Tempo Libero n. 69

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Iscrizione al Tribunale di Roma nel Registro della stampa n. 76/2008 Tempo Libero settembre - ottobre 2011 anno 11° n. 69 Euro 2.07 cultura, sport, turismo, servizi Firenze, Fitel e Cral alla BITAC Welfare aziendale, Welfare sociale Turismo Low Cost Lady Gaga

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Attualità, turismo, sport e benessere, ambiente e natura, cinema, musica

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I vincitori del XIII Festival del Teatro Sociale

Il corto Fitel al RomaFictionFest 2011

La Fitel al BitacA Padova, il simbolismo in Italia

A Roma, Caravaggio, i 40 anni che sconvolsero la storia dell'arte

Iscrizione al Tribunale di Roma nel Registro della stampa n. 76/2008

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SommarioEditoriale di Luigi Pallotta 4

ATTUALITÀD. L. 4 dicembre 2011, proposte di modifica di CGIL, CISL e UIL 5

BITAC 2011a Firenze di Aldo Albano 7

OITS, concluso il Forum Europeo del Turismo Sociale a Malta di A.A. 8

Welfare aziendale, welfare sociale,riflessioni e considerazioni di Rossella Ronconi 11

FITeL insieme al FAI - Fondo Ambiente Italiano 15

FITeL - FAI accordo di collaborazione 16

Adeguare i buoni pasto a livello europeo di Carlo Pileri 18

Unione Europea, dodici priorità per creare crescita e occupazione di Silvana Paruolo 19

TURISMOTurismo low cost di C. P. 22

SPORT E BENESSEREImmersioni sotto i ghiacci 24

AMBIENTE E NATURADopo le alluvioni (ma perché non prima?) di Andrea Costi 25

Maltempo: Fitel aderisce all’iniziativa CGIL, CISL e UIL pro alluvionati di Genova di R.R. 28

CINEMAUn cuento chino di Sebastian Borensztein di Antonietta Di Vizia 31

Una separazione di Asghar Farhadi di Rita Tomassini 31

Midnight in Paris di Woody Allen di R.T. 32

Il villaggio di cartone di Ermanno Olmi di Loretta Masotti 33

MUSICARadiohead, tour europeo 2012 di Fabiana Pampanini 34

Lady Gaga trionfa a European Music Awards di Fabiana Pampanini. 35

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Direttore Luigi PallottaDirettore Responsabile Rossella RonconiCapi Redattori Aldo Albano, Rita TomassiniSegretaria di redazione Monia CitarellaRedazione Giovanni Ciarlone, Adalberto Farina, Luigi Maiello, Pasquale Ruzza, Ferruccio Valletti, Dario Zambelli.

A questo numero hanno collaboratoCarla Albarello, Sebastiano Bafumi, Loretta Casotti, AndreaCosti, Antonietta Di Vizia, Augusto Gallo, Fabiana Pampanini,Silvana Paruolo, Carlo Pileri, Aldo Savini.Direzione e redazioneC/o FITEL - Via Salaria, 80 - 00198 Roma tel. 06 85353869 - 06 8411063 fax 06 8546541E-mail: [email protected] - www.fitel.itFotocomposizione e [email protected] Libero è a disposizione degli aventi diritto con i quali non

è stato possibile comunicare, nonché per eventuali involontarie

omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti, delle illustrazio-

ni e dei brani riprodotti. Bozzetti e manoscritti, anche se

non utilizzati non verranno restituiti.

Qualunque contributo è a titolo gratuito.

TempoLibero

cultura, sport, turismo, servizi Anno 11° n. 69 settembre - ottobre 2011

CULTURABracciano e il suo Rinascimento con “Dicembre alla Corte degli Orsini” di A. A. 36

La tomba della quadriga infernale di Augusto Gallo 38

VOLONTARIATO E ASSOCIAZIONISMO Medfilm festival 2011 di A.D.V. 39

Il forum del terzo settore a favore del servizio civileNon tagliate il futuro 40

CRAL E TERRITORIO Il CRAL dei servizi di A.A 41

FORMAZIONE“Radicare la FITeL sul territorio, costruire il bilancio sociale” 42

“La FITeL: nuove attività per crescere e consolidarsi” 45

ENOGASTRONOMIASapori del passato di R.R. 48

Le tradizioni della cucina sicilianadi Sebastiano Bafumi 50

LIBRERIACortissima storiaditalia di A.A. 52

Dal bisogno al desiderio di A.A. 52

Elogio del moralismo di F.P. 53

Il signor Cevdet e i suoi figli di R.T. 54

Turismo responsabile di F.P. 55

Senza Paura di R.T. 55

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L’acutezza della crisi economica, la

necessità di trovare una via di fuga

dalla preoccupante turbolenza nella

zona euro, hanno convinto la quasi

totalità dei protagonisti della politica

ad accettare la soluzione indicata

dal Presidente della Repubblica, il

governo tecnico di “salvezza nazio-

nale” guidato dal Senatore a vita

Mario Monti. Durante una fase estre-

mamente delicata e difficile che

l’Italia sta attraversando, il Senatore

ha sciolto la riserva accettando l’in-

carico di Presidente del Consiglio,

dando così il via al governo tecnico

post berlusconiano. Nessun politico

nell’esecutivo bensì 17 Ministri tec-

nici, numero inferiore rispetto ai 23

del governo Berlusconi, che davanti

al Capo dello Stato hanno promesso

fedeltà alla Repubblica.

Successivamente è avvenuta la

nomina di un nuovo ministro, Filippo

Patroni Griffi che sarà responsabile

della Funzione pubblica, portando

così a 18 i ministeri del Governo

Monti.

Dopo giorni di attesa la squadra è

arrivata al completo, attraverso la

nomina di 25 Sottosegretari e 3

Viceministri. Spicca inevitabilmente

che, rispetto agli altri paesi, l’età

degli attuali ministri italiani è avanza-

ta: l’età media raggiunge i 64 anni

circa. Emerge inoltre che i Ministri

donne sono 3 ed occupano dei posti

chiave: Anna Maria Cancellieri

all’Interno, Paola Severino alla

Giustizia, Elsa Fornero a Lavoro e

Politiche sociali. La scelta da parte

di Monti di far ricoprire dei ruoli signi-

ficativi a tre donne è chiaro e conci-

so, affidare, in questo periodo alta-

mente critico, delle missioni di chia-

ra importanza e delicatezza a delle

donne altamente preparate.

Adesso viene la parte più difficile, gli

interventi concreti che Il presidente

del governo tecnico intende adope-

rare per salvare dal baratro il nostro

paese, contribuendo così fortemen-

te a riparare l’Europa dalla difficile

crisi che sta attraversando. Sul tavo-

lo di lavoro sono state poste misure

forti: il ritorno dell’Ici sulla prima

casa per 5 miliardi che andrà allo

Stato e ai Comuni; una patrimoniale

sugli immobili; un intervento sulle

pensioni attraverso l’aumento del-

l’età pensionabile; lo sblocco delle

opere pubbliche già cantierabili.

Informazioni specifiche sulle misure

appena elencate, che tutti aspettano

impazientemente, ancora non sono

disponibili ma i tempi sono stretti e

se ne verrà presto a conoscenza.

Cosa certa è il ritorno dell’imposta

sulla casa che il governo Berlusconi

cancellò. L’Ici sulla prima casa sarà

fusa con Imu federale costituendo il

cosiddetto Super Imu che porterà

con sé un aumento non indifferente

delle rendite catastali. A quanto pare

la patrimoniale, altro punto inserito

nella manovra, pare sarà tempora-

nea e riguarderà patrimoni sopra un

milione di euro.

Purtroppo appare chiaro che la

manovra economica presentata dal

Governo Monti va a discapito dei

lavoratori dipendenti e dei pensiona-

ti e questo non risponde certamente

ai criteri fondamentali di equità e

crescita. CGIL, CISL e UIL hanno

deciso insieme di scioperare contro

la manovra iniqua del Governo

Monti che, sostengono compatti i

sindacati, colpisce i redditi più bassi,

contrae i consumi, accentua la

disoccupazione e la recessione. La

FITeL auspica che il governo tecnico

dia realmente un segno di disconti-

nuità rispetto alle politiche passate

per far uscire il nostro paese dalla

crisi concentrando particolare atten-

zione al lavoro, alla crescita e alla

cultura nel nostro paese.

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EditorialeNuovo governo tecnicoguidato da Mario Monti

di Luigi Pallotta

Fitel

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attualità

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CGIL, CISL e UIL ritengono che la manovra economicapresentata dal Governo non risponda ai criteri di equitàe crescita che, insieme al rigore, sono stati enunciatidallo stesso Presidente del Consiglio.Sul versante dell’equità, a pagare sono sempre gli stes-si, lavoratori, pensionati ed i ceti medi. Su questi ricadeil blocco della rivalutazione delle pensioni, l’aumentodella tassazione sulla prima casa, dell’addizionale regio-nale Irpef, dell’Iva, delle accise sui carburanti.Sul versante della crescita, le politiche sono poche escarsamente selettive ed in particolare l’assenza di unintervento fiscale a favore dei redditi di lavoratori, pen-sionati e delle famiglie rischia di accentuare la dinamicarecessiva dell’economia.Sull’occupazione dei giovani e delle donne le misurepreviste sono esclusivamente simboliche.Sulle pensioni si continua a fare cassa nonostante l’equi-librio finanziario del sistema previdenziale. Si penalizza-no pesantemente le pensioni, i lavoratori e le lavoratricicon un’eccessiva accelerazione sulle anzianità di pen-sionamento, si colpiscono i lavoratori già coinvolti nellecrisi aziendali o che hanno perso il lavoro.Mancano invece misure tese a far pagare chi non ha maipagato e chi ha di più. Bisogna perseguire con convin-zione una svolta epo-cale nella lotta all’eva-sione fiscale e preve-dere una tassazionesui grandi patrimonimobiliari ed immobilia-ri.CGIL, CISL e UIL, nelpresentare alcune pro-poste di modifica allaC o m m i s s i o n eBilancio, chiedono atutti i gruppi parlamen-tari di sostenere i cam-biamenti proposti.Nel merito CGIL, CISLe UIL ritengononecessario apportarele seguenti modificheal testo del DecretoLegge in corso di con-versione:

Misure di Carattere Previdenziale

Indicizzazione dei trattamenti pensionistici al costodella vita Ripristinare il sistema di indicizzazione attualmente invigore.

Pensione di anzianità (pensione anticipata)Riconoscere ai fini del diritto a pensione una maggioregradualità nell’abolizione delle cosiddette “quote” –somma di età anagrafica ed età contributiva - per l’ac-cesso al pensionamento di anzianità rispetto ai requisitiprevisti per la pensione di vecchiaia.Equiparare il requisito contributivo richiesto per l’acces-so al pensionamento a prescindere dall’età anagrafica a41 anni e 1 mese dal 2012 sia per gli uomini che per ledonne.Eliminare, ai fini dell’accesso al pensionamento a pre-scindere dall’età anagrafica (41 anni e 1 mese), la pena-lizzazione (2%) attualmente prevista per ogni anno dianticipo rispetto ai 62 anni; eliminazione dell’agganciodel requisito contributivo – a prescindere dall’età anagra-fica – all’aumento dell’aspettativa di vita.

D. L. 4 DICEMBRE 2011,PROPOSTE DI MODIFICA DI CGIL, CISL E UIL

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Pensione di Vecchiaia Introdurre una maggiore gradualità nell’accesso al pen-sionamento di vecchiaia delle lavoratrici.Modifica al testo All’articolo 24, comma 6, lettera a) riformulare il periododa “62 anni per le lavoratrici” fino a “1° gennaio 2018” nelmodo seguente “61 anni e 6 mesi per le lavoratrici dipen-denti la cui pensione è liquidata a carico dell’AGO e delleforme sostitutive della medesima. Tale requisito anagra-fico è fissato a 62 anni e 6 mesi a decorrere dal 1°gen-naio 2014, a 63 anni e 6 mesi a decorrere dal primo gen-naio 2016, a 65 anni a decorrere dal 1°gennaio 2018 ea 66 anni a decorrere dal 1°gennaio 2020.”

Esenzioni Eliminazione del limite di 50.000 unità ai fini delle esen-zioni dalle nuove disposizioni in materia di requisiti diaccesso al pensionamento per i lavoratori collocati inmobilità, mobilità lunga, in esodo e titolari di prestazionestraordinaria a carico dei fondi di solidarietà di settore,autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribu-zione e in esonero ex art. 72 c.1 D.L n.112/2008.Prevedere, per tutti i lavoratori disoccu-pati che hanno già concluso il periodo difruizione degli ammortizzatori sociali,strumenti di sostegno al reddito chepossano accompagnare gli interessatifino all’accesso al pensionamento.

Lavori Usuranti Conservare la possibilità di anticipo finoa tre anni dei requisiti di accesso al pen-sionamento rispetto all’attuale sistemadelle “quote” date dalla somma di etàanagrafica ed età contributiva.Prevedere un aggiornamento della nor-mativa sui lavori particolarmente faticosie pesanti – d.lgs. n. 67/2011 – amplian-do la platea dei potenziali beneficiari.

Aumento delle aliquote per i lavorato-ri autonomi Aumento di almeno 4 punti percentualidelle aliquote di contribuzione previsteper i lavoratori autonomi, commerciantied artigiani, iscritti alle gestioni INPS eper coltivatori diretti, coloni e mezzadriiscritti alla relativa gestione INPS.

Misure di Carattere Fiscale

Imu Innalzare la soglia di detrazione prevista sull’abitazioneprincipale dai 200 euro previsti dal decreto a 500 euro.Rendere progressiva l’imposta, introducendo aliquotedifferenziate a partire dalla seconda casa.

Lotta all’evasione Le proposte avanzate trovano copertura attraverso:misure concrete di lotta all’evasione fiscale che vaaccompagnata con una specifica strumentazione, a par-tire dalla riduzione del limite per la tracciabilità dei paga-menti a 500 euro a fronte dei 1.000 previsti e dal recu-pero di risorse sfuggite a causa dell’evasione fiscale;meccanismi di contrasto di interessi “compratore – forni-tore di beni o servizi”, che renda “sconveniente” ancheper il compratore la mancata emissione della ricevutafiscale o della fattura.Con il riconoscimento di detrazioni fiscali sulle spese perservizi e famiglie.

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di Aldo Albano

Il 5 e 6 dicembre a Firenze, presso ilTeatro Obihall (ex teatro Saschall) invia Fabrizio De Andrè, si è tenuta laBorsa del Turismo cooperativo eassociativo. Uno degli appuntamentipiù significativi organizzato daAssociazione Generale CooperativeItaliane, Agi Culturalia, FederCulturaTurismo Sport, Confcooperative eLegacoop Turismo, le componentituristiche delle tre principali centralicooperative italiane per aggiornarsisul trend del settore, promuovere laconoscenza, la collaborazione tra gliaddetti di strutture società di servizi,favorire la promozione dell’offertaturistica cooperativa e associativa,intrattenere rapporti sociali, interlo-quire e pianificare eventuali assun-zioni di responsabilità ed impegni.

La presenza della Fitel nel capo-luogo toscano anche quest’anno èstata significativa “in termini di ade-sione e di partecipazione, meritodella costante attenzione che iCral, ma anche la Fitel, hannodimostrato nei confronti del turismosociale”, dice Luigi Pallotta,Presidente nazionale della Fitel,

che aggiunge poi: “in occasionedella Borsa presteremo attenzioneall’esposizione e alle proposte didifferenti operatori del settore,ovvero di quelle strutture e di queiservizi che rappresentano le princi-pali destinazioni turistiche: agenziee consorzi turistici, associazioni dialbergatori, Apt, agriturismi, villag-gi vacanze che maggiormentedimostrano sensibilità e compren-sione nell’offerta di condizioniaccessibili soprattutto per i menoabbienti, in un periodo in cui la crisiriduce sempre più il potere d’acqui-sto.Non dimentichiamo che il turismosociale e sostenibile è l’attività piùpraticata nell’ambito dei Cral. Perquesto è importante essere presentie rappresentare il corpo socialedella FITeL “.

