SENATODELLA REPUBBLICA · SENATODELLAREPUBBLICA VIII LEGISLATURA 341a SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO...

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SENATO DELLA REPUBBLICA VIII LEGISLATURA 341 a SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO .... GIOVEDI 3 DICEMBRE 1981 (Pomeridiana) Presidenza del presidente FANFANI, indi del vice presidente OSSICINI, del vice presidente FERRALASCO e del vice presidente MORLINO INDICE CONGEDI . . . . . . . . . . .. Pago17805 CORTE DEI CONTI Trasmissione di relazioni sulla gestione fi- nanziaria di enti. . . . . . . . . . . 17805 DISEGNI DI LEGGE Annunzio di presentazione. . . . . . . 17805 Approvazione da parte di Commissioni per- manenti . . . 17805 Assegnazione . ........... 17805 SeguIto della dlsc:ussJone: « Disposizioni per la formazione del bUan- cio annuale e pluriennale dello Stato (leg- ge finanziaria 1982)>>(1583) « Bilancio di previsione dello Stato per l'ano no finanziario 1982 e bilancio pluriennale per il triennio 1982-1984» (1584): BONAZZI (PCl) "" CALICE (PCl) CAROLLO (DC) , relatore .17817 . 17825 . 17837 COLOMBO Vittorino (L.) (DC) . FERRARI-AGGRADI (DC) FINESSI (PSI) ... "" FINESTRA (MSl-DN) . MIRAGLIA (PCl) PIERALLI (PCl) "" PINNA(PCl). . ROSSANDA (PCl) TALASSI GIORGI (PCl) Pago 17806 . 17836 . 17834 . 17815 . 17830 . 17827 . 17819 . 17821 . 17823 ENTI PUBBLICI Trasmissione di documenti. 17806 GOVERNO Trasmissionedi documenti.. . . . . . 17806 INTERROGAZIONI Annunzio .......... 17884 ORDINE DEL GIORNO PER LE SEDUTE DI VENERDI' 4 DICEMBRE 1981. . . .17848 N. B. ~ L'asterisco indica che il testo del di- scorso non è stato restituito corretto dall'oratore. TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ of

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SENATO DELLA REPUBBLICAVIII LEGISLATURA

341 a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO....

GIOVEDI 3 DICEMBRE 1981(Pomeridiana)

Presidenza del presidente FANFANI,indi del vice presidente OSSICINI,del vice presidente FERRALASCO

e del vice presidente MORLINO

INDICE

CONGEDI . . . . . . . . . . . . Pago17805

CORTE DEI CONTI

Trasmissione di relazioni sulla gestione fi-nanziaria di enti. . . . . . . . . . . 17805

DISEGNI DI LEGGE

Annunzio di presentazione. . . . . . . 17805Approvazioneda parte di Commissioni per-manenti . . . 17805

Assegnazione . . . . . . . . . . . . 17805

SeguIto della dlsc:ussJone:

« Disposizioni per la formazione del bUan-cio annuale e pluriennale dello Stato (leg-ge finanziaria 1982)>>(1583)

« Bilancio di previsione dello Stato per l'anono finanziario 1982 e bilancio pluriennaleper il triennio 1982-1984»(1584):

BONAZZI (PCl)

"" CALICE (PCl)

CAROLLO(DC) , relatore

.17817. 17825. 17837

COLOMBOVittorino (L.) (DC) .FERRARI-AGGRADI (DC)

FINESSI (PSI) . . ."" FINESTRA (MSl-DN) .

MIRAGLIA (PCl)

PIERALLI (PCl)

""PINNA(PCl). .ROSSANDA (PCl)

TALASSI GIORGI (PCl)

Pago 17806. 17836. 17834. 17815. 17830. 17827. 17819. 17821. 17823

ENTI PUBBLICI

Trasmissione di documenti. 17806

GOVERNO

Trasmissionedi documenti. . . . . . . 17806

INTERROGAZIONI

Annunzio . . . . . . . . . . 17884

ORDINE DEL GIORNO PER LE SEDUTEDI VENERDI' 4 DICEMBRE 1981. . . .17848

N. B. ~ L'asterisco indica che il testo del di-scorso non è stato restituito corretto dall'oratore.

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ of

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Senato della Repubblica VIII Legislatura~ 17805 ~

3 DICEMBRE 1981

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34P SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del presidente F A N F A N I

P RES I D E N T E. La seduta è aper-ta (ore 17).

Si dia lettura del processo verbale.

F I L E T T I, segretario, dà lettura delprocesso verbale della seduta del giornoprecedente.

P RES I D E N T E. Non essendoviosservazioni, il processo verbale è appro-vato.

Congedi

P RES I D E N T E. Hanno chiesto con-gedo i senatori: Ripamonti per giorni 10 eTriglia per giorni 10.

Disegni di legge, annunzio di presentazione

P RES I D E N T E. È stato presentatoil seguente d~segno di legge:

dal Presidente del Consiglio dei mini-stri e dal Ministro delle finanze:

« Conversione in legge del decreto-legge20 novembre 1981, n. 694, recante modificheal regime fiscale suLlo zucchero e finanzia-mento degli aiuti nazionali previsti dallanormativa comunitaria nel settore bietico-lo~saccarifero» (1648).

Disegni di legge, assegnazione

P RES I D E N T E. Il seguente dise-gno di legge è stato defer~to

~ in sede deliberante:

alla 6a Commissione permanente (Fi-nanze e tesoro):

« Proroga deLla gestione del servizio ditesoreria provinciale deHo Stato» (1638)

(Approvato dalla 6a Commissione perma-nente della Camera dei deputati), previ pa-reri della la, della 5a e della 8a Commis-sione.

Disegni di legge, approvazione da parte diCommissioni permanenti

P RES I D E N T E. Nelle sedute diieri, le Commissioni permanenti hanno ap-provato i seguenti disegni di legge:

la Commissione permanente (Affari co-stituzionali, affari della Presidenza del Con-siglio e dell'interno, ordinamento generaledello Stato e della pubblica amministra-zione):

GHERBEZ ed altri; MANCINO ed altri. ~

« Normativa organica per i profughi» (149-240-B) (Approvato dal Senato e modificatodalla 2'" Commissione permanente della Ca-mera dei deputati);

6a Commissione permanente (Finanze etesoro):

« Assunzione a carico deHo Stato dellespese per i funerali del senatore EugenioMontale» (1579).

Corte dei conti, trasmissione di relazionisulla gestione finanziaria di enti

P RES I D E N T E. Il Presidente del-la Corte dei conti, in adempimento al dispo-sto dell'articolo 7 della legge 21 marzo 1958,n. 259, ha trasmesso le relazioni concernentila gestione finanziaria:

della S.p.A. Rai-Radiotelevisione italia-na, per l'esercizio 1980 (Doc. XV, n. 46);

dell'Ente di sviluppo agricolo in Sici-lia, per gli esercizi dal 1976 al 1979 (Doc. XV,n.80).

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Senato della Repubblica VIII Legislatuf~~ 17806 ~

3 DICEMBRE 1981~

341a SEDUTA (pomerid.) ASSE.MJJLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Tali documenti saranno deferiti alle Com-missioni competenti.

Governo, trasmissione di documenti

P RES I D E N T E. Il Ministro deltesoro, con lettera in data 21 novembre 1981,ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1 dellalegge 7 giugno 1974, n. 216, la relazione sul-l'attività svolta dalla Commissione naziona-le per le società e la borsa (CONSOB) nel1980 (Doc. XL, n. 3).

Tale documento sarà deferito alla 6a Com-missione permanente (Finanze e tesoro).

Enti pubblici, trasmissione di documenti

P RES I D E N T E. L'Istituto nazio-nale delle assicurazioni, con lettera in data28 novembre 1981, ha trasmesso, ai sensidell'articolo 1, quinto comma, del decreto-legge 23 dicembre 1976, n. 857, convertito,con modificazioni, nella legge 26 febbraio1977, n. 39, la relazione sulla gestione delconto consortile per l'anno 1980 (Doc. XLIX,n.3).

Tale documento sarà deferito alla lOaCom-missione permanente (Industria, commercio,turismo) .

Seguito della discussione dei disegni dilegge:

{( Disposizioni per la formazione del bilancioannuale e pluriennale dello Stato (leggefinanziaria 1982)>> (1583);

« Bilancio di previsione dello Stato per l'an-no finanziario 1982 e bilancio pìuriennaleper il triennia 1982-1984}) (1584)

P RES I D E N T E. L'ordine del gior-no reca il seguito della discussione dei di~scegni di legge: «Disposizioni per la for-mazione del bilancio annuale e pluriennaledello Stato (legge finanziaria 1982) » e « Bi-lancio di previsione dello Stato per l'annofinanziario 1982 e bilancio pluriennale peril triennio 1982-84 ».

Prima di dare la parola al senatore Vittori-no Colombo, devo portare a conoscenza del-l'Assemblea qualche decisione importanteai fini di proseguire i nostri lavori con cal-ma, con prudenza, con capacità costruttiva,così come del resto li abbiamo cominciati.Questa sera avrà subito la parola il senatoreVittorino Colombo per concludere gli inter-venti; poi passeremo allo svolgimento dei nu-merosi ordini del giorno, indi daremo laparola al senatore Carollo relatore. Si chiu-derà la seduta con questo intervento e sitrasferiranno i nostri lavori alla seduta didomani mattina alle ore 10. Appena termi-nate le repliche dei tre Ministri, procederò

~ l'annunzio fin d'ora ~ alla convocazionedella Conferenza dei Presidenti dei Gruppiper vedere quale comportamento adottareper il proseguimento dei nostri lavori.

Credo che con queste disposizioni si rie-sca ~ questo è un tentativo ~ a riportaretranquillità nell'Aula e a dare a tutti la sen-sazione che non c'è nessuna fretta, nessunaultimativa decisionale, nessuna volontà dinon dare tutto il tempo necessario ad osser-vare attentamente quello che nel miglioredei modi può essere fatto.

Se non ci sono rilievi ed osservazioni, co-sì resta stabilito.

Ha facoltà di parlare il senatore Vittori-no Colombo.

c O L O M B O V I T T O R I N O (L.).Signor Presidente, onorevoli colleghi, signorMinistro, i documenti che il Governo ha pre-sentato al Parlamento e su cui stiamo discu~tendo affrontano uno dei temi fondamenta-li che hanno caratterizzato la formazionestessa dell'attuale Governo, cioè l'emer-genza economica. Si tratta di una situazio-ne grave, che tormenta il nostro sistemaeconomico, i cui connotati sono stati chia~ramente analizzati ed anche capiti da tuttele forze politiche, dalle organizzazoni sin~dacali, dalle associazioni degli imprendito~ri e da tutto il paese.

Gli elementi del consuntivo del 1981 rias-sumono chiaramente il punto limite dellostato del nostro sistema economico, siain termini di fenomeno inflazionistico, siain termini di effetti recessivi. In sintesi, l'Ha-

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Senato della Repubblica ~ 17807 ~ VIII Legislatura

341" SEDUTA (pornerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 3 DICEMBRE 1981

lia chiuderà il 1981 con un tasso di infla~zione assai vicino al 20 per cento, con unacrescita della disoccupazione, che supera i2 milioni di unità, con un disavanzo dellabilancia dei pagamenti di Il.000 miliardi dilire.

L'indebitamento con l'estero è salito inmisura impressionante. Vi è un'accentuazio-ne del divario inflazionistico tra 1'1talia egli altri paesi della CEE che è passato da7,5 punti del 1979 a 10,6 punti del 1980. Viè inoltre un aggravamento preoccupante de~gli squilibri t'erritoriali che colpisce il nostroMezzogiorno con una diminuzione di risorsedestinate all'area meridionale. Secondo leprevisioni di autorevoli istituti di indagineeconomica, confermate da recenti dichiara~zioni del governatore della Banca d'Italia, senon interverranno elementi correttivi ade~guati la situazione del 1982 sarà ancoragrave.

Tra le cause di questa situazione ne ricor~diamo alcune perchè sono oggettive e sonogeneralizzate anche per altri paesi. Sul pia~no delJa produzione scontiamo il forte au-mento del costo delle materie prime, in par~ticolare di quelle energetiche; scontiamo 10elevato costo del lavoro per unità di prodot~to, che ci ha fatto perdere in competitivitàsul piano internazionale; scontiamo ancoral'espansione della spesa pubblica ad un tas-so superiore all'incremento della produtti-vità media del sistema. Si sconta in questadirezione un comune denominatore: la ec~cessiva rigidità del sistema, in particolare perla eccessiva indicizzazione dei vari fattori.

Questa rigidità costituisce di fatto unacortina di protezione per i fattori e per isoggetti protetti, scaricando sugli altri sog-getti non protetti le conseguenze negativee emarginandoli sempre più dal sistema.Dobbhmo dare atto al Governo che i prin-cìpi fondamentali che pervadono la impo-stazione del bilancio dello Stato per il pros~simo anno e della Jegge fjnanziaria si fan-no carico di questa tendenza perversa, chesi manifesta nel nostro sistema economico,ponendo alc1.mi punti fermi che meritanoil pieno consenso e quindi tutto l'impegnoperchè trovino completa realizzazione.

Le critiche avanzate anche qui dal colle-ga senatore Chiaramonte questa mattina so-

no, se valide, di pura denuncia (ed è nel suopieno diritto), ma non sono in grado di co-stituire una valida alternativa alla situazio-ne. La manovra di contenimento della spe-sa pubblica entro il limite dei 50.000 miliar-di di passività e dell'indice di inflazione en-tro il tetto del 16 per cento rappresenta lacondizione di base necessaria per un'inver-sione di tendenza. Ecco perchè la Democra-zia cristiana già nella fase di elaborazionedei documenti finanziari del Governo haespresso con chiarezza la propria volontà disecondare ogni sforzo per l'acquisizione diquesti due fondamentali traguardi confer-mando pertanto l'appoggio politico neces-sario perchè il Governo possa concretamen~te realizzare i punti decisivi del suo program-ma economico.

Ovviamente ci domandiamo ~ e poniamocon grande chiarezza questa domanda a tut-te le forze politiche, a noi stessi ed ancheal Governo ~ chi paga il costo di questaemergenza. Perchè, se da un lato la politicaeconomica deve fondarsi sul criterio dellamassima austerità, della ripresa del proces-so di accumulazione, della manovra mone~taria ~ per non sterilizzare le riserve e nonaumentare le esposizioni con l'estero ~ èaJtrettanto necessario allontanare il peri-colo dello sviluppo zero che rappresenta lospettro nefando dell'arretramento comples-sivo dell'economia e dell'ulteriore aumentodella disoccupazione.

La Democrazia cristiana si è pronunciataufficialmente, con delibere dei propri orga-ni direttivi, sulla necessità che la manovracomplessiva di politica economica sia orien-tata a debellare !'inflazione, ma riattivandonel contempo il circuito produttivo attraver-so una tempestiva e selezionata ripresa de~gli investimenti. Sia detto con estrema chia-rezza che la ricetta deJla signora Thatchernon è applicabile nel nostro paese. E veroche in Inghilterra il tasso di inflazione è sce-so, daIJ'agosto del 1980 all'agosto del 1981,da118,7 al 13 per cento, ma è anche vero checiò ha comportato un aumento impressio-nante del tasso di disoccupazione, dal 7,7all'11,3, con il raggiungimento della cifraspaventosa di 3 milioni di disoccupati.

Noi non possiamo correre questo perico~lo e intendiamo operare reaJmente e deci~

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Senato della Repubblica ~ 17808 ~ VIII LeRislatura

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samente per evitare un disastro sociale checoinvolgerebbe pesantemente le nuove levedi lavoro alle quali si chiuderebbero gli ac~cessi all' occupazione per un numero inde-finito di anni. Noi diciamo sì senza equivocial contenimento della spesa pubblica entroi limiti indicati dal Governo e al tetto del16 per cento come indice inflazionistico, madobbiamo richiamare l'attenzione del Go~verno e dei partiti della maggioranza e an~che dell'opposizione sulla necessità di unapolitica globale che ci permetta di avvici-narci all'obiettivo della ripresa.

La strategia di politica economica del Go~verno si fonda sulla constatazione che l'emer-gere di difficoltà nuove e complesse nelleeconomie occidentali, derivanti sia da movi-menti di ordine congiunturale che da assettipiù profondi che attengono alla struttura,trova nel caso italiano accentuazioni parti-colarmente acute. La domanda interna haraggiunto livelli così elevati da far emergerein maniera allarmante la strozzatura dellaofferta, creando forti squilibri nei nostriconti con l'estero. L'indebitamento netto del~la pubblica amministrazione ha raggiuntosoglie che non hanno riscontro nelle econo-mie con le quali più direttamente ci con~frontiamo.

Allo stesso tempo, nel movimento di lun-go periodo e di progressiva degenerazionedei tassi di produttività, comune a tutti ipaesi industrializzati, la situazione italianasi è collocata al punto più basso, mentre isalari reali nel settore privato hanno mante~nuto il loro ritmo di contenuta ma apprez~zabile crescita. L'impatto con le ricorrentitensioni sul mercato del petrolio, aggrava-to dall'improvvisa ed acuta impennata deldollaro, si faceva così molto più fragile eprecario rimettendo in moto una spirale in~flazionistica che, come dicevo, rischia diuscire dal controllo degli strumenti di ge-stione corrente.

Nell'attuale tendenza di lungo periodo del-la lievitazione dei prezzi convivono e si sti-mano reciprocamente eventi considerati disolito tra loro incompatibili. In effetti spe-rimentiamo forme di inflazione da doman-da, come anche da costi, come anche da con~flitti distributivi. La conclusione è che gli

attuali processi inflazionistici sono difficil-mente governabili e non aggredibili con ri~cette tradizionali. Si deve soprattutto a que-sto se nel pieno manifestarsi e svolgersi del-la crisi alcuni gruppi di interesse, come an-che alcune forze politiche, hanno ritenutodi approfittare della situazione per assicu-rarsi un maggiore vantaggio.

Vivaci furono le sollecitazioni, per esem-pio, per una svalutazione immediata o perun ricorso drastico alla manovra monetaria,senza preoccupazione alcuna delle conseg'Uen-ze soprattutto di ordine sociale.

Era come dire che si era diffusa la ten-tazione, soprattutto in alcuni gruppi econo~mici tra i più forti, di saldare in un sol col-po vecchi conti e aprirne di nuovi con tut-t'altre prospettive. Oggi possiamo dire consoddisfazione che questa manovra non è pas-sata e constatiamo che, in mezzo a difficol-tà notevoli, i partiti di Governo, ma direianche le forze economiche e sociali, hannocapito e sono impegnati ad uscire dalle pre~senti difficoltà in maniera corretta e rispet-tosa degli interessi generali, contribuendo acostruire una linea di uscita quanto più pos-sibile adeguata alla specificità della crisiitaliana.

Il ricorso alla manovra monetaria è sta-to inevitabile nell'immediato, eon tutta lasua drasticità ed il suo modo indiscriminatoe quindi sperequato di colpire. Con il con-testuale effetto di altri interventi si ebbe-ro subito risultati positivi; ma, come rile-vava in questa Aula il ministro del tesoro,collega Andreatta, la politica monetaria nonpuò tirare la corda oltre un certo limite edè sulla base di questo convincimento che og-go siamo in molti a condividere che l'azio-ne del Governo si è fatta più articolata e, diconseguenza, chiede piÙ attenzione e sensocritico da parte della maggioranza e ~ per~

chè no? ~ anche dell'opposizione.

AHo stato presente, la politica monetariadeve tendere perÒ ad attenuare il suo impat-to per essere sostituita da una politica dibilancio che di per sè implica una moltepli-cità di manovra e, di conseguenza, un piùvasto consenso.

La strategia della nuova politica di bilan-cio si propone obiettivi molteplici, alcuni

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Senato della Repubblica ~ 17809 ~ VII I Legislatura

3 DICEMBRE1981341a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTOSTENOGRAFICO

immediati, come quello di ridurre lo squi~librio tra spese ed entrate e quindi il disa~vanzo netto della pubblica amministrazio~ne; altri, anche se capaci di manifestare iprimi risultati nel breve periodo, dovrebbe~ro imprimere maggiore stabilità ed equili~brio ai conti pubblici, attraverso il recupe~ro della sovranità di governo nella loro ge~stione. Questo risultato passa per la dimen~sione della conoscenza e per un'effettiva ca-pacità di controllo che l'operatore pubblico,inteso in tutte le sue articolazioni, dovrà as~sicurarsi.

Nel disegno di legge che stiamo discutendo!'insieme di tali obiettivi si fonda sulla in-dividuazione di politiche che devono agiresul lato delle entrate, di politiche rivolte al-la spesa e di altre, infine, rivolte ai meccani~smi di produzione che sembrano stabiliz-zarsi ~ lo rilevo con preoccupazione ~ sul-

la prospettiva della crescita zero, contro laquale occorre invece reagire.

Occorre iniziare dal disavanzo, dall'obiet-tivo del contenimento del disavanzo entroil tetto dei 50.000 miliardi e, quindi, del re-cupero di sovranità sulla gestione dei contipubblici. Sulla cifra di 50.000 miliardi di di-savanzo si è sviluppato in quest'Aula un ap-profondito confronto. L'opposizione comu-nista ha avanzato anche questa mattina laproposta di un suo sfondamento con unamanovra articolata, comunque tendente aportare il disavanzo a livello di 51.700 mi~liardi.

Noi siamo fermi al valore originario di50.000, proposto dal Governo, ma non peramore di tesi, che sarebbe sciocco, ma preoc~cupati della pericolosità oggettiva di talesfondamento, pur tenendo presente, sul pia~no teorico e su quello pratico, !'importanzanon solo della quantità della spesa e quindidell'ammontare del deficit, ma anche delvalore della qualificazione della spesa pub~blica. come ci ricordava il collega Napoleo~ni. Ma il dato qualitativo ha un limite insu-perabile proprio in quello quantitativa.

Il tetto di 50.000 miliardi come disavan~zo non piace a nessuno, neanche a noi, per-chè è il risultato di tanti no a spese ed im~pieghi che, singolarmente presi, ci trovanoconsenzienti. E tra l'altro sono il frutto del~

la nostra politica di sviluppo del paese: ri-forma sanitaria, miglioramento delle pensio-ni, autonomia degli enti locali e, per ultimoma non certo per importanza, il problemadella fame nel mondo all'esame dell'altroramo del Parlamento, per il quale vorrem-mo incrementare il contributo deH'Italiaper la sua soluzione. La politica però non èsemplicemente rispondere con un sì allerichieste anche giuste avanzate daHe varieparti, ma è un'azione di valutazione globaledel possibile in un momento dato che siottiene con i sì sulle cose essenziali, ma an~che purtroppo con i no sulle cose impossi-bili e sulle cose rinviabili. Questo proprioper guidare il paese nei momenti difficilie per ricostituire le condizioni oggettive sucui sarà possibile riprendere lo sviluppo so~ciale, cioè tornare a rispondere con i sì allerichieste delle varie parti. Per tutto questoriteniamo di convenire più con l'altra affer-mazione del senatore Napoleoni, non certodella nostra parte politica, quando dichia-ra, letteralmente, ({ realistico e giustificato»il limite di 50.000 miliardi all'indebitamen-to del settore pubblico allargato. (Interruzio~ne del senatore Napoleoni). Principalmenteperchè, ho letto dal resoconto, tale cifratorna a corrispondere al 10-11 per cento delPIL e tiene conto delle dimensioni della pos-sibile espansione del credito interno secon-do le stime della Banca d'Italia.

