Tempo n° 39

24
Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa a soli € 0.50 in edicola 2 novembre 2012 ANNO XIII N. 39 ATTUALITà, CULTURA, SPETTACOLO, MUSICA, SPORT E APPUNTAMENTI Settimanale di UNA CARPIGIANA A UOMINI E DONNE JESSICA CIRASOLA PARTECIPA ALLA TRASMISSIONE DI MARIA DE FILIPPI SU CANALE 5. I CLIENTI DELLA MOTUS UNISCONO LE FORZE I COLORI E IL DESIGN DI ALELUNA VESTONO MODENA Sul prossimo numero di Tempo tutte le foto e le interviste dei protagonisti della partita In goal per il futuro tra Nazionale Cantanti e Teniamo Botta Team! Birol Kiran NON DI SOLO PANE è IL PRIMO LIBRO DEL DOTTOR ROLLI Riccardo Rolli Jessica Cirasola

description

Su questo numero: Jessica Cirasola: una carpigiana a Uomini e Donne; Ricostruzione: del doman non v'è certezza; Emergenza casa: ciascuno faccia la sua parte e intanto Porta Aperta ha acquistato due appartamenti; Ricostruzione post sisma in odore di mafia; Il sacro Cuore riprende a battere; genitori al lavoro per ritinteggiare le aule delle Collodi grazie a Teniamo Botta; In aumento ansia e depressioni; Nasce l'Infopoint terremoto a Novi di Modena; La pausa del sisma è ancora tra noi; Un Natale di rinascita con le ceste di Rock No war; Un, due, tre cella... Può il carcere rieducare? Il problema non è rieducare il detenuto bensì il sistema; Motus Carpi: qualcuno fermi questi sciacalli; Dopo Berlusconi: rilancio del Pdl; Non di solo pane è il primo libro di Riccardo Rolli; Aldo Meschiari: maestro di lettere e note; Da Carpi al salotto di Maria De Filippi; L'urban green prende forma negli Emirati. Ce ne parla l'ingegnere carpigiano Carlo Alberto Amadei

Transcript of Tempo n° 39

Page 1: Tempo n° 39

Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa

a soli € 0.50 in edicola

2 novembre 2012 ANNO XIII N. 39attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

Settimanale di

una carpigiana a uomini e donne

jessica cirasola partecipa alla trasmissione di

maria de filippi su canale 5.

i clienti della motus uniscono le forze

i colori e il design dialeluna vestono modena

sul prossimo numero di tempo tutte le foto e le interviste dei protagonisti della partita In goal per il futuro tra nazionale cantanti e teniamo Botta team!

Birol Kiran

non di solo pane è il primo liBro del dottor rolli

Riccardo Rolli

Jessica Cirasola

Page 2: Tempo n° 39

2 02.11.2012 n° 39

Direttore responsaBile Gianni prandicaporeDattoresara GellireDaZioneJessica Bianchi, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Federico Campedelli, Francesco Palumbo, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

impaGinaZione e GraFica Liliana Corradini

puBBlicita’Multiradio - 059698555 stampaCentro stampa delle Venezie - 049-8700713

reDaZione e amministraZioneVia Nuova Ponente, 24/A CARPITel. 059 645566 - Fax 059 [email protected]

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

COOPERATIVA RADIO BRUNO arlRegistrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999

Chiuso in redazione il 31 ottobre 2012

FrAse dellA settImANA...

La IenaIl graffio

trA le rIghe...

FOtO dellA settImANA

Libri da non perdere!

l’innocenza di giulio - di giulio cavalli

Cosa ci fa una fioriera in mezzo allo stop di via Girolamo da Carpi?

in Italia esistono due andreotti. Arguto conversatore, politico di razza, dispensatore di massime sagaci e puntute il primo; intellettuale raffina-to, conteso dai più importanti salotti televisivi, dai più alti consessi, dai

più esclusivi simposi; sette volte Presidente del Consiglio, Ministro in 21 occasioni; in Parlamento dal 1946, questo primo Andreotti ha sfiorato la Presidenza della Repubblica, attraversando da protagonista praticamente tutta la storia italiana, dal Secondo dopoguerra a oggi. Il summenzionato Divo Giulio è anche – particolare non secondario - il più conosciuto dalla stragrande maggioranza dell’opinione pubblica. Si da però il caso che, a fianco di questo rappresentante della politica italiana, ve ne sia un secon-do, maggiormente sconosciuto, meno celebre, più oscuro. Ed è proprio a questo doppio che è dedicato L’innocenza di Giulio (Chiarelettere, 147 pp.) il testo in cui Giulio cavalli, l’attore campione del teatro sociale e di denuncia – talmente di denuncia che, per i suoi ‘spettacoli-inchiesta’, è costretto a vivere sotto scorta – affronta la storia di questa eminenza grigia che, finita sotto proces-so nell’ormai lontano 1993 è stato prosciolto – e non assolto – in merito al reato di associazione per delinquere avendo commesso il reato fino al 1980. A questo punto molti resteranno esterrefatti: ma Andreotti non era stato assolto dalle accuse di magia? Non era stato, il buon Giulio, vittima di una persecuzione politico-giudiziaria? La Cassazione non la pensa così, tanto che, il 15 ottobre 2004, rigetta il ricorso presentato dalla difesa. Strano, vero, che un imputato dichiarato innocente faccia ricorso? E infatti, la sentenza di appello dichiara: “non doversi procedere nei confronti dello stesso Andreotti in ordine al reato di associazione per delinquere a lui ascritto, commesso fino alla primavera del 1980, per essere lo stesso reato estinto per prescrizione”. Dunque no, Andreotti non solo non è innocente, ma ha, al contrario: “non senza personale tornaconto, consapevolmente e deliberatamente coltivato una sta-bile relazione con il sodalizio criminale e arrecato allo stesso un contributo rafforzativo manifestando la sua disponibilità a favorire i mafiosi”. Com’è dunque possibile che, leggendo le parole di una sentenza che farebbe sciogliere un ghiacciolo, l’opinione pubblica non si sia interrogata, scandalizzata, indigna-ta? Com’è possibile che, come riassume felicemente lo stesso Cavalli: “l’assoluzione più colpevole della storia d’Italia” sia fondamentalmente passata sotto silenzio? Per rispondere a tale domanda Cavalli im-piega sino all’ultima pagina del suo libro, ripercorrendo il cursus honorum del politico romano, percorso che ha la strana caratteristica di intrecciarsi sin troppo spesso con gente poco raccomandabile, persone con le quali una persona onesta – figuriamoci un uomo di potere e di palazzo – sarebbe meglio non avesse nulla a che fare. Da salvo lima ai cugini salvo, da ciancimino padre a totò riina, Gaetano Badalamenti, Giovanni Brusca, michele Greco, luciano liggio, michele sindona, licio Gelli. Ma cosa rappresenta, quindi, la prescritta connivenza di Andreotti con la mafia? Che cosa ci racconta dell’Italia di oggi questo pezzo di storia passato sotto silenzio, cosa ci dice di noi tutti? “L’innocenza di Giulio è l’innocenza di un Paese che si ostina a dimenticare il passato per riuscire meglio a disinteressarsi del presente. Non è possibile leggere il processo di Giulio senza leggere gli Andreotti che ci sono stati, non è possibile prevenire gli Andreotti che saranno senza riprendere in mano la storia”.

di marcello marchesini

Dato che il nostro Sindaco plaude all’invenduto perché ha potuto far fronte al problema degli alloggi ora che è venuto il terremoto, non resta che proporre la costruzione di un grattacielo di 30 piani in vista della prossima alluvione.

“Da quando la scuola è iniziata non si è visto un solo vigile tra via Tintoretto e Berengario a gestire i vari ingorghi che si sono formati: meglio stare in piazza a controllare i ciclisti e fare multe...”.Una mamma su Facebook.

il risorgimento in via Bonomi

si è finalmente - e felicemente - conclusa la vicenda di via Ivanoe Bonomi, la strada a senso unico che, laterale del cen-tralissimo viale Carducci è stata, per anni, ‘fantasma’, es-

sendo priva della targa che ne avrebbe dovuto indicare il nome. Dopo le sollecitazioni avanzate per mesi anche dal nostro setti-manale, ora l’indicazione è stata affissa. Ben visibile. Soddisfazione per i residenti, che a questo ‘miracolo’ davvero non credevano più. “La cosa mi fa molto piacere, era ora” commenta Federico Berni, che proprio a noi si era rivolto per chiedere aiu-to. La scorsa settimana Berni si trovava fuori Carpi per lavoro, e non ha quindi visto gli operai all’opera. Al suo ritorno, però, la gradita sorpresa. La lotta per il diritto al nome della via in cui abitano, i residenti l’avevano iniziata nel 2004, inoltrando diverse segnalazioni all’Ufficio Toponomastica del Comune di Carpi e alla Polizia Municipale, senza però sortire effetto alcuno. Ora, a distanza di otto anni, la targa dai tempi biblici è finalmente comparsa. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. “Posso capire – continua Berni - che con il terremoto l’Amministrazione comuna-le abbia avuto ben altro a cui pensare, ma le nostre legittime richieste sono state avanzate in tempi antecedenti il sisma”. Onore al merito dell’assessore alla viabi-lità c. alberto D’addese che è riuscito a concludere in modo positivo una vicenda che pareva finita in un vicolo cieco. Ora il fantasma dell’insigne statista risorgimen-tale potrà riposare tranquillo accanto a Mazzini, Cavour e Garibaldi.

marcello marchesini

Page 3: Tempo n° 39

302.11.2012 n° 39

“Sarebbe bello se Cmb

rinunciasse a costruire appartamenti di lusso nell’area di via Corbolani ed edificasse in altre zone , appartamenti popolari per le famiglie più disagiate”.

sIsmA e rIcOstruzIONe

Stefano Facchini

Grazie al proGetto Mattone su Mattone, porta aperta ha acquistato due appartaMenti, Messi a disposizione, traMite un contratto di coModato Gratuito per un anno, di due faMiGlie. “un piccolo Gesto, non risolutivo, Ma concreto”, ha sottolineato stefano facchini, direttore dell’associazione

emergenza casa: ciascuno faccia la sua parte

“Sarebbe bello se Cmb rinunciasse a costruire appartamenti di lusso,

in classe A, nell’area di via Corbolani e, al contrario, edificasse in altre zone della città, appartamenti popolari che potrebbero essere messi a disposizione delle classi maggiormente disagiate”. Parte subito in quinta, con un sorriso e una provocazione, Stefano Facchini, direttore di Porta Aperta Carpi che, da anni, si prodiga per rilanciare in città il tema del diritto alla casa e all’emergenza abitati-va che riguarda un numero di famiglie sempre crescente, a causa di una crisi economica gravissima, che continua a mordere duro. “Carpi, rispetto a tante altre città di dimensio-ni simili in provincia, ha una quota di case popolari molto bassa rispetto al totale di al-loggi disponibili. E questo è un gap al quale occorre tentare di porre rimedio, per evitare che anche qui si creino situazioni di degrado tipiche delle grandi città, caratterizzate dalla pre-senza di homeless e persone costrette a dormire all’addiac-cio. Carpi ha un tessuto sociale in grado di farsi carico delle esigenze dei più svantaggiati e di rispondere ai bisogni prima-ri di tanti suoi concittadini, ma occorrono politiche abitative più lungimiranti e rispondenti. Nessuno nega la complessità del tema ma, ciascuno di noi può fare la propria parte e, in-sieme, contribuire a produrre un cambiamento positivo e concreto”. E l’associazione cittadina Porta Aperta alle pa-role, al confronto e alla discus-

sione, ha unito i fatti. Quelli che si toccano con mano. Grazie al progetto Mattone su mattone, lanciato durante il periodo di Quaresima del-lo scorso anno. “Una gestione ventennale oculata e attenta ha permesso a Porta Aperta di mettere a disposizione del progetto circa 113mila euro e, unitamente alla generosità di un privato, delle Parrocchie e di Caritas, è riuscita a racimo-lare 150mila euro. Con tale cifra abbiamo acquistato due appartamenti a Carpi, spese

notarili e di intermediazione comprese, immediatamente messi a disposizione, trami-te un contratto di comodato gratuito per un anno, di due famiglie, una italiana (compo-sta da una madre e due minori a carico) e una nordafricana di cinque componenti. Que-sto consentirà ai due nuclei di risparmiare, per un intero anno, il costo dell’affitto, di respirare una boccata d’os-sigeno e riprendere in mano la propria vita”. Una sorta di time out che consentirà loro di

risparmiare il necessario per potersi misurare nuovamen-te “col mercato” dell’affitto e lasciare così il posto ad altre famiglie in difficoltà. Un pic-colo ma concreto contributo sul fronte dell’emergenza casa, un problema che il ter-remoto ha acuito e reso ancor più drammatico. “Un segnale di speranza, una scommessa che speriamo di vincere, pur consci che non sarà una passeggiata, soprattutto per quanto concerne il percorso di accompagnamento che dovre-mo approntare nel momento dell’uscita di queste famiglie. Un’uscita verso nuove solu-zioni abitative che - auspica il direttore - confidiamo sia il più indolore possibile”. Porta Aperta quindi, ad oggi, gestisce quattro appartamenti, due di proprietà in città, uno a Novi (della Diocesi) e uno (di un privato) tra Budrione e Migliarina. “Il nostro con-tributo non è certo risolutivo ma tutti possiamo fare qual-cosa per cercare di arginare un fenomeno sempre più preoccupante. Ogni giorno nel nostro punto di ascolto si recano persone che versano in condizioni disastrose, con alle spalle situazioni debitorie in-sanabili. Famiglie che da mesi non pagano le rate del mutuo,

l’affitto, le utenze... a causa di un’improvvisa contrazio-ne del reddito, generalmente dovuta alla perdita del lavoro, sulle quali pende la spada di Damocle dello sfratto. Molte famiglie straniere si stanno di-sgregando, sono sempre di più i capifamiglia che restano qui a lavorare e rimandano nei paesi d’origine mogli e figli. Tale tendenza crea un fenomeno nuovo: sta infatti aumentan-do il bisogno di piccoli spazi. Camere soprattutto. Soluzioni abitative minimal per così dire, dignitose ma essenziali, per mantenere costi bassi e garan-tire poche spese di gestione. A Carpi, la possibilità di af-

fittare regolarmente camere è pressoché inesistente. Un fronte questo, sul quale oc-correrebbe lavorare per dare risposte concrete a persone sole dai redditi medio-bassi e bassi”. Insomma ciascuno faccia la propria parte è l’in-vito lanciato da Facchini: la politica riconsideri le priorità, aumentando la quota di case popolari e i privati si mettano una mano sul cuore calmie-rando i prezzi esorbitanti del mercato dell’affitto. E, se di neo costruito (di alto e medio livello) così come di patrimo-nio abitativo da riqualificare ve n’è una quota a dir poco consistente, “quel che manca alla nostra città - conclude il direttore di Porta Aperta - sono nuove soluzioni popolari, per famiglie e single, ben proget-tate e soprattutto ben gestite, per non incorrere in situazioni di degrado. L’aspetto gestio-nale infatti, costituisce una no-vità all’interno delle politiche abitative, perchè non sono più sufficienti l’amministratore condominiale e la buona vo-lontà di alcuni inquilini. Un aspetto questo che potreb-be creare nuove opportunità lavorative, in uno scenario che necessita di sempre maggiore flessibilità”.

Jessica Bianchi

smantellato completa-mente il Campo Ten-de del Piazzale delle

Piscine e “richiamati” in città i carpigiani che dopo il sisma erano stati alloggiati negli alberghi. Per tutti una sistemazione più consona ovvero un alloggio repe-rito sul mercato cittadino dall’Ente Locale in base a un apposito Bando pubbli-co. I circa 300 sfollati, di cui oltre l’80% costituito da stranieri, saranno quindi ricollocati in appartamenti di Carpi e avranno l’affitto pagato dall’Amministrazio-ne (che verrà poi a sua volta liquidata dalla Protezione Civile). Finalmente a 5 mesi dal sisma, anche per gli oltre 1.200 cittadini che hanno deciso di arrangiarsi facendo richiesta di Cas, c’è

del doman non v’è certezza...una buona notizia. Tutti gli aventi diritto sono stati liquidati, ciò significa che i contributi relativi a giugno e luglio, stanno arrivando nelle tasche dei carpigiani. I nuovi Cas, ovvero quelli di competenza regionale invece, dovrebbero iniziare a essere erogati a partire dalla fine di novembre. Ciò significa che se tutto va bene, entro Natale, le fami-glie carpigiane riceveranno il contributo di autonoma sistemazione relativo ai mesi di agosto e settem-bre... Di questo passo, con-siderato che il pagamento sarà bimestrale, molti faranno probabilmente in tempo a rientrare nelle proprie abitazioni, prima di aver incassato quello che gli spetta. Nel frattempo, men-

tre l’oscuramento mediati-co sull’Emilia terremotata è ormai totale e un nuovo sisma, quello tra Basilicata e Calabria, ha tenuto banco nei Tg nazionali, sul nostro territorio molti nodi stanno venendo al pettine. A Fos-soli, ad esempio, in due palazzine - il cui danno è classificato E grave - qualco-sa non torna. Gli ingegneri responsabili del progetto di ripristino non trovano le colonne portanti presenti nel progetto degli edifici. Il disegno del progetto infatti, così come quello di fine lavori depositato in Comune, prevede che le colonne portanti arrivino al secondo piano, in realtà si fermano al primo. Accanto alle ovvie responsabilità del direttore del cantiere,

in che posizione si pone il tecnico dell’Ente Pubblico preposto al controllo? L’assessore all’Urbanistica, Tosi, è lapidario: “il tecnico comunale verifica che l’edi-ficio sia congruo rispetto al progetto depositato. Non sono previsti carotaggi per dare l’abitabilità. Si verifica che la documentazione presentata sia a norma di legge e che volumi e destinazioni d’uso siano corrette. Sono il progetti-sta e il direttore dei lavori che si devono assumere le responsabilità a fronte di eventuali anomalie di cui, io, personalmente, non ho comunque avuto notizia”. Ovvio che molti non denun-cino questo malcostume: scegliere le vie legali per chiedere giustizia infatti, significherebbe allungare a dismisura i tempi di rientro

in casa, al momento unica priorità per chi, dallo scorso 29 maggio, non ha potuto rimetter piede nella propria abitazione. Ad oggi quali sono i tempi che si prospet-tano per vedere approvati dal Comune i progetti di ripristino e consolidamento degli edifici compromessi dal terremoto? Ce la farà l’Ufficio tecnico a licenzia-re la mole di pratiche che pioverà in un sol colpo? “Ad oggi - mercoledì 31 ottobre - sono arrivate solo 4/5 pratiche relative alla ristrutturazione di edifici con danni in classe B e C. Il boom arriverà tra il 15 e il 30 novembre”, continua Tosi. Ma ci sono le forze necessarie per far fronte al paventato boom? “La Re-gione al momento ha indi-viduato l’agenzia che dovrà occuparsi della selezione

del perso-nale ag-giunti-vo da mettere a disposizio-ne dei comuni del cratere (nel territorio dell’Unione dovrebbero giungere circa 22 unità)”. Sufficiente o no, il personale in forze al Comune dovrà riuscire a licenziare tutte le pratiche secondo i tempi previsti dalla normativa stessa: ov-vero 30 giorni (al massimo) dal momento della presen-tazione. Che la Regione decida di introdurre alcune deroghe? Il dubbio sorge. Una cosa invece è certa: gli agenti di Polizia Municipale di Milano, alloggiati da giugno presso i locali della Polisportiva D. Pietri, torna-no a casa...

