Sportivissimo Siracusa

20
mercoledì 12 gennaio 2011 - numero 2 - anno 2 - reg. tribunale di siracusa n. 11 del 25 novembre 2010 - Euro 0,50 COPIA OMAGGIO il Settimanale dello Sport Siracusano www.sportivissimosr.it e andiamoooooo!

description

il settimanale dello sport siracusano

Transcript of Sportivissimo Siracusa

Page 1: Sportivissimo Siracusa

SPORTIVISSIMOmercoledì 12 gennaio 2011 - numero 2 - anno 2 - reg. tribunale di siracusa n. 11 del 25 novembre 2010 - Euro 0,50 COPIA OMAGGIO

il Settimanale dello Sport Siracusano www.sportivissimosr.it

e andiamoooooo!

Page 2: Sportivissimo Siracusa

SPORTIVISSIMO

2

Page 3: Sportivissimo Siracusa

Inizia bene il 2011 per il Siracusa, grazie alla meritata vittoria ottenuta sul Viareggio alla ripresa del campionato dopo la lunga pausa di fine anno. E’ andato tutto secondo le pre-visioni: il Viareggio si è confermato squadra ostica, veloce e battagliera, ed il Siracusa, privo di diversi elementi per via di infortuni e squalifiche, non è stato brillante come nelle gare precedenti, ma questo è un fatto comprensibile perchè dopo una lunga pausa è normale un appannamento della condizione.Però la squadra ha visto premiata la grande volontà di vincere, la grandissima determina-zione che gli azzurri hanno sfoggiato, e soprattutto la forza di credere nella vittoria anche dopo aver subito il pareggio per un paio di errori difensivi commessi.Questo successo fa allontanare ulteriormente la quadra di Guido Ugolotti dalla zona play-out, perché il margine di vantaggio sulla quint’ultima è salito da sei a sette punti. Ma i tre punti conquistati ai danni del Viareggio portano la squadra azzurra al sesto posto solitario in classifica, ad un solo punto dalla zona dei play-off!Ma dirigenti, tecnico, direttore sportivo e calciatori si sono passati la voce e dicono all’uni-sono: non bisogna affatto guardare verso l’alto, ma continuare a guardare verso il basso. Non hanno tutti i torti a tenere alta la tensione, ad ammonire che bisogna al più presto mettere assieme i quarantuno – quarantadue punti che mancano per avere la certezza matematica della salvezza. Di punti il Siracusa ne ha già conquistati ventisette, per cui ne mancano ancora tra i quattordici ed i quindici.Più presto si raggiungerà la quota salvezza, meglio sarà. Ed allora si potrà anche fare un pensierino alla zona dei play-off, che per il momento deve restare un sogno…proibito per la tifoseria azzurra e per tutto l’ambiente.Ed intanto il calendario propone nuove sfide emozionanti, domenica si andrà a giocare nella bolgia di Andria, contro la squadra pugliese che ha appena strapazzato il Gela ed ha compiuto un bel passo in avanti in classifica. E poi ci saranno le due gare interne con-secutive, prima con la Juve Stabia e poi con il Benevento, tutte partite difficili anche se si giocherà al “De Simone”.Ma il carattere, la voglia di far bene, la determinazione di Spinelli (grandissima la sua prestazione contro il Viareggio) e compagni garantiscono sul fatto che la squadra lotterà contro tutti gli avversari e farà di tutto per continuare a conquistare risultati positivi.

Editoriale

Play-off...sogno proibito

di Giuseppe Di Silvestro

IL SOMMARIO

PG 4 Risultati e Classifica

PG 5 Ecco i volti nuovi

PG 6 Tifo & Tifosi

PG 7 Momento Azzurro: I protagonisti

PG 8 Play-off ?

PG 10 Marco Mancosu

PG 12 Prossimo Avversario

PG 13 Il ritorno in Sicilia di De Pascale

PG 14 Vintage

PG 16 Noto, doppio passo falso

PG 17 Calcio tavolo in città

ph. simona amato

SPORTIVISSIMO

3

Page 4: Sportivissimo Siracusa

SPORTIVISSIMO

4

LUCCHESE - FOGGIA 4-2 (3-1)RETI: 1’ Marotta (L), 15’ Kone (F), 21’ Marotta (L), 30’ Marotta (L), 50’ Laribi (F), 62’ Grassi (L)LUCCHESE: Pennesi, Mariotti, Pezzi, Cardona (61’ Costantini), Baldanzeddu, Bova, Grassi (82’ Galli), Piccinni, Marotta, Car-loto, Biggi (70’ Pera) - All. Paolo IndianiFOGGIA: Santarelli, Caccetta, Regini, Burrai (75’ Salamon), Ioz-zia, Romagnoli, Varga (46’ Farias), Kone, Sau, Laribi (75’ Perpe-tuini), Insigne - All. Zdenek ZemanARBITRO: Michele Gallo (Barcellona Pozzo di Gotto)SPETTATORI: 2.500 circa

ANDRIA BAT - GELA 4-1 (2-0)RETI: 1’ Del Core (A), 34’ Anaclerio (A), 47’ Carretta (A), 86’ Car-retta (A), 88’ Cunzi (G)ANDRIA BAT: Spadavecchia, Fazio, Di Simone, Ceppitelli, Sibi-lano, Coletti, Lacarra (79’ Arcidiacono), Paolucci, Del Core (67’ Minesso), Anaclerio (75’ Di Bari), Carretta - All. Aldo PapagniGELA: Nordi, Petrassi, Piva, Porcaro, Cardinale, Giardina, Big-azzi, Cruciani (60’ Cunzi), Franciel (65’ Stamilla), Docente, D’Anna (80’ Avantaggiato) - All. Nicola ProvenzaARBITRO: Luca Pairetto (Nichelino)SPETTATORI: 2.500 circa

BENEVENTO - VIRTUS LANCIANO 1-1 (0-0)RETI: 79’ Pintori (B), 93’ Turchi (VL)BENEVENTO: Aldegani, Formiconi, Siniscalchi, Landaida, Zito, Bianco, Grauso, La Camera (72’ Palermo), Clemente (65’ Bue-

no), D’Anna (59’ Pintori), Evacuo - All. Giuseppe GalderisiVIRTUS LANCIANO: Chiodini, Vastola, Romito, Antonioli, Mammarella, D’Aversa (83’ Colussi), Di Cecco, Sacilotto (78’ Amenta), Zeytulaev (78’ Turchi), Di Gennaro, U. Improta - All. Andrea CamploneARBITRO: Gianluca Benassi (Bologna)SPETTATORI: 2.868

CAVESE - NOCERINA 0-2 (0-0)RETI: 65’ Negro (N), 82’ rig. Castaldo (N)CAVESE: Pane, M. Ciano, Cipriani, Troise, Sirignano, Alfano, Di Napoli (51’ Bacchiocchi), D’Amico (67’ Sifonetti), Bernardo (70’ Turienzo), C. Ciano, Schetter - All. Marco RossiNOCERINA: Gori, Nigro, De Franco, Di Maio, Scalise, Bruno, De Liguori, Bolzan, Catania (89’ Galizia), Castaldo (86’ Sardo), Ne-gro (79’ Marsili) - All. Gaetano AuteriARBITRO: Claudio Gavillucci (Latina)SPETTATORI: 4.000 circa

COSENZA - TERNANA 1-1 (0-0)RETI: 72’ Tozzi Borsoi (T), 89’ Essabr (C)COSENZA: De Luca, Wagner, Thackray, Raimondi, De Rose (76’ Essabr), Matteini, Giacomini (59’ Daud), Roselli (70’ Degano), Biancolino, S. Fiore, Mazzeo - All. Mario SommaTERNANA: Visi, Quondamatteo, Imburgia, D’Antoni, Borghetti, Giubilato, Fusciello (55’ Nitride), Arrigoni, Tozzi Borsoi, Lache-heb (59’ Della Penna), Nolè (70’ Alessandro) - All. Fernando Orsi

