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SENATO DELLA REPUBBLICA VIII LEGISLATURA 33g SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO ... GIOVEDI 18 OTTOBRE 1979 Presidenza del presidente FANFANI, indi del vice presidente VALORI e del vice presidente CARRARO INDICE CALENDARIO DEI LAVORI DELL'ASSEM- BLEA Variazione al calendario dei lavori per il periodo 9 - 19 ottobre 1979 e calendario dei lavori per il periodo 23.31 ottobre 1979 Pago 1715 CONGEDI . . o 1659 CORTE DEI CONTI Trasmissione di relazione sulla gestione finanziaria di ente . . . . . . . . . . 1660 DISEGNI DI LEGGE Annunzio di presentazione o . . . 1659, 1713 Apposizione di nuova firma al disegno di legge no 213 . . . . o . . . . . . . 1714 Approvazione da parte di Commissioni per. manenti o . . . . . . . . . . o o . 1660 Deferimento a Commissione permanente in sede deliberante .. . . . . . . . . 1659 Deferimento à Commissioni permanenti In sede referente o . . . . . . . . Pago 1660 Presentazione del testo degli articoli pro- posto dalla Il a Commissione permanente per il disegno di legge n. 76 1714 Ritiro 1660 Seguito della discussione: « Istituzione di una Commissione parla- mentare d'inchiesta sulla strage di via Fa- ni, sul sequestro e l'assassinio del depu- tato Aldo Moro e sul terrorismo in Italia» (223), d'iniziativa dei deputati Natta ed al- tri; Fracanzani ed altri (Approvato dalla 24 Commissione permanente della Camera dei deputati); «Istituzione di una Commissione parla- mentare d'inchiesta sulla vicenda di Aldo Moro e sulle centrali terroristiche» (58), TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4

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SENATO DELLA REPUBBLICAVIII LEGISLATURA

33g SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO...

GIOVEDI 18 OTTOBRE 1979

Presidenza del presidente FANFANI,indi del vice presidente VALORIe del vice presidente CARRARO

INDICE

CALENDARIO DEI LAVORI DELL'ASSEM-BLEA

Variazione al calendario dei lavori per ilperiodo 9 -19 ottobre 1979 e calendario deilavori per il periodo 23.31 ottobre 1979

Pago 1715

CONGEDI . . o 1659

CORTE DEI CONTI

Trasmissione di relazione sulla gestionefinanziaria di ente . . . . . . . . . . 1660

DISEGNI DI LEGGE

Annunzio di presentazione o . . . 1659, 1713

Apposizione di nuova firma al disegno dilegge no 213 . . . . o . . . . . . . 1714

Approvazione da parte di Commissioni per.manenti o . . . . . . . . . . o o . 1660

Deferimento a Commissione permanente insede deliberante .. . . . . . . . . 1659

Deferimento à Commissioni permanenti Insede referente o . . . . . . . . Pago 1660

Presentazione del testo degli articoli pro-posto dalla Il a Commissione permanenteper il disegno di legge n. 76 1714

Ritiro 1660

Seguito della discussione:

« Istituzione di una Commissione parla-mentare d'inchiesta sulla strage di via Fa-ni, sul sequestro e l'assassinio del depu-tato Aldo Moro e sul terrorismo in Italia»(223), d'iniziativa dei deputati Natta ed al-tri; Fracanzani ed altri (Approvato dalla24 Commissione permanente della Camera

dei deputati);

«Istituzione di una Commissione parla-mentare d'inchiesta sulla vicenda di AldoMoro e sulle centrali terroristiche» (58),

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4

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Senato della Repubblica ~ 1658 ~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE 197933a SEDUTA ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

d'iniziativa dei senatori MaIagodi e Fas-sino.

Approvazione, con modificazioni, del dise-gno di legge n. 223 eon il seguente titolo:({ Istituzione di una Commissione parla-mentare d'inchiesta sulla strage di via Fa-ni, sul sequestro e l'assassinio di Aldo Moroe sul terrorismo in Italia »:

PRESIDENTE . . . Pago1661e passimBENEDETTI (PCl) . . 1700BONIFACIO(DC) . . . 1702BUSSETI (DC) . . . . . 1670CALARCO(DC) .1698, 1706DE GIUSEPPE(DC) 1711DERIU (DC) 1705FASSINO(Misto-PLl) 1707FILETTI (MSl-DN) . 1708GUALTIERI (PRl) . 1698, 1706LETTIERI, sottosegretario di Stato per l'in-terno . . . . . 1691JANNELLI (PSI) 1701, 1703, 1705MAFFIOLETTI(PCI) 1667MANCINO(DC) . . 1677MARCHIO (MSI-DN) 1662

MURMURA (DC), relatorePISTOLESE(MSI-DN)RASTRELLI(MSI-DN) : . . . . . . . .ROGNONI,ministro dell'interno . . . . .SARTI,ministro senza portafoglio per i rap-porti con il ParlamentoSCAMARCIO(PSI) .....SPADACCIA (Misto-PR)STANZANI GHEDINI (Misto-PR)TEDESCO TATÒ Giglia (PCI)

VITALONE (DC) . . . . . .

Pago1681, 1698, 1705170116731684

17011707

. 1688, 1707169317101694

ENTI PUBBLICI

Trasmissione di relazioni . 1661

INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI

Annunzio 1717, 1718

ORDINE DEL GIORNO PER LA SEDUTA DIMARTEDI' 23 OTTOBRE 1979 . . . . . 1726

PROGRAMMA DEI LAVORI DELL'ASSEM-BLEA (26 settembre - 30 novembre 1979)

Integrazioni 1714

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Senato della Repubblica VIII Legislatura~ 1659 ~

18 OTTOBRE1979

..""

ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO33a SEDUTA

Presidenza del presidente F A N F A N I

P RES I D E N T E. La seduta è aperta(ore 17).

Si dia lettura del processo verbale.

BER T O N E, segretario, dà lettura delprocesso verbale della seduta del giorno pre-cedente.

P RES I D E N T E. Non essendo'Vi osser-vazioni, il processo verbale è approvato.

Congedi

P RES I D E N T E. Hanno chiesto con-gedo i senatori Forma per giorni 2, Lombardiper giorni 2, Uliankh per giorni 1, Vernaschiper giom.i 2.

Annunzio di presentazionedi disegni di legge

P RES I D E N T E. Sono stati presen-tati i seguenti disegni di legge di iniziativadei senatori:

ORIANA, AMADEO, FALLUCCHI, PASTORINO e

DE GIUSEPPE. ~ «Accesso alla proprietà del-

la casa per il personale militare» (351);

AMADEO, FALLUCCHI, PASTORINO e ORIANA.~ « Norme a tutela dei militari coinvolti ingiudizi per fatti connessi al servizio» (352);

ROMEI, GIUST, DE ZAN, BEORCHIA e GIACo-

METTI. ~ « Modifiche ed integrazioni all'arti-colo 2 della legge 21 dicembre 1977, n. 932,concernente disposizioni a favore dei militaridel Corpo della Guardia di finanza in partico-lari situazioni» (353);

GIUST, CENGARLE, TOROS, TONUTTI, BEOR-

CHIA, ROMEI e DE ZAN. ~ « Integrazioni alla

legge 26 ottobre 1971, n. 916, sul conferimen-to del grado di generale di Corpo d'armataai generali di divisione dei Carabinieri e della

Guardia di finanza che abbiano retto, rispet-tivamente, la carica di vice comandante ge-nerale dell'Arma e di comandante in secondadel Corpo » (354);

FASSINO. ~ « Modifica dell'articolo 21 del-la legge 20 maggio 1970, n. 300, recante lo

" statuto dei lavoratori" » (355);

DE SABBATA, TEDESCO TATÒ Giglia, MODICA,

BENEDETTI, MAFFIOLETTI e STEFANI. ~ « Disci-plina degli effetti delle condanne penali sul-l'elettorato attivo e sull'accesso al pubblicoimpiego » (356);

PETRONIO,BARSACCHIe NocI. ~ « Modific.aalla legge 25 ottobre 1978, n. 684, recantenorme di pari.ficazione del trattamento diquiescenza dei segretari generali delle Ca-mere di commercio» (357);

ZITO e PETRONIO. ~ «Strutturazione delsistema universitario dell'area della Calabriae dello Stretto» (358).

Annunzio di deferimento di disegni di leggea Commissione permanente in sede de-liberante

P RES I D E N T E. I seguenti disegnidi legge sono stati deferiti in sede delibe-rante:

alla 4a Commissione permanente (Difesa):

« Modifiche alla legge 9 gennaio 1956, n. 25,concernente il riordinamento deU'Ordine mi-litare d'Italia» (258), preV'io parere deNa PCommissione;

«Modifiche alla legge 12 novembre 1955,n. 1137, per quanto riguarda le condizioniper l'avanzamento dei capitani di fregata»(260), previo parere della P Commissione;

«Obblighi di servizio per gld ufficiali in

i

servizio permanente del Servizio s'anitario

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1660 ~

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

dell'Esercito e dei Corpi sanitari della Mari~na e dell'Aeronautica» (261), previo pareredella P Commissione.

Annunzio di deferimento di disegni di leggea Commissioni permanenti tn sede refe-rente

P RES I D E N T E. I seguenti disegnidL1eue sonQ$Ìa~efeIi~tl~efereR~

,

alla 1" Commissione permanente (Affari !

costituziona1i, affari della Pres'idenza del :

Consiglio e dell'interno, ordinamento gene~mIe dello Stato e della pubblica amministra-zione):

FONTANARIed altri. ~ «Norme a favoredel gruppo Hngui:stico ladino che vive nellaprovincia di Trento » (215), previ pareri della2a e della 7a Commis'sione;

MANCINO. ~ «Provvidenze a favore deiparaplegici e dei tetraplegi:ci» (226), previaparere della 5a Commissione;

alla ]a Commissione permanente (Affariesteri) :

«Ra1Jifi.ca ed esecmione dell' Accordo fi-nanziario tra il Governo italiano e l'Organiz-Ziazione internazionale del lavoro relativo alCentro internazionale di perfezionamentoprofessionale e tecnico di Torino, firmato aRoma il 7 dicembre 1978» (312), previ pareridella sa e della 1P Commissione;

alla 8a Commissione permanente (LavoripubbHd, comunicazioni):

« Modifiche di alcune disposizioni del co-dice della navigazione relative alla naviga-zione aerea» (298), provi pareri della 2a edella Il a Commissione;

alla 12" Commissione permanente (Igienee sanità):

PINTO e VENANZETTI. ~ Modifica alla com-posizione della Commissione prevista dal-l'articolo 79 della legge 23 dicembre 1978,n. 833, istitutiva del Servjzio sanitario na-zionale» (277), previo parere della 1a Com-missione.

Annunzio di ritiro di disegno di leg,ge

P RES I D E N T E. In data 17 otto-bre 1979, i senatori Salvaterra e Vettori

\ hanno dichiarato di ritirare il disegno dilegge: «Sanatoria di inadempimenti for-mali nei confronti dell'IV A» (152).

, Annunzio di approvazione di disegni di leggeda parte di ,Commissioni permanenti

P RES I D E N T E. Nelle sedute diieri, le Commissioni permanenti hanno ap-provato i seguenti disegni di legge:

4a Commissione permanente (Difesa):

«Modifica all'articolo 38 della legge 12novembre 1955, n. 1137, e successive modi-ficazioni, sull' avanzamento degli ufficiali del-l'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica)}(256) ;

Il'' Commissione permanente (Lavoro,emigrazione, previdenza sociale):

CENGARLE ed altri. ~ « Estensione de]trattamento di integrazione salariale ai la-voratori Iicenziati che abbiano ottenuto larevoca del Iicenziamento con sentenza pas-sata in giudicato» (33»

(Agricol- , Annunzio di relazione della Corte dei contisulla gestione finanziaria di ente

alla 9" Commissione permanentetura) :

SCARDACCIONE. ~ « Attribuzione della qua-

lifica di col1:ivatore dketto ai laureati e di-plomati di scuQle agrarie, di qualsias\i ordinee grado» (299), previ pareri della 7a e dellaIl a Commissione.

P RES I D E N T E. Il Presidente del-la Corte dei conti, in adempimento al dispo.sto dell' articolo 7 della legge 21 marzo 1958,n. 2S9, ha trasmesso la relazione concer.

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Senato della Repubblica ~ 1661 ~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

nente la gestione finanziaria dell'Ente au~tonomo fiera di Balzano, Campionaria in~ternazionale, per gli esercizi 1976 e 1977(Doc. XV, n. 14).

Tale documento sarà inviato alla Com-missione competente.

Annunzio di trasmissione di relazionirelative ad enti pubblici

P RES I D E N T E. Il Ministro dell'agri-coltura e delle foreste ha trasmesso, ai sensidell'articolo 3D, penultimo comma, della leg-ge 20 marzo 1975, n. 70, le relazioni sull'at~tività svolta dai seguenti enti pubblici:

Istituto sperimentale per l'agrumicoltura- Acireale;

Istituto sperimentale per la selvicoltura -Arezzo;

Istituto sperimentale per l'enologia - Asti;Istituto sperimentale agronomico - Bari;Istituto sperimentale per le colture indu-

striali - Bologna;Istituto sperimentale per la viticoltura -

Conegliano; IIstituto sperimentale per l'olivicoltura - I

Cosenza;I

Istituto sperimentale per la zoologia agra- !ria - Firenze; !

Istituto sperimentale per lo studio e la di- I

!fesa del suolo - Firenze; jIstituto sperimentale per le colture forag- :

Igere - Lodi; !

Istituto sperimentale lattiero-caseario -ILodi; I

Istituto sperimentale per la valorizzazione Itecnologica dei prodotti agricoli - Milano;

Istituto sperimentale per la elaiotecnica -Pescara;

Istituto sperimentale per la nutrizione del-l' R~e pIante - orna; I

Istituto sperimentale per la patologia ve- !getale ~ Roma;

Istituto sperimentale per la frutticoltura -Roma;

Istituto sperimentale per l'orticoltura ~ Sa-

lerno;

Istituto sperimentale per la £loricoltura -Sanremo;

Istituto sperimentale per l'assestamentoforestale e l'apicoltura - Trento;

Istituto sperimentale per il tabacco ~ Sca-

fati;

Cassa per la formazione della proprietàcontadina - Roma;

Ente nazionale cavallo italiano (ENCI) -Roma;

Ente nazionale corse al trotto (ENCAT) -Roma;

Ente nazionale sementi elette (ENSE) -Milano;

Istituto nazionale di biologia della selvag-gina - Ozzano Emilia;

Istituto nazionale di economia agraria(INEA) ~ Roma;

Istituto nazionale della nutrizione - Roma;Jockey Club italiano - Roma;Società degli steeplechases d'Italia -Roma;Unione nazionale incremento razze equine

(UNIRE) - Roma.

Tale documentazione sarà trasmessa alla9a Commissione permanente.

Seguito della discussione dei disegni dilegge:

{( Istituzione di una Commissione parlamen-tare d'inchiesta sulla strage di via Fani,sul sequestro e l'assassinio del deputatoAldo Moro e sul terrorismo in Italia»(223), d'iniziativa dei deputati Natta edaltri; Fracanzani ed altri (Approvato dal-la 2a Commissione permanente della Ca-mera dei deputati);

« Istituzione di una Commissione parlamen-tare d'inchiesta sulla vicenda di Aldo Moroe suile centrali terroristiche» (58), d'ini-ziativa dei senatori Malagodi e Fassino

Approvazione, con m.odiflcazioni, del disc-gilO di legge n. 223, con il seguente titolo:{{ Istituzione di una Commissione parla-mentare d'inchiesta sulla strage di viaFani, sul sequestro e l';;~ssassinio di AldoMoro e sul terrorismo in I taUa »

P RES I D E N T E. L'ordine del giornoreca il seguito deilla discussione dei disegni

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Senato della RepubbZ-ca ~ 1662 ~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

di legge: «Istituzione di una Cammissioneparlamentare d'inchiesta suna strage di viaFani, sul sequestro e l'assassinio del deputatoAldo Moro e sul terrorismo in Italia », d'ini~ziativa .dei deputati Natta ed altri; Fracanza~ni ed altri, già approvato dalla 2a Commissio~ne permanente della Camera dei deputati; e:« Istituzione di una Commissione par1amen~tare d'inchies,ta sulla vicenda di ALdo Moroe sulle centrali terroristiche », d'iniziativa deisenatori Malagodi e Fassino.

È i'Scritto a parlare il senatore Marchia. Neha faco1tà.

M A R C H I O. Signor Presidente, signorMinistro, onorevoli coLleghi, per chi come noidel Movimento sociale itaHano~Destra nazio~naIe ha subìto nelle proprie carni, nelle carnidei nostri giovani, :le prime avvi'Saglie, i pri-mi delitti compiuti dalle brigate rosse e dalterrorismo politico nel nostro paese; per'Chicome il Movimento sociale italiano ha su-bìt:o, oltre ana mO'l'te portata nelle nosltre ca~se da questa gente, anche e soprattutto l'igno~minia di vedere travisata la verità e la re~sponsabilità da,i pennivendoli di regime e so~prattutto da quel carrozzone di latrocinioche è la RAI~TV a giustificaziane del loroignobile operato; per chi come il Movimentosociale italiano ha subìto tutto ciò, impossi~bilitato a ohiedere giustizia per quello che vidirò fra poco, nan poteva non essere prioTi~tario il dovere, in ciasoun ramo del Parlamen~to, di aJssumere lla propI1ia responsabilità, diaderire immediatamente ad una inchiesta sul~l'ecddio di via Fani e sulla morte deU'onore~vale Aldo Moro, per tentare ~ come tentere-

mo e come tenterà chi avrà l'onore di rappre-sentaJre il nostro partito nella Commilssio~ne ~ di ritrovare la verità e fare giustiziacontro chi ha voluto colpire per prima la no~stra parte politica.

Iniziando questo mio intervento a nomedel Gruppo del movimento sociale italia1l1o~destra nazionale, credo che bisogna ritorna~re un po' indietro negli anni e non attardarsisulle proposizioni o sugli scritti di politologi,di sacialogi, di giornalisti, di uomini eLicultu-ra che hanno tentato di trovare altrove, di ri-trovare e di cercare la causa remota e prossi~ma del terrorismo nel nostro paese in origini

di carattere sociale, senza andare a tl'ovarlaladdove il terrorismo ha avuto origine, laddo-ve ha trovato, oltre alla protezione, la canni~venza di parti palitiche, ahimè reppresentateanche nel Parlamento deUa Repubblioa ita-Hana, carne mi permetterò di dimostrare traqualche minuto.

Bisagna cercare a sinistra, perchè lì è natoil terrOrLsmo: la matrice è a sinistra, e biso-gna affermarlo con forza, convinti come sia-mo che chi ha cercato di nascondere con ilgioco famoso delle tre carte la vera matricedel terrarismo ne è complice consapevole,nel momento in cui mostra oggi, mascheran-do quello che per anni è stato il proponimen-to di certa sinistra nel nastro paese, con al-tre iniziative, di volere la ricerca della verìtà.

VogliamO' conascere e dobbiamo conoscerela verità sulla strage di via Fani e sulla mor-te dell'anorevole MO'l'o; lildentirficata la pro-teziane a sinistra del terrarismo stesso inItalia (con buona pace anche del senatoreTaviani che, con tanta prosopopea, afferma-va, quando era Ministro dell'interno, che cer-te responsabili:tà erano a destra, cercandoanche di venire in casa nostra a trovare qual-éhe cosa, mentre poi si è dovuto vergognaredelle sue affermazioni), vogliamo conoscerechi ha dato forZJa,coraggio, possibilità al ter-rorismo di al:iJmentare la propria azione inItalia. DesiderÌ'amo andare ~ lo faremo e lofaranno i colleghi che ci rappresenterannonella Commiss,ione di inchiesta ~ come si

dice oggi, a monte del problema, ritornandoindietro di qualche anno, ritornando ad ungiorno molto <triste per la nostra parte poli-tioa, un giorno di lutto per noi e un giornodi vergogna per tutto il popolo italiano: IiIgiorno della strage di Primavalle, quando i'fratelli Mattei furono bruciati vivi ]n un pic-colo appartamento di una triste borgata ro-mana. Quella fu la prima azione; allora pre-sentò la carta d"identiltà il partito armato,l'autonomia aperaia. Fu a Primavalle che ilpartito armato mostrò Ila volontà e la capa-cità di iniziare a colpire a destra per tentaredi sovvertire l'ordinamento della Repubblica.

Bisogna ritornare di qualche anno indie-tro, pitrovaroi tutti, guardarci in viso tuttiquanti, compresi certi giornalisti penniven-doli che, speculando su queUa strage, osa-

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Senato della Repubblica ~ 1663 ~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

rono scrivere ed affermare sui giornali di re-gime che vi erano state «liti in famiglia ».Bisogna che qualcuno venga a rispondere, an-che se coperto dall'immunità parlamentare(altro che segreto di Stato!). Desideriamo chequakhe illustre, per voi, personaggio poli-tico della democrazia italiana venga a ri-spondere alla Commissione d'indagine. Chie-deremo, ad esempio, se l'onorevole GiacomoMancini, oltre ad occuparsi di autostrade nelnostro paese, si è occupato anche del partitoarmato. Desideriamo sapere ~ e lo chiede-remo, forti di essere nel giusto ~ se l'onore-vole Mancini fu spinto da generosa amicizianell'andare ad incontrare nelle carceri di Re-bibbia, non essendo egli nè parente nè avvo-vato difensore, 'l'assassino del giovane Man-takas, studente greco ucciso a Piazza Risor-gimento durante il processo di Primavalledagli uomini del partito armato.

Voghamo conoscere anche daLl'illustre, pervoi, collega onorevole Mancini quali lega-mi ebbe con quel magistrato che gli concesseil permesso di colloquio; vogLiamo conosce-re le origini pol:i:t:ichedi quel magistrato e sesi occupò dell'onorevole Mancini solo perquesto fatto oppure per altri fatti attinentiad altre attività. Vogliamo sapere quali le-gami affettivi, politici e non, univano l'ono-revole Mancini al signor Panzieri. E qualcheahro esponente socialista, illustre sempre pervoi, non per noi, dovrà direi con quanto buongusto e quanta responsabile volontà si è re-cato qualche giorno fa, alla vigilia dell'estra-dizione di Piperno, a Parigi. Vogliamo sapereperchè l'onorevole Signorile è andato a Parigia concedere le interviste al giornale «Libe-ration », . .

L A N D O L Fl. Venga a trovarci, glieladiremo.

M A R C H IO. No, lo dovete dire in Com-missione, dove non ci saranno più nè mafianè responsabilità da coprire e che sono vo-stre. Dovrete venirci a dire perchè siete an-dati a Parigi a rilasciare interviste a prote-zione ,del signor Piperno. Noi ve lo chiedere-mo e ce lo dovrete dire. (Interruzione delsenatore Landolfi). Guardi, lei ha qualche di-menticanza ed è bene che io ricordi: desidero

dcordarle che io a Parigi non ci ho mandatonessuno, perchè quando lei faceva il fascistao qualche suo parente era fascista e vestivala divisa fascista io non ero neppure baJilla(interruzione dall'estrema sinistra); e conquesto lei è sistemato, senatore Landolfi:adesso stia calmo e ascolti, non cerchi di de-viare responsabiiÌità che sono pol:iJtiche, sonodel Partito socialista eLioggi e di ieri.

Ci dovrete dire cosa ha fatto Signorile aParigi, dovrete spiegarci perchè si è andatia tentare in extremis di evitare l'estradizionedi P,iperno. Ce 10 dovrete dire: perchè? Qualierano i legami? E qui desidero ricordare alPresidente del Senato, al signo'r Ministro,agli onorevoli colleghi che !per molto meno inquesto paese non solo si è faJtto scandalo, masi è aizzata la piazza contro di noi: mi ri-ferisco aHa strage deLI'« Italicus ».

Il segretario del mio partito, avuta notiziadi un attentato che si stava per compiere, neha informato il capo della polizia e il Mini-stro dell'interno; avete detto e scr1tto suigiornali, avete fatto riferire da quel « mam-masantissima» che è l'ente radiotelevisivoche avevamo fatto male a non informare lamagistratura. Avete messo le malnette all'av-vocato Aldo Basile, noto galantuomo che mionora della sua amicizia; 10 avete fatto mar-cire per un mese in carcere prima che un giu~dice antifascista lo liberasse in quanto ver-gognosamente era stata montata a suo cari-co !'infamante accusa per 1'« Italicus ».

Un magistrato antifascista onesto e galan-tuomo che dirige !'istruttoria a Bologna lo haLiberato; invece chi gli aveva messo le manet-te è stato promosso ed è diventato preSlidentedel tribunale di Bologna. Senatore Landolfi,:ricordo che forse anche lui è un ex cameratache partecipava ai littodali del GUF e a cuiavete fatto fare carriera perchè era riusdtoa imbastire bene il processo antifascista con-tro l'onorevole Almirante e la nostra parte po-litica e a mettere le manette all'avvocato Ba-rsile.

Ci dovrete rendere conto anche di questo.Se allora il fumus contro la mia parte poli-tica portò a queste conseguenze, come si com-portarono i giornalisti, soprattutto quelli dii«mammasantissima» televisione, di quella

I

«cosa nostra», quella banda di ladrO'lli che

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Senato de.lla Repubblica ~ 1664 ~ VI Il Legislatura

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

stanno aHa televisione e che con tanti spezzo~ni ricollegano la vita italiana, rifanno la sto-ria del popolo italiano? Hanno chiesto mai aSignorile se denunziò i fatti alla magistratu~l'a? Hanno chiesto mai a Mancini se andò dalmagi'strato? Hanno chiesto mai a Crnxi se Iandò dal magistrato a riferire sui colloqui iche intratteneva, durante la prigionia dei- Il'onorevole Moro, con i brigatisti rossi? Glie- I

lo hanno ohiesto? Ebbene, gliela chiederemo I

noi, vi,sto che nessuno gliela chiede: chiede~I

remo noi se hanno riferito alla magistratura. iPuò darsi che lo abbiano fatto, che siano aposto con la [oro coscienza e soprattutto conla loro identità di distacco dai terroris1i; manoi vogliamo saperlo, vogHamo sapere se Si-gnorille ha avuto tutti questi contatti, tanto 'che è aJnooto Hno a Parigi per dire che Pi-perno non c'entra niente perchè se fosse statoamico dei brigatis1:Ì avrebbe fatto liberareMoro (ma guarda un po', Signorile sa anchequeste cosel)

Di tutti questi contatti che ha avuto duran~te la prigionia dell'onorevole Moro ha Si-gnorile informato il magistrato che era inve-stito dell'inchiesta? Ne ha detto qualche co-sa? Ne ha riferito? Signor M~nistro, lo ha ri-ferito per lo meno al Ministro dell'interno,che non era lei durante la prigionia dell'ono-revole Moro? Ha detto al suo predecesso-re, che è l'attuale Presidente del Consiglio,al capo della polizia, al giudice Gallucci, deisuoi contatti? Ma perchè tanto odio, da partedi Mancini, verso Gallucci? Ma perchè appe-na si va a toccare uno di sinistra, un sociaili-sta, un amico di Mancini, si sprecano le in-terviste su « L'Espresso » e su « Panorama »?E «mammasantissima» TV, la mamma di«cosa nostra », I1Ìcev.eMancini, e Mancini ri-lascia dichiarazioni contro la magistraturaromana e in special modo contro Ga:llucci,ahimè, che ha osato porre le manette o staper porre le manette ai brLgatisti, a Piperno ea qualche parente dell' onorevole Mancini. Chitocca Piperno avrà deI piombo, dice Mancini,dice Signorile. Lui non c'entra niente e, nonentrando ci, come si fa a dar credito alla ma-gistratura romana? Come si fa infatti a darcredito alla magistratura romana alla qualesi è dovuta sostituire una legge votata di COI"sa dal Parlamento sulle intercettazioni tele-

foniche? Come si fa, signori colleghi sociali-sti, a non ricordare che la magistratura roma-na era giunta pure a intercettare le telefona~te per le aste truccate? Nessuno ve Io ricordapiù: ebbene, qualcuno deve ricordarlo. Per-chè non è giusto che qui si ricordi qualsdasimosca abbia sorvolato a destra o da destraabbia spiccato illvolo per non si sa quali reatie si dimentichi che questo Parlamento, il Par-lamento della Repubblica, ha votato una leg-ge protettiva di coloro che hanno d:ntascatomiliardi per le autostrade del nostro paese.

Vele ricordiamo noi queste cose, vi sve-gliamo un po' la memoria, perchè non è giu-sto che in galera poi fini.scano i soliti strac-cetH o qualche volta, quando si riesce a col-pire qualcuno, si prenda il povero Tanassi elo si mandi in galera mentre i suoi colleghipossono spassarsela. Eh no, non è onestoche la giustizia sia amministrata a ques1amaniera dal Parlamento, nel Parlamento.

Eoco perohè si,amo favorevoli all'inchiestasenza copTire niente e nessuno, senza coprirecon nessun segreto e con nessun omissisniente e nessuno. Basta con gli omissis! Nes~suno si è occupato del fatto che gli omississono stati tanti negH anni passatd nel nostropaese. levi sera abbiamo sentito dire dalsenatore Branca che, se continuano gli omis-sis, si fa ,Lafine di due processi emblematici,che sono il processo di Catanzaro e:il proces-so della Lockheed, dove alcuni responsabilistanno dentro e altri sono in giro.

Senatore Branca, per la strage di Prima-valle l'assassino, che non può essere qual.ifi~cato diversamente e che assassino rimane,che fa parte delle brigate rosse e che è sta-Ita difeso in Corte d'assise da un senatore delPartito comunista, l'assassino se la spassa aParigi alla faccia di tutti gli italiani, ma so-prattutto sorridendo sulla morte, ahimè, atro-ce, dci fratelli Mattei. Senatore Branca, nonha sentito per un attimo che c'era un proces-so ancora più emblematico di quelli di Catan-zaro e della Lockheed? Due ragazzi, uno intenera età, sono bruciati come una torciaperchè autonomia operaia è andata a but-tare benzina in una casa. E non è un nobileromano, è un nobile lavoratore romano 11lo~l'O padre. Erano ragazzi nati e V'~ssuti in unaborgata. Ma non vi è bollito il sangue? Ma

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Senato della Repubblica ~ 1665 ~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

non riuscite neppure a vergognarvi di dimen~ticare questa strage che è indice di tuttoquanto di più sporco ci sia in questo nostropaese? Perchè questo delitto è stato anchecoperto da una ,ignobile sentenza della Corted'assise di Roma dove i giurati o per viltào perchè sOlno stati minacciati giorno enotte hanno agito così in quanto se aves-sero condannato il signor Lollo avrebberofatto la stessa fine dei Mattei. Ma nessuno divoi ha alzato per un attimo lo sguardo allospecchio per vedersi? Non vi è stata neppureuna corona uffiaiale, signor Presidente del Se~nalto. Non c'è stato nessun capo di Stato, nes-sun capo di assemblea che abbia mandato unbiglietto di cordoglio a quella famigl1ia. Altroche serie B! È gente esclusa completamentedai contesto civile. Nessuno si è commosso.

Per la verità l'allora sindaco di Roma sicommosse: fu presente alle esequie e fu que-sto un atto di coraggio da parte dell'onore-vole Darida. E debbo dargliene atto perchèquando si incontra gente così coraggiosa, diqualunque parte politica essa sia, è doverosoquesto riconoscimento. L'onorevole Daridaebbe il coraggio di rappresentare Roma in .

quel momento. Ma non vedemmo nè mi<lli~nistri nè sottosegretari nè corone con i co~razL1ieri perchè per anni avete consentito chesi scrivesse sui muri di tutta Italia che ucci~dere un fascista non è reato. E quindi bru~dame due, per carità! E volete che non chie~diamo un'indagine, la più approfondi-ta, sul~l'eccidio di via Fani e sull'assassinio del-l'onorevole Aldo Moro? Siamo noi a volerequesta indagine; abbiamo detto per primiche la volevamo e riproponiamo in questomomento questa volontà di tutto il partitoper il quale ho 1'onore di parlare.

Ecco perchè dobbiamo trovare la primaesibizione omicida delle brigate rosse nelnostro paese nella federazione del nostropartito a Padova: si sono recati nella fede-razione del nostro Partito e hanno ucciso duenostri iscritti. Si fanno le indagini, i magi~strati si muovono, qualcuno è sotto proces-so, qualcuno è in galera. Per Prdmavalle, perPadova sono rimasti impuniti ,i responsabHi;non c'è stato neppure il di'giuno di Pannellaper far sì che giustizia fossa fatta. Non ve nesiete occupati, senatore Spadaccia, non vi

interessava; anche per voi è gente che non èreatQ uccidere.

Ebbene, due reati sono rimasti impuniti,Pannella ha continuato a mangiare durantee dopo quel periodo, il Parlamento non se neè occupato; onoranze funebri o ufficiali, peramar di Dio! Neppure un fiore avete portatosulla bara di quella gente assassinata dal ter-rorismo e oggi vogliamo, noi, conoscere tuttala verità, e non potete nasconderla con atteg-giamenti mafiosi e con gli omissis che peranni hanno coperto g1i altri delitti politicidel terrorismo nel nostro paese, per cui si èarrivati a questo punto.

Si è andati avanti così perchè dal terrori-smo manifestato in quella maniera S'iè giun-ti poi all'assassinio indiscriminato per cuioggi ricordare in Italia, ad esempio, il caffèfatto bere a Pisciotta diventa una cosa daeducande perchè si può uccidere liberamentesenza essere assolutamente punitiÌ, anzi, guaise qualcuno si permette di mettersi in mezzo.

Signor Ministro, questa mattiÌna è succes~so qualcosa a Roma per Piperno, non è vero?Non si può toccare Piperno.

Con le pistole in mano hanno fermato gliautobus ~ o sbagJio, signor Ministro? ~

con ,le bande chiodate hanno fermato le au-tomobili e hanno fatto scendere i passeggeridando fuoco alle vetture. Onorevole Ministrodell'interno, mi scusi, il questore di Romasi chiama ancora De Francesco? Se lo tenga!È un questore veramente unico, bravo, capa-ce di tutto, anche di queste cose, perchè ierisera durante un programma televisivo la que-stura di Roma ~ che bugiardo questo DeFrancesco! ~ aveva affermato che qualsiasimanifestaL1ione sarebbe stata impedita. Sta-mattina invece non c'era neanche un poli~ziotto dove avevano inizio i focolai dei briga-ftisti, degli autonomi all'università. Ne haavuto notizia? De Francesco è ancora que-store di Roma? Se lo tenga! È un uomo tantorespans'abile che è bene che continui a fareil questore di Roma! Se ne accorgerà! Se lotenga! Si sbrighi a mandarlo via, onorevoleMinistro, se vuole ristabilire l'ordine. C'è lapastorizia che langue; ho detto altre volteche in Italia c'è bisogno di manovalanza. Lo'mandi lì! È un uomo irresponsabile; è unuomo incapace di mantenere l'ordine pubbli..

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1666 ~

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

co nella nostra città fino a quando non si di-mostrerà responsabile. Lo mandi via imme-diatamente, perchè non si fanno annunai diquel tipo alla televisione e poi si assiste alfatto che impunemente con a:rmi in pugnocittadini inermi vengono fatti scendere dagìiautobus a cui viene dato fuoco. Non è possi-bile mantenere un siffatto individuo a diri-gere la questura di Roma.

Con ciò ho concluso su questo punto, ono-revole Ministro; e quando succedono questecose e vi chiedete perchè succedono, è per-chè si è permesso tutto. Ogni giorno, comedicevo poco fa, si assiste ad uccisioni perle strade chiudendo la bocca a chi, per esem-pio, vuole parlare. Questo è un altro sportnel quale in Italia si cimentano molti per-sonaggi, politici e non.

Fermerò per un attimo l'attenzione dei col-leghi su due casi emblematid. Parlerò un at-timo di Varisco, la cassaforte del palazzo digiustizia, come la chiamavano, e parlerò di. . .

G R A Z I O L I. Di Caradonna. . . !

M A R C H I O. Posso anche parlarvi diCaradonna, ma non di lei, onorevole senatore,perchè non riesce ad essere nè spiritoso nèviolento. Comunque non posso prendere inconsiderazione qualifiche di questo genereche squalificano soltanto chi le dice!