C A L I C E. Ha detto altre cose.

C O L O M B O V I T T O R I N O (L.).Ha detto anche questo che riporto. Ricor~diamo, onorevoli colleghi ~ e questo 10

dico io ~ che questa cifra del10-11 per cen-to va confrontata con quella degli altri pae-si, con quella della Francia dell'lA per cen-to, della Germania del 3,5 per cento, delRegno Unito del 3 per cento, di altri paesiriportati in una chiara tabella della validarelazione del senatore Carollo. L'azione po~litica va portata quindi sul piano della spe~sa ed è indubbiamente complessa perchè siintaccano direttamente i rapporti che nelcorso degli anni si sono instaurati tra leforme di intervento dell' operatore e i livel-li di maggiore benessere raggiunti anche per

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Senato della Repubblica ~ 17810 ~ VIII Legislatura

3 DICEMBRE1981341a SEDUTA (pomerid.) AsSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

effetto degli interventi del cittadino. Tral'altro ~ è inutile nasconderlo ~ su questiversanti si costruiscono le condizioni di sta-bilità sociale e si fonda ~ perchè non dido?~ la ricerca del consenso, ricerca doverosain qualsiasi tipo di democrazia. A partiredagli anni '70 la dinamica della spesa pub~blica si è caratterizzata nel nostro paese perl'espansione delle sue dimensioni relativee per i rilevanti mutamenti della sua com-posizione. Il fatto è che a quell'espansionenon si è accompagnato un corrispondentesviluppo della produttività e anzi in molticomparti questa si è contratta, sia sotto ilprofilo della qualità dei servizi che nei ri~guardi della capacità di stimolare la cresci-ta del prodotto interno. Da tutto ciò conse-gue che per riprendere il controllo della spe-sa pubblica si pone la duplice esigenza delsuo contenimento, che presumibilmente siidentificherà nei termini di riduzione del suoritmo di crescita, e anche della sua maggio-re produttività.

I problemi che insorgono sono moltepli-ci e non sono colti ovviamente nella loropeculiarità dal disegno di legge. Da questoemergono alcuni interventi immediati col-locati in una strategia generale in armoniacon l'interesse sul piano generale. D'altra par-te il recente rapporto del CENSIS rappre~senta un richiamo altamente qualificato ealtamente preoccupante.

Gli interventi immediati riguardano so-prattutto i cosiddetti tagli sociali, tra cuiemergono quelli relativi aHa spesa sanitariae quelli che riducono il ricorso dell'INPSall'anticipazione di tesoreria. Per quanto ri-guarda l'INPS dirò che la strada intrapresa,piÙ che prefigurare una soluzione, sembrarivolta a stimolare la ricerca di una solu~zione da parte di tutti e anche delle forzeche detengono la responsabilità di gestionedi questo istituto. Abbiamo assistito ad unegregio lavoro di informazione sulla pesan-tissima situazione della gestione dell'INPSda parte della nuova dirigenza che, ricordia-molo, è di origine sindacale. Però questaazione non è sufficiente; occorre passare aquella propositiva, assumendo con energiaprecise responsabilità sia per il migliora-

mento delle entrate mediante una severalotta all'evasione, sia in quello delle uscitecon un'oculata revisione degli aventi dirit-to, sia con la coraggiosa proposizione dinuovi obiettivi.

L'INPS non è solo un ente da gestirecon capacità o una tribuna parapolitica didenunzia, ma è il perno della politica previ-de'l1ziale e i lavoratori che hanno voluto as-sumere la massima responsabilità di gestio-ne non possono limitarsi alla sola denunziadella gravità della situazione, ma devono concoraggio collaborare nel proporre e gesti~re un reale risanamento. Non avrebbe sensoparlare di riforme senza questo preciso im-pegno da parte deUa nuova dirigenza. Nonsi tratta certo, bisogna dido con chiarezza,di prevedere miglioramenti economici, fat-ta eccezione per i livelli più bassi. Questo10 sanno anche i pensionati. Si tratta anzi-tutto di dare certezza del diritto ai tanti al-tri pensionati che da troppo tempo atten-dono il proprio dovuto. Non è pensabile chenell'era dei calcolatori e del tempo reale ~

mi pare che un accenno lo ha fatto ancheil collega Spadaccia ieri ~ i tempi concre-ti per la regolarizzazione di una normalepratica siano attorno ai 18 e ai 24 mesi. Sepoi la pratica esce dalla normalità per qual-siasi operazione di ricongiunzione, si va alle calende greche. Chi fa il lavoratore, diven-tato pensionato, senza più salario per qua-si due anni, si mangia la liquidazione, èvero, ma si mangia anche tanto di quel ran-core contro il proprio paese che tarda in~spiegabilmente a riconoscergli ciò che luiha guadagnato in un'intera vita con digni-toso lavoro; e quel rancore diventa primafrustrazione, poi protesta e poi vera rabbiacontro la comunità democratica. Questotempo di austerità deve servire per far be-ne ciò che si può fare; la gente non vuolemiracoH, sa che sono tempi duri, ma nonriesce a spiegarsi il perchè di tante stor-ture.

Per quanto riguarda l'altro capitolo, ugual-mente importante, quello della sanità, diròsubito che è assolutamente estranea agliintendimenti della Democrazia cristianaqualsiasi ipotesi di insabbiamento della ri-forma. Siamo consapevoli delle deficienze

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VIII LegislaturaSlmato della Repubblica ~ 17811 ~

341a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 3 DICEMBRE 1981

dell'attuale servizio sanitario, ma la scelta,per noi di alto valore morale, politico edanche di ordine economico, di impegnare loStato a garantire ai cittadini la difesa dellasalute è e resta definitiva. Eravamo con-sapevoli al momento dell'avvio della rifor-ma che ciò avrebbe richiesto tempo e soprat-tutto una cura attenta e continua per faredi un sistema di prestazioni sanitarie gene-ralizzato una dotazione di cui l'inter::l ('01-lettivita nazionale, in prima istanza. è re-sponsabile nel suo uso e nelle sue prestazioni.Le disfunzioni che oggi constatiamo sononumerose e spesso assai gravi, soprattuttoquelle provocate dalle perduranti forme dicollusione tra servizio pubblico e interessiprivati. Sono soprattutto queste, favoritedal fatto che l'attuale gestione è sostanzial-mente priva di controlli effettivi, a provoca-re in buona parte l'attuale lievitazione del-la spesa e le inadeguatezze delle prestazio-ni; ma non possiamo tornare indietro, nonpossiamo eliminare o ridurre la responsabi-lità pubblica in un'area così delicata e so-cialmente rilevante. È in questa prospettivache valutiamo le attuali riduzioni sul finan-zamento della spesa sanitaria. Queste ridu-zioni si identificano per noi in una decisapressione che il Governo esercita nei ri-guardi dei diretti responsabili istituzionalidel servizio sanitario e sugli stessi utenti,cioè su tutti i cittadini, perchè applichinoappieno il loro diritto-dovere di rigorosocontrollo suJle qualità delle prestazioni edanche sul loro costo.

Non è ammissibile che l'attuale sistemadi finanziamento contabilizzato a piè di li-sta possa protrarsi ulteriormente. L'inter-vento regolatore delle regioni, tra l'altro de-finito dai recenti disposti legislativi, si ren-de più che mai necessario. A tal fine potràrisultare proficua l'instaurazione di rappor-ti più stretti fra centro e periferia, fra il Mi-nistero della sanità e assessorati alla sanità.Dovranno essere definiti nel concreto crite-ri e modaJità per controlli sistematici e ri-gorosi. Abbiamo però paura ~ e lo dicia-mo con fermezza ~ che questi tagli anzi-chè colpire il bubbone del consumismo intac-chino anche i livelli di protezione sanitaria.Per questo alcuni nostri colleghi, pill pre-

senti nello specifico settore, hanno espressonotevole perplessità proponendo non senzavalide ragioni l'alternativa dell'aumento del-le entrate anche con l'aumento delle im-poste anzichè l'operazione dei tagli di spe-sa. Non si è ritenuto opportuno raccoglierequesto suggerimento. Ne prendiamo atto,raccomandando però una costante azione diverifica della validità dei provvedimenti stes-si.

Emerge poi l'impegno del Governo a ri-conoscere alle regioni e agli enti locali unapropria capacità impositiva, utilizzando vec-chi e nuovi tipi d'imposta. Questo impegnodovrebbe servire come sutura del possibiledislivellamento insorgente tra l'importo mas-simo dei trasferimenti definito dalla leggefinanziaria e la spesa effettiva. Non è quin-di sfiducia nei comuni, anzi responsabilizza-zione di tutti ai vari livelli.

Il partito della Democrazia cristiana con-sidera quindi con molta attenzione l'even-tualità di un serio e consistente decentra-mento tributario, nell'intento di avvicinarei soggetti del prelievo ai soggetti della spe-sa, senza trascurare ovviamente il compitodello Stato di intervenire in favore dellearee meno favorite con azione equilibrati-ce tra queste e le zone forti, capaci di sop-portare da sole un maggiore gettito contri-butivo.

Ma occorre guardare anche alla ripresaproduttiva. La manovra di politica economi-ca del Governo è stata definita come un pat-to antinflazione. È una definizione vera, maè anche una definizione insufficiente. Antin-flazione, austerità, sacrifici: ma per che co-sa? Non abbiamo alcun dubbio nell'affer-mare, e con energia: patto antinflazione perdifendere il lavoro, lavoro per i già occupa-ti ma ancor più per i giovani delle nuoveleve in cerca di prima occupazione. Per laDemocrazia cristiana questa è la priorità as-soluta che qui confermiamo con convinzio-ne ed energia. Per questo occorre affronta-re due temi fondamentali: quello degli in-vestimenti e quello del costo del lavoro. Unaparola però va detta come premessa su que-sta operazione antinflazionistica. Il Gover-no ha proposto alcuni obiettivi: 1982, 16per cento, poi 13 per cento, e via via fino ad

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Senato della Repubblica ~ 17812 ~ VIII Legislatura

34P SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO 3 DICEMBRE 1981

arrivare al di sotto dellO per cento rientran-do così nei livelli europei. Pongo !'interroga-tivo se il tetto del 16 per cento non debbaessere ulteriormente abbassato a partire dal1982. L'ipotesi del 13 per cento già nel 1982è stata avanzata in modo qualificato, sullaspinta di un certo rientro come prevedibileconseguenza della manovra credi tizia già inatto. Non so se sia concretamente attuabi-le, sono però convinto che il Governo debbasentirsi impegnato su questa linea. Alcuneattese del Governo possono essere ancheopportune: attese delle decisioni dei partiti,dei congressi sindacali, attese degli impren-ditori, dei referendum dei lavoratori e nonso di che altro; ma !'indugiare eccessivamen-te può essere delittuoso.

Carni ti, in un'intervista di ieri, afferma:abbiamo perso un anno nella lotta all'infla-zione e ne stiamo pagando pesantemente leconseguenze; e in questo collima con altrileaders sindacali e della stessa Confindu-stria.

n collega Chiaramonte, nell'editoriale delpenultimo numero di «Rinascita», dice espli-citamente ~ e ne prendiamo atto con gran-de soddisfazione ~ al sindacato: difenderesolo le posizioni conquistate non è più suf-ficiente e può portare il movimento sindaca-le all' emarginazione e alla sconfitta; essereinvece dentro i processi di ristrutturazioneper indirizzarli in modo favorevole ai lavo-ratori e all'intero paese, non rifiutarsi di af-frontare le questioni della mobilità e dellaprofessionalità, trovare nuove forme di or-ganizzazione del lavoro e di legame del sa-lario alla produttività, contribuire, in altreparole, ad elevare la produttività delle azien-de e del sistema economico nazionale, tuttociò è un dovere per il sindacato. Tocca alGoverno prenderlo in parola, anche perchèè tutto il paese che sta ad attendere.

E qui tornano i due problemi, investimen-ti e costo del lavoro, su cui vale la penadi soffermarsi. Le tendenze emerse nel cor-so del decennio passato mettono in eviden-za l'inadeguatezza dell'apparato produttivodei paesi industrializzati. Il tasso di investi-mento è ovunque sceso dopo il 1973 ben aldi sotto di quanto la contrazione dello svi-luppo avrebbe lasciato supporre. Nel perio-

do 1963-1973 gli investimenti fissi lordi era-no aumentati nei paesi dell'OCSE a un tas-so medio del 6 per cento in volume controun aumento annuo del 5 per cento del pro-dotto interno lordo.

Da tale data e fino alla fine del decennio,si assiste ad un radicale rovesciamento dellatendenza: gli investimenti fissi lordi aumen-tano l'un per cento annuo, in misura netta-mente inferiore a quella della produzione,fatta pari al 2,5 per cento. L'abbassamentodel tasso di investimento ha significato unrallentamento nella crescita della capacitàproduttiva e quindi una minore elasticità arispondere a nuove sollecitazioni della do-manda. In effetti, nella maggior parte deipaesi, i nuovi investimenti sono andati asoddisfare più esigenze di razionalizzazioneche necessità di ampliamento della capacitàproduttiva. La quota di investimenti tesialla razionalizzazione dei processi produt-tivi nel settore industriale è risultata pros-sima o superiore al 75 per cento in Germa-nia, Francia ed anche in Italia, specie neglianni 1976, 1977 e 1978.

Questo fenomeno, se ha consentito alleimprese di meglio resistere a nuove crisi,come si è potuto constatare in occasione delsecondo forte rincaro del petrolio, ha signi-ficato però un restringimento della capacitàproduttiva, sia perchè è stato sacrificato!'investimento di ampliamento, sia perchè siè verificato un processo di sostituzione tralavoro e capitale a danno del primo, ciò cheha contenuto la capacità di crescita delladomanda, mentre si allargava il numero deidisoccupati. La domanda potenziale di inve-stimenti, in effetti ancora alta oggi in moltipaesi, pastula la necessità di proseguire nel-le razionalizzazioni, ma essa si urta ormaicon le poJitiche monetarie restrittive, ovun-que seguite per contenere gli effetti dell'ap-prezzamento del dollaro. Al di là di un talefatto contingente, la necessità di accresceregli investimenti, siano essi di razionalizza-zione, di riconversione o di allargamentodeUa capacità produttiva, trova comunqueun limite nella necessità di contenere la do-manda totale, per non subire ulteriori acce-lerazioni dell'inflazione e degradazioni nellebilance dei pagamenti.

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 17813 ~

34F SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

Queste impostazioni pratiche della poli~tica dell' offerta, malgrado le diversità con~tingenti, traducono tutte le preoccupazionidei paesi industrializzati di giungere ad unariconversione delle proprie strutture pro~duttive, al fine di permettere un migliaradattamenta alle nuove condiziani interna~zionali e soprattutto una più grande elasti~cità di fronte alle scosse di 'Origine esterna,come quella della crisi del petralia, che siproducono a cadenze imprevedibili. Pur~troppo questa politica di ristrutturazione,seppur doverosa, non crea in genere nuova'Occupazione in termini diretti, ma certa èfondamentale per mantenere o riacquistarela competitività e per l'occupazione indottada essa generata.

Bene quindi ha fatto il Governo nel por~tare avanti un confronto rigido con le arga~nizzaziani sindacali, nell'assicurare un im~pegno in settori fondamentali, quali la side-rurgia, l'elettronica strumentale, la chimica(con la distinzione tra polo pubblico e pri-vato), nel favorire l'accordo per la societàEnoxy e, nel settore dell'auto, l'accarda IRI~Fiat e Alfa~Nissan. Per questo la nastraattenziane è rivolta al Fonda investimentie 'Occupazione, sulla cui consistenza e ope~ratività abbiamo notizie contrastanti. È beneche il Governo precisi con esattezza quan-tità, tempi e modi. Sono ancora da rendereesplicite le sue destinazioni, anche se que-ste dovrebbero essere stabilite dalle nuoveprocedure delle valutazioni degli investi-menti produttivi di cui alla delibera delCIPE del 4 agosto di quest'anno.

La nostra preoccupazione sta nel fattoche si ripetano le esperienze della leggen. 675 o che, neUa pressione delle varie emer~genze, prevalgano interventi di soccorso alleimprese che il mercato ha invece già con~dannato. Per questa via si consolida l'ipo-tesi della crescita zero e si corrono gravirischi in termini di occupazione.

Forse non è inopportuno ricordare che ilprogramma triennale trasmesso dal Gover~no alle Camere, presumibilmente per avva~lorarne le indicazioni, sostiene !'interventosul lato dell'offerta, soprattutto nei settori

3 DICEMBRE 1981

suscettibili di proficua riconversione pro~duttiva ed a forte carattere innovativo.

La politica degli investimenti di questiultimi tre anni si è collocata lungo questaprospettiva ed è bene che la mano pubblicala confermi. Ritengo che le parti imprendi~toriali siano ormai del tutto consapevoliche non siano più da attendersi dall'Esecu~tivo interventi di mero soccorso. In pro~posito valgano le dichiarazioni del Ministrodel tesoro ed anche del Ministro del bi~lancio. Ulteriori forme di sostegno su cuioggi si dibatte non risultano coerenti con

l'attuale linea di controllo del disavanzo pub~blico. Il settore manifatturiero, ad esempio,deve fare emergere dal suo interno le neces~sarie capacità di presenza sui mercati inter-nazionali.

L'altro tema è quello del costo del lavoroper unità di prodotto, dizione che ritengopiù esatta rispetto a quella del salario e delsuo aumento. E qui anche gli ultimi datidell'ISTAT non sono certo confortanti (sonoi dati pubblicati ieri dalla stampa specia~lizzata). L'aumento del costo della vita nelperiodo ottabre 1980~ottobre 1981 è statodel 18,6 per cento. Nello stesso periodol'aumenta glabale del salaria è stato perl'industria del 24,1 per cento, per il settoreagricolo del 22,6 per cento, per il commer-cio del 22,2 per cento e per il settore deitrasporti del 24,7 per cento.

Si impone qui il classico «che fare? »,raccogliendo la disponibilità dichiarata dalleparti sociali che deve però essere tradottain fatti concreti. Certo è pacifico che conquesto trend salariale del 22~24 per centocontro un aumento del costo della vita del18 per cento non si raffredda l'inflazionenè purtroppo si recupera la competitivitàsul piano internazionale. Occorre invertirela tendenza riprendendo il patto del rientrodell'inflaziane casì come era stato propostodal Governo nel ri.spetto della distinzionedei vari ruoli. Perchè questa linea si affermisarà necessaria un'elevata capacità di me~diazione politica e di concerto sociale nellaquale dovranno impegnarsi, can un buongrado di coraggio e di apertura verso il

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Senato della Repubblica ~ 17814 ~ VIII Legislaturt<

3 DICEMBRE 198134P SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO

nuovo, i sindacati dei lavoratori, le associa-zioni padronali e le autorità di Governo.Non siamo mai stati molto convinti dell'op-portunità di difendere l'esistente ad ognicosto e tanto meno lo siamo oggi, conside-rato il grado di elevata elasticità richiestoagli assetti produttivi dell'industria mani-fatturiera e le difficoltà crescenti di presen-za sui mercati. È: vero fra l'altro che leattuali condizioni di concorrenza non insor-gono più fra imprese ma tra sistemi, sianoquesti settori produttivi o aree economicheo aree geopolitiche, ma è anche vero cheun'economia che non regga il passo colritmo generale dell'innovazione rischia diessere espulsa dal sistema delle economiemature per essere collocata in un'area mar-ginale.

Distinzione dei ruoli dicevamo, ma nonassenza del Governo su questo punto fon-damentale del costo del lavoro. Il Governo,sostenuto dal Parlamento, ha proprio lapossibilità di incidere, lo ripeto, nel rispettoanche rigoroso dell'autonomia contrattualedelle parti sociali, sul loro concreto com~portamento.

Con gli imprenditori è sempre aperto ilproblema della fiscalizzazione degli onerisociali, con i sindacati dei lavoratori è aper~to quello della detassazione sulla base delleconseguenze perverse del fiscal drag. Il Go-verno deve convenire con le parti socialiche darà seguito a queste due operazionisolo nel caso che verrà rispettato l'obiettivoglobale dell'operazione antinflazionistica,fissata nel tetto massimo stabilito (16 o 13per cento), penalizzando la parte eventual-mente non coerente, in questo comune sfor-zo contro l'inflazione, nei comportamentirelativi ai prezzi, cioè gli imprenditori, o re-lativi al costo del lavoro, cioè il sindacatodei lavoratori.

Il Governo però, me lo permetta, signorPresidente, ha già scartato in anticipo que-sta sua possibilità convenendo con la pro-roga al 31 dicembre del decreto sulla fisca-lizzazione a favore degli imprenditori e conla detassazione per i lavoratori per l'annoin corso. C'è da chiedersi se non era il casodi concertare già per questo periodo questedue manovre..

S P A D O L T N I, presidente del Con-siglio dei ministri. Era un impegno del pre-cedente Governo.

c O L O M B O V I T T O R I N O (L.).Mi permetto di dido perchè lo riservi comeimpegno per il futuro.

Sono queste alcune ombre, se non pro.prio debolezze, spiegabili certo, ma che nondevono essere interpretate come pericolosiprecedenti; sarebbero infatti estremamentepericolosi e certamente tali da invalidare l'in-tera manovra di politica economica e daindebolire il significato di rigore che il Go-verno stesso ha attribuito, per esempio, aitagli della spesa pubblica nei tre settori fon-damentali: sanità, previdenza ed enti locali.Il Parlamento, ed in esso la maggioranza,è pronto ad assumere le proprie responsa-bilità, ma chiede in questo difficile momentocoerenza ad ogni livello di responsabilità.

Abbiamo apprezzato come un utile e seriocontributo su questo terreno ~ e lo segna-liamo in quest'Aula ~ il documento che laCISL ha elaborato, e su cui si è espresso ilconsenso della VIL, riguardante le modalitàdi una linea di politica economica rivoltaa combattere l'inflazione evitando i pericolidelIa recessione. Oggi possiamo rallegrarci,senza per il momento entrare nel merito,del ripensamento avvenuto anche nella CGILe dell'impegno unitario a contribuire allosforzo del Governo per il contenimento del-l'inflazione entro il 16 per cento operandoanche sul costo del lavoro. Forse è l'iniziodi una seria e valida politica dei redditi.Auspichiamo che gli accordi sui nuovi con-tratti e sul contenimento di tutti i mecca-nismi di indicizzazione, ivi compresa la scalamobile, si perfezionino entro breve termine.Non si può aspettare, anzi siamo già inritardo.

Questo discorso da un lato richiama laclasse lavoratrice al dovere di ridurre alminimo la conflittualità e di incrementareal massimo gli indici di produttività, dal-l'altro richiama la classe imprenditoriale aldovere di contenere i profitti per destinarela maggior quantità possibile di risorse ad

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Senato della Repubblica~

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3 DICEMBRE 1981341a SEDUTA (pomerid.)

VIII Legislatura.'"

ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

una migliore organizzazione produttiva e anuovi investimenti. Ed infine noi confidiamoche anche i partiti di opposizione si pon~gano di fronte alla crisi del paese con spi~rito costruttivo.

