situazioni, imparare i meccanismi della Rete e come funzionano emozioni e reazioni in questo mondo, rappresenta l’unico modo per star loro davvero vicino e aiutarli a crescere”.

Chiara Sorrentino

Serena Maccaferri

In piedi Francesca Pellegrini e Monica Lugli

l’energia femminile pervaDe carpi grazie al progetto ca’ Delle fate, patrocinato Dal comune

alla scoperta della casa delle fate

In un periodo storico particolarmente difficile e precario, in cui il senso

di comunità diventa ancor più importante per ciascuno di noi, un gruppo di operato-ri e ricercatori olistici vuole dare spazio alle energie intuitive e spirituali, alla consapevolezza e all’ac-coglienza, tipiche qualità femminili che, però, sempre più spesso, sono rintraccia-bili anche negli uomini.“Cà delle fate è il nome che abbiamo scelto per il nostro progetto - ha spiegato Sere-na Maccaferri, ricercatrice - l’idea iniziale è stata di Monica Lugli, presidente dell’associazione Sorgen-te di Vita, ma l’abbiamo accolta subito con grande

entusiasmo. La figura della fata, infatti, ci rappresenta molto, per il suo essere a metà strada tra l’umano e il magico, tra una creatura riflessiva e protesa verso il bene comune. La casa, poi, è per antonomasia il luogo in cui ci si sente liberi di espri-mersi e aprirsi completa-mente, in cui si condividono esperienze, emozioni, in cui ci si aiuta vicendevolmente, e dove ci si sente protetti e amati”. “L’archetipo della fata - ha precisato France-sca Pellegrini, psico-corpo terapeuta che da più di trent’anni conduce gruppi e segue percorsi individuali di evoluzione, salute e benes-sere in regione, e che sarà ospite del primo semestre di

attività di Cà delle Fate - è positivamente diffuso tra le persone. Nell’immagine della fata sono rintraccia-bili molti stati mentali che noi condividiamo appieno: la serenità, l’apertura al prossimo, la benevolenza e

l’altruismo, oltre all’atteg-giamento di aggregazione e condivisione che contraddi-stingue le fate, che tutti noi, sin da bambini, immaginia-mo si ritrovino insieme in qualche bosco incantato”. “Anche gli uomini possono

essere delle ‘fate’ - ha sot-tolineato Serena - ciascun uomo ha dentro di sé delle forze femminili, così come ogni donna serba anche della caratteristiche maschi-li. Pertanto, il prendersi cura di sé e degli altri, e dedicarsi del tempo tramite corsi di shiatsu, yoga, cucina e corsi per conoscersi meglio e condividere insieme eventi come gli equinozi e i sol-stizi, non sono prerogative del genere femminile bensì attitudini che anche gli uo-mini tendono a manifestare. Gli incontri, infatti, hanno già riscontrato interesse da parte di uomini che, evidentemente, esprimono in maniera meno esplicita le proprie sensazioni, ma

hanno comunque voglia di condividerle”. Oltre a Serena Maccaferri e Mo-nica Lugli, gli altri promo-tori di Cà delle Fate sono Adelgunde Müller, Nadia Melli, Enrica Campi e Marco Guerzoni che pro-pongono un ricco calendario di iniziative e incontri, tra i quali quelli legati alla Ruota dell’Anno, alle Meditazioni, a scambi Reiki e approfon-dimenti Shiatsu. “A volte - hanno confermato i promotori del progetto, patrocinato dal Comune di Carpi - basta ritrovarsi nello stesso luogo per riscoprire i ritmi personali e come risuonano negli altri e nella Natura”.

Chiara Sorrentino

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L’ideaL - mentesovvertii l’ordine costituitoDerisi il padrone destituitoricalcai i passi di quanti fecerodi “libertà”principio dovuto, assolutosolcati i campiintrisi del sanguegelati al ventodell’ultima estateora per controriconto i segni incisi decisiche disegnai poi sul corpocome ultimo gridoad un ideale distortolanciai il mio cervellonel vuoto infinitodecisa ad odiareil mio mondo tradito.

Testo scritto all’interno del Laboratorio - Primo premio del

Concorso “Dal Disagio alla Poesia 2012” di Arezzo

chiudono gli ospedali psichiatrici

la legge 9/2012 ha decretato che, dal 1° febbraio 2013, doveva concludersi il proces-

so di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e che, entro il 31 marzo 2013, sei OPG in Italia avrebbero dovuto chiudere. Dal 31 marzo quindi, le misure di sicurezza rivolte a persone con patologie psi-chiatriche non dovranno più essere eseguite all’interno degli attuali OPG ma solo ed esclusivamente all’inter-no delle strutture sanitarie. In questi giorni si discute, su più fronti, sulle modalità di attuazione del decreto.

se chiuDono Gli opG, scompariranno i “malati”?

Il nostro gruppo di lavoro riflette su quanto sta accadendo, pur non avendo elementi sufficienti per valutare e giudicare appieno.

“Nelle strutture denominate OPG vi sono persone detenute che hanno commesso reati gravi ma alle quali sono anche diagno-sticate patologie psichiatriche. Se chiudono gli OPG, assistere-mo a un dramma nel dramma oppure sarà l’inizio davvero di nuovi progetti riabilitativi? Come potranno essere seguite queste persone? Da chi?C’è poi da porsi un’altra doman-da. Alcune di queste persone saranno reintrodotte nelle ‘tradizionali’ strutture peniten-ziarie, all’interno delle quali sono

costanti ansie e tensioni? Come sarà possibile la convivenza con chi soffre veramente di turbe psichiche patologiche? Ma altro noi non possiamo fare, se non stare a guardare …”.

“Convinta che la 180, la leg-ge Basaglia, sia stato un atto necessario, anzi imprescindibile, resto dell’idea che però non sono sempre seguiti gli interventi necessari a favorire l’inserimento dignitoso di quanti, internati per anni, decenni, si ritrovarono dall’oggi al domani ‘liberi’, senza avere gli strumenti necessari per gestire una libertà che divenne poi, per incuria, disinteresse e in-capacità di gestione dell’accom-pagnamento al recupero delle autonomie, impossibile. La questione della chiusura degli OPG rischia, a mio parere, di

divenire un disastro annunciato; anche perché, se proprio voglia-mo forzare il paragone, negli ospedali psichiatrici, nei mani-comi, finivano per essere spesso internate persone che, anche a fronte di una malattia psichiatri-ca, avevano comunque manife-stazioni di follia non violenta.Negli OPG però venivano inter-nate anche persone che, per pa-tologie o per manifesta crudeltà mentale, avevano compiuto atti e crimini di una violenza tale da non poter condividere/scontare la pena con detenuti comuni e neppure con detenuti sottoposti a regime di alta sorveglianza. A costoro cosa si prospetta dopo la chiusura degli OPG, fermo restando che, oltre a richiedere una sorveglianza particolare, hanno anche bisogno di cure comprensive a volte di conteni-menti fisici forzati?

Le domande che mi pongo sono: perché ma, soprattutto, come mettere in pratica la chiusura degli OPG e qui mi riferisco alla carenza di personale, di strutture adeguate, ai vari problemi giu-diziari e a una difficoltosa base prospettica di limitati orizzonti in tema di applicazione di pene alternative …”.

a chi volesse partecipare con pensieri, articoli o lettere a que-

sta rubrica: [email protected]

il gruppo di lavoro della sezione femminile della casa circonda-

riale s. anna di modena (dal progetto di laboratorio

espressivo d’arte e di Danzamovimentoterapia proposto e realizzato da

arservizi di carpi e promosso dall’associazione Gruppo carcere-città di modena)

al via un servizio gratuito Di consegna a Domicilio Di farmaci, grazie all’accorDo sottoscritto Da feDerfarma, comune Di carpi e croce rossa comitato Di carpi. il servizio è Destinato aD anziani e persone in Difficoltà

con prontofarmaco medicinali a domicilio gratuitamente

“Nasciamo come soccorritori ma vogliamo che il Comi-tato di Carpi della Croce

Rossa Italiana risponda sempre più ai bisogni della cittadinanza, soprattutto in questo momento di forte crisi”, spiega il presi-dente dell’associazione locale, Massimo Re. Spinti da questo desiderio di rinnovamento, in Cri è nata l’idea di dar vita a Pron-tofarmaco, un servizio prezioso (reso possibile grazie all’accordo siglato insieme a Federfarma Modena e Comune di Carpi) che prevede la consegna ad anziani, malati o persone momentanea-mente impossibilitate a lasciare la propria abitazione, dei farmaci a domicilio e l’assistenza in alcu-ne piccole pratiche burocratiche come ad esempio la prenotazione di esami specialistici. Su richie-sta dei cittadini, i volontari delle Croce Rossa si faranno carico di queste commissioni, recandosi presso le abitazioni per ritirare la documentazione necessaria, con la quale poi presentarsi in farma-cia e svolgere l’operazione. Piena l’adesione delle farmacie carpi-giane al progetto decollato il 1° marzo, come sottolinea Silvana Casale, presidente di Federfarma Modena. “L’assistenza sanitaria ai cittadini è da sempre un aspetto prioritario del nostro lavoro che va ben oltre la semplice dispensazio-ne di medicinali. Ogni farmacia infatti, costituisce un presidio fondamentale per la salute di tutti, offrendo un prezioso servizio di prossimità, a due passi da casa. Con Prontofarmaco, le farmacie

del territorio si sono messe in rete e grazie al sostegno del Comune e al lavoro dei volontari, il servizio di consegna a domicilio (farmaci di prescrizione e automedicazio-ne, materiali sanitari, alimenti per neonati e prodotti per la prima infanzia, oltre alla possibilità di prenotare esami e visite speciali-stiche) sarà garantito, trasparente

e gratuito. Una collaborazione vir-tuosa che consentirà a coloro che non possono recarsi direttamente in farmacia, di godere comunque del proprio diritto alla salute”.“Per l’ennesima volta – ha aggiun-to Alberto Bellelli, assessore alle Politiche sociali e sanitarie del Comune di Carpi – il volontariato carpigiano, partendo dai bisogni

concreti delle famiglie, ha dimo-strato d’esser capace di offrire risposte efficaci. Prontofarmaco è un bellissimo esempio di sus-sidiarietà: tra pubblico, privato e mondo dell’associazionismo. Il coinvolgimento delle farmacie infatti dà il senso di uno sforzo che coinvolge tutti i soggetti in campo, in un percorso integrato, confer-

mando che ormai questa è la sola modalità capace di dare risposte concrete per la collettività”.

Jessica Bianchi

come funziona1 - La Croce Rossa riceve la richiesta di servizio (numero di telefono: 059 654463).

2 - Il volontario incaricato si reca presso l’abitazione del cittadino e ritira la documentazione necessaria (tessera sanitaria, eventuale prescri-zione medica o ricetta, autocertifi-cazione del reddito) e la somma di denaro per lo svolgimento dell’ope-razione richiesta.

3 - Il farmacista provvede alla dispensazione di quanto richiesto, il volontario consegna il medicinale accompagnato da scontrino fiscale, rilasciando una ricevuta che certifica lo svolgimento della prestazione.

4 - I volontari svolgeranno i compiti richiesti entro 24 ore dalla telefonata ricevuta.

5 - Il primo riferimento sarà la farmacia di turno continuato 24 ore, secondo la rotazione settimanale di riferimento. Qualora il prodotto non fosse disponibile, la scelta ricadrà sulla farmacia più prossima all’abita-zione del richiedente.

Alberto Bellelli, Massimo Re e Silvana Casaleinsieme ad alcuni volontari della Cri di Carpi

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Carlo Zini

anche cmB non sfugge alla crisi: “Dovremo misurarci con un calo Del giro D’affari e una riDuzione Degli utili”, ha affermato il presiDente, carlo zini.

