SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI · 2012-11-17 · odi 2, per ripartire. I cattolici riunitisi...

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Una copia 1,50 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46) art. 1, comma 1 - CN/MO Numero 37 - Anno 27º Domenica 28 ottobre 2012 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI 19 PAGINA PAGINA 21 PAGINA Cultura Il dialetto resiste Le premiazioni del Poetar Padano 20 Teatri Su il sipario Proposte itineranti per la stagione 2012/2013 PAGINA 13 Medici Tra corpo e anima Riflessione del Vescovo su sisma e valori PAGINA Volontariato In pista La cena di Apt e gli appuntamenti di Alice T EDITORIALE EDITORIALE Dal secondo incontro dei cattolici a Todi, proposte concrete in vista delle elezioni Per ripartire 5 PAGINA 7 Tradizioni Sapore balsamico Dopo la Giostra si guarda al futuro 9 PAGINA Salute Gente di cuore Convegno nazionale di Cardiologia e Vestibologia 12 Con la testimonianza di suor Angela Bertelli e dei missionari, con l’impegno di tanti volontari qui e nel mondo il Vangelo si fa strada tra i poveri e provoca la religiosità assopita dei cristiani dell’Occidente Azione Cattolica Speciale San Giacomo Roncole Pag. 4/5 Pag. 15 Pag. 18 Laici per servire Se i cimiteri sono chiusi Francesco Zanotti* odi 2, per ripartire. I cattolici riunitisi domenica e lunedì scorsi nella cittadina umbra non si sono fermati a un’enunciazione di principi, in gran parte ribaditi, ma sono scesi nel concreto. Se un anno fa era stata chiesta a gran voce una discontinuità che poi si verificò, adesso la vera sfida è quella di progetti innovativi in vista della prossima scadenza elettorale delle politiche 2013. “Proposte nuove tanto nel contenitore quanto nei contenu- ti” è scritto nel documento finale redatto su una sola paginetta, ma dai contenuti molto densi. Fra i diversi enunciati si legge che non si deve esaurire la stagione del governo Monti che ha ridato credibilità al Paese e dignità alle istituzioni. Un riconoscimento venuto da tutte le parti, anche se non mancano le critiche con le quali i cattolici incalzano l’esecutivo tecnico perché sia più attento in particolar modo alla famiglia, ai giovani e alle imprese. Non mancano gli accenni alla riduzione dei costi della politica, a una nuova legge elettorale che ridia il potere in mano ai cittadini e a una sempli- Commemorazione dei Defunti Commemorazione dei Defunti Più fede più pace Più fede più pace

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Una copia 1,50Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46) art. 1, comma 1 - CN/MO

Numero 37 - Anno 27ºDomenica 28 ottobre 2012

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI

19PAGINA

PAGINA21PAGINA

Cultura

Il dialettoresisteLe premiazionidel Poetar Padano

20

Teatri

Su il siparioProposte itineranti perla stagione 2012/2013

PAGINA13

Medici

Tra corpoe animaRiflessione del Vescovosu sisma e valori

PAGINA

Volontariato

In pistaLa cena di Apt e gliappuntamenti di Alice

T

EDITORIALEEDITORIALEDal secondo incontro dei cattolici a Todi,proposte concrete in vista delle elezioni

Per ripartire

5

PAGINA7

Tradizioni

SaporebalsamicoDopo la Giostrasi guarda al futuro

9 PAGINA

Salute

Gentedi cuoreConvegno nazionale diCardiologia e Vestibologia

12Con la testimonianzadi suor Angela Bertellie dei missionari,con l’impegno di tantivolontari qui e nel mondoil Vangelo si fa stradatra i poverie provocala religiositàassopitadei cristianidell’Occidente

AzioneCattolica

SpecialeSan Giacomo Roncole

Pag. 4/5 Pag. 15 Pag. 18Laici per servire

Se i cimiterisono chiusi

Francesco Zanotti*

odi 2, per ripartire. I cattolici riunitisi domenica elunedì scorsi nella cittadina umbra non si sonofermati a un’enunciazione di principi, in gran parteribaditi, ma sono scesi nel concreto. Se un anno fa

era stata chiesta a gran voce una discontinuità che poi siverificò, adesso la vera sfida è quella di progetti innovativiin vista della prossima scadenza elettorale delle politiche2013.“Proposte nuove tanto nel contenitore quanto nei contenu-ti” è scritto nel documento finale redatto su una solapaginetta, ma dai contenuti molto densi. Fra i diversienunciati si legge che non si deve esaurire la stagione delgoverno Monti che ha ridato credibilità al Paese e dignitàalle istituzioni. Un riconoscimento venuto da tutte le parti,anche se non mancano le critiche con le quali i cattoliciincalzano l’esecutivo tecnico perché sia più attento inparticolar modo alla famiglia, ai giovani e alle imprese.Non mancano gli accenni alla riduzione dei costidella politica, a una nuova legge elettorale cheridia il potere in mano ai cittadini e a una sempli-

Commemorazione dei DefuntiCommemorazione dei Defunti

Più fede più pacePiù fede più pace

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2 28 ottobre '12

L’Evangelista Marco, Evangeliario di Lorsch (sec. VIII-IX)

In

XXX Domenica del Tempo Ordinario

Grandi cose ha fattoil Signore per noiDomenica 28 ottobreLetture: Ger 31,7-9; Sal 125; Eb 5,1-6; Mc 10,46-52Anno B – II Sett. Salterio

Dal Vangelo secondo Marco

quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insie-me ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio diTimèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la

strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno,cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù,abbi pietà di me!».Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli grida-va ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà dime!».Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono ilcieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli,gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne daGesù.Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia perte?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda dinuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti hasalvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo lastrada.

ogni timore. Bartimeo sentì chela sua vita poteva cambiare to-talmente da quell’incontro. Econ voce ancora più forte gri-dò ancora: “Figlio di Davide,abbi pietà di me!”. E’ la pre-ghiera dei piccoli, che, senzasosta perché continuo è il lorobisogno, si rivolgono al Signo-re; è l’invocazione dei deboliche hanno ricevuto la notiziadel suo passaggio e ripongonoin lui la loro speranza. Gesùnon è sordo al grido dei deboli.E’ come il buon samaritanoche non passa oltre. La rispo-sta inizia con una chiamata:“Gesù si fermò e disse: chia-matelo! E chiamarono il ciecodicendogli: Coraggio! Alzati,ti chiama!”. Bartimeo, appenasentì che Gesù voleva vederlo,gettò via il mantello e corseverso di lui. Gettò via quel man-tello che da anni lo copriva, eraforse l’unico riparo contro ilfreddo degli inverni e soprat-tutto dei cuori induriti dellafolla. Non serviva più coprirela sua povertà, non aveva piùbisogno di quel riparo, perchéaveva sentito che il Signore lochiamava. Balzò in piedi e andò

di corsa da Gesù. Correvaanche se non vedeva; in ve-rità “vedeva” molto più pro-fondamente di tutta quellafolla. Bartimeo seguì quellavoce e incontrò il Signore.Così accade per chiunqueascolta la Parola di Dio e lamette in pratica. L’ascoltodella Parola di Dio non con-duce verso il vuoto, non por-ta verso un immaginario psi-cologico; l’ascolto conduceall’incontro personale con ilSignore. Gesù non getta nel-le mani di Bartimeo qualchespicciolo, pur necessario, perpoi andare via. No, si ferma,gli parla, mostra interesse perlui e per la sua condizione egli chiede: “Che vuoi che ioti faccia?”. Bartimeo, senzafrapporre tempo e parole inu-tili, così come prima avevapregato con semplicità, glidice: “Rabbunì, che io riab-bia la vista!”. Bartimeo hariconosciuto la luce pur sen-za vederla. Per questo ha ria-vuto subito la vista. “Va’, latua fede ti ha salvato!” glidice Gesù.

MonsignorVincenzo Paglia

Il Vangelo secondo Marco cifa incontrare questa domeni-ca il Signore, alla sua ultimatappa prima di entrare inGerusalemme, e il ciecoBartimeo che mendicava allaporta di Gerico. In quel tem-po ai ciechi non restava altroche mendicare, aggiungendo

Vita della Chiesa

così alla cecità la dipendenzatotale dagli altri. Attorno a luitutto è buio; non vede chi pas-sa, non distingue né i volti négli atteggiamenti. Ma quel gior-no fu diverso. Sentì il rumoredella folla che si avvicinava. Enel buio della sua vita, intuìuna presenza: aveva “sentito

che c’era Gesù...”, nota l’evan-gelista. Ebbe la sensazione chequel giovane profeta non eracome tanti altri uomini che glierano passati vicino sino a quelmomento. Cominciò allora agridare: “Figlio di Davide, abbipietà di me!”. E’ una invoca-zione molto povera, non un

parlare abile, come quello del-l’uomo ricco che osservava icomandamenti sin dalla giovi-nezza e che si rivolse a Gesùchiamandolo “buono”; è ungrido che non piaceva alla fol-la, tanto che molti cercavanodi farlo tacere. Tuttavia la pre-senza di Gesù fece superare

Duccio di Buoninsegna, Guarigione del cieco (1308-11), Londra

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328 ottobre '12

Benedetto XVI: la fede dei santi risplende sulla Chiesa

Totalmente donatiBenedetto XVI: la fede dei santi risplende sulla Chiesa

Totalmente donati

Figlio dell’uomo èvenuto per servire edare la propria vita

in riscatto per molti (cfrMc 10,45). Oggi la Chiesaascolta ancora una voltaqueste parole di Gesù,pronunciate durante ilcammino versoGerusalemme, dove sidoveva compiere il suomistero di passione, mortee risurrezione. Sono paroleche contengono il sensodella missione di Cristosulla terra, segnata dallasua immolazione, dalla suadonazione totale. In questaterza domenica di ottobre,nella quale si celebra laGiornata MissionariaMondiale, la Chiesa leascolta con particolareintensità e ravviva laconsapevolezza di esseretutta intera in perennestato di servizio all’uomoe al Vangelo, come Colui

che ha offerto se stessofino al sacrificio della vita.Il Figlio dell’uomo è venutoper servire e dare la pro-pria vita in riscatto permolti (cfr Mc 10, 45).Queste parole hannocostituito il programma divita dei sette Beati cheoggi la Chiesa iscrivesolennemente nella glorio-sa schiera dei Santi. Coneroico coraggio essi hannospeso la loro esistenzanella totale consacrazione aDio e nel generoso servizioai fratelli. Sono figli efiglie della Chiesa, chehanno scelto la vita delservizio seguendo il Signo-re. La santità nella Chiesa

ha sempre la sua sorgentenel mistero della Redenzio-ne, che viene prefiguratodal profeta Isaia nellaprima Lettura: il Servo delSignore è il Giusto che«giustificherà molti, egli siaddosserà le loro iniquità»(Is 53,11); questo Servo èGesù Cristo, crocifisso,risorto e vivo nella gloria.L’odierna canonizzazionecostituisce un’eloquenteconferma di tale misteriosarealtà salvifica. La tenaceprofessione di fede diquesti sette generosidiscepoli di Cristo, la loroconformazione al Figliodell’Uomo risplende oggiin tutta la Chiesa.

Cari fratelli e sorelle!Questi nuovi Santi, diversiper origine, lingua, nazionee condizione sociale, sonouniti con l’intero Popolo diDio nel mistero di salvezzadi Cristo, il Redentore.Insieme a loro, anche noiqui riuniti con i Padrisinodali venuti da ogniparte del mondo, con leparole del Salmo proclamia-mo al Signore che «egli ènostro aiuto e nostro scu-do», e lo invochiamo: «Sudi noi sia il tuo amore,Signore, come da te noisperiamo» (Sal 32,20-22).Possa la testimonianza deinuovi Santi, della loro vitagenerosamente offerta peramore di Cristo, parlareoggi a tutta la Chiesa, e laloro intercessione possarafforzarla e sostenerlanella sua missione diannunciare il Vangelo almondo intero.

Dall’omelia di Benedetto XVI di domenica 21 ottobre inpaizza San Pietro in occasione della canonizzazione di

sette santi: Jacques Berthieu, Pedro Calungsod , GiovanniBattista Piamarta, Maria del Carmelo Sallés y

Barangueras, Marianne Cope, Kateri Tekakwitha, AnnaSchäffer di Mindelstetten.

Il testo dell’intervento del Cardinale Angelo Amato, Pre-fetto della Congregazione delle Cause dei Santi, al Sinododei Vescovi in corso a Roma sulla nuova evangelizzazione.

Nei Lineamenta si contano una quarantina di rimandi siaalla santità come conversione a Cristo e come accoglienzapiena della sua grazia, sia ai Santi come indispensabiliprotagonisti della nuova evangelizzazione: “Il segretoultimo della nuova evangelizzazione è la risposta allachiamata alla santità di ogni cristiano” (n. 158).Il tema della santità della Chiesa nel suo essere e nell’agiredei suoi figli costituisce una trama portante del documen-to. Perché questa insistenza? Perché nei Santi la Chiesaoffre alle genti lo spettacolo edificante del Vangelo vissu-to, testimoniato e proclamato sine glossa. I Santi, infatti,evangelizzano con la loro vita virtuosa, nutrita di fede,speranza e carità.Essi incarnano le beatitudini evangeliche, che sono lospecchio fedele di Cristo: beati i poveri, i miti, i puri dicuore, i misericordiosi, gli operatori di pace, i perseguitati.Essi rispondono con straordinaria creatività al comanda-mento dell’amore di Dio e del prossimo: avevo fame e setee mi avete dato da mangiare e da bere, ero straniero e miavete accolto, malato e carcerato e mi avete visitato. I santiabbracciano l’umanità con la loro carità, rendendo laconvivenza più buona, più pacifica, più fraterna.Per questo i giorni del nostro calendario sono segnati dainomi dei santi. La storia della Chiesa, in Oriente come inOccidente, al Nord come al Sud, registra santi di ogni età,di ogni paese, di ogni razza, lingua o cultura, perché lagrazia di Dio Trinità è come la rugiada del mattino. Essa siposa su tutte le piante del giardino, ma sulla rosa è rossa,sulle foglie è verde, sui gigli è bianca.Così è la santità, che, pur essendo unica come dono divino,penetra leggera e trasformante nei cuori dei figli dellaChiesa in ogni parte del mondo, in Asia come in Africa, inAmerica come in Oceania o in Europa. Ci sono santimartiri, santi confessori, santi dottori della Chiesa. Tuttisono testimoni di Cristo ed evangelizzatori.

Dal Sinodo: santità ed evangelizzazione

I Santi incarnano lebeatitudini evangeliche

Solennità di tutti i SantiGiovedì 1 novembre ore 18

Carpi – Chiesa della Sagrail Vescovo monsignor Francesco Cavina

presiede la Santa Messa Episcopale

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SISMA

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BPER PER LE POPOLAZIONI COLPITE DAL SISMAIl Gruppo BPER ha aperto una sottoscrizione per aiutare

le popolazioni che hanno subito danni a causa dei recenti eventi sismici.É possibile effettuare un’elargizione benefica

versando la somma sul conto corrente presso:

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intestato a: Diocesi di Carpi Codice Iban: IT36Y 05387 23300 000001466626

causale da indicare: Sisma in Emiliai versamenti su tale conto sono esenti da commissioni

Sul sito www.bper.it è inoltre possibile trovare tutte le informazioni aggiornate relative alle filiali BPER non operative e di appoggio, alle postazioni mobili attivate e alle agevolazioni per privati ed imprese.

Odoardo FocheriniVerso la beatificazioneE’ fissata per il 5 novembre la prima riunione del Comitato che il Vescovo monsignorFrancesco Cavina ha costituito per la preparazione, sotto i vari aspetti, della beatificazionedi Odoardo Focherini. Prima di questa data monsignor Cavina incontrerà in forma privatai famigliari del Servo di Dio, incontro che era già stato fissato nel giugno scorso ma poirinviato a seguito del terremoto. Come anticipato la celebrazione per la beatificazione diFocherini avverrà a Carpi nel 2013 all’interno dell’Anno della Fede.

Copertina

Il

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4 28 ottobre '12

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dott. Franco Mestieri

Risolvere i vostri problemi quotidiani è il nostro lavoro

Una lacrima per i defunti evapora,un fiore sulla tomba appassisce,una preghiera, invece,arriva fino al cuore dell’Altissimo.

Sant’Agostino

Verso la commemorazione dei fedeli defunti nel post-terremoto

Un nuovo culto in Spirito e VeritàMolti dei cimiteri sonoinagibili: la fatica di

tener viva la memoriadei defunti, e l’opportu-

nità di crescere nellafede, pur privati di quei

gesti semplici che sicompiono presso i

luoghi di sepoltura. Lacomunità viva che

celebrerà l’eucarestia neigiorni dedicati alla

commemorazione deidefunti sarà il vero luogo

di incontro, non tantocon la memoria di loro,

quanto con la loro vita inCristo, il Risorto,

il Vivente.

All’inizio dell’anno laChiesa italiana ha pubbli-cato una nuova edizionedel Rito delle esequie.Che bisogno c’era di unanuova edizione e quali sonole principali novità?Il documento offre una piùampia e articolata propo-sta rituale, con nuovi testi,nuove melodie per il cantoe nuovi capitoli relativi allavisita alla famiglia, allachiusura della bara, allepreghiere nel caso dellacremazione. Più in gene-rale, il Rito ribadisce l’im-portanza di accompagna-re i familiari del defuntonelle diverse tappe del lut-to, perché il momento del-la morte possa essere vis-suto come un passaggiopasquale, orientato alla Ri-surrezione.Qualcuno potrebbe obiet-

tare: bell’adattamento! Nonci si è accorti che il mondo ècambiato, e soprattutto nel-le zone urbane tutti questiriferimenti tendono a scom-parire? Nella società tecni-ca dell’ospedalizzazione deimalati e della rimozione dellamorte, i defunti sempre piùspesso non passano più perla casa, talvolta neppure perla chiesa; semmai per la cap-pella ospedaliera, per poirecarsi direttamente al ci-mitero. Non solo: nell’epo-ca dell’individualismo e dellaprivatizzazione della mor-te, aumentano i casi di quantidecidono di voler far disper-dere le proprie ceneri, o al-l’opposto di conservarle nelleloro case. In questo modo,anche il valore sociale delcimitero è fortemente ridi-mensionato. Di fronte a que-sti cambiamenti, davvero la

riproposizione delle tap-pe dell’accompagna-mento tradizionale co-stituisce la risposta mi-gliore?La sfida della Chiesa difronte alle mutate situa-zioni culturali è quelladi non rassegnarsi alla“perdita della morte”, madi rilanciare la risorsarituale propria della tra-dizione cristiana, che per-mette di umanizzare la mor-te e di viverla in modo spiri-tuale, attraversol’attraversamento di alcunesoglie.Non basta dire un deciso“no” alla dispersione delleceneri e alla loro custodianelle case private: bisognamotivare il perché, e soprat-tutto accompagnare con se-rietà, cura e attenzione i di-versi tempi del lutto. L’im-

portanza di incontrare i fa-miliari, di pregare con loronella comunità, di accom-pagnare i momenti delica-ti della chiusura della bara,della deposizione del fe-retro, eventualmente dellaconsegna dell’urna, chie-dono non uno sforzo inpiù ai ministri ordinati, mauno sforzo in più all’inte-ra comunità, perché sap-pia formare una“ministerialità del lutto”.