Jessica Bianchi

Page 4: Tempo n° 39

4 02.11.2012 n° 39

sIsmA e rIcOstruzIONe

Marco Imperato

inaugurati i moduli prefabbricati per la didattica

il sacro cuore riprende a battere

“non ci si illuda che bastino white list di aziende con certificati obbliGatori a far desistere i Mafiosi”, ha spieGato Marco iMperato, MaGistrato del tribunale di Modena

ricostruzione post sisma in odore di mafia“

Dal territorio ci giungono segnali strani e sospetti,

anche da fonti autorevoli. Per esempio ingegneri che si presentano offrendo pre-finanziamenti rispetto ai contributi che dovrebbero arrivare dalla Regione o il rilascio di certificati non autentici e, ancora, l’offerta di pacchetti ‘tutto compre-so’, dalla perizia al rimbor-so, a prezzi stracciati”. E’ in queste parole di Stefano Zanardi, del Comitato Unitario dei Professio-nisti (CUP) modenese, che risuona l’allarme per il pericolo di infiltrazioni mafiose nella ricostruzio-ne post-sisma. Una torta troppo succulenta – 40mila

cantieri l’anno rispetto a una media di 2mila, per un totale di 10 miliardi di euro – perché gli smodati appetiti della criminalità organizzata non ne siano attirati. Se ne è parlato venerdì scorso alla Biblio-teca Loria, in un incontro organizzato dal presidio Li-bera di Carpi. Tra i relato-ri anche Marco Imperato, magistrato del Tribunale di Modena. “Ho detto più volte che per me è stato più facile vedere i segnali della mafia a Modena che in quattro anni a Marsala, ma dobbiamo capire che qui il suo volto è diverso. Nel nostro territorio la mafia cerca di fare investimenti e corrompere e la crisi non fa

che facilitarla. La Procura si muove però su notizie di reato, ed è per questo che senza il sostegno della società civile non può in-

tervenire tempe-stiva-mente”. Non ci si illuda poi, ha continua-to Impe-rato, che bastino white list di azien-de con certificati obbliga-tori a far desistere

i mafiosi. “I fenomeni più efficaci di infiltrazioni sono fatti proprio avendo, a prima vista, tutte le carte in regola. Al massimo gli

complicherà un po’ il lavo-ro, ma stiamo parlando di persone abili a nascondere le proprie tracce. Per questo occorre stare sul territorio, raccogliere dati sui cantie-ri, osservare cosa accade”. Ed è proprio dal territorio che arriva la richiesta di un coinvolgimento più deciso. “Noi nei cantieri ci siamo – ha interloquito Franco Zavatti, responsabile legalità e sicurezza Cgil Emilia Romagna – e per questo bisognerebbe unire, intorno a uno stesso tavolo, con cadenze fisse e perio-diche, tutti i punti di vista: istituzioni, imprese, sinda-cati, professionisti e Forze dell’Ordine. Si tratta di un nuovo modo di lavorare che diventa però necessario se non vogliamo ritrovar-ci, troppo tardi, con pezzi interi di società divorati dal cancro delle mafie”.

Marcello Marchesini

con il contributo di teniamo botta alle scuole elementari collodi si sono imbiancate le aule danneggiate dal terremoto

genitori al lavoro per ritinteggiare le aule

i genitori delle classi quarte della scuola primaria c. collodi si sono rimboccati le maniche e, grazie al contributo di Te-niamo Botta, l’iniziativa di radio Bruno, hanno acquistato

il colore per ritinteggiare le aule danneggiate dal terremoto. Mamme e papà hanno trascorso il fine settimana al lavoro e il risultato ha premiato i loro sforzi. Quando gli studenti sono ri-entrati al lunedì sono rimasti a bocca aperta: le aule sono infatti state pulite e ritinteggiate, grazie a Teniamo Botta.

una grande famiglia, quella del Sacro Cuo-re, che sabato 27 ot-

tobre ha accolto il vescovo e le autorità cittadine per una mattinata di festa: l’inaugura-zione dei moduli prefabbricati temporanei è stata l’occasione preziosa per ritrovarsi insieme, studenti, genitori, insegnanti e autorità. A fare da guida per la prima parte della mattinata, don massimo Dotti e suor teresina, animatrice spirituale della scuola. “La scuola è da ricostruire - osserva suor Tere-sina - ma lo siamo anche noi, metaforicamente, e quest’an-

no sarà per tutti un cammino di ricostruzione non solo ma-teriale ma spirituale”. E così ecco il simbolo di quest’anno: un mattone. Il primo, pietra angolare, è stato donato dal vescovo, posto nelle mani dei rappresentanti di ogni ordine di scuola affinché sia conser-vato nelle classi come invito e impegno per tutto l’anno. A seguire, nel campo sporti-vo, la benedizione dei moduli temporanei: un corpo unico, dotato di impianti di riscalda-

mento e condizionamento, ideato per ridurre al minimo i disagi. Tutti gli spostamenti infatti si svolgono al coperto e l’accesso è possibile sia da via Santa Chiara e dal cortile dell’Eden, sia da via Curta San-ta Chiara. I moduli ospitano 13 classi (primaria e secondaria di primo grado) e 4 sezioni di scuola d’infanzia, sono com-prensivi di servizi igienici e re-fettorio, nonché di laboratori per l’informatica e la musica, per un totale di 22 ambienti.

“La Fondazione crcarpi - ha spiegato Don Massimo - ha evitato che le crepe degeneras-sero, stanziando ben 150mila euro per un primo intervento di contenimento ma la ristrut-

turazione dell’Oratorio e della Scuola Sacro Cuore è un la-voro complesso che coinvol-ge numerosi ambienti. Il costo complessivo stimato supera il milione di euro”.

l’incasso della festa reagiamo. Mattone su mattone è stato consegnato all’unione terre d’argine

donati all’unione 50mila euro

la Festa ReagiAmo. Mattone su mattone ricostruiamo, si è svol-

ta dal 27 luglio al 12 agosto nell’area Zanichelli di Carpi: gli organizzatori hanno deciso di devolvere l’intero ricavato all’unione delle terre d’ar-gine per finanziare la ricostru-zione post sisma, versandoli sull’apposito conto corrente. La manifestazione estiva è stata promossa dal partito Democratico dell’unione delle terre d’argine e dal comitato organizzatore della Festa dell’aratura, con la concessione gratuita dell’area da parte della Fami-glia Zanichelli, insieme alle associazioni di volontariato del territorio arci, anpi, amo, avis, africa libera, asso-ciazione pazienti tiroidei, associazione radio club antenna 2000, circolo Kalin-ka, croce Blu, croce rossa, ushac, Virtus cibeno. Sono stati proposti nel corso della festa 3 ristoranti, 2 punti bar e 2 punti spettacolo intera-mente gestiti da volontari. Il 30 ottobre è stato simbolica-mente consegnato all’Unione delle Terre d’Argine il ricavato della manifestazione (50 mila euro). Presenti oltre ai sindaci dell’Unione anche Davide Dal-le ave, segretario Pd di Car-pi, rossella Zanichelli, della famiglia Zanichelli, Giancarlo Veroni, dell’Associazione Ami-ci del Cibeno e i rappresentanti di tutte le associazioni di volon-tariato che hanno partecipato all’iniziativa.

Page 5: Tempo n° 39

502.11.2012 n° 39

sIsmA e rIcOstruzIONe

Carmine Bellonio e suo figlio

i carpiGiani nicola e carMine bellonio hanno aperto un’aGenzia a novi di Modena per tentare di rispondere alle doMande dei cittadini che devono fare i conti con la ricostruzione

infopoint terremoto

La psicologa risponde...di Serena Guerzoni

la paura del sisma è ancora tra noi

Qualche settimana fa sono stata contattata da una persona che

mi riferiva come, dopo aver sperimentato sulla propria pelle la paura del terremoto, fosse ancora profondamente impressionata, arrivando addirittura ad avere incubi notturni. Ciò ha fatto sì che in me scattasse una nuova at-tenzione, una nuova curiosità rispetto a come si sentono ora i carpigiani e ho iniziato a domandarmi quanto fossero

ancora diffusi sentimenti di paura legati al sisma. Ho co-minciato a prestare attenzio-ne in modo diverso ai discorsi delle persone che incontravo in giro e ho avuto modo di riscontrare come la paura sia ancora ampiamente diffusa. Ho captato conversazioni nei negozi, tra amici e parenti, tra persone in fila al super-mercato e ho notato come l’incubo più diffuso sia quello legato all’eventualità di un nuovo episodio sismico.

Ciò che rende particolarmen-te difficile abbandonare la paura è la totale imprevedi-bilità che caratterizza il terre-moto e l’impossibilità di eser-citare una qualsiasi forma di controllo su tale evento. Ho notato come sia frequente la sensazione di non potersi mai completamente rilassare perché si teme che, una volta abbassato il livello di guardia, il suolo tornerà a tremare. E allora ci si sente più sicuri continuando a mantenere un

certo grado di allerta.Ho voluto dedicare questo spazio a tale riflessione perché, a cinque mesi dalla prima scossa, è verosimile pensare che molti di noi inizieranno ad abbassare la guardia e allora è possibile che la paura, l’incertezza, il senso di smarrimento quan-do ci si trova in casa da soli, torneranno di nuovo a farsi sentire prepotentemente. E’ come se durante questi mesi avessimo avuto un pallone gonfiabile e le nostre energie fossero state impegnate a te-nerlo schiacciato sott’acqua:

ora che iniziamo a essere stanchi di avere le mani impegnate a esercitare questa costante pressio-ne e che abbia-mo il desiderio di ricominciare a vivere, il pallone rim-balza fuori dall’acqua, in modo improvviso e violento. Così può succedere con le nostre emozioni. Pos-siamo controllare le nostre azioni, ma combattere le emozioni è bloccante, un po’ come avere entrambe le mani

impegnate a tenere la palla sotto la superficie dell’acqua. Per intervenire in questa rubrica, scrivete a: [email protected]

Infopoint terremoto: questo il nome dell’agenzia cre-ata da Carmine e Nicola

Bellonio – rispettivamente padre, con alle spalle trent’an-ni di esperienza nell’edilizia, e figlio geometra – per tentare di rispondere alle domande dei cittadini che devono fare i conti con la ricostruzione o la ristrutturazione di abi-tazioni e aziende. Situato al civico 1 di via Veneto a Novi di Modena, lo studio avviato dai due carpigiani offre con-sulenze gratuite a chiunque vi si rivolga. “Ci avvaliamo di uno staff composto da una decina di professionisti di alto livello – spiega Nicola Bellonio – come architetti, ingegneri, commercialisti, avvocati, geologi e, quel che

è più importante, tutti con un curriculum che li ha portati a operare già in altre zone italiane colpite dal terremo-to come l’Aquila, l’Irpinia e le Marche”. L’idea è nata, raccontano i due, dalla consa-pevolezza del caos generatosi nei giorni seguenti il sisma. “A Novi e Rovereto c’è stata davvero molta frustrazione da parte degli abitanti, anche a causa delle difficoltà og-gettive dei Comuni, carenti di tecnici e, di conseguen-za, di informazioni”. Ma è adesso che il cittadino si

trova ad aver ancora più bi-sogno di figure qualificate e fidate. “Purtroppo abbiamo assistito a una corsa, da parte dei tecnici, ad accaparrarsi il maggior numero possibile di clienti. Ma un professionista serio più di 30 pratiche con-temporaneamente non può, per quanto bravo, gestirle bene”. Raccontano insom-ma i Bellonio che la deci-sione di darsi da fare nasce, prima di tutto, da una forte esigenza etica: “ero stanco di vedere gente abbattuta che non sapeva bene che fare o

a chi rivolgersi e, insieme, di accorgermi che c’è chi ci specula. Noi ci proponiamo come unici referenti per tutti i passaggi, dal sopralluogo, al progetto, alla realizzazio-ne dell’opera, il tutto senza obbligo alcuno, nel senso che noi possiamo proporre l’impresa e i tecnici, ma chi si rivolge a noi è liberissi-mo di decidere di avvalersi di personale già di sua co-noscenza”. Presto sarà attivo anche il sito internet www.infopointterremoto.it.

M.M.

Giorgio Magnani

dopo il sisMa sono state 2.089 le persone seGuite dalla psicoloGia clinica del distretto sanitario di carpi, senza contare quanti si sono rivolti a privati. ansia e depressione i due disturbi più diffusi, diaGnosticati rispettivaMente al 93,1% e al 35,9% dei pazienti

in aumento ansia e depressioniI

numeri che riguardano gli effetti psicologici del sisma che ha col-

pito il territorio emiliano fanno rabbrividire: 2.089 sono le persone seguite dalla Psicologia Clinica del distretto sanitario di Carpi, senza quindi con-tare quanti si sono rivolti a professionisti privati. Ansia e depressione i due disturbi più diffusi, diagnosticati rispettivamente al 93,1% e al 35,9% dei pazienti. Se la somma totale supera il 100% è perché in alcuni casi c’è chi presentava entrambe le sintomatologie. Ancor più significativo il fatto che il 66,8% di quanti si sono rivolti alla Psicologia Clini-ca non aveva nessun tipo di precedente, né psicologico né psichiatrico. Il 60% ha fortunatamente terminato il suo percorso nelle prime fasi dell’emergenza, men-tre circa 400 persone – il 20% del totale – sono state inviate ai Servizi Sanita-ri. Sono questi alcuni dei dati emersi sabato scorso, durante la seconda giornata del seminario Ricominciare

dopo il sisma, organizzato dalla Fondazione Casa del Volontariato, in collabo-razione con l’associazione Al di là del muro, l’Ausl di Modena e il Centro Servi-zi Volontariato, in occa-sione della Settimana della

Salute Mentale. Giorgio Magnani, psichiatra e tra i dirigenti del Centro di Salu-te Mentale di Carpi, ha af-frontato il tema dell’impatto emotivo del terremoto sui soggetti più fragili, come gli anziani non autosufficienti

e i disabili, rivelando che, al contrario di quanto si sia comunemente portati a pensare, le scosse incidono potenzialmente più sulle persone cosiddette ‘nor-mali’. “Il disturbo da stress post-traumatico (DSPT) in genere non colpisce i più fragili. Al contrario sono le persone apparentemente più solide a rischiare di risen-tirne maggiormente”. Il DSPT insorge a distanza di almeno un mese dall’evento traumatico, ma può mani-festarsi anche a distanza di molti mesi, e non è neces-sariamente preceduto dal disturbo acuto da stress. “Le conseguenze – ha prose-guito Magnani - possono essere lo sviluppo di una depressione, come nella città dell’Aquila dove, dopo

il sisma, le depressioni gravi hanno registrato un aumento del 70% e quelle lievi dell’80%. Tra i rischi c’è anche quello di cedere alla tentazione di ricorrere a soluzioni apparentemente rapide, come l’abuso di alcol, droghe e soprattutto psicofarmaci”. Tra i più esposti c’è chi vive da solo e la popolazione straniera: avere abitazioni più digni-tose e una rete sociale estesa sono infatti fattori impor-tanti per superare senza troppi danni una catastrofe come quella del terremoto. Oltre ai danni diretti per i singoli individui, le scosse comportano anche il rischio di un aumento della conflit-tualità sociale e di uno sfal-damento della comunità. Il terremoto ha anche messo

in luce fragilità e tensioni precedenti. “La solidarietà è un po’ come la democrazia: non solo va scoperta, ma anche coltivata. Occorre fare tesoro di esperienze come questa, sia a livello personale che comunitario”. Ma quali sono le contromi-sure da adottare? A parere di Magnani l’approccio di gruppo è fondamentale, poiché “efficace ed econo-mico. E’ però importante che tali momenti di con-fronto si tengano in contesti strutturati e con la guida di un esperto, perché altri-menti parlare di terremoto in modo informale può contribuire, al contrario, a un aumento dell’ansia. A breve inizieremo, al Circo-lo Arcobaleno di S. Croce, un’esperienza di questo tipo, che si gioverà anche della danza - movimento terapia. Non è possibile tornare come prima – ha concluso Magnani - ma questo è vero per ogni tipo di esperienza umana. Penso però che si possa diventare meglio di prima”.

Page 6: Tempo n° 39

6 02.11.2012 n° 39

sIsmA e rIcOstruzIONe

Forse, sarebbe preferibile uti-lizzare la parola redimere che significa affrancare, liberare da

ciò che opprime o reca danno, dolo-re e umiliazione, dalla prigionia, dal peccato, dal vizio, dalla vergogna.irene, studentessa al 4° anno della Facoltà di Giurisprudenza di Genova ci scrive:“Il rapporto cittadino – Stato si dispiega attraverso un’operazio-ne apparentemente semplice: il cittadino si sottopone, vale a dire si pone sotto a certe misure previste dagli apparati statali per ricevere in cambio una tutela che può essere applicata in vari settori. Il cittadino rispetta le leggi dello Stato (tralasciando la valutazione di ciò che ciascuno ri-tiene giusto o sbagliato) per non incorrere nelle relative sanzioni e perché lo Stato lo richiede come requisito per poter convivere all’interno della società civile. Ri-spondo a S. (comparsa sulla scor-sa rubrica) dandole ragione. La ri-socializzazione è uno dei primi passi per permettere a chi ha sbagliato di imparare dagli errori fatti e di mettere in pratica ciò che ha imparato. Lavorare “den-tro” e poter trovare lavoro fuori è un calzante esempio. A inizio anno, precisamente a febbraio, uno spiraglio di luce si era intravi-sto. Quattro proposte, confluite in un unico testo e presentate da tutti i gruppi parlamentari, puntavano all’inserimento dei detenuti nel mondo del lavoro, anche attraverso maggiori sgravi fiscali alle imprese che avessero assunto lavoratori detenuti. Tuttavia, già nella giornata di martedì 28 febbraio, il Governo aveva anticipato che per i provve-dimenti mancava la necessaria copertura finanziaria. Tocca aspettare e non mollare…”.

può il carcere rieducare?il problema non è rieducare il detenuto bensì il sistemaMa come fai? Ci si può assuefa-re alla condizione carceraria? Se una sorta di rassegnazione si può chiamare assuefazione, sì, ci si può assuefare.Quando prendi coscienza della tua realtà, non puoi far altro che abbrac-ciare il tuo destino e cercare di avere una parvenza di normalità, per evitare squilibri. Cerchi di occupare tutti gli spazi mentali e quotidiani per evitare di lasciarti andare. E‘ difficilissimo.La possibilità di partecipare ai corsi ti è data ma spesso succede che ti per-di lungo il cammino. A volte, perchè fortunatamente esci, a volte per rab-bia, quasi fosse una forma personale di protesta. Ti viene voglia di lasciar perdere tutto perchè non capisci più il motivo di tenerti impegnata, non ne vedi più il senso e ti arrabbi. Le

regole, le disposizioni per te e per i tuoi famigliari, ti spiazzano. Tutto quanto contribuisce a disilluderti. Ti senti frustrata e la frustrazione non fa che aumentare e ti chiedi perchè. Perchè devi assuefarti? Sì, lo devi fare per te, per i tuoi famigliari che soffrono per te e forse più di te. Ci vogliono spalle molto forti e non sempre ci riesci, così piangi, te la prendi con chi non c’entra nulla e continui in qualche modo a far gi-rare la ruota. C’è però chi non ce la fa e decide che è giunto il momento di fermare la ruota per porre fine a tutto…

Irene risponde:“Cara amica, le tue parole mi scuotono e sento la tua forte motivazione che emerge; inutile dire che la questione ti tocca sul

vivo.Abbandonarsi alla rabbia, per quanto venga sicuramente spontaneo, non trovi sia fine a se stesso?Così fai il gioco di chi vi vorrebbe tutte uguali, cosa che invece non siete; ciò a partire dal fatto che ciascuna ha la propria storia per-sonale e la propria personalità.Chi non riesce a far girare la ruota – qui, ti sto parafrasando – interrompe, come dici tu, il mec-canismo del ‘mi arrabbio e sfogo su altri il mio risentimento‘. Non trovi anche tu?“ .

