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SENATO DELLA REPUBBLICA V LEGISLATURA 371 a SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO '" MARTEDI DICEMBRE 1970 (Antlmeridiana) Presidenza del Vice Presidente GATTO, indi del Presidente FANFANI e del Vice Presidente SECCHIA INDICE CONGEDI ..... Pago 19015 DISEGNI DI LEGGE Trasmissione dalla Camera dei deputati e deferimento a Commissioni permanenti in sede referente o . . . . . . . . . . 19036 Seguito della discussione e approvazione con modificazioni: «Ratifica ed esecuzione del Trattato ,che modifica talune disposizioni in materia di bilancio dei Trattati che istituiscono le Co- munità europee e del Trattato che istituisce un Consiglio unico ed una Commissione unica. delle Comunità europee e relativi Allegati, stipulato a Lussemburgo il 22 apri- le 1970, e delega al Governo ad emanare le norme di attuazione della Decisione del Consiglio dei Ministri delle Comunità eu- ropee relativa alla sostituzione dei con- tributi finanziari degli Stati membri con risorse proprie delle Comunità, adottata a Lussemburgo il 21 aprile 1970}} (1342): ALBERTINI Pago 19037, 19065 * ANDERLINI . 19041 e passim BRUSASCA o . 19062 * CHIAROMONTE . . . 19037 * CIFARELLI . . . 19060 * CIPOLLA 19037, 19038, 19056 D'ANDREA . . . . . .19065 * D'ANGELOSANTE .. 19047 e passim GIRAUDO 19038, 19040, 19041 IANNELLI o . . . . . . . 19069 NALDINI . o . . . .19066 PEDINI, Sottosegretario di Stato per gli af- fari esteri . 19023 e passim PERNA . . . o . 19039 e passim SCELBA. . o . o o . . . 19038 TOLLOY, relatore . 19016 e paSSlm No B. ~ L'asterisco indica che il testo del dl- scorso non è stato restituito corretto dall'oratore. , TIPOGRAFIA DEL SENATO (1150)

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SENATO DELLA REPUBBLICAV LEGISLATURA

371 a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

'"MARTEDI l° DICEMBRE 1970(Antlmeridiana)

Presidenza del Vice Presidente GATTO,indi del Presidente FANFANI

e del Vice Presidente SECCHIA

INDICE

CONGEDI . . . . . Pago 19015

DISEGNI DI LEGGE

Trasmissione dalla Camera dei deputati edeferimento a Commissioni permanenti insede referente o . . . . . . . . . . 19036

Seguito della discussione e approvazione conmodificazioni:

«Ratifica ed esecuzione del Trattato ,chemodifica talune disposizioni in materia dibilancio dei Trattati che istituiscono le Co-munità europee e del Trattato che istituisceun Consiglio unico ed una Commissioneunica. delle Comunità europee e relativiAllegati, stipulato a Lussemburgo il 22 apri-le 1970, e delega al Governo ad emanare lenorme di attuazione della Decisione delConsiglio dei Ministri delle Comunità eu-ropee relativa alla sostituzione dei con-tributi finanziari degli Stati membri con

risorse proprie delle Comunità, adottataa Lussemburgo il 21 aprile 1970}} (1342):

ALBERTINI Pago 19037, 19065

*ANDERLINI . 19041 e passim

BRUSASCA o . 19062

* CHIAROMONTE . . . 19037* CIFARELLI . . . 19060

* CIPOLLA 19037, 19038, 19056D'ANDREA . . . . . .19065

* D'ANGELOSANTE . . 19047 e passimGIRAUDO 19038, 19040, 19041IANNELLI o . . . . . . . 19069NALDINI . o . . . .19066PEDINI, Sottosegretario di Stato per gli af-fari esteri . 19023 e passimPERNA . . . o . 19039 e passimSCELBA. . o . o o . . . 19038TOLLOY,relatore . 19016 e paSSlm

No B. ~ L'asterisco indica che il testo del dl-scorso non è stato restituito corretto dall'oratore. ,

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1150)

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Senato della Repubblica ~ 19015 ~

371a SEDUTA (antimertd:) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

V Legislatura

1D DICEMBRE 1970

Presidenza del Vice Presidente GATTO

P RES I D E N T E. La seduta è aperta(ore 9,30).

Si dia lettura del processo verbale.

G E R M A N O ' , Segretario, dà letturadel processo verbale della seduta precedente.

P RES I D E N T E. Non essendovi os~servazioni, il pl'ocesso verbale è approvato.

Congedi

P RES I D E N T E. Hanno ohiesto con~gedo i senatori: Bo per giorni 5, BOIano pergiorni 5, Bonadies per giorni 3, Corrias Efi~sio per giorni 5, Cerami per giarni 5, Deriuper giorni 5, De Zan per giomi 3, Dindo pergiomi 5, Mazzoli per giorni 3, Odando pergiorni 5, Ricci per giorni 5, Santero per gior~ni 5, Tessitori per giorni 5 e Zugno per gior~ni 5.

Non essendovi osservazioni, questi conge~di sono concessi.

Seguito della discussione ed approvazione,con modificazioni, del disegno di legge:{( Ratifica ed esecuzione del Trattato chemodifica talune disposizioni in materiadi bilancio dei Trattati che istituisconole Comunità europee e del Trattato cheistituisce un Consiglio unico ed una Com-missione unica delle Comunità europee erelativi Allegati, stipulato a Lussemburgoil 22 aprile 1970, e delega al Governo ademanare le norme di attuazione della De-cisione del Consiglio dei Ministri delleComunità europee relativa alla sostitu-zione dei contributi finanziari degli Statimembri con risorse proprie delle Comu-nità, adottata a Lussemburgo il 21 aprile1970» (1342)

P RES I D E N T E . L' mdine del g,iornoreca il seguito della discussione del disegnodi 'legge: «Ratifica ed esecuziane del T,rattato

che modifica tal une disposizioni in materia dibilancio dei Tmttati che istituiscono le Co~munità ,europee e del Trattato ohe istituisceun Consiglio unico ed una Commissione uni~ca delle Comunità europee e relativi AI,legati,stipulato a Lussemburgo il 22 apdle 1970,e delega al Governo ad emanare le normedi attuazione della Decisiane del Consigliodei ministri delle Comunità europee relativa,alla sostituzione dei contributi finanziari de-gli Stati membri con risorse proprie delleComunità, adottata a LussembuI1go il 21aprile 1970».

Avverto che sono stati presentati altri treordini del giorno. Se ne dia lettura.

