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Limidi Pag. 16 Insieme per la Caritas Una copia 2,00 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46) art. 1, comma 1 - CN/MO Numero 1 - Anno 29º Domenica 12 gennaio 2014 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI 8/9 PAGINA 20 PAGINA Sport Bilanci e solidarietà Il rugby attività per tutti 17 Rolo Amico ritrovato Dal terremoto germi di speranza PAGINA 7 Aziende Cultura per l’impresa In Chimar una biblioteca aziendale PAGINA 6/7 Scuola Fermento vitale Premi, progetti, nuovi edifici per gli istituti C EDITORIALE EDITORIALE Dalle primarie alle amministrative per dare la sveglia alla città Ben venga la competizione 10 PAGINE 11/14 Dal Natale all’Epifania Gianpietro Cavazza arpi appare sonnolenta e per certi versi rassegnata. Non è colpa dei recenti pranzi natalizi e neppure della perdurante crisi che invece dovrebbe sostenere una sana e necessaria voglia di cambiamento. Non sono esenti da tale situazione anche le prove tecniche nei diversi schiera- menti per la ricerca di un sindaco per la città. Se si eccettua l’attivismo delle tifoserie politiche il risultato finale appare, al momento, quello di un banale disinteresse. Ben vengano allora le primarie, in particolare quelle del PD, le uniche certe. Non quelle che sono già state fatte ma quelle che si faranno per individuare il candidato sindaco. Ben vengano tutte le iniziative per ascoltare le esigenze dei cittadini, per fare uscire dai propri confini associazioni e movimenti, per mettere in circolo proposte originali, sostenibili e fattibili rispetto, soprattutto, alle questioni dell’economia e del lavo- ro partendo da chi si trova in maggiore difficoltà. Ben vengano anche le trovate comunicative per dare un po’ di “zolfo” alla città dormiente evitando colpi bassi e attacchi personali. Ben venga il gioco di squadra per evitare gli estremismi di “un uomo solo al comando” e i racconti dei candidati per capire chi veramente sono, qual è la loro famiglia, quale ambiente frequentano e quali IL LAMBRUSCO... TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE I nostri orari Lunedì- venerdì Mattino 8.00-12.00 Pomeriggio 14.00-18.00 Sabato Mattino 8.00-12.00 www.cantinadicarpi.it Quaranta le realtà produttive e di servizio visitate dal Vescovo in occasione del Natale. Segnali incoraggianti per il lavoro Cresce la fiducia PAGINE Unità dei cristiani Limidi Missioni Pag. 3 Pag. 16 Pag. 19 Un mondo di auguri Insieme per la Caritas Il desiderio di Francesco Unità dei cristiani Pag. 3 Il desiderio di Francesco Missioni Pag. 19 Un mondo di auguri In festa per il nuovo diacono Giorgio Lancellotti In festa per il nuovo diacono Giorgio Lancellotti Alla Garc di Carpi

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Limidi

Pag. 16

Insiemeper la Caritas

Una copia 2,00Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46) art. 1, comma 1 - CN/MO

Numero 1 - Anno 29ºDomenica 12 gennaio 2014

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI

8/9

PAGINA20PAGINA

Sport

Bilanci esolidarietàIl rugby attivitàper tutti

17

Rolo

AmicoritrovatoDal terremotogermi di speranza

PAGINA7

Aziende

Cultura perl’impresaIn Chimar unabiblioteca aziendale

PAGINA6/7

Scuola

FermentovitalePremi, progetti,nuovi edifici per gli istituti

C

EDITORIALEEDITORIALEDalle primarie alle amministrative

per dare la sveglia alla città

Ben venga la competizione

10

PAGINE 11/14

Dal Natale all’Epifania

Gianpietro Cavazza

arpi appare sonnolenta e per certi versi rassegnata.Non è colpa dei recenti pranzi natalizi e neppure dellaperdurante crisi che invece dovrebbe sostenere una

sana e necessaria voglia di cambiamento. Non sono esenti datale situazione anche le prove tecniche nei diversi schiera-menti per la ricerca di un sindaco per la città. Se si eccettual’attivismo delle tifoserie politiche il risultato finale appare,al momento, quello di un banale disinteresse. Ben venganoallora le primarie, in particolare quelle del PD, le unichecerte. Non quelle che sono già state fatte ma quelle che sifaranno per individuare il candidato sindaco. Ben venganotutte le iniziative per ascoltare le esigenze dei cittadini, perfare uscire dai propri confini associazioni e movimenti, permettere in circolo proposte originali, sostenibili e fattibilirispetto, soprattutto, alle questioni dell’economia e del lavo-ro partendo da chi si trova in maggiore difficoltà. Benvengano anche le trovate comunicative per dare un po’ di“zolfo” alla città dormiente evitando colpi bassi e attacchipersonali. Ben venga il gioco di squadra per evitare gliestremismi di “un uomo solo al comando” e i raccontidei candidati per capire chi veramente sono, qual è laloro famiglia, quale ambiente frequentano e quali

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Quaranta le realtà produttive e di servizio visitate dal Vescovoin occasione del Natale. Segnali incoraggianti per il lavoro

Cresce la fiduciaPAGINE

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In festa per il nuovodiacono Giorgio LancellottiIn festa per il nuovodiacono Giorgio Lancellotti

Alla Garc di Carpi

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2 12 gennaio '14

Battesimo del Signore

Il Signore benediràil suo popolo con la paceDomenica 12 gennaioLetture: Is 42,1-4.6-7; Sal 28; At 10,34-38; Mt 3,13-17Anno A – I Sett. Salterio

L’evangelista Matteo, Evangeliario di Ada (IX sec.)

dell’umiliazione, dell’abbas-samento; della kenosi comedicono i teologi. Giovanniamministrava un battesimo dipenitenza, invitava tutto il po-polo a prepararsi alla venutaormai imminente del Messia,del Salvatore. Sulle rive delGiordano, dinanzi a Giovan-ni - uomo scarnificato da unaimpressionante vita da ascetae profeta grande che ripetevacome tuono le parole di verità-, si presentavano file di uo-mini e donne che invocavanoda Dio il perdono e la salvez-za. Gesù si mette in fila conloro e Giovanni sbalordiscenel vederselo davanti: “Io hobisogno di essere battezzatoda te e tu vieni da me?”. DaGesù quasi nessuna spiega-zione: “Lascia fare per ora”.Solo dopo il battesimo, che havisto Gesù come uno di noi,abbassato fino a terra, il cielo- chiuso dalla disobbedienzadel primo uomo - si riapre. Elo Spirito scende. La voce delPadre indica Gesù come “ilFiglio mio, l’amato”. Tutto

Il tempo liturgico di Nata-le si chiude con la festa delBattesimo del Signore. Inrealtà, nella vicenda stori-ca di Gesù di Nazareth, iltempo intercorso tra la na-scita e il battesimo nelleacque del Giordano è dicirca 30 anni. Di questolungo periodo poco diconoi Vangeli. E’ col Battesi-mo che inizia la vita pub-blica di Gesù, l’intensoperiodo che lo vedrà per lestrade di Palestina annun-ciare, guarire, proclamare,... fino all’evento di Pa-

converge su quell’uomo, infila con gli altri uomini, che èil Figlio di Dio, il Messia, ilSalvatore di ogni uomo e ditutto l’uomo. Si comprende,ora, perché la vita di Gesù,proprio dal battesimo, divie-ne “pubblica”: perché ora ildiscepolo sa che Egli è il Fi-glio amato di Dio e che nellesue opere e nelle sue parole cisono le parole e le azioni diDio stesso.Mai, come in questi giorni, idesideri degli uomini di buo-na volontà sono compresi nelgrido di Isaia: “Oh, se tu squar-ciassi i cieli e scendessi!”. InGesù, Dio ha risposto, è scesocome Spirito santo. Spiritosignifica “vita”; santo signi-fica “di Dio”. A noi è data lastessa vita di Dio e il mondoattende, in ogni luogo e inogni volto, che questa vitanuova sia manifestata. Il mon-do attende uomini e donneche vivono in terra, ma colcielo aperto sopra.

don Angelo Sceppacerca

Vita della Chiesa

squa. E’ significativo che ilprimo gesto di Gesù sia quel-lo di mescolarsi ai peccatoriche vanno a farsi battezzareda Giovanni Battista. Coluiche è incomparabilmenteSanto, si unisce ai peccatori.Colui che è una sola cosa conDio, si mescola con chi èlontano da Dio. E così sco-pre il vero volto di un Dioche è misericordioso e vincecon l’amore il rifiuto e laresistenza dell’uomo.Anche il battesimo, come lanascita e la prima manifesta-zione ai Magi, è nel segno

In

Dal Vangelo secondo Matteo

quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano daGiovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni peròvoleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho biso-

gno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesùgli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene cheadempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appe-na battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprironoper lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere comeuna colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dalcielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui hoposto il mio compiacimento».

Perugino, Battesimo di Cristo (1482 ca.),Vaticano, Cappella Sistina

Rubrica a cura della FederazioneNazionale Pensionati CISL

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PENSIONATI ITALIANII PIU’ TASSATI

Poteva andare peggio; da come era stata inizialmenteimpostata la legge di stabilità per il 2014, i pensionatierano stati dimenticati. Mi riferisco in particolare allaperequazione delle pensioni al costo della vita che, primadi arrivare alla conclusione dell’iter legislativo, è stataoggetto di conferme e smentite quasi giornaliere.Alla fine, anche in seguito alle iniziative unitarie messein campo dalle tre principali organizzazioni sindacali deipensionati e alle sollecitazioni rivolte ai gruppi parla-mentari, è stata riconosciuta la rivalutazione per tutte lepensioni, sia pure con effetti limitati per le tasche deipensionati. Nella medesima legge è stato avviato ancheun nuovo contributo di solidarietà a carico delle rendited’oro sopra i novantamila euro.Nessuno intende esaltare il risultato ottenuto: rivalutazionesì, ma per pochi euro e tutti sappiamo come e quantol’inflazione reale incide sul valore delle nostre pensioni.Confermata la rivalutazione al cento per cento per lepensioni fino a tre volte il minimo, per il 2014 parte larivalutazione anche per le pensioni superiori con percen-

tuale via via decrescente, fino a scomparire per i trattamen-ti pensionistici più alti.Piccola soddisfazione, dunque, mentre dall’altra dobbia-mo constatare il “salasso” attuato dal fisco sulle nostrepensioni.Secondo l’analisi della Confesercenti pubblicata nel mesedi novembre 2013, i pensionati italiani sono tra i più tassatiin Europa.Un esempio: in Italia, i pensionati con un assegno diappena 1.500 euro lordi mensili sono soggetti ad unatassazione di circa 4mila euro ogni anno. Chi percepisce lo

stesso reddito in Germania, invece, deve versare al fiscoappena 39 euro ogni 12 mesi, che salgono a 1.000 euroin Francia, a 1.500 euro in Gran Bretagna e a 2mila euroin Spagna, cifra che corrisponde alla metà di quellapagata dai pensionati italiani.In poche parole, lo Stato Italiano si riprende, sotto formadi tasse, una bella fetta delle rendite liquidate agli anzia-ni.Insieme allo Stato, anche Comuni e Regioni contribui-scono ad alleggerire sempre più il nostro trattamentopensionistico mensile con reiterate addizionali, mentresono quasi annullate le detrazioni.Impoverire il valore delle nostre pensioni significa an-che mettere in difficoltà economica tantissime famiglieche su quella somma fanno affidamento per “tirareavanti”.E’ opportuno che le organizzazioni sindacali dei pensio-nati, FNP in primis, individuino per l’anno nuovo effica-ci strategie unitarie a tutela dei diritti di chi ha lavoratoe versato i dovuti contributi previdenziali.Buon 2014!

Il Segretario Territoriale FNPLuigi Belluzzi

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312 gennaio '14

Brunetta Salvarani*

risto non può essere di-viso” (1Cor.1,1-17) èil grido di Paolo, pro-posto dalla Chiesa ca-

nadese che si è occupata discegliere il tema e le letturedi riflessione per ogni giornodell’Ottavario. Di fronte allaChiesa di Corinto afflitta daseparazioni e contese tra grup-pi: “Io sono di Paolo”, “Iosono di Apollo”, “Io sono diPietro” ed, infine, “Io sono diCristo”, si rivela lo scandaloche è, purtroppo, proseguito,nel corso dei secoli, di utiliz-zare proprio Cristo per san-zionare, giudicare, processa-re altre tradizioni nel suo nome,senza ricercare, invece, la ri-conciliazione in grazia dellostesso annuncio evangelicoconsacrato dal Battesimo co-mune in Cristo.Vorrei proporre alcuni mo-menti significativi del ponti-ficato di papa Francesco che,da subito, ha proclamato lapriorità dell’Ecumenismo perla Chiesa. Il 20 marzo 2013, apochi giorni dalla sua elezio-ne, ha voluto incontrare i rap-presentanti della Chiese eComunità ecclesiali, degliEbrei e di varie religioni, ri-volgendo a tutti parole di sti-ma. Ringraziando il patriarcaecumenico ortodossoBartolomeo I , lo ha chiamato“fratello Andrea” ed ha ma-nifestato la gioia per quel-l’incontro e per la partecipa-zione dei presenti alla cele-brazione d’inizio del suo mi-nistero di Vescovo di Roma.“In questa manifestazione difede mi è parso così di viverein maniera ancor più pressan-te la preghiera per l’unità trai credenti in Cristo e insiemedi vederne in qualche modoprefigurata quella piena rea-lizzazione, che dipende dalpiano di Dio e dalla nostraleale collaborazione. (…) In-sieme con voi non posso di-menticare quanto il Concilioabbia significato per il cam-mino ecumenico. Mi piacericordare le parole che il Be-

ato Giovanni XXIII pronun-ciò nel memorabile discorsodi inaugurazione: ‘La ChiesaCattolica ritiene suo dovereadoperarsi attivamente per-ché si compia il grande mi-stero di quell’unità che Cri-sto Gesù con ardentissimepreghiere ha chiesto al PadreCeleste nell’imminenza delsuo sacrificio; essa gode dipace soavissima, sapendo diessere intimamente unita aCristo in quelle preghiere’.Questo Papa Giovanni. Sì,cari fratelli e sorelle in Cri-sto, sentiamoci tutti intima-mente uniti alla preghiera delnostro Salvatore nell’UltimaCena, alla sua invocazione:Ut unum sint. Chiediamo alPadre misericordioso di vi-vere in pienezza quella fedeche abbiamo ricevuto in dononel giorno del nostro Battesi-mo, e di poterne dare testi-monianza libera, gioiosa ecoraggiosa. Sarà questo ilnostro migliore servizio allacausa dell’unità dei cristiani,un servizio di speranza per unmondo ancora segnato da di-visioni, da contrasti e da riva-lità. Più saremo fedeli allasua volontà, nei pensieri, nel-le parole e nelle opere, e più

cammineremo realmente esostanzialmente verso l’uni-tà. Da parte mia, desideroassicurare, sulla scia dei mieiPredecessori, la ferma volon-tà di proseguire nel camminodel dialogo ecumenico e rin-grazio sin d’ora il PontificioConsiglio per la Promozionedell’Unità dei Cristiani, perl’aiuto che continuerà ad of-frire, in mio nome, per questanobilissima causa: Vi chie-do, cari fratelli e sorelle, diportare il mio cordiale salutoe l’assicurazione del mio ri-cordo nel Signore Gesù alleChiese e Comunità cristianeche qui rappresentate, e do-mando a voi la carità di unaspeciale preghiera per la miapersona, affinchè possa esse-re un Pastore secondo il cuo-re di Cristo”.Il quell’occasione si è ancherivolto ai rappresentanti delpopolo ebraico “al quale cilega uno specialissimo vin-colo spirituale, dal momentoche, come afferma il Conci-lio Vaticano II, ‘La Chiesa diCristo riconosce che gli inizidella sua fede e della sua ele-zione si trovano già, secondoil mistero divino della sal-vezza, nei patriarchi, in Mosè,

e nei profeti’ (Decr.Nostraaetate,4).La riflessione del 17 genna-io, quest’anno, è giunta al-l’Ottava Parola “Non rube-rai” e l’importanza delle “DieciParole” -il Decalogo- è sot-tolineata da papa Bergoglionell’Enciclica “Lumen fidei”:“Il Decalogo non è un insie-me di precetti negativi, ma diindicazioni concrete per usciredal deserto dell’“io”autoreferenziale, chiuso in sestesso, ed entrare in dialogocon Dio, lasciandosi abbrac-ciare dalla sua misericordia,La fede confessa così l’amo-re di Dio, origine e sostegnodi tutto, si lascia muovere daquesto amore per camminareverso la pienezza della co-munione con Dio. Il Decalogoappare come il cammino del-la gratitudine, della rispostadi amore, possibile perchénella fede ci siamo aperti al-l’esperienza dell’amore tra-sformante di Dio per noi”(Lumen fidei 46). E’ un chia-ro invito a conoscere meglioi nostri fratelli maggiori nellacomune fede di Abramo, diIsacco, di Giacobbe, di Mosè.In un’intervista rilasciata alvaticanista Andrea Tornielli,il Papa ha ribadito“L’Ecumenismo per me è prio-ritario”, riferendosi, anche,purtroppo, ai numerosi casidi violenza nei confronti deicristiani, nel mondo: “Esistel’ecumenismo del sangue. Inalcuni paesi ammazzano i cri-stiani perché portano una croceo hanno una Bibbia, e primadi ammazzarli non domanda-no se sono anglicani, cattoli-ci o ortodossi. Il sangue èmischiato. Per coloro cheuccidono, siamo cristiani.Uniti nel sangue, anche se tranoi non riusciamo ancora afare i passi necessari versol’unità e forse non è ancoraarrivato il tempo”. (La Stam-pa 15 dicembre).

*Presidente della commis-sione per l’Ecumenismo e il

dialogo della diocesi

La Settimana di Pre-ghiera per l’Unità deiCristiani si celebra dal18 al 25 gennaio, ledate furono proposte dapadre Paul Watson nel1908 perché compresetra la festa della Catte-dra di San Pietro equella della “conversio-ne” di San Paolo (nel-l’emisfero australe laSettimana è all’internodel tempo di Pentecosteperché gennaio è perio-do di vacanze). Inoltreil 16 gennaio è la Gior-nata per l’approfondi-mento e lo sviluppo deldialogo tra Cattolici edEbrei, giunta al 18°anno.

Domenica 19 gennaioin Santa Chiara

La preghieraecumenica

Domenica 19 gennaio alle ore 16 nella chiesa diSanta Chiara, si terrà la celebrazione ecumenicadella Parola di Dio, ancora ospiti delle sorelle

Clarisse, noi ed i fratelli cristiani ortodossi, evange-lici e cattolici di rito orientale, nell’impegno di

testimoniare che non si può “essere Chiesa” da soli,ma in comunione con quelli che confessano che

Gesù è il Signore.

“C

Per Papa Francesco l’ecumenismo è una prioritàFrancesco in Terra Santa

dal 24 al 26 maggio“Nel clima di gioia, tipico di questo tempo natalizio,desidero annunciare che dal 24 al 26 maggio prossi-mo, a Dio piacendo, compirò un pellegrinaggio inTerra Santa”. Domenica 5 gennaio Papa Francesco haannunciato che farà in Terra Santa il secondo viaggiointernazionale del suo pontificato. “Scopo principale”del viaggio, ha spiegato il Pontefice, “è commemorarelo storico incontro tra il Papa Paolo VI e il PatriarcaAtenagora, che avvenne esattamente il 5 gennaio” di“50 anni fa”. Le tappe, ha spiegato il Santo Padre,“saranno tre: Amman, Betlemme e Gerusalemme. Tregiorni. Presso il Santo Sepolcro celebreremo unincontro ecumenico con tutti i rappresentanti delleChiese cristiane di Gerusalemme, insieme al patriarcaBartolomeo di Costantinopoli”. Papa Francesco haquindi esortato: “Fin da ora vi domando di pregareper questo pellegrinaggio, che sarà un pellegrinaggiodi preghiera”.

Venerdì 16 gennaio la Giornataper il dialogo fra cattolici ed ebreiGiustizia e caritàRicorre venerdì 16 gennaio laXVIII Giornata per l’appro-fondimento e lo sviluppo deldialogo tra cattolici ed ebrei.Quest’anno la ricorrenza, ingenere fissata al 17 gennaio,sarebbe venuta a cadere di ve-nerdì, cioè nel giorno in cui,nel pomeriggio, gli ebrei avreb-bero accolto il Sabato, pregiu-dicando la loro partecipazionealle eventuali iniziative comu-ni organizzate per la Giornata.Pertanto - di comune accordocon le autorità religiose ebraiche italiane - la data è stataspostata a giovedì 16 gennaio. Dal 2005 a questa iniziativa,istituita nel 1989 e promossa dalla Conferenza EpiscopaleItaliana con l’appoggio dell’Assemblea Rabbinica Italia-na, è dedicata ogni anno la riflessione su uno dei DieciComandamenti mosaici, le “dieci parole” che riassumonol’Alleanza tra Dio e Israele (Esodo 20, 1-17). Al centrodella Giornata 2014 sarà l’Ottava Parola, ovvero “Nonruberai”, di cui “come ebrei e come cristiani – si legge nellapresentazione al Sussidio - possiamo insieme coglieretutta l’importanza teologica e sociale, con le amplissimeconseguenze per l’etica personale e pubblica che ne deriva-no. La Scrittura in effetti dà larghissimo spazio agli inse-gnamenti che mirano a orientare tutta l’azione umana sullavia della rettitudine e dell’onestà, con un comportamentoispirato in modo armonico alla giustizia e alla carità.Possiamo perciò condividere le conclusioni che nel 2004 aBuenos Aires, con la partecipazione dell’allora Cardinaledi Buenos Aires, Jorge Bergoglio, la XVII riunione plena-ria del Comitato di collegamento cattolico-ebraico ha pub-blicato sul tema Tzedeq e Tzedaqah - Giustizia e carità: «Ilnostro comune impegno per la giustizia è profondamenteradicato in entrambe le nostre fedi. (…) Ebrei e cristianihanno eguale obbligo di lavorare per la giustizia con carità,che condurrà infine allo Shalom per tutta l’umanità. Nellafedeltà alle nostre distinte tradizioni religiose, noi vediamoin questo comune impegno per la giustizia e la carità unacooperazione da parte dell’uomo nel piano divino permigliorare il mondo»”.