Paolo Tomatis direttoreUfficio liturgico di Torino

La Cei pubblica il nuovo rito delle esequieDi fronte alla “perdita della morte”

I

Nella luce dell’incarna-zione morte e risurre-

zione di Gesù sappiamoche, anche se impossibi-litati a quei gesti delica-ti e semplici sulle tombe

dei defunti che latradizione ci ha traman-

dato e che non pocoaiutano nell’elaborazio-ne psichica dei lutti, lacomunione nell’unico

vero culto a Dio inCristo ci lega ancor più

con loro.

Don Luca Baraldi*

“luoghi della memo-ria” sembrano essere,per l’esperienza del-

l’uomo, un dato essenziale,in quanto riscontrabile in modotrasversale nelle differenticulture ed epoche storiche.Anche nell’esperienza religio-sa del popolo di Israele sem-bra essere presente questo:basti pensare ai racconti dellaGenesi, nei quali si fa riferi-mento alla costruzione di al-tari, da parte dei patriarchi,per commemorare le meravi-glie del Signore, o alla men-zione dei luoghi nei quali glistessi capostipiti della nazio-ne santa venivano sepolti.Con Gesù, tuttavia, viene se-gnato un passaggio non tra-scurabile circa il rapporto framemoria spaziale, fisica, eculto a Dio. Di ciò sono evi-dente testimonianza le paroleche egli stesso pronuncia inrelazione al tempio diGerusalemme, dopo che i di-scepoli ne avevano constata-to la bellezza e l’imponenza,o quelle che rivolge alla don-na samaritana presso il pozzodi Giacobbe.In cosa consiste la novità cheGesù, con la sua presenza nellastoria, ha prodotto e continuaa produrre? La risposta ci vienedalle sue stesse parole, ripor-tate dall’evangelista Giovan-ni: “donna, viene l’ora, ed èquesta, in cui i veri adoratoriadoreranno il Padre in Spiritoe Verità. Egli cerca taliadoratori”.

Nell’autocoscienza di Gesù,espressa da queste parole,appare evidente lo spostamen-to di asse che egli realizza:adorare il Padre nello Spiritoe nella Verità non può piùdeclinarsi in una semplicedimensione individuale. Pro-prio perché si tratta di un cul-to radicato fuori di noi stessi,vale a dire nel dono delloSpirito - realizzato dal Croci-fisso Risorto - e nella Verità -che non è altro se non l’uma-nità realizzata dal Verbo Eter-no che si fa carne e trasformala nostra carne nella sua -,tale culto trae la sua forza daldinamismo vitale che è la vitadel Dio con e per noi.Offrire il culto, adorare ilPadre, commemorare, prega-re alla luce del Mistero diCristo assume il senso delsuo stesso pregare e viverecon noi ed in noi, membravive del suo corpo, legate leune alle altre.Alla luce di quanto detto sinora possiamo comprenderebene che la fede, in questotempo nel quale i luoghi dellamemoria ci sono stati sottrat-ti dalla potenza distruttricedella terra, ci permette di te-nere viva non solo una me-moria cara dei nostri defunti,ma di recuperare il vero sen-so di comunione con loro,che ora dormono il sonno dellapace in attesa della risurre-zione del corpo.Nella luce dell’incarnazionemorte e risurrezione di Gesùsappiamo che, anche se im-possibilitati a quei gesti deli-cati e semplici sulle tombedei defunti che la tradizioneci ha tramandato e che nonpoco aiutano nell’elaborazionepsichica dei lutti, la comu-nione nell’unico vero culto aDio in Cristo ci lega ancorpiù con loro.È vero, molti dei nostri cimi-teri sono inagibili o distrutti;eppure la comunità viva checelebrerà l’eucarestia nei gior-ni dedicati alla commemora-zione dei defunti sarà il veroluogo di incontro, non tantocon la memoria di loro, quan-to con la loro vita in Cristo, ilRisorto, il Vivente.

* direttore Ufficioliturgico diocesano

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528 ottobre '12

Una lacrima per i defunti evapora,un fiore sulla tomba appassisce,una preghiera, invece,arriva fino al cuore dell’Altissimo.

Sant’Agostino

Virginia Panzani

entità dei danni subitidalla parte monumen-tale è tale che questaarea rimarrà chiusa in

occasione delle festività deisanti e dei defunti”. Con ram-marico Sauro Prandi, asses-sore a Sicurezza e Qualitàurbana, parla della zona piùvecchia del cimitero diMirandola, quella compresatra il grande portale e la cap-pella. Anche lui, come tanticoncittadini – compresa chiscrive – non potrà infatti visi-tare le tombe dei propri cariposte in quell’area. Più “for-tunati” invece quanti potran-no raggiungere i propri de-funti sepolti nelle parti piùrecenti o nel nuovo perimetrodel cimitero monumentale,zone a cui si può accederedall’ingresso di via Galvani.

“Si stanno svolgendo – spie-ga Prandi – le opereprovvisionali di messa in si-curezza ma i tempi non sa-ranno così brevi. Sono graviin particolare le lesioni subitedal portale, dalla cappella edalla parte collocata a sini-stra dell’ingresso principale.Comprendo bene il dolore perquesta situazione ma sonoanche convinto – sottolinea –che, per chi crede, ciò si puòsuperare con la preghiera, nellacertezza che i nostri cari cisono vicini”.Per quanto riguarda le frazio-ni, i cimiteri di Quarantoli e

Commemorazione dei defuntiCarpi - Cimitero urbanoGiovedì 1 novembreOre 10.00 Santo Rosario; ore 10.30 Santa MessaAlle ore 15.15 il Vescovo monsignor Francesco Cavinapresiede la preghiera di suffragio per tutti i defunti conbenedizione solenne delle tombe. Non si celebra la SantaMessa

Carpi – Chiesa della SagraVenerdì 2 novembreAlle ore 18.30 il Vescovo presiede la Santa Messa per tuttii Vescovi, i Sacerdoti e i Diaconi defunti

Carpi - Ala nuova del cimitero urbanoVenerdì 2 novembreSante Messe per i defunti delle parrocchieOre 9: Cibeno e S. GiuseppeOre 10: S. Nicolò e S. Bernardino RealinoOre 11: Cattedrale e S. FrancescoOre 12: Corpus Domini e QuartiroloOre 15: per tutti

Cimiteri di Carpi e frazioniIl cimitero urbano di Carpi sarà aperto con orario continuato:da venerdì 28 a lunedì 31 ottobre dalle 8.30 alle 18; il 1° e il2 novembre dalle 8.30 alle 17. Da sabato 3 novembre siosserva il normale orario (8.30-12.30 e 14-18).Sono stati riaperti dopo il sisma e osservano il normaleorario continuato, i cimiteri di Gargallo, Santa Croce,Migliarina, Budrione, San Marino e San Martino Secchia.Sono ancora chiusi invece i cimiteri di Fossoli e Cortile.

NoviIl cimitero è parzialmente inagibile. Davanti alla cappella,anch’essa inagibile, è comunque prevista la celebrazionedella Santa Messa alle 10.

ConcordiaInagibile è la parte monumentale del cimitero che com-prende anche la cappella. Nella parte più recente, che èaccessibile, sarà celebrata la Santa Messa alle 9.30 e alle11.15. Per i sacerdoti defunti si terrà una celebrazione alle8 nella tensostruttura presso la scuola materna Muratori.

San PossidonioIl cimitero, che non è stato danneggiato dal terremoto, èaperto regolarmente. Saranno celebrate le Sante Messe alleore 9.30-11.00-15.00. Quest’ultima celebrazione sarà se-guita dalla benedizione delle tombe.

San Martino Spino sono inte-ramente agibili. Apertura par-ziale in questi giorni perGavello (parte nuova), SanGiacomo Roncole (parte nuo-va), Cividale (parte nuova,ingresso da viale Gramsci).Alla data in cui Notizie va instampa, sono chiusi i cimiteridi Tramuschio e Mortizzuolo.“Attualmente – afferma l’as-sessore Prandi – si sta lavo-rando anche in questi cimite-ri parzialmente agibili o chiusi.La previsione è di riaprirli, senon ci saranno ostacoli per ilmaltempo, entro il 1 novem-bre”.

“L’ Al di là dei muri

A Mirandolachiusa la partemonumentaledel cimitero,aperta quellapiù recente

Accampamenti

E’ da un po’ di tempo che, aseguito del terremoto, chidesidera accedere al cimiterodi Mirandola da via Galvanideve passare in mezzo ad unasorta di campeggio conroulotte e camper parcheg-giati a ridosso della porta diingresso al camposanto. Sonogiunte diverse segnalazionirelative all’opportunità, sia permotivi igienici che di rispettoper il luogo, di collocare pro-prio lì questo “accampamen-to”. “Si tratta non solo di fa-miglie di nomadi – rispondel’assessore Prandi – ma an-che di famiglie mirandolesirimaste senza casa che hannorifiutato soluzioni alternati-ve offerte in seguito alla chiu-sura delle tendopoli. Mi ren-do conto che si tratta di unasistemazione molto precaria,purtroppo però non è dispo-nibile al momento un altrospazio attrezzato. Da parte delcomune – sottolinea – possogarantire che è costante il ri-chiamo all’ordine e alla puli-zia rivolto a queste famiglie.Agli altri cittadini chiedo an-cora una volta di avere pa-zienza perché anche questorientra in quella realtà al difuori dell’ordinario che ab-biamo dovuto affrontare ne-gli ultimi mesi”.

Commemorazionedei defunti

A causa dell’inagibilitàdella cappella, è in fase didefinizione l’orario e il luo-go della celebrazione del-la Santa Messa di venerdì2 novembre presso il cimi-tero di Mirandola. Infor-meremo i lettori sul pros-simo numero di Notizie.

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728 ottobre '12CronaCarpi

Annalisa Bonaretti

a una veloce indaginecondotta attualmente inCarpi – osservava al-cuni anni fa Luciana

Nora, responsabile del Cen-tro etnografico del Comune -, si è potuto rilevare che mol-te famiglie discendenti dallanobiltà e borghesia agraria,continuano a tenere un’acetaiadi balsamico, eredità di unatradizione antica, alla cui curaattualmente si stanno impe-gnando specialmente uomi-ni, i quali non fanno misterodi essere stati avviati a questapratica da una donna anzianadel gruppo familiare. Cosicchési è indotti a credere che l’ac-curato, lungo e paziente pro-cesso del balsamico con i suoisegreti fosse particolarmenteretaggio femminile. Non siarrivava ad avere la respon-sabilità dell’acetaia se non inetà matura, dopo aver prati-cato a lungo il lavoro di assi-stenza all’anziana che, concoscienza, affidava la conti-nuità della tradizione ad un’al-tra congiunta più giovane chemostrasse attitudine e inte-resse. Tradizione le cui mo-dalità, partendo da un’origi-ne comune, si stemperavanoin una gamma infinita di pe-culiarità che, pur rimanendonell’ortodossia, creavanobalsamici dai tratti distintiviinconfondibili, sino a poteraffermare che, ognuno, ave-va un’impronta familiare”.Insomma, se oggi gli uominisono in nettissima maggio-ranza, una volta erano le don-ne a occuparsi di quel “netta-re scuro” ottenuto dalla tra-sformazione spontanea delmosto dopo una lenta cotturache ne riduce il volume – dametà a un terzo – ricavatodalle uve coltivate nelle no-stre terre: LambruscoSalamino, Lambrusco diSorbara, Lambrusco Graspa-rossa, Ancellotta, Trebbianodi Spagna. Il mosto cottomatura per lenta acetificazionederivata dalla naturalefermentazione e dalla progres-siva concentrazione median-te un lunghissimo invecchia-mento in serie di vaselli dilegno diverso. Tutto tranneche semplice ottenere un buonaceto balsamico tradiziona-le, il cui profumo - caratteri-stico, complesso, penetrante– e il cui sapore – un sapienteequilibrio di dolce e agro – èfrutto di un lavoro meticolo-

so e di una passione che, sen-za pazienza, non darebbe al-cun frutto.Di passione e pazienza è do-tata Irene Lamma, 22 anni,studentessa in Giurispruden-za. Il suo incontro con ilbalsamico risale al 1998 quan-do il padre decise di compe-rare le batterie, anche se,

ammette Irene, “non c’eranessuna tradizione di fami-glia”. Un po’ per volta si èavvicinata a questo mondoaffascinante, spinta anchedall’aver sempre apprezzato,a livello gastronomico, l’ace-to balsamico. “Al primo annodi università – racconta – hofrequentato il corso della

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Consorteria a Spilamberto eda due-tre anni faccio gli as-saggi. Delle batterie me neoccupo prevalentemente io, èimpegnativo ma di soddisfa-zione. Non ho il nonno esper-to che mi può consigliare, devoaffidarmi ai conoscenti, allaConsorteria e alle nuove ri-cerche scientifiche. Insomma,i maestri possono essere tan-ti, il problema è che ognunoha la sua idea e orientarsi nonè facile”.Irene Lamma vive con sensodi responsabilità l’esserecusode di questo tesoretto difamiglia. “Abbiamo due bat-terie, una tutta nostra e una incomune con i nonni e lo zio;le teniamo dai nonni a SanGiacomo delle Segnate per-ché il solaio è molto più adat-to di quello di casa mia, poi lìle escursioni termiche sonomaggiori, dunque migliori peril balsamico. Non è comodis-simo, ma in definitiva c’è soloun periodo particolarmenteintenso, quello tra gennaio efebbraio quando c’è il prelie-vo, il travaso, il rincalzo. Poi,il resto dell’anno, mi limito aodorare o assaggiare”.Irene non ha partecipato allaGiostra Balsamica perchél’acetaia è fuori Carpi e, almomento, al torneo potevanoiscriversi solo coloro che pro-ducono gli aceti in città, maammette che, probabilmente,non avrebbe aderito alla garaperché “devo migliorare an-cora tanto. Ho una batteriaabbastanza vecchiotta e unagiovane, di neanche una de-cina d’anni, che dà qualcheproblemino. Le competizioninon mi attirano, ma è anchevero che, per partecipare auna gara, voglio essere piùsicura di me”.Avrà tempo per partecipare elo farà quando saprà di avereun buon balsamico da pro-porre; per adesso si diletta inquella che è, e resterà “soloesclusivamente una passio-ne. Mi basta che i famigliarigradiscano il mio aceto e uti-lizzarlo nella mia cucina. Unacosa, invece, mi dispiace ed èche i giovani coinvolti sonodavvero pochi”.E’ su questo versante che dovràlavorare Giostra Balsamica,ma soprattutto la Consorteria.Privarsi di tradizioni così sa-rebbe imperdonabile.

Testimoni di valoriL’obiettivo è stato raggiunto: intercetta-re tutti coloro che posseggono un’acetaiae, attraverso queste persone, come spiegal’assessore alle Attività produttive SimoneMorelli, “riscoprire i sapori del territorioe fare emergere le eccellenze che ci carat-terizzano in Italia e nel mondo. Chi, me-

glio di loro, può testimoniare il valore del balsamico? Vole-vamo che venisse riscoperta l’artigianilità di chi si occupa esi preoccupa dell’aceto balsamico, ben diverso dal prodottoindustriale. La sfida – commenta a ragione Morelli – è darecorpo nei prossimi anni a quanto fatto finora”.Le premesse positive ci sono tutte: con Giostra Balsamica siè creata una bella storia, un modo originale di proporre e diproporsi; si è creata, in poco tempo, a tavolino ma su basistoriche, una tradizione che non può non attrarre. “Con iquartieri e le ville contribuiamo a valorizzare Carpi – osser-va Morelli. L’intento era coniugare tradizione edenogastronomia, due culture che devono spalleggiarsi. Laprova che l’iniziativa è piaciuta l’abbiamo avuta durante ilterremoto quando i proprietari di batterie continuavano aportare bottiglie d’aceto per partecipare alla Giostra che hasaputo creare attesa e condivisione. Francamente non ciaspettavamo tante adesioni, 104 aceti che si sfidano sonomoltissimi, un gran bel risultato. Da parte dell’amministra-zione c’è la volontà di proseguire su questa strada. E’un’iniziativa partita dal basso e ritengo sia anche per questoche ha avuto successo; l’aver dato vita poi ai quartieri e alleville implica contemporaneamente scontro e sinergia, indi-vidualismo e appartenenza. Comunque sia – conclude SimoneMorelli – abbiamo unito molte persone su un progettoambizioso. Qualcuno ci ha preso sottogamba, ma noi siamodecisi ad andare avanti”.

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D e t t o F a t t o&Provincialismi

La fusione della provincia di Modena con quella di ReggioEmilia ha scatenato le ire dei rappresentanti politici del PdLmodenese. Non sulle funzioni della nuova entità, sulla formadi aggregazione, sulla modalità di valorizzazione del perso-nale, sui costi o altre sciocchezze del genere. Macché. Lacontestazione si è incentrata sul nome. La Giunta regionaleha optato per “Reggio Emilia e Modena”. I modenesi vorreb-bero “Modena e Reggio Emilia”. Noi gente di periferia pocosensibile agli echi ducali, ci permettiamo altri suggerimenti.• Provincia delle MoRe: scelta preferita dai montanari, per-

ché valorizza i frutti del loro territorio.• Provincia del ReMo: scelta preferita dagli abitanti delle

terre d’argine a ridosso di Secchia, Panaro, Enza e Tresinaro.• Provincia CarpiReMo: scelta preferita dai carpigiani, che

agguanterebbero finalmente la dignità di provincia.• Provincia SaMoRe: scelta caldeggiata dai sassolesi, ma

osteggiata dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna.• Provincia delle MoRre (Sass-Car-For): scelta preferita

dalle medie città trascurate da Modena (Sassuolo-Carpi-Formigine).

• Provincia ReggiMoCa: scelta preferita dai sostenitori dellaProvincia del gusto, possibilmente all’aroma di caffè.

• Provincia MoReggio: scelta preferita dagli amanti di tuttele province.

Saverio Catellani

Simone Morelli

Custodeappassionata

Una giovanedonna raccontaal sua passioneper il balsamico

Ianni Tangerini del quar-tiere di San Francesco è ilvincitore della prima edi-zione di Giostra Balsamica.

Irene Lamma

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CronaCarpi

preme passi - conclude Ga-briele Greco - è che dietro ainumeri c’è una filosofia cheun reparto può acquisire solose si mantiene alto il livelloqualitativo che la Stroke Unitha permesso di raggiungerealla Neurologia di Carpi”.A primavera è stato nominatoil nuovo Consiglio di Aliceche resterà in carica per il pros-simo triennio: la fiducia è sta-ta rinnovata a Gabriele Greco,confermato presidente. Unanovità importante riguarda lavicepresidenza: si è scelto dinominare due vice, LauroCasarini e Ilva Tosi, perchéle diverse sensibilità – ma-schile e femminile -, le diffe-renti provenienze lavorative– organizzative e operative –diventino una ricchezza pertutta l’associazione. Segreta-rio, Vanni Po.