“La situazione è drammatica”contratto Di soliDarietà scattato nella seDe Di carpi per 140 impiegati mentre sono 90 gli operai in cassa integrazione.

Le previsioni di cmb sul 2013

nel 2013 cmb si propone di mantenere un giro d’affari intorno ai 540 milioni di

euro, con un utile di 7 milioni al lordo delle imposte e un patrimonio netto di 220 milioni. Il portafoglio ordini si attesterà sui 3 miliardi di euro.

“La fase che sta attraversan-do il nostro Paese è davvero drammatica. Confido in un

nuovo governo durevole e capace di produrre maggiori posti di lavo-ro e crescita, poiché non vi è nulla di peggio dell’ingovernabilità. Tornare alle urne a ottobre sarebbe gravissimo per tutti”. Lapidarie le parole del presidente di Cmb, Carlo Zini, nel commentare il crollo del 30% degli investimenti nel settore costruzioni, dal 2008 a oggi. Crollo che, ovviamen-te, non risparmia nè fatturato nè, tantomeno, l’occupazione: “innegabile che la nostra coope-rativa dovrà misurarsi nel 2013 e negli anni avvenire con un calo del giro d’affari e una riduzione degli utili”. L’obiettivo è - e sarà - quello di preservare l’equilibrio patrimoniale e finanziario, oltre a salvaguardare il lavoro di soci e dipendenti, perchè Cmb non è cer-tamente immune alla crisi. “Dal 2008, - prosegue Zini - tra man-cate assunzioni e pensionamenti non rimpiazzati, sono stati persi circa 150 posti di lavoro. Il Paese è pressoché bloccato e, a fronte di un giro d’affari in progressiva discesa, purtroppo, anche i numeri dell’organico sono in diminuzio-ne”. Organico che, lo ricordiamo, ammonta a circa 850 unità, di cui 750 direttamente in carico a Cmb (400 tra impiegati e dirigenti e 350 operai) e altre 100 facenti rife-rimento alle società del gruppo. Attivati due contratti di solidarietà per le sedi di Carpi e Roma, che coinvolgono complessivamente

Al termine di tali ammortizzatori sociali, in scadenza nel settembre 2013, sarà valutata la possibilità di un eventuale rinnovo. Per alcuni operai invece, lo strumento scelto è quello della cassa integrazione: sono 90 a Carpi e 50 a Roma. Gli orizzonti futuri non sono rosei e la politica dovrà fare la propria parte, a partire dalla Regione, la quale dovrà “cercare di snellire la burocrazia nel percorso legato alla ricostruzione post sisma e

spingere affinché vengano elimi-nati o perlomeno allentati i patti di stabilità per rilanciare l’economia, la realizzazione di grandi opere e mettere le pubbliche ammini-strazioni nelle condizione di poter pagare i propri committenti in tempi consoni (oggi vi sono enti che pagano dopo oltre due anni di distanza dalla fine lavori e privati che vantano crediti mai onora-ti)”. Calano i bandi pubblici, il mercato immobiliare è in caduta libera e l’accesso al credito è a

dir poco “stressante”, commen-ta Zini. E allora, quali strategie intende adottare Cmb per resistere e non affogare? L’aggiornamento del Piano per il 2013 prevede la valorizzazione di quei settori nei quali la cooperativa manifesta una riconosciuta leadership di merca-to, ovvero edilizia, infrastrutture e immobiliare. “Ci concentreremo - conclude il presidente della cooperativa - sull’estensione della presenza nel mercato estero (al momento sono attivi i cantieri per il tratto auto-stradale Ivanja Reka e Southern Roads a Zagabria, in Croazia, e per i viadotti ferroviari Lahlou - Rharifa in Marocco, entrambi realizzati dalla società Eureca International che associa Cmb e Unieco), sulla diversificazione delle attività e sulla crescita del volume d’affari nelle concessioni in ambito ospedaliero e autostra-dale”. Ma per salvaguardare la cooperativa sarà fondamentale vincere anche un’altra scommes-sa, quella di riuscire ad attivare percorsi di ristrutturazione tesi all’aggregazione con altri sogget-ti, per potersi così presentare sem-pre più forti sul mercato globale.

Jessica Bianchi

“Dal 2008 a oggi tra mancate assunzioni e

pensionamenti non rimpiazzati, sono stati persi circa 150 posti di lavoro”.

170 impiegati (di cui 140 a Car-pi) il cui orario di lavoro è stato ridotto del 20%, con una contra-zione degli stipendi di circa il 5%.

A 140 impiegati è stato ridotto l’orario di lavoro

del 20% con un calo degli stipendi del 5% e 90 operai sono in cassa integrazione.

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10 01.03.2013 n° 08

inizieranno tra qualche settimana i primi lavori di recupero del teatro comunale di carpi, danneggiato dal terremoto

oltre 1 milione di euro per il recupero del comunale

inizieranno tra qualche setti-mana i primi

lavori di recupero del teatro co-munale di Carpi, ferito dalle scosse di terremoto del maggio scorso e seriamente danneggiato, tanto da essere inagi-bile da allora, a causa del cedimento di una trave di legno della copertura, con conseguenti infiltrazioni di acqua nel sottotetto che sono state evitate con un primo intervento ‘tampone’. Si tratterà di interventi di ripristino e di miglioramento strutturale sismico che dureranno, si prevede, almeno 8-9 mesi, con un co-sto complessivo di 1.048.180 euro, come indicato nella delibera approvata dalla Giunta comunale lunedì 18 febbraio. L’intervento sarà finanziato in gran parte da fondi regionali nell’ambito della ricostruzione post terremoto ma anche grazie a 58mila euro pro-venienti dalle tante donazioni giunte al Comune nei mesi scorsi. I lavori riguarderanno la riparazione di archi e volte decorati e non, interventi sulle coperture e sulle capriate, il consolidamento del piano sottotetto e delle voltine del palcoscenico, la riparazione/consolidamento dell’arco antistante il loggione, e ancora la riparazione/rinforzo della parete posteriore dell’edificio, e incate-namenti trasversali nella zona palcoscenico. Le tecniche adottate saranno tali da minimizzare l’invasività e consentire, per quanto possibile, la reversibilità dell’intervento; tecnologie e materiali impiegati saranno compatibili, sulla base delle attuali conoscenze e cultura tecnica, con le caratteristiche del bene storico, ovvia-mente tutelato dalla Soprintendenza. A giorni verrà pubblicato il bando di gara che darà il via alle operazioni di recupero. Il progetto è stato redatto dal settore restauro e conservazione del patrimonio immobiliare artistico e storico del comune a firma dell’architetto Giovanni Gnoli, dei progettisti Gherar-do trombetti e nicola cosentino, dei collaboratori maurizio Benetti, riccardo Gallerani e stefano Dondi: per il coordina-mento della sicurezza infine dall’ingegner matteo martiniello.

sIsmA e rIcOsTruzIONe

ai danni si continuano ad aggiungere una beffa dietro l’altra.

Quella degli sfollati carpi-giani - se qualcuno lo avesse dimenticato ci sono ancora circa 1.000 cittadini con una casa inagibile, erano 4.500 dopo il sisma - è una vera e propria odissea, consumata, tra l’altro, in piena solitudi-ne. All’ostinato silenzio dei media nazionali sul terre-moto in Emilia, si aggiunge infatti una generalizzata mancanza di sensibilità anche da parte di quegli enti che, giorno dopo giorno, operano nei comuni terre-motati. L’ultimo esempio ce lo segnala un cittadino, la cui unica “colpa”, sarebbe stata quella di aver dimenticato di sincerarsi che il proprio medico di famiglia (peraltro già recatosi al nuovo indiriz-zo della famiglia per una vi-sita) avesse cambiato il suo domicilio, inagibile dopo il terremoto. Risultato? Il me-dico fiscale non ha trovato in casa l’uomo perchè l’ac-certamento è stato fatto al

gli sfollati che non hanno informato il proprio meDico Del camBio Di inDirizzo e si sono ammalati, rischiano, Qualora ricevessero una visita fiscale, Di risultare assenti ingiustificati. ma Di chi è la colpa?

L’inps non perdona... vecchio indirizzo e ora, a un paio di mesi dall’accaduto, il nostro concittadino, in quan-to “latitante” al momento della verifica, si è visto reca-pitare a casa una lettera nella quale lo si avverte che gli saranno trattenuti sei giorni di retribuzione in busta paga. Lettera che giunge come un fulmine a ciel sereno dal momento che il medico dell’Inps non ha lasciato alcun verbale che testimo-niasse il suo passaggio (che abbia avuto timore a varcare il cordone bianco e rosso che circonda la palazzina?). “L’Inps - ci spiegano dal patronato Inca della Cgil - dopo il sisma aveva sospeso le visite fiscali fino alla fine di luglio. Chi, dopo quella data, non ha provveduto a informare il proprio medico del cambio di indirizzo, e si è ammalato rischia, qualora ricevesse una visita fiscale, di risultare assente ingiustificato”. E allora che fare? E’ praticabile la strada del ricorso? “Ne abbiamo già fatti un paio, ma sono

stati bocciati. L’Inps dice che l’errore è dei cittadini, non suo”. Quindi, ricapito-lando, nemmeno di fronte a un evento (stra)ordinario come il terremoto di maggio, l’Inps chiude un occhio e si mette una mano sul cuore per andare incontro agli sfol-lati. Cittadini che, in un sol istante, si sono trovati senza un tetto sopra la testa e privi di informazioni chiare sul da farsi. Cittadini che, in piena autonomia, hanno cercato un’abitazione temporanea in affitto, fatto staccare tutte le utenze e fatto le opportune volture, comunicato che non avrebbero ottemperato al pa-gamento di canoni o abbona-menti televisivi poiché non più in possesso di una Tv, pagato il servizio Seguimi per ricevere la propria posta nella nuova casa, avvertito il proprio datore di lavoro della nuova sistemazione e chi più ne ha, più ne metta! Parallelamente hanno se-guito la macabra danza delle nebulose ordinanze regio-nali per capire quale destino

sarebbe spettato alla propria casa, hanno pagato tecnici e ingegneri per puntellare la propria abitazione prima e per farsi fare un progetto di ripristino dopo... E intanto, tassa dopo tassa, spesa dopo spesa, il tempo continua a passare! Sostanzialmente abbandonati a se stessi, molti hanno dimenticato di assicurarsi che il proprio medico avesse cambiato il loro domicilio. Come sor-prendersi? C’è da chiedersi come siano riusciti a ricor-dare tutto il resto e a mante-nere i nervi saldi malgrado la gravità della situazione e lo stato di incertezza in cui vivono da quasi un anno... Ciò che resta inspiegabile - e a dir poco inqualificabile - è come mai enti e istituzio-ni non si siano nemmeno degnati di avvertire, con tempismo e puntualità, la cittadinanza sul da farsi. E intanto gli sfollati scontano la leggerezza di chi avrebbe perlomeno dovuto degnarsi di dir loro cosa fare.