G E R M A N O ' , Segretario:

Il Senato,

constatato che fin dalla costituzionedel FEOGA (Fondo europeo di ori'emtamen~to e garanzia per l'agricoltum) l'Italia hasempre avuto un saldo negativo nelle par~tite di dare e avere can gravi ripercussionisulla bilancia dei pagamentJi;

considerato che l'Italia è il Paese dellaComunità a più basso reddito pro capite,a più alta percentuale di popolazione agri~cola attiva e di prodotto netta agricolo sulreddito nazionale e, nello stesso tempo, conle strutture ag.ricole più arretrate;

tenuto presente che il sistema finan-ziato dal FEOGA ~ Sezione Garanzia ~

riguarda sola margiiDJalmente Ila produzioneagricola italiana, mentre cospicui e cre~scenti sono i prelievi riscossi ,in Italia pereffetto del oonsiderevole deficit della suabHancia commerciale alimentare;

osservato che questa situazione può ag-gravarsi ulteriormente nei Plossimi anlllicon l'applicazione degli accordi' ,relativialla creazione delle risorse prop:de dellaComunità, che fa dei preHevi agricoH laprincipale fonte deHe entmte comunitarie,

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19016 ~

10 DICEMBRE 197037P SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

raccomanda al Governo di aprire ~ inrelazione appunto alla introduzione del si-stema delle risorse proprie ~ trattative ten-

denti ad una revisione dei criteri di ripar-tizione ed amministrazione del FEOGA, tali:

a) da fissare un limite agli interventidi mercato per i Paesi a produzioni ecceden-tarie oltre i quali subentri il principio dellaresponsabilità nazionale;

b) da attribuire alla Sezione Orienta-mento quote cresoenti sino a raggiungere il ,

50 per cento dell'intero fondo;c) da destinare ad un settore partico-

lare per le politiche regionali una prevalen-

te parte dei hnanziamenti suddetti al fine

den' esecuziO'ne di organici piani di sviluppoagricolo e in essi di impianti di irrigazione

e difesa del suolo, di commerdalizzazione

e trasformazione dei prodotti agricoli, di at-trezzature cooperative dei. pJ1Oduttor,i agri-coli, necessari alla trasformazione e razio-

nalizzazione della produzione.

4. ROSSI DORIA, ALBERTINI, BARTOLO-

MEI, IANNELLI, CIFARELLI

n Senato<,

a conclusione dell'ampio dibattito nel-la solenne occasione della ratifica del tmt-tato del Lussemburgo e degli acoordi finan-ziari con i quali si attribudscono alla Comu-nità risorse proprie;

sottolinea ancora una volta la necessritàdi più intensi e sistematioi rapporti tra Go-verno e Parlamento nell'esame degli svilup-pi e degli indirizzi delLa poHtrica oomuni-taria;

raccomanda in particolare l'informa-zione preventiva del Parlamento per quantoriguarda i futuri sviluppi di quella politica eun non affrettato funzionamento della Com-misslione interparlamentaI1e consultiva perl"eseroizio della delega;

im~ita il Governo a studiare i modi piùopportuni per raggiungere questi fini.

5. ROSSI DORIA, ALBERTINI, BARTOLO-

MEI, IANNELLI, CIFARELLI

Il Senato,

in vLsta delle decisioni che il ConsIgliodei Ministri della CEE si appresta a pren-dere in ordine al regolamento relativo 2.1

I fondo Sezione orientamento del FEOGA1971,

considerato che questo regolamentoprevede fra l'altro l'aocantonamento di 270miliardi di lire non spendibili prima dellaapprovazione del piano Mansholt,

considerate le perpl'essità che questadisposizione ha suscitato nei vari gn.:lppidel Parlamento europeo,

impegna il Governo

a,d adoperarsi in tutti i modi allo scopodi sopprimere dal regolamento tale norma,onde rendere immmediatamente utilizzabiletale somma per finanziare opere di irrigazio-ne, impianti di trasformazione e commer-cializzazione dei prodotti.

6. GlRAUDO, ALBERTINI, CIPOLLA, IAN-

NELLI, CIFARELLI

P RES I D E N T E. Ha facoltà di par-lare l'onorevole relatore.

T O L L O Y , relatore. Signor Presidente,OIlloI1evoLicolleghi, il disegno di leggeattual-mente avanti al Senato, H oui esame si staper concludere, è efìettivamente di grandeimportanza per ill nostro Paese e per l'Eu-l1opa.

Per prima cosa credo di dover esprimereuna pJ1Ofonda soddisfazione nel vedere laminoranza di sinistra partecipare attivamen-te ad un dibattito sui problemi dell'Europache l'.a,vevano trovata precedentemente sem-pre pregiudizialmente contraria. Credo pe-ralhro che nO'n possa essa imputa,re al-la maggioranza un assenteismo o un'assenzadi interesse a questi dibattiti; infatti in que-sto stesso dibattito sono intervenuti setteoratori della minoranza e sette della maggio-ranza, più H relatore. C'è stato poi un inter-vento dell'opposizione di destra, quindi nO'nè manoata una partecipazione completa. Sequalche cosa dobbiamo tutti assieme, e noiper primi, lamentare è invece Ia mancanzadi partecipazione collettiva, popolal1e, nazio-

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Senato della Repubblica ~ 19017 ~ V Legislatura

37P SEDUTA (antimeri'd.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO' STENO'GRAFICO

naIe a questo problema che pure è fonda~mentale. Ma non credo che si tratti di unfatto solo nostro o proprio di questi tempi;ho letto come recentemente, durante le ele~zioni inglesi, pur essendovi il problema del~l'integrazione sul tappeto, si sia parlato ilmeno possibile dell'Europa per nan causaretraumi all' elettorato. E penso che anche nelnostro primo risorgimento le classi ilavora~trici, oontinuamente assillate ~ e noi sap~

piamo quanto continui ad essere vero ciò nelnostro Paese ~ dai problemi del vitto, dellacasa, della vita di ogni giorno, sono ri~mastestaccate dal problema. Ecco perchèse da questa Assemblea, se da questa discus-sione in tutti noi sorgesse per l'avvenire lolITIipegno di discutere dell'Europa non sol~tanto come oggi accade pressochè unicamen~te ,fra iniziati, ma di diffondere dapprima nel~,l'Assemblea stessa, e pai fuari di essa ,e nelPaese le questioni essenziali per la coS'tru~zione dell'Europa, tutti dovrebbero essered'accordo su questo, e la maggioranza perprima.

Comunque desidero esprimere la soddisfa~zione provata in quest'occasiane ~ quaH che

ne siano le cause ~ dal fatto che la mino~ranza ha dichiarato ufficialmente ,che essanon ha più ostaooli pregiudiziali lalle ideeeuropee. Questo mi trova estremamente Isod~disfatto perchè, contrariamente a quello cheè stato polemicamente detto da qualcunoche probabihnente nan aveva letto la mia re~Iazione, questa non ha nessun tono trion~falistko (aggettivo usato gratuitamente dalsenatore D'Angelosante), ma ha i:~lVece uncontenuto esplicito di preoccupazione, addi~rittUira di ansia drca la nostra capacità dipartecipare a questa costruzione e di parte~ciparvi nel modo giusto, affinchè ne deriviuna costruzione democratica, capace di, as~solvere i sUOI grandi compiti di pace e di di~stenSlione nel mondo.

Sono convinto che, perchè questo avvenga,almeno per il periodo della costruzione, ab~bi'amo bisogno di realizzare l'unità naziona~le intorno a questi problemi. Ecco pemhèesprima nuovamente la grande saddisfazionenel vedere la minoranza associarsi alla mag~gioranza non già sul modo con iil quale fac~dama ,l'Europa, ma sul fatto stesso che l'Eu~

1° DICEMBRE 1970

,J1Opa S'i faccia e che non Vii siiano più ideepregiudiziali contrarie.