Annalisa Bonaretti

lice Carpi fa il bis, in-fatti in occasione dellaGiornata mondiale con-

tro l’ictus cerebrale, organiz-za due appuntamenti che te-stimoniano appieno la filoso-fia dell’onlus: prevenzione at-tiva e cultura sanitaria.Il primo appuntamento previ-sto è per sabato 27 ottobre aBorgogioioso. Un’intera gior-nata, dalle 9 alle 21, al centrocommerciale dove, in una po-stazione, medici, infermieri evolontari effettueranno, a chilo richiederà, test gratuiti perconoscere il livello dicolesterolo e glicemia e verràmisurata la pressione arteriosacon l’ausilio di una nuovaapparecchiatura, donata dalConsorzio Farmacisti, in gra-do di rilevare la fibrillazioneatriale.Il presidio di prevenzione èrealizzato in collaborazione congli operatori dei reparti diNeurologia e Fisiatria delRamazzini.Domenica 28 ottobre alle10.30, presso la Salamultimediale della BibliotecaLoria, Alice Carpi organizzala conferenza “Ictus, cosa sifa oggi”. Dopo l’introduzione

del dottor Gabriele Greco,direttore dell’Unità operativadell’ospedale e presidente del-l’associazione, la relazione delprofessor Vito Toso, consi-gliere nazionale dell’ItalianStroke Forum.Un weekend denso e articola-to, che indica chiaramente ilterreno d’azione della sezionelocale di Alice.“Innanzitutto rivolgo un rin-graziamento alla FondazioneCassa di Risparmio di Carpiche sostiene entrambe le ini-ziative – sottolinea GabrieleGreco -; un ringraziamentoanche al Lions Carpi Host: ilsuo contributo rende possibi-le i test gratuiti di sabato. Ungrazie anche alla direzione diBorgogioiso che, anche que-st’anno, ci permette di avereuno spazio strategico nel cen-tro commerciale. Come medi-co credo profondamente alvalore della prevenzione e lasi può attuare anche con pic-coli gesti. Deve passare so-prattutto una mentalità fattadi attenzione e di una sanaquotidianità, fattori importantiper evitare – ma anche elimi-nare – alcuni fattori di rischio.La divulgazione della malat-tia e dei principi di buona sa-lute è un modo efficace ed

economico per mantenersi informa. Il presidio a Borgogioiso– prosegue Greco – ci permet-te anche di incontrare centi-naia, migliaia di persone, unmodo semplice e informarleper ‘istruirle’ su alcune regolebasilari. La conferenza di do-menica – precisa GabrieleGreco – è utile agli operatorima anche ai comuni cittadiniperché il professor Toso sapràaggiornarci, con un linguag-gio comprensibile a tutti, sul-le ultime novità e sulle strate-gie più nuove per combatterel’ictus”.Sulla patologia, terza causa dimorte nei Paesi industrializ-zati e prima di infermità, Ga-briele Greco elenca i dati ope-rativi su Carpi.Nei primi mesi dell’anno, finoal 29 maggio quando l’ospe-dale è stato evacuato, gli ictusricoverati sono stati 124, inlinea con il 2011. Da quando èentrata in funzione, la StrokeUnit del Ramazzini ha ricove-rato oltre 300 ictus all’anno.Le trombolisi effettuate que-st’anno sono state un po’ menoa causa del sisma; sono unvero e proprio salvavita. Latrombolisi si può praticare soloin determinati casi e in certecondizioni. Ma quello che mi

Promosso da Giorgio Guidetti il convegno nazionale di VestibologiaUn progetto per migliorare la quotidianità di chi soffre di crisi vertiginose croniche

Tutt’un’altra vitaVenerdi 19 e sabato 20 otto-bre presso la Sala convegnidell’Hotel Raffaello a Mode-na si è svolta la 9ª edizionedel convegno nazionale “Ag-giornamenti in Vestibologia”organizzato da GiorgioGuidetti, responsabile del-l’Unità operativa diVestibologia dell’Azienda Usldi Modena e dedicato ad unapatologia labirintica cronicaparticolarmente grave: laMalattia di Ménière, caratte-rizzata da crisi vertiginose violente e perdita progressi-va dell’udito.“Il nostro centro – spiegaGuidetti - è uno dei più im-portanti in Europa in questocampo e segue oltre 1500 diquesti pazienti. In questa oc-casione abbiamo aperto leporte anche ai pazienti per

permettere loro di assisterealla revisione critica dellepossibili proposte terapeutichee presentare loro il nostronuovo approccio basato sul-l’ottimismo e la collabora-zione attiva tra medico e pa-ziente”.Una scelta lungimirante, inlinea con la filosofia e il modusoperandi di Guidetti, tra i piùrinomati vestibologi del mon-do. Averlo a Carpi, dove hasede l’Unità operativa diVestibologia dell’Ausl, è unprivilegio e un’opportunità chenon è stata ancora “sfruttata”a dovere. Se vengono malatida tutt’Italia per farsi visitareda lui, se organizza convegnidove partecipano colleghi dicaratura internazionale, se luistesso è chiamato ovunquenel mondo, una ragione ci

sarà.“In collaborazione con la onlusAmmi, Associazione Malatidi Ménière Insieme e conl’Autodromo di Modena Cen-tro di Guida Sicura, sabatomattina abbiamo presentatoun’innovativa metodica diinsegnamento di guida basa-ta sul controllo dei movimen-ti oculari e messa a punto danoi in collaborazione con ilpilota professionista StefanoLivio – precisa Guidetti -.Questa metodica, già utiliz-zata con successo pressol’autodromo per i soggetti nor-mali ed i piloti professionistie dilettanti, consente ai ma-lati vertiginosi cronici di im-parare a controllare l’autoanche in caso di crisi vertigi-nosa e di garantire quindimaggiore sicurezza. Questi

malati hanno una fragilitàemotiva notevole, dunquehanno bisogno di una caricadi autostima che si raggiungeanche grazie alla tranquillitàacquisita guidando più sicu-ri”.Una scoperta importantissi-ma perché ha come obiettivola sicurezza anche se, per in-ciso, quando si impara a con-trollare i movimenti ocularisi può ottenere anche unamaggior velocità, guidandoun’auto come scendendo dauna pista di sci. Insomma, siimpara a diventarecampioncini, veloci certo, masoprattutto sicuri.

A.B.

A

In occasione della Giornata mondiale contro l’ictus cerebrale,Alice sezione di Carpi organizza due importanti appuntamenti

Tra la gente, con la scienza

Qualcosa in più rispetto alle consuete cene organizzate da associa-zioni di volontariato e questo grazie alla poliedricità di GiampaoloPapi, responsabile dell’Endocrinologia del Ramazzini e presiden-te onorario di Apt, Associazione Pazienti Tiroidei.In una sala gremita del cinema di San Marino, Papi ha spiegato inmaniera semplice ma non semplicistica che cos’è la tiroide e comefunziona. La serata, gestita dal tesoriere Franco Mestieri, è stataricca di sorprese, su tutte la poesia di Luciana Tosi, apprezzatapoetessa dialettale, dedicata proprio alla tiroide. Dopo il benvenu-to del presidente Orazio Mercurio, la cena, gustosa.I complimenti di tutti sono andati a chi si occupa della cucina e delservizio, volontari insostituibili per passione e professionalità; sututti spicca il gruppetto degli Amici per la vita.Va sottolineata l’eccezionalità di giornate davvero super per lasanità locale: in una settimana si sono svolte le due cene conclusivedell’Amo a Santa Croce che hanno registrato una presenza gran-diosa; il convegno nazionale di Cardiologia organizzato da Stefa-no Cappelli; il convegno nazionale di Vestibologia organizzatoda Giorgio Guidetti; la settimana dedicata alla salute mentale; lacena di Apt, e forse dimentichiamo qualcosa. A ruota seguono leiniziative di Alice, l’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebralepresieduta da Gabriele Greco. La vitalità e la credibilità dei nostrimedici e la generosità dei volontari sono degni di ammirazione. Ivertici della sanità provinciale ne devono tenere conto quandoprogrammano la sanità prossima ventura.

A.B.

Lapam sul comparto costruzioni Allarme rosso

La battuta che circola da mesi (la burocrazia è quasi peggio delterremoto) purtroppo non può essere definita soltanto tale. Lasituazione per le imprese edili della nostra provincia è pesantis-sima e i numeri sono da allarme rosso, eppure la burocrazia nonarretra di un passo, anzi diventa sempre più invasiva.Il presidente del comparto costruzioni Lapam Confartigianato,Sandro Pilati a proposito del cosiddetto Decreto Crescita,afferma: “Il paradosso è che in alcuni articoli questo decreto hagettato benzina sul fuoco, anziché limitare gli effetti dellaburocrazia li ha amplificati. Ad esempio l’articolo riguardante laResponsabilità solidale ai fini fiscali, non fa altro che peggiorarela situazione dei pagamenti. Questa disposizione crea costiaggiuntivi alle imprese per ottenere l’asseverazione, allungaancora i tempi di pagamento e, nel caso di micro-imprese, conregimi particolari, causa il blocco dei pagamenti”.Pilati entra nel dettaglio: “In pratica si protegge ulteriormentechi deve pagare e non chi deve riscuotere (una delle causeprincipali di estinzione delle piccole e medie imprese). Perquanto riguarda poi l’articolo relativo alla crisi d’impresa e leprocedure fallimentari per favorire la continuità aziendale, oc-corre applicare parametri che permettano, anche ai creditori, unadeguato rientro rispetto al credito. Non vediamo infatti come sipossa accettare la continuità di una impresa che lascia una sciadi altre imprese in estreme difficoltà. La burocrazia, con i costiaggiuntivi che pone sul cammino delle imprese del settore –conclude Pilati – è ormai inaccettabile.Ci sono talmente tante norme che c’è da farsi venire il mal ditesta solo a leggerle, figuriamoci ad adempierle”.

Eccezionale veramente

Cena di Apt a San Marino

GiorgioGuidetti

Gabriele Greco

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10 28 ottobre '12

L’obiettivo della serata è rac-cogliere fondi per due pro-getti a Carpi e Finale Emiliae fare sentire la voce degliimprenditori del distretto tes-sile-abbigliamento. Nonsmettere mai di convogliarel’attenzione di tutti sulle esi-genze del territorio che amaggio è stato devastato dalterremoto. Perché sono moltii progetti di ricostruzione incantiere e servono soldi perportarli a termine nel piùbreve tempo possibile.Confindustria Modena fa suaquesta volontà, organizzan-do il 31 ottobre a Villa Ascaria Carpi, una cena di solida-rietà cui parteciperà PaoloBelli, cantante e showmancarpigiano, insieme ad altrecelebrità della Nazionale Ita-liana Cantanti, in città perpartecipare il giorno dopoall’iniziativa “In goal per ilfuturo” allo stadio Cabassi.Il ricavato della serata ser-virà a Carpi per la ricostru-zione del centro riabilitativo

Mercoledì 31 ottobre ore 20.30 a Villa AscariConfindustria Modena e i protagonisti dellaNazionale Italiana Cantanti

Cena di solidarietà

Pietro Ferrari

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2012/13donna, uomo,

bambino

per disabili “L’abbraccio” ea Finale Emilia per la realiz-zazione della nuova pale-stra polifunzionale del nuo-vo polo scolastico elemen-tari-medie, che sarà anche adisposizione della comuni-tà.“In goal per il futuro” è iltitolo della partita che si ter-rà l’1 novembre al Cabassitra i cantanti e gli attori del-la Nazionale e il TeniamoBotta Team, squadra com-posta da operatori impegna-ti in prima linea nell’emer-genza e nella ricostruzionepost terremoto. L’eventobenefico è stato organizzatodalla Nazionale cantanti, daRadio Bruno e dai Comunidi Carpi e di Finale Emiliaper raccogliere fondi per idue progetti su cui conflui-ranno anche i proventi del-l’iniziativa di ConfindustriaModena.“A quasi sei mesi dal terre-moto che ha ferito profon-damente il nostro territorio,

abbiamo pensato di orga-nizzare questa serata percontribuire alla raccolta difondi per due progetti neicomuni di Carpi e FinaleEmilia, ma non solo - spiegail presidente di Confindu-stria Modena Pietro Ferrari-. Con questo evento voglia-mo anche accendere i riflet-tori sul settore del tessile-abbigliamento per raccon-tare come sta affrontando ledifficoltà provocate dal si-sma. Non dobbiamo dimen-ticare che passata l’emer-genza sono ancora tanti iproblemi che rimangono darisolvere. Ritengo sia d’im-portanza vitale fare sapereche il distretto della moda diCarpi sta reagendo con gran-de forza e determinazione”.

La parrocchia San Pietro in Vincoli e il CircoloAnspi Don Milani di Limidi organizzano unaspeciale iniziativa per riflettere sul tema del-l’educazione, a pochi giorni dall’anniversario deiFatti d’Armi di Limidi (novembre 1944) e nel 25°di attività del Circolo Anspi. Domenica 11 no-vembre alle 16.30 nel salone parrocchiale si terràinfatti l’incontro dal titolo “Educare all’impegnocivile. L’insegnamento di Don Milani oggi ascuola e in oratorio”. Interverrà Agostino Burbe-ri, uno dei primi alunni del priore di Barbiana evicepresidente della Fondazione Don Milani.

A Limidi un incontro sul tema dell’educazione

Per ricordare don Milani

Cultura e Società

CortileLavori in corso…in cerca d’autore

Sabato 13 ottobre è ripartito l’Anno Associa-tivo per l’Acr e per i Giovanissimi di Cortile.Nonostante le strutture siano danneggiate e idisagi ci accompagnino, don Andrea, glieducatori e i ragazzi si sono dati appuntamen-to nella cappella feriale per entrare e lavoraresul brano dell’attenzione annuale (Lc 9, 10-17). A questo ha fatto seguito un pomeriggiointenso di giochi, di rapporti che si sonoriannodati e di festa. Sicuramente la storia diciascuno è segnata da ferite e traumi, compre-sa quella dei bambini; ci è sembrato di scor-gere, in questo nostro trovarci insieme strettial Signore per camminare anche quest’anno,un invito per tutta la comunità parrocchiale arimboccarsi le maniche e a non stancarsi diannunciare la bontà e tenerezza del Signore.Proprio l’esperienza di Chiesa che si esprimeanche nei nostri gruppi Acr, nel gruppo Gio-

vanissimi e nel gruppo Giovani, aiuta ciascuncristiano a non scoraggiarsi e rimettersi inricerca di quell’Autore che chiama. Davveroun anno laborioso e, come tutti gli anni, condei lavori sempre in corso: proprio perchèciascuno è chiamato alla sequela giorno dopogiorno. Buon Anno Associativo e buon lavo-ro.

Claudio Truzzi,educatore Acr, animatore Gg

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1128 ottobre '12Copertina Speciale

Scuola

“I ragazzi hanno bi-sogno di adulti chesappiano mostrareloro il significato ela positività dellecose”: così si èespresso il professorFranco Nembrininell’accettare l’invi-to di tenere una con-versazione con i do-centi e gli educatoriin occasione del con-vegno di inizio annoscolastico.Una scuola che edu-ca aiuta a crescere.Per farlo, però, nonle basta trasmetteredei saperi: devesintonizzarsi con ledimensioni costitutive della persona, cercando di valorizzarele nuove opportunità offerte dall’attuale contesto culturale.Si aiuta così lo studente a prendere coscienza del proprio ioe ad assumersene le responsabilità.Tutti sentono di vivere un momento di incertezze, di scarseprospettive per il futuro, e i giovani ne sono consapevoli; èperciò importante per loro incontrare docenti e educatori chesappiano dare ragioni precise per sperare utilizzando il “teso-ro” di saperi e competenze per comprendere meglio se stessie leggere con verità ciò che li circonda.Il convegno dovrebbe aiutare in questa riflessione e offrireuno stimolo a conoscere testimoni credibili dell’educare.

Antonia Fantini

Anche se da qualche settimana sono popolati di bambini eragazzi, saranno inaugurati ufficialmente sabato 27 ottobre inuovi moduli prefabbricati per la didattica del’istituto SacroCuore di Carpi. Alle ore 9 tutta la scuola si riunirà presso ilcinema Corso per un momento di preghiera presieduto dalvescovo, monsignor Francesco Cavina. Dopo i ringrazia-menti e gli interventi delle autorità – il preside FrancoBussadori, l’assessore Cleofe Filippi e una rappresentanzadella Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi – è previsto iltaglio del nastro vero e proprio presso il campo sportivodell’Eden, dove sorge l’edificio temporaneo.“Grazie al lavoro di tutta la comunità, genitori, insegnanti,tecnici – commenta il dirigente scolastico – siamo riusciti arealizzare il nostro obiettivo di dare ai nostri bambini unasistemazione ottimale”. I moduli ospitano 13 classi (primariae secondaria di primo grado) e 4 sezioni di scuola d’infanzia,sono comprensivi di servizi igienici e refettorio, nonché dilaboratori per l’informatica e la musica, per un totale di 22ambienti.Dopo la benedizione e la visita ai moduli, aperta a tutti, siterminerà la mattinata con un momento di festa per le diverseclassi dell’istituto.

Nel nostropiccolo…I bambiniper l’oratorio

In piazza Garibaldi a Carpidomenica 21 ottobre siè tenuto il mercatino deibambini: Emma, Marta,Desirée, Edwige ed Emmahanno portato i loro gio-cattoli, destinando allaricostruzione dell’orato-rio Eden il ricavato dellavendita di questi oggetti.Un piccolo, grande ge-sto di vicinanza alla loroparrocchia.

Martedì 30 ottobre il convegno per il mondodella scuola. Un’occasione per rifletteresull’impegnativo mestiere di docente

Essere o farel’insegnante?

La Scuola su TelepaceTrasmissione sui libri coiragazzi del Sacro Cuore

La scuola è stata protagonista di Doctor Book, trasmissionedell’emittente cattolica Telepace rivolta a grandi e piccini chemette al centro dell’attenzione il libro in tutte le sue sfumature,non visto solamente come un mezzo di informazione, maanche come custode di sensazioni ed emozioni, un biglietto dastaccare per entrare nel mondo della fantasia. A fine settembreuna troupe televisiva è giunta a Carpi per registrare la trasmis-sione che invita i ragazzi alla lettura dei libri: protagonisti ibimbi di terza, quarta e quinta elementare del Sacro Cuore.L’ineffabile Doc Book e la sua sagace e concreta segretariaMiss Page sono stati i conduttori che hanno alternato allalettura di libri, servizi e curiosità di vario genere.Le puntate vanno in onda su digitale terrestre: dopo quella disabato 20, le successive saranno ogni sabato alle 15 e in replicail martedì alle 18 e il mercoledì alle 14.30; su satellite: il sabatoalle 15 e in replica il mercoledì alle 14.30.

Festa al Sacro CuoreBenedizione dei locali prefabbricati

Grande festa, sabato 20 otto-bre, all’inaugurazione del-l’edificio scolastico tempo-raneo messo a disposizionedalla Regione EmiliaRomagna per la scuola d’in-fanzia parrocchiale DonUmberto Borghi.Dopo la benedizione , è statoil Vescovo monsignor Fran-cesco Cavina a tagliare ilnastro tricolore e far entrare ibambini nella nuova struttu-ra . Erano presenti alla ceri-monia il sindaco VannaScaltriti, il parroco donCallisto Cazzuoli , l’inge-gnere Manuela Manenti, re-sponsabile della Regione pergli edifici scolastici e la pre-sidente della FismMariannina Sciotti.Nel suo breve cenno di salutoil Vescovo ha ricordato l’im-portanza di lavorare tutti in-sieme, in comunione di in-tenti fra istituzioni pubblicheche religiose. I bambini han-no cosi potuto lasciare latensostruttura , messa gene-rosamente a disposizione daRadio Pico Mirandola, perentrare in aule vere, ecologi-che e sicure. La cerimonia èstata accompagnata dai cantidei bambini e dallo sventoliodelle loro bandierine tricolo-ri.Nelle foto alcuni momentidella festa.