Jessica Bianchi

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1101.03.2013 n° 08

L’Angolo di Cesare Pradellaterremotati al voto: tra rabbia e sfiducia

“I politici ci hanno sempre snobbati, fi-guriamoci ora dopo il

voto”. Tra Carpi, Rovereto, Novi, Cavezzo, Mirandola e Finale, il leit motiv è sempre lo stesso. “Siamo andati a votare per fare il nostro do-vere ma siamo consapevoli di essere stati dimenticati da Regione e Stato. Figuriamo-ci dopo le elezioni... Nessu-no si ricorderà più di noi e così siamo stati facili profeti quando affermavamo che le promesse dei nostri ammi-nistratori, dei parlamentari e dei ministri venuti in visita ‘elettorale’ nei nostri Comuni, erano appunto solo promesse, tanto non costa-vano nulla”.La rabbia e la delusione dei terremotati ancora costretti fuori casa, in abitazioni di fortuna, in albergo od ospiti di amici e parenti, sono grandi.“Ci hanno pure chiesto di pagare le tasse, mentre non sono ancora arrivati i contri-

buti promessi e le pratiche burocratiche per ottenerli sono lunghe e complesse. Molti di noi sono andati anche a protestare sotto le finestre del presidente della Regione Vasco Errani a Bologna, per sollecitare quello che anche il capo del Governo aveva chiesto: far presto e snellire le pratiche per sbloccare i fondi della

Comunità Europea fermi in banca e che non ci vengono dati. Ma intanto noi impren-ditori siamo stati lasciati soli dal presidente della Regione e dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, dopo esse-re venuto a Mirandola, si è dimenticato di noi persino nel suo messaggio di fine anno. E così a nove mesi dal

terremoto che ha danneg-giato 30mila abitazioni e 10mila capannoni industria-li – dice un imprenditore della Bassa – sono state presentate 1.400 domande di contributo alla Cassa de-positi e prestiti, ma ne sono state accolte solo 140 per la casa e 17 per le imprese. Ridicolo”.e allora cosa intendete

fare? “Noi chiediamo per l’en-nesima volta la proroga dei termini per la presentazione delle domande di contri-buto, la semplificazione delle pratiche da parte della Regione, l’adeguamento del prezziario ai costi reali delle opere e le proroghe fiscali come concesso all’Aquila, altrimenti il declino econo-mico della Bassa, già inizia-to con la crisi economica, sarà inesorabile”.E pensare che 200 terre-motati danneggiati erano andati da Errani a Bologna il 18 febbraio per protestare contro ritardi e lungaggini, per dire che non ne pote-vano più dei soliti discorsi dei politici e dei sindaci, che volevano fatti concreti e non solo vuote parole. Ma

a loro sono giunte esclusi-vamente risposte negative su tutta la linea: no alla no tax area, nessun impegno con Equitalia per bloccare le sanzioni per chi non è riuscito a pagare le tasse di dicembre, no alla creazione di una zona franca di cinque anni, no alla sburocratizza-zione delle pratiche, no al riconoscimento delle case di tipo A fino a 20mila euro, no alla revisione delle rendite catastali...“E’ la burocrazia che ci impedisce di ripartire eco-nomicamente ed è la stessa nostra burocrazia, quella dei regolamenti regionali che ancora nessuno ha cambiato, che ha creato una situazione insostenibile”, conclude amaramente il nostro interlocutore.

venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 marzo il comitato chernobyl di carpi, novi e soliera sarà presente in vari punti della città per raccogliere fondi a favore del progetto rugiada e ad azioni di sostegno destinate ai ragazzi delle scuole di novi e rovereto colpite dal sisma di maggio

una primula per chernobyluna Primula per

Chernobyl è sicu-ramente l’iniziativa

di raccolta fondi più nota del comitato chernobyl di carpi, novi e soliera. Un momento che oltre a rappresentare un contribu-to economico importante, consente all’associazione di arrivare al cuore della gente, facendosi conoscere a un alto numero di persone. L’appuntamento annua-le con Una primula per

Chernobyl torna venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 marzo quando saranno allestiti circa 40 banchetti di distribuzione di primule in piazze, supermercati e par-rocchie nei Comuni

di Carpi, Novi e Soliera, gra-zie all’impegno di oltre 150 volontari. “Anche quest’an-no - spiega il presidente luciano Barbieri - grazie al contributo di tutti, i nostri sforzi saranno finalizzati al finanziamento del Progetto Rugiada (che consiste in un periodo di risanamento

di circa un mese presso un centro specializzato in Bielorussa, per 30 bambini, provenienti dalle regioni più contaminate, del loro Paese, dove le conseguenze dell’in-cidente alla centrale nuclea-re di Chernobyl regolano la vita quotidiana di tantissima gente sia dal punto di vista sanitario che economico) e a progetti destinati ai ragazzi delle scuole di novi e ro-vereto colpite dal sisma del maggio scorso”.

il pronto soccorso emotivoVorrei che ti mettessi in una posizione comoda. Se sei seduto su una sedia, puoi

posizionarti al centro, raddrizzare la schiena e appoggiare i piedi al pavimento. Ora vorrei che tu portassi alla mente una situazione con la quale stai lottando. Prenditi qualche istante per riflettere su ciò che ti aspettavi e ciò che è acca-duto: ricorda gli eventi, come ti hanno coinvolto e immagina come potrebbero coinvolgerti nel futuro. Registra quali emozioni e pensieri ti provoca. Scegli una delle tue mani e immagina che sia quella di una persona gentile e premurosa. Porta questa mano, lentamente sulla parte del corpo in cui senti maggior dolore. Può darsi che tu senta più dolore nel petto o nella testa, nel collo o nello stomaco. Dovunque sia più intenso, posa la mano in quel punto. (Se ti senti stordito, appoggia la mano nel punto in cui percepisci più intorpidimento. Se non senti né dolore né stordimen-to, appoggia semplicemente la

mano al centro del tuo petto).Consenti alla tua mano di rimanere lì, leggermente e gentilmente. Sen-

ti il suo contatto con la pelle o coi vestiti. E nota come il tepore fluisca dalla tua mano al resto del corpo.

Immagina che il tuo corpo allenti la sua morsa attorno a questo dolore: il corpo si distende, il dolore si allen-ta. Se ti senti intoripidito, allora fai spazio a questo senso di torpore. (E se non stai provando né dolore, né intorpidimento, allora immaginalo nel modo che preferisci. Ad esempio puoi pensare che, in un certo senso, il tuo cuore si ‘apra’). Trattieni il tuo dolore o il tuo torpore con delicatezza, come se avessi in braccio un bambino che piange, un cucciolo che soffre o un’inestimabile opera d’arte.Fallo come se stessi abbrac-ciando qualcuno a cui tieni particolarmente. Lascia

che la gentilezza fluisca dalle tue dita al tuo corpo. Ora usa entrambe le mani, posane una sul petto e l’altra sullo stoma-co. Lascia che restino appog-giate lì, con delicatezza, e ‘tieni’ te stesso gentilmente. Resta seduto in questa posizio-ne per tutto il tempo che vuoi, creando un senso di connessione e prendendoti cura di te stesso, dandoti consolazione e sollievo.Continua a dedicarti a questa pratica per un po’, o comunque per tutto il tempo che desideri: cinque secondi o cinque minuti, non ha importanza. Ciò che conta quando compi questi gesti è lo spirito di gentilezza con cui li metti in atto, non la loro durata. Generalmente questo esercizio ha un effetto cal-mante. Aiuta a mantenersi centrati nel momento presente e a portare sollievo. Perciò il mio consiglio è quello di praticarlo più volte al giorno e se per caso non ottieni beneficio, prova a farlo ancora, più e più volte. Con la ripetizione e

l’allenamento potrai trarne grande giovamento. E puoi sentirti libero di modificarlo o adattarlo: se non ti piace l’idea di appoggiare la tua mano come ho suggerito, puoi sostituire il gesto, massaggiando il tuo collo o le spalle, le tue tempie o le tue palpebre, accarezzare la tua fronte o le tue braccia. Questo semplice atto di gentilezza verso te stesso può avere un grande impat-to se lo pratichi spesso. Immaginalo come un pronto soccorso emotivo: il primissimo gesto da compiere quando stai soffrendo.

La psicologa risponde... di Serena [email protected]

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ci ho pensato su almeno mezz’ora, fissando il mio schermo bianco, il tratti-

no nero intermittente sempre lì, fermo, mentre sceglievo il tipo di carattere di scrittura che più mi aggrada. “Scrivi di quello che vuoi”. Un sogno, ma an-che un bel dilemma per chi si trova a lavorare sul primo arti-colo. Nell’oceano del “quello che voglio”, quale può essere il big fish, il pezzo grosso, la scelta migliore.Bene, dopo trenta minuti, la canna da pesca ha cominciato a tirare: cosa ci può essere di meglio che introdurre il luogo incredibile dove vivo da ormai sei anni a coloro che qui non hanno mai speso più di un mese. Perchè la “Città degli Angeli” non è comparabile a nessun altro luogo del mondo e lo dico con assoluta fermez-za, anche se del mondo non ho visto nemmeno un quarto, ancora. All’inizio è strano, dif-

ficile. Sembra di essere il pas-seggero Johnny Depp sul treno di Jim Jarmush nel film “Dead Man”, con l’unica differenza da trovare nel fatto che qui non ti senti mai fuori luogo, fin dal primo secondo. Qui, nessuno si aspetta di vedere facce simili, di sentire il proprio stesso modo di parlare, di avere il colore della pelle in comune, di condivide-re gli stessi interessi o le stesse vedute sulla religione, sulla politica, sulla vita.La Città degli Angeli è la casa di tutti. O meglio, di tutti co-loro che vogliono crearla tale. Ognuno di noi, in fin dei conti, può essere un angelo.Mettere le ali però non è opera facile. Anche gli angeli man-giano i fagioli, e allora ecco spiegata la ragione del riferi-mento cinematografico di pri-ma. Ognuno è in viaggio a Los Angeles, proviene da un luogo diverso, ha il proprio bagaglio e il proprio orologio ticchettante

che ricorda implacabile di quan-to il tempo passi più veloce di qualsiasi altra cosa misurabile. Tutti sono alla ricerca di qualco-sa, una carriera, un’ esperienza,

animali più estremi nei luoghi più improbabili, and everything in between (“e tutto il resto che sta in mezzo”). Dura sentirsi a casa in un posto così da subito. Difficile provare a volare se an-cora non si hanno le ali. Ma se non molli, se continui a lasciare lavorare l’orologio, a poco a poco, qualche piuma co-mincia a spuntare. E cominci ad apprezzare la giungla, a sentirti parte di essa; inizi a pensare che uno della tua specie mancava e ci sta proprio bene.Non manca niente a LA. Biso-gna corteggiarla, soffrirla, ac-cettarla e sì, anche detestarla alle volte; ci si deve perdere e ritrovare dentro. Proprio come l’amore di una vita. Se ne si è capaci, diventa tua.Il tutto, come nella nella pellico-la sopracitata, accompagnato dalle note degli assoli di chitarra di Neil Young.Allora, a modo tuo, cominci a volare.

L’Angelino... un carpigiano a Los Angelesdi Giacomo Giovanetti

una droga, una canzone, il nuo-vo film premio Oscar. La pro-pria considerazione, il più delle volte, passa necessariamente tramite quel “qualcosa” che il

tuo interlocutore sta cercando. E la fiducia è venduta a carissi-mo prezzo. D’altronde, questo resta pur sempre il Far West. Una giungla, dove vivono gli

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la regista presenterà, in occasione Della giornata Della Donna, il suo film troppo amore che affronta il tema Dello stalking, in sala congressi. ingresso liBero a partire Dalle 20,30

Liliana cavani a carpi per l’8 marzol

o stalking è il tema di Trop-po amore, diretto da Liliana Cavani e prodotto da Rai

Fiction e Claudia Mori per Ciao Ragazzi: il tv movie verrà pro-iettato venerdì 8 marzo, a Carpi, presso la Sala Congressi di viale Peruzzi, alle 20,30, in occasione della Giornata Internazionale del-la Donna. Presenzierà all’incon-tro, promosso da Udi, Cif, Vivere Donna e Amnesty International, la regista Liliana Cavani. La storia raccontata dalla fiction è quella di Livia (Antonia Liskova), studen-tessa universitaria e lavoratrice precaria di 28 anni, e Umberto (Massimo Poggio), docente universitario quarantenne. La loro storia d’amore si trasforma ben presto in un incubo di violen-za e ossessione, in cui Umberto attraverso un lavoro lento ma implacabile, priva la sua donna della propria identità e della sua autonomia. Dapprima minando le

sue certezze sul piano psicologico, arrivando a distruggere l’identità stessa della persona. Poi intervenendo

sul piano fisico, limitando i suoi movimenti, isolandola, allonta-nandola dagli amici, dai parenti, perfino dal lavoro, per averla completamente in suo potere.Quella che al principio sembra una semplice storia d’amore, si trasforma gradualmente nel rac-conto dell’ossessione di un cac-

ciatore che insegue la sua preda, pronto a divorarla, in un estremo gesto di amore malato. Seguirà un dibattito sul tema della violenza contro le donne e dello stalking, preceduto dalla presentazione di Francesca Brignoli, autrice del libro Liliana Cavani: ogni possi-bile viaggio. L’ingresso è libero.