L'Europa può avere ancara una sua mis~sione da svolgere, dopo una lunga esperien~za di gloriosa civiltà ma ,anche di guerre san~guinose e di divisiani che l'hanno spossata.Ricordo che non oltre trenta anni fale notizie che pravenivano da Berlina, daLondra e da Parigi apparivano ed erana£on~c1amentali. Oggi lo sona le notizie che pro~vengono da New Yark, da Washington, daMasca, da Pechino, ma queLle che giungo-no dalle capitali europee ormai sono di se~candaria importanza. Ora, come mai 'l'a Co~munità europea, che pure è diventata unadelle più grandi entità economiche del mon-do, è così debole politicamente? Come maianche le maggion potenze europee, che ,finoa qualche decennio fa ese:r1Citavano un pate~re decisivo nella zona, per esempio, del Me~dio Oriente, a distanza di pachi decenni, sisono viste escluse da qualsiasi ingerenza nel~la stessa zona? Tant'è che attorno ai pro~bilemi del MedIO Oriente abbiamo vilstonon già una trattatIva Europa~URSS, perquanto quei problemi ci riguardano diretta~mente, ma una tratlativa USA~URSS in cui,l'Europa non ha più possibilità di dire conautarità la sua parol'a, che non può esserese non di pace.

Costruire l'Europa dunque vuoI dire dar~le unità politICa, cioè dotarla di auto-nomia perchè non vi è unità politica senon vi è un'autonomia finanziaria dell'Eu~rapa. Questi due termini, autonomia e unità,sono i termini, complementari tra di loro,che pOSisono far rispettare e riconoscerE' laEuropa. La quale invece, 'se continuiamo di~viisi in questo modo, potrà dare al momentO'soddisfacenti statistiche economiche, ma daparte dei Paesi vi sarà solo ,la tentazione diutilizzare la sua momentanea potenzialitàeconomica, non di riconoscerle alcuna fun~zione o prestigio politico.

JJ mondo ~ lo dimostrano questa discus~

sione ed anche altri importanti avvenimentiche accadono nel nostro Paese ~ per for~

tuna sta cambiando ,sotto la spinta di mi~lioni di uomini e di donne che si affaccianoper la prima volta alla vita politica e chie-dono il diritto di vivere umanamente, quan~

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V Legislatura::ienato della Kepubblica ~ 19018 ~

371a SEDUTA (antimerìd.) ASSEMBLEA ~ REsacaNTa STENaGRAFICa 10 DICEMBRE 1970

do questo ancora non avviene: basti ricor~dare ,la tragedia del Pakistan e i giusti com~menti apparsi Isui gìorna;li accennanti allacarità pelosa che abbiamo avuti tutti noidell'Occidente per questa immane tragedia.

n mondo sta oambiando. (Interruzione delsenatore Cipolla). Ma c'è anche il pericolo'per noi europei di essere Viichianamentesoggetti ai corsi é ricorsi ,storici e che ci stiapertanto davanti dopo tanta gloria la de~cadenza. La nostra storia, ,la nostra civiltàcomporterebbe questo ed è propria ddlaoultura italiana questa consé\ipevolezza.

Soltanto .facendo fronte ,alle nostre ;respon~sabilità in modo nuovo ~ è questo che infondo l'idea sOp'f<mnazionale rappresenta ~

poss!iamo evitare Ulla decadenza che, seT'Europa continua a rimanere divisa ~

lo dico con tutta consapevolezza ~ è ine~vitabile. Nè i momentanei successi econo~miei potrebbero essere dumturi se all'unitàeconomica non succedesse poi l'unità poli~tica.

Credo quindi che l'Europa debba unire inuna sola le vecchie gloriose civiltà, in unavisione di pace e di distensione. E credoche le esperienze degli ultimi decenni, espe~rienze negative, sanguinose, culmi>nate pernoi italiani nel fascismQ, per gli europeinella guerm e nelle stragi naziste abbianodimostrato come noì soli potremmo affron~tare e assolvere questa funzione nel mondo.Basti pensare del resto a come oggi la pacesi regga sull' equilibrio del terrore e che sispendono decine di miliardi di dollari ognianno, vale a di:re migliaia di miHaI1di dilire in armamenti, nello stesso momento incui centinaia di milioni di uomini e di donnenel mondo soffrono ancora ,la fame.

Ognuno sente che questa sperequazionetra i ipQPol,i del mondo deve essere elimi~nata e noi crediamo che ,senza la presenzaeuropea, per motivi che sono neUe cose assaipiù che nella volontà delle Isuperpotenze. as~sai difficilmente sarà colmata.

La Comunità economica nacque, come tut~ti sanno, avendo alcuni già una visione po~litica p1ù ampia, ma sotto un,imperativo im~mediato e cioè che oggi non vive nessunPae~se industriale se non c'è una quantità di con~sumatori che ,si aggiri sui 200~300 milioni.

Ecco perchè nacque e si impose il Mercatocomune; ,ecco perchè esso sopravvive nono~stante tutte ,le difficoltà e nonostante le im~perfezioni che nessuno disconosce e di cuiindubbiamente ,la palitica agricola comuneè la parte che ha maggior bisogno di essereriveduta. Ma nonostante queste im'Perfezia~ni tutti abhiamo visto in questi anni affer~marrsi e rendersi irreversibile la Comunitàeconomica europea. E dobbiamo dire anchequaloosa di più, cioè che in questi, anniabbiamo visto le possibilità economiche delnostro Paese aumenta:re. Se nai non abbia~ma saputo distribuire l'aumentata ricchezzain modo giUlsto, questa è un'altra cosa, ma

le possibilità ,economiche del Paese sonocert'amente e grandemente aumentate. Circal'osservazione da me fatta or ora, è infattida consider:aDe con amarezza che vi sonoin Europa due Paesi in cui irl divariO' traricchi e poveri in q llesto dopoguerra è au~mentato. Si tratta della Francia e dell'Italia;mentr'e in Germania, in Inghilterra, in Olan~da, in tutti gH altri Paesi europei questodivario è diminuito. Ma a parte questa con~siderazione che ci ,riguarda direttamente co~me Parlamento nazionale, rimane il fattoche la creazione della Comunità economicaeuropea ha dato a tutti ,i popoli partecipantiuna effettiva maggiore potenzialità econo~mica.

E vengo agli interventi svolti durantel'esame del provvedimento per esprimereinnanzi tutto il mio ringraziamento calorosoagli oratori nei cui discorsi, in modo consa~pevole o ,inconsapevole, ho nitrovato i dubbie le preoccupazioni chiaramente espressinella relazione sincera ,ed onesta da me pre~sentata.

Comincerò dagli oratori dell'apposizione.Ringrazio irnnanzitutto n Isenatore Salati per

~ssersi reso conto delle preoocupazionies!presse nella mia relazione e per averleesplicitate anche se con un'interpretazionediversa. Per quanto concerne la sua osserva~zione che non basta il suffragio universale,ma che è necessario che anche i poteri delParlamento così eletto Isiano effettivi, desi~clero far presente che io credo che il gioJ1nain cui i Parlamenti europei ed i vari Statidelibereranno che ,n Parlamento europeo sia

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Senato della Repubblica ~ 19019 ~ V Legislatura

371a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENOGRAFICO

eletto a suffragIO universale, quel giOlrnoaccetteranno anche che il Parlamento cosìeletto abbia pi,eni poter.i. Sono quindi d'ac~cardo con il senatore Salati sul fatto che alsuffragio universale debba corrispondereuna sovranità popolare. Vorrei d'altrondevedere chi ,potrà negar'e questo diritto disovranità una volta che sarà il popolo stessoad esprimere gli eletti Isul piano europeo.