Parlerò dell'avvocato Pecorelli, che svolge-va, certo a modo suo ~ non era certo amiconostro! ~ la professione di giornalista occu-pandosi di fatti interni alle cosche politicheitaliani. Appena ha com1nciato a ti:rar fuoriqualche documento in cui era falsifica,ta qual-che data per cui qualcuno ancora trema nelnostro paese e da New York a Roma tuttopuò succedere ancora, allora si spara in boc-ca a Pecorelli per essere sicuri che non par-li più.

Varisco poi era la cassaforte del palazzodi giustizia, tutti i segreti erano mantenutinon in una cassaforte, ma in un onesto, valo-roso uffioiale dell'Arma che sapeva tutto ditutti. Ebbene, appena ha annunziato le suedimissioni dall'Arma e la volontà di impie-garsi in un'azienda privata, hanno comincia-to a tremare e qualcuno ha detto che egli cosìnon era più il colonnello dell' Arma dei cara-binieri, nei secoli fedele e silenziosa, ma un

libero cittadino per cui necessitava chiuder-gli Ja bocca. E poi chi sono i responsabili?Le brigate rosse? Può darsi che siano lebrigate rosse e può darsi che qualcunomanovri anche le brigate rosse, fino alpunto da far tacere Pecorelli e Varisco, matutto questo ci dovrà spingere a preoccuparcidi queste cose, perchè '!'inchiesta Moro non siriduce a fare domande o colloqui: questo sifaceva ai tempi felici, quando eravate tuWd'accordo; ora bisogna andare in profondità,bisogna sapere molte cose. Perchè alla fine siè giunti ad AIda Moro? Perchè egli era nonun democristiano, ma ,il democristiano; sii ègiunti a colpire Aldo Moro ~ la data è im-portante ~ il giorno in cui l'onorevole An-dreotti presentava il primo Governo dellamaggioranza strisciante con i comunisti.Queste cose bisogna eLirIe: quel giorno si èavuta piÙ una discussione al Parlamento? Leparti si sono pronunciate? Un Governo cheobiettivamente nasceva debole agli occhi del-l'opinione pubblica, la quale non credevaallo strisciante compromesso deUa Democra-zÌ!acristiana e del Partito comunista che An-dreotti aveva imposto, ha avuto la fortunadi non assistere neppure ad un dibattHo inParlamento. Perchè? Perchè il Governo dove.va dimostrare all'opinione pubblica la suaforza, il Partito comunista, che in quel mo-mento era in debolezza (poichè si era pie-gato ad una maggioranza di compromesso enon di Governo, perchè non ne faceva parte)doveva dimostrare che l'operazione era forte.Chi hanno colpito allora? Colui che era il ga-rante di quella operazione. La mia è un'ipo~tesi che può essere anche maligna, ma è unaipotesi che ogni onesta persona che vuole in-dagare deve anche fare; un'operaz;ione deboleè risultata alla fine un' operazione forte, farttacon forza e riuscita a dare forza ad un Go-verno che era nato debole.

Cerchiamo allora queste responsabiliità;vogliamo, dobbiamo conoscere queste respon-sabilità. Ecco perchè, colleghi della Demo-crazia oristia:na, non pOSisiamo aderire a nonchiedere, come abbiamo fatto in Commissio-ne, l'abolizione del segreto. Non si può conti.nuare ancora con gli omissis, non si può co-prire più nessuno in questo paese. Vogliamoverità e giustizia e, credeteci, le vogliamo per

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,)£ila{O della Repubblicf, VIII Legislatura

33a SEDUTA

~ 1667 ~

18 OTTOBRE1979..~~"""~~~:=:=:==-- --===

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ASSE~1ì1LE'\ ~ RESOCO:-:iTOSTENOGRA,'rco

la Democrazia cristiana, per Aldo Moro, pergli uomini della sua scorta. VogLiamo giusti~zia perchè ci rimane aper.ta la possibilHtà diarrival'e a colpire i responsabili delle stragineHe nostre carni, in casa nostra. Abbiamol'ultima posslibilità di colpire coloro che han~no ucciso la migliore gioventù del nostro pae~se, quella che crede fermamente in valori mo~rali insopprimibili che essa ritiene di rappre~sentare, la forte gioventù del Fronte. Voglia-mo giustizia; ecco perchè nan vogliamo co~priore più nessuno, ecco perchè vogliamo chetutti assumano le proprie responsabilità, ec~co perchè, essendo d'accordo sulla Commis~sione d'indagine ed essendo d'accordo perle ragioni che mi sono permesso di esprimerea nome di tutti li colleghi che ho l'onore dirappresentare (lasoiando poi al collega Ra-strelli e alla dichiarazione di vata del collegaFiletti di mativare ancor meglio le argomen~tazioni ohe qui ho portato anche a loro nome)aderiamo alla proposta di legge, ma soprat~tutto abbiamo il privilegio, la volontà, la deci-sione, la determinatezza di partare avanti undiscorsa per colpire a fando coloro che han~no colpito a fondo, nelle nastre carni, la no~stra parte politica. (Applausi daU'estrema de~stra. Congratulazioni).

P RES I D E N T E. È iscritta a parlareil senatare Maffioletti. Ne ha facoltà.

M A F F I O L E T T I. Signor Pres<idente.onorevali colleghi, l'andamentO' di questo di~battito ci canferma le opiniani che abbiamogià espresso durante la discussione davantialla Commissione e ci conferma soprattuttoil fatto che al fondo delle questioni vi sonanadi politioi e contraddizioni che debbonoessere sciolti. Saprattutto da parte della De~mocrazia cristiana si ha l'impressione che sifinga di 11Ìtenere che il dibattitO' possa ruota~re attorno a formulazioni di poco diverse, matutte stravolgenti il testo votato dalla Com-missione, come se si trattasse di accorgimen-ti tecnici, di varianti, mentre si mnge di <igno~rare che, travolgendo quelle soluzioni, chela 1a Commi'ssione del Senato ha votato amaggioranza, si toccano grandi questioni po~,litiohe,

Vi è la netta impressione nell' opinione pub-blica che qui al Senato sia in atto il ten-tativo di voler limitare i poteri deHa Commis-sione d'inchiesta. È un'opiniane nostra, que-sta, o discende dalle condotte politiche che sisono adottate?

Si è detto che è in gioco la credibHità delleistituzioni; si è detto che è in gioco l'utilitàstessa dell'inchiesta parlamentare. Ma allorasi tratta di essere necessarilamente coerentican queste affermazioni e si tratta anche difare chÌ<arezza in modo limpido e sereno sulfatto che qui non è in corso una campagnadi denunce da parte di nessuno, mentre l'opi-nione pubblica è colpita, è preoccupata daquesto tentativo che ha teso ad imbrigliaresin dall'inizio i modi corretti e narmali con iquali si può sviluppare l'inchiesta parlamen-tare. Infatti questi soli cDiteri la passano ren-dere utile: criteri di correttezza e di norma~lità che soli possono garantire che l'inchiestavada a buan compimento e che nan si trattidi una inchiesta formale, fatta per acqui'sireun'altr.a documentazione voluminosa agli ar~chivi del Parlamento.

Occorre sciogliere questi nadi emersi du-rante il dibattito e non tentare la via degliespedi,enti. Questo è un primo punto di valo-re politico che volevo sottolineare, tornandoper un mO'mento alla discussione di ieri, doveè emerso in mO'do chiaro che non si trat'ta diaccertare la responsabilità attorno ad un fat-to criminoso (il che compete alla magistratu-ra e tutti 10 sappiamo), ma che si tratta di in-dagare attorno ad un fatto camplesso di ever-sione. Non si può ~ io credo ~ andare con

lil pensiero a ricordare quei giorni della :bra-gedia, quei giorni che colpirono la vita pub-blica italiana, quando fu rapito l'onorevoleMoro, senza ricordaTe anche i giudizi di al~lara sulla natura del tentativo messo in esse~re dai terroristi. Non si può pretendere dirusolvere questo problema a colpi di emenda~menti, dopo un voto unitario su un testoespresso daMa Camera dei deputati, e su untesto proposto ora, dopO' una travagliata di~soussione, dalla Commissione. Non si puòpensare di risolvere questi problemi con unamediazione tra formule, che tutte poi ,in real-tà servono a diversifioarsi solo nel modo co-me travolgono H punto fondamentale del di~

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18 OTTOBRE1979""''''''''

ASSEMBLFA . RESOCONTO STE:-,Or;.RAFfO)33a SEDUTA

segno di legge proposto dalla Commissione,concordemente votato dalla Camera e che ècMaro su un punto, che è l'asse del:l'inchiesta,dell'utilità dell'inchiesta, della credibilità del~!'inchiesta: la non opponibHdtà del segretodi Stato. InfaHi si tratta di un fatto com~plesso di eversione, non di un crimine comu-ne nè di un crimine politico, non di un fattoin sè, ma di un insieme di fatti.

Ricordare il delitto Moro non è possibilesenza ricordare un insieme di episodi. Porreall'apice della discussione non quella I?;'r'avitàe quella complessità tragica e significativa,per tanti problemi della nostra vita istituzio-nale e politica, ma H segreto di Stato, vuoIdire rovesciare il discorso, far sovrastare tut-ta la discussione da una difesa del segretodi Stato che costituisce, per il modo come èstata portata, come fatto che domina gli in-terventi, soprattutto dei senatori della Demo-crazia cristiana, una contraddizione insana-:bile.

Ieri il senatore Benedetti ha lucidamenteesposto un punto di vista più che corretto, inbase al nostro sistema giuridico, circa la qua-lificazione del fatto eversivo. Il senatoreBranca si è intrattenuto in modo autorevolesul problema dei poteri della Commissione,che è costituita con legge, che esercita poteridefinibHi con legge ordinaria, ed è innegabileche non si può rovesciare il discorso e pen-sare che noi siamo in presenza di una tutelacostHuzionale primaria del segreto di Stato,che non esiste. A volte si discute come se que-sto fosse, ma non è, dato che gli interessi pri-mari che la Costituzione tutela sono ben altriin un sistema democratico come il nostro,dove esiste il principio dell'accesso all'infor-maziOlne, deIl'inesistenza di una sfera di se-gretezza politico-amministrativa, dove vigeil principio della controllabHità delle condot~te pubbliche in generale. Quindi è il contra~rio di quanto si sostiene, semmai, e non esisteuna tutela costituzionale primaria e direttadel segreto di Stato, ma esistono interessi co-stituzionalmente protetti, gli interessi fon-damentali deHa si'curezza dell'ordinamento.

Il testo proposto dalla Commissione è cor-retto, è formulato in armonia con le normecostituzionali e con il sistema costituzionalenel suo insieme. Altre soluzioni che vogliano

travolgere quel testo rischiano oltretutto diintrodurre una prospettiva di conflitti inter-pretativi e paralizzanti. Noi non 'abbiamo di-feso con caparbietà un testo, ma abbi,amodifeso la possibilità stessa che il Parlamentopossa condurre un'inchiesta seria e conclu-dente. Il fine del sequestro di Moro era ever~siva, come tutti sanno, e i commenti e i giudi-zi di quell'epoca e successivi al rapimento eall'uccisione di Moro erano concordi inquesta qualificazione che attiene al giudiziosugli scopi dell'atto (scopo di eversione di-chiarato e riconosciuto); ma, al di là di que-sto discorso, vi sono i fatti in sè che bisognarichiamare.

Come si fa a negare che era eversivo quelfatto? Certo vale il riohiamo agli scopi deiterroristi, che erano rivolti a piegare l'ordi-namento davantri al ricatto del terrore, chevolevano obbligare lo Stato ad abiurare aipropri principi, alle proprie leggi fondamen-tali, a porsi in contraddiziOine con se stesso,sino alla resa. Ma era eversivo tutto l'insiemedei fatti che in quei giorni abbiamo vissuto, igiorni della tragedia, i'1giorno in cui scoppiòla notizia ~ quella mattina ~ del rapimentodi Moro, giorno in cui si votava il Governo,

I e queHi successivi ancora, dopo quel giorno,I Jn cui si discusse addirittura della proposta di

eleggere Moro alla Presidenza deHa Repub-blica; in cui si discusse addirittura se Moropotesse o no fare disegni di legge; in cui sidiscusse di quale assassino o brigatista si po-tesse liberare o graziare, di come e in chetempi si potevano disporre i provvedimentinecessari :per questa liberazione; in cui sipensò all'intervento della Croce rossa inter-nazionale, come se l'Italia fosse in guerm; incui il punto fondamentale, l'affanno di queigiorni, era respingere il tentativo di legitti-mare un partito armato, scongiurare la resadella RepubbHca ed evitare che fossero colpi-ti i princìpi della convivenza civile e democra-tica ed insieme quei processi politici che po-tevano garantire meglio di altri le basi stessedell'ordinamento repubblicano, solidifican~done le fondamenta nella coscienza dellemasse popolari.

Ed anora, non era eversione tutto questo?Possiamo dire che l'intreccio dei fatti non eratale da qualificare tutto ciò eversione? Atti

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~:'enato della Repubblica ~ 1669 ~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE197933a SEDUTA A::'SEMBLEA -RESOCONTU STENOGRrUleo

intermedi connessi, singoli episodi si quali-ficano in un collegamento con questa valuta-zione complessiva che costituisce fui giudizioinevitabile. Questo è stato il terreno sul qualesi è mossa prima la Camera e poi la maggio-ranza della 1a Commissione affari costi'tu-zionali del Senato. Fuori di questo v'è l'ec-cezionalità, l'anormalità, la deroga; questa èla norma, il criterio ordinario che si è segui-to, tanto è vero che sul piano della stessapossibiHtà di definire per }egge il fatto ever-siva abbiamo quel richiamo ana sentenzan. 86 del 1977 della Corte costituzionale che,riferendosi ancora una volta agli interessifondamentali dello Stato-comunità, richiamaanche la possibilità e la necessità della defi-nizione, in sede legislativa, della materia concriteri oggettivi in modo da tutelare anchela riservatezza.

Quindi il Governo a questo punto si devepronunciare. Abb1amo assis1Jito ad un atteg-giamento formalmente corretto del Governo,durante i ,lavori della Commissione, dove siè rimesso alla Commissione 'stessa per lasorte degli emendamenti. Farà la stessa cosain Aula? Può il Governo essere spettatore,anche se preoccupato, di questo dibattito, delsuo -esito? Eppure il Presi'dente del Consiglio,onorevol'e Cossiga, aveva affermato una li-nea di pieno Ì1mpegno del Governo nella sedu-ta del 9 agosto di questo Senato, in una datain cui questo disegno di legge era già statoapprovato dalla Camera dei deputati conquella formulazione. Pertanto l'onorevoleCossiga poteva dire qui dinanzi a voi: «Inordine alla strage di Via Fani, al sequestro eall' assassinio di Aldo Moro e al terrorismoin Italia, il Padamento si accinge a costituireuna Commissione parlamentare d'inchiestacon quei poteri ampi e penetranti» (che ilPrestdente del Consiglio già conosceva es-sendo stato approvato il testo del disegno dilegge) « che l'oggetto e la natura dell'indaginerichiedono e che esige la credibiJlità dello Sta-to nel ricercare inflessibilmente la verità sufatti così gravi e dolorosi deHa vita naziona-le ». Ed aggiungeva: {(Quale Presidente delConsiglio dei ministri cui le leggi» compresaquesta già approvata « attribuiscono partico-lari doveri e diritti in materia di tutela della,sicurezza, prendo solenne e responsabile im-

pegno che il Governo darà ogni collaborazio-ne alla Commissione nella piena e }eale appli-cazione, per quanto di sua competenza, della.legge che va a costituirla. È un impegno cheil Governo prende nella consapevolezza deisuoi doveri; è un impegno che prendo io percoerenza con il mio comportamento perso~naIe, così ancora dolorosamente segnato nel-la mia coscienza».

Noi riteniamo -che queste affermazioni del-l'onorevole Presidente del Consiglio non ab-biano perso nè valore nè significato. I rife-rimenti alla legge costitutiva della Commis-sione, ai lpenetranti poteri attribuiti allaCommÌissione stessa davano ancor più vigo-re a questo impegno, onorevoli senatori:eoco il punto sul quale il Governo non puòpensare di rimanere spettatore indifferen-te e che 'Yichiede un pronunciamento serioe responsabile, che ci -aiuti a uscire con unasoluzione unitaria, a non mettere le premes-se deJl'insu-cces<so dell'accertamento che sem-bra tutti vogliamo.

Non chiediamo alla DemocTazia cristianadi arretrare; non chiediamo nÌiente alla De-mocrazia cristiana che non faccia parte delsuo patrimonio. Non ohiediamo nuna pernoi: chiediamo che il Parlamento non con-traddica i fini, che vuole promuovere, diun'inchi-esta che vada fino in fondo per dareun contributo all'opera della magistraturanell'accertamento della verità.

Crediamo che lo spiTÌito con il quale ab-biamo lavorato non sia di ottenere una vit-toria di partito, ma di giungere ad una so-1uzione all'altezza di questi problemi, chenon si risolvono a colpi di emendamenti inquesta fase conclusiva di un discorso chedeve arrivare alle necessarie -soluzioni posi~tive. Quindi, non vogliamo distaccarci nonda una coemnza di partito o astrattamentedeterminata, ma non vogliamo distaccarci daquello spirito che ci spinse a votare in quel-le ore drammatiche un Governo, quel Go-verno, per rispondere all'attacco dei terro-risti. Noi a queLlo spirito rimaniamo fedelie crediamo che Ìin quello spkito si debbaarrivare ad una conclusione positiva, 'rinun-ciando a formulazioni, a tentativi che nonpos,sono che gettare le premesse di divisio-ni, di conflittualità future, di minaccia per

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Senato della Repubblica ~ 1670 ~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

gli esiti e per successi, necessari per lademocrazia, di questa inchiesta parlamen~tare. (Applausi dall'estrema sinistra. Congra-tulazioni).

P RES I D E N T E. È iscritto a par-lare il senatore Busseti. Ne ha facoltà.

BUS S E T I. OnorevoJe Pres:idente,onorevole MinÌJstro, onorevoli colleghi, !'ini-ziativa .legislativa in discussione merita con-senso e cooperazione perchè mira ad asse-condare l'aspi'raziiOne di tutti i cittadini avedere finalmente ben chiara e fino in fon-do tutta l'amara vicenda terroris,tica in tut-ti i suoi aspetti e con particolare riguardoalle sue più as-pre salienze, certamente rap-presentate dagli episodi più cruenti che peralcuni anni si sono succeduti con ritmo in-calza.nte nel nostro paese.

L'adesione deUa Democrazia cr1stiana al-nniziativa non può quindi soffrire di alcundubbio o di perplessità di sorta: essa è con-vinta e sarà certamente operosa affinchè loobi-ettivo sia raggiunto e lo sfmzo coinvol-ga non sOllole rappresootanZie politiche chia-mate a compredo, ma tutto il paese, chedeve essere vigi'le e che deve sentirsi mobi-litato nel senso della più attiva collabma-zione.

AbbÌiamo atteso e abbiamo fatto bene anon fO'rzare i tempi, giacchè, diverso essen-do -il campO' della nostra indagine rispettoa quello dell'autorità giudiziaria, come è sta-to rHevato dallo stessorelatore Murmuranel suo pregevole elaborato, oggi abbiamoa di'sposizione una messe più cospicua didementi, notevolmente meglio defiJniti, ai(quaLi rirferirei e avviamo il nostro difficilee delioato lavoro in un clima certamente,meno esasperato e confuso, più disteso edÌisponibHe, grazie anche al poderoso impe-gno dispiegato dalle forze dell' ordine e dal-la stessa magistratura che con puntiglio sadetermilnazione hanno colto e vanno coglien-do tuttora quotidianamente sign:1ficativi SlUC-cessi.

Nè può costituire remora ailcuna alla piùsollecita e corretta conclusione dell'inchiestail mutato assetto degli equilibri paHtici par-lamentari attuali rispetto a quello Vligente al

tempo delLa tragica vicenda MO'ro, non soloperchè è dichiaratamente transitO'ria l'attua-le solidarietà pOllitioa ohe consente la gestio-ne delLa cosa pubblica a livello centrale perconsentire a tutte le forze politiche delloscacchiere padamentare ,di ridefinire il mo-dulo di una operosa so:lidarietà nazionale,rnequivoca nella portata dei suoi program-mi e parimenti Ìinequivoca nelHa distinzionedei ruoli funzionaH prO'pri di ogni sua com-'ponente; ma 'soprattutto perchè, al contra~l'io, consente di mantenere i:n vita, se lo vor~rema, pur se per sottiliissimi fi,li, appena at-traversati da una persistente tensione soli-daristioa, un patto di reoiproca attenzioneche, se non è desti:nato ad essere premess.adi vaste e cidopi:che aUeanZJe, certamentesegna una svolta interessante nella stO'ria[dei rapporti tra forze politkhe p'atr'imentipopalari, democratiche e costituzionali, an-corchè notevolmente diverse sul piano dellaindividuaZ!Ìone degli obiettivi e delle deter-minaZiioni in O'rdine al progetto complessivo(di sodetà civile che vogliamo costruire.

Una iniziativa legislat:iva, qui1udi, queIJalche s.tiamo definendo, che si dispone quasicome un momento moralizzatore delle so-spette immissioni ideologiche egemonizzatri-ci assunte :non di rado, e da parte anche diqualificati condensatori della pubblica opi-nione, a carico ar di questa, or di quell'al-tra forza poHtica, giacchè aiuta a provarel'esistenza di notevoli capacità, in tutte leforze democratiche, di stare insieme opero~samente eLi fronte ai più impegnativi temicainvolgenti le stesse iJstÌltuzioni, la lara cor-retta funzionalità, la loro aderenza al siste-ma, così come testimO'nÌia, credo, in terminipredpui, la deoisione di infoltire il numerodei commÌJssalri, sì da garantire la presenzanella conduzione dell'inchiesta a tutte le com-ponenti parlamentari.

Pertanto !'iniziativa, in se stessa conside-rata, merita ogni positiva a:ttenzione affin-chè non resti quale mero atto di buona vo-lontà o, peggio ancora, non debordi nellatenuta complessiva dalla direttrice etica cheoccorre seguire se Siivuole puntUialmeThte as-secondare l'ansia di verità che sale daJlpaese.

Di qui l'esigenza di non tacere niente del-le perplessità, dei dubbi, delle incertezze,

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VIIi LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1671 ~

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

che l'elaborato predirsposto può suscitare,quaH peraltra già possono essere rilevatidaLla lettura doverosamente attenta dei re~soconti delle sedute della la e dena 2a Com~missione di questo Senato, nel tentativo enell'aspirazione di fornire contributi serenie 'seri all'opera intrapresa e comunque sen~za minÌimamente condizionare ad alcunchèl'adesione stessa del Gruppo della democra~zira aristiana all'inchiesta.

Non convinoe, ad esempio, a mio avvirso,la Unea logilco-'politica lungo la quale riJlPar~lamento viene impegnato sull'oggetto dellaistituenda Commissione d'inchiesta. Mi do~mando infatti che senso abbira o potrebberagionevolmente avere la priorità che si vuo~le accordare, nell'economia complessiva del~l'inchiesta, alle minuziose indagini I1iguar~danti il delitto Moro 'rispetto alla più orga~tnica, necessaria e vasta indagine sul feno~meno terroristko, specie laddove si consi~deri che il testo stesso del disegno di leggerkonosce esplkitamente ~ e nOonpoteva es-sere al1Jri'll1enti ~ che il delitto MOoroè unmomento, certamente il più drammatico, mapur sempre un momento, del più ampio re~nomeno terroris:tÌ!Co dilagante da alcuni anninel nostro paese.

Quando poi si osservi che l'articolo 2 deldj,segna di legge prevede una separata re~lazione al Parlamento sugli esiti dell'ilJ1:dagi~ne sul delitto Moro, da presentare primadell'altra più 'Compiuta <relazione sul feno~meno terroristico, Siipuò facilmente imma~ginare quanto spazio si riservi, certo nonvolutamente, al dubbio (che pur germiiIla ne'lpaese, e si avverte e si fa spesso voce, a vo[~te anche autorevole e altisonante) che in fon-do il delitto Moro purtroppo serva ancorauna volta a perseguire OSCUJ1idisegni da 'P'ar~te di non meno oscuri personaggi, i qualievidentemente nutrano la speranza o prova~no ancora una volta a seppel1ire il caso ea placare la sete di verità e di giustizia deicittadini inventando qualche capro es:p~ato~wia o HmÌ'tandOosia proiettare raffiche di so~spetti su tutto e su tutti. Come è possiJbileinfatti pervenilf'e a individuare con chiarezzae soprattutto con appagante certezza tuttal'a verità sulla tmgica vicenda, fjno al pun~to da poterne riferire subito ail Parlamento,

senza un preventivo, organÌJCo e minuziosoaccertamento di tutta la verità sulle circo-stanze, i tempi, le sÌ'tuazi'Olli soggettive eoggettive nelle quali è insorto e si è man ma-no evoluto il fenomeno terrodstico nel :no-stro paese, tanto da vaggiungere la capaci-tà politica e ocrganizzativa dimostrate in oc-oasione del delitto Moro, ritenuto universal~mente i11momento culminante deUa strate~gia della violenza?

Queste cose voglio dirle perchè la proViÌJn-da politica che Moro arricçhì sempre deNasua premiJnente presenza e che troppo sbri~gativamente e un po' da tutJti è stata ruppar-tata, quasi che sia un dato acces,sorio nellaesperienza poHtioa del grande statista e non<inveceuna delle leve più essenzÌiali per OOlTI-prendere appieno il 'suo pensiero e per ap-prezzare compiutamente la sua azione, la suaprov,incia politka queste cose teme e auspi-ca che non si verifichino.

D'altronde quale filosofia è più piana nel~la giustifìi:caZJionedeHa diversa logica di SlUc~cessione nel tempo dei due fondamentali te-mi dell'inchieslta: quella che assegna prio-rità nell'indagine al1a tragedila, di via Fani,secondo cui la stessa, essendo :H momentoculminante della strategia più ampia dellav.iolenza terroristica, già contiene in sè tut-ti gli elementi essenziali del quadro più va-sto nel quale è inserita, oppure la filosa-Ha deU'inverso procedimento, che megliosarebbe definire d1buon senso delle comlLTliesper1enze, secondo cui non è possibHe col~legare ill particolare al generale se quest'ul-timo non è già un dato certo? Come è pos-sibile u.nfatti dlspondere compiutamente alprimo fondamentale quesito (un quesito chesvincola ildeHUo Moro dal comune assas-sinio e lo trasferisce, assieme aH'assassiJniodella sua scorta e ai tanti altri assassiniioccorsi nel nostro paese prima e dopo ildel'ÌJtto Moro, sul ben diverso piano dell'OIlo~Calista al valore più prezioso della nostradvittà post~belli!ca, la democr:azia e la repub-blioa), come è possibiIerispondere ai que-sito eSipresso nel numero 1 deJll'articolo l,là dove si programma l'acoertamento dellastrategia e degli obiettivi perseguiti dai ter~roristi in relazione al delitto Moro e attra~verso il deHJttoMoro, se prima nan si esa-

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1672 ~

18 OTTOBRE1979ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO33a SEDUTA

mina e nQn si definisce il quadro di questastrategia e degI<i obiettivi perseguiti attra~verso questa strategia dai terroristi? Comeè poss,ibile, insomma, i!nserire rildelitto Moroe confermarlo come il momento culminantedella più vasta strategia eversiva, senza pri-ma definire dl quadro generale della stessastrategia evers,iva?

Un siffatto modo di procedere nell'inda-gine potrebbe, ahimè, annullare le favorevolioccasioni nelle quali essa viene intrapresae 'invertire fors'e il senso degli effetti poSti-tivi che di:anzi abbiamo tentato di indicare,fino a svuotarli totalmente della carica mo~l'aIe che contengono.

La lettera h) del numero 1) dell'articolo 1non ammette tergiversazioni di sorta gìac-'chè l'accertamento degili « eventuali coHega~menti, connivenze e complicità, interni einternazionali, con gruppi terroristici cheabhiano favorito, coperto e sostenuto in qual~siasi modo 1'operazione criminale ed eversi.-va che si è conclusa con l'assassinio di AldoMoro », nonchè l'accertamento degli « altrifatti terroristici» con i quali « tale OIperazio-ne sia eventualmente collegata », come si leg~ge testualmente alla lettera h) del numero 1)dell'articolo 1, esige la preventiva indagllinesulla consistenza reale del fenOlJ1leno terro-ristico nel nostro paese, se si vuole vera~mente e concretamente dare una rispostaappagante ai tragici fatti costituenti la vi-cenda della strage di via Fani. Così comenon è logicamente pensabile l'individuazione,peraltro ritenuta necessaria, al punto da es-sere oggetto di particolare specificazionenella propost'a legis1ativa, di un qualsivogliacollegamento tra la strage di via Fani e grup~pi terroristici stranieri a respiro i'l1temazio~naIe, ovvero l'individuazione di altri fattiterroristici ai quali la strage potrebbe col~legarsi, se prima non si Hssa l'ampiezza delfenomeno terroristico internazionale, se pri-ma non si predsano limiti, portata e entitàdegli apponi esterni, se prima non si ètraociata una map.Pa delle organizzazioni ter~:coristiche e delle loro azioni.

Quando si sollecita l'accertamento di even-tuali connivenze e complicità, veramente sipensa che ess'e possano es'sere grottescamen-te spuntate in occasione e per il solo delittoMoro e non invece che, ove siano, come sono,

una realtà, esse abbiano avuto ben altromomento originario ed anzi, in occasionedella 'strage di via Fani e del delitto MO'l'o,avessero già acquisito sufficiente esperienzamimetizzatrice da poter anche sfuggire allaosservazione del fatto isolarto?

Una diversa sistematica dell'inchiesta chemirasse non già a collocare puramente esemplicemente ~l delitto Moro al culminedella escalation terroristica, bensì a dimo~strare la provata certezza di questa coUoca-zione, non potrebbe prescindere daH'assecon~damento della linea naturalle dell'assuntostesso che è continua ed ascendente: conti-nua, perchè il delitto MOTO, per essere ilculmine della strategia e versiva nel nostropaese, ha certamente antecedenti che lo pre~parano; ascendente, perchè il delitto MoroçO'l1cretamente, per l'entità del fatto nellasua consistenza sperimentale, si impone co-me un momento culminante ddla strategiaevel"siva.

In questa logica, e solo in questa logica,l'accertamento doveroso e necessariamentepuntiglioso delle eventuali disfunzio2.1.i nel~;la direzione e nello svolgimento delle 1nda~gini, come programmato alla lettera d) deln. 1) dell'articolo 1, perderebbe ogni e qual~sias.i possibile scorila di pretestuosità setta~ria o di strumentalizzazione tattico-politica(come abbiamo già sentito antkirpare da ta-lune forze politiche), giacchè partirebberoda ben più lontano momento e si estende.-rebbero su un'area ben più vasta le even~tua1i responsabilità dei preposti. Lo stessoaccertamento sull~ informazioni, comunquecollegabili aJla strage di via Fani, concernentipossibili azioni terroristiche nel periodo pre-cedente H sequestro di Moro e su come taliinformazioni siano state controllate ed even~tualmente utilizzate, secondo quanto testual~mente programma per l'inchiesta il dettatodella lettera a) del n. 1) dell'articolo 1, di~ve~rebbe più agevo1e e concreto e perdereb~be ogni scoria pur noiosa che lo ridurrebbea strumento di coinvolgimento £ine a se stes-so di determinati personaggi p01itici o, peg~gio, di aggress10ne politica finalizzata a bie-che manovre di destabiliz:lJazione del quadropolitico o di discredito ai danni di personepoliticamente impegnate ad un certo livello,se partisse dalla consilderazione attenta del~

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;i"naro della Repubblica VIII Legislatura

33a SEDUTA

~ 1673 ~

18 OTTOBRE1979

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ASSElHBLEA -RESOCOKTO STENOGRAFICO

la funzionalità o meno dei serVIÌzi pubbliciinteressati, del comportamento dei prepostie deLla condotta dei politici che ne tennerola direzione per tutto intiero l'arco deHa vi~cenda terroristica; cosicchè, tra l'altro, ognieventuale responsabilità emergente avrebbeobiettivi riscontri in una scelta comporta~mentale osservata e praticata abitualmente,senza timore che alla fine, invece, si riducain valenza emotiva di una tragedia troppogrande per cansentire comportamenti più ra~1Jionali.

Vi prega di comprendere, onorevali colle-ghi, lo stato d'animo di aikuni di noi chedebbono al presidente Moro più di quantotutto il paese gli debba, per averci egli rap-presentato per 33 anni nel Parlamento ita~liana, per esserci stato 'l'Calmente maestroneg.lJistudi più impegnativi e sempre amico,allorchè, nella volontà, indubbiamente comu-ne a tutti i membri del Parlamento, di av~viare un'inchiesta seria e meditata sui tra-gici fatti di v1a Fani e sul più vasto feno~meno terroristko, inseriamo una partkolarepetizione di più attenta considerazione [[longià de~la opportunità politica dell'inchiesta,che è necessaria, tempestiva e va fatta,ma in ordine aHa successione nell'inchiestaded temi di cui all'articolo 1, nel senso del-la loro 'inversione affinchè il paese conse-gua risposte certe sulla complessa vicendadel terrorismo e quindi risposte provatamen-te certe sul suo momento culminante, rnp~presentato dall'olocausto di Moro e della suascorta. Chè se proprio non fosse possibi'le,come finora non lo è stato, tradurre in con~creti termini emendativi della proposta di

legge la or detta esigenza, sia essa assuntadai commissari che svolgeranno !'inchiestacome impegno a tenerne conto nella pro~grammazione dei loro lavori.

Sono profondamente canvinto, onorevolicolleghi, che il Parlamento saprà coglierepienamente la propizia occasione, che questosforzo gli offre, di accreditarsi ancor più,secondo le determinazioni dei costituenti,come H vero, possente motore propulsore diogni necessaria e valida alta tensione moralein tutto il paese, che così potrà riconoscerglisenza remore quella funzione centrale nellagestione della vita sociale, che è garanziaper tutti di pieno godimento di ogni liber-tà. (Applausi dal centro).

P RES I D E N T E. È iscritto a par-lare ill senatore Rastrelli. Ne ha facoltà.

R A S T R E L L I. Signor Presidente,onorevole Ministro, colleghi senatori, il se~natore Stanzani Ghedini, iniziando ieri serail suo intervento in quest'Aula, ebbe ad espri-mere un senso di pessimismo e, invocandouna visione quasi profetica del fatto, ebbea riferire le parole iniziali della relazionecon la quale era stato presentato alla Came~ra il disegno di legge del Partito radicaleper l'inchÌ'esta Moro e per l'inchi.esta sul ter~rorismo. Credo che un analogo convindmen~to debba essere esposto dalla nostra partepolitica qui questa sera, non partendo dagliatti stenografici, ma analizzando con freddadeterminazione e con precisa visione il com~pIesso iter che questo disegno di legge haavuto nei due rami del Parlamento.

Presidenza del vice presidente V A L O R I

(Segue R A S T R E L L I ). Ci siamotrovati dinanzi ad un disegno di legge li-cenziato in sede legislativa drulla Commissio~ne competente della Camera, che semhravaaver risolto in partenza runa serie di proble~mi, costituiti grosso modo dalla necessitàinderogabile, in una inchiesta di tale impor-tanza, di veder rappresentate tutte le parti

; ,politiche comunque presenti in Parlamento,

I

abbandonando la difesa di un concetto di

I

proporzionalità pura, che non poteva esiste-

I re in una situazione del genere per i poteri

I

e per i compiti che l'istituenda Commissio~

I ne andava ad assumere; un secondo proble~

I

ma riguardava la sfera della opponihiIità delsegreto di Stato.

I

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VIII LegislaturuSenato della Repubblica ~ 1674 ~

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Ci è sembrato lo abbiamo regi-STIrato ~ che in questo Tamo del Par~lamento si sia verificata immediatamenteda parte del Partito democratko cristiano,forse anche con l'ausilio del Partito comuni-sta, una manovra frenante che vogliamo quidenunziare e che giustifica forse il pessimi-smo cui alludeva il senato-re Stanzani Ghe-dini. Infatti, quando in Commissione affaricostituzionali s.i comincia a disootere dellaprotezione costituzionale data al criterio del-l'a proporzionaHtà; quando si comincia a di-scutere nel dettaglio se per proporzione deb-ba intendersi il semplice fatto numerico per-centuale o debba intendersi, viceversa, unconcetto diverso, cioè una proporzionale cor-tetta ~ principio che esiste in tutti i paesidel mondo, coeffidente correttivo del valorematematico che esiste in tutti i libri di scien-za ~, se si comincia a discutere e si arrivaad una modificazione del testo .licenziatodalla Camera, nel senso di aumentare il nu-mero dei componenti la Commissa.one, ele-vandalo da 30 a 40, solo Iper giustificare l'al-,tra concetto base, quello della presenza deiGruppi politici, senza neanche assicurare, aquel -che vedo, nel senso generale questa esi-genza, allora evidentemente c'è una mano-vra frenante. I par1:iti maggiori, cioè, voglio-no conservare nel seno eLi questa Commis-sione d'inch1esta queHe stesse prevalenzequantitative 'Che sono mpp['esentate nelleAule, come se questa Commissione foscse lli1piccolo parlamento, un parlamentino dovele cose andassero decise a maggioranza, in-vece di riconoscere che, in base ai compitistatutari chiaramente precisati dalla leggej.stitutiva, questa Commissione ha l'obbligo.soltanto di attingere notizie e di riferire alParlamento: è in questa sede che la propor~zione della rappresentatività popolare sMeb-be stata r1spettata.