Per la verità, le recenti dichiarazioni dialcuni autorevoli esponenti anche di partecomunista, con le quali si escludeva l'inten~zione di voler provocare una crisi di Go~verno, avevano fatto intendere che il Partitocomunista volesse abbandonare la sua lineadi rigida e anche ~ me 10 permettano i

coJleghi ~ di acritica opposizione per assu~mere un ruolo critico, sì, ma propositivoe quindi più duttile. Ancora non abbiamocoho concretamente questo segno del cam~biamento, ma ci auguriamo sempre che essosi realizzi nell'interesse generale del paese.

Onorevoli colleghi, le forze politiche po~polari devono dimostrare proprio nei mo~menti difficili per tutto il paese, con atteg~giamenti responsabili ed anche sofferti, diessere daJla parte dei ceti popolari, dellagente meno protetta, dei giovani, delle don~ne, dei disoccupati, del Mezzogiorno d'Italia,non diffondendo un irrazionale e qualunqui-stico messaggio negativo di protesta, malavorando per garantire a queste categorieuna prospettiva seria e credibile di siste~mazione e di inserimento nel contesto eco~nomico~produttivo del paese, perchè è que-sto, onorevoli colleghi, ciò che si aspetta ilpaese. Ed è certo l'intendimento e l'impegnodei partiti che esprimono la maggioranzadel Governo, in modo che in uno spazio ditempo sufficientemente breve l'Italia ripren~da il cammino del progresso nella libertà,nella giustizia e nella pace sociale. Per noinon è solo una speranza, ma è una precisavolontà politica e siamo convinti che ilpaese capirà e ci seguirà in questo nostroimpegno. (Vivi applausi dal centro. Congra~tul azioni) .

P RES I D E N T E. Dichiaro chiusa ladiscussione generale.

Debbono ancora essere svolti alcuni ordi~ni del giorno.

Si dia lettura dell'ordine del giorno n. 3,del senatore Pistolese e di altri senatori.

C O L O M B O V I T T O R I N O (V.),segretario:

Il Senato,

in relazione alla diminuzione dello stan~ziamento del Ministero della difesa;

considerato che il Consiglio supremo didifesa, nell'analizzare i programmi per l'an-no 1982, ha pitenuto l'indispensabilità deifondi stanziati per garantire un minimo dilivello di operatività, nell'ambito dei pro-grammi già avviati ed ha precisato che unaeventuale contrazione di stanLiamento avreb-be definitivamente compromesso l'interoquadro dell'aggiornamento e dell'ammoder~namento delle nostre Forze armate;

considerato che nonostante tali preci~sazioni, e senza tener conto dei risvolti ne-gativi nei confronti della NATO, è stata pro-posta la diminuzione dello stanziamento da300 a 200 miliardi, in dispregio delle com~petenze specifiche del Consiglio supremo didifesa, autorevolmente presieduto dal Capodello Stato,

invita il Governo ad assicurare e garan~tire ai programmi del Ministero, la loro pie-na ed integrale attuazione, ponendo in esse-re ogni utile iniziativa, non escluso il ri~corso ad indebitamento verso l'estero, peril conseguimento delle prioritarie mnalitàdella dife&a della patria, consacrate dall'ar-ticolo 52 della Carta costituzionale.

9.1583.3. PISTOLESE, RASTRELLI, CROLLALAN-ZA, FILETTI, FINESTRA, MARCHIO,

PECORINO, POZZO

F I N E S T R A. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

* F I N E S T R A. Onorevole Presidente,onorevole Preside')te del Consiglio e colle~ghi, poichè da più parti e precisamente dalGruppo radicale e da quello comunista pres~so la 4a e la 5a Commissione del Senato,nonchè in questa Assemblea, sono state a~vanzate proposte dI riduzione delle spesemilitari, proposte peraltro per la massimaparte non condivbe dalla maggioranza, ri~

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Senato della Repubblica ~ 17816 ~ VIII Legislatura

34P SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 3 DICEMBRE 1981

tengo indispensabile e dovoroso precisare,in un momento di particolare tensione in-ternazionale, quanto segue: 1) che l'Italiae tra i paesi che spendono per la difesa unaminore quota del prodotto nazionale lor-do; 2) che le risorse e gli stanziamenti perle nostre forze annate non sono adeguatialle reali esigenze ~ neppure sufficienti a co-pdre il processo inflattivo; 3) che il possi-

bile rallentamento dei programmi intrapre-si, il rinvio o l'annullamento di quelli previ-sti potrebbero rappresentare una ulterioredequalificazione del nostro organismo mili-tare; 4) che la esiguità degli stanziamentiimpedisce lo svolgimento di un nostro spe-cifico ruolo difensivo e dissuasivo nel tea-tro europeo e di mediazione nel bacino me-diterraneo.

Presidenza del vice presidente O S S I C I N I

(Segue F I N E S T R A ) . In tale situa-zione, onorevole \1linistro, l'aver diminuito,sia pure parzialml:'nte, lo stanziamento pre-visto al capitolo 4071 del bilancio della Dife-sa da 300 miliardi a 200 miliardi, sottraendo-li al potenziamento di reparti mobili operati-vi, significa tra l'altro aver aderito alle pro-poste pseudopacifìste delle sinistre e averignorato le considerazioni del Consiglio su-premo di difesa che nel gennaio 1981 hamesso in evidenza che il programma di am-modernamento previsto per il decennio 1975-1985 non poteva essere rispettato.

Tale programma, di conseguenza, è statofatto slittare di 5 anni. La sua attuazione èperò subordinata, condizione sine qua non,ad un aumento annuale del 3 per cento intermini reali deUe spese militari, a partiredalla base del bilancio 1981. Poichè il bilan-cio è stato compilato tenendo presente que-sto principio vincolante, ci appare stranoe superficiale aver aderito alla proposta ra-dical-comunista apportando, sia pure in mi-sura limitata, una riduzione agli stanziamen-ti miJitari, in quanto essi sono appena suf-ficienti a far fronte agli impegni nei con-fronti della nazione e degli alleati.

A conferma di quanto sopra, il Ministrodella difesa ha testualmente affermato:«Gli stanziamenti previsti con il bilancio1981 hanno evitate una crisi irreversibiledelle forze armate. Essi hanno mirato in-nanzÌtutto a rinforzare le condizioni uma-ne del personale mHitare e il suo addestra-

mento, mentre l'incremento di spesa degliarmamenti veri e propri si è mantenutomolto al di sotto, in termini percentuali, del-l'inflazione media ».

Il nostro ordine del giorno, pertanto, ri-volge al Governo un pressante appello af-finchè tutte le misure siano adottate a ga-ranzia dello svolgimento dei programmi dipotenziamento delk nostre forze armate cheservono con dignità, capacità ed onore lanazione. La difficile situazione economicae l'aumento progressivo dei costi dei mate-riali sono elementi che impongono a tuttiun'attenta riflessione e provvedimenti ade-guati a sostegno del nostro apparato mili-tare di difesa.

Con l'ordine del giorno intendiamo rac-comandare al Governo coraggiose linee diintervento.

P RES I D E N T E. Segue un ordinedel giorno del senatore Bonazzi e di altrisenatori. Se ne dia lettura.

C O L O M B O V I T T O R I N O (V.),segretario:

Il Senato,

premesso che con il 10 gennaio 1981,ai sensi dell'articolo 9 della legge 10 aprile1981, n. 151, viene istituito presso il Mini-stero dei trasporti un fondo nazionale peril ripiano dei disavanzi di esercizio delleaziende di trasporto pubblico locali, che in

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3 DICEMBRE 1981

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341a SEDUTA (pomerid.)

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tale fondo confluiscono i finanziamenti ero-gati fino al 1981 da parte di comuni, pro-vince e regioni;

che le regioni hanno il compito di as-segnare ed erogare alle aziende di trasportopubblico locale contributi per il ripiano deidisavanzi di esercizio in misura non infe-riore alle somme loro attribuite, con decre-to del Ministro del tesoro, in sede di ri-partizione del suddetto fondo;

che dal 10 gennaio 1982 le aziende lo-cali di trasporto non sono in grado di pa-gare personale e forni tori se non ricevonotempestivamente dalle regioni la quota dicontributo loro spettante;

che la ripartizione e la erogazione delfondo alle regioni potrà avvenire soltantodopo l'approvazione della legge finanziaria,

considerata la necessità che le regioni iscri-vano nei loro bilanci di previsione per il 1982la somma necessaria per l'erogazione dei con-tributi per il ripiano dei disavanzi di eserci-zio delle aziende pubbliche di trasporto lo-cale in applicazione della legge 10 aprile1981, n. 151,

impegna il Governo ad assicurare, fin dalgennaio 1982, erogazioni sul fondo comuneregionale di cui all'articolo 8 della legge16 maggio 1970, n. 281, in misura tale daconsentire il trasferimento alle aziende ditrasporto locale di quote, del contributoloro spettante, sufficienti per finanziare lespese correnti delle aziende locali di tra-sporto pubblico, nel caso che il Ministrodei trasporti non sia in grado di adottaretempestivamente il decreto di ripartizionee di effettuare la effettiva corresponsionealle regioni del fondo quantificato con l'ar-ticolo 3 del disegno di legge finanziaria peril 1982.

9.1583.6 BONAZZI, DE SABBATA, VITALE

Giuseppe, POLLASTRELLI, SE-

GA, GRANZOTTO, MARSELLI,

MORANDI

B O N A Z Z I. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

B O N A Z Z I Come è noto, la legge10 aprile 1981, n. 151, ha istituto un fondoper investimenti nel settore dei trasportipubblici urbani e un fondo per l'esercizio.Del fondo per investimenti ci siamo occu-pati e ci occuperemo in sede di discussionedel bilancio. Il fondo per l'esercizio entrain vigore collo gennaio 1982. Della sua en-tità ci occuperemù, invece, in sede di esa.me dell'articolo 23 della legge finanziaria.

Con l'ordine del giorno abbiamo volutomettere a fuoco ~ per chiedere al Governocerti comportamenti ~ i problemi che sipresentano nella fase di entrata in vigoredel nuovo regimI;' di finanziamento delleaziende pubbliche locali. Fino al 1981 i fon-di necessari per il ripiano dei disavanzi del-le aziende pubbliche locali venivano trasfe-riti ai comuni nel coacervo dei trasferimen-ti che lo Stato effettuava in relazione all'an-damento delle spC'se, e quindi il finanzia-mento era garantito mediante l'erogazionedelle quattro rate {' poi dell'integrazione fi-nale del bilancio. Si assicurava così un flus-so di mezzi sufficiente per il pagamentodelle spese correnti che hanno una periodi-cità molto rigida per le aziende di traspor-to perchè ~ è ovvio ~ comprendono qua-

si esclusivamente stipendi, consumo di car-burante, riparazioni degli automezzi.

Il nuovo mecca'1ismo funziona in termi-ni diversi. Si deve fare attenzione ai tempie agli adempimenti che sono collegati alpassaggio dal finanziamento attraverso tra-sferimenti ai comuni, al finanziamento at-traverso trasferimenti alle regioni e da que-ste alle aziende.

Il fondo trasporti viene determinato dal-la legge finanziaria e lo stiamo facendo.Fino a quando la legge finanziaria non saràapprovata, però, il Ministro dei trasportinon sarà in grado di adottare il provvedi-mento di ripartizione tra le regioni e quindidi accreditare o di erogare le somme chele regioni, a loro volta, devono distribuire.

E qui sorge un primo problema (a mesembra di facile soluzione), che spetta alleregioni risolvere è sul quale il Governo, il

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Senato della Repubblica ~ 17818 ~ VIII Legislatura

3 DICEMBRE1981341a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Ministro dei trasporti, il Ministro del tesoropossono esprimere un parere. Le regionipossono e debbono iscrivere nei loro bilan-ci per il 1982, anche prima che la legge fi-nanziaria sia approvata, un capitolo di com-petenza che preveda la quota di contributiche dovranno erogare alle aziende di tra-sporto. Questo di~cende, a me pare, neces-sariamente daUa norma di legge che addi-rittura fa obbligo alle regioni di corrispon-dere preventivamente, sulla base di una spe-sa presunta in ret8zione al traffico dell'an-no 1981, alle aziende i mezzi per poteresopravvivere.

D'altra parte, s~ così non fosse, e cioèse le regioni non iscrivessero, anche in ca-renza dell'approva:lÌone della legge finan-ziaria...

A N D R E A T T A, ministro del tesoro.Approviamola prima!

B O N A Z Z I. Facciamo un'ipotesi, nontroppo accademica, e cioè che la legge fi-nanziaria non sia approvata entro il 31 di-cembre 1981. In questo caso, se le regioninon iscrivono nei loro bilanci la previsio-ne di competenza di contributi da erogarealle aziende di trasporto, queste non po-tranno ottenere, nè richiedere, la correspon-sione di alcuna risorsa nè dai comuni, nèdalle regioni, nè dallo Stato, con la conse-guenza che il settore dei trasporti si trove-rà in una situazione di difficoltà, di agita-zione, di dissesto. Tanto più se si tiene con-to che quasi contemporaneamente si aprela trattativa per il rinnovo del contratto nelsettore dei trasporti pubblici urbani e se siconsidera quale potrà essere la giusta rea-zione delle organizzazioni sindacali che ve-drebbero addirittura messa in discussione lapuntuale erogazione dello stipendio men-sile.

Presidenza del vice presidente FER R A L A S C O

(Segue B O N A Z Z I ). Credo che siagiusto affermare che le regioni debbono fa-re questo, perchè deriva in modo vincolantedalla legge n. 151. Non si può, d'altra parte,pensare che per l'importo previsto nella leg-ge finanziaria di 2.900 miliardi le regionipossano effettuare le erogazioni che deriva-no dall'iscrizione nei loro bilanci della pre-visione, se da parte loro il Ministro del te-soro e il Governo non tengono conto, neldisporre le erogazioni alle regioni, del fattoche queste devono assumersi, per un certoperiodo, senza poter avere il trasferimentoreale dei mezzi che sono condizionati all'ap-provazione della legge finaziaria, l'onere diun'anticipazione alle aziende di trasporto.

Allora si deve tenere conto ~ questo èl'impegno che chiediamo al Governo ~ nelledisponibilità di cassa che vengono concessealle regioni, del fatto che le regioni per do-dicesimi dovranno, dal gennaio di quest'an-no, anticipare quei 2.900 miliardi che sonoprevisti come onere annuo per il finanzia-mento delle aziende di trasporto.

Faccio poi un'ultima considerazione. Sia-mo preoccupati perchè nell'avvìo della leg-ge n. 151 alcune delle sue previsioni, che so-no più qualificanti, non potranno realizzar-si e questa volta per carenze governative.Infatti le regioni dovrebbero provvedere al-la ripartizione dei contributi loro assegnati.Qui vorrei raccomandare al Governo, e inparticolare al Ministro dei trasporti, la ne-cessità di tenere conto, nella ripartizione,della stiuazione delle regioni Lazio e Campa-nia che da uno schema di riparto ufficiososembrano penalizzate, nel senso che nonavrebbero garantito l'incremento del 16 percento, come le altre regioni. Da un ripartoufficioso sembrerebbe che queste regioni,che hanno i sistemi locali di trasporto urba-no ed extra-urbano più consistenti, verreb-bero a trovarsi in una situazione di sfavore.

Le regioni dovrebbero provvedere a ri-partire la quota loro assegnata alle aziende,secondo la legge n. 151, tenendo conto deicosti medi standardizzati del trasporto, del-le tariffe determinate in relazione alle zone

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Senato della Repubblica ~ 17819 ~ VIII Legislatura

3 DICEMBRE 1981341a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

omogenee che devono essere individuate condecreto del Ministro dei trasporti, che a tut~t'oggi non ha ancora provveduto a questoadempimento e che pare non abbia inten-zione o non sia in grado ~~ per quanto nonsi tratti di un problema hIsolubile ~ di far-

lo entro la fine dell'anno. Questo fattore,introdotto dalla legge a fine di perequazio-ne, non potrà perciò essere applicato.

Credo che ugualmente le regioni possanoe debbano effettuare la ripartizione tra leaziende, ma sarà una ripartizione più pedis-sequamente ricalcata sui costi e sulle ta-riffe storiche e non tenendo conto di unelemento, sia pure cauto, di riequilibrio qualeè quello che la legge si riprometteva. Que-sto non può avvenire perchè manca il prov-vedimento del Ministro per l'individuazionedelle zone omogenee.

In sostanza, è necessario che per questariforma non accada quello che sta accaden-do puntualmente per molte riforme che, ma-turate in una certa fase della vita politicaitaliana, sono, nella loro attuazione, svuo-tate ~ se non compromesse ~ nei lorocontenuti più significativi. Il significato,quindi, del nostro ordine del giorno è quellodi garantire il finanziamento alle aziendedi trasporto e di sollecitare il Governo al-!'impegno di assicurare, per quanto gli com~pete, un'attuazione fedele e puntuale dellalegge n. 151.

P RES I D E N T E. Segue un ordinedel giomo del senatore Pinna e di altri sena-tori. Se ne dia lettura.

F I L E T T I, segretario:

Il Senato,

considerato che le Regioni a statuto spe-ciale e segnatamente la Sardegna e il Friuli-Venezia Giulia sono state poste in uno sta-to di precarietà per la contrazione delle en-trate derivanti dalle imposte soppresse conl'attuazione della riforma tributaria;

rilevato che le dotazioni di fondi alleRegioni per il loro funzionamento risultanonon più rapportati al gettito tributario, tan-to che l'Assessorato agli enti locali della Re-

gione sarda ha dimostrato una perdita sec-ca delle entrate di 1.600 miliardi in 8 anni;

accertato che tali decurtazioni ai bilan-ci delle Regioni a statuto speciale provoca-no un ragguardevole disagio, mortificanole autonomie e diviene impossibile, conse-guentemente, ogni disegno programmatorioper il raggiungimento dei traguardi di svi-luppo economico e sociale,

impegna il Governo, d'intesa con le Re-gioni a statuto speciale interessate al pro-blema, a presentare sollecitamente i disegnidi legge necessari per assicurare le entratealle Regioni a statuto speciale, in modo cheentro l'esercizio 1982 sia posto fine al cen-nato stato di precarietà, in armonia conquanto si è fatto per la Regione Valle d'Ao-sta e in applicazione dello stesso articolo119 della Costituzione della Repubblica.

9.1583.7. PINNA, BACICCHI, GIOVANNETTI,

FIORI, MODICA, GHERBEZ, PALA,

FERRALASCO, DERIU, LAI

P l N N A. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

* P I N N A . Signor Presidente, signor Mi-nistro, onorevoli colleghi, l'ordine del gior-no che ho l'onore di illustrare, presentatoassieme ai colleghi Bacicchi, Giovannetti,Fiori, Modica, Gherbez, Pala, Ferralasco, De-riu e Lai, non ha bisogno di una diffusa il-lustrazione sia perchè il Senato si è di re-cente occupato del problema della dotazio-ne dei fondi per la Valle d'Aosta, sia perchèinfine il problema è stato oggetto di parti-colare attenzione da parte di diverse Com-missioni nel corso della discussione sul bi-lancio e sulla legge finanziaria. Nondimenogiova ricordare che le regioni a statuto spe-ciale, e segnatamente la Sardegna e il Friuli-Venezia Giulia, sono state poste in uno sta-to di precarietà per la contrazione delle en-trate derivanti dalle imposte soppresse conl'attuazione della riforma tributaria. In con-seguenza di questa contrazione le dotazionidei fondi alle regioni a statuto speciale peril loro funzionamento non sono rapportatial gettito tributario. Ciò risulta ampiamente

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 17820 ~

341a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 3 DICEMBRE 1981

dimostrato, almeno per quanto riguarda laregione sarda, da un'indagine amministra-tiva condotta dall'assessorato agli enti loca-li il quale fa ascendere a 1.600 miliardi laperdita secca subita in otto anni, vale a diredal 1973, data dell'entrata in vigore della ri-forma tributaria, al 1981. Una cifra ragguar-devole se si considera la drammaticità dellacrisi economica che ha investito la Sardegna,aggravatasi in quest'ultimo periodo di tem-po con le note vicende della chimica e perle difficoltà dell'intero settore industriale evieppiù per le condizioni in cui versano lecampagne per cause strutturali a tutti notee per le calamità: il fuoco durante il perio-do estivo che ha imperversato come una ma-ledizione biblica e la sopraggiunta siccità delperiodo autunnale che ha sconvolto l'interosettore, specie quello agro~pastorale. Per ilFriuli-Venezia Giulia le ferite del terremo-to, con quel che ciò comporta in terminieconomici, non si sono ancora rimarginate.Talchè risultano più che evidenti le necessi-tà di quella regione. Non vi è chi non veda,conseguentemente alla contrazione delle en-trate dalle regioni a statuto speciale, la im-possibilità di portare avanti ogni discorsoprogrammatorio per il raggiungi mento deitraguardi di sviluppo economico e sociale inassenza della dotazione dei fondi da rappor-tare appunto al gettito tributario. Se non sivuole mortificare l'autonomia, la specialità,delle regioni il Governo deve impegnarsi apresentare sollecitamente i disegni di leggenecessari per assicurare le entrate alle regio-ni a statuto speciale in modo che entro loesercizio del 1982 sia posto fine allo statodi precarietà nel quale si trovano.

Ciò chiediamo anche in adempimento del-l'articolo 119 della Costituzione repubblica-na che come è noto recita testualmente: «LeRegioni hanno autonomia finanziaria nelleforme e nei limiti stabiliti da leggi della Re-pubblica, che la coordinano con la finanzadello Stato, delle Province e dei Comuni. Al-le Regioni sono attribuiti tributi propri equote di tributi erariali, in relazione ai bi-sogni delle Regioni per le spese necessariead adempiere le loro funzioni normali. Perprovvedere a scopi determinati, e particolar-mente per valorizzare il Mezzogiorno e le

Isole, lo Stato assegna per legge a singoleRegioni contributi speciali '>.Voglio ricorda-re per memoria l'articolo 39 dello statutosiciliano e le leggi del passato, la n. 588 ela successiva, per quanto riguarda la Sar-degna. Quest'ultima parte meriterebbe un di-scorso assai diffuso ma comprendiamo chequesto non è il momento più idoneo; con-tiamo comunque di ritornarci non appena cene sarà offerta l'occasione e la possibilità.Attenendoci quindi, come avevamo promes-so, strettamente all'ordine del giorno, chie-diamo, signor Presidente, signor Ministro,onorevoli colleghi, che il Senato impegni ilGoverno, a simiglianza di quanto è stato fat-to per la Valle d'Aosta, a risolvere in modoadeguato e positivo questo impellente pro-blema al quale guardano comprensibilmen-te con ansia quelle regioni. In questo modo,ritengo, le autonomie potranno, sia pure en-tro i limiti in cui debbono operare, svolgereil ruolo e la funzione a cui la storia del no-stro paese le ha chiamate vale a dire qualistrumenti democratici della volontà popola-re nell'ambito della Costituzione repubblica-na. (Applausi dall' estrema sinistra).

P RES I D E N T E. Segue un ordinedel giorno del senatore Rossanda e di altrisenatori. Se ne dia lettura.