Il collega Salati ha anche invitato l'Assem~blea di Strasburgo ad una revi,sione critica.Ritengo che questa revisione debba esserenon unilaterale ma compless.iva, generale.Praticamente da parte nostra è già in attoqUlando parliamo di autonomia dell'Europa;come mi sembra lo ,sia anche da parte vo~stra quando affermate che non avete pre~giudiziali cont'ro l'Europa che pure avevateancora ieri. Ciò significa che vi è un pro~gresso non unilaterale e che una nuova pos-sibilità si sta affermando.

Per quanto riguaI1da l'intervento del sena-tore D'Angelolsante, egli ha da un lato avver~tito che il Parlamento europeo rischia disottrarre autorità ai Parlamenti nazionali edall'altro ha poi lamentato lo svuotamentodei poteri del Parlamento europeo stesso.I due organi in effetti devono essere armo~nizzati, i[ che è difficile se Ii si conside~rana in contraddizione. Ecco perchè io ave-vo sottolineato nella relazione il fatto chesoltanto una callaborazione intensa tra Par~lamento europeo e Parlamenti nazionali puòparlare, aHa stato attuale, ad una armoniz-zazione dei rapporti.

Questa stessa I~gge del resto, se non saràapprovata dai PaJìlamenti naZJionaJU.,nan po~trà avere seguito. Al riguardo mi permetto diosservare che io nan ho' £atto presente lacircostanza che tutti gli altn Parlamentihanno già approvato il trattato di LUSisem~burgo, proprio perchè non volevo che l'om~bra del sospetto di un ricatto fosse presentein questa discussione.

Ponendo tale questione su un piano deltutto secondario abbiamo potuto constatareoome non vii sia da paDte di nessuno unachiusura pregiudizi aIe e quindi si'amo tuttisostanzialmente d'accordo suHa politioa eu~ropea da realizzare, salvo poi a vedeI1e oomequesta politioa debba eSlsere realiz~ata.

lo DICEMBRE 1970

In questo senso infatti si è espresso H se-natore D'Angelos,ante, non a nome personalema parlando per il 'suo Gruppo, là doV'e hadetto che la sua parte non ha più pl1egiudi~ziali contrarie all'Europa unita .e ohe è d'ac-cordo anche sulla opportunità ohe i Parla~menti ed i Governi nazionali paI"tecripino mag-giormente a tutte le decisioni. A mia voltasono perfettamente d'accol'do su questo pun~to ma ho già detto che non cI1edo dipendasoltanto da noi I}a soluzione di questo pro-blema ma anche dalla partecipazione deiPartiti, della stampa e del popolo. Io che hoviaggiato mol,to in Europa provo sempredispiaceI1e nel oonstatare quale scarsa ecoabbiano le questioni europee nei nOlstri gior~nalli, al contrario di quanto aocade all'estem.In F,ralncia, ad esempIO, perfino i giarnalipopolari ,e non solo quelli specializzatIÌ ripor~talno in prima pagina notizie, riguardanti laEumpa ed li suoi problemi politici ed eco-namici, che lin Italia tro~iamo confinate nel~la pagina economica. Eppure sono argomen~11i d'interesse generale che 'l'iguardano ilpopolo itaU,ano al pari degli altri papoli.Da questo mancato ,int(~I1essederiva anchela debolezza deHa nostra capacità e rappI1e~sentatività lin sede europea. Come si vedeoOlntinuo adesseDe sincero oosì OOimeavevocominciato nella relazione.

Vi sono poi stati gli 'inte~enti del sellJa~tore Fabbrini, del senatore Solianoe del se-natOI1e Pegomro, dedicati ,in gran parte al~l'agricoltura, a proposito dei quaLi dichiarosubito che non entro nel merito delle que~stiani sollevate. La discussione sull'agricol~tura è infatti tutt'altm cosa da quella oheoggi stiamo facendo. In un altro dibattitopotremo anche condividere le obiezioni chesono state poste, ma ciò non deve serv,iread insabbiar,e il problema attuale. Inoltrenon parlo di questo tema perchè trovo nonconveniente pregiudicarlo quando dovràe potrà discutersi in altra sede. Parlarneadesso significherebbe rioonoscere l'attual,epolitica agricola (mi esprimo, direi, come sefossi de!ila minoranza); non c'è moti,vo, ap~provando questa legge, di dire, come ha det~to,il senatore Fabbrini, trascinato dalla fogadea suo atteggiamento di oppoSlizione, che sivota contro q1.1es1a legge anche perchè si è

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Senato della Repubblica ~ 19020 ~ V Legislatura

37P SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 10 DICEMBRE 1970

contro la politica agricola comune. Si può vo~tare per questa legge e non essere favorevolia,l,la poLitica agrko:la; infatti con questa leg-ge si potrà sempre fare qualsiasi poHticaagl'icola, e dipenderà da noi, daMa nost,raforza, dalla nostra capacità, daUa nostra uni-tà presentare le nostre rivendicazioni in mo-do da farle acoogliere, come sono riusciti afare finora altri Paesi! quali hanno fatto ac-cogliere le proprie rivE:!ndicazioni purtroppo'anche a scapito d'interessi particolari del no-stroPaese.

Il senatore Fabb:dni ha toccato un puntoche lio considero estremamente importante,perchè mi pare corrisponda alle necessità, eche io stesso avev:o già 'toccato neLla mia lie-lazione. La richiesta del suffmgio universal,eè a mio avviso il naturale complemento deJlarichiesta di appwvare questa legge. Il Pre-sidente del Parlamento europeo è un glrandesostenitore del suffmgio universa1e popolare,lo è tutt'O il Parlamento eUI1opeo e sf sonosvolte infinite discussioni per attuarlo. Il suf-f,ragio universale significherebbe che anchei comunisti francesi avrebbem la loro rap-presentanza e che i, oomunisti ail Parlamentoeuropeo potrebbe:ro costitu1re iillO['o gruppoe quindi intervenire organicamente come for-za di opposizione. dI una opposizione costi-tuzionale che accetta il sistema. Senza suf-fragi'O universale. tra l'altro, ill ParlamentoeUJ;'opeo non ha e non potrà avere queLlo sti-mdlo che proviene sempre da una minoran-za costituzionale. Ebbene, la protesta del se-natore Fabbrim aveva già trovato, dpeto,nella relazione la sua rispondenza, per cuieglii tirava la maggioranza e lo stesso Gover-no italiano sulla sua posizione. Senza di ciò,ebbi già a dirIo in Commissione, la dvendi-cazilone di maggiori potevi per ill Parlamen-to europeo avrebbe un senso si,nistro, auto-ritario e non democratico-parlamentare. Èovvio d'alt:ra parte che quando si imboccaquesta via bisogDa accettare francamente tIsistema democratico pavlamentare, a>lltrimen-ti ill gioco non può e~sere 'retto in modo per-manente, ma dà luogo ad equivoci e a so-spetti che appesantiscono il cammino sullastrada europea.

