ILUOGHI DELLAVORO · 2018. 5. 30. · ILUOGHI DELLAVORO Itinerari per conoscere archivi e musei...

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I LUOGHI DEL LAVORO Itinerari per conoscere archivi e musei d’impresa TRA MEMORIA E FUTURO GALLERIA CAMPARI FONDAZIONE PIRELLI COLLEZIONE QUATTRORUOTE EDITORIALE DOMUS MUSEO KARTELL MUSEO ZAMBON COLLEZIONE BRANCA

Transcript of ILUOGHI DELLAVORO · 2018. 5. 30. · ILUOGHI DELLAVORO Itinerari per conoscere archivi e musei...

  • I LUOGHI DEL LAVORO

    Itinerari per conoscere archivi e musei d’impresa

    TRA MEMORIA E F U T U R O

    GALLERIA CAMPARI

    FONDAZIONE PIRELLI

    COLLEZIONE QUATTRORUOTEEDITORIALE DOMUS

    MUSEO KARTELL

    MUSEO ZAMBON

    COLLEZIONE BRANCA

  • Progetto a cura diMagda MarsiliAssolombarda, Ufficio Attività Culturali

    In collaborazione conAIM – Associazione Interessi Metropolitani

    Ricerche e testi: Elisa PozzoliGrafica: Roberto Redaelli

    I LUOGHI DEL LAVORO TRA MEMORIA E FUTUROItinerari per conoscere archivi e musei d’impresa

  • “Cultura è ciò che resta nella memoria quando si è dimenticato tutto”. (Burrhus Frederic Skinner 1904 – 1990)

    Milano occupa notoriamente nel mondo una posizione di primo ordi-ne in campo economico, non solo per la sua attività imprenditorialein molti settori, da quello della salute a quello del design, ma ancheper la capacità di diffondere nella società più in generale questadimensione del far bene.

    Da qui l’idea di Assolombarda di valorizzare - con questo progetto - lapropensione delle imprese del territorio ad attuare politiche culturali,attraverso l’ideazione di itinerari tematici, percorsi destinati a ripetersiciclicamente con focus sempre diversi che permettano il coinvolgi-mento delle aziende nostre associate. Il progetto risponde alla doppia necessità di far entrare i cittadini nelcuore della Milano produttiva che, grazie alla sua dinamicità, è ingrado di fronteggiare le sfide competitive poste dal nuovo panoramageografico mondiale, e di valorizzare il nostro patrimonio di impreseanche in vista di Expo 2015.

    L’alternarsi di sguardi tra passato e futuro è il filo conduttore di questaprima “tappa” intitolata Tra memoria e futuro: alcuni tra i più impor-tanti musei e archivi d’impresa di aziende dell’area milanese apronole porte alla città, ribadendo la loro natura di custodi “privilegiati” distoria, documenti e oggetti, testimoni dei cambiamenti economici esociali che hanno trasformato la città e il Paese e ponendosi anchecome punto di partenza per importanti riflessioni sul futuro.

    Perchè Milano, grazie ad imprenditori “illuminati” che hanno immagi-nato e attuato politiche di conservazione e valorizzazione, può essereletta e raccontata anche attraverso documenti di indiscusso valoreculturale, un patrimonio da condividere con la collettività.

    Alberto MeomartiniPresidente Assolombarda

  • 1° itinerario

    GALLERIA CAMPARISesto San Giovanni (Milano), viale Gramsci 161

    Da 150 anni il marchio Campariidentifica una delle più importan-ti realtà imprenditoriali italianenel campo delle bevande alcoli-che ed è attualmente presente in190 Paesi con oltre 40 marchi diproprietà e 2.000 dipendenti. E’ Gaspare Campari il fondatorenel 1860 dell’azienda, che dal1995 ha costantemente aumen-tato le proprie dimensioni attra-verso importanti acquisizioni alivello italiano e internazionale. Si deve al capostipite della dina-stia Campari l’invenzionedell’aperitivo rosso amedia gradazionealcolica, ancoraoggi il più famoso almondo. La produzio-ne inizialmente artigianale presevita a Milano nell’omonimo CaffèCampari in Galleria VittorioEmanuele II e fu poi trasferita aSesto San Giovanni da DavideCampari, figlio di Gaspare. Qui l’azienda si trasformò in unavera e propria realtà industrialeche rimase in funzione per oltre100 anni fino al 2005, quandovenne aperto il nuovo stabilimen-to a Novi Ligure.Il complesso ex industriale è stato

    oggetto di un ampio interventodi riqualificazione firmato dagliarchitetti Mario Botta e GiancarloMarzorati, che ha visto la realizza-zione del nuovo quartier genera-le Campari, con edifici residen-ziali e una piazza coperta. La palazzina liberty degli antichistabilimenti oggi ospita laGalleria Campari, progettatadallo stesso Botta e inauguratanel marzo 2010 in occasione del150° anniversario della fondazio-ne dell’azienda.