Continuiamo allora a far girare questa ruota, quanto meno con le parole, ognuno con la sua, scrive-teci… A chi volesse partecipare con pensieri, articoli o lettere a questa rubrica: [email protected]

il gruppo di lavoro della sezione femminile della casa circon-

dariale s. anna di modena (dal progetto di laboratorio espres-

sivo d’arte e di Danzamovimen-toterapia proposto e realizzato da arservizi di carpi e promos-

so dall’associazione Gruppo carcere-città di modena)

Da: “La Cacciata dal Paradiso terrestre“ … ad ora Immagine scelta nel laboratorio

e’ possibile che esclusive ceste natalizie rappresentino un Gradito dono e, al conteMpo, aiutino aziende terreMotate a risollevarsi e una scuola Materna a prendere forMa? Grazie a un proGetto voluto da rock no war, radio bruno e roxy bar tv, questo natale è possibile fare tutto questo con un solo Gesto

un natale di rinascitae

’ possibile che esclusi-ve ceste natalizie rap-presentino un gradito

dono e, al contempo, aiutino aziende terremotate a risol-levarsi e una scuola materna a prendere forma? Grazie a un progetto voluto da Rock no War, Radio Bruno e Roxy bar Tv, questo Natale è possibile fare tutto questo con un solo gesto. L’idea è semplice ed efficace, come sottolinea Carlo Piccini-ni, vice presidente della Cantina Sociale di Carpi e Sorbara. “La nostra collaborazione con Rock No War è ormai consolidata quindi, dopo il terremoto, abbiamo dapprima unito le forze nel commercializzare - nei supermercati emilia-ni - bottiglie di lambrusco per raccogliere fondi da devolvere ai nostri territori (1 euro su ogni bottiglia ven-duta) e, successivamente, è nata l’idea di realizzare delle ceste natalizie solidali per mantenere alta l’attenzione sul dramma che si è consu-mato in Emilia e per soste-nere coloro che, tuttora, subiscono le conseguenze

del terremoto, nonostante l’abbandono mediatico”. Tre le tipologie di ceste pen-sate dagli ideatori (Classic, Plus e Gold) con tre diverse fasce di prezzo: “ogni pacco - spiega Giorgio Amadessi, presidente di Rock no War - contiene prodotti prove-nienti da aziende colpite dal sisma che abbiamo pagato a prezzo pieno per cerca-re di dar loro sollievo in

questo momento difficile. Altri prodotti invece ci sono stati donati da produttori amici o acquistati a prezzi davvero convenienti. Chi compra la cesta, oltre a fare un gesto di concreta solida-rietà - sia questi un privato o un’azienda - avrà tra le mani un pacco di grande valore”. Rock no War dopo il sisma ha deciso di ricostruire la Scuola Materna di Me-

dolla: “ad oggi, - continua Amadessi - abbiamo raccol-to circa 1, 5 milioni di euro. Per completare la struttura necessitiamo di altri 400mi-la euro. Il nostro obiettivo è quindi quello di raccogliere almeno 200mila euro trami-te la vendita delle ceste (ad esempio, sulle Gold, del va-lore di 100 euro, 10 vengono devoluti al progetto)”. Le ceste natalizie racchiudono leccornie capaci di soddi-sfare ogni gusto, persino quello dei vegetariani. “Su consiglio del vegano Red Ronnie, tra i testimonial dell’iniziativa - prosegue Giorgio Amadessi - abbia-mo pensato di realizzare una cesta, la Classic, a misura di

vegetariano, che si è guada-gnata il plauso e il marchio di Avi, Associazione Vete-getariana Italiana”. Le ceste potranno essere acquistate dal 1° dicembre nei cinque spacci della Cantina Sociale a Carpi, Sorbara, Rio Sali-ceto, Concordia e Poggio Rusco e on line (per info www.rocknowar.it). Anche Radio Bruno - promotrice della campagna Teniamo Botta che ha già raccolto oltre 600mila euro con le magliette e ora si appresta a lanciare le palline di Natale - sostiene con entusiasmo l’iniziativa, come spiega La Strana Coppia formata da Enrico Gualdi e Sandro Damura. “Se non fosse sta-to per i privati e le associa-zioni che, meritoriamente, si sono spesi per fare qualcosa di concreto per i terremotati, oggi verseremmo in una condizione ancor peggiore. I soldi promessi faticano ad arrivare, la burocrazia è farraginosa... e i media si sono dimenticati dell’Emi-lia. Ognuno di noi quindi deve continuare a fare la propria parte per cercare di far rinascere le nostre città e il nostro tessuto economico e sociale”.

Jessica Bianchi

Da sinistra Amadessi,Gualdi e Damura

La Scuola Materna di Medolladovrebbe inaugurare a gennaio 2013

Page 7: Tempo n° 39

702.11.2012 n° 39

CristianRostovi

RobertoAndreoli

Giuseppina Baggio

Antonio Russo

RobertoBenatti

l’addio del cavaliere e i coMMenti deGli azzurri. per i rappresentanti locali del partito la scelta di silvio berlusconi di farsi da parte rappresenta un’occasione per rilanciare il pdl

dopo Berlusconi, rilancio del pdlA

quattro giorni dall’annuncio del ritiro dalla scena

politica, Silvio Berlusconi con un triplo salto mortale ribalta tutto e, il giorno dopo la condanna a quattro anni per il caso dei diritti Tv, torna in campo con la forza di un carro armato. Eppure i rappresentanti locali del partito aveva-no giudicato la scelta del Cavaliere di farsi da parte un’occasione per rilancia-re il Pdl con quelle stesse Primarie che Berlusconi ha fissato per il 16 dicembre. Ed ecco i commenti dei ver-tici locali del partito.roberto andreoliSono giorni febbrili per il capogruppo Pdl in Consi-glio Comunale: insieme a colleghi di partito dell’in-tera provincia ha dato vita al Comitato Modena per Alfano per sostenere la candidatura dell’attuale segretario alla leadership del Centrodestra e alla guida del Paese. Oltre ad Andreoli, hanno aderito, nel territorio dell’Unione Terre d’Argine, Massimi-liano Sconosciuto di Carpi, Davide Boldrin di Novi, Mario D’Ambrosio e Massimo Luppi di Soliera, Rodolfo Rosselli di Cam-pogalliano. “Il ritiro di Ber-lusconi era inevitabile. In questo periodo delicato per la politica e per il Centro-

destra le cose devono esser fatte bene individuando la persona che possa guidare il Pdl e Alfano mi sembra la persona più idonea. Ha quarant’anni e ha raccolto intorno a sè persone abba-stanza giovani prendendo le distanze da altre da troppo tempo in politica. Rappresenta la parte più vivace della scena politica italiana”.Giuseppina Baggio“Berlusconi ha compiuto un atto importante accettan-do di fare un passo indietro. Non sono mai stata una ber-lusconiana sfegatata ma gli ho riconosciuto un grande carisma e dei meriti. Era or-mai superato e il suo ritiro è un atto di onestà politica” sostiene la Baggio che si

dichiara “convintissima” delle Primarie. “Purtroppo hanno scatenato gli appetiti di tutti quei personaggi che non fanno bene al partito: la competizione dev’essere un confronto di idee tra tutte le anime che lo compongono per l’elaborazione di un programma condiviso. Per Alfano, pur non eletto in un congresso, è il momento di prendere le redini del partito”.roberto BenattiNon ha paura di dire quello che pensa il consigliere co-munale Benatti che esordi-sce: “era ora che Berlusconi annunciasse il suo addio”. Al Cavaliere riconosce di essere stato l’alternativa alla Sinistra ma “i cicli non possono durare vent’anni”.

Benatti non crede che la soluzione possa arrivare dalle Primarie perché “il nostro non è un elettorato interessato alle Primarie. Le consultazioni di piazza hanno sempre avuto un esito deludente”. Ma di una cosa è certo: fra i nomi che circolano non ce n’è uno adatto. “Appartengono all’entourage di Berlusconi o sono vecchi marpioni della politica. Alfano non è certo una novità e For-migoni non può candidarsi alla guida del Paese. Poi ci sono i movimenti paralleli dei ‘manovratori’. Vediamo cosa succederà”.antonio russoSull’annuncio del ritiro di Berlusconi dalla politica dice: “aspettavo questo

momento perché credo che abbia dato tanto ma, come ogni cosa, anche Berlusco-ni deve avere una fine. Po-teva anche non ritirarsi ma ha preferito lasciare spazio a coloro che spingevano per le primarie”, sulle quali Russo si trova pienamen-te d’accordo. Anzi, “noi giovani le abbiamo chieste più di un anno e mezzo fa. Sono uno strumento demo-cratico e andrebbero fatte a tutti i livelli per riportare la politica nelle mani dei citta-dini”. Il nome che non deve mancare fra i candidati? “Giorgia Meloni”.cristian rostoviA Berlusconi riconosce di essere stato carismatico al punto da dare la spinta a Forza Italia per diventare

un partito. “Ma quell’im-pulso ha perso oggi la sua forza e il partito aveva bisogno di perdere la figura accentratrice di Berlusconi per aprirsi alla possibilità di diventare un partito vero che parte dal basso e meno personalistico”. Anche Rostovi è d’accordo con le Primarie, “anche se non sono un fan perché resto convinto del fatto che non siano la panacea di tutti i mali”. Se potesse sceglie-re “più che una persona singola preferirei un ticket: Alfano-Meloni. Alfano è più in gamba di quello che ha potuto dimostrare finora e la Meloni è una giovane capace. Non vorrei la San-tanché”.

Sara Gelli

federconsuMatori ha indetto un’asseMblea pubblica per fare il punto della situazione e trovare possibili e praticabiliiniziative per risarcire i clienti riMasti a bocca asciutta dopo la repentina chiusura della palestra Motus di via eraclito

“Qualcuno fermi questi sciacalli”“

Questi sciacalli de-vono essere fermati”, ha esclamato Sergio,

cliente di Motus di Carpi. “In quella palestra i lavora-tori non erano altro che cec-chini, sempre pronti a pro-cacciare nuovi contratti. Ci hanno fregato nel modo più infimo: si sono presi gioco di terremotati terrorizzati. Non possono passarla liscia”. A lui fa eco un altro utente rima-sto a bocca asciutta: “a me hanno continuato a prelevare la rata dell’abbonamento dal conto corrente nonostante la palestra fosse già chiusa. Mi sono rivolto ai Carabinieri per denunciarli per truffa ma mi han detto di lasciar perdere. Questa gente disonesta e senza scrupoli deve essere fermata, non può continuare ad aprire altre attività come se nulla fosse”. Questo il tenore dei commenti che hanno anima-to l’assemblea indetta, sabato scorso, da Federconsumato-ri, per fare il punto della si-tuazione e trovare possibili e praticabili iniziative per risar-cire i clienti. La situazione è complicata e “non vi è alcu-na certezza circa il recupero dei crediti che gli utenti (si parla di circa 4.500 iscritti) vantano nei confronti della

Società Sportiva Dilettanti-stica Motus”, ha sottolineato Renza Barani, presidente di Federconsumatori Modena, poiché “non si conosce lo sta-to economico della società”, ha aggiunto il legale Pietro Ferrario. “Qualsiasi azione si intenda promuovere infatti - continua l’avvocato - occorre accedere all’ultimo bilancio disponibile di Motus Carpi, ovvero quello del 2011, che dovrebe essere depositato in Camera di Commercio e che stiamo aspettando di poter vi-sionare. Bilancio alla mano, che dubito riveli grandi ri-sorse patrimoniali, vedremo poi se vi sono gli estremi per richiedere il fallimento della società (ad esempio la soglia minima necessaria di crediti scaduti pari ad almeno 30mila euro) e riuscire così a ristorare

dapprima gli ex lavoratori, i fornitori e, infine, i clienti”. Ricordiamo infatti che anche gli ex dipendenti sono sul pie-de di guerra, come ha ribadito la funzionaria di Cgil, Vero-nica Marchesini. “Abbiamo avviato una decina di vertenze di ex lavoratori di Motus. Due i fronti della contestazione: le retribuzioni ancora da perce-pire e la tipologia di contratto. Motus infatti ha stipulato con-tratti di collaborazione sporti-va, non solo con gli istruttori (unica categoria assumibile con tale formula contrattua-le), ma anche con personale amministrativo e con quello adibito al front office, ovvero con mansioni di accoglienza del cliente e stipula degli ab-bonamenti”. L’obiettivo quindi sarebbe quello di far convergere gli

interessi di lavora-tori e consumatori, valutando l’ipotesi di procedere al de-posito di un’istan-za per chiedere il fallimento di Mo-tus ma, se la strada che si prospetta per riottenere i propri denari è ancora alquanto nebulo-sa, per tentare di

contenere i danni altrove, la schiera di carpigiani che si è vista chiudere la palestra proprio sotto il naso, ha an-cora un asso nella manica. “Attenendosi al racconto dei fatti, i clienti potrebbero fare un esposto alle Forze dell’Or-dine per mettere in allarme la Procura di Modena, spingen-dola così a indagare sulla vi-cenda”, continua l’avvocato Pietro Ferrario. Che questo pasticciaccio infatti possa andare ben oltre le porte di Carpi e puzzare ancor più di bruciato è un’ipotesi non trop-po remota. “Sappiamo che la Società Sportiva Dilettantisti-ca Motus - che ha sede lega-le a Bientina in provincia di Pisa, con un capitale sociale di 10mila euro ed è costituita da Stefano Gambaccini, già legale rappresentante nonché,

tuttora, socio maggioritario, e Donatella Fantozzi - deve 200mila euro a Fitness Place Italia Srl proprietaria dei muri della struttura di via Eraclito. L’avvocato Andrea Paoletti, legale di Fitness Place srl ha infatti più volte spiegato che il terremoto non ha nulla a che vedere con la chiusura della palestra (la perizia depositata in Comune conferma, tra l’al-tro, l’agibilità della struttura dopo il sisma) e che il contrat-to di affitto è stato risolto da Fitness Place Italia, a partire dal luglio scorso, a causa del perdurante inadempimento di Motus nel pagamento dei canoni di affitto dal mese di febbraio”. Ma se Motus Car-pi ha una situazione debitoria tanto pesante cui far fronte, come mai nell’ultimo anno continuano a fiorire Motus sorelle in altre province an-che a noi vicine? “Non siamo di fronte a un unico soggetto giuridico - si affretta a chiarire Ferrario - ma almeno otto Mo-tus italiane hanno un comune denominatore: la società All In srl (sempre con sede in provincia di Pisa) ne detie-ne quote di maggioranza”. E provate a indovinare chi è il legale rappresentante della All Inn srl, costituita da tal Luca

Mattonai? “Stefano Gambac-cini. Formalmente: siamo di fronte a società diverse ma con la comune partecipazio-ne della All In srl. Insomma Gambaccini è una costante”, conclude Ferrario. E mentre l’avvocato Paoletti ha inol-trato una richiesta di decreto ingiuntivo nei confronti di Motus Carpi e le vertenze dei lavoratori proseguono, a Modena sta per aprire una nuova Motus. Al suono de “la catena del fitness low cost”, si offrono abbonamenti a 9,90 euro al mese, nonostante nella Città della Ghirlandina la pa-lestra non sia ancora aperta. Città nuova, stessa aggressi-va politica di marketing. Una nuova avventura che però ha un protagonista comune. Ricordate il responsabile della palestra Motus di Car-pi, il 33enne Francesco Dal Canto? Quello che, sul nostro settimanale aveva pubblica-mente dichiarato: “mi impe-gnerò affinché chi ha sotto-scritto abbonamenti pochi giorni prima della chiusura possa riavere i suoi soldi”? Ebbene di risarcimenti nem-meno l’ombra ma sarà proprio lui il legale rappresentante di Motus Modena.

Jessica Bianchi

Page 8: Tempo n° 39

8 02.11.2012 n° 39

Aldo Meschiari

Riccardo Rolli

il dottor riccardo rolli, stiMato GinecoloGo carpiGiano ha recenteMente dato alle staMpe il suo priMo libro

non di solo pane,delizia del palato

tra i ginecologi più conosciuti e apprezza-ti di Carpi, e anche di

Asiago, dove è direttore del-la Struttura Dipartimentale di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Civile, il dot-tor Riccardo Rolli, classe 1950, ha recentemente de-buttato nella veste di scrit-tore dando alle stampe Non di solo pane. Una guida ragionata agli abbinamenti eno-gastronomici, edito da Montedit, una vera e propria summa del sapere eno-gastronomico nazio-nale. “Non di solo pane - ha raccontato il dottor Rolli, di origini abruzzesi ma carpi-giano d’adozione da oltre trent’anni - nasce come idea astratta molti anni fa, quando, poco più che adole-scente, iniziai a pasteggiare abbinando al cibo un buon bicchiere di vino. Quando poi, per tradizione, nella propria famiglia, il nettare degli dei si produce in casa, così come le conserve, i salumi, i prodotti sott’olio e sott’aceto, si può ben intuire quale indirizzo, nella ricer-ca del buon cibo e del buon vino, prenderà il proprio palato. E’ infatti da quel momento che il desiderio di assaporare nuove sensazio-ni e nuovi equilibri gustativi mi ha indotto a iniziare un percorso che, negli anni, mi ha portato ad assaggiare una serie infinita di piatti e di vini, spesso grazie agli accoppiamenti regionali, ma quasi sempre provando vini disponibili con piatti di altre regioni. Ma la mia fortuna è stata quella di aver preso appunti a ogni abbina-mento, da più di trent’anni, per far sì che il tutto non cadesse nel dimenticatoio.

Poi, c’è un’età della vita, la maturità, in cui le dina-miche della famiglia e del lavoro si compongono, e allora ci si può dedicare con maggiore consapevolezza e levità a ciò che fino ad allora si era considerato futile e secondario, scoprendo inve-ce la sua reale importanza. Ma non si può scrivere di cibo e vino se non si è fatto un percorso che ti permetta,

con una certa conoscenza teorica della materia, di de-scrivere con competenza ciò di cui sei consapevole pos-sessore di concetti pratici. Ecco, allora, che dopo aver conseguito nel 2009 il Di-ploma di Sommelier presso l’AIS, Associazione Italiana Sommelier, ho iniziato a tra-scrivere le mie esperienze coronando il sogno di tanti anni di raccolta di infor-

mazioni”. Con i suoi 2.771 piatti, ai quali sono stati abbinati oltre 8.000 vini, Non di solo pane diventerà presto un libro cult per tutti gli appassionati della buona cucina e del vino di qualità.“Potrei raccontare decine di aneddoti esemplificativi del mio grande amore per l’enogastronomia. Tra i tan-ti - prosegue Rolli - ricordo con un pizzico di diverti-mento quella volta che, non riuscendo a trovare il giusto abbinamento, ho fatto aprire al ristoratore 12 bottiglie di vino. O, ancora, quella volta che, per fare la foto del pane della copertina, son tornato dal fornaio tre volte e gli ho fatto spostare i mobili di casa affinché non si vedes-se che il semplice sfondo bianco. Anche i bicchieri mi

hanno fatto impazzire. Non si riusciva a trovare il giusto sfondo per evidenziare al meglio le forme. Alla fine ho convinto la proprietaria del negozio di casalinghi a incartarmi i vari bicchieri in modo che non si rovinasse-ro durante il trasporto e li ho portati dal fotografo che ha optato, dopo vari tentativi, per uno sfondo nero che più degli altri rivalutava i contorni”. Il libro, oltre che superbo compendio di conoscenze precise e approfondite in fatto di pre-libatezze, è anche memoria delle tradizioni della cucina del passato e finestra sulle abitudini eno-gastronomi-che del presente come af-ferma lo stesso autore: “nel corso degli ultimi decenni, i piatti e i gusti sono profon-

damente cambiati. A piatti molto saporiti e speziati, si sono sostituite preparazioni meno elaborate, al fine di esaltare maggiormente i sapori naturali dei cibi. Per lo stesso motivo, anche i vini si sono trasformati: i metodi di vinificazione, la purificazione e i tempi di conservazione in barrique. Ciò ha comportato una nuova ricerca dell’abbina-mento. Inoltre, negli ultimi anni, il gusto delle persone si è molto affinato. I pranzi e le cene, specialmente quelle ufficiali, sono ric-che di portate diverse e di temperature che variano dai piatti freddi a quelli caldi. La gente, poi, è oggi orientata a mangiare poco di tanti piccoli assaggi. Ecco, quindi, che non è proponi-bile sorseggiare tanti tipi di vino quanti sono le portate. Pertanto, in un “brunch”, ovvero nella commistione di prima colazione e pranzo in gran voga di questi tempi, non vi è altra soluzione che pasteggiare con delle bolli-cine come un Franciacorta, un Trento o un Conegliano-

Valdobbiadene”. Alla domanda riguardante la combinazione di pietanza e vino preferita, Ric-cardo Rolli non esita a rispondere: “l’abbinamento che più delizia il mio palato - perdoni la golo-sità - è la pastiera napoletana con un bicchiere di Colli Orientali del Friuli Picolit”.

Chiara Sorrentino

Giovedì 8 novembre - circolo arcobaleno

vi racconto una storia...

Giovedì 8 novembre, alle 21,15 presso

il Circolo Arcobale-no di Santa Croce, il carpigiano paolo Balestrazzi, proietta immagini del suo viaggio in bicicletta Torino - Siviglia. 2.200 chilometri percorsi per dire no alla mattanza delle corride e delle perreras spagnole. Serata a sostegno dell’as-sociazione animalista ayandena. Ingresso libero.