Ed allora perchè inventare di nuovo unamodificazione del numero dei componentidi questa Commissione? Per costringere que-sto atto legislativo a tornare un'altra vol-ta alla Camera; per allungare i termini del-la decisione; per dilazionare nel tempo de-terminati acoertamenti e determinati lavori.

Secondo problema: l'opponibiHtà del se-(greto di Stato. Mi sembra che su questo

problema vi sia ancora oggi, presentato inAula, un emendamento analogo a queNa giàdisousso e superato in Commissione in vir-tù anche dei nostri voti, dei voti della mag-gioranza della Commi'ssione. Si cerca, cioè,di ampliare la sfera dell' opponibilità del se~greto di Stato; si cerca di dover de1:ermina~re e di voler deteTIninare :in partenza un fat-to diverso: si vuole ammettere che per tut-ti i fatti <chenon siano considerati eversivisia possibile stabilire il principio della op-ponibilità del segreto di Stato, di talchèquesta famosa, Ì>stituenda Commissione, pri-ma ancora di procedere ad alcun atto, voltaper volta, in relazione alle singole esigenzedelle inchieste da farsi, dovrebbe porsi ladomanda se il fatto sia eversivo o no; quin~di dOVirebbe, attraverso un incerto sistemadecisionale, arrivare a vedere se sia opponi-bile o meno i,l segreto di Stato.

Io comprendo le remore, e temo che da.questa situazione scaturisca la paralisi del-la Commissione d'inchiesta. E quando si con-diziona questa Commissione d'inchiesta, giàraffrenata nel suo iter di nascita .tegis~ati-va, attraverso emendamenti che vanno, al-meno nelle intenzioni dei proponenti, cosìpesantemente a frenare e a violare quelloche è la spirito operativo della stessa Com-missione di indagine; quando da parte delpartito di maggioranza, nella impostazionetecnica della esposizione di base del suo rap-presentante, che è il senatore Bonifacio, siimposta il discorso della competenza, dellaprovenienza e della fonte del diritto di que-sta Commissione e si richiama l'articolo 82della Costituzione, si compie, a mio avviso,l'ultimo salto di qualità, si compie il tentati-vo di fermare in via definitiva il lavoro diquesta CommilssÌone.

Perchè? Perchè si vuoI far nascere dall'ar-ticolo 82 deNa Costituzione la fonte legisla-tiva che autorizza le attività e limita i paterie le incombenze della Commissione d'inda-gine? Perchè nella misura in cui si violanodeterminate attribuzioni o si superano deter-minati Limiti sorge un profilo di incostitu-zionalità che in qualsiasi momento potreb-be a:ndare a fermare i lavori di questa Com-missione o addirittura ad invalidarne laesi'stenza.

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VIII Legislatura:.~enato lella Repubblica ~ 1675 ~

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Dobbiamo chiarissimamente, colleghi, direche respingiamo una impostazione sitffatta.L'articolo 82 della Costituzione, come peral-tro ha già precisato d:l senatore Branca, re-gola una materia del tutto diversa; regolaesattamente la materia delle Commrssionimonocamerali realizzate con provvedimentoamministrativo e non ex lege; tratta materiadi pubblico interesse. Leggete il primo com~ma dell'articolo 82 della Costituzione: si par-la esattamente di «pubblÌico interesse ». Ilpubblico interesse, nella normale accezionee nei termini gIuridici correnti, è quella fa~mosa esigenza pubblica per cui è consentitodi espropriare un pezzo di area per fare unasouola; pubblico interesse può essere quel-lo, al limite, di controllare il funzionamentoregolare della buvette e del ristorante diPalazzo Madama perchè i senatori abbianoun adeguato servizio. Questi sono i lim1tie la sfera del pubblico interesse nell'accezio-ne comune; e vi pare ohe l'oggetto di unaCommissione che deve trattare il fenomenodel terrorismo possa essere parificato allamateria dellPubblico interesse? Cioè assimi-lare le uccisioni, i sequestri, le rapine, laguerrigJia urbana ai fatti che giustificanoun' espropriazione, ossia al fatto che giusti~fica una Commissione d'inchiesta ammini~strativa? Siamo al di fuori completamentedalla portata e dalb sfera del pubblico in~teresse.

Ci troviamo invece dinanzi ad un fattoterroristico, eversivo, e il significato di que-ste parole sta a dimostrare che si trattadi un evento che non può essere affattoconsiderato come episodio di pubblico inte-resse. C'è uno stato di urgente necessità, diinderogabile necessità di difesa dello Statoe della Costituzione. Sembra pertanto assur-do che, nel momento in cui si chiede di di~fendere la Costituzione per difendere lo Sta~to che è regolato dal patto costituzionale,si dica alla Commissione che deve indagareper questa difesa che i suoi limiti sono con~sentiti e stabiliti dall'articolo 82 della Costi-tuzione, che non permette di andare oltrequella che è l'attività del magistmto ordi-nario.

Se questa ipotesi dovesse essere suffraga-ta, a distanza di 18 mesi dall'evento di vÌaFani, ci :troveremmo a dover ricalcare, pas-

so passo, tutti gli atti già fatti dai magistra-ti, trovandooi ~ ecco il punto ~ dinanziagli stessi poteri e acHe stesse limitazioni.Domando allora al senatore Bonifacio, aicolleghi democristiani e soprattutto al sena~tore Mancino, che concluderà questa primafase di interventi sul merito della questione,come è possibile pensare che la Commissio-ne derivi il suo potere, le sue attività ele sue incombenze dall'articolo 82 quando~hel testo del disegno di legge, che in Com-missione è stato approvato, si parla di pOite~ri analoghi a quelli dell'autorità giudizi ariama non si parla di limiti analoghi a quellidell'autorità giudiziaria stessa.

Non è assolutamente possibile ricondurrequesta Commissione di inchiesta che conlegge vogliamo i,stituire ai rapporti ordinari,direi quasi 'regolamentari, di natura ammi~nistrativa che la Costituzione ha previstoall'articolo 82. È poi una tesi insosteniibileche questa Commissione di 'inchiesta sul ter~rorismo debba essere fatta con i criteri del~l'articolo 82: ci troviamo dinanzi a poteristraordrnari che il Parlamento deve assume~re perchè il dettato costituzionale non vavisto solo :in un'unica norma ma nel conte-,sto delle norme, nella filosofia che lo ispira.

La Costituzione prevede e attribuisce alleCamere il potere di deliberare 10 stato diguerra (articolo 78) che il Presidente dellaRepubblica si deve limitare a dichiarare. Se,per 'avventura, il fenomeno del terrorismo,come io credo, non può essere rapportaltoad un fatto di pubblico interesse, come re~cita l'articolo 82, ma deve essere visto nel-la sua tremenda implicazione endemica, co-me collegamento fra la criminalità poHticae quella comune, come fatto degenerativoin contrasto con le stesse esigenze di soprav-vivenza civile del popolo italiano, come tut-ti hanno riconosciuto, vi pare che si possaancora oggi fare qui il discorso dell' artic{}-lo 82? È un discorso pericoloso perchè puòparalizzare in prosieguo le autentiche fina~lità e l'autentico Javoro dell'istituenda Com-missione.

Quindi respingiamo nel modo più fermouna impostazione di rigorismo formale, didifesa formale della Costituzione che fini-sce per paralizzare l'istituenda Commissio-

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Senato della Repubblica ~ 1676 ~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

ne. Avremmo preferito che, proprio per laricerca della verità, i partiti maggiormenterappresentati in questo ParIamento avesse~

l'O rinunziato aJ beneficio della prevalenzanumerica e quantitativa anche in questaCommissione di inchiesta che deve solo ac~certare e 'l'elazionare dei fatti. Ritengo chequesto ;parlamentino rappresentativo di 41persone sia poco agibile ed efficiente; forsenon troverà neanche lo spazio per esserecollocato nelle varie .preture, negli uffici giu~diziari, nelle caserme dei carabinieri, laddo~ve deve andare: un eseroito di indagatori,mentre bisognava creare una Commissionesnella, una rappresentatività politica delleforze presenti in Parlamento, non per il nu~mero dei parlamentari che hanno, ma inquanto portatrici di valori sociali e ,di vo-lontà del popolo.

La relazione doveva essere fatta sul pia-no tecnico e perciò opportunamente ri'! dise-gno di legge, e la legge che s:aJrà varata, ri-serva ai Presidenti del Senato e della Ca-mera la designazione dei membri, certamen-te, ma non soltanto su proposta dei Grup-pi; ma è una facoltà ,riconosciuta ai Presi-denti delle due Camere proprio perchè lacomposizione e la formazione di questaCommissione possano essere omogenee, pos-sano rispondere al requisito della compe-tenza. Questo è un punto essenziale del pro-blema e vogliamo ~ e ci batteremo per que-Sito ~ che, sotto il profilo della competen-za e dei poteri, sia svincolata assolutamen-te l'attività futura deHa Commissione rispet-to alle ipotesi attuali.

Il senatore Bonifacio non può invocarel'articolo 82: in esso vi sono limiti che nonservono all'accertamento della verità. Chiinsiste su queSito punto vuole evidentemen-te paralizzare l'attività della Commissionee questa è la pesante accusa politica che de-vo fare. Di fronte a fatti eversivi di questogenere, che minacciano, per pubbliche e con-cordi dichiarazioni, per pubbHco convinci~mento, la stessa vita della Repubblica, nonbisogna temere di dover forzare la manointerpretativa; bisogna arrivare ad una in-chiesta che sia veramente completa, che siaglobale, ohe analizzi tutti i fenomeni del ter~rorismo, come sono nati, dove arrivano o

dove vogliono arrivare, per quali atti sonopassati, quali sono le finalizzazioni.

A questo punto ~ scusate la franchezza ~

un dubbio mi avvince: qual è J'interes-se ,dei partiti maggiori rappresentati inquest' Aula a portare a termine un discorsodi chiarezza e di verità qual è quello cheil popolo italiano esige? Onestamente nonravviso la possibilità che ci sia troppo entu-siasmo da parte della Democrazia cristiananel condurre questa inchiesta fino in fondo.Dovrebbe farlo per un motivo fondamenta-le, che qualcuno ha accennato nel corso degliinterventi, e cioè perchè vittima, illustre masempre vittima, come le altre, di questo si-stema eversivo e di ques'to terrorismo è sta-to il :presidente del partito democristiano,l'uomo che, come ha detto giustramente Hsenatore Marchio, non era un democrÌ'srtianoma « il }} democI1istiano, era l'uomo che ave-va fatto la politica e forse la storia del suopartito.

Quest'uomo, nei momenti più tragici del-la sua vicenda umana, si rivolse allo Stato,dopo essersi inutilmente rivolto al suo par-tito, ma non trovò lo Stato perchè lo Statoera scomparso ed egli stesso, senza valerIa,aveva contribuito a farlO' scomparire. Edoggi che andi'amo ad indagare, oggi che ab-biamo la possibilità di ritrovare questo Sta-to, attraverso un accertamento di giustiziae la condanna, se non altro morale, della)Violazjone della legge, del sangue sparso, vo-gLiamO' noi limitare le nostre possibilità di~ndagine attraverso formalismi e rigorismigiuridici e co'stituzionali? No, bisogna ave-re il coraggio di fare questo discorso ed iolo facoio rivolgendomi modestamente, macon la fermezza delle mie convinzioni, alprofesso1" Bonifacio, lo faccio dando atto alprofessar Branca di ayere aperto la portadello svincolo, anche sotto H profilo costitu-zionale, da questa ,pericolosissima trappola.

Rivolgo lo stesso invito agli altri senato,riintervenuti, a quel senatore che ricordavail suo bagaglio di trent'anni di professionedi avvocato. Qui non c'è solo da rispettarela legge formale, c'è da combattere un ne~mico che combatte l'Italia, che combatteil patto costituzionale, combatte la conviven-za civile del popolo italiano, la sua stessa

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Senato della Repubblica ~ 1677 ~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

sopravvivenza. Ed allora vanno usati siste--mi e mezzi che siano adeguati a questo pe~ricolo.

È in questa visione, con questi princìpiche la Commissione d'inchiesta deve comin-ciare a lavorare, assumendosi gravissime re-sponsabilità, finendo di ,rappresentare, unavolta che siano nominati i commissari, que-sta o quella parte politica, essendo invecetutti uniti per un impegno che è superiorecome valore ad ogni altro nostro discorsoe ad ogni disquisizione giuridica. Qui sitratta, attraverso la Commissione, di faregiustizia e di riconquistare la f1ducia delpopolo italiano alle istituzioni. Pensate sol-tanto un attimo alJ'eventualità che, dopoaver varato questa legge, dopo aver istituitola Commissione, essa si paralizzasse o faces-se la fine di tutte quelle altre Commissioniche l'illustre l'datare, senatore Murmura, haavuto la cortesia di ricordare e di elencarcinella relazione di accompagnamento al di-segno di legge.

Qui non è in baUo la credibilità di 'Unaclasse poHtica che, per quanto ci riguarda,pitenÌ'amo ampiamente squalificata: qui è inballo la vita civile, e sotto certi aspetti, an-che fisioa, del popolo italiano. Occorre faregiustizia su questo punto, accertare la veri-tà, costi quel che costi; occorre scopriretutte le responsabilità, quelle dei partiti del.la sinistra, ma anche quelle del partito dimaggioranza per i suoi trent' anni di gover-no, di possibHe connivenza, di non attivacopertura dai rischi del terrorismo che in-sorgeva ed anche per i suoi trent'anni didiscrimi,nazioni (Marchio ve 10 ha ricorda-to), perchè i morti per violenza sono tuttiuguali e vanno tutti rispettati. Dico tutti;e noi siamo grati a qualche componente diquesto consesso che in altre recenti occa-sioni ha voluto proprio dichiarare questache sembrava fosse solo la nostra verità:non Soipossono distinguere i morti buoni daimorti cattivi.

VogLio esprimere un pensiero finale perconcludere questa mia breve, forse disorga-nica, ma sentita diohiarazione verbale: cioè'immagino cosa penserebbero di questa As-semblea, se in quellle tribune vuote fosseropresenti, tutti coloro che hanno pianto e chepiangono !per i loro cari, vittime del tern>ri-

sma, nel momento in cui si vanno a farediscorsi formali, si invocano disposizioni dilegge, si tagliano possibilità operative. Checosa dovrebbero pensare se non sentirsi pro-fondamente disillusi di questa classe poli-tica che neanche dinanzi al dolore e nean-che in nome dell'incombente pericolo riescea riscattare l'intelligenza e la coscienza perandare avanti sulla strada della verità? (Ap-plausi daZI'estrema destra).

P RES I D E N T E. È iscritto a par-lare il senatore Mancino. Ne ha facoltà.

M A N C I N O. Signor Presidente, ano.revole Ministro, onorevoli colleghi, sui tra-gici fatti di via Fani la pubblica opinionedesidera venga fatta luce completa per sa-pere come mai un uomo dell prestigio e del-l'autorità den'onorevole Moro, personalmen-te impegnato a ricercare, attraverso una ter-za fase nei rapporti fra i partiti, la 'VÌ'adel~la governabilità del sistema, possa esserestato rapito, tenuto prigioniero per circadue mesi e poi ucci'5o; da chi possa esserestato rapito e perchè; quali farze abbianoposto in essere sì criminale disegno e glieventuali coUegamenti interni ed internazio-nali; se in definitiva non ci sia stato un di-segno eversivo, con l'obiettivo di scardina-re e uccidere il nostro ordinamento demo-cratico e repubblicano.

Durante la fase acuta del rapimento, lagrande maggioranza degli italiani ha chiestofermezza ed autorità agli organi dello Stato,non per confermare astratte ragioni di Sta-to, ma per difendere la legalità repubblicana,nel ricordo doveroso di quanti ~ magistrati,giornaHsti, lavoratori e uomini delle forzeClell'ordine ~ erano caduti vittime della vileferocia di assassini senza volto. La richiestaJ:onteneva in sè le ragioni profonde di unpopolo che non intendeva abdicare al suoruolo, partecipe delle responsabilità degliorgani statali e fortemente preoccupato dieventuali e non sempre isolate sollecitazio-!ni alla trattativa.

Il rigore dimostrato non sortì l'effetto di.scoraggiare il crimmale disegno: di Aldo Mo-ro, nei lunghi giorni della sua prigionia, nonsi ebbe e non si ha neppure oggi traccia.

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SenatO' della Repubblica ~ 1678 ~

18 OTTOBRE1979

VIII Legislatura

33a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Il suo oadavere fu lasciato a metà stradatra la sede della Democrazia crisi'iana e quel~la del Partito comunista italiano, quasi adammoni:re che così cadevano e potevano ca~dere gli uomini dell'intesa tra le forze di.democrazia laica e progressista.

Non vi è dubbio, onorevoli colleghi, che!'inchiesta parlamentare ~ che ci ap'Prestia~ma ad approvare ~ parte proprio e so[tantoda questi interrogativi, i quali sono tuttiestranei ad un rapporto processuaJe penale,benchè rigoroso. Ci sono fatti, circostanze,episo,di, comportamenti, collegamenti cheyanno al di là di quella sete di giustizia~omune a tutti noi, che può anche ~ comeci si augura ~ consentire di individuare lepersone fisiche colpevoli dei tragici avveni~menti del 16 marzo 1978, ma che non è suf-ficiente, collegata come è a regole proces~suali rigorosamente cogenti, a dirci tutto.Il volto di criminali senza stoda ~ potrem-

mo dire ~ interessa relativamente se in es-

so non possiamo leggere, oltre che la fero-da assas1sina, ragioni, motivazioni, legami,s.trategie ed obiettivi del barbaro delitto.

Ecco perchè, come è stato giustamente po-sto in luce dal collega Bonifacio, dobbiamodistinguere !'inchiesta parlamentare, che ciaccingiamo ad approvare, dall'inchiesta giu-dizi:aria che è in corso. La prima non vuolee non deve suonare interferenza nell'attivitàgiudiziari:a: chi si ponesse lungo questa stra-da sbaglierebbe per più di una ragione.

Il nostro sistema polivico ruata essenzi1al-mente intorno all'autonomia dei suoi potericastituzionali. L'autorità gi:udiziaria non ècorpo estraneo al nostro ordinamento, il qua-le le assicura autonomia ed indipendenzaperchè svolga le proprie funzioni al 'l'ÌIparodi ogni interferenza, di ogni pressione, diogni condizionamento. Il potere politico,d'altro canto, sia quando sia riferito all'at-tività legislativa, sia quando r.iguarda l'at-tività esecutiva, non può essere svolto in mo-do da invaJdere il campo giudiziario; unicui-que suum, sia pure nel rispetto del princi-pio di sindacato sulle leggi e sugli atti am-ministrativi stabilito rispettivamente dal-l'articolo 134 e dall'articolo 113 della Cartacostituzionale.

Non è estraneo ai princìpi dell'OlPdinamen-to costituzionale il più volte richiamato inquesto dibattito articolo 82. Questo non èstato voluto dal costituente per avviare in-dagini parlamentari parallele a queUe dellamagistratura, epperò convergenti verso 11medesimo risultato. L'articolo 82, se asse-gna alle Commissioni parlamentari gli stessipoteri e le stesse limitazioni dell'autorità giu-diziaria, lo fa con riferimento specifico al-l'attività istruttoria, a come può essere con-dotta !'indagine, con l'assegnazione di pote~ri e di limiti nè maggiori nè minori di quel-li assegnati alla magistratura. L'obiettivo ,re-$ta però politico e politico è il risultato diaccertamenti spesso complessi.

Di qui la necessità di affermare che ilcorso della giustiz:ia non può essere arresta~to e neppure raRentato dall'attività dellaCommissione parlamentare. Se così fossesaremmo noi i primi a dare un ulteriorescossone a un si'stema già fortemente sotto-posto alle difficili prove ddla violenza poli-tica e del terrorismo.

Dobbiamo dire in quest'Aula che non re-vochiamo la nostra fiducia nel corso diffici-le, anche se talvolta inestricabHe, deHa giu~stizia. Alla magistratura, pur quando fosse,e talvo>1ta lo è, fortemente contraddetta dacomportamenti non sempre leggibili in chia-ve di chiarezza, è affidata una istruttoria dif-£idle, dura e rischiosa.

L'augurio è che la istruttoria abbia un!esito positivo, chiarisca tutte [e posi1)ionidegli imputati, si concluda rapidamente. Per-chè ciò avvenga è necessario partire nell'in~dagine parlamentare col piede giusto, senzavoglia di Sltrafare, senza sottrarre spazi dicompetenza giudiziaria, ma col ferma pro-posito di cogliere obiettivi, carne dicevo, po-litici e di venire a capo di una vicenda nonsempre, non facitlmente e non del tutto ricon-ducibile al campo dell'accertamento giudi-ziario.

Se qualcuno si muovesse, onorevoli calde-ghi, in una direzione diversa, non sfuggireb-be al saspettodi voler cogliere altri e de-vianti risultati. L'avere determinato il cam-po dell'indagine, gli strumenti istruttori uti-lizzabili e gli obiettivi da cogliere deve an-che significare che partiamo tutti daHa con-

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1679 ~

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

sapevolezza che la Commissione bicamera-le trae la 'propria origine dall'articolo 82 del-la Costituzione. Essa è solo e soltanto quel-la prevista dalla nostra Cavta fondamentale,con la sola diHerenza che, appartenendo i,suoi componenti all'uno e all'altro ramo enon ad un solo ramo del Padamento, peressere costituita ha bisogno di una ,leggeche ne determini la composizione, il campodi indagine e ~e finalità.

Quali sono i poteri di cui essa si può av-valere, quali le limitazioni, quaili i meccani-smi istruttori per procedere nell'indagine è!Sempre :l'articolo 82 a definirlo. Il legisla-tore ordinario, se è libero di determinarecontenuti e ampiezza di una inchesta, nonè altrettanto libero di accrescere poteri e,a fortiori, di stabilire limitazioni a favoreo a danno dell'organo politico inquirente.Questo deve procedere, quindi, nei! campodelle indagini senza avere nè più nè meno:poteri, facoltà, diTitti o doveri del giudice,senza eccezione alcuna. Le leggi non possonoessere utilizzate o addirittura create casoper caso, 'a seconda d~lle opportunirtà. Esse,proprio perohè devono Tiguardare la gene-ralità dei cittadini, i loro diritti e i loro do-veri, i loro interessi protetti o affievoliti,entrano a far parte, con una veste di impar-zialità, del nostro ordinameIlito, del qualecontribuiscono a creare i princìpi fondamen-tali. Se ciò è vero, come a noi sembra, iltotale paral,lelismo fra le Commilssioni mo-nocamerali e quelle bicamerali pastula an-che il dspetto del principio proporzionaledella consistenza dei Gruppi. Su questo pun-to, per consentire anche la presenza di Grup-pi millori ~ che rischiavano di esse'rneestromes1si ~ si è voluta negare, prima, laanalogia delle bicamerali con le Commi's:sio-ni monocamerali, quanto a disciplina; e, suc-cessivamente, l'improprietà della ricorren-za, nella .fattispecie, del crÌiterio proporzio-nale.

Il diniego em e resta chiaramente stru-mentale. A nuHa vale, infatti, il richiamo aHaprassi, questa non potendo nè correggere nè~ostituire una norma costituzionale, la quaile,se invocata, esige di essere interamente ri-spettata, in modo da rispecchiare la propor-zione dei vari Gruppi, il che, senatore Bran-

ca, vuole significare non una mera tendenza,ma SDlo e semplicemente una rappresenta-zione meccanica e proporzionale della lOTOconsistenza.

Il oriterio proporziolliaile, certo, soffocaanche la voce dei Gruppi minori, ma di quelliassai piccoli, bene inteso. Questo è un malee va corretto politicamente, anche se la cor-rezione cade 'in un momento in oui tutti oquasi tutti affermano l'esigenza di assicuraregovernabilitàa un sistema, quello nostro,fortemente oaraHerizzato da alcuni mali pro-pri di un esasperato proporzionalismo. Madalla cOl'rezione, per 'ragioni di opportuni1:àpoli1ica, all'accusa rivolta a noi di voleresdudere i Gruppi scomodi, se ve ne sono,attraverso il richiamo al oriterio proporzio-nale, il passo non è breve. Se ne renderà con-to ~ mi auguro ~ il senatore Stanzani, il

quale mi perdonerà, se ripeto una osserva-zione da me già faJtta in Commissione, cioèche, se deddessimo di inserire in una Com-missione composta da 10 parlamentari tuttie dieci li rappresentanti dei Gruppi presentiin uno dei rami del Parlamento ~ a Ipartela violazione dell'autonomia di ciascuno deidue rami, in quanto le scelte fatte da un pre-sidente condizionerebbero quelle che deve ef-fettuare J'altro ~ la conseguenza sarebbequella di aver dimostrato comprensione po-litica, tolleranza in luogo di arroganza, maanche quella di aver vaniHcato una delleregole della democrazia che assegna ruolianche con riferimento alla consistenza deiconsensi elettorali ottenuti.

Si tratta, allora, di trovare un giusto equi-librio fra l'esigenza politica di non escluderealcun Gruppo e quella non meno ,politica dinon mortificare i maggiori. La soluzione adot-tata, quella di 40 componenN, senatore Maf-fioletti, crea problemi di organizzazione deirelativi lavori, di istruttorie efficaci e di COll-rClusioni rapide; essa è, però, l'unica posSiÌbi.le, in quanto, pur con qualche sacrificio deidue partiti maggiori, si avvicina al princìpiodella consistenza proporzionale dei Gru'ppi esoddisfa l'esigenza politica di assicurare lapresenza .di tutte le forze politiche. Questoequilibrio è stato trovato gTazie all'emenda-mento presentato dal nosltro Gruppo, il qua-le fa giustizia di tutto oiò che si è detto, sui

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1680 ~

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

processi alle intenzioni imbastiti contro dinoi, dentro e fuori le Aule parlamentari.

Sul segreto di Stato sembra utile una ul-teriore ,riHessione. Ci si fa carico, certamen-te, dell'evoluzione subita dall'istituto, parti-colarmente negli ultimi 15 anni, a seguitodelle implicazioni di carattere costituzionaleregistrate in occasione dell'inchiesta per ilSIFAR e del processo di piazza Fontana. L'e~voluzione non è riferita soltanto al nostro or-dinamento, ma anche a quel pluralismo dimodelli di repressione di carattere interna-zionale nei confronti di fatti criminosi direttiad attentare a quella complessa sfera di se-gretezza denominata segreto di Stato. Però,nonostante le opportune evoluzioni, interneed internazionali, il segreto di Stato è, e resta,un bene costituzionalmente protetto, al ripa~l'O da ogni violazione, al quale non si può at-tentare senza coinvolgere i pilastri stess.i diun ordinamento fondato, sÌ, sull'ampia sferadi libertà del cittadino, ma anche e paralle-lamente sull'esigenza di custodia di notizie,di fatti, di comportamenti, riconducibili al-l'obbligo di garantire la sicurezza dello Sta-to sia rispetto a movimenti interni, sia neirapporti internazionali.

Il senatore Branca anche nel suo interven-to di ieri, come sempre pregevole, ma caren-te ~ mi consenta ~ di imparZJialità, ha soste-

nuto che la nostra Costituzione non tutelail segreto di Stato. Mi si consentirà di obiet-tare che, se la Cosltituzione, all'articolo 126, farientrare, tra i casi di sciogHmento dei consi-gìi regionali, le ragioni di sicurezza nazio-nale, non si vede come possa es'sere ritenutaindifferente la nostra Carta fondamentaledi fronte a problemi che riguardano l'eSiisten-za stessa della nostra Repubblica.

E, se è vero che la norma va giudicata conriferimento ai tempi e ai rischi di una rivolù-zione armata, eventualmente incoraggiata alivello di regione ~ quanta acqua è passatasotto i pomi delle ideologie! ~ ciò che con-ta, senatore Branca, è l'individuazione dellasede dove la sicurezza nazionale trova la suaragione di tutela. Non v'è dubbio che questasede è la nostm Costituzione. Se essa fa as-sumere un J.1ilievo esponenZJi<ale all' esigenzadi tutelare, a danno delle regioni, le ragio~idi sicurezza nazionale, come non porre que-

ste stesse ragioni al riparo di pubblicità dan-nose, esiziali per ~a ",ita stessa di uno Stato?E se non vi fosse tracoia di tutela, nella no-stra Carta costituzionale, del segreto di Sta~to, possiamo a Ollar leggero, onorevoli colle-ghi, lritenere, superata ogni obiezione di na-tura costituzionale, di potere aprire, con unalegge ordinaria, tutte le porte e tutti i can-celli dei segreti di Stato? E, se possiamo,non consumiamo egualmente un atto di noncoerente responsabiLità politica, quando ognipaese, anche il più avanzato sulla via dellademocrazia, per ragioni di sicurezza, è gelosocustode dei segreti che sono la sostanzastessa della conservazione deHa propria inte-grità?

La :tematica della tutela del segreto di Sta-to si è sviluppata al di fuori degli schemi or-todossi di uno Stato di diritto, questo 10 so.L'importanza degli ìÌnteressi, che possono es-sere coinvolti in questo settore, ha indotto,in nome della ragione di Stato, ad arretraresensibilmente i limiti che esigenze in sensolato garantistiche avrehbero dovuto imporrealmeno dn linea astratta: quel sistema di bar-riere protettive concentriche ed articolate,dentro le quali sono rimaste ingabbiate noti-zie estranee alla sfera del segreto di Stato insenso proprio, è saltato con la legge n. 801del 1977. Il segreto di Stato è rimasto intatto,anche se è stato abbattuto, come si è detto,lo schermo dietro il quale si nascondevanooperaZJioni di amplificazione non sempre in-sindacabili. Fanno eccezione i fatti everslÌ'videll'ordine costituzionale, ohe l'ultimo com-ma dell'articolo 12 della legge fondamentalesui servizi di sicurezza definisce non oppon1i-bili come categoria rispetto al segreto diStato.

Certo, nessun fatto eversivo diretto a -sov-vertire le istituzioni democratiche può esserecoperto dal segreto. La nostra è una demo-crazia repubbldcana e popolare, che affida alcoinvolgimento di tutti i suai cittadini la di-fesa delle libertà fondamentali. La lo1:ta alterrorismo è anche fatto di popolo oltre chedovere degli organi di Stato.

Ma chi definisce un fatto eversivo o no?Apoditticamente una norma o l'inteTIpreta-zione che di quel fatto è chiamato a dare, perragione del suo ufficio, chi è investito delle

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VI II LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1681 ..........

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

valutazioni di un fenameno, di un avvenimen-tO',di un compartamento, di un fatto? La leg-ge n. 801 non ha dubbi al riguardo: essa asse-gna giustamente al giudice la valutazione seun fatto sia o no eversivo e perciò non caper-to dal segreto.

Una Commissione parlamentare che, comeabbiamo tentato di dimostmre poco prima,ha gli stessi pateri e le stesse limitaziO'ni del-l'autorità giudiziaria, con l'attuale previsio-ne, senatore Barsaochi, non ha poteri di V'mu-tazione, ma attraverso una presunzione juriset de jure deve ritenere che agni fatto relati-vo all'indagine sulla morte di Moro è eversi-va, anche quando chiaramente non lo è: laviolazione dell'articolo 82 della Costituzioneci pare fuori dubbio. La denunciamo, convin-ti che non basta affermare che la Democraziacristiana chissà quali segreti voglia coprke,per togLi'ere fondatezza alle argomentazioniespresse dal collega Bonifacio. Partiamo dalrispetto di regole fondamentali che sono apresidio del nostro ordinamento. Chi le vuoleinfrangere, anche se per il nobile fine di farchiarezza su una delle pagine più oscure e piùdolorose della nostra Repubblica, chi non levuole rispettare, ricordandoci che Aldo Mo-ro appartiene alla storia deLla nostra demo-crazia più che alla nostra parte politica, di-mentica che siamo consapevoli che questa'irreparabile perdita è una croce che ci pO'r-tiamo addosso anche noi, se non principal-mente noi democratici cristiani; ma per il ri-spetto stesso del1a persana di Aldo Moro oc-corre che le regole nan vengano infrante. La-sciare alla Commissione di !inchiesta la va-lutazione se un fatto sia più o meno eversivoè parso necessario, daveroso, ineludibiile.Quando le leggi diventano troppo defjnitorie,c'è rischio che commettiamo un errare ugua-le e contrario a quello dovuto all'elasticitàintrinseca del concetto di « cancernenza» diun fatto caperto da segreto. La necessità didifesa dell'ordi:namento democratico in mate-ria di segreti di Stato è tutt'altro che dasottavalutare, onarevoli colleghi. Questa ul-teriore cantributo del Gruppo democraticocristiano al confronto in Aula vuole es.sere,pur mO'desto che appaia, una sollecitazionea ricansidera,re la questione, che è, certo, an-che ed essenzialmente di principio.

I princìpi in democrazia, però, non con-sentono gerarchie; es.si vanno difesi per comesono e per ciò che rappresentano al di là dellecontingenze.

Nessuno ci dica che chÌ<ssà quali segretisaremmo 'interessati a coprire; non abbiamoavuto tentennamenti in questa tragica vicen~da. Sapevamo di esporre a dura prova ~ eche prova! ~ uno dei nostri, ma sapevamoche, qualunque cosa facevamo, anohe per lacomposizione monocolore del Governo del~l'epoca, la davevamo fare neIJ'interesse del~l'integrità di tutta la nazione. Mai prova ,piùdura abbiamo affrontato e, con i'angoscia diquelle terribili giornate, superato! Se Moroè stato ucciso, è stato anche perchè era unautentico democratico cristiano e la sua mor-te ha toccato tutta la Democrazia cristiana, ilsuo patrimonio ideale, la strategia stessa del-la sua linea politica. :È:interes.se anche no-stro, se non soprattutto nostro, scusatemi lasuperbia, sapere chi ha ucciso un nostro uo--mo così autorevole e perchè; quali f,ini hannO'guidato l'arma amicida; quali strategie sisono va,Iute perseguire; quaJi collegamenti vifossero con correnti di pensiero interne e Jn-

I ternazionali, quali concorsi morali e mate-riali: tutto dovrà chiarire l'inchiesta. In que-sta direzione ci siamo mossi, a questi abiet-tivi restiamo intimamente e politicamentelegati.

I fatti di via Fani appartengono aHa sto~ria; perchè vi entrino can la dignità di unevento storico, sia pure tI'agico, e senza le so--fisticate elucubrazioni dei filasafi della rivo-luzione armata, occorre ~ e concludo ~

procedere con fermezza e con responsabili-tà. Noi ci muoveremo lungo questa ,strada.(Vivi applausi dal centro. Congratulazioni).

P RES I D E N T E. Dichiaro chiusala discussione generale.

Ha facoltà di parlare il relatore.

M U R M U R A, relatore. OnorevolePresidente, onorevole Ministro, onorevolicolleghi, la estesa relazione con cui si ac-compagna il disegno di legge per l'Aula miesime da una lunga replica, anche perchèi nodi affrontati, su cui più ampio è statoil dibattito e più discriminanti e più diver-

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Senato della Repubblica ~ 1682 ~ VIII Legislatura

33a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 OTTOBRE1979

genti le posizioni, sono quelli del valore daattribuire all'articolo 82 della Carta costi~tuzionale e il significato e il riconoscimen~to del segreto di Stato.

Ma, iprima di scendere a questa analisi, dioperare con la consueta rapidità una re~plica e una risposta, voglio ricordare, rial-lacciandomi alle ultime parole del collegaMancino, che le ore della strage di viaFani e della prigionia del presidente Morovivono su di noi come un incubo perenne:come una nostra sofferta, tuttora, testimo-niata partecipazione. Ma quelle ore impon~gono, nel contempo, di analizzare le cause,non sulla base di analisi sociologiche, mamuovendo dal misconoscimento di alcunivalori essenziali, non solo economici, maanzi esclusivamente spirituali; il che cispinge a valutare perchè il tradimento el'oblio di quei valori abbia condotto la so~cietà, non solo quella italiana, all'attualelivello.