ARBITRO: Diego Bruno (Torino)SPETTATORI: 2.600 circa FOLIGNO - JUVE STABIA 1-1 (1-0)RETI: 37’ rig. Coresi (F), 74’ Scognamiglio (JS)FOLIGNO: Rossini, Jacoponi, Merli Sala, Giovannini, Bassoli, Fondi, Castellazzi, Sciaudone (81’ La Mantia), Falcinelli (87’ Civilleri), Coresi (61’ Menchinella), Giacomelli - All. Federico GiuntiJUVE STABIA: Colombi, Fabbro, Mezavilla (73’ Mbakogu), Scognamiglio, Di Cuonzo, Danucci (46’ Tarantino), Cazzola, Pezzella, Albadoro, Raimondi (31’ Fumagalli), Corona - All. Piero BragliaARBITRO: Michael Fabbri (Ravenna)SPETTATORI: 1.000 circa PISA - BARLETTA 2-2 (0-2)RETI: 20’ aut. Obodo (P), 41’ Simoncelli (B), 55’ Fanucchi (P), 62’ Mosciaro (P)PISA: Lanni, Ton, Bizzotto, Gimmelli, Sereni, Obodo (46’ Fanuc-chi), Reccolani, Tabbiani (67’ Cerone), Pedro (83’ Miani), Car-parelli, Mosciaro - All. Leonardo SempliciBARLETTA: Di Masi, Masiero, Ischia, Lucioni, Freddi, Guerri, Ag-nelli, Rajcic, Simoncelli (74’ D’Allocco), Bellomo (25’ Lorusso), Margiotta (82’ Infantino) - All. Arcangelo SciannimanicoARBITRO: Giuseppe Cifelli (Campobasso)SPETTATORI: 4.000 circa

tabelliniTABELLINItabelliniTABELLINItabelliniTABELLINItabelliniTABELLINI

RISULTATIrisultati PROSSIMO TURNOprossimoturno CLASSIFICAclassificaDiciannovesima GiornataAndria Bat Gela 4-1Benevento V. Lanciano 1-1Cavese Nocerina 0-2Cosenza Ternana 1-1Foligno Juve Stabia 1-1Lucchese Foggia 4-2Pisa Barletta 2-2Siracusa Viareggio 2-1Taranto Atl Roma 0-1

16 Gennaio 2011 Andria Bat Siracusa Atl Roma Pisa Cosenza Cavese Foggia V. Lanciano Gela Taranto Juve Stabia Barletta Nocerina Benevento Ternana Lucchese Viareggio Foligno

Nocerina 32

Nocerina 44Atletico Roma 37Benevento 35Juve Stabia 28Virtus Lanciano 28Siracusa 27Foggia [P] 26Cosenza 26Taranto 26Ternana [P] 23Viareggio 22Gela 22Lucchese 21Andria Bat 20Pisa 19Barletta 19Cavese [P] 16Foligno [P] 16

SIRACUSA-VIAREGGIO 2-1RETI: 52’ rig. Mancino (S), 74’ Longobardi (V), 86’ Bongiovanni (S)SIRACUSA: Baiocco, Strigari, Capocchiano, Spinelli, Petta, Moi, Bufalino (46’ Bongiovanni), Mancosu (78’ Corapi), Cosa (71’ De-sideri), Mancino, Giordano - All. Guido UgolottiVIAREGGIO: Merlano, Carnesalini, Bertolucci, Pizza, Massoni, Fiale, Luppi (67’ Calamai), Castiglia, Longobardi, D’Onofrio (61’ Marolda), Taormina (86’ Cristiani) - All. Giuseppe ScienzaARBITRO: Domenico Rocca (Vibo Valentia)SPETTATORI: 1.800

COSI’ IL SIRACUSA...

2-1

Hai perso un numero di Sportivissimo? Nessun problema, sul sito www.sportivissimosr.it puoi

sfogliare la versione digitale!ph. simona amato

Page 5: Sportivissimo Siracusa

Nome: RobertoCognome: ChiariaNato a: Cernusco S.N.Età: 27Ruolo: AttaccantePiede di calcio: DestroMinuti giocati in Lega Pro: 11.698

Nome: Francesco

Cognome: Còrapi

Nato a: Catanzaro

Età: 25

Ruolo: Ala, Jolly offensivo

Piede di calcio: destro

Minuti giocati in Lega Pro: 7.794

Sarà forse rimasto deluso chi si attendeva l’arrivo di un giocatore del nome altisonante. I rinforzi del Siracusa si chiamano Francesco Còrapi e Roberto Chiaria. Arrivano entrambi dalla Seconda Divisione, Catanzaro il primo Mel-fi il secondo. Non avranno acceso le fantasie dei tifosi ma certo si presentano come pedine di sicuro affidamento, due uomini in più a disposizione di Ugolotti per rimpol-pare la rosa e tamponare le emergenze. E aumentare la qualità a centrocampo ed in avanti.Corapi è tecnicamente un’ala, fondamentalmente un jolly d’attacco. Chiaria, invece, è un attaccante con una certa confidenza con il gol: in Seconda Divisione, tra girone nord e girone sud, ne ha messi a segno 41 in 172 presen-ze.Entrambi non hanno mai disputato un campionato di Prima Divisione, cosa che ha fatto storcere qualche naso. Corapi può vantare, però, due presenze in B con il “suo” Catanzaro mentre Chiaria ha addirittura una presenza in A con la maglia dell’Inter. Curiosità statistiche. Elementi relativamente giovani, sanno di essere arrivati ad una svolta importante della loro carriera. Siracusa vetrina di lusso, per il palcoscenico che offre e per la possibilità di lavorare fianco a fianco con un tecnico che sa valorizzare le capacità di chi ha voglia e grinta.Su entrambi, pare, avesse messo gli occhi la Nocerina di Gaetano Auteri, come dire che non è il solo diesse Laneri a ritenerli pronti per un campionato di terza serie. D’altron-de, con un mercato in forte contrazione e pochi contanti, l’affare si fa investendo sul talento in prospettiva. Vince chi sa guardare più lontano. Dato evidente in casa Siracusa: Strigari, Bufalino, Baiocco, Petta e via dicendo insegnano.Con loro mercato chiuso? Salvoldi dice di si. Ugolotti non disdegnerebbe l’arrivo di un difensore. Cosa che potreb-be dipendere dai movimenti in uscita. De Angelis è stato scaricato da tecnico e diesse. Difficile rescinda il contratto, la società cerca uno scambio. Petta sarà ceduto ma rimarrà azzurro sino al termine della stagione. Per Biondo e GIur-danella, chiusi qui a Siracusa, quasi certo il trasferimento in Seconda Divisione. Tifosi nel complesso soddisfatti del-le manovre operate. Voto medio su Sportivissimoweb: 7.

SPORTIVISSIMO

5

francesco

CORAPIrobertoCHIARIA

Page 6: Sportivissimo Siracusa

Rif.T312 VIA SICILIA: Appartamento con vista mare, di mq 100, in ottimo stato composto da in-gresso su soggiorno, cucina abitabile con dispensa, 2 camere, bagno e 3 balconi.€130.000,00 DA NON PERDERE!!!

(r.s.) Debutto nel nuovo anno con vittoria per la banda Ugolotti. Il Siracusa riparte, dunque, da un prezioso successo casalingo. Riparte da una prova non brillante ma sempre all’insegna del grande ardore. Ricomincia con un altro passo avanti: se verso i play-off o verso la salvezza lo capiremo me-glio nelle prossime settimane. La matematica dice che oggi gli azzurri sono più vicini agli spareggi promozione (-1) che alla zona rossa (+7). Per gli amanti dei dati statistici, dodici mesi fa il Siracusa iniziò il nuovo anno rimediando una sconfitta in casa dell’Isola Liri. Era il dieci gennaio. Sette giorni più tardi, immediato riscatto con la Vibonese (2-0) al De Simone. Poi la sconfitta di Stabia, nel posticipo tv in notturna, e la vittoria casalinga sul Melfi. Bilancio del mese di gennaio: sei punti in quattro gare. Questa volta il Siracusa ha a disposizione una partita in meno. Dopo il Viareggio, la trasferta ad Andria di domenica prossima e poi il 23 il match rivincita con la Juve Stabia. All’andata fu un massacro. Un passivo talmente pesante che non lo si riesce neanche a scrivere qui in reda-zione. Vendetta, tremenda vendetta. Sportiva, s’intende. Il 30 gennaio, invece, il campionato di Prima Divisione si ferma, terz’ultima sosta da qui alla fine. Alla ripresa, Siracusa ancora in casa, per ospitare il Benevento. I tifosi fanno già di conto.

