Taste&More Magazine ottobre-novembre 2013 n° 5

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Taste More magazine & www.tasteandmore.it Ottobre-Novembre 2013

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Rivista di cucina ed arte culinaria

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Taste More m a g a z i n e&

www.tasteandmore.it

Ottobre-Novembre 2013

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Hanno collaborato

Angela Lancia

http://dolcinboutique.blogspot.it/

Chiara Setti

http://lacucinadellostivale.blogspot.it/

Deborah Puppa

http://creareconlozucchero.blogspot.it/

Elisa Caimi

http://ilrovodibosco.blogspot.it/

Fausta Olivieri

http://dolcipassioni.blogspot.it/

Francesca Quaglia

http://www.paciocchidifrancy.com/

Katiuscia

http://girovegandoincucina.blogspot.it/

Lara Bianchini

http://www.labarchettadicartadizucchero.com/

Letizia Sodini

http://diariodicucina.blogspot.it/

Luana

http://limonestracciatella.blogspot.ch/

Martina Severini

http://lamponietulipani.blogspot.it/

Monica Caldara

http://lamammapasticciona.blogspot.it/

Eleonora Righetti

http://eilbasilico.blogspot.it/

Simona Milani

http://www.pensieriepasticci.com/

Stefania Oliveri

http://saporiesaporifantasie.blogspot.it/

Tiziana Molti

http://ombelicodivenere.blogspot.it/

Meris Carpi

http://vanigliaecannella-bellissima2010.blogspot.it/

Maria Antonietta Trimarchi

http://iocontemporanearetro.blogspot.it/

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La RedazioneMeris Carpi http://vanigliaecannella-bellissima2010.blogspot.it/

Lara Bianchini http://www.labarchettadicartadizucchero.com/

Tiziana Molti http://ombelicodivenere.blogspot.it/

Valentina Prato http://www.mytasteforfood.com/

Progetto grafico MagazineMeris Carpi

Vittorio Conti

Web MasterMario Donatelli

Fotografi Giovanni Pasini http://www.giovannipasini.com/ Vittorio Conti Tiziana Molti http://ombelicodivenere.blogspot.it/ Giulia Fregola

Inoltre:Consulenza fiscaleDott. Marina Galassi

Consulenza legale Avv.to Catherine Scala

Dott.ssa Nives LombiniI.P. Ottavia Gardella

La fotografia in copertina è di Tiziana Molti

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8 La prima colazione

24 Parliamo di funghi

40 I cinque sensi - La vista -

67 Incontriamoci tra amici in una cena informale

91 L’importanza dell’Olio Extravergine di Oliva

106 Sweet Corner

123 Le ricette Vegan

132 Cheap Kitchen

146 “Metti un celiaco a cena” Intervista con l’autrice Stefania Oliveri

S o m m a r i o

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In questo numero ricomincia il nostro viaggio attravero i 5 sensi, questa volta vi porteremo con noi attraverso la “vista”. Quante volte si sente dire che “anche l’oc-chio vuole la sua parte”? E’ verissimo, la vista in fin dei conti rappresenta il primo dato sensibile che ci accompagna e ci da informazioni sulle cose. Non si dice forse che “si mangia anche con gli occhi”? Per questo è importante che oltre alla buona sostanza di un piatto si curino i colori e la mise en table e noi vi vogliamo suggerire qualche idea perché le vostre pietanza oltre ad essere buone siano anche belle. E poi gli sguardi parlano, in essi c’è la gioia, la tristezza, l’amore, l’ingenuità dei bim-bi...Ora che l’estate è finita ci concentriamo sulla nuova stagione, l’autunno che arriva e porta con se i suoi frutti e i suoi colori, e quella trepidazione che si sente nell’aria che sempre accompagna le novità. Perché, se è vero che l’anno non inizia a Settem-bre, è altrettanto vero che in questa stagione tutto ricomincia, la scuola, il lavoro, il quotidiano, e quindi perché non reiniziare tutto bene, con una marcia in più e tan-ta energia? Ripartiamo si, dalla prima colazione, che ci fa iniziare ogni giornata con il piede giusto e la giusta carica. Parleremo anche di funghi, perché se di autunno si parla non si può non parlare dei funghi, questo frutto saporito e aromatico che rende i nostri piatti dei tesori da servire in tavola.Inoltre Taste & More che aspira ad essere un magazine che vi accompagna con allegria anche nelle difficoltà della vita, ha deciso di istituire una rubrica fissa che partirà questo mese e che avrà l’ironico nomignolo di “Cheap Kitchen”. Visto che le bollette aumentano noi vi aiuteremo a far scendere la spesa senza rinunciare al gusto e alla qualità ed in più vi allieteremo con un’altra rubrica: handmade a cura di Maria Antonietta Trimarchi. E per finire chiudiamo in bellezza con l’intervista a Stefania Oliveri, una delle nostre collaboratrici che, con nostro sommo orgoglio, ha pubblicato un bellissimo libro dove la FornoStar più famosa e ironica del web ci spiega come sia possibile cucinare per i celiaci e non, senza penalizzare nessuno e mettendo tutti insieme attorno a un tavolo in allegria.

La Redazione

Redazionale

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Photo by V.Conti

Photo by V.Conti

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Photo by V.Conti

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La prima colazione

La colazione… Il momento con cui inizia ogni nuovo giorno, qualche minuto di relax che se-para il sonno e il risveglio dal resto della frene-tica giornata e dai mille impegni che ci rincorro-no.Perché allora non coccolarci un po’, perché non lasciare che le nostre palpebre, ancora stropic-ciate di sonno, non si aprano su delizie fragran-ti appena sfornate e create con le nostre mani. Perché non dare ai nostri bambini, curiosi e allegri, qualcosa di veramente buono per aiu-tarli ad avere energia nella scuola e nelle loro attivitàLasciamoci pervadere da aromi e profumi e diamo così un’impronta personale all’inizio e a quel che seguirà…

a cura di Lara Bianchinihttp://www.labarchettadicartadizucchero.com/

Foto di Tiziana Moltihttp://ombelicodivenere.blogspot.it/

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Ricomincia la scuola e spesso le mamme non sanno cosa dare ai loro figli per merenda, a scuola o a casa. Ecco che questa torta alla frutta secca arriva in soccorso: energetica ma leggera (con-tiene olio e non burro), facile e veloce da preparare, perfetta da portare a scuola per l’intervallo, così come da mangiare durante una pausa dai compiti, a casa.

Ingredienti

160 gr di farina 0080 gr di zucchero2 uovaUna manciata di frutta secca (fichi, nocciole, uvetta a piacere) tritata grossolanamente3 cucchiai di olio di semi o e.v.o. leggero3 cucchiai di miele2 cucchiai di latte½ bustina di lievitoCannella in polvere q.b.Zucchero a velo per servire

Preparazione

Preriscaldate il forno a 180°. Montate con la frusta le uova con lo zucchero fino a renderle spumose. Aggiungete il latte, l’olio, il miele, la frutta secca e amalgamate bene. A questo punto unite anche la farina setacciata col lievito e la cannella. Mescolate bene fino ad ottenere un impasto senza grumi. Foderate una tortiera di 20 cm di diametro con carta da forno e versate l’impasto. Infor-nate e fate cuocere per circa 40’ o fino a quando uno stecchino inserito al centro ne uscirà pulito. Fate raffreddare, quindi servite spolverizzandola con zucchero a velo.

Torta all’olio con frutta seccafoto e ricetta di Francesca Quagliahttp://www.paciocchidifrancy.com/

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Plumcake integrale all’avena e confettura di susine

ricetta e foto di Tiziana Molti

Ingredienti (per 6 plumcake piccoli)

100 gr di zucchero di canna chiaro2 uova60 gr di olio di mais150 gr di yogurt intero alla vaniglia120 gr di farina integrale bio30 gr di fecola di patate30 gr di farina d’avena bio20 gr di crusca d’avena20 gr di fiocchi d’avena bio8 gr di lievito per dolciconfettura di susine alla cannella

Montate le uova con lo zucchero per circa 15 minuti, fino a che il composto sarà gonfio. Unite l’olio e lo yogurt e mescolate piano. Unite assieme le farine setacciate, i fiocchi d’avena e il lievito, aggiungete al composto di uova sempre mescolando delicatamente.Ungete 6 stampini da plumcake monodose o uno stampo da 18 cm, (in alternativa foderate gli stampi con carta forno) versate il composto tenendone da parte una piccola quantità. Disponete sui plumcake un cucchiaino abbondante di confettura e coprite con un velo di impasto. Infornate a 180° per circa 20 minuti per i monodose o 30 per il plumcake intero.

http://ombelicodivenere.blogspot.it/

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Barrette ai cereali con ananas e cocco

Ingredienti per 12 barrette200 gr di purea di ananas (ananas fresca passata al mixer)100 gr di zucchero semolato10 gr di maizena10 gr di burro100 ml di acqua70 gr di burro fuso110 gr di zucchero di canna90 gr di farina 0060 gr di fiocchi d’avena30 gr di farina di cocco1 cucchiaino di lievito per dolci1 pizzico di sale

In un pentolino che andrà sul fuoco mettiamo la purea di ana-nas, lo zucchero semolato, la maizena, i 10 grammi di burro e l’acqua, facciamo arrivare a bollore e lasciamo addensare per qualche minuto, poi facciamo raffreddare.Preriscaldiamo il forno a 200°Mescoliamo assieme tutti gli altri ingredienti e pressiamoli in una teglia da forno foderata di carta forno tenendone da parte un paio di manciate, versiamo sopra il composto di ananas e finiamo con il resto del composto tenuto da parte, versalo sopra a pioggia, aggiungiamo ancora un po di farina di cocco e inforniamo per 25 minuti circa.Tagliamo le barrette quando il composto è ancora tiepido e lasciamole raffreddare.

ricetta e foto di Angela Lanciahttp://dolcinboutique.blogspot.it/

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Waffels profumati al limone

Ingredienti175 gr farina 00Un pizzico di sale1 cucchiaino di lievito in polvere400 ml latte fresco1 cucchiaio di zucchero finissimo tipo zefiro35 gr burro2 uova freschissimeScorza grattugiata fine di un limone non trattatoBurro sciolto e pennello in silicone per spennellare la macchinetta dei waffels

Mescolare con una frusta la farina, il sale, il lievito, lo zucchero e metà del latte per ottenere una morbida pastella.Fondere il burro ed unirlo al composto, unendo anche il resto del latte sempre mescolando; aggiungete per ultimo le uova sbattute e la scorza grattugiata del limone.Amalgamate con la frusta per qualche minuto, in modo da eli-minare qualsiasi eventuale piccolo grumo.Lasciate riposare la pastella coperta da un canovaccio per cir-ca una ventina di minuti, in modo che lieviti un pochino.Successivamente accendere la piastra per i waffels e portare alla temperatura idonea per la cottura.Spennellare leggermente la superficie della piastra con del burro fuso (pochissimo, deve essere appena velata) e versarci man mano delle cucchiaiate di pastella, cuocendo poi i waffels per il tempo necessario, finchè comunque saranno ben dorati da ambo i lati.Lasciarli intiepidire su una gratella, e servire con marmellate fresche o della crema Lemon Curd…ottime anche con della frutta fresca spezzettata e formaggio tipo Quark.Spazio alla vostra fantasia!

