Sportivissimo Siracusa

20
mercoledì 23 marzo 2011 - numero 12- anno 2 - reg. tribunale di siracusa n. 11 del 25 novembre 2010 - Euro 0,50 COPIA OMAGGIO NO gol NO party il Settimanale dello Sport Siracusano www.sportivissimosr.it

description

N.12 del settimanale dello sport siracusano

Transcript of Sportivissimo Siracusa

Page 1: Sportivissimo Siracusa

SPORTIVISSIMOmercoledì 23 marzo 2011 - numero 12- anno 2 - reg. tribunale di siracusa n. 11 del 25 novembre 2010 - Euro 0,50 COPIA OMAGGIO

NO gol NO party

il Settimanale dello Sport Siracusano www.sportivissimosr.it

Page 2: Sportivissimo Siracusa

SIRACUSA MODICA - C.da Michelica

SE NON VIENI...NON CI CREDI!

€ 68,90

Anzichè€ 77,50

TAVOLO BAR IN METALLOTOP IN VETRO + 2 SEDIE

SET DIVANO + 2 POLTRONE+TAVOLINETTO IN ALLUMINIO E POLIRATTAN

€ 299,50

SPORTIVISSIMO

2

Page 3: Sportivissimo Siracusa

Ci risiamo. Rischiamo purtroppo di ripeterci, ma è sempre la solita storia. Il Siracusa torna con una ennesima sconfitta da una gara in trasferta, dopo aver disputato una buona par-tita ed aver dominato per gran parte dei novanta minuti di gioco. Ed è la nona sconfitta in campo esterno che la squadra azzurra subisce. Ed il numero delle sconfitte incassate in trasferta eguaglia quello dei successi ottenuti sul terreno del “Nicola De Simone”.Andata sotto per una distrazione difensiva, la squadra azzurra è ben presto rimasta in dieci per l’espulsione di Mancosu (che salterà quindi la partita con il Foggia) ma ha as-sunto subito dopo l’iniziativa del gioco, ma senza riuscire mai ad indirizzare un solo tiro nella porta avversaria.Ed il fatto che sul piano del gioco il Siracusa sia stato superiore all’avversario costituisce una aggravante, perché dopo aver giocato una partita come quella che il Siracusa ha disputato a Lanciano non si può tornare a mani vuote.La squadra paga il conto, molto salato, della mancanza di uomini-gol. In casa, di riffe o di raffe, magari con l’ausilio di difensori e centrocampisti, il gol prima o poi arriva. In trasfer-ta, invece, proprio niente.Inutile, quindi, coltivare sogni di grandezza quando non si riesce ad evitare la sconfitta contro un Lanciano che la squadra di Ugolotti ha messo in netta soggezione e che è stato costretto a difendersi per tutto il secondo tempo.Ora lo svantaggio nei confronti del quinto posto è salito a quattro punti, e con il calenda-rio che il Siracusa deve affrontare (quattro gare in trasferta e tre in casa) non si può essere molto ottimisti. Del resto, si era partiti con l’obiettivo di mantenere la categoria, e l’obiettivo può consi-derarsi pressoché raggiunto: dieci punti di vantaggio nei confronti della zona di pericolo costituiscono un margine considerevole quando mancano appena dieci partite alla con-clusione.Ora non resta che vivere alla giornata, senza fare pronostici o tabelle di marcia, pensando alle avversarie una alla volta. Domenica la squadra azzurra riposerà perché la partita con il Foggia è stata rinviata di sette giorni. Ci sarà modo per preparare bene questa partita, che potrebbe (almeno in teoria) rilanciare le ambizioni azzurre.

Editoriale

Non resta che vivere alla giornata

di Giuseppe Di Silvestroil Settimanale dello Sport Siracusano reg. Tribunale di Siracusa n.11 del 25.11.2010

Edito da ASSOCIAZIONE EDITORIA ITALIANAviale Scala Greca 139/ASiracusa

Direttore ResponsabileGIANNI CATANIA

StampaTIPOGRAFIA GENY snc via canale ,75 - Canicattini Bagni

Segretario di redazionePAOLO CATANIA

CollaboratoriGIUSEPPE DI SILVESTROANTONIO MIDOLO GIUSEPPE BASILE

Foto VALENTINO CILMI/ArchivioSIMONA AMATO/Archivio

Impaginazione e graficaASSOCIAZIONE EDITORIA ITALIANA

PUBBLICITA’ Associazione Editoria [email protected]

www.sportivissimosr.itfacebook.com/sportivissimo

SPORTIVISSIMO

3

Page 4: Sportivissimo Siracusa

Risultati Prossimo Turno Classifica Prima Divisione Girone “B”Ventisettesima GiornataNocerina-Ternana 1-0 Barletta-Taranto 0-0V. Lanciano-Siracusa 1-0Benevento-Pisa 1-0Viareggio-Gela 1-1Foligno-Cosenza 0-0Lucchese-Cavese 1-0 Foggia-Atl Roma 3-1 J. Stabia-Andria Bat 3-1

27 Marzo 2011 Atl Roma - Juve Stabia Barletta - Andria Cavese - Virtus Lanciano Cosenza - Gela Lucchese - Benevento Pisa - Foligno Siracusa - Foggia (3 aprile) Taranto - Nocerina Ternana - Viareggio

Nocerina 62Benevento 49Juve Stabia 45A. Roma 43Taranto 42Foggia 41Lanciano 39Siracusa 38Lucchese 37

Pisa 29Gela 29Cosenza 28Andria 28Ternana 28Foligno 27Barletta* 27Viareggio 27Cavese* 20

* una partita in meno

RETE: 31’p.t. Titone (V)VIRTUS LANCIANO (3-4-3): Chiodini; Antonioli, Romito, Amenta; Vasto-la, Di Cecco (C), Sacilotto Mammarella (26’p.t. D’Aversa); Turchi (21’s.t. Zeytulaev), Di Gennaro, Titone. A disp.: Aridità, Dall’Agnol, Tamasi, Im-prota, Colussi. All. Camplone.SIRACUSA (4-2-3-1): Baiocco; Lucenti, Moi, Ignoffo (C), Pasqualini; Spi-nelli, Giordano; Bufalino (25’s.t. Corapi), Mancosu, Bongiovanni (40’p.t. Abate); Koffi (17’s.t. Desideri). A disp.: Fornoni, Di Silvestro, Pepe, Cosa All.: UgolottiARBITRO: Merlino di UdineSPETTATORI: 1000 circa

Così il Siracusa...

23 20

1-0

VENITE A PROVARLA PRESSOSYRAKA CONCESSIONARIA NISSANA Siracusa in via Necropoli del Fusco - Telefono 0931.464663

Page 5: Sportivissimo Siracusa

Tifosi del Siracusa si nasce o si diventa? Dubbio amletico. La foto di Salvatore Russo ci aiuta a svelare l’arcano. Con la

collaborazione di papà è facile scoprire in fretta la passione.

TIFO & DINTORNI...

Si parla tanto di ricambio generazionale dei tifosi, di una nuova ondata di appassionati azzurri per rimpiazzare quelle leve che - negli del dilettantismo - hanno preferito innamorarsi di altro e allora eccolo qui un esempio di come i piccoli tifosi azzurri crescono.Nella foto Dylan Bravato avvolto nel vessillo del Siracusa e pron-to ad esordire sugli spalti del De Simone insieme a papà ed agli impareggiabili tifosi del Siracusa.Con Dylan, veri aretusei crescono!