Copertina

I passi dell’unitàI passi dell’unitàL’incontro avvenuto il 27 settembre 2013 tra PapaFrancesco e Sua Beatitudine Youhanna X, Patriarcagreco-ortodosso di Antiochia e di tutto l’Oriente

Esodo 20, 1, 15

17 Gennaio(per il 2014, anticipata al 16 gennaio)

Giornata per l’approfondimento e lo sviluppodel dialogo tra cattolici ed ebrei

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512 gennaio '14Copertina

Alessandro Rondoni*

iornalisti e operatori della comunicazione dell’Emilia-Romagna si ritroveranno, venerdì 24 gennaio alle ore16 nella sala conferenze del Museo Diocesano diReggio Emilia, per il tradizionale appuntamento in

occasione della festa del patrono, san Francesco di Sales. Ilconvegno, dal titolo “Comunicazione al servizio della culturadell’incontro” che riprende ilmessaggio di papa Francesco,è proposto dall’Ufficio regio-nale per le Comunicazioni So-ciali della ConferenzaEpiscopale Emilia-Romagna incollaborazione con quello del-la diocesi di Reggio Emilia-Guastalla. Introdurrà i lavoriEdoardo Tincani, direttore delsettimanale diocesano “La li-bertà”, e dopo il saluto dimonsignor Ernesto Vecchi,delegato per le ComunicazioniSociali della Ceer, interverran-no, coordinati dal direttoredell’Ucs regionale, i giornali-sti Ignazio Ingrao, del setti-manale “Panorama”, e PaoloRodari, del quotidiano “la Re-pubblica”. Seguirà il dibattitocon le conclusioni di monsignor Massimo Camisasca, ve-scovo di Reggio Emilia-Guastalla, che presiederà poi alle ore18.30 la messa nella Cattedrale. Continua così il lavoro dicoordinamento della pastorale della comunicazione socialesvolto dall’Ucs Emilia-Romagna. Dal 2005 i convegni regio-nali in occasione della festa del Patrono si sono svolti all’Isti-tuto Veritatis Splendor di Bologna dove nel corso degli annii giornalisti hanno seguito le lezioni magistrali del cardinalearcivescovo di Bologna Carlo Caffarra, di monsignor LuigiNegri, oggi alla guida della diocesi di Ferrara-Comacchio, edi monsignor Ernesto Vecchi. Agli incontri hanno partecipa-to anche monsignor Domenico Pompili, direttore dell’Uffi-cio nazionale Comunicazioni Sociali della Cei, responsabilidella Federazione italiana settimanali cattolici, Fisc, fra cui ilpresidente nazionale Francesco Zanotti, dell’Unione Catto-lica stampa italiana, Ucsi, di altre realtà della comunicazione,oltre al segretario dell’Ucs regionale, don Marco Baroncini,e all’assistente, don Alberto Strumia. L’anno scorso, pertestimoniare vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpitedal terremoto del maggio 2012 in Emilia, la sede dell’appun-tamento è stata Carpi, anche per rendere omaggio alla memo-ria del carpigiano Odoardo Focherini, il primo giornalistaitaliano divenuto beato proprio nel 2013. Gli atti dei convegnisono stati pubblicati sulla rivista “Il Nuovo Areopago”.Attraverso questi incontri viene stimolato così il lavoro degliuffici diocesani per le Comunicazioni Sociali affinché diven-tino sempre più luogo di incontro e confronto fra gli operatoridelle varie realtà dell’informazione, dei media, presenti nelterritorio e venga promossa la formazione, anche attraversoi corsi Anicec della Cei. Il lavoro di unità, confronto ecoordinamento a livello regionale è importante, infatti, perarricchire la motivazione dell’impegno nei media con ilrichiamo, nella ristrettezza di risorse umane e finanziarie, asuperare la frammentazione, a selezionare mezzi e campi diintervento, nell’affascinante e innovativa dimensione digita-le, un ambiente, una piazza da abitare sempre di più. Tuttoquesto non può avvenire naturalmente solo attraverso unaserie di azioni ancorché necessarie, ma va affrontato con ungiudizio, un pensiero che affondi le proprie radici nel magi-stero e nell’approccio alla realtà senza che si resti isolati,autoreferenziali, con il rischio inevitabile di girare a vuoto.Lo sguardo, invece, va allargato, posto di fronte alla ricchez-za presente, e con coraggio, lavorando insieme, si può andarecosì verso nuove periferie aprendosi agli altri, rinnovandofiducia e speranza comunicando nuovi incontri.

*Direttore Ufficio Comunicazioni SocialiEmilia-Romagna

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A Reggio Emilia l’incontroregionale per il patrono deigiornalisti San Francesco di Sales

La culturadell’incontro ella cornice del Festival

della Dottrina Sociale,lo scorso novembre a

Verona, 150 studenti hannoincontrato il beato carpigiano“alla ricerca del Regno di Dio”.Una ricerca che passa per lacura degli altri, l’amore diMaria Marchesi e la ricercadella verità ha mosso Odoardofino al punto da “lasciarsi cer-care” dai perseguitati ebrei incerca della salvezza. Distri-buito ai ragazzi anche il fu-metto “Più di così non si puòamare” sulla vita di Focherini.

“Oggi al nostro vangelo si ècommentato il finale «Cura-te prima il regno di Dio ecc...»e il commentatore l’ha indi-rizzato a me ed alla mia posi-zione di fronte a te ed ai pic-coli. Ed il discorso mi ha fat-to bene, mi ha dato nuovalena per l’attesa, nuova fedeper il domani…”: così scri-veva Odoardo Focherini allamoglie Maria dal campo diconcentramento di Bolzano.E il tema del curare/cercare èstato al centro dell’incontroche ha visto oltre 150 studen-ti dell’Istituto Seghetti diVerona – accompagnati dalla

preside Nadali e dai docenti(comprese alcune religiose)– avvicinarsi alla figura delbeato carpigiano. L’iniziati-va, che si è svolta nella corni-ce del 3° Festival della Dot-trina Sociale Cattolica, è sta-ta promossa dai vertici diCattolica Assicurazioni, mainsponsor dell’evento e azien-da che annoverò tra le sue filal’assicuratore Focherini inqualità di dipendente e ispet-tore.Gli studenti sono stati guidatialla conoscenza della “vita

spericolata” di Odoardo: laricerca degli altri nell’amici-zia, in parrocchia, nell’Azio-ne Cattolica e nell’OratorioRealino, la vocazione matri-moniale maturata insieme allasposa Maria, la ricerca dellaverità sull’uomo attraversol’impegno nella stampa cat-tolica, nella dimensione ec-clesiale e civile. Nel tempo il“cercare” di Focherini è di-venuto un “essere cercato”:dagli amici, dai colleghi, dacredenti e non credenti, finoal momento cruciale dell’in-

Al Festival della Dottrina Sociale un incontro con gli studenti sul Beato carpigiano

La “vita spericolata” di Focheriniaffascina i giovani di Verona

contro con i perseguitati ebreiche, come scrive il suo amicoLampronti, “erano diventati isuoi persecutori”, poiché glisi affidavano in numero cre-scente per ottenere la salvez-za dai lager. I ragazzi hannoascoltato con attenzione inche modo il “samaritano”Odoardo si lasciò trovare daquesti fratelli “incappati neibriganti” della Storia, mostran-do com-passione e salvando-ne oltre 100 dalla deportazionee dalla morte.L’incontro ha suscitato diversecuriosità, dalla richiesta divedere la pagella dello stu-dente Focherini alle doman-de sui figli e sulla moglieMaria. A ciascuno dei parte-cipanti è stato regalato il li-bretto a fumetti dell’Ave “Piùdi così non si può amare”,scritto dal professor Giusep-pe Bellodi delle ScuoleFocherini di Carpi. Un modosemplice e diretto di portarsia casa il racconto di un ami-co, Odoardo, che ha vissutouna vita spericolata – nel sen-so di coraggiosa e senza cal-coli opportunistici – all’inse-gna del Vangelo.

Francesco Manicardi

Nella ricorrenza del Giorno della memoria (27 gennaio,che coincide con la liberazione del campo di concentra-mento di Auschwitz avvenuta nel 1945) scelto dallacomunità internazionale per ricordare le vittime delladeportazione e dello sterminio e coloro che hanno persola vita per la protezione dei perseguitati, sono in pro-gramma diversi appuntamenti nei quali è stato richiestodi presentare la figura del beato Odoardo Focherini.

Il ricordo di HersbruckTra le manifestazioni più significative quella prevista aHersbruck, in Germania, sede del campo di annientamentodove è morto Focherini insieme ad altri 4mila italiani. PeterSchoen, esperto che daanni si occupa della sto-ria e della memoria delcampo di Hersbruck, hainformato la famigliaFocherini che il centrodi documentazione diHersbruck in collabo-razione con le varieChiese cristiane del ter-ritorio organizza unacommemorazione in-centrata sulla testimo-nianza del beatoOdoardo Focherini. Lacerimonia prevede, il27 gennaio, un momen-to religioso ecumenico e una fiaccolata fino al luogo dovesorgeva il campo di Hersbruck. Qui, davanti alla sculturaOhne Namen di Vittore Bocchetta, verranno ricordate tuttele vittime del nazismo.Una rappresentanza della famiglia Focherini sarà presenteall’iniziativa per esprimere, anche a nome della Chiesa diCarpi, gratitudine e riconoscenza per la celebrazionecommemorativa nel ricordo di Odoardo Focherini (pro-gramma aggiornato sul sito).

Campo di Flossenburg, la lapide chericorda le le vittime italiane

La Giornata della memoria e il beato Odoardo Focherini

Scuole e parrocchieProssimi appuntamentiAltri appuntamenti sono in programma alla fine di gennaionelle scuole.Il 24 sarà Maria Peri ad incontrare gli studenti delle scuolemedie Montanari di Mirandola e il 25 agli studenti del liceoFanti di Carpi parlerà Francesco Manicardi. Presso il liceoSan Benedetto di Parma il 29 gennaio interverrà il professorGiorgio Vecchio, autore della biografia. Francesco Manicardisarà anche il 26 a Brugherio (MB) per un incontro con laparrocchia in occasione della festa della famiglia.Ancora Maria Peri parlerà in un liceo di Cremona il 27gennaio e poi si recherà il primo febbraio in Sicilia, aNicolosi, per la deposizione di una targa all’interno delGiardino dei Giusti e l’incontro con le scuole e la parroc-chia.Le scuole medie di Cavezzo infine stanno preparando unospettacolo su Odoardo Focherini e la moglie Maria.

Per richieste di incontri e informazioni, presentazioni dilibri o contatti con l’Archivio della Memoria di OdoardoFocherini scrivere a [email protected] [email protected].

Mostra sul beato OdoardoLa mostra realizzata in occasione della beatificazione diOdoardo Focherini con il contributo della Cattolica Assicu-razioni, è disponibile per l’esposizione presso scuole eparrocchie.La mostra è costituita da 15 pannelli autoportanti e ripercorrela vita e la testimonianza del Beato fino ad un ultimoaggiornamento con la celebrazione della beatificazione del15 giugno 2013 a Carpi.Le richieste di noleggio vanno indirizzate all’Ufficio Co-municazioni Sociali della Diocesi di Carpi: tel. 059 687068,mail [email protected]. Al momentorisulta prenotata dal 27 al 31 gennaio.

N

Ignazio Ingrao

Alessandro Rondoni

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6 12 gennaio '14 Copertina Speciale

Scuola

cibo è indispensabile persopravvivere, ma allostesso tempo è uno stru-mento di relazione, che

facilita la parola. In che rappor-to sono il pane, e con esso ilcibo, e la parola, quindi la rela-zione con gli altri? Ha toccatoquesti aspetti il seminario chesi è tenuto nei giorni scorsi alCentro di Formazione profes-sionale Nazareno di Carpi, perpresentare i risultati di un corsoper operatore della ristorazionedestinato a persone in condi-zione di svantaggio, finanziatodalla Provincia di Modena.Obiettivo del corso: resisterealla crisi, ma anche alla tenta-zione del lamento, per impa-rare un mestiere, e allo stessotempo per tornare a essere con-sapevoli di se stessi e del pro-prio bisogno di nutrirsi nonsolo di cibo, ma di parole buo-ne e di relazione. Toccante èstata la testimonianza di Kadi,una ragazza africana, che ha

iniziato il corso di formazionesenza tanta convinzione perconcluderlo contenta e dopoaver ottenuto un contratto didue anni dall’azienda in cui siè trovata a svolgere lo stage.Tra i relatori l’assessore allePolitiche sociali del Comunedi Carpi, Alberto Bellelli, ilresponsabile del Centro diAscolto di Porta Aperta, Ales-sandro Gibertoni e il giorna-lista enogastronomico LucaBonacini.Bellelli ha presentato la realtàcomplessa dei servizi, pubbli-ci e privati, che sul territoriohanno il compito di tentareuna risposta, seppure parziale,all’onda dei bisogni che dallamelma della crisi aumentasempre di più. Tanti, la mag-gior parte, si avvicinano aiservizi chiedendo essenzial-mente lavoro, per recuperarela propria dignità: “La solu-zione alla crisi economica nonsono le politiche sociali, è il

lavoro”, ha concluso Bellelli.Alessandro Gibertoni ha for-nito alcuni dati sulle famigliee le persone accolte in un annodal Centro di Ascolto: 900 fa-miglie per circa 4mila perso-ne, di cui il 30% sono italianee tre quarti hanno età compre-sa tra i 25 e i 55 anni. Oltre allavoro, essi chiedono e cerca-no una casa, cioè un luogodove tornare a sentirsi vivi.Susanna Bissoli, docente dellaboratorio di narrazione Nondi solo pane, affiancato all’at-tività formativa vera e pro-pria, ha illustrato ciò che èemerso dal racconto dei parte-cipanti, a partire dallo stuporedi scoprire che alcuni aspettidella propria vita sono inte-ressanti anche per altri. LucaBonacini ha raccontato al pub-blico alcuni episodi, alcunicelebri, altri sconosciuti, chehanno fatto comprendere comeil cibo, la tavola, abbia unafunzione ben più ampia di

La Provincia ha finanziato un’attività innovativa dell’Istituto Nazareno

Non di solo pane

quella legata esclusivamenteal nutrirsi: a tavola EnzoFerrari concludeva i contrattipiù importanti, alla tavola sonolegati ricordi per ciascuno di-versi e al tempo stesso per tuttidecisivi.Il direttore del Centro di For-mazione Nazareno, LucaFranchini, ha concluso conuna provocazione, dopo averringraziato la coordinatrice delcorso Luana Ronchetti: lasoluzione alla crisi economicaè nell’educazione, quel pro-cesso che dura tutta la vitaattraverso cui è possibile esse-re aiutati a rimettersi nellaposizione giusta per poter cam-minare, e non lasciare spaziosolo al lamento o alla recrimi-nazione. Al termine dell’in-contro è stato proiettato unbreve documentario basato suracconti dei partecipanti e re-alizzato dal film makercarpigiano Stefano Cattini.

A.B.

Uno degli ultimi impegni del 2013 dell’associazione LaNostra Mirandola è stato proporre alle scuole medie unprogetto di Riscoperta della città di Mirandola dopo il terre-moto. Le scuole medie di Mirandola e di Cavezzo hannoaderito all’iniziativa. L’obiettivo è stato quello di fare capireai bambini che la piccola capitale dell’ex Ducato dei Piconon è morta nonostante i gravi danni procurati dal terremoto,ma rivive ancora la sua storia prestigiosa che il sisma non hapotuto cancellare. L’assetto urbanistico della città è rimastoinvariato dalla metà del 1500 e nulla è cambiato nellatoponomastica cittadina a parte un piccolo vicolo che nonesiste più e si chiamava Vicolo dei Violini.“I bambini – spiega Nicoletta Vecchi Arbizzi, presidente deLa Nostra Mirandola - si sono mostrati molto interessati nelloscoprire che Mirandola nel 1786 era divisa in otto quartieri ela testimonianza di questa divisione sono le targhe di cotto odi marmo ancora rimaste in città a testimoniare il suo anticopassato. Gli insegnanti delle seconde medie di Cavezzo eMirandola sono stati entusiasti nel potere avere la possibilitàdi fare capire ai bambini che la nostra storia è ancoraviva nonostante i danni e le macerie ancora presenti in città;dal canto loro i bambini si sono dimostrati molto più interes-sati del previsto nella scoperta delle loro radici”.L’obiettivo del progetto portato avanti da Nicoletta VecchiArbizzi era quello di “non permettere ai bambini di dimen-ticare, anzi di tenere vivo l’amore per il territorio dove sononati o che hanno scelto come luogo di residenza. Chi conosceuna cosa la ama e di conseguenza la rispetta. Infondere nellenuove generazioni questo sentimento è dovere degli adultiche devono infondere speranza in una prossima rinascitae ricostruzione. A riprova di questo alcuni bambini durante lalezione conclusiva in classe dopo quella introduttiva e lavisita di Mirandola mi raccontavano con entusiasmo cheavevano portato la loro mamma, o il papà o i nonni, a visitareciò che loro avevano visto mostrando i muri a scarpa, le targhedi cotto, le targhe di maiolica e tutto quanto avevano imparatoa conoscere ed ad apprezzare. Credo, ad amare”.

A.B.

Banca popolare dell’Emilia RomagnaAssegnato il Premio di studio Guido Monzani

Nella sede di Banca popolare dell’Emilia Romagnaa Modena, si è svolta nei giorni scorsi la cerimoniadi consegna del Premio di studio Guido Monzani2013, destinato agli studenti laureati presso la fa-coltà di Economia dell’Università di Modena eReggio Emilia che hanno discusso una tesi di laureamagistrale in materie economiche.Ad aggiudicarsi il riconoscimento è stato GiorgioLasorte, al quale l’amministratore delegato di BperLuigi Odorici ha consegnato il premio di studio delvalore di 2.750 euro. Lasorte ha svolto un’accuratatesi di laurea sul tema “Scelte di portafoglio dellefamiglie: un’analisi empirica delle decisioni di in-vestimento in abitazioni delle famiglie italiane”.Nel corso della premiazione Odorici ha sottolineatol’importanza che il Gruppo Bper attribuisce ai temietici e alla valorizzazione delle risorse umane nellosvolgimento delle molteplici attività aziendali.

Il

Premiato dal Miur il web documentariodell’istituto Galilei di MirandolaTestimonianze dal terremoto

L’istituto Galilei di Mirandola è stato proclamato vincitore con le classiquinta G e quinta I del concorso collegato al progetto “La scuola studiae racconta il terremoto” promosso dal Ministero dell’Istruzione, del-l’Università e della Ricerca (Miur). Gli studenti, con il supporto tecnicodell’associazione culturale Sequence e il contributo di Coop Estense,hanno partecipato con il web documentario “Tutti quanti”, un’operainterattiva che raccoglie alcune testimonianze di persone terremotate edocumenta le soluzioni a volte molto creative che è stato possibilemettere in pratica per superare il disagio e le difficoltà materiali portatedal sisma. La realizzazione di “Tutti quanti” è stata coordinata dalladocente Laura Gasparini, curata per i contributi audiovisivi da Stefa-no Cattini, in collaborazione con Mario Genevini, sviluppatore dellapiattaforma interattiva. Il premio è stato conferito a Roma il 18dicembre scorso e le classi coinvolte hanno potuto essere presentigrazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola.Il web documentario è visibile alla pagina tuttiquanti.sequencewebdoc.ite sul sito della scuola http://bit.ly/1k0lUNs

L’impegno nelle scuole dell’associazionepresieduta da Nicoletta Vecchi Arbizzi

Amore per la storiadi casa nostra

Impresa Edile Lugli geom.Giuseppevia Martinelli 128 - Fossoli di Carpi - 059.669145 - 340.6094219 - [email protected]

Alessandro Gibertoni e Alberto Bellelli Susanna Bissoli, Luca Bonacina e Luca Franchini

Giorgio Lasortee Luigi Odorici

Quinta edizione di Nati per Vincere?

“La famiglia allena alla vittoria?” è il titolo della rassegnache racchiude le iniziative che si svolgeranno dal 10gennaio al 27 aprile.Ad inaugurala, venerdì 10 gennaio, sarà Noè Socha,giovane musicista carpigiano non vedente, laureato aBoston in musica jazz blues, con due concerti.Venerdì 10, dalle 9 alle 11, alle scuole medie Fassi per glistudenti del Liceo Fanti, assieme a Maddalena Catania,studentessa dell’istituto.Sabato 11, alle 20.30, il giovane artista si esibirà semprealla Fassi con Enrico Zanella, chitarrista Gypsy e com-positore, docente alla scuola musicale di ModenaMusicology.