BITAC 2011 a Firenze

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attualità

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di A. A.

Nella spettacolare isola diMalta, nel cuore del MareMediterraneo, dal 23 al 25novembre u.s. si è tenuto ilForum Europeo del turismosociale organizzato dall’OITS(Organisation internationaledu tourisme social) al qualehanno partecipato quasi 200delegati provenienti da diver-si paesi.

Il Forum ha rappresentatoun momento importante perla vita dell’OrganizzazioneInternazionale del TurismoSociale. Le sessioni plena-rie e i vari workshop sullatematica del settore turisticohanno permesso di presen-tare una panoramica mon-diale sulle leggi, sulle politi-che sociali e sui programmidei vari paesi; di interrogaregli attori della società civileprovenienti da ambientidiversi – sindacale, universi-tario, ambientalisti,dell’eco-nomia sociale e dell’indu-stria – riguardo il ruolo el’importanza del turismosociale anche in rapporto adaltre attività; di misurare l’in-fluenza del turismo socialesulle politiche pubbliche, dimettere in luce le esigenzedei gruppi più deboli – gio-vani, famiglie, anziani edisabili – e di interrogarsisulle priorità in materia difinanziamenti, di sostegno edi sviluppo durevole per leregioni.

Significativo, fra i tanti inter-venti che si sono succedutidurante il Forum, quello del

OITS, concluso il FORUM EUROPEO

DEL TURISMO SOCIALE a Malta

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Presidente della Fitel,Luigi Pallotta, che nelcorso workshop ha soste-nuto che “L’Azione dei sin-dacati per il turismo socia-le e la gestione del tempolibero dei lavoratori’, haevidenziato il ruolo positivodei CRAL nell’azione dicontrasto alla pesante crisieconomica. Con la loroazione i circoli ricreativiconsentono a centinaia dimigliaia di lavoratori efamiglie, di andare invacanza a prezzi sosteni-bili costituendo così, con iloro contributi, un supportoeconomico che si concre-tizza in quote di salario dif-ferito, ossia un contributotangibile collocato nel wel-fare aziendale e sociale”.

Dagli interventi dei parteci-panti è emersa essenzial-mente l’urgente necessitàdi maggiore attenzione alturismo sociale da partedelle autorità politiche alivello nazionale, regionalee locale ed adozione dipolitiche sociali per il setto-re che riconoscano fra iloro obiettivi: accesso alturismo per tutti; sviluppodel turismo interno per lavalorizzazione del territo-rio; azioni concrete chefavoriscano la mobilitazio-ne di tutti gli attori del turi-smo sociale, sia del settorepubblico che di quello pri-vato, ricerca e proposta disoluzioni concrete e inno-vative, con la collaborazio-ne dell’ associazionismoimpegnato nel settore e deisindacati.

Da sinistra: Aldo Albano, Jean Marc Mignon, Norberto Tonini, Luigi Pallotta, Rosella Ronconi, Giorgio Sartimi, M. Ada Quartulli, Bruno Moliea, Francesco Favia,Giovanni Ciarlone.

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Da sinistra: Luigi Pallotta, Aldo Albano,Giovanni Ciarlone.

Da sinistra: Norberto Tonini, Bruno Molea

Da sinistra: Vietor Caracni, Karol Spiteri,Robert Borg, Luigi Pallotta

Da sinistra: Robert Borg, Luigi Pallotta,Sophie Mercier

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di Rossella Ronconi

E’ sempre più diffusa la tendenza delle grandi e medieaziende a predisporre direttamente sussidi e supporti ailavoratori dipendenti, sia in termini economici che di ser-vizi, finalizzati a migliorare le relazioni interne e le condi-zioni di vita dei propri collaboratori.Si tratta del così detto welfare aziendale e/o welfaresociale, (come si voglia chiamare, a seconda se èl’azienda e/o il cral ad erogarlo dentro o fuori il luogo dilavoro), già consolidato in varie aziende multinazionali,vedi ad esempio il Gruppo Nestlè (offre vacanze estivea sostegno delle famiglie). Anche in Italia, soprattuttonell’ambito di alcune grandi aziende, forme analoghe disupporto affermate sin dal secolo scorso, vengonoancora erogate tramite i circoli dei lavoratori , e se inalcuni casi sono stati riconvertiti anche servizi ai dipen-denti di matrice dopolavoristica in moderni strumenti ditutela condivisi pure dai lavoratori, in altri ancora, vedi ilCral Poste Italiane, sono in fase di trasformazione.Conciliazione tra tempo di lavoro e tempo di non lavoro,benefici integrativi rivolti alla persona e alla famiglia sonopresenti tra i contenuti del cosiddetto welfare aziendale,ma come dimostrano anche i risultati di un’indagine,condotta da AstraRicerche per Edenred (l’azienda deiTicket Restaurant, ndr), intitolata «Welfare aziendale:cosa pensano i lavoratori italiani», mentre emergeun’enorme crescita della domanda di welfare aziendale(59%), allo stesso tempo cresce pure una profondainsoddisfazione (48,7%) di quanto attualmente offertodalle aziende.Attraverso l’offerta di servizi e strumenti aggiuntivi, dinatura non monetaria, l’azienda o il cral può garantire aidipendenti ed alle loro famiglie non solo la conservazio-ne degli attuali livelli retributivi nominali ma anche l’au-mento del potere d’acquisto effettivo.Accrescere il benessere dei lavoratori, salvaguardare illoro potere d’acquisto, per il sindacato, i Cral e la Fitel èsempre stato l’obiettivo principale, e oggi, in tempo dicrisi, individuare strumenti e servizi che possano gratifi-care concretamente i lavoratori e rappresentare un’alter-nativa al mercato è maggiormente rafforzato.

Il Welfare aziendale è uno strumento integrativo rispettoai tradizionali interventi di retribuzione ed incentivazione,crea valore non solo nel breve ma nel medio e lungoperiodo, aumenta il benessere, in molti casi migliora ilclima aziendale consolidando anche il senso di apparte-nenza al sindacato e la condivisione di obiettivi, agevolala contrattazione collettiva ponendo le basi per migliorirelazioni industriali.Servizi e tutele garantite in molti casi anche da queicorpi intermedi come i Cral che generano consenso,fidelizzazione al sindacato e accrescono il soddisfaci-mento dei bisogni sempre più eterogenei in una societàin cui i mutati rapporti tra generazioni e le limitate dispo-nibilità della finanza pubblica sono destinati ad assegna-re alla persona, alla famiglia e ad altri la responsabilitàdella tutela delle fasce più deboli.La mondializzazione, la flessibilità della domanda e del-

Welfare aziendale,Welfare socialeAziende, sindacato e Cral a supporto deilavoratori e delle famiglie in tempo di crisi

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l’offerta, le nuove forme di produzione del lavoro e lestesse tecnologie della comunicazione hanno cambiatoradicalmente lo scenario lavorativo e le abitudini dellepersone.

In epoca di Flexicurity (la nuova parola d’ordine europeaper indicare Flessibilità + sicurezza) si stanno diffonden-do nuove sensibilità anche da parte delle aziende e poli-tiche di gestione del personale nuove, ossia, in altri ter-mini, emerge un’idea di welfare diversa e più flessibile difronte alla quale il sindacato, i Cral e anche la Fitel sonochiamati a riflettere.

Molte le aziende in cui si pratica il welfare aziendalecondiviso tra azienda, sindacato e cral

L’esperienza della Fitel e di tanti Cral/Associazioni diceche è possibile attivare piani di Welfare condivisi tra glistessi e l’azienda, differenziati per le diverse categorie dilavoratori, pianificando ed erogando servizi mirati aseconda delle esigenze dentro e fuori i luoghi di lavoro.

Buone pratiche continuano a realizzarsi con la conse-guente attuazione di progetti di “welfare aziendale” pres-so diversi Cral, ma altrettante si stanno diffondendo emoltiplicando in realtà aziendali con l’esclusione deglistessi. In qualche caso, vedi le recenti vicende del CralPoste, sembrano portare alla chiusura dello stesso Cral.

Da fonti sindacali e da notizie apparse sulla stampa

come l’articolo su La Repubblica del 18 ottobre 2011,l’articolo sul Corriere della Sera del 13 novembre u.s. ealtri ancora sul web, in aziende come Luxottica, cheoltretutto ha fatto da apri pista, Ferrero, Barilla, il gruppofarmaceutico Bracco, l’Ansaldo di Genova, GruppoENEL Poste, Telecom, l’Ansaldo di Genova, Air Liquide,multinazionale della chimica e tante altre ancora, siapplicano programmi di Welfare aziendale.L’ARCA (Associazione che organizza attività ricreative,culturali e sportive dei dipendenti del Gruppo ENEL edegli altri suoi Soci delle aziende collegate), oltre a offri-re buoni libri e vacanze studio per gli studenti e tantiservizi al tempo libero, eroga tra l’altro, un contributoper le spese sostenute dalle famiglie dei soci ordinariper le rette di frequenza dei bambini iscritti ad un Asilonido.L’attività si rivolge ai soci con figli in età compresa tra 0 e3 anni non compiuti all’inizio dell’anno educativo dall’an-no di riferimento del Bando.E’ previsto un contributo fino alla copertura del 50% delcosto sostenuto fino ad un massimo di ¤ 150,00 mensilierogato in due diverse soluzioni.

Nel caso Luxottica si fa riferimento all’accordo sotto-scritto con il sindacato. Tra le altre opportunità l’aziendaistituisce la Banca delle ore. Non vengono pagati gli stra-ordinari ma tramutate in ore di permesso da utilizzare incaso di maternità o paternità. Inoltre rimborso dellespese mediche specialistiche, contributo libri scolastici,sconti sulla spesa e sulle bollette, azioni della società.

Asilo aziendale dlla Perugina in Umbria

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La Ferrero – rimborsa spese pediatriche, soggiorni esti-vi per i figli e contributi alle spese universitarie.

Kraft Italia – Sostegno alle famiglie con figli con conge-di retribuiti, asilo nido, aiuti allo studio, check up gratuitoe cure termali.

Barilla – L’azienda ha creato con suoi fondi una cassamalattia gestita assieme ai sindacati e un’assicurazionesulla vita per i dipendenti.

Tetra Pak – L’azienda contribuisce a spese ospedaliere,al costo di una polizza infortuni, alle spese per l’istruzio-ne e alle attività socio-culturali.In altri casi si attivano convenzioni commerciali anchecon banche e studi medici, agenzie di viaggio, ecc.

Tutte queste aziende hanno attivato programmi articola-ti a sostegno dei propri dipendenti: un insieme di inter-venti per supportare il loro potere d’acquisto, per miglio-rare il loro rapporto tra tempi di lavoro e tempi di vita, percontribuire al loro benessere complessivo.

Welfare aziendale , alcune modalità e caratteristiche

Nella maggior parte dei programmi in questione, leaziende offrono ai dipendenti una base comune di age-volazioni per poi diventare, a seconda delle esigenze diciascuno, qualcosa di più specifico. I lavoratori possonodisporre di supporti: distribuzione di libri scolastici, con-

tributi per asili nido, assistenza medica, contributi persoggiorni estivi per i ragazzi, servizio di assistenzasocio-sanitaria, buoni per la spesa da spendere in nego-zi convenzionati, servizi alla formazione, o a quelli per iltempo libero. In molti casi ogni dipendente (incluso il suonucleo familiare) ottiene un rimborso parziale dellespese sostenute nella busta paga del mese in cui sonostate consegnate le quietanze di pagamento o i giustifi-cativi di spesa.

Welfare territoriale

Tanti servizi e tutele di cui sopra come modo per suppor-tare i lavoratori, che rientrano nel «welfare aziendale»ma che potrebbe diventare anche Welfare territoriale»,se ad adottarlo fossero più imprese nella stessa zona onello stesso settore. Prestazioni ai lavoratori che untempo assicuravano i Cral Aziendali o Cral Territoriali eadesso, ad eccezione di alcuni grandi Cral/Associazionicome ad esempio Arca - Enel, Telecom e Dopo LavoroFerroviario, tendono a garantire direttamente le aziendepensando, in alcuni casi, pure al territorio. Obiettivo a cuisembrano puntare insieme industria e sindacati.Un’alleanza, come riportato in «Nuovi veneti», il mensi-le dedicato dal Corriere del Veneto alla «società in movi-mento», emersa il 9 novembre nel corso del convegno«Imprese e lavoro, alleati per competere», a Treviso, incui il ragionamento di fondo è emerso chiaramente: “ilbene o servizio a integrazione dello stipendio vale piùdei soldi equivalenti in busta paga e all’azienda costa

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meno della cifra in più da consegnare al lavoratore peracquistarlo. Effetto di leggi recenti che prevedono defi-scalizzazione e decontribuzione per alcuni benefit. Conun meccanismo, semplificando, non lontano dai buonipasto”.

In una società complessa in cui i bisogni sono semprepiù variegati e il welfare è sempre più ridotto e in cui ildisagio dei lavoratori che perdono il posto di lavoro, conle famiglie in difficoltà che sono costrette a cambiare lostile di vita e dei consumi, anche i servizi promossi daiCRAL rappresentano certamente un pezzo di salariodifferito importante e come tale da attualizzare e nonconsiderare operazione di scambio con altri pezzi di wel-fare: ci deve essere equilibrio tra le forme di bilateralitàdel tempo libero e/o welfare sociale e altri pezzidel così detto “welfare aziendale”, tendente adescludere i servizi erogati dai Cral. Detto questo,comunque, non possiamo scartare l’idea che unamaggiore responsabilità aziendale in direzionedel welfare, sia nel luogo di lavoro che nel territo-rio, possa essere un’opportunità con o senza cir-coli ricreativi.

Per rispondere alla crisi e alle difficoltà che si pro-spettano nell’immediato futuro, necessita ancheun’etica nuova e forme associate estese purealla rete territoriale. Una sfida per far sì che que-sta rete possa comprendere i lavoratori flessibili.Esperienze aziendali dalle piccole alle grandi, tra-dizionalmente intese e orientate alla socializza-zione, all’integrazione, inserite nella rete territo-riale, possono oggi rappresentare una sfidaanche all’ interculturalità e allo sviluppo del nuovowelfare, passando per una nuova politica deltempo libero, le politiche sociali nel territorio,strumenti alternativi al mercato come i gruppid’acquisto e altri strumenti come i buoni vacanzaper i soggetti a basso reddito, purché nella tra-sparenza della modalità d’accesso alla fruizionedegli stessi.

In poche parole sta sempre più consolidandosi ilwelfare aziendale e/o sociale gestito direttamen-te dall’azienda e sempre meno dal sindacatoattraverso il Cral che da sempre è stato deputatoa tale compito. Uno scenario, quindi, che rispettoal passato sta mutando e in parte è già mutato,ma data la crisi e la necessità di rafforzare tutele

e diritti in direzione del lavoro e del non lavoro anche laFitel non si può esimere dal fare un’attenta valutazionedel fenomeno. Si tratta di capire (come già sta facendola FITeL dell’Emilia Romagna con l’attivazione di unforum sul sito internet per il dibattito sul tema), se ci puòessere un modello di welfare aziendale e/o sociale posi-tivo e quali conseguenze abbia per il Sindacato e per iCral, senza dimenticare che: il Cral è sempre stato, edancora oggi in molte realtà continua ad esserlo, un cen-tro permanente di vita associativa che promuove edorganizza nel tempo libero attività culturali, sociali, turi-stiche, sportive e ricreative al fine di migliorare la qualitàdella vita dei lavoratori, pensionati e dei cittadini, special-mente nei momenti più difficili, e per questo sarebbe ungrave errore trascurarne il valore.