P A L A, segretario:

Il Senato,

riconosciuta l'esigenza di accelerare l'at-tuazione àegli adempimenti della legge 23dicembre 1978, n. 833, anche al fine di ri-qualificare la spesa sanitaria e prevernresprechi e abusi,

impegna il Governo:

ad avviare entro l'anno in corso le trat-tative per l'accordo nazionale unico dei di-pendenti del servizio sanitario naZJÌonale al-lo scopo di attuare una organica disciplinadelle varie professionalità che operano nel-l'ambito del servizio stesso; ridurre le diso-mogeneità nel trattamento economico tracategol1ie con pari livello di responsabilità eprofessionalità; incentivare la scelta del tem-

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 17821 ~

34P SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 3 DICEMBRE 1981

po pieno dei medici e disciplinare l'eserciziodella libera professione dei sanitari dipen-denti;

a presentare al Parlamento proposte le-gislative che stabiliscano:

a) l'incompatibilità tra le posizioni didipendente del servizio sanitario nazionale,di titolare di convenzione con lo stesso, diproprietario o cointeressato in casa di curaprivata, studio o laboratorio privato per pre-stazioni diagnostiche e terapeutiche, indu-stria farmaceutica o produttrice di materia-le ed attrezzature sanitarie;

b) modalità per il controllo da partedelle USL dei flussi di spesa relativi a pre-scrizioni farmaceutiche, diagnostiche, prate-siche, riabilitative e di ricovero da parte deimedici convenzionati o dipendenti del servii.zio sanitario nazionale.

9.1583.9 ROSSANDA, MERZARIO, CARLASSARA,

BELLINZONA, CIACCI

R O S S A N D A. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

R O S S A N D A. Signor Presidente,signor Presidente del Consiglio, signor Mini-stro, colleghi, il ministro Andreatta potrebbericordare che durante la discussione in Com-missione bilancio volle congratularsi con noiperchè come opposizione ci eravamo fatticarico, in un emendamento, dei problemi del-l'economia del paese proponendo che si con.trollassero alcune spese superflue, in parti-colare controllando le liste degli assistibili.Bene, in quell'occasione in realtà noi nonavevamo fatto altro che richiamare il Gover-no a compiere uno dei numerosi adempimen-ti che sarebbe stato suo preciso dovere ef-fettuare anche senza che noi lo richiamassi.mo. E nell'ordine del giorno che presentia-mo ora intendiamo elencare un'altra seriedi adempimenti che è urgente portare avan-ti perchè la riforma sanitaria sia attuata eanche perchè si evitino gli sprechi e gli abu-si nel campo sanitario che tra l'altro hannoinfestato largamente le cronache dei gior-nali negli ultimi tempi.

Nel corso della discussione i colleghi delGruppo comunista hanno presentato al Go.verno una lista di inadempienze, e anche discelte sbagliate. Il pill importante e il piùgrave di questi errori che noi rimproveria-mo al Governo è stata la gestione tardivae generosa delle convenzioni con i medicigenerici. Ciò ha prodotto dei guasti che an-cora adesso avvertiamo, ha prodotto una si-tuazione di diseguaglianza tra operatori chehanno lo stesso tipo di professionalità nelsistema sanitario. Ed è perciò che nel primopunto dell'ordine del giorno noi richiamia-mo il Governo alla necessità di avviare alpiù presto trattative per la definizione intempi brevi di un accordo nazionale unicoper tutto il personale che lavora nel camposanitario, in modo da rispettare tutte le pro-fessionalità che in esso sono esistenti. Vo-glio citare alcuni dei guasti: negli enti lo-cali ci sono state in passato delle buone com-petenze in campo igienistico che sono an-date disperse perchè la posizione degli uf-ficiali sanitari è stata sistematicamente mor-tificata. Lo stesso si può dire dei medici chenei reparti di degenza ospedaliera avevanoscelto il tempo pieno, i quali sono stati di-sincentivati dal mantenere questa loro posi-zione nel corso degli ultimi anni. D'altra par-te vi è un'attrazione così forte della liberaprofessione convenzionata che non si può checomprendere che vi sia stata una serie diabbandoni delle carriere pubbliche.

D'altra parte la sola risposta che è statadata recentemente alle esigenze dei servizidelle unità sanitarie locali è stato il decre-to-legge sul blocco degli organici; questonon ha fatto che peggiorare la situazione,perchè non favorisce la definizione di unaprospettiva di carriera nè la speranza di unachiara posizione giuridica del personale chevi lavora.

In questo modo, non fa che crearsi unnuovo precariato e non possono che seguiredei provvedimenti di sanatoria che tutti de-prechiamo, ma contro i quali è inutile gri-dare e scandalizzarsi, quando si è lasciatacreare nel passato, per inadempienze, una si-tuazione di precariato diffuso, che potrebbeanche essere oggetto di alcune indagini: miriferisco in particolare al comparto del per-

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 17822 ~

341a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 3 DICEMBRE 1981

sonale amministrativo del servizio sanitario.Se facessimo un'indagine, di decreto in de~creta, a partire ancora prima dell'approva~zione della riforma sanitaria, addirittura apartire dalla legge n. 386, vedremmo che siè creata una serie di sacche di privilegio ocomunque di allontanamento dai servizi am-ministrativi del territorio, con formazionedi una specie di riserva (Giovanni Berlin~guer, nel suo articolo di oggi sull'« Unità »,la chiama efficacemente una zona di iberna-zione burocratica) in cui si sono appartaticentinaia di amministrativi che avrebberopotuto più utilmente essere adoperati nellastrutturazione delle USL. Vi sarebbe ora l'oc~casione di avviare un'operazione importan-te, nello spirito di quella riforma del pub-blico impiego che è stata formalmente au~spicata in quest'Aula e che è urgente fare.Chiediamo al Governo di fare questo con ce~lerità e, nel farlo, di seguire alcuni esempieuropei che possono essere ricordati: inFrancia vi è stata una politica del tempo pie~no medico progressivamente attuata, consoddisfazione e miglioramento nei servizi; inInghilterra esiste una tecnica concorsuale eun meccanismo di progressione nelle carrie-re che è assai meno automatico e assai piùaderente ai bisogni di quanto non sia inItalia.

Si potrebbe, con un atto di coraggio, av-viare questa operazione cogliendo l'occasio-ne per sciogliere, con lo stesso atto, l'intrec~cia perverso tra pubblico e privato che con-tinuiamo a veder crescere nel sistema sani-tario.

Chi stava a Milano negli anni '60 ricorde-rà la storia di un cancelletto in via Lamar~mora che fu chiuso per intervento dell'am-ministrazione dell'Ospedale maggiore dopoche fu denunciato un grande traffico, nonsolo di medici, ma anche di malati tra lacasa di cura «Città di Milano» e la clini-ca chirurgica che stava dall'altra parte dellastrada. Potrei citare molti altri casi per os~servare che è ben tempo che si faccia chia-rezza sulle irregolarità e sull'abuso dell'uti~lizza privato di risorse pubbliche. Il segre-tario della UIL, nel suo dossier, ha avutoragione a sollevare questi problemi e haavuto solo il torto di non ricordare che essi

hanno radici antiche, anteriori a quelle del~la nascita della riforma; hanno radici in unsistema di consenso alla privatizzazione si-lenziosa di un sistema pubblico al quale nonsi voleva dare uno spazio, un riconoscimen-to, una incentivazione quali sono necessarinell'ordinamento del nostro paese.

Questo chiediamo con il nostro ordine delgiorno e insieme invitiamo il Governo ad in~tervenire con provvedimenti legislativi, chenoi stessi presenteremo se il Governo nonverrà incontro a questa richiesta, per porredei vincoli alle prescrizioni. Esiste la possi~bilità di attivare dei controlli che già le mu-tue più efficienti avevano attuato sulla iper-prescrizione sia di farmaci sia di prestazio-ni diagnostiche, protesiche, sia di ricoveriospedalieri.

Tutte queste voci hanno sicuramente fat~to aumentare la spesa negli ultimi tempi eprobabilmente sono materia di un possibi-le risparmio. Questo chiediamo al Governodi impegnarsi a fare, convinti che, se saràfatto, si otterrà un risultato nei riguardi del~la finanza dello Stato molto superiore a quel~lo ipoteticamente ricavabile con l'uso di ti-ckets, chiaramente iniqui, e nello stesso tem-po si sarà fatto un passo avanti per miglio~rare la qualità dei servizi e la credibilitàdelle istituzioni. (.4pplausi dall' estrema si~nistra).

P RES I D E N T E. Segue un ordinedel giorno del senatore Talassi Giorgi e dialtri senatori. Se ne dia lettura.

P A L A, segretario:

Il Senato,

considerata la grave crisi che colpisce ilsettore lattiero caseario e la zootecnia ita-liana a seguito di un sempre maggiore diva-rio fra costi di produzione e ricavi e per ilvenir meno di un sostegno creditizio che im~pone in particolare alle stalle sociali di ri-correre al credito bancario normale con in~teressi insopportabili, costringe alla chiusu-ra di stalle e al conseguente abbattimentodi migliaia di capi di bestiame, in particola~re fattrici, riducendo in modo allarmante

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Senato della Repubblica ~ 17823 ~ VIII Legislatura

341a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 3 DICEMBRE 1981

il patrimonio zootecnico che sta abbassan-dosi ai livelli minimi degli anni 1975-76, conconseguenze nefaste sul piano dell'indebita-mento della bilancia agro-alimentare; difronte a tale grave situazione,

impegna il Governo a destinare una con-grua quota di finanziamenti al sostegno delsettore, da prelevarsi dal fondo globale pergli investimenti e l'occupazione di cui all'ar-ticolo 3 della legge finanziaria.

9. 1583. 10 TALASSI GIORGI, DI MARINO,ZA-VATTINI, CHIELLI, SASSONE, SE-STITO, MIRAGLIA

T A L ASS I G lOR G I. Domando diparlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

T A L ASS I G lOR G I. Signor Pre-sidente, onorevole Ministro, colleghi, la pre-sentazione dell'ordine del giorno n. 10 è do-vuta a due tipi di problemi. Anzitutto vi èla gravità eccezionale in cui si trova un set-tore strategico della nostra economia qualè appunto il comparto zootecnico e lattiero-caseario. Il secondo motivo è costituito dal-la presenza nell'articolo 3 della legge finan-ziaria del fondo di 6.000 miliardi per gli in-vestimenti e l'occupazione.

Con questo nostro ordine del giorno chie-diamo un preciso impegno politico da partedel Governo, collegialmente inteso, perchèuna congrua parte di questo finanziamentosia destinata al sostegno di questo settorefortemente jn crisi.

Devo dire che anche se si parla molto diquesto fondo noi vorremmo sapere, nella re-plica del relatore e dei Ministri, che finefarà questo fondo. Non ci siamo indugiatia quantificarlo ma, ripeto, il nostro è un at-teggiamento squisitamente politico per veri-ficare fino a che punto c'è volontà politicada parte della maggioranza e del Governonell'assicurare che questo fondo sia destina-to davvero ad una politica di sviluppo pro-duttivo ed occupazionale nell'interesse ge-nerale del paese. Proprio per questo chiedia-mo che una parte di questo fondo sia desti-nata all'agricoltura ed in particolare ad uno

dei suoi comparti che sta vivendo un mo-mento drammatico.

Detto questo, voglio sottolineare che lacrisi di questo settore non è nuova. Già nel1980 questa crisi si era palesata ed è perquesto che a livello parlamentare, sia allaCamera che al Senato, si è approvata unalegge che doveva tenere conto di questa si-

I tuazione drammatica. Si è approvata nel-l'agosto del 1981 la legge n. 423, che appun-to era denominata «provvedimenti urgenti

I per alcuni settori in crisi dell'agricoltura »,I che prevedeva stanziamenti che dovevano

Iessere rapidi, efficienti, efficaci, al fine di,evitare l'ulteriore degrado del nostro patri-monio zootecnico.

Che cosa è successo, onorevoli colleghi?È successo che quella legge non ha ancorainiziato a funzionare. Non solo, ma addirit-tura nella discussione che abbiamo fatto lasettimana scorsa sull'assestamento del bi-lancio del 1981, ci siamo trovati con uno slit-tamento di ben 50 miliardi su questa leg-ge, per cui non solo essa non ha comincia-to a funzionare, ma addirittura ci trovia-mo con un taglio netto di 50 miliardi.

È il caso qui di ripetere quello che dicevaieri sera il senatore Modica: che ad un cer-to momento per il Tesoro i residui passivisono visti come la -benedizione del cielo, per-chè si lavora a questo proposito per i re-sidui passivi per poi far quadrare il bilan-cio come e quando si vuole. Il risultato diquesta politica del Governo è che già nel1980, per quanto riguarda solo il settore zoo-tecnico, abbiamo avuto un abbattimento di75.000 capi (si tratta soprattutto di fattrici)e che quest'anno per i primi sei mesi abbia-mo dati allarmanti di altri 45.000 capi inmeno. Stiamo arrivando, per quanto riguardail patrimonio zootecnico complessivo del no-stro paese, ai livelli più bassi che abbiamotoccato negli anni '70.

Qualcuno si chiederà il perchè di questasituazione. Giustamente il senatore Chiara-monte stamattina diceva allarmato che que-sto dato non riguarda più soltanto le zonedelle aree interne, le zone più povere dellecampagne meridionali o della collina e del-la montagna, ma ormai si sta verificandoanche nelle zone della cosiddetta polpa, nel-

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VII I LegislaturaSenato della Repubblica ~ 17824 ~

3 DICEMBRE 1981341a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

le zone più forti. Ebbene, perchè tuttoquesto?

Colleghi, non voglio dare delle rispostedi parte. Ho sotto gli occhi, e sono conten~ta di poterlo dire, il giornale della Coldiret-ti che porta la data del 6 dicembre 1981,cioè quello che andrà in diffusione nelle edi~cole nei prossimi giorni, il quale riferisce al-cuni costi di produzione in agricoltura dal1977 al 1981. Mi limito soltanto a riportar~ne alcuni perchè li ritengo qualificanti aglieffetti della proposta che è contenuta nel no-stro ordine del giorno. In questi dati ci so-no alcuni elementi di una gravità eccezionale.

Per quanto riguarda il bestiame ~ ed èil caso di cui ci stiamo occupando in que-sto momento ~ da un costo medio del 1977,per esempio, pari a 18.520 lire per capo sipassa nel 1981 a 27.450 lire, con un incre-mento dei costi del 48 per cento. Se consi~deriamo il latte, si passa da un costo di 245lire nel 1977 a uno di 361 nel 1981, con unaumento del 47 per cento. Se poi parliamodei mangimi ~ e sappiamo quanto i man~gimi incidano nella nostra bilancia alimen~tare perchè molti siamo costretti ad impor~tarli dalla Comunità europea e anche dagliStati Uniti ~ contro un costo di circa 12.000lire nel 1977 passiamo a uno di 22.300 lirenel 1981, con un aumento complessivo del-1'85,8 per cento. E mi fermo perchè potreicontinuare per tutti i costi di produzione inagricoltura, che si sono lievitati in modo ta-le da allargare la forbice, che già esistevaanche negli anni precedenti ma che via via èandata espandendosi, tra costi e ricavi.

Se poi a questi dati aggiungiamo un'allar-mante politica del credito, poichè ormai nonesiste più credito agevolato nei confrontidell'agricoltura, e se consideriamo che inquesto ramo del Parlamento langue ormaida mesi una legge di riforma del credito agra-rio che non fa passi in avanti, possiamo com-prendere perchè sia nell'anno passato, siain questi mesi del 1981 gli allevatori singo-li prima e le stalle sociali oggi, di fronte aquesta drammatica situazione, sono stati co~stretti a fare la scelta dell'abbattimento delbestiame e della chiusura delle stalle.

Onorevoli colleghi, ho voluto sottolinearequesto dato, che mi sembra allarmante e

grave, non solo per quanto riguarda stret~tamente il comparto agricolo, ma anche aglieffetti del discorso complessivo di politicaeconomica e di politica di sviluppo e contro!'inflazione che da giorni stiamo facendo inquest'A ula.

Ora noi ci chiediamo e vogliamo chiedereancora una volta al Governo e alla maggio~ranza: se va avanti una linea di questo ti-po che cosa succederà al nostro patrimoniozootecnico? Succederà che saremo costrettia chiudere le stalle, ad importare altro be~stiame, quindi ad aumentare la nostra di-pendenza dall'estero e quindi ad aumentare!'inflazione. Non ci sono altre scelte.

Pertanto, quando dite di voler combatte-re l'inflazione, seguendo la strada dei tagliche avete fin qui seguito, fate esattamentel'opposto di quello che dite di volere e didover fare.

Non è che con questo ordine del giorno ciilludiamo di risolvere tutti i problemi dellazootecnia e del settore lattiero-caseario. Ab~biamo chiesto al Ministro, che domani saràin Commissione, di venerci a dire perchèuna legge che è stata votata mesi fa anco-ra non si realizza. Vogliamo capire bene lemotivazioni per le quali ci sono stati dauna parte i tagli e dall'altra parte degli in~ghippi che non hanno consentito di farmarciare questa legge. Vedremo quindi an~che da questo punto di vista che cosa sipotrà fare.

Però nel momento in cui stiamo appro~vando la legge finanziaria e il bilancio delloStato non possiamo non sentirci impegnatie non chiedere anche un impegno della mag~gioranza su questi problemi che sono vitaliper 1'economia del nostro paese. E dico dipiù, amici della maggioranza. Certamentemi compiaccio con tutti quei colleghi dellamaggioranza che in queste settimane hannoscritto parole di fuoco nei confronti deglistessi colleghi di Governo. Penso, ad esem-pio, ad amici e compagni che sono al Gover~ni e che sui problemi dell' agricoltura han-no scritto parole di fuoco anche contro ilministro Andreatta.

P E R N A. Lo hanno fatto per i loroelettori!

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Senato della Repubblica ~ 17825 ~ VIII Legislatura

34P SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 3 DICEMBRE 1981

T A L ASS I G lOR G I. Penso chenon sia solo per questo. Però, quando vedia-mo che sul giornale della Coldiretti si diceche il senatore Busseti, relatore democristia-no in Commissione agricoltura, afferma che itagli all'agricoltura sono assurdi e immotiva-ti, mentre poi, durante la discussione dellalegge, si dice di no a tutti gli emendamen-ti da noi presentati, dobbiamo dire che nonbasta scrivere gli articoli, che non basta fa-re le dichiarazioni ai coltivatori diretti, perpoi al momento opportuno chiedere i lorovoti, ma che bisogna avere coerenza. E sic~come le leggi non si fanno in un' aula del-l'università, dove possiamo anche disquisi-re sulla concezione del mondo, della vita edell'agricoltura, ma le facciamo qui in que~sto momento (e sono leggi che deciderannodel destino e del futuro dei prossimi annidella vita economica e sociale del paese) ri~teniamo che le scelte vadano fatte qui e concoerenza.

Per questo ~ scusate la foga ~ se

volete coerenza da parte nostra (e cre-do che noi l'abbiamo dimostrata), altrettan~ta coerenza chiediamo agli amici della mag-gioranza nel votare i nostri emendamenti eil nostro ordine del giorno. (Vivissimi applau-si dall' estrema sinistra).

P RES l D E N T E. Segue un ordinedel giorno del senatore Calice e di altri se-natori. Se ne dia lettura.

P A L A, segretario:

Il Senato,

considerato che:

1) dal 1977 le funzioni amministrativeesercitate dalle Camere di commercio sonostate attribuite alla competenza delle Re-gioni;

2) ai fini promozionali e di svilupposono rimaste residue competenze delle Came-re di commercio tali da non giustificare untrasferimento annuo di risorse dello Statointorno ai 200 miliardi (quest'anno pari a 300miliardi di lire);

3) le risorse trasferite servono presso-chè tutte a pagare un personale degli enti ca~merali assunto fuori di ogni limite e di ognicontrollo;

4) il decreto del Presidente della Re-pubblica 24 luglio 1977, n. 616, articolo 64prevedeva la riforma delle Camere di com~mercio entro il 31 dicembre 1978;

5) la sa Commissione del Senato, di-scutendo della legge finanziaria per il 1982,ha espresso, con varie motivazioni, il disagiogenerale ~ di cui il Governo ha preso atto

~ per la mancata approvazione della leggedi riforma,

impegna il Governo a presentare entrosei mesi la legge di riforma delle Camere dicommercio che ne disciplini le funzioni isti~tuzionali e le residue funzioni amministra~tive.

9.1583. Il CALICE, DE SABBATA, STEFANI

C A L I C E. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

* C A L l C E. La vicenda delle camere dicommercio nel modo come ogni anno le sirifinanzia e nel modo come anche quest' an~no sono state rifinanziate è esemplare, purnella sua modestia, di una duplicità di com-portamento del Governo, per non parlareesplicitamente di doppiezza.

Mi dispiace che non ci sia il relatore Ca~rollo che è diventato la vestale a senso uni-co della spesa corrente dei comuni, perchèvolevo chiedere il suo parere sul problemache sto sollevando.

Infatti, gli articoli 16 e 17, nel testo ori-ginario del Governo del disegno di legge fi-nanziaria, superano il fati dico tetto del 16per cento a favore delle camere di commer-cio nel senso che, dopo aver aumentato di32 miliardi i 200 dell'anno precedente, quin~di arrivando a 232 miliardi, cioè a più 16per cento, regalano poi, con l'articolo 17,imponendo nuovi balzelli a commercianti, aimprese artigiane e a piccole e medie impre-se, altri 90 miliardi di lire. Si tratta di unincremento rispetto al 1981 del 50 per cento,

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 17826 ~

341a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 3 DICEMBRE 1981

relatore Carollo, della spesa corrente per lecamere di commercio. E che si tratti di spe-sa corrente ~ articoli 16 e 17 del testo ori-ginario ~ io do atto al senatore Triglia diaveri o dimostrato in Commissione bilancio,quando ha detto esplicitamente, come risul-ta, per chi non si fida, dai resoconti delleCommissioni parlamentari, che questi soldiserviranno esclusivamente a sistemare unpersonale la cui collocazione giuridica ~ eio sostengo la sua assunzione ~ non è chia-ro come sia avvenuta. Stamattina si parlavadella spesa pubblica allargata; di fatto le ca-mere di commercio hanno ancora una dipen-denza dal Ministro dell'industria. Ebbene do-ve sta la coerenza del Governo ~ torneremoanche sulla storia dei comuni e sulla par-zialità di quei dati: si devono citare tutte lepagine del Ministero dell'interno e non so-lo le pagine che interessano ~ dove sta laimparzialità del Governo, quando appuntorispetto ai comuni ~ è stato ricordato que-sta mattina ed ormai è materia di dibattitogenerale ~ il comportamento è quello cheè e per le camere di commercio si prevedepiù del 50 per cento di incremento rispetto al1981, pur sapendo che si tratta di risorsetrasferite per la sistemazione di personale?

Che rapporto ha con questa questione, sucui presenteremo un emendamento, il nostroordine del giorno? L'ordine del giorno hacercato di cogliere un disagio presente nel-la Commissione. Il termine è del ministroAndreatta che, concludendo la discussionesu questi articoli, mi pare abbia testualmen-te detto: prendo atto del disagio della Com-missione bilancio, tutt'intera, con diversemotivazioni, circa il mancato rispetto da par-te del Governo del decreto del Presidentedella Repubblica n. 616, in relazione all'op-portunità ~ vincolante credo ~ che entro

il 31 dicembre 1978 si addivenisse alla leggedi riforma delle camere di commercio, cosache puntualmente non è stata fatta e cheannualmente comporta, sia pure nella loromodestia, un significativo incremento di spe-sa improduttiva e di spesa corrente.

