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Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità: un impegno a tutto campo e senza confini. L’appello del Papa affinché si promuova la loro piena partecipazione alla vita della società Nessuno escluso Una copia 1,50 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46) art. 1, comma 1 - CN/MO Numero 43 - Anno 27º Domenica 9 dicembre 2012 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI 19 PAGINA PAGINA 15 PAGINE Biomedicale Shopping planetario Gambro acquisita da Baxter Preoccupazione per il distretto 10/11 Sanità Ricette per il futuro La priorità è la sostenibilità del sistema PAGINA Economia La dispensa della crisi La distribuzione alimentare si concentra PAGINA 8 Premi Salamino da medaglia Riconoscimenti per la Cantina di Santa Croce Il EDITORIALE EDITORIALE Ritornare a pensare la Chiesa Le due tentazioni 2 4/7 A sei mesi dal sisma L’Emilia non ce l’ha ancora fatta Pier Giuseppe Levoni terremoto dello scorso maggio ha comprensibilmente condizionato anche la vita e il confronto culturale nella nostra zona. È così purtroppo passato sotto silenzio il contributo prezioso che il teologo concit- tadino Brunetto Salvarani ha fornito con il volume “il fattore R - Le religioni alla prova della globalizzazione” pubblicato dalla Emi all’inizio di quest’anno. In quelle pagine il lettore viene condotto ad una riflessione, chiara ed argomentata, su questioni di grande significato, come il ritorno del sacro nell’era della secolarizzazione, la figura odierna del “religioso”, il passaggio dalla religione degli italiani all’Italia delle religioni, il quadro mondiale della presenza delle varie fedi in un’ottica che tenta di prefigurare il loro futuro. Sono argomenti che meriterebbero ben maggiore atten- zione nella comunità ecclesiale, ad ogni livello, che trop- po spesso sacrifica gli spazi del confronto culturale in nome di un attivismo lodevole ma di contro respiro, e di pratiche venate talora di uno spiritualismo individualisti- co, inesorabilmente anemico sul piano della missionarietà perché timoroso di fare apologia. In queste condizioni si rischia di subire una dupli- ce tentazione. Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità: un impegno a tutto campo e senza confini. L’appello del Papa affinché si promuova la loro piena partecipazione alla vita della società La volontaria del Centro Missionario Carmen Gasparini in Madagascar Nessuno escluso Mirandola Nuovi parroci Per comunità unite Pag. 18 Pag. 16 Una parrocchia e la sua storia Alla scuola di martiri e testimoni Pag 12/14 Speciale Anno della Fede 9 PAGINE

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Giornatainternazionaledei diritti delle personecon disabilità:un impegno a tutto campoe senza confini.L’appello del Papaaffinché si promuovala loro pienapartecipazionealla vita della società

Nessunoescluso

Una copia 1,50Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46) art. 1, comma 1 - CN/MO

Numero 43 - Anno 27ºDomenica 9 dicembre 2012

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI

19PAGINA

PAGINA15PAGINE

Biomedicale

ShoppingplanetarioGambro acquisita da BaxterPreoccupazione per il distretto

10/11

Sanità

Ricette peril futuroLa priorità è lasostenibilità del sistema

PAGINA

Economia

La dispensadella crisiLa distribuzionealimentare si concentra

PAGINA8

Premi

Salaminoda medagliaRiconoscimenti per laCantina di Santa Croce

Il

EDITORIALEEDITORIALE

Ritornare a pensare la Chiesa

Le due tentazioni

2

4/7

A sei mesi dal sisma

L’Emilia non ce l’haancora fatta

Pier Giuseppe Levoni

terremoto dello scorso maggio ha comprensibilmentecondizionato anche la vita e il confronto culturalenella nostra zona. È così purtroppo passato sottosilenzio il contributo prezioso che il teologo concit-

tadino Brunetto Salvarani ha fornito con il volume “ilfattore R - Le religioni alla prova della globalizzazione”pubblicato dalla Emi all’inizio di quest’anno. In quellepagine il lettore viene condotto ad una riflessione, chiaraed argomentata, su questioni di grande significato, comeil ritorno del sacro nell’era della secolarizzazione, lafigura odierna del “religioso”, il passaggio dalla religionedegli italiani all’Italia delle religioni, il quadro mondialedella presenza delle varie fedi in un’ottica che tenta diprefigurare il loro futuro.Sono argomenti che meriterebbero ben maggiore atten-zione nella comunità ecclesiale, ad ogni livello, che trop-po spesso sacrifica gli spazi del confronto culturale innome di un attivismo lodevole ma di contro respiro, e dipratiche venate talora di uno spiritualismo individualisti-co, inesorabilmente anemico sul piano dellamissionarietà perché timoroso di fare apologia.In queste condizioni si rischia di subire una dupli-ce tentazione.

Giornatainternazionaledei diritti delle personecon disabilità:un impegno a tutto campoe senza confini.L’appello del Papaaffinché si promuovala loro pienapartecipazionealla vita della società

La volontaria del Centro Missionario Carmen Gasparini in Madagascar

Nessunoescluso

Mirandola Nuovi parroci

Per comunità unitePag. 18Pag. 16

Una parrocchiae la sua storia

Alla scuoladi martiri e testimoni

Pag 12/14

Speciale

Anno della Fede

9PAGINE

2 9 dicembre '12

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dott. Franco Mestieri

Risolvere i vostri problemi quotidiani è il nostro lavoro

L’evangelista Luca, Evangeliario di Ada (sec. VIII)

N

II Domenica di Avvento

Grandi cose ha fattoil Signore per noiDomenica 9 dicembreLetture: Bar 5,1-9; Sal 125; Fil 1,4-6,8-11; Lc 3,1-6Anno C – II Sett. Salterio

Dal Vangelo secondo Luca

ell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Ce-sare, mentre Ponzio Pilato era governatore dellaGiudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo,

suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, eLisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdotiAnna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figliodi Zaccarìa, nel deserto. Egli percorse tutta la regionedel Giordano, predicando un battesimo di conversioneper il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro deglioracoli del profeta Isaìa: «Voce di uno che grida neldeserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoisentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ognicolle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno dirittee quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezzadi Dio!».

LectioL’evangelista Luca dopoavere concluso al capitolo2 il racconto degli avveni-menti relativi all’infanziae fanciullezza di Gesù, inau-gura il terzo capitolo delsuo racconto con alcuniversetti che fanno compie-re al lettore un salto tem-porale e lo portano diretta-mente agli inizi della vitapubblica di Gesù. La pecu-liarità che emerge subito èche Gesù non appare diret-tamente nel racconto: simenzionano, infatti, impe-ratore, governatori, tetrarchie sommi sacerdoti, si parladi diverse regioni che stan-no sotto il potere di questiuomini. Il centro intero dellavicenda sta nella frase: “Laparola di Dio venne su Gio-

vanni, figlio di Zaccaria, neldeserto”. Luca con grandesensibilità e accuratezza sto-rica ci descrive la mappa delpotere e dell’autorità territo-riale e poi, in maniera ina-spettata, sposta l’attenzionesu Dio e sulla sua parola chescelgono come luogo il de-serto e come protagonistaGiovanni.La pericope prosegue offren-doci un resoconto sintetico egenerale dell’attività di Gio-vani: “percorrere” tutta la re-gione del Giordano e “predi-care” un battesimo per la con-versione dei peccati. Sonodue attività nelle quali ancheGesù spenderà molto del suoministero e che rivelano laloro radice concreta: è la pa-rola di Dio che chiede di per-correre e predicare, a partire,

nel caso di Giovanni, dal de-serto.A questo punto Luca sente lanecessità di sottolineare inmodo più esplicito il pesoche la parola di Dio ha suglieventi storici e inserisce nelsuo racconto appena iniziatouna lunga citazionescritturistica, con lo scopo diaiutarci a comprendere in che

modo possiamo prepararcimeglio all’arrivo del Signo-re per tutti gli uomini: “Ogniuomo vedrà la salvezza diDio!”.

MeditatioIl primo punto su cui siamochiamati a meditare è certa-mente il tema dell’azione diDio nella storia: in che modo,

seguendo l’indicazione di SanLuca, possiamo tenere in giu-sta considerazione gli avve-nimenti della storia umana?In che modo Dio è presentenella storia, in che modo noipossiamo accogliere la suaparola? Possono gli eventiumani essere di ostacolo o alcontrario di aiuto, in qualchemodo, alla presenza di Dio?Un secondo punto è l’attivitàdi “percorrere e predicare”iniziata sotto la discesa dellaparola di Dio su Giovanni (epoi su Gesù). Che peso dia-mo, nelle nostre giornate, alpercorrere e al predicare?Quanto ci sentiamo mossidalla parola di Dio nel nostropercorre e predicare? Infine,non dimenticandoci dell’in-vito di domenica scorsa cir-ca l’importanza di saper per-severare pieni di speranzanell’attesa dell’incontro conil Signore, ci possiamo do-mandare in che modo potrem-mo preparare la via del Si-gnore affinché “ogni uomoveda la salvezza di Dio”?

OratioRingraziamo il Signore perla passione con cui ha preso“sul serio” la nostra storiaumana, decidendo di condi-viderla in tutta la sua com-plessità e mostrandoci la vit-toria definitiva del bene sulmale. Preghiamo il Signore echiediamogli che il deside-rio per la salvezza di tutti gli

Sandro Botticelli,Madonna conbambino Gesù e SanGiovanni Battista(1490-95), Firenze

uomini sia la molla che spin-ge il nostro agire verso unavera conversione del nostrocuore e della nostra vita.

ContemplatioProlunghiamo l’effetto diquanto capito, meditato epregato lasciandoci aiutaredal pensiero che Dio ha pre-disposto tutto quanto esiste(il creato, la storia, la Chie-sa, le cose positive delle varieculture) per il nostro bene eper averci con lui per sem-pre e sempre più fortementea partire già da ora!

ActioPrestiamo attenzione a comeleggiamo e interpretiamo ifatti della nostra storia pernoi stessi e soprattutto pertutti coloro che ci stannovicino per dare loro speran-za e non avvilirli nel pessi-mismo: Ogni uomo vedrà lasalvezza di Dio!

A cura del SettoreApostolato Biblico

Immacolata Concezionedella

Beata Vergine MariaSabato 8 dicembreCantate al Signore

un canto nuovo,perché ha compiuto

meraviglieLetture: Gn 3,9-15.20;Sal 97; Ef 1,3-6.11-12;

Lc 1,26-38

ontinua dalla primaC Le due tentazioni

C’è in primo luogo la polemi-ca sulle “due chiese” quella“gerarchica” e quella “di Dio”(Flores d’Arcais), oppure la“chiesa dell’amore” e la “chie-sa del potere” (Galimberti).Si tratta di uno schema, pro-posto con frequenza martel-lante da chi, sulle pagine deiquotidiani o nei salotti televi-sivi, tende in sostanza a

scardinare la visione cattoli-ca del rapporto fra i fedeli edi loro pastori.Questa campagna, accentua-tasi nelle ultime settimane,non punta infatti a provocareun salutare confronto su even-tuali errori od omissioni, sem-pre possibili anche in perso-ne investite di alte responsa-bilità, ma a screditare la stes-

sa funzione di guida, in nomedi una religione “fai da te”, edè questa la seconda tentazio-ne, innescata dal processo disecolarizzazione registratonegli ultimi decenni. Lo hasottolineato anche l’approfon-dita analisi sociologica com-piuta la scorsa primavera dal-le diocesi del triveneto: c’èuna tendenza evidente verso

un cattolicesimo non senzaChiesa ma con poca Chiesa.Ora l’alternativa è chiara:subire passivamente nell’am-biguità questa deriva o ripren-dere senza ritardi il camminoproposto dal Convegno ec-clesiale di Verona 2006, da-gli Orientamenti Cei per ildecennio, e dalle concreteindicazioni di Benedetto XVI

per questo Anno della Fede.E’ quindi quanto mai oppor-tuno il contributo di Salvarani.Occorre tornare a pensareper agire, come sollecita delresto il “Progetto culturale”varato dopo il Convegno diPalermo ’95. Il cattolicesimoitaliano, malgrado l’indubbioridimensionamento, conser-va un carattere “popolare” da

tempo assai affievolito in al-tri contesti, proprio per la ras-segnazione ad una religiositàsoggettiva che di cattolico fi-nisce per avere ben poco. Suquesta base va rinnovato l’im-pegno formativo: i testi delConcilio ed il Catechismo dellaChiesa Cattolica da essi deri-vato segnano la rotta.

Pier Giuseppe Levoni

39 dicembre '12

Benedetta Bellocchio

lla pausa di ringrazia-mento dopo la comu-nione, nel pallone deltennis, la gente scam-

bia battute, più di quanto ac-cade normalmente in una chie-sa; nei saloni parrocchiali ibambini non riescono a vive-re il raccoglimento in un luo-go utilizzato per le loro atti-vità pastorali e ricreative; alcinema le poltrone non per-mettono di inginocchiarsi nédi concentrarsi sul dono rice-vuto; rumori esterni ai tendo-ni provvisori impediscono laconcentrazione. “Sono i di-sagi materiali che si trovanoa vivere molte parrocchie eche si ripercuotono sulla te-nuta spirituale dei singoli edelle comunità”, osserva donLuca Baraldi, direttore del-l’Ufficio liturgico diocesano.

Il terremoto può aiutarci arecuperare l’essenzialità eriscoprire il valore profon-do della liturgia al di là deisegni esteriori degli orpelli.Però… come aiutare le per-sone a vivere bene una si-tuazione così complessa?Mi sembra interessante, allaluce della congiuntura che lanostra Chiesa sta vivendo, inquesto Tempo d’Avventoappena iniziato, riprendere ilcapitolo 45 di Isaia. “Stillate,cieli, dall’alto e le nubi fac-ciano piovere la giustizia; siapra la terra e produca la sal-vezza e germogli insieme lagiustizia. Io, il Signore, hocreato tutto questo”, è il ver-setto 9, uno dei più famosiperché, nella tradizione cri-stiana, gli è stato attribuito unsenso messianico; la giusti-zia che scende dalle nubi èvista in riferimento all’incar-nazione. La sapienza dellatradizione liturgica ha infattiutilizzato questo testo comeun inno che invoca la venutadel Salvatore. Ma nella Bib-bia, sintetizzando al massi-mo, questa profezia riguardala venuta di Ciro, scelto daDio (e per Sua mano) comeliberatore: siamo in un tempodi tribolazione per il popolo

di Israele, schiavo a Babilo-nia e dunque privato di tuttociò che aveva, la propria sto-ria, i propri luoghi e le pro-prie tradizioni.

Vale a dire?Soprattutto di fronte alla per-dita di spazi in cui esprimerela propria devozione può es-serci il rischio di perdere an-che l’abitudine alla preghie-ra, alla ricerca costante di unrapporto vitale con Dio. Maicome quest’anno dobbiamofare nostro questo inno: l’Av-vento può diventare un tem-po in cui, pur senza far ricor-so agli strumenti abituali peresprimere la nostra relazionecon il Signore, lasciarsi coin-volgere dalla sua venuta edalla forma inedita con laquale, nel presente, il Regnodi Dio si fa vicino e cresce.Corriamo il rischio di abi-tuarci a fare senza (o a farecon poco), disaffezionandocialla vita della nostra Chiesa.Facciamo risuonare dunquequeste parole, ricordandociche non sono parole del po-polo ma di Dio stesso che nondimentica le sue promesse,vuol farsi prossimo e pren-dersi cura dei suoi figli (an-che attraverso il vissuto dellacomunità dei credenti).

Quali strumenti possono aiu-tarci a vivere in pienezzaquesto Tempo?Due iniziative mi sembranofondamentali. Innanzi tuttoriscoprire la Liturgia delle Ore:

nei salmi troviamo tutte leesperienze dell’umanità, dal-l’angoscia alla gioia, dallasofferenza all’esultanza; ab-biamo bisogno di riapprenderequel linguaggio dell’esperien-za umana, aperta a Dio e in-trisa della sua grazia, che sonoi salmi. In molte parrocchie sicelebrano le Lodi o i Vespri eanche per i ragazzi ci posso-no essere occasioni signifi-cative cui indirizzarli; spessosorgono anche gruppi spon-tanei di giovani che si ritro-vano a pregare insieme primadel lavoro.

E poi?A livello parrocchiale e an-che personale, bisogna appro-fondire il proprio rapporto conla Parola di Dio. Possono es-servi Lectio settimanali inparrocchia oppure si può fare

a casa propria anche attraver-so gli strumenti che la Dioce-si di Carpi mette a disposi-zione, come il calendarietto egli incontri di sostegno.A Natale infatti celebriamo ilVerbo che si fa carne, Cristo,che continua ad essere pre-sente alla nostra vita, perso-nale e comunitaria: pregarela Parola di Dio ci aiuta acapire meglio il senso dellanostra storia.

Molte parrocchie si trova-no senza un luogo adattoalla messa, talvolta non vi ènemmeno la presenza delSantissimo. Come si puòovviare alle difficoltà? Qualiattenzioni, in particolareverso i più piccoli?Celebrare in uno spazio nonadeguato è sempre problema-tico: bisogna aver cura, an-

che attraverso un lavoro sa-piente di preparazione, che sirealizzi davvero una parteci-pazione attiva dell’assemblea.Ad esempio curando le pre-ghiere dei fedeli (non sianosempre quelle del foglietto),fare in modo che tutti cono-scano i canti, preparare benele letture (e i lettori), susci-tando una responsabi-lizzazione piena della comu-nità.

Quanto all’ambiente?Pur nella precarietà, l’allesti-mento dei saloni non dev’es-sere trasandato. Tavoli, leg-gii, immagini religiose pos-sono essere comunque cura-ti: gli oggetti, se pur mobili,devono richiamare alla lorofunzione nell’ambito della ce-lebrazione e vanno dunqueallestiti in maniera adeguata;

Pastoralegiovanile

Sussidi perl’Avvento

Sono a disposizione delleparrocchie e dei gruppi isussidi di preparazione al-l’Avvento proposti dalla Pa-storale giovanile diocesana.Due le proposte: la prima èquella dei Sacramentini(2,50 euro), la seconda èPane quotidiano dell’asso-ciazione Comunità PapaGiovanni XXIII (2,00 euro).Pane quotidiano è già disponibile (copre novembre edicembre) contattando la Pastorale giovanile o su preno-tazione alla Koinè. L’altro, che copre solo l’Avvento, è inarrivo e sarà distribuito con le stesse modalità.

A

così come attraverso dei farettila luce può essere modificatain modo da concentrare l’at-tenzione su alcuni punti. L’am-biente, pur non essendo unachiesa, può essere predispo-sto in maniera adeguata dalpunto di vista liturgico e an-che estetico, questo è fonda-mentale, sono piccoli segnaliche dicono che lì accade lastessa cosa che in chiesa.

Certo non è semplice, si stasmarrendo anche la capaci-tà di rispondere con il lin-guaggio del corpo, soprat-tutto per i più piccoli che siavvicinano ora alla vita del-la Chiesa…È vero: non si fa il segno dellacroce entrando in un salonegià utilizzato per attività pa-storali e ricreative, può nonesservi la possibilità di ingi-nocchiarsi o di raccogliersi inpreghiera, le processioni allacomunione sono complicate.Gesti che prima erano auto-matici ora vengono facilmentedimenticati.Per questo, come ha ricorda-to anche il Vescovo, è impor-tante che in ogni parrocchiavi sia un luogo, anche picco-lo, in cui conservarel’eucaristia e in cui sia possi-bile inginocchiarsi e pregare,esprimere in qualche brevemomento, anche col corpo, lanostra devozione.È di certo uno sforzo impe-gnativo quello che ci attende,direi quasi una sfida a viverela nostra fede in maniera menoautomatica e più consapevo-le.

Lectiocontinua

Domenica 9 dicembredalle ore 18 alle 20,presso il salone della

parrocchia di Fossoli siterrà il primo incontro di

sostegno alla Lectiocontinua sul Vangelo di

Giovanni a cura delSettore apostolatobiblico diocesano.

Aperto a tutti.Il calendarietto è

scaricabile dal sitodiocesano.

CONFESSIONI

Il Sacerdote Penitenziere è disponibile per le confessionipresso la chiesa di Santa Chiara con i seguenti orari:Tutti i giorni feriali dal lunedì al sabato: dalle 7.30 alle9.30 (il giovedì e il sabato fino alle 11.30) e dalle 16.30alle 18.30

PREGHIERA DEL MATTINO AL NAZARENO

Da lunedì 26 novembre, presso la cappella dell’IstitutoNazareno (Carpi, via Peruzzi 38), si tengono le lodimattutine. L’iniziativa, promossa dall’Ufficio per l’Edu-cazione e la Scuola e guidata dal diacono Roberto Tamelli,proseguirà per tutto il periodo d’Avvento dal lunedì alsabato alle ore 7.30 ed è rivolta in modo particolare alpersonale scolastico, a studenti ed insegnanti che deside-rano condividere nella preghiera la preparazione al Nata-le.

Copertina

Vivere l’Avvento in un tempo di prova

Fare spazio a CristoVivere l’Avvento in un tempo di prova

Fare spazio a Cristo

Parrocchia di San Francescod’Assisi – Carpi

Festa di Santa LuciaGiovedì 13 dicembre

Sante Messealle ore 9, 10, 11, 17.30.

Alle 19Santa Messa solenne

presieduta dalVescovo monsignorFrancesco Cavina.

Sarà allestita a cura deiGiovani di Azione cattoli-ca la pesca di beneficenzaa favore della parrocchia.

