Speciale elezioni, anno 5

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1 IL MENSILE DEGLI STUDENTI DEL PARINI Un libero spazio d’espressione L’unico autentico bar pariniano al 100% ENJOY NANDO’S BAR! Numero speciale - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Novembre MMX Speciale elezioni Il 12 novembre si terrà un’assemblea scola- stica per la presenta- zione delle liste. Essa è stata richiesta da Zaba- ione e, stando all’inte- resse che i candidati hanno dimostrato per la questione, probabilmente se non fosse stato per noi i pariniani non avrebbero nem- meno potuto vedere le facce di chi sono chiamati a scegliere come rap- presentanti d’Istituto. Il che sarebbe stato ancora più drammatico di quanto ci si possa immaginare: infatti andando in giro per la scuola, e so- prattutto per le quarte, a chiedere un’opinione sulle imminenti elezioni, ho scoperto che un buon novanta per cento dei pariniani con cui ho parlato non ha nemmeno idea del nome delle liste che si presente- ranno, per non parlare di conoscere l’identità dei candidati. E dire che lo scenario elettorale non è molto com- plesso: anche quest’anno assiste- remo all’emozionante scontro fra Par.In.I.( forse solo loro si ricordano ancora per cosa stia l’acronimo) e il Collettivo Rebelde(?). Di candidati ce ne sono perfino meno dell’anno scorso, sette in tutto. Nonostante ciò non mi stupisce affatto che nessuno ne sappia niente, visto che fino ad ora, a una settimana dalle elezioni, non s’è visto in giro ancora nem- meno un volantino o una locandina e che i candidati non sono passati a presentarsi neppure le quarte. D’altronde perché fare campagna elettorale se è praticamente certo che verranno eletti due rappresentanti per cia- scuna lista esattamente com’è suc- cesso l’anno scorso? Il sistema con cui eleggiamo i nostri quattro rap- presentanti d’istituto è infatti propor- zionale: ogni lista viene rappresentata in base al numero di voti che raccoglie. Per ottenere tre seggi una lista dovrebbe raggiungere da sola il 75% dei voti, cosa che mi sembra abbastanza irrealistica. Per questo speciale elezioni abbiamo intervistato Rodrigo Ferrari e Sara Casotto di Par.In.I., Chiara Sica, Fran- cesca Gallarati e Marta Sodano del Collettivo. I primi due sono stati in- tervistati separatamente ed è per questo che le domande, se non si ri- feriscono al loro gruppo, gli sono ri- volte al singolare. Chiara e Francesca sono state invece intervistate in- sieme. A causa di problemi comuni- cativi con Francesca all’ultimo siamo però dovuti ricorrere a Marta per via telefonica. La sua intervista quindi non ha potuto essere registrata e le sue “chicche” non figurano in questo numero. Nello svolgere queste interviste ho avuto modo di rendermi conto della carenza di idee e della scarsissima or- ganizzazione propria di entrambe le liste. Ho percepito il loro disinteresse verso la politica scolastica, il loro can- didarsi con svogliatezza, la loro con- fusione su troppi punti. Soprattutto, mi sono resa conto che non hanno voglia di cambiare niente al Parini: d’altronde nulla è mai cambiato, per- ché dovrebbero essere proprio loro i primi a prendersi la briga di farlo? Questo almeno è ciò che mi è parso di intuire mentre mi raccontavano che in sostanza il loro programma è lo stesso dell’anno scorso; un pro- gramma che chissà se qualcuno ha mai cercato di realizzare. Per chi non lo sapesse, il Consiglio di Istituto è l’unico organo rappresen- tativo della scuola: esso è composto da otto professori, due membri del personale A.T.A., il Preside, quattro genitori, fra cui viene eletto il presi- dente, e quattro studenti. Il Consiglio di Istituto prende decisioni di carat- tere economico(bilancio, progetti d’istituto), amministrativo(regola- mento interno, viaggi d’istruzione) e organizzativo(calendario scolastico, apertura pomeridiana della scuola). I quattro seggi occupati dai rappre- sentanti degli studenti sono la nostra unica possibilità di partecipare alle decisioni che influenzano ogni giorno dei cinque anni che passiamo al Liceo Parini. Io personalmente vo- terò Votantonio. Intervista al Collettivo 2 Intervista a Par.In.I. 4 Visto che robba? 6 Indice di Alesia Preite Si possono chiamare elezioni?

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I L M E N S I L E D E G L I

S T U D E N T I D E L PA R I N I

U n l i b e r o s p a z i o

d ’ e s p r e s s i o n e

L’unico autentico bar

pariniano al 100%

ENJOY

NANDO’S

BAR!

Numero speciale - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Novembre MMX

Speciale elezioni

Il 12 novembre si terràun’assemblea scola-stica per la presenta-zione delle liste. Essa èstata richiesta da Zaba-ione e, stando all’inte-resse che i candidatihanno dimostrato per la questione,probabilmente se non fosse stato pernoi i pariniani non avrebbero nem-meno potuto vedere le facce di chisono chiamati a scegliere come rap-presentanti d’Istituto. Il che sarebbestato ancora più drammatico diquanto ci si possa immaginare: infattiandando in giro per la scuola, e so-prattutto per le quarte, a chiedereun’opinione sulle imminenti elezioni,ho scoperto che un buon novantaper cento dei pariniani con cui hoparlato non ha nemmeno idea delnome delle liste che si presente-ranno, per non parlare di conoscerel’identità dei candidati. E dire che loscenario elettorale non è molto com-plesso: anche quest’anno assiste-remo all’emozionante scontro fraPar.In.I.( forse solo loro si ricordanoancora per cosa stia l’acronimo) e ilCollettivo Rebelde(?). Di candidati cene sono perfino meno dell’annoscorso, sette in tutto. Nonostante ciònon mi stupisce affatto che nessunone sappia niente, visto che fino adora, a una settimana dalle elezioni,non s’è visto in giro ancora nem-meno un volantino o una locandinae che i candidati non sono passati a