I senatori Soli ano e Pegoraro hanno dettoindubbiamente delLe cose interessanti in-sistendo soprattutto sul problema deU'agri-

coltura. Ho già detto qual è 11 pensiero delreLatore, deHa maggioranza e del Governo.Vorvei chiarir,e in partkolare al senatore Pe-goraro che il collegamento cui egli ha fattoriferimento tra ,la creazione di risorse prop:dee il finanziamento agricolo oomune in ]}ealtàesiste, ma ciò che non esiste è l'immutabi-lità del finanziamento agrioolo. Perciò Lamaggioranza s'Ostiene che questa legge nonpvegiudica affatto ,le possibilità velative alfinanziamento. La ,1eggeche ora noi vi pro-poniamo di approvare non ,farà che avva1er-si dei regolamenti agricoli in vigoI1e comun-que essi siano diversificati e cambiati. Il se-natore Parri (colgo l'occasione per rivolger-gli il migliore augurio di pronto e comple-to ristabilimento) ha criticato il blocco na-zionalistico deUa Francia. È soltanto dispia-ciuto a me che Don l iconoscesse contempo-raneamente che non e a questa parte che an-dava rivolta questa critica. Non certo anoi, che pur abbiamo apprezzato l'uomo DeGaulle per altri suoi meriti soprattutto anti~coloniaListi, si può imputare una minima in~clinazione verso il nazionalismo gollista;che anzi ci ha sempre estremamentepreoccupato benchè alcuni suoi odentamen-ti abbiano potuto e possano soprattutto oggiessere utilizzati: quali per esempio i rappor~ti con l'Est. Ma il modo con cui egli liponeva, era un modo orgoglioso derivantedalla convinzione di poter fare questo co-me Francia e soltanto come Francia; quindiera un modo nazionalistico di porre le cose.

L'oppositor,e D'Andrea ha peral,tro postoin luce il problema dell'autonomia dell'Euro~pa ed io tmvo ohe anche se ciò è tmguardatodiversamente daUa maggioranza è sempI1e unfatto positivo, e ringrazio il senatore D'An~drea di questo intervento. Il senatore Cipol-la si è dimostrato preoccupato soprattuttodelle. questioni agricole. Egli mi trova sen-z'altro in parte consenziente e comunqueconsenziente nelì'auspicare che si trovi unaaltra sede per dJscutere questa questione afondo e perchè l'Italia possa portare interoil peso della propria autorità per quanto ri-guarda la soluzione, nel modo che maggior-mente desideriarl'o, dei problemi agricoli.

E vengo om agH oratoI'i di maggioranzaohe, l'ipeto, sono stati altrettanto numero~si; quindi non è giusta ,l'accusa di disinte-

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SenatO' della Repubblica ~ 19021 ~ V Legislatura

37P SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STEN0GRAFICO 1° DICEMBRE 1970

resse, di messa ,in naftalina di questa .legge,di farla passare inosservata. La oolpa nonè della maggioranza e stavolta neanche dellaminoranza se passerà inosservata. Ha ini~ziato il senatore Dindo ed lio, oome parla~mentare europeo, desidero dng:r:aziarlo del~l'auspicio da 1m fatto di dare maggiori po~teri al Parlamento europeo. Dioo questo per~chè il senatore Dindo è membro dell'altraassemblea dell'VEO e potrebbe avere motividi patriottismo d'assemblea per non auspi-cal'e maggioni pote:ri al Parlamento europeo.Egli invece lo ha fatto e questo torna a suoonore. Ringrazio il senatore Giraudo, nostroPresidente della Giunta degli affari europei,la cui cl'eazione dimostm 'anche una sicurasensibilità del presidente Fanfani. Spero oheun'analoga istituzione sorga anche alla Ga~mera perchè la Giunta degli affari europeideve appunto servire a sensibilizzaJ1e .}'As-sembLea sui pmblemi specifici sui quali hoavuto occasione di lamentaJ1e una ,esistentecarenza d'interesse.

Ora vorrei mettere in luoe dell'interventodel senatore Giraudo soprattutto gli aspettipolitioi; egli ha dichiarato la sua perpLessitàdi fronte alle contraddizioni ohe, secondolui, esistevano in interventi dell'opposizioneche da un lato chiedevano maggiori poterial Parlamento europeo e dall'altro mantene-vano una certa visione oonoedente al nazio~nalismo. Egli ha perciò cMaramente affer-mato che se si vogliono da:re maggiori po-teri al Parlamento europeo deve coraggiosa~mente abbandonarsi ogni rioerca naziona~listJica.

Ri1ngrazio li,l oolllega Bermani che ha evi-denziato ,la silncerità deUa mia ,relazio.ne. NOonè neoessari<o che io v,i l1ilegga i passi nei qua~li parla deLla v,ia ardua, dei dubbi, deLl'ansiache ci anima tutti nel,segui're questa st,rada.

H cO'J1egaCaron ha detto che si tratta diun passo avanti piuttosto timido. Ha ragio~ne; però è anche vero che i,l ,passo è oommi~surato a que]]a che è oggi la situazione com~plessiva popolare delil'Eurapa. Facendo dipiù daremmo uno chO'c Inon solo ai popol'ima anche a!Je stesse Assemblee, e probabil~mente non saremmo neanche ,in grado difarIa. La mancanza del suffragio universalecostituisoe del resto già una remora a]]a

pOossibiilità di faJ1e paSSI 'In avanti più J1JOote~voli di quanto questa legge non p:reveda.

Come 'dsu!ta dal suo dll1tervento si può :ri-conosoel'e che se per oerti versi, soprattui'tonel campo sodalle, possiamo Ilamentare unoerto immobiI1i'smo, pur tuttavia ,la via euro-pea è ciò che di più anti~ilillmobiJistico pos-sa esilstere. Soltanto chi continuass'e a per-segui<re i pl'Opni !fini, per la sola difesa di, [Ill-teressi parti1colari, nazionaI.i, senza raggua-gliarli completamente agli altri Paesi europei,portel'ebbe al nazionaJhsmo e all '.jJmmohi,J,i~sma. Quindi la via che noi hattiamo è Il'Ulnicav:la deHa possihille ,ill1'novazione e del possilbi-Ie adeguamento alI mondo nuovo che si sta£oI1mando.

]l cal,lega CifarelJi, nel 'suo ilntervento, ha

dimostrato alcune preocoupaz'ionr sulla leg~ge delega; tali preoocupazioni erano anchenostre, taJnto è vero che oOomune è da partedeJla maggi'oranza tl'acoordo di presentareun emendamento (p:reghiamo il Governo diaccoglierlo) che propone di costituire appun-to una Giunta di senatori e deputati in mododa poter consigljare e controllare continua~mente il Governo nell'applicazione della dele~ga stessa. Quindi neanche questo aspetto diautoritar,ismo nell'applicare la delega esi~ste; e nOon esi'ste non per il1Jimore di oppo-silzioni palnlamentari ma per la COIl1v:illlz,ioneprofonda che avvertiamo del]]a necessi:tà diasskuraI1e 'la oonnessione maggiore tra Par-,lamento europeo e Parlamenti nazionalli.Questa Giunta dovrà costituire un elementonon già di polenllca ma di tramite tra i dueParlament,i. '

Ringrazio il coJlega Rossi Doria per il suointervento e per lIe citazioni ohe mi riguar~davano. Mi è sembrato però che l'importan~za del suo intervento consistesse soprattut-to nel fatto che egli è Presidente della Com-missione agricoltura. Gli sono quindi partico~larmente grato per essersi espresso chiara~mente, richiamandosi esplicitamente alla miarelazione, e di alTer detto: oggi approviamoquesta legge valida per qualsiasi po.Htiloaagricola; in sede di Commrssione agricohru-

l'a, dei Parlamenti nazionali, del Parlamentoeuropeo discut,eremo di questa politJka agri-cola. Lo approvo anche per avere messochiaramente in luce il fatto che l'unità na-

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19022 ~

37P SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 10 DICEMBRE 1970

zionale sia particolarmente importante inquesto momento, non tanto sotto ill profilodei modi di<attuaz,ione quanto sotto ,ill pro~filo della finaliità della costruzione europea,che tutti vogliamo democratica, rivolta aHapace e alla distensione nel mondo.