Aldo Meschiari, professore al Liceo Fanti di Carpi, è

da sempre amante della musica. Sospeso tra libri e spartiti, ha da poco pub-blicato l’album Sottovoce che raccoglie 13 delle sue canzoni di maggior succes-so. Tra suoni ricercati e testi che solo un professore di italiano potrebbe scrivere, si crea un prodotto parti-colare, non commerciale, ma di pregiata fattura per chiunque apprezzi la musi-ca. Quella ben fatta.com’è nata la sua passione musicale?“Sono entrato in questo meraviglioso mondo quand’ero molto piccolo. Ho iniziato suonando il pianoforte e strimpellando la chitarra, col tempo ho cominciato a scrivere la mia musica e i miei testi e adesso eccoci qui”.Ha uno stile e un’im-postazione classica, c’è qualche autore a cui si ispira?“Ho sempre ascoltato per-sonaggi di altissimo livello

Musicista e professore al liceo fanti, aldo Meschiari pubblica il nuovo disco sottovoce

maestro di lettere e note

come Fabrizio de Andrè, Vinicio Capossela e tanti altri. Sono stato influenza-to nello stile da quelli che sono i miei idoli musicali,

ma ho comunque cercato di creare qualcosa di originale che, nonostante il difficile momento per pubblicare un disco, potesse togliermi le

mie soddisfazioni”.com’è nato questo lavoro e come è stato accolto dal mercato della musica?“Questa raccolta di brani ha avuto una gestazione molto lunga. Credo che un lavoro per potersi sviluppare bene abbia bisogno di tempo e, di conseguenza, dietro a ogni singolo pezzo c’è un’enor-me quantità di lavoro. Purtroppo oggi il mercato della musica è un’incognita per chiunque. Il mio non è un prodotto commerciale e nonostante abbia ricevuto diversi complimenti dalle case discografiche, è chiaro che prima di poter sfonda-re, bisognerebbe riuscire a creare una piccola hit, che possa poi lanciarmi in maniera più decisa”.lei è un insegnante di italiano, questo in qual-che modo influenza la sua musica?

“Sicuramente. Ho sempre apprezzato la letteratura e la poesia e le mie prime canzoni sono nate proprio sotto queste particolari forme. Credo inoltre che una canzone debba rap-presentare un equilibrio perfetto tra musica e testo, e questo probabilmente anche a causa della mia deformazione professiona-le. E’ poi bellissimo vedere qualche studente ai miei

concerti, e notare come da quel momento la sua con-siderazione di me cambi, riuscendomi a vedere più come persona e meno come docente”.Ecco quindi un professore/musicista, capace di creare dei suoni che emozionano e che associando due mestieri tanto antichi, riesce a dar vita a delle vere e proprie poesie sonore.

Francesco Palumbo

Page 9: Tempo n° 39

902.11.2012 n° 39

JessicaCirasola

la 21enne carpiGiana Jessica cirasola partecipa alla trasMissione uoMini e donne in cerca del vero aMore

da carpi al salotto di maria de filippiV

entuno anni il prossimo 11 novembre, due occhi azzurri incorniciati da una

lunga chioma scura, un sorriso smagliante e una bellezza che non lascia indifferenti: è questa Jessica Cirasola, la carpigiana che si distingue tra le corteggia-trici del fortunato programma di Canale Cinque, Uomini e donne, condotto da Maria De Filippi. “Nella vita di tutti i giorni faccio la parrucchiera e, nei ritagli di tempo, aiuto mio padre in azien-da”, racconta. Ma come si passa dalla messa in piega al salotto di Uomini e donne? “Sono single da tempo, ed essendo da sempre una fedele telespettatrice del programma, che peraltro mi piace moltissimo, mi sono detta che valeva la pena vedere se lì avrei potuto trovare la persona giusta per me”. Ma com’è possibile, così avvenente non mancheranno di certo i pretendenti anche a Car-pi... “Ovviamente in discoteca si fanno avanti in tanti, ma il punto è che io sono molto esigente, anche un po’ complicata se vogliamo e non mi accontento del primo che passa. Ho avuto una storia importante, durata oltre tre anni ma definitivamente conclusa, e dal momento che guardando la trasmissione da casa mi fidavo del fatto che le storie che nascevano nel programma di Maria fossero reali, mi sono lanciata”. Ed è così

che, circa un anno fa, Jessica ha partecipato a un provino che le ha fruttato la partecipazione in trasmissione. “Devo dire che mi ci trovo molto bene – conti-nua – certo la prima volta ero un po’ emozionata, ma basta poco per farci l’abitudine. Sono una persona molto determinata, so cosa voglio e non mi faccio inti-morire, quindi forse è per questo che mi sono ambientata in fretta”. Determinata: questo aggettivo ritorna molte volte nella descri-zione che Jessica dà di se stessa. E allora, dato che è un tipetto senza troppi peli sulla lingua, le giriamo a bruciapelo l’interrogativo che tutti i telespettatori si pongono: ma è tutto vero o si tratta di una recita, di un tentativo di mettersi in mostra sperando di farsi notare ed entrare così nel mondo dello spettacolo dalla porta di servizio? “Per alcune naturalmente è così, ma non per me – risponde decisa – ripeto io cerco l’amore e non

una comparsata televisiva”. Alla bella Jessica, che qualcuno ha pa-ragonato alla modella e showgirl Jennifer Rodriguez, il compito di corteggiare, contendendose-lo tra molte altre pretendenti, l’altrettanto attraente Andrea Offredi, 24enne lombardo che, per ora, pare gradire le attenzioni e la schiettezza della giovane carpigiana. E mamma e papà che cosa dicono? “Sono contenti per me, sanno di aver allevato una figlia con dei valori sani e con la testa sulle spalle, dunque sono tranquilli”. Ma com’è il rapporto con le altre corteggiatrici? E con il pubblico? “Con le altre con-correnti c’è molta rivalità e, da parte di alcune nei miei confronti, parecchia invidia, anche se ho fatto amicizia con quelle che sono lì per corteggiare altri ragazzi. Con il pubblico mi trovo bene, anche se, com’è naturale, vi sono sostenitori e detrattori. Il rappor-to più bello, però, ce l’ho con la

redazione, che è davvero fantasti-ca, e con Maria, che è una persona unica”. Resta da vedere se il cuore del ‘tronista’ più ambito di Uomini e donne si ferme-rà a Carpi oppure navigherà verso altri lidi.

Page 10: Tempo n° 39

10 02.11.2012 n° 39

Jungo e dintorni...by Luca “Locco” Severi

l’inGeGnere carpiGiano carlo alberto aMadei ha iniziato il suo dottorato di ricerca, a Masdar city, la priMa città ecosostenibile del pianeta

l’urban green prende forma negli emirati

tre anni fa è iniziata l’attività del Masdar Institute of Science

and Technology, primo nucleo di Masdar City, la città vicina ad Abu Dhabi. Entro 10 anni promette di rivoluzionare il concetto di complesso urbano e alla sua realizzazione contribuirà anche l’ingegnere 25enne carpigiano, Carlo Alberto Amadei. Dopo una brillante carriera universitaria e il conseguimento della Laurea Magistrale in Ingegneria per la Sostenibilità Ambientale, ha deciso di partire alla volta della capitale degli Emirati Arabi e intraprendere il dot-torato di ricerca all’insegna di un innovativo progetto di urban-green.carlo alberto, quando e come sei venuto a cono-scenza del progetto di masdar city?“E’ accaduto per caso. Ave-vo terminato gli esami della Laurea specialistica e stavo pensando a un tirocinio per la tesi, ed ecco che, guar-dando la CNN, vedo uno spot della Masdar Company che stava costruendo una zero carbon city ad Abu Dhabi. Non avendo nulla da perdere, ho mandato il mio curriculum vitae. Mi hanno immediatamente risposto, scrivendo che non potevano offrirmi un tirocinio, dal momento che non ero un cittadino degli Emirati Arabi ma che avrebbero potuto inoltrare il mio curriculum al centro di ricerca correlato, il Masdar Institute of Science and Technology. Ho accet-tato di buon grado, e dopo qualche giorno mi ha contat-tato un professore dell’isti-tuto, offrendomi un progetto di tesi che, pur non essendo mai arrivato a concretizzarsi per questioni burocratiche, ha rappresentato per me una vera e propria chiave di volta. Infatti, mantenni i contatti con l’insegnante e

fu proprio lui a suggerirmi, una volta laureato, di fare domanda per il dottorato al Masdar Institute, e ora eccomi qui”.Qual è lo stato di ma-sdar city?“La città dovrebbe essere finita entro il 2016, anche se il mio professore ha manife-stato alcune perplessità sui tempi di completamento. Per adesso c’è solo l’istituto, un complesso di 5-6 buildings, dove ci sono laboratori, clas-si, alloggi e, inoltre, stanno costruendo altri edifici e ultimando uno stabilimento adiacente finanziato dalla Siemens. La situazione è ancora in divenire ma

anche se per il momento si tratta di una piccola realtà, sicuramente si intravedono già sostanziali cambiamenti verso un futuro sostenibile fatto di energia elettrica ricavata da fonte solare, veicoli PRT (personal rapid transportation) elettrici che non necessitano di guida-tore, building ad alta effi-cienza energetica, una tower che sfrutta l’energia del vento per il raffrescamento e utilizzo di materiali biocom-patibili”.Quindi, nella zona che possiede il 9% di tutte le risorse petrolifere del mondo, si cercano ener-gie alternative e non

inquinanti?“Esattamente e il tutto è finanziato da uno sceicco di Abu Dhabi, il CEO della Masdar Company, in quanto qui si è pienamente consa-pevoli che la disponibilità di petrolio non è infinita. Nessuno, sa con precisione quando finirà. Alcune stime parlano del 2050, mentre altre sono più ottimistiche. In ogni caso, il peak oil, ovvero il momento in cui l’estrazione del petrolio a livello mondiale tocca il suo valore massimo, è stato già raggiunto circa 4 o 5 anni fa. Pertanto, credo che tutti questi progetti siano stati attivati per non rischiare

di trovarsi impreparati di fronte all’ineluttabile desti-no, iniziando un percorso verso l’indipendenza da una fonte di energia che avrà un termine”.come si svolge la tua vita lì? Hai incontrato difficoltà ad ambientarti?“L’impatto è stato forte, soprattutto perchè il centro nasce in mezzo al deserto. Sebbene vi siano bus offerti dall’istituto che conducono in varie parti della città, si è un po’ confinati rispetto al resto del mondo. Poi, ovvia-mente c’è il confronto con una cultura completamente diversa, profondamente legata alla religione musul-

mana. Per esempio, ci sono strutture solo per donne, e altre solo per uomini, e in palestra vige la divisione degli orari in base al sesso. Dalla domenica al giovedì trascorro la maggior parte della mia giornata in labora-torio per fare ricerca, mentre qui i giorni festivi sono il venerdì e il sabato”. i ragazzi musulmani con cui ti rapporti ti hanno mai accennato alla pri-mavera araba?“Gli Emirati Arabi Uniti sono una realtà a sé stante ri-spetto ad altri paesi arabi, in quanto pur essendo una Mo-narchia Assoluta Federale, la popolazione, in generale, vive bene, e non si rilevano insofferenze particolari tra le persone. Abbiamo però par-lato di religione poiché loro considerano il fatto di coin-volgere persone nell’Islam una missione. Mi hanno dato la loro interpretazione delle differenze tra religione cattolica e Islam e ciò che mi colpisce maggiormente è la loro assoluta osservanza dei precetti che non lascia spazio a nessuna possibilità di avanzare critiche”. Quali progetti hai per il futuro? “In questo primo anno voglio fare una buona im-pressione agli altri membri del team di ricerca e riuscire a pubblicare qualche arti-colo scientifico. Tra i sogni vi è invece quello di poter accedere al MIT (il Massa-chusetts Institute of Techno-logy), una delle più rinomate università di ricerca nel mondo con sede a Cambrid-ge, nel Massachusetts, e con il quale il Masdar Institute è in stretta collaborazione. Infatti, qui la maggior parte dei professori ha avuto espe-rienze accademiche al MIT e chissà se questo, un giorno, non possa accadere anche a me”.

Chiara Sorrentino

Carlo Alberto Amadei

cambiamo paradigma, il concetto che volevo introdurre oggi è quello

di decrescita, in particolare di decrescita felice. Premettiamo che non è il contrario della cre-scita che ci propinano in Tv, oggetto che, tra l’altro, ho bel-lamente eliminato da casa mia, ma un altro modo di vivere lo sviluppo. Il Movimento per la decrescita felice nasce diversi anni fa. I particolari della sua storia li potete trovare su Inter-net o scegliendo tra una marea di libri, quindi mi ripropongo di illustrarvi – seppur in maniera concisa - solo i punti chiave a cui il movimento si ispira. L’idea di decrescita felice si fonda su quattro pilastri: stile di vita, tec-nologia, politica e cultura. Nell’idea del movimento lo stile di vita è incentrato sulle per-sone. L’idea di sfruttamento è

il mito della crescita infinita: ben venga la decrescita felice!sconosciuta poiché le attività lavorative sono sostenute per aumentare la felicità di ogni individuo e non finalizzate a realizzare il massimo guadagno di pochi. Per questo motivo, alla base del movimento vi è l’idea di auto produzione al posto della produzione indu-striale, la ri-localizzazione delle attività al posto della deloca-lizzazione e la condivisione al posto dell’egoismo. I soldi non devono generarne altri (il can-cro della finanza odierna) bensì essere un mezzo per facilitare i rapporti commerciali che, se possibile, devono prediligere lo scambio diretto. Le tec-nologie della decrescita sono basate sulla qualità, anziché sulla quantità che, alla fine, sfocia nello spreco di risorse durante la fase di utilizzo e post consumo. Oggi le aziende si

riempiono la bocca della parola “qualità”, ma il più delle volte è una finzione. Gli oggetti sono mal costruiti e consumano una marea di risorse per funziona-re. Inoltre si tratta di strumenti che, una volta rotti o usurati, sono impossibili da riciclare. Per non parlare poi degli imballaggi adatti a soddisfare solo criteri estetici ma che non hanno al-cuna valenza funzionale. Non credete, ad esempio, che una casa ben coibentata, che con-suma diciamo 300 euro di gas all’anno anziché 1.200, possa permettere a una persona di non lavorare per un mese senza notare differenze nel proprio budget familiare e che avere un’automobile anziché due in famiglia, con un risparmio di 2.000 euro, potrebbe per-mettere a una persona di non fare un lavoro salariato per due

mesi? Quindi aggiungendo un tassello qua e là, aumenterebbe la possibilità, per esempio, che un componente della famiglia trasformi il suo orario di lavo-ro da full a part time. Con un ovvio guadagno sull’economia familiare e sulla salute degli in-dividui. Non credete che com-prare alimenti prodotti in loco aumenti le possibilità di crescita del territorio, togliendo nume-rosi camion dalla strada? E poi il camionista che fa? Vi starete chiedendo … Magari potrebbe dare una mano all’agricoltore, cambiando ruolo senza perdere guadagno. Tutti lavorerebbero meno (forse più che “meno” si tratterebbe di lavori meno stressanti e/o insostenibili) e il risultato sarebbe migliore. Il tempo risparmiato potreb-be dunque essere dedicato alla politica e alla cultura, gli

altri due pilastri del movimento. La po-litica come scelta. Un concetto che va spiegato bene. La politica non è quel-la che vediamo in te-levisione, ossia quella partitica. Per “politica” si intende la capacità di por-si domande sul mondo che ci circonda e fare delle scelte, talvolta scomode, che perse-guano la felicità delle persone piuttosto che l’incremento dei guadagni e la crescita fittizia. Ciò vorrebbe dire ridurre gli sforzi lavorativi volti a generare moneta da sprecare, regalan-do all’uomo il giusto tempo da dedicare all’ultimo punto cardine del movimento: la cul-tura. Questa è l’idea che tiene insieme le altre tre, poiché tutto parte da qui. E’ necessario un cambiamento culturale in cui vengano sradicati i miti della

crescita infinita dei finti bisogni, l’abitudine allo sfruttamento sconsiderato della natura e l’idea che sia il capitale a fare la differenza, non le persone. Fin quando non avverrà que-sto cambio di mentalità l’uni-co significato che si assocerà al termine “decrescita” sarà quello di perdita di benessere che potrà solo portare a una sopravvivenza conflittuale delle popolazioni, nel tentativo di ognuna di aumentare il proprio finto benessere.

“Tutto è finanziato

da uno sceicco di Abu Dhabi, il CEO della Masdar Company, in quanto qui si è consapevoli che la disponibilità di petrolio non è infinita. Nessuno, sa con precisione quando finirà. Alcune stime parlano del 2050, mentre altre sono più ottimistiche”.

Page 11: Tempo n° 39

1102.11.2012 n° 39

I lettOrI cI scrIVONO

L’Angolo di Cesare Pradellala moneta complementare: cos’è e come si applica

consiglio comunale

la remesina tornerà a doppio senso

nel corso della seduta del Consiglio Comu-nale del 25 ottobre,

l’assessore ai Lavori pubblici c. alberto D’addese, ha risposto a un’interrogazione del consigliere antonio russo (Pdl) relativa al mancato inizio dei lavori in via Remesina per il ripristino della viabilità, ricor-dando come si fosse votato il 3 maggio scorso un odg che impegnava l’Ente Locale a farlo con la riapertura delle scuole. “Il sisma – ha detto D’Adde-se - ha impegnato la Giunta e tutte le strutture comunali nella gestione delle fasi di emergen-za. Nonostante ciò l’Ente locale non viene meno all’impegno preso per il completamento della pista ciclo-pedonale che collega Fossoli al centro città. Il 15 ottobre è stato approvato il progetto definitivo-esecutivo, con la consegna a rFi della do-cumentazione necessaria per la sottoscrizione della conven-zione e quindi l’assegnazione dei lavori è prevista nelle pros-sime settimane. La durata dei lavori è di 60 giorni lavorativi, che comporteranno la sosti-tuzione delle attuali barriere, della segnaletica luminosa e la realizzazione di opere di basa-mento. Il completamento della pista permetterà il ripristino del doppio senso e l’applicazione dei provvedimenti che regola-menteranno la viabilità”.

Viene definita così in quanto il suo utilizzo è simile a quello di

una moneta tradizionale: assolve alla funzione inter-mediaria degli scambi ed è complementare perché non si pone in conflitto o in alter-nativa alla moneta ufficiale, nel nostro caso l’euro, ma vi si affianca. In altri tempi un’iniziativa analoga venne definita Buono di solidarietà e di sviluppo locale, poiché favoriva le categorie più bisognose della società. La moneta complementare è stata al centro di un interes-sante convegno organizzato dal Movimento per le Au-tonomie al Teatro Storchi di Modena che ha visto la partecipazione di tre autore-voli esperti: Enrico Curto, Antonio Miclavez e Titta

Gennai, presentati dall’ide-atore del progetto modenese della Moneta Complemen-tare, l’imprenditore Rober-to Bruni. Al coordinatore regionale dell’Mpa nonché consigliere comunale di Modena, Sergio Celloni poi, il compito di chiudere i lavori del convegno. Lavori che sono stati seguiti da un folto pubblico formato da dirigenti d’azienda, mana-ger, imprenditori e politici. I relatori hanno ricordato che l’idea prese le mosse nel secolo scorso sulla base del libro di Silvio Gesell, Ordine economico naturale,

cui fecero seguito i primi Buoni di solidarietà e di sviluppo sociale nell’eco-nomia locale, sostituiti oggi dalla Moneta complemen-tare che trova il suo terreno ideale nelle situazioni di crisi economica, ovvero quando la velocità di scam-bio della valuta fa diminuire la capacità d’acquisto e, di conseguenza, i consumi. Tutto si basa su un accordo tra cittadini e il loro Co-mune e oggi l’iniziativa trova applicazione in regioni inglesi, tedesche, austria-che, svizzere e degli Usa. I relatori hanno fatto anche un

esempio pratico. Un cittadi-no compera 10 euro di pere dal fruttivendolo che accetta in pagamento 8 euro e un Buono al Portatore che potrà a sua volta impiegare per i propri pagamenti.Questi Buoni di solidarietà sono legali perchè previ-sti dalle norme in vigore, anche se dovranno essere autorizzati dal Comune di residenza dei cittadini che li smercerà allo scopo di promuovere la solidarietà sociale. Gli oratori hanno anche ricordato che la glo-balizzazione economica ha modificato profondamente

il sistema produttivo per cui la Moneta complementare potrebbe svolgere un’utile funzione soprattutto a favo-re delle giovani generazioni. Nel dibattito è intervenuto anche l’avvocato Marco Zelocchi, candidato alle recenti elezioni comunali di Novi per l’MPA, cui il terremoto ha distrutto la propria abitazione di Rove-reto, che ha ricordato con parole toccanti il dramma vissuto dalla popolazione cinque mesi fa. Zelocchi ha poi invocato la riforma della Protezione Civile ed espres-so riserve e critiche sui ritar-

“la collaborazione non è mai stata messa in discussione”

in merito all’articolo “Poli-sportiva Dorando Pietri: nes-suna integrazione tra Avis e

Centro Prelievi” apparso su “Il Tempo” del 25 ottobre u.s. e in particolare all’ultima parte in cui si insinua una mancanza di volontà dell’associazione a col-laborare con l’Azienda Sanitaria, a nome del Consiglio Direttivo dell’AVIS di Carpi desidero pre-cisare quanto segue.In primo luogo non posso na-scondere la mia sorpresa per una considerazione riportata fuori contesto in quanto nell’ambito della conferenza stampa il pro-blema della collaborazione con l’Azienda Sanitaria all’interno della struttura della “Dorando Pietri” non è stata oggetto di trattazione da parte di alcuno.