Allora, lo sforzo più vero, ,più valido deveessere indirizzato verso obiettivi di rina-scita e di ricostruzione morale della societàitaliana, e, insieme ad essa, di quella euro-pea e mondiale nella quale dalla Provvi~denza siamo stati chiamati a vivere.

Detto questo; rinnovato il ringraziamentoa magistrati e a forze dell'ordine; rinno~vato il nostro memore pensiero a quanti inquesta vicenda o in altre vicende sono statiuccisi e violentemente sottratti alla vitaterrena e all'affetto dei propri cari; rinno~vati questi sentimenti ed entrando nel me-rito deIla discussione odierna, desidero an~zitutto ricordare come i precedenti, comela stessa Corte costituzionale consentanosul punto che solo per legge debbano isti~tuirsi Commissioni bicamerali d'inchiesta.

Il riferimento da alcuni operato, e criti-cato anche iersera dal senatore Branca, cir~ca l'impossibilità, se non addirittura l'ille-gittimità, della costituzione per legge diCommissioni parlamentari d'inchiesta è con~traddetto dalla dottrina, dalla giurispruden~za, nonchè dalla prassi costante di questotrentennio di vita democratica e repubbli-cana.

Due punti nodali, dicevo poc'anzi, sonostati affrontati e su di essi si è operata una

diversificazione di posizioni. Il riferimentoall'articolo 82 è l'unico padre dal quale pos~sa discendere la filiazione delle Commissio-ni parlamentari d'inchiesta. L'ha affermatoripetutamente la Corte costituzionale ed iol'ho citato nella relazione introduttiva. Vo-glio, altresì, ricordare un interessante dibat-ttto che si svolse nell'altro ramo del Parla-mento sulla base di un emendamento pre-sentato dall'onorevole Targetti, dibattito nelquale fu espressamente osservato ed affer-mato come la riserva giurisdizionale conte~nuta nella Carta costituzionale consente uni-camente agli organi della giurisdizione dipenetrare nelle sfere ,più riservate dell'in~dividuo, la cui impenetrabilità è costituzio-nalmente ,garantita per cui ogni vulnus aquesta invulnerabilità ed impenetrabilità èinammissibile. La nostra Costituzione, cuinessuno nega e contesta il carattere dellarigidità, attribuisce in maniera esclusivaall'autorità giudiziaria il potere di porrelimiti ai diritti fondamentali della personae di stabilire conseguentemente ed in ma-niera coercitiva deroghe o restrizioni: daciò nasce e la norma costituzionale (l'arti-colo 82) e la stessa Commissione d'inchiestaattraverso una norma costituzionale, cosìsancendo la invalicabilità dei limiti stabi-liti per l'autorità giudiziaria. Da qui muo-vono l'osservazione e la valutazione chesoltanto attraverso una legge costituzionale,si potrebbe dare alla Commissione d'inchie-sta un ventaglio di ,poteri più ampio di quel-li dell'autorità giudiziaria ordinaria.

Esiste, infatti, nel nostro ordinamento unpluralismo palese tra indagine giudizi ariaed inchieste ,parlamentari. L'insuperabilitàdi questo parallelismo, poichè esiste anchein questa materia una pluralità paritariatra vari organismi, rende pericoloso soste-nere il principio, come fatto ieri ed oggi,circa la facoltà del Parlamento di varareper se stesso norme processuali, valide perun caso singolo, valicanti la procedura pe-nale e che, per la loro limitatezza, contri-buirebbero ad infrangere ulteriormente lafiducia nelle istituzioni, la loro credibilitàed il rispetto per il diritto, valori che nonsi possono e non si devono dimenticare, pu-re in ,presenza di un evento tanto grave

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1683 ~

33a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

come quello sul quale la nascente Com-missione è chiamata ad inquisire. Sarebbecome dire di sancire l'oblio di quei carat-teri essenziali propri di ogni legge (la ge-neralità, l'astrattezza, l'obiettività) nonchèprovvedere alla istituzione di una giurisdi-zione speciale, la cui specialità risiederebbenelle norme processuali, ma che è vietatadalla Carta costituzionale.

Bisogna, altresì, ricordare che, se è esat-ta la inibizione per le Commissioni parla-mentari di inchiesta a pronunciare senten-ze e ad irrogare condanne penali, è altret-tanto vero che le sue conclusioni rappre-sentano, per la solennità della fonte, perla sovranità popolare di cui la Commissio-ne, sia pur indirettamente, è espressione, ilpresupposto autorevole e logico delle suc-cessive pronunce individualizzate dell'au-torità giudizi aria, che non riesco a com-prendere come riuscirebbe a motivare, sul,piano giuridico, condanne nascenti da in-dagini compiute al di fuori e al di sopradelle norme processuali e limitanti così co-stituzionali, inalienabili ed invalicabili di-ritti del cittadino.

Da questo parallelismo tra indagine giu-diziaria e parlamen tare nasce il primo com-ma dell'articolo 4 del nostro disegno dilegge, nel quale si indicano, con i poteri,le limitazioni (perchè non sussiste nessunpotere che non abbia in se stesso un limite:esso sarebbe allora soltanto arbitrio e nonpotere) e nasce anche il valore pregnantedell'articolo 82 che, come ricordava il col-lega Mancino, è l'unica fonte normativa perl'istituzione delle Commissioni di inchiesta.Da questo dato sorge il rispetto della pro-porzionalità dei componenti la Commissio-ne: non è una invenzione dei democraticicristiani o di coloro i quali hanno volutoquesta norma con l'ampliamento da 30 a 40dei componenti la Commissione parlamen-tare di inchiesta, ma è la volontà di garan-tire al massimo possibile la presenza deiGruppi minoritari, per dare appunto allaCommissione la più vasta rappresentativitàed è un omaggio alla Costituzione e all'ar-ticolo 82: non è la volontà di creare un mag-gior numero di poltrone per sì difficile edarduo compito.

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Da questo nasce anche l'esigenza dellatutela dei segreti, di tutti i segreti, di quelliveri si intende, il cui carattere ha volutoriconoscere ed esaltare la legge n. 801, siapure in una visione di interpretazione di-namica ed evolutiva.

Il secondo punto è il segreto di Stato.Questo lo dice la legge n. 801, lo dice la no-stra coscienza prima della stessa legge (levere leggi sono quelle che nascono dalla co-scienza popolare e da esigenze ampiamenteavvertite) e questo non è certamente oppo-nibile per i fatti eversivi dell'ordine costi-tuzionale, per i quali viene dichiarata !'ine-sistenza dei presupposti normativi per lasussistenza del segreto. Non possono nean-che qui condividersi le affermazioni, purautorevoli per la fonte, circa !'inesistenzadi un segreto di Stato sul quale la stessaCorte costituzionale, con due sentenze (la82 del 1976 e la 86 del 1977) si è soffermatarilevando che « esso » ~ il segreto di Stato~ «involge il supremo interesse della sicu-rezza dello Stato nella sua personalità in-ternazionale, ossia l'interesse dello Stato-comunità alla. propria integrità territoriale,alla propria indipendenza e, al limite, allastessa sua sopravvivenza. Tale interesse èpresente e preminente su ogni altro e trovaespressione nel nostro testo costituzionale,nella solenne formula dell'articolo 52 ».

L'esclusione dell'opponibilità del segretodi Stato per i fatti eversivi, così come pre-vede l'ultimo comma dell'articolo 12 dellalegge n. 801, ha la propria giustificazionenella considerazione che i fatti eversivi so-no lesivi se non addirittura distruttori diinteressi generali e diffusi per la vita col-lettiva e sociale.

Nel caso di specie, resto pevplesso sulpunto che ,tutti i fatti di cui all'articolo 1siano eversivi, non potendosi certamentericonoscere tale carattere, ad esempio, nellevere o nelle lamentate disfunzioni opera-tive o nei contatti a livello caritativo edumanitario.

Onorevoli colleghi, le forze politiche piùresponsabili del Parlamento si sono costan-temente opposte, a proposito dei fatti ever-sivi e della stessa tragica situazione di viaFani, ad ogni legge eccezionale o straordi-

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.3<:,1<HOdella Repubblica VIII Legislatura~ 1684 ~

18 OTTOBRE1979A6Sn1BLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO33a SEDUTA

naria, perchè queste forze politiche eranoe sono perfettamente convinte che esistenella legislazione vigente la possibilità diesorcizzare, di colpire, di escludere dal con-tatto civile il terrorismo e i terroristi.

È appunto per questo che noi, ricono-scendo ad ogni norma travalicante l'artico-lo 82 valore eccezionale e straordinario, ri-teniamo che il Parlamento non possa perquesta Commissione, pur investita di re-sponsabilità tanto gravi e delicate, stabilirenorme certamente eccezionali e straordina-rie. Questo perchè intendiamo che la Com-missione si faccia, che la verità si accerti,che le responsabilità si individuino senzaveli, senza veti, senza cas'Chi od ombrelliprotettivi. La pagina triste del terrorismodeve essere superata ~ 10 ricordava il col-lega Mancino ~ traducendo in realtà l'in-segnamento politico di Aldo Moro.

È essenziale, in qU'esto quadro e in que-sta luce, portare avanti 10 sforzo per l'unitàmorale di quanti sono seriamente fedeli aivalori della civile convivenza così come ga-rantita dalla Carta costituzionale, ricompo-nendo il tessuto sociale cui non servonoformule tattiche o piccole alchimie, sibbe-ne sono indispensabili, nella salvaguardiadel pluralismo culturale e ideologico, atticoncreti di governo e di guida per spezzarein radice la mortifera spirale della violenza.

Sulla base di queste raccomandazioni evalutazioni politiche e giuridiche, a nomedella la Commissione del Senato, raccoman-do all'Aula l'approvazione del disegno dilegge. (Applausi dal centro).

P RES I D E N T E. Ha facoltà di par-lare il Ministro dell'interno.

R O G N O N I, ministro dell'interno.Signor Presidente, onorevoli senatori, giu-sto un anno fa, nella seduta del 24 ottobrealla Camera, prospettavo il caso Moro comeuna pregiudiziale morale, civile e politicarispetto all'intera vicenda democratica delpaese. Di traverso, dicevo, passano in tuttala loro complessità i fenomeni della violen-za e del terrorismo, terrorismo che vieneprima e va al di là della vicenda Moro, mache la ingloba come episodio più acuto per

scelte di obiettivo e volontà di effetti deva-stanti; ma attraverso il caso Moro, aggiun-gevo, per quel che egli ha rappresentato erappresenta, passa anche il tentativo di in-quinare il nostro sistema politico, di ribal-tarlo, di allontanarlo da quelle regole dellibero consenso che sono le regole irrinun-ciabili della democrazia.

Per questi motivi, concludevo, la pregiu-diziale Moro deve essere rimossa e supe-rata, ma nell'unico modo in cui è possibile:facendo luce, arrivando alla verità, facendogiustizia. Nessuno, credo, onorevoli senato-ri, può contestare che nell'arco dell'annotrascorso gli organi dello Stato, forze del-l'ordine e magistratura, abbiano compiutoun buon tratto di strada verso questi obiet-tivi di verità e di giustizia. Il sistema hareagito alla sfida terroristica: forze politi-che, istituzioni, opinione pubblica, nel qua-dro di un dibattito e di un sentimento co-mune, caratterizzato non sempre da iden-tiche valutazioni e da identici comporta-menti, talvolta anzi aspramente differenzia-to, ma ancorato a quei princìpi propri di

I uno Stato di diritto qual è e quale voglia-mo che sia la nostra Repubblica.

Nel corso di quest'anno ha preso poi con-sistenza !'iniziativa di una Commissione d'in-chiesta. A ben guardare, questa iniziativa,in presenza di una inchiesta giudiziaria,trova la sua ragione nella domanda di co-noscenza che la pubblica opinione manife-sta su aree dove il sindacato penale nonpotrebbe esercitarsi per limiti di attribu-zioni o in presenza di aree dove i fatti e larappresentazione dei medesimi e le notiziee le interpretazioni si intrecciano in zonedi ombra e in maniera disordinata ed ap-prossimativa, di guisa che !'inchiesta parla~mentare appare appunto come uno stru-mento pagante di accertamento e insiemedi garanzia.

La posizione del Governo rispetto allaCommissione d'inchiesta è nota. A questoproposito desidero ricordare quanto il Pre-sidente del ConsigHo dichiarò quando, pre-sentando il Governo al Parlamento, ne chie-se la fiducia: «In ordine alla strage di viaFani, al sequestro e all'assassinio di AldoMoro e al terrorismo in Italia, il Parlamen-

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VIII Legislatura':::uw!O della Repubblicu. ~ 1685 ~

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

to si accinge a costituire una Commissioneparlamentare d'inchiesta con quei poteriampi e penetranti che l'oggetto e la naturadell'indagine richiedono e che esige la cre-dibHità dello Stato nel ricercare infles-sibilmente la verità su fatti così gravi edolorosi della vita nazionale. Quale Presi-dente del Consiglio dei ministri cui le leggiattribuiscono particolari doveri e diritti inmateria di tutela della sicurezza, prendo so-lenne, res.ponsabile impegno che il Governodarà ogni collaborazione alla Commissione,nella piena e leale applicazione, per quantodi sua competenza, della legge che va a co-stituirla. È un impegno che il Governo pren-de nella consapevolezza dei suoi doveri; èun impegno che prendo io per coerenza conil mio comportamento personale così an-cora dolorosamente segnato nella mia co-scienza ».

Così, con queste parole, il Presidente delConsiglio. Ora io ribadisco qui, a chiusuradella discussione generale, questo precisointendimento e questo impegno del Gover-no: un impegno che è di collaborazione inquanto l'amministrazione, nel corso dell'in.-chiesta, si presenterà come destinataria dirichieste e di notizie da parte della Com-missione parlamentare; un impegno comun-que che è parte o momento di un impegnopiù ampio che viene svolto giorno per gior-no quale attività istituzionale propria del-l'Esecutivo. ,È chiaro infatti che la costitu-zione della Commissione parlamentare nonpuò e non deve avere come effetto, anchesemplicemente riflesso, una sorta di allen-tamento o di pausa nell'attività di quegliorgani dello Stato i quali, al pari della Com-missione medesima, sono interessati, ma inmaniera diversa e se si vuole per obiettiviparticolari anche diversi, ai fatti che costi-tuiscono l'oggetto dell'inchiesta: il terro-rismo e la tragedia di Moro.

Forze di polizia e magistratura non pos-sono che continuare il loro lavoro duro edifficile, così come il Parlamento non puòe non deve sottrarsi, sol perchè è in atto illavoro della Commissione di inchiesta, al-l'esercizio normale del suo potere di con-trollo nella direzione che gli è consentitadal sistema costituzionale. Il Governo, in

altre parole, sente in questo momento ildovere dI richiamare, III pnmo luogo a sestesso, la necessi1:à che pienamente si di-spiegm la vIcenda dei van soggetti costitu-zionali, Ja cui sequenza, i cui risultati costi-tuiscono in definitiva il nucleo centrale del-la politica generale del paese.

Tutto CIÒ d1penderà molto, in linea ditatto, dalla responsabIlità delle forze poli-tiche che in modo proporzionale costitui-ranno la Commissione d'inchiesta: da loroforse dipenderà se il paese conoscerà mo-menti di grande e signihcativa unità nazio-nale oppure assisterà a divergenze tantolllsistlte e strumentalizzate da logorare ecorrompere 10 stesso dibattito e dialogopolitico.

Credo non vi siano dubbi sulle motiva-zioni di un'inchiesta che ha 10 scopo di ac-quisire elementi e notizie capaci di con-durre ad una rappresentazione la più esattadei fatti riguardanti la strage di via Fani ela tragedia di Aldo Moro, di approfondirein linea più generale le radici, le matrici,l'estensione e l'incidenza del terrorismo neltessuto della vita civile del nostro paese,di verificare l'adeguatezza della rispostadello Stato, dei poteri pubblici all'ampiezzadell'attacco portato alle istituzioni democra-tiche, di delineare orientamenti e indicazio-ni destinati a trasferirsi in una globalestrategia di lotta contro l'eversione. Conquesta inchiesta è lo stesso Parlamento adessere investito della responsabilità di sod-disfare un' esigenza di verità più propria-mente politica, in aggiunta a quella giudi-ziale propria del giudice, sia su ciò che stadietro e che ha reso possibile quella stragee quell'assassinio che ancora feriscono lanostra coscienza, sia sulle cause, sui colle-gamenti, sui fini dell'adozione della violen-za come strumento di lotta politica e dellestrategie eversive contro le quali devonomisurarsi la capacità, la forza, i valori mo-rali e politici della democrazia.

Ciò posto, siano consentite al Governo al-cune brevissime riflessioni, peraltro giàespresse nel corso dell'esame in sede di laCommissione. Innanzitutto credo di doverribadire che la procedura d'inchiesta noncostituisce in alcun modo un segno di sfi-

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':>t:nato delìa l?'epubbltc!J ~ 1686 ~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

ducia o di censura nei confX'onti della ma-gistratura e delle forze di polizia. L'autono-mia della magistratura rappresenta un pun-to fermo, intoccabile, del nostro sistemacostituzionale. Le forze dell'ordine, da par-te loro, hanno offerto testimonianze esem-plari di dedizione, di impegno, di volontà,raggiungendo con la loro azione risultatidi cui credo che il Parlamento debba dareatto con obiettiva riconoscenza.

L'inchiesta parlamentare non deve darluogo, quindi, a interferenze o ad invaden-ze nell'attività degli organismi inquirenti,con i quali sarà opportuno che vengano sta-biliti rapporti di proficua collaborazione.Non sfugge a nessuno, d'altra parte, la spe-cificità dell'ambito conoscitivo dell'inchie-sta. Non si intende cioè sov,rapporsi allafunzione punitiva che è di altri, ma si vuo-le approfondire la conoscenza del fenomenoterroristico ;fino a raggiungere una visioneorganica e globale delle sue intenzioni, deisuoi complessi e multiformi riferimenti, del-le sue implicazioni sul terreno politico, co-me su quello della vigilanza, della preven-zione, della repressione, a garanzia dell'oc-dine democratico e della sicurezza pubblica.

Il lavoro della la Commissione è stato perpiù di un aspetto assai proficuo e ha por-tato a novità importanti e largamente rece-pite dalle varie parti politiche. Voglio quirilerimni all'ampliamentO' del numero deicomponenti la Commissione che consentead un tempo la Ipresenza di tutti i Gruppiparlamentari e al fatto che tale presenzasia fissata, come si conviene, in misura pro-porzionale.

In secando luogo rilevo con soddisfazio-ne come opportunamente la la Commissio-ne sia stata sensibile al tema della riserva-tezza riferita al segreto professionale nel-l'ambito del rapporto tra parti nel processa edifensore, prevedendo una disciplina distin-ta e più coerente con il disegno costitu-zionale.

Detto questa, sia consentito al Gavernadi considerare come la formulazione del-l'articalo 4 preveda una disdplina del segre-to di Stata sensibilmente diversa da quel-la recentemente appravata in via generaledalla legge n. 801 del 1977. Questa conside-razione il Governo sente di doverla pro-

spettare in quest'Aula proprio perchè sul-l'uso del segreto che la citata legge n. 801gli affiderebbe, nella persana del Presiden-te del Cansiglia, peraltro con la sanzionefinale del Parlamento, il Gaverno coltivail convincimento morale, prima ancora che!'interesse palitico, che nessuna scelta sifaccia che panga ostacoli alla ricerca piùinflessibile e aperta della verità.

Quale sia questa considerazione è nota.Nel d1battita è stata pill valte affacciata.Molta brevemente: i princ1pi castituzianaliin tema di segreto di Stato hanno trovatorecentemente nella legge n. 801 una cam-piuta e coerente disciplina; disc1plina chein questo senso si potrebbe definire di com-pletamento costituzionale. Il pregio delle di-sposizioni contenute in questa ~ legge staprincipalmente nell'aver inserita, can esem-plare equilibrio e correttezza, il tema delsegreto nel rapporto dinamica tra Parla-menta, magistratura e Gaverno, come purenell'aver delimitato con chiarezza l'ambitodella apponibilità del segreto medesimo.

Quelle disposizioni apparvero al Parla-menta, come in realtà sono, idonee al rag-giungimenta della verità e nel cantempoalla tutela delle fondamentali prerogativedi ordine interno e internazionale delloStata.

Carne mai oggi il Parlamento le riconosceinapplicabili? Forse Iper un mutato rappor-to in generale, o con solo riferimento alfenomeno del terrorismo, tra i poteri delloStato? Il punto in questione è noto. L'arti.colo 4 nel testo della Commissione, al se-condo comma, pone una presunzione dilegge assoluta circa il carattere eversiva ditutti i fatti che possono essere dedotti nelcorso dell'inchiesta parlamentare. La solu-zione non sembra a tutti corretta, sia per.chè sul piano logico essa non è affatto con-vincente, sia perchè sottrae al Presidentedel Consiglio, e in ipotesi allo stesso Parla-mento, nell'espressione che ne assume ilComitato parlamentare di cui all'articolo 11della ,legge n, 801, il giudizio in concreto sulcarattere eversivo del fatto ai fini della nonopponibiJità del segreto. Al limite si può direche l'attuale articolo 4 è in qualche modo ri.duttivo delle stesse funzioni proprie dellaCommissione, alla quale, per suggestione

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VI II LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1687 ~

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

simmetrica della legge n. 801, ben potreb-be essere affidato, in quanto Co.mmissioneparlamentare, il giudizio in concreto sul ca-rattere eversivo del fatto. Ma, onorevoli se-natori, al di là di queste valutazioni diffe-renziate di tipo tecnico-giuridico, assai piùvale la comune volontà di fare luce e giu-stizia.

Il paese parve smarrirsi di fronte all'ecci-dio di via Fani, ma si trovò unito intornoalle forze politiche e al Governo, solidaleneli'azione di difesa delle istituzioni demo-cratiche. Il paese oggi guarda con acutasensibilità e preocoupazione a questi nostrilavori; esso ci chiede di dare il nostro deci-sivo contributo alla ricerca della verità. Ilpaese pretende che i poteri dello Stato sicoordinino per una efficace lotta al terro-rismo.

Ci incombe un dovere comune, quello dirispondere con chiarezza, di dare certezza,di operare con impegno, di consentire unasempre maggiore concretezza all'azione co-ordinata dei poteri dello Stato.

Equilibrio e saggezza si impongono inuna vicenda come questa, che richiama tut-ti insieme e in modo decisivo ai valori piùradicali della convivenza civile e democra-tica.

In questo spirito il Governo ribadisce lasua piena e completa collaborazione ai la-vori della Commissione di inchiesta, nel-!'intento di perseguire con rapidità e deci-sione i fini per i quali essa viene deliberata.(Applausi dal centro).

P RES I D E N T E. Passiamo ora al-l'esame degli articoli del disegno di leggen. 223, nel testo proposto dalla Commissio-ne. Si dia lettura dell'articolo 1.

F I L E T T I, segretario:

Art. 1.

È istituita una Commissione d'inchie-sta su:

1) la strage di via Fani, il sequestro el'assassinio del deputato Aldo Moro, la stra-tegia e gli obiettivi perseguiti dai terroristi

e ogni fatto, comportamento e notizia co-munque relativi a quei tragici eventi.

In ,particolare la Commissione dovrà ac-certare:

a) se vi siano state informazioni, co-munque collegabili alla strage di via Fani,concernenti possibili azioni terroristiche nelperiodo precedente il sequestro del deputatoAldo Moro, e come tali informazioni sianostate controllate ed eventualmente utilizzate;

b) se il deputato Aldo Moro abbia rice-vuto, nei mesi precedenti il rapimento, mi-nacce o avvertimenti diretti a fargli abban-donare l'attività politica;

c) le eventuali carenze di adeguate mi-sure di prevenzione e tutela della persona deldeputato Aldo Moro;

d) le eventuali disfunzioni od omissionie le conseguenti responsabilità verificatesinella direzione e nell'espletamento delle in-dagini, sia per la ricerca e la liberazione deldeputato Aldo Moro, sia successivamenteaLl'assassinio dello stesso, e nel coordina-mento di tutti gli organi e apparati che lehanno condotte;

e) quali siano state le iniziative e le de-cisioni, comunque assunte da organi delloStato, per attribuire particolari poteri, fun-zioni e compiti di intervento anche al difuori delle ordinarie competenze di istituto;

f) quali iniziative od atti siano stati po-sti in essere da pubbliche autorità, da espo-nenti politici e da privati cittadini per stabi-lire contatti diretti o indiretti con i rapitorie con rappresentanti di movimenti terrori-stici o presunti tali, durante il sequestro deldeputato Aldo Moro, alI fine di ottenerne ,laliberazione, o dopo l'assassinio. Quali even-tuali risultati abbiano dato tali contatti, sene siano state informate le autorità compe-tenti e quale sia stato l'atteggiamento as-sun to al riguardo;

g) quali siano stati i motivi o i crite-ri che hanno determinato la continua, gra-duale divulgazione di notizie, fatti e docu-menti, ivi comprese le lettel"e scritte dal de-putato AlIda Moro durante il sequestro, qualifatti e documenti siano ancora rimasti even-tualmente segreti, nonchè quale fondamento

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Senato della Repubblica ~ 1688 ~

33a SEDUTA ASSEMBLEA . RESOCONTO STENOGRAFICO

VIII Legislatura

18 OTTOBRE1979

abbiano le dichiarazioni pubblicamente resesu trame, complotti e collegamenti interna-zionali attinenti all'assassinio del deputatoAldo Moro e al terrorismo in genere;

h) gJi eventuali collegamenti, connivenzee complicità, interni ed internazionaili, congruppi terroristici, che abbiano favorito, co-perto e sostenuto in qualsiasi modo la ape-razione criminale ed eversiva che si è con-clusa con l'assassinio del deputato Aldo Mo-ro; con quali altri fatti terroristici tale ope-razione sia eventualmente collegata;

2) i gravi eventi criminosi e terroristi-oi tendenti al sovvertimento delle istituzio-ni accaduti nel nostro paese; ~a natura e lecaratteristiche fondamentali delle oI1ganiz-zazioni terroristiche operanti in Italia; aquali fonti di finanziamento le stesse attin-gano; quali siano i loro metodi di recluta-mento; come e dove provvedano all'addestra-mento dei propri militanti; le eventuali con-nivenze di cui si sianO' avvalse; se risultinO'ca1legamenti tra i singali mavimenti terrari-stici italiani e centrali a arganismi italiani ostranieri; quali sianO' i risultati della lottaal terrarismo nel nostro paese; se personale, Istrumenti e mezzi posti a dis.pasiziane a talefine siano adeguati.

P RES I D E N T E Su questo arti-cala sona stati presentati due emendamenti.Se ne dia lettura.

F I L E T T I, segretario:

Sostituire nel testo dell' articolo, ovunquericorra, l'espressione: «deputato Aldo Mo-ro }}con l'altra: «Aldo Moro ». Conseguente-mente, modificare il titolo del disegno dilegge.

1.1 MURMURA

Al n. 2), terz:,ae terz'ultima riga, sostituirele parole: «nel nostra paese}} con l~ altre:«in Italia».

1.2 MURMURA

M U R M U R A, relatore. Domanda diparlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

M U R M U R A, relatore. Signal' Presi-dente, i due emendamenti si illustrano dasalì. Sì tratta di carreziani per migJiararela farma; nan incidonO' certamente sullasastanza del testa.

S P A D A C C I A. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facaltà.

S P A D A C C I A. Ha chiesta la paralasull'articalo 1 perchè, non avendO' pO'tutaintervenire per un mia errore in sede di di-scussione generale, signor Presidente e cal-leghi senatari, ha ritenuto, in questa fasedel dibattito, di dover es.porre una preoc-cupazione che ho tratto dall'andamentO' del-la discussione. A me sembra che a un dibat-tito tesa e pCI' altri versi giuridicamenteapprofandito e elevato sia in qualche misu-ra sfuggito il problema centrale che ha par-tato all'iniziativa della Commissione di in-chiesta sul caso gravissimo del rapimento,dei 55 giorni di sequestra e dell'assassiniodel «deputato» Aldo Moro.

Uso, in polemica con il senatore Mur-mura, l'espressione usata dal disegno dilegge che a me sembra esalti la sua qualità,.J'unica che nessun terrorista pateva distrug-gere, di eletta, di rappresentante del popo-la. Gli patevano togliere il potere, senatareMurmura, gli patevano togliere le sue pre-rogative, ma nan gli potevano tagliere que.sta qualità che non lo rende differente dal-le altre vittime, ma precisa e esalta !'im-partanza e la gravità dell'avvenimentO' dicui stiamO' discutendO'. Qual è il punto che,secanda me, forse per qualche meccanismO'di rimazione, ma non sala per questa, nanè chiaramente e coerentemente emersa daldibattito? Qual è lo scopa di questa Com-missiane d'inchiesta parlamentare? Se èemerso, dagli interventi degli altri colleghi,è emersa suscitandO' le preaccupaziani cheporto in questo intervento. Cerco, dunque,nell'articolo 1 ill motivo, lo scopo di questaCommissione d'inchiesta. Da alcuni inter-venti ~ ne citerò alcuni, quello del comu-nista Benedetti, del democristiana Busseti,

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1689 ~

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

del missino Marchio ~ sembrerebbe che ab-biamo fatto una Commissione d'inchiestasul terrorismo. Ebbene, no, colleghi senato-ri: questa è una Commissione d'inchiesta« sulla strage di via Fani, 11 sequestro e l'as-sassinio del deputato Aldo Moro e sull ter-rorismo in Italia». Secondo alcuni, essadeve però, e può nei fatti, diventare soltan-to una Commissione d'inchiesta sul terro-rismo.

Ora, per far fallire questa Commissioned'inchiesta e impedirle di dare un impor-tante contributo alla ricerca della verità,quella verità di cui questa società ha biso~gno, ci sono due strade. Una è certamentequeLla di tentare di imbrigliarla, di Ilegarlele mani attraverso l'opponibilità del segre-to di Stato; e su questo torneremo in sededi discussione sull'articolo 4. L'altra è pro-prio quella di travolgere la precisione diqualsiasi alveo dell'inohiesta per tentare ditramutarla in una generica e sconfinata in-dagine sul terrorismo. L'aggettivo sconfi-nato, 'che è il .pdmo ad avermi preoccUlPato,è stato usato non a caso dal senatoreBenedetti ieri per primo ed è stato poi, an~che se non ha usato questo termine, il tes-suto connettivo di tutto l'intervento del de-mocratico cristiano Busseti oggi in As,sem-blea.

Ebbene, credo che nella formulazione del~l'articolo 1, che dobbiamo votare, questoalveo non sia ancora completamente tra~voho. Ma su che cosa dobbiamo indagare?Di che cosa ci dobbiamo preoccupare? Aquesto nne vorrei ricordare alcune cose,che sono state dimenticate in questo dibat~tito. Innanzitutto, quando e come è sortal'iniziativa legislativa di questa inchiesta?Perchè nel giro di una settimana, dopo resi~stenze di mesi, si è arrivati tutti concordi apresentare, diversi Gruppi contemporanea-mente ana Camera dei deputati, alcUilli pro-getti di legge in questo senso? Questo è av-venuto quando esplosero, dopo alcune rive~lazioni di stampa, nuove polemiche tra so-cialisti e comunisti, tra socialisti e demo-cristiani sul cosiddetto problema della trat-tativa. Si comprese allora che questo pro-blema non poteva essere a£fidato alle po-lemiche sui giornali, alle indiscrezioni, e non

poteva essere argomento di lotta politicastrumentale, ma doveva essere portato nel~la sua sede propria, nel Parlamento.

Altro vorrei ancora ricordare: quei 55giorni che, colleghi senatori, troppo pocosono entrati nel dibattito di quest'Aula;quei 55 giorni in cui si ritenne di poter farcredere alI paese che lo Stato era diviso trail partito della forza e il partito della resa,tra il partito della fermezza che dovevaessere forza ed il partito della cosiddettatrattativa che doveva essere il partito dellaresa. C'è una tragica ambiguità nelle paro-le, nelJa etimologia delle parole, perchèquella fermezza che doveva essere sinonimodi forza divenne in realtà il simbolo di unoStato che era rimasto fermo ed impotenteper 55 giorni di fronte alla tragedia che col-piva la Repubblica. Colleghi senatori, credoche non si possano rimuovere, allontanaredalla nostra memoria i fatti di quei 55 gior-ni: un Parlamento che fu tenuto fuori, alqUaJle fu impedito perfino di dibattere sudò che accadeva ad uno dei suoi più illu-stri ~ forse il più illustre e certamente ilpiù potente ~ componenti. Per 55 giorninon ci fu dibattito nelle Aule ,parlamentari,tutti i partiti concordi. Credo che sarebbeingiusto rimuovere e allontanare dalla no-stra memoria le polemiche ingenerose suAldo Moro, quando si affeI1mò ohe l'AldoMoro che scriveva quelle lettere che arri-vavano alla famiglia o agli uomini politici,e che poi, in fotocopie, giungevano ai gior-nali per strade che dobbiamo conoscere,non era l'Aldo Moro che avevate conosciutosui banchi parlamentari, nei dibattiti poli-tici, nelle piazze, nelle interviste sui gior-nali, che per dieci anni avevate ossequiatocome amici di partito o avversato, ma conrispetto e qualche volta con timore, comeavversari, ma era un uomo ormai privo del-la sua volontà, della sua intelligenza. ,~ stataun'ingenerosità grave di cui ha fatto giu-stizia il memoriale rintracciato della testi-monianza resa da Moro alle « brigate ros-se ». Mi perdoni il senatore Taviani, maanche quelli su di lui sono giudizi, non so-no fatti, non sono rivelazioni, così comegiudizio è tutto il resto ed in quel giudizioMoro è coerente con se stesso: il Moro del-

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Senato della Repubblica ~ 1690 ~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

le lettere, il Moro testimone obbligato, im-putato delle «brigate rosse» è il Moro disem.pre, quello che diceva a De Martino(credo di non rivelare alcun segreto di Sta-to: De Martino me lo riferiva anni fa scan-daHzzato), in una consultazione di Governo,che Miceli era un onesto servitore delloStato. Nel memoriale di Aldo Moro questogiudizio è stato confermato anche dopo cheMiceli era stato sottoposto a giudizio, an-che oggi che Miceli è passato sui banchi delMSI.Destra nazionale...

M A R C H I O. Ma quale giudizio c'ècontro Miceli? È stato assolto! Stai attentoa quello che dici e fai qualche digiuno inpiù, che ti fa bene al cervello!

S P A D A C C I A. Ti prego di ascoltar-mi, Marchio. C'era, dunque, questa coeren-za tra l'Aldo Moro delle lettere e il Moroche era stato governante di questo paese,l'arbitro degili equilibri politici, leader dellaDemocrazia cristiana? È la coerenza cheemerge da quando in quelle lettere AldoMoro ci ricorda che proprio Miceli era statoper dieci anni (e questa era la ragione dellasua convinzione in quella definizione) ilprotagonista di una politica nei confrontidei paesi arabi, quella che tenne per diecianni al riparo dai dirottamenti aerei la no-stra compagnia di bandiera e i nostri aero-porti; ed è questo nelle sue lettere chevi ricorda Aldo Moro! Perchè questa inge-nerosità? Davvero il partito della trattativaera necessariamente il partito ddla resa? Oforse il dibattito parlamentare che fu ne-gato, il tentativo di trattare, qualsiasi ten-tativo, era invece qualohe cosa, in una situa-zione di impotenza delle forze di pubblicasicurezza, dei servizi di sicurezza, di impo-tenza complessiva dello Stato, che avrebbeconsentito di guadagnare tempo? E, di fron-te ad uno Stato che non dava esempio difermezza ma stava fermo, Moro fOI'se nonfaceva anche.lì opera !politica, opera di dia-logo, per guadagnare tempo e per consen-tire di guadagnare tempo a voi che dove-vate ricercarlo, trovarlo, salvarlo?

Ed allora l'oggetto di questa inchiesta,colleghi senatori, se non vogliamo essere

1pocriti sulle tante non verità, dalle stragidi Stato più lontane alle .più recenti chequesto paese ha accumulato, acoumulandocolpe, accumulando tragedie, accumulandoforse cause sempre più gravi della propriacrisi, della crisi di questa Repubblica, eb-bene, l'oggetto sono quei 55 giorni di im.potenza dello Stato.