p r e s e n t a r s ineppure lequarte.D ’ a l t r o n d eperché farec a m p a g n aelettorale se è

praticamente certo che verrannoeletti due rappresentanti per cia-scuna lista esattamente com’è suc-cesso l’anno scorso? Il sistema concui eleggiamo i nostri quattro rap-presentanti d’istituto è infatti propor-zionale: ogni lista vienerappresentata in base al numero divoti che raccoglie. Per ottenere treseggi una lista dovrebbe raggiungereda sola il 75% dei voti, cosa che misembra abbastanza irrealistica. Per questo speciale elezioni abbiamointervistato Rodrigo Ferrari e SaraCasotto di Par.In.I., Chiara Sica, Fran-cesca Gallarati e Marta Sodano delCollettivo. I primi due sono stati in-tervistati separatamente ed è perquesto che le domande, se non si ri-feriscono al loro gruppo, gli sono ri-volte al singolare. Chiara e Francescasono state invece intervistate in-sieme. A causa di problemi comuni-cativi con Francesca all’ultimo siamoperò dovuti ricorrere a Marta per viatelefonica. La sua intervista quindinon ha potuto essere registrata e lesue “chicche” non figurano in questonumero.Nello svolgere queste interviste ho

avuto modo di rendermi conto della

carenza di idee e della scarsissima or-ganizzazione propria di entrambe leliste. Ho percepito il loro disinteresseverso la politica scolastica, il loro can-didarsi con svogliatezza, la loro con-fusione su troppi punti. Soprattutto,mi sono resa conto che non hannovoglia di cambiare niente al Parini:d’altronde nulla è mai cambiato, per-ché dovrebbero essere proprio loro iprimi a prendersi la briga di farlo?Questo almeno è ciò che mi è parsodi intuire mentre mi raccontavanoche in sostanza il loro programma èlo stesso dell’anno scorso; un pro-gramma che chissà se qualcuno hamai cercato di realizzare.Per chi non lo sapesse, il Consiglio diIstituto è l’unico organo rappresen-tativo della scuola: esso è compostoda otto professori, due membri delpersonale A.T.A., il Preside, quattrogenitori, fra cui viene eletto il presi-dente, e quattro studenti. Il Consigliodi Istituto prende decisioni di carat-tere economico(bilancio, progettid’istituto), amministrativo(regola-mento interno, viaggi d’istruzione) eorganizzativo(calendario scolastico,apertura pomeridiana della scuola). Iquattro seggi occupati dai rappre-sentanti degli studenti sono la nostraunica possibilità di partecipare alledecisioni che influenzano ognigiorno dei cinque anni che passiamoal Liceo Parini. Io personalmente vo-terò Votantonio.

Intervista al Collettivo 2Intervista a Par.In.I. 4Visto che robba? 6

Indice

di Alesia PreiteSi possono chiamare elezioni?

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Numero speciale - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Novembre MMX

Collettivo Rebeldeinterviste ai candidati a cura di Alesia Preite, Gaia Scarpellini, Giacomo Paci, Josephine Ebner

Candidati :

Chiara Sica (IIID)Francesca Gallarati (VF)Valentina Silvestri (IID)

Marta Sodano (IID)

Giacomo: Io sono di quarta ginnasio

e quindi totalmente estraneo alla po-

litica pariniana. Sapreste spiegarmi in

breve che cos’è il Collettivo?

Chiara: Il collettivo è un gruppo distudenti che si riunisce per discuteresia delle problematica relative allascuola, sia di attualità : se fra di noiemerge la proposta di affrontare unatematica di interesse comune, netrattiamo tutti insieme esponendo lenostre idee. Per questo motivo dasempre organizziamo periodica-mente varie assemblee, proponiamolezioni alternative e abbiamo inten-zione di continuare a farlo anchequest’anno. Inoltre, siamo un gruppoassolutamente aperto: chiunque puòpartecipare alla riunione, pur nonavendo le nostre stesse idee e nonfacendo parte del collettivo, ma sem-plicemente per avanzare proposteche ritiene interessanti per il Parini.Francesca: E’ un gruppo di studenti ditutte le classi, dalla quarta alla terza,che si riunisce ogni martedì alle duee mezza in aula studenti per affron-tare problemi sia interni sia esternialla scuola. Non siamo concentratisolo sul Parini: pensiamo di doverciconfrontare anche con quello che ac-cade all’esterno per renderci conto diciò che avviene intorno a noi, avereuna visione più ampia e critica e nonrestare “chiusi in noi stessi”.

Alesia: L’anno scorso avevate due rap-

presenti in Consiglio di Istituto. Co-

s’avete fatto per la scuola?

Chiara: Abbiamo portato avanti pro-getti che ormai durano da molti annie che non abbiamo intenzione di ab-

bandonare, come ad esempio il “co-pyriot”. Esso consiste in una sorta discambio di materiale fra studenti perfronteggiare il caro libri che ognianno si fa sentire sempre di più.Anche per promuovere l’aula stu-denti, ognuno vi può depositare pro-pri libri vecchi, scolastici e non, dadare in prestito , ovviamente utiliz-zando un cedolino in modo che nonvadano persi.Francesca: Abbiamo organizzatovarie assemblee, sia durante l’autoge-stione sia in altri momenti, comequella sull’Afghanistan, quella sul 25aprile con vari relatori esterni tra cuiun partigiano che ha partecipato at-tivamente alla Resistenza e che ci hapotuto raccontare e trasmettere i verivalori e i fatti meno conosciuti diessa… Noi infatti cerchiamo sempredi fare assemblee non solo per ricor-dare, ma per capire meglio quelli chesono gli effetti della storia sul nostropresente e di conseguenza poterlocomprendere con più chiarezza perpoter agire sempre migliorandolo.