Per quanto di mia conoscenza, inoltre, a nessuno dei presen-ti è stata chiesta un’opinione su questo problema. Fatico pertanto a capire sulla base di quali elementi sia stata attribuita all’associazione una valutazione mai espressa e per di più non corrispondente alla realtà. In secondo luogo desidero sot-tolineare che nella stessa parte dell’articolo, sempre a questo proposito, viene espressamente affermato che “considerate le scarse risorse pubbliche infat-ti, sarebbe stato auspicabile mettere in campo più attori per cambiare look alla Polisportiva, magari integrando il Centro Pre-lievi - ad oggi non certo una prio-rità per l’azienda considerato lo stato in cui versano ancora gli

ospedali di Carpi e Mirandola dopo il sisma - e la sede dell’as-sociazione”. Spiace, anche a questo proposito, dovere rile-vare come questa dichiarazione venga fatta in maniera incauta, senza minimamente conoscere il funzionamento della sede di raccolta dell’Avis di Carpi che risulta aperta per le donazioni tutti e 7 i giorni della settimana e in un orario compreso tra le 7.15 e le 11, orario che si so-vrappone all’attività del centro prelievi per esami. Come tale appare chiaramente del tutto impossibile pensare allo svolgi-mento di un’attività congiun-ta in questo ambito. Inoltre desidero sottolineare come le indicazioni per l’accreditamen-to segnalino l’opportunità di

mantenere divisi i flussi delle persone che effettuano le do-nazioni di sangue da quelli delle persone che usufruiscono dei servizi delle strutture sanitarie evitando contemporaneità da questo punto di vista; come tale una commistione rischierebbe di creare problemi anche su questo versante. Diverso è il caso di attività di raccolta o di prelie-vi per esami svolti in momenti differenti negli stessi locali, cosa possibile e già realizzata, ad esempio, a Campogalliano nei locali dei distretto sanitario e a Novi dove l’Avis ha messo a disposizione dell’Ausl la tenda sanitaria di sua proprietà. Ritornando al tema della Do-rando Pietri desidero pertanto sottolineare come la scelta degli

spazi separati è stata fatta pro-prio per garantire quella funzio-nalità che viene citata nell’arti-colo; spendere meno per avere poi una struttura inadeguata o ancor peggio inutilizzabile a causa del mancato rispetto dei severi criteri che la sanità stessa ci impone non rappresentereb-be certo un risparmio ma il più classico degli sprechi. Per quan-to attiene agli aspetti di carattere economico, L’Avis comprende bene le difficoltà dell’Azienda Sanitaria e anche per questo ha deciso di realizzare i lavori di ristrutturazione per la nuo-va sede con le risorse messe a disposizione dal fondo di Avis Regionale dell’Emilia Romagna e di Avis nazionale dedicato alla sedi terremotate, senza chiedere alcun tipo di contributo econo-mico ad altri soggetti (Comune o

di di Comune, Provincia e Regione nell’apprestamento degli aiuti essenziali alla popolazione colpita. In chiu-sura dei lavori il consigliere Sergio Celloni, definitosi ‘un imprenditore prestato alla politica’, ha ricordato i tre capisaldi politici su cui si basa il Movimento per le Autonomie: il primato del pubblico, la semplificazione burocratica e la meritocra-zia. Un movimento legato al territorio che vuole porsi in alternativa al sistema attuale dei partiti che hanno perso credibilità agli occhi della pubblica opinione.

Fondazione Cassa di Risparmio) lasciando quindi a disposizione dell’Azienda Sanitaria l’intera quota che tali enti decideranno di investire nel progetto. In chiu-sura mi permetto di sottolineare come, oltre a lavorare ininterrot-tamente per garantire all’Ausl di avere sempre a disposizione le quantità di sangue e plasma necessarie, l’Avis si sia sempre resa disponibile a supportare la sanità e l’ospedale come di recente è accaduto per la ge-stione della nuova portineria dell’ex Tenente Marchi affidata temporaneamente alle associa-zioni o come, in occasione del sisma, quando l’associazione ha prestato il proprio gazebo per la realizzazione del PMA del Pronto Soccorso.per il consiglio Direttivo, il

presidente carlo contini

Page 12: Tempo n° 39

12 02.11.2012 n° 39

“Le città che vogliono un futuro migliore trovano le strade per realizzarlo”, così

si potrebbe sintetizzare lo spirito dell’assemblea pubblica indetta lo scorso 24 ottobre, in Sala Congres-si, dall’Associazione di cittadini per la realizzazione del Parco Lama. Un partecipato momento di riflessione, resosi urgente dopo la presentazione del piano partico-lareggiato di Cmb che prevede la costruzione di 237 alloggi tra le vie Corbolani e Tre Ponti. “Un piano che non ci piace - ha affermato il presidente dell’associazione, Maurizio Marinelli - poiché tradisce il percorso di condivisione che avevamo intrapreso con l’Am-ministrazione Comunale”. L’as-semblea ha palesato, ancora una volta, l’ampia adesione al progetto di creazione di Parco Lama, sia da parte della cittadinanza che degli esponenti della politica carpigiana. “L’assessore all’Urbanistica Simone Tosi - continua Marinelli - concorda con noi nell’affermare che, qualora Cmb decida di costru-ire degli alloggi tra via Corbolani e Tre Ponti, si cancellerebbe la possibilità di dar vita al parco. Il presupposto fondamentale per procedere con la realizzazione del parco infatti è quello di preservare la campagna naturale esistente affinché funga da trait d’union tra l’area urbana e quella agrico-la”. Gli aderenti all’associazione Parco Lama non hanno alcuna intenzione di arrendersi, al contra-rio, nonostante l’accelerazione di

l’associazione di cittadini per la realizzazione del parco laMa ha orGanizzato un MoMento pubblico di riflessione, resosi urGente dopo la presentazione del piano particolareGGiato di cMb che prevede lacostruzione di 237 alloGGi tra le vie corbolani e tre ponti. e tosi proMette: “non ci sottrarreMo al confronto”. assente cMb

l’associazione parco lama punta i piedi

Cmb, continuano a puntare i piedi, cercando di ribaltare le carte in tavola: “l’assessore si è dimostrato disponibile nel cercare di far ac-cettare alla cooperativa la possibi-lità di edificare altrove”. La sfida quindi, per Marinelli & C. è quella di riportare la discussione in Con-siglio Comunale: “se i consiglieri di Maggioranza e Opposizione si schiereranno a favore del parco, avranno la forza di influenzare positivamente la Giunta, affinché apporti le necessarie modifiche al Piano particolareggiato presentato da Cmb. Parco Lama è un bene

comune che deve essere salvaguar-dato; confidiamo che la politica traduca in un atto formale tale tu-tela. Il bene collettivo deve venire prima di un interesse privato anche se, lo ribadisco nessuno di noi si schiera contro Cmb che fa unica-mente il proprio mestiere, ovvero costruire immobili e proteggere i suoi investimenti finalizzati alla produzione di valore, per i suoi soci, attraverso l’attività edilizia. La nostra controparte non è la Cmb o le imprese che hanno diritti di edificabilità in quella zona. I nostri interlocutori sono la Giunta che

ha il potere di approvare il piano, legittimamente autorizzato nel 2005 e il Consiglio Comunale al quale chiediamo di intervenire per esprimere il proprio parere di indirizzo”. Presente in sala anche Tosi che, dopo aver messo in chia-ro alcuni volumi ai presenti (“la superficie dell’area interessata è di 1 milione e 300mila metri quadrati dei quali solo 300mila in base al PRG sono interessati da una tra-sformazione residenziale mentre il Piano particolareggiato presentato da Cmb ne interessa meno della metà, Il restante milione di metri

quadrati è, ma soprattutto rimarrà anche in futuro, a destinazione agricola) ammette di aver “netta-mente migliorato la proposta del Piano di Cmb”. Qualche esempio? “Si è concentrata l’area edificabile che passa da un’ipotesi di 43mila mq a 28mila di occupazione fisica del territorio con nuove costruzio-ni. Non si procederà con il prolun-gamento di via Canalvecchio per permettere al futuro parco pubbli-co di ‘connettersi’ con la campa-gna circostante e stiamo studiando la realizzazione di un sottopasso ciclo-pedonale che dovrà collega-re il centro con questo parco e la campagna. L’area verde per questi motivi si allargherà realizzando un parco di quasi 100mila mq, grande come 15 campi da calcio, diventando a tutti gli effetti il parco pubblico più vasto della nostra città. Parco che avrà il fronte verso la città libero per oltre 230 metri, per permettere di salvaguardare il ‘cannocchiale visivo’ sulla Carpi storica”. Rimane tuttavia il tema dei volumi su via Corbolani: è possibile ricollocarli in una zona diversa della città? “E’ volontà dell’Amministrazione cercare una soluzione in accordo con gli attua-tori del Piano particolareggiato che presto passerà all’esame del Consi-glio Comunale. Non ci sottrarremo al confronto”. Che la partita sia ancora aperta? Di certo l’asso nella manica ce l’ha Cmb: legittima pro-prietaria dell’area nonché grande assente alla riunione...

Jessica Bianchi

Giulia Bassoli

Tania Gherli Stefano Capocchi

Sanja Gasparini

Sara Bompani Irene Bucci

anche i Giovani voGliono l’orto coMunale Ma il reGolaMento non lo perMette

a carpi l’orto non è cosa per giovani...

tra inquinamento, atten-zione a un’alimentazio-ne e uno stile di vita sani,

green economy, crisi econo-mica e decrescita, sembra proprio che l’orto ‘fai da te’ stia tornando in voga e a Carpi anche i giovani paiono avere il pollice verde, come ci confer-ma Sara Bompani. “Dato che mi piacerebbe avere la possi-bilità di coltivare un orto ma purtroppo non ho un terreno a disposizione, alcuni anni fa chiesi se ci fosse la possibilità di poter avere in assegnazione un orto comunale, ma mi fu risposto che questa facoltà è consentita soltanto agli over 65 anni. Penso sia una regola da cambiare, perché se ci sono giovani interessati, concedere anche a loro di dedicarsi alla cura di un orto può essere un modo per non perdere la tradizione del rapporto con la terra e per continuare un prezioso dialogo intergene-razionale”. Questo desiderio Sara lo condivide con molti altri, tra cui Giulia Bassoli: “conosco molti amici ai quali piacerebbe coltivare un orto.

Essendo poi appassionata alle questioni che riguardano l’ambiente, penso che se dei giovani, oggi, hanno il deside-rio di stare più a contatto con la natura, questa sia da acco-gliere come un’opportunità positiva, oltre a rappresentare un’occasione per conoscere meglio i ritmi della terra e ri-scoprire attività sane e ricche di soddisfazioni”. La volontà, quindi, ci sarebbe ma, come sottolinea Tania Gherli, per ora è la possibilità a mancare. “Perché limitare il tutto agli Over 65? Voglio dire, per noi ragazzi ci sarebbe soltanto da imparare. Si dice spesso che

le nuove generazioni non si avvicinano più alle tradizio-ni, però in questo caso non c’è nemmeno la possibilità di farlo”. Le dà man forte an-che Irene Bucci: “da tempo ricerco un luogo dove poter sperimentare la possibilità di coltivare un orto. Innanzitutto per una questione eco sosteni-bile, poi per piacere. Lavorare la terra ti rende consapevole di molte cose intorno e dentro di te. C’è poi sicuramente anche una motivazione economica: non è “comodo” prendersi cura di un orto, ma sicuramen-te aiuta a risparmiare un po’. Poi c’è la questione sociale, a

mio avviso la più interessante, perché realizzare l’orto insie-me ad altre persone, come i pensionati hanno già la pos-sibilità di fare, può risultare importante dal punto di vista della socializzazione, della solidarietà e della spartizio-ne. Forse sono cose scontate però io ora ho, per esempio, un giardino, e potrò fare l’orto questa primavera e invitare anche parenti e amici a usu-fruirne o a darmi un mano, ma se la stessa cosa si potesse fare in un luogo comunale, sarebbe una cosa strepitosa”. Dello stesso parere anche Ste-fano Capocchi: “io vivo in

città con la mia ragazza e non possediamo un terreno col-tivabile. Se potessi accedere a uno spazio comunale sarei contentissimo. Non si parla sempre di crisi? Cucinare i prodotti dell’orto può anche essere un modo per risparmia-re di questi tempi”. Ma qual è la situazione? Due sono le zone che, a Carpi, ospitano ap-pezzamenti: il Centro sociale Tommaso Righi, con 300 soci iscritti e 172 appezzamenti di 40 metri quadri; Villa Glo-ri, con 100 soci e 114 lotti da 35 metri quadri. Il Regola-mento in merito, approvato all’inizio del 2000, detta le

regole d’accesso. Che sono sostanzialmente due: essere pensionati - o avere almeno 55 anni - e non possedere al-cun appezzamento privato. Ma se all’inizio del nuovo secolo il tema riguardava solo i cittadini di una certa età e poteva essere un modo per farli restare attivi, cosa ri-spondono, al mutare dei tem-pi, le istituzioni? “Perché no”. Ada Menozzi, presidente di Ancescao Carpi, che per il Comune gestisce i terreni, si dice possibilista. “Esiste già la possibilità di dare spazio ai non pensionati che versi-no in condizioni di difficoltà economica, ma anche il tema delle nuove generazioni è in-teressante”. Per modificare il regolamento però occorre una decisione del Consiglio Co-munale. Staremo a vedere se si muoverà qualcosa. Sono in molti a sperarlo perché, come dichiara con un buon senso ‘contadino’ Sanja Gaspari-ni: “le verdure dell’orto sono molto più buone di quelle del supermercato”.

Marcello Marchesini

Page 13: Tempo n° 39

1302.11.2012 n° 39

Giuseppe Gaglianò

arcicaccia, donati 7mila euro per l’ecografo della pediatria dell’ospedale ramazzini di carpi

solidarietà dal mondo venatorio

l’associazione venatoria arcicaccia di modena, insieme al gruppo di cac-

ciatori livornesi di Castagneto Carducci, hanno donato al re-parto di pediatria dell’ospe-dale ramazzini di carpi 7mila 250 euro. Un contributo per l’acquisto di un ecografo neo-natale, frutto della generosità e dell’impegno di oltre 450 cacciatori appartenenti a 18 circoli sparsi su tutto il territorio provinciale. “Il nostro piccolo contributo – spiega riccardo Galantini presidente dell’Arci-caccia Modena – vuol essere un riconoscimento per l’impegno dimostrato dagli operatori so-cio-sanitari durante l’emergen-za del sisma”.“Il costo comples-sivo della nuova attrezzatura è di 30mila euro. Con questa donazione ci avviciniamo al tra-guardo. Ora auspichiamo che anche altri seguano l’esempio di Arcicaccia in modo da po-ter annunciare in tempi brevi l’acquisizione dell’ecografo” hanno sottolineato la direzio-ne del Ramazzini e il personale dell’Unità Operativa di Pediatria diretta da adriana Borghi.

i Medici di faMiGlia hanno Già predisposto l’aGenda delle vaccinazioni a partire dal 10 noveMbre, Ma non c’è certezza sulla conseGna delle dosi di antinfluenzale. “nella nostra provincia – scrive l’azienda sanitaria – nessuna dose di vaccino è stata conseGnata”.

“noi siamo pronti”I

l problema è enorme: quasi la metà degli antinfluenzali in cir-

colazione in Italia è stata ritirata e non potrà esse-re utilizzata. Le dosi di vaccino Novartis bloccate per alcune anomalie sono 500mila all’interno di una partita complessiva di vaccini pari a tre milio-ni di dosi. Sommando a tale partita 2,3 milioni di dosi di vaccino bloccate dall’azienda olandese Cru-cell si arriva a un totale di 5,3 milioni di dosi che ven-gono a mancare su un tota-le di dieci/dodici milioni di dosi in circolazione in Ita-lia. “L’Ausl ha annunciato che il 10 novembre saranno recapitate agli ambulatori dei medici di famiglia le dosi per iniziare la campa-gna antinfluenzale – rife-risce il dottor Giuseppe Gaglianò, vice segretario provinciale Fimmg – e noi siamo pronti. Abbiamo già predisposto l’agenda degli appuntamenti per sottoporre i nostri pazienti al vaccino a partire dal 10 novembre e fino al 15

dicembre. Ci siamo resi disponibili in questo pe-riodo per spiegare, fornire informazioni e rassicurare i nostri pazienti”. Per ora “nessuna dose di vaccino è stata consegnata all’Azien-da Usl di Modena” si legge nel comunicato, aggiornato

a fine ottobre, dell’Azien-da sanitaria in attesa delle dosi che devono arrivare dal Ministero, attraverso la Regione, e il dubbio è che il vaccino non riesca a raggiungere entro il 10 novembre gli ambulatori dei medici. La situazione è critica, ma “paradossal-mente i cittadini – spiega il dottor Graziano Carvelli, coordinatore distrettuale Guardia medica - si sento-no oggi più sicuri e tran-quilli perché i sistemi di controllo ci sono e funzio-nano. Il tempestivo prov-vedimento del Ministero della Salute e i controlli dell’Aifa (Agenzia Italia-na per Il Farmaco) sono una conferma del fatto che il sistema di vigilanza funziona in modo efficien-te”. A preoccupare di più i medici di base è il rischio

correlato alla mancata copertura antinfluenzale di parte della popolazione “perché – precisa Gaglia-nò – chi soffre di patologie croniche, i cardiopatici e coloro che hanno pro-blematiche respiratorie rischiano malattie polmo-nari se esposti all’influenza stagionale”.E’ fondamen-tale, dunque, che i vaccini arrivino. “Il fatto che si parta con la campagna a metà novembre invece che a metà ottobre può anche rappresentare un vantag-gio per i pazienti – spiega Carvelli - in considerazio-ne del fatto che finora la stagione è stata clemente e il virus può colpire fino a fine febbraio. Vaccinarsi adesso significa avere una copertura fino al mese di marzo”. Il ‘caos vaccini’ ha complicato la situazione e

Graziano Carvelli

le preoccupazioni sono tali da far passare in secondo piano il tormentone sul nome che accompagna or-mai ogni anno l’influenza stagionale: dopo la spa-gnola, la suina, la cinese e l’australiana, l’influenza 2012/2013 sarà americana.

S.G.

G li eventi sismici del 20 e 29 maggio hanno gravemente

danneggiato le strutture ospedaliere dell’area nord della provincia di Modena, e quindi è prioritario tornare al più presto alle decisio-ni assunte in sede di Pal, riprendendo tutte le attività in essere prima del terremo-to, completando cioè tutti gli investimenti già previsti per Carpi e Mirandola, e attivando il percorso per aprire la casa della salute a Finale Emilia. Il nosocomio di Carpi, infatti, sta ripristi-nando quasi tutti i servizi ed entro fine anno tutti i reparti saranno riaperti con ulteriori 4 sale operatorie comple-tamente nuove. Anche l’ospedale di Mirandola ha ripreso molte delle attività e tornerà a pieno regime i primi giorni del 2013. Per quanto riguarda il presidio di Finale Emilia la situazione è più complessa e oggi non sono ancora noti i tempi e le modalità per il ritorno alla normalità.Intanto si muovono i primi passi verso lo studio di fatti-bilità per un nuovo ospedale baricentrico tra Carpi e Mi-randola. Il via libera è arriva-to all’unanimità dal Consi-glio Comunale di Mirandola su un ordine del giorno pro-mosso congiuntamente dal gruppo consigliare del Pd e del Pdl, e poi sottoscritto da tutti gli altri gruppi, e, a giorni, lo stesso documento sarà votato a Carpi e Finale Emilia. “Siamo soddisfatti – spiega il consigliere comu-nale e segretario cittadino del Pd maurizio cavic-chioli – dell’avvio di questa fase nuova che porterà a un’attenta valutazione dei progetti e delle possibilità di rilanciare la sanità nella Bas-sa. Non stiamo, ovviamente, parlando di sospendere il ripristino degli ospedali della zona nord danneggiati dal sisma, ma di avviare un percorso con la prospettiva

primi passi verso lo studio di fattibilità per un nuovo ospedale baricentrico tra carpi e Mirandola. il via libera è arrivato all’unanimità dal consiglio comunale di Mirandola ora lo stesso documento dovrà essere votato a carpi e a finale emilia

avanza l’ipotesi di nuovo ospedale tra carpi e mirandola? di dar vita eventualmente a un nuovo centro, al servizio dei cittadini ed in grado di

mantenere le eccellenze. La Cispadana renderà ‘più vicine’ le città e rivoluzio-

nerà i tempi e le modalità di trasporto. Non va però dimenticato – conclude Ca-

vicchioli - che questo studio di fattibilità si avvia in un momento difficile per i con-

tinui tagli alla sanità e non è scontato quale dovrà essere la soluzione migliore”.