La scuola materna parrocchiale di Rolo entra nei moduli

Monsignor Cavina a RoloMercoledì 31 ottobre alle 20.45 presso l’oratorio parroc-chiale di Rolo, si terrà una catechesi di monsignor France-sco Cavina dal titolo “Costruiamo la comunità cristiana”.Aperto a tutti

Grande festaGrande festa

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Annalisa Bonaretti

iù che soddisfatto il pro-motore e presidente delcongresso, Stefano

Cappelli, direttore dell’Uni-tà operativa di Cardiologiadel Ramazzini, che dopo unperiodo particolarmente in-tenso – la preparazione di unevento di caratura nazionalerichiede tempo e la gestionedi due giorni pieni, con colle-ghi provenienti da tutt’Italia,una grande energia – final-mente può rilassarsi e tratteg-giare un primo bilancio del-l’iniziativa. “E’ andata dav-vero molto bene – osserva -,il tema trattato, il cuore deglisportivi, ha destato molta at-tenzione e siamo riusciti acoinvolgere i professionistipiù autorevoli. Mi ha datoparticolarmente soddisfazio-ne il fatto che, anche per loro,sia stata di grande utilità loscambio di esperienza e diconoscenze. Ritengo che pertutti i partecipanti siano statidue giorni veramente ricchi earricchenti”.Soffermandosi sulle oltre1.200 visite medico-sportiveper atleti agonisti, Cappelliha ricordato i tantissimiamatori che praticano comun-que sport a un certo livello.Generalmente sono giovani,ma non per questo si può dareper scontata la salute del lorocuore. “La displasiaaritmogena del ventricolodestro è una cardiopatia strut-turale e diagnosticarla puòrisultare non semplice. For-tunatamente è una patologiarara che colpisce dalla primaalla quarta decade di vita; daidati in nostro possesso risultaessere responsabile del 22-25% delle morti improvvise,quelle che tanto colpiscononoi medici e tanto impressio-nano la gente. Pensiamo chel’essere giovani e il praticaresport sia una garanzia assolu-ta, purtroppo non è così. Co-munque – ha concluso Cap-pelli – giocando d’anticipo,ovvero con una diagnosi pre-coce, si modifica anche laprognosi”. Insomma, ci sonocure efficaci per la displasiaaritmogena del ventricolodestro, basta una risonanzamagnetica cardiaca.La cattiva notizia è che non èancora praticabile a Carpi, labuona notizia invece è chebasta poco per poterlo fare,serve solo acquistare ilsoftware adatto. Il costo è

accessibile, circa 80 mila euro.Un’esperienza assimilabile èstato l’acquisto da parte diAmo, lo scorso anno, delsoftware che consente ai bam-bini di sottoporsi a risonanzamagnetica. Per il versantecardiaco potrebbe iniziare una

raccolta fondi l’associazioneAmici del cuore o la Fonda-zione Cassa di risparmio diCarpi, sempre attenta alle esi-genze dell’ospedale. L’entepotrebbe intervenire e rende-re così possibile un esameche, oggi, si può fare solo aModena, con le prevedibililiste d’attesa.In provincia di Modena ognianno, secondo le ultime stati-stiche attendibili, le cosiddettemorti improvvise di giovanisotto i quarantacinque annioscillano tra 25 e 50 casi (alivello nazionale si stima cheil 25% dei decessi improvvisi

– circa due-tremila under 35– avviene prima del compi-mento dei 60 anni). Moltospesso questi decessi sonoimputabili a sindromicardiovascolari che rappre-

di questo tipo di decessi.Di questo e tanto altro si èoccupato il convegno “Il cuoredei giovani: aritmie e sport”.Un evento di valore scientifi-co che ha chiamato a raccoltaprofessionisti da tutta Italia eche ha assunto un valore spe-ciale essendo, la nostra città,nel cratere sismico. Il tematrattato, la prevenzione dellemalattie cardiovascolari neigiovani, rappresenta infatti unadelle ultime frontiere dellacardiologia. Finora l’interes-se della comunità scientificasi è rivolto soprattutto allaprevenzione e alla cura diquesto tipo di malattie nellefasce d’età superiori ai 50/60anni, ovvero nel momento incui il rischio cardiovascolareaumenta in modo più spicca-to. In termini di prevenzione,però, molto può essere fattosin dalla giovane età, quandol’acquisizione di scorretti sti-li di vita spiana la strada alrischio di sviluppare sindro-mi cardiovascolari anche adistanza di anni. Le principa-li malattie che causano le co-siddette morti improvvise disoggetti giovani, nella pro-vincia di Modena, sono lacardiomiopatia ipertrofica(circa 800 casi l’anno su tuttala popolazione residente), ladisplasia aritmogena delventricolo destro (50 casi ogni300 mila abitanti) e la sindro-me di Brugada.Dopo i saluti e i ringrazia-menti di rito, l’apertura deilavori è stata affidata, in ma-niera originale, al vescovo,monsignor FrancescoCavina.

P

Nel suo incessante pulsare il cuore racchiude scienza e fede.Genera stupore, meraviglia, venerazione ed è sinonimo divita. La sua – spiega monsignor Francesco Cavina a unaplatea attenta e incuriosita – è una natura quasi celeste. Leragioni sono antropologiche, psicologiche, spirituali. IlVescovo puntualizza che , nelle Sacre Scritture, la parolacuore risuona un migliaio di volte. Indica tutte le fonti divita: intellettiva, affettiva, emozionale, senza tralasciarel’inconscio. “Tiene unito l’aspetto corporale e quello affet-tivo”, sintetizza.Nella Bibbia il cuore è “intelligente, saggio” e sono svariatii modi in cui lo si incontra: “Pensare in cuor suo, parlare alcuore, rubare il cuore, mancanza di cuore. In questa prospet-tiva – commenta il Vescovo – il cuore è la sede delledecisioni, della volontà, dell’etica. Ma il cuore può essereanche ingrassato, ingrossato, indurito. Il cuore dell’uomodetermina la sua vita e da esso possono nascere ancheemozioni negative”. Ma ci sono anche le tante positive: “Uncuore puro, capace di operare secondo verità e giustizia. Poic’è la dimensione affettiva e passionale, così troviamo cheil giorno delle nozze è quello della gioia del cuore”.Cavina ricorda gli aggettivi attribuiti a Gesù come “umile dicuore”, un vero e proprio ristoro per le anime quella sua

sentano, ad oggi, la principa-le causa di mortalità nei paesieuropei. In particolare, learitmie ventricolari maligne,che portano all’arresto cardi-aco, sono tra le principali cause

“mitezza, umiltà, tenerezza, comprensione, condivisione”.Il cuore può essere innamorato, sensibile, d’oro, di pietra,si può essere senza cuore o con il cuore in mano, insommail cuore è uno scrigno in cui si trovano tesori preziosi,almeno dal punto di vista linguistico. Ma il Vescovo haspiegato che, nella nostra cultura, c’è una visione ristrettadel cuore rispetto al mondo antico anche se certe espressio-ni, grazie al cielo, hanno conservato il loro pieno valore. Sipronunciano meno, questo è vero, ma l’animo umano leconosce ancora bene. Non saprà che “credo” significa“offro, dono il mio cuore e, se si riferisce a Dio, implicaanche il concetto di adorazione”, ma il cuore è e resta ilcuore, ben più di un muscolo. La raccomandazione finale dimonsignor Cavina ai presenti è semplice: non perdete lacultura del cuore. Cita Pascal quando raccomanda: “Voi,cari cardiologi, utilizzate l’esprit de finesse perché al cuoreappartiene la finezza dell’intuito e del sentimento”. Soloquesto atteggiamento, e non solo la preparazione scientificae medica, “sono il coronamento della vostra professionali-tà”.Parole pronunciate con quella “leggerezza di cuore” matu-rata in una fede salda, capace di arrivare all’intelligenza delcuore.

A.B.

Gli Amici del cuore eConacuore hanno donato30 mila euro per acqui-stare un ecografo portati-le per il Ramazzini e treelettrocardiografi digitaliper Mirandola. Laconsegna della somma daparte di GiovanniSpinella, presidente delleassociazioni divolontariato, a MariellaMartini, direttoregenerale dell’Ausl diModena, è avvenuta neigiorni scorsi presso ilcircolo Loris Guerzoni. IlVescovo, particolarmentevicino all’ospedale, habenedetto l’iniziativa.

Oltre ai ringraziamentidei presenti a StefanoCappelli, vari riconosci-menti sono andati aGiampiero Patrizi edElia De Maria, stretti eapprezzatissimi collabo-ratori del primario.

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Mirandola Concordia

Si è svolto in città il convegno nazionale di Cardiologia.Due giorni di dibattiti per parlare di prevenzione delle malattiecardiovascolari negli under 35. Un fenomeno che ogni anno,nella provincia modenese, colpisce circa 50 persone

Nel cuore del cuoreNel cuore del cuore

Si è svolto in città il convegno nazionale di Cardiologia.Due giorni di dibattiti per parlare di prevenzione delle malattiecardiovascolari negli under 35. Un fenomeno che ogni anno,nella provincia modenese, colpisce circa 50 persone

L’introduzione del Vescovo

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Luigi Lamma

fatica la piccola chiesadedicata all’Arcange-lo Gabriele eretta al-l’interno della ditta

Menù è riuscita a conteneretutti i medici che con i lorofamiliari hanno partecipato allamessa presieduta dal vesco-vo di Carpi, monsignor Fran-cesco Cavina, in occasionedella festa del loro patronoSan Luca. A promuovere lacelebrazione della ricorren-za, molto sentita nella Bassae solitamente vissuta nellabella pieve di Camurana orasemidistrutta, sono stati il Cir-colo Medico Merighi e l’As-sociazione Mogli dei Medicidi Mirandola. “La nostra pic-cola chiesa – racconta consoddisfazione Rodolfo Bar-bieri, presidente della Menù– è l’unica rimasta in piedinella zona e sono molto con-tento di poterla mettere a di-sposizione delle parrocchievicine per momenti di pre-ghiera e per le celebrazioni.Nei prossimi giorni sono pre-visti anche alcuni matrimo-ni”. D’altra parte questa cap-pella privata si presenta mol-to bella e accogliente, di for-ma circolare, dietro all’altarecostituito da un grande bloc-co di legno chiaro campeggiaun’imponente scultura, sem-pre in legno chiaro che raffi-gura Maria che riceve l’an-nuncio dell’Arcangelo Gabrie-le, di fianco il tabernacolo.Barbieri ha accolto monsignorCavina e nei pochi minuti chehanno preceduto l’inizio del-la messa ha illustrato i lavoriimponenti che stanno inte-ressando i capannoni del-l’azienda fortemente danneg-giati dal sisma. Nell’omeliail Vescovo di Carpi si èsoffermato in modo partico-lare sulla necessità di essereconformati a Cristo, per esse-re riflesso del suo Amore versoi fratelli in ogni contesto incui il cristiano è chiamato avivere, dalla famiglia alla pro-fessione, fino all’impegnosociale. Dopo la messa, pres-so il ristorante La Cantina si ètenuta l’apertura ufficialedell’anno sociale per il Cir-colo Medico e per l’Ammipresieduti rispettivamente daNunzio Borelli e da LaraMantovani Uguzzoni allapresenza di numerosi invita-ti, ben oltre le attese deglistessi organizzatori. Tra gliospiti il direttore generaledell’Asl di Modena MariellaMartini che si ècomplimentata con i medicidelle zone terremotate perl’impegno profuso e per lacapacità di collaborazione tramedici di famiglia eospedalieri che tanto ha con-tribuito a migliorare il giàdifficile contesto a beneficiodei pazienti. Come da pro-gramma è toccato poi amonsignor Cavina tenere una

A

Per la festa di San Luca patrono dei mediciil vescovo monsignor Francesco Cavina a Medolla

La medicina dell’anima

Grazie agli sponsore offerta per Asdam

Un ringraziamento da par-te del Circolo MedicoMerighi e di Ammi aglisponsor che hanno consen-tito la realizzazione dellaserata di apertura dell’an-no sociale 2012-2013 leaziende Eurosets, Cls co-struzioni, Pretty FashionOutlet. Un contributo eco-nomico è stato donatoall’Asdam (Associazionesostegno demenzeAlzheimer Mirandola) perun progetto di accompa-gnamento dei familiari deipazienti con demenze.

All’ospedale di Mirandola la scorsa domenica 21 ottobre sonostati riaperti 52 posti letto. Si tratta delle degenze ordinarie alprimo e secondo piano del padiglione Scarlini, che accolgonopazienti afferenti alle Unità operative di Medicina, Cardiologiae Pneumologia. Con la riapertura delle degenze è possibileanche la regolare ripresa di ricoveri dal Pronto Soccorso.Una buona notizia a cinque mesi dal sisma, un segnale positivoper gli abitanti dell’Area nord che, già tanto duramente colpitidal terremoto, hanno visto chiudere fin dal 20 maggio l’ospedaledi Mirandola.Da fine giugno hanno man mano ripreso a funzionare all’internodell’ospedale gli ambulatori di Odontoiatria, Oculistica, Pedia-tria, Ginecologia e Ostetricia, Cardiologia, Pneumologia, Chi-rurgia, Ortopedia, Diabetologia. Sono tornati in attività la Tac,il Day hospital oncologico, il servizio di Fisiatria e la Dialisi.Per quanto riguarda il padiglione Scarlini, nel lato nord dellastruttura, grazie al contributo del Concerto per l’Emilia, è statopossibile far rientrare in attività la Radiologia e saranno nuova-mente operative due sale operatorie, la centrale di sub-steriliz-zazione, ambulatori di cardiologia e ortopedia. Nel lato sud delpadiglione invece proseguono i lavori di ristrutturazione chedovrebbero concludersi nei primi giorni di dicembre.Entro novembre saranno riaperti altri posti letto di degenzanell’area che ospitava storicamente la medicina, al primo pianodel corpo 2, mentre entro la prima metà di dicembre tornerà aessere operativo il reparto di Ostetricia.

L. M.

Segnali di ripresaAll’ospedale di Mirandolariperti 52 posti letto

Ospedale nuovo più no che sìForum del Pd sulla sanità dell’Unione Terred’Argine e dell’Area Nord

La sanità dopo il terremoto nell’Area Nord e nelle Terre d’Ar-gine è un tema all’attenzione del Pd che ha chiamato a raccoltaamministratori, politici e tecnici della zona interessata in unforum che si è tenuto lo scorso 17 ottobre. A preoccupare èsoprattutto la situazione dei tre ospedali di Carpi, Mirandola eFinale Emilia, in particolare la tempistica del completo ripristi-no. “Ora si ritiene necessario – è scritto nel comunicato finale -riuscire ad assicurare ai cittadini le condizioni pre-sisma”. Perquesto obiettivo l’investimento previsto è di 12 milioni di euro.In merito alla proposta di un nuovo ospedale nella zona norddella Provincia il Pd resta nel vago annunciando la disponibilitàal confronto trincerandosi però dietro la constatazione che “oggipurtroppo non ci sono le condizioni né economiche né finanzia-rie per concretizzare da subito questo obiettivo”. Peccato che siaproprio il partito al Governo della Regione, delle Province e ditutti i Comuni della zona del cratere a decidere dove allocare lerisorse che per definizione sono limitate e sempre più lo sarannocome accade da un po’ di anni a questa parte. Altra scusaabbastanza risibile il “riassetto istituzionale (con il riordinodelle Province) che implicherà a breve nuove riflessioni”, cosache fa riflettere solo i politici non certo i cittadini. Quando siparla di edifici sicuri, dopo quanto accaduto, non si può prescin-dere dal garantire il massimo dei criteri di antisismicità, aospedali e scuole prima di tutto. Questa sì è una responsabilitàche si devono assumere i nostri amministratori.

L.L.

lectio magistralis sul tema“Terremoto delle case, terre-moto dei valori”. Tanti glispunti di riflessione offertidal Vescovo frutto dell’espe-rienza maturata in questi mesiletti alla luce della fede, acominciare dalla consapevo-lezza del limite delle certezzepuramente materiali tale dafare aprire il cuore e la menteal trascendente. “Solo se ri-torneremo al Signore sapre-mo superare la drammaticaesperienza del terremoto evincere la paura” ha afferma-to Cavina, ricordando in par-ticolare ai medici l’alto valo-

re etico della professione el’assonanza della cura delcorpo con l’azione di Cristoviene definita “medicina disalvezza”. Al termine dellarelazione applausi e consensiper le parole del Vescovo chesono apparse di incoraggia-mento e di sostegno alla fati-ca dei medici che ogni giornonei loro ambulatori devonoaffrontare non solo le malat-tie tradizionali ma in questomomento anche le ripercus-sioni cliniche e psicologicheconseguenti al sisma.

Mirandola Concordia

Concordia in musicaDonati 6mila euro dal volontariato

Tutte le associazioni di Concordia si sono riunite per offrireagli studenti concordiesi un contributo alla formazione sco-lastica musicale. Con questo scopo hanno organizzato laFesta “Ricostruiamo in Musica” sotto l’egida della Consultadel Volontariato. Al progetto hanno aderito: FilarmonicaDiazzi, ANSPI Splendor, Partito Democratico, I Fiol d’laschifosa, Circolo Vallaltese, Comitato Genitori Gasparini,Auser, Progetto Chernobyl, Croce Blu, PolisportivaConcordiese, Siamo Solo Noi, AVIS di Concordia, SfilzaBlues, Coop Culturale De Gasperi. L’utile delle serate, 6milaeuro, è stato consegnato alle Scuole Primarie Gasparini e alleScuole d’Infanzia Muratori di Concordia e Girasole di Fossae servirà a ridurre le rette dell’anno 2012/2013 per i progettidi musica avviati dai 3 istituti scolastici della Bassa.

Alla Menù si ricostruisce con il legnoSe c’è una cosa che gli im-prenditori non possono as-secondare sono le lentezzedella burocrazia anche se inballo c’è la ricostruzionedopo un terremoto. Chi hapotuto è ripartito con i pro-getti di ristrutturazione dicapannoni e immobili dan-neggiati per poter riprende-re al più presto produzione ecompetitività in attesa chela politica si svegli e mettapresto a disposizione le ri-sorse necessarie e che spet-tano di diritto a tutti i citta-dini di questo territorio cosìmartoriato. Percorrendo lastatale 12 prima di arrivarea Medolla si nota un granmovimento attorno a capan-noni completamente sven-trati, sulla parete di uno diquesti un riferimento all’ara-ba fenice, siamo alla Menùdi Rodolfo Barbieri.Un’azienda leader nel set-

tore alimentare, un fiore al-l’occhiello ancor più signifi-cativo per un distretto rico-nosciuto per le eccellenze nelbiomedicale. In un’intervistaal quotidiano Avvenire rila-sciata nei giorni scorsi Bar-bieri ha spiegato la sua deci-sione di ricostruire al più pre-sto, visto che l’azienda tratta

prodotti stagionali, utilizzan-do il legno, demolire ed eri-gere di nuovo circa 30milametri quadri di capannoni,senza però rinunciare allefondazioni esistenti e con-servando il più possibile lepavimentazioni.

L.L.