Tempo Games! di Giuseppe [email protected]

Liliana Cavani

mass effect 3: shepard riuscirà a salvare la terra?

Voto Totale: 9.5Grafica: 9Audio: 9.5Giocabilità: 9.5Longevità: 9.5

Bentornati cari lettori! La nostra rubrica TempoGames! prosegue nel suo lungo

peregrinare alla ricerca del miglior titolo dell’anno appena trascorso, il 2012. Non che questi primi due mesi del 2013 siano stati avari di grandi nomi, anzi, ma siamo tutti convinti che il meglio debba ancora arrivare! L’avvento di WiiU, PS4 (prevista per Natale 2013) e la nuo-va Xbox720 (anch’essa prevista per fine anno-primi dell’anno nuovo), ci proporrà titoli di sicuro interesse, ma per questo, tireremo le somme più avanti.Dunque, per iniziare il mese di marzo col piede giusto, direi di pre-sentare subito il secondo titolo di questa miniserie dedicata ai Migliori Giochi del 2012, ovvero Mass Ef-fect 3! Disponibile in questo perio-do anche all’interno del pacchetto Antology, che comprende l’intera trilogia, il titolo EA, realizzato dai ragazzi della Bioware, è sicura-mente uno dei maggiori candidati per questo particolare premio. Epilogo di una saga che sicura-mente rimarrà per sempre, a buon

merito, tra i capolavori assoluti del mondo videoludico, Mass Effect 3, riprende il filo conduttore appena abbandonato dal suo predecessore, narrando le avventure-disavventure del Comandante Shepard, eroe controverso e massimo esperto nella lotta contro i Razziatori, antica razza alieno-meccanica che sta rapidamente estinguendo tutte le specie conosciute. L’universo di Mass Effect è immenso e governato da un Consiglio Intergalattico che ne garantisce la pacifica conviven-za, qualora possibile, gestendone alleanze e corporazioni. Nei panni di Shepard,il giocatore, in seguito a un massiccio attacco al pianeta Terra da parte dei Razziatori, dovrà convincere le varie razze, alleate e non, a sostenere la causa dei popoli terrestri ormai sfiniti da una guerra impossibile da vincere.Tra intrighi, accordi, amicizie e nuo-vi e vecchi amori, la trama fila liscia, rivelando tutta la sua duttilità inter-vallata dalle pesanti scelte del gio-

catore. Lo sparatutto in terza per-sona, ultima fatica dei ragazzi della Bioware, riprende le meccaniche del secondo capitolo, implemen-tando il sistema di combattimento, curandone i dettagli e le coperture nel migliore dei modi, inserendo nuove funzioni tattiche e l’utilizzo di svariati poteri. Sin dalle prime battute di gioco, si denota una qua-lità grafica notevole, un doppiaggio interamente in italiano di grandissi-mo impatto e un livello di realismo, davvero impressionante; un plauso particolare va fatto alla colonna sonora dai toni epici, coinvolgenti e sempre incisivi, capace di scandire magistralmente il tempo di gioco senza mai dar fastidio. Il roster dei personaggi giocabili è notevole e assolutamente vario e permettendo così al giocatore differenti scelte d’abilità e di gestione strategica in base alle proprie esigenze. Un titolo fresco, d’azione ma anche in grado di soddisfare almeno in parte, gli

amanti degli RPG, grazie alle sue meccaniche di gioco ormai famose. Caldamente consigliato, consi-derando inoltre il costo ormai per niente proibitivo del titolo, risulta essere una scelta più che azzeccata, vista la profondità della narrazione, la qualità della grafica, l’epicità della colonna sonora e l’eccellente longevità del titolo Bioware.Unica pecca, il finale poco curato e troppo “incerto”, quasi a presagire un nuovo titolo della saga subito smentito, poi parzialmente risolto con un DLC apposito uscito qualche tempo dopo. Nulla può intaccarne la maestosità. Capolavoro assoluto.

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marteDì 5 marzo, alle 21, al teatro Della rocca Di novellara, appuntamento con lo spettacolo Del carpigiano stefano cenci, Del Bene, Del male. in scena la compagnia tarDito/renDina, Dimensioni parallele teatro, con la partecipazione Di sorprenDenti ospiti oltre a un numeroso cast, sempre nuovo e preparato attraverso il laBoratorio intensivo masterpieces

La fine del mondo come non l’avreste mai immaginata...

eccessiva. Iperbolica. Carnevalesca. E’ que-sta la fine del mondo

immaginata dall’estro creativo del nostro Stefano Cenci, regista carpigiano che, dal 2002, collabora col genio di Armando Punzo, direttore artistico del Volter-raTeatro Festival e regista della Compagnia Della Fortezza di Volterra. Sulla scena del suo nuovo spet-tacolo Del Bene, Del Male (dopo il debutto allo Storchi di Modena e la replica al Camploy di Verona, Cenci lo riporta in scena martedì 5 marzo, alle 21, al Teatro della Rocca di Novellara) danzano, in un grottesco e decadente girotondo, poten-ti, vip, portaborse e soubret-te... un popolo in maschera che celebra l’ultimo capo-danno tra calici di champa-gne e camerieri in frac. In una sfarzosa sala si consu-ma il rito più antico, quello dell’apparenza. Icone kitsch che, al limite del tragico-mico, fingono, rinchiuse in ruoli prestabiliti. Un pro-getto importante, ambizio-so, “per riavvicinare l’arte alla vita”, spiega il regista nonché direttore artistico di Arti Vive Festival e Arti Vive Habitat a Soliera, uno spettacolo popolare, diver-tente e poetico, ma anche “liberatorio e provocato-rio”. Del Bene, Del Male è uno spettacolo sulla fine del Continua a pagina 15

scheda tecnicaScene e costumi di emanuela Dall’aglioDirezione tecnica e luci di matteo GozziResponsabile di produzione riccardo soffrittiCollaborazione artistica al progetto di carolina truzzi Regia di stefano cenciUna produzione Dimensioni parallele teatroCon il sostegno di Fondazione cassa di risparmio di modenaIn collaborazione con emilia romagna teatro Fondazione.

pensiero occidentale. Sulla chiusura di un’epoca. Non è una favola. Bensì un addio al mondo per come lo cono-sciamo. Alla finzione. “La tempesta si avvicina. La senti. Un tremendo tem-

porale. Ci sarà da stare in silenzio. Farà buio presto e sarà bellissimo.Staremo sotto le coperte, come se fossimo sepolti dalle macerie, a strisciare i nostri piedi sul materasso,

cercando di addormentarci. Ancora un’ultima volta, ma non per sognare: per non sognare più! Li senti i tuoni? E’ la voce degli an-tichi, gli antichi... vengono a prenderci. A tirarci i piedi

nel sonno. Entreranno pia-no, dalla finestra. Strisce-ranno lungo i muri, come un’ombra e ci porteranno via. Noi non ci accorge-remo di nulla. E’ tempo di andare...”. Sulla scena di

Del Bene, Del Male, oltre a un cast fisso, a ogni replica, attraverso la sperimenta-ta formula dei laboratori intensivi di teatro mirati e tenuti da Stefano Cenci e la Compagnia Tardito/Rendina, vengono reclutate decine di persone, players, giocatori, professionisti e non. Un’umanità pronta a immolarsi in questo gioco catartico e liberatorio.

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Vuoi partecipare al cast dello spettacolo? ecco come fare

Vuoi vivere una intensa, divertente, liberatoria esperienza sul prestigioso palcoscenico del bellissimo Teatro della Rocca di Novellara? Il laboratorio, tenuto da stefano cenci e

dalla compagnia tardito/rendina si terrà venerdì 1° marzo dalle 21 presso il teatro di Novellara, Piazzale Marconi 1. Sabato 2 e domenica 3 dalle 10.30 alle 18.30 alla palestra delle Scuole Elementari di Novellara, ingresso in Via Don Borghi. Il laboratorio intensivo di teatro, incentrato sulla creazione collettiva e sul teatro danza ai confini del clown, formerà i player allo stare in scena e alla caratterizzazione di nuovi personaggi per Del Bene, Del Male e sarà un’esperienza davvero indimenticabile!Per prenotazioni allo spettacolo, informazioni, iscrizioni al laboratorio: 349.2929306 - [email protected]

“Non si tratta più di rappre-sentazione del reale - spiega Cenci - ma di un’intensifica-zione dell’esistenza. Essere al mondo non significa essere presenti al mondo: l’unica condizione per que-sta presenza è l’esposizione allo sguardo dell’altro, è il presentarsi agli altri. Anelia-mo a una teatralità che pro-ceda da una dichiarazione di esistenza e permetta alle persone di rivelare il segreto di un’anima ritratta nella sua intimità. Quando ci sono corpi che si incontrano, si attraggono, si respingono, si svelano l’uno all’al-tro, condividendo le loro proprie intimità, il vuoto tra questi corpi si riempie di un nuovo, potente senso creati-vo. Per questo mettiamo in scena attori, professionisti e non, che fanno questo per amore, disposti a esporsi, a essere infettati e toccati dallo sguardo dell’altro, per cambiare il loro ruolo socia-le, liberi dal giudizio, anche solo per una sera di spet-tacolo”. Insomma Come scriveva Tadeusz Kantor, per generare un campo di attrazione dell’impossi-bile, ci vuole un’ingenua mancanza di esperienza: da questo assunto si muove Cenci, per ricercare una nuova grammatica del Tea-tro dell’Umano.

J.B.

Continua da pagina 14

L’avvocato risponde...di Laura Vincenzi - [email protected]

assegno di mantenimento ridotto per il coniuge separato che paga l’affitto

l’assegno di manteni-mento dovuto all’ex coniuge a seguito

della separazione può essere ridotto se si è costretti a pagare un affitto per il nuovo alloggio, una volta lasciata la casa coniugale. Così è stato deciso dalla Cassazione nella sentenza n. 22950 del 13 dicembre 2012. I Giudici della Suprema Corte hanno dato ragione a un uomo che aveva fatto ricorso affinché venisse diminuito il mantenimento che doveva versare alla ex moglie, da 650 a 250 euro, proprio in ragione del nuovo contratto di locazione che aveva stipulato a seguito della

separazione. La Suprema Corte ha fondato la propria mo-tivazione sul presupposto che il marito avendo perso il godimento della casa familiare (assegnata nella sepa-razione alla moglie) era stato costretto a trasferirsi in un nuovo appartamento per il quale doveva corrispondere un canone di locazione. Il principio di fondo è sempre quello di riequilibrare le con-dizioni patrimoniali delle due parti, in modo che entrambe possano mantenere il tenore

di vita goduto in costanza di matri-monio. Pertanto se dovete versare l’assegno di mante-nimento e anche pagare il canone di locazione potete conse-guente-mente avere

diritto a una riduzione della quota dovuta al vostro ex. Ciò può avvenire perché i provve-dimenti adottati dal Giudice in sede di separazione e/o divorzio sono modificabili nel tempo. La modifica del prov-vedimento emesso avviene con l’introduzione di un ricor-so ai sensi dell’art. 710 c.p.c. La modifica delle condizioni può essere chiesta sia nel caso di separazione consensuale che nel caso di separazione giudiziale. Può avvenire anche con l’accordo delle parti con la presentazione del sopra citato ricorso congiunto o con un’intesa stragiudiziale. Va tenuto presente che il co-niuge che chiede la revisione dei provvedimenti adottati in sede di separazione è tenuto a provare il peggioramento delle proprie condizioni o, viceversa, un miglioramento di quelle dell’altro coniuge dopo la separazione.