Page 14: Tempo n° 39

14 02.11.2012 n° 39

l’architetto e interior desiGner birol kiran, titolare del punto vendita carpiGiano aleluna luci & colori (in corso roMa, 34) ha ripensato i locali dello showrooM Modenese taMburini e Gardosi, esaltando la bellezza del leGno esposto con dettaGli preziosi e Giochi di luce

arte in circolo

la magia dell’arte sta nella sua capacità di rinnovamento, nel

suo potere di interpretare il nostro tempo. Di illuminare con nuovi colori le nostre vite. Ma per respirare la contemporaneità, l’arte ha bisogno di stimoli, di circolazione di idee. Per non fossilizzarsi e incarnare dav-vero le esigenze e i gusti del presente. Ed è proprio per creare fermento creativo, per dare forma a nuovi stili che Tamburini e Gardosi di Modena (specializzati nella vendita e nella posa in opera di parquet e pavimen-ti in legno) organizza nel proprio showroom alle porte del centro della Città della Ghirlandina, a due passi da Largo Giuseppe Garibaldi, aperitivi del tutto specia-li. Occasioni nate per far incontrare artisti, stilisti, de-signer... e per farli interagire col pubblico, in un’atmosfe-ra amichevole e dal sapore decisamente glamour. Lo showroom è uno spazio mo-derno, giovane e dinamico, in cui il candore del bianco domina su tutta la superficie, quasi a voler tirar fuori solo l’anima del parquet esposto. In questa elegante cornice hanno trovato una colloca-zione speciale le creazioni rigorosamente fatte a mano dall’architetto e interior designer Birol Kiran,

titolare del punto vendita carpigiano Aleluna Luci & Colori (in corso Roma, 34). Il designer, originario di Istanbul, ha così ripensato e riabitato i locali di Tambu-rini e Gardosi, esaltando la bellezza del legno esposto con dettagli preziosi e giochi di luce. Aleluna è uscita dai suoi confini abituali per far conoscere anche a Modena il fascino che può

Continua a pagina 15

Page 15: Tempo n° 39

1502.11.2012 n° 39

nascere dall’incontro tra Oriente e Occidente. Tra le antiche tradizioni che ancor oggi vivono nella terra di Costantinopoli e la contem-poraneità tipica delle grandi capitali europee. Fusione che le mani sapienti di Birol riescono a creare: “è fonda-mentale per me - ci spiega - ricevere stimoli esterni. Idee. In questo modo la mia passione per forme, linee e colori si rinnova giorno dopo giorno e mi consente di creare qualcosa di inno-vativo. Moderno. Originale. Momenti come questi sono vitali per tutti coloro che creano. La circolazione del-

le idee arricchisce e sospin-ge l’estro creativo”. Birol lo scorso 25 ottobre ha quindi dato nuova vita all’ambiente dello showroom: davanti alla vetrina, pouf dai tessuti preziosi invitavano a sedersi per assaporare un buon bicchiere di vino, mentre l’interno è stato riscaldato dal luccichio di lampade da tavolo, portacandele e sospensioni dai mille colori e, ancora, le sete appese han-no creato morbide cascate di tessuto da toccare e ammi-rare. Ogni angolo è stato im-preziosito con un dettaglio, un oggetto di design nato dalla fantasia dell’architetto e realizzato ad arte per l’oc-

casione. “Carpi fatica ad avvicinarsi a nuovi stili, a rinnovarsi - aggiunge Alessandra Carretti, moglie di Birol e stilista carpigiana - occasioni come queste dovrebbero offrire nuovi spunti. A mostrare come la bellezza si possa declinare in tanti modi diversi. Tamburini e Gardosi è una realtà moderna, aperta al nuovo, che crede nello scambio di idee. Amiamo il loro progetto poiché come noi sono convinti che dalla condivisione

Continua da pagina 14 e dall’incontro possano nascere cose straordinarie. Speriamo di poter iniziare collaborazioni come questa anche nella nostra città, per condividere coi carpigiani la bellezza dello scambio e della reciprocità”.

J.B.

Team di architetti. Terzo da sinistra Birol Kiran

Page 16: Tempo n° 39

16 02.11.2012 n° 39

Lady Marty in the CityTurn on the light, please!

Anche questa volta la natura ha colpito e l’uragano San-dy è riuscito a spegnere le

luci della metropoli che non dorme mai. Il black out ha interessato solo la zona di downtown ma, in altri quartieri, i danni sono stati ingenti: inondazioni e collassi parziali di edifici. Come hanno reagito i new-yorkesi? Semplice, continuando a vivere normalmente. Questa, che ci apprestavamo a trascorrere era per tutti la tanto attesa settimana di Halloween ma, l’arrivo di Sandy ha spazzato via zucche, caramelle e il clima di festa (compresa l’im-mancabile “Parade”, prevista per mercoledì 31 ottobre). La mattina dell’arrivo della tempesta, sotto il vento e la pioggia, i caffè erano pieni e la gente era per strada, impegnata a fare jogging, portare a spasso il cane e a comprare le ultime provviste nei pochi 24 hours aperti. Solo verso il tardo pome-riggio, le strade sono diventate de-serte, quando anche i pochi negozi rimasti operativi, hanno chiuso. Alle 21, il peggio è accaduto, il black out: allarmi e sirene hanno invaso le strade ormai completamente al buio. In questo clima surreale il suono di una chitarra si è alzato all’improvviso (qualche temerario ha deciso di sfidare l’uragano a suoni di rock’n roll). La notte è pas-sata al chiarore delle candele, men-

tre le notizie delle inondazioni nei quartieri in piena città, arrivavano a stento attraverso la lenta connessione. La mattina seguen-te, con l’arrivo della

luce naturale, la gente ha ripreso a uscire e a popolare il quartiere, rimasto, però, senza elettricità e senza segnale telefonico. Alcuni supermercati hanno aperto anche senza illuminazione e, all’interno, i clienti si muovevano tra gli scaf-fali, muniti di torcia. Molti erano

alla ricerca del tanto amato caffè americano (sì, perché per un po’ di ore anche il gas non ha funzionato) e così, per una mattinata intera, nessuno impugnava tra le mani le immancabili tazze di caffè bollen-te. Le cabine telefoniche sono state prese d’assalto, come del resto le prese elettriche all’interno dei caffè e dei ristoranti aperti in Fifth Avenue, dove, miracolosamente, la luce è rimasta attiva. Si è creata una vera e propria giungla, tutti in cerca in una presa: dentro ai bancomat, dietro ai banconi dei bar e persino nelle cucine dei ristoranti... Per

lo meno anche questi momenti si sono rivelati ottime occasioni per socializzare e condividere un’esperienza veramente partico-lare, in una città che non sembra più essere la stessa. Anche i mezzi

di comunicazione sono stati messi a dura prova. E’ stato incredibile vedere tanta gente in fila contro le vetrine dei Caffè Starbucks (che difficilmente si vedono chiusi) alla ricerca della connessione WiFi. Dopo aver temuto veramente il peggio, ora, ciò che rimane è attendere che la situazione torni alla normalità. I tempi preannun-ciati sono lunghi, specialmente per una città come NY. Questo infatti è stato il peggior uragano di sempre, a detta degli stessi newyorkesi. Per quanto riguarda me, l’immagine che, probabilmente, più mi rimarrà impressa è quella riguardante la giostra di Dumbo. La prima sera, di questa mia esperienza newyorkese, mi trovavo a Brooklyn, nel quar-tiere di Dumbo, affacciata sulle rive dell’ East River, lungo il parco che costeggia il fiume. Verso la fine della passeggiata, tra i vecchi edifici mercantili (ora riqualificati) spicca la giostra, restaurata e dive-nuta il simbolo della zona. Già at-traversando il ponte di Brooklyn la si può ammirare e, una volta giunti vicino, tutta Manhattan si proietta davanti agli occhi con una vista memorabile e unica. Ripensando a quella mia prima sera newyorkese, mai avrei pensato di vedere, quel simbolo tanto affascinante, inonda-to con tanta aggressività dalle forze della natura. Paradossale ma vero, nel 2012 ti può capitare di vedere una New York a luci spente, ep-pure, una casa che rimane sempre accesa c’è, la più amata dai turisti, Time Square.

Martina Guandalini

Page 17: Tempo n° 39

1702.11.2012 n° 39

venerdì 2 novembre inaugura una nuova insegna a marchio arcaplanet, la catena di supermercati per animali del gruppo agrifarma

carpi diventa la città degli animali

la città di Carpi diventa la città degli animali: venerdì 2 novembre apre in via Cavallotti 29, il punto vendita arcaplanet, la catena di supermercati specializzati in prodotti per animali domestici. Questa nuova apertura rap-

presenta la n° 74 del gruppo e la n° 10 in Emilia Romagna. In centralissima po-sizione, il negozio Arcaplanet di Carpi offre alla clientela un vasto assortimento di prodotti secchi e umidi, igiene, antiparassitari, lettiere e molto altro. Il punto vendita propone prodotti sempre più specifici per ogni esigenza e necessità dei piccoli e grandi amici domestici, con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Il punto vendita di Carpi, come gli altri negozi Arcaplanet, è caratterizzato da un layout moderno e pratico che rende gli acquisti semplici e piacevoli e dalla presenza di uno staff attento, disponibile e pronto a consigliare il cliente in ogni momento. Arcaplanet è la prima catena in Italia di supermercati specializzati nel settore pet completamente di proprietà. Alla base della fondazione di Arcaplanet c’è sicuramente la grande passione per gli animali da parte dei soci fondatori che, inizialmente, hanno intrapreso come hobby l’allevamento di cani; da qui ha avuto origine l’iniziativa imprenditoriale che ha portato l’azienda al successo attuale. Nel 1998 ad Alessandria apriva il primo punto vendita e oggi a Carpi, in via Cavallotti 29, inaugura il punto vendita n° 74. Fin dall’inizio l’azienda ha avuto un rapido e notevole sviluppo ed è, ad oggi, in continua espansio-ne, come l’apertura di Carpi dimostra. L’incremento negli anni non riguarda solamente il numero di supermercati, ma anche la superficie di vendita: i nuovi immobili possono raggiungere anche i 900/1.000 mq. Arcaplanet dedica agli animali 50mila metri quadri sul territorio italiano. Inoltre nel tempo è aumenta-to anche l’assortimento dei prodotti venduti. Infatti, ad oggi, Arcaplanet offre ai propri clienti una gamma di oltre 10mila referenze.

di clarissa [email protected]

l’utopia della società perfetta

di Massimo LoschiAl mè dialètt...

di Massimo Loschi

l’estate Di s: martino

All’improvviso, il sole rompe la nebbia,

come un’esplosione, un’onda fatta di colori

ravviva siepi rosse che sembrano di fiamma

di foglie secche fa un tappeto di fiori.

Sciarpe e berrettini volano in altoirrompe il desiderio di cantare in

quell’aria tiepida;una coppia imbacuccata che andava

velocerallenta il passo per gioire di quella

luce calda.

Di una mamma, la mano… appena si apre

e il bambino come un puledrinocorre incontro a quella “Primavera”

e ridendo fa diventare più bello il sereno.

Per gioco, manciate di foglie fa volare

e improvvisamente, tutto sembra diventare d’oro biondo

che riempie il cielo di qualcosa di raro

e mille colori tenendosi per mano fanno un girotondo.

Sembrano i desideri più belli che prendono il volo

quelli, che teniamo nascosti dentro una porticinada aprire solo proprio quando il cuore vuole

e potere tornare una volta… ancora bambini.

nella nebbia, come nella vita, un raggio improvviso di sole trasforma ogni cosa in un’onda di vitalità, di colori e nasce il deside-rio di cantare, di essere felici.

l’istÈe eD s. martÊin

E a l’impròviš, al sól rôump la fumana,

damand un stùss, n’ònda fata d’culór

l’arviva sévi ròsì ch’pêrên fiama,

ed fój sèchi fà un tapéted fiór.

Sciêrpi e bèrciuchin vólèn in éltavin vója d’cantêr

in cl’aria achsè tèvda;‘na côpia imbacuchêda ch’andêva

švéltala chiét’al pas per gôdr’ed cla luš

chêlda.

D’na mama, la man... apêina la s’véra

e al ragasól al pêr d’un pulidrêinal cùrr incôuntêr a cla “ Primavéra “

e ridènd fà dvintêr più bêl al srêin.

Per šógh, branchêd ed fój al fà vulêr

ed cólp, tùtt per dvintêr d’un bêl ôr biònd

ch’impìs al ciél d’un quel ed più che rêr

e mìll culór per man fan girôtònd.

Pêrn’al vój più bêli ch’tóšn’al vól

quèlì, ch’a tgnòm lughèe dêintr’un spurtlêin

da vrir sól propria quand al cór al vól

e psér turnêr ‘na vôlta... ancòr putêin.

doMenica 4 noveMbre, alle 16, al teatro asioli di correGGio appuntaMento con la Matassa d’oro. il concerto lirico vocale e struMentale è orGanizzato dal circolo lirico culturale luciano pavarotti per raccoGliere fondi da devolvere ai terreMotati di carpi

premio matassa d’oro

Il Circolo Lirico Culturale Luciano Pavarotti di Carpi organizza, domenica 4 no-

vembre, a partire dalle ore 16, al Teatro Asioli di Correggio, il tradizionale appuntamento con la Matassa d’oro. Il concer-

to lirico vocale e strumentale giunto quest’anno alla 31esima edizione sarà anche l’occasione per raccogliere fondi da devol-vere ai terremotati di Carpi. “Il Premio Matassa d’oro, simbolo della maglieria carpigiana, è stato

consegnato, da 31 anni a questa parte, ai più grandi cantanti lirici. Quest’anno - spiega il presidente del Circolo, Nunzio Gandolfi - sarà assegnato al tenore Gian-luca Terranova, artista richie-sto sui palcoscenici di tutto il mondo e che abbiamo amato nei panni del grande Caruso nella fiction andata in onda sul piccolo schermo a fine settembre”. Ad affiancare Terranova altri quattro straordinari cantanti: il soprano Silvia Dalla Benetta, il mezzo-soprano Monica Minarelli, il ba-ritono Marco Chingari e il basso Zijan Atfeh. Sul palco dell’Asio-li anche l’arpista Davide Burani e l’immancabile maestro Paolo Andreoli al pianoforte. A pre-sentare il concerto il professor Mario Bizzoccoli.

GianlucaTerranova

non li abbiamo dimenticati, gli Incontri Gastrodigitali che, causa terremoto, sono stati

rimandati a momenti più opportuni. Come nel caso di Carpi, appunto, dove verrà riproposta la stuzzicante (in tutti i sensi) esperienza dell’osteria 2.0, e conferma la propria presenza in uno dei luoghi e dei momenti più opportuni: sceglie Carpi, per parlare di futuro, di web e di nuove tecnologie applicate al “fare impresa”. Tra uno stuzzichino e l’altro, si chiacchiera con esperti di come stanno cambiando la creatività, il modo di comunicare e la tecnologia e quali vantaggi l’impresa possa trar-re da ciascuno di questi cambiamenti. Appuntamento fissato per mercoledì 7

Mercoledì 7 novembre, alle 20, presso il cafè romeo

incontri gastrodigitali al romeonovembre, a partire dalle ore 20, presso il cafè restaurant romeo in via Carlo Marx 99, a Carpi. Il menù e doppio: si divide in pietanze per la mente e, naturalmente, per il palato. Il menù tecnologico prevede pietanze elabora-te, rese più commestibili dalla preziosa collaborazione delle aziende associate a cna che metteranno a disposizione le loro competenze: si parlerà di com-mercio elettronico (organizzazione, marketing, banche, logistica, siti e portali web) con l’azienda Carpinet; verranno esaminate le varie strategie di marketing e front office su Internet (fare un sito proprio di e-commerce o utilizzare ebay, come costruirsi una reputazione) con la collaborazione di

Nettamente; verranno analizzati i social network e le piattaforme di scoutistica (passaparola, Groupon, Groupalia...) sotto la guida di corso roma; e infi-ne scopriremo insieme le peculiarità dei Codici QR (“le tue informazioni in un quadretto”) assieme agli amici di tecnolabel, oltre alle ultime novità sui dispositivi portatili (iPhone, iPad e tablet) grazie alla consulenza di Biz-way. Il buffet prevede invece farro con pomodorini pachino e tonno, gnocco fritto con salumi della casa, bastoncini di polenta fritta con noci tostate, riso basmati con gamberetti e zucchine, lasagnette spinacini e ragù, Cous Cous con polpo e mele, arista di pinoli e ro-smarino, spiedini di maiale bacon e alloro, e assaggi di dolcezze della casa per chiudere in bellezza. Il costo è di 18 euro a persona.

cara clarissa,la signora a cui è stata rotta una mano e il setto nasale in un parco di carpi potevo esser io, che ancora mi illudo di stare al sicuro nella mia piccola cittadina. io vorrei che si iniziassero a dare dei fogli di via alle perso-ne socialmente pericolose. Bisogna allontanare chi vive in modo disonesto e fa del male al prossimo, non si può aspettare che facciano del

male a qualcuno. credo che dovremmo iniziare a cambia-re un po’ mentalità: siamo sempre stati accoglienti. e’ il momento di scegliere chi lo merita.

Giuliana

cara Giuliana, il responsabi-le dell’aggressione è stato arrestato: un pakistano di

27 anni con vari precedenti pena-li, ora in carcere. Per strappare la borsa alla donna l’ha strattonata

con tale violenza da provocarle fratture. L’aspetto positivo è che è stato individuato immediata-mente e arrestato, per un po’ non lo incontrerai. Purtroppo le socie-tà perfette non esistono, comunità fatte di sole persone oneste sono un’utopia. Concordo con te sulla necessità di non concedere diritti con troppa facilità a chi dimostra di rappresentare un danno per la collettività. In utopie abbiamo già investito molto denaro, negli anni, con scarsissimi risultati.

Page 18: Tempo n° 39

18 02.11.2012 n° 39

Mercoledì 7 novembre, alle 15, presso il cinema corso, proiezione del film almanya - la mia famiglia va in Germania, di yasemin sanderelu. commento al film di roberto chiesi e federico baracchi

pomeriggio al cinema...

Dopo aver lavorato per 45 anni come operaio ospite (“Ga-starbeiter”) Hüseyin Yilmaz,

annuncia alla sua vasta famiglia di aver deciso di acquistare una casetta da ristrutturare in Turchia. Vuole che tutti partano con lui per aiutarlo a siste-marla. Le reazioni però non sono delle più entusiaste. La nipote Canan poi è incinta, anche se non lo ha ancora detto a nessuno, e ha altri problemi per la testa. Sarà però lei a raccontare al più piccolo della famiglia, Cenk, come il nonno e la nonna si conobbero e poi decisero di emigrare in Germa-nia dall’Anatolia. Si sviluppa così una sorridente alternanza tra un passato di difficoltà e una progressiva crescita operosa. L’idillio prevale sui contrasti ma l’ironia non manca. Così come viene descritta con una molteplicità di sfaccettature la figura del nonno pronto a integrarsi al suo arrivo ma ora assolutamente disinteressato ad acquisire la nazionalità tedesca caparbiamente voluta e ottenuta dalla moglie. Soprattutto nella parte finale il film (che regge bene il ritorno in Turchia con acute osserva-zioni sui pregiudizi) non riesce a sfuggire a un po’ di retorica al glucosio. Questo però non inficia la resa complessiva di un’opera divertente che consente anche ai non esperti di storia e società tedesche di divertirsi e (magari, perché no?) di fare anche produttivi paragoni con situazioni italiche passate e presenti.

domenica 4 novembre, alle 15, presso il cinema ariston di san Marino, proiezione del film le avventure di tintin - il segreto dell’unicorno, per la regia di steven spielberg

il tesoro più grande? l’amicizia

tintin è un giovane reporter col vizio dell’avventura che

non disdegna nel tempo libero cose meno straordi-narie, come passeggiare per i mercatini, fermarsi per un ritratto o per acquistare il modellino di una nave che nasconde un immancabile segreto. Un segreto che l’infido Sakharine vuole sottrargli a tutti i costi e con tutti i mezzi. Ma a difender-lo e ad affiancarlo ci pen-sano i maldestri Thomson e Thompson e l’impavido Snowy, un candido fox ter-rier amabile con gli amici e implacabile coi nemici. De-rubato del prezioso veliero Tintin si mette sulle tracce del ladro finendo prigionie-ro sul cargo dell’ebbro Ca-pitan Haddock e libero nella più grande delle avventure. Attraverso mari burrascosi e deserti torridi, a bordo di una scialuppa o di un idrovolante, cavalcando onde o polene a foggia di unicorno, il ‘sobrio’ Tintin e l’alcolico Capitan Haddock troveranno il più grande dei tesori: l’amicizia.