Alesia: Cosa volete cambiare rispetto

all’anno scorso?

Chiara: Vorremmo puntare sull’infor-mazione quotidiana, lasciando ognigiorno dei quotidiani in auletta. Que-sto anche per rivalorizzare l’aula stu-denti che negli ultimi tempi è sempremeno un punto di riferimento per ipariniani. Sarebbe bello che tornassead essere un luogo di socialità, in cuifosse ad esempio possibile andare astudiare nelle ore buche. La letturagiornaliera dei quotidiani a scuolainoltre potrebbe essere un modo perapprofondire e ampliare le proprieconoscenze.Marta: Rispetto all’anno scorso, ci ri-proponiamo di promuovere, di fiancoalle nostre classiche iniziative, comequella delle assemblee autogestite,una serie di nuovi progetti che coin-volgano gli studenti in prima per-sona, ad esempio l’allestimento di

mostre e concorsi.

Alesia: Parlateci del vostro pro-

gramma con particolare riferimento al

problema dei viaggi d’istruzione e ai

fondi per i progetti studenteschi che

restano inutilizzati.

Chiara: Sono dell’opinione che iviaggi di istruzione debbano essercianche quest’anno. Infatti abolirli è unforma di protesta, sì, ma fino a chepunto? Negherebbe la possibilità atanti studenti che altrimenti nonl’avrebbero, di visitare determinatiposti, lasciandoli sempre vincolati allapiatta lezione frontale senza mai farliuscire al di fuori del solo programma.Per quanto riguarda il programma,oltre a voler mantenere, come giàdetto, il copyriot, le assemblee, e lelezioni alternative, vorremmo pro-porre innanzitutto la presenza gior-naliera di quotidiani nell’aulastudenti. In secondo luogo, per riva-lutare uno spazio della scuola fino adora poco utilizzato, vale a dire la bi-blioteca, abbiamo in mente di attuareil progetto “biblioteca in mostra”.L’iniziativa consiste nell’allestimentodi un banchetto davanti, appunto,alla biblioteca, dove saranno disponi-bili testi di riassunti e commenti dilibri che tutti gli studenti, nonchéprofessori, sono caldamente invitatia portare a loro gradimento. Inoltre,ci proponiamo di mettere in atto unconcorso fotografico, che eventual-mente, a seconda della richiesta,potrà essere realizzato anche piùvolte nel corso dell’anno, con diversitemi che potrebbero partire da pro-poste degli studenti. Infine, vor-remmo richiedere alla scuola lapossibilità di usufruire di un numero,anche limitato, di fotocopie gratuiteper classe.Marta: Per quanto riguarda i pro-getti degli studenti, noi promuo-viamo qualsiasi impegnoextrascolastico gli studenti voglianointraprendere a scuola, ma soprat-

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Numero speciale - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Novembre MMX

tutto cerchiamo di approfondire al-cuni temi e di sensibilizzare gli stu-denti. Il fatto che non si interessino aiprogetti è effettivamente un pro-blema e noi ci proponiamo di tenerealto il loro interesse grazie ad appro-fondimenti di vario genere ad esem-pio durante le assemblee. Per quantoriguarda il programma e le gite, con-cordo con ciò che ha detto Chiara.

Alesia: Come pensate di arrivare a

raggiungere i pariniani e di entrare di-

rettamente in contatto con loro?

Chiara: Le assemblee sono sicura-mente il modo più diretto, ma ci sonoanche le riunioni, sempre aperte atutti.Marta: Oltre alle classiche chiacchie-rate all’intervallo con cui cerchiamodi parlare con gli studenti, diamomolta importanza ad assemblee, vo-lantini e ovviamente alle riunioni chesi tengono martedì alle 14.30 in au-letta studenti. Il nostro obiettivo ècoinvolgere gli studenti il più possi-bile e sensibilizzarli sui temi più at-tuali invitandoli a partecipare allemanifestazioni in difesa della scuolapubblica e alle varie assemblee che sitengono anche all'esterno dellascuola. Vogliamo anche proporre mo-stre, concerti che “rispecchino”la so-cietà contemporanea.

Alesia: Quale sarà la vostra forma di

protesta contro la riforma della Gel-

mini?

Chiara: Il Collettivo ha sempre parte-cipato a cortei di protesta ed è inoltreinserito nel Coordinamento dei Col-lettivi, che ci dà l’opportunità di en-trare in contatto con altre scuole. Altriimportanti strumenti di protesta sonoil volantinaggio e le assemblee infor-mative.Francesca: La riforma Gelmini stasempre più velocemente incidendosulla “demolizione” della scuola. IlCollettivo Rebelde è da sempre impe-gnato attivamente nella lotta controquesta riforma e contro tutti i decretiche mirano a distruggere la pubblicaistruzione, infatti prende sempreparte ai cortei studenteschi, alleazioni, e a tutte le altre forme di pro-testa organizzate dagli studenti nelleassemblee del Coordinamento dei

Collettivi Studenteschi di Milano eprovincia. Inoltre l'autogestione el'occupazione sono un' efficace formadi protesta che noi, nel corso del-l'anno, cerchiamo sempre di organiz-zare.

Alesia: Per concludere, perché votare

voi e non Par.In.I.?