4 9 dicembre '124 9 dicembre ‘12EMERGENZA

Terremoto

Luigi Lamma

on un’abile gestionedella comunicazionepubblica l’apparato cheruota attorno al com-

missario straordinario per ilterremoto, nonché governa-tore dell’Emilia Romagna,Vasco Errani, ha voluto farsapere all’Italia tutta che“l’Emilia ce l’ha fatta” (Cor-riere della Sera, Italie del 18ottobre 2012). Un messaggioequivoco, un’inopportunaprova di autosufficienza cheoltre a non corrispondere allarealtà dei fatti ha indiretta-mente generato nel Paese enel Governo la convinzioneche l’emergenza terremoto inEmilia è ormai superata e nonnecessiti di ulteriori provve-dimenti di sostegno. Purtrop-po la situazione nelle ultimesettimane è emersa in tutta lasua drammaticità con diversemanifestazioni pubbliche neicentri più colpiti, dove i citta-dini esasperati reclamavanogiustamente il diritto ad unrisarcimento del 100% deidanni subiti e dove le impresehanno duramente reagito alsistema di imposizione fisca-le cui devono far fronte in

Troppa propaganda ha nascosto la realtà

L’Emilia non ce l’ha (ancora) fattaquesti giorni.Si sa che il politico quandosente profumo di elezioni sitrasforma, alcuni poi sonospecialisti nell’adattarsi disin-voltamente alla duplice ver-sione “di lotta e di governo” aseconda della convenienza.Nell’intervista rilasciata sulcitato inserto del Corriere ilgovernatore Errani difende-va con un “noi” solenne l’ope-rato del Governo: “Ma noi ilpagamento delle tasse l’ab-biamo di fatto rinviato grazieal meccanismo di anticipa-zione dei fondi necessari, senzainteressi, da parte delle ban-che e della Cassa depositi eprestiti. Ora bisogna lavoraresulla fiscalità di vantaggio,sulla rateizzazione per i lavo-ratori”. Pochi giorni fa di frontealle vibranti proteste della Cgile degli industriali eccolo in-vece assumere toni bellicosie invocare dal Governo “sen-so di responsabilità ed equitàper un territorio determinan-te per la ripresa nazionale”.Si sono visti anche alcuni sin-daci che tanto per non farsiscavalcare hanno capeggiatole proteste contro il Governo.Chi prima ha preferito farsapere al mondo intero che

“l’Emilia ce l’ha fatta” oraarringa contro il Governocolpevole di aver dimentica-to il terremoto.Con altrettanta onestà ora sidovrebbe far conoscere la rea-ltà e ammettere che purtrop-po l’Emilia non ce l’ha anco-ra fatta. Il ritorno alla norma-lità, il rientro dei cittadini nelleloro case, il ripristino di untessuto economico imprendi-toriale efficiente, la restitu-zione dei monumenti simbolidelle comunità e della storia,la fruibilità dei centri storici

sono ancora lontani dall’es-sere non solo percepiti maalmeno assaporati come pro-spettiva. Senza dimenticarela situazione disperata delleparrocchie senza chiese, sen-za strutture pastorali conun’enormità di danni e senzacertezze economiche per laricostruzione.Già nel mese di settembre suqueste pagine si denunciavauna sorta di “propagandamanipolata” tesa a minimiz-zare la gravità delle situazio-ni generate dal terremoto,l’inadeguatezza delle rispo-ste ed insieme si chiedevaalle Istituzioni di assumersitre impegni precisi: assicura-re ai cittadini e alle imprese il100% dei contributi per laricostruzione, fiscalità age-volata o no tax area per uncongruo periodo di tempo(almeno per tutto il 2013) e ilprogetto di un nuovo ospeda-le in sostituzione di quellidanneggiati di Carpi,Mirandola e Finale Emilia.Questo è ciò che serve ed èstato detto in tempi non so-spetti. Ad altri la responsabi-lità di aver fatto propagandaprima ed ora di buttare il ter-remoto in politica.

“Natale per l’Emilia” è un’iniziativa promossa da:

Regala i prodotti di origine terremotata

Sostieni le aziende emiliane colpite dal sisma scegliendo

di regalare le confezioni “Natale per l’Emilia”. Pensate

come strenne natalizie, contengono una selezione dei

migliori prodotti tipici (alcuni da agricoltura biologica e km

zero) e del commercio equo e solidale. Potrai conoscere

meglio le storie dei prodotti e dei produttori consultando il

dettaglio dell’offerta sul sito www.nataleperlemilia.it

hicadv.it

C

Incontro Monti-ErraniRiferiscono le cronache di un incontro avvenuto la seradi lunedì 3 dicembre tra il Governatore Vasco Errani eil presidente del Consiglio Mario Monti ed altriesponenti del Governo, per affrontare la questionerelativa alla tutela fiscale delle aziende che hannosubito danni diretti e indiretti dal terremoto e la tuteladelle buste paga dei lavoratori. “Esito positivo” è statoil commento del Governatore ma per ora il risultato èsolo “un tavolo tecnico per definire un percorso chepossa affrontare i problemi creati dal sisma...”, cosache di questi tempi non si nega a nessuno. Un mossadisperata quella di Errani che c’è da augurarsi possasortire davvero qualche effetto concreto almeno perquesti due problemi perché la copertura del 100% deidanni delle abitazioni nemmeno viene presa in conside-razione dal Governatore. Certe affermazioni di espo-nenti del Governo altro non fanno che avvalorare la tesidi un evento, fin da subito, non percepito nella suagravità o quanto meno non adeguatamente sostenutoeconomicamente nella fase di emergenza e di ricostru-zione: “Negli anni passati, quando si sono verificatieventi simili e anche più gravi, le risorse sono statemaggiori rispetto a questo caso. C’è un elemento dicomparazione che assume anche una valenza politica”.E così se la cantano e se la suonano ma tanto “l’Emiliace l’ha fatta”.

59 dicembre '12 525 novembreEMERGENZA

Terremoto

Il

A sei mesi dal sisma monsignor Francesco Cavina hafatto il punto della situazione in un’intervista al Sir.Il ricordo e l’impegno per la ricostruzione

Un sano realismoLucia Truzzi

29 maggio monsi-gnor FrancescoCavina, vescovo di

Carpi da appena tre mesi, sitrovava nel palazzovescovile quando la terratremò nuovamente. “Ero inuna stanza – ricorda – senzaalcuna possibilità di fuga,per cui sono rimasto lì finoalla fine della scossa, men-tre scendevano calcinacci dalsoffitto; indossavo la talarenera, che quando sono usci-to era completamente bian-ca”.

Eccellenza come ha reagi-to al sisma e quanto lafede ha influito a supera-re quel momento?Il terremoto non mi ha la-sciato particolari strascichi.Immediatamente non hopensato alla mia persona,ma alla situazione della dio-cesi, già molto danneggia-ta, avevo timore che ci fos-sero numerose vittime, pen-sando all’ospedale e allescuole. Le prime domandesono state: “Perché proprioa me, un vescovo alle primearmi, inesperto, qui da po-chi mesi? Perché, Signore,mi hai messo una croce cosìsulle spalle?”. Ma l’affetto

ricevuto dai sacerdoti delladiocesi, dalla gente e le tantepreghiere, che continuano aessere fatte, senz’altro mihanno dato la forza di supera-re questo momento di scon-forto, di rimboccarmi le ma-niche e ricominciare a pen-sare immediatamente acosa fosse possibile fareper dare una risposta aldramma che stavamo vi-vendo. In questo contestoho sperimentato davverola forza della preghierafatta per gli altri, per lenecessità dei fratelli, perdare coraggio e serenità achi si trovava nel dolore enella sofferenza.

La diocesi di Carpi è statala più colpita dal sisma.Come hanno reagito lepersone e le comunità?Le reazioni sono state mol-to diverse a seconda dellepersone e di come hannovissuto quest’esperienza.È vero che il terremoto hafatto emergere tanto bene,tanta solidarietà, una di-mensione comunicativa tra

le persone che sicuramenteprima non esisteva, un’atten-zione alle esigenze degli altriprima sconosciuta. Ma ha fattoemergere anche un aspetto ne-gativo: il peggio che c’è nel-l’uomo, l’individualismo e

l’egoismo, dove la preoccu-pazione si limita all’io, al miopiccolo mondo che bisognasalvare, dimenticando che oggipiù che mai, nel contesto so-ciale che stiamo vivendo, èchiaro che ‘ci si salva tutti o

non si salva nessuno’.

Sulla ricostruzione del-le chiese lei ha afferma-to che servono “speran-za e realismo” e ci sa-ranno da fare delle scel-te anche dolorose. Ov-vero?Quando parlo di realismovoglio dire che non biso-gna lasciare tanti ruderiperché sono una ferita sem-pre aperta: piuttosto,laddove non siarealisticamente possibilerecuperare la chiesa, è me-glio abbattere e ricostruireex novo, sia perché coste-rà di meno, sia perché civorrà meno tempo. È que-sta la scelta dolorosa di cuiparlo. Bisogna avvicinar-si a questi problemi con ilbuon senso, sapendo checi sono delle priorità e che,

di vicinanza della Chiesa.Dove possibile cerco di por-tare solidarietà e richiamarela dottrina sociale della Chie-sa come faro per recuperarela dimensione etica del la-voro e dell’economia. È unmomento gradito di scam-bio con le maestranze e coni proprietari e a tutti porto lariflessione che ho fatto sulterremoto – “Ritornate a mecon tutto il cuore. Per supe-rare la drammatica esperienzadel terremoto e vincere lapaura” – perché oggi c’è bi-sogno di parole di speranza.

forse, non sarà possibile sal-vare tutto. Comunque sarà undiscorso da affrontare in futu-ro in un dialogo sincero, pertrovare soluzioni condivise cheguardino al bene della popo-lazione del territorio.

Il terremoto, oltre alle chie-se, ha colpito pesantementeanche le aziende. La Chiesache messaggio può dare achi è in difficoltà dal puntodi vista lavorativo?Ogni mercoledì vado a visi-tare e benedire le aziende edevo dire che è un momentod’incontro molto forte, segno

Francesco Cavina, vescovo

Ritornate a me

con tutto il cuorePer superare la drammatica

esperienza del terremoto

e vincere la paura

Francesco Cavina, vescovoFrancesco Cavina, vescovo

La pubblicazione “Ritornate a me contutto il cuore” è disponibile presso il

negozio Koiné ed è scaricabile dainternet sul sito www.carpirinasce.it.

6 9 dicembre '12

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79 dicembre '12

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Oltre a quella di Carpi, ilterremoto in EmiliaRomagna ha coinvoltoanche le diocesi di Modena-Nonantola, Ferrara-Comacchio, Bologna eReggio Emilia-Guastalla.Nel corso dell’ultimoincontro dei Direttori deiSettimanali diocesanidell’Emilia Romagna èstato proposto di pubblica-re delle pagine comuni dovepoter raccontare la situa-zione a distanza di sei mesidal sisma. In questa primaparte le diocesi di Modenae Reggio Emilia.

lungo la via Emilia Sotto la lentei fatti del territorio

In diocesidi Modenasono 54le parrocchieche hannosubito danni:si punta suigemellaggi

L Rialzarsi,come comunità

Una pubblicazioneper mantenereviva la memoria

E’ un opuscoletto di una cinquanti-na di pagine e racchiude riflessionie testimonianze su cosa è stato perla chiesa modenese-nonantolana ilsisma del maggio scorso. Titolo:“La Chiesa di Modena e il terremo-to”: uno strumento per mantenereviva la memoria su questo eventoche ha cambiato la vita delle comu-nità parrocchiali della Bassa e haportato l’intera comunità pastoralea rivedere ed aggiornare le propriescelte pastorali per il futuro.L’opuscoletto si apre con l’inter-vento di Papa Benedetto XVI aRovereto e con le omelie dell’arcivescovo monsignor Antonio Lanfranchiper la solennità di Pentecoste (con la veglia diocesana celebrata a FinaleEmilia) e per il Corpus Domini. Poi l’intervento di padre LorenzoPrezzi “Parole cristiane sul terremoto”, pubblicato su Settimana, e ildocumento della Caritas diocesana modenese sui gemellaggi pastorali.Infine, la “due giorni” di inizio settembre con la sintesi dei gruppi dilavoro che si sono confrontati sul tema “Quali scelte in questo tempo diprova”. “Cosa è stato per noi il terremoto”, riporta invece la tavolarotonda con le testimonianze portate alla “due giorni” pastorale: “Co-stretti a cambiare” a cura di don Giorgio Palmieri, parroco di San Felicesul Panaro; “Insieme, siamo cresciuti”, le parole di Elisa Tassi, anima-trice della parrocchia di Massa Finalese, impegnata nel centro estivo coni ragazzi delle scuole medie; “Crollano le pietre, non la famiglia” èinvece la testimonianza di Sergio Pisa ed Elena Vincenzi, coppia disposi finalese e, da ultimo, “Lotta contro il tempo per ricominciare”, leriflessioni di Rodolfo e Teresa Barbieri, titolari della dittà Menù constabilimenti produttivi a Medolla e Cavezzo.

st’ultima sarà sabato 8 dicembre).Sono stati inoltre consegnati allaDirezione Regionale per i BeniCulturali i progetti su alcune chie-se, tra le meno danneggiate, checon alcuni interventi, strettamen-te necessari e di costo complessi-vo di 3milioni di euro, potranno

essere di nuovo fruibili. Sono lechiese della Buona Morte a FinaleEmilia, la Pieve di Nonantola (danon confondere con l’abbazia), leparrocchiali di Soliera, Bastiglia,Cavezzo, Camposanto, Ravarino,Rivara e Bomporto. L’Ufficio beniculturali della diocesi ha ideato,

realizzato e gestisce a Modena undeposito che accoglie tutte le ope-re delle parrocchie terremotate chenon possono – per ora – esserecustodite nei luoghi di origine.La prossimità evangelica è il cri-terio con cui, secondo l’esperien-za consolidata di Caritas Italiana,sono stati realizzati i gemellaggi:si tratta di un segnale della dispo-nibilità a mettersi a servizio, unaforma di sollievo, una presenzache aiuta a trovare risposta ai bi-sogni che emergono. Lo scopoprimario rimane la ricostruzionedel tessuto comunitario.Sono state messe in relazione leparrocchie o unità pastorali dellediocesi colpite dal sisma e le De-legazioni Caritas delle Regioni Ec-clesiastiche disponibili. La Dele-gazione del Lazio con l’Unità Pa-storale di Finale; la Delegazionedel Triveneto con le Unità Pasto-rali di San Felice e Camposanto;la Delegazione del Piemonte e Valled’Aosta con l’Unità Pastorale diMedolla; le Delegazioni delleMarche e dell’Umbria con le Uni-tà Pastorali di Cavezzo e San Pro-spero.A questi si aggiungono i“gemellaggi regionali”: diocesi diParma con parrocchia di San Feli-ce, diocesi di Forlì con parrocchiadi Rivara (Unità Pastorale San Fe-lice); diocesi di Piacenza con par-rocchia di Finale.La prossimità è il cuore delgemellaggio, atteggiamento di vi-cinanza e partecipazione da per-seguire anche tra parrocchie al-l’interno della stessa diocesi mo-denese.

a Chiesa modenese, a più disei mesi dal terremoto delmaggio scorso, si ritrovacon un pesante bilancio di

danni, materiali ed emotivi, edinsieme con una rete di nuove orinsaldate relazioni solidali fina-lizzate alla ricostruzione. Nellaconsapevolezza, come ha sempresottolineato l’arcivescovo Anto-nio Lanfranchi, “che il terremo-to riguarda tutta la diocesi, nonsolo le parrocchie colpite, e necambia la pastorale”. Per questola tre giorni di programmazionediocesana, che tradizionalmentesi svolge a giugno, è stata trasfor-mata quest’anno in una “due gior-ni” nel settembre scorso, per ri-flettere insieme sul cammino diChiesa da percorrere.Alcuni numeri, per capire la por-tata dei compiti da affrontare: 54parrocchie hanno subito danni.Oltre 100 edifici di proprietà delleparrocchie (chiese, campanili, casecanoniche, edifici di civile abita-zione) sono stati colpiti gravemen-te: 59 le chiese e 33 i campanilidanneggiati. Sono otto le chiesecrollate completamente(Villafranca, duomo di San Feli-ce, duomo di Finale Emilia, SanBiagio in Padule, Cavezzo,Disvetro, Motta, Camurana), 16le chiese parzialmente crollate, 8 icampanili crollati completamen-te, 7 quelli lesionati gravemente oparzialmente crollati. I restantiedifici in condizioni gravi einagibili. La stima dei danni supe-ra largamente i 350 milioni di euro.La quasi totalità delle parrocchieha installato tensostrutture per riu-nioni, aggregazione giovanile, ce-lebrazioni. Entro 3 mesi, si speradi avere a disposizione 9 strutturepolivalenti, prefabbricate, riscal-date, chiamate Centri di comuni-tà, 7 delle quali messe a disposi-zione dalla Caritas nazionale.Stanno progredendo i lavori perla costruzione di tre chiese prov-visorie a San Felice, Medolla eVillafranca (la benedizione di que-

Reggio Emilia - GuastallaL’attenzione è soprattuttosulle persone

Le comunità della diocesi di ReggioEmilia Guastalla colpite dal terremotodel maggio scorso sono quelle dellaBassa: Boretto, Brescello, Correggio,Fabbrico, Gualtieri, Guastalla, Luzzara,Novellara, Reggiolo, Rio Saliceto, SanMartino in Rio. Le chiese e le struttureparrocchiali di questi centri hanno su-bito danni diversi e di varia gravità,che hanno provocato l’inagibilità de-gli edifici, pur non essendosi registraticrolli totali, ma solo parziali (soprat-tutto a Reggiolo). Tra le situazioni piùsignificative (e in un certo senso curio-sa) quella della concattedrale diGuastalla, interessata prima del sismadi maggio da lavori di restauro. Ora ilprogetto di consolidamento è stato ap-provato dalla Soprintendenza ai Beniarchitettonici dell’Emilia Romagna e ilavori vedono coinvolte parti impor-tanti dell’edificio: la cupola, il tambu-ro, l’abside, gli archi della facciata, lavolta dell’organo e i due edifici chel’affiancano. Anche il tetto ha richie-sto diversi interventi di messa in sicu-rezza dopo le nuove lesioni provocatedal sisma. Ma non sono solamente idanni materiali quelli ai quali dover farfronte: il vescovo, ora emerito, di ReggioEmilia monsignor Adriano Caprioliaveva proposto dopo le scosse a tuttele parrocchie del Vicariato Ambrosiano(diocesi di Milano, dal quale proviene)un gemellaggio. In particolare è statoattivato un rapporto diretto con ildecanato di Valle Olona che si è strettoattorno alle comunità del Vicariato diGuastalla (Guastalla-Pieve-SanGirolamo-Brugneto-Reggiolo). Di re-cente, una delegazione reggiana è stataaccolta nelle parrocchie lombardegemellate, per suggellare ancor piùquesta vicinanza. Sono state raccolteofferte che saranno consegnate allaCaritas diocesana di Reggio Emilia-Guastalla per sostenere un progettoindirizzato alle parrocchie più colpite(in particolare Reggiolo). Il fondo so-sterrà progettualità singole sulle per-sone, nell’ottica della promozioneumana e non dell’assistenzialismo epertanto verranno finanziati tirociniformativi, contributi una tantum einserimenti lavorativi. Le richiesteverranno accolte a livello territorialedalla rete dei Centri di Ascolto e dalleCaritas locali e saranno valutate sullabase dell’effettivo bisogno. Quanto rac-colto sarà inoltre messo a disposizionedelle parrocchie per sistemare o acqui-stare strutture provvisorie per le attivi-tà, data l’inagibilità di tantissimi edifi-ci (oratori, chiese, centri ricreativi,canoniche, ecc…) e di fronte all’arrivodel freddo invernale.

Chiesa di Cavezzo

San Felice

San Felice

8 9 dicembre '12 CronaCarpi

1 dicembre l’open dayè andato benissimo: piùgente del solito, oltre aiclienti tradizionali se ne

sono aggiunti di nuovi. Perso-ne che apprezzano la qualitàdei vini della Cantina di SantaCroce che, da qualche anno,sta vincendo premi su premi.Giusti riconoscimenti a pro-dotti pensati con professiona-lità, passione, competenza e,naturalmente, con una certa at-tenzione verso i gusti del pub-blico. Frutto di questo patri-monio aziendale l’ultimo nato,lo Spumante Rosso che ha avutoun’ottima accoglienza da clientied estimatori della Cantina.

“Quello del 1 dicembre è ilconsueto appuntamento di fineanno per presentare i vini dellavendemmia appena conclusa –precisa Stefano Bertolini, co-ordinatore della Cantina di SantaCroce – mentre in primaveraorganizziamo un appuntamen-to analogo per i nuovi vini indamigiana. Ormai sono appun-

tamenti fissi e la nostra clien-tela li apprezza, la dimostra-zione è la costanza con cuiarrivano in cantina e il fattoche ci siano sempre più perso-ne interessate a questa iniziati-va”. Iniziativa che ha ovvia-mente un valore promozionalema anche qualcosa in più: è ungiusto modo di fidelizzare la

La Cantina di Santa Croce vince una Gran Medaglia d’oroe due Gran Menzioni al Concorso enologico internazionale Vinitaly

Salamino sul tronoclientela ma anche di renderlapartecipe dei progressi – co-stanti – della Cantina. Che, nei giorni scorsi, ha rice-vuto riconoscimenti prestigiosi.Infatti la Cantina Santa Crocedi Carpi al 20° Concorsoenologico internazionale diVinitaly, che si è svolto a Ve-rona dal 12 al 16 novembre. Èconsiderato uno dei concorsipiù selettivi al mondo, bastipensare che hanno partecipato2.269 campioni di vino da 23Paesi. La cantina vitivinicolaaderente a ConfcooperativeModena si è aggiudicata unaGran Medaglia d’oro e due GranMenzioni. Gli esperti della giu-ria, 105 tra enologi e giornali-sti provenienti da tutto il mon-do, hanno premiato con la GranMedaglia d’oro il LambruscoSalamino di Santa Croce DocFrizzante Amabile 2011, men-tre le Gran Menzioni sono an-date al Lambrusco Salaminodi Santa Croce Doc Secco e alLambrusco Rosato Igt “Il Ca-stello”. “Questi risultati sono

Per informazioni, chiedere copia del bando o presentare domanda per il sostegno

Le domande di contributo sono raccolte dal 3 al 22 DICEMBRE 2012

BANDO PER L’EROGAZIONE DI SOSTEGNI A CITTADINI RESIDENTI COLPITI DALLA CRISI OCCUPAZIONALE

stanziato dalla Fondazione CR Carpiper i cittadini residenti nei comuni di Carpi, Novi di Modena e Soliera

UFFICIO TERRITORIALE DI CAMPOGALLIANO Servizio assistenza socialePiazza della pace, 2Si riceve solo su appuntamentotel: 059/899453FACILE sportello polifunzionale, Piazza Vittorio Emanuele II, 1tel: 059/899411

L’Amministrazione comunale di Campogalliano e la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena mettono a disposizione 50.000 euro per i cittadini residenti nel comune di Campogalliano.

UFFICIO TERRITORIALE DI CARPI Servizio assistenza socialeVia San Rocco, 4Si riceve solo su appuntamentotel: 059/649644/605

UFFICIO TERRITORIALE DI SOLIERA Servizio assistenza socialeVia XXV Aprile, 30 Si riceve solo su appuntamentotel: 059/568578/571

UFFICIO TERRITORIALE DI NOVI DI MODENA Servizio assistenza socialeVia BuonarrotiSi riceve solo su appuntamentotel: 059/6789298

cellenze apprezzate nel mon-do. Dopo l’Oscar nazionale2012 Low cost del GamberoRosso per il LambruscoSalamino di Santa Croce DocSecco, i premi conquistati alconcorso Vinitaly coronanoun’annata di lavoro intenso ericca di grandi soddisfazioni”.“Ci congratuliamo vivamentecon la Cantina Santa Croce -aggiunge il presidente diConfcooperative Modena,Gaetano De Vinco –. I premiottenuti al concorso Vinitalytestimoniano il continuo mi-glioramento dei vini prodottidalle nostre cantine, che da annisi confermano leader per valo-re della produzione, qualità delprodotto, affermazione suimercati nazionali ed esteri”.

A.B.