“L’amore porta molta felicità, molto più di quanto struggersi per qualcuno porti dolore”. Albert Einstein

mostrecarpiFino al 4 novembreCarpi per la rinascita: Civile conversazione di Forme e Colori per una Biennale d’arte RegionaleMostra d’arte contemporanea di pittura, scultura e video a cura di Marzio Dall’Acqua Sala Ex Poste di Palazzo dei PioPalazzo Foresti

Fino all’11 novembreImmagini per ricostruireMostra mercato fotografica i cui proventi saranno destinati alla ricostruzione del Teatro Comunale di CarpiEx Sinagoga

Fino al 30 novembreL’umorismo ai tuoi piedi Personale di Andrea RighiO&A Centro Affari

Fino al 9 dicembreA silent dialogue Mostra di Amalia Mora e Daniela TieniCurata da Francesca Pergreffi e Filippo BergonziniGalleria Spazio Meme

Fino al 6 gennaioCose di donne Sala Cervi

eventicarpi 2 novembre - ore 22.30Riccardo Sinigallia Opening act: Enrico MescoliAseguire Matteo Borghi DjKalinka Arci Club

4 novembre - ore 12.30Pranzo di solidarietà pro Anziani in Rete Il ricavato del pranzo sara devoluto all’Associazione di Volontariato Anziani in Rete per il progetto Aiutoagli anzianiCentro Sociale Guerzoni

4 novembre - ore 17Nell’antica Rocca dei Pio Visita guidata sulle tracce medievali(Ritrovo presso il Cortile d’Onore di Palzzo dei Pio)Partecipazione libera e gratuitaPalazzo dei Pio

4 novembre - ore 17Concerti AperitivoBelarusian State Philharmonic OrchestraEvgeny Bushkov, direttoreCarlo Guaitoli, pianoforteW. A. Mozart - Ouverture dalle Nozze di Figaro K 492R. Schumann - Concerto per pianoforte e orchestra in la minore op. 54

l’AFOrIsmA dellA settImANA...

AppuNtAmeNtI fino al 4 noveMbre a Modena fiere appuntaMento col salone del turisMo e deGli sport invernali

la magia dell’inverno fa rima con nissan skipass

Fino al 4 novembre, Modena ospita la 19^ edizione del Salone del Turismo e degli

Sport invernali Nissan Skipass. Stazioni e comprensori sciisti-ci, hotel e società di impianti, snowpark e tour operator specia-lizzati, italiani e stranieri, presen-tano il meglio dell’offerta turi-stica sulla neve con un occhio par-ticolare alla qualità del servizio e al prezzo. Con gli operatori della neve, a fronteggiare un mercato difficile ed esigente, si trovano i brand degli articoli sportivi. Sci,

tavole, scarponi, attacchi, ma-schere, occhiali, abbigliamento e accessori, ipertecnologici, sicuri, ecosostenibili ed esteticamente inappuntabili, sono in esposizione a Modena Fiere negli stand che ospitano i marchi storici dello sci e le new entries del settore. Spazio alle novità anche nell’area destinata al market: un padiglione di offerte a prezzi scontati con la garanzia dei migliori retailer attende il pubblico di sciatori e snowboarder. Nissan Skipass ce-lebra il connubio sport e turismo

fornendo alle aziende e ai pro-fessionisti della neve una vetrina di valore in cui trovano spazio le nuove tendenze e le richieste di un pubblico giovane e motivato. Il Salone del Turismo e degli Sport invernali da fiera si trasforma in happening grazie a un program-ma di eventi di altissimo livello in cui gare e spettacoli fanno da pendant ai momenti di riflessio-ne, ai convegni e alle conferenze stampa. Il tutto su una scenografia mozzafiato fatta di rampe inneva-te e di grandi strutture che simu-

lano l’ambiente montano, dove i visitatori possono fare esperienza diretta della montagna provando gratuitamente lo sci, lo snowbo-ard, l’arrampicata e le discipline outdoor, dalla bike al nordic walking. Il Salone, partner uffi-ciale della Federazione Italiana Sport Invernali, è organizzato da Studio Lobo e Modena Fiere con il supporto di Banca Popola-re dell’Emilia Romagna, Vans e BSA. Main sponsor dell’evento è Nissan mentre Radio Bruno è la radio ufficiale.

Page 19: Tempo n° 39

1902.11.2012 n° 39

torna a Modena la settimana della bioarchitettura e della domotica dal 12 al 16 novembre

costruire sostenibile (dopo il sisma)

evento di punta per quan-to riguarda il progettare e costruire sostenibile: torna

l’appuntamento con la Settimana della Bioarchitettura e della Do-motica, organizzata da Bioecolab e laboratorio di Domotica, strut-ture coordinate da aess - agen-zia per l’energia e lo sviluppo sostenibile di modena. L’edizio-ne 2012 della settimana, che come ogni anno propone una rassegna di best practices locali, nazionali e internazionali di progettazione sostenibile, impiantistica e riqua-lificazione green dell’esistente, si terrà presso la Casa Ecologica di via Caruso, struttura all’avanguardia in quanto a efficienza e risparmio energetico. Energia per ripartire: questo lo slogan dell’edizione 2012 della kermesse che vedrà esperti del settore confrontarsi sulla sfida della ricostruzione sostenibile e in sicurezza delle zone colpite dal sisma del maggio scorso. La setti-mana aprirà i battenti, lunedì 12 alle 14.30, con il convegno Ridare valore al futuro: ricostruire e

riqualificare con efficienza gli edifici pubblici con la presentazio-ne di iniziative e progetti dedicati ad alcuni edifici scolastici sostenibili della Bassa modenese. Le iniziative protagoniste di questo convegno di apertura, di cui è un esempio un

progetto di Architettura Meccani-ca per la Scuola di Camposanto, nascono dalla volontà di alcune aziende del settore di mettere a disposizione dei comuni colpiti dal sisma contributi, materiali e tecnologie innovative. L’altra

AppuNtAmeNtI

P. I. Tchaikovsky : Sinfonia n. 6 in si minore op. 74Cinema Corso

Fino al 4 novembre dalle 10 alle 20Carpi a TavolaRassegna enogastronomica giunta alla 14ª edizioneOltre 30 espositori, da tuttaItalia, porteranno la loro migliore produzione eno-gastronomiche, permettendo al pubblico di assaporare: Lambrusco, funghi e prodotti del sottobosco, salumi tipici, formaggi caprini, vini fermi, prodotti del sud Tirolo, pasta fresca e tanti altri... Piazzale Re Astolfo

Da lunedì 5 a lunedì 12 novembre - ore 20.45Settimana Biblica DiocesanaIl Vangelo secondo GiovanniProgramma incontriLunedì 5 novembreSignore, da chi andremo?Discorso eucaristico in Giovanni (Gv.6) Monsignor Ermenegildo ManicardiRettore dell’Almo Collegio Capranica in RomaGiovedì 8 novembreFede e sequela nel vangelo secondo Giovanni Don Enrico Casadei GarofaniDocente presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose S. Appollinare di ForlìParrocchia di S. Agata

sessione dedicata alla ricostruzione sarà quella di giovedì 15 novembre, quando tecnici e professionisti della zona metteranno a confronto le loro esperienze sul campo, per pas-sare alle esperienze vissute in altri territor per individuare strategie per la ricostruzione e riqualificazione energetico-ambientale post sisma, andando verso la nuova Legge regionale. Tante altre saranno poi le tematiche affrontate nel corso della settimana, a ingresso gra-tuito: in programma mercoledì 14 la lezione magistrale di Hans erhorn, ingegnere tedesco esperto di progettazione e realizzazione di Edifici a energia quasi zero, capo del Dipartimento tecnologie per il riscaldamento presso l’Istituto Fraunhofer di fisica delle costru-zioni, delegato ufficiale presso la Concerted Action EPBD (implemen-tazione della direttiva sulla certifica-zione energetica), nonché membro e coordinatore di diversi comitati Iso, Cen e Din, che insieme a luca Gibello caporedattore del Giornale dell’Architettura presenterà varie strategie esibendo alcuni monito-raggi di questi edifici condotti in Germania. La mattina di giovedì

15 sarà ufficializzata la neonata partnership per l’efficienza energe-tica degli edifici tra l’agenzia per l’energia di modena e casa cli-ma di Bolzano. Aess, in particola-re, diverrà operatore di riferimento per la stipula di nuovi accordi con CasaClima nel nostro territorio, per la diffusione di tecniche costruttive ad altissima efficienza energetica in edilizia e per la fornitura di servizi di valutazione e certificazione, in sinergia con il CasaClima Network Emilia Romagna. Nel corso della settimana inoltre si assisterà al con-ferimento di vari premi, mentre la giornata conclusiva, venerdì 16 no-vembre, sarà dedicata, in mattina-ta, alla riqualificazione energetica dei condomini, verranno presentate varie esperienze sul tema tra le quali anche il progetto Vesto Casa di Aess che prevede la realizzazione di Gruppi di acquisto solidale per l’applicazione di sistemi di isola-mento termico a cappotto. Evento conclusivo, dalle 14.30 al Museo Casa Natale Enzo Ferrari, sarà il Legnoarchitettura meeting, incontro sulle costruzioni in legno che EdicomEdizioni sta portando in tour in tutta Italia.

la terza edizione di curiosa si terrà al quartiere fieristico di Modena dal 6 al 9 diceMbre

il natale a curiosa tiene botta! partecipa anche tu!

una decorazione per l’Emilia è un’iniziativa di solidarietà per raccogliere

fondi per la ricostruzione delle aree terremotate firmata da Radio Bruno e dal portale della creati-vità creareInsieme.it, e avrà il suo culmine durante Curiosa, la Mostra-mercato di Natale or-ganizzata da ModenaFiere che si svolgerà dal 6 al 9 dicembre prossimi. E’ rivolta a tutti gli intrepidi creativi col pallino della pallina, che potranno sbizzarrirsi nella creazione o nella decorazio-ne della loro originale pallina per l’Albero di Natale, prima regi-strandosi nell’apposita sezione del contest su www.creareinsieme.it e poi spedendo la loro opera alla redazione del sito (regolamento completo al link www.creareinsie-

me.it unadecorazio-neperlemilia.asp). L’iniziativa, partita qualche settimana fa, è stata subito accolta con entusia-smo dalle creative del web, che hanno dato sfogo alla loro fantasia realizzando opere davvero ori-ginali: tra le tante, una dolce renna in tessuto morbido e caldo, un Babbo Natale country, una pallina decorata con ricamo all’uncinetto e un’altra realizzata con carta stampata a note musica-li, una campana di perline, e altre ancora. Le opere già pervenute, pubblicate nella galleria foto-grafica dedicata sul sito www.

creareinsieme.it, dimostrano come può essere ancora più ricca di fantasia la creatività se stimolata per una buona causa come la solidarietà. I manufatti più votati dal pubblico saranno protagonisti a Curiosa, dove an-dranno ad addobbare l’Albero di Natale dell’iniziativa di Radio Bruno, Teniamo

Botta! Curiosa, la mostra-mercato dedicata alle festività natalizie organizzata da ModenaFiere, ritorna presso il quartiere fieristico di Modena per la terza edizione, dopo il grande successo dello scorso anno con quasi 44mila presenze. Quest’anno accanto a

diverse conferme Curiosa propone anche alcune significative novità per la gioia di chi già la conosce e per tutti quelli che la devono anco-ra scoprire. L’appuntamento è da giovedì 6 a domenica 9 dicembre, per immergersi nella magica at-mosfera delle sue tre sezioni: Idee Regalo, Creatività con Io Creo, ed Eno-gastronomia. Gli orari di Curiosa: giovedì 6, venerdì 7 e sabato 8 dicembre dalle 10 alle 23, domenica 9 dicembre dalle 10 alle 20. Curiosa è patrocinata dal Comune di Modena e dalla Pro-vincia di Modena, con il sostegno della Camera di Commercio di Modena, sponsor ufficiali Conad & E.Leclerc e Banca Popolare dell’Emilia Romagna e con la collaborazione di Ascom Con-fcommercio e Confesercenti.

a fossoli, dal 2 al 4 novembre, un evento a favore del circolo la fontana e della parrocchia

fossolive and friends: una tre giorni di solidarietàDal pomeriggio del 2 no-vembre fino alla sera del 4 novembre Fossoli si

anima per un evento di raccolta fondi finalizzato a sostenere due importanti realtà della frazione carpigiana: il circolo la Fontana e la parrocchia della natività della Beata Vergine maria, da sempre luoghi di aggregazione e amicizia a servizio della comunità, sono stati seriamente danneggiati dal terre-

moto. Con Fossolive and friends, questo il titolo della manifestazione che prevede spettacoli e cene aperti a tutti, persone provenienti dalle due realtà hanno collaborato fianco a fianco. “L’idea – raccontano Da-niela Gallesi e luca meschiari, tra gli organizzatori - è nata in estate. Vedendo questi luoghi così danneg-

giati volevamo organizzare qual-cosa per sostenerli: circolo e chiesa rappresentano infatti la comunità di Fossoli”. L’evento riprende in mano una tradizione del paese, il Cantafossoli, accostando altre iniziative rivolte a grandi e piccini – concerti rock, spettacoli di burattini e folkloristici, oltre al gnocco fritto

realizzato dai volontari del Circolo La Fontanta che per i fossolesi è un must. “Attraverso un semplice giro di mail abbiamo ricevuto un’altis-sima adesione da parte dei gruppi che si esibiranno gratuitamente. Sarà un bel momento per ritrovarci insieme nella solidarietà e nell’unio-ne per il bene comune – fanno

sapere gli organizzatori – certi che attraverso l’aiuto donato al circolo e alla parrocchia di Fossoli riusci-remo a risollevarci”. Alla tre giorni che si svolgerà presso il Circolo La Fontana sarà in vendita, a 12 euro, la maglietta col logo dell’iniziativa e un calendario con le foto della frazione, per non dimenticare quanto accaduto e ripartire insie-me. Il ricavato sarà diviso a metà tra Parrocchia e il Circolo.

Page 20: Tempo n° 39

20 02.11.2012 n° 39

clAssIFIcA

cAlcIO A cINque - VIrtus

prOssImO turNO

eccelleNzA – correggese scavalcata

prOmOzIONe – solierese e Nannini salvi in extremis

turNO dI rIpOsO

virtus di fretta, toppe five asfaltato

non si placa la fame di sfacelo dei ragazzi di Mister caleffi, decisi ad archiviare la pratica toppe Five senza troppi pate-

mi; le dimensioni del campo di battaglia (stret-tissimo) pongono tuttavia i virtussini sull’attenti: in questi casi si tratta di giocar d’astuzia, e fischiettare aspettando che il nemico faccia capolino dal guscio o di deporre il raziocinio e iniziare a spargere tritolo. nosari, notoriamente poco paziente, opta per l’artiglieria pesante, e proprio da un suo destro fulmineo nasce il vantaggio gialloblù, tuttavia presto anestetiz-zato dal pari di casa (1-1). Gli ospiti virtussini continuano a premere, e non a caso è un carrarmato a trovare il colpo del vantag-gio: Nosari disegna una sinuosa imbucata per casceglia, che poi decide che alle forme barocche s’è concesso anche troppo e abbatte la porta con un mancino terrificante (1-2). Ad arrotondare il punteggio pensano quindi prima thompson, che non rinuncia a coccolare la palla nascondendola al difensore di casa per poi spedirla diretta in rete, dunque sassi, della scuola di quelli che badano al sodo (Nosari e Casceglia), che polverizza il diretto avversario in progressione e insacca l’1-4. Il secondo tempo è inaugurato da una serie di mischie furibonde, di quelle poco care ai palati fini: i di casa trovano il gol, dunque la doppietta di stassi - in foto - (pur interrotta da sussulto ospite) annienta nuovamente le idee di resurrezione di casa (3-6). Gli ospiti si rifanno sotto (4-6), ma Ca padroni sceglia prende fuori il tamburo e suona nuovamente dalle parti della porta avversaria (4-7): il finale è incandescente, con i padroni di casa che si affidano al portiere di movimento, soluzione poco produttiva che presto si traduce in harakiri, quando è lo stesso ascari a speculare sulla situazione con l’azzardo del tocco di controbalzo (4-8). Evasa l’ennesima pratica corsara, conviene, Virtus, che tu faccia come l’arciere celebrato dal Niccolò, genio fiorentino: mira alto quando scocchi la freccia, ché forse non raggiungerai il cielo, ma è più probabile che il colpo grosso lo si faccia.

Federico campedelli

calcio – il carpi sbanca s. Marino (3-0) e scappa solitario al secondo posto

il trionfo della responsabilitàuMiltà, collettivo, ordine: è stata la squadra intera a risolvere l’eMerGenza difesa. il nuovo ferretti: un “closer”. la differenza di kabine: l’equilibratore del sisteMa. ora la sosta: i biancorossi torneranno lunedì 12, in posticipo serale col treviso.

Domenica 4/11/2012ore 14.30

10a giornata.

carpi: a riposo; Albinoleffe-Feral-pisalò; Como-Cremonese; Cuneo-

Pavia; Lecce-Portogruaro; Reggiana-Sudtirol; Trapani-Tritium; Treviso-San Marino; Virtus Entella-Lumezzane.

domenica al cabassi l’amichevole con i Free Players

Domenica va in scena il decimo turno. Programma ricco, 3 i match di ver-tice. Al “Via del Mare” si sfidano le uniche imbattute: la capolista lecce e la sorpresa portogruaro. L’entella, reduce da due pari e un ko, ospita

il lumezzane, altrettanto bisognoso di rilancio. In riva al Lario, c’è l’incrocio tra lombarde a caccia della svolta: il como (che non vince da due partite) e la cremonese (che, viceversa, non perde da 8 ma ne ha pareggiate 6). Il carpi riposa, ma non si ferma. Affronterà in amichevole il team Free players: una selezione di calciatori disoccupati, allenata dall’ex nerazzurro Graziano Bini. Calcio di inizio ore 14.30, tra le mura amiche. I biancorossi torneranno a fare sul serio lunedì 12 novembre, contro il treviso. Un evento storico: in assoluto, è la prima gara notturna di campionato al Cabassi coperta da diretta Tv. L’unico precedente in posticipo serale trasmesso da RaiSport è il derby con la Reggiana dello scorso anno, vinto al Giglio 3-1. Detto esplicitamente: la scelta è tutt’altro che furba per ragioni di calendario meteorologico. Si teme infatti la proverbiale fumana dell’estate di S.Martino. In ogni caso, nell’ambiente c’è molta curio-sità legata alla risposta del pubblico, e del rinnovato impianto d’illuminazione. Durante la settimana di sosta, dovrebbero rivedersi stabilmente in gruppo con-cas e papini. Non invece i lungodegenti De Bode (che ne avrà fino a Dicembre) e lollini (atteso in primavera). terigi infine sconterà l’ultima delle due giornate di squalifica, comminategli per aver usufruito del doppio procuratore durante la permanenza a Crotone. Rientrerà a Chiavari, il 18 novembre.

e.G.

solo un brodino per la solierese, la cui crisi resta all’ordine del giorno. Allo Stefanini, la Pieve passa a un quarto d’ora dal triplice; pareggia troncone nell’ultima mischia, correggendo in rete il palo di azzouzi. Così, i giallo-

blu si salvano al novantesimo minuto di una partita piuttosto deludente (1-1), in cui si è percepito più sofferenza e paura che gioco. nannini rimane al timone, ma con riserva: i processi a suo carico non sono chiusi, appena appena rimanda-ti. Si continua a parlare del ritorno di pivetti. maltempo. Le abbondanti piogge del weekend hanno forzato il rinvio del settimo turno in Seconda e Terza Categoria. Ora un mini tour de force: tutti i campionati regionali e provinciali dall’Eccellenza in giù, sono scesi in campo nel pomeriggio di Ognissanti e replicheranno domenica 4.

e.G.