IL 2011 SI PRESENTA MEGLIO DEL 2010

Possibile che il Siracusa non riesca ad attirare più di duemila/duemilacinquecento spettatori al De Simone? Eppure il bacino di potenziali appassionati è decisamente più ampio. Lo certificano decine di studi.Anno nuovo, questione vecchia. Sarebbe, in fondo, lecito attendersi un maggiore coinvolgimento di quella massa che al momento segue con affetto le imprese degli azzurri solo in tv, sul web e sui giornali. Di SIracusa ne parlano tutti. Però senza met-ter piede allo stadio.La crisi, la pay-tv, una provincia indifferente verso il capoluogo, la sciroccagine sira-cusana: tutte possibili cause di questo “strano” fenomeno. Aumenta lo spettacolo ma non il pubblico. Alla società si chiedono nuove iniziative per incentivare gli indecisi. Ci si è provato sino allo scorso dicembre con una politica di prezzi contenuti. Il risultato non è cam-biato di molto. C’è chi suggerisce di crescere i futuri tifosi (paganti) coinvolgendo le scuole. Certo, a Siracusa c’è da recuperare una generazione buona di tifosi, gente che per quindici anni dello stadio sapeva solo il nome. Nell’immediato, si potrebbe optare per una soluzione già sperimentata con buoni risultati a Cosenza: il mini-abbonamento. Una card valida per assistere a due partite stabilite, al costo di una sola. Una volta e per tutte, cadrebbero tanti alibi. E chi a parole si professa tifoso azzurro non potrebbe non riparare l’occasione persa con la campagna abbonamenti scon-tata di luglio, ripiegando sul mini-abbonamento.

PUBBLICO DELLE MIE BRAME...

Ed a proposito di tifosi: viva quelli sani e veri! Come il gruppo ritratto nella foto sopra. I “Buddillisti” re-gruppo ritratto nella foto sopra. I “Buddillisti” re-galano colore ed anima alla gradinata. Nella foto di Bruno Ruggieri (il primo in alto a de-stra) una simpatica rappresentativa. “La mia passio-ne per il Siracusa è smisurata”, spiega Bruno.A lui ed ai suoi amici i complimenti della redazione di Sportivissimo.

inviate le vostre foto a: [email protected]

ph. simona amato

SPORTIVISSIMO

6

Page 7: Sportivissimo Siracusa

E ADESSO CHIAMATELO RIGORE ALLA MANCIOI PROTAGONISTI

(r.s.) Il calcio di rigore ha festeggiato da poco i 120 anni. A inventarlo fu un portiere irlandese, William McCrum. Leggenda vuole che, per ironia della sor-Leggenda vuole che, per ironia della sor-te, non ne parò mai uno in carriera. I grandi campioni si sono distinti negli anni per l’estrosità nella battuta. C’è il cucchiaio di Totti, anche se la primogenitura spetterebbe al giocatore della allora Cecoslovacchia, Panenka. Ci sono i due tocchi di Cruyff. Il saltello pro-piziatorio di Van Basten. E poi c’è il rigore alla Mancio. Visto in Siracusa-Viareggio, minuto 8 della ripre-sa. Con la palla lemme lemme che, prima, sembra aver beffato il portiere poi, complice appunto la sua velocità ridotta, quasi ne consente il recupero con un colpo di reni. Roba da infarto per un tifoso. Consiglio per la prossima volta: anche un penalty calciato di punta ha una sua dignità.Intanto salgono a 8 i centri stagionali di Nicola Mancino su 19 totali del Sira-cusa. In estate potrebbe essere lui il pezzo pregiato nelle manovre di mercato. E’ sotto contratto fino al 2012 ma dopo giugno potrebbe rivelarsi difficile resi-stere alle tentazioni di ricche pretendenti. Sino ad ora solo timidi sondaggi e nulla più. Pare che nessuno abbia concretamente bussato alla porta del Sira-cusa per il Mancio. Che ha rimarcato la sua volontà di rimanere in azzurro con tanto di nota sul sito ufficiale. E pure in una domenica in cui ha vivacchiato lontano dal gioco è riuscito a ritagliarsi il suo pezzo di gloria. Tirando un rigore un pò così.

(r.s.)Eroe di giornata suo malgadro. Schivo com’è, mal si presta al ruolo. Eppure, per la seconda volta, ogni onore e gloria al match-winner di Caltagirone. Gioca poco, non segna a grappoli. Ma le sue reti sono sempre straordinarie: per bellezza ed importanza. Fino ad ora sono due. Ed hanno fruttato sei punti. Il massimo.Siccome sono sempre gol così difficili da immaginare e da centrare, bisogna subito fugare il campo da ogni dubbio. Macchè cross, Li-borio quel pallone lì voleva proprio spedirlo là dove è arrivato.“Vero. Non volevo crossare. In zona c’era il solo Corapi peraltro ar-retrato. Volevo tirare e l’unico posto libero dove piazzare il pallone era quello”. Amen.A servirgli un pregevole assist, sbucato chissà come da una selva di gambe, è stato Desideri. Azione veloce e micidiale. Anche in questo caso, la coincidenza fortunata c’entra poco. “In allenamen-to proviamo spesso queste giocate in velocità”. Non solo, Ugolotti in settimana lo aveva anche provato in avanti come possibile soluzione alternativa. “Era importante iniziare bene l’anno. Non è stata la nostra prova migliore. Ritroveremo in fretta i nostri soliti ritmi”. Intanto va bene il risultato. Il resto arriverà.

LIBORIO BONGIOVANNI. MICA BAU-BAU MICIO-MICIO

ANDREOZZI, BUONA LA PRIMA(r.s.) Il geografo ligure prestato al calcio può festeggiare la sua “prima” da alle-natore del Siracusa. Ed è già pronto per il bis ad Andria. Dopo, tornerà il titola-re. Ovvero quel Guido Ugolotti che ha comunicato le sue indicazioni via radio dalla tribuna. A ricevere le “dritte”, il preparatore atletico Di Mauro, piazzato dietro la panchina. In Puglia bisognerà escogitare qualcosa di diverso. Intanto c’è che con Andreozzi in pan-china il Siracusa non sfigura. “Abbiamo qualcosa da rivedere, è chiaro. Però sul piano della volontà e della voglia di vincere ci siamo”. Parla già da tecnico navigato.

SPORTIVISSIMO

7

Page 8: Sportivissimo Siracusa

ph. simona amato

SPORTIVISSIMO

8

(gct) E allora che facciamo, parliamo di play-off? Domanda retorica. La classifica di questa settimana quasi detta la rispo-sta: si. Ma con moderazione. Facciamolo come chi sta alla finestra e guarda cosa combinano gli altri, pronto ad approfitta-re di eventuali situazioni favorevoli. Senza assilli, ovviamente. Non è quello l’obiettivo, meglio badare al sodo e cen-trare i punti salvezza prima possibile. Que-sto è meglio non dimenticarlo. La ciliegi-na sulla torta proveremo a metterla dopo. Non vuol dire, però, che ci si debba pri-vare della possibilità di sognare. La clas-sifica questa settimana è bellissima. Roba da stare a guardarla per ore. Al bar dello sport si fa già di conto. Se il Siracusa raci-mola sette punti nelle prossime tre parti-te, nascondersi diventerà difficile. E’ comprensibile che la dirigenza ed Ugo-lotti non vogliano soffiare sul crescente entusiasmo. L’esperienza - e la tensione

- della volata play-off della scorsa stagione insegnano. Ma questa è volta è diverso. Non c’è pressione e l’am-biente è maturato in fretta. Rimane pur sempre vero che il campio-nato è strano forte. Quando mai si è visto che una squadra quarta in classifica (la Juve Stabia) abbia appena otto punti di vantaggio sulla quint’ultima. La classifica è inquietante e pericolosamente livella-ta verso il basso. Due vittorie e voli, due sconfitte e soffri. Anche di questo si deve tener conto per non svegliarsi d’improvvi-so dal bel sogno. Fatte salve le prime due posizioni, regna una situazione di equi-librio incerto. Che volendo (e diciamolo piano) è quella ideale per mine vaganti, come questo Siracusa. In termine tecnico, un outsider.Talmente outsider che gli addetti ai lavori nazionali poco se ne curano della sorpre-sa azzurra. Qualche complimento qua e là

ma poca fenomenologia. Eppure provate voi a trovate un’altra squadra capace di risalire dall’inferno e diventare protagoni-sta come questo Siracusa. Che ha messo sotto fior di squadroni anche al di là di alcuni risultati bugiardi (vedi Roma). Bel-lo spesso, pratico sempre. E con un cuore grande così.Sarà bello battagliare con il Lanciano (la migliore squadra vista al De Simone), con la Juve Stabia (non irresistibile), il Taranto (scontro diretto in Puglia), il Foggia (già battuto allo Zaccheria) ed il Cosenza (pe-nalizzazione in vista). Si, detta così ha tutta l’aria di essere una lotta play-off. Non si potrà sempre vincere ma vedere del calcio serio varrà pur sem-pre il prezzo della corsa. E qualora doves-sero anche (malauguratamente) essere Gela, Andria, Lucchese e Pisa le rivali sarà comunque divertente.