Chiara: Quello che mi è sempre pia-ciuto del Collettivo è che non si li-mita esclusivamente all’ambitoscolastico ma permette agli studentidi allargare i propri orizzonti. Ri-tengo che questo sia fondamentaleperché altrimenti rimarremmo deiburattini in mano ai programmi mini-steriali con un patrimonio culturaleesclusivamente limitato a quellepoche nozioni che ci dimentiche-remmo in un breve arco di tempo.Inoltre il Collettivo ci stimola a pen-sare e a confrontarci coi nostri coeta-nei, dandoci la possibilità dicambiare opinione grazie anche al-l’apporto di altre posizioni.Marta: Ho cominciato a frequentarele riunioni del Collettivo l’annoscorso, ma da quando sono in quartaho sempre ritenuto che il Collettivofosse la lista più propositiva, vivace eattiva politicamente. Inoltre i cortei,le manifestazioni, le azioni sonoforme di protesta che il Collettivopromuove con passione e intelli-genza. Sono ciò che rende gli stu-denti protagonisti delle scuole e dellapropria città e che ci permette diesprimerci e di contestare libera-mente quello che riteniamo ingiusto,inumano e anticulturale. Il CollettivoRebelde ha inoltre sempre ideenuove ed è sempre aperto a chiun-que voglia essere protagonista nellapropria scuola e nella propria città.

I candidati e. . .

Chiara e l’ideologia precisa

Chi viene al Collettivo, nel senso, nonè che deve per forza seguire la nostraideologia precisa basta che sia sem-plicemente qualcuno che vuole pro-porre o gli interessa o vuole direqualsiasi cosa, può venire anche solouna volta, non mi interessa…

Chiara a occhi aperti

Gli eventi drammatici si possonotranquillamente ripetere e bisogna,insomma, tenere un po’ gli occhiaperti.

Chiara e l’organizzazione

E’ arrivata parecchia gente che pur-troppo non siamo ancora riusciti adincontrare e per cui comunque mi èstato detto che hanno delle propo-ste…

Chiara e Francesca e i giovani nuovi

membri

Chiara: però, va beh, appunto, a parteche ci sono dei nuovi membri...Francesca: sì, ragazze giovani...

Chiara e i fondi d’istituto

Io appunto ammetto di non cono-scere bene questo argomento, peròsapevo che parte di quei fondi nonpoteva essere usata, non ho capito lamotivazione…

Francesca e la geografia che viene

meno

Per esempio la geografia, che comun-que è una delle materie che ti per-mette di creare questa coscienzacritica, cè diciamo sta venendo menoe addirittura in alcuni indirizzi non c’è.

Francesca e le assemblee ambulanti

Infatti noi cerchiamo sempre di fareassemblee non solo per ricordare, perla memoria, ma che comunque cam-minino su vasti campi.

Francesca e il ragazzo dei giornali

E poi sul fatto dell’informazione quo-tidiana secondo me è bello che tutti igiorni, cè in tutte le classi la mattinaarrivi un ragazzo che porta un tot digiornali.

Francesca e gli intercalari

[..] Perché secondo me non è unpunto da sottovalutare nel senso chenon so quanti sarebbero favorevoli,però boh, sì, appunto, per ripromuo-vere l’aula…

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Numero speciale - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Novembre MMX

Par.In.I.Candidati :

Sara Casotto (IIIE)Rodrigo Ferrari (IIC)Romeo Dubini (IC)

Gaia: Io sono di quarta ginnasio equindi totalmente estranea alla politicapariniana. Sapresti spiegarmi in brevecos’è Par.In.I.?Rodrigo: Par.In.I. è un gruppo di ra-gazzi che si trova il pomeriggio e chevuole cambiare la scuola, vuole miglio-rarla. Allo stesso tempo questo gruppodi ragazzi forma una lista studentescache si presenta alle elezioni per il Con-siglio d’Istituto. Quello che abbiamoproposto e proponiamo cerchiamo co-munque di portarlo avanti durantel’anno tutti insieme, ma affianco a que-sto candidiamo dei rappresentanti inConsiglio d’Istituto, ovvero dei ragazziche si assumano il compito di rappre-sentare le idee degli studenti e di farsentire il loro parere in Consiglio d’Isti-tuto. Vogliamo non essere politicizzatiperché come ho detto prima il nostrointento è essere rappresentanti deglistudenti in Consiglio d’Istituto, dovenon c’è niente che riguarda la politicafuori da scuola. Ognuno di noi ha leproprie idee politiche e la può pensarein modo diverso: abbiamo qualcunoche è di sinistra e qualcuno che è di de-stra. Quello che ci accomuna è ap-punto la voglia di informare in mododa non prendere le notizie semplice-mente così come le presentano imedia. E’ anche di questo che par-liamo il pomeriggio.Sara: La nostra lista è nata l’annoscorso grazie agli ex membri di Alter-nativaApertA con l’intento di far parte-cipare più persone possibili. Comecandidati rappresentanti d’Istituto ciimpegniamo a cambiare l’istituto e nona mettere avanti le nostre idee politi-che.