Rodolfo Barbieri

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Edoardo Tincani*

redo che stasera donMario (Prandi) abbiagioito con noi e chequesta celebrazione ci

abbia aperto una finestra versoil cielo”. È quasi senza vocedon Romano Zanni, il su-periore generale della Con-gregazione Mariana delleCase della Carità, mentre lasera di lunedì 15 ottobre con-clude l’annuale festa di fa-miglia nella solennità di SantaTeresa di Gesù. Sono passa-te le sette, fuori dal Palasportdi Reggio si è fatto buio daun po’, sta per iniziare il mo-mento conviviale. Don Ro-mano ha un “grazie” per tut-ti, in modo particolare per i“genitori che, forse con unpo’ di fatica, hanno donato leloro figlie” alle Carmelitaneminori e per il Vescovo Adria-no Caprioli, “vero padre, diquella paternità forte e tene-ra che non ha fatto mai man-care il suo sostegno”.La liturgia segue il canovac-cio già collaudato: la proces-sione dalla vicina Basilicadella Ghiara, il rinnovo dellepromesse nei vari rami dellaCongregazione, l’animazio-ne garantita dal Corodiocesano e dalle coreogra-fie di donne, bambini, suoree ospiti delle Case che inabiti bianchi e gialli allaccia-no catene di mani o muovo-no luci danzanti al ritmo del-la musica. L’acqua, che fa dacorollario ad una giornata pio-vosa, è anche la protagonistadella liturgia, fin da quando,all’ingresso, alcuni di coloroche riceveranno il crocefissone versano alcune brocchenel bacile sistemato pressol’ambone, per preparare ilgesto della memoria del Bat-tesimo. Il richiamo è anchealla “sorgente che zampillaper la vita eterna” di cui Gesùparla alla Samaritana, nel bra-no di vangelo proclamato.L’omelia propone unarilettura dell’Anno della Fedesotto il profilo dell’amiciziacon Dio e con il suo Figlio.Riandando alla figura diAbramo, che “per fede” partìverso l’ignoto e si trovò nellaterra promessa come uno stra-niero, il Vescovo Adrianosottolinea la libertà del Si-gnore, che prende per primol’iniziativa. Nell’amicizia conDio, spiega, sta la ragionedell’obbedienza di Abramoe di Gesù stesso, che ai di-scepoli dice “Vi ho chiamatiamici”, nonché la vocazionedi Teresa d’Avila, scaturitada un’intensa vita di preghiera.Per essere come i santi “fortiamici di Dio”, sono impor-tanti alcuni talenti, che Ca-prioli mutua dalla Lettera apo-stolica d’indizione dell’An-no della Fede. Innanzitutto

un grande amore per Gesù ela sua parola, ma anche per laliturgia, da prolungare nellevarie ore del giorno e nel-l’adorazione quotidiana; poiuna costante formazione allacarità, ricordando sempre, condon Prandi, che “Il fine èDio, non il povero”; ancora,“una chiara pastoralevocazionale e una decisa scel-ta missionaria”, necessarie perritornare alla gioia della te-stimonianza, che vale più dimille inchieste o convegni.Anche da questo punto divista vocazionale, le Case del-la Carità si confermano un’ec-cellenza emiliana. I ventunoausiliari che ricevono il Cro-cifisso provengono in buonaparte da Sassuolo, da Bolo-gna e dal Modenese, oltreche da comunità del territo-rio reggiano quali Rivalta,Roncina, Novellara oReggiolo.La famiglia che per la primavolta esprime lunedì sera ilsuo proposito di seguire laspecifica “Traccia di vita” –Mirko e Rita Forni, con ifigli Benedetta e Simone –proviene da San Giovanni inPersiceto (Bologna), preci-samente dalla parrocchia diSan Biagio di Zenerigolo.Da Bologna arriva anche Ste-fania Selleri, che davanti alVescovo emette la prima pro-fessione: le viene imposto ilnome di suor Stefania dellaMadonna della Ghiara. Stes-sa “denominazione” (dellaMadonna della Ghiara) an-che per le religiose origina-rie del Modenese che fannola professione perpetua dopoessersi prostrate davanti al-l’altare al canto delle Litanie– suor Francesca Maria e suorPaola Lucia – così come perle tre suore che rinnovano ivoti per un anno (suor MariaAlessandra, suor Elena e suorMaria Angelica).Durante la celebrazione, nelsegreto del loro cuore, rinno-vano i loro voti di castità,povertà e obbedienza anche iconsacrati nel mondo.“Stefania, suor FrancescaMaria e suor Paola Lucia –scrivevano alla vigilia del 15ottobre le consorelle dellaCasa della Carità di Cognento(Modena) – oggi ci diconoche è possibile vivere in altromodo, è possibile donarsi,essere se stessi anche con deisacrifici a favore dei poveri.Non sono delle super donnecapaci di gesti fuori dall’or-dinario, sono donne normaliche hanno deciso di prendereseriamente in mano la loro

Case della Carità: al Palasport di Reggio la festa annuale di SantaTeresa d’Avila. La professione solenne di suor Paola Pelloni e di altrereligiose, la consegna del Crocifisso a ventuno laici e la dichiarazionedi impegno di una famiglia a seguire la “Traccia di vita”

Il fine è Dio, non il povero

Cinque i vescovi sulparterre del Palasport:oltre al presidentemonsignor Caprioli e alsuo Ausiliare LorenzoGhizzoni, hannoconcelebrato l’arcivesco-vo di Fianarantsoa epresidente della Confe-renza episcopale delMadagascar FulgenceRabemahafaly, l’arcive-scovo abate di Modena-Nonantola AntonioLanfranchi e il vescovoemerito di Carpi ElioTinti. Da Carpi eranopresenti il parroco di SanFrancesco don RobertoBianchini e don IvoSilingardi.

vita e di rispondere alla chia-mata del Padre per quanto‘strana’ e ‘difficile’ possaessere”.Uno striscione appeso alPalasport, in mezzo ai mani-festi “eucaristici” dei tre Panio dell’ultima cena, porta lascritta: “Solo Dio basta”. Èquanto trovano giusto e vero,ogni anno, centinaia di con-sacrati e migliaia di fedeliche convengono volentieri aquesta festa della fede.Il carisma delle Case è mis-sionario nella sua essenziali-tà.

*La Libertàdi Reggio Emilia

SorelleClarissedi Carpi

Per suor Silviala professionetemporanea

Madre Letizia e le SorellePovere di Carpi annuncia-no che domenica 9 dicem-bre alle ore 11 nel corsodella Santa Messa nellachiesa di San GiuseppeArtigiano a Carpi suor Sil-via Rafael della Trinitàemetterà la ProfessioneTemporanea nell’Ordinedelle Sorelle Povere di SantaChiara. “Vi chiediamo diaccompagnare con la pre-ghiera questa nostra sorella– è la richiesta di MadreLetizia e delle SorelleClarisse - affinché suor Sil-via, con l’aiuto dello Spiri-to di Dio compia, per suoamore, ciò che Lui vuole edesideri sempre ciò che aLui piace”.

Vita della Chiesa

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IN COLLABORAZIONE CON IL SETTIMANALE “NOTIZIE”

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1528 ottobre '12

Nella logica del servizio“C

Vita della Chiesa

Benedetta Bellocchio

iamo animali vertica-li. Occorre sapere benedove guardiamo maanche dove mettiamo i

piedi”. Luigi Alici è interve-nuto all’assemblea diocesanadi inizio anno per tratteggia-re, insieme ai soci della Dio-cesi di Carpi, un possibilepercorso per questo Anno dellaFede. “Il servizio all’Ac èstato per me un’esperienza digrazia immeritata”, ha osser-vato, per poi offrire ai nume-rosi presenti, col suo linguag-gio ricco di immagini, pen-nellate sulla realtà del mondoe della Chiesa dalle radici delConcilio fino al tempo post-moderno. La paura di fareprogetti, l’indifferenza versol’impegno socio-politico (chenei credenti è il doppio ri-spetto a coloro che si diconoatei), il problema della tra-smissione della fede, il ‘falsopudore’ verso le realtà ultimee la fatica di raccontare lapropria vita dentro un rac-conto più grande, che è lasostanza dell’evangelizzare:dentro queste difficoltà, il suosguardo di fede ha aiutato aleggere con speranza la real-tà, a puntare verso l’alto, asognare una Chiesa che, “stan-ca della stanchezza post-mo-derna”, vuole essere all’al-tezza delle sfide.

Professore, un primo sguar-do sulla situazione…Occorre interrogarsi sul tem-po che stiamo vivendo. For-tunatamente come Chiesa nonperderemo il senso di Dio,ma forse stiamo perdendo ilsenso della realtà. Dobbiamoinvece sempre essere sincro-nizzati, sapere che ora è sul-

l’orologio della Chiesa – l’oradel sinodo, della memoria delConcilio, dell’Anno della Fede– ma anche su quello delmondo, nel quadrante perso-nale e nel quadrante interna-zionale. Senza questasincronia indispensabile, an-nunciamo il Vangelo solo auna immagine distorta deinostri fratelli.La nostra cultura ha ereditatoscorte simboliche dal passa-to, anche molto diverse traloro. Ma senza fare investi-menti, queste scorte stannoesaurendosi. Non abbiamo unprogetto di futuro da trasmet-tere ai nostri figli, solo picco-li racconti.

Cosa può rappresentare perl’Ac questo anno appena ini-ziato?Continuando a frequentare igruppi, avverto che la coinci-denza tra la memoria del Con-cilio e l’Anno della Fede èprovvidenziale, in quanto of-fre un momento di verifica,

un’occasione di crescitanell’autocoscienza persona-le e associativa. Nel carismatipico dell’Ac una verificasulla fede è sempre una veri-fica intorno alla capacità difare sintesi tra la Parola diDio e il nostro vissuto. L’An-no della Fede allora non è perl’evasione, ma per tener ve-ramente conto della realtà edella vita delle persone.

Come fare rivivere il Con-cilio?Non abbiamo bisogno di unamemoria rituale, bensì di ca-pire come applicare il meto-do conciliare nell’analisi delnostro tempo, in uno scena-rio completamente cambiato.A volte anche a livello eccle-siale si soffre di qualche am-nesia storica. Vedo ad esem-pio un rovesciamento delladistanza tra il clero giovane equello più anziano: una voltai primi si sentivano spintidall’onda del Concilio, oggiquegli stessi si sentono

conciliari e avvertono consofferenza che nei giovanibisogna far maturare questoradicamento in certe istanzeche oggi è assente. Lo sguar-do verso il futuro è tanto piùricco quanto più viene da lon-tano: bisogna recuperare que-gli snodi storici che sono statii più creativi per la tradizionecristiana.Il Concilio ha tentato, e lovediamo bene nella Gaudiumet Spes, un dialogo col mon-do nel segno dell’uomo. Den-tro c’è una specifica idea diChiesa, e delle indicazioni dicontenuto, che dobbiamo in-tegrare in uno scenario nuo-vo, non a caso caratterizzatodal “post”: post-moderno,post-umano…

Un tempo in cui i cristianistessi sono immersi…Vi è l’inevitabile riflesso diquesta cultura schiacciata sulpresente; rispetto ad essa lacomunità cristiana non è im-permeabile: la difficoltà dipartecipazione, di maturaresenso d’appartenenza, la fedevista solo come esercizio divirtù civili, si riflettono nellacomunità. Occorre inveceprendere le distanze da que-sto contagio. Come laici diAc, dicevo, dobbiamo esserespecialisti della sintesi. L’Acper sua natura si trova su unalinea di frontiera molto diffi-cile da percorrere: il rischio èdi restare in bilico e non farepassi significativi. La tenta-zione oggi è di rinchiudersiin una fede rassicurante, ri-tuale, solamente devozionale,mentre le comunità devonoessere il luogo in cui si propa-ga una nuova idea di futuroche possa essere per il benecomune e non solo per laChiesa stessa.

Corrado Corradi

hi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servito-re… anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto perfarsi servire, ma per servire e dare la propria vita inriscatto per molti”, traendo spunto dal Vangelo di

Marco proposto dalla liturgia di domenica 21 ottobre, monsignorFrancesco Cavina ha aperto i lavori dell’Assemblea diocesanadell’Azione Cattolica, convocata presso la parrocchia diSant’Agata a Cibeno. Ha sottolineato, il Vescovo, la peculia-rità dell’associazione: quella di porsi umilmente a serviziodelle comunità parrocchiali e diocesane, condividendo lamissione stessa della Chiesa.Ai tanti responsabili, animatori, educatori e semplici associa-ti presenti, la presidente diocesana Ilaria Vellani ha indicatoi percorsi di impegno nell’anno associativo appena iniziato.Un anno di rinascita e di ricostruzione per tante comunitàferite dal sisma, un anno in cui riscoprire le ragioni della fede,come suggerito da Papa Benedetto XVI, e di ripresa deigrandi temi suggeriti dal Concilio Vaticano II, nel cinquante-simo anniversario della sua apertura. Particolare attenzionesarà dedicata alla centralità della Parola di Dio, perché “sidiffonda e sia glorificata”, come richiesto nella costituzioneconciliare Dei Verbum. Un anno, infine, con al centro lafigura di Odoardo Focherini, già presidente diocesano di Ac,nell’attesa della sua beatificazione.A Luigi Alici, della diocesi diFermo (An), docente di filoso-fia morale all’Università diMacerata e presidente nazio-nale di Ac dal 2005 al 2008, èstato affidato il compito di of-frire spunti di riflessione su come vivere la fede cristiana nelnostro tempo. Il professore ha evidenziato la notevole frantu-mazione della società moderna e delle nostre comunità equindi l’errore di chi preferisce rinchiudersi nella propria“tribù”, privilegiando i piccoli territori, mancando di scrutarei grandi orizzonti. “Il desiderio di infinito è comune esperien-za di ogni uomo – ha continuato il relatore – e questo èl’elemento che consente ad ogni credente di poter dire ad ogniuomo in ricerca ‘non sei lontano dal Regno di Dio’”.“All’Azione Cattolica, e ad ogni credente, è richiesto ilcoraggio del discernimento e la profezia della testimonianza– ha concluso Alici – perché la storia ci insegna che i grandieducatori sono stare persone capaci di proporre grandi pro-getti, di trasmettere passione e ideali, con lo sguardo sempreproteso in avanti. La dinamica intergenerazionale, tipicadell’Ac, favorisce la costruzione di un’efficace progettualitàper il futuro; la nostra ‘cifra’ spirituale e la speranza dellecose ultime, sono il carburante necessario per camminarenella giusta direzione”.

L’intervista

“S

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GLI APPUNTAMENTI DEL SETTORE ADULTICommissione Adultissimi

Veglia di preghiera“Maestro, non ti importa che siamo perduti”

Fede e mormorazione nella provaDomenica 11 novembre, ore 15.30

Carpi, chiesa della Sagra

Commissione spiritualità del Settore adulti di AcOdoardo Focherini: un “Giusto fra le nazioni”

Domenica 25 novembre, ore 15,30Parrocchia di Sant’Agata – Cibeno di Carpi

Interviene Giorgio VecchioStorico, curatore della biografia su Odoardo Focherini

GLI APPUNTAMENTI DEL SETTORE GIOVANI

Sabato 27 ottobreIncontro diocesano GiovanissimiOre 15.00 parrocchia di Gargallo

Domenica 28 ottobreIncontro diocesano Giovani

Ore 15.00 parrocchia di LimidiIntervento di don Roberto Vecchi, assistente Giovani – adulti di Ac

AZIONE CATTOLICA RAGAZZIEsercizi spirituali - Nicodemo

Dalle tenebre alla luce, un cammino alla scoperta di Gesù salvatore1 e 2 dicembre 2012 - Bardolino (VR)

Info dagli educatori parrocchiali

L’Azione Cattolica ha celebrato l’assemblea diocesana con monsignor Cavina e Luigi Alici

Sul sito www.accarpi.itla registrazione

dell’intervento di Luigi Alici.

Laici“di frontiera”Laici“di frontiera”

Luigi Alici e Ilaria Vellani

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1728 ottobre '12

Rubrica a cura della FederazioneNazionale Pensionati CISL

Carpi - Viale Peruzzi 2 - tel. 059 682322Mirandola - Via Bernardi 19 - tel. 0535 21259

Legge stabilità: altro duro colpoa deboli ed emarginati

“Di fronte agli sprechi della politica oramai sotto gliocchi di tutti, il governo non ha perso l’ennesima occa-sione per colpire i più deboli”. E’ quanto dichiarato dalsegretario della Cisl Pensionati, Gigi Bonfanti, in riferi-mento alla manovra varata dal governo. “La riduzionedei finanziamenti ai patronati, la stretta sugli stipendidegli statali insieme al taglio di 1,5 miliardi al fabbisognosanitario nazionale dimostrano, ancora una volta, quantola politica sia distante dai bisogni dei cittadini”. “Invecedi intervenire – prosegue Bonfanti – con misure a soste-gno dei più deboli e dei più emarginati, il governo hadeciso di mettere in atto una stretta anche sui disabili esulle loro famiglie, cosa inaccettabile – ha concluso ilsegretario della Cisl Pensionati – per un Paese che vuoledefinirsi civile”.Qualche lume si può scorgere nella legge di stabilitàproposta dal Governo, ma dobbiamo constatare che tan-te, troppe sono le zone d’ombra.In effetti la riduzione di un punto della percentualeIRPEF sui primi due scaglioni dal 23% al 22% perredditi fino a15mila euro e dal 27% al 26% per quelli fino

a 28mila euro, lasciando invariata la soglia non tassabile a7500, è una boccata di ossigeno per i redditi più bassi.Ma troppo debole per rafforzare il loro potere d’acquisto sesi considera che nel medesimo provvedimento l’IVA au-menterà di un punto, dal 10% all’11%, per i generi alimen-tari e dal 21% al 22% per quanto riguarda l’aliquotaordinaria a partire dal 1° luglio del 2013.Altri interventi appesantiscono questa “ Legge di Stabilità“ per il 2013, fino a farla sembrare più una nuova manovrafinanziaria, più che una correzione di bilancio.Così annotiamo tagli per 1,5 miliardi di euro sulla sanità;

un aumento dell’Iva sui servizi socio sanitari svolti dallecooperative sociali dal 4% al 10% e , dal 2013 , all’11%con pesanti conseguenze sul welfare in generale e suquello della nostra provincia in particolare per la diffu-sione su tutto il territorio provinciale di questi soggettifornitori di tale genere di servizio; altrettanto pesantisono gli interventi sulla scuola dove gli insegnanti pre-cari ( da 30000 a 70000 ) rischiano di non poter piùlavorare.Il primo Ministro Mario Monti ha recentemente ricono-sciuto gli sforzi che gli Italiani stanno facendo per uscireda questa “maledetta” ed ha espresso sinceri elogi;purtroppo questi sforzi sono sostenuti dai soliti noti el’avvicinarsi a livelli di povertà non immaginabili fino aqualche tempo fa è sempre più evidente per molte fami-glie.Diamo atto della disponibilità del Governo a rivedere ilprovvedimento purchè i saldi restino invariati, il chesignifica pescare comunque sempre nelle medesimeacque.