IL CASOph. simona amato

Scusate,non è che potreste portarci ai play-off?

IL SOGNO PROIBITOLe partite che potrebbero

valere l’accesso ai play-off

SIRACUSA - JUVE STABIA il 23.01

SIRACUSA - BENEVENTO il 6.02

LANCIANO - SIRACUSA il 20.03

SIRACUSA - FOGGIA il 27.03

SIRACUSA - COSENZA il 23.04

TARANTO - SIRACUSA il 01.05

Ritenete che il Siracusa possa dire la sua nella corsa play-off? Rispondete sulla pagina Face-book di Sportivissimo o mandando una mail a

[email protected]

Page 9: Sportivissimo Siracusa
Page 10: Sportivissimo Siracusa

Vincenzo Cosa

Marco Mancosu

Talento e

Fede

Page 11: Sportivissimo Siracusa

Il pezzo pregiato, gioiellino dai piedi d’oro. Gli assist al bacio di Marco Mancosu sono diventati una piacevole abitudine. Tutti ri-cordano alcune prove maiuscole, come a Foggia e a Taranto. Quei palloni regalati a Mancino contro le pugliesi sanno di Serie A. Non sarà un caso, allora, che Mancosu, nonostante sia ‘solo’ un classe 1988, ha già all’attivo un gol in massima serie. Nel 2007 debutta in Serie A con la maglia del Cagliari. Ultima partita di campionato. Giampaolo, allora tecnico dei rossoblu, gli regala la possibilità di giocare. Ad Ascoli. E lui segna. “ Mi aveva seguito tutto l’anno in Primavera – ci confida Mancosu - dove la stagione era andata abbastanza bene, e nell’ultima gara mi regalò la convoca-zione. Non mi aspettavo di giocare e in-vece Giampaolo mi gettò nella mischia sin dall’inizio. Al 13’ ho fatto gol su calcio d’angolo. È stato un segno. Io credo mol-to nel Signore. E per me quello è stato un segno di Dio”. La conferma che forse il mondo del calcio potrebbe davvero essere il suo. “Eppure ho iniziato intorno ai dieci anni. Di solito i bambini cominciano prima. Però da quel momento ho sempre avuto in mente l’idea di fare grandi cose nel calcio. Sono molto testardo, mi sono sin da subito prefissato un obiettivo e sarà difficile non raggiun-gerlo”. La stagione seguente è quella del definitivo salto in prima squadra. “All’ini-zio è stato un po’ difficile. Nonostante tut-to ho collezionato dieci presenze in Serie A da diciannovenne. Giocando contro la Roma all’Olimpico, a Firenze, e a San Siro contro l’Inter. È stata una bella esperienza che mi ha formato”. Tifa ovviamente Cagliari. Ma da piccolino simpatizzava pure per il Milan. L’idolo? Kakà. “Ho avuto la fortuna di andare in panchina contro i rossoneri, presentarmi e salutare Kakà. L’emozione più grande”. Poi un anno tra B ed A. “Doveva essere l’anno della mia consacrazione. È andato un po’ storto. A Rimini inizialmente gioca-vo sempre. Poi però sono state fatte delle scelte diverse che mi hanno penalizzato. Vedi cambio di modulo. In più soffrivo la lontananza da casa. A Cagliari, quindi, ho avuto una nuova opportunità. Sapevo sarebbe stato difficile giocare, ma anche quell’anno ho imparato molto. Ho cono-sciuto un tecnico come Allegri che mi ha insegnato tanto. Mi ha fatto giocare in una sfida importante contro la Roma. Una soddisfazione”. Stagione 2009/2010. Empoli in Serie B. “Ad Empoli ritengo che non mi è mai stata data l’opportunità di mettermi in mostra. Ma anche quella è un’esperienza che porto con me, ho im-parato a tollerare”. C’è anche l’esordio con la maglia dell’Under 21. “Ho fatto tutta la trafila giovanile con la Nazionale. Forse le cose migliori le ho fatte in quegli anni. Ho disputato un Europeo e un Mondiale. Francesco Rocca è il ct che più credeva in me. Con l’Under 21, con Casiraghi in panchina, ho giocato contro la Russia a San Pietroburgo. Ho avuto la possibilità di

conoscere gente di altra categoria, come Balotelli e Paloschi”. Ma che ci fa in Lega Pro? “Negli ultimi due, tre anni non ho giocato spesso. Ho fat-to una scelta. Volevo provare ad an-dare in Lega Pro per giocarmi le mie carte. Il Siracusa ha chiamato per primo. Una cosa che mi ha colpito. E questa è stata la scelta più giusta. Sono contentissimo così”. L’inizio è stato quasi drammatico. Mancosu però era tra i più sereni. Non perdeva occasione per rimarca-re l’esperienza analoga vissuta a Ca-gliari. “È vero. È anche il mio modo di pensare, quello di non buttarmi mai giù, nonostante il momento compli-cato. Sapevo che alla fine saremmo usciti fuori. Non poteva una squadra con certi elementi continuare a fare quei risultati. Era solo una questione di tempo. Sono stati tanti fattori. La piazza non vedeva bene un tecnico come Romano, il salto di categoria con il ripe-scaggio, e la non preparazione ha contato tantissimo. Non solo Lucenti, Mancino o Giordano non hanno svolto la prepara-zione. Purtroppo nessuno di noi ha fatto la preparazione. E questo alla lunga ha influito. Ugolotti ha trovato la quadra-tura del cerchio”. Le cose sono cambiate rapidamente. In meglio e così tanto che adesso la parolina magica, ‘PlayOff’, co-mincia a farsi sentire spesso. Sorride. E candidamente afferma. “Io le persone rie-sco a capirle subito. La piazza di Siracusa è così. Una vittoria e si pensa ai Play Off, una sconfitta e si pensa ai Play Out. È anche vero che è un po’ ovunque così. Purtroppo manca la giusta via di mezzo. Disputare i Play Off quest’anno cambierebbe la vita a tutti noi. Ai tifosi, ai giocatori, all’allenato-re, inutile nasconderlo. Noi ci proveremo”. Marco è un ragazzo tranquillo, sereno, ma oltre agli assist regala affermazioni che caricano. Bene così. Quando gli chiedia-mo se con questa rosa il Siracusa sia in grado di giocarsi uno dei quattro posti che valgono gli spareggi promozione, persevera. “Si assolutamente si. Io non sono riuscito a trovare una squadra che ci abbia messo sotto. Tralasciando la gara di Castellammare di Stabia, che è stata particolare. Forse bisognerebbe parlare di noi, che abbiamo messo sotto squadre come la Nocerina e il Foggia, partite per conquistare il titolo”. Gli facciamo notare che, partito in sordina, adesso è uno degli elementi fondamentali di questa squadra. Insostituibile. Non ha saltato una gara. “È stato anche il ruolo che mi ha trovato il mister. Dietro le punte riesco ad esprimer-mi al meglio. Ho avuto una carriera fin qui un po’ particolare. Non ero mai riuscito a trovare il mio ruolo. Un po’ esterno, un po’ mezzala, un po’ centrale. Adesso dietro la punta, sfrutto gli inserimenti, vado al tiro, cerco di fare assist”. Chiedere a Mancino per conferma. Accenna un sorriso e umil-mente aggiunge “Sono fortunato perché Nicola è uno che finalizza. Quindi premia le mie giocate”. L’assist nella gara contro

il Taranto fa ancora parlare i tifosi. “È sta-to bello poi rivederlo in tv. Mi fa pensare che sono cose che posso rifare. Aumenta l’autostima e la consapevolezza nei propri mezzi”. Al “Flaminio” è arrivato pure il pri-mo gol in azzurro. Stava quasi diventando un’ossessione. “Ci tenevo. Non fa niente se su rigore. Volevo tantissimo il gol. Tentavo ogni domenica. Ma non riuscivo. Conto almeno sei/sette miracoli dei portieri. O traverse sfiorate, alle volte è stata anche colpa mia. Ci voleva proprio quel gol. Temevo di finire la stagione all’asciutto”. A Siracusa sta alla grande, sembra una città ritagliata su misura per lui. “Il mio procuratore me ne aveva parlato molto bene. Posso confermare. Ambiente bel-lissimo, caldo. Io volevo proprio questo. Volevo responsabilità, mi mancavano da troppo. Questa città mi offre tutte queste opportunità. Sto benissimo, e lo stesso vale per la mia ragazza. Ortigia è la parte più bella, più suggestiva di Siracusa. Mi piace andare a mangiare fuori, ma per il resto sono ‘malato’ dei videogiochi. Sono decisamente un pantofolaio, mi piace ri-manere a casa”. Con la squadra il rapporto è ideale. Anche con Fornoni che lo rende vittima di uno scherzo durante la nostra chiacchierata. “A Massimo piace scher-zare. Mi rifarò!”. Sorride. “Mi trovo troppo bene con tutti. In Davide Moi ho trovato un fratello maggiore, ci conosciamo da tanto. Mi ha aiutato tantissimo. E poi ci sono tante persone speciali, vedi Spinelli e tutti gli altri. Sono persone eccezionali”. A proposito di Davide Moi. Noi ricordiamo ancora la sfida lanciata, qualche mese fa, proprio a Mancosu, su queste pagine, dal T-Rex. Ma il derby cagliaritano, alla Play Station, si è poi giocato? “Mi ha distrutto. Su cinque gare mi ha battuto cinque volte con risultati pesantissimi. È stato inutile pure cambiare le squadre. Non giocherò più con lui, perché rosico e litighiamo”. Nessuna rivincita. “No, no, basta. Magari cambiamo gioco”. Sarà che per Marco è più facile fare certe giocate in campo che col joypad. Mica male.