Alesia: L’anno scorso avevate due rap-presentanti in Consiglio di Istituto. Co-

s’avete fatto per la scuola?Rodrigo: Abbiamo ultimato la salaprove, che abbiamo fornito di stru-menti; abbiamo provato a fare un ge-mellaggio con una scuola estera equesto progetto è tutt’ora in cantiere;abbiamo tentato di portare avanti laproposta dei pannelli solari, ma pur-troppo mancano fondi. In Consigliod’Istituto abbiamo cercato di rappre-sentare il più possibile la volontà deglistudenti e abbiamo perorato le causeche ci sembravano giuste, come i con-certi di musica classica. L’anno scorsofacevano infatti parte della nostra listaanche Arturo e Albertina Del Bo che lihanno organizzati. Abbiamo inoltre or-ganizzato diverse assemblee come adesempio quella sulla Giornata dellaMemoria e la settimana di approfondi-mento, durante la quale, d’accordo coni docenti, si cerca di approfondire que-stioni di attualità (medicina, politica...)o altri argomenti che ci toccano e suiquali vogliamo accendere i riflettori.Sara: L’anno scorso Par.In.I. aveva deiprogetti che però non sono andati abuon fine come ad esempio quello deipannelli solari, che era molto ambi-zioso e che non è stato portato a ter-mine anche perché sarebbe stato unprogetto che sarebbe andato avantinegli anni. Inoltre non c’è stata unavera e propria cogestione anche per-ché i professori non l’avevano appog-giata pienamente.

Alesia: Cosa vuoi cambiare rispetto al-l’anno scorso?Rodrigo: Par.In.I. quest’anno vuole es-sere più organizzato, perché in passatoha avuto dei problemi; vogliamo avereun’organizzazione molto più precisa,darci dei compiti e farci sentire di più.L’anno scorso avremmo voluto orga-nizzare dei corsi pomeridiani di auto-difesa e di teatro ma non abbiamoavuto nessun riscontro da parte dellacomponente studentesca e quindi ilprogetto non è andato in porto, nono-stante i soldi ci fossero e la disponibilitàdello spazio non mancasse. E’ stato un

errore nostro, perché siamo statitroppo passivi. Quest’anno invece vo-gliamo cercare di coinvolgere di più glistudenti.Sara: Quest’anno vorremmo fare unacogestione con delle persone che ten-gono delle assemblee serie a cui par-tecipasse tutta la scuola e per cui cipiacerebbe avere più collaborazione daparte dei professori. Inoltre vorremmoorganizzare una festa di fine anno delParini; ne abbiamo parlato con la diret-trice e ci hanno detto che sarà possi-bile finanziarla al di fuori dell’istituto.Un altro progetto è quello del gemel-laggio con una scuola europea, l’idea èpartita l’anno scorso, ma ci stiamomuovendo quest’anno per metterla inpratica anche grazie al professor Ca-fiero.

Alesia: Parlaci del vostro programmacon particolare riferimento al problemadei viaggi d’istruzione e ai fondi per iprogetti studenteschi che restano inuti-lizzati..Rodrigo: Ne ho già parlato rispon-dendo alla domanda precedente: vo-gliamo valorizzare la idee deglistudenti e aumentare l’ impegno nelpolitico del gruppo Par.In.I. con delleassemblee. Una cosa che tengo a sot-tolineare è che cercheremo di mante-nere i progetti che abbiamo comegruppo anche se non veniamo eletti.Come rappresentanti degli studenti inConsiglio d’istituto infatti noi abbiamoil dovere di raccogliere le volontà deglistudenti per sapere che cosa fare adesempio della questione dei soldi. Perquanto riguarda i viaggi di istruzione,ad esempio, dal momento che suppo-niamo che gli studenti li vogliano faree che noi rappresentiamo la loro vo-lontà in Consiglio d’Istituto, ci batte-remo per fare in modo che essa siarispettata. Come studente inoltrepenso che questa protesta vada più aledere gli studenti che altri e onesta-mente non vedo come possa andare atoccare la Gelmini. Una protesta se-condo me deve destabilizzare in qual-

interviste ai candidati a cura di Alesia Preite, Gaia Scarpellini, Giacomo Paci, Josephine Ebner

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Numero speciale - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Novembre MMX

che modo il potere e non mi sembrache questa possa farlo.Sara: Non capisco l’abolizione deiviaggi d’istruzione come forma di pro-testa (e in generale tutte le forme diprotesta che vanno avanti da un po’ dianni non mi sembrano valide perchécredo che i moderati siano più credi-bili). Per quanto riguarda i progettidegli studenti penso sia proprio unproblema di presentazione di questiprogetti che non ci sono e ovviamentedi fondi che non vengono usati. Vor-remmo ascoltare le proposte dei pari-niani perché per portare avantiqualcosa abbiamo bisogno di tantepersone che la appoggino. Quest’annotenteremo di far partecipare più per-sone possibili, perché comunque senon sentiamo le persone che fannoparte dell’Istituto non possiamo pre-sentare un progetto al quale poi nonparteciperà nessuno.

Alesia: Come pensi di arrivare a rag-giungere i pariniani e di entrare diretta-mente in contatto con loro?Rodrigo: Per prima cosa ognuno di noiha degli amici: sfrutteremo il passaggiodi voce. Inoltre esiste il grande poteredi Facebook e dell’informatica per farcircolare le informazioni; ci possono es-sere dei volantini, potremmo passareper le classi facendo proposte oppureportarle avanti all’inizio o alla fine delleassemblee che organizziamo.Sara: Per arrivare a raggiungere i pari-niani, innanzi tutto dobbiamo coinvol-gerli nelle riunioni che si tengono ognimercoledì alle 14:30.

Alesia: Come protesteresti contro la ri-forma Gelmini?Rodrigo: Innanzitutto bisognerebbecapire se c’è gente che vuole prote-stare. Nel caso coordinerei gli interes-sati con gli altri licei e oltre a scenderein piazza che ormai è una cosa già vistache non da più fastidio a nessuno, stu-dierei insieme cosa potrebbe inveceandare a toccare la sensibilità del go-verno.Sara: Io non sono contro le manifesta-zioni però o sono manifestazioni chebloccano l’economia oppure non val-gono niente perché inascoltate. Quindiil nostro progetto è quello di fare delleriunioni e informare le persone sulla ri-forma Gelmini, discutendo insieme suciò che è meglio fare senza manifestarea caso, ma facendo qualcosa di vera-mente serio. Anche perché per essere

ascoltati ci vuole credibilità e se non c’ècredibilità puoi fare quello che vuoi manon vai da nessuna parte.