    La Galleria è articolatasu due piani ed ospi-ta, al piano inferio-re, una esposizionepermanente cheillustra il percorso

    del marchio e i suoi successi dal1860 ad oggi, attraverso leespressioni dell’arte moderna econtemporanea. Al piano superiore vi sono spaziper mostre temporanee. Le opere esposte sono di artisti dilivello internazionale come Leo-netto Cappiello, Bruno Munari eUgo Nespolo: alcune di esse sonostate reinterpretate e animategrazie all’uso di innovative tecno-logie multimediali.

  • L’uso di nuove tecnologie permettedi ripercorrere la storia di Campari e il suoconnubio con l’arteanche attraverso i linguaggi contemporanei. Galleria Campari èun’esperienza sensoriale completa: un luogo dove il carattere del marchio è percepito ancheattraverso l’olfatto e l’udito, coinvolgendoil visitatore in toto.

  • 1° itinerario

    FONDAZIONE PIRELLIMilano, viale Sarca 222

    La Pirelli, primaria azienda italiananel settore gomma, viene fondataa Milano nel 1872 dal giovaneingegnere Giovanni Battista Pirelli.Dalla nascita ad oggi, Pirelli haattraversato tre secoli costruendonel tempo la sua storia e la suacultura di impresa. La FondazionePirelli oggi ha il compito di pro-muovere questo immenso patri-monio, storico e contemporaneo,attraverso la tutela e lavalorizzazione del suoArchivio e l’organizzazio-ne di iniziative e progettivolti a diffondere il ruolodell’azienda non solocome motore econo-mico, ma anche culturale.Ricavata dalla ristrutturazione diuna palazzina degli anni trenta,oggi la sede della Fondazioneospita al pian terreno l’ArchivioStorico Pirelli. Oltre 2.500 metrilineari di scaffalature, armadicompattabili per l’archiviazione eun laboratorio per la lavorazionedei materiali.L’Archivio conserva documenta-zione sulla storia e l’attività dell’im-presa dalla sua fondazione adoggi: nel 1972 il Ministero dei Beniculturali ha riconosciuto il rilevante

    interesse storico di questo patri-monio archivistico. I campi diricerca della Fondazione spazianodalla storia economica e indu-striale, alla storia del lavoro e dellerelazioni industriali, dall’architettu-ra e urbanistica, alla grafica e aldesign, alla comunicazione d’im-presa. L’Archivio Storico si articolain diverse sezioni: l'archivio d'im-presa, che raccoglie documenti

    amministrativi e societari; l'ar-chivio fotografico, conmigliaia di stampe, nega-tivi e diapositive; la sezio-ne dedicata ai disegni e

    manifesti, dove sonoconservati tra l'altro i

    bozzetti originali delle campagnepubblicitarie fin dai primi anni delsecolo scorso; la sezione audiovisi-vi, che ospita pellicole e nastri dal1912 per un totale di oltre 300 fil-mati documentali e pubblicitari.Al primo piano si trovano gli uffici,la sala consultazione e un openspace polifunzionale. A impreziosi-re la sede, il disegno originale diRenato Guttuso "La ricerca scienti-fica", un'opera imponente com-missionata da Pirelli al maestro inoccasione dell'Esposizione Interna-zionale di Torino del 1961.

  • La sede dellaFondazione Pirelli è una palazzina deglianni trenta che ospitaal piano terra l’ArchivioStorico e al primo pianouna grande sala consultazione e un open space polifunzionale. Tra glialtri documenti, sono conservati ed espostibozzetti pubblicitari originali da inizioNovecento ad oggi.