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L’ Accordo concluso tra la Fitel e ilFAI vedrà i Cral e le Associazioniiscritti alla Fitel impegnati nella pro-mozione delle proprietà del FAI -Fondo Ambiente Italiano.Il Mondo Associativo della Fiteldiventa “ambasciatore” del Fai.Visitare l’Italia con il FAI significascoprire alcune delle meravigliedel nostro Paese: luoghi di rara bel-lezza, spesso nascosti e poco noti,salvati dal degrado, dalle ingiurie deltempo e dell’uomo.Antiche dimore, castelli, ville, parchistorici, giardini e aree naturali: i Benigestiti dal FAI, oggi regolarmenteaperti al pubblico, si propongonocome nuove e interessanti mete pergli amanti del turismo culturale.L’accordo tra la Fitel e Il Fai si basasu un rapporto di partnership perdefinire alcuni benefici reciproci, daun lato la promozione dei Beni FAI edelle proposte turistiche collegate,dall’altro le condizioni economicheriservate a tutti i CRAL e alleAssociazioni iscritte allaFederazione Italiana Tempo Libero.L’obiettivo dell’intesa - secondoGiovanni Ciarlone, responsabiledel dipartimento Servizi eConvenzioni Fitel nazionale eAntonino Percario consulente perlo sviluppo turistico del FAI - èquello di creare una solida sinergiatra i due firmatari, con vantaggi reci-proci per tutti gli attori e un valoreaggiunto collettivo per la FITEL.In concreto i Cral e le Associazioniiscritti alla Fitel impegnati nella pro-

mozione delle proprietà del FAI -Fondo Ambiente Italiano avranno lapossibilità di diventare “promotori”del FAI, spiega Elena Monti, dellapromozione e dei progetti turisticidel Fai, attraverso l’acquisto dibiglietti di ingresso alle proprietàdella Fondazione con i quali omag-giare i loro aderenti per fidelizzarlie, nel contempo, arricchire e rende-re ancora più interessante il loroservizio.L’azione del FAI, ribadisce AntonioPercario, vuole infatti concretizzar-si nella creazione di una strategia direte che metta a disposizione del-l’utente e dei fornitori-partner tutti glielementi complementari alla propo-sta FAI.

Il FAI e la sua missione.A tutela dell’arte, della natura edel paesaggio italiano.FAI, non solo una sigla, ma anchevoce del verbo fare.Il FAI - Fondo Ambiente Italianonasce dalla determinazione di uomi-ni e donne che hanno deciso di

FARE qualcosa di concreto per illoro Paese.Fondazione nazionale senza scopodi lucro, il FAI dal 1975 ha salvato,restaurato e aperto al pubblicoimportanti testimonianze del patri-monio artistico e naturalistico italia-no grazie al generoso aiuto dimoltissimi cittadini e aziende chesostengono il suo lavoro. Oggi il FAIgestisce e mantiene vivi - per sem-pre e per tutti - castelli, ville, parchistorici, aree naturali e paesaggi diincontaminata bellezza.Questa è la missione del FAI: pro-muovere in concreto una cultura dirispetto della natura, dell’arte, dellastoria e delle tradizioni d’Italia e tute-lare un patrimonio che è parte fon-damentale delle nostre radici e dellanostra identità.Un compito infinito che non ammet-te soste e nel futuro la nostra deter-minazione è fare ancora di più: perquesto abbiamo bisogno dell’aiu-to di tutti. Anche del tuo.

FAI ANCHE TU!

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Per informazioni:FAI – Fondo Ambiente Italiano

Dott.ssa Elena Monti, Promozione e Progetti TuristiciTel. 02 467615227 Fax 02 467615269

[email protected]

http://www.fondoambiente.it/visit-fai-speciale-gruppi.asp.

FITEL insieme al FAI – Fondo AmbienteItaliano - per la promozione del turismo e delle bellezze storico-artistiche

FITEL insieme al FAI – Fondo AmbienteItaliano - per la promozione del turismo e delle bellezze storico-artistiche

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di Carlo Pileri*

Aumentare la soglia d’esenzionefiscale dei buoni pasto, ferma daormai 15 anni a 5,29 euro, adeguan-dola al costo della vita. Per Adocquesta misura potrebbe favorire ilrilancio dei consumi, fondamentaleper il superamento della crisi.L’Associazione si augura che il Sen.Monti, tra i primi interventi di risana-mento dell’economia italiana, inseri-sca anche l’innalzamento dellasoglia dell’esenzione fiscale e con-tributive dei buoni pasto, adeguan-dola al costo della vita, dato che adoggi non permette più ai consumato-ri di consumare un pasto completo,bastano appena per un tramezzinoa Milano mentre a Roma per unpanino e un succo di frutta ma ilcaffè è escluso. Al contrario, conquesta semplice soluzione la capa-cità di spesa dei cittadini aumente-rebbe e i consumi ne risentirebberopositivamente, concorrendo al rilan-cio della domanda interna, uno degliobiettivi primari per il superamentodella crisi. Negli altri Paesi europeil’adeguamento è già stato realizza-to: in Spagna il valore defiscalizzatoè di 9 euro, circa il 70% in piùdell’Italia, in Francia 7 euro, inPortogallo 6,70 euro. Consideratoche gli utenti giornalieri in Italia sonocirca 2 milioni, e 100 mila i ristoranticonvenzionati, aumentare il valoredei buoni aiuterebbe i consumatoriin un momento di gravi difficoltà eco-nomiche, rispondendo non solo adesigenze economiche ma anchesociali. I buoni pasto, inoltre, rientra-no nella linea di ridurre la circolazio-ne del contante, che per essereattuata e trovarci partecipi deve offri-re ai consumatori degli strumentiadeguati. L’Adoc chiede che vengaabolita la scadenza dei buoni pasto,che comportano una perdita econo-

mica per il lavoratore e un guadagnoingiusto per i gestori, pari a 150milioni di euro l’anno. I buoni pastonon sono degli yogurt, che vanno inscadenza, ma sono soldi dei lavora-tori. La scadenza al 31 dicembredell’anno di emissione andrebbe eli-minata. Secondo le stimedell’Associazione circa il 10% deibuoni pasto in circolazione nonviene utilizzato perché scaduto,comportando la perdita per il pos-sessore del buono del 15% del suovalore, pari a circa 200 euro e unguadagno, ingiusto, per i gestori,pari a circa 150 milioni di euro com-

plessivi. Per questo si propone l’eli-minazione della scadenza, come giàfatto per le carte telefoniche prepa-gate. Infine, per l’Associazione, sidovrebbe prevedere l’abolizione del-l’asta al ribasso per l’aggiudicazionee il pagamento entro 30 giorniall’esercente. Altrimenti i ristoratoriscaricano sui consumatori, attraver-so l’aumento dei prezzi al dettaglio, ilrischio di impresa, determinando unaumento inflattivo significativo cheva a danneggiare gravemente anchechi non possiede il buono.

*Presidente ADOC

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Adeguare i buoni pasto a livello europeo

MERCATO BUONI PASTONumero aziende operanti nel settore: 25 Volume d’affari annuo stimato: 2,5 miliardi di euro (60% fatturato detenuto da sole 3 aziende)Utenti giornalieri: 2 milioniRistoranti convenzionati: 100 milaPercentuale buoni scaduti (anno): 10%Perdita valore per possessore: 15%Guadagno per società emettitrici: 250 milioni di euro

VALORE DEFISCALIZZATO – Confronto Italia - UEPaese Valore Buono (€)Italia 5,29 Spagna 9,00 Francia 7,00 Portogallo 6,70

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di Silvana Paruolo*

Il Consiglio europeo del 23 ottobre2011, ha preso importanti decisioniin materia di governance economicadell’Unione. Ma - oltre che affrontarele sfide immediate poste dalla crisifinanziaria - ha individuato anche“una serie di priorità cui riservareuna corsia preferenziale”:

- mercato unico europeo;- mercato unico digitale;- attuazione di Europa 2020 e

della nuova governance econo-mica europea i negoziati di Dohanel quadro dell’OMC;

- le priorità dell’Unione europeaper il G20 di Cannes (riforma delsistema monetario internaziona-le;

- rafforzamento e vigilanza del set-tore finanziario; il problema del-

l’eccessiva volatilità dei prezzidei prodotti di base;

- promozione di una crescitasostenibile e inclusiva... anchetramite un rafforzamento della“dimensione sociale della globa-lizzazione”;

- resistenza al protezionismo;- lotta ai cambiamenti climatici

(ricerca di un risultato ambiziosoed equilibrato a Durban, confer-ma dell’apertura Ue a un secon-do periodo di adempimento aisensi del protocollo di Kyoto,ecc.);

- politica estera (sostegno alla tra-sformazione democratica delvicinato Ue meridionale; transi-zione politica in Siria,problemiattinenti l’Iran, tabella di marciadel partenariato orientale).

Il mercato unico è chiamato a svol-

gere “un ruolo chiave per la creazio-ne di crescita e occupazione”.

In effetti, la creazione di un grandemercato interno europeo in cui merciservizi e fattori produttivi potesserocircolare, a condizioni analoghe aquelle esistenti fra due regioni di unostesso paese, era l’obiettivo fonda-mentale della Comunità economicaeuropea. In termini concreti, ciòsignifica abolire gli ostacoli che allalibera circolazione vengono da legi-slazioni e regolamentazioni naziona-li. La politica della concorrenza e ladisciplina comunitaria dei vari regiminazionali di sovvenzioni pubbliche,completano quest’obiettivo quandogli ostacoli provengono da prassiaziendali o sovvenzioni statalisuscettibili di falsare la concorrenzae le condizioni degli scambi fra ipaesi membri.

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UNIONE EUROPEAdodici priorità per creare crescita e occupazione

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Agli inizi degli anni ‘80, ci si è resoconto che la libera circolazionerestava in larga parte incompleta.Importanti rapporti dell’epoca – ilRapporto Padoa-Schioppa(Stabilità, efficienza e equità) e ilRapporto Cecchini - rilevarono i“costi della non Europa” che ne deri-vavano.Da qui, il famoso libro bianco diJacques Delors che fece nascere ilfamoso “obiettivo ‘92”.Tuttavia – tuttora - non mancanolacune - e anelli mancanti - che osta-colano il funzionamento del mercatointerno.

Se l’Atto unico europeo ha inserito il

mercato comune in una logica strut-turale comportante anche coesioneeconomica e sociale, il Trattatomodificativo di Lisbona ha recepito(concetto ben diverso da quello dieconomia di mercato aperta) il con-cetto di “economia sociale di merca-to”.La sua prima teorizzazione risalealla scuola di Friburgo che - ha ope-rato un connubio tra le teorie delliberalismo classico e le teorie socia-li di regolazione pubblica. Tuttavia -benché l’economia sociale di merca-to enfatizzi il ruolo delle regole delgioco - sentenze recenti della Cortedi giustizia europea (casi Laval.Viking, Raffert e Commissione V

Lussemburgo ecc.) si sono manife-state sbilanciate, a discapito deilavoratori, facilitando la strada a unaconcorrenza sleale anche tra glistessi Paesi membri dell’Unione; eostacolando una vera pari dignitàper mercato e sviluppo sociale.Cosa questa - di certo - non sfuggi-ta al mondo sindacale!; e - in parte -controbilanciata da altre sentenzedella Corte di giustizia del Consigliod’Europa.

Il mercato di riferimento non è soloquello interno. Ciò detto - tentandodi rilanciare anche il mercato unico -il Presidente Barroso ,di recente, hachiesto a Mario Monti un rapporto

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sul mercato unico.E’ nato “Una nuova strategia per ilmercato unico – Al servizio dell’eco-nomia e della società europea” in cuiMonti - ponendosi in un’ottica di eco-nomia sociale di mercato - precisache serve un approccio politico dinatura straordinaria, in cui vi siano,nello stesso tempo, iniziative per unmercato interno più forte, e postoper consultazione delle parti sociali,diritti dei salariati, servizi sociali,coordinamento fiscale, politica indu-striale, crescita verde ecc.

Successivamente, la Commissioneeuropea ha pubblicato laComunicazione “Verso un Atto per ilmercato unico – per un’economiasociale di mercato altamente com-petitiva” e – dopo una sua consulta-zione pubblica - una sua secondaComunicazione «L’ Atto per il merca-to unico – Dodici leve per stimolarela crescita e rafforzare la fiducia”.Quali sono le 12 leve? Queste sonole seguenti:

Per l’accesso ai finanziamenti perle piccole e medie imprese (oltre20 milioni), un quadro comune perFondi di capitale di rischio.Per facilitare la mobilità dei lavora-tori in seno al mercato unico (nel2009, 5,8 milioni di europei lavora-vano in un altro Stato membro)modernizzare le regole di riconosci-mento delle qualifiche professionali.Per eliminare gli ostacoli giuridiciche ancora impediscono agli euro-pei di lavorare dove desiderano, siintende semplificare le procedure,riesaminare l’ambito delle professio-ni regolamentate e rafforzare la fidu-cia e la cooperazione tra gli Statimembri, in particolare attraversouna carta professionale europea.

I diritti di proprietà intellettuale -importanti quanto materie prime obase industriale- e cioè, stabilire unaprotezione unitaria delle invenzionitramite brevetto per il maggiornumero possibile di Stati membriGarantire i diritti dei consumatori,in particolare sviluppando sistemialternativi di risoluzione delle contro-versie e prevedendo mezzi di ricorsodiversi da quelli giudiziari. Una mag-giore fiducia dei consumatori nelcommercio elettronico transfronta-liero – è stato calcolato - produrreb-be vantaggi economici valutati a 2,5miliardi di euro.I servizi: rafforzare la standardizza-zione.Reti europee di trasporti, energia ecomunicazioni elettroniche(colonna vertebrale del mercatounico) - e infrastrutture - più efficien-ti. La Commissione europea haadottato dei progetti strategici diinteresse europeo.Il mercato unico digitale, in parti-colare, una legislazione che garan-tisca il mutuo riconoscimento del-l’identificazione elettronica e dell’au-tenticazione elettronica nell’UE e diuna revisione della direttiva sullafirma elettronica, per consentireun’interazione per via elettronicasicura e senza ostacoli.Per l’imprenditoria sociale - che

persegue anche obiettivi di interessegenerale, di sviluppo sociale, etico oambientale - un quadro europeo peri fondi di investimento solidale,.La fiscalità, in particolare, una revi-sione della direttiva sulla fiscalitàdell’energia per assicurare un trat-tamento coerente delle diverse fontidi energia per tenere conto maggior-mente del contenuto energetico deiprodotti nonché delle loro emissionidi CO2 .

Rafforzare la coesione sociale nelmercato unico. A tal fine sono previ-ste:una proposta legislativa destinata arafforzare l’applicazione della diretti-va sul distacco dei lavoratori, perprevenire e sanzionare qualunqueabuso o elusione delle norme.un chiarimento dell’esercizio dei dirit-ti sociali fondamentali nel quadro del-l’esercizio delle libertà economiche.Il quadro normativo per le impre-se: ridurre i vincoli normativi eamministrativi. Per riuscirci laCommissione propone una semplifi-cazione delle direttive sui principicontabili - per quanto concerne gliobblighi in materia di informativafinanziaria e riduzione degli oneriamministrativi - in particolare per lepiccole e medie impreseGli appalti pubblici - Gli enti pubbli-ci spendono circa il 18% del PILdell’UE in beni, servizi e lavori.La Commissione propone di moder-nizzare la legislazione europea e lelegislazioni nazionali - che hannoaperto gli appalti pubblici ad unaconcorrenza leale, offrendo ai citta-dini qualità migliore a un prezzo piùbasso - per giungere ad una politicaequilibrata, che sostenga unadomanda di beni e servizi rispettosidell’ambiente, socialmente respon-sabili e innovativi, per offrire proce-dure più semplici e flessibili alleamministrazioni aggiudicatrici e age-volare l’accesso alle PMI.Le conclusioni del vertice del 23

ottobre 2011 auspicano che sia fattoil possibile per assicurare il raggiun-gimento, entro la fine del 2012, di unaccordo su queste 12 proposte prio-ritarie.