L'ordine del giorno, quindi, dopo aver pre-so atto delle opinioni variamente motivateespresse in sede di Commissione bilancio edel disagio condiviso dallo stesso Ministro

del tesoro, invita puramente e semplicementea rispettare la legge e a dare seguito all'ar-ticolo 64 del decreto del Presidente dellaRepubblica n. 616 che, per l'emanazione del-la riforma delle camere di commercio, pone-va il termine del 31 dicembre 1978. (Applau-si dall' estrema sinistra).

P RES I D E N T E. Segue un ordinedel giorno del senatore Calamandrei e dialtri senatori. Se ne dia lettura.

P A L A, segretario:

Il Senato,

discutendo le disposizioni per la forma-zione del bilancio annuale e pluriennale del-lo Stato (legge finanziaria 1982);

convinto che la politica di cooperazioneallo sviluppo e, nel suo ambito e comesuo capitolo di particolare urgenza, il con-tributo a affrontare il problema della sotto-alimentazione e della fame nel mondo, nonsoltanto formano parte essenziale di una po-litica estera italiana improntata ai princìpidella pace, della democrazia, e alle esigenzedel progresso, ma sono condizione indero-gabile perchè nel quadro dei rapporti Nord-Sud l'Italia possa assolvere la funzione eu-ropea e mediterranea di iniziativa e promo-zione corrispondente agli interessi naziona-li nella loro reciprocità con quelli dei paesiin via di sviluppo;

avendo presenti gli auspici e gli orien-tamenti emersi in proposito all'OND, nellaCEE, a Ottawa e a Cancun;

considerando che il valore di tale poli-tica e la effettiva volontà di attuarla e in-tensiHcarla debbono trovare riscontro inchiari, coerenti, organici e adeguati indiriz-zi e scelte di bilam.cio;

constatando che tale riscontro non è ade-guatamente reperibile nello stato di previ-sione della spesa del Ministero del tesoronè nel complesso degli strumenti relativi albilancio di previsione dello Stato per l'annofinanziario 1982 e al bilancio pluriennale peril triennio 1982-1984;

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Senato della Repubblica ~ 17827 ~ VIII Legislatura

3 DICEMBRE198134P SEDliTA (pomerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

impegna il Governo:

1) ad operare perchè, nella misura per-centuale la più alta possibile, i 1.500 miliar-di iscritti nel bilancio per il 1982 e i 17 mi-liardi residui dell'esercizio 1980 per l'aiutoallo sviluppo vengano preferibilmente indi-rizzati a destinazioni che in modo immedia-to o indiretto contribuiscano ad alleviare iJproblema della sotto-alimentazione e dellafame, e a dotare i paesi più afflitti da tal:::flagello di strutture capaci di porre a essorimedio;

2) a dare concreta attuazione al pun-to 9 della mozione n. 149 approvata dallaCamera il 30 luglio 1981 relativo alla mobi-litazione di ,risorse aggiuntive per 3.000 mi~liardi da concentrare in particolare verso gliinterventi di emergenza nelle zone maggior-mente colpite dalla carestia e dalla famereperendo tale somma attraverso ,il ricorsoal mercato internazionale ed estero;

3) a dare attuazione coerente a partiredal 1982 al principio di un progressivo equanto più possibile sollecito adeguamentodella quota del prodotto nazionale lordo de-stinato all'aiuto pubblico allo sviluppo allivello dello 0,70 per cento indicato dallaRisoluzione 2626 del 24 ottobre 1979 del-l'OND, principio inseparabile dalla volontàdi ridurre le spese militari a vantaggio dellespese di pace e di sviluppo;

4) ad operare negli organi comunitari, inparticolare in occasione della seconda let-tura del bilancio della CEE, perchè fin dal1982 siano assunti gli impegni, finora respin-ti, circa la destinazione di consistenti quotedel bilancio ad immediati aiuti alimentari,e a dichiarare sin d'ora la disponibiLità ita-liana sia a concorrere alla costituzione di unfondo comunitario da destinare alla lottacontro la fame nell'ambito di una organicapolitica di cooperazione per lo sviluppo, siaa sottoscrivere la propria quota;

5) ad informare il Parlamento dei pro-grammi di ripartizione del fondo indiviso,di cui al capitolo 9005 dello stato di previ-sione della spesa del Ministero del tesoro,prevedendo in particolare un intervallo di30 giorni tra la comunicazione al Parlamen-

to dei programmi e la emanazione dei de-creti ministeriali di finanziamento; a con-sentire una verifica costante circa l'uso del-le risorse destinate agli interventi multilate-l'ali attraverso un apposito allegato allo sta-to di previsione della spesa del Ministerodegli affari esteri che evidenzi la natura de-gli interventi ed il giudizio su di essi for-mulato dai rappresentanti italiani;

6) a riferire trimestralmente, nell'ambitodelle relazioni di cassa di cui alla legge n. 468del 1978, circa il livello degli impegni e del-le concrete erogazioni.

9.1583.12 CALAMANDREI, PIERALLI, PROCAC-CI, GHERBEZ, MILANI Arme-

lino, TEDESCO TATÒ, BACICCHI.

BOLLINI

P I E R A L L I. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

P I E R A L L I. Signor Presidente, ono-revoli colleghi, la passione, l'animo con cuiil Partito comunista italiano affronta i pro-blemi della fame e del sottosviluppo nelmondo sono dimostrati dal fatto che il no-stro è l'unico partito italiano che ha propo-sto una Carta della pace e dello sviluppo

Icome guida della P?litic~ mondia~e, dei po-

I

poli, dei ParlamentI e del GovernI e che haespresso il suo contributo a questa idea con

I un documento elaborato dal nostro comita-to central~, dopo un'ampia e approfonditadiscussione. Questo animo e questa passionesono testimoniati dal viaggio in America lati-na e dagli incontri, in quella e in altre occa-sioni, del segretario generale del nostro par-tito con i rappresentanti dei popoli dell'Asia,dell'Africa e dell'America latina. Questo ani-mo e questa passione sono incarnati nellemolteplici manifestazioni che hanno luogonel paese. cui partecipano centinaia di mi-gliaia di lavoratori, donne, giovani militanticomunisti ~ e per fortuna non solo loro ~

manifestazioni che esprimono la consapevo-lezza che un sicuro destino dell'uomo impo-ne la necessità di liberarsi contemporanea-mente dalla minaccia tremenda dell'olocau-

I

sto nucleare e dall'esplosiva ingiustizia del-

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VII I LegislaturaSenato della Repubblica ~ 17828 ~

3 DICEMBRE 1981341" SEDurA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

la fame e del sottosviluppo. Per dirla conle parole del nostro contributo alla Cartadella pace e dello sviluppo, si fa sempre piùstretto il nesso tra pace, ripresa economicae sviluppo equiHbrato del mondo. Per ciòoccorre guardare con realismo e con nuoveidee al rapporto Nord-Sud.

Si impone una strategia mondiale dellosviluppo che assuma come momento centra-le la soluzione positiva di quel rapporto. In-sieme ad una politica di pace occorre pen-sare a nuove forme di collaborazione, ad uncoordinamento e ad una programmazioneinternazionale come base del negoziato glo-bale tra Nord e Sud e come traduzione delprincipio e della pratica di una cooperazio-ne paritaria tra paesi capitalistici, paesi sot-tosviluppati e paesi socialisti. Noi siamo con-vinti, onorevoli colleghi, che per raggiunge-re questo obiettivo o per andare intanto inquesta direzione occorra un grande concor-so di forze tra loro diverse ma ugualmenteconsapevoli dei pericoli che sovrastano laumanità e occorra una grande, costante, te-nace lotta politica, ideale e culturale chetravalica i limiti circoscritti, se volete angu-sti, della discussione sulla legge finanziariaal nostro esame. Ma noi pensiamo che inogni caso occorra stabilire una coerenza tradichiarazioni di principio che tutti faccia-mo e atti concreti, anche se limitati e di persè insufficienti. Il nostro ordine del giornoappunto questo si propone: di creare le con-dizioni perchè l'Italia operi con coerenza eserietà sulla scena mondiale.

Non illustro le singole parti dell'ordinedel giorno poichè ognuna di esse si illustrada sè. Voglio invece dire che questo ordinedel giorno, qualora il Senato lo approvi, vuo-le essere un severo richiamo al senso di re-sponsabilità del Governo e della maggioran-za, poichè noi pensiamo che prima ancoradelle cifre da stanziare ~ e noi auspichiamo

e vogliamo che siano più elevate ~ c'è l'esi-genza che ciò che si è già deciso si attui.Uno zero in piÙ su una cifra scritta sullacarta e che tale rimanga non salva una vita,non costruisce una centrale elettrica, nonmette in funzione un ospedale. Ed allora bi-

sogna dire che su una cifra modesta del1980 vi sono residui passivi e che i residuipassivi si moltiplicano nel 1981. Stanziati1.200 miliardi si è detto che a quasi consun-tivo quest'anno se ne spendono 800. Anzi deb-bo dire che ci sono molti dubbi che questi800 miliardi siano poi tutti effettivamentespesi, perchè per una parte consistente sitratta di erogazioni decise affrettatamente,aJl'ultimo momento, direi anche nelle ulti-me settimane perchè, scrivendo la relazioneannuale all'OCSE, il mese scorso ci si eraaccorti che il contributo italiano alla coope-razione, allo sviluppo e alla lotta contro lafame non era il promesso 0,17 per cento delprodotto nazionale lordo, ma solo lo 0,11per cento. Per il 1982 i miliardi stanziatisono 1.500, ma tutti in mano al Ministerodel tesoro. Vi avvertiamo, con il nostro or-dine del giorno, fin da ora che non solovogliamo che il Parlamento controlli l'effi-cacia delle decisioni di spesa e delle eroga-zioni, ma vi preghiamo di non tentare truc-chi che non andrebbero lontano. Vi diciamosubito di che cosa si tratta. Nella tabellade] Ministero degli affari esteri per il bilan-cio 1982, quando si arriva al dipartimentoper la cooperazione allo sviluppo, per spesenormali di quel dipartimento sono tante levoci scritte « per memoria ». Che cosa signi-fica? Che prenderete i soldi per la coopera-zione e contro la fame nel mondo e coprire-te quelle « per memoria » spendendoli anchein parte in questo modo?

È in corso, onorevoli colleghi, la conferen-za nazionale per la cooperazione e lo svi-luppo organizzata dall'IPALMO per contodel Ministero degli affari esteri. Alla vigiliadella conferenza avete cambiato i responsa-bili del dipartimento alla cooperazione delMinistero degli esteri. Che significato ciòabbia lo sapete voi, a noi non interessa mol-to perchè stiamo dando anche in quella se-de un contributo critico, costruttivo per met-tere l'Italia in condizioni di fare ciò cheha deciso e di spendere ciò che ha stanziato.Ma c'è qualcosa di più, onorevoli colleghi,della normale incapacità a spendere o dellanormale volontà di non spendere. Siamo di

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VIII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 17829 ~

34P SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 3 DICEMBRE 1981

fronte ad azioni irresponsabili della maggio~ranza che non possono che screditare l'azio-ne internazionale dell'Italia; di uno di que-sti atteggiamenti irresponsabili tutti parla~no in queste ore in attesa del voto di fi-ducia posto dal Governo alla Camera dei de-putati. Alla mozione radicale sulla fame nelmondo si erano aggiunte tante e tali firmedi deputati di tutti i partiti governativi datrasformarla in una quasi mozione della mag~gioranza; quelle firme sono state sconfes~sate dalla richiesta del voto di fiducia pernon avere un voto su quella mozione. Nonpotete farci credere, onorevoli colleghi del~la DC, che, tanto per non fare nomi e sce-gliendo fior da fiore, gli onorevoli Andreot-ti, Bubbico, De Mita e Gava siano dei peonesscavezzacollo alle prime armi dell'attivitàparlamentare e che il segretario del Partitosocialdemocratico e i vice segretari della De~mocrazia cristiana, del Partito liberale e delPartito socialista siano dei poveri ingenuitraviati per i quali possa valere !'invocazio~ne: «Presidente del Consiglio perdona loroperchè non sanno quel che fanno ».

A parte l'esito di questo episodio su cuinon voglio insistere oltre, rimane però unproblema, signori del Governo: perchè cisono impegni assunti nelle sedi internaziona~li che debbono per forza essere onorati edaltri i quali, invece, anche se solennementeassunti, possono essere disattesi?

Per le spese militari viene ripetuto finoalla noia che c'è un'impennata nel 1982 per~chè bisogna onorare !'impegno assunto insede NATO di aumento annuo del 3 per cen~to al netto dell'inflazione e che quest'annosi va oltre questo 3 per cento al netto del-!'inflazione perchè si vuole recuperare inparte ciò che non è stato fatto fino al 1979.

Invece una decisione ancora più vecchia,presa in sede di Nazioni Unite, di portare al-lo 0,70 P~lV'@;enrodel prodotto nazionale lor~do l'aiuto pubblico allo sviluppo di ogni pae-se industrializzato può essere diluita fino al-la linea di un orizzonte che ascoltando il Mi~nistro degli esteri non si raggiunge mai. Hoparlato di atteggiamenti irresponsabili del~la maggioranza ricordando l'episodio di que-sti giorni alla Camera. Ma c'è un altro aspet-to anca l' più grave perchè si riferisce a pa-

role spese in sedi internazionali e ad impe-gni assunti dal Governo. Il Ministro degliaffari esteri ha promesso, oltre alle sommegià previste (1.200 miliardi per il 1981, 1.500miliardi per il 1982, 2.000 miliardi per il 1983,più, diciamo noi, 17 miliardi di residui pas-sivi del 1980 che possono essere recuperati)lo stanziamento di altri 3.000 miliardi unatantum, come spesa straordinaria unicamen~te rivolta a combattere la fame nel mondo.E chiese l'onorevole Ministro degli affariesteri un voto del Parlamento e lo ebbe conla mozione a firma Bianco, Labriola, Reggia-ni, Battaglia e Bozzi, approvata dalla Came~l'a dei deputati il 30 luglio di quest'anno.Ora, cari coHeghi, di questi 3.000 miliardinon c'è traccia, non esiste traccia nei docu-menti finanziari, legge finanziaria e bilancio;nè finora ci è stato detto come il Governoritiene di cominciare a pensare di trovarlio almeno di trovarne una parte e di spen-derla. Ed anche su questo insistiamo nel no~stro ordine del giorno. Ci interessa che lepromesse vengano realizzate e che i soldistanziati vengano effettivamente spesi.

Questa esigenza di coerenza, di chiarezzae di serietà, onorevoli colleghi, non può es~sere solo la nostra. Ci rivolgiamo a quei col-leghi democristiani che pensano che lo sfor~zo e il magistero della Chiesa sul futuro giu-sto e pacifico dell'uomo vada assecondato.E ci rivolgiamo in particolare ai compagnisocialisti che ritengono che anche dall'Italiadebba venire un contributo all'impegno prio-ritario assunto da Willy Brandt, presidentedell'Internazionale socialista, per l'afferma~zione di quella che è stata chiamata una stra~tegia della sopravvivenza.

Per questo ci rivolgiamo a tutto il Sena-to. Non accetteremmo, se ce ne fosse !'in-tenzione, l'accoglimento di questo ordine delgiorno come raccomandazione. Chiediamoun voto del Senato come ferma assunzionedi responsabilità e come richiamo severo,valido per tutti. (Applausi dall'estrema si~l1istra).

P RES I D E N T E. Segue un ordinedel giorno del senatore Talassi Giorgi e dialtri senatori. Se ne dia lettura.

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Senato della Repubblica ~ 17830 ~ VIII Legislatura

3 DICEMBRE1981341" SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

P A L A, segretario:

Il Senato,

a seguito di un serrato dibattito sui do-cumenti finanziari relativi al 1982;

respinge le scelte di tagli indiscriminatisulle leggi pluriennali di investimento inagricoltura, contenute nelle proposte delGoverno;

ritiene che una efficace lotta control'inflazione, necessaria ed urgente per impe-dire che essa si scarichi sempre più suipiù deboli e indifesi, si combatta con sceltecomplessive di politica economica che privi-legi gli investimenti produttivi sulla base diuna programmazione nazionale che dia prio-rità al Mezzogiorno, che estenda la base pro-duttiva nelle campagne, per potenziare pro-duzione ed occupazione, nell'ottica di unapolitica agro-alimentare tesa a ridurre la di-pendenza dell'Italia dall'estero, fonte que-sta di continua inflazione;

considerato che i tagli proposti dal Go-verno in agricoltura ~ 300 miliardi sullalegge ({quadrifoglio» per il 1982; la soppres-sione della previsione di spesa di 120 mi-liardi per le comunità montane; l'esaurimen-to del fondo della legge n. 403 del 1977 afavore dei programmi agricoli regionali ~

si aggiungono agli oltre 1.000 miliardi di ta-gli e slittamenti proposti dal Governo adanno dell'agricoltura nelle proposte di as-sestamento del biJancio 1981 in discussionealla Camera dei deputati e rappresentanotutti. un colpo serio soprattutto alla piccolae media impresa coltivatrice, alla coopera-zione agricola, all'occupazione;

nella convinzione che la lotta all'infla-zione e il contenimento della spesa pubbli-ca vadano operate non riducendo gli inve-stimenti produttivi ma combattendo glisprechi, i parassitismi, la paralisi della bu-rocrazia spesso causa prima dei residui pas-sivi che congelano risorse in spregio allavolontà del Parlamento, e con spirito diequità e di giustizia sociale,

impegna il Governo:

al ripristino dei fondi relativi alle leggipluriennaH e di investimento per il 1982 e

per gli anni successivi, compresi quelli ne-cessari per l'utilizzo delle quote spettantiall'Italia dai provvedimenti comunitari, sol-lecitando Ìil Governo stesso a predisporremisure per favorire l'accesso al credito age-volato commisurato al peso economico e so-ciale che ricopre l'agricoltura, superando illimite inadeguato e asfittico del 4,82 percento dell'ultimo periodo; e chiedendo al-tresì l'iscrizione in bilancio di un capitolodi spesa in favore di una politica orienta-ta all'utilizzo integrale e razionale dei terri-tori di collina e di montagna e per la messaa coltura delle terre di proprietà pubblica,in un quadro programmato di ampliamentodell'utilizzo delle risorse agricole;

a prevedere la riscossione dei contributiprevidenziali a carico dei lavoratori autono-mi sulla base del reddito aziendale a partiredal 1982 e non a quota capitaria, procedendoaltresì alla riforma della previdenza agrico-la già all'esame di questo ramo del Par-lamento;

impegna collegialmente il Governo astabilire un nuovo e corretto rapporto fraMinistri del tesoro e del bilancio che rispettie valorizzi il comparto agricolo, con l'indi-viduazione delle risorse finanziarie neces-sarie alla realizzazione del piano agricoloalimentare, quale componente essenziale del-lo sviluppo economico e sociale del Paesee di lotta contro l'inflazione e la crisi.

9.1583.13 TALASSI GIORGI, ZAVATTINI,

CHIELLI, SESTITO, SASSONE,

MIRAGLIA, LAZZARI

M I RAG L I A. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

M I RAG L I A. Signor Presidente, ono-revole Ministro, colleghi, l'ordine del gior~no che mi è dato illustrare esprime le po~sizioni del mio Gruppo, così come si sonoevidenziate negH interventi dei colleghi, inun confronto di posizioni e scontro vivace eserrato in seno alla Commissione agricoltu-ra del Senato. Esso parte da una forte cri-tica all'jmpostazione che ha dato il Gover~no agli strumenti della politica economicae da una valutazione di inadeguatezza di

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Senato della Repubblica ~ 17831 ~ VIII Legislatura

3 DICEMBRE1981341" SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTOSTENOGRAFICO

quegli strumenti ai fini che si dichiara divoler perseguire, il rientro dall'inflazione, so-prattutto.

Gli effetti gravi di tale politica, infatti,sono la recessione produttiva e la caduta deilivelli occupazionali, in particolare nel Mez-zogiorno agricolo.

Abbiamo insistito, come Gruppo, sul fat-to che senza aggredire le cause di fondo del-!'inflazione attraverso un aumento della pro-duzione, della base produttiva e della pro-duttività dell'intero sistema economico, equindi anche dell'agricoltura, colpendo spre-chi e parassitismi ed eliminando distorsio-ni, è vano voler debellare il flagello dell'in-flazione che infierisce sui più deboli, sugliemarginati, sulle zone del paese meno dife-se, quelle del Mezzogiorno, quelle terremo-tate, sulle fasce di aziende agricole, la granparte delle quali sono in posizione precaria.

Il taglio netto agli investimenti in agri-coltura, così come proposto dalla legge fi- I

nanziaria, non comportando un aumento del-le risorse agricole del paese (anche in agri-coltura siamo alla caduta della produzionecon un due per cento in meno del prodottolordo), ineluttabilmente finisce per produr-re nuova inflazione, secondo un processosempre più accentuato. Siamo qui di fron-te ad un assalto tutto teso a demolire queldebole edificio che si era andato costruen-do negli ultimi anni per giungere ad una pro-grammazione degli interventi e al decentra-mento ed efficienza della spesa con il con-corso delle regioni e di tutto il sistema del-le autonomie locali. In pratica, si intendevanificare tutta l'impostazione, ancorchè de-bole e incerta, di politica agraria realizzatanel recente passato, attraverso una manovradi slittamento e tagli dei finanziamenti, ope-rati dal Tesoro, e la creazione di residui pas-sivi a livello ministeriale e regionale, perse-

guita deliberatamente dall'azione del Gover-no. Nè vale palleggiarsi le responsabilità fraGoverno e regioni, come si continua a fare,sull'origine dei residui passivi e sull'incapa-cità a realizzare in modo efficiente la spe-sa in agricoltura ~ anche se va fatta unadistinzione tra regioni che sanno spendereed altre che non hanno questa capacità ~

se poi il Governo centrale non intervienecome dovrebbe per eliminare le strozzaturedove sono presenti e svolgere quell'azionedi promozione e coordinamento sempre ca-rente.

Infatti, se le leggi sono farraginose e in-complete (ad esempio la stessa quadrifo-glio) queste si perfezionano e si cambiano

I senza aspettare 5 anni, come si sta facendoI con l'AIMA, o 30 anni, come si perpetua a

fare nella triste vicenda dei patti agrari, masubito si possono cambiare, se c'è la volon-tà politica di andare a modifiche e innova-zioni.

Ma l'aspetto più grave della situazione,come emerge dal quadro programmato del-la spesa, è il progressivo degrado ed abban-dono del Mezzogiorno e delle zone più svan-taggiate del paese.

Ecco il segno di classe e antimeridionali-sta delle misure del Governo, attuate con ildepennamento sommario ed indiscriminatodi fondi per investimenti. Infatti, sottrarrefinanziamenti al settore primario nel Mezzo-giorno, in prevalenza agricolo, cumulare glieffetti dello slittamento (in pratica, indi-sponibilità) di fondi per oltre 1.000 miliar-di nel biennio 1981-1982 solo per la leggequadrifoglio, che prevede appunto un mag-gior riparto e destinazione di mezzi finan-ziari a favore del Sud, significa penalizzaredoppiamente ]a parte più vulnerabile del pae-se, accentuare il divario che esiste tra ledue I talie.