L'intervento del col1ega Trabucchi mi èsembrato giusto, anche ,se non basta dkeche l'Eutopa è una cr,eazione umana e nontecnoorat:ica; dobbiamo ,oercare di dare ef~f,ettivamente aHa costruzione europea qU!e~sto suo ca:rattere di partecipazione umanache secondo me nan può che signHicare par~teoipazione popOllare e di massa. Per quantoriguarda linvece f ordinamento 'regionale, èbene forse che oi soffeI1miamo un po' su que~sta questilone. OCODine ,rendersi conto diquanto ,il problema, che si sta ponendo, dellareg:ionali\zzazione dell'Europa possa cantri~buire a ri,solvere posi<tivamente il diffioillecorso ddl'attua:cione dell'ordinamento regilO~naIe in NaHa. Mentre ll'ordinamento r'egiona~le ,in HaHa può avere in 'sè (e speriamo di no)anche elementi eccen1Jriloi anzichè unitari, laregionalizzazione europea e la parteci'PaztilO~ne deH'I tallia ,allla costru:cione 'europea sareb~be a questo fine un utile e positivo corretti~va; dicendo questo, penso particolarmenteai vantaggi che potrebbe avere il Mezzo~giorno d'Italia sia per il contributo al raf~forzamento e alla creazione delle sue strut~ture sia per i singali cittadini, i qua~li v,anno in giro come stranieri per i variPaesi europei e sarebberoilnvece cittadini an~che di qud Paesi, diminando finalmente unasituazione che Isappiamo quanto sila pesanteper i nostri emigranti. A questo riguardo, amio parere, rimaJ:le sempre la responsabilitàdi non aver saputo oercare noi ,italiani un po~sto di lavoro per questi lavoratori. Mi sem~bra quindi che ,la regi1olnalizzazione europea~ e dipenderà anche da noi, adesso che ab~

biamo deciso 'l'attuazilone dell'ordinamentoregionalle nazionale ~ possa essere di gI1an~

de utilità.Vi è stato poi l'intervento del senatore

Scelba. Egli presiede il Parlamento europeo;credo che l'intervento da lui fatto qui po~teva esser fatto anche da un parlamentarequalsiasi del Senato italiano consapevole delproblema. È certo però ~ e questo del re~

sto l'ho sperimentato personalmente ~ chesolo la partecipazione ai Parlamenti europeirende più esperti del problema.

Desidero dargli a1Jto che, come P:residentedel Parlamento europeo, egli si è limmedesi~mato dei: voti che con1Jinuamente sono ve~nuti da'WAssemblea (che certo cards'Ponde~vano al suo !modo di pensare) drca un au~mento di potevi al P an:'lamenta, circa [a area~ziane di y,isorse propriie, per la democratiz~zazione del Pavlamento europeo e per ill suf~fragio unilversale diretto e popolare. Egli sibaNe sempr'e per questi obiettivi can grandecapadtà e tenacia, e <Ii 'prospetta continua~mente al Consri,glio dei Ministri, cOlme alHaCommissione de~la Comunità per stimolarecontinuamente questi organi a questi ricono~scilmenti demooratid.

Vor:r~ei qu~ohe tutti, i caHegh~,soprattiUttoquellli delHa minor.anza, ,I1iflettessero sul fat:to che ila Comunità europea ha una sua fi~losofia; si fonda ~ ,e 110ha dettoesp1i,ailta~mente ~ sulla demoorazia parlamentare,convinta che 150110questo può consenti file dioperare autonomamente e un1tariamente.Questo permette alla Comunità di essere

cO'ntro li calonndH gl'ed, e, almeno a unaparte di essa, di essele ostile all'eventualitàdell'entrata nella COlnunità europea di unaSpagna che si flegge su siÌst'emi totaLitari, didividere nel Medilterlraneo ,i Paesi di veoch:jJaindipendenza, oome Spagna 'e Portogallo, chesi reggono ancora su sistemi totahtari, daPaesi di nuova il1dipcndenza e spesso di nuo~va civiltà verso i quali, con indulgente esperanzosa attesa, nutriamo una maggioI'ecomprens,ione.

Signor PI'esident,e, concludo ritornando suun argomento che ebbi modo di svolgere eal quale oredo che questa discussione abbiacomplessi'vamente serv~to: auspico cioè unamaggiore compenetrazione tra Parlamentinazionali e Parlamento europeo. Guai se na~soesse J',idea di una contmpposizilone! IiI Par~lamento europeo oggi 'nasce e si: svilluppa sOll~tanto nella misura in cui i Parlamenti na~zionali lo approvano e lo sostengono. Saran~no i Parlamenti nazionali a decidere un am~pIri,amento deli poteni del Parlamento euro~pea. Secondo 'me iSdltantoiil suffragio uni~versale consentirà un giorno di trasfer.iI'e

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Senato della Repubblica ~ 19023 ~ V Legislatura

371a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 10 DICEMBRE 1970

molta parte dei poteri oggi spettanti ai Parla-menti nazionali alI Pall1aJmento europeo.

NeM'auspicare un maggior cOlUegamentotra Parlamenti nazionali e Parlamento eu-ropeo, concludo il mio ,ilntervento auguran-domi che il Parìamento italiano, nello svol-gillnernto di quest'azione, opelli perchè unadopo l'altra, graJualmente, cadano anche lealtre difficolltà, crearte dalle stesse grandi tra-dizioni nazional1i: si pensi ad 'esempio allllaFrancia, a~1'Inghi,1tellra, grandi Stati che esi-stono da setto-oito secoIi e alla sovranazi'O-nalità a CUlidevono adattarsi.

Penso che noi italIani, relativamente difresca for,mazione, pos'si3lmo ess,ere a1lil'avan-guardia in questa costruzione unitaria euro-pea: questo è l'augurio che ,i'O faccio, chetutti quanti no~ deilla maggioranza facoiamo,senza nessun settads:mo, fellici se le milno-ranze si: affia:nchea:arnno a noi nella costlru-zione di un'EurO'pa democratka. Grazie. (Vi-vi applausl dal centro, dalla sinistra e dalcentro-sinistra ).

P RES I D E N T E. Ha facoltà di par-lare l'onorevole Sottosegretario di Stato pergli affari esteri'.

P E D I N I , Sottosegretario di Stato perglt affari esteri. Onorev'Ole Presidente, la rin-grazio di ooncedermi la parola per la ,replica.

Onorevoli senatori, ~l Governo espriime unsincero ringraziamento all'onorevole relatO'resenatO're Tonoy per ,il cont,enuto essernzrial,edeLla sua relaz,ione e per ,la giusta imposta-zlione di questo dibattito e si mllegra che iltéma, non sO'lo della rati'Thca dell'accordo diLussemburgo, ma della Comunità 'eurOlpeain s,e stessa, nel suo' divenire e nella sua real-tà attuale, sia stato qui oggetto di un dibat-tilto ampio. Esso è ,la conferma del deSlideriodel Senato e del Governo stesso di voler ap-prof.ondire sempre di più il oomune discorsosul futur'O dell'Europa nena dist,inzione deicompiti ma neNa oomunalllZa delle respon-sabilità.