*Cgil-Segretariato Europa

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di C. P.*

Con i portafogli svuotati dalla crisi lavacanza è diventata una chimeraper la maggior parte degli italiani,soprattutto per i giovani under 30 ele famiglie con figli piccoli a carico. Ese andare in vacanza è un diritto,ecco che la soluzione a portata di“tasche” è il low cost, che negli ultimianni ha visto aumentare vertiginosa-mente la sua quota di mercato. Bastipensare nell’ultimo anno ben il 39%degli italiani partenti ha viaggiatosecondo la filosofia low cost, preno-tando aerei e strutture a bassocosto, ovviamente attenendosi alla“regole” di questo mercato in conti-nua evoluzione, prima fra tutte pre-notare in anticipo, anche semestra-le, per pagare di meno. Secondo idati dell’Adoc il 17% dei viaggiatori,sempre nell’ultimo anno, ha scelto diprenotare la vacanza aspettando leoccasioni dell’ultimo minuto, mentreil 25% ha scelto di organizzarsi da

solo tutta la vacanza. Viaggiare lowcost sta diventando ormai non piùuna scelta ma un obbligo, se sipensa che oltre la metà degli italianiha come budget massimo a disposi-zione per la vacanza 700 euro men-tre il 34% ha il tetto fissato a 400euro. Da qui la necessità di affidarsia compagnie aeree a basso prezzo,di preferire ostelli, bed&breakfast ecampeggi (scelti complessivamentedal 32% dei partenti) al classicoalbergo, di optare per destinazioniestere che, paradossalmente, costa-no meno di un viaggio in Italia. Omagari il viaggio si fa in camper.Ogni anno vengono acquistati circa14 mila camper, per un totale com-plessivo di circa 700 mila utenti.Segno di un ritorno della voglia diviaggiare in libertà e con la possibili-tà di risparmiare sulle spese per ilpernotto. Tra le estremizzazioni dellow cost possiamo annoverare il“Couch-Surfing”, letteralmente “sal-tare da un divano all’altro”. E’ un pro-

gramma che permette di mettere incontatto persone da ogni parte delmondo. C’è chi mette a disposizioneuna stanza o il divano della sua casae c’è chi parte e cerca un posto incui poter sostare per qualche giorno.E’ un sistema che offre la possibilitàdi viaggiare a costi molto bassi, unasorta di tour operator fai-da-te. Soloin Italia sono oltre 33mila i “pratican-ti”, che crescono alla media del 2%l’anno. L’età media è molto bassa,intorno ai 28 anni ma ci sono casi incui viaggiare in questo modo sonopersone ultra sessantenni. E se lafilosofia low cost nasce con il turi-smo va detto che ormai si è estesa anumerosi settori. Un esempio ecla-tante è il boom dei gruppi d’acquistoonline (con cui è possibile, tra l’altro,anche “acquistare” un viaggio o unbiglietto aereo). Nell’ultimo anno il33% degli italiani, secondo unastima dell’Adoc, ha effettuato alme-no un acquisto tramite i gruppi d’ac-quisto online, risparmiando fino al

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Turismo

TURISMO LOW COST

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90%. I gruppi d’acquisto online nel-l’ultimo anno hanno vissuto un veroe proprio boom, tanto che circa il29% dei consumatori italiani faacquisti regolari mentre il 33% hacomprato almeno una volta un cou-pon da utilizzare presso i partnerche collaborano con i gruppi d’ac-quisto. Le offerte spaziano dai tratta-menti benessere alle cene di coppia,dai viaggi alle cure dentali, dai corsidi lingua ai prodotti tecnologici. Unagrande varietà di offerta dove si puòrisparmiare fino al 90%, con uno

sconto medio del 30-40% sui pro-dotti o servizi acquistati. Una nuovasoluzione low cost per milioni di con-sumatori italiani che, in questomodo, possono evitare di rinunciaread una cena fuori o ad un weekenddi relax, due attività che l’attuale crisiha trasformato in “lusso”. Un altrofenomeno di costume che sta lenta-mente aprendosi al low cost è ilmatrimonio (e, in parte, il divorzio).Puntando sul fai-da-te e su soluzio-ne economiche ma non meno origi-nali si può spendere il 55% in meno

rispetto al matrimonio tradizionale,che costa oggi quasi 27mila euro,adottando soluzioni low cost perogni voce si possono risparmiareoltre 14mila euro. Il matrimoniorichiede un grande sforzo economi-co, non ci sorprende che, nella con-dizione economica in cui ci troviamo,circa il 15% delle coppie scelga difare un matrimonio low cost o fai-da-te. E riteniamo che la percentualenei prossimi anni aumenterà media-mente del 3-5% l’anno.

* Presidente ADOC

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VADEMECUM PER RISPARMIO VACANZE1 Budget: opportuno fissare un tetto di spesa per la vacanza, in modo da valutare attenta-

mente i costi di ogni singola voce, senza sprechi di denaro2 Last minute: ricorrere ad offerte dell’ultimo minuto, sia per voli e alberghi, può portare

a risparmi nell’ordine del 30% in meno;3 Prenotazione volo: meglio prenotare con largo anticipo . Si può risparmiare dal 25 al

35% in meno sul prezzo del biglietto e nello stesso momento ci permetterà di organizza-re al meglio il nostro viaggio;

4 Vacanza “fai da te”: diventare il tour operator di sé stessi permette di risparmiare fino al20%;

5 Low cost: per le tratte più battute si può usufruire dei voli low cost, ormai le offerte sononumerose e vantaggiose rispetto ai voli di linea;

6 Viaggiare in gruppo: spesso ci sono offerte apposite per vacanze in comitiva, si puòrisparmiare il 25-30%; inoltre c’è l’ulteriore risparmio della spesa divisa per i componen-ti del gruppo;

7 Benzina: se si decide viaggiare con la propria macchina si consiglia di fare il pieno dibenzina presso le cosiddette “Pompe Bianche” distributori indipendenti, dove si puòrisparmiare in media 5/7 centesimi di euro al litro;

8 Spesa alimentare: meglio effettuarla prima di partire presso i supermercati della pro-pria residenza si può risparmiare addirittura il 40% in meno rispetto ai luoghi turistici;

9 Lista: spesso ci si dimentica di mettere in valigia prodotti indispensabili, la cui assenza cicostringerà a ricomprarli nella località turistica, con un aggravio di spesa;

10 Sicurezza del proprio appartamento: controllare sempre il livello di sicurezza dellacasa lasciata ma soprattutto, non lasciate gli apparecchi elettrici accesi in “stand- by”.

Turismo

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Sport e benessere

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di Andrea Costi*

Quella che stiamo vivendo oggi, nel mondo, è una crisisistemica e globale dalle cause multiple e contempora-nee. Assistiamo infatti ad una grave crisi finanziaria,sociale, ambientale e alimentare sulla quale pesanodiverse incognite: la mancanza di controllo dei mercatifinanziari, l’ingerenza dei sistemi bancari-ombra, l’au-mento della disoccupazione, le imprese in difficoltà, laperdita di biodiversità, il progressivo esaurimento dellerisorse, l’aumento dei livelli degli inquinamenti e delleemissioni.Si tratta di questioni alle quali il Sindacato dei lavoratori,a livello globale (CSI) ed europeo (CES), rivendica – per

via negoziale e contrattuale - che, soprattutto da partedella politica e delle istituzioni, si contribuisca a daresoluzioni concrete e fattive, declinando le soluzioni inchiave di una sempre maggiore sostenibilità sociale edambientale: per il Sindacato, insomma, la green economyè ormai una realtà concreta, in grado di creare-conferma-re-migliorare posti di lavoro, definire un percorso di svi-luppo a impatto zero, e, perfino in un momento di crisieconomica internazionale come l’attuale, favorire le con-dizioni per una transizione equa e sostenibile alla ripresa.Della green economy è parte essenziale, e strategica, lapolitica del territorio.Ad esempio, progettare città ecologiche significa interes-sarsi del benessere e della salute della metà della popo-

Ambiente e natura

Dopo le alluvioni (ma perché non prima?)Come salvare vite, città e territori d’Italia. Le proposte del sindacato

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Ambiente e natura

lazione mondiale; pensare la città come bene comune,tutelare i beni storici e artistici, gli spazi pubblici e il pae-saggio, conservare il territorio agricolo, significa mante-nere l’orizzonte di appartenenza che fonda l’identità indi-viduale e collettiva di un popolo e garantisce la coesionesociale; bloccare l’ipertrofia urbana e lo spreco di territo-rio significa ridurre i costi di gestione per strade, reti tec-nologiche, impianti di pubblica illuminazione, servizi,ecc. Ed è così che, oggi, in molte parti d’ Europa, siattuano – con il confronto ed il consenso del Sindacato -politiche di contenimento del consumo di suolo e si rea-lizzano sistemi di trasporto collettivo su ferro, integraticon percorsi pedonali e ciclabili, le città e i complessiedilizi che le costituiscono vengono riqualificati conl’obiettivo del risparmio energetico, per accrescere laqualità della vita anche di bambini e anziani, e per favo-rire ricerca e innovazione industriale.E in Italia? Purtroppo, l’Italia – nonostante eccezioni digrande valore e prese di posizione forti e incessanti (divarie istituzioni, sindacati, associazioni, mondo accade-mico e della ricerca,ecc.) – insiste ad andare versomodelli insostenibili. Le città senza regole continuano adespandersi senza fine e una sempre più spessa crostacementizia ricopre ormai enormi zone del paese, dallapianura padana alle falde del Vesuvio, alle Cinqueterreliguri…Un’infinita villettopoli divora gli spazi aperti,aggrediti da capannoni usa-e-getta, mentre i Comuniinterni, montani e appenninici e le loro campagne, subi-scono un inarrestabile processo di abbandono.Abbandono e assenza di manutenzione, di controlli, diregole, insieme ad una sciagurata e ricorrente politicadei condoni, mista a interessi mafiosi e ad altri miserabi-li intrallazzi, producono, spesso e inevitabilmente, ancheil dissesto idrogeologico, causa di morti e distruzione,oltre che perdita, irrecuperabile, della qualità del pae-saggio rurale, che è valore aggiunto non riproducibile delprodotto italiano, fonte di biodiversità e garante dell’iden-tità culturale.Che fare, dunque? Il Sindacato italiano lo chiede damolto tempo, e in modo particolarmente incisivo (e uni-tario) fin dalla metà degli anni ‘80: mettere un frenoall’espansione urbana, ricondurre le città e i territorientro limiti di crescita sostenibili, proteggere sia il terri-torio agricolo che la città storica, recuperare spazi e bel-lezza urbana, favorire l’innovazione tecnologica peraccrescere la vivibilità urbana e ridurre lo spreco ener-getico, garantire la tutela dei luoghi e del paesaggio deipiccoli centri, delle comunità di montagna o di campa-gna, sostenendo la presenza degli abitanti e quindi delloro lavoro…In un paese come l’Italia, sottoposto ad uncosì diffuso rischio idrogeologico e a rischio sismico, èprioritario, insomma, lo stanziamento di fondi economi-ci adeguati per la prevenzione, e, insieme, l’avvio di unaseria e capillare azione di manutenzione del territorioper la sua messa in sicurezza, che sia indispensabilecorollario almeno a: 1) politiche agricole di sostegnonazionali e di nuova fiscalità, per la conservazione e

riqualificazione dei luoghi, da coniugarsi con il recuperodel paesaggio agrario storico, delle tradizioni agrarie eper la creazione di nuove realtà di produzione agricolabiologica e a filiera corta, 2) politiche di promozione del-l’utilizzo sostenibile delle superfici forestali, di diversifi-cazione dell’economia rurale, dell’utilizzo (rispettoso deivincoli e del paesaggio) del suolo per la produzione dienergia elettrica rinnovabile, per lo smaltimento deirifiuti, per il ciclo integrato delle acque, per le azioni dibonifica e reindustrializzazione, ecc., 3) politiche digestione coordinata e condivisa, oltre che di effettivocontrollo tecnico e amministrativo, del territorio, acominciare da un rilancio e potenziamento – non soloeconomico – dei bacini idrografici, delle Arpa, dell’Ispra, degli Ato, ecc.Libro dei sogni? Inevitabile conteggio di morti e distruzio-ni, tanto nei bilanci in attivo dell’ecomafia, quanto in quel-li sempre più disastrati del pur ottimo (ma solo ‘riparato-re’) sistema della Protezione civile ? Frammentazione ini-qua (vedi, ad esempio, il trasferimento alle Regioni deldemanio fluviale) e sovrapposizione inutile delle respon-sabilità, con conseguenze più che evidenti, in termini dicosti che lievitano, di trasparenze che mancano, di sfidu-cia e rassegnazione che si diffondono, e così via ?Purtroppo, suonano come risposta – certo, non esausti-va, però chiara – i condoni facili e relative ‘tentazioni’ricorrenti, così come i provvedimenti di alienazione edismissione del patrimonio pubblico e demaniale, desti-nati a fare aumentare i rischi, con il prevalere degli egoi-smi locali al posto dell’interesse generale: si tratti di inter-venti di carattere eccezionale (come il taglio di argini),oppure della minaccia della costruzione lungo tutte lecoste italiane di un’unica barriera fisica e rigida di cemen-to, oppure la crescita esponenziale della speculazioneedilizia in mancanza di norme di salvaguardia sull’usoagricolo dei terreni ceduti dallo Stato, ecc.Il Sindacato italiano, che ha oggi – ciascunaOrganizzazione per proprio conto – unitariamenteassunto la green economy come obiettivo strategico irri-nunciabile, e che non crede affatto nel libro dei sogni, ègià da molti anni impegnato, in modo serio e a tutti i livel-li, in una difficile battaglia perché si affermi, anche nelnostro paese, una vera politica di prevenzione del rischioambientale: che eviti tragedie inutili e costose, che inve-sta grandi risorse nei settori della sostenibilità territoria-le, che – soprattutto – possa e sappia coniugare la sal-vaguardia del patrimonio naturale esistente con nuoveoccasioni di sviluppo socio-economico. Risultati finoratroppo modesti e contraddittori, con risorse a disposizio-ne (economiche, umane, culturali, ecc ) assai insufficien-ti, o deludenti. Ma per UIL, CISL e CGIL – che hannocontribuito a concordare linee d’azione ed obiettivi stra-tegici di CES e CSI in tema di green economy e di soste-nibilità ambientale nei singoli territori – la battaglia si rin-nova ogni giorno.

* Responsabile Ambiente Uil Nazionale

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di R.R.

La Fitel esprime il proprio cordoglioalle famiglie colpite dalla tragediache a causa del maltempo si èabbattuta in Toscana e in Liguria e inparticolare nella città di Genova loscorso venerdì 4 novembre 2011 esolidarietà ai tanti cittadini chehanno subito danni alle propriecase, attività economiche e anche aiCircoli ricreativi aziendali (CRAL) eassociazioni ricreative.

Il mondo del lavoro, hanno reso notoi sindacati, “ha manifestato da subito

e concretamente la propria solida-rietà con molte realtà produttivegenovesi e singoli lavoratori schiera-ti in prima fila a spalare fango e perportare un minimo di conforto aiquartieri maggiormente colpiti dalgrave fatto alluvionale”.

La Federazione del tempo liberoinvita tutti i propri affiliati alla collabo-razione attiva per la ripresa della vitasociale ed economica delle realtàcolpite dal sisma e ad aderire all’ini-ziativa promossa da CGIL, CISL eUIL provinciali di Genova che hannodeciso di attivare un conto corrente

bancario presso la sede diGenova di Banca Carige le cuicoordinate sono le seguenti:

IBANIT59Z0617501400000006927380intestato a CGIL CISL UIL pro allu-vionati Genova 2011

In particolare la Fitel Nazionale siunisce alla FITeL Liguria nel farel’appello a tutte le realtà alla stessaaffiliate per il sostegno ai circoli(come da immagini) che a seguitodei danni riportati dall’alluvione sitrovano in grosse difficoltà.