Stefano Cenci

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Luciano Ligabue

nati per vincere?

tra musica e dialogo

il musicista carpigiano alessanDro De filippi, classe 1987, racconta la sua granDe passione per la musica e, in particolare, per Quella Di luciano ligaBue che ha camBiato la sua vita

con la chitarra in spalla e la musica nel cuore

soul, anima: è ciò che sabato 16 febbraio gli alunni delle Scuole

elementari Collodi e delle se-condarie di primo grado Fassi e Focherini hanno riscoperto, partecipando al secondo degli eventi del concorso Nati per Vincere?, inaugurato nel mese di gennaio con l’esi-bizione del bluesman noé socha. Teatro dell’iniziativa la Parrocchia di Quartirolo: dopo i saluti degli organizzatori (il dirigente scolastico attilio Desiderio e la docente Da-niela Guaitoli), il ritmo della “matinée” è stato scandito dal coro Gospel soul, diretto da Grazia Gamberini, poi dalla pianista erika Govi, che con alcuni applauditi brani di musica classica ha concluso la parte musicale. Il giornalista e scrittore claudio impru-dente, comunicando con una tavoletta trasparente, ha quindi intrattenuto i ragazzi con una vivace riflessione sulla disabilità a partire dal concetto di “bisogno” e mostrando a una sbalordita platea come la comunicazione passi anche at-traverso linguaggi alternativi.

Ventisei anni, una lunga formazione musicale alle spalle e

una grande passione: quella per il rock made in italy del cantautore correggese Lu-ciano Ligabue. Alessandro De Filippi, da ormai quat-tro anni, ha fatto di questa passione la sua professione, suonando insieme agli Happy Hour Liga Tribute band e portando in giro per l’Italia le canzoni del Liga, con l’entusiasmo e l’intensi-tà che contraddistinguono la sua musica.Alessandro, che ha iniziato giovanissimo a suonare la chitarra da autodidatta, nel 2006 è entrato a far parte della Music Academy di Bologna, terminando gli stu-di nel luglio 2012 e conse-guendo la laurea. Quando è nata la tua passione per la musica e la chitarra?“La mia passione per la mu-sica è nata quando avevo 16 anni grazie a mia sorella che mi portò a vedere il concerto di Ligabue a San Siro nel 2002. Nello stesso periodo mi innamorai della chitarra, poiché era lo strumento che mi trasmetteva più di ogni altro energia e carica”.Da quanto tempo suoni nella band happy hour? che musica suonate? avete composto brani originali?

Alessandro De Filippi

“Suono con gli Happy Hour dal dicembre del 2009. Gli altri membri del gruppo sono Fabio Azzali voce, Francesco Bevini alla chitarra, Andrea Po alla batteria, Enrico Magnanini alle tastiere e Francesco Caliendo al basso. Noi ci

dedichiamo esclusivamente a portare in giro la musica e gli spettacoli di Liga e non a caso abbiamo scelto come nome per la nostra band Happy Hour, ispirandoci a una delle tante canzoni di successo di Ligabue”.come nel 2012 anche

quest’anno, il 9 marzo, presso il palazzetto dello sport, tu e gli altri membri della band organizzerete un con-certo per festeggiare il compleanno di luciano ligabue, e ripercorrere insieme ai vostri fan i

pezzi più belli della sua carriera. come avete maturato l’idea di rea-lizzare tale evento?“L’idea è nata tre anni fa quando trovammo su Face-book un gruppo di persone appassionate di Ligabue che organizzavano un viaggio a Correggio per visitare la città natale di Ligabue nel giorno suo compleanno: il 13 marzo. Colpiti dal loro entusiasmo e dalla loro dedizione al Liga, decidem-mo di riunire tutte quelle persone organizzando un concerto nel locale Room 77 in collaborazione con il bar La Piazzetta di Correg-gio, per condividere insieme la musica del nostro artista preferito. Poi, a partire dall’anno scorso, abbiamo spostato la sede del concerto a Carpi, presso il Palazzetto dello Sport, per dare vita a un evento più grande e di maggior richiamo. La nostra scelta è ricaduta su Carpi perché abbiamo trovato nel Comune un appoggio. Il Comune di Carpi ha in-fatti patrocinato l’evento,

concedendoci, assieme alla società Nazareno Basket, lo spazio interno del palaz-zetto gratuitamente. Inoltre, a Carpi, abbiamo trovato attività come il Karl Stube, noto pub della città, nonché sede del nostro fans club, pronte ad aiutarci nell’orga-nizzazione di questo evento. In particolare, quest’anno il palazzetto sarà allestito in maniera degna dei più grandi eventi rock”.Dopo quello del 9 mar-zo quali saranno i tuoi prossimi appuntamenti musicali?“Partirà da fine marzo un lungo tour con gli Happy Hour in tante regioni del Nord Italia, soprattutto d’estate”.cos’è per te la musica?“Passione e tanta energia”.il tuo sogno nel casset-to?“Non si dice altrimenti rischia di non avverarsi. Tuttavia, potrei sbilanciarmi affermando che suonare con Ligabue non sarebbe affatto male”.

Chiara Sorrentino

L’evento si è concluso con una dimostrazio-ne di addestramento di cani-guida per non vedenti allestita dai lions club di milano.

Claudio Imprudente

Erika Govi

Coro Gospel Soul

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incontro con don virginio colmegna, l’11 marzo, a partire dalle ore 21, presso l’auditorium della Biblioteca loria

Vale la pena aiutare gli ultimi?

Vale ancora la pena, in una società come la no-stra, di impegnarsi in un

progetto, di spendersi per un ideale, di mettersi in gioco per aiutare il prossimo, di lottare per inseguire un sogno? E’ a partire da questi interrogativi che è nata Ne vale la pena, la rassegna di incontri – promossi da radio Bruno, comune di carpi (Assessorato alle Politiche Culturali, Giovanili e Progetto Memoria), Fondazione casa del Volontariato, libera di carpi, libreria mondadori di carpi – e pensati per proporre alla cittadinanza – e soprattutto alle giovani generazioni, prota-goniste della società di domani – gli spunti di riflessione di chi, quando nel proprio percorso esistenziale si è trovato davanti ad un bivio, ha scelto la strada più difficile, in-vece che adagiarsi sulla soluzione più semplice. Quattro appuntamenti, quattro storie esemplari di uomini che, in campi diversi, hanno creduto nel fatto che ‘ne valesse la pena’. Senza cedere a rassegnazione, sconforto, accidia, paura, o semplice indifferenza. L’ultimo incontro si terrà, l’11 marzo, a partire dalle ore 21, presso l’Auditorium della Biblioteca Loria, condotto dal caporedattore di Radio Bruno, pierluigi senatore. Altro versante dell’impegno sociale, quello dell’aiuto agli ultimi. E la solidarietà e l’impegno verso chi soffre è precisamente il modo in cui Don Virginio colmegna, fondatore della Casa della Carità di Milano voluta dal Cardinale carlo maria martini, ha scelto di rispondere con-cretamente all’interrogativo: Vale la pena aiutare gli ultimi? In un momento di crisi economica, quando anche la solidarietà è vista da alcuni come un lusso che non è più possibile permettersi Don Colmegna mostra – e dimostra – come sia possibile impostare la vita a partire dalla solidarietà. Il sacerdote sarà a Carpi lunedì 11 marzo: l’incontro è in collaborazione con il comitato per il patrono di carpi.

di clarissa [email protected]

“grillo ha svegliato l’italia dal torpore”

martedì 26 marzo, alle 21, al teatro astoria di fioranomodenese, musicisti, ballerine e attori di modena, insieme per beneficienza

L’arte per il bene comune

la musica può far battere i cuori allo stesso ritmo e la danza sa farci sentire tutti parte di un unico corpo armonioso ed efficiente, l’improvvisazione teatrale può svelare il divertimento che si cela dietro ai piccoli frainten-

dimenti di ogni giorno e la clownerie ci fa tornare a essere bambini vivaci, saggi e sensibili. L’arte parla linguaggi che guariscono dalla malinconia, dalla solitudine, dalla rabbia. Consapevoli di ciò, cinque gruppi di artisti modenesi e il cantautore alberto Bertoli hanno unito armoniosamente il loro lavoro per produrre uno spettacolo volto a raccogliere fondi a favore dell’associazione la lucciola onlus, centro di terapia integrata per l’Infanzia, che ha sede a Stuffione di Ravarino. L’associazione ha subìto un duro colpo in seguito al terre-moto del maggio scorso e ha bisogno di un impegno comune per riprendere le proprie attività, fondamentali per moltissimi bambini del nostro territorio.Lo spettacolo, davvero ricco di colpi di scena, risate e ambientazioni suggestive, andrà in scena martedì 26 marzo, alle 21, al Teatro Astoria di Fiorano Modene-se, grazie anche al patrocinio del comune di Fiorano modenese. Sarà una serata a favore della ricostruzione, caratterizzata da comicità, musica, danza e intrattenimento.Il progetto nasce nel 2009 da un’idea di artegenti e 8mani, giunto alla sua terza edizione collaboreranno, ognuno con il proprio prezioso contributo artistico: Artegenti, Associazione per la diffusione della cultura e dell’arte (www.artegenti.it), ricamerà il filo conduttore dello spettacolo con letture e interpretazioni di brani; 8mani, Compagnia di teatro comico d’improvvisazione (www.8mani.net), proporrà un irresistibile show estemporaneo in grado di trascinare non solo il pubblico, ma anche tutti gli altri artisti presenti sul palco, in uno scenario incredibile e irresistibile! sugo’s Blues Band, gruppo musicale poliedrico scandirà i ritmi dell’intera serata, somantica project, compagnia di danza acroba-tica composta da ballerine e artiste circensi che voleran-no su tessuti aerei e giocheranno con pittura e oggetti così normali… che sarà incredibile vederli danzare! Vi-viamo in positivo, associazione clown di corsia accoglie-ranno il pubblico con gag tratte dal loro repertorio, Alberto Bertoli, Special Guest, non nuovo alle iniziative che si ripropongono di mettere l’arte al servizio della comunità.Per info e prenota-zione biglietti 338 3465845 oppure [email protected]

sarà nel nome di proust che, dopo lo straordinario successo del Sogno di un mattino di

primavera di D’annunzio, che risale al 2007, Federico tiezzi tornerà a dirigere sandro lombar-di ne Un amore di Swann. Parte essenziale del primo volume della Ricerca del tempo perduto, Un

mercoledì 6 marzo, al teatro asioli di correggio, va in scena un amore di swann di marcel proust. con sandro lombardi, iaia forte ed elena ghiaurov. regia di federico tiezzi

Luci e ombre di un amore

amore di Swann è un romanzo nel romanzo e pare pensato dal suo autore anche come “dramma” di grande, tragicomica teatralità. Tre sono i personaggi principali: Charles Swann, ricco ed elegante uomo di mondo; Odette de Crecy, bella cortigiana raffinata e opportunista per la quale l’uomo perde la testa;

infine Madame Verdurin, ricchissi-ma e snob, a capo di un salotto nel quale nascerà l’amore tra Swann e Odette. Un amore di Swann è la storia di un tormento, di un amore che diventa ossessione, malattia, rovina: una vicenda di passione, gelosia, tradimenti nella Parigi della mondanità di fine Ottocento.