Il Segretario Provinciale FNPLuigi Belluzzi

lungo la via Emilia Sotto la lentei fatti del territorio

don Daniele Moretto

artedì 16 ottobre nel Se-minario di ReggioEmilia, alla presenza deivescovi delle diocesi

emiliane, si è inaugurato uffi-cialmente l’anno accademicodello Studio TeologicoInterdiocesano (Sti), dove stu-diano i seminaristi di Modena,Reggio, Parma e Carpi, oltre aiSaveriani di Parma e ai Cap-puccini di Scandiano.Si è iniziato con la prolusione,tenuta da monsignor GiovanniCosti, già docente di Storia del-la Chiesa, che con il professorGiuseppe Giovanelli è curato-re della nuova Storia della Chie-sa della Diocesi di ReggioEmilia-Guastalla in quattro vo-lumi (di cui due editi e uno invia di pubblicazione).Monsignor Costi ha tenuto unalezione su “La primaevangelizzazione delle nostreterre”, mostrando che la diffu-sione del Vangelo in Emilia èiniziata nella seconda metà delIII secolo, seguendo le princi-pali vie di comunicazione. Pri-ma con la presenza di commer-cianti e soldati di passaggio, poicon evangelizzatori inviati dal-la Chiesa di Milano, che esten-derà la propria influenza metro-politana lungo la via Emilia finoad Imola, salvo essere rimpiaz-zata nel 482 da Ravenna, sededell’esarcato bizantino. Entrola fine del IV secolo si hannopoi attestazioni della presenzadi vescovi nelle attuali diocesidi Rimini, Faenza, Modena,Piacenza, Parma, Imola, Bolo-gna e Reggio. Purtroppo peròl’evangelizzazione spicciola,fatta di incontri personali e diattenzioni catechetiche, è anda-ta perduta, dato che rimangonosolo poche attestazioni che ri-guardano le istituzioni. Quelloche è certo è che il Vangelo haattecchito prima nelle città prin-cipali della via Emilia e sullemaggiori vie di comunicazio-ne, mentre solo in seguito si èspinto verso le campagne, dan-do vita ad alcuni centri dievangelizzazione, che poi di-venteranno le pievi. La popola-zione di queste terre aveva ori-

gini diverse – funzionari e colo-ni romani, galli romanizzati,etruschi, galli boi e liguri – eperciò aveva varie tradizioni re-ligiose, dal politeismo tradizio-nale ai culti misterici, dal cultodell’imperatore a quello delsole. In tale contesto ebbe unnotevole pesonell’evangelizzazione il cultodelle reliquie dei martiri, cometramite per un contatto con ildivino, e la dedicazione dellechiese a particolari santi, tantoche ancora oggi si può risalirealla popolazione allora residen-te a partire dal culto del santo:ad esempio san Giorgio e sanVitale erano santi militari chesegnalano la presenza di castrabizantini, mentre Martino ma-nifesta una presenzalongobarda; così pure, se si fe-steggia san Michele l’8 maggiovuol dire che c’erano deilongobardi, ma se lo si onora il29 settembre, è perché lì c’era-no dei bizantini.Nella cripta del Seminario si èpoi tenuta la celebrazioneeucaristica, presieduta damonsignor Francesco Cavina,vescovo di Carpi, che nell’ome-lia ha ripreso le parole di sanPaolo sul cristiano come coluiche è chiamato ad esprimere lalibertà di Cristo. Egli ci ha libe-rati dal peccato e dalla morte,quindi bisogna vigilare affin-ché sempre nuove seduzioni nonci facciano “tornare indietro”rispetto alla vocazione che è lavita di santità. Per questo iseminaristi sono chiamati a dareunità alla propria formazione,come un’armoniosa sinfonia.Non ci deve essere teologia sen-za preghiera, perché la separa-zione tra teologia e vita spiri-tuale è il peggiore disastro, checrea luminari senza preghierache diventano famosi e in pochianni scompaiono, mentre ilmodello del teologo è il santo,in quanto uomo di contempla-zione. Solo così, ha concluso, sipuò diventare pastori edevangelizzatori.Dopo il pranzo, nel pomeriggiosi è svolto il torneo di calcio trale varie componenti studente-sche dello Sti.

Inizio dell’anno accademico alloStudio Teologico Interdiocesano

La primaevangelizzazionedelle nostre terre

M

Il 18 e 19 settembre si èsvolta la II Due Giorni per idocenti dello Studio Teolo-gico, sul tema “Storia e Te-ologia”. I lavori si sono con-centrati sugli interventi didue docenti della Facoltà Te-ologica di Bologna: donPaolo Boschini, docente difilosofia della religione, hamostrato come l’approcciostorico moderno ha influen-zato la teologia contempo-ranea, mentre don Mauri-zio Marcheselli, docente diesegesi, ha fatto un bilanciodella ricerca storiograficacontemporanea su Gesù diNazareth.Il dibattito che ne è seguitoha evidenziato, da una par-

te, che l’approccio modernoha spinto la teologia ariappropriarsi di una sensibi-lità che di per sé le è propria,visto che l’evento teologicoper eccellenza è la presenzadel Verbo di Dio nella storiadegli uomini; dall’altra hasottolineato che la teologianon può dipenderecostitutivamente da ricerchestoriografiche di tipoprobabilistico (quindi semprerivedibili), ma dall’accoglien-za nella fede del Vangelo,trasmesso dalla comunità ec-clesiale.Nel secondo giorno ci si èdivisi in tre gruppi di lavoroper affrontare, alla luce deldibattito del giorno prima, il

rapporto tra storia, tradizionee pastorale e il ruolo dellastoria nel rinnovamento teo-logico del XX secolo e nellateologia sistematica. Qui èemerso che la storia serve allateologia per non assolutizzareun dato periodo e una datateologia, quindi per distin-guere l’essenziale del Van-gelo dalle sue moltepliciconcretizzazioni storiche. Essaperò serve anche a mostrarecome sia indispensabile cer-care non solo di trasmettere ilVangelo, ma anche di pro-porne sempre una nuovarielaborazione, a confrontocon il proprio tempo. La sto-ria quindi non è tanto unostrumento di verifica della

La Due Giorni dei docenti su storia e teologia

verità del cristianesimo, mail pro-memoria dell’impor-tanza di una continua tra-smissione ecclesiale dellafede.Una più ampia sintesi di que-sti lavori può essere scarica-ta dal sito: www.diocesi.re.it/sti

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18 28 ottobre '12

Benedetta Bellocchio

e persone non possonocapire com’è fare il par-roco e abitare lontanodalla propria comuni-

tà”. Con queste parole donGino Barbieri racconta la suaesperienza dei mesi dopo ilterremoto, che l’ha portato,dopo un primissimo periodoin cui era rimasto vicino allasua chiesa, a doverla lasciareper ragioni di sicurezza. Vi-vendo ora a Mirandola, nonnasconde la sofferenza di nonpoter condividere ogni mo-mento con i suoi parrocchia-ni.La chiesa di San Giacomo èstata seriamente lesionata dalsisma: “se il 20 maggio ildanno non sembrava così gra-ve, il 29 è venuta giù partedella facciata, che ha rischia-to di travolgere le persone e siè rovesciata sulla strada sta-tale. Alcuni subito si sonomessi a deviare il traffico perevitare incidenti”, racconta ilsacerdote. Adesso l’edificioè nascosto da un alto muro dilegno, ma in settimana do-vrebbero iniziare le opereprovvisionali di messa in si-curezza, affinché la canonica,che invece è agibile ma è at-taccata alla parete sinistra dellachiesa, possa essere utilizza-ta.In questi giorni di abbando-no, più volte i ladri hannocercato di entrare – addirittu-ra nel tentativo di portarsi viala sfera caduta dal campanile– e proprio questa settimanahanno rubato alcune suppel-lettili: a parte i quadri e alcu-ne statue che sono statirecuperati “è ancora tutto làdentro – commenta infatti donGino –. Anche per la Cresi-ma, che si è svolta in un ca-pannone industriale, siamodovuti andare a prendere l’oc-corrente, perché non aveva-mo nulla”. Ma non si abbattedi fronte alle difficoltà: “ge-nitori e ragazzi hanno lavora-

to per sistemare l’ambiente,messo a disposizione dalladitta Vam di Aldo Zaccarelli,e la cerimonia, animata dalcoro parrocchiale, è venutabenissimo. Il Vescovo ha ap-prezzato il clima di silenzio eraccoglimento, sebbene fos-simo in un capannone”.La parrocchia di San Giaco-mo è viva, nonostante il si-sma abbia “disperso” coloroche venivano da fuori perpartecipare alla messa nellachiesa che vide la nascita del-l’opera di don Zeno Saltini:“le tende al momento dellaMessa si riempivano. C’è unbuon gruppo di persone cheaiutano, e vedere questi ra-gazzi ricevere la Cresima hadato un senso di normalità,ha portato gioia e sollievo atutti. Certo, la comunità fafatica a ritrovarsi – osserva –non avendo un luogo dovecelebrare. Adesso la messaferiale si celebra nelle case, eper quella domenicale ci ri-troveremo nei locali di pro-

prietà dell’Istituto sostenta-mento clero, che si trovano difronte alla chiesa, dove pri-ma c’era il negozio di lampa-dari”. La volontà è di conti-nuare a pregare, di riprenderela vita pastorale. “C’è da rin-graziare il Signore per il belgruppo di ragazzi che abbia-mo – ripete don Barbieri, ri-cordando anche la buona riu-scita delle attività estive –capace di tirare avanti le atti-vità con una certa autonomia,in maniera responsabile. For-tunatamente abbiamo gli am-bienti dell’oratorio che sono

sicuri, non avendo avuto dan-ni”.Passa poi a ripercorrere i mo-menti condivisi con i volon-tari del Campo Piemonte del-la protezione civile, che lasettimana scorsa ha termina-to lo sgombero e ha lasciatodefinitivamente San Giaco-mo. Sono nate belle collabo-razioni ed è arrivata anchequalche piccola donazione chele persone, dalle loro parroc-chie d’origine, consegnava-no direttamente nelle mani didon Gino.“Veramente il terremoto ha

provato la mia e la fede ditutti – osserva il sacerdote –se crediamo solo nelle realtàterrene, ci si allontana ancoradi più in momenti come que-sti. Spesso anche la nostrafede è fondata più sul benes-sere, sulle possibilità che ab-biamo, mentre deve andareben oltre. Occorre aver benpresente chi siamo e dove sia-mo diretti. Dio di certo nonbenedice questi eventi, madentro ad essi ci si può unireancora di più al Signore –conclude – e trovare motividi speranza autentica”.

“L

Speciale parrocchia di

San Giacomo RoncoleGiovani:al lavoro!Le attività di catechesi eanimazione per bambinie ragazzi sono ripartitecon entusiasmo

Dopo un’estate che havisto la partecipazione diben 25 ragazzi al campoparrocchiale Acr, a metàottobre sono ripartite leattività giovanili inparrocchia, negli spazidell’oratorio, ‘risparmia-to’ dal sisma.“I ragazzi che seguono ilpercorso di iniziazionecristiana – spiega MatteoPrandini, giovane dellaparrocchia impegnatonella catechesi – sonouna cinquantina, ai qualipresto si aggiungeranno ibambini di prima elemen-tare; i ragazzi che hannoricevuto domenica scorsail sacramento dellaConfermazione, già dasabato 27 inizieranno illoro percorso nel gruppoAcr Medie insieme agliamici di terza”.Nella parrocchia è attivoun buon gruppo Giova-nissimi “alcuni dei quali– precisa Prandini –hanno preso parte aicampi diocesani organiz-zati dall’Azione cattolica.Per questi ragazzi ‘sonoin ballo’ grandi novitàper l’anno in corso.Anche i Giovani –prosegue – sono ormaiuna realtà consolidata, ilcammino annuale èripreso con una seratadedicata alla sistemazio-ne dei locali per lacelebrazione dellaCresima, insieme adalcuni genitori deiragazzi coinvolti: hannolavorato fino a notte perfar sì che tutto fossepronto. È stata una bellaoccasione di servizio”.

I ragazzi che hanno celebrato la Cresima, domenica21 ottobre, insieme a monsignor Francesco Cavina

Anche San Giacomoha le sue campaneL’altoparlante funzionaancora, nonostante le scosse

Le prime volte che han sentito ilsuono, molti si sono preoccupatiche le vibrazioni peggiorassero lasituazione del campanile: ma queirintocchi non erano dovuti alle cam-pane – la sommità della torre, giàmessa in sicurezza, è stata infattidanneggiata dalle scosse – bensìall’impianto donato tempo addie-tro dal campanaro Marcello Polla-stri. “E’ stato uno dei miei ragazzia scuola, si fermava con me perchégli piaceva il suono delle campanee quando sono arrivato a San Gia-como mi ha regalato l’altoparlante.Così adesso abbiamo almeno que-sti rintocchi che danno il ritmo allenostre giornate”, conclude don GinoBarbieri.

Presto la messain sicurezza della chiesaVoglia di normalità“Appena la chiesa sarà messa in sicurezza, la canonicapotrà essere utilizzata”, spiega Stefano Battaglia,economo diocesano, assicurando che, nonostante manchiancora l’approvazione della spesa da parte della Re-gione, l’intervento su San Giacomo si farà. La canonicaagibile permetterebbe infatti anche il rientro di donGino. In occasione di un incontro tra i tecnici dellaCuria di Carpi e alcuni rappresentanti della parroc-chia, insieme al parroco, è stato condiviso un possibilepercorso per dare alla comunità i giusti spazi. “Iparrocchiani avevano anche un bel progetto, che hagià ricevuto il nulla osta della Soprintendenza, per unastruttura aggiuntiva, una sala da integrare negli spaziesistenti, che potrebbe essere la migliore soluzioneper non distruggere delle aree verdi e avere comunqueuna soluzione definitiva” commenta Battaglia.“A volte sembra che non abbiamo più nulla – raccontaEttore Ori, parrocchiano molto impegnato a fianco didon Gino – ma non è vero. Abbiamo avuto il Vescovoe la possibilità di celebrare le Cresime dei ragazzi. E

in attesa della messa in sicurezza abbiamo già unospazio alternativo di fronte alla chiesa. Nel circoloabbiamo le aule necessarie al catechismo che è giàripartito; il Coro delle Voci Bianche di Mirandola haricominciato in questi giorni le sue prove qui da noi, ilgruppo missionario ha iniziato a incontrarsi. Vienegente, a Messa: la comunità è rimasta e se si troveran-no spazi adeguati per accogliere le persone, senzaprecarietà – conclude Ori – si potrà ripartire con un po’di normalità”. B.B.

Idea Foto - San Giacomo Roncole

La comunità unita intorno al suo parrocoLa fede, seppur provata, rafforza la speranza

La sfida di andare oltreLa comunità unita intorno al suo parroco

La fede, seppur provata, rafforza la speranza

La sfida di andare oltre

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1928 ottobre '12

Alla Veglia Missionariala testimonianza di suor Angela Bertelli

Magda Gilioli

itornare in Italia mi hafatto vedere una fedestanca, senza energia,

senza quel fuoco dentro chesmuove” ha ammesso, un po’sorpresa ed un po’ incredula,suor Angela Bertelli, nel cor-so della sua testimonianzadurante la Veglia Missionariasvoltasi sabato 20 ottobre pres-so la parrocchia di Quartirolo,gremita di fedeli. Come noncapire questa sua analisi, leiche ha il cuore ricolmo diamore e di fede per quel qual-cuno capace di cambiare ogniessere, quel qualcuno che rie-sce a realizzare cose che uma-namente sono impossibili:Gesù. Difficile capire come sipossa essere “tiepidi” davantial dono ricevuto del battesimoe della parola di Gesù, come sipossa parlare se si crede pocoe, come si fa a credere poco,quando Dio ha lasciato cheflagellassero il suo unico fi-glio per amore dell’umanità?Come mai queste cose nonrisvegliano più il cuore di ognicristiano ma è, invece, capaced’infiammare il cuore dellemamme buddiste con le qualisuor Angela lavora inThailandia nella Casa degliAngeli a Bangkok? Questedonne sono povere, vengonodagli slums, hanno figli conhandicap gravissimi, maritiche le abbandonano, i traffi-canti di droga che le usano,crescono nella filosofiabuddista che indica il vuoto,“il Nirvana”, come unica metadella loro vita. Ci si chiedecome si può trovare conforto,coraggio ed il senso della vita,ascoltando i monaci buddistiche, pregando per un morto,recitano continuamente quat-tro frasi: “Vai e non ritorni,scappi ma non c’è scampo, tiaddormenti e non c’è risve-glio, non c’è la resurrezione”.Suor Angela ha visto Gesù inogni ultimo che ha incontratoin Africa, tra i guerriglieri inSierra Leone, tra i miseri diHarlem, nelle prigioni di NewYork, tra i malati di Aids inThailandia, tra i bimbi marto-riati che cura ogni giorno. Havisto un Gesù che “ si è na-scosto ai grandi, ai potenti” esi è fatto piccolo, sporco, ul-timo, un Gesù che sceglie ipeccatori per farsi vedere, unGesù che sceglie l’ingiustiziaper fare giustizia. Allora comeè possibile tacere davanti atanta meraviglia? Così suorAngela parla, parla tanto mas-saggiando piedini storti,schiene piegate, gambine pa-ralizzate, parla a queste mam-me per fargli conoscere quelGesù che tanto ama. Non par-la con microfoni e luci dapalcoscenico ma parla sedutaper terra tra di loro, dolce-mente, con la sua semplicità,con quello che sa fare: infer-miera fisioterapista. Proprioquesto le permette di far co-

noscere e scoprire il Vangeloa queste mamme che maiavrebbero immaginato di tro-vare la loro vita personale,riflessa, in tanti brani scrittipiù di duemila anni fa. Così illoro bimbo non è più una di-sgrazia ma diventa un donoed una ricchezza! Così tuttele dissolutezze della vita ven-gono espiate, la pace entranei loro cuori, scopronol’amore vero e nasce in loro ildesiderio di dare agli altriquello che loro hanno ricevu-to. Hanno visto, hanno credu-to ed ora vogliono parlare:

questo miracolo è il Signoreche lo opera.Suor Angela saluta tutti i pre-senti con una esortazione: pre-gare il Signore affinché rinno-vi il cuore di ognuno, pregarlosenza temere di essere giudi-cati da Lui che non si scanda-lizza delle debolezze e dellefragilità umane, pregare perridare slancio alla fede sopitache ormai governa i cuori ditutti. Incita a pregarlo dicen-do: “Ti ringraziamo del tuoamore, facci piccoli e poveri,facci rinascere anche se siamovecchi, facci parlare”.

RingraziamentoQuinta settimana(28 – 31 ottobre)

La Quinta settimana conclude l’Ottobre Missionarioproponendo il tema del Ringraziamento,

doveroso al termine di qualsiasi percorso di vita.

Una pesca miracolosaSuccesso oltre le aspettative per il mercatinoa favore dei bambini del Benin

Viene definito il mercatino della “moltiplicazione dei pani edei pesci” dai volontari che lavorano tutto l’anno per larealizzazione del mercatino dell’usato di francobolli, cartoli-ne e santini che ogni anno si svolge durante l’Ottobre Missio-nario. Infatti, con oggetti che a volte costano solo pochicentesimi, si riesce a ottenere sempre un ottimo risultato. Maquest’anno, proprio in questo momento così delicato e diffi-cile per tutti, il mercatino ha superato ogni aspettativa racco-gliendo offerte per un totale di 1.726,50 euro a cui va aggiuntala donazione di 250 euro consegnati in busta chiusa da unanonimo donatore.Il Centro Missionario Diocesano ringrazia di cuore tutti ivisitatori e l’anonimo che hanno reso possibile questo risul-tato, il Circolo Filatelico Numismatico Carpense per l’ospi-talità che ogni anno riserva a questo mercatino, nell’ambitodella tradizionale mostra filatelico-numismatica, la Fonda-zione Cassa di Risparmio di Carpi per la disponibilità, e tuttii volontari che hanno lavorato con tanta passione e tantoamore per i bambini malnutriti della missionaria Carla Baraldi.