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712 gennaio '14Copertina Speciale

Scuola

Maria Silvia Cabri

ulle note dell’inno na-zionale, gli alunni del-le nuove scuole medie

di Cibeno, diretti dal profes-sore Ezio Diazzi, hanno emo-zionato le tante persone pre-senti il 23 dicembre 2013 al-l’inaugurazione dell’istitutodi via Canalvecchio. Il nuovopolo scolastico, operativo dasettembre, rientra nell’istitu-to comprensivo Carpi 3. 390studenti, 35 insegnanti inun’area di ben 14 mila mq; 18aule divise su due piani, 5laboratori e un auditorium per4130 mq di superficie coper-ta, più un’area verde esterna.Con il prossimo anno scola-stico sarà attiva la palestra di1150 mq, con un accesso au-tonomo in modo da poter es-sere utilizzata il pomeriggiodalle società sportive. “E’ unagrande emozione inaugurareuna nuova scuola – ha sotto-lineato il sindaco EnricoCampedelli -. In cinque anniabbiamo aperto cinque istitu-ti e altrettante palestre, luo-ghi di aggregazione e cresci-ta che appartengono alla co-munità”. Una scuola nuova,moderna, dotata di tecnolo-gie all’avanguardia, antisi-smica, e autosufficiente dalpunto di vista energetico. Unimportante investimento, dioltre 8 milioni di euro, duedei quali arrivati dalla Fon-dazione Cassa di Risparmiodi Carpi e 5,9 grazie all’emis-sione di crediti finanziari del-l’Unione. Dopo la benedizio-ne impartita da don CarloGasperi, parroco di Cibeno,il preside Tiziano Mantovaniha illustrato la nuova struttu-ra. “Praticamente ogni aula èdotata delle lavagne Lim - haspiegato il dirigente delcomprensorio Carpi Nord - edi ciò dobbiamo ringraziarela Fondazione Cassa di Ri-sparmio. Una scuola costrui-ta ex novo. Il mio ringrazia-mento va anche a tutti gliinsegnanti, che stanno co-struendo insieme questa real-tà, con un preciso compitoistituzionale: la formazionedei giovani”.

scuola ha consentito il coro-namento del Progetto di rior-dino degli istituti comprensi-vi su Carpi, come sottolinea-to da Maria Cleofe Filippi,assessore alle politiche sco-lastiche.“Abbiamo ridisegnato la geo-grafia dei quartieri e delle scuole– ha concluso Filippi -, garan-tendo così stabilità e continui-tà educativa verticale ai ra-gazzi della zona nord-est del-la città, dall’asilo alle medie”.E il nome? Per adesso sichiama “polo di viaCanalvecchio”, ma presto lascuola avrà un nome definiti-vo. “Sicuramente - concludeTiziano Mantovani - sarà in-titolata a una donna, ma è unascelta che faremo prossima-mente: in questi mesi abbia-mo avuto parecchio altro dafare”.

Le medie di via Canalvecchio a Cibeno, inaugurate ufficialmenteprima di Natale. Rimangono però ancora senza nome…

S

La scuola media Montanari di Mirandola ha accolto il Vesco-vo monsignor Francesco Cavina sabato 21 dicembre 2013,penultimo giorno prima delle vacanze natalizie. A fare glionori di casa il dirigente scolastico Paola Campagnoli assie-me ad alcuni docenti. Il Vescovo ha impartito la benedizioneal centro dell’ingresso dell’edificio attorniato, al piano supe-riore, da una cornice inconsueta di ragazzi che lo hannosalutato ed applaudito in modo festoso. A seguire gli alunnidei corsi E-F-G hanno portato in scena la lettura drammatiz-zata del racconto “Il Natale di Martin” e della commedia “Lacapanna investita” intercalati da diversi brani natalizi classicie moderni.“La rappresentazione - ha spiegato l’insegnante di religioneStefano Mantovani, autore e regista dello spettacolo - nascedal desiderio di mettere a fuoco il significato profondo che ilNatale riveste. Anno dopo anno, gli uomini continuano ine-sorabilmente a cambiarne il senso con altri molto diversi daquello originale. Le persone al giorno d’oggi si commuovonodifficilmente, hanno perso la capacità di stupirsi. Molte cose,nella vita, rischiano di passare sotto i nostri occhi in modofurtivo: come tanti fotogrammi che scorrono uno dopo l’altro.Invece, è proprio una piccola attenzione o la semplice capa-cità di rimanere un po’ sbalorditi che può condurre l’uomo arecepire un messaggio o un valore che forse è scivolato via inmezzo ai nostri pensieri e che, a volte senza volerlo, abbiamocercato”. Il pubblico, composto anche da una consistenterappresentanza di genitori, ha molto apprezzato i ragazzi che,diretti da Angela Pellacani - la quale ha realizzato anche icostumi - hanno suonato e cantato brani natalizi. Un encomiopure agli attori per la sponta-nea ed efficace recitazione. Hachiuso lo spettacolo la canzo-ne inedita “Natale Rap” com-posta dal regista e accompa-gnata da un balletto di oltrecinquanta ragazzi con il tradi-zionale cappellino rosso. Tan-ti i ringraziamenti espressi da Mantovani: innanzitutto aldirigente scolastico e alla vicaria Loretta Rebecchi chehanno sostenuto il progetto. Un grazie particolare, per lagrande competenza, professionalità, e disponibilità dimo-strata nel cimentarsi nello spettacolo, ad Angela Pellacani, aitecnici del suono Giorgio Mengoli e a Pierpaolo Bocchi, perle riprese video a Nunzia Pascarella, per il montaggio adAndrea Maini. Un ringraziamento infine al cantautore fio-rentino Mauro Becattini, coautore della canzone “NataleRap”.

V. P.

Il Vescovo in visita alla scuola Montanaridi Mirandola. Lo spettacolo nataliziointerpretato dagli alunni

Quella luce che risplende

Il video dello spettacolo èdisponibile – per ora soloin parte – sul sito http://www.scuolamontanarif.italla voce “canale video”.

Soddisfatto GiuseppeSchena, presidente UnioneTerre d’Argine: “E’ un mo-mento di bilanci. Negli ulti-mi sei anni abbiamo investito10 milioni di euro ogni annonella scuola, grazie ai contri-buti delle varie associazioni.

La scuola non è soltanto mura,mattoni – ha proseguito ri-volgendosi ai ragazzi – ma èrelazione, quella tra voi e ivostri insegnanti, è profes-sionalità dei docenti e qualitàdell’insegnamento”.La realizzazione della nuova

Nella foto la Messanatalizia della scuolaFiglie della Provviden-za per le Sordomutedi Santa Croce diCarpi, presso lachiesa di San Giusep-pe Artigiano, il 19dicembre, presiedutada monsignor Cavina.Una bella celebrazio-ne ricca di simboli,animata dai bimbiche il Vescovo non hamancato di coinvolge-re in vari modi.

donCarlo Gasperi

La nostranuova scuola

La nostranuova scuola

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8 12 gennaio '14 CronaCarpi

Annalisa Bonaretti

dice con un sorrisomonsignor FrancescoCavina: dopo le visite

alle attività produttive in oc-casione del Natale, ha visto eascoltato imprenditori e di-pendenti che, rispetto all’an-no precedente, hanno dimo-strato di avere fiducia nel fu-turo. Niente di eclatante, nes-suno si nasconde le difficoltàdel periodo, ma sono sempredi più quelli che dicono divedere un po’ di luce alla finedel tunnel.“L’atmosfera era decisamen-te diversa rispetto all’annopassato – ha osservato il Ve-scovo -, ho incontrato tantepersone e devo dire che unpo’ ovunque ho registratoquesto sentimento di fiduciache fa ben sperare”.Non si può evitare di pensareche il 2012 è stato un annushorribilis a causa del terre-moto che, a prescindere daidanni arrecati a ciascuno, èstato duro, durissimo per tuttinoi e certamente questo fattoha influito in maniera negati-va nelle considerazioni, oltreche nella realtà.Sullo stesso tono fiducioso ivari commenti di chi ha par-tecipato alle messe o alle be-nedizioni di monsignorCavina, accompagnato daldiacono Sergio Previdi chesi occupa di mantenere i con-tatti con le ditte.“Per noi è un appuntamentomolto importante – ricordaStefano Gasperi, responsa-bile di Confagricoltura Carpi-Bomporto –; i nostri associatilo apprezzano parecchio evengono numerosi a questoincontro perché sanno di tro-vare nel Vescovo Cavina unapersona capace di profondeanalisi e di quelle parole disperanza di cui tutti noi ab-biamo bisogno. Non sono maiconcetti banali, sono semprefrutto di una riflessione che siavverte profonda e medita-ta”.

“La visita del Vescovo ci haparticolarmente commosso –dicono da Marty Mode – esiamo rimasti piacevolmentesorpresi dall’umanità e dalladisponibilità dimostrata da SuaEccellenza, che ringraziamocon profonda gratitudine”.“Una visita graditissima quelladel nostro Vescovo France-sco – ricordano alla Stellatex-; insieme abbiamo trascorsouna breve pausa di riflessio-ne e preghiera che ha raccoltogran parte delle maestranze.Momenti come questi fannobene all’anima e al cuore”.“Una visita graditissima –fanno sapere da Rosso Perla-; ringraziamo con profondaemozione monsignor Cavinaper il suo attento ascolto, letoccanti parole e il conforte-vole abbraccio. Incontri cosìsono un buon modo per pre-pararsi e augurarsi, anche secon qualche anticipo, BuonNatale”.“Anche quest’anno Sua Ec-cellenza ci ha onorato dellasua preziosissima presenza perla benedizione del Santo Na-tale, un momento particolar-mente caro a tutti noi”, osser-va Patrizia Roversi di Uni-ca.“Per la nostra ditta ormai lavisita del Vescovo per le fe-stività è una tradizione piùche decennale – ricordano allaCentauro -; nel tempo hannocreato una sorta di comunitàformata oltre che dagli attuali

Vera emergenzaSecondo la Cisl nel 2014c’è il rischio di 25 mila disoccupati

“Senza un patto per il rilancio del territorio la nostraprovincia rischia un’esplosione del numero di disoccupa-ti”. Lo afferma Domenico Chiatto, responsabile dellepolitiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl,commentando i recenti dati della Camera di Commerciosull’andamento dell’occupazione nel primo semestre 2013.“Se consideriamo i 20 mila disoccupati che risultavano al30 giugno 2013 e i circa 7 mila lavoratori in cassa integra-zione ordinaria, straordinaria o in deroga, nel 2014 ilnumero dei modenesi senza lavoro potrebbe superare quota25 mila”, prevede Chiatto. Per il sindacalista Cisl è neces-sario innanzitutto il rifinanziamento degli ammortizzatori

sociali; a tutt’oggi sono statistanziati 1,6 miliardi di euro,una somma giudicata in-sufficiente dai sindacati. Perquanto siano indispensabi-li provvedimenti straordi-nari del governo, secondola Cisl bisogna agire anchea livello locale, mettendosiattorno a una tavolo perragionare su come supera-re la crisi.Sul tema specifico del la-voro la Cisl suggerisce po-litiche attive che preveda-no un rilancio dei Centriper l’impiego anche in

partnership con le agenzie private per favorire l’incrocio tradomanda e offerta di lavoro. “Dobbiamo aprire una nuovastagione contrattuale con le imprese del territorio – prose-gue Chiatto - finalizzata a un recupero di produttività e unariorganizzazione degli orari di lavoro che dia risposte a piùpersone. Vanno incentivati il lavoro ai giovani, la staffettaintergenerazionale, il part-time, la bilateralità, la formazio-ne continua, il collegamento scuola-mondo del lavoro.Tutto questo dovrà essere condiviso con i lavoratori che,come hanno dimostrato subito dopo il terremoto, – conclu-de il responsabile delle politiche del lavoro per la segreteriaprovinciale della Cisl - possono mettere in campo compe-tenze e professionalità”.

Riaperto l’ufficio postale di CortileUn altro importante segnale di ritorno alla normalità per icittadini di Cortile. Ultimati nei giorni scorsi gli interventidi ristrutturazione, controllato il funzionamento tecnico ditutti gli impianti dell’edificio, ripristinati da parte delComune di Carpi gli intonaci ammalorati e completata latinteggiatura, la filiale di Modena di Poste Italiane annun-cia con soddisfazione la riapertura dell’ufficio postalenella sede di via Chiesa 72, danneggiata dal sisma delmaggio dello scorso anno.Alla cerimonia, tenutasi il 7 gennaio, erano presenti ilnuovo responsabile provinciale di Poste Italiane MauroChiarelli, la direttrice dell’ufficio postale di Fossoli (dalquale dipende funzionalmente quello di Cortile) DanielaRoveri e l’assessore ai Lavori pubblici, Patrimonio, Sport,Protezione civile e Polizia locale del Comune di CarpiCarmelo Alberto D’Addese.L’ufficio postale di Cortile sarà aperto tre giorni allasettimana e osserverà i seguenti orari: martedì e giovedìdalle 8.20 alle 13.45 e il sabato dalle 8.20 alle 12.45. Lastruttura è quindi nuovamente in grado di soddisfare, incondizioni di maggiore comfort e sicurezza, tutte le esigen-ze della clientela sia per quanto riguarda i servizi postali siaper i servizi Bancoposta.

Messe e benedizioni del Vescovo in occasione del Natalenelle attività produttive e di servizio della città

Appuntamento con la speranza

Domenico Chiatto

Nella caserma dei Carabinieri

Incontro natalizio presso la caserma della Compagnia deiCarabinieri di Carpi per monsignor Cavina. Nel corso di unapartecipata e gioiosa celebrazione natalizia il Vescovo haricordato il fondamentale ruolo di Gesù - il vero festeggiatodella ricorrenza natalizia -, nella storia dell’umanità: è ilfiglio per mezzo del quale Dio ha parlato agli uomini. Dopouna lettura di un brano tratto dalla lettera agli Ebrei, monsignorCavina ha citato le parole di Papa Francesco (Angelusdell’11 agosto), con le quali si esprime il dono d’amore cheDio ha fatto agli uomini attraverso la nascita di Gesù, “unamore che dà valore e bellezza a tutto, dà forza alla famiglia,al lavoro e ad ogni attività umana”. Il Vescovo sempre molto attento all’impegno delle forzedell’ordine, ha manifestato un profondo apprezzamento peril servizio svolto dai Carabinieri i quali hanno ricambiatocon un caloroso augurio di ogni bene. Compagnia dei Carabinieri

Rosso Perla

Albertazzi

Unica

Stellatex

Lo

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912 gennaio '14CronaCarpi

Con il personale del Commissariato

“E’ stato un incontro molto gradito – osservail vicequestore aggiunto Emanuela Ori –con la partecipazione del personale del Com-missariato; a tutti il Vescovo ha rivolto unsaluto ringraziando per lo sforzo che ognigiorno i poliziotti sostengono con spirito disacrificio e abnegazione per garantire lasicurezza dei cittadini. Particolarmente toc-cante – sottolinea Ori – è stata la preghiera ela benedizione per gli operatori e per le lorofamiglie che spesso sono costrette a trascor-rere le festività più importanti senza ilfamigliare perché impegnato a garantire lacontinuità dei servizi, assicurati giorno enotte”. Al termine dell’incontro il Vescovoha donato al personale del Commissariato lariproduzione dell’opera di François Langot,Adorazione dei Pastori (da Pietro da Coro-na), incisione del XVIII secolo custoditanella Biblioteca diocesana di Carpi. Il Ve-scovo si è poi intrattenuto nell’atrio salutan-do uno ad uno i numerosi stranieri, in granparte musulmani e sikh, in attesa di accedereagli uffici, suscitando stupore e senso dideferenza per l’attenzione dell’autorità reli-giosa.

Moderato ottimismonel settore immobiliare Incremento degli scambi nel 2014

Una domanda ricorrente che si sente rivolgere Fimaa di Mode-na, la Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari conriguardo agli immobiliaristi di Confcommercio, è come an-dranno le compravendite nel 2014 in questo settore trainanteper il nostro territorio come per l’intera economia. “I falsiottimismi sono fuori luogo – sentenzia il presidente provincia-le Fimaa Confcommercio Raffaele Vosino –, quel che possia-mo dire è che dovremmo trovarci nella fase conclusiva dell’on-data recessiva che dura dal 2011, dopo quella iniziata nell’au-tunno 2008”.Il 2014 dovrebbe segnare, nel settore immobiliare, un impor-tante tappa per la ripresa degli scambi, vale a dire ilriposizionamento dei prezzi sia dell’abitativo che del commer-ciale.“Questo – prosegue Vosino - dopo quella che potremmodefinire la bolla durata appunto fino all’autunno 2008 e finitaa causa delle vicende finanziarie mondiali che tutti conoscia-mo. Un fenomeno, quello del riposizionamento dei prezzi incorso nel nostro capoluogo come in tutta la provincia, che haun profondo significato per le famiglie e per le imprese, masoprattutto, per le giovani coppie alla ricerca di autonomiarispetto alle famiglie di origine”. Il cosiddetto repricing ineffetti è iniziato in ritardo rispetto alla caduta dei prezzi.“Per questa ragione prevediamo che proseguirà anche nel2014, ma il ritmo sarà decrescente e corrisponderà a unaripresa della domanda, a cominciare dalla città di Modena, perpoi espandersi via via ai centri della provincia. I segnali sonotiepidi – osserva Raffaele Vosino - ma già negli ultimi mesi del2013, a fronte di un ulteriore calo dei prezzi attorno al 15% perl’usato e del 11% per il nuovo, registriamo un incremento, siapur contenuto, del numero di positive conclusioni delle tratta-tive rispetto al primo semestre di quest’anno. Ciò fa bensperare per il 2014, in particolare per la contrazione dei tempitra il primo contatto e la vendita effettiva dell’immobile”. Sulfronte del credito, se combinato col riposizionamento deiprezzi, rivestono grande importanza i timidi segnali prove-nienti da una ricerca Nomisma che prospetta un arresto nellacontrazione delle erogazioni, mentre proprio in questi mesipare si assista a un’offerta creditizia meno restrittiva.

Chimar: manager e dipendentia lezione da Stefano ZamagniCrescere in fatturatoe in cultura d’impresaNel corso del meeting prenatalizio del gruppo Chimar èintervenuto presso la sede centrale di Limidi di Soliera Stefa-no Zamagni, docente di Economia Politica all’Università diBologna per una lezione rivolta a tutti i manager e i tecnicidella rete commerciale delle aziende del gruppo.Il presidente di Chimar Giovanni Arletti ha rivolto un ringra-ziamento a tutti per l’importante lavoro svolto: “È stato unanno importante per la crescita e il consolidamento dellanostra realtà. Abbiamo raggiunto gli obiettivi di crescita eabbiamo effettua-to importanti in-vestimenti produt-tivi”.Stefano Zamagniha offerto un’am-pia panoramicadegli scenarimacroeconomicitratteggiando ilmodello d’impre-sa necessario oggiper poter restaresul mercato. “Ilcoinvolgimento dei collaboratori – ha affermato Zamagni - èil vero valore aggiunto. Bisogna aumentare la motivazionedelle persone che lavorano in azienda, cercare insieme obiet-tivi e stimoli per il futuro. Da questo atteggiamento discendebuona parte del successo di un’azienda”.L’incontro si è concluso con l’intervento dell’amministratoredelegato Marco Arletti che ha evidenziato le prospettive diulteriore crescita del gruppo, sia nell’ambito della produzioneimballaggi che in quello logistico. “L’obiettivo per il 2014 èdi superare i 40 milioni di euro, obiettivo ambizioso, soprat-tutto nel contesto economico che viviamo ma le acquisizioniperfezionate nel corso dell’anno e i nuovi progetti di logisticache abbiamo in fase di avviamento, dovrebbero portarci alrisultato previsto”. L’azienda di Limidi, infine, proseguirà ilprogetto di welfare aziendale inaugurato lo scorso anno. “Piùformazione a ogni livello, e dal 2014 l’apertura di una biblio-teca aziendale - conclude Marco Arletti -. Cultura d’impresama anche cultura per l’impresa. Solo così tra dieci annipotremo continuare a dire la nostra in un mercato globale”.

dipendenti e dalle loro fami-glie, anche da ex dipendenti,amici e conoscenti. Insom-ma, siamo un robusto gruppodi ‘amici’. Nostra abitudine èricordare chi ci ha precedutinella Casa del Padre, a co-minciare dai parroci di Limididove si trova la nostra sede,su tutti don Rino Malagoli eil titolare e fondatore dellaCentauro, Stefano WalterBenetti, ovviamene senza di-menticare coloro che sonomorti in età lavorativa. Unmodo, questo, per sentirciancora insieme, legati da uncordone invisibile ma moltopresente. Così come la pro-prietà si identifica con unafamiglia, ci piace pensare chetutti quanti hanno partecipa-to alla messa – una cinquan-tina di persone – facciano partedi una famiglia allargata chesi raccoglie a pregare in atte-sa del Natale di nostro Signo-re Gesù”.“Era la prima volta che ilVescovo veniva nella nostrasede e devo dire, a nome mioe di tutti i presenti, che è statoun momento molto bello eintenso. Al di là di tutto èstata, per ciascuno, un’emo-zione. Al termine dell’incon-tro eravamo tutti più sereni edecisamente soddisfatti. Eracome fossimo amici da sem-pre e questo dice tutto sul-l’intensità e la pregnanza del-l’evento. Decisamente – con-clude Claudio Saraceni, di-rettore esecutivo Garc – unbell’incontro, di quelli capa-ci di lasciare traccia”.