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Maltempo: Fitel aderisce all’iniziativa CGIL, CISL e UIL pro alluvionati di Genova Devastati anche alcuni Cral

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Danni al circolo Alessandro Floris e al Sharpshooter Hi-tec a Genova

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Cinema

Un cuento chino di Sebastian Bore

di Antonietta Di Vizia

Una giuria internazionale presieduta da Ennio Morricone e com-posta da Susanne Bier, Roberto Bolle, Carmen Chaplin, DavidPuttnam, Pierre Thoretton, Debra Winger ha giudicato i film inconcorso nella Selezione Ufficiale e ha assegnato il PremioMarc’Aurelio della Giuria al miglior film:“Un cuento chino”diSebastián Borensztein.Roberto (Ricardo Darín, già interprete del film Premio Oscar “Ilsegreto dei suoi occhi”), introverso negoziante di ferramenta, viveda un ventennio quasi completamente isolato dopo un drammache l’ha intimamente segnato. Per caso conosce Jun (HuangSheng Huang), un cinese appena arrivato in Argentina senzaconoscere una parola di spagnolo, in cerca dell’unico parenteancora vivo, uno zio. Incapace di abbandonarlo, Roberto lo acco-glie in casa: attraverso la loro singolare convivenza, troverà il modoper risolvere la sua profonda solitudine, non senza aver svelatoall’impassibile, eppure tenerissimo Jun, che le strade del destinohanno tali e tanti incroci in grado di svelare anche la surrealesequenza d’apertura, la mucca pezzata che piomba dal cielo.

Sebastián Borensztein (Argentina, 1963) è regista e sceneggia-tore. Agli inizi degli anni ’80 ha avviato la sua carriera lavorandocome creativo pubblicitario, regista di spot e autore dei testi delpadre, il celebre comico argentino Tato Bores. Ancora prima didedicarsi al cinema è stato produttore, regista e sceneggiatore diserie tv di grande successo in Argentina come El garante (1997),che gli ha fruttato quattro premi Martin Fierro (gli Emmy argenti-

ni), e Tiempofinal (2000). Il suo primo film, La suerte está echada (2005), è stato premiato ai Festival del CinemaLatino Americano di Tolosa e Trieste. Successivamente ha scritto e diretto Sin memoria (2010). Un cuento chino(2011) è il suo terzo lungometraggio.

Una separazione di Asghar Farhadidi Rita Tomassini

Al Festival di Berlino ha vinto, senza partita con gli altri film concorrenti, l’Orso d’oro come miglior film e due Orsid’argento collettivi per le interpretazioni maschili e femminili. Magnifico film, esempio perfetto di grande cinema, “Unaseparazione” è semplicemente un capolavoro.La storia: una giovane coppia della classe media con una figlia undicenne ha finalmente ottenuto dopo una lungaattesa i visti per poter espatriare. Il marito però si rifiuta perché sente il dovere di accudire suo padre gravementemalato di Alzheimer. La moglie se vuole può andarsene. I due chiedono perciò la separazione lasciando alla figlia ilcompito di decidere quale dei due genitori seguire e, intanto, la moglie torna a vivere dai suoi genitori. L’uscita dacasa della moglie impone al marito di trovare una persona che possa accudire il padre durante il suo orario di lavo-ro.Viene perciò assunta una donna con una figlia di cinque anni e incinta. La donna però lavora di nascosto del mari-to e un giorno, assentatasi dopo aver legato al letto il vecchio malato, viene scoperta. Da questo momento ha iniziouna serie di incidenti e complicazioni anche burocratiche, legati alle bugie, alle doppie verità, al diverso modo diuomini e donne di affrontare le difficoltà della vita, alla differente estrazione sociale (emblematico è l’episodio della

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Cinema

badante che fa una telefonata all’ufficio preposto ai comporta-menti conformi alla religione per sapere se possa o meno cam-biare i pantaloni del pigiama al vecchio malato che si è orinatoaddosso).Uno spaccato della vita quotidiana che è universale ma che persvolgersi in Iran fa anche intravedere una situazione socialebloccata, condizionata dai pregiudizi religiosi, dal peso della tra-dizione, dall’asfissia della condizione femminile in una societàmaschilista e teocratica. Il film si vale di un ritmo serrato, chenon concede scampo, frutto di un testo perfetto, in cui la dimen-sione del piccolo banale quotidiano scivola in un attimo in unarappresentazione sociale opprimente e persecutoria. Il tuttosotto gli occhi di una infanzia pura e smarrita che fino all’ultimolascerà incerta la risposta al quesito iniziale: è meglio per unbambino, soprattutto se di sesso femminile, cogliere l’opportuni-tà dell’espatrio in occidente, oppure rimare a vivere in patria purcon i diritti mutilati?Il film è esemplare nel mostrare come, in un sistema che restrin-ge duramente la libertà d’espressione e in cui registi e intellet-tuali come il grande Jafar Panahi sono condannati agli arrestidomiciliari e al divieto di continuare il loro lavoro, la censurapossa essere aggirata attraverso una storia di normale quotidia-nità, e al tempo stesso come la censura si imponga mostrandole protagoniste femminili a capo coperto anche in casa quandol’obbligo del velo vale solo all’esterno delle mura domestiche.Ma un film è visto da tutti, soprattutto da tanti uomini, e dunqueobbligo del velo anche nelle scene dell’intimità familiare con il

paradosso di aggravare ulteriormente, nella finzione scenica, la limitazione reale, già così grave, della libertà delledonne in Iran.

Midnight in Paris di Woody Allen

di R.T.

La prima carrellata di scene è un autenticoatto d’amore per Parigi, così come l’inizio diManhattan. Il divertimento è a livello diScoop, per rimanere ad anni più recenti, oaddirittura di Pallottole su Broadway o diPrendi i soldi e scappa. Lo straniamento e ilmessaggio evocano la Rosa purpurea delCairo. Ma Woody Allen non si ripete, riela-bora i suoi motivi ispiratori in una dimensio-ne di strepitosa comicità.Il protagonista è sempre uno scrittore ameri-cano, Gil, sceneggiatore di successo mainsoddisfatto, che si cimenta nella scritturadel suo primo romanzo. Affascinato da sem-pre da Parigi e dalla sua cultura, vi approdacon la sua fidanzata al seguito dei genitori dilei in viaggio di lavoro. Pesce fuor d’acqua trauna famiglia reazionaria e che non condividele sue aspirazioni e una coppia di amici ame-ricani che lo trascinano in un tour turistico

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ovvio e superficiale, comincia a passeggiare da solo di notte alla ricerca della “sua” Parigi, quella dei suoi miti cultu-rali degli anni Venti in cui tra l’altro ambienta il suo primo romanzo. Una notte dopo la mezzanotte, una comitiva di sco-nosciuti in una vecchia automobile lo invita a seguirli. Viene così catapultato in una festa dove trova tutto ciò che ama,la Parigi degli années folles. Incontra così Francis Scott e Zelda Fitgerald, Salvator Dalì, Ernest Hemingway, PabloPicasso e Henry Matisse, Cole Porter, T.S. Eliot, Luis Bunuel a cui suggerisce senza che lui la capisca la tramadell’Angelo Sterminatore, Man Ray, il torero Juan Belmonte e Gertrude Stein che gli dà consigli da lui scrupolosamen-te seguiti per la stesura del romanzo. Nelle sue notti incontra anche Adriana, che è stata l’amante di Modigliani e diPicasso, e se ne innamora. Ma Adriana non è felice del suoi tempo e sogna di vivere nell’Ottocento e, con lo stessoincantesimo, si ritrovano da Maxim’s nella Belle Epoque dove incontrano Toulouse-Lautrec, Edgar Degas e PaulGauguin. Finalmente Gil capisce che il rifugio nel passato è un’aspirazione comune di fronte alla banalità del presen-te e soprattutto alla paura del futuro. Lascia dunque Adriana nell’età dell’oro, lascia anche la fidanzata e, deciso arimanere a vivere a Parigi, torna a passeggiare di notte nel suo tempo, magari sotto la pioggia, in compagnia di unaragazza incontrata al mercatino delle pulci che finalmente condivide con lui questo piacere.Dunque un Woody Allen in stato di grazia, aiutato da una batteria di attori straordinari tra cui, oltre al protagonistaOwen Wilson, vero alter ego di Allen, un’affascinante Marion Cotillard nella parte di Adriana, uno strabiliante AdrienBrody nella parte di Salvator Dalì e Kate Bates in quella di un’autoritaria Gertrude Stein. E mentre si ride e si godedi questo straordinario gioco intellettuale, ci si prepara con gioiosa attesa al prossimo appuntamento, il film su Romacon Roberto Benigni.

Il villaggio di cartone di Ermanno Olmi

di Loretta Masotti

E’ girato in Puglia l’ultimo film di Ermanno Olmi, “Il villaggio di cartone”.Dopo “Terraferma” di Crialese troviamo un’altra opera a Venezia, fuoriconcorso, sul tema dell’immigrazione e dei respingimenti. In una chiesadismessa, infatti, si rifugiano clandestini africani in transito verso laFrancia. Qui, con panche e cartoni, installano un piccolo villaggio, metafo-ra della precarietà della condizione umana. Nel potente inizio del filmun’impresa di traslochi stacca dalle pareti quadri, paramenti e soprattuttoun grande crocefisso, come a significare allegoricamente la perdita delsacro nell’opulenta società occidentale. Figura centrale è il vecchio parro-co, interpretato dal bravissimo Michael Lonsdale, già premiato comemigliore attore non protagonista in “Uomini di Dio”. Inizialmente disperatoper la distruzione della sua chiesa, attraverso gli immigrati scopre unanuova sacralità, tutta laica, che si fonda sulla solidarietà umana nei con-fronti dei derelitti, l’annullamento delle differenze e il confronto tra pari.Alle certezze esibite si sostituisce il dubbio come messa in discussione disé e dei tradizionali valori acquisiti. Per cui è evidente che, se d’immigra-zione si parla, il nucleo centrale del film è proprio questo. Dice Olmi: “Noncredo più alle chiese religiose, laiche, culturali. In questa solitudine hocapito il valore della libertà”. L’apologo morale descrive un mondo varie-gato che propone una molteplicità di punti di vista: dall’ingegnere africanoche sente il dovere morale dell’impegno umanitario, alla coppia di giovani terroristi che pensa alla violenza comeunica alternativa, al medico ebreo ateo reduce, da bambino, da un campo di concentramento. Proprio questo con-fronto con la diversità diventa motivo di arricchimento e porta il vecchio prete alla consapevolezza che “Il Bene è piùgrande della Fede”. Da persona ormai fragile e profondamente in crisi il parroco si trasforma in un uomo forte,capace anche di disobbedire e mentire alle forze dell’ordine, qui rappresentate soprattutto da un rigido rappresen-tante della legge interpretato da Alessandro Haber. Con forte impianto teatrale, ambientato esclusivamente dentrola chiesa e la canonica, privo di esterni, in un’atmosfera claustrofobica che accentua il senso di solitudine, il filmappare come un sermone allegorico sulla solitudine dell’uomo contemporaneo nell’età della globalizzazione e delleporte chiuse. C’è un’insistenza sul tema delle porte (sbarrate, aperte), che è fortemente simbolica. Il futuro è tuttoconsegnato alla nostra responsabilità, perché “ha inizio un tempo in cui il mondo ha bisogno di uomini nuovi”.Ermanno Olmi, “Il villaggio di cartone”, 2011.

Cinema

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di Fabiana Pampanini*

Radiohead, un gruppo proveniente da Oxford protagoni-sta del rinnovamento del rock britannico tra gli anninovanta e il duemila. Attraverso la fusione di rock alter-nativo, elettronica, punk, pop e psichedelica hanno datovita alla loro coinvolgente musica, apprezzata in tutto ilmondo.

Come non ricordare ‘Ok Computer’, l’album visionario epsichedelico ricco di un forte impatto emotivo che haaccompagnato l’ascesa della band. Uscito nel 1997 èstato annoverato tra i capolavori degli anni novanta. Iritmi elettronici che accompagnano le parole espressedalla splendida voce di Thom Yorke, rappresentano ilforte disagio esistenziale e l’alienazione che ha caratte-rizzato il fine millennio.

I testi delle canzoni dei Radiohead possono essere con-siderati la colonna sonora di una società contemporaneache, con le sue convenzioni e le sue tecnologie, portacon sé anche il desiderio di fuga, la spersonalizzazionee l’alienazione nelle nuove generazioni e non solo.Proprio per questo si percepisce da alcuni testi lo schie-ramento personale ed aperto del gruppo a non rimane-re inermi bensì a schierarsi con i protestatori che inten-dono migliorare le cose pacificamente.I Radiohead sono così amati dal pubblico anche perchésono la prima band che ha rivoluzionato il modo di ven-

dere la musica infatti nel loro sito è stato distribuito indownload l’album ‘In rainbows’ attraverso un’offerta libe-ra. Sono anche una della band più ecologiche che esistepreferendo sempre nei loro concerti location raggiungibi-li con i mezzi pubblici. Sanno bene che lo spostamentodei fan producono migliaia di tonnellate di anidride car-bonica che 50 alberi non smaltirebbero in 100 anni.

I Radiohead, dopo 4 anni dall’ultimo concerto a Milano,fanno un regalo ai loro numerosi fan tornando in concer-to in Italia e scegliendola come prima meta del loro toureuropeo 2012. L’Italia sarà anche il paese con il maggiornumero di tappe. Ecco le quattro date del 2012 che suc-cederanno i concerti in alcune delle città più belle delnostro paese:

ROMA – sabato 30 giugno 2012Ippodromo delle Capannelle (via Appia Nuova, 1255)

FIRENZE – domenica 1 luglio 2012Parco delle Cascine (viale dell’aeronautica, 8)

BOLOGNA – martedì 3 luglio 2012Piazza maggiore

CODROIPO (Udine) – mercoledì 4 luglio 2012Villa Manin (Piazza Manin, 10)

* Sociologa

Radiohead, Tour europeo 2012 Roma, Firenze,Bologna, Udine le tappe italiane

Musica

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Lady Gagatrionfa a European Music Awardsdi F.P.

Lady Gaga trionfante. E’ ancora lei la protagonista degliEuropean Music Awards di Belfast con quattro premivinti. Dopo il successo dell’anno scorso a Madrid in cuiera apparsa in collegamento, la diva questa volta erapresente in carne e ossa e non è passata inosservata. Aricevere il premio come miglior artista femminile si è pre-sentata con un abito strepitoso: una ruota argentata e uncappello circolare nero che le copriva completamente ilvolto. Poi, con un abito simile, si è esibita nella sua“Marry The Night” sopra ad una luna gigante, dando vitaad un mezzo spogliarello: prima via la maschera, poi laruota e nel finale su la minigonna fino alla vita. Infine èricomparsa lasciandosi andare in un finto pianto di com-mozione ricevendo il premio per la miglior canzone. Inquest’ultima categoria e in quella per la miglior artista,Lady Gaga ha battuto la concorrenza di Adele, grandesconfitta della serata. Oltre ad imporsi con il migliorvideo e nel nuovo riconoscimento per l’artista con fan piùnumerosi.Uno “spettacolo spumeggiante” aveva promesso la pre-sentatrice Selena Gomez ed a contribuire allo show ciha pensato anche uno spettatore che è riuscito a beffa-re la sicurezza presentandosi nudo sul palco davanti adun’attonita Hayden Panettiere, che non ha potuto faraltro che concedergli il microfono.La Gomez, ha fatto la sua apparizione davanti agli ottomila della Odissey Arena, circondata da un cerchio difuoco e ha poi cambiato abito ogni volta che tornava sulpalco e in un video si è anche presa il lusso di prenderein giro Lady Gaga per la sua smania di stupire con looksempre più strani. E’ andata bene anche al suo fidanza-to, l’idolo delle teenager Justin Bieber, che ha portato acasa i premi come miglior artista maschile e miglior can-tante pop. Un’ovazione ha accolto la giovane pop starche si è esibito con i suoi ballerini e non ha dedicato lavittoria alla sua Selena, né l’ha incrociata nella serata,tradendo le aspettative di molti. Due premi anche aiThirty Seconds To Mars (Best Alternative e Best WorldStage) e a Bruno Mars (Best Push e Best New catego-ries).