La Foto

[email protected]

SportivissimoWebCosa dicono i tifosi dopo la sconfitta di Lanciano? Lo scopriamo attraverso i commenti lasciati sulla nostra bacheca su Facebook. Mentre cresce l’attesa per la sfida al Foggia, nessuno ha ancora voglia di arrendersi. Federica Caminiti scrive: “dobbiamo crederci. Non molliamo, non disperiamo. Continuiamo a sostenerli!”. An-che Francesco Boccadifuoco sposa la via della fiducia ad oltranza: “Con questa sconfitta la strada si fa in salita ma non bisogna mol-lare mai e crederci sempre. Forza Siracusa!”. Deciso Sebastiano La Braca: “battiamo il Foggia e diamo un’occhio all’Atletico Roma che mi sembra in caduta libera...”. Più articolato il programma di Alessandro Pupillo: “nulla è perduto. Battiamo il Foggia e poi a Taranto brindiamo per i play-off”. Meno disposto all’ottimismo è Salvatore Amico: “i play-off sono a questo punto difficili da fare. Comunque aspettiamo la matematica salvezza e poi vedremo le intenzioni della società”. Spareggi o meno, poco cambia per Gian-ni Pulvirenti: “vada come vada, grande annata. Grazie Leoni”. E non mancano argomenti critici, come nel commento di Gaetano Genovese:”secondo me il Siracusa lo fa apposta a non entrare nei play-off perchè non ha i soldi”. Che una o due trasferte in più pos-sano far saltare un bilancio? Difficile.

La

Foto

SPORTIVISSIMO

5

Page 6: Sportivissimo Siracusa

LA TRASFERTITE DEL SIRACUSAAncora una sconfitta esterna. Per gli azzurri prosegue il tabù. Per i play-off giochi aperti, ma senza exploit fuori casa azzurri tagliati fuori.

(gct) Play-off, si o no? La matematica lascia an-cora aperti i giochi ma il senso pratico invita ad essere prudenti. La missione si complica e non poco. Certo, la corsa stanca di Taranto e Atletico Roma tiene corta la classifica e alte le speranze. Ma una squadra che non fa punti in trasferta e che deve giocare quattro delle sette restanti gare proprio lontana dal proprio impianto diffi-cilmente può considerarsi ancora nel ristretto lotto delle concorrenti agli spareggi. Poco male. La stagione del Siracusa è comunque da consi-derarsi positiva. Nessuno, poi, si offenderà se si afferma che quel-la azzurra non è squadra da spareggi promozio-ne (come non lo sarebbe neanche il Lanciano visto domenica, ndr). Non lo è semplicemen-te perchè la squadra non è stata costruita per lottare a questi livelli. Si ci ritrova e ci sta pure piuttosto bene, ma non era nel conto. Non lo è perchè non sospinta da una batteria d’attacco degna di questo nome. Segnano in tanti, ma la squadra nel complesso segna poco. Pochissimo in trasferta. Da Ternana-Siracusa (2-1) a Lancia-no-Siracusa (1-0) appena due gol realizzati in sei partite lontano dal De Simone. Il Siracusa torna con dei punti nel carniere se l’avversario non segna (Nocerina-Siracusa 0-0), altrimenti subìto il gol non riesce a rimettere in piedi la partita: visto ad Andria (1-0), Barletta (1-0) e Lanciano (1-0). Oppure, se riesce ad andare in rete, subi-sce poi il ritorno dell’avversario come con la Ter-nana (2-1) e con l’Atletico Roma (2-1). La situazione oggi è questa: Koffi non incide, Abate va a momenti, Torregrossa e Cosa non sono ultimamente “visti” da Ugolotti e Chiaria - che doveva essere il vero uomo di punta - non è purtroppo ancora pervenuto.Complessivamente, il Siracusa ha guadagnato solo 8 dei suoi 38 punti fuori casa. E’ la squadra che - insieme a Pisa e Viareggio - ha fatto peg-gio in trasferta. La media punti esterna è bassa (0,62). Il Lanciano di punti in trasferta ne ha raci-molati 12, il Taranto 11, la Lucchese 15, il Foligno 17, il Foggia 19. La differenza sta tutta in questi numeri. Meglio, molto meglio nel rendimento casalingo, dove è una delle migliori.

SPORTIVISSIMO

6

Page 7: Sportivissimo Siracusa

(gct) Il caso Chiaria ha assunto i contorni del mistero. L’attaccan-te lombardo prelevato dal Melfi a gennaio non ha ancora disputato un minuto di gioco con la nuova maglia addosso. Preso per rimpiaz-zare il vuoto in organico lasciato da Marco De Angelis, ne ha ben presto ereditato la scarsa fortuna. Al punto che qualcuno si è persino domandato se sia stato acquistato un giocatore già rotto. Chiaramen-te no. Il 27enne attaccante ha rego-larmente disputatola prima parte di stagione in seconda divisione, senza particolari patemi.Senonchè, al suo arrivo in azzurro ha subito un infortunio al primo allenamento. Contrasto con Gior-dano e trauma distorsivo al ginoc-chio sinistro, con lesione parziale del legamento collaterale mediale. Lo staff sanitario segue i protocol-li terapeutici e riabilitativi previsti, e dopo quattro settimane di riposo, Chiaria è considerato guarito. Eppure dopo appena una settimana di corsa inizia ad avvertire un intenso dolore che limita i movimenti del ginocchio destro, quindi non lo stesso infortunato al suo arrivo.“Dalla prima visita – racconta Mariano Caldarella, responsabile dello staff sani-tario azzurro - ho subito sospettato che si trattasse di una particolare e fastidiosa infiammazione in una zona delicata del comparto laterale del ginocchio”. In ter-mini medici, una infiammazione di natura entesopatica interessante la zona inser-zionale del così detto PAPE (Punto d’An-golo Posteriore Esterno degli ortopedici

francesi). La diagnosi è stata confermata da due risonanze magnetiche e dalle con-sulenze presso specialisti ortopedici an-che della vicina Catania.Non si tratterebbe, quindi, del solito pro-blema di menisco o rotula e neanche dei legamenti collaterali. Se Chiaria è ancora fermo ai box e non riesce ad andare ol-tre trenta minuti di sgambata la colpa è di questa terribile infiammazione che ha colpito una struttura dell’articolazione del ginocchio non mol-to nota “ma ugual-mente importante per il perfetto fun-zionamento della

dinamica articolare, soprattutto del ginocchio di un calciatore”, sottolinea Caldarella. Un infortu-nio raro ma non inusuale. Recen-temente ne ha sofferto il milanista Andrea Pirlo, a lungo fermo per una analoga infiammazione. Dato che poco consola lo sfortunato at-taccante azzurro.“Per rendere un’idea a chi vuole saperne di più, sono delle ente-sopatie la pubalgia del calciatore, l’epicondilite del tennista e l’epi-trocleite del golfista”, prosegue il medico sportivo. “In questi casi, per prassi, la prognosi non risulta essere mai inferiore ad un perio-do che oscilla dai 3 ai 6 mesi”. Fatti due conti, per Roberto Chiaria do-vrebbero essere le ultime settima-ne da spettatore in tribuna.Mariano Caldarella non vuol co-munque sentire parlare di even-tuali errate valutazioni da parte

dello staff sanitario, nè in questo nè in altri casi. “Ritengo di aver fatto tutto quello che è nelle nostre possibilità, che non è stato vi assicuro poco, e non resta quindi che attendere la guarigione clinica che potrà avvenire, a mio modesto pa-rere, spontaneamente ed attraverso un congruo periodo di sospensione da ogni attività fisica. Tutto quanto in coscienza, nella consapevole convinzione che la me-dicina ancora oggi non è una scienza ma