ricetta e foto di Simona Milanihttp://www.pensieriepasticci.com/

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Torta alla panna montata

Ingredienti250 gr di farina 00;200 gr di zucchero;3 uova a temperatura ambiente;250 ml di panna vegetale da montare;1 bustina di lievito in polvere per dolciqualche goccia di aroma di vaniglia

Accendete il forno a 170°.Lavorate con lo sbattitore elettrico le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso e chiaro. Aggiun-gete la farina con il lievito setacciata, mescolando con un cucchiaio di legno delicatamente.A parte, montate la panna con la vaniglia fino ad ottenere una consistenza soda. Aggiungetela con attenzione all’im-pasto.Foderate uno stampo di 22 cm di diametro con della carta forno e versate l’impasto. Cuocete per 35-40 minuti (fate la prova stecchino)

ricetta e foto di Martina Severinihttp://lamponietulipani.blogspot.it/

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foto di Giovanni Pasiniwww.giovannipasini.com

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foto di Giovanni Pasinihttp://www.giovannipasini.com/

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I funghi

Foto di >Tiziana Moltihttp://ombelicodivenere.blogspot.it/

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L’autunno è alle porte e i malanni causati dai cambi di stagione sono sempre fastidiosi e debilitanti, specialmente i malanni autunnali.Uno degli alimenti tipico dell’autunno è il fungo, una muffa. I funghi vivono grazie ad altri organismi, in questo caso gli alberi, e sono parassiti che si nutrono con le sostanze nutritive del sistema ospite. Tuttavia è ritenuto dagli esperti, un alimento ottimo per le diete ipocaloriche, grazie al basso contenuto calorico, 25 Kcal per 100gr.

La raccolta dei funghi dipende dalle varietà; alcuni si trovano nei prati di montagna, la maggior parte si raccoglie vicino alle radici degli alberi, poiché si nutrono della loro energia. Senza un patentino specifico non si potrebbe raccogliere neanche un fungo, solo un esperto è sicuro della commestibilità dell’esemplare, quindi è sempre meglio non rischiare.Le specie più diffuse, che troviamo sulle nostre tavole sono: porcino comune, ovulo bianco (uno dei più prelibati), chiodini, mazza di tamburo, la manina, prataiolo, gallinacci, spugnola, vescia maggiore (può raggiungere anche i 5 Kg) e colombina verde.

I funghi sono buoni e saporiti, inoltre, negli ultimi anni, sono state scoperte proprietà terapeutiche e biologiche importanti che si mantengono nei funghi freschi come in quelli essiccati.Il 90% del fungo è composto da acqua, il restante 10% è ricco di potassio, fosforo, selenio, vitamine del gruppo B, tra cui l’acido folico, fibre e proteine.Il potassio è il protagonista, insieme al sodio, di tutte le reazioni cellulari all’interno del nostro organismo, senza di questo la cellula non sopravvive. Un eccesso di potassio, iperkaliemia, provoca l’alterazione del ritmo cardiaco; una carenza di potassio, ipokaliemia, può provocare disturbi della contrazione muscolare, crampi e, sempre, alterazione del ritmo cardiaco.Il fosforo è un elemento strutturale delle cellule, contribuisce al metabolismo di nutrienti, alla contrazione muscolare, alle funzioni renali e neurologiche. Una buona concentrazione di fosforo ci assicura ossa forti, energia mentale e fisica.Il selenio è un elemento essenziale per la funzionalità tiroidea, regola il metabolismo delle cellule T, fondamentali per il sistema immunitario, ed ha azione antinfiammatoria.Le vitamine del gruppo B svolgono diversi ruoli nel corpo umano come integratori delle cellule nervose, della flora batterica intestinale e di tutte le membrane cellulari.La quantità di fibre che troviamo nei funghi, 2,5g per 100g, gli conferisce un ottimo potere saziante, lassativo e depurativo; per questo possiamo aggiungerlo come ingrediente in una dieta dimagrante ed utilizzarlo al posto di alcune proteine. Difatti il valore proteico dei funghi è simile a quello dei legumi, sono proteine vegetali che comunque hanno un alto valore biologico e possono, in parte, sostituire le proteine animali che troviamo nelle carni. Le proteine vegetali sono maggiormente digeribili e meno grasse, sono consigliate nelle diete ipocaloriche come sostituto di salumi e formaggi.Non dimentichiamo mai che il fungo è una muffa, e, anche se commestibile, nasconde una tossicità intrinseca da non sottovalutare. La soluzione è mangiarli con moderazione e attenzione, massimo 2/3 volte a settimana.

a cura di Dott.ssa Nives Lombini, Nutrizionistain collaborazione con I.P. Ottavia Gardella

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Ingredienti 250 ml di yogurt bianco (anche di soia, se siete vegani)

1 cucchiaino di cumino in polvere

1 cucchiaino di garam masala (misto di spezie che trovate già pronto nei negozi etnici)

1 pizzico di peperoncino in polvere

Un pizzico di curcuma in polvere

olio e.v.o

200 gr di funghi champignon

1 peperoncino verde fresco

Sale q.b

PreparazionePulite i funghi e affettateli. Mescolate in una ciotolina lo yogurt con le spezie e tenete da parte. Riscaldate un filo di olio in una padella antiaderente, quindi fate saltare brevemente i funghi. Togliete dal fuoco, aggiustate di sale e fate raffreddare. Mettete i funghi in un piatto, cospargeteli con la salsa di yogurt, guarnite con il peperonci-no tagliato a fettine e servite con riso pilaf o cotto al vapore.

Funghi speziati alla salsa di yogurt

I funghi sono i grandi protagonisti dell’autunno. Io ve li propongo in una versione particolare, presa in prestito dalla cucina indiana. Una salsina di yogurt condisce gli champignon e inebria palati e narici grazie al mix di spezie che la compongono. Accompagnate il piatto con riso pilaf, o semplicemente lessato o cotto al vapore, e buon appetito

foto e ricetta di Francesca Quagliahttp://www.paciocchidifrancy.com/

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Ingredienti:Per la pasta al vino:

300 gr farina 00

100 gr vino bianco secco non frizzante

80 gr olio di girasole

Un pizzico di sale

Le foglioline di tre o quattro rametti di timo fresco

Per il ripieno:

una noce di burro

un filo d’olio extravergine d’oliva

un rametto di timo fresco

60 gr speck a dadini

250 gr funghi pioppini

1 piccolo cipollotto bianco

mezzo bicchiere di vino bianco secco

sale e pepe q.b

1 uovo

30 gr parmigiano grattugiato

6-7 cucchiai di panna da cucina

Una manciata di dadini di emmenthal

Tartellette ai funghi e speck, profumate al timoFoto e ricetta di Simona Milanihttp://www.pensieriepasticci.com/

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Preparazione:Preparare per prima cosa la pasta al vino; in un robot da cucina versare vino, olio e il pizzico di sale, aggiungere la farina setac-ciata e le foglioline di timo, poi azionare ad una velocità media per qualche minuto, in modo da amalgamare gli ingredienti ed ottenere una palla di impasto ben sodo ed elastico.

Avvolgere nella pellicola alimentare e porre in frigorifero per una mezz’oretta.

Nel frattempo pulire ben bene i pioppini, immergerli per qual-che minuto in una pentola di acqua bollente salata, scolarli e metterli un attimo da parte.

In una padella antiaderente, versare un filo d’olio e una noce di burro, accendere la fiamma a fuoco vivace e aggiungere il cipollotto tritato finissimamente e i dadini di speck, rosolandoli bene senza però farli bruciacchiare.

Aggiungere i funghi e continuare a rosolare a fiamma vivace; sfumare col vino bianco, salare e pepare, e per ultimo unire le foglioline di timo.

Cuocere per una decina di minuti, sempre mescolando con un cucchiaio di legno, spegnere la fiamma e lasciar intiepidire il tutto.

In una ciotola sbattere l’uovo con un pizzico di sale e pepe, unire la panna e il parmigiano e continuare ad amalgamare, ot-tenendo una cremina densa e vellutata.

Togliere la pasta dal frigorifero e stenderla con un mattarello, nello spessore di un centimetro scarso; creare con uno stampo dei cerchi e con essi rivestire degli stampini a tartelletta (te-nendo sotto un foglietto di carta forno per non fare attaccare in cottura).

Riempire gli stampi con il composto di funghi e speck, poi per ultimo versare a cucchiaiate sopra ogni tartelletta il composto cremoso, livellandolo bene col dorso di un cucchiaio.

Aggiungere per ultimo in superficie i dadini di emmenthal, di-stribuendoli equamente su tutte le tartellette.

Infornare in forno preriscaldato a 180° per circa 25 minuti circa con funzione ventilata.

Sfornare e servire tiepide.

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ingredienti:200g di gnocchetti di patate15 funghi champignon60g di speck tagliato spesso40g di rucola mondata50g di robiola1 cucchiaio di parmigiano grattugiato¼ di cipolla bianca1 bacca di ginepro1 chiodo di garofano1 foglia di alloro¼ di bicchiere di vino bianco seccoolio extravergine d’olivasalepepeprocedimento:soffriggere la cipolla tritata in una padella con un fondo d’olio d’oliva. Tagliare a cubetti lo speck, aggiungerlo in padella e abbassare la fiamma. Mondare, affettare i funghi e unirli al resto. Tagliare grossolanamente la rucola e mettere anch’essa a cuocere con il resto del condimento insieme al ginepro, al chiodo di garofano, all’alloro, al sale e al pepe. Sfumare con il vino bianco e lasciare cuocere fino a quando i liquidi non saranno evaporati.Cuocere gli gnocchetti in abbondante acqua salata, scolarli (un po’ al dente) e unirli al condimento dopo aver eliminato il ginepro, l’alloro e il chiodo di garofano. Mantecare a fuoco basso con la robiola, il parmigiano e qualche cucchiaio di acqua di cottura.

Gnocchetti ai funghi, speck, rucola e robiola

Foto e ricetta di Eleonora Righettihttp://eilbasilico.blogspot.it/

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Ingredienti per 4 persone:per le crêpes:50 gr di farina, 30 gr di burro, 4 uova intere, 1 dl di latte, 1 pizzico di sale; per il condimento: 400 gr di funghi porcini, olio extravergine di oliva, due spicchi d’aglio, sale, pepe, timo fresco e Camambert;

Preparazione: Per la pastella delle crêpes: unite la farina con il latte un po’ alla volta e sbattendo bene con la frusta, in modo che non si venga-no a creare grumi. Unite le uova, sbattute a parte, il burro fuso tiepido e il sale. Sciogliete una noce di burro su una padellina antiaderente (oppure una padella per crêpes) e distribuite due cucchiaiate del composto. Cuocete da entrambe le parti la crêpe e procedete in questo modo fino all’esaurimento della pastella. Ricavate dei dischi (es. 8 cm di diametro) con l’aiuto di un cop-papasta sfruttando tutte le crêpes che avete preparato.