La boy band coreana Bigbang ha conquistato a sorpre-sa il ‘Best Worldwide’, mentre Eminem ha bissato il suc-cesso dell’anno scorso come miglior cantante hip hop. ILinkin Park sono stati consacrati miglior band rock, men-tre Katy Perry ha fatto suo il Best Live, presentantosi conuna capigliatura fucsia anni ‘50. ‘’Ho capito quale era lamia strada ascoltando i Queen”, ha detto la regina del

pop prima di consegnare il Global Icon Award alla bandorfana di Freddie Mercury, a quarant’anni dalla suanascita. Brian May e Roger Taylor, accompagnati dallavoce di Adam Lambert di American Idol, hanno interpre-tato nel gran finale ‘The Show Must Go On’, ‘We WillRock You’ e ‘We Are The Champions’. Ad aprire la sera-ta il rock dei Coldplay con ‘Every Teardrop Is A Waterfall’,mentre i Red Hot Chili Peppers hanno suonato dallaUlster Hall e gli Snow Patrol da un palco allestito davan-ti alla City Hall. La Odyssey Arena si è trasformata in unadance hall psichedelica tra i laser verdi del dj DavidGuetta, che nel suo medley si è mosso su una consoleumana composta dai ballerini in tute color carne. JessieJ è invece uscita da una cassaforte dorata prima di scal-dare la platea con la sua ‘Price tag’ e di lanciare un videotributo a Emy Winehouse.

Musica

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di A.A.

Dal 1-18 dicembre a Bracciano lamanifestazione “Dicembre allacorte degli Orsini”, ideata ed orga-nizzata dal locale Museo Civico,che prevede conferenze, spettacolie laboratori che illustreranno la vitae l’arte del Cinquecento traBracciano, Roma e Firenze.La manifestazione ruota attornoalle figure di Paolo Giordano I

Bracciano e il suo Rinascimentocon “Dicembre alla Corte degli Orsini”

Tra Paolo Giordano I

e Isabella de’ Medici

fu vero amore:

i carteggi dell’epoca

lo confermano.

Spettacoli,

conferenze

e concerti

per fare nuova luce

sui rapporti

della celebre coppia

Cultura

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Orsini, duca di Bracciano, e di suamoglie Isabella de’ Medici, figlia delgranduca di Firenze Cosimo I, vissu-ti nella seconda metà del XVI seco-lo. La storia ufficiale vuole chePaolo, violento barone romano,abbia ucciso Isabella a causa deisuoi molti amanti, ma le centinaia dilettere che i due si sono scambiati,conservate nell’Archivio StoricoCapitolino di Roma, raccontanoun’altra storia e testimoniano il loroprofondo amore, nato nonostante gliinteressi politici alla base del loromatrimonio e durato tutta la vita.Il museo propone un modo nuovo ediverso di vivere la storia: tutte leattività e gli spettacoli che costrui-scono “Dicembre alla corte degliOrsini” sono basati sulla ricerca sto-rica e vogliono contribuire a dareuna lettura più aderente alla realtàdei due importanti personaggi edella vita del loro tempo.L’evento, voluto e promossodall’Assessorato alle PoliticheCulturali del Comune di Bracciano, èin parte finanziato dalla Provincia diRoma con fondi regionali ed ha otte-nuto il patrocinio dell’Assessoratoalle Politiche Culturali e dellaComunicazione di Roma Capitale, ilcui archivio conserva le lettere diPaolo e Isabella poste alla basedella ricerca storica.All’evento parteciperanno le asso-ciazioni Slow Food e Forum Clodi diBracciano ed alcuni esercizi pubblicilocali, che per tutta la durata dellamanifestazione proporranno ai turistipiatti e dolci rinascimentali.

Il Programma della manifestazione

è consultabile sul sitowww.comune.bracciano.rm.it

Cultura

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di Augusto Gallo*

La scoperta è del 2003, la sua data-zione è del IV secolo a.c. Fino aqualche tempo fa la visita del pub-blico era limitata a causa della deli-catezza del luogo, adesso si puòvisitare una riproduzione – scala 1ad 1 – presso il Museo Civico diSartiano (SI) - . La tomba, scavatanel travertino per circa cinque metriè decorata con colori vivacissimiche risaltano sull’intonacatura bian-ca. Il tempo chi ha conservato uni-camente le decorazioni della parete

sinistra e parte di quelle che eranopresenti sulla parete di fondo. Ladecorazione più celebre è quella deldemone che guida un carro tirato dadue leoni e due grifi. Davanti la qua-driglia è rappresentata una figuraalata non ben definita. Altra scena èquella di un banchetto dove si vedo-no due uomini e un servitore.Qualcuno sostiene che la coppiarappresentata potrebbe essere didue amanti o di un padre e di unfiglio. Parte della bellezza dellatomba è andata persa a causa di unimproprio uso dei locali durante il

medioevo. Nonostante la distruzio-ne de parte delle pitture la visita alMuseo Civico è d’obbligo, da segna-lare la maestosità del sarcofago intravertino grigio, l’ippocampo sulfrontone ha dimensioni notevoli, ladelicatezza del dipinto del serpentea tre testo è eccezionale. L’opera direstauro sono state coordinate daitecnici del Centro Restauro diFirenze con la supervisione dellaSoprintendenza per i Beni archeolo-gici della Toscana.

* Sociologo

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La Tomba della quadriga infernalePer gli archeologi, gli studiosi e gli appassionati è una vera fonte di informazionipoiché al momento del suo ritrovamento nessun “tombarolo” l’aveva ancora visitata.

Cultura

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di A. DVZ.

Il 2011 è un anno importante per il mondo del volonta-riato e del terzo settore: a vent’anni dalla legge 266/91,che disegnò i tratti del volontariato italiano, quest’anno èstato anche designato dalla Commissione Europea,Anno Europeo del Volontariato che promuove la cittadi-nanza attiva.

All’Auditorium della Conciliazione di Roma dal 19/27novembre si è svolta la XVII edizione del MedFilmFestival, il più antico Festival Internazionale di Cinemadella Capitale, dedicato alle cinematografie delMediterraneo e al dialogo traEuropa, Maghreb e Medioriente.

L’edizione speciale, di MedFilmFestival 2011, nell’anno delvolontariato e del terzo settore: avent’anni dalla legge 266/91,che disegnò i tratti del volonta-riato italiano, quest’anno è statoanche designato dallaCommissione Europea, AnnoEuropeo del Volontariato chepromuove la cittadinanza attiva,ha voluto raccontare quello stra-ordinario movimento di portatastorica che va sotto il nome diPrimavera Araba trasformandola manifestazione in un luogolibero e partecipato di accoglien-za, diffusione e comunicazione.Egitto e Tunisia i paesi ospitid’onore per la Sponda Sud connumerosi film ed invitati per rac-contare attraverso le immagini lastoria e le storie di oggi. A rap-presentare l’Europa è stata laRomania con una cinematogra-fia in forte crescita, che per qua-lità ed intensità dei contenuti, staconquistando importanti ricono-scimenti nei principali festivalinternazionali.

Numerosi gli ospiti internaziona-li, tra cui Omar Sharif, che ha riti-

rato il Premio alla Carriera 2011, Danielle Arbid (Libano),Shlomi Elkabetz (Israele), Adrian Paduraru (Romania),Serra Yılmaz (Turchia) ed Ahmed Hafiene (Tunisia).

A raccontare i momenti vivi della Rivoluzione deiGelsomini, la regista di Dowaha Raja Amari, insieme aMourad Ben Cheikh, con il suo documentario No MoreFear e Nadia El Fani con il controverso documentarioLaicité, Inch’Allah.

Un intenso viaggio nel Mediterraneo in 9 giorni di proie-zioni, tanti ospiti internazionali, 40 anteprime, 10 sezionied eventi speciali.

Volontariato e associazionismo

MEDFILM FESTIVAL 2011 la XVII edizione del Cinema del Mediterraneo a Roma

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La Legge di Stabilità 2012 tagliaulteriormente le già poche risorsedestinate al servizio civile. I fondistanziati subiscono una riduzionedel 400% in 4 anni, passando dai299 milioni di euro per il 2008 ai 68milioni previsti per il 2012. Una cifrache non consente nemmeno dicoprire i costi per tutti i giovani chedovrebbero partire.

“Togliere fondi al servizio civile -dichiara Andrea Olivero, portavocedel Forum - significa metterne arepentaglio l’esistenza stessa,facendo venir meno un’importanteesperienza di cittadinanza attiva e diinvestimento positivo sui circa100.000 giovani che ogni anno chie-dono di prestare servizio civile.”

Il Forum sostiene la Cnesc(Conferenza Nazionale Enti ServizioCivile) nella sue richieste: al governodi difendere questo istituto, confer-mando per il 2012 almeno i 113milioni di euro già previsti (stanzia-menti per almeno 40.000 giovani subase annua); alle Regioni e Provinceautonome perché prevedano propri

stanziamenti aggiuntivi, utili adincrementare ulteriormente il nume-ro di giovani coinvolti. Chiede infineche le finalità dell’istituto del ser-vizio civile nazionale venganofinalmente stabilite per legge.

Appello del volontariato

In occasione dei 150 anni dell’Unitàd’Italia vogliamo ricordare a noi e atutti i cittadini che il Volontariato èstato parte attiva nella costruzionedella coscienza della comunitànazionale e delle comunità locali edha contribuito, con il proprio apportooriginale, alla realizzazione di unasolidarietà diffusa e partecipata, ele-mento imprescindibile di una buonademocrazia. La nostra storia è storiadi solidarietà, sussidiarietà e parte-

cipazione civica.

Oggi il volontariato e il terzo settoresono un soggetto strutturato cheopera con quasi 6 milioni di volonta-ri e gode della fiducia della stragran-de maggioranza degli italiani.Questo ci rende particolarmenteconsapevoli delle responsabilitàdella nostra azione e della necessitàdi continuare a dare risposte, insie-me agli altri soggetti della societàcivile e della politica, alle sempre piùpressanti richieste di aiuto che silevano da chi ancora è escluso daidiritti fondamentali e vive situazionidi grave difficoltà e di emarginazionesia dai diritti fondamentali della per-sona che dalla cittadinanza.Operiamo in tutti i campi, nelleemergenze e nella quotidianità, perdare senso alla nostra vita e speran-za a quella degli altri, lavorando con-cretamente e ponendo istanze dicambiamento al Paese. Il nostro pre-sente si chiama solidarietà, sussi-diarietà e partecipazione civica.Ci impegniamo, consci della com-plessità in cui viviamo , a continuarela nostra collaborazione con tutte leforze sociali e le istituzioni mettendoa disposizione le nostre competenzee la gratuità della nostra azionesociale. Ci impegniamo a sensibiliz-zare tutti i cittadini anche attraversonuovi stili di vita a costruire un nuovomodello di sviluppo, sociale, cultura-le ed economico. Il nostro appello sirivolge a tutti perché insieme ci siimpegni concretamente per costrui-re una cultura del volontariato, esperimentare solidarietà, fratellanzaed uguaglianza, in modo che il donoe la gratuità ed i valori ad essa con-nessi divengano bene comune efondamento della nostra vita sociale.Anche il nostro futuro ci vedrà artefi-ci di solidarietà, sussidiarietà e par-tecipazione civica.

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Il Forum del terzo settore a favore del servizio civile

“Non tagliate il futuro dell’Italia”E’ possibile aderire

alla petizione lanciatadalla Cnesc per fermarei tagli al servizio civile

anche tramite il sitowww.forumterzosettore.it

Volontariato e associazionismo

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di A. A.

“Ruolo e competenze dei circoliaziendali in rapporto ai mutati quadrisocio-economici la scelta degliobiettivi e dei partners”, questo iltema del Convegno del CralINPDAP, che si è svolto al CampusUniversitario di Tor Vergata a Romadal 15 al 18 dicembre 2012.Il Presidente Sergio Sarrocco nellasua introduzione ha esposto unaserie di riflessioni di cui riportiamo ipassaggi più significativi.“Avevamo tanto atteso questa nostraAssemblea perché abbiamo lanecessità operativa di una ristruttura-zione interna al Cral dell’Inpdap, perdare maggiore autonomia alle sezio-ni provinciali ed equilibrare così inmodo diverso il rapporto, i compiti ele competenze dell’organizzazionecentrale e di quella locale.Avremmo voluto fare tutto questo amente sgombra, concentrati unica-mente su questi aspetti, senza leombre, i dubbi, le incertezze che cihanno improvvisamente investitoper effetto del decreto di soppressio-ne del nostro Istituto, recentementelicenziato dall’attuale Governo.Non possiamo quindi iniziare questarelazione senza pronunciare unappello a tutti coloro di parte politicae sindacale, che hanno possibilità diintervento nel percorso che ammini-strativamente, professionalmente eda un punto di vista organizzativo,dovremo intraprendere affinché, nellemore del raggiungimento degli obiet-tivi di preteso risparmio, non si proce-da con un avventurismo esasperato,ma si tenga conto delle persone chesono coinvolte dal provvedimento edelle famiglie che sono dietro ad ogni

addetto. Richiediamo per questo ladifesa di tutte le posizioni e di tutte lefigure professionali dell’Istituto”.Affrontando il problema del ruolopossibile che il Cral INPDAP dovràsvolgere, la relazione sottolineacome “dobbiamo interrogarci sulleaspettative e sui riconoscimenti chevengono dalle componenti socialicon cui dialoghiamo o comunquesiamo in rapporto: gli associati,l’azienda, l’ambito sindacale”.La relazione sottolinea il particolaremomento economico che il Paeseattraversa, le trasformazioni azien-dali, con le ricadute sul mondo dellavoro e nel rapporto azienda lavora-tore, sapendo che tutto ciò implicauna ricaduta sui Circoli, con la con-sapevolezza che tali questioni nonsono prioritarie per il Paese.Opportune alcune considerazioniquali la necessità di uno stretto rap-porto con i lavoratori, a partire da unsistema più moderno della comuni-cazione e la necessità di “realizzareuna rete di rapporti, accordi, intesecommerciali che, generando benefited agevolazioni, producano un realerisparmio di spesa che va a costitui-re una importante quota del salariodifferito o salario sociale.”La relazione inoltre pone una seriedi questioni quali la necessità diuscire dall’isolamento ed affrontarecon altri “compagni di strada“ le pro-blematiche emergenti e comuni atutti i circoli aziendali, ricercandonele sinergie e miscelando le espe-rienze acquisite, come il Progettodella Protezione Civile, la messa inopera dei Gas, ed altre importanticonvenzioni”.“Se portiamo la competenza, lo stu-dio, il progetto ad unirsi all’esperien-

za che i Circoli possiedono, potrem-mo essere a pieno titolo inseriti nelcontesto del Welfare del Paese e perquesto dialogare con le Istituzioni;pensiamo all’ambito della cultura, alrapporto che dovremmo avere congli Enti locali, che politicamente edamministrativamente si occupano dieventi, mostre, esposizioni, chespesso finanziano progetti a sogget-ti disparati, che allo stesso modopotrebbero essere sensibili allenostre proposte.Pensiamo allo sport amatoriale, acome siamo rimasti in pochi ad ali-mentare le passioni per tante disci-pline sportive al di fuori dei privati,che hanno però solo un fine di lucro;con le nostre tante sezioni di calcio,tennis, atletica, scacchi, ecc..dovremmo avviare un rapporto privi-legiato con le amministrazioni locali,con il CONI, con le sedi di legaNavale, ecc...”Parliamo di altri settori, che possonoabbracciare il turismo, la natura,l’ambiente, il dopo il lavoro e finaliz-zandolo al sostegno agli altri soprat-tutto se in difficoltà.Nelle conclusioni, la relazione mettein risalto la necessità “di trovareinsieme alle OrganizzazioniSindacali una pianificazione comu-ne, dobbiamo cercare di difendere ilavoratori ed il loro salario seppurecon compiti diversi, mi auguro quindidi ritrovare per le nostre materie unospazio nella contrattazione di Ente”.Tra i tanti esponenti politici, sinda-cali e delle istituzioni ha partecipatoanche la Fitel Nazionale eRegionale del Lazio, portando ilsaluto e la solidarietà dell’organizza-zione ai problemi posti nell’ambitodel Convegno.