Onorevole Presidente, mi consenta di ri-cordare che prO'prio un anno fa, il 10 diicem-bue 1969, si partiva per l'Aja alUa vigilia diuna conferenza che ,si presentava qua:n-to mai incerta, ,intorn'O aUa quale vi 'eJ1a-no profonde diffidenze e prima del,la quale

~ le ricoJ1do ~ abbila:mo avuto modo sia inCommi,ssi.one esteri sia in quest'Aula di as-sumere alcuni atteggiamenti che impegnava-no il Governo italiano a farsi! promotore al-l'Aja di un J1.i1anoio europeo.

È passato s.olo un a1JJno e senza indulgerea nessuna di queHe procedure trionfalistichecui il Governo iltaliano certo si riifiuta, ma in-sistendo anzi sulle diifficoltà che ancora ciattendono dobbiamo pur ,riconoscere che 1nun anno un notevole svi:luppo della Comu-ni,tà economvca eurO'pea è stato avviato.

OnO'J1evol,i senatom, se quindi iiI Governofosse qui questa mattina :a chiedeI1e la mtlifi-ca degli acooJ1di di Lussemburgo solo ,te:nen~do conto deN'aumento di poteri del Parla~mento europeo ,11Gov,erno nom insisterebbecome rinsi,ste attraverso ila modesta vooe di.ohi vi parla. Ma se credi'amo all'importanzadei pur sempre modes1Ji pO'teni del Parla-mento europeo lo faociamo pe["chè il Tratta-to di Lussemburgo si pone nel contesto diun nuovo dinamismo che si è I1ealizzato nelLaComu:nità economiJca leul10pea dop'O il J1i1an-cio dell'Aja.

In ques,ti giol1l1i è ]n corso ~ è stato qui

ricordato'~ il dibattito sul piano Werner; ilGoverno, per sua .ini1ziativa, ha riportato ,sultavolo delle Comunità europee il problemadella pohtica regionale; è in cO'r'so l'attuazio-ne del Iregolamento definitivo di quel fondosocialle europeo che tanto ci' preoccupava. Sequindi, onorev.oli senatO'ri, chiedi:amo .Ja Ta-tifioa di questo accordo 11aohiediamo non so-lo per ciò che di positivo vi è nel Trattatodi Lussemburgo, ma ,anche per il clima in cuiesso si pone.

È per questo che i,l Governo fa suo :1'01'-dine del giorno del presidente Soelba, cheringrazia veramente a nome di tutto i,I p'O-pOll'O ritaliran.o per quantooon ta:nto impre-gno politico ha saputo fare in questo annoper stimolare il Consilglio dei ministri diBroxeHes a supemre non poche difficoltà.Bsse d'altronde nasoono dal fatto che aBruxelles ~ vO'rrei ricordarlo per semprein questo intervent.o ~ non s'Olo s.i legifera

in tema di Comunità ,economiroa eurOlpeama sii Ilegifera anche con negoziati ohe nonsempre sOlno facHi e nei qualri necessita tro-vare la mediaZJione, non dico d:lcompromes-so, tra la volontà di sei Paesi diversi.

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Senato della Repubblica ~ 19024 ~ V Legislatura

371a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 1° DICEMBRE 1970

Presidenza del Presidente FANFANI

(Segue P E D I N I , Sottosegretario diStato per gli affari esteri). Eoco quindi chenai facciamo nostro l'ovdine del giorno Scel~ba, ben lieh che ,in esso si ,mccolga anchetutto .10 spilrito oon cui i mppresentanti ita~liani al Parlamento europeo in questi annisi sono battuti per ~'aumento dei poteri delPlar1amento sresso.

Vorrei Iricovdare Il'aZ]ane del nostro P,re~sidente, senatar,e PeHa, aHorquando era Pre~s<k1Jentedi quella che fu un pO" la preistod,adel Parlamento europeo di oggi: l'Assem~blea comune della CECA; vor,rei ricordarel'opera aItret'tanto tenace del maisu£fiden~temente compia:nto onorevole Martino, P.re~sidente del,Panla:mento eurapeo, opera di cuil'onorevole Scelba si è:reso cantinuatore edinterprete.

Il Governo irilngrazia quindi quanti in que~sto dibattito, e in particolare il senatore Din~do, il senatore Trabuochi, il senatove Caron,il senatare D'Andrea, il senatare Bermani,hanno superato ,le perplessità che pure pos~sono giustifioarsi allarquando sii. ratifica unTrattata anCOTainoerto in 'a1curuiIsuOiiaspettied hannO' voluta metteI1e 'm luoe ciò che dipo,sitivo c'è pure in questo aumento dei pO'te..ri del Parlamento europeo. n Gavm1ll:oringna-zia anche Il'opposizione per il cont.ributoampio, responsabille che è stato dato a que~sto dibattito e che cioonsente di dire cheforse per la prima vdIta anche nella stariadel Parlamento italiano, come bene asser~vava H senatore Tolloy, Irdatore del disegnodi -legge, ,sia pure nella diversità deHe valu.tazioni, sia pure ndla diversità deLle conce~zioni, vi è una unanimità di attenzione pasi-tiva 'intorno al fenomeno oOimuni,tario. E ciò,onorevoli senatori, ci consente di essere sod.di,50fatti anche del nostro lavaro passato. In~fatti, se nel passato non vi fosse 'stata nelnastro Parlamento una maggiaranza la qua-le tenacemente vane il trasferimento del~l'Italia nella Comuni<tà economica europea,

sia pure aHraver,so un progressivo adatta~mento ddle istituzioni, noi non ci troverem~ma di fronte a questa realtà positiva dell'Eu~rapa comunitaria nena quale oggi forse spe~Piamo di collocare gLi ulteriori problemi diUJll'unità 'ancara più profonda ed ,ancora piùsastanziale del nostro Paese.

Mi sembra, anorevole Presidente, che ildibattito çi induca ad individuare alcunipunti essenziali. che sono qui emersi nei pre~gevoli interventi sucoedutiiSi nel gioo:"no emezzo di discussione. Mi sembra che tuttisiano stati unanimi nel dedicare attenz~oneai pateridel Parlamento eurapeo. E se è ve-ro che attraverso ill T,rattato di Lussembur~go, come d1cevo pl1ima, l'aumento dei poteridel PaI11amento europeo è modesto. avvia, nolispeI'iamo, ad un ulteI1ioI1eprooesso di demo-cratizzazione, 10 credo che il Governo oggipossa dire agli onorevoli senatori che la spe-ranza di poter arrirvare, come abbiamo sem~pre voluto, lalLe eleZiioni diI'ette del Par-lamento eurapeo nasce oggi non sola~mente dall'impegno di :rispettare il contenu-to dell'articolo 138 del Trattato di Roma madal fatto che, quando in una ComunHà sicostruisce una politica agrico'la camune, siprepara una pohtroa monetaria comune, siavvia una politica .regionale comune, si dan-no ,alla Comunità risorse proprie, Sii creanoquei fatti oggettivi che determinano nella vitacomunitaria l'urgenza di demooratizzare ilPladamento europeo come Assemblea piùgrande neHa quale trasferwe poteI1i nazionali.