cara clarissa, volevo solo dire: evviva. Grillo ha svegliato l’ita-lia dal torpore. io ho sempre votato a sinistra, questa volta però non avrei mai potuto per-ché non credo più alle favole e alle bugie, sono informata e do-cumentata. non sono un’igno-rante a caccia di santoni, sono un medico che ha bisogno di un cambiamento netto e deciso e si è stufata di vedere cose che non le piacciono. credo che pdl e pd abbiano bisogno di un ba-gno di umiltà. Vedo la sanità sempre più allo sfascio, anche negli ospedali modenesi presto saranno tagliati altri posti letto perché i conti non tornano e ormai i ticket sulle prestazio-ni pagano per intero visita o esame, le persone hanno sem-pre meno ed è una profonda ingiustizia visto il numero di dirigenti legati alla politica proprio nel sistema sanitario. meno dirigenti strapagati e più infermieri qualificati, sembra una cosa folle? Finchè le cose saranno gestite come sempre cadremo sempre più in basso. la politica deve fare il bene del-la gente, non piazzare i propri amici. e la nostra realtà non fa eccezione: anzi!

lettera firmata

Nella diretta su Radio Bruno post elezioni, all’interno di Brunomattina, le testimo-

nianze sono state variegate e molte-plici; la tendenza tra i più giovani è quella di non restare più in silenzio e si sono fatti sentire forte e chiaro. Non è vero che non si interessano

di politica, che sono troppo occu-pati con gli “apericena” (l’aperitivo ricco che sostituisce la cena) per preoccuparsi del proprio futuro, che vivono nella bambagia con la mamma che tanto paga i conti e che pensano solo al locale dove trascor-rere una notte del fine settimana. Quell’immagine di superficialità ha sempre fatto comodo per decidere per loro e in loro nome. Hanno alzato la voce e con loro molti dei loro ge-nitori e perfino nonni. Il messaggio è chiaro. Grazie per questa lettera che solleva un’altra contraddizio-ne di chi dovrebbe avere a cuore “la moralizzazione della politica”, nelle parole, ma che nei fatti sta ben attenta da sempre a piazzare ex po-litici locali in altri ruoli politici (da Comuni a Provincia, da Provincia a municipalizzate, da municipalizzate ad ssociazioni di categoria, da asso-ciazioni di categoria a dirigenze di associazioni o aziende “amiche”) al di là di qualsiasi criterio sul metodo e la qualità; bastano l’appartenenza politica e l’appoggio incondizio-nato in modo da non arrecare mai ostacoli o un disturbo. Forse non è più tempo. Troppi dirigenti, troppi funzionari, troppi consulenti e chi è fuori dal giro giusto aspetta nel

corridoio del Pronto Soccorso un posto letto, un’infermiera tre ore per un cambio di pannolone e un anno per l’ecografia perché la sanità è al collasso mentre la dirigente pro-vinciale è in piscina non avendo un orario di lavoro da rispettare, né un badge da timbrare, ma uno stipendio da sogno (fatti realmente accaduti a Modena qualche tempo fa e, per legge, la dirigente aveva ragione; non a caso le leggi sono un’ema-nazione della politica). Grillo ha ri-nunciato a 100 milioni di rimborso pubblico e in tre anni è diventato il primo partito italiano. Questa la più importante lezione da trarre da tutta questa vicenda. 100 milioni: pensate a quante scuole possono essere rese antisismiche con una cifra così importante, ad esempio. Fin qui quel denaro l’abbiamo visto spendere in prostitute e transessua-li, auto blu con autista e pranzi di nozze, diamanti e caviale, vacanze con l’amante e affollati uffici in cui i parenti stretti guadagnano stipen-di come “collaboratori”. Serve un bagno di umiltà e un ripensamento del significato profondo della fra-se “moralizzazione della politica”. Pronunciarla e basta non moralizza niente e nessuno.

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18 01.03.2013 n° 08

l’AFOrIsmA dellA seTTImANA...

AppuNTAmeNTI AppuNTAmeNTI

“Si dovrebbe essere sempre innamorati. Ecco perché non bisognerebbe mai sposarsi”.Oscar Wilde

teatrocarpi3 marzo - ore 15.30Il morto sta bene in salute Compagnia teatrale ferrarese Il Teatrino di RenazzoCommedia in due atti di Gaetano Di MaioCinema Teatro Ariston

6 marzo - ore 21Hairspray. Grasso è bello! Compagnia MO.RE. Regia Maicol PiccininiCinema Teatro Eden

mostrecarpiFino al 23 marzoLa fotografia come deposito di sensoMostra del workshop con Franco Vaccari e Luca Panaro Sala espositiva Biblioteca Loria

Fino al 20 marzoL’amore infedele - Mostra delle opere di Andrea SaltiniA cura di FotostudioSilmarCon la collaborazione di Club Lions Carpi e Essent’ialCon il patrocinio della Città di CarpiDark Room Silmar

1 - 29 marzoL’umorismo ai tuoi piedi Personale di Giacomo CardelliO&A Centro Affari

Fino al 1° aprileMatematica ad arteIl Rinascimento tra tecnica e scienzaAppartamento nobile

2 marzo - 6 aprileConfabulazioni. Opere di Arianna VairoA cura di Francesca PergreffiSpazio Meme

Fino al 28 aprileAlfabeto delle fiabe Un grande alfabetiere e un itinerario poetico tra i personaggi, i luoghi e i simboli della fiaba popolareSala Cervi di Palazzo dei Pio

eventicarpi 1° marzo - ore 21Home - La nostra TerraDa un’idea di Alfredo IoriI filmati sono stati ripresi dal film girato da Yann Arthus-Bertrand

e prodotto da Luc BessonClub Alpino Italiano Carpi

1° marzo - ore 22Freak Antoni bandPrima e dopo il live Matteo Borghi Dj-setKalinka

1 - 3 marzoUna primula per ChernobylA cura del Comitato Chernobyl di Carpi, Novi e Soliera e LegambienteSedi varie

2 marzo - ore 21Birkin Tree Fabio Rinaudo, willean pipesMichel Balatti, flauto traverso irlandeseDaniele Caronna, violino e chitarraSala del Club del Corso

2 marzo - ore 22Numero6 + The Smokers Prima e dopo il live Sugar kane DjKalinka

2 marzo - ore 16.30Attività collaterali alla mostra Alfabeto delle fiabeC’era una volta racconta… letture e musiche A cura del Teatro dell’OrsaSala Cervi

2 marzo - ore 20Indovina chi viene a cena?Serata conviviale con ospite il meteorologo Luca Lombroso, che nell’occasione presenta il suo ultimo libro Apocalypse now? Clima, ambiente, cataclismi. Possiamo salvare il mondo, oraCinema Teatro Ariston

3 marzo - ore 12.30Festa di Cantarana e della Vecchia CarpiCentro sociale Graziosi

6 marzo - ore 15 Allergie e intolleranzeRelatrice dottoressa Franca AquilaFondazione Casa del Volontariato

7 marzo - ore 21,15Il mondo in biciclettaFilmati e diapositive di viaggi in bicicletta in giro per il mondoAndata e ritorno a Nordkapp...Lentamente tra sogno e realtàDi Monique Emanuelli e Paolo Almerigi Sala Congressi

8 marzo - ore 20,30Liliana Cavani presenta in occasione della Festa della Donna, il film Troppo Amore Ingresso LiberoSala Congressi

saBato 2 marzo, alle 21, a carpi, appuntamento con la magia Della musica folk irlanDese per il terzo appuntamento musicale Dell’università gasparini casari

il cielo d’irlanda con i birkin tree

chitarra, violino, flau-to traverso irlandese e uilleann pipes – la tradi-

zionale cornamusa: è a partire da questi quattro strumenti che i tre virtuosi Fabio Rinaudo, Michel Balatti e Daniele Ca-ronna condurranno il pubblico in una terra di folletti e fate, verdi praterie e cieli infiniti, grandiose scogliere e mitiche leggende, l’Irlanda. Birkin Tree, il terzo dei quattro appuntamenti de I concerti dell’Università – pro-mossi dall’Università Mario Gasparini Casari grazie al contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi – si terrà a Carpi, presso la Sala del Club del Corso – al civico 89 di Corso Fanti – sabato 2 marzo, alle 21. Un’occasione per scoprire tutti gli aspetti tipici del repertorio strumentale irlandese, attraverso uno stretto dialogo musicale a tre

parti, in bilico tra virtuosismo e pathos, passando dalle frenetiche danze ai ritmi più maestosi delle elegiache ballate che tanto hanno contribuito a fare della musica tradizionale irlandese la colonna sonora di tante pellicole cine-matografiche. Ad accompagnare gli spettatori in questo fantastico viaggio non tre guide qualsiasi, bensì musicisti di grande talen-to che hanno all’attivo più di un migliaio di concerti in Italia ed Europa, l’unica formazione italiana – e una delle poche al mondo - a esibirsi regolarmente in Irlanda e a vantare un concer-to registrato dalla Radio Televi-sione Irlandese. Ma anche i media nazionali non hanno mancato di tributare la do-vuta attenzione al gruppo: Birkin Tree ha partecipato dal vivo a numerose trasmissioni radiofoni-che e televisive. Molte e signi-

ficative sono, poi, le esibizioni al fianco dei ‘mostri sacri’ della musica irlandese: il celebre piper Liam O’Flynn, il duo di Martin Hayes e Dennis Cahill, la fa-mosa cantante Naimh Parsons, il chitarrista Graham Dunne e gli organettisti Murty Ryan e Derek Hickev. Per ognuno degli appuntamenti la disponibilità è di 90 posti.Il costo dell’abbonamento ai quattro concerti è di 45 euro – 35 euro per i soci 2013 – mentre quello di un singolo concerto ammonta a 13 euro - 10 euro per soci 2013 e minori di anni 16. Per informazioni e acquisto biglietti è possibile rivolgersi alla segreteria dell’Università Ma-rio Gasparini Casari – in Corso Fanti, 89 a Carpi - dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12, mar-tedì e giovedì anche dalle 15 alle 17 e nelle serate dei concerti.