Certo indagheremo, a partire dal casoMoro, anche sul terrorismo, sulla strategiadel terrorismo; ma in tanto avrà significatoquest'indagine in quanto sapremo ancorar.la allo spaccato preciso di ciò che è statofatto e di ciò ohe non è stata fatto; di ciòche ha funzionato ~ poco o nulla ~ e diciò che non ha funzionato ~ molto o quasitutto ~ in quei 55 giorni di paralisi e disconfitta della Repubblica democratica! Al-trimenti andremo verso un'indagine scon-finata, un'indagine di non verità, un'abbli-gata indagine di non verità. Questo dico conforza; lo dico gridando perchè questa so-cietà ha bisogno di verità: basta con le men-zogne! Voi, colleghi democristiani, non po-tete...

P RES I D E N T E. Senatore Spa-daccia...

S P A D A C C I A Concludo subito, si-gnor Presidente.

D E R I U. Articolo 1!

P RES I D E N T E. Senatore Spa-daccia, per il buon andamento de1la discus-sione, debbo ricordare che stiamo discu-tendo sugli emendamenti proposti all'arti-colo 1.

S P A D A C C I A. E sto discutendodell'articolo 1!

P RES I D E N T E. Secondo il Rego-lamento, articolo 100, noi stiamo discuten-do degli emendamenti presentati all'artico-lo 1.

Fin adesso non l'ho interrotta; vorrei pe-rò farle osservare che, se ella ha delle osser-vazioni da fare di carattere generale, le può

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Senato della Repubblica VIII Legislaturu~ 1691 ~

18 OTTOBRE1979

~

ASSEMBLEA . RESOCONTO STENOGRAFICO33a SEDUTA

svolgere o in sede di dichiarazione di votosull'articolo 1 o eventualmente, poichè ella siriferisce al segreto di Stato e a simili que-stioni, allorchè saremo all'articolo 4.

All'articolo 1 abbiamo solo due emenda-menti presentati dal senatore Murmura edè di questi che si discute.

S P A D A C C I A. Non a caso ho fattoriferimento ad un emendamento del sena~tore Murmura e concludo dicendo che sonoper il mantenimento dell'espressione «de-putato Aldo Moro ». Se facessimo un'inchie-sta parlamentare, senatore Murmura, sUiImagistrato Alessandrini, diremmo «magi~strato Alessandrini» e certamente non sareb-be offensivo per il colonnello Varisco o pergli appuntati uccisi dalle «brigate rosse »;così parlare di deputato Aldo Moro non èoffensivo per le altre tante vittime della vio-lenza e del terrorismo che ci sono state inI talia. Questa espressione ci ricorda cheper tutti noi, anche per coloro che comeme per venti anni sono stati intransigentioppositori ed avversari di AMo Moro, le«brigate rosse », colpendo Aldo Moro, han-no coLpito il Parlamento ed hanno colpitociascuno di noi come rappresentanti del po-polo in questa che vorremmo fosse una li-bera democrazia.

Richiamandomi al contenuto dell'artico-lo 1, ripeto che sarà una libera democraziase sapremo fondarla sulla verità e non sulil.aelusione sistematica della verità e sullamenzogna.

P RES I D E N T E. Invito il Governoad esprimere il parere sugli emendamentiin esame.

L E T T I E R I, sottosegretario di Sta~to per ['interno. 111Governo si rimette al-l'Assemblea.

P RES I D E N T E. Metto ai votil'emendamento 1. 1, presentato dal senato-re Murmura. Chi l'approva è pregato dialzare la mano.

~ approvato.

Metto ai voti l'emendamento 1. 2, presen-tato dal senatore Murmura. Chi l'approvaè pregato di alzare la mano.

~ approvato.

Metto ai voti l'articolo 1 nel testo emen-dato. Chi l'approva è pregato di alzare [amano.

È approvato.

Passiamo all' esame degli articoli succes-sivi. Se ne dia lettura.

F I L E T T I, segretario:

Art.2.

La Commissione dovrà presentare al Par~lamento una prima relazione sulle risultan-ze delle ,indagini in relazione ai compiti dicui al punto 1) del precedente articolo; conseparata e successiva relazione riferirà delleindagini di cui al punto 2) dello stesso ar~ticolo.

La Commissione dovrà ultimare i suoi la~vari entro 8 mesi dal suo insediamento.

(E approvato).

Art. 3.

La Commissione è composta da 20 sena-tori e 20 deputati, scelti rispettivamente dalPresidente del Senato e dal Presidente dellaCamera dei deputati in proporzione al nu~mero dei componenti i gruppi parlamentari,comunque assicurando la presenza di un rap~presentante per ciascuna componente politi-ca costituita in gruppo in almeno un ramodel Parlamento.

Con gli stessi criteri e con la stessa 'pro~cedura sarà provveduto alle sostituzioni chesi rendessero necessarie in caso di dimissio-ni dalla Commissione o di cessazione delmandato parlamentare.

Il Presidente della Commissione è sceltodi comune accordo dai Presidenti delle dueAssemblee, al di fuori dei predetti compo-nenti della Commissione, tra i membri del-l'uno e dell'altro ramo del Parlamento.

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3enato della Repubblicl) VIII Legislatura~ 1692 ~

18 OTTOBRE1979ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO33a SEDUTA

La Commissione elegge nel suo seno duevicepresidenti e due segretari.

(E approvato).

Art.4.

La Commissione procede alle indagini eagli esami con gli stessi poteri dell'auto-rità giudiziaria.

Nell'inchiesta, che concerne fatti eversividell'ordine costituzionale, non è op:ponibileil segreto di Stato, salvo per la materia cuisi riferisce il terzo comma dell'articolo 11della legge 24 ottobre 1977, n. 801.

Non .possono essere oggetto di segretofatti eversivi dell'ordine costituzionale dicui si è venuti a conoscenza 1,")erragionidella propria .professione, salvo per quantoriguarda il rapporto tra difensore e parteprocessuale nell'ambito del mandato.

Qualora venga eccepito il segreto d'uffi-cio, la Commissione, se ritiene indispensa-bile ai fini dell'inchiesta la deposizione delteste e l'esibizione dei documenti, disponeohe il teste deponga e ordina il sequestrodei documenti richiesti.

In nessun caso è opponibile il segreto ban-cario.

P RES I D E N T E. Su questo articolosono stati presentati alcuni emendamenti.Se ne dia lettura.

F I L E T T I, segretay,io:

Al secondo comma, sopprimere le paro-le da: «salvo per la materia» sino alla fine 4. 2del comma.

4. 1 STANZANI GHEDINI, SPADACCIA

Sostituire il secondo comma con i se-guenti:

« Per i fatti eversivi dell'ordine costituzio-nale, previsti dall'articolo 1, non è opponi-bile il segreto di Stato.

La Commissione, se dopo la conferma delsegreto da .parte del Presidente del Consi-glio, che deve intervenire nel termine mas-simo di: 48 ore, ritiene che ricorra l'ipotesi

di cui all'articolo 12, ultimo comma, dellalegge 24 ottobre 1977, n. 801, dispone cheil testimone deponga o che gli atti sianoacquisiti ».

4.6 BONIFACIO, CONTI PERSINI, FASSI-NO, DE GIUSEPPE, DE CAROLIS,

MANCINO, VITALONE, CASTELLI

Sostituire il secondo comma con il se-guente:

« Nell'inchiesta per i fatti previsti dall'ar-ticolo l, che riguardano l'eversione dell'or-dine costituzionale, non è opponibile il se-greto di Stato ».

4. 7 SPADOLINI, GUALTIERI, MINEO,MONTALE,VISENTINI, VENANZET-TI, BRUGGER, PINTO

In via subordinata all'emendamento 4.1,al secondo comma, sostituire le parole da:«salvo per la materia », sino alla fine delcomma, con le altre: «salvo quanto attengadirettamente ed unicamente alle strutturedei servizi per le informazioni e la sicu.rezza ».

4.3 STANZANI GHEDINI, SPADACCIA

In via subordinata all'emendamento 4.1,al secondo comma, sostituire le parole da:«salvo per la materia» sino alla fine delcomma, con le altre: «saJvo quanto attengadirettamente ed unicamente alle struttureed alle attività dei servizi per le informa-zioni e la sicurezza ».

STANZANI GHEDINI, SPADACCIA

Al quarto comma, sostituire la parola:« indispensabile », con 1'altra: «indispensa-bili ».

4.4 MURMURA

Prima dell'ultimo comma, inserire il se..guente:

« Il giornalista professionista può richia-marsi all'articolo 2 della legge 3 febbraio1963, n. 69, qualora non intenda derogareall'obbligo della tutela della fonte d'infor-

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Senato della Repubblica ~ 1693 ~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

I

mazione tradotta in notizia, solo nel casol

'

in cui dimostrerà il fondamento della noti~zia stessa ».

4.5 CALARCO

STANZANIdo di parlare.

GHEDINI. Doman-

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

S T A N Z A N I G H E D I N I. Gliemendamenti 4. 1, 4.2 e 4.3 sono la con-clusione coerente dell'intervento da me fat-to ieri. Sostenevo e sostengo ~ a questopunto credo sia inutile prc>lungare ulterior-mente il dibattito sul piano giuridico ~

che il nodo politico centrale del progettodi legge, così come è stato varato dalla l"Commissione, rimane quello relativo allaopposizione del segreto di Stato riguardo al~la attività e alle strutture dei servizi segreti.

L'ultimo degli emendamenti da noi ;pre-sentati ha indubbiamente un aspetto pole~mica, perchè non vuole essere altro che unadiversa versione, ma chiara, della fOI'mula~zione ambigua e ipocrita ~ come ho detto

ieri e ribadisco oggi ~ contenuta nel testogià sottoposto al nostro esame: infatti, queltesto nella sua tortuosità nient'altro vuoIdire se non «salvo le attività e 'le struttu-

I

re dei servizi segreti ». Allora, se così è, di-ciamolo chiaro e tondo, in modo che tutti

110 possano intendere e capire chiaramente.

I

I tre emendamenti sono in successione e, ovviamente ciascuno di essi esclude gli altri.

Posso anche ammettere ~ e questa non èla mia convinzione ~ che si possa sostene-re con un certo fondamento la opportunitàdi impedire che vengano coinvolte nell'in-ohiesta le strutture dei servizi segreti (noncredo tuttavia che un componente della Com-

i

l

missione rivolgerebbe al Governo domandetendenti a conoscere la dislocazione degli

"agenti segreti nei vari paesi e la loro collo-cazione nei diversi uffici o reparti e così via),

I ma quello che non posso capire e ammettereè 1'opposizione del segreto di Stato in meri-to alle attività dei 'servizi segreti. E qui ,pre~scindo dal considerare se tutta la materiadell'indagine sia o no da ritenersi relativaa fatti eversivi: mi sono già espresso in Com~missione e in Aula in senso favorevole equesta rimane la mia opinione.

Presidenza del vice presidente C A R R A R O

(Segue S T A N Z A N I G H E D I N I) .Qualunque sia l'estensione che si voglia at~tribuire ai fatti eversivi, quando questi sia~no riconosciuti come tali, rimanendo quindinell'ambito dela'articolo 82, e tralasciandotutti gli argomenti che sono stati oggettodel dibattito e dei contrasti di ieri e, in 'Par~te, di oggi, a proposito dell'interpretazioineda dare a questo articolo, vorrei da voi sa~pere in questo caso ~ se c'è una probabilitàche qualche organo dello Stato abbia le in-formazioni che interessano o abbia appro~fondito e indagato in merito e possa quindifornire notizie utili ~ chi sia se non i ser~vizi segreti. Vorrei sapere a chi altro la Com-missione deve andare a chiedere queste in~

formazioni, queste notizie, se non a chile ha.

So benissimo, caro amico e compagno Be-nedetti, che questa non è un'inchiesta suiservizi segreti, ma non riesco a capire comesi possa distinguere a questo proposito il«prodotto» da « chi lo produce ». Se un ser~vizio segreto ha il'info:rmazione che può es-sere utile ai fini dell'indagine, questa infor-mazione è il risultato, il prodotto della suaattività. Pertanto se il segreto di Stato è op-ponibiIe all'attività dei servizi segreti, lo èanche a tutti i risultati, al prodotto di que-sta attività; e in virtù della legge n. 801, que-sto prodotto sarebbe disponibile, utiJlizzabiledalla Commissione che andiamo a costituire,

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~erLato della Repubblica ~ 1694 ~ V I I I Legislatura

33a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 18 OTTOBRE 1979

ma ~ guarda caso ~ con la formulazionedel secondo comma dell'articolo 4, così co-me è nella proposta di legge, queste infor-mazioni, queste notizie diventano indispo-nibili, proprio perchè .la legge, in deroga al-l'articolo 82 della Costituzione e alla legge801, rende possibile salvaguardarle con l'op-posizione del segreto di Stato.

Non capisco quindi come si possa sostene-re questa tesi dopo avere affermato, come hosentito da più parti fare, che l'obiettivo es-senziale di questa Commissione è quello diaccertare la verità. E questo è stato ribadi-to dal Presidente del Consiglio e qui, poco fadal Ministro dell'interno. Tra l'altro, questodene attività dei servizi segreti è un puntosul quale nessuno ha voluto parlare. Si èmolto disquisito, in maniera quanto mai ani-mata e autorevole, su altre questioni di or-dine più generale, ma su questo punto nes-suno ha detto una mezza parola. Ancora unavolta ci accingiamo a varare un provvedi-mento di legge che contiene un elementoessenziale, per me estremamente grave, sen-za che questo sia stato da voi preso in con-siderazione, fatto oggetto di discussione einserito nel dibattito.

Ecco perchè, in prima ipotesi, ribadisco :lanecessità di emendare l'ultima parte del se-condo comma de'Il'articolo 4, in seconda ipo-tesi di limitarne l'effetto alle sole strutturedei servizi segreti. Se si insiste poi nel man-tenere le cose 'cosÌ come stanno nella formu-lazione approvata daUa Commissione, aLloralo si dka chiaramente: il segreto di Statonon è opponibile a tutta la materia dellainchiesta salvo le attività e le strutture deiservizi segreti.

V I T A L O N E. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

V I T A L O N E. Signor Presidente, ano,revoli senatori, l'emendamento 4.6 da noipresentato nasce dal r1lievo che il pur lode-vole impegno della la Commissione in sedereferente non è valso a superare le graviriserve che avevamo avanzato sul'Ie scelteoperate con l'articolo 4, riserve motivate dal-la convinzione che ogni digressione dal mo-

dello tracciato neH'articolo 82 della Costi-tuzione avrebbe esposto la legge, con rifles-so danno per l'opera della Commissione diinchiesta, al rischio di censure e di conflitticOIlljponibili e sUiperabili soltanto attraversoil ricorso al giudice della legittimità costi-tuzionale. Abbiamo assunto delle iniziativetese ad emendare le distopie normative piùtrasparenti e a ricercare l'intesa con gli altriGruppi, aride pervenire so~lecitamente al'laapprovazione del disegno di legge. Pur-troppo quelle intese sono mancate e fuoridi quest' Aula le nostre iniziative sono statepiegate ad interpretazioni odiose ed intera-mente estranee alla realtà, qual è conosciu-ta non soltanto dagli atti del dibattito parla-mentare ma dalla onesta coscienza di quantihanno avuto modo di seguire da vicino i la-vori dei rappresentanti della Democrazia cri-stiana in seno alla Commissione affari co-stÌ tuzi onali.

Ma non di questo debbo nè desidero occu-parmi, perchè sono convinto che nessun uo-mo onesto neppure per un istante può revo-care in dubbio !'implacabile, ferma e irri-nunciabile volontà della Democrazia cristia-na unanime di fare meridiana luce sul mar-tirio del suo Presidente, sulle tragiche, oscu-re, sanguinose pagine che sono 1egate al ca-pitolo della storia eversiva. Voglio qui riba-dire invece il convincimento che la Commis-sione di inchiesta può puntualmente reailiz-zare gli obiettivi che sono per essa disegnatinell'articolo 1, senza necessità di discostarsidai corretti alvei della Costituzione, senza ne-cessità di arricchire i suoi già penetranti po-teri di indagine in danno di delicati equili-bri che il nostro ordinamento giuridico ri-conosce, organizza e tutela.

In sede di Commissione referente è pre-va'lsa un'idea diversa, che noi non abbiamocondiviso: quella di lasciare inalterato, perquanto possibile, il testo tlicenziato dalla Ca-mera, specie nei punti più delicati, onde evi-tare di rimettere in discussione degli accordiche erano stati faticosamente raggiunti. Estata una scelta certamente motivata sul pia-no politico, ma che sul piano tecnico-giuri-dico ritengo di dover definire avventurosae comunque opinabile: e ciò per tre ordinialmeno di considerazioni.

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c')cnato della Repubblica VIII Legislatum

33a SEDUTA

~ 1695 ~

18 OTTOBRE1979

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ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

Il contrastato incisodefinitorio dell'arti-colo 4 (<< Nell'inchiesta, che concerne fattieversivi dell'ordine costituzionale, non è op-;ponibille il segreto di Stato »), onorevoli se-natori, è un assoluto 1nedito legislativo. Lalegge ~ io credo ~ deve esprimere un co-mando, .deve stabilire la doverosità di talunicomportamenti, deve e può stabilire 'le con-seguenze di un determinato evento, ma nonpuò assumere in categorie astratte i,l fattostorico, non può piegare e torturare la na-tura e l'essenza di un avvenimento, non !puòpiegare i fatti a spiegazioni che potrebberoessere contraddette daHa loro logica ineso-rabile, non può fornire dei fatti qualifica-zioni che potrebbero rilevarsi inadeguate, er-rate, estranee a'lla loro essenza.

Un secondo ordine di riflessioni che hamotivato il nostro atteggiamento è il seguen-te: il segreto di Stato, nella definizione delcoordinato disposto degU articoli 1 e 12 del-la legge 24 ottobre 1977, n. 801, è uno stru-mento irrinunciabile per ~a tutela della le-galità democratica, per la tutela delle fon-damentali istituzioni repubblicane e in quan-to tale è interesse costituzionalmente pro-tetto.

Ieri il senatore Branca, da quel fine giu-rista che tutti conosciamo e che io personal-mente ammiro, ha provato nel suo interven-to a confutare questa tesi, ma poi si è risol-to ad una subordinata compromissoria: hafinito ,con l'ammettere che il segreto di Sta-to può avere nell'ordinamento, a livello co-stituzionale, una tutela incidentale, una tu-tela indiretta.

Mi permetto di dissentire profondamen-te da questo suo convincimento. La veritàè, onorevoli senatori, che quando si pa:tiladi segreto di Stato non si xiesce ancora adaffrancarsi dall'idea dell'intrigo, dall'ideadel complotto, dagli artati silenzi, daLle am-bigue connivenzc, dagli omertosi contegniche per troppo tempo hanno degradato,hanno avvilito, hanno inquinato la vita de-mocratica del paese. Talc:hè difendere il se-greto di Stato è sempre impresa ardua, scar-samente gratificante ed espone al rischiodi frettolose critiche, di avventate, severestigmatizzazioni.

Eppure mi sembra onesto, mi sembra giu-sto riconoscere che molte cose sono cambia-te e la dedizione, il sacrificio, la serietà,!'impegno di quanti sono oggi chiamati altladifficile prova di ricostruire i nuovi servizidi sicurezza, in un ritrovato contesto di cre-dibilità e di rinnovato prestigio, non posso-no essere disinvoltamente, sbrigativamentesacrificati sull'altare dellpregiudizio o al sem-plice affiorare di un sospetto che le nega-tive esperienze del passato siano destinateineluttabilmente a ripetersi.

Se così fosse, avremmo lavorato inutil-mente per riorganizzare una strategia effica-ce nella lotta al terrorismo; se così fosse,avremmo sciupato le nostre fatiche per ri-mettere in sesto quello strumento ~ i ser-vizi di sicurezza ~ che dichiariamo inser-vibile alla prima importante verifica, ripu-diando nei fatti quelle convinzioni, quelleintese, queUe scelte che a parole non moltotempo fa ci hanno trovato tutti o quasi tut-ti concordi.

Non credo si debba giungere a questo.La strada per realizzare una equa compo-sizione, un superamento del~e conflittualitàemergenti in questa divaricazione delle tesiè, onorevoli senatori, nella Costituzione, ènella attenta lettura del messaggio costitu-zionale, dei prindpi che animano il tessutodella nostra Carta fondamentale, nella con-siderazione delle grandi armonie che assi-stono H testo elaborato dal costituente.

Certo avrebbe ragione il senatore Maffio-letti se fosse lecito verificare la rilevanzacostituzionale di un interesse soltanto allastregua dell'elemento letterale della Costitu-zione, della presenza o meno in essa di unanorma che contenga un riferimento esplicitoa quell'interesse, ma nessuno, credo, tantomeno il senatore Branca, può essere con-vinto della utilizzabilità di una simile asHt-tica tecnica ermeneutica per ricercare nellainfinita gamma degli interessi che l'ordina-mento giuridico considera e disciplina ciòche ha davvero dignità, pregio e rilievo co-stituziona'le. E dunque non serve molto perdimostrare che il segreto di Stato appartienesicuramente agli interessi di questo rango.Se è vero che l'integrità dello Stato demo-cratico, il.a difesa delle istituzioni repubbli-

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Senato della Repubblica ~ 1696 ~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

cane, l'indipendenza dello Stato rispetto aglialtri Stati, i,l libero esercizio delle funzionidegli organi costituzionali, concetti tutti rac~chiusi nell'articolo 12 della legge 801, purnon trovando dichiarata o~pitalità in nes-suna norma della Costituzione, sono qual-che cosa di più che un interesse costituzio-nalmente protetto; se è vero che questi con-cetti, onorevoli senatori, esprimono l'essenzastessa, il volto e l'anima del nostro model10di democrazia, come dubitare che tutto ciòche è finalizzato alla loro realizzazione e di-fesa è esso stesso interesse costituzionalmen-te protetto in quanto attinente ai valori fon-damentali deHo Stato democratico?

Non penso che sia necessario avvalorareil discorso ricordando i ,princìpi deriva:bilida specifiche norme 'costituzionali. E.ruJureha ragione ìl senatore Mancino nel suo !pun-tuale riferimento agli articoli 52 e 126 dellaCostituzione, che richiamano concetti ai qua-li non è difficile ancorare la nozione del se-greto di Stato.

Non credo sia necessario ricercare unospecifico referente costituzionale quando tut-to il sistema dei valori organizzato nellaCostituzione offre fondamento, legittimazio-ne e titolo al nostro discorso. È sufficienteforse, onorevoli senatori, una sola considera-zione, un solo rilievo: se il segreto di Statoper avventura non identificasse un interes-se costituzionalmente difeso, non avrebbegiustificazione alcuna la scelta QJ'erata dailParlamento con la modifica introdotta nel-l'ulHma !pare dell'articolo 352 del codice dirito, ove all'esigenza di segretezza viene sa-crificato (perfino un primario diritto statua-le, il diritto di punire, mentro lo stesso prin-ciJpio della obbligatorietà dell'azione penalesembra affievolirsi e spegnersi di fronte al-l'emergere della necessità di custodire nel ri-serbo, nella segretezza, fatti e documenti chevengono ritenuti essenziali 'per la salvaguar-dia della vita democratica.

Se dunque è vero ~ e non credo che siaseriamente denegabile ~ ohe il segreto diStato non è soltanto queLl'insidioso ectopla-sma cui si riferiva ieri il senatore Branca,ma è anche un interesse di rilievo costitu-zionale, credo che occorra trarre una sola,logica e indefettibile conclusione: la legge

ordinaria non può modificarne riduttivamen-te la disciplina, come in realtà fa l'articolo 4,senza infrangere la Costituzione.

L'articolo 4 ~ credo sia opportuno sot-tolineaI110 ~ finisce per riservare in spiega-bilmente, contraddittoriamente, nell'attualeassetto della proposta, una pur fragiiissimatutela pr01prio a quegli ambiti meno custo-diti nel testo della 801; sacrifica invece egravemente, per intero, ben più essenzialie decisivi aspetti della segretezza; in unasola incisiva espressione, onorevoli senatori,ha stracciato 10 spirito della 801 che pureè legge recentissima, voluta da una grandemaggioranza parlamentare, per restituire vi-gore ed efficienza ai servizi di sicurezza del-lo Stato, antagonisti tradizionali del terro-rismo, in un quadro di equilibrato bilancia~mento degli interessi in conflitto, al di fuoridai pericoli di antiche devianze e sotto ilcontrollo penetrante, costante, assiduo e se-vero del Parlamento r~ubblicano.

L'articolo 4, onorevoli senatori, trascuratutto questo e, muovendo dalla presunzioneassoluta, juris et de jure, come è stata giàdefinita dal senatore Mancino, che ogni fat-to oggetto del'l'indagine sia comunque unfatto eversivo dell'ordine costituzionale, ren-de assolutamente inopponibile il segreto,quali che siano le conseguenze devIa sua ri-velazione.

Certo, convengo sul fatto che le migliorigaranzie per impedire il verificarsi di nonnecessarie quanto deprecabili propalazionidi avvenimenti che attengono aHa sicurezzadello Stato sono la serietà della Commis-sione parlamentare di inchiesta e la rigorosaosservanza delle prescrizioni che la Com-missione stessa vorrà impartire per discipli-nare il buon andamento dei suoi lavori. Mami riesce difficile comprendere quali possa-no essere le ragioni che suggeriscono di mo-dificare per la Commissione d'inchiesta 'la re-golamentazione del segreto di Stato in ma-niera addirittura derogativa rispetto alla giàeccezionale disciplina fissata per la Com-missione :parlamentare per .i procedimentidi accusa.

Altro problema che forse è sfuggito ail-l'esame della Commissione nel momento incui veniva licenziato il testo che oggi è alla

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Senato della Repubblica ~ 1697 ~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

approvazione dell' Assemblea, problema chemolte volte, onorevoli senatori, ci siamo po-sti durante gli angosciosi giorni del seque-stro dell'onorevole Moro, è quello della legi-slazione straordinaria; il problema delle co-siddette leggi speciali, delle leggi eccezionali.Abbiamo rifiutato una simile scelta non soloperchè contrastante con il sistema costitu-zionale, ma perchè intimamente convinti chela raffinata e crudele strategia terroristicamirasse proprio provocatoriamente a que-sto risultato. La trasgressione di princìpidell'ordinamento in nome della eccezionaleesigenza è una traccia lungo ,la quale si :pos-sono gravemente comprimere e dissolveregli spazi di libertà che devono essere invecegarantiti al cittadino.

Ebbene, proprio con la legge che dà vitaalla Commisisone d'inchiesta creeremmo unojus singulare che certamente non concorre~~ristorare la fiducia di quanH si trovanoiIllipegnati a ricostruire i delicati meccani-smi dei nostri apparati informativi. Dico che,se per un istante solo, se per un solo mo-mento fosse pensabile che dietro le barrieredella segretezza siano occultabilli i fatti ever-sivi dell'ordine costituzionale, noi non avrem-mo esitazioni, non esiteremmo un solo istan-te a squarciare ogni diaframma, a dissolvereogni velo, a pretendere ed imporre veritàe chiarezza fuori da ambiguità o mimetismi.Ma una i,potesi del genere, allo stato nonplausibile, è pur sempre considerata, nelladisciplina della legge n. 801, dall'articolo 12,al cui paradigma avevamo ancorato il no-stro principale emendamento: «in nessuncaso possono essere oggetto di segreto diStato fatti eversivi dell'ordine costituzio-nale ».

La scelta operata da:ll'articolo 4 nel testolicenziato dalla Commissione si rivela dun-que inutile, diflì.cilmente giustificabHe fuorida tentazioni demagogiohe, rischiosa.

Onorevoli senatori, giudichiamo l'inchiestaparlamentare non solo utile, ma necessaria,

I

non solo utile, ma indispensabile. Siamoconvinti che attraverso l'appassionata e in-telligente opera della Commissione il Par-lamento potrà acquisire un'informazionepuntuale e completa sUll terrorismo in ge-nerale, sulla vicenda legata al nome del gran-

de statista scomparso; informazione prezio-sa per 1'impulso dell'attività legislativa cuisi raccorda in larga ,misura, come suo fon-damento, il potere di inchiesta. Tutto questopurchè siano rispettati i confini del disegnocostituzionale, le prerogative e le attribuzio-ni degli altri organi dello Stato, parimentideputati ~ per fini e concludenze diverse

~

alla ricerca, all'accertamento della verità.Tutto questo a condizione di evitare unoscreditante contenzioso che renderebbe per-sino dubbie, a livello di opinione, la since-rità, la linearità, 'l'onestà del nostro impegno.

11 terzo ed ultimo ordine di obiezioni cheavevamo sollevato riguarda il discorso del-l'articolo 82, il discorso del significato del-l'inchiesta politico-legislativa, il discorso del-la natura dei poteri che devono e possonoessere riconosciuti aLla Commissione. L'arti-colo 4 della proposta ha sostanzialmente ab-bandonato quel referente costituzionale nelmomento in cui ha attribuito alla Commis-sione d'inchiesta ~ e non soltanto sul temadel segreto di Stato, ma anche sul tema delsegreto professiona:le e del segreto d'uffi-cio ~ poteri maggiori o comunque diversida quelli affidati al~a autorità giudiziaria.

Al fondo di questa scelta si coglie un' an-tica quanto illusoria convinzione, quella se-condo cui ...

P RES I D E N T E. Onorevoli colleghi,un minimo di cortesia impone di udire leparole che vengono pronunziate dal collega!Richiamo tutti all'ordine.

V I T A L O N E. La ringrazio, Presiden.te. Dicevo che ad. ,fondo di questa scelta sicoglie un'antica illusione: quella secondocui, ricorrendo alla legge anzichè all'atto bi-camerale non legislativo, sia possibile dotarela Commissione di poteri ,più ampi di quellidei giudici. Idea illusoria, perchè deUe duel'una: o si ritiene che l'articolo 82 disciplinied i,nformi anche le inchieste disposte conlegge, e allora è evidente che la legge stessanon può valicare i limiti che le sono asse-gnati dalla sua fonte primaria; o si imma-gina che la Commissione tragga dalla ilegge,e da questa soltanto, soggezioni e poteri, maallora è evidente che il legislatore ordinario

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::;enato della Repubblica VIII Legislatura~ 1698 ~

18 OTTOBRE1979-=====

ASSE?l.1BLEA . RESOCONTO STENOGRAFICO33a SEDUTA

non può conferire ad organi diversi dall'au-torità giudizi aria, siano pure essi di estra-zione ,parlamentare, dei poteri che la Costi-tuzione riserva in via esclusiva ai giudici.Sotto questo aspetto, già avemmo modo dicensurare la difformità costituzionale del-l'articolo 4 per contrasto almeno con ~e nor-me degli articoli 13, secondo comma, 14, se-condo comma e 15, secondo comma, dellaCostituzione. Conseguenza forse paradossa-le che finisce per mutilare i poteri dellaCommissione istituita per legge, anzichè ar-ricchirli, ma conseguenza inevitabile ove cisi -ponga nell'ottica di superare lo sbarra-mento costituzionale, ricercando solo nel/lalegge il titolo di investitura della Commis-sione.

Scelta rischiosa, questa, che abbiamo mo-tivatamente avversato ,perchè suscettibile diinnescare po'lemiche e sospetti sulla costitu-zionalità della legge, paralizzando e creandoostacoli aLlo svolgimento corretto della at-tività di inchiesta; scelta che altera l'ordinesistematico, fuori di una qualunque apprez-zabile e concreta esigenza; scelta obliquarispetto aH'impegno tante volte declamatodi rispondere all'insulto terroristico congrande forza e determinazione, senza tut-tavia nulla concedere sul piano della legi-slazione straordinaria e tanto meno dellaintransigente difesa dei princìpi fondamen-tali dell' ordinamen to costituzionale.

Credo che la correzione suggerita conl'emendamento che abbiamo presentato in-sieme ai Gmppi social-democratico e libe-rale sia idonea a superare ogni sorta di ri-lievi, di penplessità o riserve circa la costi-tuzionalità della legge e non incida affattolimitativamente sui poteri della Commis-sione, che rimangono quelli voluti dalla Co-stituzione repubblicana. (Applausi dal cen-tro).

G U A L T I E R I. Domando di par'lare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

G U A L T I E R I. Signor Presidente, loemendamento 4.7 ha una sua storia inter-na: è nato nel pieno di uno scontro tra po-sizioni che si erano via via radicalizzate in

Commissione, è stato da noi ,pensato in fun-zione del superamento di tale scontro, haoggettivamente la caratteristica di fornireun testo per cui i fatti eversivi non possanoessere coperti fadlmente dal segreto diStato, usato in modo da prote~gere ciò chenon va protetto, ma ,per cui .Ie garanzie checiò che va protetto possa esserlo vi sianotutte. Ci siamo sforzati di trovare su que-sto testo le basi di un accordo.

Dico fin da questo momento che se l'emen-damento non dovesse servire allo scopo difondo, cioè l'avvicinamento delle parti, noilo ritireremo e ci asterremo su ogni altraformulazione, per testimoniare così la no-stra contrarietà a creare una Commissio-ne così importante con una contrapposizio-ne talmente inaccettabile su quello che èun articolo chiave deLla proposta di legge.

La Commissione così non nasce forte, ma,più debole; nasce più debole di queLlo cheavrebbe potuto essere.

Abbiamo cercato, onorevoli colleghi, dievitare questo; ci rimane il rammarico dinon esserci riusciti.

MURMURA,parlare.

relatore. Domando di

P RES I D E N T E . Ne ha facoltà.

M U R M U R A, relatore. L'emendamen-to 4.4 si illustra da sè: è un omaggio aI.lagrammatica.

C A L A R C O . Domando di parlare.

P RES I D E N T E . Ne ha facoltà.

C A L A R C O. Signor Presidente, onore.voli colleghi, prendo la parola per la primavolta in quest'Aula iper illustrare l'emenda-mento 4.5 all'articolo 4 della legge istitutivadella Commissione di inchiesta su'l terrori-smo, per il quale emendamento non mi pro-spetto una accettazione unanime e nemme-no forse quella a maggioranza. Tuttavia,certo de1la sensibilità critica di questa As-semblea, che taluno scriteriatamente vorreb-be buttar via nel progetto di rifoI1l11a isti-tuzionale, mi permetto sottoporre ai colle-

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Senato della Repubblica ~ 1699 ~ VIII Legislatura

33a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

ghi senatori, ritenuti garanti di miglior :pon~deratezza e previdenza del legislativo, os-servazioni già svolte in sede di CQmmissio~ne giustizia del Senato e che hanno trovatouna registrazione q:>untuale nei parere tra-smesso alla Commissione di merito da !par-te del presidente senatore De Carolis. Ilquale ha riconosciuto, e lo ringrazio, che«il segreto del giornalista costituisce unproblema rilevante» che però «non puòtrovare risoluzione nella presente sede es~sendo pendente la questione presso la Cortecostituzionale ». Mi sarei potuto riteneresoddisfatto del riconoscimento della «ri,le~vanza» del problema da me sollevato se l'ar-ticolo 1 della legge istitutiva non commet-tesse alla Commissione di inchiesta tra ipunti da accertare anche quello (lettera g)relativo ai «motivi e ai criteri che hannodeterminato la continua gradua,le divulga-zione di notizie, di fatti e documenti, ivicompresi le lettere scritte dal deputato AldoMoro durante il sequestro... ». Per meno,di fronte all'autorità giudiziaria penale, gior-nalisti, che si sono rifiutati di venir menoall'obbligo dell'articolo 2 della ,legge 3 feb-braio 1963, sono finiti in galera; mentrealtri, meno sfortunati, sono riusciti a con~vincere il magistrato a non ritenere infon-data la questione di incostituzionalità del-l'articolo 351 del codice di procedura penalec:he non ha esteso ai giormvlisti il segretoconcesso invece ad altre categorie di pro~fessionisti.

Onorevoli colleghi, durante il periodo diambientamento politico parlamentare, hodovuto toccare con mano quanto siano dif.fuse resistenze e incertezze a riguardo diun problema che è ormai maturo nella co--scienza non soltanto del:la categoria deglioperatori della informazione ma dell'interaopinione pubblica. Non si tratta, infatti, diestendere un privi,legio ad una categoria ~

lasciatemelo dire ~ poco amata dai politici

ma di riconoscere che la tutela della fontefiduciaria della informazione è l'unica stra-da percorribile in democrazia per renderesostanziale e non astratta la libertà di stam-pa. Non am,mettendo, come sinora avviene,il diritto del giornalista a tacere sulla fon-te d'informazione, :può accadere che un fat-

18 OTTOBRE1979

to anche di natura eversiva rimanga nel-l'ombra, rimanga apq:>unto segreto, non di-venti cioè notizia e, come tale, elemento dicollaborazione ai fini dell'accertamento del-la verità. Quindi indirettamente si favorisceuna complicità, per stato di necessità sog-gettivo, con i terroristi.