Il

Un lusso accessibile lo Spumante Rosso della Cantinasociale di Santa Croce che segue il percorso iniziato conlo Spumante Rosé alcuni anni fa.“E’ un prodotto da bere, non da mostrare – suggerisceVilliam Friggeri, infaticabile enologo della Cantina-.Abbiamo interpretato il gusto del consumatore e le uvedel territorio, infatti questo spumante è un Salaminoproprio di casa nostra. Fa parte della linea Cento Ven-demmie che abbiamo voluto nel 2008 per richiamare leprime cento vendemmie della nostra Cantina nata nel1907. Il successo avuto dallo Spumante Rosé ci fa essereottimisti anche per lo Spumante Rosso”. Già accolto consimpatia e interesse dalla clientela anche per l’ottimorapporto qualità/prezzo e, tra l’altro, appare anche parti-colarmente indicato per queste feste. Ha il colore piùgiusto per festeggiare il Natale. E non solo.Gaetano De Vinco

Francesco Schiavo

per la nostra Cantina e per inostri soci motivo di grandeorgoglio – commenta il presi-dente della cooperativa, Fran-cesco Schiavo -. Consideroquesti riconoscimenti un’esclu-siva non solo nostra, ma unvalore che va esteso e condivi-so con tutto il nostro territorioche dimostra, ancora una vol-ta, di poter esprimere delle ec-

99 dicembre '12CronaCarpi

Annalisa Bonaretti

esperienza è tanta, i pro-getti altrettanti: BrunaLami, vicepresidenteprovinciale Confcom-

mercio, presidente provincialeFida, Federazione Italiana Det-taglianti Alimentari, gestiscedieci punti vendita a marchioSigma ed Ecu. Ha iniziato alavorare giovanissima 35 annifa e, lungimirante allora comeora, nel 1993 ha aperto il pri-mo discount. “Siamo stati pio-nieri – ricorda -; a quel tempohanno aperto altri discount pro-venienti da paesi come Ger-mania e Belgio. Erano moltospartani e dopo un po’ se nesono andati. Sono tornati annipiù tardi, dopo aver aggiustatoil tiro; il mercato italiano nonera come il loro e quando lohanno capito si sono presentatiper rimanere”.Bruna Lami ammette che ilsettore della distribuzione ali-mentare è in gran fermento: ilfenomeno in atto è la concen-trazione. Deriva dal calo deiconsumi alimentari? Dai tem-pi brevi, imposti per la primavolta in Italia, dei pagamenti aifornitori? Il timore che le inse-gne più fragili chiuderanno overranno comperate da quellepiù solide è reale? L’unico svi-luppo possibile è quello delleacquisizioni perché il mercatoè saturo e non sopporterebbel’apertura di altri supermerca-ti?Le domande sono davvero tan-te, vediamo di trovare le rispo-ste anche perché i cambiamen-ti in atto riguardano tutti noiche, di uno o dell’altro, siamoclienti.

Tra globalizzazionee chilometro zero“Il tema della concentrazioneè quello che si prospetta – spiega– e questo per almeno un paiodi motivi. Il primo è la crisi; cisono punti vendita che potran-no essere acquistati e altri chepotrebbero essere lasciati mo-rire. Solo quelli più appetibilisaranno acquisiti. Ad esempio,quelli con location interessan-ti o con superfici di determina-te dimensioni. Diciamo che cisono dei format per le diversecatene, ad esempio Esselungaè interessata a superfici intor-no a duemila metri.Anche il bacino d’utenza èimportante proprio come lo sonoparcheggi e servizi richiesti dalcliente.Ci saranno punti vendita, so-prattutto piccoli, ma non solo,che andranno inevitabilmentechiusi. Poi c’è l’articolo 62,quello che prevede il pagamentoa 30/60 giorni”.Un articolo definito dai più ri-voluzionario che prevede 30

giorni per il pagamento di pro-dotti deperibili e 60 per i nondeperibili.“L’autore – precisa Lami – è ilministro Catania; voleva aiu-tare l’agricoltura, ha danneg-giato tutti. Insomma, è un pa-sticcio. Ci hanno detto che do-vrebbe entrare in vigore unanorma europea, speriamo arri-vi presto”.La modernizzazione selvaggiaè un po’ come la globa-lizzazione: resistono i più for-ti, ma al suolo restano tanticaduti. E’ vero, però, che ilcambiamento è dovuto a piùfattori: crisi, norme stringenticerto, ma anche un consuma-tore più informato ed evolutoche, purtroppo, ha anche unaminor possibilità di spesa. Edecco che il rapporto qualità/prezzo diventa fondamentalenella scelta dei prodotti.Il rischio è di perdere i puntivendita più piccoli, quelli im-pagabili di vicinato, ma anchese il mercato non la registraancora, c’è, o ci sarà, la ten-denza di riaffermarli. Molte-plici i motivi, non ultimo unapopolazione che invecchia eha bisogno di tornare “alla bot-tega”. Che, ovviamente, non èquella dei bei tempi andati quan-do eravamo bambinetti che trot-terellavano accanto ai nonni oai genitori e ci si rallegrava peruna chizza o uno sfoglino. Labottega di oggi, ovvero il pun-to vendita di vicinato, non è unluogo per forza di cose piùcostoso perché, come sottoli-nea Bruna Lami, “diciamo chealle spalle tutti o quasi hannouna cooperativa di acquisti. Adesempio, noi di Sigma assiemea Coop, Despar, Il Gigante,abbiamo costituito un consor-zio per avere ulteriori scontidall’industria. Poi c’è il discorsodel private label, i prodotti amarchio proprio. Ormai li ab-biamo tutti e sono loro ad an-dare meglio di altri anche per-ché costano in media un 25-30% in meno. E’ vero che oc-corrono dei quantitativi mini-mi, ma questo non rappresentaun problema per i grandi grup-pi. Anche per questi c’è unaconcentrazione a livello indu-striale”. Che, detta ancora piùsemplicemente, vuol dire chele industrie che fabbricano queltipo di prodotto sono semprequelle. Insomma, girala e rigi-rala, mangiamo le medesime

cose (o quasi) solo confezio-nate in maniera differente. E acosti variabili.

Sottocostoe valori senza prezzoA questo punto arriva sponta-nea la riflessione: se c’è questolivellamento, perché andare afare la spesa dove i prodotticostano di più?Una nicchia su cui punta lagrande distribuzione è quelladel prodotto “alto di gamma”che, per fare un esempio, èquello di “Sapori e dintorni” diConad e “Scelto” per Sigma,insomma le buone specialitàdei territori a prezzi comunqueabbordabili. Lami puntualizzadi credere molto a spazi all’in-terno dei punti vendita dedica-

ti alle aziende agricole locali,insomma, incentivare il chilo-metro zero è premiante. “Cisono accordi impliciti per farrisaltare i prodotti locali ed èun vantaggio per tutti: i pro-duttori prendono qualcosina inpiù, noi riusciamo a vendere ameno e il consumatore ha ilvantaggio di trovare un ottimofresco nel luogo dove si recaabitualmente per fare la spesa.Gli agricoltori sono bravi aprodurre, noi a vendere. Fun-ziona, anche perché oggi il cit-tadino/cliente è informato (ilrapporto qualità/prezzo deveessere valido), interessato a temiecologici e all’aspetto sociale.Posso anticipare che dalla pros-sima primavera noi collabore-remo con una cooperativa so-ciale locale. La nostra sensibi-lità rappresenta quella dei no-stri clienti”.Una parola Lami la spende sul-le vendite dei prodottisottocosto, “che sottocosto losono davvero, per tutti. Ci sonoprocedure precise a cui atte-nersi”. Come dire, nessunobleffa, è tutto alla luce del sole.Sul futuro del settore, nemme-no una imprenditrice come lei,con tanta esperienza alle spal-le e con ancora una gran vogliadi misurarsi, si sbilancia. “Fac-ciamo di tutto per dare più ser-vizi, ma francamente la ricettanon c’è. O, almeno, io non cel’ho. Sono certa però di unacosa: chi cercherà di innovarsiportando avanti dei valori avràpiù possibilità di andare avan-ti”.Un ragionamento che fila per-ché pare proprio che la società,più impoverita certo, sia co-munque sensibile ai temi etici.Per quanto riguarda i discount,sempre più frequentati da clientieterogenei che rappresentanovarie classi sociali, Bruna Lami

Aumentano i processi di concentrazione nelladistribuzione alimentare. Lo sguardo disincantato diBruna Lami, 10 punti vendita e 35 anni di esperienza,una pioniera lungimirante ancora a caccia di futuro

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In fermento, o forse sarebbepiù corretto dire in subbuglio, ilmondo cooperativo che operanella grande distribuzione. “Itoscani – scrive il Corriere Eco-nomia – minacciano di staccar-si per formare una centrale ac-quisti separata, ma rischiano diperdere il marchio”.Le origini sono lontane, risal-gono al 2005, anno della spac-catura dovuta alla scalata allaBnl che “ha portato il movi-mento a separare i propri desti-ni finanziari (i toscani arroccatiin Mps e gli altri tutti in Unipol”.Adesso al vicenda è diversa, ladiscussione nasce perché sonodiversi i modi con cui si pensadi affrontare la crisi che ha cau-sato perdita di clienti e di rica-vi. La vicenda riguarda ancheCoop Estense, tra le grandi azio-niste Unipol.Per i cooperatori la cosa essen-ziale, oggi come oggi, “è laricerca dell’efficienza e il pre-sidio del territorio, non la di-mensione. Marcia indietroquindi sulla centralizzazionedelle strategie e spazio inveceall’autonomia di ciascuna inse-gna e di ciascun manager”.I toscani (Unicoop Firenze), difronte all’impoverimento dellefamiglie, ragionano così: “Lecoop sono state chiamate a svol-gere un ruolo anti-inflattivo, mapossibile che l’unica che riescea farlo con successo è CoopFirenze? La catena toscana, ol-tre a essere la più grande d’Ita-lia con quasi tre miliardi di fat-turato, è anche quella che daanni vince la classifica nazio-nale della convenienza davantia Esselunga, e con uno scartorispetto alle altre Coop (indagi-ne di Altroconsumo)”. Questoragionamento potrebbe trasci-nare in una direzione le altrecooperative toscane e umbre ea quel punto si potrebbe venti-lare l’idea di creare una propriacentrale acquisti separata.“I toscani, che hanno i bilanciin rosso, hanno fretta di cam-biare strategia commerciale.Turiddo Campanini (72 anni,da più di 30 anni a capo diUnicoop Firenze) ha annuncia-to l’eliminazione degli ipermer-cati, canale classico della gran-de distribuzione, ma da tempoin sofferenza. Le grandi strut-ture toscane perderanno l’inse-gna Ipercoop e diventerannosuperstore di dimensioni ridot-te e con la parte non food affi-data a catene specializzate. […]Ma una vera e propria scissioneper i toscani avrebbe un prezzoaltissimo: la perdita del mar-chio Coopitalia, e soprattuttodei prodotti private label con ilbrand delle Coop, che rappre-sentano il 25% del giro d’affaridel sistema”.Insomma, una vicenda com-plessa. C’è il sospetto che, co-munque andrà a finire, non saràuna passeggiata.

A.B.

“Gli Iper – commenta Bru-na Lami – per usare un ter-mine diventato alla moda,si stanno autorottamandoda soli. E’ calato il numerodei consumatori che vannoa fare la spesa settimanaleall’Iper perché il cliente siè reso conto che non sem-pre c’è quella proverbialeconvenienza e perché hacapito che, così, comperadi più, spende di più, ancheper cose non necessarie.Vorrei rifarmi alla storiache ha reso grandi gli Iperche, prima, dall’inizio e pertanto tempo, facevano dapunto di riferimento perl’extra-alimentare. Da anniormai non è più così, cisono i vari Comet,MediaWorld, Decathlon,Obi e sono loro il riferi-mento. Poi il consumatoresi è abituato a fare confron-ti e, generalmente, va doveil prodotto che vuole com-perare costa meno”.

ammette che “in questo mo-mento, stanno lavorando me-glio di altre tipologie di puntivendita. La maggior parte deiprodotti in vendita non è dimarca, ma questo nulla toglieall’ottimo rapporto qualità/prez-zo”. Poi fa l’esempio dei suoidiscount, Eco, “dove abbiamo‘occasioni per l’acquisto’, C’èqualche prodotto di marca, poici sono prodotti insostituibilicome la CocaCola e la Nutella;si trova pure la cola e la cremada spalmare, ma la gente, an-che nel discount, a certi pro-dotti non rinuncia facilmente.Buona anche la frutta e la ver-dura, in molti casi provienedagli stessi distributori dei su-permercati. La differenza veraè che il discount non ha il ban-co del servito, se vuoi un ettodi mortadella appena tagliatanon lo trovi. Ma anche qui lecose stanno cambiando, l’Ecudi Cavezzo due anni fa ha pro-vato con la macelleria e se al-l’inizio abbiamo fatto fatica,adesso fa gli stessi volumi delsupermercato. Il discount si staevolvendo, resta ancora il pun-to vendita più spartano, maquesto nulla ha a che vederecon una buona qualità dei pro-dotti”.Apprezzabile la sincerità concui Bruna Lami ha affrontatoquesti temi, le sue parole san-no di genuinità. Lei continua alavorare credendo nell’impe-gno e in un settore che fatica,come tutti. D’altronde, l’unicomodo per contrastare la crisi èimpegnarsi ancora di più, e seanche gli esperti continuano aspostare la data della ripresasempre in avanti, l’essenzialeè continuare a fare del propriomeglio assecondando i cam-biamenti.

Bruna Lami

10 9 dicembre '12 CronaCarpi

Annalisa Bonaretti

modo migliore per ri-cordare la figura diCarlo Carapezzi è de-

dicargli un convegno sulla“Medicina interna: le sfidepossibili”. Tema di questaedizione, la quarta, “Criticitàorganizzative tra la realtàquotidiana e l’emergenza si-smica”.Carlo Di Donato, direttoredell’Unità operativa di Me-dicina interna del Ramazzini,il pneumologo Paolo Gilioli,la caposala del reparto LorellaRossetti e Iolanda Po, re-sponsabile Ufficioinfermieristico dell’ospeda-le di Carpi, sono gli organiz-zatori del convegno che, neigiorni scorsi, ha visto parec-chi partecipanti. Su tutti,Mariella Martini, direttoregenerale dell’Ausl, che hafatto un sentito intervento ag-ganciandosi all’esperienza diGiuliano Venturelli, medi-co di Medicina generale, conuna umanissima e interessanteesperienza con gli “irregola-ri”.“E’ andata bene – commentaDi Donato -, siamo arrivatiun po’ lunghi ma gli inter-venti sono stati numerosi edinteressanti, qualcuno addi-rittura abbastanza ‘vivace’,ma è il bello della diretta”.Come dire, qualche visionedifferente, soprattutto tra di-verse professionalità, è nor-male ma anche auspicabile,l’importante è che, alla fine,si faccia sintesi e che si portiil meglio al letto dei pazienti.La parte scientifica ha tratta-to problematiche inerenti lacomplessità clinica e assisten-ziale, dunque uno spazio si-gnificativo l’ha avuto l’ospe-dale a intensità di cura. Adesempio, un malato anzianopiagato può non avere nes-sun problema clinico impor-tante, ma dal punto di vistaassistenziale è un pazientemolto pesante; anche da quila diversità di vedute. Essen-ziale diventa trovare il postogiusto per il malato. “Spesso– osserva Di Donato – la gra-vità clinica è inversamenteproporzionale alla comples-sità e intensità assistenziale.Diventano importanti gli spa-zi, ma anche il numero diinfermieri a disposizione. Seha quattro letti da seguire,un’infermiera ce la fa, se neha dieci, no”.Nella seconda sessione si ètrattato del giro visita, ci sonotanti modelli che vengonoavanti ma alla fine si è trova-ta la convergenza: la visitafatta insieme è ancora unvalore aggiunto. Gli infer-

mieri hanno richiesto visitepiù brevi, contenute in dueore, due ore e mezzo. “Non èpiù il tempo di visite lunghee con codazzo”, commentaDi Donato.Particolare l’esperienza diGiuliano Venturelli che hatrattato un tema di grandeattualità e che sarebbe statoparticolarmente caro al dottorCarapezzi, “la medicinatransculturale tra ospedale eterritorio: aspetti etici,deontologici e legislativi”.Venturelli, medico in pen-sione, opera a Modena in unambulatorio di Porta Apertafrequentato da chi non ha ilmedico di famiglia. Suoi pa-zienti sono gli “irregolari”, iclochards, i sinti, i rom. “E’una sessione che ho forte-mente voluto – ammette CarloDi Donato – anche se sem-brava fuori dal fil rouge delconvegno, ma la problematicaè attuale e mi è sembrato unmodo adatto per ricordareCarlo che per molti anni ave-va lavorato alla Caritas di

Reggio Emilia”.Particolarmente suggestiva laparte finale del convegno,esperienze e immagini dellarealtà ospedaliera colpita dalsisma accompagnate da mu-siche dal vivo. Clavicemba-li, clarini, flauti, corni a fareda sfondo a immagini e paro-le che, in un modo o nell’al-tro, sono diventate un nostropatrimonio collettivo perchéil 20 e il 29 maggio hannocambiato, poco o tanto, lavita di ciascuno di noi.Il ricordo di Carlo Carapezzilo ha tenuto PiergiorgioFerretti, primario di Medi-cina e Geriatria all’ospedaledi Guastalla. Ha parlato delCarapezzi agli inizi visto cheprofessionalmente è partitoproprio in Geriatria a Parma.“Stiamo andando a ritrosonel tempo, nel ricordare Car-lo – afferma Di Donato -, matutto quello che lo riguarda èun insegnamento”. Senza tem-po, perché il valore profes-sionale e quello umano diCarapezzi sono talmente una

Il

Le criticità organizzative tra la realtà quotidiana e l’emergenzasismica trattate al convegno in memoria di Carlo Carapezzi

Le sfide possibili Carlo Di Donato

La Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi stanzia750 mila euro per il Fondo straordinario anticrisi

Risposte concrete

“La Fondazio-ne già da tem-po ha rivoltouna speciale at-tenzione alletematiche so-ciali dando ri-sposte concre-te ai bisognireali e quoti-diani delle fa-miglie colpitedalla crisi occupazionale. Il Fondo Stra-ordinario Anticrisi voluto e stanziatodalla Fondazione, che vede l’indispen-sabile e pronta collaborazione degli uf-fici sociali dei comuni dell’Unione Terred’Argine, rappresenta uno strumentotempestivo ed efficace per tamponaremolti effetti destabilizzanti di questa per-durante congiuntura aggravati dal si-sma. La Fondazione, negli ultimi quat-tro anni, per aiutare i residenti a supera-re la difficile situazione economica checi sta attanagliando ha stanziato circa 3milioni di euro.”

Gian Fedele Ferrari,presidente Fondazione CrC

La Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi stanzia 750 mila euroa favore del Fondo Straordinario Anticrisi, per tutelare le famigliee i lavoratori del territorio colpiti dalla grave crisi economica. Conquesta integrazione l’intervento della Fondazione raggiunge com-plessivamente i 2 milioni e 150 mila euro.L’accesso al fondo è regolato da un bando rivolto ai residentidell’Unione delle Terre d’Argine. Lo stanziamento della Fonda-zione CrC andrà a coprire i comuni di Carpi, Novi di Modena eSoliera, mentre le risorse messe a disposizione dall’amministra-zione comunale di Campogalliano e dalla Fondazione CR Mode-na, pari a 50 mila euro, potranno essere utilizzate dai cittadini delcomune di Campogalliano. L’intero fondo potrà inoltre essereintegrato dall’Unione delle Terre d’Argine con risorse del Pianodi Zona per la salute e il benessereL’intervento consente di erogare ai lavoratori colpiti dalla crisioccupazionale un contributo, una tantum, di 1.800 euro per fami-glie con figli a caricoe di 1.000 euro pernuclei famigliari sen-za figli a carico.L’aiuto è rivolto a tut-ti i cittadini italiani ostranieri in regola conil permesso di sog-giorno, residenti neicomuni dell’Unioneda data antecedente ilprimo gennaio 2011,con una dichiarazio-ne Isee non superiorea 20 mila euro, cheabbiano subito e/o su-biscano una riduzio-ne del proprio redditodal primo gennaio2009.La raccolta delle do-mande è prevista dal 3al 22 dicembre: potràessere presentata unasola richiesta per nu-cleo familiare.I contributi economi-ci stanziati verrannoerogati fino a esauri-mento delle risorse di-sponibili e nel rispet-to del punteggio ottenuto in graduatoria, sulla base dei criteriindividuati dal bando.

Per informazioni e per presentare la domanda di sostegno èpossibile rivolgersi agli uffici territoriali di Carpi (tel. 059-649644/605), Novi di Modena (tel. 059-6798298).

Istituto Sacro Cuore di CarpiPresentazione

della scuola primariaGiovedì 13 dicembrealle 18.15 presso l’isti-tuto Sacro Cuore saràpresentato il progettoeducativo della scuola aigenitori dei bambini chenell’anno 2013-2014 fre-quenteranno la classeprima.Il preside e gli insegnantidella scuola primaria il-lustreranno l’organizza-zione della didattica, del tempo mensa, doposcuola eprolungato, le attività connessa all’insegnamento epeculiari della scuola cattolica, le iniziative rivoltealle famiglie e la situazione degli edifici scolasticiche sarà presentata dai tecnici responsabili dei lavoripost-terremoto.L’incontro si terrà nella sala mensa dei moduli pre-fabbricati temporanei. Ingresso da via Curta SantaChiara 20.

MIA MORETTI IN BLUMARINE

New York, 27 novembre 2012 - In occasione dell’UnicefSnowflake Ball 2012, la dj statunitense Mia Moretti haindossato un look della sfilata Blumarine primavera/estate 2013.Mia ha scelto un abito lungo in seta degradécon stampe floreali e profili in maglia metallica argentata.

CRISTINA PARODIIN BLUMARINE

Milano, 21 novembre 2012 -Cristina Parodi indossa un cap-potto rosso in lana con fibbiagioiello, best seller della colle-zione Blumarine autunno/in-verno 2012/13.

CAROL ALTIN BLUMARINE

Milano, 21 novembre 2012 - Inoccasione del party per i 50anni del magazine Amica, latop model Carol Alt ha indos-sato un total lookBlumarine.Carol ha scelto unabito lungo stampa animalierimpreziosito da mini borchieiridescenti ed una giacca inmongolia.

MIA MORETTI

CAROL ALTCRISTINA PARODI

cosa sola che non è impor-tante catalogarli e nemmenolimitarli ai vari periodi dellasua vita. E’ stato il maestrodi tanti, e non solo di mediciche hanno seguito le sue im-pronte. La sua personalitàmanca, oggi come quattro annifa, anche se l’esempio ha la-sciato traccia. E questi con-vegni ne sono una piccola,importante prova.