  • Nel 1929 il giovane editore GianniMazzocchi, trasferitosi a Milanopoco più che ventenne dallanatia Ascoli Piceno, acquisisce larivista di architettura Domus, fon-data l’anno precedente e direttadall’architetto milanese Gio Ponti.Nasce così l’Editoriale Domus e,nel tempo, Mazzocchi affiancaalla prima rivista le complementa-ri Casabella e Stile Industria. Nellostesso tempo lancia i gran-di settimanali di politica,attualità e cultura comeL’Europeo, SettimoGiorno e Il Mondo.Quindi, i modernimensili in difesa del consumatorecome Quattroruote, Tuttoturismo,Quattrosoldi. Nel settore libri editatra l’altro il best seller gastronomi-co Il Cucchiaio d’Argento. Nel1956, quando Gianni Mazzocchifonda Quattroruote, l’Italia stavivendo il boom industriale e laradicale trasformazione dello stiledi vita dovuto soprattutto alla dif-fusione dell’automobile comemezzo di lavoro e di svago. La rivi-sta da subito diventa la bibbiadegli automobilisti. La sededell’Editoriale Domus, un edificiopost moderno progettato dallo

    Studio Nizzoli, è a Rozzano dal1978. Qui, anni dopo, è stata rea-lizzata la struttura che ospita ilmuseo storico di Quattroruote(oltre 1.000 mq) dove sono espo-ste le auto collezionate da GianniMazzocchi fin dagli anni Quaranta.Sono 46 modelli italiani e stranieriprovenienti da tutto il mondo esignificativi per tecnica, stile e sto-

    ria come Isotta Fraschini 8AS,Hispano Suiza H6B, Mercedes

    540 K, Alfa Romeo 1750 GS,Bugatti 57, Ford T, FIAT Balilla,

    Lancia Lambda, AlfaRomeo Giulietta Spideroltre ad alcuni interes-

    santi modelli di carrozze, moto,biciclette, go-kart e motoslitte.Personale specializzato è incari-cato del delicato lavoro di con-servazione degli automezzi, chesono in massima parte funzionantie ancora oggi utilizzati in occasio-ne di eventi speciali. A qualche chilometro di distanza,a Vairano di Vidigulfo, c’è la pistadi Quattroruote inaugurata nel1995 dove si effettuano le prove ele rilevazioni di consumi e presta-zioni di ogni tipo di auto o altroveicolo, completata da un’areadedicata ai corsi di guida sicura.

    2° itinerario

    COLLEZIONE QUATTRORUOTEEDITORIALE DOMUS - Rozzano(Milano),via Mazzocchi1/3

  • Un tempo immersanella campagna e orainserita nelle nuoveurbanizzazioni aRozzano, la sede diEditoriale Domusaccoglie le redazioni,gli uffici, i servizi e laCollezione Quattroruotecon decine di autod’epoca raccolte dalfondatore Mazzocchi.

  • 2° itinerario

    MUSEO KARTELLNoviglio (Milano), via delle Industrie 3

    L’azienda Kartell viene fondatanel 1949 a Noviglio dall’ingegnerechimico Giulio Castelli che avviala produzione di oggetti in plasti-ca, concentrandosi dapprima sulsettore degli autoaccessori e deicasalinghi e, dal 1958-59, su quel-lo degli articoli da laboratorio edell’illuminazione, per arrivare, nel1964, a mobili e complementid’arredo, per cui oggi l’azienda ènota. Sin dal principio la filosofiache ispira l’attività dell’azienda èquella della ricerca tecnolo-gica e dell’innovazione, lavalorizzazione del designe il perseguimentodella massima ergo-nomia degli oggetti. Negli anni ’60 la noto-rietà del marchio Kartell crescesensibilmente e l’azienda ottieneimportanti riconoscimenti alivello nazionale e internaziona-le, tra cui nove Compassi d’Oro eil Design Award Interplast diLondra. Nel 1972 Kartell fa il pro-prio ingresso al MOMA, il Museumof Modern Art di New York, cheancora oggi annovera alcunipezzi di produzione dell’aziendaitaliana nella sua collezione per-manente.