Antonio Midolo

SPORTIVISSIMO

11

Page 12: Sportivissimo Siracusa

C’è un’altra sconfitta, assurda ed imme-ritata, che il Siracusa vuole vendicare, quella subita al “Nicola De Simone” nella terza giornata di campionato ad opera dell’Andria. Ricordate? La squadra puglie-se si era difesa per tutta la partita, anche sparacchiando palloni sulle gradinate; poi un calcio di punizione battuto da Pa-olucci sorprese tutta la difesa azzurra e lo stesso Fornoni, e la palla terminò in rete fra lo stupore generale e dello stesso cal-ciatore pugliese che intendeva effettuare un cross e che invece fruttò una insperata vittoria.Era quello il periodo nel quale al Siracusa non ne andava bene una, quello delle cin-que sconfitte iniziali. Ma ora agli azzurri si presenta l’occasione per riscattarsi, visto che domenica saranno di scena allo Sta-dio degli Ulivi di Andria per affrontare la compagine di Aldo Papagni.L’Andria ha finora effettuato alcune operazioni di mercato. Il centrocampista Chiaretti è passato al Taranto, l’attaccan-te Nulicek al Grottaglie mentre un altro attaccante, Cavalli, ha rescisso il contratto per acca-sarsi altrove. In compenso, dal Cosenza è arrivato il centro-campista Coletti, classe ’84.L’Andria occupa una delle posizioni basse della classi-

fica proprio in piena zona play-out, ed ha quindi bisogno di punti per risalire di qualche posizione. Nelle partite in casa, l’Andria ha vinto due volte, ne ha perse altrettante ed ha subito cinque pareggi: non si tratta, quindi, di un terreno di gio-co proibito per le squadre ospitate, ed il Siracusa potrebbe fare il colpaccio.La squadra pugliese si schiera con l’esper-to Spadavecchia tra i pali, Pierotti e Cep-pitelli sono i difensori che presidiano le fasce, Fazio e Sibilano (oppure Evangeli-sti) formano la coppia di difesa centrale. A centrocampo giostrano Carretta, Berretti, Paolucci e Doumbia, mentre in avanti ci sono Del Core, arrivato di recente dal Pe-rugina, ed Anaclerio che è stato recupe-rato dopo una lunga assenza dai campi di gioco dovuta ad un infortunio.Non ci sono veri e propri uomini-gol nella

squadra biancoceleste, considerato che il capocannoniere (si fa per dire!) ha ap-pena due reti all’attivo, ma in compenso finora ben dieci elementi della squadra allenata da Aldo Papagni sono riusciti ad iscrivere i loro nomi nel gabellino dei marcatori.L’Andria è squadra di categoria, anche se con i limiti del resto dimostrati dalla classifica, e che fa dell’agonismo e del rit-mo le proprie armi migliori, soprattutto quando gioca in casa ed è sostenuta da un pubblico notoriamente “caldo”, anche se il numero medio di spettatori che fre-quentano lo stadio non è proprio molto alto.In conclusione, la conquista di un risul-tato positivo appare alla portata della squadra di Guido Ugolotti, anche se tutti gli azzurri sono consapevoli del fatto che

ci sarà da soffrire parecchio per riuscire nell’impresa. Cosa che del resto bisogna aspet-tarsi per tutte le altre partite che restano da giocare in questa seconda parte di un campionato che si sta confer-mando molto equilibrato e che promette emozioni sino all’ultima giornata.

Giuseppe Di SIlvestro

IL PROSSIMO AVVERSARIO

TRASFERTA IN CASA DELL’ANDRIA CHE NE HA RIFILATI 4 AL GELA

SPORTIVISSIMO

12

Page 13: Sportivissimo Siracusa

In un campionato che a noi sembra oggi lontanissimo, la Serie D, ritroviamo un personaggio che ha saputo lasciare un segno - calcistico ed umano - qui in riva allo Jonio: Maurizio De Pascale. Gioca con l’Ebolitana, capolista del Girone I. Una settimana fà la squadra campana è scesa in Sicilia, a Noto. Occasione propi-zia per tanti tifosi siracusani per salutare un vecchio amico. L’ex capitano del Sira-cusa, nonostante non possa al momen-to scendere in campo causa decorso post operatorio, ha deciso comunque di scendere in Sicilia. “Non me la sarei mai persa questa trasferta. Il legame con Si-racusa per me è ancora forte”. Sorride. Bene così, il 2010 non è stato il suo anno migliore. L’addio al Siracusa, le vicissitudini del Messina, la scompar-sa del padre, l’infotunio e l’intervento. Però è nata Gaia, sorella del ‘siracusano’ Mattia. “E queste sono le cose belle del-la vita. Era un momento delicato, avevo perso da poco mio papà. La sua nascita ha reso felicissimi tutti noi”. Andiamo con ordine. La scorsa estate, terminato il rapporto con il club di Via Montegrappa, De Pascale ha effettuato la preparazione a Messina. Ma i problemi societari dei peloritani hanno aperto un nuovo capitolo nella storia calcistica del difensore campano. “Inizialmente anda-va tutto bene, esistevano i presupposti per fare grandi cose. Un campionato di vertice. Il gruppo era lo stesso che adesso rappresenta l’Ebolitana. Poi i problemi so-cietari hanno fatto il resto. Così il direttore Ciccarone ha deciso di cambiare piazza. E tutti noi abbiamo pensato bene di seguir-lo. Dieci su undici titolari dell’Ebolitana in estate erano in ritiro a Messina. Dove-vamo cambiare città, non il programma, e così è stato”. Eboli è pure la sua città natale. “Un motivo in più. Dopo quindici anni in giro per l’Italia, tornare a casa fa un certo piacere. Era sempre stato un piccolo sogno che mi portavo dietro, sperando di realizzarlo. Eboli è al momento incredu-la. È una piazza calda, e pian piano sono sempre più i tifosi che ci seguono la do-menica. Speriamo di regalare anche a loro una gioia importante”. De Pascale scalpita per tornare in campo e, fascia di capitano al braccio, vincere un nuovo torneo. “Si parla di fine mese per il mio rientro, io proverò ad anticipare il più possibile, ma senza rischiare. Anche per-ché i miei compagni sono così bravi che

con questi risultati mi danno la possibi-lità di prendermi qualche giorno in più. Avevo già questo problema, a Siracusa, da dicembre scorso. Avrei dovuto fermar-mi. Invece ho continuato, senza tirarmi indietro. Chi mi conosce lo sa, penso di averlo dimostrato anche in altre situa-zioni. Ho preferito continuare, forse sba-gliando. Ne ho pagato le conseguenze e sto continuando a farlo. Però nel calcio lo sappiamo benissimo, può succedere. Speriamo sia l’ultimo intoppo. Perché ho già dato”. Il Siracusa, e non potrebbe essere altrimenti, gli è rimasto nel cuore. “Lo seguo sempre, quattro anni non si dimenticano. Ho sofferto come tutti i tifo-si nella prima parte della stagione. Poi il cambio dell’allenatore ha dato la sterzata giusta”. L’esplosione di Andrea Petta non lo sorprende affatto. “La scorsa stagione, il sabato, capitava di andare a vedere le partite della Berretti e Petta mi ha sem-pre impressionato. Mi chiedevo come mai un ragazzino del genere non avesse ancora avuto la possibilità di mettersi in mostra in prima squadra. Gli auguro tutto il bene possibile”. Quando si parla con De Pascale, la domanda su Giovanni Iodice nasce spontanea vista la grande amicizia che lega i due. “Mi è dispiaciuto tantissi-mo, perché so cosa sta passando. Brutto pensare che un caro amico come Giovan-ni stia soffrendo ancora questo stop. Poi, purtroppo, è coinciso con un bruttissimo mio episodio personale e quindi non ho