Polizia Municipale

Polizia di Stato

Martymode

Garc

Centauro

Confagricoltura

Particolare della riproduzionedell’incisione di Langotdonata dal Vescovo

Giovanni Arletti, Francesca Praudi,Stefano Zamagni e Marco Arletti

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10 12 gennaio '14

S

Maria Silvia Cabri

tranieri NoStrani, lafesta della Consulta perl’Integrazione dei cit-tadini stranieri, che si è

svolta il 4 gennaio alPalavolontariato, ha avutoun’ospite d’eccezione: il mi-nistro per l’integrazione CécileKyenge.Molti gli stranieri presenti,vestiti a festa per l’occasione,chi all’occidentale e chi neicolorati abiti tradizionali. Etanti bimbi. Oggetto dell’in-contro, moderato dalla gior-nalista Elena Guidetti, il dia-logo e la riflessione sull’inte-grazione e la cittadinanza acoloro che nascono in Italia.La Kyenge ha ringraziato laConsulta per il lavoro svolto:“Ero qui quando è nata, l’hotenuta a battesimo, e sono quiora come ministro, per ricono-scerne l’eccellente opera. Ter-ritori come il vostro sono unesempio non solo per l’Italia,ma anche per l’Europa”. Tragli applausi della sala gremi-ta, il ministro ha spiegato ilsuo rapporto speciale conl’Emilia-Romagna: “Mi sentomolto a casa quando vengo davoi, anche perché l’integra-

zione che promuovete qui nonè per nulla scontata; c’è infattiun’Italia molto diversa edisomogenea, da questo pun-to di vista, da regione a regio-ne. Ringrazio il comune diCarpi per aver saputo espri-mere e attuare le ‘buone prati-che’ che porterò nelle altreregioni. Occorre partire dallapartecipazione dal basso, checoinvolge stranieri edautoctoni, per dare un contri-buto all’intero paese, inseren-dosi nel doveroso percorsoparlamentare”.Kyenge ha poi consegnato,insieme al presidente del-l’Unione Giuseppe Schena,attestati simbolici di cittadi-nanza italiana ad una rappre-sentanza di 250 bambini e ra-gazzi nati da genitori stranierinel territorio dell’Unione, dietà compresa tra i 2 e i 13 anni:“Si tratta di un riconoscimen-to importante, simbolico. Un‘regalo’ per le future genera-zioni in un’ottica di completaintegrazione. Riconoscimen-to questo - ha poi sottolineatola Kyenge - che non è statoassegnato solo da amministra-zioni di centro-sinistra”, di-mostrando così che si tratta diuna scelta culturale e non

prettamente ascrivibile ad unaparte politica. Schena, rivol-gendosi ai piccoli protagonistidella giornata, ha poi ricorda-to come “la cittadinanza abbiadue volti: i diritti, certo, maanche i doveri. Mi auguro poiche, in un prossimo governo,la Kyenge possa essere il mi-nistro non delle Pari opportu-nità, ma del Lavoro o dellaSanità, perché sarebbe questo

il vero segnale dell’integra-zione”.Il sociologo Claudio Baraldiha ribadito come il riconosci-mento della cittadinanza, senon accompagnato ad altreazioni concrete, possa nonbastare: “Si tratta di un con-cetto giuridico – ha spiegato –ma non si può pensare chebasti. Vi può essere una pro-fonda esclusione sociale an-che se si è cittadini di unoStato, per questo è importantedare valore alla vita della per-sona, fornendole la possibilitàdi esprimere quello che è, direalizzare se stessa”.Cécile Kyenge, dopo aver di-chiarato di aver provato unsenso di sollievo per la chiu-sura del Cie (Centro di identi-ficazione e di espulsione) diModena, ha espresso ammira-zione per i messaggi di inte-grazione e accoglienza espres-si da Papa Francesco. “Gliinviti espressi dal Pontefice,anche in occasione della festadella Famiglia - ha concluso -sono importanti per l’interacomunità. Stiamo lavorandosu un dialogo interreligioso,per pianificare la politica del-l’accoglienza nell’ottica del-l’integrazione”.

Il ministro Cecile Kyenge, in visita a Carpi ha consegnato 250 attestati simbolicidi cittadinanza a bambini stranieri nati nel territorio dell’Unione

Integrazione ed accoglienza per tutti

CronaCarpi

ontinua dalla primaC Ben venga la competizione

amici hanno, qual è e comesvolgono il proprio lavoro maanche il volontariato, per co-noscerne i pregi ma anche ilimiti. Ben vengano i dibattitipubblici e lo scambio di ideetramite i giornali, ilcoinvolgimento e la parteci-pazione dei giovani anche suisocial network e, perché no, lecene pubbliche e gli incontricarbonari. Si conosce bene ilsistema maggioritario che por-ta all’elezione del sindaco, benconsapevoli che un uomo ouna donna da solo può far benpoco anche se fosse il Papa.Avanti allora con la competi-zione ma poi che la competi-zione abbia una fine. Le pri-marie corrono il rischio di for-mare dei solchi che col tempomarcano sempre più le diffe-renze inacidendo le relazionianche all’interno di uno stessoschieramento. Fare il sindaconei prossimi anni non sarà nécomodo e né facile e più chedella competizione ci sarà bi-sogno di concordia. Serviran-no fin da ora gli incontri, pub-blici, tra i candidati che rac-contino come stanno vivendola loro campagna elettorale,che cosa stanno imparando daquesta esperienza, quali novi-tà hanno appreso e soprattuttoquali idee intendono concre-tizzare se eletti. E ben vengaanche la fine delle solite litur-

gie che premiano le rendite diposizione e l’appartenenza in-teressata. Al candidato sinda-co si richiede di trovare edesercitare i modi per resisterealle malizie del potere. Anzi diesercitare con equità politica egenerosità personale il potereche momentaneamente gli vie-ne affidato dai suoi concittadi-ni. C’è bisogno di aria nuova edi un nuovo stile.

Prime scintille a Carpi tra icandidati sindaco del PartitoDemocratico in vista delleprimarie. La macchinaorganizzativa del Pd ha giàselezionato i due contendenti:Roberto Arletti e AlbertoBellelli. L’attuale assessoreai Servizi sociali darà il viaalla sua campagna venerdì 10gennaio mentre Arletti si è giàpresentato alla stampa e alpubblico nel mese di dicem-bre. Ad innescare la miccia èstato un comunicato di fineanno di Arletti dove il sindacoCampedelli e l’assessoreBellelli vengono accusati diaver fatto e di continuare afare “un gran pasticcio” sulcaso del campo nomadi e rin-carando la dose ricorda alsindaco dieci anni di illusionie tutti i grandi progetti ancoranel cassetto della scrivania.Ne sentiremo delle belle…

L.L.

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1112 gennaio '14Natale

detto che il Verbo di Dio in-carnato è stato respinto. Egliviene nel mondo, ma gli uo-mini che devono a Lui la pro-pria esistenza e il loro esserein vita non lo hanno accolto,lo hanno lasciato fuori dallaporta, non hanno voluto averlotra loro. Le creature non vo-gliono saperne del loro crea-tore, che non solo le ha crea-te, ma è anche sceso a cercar-le nel loro mondo. In sostan-za l’opera del Verbo incarna-to deve affermarsi contro unaforza ostile: le tenebre, il dia-volo, satana. Ma la luce ri-splende e prevale. Infatti: letenebre non hanno vinto laluce.Tuttavia, il Verbo di Dio tro-va anche accoglienza. A co-loro che lo accolgono me-diante la fede, cioè si fidanodi Lui, si affidano completa-mente, è dato il diritto di di-ventare figli di Dio. Il rappor-to di un padre con i figli ècaratterizzato dal fatto che eglitrasmette loro la vita e cheessi vivono un legame fami-liare e personale. Figli di Diosono coloro che hanno la vitada Dio e vivono in familiaritàcon Lui. La vita di Dio ci èstata donata con il sacramen-to del battesimo, viene forti-ficata con il sacramentodell’eucarestia, viene sanatacon il sacramento della con-fessione.Il mistero-evento dell’Incar-nazione del Figlio di Dio di-venta per tutti i battezzati unostimolo ed un incitamento adaiutare i fratelli a scoprire lameravigliosa ed inaudita di-gnità a cui tutti sono chiama-ti: divenire figli di Dio ederedi del Padre nostro cele-ste.

Monsignor FrancescoCavina, Vescovo

gnuno dei quattro evan-gelisti inizia il Vange-lo in modo diverso. SanGiovanni nel prologo

del suo Vangelo vuole aiutar-ci a scoprire l’identità delbambino che abbiamo con-templato nascere questa not-te e la sua importanza per gliuomini. Chi è? Da dove vie-ne? Quali sono le sue caratte-ristiche? In quale rapporto stacon la creazione e con gliuomini?Tutte queste domande trova-no la loro risposta nel branoche abbiamo appena ascolta-to: Gesù di Nazareth è il Ver-bo di Dio che è in stretta rela-zione con Dio.Il libro della Genesi iniziacon le parole: In principioDio creò il cielo e la terra. IlVangelo di Giovanni non ini-zia con l’affermazione: Inprincipio Dio creò il Verbo,bensì con l’affermazione: Inprincipio era il Verbo. Il Ver-bo non è creato esiste da sem-pre e questo significa che èsenza principio e senza fine.Il Verbo eterno è da semprepresso Dio ed è Dio, così comeDio è Dio.Dopo avere parlato del Ver-bo e del suo rapporto conDio, l’evangelista Giovannipresenta il rapporto del Ver-bo con la creazione, che vie-ne così definito: Tutto è statofatto per mezzo di lui. Un’af-fermazione che viene ulte-riormente precisata con le

La Notte Santa a Rolo

Il Vescovo monsignorFrancesco Cavina hapresieduto la Messa dellaNotte di Natale nellachiesa parrocchiale diRolo, riaperta di recentedopo i lavori di restauroseguiti al terremoto. “Inquesta santa notte - haaffermato il Vescovo - achi si sente stanco, solo,sfiduciato, a chi ha ilcuore chiuso, a chi èrefrattario alla fede, a chisi sente devastato moral-mente e spiritualmente,Dio rivolge un pressanteappello: ‘Venite!’, ‘Venitea me, voi tutti che sieteaffaticati ed oppressi, e iovi ristorerò’ (Mt 11.28). IlSignore può ‘ristorarci’perché Lui è l’uomo pereccellenza, il ‘primogenitodi ogni creatura’, ilMaestro, il fratello ditutti, l’avvocato deipoveri, l’amico deipiccoli, il compagno deisofferenti, il redentore deipeccatori, in una parola ilnostro Salvatore”. “Noncapisce nulla del cristia-nesimo - ha aggiunto - chinon comprende che lasequela di Gesù non èinnanzitutto una fatica,una rinuncia per raggiun-gere un premio, ma è ilcentuplo, è pienezza diumanità. Nel cristianesi-mo non è l’uomo che cedequalcosa a Dio, ma è Dioche si offre, che dona lavita per noi, per il nostrobene e la nostra felicità.Per chi accoglie questobambino, nato nellastalla, inviato come ilSalvatore, dall’amore edalla misericordia di Dio- ha concluso - non c’èpiù buio, incertezza edansia, ma luce, fermasperanza, gioia e pace”.

Il Giorno di Natale in Sagra: l’identità del bambino nato a Betlemme,il Verbo di Dio, da cui dipende la salvezza dell’umanità

E venne tra i suoi

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parole: E senza di lui nulla èstato fatto di ciò che esiste.Tutta la creazione, dunque,sin dalla sua origine è legatae dipende nel suo esistere dalVerbo divino.Pertanto, quando il Verboviene nel mondo non entra inun paese straniero, in un mon-do a Lui estraneo, bensì vienenella sua proprietà, viene acasa sua, tra i suoi. Il partico-lare rapporto del Verbo congli uomini è caratterizzato da“vita” e “luce”. Infatti, il Ver-bo, essendo Dio, possiede lapienezza della vita. E questosignifica che in Lui è assente

ogni ombra di morte e di li-mite e pertanto diventa pergli uomini luce che illumina,orientamento e meta.Il verso 14 “Et Verbum carofactum est”, è il versetto cen-trale, la vetta luminosa del Pro-logo, la sintesi di tutto il miste-ro cristiano, la pietra angolare,preziosa, su cui riposa la sal-vezza del mondo e la possibili-tà data agli uomini di conosce-re Dio, di amarlo, di essergliuniti per sempre. Si tratta diuna frase semplice e disador-na, lasciata cadere con la forzainaudita di un macigno.Il Verbo, Persona divina, tut-

t’uno con il Padre, che dal-l’eternità è presso Dio ed èLui stesso Dio, nel quale c’èla pienezza della vita e nelquale non c’è ombra di oscu-rità, ebbene questo Verbo inun momento preciso nasce neltempo, abita tra noi, fatta uomodi carne come noi. Si fa pic-colo, si mette alla pari con noiper incontrare la sua creatu-ra, entra nella precarietà enella debolezza della nostracondizione umana ferita dalpeccato.Il testo prosegue raccontan-do un dramma inatteso e scon-volgente. Per due volte viene

O

San PossidonioTanti visitatori al grande presepe

Presso il grande presepe di San Possidonio si è tenuta il 6gennaio la rievocazione dell’arrivo dei Magi, che ha visto lapartecipazione di numerosi figuranti in costume. Insieme aitre re, ai portatori dei doni, agli angeli e agli abitanti delvillaggio in cui è ambientato il presepe, tante persone hannovoluto rendere omaggio a Gesù Bambino. A seguire unmomento ricreativo per tutti, con il rinfresco e l’animazionenelle capanne dei di-versi mestieri. Anchein queste festività ilgrande presepe, con isuoi oltre 4 mila visi-tatori, si è conferma-to come iniziativaparticolarmente ap-prezzata sia dai pic-coli che dai grandi.

Il 6 gennaio nella sala della comunità parrocchiale di Mirandola si è rappresentato il preseperealizzato con i bambini del catechismo.

Il Vescovo a Rolo nella Notte di Natale

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12 12 gennaio '14 Natale

bambino è una perso-na fragile, debole,indifesa. Non può né

affermarsi né difendersi. Habisogno di cure, di aiuto e diprotezione. Anche Gesù nonfa eccezione a questa leggedella vita. Erode vuole ucci-derlo. La minaccia spinge lasanta famiglia alla fuga inEgitto. La follia omicida diErode viene annullata dallaprotezione di Dio per Gesù,che si serve di Giuseppe comestrumento. La legge supremadella sua vita, infatti, è l’ob-bedienza alla volontà di Dio,che gli ha affidato questo bam-bino e sua Madre. Una mis-sione non esente da fatiche estenti.La stessa cosa vale per laVergine santissima. Maria nonviene nominata per se stessa,ma per il servizio maternoche rende e dal quale il bam-bino dipende per la sua vita.Se San Giuseppe è incaricatodi proteggere il bambino daipericoli esterni, la sua cresci-ta è affidata alla cura maternadi Maria. Giuseppe e Mariahanno compiti e ruoli diversi,

ma al centro della loro vitasta il servizio reso a Gesù: unservizio che non ha nulla diparticolare, ma è del tuttonaturale.Quelli che sono disturbati dallavenuta di Gesù usano tutti imezzi per neutralizzarlo eucciderlo. Ma Gesù è sotto laprotezione di Dio e Dio siserve di strumenti umani peresprimere e manifestare la suatenerezza la sua bontà, il suocuore paterno. In questo epi-sodio si manifesta quale sia ilruolo dei genitori per un bam-bino.La famiglia di Nazareth ciinsegna a trattare le questionifamiliari a partire dalla pro-spettiva dei figli. Se si privi-legiassero i diritti dei bambi-ni cambierebbe la percezionedel divorzio, della procrea-

zione artificiale, della prete-sa all’adozione da parte disingles e coppie omosessua-li, della corsa alla carrieraprofessionale. Si scoprirebbeche la famiglia fondata sulmatrimonio è davvero unarisorsa per la società, un sog-getto di interesse pubblico nonequiparabile ad altre forme diconvivenza di carattere pri-vato.Nel nostro Paese si continuaancora a vedere la famigliacome una delle voci di spesadel bilancio dello Stato, men-tre ormai tutti gli studi hannodimostrato che la famiglia èuna “risorsa strategica” perlo sviluppo umano integrale.Inoltre non si accetta l’ideache la famiglia prima di esse-re soggetto di consumo, èoggetto di produzione. So-

Nella festa di Gesù, Giuseppe e Maria, una riflessionesul ruolo della famiglia, “scuola di tutte le virtù sociali”

Una risorsa strategica

Santo Stefano a San Martino SecchiaA San Martino Secchia, giovedì 26 dicembre, calorosa acco-glienza per monsignor Cavina nella festa di Santo Stefano daparte della comunità. Dopo la celebrazione della messa moltepersone si sono intrattenute con il Vescovo.All’esterno un bel presepe dentro di una casetta di legnocostruita dai Vigili del Fuoco impegnati nella messa insicurezza della chiesa.

prattutto di quei beni di con-sumi immateriali - quali lafiducia, il senso di responsa-bilità, la comprensione, l’aiuto,la collaborazione, la fedeltà,il perdono e la condivisone –senza i quali una società èincapace di futuro.La famiglia è la cellula fon-damentale e più semplice dellasocietà. E’ la principale “scuo-la di tutte le virtù sociali”. Lasalute di una società si misu-ra dalla salute della famiglia.Pertanto gli attacchi rivoltialla famiglia sono attacchirivolti alla stessa società, lecui conseguenze, purtroppo,sono sotto gli occhi di tutti.Venendo al concreto, si trattadi dare attuazione al Pianonazionale per la Famiglia,approvato dal Consiglio deiMinistri, il 7 giugno del 2012,che è stato il primo Piano chel’Italia si sia dato per le poli-tiche familiari. Tutti i paesieuropei, negli ultimi 15 anni,hanno fatto qualcosa in favo-re della famiglia, tranne l’Ita-lia e la Grecia.

Monsignor FrancescoCavina, Vescovo

Un La festa della Sacra Famiglia di Nazareth, che sicelebra la prima domenica dopo il Natale, è statal’occasione per riflettere sulla natura e il ruolo dellafamiglia nel contesto della società civile. Questo l’inten-to di monsignor Francesco Cavina che domenica 29dicembre ha presieduto la celebrazione eucaristica nellaparrocchia di Cividale di Mirandola.

Tradizionale Cavalcata dei Magi, il 6 gennaio, a SanGiuseppe Artigiano, presieduta dal parroco don LucaBaraldi. Dopo la caratteristica celebrazione, con la chiesagremita dei figuranti del presepe, la processione verso laCasa protetta e il reparto Pediatria dell’Ospedale di Carpi,dove i parrocchiani hanno consegnato i doni.Sull’edizione digitale e sul sito diocesano la fotogallery.

Tanti auguri AgapeGiovedì 19 dicembre il Vescovo ha fatto visita alla casaAgape di Mamma Nina intrattenendosi con le mamme ospitidella struttura e con i loro bimbi, che hanno scherzato conmonsignor Cavina riempiendolo di attenzioni e domande edonandogli un quadretto con tutte le loro foto. Un pranzogioioso, condiviso anche con le educatrici e con le suore diMamma Nina, nei festeggiamenti per i dieci anni della casa diaccoglienza celebrati con una torta.

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1312 gennaio '14Natale1° gennaio in San Giuseppe Artigiano

utte le feste della Ma-donna sono grandi, mala più grande è senzaalcun dubbio quella che

celebriamo oggi: la divinamaternità della Vergine Ma-ria. Nella prima lettura ab-biamo sentito le parole: Quan-do venne la pienezza del tem-po, Dio mandò suo Figlio,nato da donna, nato sotto lalegge. Gesù non è piovuto dalcielo sulla terra all’improv-viso, ma è divenuto realmen-te uomo, come noi, assumen-do la natura umana nel grem-bo di una donna. Gesù, inquanto Dio esiste da sempre,in quanto uomo, nacque, “fufatto”, da Maria.La vergine Maria non è soloMadre di Dio, ma è ancheMadre nostra. Gesù, infatti,ci ha affidati a lei sotto lacroce, quando a Giovanni dis-se: Donna ecco tuo figlio. Inqueste parole troviamo uninvito, rivolto a tutti i cristia-ni, ad accogliere Maria nellapropria vita. La vergine svol-ge la sua missione di Madrenostra intercedendo continua-mente per noi presso suo Fi-glio. Non a caso, la chiesaattribuisce a Maria i titoli diAvvocata, Ausiliatrice, Soc-corritrice e Mediatrice.Oggi incominciamo un nuo-vo anno. Non c’è modo mi-gliore di iniziare l’anno chequello di stare vicini alla ver-gine Maria. A Lei vogliamorivolgerci con fiducia di figliperché ci aiuti a vivere santa-mente ogni giorno; perché cispinga a ricominciare se, de-boli come siamo, cadiamo esmarriamo la strada; perchéci ottenga dal suo divin Fi-glio la grazia di essere rinno-vati interiormente e di cre-scere nell’amore di Dio e deifratelli.In particolare Le vogliamochiedere la pace, il dono pereccellenza che Gesù ha offer-to all’umanità e che consistenella salvezza degli uomini enella riconciliazione defini-tiva con Dio. Dio ha creatol’uomo non per la guerra, maper la pace e la fraternità. Lapace è un’esigenza della na-tura stessa degli uomini. E neè una riprova il fatto che l’uma-nità tende a organizzarsi informa comunitaria.Tuttavia la storia, passata erecente, mostra che le guerre,le competizioni, le divisionitra nazioni, popoli e persone

sembra smentire la possibili-tà della Pace.E questo ci porta a riconosce-re che la Pace fondata solosui trattati, sulle opere, sullatregua delle armi non è dura-tura. Per avere una vera pace“bisogna darle un’anima”.Anima della pace è l’amore.E pertanto la pace richiedeuno sforzo educativo ed unapedagogia nuovi, capaci divincere il desiderio della ven-detta, dei regolamenti deiconti, dell’occhio per occhioe del dente per dente, degliorgogli nazionalisti o razzia-li.Il Santo Padre Francesco hascelto come tema per la Gior-nata Mondiale della Pace2014: Fraternità, fondamen-to e via per la pace.Il Pontefice ricorda che l’uo-mo è un essere relazionale e,dunque, l’amore e la fraternitàsono una dimensione essen-

ziale dell’uomo. Senza lafraternità diventa impossibi-le costruire una società giustaed una pace solida e duratura.Il luogo dove si impara lafraternità è la famiglia e, per-tanto, la famiglia è la fonte ela via primaria della pace.Per capire meglio la vocazio-ne dell’uomo alla fraternità egli ostacoli che si frappongonoalla sua realizzazione ed in-dividuare le vie per il lorosuperamento, il Papa invita aconoscere il disegno di Diosull’umanità, così come è pre-sentato nella Sacra Scrittura.In esso appare chiaramente,grazie alla rivelazione appor-tata da Cristo, che la radicedella fraternità è contenutanella paternità di Dio. ScrivePapa Francesco: “Non si trat-ta di una paternità generica,indistinta e storicamente inef-ficace, bensì dell’amore per-sonale, puntuale e straordi-

nariamente concreto di Dioper ciascuno uomo”.Con poche parole ci vienepresentato il mistero del San-to Natale! Il Natale ci ricordache Dio ci ha salvati gratuita-mente, facendosi carico dellanostra umanità e innalzando-ci alla sua vita divina. Dun-que, l’amore, capace di scon-figgere la violenza, per noicristiani discende dall’amoredi Dio e si diffonde in amoreper gli uomini. L’amore cari-tà-genera la riconciliazione.Solo aprendosi all’amore diDio, l’agire umano cambia,si trasforma, e diventa capa-ce di progettare e costruire unfuturo migliore per tutti.Infatti, l’amore di Dio, quan-do è accolto, rinnova il cuoredell’uomo e i rapporti con glialtri ed apre alla solidarietà ealla condivisione operosa.Una solidarietà e condivisione,che dai rapporti tra le perso-ne, può e deve estendersi allerelazioni tra le Nazioni, pergiungere ad assicurare la ne-cessaria destinazione univer-sale dei beni che è uno deiprincipi-cardine della Dottri-na sociale della Chiesa.Ricordiamo allora: Cristo èla nostra pace.A donarci Cristo, è sempreLei, la Madre di Dio. Comegià ai pastori e ai magi, le suebraccia e ancor più il suo cuo-re continuano ad offrire almondo Gesù, suo Figlio enostro Salvatore. In Lui statutta la nostra speranza, per-ché da Lui sono venute perogni uomo la salvezza e lapace.