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1901.03.2013 n° 08

il grupo compay segunDo sarà in città, venerDì 8 marzo, alle 21, presso il cinema eDen, per un imperDiBile concerto con il sounD caraiBico Dei Buena vista social cluB

a carpi la musica di compay segundo

sarà all’insegna della gran-de musica internazionale, il sesto appuntamento de

Una serata in San Rocco, la ras-segna di spettacoli serali gratuiti organizzata da San Rocco Arte & Cultura grazie al contributo di Fondazione Cassa di Rispar-mio di Carpi. Rubén González, Omara Portuondo e, naturalmente, Máximo Francisco Repilado Muñoz, conosciuto da tutti gli amanti della musica come Com-pay Segundo: sono questi alcuni dei leggendari nomi dell’Afro-Cuban All Stars, l’ensemble di grandi musicisti cubani che ha dato vita, nel 1996, all’album Buena Vista Social Club, vero gioiello di musica caraibica riscoperto dal produttore cali-forniano Nick Gold e svelato al mondo dall’indimenticabile, omonima pellicola di Wim Wenders. E saranno proprio Salvador e Basilio, due figli di Compay Segundo, a far risuonare a Carpi, nel giorno della festa della donna, i brani più celebri del repertorio di musica caraibica

della storica band cubana, grazie al Grupo Compay Segundo, i cui componenti furono scelti dallo stesso cantante e chitarrista prima di morire - nel 2003, alla veneranda età di 95 anni - per divulgare la sua musica nel mon-do. Oltre ai suoi consanguinei l’ensemble, composto da undici elementi, il Grupo Compay Se-gundo è formato anche da alcuni dei musicisti che parteciparono all’album Buena Vista Social Club. Il Grupo Compay Segundo sarà al Cinema Teatro Eden, venerdì 8 marzo, alle 21, con Cento anos Compay, un concerto davvero imperdibile, nato nel 2007 per celebrare l’anniversario della nascita del cantante di Santia-go, avvenuta il 18 novembre 1907, uno spettacolo che riesce nell’impresa di far rivivere l’at-mosfera e il pathos della Cuba in cui sono nati brani leggendari come Besame Mucho, Perfidia, Chan Chan, Candela, El Cuarto de Tula e Veinte Anos. Il concerto è a ingresso gratuito, sino a esaurimento posti. Non si accettano prenotazioni.

riapre al puBBlico, saBato 2 marzo, l’oasi la francesa Di fossoli

in arrivo dall’africa i primi uccelli migratori

Nonostante le nevicate recenti, stanno già arri-vando dall’Africa i primi

uccelli migratori. Dopo aver percorso migliaia di chilometri e aver superato ogni sorta di diffi-coltà giungono, come ogni anno, anche all’Oasi La Francesa di Fossoli. Alcuni vi resteranno per nidificare e altri, dopo essersi rifocillati, proseguiranno il loro lungo viaggio verso i paesi del Nord Europa. Si tratta di limicoli come: piro piro, pantane, pette-gole, combattenti, corrieri, cava-liere d’italia, avocette poi, svassi, rondini, verzellini...Troveranno ad aspettarli migliaia di anatre, germani, mestoloni, fi-schioni, codoni e alzavole e un po’ a sorpresa, anche parecchie oche selvatiche, tarabusi, ibis sacri. Per poter ammirare questi splendidi amici alati da vicino, da sabato 2 marzo, dalle 14,30, l’oasi La Francesa riapre al pubblico e rimarrà aperta fino alla seconda domenica di giugno. Orari: sabato

pomeriggio dalle 14,30 al tramon-to, domenica e festivi dalle 9,30 alle 12,30 e nel pomeriggio dalle 14,30 alle 19. Quest’anno in occasione della riapertura, verrà inaugurata, a cura del gruppo fotografico naturali-stico dell’oasi, una mostra fotografica interamente dedicata alle Libellule. Ma-gico, meraviglioso e utilissimo insetto del nostro ambiente.Durante la settimana l’oasi, su prenotazio-ne (333.6747849) è aperta alle visite di scolaresche e gruppi

organizzati. Le guide volontarie dell’oasi, sempre disponibili, sono in grado di accogliere, nei periodi di apertura, durante la settimana, centinaia di bambini delle scuole e nei fine settimana migliaia di appassionati della natura.

sabato 2 marzo, alle 19, spazio meme

confabulazioniinaugurerà sabato 2 marzo, alle 19, presso lo Spazio Meme di via Giordano Bruno, Confabula-

zioni, la mostra di arianna Vairo curata da Francesca pergreffi. La personale dell’illustratrice milanese consiste in una serie di ‘esperimenti’, prismi dai colori vibranti e contrasta-ti, che si relazionano l’uno all’altro e mutano sotto lo sguardo dello spettatore. “Il titolo è un espedien-te – spiega l’artista - un contenitore dentro cui plasmare ricordi veri e falsi e immagini mentali. Vuole rifarsi al meccanismo di costruzione di associazioni, come un circuito non lineare. La luce propria dell’illu-strazione è come fosse il ricordo, il pensiero, entra dentro la griglia che permette la narrazione nel fumetto, come fosse un prisma e si scompo-ne, per essere poi ricomposta da chi guarda, secondo la propria espe-rienza, memoria e sentimento”. Il progetto è nato da speculazioni sulla narrazione, dal desiderio d’immagini cinetiche all’interno delle quali far muovere diversi elementi, veloce-mente, come fossero associazioni di pensiero che si concatenano l’una all’altra per formare una sensazio-

ne, un ricordo.“Il primo approccio è stato molto libero, e ho cercato tutte le condizioni per essere comoda e ascoltare l’intuizione: nessu-no schizzo, grandi dimensioni, nessun limite di colore. Poi ho iniziato a inserire negli esperimenti qualche condizione, provando a illustrare un testo o proseguendo in una serie, oppure ese-guendo un ritratto. In una terza fase sto prendendo testi o riferimenti reali per poi riportarli all’imma-gine senza condizioni narrative o illustrative, unendo le due fasi precedenti”. La mo-stra sarà visitabile sino al 6 aprile.

m.m.

le messe nel primo anniversario

ricordando don claudio

ricorre l’11 marzo il primo anniversario della morte di don claudio ponti-roli. In Parrocchia a Quartirolo, domenica 10 marzo, è previsto uno spe-ciale ricordo in tutte le Messe. Al termine della Messa delle 9.45 il lancio

dei palloncini da parte di tutti i bambini, in memoria del don. Nel pomeriggio alle 15 i parrocchiani si recheranno in visita al cimitero di Mortizzuolo, per un momento di preghiera sulla tomba del sacerdote. Lunedì 11 marzo alle 20.30, sarà celebrata una Santa Messa nel primo anniver-sario della morte di don Pontiroli. Dopo la celebrazione sarà scoperta una targa per intitolare alla sua memoria il salone e gli spazi del nuovo Centro di Pastorale Gio-vanile. “Don Claudio, come ogni sacerdote, era veramente se stesso nell’attimo in cui saliva gli scalini che portano all’altare”: lo ricorda così don Fabio Barbieri, suo successore. “E forse non è un caso che nella nuova Aula Liturgica di Quartirolo, da qualsiasi parte ci si voglia accostare all’altare, bisogna salire degli scalini. Questo (ma anche tanto altro) dobbiamo a don Claudio con gratitudine - conclude don Barbieri - di aver salito ogni giorno, per noi, quegli scalini”.

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20 01.03.2013 n° 08

clAssIFIcA

prOssImO TurNO

prOssImO AVVersArIO – lumezzane

pallamano

terraquilia battuta da ancona 31 - 29

terraquilia carpi fallisce il match-point contro ancona (31 a 29) e si fa sorpassare in classifica.

Ora il cammino per i ragazzi di serafini per raggiungere i play-off si complica, perché oltre all’Ancona anche sassari è tornata in corsa per le posizioni che contano. Mancano ancora quattro giornate al termine della stagione regolare, ci sono molti scontri diretti, il bilancio per i biancorossi si farà il 30 marzo. Sabato al Vallauri, alle 18, scende il castenaso, formazione gio-vane e grintosa, ma un’occasione per Terraquilia Carpi per ripartire.

pallanuoto - cabassi serie c

i risultati

cabassi - reggiana nuoto: 8 - 13

la serie c della cabassi parte male e dopo i primi due tempi la reggiana nuoto è avanti 8 a 2 e

la partita è ormai chiusa. Nella seconda parte di gara invece i carpigiani reagi-scono e, grazie al 3 a 3 del terzo parziale e al 3 a 2 del quarto, diminuiscono lo svantaggio. La Reggiana Nuoto è

una bella squadra allenata da un buon allenatore che ha saputo amalgamare un mix di giovani interessanti con i più esperti senatori e sicuramente lotterà fino alla fine per i primi posti, il Carpi invece, rispetto alle partite iniziali del Campionato tutt’altro che brillanti, sta acquistando fiducia e personalità e farà di tutto per salvarsi. Migliore in campo: Filippo sammarini.

caLcio – carpi, ottimo DeButto per Brini: pavia Battuto 2-0

qualità al potereil nuovo tecnico conferma il sistema Di gioco, ma approfonDisce l’impostazione offensiva.Brillano melara e Bianco, tornano al gol Della rocca e arma. ma l’uomo chiave è papini. Domenica la trasferta Di lumezzane: un crocevia importantissimo.

Domenica 3/3/201325a giornata

ore 14.30.

lumezzane-carpi; Albinoleffe-Reggiana; Cremonese-Virtus Entella;

eralpisalò-Tritium; Lecce-Trapani; Pavia-Como; Portogruaro-Cuneo;

Sudtirol-Treviso.

Inizia bene il nuovo Carpi di Fabio Brini, con doppio scarto al Pavia e tante indi-

cazioni importanti. I biancorossi infrangono il tabù 2013, conqui-stano il primo successo dell’anno solare e si rimettono sulla scia dei playoff. Questa è già un’ottima notizia, viste le premesse. Se ne annotano volentieri altre: il rientro di Terigi (autorevole); il pieno recupero di Letizia (fonda-mentale); il promettente debutto da titolare di Viola; e il ritorno al gol dei due primi cannonieri, Del-la Rocca e Arma. Sono questi, attesi e puntuali, gli ingredienti per la rincorsa.RIMONTA PROIBITA - La classifica è rivoluzionata, ancor-ché però anche molto parziale. La neve forza tre recuperi, più di metà campionato deve ancora riposare. In ogni caso, è innegabi-le che la strada per il primo posto sia ormai abbastanza impercor-ribile. Passa per la rimonta su tre squadre, non più solo una. Il Lecce conserva il ruolo di lepre, ha riguadagnato una continuità importante: nel ritorno marcia col 66% di efficacia (14 punti su 21 disponibili). Ma è il Trapani la capolista virtuale, in aperta

striscia di 8 risultati utili (di cui 6 successi). E il Sudtirol insegue forte, potendo disporre di entram-bi gli scontri diretti con il proprio pubblico, di fronte al quale non ha ancora perso (caso unico).SPIRITO - Il Carpi sconta ades-so tutti i danni della crisi. Quasi ne avverte improvvisamente il peso. Nonostante una bella vittoria che vaporizza molta della pressione che sentiva addosso, si ritrova lontanissimo dal terzetto di testa. Psicologicamente, alla

lunga, la distanza peserà. Ciò det-to, la prestazione di lunedì sera riporta molta speranza. Anzitutto, si è rivisto lo spirito perduto della grande squadra. Due lunghi mo-menti di pressing alto all’inizio dei tempi. Per mettere all’angolo l’avversario, comunicargli che non ci sarebbe stata partita. In mezzo, inevitabilmente, ci sono state diverse pause di riflessione e qualche smarrimento. Ma inve-stendo forte sui massimi portatori di personalità tecnica, la squadra

ha riacquisito parecchia sicurez-za. NUOVO CORSO - Brini ha cominciato senza stravolgere il sistema di gioco. Semplicemente ritoccandolo, attraverso iniezioni di qualità al potere. Il 4-4-2, per il momento, non va in soffitta. Però evolve. Diventa 4-2-4 dichiarato nei periodi di arrembaggio. Me-lara e Di Gaudio hanno licenza di accentrarsi, per aggiungersi agli attaccanti, dialogare palla a terra, invadere l’area di rigore con combinazioni nello stret-to. Bianco guadagna libertà di calcio in verticale, può velociz-zare significativamente il gioco disponendo di molte più opzioni di passaggio. E soprattutto può contare sulla massima copertura di Papini, il migliore in campo. Forse la scoperta più pregiata del momento. Si era già visto in cre-scita a Bergamo, si è largamente confermato. Salute permettendo, ha tutto per diventare l’uomo-chiave di Brini, come già lo fu a Terni, in B. E’ un mediano duro che sa fare anche il regista basso, con forza, ordine e semplicità. In sostanza, l’ipofisi ideale del suo calcio, tra il classico e il moder-no. In cui l’equilibrio viene prima

in casa è quasi imperforabile

il Lumezzane è una delle squadre più controverse di questo campionato. Combina e sostanzia notevoli valori, di gioco e singoli. Ma fatica a dimostrar-li. E’ mescolato, ben allenato dal cagliaritano Gianluca Festa, qualitativa-

mente ricco in tutti i reparti. Ha grandi veterani (mandelli, D’ambrosio, mar-colini) e giovani importantissimi, nel radar di diverse squadre di A e B: il portiere Vigorito, scuola Cagliari; la brillante mezzala colored Yves Baraye; soprattut-to il centravanti universale roberto inglese (più di una promessa ormai: 9 reti, e tanti lampi da giocatore compiuto). Eppure non riesce a trovare continuità, manca sempre l’ultimissimo scalino. Punta dichiaratamente ai playoff, ma ogni volta che entra nel giro fa due passi indietro. In trasferta si spegne: realizza pochissimo (9 reti in 12 gare) e non sa vincere (solo un successo, a Bergamo, il 18 novembre scorso). In casa però trova solidissime certezze: concede poco o nulla, segna sempre, batte regolarmente le grandi (Lecce, Sudtirol, Cremone-se). Ha perso soltanto una volta, contro il Cuneo, al termine di una gara molto condizionata dalla nebbia. All’andata (1-0) decise Ferretti allo scadere. E fu la scintilla che accese il miglior Carpi della stagione.

e.G.