Alesia: Perché votare voi e non il Col-lettivo?Rodrigo: Urlare e fare la voce grossa eprotestare sempre e comunque comeper ora ha fatto il Collettivo, non portarisultati. Bisogna saper portare avantila propria opinione con intelligenza,come ho già detto a proposito dellegite: non basta scioperare contro tuttoe su tutti, perché in questo modo nonsi va a toccare il potere, ma bisognacercare di far sentire la propria voce inmodo più mirato ed efficace.Sara: Perché i moderati sono più con-vincenti anche di fronte ai professori eai genitori e quindi credo che un posi-zione troppo radicale non possa por-tare a delle decisioni significative.

I candidati e. . .

Rodrigo e la componente Collettivo

Secondo me la componente Collettivonon ha l’abilità di discutere, di parlaree di far valere le proprie opinioni con idocenti.

Rodrigo e la settimana di approfondi-

mento

Poi abbiamo organizzato la solita tritae ritrita settimana di approfondi-mento, durante la quale, d’accordo coni docenti, si cerca di approfondire que-stioni di attualità (medicina, politica…)o altri argomenti che ci toccano e suiquali vogliamo accendere i riflettori.

Rodrigo e la “questione dei soldi”

Come rappresentanti degli studenti inconsiglio d’istituto noi possiamo sem-plicemente raccogliere le volontà deglistudenti per sapere che cosa fare adesempio della questione dei soldi, sepoi gli studenti non se ne vogliono farniente allora se ne riparlerà comegruppo Parini.

Rodrigo e i neologismi

Abbiamo ultimato l’approntazionedella sala prove.

Rodrigo in ballo con il Cafiero

Abbiamo provato a fare un progettoper coinvolgere, a fare un gemellaggiocon una scuola estera che è tutt’ora inballo con il Cafiero.

Sara e la credibilità (moderata)

In generale tutte queste forme di pro-testa che stanno continuando da unpo’ di anni io non le trovo valide perchécredo che i moderati siano più credi-bili. Quindi la nostra lista è più credi-bile del Collettivo perché abbiamovisto che le manifestazioni organizzatedai collettivi sono completamente ina-scoltate.Anche perché per essere ascoltati civuole credibilità e se non c’è credibi-lità puoi fare quello che vuoi ma nonvai da nessuna parte.Perché i moderati sono più credibilianche di fronte ai professori e ai geni-tori e quindi credo che un posizionetroppo radicale non possa portare adelle decisioni significative.

Sara e i residui

Allora la nostra lista è nata l’annoscorso e diciamo che è nata dai residuidi AlternativApertA.

Sara e i sinistroidi

La nostra lista nasce con l’intento di farpartecipare più persone possibili, noi cidistinguiamo dal Collettivo perché nonabbiamo una visione politica del Con-siglio d’Istituto cioè non abbiamo unostampo politico, non siamo i così dettisinistroidi.

Sara e il futuro

L’anno scorso Par.In.I. aveva dei pro-getti che però non sono andati a buonfine come ad esempio il progetto deipannelli solari, che era molto ambi-zioso e alla fine non abbiamo fattoniente di pratico anche perché comun-que sarebbe un progetto che an-drebbe avanti negli anni.

Sara e la chiarezza d’espressione

Mentre invece per i progetti è proprioun problema di presentazione di questiprogetti che non ci sono e ovviamentei fondi non vengono usati.

Sara e la sofistica

Per quanto riguardo il Consiglio d’Isti-tuto quando si arriva a delle votazioninon è l’idea politica che sta di fondo, èla visione dell’utile e del non utile, cioèquello che è meglio per l’Istituto.

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Numero speciale - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Novembre MMX

VISTO CHE ROBBA?(Accipicchiolina, zio, tutta la satira politica della scuola!)

di Roberto Croci

Poiché il nostro lungisaettante ed an-tigravitazionale preside Foppape-dretti ha diramato una lunga circolarein sanscrito (tradotta a suon di be-stemmioni dalla segreteria), il 12 no-vembre pare ci sarà un'Assemblea diConfronto tra le nostre Potenze Poli-tiche (PP). Il Preside e metà del corpodocenti pensa sia un' "occasionetroppo democratica" e caldeggia diabolirla l'anno prossimo. Ma chi se nesbatte! Intanto che possiamo, godia-moci questa zaffata di libertà! Eccovipresentate nel dettaglio due delle treliste candidate al Consiglio d'Istituto.Per brevità vi accenno soltanto allaterza lista, laLista Votantonio, entità politica con-cretamente inesistente, ma metaideale di tutti quanti non si ricono-scono in un dibattito che ha del ridi-colo, dello squallido, dell'avvilente. Gliaderenti alla Lista Votantonio, tra cuil'autore di questo articolo, stanno se-riamente pensando di foderare lascheda elettorale di prosciutto crudoe di vuotarne il sapido contenutodentro l'urna.