Io non faccio qui la difesa del giormlliismoscanda'listico al servizio di Iparti politiche,il quale è solito accendere le micce delle ri-velazioni a comando, cioè quando la «veri~tà» corrisponde agli interessi contingentipolitici di un gruppo. Io qui peroro la cau-sa di un giornalismo autonomo e respon-sabile i cui operat.ori, e sono pareochi nelnostro q:>aese,non possono essere ilasciati nel-l'angoscia « del dire o del non dire, tra l'es-sere processati e condannati per avere eser-citato un diritto e un dovere: informarel'opinione pubblica ». Sono, queste ultime,parole con cui il professar Canso giustificòl'introduzione, nel progetto del nuovo co-dice di :procedura ,penale, del segreto gior-nalistico. Ma la proposta progettuale, comesapete, è stata bocciata dalla Commissioneconsultiva che ne ha chiesto al Guardas1gillila soppressione in quanto, trattandosi di« una rilevante innovazione nel diritto sostan-ziale », essa « non sembra rientri nei poteridel legislatore delegato: tanto più che essacomporta una delicata scelta nel bilancia-mento di interessi contrapposti e che godonoentrambi di tutela costituzionale della qualei,l Parlamento non può essere surrettiziamen-te espropriato ». Ecco perchè, in previsioneche <la delega per il nuovo codice di proce-dura ,penale ritorni nelle Aule del Parla-mento, ho tentato, mediante la presentaziQ~ne dell'emendamento 4.5 all'articolo 4 della« legge Moro », anche per risvolti pratici im-mediati (le remare che la Commissione po-trebbe subire in casi in cui giornalisti chia-mati a deporre si rifacessero all'articolo 2della citata legge del 1963), di suscitare lavostra attenzione di legislatori. E ciò nonper spirito corporativo (il che sarebbe pococommendevole) ma per una necessità di ca-rattere generale nell'interesse deUa demo-crazia italiana.

Scriveva nei giorni scorsi, sul «CorrieredeLla Sera}), Francesco Alberoni che «nel

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Senato della Repubblica ~ 1700 ~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

mondo e nella vita ci sono cose finte e cosenon finte, scelte cruciali e scelte senza im-portanza, ci sono impegni solenni e giochidi società» e che « ognuno di noi ha una suaidentità profonda e può perderla ».

Io con questo intervento ho cercato dinon perdere la mia identità. Non quella dioperatore d'informazione, ma di neo-degisla-tore attento, come voi, alla domanda chesale dal paese, e dai giovani soprattutto, af-finchè siano ridotti attuali condizionamentialla libertà di stampa. (Applausi dal centro).

B E N E D E T T I. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

B E N E D E T T I. Signor Presidente,onorevole Ministro, onorevoli colleghi, ilGruppo comunista ~ l'abbiamo già detto con

chiarezza e fermezza nella discussione gene-rale ~ è per il mantenimento del testo del-l'articolo 4. Siamo convinti che esso rappre-senti, dal punto di vista politico, un momentodi equilibrio avanzato e responsabile. Abbia-mo altrettanto serena e ferma convinzioneche sotto il profilo tecnico esso rappresentiuna più che corretta interpretazione della leg-ge n. 801 de11977.

Dico queste cose anche per rispondere al-l'onorevole Ministro dell'interno che ci harivolto un quesito relativo a questa materia.Credo che possiamo apprezzare lo sforzo cheil Ministro ha compiuto, partendo, all'eviden-za, da propositi unitari, ma vorrei molto ra-pidamente richiamare l'attenzione del Gover-no e dell'Assemblea su un punto particolare:riteniamo che non sia configurabile la tra-s;posizione della procedura così detta di inter-pello di cui alla legge 801 nel tessuto di que-sto disegno di legge perchè, se così si facesse(penso che su questo non ci sia ragione didibattito), non ci sarebbe più motivo di farela stessa inchiesta. Basta riportarsi alle nor-me della legge 801 laddove prevedono chepoi si va « a ciasouna delle Camere» per leconseguenti valutazioni politiohe, ,per render-si conto di quanto sia obbligata la rispostache abbiamo già dato e che stiamo riconfer-mando in questo momento.

D'altra parte, sempre schematicamente,vorrei dire anche che l'articolo 11 della leg-ge n. 801 specifica, dopo aver parlato delcontrollo sull'applicazione dei princìpi stabi-liti dalla legge stessa, che: «a tal fine il co-mitato parlamentare può chiedere...» ecce-tera. E qual è il fine? È quello della richiestadi informazioni sulle linee essenziali dellestrutture e delle attività dei servizi d'infor-mazione, materia questa che è stata fatta sal-va dal testo dell'articolo 4 al quale va il no-stro consenso.

A questo punto viene il nodo centrale deldiscorso. Il capoverso dell'articolo 12 dellalegge n. 801 dice testualmente che « in nessuncaso possono essere oggetto di segreto di Sta-to fatti eversivi dell'ordine costituzionale ».La legge n. 801, nella sua previsione, necessa-riamente generale ed astratta, non poteva chedare simile indicazione, ma questa è una di.rettiva da legislatore a futuro legislatore. Illegislatore di oggi affronta la materia inquie-tante dell'inchiesta Moro, accerta che si trat-ta di un terribile fatto eversivo ed è piena-mente autorizzato dalla stessa disposizionedella legge n. 801 a dare questa definizioneche va a costituire, se mi consentite un certolatinetto, una presunzione juris et de jureriferibile alla materia come eversiva. Si trat-ta di una presunzione assoluta, di talchè nonè configurabile in alcun modo qualsiasi pro-cedura di interpello.

Mi serve di conforto in questo ragiona-mento proprio l'emendamento del senatoreBonifacio e di altri senatori, che ovviamentenoi non voteremo perchè siamo per il man-tenimento del testo dell'articolo 4. Infatti sefosse esatta la tesi sostenuta dal Ministro del-l'interno, credo che il senatore Bonifacio egli altri presentatori non si sarebbero atte-stati a metà strada proponendo in questocaso una procedura particolare, ma si sareb-bero rifatti alla procedura di cui all'articolo11 della legge n. 801.

Questo per quanto riguarda l'interpretazio-ne giuridica. Libero quindi il legislatoreodierno di dare una definizione e di tramele necessarie conseguenze, ancorandosi aquella espressione chiarissima « in nessun ca-so» che del resto prende le mosse da unanota sentenza della Corte costituzionale.

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Senato della Repubblica VIII Legislatura~ 1701 ~

18 OTTOBRE1979

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ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO33a SEDUTA

Dal punto di vista più strettamente politi~co, è evidente ~ ne abbiamo già parlato ie~ri ~ il tentativo che si vuoI compiere conl'emendamento 4.6, tentativo di fronte alquale non possiamo che ripetere le cose giàdette: quale fascia di conflittualità interpre~tativa, di contenzioso, quale serie di momential limite paraliz'lanti potrebbe introdurrequesta procedura nell'attività della Commis~sione?

Discorso in parte differenziato ma nei con~tenuti sostanzialmente analogo dobbiamo fa-re per l'emendamento 4.7 ipresentato dal se~natore Spadolini e da altri senatori, ai qualivogliamo esprimere il nostro riconoscimentoper 10 sforzo che ha caratterizzato il lorointento unitario. Non possiamo però eguaI~mente votare il loro emendamento peI'chè sipresta ad una lettura non chiara che sarebbetale da riaprire tutti i problemi, mentre ènecessario siano definitivamente accantonatiperchè la Commissione d'inchiesta possa pro-cedere con rapidità, con speditezza e construmenti capaci di incidere nella terribilemateria di cui stiamo discutendo. (Vivi ap- Iplausi dall'estrema sinistra).

i

p I S T O L E SE. Domando di parlare.I

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

P I S T O L E SE. Signor Presidente,onorevole Ministro, onorevoli senatori, ilGruppo del :movimento sociale italiano-de~stra nazionale è decisamente contrario al~l'emendamento 4.6 presentato dal senatoreBonifacio e da altri senatori ed illustrato dalsenatore Vitalone. Al di là dell'illustrazionefatta dal senatore Vitalone, vorrei riportareil discorso nella sua semplicità, perchè sem-bra che il senatore Vitalone abbia dato untaglio assolutamente diverso da quello cheè il contenuto dell'emendamento presentato,con il quale si tende soltanto a demandarealla Commissione la valutazione dell'opportu-nità o meno di ascoltare determinati testimo~ni o di acquisire degli atti all'indagine.

Questo è tutto l'emendamento: ma non èpossibile ~ lo hanno già dichiarato i sena-

tori Rastrelli e Marchio quando hanno espo-

sto il nostro punto di vista ~ accettare unasoluzione di questo genere, in quanto bisognapervenire all'accertamento della verità conun'indagine aperta e completa. La Commis~sione non può prendere delle decisioni suqueste vaJJutazioni, poichè essa ha un compitopre-ciso ed ha un diritto-dovere di indagaree di riferire al Parlamento. Non può prende-re alcuna decisione, perchè in tal caso ver-rebbe snaturata la funzione della Commis-sione d'inchiesta.

Questo mi sembra il punto centrale, al dilà dell'articolo 82, che non crediamo sia ap~plicabile nel caso di specie (ve ne ha parlatoampiamente oggi il senatore Rastrelli). I ter-mini della questione sono semplicementequesti; ma è evidente che si tenta di aggirareil problema del segreto di Stato demandandoa quella stEssa Commissione che oggi andia~mo a nominare quella valutazione sulla op~portunità o meno di ritenere che il segretodi Stato vi sia o non vi sia nel caso di specie.

Non possiamo dare questi compiti ad unaCommissione la quale ha il dovere di indaga-re e di riferire al Parlamento. Queste sonole osservazioni che volevo fare; però devoanche dire che l'emendamento rivela le ra~gioni per le quali si è voluto elevare il nu-mero dei componenti della Commissione datrenta a quaranta. Mi sembra che propriol'emendamento dia la dimostrazione del fat~to che si vuole attribuire alla Commissionenella sua maggiore ampiezza ~ e quindi conle maggioranze che si andranno a costituire~ quei poteri che invece riteniamo debbanoessere assolutamente esclusi.

Per queste ragioni, onorevoli senatori, di~chiariamo che il Gruppo del movimento so~dale voterà in senso contrario all'emenda-mento, perchè noi chiediamo l'accertamentodella verità senza alcun ostacolo e senza al~cuna remora. (Applausi dall'estrema destra).

B O N I F A C I O. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

J A N N E L L I. No, Presidente, ho chie~sto io in precedenza la parola per illustrareil nostro atteggiamento in ordine agli emen-

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Senato della Repubblica ~ 1702 ~ V I I I Legislatura

33a SEDUTA ASSEMBLEA - REsocaNTa STENOGRAFIca 18 OTTaBRE 1979

damenti. Debbo allora credere che la Presi~denza non abbia voluto dare la possibilitàa me...

P RES I D E N T E. Non è così, senatareJ annelli. Darò adesso la parola al senatoreBonifacio e poi la darò a lei.

J A N N E L L I. Non credo che il senato-re Bonifacio abbia ancora diritto di parlare,perchè l'emendamento 4. 6 è stato già illu-strato dal senatore Vitalone. Ed allora, si-gnor Presidente, non è possibile che si accu-mulino dichiarazioni di presentatori di unostesso emendamento. Nan è assolutamenteconcepibile! Assalutamente no: mi scusi seinsisto su questa punto.

P RES I D E N T E. Senatore Jannelli,non credo di dovere spiegare a lei che altroè l'il1ustrazione dell'emendamento e altro è!'intervento nella discussione sul complessadegli emendamenti, sui quali ciascun sena-tare può esprimere la propria apinione (com-ma 9 dell'articalo 100 del Regolamento).Quindi, paichè il senatore Banifacio non haparlato per illustrare il sua emendamento.,ha diritto di partecipare alla discussione.

Il senatore Banifacio. ha facaltà di parlare.

B O N I F A C I O. Signor Presidente,onorevole Ministro, onorevoli colleghi, S'aròmolto breve in questa dichiarazione di votaohe formulo a nome del Gruppo della demo.-crazia cristiana. Una breve considerazionesull'emendamento 4.5 del collega Calarco,soltanto per dire che esso solleva indubbia-mente un problema di estrema ,delicatezza.Permette temi però di aggiungere che nonsembra che questa sia la sede più opportunaper affrontare il nuavo e diverso tema delsegreta dei giornalisti.

Esprimo parere favorevole avviamente alnostro emendamento 4.6, so.ttolineando rapi-dissimamente alcune cose. Sembra a me chein questa discussione, sia nella discussio.negenerale che questa sera, tulta il problemadel segreto di Stata sia stato trattato daquanti si oppongono all'emendamento comese esistesse ancora la vecchia disciplina. Dob-biamo, invece, tenere ben presente che nel

1977, appena due anni fa, il Parlamento hadato una nuova sistemazione all'intera mate-ria, regolando i rapporti nan soltanto tra ilGoverno e l'autorità g1udiziaria, ma anchetra il Governo e 11 Parlamento. Indubbia-mente l'articolo 4, così come è formulato,così come viene al nostro esame, rappresen-ta una rottura del complesso della disciplinavarata con la legge n. 801.

Vorrei aggiungere una seconda considera-zione, signor Presidente. Quali erano. le preoc-cupazioni manifestate dagli altri Gruppi po-litici? Erano che ÌilGoverno potesse abusaredel suo potere di opporre il segreto. La rispo-sta è facile. Già la legge 801 descrive le vieattraverso le quali può intervenire un sinda-cato indiretto e politico sull'atteggiamentodel Governo. Ma per la verità noi non ci sia-mo fermati alla disciplina della 801: abbia-mo aperto una possibilità concreta di solu-zione, abbiamo detto in sostanza che il pote-re di valutare l'opponibilità o meno del se-greto può passare nella sua pienezza alla stes-sa Cammissione di inchiesta, vale a dire allostesso Parlamento, signor Presidente, anore-voli senatori. E, rendendo ci conto che si po-tesse anche pensare che la opposizione delsegreto da parte del Presidente del Consigliopotesse ritardare i lavari della Commissione,è stata introdotta una novità, che nessuno harilevato, rispetto al testo da noi presentatoin seno alla Commissione, cioè !'indicazionedel termine perentorio di 48 ore entro il qua-le il Presidente del Consiglio può confermareil segreto: confermar lo, ripeto, di fronte allaCommissione, libera però la Commissione,valutando che si tratta di un fatto eversivo,di dichiarare che il segreto non è opponibilee di imporre l'obbliga della testimanianza edella trasmissione degli atti.

Noi siamo fermamente convinti che il se-greto di Stato nel suo nucleo essenziale godedi una protezione costituzianale e perciò ere.diamo, signor Presidente, onarevoli senatori,che la formula dell'articolo 4, vanificando to-talmente il segreto, si ponga contro la Ca-stiuzione. Qui non discutiamo più se l'artico-lo 82 disciplini o meno anche le Commissionid'inchiesta promosse can atto legislativo.Prescindiamo dall'articolo 82. Possiamo ne-gare che il segreta di Stato goda di una pro-

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Senato della Repubblica ~ 1703 ~ VIII Legislatura

33a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 OTTOBRE1979

tezione costituzionale? Direi di no. Alloranon possiamo distruggerlo attraverso questaformula contorta ed artificiosa. Possiamo tra-sferire la responsabilità del segreto di Statodal Governo al Parlamento: questo è il sensoprofondo della nostra proposta. Sarà la Com-missione d'inchiesta a dire la sua ultima pa-rola, ma bisogna che un centro di responsa-bilità ci sia. Non si ha fiducia nel Governononostante la limitazione dei suoi poteri inbase alla 801? Ne prendiamo atto. Per dareuna manifestazione di buona volontà e peravere un largo consenso in Parlamento abbia-mo detto: affidiamo questa responsabilità al-la Commissione di inchiesta.

Vorrei dire ancora soltanto una parola,signor Presidente. Questa Commissione d'in-chiesta noi la vogliamo perchè si inquadranella strategia volta a combattere il terro~rismo. Vi pongo un interrogativo (lo pongoalle vostre coscienze e sento di doverlo fare):ritenete che la rottura totale del segreto diStato possa concorrere a rendere più efficacela lotta contro i terroristi o ritenete che pos-sa anche accadere che la conoscenza di coseche voi, come Parlamento, avreste il potere,in base al nostro emendamento, di teneresegrete, possa invece indebolire questa lottaintorno alla quale più volte abbiamo dichia-rato il nostro convinto e unanime consenso?

Voi ricordate, cari colleghi ~ lo dico confranchezza e convinzione e mi rivolgo in par~ticolare ai Gruppi della sinistra ~ come nelleore più buie della nostra Repubblica, nei55 giorni, sia salita pressante dal paese unapressione per indurci a varare leggi eccezio-nali. Noi resistemmo e dicemmo di no, raf-forzati in ciò anche dal vostro atteggiamen-to: non ho difficoltà a ribadirlo in tutte lesedi, anche in Parlamento. Abbiamo trovatoin voi un sostegno in questa direzione. Lademocrazia si difende con le armi che lesono proprie e su questa stessa linea, onore-voli coLleghi, chiediamo questa sera il con-senso del Parlamento 'sul nostro emenda-mento che non preclude affatto aLla Com~mis,sione di inchiesta di indagare su tuttigli epi'sodi che essa possa ritenere ,rilevantiper la sua indagine, un emendamento chenello stesso tempo impedisca di leggere nel-l'articolo 4 una disiPosizione di carattere ec-

cezionale e incostituzionale, un emendamen-to il cui accoglimento rafforzerebbe la no-stra volontà di andare avanti nella lottacontro il terrorismo con le armi propriedella demoorazia, con le armi che la Costi-tuzione in tutti i suoi prindpi ci consentìdi adoperare.

Avverto l'amarezza espressa dal rappresen-tante del Gruppo repubblicano e la facciomia, esprimendola come amarezza di tutto ilGruppo della democrazia cristiana. L'emen-damento da lui proposto, anche dal puntodi vista letterale, si allontana di poco daltesto dell'articolo 4 e, a mio avviso, salvala questione di principio che si è agitata inquest'Aula. Per queste ragioni, a nome delGruppo della democrazia cristiana, esprimoanche su quell'emendamento un apprezza-mento pienamente favorevole. (Vivi applausidal centro).

J A N N E L L I. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

J A N N E L L I. Signor Presidente, ono-revole Ministro, onorevoli colleghi, a nomedel Gruppo socialista, dirò subito che vote.remo contro tutti gli emendamenti propostiper una ragione molto semplice, per il fat-to cioè che privilegiamo il testo pervenutocidalla Camera dei d~putati, che peraltro fuvotato anche dal Gruppo ,della democraziacristiana così come è pervenuto al Senato.

Crediamo che i deputati della Democraziacristiana non si siano discostati dalla lo-gica che indusse il legislatore nel 1977 avarare la legge n. 801 perchè, come dicono ilegulei, ricordo a me stesso che in base al-l'ultimo comma dell'articolo 12, come delresto il senatore Benedetti ha già ricordato,in nessun caso possono essere oggetto di se-greto di Stato fatti eversivi dell'ordine co-stituzionale. Ora, voler stravolgere questoprincipio non ci sembra assolutamente logi-co, nè opportuno, nè politicamente saggio.Riteniamo che dal punto di vista giuridicola formulazione adottata dai colleghi dellaCamera dei deputati sia una formulazioneche è nella logica dell'articolo 12 della leg-~gen. 801 e in questa stessa logica ci muovi a-

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Senato de.lla Repubblica ~ 1704 ~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE197933" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

mo, ma non pe:;:chè vogliamo interpretareodiosamente l'atteggiamento attuale dei col~leghi deJla Democrazia cristiana, nè perchè lavogliamo cogliere in posizione di contraddi-zione. Assolutamente no, non è questo il mo-tivo. Riteniamo che una indagine di questogenere abbia necessità di essere davvero lapiù ampia possibile.

Del resto, se il legislatore del 1977 è statoindotto ad affermare il principio che in nes~sun caso può essere fatto oggetto di segretodi Stato il fatto eversivo dell'ordine costitu-zionale, è perchè nel passato si erano veri-ficati fatti eclatanti e clamorosi e ne abbia-mo avuto tutti quanti conoscenza, assistendoalle trasmissioni televisive sul processo diCatanzaro. Di fronte a queste trasmissioniil cittadino resta estremamente perplesso.E come si può pensare di arrivare ad indi-viduare l'inettitudine, l'inefficienza, la lacu-nosità degli organi statali che sono prepo-sti a mantenere l'ordine costituito dello Sta~to, se non scaviamo fino in fondo? Infattil'intendimento e l'obiettivo della Commis-sione d'inchiesta non sono quelli di porsi incontrapposizione con l'indagine condotta daimagistrati. Questa indagine tende invece adacc~rtare eventuali responsabilità che ci so-no state nell'apparato statale. Questo è loobiettivo deJl'indagine che avrà la Commis-sione, se sarà costituita, una volta che que-sto progetto di legge sarà stato approvato.

D'altra parte, se votassimo l'emendamen-to 4.6 così come è stato proposto dal sena~tore Bonifacio e da altri senatori, davverosconvolgeremmo tutto l'ordinamento stataleper quanto riguarda la materia del segretodi Stato. Avete creduto di aver apportato unemendamento di portata eccezionale, attri-buendo a questa Commissione la possibilitàdi individuare il carattere eversivo di unfatto. No, vi dico che il Presidente del Con-siglio, che è OI'gano responsabile e che iri.~ponde a tutto il Parlamento, _ è certamente

molto più idoneo ad apporre il segreto diStato perchè risponde politicamente di fron-te a tutto il Parlamento. Non è ,la Commis-sione, con eventuali colpi di maggioranza,che può evitare che un tatto venga indivi-duato come eversivo o come non eversivo

per arrestare una indagine od un esamecompleto e definitivo.

Queste sono le verità, colleghi della De-mocrazia cristiana, che ci inducono a direno al vostro emendamento e a dire, invece,sì alla legge così come ci è pervenuta dallaCamera dei deputati. Non credo che gli ono-revoli colleghi della Camera abbiano avutoil convincimento di colpire il nostro ordinecostituzionale e il nostro ordine statualeallorchè hanno varato questo testo di legge.È chiaro che essi hanno fatto salvi proprioi servizi segreti con l'articolo 4. Voglia~P..l0 individu<lre ed accertare fino in fon-do le eventuali responsabilità degli organidello Stato allorchè essi sono stati investitidelle indagini che erano dirette ad accer-tare la verità sul tragico fatto Moro e sulterrorismo in genere.

Sugli altri emendamenti, anche se sarem-mo disponibili ad accettare l'emendamentoCalarco, non possiamo farlo non perchè sia-mo contro i giornalisti o perchè non voglia-mo tutelarli, ma perchè se accettassimo que-sto emendamento sorgerebbe un'infinità diquestioni in ordine agli altri segreti pureprotetti dal nostro ordinamento giuridico.Abbiamo ritenuto invece di proporre alla

1"Commissione affari costituzionali un emen-damento che è sacrosanto: quello della tu-tela del segreto professionale nell'ambito delmandato tra il difensore e la parte proces-:male. Intatti è chiaro che se davvero chie-dessimo come Commissione un qualche det-taglio al difensore scalfiremmo un punto10ndamentale che è a base del nostro ordi-namento giuridico costituzionale. (Interru-zione del senatore De Carolis). Certo, sena.tore De Carolis, tutti possiamo sbagliare,anche i suoi colleghi o i nostri, ma le dicosubito che i nostri compagni socialisti del-la Camera, appena approvato il disegno dilegge, se ne sono accorti e l'hanno fattopresente ai colleghi del Senato... (Clamoridal centro). Non agitatevi in questo modo,non è il caso, questa è una discussione mol~to seria. Potevamo anche non accorgercenee, invece, i nostri colleghi, con articoli e condichiarazioni, ci hanno tatto presente che sitrattava di un punto che doveva essere mo~

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Senato della Repubblica ~ 1705 ~ VIII Legislatura

33a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 18 OTTOBRE1979

I

dificato; cosa che abbiamo fatto e la la Com-I P RES I D E N T E. Invito il Governo

missione ha accolto la modifica.I

ad esprimere il parere.Onorevoli colleghi, non mi diJungo perchè

Icredo di avere esposto, con la massima chia- I S A R T I, ministro senza portafoglio

rezza, il punto di vista dei socialisti. Per Iper i rapporti con il Parlamento. Onorevole

quanto concerne gli emendamenti proposti I Presidente, coerentemente con la linea tenu-

dai senatori radicali dirò che essi ci sem- i ta dal Governo nel corso di tutta la discus-brano superflui in quanto è già fatto salvo I sione relativa a questo provvedimento, il« quanto attenga direttamente ed unicamen-

I

Governo si rimette all'Assemblea.te alle strutture dei servizi per le informa- !

I

zioni e la sicurezza}) dalla legge che ci è P RES I D E N T E. Metto ai voti lopervenuta dalla Camera dei deputati. Non i emendamento 4. 1, presentato dai senatoririteniamo perciò di dover modificare ulte- ' Stanzani Ghedini e Spadaccia. Chi lo appro-riormente questo articolo 4 della legge; ecco va è pregato di alzare la mano.perchè voteremo contro gli emendamenti e Non è approvato.insisteremo nel votare il testo così come ciè pervenuto dalla Camera dei deputati, ,sal-va la modifica di cui ho paJllato. (Applausidalla sinistra).

P RES I D E N T E Invito la Com-missione ad esprimere il parere sugli emen-damenti in esame.

M U R M U R A, relatore. Sono contrarioagli emendamenti 4.1, 4.3 e 4.2 perchè ri-tengo che con essi si venga a minare unodei requisiti indispensabili da tutelare, an-che in omaggio al voto espresso dalla Com-missione della quale sono il relatore.

Sull'emendamento 4. 6 manifesto, in quan-to relatore, il mio parere non favorevoJe. Di-ohiaro, invece, che voterò tale emendamentoperchè convinto della sua sostanziale rispon-denza al testo costituzionale e perchè essoaumenta i poteri del Parlamento, mentrela norma licenziata dalla Commissione eapprovata dall'altro ramo del Parlamentoè a mio sommesso parere più restrittiva deipoteri del Parlamento.

Sono ovviamente favorevole all'emenda-mento 4. 4.

Per quanto riguarda l'emendamento 4.5,il cui contenuto mi trova consenziente, datala complessità della materia, vorrei invitare,per non pregiudicare le ulteriori fasi di unariforma generale, il senatore Calarco a riti-rare l'emendamento stesso.

Per quanto riguarda l'emendamento 4.7,esprimo lo stesso parere già formulato perl'emendamento 4.6.

Metto ai voti l'emendamento 4.6, presen-tato dal senatore Bonifacio e da altri sena-tori. Chi l'approva è pregato di alzare lamano.

Essendo dubbio il risultato della votazio-ne, si procederà alla votazione per divisionedei votanti nelle due opposte parti dell'Aula.I senatori favorevoli all'emendamento 4.6 siporranno alla mia destra, quelli contrari al-la mia sinistra.

Non è approvato.

(Applausi dall' estrema sinistra, dalla sini-stra e dall'estrema destra).

D E R I U. Chiedo la controprova. (V iva-ci commenti dalla sinistra e dell' estrema si-nistra; repliche dal centro).

P RES I D E N T E. È stata richiestala controprova. Si chiudano le porte di ac-cesso all'Aula. (Vivicissimi commenti dallasinistra, dall' estrema sinistra e dall' estremadestra).

J A N N E L L I. Signor Presidente, nonè più possibile procedere ad una contro-prova.

P RES I D E N T E. Senatore Jannelli,le ricordo che, a norma dell'articolo 114 delRegolamento, la controprova deve essere ri-chiesta immediatamente dopo la proclama-zione del risultato e che il Presidente, pri-ma di disporla, ordina la chiusura delle

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Senato della Repubblica ~ 1706 ~ VIII Legislatura

333 SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOORAFICO 18 OTTOBRE 1979

porte di accesso all'Aula. Io applico il Rego-lamento. (Commenti dall'estrema sinistra edalla sinistra).

Procediamo pertanto alla controprova.

Non è approvato.

(Vivi applausi dall'estrema sinistra, dallasinistl'a e dall'estrema destra; l'epliche daloentro).

P RES I D E N T E. Passiamo alla vo-tazione dell'emendamento 4.7.

G U A L T I E R I. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

G U A L T I E R I. Desidero dichiarareche a questo punto il mio Gruppo ritiral'emendamento 4.7 perchè non sussistonopiù le condizioni per cui era stato presen-tato.

P RES I D E N T E. Metto ai voti loemendamento 4.3, presentato dai senatoriStanzani Ghedini e Spadaccia. Chi lo appro-va è pregato di alzare la mano.

Non è approvato.

Meto ai voti l'emendamento 4.2, presen-tato dai senatori Stanzani Ghedini e Spa-daccia. Chi l'approva è pregato di alzarela mano.

Non è approvato.

Metto ai voti l'emendamento 4.4, presen-tato dal senatore Murmura. Chi l'approvaè pregato di alzare la mano.

:È approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento4. 5. presentato dal senatore Calarco.

C A L A R C O. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

C A L A R C O. Signor Presidente, acco-gliendo !'invito del relatore, senatore Mur-mura, ritiro l'emendamento, soddisfatto che

il problema sia stato portato all'attenzionedei colleghi.

P RES I D E N T E. Metto ai voti l'ar-ticolo 4 nel testo emendato. Chi l'approvaè pregato di alzare la mano.

:È approvato.

Passiamo all'esame degli articoli succes-sivi. Se ne dia lettura.

F ASS I N O, segretario:

Art. S.

La Commissione può richiedere copia diatti e documenti relativi ad altre istruttorieo inchieste in corso presso l'autorità giudi-ziaria o altri organi inquirenti.

La Commissione stabilisce di quali atti edocumenti non si dovrà fare menzione nellarelazione in ordine alle esigenze istruttorieattinenti ad altre inchieste in corso.

CE approvato).

Art.6.

I componenti la Commissione parlamen-tare d'inchiesta, i funzionari e il personaledi qualsiasi ordine e grado addetti alla Com-missione stessa ed ogni altra persona checollabora eon la Commissione o compie oconcorre a compiere atti di inchiesta oppurene viene a conoscenza per ragioni di ufficioo di servizio sono obbligati al segreto pertutto quanto riguarda le deposizioni, le noti-zie, gli atti e i documenti acquisiti al proce-dimento di inchiesta.

Salvo che il fatto costituisca un più gravedelitto, la violazione del segreto è punita anOIlma dell' articolo 326 del !Codice penale.

Le stesse pene si applicano a chiunquediffonda in tutto o in parte, anche per rias-sunto o informazione, notizie, deposizioni,atti o documenti del procedimento d'inchie-sta, salvo che per il fatto siano previste pe-ne più gravi.

(E approvato).

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Senato della Repubblica ~ 1707 ~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE197933& SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Art.7.

La Commissione può avvalersi dell' operadi agenti e ufficiali di polizia giudiziaria edelle collaborazioni che ritenga necessarie.

(E approvato).

Art. 8.

Le spese per il funzionamento della Com-missione sono poste per metà a carico delbilancio interno del Senato e per metà a ca-rico del bilancio interno della Camera deideputati.

(E approvato).

Art.9.

La presente legge entra in vigore il giornosuccessivo alla sua pubblicazione nella Gaz-zetta Ufficiale.

(E approvato).

P RES I D E N T E. Passiamo alla vo-tazione del disegno di legge nel suo com-plesso.

S C A M A R C I O. Domando di parlareper dichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

S C A M A R C I O. Onorevole Presiden-te, onorevoli colleghi, sul disegno di leggen. 223 noi socialisti offriamo il nostro con-senso convinto ed incondizionato, nella spe-ranza che l'altro ramo del Parlamento loaccolga così come dal Senato emendato, perrendere quanto più sollecita possibile la isti-tuzione della Commissione parlamentare diinchiesta.

Non ci nascondiamo nè possiamo tacerele difficoltà che si sono incontrate proprioqui al Senato attorno al disegno di leggepreso in esame: in seno alla 2a Commissio-ne si è sviluppata un'ampia discussione; inseno alla 1a

~ la sede naturale, del resto,della normativa in oggetto ~ il dibattito

è stato più serrato, forse più polemico, dicerto alla pari con quei confronti parlamen-tari che raramente ora si sviluppano, a cau-sa...(Brusio in Aula). Se non si può parlare,noi rinunziamo.

Offriamo vI nostro consenso, signor Pre-sidente, e votiamo la legge così come è.(Applausi dalla sinistra. Commenti).

P RES I D E N T E. Invito gli onore-voli colleghi che intendono allontanarsi dal-l'Aula a farlo nel modo più rapido e silen-zioso possibile, per dare la possibilità alsenatore Scamarcio di continuare il propriointervento.

S C A M A R C I O. Vi ho già rinunziato,signor Presidente.

S P A D A C C I A. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

S P A D A C C I A. Signor Presidente,rinunzio alla mia dichiarazione di voto.

F ASS I N O. Domando di parlare perdichiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

F ASS I N O. Signor Presidente, ono-revoli colleghi, sarò brevissimo, ma ritengodoveroso, non avendo partecipato alla di-scussione perchè impegnato al banco dellaPresidenza, dire le ragioni per le quali lamia parte politica vota a favore di questaproposta di legge istitutiva della Commis-sione d'inchiesta.

Il testo del disegno di legge approvatodalla Camera è stato oggetto in Commissio-ne di proposte di modifiche su due punti im-portanti (che non sto a ripetere particola-reggiatamente perchè ne abbiamo parlatoabbastanza): la rappresentanza dei Gruppi(articolo 3) e <l'opponibilità del segreto (ar-ticolo 4).

Per quanto concerne il primo punto (cioèl'articolo 3), dobbiamo riconoscere in que-sta sede che la soluzione, sia pure di com-promesso, a cui è giunta la Commissione

~ e cioè l'aumento del numero dei compo-

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Senato della Repubblica ~ 1708 ~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE197933a SEDUTA Assm.lBLEA - RESOCONTOSTENOGRAFICO

nenti ~ può essere plausibile o quanto me-no accettabile, anche se noi liberali avrem-mo ancora preferito il testo dell'articolo 3approvato dalla Camera, che appunto preve-deva già la rappresentanza di tutte le partipolitiche senza peraltro realizzarla aumen-tando artificiosamente il numero dei com-missari.

Per quanto concerne il secondo punto ~

e cioè il problema della opponibilità del se-greto ~ condividiamo appieno l'emendamen-

to apportato in Commissione circa la salva-guardia del rapporto fra difensore e parteprocessuale.

Per il resto invece ~ ed è questa la sedeopportuna per dirlo lealmente ~ avevamosottoscritto consapevolmente un emenda-mento, cui eravamo stati indotti anche e so-prattutto da motivi che probabilmente, anostro avviso, non erano stati a suo tempoapprofonditi dalla Camera dei deputati. Talimotivi non solo erano e sono dovuti alleinderogabili esigenze dei rapporti interna-zionali, ma si collegavano anche e soprat-tutto a quelle dello Stato, i cui servizi inproposito, per riconoscimento unanime, so-no stati pressochè distrutti ~ ed uso il ter-mine a ragion veduta ~ in questi ultimi an-ni, a seguito delle gravi vicende che si sonovia via susseguite.

La maggioranza del Senato, tuttavia, nonha voluto accogliere quell'emendamento.Non ci resta che prenderne atto. Ciò non to-glie che si sottolinei !'importanza di unaCommissione, che deve anzi essere utilizzatae valorizzata affinchè la sua funzione nonvenga ad arenarsi bensì, al contrario, si con-cretizzi con l'apporto di tutte le parti poli-tiche nel rispetto della verità di cui si va al-la ricerca, ma anche della legge che, a noisoprattutto, non è concesso di ignorare.

Affermavamo nella nostra analoga propo-sta di legge (la 58) che, per dichiarazione del-lo stesso Presidente della Commissione, èstata anche recepita in parte dalla Commis-sione, che !'inchiesta parlamentare non de-ve essere fine a se stessa, non tesa tanto acolpire responsabilità quanto ad accertarlein un quadro più vasto. Infatti il magistratopenale non potrà mai accertare se la poliziaabbia funzionato prima, durante o dopo il

sequestro dell'onorevole Moro, se vi sianostate interferenze dannose, se polizia e ca-rabinieri abbiano operato d'accordo oppurerincorrendosi o contrastandosi.