LA SFORTUNA DI CHIARIAE’ un infortunio dal nome complicato, occasionale ma non infrequente. Una infiammazione fastidiosa che tiene a lungo ai box. Come nel caso di Pirlo

Il Pape è situato posteriormente rispetto al Collaterale laterale

SPORTIVISSIMO

7

Page 8: Sportivissimo Siracusa

(gct) Calcio e spettacolo, due mondi che si attraggono. Il binomio calciatori-veline si è consolidato negli anni. Tra le tante regole non scritte del calcio deve esserci anche questa. Gli sportivi finiscono per attirare star e starlette del patinato mondo dello spettacolo. Una leg-ge che ha colpito anche a Siracusa.Parliamo, ovviamente, della liasonne tra il di-fensore campano Giovanni Iodice e l’augusta-na Elisa Lisitano, rossa concorrente dell’ultima edizione del Grande Fratello. I due si sono ri-visti a Roma, dove si trovavano per differenti impegni, ed è scoccata la fatidica scintilla. Di Elisa Lisitano (foto) ci eravamo già occupati su Sportivissimo, presentandola come la bella del calcio siciliano, allora volto femminile del-la nota trasmissione sportiva Salastampa. Poi, per l’ex reginetta di bellezza l’avventura e la popolarità del Gf. Proprio in quel numero della nostra rivista c’era anche una lunga intervista con Iodice. E pare che il primo “contatto” visivo tra i due sia avvenuto proprio attraverso le no-stre pagine. La nuova coppia è stata paparazzata all’uscita dagli studi di Cinecittà e immortalata in un ser-vizio esclusivo pubblicato da Visto.Senonchè la presenza negli studi Mediaset, tra il pubblico, di Giovanni Iodice – a Roma per la riabilitazione dopo il secondo intervento ai legamenti – non è passata inosservata. A Sira-cusa in tanti lo hanno riconosciuto alle spalle della bionda Marcuzzi. Niente di male, si dirà. La sera non ci sono mica terapie previste a Villa Stuart e poi, da che mondo è mondo, il lunedì è il giorno libero dei calciatori. Ma apriti cielo:

sul web sono comparsi commenti (pochi ed isolati) piuttosto ingenerosi e offensivi verso il difensore che tornerà in città ai primi di aprile.Iodice non ha nascosto di esserci rimasto male. Non comprende l’acredine e la rabbia di chi lo attacca perché sta vivendo con il trasporto dei 25 anni una bella storia d’amore. E si è sfogato sulla sua pagina di Facebook. Prima con una citazione di Jovanotti (“Mormora, la gente mormora falla tacere praticando l’allegria...”) e poi inviando una nota a tutti i tifosi azzurri che, compatti, si sono schierati a difesa del giocatore: “Solo chi mi e’ stato accanto durante questo periodo può immaginare quanto abbia sofferto lontano dai campi.. Lontano da quella maglia azzurra che orgoglioso indosso... Quel-la maglia per cui ho lottato e credetemi anche pianto! Ma solo io so veramente quello che ho provato talvolta chiuso nella mia solitudine... E non capisco sinceramente quella cattiveria gratuita di certi personaggi che si sentono in diritto di fare tutto nascondendosi dietro una tastiera. Fortunatamente c’e gente che mi ha apprezzato prima come Uomo e poi come cal-ciatore....”.La società, come è giusto, non si cura di que-ste cose e aspetta con trepidazione il ritorno di uno dei suoi uomini più rappresentativi. La vita privata non interessa, sin quando è con-sona alle prescrizioni di un giocatore pro. E – fanno sapere ufficiosamente – non c’è nulla di strano nella presenza di Iodice il lunedì sera tra il pubblico del Grande Fratello. Lì o al cinema a Siracusa, è lo stesso. Lapalissiano.

CALCIO & GOSSIP: IODICE, IL GF E...

SPORTIVISSIMO

8

Page 9: Sportivissimo Siracusa
Page 10: Sportivissimo Siracusa

Auteri lo ha inventatoCENTRALEUgolotti prova a rimetterloESTERNO

Ciccio Corapi

Page 11: Sportivissimo Siracusa

Francesco Corapi, per tutti “Ciccio”, una vecchia conoscenza. La scorsa stagio-ne, in forza al Catanzaro, castigò gli azzurri al “Ceravolo” segnando il gol del momen-taneo 2 a 0. Il Siracusa di Sonzogni perse poi 3 a 1. Oggi, però, è tutta un’altra storia. Siracusa in paradiso (o quasi) e Catanzaro dichiarato, ahinoi, fallito da alcune setti-mane. A gennaio, per lui, il salvagente lancia-to dal Ds Antonello Laneri. Acciuffato al volo. Fa il suo esordio, al De Simone il 9 gennaio contro il Viareggio. Sostituisce Mancosu e gioca gli ultimi dodici minuti. Poi tanti spezzoni. Per la prima da titolare deve attendere il 20 febbraio (Siracusa-Cavese). Fa l’esterno d’attacco. Il suo ex ruolo che non predilige più. Contro il Fo-ligno è quasi un debutto. Dal primo mi-nuto e da centrale, al fianco di Giordano. Non stecca. Anzi. A giorni di distanza si continua a parlare di lui e della sua pre-stazione. Perfetta. Corapi s’impossessa del centrocampo. Recupera e verticalizza. “Mi ha fatto molto piacere leggere o sentire i commenti sulla mia partita – ammette Corapi - Però lo ero doppiamente per la prestazione offerta dalla squadra e per la vittoria. Era una partita abbastanza complicata, sono convinto che possiamo ancora fare tanto in questo campionato”. Una settimana dopo, Corapi ci svela un retroscena circa il suo assist al bacio per Moi. “Il venerdì ci siamo messi a calciare in quattro. Il mister ci aveva detto che il Fo-ligno aveva difficoltà a marcare sul primo palo. Quindi abbiamo tentato sempre di mandare lì la palla. Io le sbagliavo tutte, perché le mandavo sul secondo palo. Così il mister, scherzando, ha avvertito tutti dicendo che al prossimo sbaglio ci tocca-vano alcuni giri di campo. Ho continuato a sbagliare. Ma la domenica sono riuscito a calciare come voleva lui e abbiamo tro-vato il gol”. E adesso Ugolotti dovrà pensarci su, pri-ma di scegliere l’undici. “Sono sereno. Sono arrivato a gennaio e so benissimo di avere davanti due grandissimi centro-campisti come Spinelli e Giordano. Non ho nessun tipo di problema, sarà il mister a decidere”. Però parla, ormai, da centra-le. “È il ruolo che preferisco. Un mese fa contro la Cavese, in casa, ho fatto l’ester-no, e devo dire che non mi sono piaciuto. Tornare esterno non è stato facile. Perché, giocando a Catanzaro da centrale, ho perso il passo, la velocità della giocata. Il centrocampista centrale deve recupe-rare palloni e fare il passaggio filtrante. L’esterno deve puntare l’uomo, provare a fare la giocata vincente. Sono due ruoli