avuto neanche il modo per stargli vicino come avrei voluto. Con il tempo ci siamo risentiti. Gli auguro di rimettersi al più presto. E spero per lui sempre a Siracusa. Giovanni tiene tanto alla città ed a quel-la maglia. Tantissime volte gli ho detto di non riuscire a vederlo lontano da Siracu-sa. E lui concordava”. Con Depa sottomano non puoi che par-lare di Nocerina, capolista in Prima Divi-sione. “A Nocera sono stato pochissimo ma ho dato tutto ciò che potevo. Esiste-vano i presupposti per rimanere, solo che quando a richiamare fu il Siracusa, non ho resistito. La Nocerina attualmente è da ca-tegoria superiore. In più hanno un allena-tore che sa come si vincono i campionati”. Ma come, non c’era una frattura tra i due? “È un ottimo allenatore. Gli auguro di po-ter vincere il campionato”. Auguri sinceri? “Si”. A quasi 33 anni, De Pascale vede ancora lontano il momento di dire addio al cal-cio giocato. “Quando smetterò, il più tardi possibile, proverò a rimanere in questo ambito”, racconta. Allenatore o dirigente, non ha scelto al momento. Però un ritor-no in questa nuova veste a Siracusa non lo baratterebbe con nulla al mondo. “In-tanto ci verrò in vacanza e tutte le volte che ne avrò la possibilità. E ai tifosi azzurri dico: state vicini alla squadra ed alla socie-tàe vedrete che arriveranno risultati sem-pre più positivi ed importanti”.

Antonio Midolo

Maurizio De Pascale sotto la Curva Anna con il figlio Mattia in braccio nel giorno delle sue 500 presenze in azzurro

IL RITORNO IN SICILIA DI DE PASCALEDa infortunato, ha assistito alla vittoria della sua Ebolitana in casa del Noto. Tanti amici da Siracusa in tribuna per salutarlo. E lui anticipa: “Un futuro da dirigente? Che bello se avvenisse qui”

SPORTIVISSIMO

13

Page 14: Sportivissimo Siracusa

VINTAGE AZZURRO

Vincenzo Del Vecchio. Data di nascita: 6 gennaio 1966. Avrebbe compiuto nei giorni scorsi 45 anni questo autentico stakanovista del calcio. Proprio a ridosso del suo compleanno, vogliamo ricordarne la figura. Del Vecchio ci ha lasciati prematuramen-te. Era il 31 marzo del 2006. A quaranta primavere suonate, aveva ancora da cor-rere in Eccellenza con indosso la maglia del Trecastagni, città dove aveva messo radici.Quella domenica giocava a Carini, in pro-vincia di Palermo. Tutto il gruppo del Tre-castagni è spronato proprio da Vincenzino Del Vecchio, lottatore come pochi, sempre capitano, con il calcio come irrinunciabile passatempo.La tragedia, per l’ex azzurro, è dietro l’an-golo. Un malore improvviso. Del Vecchio si accascia in campo. Il defibrillatore che avrebbe potuto salvarlo non c’è. La no-tizia arriva in fretta a Siracusa e gela i suoi amici ed i tanti ex tifosi. In tanti lo omag-giarono per l’ultima volta in occasione delle sue esequie a Catania, in Cattedrale. Carriera lunga quella di Vincenzo Del Vecchio. Iniziata nelle giovanili della Ca-sertana, nel 1985. E proseguita poi a Co-rigliano, Sanciprianese, Forio, Afragolese, Cavese sino alla stagione 89/90. Quel gran giocatore del Napoli di un tem-po, Angelo Sormani, è l’allenatore del Ca-tania. Si ricorda di aver visto questo ragaz-zone e lo fa scendere in Sicilia. Gioca la C1 per due anni di seguito. Cinquantanove

gare conplessivamente. E’ maturato ab-bastanza . E’ un centrale difensivo piutto-sto forte fisicamente, alto 1.80 centimetri. Copre bene, non si ferma davanti a niente e nessuno, roccioso e duro quanto occor-re e, se del caso, anche di più. Ancora abbastanza giovane- ha 26 anni- si ritrova tra le mani la grande chance: la possibilità di giocare in serie B. Non si la-scia sfuggire l’occasione e firma per la Fi-delis Andria, dove gioca per due stagioni fino alla fine del 1994. Ma la città di Catania evidentemente lo aveva stregato, tanto che la stagione 94/95 lo vede in campo con i rossoazzurri come capitano nel campionato dilettanti. Rimane sotto l’Etna fino a tutto il 1996.Decide di voler continuare con il calcio, ma fra i dilettanti. Ha voglia di vincere per-chè il carattere non cambia e allora sceglie sempre formazioni e società di vertice. Vincenzino accetta il Milazzo e vi resta tre anni, fino a tutto il 1999. Quindi si avvici-na alla sua residenza e va al Paternò dove trova come allenatore Pasquale Marino, ed altri ex del Siracusa. Il suo apporto fu decisivo per condurre gli etnei dall’Eccel-lenza alla C1. A quei tempi, il Siracusa navigava tra i dilettanti e cercava disperatamente la strada che potesse nuovamente portar-lo in C2. Ripescato in D nella stagione 2002/2003, ingaggia subito Del Vecchio. Nonostante i suoi 36 anni ci mette poco a diventare un beniamino delle tifoseria. Si batte costantemente come un leone. Solo

qualche acciacco - e le ammonizioni - ne frenano un tantino l’ardore agonistico. Essendo titolare del suo cartellino, acco-glie la proposta della società denominata Adornò e lì gioca fino a tutto il 2005.Non si sente ancora pronto per iniziare una nuova attività ed alle soglie dei 40 anni si trasferisce a Trecastagni, in Eccel-lenza. D’altronde giocare a calcio lo diver-te ancora. Sino al fatale appuntamento col destino. E poco, se non nulla, consola annotare che sia morto facendo quello che amava. Quanti rimpianti, quanti ricordi. E quante domande: come può un atleta allenato e sotto controllo medico essere colpito da un infarto fulminante? Spiega la medicina che lo stress, il freddo e pro-prio l’intensa attività fisica - unita ad altre patologie (fumo, colesterolo) - possono causare l’infarto. Se in quei momenti in-terviene un medico con il defibbrillatore qualche probabilità di sopravvivenza c’è. Vecchie polemiche, ferite ancora aperte. Rassegnarsi all’assurdo è sempre arduo. Lo sanno bene quanti hanno pianto la scomparsa del gigante buono.

Paolo Catania

LA STORIA TRISTE DI VINCENZO DEL VECCHIOIL GIGANTE BUONO CHE VESTI’ L’AZZURRO

SPORTIVISSIMO

14

Page 15: Sportivissimo Siracusa

L’anno appena trascorso ha riservato bei successi al Mountain Bike Siracu-sa. E la società, insieme ai suoi atleti, è stata premiata in occasione della “Galà del CiclismoSiciliano” svoltosi a Milo (CT) lo scor-so 5 gennaio. Presenti tutti i ciclisti professionisti siciliani, i vari Nibali, Tiralongo, Caruso e Visconti, oltre al Presidente Nazionale della Federa-zione Ciclistica Italiana e della diri-genza del Comitato Regionale Sici-liano della F.C.I.Il Mountain Bike Club SIracusa ha piazzato un suo atleta al primo po-sto della classifica finale di “Coppa Sicilia” F.C.I. - specialità Granfondo e Marathon”. Si tratta di Sebastiano Genovese (foto). Nella stessa disciplina, ottimi anche i piazzamenti degli altri atleti siracu-sani nelle categorie di appartenenza: secondo posto per Natale Buda (Ca-tegoria Master 6+); terzo posto per Gianni Noce (Categoria Master 4).Successi che hanno permesso di

piazzare il Mountain Bike Club Sira-cusa al 6° posto fra le società isolane nella specialità Granfondo e Mara-thon, migliorando il risultato dello scorso anno e rinverdendo i successi dell’ormai ventennale attivitàdella società fondata nel 1990.Soddisfatto il direttore sportivo e maestro federale di ciclismo, Massi-mo Geraci. “La stagione ci ha messo a dura prova, ma con impegno e de-terminazione, i ragazzi hanno tenuto duro contribuendo tutti al successo generale della squadra”.Il Mountain Bike Club Siracusa, oltre all’agonismo, promuove un’intensa attività escursionistica alla scoperta del territorio e delle tradizioni a livel-lo provinciale e regionale, permet-tendo di praticare uno sport “eco-sostenibile” in un ambiente sano. Il club è impegnato anche nella lotta contro il doping e nel sostegno di associazioni di volontariato che ope-rano nel campo sociale.