Monsignor FrancescoCavina, Vescovo

Per un mondo dal volto più umanoL’introduzione letta da Nadia Lodi a nome della Consultadiocesana delle aggregazioni laicali, in occasione dellacelebrazione per la 47a Giornata Mondiale per la Pace, laprima di Papa Francesco. Il messaggio è stato consegnato atutti i presenti al termine della liturgia.

La Giornata mondiale della Pace è stata voluta da Paolo VI eviene celebrata il primo giorno di ogni anno. Il Messaggio perla Giornata Mondiale della Pace viene inviato alle Chieseparticolari e alle cancellerie di tutto il mondo, per richiamareil valore essenziale della pace e la necessità di operareinstancabilmente per conseguirla.Papa Francesco ha scelto come tema del suo primo Messag-gio per la Giornata Mondiale della Pace la fraternità. Sindall’inizio del suo ministero di vescovo di Roma, il Papa hasottolineato l’importanza di superare una «cultura dello scar-to» e di promuovere la «cultura dell’incontro», per cammina-re verso la realizzazione di un mondo più giusto e pacifico.La fraternità è una dote che ogni uomo e donna reca con sé inquanto essere umano, figlio di uno stesso Padre. Davanti aimolteplici drammi che colpiscono la famiglia dei popoli –povertà, fame, sottosviluppo, conflitti, migrazioni, inquina-menti, disuguaglianza, ingiustizia, criminalità organizzata,fondamentalismi -, la fraternità è fondamento e via per lapace.La cultura del benessere fa perdere il senso della responsabi-lità e della relazione fraterna. Gli altri, anziché nostri «simi-li», appaiono antagonisti o nemici e sono spesso «cosificati».Non è raro che i poveri e i bisognosi siano considerati un«fardello», un impedimento allo sviluppo. Tutt’al più sonooggetto di aiuto assistenzialistico o compassionevole. Nonsono visti cioè come fratelli, chiamati a condividere i doni delcreato, i beni del progresso e della cultura, a partecipare allastessa mensa della vita in pienezza, ad essere protagonistidello sviluppo integrale ed inclusivo.La fraternità, dono e impegno che viene da Dio Padre,sollecita all’impegno di essere solidali contro le diseguaglianzee la povertà che indeboliscono il vivere sociale, a prendersicura di ogni persona, specie del più piccolo ed indifeso, adamarla come se stessi, con il cuore stesso di Gesù Cristo.In un mondo che accresce costantemente la propriainterdipendenza, non può mancare il bene della fraternità, chevince il diffondersi di quella globalizzazione dell’indifferen-za, alla quale Papa Francesco ha più volte accennato. Laglobalizzazione dell’indifferenza deve lasciare posto ad unaglobalizzazione della fraternità.La fraternità impronti tutti gli aspetti della vita, compresil’economia, la finanza, la società civile, la politica, la ricerca,lo sviluppo, le istituzioni pubbliche e culturali.Papa Francesco, all’inizio del suo ministero, con un Messag-gio che si pone in continuità con quello dei suoi Predecessori,propone a tutti la via della fraternità, per dare un volto piùumano al mondo.

Fonte: Bollettino Sala Stampa Santa Sede(Osservatore Romano – 31.7.2013)

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“La Pace fondata solo sui trattati, sulle opere, sullatregua delle armi non è duratura. Per avere una verapace ‘bisogna darle un’anima’”. Così monsignorCavina, mercoledì 1 gennaio, nell’omelia della Messanella Solennità di Maria, Madre di Dio e Giornatamondiale della Pace presieduta nella chiesa di sanGiuseppe Artigiano di Carpi e animata dalla Consultadiocesana delle aggregazioni laicali. “Anima dellapace – ha proseguito – è l’amore. E pertanto la pacerichiede uno sforzo educativo ed una pedagogianuovi, capaci di vincere il desiderio della vendetta,dei regolamenti dei conti, dell’occhio per occhio e deldente per dente, degli orgogli nazionalisti o razziali”.Al termine della celebrazione il Vescovo, che si èdetto molto felice della grande partecipazione deifedeli, si è trattenuto per salutare i presenti e scam-biare gli auguri di buon anno. Un particolare messag-gio ha voluto rivolgere ai giovani, con un videopubblicato su facebook tramite il nuovo profilo delsettimanale Notizie.

Fraternità, fontee via primaria della paceFraternità, fontee via primaria della pace

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14 12 gennaio '14

Nella solennità dell’Epifania l’ordinazione diaconale di Giorgio Lancellotti

Uscire da se stessiella solennitàdell’epifania del Signo-re monsignor Cavina

ha celebrato la Messa in oc-casione dell’ordinazionediaconale di GiorgioLancellotti, avvenuta nellacomunità a Quartirolo diCarpi che si è stretta intornoal nuovo diacono permanen-te.Con questa ricorrenza si èchiuso il Tempo di Natale incui la Chiesa, dopo aver ce-lebrato la venuta di Gesù, èchiamata a vivere l’invito, cosìcome i Magi, ad adorare ilBambino riconoscendo in luiil Figlio di Dio, il Salvatoredel mondo.Monsignor Cavina invita cosìi fedeli – e tra essi in modoparticolare il nuovo diacono– a “uscire da se stessi, dalleproprie sicurezze e affronta-re i rischi di un viaggio fuorida quelle abitudini”, in uno“stato permanente di conver-sione, cioè di apertura allanovità che è Cristo, che cichiama ad andare sempre ol-tre”. “Non si può trovare Cri-sto fuori della sua comunità,della sua Parola e dei suoisacramenti che vivono appun-to nella Chiesa”, osserva inol-tre il Vescovo, “tutte le etàdella vita e gli uomini di tuttii continenti e di tutte le razzetrovano la loro meta in que-sto bambino”.“La tua scelta è una sceltacertamente controcorrente,come quella dei Magi che la-sciano tutte le loro sicurezze,comodità e certezze”, ha poidetto a Giorgio Lancellotti,ringraziando la famiglia chegli è accanto in questo cam-mino. “Tu ti impegni a dona-re gratuitamente ciò che gra-tuitamente hai ricevuto dallaChiesa, e cioè la bellezza del-la fede e la bellezza di unavita disponibile verso gli al-tri, di una vita che si dona aifratelli, sull’esempio di Cri-sto”.

L’omelia del Vescovo

Il brano di Vangelo ci presen-ta tre gruppi di persone: gliscribi che conoscono il luogodella nascita del Messia, mache non mostrano alcun inte-resse verso di Lui. Essi rap-presentano tutti coloro chesono indifferenti al misterodi questo bambino.Erode, invece, che manifestala volontà di sopprimere ilbambino e si comporta condoppiezza e menzogna, rap-presenta tutti coloro che sonoimpauriti da questo bambinoperché ritengono che egli possaportare via qualcosa alla vita,che chieda del nostro, che siaun usurpatore della nostra li-bertà. E quindi è necessario“eliminarlo”, cioè rifiutarlo,temerlo.Il terzo gruppo di persone ècostituito dai Magi. E di essi,il testo evangelico ci raccon-ta quasi il loro itinerario difede, la loro ricerca di Dio,fatta di fiducia, cammino,domanda e, finalmente, in-contro.

La fiducia si esprime nel fat-to che essi hanno saputo leg-gere i segni che si sono mani-festati ai loro occhi e da essisi sono lasciati guidare. Perquesta ragione abbandonanoi loro comodi palazzi e simettono in cammino, comeAbramo che lasciò la sua ter-ra per un Paese sconosciuto.Durante questo cammino, in-contrano difficoltà, sperimen-tano insicurezze, conosconomomenti di sconforto e dismarrimento, tuttavia essi

hanno l’umiltà, nella loro ri-cerca, di domandare aiuto, diaffidarsi ad altri, di chiedereconsiglio. E così giungonoalla meta! Adorano il bambi-no e con questo gesto ricono-scono e proclamano che egliè il Figlio di Dio, il Salvatoredel mondo.Cosa insegna questo episo-dio a noi, oggi?1. Per incontrare Gesù e rico-noscerlo come Figlio di Dio,come il Salvatore e goderedella gioia che nasce dall’in-

L’esperienza dei Magi, caroGiorgio, deve divenire la tuastessa esperienza. Tra poco,con l’imposizione delle miemani, lo Spirito Santo scen-derà su di te per metterti in unnuovo, profondo e definitivorapporto con Cristo. Diven-terai segno vivente del Cristoche serve, del Cristo che peramore si china a lavare i piedidei suoi discepoli, del Cristoche si fa carico delle soffe-renze dei più deboli e poveri,del Cristo che proclama laparola del Regno per conso-lare, confortare, indirizzare,chiamare a conversione…Fra poco indosserai la stola,ma disposta in maniera di-versa da come la indossano isacerdoti. La stola messa inquel modo ricorda il pezzo distoffa con il quale il servoteneva raccolta la sua vesteper essere più libero e piùspedito nel servizio. Così èper la dalmatica. Essa ricordala divisa di lavoro del servo.Quindi la stola, indossata ditraverso, e la dalmatica ri-chiamano il servizio che seichiamato a rendere al Signo-re Gesù nei poveri. Certo nonsoltanto il diacono è chiama-to a fare questo, ma il servi-zio reso nel nome del Signoresarà per te la via maestra del-la tua santificazione.La tua scelta è una scelta cer-tamente controcorrente, comequella dei Magi che lascianotutte le loro sicurezze, como-dità e certezze. In un mondodove la mediocrità avanza, inun mondo dove il calcoloegoistico prende il posto del-la generosità, dove l’abitudi-ne ripetitiva e vuota, anchedella fede, rischia di sostitu-irsi alla fedeltà, tu ti impegnia donare gratuitamente ciòche gratuitamente hai ricevu-to dalla Chiesa, e cioè la bel-lezza della fede e la bellezzadi una vita disponibile versogli altri, di una vita che sidona ai fratelli, sull’esempiodi Cristo.Ti chiedo, quindi caro Gior-gio, l’amore alla Chiesa, l’ob-bedienza al Vescovo, la col-laborazione con i presbiteri egli altri diaconi. Non ti inte-ressi altro che Gesù Cristo ela sua Chiesa. Ed il modo diamare la chiesa non è la con-testazione o il lamento o lasfiducia, ma è l’umiltà ed è lostare alla comunione frater-na, pur fragile.Al termine di questa rifles-sione rivolgo un saluto col-mo di affetto e gratitudine atua moglie e ai tuoi figli che,con qualche trepidazione, tihanno accompagnato nel tuocammino di formazione. Per-mettetemi di dire che, il sì cheGiorgio sta per dire, con ilvostro consenso colma di con-solazione il Vescovo, il pre-sbiterio e tutto il popolo diDio che è in Carpi.Maria la serva del Signore, ciaiuti a crescere nella dedizio-ne ai fratelli in spirito di umiltà,di mitezza, di coraggio conserenità e con gioia.

Monsignor FrancescoCavina, Vescovo

N

Giorgio Lancellotti, 56 anni,è sposato con Susanna e hadue figli Giovanni e Ales-sandro, è impiegato pressola Banca Popolaredell’Emilia Romagna. Ap-partiene alla ComunitàNeocatecumenale di SanFrancesco di Carpi e colla-bora come cerimoniere conl’Ufficio liturgicodiocesano, ha iniziato il suocammino di preparazionecirca sei anni fa, ottenendol’ammissione al diaconatoda monsignor Tinti nel 2011,è il primo diacono perma-nente ordinato da monsignorCavina.Il diaconato è il primo gra-do dell’ordine sacro e pre-cede il presbiterato (sacer-doti) e l’episcopato (vesco-

contro con Lui è necessariouscire da se stessi, dalle pro-prie sicurezze e affrontare irischi di un viaggio fuori daquelle abitudini, tradizioni,schemi, compromessi,mediocrità che troppo spessoingabbiano la fede. E questocomporta uno stato perma-nente di conversione, cioè diapertura alla novità che è Cri-sto, che ci chiama ad andaresempre “oltre”.2. I Magi quando arrivano aGerusalemme chiedono, siinformano, domandano dovesi trova il Messia. I sacerdotirispondono: “A Betlemme”,e così è. Anche oggi per tro-vare Gesù occorre andare aGerusalemme, cioè alla Chie-sa, luogo e segno di salvezzasul quale splende la luce delSignore e nel quale tutti gliuomini sono chiamati ad en-trare per camminare nella sualuce. E’ un’illusione pensaredi potere trovare Cristo fuoridella Chiesa. La Chiesa, in-fatti, è il Corpo di Cristo eCristo ne è il Capo. Ora èimpossibile aderire al Capostaccato dal suo corpo. Que-sto significa che non si puòtrovare Cristo fuori della suacomunità, della sua Parola edei suoi sacramenti che vivo-no appunto nella Chiesa.3. I magi, in anticheraffigurazioni, vengono pre-sentati nel numero di tre: ungiovane, un uomo nella pienamaturità e un vecchio; un asia-tico, un europeo e un africa-no. Si vuole sottolineare chetutte le età della vita e gliuomini di tutti i continenti edi tutte le razze trovano laloro meta in questo bambino,venuto a rivelare che Dio èPadre e che ogni uomo – gio-vane e vecchio, dotto e sem-plice, ricco e povero, malatoe sano - è chiamato a divenirefiglio di Dio.

Natale

L’esperienza dei Magi,caro Giorgio, deve

divenire la tua stessaesperienza.

Sedici diaconi in diocesi

vi) ed ha un’origine moltoantica che risale alle primecomunità cristiane. Dopo ilConcilio Vaticano II è statoriscoperto come ministeroordinato permanente al qualepossono accedere anche fe-

deli laici sposati, da qui iltermine “diacono permanen-te”. La dimensione propriadel diacono permanente èquella del servizio in ogniambito della vita ecclesialedalla catechesi alla liturgia,

dalla carità all’animazioneculturale e sociale. Con l’or-dinazione di GiorgioLancellotti ora la diocesi diCarpi può contare su 16 dia-coni.

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1512 gennaio '14

ritmo di “1, 2, 3, 4, 5,6... ciao!” i bambini e iragazzi dell’Acr hanno

accolto festosamente PapaFrancesco nella Sala delConcistoro del Palazzo Vati-cano per i consueti auguri diBuon Natale. Il familiare“buongiorno” del Papa, comeun nonno che saluta i suoinipotini, ha sciolto l’emozio-ne per la trepidante attesa. Inoccasione dell’udienza di Na-tale del 20 dicembre 2013 unarappresentanza di ragazzidell’Acr a nome di tutta l’as-sociazione ha rivolto al Papa ilsuo saluto. “Noi ti conoscia-mo – scrivono nel loro mes-saggio – perché ti vediamo intelevisione e vediamo una per-sona simpatica e semplice.Pensa che anche noi, per quan-to piccoli, riusciamo a capirecosa ci comunichi. Compren-diamo che non bisogna na-scondersi o vergognarsi di es-sere cristiani ma che essereamici di Gesù è bello. Tu seiun Papa molto forte perché seiumile e chiami a te i più debolie i piccoli come siamo noi,proprio come faceva Gesù chevoleva che i bambini andasse-ro da lui, e noi ti vogliamobene anche per questo”. I ra-gazzi hanno chiesto a France-sco di “pregare per le nostre

famiglie soprattutto per quelleche sono divise o che stannoattraversando momenti diffi-cili per problemi di salute, dilavoro, e per quelle in cui nonc’è la pace e non ci si vuolebene. Per noi bambini è unagrande sofferenza quando incasa manca l’amore, ma ognigiorno, per quanto è possibile,ci ricordiamo delle tue parole:permesso, grazie e scusa, e ciimpegniamo a viverle”.Non è mancato il riferimentoal cammino annuale “Non c’ègioco senza te”: “Stiamo im-parando a scoprire che dietroquel te si nasconde proprio

lui... Gesù. Ora lo stiamo at-tendendo come nostro compa-gno di gioco nella vita. Siamomolto contenti di far partedell’Acr perché ci aiuta a cre-scere nella fede, ci accompa-gna nel cammino della vita, cipermette di conoscere sempremeglio Gesù e di vivere daprotagonisti le nostre vite, di-ventando nelle nostre cittàapostoli e missionari dellaBuona notizia”.“Nella Chiesa dobbiamo esse-re pietre vive unite a Gesù”, hadetto con forza il Santo Padre.“Il Natale - ha continuato - è lafesta della presenza di Dio che

Gli auguri dei ragazzi dell’Ac a Papa Francesco

“Ti vogliamo bene”viene in mezzo a noi per sal-varci. La nascita di Gesù non èuna favola! È una storia real-mente accaduta, a Betlemme,duemila anni fa”. Poi il richia-mo alla semplicità e all’umiltà- “Nel volto del piccolo Gesùcontempliamo il volto di Dio,che non si rivela nella forza,nella potenza, ma nella debo-lezza e nella fragilità di unneonato” – e all’attenzioneverso gli ultimi: “Insieme atanti papà e mamme che siaffaticano ogni giorno affron-tando parecchi sacrifici; insie-me ai piccoli, ai malati, ai po-veri facciamo festa, perché èla festa dell’incontro di Diocon noi in Gesù”.A confermare la sua profondaattenzione alla persona, la scel-ta di Papa Francesco, a con-clusione dell’udienza, di in-contrare personalmente tutti ibambini e i ragazzi, ferman-dosi in dialogo - pur breve -con ciascuno.Dopo aver interagito con loro,l’augurio a tutti i presenti:“Allora buon cammino, sem-pre uniti a Gesù”.

B.B.

Questo è il titolo che accompagna quest’anno il cammino ditanti bambini e ragazzi dell’Acr. L’ambientazione del gioco, ein particolare del parco giochi è la cornice di tutto l’annoassociativo. Ma perché questa scelta?Nell’anno in cui i ragazzi sviluppano l’atteggiamento dellacompagnia, è importante che tutti comprendano la bellezza dimettersi in gioco, con gli altri, ma anche con il Signore.La comunità diventa un luogo privilegiato, per capire che ilgioco è più bello: se condiviso, se aiuta a crescere nellaconoscenza dell’altro e se aiuta a costruire relazioni autentiche.“Non c’è gioco senza te”, significa anche puntare sul contributounico e originale che ciascun ragazzo può dare al gruppo,mantenendo sempre aperta la porta all’ultimo arrivato.Significa anche checiascuno è amato perquel che è, cercato eamato dal Padre, chelo invita a prendereparte alla sua gioia, cheil ragazzo dovrà esserebravo a riversare suipropri amici, anchegrazie all’incontenibilecarica che dovrebbescaturire dall’incontrocon il Risorto.In questa ottica il per-corso permette anchedi capire come diventisuperfluo catalogare lepersone in categorie, oclassi, ma che attraver-so la conoscenza del-l’amore di Dio, ogni persona si sente accolta nel gruppo, nellacomunità.In sintesi, come scrive la guida, possiamo affermare che dire“Non c’è gioco senza te è orientare i ragazzi a una misura altadella vita spirituale, che sia in grado di alimentare, pur nelleinevitabili difficoltà che il confronto comporta, la partecipazio-ne attiva alla vita della comunità e la collaborazione e la ricercadel bene comune”.Obiettivo molto alto, che i ragazzi potranno gustare grazie aiclassici momenti dell’anno Acr, per poter accogliere nuoviamici nel percorso per diventare testimoni.Un obiettivo impossibile? No, assolutamente, in questo ci vienein aiuto l’ambientazione dell’anno, il parco pubblico, che già diper sé è inserito all’interno del tessuto cittadino, nella realtà cheviviamo tutti, dalla città, al più piccolo paese.Il parco può però vantare caratteristiche fondamentali perquesto nostro cammino: è un luogo pubblico in cui è possibileincontrare coetanei, ma anche mamme, nonni, insomma tantepersone che vogliono vivere un momento lieto. È stabile egratuito, può essere frequentato ogni giorno, liberamente. È unluogo aperto, che non ha vincoli di utilizzo, in cui si può ognigiorno inventare qualcosa di nuovo, con l’obiettivo di intesserenuove amicizie e rafforzare quelle già in essere.Con l’aiuto del brano biblico di riferimento (Matteo 22, 1-14),e con il percorso suggerito dalle unità catechistiche, quest’annosi proverà a creare questa fantastica compagnia di amici, apertaai nuovi arrivati, agli amici di sempre, a coloro che ritornano,e anche all’amicizia con il Signore.Buon anno Acr a tutti!!!