Per la farcitura: fate scaldare dell’olio in un’ampia padella, fatevi rosolare due spicchi d’aglio e unite i funghi tagliati a piccoli pez-zi. Fate cuocere mescolando bene, salate e pepate secondo vo-stro gradimento. Eliminate l’aglio e aggiungete qualche rametto di timo fresco per profumare.

Componete il piatto alternando ad ogni dischetto uno strato di funghi e ultimate con del formaggio Camambert tiepido.

Lasagnette di crêpes ai porcini e Camambert

foto e ricetta di Valentina Pratohttp://www.mytasteforfood.com/

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Ingredienti:500 gr champignons castagnoli

Una manciata abbondante di funghi porcini secchi, oppure un bel porcino grosso fresco

1 grossa carota

1 cipollotto bianco

Burro q.b

Mezzo bicchiere di marsala

Qualche fogliolina di timo fresco o secco

Sale e pepe q.b

200 gr taleggio

Mezzo litro circa di bechamella non molto densa

Qualche cucchiaio di parmigiano grattugiato per la superficie

Pasta fresca o secca per lasagne, una confezione

Lasagne bianche ai funghi e taleggioFoto e ricetta di Simona Milanihttp://www.pensieriepasticci.com/

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Preparazione:In una larga padella antiaderente, mettere la noce di burro, il cipollotto finissi-mamente tritato e le carote fatte a piccoli dadini col coltello.

Rosolare bene per qualche minuto, in modo da imbiondire appena e non sof-friggere, poi aggiungere i funghi champignons ben puliti ed affettati sottilmen-te; successivamente aggiungere anche i porcini (se freschi, ben puliti e affet-tati…se secchi, lasciati prima in ammollo per circa una mezz’oretta in acqua tiepida, e successivamente strizzati).

Cuocere a fiamma vivace per qualche minuto, sempre mescolando e poi sfu-mare col marsala; lasciar evaporare l’alcool sempre a fiamma viva, poi salare e pepare a piacere, aggiungere il timo e cuocere per circa un quarto d’ora a coperchio chiuso. Spegnere poi la fiamma e lasciar raffreddare.

In una casseruola antiaderente, mettere il taleggio fatto a piccoli pezzetti e privato della crosta esterna; aggiungere la bechamella precedentemente pre-parata ed accendere la fiamma, a temperatura media…mescolare con una frusta in modo da sciogliere il taleggio ed ottenere una salsa cremosa.

Qualora vi sembrasse troppo soda, aggiungere a piacere un goccio di latte, sempre mescolando; la consistenza deve essere fluida e morbida.

A questo punto potete iniziare ad assemblare la lasagna: se la pasta è fresca, è gia pronta per l’uso; se invece è secca, ammorbiditela per qualche minuto in una casseruola piena di acqua bollente e qualche goccia d’olio, (per far si che i fogli di pasta non si attacchino fra loro).

Prendere una teglia di porcellana rettangolare o quadrata e ungerla di burro.

Versare un primo strato di bechamella (qualche cucchiaio proprio sulla base), poi adagiare uno strato di pasta, e successivamente uno di funghi e ancora diversi cucchiai di bechamella.

Continuare ancora con la pasta, poi coi funghi e la bechamella, via via sino ad esaurimento degli ingredienti; l’ultimo strato in superficie deve essere com-posto da sughetto ai funghi, bechamella ed una bella spolverata di parmigia-no grattugiato, per formare una croccante crosticina in cottura.

Mettere in forno preriscaldato a 180° per circa una trentina di minuti a moda-lità statica, cuocendo poi per altri 5 minuti a funzione ventilata o grill in modo da dorare bene la superficie.

Per verificare che le lasagne siano cotte alla perfezione, punzecchiarle con una forchetta; se questa penetra bene fino in fondo, la cottura è giusta, altri-menti proseguire ancora in forno per qualche minuto.

Servire ben calde.

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Quanta realtà si specchia nelle iri-di, quanto mondo si riflette in uno sguardo a delle espressioni che rav-vivano un viso.

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La foto è di Tiziana Molti

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Quanta realtà si specchia nelle iridi, quanto mondo si riflette in uno sguardo. Una porzione di cielo, una porzione di terra; ed ecco che quel riflesso, quando si lega all’emozione, si fissa in-delebilmente nella nostra memoria. Resta dipinto per sempre nella nostra anima. La vista permette di cercare contorni, forme; ci aiuta a definire lo spazio per ogni cosa. Ci permette di valutare misure, vicinanze e lontananze. Oscurità e chiarore, colori e sfumature: nelle cose come nella vita.Siamo abituati a guardare, a ‘vedere’, tutto ciò che ci circonda. Ma la vista non è solamente un senso in grado di inserirci in uno spazio e darci l’idea di ciò che esiste attorno a noi; è qualcosa di più, quando un semplice sguardo incontra il potere dell’osservazione: osservare è qualcosa di molto più forte del vedere; è qualcosa di molto più intenso. E’ un modo per andare ‘oltre’ le apparenze e scoprire che un colore spesso non è un semplice colore. Che una linea non è sempre e solo una linea; che una forma sa esprimere molto di più di quello che a prima vista po-trebbe comunicare. E’ un dono che permette di godere appieno di un’opera d’arte, percepirne i contenuti e i sentimenti che hanno dato origine ad un capolavoro, assaporandone le sfumature; è una virtù che ci consente di riempirci il cuore dell’azzurro del mare, dell’austerità paterna di un monte, del silenzio perpetuo e assordante di un ghiacciaio in quota, là dove volano solamente gli angeli; della morbidezza rigogliosa dell’erba accarezzata dal vento e della rabbia lucente di un lampo tra la pioggia. E’ maestria nell’individuare cosa si nasconde dietro ad uno sguardo, a delle espressioni che ravvivano un viso. E non solo: è possibilità di comprendere anche l’intensità e la meraviglia che si nascondono dietro ai gesti delle persone che più amiamo. Perché l’amore si esprime anche attraverso un’immagine; si manifesta anche con una forma, che prende vita in seguito ad un’idea. Non solo con un pennello nelle mani di un affermato artista, ma soprattutto nelle circostanze più intime e semplici della vita; con la dedizione e l’affetto che un cuore esprime, attraverso l’accostamento di colori, sapori e forme nei gesti semplici e famigliari della preparazione di un pranzo o una cena: ritmi che scandiscono le giornate e dei quali troppo spesso non ci si cura, sminuendone le potenzialità della condivisione e del benesse-re. Il cibo può essere allora veicolo di emozione, sentimento e cura verso coloro che ci portano nel cuore: una carezza alla vista, che può rapire e avvolgere come qualcosa di prezioso, attraverso una presentazione, una realizzazione, un accostamento delicato di forme e tinte variopinte. Un’immagine rassicurante e avvolgente di qualcosa che prima rapisce lo sguardo e cattura l’attenzione, che suscita poi emozione e infine ci attrae inesorabilmente verso di se. Forse perché ci sono colori che richiamano un ricordo, una stagione o un sentimento; forse perché ci sono contorni che ci fanno tornare indietro nel tempo, nella stretta rassicurante di un abbraccio d’infanzia o nel sorriso di chi oggi non c’è più. Forse perché ci sono composizioni che ci fanno desiderare di iniziare a goderne con uno sguardo, per terminare con gli altri sensi ed esserne pienamente appagati: un po’ come quando un’a-nima s’innamora e lascia agli occhi il privilegio di accorgersene, prima di lasciare spazio a profumi, sapori e suoni dolcissimi.Ed ecco che gli occhi costruiscono l’essenza di un desiderio, raccolgono dell’amore offerto e plasmato; un dono con cui delle mani sapienti hanno dipinto l’idea in una forma, permettendo ad un’altra anima di osservarla con gli occhi del cuore. Ed ecco che uno sguardo riconosce in lineamenti e colori un armonico sistema, in cui ciascun ingrediente forgia il verso di una poesia o la nota di una melodia. E ci fa sentire intensamente amati.a cura di Elisahttp://ilrovodibosco.blogspot.it/

La vista

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foto di Giovanni Pasiniwww.giovannipasini.com

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“…Il cibo può essere allora veicolo di emozione, sentimento e cura verso coloro che ci portano nel cuore: una carezza alla vi-sta, che può rapire e avvolgere come qualcosa di prezioso, attra-verso una presentazione, una realizzazione, un accostamento delicato di forme e tinte variopinte.”

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Ingredientiper 4 persone

4 sogliole4 zucchine sottiliSalsa al pomodoro10 pomodorini ciliegini1 cucchiaino di maizena1 spicchio d’aglio40 gr di olio extravergine d’olivabasilico, timosalsa alla carota1 carota25 gr di olio extravergine d’oliva1 cucchiaino raso di fecola di patateun pizzico di zafferanosalsa al pesce¾ di una tazzina di broso di pesce filtrato10 gr di olio extravergine d’oliva3 gr di fecola di patatesalsa al prezzemolo15 gr di prezzemolo1 fetta di pancaffè2 cucchiai di aceto di vino bianco1 tuorlo sodoolio extravergine d’oliva

glassa di aceto balsamicoolio extravergine d’olivasale fino

Un’ antipasto semplice ma di sicuro effetto grazie all’effetto cromatico che si crea con le salse “dipinte” nel piatto!

Rose di sogliolaricetta e foto di Tiziana Moltihttp://ombelicodivenere.blogspot.it/

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Pulite le sogliole e ricavatene i filetti, mettete gli scarti in un pen-tolino con una carota e 500 ml di acqua poco salata e fate ridur-re il liquido fino ad ottenerne il quantitativo di una tazzina.Disponete della pellicola per alimenti sui filetti e assottigliateli con un batticarne, tenete da parte.Tagliate le zucchine per il lungo a fette molto sottili e scottatele sulla piastra.Su ogni filetto di sogliola disponete due fette di zucchina, inizia-te ad arrotolare su se stesso il primo filetto, sovrapponetevi il secondo e giratelo su se stesso ribaltandolo (se prima avevate all’esterno la sogliola ora avrete la zucchina) continuate così con gli altri due filetti. Cuocete in forno statico a 180° per 20 minuti.Nel frattempo preparate le salse. Per la salsa alla carota, frullate la carota che avete cotto con gli scarti di sogliola, con l’olio extravergine d’oliva, la fecola di pata-te e lo zafferano, eventualmente regolate di sale.Per la salsa al pesce, filtrate il liquido ricavato dalla cottura degli scarti di sogliola, in un pentolino scaldate l’olio extravergine d’oliva, mettete la fecola di patate e mescolate con una frusta, unite il liquido e cuocete sempre mescolando finché il composto si sarà rassodato.Per la salsa al pomodoro, in una padella scaldate l’olio extraver-gine d’oliva e mettete a cuocere i pomodorini tagliati in quattro e lo spicchio d’aglio, unite le erbe e salate, quando saranno ben cotti togliete l’aglio e versate il tutto in un contenitore con l’olio extravergine d’oliva e la fecola di patate, frullate a lungo finché il composto sarà cremoso.Per la salsa al prezzemolo, lavate e mondate il prezzemolo, eliminate la crosta della fetta di pane e bagnatela con l’aceto e qualche cucchiaio di acqua, strizzatela bene, lessate un uovo e prelevate il tuorlo, mettete il tutto in un frullatore con l’olio extra-vergine d’oliva e frullate a lungo.Al centro di un piatto bianco versate qualche cucchiaio di sal-sa al pomodoro e allargatela con il cucchiaio fino a creare un cerchio di circa 15 cm, con le altre salse create dei cerchi sottili all’interno e ogni 2 cm circa versate una goccia di aceto balsami-co sulle righe colorate, passate un pennello partendo dal centro del cerchio verso l’esterno nei punto dove si trova la goccia di aceto. Al centro disponete una rosa di sogliola e servite.