completamente diversi. Per questo moti-vo ho trovato difficoltà a tornare nel mio vecchio ruolo. Meglio da centrale”. Nono-stante la concorrenza in mezzo al campo sembri più difficile da superare. “È vero, anche perché Giordano e Spinelli sono due veterani, due giocatori fondamenta-li per il Siracusa. Paradossalmente potrei trovare più spazio da esterno, però, ripeto, sono a disposizione del mister. Sarà lui a decidere dove dovrò giocare, e se non do-vessi giocare, no problem”. Un ruolo, quello da centrale, disegnato per lui da Gaetano Auteri. “E lo ringrazio per aver avuto questa intuizione. A Ca-tanzaro non trovavo spazio da esterno offensivo. Mi diceva sempre che potevo diventare un grande centrocampista cen-trale. Inizialmente ero un po’ scettico. Poi per casualità, per un infortunio di un com-pagno in mezzo al campo, mi ha provato da centrale. È arrivato subito il primo gol e poi non sono uscito più da quel posto. Partita dopo partita acquisivo sempre più fiducia”. In occasione di Nocerina-Siracusa, si sono rivisti. Il momento ideale per ringraziarlo. “Sono stato contento di averlo rivisto. È un allenatore che mi ha dato tanto e che mi ha cambiato, senza ombra di dubbio, la vita calcistica. Magari se Auteri non aves-se avuto quella idea, oggi non sarei qui in Prima Divisione”. Chi meglio di lui può mettere a confronto Auteri e Ugolotti. “Sono due grandissimi allenatori. Auteri, dal punto di vista tattico, utilizza dei me-todi di gioco diversi rispetto a quelli del mister. Però sono entrambi due metodi di gioco abbastanza efficaci. Per quanto mi riguarda, con il 4-2-3-1 di Ugolotti, i due centrocampisti sono più bloccati, mentre con il 3-4-3 di Auteri, i due centrocampisti avevano un po’ più di libertà nel movi-mento d’inserimento. Con il modulo che utilizza il Siracusa dobbiamo stare più bloccati, perché abbiamo davanti quattro giocatori già offensivi”. Chi più sergente di ferro tra i due? “Ugolotti. È più sulle sue. Però quando siamo in campo, entrambi sono due sergenti di ferro. Giustamente, poi, pretendono il massimo durante gli allenamenti”. Cambiare squadra durante il mercato di riparazione è sempre particolare. Con la situazione che stava vivendo, Corapi non aveva molte scelte. “Ero scettico. Cambia-re squadra a gennaio non è mai semplice. L’avevo già fatto a Benevento. La squadra vinse il campionato, ma io non giocai nemmeno una partita. Però pur di andare via da una situazione insostenibile come quella di Catanzaro ho provato. Mi sono ritrovato da ultimo in Seconda Divisione a lottare per qualcosa d’importante in Prima. Qui ho trovato subito dei ragazzi

splendidi, che mi hanno fat-to subito in-tegrare. È un gruppo fan-tastico, unito. Ecco perché è stato tut-to più facile. Sono conten-tissimo della scelta che ho fatto. E ades-so, a salvezza acquisita, ten-teremo di fare qualcosa di più importan-te per regalare una grande gioia ai tifosi, al presidente e alla società tutta”. Catanzarese doc, ha vissuto sulla sua pelle il fallimento della società giallorossa. “Sin-ceramente, in modo distaccato. Dispiace. Insieme ai miei compagni dobbiamo an-cora prendere tanti soldi. Dopo due anni e mezzo difficilissimi adesso non voglio rovinarmi il momento pensando al pas-sato”. E allora torniamo al presente. Tanta voglia di fare il centrale e...un gol. “Mi inte-ressa relativamente in questo momento. È più importante quello che fa la squa-dra. Però certo che se capita l’occasione di tirare dalla lunga distanza, ci proverò”. A breve toccherà sfidare il Cosenza. Per Corapi sfida dal sapore particolare? Glissa. “Sarebbe particolare fare gol, ma il derby è più sentito a livello di squadra. Sarà una partita come le altre, perché ormai faccio parte del Siracusa”. E da queste parti, raggiunto il primo obiet-tivo, adesso, sognare è davvero più che le-cito. “Nessuno se l’aspettava. Dal di fuori nemmeno io. Vedevo Siracusa e Barletta come le ultime due del girone. Poi l’arrivo di Ugolotti ha cambiato tutto. La squadra ha cambiato mentalità. E adesso lottiamo per qualcosa di grande. Siamo più liberi mentalmente e possiamo osare qualco-sa in più”. La serenità del gruppo, l’arma vincente? Di certo l’assillo, o come direb-be Mourinho l’ossessione da play off vive in altre città. Vedi Taranto, Roma, Foggia. “Può essere la nostra forza, è vero. Ma può essere anche un’arma a doppio taglio. Perché tranquilli sì, ma non troppo. Non dobbiamo di certo presentarci alle sfide che contano come l’armata Brancaleone. Dobbiamo restare equilibrati e avere la cattiveria giusta. Così potremo giocarcela con tutti. Per arrivare nei play-off, biso-gnerà fare punti fuori casa”.

Antonio Midolo

SPORTIVISSIMO

11

Page 12: Sportivissimo Siracusa

Arriva la squadra più “pazza” del campio-nato, il Foggia di Zdenek Zeman, una for-mazione capace di grandissime imprese ma anche di crolli clamorosi. E’ quella che detiene due primati: l’attacco di gran lunga il più prolifico del campionato, ma anche la difesa più perforata: impressio-nante la media di gol segnati per partita, ma anche quella delle reti incassate. Il tutto, comunque, in linea con la filoso-fia del tecnico boemo le cui squadre gio-cano un calcio apertissimo, che porta a segnare tanto ma anche a subire tanto.Altre caratteristiche della squadra pu-gliese sono l’avversione per i pareggi (è quella che finora ne ha fatti registrare di meno) e lo stesso comportamento sia in casa che in trasferta. Insomma, sia che giochi allo “Zaccheria” sia che giochi al-trove, il Foggia sa vincere e perdere allo stesso modo, come dimostra il tabellino dei risultati ottenuti in casa e fuori.La società, in estate, decise di puntare sui giovani, affidandosi ad un tecnico che i giovani li sa plasmare ed educare alle sue idee sul calcio. Si attinse abbondan-temente ai prestiti da società di Serie A e B: Atalanta, Milan, Inter, Palermo, Cagliar-ti fra le tante che hanno mandato i loro giovani a fare esperienza alla corte di Ze-man. E come tutte le squadre composte in massima parte da giovani, è capace di alternare grandi prestazioni a prove mol-

to deludenti.E nonostante tutto, il Foggia si trova nei quartieri alti della classifica, aspira ad entrare nella griglia dei play-off ed ha le carte in regola per riuscirci.Sarà dunque una partita da tripla quella che si giocherà domenica al “Nicola De Simone” il 3 aprile, con tanto di rinvio chiesto ed ottenuto dalla società puglie-se con ben quattro elementi impegnati con le rispettive rappresentative nazio-nali di categoria. Siracusa fermo un turno, dunque. Altra sosta (scaramanticamente fortunata) e giorni in più per puntare al recupero di Mancino. Al De Simone dovrebbe esserci anche il pubblico delle grandi occasioni, perché sia Zeman che il Foggia sono capaci di esercitare un richiamo sempre elevato.Ricordiamo tutti la partita di andata, che fu vinta con pieno merito dagli azzurri per due a zero, con doppietta di uno sca-tenato Nicola Mancino che si prese una gran bella soddisfazione nei confronti dei suoi ex tifosi con i quali il rapporto non era stato proprio idilliaco nei tre anni di permanenza del fantasista azzurro nella squadra rossonera. Ma quella partita fu anche un capolavoro tattico di mister Ugolotti che seppe adottare alla sua squadra un modulo capace di impedire al Foggia di svolgere il proprio gioco.Nelle gare disputate in trasferta, il Foggia

ha ottenuto sei vittorie ed un solo pareg-gio, subendo sei sconfitte. La squadra di Zeman si è imposta sui campi di Cavese, Barletta, Juve Stabia, Pisa, Viareggio ed Andria. L’unico pareggio i pugliesi l’han-no ottenuto sul campo dell’Atletico Roma con un rocambolesco 3 a 3. Le sconfitte, invece, si sono registrate sui terreni di Lanciano, Gela, Nocerina, Taranto, Luc-chese e Foligno.Formidabile la coppia d’attaccio forma-ta da Sau ed Insigne, che insieme hanno messo a segno qualcosa come una tren-tina di gol, e formano il tandem offensivo più prolifico della categoria. Ma nel Fog-gia segnano proprio tutti, compresi cen-trocampisti e difensori…La squadra pugliese si schiera con l’abi-tuale 4-3-3. In porta gioca Santarelli (ma a volte gli viene preferito Ivanov), la linea difensiva è formata dagli esterni Kone e Regini e dal centrali Torta e Romagnoli; il terzetto di centrocampo vede all’opera Laribi, Salomon e Burrai, mentre il triden-te offensivo oltre a Sau e Insigne vede alternarsi Farias, arrivato al mercato di gennaio, con Agodirin. E ci sono tutte le premesse perché dome-nica si possa assistere ad una gara spetta-colare: il Siracusa, si sa, quando affronta le “grandi” riesce sempre a far bene.