MILANO - NEW YORK: lo stile di Anna Molinari

119 dicembre '12CronaCarpi

A rischio la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale,lo ha affermato il presidente del consiglio Mario Monti.Inevitabili le preoccupazioni, doveroso cercare una via d’uscitache garantisca i cittadini, soprattutto i più fragili

In difesa della saluteAnnalisa Bonaretti

e affermazioni del pre-sidente del consiglioMario Monti hanno cre-ato grande preoccupa-

zione e hanno fatto discutere, apoco è servita la quasi imme-diata precisazione che ha ten-tato, inutilmente, di rasserena-re gli animi.Monti sa sempre quello chedice, dunque le sue afferma-zioni vanno prese seriamenteanche perché è evidente che,così come la conosciamo, lasanità pubblica non può regge-re per molto tempo ancora,d’altronde è un fatto che le ge-nerazioni del baby boom stan-no (fortunatamente) invec-chiando. A ciò si aggiunge unaproiezione: nel 2010, in Italia,l’aspettativa di vita per le don-ne era di 84,3 anni, per gli uo-mini era di 79,1 anni mentre nel2060 sarà rispettivamente di91,1 anni e 86,2.Le parole del presidente delconsiglio sono dunque sincere.Ma anche impietose e inquie-tanti.L’allarme è lanciato, avererassicurazioni dai politici è inu-tile perché stiamo entrando incampagna elettorale e i toni,indubbiamente, saranno piùdialoganti e rasserenanti. Dun-que cercare qualche rispostavalida è un dovere. Nessuno èpiù indicato di un medico gio-vane e capace, preparato (è ilresponsabile dell’Endo-crinologia del Ramazzini e do-cente presso la Scuola dispecializzazione diEndocrinologia all’UniversitàCattolica di Roma) e che, tral’altro, ricopre la carica divicesegretario provincialedell’Anaao, l’Associazione dei

dirigenti medi-ci ospedalieri,la più rappre-sentativa dellacategoria.G i a m p a o l oPapi è la perso-na giusta perchiarirci le idee.

Preoccupano le affermazionidi Monti: “Sostenibilità a ri-schio del nostro Ssn, conside-rando il parametro costo-ef-ficacia un parametro non piùresiduale, bensì di importan-za critica”. Un’affermazionedura ma vera che ha destatomolti timori. Cosa comportasmantellare il Servizio Sani-tario nazionale?I tagli lineari colpisconoindiscriminatamente le Re-gioni nello stesso modo. Chefare?“Smantellare il servizio sanita-rio nazionale (e regionale, ag-giungerei) significa smantella-re il sistema sanitario pubblicoe universalistico che ha semprecaratterizzato il nostro Paese eche ha sempre garantito a tuttii cittadini equità nell’assisten-za. Che fare? Bisogna smetteredi guardare alla sanità come ilbersaglio preferito di ogni ma-novra finanziaria e compren-dere finalmente che in questoambito si è ormai arrivati a ra-schiare il barile”.

Il default è annunciato: inmeno di 40 anni la spesa sani-

taria è destina-ta a raddop-piare. Intanto,in tre anni(2010-2013) lasanità ha subi-to 24 miliardie mezzo di ta-gli lineari. Sir i s c h i a

l’implosione del sistema?“Le stesse parole del presiden-te Monti sono, di fatto, unadichiarazione di default del si-stema. D’altra parte, i sindacati– primo fra tutti l’Anaao – de-nunciano da tempo il rischiodel tracollo del welfare e dellasolidarietà sociale a causa deitagli lineari e indiscriminati allaspesa sanitaria. Il 27 ottobrescorso abbiamo indetto unagrande manifestazione di pro-testa a Roma,alla quale han-no partecipatomigliaia di me-dici”.

Su 106 miliar-di di spesa sanitaria, un terzoè riservato agli stipendi men-tre 60-65 miliardi sono desti-nati a servizi e prestazioni.Come si può migliorare: adesempio, la centralizzazionedell’acquisto di beni e servizipuò essere utile?“In un’ottica di risparmio, conparticolare riferimento alla no-stra situazione locale, si puòrazionalizzare la gestione degliesami di laboratorio, le presta-zioni di diagnostica per imma-gini e la gestione dei farmaci,ovviamente utilizzando, con-dividendo e applicando le re-gole della Medicina basata sul-le evidenze”.

Il nostro sistema sanitario èvirtuoso? E’ ancora un mo-dello?Quanto è importante la colla-borazione con l’Università(ricerca scientifica più assi-stenza sono un buonbinomio?).“Guardi, la spesa sanitaria nelnostro Paese è inferiore del 40%rispetto a quella dei nostri vici-ni europei, con risultati di salu-te tuttavia di gran lunga miglio-ri. Questo vuol dire che i medi-ci italiani sanno spendere lepoche risorse messe a loro di-sposizione ottenendo il massi-

mo risultato possibile sui pa-zienti. I medici italiani sonoapprezzati e rispettati in tutto ilmondo, e questo vale sia per gliospedalieri sia per i colleghiuniversitari. Ci sono universitàitaliane che producono lavoriscientifici di elevata qualità,pubblicandoli su riviste di al-tissimo livello. La collabora-zione ospedale/università nonsolo è sempre auspicabile, ma èdoverosa.”

E’ giusto chiudere oriconvertiregli ospedaliche non rispet-tano determi-nati parame-tri?“Sì. La sicurez-

za deve essere la priorità pertutti. E quando parlo di sicurez-za non intendo solo quella pre-cipua, inviolabile e indiscutibiledei pazienti, che hanno dirittoad essere curati da sanitariesperti in strutture solide e conelevato numero di prestazioniall’attivo, ma anche quella de-gli operatori. A tutti gli opera-tori sanitari si deve infatti ga-rantire di lavorare in un am-biente dignitoso e dotato delleattrezzature necessarie al rego-lare svolgimento dei loro com-piti professionali”.

Come vede il futuro: più cit-tadini assicurati? Fondi sani-tari integrativi? Ticket pro-gressivi legati al reddito?“Vorrei dire quello che non vor-rei mai vedere nel futuro dellaSanità italiana: un sistema sa-nitario povero per i poveri e unaltro, parallelo, efficiente edefficace per i ricchi”.

Non possiamo permettere cheaccada: il nostro Servizio sani-tario nazionale è un modellonel mondo. Siamo in tempo pertrovare dei correttivi, faccia-molo. Stop agli sprechi – e cene sono -, per garantire ai citta-dini quel bene primario che è lasalute.

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Un successo, come era prevedibile:dopo tanta pazienza e tanto tempospeso per cercare di trovare ifinanziamenti necessari all’acqui-sto del fibroscan, Gli amici del fe-gato hanno potuto festeggiare il ri-sultato ormai garantito. Carpi avràil suo fibroscan, e questo soprattut-to grazie a tutti i volontari e anchealle capacità, all’amore per il suolavoro e per i suoi pazienti di Stefa-no Bellentani, presidente del Co-mitato Scientifico dell’associazio-ne e responsabile del Centro malat-tie epatiche dell’Ausl.“Al pranzo di domenica abbiamo avuto 300 partecipanti –osserva Bellentani -, l’incasso andrà sempre per il fibroscan.Siamo davvero soddisfatti, oserei dire felici ora che è stataraggiunta la cifra – commenta. Il fibroscan arriverà già questasettimana, faremo di tutto per trovare anche fondi per il perso-nale che lo utilizzerà. Siamo consapevoli delle difficoltà finan-ziarie che riguardano l’intero Sistema sanitario nazionale e, diconseguenza, anche la nostra Azienda Usl, per questo cerchiamodi essere il più ‘autonomi’ possibile”.Il fibroscan permette di praticare un esame indolore e noninvasivo per misurare la salute del fegato e tenere sotto controllol’evoluzione di alcune malattie, tra cui le epatiti, senza ricorrereal prelievo di parte dell’organo. Non sostituisce la biopsia, ma nelimita l’uso. E’ anche un esame veloce, infatti dura dai 10 ai 15minuti. E non c’è neppure lo stress dell’attesa visto che ladiagnosi è immediata.“L’obiettivo, finalmente, è stato raggiunto – conclude StefanoBellentani -; devo ringraziare essenzialmente gli aderenti e isimpatizzanti dell’associazione Gli amici del fegato e, natural-mente, la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi che ha saputocogliere l’importanza del fibroscan e che, perciò, ha deciso dicontribuire all’acquisto con una somma considerevole. Vorreiringraziare anche tutti i malati e i volontari: sono loro il nostrovero motore. E adesso, finalmente, potremo offrire loro quelloche meritano: il meglio”.

Annalisa Bonaretti

Raggiunta la cifra per l’acquisto delfibroscan che a giorni arriverà in ospedale

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Ammonta a 36 miliardi laspesa annua degli italiani pervisite ed esami che il Serviziosanitario nazionale non rie-sce a coprire in tempo utile.Il Ssn copre appena il 75%delle richieste dei cittadini.La media europea è l’85%.

Solo il 5,5% delle famiglieitaliane ha scelto di affianca-re alle prestazioni erogate dalSsn una polizza malattia e in-fortuni.

Sono nove milioni gli italia-ni che hanno rinunciato a cu-rarsi per motivi economici.

Speciale

Anno della Fede 9 dicembre '12pagina 12

E’ proprio in questo orizzonte che l’Anno della fede dovrà esprimere un coraleimpegno per la riscoperta e lo studio dei contesti fondamentali della fede chetrovano nel Catechismo della Chiesa Cattolica la loro sintesi sistematica eorganica. Qui, infatti, emerge la ricchezza di insegnamento che la Chiesa haaccolto, custodito ed offerto nei suoi duemila anni di storia. Dalla SacraScrittura ai Padri della Chiesa, dai Maestri di teologia ai Santi che hannoattraversato i secoli, il Catechismo offre una memoria permanente dei tantimodi in cui la Chiesa ha meditato sulla fede e prodotto progresso nella dottrinaper dare certezza ai credenti nella loro vita di fede. Nella sua stessa struttura,il Catechismo della Chiesa Cattolica presenta lo sviluppo della fede fino atoccare i grandi temi della vita quotidiana. Pagina dopo pagina si scopre chequanto viene presentato non è una teoria, ma l’incontro con una Persona chevive nella Chiesa. Alla professione di fede, infatti, segue la spiegazione dellavita sacramentale, nella quale Cristo è presente, operante e continua a costruirela sua Chiesa. Senza la liturgia e i Sacramenti, la professione di fede nonavrebbe efficacia, perché mancherebbe della grazia che sostiene la testimo-nianza dei cristiani, Alla stessa stregua, l’insegnamento del Catechismo sullavita morale acquista tutto il suo significato se posto in relazione con la fede, laliturgia e la preghiera.In questo Anno pertanto, il Catechismo della Chiesa Cattolica potrà essere ilvero strumento a sostegno della fede, soprattutto per quanti hanno a cuore laformazione dei cristiani, così determinante nel nostro contesto culturale.

Benedetto XVILettera Apostolica “Porta Fidei” n. 11

Chiedo ai Pastori della Chiesa e ai fedeli di accogliere questoCatechismo in spirito di comunione e di usarlo assiduamente nelcompiere la loro missione di annunziare la fede e di chiamare allavita evangelica. Questo Catechismo viene dato perché serva cometesto di riferimento sicuro e autentico per l’insegnamento delladottrina cattolica, e in modo tutto particolare per l’elaborazione deicatechismi locali. Viene pure offerto a tutti i fedeli che desideranoapprofondire la conoscenza delle ricchezze inesauribili della sal-vezza. Infine viene offerto ad ogni uomo che ci domandi ragionedella speranza che è in noi e che voglia conoscere ciò che la ChiesaCattolica crede.

Giovanni Paolo II, 11 ottobre 1992

Al Sinodo del 1985 i padri esprimono l’auspicio di redigere un“catechismus seu compendium” di tutta la dottrina cattolica, siaper quanto riguarda la fede, sia per quanto riguarda la morale. Sinomina quindi una commissione di 12 cardinali, arcivescovi evescovi di tutto il mondo: questi creano un comitato di redattori,formato da vescovi in cura d’anime, che si mettono al lavoropreparando bozze sempre ridiscusse e integrate. Alla quartaredazione viene mandata la bozza a tutti i vescovi del mondo, iquali rispondono, singolarmente o come conferenze episcopali,nella cifra di un migliaio con più di 24 mila proposte diemendamenti. Si rivede e riscrive il tutto finchè la nona stesuraviene presentata al Papa, che apporta le sue correzioni, quasitutte formali, a parte una, e lo approva il 25 giugno 1992"

Alessandro MaggioliniMembro del comitato di redattori, 20 maggio 1993

“E’ straordinario, letteralmente straordinario, ciò che si è fattoper rinnovare la catechesi in Italia. Ciò nonostante, persiste unpronunciato analfabetismo catechistico. Certo, le persone ap-prendono e dimenticano. Ma è su quel secondo verbo che sidovrà operare per dare risposte adeguate, in un tempo in cui piùche in altri ci è chiesto di dare ragione della fede che è in noi”.

Angelo Bagnasco, 21 maggio 2012

C’è una certa avversione verso ogni tentativo di cristallizzare inparole una dottrina, in nome di una flessibilità, e c’è un certoantidgmatismo che è vivo in molti cuori; e soprattutto il movi-mento catechistico postconciliare ha accentuato l’aspetto antro-pologico della questione e ha creduto che un catechismo, essen-do troppo dottrinale, sarebbe di impedimento al necessariodialogo con l’uomo di oggi. Noi siamo convinti del contrario.Per dialogare bene è necessario sapere di cosa dobbiamo parlare.E’ necessario conoscere la sostanza della nsotra fede. Per questoun catechismo oggi è più che mai necessario”.

Card Joseph Ratzinger, 27 aprile 2003

“Il Compendio è una sintesi fedele e sicura del Catechismo dellaChiesa Cattolica. Esso contiene in modo conciso tutti gli ele-mento essenziali e fondamentali della fede della Chiesa, così dacostruire una sorta di vademecum che consenta alle persone,credenti e non di abbracciare, in uno sguardo d’insieme, l’interopanorama della fede cattolica. Rispecchia fedelmente nellastruttura, nei contenuti e nel linguaggio il Catechismo dellaChiesa Cattolica, che troverà in questa sintesi un aiuto e unostimolo per essere maggiormente conosciuto ed approfondito”.

Benedetto XVI, 28 Giugno 2005

Nella formazione del credente cattolico e nel vero dialogo non si puòprescindere da questo strumento fondamentale per l’evangelizzazione

Ritorno al Catechismo

pagina a cura dell’associazione diocesana Fede e Cultura

Tommaso Cavazzuti

a fede è luce per l’uo-mo quando ne rivelail suo vero essere, lasua vocazione e il suo

destino. Il Concilio Vatica-no II ci insegna che Dio cisvela l’essere dell’uomo e lasua altissima vocazione nel-la Persona di Cristo (1) che,a sua volta, può essere com-presa soltanto alla luce delmistero insondabile della vitaintima di Dio. In realtà ilmistero di Dio è accessibileall’uomo solo attraversoGesù. In Gesù, inviato dalPadre, e con il Padre invian-te lo Spirito Santo agli uomi-ni, ci è rivelato il misterodella vita intima di Dio: Dioè Padre, Figlio e Spirito San-to. Il mistero di Cristo e ilmistero di Dio trino si illu-minano reciprocamente: dauna parte, è Gesù che ci rive-la il mistero del Dio trino;d’altra parte, però, solo allaluce del mistero della Trini-tà possiamo comprendere la

Persona di Cristo. Quindi, ènecessario anzitutto cogliere laluce che il mistero di Gesùproietta sul mistero insondabiledella vita intima di Dio.In Dio la persona è una relazio-ne sussistente a un Altro chegli è consustanziale. In Dio nonc’è un essere personale “asso-luto”, che non sia, cioè, rela-zione a un altro. Il Padre èpersona in quanto comunica lasua divinità al Figlio per gene-razione e allo Spirito Santo inquanto afflato di amore nel qualeil Padre e il Figlio si ritrovanoperfettamente uniti; il Figlio èpersona in quanto riceve la di-vinità dal Padre per generazio-ne e con il Padre la comunicaallo Spirito Santo; lo SpiritoSanto è persona in quanto rice-ve la divinità dal Padre e dalFiglio. Le tre persone divinesono tali in virtù della comuni-

cazione dello stesso essere di-vino dal Padre per il Figlio alloSpirito Santo.Questa comunicazione dell’uni-co essere divino, pienezza as-soluta dell’essere, dal Padreper il Figlio allo Spirito, espri-me tutta la capacità di cono-scere e di amare di Dio e neesprime, quindi, tutta la vitaintima. La vita in Dio, quindi,è qualcosa di misterioso chetrascende ogni concetto uma-no. Dio è vita sussistente, ossiapura autocoscienza e pieno pos-sesso di sé; tuttavia, questopieno e trasparente auto-appar-tenersi è comune e si identifi-ca con ognuna delle tre perso-ne, le quali permangono di-stinte e in un rapporto essen-ziale di ognuna con le altre.L’unica vita divina, infinita-mente semplice e infinitamen-te ricca, è vissuta da tre perso-

ne, distinte e ineffabilmenteunite in una unica natura divi-na. “La vita divina, diceLacordaire (2), consiste nel-l’unione coeterna di tre perso-ne uguali, dove la pluralità eli-mina la solitudine e l’unità di-strugge la divisione, le quali sicontemplano reciprocamente esi comprendono nell’amore e,immerse nel flusso e riflussodi una verso l’altra, identicheper la sostanza e distinte per lapersonalità, formano una co-munione ineffabile di luce e diamore”.Nella sua eternità Dio generain se stesso il Figlio, al qualecomunica, senza diminuirla,tutta la pienezza del suo esseredivino. Per questo il Figlio èunico e la sua generazione esau-risce la fecondità del seno delPadre. Questa generazione noncostituisce il Figlio in uno sta-

to di inferiorità e di dipenden-za rispetto al Padre; infatti, ilGenerato è Dio stesso e pos-siede lo stesso splendore delPadre, nonostante lo riceva dal

Padre in una eterna e ineffa-bile concezione e natività.Come dice la Sapienza, ilFiglio è “un’emanazione dellapotenza di Dio, un effluviogenuino della gloria dell’On-nipotente, … un riflesso del-la luce perenne” (Sap 7, 25-26).Il Figlio di Dio è il Verbo, laParola sostanziale e perso-nale, vivente e infinitamentebuona, con la quale Dio dicetutto ciò che Egli è. “In prin-cipio era il Verbo, e il Verboera presso Dio e il Verbo eraDio” (Gv 1,1). “Il Verbo diDio non è una parola qualun-que, ma una parola che ispi-ra amore” (3). Il Padre e ilFiglio sono Dio nel suo do-narsi inesauribile, da cui de-riva l’amore infinito dell’unoper l’altro. Questo amore èla terza Persona della San-tissima Trinità: lo Spirito San-to (4).Note: 1. Concilio Vaticano II, Gaudiumet spes, n.22; 2. Lacordaire: Conferenze,46; 3. S. Tommaso: Somma Teologica, I,43,1,1; 4. Per un approfondimento, leg-gere Catechismo della Chiesa cattolica,n. 232-259

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1985 Il Sinodo mondiale dei Vescovi auspica la redazio-ne di un catechismo di tutta la dottrina cattolica1992 Giovanni Paolo II approva e promulga il Catechi-smo della Chiesa Cattolica2002 Il Congresso Catechistico Internazionale chiede lastesura di un sintesi del Catechismo2005 Benedetto XVI approva il Compendio del Cate-chismo caratterizzato dalla forma dialogica domanda-risposta

Speciale

Anno della Fede9 dicembre '12pagina 13

nominato dal presule eredefiduciario dei suoi beni, ebbela premura di destinare aFocherini un prezioso volu-me sulla cronaca dell’annosanto 1925, appartenuto alloro pastore, con una signifi-cativa dedica”.Entrambi frequentarono at-tivamente l’Opera Realina,anzi ne divennero fra le figu-re più attive oltre che rappre-sentative; è testimoniata lacollaborazione fra i due ami-ci per quanto riguarda alcu-ne fra le principali iniziativedell’oratorio, ad esempio lafilodrammatica e l’aperturadel primo gruppo di esplora-tori carpigiani. “È possibileanzi ipotizzare – precisa donAntonio – un ruolo decisivodi don Vincenzo nel suggeri-re a Odoardo Focherini l’ideadi trasportare a Carpi l’espe-rienza iniziata pochi anni pri-ma a Mirandola da don Fran-cesco Venturelli. Don Vin-cenzo infatti è censito comeassistente di una delle bran-che del primo gruppo,apripista di questa propostaeducativa nella diocesi”.Forse in queste prime colla-borazioni, sotto la guida didon Armando Benatti e ZenoSaltini che furono espressio-ne della cura pastorale delVescovo Pranzini, nacquel’amicizia che poi sosterràdon Francesco, don Vincen-zo e soprattutto Odoardo, nel-l’opposizione al nazifascismotramite l’Opera Piccoli Apo-

Da sinistra Odoardo Focherini, Mamma Nina, il direttore dell’Avvenire d’Italia, Raimondo Manzini e don Vincenzo Saltini

Sabato 8 dicembrealle 11.30

La parrocchia diSant’Anna

di via Siepelunga aBologna accoglie

l’urna contenente iresti mortali di donVincenzo Saltini,

primo parroco dellastessa parrocchia.Sarà benedetta dal

vicario generalemonsignor Giovanni

Silvagni.

Il legame tra don Vincenzo Saltini ed il Beato Odoardo Focherini.Ma anche don Zeno, Mamma Nina, don Francesco Venturelli e i vescoviPranzini e Dalla Zuanna: una comunità feconda che è un richiamo per l’oggi

Quelle amicizie che sostengono la Chiesa

stoli e l’impegno per il salva-taggio degli ebrei persegui-tati.Altra figura in comune tra idue è il fratello di don Vin-cenzo, Zeno, con cui condi-vidono la devozione al Ve-scovo ma anche lo zelo versogli ultimi e l’impegno a SanGiacomo Roncole (fu poiFocherini a organizzare la

fuga di don Zeno al di làdella linea del fronte dopol’8 settembre 1943).“È anche a partire dalla fe-conda collaborazione fra donVincenzo e Odoardo, e con

lui tutta la giunta dell’Azio-ne Cattolica, che si può attri-buire il successo dei congressieucaristici diocesani volutidal vescovo Pranzini”, os-serva inoltre don Antonio.“La comune attitudine al ser-vizio della Chiesa di Carpi laritroviamo anche nel 1933,nell’impegno condiviso al-l’interno della giunta di Ac,

avendo Focherini la respon-sabilità di presiedere la fede-razione degli adulti mentredon Vincenzo era assistentedel ramo giovanile maschi-le”. Un retroterra robusto da

cui nasce l’impegno in favo-re della fuga degli ebrei rea-lizzata dal Beato e da donDante Sala a partire dal 1942.“Questa organizzazione siavvalse anche dell’aiuto nel-le case fondate dalla sorelladi don Vincenzo, MammaNina, per le quali don Saltiniaveva ricevuto l’incarico diassistente spirituale - precisadon Dotti -. Dobbiamo rite-nere quindi che il nostro sa-cerdote, se non partecipò at-tivamente come la sorella al-l’opera di salvataggio, co-munque l’assecondò; egli ap-parteneva a quella stretta cer-chia di persone che manten-nero nascosta la conoscenzadel tentativo estremo cheFocherini e don Sala stavanocercando di realizzare, espo-nendosi contro le leggi raz-ziali”.Da alcuni fatti salienti si puòimmaginare, fra i due figlispirituali di Pranzini, una col-laborazione, che sigillò il le-game di amicizia che aveva-no coltivato. “OdoardoFocherini, per esempio, quan-do a causa del bombarda-mento della redazione del-l’Avvenire d’Italia (1943)dovette trasferire tutto il ma-teriale ed i macchinari persalvare l’attività del giornaledi cui era amministratore, frai diversi insediamenti prov-visori scelse anche i locali invia Rocca a Carpi divenuti lacasa dell’Istituto PiccoliOblati di Gesù Cristo Som-

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Benedetta Bellocchio

8 dicembre nella chie-sa parrocchiale di San-t’Anna in via Siepe-

lunga a Bologna giungeràl’urna contenente i resti mor-tali di don Vincenzo Saltini,sacerdote carpigiano, primoparroco di quella comunitàda lui fondata in obbedienzaal suo Vescovo, il cardinaleGiacomo Lercaro. Una vitadi santità, la sua, cresciutain feconde amicizie, dentrola Chiesa di Carpi e Bolo-gna.La figura di don Saltini èstata approfondita da donAntonio Dotti in occasionedella tesi di Licenza in Teo-logia dell’Evangelizzazionealla Facoltà Teologicadell’Emilia Romagna di Bo-logna (2008). “Profondamen-te legato alla Diocesi di Carpi,in cui ha svolto numerosi in-carichi pastorali, e fondato-re a Bologna dell’Opera de-gli Oblati di Gesù SommoSacerdote – racconta donDotti – don Vincenzo fu incontatto con alcune figure dispicco nella Chiesa italianadi quegli anni come PadrePio, Giovanni Calabria eMadre Costanza Zauli. Pro-fondo anche il rapporto coni suoi due ‘illustri’ fratelli,Mamma Nina e don Zeno,che sostenne nel loro opera-to”. E con il VenerabileOdoardo Focherini, comeemerge dalle ricerche.