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Modella Hilaryfoto e makeup di Giulia Fregolahttps://www.facebook.com/giulia.fregola

Modella Hilary foto e makeup di Giulia Fregolahttps://www.facebook.com/giulia.fregola

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foto di Giovanni Pasiniwww.giovannipasini.com

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Per realizzare questo centrotavola occorre: un vaso di terracotta, del colore acrilico bianco opaco, del tulle, cartoncino, compasso, forbici e colla a caldo.Per prima cosa pitturiamo il vaso, in maniera poco pre-cisa per donargli un’aspetto invecchiato e lasciamolo asciugare.Nel frattempo occupiamoci del pon pon. Sul cartonci-no, aiutandoci con il compasso, disegniamo due cerchi con la circonferenza pari a quella del nostro vasetto. Ritagliamo e poi all’interno di quest’ultimi disegniamo al centro altri due cerchi ma questa volta più piccoli. Ritagliamo anche questi. Ora tagliamo tante strisce di tulle, uniamo i due tondini di cartoncino e iniziamo a passare il tulle, più ne passiamo più il nostro pon pon verrà pomposo. Una volta ottenuto un tondino di tulle, tagliamolo per tutta la sua circonferenza, passate un filo tra i due cartoncini e fate un nodo molto stretto. Rimuovete il cartoncino e il pon pon è pronto.Appena il vasetto sarà asciutto, con della colla a caldo incollate il pon pon come se fosse la parte aerea di una piantina e il nostro vaso è pronto. Buon lavoro.

Centrotavolafoto e centrotavola di Maria Antoniettahttp://iocontemporanearetro.blogspot.it/

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foto di Tiziana Moltihttp://ombelicodivenere.blogspot.it/

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foto di Tiziana Moltihttp://ombelicodivenere.blogspot.it/

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foto di Tiziana Moltihttp://ombelicodivenere.blogspot.it/

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foto di Tiziana Moltihttp://ombelicodivenere.blogspot.it/

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foto di Giovanni Pasinihttp://www.giovannipasini.com/

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foto di Giovanni Pasinihttp://www.giovannipasini.com/

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foto di Giovanni Pasinihttp://www.giovannipasini.com/

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foto di Giovanni Pasinihttp://www.giovannipasini.com/

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Photo by V.Conti

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Photo by V.Conti

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Quante volte capita che ritrovando un’ami-ca per strada, o incontrando qualcuno che non si vede da un po’, si decida di invitarli a casa propria per una cena estempora-nea? Una cena fuori programma e che, del fuori programma, conserva tutta la spon-taneità e l’allegria sapendo che, con gli occhiali rosa dell’amicizia, tutte le nostre proposte verranno accolte con piacere ed esonerandoci dal sentimento di inadegua-tezza che spesso in inviti di stampo diver-so ci assale. Ecco per voi quindi, per inviti informali e divertenti, qualche allegro piatto semplice da realizzare ma bello da vedere.

Una cena informale tra amici…

a cura di Lara Bianchinihttp://www.labarchettadicartadizucchero.com/

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foto di Tiziana Moltihttp://ombelicodivenere.blogspot.it/

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Spiedini agrodolci con uvaIngredienti (per 3 spiedini)6 acini uva bianca1 fetta Fleischkäse (o prosciutto cotto)50g formaggio a pasta molle3 spiedini di legno

ProcedimentoTagliate la fetta di carne verticalmente in strisce larghe un paio di centimetri ed il formaggio in cubetti o triangoli.Componete gli spiedini alternando il sapore dolce dell’uva con quello salato di carne e formaggio.Servite gli spiedini infilzandoli in un pezzo di pane.

Spiedini agrodolci con uvaFoto e ricetta di Luanahttp://limonestracciatella.blogspot.ch/

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Per 12 tartine circa

150 gr manitoba

100 gr farina 00 antigrumi

40 gr zucchero

5 gr sale

1/2 cubetto lievito fresco

1 uovo + 1 per spennellare

100 ml circa latte tiepido

100 gr circa briè

composta mele e peperoni

Nella planetaria versare le farine, lo zucchero, il sale, l’uovo, il lievito precedentemente disciolto nel latte tiepido ed impastare con il gan-cio per qualche minuto, prima lentamente poi ad una maggior veloci-tà, fino a che l’impasto incorda bene sul gancio stesso.

Il composto deve risultare molto morbido ed appiccicoso.

Estrarre il gancio e lasciar lievitare per almeno un paio d’ora all’in-terno del recipiente della planetaria, ricoperto da un panno o chiuso con la pellicola trasparente.

Con le mani ben infarinate togliere l’impasto, stenderlo su di un pia-no anch’esso infarinato e lavorarlo con il mattarello fino ad ottenere uno spessore di circa mezzo centimetro, anche meno.

Con un coppapasta di circa 8 cm di diametro formare dei cerchi, all’interno dei quali andranno posti un pezzettino di briè e un cuc-chiaino piccolo di composta di peperoni e mele, o altra a scelta.

Richiudere ermeticamente dall’alto verso il basso, formando una pallina, che andrà adagiata su di una leccarda ricoperta di cartafor-no, con la parte chiusa verso il basso.

Lasciare 3/4 dita di distanza fra una pallina e l’altra.

Tartine brie e compostafoto e ricetta di Monica Caldarahttp://lamammapasticciona.blogspot.it/

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Ingredienti per 8 pancakes

1 uovo

100 gr farina 00

100 ml latte

15 gr olio extra vergine di oliva biologico

15 fiori di zucchina piccoli

100 gr scamorza bianca

Pancakes ai fiori di zucchina e scamorza bianca

Battere le uova con il sale in una ciotola capiente utilizzando una piccola frusta a mano.

Aggiungere il latte continuando a battere, poi l’olio ed infine la farina ed il lievito setacciati.

Continuare a mescolare velocemente fino ad ottenere un compo-sto omogeneo e senza grumi.

Coprire e lasciar riposare in frigorifero per 8 ore circa.

Lavare i fiori di zucchina, lasciarli asciugare, mondarli, sminuzzarli e versarli nel composto insieme alla scamorza tagliata a dadini piccoli.

In un’ampia padella in ceramica sciogliere una noce abbondante di buon burro, farlo dorare poi versare mezzo mestolo di pastella;

foto e ricetta di Monica Caldarahttp://lamammapasticciona.

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Lessate le patate, lasciatele intiepidire sbucciatele e passatele con uno schiacciapatate, salate, pepate unite latte e olio e lavo-rate tutto con un cucchiaio.Nel frattempo tagliate le melanzane in fette molto sottili, con un pennello stendete su entrambi i lati un velo d’olio e griglia-tele pochi minuti per lato.Tagliate i pomodori a fette molto sottili e salate.Ungete poco degli stampini monoporzione e foderateli con tre fette di melanzana, sul fondo mettete un cucchiaino di patate poi una fetta di pomodoro, un’ altro cucchiaino di patate e una mezza fetta di melanzana, continuate fino a riempire gli stampini, chiudete con le melanzane. Cuocete a 180° per 20 minuti in modalità statico.Per la salsa, in un piatto mettete un cucchiaio di aceto di vino bianco e allungate con poca acqua, passatevi le fette di pan carrè e strizzatele bene. Lavate e asciugate il prezzemolo, mettetelo in un mixer assieme al tuorlo e al pane, aggiungete un po di olio extravergine d’ oliva, frullate tutto e aggiungete eventualmente altro olio fino a creare un composto cremoso. Sformate i tortini, lasciate intiepidire e servite con la salsa.

Ingredienti per 6 tortini2 melanzane lunghe2 pomodori ramati350 gr di patate pesate pulite e lesse4 cucchiai di latte fresco2 cucchiai di olio extravergine d’olivasale, pepeper la salsa20 gr di prezzemolo2 fette di pane in cassetta1 tuorlo sodo1 cucchiaio di aceto di vino biancoolio extravergine d’oliva qb

Tortini cremosi di verdure con salsa al prezzemolo

foto e ricetta di Tiziana Moltihttp://ombelicodivenere.blogspot.it/

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Ingredienti per 6 persone450 gr di farina 0150 gr di semola di grano duro 6 uovaper il condimento 20-22 pomodorini ciliegini100 gr di pane seccoprezzemolo1 spicchio d’agliocirca 40 gr di olio extravergine d’olivaper il sugo260 gr di guanciale6 pomodori rossi ramati1 scalognotabasco o peperoncinobasilico salepecorino

Tagliolini all’amatriciana con pomodorini gratinati

foto e ricetta di Tiziana Moltihttp://ombelicodivenere.blogspot.it/

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Disponete la farina e la semola su un tagliere con la mano create un buco al centro, rompete le uova e mettetele al centro della farina. Iniziate a lavorare le uova con una forchetta prendendo sempre più farina, impastate poi con le mani e lavorate fino a raggiungere un impasto omogeneo e liscio, circa 10 minuti, mettete la pasta sotto ad un piatto o avvolto nella pellicola per alimenti e lasciare riposare 15 minuti.Riprendete la pasta e iniziate a tirarla col mattarello finchè sarà dello spessore desiderato, lasciate asciugare un po la pasta, infarinatela leggermente poi ripiegatela su se stessa da due lati fino a farli incon-trare al centro e tagliate i tagliolini della larghezza di 3-4 millimetri, formate dei nidi e lasciate asciugare almeno mezz’ora.Per il sugo, fate bollire dell’acqua, incidete i pomodori a croce sul dorso e immergeteli nell’acqua bollente per circa 30-40 secondi, scolateli e pelateli, tagliateli a metà, eliminate i semi e riduceteli a cubetti.In una larga padella mettete a soffriggere il guanciale senza olio, quando sarà rosolato aggiungete lo scalogno tritato e lasciatelo cuo-cere poco. Unite i pomodori e proseguite la cottura per circa un’ora allungando con acqua, salate poco aggiungete del basilico e qualche goccia di tabasco o del peperoncino tritato fine. Nel frattempo lavate i pomodorini e tagliateli a metà, scavateli eli-minando i semi e salateli.Amalgamate il pan grattato con il prezzemolo e l’aglio tritati fine-mente, unite l’olio.Riempite i pomodorini con il composto di pan grattato, disponeteli in una teglia e cuoceteli a 180° per circa 30 minuti, se necessario mettete un po’ di acqua sul fondo della teglia.Cuocete i tagliolini in abbondante acqua bollente e salata, scolateli, conditeli con il sugo e servite con 6-7 pomodorini, spolverizzate con del pecorino e servite.