Giuseppe Di SIlvestro

IL PROSSIMO AVVERSARIO

QUESTO PAZZO FOGGIA TARGATO ZEMAN

SPORTIVISSIMO

12

Page 13: Sportivissimo Siracusa

POST FOLIGNO

(midolo) La soddisfazione tra gli appassionati è tanta. Te ne accorgi anche quan-do provi a stilare una classifica di rendimento, una sorta di pagellone per capire chi i tifosi azzurri vorrebbero riconfermato a tutti i costi. Per la verità, in pochi vogliono fare nomi. Perché la ‘promozione’ e i complimenti li meritano un po’ tutti. “Indubbiamente la sorpresa più bella è l’U.S. Siracusa – af-ferma Marco Amenta - Dal presidente, al diesse Laneri, dai giocatori fino al Mister Ugolotti. Nessuno avrebbe scommesso su questa squadra che si è rivelata, inve-ce, la vera sorpresa del girone. Darei un bel 9 a tutti”. I colpevoli sono gli ‘assenti’. “La delusione più grande è il pubblico aretuseo. Per quanto mi riguarda, mi sono abbonato quando non si sapeva neanche che saremmo stati ripescati. E’ scanda-loso e, soprattutto, mortificante vedere i nostri leoni giocare con meno di 2000 spettatori a partita. Meriterebbero, davvero, di più”. A due mesi dalla conclusione il Siracusa è ancora in grado di migliorare la propria stagione. “Ottenuta la salvez-za, questo è un Siracusa che può giocare alla pari con qualsiasi squadra. Senza troppi pensieri sulla testa, in questi due mesi, possiamo certamente tentare di piazzarci in una posizione che ci permetta di disputare i play-off. E poi voglio ve-dere se i siracusani escono fuori dal letargo per venire allo stadio”. Nel frattempo un pensierino al prossimo campionato. “Partirei dalla conferma del mister e dei giocatori Baiocco, Moi, Ignoffo, Capocchiano, Spinelli, Corapi, Mancino, Giordano e Cosa. E soprattutto del grandissimo Marco Mancosu”. Ma sarà possibile trattenerli tutti? I tifosi temono un’estate alquanto ‘ro-vente’? “La speranza è che la società continui ad essere sana come lo è oggi. Mi brucia ancora la disputa dei play-off con relativo fallimento. Personalmente, se dovessi scegliere tra una società sana come que-sta e una società competitiva ma con problemi finanziari, preferirei la prima ipotesi. Spero che il presidente continui ad essere Salvoldi ma spero anche che qualcuno (politica, imprenditoria etc) gli dia concre-tamente una mano”. Idee chiare anche per Erika Sciacca. “Più che so-gnare, bisogna crederci. Se siamo arrivati fin qui, perchè non arrivare fino in fondo?”. Nel suo podio ideale: “Mancino, Ignoffo e Moi. Ma la più grande sorpresa resta mister Ugolotti. È soprattutto grazie a lui se oggi possiamo vantare questa classifica”. Tra i bocciati: “nessuno. Tutti fanno parte di questo splendido gruppo che sta riuscendo a dar tanto”. Capitolo riconferme. Il primo nome è quello di “Giovanni Iodice. Dopo un anno di sofferenza, merita il ritorno in squadra. È un grandissimo giocatore e dimostrerà di essere tornato più forte di prima”.

(gct) Il campionato è entrato in una fase cruciale. Nelle prossime settimane si de-finiranno i verdetti ancora aperti, in testa ed in coda. Nel contempo, su altri campi, si giocano partite altrettanto importanti. Siamo, infatti, entrati in quel periodo della stagione in cui si deve giocoforza guarda-re al futuro: programmi, obiettivi, prime mosse. Tutto avviene sottotraccia. Anche a Siracusa si comincia a volgere lo sguar-do intorno.Primo passo, la conferma - implicita - del ds: sarà ancora Antonello Laneri a dirigere le strategie di mercato azzurre. Sul punto, pochi dubbi. A Laneri il supporto della società non è mai mancato, neanche nei difficili giorni di settembre. E non verrà a mancare certo adesso. Dovrà procedere alla definizione della lista dei rinnovi e delle partenze, individuando una rosa di ipotetici sostituti. La formula sarà sempre quella della scommessa: scovare giovani talenti o atleti in cerca di riscatto e voglio-si di far bene.Su indicazione della società, si cercherà di non smantellare l’attuale rosa. Si vuole mantenere la bella intelaiatura per opera-re mirati rinforzi e crescere ancora. Nelle ambizioni - sbandierate anche dal solita-

mente abbottonato vicepresi-dente Mauceri - c’è la volontà di provare a contendere la Se-rie B ad altre blasonate piazze. Piano triennale, il primo anno è quello di rodaggio che sta per chiudersi.Ora, il Siracusa non ha la for-za economica di altri club che potrebbero bussare alla porta di un Mancino piutto-sto che di un Moi. Pertanto non proporrà ai suoi pezzi da novanta un ingaggio par-ticolarmente ritoccato verso l’alto. Piuttosto punterà sulle motivazioni degli atleti e sul rapporto particolare che si è venuto a creare con la piazza e con la società, che in questa stagione ha fornito le sue credenziali: soldi pochi, ma certi e tanta voglia di stupire. Se basterà, lo scopriremo nelle prossime settimane. I sentimenti nel calcio contano sino ad un certo punto.La scelta di alcuni giocatori - rimanere o meno - sarà poi subordinata alla perma-nenza di Guido Ugolotti. Con il tecnico to-scano si sono creati dei legami nello spo-

gliatoio. Dovesse andare via, potrebbero essere pronti a seguirlo dei “fedelissimi” arruolati a Siracusa. Una evenienza non da poco conto.Qualunque cosa succeda, l’esperienza recente insegna che Laneri e i suoi col-laboratori sanno muoversi anche in corsa per mettere una toppa a falle più o meno impreviste. E non è detto che proprio in questi giorni non si stia anche approntan-do un piano B.