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cral e territorio

IL CRAL DEI SERVIZI

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Il giorno 18 ottobre 2011 alle ore 11 si è svolto il Convegno Iniziale presso la CGIL Nazionale,sala Guido Rossa Corso d’Italia, 25 Roma.

Le esigenze rilevateLa volontarietà delle cariche dirigenziali nelle associazioni produce un ricambio continuo delladirigenza, di conseguenza la formazione permanente riveste un’importanza vitale per una corret-ta tenuta dei libri contabili e sociali. Ancora di più, questa diventa un’esigenza dopo la promulga-zione delle leggi 460/1977 e della legge 2/2009 e per molte associazioni anche della legge383/2000. Importante anche la conoscenza della L. 398/1991. Si rileva anche la esigenza di for-nire conoscenze e strumenti per la redazione del Bilancio sociale strumento indispensabile pervalutare la coerenza fra scopi sociali statutari e attività quotidiana.

“RADICARE LA FITEL SUL TERRITORIO, COSTRUIRE IL BILANCIO SOCIALE”

Iniziativa finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ai sensi della lett. d) della L. 383/2000 – Direttiva annualità 2010

Formazione

Materia

Gestione Associativa e Bilancio SocialeGestione amministrativa e fiscale delleassociazioni finalizzata ai dirigenti

Contabilità nelle associazioniUtilizzo del software contabile comprensivo dei moduli relativi ai nuoviadempimenti richiesti dalla legge 2/2009

Il Portale FITeL è i servizi telematiciUtilizzo del portale FITeL;utilizzo dei servizi telematici.

Numero di destinatari

n. 20 membri di associazioni

n. 20 membri associazioni

n. 10 membri associazioni

N. ore di insegnamento

8 seminari da 8 ore ciascuno

8 seminari da 8 ore ciascuno

6 seminari da 8 ore ciascuno

Corsi di formazione diretta con presenza in aula

Sede centrale

FITeL Nazionale

Materia

GestioneAssociativa e

Bilancio SocialeContabilità nelle

associazioniAdempimenti previ-

sti dalla L.2/2009

Sedi territorialiNumero

di destinatari

n. 2 sedi territoriali –20 destinatari - diri-

genti

Piattaforma fadCaratteristiche

Utilizzo di una piattaforma di audio e video conferenza

Corsi di formazione a distanza

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Formazione

Corso formazione Cral Università di Novara

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Formazione

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RADICARE LA FITEL SUL TERRITORIO,COSTRUIRE IL BILANCIO SOCIALE

Iniziativa Finanziata dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ai sensi della lett. d) della L. 383/2000 – Direttiva annualità 2010

Formazione

L’esigenza della rete FITeL di approfondire i temi riguardanti il Bilancio sociale nascedalla volontà di realizzare un bilancio dei principali risultati raggiunti con la sua attivi-tà e con quella realizzata dai CRAL ad essa associati, utilizzando questo strumento perrendere noti gli obiettivi raggiunti.Il Bilancio sociale è infatti uno strumento attraverso il quale si rende conto in formacomprensibile a tutti gli interlocutori interni ed esterni della FITeL di quali siano la mis-sione, la strategia, le attività svolte, gli obiettivi raggiunti, gli effetti prodotti dalla FITeLstessa. E’ per questi motivi che la FITeL intende allargare la propria proposta formati-va oltre a quella riguardante gli adempimenti fiscali ed amministrativi, con particolareattenzione alle novità riguardanti la disciplina prevista dalla Legge n.2/2009, e allagestione di strumenti informatici per la comunicazione interna ed esterna, anche aquella riguardante la formazione dei propri dirigenti per la realizzazione del bilanciosociale.

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La vera innovazione di questainiziativa è la costruzione delBilancio Sociale per la quale lenostre articolazioni territorialinecessitano di una formazionemirata.

Il Bilancio sociale è lo stru-mento più indicato per darevisibilità alle domande ed allanecessità di informazione etrasparenza del proprio pubbli-co di riferimento. Si vuole uti-lizzare “un modello di rendi-contazione sulla quantità esulla qualità di relazioni tral’associazione ed i gruppi diriferimento rappresentatividell’intera collettività, mirante

a delineare un quadro omoge-neo, puntuale, completo e tra-sparente della complessainterdipendenza tra i fattorieconomici e quelli socio-politi-ci connaturati e conseguentialle scelte fatte”.

Esso è uno strumento potenzial-mente straordinario.Rappresenta infatti la certifica-zione di un profilo etico, l’elemen-to che legittima il ruolo di un sog-getto non solo in termini struttu-rali ma soprattutto morali agliocchi della comunità di riferimen-to, il momento per enfatizzare ilproprio legame con il territorio,l’occasione per affermare il con-

Formazione

GestioneAssociativa e

Bilancio Sociale

XX

XX

XX

X

X

Contabilità nelle

Associazioni

XX

XX

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X

Il portale Internet e i Servizi Telematici

XX

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Regione

PiemonteLombardiaVenetoFriuliLiguriaEmilia RomagnaMarcheToscanaUmbriaLazioAbruzzoMoliseCampaniaPugliaBasilicataCalabriaSiciliaSardegnaNazionale

Di seguito vengono elencate le regioni coinvolte nei seminari formativi e la tipologia dell’intervento previsto

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cetto di azione come “buon citta-dino”, cioe’ il soggetto economicoche perseguendo il proprio inte-resse prevalente contribuisce amigliorare la qualità della vita deimembri della società in cui èinserito.

Il Bilancio Sociale sta a quellotradizionale come gli indicatori diqualità della vita stanno alProdotto Interno Lordo di unPaese.

E’ necessario che gli enti, siaprofit che non profit, percepisca-no chiaramente la valenza eticadel loro prodotto-progetto come

elemento di valore aggiunto chegarantisce competitività. Il con-cetto di eticità deve poter esserespeso in termini di marketing e direputazione.Il Bilancio Sociale ha la funzionedi descrivere il più analiticamentepossibile le ragioni per cui sisostengono o si sono sostenutideterminati costi, più lontanirispetto all’attività caratteristica,ma anch’essi produttori di van-taggi per alcune categorie di sta-keholders. Non esiste infattiun’utilità globale ma una serie diutilità, ognuna per ciascun pub-blico di riferimento. Il BilancioSociale diviene pertanto la

somma di una serie di bilanci,unificati dal fatto che l’impresa èuna ed è l’unico soggetto ingrado di compierne una sintesi.

E’ ovvio che il Bilancio Socialenon potrà mai essere totalmenteneutrale come può esserlo ilbilancio d’esercizio, ma è chiaroche deve essere quanto più pos-sibile verificabile ed oggettivo. Incaso contrario assai scarsopotrebbe essere l’interesse deglistakeholders più avveduti, chepotrebbero considerare tali infor-mazioni incomplete, non signifi-cative o, cosa più grave, inatten-dibili.

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Formazione

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di R.R.

Castagne bolliteArriva l’autunno, si organizzano passeggiate nei boschicon amici e familiari per andare a raccogliere le casta-gne e quale migliore occasione per gustare, come sidice in Toscana, le “ballotte”, ovvero le castagne bollitecon la buccia nell’acqua profumata con semi di finoc-chio, insieme ad un bicchiere di buon vino novello, appe-na prodotto nelle aziende vinicole locali, è un piacere acui non dovremo rinunciare.

PreparazioneMettere le castagne in una pentola, ricoprirle di acquafredda, aggiungere un pizzico di sale e aromatizzarlecon semi di finocchio o con foglie di alloro; calcolare uncucchiaino o una foglia di alloro per ogni Kg di castagne.Farle bollire da un’ora ad un’ora e mezzo, secondo lagrossezza. Scolarle, sbucciarle molto delicatamente eservirle calde, oppure possono essere mangiate anchealcuni giorni dopo, al naturale o impiegandole nella pre-parazione di speciali ricette autunnali.

Filastrocca della tradizione:La castagna in acqua cotta prende il nome di ballotta

se la macini è farina deliziosa e sopraffina

se l’impasto, cosa faccio? un gustoso castagnaccio!

Caldarroste

Altra delizia del periodo autunnale, dal gusto, per molti,irresistibile e dal profumo inebriante, sono le caldarro-ste dette anche dette castagne arrosto, castagne arro-stite o come in Toscana “bruciate”, ovvero le castagnecon il guscio cotte sulla brace nella padella forata o inforno.

UtilizziA differenza di quelle bollite, le caldarroste, sono buonemangiate al naturale “lì per lì” cioè sul momento, quandosono ancora calde, oppure con del burro, meglio alle

Enogastronomia

Sapori del passato

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erbe, sciolto a bagnomaria. Inoltre,una volta arrostite, sgusciate, e pri-vate della pellicina possono essereutilizzate intere o sbriciolate, anchecome ripieno per un pollo o un tac-chino arrosto o una volta sbucciatesi possono immergere in una tazzadi vino novello, per poi caramellarlenel miele liquido.

Ingredienti Per 4 persone: 600 g di marroni ocastagne.

ProcedimentoPrima di cuocerle è necessariocastrare le castagne, cioè, fare untaglio sulla parte bombata della buc-cia dura (2 cm circa) in senso oriz-zontale con un coltellino moltoappuntito cercando di non intaccar-ne la polpa. Questa operazione èindispensabile, nel fare le caldarro-ste, per evitare che le castagnescoppino durante la cottura.

Esistono anche delle pinze percastrare le castagne, fatte a cuc-chiaio in cui da un lato si appoggia ilfrutto e dall’altro si trova una lamache chiudendo l’attrezzo produce iltaglio.Potete cuocerle nella classica padel-la forata sul fornello o, meglio anco-ra, sul fuoco a legna. In questo casocopritela con un coperchio pesantee scuotetela spesso perché le casta-gne o marroni non brucino solo dauna parte. Ci vorrà una mezz’ora.Se volete cuocere le castagne alforno, scuotete sempre spesso lateglia, ci vorrà poco più di mezz’ora.Per evitare che secchino troppo inforno impostate una temperatura di220 gradi per 15-25 minuti a secon-da della pezzatura. Le castagnesono pronte quando la buccia appa-re bruciacchiata.

Tempo di preparazione45 minuti circa compresa la cottura.

Costo Dipende dal costo delle castagne.

Suggerimenti Servitele bollenti, accompagnate dariccioli di burro, ancora più gustosecon burro alle erbe.

ConservazioneArrostite e sgusciate possono esse-re congelate e conservate anche per6 mesi. Dopo averle fatte scongelarelentamente le si può mangiare scal-date un po’ al forno o addirittura atemperatura ambiente.

Nei dialetti italiani Braschée, braschèjr (Lombardia),mondà (Piemonte), pastiji, ruselle,valori (Calabria), veròle (Campania).Da www.dialettando.com.

Ricette consigliateTortelli, arrosti e pollo alle castagne.

Enogastronomia

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Enogastronomia

di Sebastiano Bafumi*

La gastronomia siciliana deve molto alla sua posizionegeografica e all’impiego degli aromi locali. I più diffusisono il basilico e l’origano, seguiti da alloro, rosmarino,salvia, timo, zafferano e ruchetta. Anche se l’aglio e lacipolla, sono assoluti protagonisti della cucina siciliana,e dell’immancabile prezzemolo, presente in tutti i piatti;da cui nasce anche il detto: “Si peggiu ‘ro puddisinu” ( sepeggio del prezzemolo ); riferito a chi s’intromette in ognisituazione.L’uso dell’olio d’oliva è preferito ad ogni altro grasso, mala sugna è destinata alla preparazione di speciali impa-sti per focacce o dolciumi. Si preferisce il sale marino alsalgemma; anche perche nell’isola vi sono le saline diTrapani o di Vendicari.Gli antipasti non fanno parte della tradizione, e quelliproposti nei ristoranti altro non sono che il companaticoo il secondo piatto, se non l’unico, della cucina povera:frittatine, pomodori secchi, olive condite, melanzane,verdure domestiche e selvatiche.Senza pane in Sicilia non si va a tavola, sarebbe quasi

un peccato. Ogni paese, ogni città vanta decine di quali-tà di pane, diverse per l’impasto, la forma, il tempo di lie-vitazione o di cottura: ed infiniti sono i nomi che si dannoai pani per distinguerli gli uni dagli altri. Altrettanto nume-rosi sono i pani “votivi” o festivi, preparati appositamenteper certe feste patronali, con preciso intento di simbolo-gia protettiva. Il siciliano nutre per il pane un profondorispetto: se ne cade un pezzettino a terra, lo raccoglie ereverentemente lo bacia. Inoltre il pane non viene maibuttato ma modificato in mollica o utilizzato da raffermoper preparazioni di altre pietanze.Gli spaghetti furono creati per la prima volta in Sicilia;persino il termine “Macarones”, che originerà quella di“maccheroni” è stato coniato nell’isola. Le prime duedate certe nella storia della pasta in Italia sono: 1154,quando in una sorta di guida turistica ante litteram il geo-

grafo arabo Al-Idrin menziona “un cibo di farina a formadi fili”, chiamato Triyah (dall’arabo itrija, che sopravvivenella lingua moderna e deriva dalla radice tari = umido,fresco), che si confezionava a Palermo e si esportava inbotti in tutta la penisola (in Sicilia oggi si trovano ancorala Tria bastarda e i Vermiceddi ‘ri tria. Fino alla secondametà del XVIII secolo l’impasto della semola con l’acquaveniva effettuato con i piedi. Questo metodo fu utilizzatofino a quando Ferdinando II, re delle Due Sicilie dal 1830al 1859, incaricò lo scienziato Cesare Spadaccini diinventare un processo meccanico.Unica regione italiana lambita da tre mari, la Sicilia è ric-chissima di pesce, amato da tutti gli isolani: ne vengonoconsumate non solo le specie più pregiate, ma tutte e edin ogni stagione, con una spiccata preferenza per sarde,alici, tonni, polipi, triglie e ricci di mare. Le preparazionivariano dal ripieno al forno dall’umido all’essiccato dal-l’affumicato al sotto sale.La carne preferita in assoluto è invece quella suina;seguono i bovini, gli ovini, il pollame e la cacciagione.Quasi del tutto ignorata la carne equina, anche se, nel-l’ultimo decennio tra i giovani è nata “ la moda” del pani-no con carne di cavallo. Poiché i bovini venivano utilizza-ti da prima nei campi e poi per la macellazione; la carnenonostante la frollatura restava sempre dura; da qui l’esi-genza d’ inventare il tritacarne per farne polpette e pol-pettoni. Tra le preparazioni risultano più numerose quel-le che utilizzano le parti meno costose, come le interio-ra: sono nate così alcune specialità estremamentegustose, come il fegato nella rete, il cuore ripieno, lagelatina di maiale, la gamma di piatti a base di trippa, ele animelle.Le verdure e i legumi hanno in percentuale surclassatotutti gli altri alimenti nella dieta isolana, vuoi per gustoma più spesso per necessità: due soli ma straordinariesempi di piatti, la caponata e il maccu di favi. Ce da direche la caponata che oggi arriva nelle nostre tavole untempo non aveva nessun ortaggio ma si presentava con