Questo potrà fare invece la Commissioned'inchiesta, che dovrà pure accertare comeabbiano funzionato i servizi segreti, se ab-biano fallito o meno i loro compiti, qualeinfine sia ,stato il grado di fermezza degliuomini e delle istituzioni dinanzi al caso(sono d'accordo con l'emendamento propo-sto dal presidente Murmura) non già ,deldeputato Aldo Moro ma, come è stato giu-stamente emendato, dinanzi al {{ caso Mo-ro ». Ma 110si dovrà fare, come è stato da tut-te le parti affermato, nell'assoluto rispettodell'autonomia della magistratura. A nostroavviso ciò è essenziale.

Onorevoli colleghi, se il Parlamento non sitrovasse nelle condizioni idonee per dare unarisposta al paese su di un punto tanto grave,tanto drammatico e altrettanto importantenella nostra vita nazionale, rinuncerebbe ola-morosamente alla sua funzione attiva.

Dobbiamo dimostrare invece, con il no-stro voto, di avere noi stessi ~ per primi ~

fiducia nel Parlamento di cui facciamo par-te, anche come strumento per accertare laverità.

Proprio per questo il voto liberale saràfavorevole, perchè abbiamo bisogno non giàdi demagogia e non più di commemorazioni,ma di verità, e presto, e non soltanto perquanto purtroppo è accaduto, ma anche perquanto ~ e Dio ce ne guardi ~ potrebbe an-cora accadere se la troppa permissività diun passato recente, e non unicamente delpassato, non dovesse capovolgersi e dareinvece avvio, attraverso una seria ed obiet-tiva inchiesta, ad una rigorosa conseguenteapplicazione delle leggi vigenti, a tutela del-la vita e della libertà dei cittadini.

F I L E T T I . Domando di parlare perdichiarazione di voto.

P RES I D E N T E . Ne ha facoltà.

F I L E T T I . Onorevole Presidente, ono-revole Ministro, onorevoli coHeghi, ,la trage-

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Senato della Repubblica ~ 1709 ~ VIII Legislatura

33a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 OTTOBRE1979

dia di Aldo Moro e della sua scorta e gli ac-cadimenti straordinariamente eccezionali,sconcertanti e misteriosi ad essa correlati,trasmodati persino in atti di vera e propriabeffa e di eclatante irrisione, hanno fonda-tamente provocato un gravissimo turbamen-to nella pubblica opinione, legittimamentepreoccupata delle carenze e delle macrasco-piche disfunzioni degli organi dello Stato e,particolarmente, dei governi ohiamati a diri-gere una barca sempre più navigante in tem-pestoso mare, delle forze politiche che taligoverni hanno costituito e costituiscono e diquelle che direttamente od indirettamente lihanno appoggiati o li appoggiano, nonchèdella magistratura, delle forze dell'ordine,dell'esercito e, in genere, dei servizi istitu~zionalmente investiti del dovere di tutela edi sicurezza dello Stato.

I fatti che hanno preceduto il sequestro el'eccidio di Via Pani del16 marzo 1978, quel-li che hanno emblematicamente caratterizza-to per lunghi 55 giorni la prigionia del Pre-sidente della Democrazia cristiana, la sop-pressione impietosa del prigioniero ed il ma-cabro abbandono del suo cadavere a pochipassi dalla sede centrale del suo partito eda Via delle Botteghe Oscure e tutto quan-to si è verificato e tuttora si avvera in di-pendenza e comunque in collegamento con ilcosiddetto «caso Moro », impongono la in-sopprimibile esigenza politica e morale diuna inchiesta parlamentare bicamerale, nel-l'ampiezza massima, al fine di fare luce, lapiù completa possibile, sui fatti materiali,sui vari aspetti politici, sul volto del terro-rismo ed i 'suoi finanziatori ed ispiratori,sull'operato del Governo e degli uffici edorgani da esso dipendenti in ordine alleomesse od inidonee misure di prevenzionedei delitti in discussione, per la ricerca e laliberazione dell'ostaggio, per la individuazio-ne di tutti i responsabili, per la lotta alla or-ganizzazione criminale di cui costoro fannoparte, per l'accertamento dei collegamentipolitici a livello nazionale od internazionaledegli autori dei crimini e loro farvoreggiatori.

L'inchiesta dovrà, particolarmente, «sca-vare », riferire e concludere sulle trascuran~ze, sui comportamenti, sulle congiure, <sui

complotti, sulle responsabilità e sulle even-tuali connivenze traenti origine ed in ognicaso aventi riferimenti alla strage di ViaFani, al rapimento ed all'assassinio di AldoMoro e, in linea pill generale, al fenomenodel terrorismo in Italia ed agli episodi even-tualmente miranti all'eversione dell'ordinecostituzionale.

Non si tratta del bis in idem dell'attivitàintrapresa dall'autorità giudiziaria ordinaria,tuttora in itinere, non vi è da temere alcunainterferenza con la magistratura, alla qualela istituenda Commissione potrà con mol-ta probabilità offrire in esito ai suoi lavorimaggiori elementi di valutazione e di giudi-zio, nè si verte in tema di una semplice in-dagine conoscitiva. Il compito della Com-missione bicamerale è ben diverso e ben piùampio; esso è vòlto ad acclarare neHa formapiù lata gli aspetti squisitamente politici e,se si vuole, anche morali ed il modo di ope-rare dei Governi, delle forze politiche e ditutti gli organi e dei servizi dello Stato inoccasione della «vicenda Moro» e nel più

I

vasto campo del terrorismo.

I Forse ragioni attinenti ad una maggiore epiù esatta ermeneutica legislativa avrebberodovuto consigliare ~ così come ho avutol'onore di sottolineare in sede di Commissio-ne giustizia e così come ha sostenuto ancheil senatore Cioce ~ la inversione dell'ordinedi successione dei due punti in cui è suddi~viso l'articolo 1 del disegno di legge in vota~zione, atteso che il fenomeno principale efondamentale derr:andato ana cognizione del-l'inchiesta parlamentare afferisce certamen~te al terrorismo in genere, mentre l'eccidiodell'onorevole Mora e della sua scorta, purassumendo una rilevanza notevole e pur es-sendo connesso nella sua articolazione al ge-nerale e pitl vasto tema del terrorismo, tutta-via riguarda fatti di carattere particolare.Ma sui motivi della migliore organicità nellaformazione delle leggi sono prevalse ragionidi opportunità e di emotività. È peraltro me-ro artificio assumere la pretesa esigenza dioperare in tempi più brevi, in rapporto alprevisto separato termine di presentazionedelle due relazioni sulle risultanze della in~dagine concernente il particolare «casoMoro}) e di quella avente Iper oggetto i

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Senato della Repubblica ~ 1710 ~ VIII Legislatura

33a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 18 OTTOBRE 1979

gravi eventi cnmmosi e terroristici ten-denti al sovvertimento delle istituzioniaccaduti nel nostro paese, atteso che ilParlamento ha di fatto disatteso la volontàed il proponimento di provvedere sollecita-mente in subiecta materia pervenendo allaistituzione della Commissione d'inchiestacon eccessiva ed ingiustificabile tardività ri-spetto all' epoca dello specifico evento crimi-noso, mentre appare di tutta evidenza cheogni e qualsiasi «conclusum» circa i fattiverificatisi tra il 18 marzo ed il 9 maggio1978, tra Via Fani e Via Caetani, e circa lecircostanze e le conseguenze ante e post diessi non può non allacciarsi e fare riferimen-to al più ampio fenomeno del terrorismo edell' eversione.

È di tutta evidenza, poi, che la Commissio-ne d'inchiesta ~ in conformità a quantohanno evidenziato brillantemente e con pro-fonde argomentazioni i senatori Marchio eRastrelli del mio Gruppo ~ deve essere co-

stituita secondo criteri di proporzionalità edi rappresentatività e deve agire nell'esple-tamento del mandato con i più ampi poteri,seppure nel rispetto delle norme costituzio-nali rettamente interpretate ed applicate.

Alla Camera dei deputati e maggiormentein Senato le questioni attinenti all'osservan-za dei precetti della Carta fondamentwle han-no dato luogo ad ampie e dotte disquisizioninelle quali hanno avuto modo di oimentarsi,peraltro con opposte tesi, anche illustri expresidenti della Corte costituzionale.

Non indugerò di certo in sede di dichiara-zione di voto, anche per la brevità del tempoche mi è concesso, su questioni di caratterecostituzionale.

Il nostro Gruppo ha condiviso e condividela necessità di ampliare quanto più possibileil campo delle indagini e nell'ambito di ta!indagini si ripromette e fermamente chiede J

quale adempimento di un dovere che nonpuò essere disatteso, di accertare anche ifatti delittuosi e terroristici che impunemen-te hanno dilaniato le carni e hanno recisola vita di tanti, di molti uomini, di tanti, dimolti giovani della nostra parte politica. Aciò non debbono essere di ostacolo le oppo-nibilità dei vari segreti, tenuto tra l'altro epreminentemente conto del fatto che le per-

sane che saranno sentite dalla Commissionedi inchiesta non assumono 10 status di testi,bensì di .informatori e rilevato che sempreed in ogni caso l'articolo 4 del disegno dilegge, nella versione definitivamente adotta-ta, tutela il segreto professionale nei limitiindicati dall'articolo 24 della Costituzione edall'articolo 351 del codice di procedura pe-nale (rapporto tra difensore e parte proces-suale nell'ambito del mandato) ed implicita-mente esclude la violazione del sacro miste-ro della penitenza e del sacramento dellaconfessione.

È da ritenere peraltro che la Commissionepotrà assolvere e assolverà adeguatamente isuoi compiti solo se 'Viè e vi sarà ferma vo-lontà politica di incidere ab imis, di accla-rare quanto più ampiamente possibile, dinon opporre remare, omissis e cavilli più omeno giuridici o costituzionali, di accanto-nare ragioni di opportunità o, peggio, di in-teresse o di convenienza. Tale volontà deb-bono averla, dobbiamo averla tutte le forzepolitiche e, in particolare modo, deve aver-la la Democrazia cristiana, che più di tuttidovrebbe avvertire il senso della massimaresponsabilità e dell'affronto subìto moral-mente e politicamente con l'eccidio del suoleader perpetrato con crudeltà, con dileggioe con sfrontata e 'sadica audacia.

Con queste brevi e sintetiche puntualiz-zazioni ed osservazioni ritengo di avere as-solto !'incarico affidatomi e, pertanto, a no-me del Gruppo del MSI-DN al quale ho1'onore di appartenere, esprimo voto d,i ade-sione al disegno di legge che istituisce laCommissione parlamentare bicamerale d'in-chiesta sul terrorismo in Italia e sulla stra-ge di Via Fani, ed il sequestro e l'assassiniodi Aldo Moro, con l'augurio che il tutto, congraNe delusione di tutti e dell'opinione pub-blica, non si traduca soltanto in una fumosaindagine sociologica, nella pubblicamone diuno o più ponderosi volumi gratuitamenteelargiti e pregni di parole, di vuote parole.(Applausi dall' estrema destra).

TEDESCO TATÙ GIGLIA.Domando di parlare per dichiarazione divoto.

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Senato della Repubblica ~ 1711 ~ VIII Legislatura

33a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

P RES I D E N T E . Ne ha facoltà.

TEDESCO TATÙ GIGLIA.Signor Presidente, onorevoli colleghi, brevis~simamente motiverò il voto favorevole delGruppo comunista. n consenso al disegnodi legge è rafforzato nelle nostre convinzionidal fatto che il testo, come uscirà dal votoche ci accingiamo a dare, conferma le 'sceltedi fondo compiute dall'altro ramo del Par~lamento, scelte che, come è noto, noi condi~videvamo e condiv.idiamo.

Ci è possibile, con ragionevole previsio~ne, auspicare un rapido iter che renda def~nitivo il provvedimento, consentendo un sol-lecito inizio dei lavori della Commissione diinchiesta. n dibattito in questo ramo delParlamento, nelle Commissioni e poi in Au-la, è stato non semplice, aspro per molti ver~si, eppure, ne sono convinta, non inutile.Tutti .insieme, pure se con divel1se valuta~zioni, anche dividendoci su alcuni aspetti,sostanzialmente sulla questione travagliatadel segreto di Stato, abbiamo condotto unaricerca che ha consentito di approfondirei termini del problema. Ci auguriamo che ciòsia di buon auspicio per i lavori che dovràsvolgere la Commissione di inchiesta.

Per quanto ci riguarda, H dibattito in Com-missione e in Aula ci ha rafforzato nella con~vinta adesione alla scelta compiuta, e ricon~fermata dal Senato, circa la non opponibi~lità del segreto di Stato.

n collega Bonifacio, con l'autorevolezzache tutti gli riconosciamo, ha paventato chesi determinerebbe una pericolosa rottura nelsistema del segreto di Stato e ,che così siindebolirebbe la lotta al terrorismo. Intantola legge sui servizi di sicurezza del 1977 haper la prima volta espressamente stabilitoche non è opponibile il segreto di Stato perquanto riguarda i fatti eversivi (tanto chepuò dirsi che quanto è stabilito nell'artico~lo 4 della legge al nostro esame non è altroche l'applicazione al caso specifico di quellanorma generale) e con ciò stesso la leggesui servizi di sicurezza ha sottolineatola non opponibilità del segreto nella lottaal terrorismo. Perciò vi è chiarezza po~litica su questa questione. Come poi ricor~

18 OTTOBRE1979

dava giustamente il collega Jannelli, nellalegge che ci accingiamo a votare vi è l'esclu~sione precisa della non opponibilità perquanto concerne i servizi di sicurezza; quin-di, vi è una cautela non secondaria perchèla questione non è rimessa soltanto al re~sponsabile uso che certo la Commissione fa~rà dei suoi poteri, ma è anche garantita perquanto riguarda i servizi di sicurezza.

Questo disegno di legge si colloca nellastrategia di lotta al terrorismo, ed il voto lar~gamente unitario che sul complesso del di-segno di legge ci accingiamo a dare ~ al di

là delle divisioni su uno specifico aspetto~ è di auspicio per un lavoro positivo e frut~tuoso della Commissione. Questo richiedee reclama l'opinione pubblica, questo è l'im~pegno che solennemente, tutti insieme, an~che in questo ramo del Parlamento, abbiamopreso; questo è ciò di cui abbiamo bisognoper rendere più salda e ravvicinata la lottaal terrorismo e per manifestare la forza, lasaldezza, la validità delle nostre istituzionirepubblicane. (Applausi dalla estrema si-nistra).

D E G IUS E P P E . Domando di par~lare per dichiarazione di voto.

P RES I D E N T E . Ne ha facoltà.

D E G IUS E P P E . Signor Presidente,onorevoli colleghi, al termine di questo di~battito, che è stato appassionato in Aula eappassionato in Commissione, comunico ilvoto favorevole del mio Gruppo all'istituzio-ne di una Commissione parlamentare d'in-chiesta sulla strage di via Fani, sul sequestroe l'assassinio di Aldo Moro e sul terrorismoin Italia.

Nel dare questa comunicazione, desiderosottolineare che sono due i motivi che cispingono a dare il voto favorevole. n primoè perchè 'siamo, come i colleghi degli altriGruppi, legislatori attenti al fenomeno delterrorismo e alle graNi conseguenze che que~sto fenomeno può avere nei confronti delleistituzioni democratiche del nostro paese.Ma abbiamo un altro motivo che ci portaad esprimere il voto favorevole: noi siamo

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VIII LegislaturoSenato della Repubblica ~ 1712 ~

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

il partito di Aldo Moro, noi siamo il Partitonei confronti del quale, più che verso altri,si sono orientati e si orientano ancora la fu~ria omicida e l'attacco del terrorismo. Sia~ma impegnati come gli altri e ~ se mi èconsentito, per la ragione che ho detto po~co fa ~ più degli altri a ricercare la verità,a scoprire tutto; e, se qualche collega si chie~de le ragioni che ci hanno portato nelle Com~missioni giustizia e affari costituzionali e inquest' Aula ad approfondire criticamente iltesto pervenutoci dalla Camera (non c'è dameravigliarsi: ancora in Italia c'è il sistemabicamerale e ogni Assemblea legislativa de~ve avere il diritto~dovere di leggere critica~mente il testo che le perviene), sappia chetutto questo 10 abbiamo fatto solo perchèabbiamo ritenuto che un disegno di legge co~sì importante, come l'istituzione della Com-missione parlamentare d'inchiesta sul dram-ma del 16 marzo e del 9 maggio del 1978e sul fenomeno del terrorismo nel suo com~plesso, non meriti certamente censure diordine costituzionale; non deve giungere cer~tamente a dare al quadro dell'ordinamentogiuridico del nostro paese una dimensionetale da far pensare che questa non è unalegge normale ma è una legge ,speciale.

Questo è stato l'obiettivo che il Gruppo se~natoriale della democrazia cristiana ha cer-cato di perseguire. Siamo lieti che alcuneosse-vaz~oni, que},la del rispetto ddla pro-porzionalità espressamente prevista all'arti~colo 82 della Costituzione e quella relativaal diritto del difensore alla segretezza, sia-no state accolte. Ci dispiace che altre moti-vazioni addotte non abbiano convinto nè inCommissione nè in Aula. Ritenevamo e ri~teniamo che non c'è solo il 'Problema dellatutela della libertà del difensore, ma c'è, anorma dell'articolo 351 del codice di proce-dura penale, il problema di assicurare egua-le libertà ad altri che svolgono attività pro-tette. Riteniamo che la legge n. 801 del 1977,firmata da tutte le forze politiche, non a ca~so è nata proprio nel momento in cui si è vo-luto evitare che certi servizi segreti potes~sera creare delle situazioni di dubbio e diincertezza; anche in questa occasione essaandava tenuta nella massima considerazio-

ne. Abbiamo cercato, cioè, di creare un si-stema attraverso il quale la magistratura ele forze di polizia giudiziaria non si sentis-sero poste in una condizione di sofferenzae di difficoltà che l'articolo 82 della Costi-tuzione esclude dicendo che noi possiamoistituire delle Commissioni a certe condi~zioni. La dottrina, nella sua grande maggio-ranza, è orientata ~ e 'Voi 10 sapete megliodi me ~ a ritenere che l'articolo 82 dellaCostituzione, anche se letteralmente si ri-ferisce alle Commissioni unicamerali, abbiaperò un ventaglio più ampio: si riferisce, in-fatti, a tutte le attività di inchiesta delle As-semblee parlamentari e fissa dei criteri; ol~tre a quello della proporzionalità, finalmen-te riconosciuto, fissa anche il criterio chenon si possa agire con poteri maggiori o conlimiti diversi da quelli dell'autorità giudizia~ria. Questo limite costituzionale ha una ra-gione: il limite di un ordinamento giuridico,di un sistema di rapporti tra poteri delloStato che non si può, senza conseguenzedrammatiche, compromettere.

A questo punto faccio un solo augurio:proprio perchè legislatori come tutti gli al-tri, proprio perchè come democratici cristia-ni più interessati degli altri, mi auguro chele nostre riserve, le nostre osservazioni sia~no tutte sbagliate in quanto vogliamo chel'inchiesta si faccia realmente; noi speriamoche non ci sia alcuno che possa portare di-nanzi alla Corte costituzionale le norme cheabbiamo criticato, perchè se questo avvenis-se, Presidente, onorevoli colleghi, l'inchiesta,che oggi stiamo votando, non si concludereb-be in otto mesi come vogliamo, ma si con-cluderebbe probabilmente in un tempo mol-to, molto più lontano.

Signor Presidente, onorevoli colleghi, chia-rito questo atteggiamento del mio Gruppo,concludo dicendo runa cosa: è vero quelloche è stato detto; quest'inchiesta non servea Iscoprire i colpevoli dell'omicidio orrendodi Aldo Moro e della sua scorta; non servea scoprire quello che resta compito dellamagistratura scoprire, nei confronti dellaquale anche in questa sede il mio Gruppo in-tende rivolgere il deferente saluto ed il pro-

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Senato della Repubblica ~ 1713 ~ VIII Legislatura

33'a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 18 OTTOBRE 1979

fondo ringraziamento perchè le toghe insan-'guinate sono tante, tante quante sono le di-vise bagnate di sangue delle forze di iPolizia,e noi desideriamo ch~ il nostro omaggio siapreciso e giunga, come conforto di un Parla-mento che non ignora il loro sacrificio, acoloro che 'servono lo Stato.

Noi sappiamo che non è questo il compi-to della Commissione: il compito della Com-missione è di studiare, di indagare le even~tuali manchevolezze perchè la Repubblica siaposta in grado, attraverso il suo apparato, didifendersi meglio. E allora, a questo punto,torna alle mie orecchie, ma anche alle 1V0streorecchie, al vostro cuore, alla vostra intelli-genza, l'avvertimento della vittima più illu~stre del terrorismo in Italia quando ci dicevache la stagione dei diritti in Italia sarà com~promessa, quando ci avvertiva che la 'sta-gione della libertà in Italia potrà scompa~rire se non nasce in tutti noi un senso deldovere; un nuovo senso del dovere per iservitori dello Stato, nei confronti dei qualiquesta indagine non è una accusa, ma è uncontributo del Parlamento per meglio capire,per meglio rendersi conto, per meglio esse-re al fianco di coloro che, spesso con laloro vita, testimoniano il senvizio che rendo-no alle istituzioni della Repubblica; un sen-so del dovere che deve aumentare in tuttigli italiani, che deve aumentare in tutti noiperchè in questo Stato democratico, che ab-biamo creato e che dobbiamo difendere, icambiamenti ci possono essere, ma non at~traverso la violenza, la lotta ed il sangue: icambiamenti ci possono essere attraverso glistrumenti della libertà e della democrazia.(Vivi applausi dal centro).

P RES I D E N T E. Metto ai voti ildisegno di legge nel suo complesso avverten~do che, a seguito dell'approvazione dell'emen-damento 1. 1, il titolo risulta così modifica-to: «Istituzione di una Commissione parla-mentare d'inchiesta sulla strage di via Fani,sul sequestro e l'assassinio di Aldo Moro esul terrorismo in Italia ». Chi l'approva è pre-gato di alzare la mano.

~ approvato.

Resta pertanto assorbito il disegno dilegge n. 58.

Annunzio di presentazionedi disegni di legge

P RES I D E N T E. Sono stati pre-sentati i seguenti disegni di legge:

dal Ministro delle partecipazioni sta-tali:

« Provvedimenti urgenti per l'Istituto perla ricostruzione industriale ~ IRI per l'anno1979» (359);

« Provvedimenti urgenti per l'Ente parte-cipazioni e finanziamento industria mani-fatturiera - EFIM per l'anno 1979» (360).

Sono stati presentati ,i seguenti disegni dilegge di iniziativa dei senatori:

CALICE, CAZZATO, FERMARIELLO, LIBERTINI,

MAFFIOLETTI, ROMEO e PANICO. ~ « Discipli-na delle assunzioni da parte delle aziendeconcessionarie dei servizi telefonici, telegra-fici e cablografici» (361);

SALVATERRA e VETTORI. ~ «Sanatoria di

inadempimenti formali nei confronti del-l'IV A» (362).

I VITALONE, CERAMI e DAMAGIO. ~ « Norme

I

sullo stato giuridico e sul trattamento eco-I nomico dei magistrati ordinari ex combat~

Itenti, invalidi e mutilati di guerra, già in.pensione ex lege 24 maggio 1970, n. 336, esuccessive modiDiche, secondo i vari sca-glioni dalla luglio 1975 alla gennaio 1979 »

(363) ;

SIGNORELLO, ORLANDO, CERAMI, DAMAGIO,

GIACOMETTI, PALA e DAL FALCO. ~ «Norme

relative al collocamento in aspettativa deidipendenti dello Stato il cui coniuge ~ an~

che esso dipendente dello Stato ~ sia chia-mato a prestare servi2'!io all'estero» (364);

DE GIUSEPPE e MIRAGLIA. ~ «Concessio~

ne di un contributo annuo al Consorzio delporto e dell'area di sviluppo industriale diBrindisi per le spese di gestione della sta-zione marittima» (365).

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.i.';llato della Repubblica ViII Legislaturr.

33a SEDUTA

~ 1714 ~

18 OTTOBRE1979

~..

ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGR:\FICO

Annunzio di presentazione del testo degliarticoli proposto dalla Il a Commissionepermanente per il disegno di legge n. 76

P RES I D E N T E. La Il a Commissionepermanente (Lavoro, emigrazione, previden~za sociale) ha presentato il testo degli arti~coli, proposto dalla Commissione stessa, peril disegno di legge:

MANENTE COMUNALE e FERRALASCO. ~{{ Norme in materia di previdenza per gliingegneri e gli architetti» (76) (Procedura

abbreviata di cui all' articolo 81 del Regola~mento approvata dall'Assemblea nella sedu~ta del 27 settembre 1979).

Annunzio di apposizione di nuova firmaa! disegno di legge n. 213

P RES I D E N T E. Il senatore Melan~dri ha dichiarato di apporre la propria fir-ma al disegno di legge:

MAZZOLI ed altri. ~

{{ Inquadramento giu-ridico di alcune attività agricole» (213).

Integrazioni al programma dei lavori dell'Assemblea per il periodo dal 26 settembre al

30 novembre 1979

P RES J D E N T E. La Conferenz3. dei Presidenti dei Gruppi parlamentari,riunitasi questo pomeriggio, con la presenza dei Vice Presidenti del Senato e con l'in~tervento del rappresentante del Governo, ha adottato aJl'unanimità, ai sensi dell'ar~ticolo 54 del Regolamento, le seguenti inte3razioni al programma dei lavori del Senatoper il periodo dal 26 settembre al 30 novembre 1979:

~ Disegno di legge n. 178. ~ Contributo ordinario dello Stato a favore del Consorzio

autonomo del porto di Napoli.

~ Disegno di legge n. 194. ~ Finanziamenti per il completamento dei bacini di care~

naggio di Genova e Trieste e per la costruzione del bacino di carenaggio di Napoli.

~ Disegno di legge n. 314. ~ Provvedimenti straordinari per il potenziamento dei ser~vizi del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

~ Disegno di legge n. 350. ~ Conversione in legge del decreto~legge 15 ottobre 1979,n. 494, concernente provvidenze ed agevolazioni contributive e fiscali, per le popo~lazioni dei comuni delle Regioni Umbria, Marche e Lazio, colpite dal terremoto del19 settembre 1979 (presentato al Senato - scade il 16 dicembre 1979).

~ Doc. XIX, nn. 1 e l-bis. ~ Relazioni del Governo sull'attività e sulla situazione eco-

nomica delle Comunità europee.

~ Disegno di legge n. 334. ~ Norme sui servizi antincendi negli aeroporti e sui ser~

vizi di supporto tecnico del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

Non facendosi osservazioni, le suddette integrazioni si considerano definitive aisensi del sucdtato articolo 54 del Regolamento.

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Se1ìalO della Repubblica ~ 1715 ~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

Variazione al calendario dei lavori in corso e calendario dei lavori dell'Assembleaper il periodo dal 23 al 31 ottobre 1979

P RES I D E N T E. Nel corso della stessa riunione, la Conferenza dei Pre~sidenti dei Gruppi parlamentari ~ dopo aver disposto lo slittamento al calendariosuccessivo del disegno di legge n. 111 e dei provvedimenti iscritti nel calendario incorso ai sensi dell'articolo 81 del Regolamento ~ ha adottato all'unanimità, ai sensidel successivo articolo 55 del Regolamento, il seguente calendario dei lavori dell'As~semblea per il periodo dal 23 al 31 ottobre 1979:

Martedì 23 ottobre (pomeridiana)(h. 17)

Mercoledì (pomeridiana)(h. 17)

24 »

(la mattina è riservata allesedute delle Commissioni)

Giovedì (pomeridiana)(h. 17)

25 »

(la mattina è riservata alleriunioni dei Gruppi par1a~mentari)

Venerdì (antimeridiana)(h. 10)

26 »

» (pomeridiana)(h. 17)

» »

(se necessaria)

~ Deliberazioni su richieste di procedurad'urgenza ai sensi dell'articolo 81 del Re.golamento.

~ Disegno di legge n. 111. ~ Pagamento

provvisorio del canone nell'affitto di fon-di rustici.

~ Esame di disegni di legge ai sensi dell'ar~ticolo 81, terzo comma, del Regolamento(elenco n. 1).

~ Disegno di legge n. 178. ~ Contributo or~dinario dello Stato a favore del Consorzioautonomo del porto di Napoli.

~ Disegno di legge n. 194. ~ Finanziamentiper il completamento dei bacini di care~naggio di Genova e Trieste e per la co-struzione del bacino di carenaggio di Na-poli.

~ Disegno di legge n. 314. ~ Provvedimentistraordinari per il potenziamento e l'am~modernamento dei servizi del Corpo na~zionale dei vigili del fuoco.

~ Disegno di legge n. 295. ~ Conversione in

legge del decreto~legge recante modifica-zioni al regime fiscale sulla birra e sullebanane e istituzione di un'imposta di fab~bricazione sui televisori a colori (presen~tato al Senato - Scade il 30 novembre1979).

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1716 ~

18 OTTOBRE197933a SEDUTA .\S:,E..\iBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

Martedì 30 ottobre (pomeridiana)(h. 17)

Mercoledì (pomeridiana)(h. 17)

31 »

(la mattina è riservata allesedute delle Commissioni)

~ Interpellanze ed interrogazioni.

-~ Disegno di legge n. ... ~ Conversionein legge del decreto-legge 14 settembre1979, n. 439, recante conferimento di fon-di ad alcuni istituti bancari (se trasmessoin tempo utile dalla Camera dei deputati -scade il14 novembre 1979).

~ Esame di disegni di legge ai sensi del-

l'articolo 81, terzo comma, del Regola-mento (elenco n. 2).

~ Autorizzazione a procedere in giudizio

(Doc. IV, n. 1).

Secondo quanto previsto dal succitato articolo 55 del Regolamento, detto calen-dario sarà distribuito.

Disegni cH legge iscritti nel calendario dei lavori ai sensi dell'anicolo 81 delRegolamento per mercoledì 24 ottobre 1979

(Elenco n. 1)

« Adeguamento della misura del contribu-to ordinario a carico dello Stato in favoredell'Ente autonomo del porto di Trieste}}(301) (cOl~il connesso disegno di legge n. 285); .

«Contributi a favore dell'Istituto nazio-nale per studi ed esperienze di architetturanavale, per il Centro di idrodinamica di Ro-ma}} (315);

{{Modifica degli articoli 156, 160, 758 e 760del Codice della navigazione» (316);

MANENTE COMUNALE e FERRALASCO. ~

« Norme in materia di previdenza per gli in-gegneri e gli architetti» (76);

DELLA PORTA ed altri. ~{{ Modifiche al

decreto del Presidente della Repubblica Ilsettembre 1950, n. 807, in materia di corre-sponsione della razione viveri al personaledelle forze armate in servizio negli aeropor-ti» (128).

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Senato della Repubblica ~ 1717 ~ VIII Legislatura

33a SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO 18 OTTOBRE1979

Disegni di legge iscritti nel calendario dei lavori ai sensi dell'articolo SI delRegolamento per mercoledì 31 ottobre 1979

(Elenco n. 2)

MANCINO ed altri. ~ « Ordinamento dellagiurisdizione amministrativa e del persona-le di segreteria ed ausiliario del Consigliodi Stato e dei Tribunali amministrativi re-gionali}) (20);

BERTI ed altri. ~ « Ordinamento della giu-risdizione amministrativa e del personale disegreteria ed ausiliario del Consiglio di Sta-to e dei Tribunali amministrativi regionali »(55);

CIPELLINI ed altri. ~ «Ordinamento del-la giurisdizione amministrativa e del perso-nale di segreteria ed ausiliario del Consigliodi Stato e dei Tribunali amministrativi re-gionali» (110);

CHIELLI ed altri. ~ « Norme sui contrat-ti agrari» (60);

GHERBEZ Gabriella ed altri. ~ « Interven-

to finanziario dello Stato per l'Associazione

" Stalno slovensko gledalisce " ~ Teatro sta-bile sloveno, di Trieste» (71);

RAVAIOLI Carla ed altri. ~ « Abrogazionedella rilevanza penale della causa d'onore»(112) ;

Annunzio di interpellanze

P RES I D E N T E. Invito il sena-tore segretario a dare annunzio dell'inter-pellanza pervenuta alla Presidenza.

BER T O N E, segretario:

BOZZELLO VEROLE, CIPELLINI, MA-SCIADRI, BARSACCHI, SPANO, LANDOL-

CIPELLINI ed altri. ~ « Istituzione dell'al-bo dei consulenti tecnici in materia di ope-re d'arte)} (114);

GHERBEZ Gabriella ed altri. ~ « Normati-va organica per i profughi» (149);

MANCINO ed altri. ~ « Normativa organi-ca per i profughi )} (240);

DE GIUSEPPE ed altri. ~ « Disciplina dellaresponsabilità dei Conservatori dei registriimmobiliari» (181);

CENGARLEed altri. ~ « Integrazioni e mo-difiche all'articolo 5 della legge 23 ottobre1960, n. 1369, che disciplina l'impiego dimano d'opera negli appalti di opere e ser-vizi )} (32);

ANDERLINI ed altri. ~ « Adeguamento delcontributo annuo disposto con legge 23 apri-le 1975, n. 143, in favore dell'ISSOCO e mo-difica del nome del beneficiario» (221);

PALA ed altri. ~ « Facilitazioni di viaggioin favore dei connazionali che rimpatrianotemporaneamente nelle isole del territorionazionale)} (289).

FI, LEPRE, FOSSA, FINESSI, PITTELLA,SIGNORI. ~ Al Presidente del Consiglio deiministri. ~ Per sapere quali iniziative in-tenda assumere il Governo in relazione allicenziamento di 61 lavoratori da parte del-la direzione aziendale FIAT, sulla base dimotivazioni non dichiarate, e quale impe-gno possa essere assunto al fine di:

a) impedire la violazione dei princìpidello statuto dei diritti dei lavoratori, che

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Senato della Repubblica ~ 1718 ~ VIl I Legislatura

33a SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 18 OTTOBRE 1979

garantiscono i diritti politico-sindacali infabbrica;

b) sollecitare la denuncia alle compe~tenti autorità giudiziarie di tutti gli even-tuali elementi a conoscenza della direzioneFIAT;

c) intraprendere iniziative avverso ladecisione della PIAT di bloccare le assun-zioni a tempo indeterminato;

d) favorire il ricostituirsi di un climadi sicurezza politica e civile nella città diTorino, da troppo tempo insidiata da attidi gravissima violenza alle persone ed allecose;

e) garantire che le relazioni industrialidel Paese non subiscano un pericoloso ina-sprimento di cui si avvertono i segni in nu~merose situazioni aziendali.

(2 - 00050)

Annunzio di interrogazioni

P RES I D E N T E. Invito il sena~tore segretario a dare annunzio delle inter-rogazioni pervenute alla Presidenza.

BER T O N E, segretario:

VITALE Giuseppe, BONAZZI, POLLA-STRELLI, DE SABBATA, MARSELLI, GRAN~lOTTO, SEGA. ~ Al Ministro delle finanze.~ Per conoscere:

se e quali iniziative il Ministro abbiaassunto in ordine all' opportuno accertamen-to della posizione fiscale di quei compo~nenti della famiglia Spatola di Palermo, neiconfronti dei quali è in corso procedimentopenale in relazione alla scomparsa di Mi~chele Sindona (ora riapparso) e di cui sonost2.Ie segnalate le rapide e cospicue fortunenel settore edilizio;

se, inoltre, non abbia ritenuto di valer-si delle indicazioni contenute negli atti dellaCommissione sulle attivi,tà mafiose in Si-cHia per promuovere accertamenti nei con~front,i di quelle persone indicate per lu~crose e, spesso, Hlecite attività.

(3 . 00260)

FORNI. ~ Ai Ministri delle finanze, deltesoro e della sanità. ~ Per conoscere sesiano state impartite disposizioni, da partedel Ministero delle finanze, affinchè gli uf-fici periferici IVA abbiano ad effettuareispezioni presso gli enti ospedalieri per ve~rificare le evasioni IVA sulle prestazioni am-bulatoriali e su altre prestazioni non atti~nenti alla degenza dei malati per il periodoprecedente il 10 aprile 1979, data di entratain vigore della normativa sull'IV A, di cui aldecreto del Presidente della Repubblica 29gennaio 1979, n. 24, ed al decreto del Presi-dente della Repubblica 31 marzo 1979, n. 94.