IL SIRACUSA RIPARTE DA LANERILa conferma - imminente- del diesse primo passo nella programmazione della prossima stagione. Poi i rinnovi

IL SIRACUSA CHE VERRA’ La parola ai tifosi. Obiettivi e speranze per la squadra che sarà: ecco chi merita la riconferma sin da ora

SPORTIVISSIMO

13

Page 14: Sportivissimo Siracusa

SPORTIVISSIMO

14

Del gruppo di giocatori che porta-rono il Siracusa in C1 nella stagione 1979/80 ci ha sempre incuriosito il pro-�lo di Pierangelo Agosti. In questa set-timana le nostre ricerche si sono con-centrate su di lui, per tre anni azzurro.Dicevamo, Pierangelo Agosti. Un cen-trocampista. Forse è meglio de�nirlo un incontrista, di quelli veramente to-sti. Arrivò a Siracusa nell’estate del 1977 poco più che ventenne e tra l’altro già con una ottima quotazione di merca-to e con due campionati di C alle spal-le, con il Messina e il Seregno prima.Come molti, aveva fatto tutta la tra�la giovanile, dai primi calci alla prima squa-dra. Ma non a Milano, sua città di nasci-ta, quanto piuttosto a Varese da dove spiccò il volo nel 1975 a diciotto anni.Agosti era un giocatore che sentiva la gara come pochi: riusciva a mettere la carica agonistica ad un livello assai alto, soprattutto per lui. Infatti in campo non guardava proprio nessuno. Un ma-stino che riusciva bene nel suo lavoro.Il Siracusa - che lo aveva visto all’opera col Messina quando entrambe erano in C2 - aveva notato in questo ragazzo la persona che avrebbe potuto occupare il posto in campo che voleva l’allenatore

Carlo Facchin. La stagione 77/78 lo vede in squadra per 21 gare. Facchin è soddi-sfatto: ci ha visto giusto. Ma il ragazzo ha qualche problema di carattere personale ed a volte reagisce un po’ sopra le righe. Non le mandava certo a dire, compa-gni o avversari, fuori o dentro il campo.In un incontro importante a Barcellona Pozzo di Gotto, fu espulso per via di quel-la foga che aveva in corpo. Il tecnico Fac-chin, infuriato perché la squadra rimase in dieci, dopo qualche giorno incontrò il ra-gazzo e lo catechizzò a dovere dicendogli tra l’altro che come tecnico aveva l’obbli-go morale e professionale di farlo gioca-re ma come uomo non avrebbe dovuto.Un richiamo forte. Come Prandelli per De Rossi. La risposta la diede in campo, al pri-mo incontro utile fuori casa, a Potenza. Qui risultò a �ne gara il migliore in assoluto. Aveva una caratteristica particolare per un calciatore. Un problema di postura: infatti i piedi divaricavano più del normale ma for-se ne aumentavano il suo raggio d’azione e dalle sue parti era di�cile non prenderle.Chiusa la prima stagione, il Siracusa - che lo aveva avuto in prestito - decise che poteva essere assai utile anche per il successivo campionato 78/79 e ne acquisì la compro-prietà. Ma quella parte del carattere non

riusciva a domi-narla, nonostante tanti sforzi facesse per vincere la foga. Era più forte di lui e le ammonizioni e relative espulsio-ni si registravano con puntualità.In squadra era frat-tanto arrivato un personaggio del calcio che a Siracu-sa fece la di�eren-za da vari punti di vista: tale Giorgio Biasiolo. Ebbe un ruolo importante

nel far c r e -s c e r e e ma-turare q u e -sto ra-gazzo di ot-t i m e q u a -lità calcistiche che era Agosti.Quest’ultimo, nel corso del periodo sira-cusano, una volta andò su tutte le furie e non fu possibile frenarlo perché richiamò la società ad adempiere ai propri impegni di carattere economico. Aveva ragione. Dopo qualche giorno si ricredette dicen-dosi pentito di aver esagerato. Giocò co-munque 32 gare ed in tanti lo de�nirono il miglior centrocampista della C2. Il Siracu-sa in quella stagione grazie anche al suo apporto vinse il campionato salendo in C1.Al momento del rinnovo del contrat-to, si fecero in società tante valuta-zioni. Fu deciso di confermarlo. Qual-che miglioramento dal punto di vista caratteriale si potè constatare, in e�etti. Di tanto in tanto, però, l’ardore giova-nile e qualche problema che si portava appresso prendevano il sopravvento.Si pensò che avesse riposto le smanie gio-vanile essendosi anche sposato con una ragazza siracusana. Però Agosti venne richiesto dall’Akragas ed il Siracusa non si fece pregare. Andò ad Agrigento nella successiva stagione dove, sotto la guida dell’allenatore Alvaro Biagini fu tra i prota-gonisti della scalata alla C1. Restò ancora un anno lì. Poi le informazioni si fanno rare. Ma in fondo, quello che a noi interessava era il suo periodo azzurro. Forse il migliore.

Paolo Catania

VINTAGE AZZURRO PIERANGELO AGOSTI

Un caratteraccio piegato da Biasiolo

Page 15: Sportivissimo Siracusa

(r.s.) Ai campionati esordienti A che si sono svolti a Caltanissetta a metà mese, buona prova dei ragazzi della Virtus Pan-tannelli Nuoto Siracusa. I giovani nuotatori allenati da Peppe In-cremona e Massimo Bruno hanno con-quista il decimo posto ed il primo come società aretusea. In evidenza le ondine

Martinarosa Perez che ha conquistato l’oro nei 200 farfalla ed il bronzo nei 400 stile libero, Elena Bologna, Elena Marche-se e Claudia Catania che hanno difeso le loro posizioni con in denti migliorandosi e portando punti preziosi alla squadra. Tra i ragazzi note di merito per Luigi Perrico-ne, Lucio Miglietta, Dario Catania e Corra-

do Taccone. Anche loro con segni di netto miglioramento nelle proprie prestazioni, hanno abbassato di molti secondi il loro personale. Soddisfatto il tecnico Peppe Incremona. ”Adesso rimbocchiamoci le maniche perchè si ritorna subito in acqua per la preparazione ai prossimi tornei in vasca lunga”, commenta.

BENE LA VIRTUS PANTANELLI SIRACUSA Nuoto giovanile

SPORTIVISSIMO

15

Page 16: Sportivissimo Siracusa

EccellenzaFESTA PALAZZOLO: DOPO UN ANNO, RITORNA IN DSuperato nel derbyssimo siracusano il Real Avola. Con tre giornate di anticipo è festa promozi-one: la matematica è solo un dettaglio. Tanti ex azzurri in campo. Uno di loro in rete dal dischetto: Carmelo Bonarrigo. “Voglio tutto, anche il titolo cannonieri”(r.s.)Dopo appena una stagione in Eccel-lenza, il Palazzolo può festeggiare il suo ritorno in Serie D. Manca ancora la mate-matica certezza, ma in pratica i gialloverdi sono stati promossi al triplice �schio della gara interna contro il Real Avola di dome-nica scorsa. Il vantaggio sulla compagine guidata da mister De Leo, infatti, è salito ad otto punti, quando mancano appena tre giornate alla �ne del campionato. Da considerare, però, che domenica il Palaz-zolo farà visita al fanalino di coda Pater-nò che da tre settimane non si presenta in campo. Impensabile lo faccia proprio nel prossimo turno. Ecco spiegata, allo-ra, la festa promozione già avvenuta. Più che legittima. Un campionato, quello di quest’anno, dominato dalle due forma-zioni siracusane. Riuscite nell’intento di mettere dietro squadre quotate come Biancadrano, Vittoria, Ragusa e Messina. Un dato di fatto che, in qualche modo, certi�ca la crescita del calcio in provin-cia. Non solo Siracusa e Noto quindi. A far bene sperare, poi, l’ottima cornice di pubblico registrata nel derby di domeni-ca scorsa. In più di mille hanno assiepato la tribuna dello ‘Scrofani-Salustro’. Oltre trecento gli avolesi sistemati nel settore ospiti. Numeri non di poco conto. Di que-sti tempi poi. Gli ospiti, però, sono anda-ti sopra le righe: il �tto lancio di oggetti verso il guardalinee loro più vicino, infatti, ha costretto il direttore di gara a chiudere l’incontro con qualche minuto di anticipo. La società rossoblu teme adesso la mano pesante della Lega. Peccato. Un altro dato che balza subito agli occhi è l’immensa colonia di ex-Siracusa presente in en-trambe le formazioni. Dodici sui ventidue schierati dal primo minuto hanno vestito l’azzurro: Ferla, Berti, Bonarrigo e Costan-zo da una parte e Tarantino, Messina, Ca-sisa e Intagliata dall’altra. Più gli ex ‘Ber-retti’ Liga, Martines, Garofalo (Palazzolo) e Saraceno (Real Avola). Per uno di loro, Carmelo Bonarrigo, una nuova stagione da incorniciare, un altro campionato da ri-cordare. A Palazzolo il fantasista sta infatti vivendo una seconda giovinezza. “Siamo contenti – a�erma Bonarrigo - per aver raggiunto un obiettivo importantissimo. Settimana dopo settimana ci credevamo sempre di più. Domenica scorsa siamo ri-usciti a battere una squadra tosta, di�cile da a�rontare. È stata una bella lotta, con tre-quattro squadre dure a mollare. Noi siamo stati bravi ad appro�ttare di alcuni loro passi falsi e raccogliere quei cinque punti di vantaggio con i quali ci siamo presentati allo scontro diretto”. Andiamo sul personale. Vedere giocare Bonarrigo è