L’équipe diocesana Acr

Acr, dopo i primi mesi si entranel vivo del cammino annuale

“Non c’è gioco senza te”

Gennaio, mese della pace: “…soffia forte!”La Pace ha le caratteristiche del vento, invisibile, in costan-te movimento, impetuosa o silenziosa, capace di arrivaredovunque e di stravolgere le carte in tavola. A questoproposito l’Azione cattolica dei ragazziha pensato, in questo nuovo anno asso-ciativo, di abbinare la Pace al vento eriproporre ai bambini e ai ragazzi queldesiderio di Pace che da un confineall’altro della terra caratterizza il cuoredell’uomo.L’obiettivo è di credere fino in fondoche il soffio di Pace, che viene da Dio,sia capace di raggiungere ogni angolodella terra, di far sentire la sua dolcepotenza alle menti e ai cuori degli uomi-ni, diventando così noi stessi, per primi,sentinelle e ambasciatori di questo ven-to di pace.La scelta del gadget per il Mese dellaPace è dunque correlato all’immaginedel vento e l’aquilone diventa il simbolodi questo soffio di Pace che vogliamofar arrivare al mondo. L’aquilone segue

il vento e solo grazie ad esso riesce a volare e a rimanere inalto. Si riesce a tenerlo in alto solo seguendo l’orientamentoe la forza del vento. Quando la sintonia col vento è piena,

l’aquilone spicca il volo e ondeggia nelcielo.Il progetto di solidarietà di quest’annovede tutta l’Ac al fianco del Centrosportivo italiano nel sostegno al territo-rio e alle popolazioni di Haiti che treanni fa sono stati colpiti da alcune cata-strofi naturali che hanno provocato in-genti danni a cose e persone. In partico-lare il progetto dell’Azione Cattolicasarà orientato a costruire e attrezzarealcuni spazi di gioco e incontro messi adisposizione dalle autorità Haitiane.

Sul sito http://acr.azionecattolica.it/ èpossibile reperire altre informazioni.Il costo di un aquilone è di 3,50 euro; èpossibile prenotarli tramite l’Azionecattolica diocesana di Carpi.

1

SUSSIDIO DI CATECHESI ORGANICA ADULTI ANNO 2013/2014

MARIA E LA CHIESA “VEDERE E AMARE LA CHIESA IN MARIA

E MARIA NELLA CHIESA”

AZIONE CATTOLICA - DIOCESI DI CARPI www.accarpi.it

Al

Azione cattolica della Parrocchiadi San Bernardino RealinoAssemblea elettiva

L’Azione Cattolica della Parrocchia è chiamata in assem-blea per rinnovare gli incarichi per il triennio 2013 – 2015.Vuole quindi comunicare a tutti i parrocchiani il rinnovodell’impegno che gli aderenti all’Associazione hanno nel-l’animazione delle attività parrocchiali e diocesane rivolteai Ragazzi, ai Giovani ed agli Adulti. Vuole estenderel’invito anche a chi si sente coinvolto in questi impegni aconsiderare la possibilità di far parte dell’associazionenella nostra parrocchia.L’appuntamento con l’Assemblea parrocchiale elettiva,alla presenza di una rappresentanza del Consiglio diocesanodi Ac, è per domenica 19 gennaio alle ore 15.30 presso ilocali parrocchiali.

Il cammino degli adulti di Ac per l’anno2014 mette al centro i contenuti del Capito-lo 20 del Catechismo degli Adulti della Cei,“Insieme con Maria, la Madre di GesuÌ”, edè stato presentato sabato 14 dicembre dal-l’assistente adulti don Roberto Vecchi. Illibretto si struttura in nove incontri, più unacelebrazione conclusiva, volti ad approfon-dire la figura della Vergine Maria, “madredel Signore e primizia della Chiesa, model-lo perfetto di vita cristiana e sostegno sicu-ro” per chi è in cammino, come riporta ilCatechismo. Per ciascun incontro sono of-ferti diversi approfondimenti, domande estimoli da concretizzare all’interno dellapropria vita tramite la regola spirituale.

Quest’anno il cammino Coa è stato arricchito diuna ulteriore proposta: una mostra che, a curadegli stessi gruppi, si sposterà nelle varie parroc-chie della diocesi. Tre totem, illustranti 9 iconemariane con relativa spiegazione, potranno esse-re esposti durante le messe festive e nei giorniferiali della settimana seguente. Questa mostra,offrendo una riflessione sul significato delle ico-ne, permette a tutti di godere di quanto maturato,nella spiritualità ortodossa, su queste immagini.Le grandi stampe delle icone, opere del famosoiconografo don Gianluca Busi, e le relativeschede illustrative saranno anche un modo percondividere all’interno della parrocchia il cam-mino dei gruppi di Catechesi organica.

B.B.

Presentato il nuovo sussidio per gli adulti

Insieme con Maria

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16 12 gennaio '14

è svolta a Limidi il 15dicembre una cena persostenere la Caritas par-

rocchiale. L’ampia partecipa-zione di persone alla serata –140 i coperti serviti – allietatadai musicisti GianlucaMagnani, Mario Sehtl, En-rico Sartori e AlessandroPivetti, ha permesso di racco-gliere fondi per i progetti diaiuto alla persona portati avantidai volontari (nelle foto): “an-che se molto probabilmentenon tutti conoscono bene leattività della Caritas della par-rocchia di Limidi, avendo par-tecipato, hanno avuto fiducianelle persone che la rappre-sentano”, questo il messaggiodel parroco don Antonio Dottinel ringraziare tutti coloro che

A Limidi 140 persone insieme per sostenere la Caritas

Aiuto solidaleofferte di lavoro saltuario diassistenza domiciliare per per-sone di nazionalità straniera;aiuto al trasferimento di mobi-li per famiglie in difficoltà;sostegno economico per spesesanitarie non mutuabili; spor-tello lavoro (redazionecurriculum vitae ed aiuto nellaricerca del lavoro).A tutte le famiglie, previo esa-me dei documenti amministra-tivi, viene erogata due volte almese una “sporta alimentare”che vuole essere di supportoalla loro spesa. Tali generi ali-mentari sono raccolti, tramiteiniziative ad hoc e grazie alleindispensabili collette alimen-tari della messa domenicale diogni fine mese.

B.B.

Dopo i disagi causati dal terremoto, pochi avevano in menteil presepe in parrocchia, anche se nel dicembre 2012 non èmancato il suo allestimento ai piedi dell’altare, adattato aglispazi ristretti della nuova chiesa. Nel 2013 il presepe, cosìcome altre iniziative, è stato “un segno di rinascita” perevocare emozioni e gioie intense, per far riemergere inciascuno di noi il bambino che a volte dorme e per riscoprireuna serie di valori che spesso dimentichiamo: quelli dellecose semplici, della pace, della gioia e dell’amore. L’intentodel gruppo dei volontari, uomini e donne, che si è impegnatonella progettazione e realizzazione del presepe all’aperto, èstato quello di recuperare le tradizioni più vere che ci hannoaccompagnato nel corso degli anni e soprattutto di riappropriarcidel messaggio autentico del Santo Natale, espresso dagliangeli ai pastori: “Oggi è nato per voi il Salvatore!”. Nondimenticandoci mai che la fede cristiana è appunto il segnocontinuo della memoria del Figlio di Dio fatto uomo e dellasua presenza nella nostra vita quotidiana. Il presepe ne è unasua manifestazione schietta e semplice che riesce ad arrivareal cuore e alla comprensione di tanti. In attesa che la chiesamadre possa tornare ad accogliere la comunità di Novi, ilpresepe è stato realizzato all’esterno, in una casetta di legnocostruita appositamente sul fianco della chiesa nuova, utiliz-zando come personaggi dei manichini e realizzando così unpresepe a “misura d’uomo”. Tale scelta è stata influenzatadal desiderio di fare qualcosa di nuovo e si è rivelata impegna-tiva sia nella ricerca che nell’attualizzazione, ma è stata ancheun’occasione per muovere la “macchina” della solidarietà edella collaborazione: dalla donazione di manichini, di bustisartoriali, di stoffe e di legname, alla disponibilità temporalee materiale di tante persone che si sono adoperate con gene-rosità e gratuità. Don Primo Mazzolari diceva: “Se il mondovorrà ancora avere uomini liberi, se vorrà avere uomini giusti,se vorrà avere uomini che sentano la fraternità, bisogna chenoi non dimentichiamo la strada del Presepe”, poi aggiunge-va: “Il presepe siamo noi, è fatto da ciascuno di noi!”.

Luisa Casaburi

Per la prima volta a Novi un allestimentoall’esterno e a grandezza naturale

Il presepe siamo noi

Vita della Chiesa

INAUGURAZIONESABATO 11 GENNAIO 2014 ore 11

presso la sede di Via Serrasina 93

SOLIERA

Gruppo Volontari

Intervengono:MARIA CECILIA GUERRAVice Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali

GIUSEPPE SCHENASindaco di Soliera

Presidente Unione Terre d’Argine

FEDERICO TUSBERTIPresidente Coop Sociale Eortè

ANGELO MORSELLIPresidente Provinciale AUSER

Taglio del nastro, benedizione dei locali

e visita al social market

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Nido, Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria 1º gradoSabato 14 dicembre 2013 e Sabato 18 gennaio 2014 dalle ore 15.00 alle 18.00Nei due sabati di apertura verranno proposti giochi e laboratori per i bimbi della scuola d’infanzia

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Martedì 14 gennaio 2014 ore 18 Prima Media - ore 18,30 Prima ElementareGiovedì 30 gennaio 2014 ore 18,30 sezione 3 anni scuola infanzia

La scuola inoltre è aperta alle visite delle famiglie, previo appuntamento, tutti i sabati mattina

hanno aderito, consentendo diraccogliere 1.650 euro.“Lo scopo dell’attività diCaritas è un aiuto solidale,svincolato (seppur colla-borativo) dalle varie agenziedi riferimento istituzionali; unaiuto che, partendo da unacomprensione non giudicantedelle situazioni di difficoltà incui le famiglie sono scivolate,vuole essere un piccolo sup-porto per dare la speranza diun futuro più dignitoso”.Un “grazie per la fantasticaadesione alla cena Pro-Caritased un grazie a chi non è riusci-to a venire ma avrebbe volutoesserci – ha commentato An-tonio Straforini, volontariodel centro d’ascolto, all’indo-mani della serata – grazie aquesta bellissima manifesta-zione d’affetto inizieremo su-bito a perfezionare i nostri pro-getti per i più poveri”.L’attività messa in campo inquesto primo anno di vita dal-la Caritas di Limidi si è artico-lata lungo diverse linee guida:sostegno economico a fini del-la tutela della vita di unnascituro; finanziamento peralcune mensilità di affitto aduna famiglia per evitare losfratto; finanziamento dell’as-sicurazione dell’auto ai finidel mantenimento del nuovoposto di lavoro appena trova-to; finanziamento progettopatente auto per sostenere ilmantenimento del lavoro; ac-coglienza ed integrazione diuna famiglia di etnia Sinti percirca 8 mesi; servizio doccia;

Si

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1712 gennaio '14

Dopo la riapertura della chiesa, dopo il Natale…il terremoto del 2012 rivisto come occasione di speranza

Rolo, un amico per caso!Gian Paolo Camurri

sempre difficile parla-re di qualcuno che co-nosci ma che mai hai

considerato come amico. Eancor più quando scopri che èamico di un tuo amico senzamai averlo saputo. La sorpre-sa, allora, diventa ancoramaggiore quando ti rendi contoche quel qualcuno è un luo-go, il luogo dove da semprehai abitato. E solo quando nesenti parlare come se fosse unamico, mettendo in luce i suoipregi, le sue bellezze ma an-che i suoi difetti ed improvvi-samente i suoi problemi - dimacerie, crepe, paure, fughe,di nome terremoto -, scopriche forse è veramente unamico anche per te. In uno deimiei racconti ho scritto: “Comepotrei ammirare questo pa-norama se anch’io ne facessiparte?” Credo che il protago-nista avesse ragione. Certo, èvero. Un luogo può suscitaresensazioni amorevoli solo inquanto si può avere la possi-bilità di andarvi e perché, ri-tornandovi, diviene forte ildesiderio di rivederlo. Se ci sirisiede per sempre e da sem-pre, perde sicuramente il suofascino e muore il desiderio.Ma poi è sufficiente fermartiun attimo, malgrado queglieventi drammatici che ti han-no cambiato la prospettiva,per riscoprire quelle sensa-zioni amorevoli che ti hannofatto scegliere di vivere inquel luogo per sempre, anchese il tuo lavoro ti porta aduscirne ogni mattina e farviritorno solo a sera. E nono-stante quella sera traboccan-te di tremore, di rumori pro-fondi, di terrore, ogni sera viritorni. Allora ti fermi… e loriconosci; lo ricordi come eraprima e capisci che solo gra-zie al terremoto di quella sera,di quelle mattine, questo pa-ese era il tuo paese, il paesedove ogni sera non vedevil’ora di ritornare. Ora, dopola paura, ogni sera vi fai ritor-no con fatica e a fatica lo senti

tuo. Lo sentivi, senza saper-lo, il luogo della tua casa, lapiù regale delle ville, il ba-luardo contro le tue paure, lacassaforte della tua sicurezzae di quella della tua famiglia,il custode del tuo tempo. Ora,dopo la paura, sempre piùluogo della precarietà e, perforze maggiori, dell’angosciaperché non puoi abbandonar-la. Ed improvvisamente laPieve si avvolge di tralicciper non cadere, come la torrecivica, quel bel campanile chediventa il simbolo del paeseora solo simbolo, suo mal-grado, per ricordaci quantoquella paura sia stata la pau-ra! E l’area sportiva diventarifugio in scatole bollenti, conl’estate oramai alle porte. Ele scuole non ci sono più,come la palestra e tante casesparse in quella periferiaricolma di viti, pere,granoturco, erba spagna. Maora, anche grazie a quell’ami-co, ai tanti amici sparsi per ilPaese più grande che sonodivenuti amici del tuo nuovoamico, la paura si è dissolta e

di nuovo Rolo, il tuo paese, lesue case, la sua chiesa, la tor-re civica, le scuole, la pale-stra, il teatro riprendono for-ma, vita. E quando, a distan-za di 18 mesi da quella notte,il nostro Vescovo FrancescoCavina celebra la Veglia diuna nuova notte, la notte di

Natale, in quel nuovo presbi-terio artisticamente donato,capisci che non c’è propriopiù spazio per la tristezza nelgiorno in cui nasce la vita,una vita che distrugge la pau-ra, quella paura, le paure, anchequella della morte e dona lagioia della vita che è ricomin-

ciata e delle promesse eterne.Allora lo risenti non più solopaese ma santuario dei tuoiaffetti; sacrario di una sacraintimità tra te e la natura. Inquelle quattro lettere “Rolo”si riversa l’infinità di sensa-zioni per lo più ricolme diogni genere di problemi che

Dopo la riapertura della chiesa, dopo il Natale…il terremoto del 2012 rivisto come occasione di speranza

la giornata, le giornate, quel-le di prima come quelle dopola paura, con il loro incedereconvulso sanno creare e, chissàperché, entrando in quellequattro lettere improvvisa-mente si chetano, si rassere-nano. Allora pendolare… sì!,terremotato… pure!, ma an-che pellegrino che, in cam-mino, vive la propria vita comeuna continua scoperta di cosenuove ma anche di quelle piùovvie nascoste nelle pieghedelle nostre giornate ordina-rie. Capisci che, pur vivendoin uno dei triangoli industria-li più celebrati d’Italia, né gliaffanni quotidiani dati dallaveneratissima trinità laica diqui (lavoro, affari, denaro)che suo malgrado senti pianopiano evaporare, e neppurequei forti scotimenti rovinosinon solo tellurici ma anchesociali e politici, bastano acancellare un amore, stranoforse, ma certo naturale, uma-no: vivere in quelle quattrolettere, Rolo. Allora non saràpiù uno stupore ma una pia-cevole e fantastica realtà sel’antica Pieve ora è più robu-sta e più bella, come il suocampanile e le case oramairicostruite; se la spesa diven-ta l’occasione per incontrarsidal bottegaio a far due chiac-chiere, e conoscere le ultimenovità del paese: il filoss diantica memoria; se le stagio-ni sono scandite oltre che dalloshopping in un grande ma-gazzino della città vicina peril rinnovo stagionale di uninutile guardaroba, dal muta-re dei colori della natura cheti circonda ad ogni angolo distrada e che non puoi nonnotare da ogni finestra a cui tiaffacci; se puoi di nuovo au-gurarti tra le mura della tuacasa, di nuovo casa, BuonNatale e sereno Anno Nuovo.Forse è proprio vero che l’uni-co modo di apprezzare sulserio quel che si ha consistenell’essere sul punto di per-derlo o quanto meno nell’averpaura di perderlo?

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Le festività natalizie si sono concluse a Rolo, lunedì 6 gennaio, con il concerto del Faith GospelChoir nella chiesa parrocchiale. Il numeroso pubblico intervenuto è stato coinvolto dallacontagiosa energia del canto gospel, cantando e battendo le mani insieme ai coristi guidati perl’occasione da Rossana Bonvento. Un concerto che ha seguito, nella scelta dei brani, ilcammino del popolo chiamato ad uscire “dalle tenebre per andare verso la luce” e a lodarel’Emmanuele, il Dio con noi. Accanto ai canti gospel sono stati presentati anche alcuni cantidella tradizione natalizia fino a concludere con il noto “Oh happy day” che ha visto unirsi inun’unica voce il coro e tutto il pubblico. Al termine il parroco don Callisto Cazzuoli, anche anome del Comitato comunale Rolo in festa che ha promosso l’evento, ha ringraziato il FaithGospel Choir per aver coniugato “arte e fede” in modo così entusiasta e coinvolgente. L.L.

Concerto gospel dell’Epifania

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Settimanale della Diocesi di Carpi

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CHIUSO IN REDAZIONE E IN TIPOGRAFIA IL MARTEDI’

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CampagnaAbbonamenti 2014

Siamo capaci, nel campo della comunicazione, di portare Cristo,o meglio di portare all’incontro di Cristo?

Siamo capaci di comunicare il volto di una Chiesache sia la “casa” per tutti?

Papa Francesco

E’ questa la missione di Notizie, essere un giornaleche non nasconde la propria identità e si pone in dialogo

con le persone e con il territorio.