    L’importanza che Kartell da sem-pre dedica al design fa sì che mol-tissimi prodotti dell’azienda porti-no firme autorevoli, da GinoColombini, Marco Zanuso, VicoMagistretti e Anna Castelli Ferrierifino - più di recente - a PhilippeStarck, Ron Arad e AntonioCitterio, per citarne solo alcuni.Alla storia del marchio, della suaproduzione industriale e di designè dedicato il Museo Kartell, pro-gettato da Ferruccio Laviani e

    inaugurato nel 1999 all’in-terno dello stabilimento diNoviglio che fu realizzatoda Ignazio Gardella eAnna Castelli Ferrieri. Insignita nel 2000 del pre-mio Guggenheim come

    miglior museo d'impresa, la mostrapermanente del museo espone in2.500 mq di superficie oltre milleoggetti secondo un percorso cro-nologico che sviluppa le temati-che di manifestazioni, design, tec-nologia e comunicazione. Il museorealizza visite guidate, pubblicazio-ni e mostre, oltre ad un catalogoinformatico sui prodotti, le tecnolo-gie, i materiali e i designer chehanno collaborato con Kartelldalla sua nascita sino ad oggi.

  • Il Museo Kartell, allestito all’internodegli storici stabilimentidi Noviglio, ripercorrel’ampia e variegataproduzione dell’azienda dal 1949ad oggi e con essaalcune delle paginepiù significative del design italiano.

  • 3° itinerario

    MUSEO ZAMBONBresso (Milano), via Meucci 8

    appese al soffitto, il museo si svi-luppa su circa 700 mq e ripercorrela storia dell'azienda attraversooggetti, fotografie, documenti emanoscritti. Il percorso espositivo, concepitoper poter essere liberamente fruitodal visitatore, si snoda in sei con-tainer simboli dell’artigianalità edella concretezza, contraddistintida enormi lettere al neon azzurre

    di una vecchia inse-gna dello stabili-mento vicentino, acomporre il nome

    dell'impresa. Le iniziali indicano idiversi temi espositivi e così Z èZambon e racconta la storia del-l'azienda e della famiglia fondatri-ce, A–Authors è dedicato alle per-sone che hanno lavorato nell 'a-zienda, M–Make il lustra la pro-duzione, B–Brand la comunica-zione e la pubblicità, O–Opportunityla ricerca e N–Now il presente, inun container in continuo riallesti-mento. Il Museo è un luogo d’ispi-razione, non solo per coloro che vilavorano e che in esso ritrovanoun condiviso senso di appartenen-za, ma anche per coloro che lovivono in occasione di eventi,workshop e convegni.

    L'industria chimico-farmaceuticaZambon nasce nel 1906 a Vicenzaad opera di Gaetano Zambon,che abbandona l'attività paternadi commercio di granaglie e inau-gura il Magazzino MedicinaliZambon per la distribuzione di“prodotti chimici, droghe, colo-niali”. Nel 1908 nasce la GaetanoZambon & C. e nel 1920 l'attivitàevolve, passando alla produzionediretta dei prodottifarmaceutici. Attualmente il Gruppoha il proprio quartiergenerale a Bresso, alle porte diMilano, ed è una multinazionalefarmaceutica con 2.500 dipen-denti in 13 nazioni in Europa,America e Asia. Oggi come inpassato la politica aziendale diZambon si caratterizza per il rile-vante impegno dedicato allaricerca di alto profilo e alla valoriz-zazione del capitale umano.Il Museo Zambon, inaugurato nel2008 per il centenario dell'aziendae progettato da BDGS ArchitettiAssociati, trova posto in uncapannone industriale non più inuso, adiacente alla sede direzio-nale di Bresso. Sotto a grandi ripro-duzioni di molecole colorate

  • Passato, presente e futuro si incontrano all’interno del Museo Zambon dove i sei container, nel segno di una continuità storica, illustrano i valori e il patrimonio storico di un’impresa di 104 anni.

  • 3° itinerario

    COLLEZIONE BRANCA Milano, via Resegone 2

    bilimenti vengono trasferiti in viaResegone, in un imponente com-plesso di edifici, esempio della tra-dizione architettonica lombardadell’epoca. Ancora oggi qui è attiva la produ-zione dell’azienda Branca, conlaboratori per l'analisi e il controlloqualità, magazzini e cantine perl'invecchiamento e la matura-

    zione, in bottidi rovere, deiprodotti storici. Nello stabilimen-

    to trova sede anche la CollezioneBranca, nata per iniziativa dellafamiglia e inaugurata nel 2009dopo dieci anni di accurato lavo-ro di progettazione, catalogazio-ne, restauro e allestimento affida-to direttamente ai dipendenti del-l'azienda. In oltre 1.000 mq disuperficie la Collezione raccontala storia della famiglia fondatrice,di un sistema produttivo che risaleal 1845, e della sua straordinariacomunicazione.Sono esposti mortai, distillatori eantichi strumenti di produzione,manifesti e bozzetti pubblicitari,documenti e fotografie che i visi-tatori possono ammirare immersinel profumo di erbe e spezie.