ancora oggi un vero piacere per gli aman-ti del calcio. “Sono contento, contro il Real Avola ho segnato il mio diciottesimo gol. Pure una gioia personale. Spero di poter vincere anche la classi�ca marcatori. Vo-glio regalarmi quest’altra soddisfazione. Negli anni passati non è stato mai un obiettivo. Il mio ruolo, solitamente, mi por-ta a fare altro”. Il Palazzolo in Serie D non può prescindere da un numero dieci di tale spessore. Non si sbottona. “Vediamo quello che si prospetterà. Sono a dispo-sizione della società. Ma abbiamo ancora tempo per valutare ogni cosa”. E intanto incassa i complimenti di mister Anastasi. “Il mister è un grande uomo prima di es-sere un grande allenatore. Il fatto che lui abbia detto questo mi inorgoglisce, pro-prio perché detto da una persona per me importante”. Bonarrigo e Berti, queste le uniche due eccezioni fatte dall’allenato-re gialloverde nel complimentarsi con la squadra. “Enzo è l’esempio per tutti. Vede-re uno come lui che ancora lotta e gioca come un gladiatore è motivo d’orgoglio per tutta la squadra”.A far festa anche Vin-cenzo Liga, difensore centrale di proprie-tà del Siracusa. Passato quest’estate, in prestito, dalla Berretti al Palazzolo. Di lui si parla sempre bene. Ha vinto il campionato da protagonista. Punto fermo della squa-dra di Anastasi. I complimenti del suo ex mister, Marco Pizzo, sono già arrivati. “Mi ha trovato migliorato rispetto allo scorso anno”. Se la ride Liga. La prima esperienza tra i grandi, allora, è andata più che bene. “E’ vero – a�erma - Mi confrontavo, per la prima volta, con giocatori di grande espe-

rienza, dopo le mie nelle giovanili. Posso dire che è andato tutto bene e abbiamo vinto. A �ne girone d’andata in pochi ci davano per favoriti. E noi abbiamo chiuso il campionato con tre giornate d’anticipo. Abbiamo fatto una bellissima cavalcata”. Per lui una soddisfazione particolare, per-ché giocare da centrale, senza accusare il colpo, non è da tutti. “Inizialmente gio-cavo da esterno. Dopo qualche partita, il mister, mi ha provato da centrale e non mi ha fatto più uscire. Anche in questo caso tutto è andato molto bene. Ma devo dire grazie anche ad Alderuccio (con il quale forma la coppia centrale). Mi aiuta tan-tissimo sia dentro che fuori il campo. Un ragazzo eccezionale”. A suon di prestazio-ni ha lanciato il segnale al Siracusa. E un pensiero al prossimo anno inizia a farlo. “Dipende da me, ma anche dal Siracusa. Vediamo cosa succederà. Intanto mi godo questo campionato vinto”. Per chiudere, un commento sull’ex compagno di repar-to, Andrea Petta. “Sono molto contento per lui. Questo suo straordinario progres-so regala, anche a noi, uno stimolo in più. Crediamo tutti di poter fare qualcosa di molto importante. Ne appro�tto per man-dare un grande in bocca al lupo ad An-drea”. Che noi estendiamo allo stesso Liga e al Palazzolo, che ritroviamo con piacere in Interregionale. Campionato ancora alla portata del Real Avola che, classi�candosi secondo, potrà dire la sua nella prossima appendice stagionale. Avere tre società siracusane (Noto compreso) in Serie D sa-rebbe tanto importante quanto inedito.

SPORTIVISSIMO

16

Antonio Midolo

SPORTIVISSIMO

16

Page 17: Sportivissimo Siracusa

SPORTIVISSIMO

17

VITALITI AMARO: “SE SOLO FOSSI NATO ALTROVE”Considerato una delle migliori promesse italiane, non è sin qui riuscito ad esplo-dere come avrebbe potuto. “Non ci sono tecnici a Siracusa, impossibile migliorare”

Tennis Tavolo

Nella parte più triste della stagione, rag-giunta cioè la certezza matematica della retrocessione in serie A2 del Città di Sira-cusa, è il giovane Francesco Vitaliti ad o�ri-re uno spaccato dell’attuale momento del tennistavolo di casa nostra. Una ri�essio-ne volta sì alla conoscenza di una delle più giovani promesse aretusee ma che per-mette anche di andare a fondo, alla ricerca dei perché di tale �op.Partiamo allora dal-le più recenti parole del presidente Salva-tore Aliotta, colui che dopo aver riportato la massima serie a Siracusa, ha deciso di invertire la rotta abbandonando i grandi progetti per dedicarsi alla crescita dei gio-vani pongisti. “Dispiace per l’epilogo �nale ma non ho nulla da rimproverare, a parte le scelte di mercato – ha detto Aliotta – E’ stata una bella esperienza, la nostra città ha potuto rivedere il tennistavolo di livello, dopo ben 15 anni di assenza. Adesso però basta. La nostra avventura �nirà e non ho intenzione di ripartire dalla A2. Venderò il titolo e andremo avanti con il nostro setto-re giovanile e con le altre squadre di B2 e C1”.La stagione 2010-2011 ha evidenziato chiaramente la di�erenza tra Siracusa e le altre maggiori realtà italiane del tennista-volo; un divario che ha presumibilmente delle origini di natura prettamente tecnica e di vivaio. “Non abbiamo un allenatore, cioè nessun tecnico che ci sostiene e che ci dà una mano. Ci alleniamo da soli, tra di noi. Non penso che questo sia positivo perché ci preclude la possibilità di miglio-rare”. Francesco ha 17 anni ed è un atleta