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Ingredienti per 6 persone

12 bistecche di carpaccio di vitellone

1 cuore di sedano

200 gr di mozzarella di bufala

2 fette di pane di semola

2 cucchiai di pinoli

15-16 olive taggiasche

scorza di limone

olio extravergine d’oliva

aceto balsamico

sale, pepe

Fagottini di carpaccio con fresco ripieno

foto e ricetta a cura di Tiziana Moltihttp://ombelicodivenere.blogspot.it/

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Tostate i pinoli, tagliate a cubetti il pane e rosolatelo in padella facendo attenzio-ne a non bruciarlo. Lavate il sedano e riducetelo a piccoli cubetti. Mettete tutto in una ciotola assieme alle olive e a un cucchiaino scarso di scorza di limone grattugiata, condite con poco olio extra-vergine d’oliva, sale e pepe.Su un tagliere stendete le fette di car-paccio e al centro mettete un cucchiaio abbondante di ripieno, chiudete con uno stuzzicadenti, condite con poco olio e aceto balsamico, cuocete a 180° per 10 minuti. Servite con melanzane grigliate.

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Ingredienti100 farina 00 antigrumi40 burro di panna fresca 40 zucchero più altro per decorare1 pizzico sale1 uovomirtillisucco di limonefoglioline fresca di lippia (o erba limone)fagioli secchi per la costura dei cestelli

In una ciotola versare la farina, lo zucchero, il sale, formare una fontana e versarci l’uovo.iniziare a lavorarlo con le mani.Aggiungere il burro ammorbidito e continuare ad impastare.Formare una palla e farla riposare in frigorifero per almeno un’ora.Togliere l’impasto dal frigo, formare delle palline della gran-dezza di circa un uovo piccolo e stendere con le dita all’interno di un pirottino piccolo da muffin, imburrato ed infarinato se serve.riempire il cestino di fagioli secchi ed infornare a circa 180° in forno statico per 15/20 minuti, a seconda del forno.Sfornare quando la frolla è dorata.Lasciar raffreddare, togliere i fagioli e riempire i cestini con mirtilli bagnati nel succo di limone e Passati nello zucchero semolato.Guarnire con delle foglioline di lippia fresca.

Cestini di frollafoto e ricetta di Monica Caldarahttp://lamammapasticciona.blogspot.it/

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foto di Giovanni Pasinihttp://www.giovannipasini.com/

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foto di Giovanni Pasinihttp://www.giovannipasini.com/

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foto di Tiziana Moltihttp://ombelicodivenere.blogspot.it/

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Le varietà di olive in Italia sono circa 500! Vengono coltivati ulivi in moltissime regioni ita-liane ma le principali produttrici sono: Puglia, Calabria, Sicilia, Campania, Toscana. Italia, Spagna e Grecia sono i maggiori produttori di olio d’oliva nel mondo e i maggiori consuma-tori, circa il 59% della produzione mondiale. L’olio è un alimento pregiato e vantaggioso per la salute; pochi paesi al mondo se lo possono permettere nell’alimentazione quotidiana.Le differenti tipologie di olive permettono una vasta scelta di oli, ognuno con le sue caratteri-stiche: fruttato, corposo, amarognolo, dolce, maturo, pungente, ecc..Alcune delle varietà più diffuse per la preparazione dell’olio d’oliva sono Biancolilla e Pizz’e Carroga (dalla Sicilia), Bosana (dalla Sardegna), Canino e Itrana (dal Lazio), Carolèa e Otto-bratica ( dalla Calabria), Casaliva (dalla Lombardia), Cellina di Nardò, Coratina e Ogliarola (dalla Puglia), Dolce Agogia (dall’Umbria), Dritta (dall’Abruzzo), Frantoio e Moraiolo (dalla Toscana), Maiatica (dalla Basilicata), Pisciottana (dalla Campania), Rosciola (dalle Marche), Taggiasca (dalla Liguria).Come potete vedere le varietà sono tante, e io ne ho nominate solo alcune delle migliaia che esistono.La principale classificazione della qualità dell’olio è la seguente: extra vergine d’oliva, vergine d’oliva, olio lampante e olio di sansa. Gli ultimi due sono oli di scarto, l’olio lampante è quello prodotto dalle olive raccolte a terra quindi molto acido, e l’olio di sansa è l’olio ricavato da ciò che resta in seguito all’estrazione dell’olio, di solito non commestibile.La comunità economica europea ha emesso dei regolamenti per garantire la genuinità e la qualità delle diverse tipologie di prodotto; questi regolamenti sono costantemente aggiornati da un comitato di esperti. Il regolamento fissa dei limiti analitici per alcuni indici di genuinità e qualità, che servono ad evitare e a scoprire manipolazioni illecite e contraffazioni.La differenza tra le diverse classi consiste nella percentuale di acidità, che è inversamente proporzionale alla finezza dell’olio; infatti l’acidità libera è il parametro fondamentale su cui si basa la classificazione dell’olio nelle diverse categorie, il secondo parametro è il grado di ossidazione.

Ma ora passiamo all’aspetto nutrizionale di questo alimento speciale.L’olio è costituito per il 98% da trigliceridi, gliceridi parziali, fosfolipidi (40-135 mg/Kg), acidi grassi liberi e cere, questa parte è chiamata frazione saponificabile. Mentre il restante 2%, det-ta frazione insaponificabile è costituita da idrocarburi saturi, idrocarburi insaturi (squalene), alcoli alifatici superiori, alcoli di- e tri-terpenici, steroli e metilsteroli, tocoferoli e tocotrienoli, carotenoidi (luteina e beta-carotene), clorofille, sostanze fenoliche (oleuropeina).

Gli elementi più importanti dell’olio d’oliva sono trigliceridi, squalene, steroli, tocoferoli e carotenoidi.I trigliceridi, costituiti da grassi saturi e insaturi, contengono il 74% di acido oleico, 16% acidi grassi saturi, 8% acido linoleico, 1% acido palmitoleico, 0,5% acido alfa-linoleico, 0,5% altri acidi. L’acido oleico è un acido monoinsaturo; questo, come ricorderete dall’articolo riguar-dante il pesce, è un tipo di grasso definito “buono”, permette il miglioramento delle secrezioni del pancreas e dell’eliminazione di colesterolo “cattivo” attraverso la bile. Previene, inoltre, l’insorgenza di trombosi potenziando l’azione di colesterolo HDL e determinando un’elevata reattività immunologica e infiammatoria.Gli acidi grassi presenti nell’olio d’oliva sono sintetizzati nel nostro organismo in modo molto stabile, quindi l’ossidazione lipidica mantiene proprietà antiossidanti, benefiche per l’organi-smo.

L’olio extravergine di oliva

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Anche i fattori squalene e steroli, come l’acido oleico, è un intermedio della sintesi del colesterolo, regola il processo di assorbimento, di sintesi, di esterificazione e di eliminazione del colesterolo LDL; mante-nendolo in relazione ai livelli di trigliceridi.

I tocoferoli, sono liposolubili, quindi solubili nei grassi, e partecipano alla formazione della vitamina E, essenziale per il nostro organismo. Vengono assorbiti nell’intestino tenue, dopo una serie di processi, inglobati negli acidi biliari e in seguito messi in circolo nel sangue sottoforma di lipoproteine. Il ruolo nell’organismo della vitamina E è di antiossidante nelle reazioni lipidiche, ne mantiene la stabilità.I carotenoidi, in particolare il β-carotene, hanno azione antitumorale.

L’utilizzo dell’olio d’oliva come condimento “a crudo” è consigliato maggiormente, grazie alle proprietà benefiche e all’alta digeribilità, se paragonata con i grassi animali, ricchi di lipidi saturi; è inoltre molto adatto alla frittura poiché mantiene stabilità chimica alle alte temperature. L’importante, in una dieta sana, è sempre la moderazione delle dosi, poichè le calorie per 100 gr di olio d’oliva sono 899; anche l’olio di semi, tuttavia, ha la medesima quantità di calorie, la differenza tra i due oli è prettamente chimico-fisica.La regione di provenienza dell’olio non influenza il potere calorico, ma rende differenti le caratteristiche organolettiche (sapore e colore).

TABELLA NUTRIZIONALE DELL’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA Per 100 grammi Per dose giornaliera (pari a 30 grammi) assumibile nell’ambito di una dieta varia ed equilibrata

Valore energetico 899 kilocal 3762 kjouleProteine 0 0Grassi 90 gr 27grdi cui monoinsaturi 73 21,9di cui saturi 9 2,7di cui polinsaturi 8 2,4carboidrati 0 0di cui zuccheri 0 0fibre 0 0sodio 0 0Vitamina E 17 mg 5,1 mg, pari al 25,5% della Dose Giornaliera Raccomandata

a cura di Dott.ssa Nives Lombini, Nutrizionistain collaborazione con I.P. Ottavia Gardella

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foto di Tiziana Moltihttp://ombelicodivenere.blogspot.it/

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Vendita diretta con spedizioni a mezzo corriere.

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Il frantoio oleario dei f.lli Gervasi, in

attività nel Sud-Est Barese dal-

la seconda metà del 1800, produce il

proprio Olio Extra Vergine dalla

selezione delle migliori olive che giornal-

mente vi vengono conferite.

Dopo accurato lavaggio avviene la

spremitura, quindi l’olio ottenuto è sotto-

posto ai successivi e semplici procedimenti

di decantazione e filtraggio.

Olio con bassa acidità, estratto a freddo e dalle inconfondibili caratte-ristiche tipiche dell’olio del sud-est barese. Prodotto e confezionato lì dove nasce, tra i secolari oliveti della costa pugliese.

Frantoio Oleario F.lli GervasiC.da Parco di Tucci, 52970043 Monopoli (BA)tel. +39 0809374914e-mail oliogervasitiscali.it

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300 gr di farina 00 100 gr di zucchero 1 uovo 100 ml di olio evo 1 cucchiaino di buccia di limone grattugiata 1 cucchiaio di lievito per dolci2 cucchiai di acqua ghiacciata

Nel robot da cucina mettere tutti gli ingredienti tranne l’acqua. Lavo-rare fino a che la palla che si forma si stacca dalle pareti. Se occorre aggiungere l’acqua ben ghiacciata. Avvolgere la frolla nella pellicola da cucina e riporla in frigorifero per mezz’ora.A questo punto potete iniziare a stendere la pasta frolla nella spianato-ia. Tagliare e mettere tutto negli stampini. Bucherellare con i rebbi di una forchetta ed infornare in forno caldo a 180° per circa 15 minuti. Sfornare, fare raffreddare su di una gratella e riempire con il lemon curd.

Pasticcini con frolla all’Oliovo Extravergine di Oliva e Lemon

curdfoto e ricetta di Meris Carpihttp://vanigliaecannella-bellissima2010.blogspot.it/

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Il lemon curd è una delle creme più golose che esistano in assoluto. E’ usata per farcire dolci lievitati, crostate, biscot-ti, per accompagnare il gelato o per essere mangiata così com’è. Per la sua preparazione vanno utilizzati limoni non trattati e, una volta aperto un vasetto, la crema va consu-mata in pochi giorni.