Lista numero √7,92: Collirio Rib-bellaLe firme per la presentazione di que-sta storica lista, vergate con spray suenormi cartelloni, sono state presen-tate circa 4 ore dopo la scadenza deltermine previsto. Per tutta risposta, gliaderenti, degni seguaci della politicanazionale, hanno preso esempio dal-l'amico PDL del Lazio, sventolandodavanti al naso dei funzionari scola-stici una loro fotografia a scuola quelmattino alle 8. Di fronte a questa

inoppugnabile prova di buona fede,la segreteria ha ceduto.Come noterete, la lista è tutta al fem-minile. Ciò per soddisfare la Prima Re-gola di Che Guevara, che coincideanche con il Secondo Teorema delBerlusca, molto in voga di questitempi, che recita più o meno così:"Ciò che è politica è figa, ciò che èfiga è politica". La lista anti-imperiali-sta e anti-capitalista per eccellenza,inoltre, quest'anno ha dovuto cam-biare nome ed accettare la sponsoriz-zazione di una casa farmaceutica chevende goccine per gli occhi. La "Col-lirio Ribbella", famosa azienda russa,si autodefinisce "ditta equosolidale"in quanto, per sua stessa ammissione,istituisce "turni di lavoro di sole 17ore, con salari minimi addirittura su-periori al livello di sussistenza". Bennoti sono i legami finanziari di que-st'azienda con la Cina comunista ed igruppi sovversivi leninisti dell'Oltrepopavese; ignota ancora è la somma delfinanziamento percepito dalla nostralista pariniana. Insisterò molto sullaparte programmatica, che è partico-larmente corposa ed accentuataanche dal notevole carisma personaledelle candidate – nessuna delle qualisi è mai vista fare null'altro di politicose non sbraitare in un megafono slo-gan insensati.Scura Sicaria: dopo una lunga, lun-ghissima gavetta nelle file dei Ribbelli,ormai è la capoccia seria dibbrutto.Sarà forse per il suo spiccato carisma,per le intrinseche doti di donna poli-tica navigata, o perché tutti, ma pro-prio tutti (perfino le amebe e iparameci che da sempre ne affollano

le riunioni) se ne sono andati via dalCollirio? Ai posteri l'ardua sentenza.Intanto, la bbos strapeso ci va giùdduro con una frasona contro "la po-litica della precarietà" che "danneggiai ggiovani" e siffatte minchiate. Ovvia-mente, lei si dichiara totalmente con-tro questa loggica, perché, copiandola dichiarazione rilasciata l'annoscorso a questo giornalino da ElenaFusàr Galìna, afferma: "Io e tutti i mieiamici del Collirio Ribbella vogliamoconsiderarci dei deficienti non precari,ma a tempo pieno". Quando le chie-diamo cosa vogliono fare di concretoper la scuola, diventata paonazza perl'imbarazzo, inizia convulsamente adevocare il terzo emendamento, la Lib-bertà d'Espressione, il Foppapedrettie perfino San Gennaro. Dopo circauna decina di minuti di puro delirio,Scura Sicaria inizia a schiumare epiomba a terra in preda ad una crisiepilettica.Chicca Canegrati: giunta in soccorsodell'amica, dopo averci minacciati di"non fare più domande così difficili",cerca di inventarsi qualche palla. Insintesi, sostiene, se la sua lista pren-desse il sopravvento, il Parini divente-rebbe una succursale del Kantiere,Centro Sochale Pàwerful a cui il Colli-rio da sempre si appoggia. Questopotrebbe costituire un probblema permolti di noi: il Consiglio Dei Saggi delKantiere, tutti "ggiovani universitari"di età compresa tra i 28 e 36 anni, an-nullerebbe l'iscrizione di tutti glialunni che non soddisfano i requisitimorali richiesti per essere Ribbelli. Piùnello specifico: avere un reddito fami-liare non inferiore al milione di euro

AVVERTENZA!È triste doverlo specificare, ma questo articolo è un pezzo di satira. Nessuna affermazione scritta qui di seguito è espressionedel reale pensiero dell'autore e non è in nessun caso da intendersi riferita ad alcuna persona esistente; benché nel testo appa-

iano dei virgolettati, nessuna delle dichiarazioni sotto riportate è veramente stata rilasciata da chicchessia, né riporta seria-mente idee e posizioni espresse da chicchessia.

L'unico intento di questo pezzo è far sorridere senza arrecare offese di nessun tipo ad alcuno, nel pieno rispetto degli articoli595 e 596 del Codice Penale.

Speriamo sappiate stare al gioco. Altrimenti, fatti vostri.La Redazione

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Numero speciale - Anno V Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Novembre MMX

annui, possedere minimo cinque casedi cui almeno 2 nella cerchia dei ba-stioni e una a Courma, vestire unica-mente di "marke alternative" i cuiprezzi superino inderogabilmente i947 euro a capo d'abbigliamento.Tarma Sodano: nipote del più fa-moso cardinale Angelo Sodano, pre-fetto della Sacra Congregazione diStaCippa, vuole ribbellarsi alla domi-nazione imperialista in atto nel nostropaese. Il suo innovativo programmaprevede la statalizzazione di tutti i di-pendenti che lavorano ad un raggiodi 100 metri dal Parini – commessi diBlockbuster e camerieri del Bar Romacompresi. La ragazza giustifica questafollia con il bbisognio di "avere unambiente più ssano, più vvero, in cuicomunicare i propri momenti di so-chalità". In realtà ella coltiva la segretaaspirazione, stante la riforma Gelmini,che tutto questo personale vengaprima o poi incanalato verso la do-cenza. Con un professore di latinostrappato al lavoro di barman, ancheuna come lei potrebbe arrivare al 6,no?Vavelocina Campestri: la più rivoluz-zionaria tra le candidate, propone riu-nioni del Collettivo ogni due giorni edassemblee settimanali, allo scopo disopperire alle lacune di informazionidei nostri tiggì. Se venisse eletta, ver-rebbero istituiti appositi "momenti didibbattito" in cui la popolazione sco-lastica sarebbe costantemente infor-mata sulle questioni più importanti eurgenti di kuesto nostro mondoglobbalizzato, quali la strage di Erba(in provincia di Marijuana), il delitto diScazzasco, l'assassinio di Garlazzi e si-mili amenità.