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Domenica26 gennaioGiornata diocesanadel settimanaleNotizie

Vita della Chiesa

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1912 gennaio '14

arissimi Amici tutti,giungo a voi un pocoin ritardo all’inizio della

novena del Santo Natale, gior-no del compleanno del nostroamato Papa e anche mio! Qualeonore compiere gli anni as-sieme al Santo Padre! E que-st’anno assieme anche allamia mamma Anna che è ve-nuta a trovarci con Dante edElisabetta e la signora Bice– mamma di una consorella -alla bella età degli 80 suonatifino in Thailandia… “per ve-dere i suoi nipotini” dice!…“per fare qualcosa di utile”:cucire bavaglie, coccolare isuoi angioletti per cui pregasempre… ma anche per por-tare torte, salami, grana, etc.alla sottoscritta e comunità…insomma, un “kamikaze” chemi fa “scoppiare” letteralmen-te! Nella foto ci vedete conMuk (significa perla: unapiccolina abbandonata allecure della nonna che ci hachiesto aiuto), sempre prontaal sorriso, la nostra Casa de-gli Angeli è ricca di questeperle preziose e rare!Carissimi, il Natale del Si-gnore Gesù ancora una voltaci riporta alle radici e al signi-ficato della nostra vita che èessenzialmente opera e donodell’amore di Dio per noi,che ci ha voluti e amati findall’eternità e per sempre civuole con Sé come parte del-la Sua Famiglia, la Trinità. Ilvenire nella carne del Figliodi Dio, la Sua vita fino allaPassione, Morte e Risurre-zione, non ha altro scopo chequesto: farci conoscere ilmagnifico disegno d’amoredi Dio per noi. Qui inThailandia, annunciare que-sta “Buona Notizia” suonacome qualcosa di assoluta-mente estraneo alla culturabuddista, che afferma inveceche tutto viene da una conca-tenazione di eventi che suc-cedono per caso in un circolodi “nascita, malattia, invec-

chiamento e morte” (karma)che continua fino a che unindividuo non riesce a guada-gnarsi il Nirvana attraversouno sforzo ascetico che dav-vero pochi riescono ad intra-prendere. E’ il vertice delpensiero dell’uomo che, nonconoscendo Dio, cerca di sal-vare se stesso dal “karma”.Pensate allora cosa vuol direper noi avere conosciuto un“Salvatore”: Gesù! L’annun-cio del Vangelo che nei seco-li ci raggiunge con una fre-schezza indicibile e con unaforza tale da vincere ogni sco-raggiamento, sconfitta, dolo-re, morte ci fa cantare assie-me agli angeli:“Gloria a Dio nell’alto deicieli e pace in terra agli uo-mini che Dio ama di amoreeterno!”Il Papa ci indica ogni giornoquesta sorprendente Graziadel Vangelo che ci rinnovaradicalmente e sana dal maleche ci circonda (“mondanitàanche spirituale”) e ciattanaglia dentro; v’invito cor-dialmente a leggere l’esorta-zione apostolica EvangeliiGaudium che è come una fi-

nestra spalancata per fare en-trare aria nuova nella prigio-ne quotidiana in cui molti vi-vono, una porta aperta peruscire verso tutti quelli cheancora non conoscono il Si-gnore. La “Gioia del Vange-lo” che anche qui sperimen-tiamo nella Casa degli Ange-li appare chiaramente nei sor-risi dei nostri piccoli, nel la-voro quotidiano della mam-me che li curano, nei rapportisanati dal perdono tra tuttiloro, nella collaborazione contutti quelli che ci vengono atrovare e ci aiutano, volontariThai e Italiani.Il nostro ultimo angiolettoarrivato con la sua mammadall’estremo nord-ovest del-la Thailandia da un lontano epoverissimo villaggio Karianosi chiama Tonkla (foto a fian-co). Ha 3 anni e soffre di unaparalisi cerebrale… La suamamma, Waan, è una giova-ne ragazza molto timida, ilcui giovane marito lavoravagià a Bangkok. E’ stata riferi-ta a noi da una suora chelavora nella loro zona di pro-venienza. Trovandosi aBangkok tra mamme delle

baraccopoli, che non hannocerto tutta la grazia della gen-te Kariana, Waan è stata qua-si intimorita e ha tentato dirifugiarsi presso il marito cheabitava in baracche assieme alavoratori che hanno turni dinotte. Ma il piccolo Tonklapiangeva continuamente inquelle stanzette dove non sirespira e perciò i vicini li han-no cacciati praticamente conparole di minaccia… Waan èdovuta tornare alla Casa de-gli Angeli col suo piccoli-no… ora Waan è contenta diessere con noi durante il gior-no; è incinta di un altro picco-lo e vive con il marito in unastanza in affitto vicino allaCasa degli Angeli. Il suo pic-colo Tonkla ora ha imparatoa sorridere a tutti e a farsicapire col solo sguardo biri-chino e a poco a poco haaccettato di rimanere in brac-cio a tutte le mamme cosìWaan ha un poco di sollievocon il suo pancione! E pro-prio questo pancione pieno diVita nuova di una giovanemamma che viene di lontanoci ri-presenta oggi al vivo l’at-tesa di Maria “piena di Gra-zia”, il viaggio versoBetlemme, del rifiuto di al-cuni, dell’accoglienza di altriin modo grezzo e ruvido masincero … come le tante visi-te e le offerte che riceviamoci ricordano del Mistero Gran-de della Bontà di Dio chevuole manifestarsi ora attra-verso i cuori di tante personetoccate da Lui… come nonringraziare ancora una voltaDio Padre per averci donatoGesù, e tutti voi carissimi amiciche siete in tanti modi la Prov-videnza Santa del Signore peri nostri angioletti e le loromamme?Buon Natale di Gesù e auguriper la nostra ri-nascita in Lui!Suor Maria Angela Bertelli,

angioletti e mamme dellaCasa degli Angeli

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La lettera di Natale di suor Angela Bertelli dalla Thailandia

Dove la gioia del Vangelo è realtàVenerdì 10 gennaio in VaticanoDon Cavazzuti incontra Papa Francesco

Don Francesco Cavazzuti, giàmissionario in Brasile e ora ospitepresso il Seminario vescovile diCarpi, concelebrerà la Santa Mes-sa con Papa Francesco venerdì10 gennaio alle ore 7 presso laCappella di Santa Marta in Vati-cano. Ad accompagnare il sacer-dote saranno le sorelle suor Te-resa – anche lei già missionariain Brasile – e Luciana.Qualche tempo fa suor TeresaCavazzuti, che ora dirige un pen-sionato universitario a Urbino,aveva scritto a Papa Francescochiedendogli una benedizione perla sua comunità religiosa e per lestudentesse. In questa occasione, ha inviato al Santo Padreuna copia dei ‘Salmi dal buio’, il libro scritto dal fratello donFrancesco, raccontandogli la sua storia, e ha inoltre chiestoper lui la possibilità di concelebrare una Santa Messa allaCappella Santa Marta. La risposta affermativa è giunta dalSegretario del Papa, che ha fissato la data del 10 gennaio.Dopo la Santa Messa è previsto un colloquio di don Cavazzuticon il Santo Padre.

Padre Agostino GalavottiUn’altra missione pavoniana in Eritrea

Carissimi, ho ricevuto con piacere lavostra lettera di auguri che ricambio ditutto cuore. Vi informo che in Eritrea,nonostante la difficile situazione, lanostra Missione, ormai totalmente inmano ai religiosi pavoniani Eritrei, vaavanti bene anche con l’aiuto di SuorGiusta e di altri amici italiani che ognitanto si recano sul posto. Il Vescovo di

Asmara ci ha chiesto di aprire una nuova missione in unvillaggio, quindi stiamo costruendo gli ambienti per le varieattività tra cui anche la nostra Casa per il Noviziato. Così orain Eritrea abbiamo quattro Case con tante attività sociali, casafamiglia, corsi professionali, assistenza agli orfani, ecc. e unagrande e prestigiosa biblioteca diretta dall’unico missionariopavoniano italiano rimasto sul posto. Spero che voi stiatebene nonostante la situazione difficile a causa del terremoto.

Vi ricordo sempre nelle mie preghiere,con affetto, padre Agostino Galavotti

Sede: Via Milazzo 2/c - Carpi.Recapiti: Tel e fax 059 689525.

e-mail: [email protected] lunedì a venerdì dalle 9 alle 12.30

martedì dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 18

Padre MaurizioIn attesa del rientro in Italia

Carissimi, grazie per gli auguri di Natale che mi avete inviato,li ho davvero tanto graditi, anche perché sempre originali.Approfitto per inviarvi anch’io gli auguri di un Santo Natalericco di pace e serenità, nonostante gli strascichi dovuti alterremoto e vi auguro un prospero anno nuovo, colmo diiniziative per tutti i vostri missionari. Vi anticipo che, il 19febbraio prossimo, sarò di ritorno in Italia (dopo due anniesatti); mentre, il rientro in India è previsto nella primasettimana di maggio, dopo la partecipazione alla canonizzazionedei due papi. A Mirandola, penso di andare nei primissimigiorni di marzo: comunque sia, come sempre, mi farò vivoanche perché vi mostrerò le fotografie sullo stato dei lavori dicostruzione dell’orfanotrofio per il quale, due anni or sono,avevo ricevuto da voi i primi fondi. Ancora tanti auguri e apresto, fraternamente, padre Maurizio.

Suor Ambrogia CasamentiAl via il progetto Asilo Mamma Nina

Carissimi tutti, mi hannocomunicato che il gruppomissionario della parroc-chia di San BernardinoRealino. ha offerto duemilaeuro per la scuola di cuci-to “Padre Leonardi”. Men-tre, donatori vari hannodonato euro 1.350, per ibebè affidati alla protezionedi Mamma Nina. I soldi lihanno già inviati adAbidjan e nei prossimi gior-ni mi verranno consegnatiper realizzare il progettoAsilo Nido Mamma Ninae per aiutare le nostre ragazze analfabete, che sono le piùindifese. Ringrazio ognuno di voi con la Preghiera e l’operagioiosa di questa missione ivoriana che vuole dare speranzaa decine di giovani che sarebbero senza prospettive ma, cheora, grazie al vostro aiuto concreto, possono progettare il loroavvenire. Carissimi tutti vi invio il mio abbraccio, il miosincero grazie nel Signore Gesù ed un augurio grande grandedi un Santo Natale e di un buon anno nuovo.

Suor Ambrogia Casamenti

Padre Vincenzo Sirizzotti50 anni di sacerdozio

Cari Amici, Pace eBene!... da Roma. Al-l’occasione di questefeste natalizie e del-l’Anno Nuovo, mi ècaro farvi giungere imiei saluti e i mieiauguri più sentiti. IlBambino di Betlemmeporti a tutti noi tantaPace, tanta serenità divita, tante benedizioni divine. Approfitto dell’occasione perdirvi il mio più sentito grazie per la vostra amicizia e per lavostra collaborazione al mio ministero missionario ad gentesche dura ormai quaranta anni, vissuto tra Congo Brazzavile,Seychelles e, soprattutto, Madagascar. Unitevi anche al mioDeo Gratias al Signore per i miei 50 anni di sacerdozio.Ancora Buon Natale e Felicissimo Anno Nuovo.

Fr. Vincenzo Sirizzotti, missionario cappuccino.

Il video realizzato da Dante Belloni in occasione dellaMessa della Notte di Natale con i bimbi della Casa degliAngeli è visibile sul sito diocesano e sull’edizione digitale.

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20 12 gennaio '14

Giovani generazioni solidaliLa Correggese in visita al Dho del RamazziniDal presidente Lazzaretti una donazione all’Amo

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Benedetta Bellocchio

al 2009 è attiva a Carpiuna società di rugbyche rivolge la sua atti-

vità ai bambini e ragazzi (dai5 ai 14 anni) e che annoveraanche una prima squadra (dai18 anni in poi) nel campiona-to nazionale. “Siamo partiticon un’idea, quella di farepraticare questo nobile e an-tico sport anche nella cittàdei Pio – spiega il trentaduennepresidente MatteoCasalgrandi –. Il nostro capo-tecnico Stefano Bolognesi èpartito coinvolgendo 3-4 bam-bini amici di suo figlio. Da lìla famiglia, ci piace propriochiamarla così, si è allargata.Nel 2012 siamo diventati so-cietà autonoma e oggi contia-mo quasi 100 tesserati dai 5anni in su, con una prima squa-dra che disputa a nome dellacittà di Carpi il primo cam-pionato ufficiale di questa di-sciplina”.Il rugby, che a differenza del-l’opinione comune è tutt’al-tro che uno sport violento,viene praticato per i bimbi e igiovani con una seria atten-zione educativa. “Lo ritengouno strumento pedagogico edi impronta sociale per il ter-ritorio, momento di aggrega-zione per bambini provenientida diverse esperienze e cultu-re che sappiano trovare negliadulti persone credibili e neiloro compagni nuovi amici”osserva Casalgrandi. In lui lapassione è nata da quando,

puro tifoso, guardava il rugbysui campi di provincia e se-guiva la nazionale: “a un cer-to punto mi sono chiesto: macom’è che non c’è il rugby aCarpi? Ed ecco fatto – rac-conta –. Attraverso questogioco auspichiamo possano

crescere nei valori fondamen-tali di cui oggi la nostra so-cietà ha bisogno e nella qualedomani, loro stessi sarannocittadini”. Lealtà, senso delsacrificio finalizzato alla con-quista concreta dei propri so-gni, ma anche lo spirito di

squadra, il coraggio, la vo-lontà di non cedere davantialle difficoltà, la capacità diaccorgersi delle difficoltà deglialtri ed essere quindi prontiper aiutarli: “tutti giocano,non esistono panchinari tra ibambini è previsto dal rego-lamento che tutti i convocativadano in campo”, aggiungeil presidente.Rugby Carpi si pone comesocietà di riferimento per unterritorio ampio: non tutti ipaesi potranno avere una squa-dra e infatti già da oggi arri-vano a giocare bambini pro-venienti da Soliera, Rovereto,Novi, Rio Saliceto… Certo cisono anche delle difficoltà:“ancora non abbiamo un cam-po tutto nostro per disputaregli incontri ufficiali e dunquedobbiamo giocare sempre‘fuori casa’, ma speriamo –conclude Matteo Casalgrandi– di risolvere presto questoproblema”.

Uno sport poco televisivo ma molto appassionante: a Carpi il Rugby fa scuola

Educazione e valori in campoD

Matteo Casalgrandi

Gli allenamentiPer i bambini dai 5 ai 12 anni gli allenamenti si tengono ilmartedì e il venerdì dalle 17.45 alle 19.00 presso laPolisportiva di San Marino mentre la under 14, così comela prima squadra degli over 18, si allena presso la Parroc-chia di Limidi, nel campo sportivo parrocchiale. Ulterioriinformazioni si possono trovare sul sito www.rugbycarpi.it

Volendo fare un bilancio sulla situazione dello sport carpigianonell’appena concluso 2013 si può certamente sostenere chesiano tanti i motivi non solo per credere che sia stato un annopositivo, ma anche per pensare che questo trend possa prose-guire anche nel 2014.Il Carpi F.C. 1909 ha festeggiato la prima storica promozio-ne in serie cadetta della sua ultracentenaria storia e, dopoesattamente metà del campionato, veleggia in acque decisa-mente tranquille lasciando uno spiraglio di speranza per potersognare qualcosa in più che la permanenza in serie B.La squadra di pallamano Terraquilia Handball Carpi dopoaver digerito la delusione per il mancato accesso alla finalescudetto nella stagione passata, ha trovato la forza e lemotivazioni per allestire un collettivo sontuoso capace inquesta stagione sportiva di vincere la bellezza di undicipartite su undici giocate e di conseguenza di stabilirsi alprimo posto solitario con un ampio margine sulle inseguitrici.Altrettanto positivo si può considerare il bilancio dell’UniversalVolley ovvero la squadra di pallavolo maschile della nostracittà. Gli uomini del coach Molinari infatti nella passatastagione sportiva erano stati eliminati nelle semifinali playoffda Milano, ma la delusione per quel mancato risultato non haavuto il soppravvento su questa virtuosa società che è statacapace di ristrutturarsi costruendo un collettivo decisamentecompetitivo pur avendo ridotto, per ragioni di bilancio, ilbudget a disposizione per la costruzione della squadra.I biancoblu infatti, in questa stagione, sono ancorati al secon-do posto in classifica a sole tre lunghezze dalla capolistaMotta di Livenza.Al di là delle tre ottime situazioni dal punto di vista puramentesportivo il dato che fa sorridere e che fa ben sperare èl’aumento significativo del numero di spettatori al seguitodelle tre società al momento più rappresentative di Carpi.La nuova tendenza dello sportivo carpigiano è non “snobba-re” più le compagini della propria città, ma al contrario avivere sempre con maggiore trasporto le sorti sportive dellesocietà targate “Made in Carpi” che sta diventando semprepiù un vero e proprio marchio di qualità.Un dato che deriva non solo dalla bontà dei risultati sportivima anche dalle tante iniziative collegate che queste tre realtàsvolgono durante l’anno in città, iniziative di cui vi terremocostantemente aggiornati in questo 2014.

Enrico Bonzanini

Bilancio positivo per Carpi

Un anno di sport

La Correggese, il cui presiden-te è l’imprenditore carpigianoClaudio Lazzaretti, ha fattouna donazione all’Amo per aiu-tare le iniziative che l’associa-zione porterà avanti nell’assi-stenza ai malati oncologici eper la ricerca nella lotta ai tu-mori, fra queste da citare ilgrosso impegno per contribui-re alla costruzione dell’Hospicedell’Area Nord della Provin-cia di Modena. “L’intera squa-dra è venuta in Dho venerdì 3gennaio – racconta FabrizioArtioli, direttore dell’Unitàoperativa di Medicinaoncologica del Ramazzini e

presidente Amo -; in un brevediscorso, Lazzaretti ha sottoli-neato l’importanza della soli-darietà e dell’umanità per e neiluoghi dove si curano i malatidi tumore”. Nel ringraziare perla visita, Artioli ha ricordatoche “più della metà dei malatioggi guarisce e per gli altrispesso la sopravvivenza si al-lunga per un periodo che puòanche essere di anni. La pre-venzione – ha sottolineato - èl’arma ancora più importante,deve iniziare sui banchi di scuolae negli ambienti dove i giovanisi trovano a fare sport: lo stiledi vita, il non fumare, il non

assumere sostanze dopanti si-gnifica investire sul propriofuturo e quindi su quello delnostro Paese”. Nel sottolinea-re il gesto di solidarietà dellaCorreggese, Fabrizio Artioli hanotato come la giornata fossequasi un momento di passag-gio di testimone fra generazio-ni: quella degli operatori e deivolontari presenti e quella deigiovani giocatori per arrivarea quella dei bambini ricoveratiin Pediatria a cui poco dopo icalciatori hanno portato doni,un assaggio anticipato della fe-sta della Befana. Artioli, ri-cordando i propri trascorsi gio-

vanili nel mondo del calcio incui ricopriva il ruolo di portie-re, ha salutato con particolarecordialità il portiere dellaCorreggese, scherzando con luisul fatto di non lasciarsi inti-morire dagli avversari e, so-prattutto, dai compagni di squa-dra. Nel calcio come nella vitainsomma, perché i comporta-menti sono gli stessi – o quasi- ovunque. “Un Paese che guar-da ai propri giovani e ai giova-ni di domani è un Paese cheguarda con ottimismo al pro-prio futuro. A loro – concludeFabrizio Artioli - è dedicato ilnostro impegno e lavoro”. L’au-

Sport

spicio è che le giovani genera-zioni non vedano più il cancrocome il brutto male, concettoche ha accompagnato per de-cenni chi le ha precedute, mache per loro sia una malattiaguaribile, non solo curabile. E

con cui imparare a convivereserenamente, perché levandoquel brutto aggettivo, anche lapaura si dilegua. Almeno unpo’.

A.B.

Fabrizio Artirolicon alcuni giocatoridella Correggese

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2112 gennaio '14Cultura e Spettacoli

L’ANGOLO DI ALBERTO

APPUNTAMENTI

CONCERTO VIVALDIART ENSEMBLEGiovedì 16 gennaioCarpi – Centro sociale GuerzoniProsegue “Una serata a San Rocco”, larassegna di spettacoli offerti dalla Fonda-zione Cassa di Risparmio di Carpi. Alle 21concerto del gruppo cameristico VivaldiArt Ensemble, formato da strumentisti di

vasta esperienza concertistica, accomunati dall’interesse perl’esecuzione, lo studio e la ricerca del periodo musicalebarocco. Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti.Info: tel. 3473263971 (martedì e giovedì ore 10-12);www.auditoriumsanrocco.it

L’ARTE RINASCE A NONANTOLAFino al 16 marzo 2014Nonantola – Museo benedettino e diocesano diarte sacraProsegue la mostra “L’arte nell’epicentro daGuercino a Malatesta. Opere salvate nell’Emiliaferita dal terremoto” che riunisce una selezio-ne di pezzi recuperati dalle chiese terremotatenell’arcidiocesi di Modena-Nonantola. Una

sala è dedicata all’esposizione di una trentina di opere dalMuseo diocesano di Carpi. Apertura: da martedì a sabato ore9-12.30; sabato e domenica ore 15-18.30. Info: Museo bene-dettino e diocesano tel. 059 549025.

MUSEI DEL DUOMO DI MODENADal martedì alla domenicaModena – Musei del Duomo (via Lanfranco 6)Hanno riaperto al pubblico i Musei del Duomo di Modena.Sono nuovamente visitabili il Museo del Duomo, che custodi-sce pregevoli esempi di arte orafa, codici miniati, arazzi edipinti, e il Museo Lapidario, in cui sono esposti repertiscultorei provenienti dal Duomo lanfranchiano e dalle catte-drali preesistenti. Apertura: dal martedì alla domenica ore9.30-12.30 e 15.30-18.30. Info e prenotazioni tel. 0594396969,[email protected], www.duomodimodena.it.

Maria Silvia Cabri

è svolta il 12 dicem-bre la premiazione delconcorso rivolto agli

studenti delle scuole supe-riori, legato alla mostra diottobre “Ed abitò in mezzoa noi: Gesù nostro contem-poraneo”, curata dal gruppoArte in movimento, dall’as-sociazione culturale il Por-tico e dall’Ufficio diocesanoper l’educazione e la scuo-la. Ad ogni allievo è statoconsegnato un diploma dipartecipazione, una chiavettausb e un attestato per usu-fruire di crediti formativi.Per il secondo anno conse-cutivo le associazioni han-no realizzato un evento ca-pace di collegare l’arte e lascuola. “Compito della scuo-la è educare all’arte - spie-gava per l’occasione lo scul-tore Romano Pelloni, tra ipromotori della mostra -. Noiartisti vogliamo educare igiovani con l’arte, con leimmagini, convinti che at-traverso essa si possa favo-rire un dialogo costruttivo eaprire interessanti riflessio-ni su argomenti della nostravita”. Filo conduttore delleopere è la figura di Gesùnostro contemporaneo: Gesùche entra nel tempo e nellastoria, e ogni Natale, ricor-dando la Sua nascita, ne rendesempre attuale e moderno ilmessaggio. Partendo da que-sto tema, gli artisti hannorealizzato opere non solobelle esteticamente, ma fi-nalizzate a trasmettere va-lori educativi alle nuovegenerazioni.