La positio della causa dibeatificazione di OdoardoFocherini, martire cristianoa causa del salvataggio di piùdi un centinaio di ebrei per-seguitati dalla tirannianazifascista, attesta dell’ami-cizia fra il Servo di Dio e donVincenzo Saltini.Diverse sono le considera-zioni che permettono di de-durre le caratteristiche di que-sto legame di fiducia. Le haricercate don Antonio Dotti,parroco di Limidi e autore diuna tesi su “Don VincenzoSaltini e il suo ministero sa-cerdotale nella diocesi diCarpi dal 1925 al 1955”.“Anzitutto è testimoniato cheOdoardo Focherini facesseriferimento anch’egli, comeil sacerdote carpigiano, alvescovo monsignor Giovan-ni Pranzini come proprio pa-dre spirituale”, chiarisce donDotti. Entrambi, pur con ruolidiversi, ne divennero stretticollaboratori. “A questo pro-posito – aggiunge – subitodopo la morte di Pranzini, ilsacerdote carpigiano, che fu

mo Sacerdote, fondato da donVincenzo”.Inoltre, quando don DanteSala fu imprigionato nel di-cembre del 1943 a Como esubì il processo (che si risol-se con la scarcerazione), ilvescovo Dalla Zuanna man-dò proprio don Saltini a con-fortarlo e difenderlo a nomedella diocesi. “Don Vincen-zo stesso, attesta Olga, figliadi Focherini, si era recatoalcune volte durante ladeportazione a trovare suamadre per sapere se il maritoera riuscito a mandare noti-zie su di sé. Fu lui, incaricatodal vescovo, a portare la no-tizia alla vedova”.Don Vincenzo rimase dun-que vicino alla moglie Mariae ai figli visitando la loro casaspesso; “anche quando si tra-sferì a San Luca – spiega donAntonio Dotti –; anzi fu l’unicosacerdote del presbiterio del-la diocesi che mantenne lega-mi periodici, non occasiona-li, con la famiglia, segnataper sempre da questo lutto.Don Vincenzo – conclude –testimoniò in questo modo diaver trovato nell’amicoOdoardo Focherini chi era riu-scito a vivere, con l’offertadella propria esistenza, quelculto spirituale gradito a Dioa cui Pranzini li aveva educatie verso il quale anch’egli ave-va orientato il suo camminoed i desideri dei seminaristioblati affidati alla sua curapaterna”.

L’

Per fede…

Per fede i martiri donarono la loro vita, per testimoniarela verità del Vangelo che li aveva trasformati e resi capacidi giungere fino al dono più grande dell’amore con ilperdono dei propri persecutori.

Per fede uomini e donne hanno consacrato la loro vita aCristo, lasciando ogni cosa per vivere in semplicità evan-gelica l’obbedienza, la povertà e la castità, segni concretidell’attesa del Signore che non tarda a venire. Per fedetanti cristiani hanno promosso un’azione a favore dellagiustizia per rendere concreta la parola del Signore,venuto ad annunciare la liberazione dall’oppressione e unanno di grazia per tutti (cfr Lc 4,18-19).

Per fede, nel corso dei secoli, uomini e donne di tutte leetà, il cui nome è scritto nel Libro della vita (cfr Ap 7,9;13,8), hanno confessato la bellezza di seguire il SignoreGesù là dove venivano chiamati a dare testimonianza delloro essere cristiani: nella famiglia, nella professione,nella vita pubblica, nell’esercizio dei carismi e ministeriai quali furono chiamati.

Benedetto XVI,Lettera Apostolica Porta Fidei

Speciale

Anno della Fede 9 dicembre '12pagina 14

L’incontro della Commissione spiritualitàdell’Azione cattolica su Odoardo Focherini

Patrizia Torrebruno

he tipo di uomo eraOdoardo Focherini?L’Azione cattolica,

associazione in cui si è for-mato, quali caratteristiche hacontribuito ad imprimere nellasua personalità/spiritualità?Focherini è stato proclamato“giusto fra le nazioni” da Isra-ele: chi sono i giusti fra lenazioni?Attraverso queste domandesi è sviluppato l’interventodi Giorgio Vecchio, autoredella prima biografia com-pleta su Odoardo Focherini,all’incontro organizzato dal-la Commissione spiritualitàdel Settore adulti dell’Azio-ne cattolica diocesana, nellagiornata di domenica 25 no-vembre, davanti ad un centi-naio di persone presenti.Odoardo amava sicuramentela vita nella sua quotidianità,nutriva la passione per lamontagna e la bicicletta, ama-va il teatro, era una personagioviale, responsabile e pre-cisa; quando inizia la sua operadi salvataggio degli ebrei, ilsuo compito è anche quellodi assicurare un conforto fat-to di sorrisi, battute, racco-mandazioni, un sostegno nonsolo materiale ma anche psi-cologico e spirituale.

Nell’Azione cattolica del suotempo, Focherini - che ne fuil presidente dal 1936 al 1939- si avvalse e propose unaformazione che esaltava laforza di volontà, ma anche lapurezza del cuore, che edu-cava alla tenacia, alla perse-veranza: era, insomma, unavera scuola di allenamento alsacrificio. La spiritualità pro-

posta in quegli anni era in-centrata sulla regalità di Cri-sto e sulla pietà eucaristica, esi inseriva in un camminoascetico che richiedeva con-quiste interiori sempre piùesigenti.I nostri umani schemi menta-li faticano a comprenderecome sia stato possibile chealcuni uomini normalissimi -poi considerati giusti dal Par-lamento di Israele (su 24.335riconoscimenti già concessi,524 appartengono a cittadiniitaliani) - abbiano messo inpericolo la loro vita per sal-vare altri uomini e donne nonappartenenti alla loro stessa

comunità. Questi uomini han-no in comune alcune direttri-ci che li hanno guidati nellastraordinarietà dei gesti chehanno compiuto: hanno af-fermato il primato della lorocoscienza contro l’obbedienzaalla legge o ad altre imposi-zioni, il primato della realtàrispetto agli schemi ideolo-gici, il primato della caritàcontro l’interesse personale,il primato della dignità per-sonale contro il proprio istin-to ed infine il rispetto delladignità della propria patria.Focherini rappresenta per laChiesa Cattolica il primo giu-sto beato, incarna su di sé

Focherini rappresentaper la Chiesa Cattolica

il primo giusto beato

Questi uomini hanno incomune alcune direttriciche li hanno guidati nellastraordinarietà dei gesti

che hanno compiuto

C

RicordandoMamma Nina

Il 12 dicembre consuor Angela Bertelli

Nell’ambito delle celebra-zioni per il ricordo del 55°anno della morte di Mam-ma Nina e del 9° comple-anno della casa di acco-glienza Agape a lei intito-lata, mercoledì 12 dicem-bre alle ore 21 presso lachiesa della Sagra di Carpisi terrà, per tutti i volontaridi Agape e del Centro diaiuto alla vita “MammaNina”, l’incontro con suorAngela Bertelli, missiona-ria della diocesi di Carpi inThailandia, che parlerà dellasua esperienza con le mam-me e i bambini della Casadegli Angeli. L’ingresso èaperto a tutti.

entrambi i titoli: giusto perIsraele e beato per la ChiesaCattolica. Possiamo dire cheOdoardo Focherini è un bea-to con il sorriso sulle labbra,perché nella sua gioventù si èallenato a vivere bene e inpienezza la quotidianità. Que-sta impronta emerge anchenella fine del suo percorsoche, pur nelle atrocità del lager,è segnata dalla fiducia e dallasperanza. A noi resta la re-sponsabilità e il compito difar conoscere questa ecce-zionale figura di laico cre-dente, sposo e padre.

Con il sorrisosulle labbraCon il sorrisosulle labbra

Giorgio Vecchio

Fino al 14 dicembre aperte le iscrizioni al nuovo corsoper operatore socio-sanitario del Centro Nazareno

Professionalitàal servizio della personaIl mese scorso si è concluso presso il Centro di Formazio-ne professionale Nazareno il corso di per operatore sociosanitario (Oss)iniziato un anno fa.Si tratta di un’attività di formazione iniziale per adulti, sucui il Nazareno è impegnato fin dalla “nascita” della figuradell’Oss. Gli allievi che hanno portato a termine il percor-so sono venticinque, e hanno mostrato preparazione eprofessionalità. Alcuni di loro, presenti durante lo stagenei reparti degli ospedali o delle strutture socio sanitarie il29 maggio scorso, hanno contribuito all’evacuazione ealla gestione dell’emergenza nei momenti difficili seguitialle scosse sismiche. Altri hanno svolto lo stage nei campiche hanno ospitato gli sfollati nei mesi successivi.Grande la determinazione e l’impegno dimostrato da tutti.Degno di nota il fatto che a pochi giorni dal termine delcorso, già tre allievi abbiano trovato lavoro nel settore: èun numero non trascurabile, considerati i dati sull’occupa-zione che segnano questi difficili tempi di crisi economi-ca, tanto più perché andrà probabilmente incrementandosinei prossimi mesi. Le iscrizioni al prossimo corso perOperatore Socio Sanitario, che avrà inizio entro l’anno,sono aperte fino al 14 dicembre. Trenta i posti disponibili.Per informazioni è possibile rivolgersi alla segreteria delCentro di Formazione Professionale Nazareno, in viaPeruzzi 44 a Carpi (059 686717).

Aimag vince il primo premio per il miglior bilancio disostenibilità nella categoria delle piccole medie imprese

Multiutility da OscarIl 3 dicembre nella sede diBorsa Italiana, la Cerimoniadella consegna degli Oscar diBilancio, il Premio promossoe gestito da Ferpi, Federazio-ne Relazioni PubblicheItalian,a che premia le orga-nizzazioni che nel corso del2012 hanno attuato la miglio-re rendicontazione economi-ca, sociale ed ambientale euna conseguente comunica-zione efficace ed innovativaverso tutti i pubblici di riferi-mento.Aimag ha ottenuto il più altoriconoscimento, nella catego-ria delle piccole medie im-prese non quotate, con lamotivazione “che ha presen-tato una rendicontazione chia-ra e completa degli obiettiviraggiunti e di quelli previstinel prossimo triennio”.

Aimag redige, ormai da moltianni, oltre al bilancio econo-mico, anche il bilancio disostenibilità. Si tratta di undocumento che l’azienda hascelto di realizzare in quantocostituisce un importante stru-mento per relazionarsi con ipropri stakeholder dando con-to dei progetti svolti, dei risul-tati ottenuti e degli impegniche si assume per il futuro.Viene approvato insieme albilancio d’esercizio, perevidenziare come le prestazio-ni economiche, sociali ed am-bientali siano - per Aimag -strettamente correlate.Il documento è costruito inconformità a due importantistandard internazionali (Gri eGbs) e ha un perimetro direndicontazione che compren-de le principali società del Grup-

po Aimag. La parte centraledel documento è dedicata aidati e alle informazioni ed èsuddivisa in tre parti:sostenibilità economica, cheillustra i principali indicatorieconomici dell’esercizio 2011e la distribuzione del ValoreAggiunto; sostenibilità socia-le, dove sono descritti i dati ele attività relativi a risorseumane, formazione, clienti,comunicazione; sostenibilitàambientale che comprende leattività e i dati che riguardanoacqua, rifiuti ed energia.Il presidente Mirco Arletti, nelritirare il premio, ha dichiara-to: “Siamo molto soddisfattiche, per la seconda volta dopoil 2005, ci venga attribuito que-sto prestigioso premio che di-mostra come la redditività nonpossa essere disgiunta dagli

obiettivi di carattere socialeed ambientale e come, anzi,ciascuno di questi aspetti siastrettamente correlato all’al-tro. Questo premio è per noiimportante stimolo per usci-re ancora più rapidamente dal-la situazione che il terremotoha prodotto, anche se i primiimportanti risultati sono giàstati ottenuti perché a sei mesidal sisma quasi tutte le sedi egli impianti sono stati ripri-stinati”.

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159 dicembre '12Mirandola Concordia

Novità per la prevenzioneA Medolla un nuovo centro diagnostico

E’ stato presen-tato a Medolla nelcorso di un con-vegno dedicato amedici di fami-glia e ospedalieri,sabato 17 novem-bre, un nuovocentro di diagno-stica strumenta-le diretto da Michael McNamara, radiologo e chirurgo statuni-tense, con alle spalle oltre venticinque anni di attività. Nel“McNamara Life Check Center”, il primo in Italia e terzo nelmondo dopo Principato di Monaco e Mosca, si eseguono conmetodiche innovative esami radiologici e esami del sangue perla diagnosi precoce di tumori e di patologie cardiovascolari.“Ricerchiamo quello che è nascosto”, è il titolo della brochuredistribuita durante la conferenza che illustra l’offerta del McNamraLife Check Center di Medolla.

V

A sei mesi dal terremoto una tavola rotonda per fare il puntodi quanto è stato fatto. Molte però le incertezze sul futuro

Laura Michelini

enerdì sera 30 novem-bre presso la sede dellescuole medie Montanaridi Mirandola si è tenuta

una tavola rotonda dal titolo“Una comunità che riparte”, perfare il punto della situazione asei mesi dal terremoto. Alla se-rata hanno partecipato GianCarlo Muzzarelli, assessore re-gionale alle Attività produttive,Elena Malaguti, assessore pro-vinciale all’Istruzione, Politi-che giovanili e Cultura, Alber-to Silvestri, presidente Unionecomuni modenesi area nord,Maino Benatti, sindaco diMirandola, Fausto Casini, pre-sidente nazionale Anpas.Due giornalisti – MicheleBrambilla de La Stampa e Cri-stina Provenzano di Trc – han-no intervistato gli ospiti, lascian-do poi lo spazio al pubblico perle domande. I relatori in variomodo hanno posto l’accento sulgrande lavoro che è stato fattofinora, nei primi sei mesi dopoil terremoto, per gestire primala fase dell’emergenza e oraquella più lunga e difficile dellaricostruzione, che è già iniziata.Un grande ruolo è stato assuntofin dalle prime fasi dal tessutoproduttivo, come hanno sottoli-neato i diversi interventi. “Quiè stata scritta una buona paginaper il paese – ha detto Muzzarelli-. L’esempio lo hanno dato im-prenditori e lavoratori che in-sieme hanno estratto dalle ma-cerie i macchinari e li hannorimessi in funzione sotto i ten-doni, per poter ripartire subitocon il lavoro, seppure spesso incondizioni estreme”.Ora però si è entrati in una fasemolto delicata e difficile, comeha sottolineato Muzzarelli: inodi da affrontare nell’avviodella ricostruzione sono molti,dall’arrivo dei fondi, al rispettodella legalità, dall’uscita dellevarie ordinanze, alla realizza-zione delle opere provvisionali.Fino al problema grande di que-sti giorni: il pagamento delletasse previsto alla metà di di-cembre, dopo che il Governonon ha voluto prorogare i termi-ni.

E contro la scadenza delle pro-roghe per il pagamento delletasse a dicembre, a favore di unulteriore periodo di sospensio-ne che permetta alle aziende e aicittadini di tirare una boccatad’ossigeno, si sono schierati tuttigli ospiti presenti, parlando di“battaglia civile” e di “diritti”da far valere. “Chiedere ora unasospensione delle tasse – haspiegato Benatti - vuol dire man-tenere in vita quel senso civicoper cui, se ho la possibilità di farripartire l’azienda, lo faccio per-ché do lavoro alla gente”. L’in-tenzione è di farsi sentire dalGoverno su quello che è consi-derato un vero e proprio dirittodei cittadini residenti nelle zoneterremotate.Per quanto riguarda la ricostru-zione, Muzzarelli ha detto che“su 12 miliardi di danni, abbia-mo a disposizione nove miliar-di per la ricostruzione”. Mentreè appena uscita l’ordinanza sul-le case classificate “E pesanti”,rimangono da normare la rico-struzione dei centri storici e gliedifici rurali. “Ma la cornicel’abbiamo costruita, abbiamomesso in campo uno schemache permette di andare avanti

con la ricostruzione”.Durante la serata si è parlato apiù riprese di “modelloemiliano”: un approccio aldramma del terremoto che parefunzionare, che ci ha guadagna-to la stima nazionale e interna-zionale, basato su un forte sen-so civico delle diverse parti so-ciali e su una grande energiamessa in campo da tutti gli atto-ri presenti sul territorio. “Uti-lizzando questa energia – hasottolineato Casini – si potreb-be far diventare questo luogoun vero e proprio laboratoriosulla prevenzione”. Un approc-cio però che rischia di essere unboomerang, come ha sottoline-ato Alberto Silvestri: “Il rischioè che da fuori si percepisca chece l’abbiamo già fatta, quandoinvece non è minimamente vero.La gente qui si è fatta su lemaniche, ma ci aspettiamo chenon ci si dimentichi di noi”.Che non si sia per niente fuoridalle difficoltà lo dice anche ilmalessere di tante persone. Nel-le ultime settimane ci sono statialcuni suicidi. “Il terremoto la-scia macerie nelle comunità,negli edifici e nelle anime – hadetto Benatti -. Dobbiamo rico-

Questioniaperte

Il 29 novembre è stata inauguratala via 29 maggio dedicata alle vittime del terremoto

Se è uno degli effetti del terremoto o se sarebbe successocomunque è difficile da sapere, ma cambierebbe poco perché,quello che conta, è il dato di fatto: la Gambro è stata acquistatadalla Baxter International per 4 miliardi di dollari.Da qualche tempo le preoccupazioni si erano fatte più insi-stenti, ma la speranza non è mai venuta meno nei dipendentiche, ora, si chiedono con grande preoccupazione cosa acca-drà. Che sia un’opportunità è possibile, ma francamentecrederci adesso è tutt’altro che facile. L’auspicio è che,comunque, le istituzioni si facciano sentire per mantenere ilpresidio produttivo. Il territorio non può permettersi di perde-re posti di lavoro diretti e indiretti. Dalla politica la comunitàsi aspetta qualcosa di significativo, e subito.Gambro è stata fondata nel 1964 e occupa oggi circa 7.500dipendenti in tutto il mondo, possiede stabilimenti di produ-zione in nove paesi e rivenditori in oltre 100 paesi. Notevolile vendite annuali registrate dal gruppo biomedicale svedese,che toccano quota 1,6 miliardi di dollari ogni anno.La società era stata acquistata da una cordata di investitoriprivati più di sei anni fa per un valore di 4,7 miliardi di dollari.La cifra tuttavia non è equiparabile a quella che si profila perla vendita a Baxter International, poiché - come ricorda ancheil Wall Street Journal - Gambro ha ceduto nel tempo una fetta,la Caridian Bct, a una compagnia giapponese, la TerumCorporation, per 2,6 miliardi di dollari.La multinazionale produce tecnologia medica a livello mon-diale ed è un leader nello sviluppo, nella realizzazione e nellafornitura di prodotti e terapie per la dialisi renale ed epatica,la terapia del danno renale da mieloma e altre terapieextracorporee per pazienti acuti e cronici.In Italia Miraset, la prima azienda del biomedicale fondatanel 1962 da Mario Veronesi, si stabilisce nel 1964 nell’areadell’attuale stabilimento di Medolla e cambia il nome inDasco due anni dopo. Nel 1987 entra a far parte del gruppoGambro.Quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario del distret-to biomedicale e dell’azienda. Con la notizia dell’acquisizione,non si può certo dire che si festeggino le nozze d’oro.

A.B.

Gambro, che quest’anno celebra ilcinquantenario, acquistata dall’americanaBaxter International. L’obiettivo èdiventare leader mondiale per la dialisi

E adesso?struire la voglia di vivere. Perquesto dobbiamo ricostruire iluoghi della comunità, che sonopezzi di anima di cuiriappropriarsi”. Il centro stori-co, le chiese, le vie, la bibliote-ca, le scuole, i negozi, il castel-lo, il teatro… i luoghi che primaforse i mirandolesi davano perscontati e snobbavano pure unpo’, e che ora vorrebbero cosìtanto riavere.Per quanto riguarda le scuole,la Malaguti ha fatto il punto suinuovi edifici, più o meno tem-poranei, costruiti a tempo direcord per permettere all’annoscolastico di ripartire nei termi-ni. Ma soprattutto ha volutosottolineare ciò che in questimesi si è capito e vissuto: che lascuola non si fa solo nelle aule,ma anche attraverso la messa ingioco di altre risorse che per-mettono di sviluppare propostedidattiche innovative: “Abbia-mo sperimentato modi di lavo-rare nuovi, diversi. Molto si èlavorato nella fase di emergen-za sulla fascia 0-6 anni. In que-sti luoghi abbiamo anche unagrande tradizione sulle scuolesuperiori”.Il pubblico ha poi rivolto variedomande ai relatori,scoperchiando i diversi ambitidi criticità che i cittadini tocca-no con mano tutti i giorni. Icapannoni venuti giù come ca-stelli di carte. La questione del-l’ospedale e la paura che ser-peggia di non vederlo più ope-rativo al 100 per cento comeprima (“entro febbraio 2013avremo tutte le strutture funzio-nanti come prima e anche ambi-ti di riqualificazione, come peresempio il Pronto Soccorso” haspiegato Benatti). L’arrivo deifinanziamenti per la ricostru-zione di case e aziende (10 gen-naio 2013 è la data fissata perl’erogazione del contributo afondo perduto di 6 miliardi de-stinato alla ricostruzione). Lamancanza di risarcimento perchi ha la casa da sistemare ma èin classe A. I dubbi sulle raccol-te di fondi (“il meccanismo ètrasparente – ha chiarito Benatti-. Una parte è già arrivata adestinazione, un’altra parte devearrivare”).