MOUNTAIN BIKE CLUB SIRACUSA PREMIATO

SPORTIVISSIMO

15

Ciclismo

Page 16: Sportivissimo Siracusa

SPORTIVISSIMO

16

(midolo) Noto, che batosta! Terza scon-fitta consecutiva per i granata di mister Giancarlo Betta. Dopo i ko interni contro le corazzate Casertana ed Ebolitana, do-menica scorsa, Filicetti e compagni sono usciti con le ossa rotte dallo stadio “Italia” di Sapri. Era uno scontro diretto. È finito 3 a 1 in favore dei locali. In gol per i siracu-sani ancora una volta Ivan Di Sabato. Non è bastato. Otto reti subite nelle ultime tre gare. Segnali che destano preoccu-pazione. Anche perché, poi, il calendario ci mette del suo. Domenica al ‘Palatucci’ sarà di scena il ‘nuovo’ Messina del presi-dente Bruno Martorano, un reggino, che si è già mosso sul mercato. In gialloros-so sono andati proprio due ex netini: il difensore Orefice e il fantasista Gianluca Catania. Mister Sergio Campolo (ex calcia-tore del Messina in Serie A) potrà contare, inoltre, sull’apporto dell’esperto numero uno, Domenico Cecere, la scorsa stagio-ne al Siracusa. Dopo il derby, sempre nel mese di gennaio, il Noto affronterà sia la Valle Grecanica (in trasferta) che la Forza e Coraggio (in casa). Sfide che potranno decidere il futuro dei granata in questo campionato. I Play Off, complice anche il turno di ‘riposo’ già osservato dai cala-bresi, distano ancora quattro punti. Nul-la è compromesso, quindi, ma serve una svolta. “Tutto sommato per noi è un gran-de campionato – afferma Gigi Calabrese - Siamo una neopromossa e gli obiettivi della società sono quelli di fare un torneo tranquillo, e di poterci regalare qualche soddisfazione a salvezza raggiunta”. Tra-dotto i Play Off. “Però – continua – per ottenere ciò dovremo ancora lavorare tanto. Sappiamo quanto è difficile questo campionato. Specialmente il girone di ri-torno, che è praticamente un nuovo tor-neo. Ancora più impegno da parte nostra e perché no, proveremo a raggiungerli”. Il

girone I di quest’anno sembra tornato alle origine. Sicuramente il campiona-to di Serie D più affascinante, con tan-te società, anche blasonate, attrezzate per raggiungere importanti traguardi. “Quest’anno è pieno di società blaso-nate, vedi la stessa Turris, ancora at-tardata. Senza dimenticare la Nissa o il Sapri. Mentre Ebolitana e Casertana fanno un campionato a parte. Noi spe-riamo di rientrare tra le prime cinque. Ma non sarà facile, perché abbiamo davanti e dietro squadre più attrezza-te della nostra”. Per quanto riguarda la prima piazza, Calabrese, su Ebolitana e Casertana, che ultimamente li ha af-frontate entrambe, non ha dubbi. “La squadra più completa è l’Ebolitana. In qualsiasi reparto sono attrezzatissimi. Alla lunga saranno loro a vincere il cam-pionato. La Casertana non ha la panchina che possiede e vanta la formazione di Pen-sabene”. Per mister Betta quattro dei cin-que posti al sole, sono già occupati. Sulla stessa lunghezza d’onda il centrocampista siracusano. “Ebolitana, Casertana, Forza e Coraggio e Nissa hanno già occupato, in un certo senso, i primi quattro posti. Noi dovremo giocarci l’ultimo a disposizione con Sapri, Valle Grecanica e Turris. E forse, a quanto dicono in giro, se tutto si siste-merà, un occhio particolare anche al Mes-sina che potrebbe rientrare in corsa”. La Sicilia soffre. Domenica, tra le siciliane, ha vinto solo il Marsala. Peccato si trattasse di un derby. Mazara-Marsala finito 3-4. Poi, oltre al Noto, sconfitte per Messina e Aci-reale (in casa) e pari casalinghi per Modica e Nissa. Una giornata nera. “Purtroppo le campane e le calabresi stanno dettando legge. Noi e la Nissa stiamo facendo qual cosina in più. A Modica, il Presidente Ra-denza sta cercando di cambiare qualcosa ma non è una situazione facile. A Mazara,

dove mi sono sentito con Nicola Polessi, stanno attraversando un brutto momen-to societario. Speriamo che alla fine rie-scano ad ottenere i loro obiettivi ed evi-tare la retrocessione”. Nonostante tutto, a Noto la fiducia e la voglia di lottare non è ancora tramontata. “È andata via gente importante, vedi Contino, Catania, Orefi-ce. Però la società è sempre vigile. Sappia-mo benissimo che il Presidente qualora ci fosse l’occasione giusta, per acquistare qualcuno in grado di fare la differenza, un nuovo sacrificio lo farà”. Il pubblico, dopo il pesante ko interno contro la capolista Ebolitana ha applaudito la squadra. “Noto ha un pubblico spettacolare. È una piazza dove si può lavorare benissimo. Contro l’Ebolitana abbiamo perso tre a zero e hanno applaudito lo stesso. Non succede da tutte le parti. Sanno che è un momento particolare, abbiamo incontrato le squa-dre più attrezzate, ma loro continuano a starci sempre vicino”. Il modo migliore per superare questo primo difficile momento stagionale.

NOTO, FALSA PARTENZACalabrese fa autocritica“Dobbiamo lavorare”

Serie D

il Settimanale dello Sport Siracusano reg. Tribunale di Siracusa n.11 del 25.11.2010Edito da Associazione Editoria Italianaviale Scala Greca 139/ASiracusa

Direttore ResponsabileGIANNI CATANIA

StampaTIPOGRAFIA GENY snc via canale ,75 - Canicattini Bagni

Segretario di redazionePAOLO CATANIA

CollaboratoriGIUSEPPE DI SILVESTRO, ANTONIO MIDOLO, GIUSEPPE BASILE

Foto VALENTINO CILMI/Archivio, SIMONA AMATO/Archivio

Impaginazione e graficaAssociazione Editoria Italiana

Pubblicità Associazione Editoria [email protected]

Page 17: Sportivissimo Siracusa

SPORTIVISSIMO

17

Un panno in tessuto di colore verde ripro-duce in scala il perimetro di gioco di un campo di calcio; due formazioni di undici miniature alla cui base c’è un appoggio a forma di semisfera; una pallina di dimen-sioni maggiori rispetto al resto degli og-getti. La punta delle dita, la conoscenza delle regole del calcio e la passione fanno il resto. All’ombra della palestra Akradina anche Siracusa vede crescere il suo mo-vimento di calcio tavolo, evoluzione ago-nistica del subbuteo e disciplina che gli stessi protagonisti non vogliono definire sportiva in senso stretto. Dalla sua nascita il calcio tavolo ha affinato le proprie rego-le, lavoro certosino della federazione In-ternazionale (Fistf ), nella direzione della pulizia del gioco e dei tocchi e anche le miniature hanno subito differenti versio-ni, naturale conseguenza del business che ne ha accom-pagnato la cresci-ta del movimen-to. Oggi quella dell’asd Siracusa calcio tavolo è una realtà ben con-solidata. “Adesso abbiamo raggiun-to un buon grado organizzativo sta in questo il mi-glior risultato che abbiamo ottenuto dal lontano 1988 anno della fonda-zione dell’olande-se Van de Kassteele – ha raccontato Salvo Randielli, dirigente societario, consigliere regionale e giocato-re all’attivo già dall’88 – La nostra struttu-ra organizzativa è ben salda e ci alleniamo costantemente anche grazie al Comune di Siracusa che ha rilasciato la concessione dei locali dove svolgere l’attività”. Al cal-cio tavolo si gioca in due; ogni giocatore dispone di una squadra di calcio in minia-tura e come nel calcio, vince chi fa più gol. Esistono anche le competizioni a squadre, variante giocata dalla società siracusana che milita nel campionato di serie D, che prevedono uno scontro contemporaneo su quattro campi diversi di due formazio-ni formate da quattro giocatori. Il conteg-

gio del risultato f i n a l e , scaturi-sce da q u e l l o ottenu-to su c iascun t a v o l o . “ S i a m o r e d u c i da un ot-timo ter-zo posto conqui-stato a B a g h e -ria nella C o p p a

Sicilia, prova a squadre, e dalla terza tap-pa del campionato regionale, Open e un-der 15, giocata il 19 dicembre con Trapani, Barcellona Pozzo di Gotto, Messina, Reg-gio e Catania – ha proseguito Randielli – Il prossimo appuntamento sarà proprio domenica 16 a Palermo mentre ospitere-mo il 5 giugno il master di chiusura della stagione agonistica, in cui si assegnerà il titolo siciliano. Ma ad attenderci ci sono anche i preliminari del campionato italia-no di serie D, girone Sud, in programma il 19 e 20 febbraio a Reggio Calabria”. Lì le avversarie si chiamano Bagheria, Bruzia (CS), Foggia, Barcellona P.d.G., Phoenix (SA), Reggio 2004, Stabiae, Taras, Trapani.