IngredientiSucco e buccia grattugiata di 4 limoni4 uova350 gr di zucchero1 cucchiaio di amido di mais

In una pentola battere un poco le uova con la frusta, ag-giungere gli altri ingredienti e mettere sul fuoco a fiamma bassa sempre mescolando fino a quando la crema si rap-prenderà. Togliere la pentola dal fuoco. Versare la crema nei vasetti sterilizzati. Chiudere e capovolgere il vasetto fino a raffreddamento dello stesso. Il lemon curd si con-serva in luogo asciutto per diverse settimane. Una volta aperto va conservato in frigorifero.

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Ingredienti per circa 40 crackers250 gr di farina110 gr di olio EVO3 cucchiai di rosmarino tritato1 cucchiaino di sale dolce di Cervia1 cucchiaino di lievito in polvereacqua ghiacciata se serve

Versare la farina, il lievito, l’olio, il rosmarino ed il sale nella spianatoia. Lavorare il tutto fino a raggiungere la consistenza di una palla bella liscia. Se serve aggiungere qualche cucchiaio di acqua nghiacciata. Stendere l’impasto in una sfoglia sottile, circa 1 mm. Spolverare con un altro pò di Sale dolce di Cervia. Ritagliare i crackers in rettangoli e disporli su di una teglia da forno.Infornre a 180°C, piano leggermente dorati. er 10/15 minuti o finchè i crackers non siano leggermente dorati.

Crackers al rosmarino ed olio extravergina di oliva

foto e ricetta di Meris Carpihttp://vanigliaecannella-bellissima2010.blogspot.it/

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Photo by V.Conti

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Phoyo by V.Conti

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Sweet Corner

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foto di Angela Lancia

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Ingredienti per la base 3 uovo100gr zucchero muscovado150 gr farina 00150gr farina di mandorle200 ml latte100 ml olio di semi1 bustina di lievito1 cucchiaio di estratto di vaniglia75gr gocce di cioccolatoMontare le uova con lo zucchero muscovado, aggiungere il latte e l’olio. A parte, miscelare la farina 00 con la farina di mandorle e il lievito. Aggiungere al composto di uova le farine, aggiungendo per ultimi l’estratto di vaniglia e le gocce di cioccolato.Cuocere in forno già caldo a 200° per circa 15 minuti.Ingredienti per la ganache :100 gr cioccolato fondente100gr panna7-8 caramelle alpenliebeSpezzettare il cioccolato. In un pentolino, portare a bollore la panna.Versare la panna bollente sopra il cioccolato e mescolare fino a farla sciogliere completamente. Lasciare raffreddare e montare bene con le fruste. Nel mixer, polverizzare le caramelle e

Cupcakes Mandorle e cioccolato

foto e ricetta di Deborah Puppahttp://creareconlozucchero.blogspot.it/

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Ingredienti per la base al cacao amaro e cocco

3 uova150 gr zucchero130 gr farina35gr cacao100 gr farina di cocco100 ml latte50 ml olio di semi1 bustina di lievito

Montare le uova con lo zucchero, aggiungere il latte e l’olio. A parte, miscelare le polveri ed aggiungere al composto di uova montate un po alla volta.Cuocere in forno già caldo a 170° per circa 50 minuti.

Ingredienti per la crema

150 gr mascarpone20 gr cacao amarolatte condensato quanto bastaMontare il mascarpone con le fruste per qualche minuto, aggiungere il cacao e il latte condensato , poco alla volta, fino ad ottenere una consistenza ferma e cremosa.Tagliare la torta a strati e con un coppa pasta formare dei dischi, bagnare il disco con latte e cacao, inserirlo nel Push

Push Up Popsfoto e ricetta di Deborah Puppahttp://creareconlozucchero.blogspot.it/

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Dolce tipico dell’ America latina, probabilmente di origine nicaraguegna. Per chi ama il sapore del latte è una golosità assoluta.

Ingredienti150 gr di zucchero semolato5 uova100 gr di burro pomata100 ml di lattesemi di vaniglia125 gr di farina 001/2 bustina di lievito per dolci200 ml di latte condensato200 ml di latte evaporato200 ml di panna liquida

250 gr di panna montata zuccherata

Accendete il forno a 175°

Montare lo zucchero con i 5 tuorli, aggiungere il burro a pomata e i semi di vaniglia sempre mescolando. Unire al composto la farina e il lievito setac-ciati alternandoli con il latte. In ultimo aggiungere i bianchi montati a neve ferma e versare il composto in uno stampo rettangolare di circa 25 cm x 15 imburrato.

Infornare e cuocere per 45 minuti circa, lasciar raffreddare 10 minuti. Bu-cherellare tutta la superficie della torta con uno stecchino arrivando fino in fondo al dolce.

Mixare assieme il latte condensato,quello evaporato e i 200 ml di panna liquida e versare gradatamente il composto sulla torta,deve assorbire poco alla volta tutto il liquido di latte. Coprire con pellicola alimentare e mettere in frigo per 3 ore. Decorare con la panna montate e frutta a piacere

Torta al triplo lattefoto e ricetta di Angela Lanciahttp://dolcinboutique.blogspot.it/

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Per i savoiardi al pistacchio:50 gr di Farina 100 gr di Albumi 80 gr di Tuorli 80 gr di Zucchero semolato25 gr di Fecola 20 gr di Pasta di pistacchio Zucchero a velo

Montare i tuorli con metà dello zucchero semolato e la pasta di pistacchio fino ad avere un composto spumoso e chiaro; a parte montare gli albumi con il restante zucchero per ottenere una meringa liscia e morbida. Mesco-lare la farina con la fecola e setacciarle insieme sui tuorli montati lavoran-do con una spatola morbida dall’alto verso il basso per non smontare il composto; incorporare poi gli albumi montati sempre con movimenti deli-cati dal basso verso l’alto per mantenere areato l’impasto. Riempire un sac a poche con il composto e fare dei cilindri di circa 10 cm ben distanziati su una placca da forno foderata di carta forno o silpat, spolverizzare con zucchero a velo e cuocere a 180°C per 10 minuti circa.

Per la mousse di frutti di bosco250 gr di purea di frutti di bosco1 foglio di gelatina50 gr di meringa italiana150 gr di panna semimontata

Riscaldare una piccola parte di purea di frutti di bosco e sciogliervi dentro la gelatina precedentemente ammollata in acqua fredda, poi unirvi il resto della purea. Amalgamare quindi prima la meringa e in ultimo la panna semimontata ( deve essere lucida ma non molto soda), sempre molto deli-catamente dall’alto verso il basso. Versare la mousse in piccoli stampini di silicone e mettere in congelatore.

Mini charlotte alle due mousse

foto e ricetta di Angela Lanciahttp://dolcinboutique.blogspot.it/

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Mousse veloce al cioccolato bianco :100 gr di cioccolato bianco50 gr panna liquida1 foglio di gelatina 150 gr di panna montata

Riscaldare la panna al microonde, sciogliervi dentro il foglio di gelatina alimentare fatto prima ammollare in acqua fredda e versare tutto sul cioccolato bianco fatto a pezzettini piccoli, mescolare tutto e unire delicatamente la panna montata.Montaggio delle charlotte:Procurarsi 4 cerchi da pasticceria senza fondo di circa 8 cm di diametro, posizionarli sopra un vassoio che possa andare in conge-latore.Mettere i biscotti savoiardi tutti intorno al cerchio, inserire al centro la piccola mousse ai frutti di bosco ancora congelata e versarvi so-pra la mousse al cioccolato bianco quasi fino alla cima del biscotto, riporre in congelatore per far rassodare, poi cospargere di frutti di bosco e zucchero a velo.

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Foto di Giovanni Pasiniwww.giovannipasini.com

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Foto di Giovanni Pasiniwww.giovannipasini.com

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Ingredienti:400 gr lenticchie cotte al dente e scolate2 caroteun mazzetto di rucola2 cucchiai di olio evo1 cucchiaio aceto di mele1 cucchiaino malto di riso1/2 cucchiaino cumino macinato1 cucchiaino raso di senapesale e pepe1 spicchio d’aglioProcedimento:Come prima cosa prepariamo il condimento mettendo in un bicchiere l’olio, l’aceto, il malto, il cumino, la senape, il sale e il pepe.Mescoliamo velocemente con una forchetta finché non si crea un’emulsione, riserviamo.Sbucciamo le carote e tagliamole a rondelle. In una padella mettiamo l’aglio con la buccia e un cucchiaio di olio, facciamolo rosolare delicatamente e aggiungiamovi le carote. Saliamo, versiamo mezzo bicchiere d’acqua, copriamo con un coperchio e facciamo cuocere finché le carote sono cotte, ma sode. Eliminiamo l’aglio e facciamole raffreddare.Laviamo la rucola, spezzettiamola e mettiamola in una ciotola con le lenticchie e le carote ormai fredde.Rimestiamo il condimento e versiamovelo sopra, mescoliamo e serviamo.Katiuscia, http://girovegandoincucina.blogspot.it

Insalata di lenticchie, carote e rucola

foto e ricetta diKatiuscia http://girovegandoincucina.blogspot.

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Ingredienti:800 gr patate a pasta gialla400 gr funghi champignon2 scalogni1 spicchio d’aglio200 gr tofu al naturale80 gr noci sgusciatetimoolio evo, sale e pepepangrattato q.b.Procedimento:Laviamo le patate, sbucciamole, tagliamole a tocchetti e mettiamole in una pentola coperte di acqua fredda salata. Mettiamo a bollire e facciamo cucinare finché sono morbide, poi scoliamole e riserviamole. Intanto puliamo i funghi, tagliamoli a pezzetti e saltiamoli in padella con 2 cucchiai d’olio e l’aglio tritato.Mettiamo le noci nel mixer assieme a un pizzico di sale fino e frulliamole fino a ridurle in polvere, aggiungiamo il tofu tagliato a cubetti e le foglie di 2 rametti di timo, rifrulliamo e aggiungiamo poca acqua a filo fino a raggiungere la consistenza di un composto spalmabile.Sbucciamo gli scalogni, tritiamoli e soffriggiamoli in padella con 2-3 cucchiai di olio, uniamo le patate leggermente schiacciate e aggiungiamovi i funghi ormai cotti, aggiustiamo di sale, pepiamo e facciamo insaporire per 5 minuti.Ungiamo la base e i lati di una pirofila da forno, cospargiamo di pangrattato e versiamo metà del composto di patate, livelliamolo e aggiungiamo metà del tofu alle noci. Versiamo un altro strato di patate, poi ancora uno di tofu.Spolveriamo di pangrattato, aggiungiamo qualche foglia di timo e un pizzico di pepe. Versiamo 1 cucchiaio di olio sulla superficie e facciamo cuocere in forno a 200° per 20-25 minuti, finché la superficie non è dorata.Katiuscia, http://girovegandoincucina.blogspot.it

Tortino di patate, funghi e tofu alle noci

foto e ricettta di Katiusciahttp://girovegandoincucina.blogspot.it/

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Ingredienti

150 gr di farina 00

50 gr di zucchero

150 ml di succo di ananas non zuccherato

4 cucchiai di olio

½ bustina di lievito

Zucchero a velo per servire

Preparazione

Preriscaldate il forno a 180°. Mescolate in una terri-na gli ingredienti solidi (farina, zucchero e lievito) e, in un’altra, quelli liquidi. Aggiungete i solidi ai liquidi mescolando senza esagerare, quindi versate il com-posto in 4 stampini da muffins in silicone (o foderati con carta da forno) e infornate per 20’ circa. Sforna-teli quando uno stecchino inserito al centro ne uscirà pulito. Fate raffreddare, quindi servite spolverizzan-doli con zucchero a velo.