Lecce 44Trapani* 42

Sudtirol*° 37 San Marino° 35Virtus Entella 35

carpi 34Lumezzane 33 FeralpiSalò* 31

Pavia 30Cremonese (-1) 29Albinoleffe° (-6) 26

Como* (-1) 24Portogruaro*° (-1) 24

Cuneo° 24Reggiana* 22Treviso (-1) 12 Tritium*° 10

* una gara in meno° Cuneo-Sudtirol, San Marino-

Albinoleffe eTritium-Portogruaro da recuperare

di tutto. Ma si deve raggiungere con un palleggio intelligente e svelto che non dimentichi mai di fertilizzare la fase offensiva. FATTORE CAMPO - A quanto pare di intuire dalle prime inten-zioni di lavoro del nuovo tecnico, questo principio verrà esasperato soprattutto nelle gare interne. Per risalire in quota, il Carpi deve rischiare. E preferirà farlo in casa. Dove per altro avrà il van-taggio di disputare 5 delle 9 gare rimanenti: giocherà per vincerle tutte sempre, anche a costo di concedersi trasgressioni. Non c’è dubbio che, con la bella stagione, il Cabassi dovrà tornare a essere un ambiente e un fattore. LUMEZZANE - Capiremo adesso quale sarà l’assetto da trasferta. Vedremo subito altre piccole novità, probabilmente un centrocampo più folto. Non la difesa a 3. Sarebbe un azzardo estremo, il tempo per provarla è minimo. Magari verrà varata a Treviso, dopo il posticipo con il San Marino e il turno di ripo-so. Lumezzane è un avversario incompleto, ma sul suo campo diventa molto complesso. Finora, solamente il Cuneo è riuscito a violarlo. Sarà un crocevia impor-tantissimo. Dunque, non ammet-terà troppi sofismi.

Enrico Gualtieri

Domenica 3 marzo

Judo al palaferrari

Domenica 3 marzo si terrà presso il Palazzetto dello Sport di Carpi il 2° criterium provinciale 2013. Parteciperanno alla gara di judo-gioco le società della Provincia

di Modena. La giornata vedrà l’avvicendarsi di bambini dai 4 ai 12 anni suddivisi per annate e peso. Si prevede la partecipa-zione, tra mattina e pomerig-gio, di circa 400 piccoli atleti. Il Criterium inizierà alle 9 e terminerà alle 12,30 (parte ini-ziale). Per la parte pomeridiana le attività riprenderanno alle 14 concludendosi alle 18. Il Judo club carpi ringrazia il comu-ne di carpi per il patrocinio e la disponibilità dimostrata in questi anni.

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pallavolo maschile: i BiancoBlu Battono conselice 3 a 1

La cec allunga su ravennala Cec supera l’ostacolo Conselice infilando la seconda vittoria su due al

PalaFerrari, ritrovando il successo dopo lo stop di Monselice e sfrut-tato così il mezzo passo falso di Ravenna. Una domenica più che positiva per Lirutti e compagni che - contro una Foris Index deci-samente più pimpante di quanto possano far pensare le cinque sconfitte consecutive con cui si presentava a Carpi - hanno trovato in Luca Bigarelli l’uomo in più. Il giovane opposto solierese ha infatti chiuso la sua gara con lo straordinario bottino di 27 punti, con uno stellare 54% in attacco condito da 2 muri e 3 ace. IL MATCH. Bigarelli fa subito capire che sarà la sua serata fir-mando 3 dei primi 8 punti bianco-blu per l’8-5 del primo time-out tecnico. Coselice però gioca bene e alla seconda sosta è ancora attaccata alla Cec (16-14) per poi impattare a quota 19. Lì però è ancora Bigarelli ad aprire un break prolungato da De Marco e Lan-cellotti per il 22-19, vantaggio che la Cec difende fino al 25-22 finale. “Biga” ne mette a terra 3 anche nei primi 15 palloni complessivi del secondo set ma, questa volta, sono gli ospiti avanti 7-8. Il turno

di servizio del centrale romagnolo Bernard porta Conselice a +3 (8-11) ma, alla seconda sosta, De Marco e Bigarelli riportano avanti Carpi (16-15). Si va avanti punto a punto fino al 21 pari, quando Bertacca due volte e Rota piaz-zano l’accelerazione che permette a Conselice di portarsi sull’1-1 (22-25). Tutto da rifare allora per la Cec, ma anche il terzo parziale si apre all’insegna dell’equilibrio: 7-8 Conselice e 16-14 Carpi le

due soste, quando va al servizio Bigarelli che, con le sue battute, trascina i biancoblu fino al 21-14. Un’ipoteca sul 2-1 che arriva sul 25-18 con Lirutti. Conselice però non molla e, nel quarto set, è avanti di un break in avvio e 7-8 al primo stop tecnico. Carpi sorpassa con un gran contrattacco di Lirutti (10-9), piazza il break col muro di Bigarelli (12-10) e allunga anco-ra con Lirutti (16-13). Astolfi di prima ci mette un altro mattoncino

(17-13) ma non è finita: un ace di Bernard, un errore in palleggio di De Marco e un’invasione di Lan-cellotti riportano in parità Conse-lice (17-17). Un altro ace, questa volta di Egidi, vale il controsor-passo ospite (18-19), annullato e ribaltato da De Marco (21-20). L’invasione, stavolta di Bernard, vale il match-ball sul 24-22: Egidi annulla il primo, Tiozzi non trova le mani di Astolfi sul secondo e per Carpi è 25-23 e 3 punti d’oro.

un palazzetto inadeguato

Da poco più di un mese la cec è tornata al PalaFerrari, rimesso in sicurezza dopo il sisma. Tor-

nare a casa è bello, ma sarebbe stato ancora più bello farlo in un impianto che avesse potuto sfruttare i lavori di messa in sicurezza per essere anche adeguato ai dettami della Serie A. Un sogno che, per la città di Carpi, a queste condizioni è destinato a restare tale: “purtroppo sappiamo tutti qual è la situazione del PalaFerrari in merito alla possibilità di disputarvi gare di Serie A – ha com-mentato il presidente dell’universal, stefano allorini – abbiamo da tempo un dialogo con l’Amministrazione Co-munale e Provinciale per capire se ci sono i margini per mettere l’impianto nelle condizioni di ottemperare ai crismi della massima serie. Avevamo inviato proposte alla Provincia, ma prima la pa-ventata soppressione dell’Istituzione, poi le elezioni, hanno fatto accantonare il progetto che sarebbe costato meno di quanto speso per mettere a norma il Cabassi. Aspettiamo una chiamata dai futuri dirigenti delle istituzioni per-ché non vorremmo essere costretti a rinunciare di nuovo alla categoria o a doverci spostare come è già successo alla squadra femminile”.

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22 01.03.2013 n° 08

ginnastica ritmica - campionato regionale Di serie c e Di specialità a ferrara

ottimo esordio dellaritmica giardino

sabato 23 e domenica 24 febbraio, si sono svolte, a Ferrara, la

prima Prova del Campio-nato Regionale di Serie C e la seconda del Campionato Regionale di Specialità GR, rientranti nel calendario agonistico della Federa-zione Ginnastica d’Italia. La Ritmica Giardino ha schierato, in Serie C, la squadra composta da Nicole Arfeli, Ilaria Giovanelli e Asia Ognibene. Le ragazze hanno ottenuto un valido 10° posto sul totale delle 23 agguerritissime squadre presenti. La squadra è incap-pata in alcuni piccoli falli esecutivi ma, a penalizzarle maggiormente, è stato l’aver aperto la competizione. Malgrado tutto però le atlete hanno ottenuto un dignitoso

piazzamento che vuol essere mantenuto, anzi, migliorato per la seconda prova che si svolgerà il prossimo 17 marzo. Nel Campionato di Specialità, categoria Ju-nior, ha gareggiato Chiara Ferrari, al suo primo anno da Junior. Buona la sua performance alla palla tanto da garantirle il 9° posto su 20 partecipanti, per la maggior parte veterane della catego-ria. L’istruttrice, Federica Gariboldi, si è dichiarata soddisfatta delle proprie gin-naste. Le atlete della Ritmica del Club Giardino saranno in trasferta, sabato 2 marzo nel-la Repubblica di San Marino per il Campionato Regionale di Serie D, mentre domenica 10 marzo faranno un’esibi-zione presso il Borgogioioso di Carpi. Bocce donne - trofeo floridea nazionale

ancora un secondo posto per la Losorbo

Domenica 24 febbraio a Firenze ancora un secondo posto per l’atleta della

rinascita mp Filtri di Budrione e campionessa europea, maria lo-sorbo, che dopo aver vinto contro Danila maccioni (Viareggina, Lucca), chiara morano (Osteria Grande, Bologna) e marina Bra-coni (Olimpia Conad, Correggio), in semifinale gioca una partita bel-lissima e durissima fino all’ultimo con lea morano (Osteria Grande, Bologna). Finisce 12-11 per Maria Losorbo che nella finale trova la campionessa del mondo elisa luccarini (Olimpia, Reggio Emilia). Esaurite le energie, la Losorbo non riesce a entrare in partita e perde 12-4.

Bocce - vittoria in campionato della mp filtri rinascita di Budrione contro montegranaro ascoli piceno

La rinascita è terza in classifica

sabato 23 febbraio si è svolto l’incontro di cam-pionato di Serie A tra le

società rinascita mp Filtri Budrione e montegrana-ro ascoli piceno. Una sfida durissima e molto equilibrata nel primo turno: l’atleta del-la Rinascita signorini vince le due partite contro rosati per 8-0 e 8-5 mentre la terna Viscusi/paleari/luraghi per-de entrambe le partite contro gli avversari di Montegranaro ombrosi/santoni/agrilli per 0-8 e 2-8. Risultato del primo turno: Rinascita 1 - Montegra-naro 1.Poi la coppia Viscusi/Luraghi

perde la prima 5-8 contro Om-brosi/Rosati ma vince la secon-da partita 8-0, mentre la coppia della Rinascita Signorini/Paleari

vince entrambe le partite 8-2 e 8-3 contro Santoni/Agrilli. Con la doppia vittoria nella coppia Signorini e Paleari ottengono

anche la vittoria finale: Rinascita MP Filtri Modena 2 - Montegra-naro Ascoli Piceno 1. Il grande mattatore della giornata è stato il campione del mondo Paolo Signorini ma l’intera squadra ha giocato alla grande contro un avversario che in classifica era avanti di un punto. Con la vittoria di sabato la Rinascita su-pera Montegranaro e si piazza al terzo posto in classifica dietro a l’aquila e a la pinetina. L’allenatore della Rinascita, ric-cardo armanini ha sostituito angelo papandrea. Proibiti-vo il prossimo turno, sabato 2 marzo, in casa della Virtus l’aquila, prima in classifica.

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2301.03.2013 n° 08

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