M.G.

Animatrici MissionarieL’Anno della Fede

Martedì 30 ottobre alle 15.30 presso il CentroMissionario si terrà l’incontro promosso dalle

Animatrici Missionarie. Ad introdurre la riflessionesull’Anno della Fede sarà don Francesco

Cavazzuti. Tutti sono invitati a partecipare aquesto incontro di approfondimento che porta aconclusione le attività dell’Ottobre Missionario.

Commemorazione dei defuntiFiori della carità

Presso il Centro Missionario sono disponibili i cartoncini delFiore della carità per le parrocchie ed i privati che desideranolasciare un ricordo nei cimiteri in occasione della prossimacommemorazione dei defunti. Il Centro Missionario si trova inVia Milazzo 2 a Carpi (di lato al mercato della verdura diPorta Modena e dietro a viale Cavallotti a Carpi) ed è apertotutte le mattine dalle 9 alle 12,30. Tel. 331 2150000

Parrocchia di San Bernardino Realino

In occasione della Giornata Missionaria le animatricimissionarie allestiscono il tradizionale

Mercatino Missionarionei locali della parrocchia (via Alghisi, 15)

con il seguente orario al pubblico:sabato 27 ottobreore 10-13 e 15-20

domenica 28 ottobreore 9-13 e 15-18,30

Tutti i lavori esposti sono stati confezionati e ricamati amano: pizzi all’uncinetto, tovaglie, asciugamani in spugnadi cotone e in fiandra di lino, canovacci, grembiuli, servizida prima colazione, presine, lavori a bricolage. Inoltrecreazioni in lana e filati pregiati di moda lavorate ai ferrie all’uncinetto e tante novità e sorprese.

Monsignor Francesco CavinaCon un cuoretrasformato

La richiesta che gli apostolifacevano spesso a Gesù“Accresci in noi la fede”(Lc17,5-10) è quello cheognuno di voi deve fare du-rante le preghiere personalied in ogni momento dellagiornata” esorta il VescovoFrancesco, dopo la letturadel vangelo di Luca, nel cor-so della Veglia Missiona-ria. Riafferma con forza“abbiamo bisogno di unafede che tiene conto che sia-mo servi inutili, una fedeche deve privilegiare Luiperché, nel momento in cuipensiamo il contrario, stia-mo vivendo una fede che nonsalva”. Fa riferimento alConcilio Vaticano II quan-do dice “solo alla luce dellaFede è possibile riconosce-re Dio in ogni cosa che fac-ciamo”. Ha inoltre ricorda-to che, in varie occasioni,Gesù ha chiamato gli apo-stoli “uomini di poca fede”e loro, coscienti delle lorodebolezza, cercavano distargli vicino il più possibi-le. Esorta tutti a stare vicinoa Gesù perché “tanto piùstarete vicini a Lui, tantopiù capirete le vostre debo-lezze. Stando vicino a Luil’incredibile diventa credi-bile, potrete assistere al mi-racolo della trasformazionedel vostro cuore che è il donopiù grande che si possa ave-re, questa trasformazione viporterà ad avere una mag-gior fede per poter poi, par-lare!”.

“R

Aumentala nostra fedeAumentala nostra fede

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20 28 ottobre '12

Maria Silvia Cabri

na città senza teatro èuna città senza una casaimportante; quella casa

è il luogo della cultura, dovetutti possono raccontarsi at-traverso il gioco”. Questeaccorate parole sono conte-nute in una bella e commo-vente lettera che Paolo di Nita,attore e regista con la passio-ne del teatro, curatore dellaAssociazione Culturale “Quel-li del ‘29”, ha scritto il 10giugno 2012, dopo il terribilesisma di maggio.La casa che non c’è più è ilCinema Teatro Lux diRovereto, dichiarato inagibilee probabilmente soggetto ademolizione non appena lepratiche burocratiche avran-no compiuto il loro iter.Per Paolo Di Nita, una vitadedicata al teatro, in quellacasa c’era tutto il suo lavoro ela sua passione. Lo abbiamoincontrato mentre in città sinotano i manifesti che an-nunciano un nuovo corso diteatro ma il pensiero va anco-ra al Cinema Teatro Lux e aduna situazione irrecuperabile,per la quale l’ipotesi più plau-sibile è appunto la demoli-zione, forse in vista di unaeventuale ricostruzione, na-turalmente legata all’ammon-tare del contributo economi-co.“Ci vuole tempo, - dice DiNita - mi rendo conto cheparlare di un teatro, quandotanta gente ha perso tutto, casae lavoro, può sembrare unproblema secondario o addi-rittura una mancanza di sen-sibilità. Ci sono realtà

prioritarie, le abitazioni, inegozi, le attività commer-ciali e produttive. Ma il tea-tro ha sempre rappresentatoper tutti gli abitanti di Roveretoun luogo di aggregazione e diorgoglio cittadino, un sensodi appartenenza, uno spaziodi cultura e la cultura è unbene fondamentale, che deveessere salvaguardato e colti-vato. Per questo, -ha prose-guito il regista, - è importanteinvestire anche nei beni cul-turali.”C’è molta desolazione aRovereto.“ Più di un terzo degli abitantiha dovuto lasciare la propriacasa e non abita più lì. Chi èrimasto, - sottolinea Di Nita,- si sente smarrito, perché nellaperdita dei punti di riferimento

simbolo del vivere comune,la chiesa, il teatro, la banca, inegozi, il bar, c’è il sensodella perdita della propria iden-tità e quindi della propria di-gnità di cittadini. La cittadi-nanza deve non solo soprav-vivere ma ritrovare il piaceredi stare insieme, disocializzare, di ricostruire ilproprio tempo e i propri rit-mi. Il teatro di Rovereto, lamia casa, la nostra casa, èsempre stato un luogo d’in-contro particolarmente ama-to, il che ha creato un sodali-zio tra la direzione artistica eil pubblico, un legame di fi-ducia, per cui le persone ve-nivano al Cinema Teatro Luxsapendo che tutti i fine setti-mana c’era un appuntamentocinematografico, teatrale o

Mentre prendono il via i programmi della stagione teatrale del postterremoto Paolo Di Nita racconta di Rovereto, del Teatro Lux che nonc’è più e dell’impegno per ricostruirlo

Questione di identità

Altre vociA San Marino rassegna di corali promossa da Ushac

Il Teatro Comunale si fa in tre conproposte a Carpi, Modena e Correggio

Spazio allospettacoloLavori in corso anche al Teatro comunale di Carpi dovestanno per iniziare le prime opere di ristrutturazione. Neigiorni scorsi, l’ufficio tecnico comunale ha concluso le veri-fiche, attivato le richieste di finanziamento, raccolto accurateprogettazioni e nel giro di breve tempo partiranno i lavori,resi possibili anche da una fitta rete di solidarietà di cittadini,artisti e iniziative benefiche.A questo proposito, va sottolineata la grande partecipazionee disponibilità da parte di molti attori, compagnie teatrali escrittori, che si sono generosamente offerti di organizzaregratuitamente recite e serate per aiutare gli amici terremotati,devolvendo l’incasso a sostegno del teatro di Carpi.Poiché i lavori di ristrutturazione richiederanno tempi piutto-sto lunghi, la Direzione del Teatro e l’assessorato alle Politi-che Culturali del Comune hanno ritenuto doveroso non inter-rompere i legami, che hanno sempre unito la direzione artisti-ca e il pubblico, per mantenere vivi lo spirito e la vivacità, chehanno sempre contraddistinto la nostra comunità cittadina. E’nata così l’idea di riproporre, in luoghi alternativi, le stesserassegne, che hanno caratterizzato la scorsa stagione teatrale,“…aspettando il Teatro”.In collaborazione con la Emilia Romagna Teatro Fondazio-ne, è stato riservato agli abbonati del Teatro Comunale diCarpi un carnet per sei spettacoli di prosa, con serviziogratuito di navetta il sabato e la domenica. Il programmaprevede quattro recite al Teatro Storchi di Modena e duerecite extra cartellone al Teatro Asioli di Correggio, apposi-tamente inserite per gli abbonati di Carpi.La collaudata rassegna domenicale La Vita è Sogno trova lasua continuità in sei spettacoli pomeridiani presso il CircoloG. Graziosi di via Sigonio.In programma anche i Concerti Aperitivo, con la consulenzaartistica di Carlo Guaitoli, la domenica pomeriggio. Il primosi terrà domenica 4 novembre presso il Cinema Corso, icinque successivi saranno ospitati presso la Sala dei Mori,nel Palazzo dei Pio. L’abbonamento prevede un minimo diquattro concerti: obbligatorio il primo, a scelta gli altri tre.Info: Tel. 059 649264 - [email protected] -www.carpidiem.it/teatrocomunale/ Biglietteria teatrale pres-so Auditorium Biblioteca Loria, via Rodolfo Pio 1/a.

Maria Silvia Cabri

La Direzione Artistica del Cinema Teatro Lux di Rovereto,grazie alla disponibilità dell’Amministrazione locale, hapreso in gestione il Teatro Comunale di Rio Saliceto. Riccala proposta della Stagione per continuare una consolidatatradizione che concilia Teatro e Cultura.Info: http://www.comune.riosaliceto.re.it - Teatro Comu-nale di Rio Saliceto - via Giuseppe Garibaldi n. 28 - tel.0522 649465

Concerto aperitivoIl concerto di domenica 4 novembre (ore 17 al CinemaCorso), si segnala per l’alto livello artistico degli esecutorie la raffinata scelta dei brani in programma: la BelarusianState Philarmonic Orchestra, diretta dal Maestro EvgenyBushkov, accompagnato al pianoforte dal Maestro CarloGuaitoli, eseguirà musiche di Mozart, dalle Nozze diFigaro, di Schumann, dal concerto per pianoforte e orche-stra, e di Tchaikovsky, dalla Sinfonia n. 6 in si minore.

musicale”.Oggi, il gruppo “Quelli del‘29” ha la possibilità di alle-stire i suoi spettacoli nel tea-tro di Rio Saliceto o in altricentri. “Ma non è la stessacosa, - afferma Di Nita - noivogliamo ripristinare quellospazio, per dare a Rovereto illuogo che merita. Una cittàsenza un teatro è una città piùpovera. Accanto alla ricostru-zione delle case, lotteremoper far rivivere il nostro tea-tro”.A questo scopo, l’Associa-zione ha aperto un conto cor-rente a sostegno della rico-struzione del Teatro Lux.Il teatro ha un ruolo impor-tante, ma tutta la cittadinadeve rinascere. Pochi giornidopo il sisma, l’Associazio-ne ha costituito una ONLUS,“Tutti insieme per S. Antonioe Rovereto”, per la raccoltadi fondi che consentano larealizzazione di alcuni pro-getti, un sostegno per il Ser-vizio Sanitario locale, un con-tributo per il recupero delPalazzetto dello Sport, lafornitura di parte del materia-le informatico alle scuole diNovi e Rovereto e altri pro-getti.Di Nita conclude con una notadi ottimismo: “Voglio guar-dare avanti e insieme alla miagente proveremo a ricostrui-re una casa più forte e piùimportante di prima, e cer-cheremo di vivere nel pre-sente sognando un bel futuroe imparando dal passato”.Info: per programmi TeatroRio Saliceto e corsi 2012-2013 consultare il sitowww.quellidel29.it

All’Eden si fa teatroDa segnalare che anche il Teatro Eden propone la suastagione teatrale 2012-2013 con un cartellone di otto rap-presentazioni frutto di una collaborazione tra l’associazio-ne Cinetea e il Teatro Comunale che affianca l’attivitàdell’Eden mettendo a disposizione la propria biglietteria.Info: Cinema Eden, via Santa Chiara 22 – Carpi Tel. 059650571 – www.cinemacarpi.it

Cultura e Spettacoli

“U

Sabato 27 ottobre dalle 15 presso il Cinema Ariston di SanMarino di Carpi si tiene la seconda rassegna corale “Altrevoci” promossa da Ushac (Unione Sportiva Portatori Handi-cap Carpi) eFondazione Casa del Volontariato, in collaborazione con ilCentro Comunale di Musicoterapia “Massimo Uboldi” diNovellara e l’Associazione Lo Sciaccianoci. Il programmaprevede alle 15.30 il saluto di Stefania Zanni, sindaco diCampogalliano e Assessore dell’Unione Terre d’Argine condelega alle Politiche Sociali. A seguire gli interventi diMonica Salvadori Cavazzon, direttrice della Corale Gioconda

dell’Associazione Parkinson di Udine, Francesca Canova,direttrice delle Corali Le Nuvole del Gruppo Parkinson diCarpi e Ushac Arcobaleno di Carpi, e di Monica Maccaferri,direttrice del Centro di Musicoterapia “Massimo Uboldi” diNovellara. Alle 15.40 concerto dei Cori La Gioconda GruppoParkinson Udine, Airone Gruppo Parkinson Reggio Emilia,Le Nuvole Gruppo Parkinson di Carpi e Ushac Arcobaleno diCarpi. Alle 18.30 conclusioni di Alberto Bellelli, assessorealle Politiche sociali di Carpi. Ingresso al convegno e alconcerto gratuito ad iscrizione. Info: Ushac cell. 333 2022767;[email protected]

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2128 ottobre '12Cultura e Spettacoli

L’ANGOLO DI ALBERTO

Annalisa Bonaretti

on sorprende quel tononuovo che si legge nel-la presentazione delvolumetto XXIV Pre-

mio di Poesia Dialettale “Poe-tar Padano” curata da DanteColli. Un signore come lui cheguarda da anni e anni il futuroa muso duro non barcolla, maqualche tentennamento sicu-ramente dimostra di averlo.Infatti ricorda il 1989 quando,alla prima rassegna del “Poe-tar Padano”, il dottor CarloContini si chiedeva: “Inevita-bile il destino del dialetto? Ine-vitabile per la nazione l’impo-verimento di un patrimonioculturale così importante?”.Colli riflette sull’omolo-gazione culturale “irrispettosadella lingua italiana per l’ir-rompere di un vocabolario tec-nico in molti casi diventatoossessivo”. E decisamenteinvasivo quando poi è l’ingle-se a irrompere, e qui, tra spreade spending review, ti coglie losconforto. Non solo per la cri-si, ma per quelle mancanzeche si cominciano ad avvertire

sempre di più: oltre a CarloContini “per il modenese, ilreggiano e la bassamantovana” Colli cita il dottorJosé Peverati “per quelle terrebagnate dalle acque delferrarese che giungono fino aComacchio e oltre, coprendocosì tutto il territorio padano”.Incancellabile il ricordodell’insostituibile Carlo, maJosé, “per la prima volta as-sente dal ‘Poetar Padano’ ci

lascia un timore legato all’ine-vitabile passare degli anni.Assenti i numi tutelari – pro-segue Colli – il progressivoinvecchiamento della schieradei partecipanti, il rimbombodelle nostre case e lo sbatteredel terremoto, l’istinto di rin-chiuderci in noi stessi per pa-ura e per difesa, l’annuncio ditempi che non ci rassicura-no… tutto questo ha influitoin ciascuno di noi mettendocinello sconcerto di un’attesainfinita”. Colli osserva cheanche l’Associazione Cultu-rale “Il Portico” “ha provatoquesta tentazione, ma lo spiri-to dell’indomito SilvioCavazzoli ci ha spinto avantie pur paventando una riuscitanon pari alle precedenti, ab-biamo invitato tutti a parteci-pare optando per una ritrovatanormalità”.Un annata decisamente com-plessa, ma foriera di novità:l’introduzione di una sezionedi poesie in italiano e di unacon poesie dedicate all’attua-lità. In quest’ultima protago-nista – e non poteva esserealtrimenti -il terremoto.Premio speciale “Italia Oggi”a Giacomo Cenacchi diPortomaggiore con Campanaarbaltàda, la campana atter-rata “che ha suonato un solrintocco, sordo e malato, nelbel mezzo della notte”. Eranole 4.04 di quel 20 maggio chenon dimenticheremo eCenacchi, nella sua poesia, rac-conta di una giovane che guar-da comunque al futuro confiducia; nemmeno tra le pol-veri e i detriti il suo cuore hamai tremato. Non è un caso

che protagonista sia una don-na.Luciana Tosi si aggiudica lasegnalazione del Premio spe-ciale “Italia Oggi” con Stà terache “la per ferma ma l’èagiteda”, con la nostra vitainscindibilmente legata allasua, nel bene e nel male, dal-l’inizio alla fine.Ed è sempre Luciana Tosi,gran protagonista di questaedizione del “Poetar Padano”ad aggiudicarsi il primo pre-mio della Sezione Umoristi-co-Satirica con Chi diis checiaveer considerato dalla giu-ria “un sapido bozzetto in cuila narrazione, elegantementesospesa fra l’espressione sboc-cata e la sorpresa finale, flui-sce genuina, musicalmente vi-brata sul rincorrersi dellerime”.Primo classificato per la Se-zione Lirica VanniGiovanardi con Un sprech

Mo’ breva la LucianaLuciana Tosi, ultima di quattro fratelli, nasce nel 1946 aBudrione. Negli anni ‘50, terminata la scuola elementare, ègià dentro il vortice dell’industria tessile carpigiana, in cuilavora per parecchi anni. Sposata con Alberto, nel 1975nasce la figlia Anita, valido motivo per cambiare lavoro eavere più tempo da dedicarle. Entra nelle scuole d’infanziae la sua vita cambia. Per giuoco inizia a scrivere canzoncine,favole in rima, širudêli per le amiche che vanno in pensioneo per i compleanni.Negli anni ‘80 scrive prevalentemente sulla condizione fem-minile, fa parte di un gruppo di autrici donne di cui l’Udi diModena pubblica gli scritti.Solo dopo la malattia che le ha scombussolato l’esistenza,sente il bisogno di scrivere. E’ il 2001, l’anno spartiacquedella sua vita.“Da quando mi sono ammalata scrivere è diventato per meuna necessità insopprimibile – racconta Luciana -. Ho trat-tato emozioni come il dolore, la paura, tutte inerenti lamalattia. Scrivo cose serie o ironiche a seconda dell’umore,emotivamente mi lascio prendere e poi scrivo, tutto qua.Quando sento il bisogno di sdrammattizzare, ecco allora cheemerge la vena ironica. A volte, anche nelle situazioni piùdrammatiche, si sente la necessità di dare ironia alla vita,altre volte è più forte il desiderio della riflessione. Dipende”.E’ per questo che la poesia di Luciana Tosi è così ricca ecompleta, narra della vita e le sfumature sono infinite.Nel 2001 partecipa al primo concorso e lo vince. “Così –ammette - prendo coraggio e mi appassiono sempre di più,ottenendo buoni risultati ai concorsi di poesie dialettali finoa vincere l’Oscar”.Da allora a oggi sono 32 i riconoscimenti ricevuti e certa-mente tra i più cari questa edizione del “Poetar Padano”,organizzato da quelli che lei definisce “grandi conoscitori edesperti, ma soprattutto persone serie, preparate, motivate,appassionate. Ho provato una grande contentezza e un’inti-ma soddisfazione quando ho saputo di aver vinto, ma contem-poraneamente ho sentito anche il peso di un mondo chepotrebbe non avere futuro. Anche in questo settore manca ilpassaggio generazionale. Non vedo altri interessati a conti-nuare questa bellissima tradizione messa in piedi da SilvioCavazzoli e Dante Colli. C’è Mauro D’Orazi che dimostrainteresse per il nostro mondo, spero prenda lui il testimone,altrimenti la poesia dialettale rischia di sparire”. E con essail dialetto, lingua del popoloche una volta veniva conside-rata un modo di esprimersi“volgare” ma che è (ancora)considerata un importante fat-tore culturale. C’è solo da spe-rare che, questa consapevo-lezza, non venga abbandonatae che qualcuno raccolga quantopersone come Contini,Cavazzoli e Colli hanno semi-nato con quella continuità chela loro generazione ha saputomettere in qualsiasi attività.Luciana Tosi da circa un de-cennio fa parte del gruppo dialettale carpigiano “Al Filôs”e dei poeti modenesi legati alla “Trivêla”.La passione e l’interesse per la poesia e la recitazione, ledanno la possibiltà di recitare in spettacoli al femminile conattrici locali, a volte, con un noto complesso di Carpi. Nonaveva mai pensato di pubblicare i suoi scritti, ma poi lamalattia le ha insegnato a fare progetti a breve termine e anon dare mai tempo al tempo.Il lavoro è stato impegnativo, ma già il farlo è stata certa-mente un’altra bella soddisfazione.Luciana è un poeta a tutto tondo e anche un’eccellentenarratrice di storie. Cattura la sua versatilità, quando recitaha presenza scenica. E’ un piccolo istrione nostrano.