“Come gli scacchi e il tennista-volo, facciamo delle trasferte dispendiose, abbiamo uno stabile apparato organizzativo, una federazione di riferimen-to, non il riconoscimento Coni ma non mi sento di parlare di sport – ha ammesso curiosa-mente Randielli – Il nostro è un gioco, un’attività di svago, lo facciamo per divertimento”. Dell’intensa attività della socie-tà aretusea, mirata alla divulga-zione del gioco del Calciotavo-lo, all’insegna dell’agonismo e

contemporaneamente del divertimento, ne hanno “approfittato” anche alcuni tes-serati del Catania, formazione che milita nel campionato di serie B, che al sabato raggiungono la palestra Akradina per gli allenamenti. Una forma di collaborazione nata dall’onere tutto siracusano. “Organiz-ziamo annualmente – ha concluso Salvo Randielli – anche un torneo interno che ha però valenza di allenamento, dove i più forti di noi mettono a disposizione la propria esperienza per introdurre i neofiti al campionato regionale”. Tante prospetti-ve di crescita, seppur il profilo altamente modesto.

Giuseppe Basile

A SIRACUSA PIACE LA CURIOSA PRATICA “SPORTIVA”Astuzia, destrezza e gol sul tappetto verdeL’Asd Siracusa cresce e diverte in Serie De inaugura una inedita collaborazione con il Catania

Calcio Tavolo

Page 18: Sportivissimo Siracusa

SPORTIVISSIMO

18

(basile) Continua il momento prolungato di pausa che tradizionalmente vive la pal-lamano italiana in avvio del nuovo anno. Con i campionati che, per quanto riguarda la serie A1 maschile girone B, ripartiranno soltanto il prossimo 5 febbraio è tempo di bilanci. In casa Albatro, il 2010 è stato un anno ric-co di alti e bassi, emozioni e soprattutto di cambiamenti. La disamina della storia scritta dalla società siracusana tocca a co-loro che dalla gestione precedente sono stati investiti delle cariche di presidente e vice presidente, al secolo Vito Laudani e Placido Villari. “Il 2010 ci ha visto ottenere un risultato incredibile, forse il migliore di tutta il nostro corso, ovvero il raggiungi-mento della finale di Coppa Italia, dove ci siamo inginocchiati negli ultimi minu-ti al Conversano, squadra che ospitava la manifestazione – ha raccontato Lauda-ni – Quella è stata una grande prova di tutti i giocatori. In quell’occasione abbia-mo toccato il nostro picco massimo”. Un parterre di grandi nomi ha caratterizzato l’inizio della passata stagione nel massi-mo campionato italiano di pallamano. Da Heinze a Martin Viscovich, da Dumancic a Simonovic ad Arias, che aggiungendosi ai superstiti di oggi Fusina, Garcia, Zuniga, Gonzalo Viscovich, Vasquez rappresen-tavano un roster di tutto rispetto capace di ambire alle posizioni nobili della clas-sifica. Invece … “il campionato d’Elite è risultato piuttosto complicato dato che gli infortuni ci hanno privato dei giocatori su cui puntavamo, ovviamente in primis Dumancic, uno che già nelle prime uscite aveva dimostrato le sue grandissime qua-lità – ha continuato il presidente Laudani – Così ci siamo adeguati a quelle che era-no le condizioni che mano a mano si era-no create e posti l’obiettivo della salvezza sul campo”. Poi giunta il 15 maggio scorso dopo una infinita finale playout contro la Luciana Mosconi Ancona. Da lì in avanti l’imperativo è stato rinno-vamento, sia obbligato dalla fase di crisi economica che ha investito, e continua ad investire, il mondo sportivo e non solo, sia dalla federazione handball che ha intro-dotto una riforma dei campionati preve-dendo l’allargamento dei gironi di A1, A2 e B e la possibilità di 3 stranieri in meno da schierare e 4 under 21 obbligatoriamen-te tra i 14 di lista; cioè schierare almeno 7

atleti U21/U18 senza operare sul mercato degli italiani. E il movimento giovanile si-racusano, con queste condizioni, non era ancora pronto per affrontare l’Elite.“Sia noi sia altre realtà italiane hanno avviato una serie di riflessioni – ha spiegato Lau-dani – Le nuove formule dei campionati non hanno destato l’interesse e il plauso delle aspettative, probabilmente anche a causa della congiuntura economica che ne è coincisa. Di concordo col main spon-sor abbiamo ridotto il budget che è stato destinato in parte anche al settore giova-nile, e deciso di iscriverci al campionato di A1 inserendo in prima squadra i tanti nostri giovani siracusani. Non solo abbia-mo ristrutturato la nostra organizzazione ad iniziare dall’attività dei bambini di 6 anni in su. Il tutto per meglio rispondere a quell’esigenza che ci siamo posti: la cre-scita del movimento giovanile”. A Siracusa è giunto Tone Medved, “maestro” abituato alla scuola di pallamano slovena, mentre l’attività giovanile è stata consegnata nelle mani di Fusina, Rudilosso, Reale, Settem-bre e anche Viscovich e Garcia, da poco tecnici di primo livello. “Era questa la base per poter mettere in piedi un programma triennale in cui pensiamo di raggiungere nuovamente l’Elite col nostro gruppo di giovani siracusani e dare un futuro alla pallamano. In campionato abbiamo avu-to una partenza sparata, dovuta anche al fatto di aver iniziato in anticipo la pre-parazione estiva perché Medved voleva conoscere tutti gli elementi a disposizio-ne. Poi siamo calati e qualche indisponi-bilità ci ha tagliato le gambe, privandoci delle migliori condizioni dei senior. Per-

ciò i ragazzi hanno perso i loro punti di riferimento. Ma delle battute d’arresto ci stanno. Il nostro campionato sarà questo, niente promozione. L’anno prossimo cer-cheremo di trarre di più dal punto di vista dei risultati”. Il metodo di lavoro sul cam-po cammina di pari passo con quello che investe anche l’intero staff tecnico; verifi-che e confronti reciproci che rappresen-tano un elemento di novità. “Siamo certi che i risultati verranno – aggiunge il vice presidente Placido Villari – C’è entusiasmo nel settore giovanile. Anche dopo il 1° challenge di mini handball, bambini e fa-miglie sono soddisfatti. Vediamo la nostra attività giovanile cresce e auspichiamo di avviare nuove collaborazioni con altri isti-tuti scolastici e altre realtà impegnate nel sociale. Un peso il passato glorioso della pallamano siracusana? Assolutamente, anzi ci permette di prendere spunto e ten-tare di crescere. Lavoriamo sodo perché vogliamo che un domani rimanga qual-cosa sia di questa società sia della palla-mano. Siamo tutti figli di quella realtà, chi nel piccolo chi in modo più consistente. Lavoriamo nel segno della continuità”. Il campionato ripartirà sabato 5 febbraio da Enna, dove gli uomini di Medved saranno chiamati a cominciare col piede giusto il nuovo anno. Magari con tanto di dedica a Maria Zocco. “Se n’è andata una persona eccezionale – hanno concluso Laudani e Villari – una donna dal carattere vulcanico e dal temperamento forte. Una di quelle che nella sua esperienza di vita ha lascia-to un’impronta d’aggregazione, riuscen-do anche a raggiungere grandi traguardi sportivi”.

ALLE SPALLE UNO STRANO 2010DAVANTI UN FUTURO DA SCRIVERE

Pallamano A1

Page 19: Sportivissimo Siracusa

SPORTIVISSIMO

19

Page 20: Sportivissimo Siracusa