5 miliardi di euro per danni materiali causati da eventi naturali,senza contare le perdite in vite umane e i danni indiretti. Secondoil ministro dell’Ambiente Corrado Clini per mettere in sicurezzail nostro territorio occorrerebbero almeno 60 miliardi di euro, uninvestimento che verrebbe ammortizzato in dodici anni. “Ognieuro speso in prevenzione ha un ritorno economico quadruplo,mentre un euro dato in risarcimento rimane tutt’al più un euro. Idisastri artificiali possono sempre essere evitati e bisogna lavorareper farlo, ma anche quelli naturali possono essere ammortizzaticon interventi mirati. Occorre un equilibrio tra prevenzione eaccantonamento di risorse. Nel passato si è attuata una mutualitàmonca tra territori anticipando ai colpiti da disastri risorse desti-nate ad altro. Questo modello non tiene più e va sostituito – haconcluso Fierro - con forme che oggi abbiamo appena iniziato adabbozzare”. Info: cooperativa Insieme - tel. 059.821827;www.cooperativainsieme.eu

ConfcooperativeCatastrofi naturali e assicurazioni

Lo Stato non ha più le risorse per risarcire i danni causati dallecalamità naturali. Oltre alla prevenzione, l’unica altra stradapercorribile è accantonare prima i fondi necessari per gli interventidi ripristino studiando forme di collaborazione tra le compagnied’assicurazione private e lo Stato. E’ la conclusione cui sonogiunti gli esperti intervenuti al convegno che si è tenuto il 3dicembre a Medolla sul tema catastrofi naturali-assicurazionidegli immobili. L’iniziativa è stata organizzata da Insieme (lacooperativa di utenti in campo assicurativo promossa daConfcooperative Modena), Apima Modena e Unima Ferrara. “Ilbasso volume di premi per calamità fino a oggi non ha favoritocampagne di sensibilizzazione sul tema in quanto le compagnie,non avendo raggiunto una massa critica di abitazioni assicuratesparse per tutto il territorio, non hanno interesse ad assicurare – haspiegato Antonio Fierro, della cooperativa Insieme – In più èancora lontana l’obbligatorietà delle polizze per calamità naturali,obbligatorie invece da anni non solo in Usa e Giappone, ma anchein Spagna, Grecia, Turchia e Romania. Per dare una risposta ainostri soci, che ci chiedono come ci si può coprire dal rischio dieventi naturali catastrofici (terremoti, alluvioni, uragani ecc),stiamo selezionando le compagnie disponibili a emettere polizzeassicurative su questi eventi; con queste compagnie vogliamodiscutere proposte e condizioni da offrire ai nostri associati”.Fierro ha ricordato che ogni anno in Italia si spendono mediamente

Rossana Caprarie Antonio Fierro

16 9 dicembre '12 Mirandola Concordia

A Mirandola si inaugura il grande presepe dalla Val di Fiemme.L’iniziativa è promossa dalla Consulta del volontariatoVirginia Panzani

preannuncia davverospeciale il presepe or-ganizzato quest’annodalla Consulta del

volontariato di Mirandola.Sarà infatti l’associazioneAmici del presepio di Tesero(Trento) a curare l’iniziativa,con un grande allestimento inpiazza Costituente. La colla-borazione è nata nel solco delComitato di solidarietà “Uni-ti per l’Emilia”, a cui aderi-scono associazioni e istitu-zioni della Val di Fiemme nelraccogliere risorse per la co-struzione di una palestra perle scuole di Mirandola.“Come tutti sanno - spiegaGino Mantovani, presidentedella Consulta del volontariato– il municipio, sede tradizio-nale del nostro presepe, èinagibile. Mentre stavamopensando ad un allestimentodavanti all’edificio, è giuntala proposta da Tesero, chesiamo stati ben lieti di acco-gliere. In questo modo il pre-sepe esce, per così dire, versol’esterno per portare il suomessaggio di speranza allacittà così provata dal terre-moto”. Un messaggio che giàda alcuni anni gli Amici delpresepio di Tesero diffondo-no in Italia e all’estero, come

segno di una comunità che,segnata dal disastro di Stavadel 1985, si fa vicina a quantivivono situazioni analoghe diprova e di difficoltà. Attra-verso appunto il “fare il pre-sepe” insieme, che, mante-nendo viva la tradizione scul-torea degli artigiani della Valdi Fiemme, si fa veicolo dicondivisione e solidarietà.

Si

Un messaggio di speranza“Alla nostra associa-zione – fanno saperegli Amici del prese-pio – si è affidata laProvincia autonoma diTrento quando, nel2006, la Santa Sedechiese un aiuto nellarealizzazione del pre-sepe di Piazza SanPietro, ripetuto anche

l’anno successivo. A seguire,nel ricordo particolare di PapaGiovanni Paolo II più volteospite in Trentino, sono natigli allestimenti di Cracovia,di Assisi, di Istanbul, e diL’Aquila nel 2009, affiancan-do l’impegno dei volontari asostegno delle popolazioni ter-remotate. Fino a giungere loscorso Natale – sottolineano

Un volume dedicatoalla parrocchia di Santa Maria Maggiore

Storia di una comunitàLA PARROCCHIA

DI S. MARIA MAGGIOREDI MIRANDOLASTORIA DI UNA COMUNITÀ

PARROCCHIADI MIRANDOLA

A cura diBruno Andreolli

Don Carlo Truzzi

- a Gerusalemme e aBetlemme. E proprio la strut-tura che si incastonava nelchiostro adiacente alla Basi-lica della Natività sarà ripro-dotta a Mirandola con undicifigure a grandezza naturale”.A questo percorso ideale chedalla città natale del Messiagiunge a Mirandola, passan-do per le valli trentine, tuttisono dunque invitati ad ade-rire facendo visita al presepedurante le festività. Per im-mergersi nel grande misterodi un Dio che si fa piccolo,che si fa uno di noi.

Sabato 15 dicembre alle 17 inpiazza Costituente a Mirandola siterrà l’inaugurazione del presepedel volontariato. Fra le autorità saràpresente anche il Vescovomonsignor Francesco Cavina. Par-teciperanno i rappresentanti delvolontariato mirandolese e una de-legazione dalla Val di Fiemme.

L’associazione Amici delpresepio di Tesero si è co-stituita nel 1965. Da quel-l’anno nel centro del paeseviene collocato un grandepresepe che è sentito comeil segno comunitario piùsignificativo per la cele-brazione del ciclo natali-zio. Molti abitanti del pae-se, inoltre, allestiscono laloro Natività nella “corte”,lo spazio prospiciente lacasa. Per le iniziative del-l ’ a s s o c i a z i o n ewww.presepiditesero.it

PARROCCHIA DI MIRANDOLASolennità dell’ImmacolataSabato 8 dicembre alle 10 nell’atrio dell’ospedale SantaMessa presieduta dal Vescovo monsignor FrancescoCavina. Alle 18 partenza della processione dall’ospeda-le, percorso lungo via Circonvallazione, via Luosi, piaz-za Garibaldi, via Fulvia, via Circonvallazione e ritornoall’ospedale.

Mercatino di beneficenzaSabato 8 dicembre nel salone della casa di Via Posta sitiene il mercatino di beneficenza organizzato dal Gruppomissionario parrocchiale. Il ricavato andrà a favore dellenecessità della parrocchia.

“La parrocchia di Santa Maria Mag-giore di Mirandola. Storia di unacomunità” è il titolo del volume chesarà presentato venerdì 14 dicembrealle 18 presso il Teatro tenda. Editodalla parrocchia e dal Centro inter-nazionale di cultura Giovanni Picodella Mirandola, con il contributodella Fondazione Cassa di Rispar-mio di Mirandola, il volume è curatodal parroco don Carlo Truzzi e daBruno Andreolli, docente di storiamedievale all’Università di Bolo-gna. In oltre 200 pagine e con nume-rose tavole a colori, una quindicinadi contributi raccontano la storia dellaparrocchia di Mirandola, dalle origi-ni fino ai giorni nostri, partendo dadiversi punti di vista e argomenti.Fra gli autori, basti citare, oltre aidue curatori, don RiccardoFangarezzi, direttore dell’archivioabbaziale di Nonantola, GabrieleFabbrici, direttore del Museo e Ar-chivio storico di Correggio, Paolo

Golinelli, docente di storia medie-vale all’Università di Verona,Graziella Martinelli Braglia, sto-rica dell’arte, Maria Peri, insegnantedi storia e ricercatrice, Gian LucaTusini, ricercatore presso l’Univer-sità di Bologna. La prefazione è acura del Vescovo monsignor Fran-cesco Cavina. A tutt’oggi non esi-steva ancora un’opera che riassu-messe in sé l’intera storia della par-rocchia di Mirandola. Una lacunache questa pubblicazione si proponedi colmare, assumendo nello stessotempo, a seguito del terremoto, unvalore aggiuntivo. Di fronte a ciòche resta del Duomo di Santa MariaMaggiore, ferita aperta nel cuoredella città, le pagine del volume di-ventano ri-affermazione di una sto-ria e di un’identità collettiva che èquanto mai necessario riscoprire econsolidare in vista del camminoverso la ricostruzione.

V.P.

Il volume sarà presentato venerdì 14dicembre alle 18 presso il Teatro tenda(polo scolastico, via 29 maggio). Dopoi saluti delle autorità, sono previsti gliinterventi di Cosimo Quarta, segreta-rio generale della Fondazione Cassa diRisparmio di Mirandola, GiampaoloZiroldi, dirigente del Comune diMirandola, e dei curatori dell’operadon Carlo Truzzi e Bruno Andreolli.Conclusioni di Enrico Galavotti, del-l’Università di Chieti-Pescara. Al ter-mine verrà consegnata un copia omag-gio del volume.

179 dicembre '12

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Benedetta Bellocchio

a credibilità della poli-tica oggi è ai minimistorici non tanto e nonsolo perché una casta

si è trincerata nei suoi privi-legi, o perché i partiti mostra-no orecchie sorde ai proble-mi della gente, ma innanzitutto perché mancano i profe-ti: persone, credenti e non,che accettano di occuparsidella politica a fondo perdu-to, per il bene comune, nonrifuggendo anzi consegnan-dosi all’oltraggio pur di ri-manere integerrime e coeren-ti. Che cercano la povertà,non la ricchezza. Un serviziotemporaneo, non un poterepermanente. La compassio-ne, non la competizione. Cheevidenziano gli atteggiamen-ti ipocriti fuori e dentro laChiesa. Ecco l’impopolarità,che il Vangelo aiuta a viveresenza perdere la gioia vera”.Scegliere di condensare in unvolume di poco più di centopagine (Tincani E., “In poli-tica con più fede. Un nuovopartito dei cristiani?”, novem-bre 2012,Consultalibrieprogetti, pp.116, 9 euro; [email protected])una proposta politica, nell’at-tuale clima di disaffezione -solo leggermente scalfito daquei surrogati di democrazia

che sono le primarie e i dibat-titi intorno ad esse - potrebbesembrare presuntuoso. Sce-gliere di farlo da cristiano,ben saldo nella propria ap-partenenza e, al tempo, senzacedere a una rassicurante piag-geria verso la gerarchia ec-clesiastica, può apparire aipiù - a chi è o si sente ‘fuori’ma soprattutto a chi la Chiesala vive dall’interno - una mis-sione suicida.Eppure, scorrendo queste pa-gine schiette di EdoardoTincani, giornalista innamo-rato “nonostante tutto” delmondo, del suo tempo e dellaChiesa, non si può non la-sciarsi interpellare. A scrive-re è un uomo dichiaratamentenormale: dentro al percorsopersonale di riconciliazionecon la politica, descritto contrascinante onestà, ciascunopuò riconoscere a tratti se stes-so, le proprie inadeguatezze,lacune e frustrazioni, ritro-vando alla fine, magari sopi-to o appesantito da inutili za-vorre, il proprio desiderio diesserci.Nient’altro che peccatore, de-

sideroso di una “conversionea U” - di sé prima che delsistema -, per Tincani la pos-sibilità di fare dell’ottica li-berante e rovesciata del Van-gelo “un paradosso politicovivente, una spina nel fiancodei partiti tradizionali”, è ilpunto di partenza per elabo-rare una proposta che sa diprofezia. Lo scollamento trafede e vita, le divisioni inter-ne alla Chiesa e ai cristiani,per citare solo alcuni degliostacoli di cui oggi, per forzadi cose, occorre prendere atto,invece di tarpare le ali diven-tano la rampa di lancio versoun futuro nuovo.Senza mai dimenticare le ra-dici, quelle vere: non c’è, nellibro, nessun nostalgico ri-chiamo a esperienze ormaiobsolete, nessun facileassoggettamento a propostecalate dall’alto, per quantosignificative dal punto di vi-sta dell’elaborazione cultu-rale, che rischiano d’ingessa-re, comprimere o addiritturaframmentare, alla prova deifatti, una presenza dei catto-lici in politica.

La radice per ritrovare l’unitàpuò essere solo Gesù, auten-ticamente libero nei confron-ti della politica, capace diamare e dunque di servire,ma soprattutto figlio di Dioprimogenito tra molti fratel-li. Ecco la sfida: stare in poli-tica da figli di Dio, uniti aCristo come i tralci alla vite,incapaci di produrre alcunchéda se stessi ma tantissimo inLui.Quasi a confermare chi scam-bierà la profezia per utopia,quella di un “partito dei tral-ci” è, nella stessa visione del-l’autore, una proposta estre-mamente impopolare. Nonsolo per questa matrice inte-gralmente (e maiintegralisticamente) cristiana,seppure forse sia questa l’unica

realmente capace di fare uni-tà di così tante diversità (“lafede ci unisce prima e piùforte di ogni militanzapartitica”). Ma anche perchéaperta a tutti, al popolo diDio, alla gente della strada,agli uomini di buona volontà.Una proposta di gratuità chesa rimanere povera e che pre-dilige i poveri, una propostarispettosa della libertà dei fi-gli di Dio e di ogni persona,che impegna ciascuno in unaconversione e in una condot-ta di vita esemplari.Il messaggio, concludeEdoardo Tincani, “si fa espli-cito e conciso: cercansi tral-ci”. Si condivida o meno l’oriz-zonte delineato, si esce dallalettura provocati, e anche unpo’ liberati. Addirittura - nonè forse un auspicio dell’auto-re? - chiamati finalmente aesserci. “Insieme, in politica,con più fede”.

Una proposta per i cattoliciche hanno voglia di impegnarsi in politica

Con più fede“L

Cultura e Società

Domenica 9 dicembrel’incontro dedicato allepersone impegnate inambito politico e sociale

La forzadella preghiera

Si terrà domenica 9 dicem-bre alle 18 presso il Semi-nario Vescovile di Carpi esarà presieduto damonsignor FrancescoCavina l’incontro di pre-ghiera per i politici orga-nizzato dall’Ufficio di pa-storale sociale e del lavorodella Diocesi di Carpi.“Come è ormai tradizione,anche per questo periodod’Avvento abbiamo deci-so di proporre a tutti coloroche vivono impegni e re-sponsabilità nell’ambitopolitico e sociale un mo-mento specifico di rifles-sione e preghiera”, spiegail direttore Nicola Mari-no. L’obiettivo è di ripren-dere gli spunti emersi nelleindicazioni pastorali dio-cesane, dedicate quest’an-no al tema dell’anno dellaFede, ma anche, prosegue,“nell’intento di creareun’occasione di incontrocon il nostro Vescovo. Saràpertanto un momento spe-ciale per pregare insieme e,al termine, per uno scam-bio di auguri in vista delNatale che viene.

Edoardo Tincani è direttore delsettimanale La Libertà della dio-cesi di Reggio Emilia - Guastalla

18 9 dicembre '12

unedì 3 dicembre il Ve-scovo ha incontrato ifedeli di Rovereto perun momento di

catechesi in preparazione al-l’ingresso del nuovo parroco.Un’occasione importante peruna comunità provata, che haaccolto monsignor Cavina de-siderosa di ascoltare la suaparola, una parola che puòsicuramente orientare le di-verse comunità che si prepa-rano in questi giorni ad acco-gliere un nuovo sacerdote.Il Vescovo ha offerto una me-ditazione sul capitolo 20 diGiovanni che raccolta l’arri-vo dei discepoli al sepolcro(vv.1-18). La pagina del Van-gelo è stata dunque occasio-ne per alcune riflessioni cheriguardano il cammino dellaChiesa locale.In primo luogo la Chiesa è daleggere come presenza del Si-gnore in mezzo agli uomini,che ha il compito di guidarealla salvezza. La suastrutturazione gerarchica, ri-chiama dunque al primato diGesù: “noi non dobbiamo cer-care di adattare Gesù ai nostricriteri”, ha osservatomonsignor Cavina. L’autori-tà della Chiesa però non ècome quella del mondo: è in-vece “vissuta nel servizio: eccochi sono il Papa, il Vescovo ei sacerdoti. Dobbiamo rico-noscere nell’autorità dellaChiesa la presenza di Gesù inmezzo a noi”.Nella figura di Pietro pecca-tore, l’immagine della Chie-sa, di persone scelte non per imeriti personali ma perchéchiamate dal Signore a svol-gere questo servizio: “quan-do il sacerdote celebral’eucaristia, annuncia la pa-rola, amministra i sacramenti– ha chiarito ancora – lo fanella persona di Gesù”.Poi, la descrizione di un’altrafigura significativa nel branogiovanneo: “Maria Maddalenaè la donna che incarna la fe-deltà a Gesù: è lì, ha visto ilsepolcro ‘profanato’ e il cor-po di Cristo ‘rubato’. Si trattadi un capolavoro di vita spiri-tuale poiché nella tristezza enella sofferenza rimane fede-le”. Nella Bibbia le lacrimehanno molti significati – ildolore, il peccato, la gioia,che fanno parte anche del-l’esperienza umana – “ebbe-ne Maria Maddalena si trovanella sofferenza ma compieun gesto che ci dice l’amoreimmenso che ha nei confron-ti di Gesù. Guarda di nuovodentro il sepolcro (l’amore

non si rassegna a perdere ciòche ama) nella speranza ditrovare qualcosa. Se noi sia-mo animati e sostenuti dal-l’amore, non dalla rivendica-zione e dalle pretese persona-li, esso ci porta a scoprireverità, esperienze, anche nel-le persone, aspetti che nem-meno avremmo immaginato.L’amore porta Maria a vede-re ciò che prima non avevanotato, due angeli, segno del-la presenza e rivelazione diDio. La domanda dell’ange-lo, ‘perché piangi?’ significain realtà che ‘non c’è motivodi piangere’. Ecco – ha osser-vato monsignor Cavina – lapresenza del fratello nella

nostra vita. Quando siamoanimati dalla carità, dal desi-derio di stimarci e volerci bene,il sostegno al fratello diventauna manifestazione di Diostesso. Se sapessimo viverecosì i rapporti, ognuno di noisarebbe per l’altro una mani-festazione di Dio”.Ha confessato, il Vescovo, lasua preoccupazione nel ve-dere “com’è difficile per noicristiani andare d’accordo,comprenderci, volerci bene,essere disponibili, creando cosìvera comunione”. Non con-vertiamo il mondo con gran-di gesti o grandi strutture ma,come i primi cristiani, “l’uni-ca grande testimonianza è nella

larci con amore allora avrem-mo la possibilità di girarciverso l’altro con un sensoprofondo di gratitudine”. Gesùaffida poi un compito a Ma-ria: “Va’ dai miei fratelli…”:i discepoli di Gesù sono fra-telli e sorelle e questa parola,ha spiegato il Vescovo, “com-porta avere un cuor solo eun’anima sola. Siamo suoi fra-telli, e abbiamo un Padre neiCieli. Questa la grande digni-tà della nostra vita. Se speri-mentiamo il Risorto nellanostra esistenza non possia-mo non comportarci comeMaria Maddalena, la quale dinuovo corre, ma stavolta ilsuo cuore è pieno gioia, adannunciare il Signore”.“Non siamo soli – ha osser-vato – abbiamo il Signore connoi e la comunità ha propriolo scopo di ricordarci questameravigliosa verità. Quandoio perdo di vista – e può suc-cedere – questa prospettivadi fede, c’è chi mi dice ‘io tiaccompagno’, ‘io sono conte’, questo è il sostegno el’aiuto vicendevole. La vitadi Cristo così circola in mez-zo a noi”. Il riferimento è inparticolare all’eucaristia, chepermette ai cristiani di rice-vere il Signore e sentirlo pre-sente nella propria vita.“Il sacerdote che verrà – hapoi chiarito monsignor Cavina– è qui per aiutarvi a viverequesto. La parrocchia da cuiè stato trasferito ha sofferto,però le scelte che vengonofatte non sono per il maledelle persone, ma perché essepossano crescere, maturare,prendere consapevolezza chela nostra vita si costruisceintorno a Cristo. Se voi avetericevuto un bene da don Ivan,questo bene non andrà perdu-to, da ciò bisogna ripartireper crescere ancora di più nel-l’amore del Signore. Il beneche riceviamo è sempre untraguardo per iniziare un nuovocammino nella comunionereciproca, nell’amore vicen-devole, nella comprensione eaccettazione dei limiti dellepersone.Lascio a voi queste parole –ha concluso –: da soli si muo-re, insieme si vince. Una co-munità che sta unita supereràtutte le prove, ma se si divideda colui che è il vincolo dellacomunione – il Vescovo edunque il parroco – muore. IlSignore non permette che unacomunità possa vivere sepa-rata”.

Sintesi a cura diBenedetta Bellocchio

Vita della Chiesa

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Il Vescovo a Rovereto in occasionedel trigesimo della morte di don Ivan Martini

La catechesi del Vescovo a Rovereto

Non da soliNon da soli

La catechesi del Vescovo a Rovereto

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Iscrizioni aperte dal 01/10/2012 al 14/12/2012 presso il CFP Nazareno (via Peruzzi 42) a Carpi. Presentarsi dal lunedì al venerdì (8.30 - 12.30) con documento d’identità. [email protected]

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CHI È: è un operatore che svolge la sua attività in case protette, centri diurni per disabili oanziani, aziende ospedaliere, servizi domiciliari. Supporta l’utente nelle attività della vitaquotidiana, garantendo prestazioni di assistenza socio-sanitaria di base e gli interventi igienico-sanitari.

DURATA: 1000 ore di cui 450 di stage in strutture socio sanitarie.

PERIODO: dicembre 2012 - ottobre 2013 (frequenza obbligatoria dal lunedì al venerdì).

ATTESTATO RILASCIATO: certificato di qualifica per “operatore socio sanitario” valevolesu tutto il territorio nazionale (ai sensi della L.R. 12/2003).

REQUISITI DI ACCESSO: per iscriversi è necessario essere disoccupati e maggiorenni, aver assolto l’obbligo scolastico.