    La Fratelli Branca Distillerie, aziendafamiliare oggi alla quinta genera-zione con Niccolò BrancaPresidente, nasce nel 1845. Da allora, seguendo la filosofia del“Novare serbando”, è divenutauna delle principali realtà italianenel settore delle bevande alcoli-che, oggi presente in oltre 160Paesi. Bernardino Branca fondal’azienda in corsodi Porta Nuova,dove vede laluce il prodottodiventato in poco tempo famosoin tutto il mondo: il celebre amaroFernet-Branca, prodotto con gliestratti di 27 tipi di erbe, spezie eradici provenienti da quattro con-tinenti, che in un annuncio pubbli-citario del 1865 sul quotidiano “LaPerseveranza” viene celebratocome “rinomato liquore” dalleimportanti proprietà terapeutiche.Nascono poi nuovi prodotti, lastrategia comunicativa si rafforzacon manifesti e calendari in stileliberty. Nel 1893 l'artista triestinoLeopoldo Metlicovitz crea il mar-chio inconfondibile dell'azienda:un'aquila che artiglia la bottiglia diFernet-Branca con il globo sotto-stante. A inizio Novecento gli sta-

  • La storica, e attuale, sede degli stabilimenti Brancanasconde nei propri sotterranei centinaia di botti in rovere nelle qualimatura il Fernet-Branca, prodotto con estratti di erbe e spezie provenientida quattro continenti. La Collezione Branca illustra la storia dell’azienda dal 1845, anno della fondazione, ad oggi.

  • 1° itinerarioGalleria CampariFondazione Pirelli

    viale Gramsci 161Sesto San Giovanni

    viale Sarca 222Milano

    piazza Castello

  • 2° itinerarioCollezione QuattroruoteEditoriale DomusMuseo Kartell

    piazza Castello

    via Mazzocchi 1/3Rozzano

    via delle Industrie 3Noviglio

  • 3° itinerarioMuseo ZambonCollezione Branca

    piazza Castello

    via Meucci 8Bresso

    via Resegone 2Milano

  • GALLERIA CAMPARISesto San Giovanni (MI), viale Gramsci 161Tel. 02 62 251Visite guidate di gruppo solo su appuntamento martedì, giovedì e venerdì alle 10.00, 11.30, 14.00, 15.30 e 17.00. Ingresso gratuito.www.campari.com

    FONDAZIONE PIRELLI Milano, viale Sarca 222Tel. 02 64 42 39 71Aperta al pubblico su appuntamento dal martedì al giovedì, dalle ore 9.00 alle ore 17.00.Ingresso gratuito.www.fondazionepirelli.org

    COLLEZIONE QUATTRORUOTE - EDITORIALE DOMUSRozzano (MI), via Mazzocchi 1/3Tel. 02 82 47 21 (Dott. Stefano Benetti Genolini)Collezione privata, aperta a visite di gruppo solo su appuntamento.http://collezione.quattroruote.it

    MUSEO KARTELLNoviglio (MI), via delle Industrie 3Tel. 02 90 01 22 69Aperto al pubblico dal martedì al venerdì, dalle ore 14.00 alle ore 18.00.Visite guidate solo su appuntamento, per visitatori individuali o gruppi.Ingresso gratuito.www.kartell.com

    MUSEO ZAMBONBresso (MI), via Meucci 8Tel. 02 66 52 41Aperto al pubblico su appuntamento, per visitatori individuali o gruppi.Visite guidate solo su appuntamento.Ingresso gratuito.Per scheda museo: www.museimpresa.com

    COLLEZIONE BRANCAMilano, via Resegone 2Tel. 02 85 13 970Aperto su prenotazione/invito lunedì, mercoledì e venerdì alle 10.00 ealle 15.00.Visite guidate in italiano e inglese (su richiesta).Ingresso gratuito.www.branca.it