Le tradizioni della cucina siciliana

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pane raffermo, lische di pesce, brodino salato, olio eaceto. Il dizionario del Palazzi alla voce caponatadice:”cibo marinaresco, galletta inzuppata nell’acquasalata, condita con olio e aceto”.La produzione di caci e ricotte in tutta l’isola è antichis-sima: sono stati il classico companatico per colazioni,pranzi e cene di intere generazioni.In Sicilia si produce anche splendida frutta, da quella piùcomune - ossia reperibile ovunque nell’isola - a quellapiù rara come le nespole d’inverno (simili a castagne), ilazzeruoli (una varietà di biancospini), i melograni, i cor-bezzoli, i bagolari o spacca - sassi e persino banane,l’uva zibibbo (che prese questo nome da Capo Zebibnell’Africa settentrionale), il limone lunario (è invecechiamato così perché ad ogni luna si formano le zagare,e dunque l’albero ha tutto l’anno fiori e frutti), il fico ed ilfico d’india chiamato cosi ma originario del Messico.Il dolce nasce all’origine come “pane speciale”, diversoda quello giornaliero. Molti dei dolci siciliani hanno formegeometriche che vengono tradizionalmente rispettate: lacubbaita, ad esempio, ed i mustazzola di vinu cuottovanno tagliati in forma di rombo; i ravioli dolci e le ‘mpa-natigghi a mezzaluna; i bucciddati a forma di corona cir-colare; cannola e gravizzate cilindrici; cassata e altri dol-ciumi a forma di disco; quadrate le caramelli di carrua. Visono poi torte e cassate a forma di cuore; biscotteria cheriproduce piante e fiori, come i rami di meli, le olivette diSant’Agata e la pignulata, oppure imitanti parti umanecome le ossa di mortu e i cannaruzzeddi di Sammilasi oche riproducono figure di Santi, come i pupiddi nanau(Santi Cosma e Damiano).In Sicilia non si usa bere vino fuori tavola: taverne edosterie si sono sempre contate sulle dita di una manonelle grandi città e sono quasi inesistenti nelle piccolecomunità. Una volta in Sicilia non esistevano pubbliciluoghi di ristoro: ne è una testimonianza anche la pagi-na del Gattopardo in cui i nobili, sulla strada per la fatto-ria di Rampinzéri a Donnafugata (dietroDonnafugata, che era solo un castello cin-quecentesco, Tomasi di Lampedusanasconde in realtà il suo paese, Palma DiMontechiaro in provincia Agrigento), orga-nizzano un picnic.I carretti trainati da animali da soma si fer-mavano nei punti di sosta dove si potevaristorare soprattutto l’animale. Dal 1820 inpoi, i Borboni iniziano a sviluppare la viabi-lità trasformando le trazzere in carrarecce.Nelle grandi città però esisteva una cucinadi strada che, dal termine francese “buffet”viene chiamata dei buffittieri. Si trattava dipietanze povere vendute per strada, comead esempio foglie di broccolo cotto o patateintere bollite. Pochissime le bevande anal-coliche, peraltro riservate ai ceti abbienti: laormai scomparsa cabbasisata piccoli tuberiovali da habbhaziz dall’arabo mandorlabuona (ottenuta schiacciando i “cabbasissi”

ed immergendoli in acqua), la minnulata o latti di mennu-la (acqua impregnata dell’umore delle mandorle spremu-te), la granatina (ottenuta spremendo i chicchi della mela-grana), la siminzata, ricavata dai semi del popone, ed infi-ne il semplicissimo latte zuccherato ma freddissimo chia-mato carapigna e sciala-cori. Diffusissima invece la con-suetudine del caffè, forte, scuro ed aromatico. Tra i liquo-ri del passato c’è da ricordare l’uso dei rosoli casalinghi,ottenuti dalle essenze di agrumi, dalla cedronella o altriaromi vegetali. Particolare lo zammù o zambù, originaria-mente ottenuto dalla distillazione di fiori e semi di sambu-co, poi sopravvissuto con lo stesso nome ma adoperan-do i semi d’anice.Esistono in Sicilia delle tecniche di cottura molto origina-li. Una è la cottura nella cenere: in genere uova che simettono tra la cenere calda, o rocchi di salsiccia avvoltinella carta paglia da macellaio preventivamente bagna-ta con vino. C’è poi la cottura nel sale, oggi di moda mada sempre praticata in Sicilia dal momento che l’isola èstata grande produttrice di sale fin dall’antichità: fino aglianni cinquanta era sconosciuta al di là dello Stretto. Altraspecialità è la cottura delle anguille con la sabbia: leanguille vengono ricoperte con sabbia di fiume o di maree poi arrostite sulla brace. Il grasso che cola, insiemealla sabbia via via aggiunta, creano una crosta esternache a fine cottura viene rimossa e che lascia la carnebianca e ben cotta. Altra tecnica infine, oggi del tuttoscomparsa, era quella della balata di zolfo. Gli zolfataidel Nisseno facevano liquefare il minerale per separarlodalle scorie; ancora liquido e caldissimo lo zolfo venivacolato in apposite vasche, dette balate, dalle quali poivenivano ricavati i pani di zolfo. Un pollo veniva messodentro la balata, cuoceva all’intenso calore e venivaestratto cotto a puntino, spaccando il pane di zolfo ormaiindurito.

*Prof. Chef

Enogastronomia

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Gianguido PalumboCortissima STORIADITALIA di R.R.

Una piccola pubblicazione libro e uno stimolante Dvd per i nuovi italiani,gli stranieri-immigrati, ed anche per tutti i cittadini (adulti, giovani, adole-scenti, anziani) che vogliono imparare o ricordare i passaggi principalidella nostra storia unitaria: da soli, nelle scuole, nel sindacato, nelle asso-ciazioni, nei partiti, nelle università della terza età, nelle aziende. In parti-colare libro e Dvd si propongono come piacevole strumento di formazio-ne e informazione di base per i milioni di uomini e donne provenienti daaltri paesi che vivono e lavorano e studiano in Italia, che hanno bisogno epiacere di conoscere meglio sia la lingua italiana sia la storia dell’Italiaunita.Nei prossimi mesi ed anni in tutta Italia aumenteranno per legge i corsi diitaliano abbinati a momenti di informazione civica sulla storia e sullaCostituzione: Cortissima STORIADITALIA sarà un possibile supportodidattico a queste attività. I 10 capitoli illustrati nel libro e raccontati nelDvd non riguardano solamente la «politica» ma i fatti più importanti esignificativi di ordine sociale, culturale, economico, artistico, sportivo.Sono svolti inoltre con un linguaggio misto di parole, immagini, disegni, fotografie, legati da un testo base scritto inun italiano semplice, essenziale, comprensibile dal maggior numero di persone di ogni età e conoscenza minimadella lingua. Ai 10 capitoli si aggiunge nel libro un’utile appendice con la riproduzione della Costituzione italiana.

Ediesse - Euro 10

Maurizio OlivieriDal bisogno... al desiderio di A.A.

“Ciò che un bambino vive nell’età dell’innocenza “è come qualcosa che gliresta “incollato”, addosso per tutta la vita: Partendo da questa considera-zione e da altre che riguardano la vita familiare e soprattutto lo sviluppodella sessualità e dei rapporti con gli altri. Maurizio OlivieriAbbozza la storia di un personaggio idealtipico di nome Massimo, e losegue nella sua parabola di conoscenza di se stesso e dell’importanza del-l’eros, “dal bisogno al desiderio”.Questi ultimi sono infatti i due termini, oltre che i titoli dei due capitoli entrocui si trovano rappresentate tutte le problematiche che mette in luce l’au-tore.Massimo, frustrato nella sua spasmodica ricerca del godimento sessuale,farà prima un’esperienza con una “escort”, poi capirà il senso del passag-gio dal bisogno fisico alla costruzione del desiderio.

Libreria

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Un testo dunque sulla sessualità, con molte riflessioni che traggono spunto anche da film, e infatti al genio di StanleyKubrick viene dedicato un omaggio, per la sua saggezza nel rappresentare un aspetto profondo della sessualità,intuizione che Olivieri cerca di raccogliere e di manifestare con questa storia .

Maurizio Olivieri, è nato a Roma nel 1964. lavora presso la Pubblica Amministrazione: Dal 2006 è anche“Counselor“ – operatore nella relazione d’aiuto, dopo un Master triennale in Gestalt-counseling. Nel 2008 ha pubbli-cato “Viaggio a Ischia”.

Il Filo - Euro 12,50

Stefano RodotàElogio del moralismodi F.P.

Il libro “Elogio del moralismo”, edizione Laterza, con-tiene riflessioni sull’etica pubblica e sulla riflessionemorale. Parte dalla descrizione di un periodo difficileper il nostro paese, quello di Mani Pulite, per arrivaread un presente altrettanto complesso che, con uncostruttivo senso critico, viene analizzato profonda-mente. Sottolinea che negli ultimi anni il deteriora-mento politico e civile sta accelerando ad una veloci-tà sconvolgente. L’accettazione della devianza inquanto tale, che si concretizzaenza morale, un’azioneconvinta di cittadini che non abbiano il timore d’esse-re definiti moralisti, che ricordino in ogni momento chela vita pubblica esige rigore e correttezza”. Appareevidentemente il desiderio di trasmettere al lettorel’importanza della moralità delle regole che trova ilsuo primo fondamento in una politica ‘costituzionale’,esattamente quella mancata in questi anni. La reazio-ne a questo sistema malato è anche quella che partedal singolo individuo nelle azioni giornaliere. Rodotà atal proposito sottolinea la facoltà di ognuno a reagireperché è anche dal piccolo contesto che si cominciaa pensare al bene comune.

Stefano Rodotà, professore emerito dell’Università di Roma La Sapienza e uno degli autori della Carta dei dirittifondamentali dell’Unione europea, è sempre stato un osservatore particolarmente attento alle vicende che caratte-rizzano il nostro paese.

Editori Laterza - euro 9

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Orhan PamukIl signor Cevdet e i suoi figlidi R.T.

Per chi ama Orhan Pamuk, premio Nobel turco 2006, e ha amato la sua città con “Istanbul”, ha rivisitato il gloriosopassato del suo paese con “Il mio nome è Rosso”, ha palpitato per la rappresentazione della complessità del fonda-mentalismo islamico con lo splendido “Neve”, non potrà che rallegrarsi della pubblicazione in Italia, finalmente, delsuo primo libro “Il Signor Cevdet e i suoi figli”. Sorta di Buddenbrook turco, in cui Pamuk, attraverso la storia di tregenerazioni di una famiglia di Istanbul, ripercorre un secolo di storia turca, dalla fine dell’impero ottomano alla rivo-luzione kemalista di Ataturk, dalla nascita della Repubblica fino alla serie dei colpi di stato militari degli anni ’80.Il fili conduttore è sempre quello della ricerca dell’identità e del difficile equilibrio tra la forza delle tradizioni e il richia-mo dell’occidente, desiderato ma al tempo stesso rifiutato perché imposto dall’alto.Il capostipite, il signor Cevdet, tenta con fortuna la strada dell’ascesa sociale lavorando in un settore, quello com-merciale, fino a quel momento precluso ad ogni minoranza etnica e religiosa e dunque a lui, fervente musulmano. Isuoi figli e la cerchia dei loro amici cercano faticosamente la loro strada e uno scopo nella vita sempre sospesi traconservazione e desiderio di progresso. L’ultimo rappresentante della famiglia, il nipote Ahmet, negli anni settantapartecipa, ma senza troppa convinzione, ai movimenti studenteschi. L’esito della ricerca di ognuno non si libera maitotalmente ma rimane in qualche modo nell’ambiguità.Lo stretto rapporto con l’Occidente, che è tanta parte della storia turca e che è stato alla base della richiesta diingresso della Turchia in Europa, sta incontrando difficoltà nell’una e nell’altra parte. Pamuk ha rappresentato moltobene il problema in una intervista da lui concessa dopo il Nobel, di cui riportiamo un estratto.Cresciuto in una famiglia “occidentalizzata” e nutrita da sempre della cultura europea, così si esprime: “Per me èqualcosa di naturale pensare all’ingresso della Turchianell’Unione europea, ma a parte questo aspetto sentimenta-le, dal punto di vista utilitaristico sarebbe positivo che laTurchia entrasse in Europa perché garantirebbe uno stato didiritto decente, un’economia decente, il rispetto dei dirittiumani, l’assenza di intervento dell’esercito negli affari politi-ci, una società civile e libera.Dal punto di vista degli Europei sono fermamente convintoche l’Europa dovrebbe essere basata sui concetti di ‘egua-glianza, fraternità, libertà’ più che sulla sua storia cristiana.Se l’Europa è un luogo esclusivamente cristiano, allo no, laTurchia non ha nulla a che vedere con l’Europa, ma sel’Europa è invece frutto del suo Rinascimento, del suoIlluminismo, della sua modernità, della libertà di cui godeadesso, allora sì che la Turchia deve entrare in Europa”.“Il signor Cevdet e i suoi figli” è da questo punto di vistaesemplare, vero atto d’amore nei confronti della culturaeuropea del romanzo – da Balzac a Zola, a Dostoevskij, aTolstoj, a Holderlin, a Thomas Mann – ma nello stessotempo assolutamente originale e perfetta sintesi tra Orientee Occidente.

Ohran PamukIl signor Cevdet e i suoi figliEinaudi - euro 24

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Maurizio Davolio e Chiara MerianiTurismo responsabiledi F.P.

In questo manuale, curato dall’Associazione Italiana Turismo responsabile, è possi-bile trovare le informazioni su come e dove praticare il turismo responsabile in Italiae nel mondo. Una forma di turismo che rispetta l’ambiente e le culture dei popoli, ilpatrimonio storico e artistico delle comunità locali.Essere ospiti, non turisti: turismo responsabile significa entrare in contatto con lagente del posto, scoprirne tradizioni e cultura, usi e costumi, permette di riscoprire illato più vero del viaggio. Assaggiare la cucina locale, ballare le danze tradizionali osemplicemente osservarle, sapendo che non sono una triste parodia per turistiannoiati. Viene inoltre sottolineato che viaggiare responsabile è divertente, coinvol-gente, affascinante: significa viaggiare davvero.

Tourig club italiano - euro 9

Luca ReteunaSenza Pauradi R.T.

“Senza paura” è un libro sicuramente adatto a questi tempi, incerti e un po’ tri-sti, soprattutto turbati dal timore di un futuro non più radioso e progressivocome avevamo imparato a pensarlo negli ultimi decenni.Il sottotitolo “Come difenderci dai profeti di sventura” vuole convincerci cheabbiamo la possibilità di non essere totalmente in balia degli eventi, e chemolto possiamo fare, se lo vogliamo. Per esempio, recuperare nella nostra vitaquotidiana valori che abbiamo messo in secondo piano, sommersi come siamostati in nome di una discutibile “modernità” da stimoli effimeri quanto vuoti ecomunque inutili e fuorvianti rispetto a ciò che ci fa veramente crescere comepersone e come cittadini, per prendere in mano, noi, il nostro destino.Dunque un libro da leggere subito, e da tenere poi sul comodino per riattingere forza quando l’ennesima notizia cata-strofica verrà a turbare la serenità e la voglia di impegno che è possibile sempre coltivare in noi, e che rappresentala nostra unica e vera difesa dai molti, troppi, “profeti di sventura”.

Dall’autore:Anche questo libro nasce come un’inchiesta giornalistica e, quindi, ha bisogno di uno strumenti o per potersi aggior-nare ed accogliere i vostri commenti; come per i precedenti Bioequamente, alla scoperta del cibo biologico, E dopo?Energie rinnovabili per tutti, Cure dolci cure, le medicine naturali in Italia e Soldi puliti, viaggio nell’economia a misu-ra d’uomo il sito internet è:htpp://www.webalice.it/flag.reteunaPer inviare scritti, l’e-mail è: [email protected] trovate anche su Facebook e il profilo è semplicemente Luca Reteuna.

Effatà editrice, euro 8,00

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