Gli alunni degli Istituti su-periori, dopo aver visitato lamostra, sono stati invitati acommentare le opere da cuisi sentivano maggiormentecoinvolti, come giovani “cri-tici in erba”. Le risposte sonostate tutte di alta qualità.“‘Apocalypsis’ di NicolòArioli trasmette un messag-gio stupendo. L’immaginedel pellicano – scrive Stefa-nia Orlando della V E liceoLuosi di Mirandola, rifacen-dosi all’iconografia antica –rappresenta ciò che il Signo-re ha fatto, ossia sacrificarela sua vita per noi”. SharonCorvino, della stessa clas-se, vede rappresentata in“Cerco il tuo volto” diRosanna Zelocchi, la ricer-ca di qualcosa di prezioso,che pare distante ma in real-tà sempre presente. “L’ope-ra ‘Messaggio’ di SandraCampostrini, apre una fi-

nestra su un realtà terribile econtemporanea di cui rara-mente prendiamo coscien-za”, commenta Alina Villa-ni del liceo Corso diCorreggio. Ha avvertito pacee tranquillità Alice Bolzonidel Luosi di Mirandola, afronte di “Suono di campa-ne: voce di Dio”, di MariellaGualtieri: “la piccola chie-sa in lontananza dà un sensodi protezione, al suo internosi è tranquilli e fuori da ognipericolo”. Alessia Zavatta,del Luosi, ha commentato lafoto di Siriano Masetti cheritrae la visita di Papa Gio-vanni Paolo II a Carpi.“Ascoltare le parole di unPapa è come ascoltare la vocedi Dio: suscita emozioni chevengono dall’interno”. IkaelCaka, del Cattaneo di Carpiha scelto “Il dono più bello”,la scultura rappresentante tredonne che si abbracciano,

realizzata da SandraAndreoli, per l’eleganza ela delicatezza delle forme.Infine due studenti hannoesaminato “Gesù è nostrocontemporaneo nei tre ‘te-stimoni’ che ho conosciuto”di Pelloni. “La tripartizionedell’opera richiama la Trini-tà - scrive Fabio Lugli, delliceo linguistico Fanti -.Come simbolica è la dispo-sizione delle figure di PapaGiovanni Paolo II, MammaNina e Odoardo Focherini.Gesù è nostro contempora-neo in ogni persona vicina,ma in particolare nelle gran-di personalità della nostraepoca”. “Rosso, giallo e blusono i colori primari cheemergono dal dipinto – os-serva Lorenzo Avanzi dellaII G del Luosi –. Cosa è pernoi adolescenti ‘primario’?La fede è tale? Queste tregrandi persone, con la lorofede, sono riuscite a cambia-re e a salvare delle vite, eaddirittura a salvare il mon-do. La presenza di Gesù neinostri giorni è particolarmen-te visibile nei suoi testimo-ni. Focherini è circondato dalrosso, che indica il suo mar-tirio. Racchiuso in un giallosplendente Giovanni PaoloII, il Papa da un carisma tal-mente forte da rompere unmuro di cemento armato efermare la guerra fredda. In-fine, immersa nel cielo not-turno, Mamma Nina, che hasaputo essere materna contanti bimbi che chiedevanoamore. Queste figure sonocome la stella polare, ti aiu-tano a trovare la via nellenotti buie”.

Si

Gli alunni come critici della mostra su “Gesù nostro contemporaneo”

Cristo tra noi giovani

A Modena protesta silenziosacontro il disegno di legge sull’omofobia

Sentinelle in piediL’appuntamento è per domenica 12 gennaio dalle 16.30 alle 17.30in Piazza Grande a Modena per una manifestazione pacifica esilenziosa, con un libro o un lampada in mano, per protestarecontro il disegno di legge Scalfarotto che vuole introdurre nelnostro ordinamento giuridico il reato di “omofobia”. La Commis-sione Giustizia della Camera dei Deputati ha già approvato il testobase del DDL contro l’omofobia e la transfobia. Alcuni giuristi(Giuristi per la Vita) hanno lanciato un appello per fermare questainiziativa legislativa, che rischia seriamente di avere gravi riper-cussioni sui diritti fondamentali dell’uomo riconosciuti dallanostra Costituzione, tra cui il diritto alla libertà di pensiero (art.21)e alla libertà religiosa (art.19). Opporsi all’introduzione di questalegge così come formulata in alcuni punti non è una battaglia diretroguardia, tesa a garantire chissà quale privilegio o qualeingiustificata impunità, ma significa battersi contro il rischio diuna pericolosa violazione della libertà di espressione del pensieroe del credo religioso, fondamento di tutte le libertà civili nelquadro costituzionale vigente. Info: www.centroculturaleilfaro.it

Nuovi corsi al viaIniziano in questi giorni alcuni corsi all’Università MarioGasparini Casari. Questo il calendario: giovedì 9 gennaio,laboratorio “Origami, l’arte di piegare la carta”, a cura di VildeMailli (ore 15.30, sala gialla, 5 lezioni); venerdì 10, corso distoria delle religioni, “Francesco, Alter Christus”, a cura diBrunetto Salvarani (ore 15.30, sala bianca, 4 lezioni); martedì14, corso di storia dell’arte “Michelangelo Bonarroti Fiorenti-no”, a cura di Daniele Tettamanzi (ore 15.30, sala bianca, 7lezioni); mercoledì 15, cineforum “Cambiare, 5 storie, 5 film”con cadenza mensile a cura di Pietro Marmiroli (ore 14.45,presso la Sala Peruzzi). Informazioni e iscrizioni presso lasegreteria dell’associazione in corso Fanti 89 a Carpi, tel.0596550494, e-mail [email protected]

Gioco d’azzardoConferenza pubblica a Medolla

La regolamentazione del gioco d’azzardo continua ad essere alcentro di un acceso confronto a livello politico tra Comuni eGoverno come dimostra anche una recente dichiarazione delsindaco di Modena Giorgio Pighi che lamenta la mancanza dipoteri da parte dei Comuni per fermare questa piaga socialedilagante. Di gioco d’azzardo patologico si occupano anche leaziende sanitarie e i medici di famiglia chiamati a prendere incarico i giocatori che manifestano sintomi di dipendenza. Suqueste tematiche sociali e sanitarie il Circolo Medico di Mirandolaha organizzato per martedì 21 gennaio alle ore 21 presso LaCantina a Medolla (via Statale 179) una conferenza aperta alpubblico alla quale interverrà come relatore Matteo Iori, presi-dente della Comunità Papa Giovanni XXIII° di Reggio Emilia eimpegnato nella campagna nazionale contro il gioco d’azzardo.

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22 12 gennaio '14

lle prime ore del 23 di-cembre Valerio Setti haconcluso il suo pelle-grinaggio terreno, nel-

l’ultimo periodo accompagna-to da una grave malattia che haaffrontato con forza e corag-gio sostenuto dalla fede. Tantiamici si sono stretti attornoalla moglie Maddalena e allefiglie Maria Vittoria e Bene-detta, riconoscenti per averpotuto condividere in varimomenti della vita e in diver-se situazioni l’amicizia diValerio. Toccanti le parole diClaudio Bertani del Masci altermine della preghiera delRosario in Santa Chiara cheha descritto Valerio come unfratello, capace di farsi prossi-mo con una delicatezza com-movente verso le persone piùfragili come gli anziani. An-che Paolo Carnevali, respon-sabile dell’Unitalsi, ne ha ri-cordato la profonda spirituali-tà radicata nella devozione aMaria, maturata nei frequentipellegrinaggi a Lourdes insie-me ad anziani e ammalati, con-fortato e confermato dai mira-coli di conversione di cui erastato testimone. La celebra-zione della santa messa delleesequie nella chiesa di SanGiuseppe Artigiano è stata pre-sieduta da don Massimo Dot-ti, insieme all’assistentedell’Unitalsi don Vianney e adon Gianpio Caleffi insiemead altri concelebranti. Il ritofinale delle esequie è statoofficiato dal Vescovomonsignor Francesco Cavina.Al termine don Nino Levrattiha pronunciato un commossoe limpido ricordo di Valerioche di seguito pubblichiamonella sua versione integrale.

Per Valerio

Don Nino LevrattiQuesta mattina nella liturgiadelle ore ho pregato il salmo101 e mi è sembrato di ascol-tare l’ultima, fervida, appas-sionata preghiera di Valerio.Dice il salmo: “Signore, ascol-ta la mia preghiera, a te sale ilmio grido. Non nascondermiil Tuo volto, nel giorno dellamia angoscia… Si dissolvonoin fumo i miei giorni e comebrace ardono le mie ossa. Ilmio cuore è abbattuto, comeerba che inaridisce. AscoltaSignore la mia preghiera”.Ieri di primo mattino, mi èstato dato il triste annunciotelefonico: “Il nostro amico

Valerio ha finito di soffrire.Siamo sgomenti e più soli”.Notizie come queste non sivorrebbero ricevere mai, so-prattutto quando si riferisco-no a persone alle quali siamolegati da sempre per idealicondivisi e costantemente per-seguiti. La fede ci fa sperareche egli sia ritornato alla Casadel Padre contento di avercompiuto con fedeltà, conl’aiuto di Dio e facendo delsuo meglio, la missione che gliera stata affidata.E’ ritornato a casa vivo. Unavita nuova ora la sua, trasfi-gurata. Questa misteriosa esconvolgente verità fatica asuperare lo strazio di unadura, umana separazione maè la sola che dà senso allanostra vita cristiana. Chi haconosciuto Valerio e con luiha percorso tratti di strada lopuò confermare. Valerio sa-peva le parole della Sapienza:“Quanti confidano nel Signo-re, in Lui comprenderanno laverità. Coloro che gli sonofedeli vivono presso di lui nel-l’amore; perché grazie e mi-sericordia sono riservate aisuoi eletti”.Vi confido che ieri sera sonoandato a dormire piuttostotardi, ma ho faticato tanto a

prendere sonno. Ho percorsoin un subbuglio di ricordi, tranostalgia, rimpianto e gioiaper traguardi raggiunti, la lun-ga strada fatta insieme, so-prattutto negli anni memora-bili delle prime esperienzesacerdotali, quando incontraiValerio adolescente, affasci-nato dal cosiddetto “grandegioco scout”, condividendopoi, per tante stagioni, espe-rienze educative e di servizioche hanno segnato fortementee arricchito la nostra vita. Mipiacevano tanto di lui la natu-ralezza e la sincerità nel rico-noscere i suoi limiti. Sapevascusarsi per le improvvise re-azioni del suo temperamento,quando alzava la voce e siinfuocava in volto reagendo aposizioni di comodo e di com-promesso che lui faticava acapire e a tollerare. Anche luisentiva forte il bisogno di com-prensione, di amore, di mise-ricordia soprattutto della mi-sericordia di Dio.Non voglio dimenticare unabella testimonianza di lui chemi ha dato don Lino Galavotti,per tanti anni amato parrocodi questa comunità, di questachiesa che ci trova in preghie-ra per un addio. Pochi mesiprima di morire mi diceva di

aver incontrato periodicamen-te Valerio in ospedale,in occasione di curechemioterapiche alle qualiambedue erano purtroppo sot-toposti, e di aver scopertosorprendentemente in lui unamaturità cristiana edificante.Aggiungeva don Lino cheValerio aveva sempre avutocoscienza della gravità dellasua malattia, ma che avevaancora una grande voglia divivere e di sentirsi utile. Di-sposto comunque a fare lavolontà di Dio e contento dioffrire la sua sofferenza per lepersone care, per la sua fami-glia che seguiva con compren-sibile apprensione, per laChiesa, per gli anziani dellacase protette con l’ostinata,amorevole attenzione che siriserva alle persone care. “Misento piccolo, povero e stupi-to – concludeva don Lino – difronte a questa limpida edifi-cante testimonianza”.Abbiamo letto nel vangelo diGiovanni le parole di Gesù aisuoi discepoli desolati per ilsaluto di addio: “Non sia tur-bato il vostro cuore, io vado aprepararvi un posto... ritor-nerò e vi prenderò con meperché siate anche voi dovesono io”. E’ nostra speranzache Valerio abbia finalmenteoccupato il posto per lui pre-parato da Gesù. Questo mo-mento di riflessione e di pre-ghiera può trasfigurare lanostra tristezza in cristianaserenità. E se la fede ci assi-ste, in intima gioia. Cose diffi-cili, sogni impossibili, che solofede rende possibili. Questoaddio è dunque un “arrive-derci” nel posto preparatoanche per tutti noi da Gesù.Là dove non ci sono più turba-menti del cuore ma la pienez-za della vita.

Carpi, chiesadi San Giuseppe Artigiano,

24 dicembre 2013

La scomparsa di Valerio Setti,educatore scout, volontario Unitalsie delle Struttureprotette peranziani di Carpi

La vitacome servizio

In ricordo e ringraziamentoper una persona speciale

Lunedì 23 dicembre è mancato Valerio, lasciando un vuotodevastante. Per un anno e mezzo ha combattuto contro un maleche non gli ha lasciato vittoria. Lui era un uomo normale, coni suoi pregi e i suoi difetti, ma aveva dei doni particolari; unafede e una certezza in essa eccezionale, unita alla lealtà egenerosità verso il prossimo. In tutto questo tempo Valerio haavuto intorno tanti amici veri, tante persone che hanno pregatoper lui, che anche con una telefonata gli facevano capire chenon era solo. E sto parlando di Azio, Arturo, Claudio, Stefano,Paolo, del personale delle strutture e dei volontari con i suoivecchietti, di quello dell’Unitalsi, delle Suorine Clarisse, deiragazzi del “Masci”, come lui li chiamava e degli amici cheincontrava tutti i giorni quando stava bene. Come non ricorda-re il personale del reparto Oncologico di Carpi con la dott.ssaMucciarini, la dott.ssa Bandieri, il dott. Ferrari, Cristina,Simona, il dott. Verrini e il dott. Benassi, tutte le infermiere ei volontari che con la loro gentilezza e professionalità hannoaiutato Valerio a superare le varie crisi in tutti i modi. Lui si èsempre sentito quasi protetto da loro e non era una tragediaandare in reparto, perché in loro aveva fiducia; c’era semprela certezza che se un farmaco non funzionava, se ne provava unaltro. Nessuno di loro si è mai arreso, anzi era un continuospronarlo, fino a quando non ci si è resi conto che nessunaterapia poteva essere più valida. Ed allora è rimasto un legamefatto di incoraggiamento sincero a crederci ancora ed unabbraccio immaginario per aiutarlo, perché tutti sapevano cheValerio era un combattente nato. Io e la mia famiglia nonpossiamo che ringraziare queste persone. Il dolore che provia-mo è grande; certi dolori non si vogliono, non si capiscono,fanno troppo male, sono pugni diretti al cuore e anche se tuttisono convinti che Valerio adesso finalmente sta bene, nonsoffre più ed è anche già in Paradiso, io lo vorrei ancora qui conme. Un giorno ero in Oncologia con Valerio e Don Lino moltosofferenti e chiesi a Don Lino: “Ma perché nostro Signorepermette questo a due persone come voi; sai sono proprioarrabbiata con Lui”. Don Lino mi prese la mano e sorridendomi disse: “Hai proprio ragione Maddalena, ma noi facciamoparte del Suo piano, della Sua volontà e Lui ci darà la forza perandare avanti e superare questo momento. Tu comunquecontinua a parlargli e Lui ti aiuterà a capire”. “Risposta tipicadi un sacerdote” risposi. Entrambi si guardarono e sorrisero.Io non lo so, forse un giorno il Signore mi aiuterà a capire...adesso no... è troppo presto.Buona strada Vale.

Maddalena

A Quartirolo la giornata della memoria del Carpi 4°

In un clima di “serena mestizia” il gruppo scout Carpi 4° hacelebrato la Giornata della Memoria lo scorso 4 gennaio.Questa occasione di preghiera e di gratitudine per la vita ditanti amici, venne ideata dal nostro compianto parroco edassistente don Claudio Pontiroli, dal 2006, nel giorno dellamorte di don Nellusco Carretti, per ricordare in un’unicacelebrazione tutti coloro che hanno percorso un “tratto distrada” nel Carpi 4°, come castorini/e, lupetti/e o coccinelle,esploratori o guide, rover o scolte, capi o assistenti ecclesia-stici, e sono tornati alla Casa del Padre, nell’incontro defini-tivo con il Signore. Seppure tanto vicino all’8 gennaio, com-pleanno del Gruppo, la giornata della memoria ha unaconnotazione tutta diversa, è un guardare indietro, alle nostreorigini e a quanti hanno lasciato un “segno” nel nostro cammi-no con la loro presenza. Vogliamo esprimere a loro e alle lorofamiglie la nostra riconoscenza, per quel tanto che hanno fattoper noi. Noi per sempre li ricorderemo.

Maurizio Marani

Quest’anno abbiamo ricordato: Bosio Don Piero Bartolomeo (1925-1994), Bulgarelli Don Carlo (1937-1994), Campanaro Luca (1985-2007), Carretti Don Nellusco (1933-2005), Corsini Corrado (1968-2010), Cremonini Pierluigi (1993-2011), De Pace Emanuele (1989-2006), Del Carlo Mauro (1945-2004), Depietri Andrea (1997-2013),Tondelli Francesca (1980-2013), Galli Don Sergio (1923-2003),Ganzerli Gianluca (1974-1999), Ghidoni Davide (1970-1989), GriecoAntonella (1963-2009), Marchi Roberto (1967-2010), Martini DonIvan (1947-2012), Marzi Matteo (1986-2011), Pontiroli Don Claudio(1944-2012), Rossetti Don Giordano (1927-1988), Rustichelli Stefa-no (1967-1984), Sanrocco Simona (1978-1997), Santoriello Alessia(1973-1995), Spaggiari Francesco (1978-1996), Zinani Massimo(1969-1986).

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Una lacrimaper i defunti evapora,un fiore sulla tombaappassisce,una preghiera, invece,arriva fino al cuore dell’Altissimo.

Sant’Agostino

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2312 gennaio '14

Il quotidianodei cattolici

Agenda

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La Tvdell’incontro

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San Bernardino RealinoAdorazione eucaristica

Venerdì 10 gennaio presso la parrocchia di SanBernardino Realino a Carpi si tiene a partire dalle 21l’adorazione eucaristica, che proseguirà fino alle 12del giorno successivo, sabato 11 gennaio. La prima

parte dell’adorazione sarà guidata dal parrocodon Alberto Bigarelli.

Giorni di incontriIl pomeriggio del 21 dicembre, in Vescovado, diverse perso-ne hanno fatto visita a monsignor Cavina per lo scambio degliauguri in vista del Natale.Un nutrito gruppo appartenente alle comunità neocatecumenaliha organizzato a sorpresa, in occasione dell’incontro con ilVescovo, un piccolo spettacolo a tema natalizio. A seguire gliauguri insieme ai bimbi e un momento conviviale.Nella stessa giornata la cooperativa sociale Nazareno e laCasa delle Farfalle hanno fatto dono a monsignor Cavina dialcuni oggetti realizzati dai ragazzi dell’atelier Manolibera.Uno dei ragazzi presenti si è poi esibito al pianoforte.Un altro momento particolarmente significativo, infine, quel-lo con il nutrito gruppo di giovani dell’Agesci di Rolo con iquali si è intrattenuto per la cena.

Segreteria del VescovoDa lunedì al venerdì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

Il sabato: dalle 9.30 alle 12.30Tel: 059 686707 (cellulare 334 1853721), fax 059 651611

Centralino e ufficio economatoDa lunedì al venerdì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

Telefono: 059 686048

Ufficio del Vicario generaleIl martedì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 12. Tel: 059 6325077

Cancelleria e ufficio beni culturaliDa lunedì al venerdì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

Telefono: 059 686048

Curia VescovileSede e recapiti

via Trento Trieste 48/a a Carpi

Maria Silvia Cabri

compleanno speciale e una intera comunità in festa.Domenica 5 gennaio monsignor Rino Bottecchi, par-roco della Cattedrale, ha compiuto 80 anni.

Alle 12, nella tensostruttura di piazzale Re Astolfo, don Rinoe don Massimo Dotti, rettore del Seminario, hanno concelebratola Santa Messa di ringraziamento. La giornata è proseguitacon il pranzo comunitario nei locali dell’Eden, dove don Rinoè stato festeggiato da oltre 200 parrocchiani, provenientianche da Mirandola e Mortizzuolo.Presenti molti sacerdoti delle parrocchie di Carpi, le SuoreOblate di Fatima, diaconi, ministri della Comunione, scout,famiglie, bambini e tante persone che in questi anni hannoconosciuto don Rino, apprezzando le sue doti come sacerdotee come uomo, maestro di tanti insegnamenti ed esempio diumiltà e riservatezza.Nato a Cividale di Mirandola nel 1933, monsignor Bottecchiè stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1958. Dopo 13 annitrascorsi a Mirandola, come cappellano ed insegnante direligione al liceo, è stato parroco per 9 anni a Mortizzuolo perpoi arrivare a Carpi. E’ stato per 16 anni rettore del SeminarioVescovile, e da settembre 1997 è parroco del Duomo.La giornata di festa si è conclusa con un discorso di ringrazia-mento di don Rino, emozionato e commosso dalla partecipa-zione di tante persone che gli hanno manifestato affetto estima e molto riconoscente per il regalo ricevuto: un viaggioin Terra Santa.

La parrocchia della Cattedrale in festaper gli 80 anni di monsignor Bottecchi

Auguri don Rino!

FESTA DEL PATRONO DI PARMALunedì 13 gennaio il Vescovo è a Parma per celebrare, alleore 17, la Messa in occasione del patrono della città,Sant’Ilario di Poitiers.

INCONTRIMercoledì 15 gennaio alle 21 presso il Vescovado incontrail gruppo Agesci Clan Carpi 4 di Quartirolo.Giovedì 16 gennaio partecipa, dalle 9.30 alle 12.30, alRitiro del Clero diocesano sul tema “Guai a me se nonpredicassi… (1Cor 9,15-17)”; guiderà la meditazione donRoberto Vecchi.Sabato 18 gennaio dalle 9 alle 12 partecipa all’incontro diformazione per i diaconi permanenti.

Un

Centro di Ascolto di Porta ApertaDal 19 dicembre il Centro di Ascolto diPorta Aperta di Carpi si è trasferito nellanuova sede in via don Minzoni, 1 (dietroal Foro Boario). Gli orari di accesso sonosempre gli stessi: lunedì, martedì, gio-vedì e venerdì dalle 9.30 alle 11.30 edalle 16.30 alle 18.30.

RecuperandiaI giorni di apertura di Recuperandia sonomartedì e giovedì dalle 9 alle 12.30 edalle 16 alle 19; sabato dalle 9 alle 12.30.

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