A.B.

N

Nel salone parrocchiale di Cibeno, organizzata dall’Associazione Culturale “Il Portico”in collaborazione con gli Amici delle Arti e Tradizioni popolari dottor Contini, si è svoltala premiazione della XXIV edizione del Premio di Poesia Dialettale “Poetar Padano”.Un’occasione per riflettere sul dialetto e per constatare la forte presenza femminile

Così gli anni passano…

Luisa Pivetti con la sua Altèimp dl’anma si è classifi-cata al secondo posto nellaSezione Lirica. Nella stes-sa sezione, segnalata la suaAqua.

La forzadelle donne

Il Premio dedicato al dottorCarlo Contini è stato asse-gnato alla carpigianaIolanda Battini per il com-plesso dell’attività svoltacon capacità, costanza eispirazione. “Si è distintaper le sue doti teatrali einterpretative nella compa-gnia dialettale La Vintarolae per la spiccata animazio-ne nella compagniadialettale Al Filos. Ha sa-puto raccogliere attorno asé la simpatia dei carpigiani,l’ammirazione del pubbli-co e l’encomio degli ap-passionati e degli esperti,dando vigore, umanità eteatralità singolari e spic-cate a ogni sua interpreta-zione”.

ad lùna dove “i toni montalianisi nutrono di immagini sem-pre efficaci nel cogliere l’in-canto notturno in cui il cuoretrova il suo più profondo ap-pagamento”. Segnalata anchela sua Ad not.Da questa edizione del “PoetarPadano” emerge un mondo sen-za compiacenze, abitato da per-sone ancora forti, creature mo-derne eppure senza tempo checi regalano ancora una voltauna prospettiva di futuro.Le poesie dialettali non parla-no di noi, sono noi. Uomini edonne – lasciatemelo dire so-prattutto dopo la reazione postsisma della nostra gente – chenon pretendono di avere alcu-na maestà ma che, nella fieradeterminazione che cicontraddistingue, risultano diuna regalità più unica che rara.Padana.

60° ANNIVERSARIO DI MATRIMONIOAnna Lanzi e Lino Andreoli

Il 25 ottobre 2012 Anna Lanzi e Lino Andreolifesteggiano il 60° anniversario di matrimonio

circondati dall’affetto dei figli,dei nipoti e di tutti i familiari.

Nel ringraziare il Signore per i doni ricevutiin questi anni e per aver benedetto la loro unione,

i figli Claudia, Matteo e Lucainsieme alle loro famiglie augurano

ad Anna e Lino una lunga vita ancora insiemenella serenità e nella gioia.

Mauro D’Orazi, Dante Colli, Ercole Gasparini

Silvio CavazzolipremiaLuciana Tosi

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22 28 ottobre '12

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Settimanale della Diocesi di Carpi

ASSOCIATO ALL'USPI - UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANAE ALLA FISC - FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI

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CHIUSO IN REDAZIONE E IN TIPOGRAFIA IL MARTEDI’

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AgendaAgenda

ORARIO SS. MESSE

QUARANTOLI (Centro civico, Polisportiva Quarantolese)Festiva: 11

GAVELLOFestiva: 9.30

SAN MARTINO SPINOFeriale e sabato prima festiva: 18.00Domenica: 11.00(Da novembre: Feriale: 15.30; Sabato prima festiva: 17.00Festiva: 11.00)

MORTIZZUOLO (campo sportivo via Baraldini)Feriale e sabato prima festiva: 19.00Festiva: 10.00

SAN GIACOMO RONCOLEEdificio di fronte alla chiesaFestiva: 10.00

SANTA GIUSTINA (la cappella della ditta Acr Reggiani invia Valli 1 a Quarantoli)Festiva: ore 9.45

TRAMUSCHIO (Sala civica, via Bastiglia)Festiva: 11.15

SAN POSSIDONIOFeriale e sabato prima festiva: 18.30 (casetta nel parco diVilla Varini)Festiva: 9.30 e 11.30 (tenda di fronte al cimitero)

CONCORDIA E FRAZIONICONCORDIA (tensostruttura scuola materna Muratori)Feriale: 9Sabato prima festiva: 18.30Festiva: 9.30 e 11.15

SAN GIOVANNI (presso il parco di Casa Belli)Festiva: 11

SANTA CATERINA (presso Sala parrocchiale)Festiva: 9.30

FOSSAFeriale: 8.30 (cappella della canonica)Festiva: 9.30 (tensostruttura dietro la canonica)

VALLALTA (presso il campo sportivo dietro la chiesa)Feriale: 18Sabato prima festiva: 20Festiva: 10.30

LIMIDIFeriali: lunedì 18.30; dal martedì al venerdì 19.00 (presso lacappellina delle Suore alla scuola materna)Sabato pref: 19.00 (salone parrocchiale)Festive: 8.00, 10.00 (salone parrocchiale)

PANZANOFeriale: venerdì 20.30Festiva: 11.30Nell’oratorio parrocchiale

CARPI CITTÀCATTEDRALEFeriali: 9.00, 18.30 (preceduta dal Rosario)Sabato pref: 18.00Festive: 8.00, 9.30 (oratorio Eden), 10.45, 12.00, 18.00Nella chiesa della Sagra (salvo festiva 9.30, oratorio Eden)

SAN FRANCESCOFeriale: 8.30Sabato pref: 19.00Festive: 11.00, 19.00Celebrazioni nel tendone in cortile, finchè il tempo lopermetterà, dopo nel salone al piano terra.

SAN NICOLO’Feriali: 7.00, 8.30, 18.30Sabato pref: 18.30Festive: 8.00, 9.30, 11.00, 17.30In parrocchia

CORPUS DOMINIFeriale: 19.00 (da lunedì 29 ottobre 18.30)Sabato pref: 19.00 (da sabato 3 novembre 18.30)Festive: 8.30, 10.00, 11.30

QUARTIROLOFeriale: 19.00 (da lunedì 29 ottobre 18.30)Sabato pref: 19.00 (da sabato 3 novembre 18.30)Festiva: 8, 9.45, 11.15, 18.30

SAN BERNARDINO REALINOFeriale: 18.30Sabato pref: 19.00Festive: 9.30, 11.00

SAN GIUSEPPE ARTIGIANOFeriali: 8.30, 19.00Sabato pref: 19.00Festive: 9.30, 11.00, 18.30

SANT’AGATA CIBENOFeriale: martedì e giovedì 19.00; venerdì 20.30Sabato pref: 19.00Festive: 9.30, 11.15Nel salone parrocchiale.

CARPI FRAZIONISANTA CROCEFeriale: 19.00Sabato pref: 19.00Festive: 8.30, 11.15Celebrazioni nel teatrino parrocchiale.

GARGALLOFeriale: 20.30Festiva: 10.00

BUDRIONE-MIGLIARINAFeriale: 21.00 (da lunedì 29 ottobre: 20.30)Sabato pref: 21.00 (da sabato 3 novembre: 20.30)Festive: 9.30, 11.00Celebrazioni sotto al tendone a Budrione.

SAN MARINOFeriale: lunedì, mercoledì e giovedì 20.30Sabato pref: 19.00Festive: 8.00, 11.00Nel salone parrocchiale

FOSSOLIFeriale: 19.30Sabato pref: 19.00Festive: 10.00, 11.30Nel salone parrocchiale

CORTILE E SAN MARTINO SECCHIAFeriali: (lunedì 19.00 solo vespri); dal martedì al venerdì19.00 (cappella “provvisoria” dell’oratorio)Sabato pref: 19.00 (cappella “provvisoria” dell’oratorio)Festive: 9.30 a San Martino Secchia (nei locali parrocchiali);11.00 a Cortile

ROLOFeriale: lunedì 20.30; martedì e venerdì 8.30; mercoledì egiovedì 19.00 (da lunedì 29 ottobre ore 18,00)Sabato pref: 19.00 (da sabato 3 novembre ore 18,00)Festive: 9.30, 11.15All’oratorio o nel salone della canonica.

NOVI E FRAZIONINOVIFeriale: 18.00Sabato pref: 18.00Festive: 8.30, 10.00, 11.15, 18.00Le Messe Feriali si svolgono nella cappella delle suore dellascuola d’infanzia. Le Messe Festive si svolgono nella “Chie-sa succursale” di Maria Stella Dell’Evangelizzazione.

ROVERETOFeriali: martedì e giovedì 20.30Sabato pref: 20.30Festiva: 10.00Sotto il tendone dietro la parrocchia

SAN ANTONIO IN MERCADELLOFestiva: 11.15Nella tenda o in canonica.

MIRANDOLA CITTÀMIRANDOLACampo sportivo di via PostaFeriale: 8.30-18.30Festiva: 9.00-10.30-12.00-18.30Casa protettaFeriale: 7.30 (dal lunedì al sabato); 9.00 (mercoledì)Sabato prima festiva: 17.00Festiva: 8.00-10.00

MIRANDOLA FRAZIONICIVIDALEFeriale e sabato prima festiva: 18.00Festivi: 8.30-10.00

Si invitano i parroci e le segreterie parrocchiali a comunicare tempestivamente eventuali aggiornamenti degli orari delle Sante Messe

Calendario celebrazioni delle S.S. MesseCASE PROTETTE“Il CARPINE” e “Il QUADRIFOGLIO”NOVEMBRE 2012

GIOVEDI’ 1 ore 10.00 “IL QUADRIFOGLIO”SABATO 3 ore 16.45 “IL CARPINE”DOMENICA 4 ore 10.00 “IL QUADRIFOGLIO”SABATO 10 ore 17.00 “IL QUADRIFOGLIO”DOMENICA 11 ore 10.00 “IL CARPINE”SABATO 17 ore 16.45 “ IL CARPINE”DOMENICA 18 ore 10.00 “IL QUADRIFOGLIO”SABATO 24 ore 17.00 “IL QUADRIFOGLIO”DOMENICA 25 ore 10.00 “IL CARPINE”

Parrocchia di Sant’Agata - CibenoPrimi sabati del mese

“La gioia della fede” (Benedetto XVI)Sabato 3 novembre

Presiede padre Ivano Cavazzuti guardiano del convento di San Nicolò

Tema della serata “Gesù Cristo” (CCC 430). Alle 20.45 accoglienza e recita dellaCoroncina della Divina Misericordia; alle 21 Rosario e consacrazione al CuoreImmacolato di Maria; alle 21.30 Santa Messa secondo le intenzioni dei presenti; alle22.20 esposizione e adorazione del Santissimo Sacramento, preghiera di intercessioneper i malati; alle 23 benedizione eucaristica. La celebrazione si terrà nel saloneparrocchiale. Anima il gruppo di preghiera “Gesù Misericordioso”del Rinnovamentonello Spirito Santo della parrocchia di Sant’Agata (mercoledì ore 21, info 349 8612518).

PanzanoGruppo di preghiera

Medjugorje

Come ogni ultima domenica del mese,il gruppo di preghiera Medjugorjesi riunirà presso la parrocchia diPanzano domenica 28 ottobre.Questo il programma: ore 15 acco-glienza; ore 15.30 Santa Messa; aseguire Adorazione con recita delRosario e Benedizione eucaristica.

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2328 ottobre '12

Il quotidianodei cattolici

Agenda

Frequenza per la diocesiFM 90,2

La Tvdell’incontroDigitale terrestreCanale 801 Sky“E’ TV” Bologna

Nuove nomineDon Marino Mazzoli parroco aMortizzuolo e don Carlo Belliniparroco a Vallalta

Il Vescovo monsignor FrancescoCavina ha provveduto a due nuovenomine: don Marino Mazzoli èstato chiamato a reggere la parroc-chia di Mortizzuolo di Mirandola,mentre a don Carlo Bellini è stataaffidata la guida della comunità diVallalta di Concordia sulla Secchia.Queste nomine sono state comuni-cate nella serata di mercoledì 17ottobre ai rispettivi consigli pasto-rali parrocchiali dallo stessomonsignor Cavina a Mortizzuoloe dal vicario generale don CarloMalavasi a Vallalta.

Originario di Mortizzuolo, don Ma-rino Mazzoli è nato nel 1943 ed èstato ordinato presbitero nel 1968.Dal 2008 era parroco di Vallalta.A livello diocesano svolge l’inca-rico di direttore dell’Ufficio pelle-grinaggi.Nato a Mirandola nel 1963, donCarlo Bellini ha ricevuto l’ordina-zione sacerdotale nel 1997. Dal2004 era parroco di Mortizzuolo.E’ membro del Consigliopresbiterale diocesano.

www.carpirinasce.it

Collegio dei consultori

Il Vescovo ha nominato i membri del Collegio dei Consultoriper il quinquennio 2012-2017: don Carlo Malavasi, padreElio Gilioli, don Massimo Dotti, don Fabio Barbieri,monsignor Rino Bottecchi, don Callisto Cazzuoli.Il Collegio dei Consultori è un organo consultivo collegialedel vescovo sui più importanti problemi della Diocesi forma-to da un gruppo di sacerdoti, membri del Consiglio Presbiteralein carica, eletti dal vescovo per un quinquennio (CIC, can.502). Ha il compito di coadiuvare il Vescovo nell’ammini-strazione dei beni della diocesi e delle persone giuridiche a luisoggette; nell’esame delle diverse pratiche, per esprimere ilproprio parere o consenso, secondo quanto previsto dallanormativa canonica vigente, il Collegio deve porre particola-re attenzione agli aspetti pastorali. La struttura, i compiti e lemodalità di lavoro del Collegio, oltre che dalla normativacanonica vigente, sono anche determinati da un appositoregolamento emanato dal Vescovo, sentito il parere del Col-legio stesso.

ontinua dalla primaC Per ripartire

ficazione dello Stato perchésia più snello, facendo levasui due principi molto carialla Dottrina sociale dellaChiesa: la solidarietà e lasussidiarietà. Non è stato det-to chiaramente, ma è parsoevidente il riferimento a unoslogan che ogni tanto ritorna:più società, meno Stato.Infine, l’ultimo richiamo è perl’impegno, per la partecipa-zione dei singoli, dei fedelilaici, in questo caso. Ognuno

si deve assumere le proprieresponsabilità, come ribaditoanche nelle conclusioni delleader della Cisl, RaffaeleBonanni. E’ il momento difare quadrato con chi, lonta-no dai populismi di destra edi sinistra, desidera impegnarsiper qualcosa di nuovo. “Nonè pensabile mettere vino nuo-vo in otri vecchi – ha ribaditoBonanni, pensando a nuovicontenitori -. Il vino nuovodiventerebbe aceto”.

E’ una sfida, l’ennesima peril mondo cattolico che connon poca fatica, come ricor-dato anche dal direttore diAvvenire, Marco Tarquinio,nell’editoriale di martedì scor-so, si è riunito per formulareuna proposta per il nostro Pa-ese, ormai sin troppo smarri-to da una stagione politicaavvilente. Si dovrà parlare conchiarezza, competenza e tra-sparenza, in modo da inter-cettare il sentire della gente

che abita e opera nelle città enei paesi. La comunità cri-stiana, che da sempre si facompagna di viaggio dellepersone del suo tempo, ha ildovere di dare voce e rappre-sentanza a quanto di buono,di sano e di bello già esiste.Per il bene di tutti, ma conun’attenzione speciale perquello delle nuove genera-zioni.

*presidente Federazioneitaliana settimanali cattolici

“Ricostruire la speranza” è il tema della cinque giorni (27-31ottobre) organizzata dal Comune di San Giuliano e dallaDiocesi di Termoli-Larino, guidata da monsignor GianfrancoDe Luca, per commemorare i dieci anni dal terremoto chedistrusse il comune di San Giuliano di Puglia. Erano le 11.32del 31 ottobre 2002 e la notizia del crollo della scuolaelementare “Iovine” fece il giro del mondo: 30 i morti, di cui27 bambini. Attraverso convegni e incontri si vorrà “testimo-niare la speranza” perché, afferma monsignor De Luca, “lamemoria contiene dei sogni di speranza e la speranza portacon sé la guarigione dei cuori”. “La tragedia di San Giuliano”,ricorda il vescovo, “ha distrutto non solo edifici, ma anchecuori. Oggi dobbiamo celebrare il ‘positivo’, la macchina deivolontari, le azioni delle Caritas e della solidarietà, masoprattutto il desiderio di riprendere il cammino e rialzarci”.L’appuntamento vedrà partecipare i vescovi de L’Aquila,monsignor Giuseppe Molinari, e di Carpi, monsignor France-sco Cavina, quale segno di comunione, e l’allora vescovo diTermoli-Larino, oggi presidente Ceam e arcivescovo di Pescara

Segreteria del VescovoDa lunedì al venerdì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18

Il sabato: dalle 9.30 alle 12.30Telefono: 059 686707 (cellulare 334 1853721), fax 059 651611

Centralino e ufficio economatoDa lunedì al venerdì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18

Telefono: 059 686048

Ufficio del Vicario generaleIl martedì, giovedì e venerdì dalle 10 alle 12.

Telefono: 059 686048

Cancelleria e ufficio beni culturaliDa lunedì al venerdì: dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 18

Telefono: 059 6325077

Curia VescovileNuova sede e recapiti

La sede della Curia Vescovile si è trasferitain via Trento Trieste 48/a a Carpi.

Mercoledì 31 ottobreAlle ore 9.30 in Seminariosi terrà il ritiro del Clerodiocesano. Meditazione dimonsignor FrancescoCavina

Giovedì 1 novembreOre 15.15 presso il Cimite-ro Urbano di Carpi preghieradi suffragio per i defuntipresieduta dal VescovoOre 18 alla Chiesa dellaSagra Santa MessaEpiscopale per la Solenni-tà di tutti i Santi

Venerdì 2 novembreOre 18.30 alla Chiesa dellaSagra Santa Messa presie-duta dal Vescovo per laCommemorazione dei De-funti in particolare per iVescovi, i Sacerdoti e iDiaconi defunti

Il Vescovo Cavina nella Diocesi di Termoli a dieci anni dal sismache distrusse San Giuliano di Puglia

Ricostruire la speranza

Penne, monsignor Tommaso Valentinetti. Monsignor Cavinaparteciperà al convegno nella giornata del 30 ottobre, unmomento di confronto sul tema “La Chiesa si fa prossima aifratelli terremotati”.

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