Dopo 7 giornate al comando, la correggese scende e cede il primato. La pirotecnica bagarre di Busseto mette a nudo diverse lacune della squadra di salmi, a lungo in svantaggio. La velocità del Pallavicino e

i ripetuti errori in disimpegno della retroguardia compromettono il match in avvio. Accorcia cacciari, rimedia il tandem tani-napoli in extremis. Finisce 3-3. Il vertice si allunga. Si staccano Crociati e Fidentina, travolte in trasferta. Zoppica il Rolo, ancora imbattuto ma zavorrato dai troppi pareggi (già 5 su 8). Lonta-nissimo il Fiorenzuola, tradito dalla difesa (sestultima del campionato). Solo 2 squadre (Correggese e Piacenza) tengono la scia della capolista Lentigione, che ha decisamente svoltato: nelle ultime 4 gare ha raccolto il massimo segnando 8 reti e subendone appena 2. Comincia a pesare la differenza dell’allenatore, recente gloria biancorossa: Giancarlo D’astoli.

e.G.

A 700 giorni esatti dal suc-cesso che lanciò la caval-cata di Sottili, il Carpi si

ripete sul Titano. Stavolta è più di una svolta conquistata in battaglia. È un trionfo netto, insindacabile. Per certi versi incredibile, nel senso letterale del termine. Il San Marino è stato un paradosso: presuntuoso al punto da rivelarsi modesto. Non ha giocato la partita. Ne è rimasto fuori, vittima della sua convinzione di dominarla. Si è schierato con tre punte statiche e quattro centrocampisti creativi ma lentissimi. Il più arretrato dei qua-li, messo molto improbabilmente a guida di una difesa ferma. Che ha concesso chilometri di profondità. Detto francamente: una disorga-nizzazione inaccettabile al terzo livello del calcio italiano. Questo risultato è talmente vasto che diventa fin quasi scorretto pesarlo. Non fa statistica. Esula dall’equili-brio scheletrico di un campionato che, sotto il Lecce, non ammette ampie differenze. Né ne dimo-stra. Finora, in trasferta sono stati segnati 68 gol, cioè mediamente meno di uno a partita. Farne tre a zero è una grossa eccezione. Fissato questo, cominciano i meriti sinceri del Carpi.

Lecce° 22carpi* 17

Virtus Entella* 15Portogruaro 14

Sudtirol 14Pavia* 13

Como (-1) 12Trapani 11

Cremonese* (-1) 11 Lumezzane° 10Feralpisalò 10San Marino 7 Reggiana 8Cuneo* 6Tritium 4

Treviso* (-1) 1Albinoleffe (-10) -1

* una gara in più. ° Lumezzane-Lecce verrà recuperata

il 14/11

COLLETTIVO - E’ stata la vittoria dell’umiltà, dell’ordine, della cura dei particolari. In una parola: della responsabilità. Con la squalifica di Terigi per vizio di forma, Cioffi si è ritrovato improv-visamente senza centrali di ruolo. Non semplicemente ha inventato una retroguardia. Ha coinvolto l’intera squadra nella soluzione del problema. Ha spostato due gioca-tori (Letizia e Pasciuti, alla fine i migliori) e dato precisi compiti-extra a tutti gli altri per soccorrerli. Al difetto di centimetri da opporre sulle palle alte hanno provveduto gli esterni, impedendo i cross. Di Gaudio è rientrato continuamente, mentre Potenza impediva al suo terzino di ripartire. E poi ha aperto la goleada, assistito dalla fortuna che proverbialmente aiuta gli audaci che s’aiutano. Sportiello e Poli hanno governato la difesa, Perini l’ha protetta, Bianco ha cucito le spaziature critiche. E al momento giusto si è smarcato per la giocata surreale che ha ispirato il raddoppio. Questa, in sintesi, è la leadership pratica che gli si chiede. SQUALO - Il resto l’ha aggiunto Ferretti (secondo centro consecu-tivo, più assist), che si sta calando nella nicchia altafiniana degli

specialisti da ultima mezzora. Per dirla col gergo degli sport ameri-cani: i closer, quelli che chiudono i conti. Quando il campo si allunga e i mediani smettono di accorcia-re, la trequarti diventa l’oceano ideale per i suoi assalti da “Squalo Bianco”, una pinnata dopo l’altra. Se riceve fronte alla porta, chiun-que l’affronti fatica a negoziare. Non può scappare molto indietro, altrimenti gli concede il tempo per armare il sinistro. Ma non ha nemmeno troppo margine per uscirgli addosso e portarlo sul de-stro, perché in progressione lo usa ugualmente bene. Non è ancora concluso il percorso che lo con-durrà al gemellaggio con Arma. Prima deve cambiare il Carpi, passando ad una formula con tre centrocampisti stretti, oppure tre stopper fissi. Se non entrambe le cose. Succederà dopo la sosta, coi rientri di Concas, Papini, Terigi. E forse l’ingaggio di un difensore svincolato (Diagouraga? Fica-gna?). Ma finché non ci saranno le condizioni per ridisegnare la scacchiera, Arma e Ferretti staffet-teranno. SISTEMI - Nel calcio di oggi, pochissime ali creano in proprio. E sono quelle piene di controindi-cazioni, perchè coprono solo gli ultimi 30 metri di campo ometten-do completamente la fase difensi-va. Di più, sono rarissimi i centra-vanti che riescono a fare reparto. In C1 non esistono: appena se ne scorge l’ombra, salgono in B o in A. Il motivo è un fatto di scuola: le sovrapposizioni della zona hanno tolto importanza al drib-

bling. Formare i vecchi specialisti dell’uno-contro-uno palla al piede non conviene. Né si riesce quasi più. Perché i ritmi sono cresciuti fino a soffocare l’estro individuale. Le partite vengono aperte in altro modo. L’effetto sorpresa, lo spunto individuale che rompe gli schemi, comincia senza palla. Si segnano circa 3 gol su 10 da fermo. Quasi tutti gli altri 7 nascono diretta-mente o indirettamente dall’in-serimento di un centrocampista. Perciò, proprio perché è cambiata la sintassi delle giocate pericolose, non può esserci equilibrio se non sono previsti almeno 5 giocatori addetti alla protezione della fascia centrale del campo. Di base, il

4-4-2 copre in inferiorità perché ne ammette solo 4. Per questo, sta scomparendo a tutte le latitudini, pur rimanendo il sistema di gioco più economico, bilanciato e ver-satile. Il Carpi può permetterselo perché ha grandi giocatori colla-borativi, che a turno sostituiscono quello che manca. KABI – La strategia di gara pog-gia sugli sprint di grandi esterni (Pasciuti, Potenza, Di Gaudio, Concas), che sanno anche rientra-re da quinti difensori. Il bilancio tattico quadra con Mehdi Kabine (nella foto). Un attaccante diver-so, modernissimo. Che diventa quinto centrocampista quando occorre togliere il ribaltamento di fronte dalla disponibilità del playmaker basso avversario. Gli dichiara guerra fino a farsi venire i conati di vomito. Poi, appena gli passano, si butta dentro. E segna pure, con crescente continuità. Ne ha promessi 10. Manterrà, scom-metteteci. Giunti al primo intergiro della stagione, abbiamo capito poche cose. Ma una è fin troppo chiara: se esiste un imprescindibi-le, è proprio lui.

Enrico Gualtieri

Page 21: Tempo n° 39

2102.11.2012 n° 39

pallavolo serie b2

texcart cede 3 a 2 col grissinbon

sul parquet di Reggio Emilia, contro la compagine locale, si è vista una battaglia di due ore,

caratterizzata ancora da troppi alti e bassi da parte della texcart. Coach amari cambia qualcosa rispetto alle prime due partite, i risultati sembrano buoni e infatti il primo set vede la formazione carpigiana vincente ma il gioco non scorre via liscio. Nei due set successivi, tante imprecisioni in fase di cambio palla, portano le reggiane del Grissinbon a ribaltare la partita, vincendo entrambe le frazioni per 25-17 e 25-22. Prova di orgoglio nel quarto per Bettini e compagne, che trovano la forza per conquistarlo 25-22. Inizia così il tie break, all’insegna dell’equilibrio, ma una serie di errori, da parte delle biancorosse, porta la squadra di casa avanti 4 punti al cam-bio campo, a questo punto la Texcart non ha più la lucidità per recuperare e soccombe 15-6.

pallavolo Maschile

cec batte monselice 3 a 0 e vola al terzo posto

una cec bella e pratica infila il secondo 3-0 interno e cancella con un colpo di

spugna il 3-2 di motta. I bianco-blu confermano il proprio feeling con la Einaudi di Correggio, casa

temporanea che in attesa di riavere il PalaFerrari fa registrare il secondo 3-0 su due gare ospitate. Un risulta-to centrato da lirutti e compagni in appena un’ora e 14 minuti, densi di buona pallavolo e tanta voglia di vincere. Una voglia raccontata bene dai primi 5 palloni del match: sul turno al servizio del “conte Max” astolfi Carpi vola 5-0 con due vincenti di Bigarelli, un ace dello stesso regista modenese (saranno 3 a fine gara le sue battute vincenti), un attacco di Lirutti e un errore dei padovani. Un solco che monselice non riuscirà più a colmare, ma anzi vedrà aumentare quando sul 10-5 lancellotti e un errore di Drago valgono il +7 per la Cec (12-5). Il massimo vantaggio arriva sul 15-6 (altro ace di Astolfi), un +9 che Carpi difende fino al 25-16 messo a terra da un muro di rau su suman. Monselice accusa il colpo ma riparte e nel secondo set il gioco si mette in equilibrio: 8-7 (Lancellotti) e 16-14

(De marco) ai due stop obbligati, con la Cec che strappa sul 18-16 quando Bigarelli e De Marco (top scorer a fine gara con 11 palloni vincenti su 25 in attacco, 44%) raddoppiano il margine di vantag-gio (20-16). I biancoblu possono amministrare e nel finale è un tocco di seconda intenzione di Astolfi a chiudere il parziale (25-20). Per la Cec si mette tutto in discesa, per la Tmb tutto in salita. I padovani pro-vano a restare attaccati alla partita, ma dopo i primi palloni del quarto set sono attacco e ace di De Marco e un primo tempo di Rau a segnare il primo strappo (8-5). L’opposto ospite Drago mette in rete il pallone del 10-6, la Cec difende il parziale e dopo la seconda sosta obbligata (16-12) accelera ancora con uno scatenato Astolfi (17-12). Un muro su cibin e un ace dell’appena entrato raimondi valgono il 21-14 che spalanca le porte al 25-19 con cui Carpi chiude i conti tornando alla vittoria. Tre punti che significa-no terzo posto a quota 7, a -2 dalla capolista Santa Croce.

assicuratrice Milanese e universal volley Modena insieMe per la staGione 2012/13

dallo sport all’impresa: il dna modenese non sbaglia

Assicuratrice Milanese e Universal Volley Mode-na insieme per la stagione

2012/13. Lo scorso fine settimana - che tra l’altro ha visto la squadra rilanciarsi imponendosi per 3-0 sul campo di Conegliano - sono stati presentati i termini dell’accordo fra la società e la compagnia di assi-curazioni, nuovo title sponsor delle Tigri Bianconere. Due eccellenze modenesi, una nel campo sportivo e l’altra in quello imprenditoriale, che si uniscono per un fine comu-ne: quello di ottenere grandi risultati nei rispettivi campi, aumentando la propria visibilità. A Pierluigi Vigo (associato fondatore dello studio tributario e legale Reconta – Vigo e Associati che si occupa prevalente-mente di diritto assicurativo e ban-cario, convenzionato con la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino per il progetto formativo e di orientamento dei tiro-cinanti) chiediamo di approfondire i contenuti dei prodotti offerti dalla società Milanese Assicuratrice non-

ché di descrivere il gruppo al quale la società appartiene.“In queste ultime settimane ho avuto modo di lavorare fianco a fianco con i vertici della società Milanese As-

sicuratrice, apprezzando la profes-sionalità di tutti gli addetti ai lavori, nonché di valutare l’eccellente strut-tura di ogni prodotto assicurativo offerto alla clientela. Ancorché non

si possa certo parlare di una grande compagnia d’interesse nazionale, la capillare presenza sul territorio italiano e l’intera organizzazione della società Milanese Assicuratrice, rappresentano un’azienda completa e sinergica in ogni suo comparto che è in grado di soddisfare le esigenze della propria clientela ‘assicurando’ un ottimo rapporto qualità – prez-zo – garanzie offerte. Assicuratrice Milanese nasce infatti per soddisfare ogni tipo di esigenza in termini di sicurezza e tutela di persone e pic-cole aziende, offrendo soluzioni mirate e conformi a ogni esigenza. La Compagnia è attiva e competiti-va sulle polizze RCAuto e sui rami elementari: infortuni, malattia, casa e famiglia, globale fabbricati e, in

particolare, nella RCProfessiona-le (polizze per medici, avvocati, commercialisti...) le cui garanzie rappresentano il fiore all’occhiello della compagnia. In riferimento al gruppo al quale la società appartiene, Assicuratrice Milanese costituisce uno strategico tassello del Gruppo Modena Capitale s.p.a. con capitale sociale di oltre 109 milioni di euro interamente versati che radica le pro-prie attività nel comparto finanziario, immobiliare, industriale e di servizi. Non potevamo chiedere e ottenere di meglio: un grande partner modenese a fianco di uno storico club mode-nese che quest’anno impegnerà le proprie energie per ottenere risultati di visibilità internazionale”.

Andrea Lolli

Livio Filippi e Rino Astarita

Page 22: Tempo n° 39

22 02.11.2012 n° 39

dopo la vittoria del Giro aereo internazionale della sicilia nel 2009, antonio biraGhi e vanni scaGnetti conquistano anche il priMo posto del caMpionato nazionale di rally aereo

Biraghi e scagnetti campioni bis in volo

s.G. la patria 1879

grande successo al trofeo la litografica

sono i due carpigiani An-tonio Biraghi, perito in costruzioni aeronautiche, e

Vanni Scagnetti, titolare di una ditta di import e export con la passione per gli aerei, i vincitori del Campionato Italiano di Rally Aereo 2012. I due piloti, entram-bi soci dell’Aeroclub Carpi, hanno conquistato l’ambito titolo volando tra le nuvole a bordo del mitico Falco F8L, un capolavoro di aerodinamica creato alla fine degli Anni Cinquanta dal grande maestro Stelio Frati, e che fu battezzato dagli statunitensi la “Ferrari del cielo” per l’eleganza delle linee e le sue straordinarie prestazioni che ne fanno il più famoso aereo sportivo italiano di tutti i tempi. Frati, il creatore di questo gioiello interamente costruito in legno, è stato uno dei più grandi ingegneri e designer di tutti i tempi, insignito inoltre del prestigioso Premio Compasso d’Oro. Una coppia affiatata e vin-cente quella formata da Antonio e Vanni, uniti dalla grande pas-sione per l’aeronautica e da una bella amicizia che, dagli inizi del 2000, hanno iniziato a partecipare a competizioni aeree ottenendo ottimi risultati. Infatti, dopo la vittoria della Sessantesima edizio-ne del Giro Aereo Internazionale della Sicilia e del Campionato Italiano di velocità nel 2009, lo scorso settembre, i due carpigiani hanno scalato anche la vetta della classifica del Campionato Italia-no di rally aereo, qualificandosi al primo posto. “Il rally aereo - ha spiegato Biraghi - consiste in una gara di orientamento e di puntua-lità in cui occorre raggiungere puntualmente tutti i vertici segnati su una cartina stradale, che sono ignoti fino all’inizio della gara, e riconoscere inoltre le cosiddette “foto in rotta”, anch’esse rese note soltanto poco tempo prima del decollo. La totalizzazione delle penalità, sia sui vertici cronometrati, sia sugli eventuali errori della ricognizione delle foto in rotta, determina la classifica del rally. Io e Vanni, quest’anno, siamo riusciti a ottenere il punteg-gio più alto in classifica vincendo

così il campionato. La premia-zione ufficiale avverrà a Roma, all’Aeroclub d’Italia, all’inizio del prossimo anno, ovvero prima dell’avvio della nuova stagione di gare, alla quale noi, in quanto vincitori non potremo partecipa-re. Invece, siamo stati chiamati a competere nel campionato F.A.I. (Federazione Aeronautica Inter-nazionale) che è lievemente più difficile rispetto all’altro e a cui purtroppo ultimamente aderisco-no pochissimi italiani. E’ proprio

per incentivare la partecipazione di equipaggi italiani all’impor-tante campionato internazionale, che il regolamento prevede questo passaggio”. Non è un iter sempli-ce quello necessario per iniziare a gareggiare. Dopo le circa 40 ore indispensabili per l’acquisi-zione del brevetto, occorre poi superare un corso di almeno 500 ore prima di poter iscriversi alle competizioni aeree. “Quest’an-no in particolare - ha proseguito Biraghi, che ha un passato da

motorista all’Alfa Romeo, nonché di ufficiale tecnico all’aeronautica militare di Rimini e da progettista di impianti oleodinamici presso un’importante multinazionale tedesca - abbiamo volato sopra Palermo, Latina, Rieti e Udine, solo per citare alcune città, e per me è il coronamento di un sogno sorvolare questi luoghi. Tutti coltiviamo un sogno da piccoli e io posso dire di averlo realizzato librandomi in volo a bordo di que-sto insuperabile aeroplano che è ancora in grado di regalare grandi emozioni. E’ uno dei rari esempla-ri originali rimasti a sfrecciare in

cielo ancora oggi. All’Aeroclub di Carpi ve ne è solo un altro, ma sono comunque pochissimi in tutto il mondo. Quando si vola si prova un’emozione indescrivibi-le, poiché cambia completamente l’angolazione da cui si vede il mondo, tutto diventa più leggero e, al tempo stesso, più poetico. Tutti nella nostra vita ci siamo fermati, almeno per un istante, a osservare incantati le nuvole e a immaginarsi di trovarcisi in mezzo. Io l’ho fatto ed è una delle sensazioni più belle che si possa-no provare”.

Chiara Sorrentino

Antonio Biraghi

Vanni Scagnetti

strepitoso successo di partecipa-zione per il 13° Trofeo La Lito-grafica svoltosi presso l’impianto

della pista di atletica Dorando Pietri di Carpi e organizzato dalla s.G. la patria 1879. Sono stati 668 i partecipanti alle gare non competitive, mentre è stato raggiunto il record di presenze per le gare delle categorie giovanili: 97 in-fatti i ragazzi presenti. Le prove delle

categorie giovanili erano anche valide per l’asse-gnazione del Campiona-to Ragazzi in corsa Uisp 2012. Alla manifestazione hanno partecipato al ceri-moniale delle premiazioni anche l’assessore a Sport e Benessere del Comune di Carpi c. alberto D’adde-

se, il presidente della Consulta Sportiva nilo Diacci e il presidente dei Veterani Sportivi, loretta spinelli. Venendo ai risultati, per la Società carpigiana, si sono messi in evidenza, ottenendo buoni risultati, tanti bravissimi e giovani atleti, tra i quali spiccano, suddivisi per Categorie: Esordienti: letizia ma-lavolta (1°), sonia Bortoluzzi (1°), alessio Giovannico (2°), mattia po (3°), Valentina luppi (2°), elisa cor-radini (3°).Ragazzi: alice Biagioni (2°), mattia mantovani (3°).Cadetti: Giorgia luppi (2°).Allievi: rosaria D’agostino (1°), abbas Hasnain (3°).Un merito a questi ragazzi, ai tanti altri che hanno partecipato a questa gior-nata di sport e ai loro allenatori.

pallamano

carpi ritrova il sorrisoHandball carpi - luciana mosconi Dorica: 30 - 18

carpi ritrova il sorriso, dopo la battuta d’arresto in terra sarda di sabato scor-so, al termine di una gara controllata agevolmente fin dalle prime battute contro una formazione marchigiana che si preannuciava agguerrita ma che

ha fornito una prestazione con molti errori soprattutto in fase offensiva; merito dei ragazzi di serafini che hanno tenuto sempre sotto pressione l’attacco ospite sfruttando il contropiede e chiudendo la gara al termine del primo tempo. Subito Carpi avanti (5-2 all’8°), il divario aumenta, al 17° biancorossi sul punteggio di 10-3. Gli ospiti non reagiscono e i ragazzi di coach Serafini dominano il campo con Di matteo e D. Zoboli in evidenza, con il supporto di e. piccinini. Secondo parziale a senso unico: i biancorossi dilagano e raggiungono il + 14 a metà ripresa (25-11), Serafini ruota tutti gli effettivi a disposizione. Carpi coglie un successo che riporta serenità nel clan biancorosso. Ora un’altra sosta, sperando che nel frattempo l’infermeria cominci a svuotarsi, con pieracci e m. Zoboli a recuperare dagli infortuni che in questo periodo ne hanno limitato l’impiego.

Page 23: Tempo n° 39

2302.11.2012 n° 39

Benvenuto inLa vita è fatta di alti e bassi.Noi ci siamo in entrambi i casi.

Page 24: Tempo n° 39

24 02.11.2012 n° 39