L’autunno porta con sé la voglia di the caldi, di coccole pomeridiane e di dolcetti leggeri ma gustosi. Come questi muffins, vegani e leggerissimi, da servire con una tazza di the fumante o una cioccolata calda.

Muffins all’ananasfoto e ricetta di Francesca Quagliahttp://www.paciocchidifrancy.com/

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Una torta per la prima colazione o per la merenda, davvero buona ,sana e piena d’energia, da condividere con amici vegani e non, e per conoscere un nuovo regime alimentare, che è una vera e propria filosofia di vita.Torta al cocco e latte di soiaIngredienti x una torta per 6 : 1 bicchiere di latte di soia,1/2 bicchiere di olio di semi di girasole,1 bicchiere scarso di zucchero,2 bicchieri di farina, mezzo bicchiere di cocco grattuggiato,1 cucchiaio di bicarbonato, mezzo bicchiere di uvetta, mezzo bicchiere di mandorle tostate e tritate .Procedimento: Riunire in un recipiente, tutti gli ingredienti, partendo dalla farina, lo zucchero, il bicarbonato, il cocco grattuggiato, l’uvetta precedentemente fatta rinvenire in un po’ di acqua tiepida, asciugata e passata leggermente nella farina, le mandorle tritate ed infine il latte di soia e l’olio di semi di girasole. Amalgamare gli ingredienti con un cucchiaio di legno, e trasferire il composto in una tortiera precedentemente imburrata e ricoperta di carta forno .Cuocere in forno precedentemente riscaldato a 180° per 30/40 minuti.

Torta al coccofoto e ricetta di Fausta Olivierihttp://dolcipassioni.blogspot.it/

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Foto di Giovanni Pasiniwww.giovannipasini.com

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Foto di Giovanni Pasiniwww.giovannipasini.com

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Parte questo mese una rubrica for-temente voluta da tutta la redazione e le collaboratrici di Taste&More, Mamme, Mogli, compagne, convi-venti, single, donne in carriera… ma comunque donne, con l’esigenza ogni giorno di coniugare qualità del cibo e attenzione al portafoglio. Con la necessità, come sapevano fare le nostre nonne, di creare dal poco quell’eccezionale equilibrio tra nu-trimento e sapore che sintetizzano l’essenza stessa dell’amore.

Cheap Kitchen

a cura di Lara Bianchinihttp://www.labarchettadicartadizucchero.com/

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Zuppa di bietole al basilicoUna zuppetta veloce da preparare, quanto da mangiare. Con pochi e sani ingredienti quindi a basso costo, infatti siamo al dei sotto di cinque euro in tutto. Facendo un rapido calcolo delle spese: uno euro per il mazzo di bietole, uno per le patate e il cipolotto e all’incirca due per il parmigiano grattugiato ed il mazzetto di basilico. Se consumata a temperatura ambiente o addirittura fredda, si può gustare anche in piena estate, proprio come ho fatto io :)

Ingredienti4/5 persone 40 gr di parmigiano grattugiato2 cipolotti tagliati finemente 1 litro di brodo 1 cespo medio di bietole 2 patate 1 bel mazzetto basilico

Lavate le foglie delle bietole e tagliatele a striscioline piuttosto sottili. Lavate le patate e sbucciatele, poi tagliatele a fiammifero. fate soffrig-gere leggermente i due cipolotti con un pochino di olio, poi unite anche le patate e le bietole. Coprite con il brodo e portate a ebolli-zione. Lasciate cuocere per una decina di minuti, poi unite il basilico spezzettato piuttosto finemente. Servite con una spolverata di parmi-giano grattugiato e un bel giro d’olio.

Zuppa di bietole al basilicofoto e ricetta di Letizia Sodinihttp://diariodicucina.blogspot.it/

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Cucina a basso costo con una ricetta dei sotto di cinque euro in tutto:0,50 euro per le carote, 0,50 euro per la mela, 1,00 euro per i germogli di soia, lo scalogno e i crostini.

Ingredienti per 2 persone:4 carote grosse1/2 mela pink lady1 scalognogermogli di soialattesale e pepeolio evocrostini di pane

Tagliate a pezzi le carote, lo scalogno e mezza mela sbucciata. Coprite con acqua, salate e fate cuocere fino a quando le carote saranno tenere. Aggiungete un goccio di latte fresco e rendete tutto a purea con il frullatore ad immersione fino ad ottenere una crema molto liscia. Se necessario regolate di sale, impiattate e decorate con qualche germoglio di soia, crostini tostati, una grattata di pepe e un filo d’olio.

Crema di carote e mela con germogli di soia

foto e ricetta di Chiara Settihttp://lacucinadellostivale.blogspot.it/

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Il tortino non si cuoce in padella come una normale frittata, ma nel forno. Pertanto non và girato a metà cottura e questo per me è un gran bel vantaggio :) Inoltre è un modo pratico, veloce e colorato per far mangiare la verdura anche ai miei bimbi. Infatti può essere fatto con tutta la verdura che vi viene in mente. Stesso discorso per le piantine aromatiche di accompagnamento: basilico, prezzemolo, timo, origano, cerfoglio (insomma sceglite quella che è più nelle vostre corde). Ed io oggi avevo voglia di.... menta!

Lavate le zucchine e tagliatele a cubetti. Mettetele in una padella con lo spicchio d’aglio e con l’olio. Fatele insaporire, poi salatele leggermente e incoperchiate. Fate cuocere per 7-8 minuti. Lavate la menta e tritatela finissima, poi mettetela in una terrina con le uova e sbattete bene. Unite il formaggio grattugiato e le zucchine. Imburrate una pirofila di circa 20 cm e versatevi il composto. Passate in forno preriscaldato per circa 25 minuti. Levate il tortino una volta cotto e servitelo subito.

Tortino di zucchine e mentafoto e ricetta di Letizia Sodinihttp://diariodicucina.blogspot.it/

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Cavatappi alle 2Pfoto e ricetta di Letizia Sodinihttp://diariodicucina.blogspot.it/

Primo piatto saporito e piacevole. Dei peperoni rossi polposi e sodi, cubetti di pancetta dolce, del timo fresco ed il gioco è fatto! Parallelamente alla cottura della pasta si cuocerà anche il sughet-to e in un balzello avrete il pranzo espresso, che si farà divorare anche dai più piccoli. Parola di mamma ;-)3 cucchiai d’olio d’oliva 4 peperoni rossi 2 spicchi d’aglio un bel mazzetto di timo fresco 1 confezione di pancetta dolce a cubetti sale e pepe 320 gr di pasta corta Lavare, pulire e tagliare i peperoni a dadini. Scaldare l’olio in una pentola. Aggiungere i peperoni e abbassare la fiamma, lasciando-li dorare per 15/20 minuti, rigirandoli spesso per evitare di farli attaccare alla pentola. Quando saranno ben cotti, aggiungere gli spicchi d’aglio, il timo e la pancetta e proseguire la cottura ancora per qualche minuto. Nel frattempo cuocere la pasta, scolarla e insaporirla nel tegame assieme al sugo. Mettere le porzioni nei piatti e servire caldo.

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Ingredientiper 2 persone

300 gr di bistecche di prosciutto70 gr di salsiccia60 gr di philadelphia350 gr di spinacini novelli freschiolio extravergine d’olivavino bianco1 spicchi d’aglio sale

salvia

Lavate accuratamente gli spinacini finchè nell’acqua non ci sarà più la terra, scolarli bene. In una larga padella fate scaldare un filo d’olio e mettete a rosolare lo spicchio d’aglio, unite gli spinacini e fateli scottare qualche minuto, nel frattempo in un’altra padella soffriggete la salsiccia. In una ciotola unite il philadelphia alla salsiccia e a circa 1/4 degli spinaci, lavorate velocemente con una forchetta (con il calore di salsiccia e spina-ci il philadelphia si amalgamerà facilmente) Tagliate le bistecche a metà e battetele con un batticarne, disponetevi sopra un cucchiaio scarso di composto arrotolate la carne e fissate con una stecchino.

Nella stessa padella dove avete cotto la salsiccia aggiungete un filo d’olio evo e cuocete gli involtini girandoli spesso, per circa 7-8 minuti, sfumate con il vino bianco, eventualmente salate e lasciate rapprendere.

Servite con gli spinacini precedentemente ripassati in padella, e un pò del sugo di cottura.

Totale a persona circa 2.5 euro

Involtini agli spinaci e Philadelphia

foto e ricetta di Tiziana Moltihttp://ombelicodivenere.blogspot.it/

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Una fresca carezza, cremosa al massimo ma non stucchevole grazie all’acidulo dei mirtilli che spezzano la monotonia panno-sa. Si fa in un battibaleno, a parte il riposo in frigo, ma questa è una costante per i dessert al cucchiaio privi di forno. Un gusto delicatamente asprigno, sottolineato anche dall’aceto balsamico che non è certo così invadente ma ad un assaggio più attento potrebbe lontanamente richiamare. Come decorazione finale consiglio ulteriori mirtilli fatti cadere in libertà nei piattini, qualche piccola meringa e una spruzzatina di succo concentrato di mirtillo selvatico.

Ingredienti200 g mirtilli 1 cucchiaio aceto balsamico 100 gr zucchero di canna grezzo polpa di un baccello di vaniglia 10 gr gelatina in fogli 500 ml panna da montare

Ammollate la gelatina in mezzo bicchiere di acqua fredda. Una volta morbida, strizzatela e fatela sciogliere sul fuoco con qual-che cucchiaiata di panna. Lavate i mirtilli e frullateli con l’aceto balsamico e lo zucchero. Versate questa purea nella gelatina sciolta e diluite con la panna rimasta a cui avrete unito la polpa del baccello inciso di vaniglia. Rimescolate in modo da ottenere un composto perfettamente omogeneo. Versate negli stampini e mettete in frigorifero per un paio d’ore in modo che si rassodi-no. Passato questo tempo, sformate i budini su dei piatti indivi-duali e accompagnateli con ulteriori mirtilli, gocce di meringa e succo concentrato di mirtillo. per i più coraggiosi al posto del succo di mirtillo un velino di crema di balsamico.