Lista numero 18: Par.In.IQuesta lista, già titolare di "assaissimiseggi" nel consiglio dell'anno scorso,ha rinunciato ad esprimere un quartocandidato. Questo perché, vociferanoi bene informati, la loro linea di can-didatura è molto "esclusiva". Bisognaavere denti belli e dritti, glutei sodi, ri-vestiti di mutande Calvin Klàin e di-sposti a toccatine fugaci quantoanonime durante le affollate code albar; in generale, poi, serve una spic-cata propensione all'endogamia (perstatuto, gli aderenti alla lista devonoobbligatoriamente consumare al-

meno tre rapporti sessuali con cia-scuno degli altri, più almeno dueorge). "Little John" Pigris, inizial-mente proposto come ultimo candi-dato, purtroppo non aveva nessunadi queste caratteristiche. Per ignavia,e sperando erroneamente che nonsarebbe stato bersagliato dal pre-sente articolo, si è ritirato. Tra unosbadiglio e l'altro, pare abbia affer-mato: "E' bastato mio fratello Elia-&-Le-Storie-Tese Pigris a rovinarequesta scuola, facendo la cresta sullepartite di gessetti, proponendo di de-localizzare il personale con l'assun-zione di bidelle coreane e spendendoi fondi per i progetti in anfetamine. Iorinuncio perché voglio costruire qual-cosa fuori di questa scuola, qualcosache regga davvero..." Alché, scappatovia, è corso in direzione Porta Gari-baldi a cercare lavoro come operaionella costruzione delle orrende Torri-Expò-Siamo-Fighi-2015. Ma andiamoai candidati veri, quelli che non hannoesitato a sacrificare la loro moralità eimbottire di cartaigienica mutande oreggiseni per Giungere Al Potere. Diessi, come vedrete, sono forniti piùdettagli autobiografici che "politici".Forse l'avrete capito perfino voi, let-tori pariniani dotati dell'acume di untriceratopo: di politico nel senso verodel termine questa lista non ha pro-prio un c...Concettina Casotto (no, il cognomenon è storpiato): nata in un piccolosobborgo nisseno, dove la "s" si pro-nuncia "g" (immaginatevi come lachiamano), si è subito trasferita nellaMilano Da Bere, cogliendo al volo ilrisvolto etilistico della denomina-zione: "Città fenfattionale e ftrepito-fiffima", ha definito Milano un venerdìsera alle Colonne Di San Lorenzodopo aver sboccato otto bottiglie disherry. I suoi programmi politici sonoinnovativi ed interessanti; peccatoperò che nessuno possa farseneun'idea. La ragazza infatti soffre diuna gravissima forma di autismo. Du-rante gli intervalli, si aggira mesta econ lo sguardo basso per il pianoterra, cercando ripetutamente di or-dinare focaccine a svariati elementiarchitettonici, tra cui la statua di Pariniin cortile, che non appena la scorgein lontananza inizia a bestemmiare inlatino. Agli amici, sconcertati dalla sua

candidatura, continua a ripetere divotarla perché "i moderati sono piùfighi, così come i "moderatamentecretini" facenti parte della sua lista.Rodrigo Porsche: Grazie anche al"piccolo aiutino" di qualche dose di"AnaBolFit" – sostanza "assoluta-mente non dopante", chiarisce imba-razzato – si è sottoposto per mesi adestenuanti corvées, quali lucidare lasputacchiera personale degli ex-con-siglieri della sua lista. Questo lo hapromosso al secondo posto nell'or-dine delle candidature. Purtroppo,però, per essere eletti contano le pre-ferenze ricevute. Ciò che lo pone innon poco svantaggio: infatti pare siaantipatico come un esattore fiscale efastidioso come una pustola nel de-retano. Per tentare il colpaccio, volevaalmeno buttarla sul lato estetico, tap-pezzando di sue foto a torso nudo ilsecondo piano (l'unico di cui conoscal'esistenza). Questa mossa gli è statacaldamente sconsigliata dalla sua lifecoach thailandese, persuasa che illook "Capello liscio e lungo alla Tar-zan" sia passato di moda dal 1936.Romeu Bidoni: ex netturbino dichiare origini slave, ottenne un postoal Parini perché Silvio telefonò al no-stro lipoproteico preside Foppape-dretti, spacciando il ragazzo per ilnipote di Ibrahimovic. Terrorizzatodalla minaccia sfoderata da Silvio dimandarlo a dirigere un istituto zoo-profilattico a Oristano, e allettato dal-l'offerta pecuniaria di diecimila fioriniungheresi (al cambio: 35, 46 euro) ilnostro trielinico Capo D'Istituto orga-nizzò ad hoc una classe di lobotomiz-zati, per meglio permetterel'inserimento scolastico di Bidoni. Orache la sua avventura al Parini prose-gue florida da tre anni scolastici, il ra-gazzo si è gettato a capofitto nelpromettente agone della politica sco-lastica. "Iu da scuola purta via cacca,come quandu iu lavurava a Amsa. Ecacca di scuola è lista Par.In.I", di-chiara. Quando, sconvolti, i suoi com-pagni gli spiegano che in realtàPar.In.I. è la loro lista, Bidoni si scan-dalizza. "Iu sa kvesto", sostiene. "Solu,iu fuole dire che iu afere infentatonome di lista: Portiamu Alla Rovina IlNostru Istitutu". "Uh, nuh!" guaiscesubito dopo "iu ha sfelato l'acronimu.Nessunu voterà nui più ora..."

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