Presidenza del vice presidente M O R L I N O

(Segue M I RAG L I A ). Su un altroaspetto contenuto nell'ordine del giorno, vor-rei richiamare l'attenzione dei colleghi: lemisure generali di restrizione del creditoadottate dal Governo e dalla Banca d'Ita-

lia si sono tradotte, negli ultimi mesi, inun blocco del credito agrario agevolato perle operazioni di miglioramento fondiario(piani di sviluppo aziendale) da parte degliistituti bancari autorizzati ed in un forte

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Senato della Repubblica ~ 17832 ~ VIII Legislatura

3 DICEMBRE1981341a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTO STENOGRAFICO

rallentamento dei prestiti agrari di eserci-zio. Il credito non agevolato per i prestitidi esercizio si era già contratto nel 1980, an-no in cui sul totale degli impieghi all'inter-no del sistema bancario (193.000 miliardi),le operazioni agrarie hanno rappresentatosolo il 4,82 per cento, mentre il valore ag-giunto dell'agricoltura ha costituito il 7,2per cento di quello totale nazionale.

Pertanto, sul piano dell'afflusso effettivoe complessivo di risorse finanziarie nel set-tore agricolo, ai forti ritardi nell'erogazionedei fondi previsti dalle leggi (quando, adesempio, saranno ripartiti i 330 miliardi de-stinati alle regioni dalla legge n. 423 del 10agosto scorso per investimenti cosiddetti ur-genti?) si somma la fortissima contrazioneregistrata per il 1981 nel volume del credi-to, agevolato e non, destinato al settore. Inol-tre, sul piano della quantità degli investi-menti pubblici disponibili per l'agricoltura,il Governo, a fronte delle obiettive esigenzedel settore, ha sottratto oltre 1.100 miliardiper il 1981 con il bilancio di assestamentoe con il decreto-legge 29 luglio 1981, n. 401,che riduce di 252 miliardi i finanziamentidisposti a favore delle regioni dalla leggen. 403 del 1977.

Sul piano della quantità degli investimen-ti, nell'ambito della contrazione complessiva,si colpiscono drasticamente, come detto, ifondi destinati a scelte di sviluppo e di qua-lificazione dei processi produttivi. Tutto ciòavviene in contrasto con la manovra di so-stegno allo sviluppo e di conseguente conte-nimento dell'inflazione, che pure il Gover-no ~ e per esso il Ministro del bilancio ~

con il piano a medio termine, sempre piùevanescente, proclama come discriminantedelle proprie scelte di politica economica eper la quale invoca la « dura necessità» diridurre la spesa sociale.

In pratica delle due priorità dell'azione delGoverno, rese urgenti ed imposte dal fortesquilibrio della bilancia dei pagamenti perle rispettive voci, il piano energetico nazio-nale e l'agro-industria, al comparto agricolonon viene assegnata alcuna funzione. Sospet-tiamo pertanto che tali posizioni rispecchi-no quelle espresse dalla parte più arretrata

del padronato agrario, da certi settori dellaConfagricoltura, notoriamente contrari adogni ipotesi di sviluppo programmato dellaagricoltura, non avendo speso mai una pa-rola, ad esempio, a difesa della legge n. 984,anzi osteggiandola apertamente.

Si è preferito ripiegare ~ ed in Commis-

sione sono riecheggiate tali posizioni in al-cuni interventi di parte democristiana e del-lo stesso relatore, senatore Busseti, richia-mato poco fa dalla collega Talassi ~ sullafiscalizzazione generalizzata degli oneri so-ciali in linea con le richieste della Confa-gricoltura, attingendo a quel fantomaticopozzo di San Patrizia rappresentato dalfondo occupazione ed investimenti, mentresi va sviluppando nel paese la posizione uni-taria espressa recentemente dalla Federazio-ne CGIL-CISL-UIL, dalla Confcoltivatori edin maniera più articolata da parte della Col-diretti, contrari ad una generalizzazione del-la fiscalizzazione che metta sullo stesso pia-no l'azienda agricola di montagna e quelladi pianura, quella più produttiva insieme aquella meno favorita. La parità previdenzia-le, riteniamo e lo abbiamo sostenuto in Com-missione, va ottenuta accollandosi l'agricol-tura la sua parte di oneri e, poichè nontutta l'agricoltura è uguale, la contribuzioneverrà rapportata a fasce di reddito e non inmaniera indiscriminata.

Pertanto, nell'ordine del giorno, impegna-ma il Governo a prevedere la riscossione deicontributi previdenziali a carico dei lavora-tori autonomi sulla base del reddito azien-dale a partire dal 1982 e non a quota capi-taria, procedendo altresì alla riforma dellaprevidenza agricola- all'esame di questo ra-mo del Parlamento.

Infine critichiamo l'azione prevaricatricedi svuotamento nei confronti del Parlamen-to che il Ministro del tesoro va portandoavanti con accanimento. Oltre a programma-re scientificamente i residui passivi, deciden-do arbitrariamente i tempi dei flussi finan-ziari approvati con legge finanziaria e mes-si a bilancio, vanificando in tale modo lavolontà del Parlamento, a suo insindacabilegiudizio, cancella stanziamenti approvati conleggi del Parlamento.

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Senato della Repubblica

34P SEDUTA(pomerid.)

VIII Legislatura~ 17833 ~

3 DICEMBRE 1981ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

In proposito quello che è avvenuto conla legge sul fondo nazionale di solidarietàin agricoltura è emblematico: approvata de-finitivamente appena un mese fa in questoramo del Parlamento, con dotazione finan~ziaria di 275 miliardi per il 1981 e 400 mi~liardi per gli esercizi successivi, questa leg-ge, fresca di pubblicazione sulla Gazzetta Uf-ficiale, si è vista decurtare i finanziamen-ti per 45 miliardi nel 1981 e di 175 miliar~di programmati per il 1982. Lo stesso dica-si per la legge sugli interventi cosiddetti ur-genti in agricoltura approvata nell'agostoscorso, per la quale le regioni sollecitano ilriparto degli stanziamenti, giacchè sussisteil timore che tale riparto e la disponibilitàdei fondi da parte delle regioni non possaavvenire prima dell'autunno 1982.

Per tutte queste ragioni nell'ordine delgiorno il nostro Gruppo impegna il Governoal ripristino dei fondi relativi alle leggi plu~riennali e di investimento per il 1982 e pergli anni successivi, compresi quelli necessa-ri per l'utilizzo delle quote spettanti all'Ita-lia dai provvedimenti comunitari, per i qualiil mancato stanziamento delle rispettive quo-te del Governo italiano, dovuto a colpevoleinerzia, sta comportando la impossibilità difruire per la nostra agricoltura, tanto biso-gnosa di finanziamenti, dei fondi comunitarinell' ordine di centinaia di miliardi, già asse-gnati al nostro paese. Sollecita inoltre il Go~verno stesso a predisporre misure per favo-rire l'accesso al credito agevolato, commisu-rate al peso economico e sociale che ricoprel'agricoltura, chiedendo altresì l'iscrizione inbilancio di un capitolo di spesa in favoredi una politica orientata all'utilizzo integra-le e razionale dei territori di collina e dimontagna e per la messa a coltura delle ter-re di prporietà pubblica, in un quadro pro-grammato di ampliamento del1'utilizzo dellerisorse agricole. (Applausi dall'estrema si-nistra).

P RES I D E N T E. Segue un ordinedel giorno del senatore Finessi e di altri se-natori. Se ne dia lettura.

C O L O M B O V I T T O R I N O, se-gretario:

Il Senato,

avute presenti .Ie condizioni di accre.-sciuta difficoltà del settore agricolo, eviden-ziate dal decremento della produzione lordavendibile pari al 2 per cento, con una in-versione di tendenza rispetto ad un anda-mento costantemente positivo del,}'ultimodecennio;

ritenuto che lo sviluppo dell'agricoltu-ra costituisce una premessa indispensabileper ridurre le importazioni di prodotti ali~mentari dall'estero, contrastando così unadelle cause non secondarie del:l'inflazione;

considerato che tale ruolo fondamenta-le del comparto agricolo, agro-alimentare eforestale (avuto presente il forte vincolo didipendenza dall'estero anche per 'l'importa-zione di legname) è pienamente riconosciutonel piano triennale predisposto dal Go-verno;

ritenuto altresì che una riduzione degliinvestimenti in agricoltura provocherebbeuna preoccupante e forse irreversibile re-cessione, con gravissime conseguenze perl'economia del paese e con ripercussioninegative di vasta portata anche negli altrisettori produttivi;

ritenuta l'importanza che si deve rico-noscere all'agricoltura intesa come prote-zione e salvaguardia deI.l'ambiente;

tutto ciò considerato;

impegna il Governo:

a) ad utilizzare in via prioritaria e peruna consistente aliquota il fondo per gli in-vestimenti in favore del settore agricolo,agro-alimentare e forestale;

b) ad assicurare al paese una adegua-ta politica di protezione dell'ambiente edi difesa del suolo;

c) ad operare in particolare perchè siagarantita alle aziende agricole una più am-pia possibilità di ricorso al credito agevo-lato e perchè siano assicurati agli Enti disviluppo regionali e alle Comunità mon~tane i finanziamenti necessari per svolgerela loro funzione istituzionale;

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~ 17834 ~

3 DICEMBRE 1981

Senato della Repubblica

34P SEDUTA (pomericl.)

V l I l Legislatura~. ~~~.~~ .~ ~~.~..~~~.~~..

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ASSE:\1BLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

cl) ad operare specificamente per con-sentire, con la copertura della quota di fi-nanziamento nazionale, l'utilizzazione dellerisorse comunitarie destinate all'agricoltu-ra italiana.

Impegna infine il Governo a intensifica-re il rapporto costruttivo con le Regioni inparticolare per la revisione delle proceduredella legge Quadrifoglio, allo scopo di per-mettere alle Regioni stesse di programmaregli investimenti nel settore agricolo aven-do la certezza di una sollecita erogazionedei finanziamenti previsti in tale provvedi-mento.

9.1583.14 FINESSI, FERRARI-AGGRADI, CONTI

PERSINI, DAL FALCO, DELLA

BRIOTTA, DI NICOLA, GUALTIERI,

MALAGODI, MAZZOLI, PARRINO,

ROSSI, SCEVAROLLI, SPANO

F I N E S SI. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

F I N E S SI. Signor Presidente, ono-revole Ministro, colleghi del Senato, l'ordinedel giorno sottoscritto da un gruppo di se-natori della maggioranza si preoccupa dellecondizioni del settore dell'agricoltura innan-zitutto perchè da oltre un decennio, per laprima volta, registriamo un calo della pro-duzione lorda vendi bile, che si aggira at-torno al due per cento. Quindi se questa ten-denza dovesse continuare inevitabilmentenon solo si accentuerebbero le preoccupa-zioni, ma sicuramente il settore dell'agricol-tura finirebbe per trovarsi in gravissime dif-ficoltà, le cui conseguenze purtroppo si sca-richerebbero sull'intero complesso dell'eco-nomia nazionale.

I colleghi sanno benissimo che il nostropaese è costretto a ricorrere insistentementeall'estero per forniture di derrate alimentari.Non solo, ma importiamo anche sempremaggiori quantità di legname, per cui siamodipendenti dall'estero in misura crescentee per taluni com parti, credo non sia esage-rato dire, impressionante.

All'interno del settore dell'agricoltura al-cuni comparti evidenziano maggiori dim-

ecoltà come quelli zootecnico, lattiero-ca-seado, vitivinicolo. Sono questi compartiche manifestano, non soltanto segnali disofferenza, ma il perdurare di 'Lillasituazionenella quale bisogna tentare tutte le stradeper una inversione rapida di tendenza.

Non vi è dubbio che la riduzione degliinvestimenti destinati all'agricoltura per il1982 è un dato preoccupante. D'altra partebisogna pure considerare che, nell'ambitodel quadro delineato dalla maggioranza edal Governo per la formulazione della leggefinanziaria, da cui ricavare le indicazioni dibilancio, si deve tener presente lo stato ge-nerale del paese, cioè il tasso di indebita-mento che grava piÙ di quanto il nostropaese, ormai per convinzione unanime, pos-sa continuare per lungo tempo a sopportare.

Quindi, se è vero che nel contesto gene-rale di una politica economica che deve farsicarico di ridimensionare il debito pubblicodevono necessariamente essere chiamati incausa i vari settori nei quali si articola lafinanza dello Stato, dobbiamo anche consi-derare che l'essere intervenuti privandol'agricoltura di 300 miliardi per la legge delquadrifogJio rappresenta un taglio notevole.

L'ordine del giorno sottoscritto dalla mag-gioranza si preoccupa di domandare al Go-verno di prevedere l'utilizzazione del Fondoper gli investimenti e l'occupazione desti-nandone un'aliquota al settore agricolo eparticolarmente a quei comparti ai qualiprima facevo riferimento. Si chiede soprat-tutto ~ per convinzione unanime della mag-gioranza ~ di aumentare il flusso del credi-to agrario, in modo non indiscriminato marivolto soprattutto a quei settori che devonorecuperare in tempi brevi la loro piena po-tenzialità.

Ecco che nell'ordine del giorno si insistenel chiedere di utilizzare in via prioritariae per una consistente aliquota il Fondo pergli investimenti in favore del settore agri-colo, agro-alimentare e forestale, in modo daassicurare al paese un'adeguata politica diprotezione dell'ambiente e di difesa del suo-lo. Va sottolineato che i 100 miliardi indicatiper la difesa del suolo, non solo sono insuf-ficienti, ma non consentono neanche di av-viare, se si riuscirà ad avere anche uno

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Senato della Repubblica ~ 17835 ~ VIII Legislatura

3 DICEMBRE1981341a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

stralcio della legge, gli studi che sono ne-cessari per approntare i programmi per leesigenze più importanti al fine di impedireil verificarsi di flagelli calamitosi.

Occorre operare in particolare perchè siagarantita alle aziende agricole una più am-pia possibilità di ricorso al credito agevo-lato e perchè siano assicurati agli enti disviluppo regionali e alle comunità montanei finanziamenti necessari per svolgere la lorofunzione istituzionale; è necessario altresìoperare specificatamente per consentire, conla copertura della quota di finanziamentonazionale, l'utilizzazione delle risorse comu-nitarie destinate all'agricoltura italiana.

Dobbiamo infine considerare il Governoimpegnato ad intensificare il rapporto co-struttivo con le regioni, in particolare perla revisione delle procedure della legge qua-drifoglio, allo scopo di permettere alle re-gioni stesse di programmare gli investimentinel settore agricolo con la certezza di unasollecita erogazione dei finanziamenti pre-visti in quel provvedimento.

Mi consentano i colleghi, a conclusione,una rapidissima argomentazione per quantoriguarda l'aspetto, certo poco edificante, deiresidui passivi che abbiamo nei vari settoridell'economia, in particolare in quello agri-colo, per sottolineare l'esigenza di porremano ai meccanismi atti a consentire di ri-muovere e di rimettere in circuito per gliinvestimenti tutte quelle risorse che sono adisposizione delle regioni, buona parte nonutilizzate, ma a disposizione anche del Mi-nistero, per consentire all'agricoltura di re-cuperare i ritardi e soprattutto per predi-sporci a poter competere a livello del mer-cato comune europeo in questa prospettiva,non più infinita nel tempo, di revisione dellapolitica agricola comunitaria.

Queste sono le considerazioni a chiari-mento dell'ordine del giorno che raccoman-diamo all'attenzione del Governo. (Applausidalla sinistra. Congratulazioni).

P RES I D E N T E. Segue un ordinedel giorno del senatore Ferrari-Aggradi e dialtri senatori. Se ne dia lettura.

P A L A, segretario:

Il Senato,

preso atto della conclusione dei lavoridella 5a Commissione bilancio e partecipa-zioni statali, sul disegno di legge n. 1583(<< Disposizioni per la formazione del bilan-cio annuale e pluriennale dello Stato - Leg-ge finanziaria 1982») ed in particolare del-la costituzione del «fondo investimenti eoccupazione» per interventi urgenti a so-stegno dei settori industriali maggiormentein crisi;

preso atto che il comparto alluminio,prevalentemente in mano pubblica, si tro-va in situazione di grave difficoltà e che ne-cessita di immediati interventi finanziari daparte dello Stato, così come denunciato dal-la Relazione programmatica del Ministro del-le partecipazioni statali, presentata alle Ca-mere, e confermato dallo stesso Ministro del-le partecipazioni statali in Commissione bi-lancio nel corso dell'esame della legge fi-nanziaria;

preso atto che il perdurare della crisidel comparto alluminio, conseguente soprat-tutto all'aumento dei costi energetici e alladifficile congiuntura internazionale, ha as-sorbito tutte le risorse finanziarie recupe-rabili all'interno dell'ente di gestione;

preso atto che la situazione rischia diessere irreversibile qualora non si interven-ga con provvedimenti straordinari ed urgen-ti in grado di garantire il risanamento fi-nanziario e strutturale di un comparto indu-striale pubblico con investimenti di circa1.500 miliardi, che occupa quasi 11.000 unitàlavorative, con importanti insediamenti nelMezzogiorno;

preso atto che il fabbisogno finanziariostraordinario ed aggiuntivo, stimato agli ini-zi del 1981 dalle Partecipazioni statali in300 miliardi, oggi si deve ri1:enere inade-guato per la progressiva incidenza degli one-ri finanziari e ritenuto che stanziamentiinsufficienti rischierebbero di non risolve-re il problema nel suo complesso, così co-me indispensabile,

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Senato della Repubblica ~ 17836 ~ VIII Legislatura

341a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 3 DICEMBRE 1981

impegna il Governo a proporre il neces-sario provvedimento per l'assegnazione al-l'Ente di ges.tione competente di uno stan-ziamento straordinario con una quota ade-guata a valere sul « fondo investimenti e oc-cupazione» di cui all'articolo 3 secondocomma della « legge finanziaria» nell'eserci-zio 1982.

9.1583.15 FERRARI-AGGRADI, GUALTIERI, MA-

LAGODI, PARRINO, ROSSI, SCEVA-

ROLLI, SPANO, CONTI PERSINI,

VETTORI

FER R A R I -A G G R A D I. Domandodi parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

FER R A R I - A G G R A D I. SignorPresidente, onorevoli colleghi, come Demo-crazia cristiana abbiamo chiesto e concor-dato con gli altri Gruppi della maggioranzadi presentare due soli ordini del giorno.Il primo è stato testè illustrato dal presi-dente della Commissione agricoltura, il col-lega Finessi. Ci uniamo pienamente a quan-to egli ha detto sottolineando che qui oc-corre veramente un atto di coeren~a.

Tutti diciamo che l'agricoltura è un set-tore prioritario, sottolineiamo la sua impor-tanza, ma purtroppo, sia pure per conside-razioni che comprendiamo, per quanto ri-guarda la legge finanziaria, o ci sono statitagli o ci sono stati rinvii.

Noi abbiamo constatato tutto questo congrande preoccupazione e riteniamo si deb-ba porre un rimedio: proponiamo che sirimedi facendo ricorso al Fondo per gli in-vestimenti.

Il secondo ordine del giorno riguardaun punto particolare. Ci dispiace di es-sere scesi nel particolare, ma il Gover-no ha affrontato con tempestività e credoanche con efficacia la crisi di alcuni settorifondamentali. Abbiamo parlato da poco del-la crisi della siderurgia e siccome il settoredell'alluminio ha dei caratteri analoghi se-gnaliamo al Governo la necessità di affron-tare anche questo problema facendo ricor-so, se necessario, al Fondo per gli inve-stimenti tramite l'ente di gestione che ha

la responsabilità diretta di gestire l'attivitàin questo settore.

P RES I D E N T E. Ha facoltà diparlare il relatore, che invito anche a svol-gere l'ordine del giorno presentato dallaCommissione. Se ne dia lettura.

P A L A, segretario:

Il Senato,

in sede di esame del disegno di leggefinanZJÌaria per il 1982 e con riferimento al-le norme previdenziali ivi contenute, riguar-danti le gestioni speciali degli artigiani edegli esercenti attività commeroiali,

premesso che:

1) la situazione finanziaria delle sud-dette gestioni risulta sostanziahnente in equi-librio;

2) il prelievo contributivo capitario haraggiunto livelli elevati cui non corrispon-dono adeguati trattamenti pensionistici;

3) non è previsto nell'ambito del pre-detto provvedimento alcun contributo stra-ordinario dello Stato a favore delle men-zionate gef>tioni, laddove un contributo delgenere è invece stabilito per il Fondo pen-sioni lavoratori dipendenti per il quale, aisensi dell'articolo 16 della legge n. 160 del1975, sarebbe stato obbligatorio reaLizzarel'equilibrio fra entrate e uscite mediantel'adeguamento contributivo a carico dellecategorie;

4) appare indilazionabile l'esigenza difar corrispondere i trattamenti pensdonisti-ci all'anzianità contributiva, tenuto contoaltresì delle diverse fasce di reddito impo-nibile ai fini IRPEF sul quale calcolare lacontribuzione (oggi invece versata in quotacapitaria) ,

impegna il Governo a presentare solleci-tamente al Parlamento un provvedimentointeso a r€;;alizzare entro il 31 dicembre 1982l'obiettivo di cui in premessa.

9. 1583. 1

C A R O L L O, relatore. Signor Presi-dente, onorevoli col1eghi, non è facile certa-

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Senato de.lla Repubblica ~ 17837 ~ VIII Legislatura

341a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 3 DICEMBRE 1981

mente per me svolgere una replica dopoaver ascoltato in quest'Aula, e già prima inCommissione, interventi rilevanti, seri e acu-ti. Mi proverò a rispondere ad alcune con-siderazioni, domande e quesiti fatti da col-leghi, scusandomi con gli altri colleghi chepure hanno proposto problemi rilevanti e aiquali, per il momento, ritengo saggio nonrispondere perchè eventualmente i proble-mi posti potranno avere un loro approfon-dimento, una loro soluzione in sede didiscussione degli articoli.

Sono stati tanti i ,problemi posti. Uno, peresempio, che è stato quasi preliminarmenteposto da tanti colleghi intervenuti, è il se-guente: questo bilancio e questa legge finan-ziaria si conciliano o contrastano con quellapolitica economica che era stata indicatanel piano triennale a suo tempo presentatodal ministro La Malfa? La legge finanziariae il bilancio possono essere considerati piut-tosto corpi estranei rispetto a quella logica,quella filosofia d'impiego delle risorse pub-bliche?

U R B A N I. Contrastante.

C A R O L L O, re/atore. Non è neanchecontrastante perchè, mi permetto di dire,questa legge finanziaria non prevede unadiminuzione delle spese tradizionali in con-to capitale ma piuttosto, se si calcolanoanche i residui, prevede addirittura un au-mento percentuale. Potrà essere consideratotuttavia insufficiente, come già da alcuni col-leghi è stato considerato, tale aumento;però non si può non riconoscere che 10 sfor-zo per aumentare la spesa in conto capitalec'è, quanto meno con la diminuzione per-centuale della spesa corrente in rapportoalle maggiori entrate.