POSTI DISPONIBILI: 30. Eventuali selezioni saranno attuate attraverso la somministrazionedi questionari motivazionali, colloqui di gruppo e individuali.

CONTENUTI: i moduli didattici vertono sulla promozione del benessere psicologico e relazionale della persona, sulla Cura dei bisogni primari, sull'adattamento domesticoambientale e sull'Assistenza alla salute della persona.

COSTO: 3000 euro (inclusi accertamenti sanitari e dispense di studio) con possibilitàdi rateizzazione.

frase ‘guardate come si ama-no’. Le chiese possono anchecrollare ma è questa testimo-nianza che convince dellaverità di Cristo. Non sono lestrutture che salvano l’uma-nità, è l’amore di Cristo che èstato riversato nei nostri cuo-ri nel battesimo e che ci vienerinnovato nell’eucaristia. Senon poniamo al centro Gesù

nella nostra vita, ciò che lui cidice e ciò che ci chiede di dire– cioè l’amore – perdiamoinutilmente del tempo”, hachiarito monsignor Cavina.Maddalena riconosce Gesùquando si sente chiamata pernome: “provate a immagina-re in che modo Gesù avràpronunciato questo nome. Sesapessimo chiamarci e par-

Ingressi dei nuovi parrociMonsignor Francesco Cavina celebreràla Messa a Rovereto perl’ingresso di don An-drea Zuarri sabato 8dicembre alle ore 16.30e a Budrione per l’in-

gresso di don Andrea Wiska domenica9 dicembre alle ore 16.

donAndrea Zuarri

don AndreaWiska

199 dicembre '12

Rubrica a cura della FederazioneNazionale Pensionati CISL

Carpi - Viale Peruzzi 2 - tel. 059 682322Mirandola - Via Bernardi 19 - tel. 0535 21259

UNA MANO ALLE FAMIGLIECHE HANNO SUBITO DANNI

DAL TERREMOTONel momento in cui i riflettori si sono spenti sull’immanetragedia che ha colpito le zone dell’Emilia Romagna il 20 e29 maggio dell’anno 2012 la Segreteria della Lega di Carpiin stretta collaborazione con la Segreteria Provinciale CISLFNP di Modena ha avviato il progetto di sostegno materialee psicologico post-terremoto per lenire la difficile situazio-ne dovuta al mancato rientro nelle proprie abitazioni ed aitraumi post-sisma dei residenti nelle zone delle terre d’Ar-gine colpiti dal sisma.

Il progetto ha l’intento di:· offrire un servizio di supporto psicologico e materiale;· alimentare la speranza di ripresa economica;· contribuire a individuare momenti di attenzione e vicinan-

za nei riguardi delle persone che hanno subito dannimateriali e psicologici.

E’ stato istituito, per tale ragione, un gruppo di lavoro edattribuito ad alcuni operatori – pensionati volontari CISL -il compito di:

· analizzare la situazione delle persone e/o dei nuclei familia-ri;

· offrire il supporto necessario per informazioni su proceduree accesso ai servizi competenti;

· dare sostegno psicologico e di orientamento ponendosi inatteggiamento di ascolto rispetto alle problematiche espres-se in una fase così particolare e delicata;

· ascoltare ed eventualmente inviare le persone ai servizi e aicontesti strutturati - agendo non in modo informale - percontribuire ad eliminare l’aumento di emotività, di paura edansia ormai radicate profondamente dentro di noi.

E’ stata individuata una azione collegiale e di gruppo al finedi raggiungere - con l’ausilio della Segreteria della Federa-zione FNP di Modena e Carpi, della Segreteria Zonale diCarpi, delle di Categorie di Zona, delle strutture Caf ed Inased dei delegati di Zona - una capillare informazione, al finedi:· supportare le problematiche legate alla ricostruzione;· diventare veicolo di ausilio;· trasformarsi in strumento di aiuto - non economico - e

ascolto “psicologico e materiale”.Si puntualizza, infine, che tutte le azioni sono finalizzate adoffrire supporto alle varie istanze e non hanno la presunzio-ne di mettere in atto interventi o promesse di natura econo-mica da parte della FNP-CISL.

Gli operatori – Glorianna – Giovanni e Tonino - sonoreperibili presso la Sede Cisl di Carpi – via Peruzzi n° 2 –Lunedì dalle ore 09.00 alle ore 12.00Giovedì dalle ore 09.00 alle ore 12.00Telefono 059/682322disponibili per eventuali appuntamenti da concordare.

Il Segretario di Lega Gianni Maestri

Carmen Gasparini, volontaria del Centro Missionario, è rientratadal Madagascar dopo due mesi di servizio

Quest’anno il Centro Missionario propone, in occasione del Natale,a tutti coloro che desiderano sostenere uno dei progetti dei missionaridiocesani, un catalogo-web con una serie di icone, di varie dimensio-ni, come idea regalo. Le icone sono realizzate da volontari chespiegano così il loro lavoro: “Il manufatto che produciamo – spiegaEuro Barelli - non è una icona dipinta, ma realizzata a mano con latecnica del decoupage, utilizzando immagini di vere icone russe o diquadri, riportati su tavole di legno. L’immagine sacra ci accompagnanella vita quotidiana ed è un punto di riferimento e di preghiera nellecase. La tradizione delle icone russe prevede che, prima di lavorarecon mani e pennelli, si preghi insieme. Anche noi, iconografi improv-visati, abbiamo pregato che lo Spirito Santo, attraverso questapiccola figura, dimori in tutti coloro che vorranno donarle e acco-glierle in casa. Il ricavato dalla vendita di queste immagini, saràdevoluto in beneficenza (senza trattenere nemmeno le spese) a favoredei progetti a sostegno dei missionari diocesani. Questo catalogopermette di scegliere facilmente l’immagine e la dimensione dellatavola a chiunque voglia sostenerci in questa iniziativa.

Dove trovare il catalogoAttraverso il sito diocesano www.carpi.chiesacattolica.it si accedealla finestra Missioni e da qui si clicca PROGETTO ICONE pervisualizzare il catalogo. Una volta fatta la scelta telefonare in CentroMissionario (059.689525) [email protected] oppure a Magda(331.2150000) per comunicare quale progetto sostenere, mentre, pergli ordini è necessario rivolgersi ad Euro Barelli (348 3551898)[email protected]. Per ogni offerta sarà emessa regolarericevuta da parte del Centro Missionario Diocesano che attesterà ladestinazione della donazione.

QUESTI I PROGETTI CHE SI POSSONO SOSTENERE• Suor Ambrogia Casamenti: SOS BERNINA in Costa D’Avorio,

con euro 350 acquista le macchine da cucire per le ragazze che sisono diplomate in modello e cucito nella sua scuola “Leonardi “ aTouba ed aprire un laboratorio per lavorare.

• Suor Elisabetta Calzolari: PIATTO DI RISO in Madagascar, coneuro 8 al mese riesce ad acquistare il riso per un bambino chefrequenta la scuola. Progetto POZZO con euro 5.000 potrà costruireun pozzo nella missione di Analovoka che accogli trecento bambinitra asilo, scuola elementare e media.

• Germana Munari: OSPEDALE LUNZU in Malawi, offerta liberaper l’acquisto di medicinali e attrezzature per la cura dei malatiospitati. Progetto SEMOLINO euro 50 per comperare un sacco disemolino, per un pasto ai bambini degli asili Yacinta (80) e BambinGesù (120).

• Luciano Lanzoni: DIOCESI VERDE offerta libera per la formazio-ne e l’inserimento lavorativo di giovani e ragazzi nell’aziendaagricola S. Francesco d’Assisi a Manakara.

• Suor Angela Radin: EDUCANDATO nello Sri Lanka, offerta liberaa sostegno del doposcuola e di un pasto per i bambini poveri figli dipescatori.

• Ratti Irene: ASILO ESPERANZA in Mozambico, offerta libera peri lavori di miglioramento strutturale a questo centro che ospita 150bambini.

• Carla Baraldi: BAMBINI MALNUTRITI in Benin , euro 70 perl’acquisto di un sacco di latte in polvere addizionato di vitamine percurare i bambini malnutriti.

nche quest’anno sono ritornataad Ambositra (Madagascar) alFoyer Sainte Marie per svolge-

re il lavoro di collegamento con coloroche sostengono le adozioni a distanzacon gli adulti ed i bambini malati chevengono curati ed assistiti dalla ONGAkanin’ny Marary (Rifugio del mala-to).Il mio è un lavoro prettamente d’uffi-cio, non ho contatti diretti coi disabiliperché mi baso sulle informazioni rac-colte dal personale addetto che si recanei centri di prossimità. Questi Centrisono dislocati nella regione, che è grandequasi come l’Emilia Romagna, e dan-no la possibilità a coloro che non pos-sono recarsi ad Ambositra, di poterusufruire delle cure e dell’assistenzadei terapisti delle equipe mobili che sispostano periodicamente sul territo-rio. Quest’anno sono rimasta due mesianziché i soliti tre quindi, visto che illavoro è lo stesso, non ho avuto iltempo di fare come gli altri anni qual-che spostamento, ma, una fortuna l’hoavuta ugualmente. Luciano aveva lamacchina con un guasto che non glipermetteva di ritornare ad Analabe (lalocalità presso Manakara dove ora vive),quindi è rimasto al Foyer e mi sonorecata con lui in questi Centri per inte-grare le informazioni mancanti dai re-soconti che mi erano stati dati. La suavettura aveva una autonomia soltantoper viaggi di andata e ritorno di pocheore ma, con l’aggiunta di acqua nelradiatore (per fortuna i corsi d’acquanon mancano), siamo sempre riusciti aritornare a casa.In occasione di questi incontri ho avu-to l’occasione di assistere alle sedutedi rieducazione funzionale tenute daiterapisti che fanno fare la riabilitazio-ne ai disabili. Ho potuto quindi ren-dermi conto delle necessità di questepersone: per la maggior parte si trattadi bastoni, stampelle, barre paralleleper coloro che hanno avuto amputa-zioni e devono abituarsi ad usare leprotesi o per i bambini nati “pied bot”cioè con i piedi rivolti all’interno chedevono imparare a camminare.In molti casi l’evoluzione dell’handi-cap ha conseguenze positive, ma inaltri più gravi non sono sufficienti questisupporti che si possono fornire e, quandola malattia peggiora, c’è la necessità difornire loro una carrozzina, indispen-sabile per chi non ha la capacità di

muoversi autonomamente.In Madagascar sono difficilmente re-peribili e, a maggior ragione, non se netrovano di usate e quindi si può soltan-to sperare che qui in Italia se ne possa-no trovare presso ospedali e struttureper anziani e disabili che hanno lanecessità di ammodernare le loro at-trezzature.Mi rivolgo quindi a coloro che hannola possibilità di poter mettere a dispo-sizione una carrozzina di mettersi incomunicazione col Centro Missiona-rio (tel.059 689525).

Mi sono permessa di chiedere questoaiuto perché so che ci sono tante perso-ne sensibili ai mille problemi che ledisabilità incontrano e quindi, chi neavrà la possibilità, sono certa che aiu-terà i nostri fratelli meno fortunati dinoi.Il filo che mi unisce ai malati ed idisabili del Madagascar diventa ognianno più solido e insieme a loro invioa tutti voi gli auguri più cari di SantoNatale e Sereno Anno Nuovo.

Carmen Gasparini

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Progetto Icone: un’idea per questo Natale

Il regalo corre sul web…

Giornata per le persone con disabilitàAccoglienza e tutela sociale

Si è celebrata la Giornata internazionale dei diritti dellepersone con disabilità (3 dicembre) con lo slogan “Rimuo-vere le barriere per creare una società inclusiva e accessi-bile per tutti”. A questa ricorrenza ha fatto riferimento ilPapa nel corso dell’Angelus di domenica 2 dicembreinvitando le comunità ecclesiali “ad essere attente e accoglienti verso questifratelli e sorelle” e l’esortazione ai legislatori e i governanti “a tutelare lepersone con disabilità e a promuovere la loro piena partecipazione alla vitadella società”. In un messaggio del Pontificio Consiglio per gli operatorisanitari si afferma inoltre che “al di là di qualsiasi altra considerazione ointeresse particolare o di gruppo, e rifuggendo qualsiasi atteggiamentopaternalista e assistenzialismo pietistico è indispensabile cercare di promuo-vere il bene integrale delle persone con disabilità, assicurando loro il neces-sario sostegno e la necessaria protezione, anche se ciò può comportare unmaggiore carico finanziario e sociale”.

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20 9 dicembre '12

“DALLA TERRAALLA TAVOLA”

Il 60% delle aziende che allestiscono il MercatoContadino sono state danneggiate o gravemente

danneggiate dal sisma.Sostieni gli operatori dell’agricoltura recandotia far la spesa nei Mercati Contadini dell’Unione

delle Terre d’Argine.Anche questo è un atto di solidarietà.

Mercati attivi:A Carpi, tutti i martedì e sabato dalle 7.30 alle 13

al Parco Giovanni Paolo II, ex Foro BoarioA Novi ogni giovedì mattina in via G. Di Vittorio

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IN LIBRERIA E IN EDICOLAdal 10 dicembre

CARPI DI IERI

PresentazioneSabato 8 Dicembre 2012 ore 15

Salone parrocchiale di Cibeno

Il Libro di Natale 2012CARPI DI IERI

PICCOLE E GRANDI STORIESEGHE A NASTRO, BICICLETTE E CAPPELLETTI

EDITRICE IL PORTICO - CARPI

Rustichelli espone a NovellaraInaugurazione sabato 8 dicembre

Alberto Rustichelli èuno degli artisti pre-senti alla mostra “Dallegno emozioni d’ar-te. Dipinti e sculturein legno” in program-ma alla Sala Spezieriadell’Ex Convento deiGesuiti di Novellara(viale Roma) dall’8 dicembre al 6 gennaio 2013. Insieme a luiespongono le loro opere Silvano De Pietri di Novellara e AvioDe Lorenzo di Costalta di Cadore. L’inaugurazione si tienesabato 8 dicembre alle ore 16.30. Apertura: tutti i sabati e ledomeniche, lunedì 24 e mercoledì 26 dicembre ore 10-12.30e 15-18.30; tutti i giovedì ore 10-12.30; martedì 1 gennaio ore15-18.30. Ingresso libero.

Sede provvisoriaL’Ufficio Diocesano Pellegrinaggi rin-grazia sentitamente don Roberto Bianchini,parroco di San Francesco d’Assisi di Carpi,per aver accolto la sede operativa nei locali della par-rocchia (via Trento Trieste 8, Carpi - cell. 348 1694943)

Il nuovo anno in Friuli2 e 3 gennaio 2013ProgrammaVisita al PresepeMonumentale di Ara,il più grande delTriveneto. Visita diVilla Manin a Gemona.Visita a Udine città delTiepolo.Note tecniche: parten-za ore 5,30 dalla Stazione delle Corriere di Carpi. Pernot-tamento a Udine. Rientro nella serata del 3 gennaio. Quotadi partecipazione euro 175, supplemento singola euro 35,acconto euro 50.Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi all’UfficioDiocesano Pellegrinaggi presso Parrocchia di San France-sco d’Assisi, via Trento Trieste 8, Carpi – cell. 3481694943. L’ufficio è aperto dal lunedì al venerdì dalle9.30 alle 12.

UFFICIO DIOCESANO PELLEGRINAGGI

Gruppo Dialettale CarpigianoTutti “AL FILÔS” al cinema Corso

L’assessorato alla Cultura del Comune di Carpi,il “Gruppo Dialettale Carpigiano “AL FILÔS”,insieme al coordinatore e poeta dialettale Mas-simo Loschi propongono, nell’ambito delleiniziative natalizie il tradizionale varietà dialettale “Fêr FilôsSòtà l’Élbêr” che raggiungerà, in questa occasione, il traguardodella quindicesima edizione. Lo spettacolo andrà in scena mer-coledì 12 dicembre alle ore 21 al Cinema Corso causa l’inagibilitàdel Teatro Comunale. Nel corso della serata saranno propostepoesie dialettali, scenette comiche e melodie al pianoforte delmaestro Alessandro Pivetti.L’ingresso è gratuito ma saranno raccolte offerte da destinare alrecupero del Teatro Comunale di Carpi.

Anche in quest’anno “terribilis”non vogliamo mancare al nostroormai tradizionale appuntamen-to con il Natale di Recuperandia.Per questo evento ci siamo sem-pre dati appuntamento in centroa Carpi, ma quest’anno compli-ce anche il terremoto“non c’era posto neglialloggi”. Allora grazieai nostri infaticabilivolontari siamo riusciti a ritagliare un grande angolo pressoil nostro centro operativo in Via Montecassino 10/C aCarpi. E possiamo dire con grande soddisfazione e orgoglioche abbiamo fatto proprio un gran bel lavoro. Nel corner sipossono trovare originali suggerimenti e belle cose per iregali natalizi. Suppellettili rare, oppure semplici ma grazio-se, oggetti dimenticati, ma che non hanno mai lasciato lanostra memoria. Se non avete ancora idea di cosa regalare aivostri amici o quale pensiero offrire ai vostri famigliari venitea vedere le nostre proposte. La varietà è la nostra forza. Conil vostro sostegno e con la vostra visita contribuirete insiemea rendere il Natale un po’ più Natale nel segno non solo dellasorpresa ma anche della solidarietà, del ricordo e dell’atten-zione in particolar modo di coloro che non hanno il necessa-rio.Offrendo il vostro contributo in cambio di un oggetto potre-mo insieme vivere lo spirito del Natale nella condivisione enell’incontro con gli ultimi come Dio ha fatto verso ognunodi noi con la sua incarnazione, nel suo essere avvolto in fascee deposto in una mangiatoia Egli ha voluto la nostra carnefinita per donarci la sua vita eterna.Info: Recuperandia, via Montecassino 10/c a Carpi: martedì,giovedì e sabato dalle ore 9,30 alle 12 e dalle 17 alle 19

Cultura e Società

Il Natale a Recuperandia

219 dicembre '12

APPUNTAMENTI

EV-ENTO PER L’ABBIGLIAMENTODa venerdì 7 a domenica 9 dicembreCarpi – Palazzo Meloni (corso AlbertoPio, 77/b)Con EV-A, EVento per l’Abbigliamento,le migliori griffes del tessile/abbiglia-mento carpigiano mettono a disposizionecapi delle proprie collezioni a prezzi outlet,il cui guadagno verrà devoluto all’Adica(Associazione Diabetici Carpi). Apertu-

ra: venerdì 7 ore 19-22; sabato 8 e domenica 9 ore 10-20. Info:www.ev-a.it

GENIUSLOCIVenerdì7 dicembreCarpi – Palaz-zo Pio, Sala deiMoriCon la rassegna“Genius loci: iluoghi della

musica” il festival musicale estense Grandezze & Meraviglie proponeconcerti di musica antica offerti nelle cittadine colpite dal sisma.Prossimo appuntamento dal titolo “Sin che ridon le rose odorose. Arieda La Conversione di Maddalena di Giovanni Bononcini” venerdì 7dicembre, a Palazzo Pio, alle 20.30, con Anna Rita Pili e VittoriaGiacobazzi (soprani), Erica Rompianesi (alto), Lorenzo MalagolaBarbieri (basso), Mario Sollazzo (clavicembalo). Ingresso libero.Info: tel. 059 214333; www.grandezzemeraviglie.it

Cultura e Spettacoli

L’ANGOLO DI ALBERTO

a prefazione di Nico-letta Vecchi Arbizzi,presidente La nostra

Mirandola, onlus Solidarietàe Cultura, è il modo miglioreper presentare il volumetto el’iniziativa. Una delle tante diun’associazione mai ferma emai doma. Perché… è quandoil gioco si fa duro che i duricominciano a giocare.

“Solidarietà e cultura” sono il“motto” della nostra Associa-zione che intendiamo perse-guire anche in questi tempiparticolarmente difficili. Il ter-remoto del 20 e del 29 maggioha lasciato segni indelebili neltessuto produttivo e commer-ciale, nelle scuole, nell’ospe-dale, nelle campagne, nelleabitazioni private, nelle opered’arte e nei nostri cuori.Dico queste cose non con spi-rito arrendevole, con dolore,certo, ma soprattutto con pienaconsapevolezza. Credo che l’ar-te insegni il senso della vita ein questi mesi ho capito chel’arte ferita ce lo fa compren-dere ancora meglio. L’arte sfre-giata, mutilata, diventa ancorapiù pura, un simbolo potenteche lega in maniera indissolu-bile la creatività dell’uomo allapotenza della natura. Quest’artecosì fragile ci rammenta quoti-dianamente la genialità dell’uo-mo e la grandiosità della natu-ra. Davanti a quanto accadutoci sentiamo infinitamente pic-coli, ma emerge comunque lanostra forza. Noi non siamopersone che si arrendono e sonocerta che sapremo ricostruirequanto è possibile, sapremoaccettare la realtà consapevoliche niente sarà più come pri-ma.Anche perché nemmeno noisiamo quelli di prima.

La nostra Associazio-ne, con grande sfor-zo, ha voluto forte-mente questa pubbli-cazione che testimo-nia come eravamo ecome siamo, un do-cumento fotograficoche ha un valore siaaffettivo che simbo-lico.La nostra città, cosìbella, non è diventataimprovv i samente“brutta”. Quando per-corro le strade diMirandola con qual-che gruppo che, ac-cogliendo le propostedi visita della città,desidera, con profon-da sensibilità, rende-re omaggio alla no-stra storia, non vedomacerie, non vedospazi lasciati vuoti peressere riempiti da cosanon si sa, vedo scorrere la miavita e quella di una intera co-munità. Se potessi, mi ferme-rei ad accarezzare quelle pie-tre proprio come farei con ilvolto anziano di un familiare,solcato da rughe e dalle ingiu-rie del tempo, ma amato anco-ra di più nel momento della suaestrema fragilità.Ecco, per me, la nostraMirandola è diventata questo,un luogo dove la bellezza di untempo ha acquisito un valoresuperiore, assoluto. Poi sentola forza della vita che, comun-que, si impone tra le macerie;dalla distruzione scaturisce unagrande rinascita.Ce lo dicono tutti, ma non valequando questa affermazioneviene da chi non ha vissuto lanostra drammatica esperienza.Persone che hanno perso la vita,altre che hanno perduto gli af-

fetti più cari, purtroppo davan-ti a queste tragedie non c’ènulla da fare se non rimanerein rispettoso silenzio e fare ditutto affinché il ricordo resti ediventi, in una condivisioneassoluta, un patrimonio collet-tivo.Di fronte alla distruzione dellecose, invece, tanto si può e sideve fare. Anzitutto conservar-ne la memoria - ed è uno degliobiettivi di questo opuscolo -,poi darsi da fare, ognuno di noicome può e come riesce, senzarisparmiarsi.Solidarietà e cultura, come di-cevo all’inizio, dovrebbero es-sere punti fermi della vita diogni individuo. E’ la certezzache solo la conoscenza dell’al-tro permette un aiuto consape-vole e realmente solidale. Ag-giungo una frase di Epittetoche amo molto, “Solo l’uomo

colto è libero” e poi un’altradel nostro grande GiovanniPico, “Ti ho posto al centro delmondo, affinché tu possa con-templare tutto quanto è nelmondo… libero artefice di testesso”.Il sapere aiuta certamente adessere liberi, dunque capaci discegliere. Allora uniamo le forzee, insieme, costruiamo il no-stro futuro.“Il mondo non è stato creatouna sola volta, ma tutte le volteche è sopravvenuto un artistaoriginale”, dice Proust. Noimirandolesi non saremo arti-sti, ma il nostro spirito creati-vo è potente e, ne sono certa,capace di ricreare l’ amatissimaMirandola. Adesso più che mai sappiamoche anche l’arte è mortale, chepuò essere vittima del tempo,della sventura, di una naturache ha urlato la sua forza e conprepotenza, si è presa quelloche ha trovato sul suo cammi-no. Noi siamo ancora qui, piùfrastornati ma determinati.Il sisma di maggio non ci hasconfitti, ci ha reso miglioriperché, mai come ora, siamoconsapevoli della fortuna cheabbiamo nel vivere in questeterre, ora più fragili, ma perquesto ancora più belle e pre-ziose.