Budino ai mirtilli e aceto balsamicofoto e ricetta di Letizia Sodinihttp://diariodicucina.blogspot.it/

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La titolare della rubrica Gluten-free di Taste&More ha scritto un libro, un bellissimo libro pieno di utili consigli per chiunque voglia avvici-narsi al mondo gluten-free spinto da qualsiasi motivo, familiari o amici celiaci o anche semplicemente l’idea di un’alimentazione meno invasa dal frumento e dalle sue proteine. Cogliamo quindi questa succosa oc-casione per conoscere meglio Stefania e per curiosare tra le pagine del suo libro.

Stefania Oliveri, la Forno Star più famosa del web e non solo , perchè ora.........

Nella foto Stefania Oliveri del bloghttp://saporiesaporifantasie.blogspot.it/ed autrice del libro “Metti un celiaco a cena”

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L’intervistaQuando hai scoperto di essere celiaca?Nel 1996. Mi ero appena sposata ed ero magrissima con un pancione enorme, tanto che tutti facevano illazioni sul “vero” motivo del matrimonio... A questo si accompa-gnava una spossatezza inverosimile e continue intossicazioni. Così dopo anni in cui stavo male, ma nessuno aveva risolto l’arcano e mi avevano curato malattie inesisten-ti, grazie ad un ematologo, ho scoperto di essere celiaca e tutto è ritornato alla nor-malità in appena una settimana di dieta.Cosa ha cambiato nella tua vita? E soprattutto quanto l’ha cambiata?E’ cambiato tutto. All’inizio mi sono scoraggiata un bel po’. Ho pensato che non sarei mai più potuta uscire a mangiare fuori, avere una vita sociale. E anche a casa le cose non andavano meglio, perché non potevo mangiare il 90% dei cibi, come gelati, mar-mellate, formaggi, salumi, ecc. ecc.Poi però ho deciso che non potevo farmi abbattere e piangermi addosso per tutta la vita, e che sicuramente c’era un modo per mangiare bene, sebbene senza glutine. Così ho cominciato per prima cosa a sperimentare cibi che nascevano già natural-mente senza glutine, riscuotendo successi anche fra amici e parenti. Poi ho anche cominciato a sperimentare ricette “classiche” che prevedevano l’uso di farine glutino-se, rendendole senza glutine e dopo i primi insuccessi, ho capito alcun trucchetti da attuare per cucinare bene anche senza glutine, e i cibi hanno cominciato a migliorare. Oggi cucino per tutti senza glutine, dimostrando che si può fare e non è così diffici-le, ogni giorno intraprendo la mia “battaglia” gluten free con i proprietari di locali, amici e conoscenti, e infine ho anche scritto questo libro che mi da la possibilità di girare per l’Italia e far conoscere un regime dietetico, che seppur ancora limitante, non teme il confronto con la dieta di chiunque.

Cosa è cambiato in Italia negli ultimi 15 anni rispetto alla sensibilità verso l’argo-mento e alla disponibilità di prodotti dedicati?Adesso quasi tutti hanno sentito parlare di celiachia. 15 anni fa, quando in un locale dicevo che ero celiaca, mi guardavano perplessi e poi ripetevano lentamente “cilia... CHE???” non sapevano nemmeno come si chiamasse la mia intolleranza. Adesso, invece, anche nei locali che non sono del circuito protetto (cioè dove si può mangiare in tutta tranquillità, senza temere rischi di contaminazione), conoscono il problema e stanno attentissimi nel servirci, altrimenti preferiscono evitare, in maniera tale da non metterci nei guai con malesseri (anche gravi) indesiderati.Fra l’altro anche i prodotti senza glutine dietoterapici (quelli che si trovano in farma-cia per intenderci, come pasta, pane e biscotti) sono migliorati tantissimo, tanto da sembrare in tutto e per tutto come i loro colleghi glutinosi.

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Da insegnante, come tu sei nella vita di tutti i giorni, hai mai affrontato con i tuoi alunni, il tema della Celiachia e del senso di diversità che può provare chi ne è affetto?Purtroppo sempre più ragazzi scoprono di avere la celiachia, e comunque riflettendo sulla celiachia e su come si sentano diversi, viene sempre fuori che ognuno di loro si sente “diverso” e spesso non accetta la sua condizione. Parlare della celiachia, quindi, diventa un modo per far venire fuori anche altri problemi e cercare di affrontarli, invece di nascon-dersi, continuando a vivere come se fosse una vergogna.Quando hai deciso di aprire il tuo blog e perché?Quasi 5 anni fa. Il motivo è semplicissimo. Quando preparai la prima crostata, quella che mia madre mi faceva da bambina e ho ritrovato l’antico sapore, ho pensato che forse potevo aiutare qualcuno che si trovava in difficoltà, condividendo il mio successo in cu-cina. Così è stato. Oggi mi arrivano tante e-mail di ringraziamento e questa è la gioia più grande che si può provare.Dopo “Cardamomo&CO – La cucina senza glutine” sei approdata al tuo secondo libro “Metti un celiaco a cena – Fantasie Coolinarie di una Fornostar” di Navarra Editore. Qual è lo spirito che anima le 96 pagine del tuo libro?Il libro non voleva essere solo un ricettario e soprattutto non voleva essere un ricettario dedicato solo ai celiaci, ma soprattutto a tutti coloro che volevano cucinare anche per i celiaci. Per questo ho inserito anche delle storie (semiserie) all’inizio di ogni ricetta, che descrivesse come si svolge la vita a casa mia. Sono coinvolti tutti, il mio “dolce doppio” (mio marito) che per la cronaca ha il suo bel capitolo dedicato, che si intitola Mio marito fa il maiale ogni domenica ( e sul libro scoprirete come...), i miei pargoli (il n. 1, 2 e 3) con le loro monellerie e le loro “fidanzatine”...Una cosa che ci ha fatto sorridere molto è l’appellativo che ti attribuisci in copertina, e cioè “Fornostar”. Da dove ti è venuta l’ispirazione?Un giorno ho sfornato dei panini, fatti con delle farine naturalmente senza glutine, davve-ro strepitosi, e il pargolo n. 3 mi ha detto “mamma, sei una star!” A quel punto, il passo è stato breve e definirmi una FORNO star è stato naturale ;)

Considerato che le intolleranze sono in costante aumento e che le persone sono sem-pre a corto di tempo, cosa suggeriresti a chi scopre di essere celiaco (o comunque intollerante a qualsivoglia altro alimento) per iniziare a muoversi in un mondo come il nostro senza dover morire di fame o vedere svuotarsi drasticamente il portafoglio?Be’, per la celiachia mi sento di consigliare di usare prevalentemente prodotti naturalmen-te senza glutine (quali, ad esempio, riso, polenta, fecola di patate, maizena, quinoa, miglio, grano saraceno) che costano alla stessa maniera per i celiaci e per i non. In questa manie-ra, fra l’altro, si dimostra che è più facile cucinare la stessa pietanza per tutti, senza dover ricorrere a preparazioni diversificate, che stressano tutti. Il secondo consiglio che mi viene in mente, invece, è quello di cercare di non abbattersi, di continuare ad avere una vita sociale fatta anche di pranzi e cene con amici e di portare con se’ non il proprio pacchettino con il cibo solo per sé, ma di condividere con tutti quello che si porta da casa, in maniera da dimostrare che senza glutine vuol dire anche buono.

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Ci risulta che oltre ad essere una raccolta di ricette e consigli, tu ti racconti in prima persona con il senso di umorismo che ti appartiene. Quanto è importante vivere la ce-liachia con il sorriso sulle labbra, modificando l’equazione celiachia uguale rinuncia?Hai centrato il punto. L’intento del libro è proprio questo: vivere con allegria e leggerezza questa nostra condizione. Non voglio dire che è facile e che le rinunce non ci siano, ma bi-sogna partire da questa difficoltà e decidere di lottare per cambiare le cose, e il buon umore aiuta sempre!Il primo consiglio che daresti ad una madre che scopre che suo figlio soffre di celiachia?Essendo anche io mamma di un bimbo celiaco, so che non è facile da accettare, soprattut-to quando sai cosa implica. Però, è importante che i figli non capiscano il nostro disagio, perché altrimenti vivranno la loro condizione male. Inoltre, anche se è importante evitare qualsiasi contaminazione, è anche importante che i nostri figlia abbiano una vita quanto più simile agli altri, conoscendo i loro limiti, ma non rendendoli degli alieni. Per questo io mando mio figlio alle feste dei compagni e chiedo sempre alle mamme se hanno pensato a qualcosa da mangiare senza glutine. Molti hanno imparato a festeggiare nelle pizzerie dove ci sono anche le pizze senza glutine, fare delle torte per tutti uguali e a comprare della rosticceria nei negozi specializzati, così da non far portare al bambino il “suo” cibo da casa. Non è facile, perché spesso ci si sente a disagio a chiedere che vengano mese in atto certe strategie, ma è più importante non far sentire a disagio e diverso nostro figlio.Qual è la domanda che ti vorresti sentire rivolgere e qual è invece quella che più ti infa-stidisce?Alla prima rispondo dicendo che mi piacerebbe che mi chiedessero “dove corro a comprare il tuo libro, così imparo a cucinare per tutti alla stessa maniera?”.Invece mi infastidisce e mi ferisce tanto quando mi chiedono “come fai a resistere? Io non ce la farei mai!” Potendo, scegliere non sarei celiaca, ma non si sceglie la malattia, la si subi-sce e io cerco di subirla il meno possibile.

Grazie Stefania e buon lavorohttp://saporiesaporifantasie.blogspot.it/

Intervista a cura di Lara Bianchinihttp://www.labarchettadicartadizucchero.com/

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Ingredienti per 4 persone

200 gr di amaranto

3 calamari

1 cipolla

1 scalogno

1/2 l brodo vegetale 1 zucchina 2 carote

Olio extra vergine di oliva Sale e cardamomo q.b.

In una padella mettete a stufare lo scalogno tritato finemente. Aggiungete l’amaranto e tostate brevemente. Coprite di bro-do, aggiungete il sale e lasciate cuocere per quindici minuti. Aggiungete altro brodo se necessario, fino a cottura.

In una padella soffriggete la cipolla e le verdure tagliate a listarelle e lasciate stufare, spolverizzate con un po’ di carda-momo.

Pulite e tagliate a rondelle i calamari e fateli rosolare in una padella con un filo di olio e sale. Aggiungete le verdure all’a-maranto e servite con gli anelli di calamari.

Una ricetta che ho tanto amato e tanto mi ha stupito per la sua bontà, è stato l’amaranto con verdure e calamari. A me piace moltissimo l’ama-ranto ed un cereale alternativo, che fa tanto bene e che possono man-giare tutti. Fra l’altro, come quasi tutte le mie ricette, è davvero sempli-ce da fare e abbastanza veloce.

Amaranto, verdure e calamari

foto e ricetta di Stefania Oliverihttp://saporiesaporifantasie.blogspot.it/

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Photo by V.Conti

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www.tasteandmore.it

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Da oggi potete leggerci anche sulla carta stampata. Per ordinare la rivista Domus aureA clicca sul linkhttp://www.edizionirendi.it/ita/contatti/

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