Per 'sapere, &noltre, se i Ministri interroga~ti non ritengano che le ispezioni e gli accer-tamenti di e~,TasioniIVA da parte degli entiospedalieri siano in contrasto con lo spi~rito della normativa vigente: l'ente pubbli-co ospedaliero, infatti, in quanto riconosciu-to tale in forza del dispos to degli articoli 1e 2 della legge 12 febbraio 1968, n. 132, èda considerarsi al di fuori del campo impo~sitivo del tributo IVA, poichè istituzional~mente provvede esclusivamente al ricoveroed alla cura degli infermi.

Non sono, perciò, pertinenti nei confron-tì di esso le norme di cui all'articolo 10(n. Il) del decreto del Presidente della Re,pubblica n. 633 del 1972, in quanto la pro,pl'ia attività ~ che costituisce funzione es-senziale ed obbligatoria imposta dalla ci-tata legge n. 132 del 1968 e dal decreto delPresidente della Repubblica n. 128 del 1969

~ non configura esercizio di impresa. Perl'articolo 4 del decreto del Presidente dellaRepubblica n. 633 del 1972 è soggetto diimposta chi svolge un'attività obiettivamen~te qualificabile di natura commerciale, el'attività. svolta dall'ente pubblico ospeda-liero non si inquadra nelle previsioni ogget~tive recate daH'articolo 2082 del codice ci-vile in quanto, per essere organizzata a finiprettamente sociali, non ha natura econo-mica. Le presta.ziQni rese dall'ente ospeda-liero restano quindi al di fuori della sferadi applicazione dell'IV A, per mancanza delpresupposto soggettivo.

La più~ chiara definizione delle attivitàche devono considerarsi effettuate nell'eser~cizio di impresa, portate dal decreto del

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VI II LegislaturaSenato de.lla Repubblica ~ 1719 ~

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidente della Repubblica n. 687 del 1974,recante disposizioni integrative e correttiveal decreto del Presidente della Repubblican. 633 del 1972, non ha mutato i princìpiche informano l'imposizione. Lo si desumedalla relazione governativa allo schema diquel decreto delegato, ove testualmente leg-gesi: «Resta, comunque, fermo il princi~pio, già contenuto nel terzo comma in esa~me, sia pure con la limitazione che vieneora abolita, che sono soggette all'impostasoltanto le cessioni di beni e le prestazionidi servizi fatte nell' esercizio di attività com~merciale, per cui continuano ad essere esclu~se dal campo di applicazione dell'IV A lecessioni e le prestazioni fatte dai suddettienti e organismi (di beni o di persone), an~che dietro specifico corrispettivo, quandosiano connesse alle proprie attività istitu~zionali }).

Il fatto che gli enti pubblici ospedalieri« non hanno per oggetto l'esercizio e l'orga~nizzazione di un'attività imprenditoriale, masono enti pubblici di erogazione di pubbliciservizi senza contenuto economico e, quin-di, non sono soggetti all'imposta sul valoreaggiunto anche per le prestazioni o serviziresi ai non ricoverati (cosiddetti ambulato-riali), rientrando tale attività nelle loro fun~zioni istituzionali }), è stato riconosciuto pu-re daUa Commissione tributaria centrale ~

Sezione XIV ~ con decisione n. 1079/78 del-

1'8 maggio 1979, anche se la Commissionetributaria centrale a sezioni riunite è statadi avviso diverso.

Per sapere, inoltre, se non si ritenga chel'azione disposta nei confronti degli ospe~dali sia volta, di fatto, a penalizzare l'atti~vità ambulatoriale, che è stata invece incre~mentata per evitare il troppo facile e fre-quente ricorso alla spedalizzazione, la qua~le è stata causa di un'enorme lievitazionedella spesa ospeda1iera.

L'interrogante chiede, altresì, di conosce-re con quali mezzi gli enti ospedalieri pos~sano far fronte al pagamento delle pene pe~cuniarie rilevanti che sono chiamati a pa-gare. L'ospedale « Sant'Anna}) di Corno, adesempio, dovrebbe pagare nei prossimi 30giorni (il che è impossibile) 660 milioni dilire, trascorsi i quali dovrebbe pagare da

un minimo di lire 1.978.000.000 ad IUn mas~sima di lire 3.964.000.000. Tali fondi nonpotrebbero essere prelevati che dal fondosanitario nazionale, che non prevede la ne~cessaria disponibilità.

Si chiede, ancora, se i Ministri interrogatiabbiano valutato il grave risvolto politicodi una vicenda di tal genere, che rischia dicausare incrirninazioni a carico degli ammi~nistratori, che si sono comportati invecesecondo una corretta interpretazione dellalegge, e se non ritengano paradossale che 10Stato finisca per prelevare fondi dal pro~prio bilancio per pagare a se stesso penepecuniarie ingenti.

L'interrogante chiede, a concLusione, 'senon sarebbe preferibile che il Ministero del~le finanze dedicasse maggior impegno a per~seguire i tanti evasori, anche dell'IV A, cheprosperano tranquillamente nel nostro Pae-se, senza inseguire questioni speciose, e senon si ri tenga di dare comunicazione del-l'azione svolta dal Ministero stesso per per-seguire l'evasione fiscale, tenendo separate,anche agli effetti statistici, le rilevazionifatte negli enti ospedalieri, in modo che nonvengano vantate come grosse operazioni direcupero d'imposta evasa quelle che sonoevasioni ancora da documentare come tali.

(3 - 00261)

TALASSI GIORGI Renata, ZAVATTINI.~ Ai Ministri dell'interno e del lavoro e del-la previdenza sociale. ~ Per sapere:

se siano a conoscenza della denunciasporta dai carabinieri di Codigoro (Ferrara),ai sensi dell'articolo 508 del codice penale,contro i dirigenti sindacali Bortolotto Pierlui-gi e Ferretti Marino, impegnati da settimane,insieme ai lavoratori agricoli della zona, inuna vertenza sindacale nei confronti del~l'azienda agricola «Agrital }),al fine di con~quistare un piano colturale aziendale per l'in-cremento produttivo ed occupazionale;

se non ritengano tale atto gravementelesivo dei diritti sindacali, così duramenteconquistati in questi anni, anche alla lucedegli accordi aziendali conseguiti in tutto ilbasso ferrarese, i cui contenuti vanno nel1adirezione di uno sviluppo produttivo, econo~mico e sociale dell'intera comunità, a segui~

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VIII Legislatura~1720~

18 OTTOBRE1979

Senato della Repubblica~~~~~~.~ ~~~~..~. ..~~~~~~~. ... ~~~~. ~ ~ ~.~..~. ~...~ ~...~..~~~~ ~..~

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to di ampie e democratiche azioni sindacalisviluppatesi in questi mesi;

se, pertanto, non intendano intervenirecon urgenza perchè la vertenza in atto possasvilupparsi e concludersi positivamente nelpieno rispetto delle prerogative e dei dirittisindacali che, ad avviso degli interroganti,con !'inopportuno intervento della forza pub-blica sono stati fortemente lesi.

(3 -00262)

LEPRE. ~ Al Ministro dei lavori pubbli-ci. ~ Per conoscere le ragioni dell'ingiustifi-cato ritardo del realizzo del collegamentodiretto tra la nuova superstrada stata!l:e nu-mero 52 e l'ingresso dell'autostrada Ama-ro-Udine, ritardo che costringe !'intenso traf-fico proveniente dalla Carnia, dal Cadore, dal-l'Austria e dalla Germania ad una lunga per-correnza per imboccare !'ingresso predispo-sto nei pressi del ponte sul Fella, oltre l'abi-tato di Amaro, e per avere precisi affidamen-ti al riguardo, in considerazione anche chel'attuale ingresso determina ingorghi e con-dizioni di estrema pericolosità.

(3 - 00263)

POLLASTRELLI, TOLOMELLI. ~ Ai Mi-

nistri delle finanze e della difesa. ~ La CO.PA.M., cooperativa tra allevatori e produt-tori (coltivatori diretti lavoratori manualidella terra) di Monteromano (Viterbo), conun numero di capi di bestiame allevato dioltre 2.000, in data 24 agosto 1978 ha richie-sto la concessione, in uso precario per pa-scolo e sfalcio d erba, dei terreni del poli-gono di tiro di Monteromano, ai sensi del-l'articolo 22 della legge 11 febbraio 1971,n. 11, per permettere ai soci della coopera-tiva di incrementare notevolmente gli alle-vamenti zoo tecnici attualmente in crisi, cau-sa essenzialmente la carenza dei pascoli.

Con lettera di risposta {( pilatesca» della

Direzione genio militare ~ Ufficio demanio~ del 31 ottobre 1978, si comunica alla CO.PA.M., alla {(Confcoltivatori» ed alla Fede-

razione provinciale coltivatori diretti di Vi-

terbo {( che per la concessione dei terreniin oggetto, le superiori autorità (quali supe-riori autorità?) hanno già disposto la COIT-ferma a favore dei precedenti beneficiari »,

che sono i signori Lauteri Antonio (per et-tari 562) e Di Muzio Giovanni (per ettari 580),due privati non {( coltivatori manuali dellaterra» e nemmeno residenti a Monteromano.

I coltivatori diretti soci della CO.PA.M. ele organizzazioni professionali ~ coltivatoridiretti e « confcoltivatori » ~ hanno giusta-mente protestato per l'atto illegittimo cheè stato o si starebbe per commettere, indispregio dell'articolo 22 della legge n. 11del 1971, che testualmente sancisce, nel ca-so specifico: «qualora vi sia richiesta daparte dei lavoratori manuali della terra ocoltivatori diretti, singoli ed associati, 10 Sta-to e gli altri Enti pubblici, per la concessio-ne o l'affitto dei terreni di loro proprietà,devono adottare la licitazione privata o latrattativa privata ».

Poichè tale evidente sopruso ed atto ille-gittimo ha provocato grave malcontento edesasperazione negli allevatori della CO.PA.M.ed in tutta la oittadinanza di Monteromano,che per protesta hanno già occupato il poli-gono militare affinchè si provveda al piÙstretto e coerente rispetto delle leggi delloStato, gli interroganti chiedono di sapere:

1) se il provvedimento illegittimo di rin-novo è già stato emesso e se non si ritienedoveroso immediatamente revocarlo ed ap.plicare lo spirito e la sostanza dell'articolo22 della legge n. 11 del 1971;

2) se ancora il provvedimento non è sta.to emesso, come si spiega, si motiva e sigiustifica la risposta inconcepibile della Di.rezione genio militar~, Ufficio demanio, qua-li sono le «superiori autorità» che avreb-bero disposto l'atto illegittimo e se non siritiene doveroso perciò provvedere a darerisposta alla richiesta avanzata dalla CO.PA.M., nel pieno rispetto di una legge delloStato, secondo quanto è espressamente san-cito nell'articolo 22 della legge n. 11 del1971, mentre gli agrari Lauteri e Di Muziocontinuano, senza esserne autorizzati, adutilizzare i terreni del poligono;

3) se non si ritiene opportuno e dove-roso promuovere un'inchiesta presso gli ufofici competenti ed i responsabili della ma.teria, al fine di fare chiarezza su come eperchè possano avvenire {( faccende del ge-nere », senz'altro poco chiare, che fanno pre-

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tJwato della Repubblica ~1721~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE1979r~

,\";':"\'lBLEA ~ P-BSOCONTO STENOGRAFICO33a SEDUTA

sumere un modo di operare clientelare, spe~culativo od altro, considerata l'appetibilitàdelle concessioni di terreni demaniaIi a condi~zioni senz'altro favorevolissime e di privi-legio;

4) se non si ritiene che lo Stato, per pri-mo, debba rispettare e far rispettare le leg-gi operanti ed appIicarle nella loro intierez~za ed integrità.

(3 - 00264)

TOLOIvIELLI, MARGOTTO, FERMARIEL.LO, GATTI. ~ Al Ministro della difesa. ~

Per conoscere secondo quali criteri e conquali risultati si sia data attuazione alla nor-ma di cui all'articolo 25 del decreto-legge nu-mero 351 dell 1978.

In particolare, gli interroganti chiedonodi cono'scere quanti giovani sono stati am-messi ai corsi di formanione, quanti ne sonostati assunti, presso quali sedi e per qualiqualifiche.

(3 . 00265)

TOLOMELLI, MARGOTTO, BOLDRINI. ~

Al Ministro della difesa. ~ Per conoscerecome è stata data attuazione al decreto-legge 23 dicembre 1978, n. 814, convertitocon modificazioni nella legge 19 febbraio1979, n. 52, che prorogava al 31 marzo 1979i termini previsti dalla legge 10 dicembre1973, n. 804, per i collocamenti in aspetta-tiva per riduzione dei quadri degli ufficialideìle Forze armate e dei Corpi di polizia.

L'interrogazione trae spunto anche dal-l'insoddisfaceme risposta data, il 26 settem~bre 1978, all'interrogazione n. 3 ~00015 dalMinistro della difesa, in merito all'oppor-tunità di modificare il bando di concorsiper titoli a 28 posti nel ruolo della carrieradirettiva dei commissari di leva della Dife-sa pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale del25 maggio 1979.

La risposta era infatti ispirata ~ per lomeno nella sua formulazione ufficiale ~ adun sostanziale orientamento che fa sorgerelegittime e serie preoccupazioni circa il ri-spetto dei criteri che dovevano ispirarel'attuazione del decreto-legge n. 814 del 1978:pervenire, cioè, alla selezione dei quadri

militari in servizio attivo sulla base delleesigenze e dei reali interessi dell'ammini-strazione della Difesa, utilizzando le speci~fiche competenze, qualificando e valorizzan~do le professionalità acquisite dai singoliufficiali.

Infatti dalla risposta emergeva chiara~mente che, di fatto, non si era inteso daregiusto riconoscimento alle capacità ed alleesperienze professionali acquisite da taliufficiali che, anzi, rischiano di essere messia disposizione o, comunque, di essere fru-strati nella loro aspirazione ad entrare afar parte della carriera direttiva dei com~missari di leva.

Per quanto sopra, !'interrogazione mirain particolare a verificare anche se, nel da~):e attuazione aUa predetta legge n. 52 del1979, si sia tenuto conto, e come, del dise-gno di legge, attualmente alla Camera deideputati, in materia di riforma dei consi~gli di leva.

(3 - 00266)

COLAJANNI, MILANI Giorgio, NAPOLEO-l'n, BACICCHI, MIANA, BERTONE. ~ AiMinistri delle partecipazioni statali, delle fi-nanze e dell'industria, del commercio e del~

l' artigianato. ~ Per conoscere:1) quali sistemi di controllo sono stati

adottati al fine di accertare gli esatti prezzidel petrolio greggio importato in Italia, siada società private che da quelle control>latedall'ENI;

2) se rispondono a verità le notizie secon~do le quali un recente acquisto di due milio-ni di tonnellate di greggio, effettuato da unasocietà dell'ENI nell'Arabia Saudita, sarebbestato accompagnato da un accredito di 1~1,5dollari per barile, per un importo compleS'si~va di 14-21 milioni di dollari, a favore di unasocietà finanziaria con sede a Panama, indi-rettamente controllata dal gruppo ENI;

3) se non ritengono necessario stabilirecriteri precisi per la costituzione ed il mante~nimento in vita di società finanziarie clislo~cate all'estero, facenti capo ai gruppi IRI,ENI ed EFIM.

(3 ~ 00267)

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 1722 ~

18 OTTOBRE197933' SEDUTA ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

I nterro gazionicon richiesta di risposta scritta

PITTELLA, ~ Al Aiinistro della sanità. ~

Premesso:che la legge di riforma sanitaria ha sta~

bilito che i beni degli ex enti mutualistici,non destinati prevalentemente ai servizi sa~nitari, sono realizzati dalla gestione di liqui~dazione;

che, nelle more delle relative direttiveemerse da parte del Consiglio sanitario na-zionale, i suindicati beni non possono rima~nere infruttuosi;

che, invece, la Federazione casse mutuedi malattia artigiani ~ con assai discutibilelegittimazione ~ ha impedito alla Cassa mu~tua provinciale artigiani di Roma l'esecuzio~ne di un contratto di locazione per studioprofessionale in carenza di direttiva da par-te del Consiglio sanitario;

che tale condotta, oltre a generare il na~turale logorio connesso con il mancato uti-lizzo del bene, comporta un inevitabile edimmediato danno per la Pubblica ammini~strazione;

che la locazione (soprattutto per attivi-tà professionale) non compromette l'eventua-le liquidazione del bene, ma, anzi, può co~stituire un incentivo all'acquisto del benemedesimo,

!'interrogante chiede di conoscere:a) se il Ministro sia a conoscenza di

quanto esposto;b) se non ritenga che il caso determini

responsabilità patrimoniali perseguibili;c) quali iniziative abbia assunto o inten~

da tempestivamente assumere in ordine alcaso ed al fine di prevenirne altri analoghiin futuro.

(4 - 00429)

CANETTI, URBANI, MARTINO. ~ Al Mi~nistro dell'industria, del commercio e del-l'artigianato. ~ Premesso:

che la rete nazionale di metano dotti sa-rà nel futuro sicuramente potenziata, ancheper ]'immissione in rete del gas provenientedall'Algeria, il cui arrivo è previsto, per tap-pe successive, tra il 1981 ed i11984;

che l'attuale rete, per quanto concernela Liguria, si ferma a Savona;

che tutta la provincia di Imperia ed unaparte della provincia di Savona (ad ovestdel capoluogo sino ai confini con la provin-cia di Imperia) non sono servite dalla retedel metano;

che le località sopra ricordate sono ser~vite, per il gas, a mezzo di carri-cisterna, connotevole aumento dei costi;

che tale situazione determina un eviden-te freno allo sviluppo economico delle dueprovince nei settori agricolo, industriale eturistico;

che già si è in presenza di pesanti limi-tazioni nel settore energetico (le locali so-cietà concessionarie per l'esercizio dell'ero-gazione del gas non possono più concedere,dall'inizio del 1979, nuovi contratti per il ri-scaldamento) ;

che, in particolare, stanno crescendo ediventeranno drammatiche nel prossimo in-verno le difficoltà dei settori £loricolo, orti-colo e frutticolo, per il prevedibile raziona-mento del gasoHo usato per il riscaldamen-to delle serre;

che l'utilizzo del metano sarebbe anchedi notevole beneficio per il riscaldamento diabitazio~li civili e locali pubblici,

gli interroganti chiedono di conoscere senon si ritenga opportuno prevedere, nel qua~dro del programma della nuova rete metani-fera e presi gli opportuni accordi con laSNAM, il prolungamento sino a Ventimigliadell'attuale metanodotto che ha come capo-linea Savona.

(4 - 00430)

ROMEO, MIRAGLIA, CAZZATO, PANICO,FRAGASSI. ~ Ai Ministri dell'agricolturae dèlle foreste e delle finanze. ~ Per sapere,in relazione ai numerosi casi di sofisticazionedel vino scoperti in Puglia e denunciati dallastampa, quale azione è stata svolta per com~battere ta,le annosa e funesta attività e qualisono i risultati conseguiti.

In particolare, si chiede di conoscere il nu~mero delle infrazioni riscontrate e la quan~tiLà di zucchero e di prodotto sof:i:sHcato se~questrc,ti.

(4 - 00431)

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Senato della Repubblica ~ 1723 ~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE197933a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

ROSI. ~ Al Ministro della difesa. ~ Persapere se corrisponda a verità che i Distret~ti militari violano, costantemente e giornal-mente, come si legge sul n. 38 de « l'Espres~so» del 23 settembre 1979, la legge nume-ro 890 del 22 novembre 1977, che fa divietodi trascrivere sul foglio di congedo l'articoloper cui il cittadino è stato riformato.

Per chiedere, inoltre, se, nell'eventualitàche quanto affermato in tale settimanale siavero, il Ministro non ritenga di impartire op~portune disposizioni per l'osservanza dellasuddetta legge.

(4 -00432)

VITALE Giuseppe. ~ Al Ministro della sa~nità. ~ Per sapere se è a conoscenza delfatto che, lungo la strada statale Siracusa~Avola, e precisamente a partire da 8 chilo~metri circa prima del centro abitato di Avo~la, viene depositata ai margini, con partico-lare accentuazione nei mesi estivi, una enor-me quantità di sacchetti di rifiuti solidi daparte di cittadini che agiscono con colpe-vole noncuranza della gravità del fenomenoe delle conseguenze alle quali può dar luo~go lo stesso, noncuranza alla quale fa pun~tuale riscontro l'insensibile e colpevole iner-zia delle autorità competenti.

Si chiede, pertanto, di conoscere se 11Mi-nistro non ritenga di dover intervenire pron~tamente al fine di eliminare tale serio in~conveniente che potrebbe dar luogo a con~seguenze del tipo tristemente noto, sul pia-no della salute oltre che del decoro, ricor-renti in Sicilia.

(4 ~ 00433)

FORNI. ~ Al Ministro del tesoro. ~ Perconoscere i motivi che ostano aHa ricostru-zione della carriera ed alla regolamentazionedel pagamento degli stipendi ai dipendentidegli enti disciolti ai sensi dell'articolo l~bisdelia legge 21 ottobre 1978, n. 641, fra cuil'ANMIG.

Tali dipendenti, passati ai ruoli unici pres~so la Presidenza del Consiglio dei ministri,operanti presso gli uffici periferici dello Sta-to e prevalentemente presso uffici finanziari,percepiscono 10 stipendio iniziale della cate~goria a cui appartengono e devono prestare

40 ore di servizio settimanale, mentre i col-leghi d'ufficio ne prestano 36, e sono pagaticon assegno emesso dalla Banca nazionaledel lavoro, che non viene recapitato regolar-mente :il 27 di ogni mese.

L'interrogante, mentre rileva i gravi disagiconseguenti al trattamento discriminante neiconfronti di detto personale, chiede di co-noscere quali provvedimenti il Governo in-Lenda adottare per garantire ad esso il dirittoal posto, al grado ed alla regolare correspon-sione dello stipendio, come avviene per tuttii dipendenti dello Stato, tenendo conto che,in molti casi, si tratta di persone con carichidi famiglia.

(4 ~ 00434)

CENGARLE, TOROS, GIUST, ROMEI,LONGO. ~ Ai Ministri del tesoro e del lavo~ro e della previdenza sociale. ~ Per infor-mare i Ministri competenti in ordine allasostanziale inosservanza, da parte della dire~zione del Banco di Sicilia, del dettato costitu-zionale che prescrive che tutti gli eletti dalpopolo abbiano la possibilità di espletare li-beramente la funzione pubblica loro affidata.

Con circolare del 26 settembre 1979, infat-ti, l'ufficio di segreteria ha stabilito che idipendenti del Banco che ricoprono carichepubbliche elettive possono assentarsi dalservizio per il tempo strettamente necessarioall'espletamento del mandato, ai sensi del-l'articolo 32, primo comma, della legge 20maggio 1970, n. 300.

Agli interroganti sembra erroneo il riferi~mento alla legge n. 300 del 1970, dato che l'ar-ticolo 100 del regolamento interno di quel-!'istituto di credito, al secondo comma, pre-vede che «Agli impiegati del Banco chia~mati a cariche pubbliche elettive è applica-bile il trattamento giuridico ed economicostabilito dalle disposizioni vigenti per ilpersonale dello Stato e degli Enti pubblici »,nè ha rilevanza la determinazione dell'« Assi-credito» di disciplinare la materia ai sensidella legge n. 300 del 1970

Infatti, non tutti gli istituti di credito checonfluiscono nell'« Assicredito}) sono istitu-zionalmente enti di diritto pubblico e, pertan-to, non tutti hanno l'obbligo di regolamenta-re la materia delle libertà per l'espletamento

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Senato della Repubblica VIII Legislatura~ 1724 ~

18 OTTOBRE1979

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ASSEl\fFLJ:..A ~ RESOCONTO STENOGHAFICI)33" SEDUTA

dei mandati elettorali ai sensi della legge 12dicembre 1966, n. 1078, che contempla soloi casi dei dipendenti dello Stato e degli Entipubblici.

Tale obbligo, invece, incombe sul Bancodi Sicilia, sia perchè esso è istituzionalmen~te un ente di diritto pubblico, sia perchè ilcitato articolo 100 del regolamento estendeai suoi dipendenti la regolamentazione vigen-te per i dipendenti dello Stato.

A parere degli interroganti, i sindaci deipiccoli comuni, essendo inclusi tra quellielencati nell'articolo 1 della legge 12 dicem~bre 1966, n. 1078, debbono poter fruire deltempo necessario all'espletamento del loromandato a norma degli articoli 2 e 4 dellastessa legge. Essi, pertanto, debbono poterfruire di permessi retribuiti anche per il tem~po occorrente per le riunioni della Giunta odelle Commissioni, alle quali sono obbligatia presenziare a norma di legge. Ogni altrainterpretazione restrittiva significherebbevanificare la volontà del legislatore e lo spi~rito del dettato costituzionale.

Si chiede, pertanto, da parte dei Ministriinterrogati, un'autentica interpretazione e,eventualmente, precise disposizioni per glienti interessati.

(4 -00435)

MIRAGLIA, PANICO, SESTITO. ~ Ai

A,lÙlistri dei trasporti e dell'agricoltura edelle foreste. ~ Premesso che l'inadegua~tezza d~He strutture e delle reti telefonicheriguar-da maggiormente il Mezzogiorno,dove ,sono concentrati solo un quarto deitelefoni esistenti in Italia, con una densitàtelefonica che è di 14 abbonati su 100 abi~tanti, molto arretrata, quindi, rispetto alCcntro~Nord) dove è di 23 abbonati su 100(dati 1978);

rilevato come tale deficienza è partico-larmente grave nelle campagne, in massimaparte tagliate fuori dalle comunicazioni edai circuiti commerciali e di assistenza tec-nica e sanitaria;

considerato che le richieste di allaccia-mento provenienti da migliaia di co1tivato~ri ed operatori agricoli Janguono inevase daanni, con la conseguenza che i diretti inte~ressati devono as<soggettars.i a percorreredecine di chiJometri al giorno per raggiun~

gere un posto telefonico, con le difficoltàche ne derivano per chiama're un medico, oi pompieri, per denunciare un furto, percomunicare con i compratori, eccetera,

gli interroganti chiedono di conoscerequali interventi si intendono promuovereed attuare (stabilendo eventuali convenzio-ni per il riparto finanziario con le Regioniinteressate, come ha già fatto l'Enel perprogrammi di elettrificazione rurale alloscopo di ridurre gli oneri a carico dei be~neficiari) perchè, con ogni poss.ibile soJle-citudine, vengano colmate le carenze lamen-tate, che costituiscono fattore non secon-dario della spinta all'esodo che continua acolpire le popolazioni agricole del Mezzo-giorno, con tutti i danni che l'abbandonodella terra da parte di forze attive determi-na all'economia generale del Paese.

(4 - 00436)

D'AMICO. ~ Al Ministro della difesa. ~

Per conoscere:se risponde a verità l'informazione se~

condo la quale l'avanzamento dei tenenti dicomplemento dell'Arma dei carabinieri, chefino all'anno 1975 era stato disposto sullabase dell'anzianità ed ai sensi della legge nu-mero 1137 del 1955, è stato in seguito previ-sto o si è ritenuto che dovesse avvenire sem-pre per anzianità, ma dopo una permanenzaminima di 8 anni nel grado inferiore, e ciòper un' estensiva interpretazione della leggen. 626, entrata in vigore nel dicembre 1975;

se è vero che l'insorgere di una contro-versia sull'applicabilità della citata legge al~l'Arma dei carabinieri, in conseguenza dellasospensione delle promozioni maturate, haprovocato, su ricorso proposto da alcuni in-teressati, una decisione del TAR del Lazio,che avrebbe dichiarato errata l'estensionedi detta legge ai tenenti di complemento deicarabinieri, affermando la validità delle nor-me di cui alla legge n. 1137;

se è vero, altresì, che il Dicastero ha direcente proceduto alla promozione al gradodi capitano dei 20 tenenti dei carabinieri ri-correnti, trascurando di farlo nei confrontidi tutti gli altri che avevano o hanno acqui~sito, nel frattempo, lo stesso diritto ai sensidella legge n. 1137 del 1955;

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Senato della Repubblica ~ 1725 ~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE197933" SEDUTA ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

se considera oggettivamente giusta lasituazione di disparità di trattamento che neè derivata e di cui hanno ragione di lamen-tarsi gli esclusi dalla promozione solo pernon avere prodotto ricorso al TAR;

se è nel suo intendimento ~ come au-spicabile ~ disporre l'adozione di provvedi-menti equitativi a favore, a qqanto si dice,dei circa 100 tenenti dei carabinieri (moltidei quali più anziani di grado dei promossisopra indicati), aventi diritto all'avanzamen-to al grado di capitano, in applicazione del-la legge n. 1137;

se non ritiene che sussistano motivi eragioni per l'assunzione di un'eventuale ini-ziativa legislativa al fine di dirimere la con-troversia che rimane aperta 'sull'applicabili-tà all'Arma dei carabinieri della legge nu-mero 626, nel proposito, ovviamente, di sal-vaguardarne la specificità con la confermadella validità della legge n. 1137 del 1955.

(4 - 00437)

LEPRE. ~ Al Presidente del Consiglio deiministri ed ai Ministri dell'interno e dei la-vori pubblici. ~ Per conoscere:

quali urgenti provvidenze intendono pre-disporre per venire incontro alle comunitàcolpite dalle recenti disastrose alluvioni inFriuli;

come sono stati impiegati i fondi predi-sposti dalla legge speciale per il Friuli, re-lativi alla sistemazione idraulico-forestaledel territorio colpito dai sismi del 1976, ed ifondi assegnati all' ANAS per la sicurezza del-la viabilità, anche in considerazione del fat-to che 1£ abbondanti recenti precipitazioniripropongono, in forma aggravata, gli stessifenomeni che hanno in passato gravementepregiudicato la sicurezza del suolo e dellepopolazioni interessate;

in particolare, quanto intendono fareper il ripristino della strada statale « dellaVaI Pesarina)}, in Carnia, interrotta a se-guito di una ennesima frana, e per la si~te-mazione definitiva della stessa in opportunasede che determini condizioni di sicurezzaper il traffico.

(4 - 00438)

AMADEO. ~ Al Ministro dell'agricolturae delle foreste. ~ Per sapere se, di fronte ai

gravi danni provocati in provJ.ncia di Im-peria daUe recenti intemperie ed alluvioniche hanno distrutto colture ortofloricOlle edimpianti di serre, sono state date disposi-zioni per una rapida ricognizione nelle zonedanneggiate, al fine di determinare la con-sistenza dei danni per l'applicazione delleprovvidenze previste dalle leggi in vigore, ese sono previsti, come sarebbe necessario,immediati interventi finanziari che consen.tano ai coltivatori danneggiati di ricostruireimpianti e colture.

L'interrogante intende, inoltre, sapere senon si ritiene necessaria una sostanziale mo-difica della legge n. 364 del 25 maggio 1970,suLle calamità naturali, che si è dimostratadi fatto del tutto inadeguata.

(4 - 00439)

BARSACCHI, SIGNORI, SEGRETO. ~ AiMinistri dell'industria, del commercio e del-l'artigianato, della marina mercantile e deltesoro. ~ Premessa !'importanza primaria

del settore della pesca, direttamente colpitodai continui aumenti del prezzo del gasolio ~

ultimo quello previsto dal provvedimenton. 32 del 1979 ~ che rendono sempre menoremunerativa tale attività;

considerato che le associazioni di cate-goria hanno già sensibilizzato al problema leforze politiche presenti in Parlamento perl'adozione di misure compensative dei mag-giori costi,

gli interroganti chiedono al Governo op-portuni intepventi finanziari di sostegno allacategoria che, a giudizio degli stessi, potreb-bero trovare accoglimento, per !'immediato,nell'ambito del decreto-legge 14 settembre1979, n. 438, in discussione al Parlamento, e,in prospettiva, potrebbero essere estesi, nel-l'ambito della legge « disposizioni per la for-mazione del bilancio annuale e pluriennaledello Stato)} (legge finanziaria), all'an-no 1980.

(4 - 00440)

POLLASTRELLI, CAZZATO. ~ Al Mini-stro del lavoro e della previdenza sociale. ~Alcune sedi provinciali dell'INPS, in attua-zione del decreto-legge 6 luglio 1978, n. 352,convertito in legge 5 agosto 1978, n. 457, ein partic()lare dell'articolo 2, danno un'i.p.ter-

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Senato della Repubblica ~ 1726 ~ VIII Legislatura

18 OTTOBRE 197933a SEDUTA ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO

pretazione non giustificabile ed in palese estridente contrasto con il testo letterale del~l'articolo medesimo in riferimento al signi~ficato dell'espressione «sospensione, cessa~zione di attività », che rappresentano dueipotesi tipiche della vita dell'azienda iden~tificate [n qualsiasi evento in cui viene meno,per una pasizione assicurativa in corso, l'ab~bligo del.1'invio del rendicanto mensile DMIO/M.

Tale singolare interpretazione non ha al-cun obiettivo riscontro nel testo della legge,in cui si fa unicamente rife~imento, e inmodo chiaro ed inequivaco, a particolari eben precisi mamenti patologici della vita diun'azienda, « cessazione, saspensiane e varia~zione di attività}}, che non possono, equipa~rarsi ed assalutamente mai identificarsi eche, nella generalità, prescindono dalle vi-cende dei rapporti dei propm dipendenti.

La «sospensione» del rapparta di lavarodi un dipendente, specie nell'ambita artigia~naIe e del commercio al dettaglia, non com~porta, infatti, l'automatica saspensione ocessaziane dell'attività aziendale, che di nar~ma cantinua ad essere svalta da parte del-l'imprenditare sala ed anche can l'ausilia deisuoi collabaratori familiari.

A seguita di detta errata interpretazianedel dettato della legge n. 352 del 1978, alcunesedi provinciali dell'INPS hanno. procedutaad elevare innumerevali verbali di accerta-mento, can canseguenti, pesanti sanzioniamministrative anche per situaziani pregres-se alla data di entrata in vigare della legge.

Gli interraganti chiedano, pertanto" di sa-pere se nan si ritiene appartuna un sallecitaintervento chiarificatare del Ministero perun'linterpretaziane autentica del pravvedi~menta di legge in questiane, contemparanea-mente tesa a nan far dare carsa ed a tenerein saspesa, da parte delle sedi INPS, gl[ atticonseguenti ai verbali illegittimamente ele-vati, che hanno. provacata vivo malumare egiustificata protesta nelle categorie inte~ressate.

(4.00441)

PINTO. ~ Al Ministro del lavoro e dellaprevidenza sociale. ~ Per canascere se nanritiene di fare particalari accertamenti inmerita ai criteri che sona stati seguiti per

effettuare le pramaziani aH'INPS al livelladi dirigenti.

Pare che siano. stati seguiti criteri che nanhanno. tenuta adeguata canta dei requisitidella prafessianalità e dell'anzianità per unainappartuna influenza di fattari palitici esindacali. Sana stati cosi promassi dirigentican un punteggia oggettivamente inferiarenei canfranti di altri dirigenti che avrebbe~ro meritata un punteggio superiore per il re-quisita dell'anzianità ed i titali prafessianali.

L'interrogante ritiene, pertanto., che il Mi~nistra debba intervenire per restituire agliinteressati fiducia nell'Amministraziane pub~blica.

(4 ~00442)

PINTO. ~ Al Ministro del tesoro. ~ Per

conoscere se nan ritiene di daver intervenireper la soluzione del ricarsa n. 814141, prapo-sta dal signar Memali Vincenzo., ricarsa cheè stata inviata al Ministero per il riesameamministrativa a no.rma di legge, can elen~co 6141 in data 14 atto.bre 1972, e che dapasette anni nan è stata ancora restituita.

(4 - 00443)

Ordine del giornoper la seduta di martedì 23 ottobre 1979

P RES I D E N T E. Avverta che, can~seguentemente a quanta precedentementecomunicata in ard1ne al crulendaria dei la-vori, la seduta di damani, 19 ottobre, nanavrà più luaga.

Il Senato tarnerà a riunil1si !in seduta pub-blica martedì 23 attabre, alle are 17, conil seguente ardine del gio.rno.:

I. Deliberaziani su richieste di dichiarazia~ne d'urgenza ai sensi dell'artico.la 81 delRegalamento.

II. TRUZZI. ~ Pagamento, pravvisorio delcanane nell'affitto di fandi rustici (111).

La seduta è talta (ore 22).

Dott. PAOLO NALDINI

Consigliere preposto alla direzione delServizio dei resoconti parlamentari