L

Il libro fotografico su Mirandola per non dimenticaree per raccogliere fondi per la Chiesa del Gesù

“Prima e dopo”

Nicoletta Vecchi Arbizzi

CONTRO LA VIOLENZADI GENERESabato 8 e domenica 9 dicembreCarpi - Saletta della Fondazione Cassa diRisparmio (corso Cabassi, 4)Nell’ambito della campagna S-Vestiamola violenza promossa da VivereDonna onlus,sabato 8 dicembre alle 17 incontro conLilia Beggi autrice del libro “Il pezzo man-cante”. Domenica 9 sempre alle 17 “Il tè

delle cinque”, conversazioni con le volontarie di VivereDonna eavvocati dell’Associazione InDifesa; presentazione della “Guida perriconoscere la violenza di genere nelle relazioni di intimità”. Saràinoltre esposta la mostra fotografica Home sweet Home in memoria diBarbara Cuppini. Info: tel. 059 653203; www.viveredonna.org

A TEATRO CON BENVENUTISabato 15 dicembre ore 21Rio Saliceto (Re) – Teatro Comunale viaGiuseppe Garibaldi n.28L’associazione Quelli del ’29 propone lospettacolo dal titolo Comici fatti di sanguedi e con Alessandro Benvenuti che affer-ma: “Cinque monologhi intrisi di humournero. Cinque esempi di dolorosa comicità.E d’altra parte la sola comicità che miinteressa descrivere e interpretare è, per

scelta e da molto tempo, quella che nasce dal dolore, unico ingredientenecessario perché il riso sia potatore di verità masticate dal cuore”.Info e prenotazioni: Teatro Comunale Rio Saliceto biglietteria tel.0522 649465 o Biblioteca Comunale tel. 0522 699594. E-mail:[email protected]

Sabato 8 dicembre, alle ore18, il gruppo musicale “Fran-cesca Caccini”, ensemblecomposto da artisti locali,accompagnerà la messa del-l’Immacolata nella chiesa diSanta Maria in Castello aCarpi. Sarà l’occasione, oltreche per offrire un momentodi alto valore, per lanciarel’iniziativa di solidarietà a cuii membri dell’ensemble – traessi il carpigiano AlessandroDallari, direttore della ScholaCantorum della Cattedrale –hanno deciso di devolvere leofferte raccolte.Per tutto il mese di dicembre,infatti, i proventi delle esibi-zioni andranno alla Filarmo-nica “Giustino Diazzi” diConcordia sulla Secchia: laloro sede, nella quale da oltreduecento anni si insegna mu-sica ai bambini, è rimasta gra-vemente danneggiata dal ter-remoto del 29 maggio.L’Associazione CulturaleMusicale “FrancescaCaccini”, nata nel 2001, consede a Casinalbo di Formigine,

è formata da un gruppo digiovani musicisti professio-nisti emiliani, impegnati inun’intensa attivitàconcertistica in Italia e al-l’estero. Il loro scopo è didivulgare la musica colta at-traverso la ricerca e l’esecu-zione di brani sia di reperto-rio conosciuto che di più raroascolto; per questo essi pre-sentano le loro esibizioni sot-to forme diverse,dall’ensemble vocale, al grup-po solistico e strumentale,all’organico orchestrale. Lascelta di dedicare il nomedell’associazione a France-sca Caccini, vissuta in Italianella prima metà del ‘600,una delle poche compositriciche siano riuscite ad espri-mere il loro talento nel pano-rama musicale europeo, è natada una sensibilità particolarenei confronti della figura fem-minile, quale simbolo dellalotta contro la discriminazio-ne e del diritto alla liberaespressione.

Maria Silvia Cabri

L’8 dicembre il gruppo musicale “FrancescaCaccini” nella chiesa della Sagra

Musica solidale

Componenti del gruppo vocale: Nadia Bignami, soprano;Silvia D’Onofrio, contralto; Daniele Garuti, tenore; Ales-sandro Dallari, basso. Brani in esecuzione: canti natalizi egregoriani, brani da Mozart, Palestrina e Haendel. Info:Associazione “F. Caccini” tel. 059 551576 Casinalbo (Mo)

Nelle edicole e librerie di Mirandola; aCarpi presso Libreria Mondadori e La FeniceInfo: 339 1191266

22 9 dicembre '12

“Su questa roccia, con questa ferma speranza,si può costruire, si può ricostruire”

Benedetto XVI – Rovereto 26 giugno 2012

Con Notizie per seguire e sostenere la rinascita delle nostre comunità

Con Notizie per vivere insieme l’Anno della Fede

Con Notizie per dare voce ai diritti degli ultimie all’impegno di tanti per una società giusta e solidale

Con Notizie accompagni la presenza della Chiesa di Carpisul territorio e nel mondo

Notizie - Settimanale della Diocesi di CarpiORDINARIO EURO 43,00; SOSTENITORE EURO 50,00; BENEMERITO EURO 100,00E’ possibile sottoscrivere l’abbonamento mediante Bollettino postale c/c n. 15517410; BonificoBancario presso UNICREDIT BANCA, agenzia Piazza Martiri, c/c IT 70 C 02008 23307000028474092; presso la Parrocchia; negozio Koinè di Corso Fanti 42

Agenda

ORARIO SS. MESSE

MIRANDOLA FRAZIONICIVIDALEFeriale e sabato prima festiva: 18.00 (canonica)Festivi: 10.00 (tensostruttura)

QUARANTOLIFeriale: da lunedì a giovedì 18.30 (cappella scuola materna),venerdì 19.00 (cappella S.S. Crocifisso - azienda Reggiani)Sabato prima festiva: 18.30 (cappella scuola materna)Festiva: 11.15 (Centro civico, Polisportiva Quarantolese)

GAVELLOFestiva: 9.30

SAN MARTINO SPINOFeriale: 15.30Sabato prima festiva: 17.00Festiva: 11.00

MORTIZZUOLO (palestra scuole elementari)Feriale e sabato prima festiva: 19.00Festiva: 9.30

SAN GIACOMO RONCOLEEdificio di fronte alla chiesaFestiva: 10.00 e 11.15

SANTA GIUSTINA (presso la cappella della ditta AcrReggiani in via Valli 1 a Quarantoli)Festiva: ore 9.45

TRAMUSCHIO (Sala civica, via Bastiglia)Festiva: 11.15

SAN POSSIDONIOFeriale e sabato prima festiva: 18.30 (casetta nel parco diVilla Varini)Festiva: 9.30 e 11.30 (tenda di fronte al cimitero)

CONCORDIA E FRAZIONICONCORDIA (tensostruttura scuola materna Muratori)Feriale: 9Sabato prima festiva: 18.30Festiva: 9.30 e 11.15

SAN GIOVANNI (presso il parco di Casa Belli)Festiva: 11

SANTA CATERINA (presso Sala parrocchiale)Festiva: 9.30

FOSSAFeriale: 8.30 (cappella della canonica)Festiva: 9.30 (tensostruttura dietro la canonica)

VALLALTAFeriale: 17 (cappella in canonica)Sabato prima festiva: 20 (cappella in canonica)Festiva: 9.00 – 11.00 (salone parrocchiale)

LIMIDIFeriali: lunedì 18.30; dal martedì al venerdì 19.00 (presso lacappellina delle Suore alla scuola materna)Sabato pref: 19.00 (salone parrocchiale)Festive: 8.00, 10.00 (salone parrocchiale)

PANZANOFeriale: venerdì 20.30Festiva: 11.30

CARPI CITTÀCATTEDRALEFeriali: 9.00, 18.30 (preceduta dal Rosario)Sabato pref: 18.00Festive: 8.00, 9.30, 10.45, 12.00, 18.00Nella chiesa della Sagra (salvo festiva 9.30, oratorio Eden)

SAN FRANCESCOFeriale: 8.30Sabato pref: 19.00Festive: 11.00, 19.00

SAN NICOLO’Feriali: 8.30, 18.30Sabato pref: 18.30Festive: 8.00, 9.30, 11.00, 17.30Nei giorni feriali alle ore 10 Lodi, Messa e AdorazioneEucaristica presiedute da don Gianpio Caleffi

CORPUS DOMINIFeriale: 18.30Sabato pref: 18.30Festive: 8.30, 10.00, 11.30

QUARTIROLOFeriale: 18.30Sabato pref: 18.30Festiva: 8, 9.45, 11.15, 18.30

SAN BERNARDINO REALINOFeriale: 18.30Sabato pref: 19.00Festive: 9.30, 11.00

SAN GIUSEPPE ARTIGIANOFeriali: 8.30, 19.00Sabato pref: 19.00Festive: 9.30, 11.00, 18.30

SANT’AGATA CIBENOFeriale: martedì e giovedì 19.00; venerdì 20.30Sabato pref: 19.00Festive: 9.30, 11.15

SANTA CHIARAFeriale: ore 7Festiva: ore 7.30

OSPEDALE RAMAZZINI (atrio della cappella)Festiva: ore 9

CIMITERO (sala del commiato)Festiva: ore 10

CASE PROTETTE - Messe di dicembreSabato 8: ore 10 Il Quadrifoglio. Domenica 9: ore 10 Il Carpine.Mercoledì 12 ore 16: Il Carpine. Santa Messa di Natalecelebrata dal Vescovo monsignor Francesco Cavina

CARPI FRAZIONISANTA CROCEFeriale: 19.00Sabato pref: 19.00Festive: 8.30, 11.15

GARGALLOFeriale: solo il mercoledì 20.30Festiva: 10.00

BUDRIONE-MIGLIARINAFeriale: 20.30Sabato pref: 20.30Festive: 9.30, 11.00Celebrazioni sotto il tendone a Budrione.

SAN MARINOFeriale: lunedì, mercoledì e giovedì 20.30Sabato pref: 19.00Festive: 8.00, 11.00Nel salone parrocchiale

FOSSOLIFeriale: 19.30Sabato pref: 19.00Festive: 10.00, 11.30Nel salone parrocchiale

CORTILE E SAN MARTINO SECCHIAFeriali: (lunedì 19.00 solo vespri); dal martedì al venerdì19.00 (cappella “provvisoria” dell’oratorio)Sabato pref: 19.00 (cappella “provvisoria” dell’oratorio)Festive: 9.30 a San Martino Secchia (nei locali parrocchiali);11.00 a Cortile

ROLOFeriale: lunedì 20.30; martedì e venerdì 8.30; mercoledì egiovedì 18,00Sabato pref: ore 18,00Festive: 9.30, 11.15All’oratorio o nel salone della canonica.

NOVI E FRAZIONINOVIFeriale: 18.00Sabato pref: 18.00Festive: 8.30, 10.00, 11.15, 18.00Le Messe Feriali si svolgono nella cappella delle suore dellascuola d’infanzia. Le Messe Festive si svolgono nella “Chie-sa succursale” di Maria Stella Dell’Evangelizzazione.

ROVERETOFeriali: martedì e giovedì 20.30Sabato pref: 20.30Festiva: 10.00Sotto il tendone dietro la parrocchia

SAN ANTONIO IN MERCADELLOFestiva: 11.15

MIRANDOLA CITTÀMIRANDOLACampo sportivo di via PostaFeriale: 8.30-18.30Festiva: 9.00-10.30-12.00-18.30Casa protettaFeriale: 7.30 (dal lunedì al sabato); 9.00 (mercoledì)Sabato prima festiva: 17.00Atrio dell’ospedaleFestiva: 8.00-10.00

Si invitano i parroci e le segreterie parrocchiali a comunicare tempestivamente eventuali aggiornamenti degli orari delle Sante Messe

239 dicembre '12

Notizie in breve

Il quotidianodei cattolici

Agenda

Frequenza per la diocesiFM 90,2

La Tvdell’incontroDigitale terrestreCanale 801 Sky“E’ TV” Bologna

Ai sensi del D.Lgs n. 196 del 30/06/1993 si comunica che i dati dei destinatari del giornale, forniti all'impresa editrice Notizie scrl all'attodella sottoscrizione dell'abbonamento, o diversamente acquisite da enti e associazioni collegati, sono contenuti in un archivioinformatico idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Tali dati saranno utilizzati, salvo divieto espresso per iscritto dagliinteressati, oltre che per il rispetto al rapporto di abbonamento o di invio pacchi, anche per le proprie attività istituzionali, ivi compresela comunicazione, l'informazione e la promozione, nonchè per conformarsi ad obblighi normativi e di legge.

Settimanale della Diocesi di Carpi

ASSOCIATO ALL'USPI - UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANAE ALLA FISC - FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

Via don E. Loschi, 8 – 41012 Carpi (Mo) - Tel. 059/687068 – Fax 059/630238Redazione: [email protected]

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CHIUSO IN REDAZIONE E IN TIPOGRAFIA IL MARTEDI’

Direttore Responsabile: Luigi LammaCoordinamento di Redazione: Annalisa Bonaretti – CoordinamentoArea Ecclesiale: Benedetta Bellocchio e Virginia Panzani – Redazio-ne: Laura Michelini (Mirandola – Concordia), Pietro Guerzoni, SaverioCatellani, Corrado Corradi, Maria Silvia Cabri, Magda Gilioli - Fotogra-fia: Fotostudioimmagini, Carlo Pini. Editore: Notizie soc. coop.Grafica e impaginazione: Compuservice sas - 059/684472

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Domenica 9 dicembre ore 11Carpi San Giuseppe Artigiano

Professione temporaneadi suor Silvia Rafael della Trinità

La Santa Messa sarà presiedutadal Vescovo monsignor

Francesco Cavina

Segreteria del VescovoDa lunedì al venerdì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle

18. Il sabato: dalle 9.30 alle 12.30Tel: 059 686707 (cellulare 334 1853721), fax 059 651611

Centralino e ufficio economatoDa lunedì al venerdì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle

18. Telefono: 059 686048

Ufficio del Vicario generaleIl martedì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 12. Telefono:

059 686048

Cancelleria e ufficio beni culturaliDa lunedì al venerdì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle

18. Telefono: 059 6325077

Curia VescovileSede e recapiti

via Trento Trieste 48/a a Carpi

www.carpirinasce.it

IL VESCOVO NELLE PARROCCHIEMonsignor Cavina sarà a Cortile giovedì 6 dicembre alle ore19 in occasione della festa del Patrono San Nicola. Venerdì7 dicembre alle ore 18,30 sarà a Quartirolo nel terzo anniver-sario della Nuova Aula Liturgica. Il Vescovo parteciperà adue momenti tradizionalmente molto sentiti dalla comunitàparrocchiale di San Francesco: presiederà la Santa Messadelle ore 19 per la Solennità dell’Immacolata, l’8 dicembre,e per la festa di Santa Lucia, giovedì 13 dicembre, alle 19.Domenica 9 dicembre alle ore 10.15 in San BernardinoRealino il Vescovo porterà il saluto alla Comunità Ucraina.

BENEDIZIONI NEI LUOGHI DI LAVOROLunedì 10 dicembre il Vescovo celebrerà la Santa Messa alleore 17.15 presso la ditta Angelo Po. Mercoledì 12 dicembresono in programma le visite alla Caserma dei Carabinieri, allasede Lapam, al negozio Focherini Sport. Venerdì 14 dicem-bre è prevista la Santa Messa presso la ditta Goldoni e alle ore18 l’incontro con la Redazione e l’Amministrazione di Noti-zie per gli auguri Natalizi. Mercoledì 19 dicembre a Carpibenedizione presso lo studio Professionisti Associati.

VICINO AGLI AMMALATI E AI DISABILIIn preparazione al Santo Natale il Vescovo sarà particolar-mente vicino agli ammalati, ai disabili, ai loro familiari e atutti gli operatori socio-sanitari che li assistono. Sabato 8dicembre alle 10 presiede la messa nell’Atrio dell’Ospedaledi Mirandola; il 12 dicembre celebra alle ore 16 presso laStruttura Protetta Il Carpine e alle ore 18 in ospedale nelreparto di oculistica per la Messa in onore di Santa Lucia.Domenica 16 dicembre alle ore 11.15, presso la parrocchiadel Corpus Domini, presiede la Santa Messa di Natale per laCooperativa Nazareno. Mercoledì 19 dicembre alle ore 16,infine, Santa Messa di Natale presso la Struttura Protetta IlQuadrifoglio.

Domenica 9 dicembre alle 11 nella chiesa di San GiuseppeArtigiano a Carpi suor Silvia Rafael della Trinità, noviziadel monastero di Santa Chiara, pronuncerà la professionetemporanea dei voti. “Ho la grande gioia – aveva detto suorSilvia nei giorni scorsi - di poter compiere questa tappa delmio cammino proprio presso il fonte battesimale dove sonoentrata a far parte della Chiesa. Nel rito della professione miverrà chiesto, in particolare, di seguire Gesù povero e croci-fisso, diventando un cuor solo e un’anima sola con la fraternitàche mi ha accolto. Tutto ciò all’interno di una Chiesa localecon cui mi sento profondamente in comunione. Tanto più inquesto momento di grande prova per la Diocesi, avvertol’importanza della nostra chiamata come Sorelle Povere adessere, secondo le parole di Santa Chiara, ‘sostegno dellemembra deboli e vacillanti del corpo di Cristo’”. Tutta lacomunità ecclesiale è dunque invitata a partecipare alla cele-brazione, che sarà presieduta dal Vescovo monsignor Fran-cesco Cavina, e ad unirsi nella preghiera a suor Silvia e alleSorelle Clarisse.

Monsignor Luigi Negri arcivescovo di Ferrara-Comacchioe monsignor Lorenzo Ghizzoniarcivescovo di Ravenna-Cervia

Il Santo Padre Benedetto XVIha accettato la rinuncia al go-verno pastorale delle arcidiocesidi Ferrara-Comacchio e Ravenna-Cervia presentate rispettivamenteda monsignor Paolo Rabitti eda monsignor GiuseppeVerucchi per raggiunti limiti dietà secondo quanto previsto dalDiritto Canonico.Arcivescovo di Ferrara-Comacchio è stato nominato monsignor Luigi Negri, trasferitodalla diocesi di San Marino-Montefeltro. Monsignor Negri ènato a Milano il 26 novembre 1941. Ordinato presbitero il 28giugno 1972 nell’ottobre dello stesso anno ha conseguito laLicenza in Teologia presso la Facoltà Teologica dell’ItaliaSettentrionale. In seno al Movimento di Comunione e Libera-zione ha seguito il settore scuole ed educazione fino al 1993. Haavuto incarichi di insegnamento presso diverse Facoltà Teologi-che e si è impegnato per la diffusione della Dottrina Sociale dellaChiesa e del Magistero di Giovanni Paolo II, di cui è consideratoprofondo conoscitore. Eletto alla sede vescovile di San Marino-Montefeltro il 17 marzo 2005, è stato consacrato Vescovo il 7maggio dello stesso anno. Il Presule è autore di numerosepubblicazioni in varie riviste.

Il nuovo arcivescovodell’arcidiocesi metropolitana diRavenna-Cervia è monsignorLorenzo Ghizzoni, fino ad oravescovo ausiliare di ReggioEmilia-Guastalla. Il nuovo arci-vescovo è nato a Cognento, nel-la diocesi di Reggio Emilia-Guastalla nel 1955. Ordinatosacerdote nel settembre 1979 edincardinato nella diocesi diReggio Emilia-Guastalla, monsignor Ghizzoni ha frequentatodal 1979 al 1984 la Pontificia Università Gregoriana, dove haconseguito sia la Licenza in Diritto canonico che in Psicologia.È iscritto all’Albo degli Psicologi dell’Emilia-Romagna. Nelfebbraio 2006 è stato nominato vescovo titolare di Ottana eausiliare di Reggio Emilia-Guastalla. Ha ricevuto la consacra-zione episcopale il 29 aprile 2006.

monsignor Luigi Negri

monsignor Lorenzo Ghizzoni

Convegno alla Facoltà Teologica dell’Emilia RomagnaTeologia dell’evangelizzazione

L’11 e il 12 dicembre 2012 si terrà a Bologna presso la FacoltàTeologica dell’Emilia-Romagna un Convegno sulla Teologiadell’evangelizzazione. Dopo il recente Sinodo dei Vescovil’evangelizzazione è al centro dell’attuale dibattito teologicoe pastorale sia nazionale che internazionale. Il convegno pre-senta un programma intenso con relatori di alto livello che sialterneranno dalla mattina di martedì 11 fino al tardo pomerig-gio di mercoledì 12 dicembre.Organizzatore dell’evento il professor Maurizio Tagliaferri,direttore del Dipartimento di Teologia dell’Evangelizzazione.Info: Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna piazzale Bacchelli,4 – 40136 Bologna Tel. 051-330744 – Fax 051-3391095 mail:[email protected] – sito: http://www.fter.it

10° ANNIVERSARIO19 dicembre 2002 19 dicembre 2012

SAMUELE MESSORA

Nel decimo anniversario dellamorte parenti ed amici che hanno

avuto la gioia di conoscerloricordano l’amato fratello Samuele.

La messa di suffragio sarà celebratanella chiesa parrocchiale di Limidisabato 15 dicembre alle ore 20.30

Milizia dell’Immacolata

“Chi sei Immacolata? Chi sei? Dimmi chi sei!”. Cosìpregava il p. Kolbe, dopo aver speso tutta la vita perconoscerla, per amarla, e per farla conoscere ed amare.Domenica 9 dicembre alle ore 15.30 presso la ParrocchiaMadonna della Neve di Quartirolo, dopo la recita del SantoRosario, sarà il tema della riflessione all’indomani dellafesta dell’Immacolata.

• Ore 8.30: partenza• Ore 10.30: Santa Messa presieduta da monsignor Elio

Tinti. Rientro previsto per le ore 18.30-19.Quota: 40 euro. Info e prenotazioni: 335 6374264.

Sabato 8 dicembreFesta dell’Immacolataal Santuario della Madonna

di San Luca a Bologna

ULTIMI POSTI DISPONIBILI

ApertoSABATO 8 E DOMENICA 9 DICEMBRE

UOMO · DONNA · BAMBINO ·

S H O P P I N G C E N T E R

ORARI: 10-13 / 15.30-19.30