Questi sono dei fatti e, se così è, io pensoche non c'è contrasto tra la percentuale deidue tipi di spesa pubblica. Certo non è che ciilludiamo, o possiamo pretendere di illuderel'opinione pubblica, che questa legge finan-ziaria e il relativo bilancio siano strumentirisolutori della crisi presente o dell'infla-zione. No, sono momenti concorsuali, stru-menti che collaborano ad affrontare la gravemalattia per diminuirne la gravità.

Il senatore Bollini poneva il problemadella necessità, del dovere di garantire lecoperture finanziarie non solo per il bilan-cio dello Stato, ma per tutto il settore pub-blico allargato e ha ragione.

Generalmente il Parlamento, forse perabitudine mentale tradizionale, non sempreè apparso sensibi.>lenel considerare tutta laspesa del &ettore pubblico allargato, ma piut-tosto si è fermato, talvolta anche puntiglio-samente, solo su quel tipo di spesa imputa-bile all'amministrazione centrale e che avreb-be presupposto 'la copertura finanziaria. Ab-biamo l'esempio dell'INPS. Facciamo 183leggi in appena tre anni; autorizziamo l'INPSa pagare di più o a riscuotere di meno, manon sempre ci siamo preoccupati di trovareautomaticamente o contestualmente le relati-ve coperture. Mi sembra giusto quindi chetutti insieme, non solo il Governo ma il Par-lamento nel suo complesso, prendano co-scienza, siano più sensibili, più attenti a que-sto tipo di dovere che abbiamo nel regolareH rapporto tra le risorse effettive e la spesadell'intero settore pubblico allargato. Quan-do si propone, da parte della Sa Commissio-ne, questa maggiore attenzione e quando tut-ti in questa circostanza e in altre circostanzeparliamo della linearità della movimentazio-ne della spesa pubblica, dei flussi finanziaripubblici, certo non dobbiamo nasconderci,quasi volessimo nascondere il sole col dito,che la dinamica della spesa pubblica non èdi per sè oggi più che ieri geometrizzabile,irrigidibile, come a volte si è capito da nonpoche dichiarazioni e critiche dei colleghispecie dell'opposizione.

Al riguardo non posso non tenere contodelle critiche fatte da colleghi come il sena-tore Bollini, che so quanto sia serio in ma-teria e punti.glioso, e anche da altri colleghicome i senatori Napoleoni e Chiaramontequesta mattina, a proposito cioè del com-portamento, dell'atteggiamento del Ministrodel tesoro nei confronti della finanza pub-blica che regola la sua dinamica ~ 10 ripeto~ non rigida e geometrica e che talvolta èdinamica collegata ai vari cicli anche sta-gionali.

B O N A Z ZIo Dinamica molle.

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Senato della Repubblica ~ 17838 ~ VIII Legislatura

3 DICEMBRE1981341a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STEW,GRAFICO

C A R O L L O, relatore. Non ho capito.

P RES I D E N T E. Senatore Carollo,l'interruzione è un fatto parlamentare, chenon è valido nel suo valore notarile: o ècolta o non è colta.

C A R O L L O, relatore. Lo faccio perrispetto dei colleghi.

P RES I D E N T E. Il rispetto per icolleghi lo esercita il Presidente, non rim-proverando per !'interruzione: se essa nonè colta con prontezza è meglio proseguire.

C A R O L L O, relatore. Dicono i col-leghi Napoleoni e Bollini che il Ministrodel tesoro ha una concezione manageriale,reaganistica del suo ufficio ~ prescindo dai

temperamenti e mi riferisco soltanto all'isti-tuto ~ e opererebbe alle spalle del Parla-mento manomettendo il billancio, sicchè, seoggi stiamo qui a discutere la legge finan-ziaria e il bilanciocriticandoci l'uno con l'al-tr:o perchè un miliardo in più o in meno simette o si toglie, tutto questo finirebbe conl'essere vano perchè poi verrebbe il Ministrodel tesoro a falsare la dinamica della spesapubblica così come sarebbe stata impostatadal Parlamento, dal voto parlamentare. Eaggiungeva il collega Napoleoni a commentodi questa grave situazione: è un costo poli-tico duro questa discrezionalità deH'Esecuti-va. Un Esecutivo quindi che agisce secondouna sua discrezionalità alle spalle del Parla-mento senza corrispondere allo spirito, allafilosofia e alla lettera delle leggi. Ed io noncredo che si possa e si debba essere autoriz-zati a giudicare in questi termini il Ministe-ro del tesoro oggi. Ognuno di noi dovrebbericordare...

C A L I C E. Vuole le prove che tratta-tive private avvengono tra regioni e dire-zioni generali del Ministero del tesoro?

P RES I D E N T E. Ripeto l'osserva-zione precedente: !'interruzione deve esseresintetica; quando è concettuosa perde il ca-rattere d'interruzione.

C A R O L L O, relatore. Io non sonosindacalista nè per conto dello Stato nè perconto delle regioni e quindi non sono nellecondizioni di testimoniare l'esistenza e losvolgimento di queste misteriose trattativeprivate. E vorrei allora al riguardo chiedereal Ministro, che privatisticamente gestireb-be i soldi dello Stato, se per caso nonottenga dalle regioni qualche tangente o nondia qualche tangente perchè la trattativaprivata potrebbe anche indurre a questo tipodi prospettiva o di stimolo. (Interruzionedel senatore Calice). Credo che ognuno dinoi, dicevo, dovrebbe ben ricordare che ap-pena le regioni vennero messe nelle condi-zioni di operare e quando le amministra-zioni comunali poterono contare soltantosulla finanza trasferita, allora molte giacen-ze si formarono per migliaia di miliardi dilire e il Ministero del tesoro guardava quasicon inerzia al formarsi più di residui passiviche non di spesa produttiva.

Quando ad un certo momento maturaronoben 19.000 miliardi di lire di giacenze dicomuni Drovince e re gioni, non c'è dubbio,

~

che bisognava pur porsi il problema del nonstimolare e non covare politiche di questotipo. E il Tesoro invece di guardare, di assi-stere inerzialmente a questi fenomeni avevail dovere di intervenire. È intervenuto e sap-piamo che quelle giacenze invece di eSseredepositate in banca per creare guadagniartificiosi e ingiusti sono state obbligate atrasferirsi alla tesoreria dello Stato. Colpadel Governo? Abuso manageriale reaganisti-co del Ministro del tesoro? Non credo: bensi sa che su larga parte di questi fondi tra-sferiti pesano i residui passivi a carico del-l'amministrazione centrale. È concepibileche questi fondi trasferiti a comuni, regionie province possano alimentare residui attiviin modo che si crei una situazione artificio-samente furbastra e direi negativa? Le di-sponibilità sono sempre pronte, sono semprea disposizione di comuni, province e regio-ni, ma certe forme di furbizie o di espedien-ti non potrebbero più essere giustificate. De-ve in tal caso intervenire il Ministro del te-soro. Cosa fa? Esercita il suo dovere di vi-gilanza, di attenzione; segue puntualmentei meccanismi della spesa pubblica e non è

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Senato della Repubblica ~ 17839 ~ VII I Legislatura

3 DICEMBRE1981341a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

quindi da rimproverarsi a mio giudizio. Siè portato un esempio: mi pare che l'abbiaportato il senatore Chiaramonte con la lim-pidezza e anche con l'autorevolezza che lodistingue; senza iattanza lo ha fatto, maper rappresentare la situazione. Ha detto:le Partecipazioni statali si sono trovate indifficoltà perchè il Ministro del tesoro, ge-stendo privatisticamente le risorse, mano-vrando la tesoreria come se fosse uno stru-mento suo di famiglia, ha rinviato i tempidi erogazione dei fondi. E il Ministro ~ lo

ricordo bene ~ questa mattina ha risposto

dicendo: si tratta di 45 giorni di ritardo, chepoi sono i tempi probabilmente proceduralitra ragioneria e Corte dei conti, sono i tempilogici, fisiologici. E allora non si può dire:il Ministro del tesoro fa fallire le Parteci-pazioni statali in modo che l'opinione pub-blica sappia; vero è che ci sono delle per-dite di miliardi...

C A L I C E. Lo ha ascoltato anche leidai managers nella Commissione bilancio.

P RES I D E N T E. Onorevole relatore,non si compiaccia troppo delle interruzioni.Prosegua.

C A R O L L O, relatore. Io non consi-dero le interruzioni, signor Presidente, comeuna forma di dispetto ma di collaborazione.

P RES I D E N T E. Ma sono ritarda.trici e rompono il filo logico della sua espo-sizione.

C A R O L L O, relatore. Mi aiutano, si-gnor Presidente.

In Commissione ho sentito pure io, sena-tore Calice, non pochi presidenti di enti

~ IRI, ENI eccetera ~ lamentarsi del ri-tardo nell'erogazione dei fondi di dotazione.Nell'erogazione? No, nella predisposizionelegislativa dei fondi di dotazione quasi chequesti ritardi che sono del Parlamento po-tessero verniciare certe responsabilità cheproducono perdite gestionali di migliaia dimiJiardi di Jire all'anno. Ora, noi non pos-siamo dare alla vernice, che ha come finedi nascondere certe realtà o diminuirne la

portata negativa, un'importanza fondamen-tale, come tallvolta invece purtroppo ci è datodi registrare. La verità è che il Tesoro nonpuò, non deve ~ aggiungo io e lo aggiungonella mia piena responsabilità di compo-nente della Commissione bilancio e di com-ponente della Sottocommissione per i pareri~ rimanere inerte di fronte alla dinamicadella spesa e in particolare di fronte agli'espedienti .che molto spesso si praticano perottenere delle risorse che naturaliter non sa-rebbe possibile accreditare.

Si suole rimproverare quindi al Ministrodel tesoro questo comportamento? Si dirà:ma l'agricoltura, la legge quadrifoglio? Comemai non sono stati versati quattrini alleregioni? Chi di voi ha fatto parte della Com-missione bilancio e ha partecipato alle riu-nioni, cinque o sei mesi fa, con i rappresen-tanti delle regioni non ricorda che proprioloro, i presidenti delle regioni, a nome delleregioni, ci chiesero di tagliare i fondi .del« quadrifoglio» e non quelli relativi alle spe-se correnti, ossia il fondo comune regionale?

C A L I C E. Il ministro Bartolomei hadetto a1tro I

C A R O L L O, relatore. Non nego checon il ministro Bartolomei abbiano dettoaltro: non è la prima volta che in una sedeascoltiamo alcune dichiarazioni e in altrasede l'opposto. Io non posso che testimo-niare quello che ho potuto recepire quandosi trattò dei tagli. Adesso si può anche chie-dere che quei vuoti vengano riempiti, manon si può rimproverare al Governo, al Mi-nistro del tesoro di avere operato quei tagli,di non aver versato quei fondi, quando sisapeva che costituivano per 1'80 per centoresidui passivi. Le regioni volevano i soldi;forse li volevano per depositarli in bancae avere il 10 per cento di interesse, ma nonper trasformare quelle disponibilità finan-ziarie in interventi produttivi in agricoltura.

Ricordo il deficit INPS pagato, in unacerta misura, da! fondo degli assegni fami-liari. Il collega Colella ne ha parlato ieri,non già ~ come mi è sembrato di capireleggendo il resoconto sommario ~ per direche è contro gli assegni familiari, ma per

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porre il problema di ciò che accade fatal-mente all'interno dell'INPS, non per capric-cio: i fondi degli assegni familiari, che sonocospicui, sono stati impiegati per saldare uncerto deficit del fondo delle pensioni...

L A P O R T A. Bel Governo!

C A R O L L O, relatore. Senatore LaPorta, lei che è stato autorevole sindacalistain Sicilia sa bene che l'INPS da tempo hauna gestione sindacalizzata, ma essere ob-bligati... (Commenti del senatore La Porta).Non sto parlando della moglie di Cesare aiCesari presenti. L'INPS non è solo cosa vo-stra perchè è retto ~ e la cosa mi fa pia-cere ~ dai dirigenti sindacali.

L A P O R T A. Le leggi le fa il Par-lamento.

C A R O L L O, relatore. Ho parlatoalJ'inizio di questa mia modesta replica aproposito di questo argomento, ma un or-dine nella gestione della finanza e del set.tore pubblico allargato è necessario che cisia, almeno rispetto a quello che inerzial.mente non c'è stato fino ad oggi. Io non milamenterei del managerialismo di Andreatta,ma del contrario, se non ci fosse, se egli nonseguisse i passaggi dalla cassa alla tesoreria,se lasciasse meccanicamente sussultare iflussi finanziari che vanno e che vengono eche ritardano o non ritardano a seconda dicerti espedienti e di certe furbastrerie diperiferia.

Detto questo, mi permetto di esprimereuna modestissima considerazione su quantosostenuto da autorevoli colleghi, quali i se.natori Napoleoni, Colajanni, Chiaramonte,circa la qualità della spesa che mi pare sial'elemento fondamentale della polemica po-litica. Questo non è un problema da poco:tutti ce ne rendiamo conto. Si dice da partedei colleghi: volete continuare (mi pare chequesta mattina il senatore Chiaramonte ab-bia illustrato questo punto) la politica dellarestrizione deHa domanda? Allora aumentala disoccupazione e viene la recessione. Cer-to la restrizione della domanda produce an-che questi effetti, s>pecie quando non c'è la

possibilità di un'adeguata sostituzione conla domanda estera. Da qui il richiamo allaresponsabilità negativa della recessione rea-ganiana importata. Reagan o non Reagan,in tutto il mondo ci sono indirizzi non giàper aumentare la domanda quanto per dimi-nuire la spesa nell'ambito dei paesi svilup-pati.

Allora non Msogna diminuire in Italia ladomanda interna per non creare la recessio-ne? Bisogna aumentarla? Come aumentarla?A mezzo dell'espansione della spesa corren-te? No: tutti sappiamo che se si aumenta ladomanda in questo modo, cioè se si aumentala domanda dei consumi, allora galoppa l'in-.flazione. Dunque siamo prigionieri fra unaipotesi di recessione ed un'ipotesi di ulte-riore inflazione? Il senatore Napoleoni avevagià dato una spiegazione, al suo solito stori-cistica, e naturalmente direi anche non con-traddicibile. Egli dice che l'economia dimercato è strutturalmente e sostanzialmenteportata a vivere cieli continui di crisi, ridu-cendo di volta in volta la domanda a se-conda dei sussulti dei deli. È vero; da quiun certo richiamo alla teoria keynesiana.Però mi permetta iJ senatore Napoleoni didire che chi ha avuto come me la passione,ma anche !'impegno ed il dovere, di studiarestoria dell'economia, dal periodo romano ainostri giorni, sa bene che le crisi cielichenell'economia di mercato, anche in quellamercantile, anche in quella agricola dei tem-pi passati ed in quella industriale dal 1800in poi, si sono sempre verificate.

Un rimedio potrebbe essere allora l'oppo-sto, cioè un'economia non di mercato mastatalizzata nella sua interezza? Ma noncredo che un' economia statalizzata nella suainterezza sia fuori dalla crisi: la crisi deibassi livelli di consumi, la crisi di un te-nore di vita basso è piuttosto istituzionaliz-zata. Non ci sono crisi di sviluppo, ma ci so-no crisi istituzionalizzate di bassi livelli didomanda, di bassi livelli di consumo e di vi-ta. Non credo che da parte dei paesi già svi-luppati si possa preferire come soluzione alleproprie crisi cieliche quella terapia che ver-rebbe da una concezione statalistica del.l'economia, che sarebbe un cadere dalla pa-della, dove almeno c'è l'olio, alla brace dove

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Senato della Repubblica ~ 17841 ~ VIII Legislatura

3 DICEMBRE198134P SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

olio non c'è. Si dice che bisogna aumentaregli investimenti e migliorare la qualità dellaspesa, che questo Governo non è portatoad aumentare la spesa perchè l'ha paraliz~zata, l'ha rattrappita, non ha dato un sensoalla stessa disponibilità finanziaria pur cosìmodesta e avara.

A N D R E A T T A, ministro del tesoro.Bollini però dice l'opposto.

C A R O L L O, relatore. Bollini, per laverità, dice che bisogna aumentare gli inve-stimenti a mezzo di maggiori stanziamentiper spese in conto capitale. Ma quali inve-stimenti? Nei momenti in cui sono statodoverosamente attento a seguire i colleghiche hanno parlato mi sono detto: ora ve-diamo un po' che viene fuori, la terapia, lamedicina, il mezzo, perchè non mi bastasoltanto apprendere che occorrono gli inve-stimenti; è necessario anche sapere qualie con quali risorse esistenti farvi fronte:non valgono le risorse filosofiche cui spes-so si fa ricorso. Pur essendo stato moltoattento, non mi pare di aver raccolto moltodi concreto in materia.

Abbiam0 due tipi di investimenti chehanno una carica diversa di produzione dirisorse: gli investimenti, per esempio, pe:'lavori di interesse generale, i cosiddetti la-vori pubblici. Certo, i lavori pubblici dannooccupazione. Una percentuale della spesa,non elevata ma pur sempre consistente, sitrasforma in impiego di beni strumentalie quindi alimenta la domanda in favore dicerte fabbriche. Ma è una minima parte.Quando però le opere pubbliche sono com-pletate hanno di già esaurito, di per sè,qualsiasi possibilità di sviluppo delle risorsemesse a disposizione ed impiegate. Si sonoesaurite in se stesse e tutto è finito.

Non credo che oggi l'Italia abbia bisognoprincipalmente o soltanto di questo tipo diinvestimenti. Non è che non siano utili,non è che non siano validi, non è che nonsi dovrebbero fare, ma non si può venirequi a dire che questi investimenti siano gliunici che ci vogliono per superare la crisi.Non basta: ci vogliono gli altri investimenti,quelli che trasformano il capitale monetario

in strutture, che espandono le strutture pro-duttive, che quindi creano beni reali che siaggiungono a quelli esistenti allargando, siapure con tutto il progresso della tecnologia,la massa degli occupati.

Bisogna principalmente tenere conto diquesto obiettivo. Ma come lo si raggiunge?Lo si raggiunge attraverso le risorse esi-stenti? Non è che la previsione di nuoverisorse già mette nel presente a disposizionerisorse che non esistono: bisogna saperlecreare nel momento in cui si debbono pro-grammare i loro impieghi produttivistici enon di semplici consumi.

A proposito delle risorse mi pare di averpotuto cogliere da parte dei colleghi comu-nisti una proposta, sia in Commissione chequi. Hanno dichiarato di avere delle propo-ste alternative avendone fornito gli emenda-menti e il prospetto. Qual è la proposta,che è stata qui illustrata e della quale han~no parlato anche il senatore Chiaramontee il senatore NapoJeoni? Il senatore Napo-leoni, dopo aver fatto un'analisi giusta delquadro della situazione, dice che la propo-sta è quella che è già stata formulata dalPartito comunista. Egli però ha detto ancheun'altra cosa suna quale mi permetto dichie~ere dei chiarimenti. Egli afferma chele risorse sono quelle che sono, che, in ter-mini di credito totale interno, l'equilibriotra la quota dello Stato e la quota dei pri-vati è mantenuto, che evidentemente biso-gna investire e che ci vogliono nuove risorse.Egli sostÌé.ne che c'è il problema delle en-trate e che vi è una proposta prudenzialetecnica che condivide, mentre non condividela prudenza politica in materia.

Ora mi chiedo: qual è la differenzatra la prudenza tecnica e la prudenza poli-tica? Personalmente mi darei una risposta,ma può darsi che sia sbagliata, per cui mipermettevo non già di affermare una cosama soltanto di parla in termini problema-tiei. Come è possiblle una non prudenza po-litica a fronte di una doverosa prudenzatecnica? Come è possibile cioè essere impru-denti sul piano politico quando sì è costrettiad esserlo sul piano tecnico? Come è pos-sibile immaginare di avere delle risorse fi-nanziarie, perchè politicamente è prudente

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Senato della Repubblica VIII Legislatura~ 17842 ~

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341a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTOSTENOGRAFICO

inventarle, quando ben si sa che sul pianoreale queste risorse, con questa certezza,non esistono?

U R B A N I. Ma è questo che deve di~mostrare!

C A R O L L O, relatore. Questo, sia purenell'umiltà della mia cultura, mi sono per-messo di dimostrarlo nella relazione.

P O L L A S T R E L L I. Lo dimostricon i dati, come abbiamo fatto noi!

C A R O L L O, relatore. Se vuole, col~lega Pollastrelli, gliela posso anche dimo-strare adesso, ma non vorrei abusare dellapazienza dei coHeghi, che mi dovrebberoascoltare ancora un po', Le posso dire chelei. a mio giudizio, come abbiamo già dettoin Commissione, sbaglia quando crede che!'imposta sostitutiva possa dare, come d'al~tra parte ha detto anche il Governo, 1.000miliardi di lire in più; sbaglia quando credeche l'IRPEG possa dare oltre le previsionidi bilancio, delle notevoli maggiori entrate.

C A L I C E. Si parli dell'evasione fi~scale, perchè anche di questo parlavano Na-poleoni e Pollastrelli. (Richiami del Presi-dente).

C A R O L L O, relatore. A mio giudiziosbaglia quando ritiene che la maggiore atti-vità nel perseguire le evasioni fiscali possadare nientemeno che 2.000 o 3.000 miliardi dilire, quando i tecnici affermano che in defi-nitiva, dopo anni di notevoli risultati inmateria, si potrebbe arrivare al massimoa 600-700 miliardi, ma nei tempi che il con~tenzioso tributario, nonostante i condoni odaltro, consentirebbe.

Quindi certe risorse sono più che altrouna speranza, un auspicio che condivido.Anch'io spererei in questo, però dal puntodi vista realistico queste risorse in atto nonesistono. Quindi dal punto di vista politicoho il dovere di essere prudente e non im-prudente ai fini dell'impiego delle risorsestesse.

A questo punto vi è stata una propostafinalmente qualificante. Se ne fossi persuasosarei il primo ad appoggiarla presso il Go-verno. Ma io qui non sono soltanto il rap-presentante di un partito: sono anche ilrappresentante del popolo e non posso tra~dire la verità. Non ne sono persuaso, per ilmomento almeno. Che cosa è la propostadel Partito comunista italiano? È quella didare dei quattrini: per l'edilizia residenziale300 miliardi, per l'agricoltura 300 miliardi,per il fondo per gli investimenti 2.000 mi-liardi, per complessivi 2.600 miliardi. Inol-tre: finanza locale 3.896 miliardi; più fondosanitario 3.500 miliardi (se si escludono i mi~liardi del Friuli, che già sono compresi neldisegno di legge), più l'edilizia penitenziariache è già compromessa. Abbiamo allora: edi~lizia residenziale per 300 miliardi, agricoltu-ra 300 miliardi, fondi di investimento 2.000miliardi.

In questo programma di spesa sarebbequindi la chiave per risolvere la crisi.

Al riguardo desidero preliminarmente pre-cisare che, se la manovra è questa, non c'èdubbio che, a fronte di 10.769 miliardi pro-posti da voi in termini di competenza, ben7.000 miliardi e più sono di spesa corrente(finanza locale e fondo sanitario). Nessunomi potrà persuadere che i 2.500 miliardi inpiù agli enti locali possono considerarsi pro-duttivi. Nossignore: diventano soltanto spe-se correnti, magari per andare a spendereun miliardo e mezzo per la sagra dei fichisecchi e non per andare a costruire una stal-la sociale per il bestiame, come la collegapoc'anzi andava auspicando.