dell’asd Città di Siracusa. È mancino e mi-lita nella formazione che disputa la serie B2 insieme a Gamuzza, Romano e Mollica. Ovviamente del gruppo è l’elemento più giovane. Non per questo meno esperto. L’abbiamo incontrato qualche minuto pri-ma della sua gara di campionato contro il Palermo. “La stagione per noi è iniziata male ma lentamente ci siamo risollevati e adesso abbiamo trovato quattro vittorie di �la – ci racconta – Dovremmo salvarci sen-za troppi problemi”. Dal colpo di fulmine degli inizi, passando per gli apprezzamenti a livello nazionale. Vitaliti ripercorre veloce la sua decennale (sic!) esperienza che sen-te già clamorosamente viziata. “Penso sia un pregio quello di essere mancino. Come nel calcio, gli avversari sono più abituati ad a�rontare gente destroide. E poi anche nel nostro ambiente si dice che i mancini sono più imprevedibili, potenti e tatticamente intelligenti. Tutto è iniziato a scuola ele-mentare quando il maestro Levon provò a farci giocare a ping pong. Pensava che io fossi portato, così iniziai ad allenarmi sem-pre con maggiore impegno, �no ad oggi. Col passare del tempo sono cresciuto �si-camente ma adesso mi accorgo che la mia tecnica è rimasta la stessa, cioè gioco alla stessa maniera da circa tre anni. E questo mi penalizza. Ero considerato come uno dei più promettenti in tutta Italia, ho vinto anche delle medaglie ai campionati ita-liani, salvo vedere oggi gli avversari di ieri che giocano in serie A1. Perché? Sono cre-sciuti in altre realtà italiane e se solo fossi

nato anch’io altrove …”. Eppure Siracusa e la sua provincia rappresentano una realtà consolidata nel panorama del tennistavo-lo, cioè sempre presente nelle serie cadet-te. “Si ma quando devi poi fare il salto di qualità non riesci – commenta Francesco – I miei unici punti di riferimento sono i miei compagni più grandi e ovviamente il presidente Aliotta. Se quest’anno non ci fosse stato lui, Siracusa non avrebbe mai uscito la testa. Forse con grande impegno posso riuscire a superare quella che sem-bra una barriera però so perfettamente che il tennistavolo non sarà mai un lavoro per me. E’ vero anche che non smetterò mai di giocare. Mi piacerebbe che l’intero movimento migliorasse cosicché tutti po-tremmo trarne vantaggio. Personalmen-te non diventerò il numero uno italiano ma posso ancora dire la mia”.A proposito Francesco, non sarebbe stato più semplice giocare a calcio o a qualsiasi altro sport? “A calcio gioco con i compagni ma il tenni-stavolo è di�erente. Alcuni non sanno che dietro a questo sport c’è un mondo fatto di sacri�cio e impegno. E poi è un modo per distinguersi dalla massa”. E’ arrivato il suo turno, tocca a lui giocare e portare punti per battere Palermo. Ci lascia con un appuntamento: “speriamo di rivedere tra pochi anni Siracusa nella massima serie. Magari ci sono anch’io”. Ti aspettiamo.

Giuseppe Basile

Page 18: Sportivissimo Siracusa

SPORTIVISSIMO

18

GRINTA CIROV: “NOI, SENZA PAURA”Straordinaria vittoria di Priolo in casa dell’avversaria di sempre, Faenza. Per gli accoppia-menti play-off scudetto determinante l’ultima di regular season. E la stella serba annun-cia: “Adoro Priolo. Potrei chiudere la carriera qui”

Basket A1/F

(basile) Che Priolo sarebbe senza Cirov? Questa domanda l’abbiamo rivolta pro-prio alla stella serba di passaporto ma-giaro. “Io sono una piccola parte di questa squadra che è fatta invece di grandi gio-catrici”. A tre giorni dall’ultima giornata di campionato, che farà calare il sipario sulla regular sea-son, aprendo piuttosto alla parentesi playo�, abbiamo incontrato l’asso della Tro-gylos che ci ha parlato del-la straordinaria vittoria al Palamokador sulla rivale di sempre, Faenza, e dell’en-tusiasmo con cui Priolo ha intenzione di chiudere la stagione. Umiltà, determi-nazione e grande passione; queste le caratteristiche di una giocatrice che in soli tre anni è riuscita a conquistare il pubblico del PalaEnichem. “Il mio basket è iniziato in Serbia, nella città dove sono nata e dove stanno attual-mente i miei genitori, cioè Bor. Poi sei anni a Nis, dove ho casa, e nel Cska So�a pri-ma di arrivare in Italia nel 2007 a Pozzuoli. Appena un anno, alla mia prima esperienza nella lega di A1, a �ne 2007 sono venuta qui a Prio-lo”. I sei punti nell’ultima s�da a Faenza, si aggiungono ai 295 totali di stagione (14 di media); baricentro basso e una facilità di andare a canestro e aggredire gli spazi stretti che le è quasi connaturata. Cirov è oggi una delle più forti cestiste della lega basket di serie A1. “Non ho mai pensato

alla giocatrice che sarei diventata un gior-no – ci racconta – Ho sempre giocato a pal-lacanestro perché io amo la pallacanestro. Col tempo sono cresciuta tecnicamente e �sicamente, e lì ho capito che il basket sarebbe potuto diventare per me anche

un lavoro. Ma non gioco per me stessa bensì per la mia squadra, per le mie compagne ma soprattutto perché non posso farne a meno. A Priolo ho avuto modo di migliorare quelle che sono le mie caratte-ristiche”. Di chi il merito? Inutile dirlo. “Ovviamente di Santino (ndr Coppa). Se non fosse stato per lui oggi avrei ancora delle lacune. Sto bene e se lui vuole, io sono pronta a rimanere qui perché adoro Priolo, Siracu-sa, questo palazzetto e la gente che frequenta il no-stro ambiente. Sarei dispo-sta anche a chiudere qui la mia carriera”. Con�denze forti e importanti; la paren-tesi romantica della nostra chiacchierata sugli spalti del palazzetto di contrada

Mostringiano, lascia il posto al riferimen-to al parquet di gioco, cioè all’ennesima impresa messa a punto dal roster di San-tino Coppa. “A Faenza siamo andate con una grande determinazione. Sapevamo di essere in grado di vincere. In testa non avevamo altro e adesso siamo felici”. La scorsa settimana, quando dopo la scon-�tta contro Como, l’ingresso nei playo�

si era complicato, il coach aveva dichia-rato che delle due restanti gare, a Priolo sarebbe bastato vincerne una. Quindi, missione compiuta, no? “Assolutamente no, perché adesso possiamo anche mi-gliorarci. Quando ci esprimiamo al me-glio, nessun’altra squadra è in grado di tenere testa a Priolo. Umbertide ha uno dei migliori roster ma penso che possia-mo batterle. Già all’andata ne abbiamo dato dimostrazione”. Una situazione di classi�ca ingarbugliata, ad una sola gior-nata dal termine, apre di�erenti scenari. Pool Comense, Priolo e Faenza, appaiate a 20 punti, si giocheranno infatti nell’ulti-mo turno la sesta, settima e ottava piazza della griglia playo�. Lombarde impegnate in casa contro Lavezzini Parma, romagno-le a Lucca e biancoverdi della Trogylos nel match clou di giornata contro Umbertide. Un modo eccezionale per chiudere l’en-nesima stagione da incorniciare. “E’ stata una stagione di�cile, iniziata con troppe scon�tte ma poi è arrivata la svolta con l’arrivo di Spencer e Eric, due giocatrici di cui avevamo assolutamente bisogno. Per come ci siamo risollevate basta vedere come abbiamo giocato tutta la seconda parte del campionato. Abbiamo sempre voglia di vincere e in questo siamo molto determinate”. A seconda della posizione con cui Priolo chiuderà la regular season, potrà a�rontare Schio o Umbertide oppu-re Taranto. “Il bello della pallacanestro e dello sport in generale è che tutto è pos-sibile. Puoi partire sfavorito ma è il campo poi a decidere chi vince. E noi non abbia-mo paura di nessuno”.

Page 19: Sportivissimo Siracusa

SPORTIVISSIMO

19

Page 20: Sportivissimo Siracusa

qui giardino di avola