E allora ci troveremmo soltanto di frontea 2.600 miJiwdi di lire, la cifra magica chedovrebbe finalmente qualificare la spesa, te~nuto conto che il resto è spesa corrente.Di questi 2.600 miliardi, 2.000 miliardi an-drebbero ad incrementare il fondo di inve-stimento.

Il Governo in materia ~ c'è stata una po-lemica lunga e ripetuta ~ ha proposto6.000 miliardi di Hre in termini di compe-tenza; 4.000 miliardi di lire ill termini dicassa; 2.500 miliardi di lire nelle stime dicassa-tesoreria. Come è possibile? Quantisono in realtà? La verità è questa: sono

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Senato della Repubblica ~ 17843 ~ V/Il Legislatura

341a SEDUTA (po111erid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

6.000 miliardi di fondi globali; perchè que-sti fondi globali diventino legge è necessa-rio che prima di tutto sia approvato il bi-lancio e la legge finanziaria. E con i tempiche corrono non è improbabile che si vadaal di là .del 31 dicembre 1981. Ma ammettia-mo che si vada al 31 dicembre. . . (Commen-ti dall' estrema sinistra).

L I BER T I N I. :È:fantascienza!

C A R O L L O, relatore. Non volevoservirmi ,di questa ipotesi. Ammettiamo iJ31 dicembre; dopo di che bisogna che ven-gano le leggi ordinarie per l'utilizzazione dei6.000 miliardi, le leggi che il Par.lamento farlempiendole di procedure, riempiendole ditempi lunghi, di mille pareri, di mille com-missioni come per la 675. Risultato: unalegge di questo tipo potrà essere approvataverso aprile, verso maggio. Dopo di chedovrebbe essere messa in funzione. :È:bgi-co che nell'anno finanziario 1982 dei 6.000miliardi, in termini di erogazione effettiva,cioè in termini di tesoreria, non si potràandare al di là dei 2.500 milia,rdi. E maga-ri! Questa è però Ja realtà delle cose.

La filosofia, Ja poesia possono avere unloro fascino più o meno demagogico, madal punto di vista della realtà le cose sonoqueste. Allora, se le cose stanno così, io michiedo qual è la via da seguire (e con ciò miavvio alla conclusione). Innanzitutto si devetentare una conciliazione armonica, costrut-tiva, indipendentemente dalle polemiche edalle contrapposizioni ideologiche e di par-tito. Si vada dunque all'armonizzazione nel.l'interesse del paese, non di questo o di quelGoverno perchè i Governi vanno e vengonocome vanno e vengono gli uomini compiendouna manovra finanziaria per le risorse di cuidispone 10 Stato.

Non è concepibile immaginare che la ma-nov:ra della spesa pubblica, riduttiva o espan-siva, possa da sola risolvere il problemadella crisi economica caratteristica del no-stro paese. SenOllchè in questi mesi leggo suigiornali, ,sento da parte di colleghi autore-volissimi l'enfatizzazione costante del fattorespesa pubbHca e, quasi sommerso, del fat-

3 DICEMBRE 1981

tore protagonista in materia, che è il fatto-re lavoro. :È:impossihile immaginare che re.stringendo di qualche migliaia di miliardi inpiù o m meno, allargando di qualche mi-gliaia di miliardi in più o in meno la spesapubblica nell'ambito del bilancio a mezzodella finanziaria, allungando o meno i tem-pi, si possa risolvere il problema della con-venienza del capitale che si trasforma instruttura produttiva. :È: impossibile peral-tro, a mio giudizio, che il valore reale delsalario, come tutti auspichiamo, possa vera-mente essere garantito soltanto dall'aumen-to del volume monetario, cioè del volumenominale della ricchezza; chè nulla è quelvolume monetario se dietro non c'è unaricchezza reale di cui la moneta è soltantola rappresentazione o se aumentiamo, comemi è sembrato di capire anche in questa di-scussione, il volume delle risorse ai fini deiconsumi, della domanda, ai fini sociali. Tut-te cose anche giuste psicologicamente, social-mente interessanti, politicamente anche uti-li' concorrenzialmente certamente producen-,ti. Se noi però ci limitiamo a questo, noi nonabbiamo arricchito, ma impoverito le classioperaie, perchè oggi, a differenza degli anni'60, non esiste il problema del trasferimentodi maggiori risorse nei portafogli dei lavora-tori dipendenti: il problema è che bisognaaumentare le risorse per porre poi l'obietti-vo a noi stessi, al Governo, al Parlamento, aisindacati, di distribuire quel di più di risor-se che vengono prodotte. Questo è quelloche bisogna fare a mio giudizio.

La politica della fiscalizzazione degli one-ri sociali non riguarda poche migliaia di mi-liardi; già 7.000 miliardi sono nei fondi glo-bali, altri 3.000 miliardi sono nei vari capi-toli per trascinamento degli anni passati. Am~monta il tutto a circa 10.000 miliardi, valea dire che le industrie, se dovessero esserecostrette a pagare 10.000 miliardi, andrebbe~ro ancora di più al fallimento. Certo aumenterebbe . . .

L I BER T I N I. Non si sanno gestir~perchè hanno costi inferiori a quelli deipaesi concorrenti. L'industriale capace cam-mina.

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Senato della Repubblica ~ 17844 ~ VIII Legislatura

3 DICEMBRE1981341a SEDUTi\. (pomerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

C A R O L L O, relatore. Il problema nonè il costo monetario del lavoro, ma il costoper unità di prodotto che è cosa ben diversa.Posso anche dare un milione al giorno adun tecnico (interruzioni dei senatori Calice eLibertini. Richiami del Presidente) purchèquesto tecnico mi produca un miliardo. . .

P RES I D E N T E. Il relatore ha avu~to già molta indulgenza nel rispondere al~le interruzioni precedenti. Lei è arrivato sol.tanto quando si era placato questo scambio.Quindi lasciamollo continuare.

C A R O L L O, relatore. Mi avvio allaconclusione, signor Presidente, se non mi siinterrompe più. Oggi è doveroso, è necessa~l'io mettere una stampella a chi si è rottole gambe, lo capisco; ma dobbiamo fare inmodo che non si ,rimanga con le gambe rot~te. E quindi :la politica della fiscalizzazione,la legge Prodi, la cassa integrazione, la rile~

vazione pubblica di aziende decotte: tuttecose doverose sul piano sociale ma economi.camente contrastanti, contraddittorie, immi~serenti. Quando si pensa alle Partecipazionistatali, migliaia di miliardi di lire di debiti,li dobbiamo pagare, non c'è dubbio, perchègli operai non si debbono licenziare. Io so~no il primo a negare ogni e qualsiasi pro~posito di togliere il pane alle persone quan~do ce l'hanno, forse perchè anch'io quan~do ero bambino non avevo un pane abbon~dante. Questo è pacifico, però dobbiamo fare in modo che .il pane sia dato senza cheda parte nostra si abbia la necessità di ri~correre all'indebitamento straniero: 36.000miliardi di lire di indebitamento in tre an~ni ci hanno finanziato i maggiori costi del~le materie prime. Se gli stranieri non l'ave~.sera fatto, come ci saremmo trovati? Fino aquando potremo trascinarci per queste vie?Non è certamente augurabi:le una simile si-tuazione.

Adesso, per esempio, c'è il Piemonte chediventa un altro Mezzogiorno: non è che cifa piacere. (Interruzioni dalla sinistra). 11Piemonte che prima riccveva immigrati del

Sud, purtroppo per il Sud, adesso si trovanelle condizioni le cui descrizioni mi vengonofatte dai giornali, con difficoltà di colloca-mento, necessità di cassa integrazione. Dache cosa deriva questo? Deriva dalla finan-za pubblica che non si è mossa bene? Forseperchè era necessario dare altri 1.500 miliar-di di lire col pretesto della ricerca applica~ta, ma in pratica per andare a sa:ldare qual~che ,indebitamento a questo o a quel priva-to? Perchè? Forse perchè le commesse aIl'Oli-vetti non sono state fatte nel modo come,l'Olivetti pretende? Certo anche per questo.Ma c'è una situazione genera/le che va ri-guardata per quella che è. Da qui allora lanecessità di coordinare .il fattore lavoro cheproduce e il fattore capita~e pubblico chedeve aiutare la produzione.

Se questo non accade non c'è da illudersi:la finanza pubblica non risolverà tutto CIÒche si spera da parte del popdo; il Mini-stro del tesoro non avrà molto da fare senon dare l'impressione di essere una speciedi manager reaganistico; la crisi rimarràcaratteristica dell'inizio degli anni '80; nes-suno ci guadagnerà, nè chi governa, nè chifa 'l'opposizione a chi per il momento gover-na. (Applausi dal centro).

P RES I D E N T E. Rinvio il seguitodella discussione alla prossima seduta.

Interrogazioni, annunzio

P RES I D E N T E. Invito il senatoresegretario a dare annunzio delle interroga~zioni pervenute alla Presidenza.

P A L A, segretario:

PITTELLA, PETRONIO. ~ Al Ministro

della sanità. ~ Considerato che la facoltà

di sostituzione di un medicinale prescrittodal medico curante con un altro di ugualecomposizione e di pari it1dicazione terapeu~tica, attribuita al farmacista dall'articolo 7

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Senato della Repubblica ~ 17845 ~ VIII Legislatura

341a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTO STENOGRAFICO 3 DICEMBRE 1981

del vigente accordo nazionale per la discipli-na dei rapporti con le farmacie, può dar luo-go a situazioni illecite, anche molto gravi;

rilevato che la disposizione contenutain detto articolo, ampiamente modificativadi quella della preesistente Convenzione far-maceutica che appariva più corretta, è ogget-to di fondate obiezioni sul piano della legit-timità in rapporto al testo unico delle leggisanitarie, alla legge n. 833 del 1978 (artico-lo 28, secondo comma) e all'articolo 445 delcodice penale;

constatato che è stato presentato ricor-so al TAR del Lazio fin dal dicembre 1979 eche altre misure di ordine legale potrebbe-ro essere prese a seguito di recenti episodidi irregolare commercio dei medicinali,

gli interroganti chiedono di conoscere seil Ministro abbia riflettuto sui problemi (mo-rali, deontologici, giuridici, economici) sol-levati dall'applicazione pratica della normain questione e che cosa intenda fare per im-pedire che la stessa norma serva ulterior-mente da copertura «legale» per compor-tamenti antigiuridici.

(3 -01670)

PAPALIA, BENEDETTI, MAFFIOLETTI,TEDESCO 'IATO, TROPEANO, FLAMIGNI,VENANZI. ~ Al Ministro di grazia e giu-stizia. ~ Per sapere se è informato sullavicenda che ha portato il consiglio dell'Or-dine degli architetti di Padova a promuo-vere, per il 18 dicembre 1981, un procedi-mento disciplinare nei confronti dell'archi-tetto Luisa De Biasio Calimani per la pre-sunta inosservanza degli articoli 4 e 6, capi-tolo II, e dell'articolo 11, capitolo III, deltesto unico delle norme di deontologia perl'esercizio della professione.

Consi dera to:1) che all'origine di tale procedimento

è il giudizio cJ"Ìtico, chiaramente dimostra-hile, espresso dall'architetto Luisa De BiasioCalimani, in un articolo sul «Mattino» diPadova (che ribadiva analoghi concetti af-fermati nel Consiglio comunale di Padova,in cui la stessa ricopre la carica di con si-g1iere), nei confronti del precedente consi-glio dell'Ordine degli architetti di Padova e

nei confronti della giustificazione del suooperato fatta con una nota sullo stesso gior-nale dal nuovo consiglio dell'Ordine;

2) che sia l'articolo che la nota si inse-rivano in un ampio e pubblico dibattito su-gli incarichi a professionisti per il restaurodei maggiori monumenti cittadini deliberatidalla Giunta comunale nel 1979 e modificaticon una successiva delibera, nel 1980, dauna diversa Giunta;

3) che, in conseguenza a tale decisione,una decina di professionisti (architetti, in-gegneri e storici dell'arte) si rifiutavano difirmare la convenzione con il comune di-chiarando pubblicamente che a questo pun-to mancavano le garanzie circa una correttametodologia dei restauri e denunciavano!'interferenza dell'Ordine degli architettidell'epoca rivolta alla modifica degli incari-chi e alla definizione dei nuovi, ritenendoche la scelta degli incarichi doveva esseredettata dalle caratteristiche dei monumentie non da esigenze personali di alcuni pro-fessionisti;

4) che benefici ari di tale operazione fu-rono alcuni membri del precedente consi-glio dell'Ordine degli architetti;

5) che al riferimento al testo unico in-vocato, nel procedimento disciplinare, daparte dell'attuale consiglio dell'Ordine degliarchitetti di Padova, a presidio della pre-tesa « denigrazione », non ha fatto, sintoma-ticamente, riscontro alcuna presentazionedi querela per tutelarsi soprattutto di fronteall'opinione pubblica, ritenendo, invece, di

risolvere la questione nel chiuso del pro-cesso disciplinare;

6) che, di fronte a tale iniziativa, posi-

zioni di critica al consiglio dell'Ordine e disolidarietà con l'architetto Luisa De BiasioCalimani sono state prese da tutti i gruppidel Consiglio comunale di Padova, da gior~nali locali e nazionali e da uomini di cultura

e che 90 architetti padovani hanno espressodisapprovazione per l'iniziativa del consi-glio dell'Ordine che, a loro giudizio, potreb-

be innescare « un meccanismo che porte~rebbe alla censura di ogni autonomia poli-tica e culturale degli iscritti »,

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3 DICEMBRE1981341" SEDVTA (pomerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

gli interroganti chiedono di conoscere:qual è il giudizio del Ministro sull'in-

sieme e sui contenuti della vicenda che de~riva dall'avvenuto esercizio, da parte del-l'architetto Luisa De Biasio Calimani, deldiritto costituzionale a manifestare il suopensiero, e in particolare de] diritto di cri-tica motivato, peraltro, dalla rilevanza pub-blicistica degli interessi coinvolti e dallapossibilità che dal comportamento di unconsiglio dell'Ordine sia derivata una lorolesione;

quali iniziative intende prendere il Mi-nistro, nell'ambi10 dei suoi poteri, per garan-tire l'esatta osservanza delle norme legisla~tive e regolamentari che chiaramente si rife-riscono all' esercizio della professione in sen~so stretto, soprattutto per evitare che pervie tortuose e surrettizie si cerchi di impe-dire ad un cittadino, per di più investito dilin mandato elettivo, l'esercizio di un dirittodi libertà.

(3-01671)

Interrogazionicon richiesta di risposta scritta

BERTONE, URBANI. ~ Al Ministro del-

l'industria, del commercio e dell'arligiana~to. ~ Premesso:

che dal luglio 1980 l'impianto SNAM aPanigagHa-Portovenere-La Spezia, per la ga-sificazione del metano liquido provenientedalla Libia, ha praticamente cessato la suaattività a causa di una controversia in attorelativa al prezzo del gas;

che, in base a notizie di stampa, la so-cietà « Exxon», tHolare finora della licenzadi sfruttamento del gas estratto a Mars elBrt'ga, avrebbe deciso di abbandonare tut-te le sue attività in territorio libico,

gli interroganti chiedono di conoscerese ciò significherà che all'Italia sarà pre~elusa la possibmtà di continuare ad approv-vigionarsi di gas dalla Libia e, in caso affer-mativo, quale sarà l'utilizzazione prevedibil:.:dell'impianto di gasificazione di Panigaglia,anche in rapporto alle eventuali forniture digas da parte della Nigeria.

(4 -02446)

MASCIADRI, BOZZELLO VEROLE, NO-CI, DELLA BRIOTTA, FOSSA. ~ Al Mini-stro dell'interno. ~ Premesso:

che, in relazione all'articolo 24 del decre-to del Presidente della Repubblica 30 giu~gno 1972, n. 748, concernente la disciplinadelle funzioni dirigenziali dell'Amministra-zione dello Stato, nel periodo 1976-81 è sta-to con decreto ministeriale annualmentebandito ed espletato un concorso per titolidi servizb alla qualifica di dirigente supe-riore-questore nel ruolo della carriera di-rettiva del personale dell'amministrazionedella polizia;

che tra i titoli di servizio ammessi a valu-tazione risultavano i seguenti:

1) incarichi e servizi speciali svolti;2) corsi di formazione e di perfeziona-

mento professionale;che, come è noto, gli incarichi e servizi

speciali ed i corsi di formazione e perfezio-namento sono disposti soltanto ed esclusi-vamente dall'Amministrazione per cui ~ abinitio ~. si è venuta a creare tra i concor-renti una iniqua ed antigiuridica disparitàdi trattamento a discapito assoluto di colo-ro, normalmente i più anziani nella carrie-ra, maggiormente carenti dei titoli predetti;

che mentre, però, nei primi concorsi, puressendo stati privilegiati elementi in servi-zio nelle grandi sedi, si è seguita, in lineadi massima, la progressione nominativa nelruolo di anzianità, negli ultimi due, e preci-samente quelli del 1980-81, i cui risultati sisono conosciuti nei primi del mese di ago-sto 1981, il ruolo, invece ~ sebbene si trat-

tasse di concorsi per titoli di servizio ed inun'amministrazione, come quella della po-lizia, la cui peculiare finalità è la tutela e ilrispetto della legge e, quindi, dei diritti deicittadini ~ è stato completamente scon-

volto;che ne sono risultati vincitori funzionari,

nella maggior parte giovani di età e di ser-vizio, di alcune delle più grandi sedi, i qua-li hanno così scavalcato numerosi colleghimolto più veterani per carriera sempre esple-tata lodevolmente ed avendo dimostrato inogni settore dei servizi di polizia provata econsumata esperienza, vissuta ed acquisi-

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Setlato della Repubblica ~ 17847 ~ VIII Legislatura

3 DICEMBRE1981341a SEDlTTA (pol1lerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

ta quotidianamente nel corso di molti, lun-ghi anni di sacrificio e di rischio, e che, an-zi, alcuni di questi ultimi, per effetto dellepromozioni anzidette, non potranno avereneanche l'umana, meritata soddisfazione dipervenire alla qualifica di questore per li-miti di età;

che per la grave ingiustizia e la discrimina-zione, mai prima verificatesi nella polizia,detti dirigenti si sentono frustrati, avviliti,demoralizzati ed anche assai scossi per avervisto così ingiustamente vanificato il lorolungo, costante, lodevole rendimento e com-promesso il loro sacrosanto diritto alla car-riera,

gli interroganti chiedono di conoscere:1) se sia legittimo ed equo, in normali con-

corsi per titoli di servizio, promuovere fun-zionari con molti anni di servizio in meno(alcuni fino a circa 15) rispetto ad altri chehanno sempre svolto lusinghiera, lodevole emeritoria attività, dimostrando consumatacompetenza in ogni tipo di servizio di po-lizia;

2) se possa escludersi che in detti concor-si, specie nei due ultimi, attesi i risultati,i criteri di giudizio siano stati predispostiin modo da privilegiare, come è accaduto,elementi giovani di carriera ed anche di età,in servizio soltanto in alcune grandi sedi,e ciò in evidente contrasto, per gli altri, conil diritto alla carriera e con lo stato di di-ritto nel nostro Paese;

3) quali provvedimenti si ritenga oppor-tuno adottare con ogni urgenza a favore deifunzionari meritevoli per sanare la grave in-giustizia subita e ristabilire in essi la ne-cessaria fiducia nell'Amministrazione e noncompromettere la loro meritata progressio-ne in carriera.

(4 - 02447)

VETTORI. ~ Al Ministro di grazia e giu-stizia. ~ Premesso:

che l'organico della Pretura di Rovere-to (Trento) è stato recentemente ridotto, conprovvedimento ministeriale, di una unità suitre cancellieri in precedenza assegnati;

che si verificano così un sovraccaricoed un arretrato, con conseguente semi-para-

lisi nell'amministrazione della giustizia, par-ticolarmente per le cause di lavoro, moltofrequenti in una zona industriale come quel-la di Rovereto;

che le zone di competenza della Pretu-ra e del Tribunale di Rovereto hanno una

I lunga tradizione di puntuale presenza del-110 Stato nell'essenziale settore della giusti-I zia civile e penale, anche nei suoi minori

livelli,l'interrogante chiede di conoscere:

le ragioni della riduzione chiaramenteingiustificata dell'organico in premessa;

le intenzioni e le previsioni del Mini-stro per ovviare nella maniera più urgenteall'inconveniente lamentato.

(4 - 02448)

ROMEO, GUERRINI, PANICO, MIRA-GLIA, CAZZATO, FRAGASSI. ~ Al Ministro

della marina mercantile. ~ In relazione alle

gravi difficoltà in cui vengono a trovarsigli armatori da pesca, a causa degli alticosti di esercizio dovuti ai reiterati aumen-ti del gasolio e degli oli lubrificanti, consi-derate le conseguenze sul piano economicue sociale dell'attività della pesca, soprattut-to in alcune zone del Paese, gli interrogantichiedono di conoscere quali provvedimentisi intendano adottare per fronteggiare lagrave crisi che ~ per le ragioni suddette

~ ha investito il settore.(4 - 02449)

SASSONE. ~ Al Ministro di grazia e giu-stizia. ~ Per sapere se è a conoscenza:

che da anni la Pretura di Trino, in pro-vincia di Vercelli, è priva del titolare e delcancelliere e l'attività dell'ufficio è affidataa scavalco;

che da circa un anno, come segnalail sindaco di Trino, per carenze d'organicoil cancelliere a scavalco non viene più co-mandato dalle Preture o dai Tribunali vici-niori e l'ufficio non è in grado di assicurareil rilascio de1le normali certirficazioni congrave disagio per l'utenza.

In attesa di una soluzione completa delproblema, l'interrogante chiede di conosce-

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VIII LegistaturàSenato della Repubblica ~ 17848 ~

341a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 3 DICEMBRE 1981

re se è possibile garantire la presenza diun cancelHere per il normale assolvimentodei compiti di ufficio, permettendo ai ma-gistrati di assolvere il loro compito, nell'in-teresse deHe popolazioni dei comuni di Tri-no, Crescentino, Palazzolo, Fontanetto Po,Costanzana, Tricerro, Ronsecco e Lamporo,che fanno parte deHa circoscrizione preto-rile.

(4 - 02450)

Ordine del giornoper le sedute di venerdì 4 dicembre 1981

P RES I D E N T E. Il Senato tor-nerà a riunirsi domani, venerdì 4 dicembre,in due sedute pubbliche, la prima alle ore

10 e la seconda alle ore 17, con il seguenteordine del giorno:

Seguito della discussione dei disegni dilegge:

1. Disposizioni per la formazione delbi:lancio annuale e pluriennale delllo Sta-to (legge finanziaria 1982) (1583).

2. Bilancio di previsione dello Stato perl'anno finanziario 1982 e bilancio plurien-naIe per il triennio 1982-1984 (1584).

La seduta è tolta (ore 20,15).

Dott. FRANCESCO CASABlANCA

Consigliere preposto alla direzione delServizio dei resoconti parlamentari