Ma è tempO' anche di opemI1e una sceltadi fondo che non può non tormentare ,lanostra oo,sCÌ:enzanazional,e. Tutti 00101'0 chesono ,intervenuti lin questo dibattito sono sta~tJi unanimi nell'invooaI1e i poted 'al Parla-mento eUI'opeo; ma vi è stata in questo di-battito anche una certa comprensibile con-traddizione motivata, giustifioata dal puntodi wsta istituzionale. P.laudiamo da un latoaH'aumento dei poteri della Comunità e nel~

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Senato, della Repubblica ~ 19025 ~ V Legislatura

371" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ REsacaNTa STENaGRAFICa 10 DICEMBRE 1970

lo stesso tempo soffI'iamo ~ lo dico in soo~

so di profando rispetta ~ deHa diffioaltà ditrasferire aHa sovranità supernazionale deipoteri che sono tuttora propri della Nazione?

Ebbene, onorevoli senatori, nO'n si puòcreare la Comunità se non attraversa un pro~gressivo trasferimento di poteri. Ed è a que.sto trasferimento che bisogna prepararsi cerocando di equilibrare nel contempo istituzio.ni che non sono allcora perfette con istitu~zlOni che per tradizione 'sono perfette.

Ecco quindi che qui emerge in tutta ,lasua realtà -la validità di una preoccupazioneche è stata comune a tutti gli interventi: co~Ille si può realizzare in questo periodo di co~struzione della Comunità, di una ComunÌ'tàche non può che sorgere su un progressivotrasfenimento di potem dall'autoliità naziona~le all'autO'rità sopranazionale, un demOiCI'a-tieo e responsabile equilibrio tra un Esecuti~va comunitario, un Esecutivo naziona,le, unParlamento nazionale che ha poteri oonsoli"dati e un Parlamento europeo che non ha an~cara poteri?

Di questa argomento si sono l1esi inteI1pre~ti quasi tutti cO'loro che sono intervenuti neldibattito, ma in particolare il senatO'I'e Oa~ron, il senatOl'e D'Andrea, :il senatore Dindo,il senatore Bermani e, oon particolare inci-sività, il senatore Rossi DO'da che, pur po-tendo discutere in questo dibattito ampia~mente di tutti i problemi deUa politica agri~cola comune, ha voluto invece COinoentI'al'el'aUenZrione del dibattito sui problemi degLieqUlilibri istituzianaLi. Sorge il problemaaioèdi come possiamo l'ealizzare tra noi un lavo~

l'O oomune che, nel rispetto deUe l'eciprochel'csponsabilità, ci consenta tuttaViia di nonsguarIllÌre i controlH democratici senna fre~nare neno stesso tempo i tras£eI'imenti dipoteri aH'autarità supeI'nazionale.

Vorrei precisare che il Governo italianonon ha mai trascurato di forni're a:l Pada~mento infoI'mazioni il più possibi1le sistema~tiche ed esaurienti sui temi che si sO'no an~dati affrontando man mano in questi annia Bruxelles.

Il dialogo fra l'EsecutIvo e il Parlamentosi è anzi svHuppato di,rei proficuamente ar~ricchendosi di nuove iniziative e di più inci~sive procedure. Vorrei in proposito ricorda~

re che dal 1965, grazie ad una :iniziativa del~l'allora Ministro degli esteri senatore Fan~~ani, ill Gaverno si impegnò a pres,entare alParlamento una relazione riepHogativa diquanto è avvenuto ogni anno nell'ambito del~la Comunità, sui 'risultati deJ,lo sforzo co~struttivo in atto tra :i sei Paesi, sUli sUOliaspetti positivi, sulle difficoltà iinoontrate,sulle prospettive future e sulle scadenze piùimmediate.

A partire dal 1968 l'aWvità di stimolo e dicontrollo sull'opera del Govemo, svolta co~me sempre da~I'Asse,mblea e dalle competen~ti Commissioni parlamentari, si è arriochitaproprio in questo Senato dell'apporto diuna disami\na speciJfica per Ie questioni co~ll1Unitarie da parte della Giunta consultivaper gli affan della Comunità economilCa eu~ropea, Giunta ill cui preslidente è autoI1evol~mente intervenutoanohe Ìin questo dibat~tito.

VI è stata poi un'apposita Commissioneinterpadamentare che ha vigilato, a partiredalla seoonda tappa del peI1iOldo tmllsitoI1io,sull'uso da parte del Governo della delegaohe fu cancessa dal PaI11amento per l'attua-zione nell' ordinamento interno di alouniprovvedimenti comunitari.

Desidero in questa occasione ancora unavolta ringraziare i parLamentari per il pI1e~£10S0 contriibuto di idee, di critica costrutti~va, che essi hanno costantemente offertaal Governo lin quelle sedi, canfor,tandolo nel~la sua azione, in1pegnandolo aUa luce degliindirizzi scaturiti dai liberi dibattÌiti. Certoi rapporti fra l'organo legilsJativo e quelloesecutivo nOin potranno essere pienamentesoddisfaoenti ,finchè i poteri di controllo edi rati,fica propri del primo non sarannoverificati da una assemblea comune e deci~sionale, una assemblea eletta che, come di~cevo prima, nOli speI'Ìamo emel'ga dalla ur~genza dei fatti altre che dalla volontà delGoverno e del Parlamento ,italiano.

Mettere insieme sei Parlamenti nazionali,costrui're con organi esecutivi, tesi alla di~fesa dei legi:ttimi interessi dei rispettivi Pae~si, una volontà comune non è facile; questavolontà a Bruxelles scaturisce da un iillcon~tro di idee e trova il suo punto di equiHbriosolo dopo una serrata dialettica negoziale.

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Senato della Repubblica ~ 19026 ~ V Legislatura

371a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 1° DICEMBRE 1970

Vi sono talvolta diivergenze originaÒe nellequali si esprime ~ riconosdamOilo ~ anche

:il punto di matunità d~Ha coscienza saVDa-nazionale e la volontà politica di p:rocedereinsieme. Spetta pOÌi ai Parlamenti naziona:licon£ol1tare il GoveJ:1no con il loro giudizio econ la lara eventuale approvazione.

L'infOl'mazione preventiva sull'atteggia-mento negoziale deUa nostra delegazione,del resto sempre noto neLLe sue linee gene-rali perchè determinato da esÌlgenze obi,etti-ve del Pa:ese, rischierebbe pertanto di, ave-re ben scarsa ri:levanza pratica se non foss,egiustamente equilibrata: nè mi pave mettaconto soffermarsi t,roppo sull'esistenza, datal uni in quest'Aula presunta o sospettata,di arrangiamenti, segl1eti orditi nella impene-trabi:lità degli a!ffibulacri del Consiglio, i,l ouigrado di riservatezza è ormai noto a tutti.Chi ha esperi:enza di queste cose comunilta-rie sa che informazioni sempre preds,e edesaurienti accompagnano eseguono ,la gene-si e la conclusione dene deliberazi'Oni delConsiglio le quali tra .l'altro sono sempreprese in riunioni: che si svolgono a normalisoadenze successive. E non si pensa che Laeventuale anticipazione, da taluni ritenutapiù 'Opportuna, di un punto terminale nelilaLinea delle n'OstI1e possibiU concessioni p:re-giuc1ichevebbe ,seriamente La nostm posdzio-ne ,negoziale togliendo 'ad essa l'indispensa-bile elastioità?

In materia, comunque, di collaborazionetra Parlamento e Governo per meglio defini-re la nostra volontà oomuni:taria, desidero ca-municare subito, onoI'evole Presidente, cheil Governo non ha nullla in contrario ad ac-oettare l'emendamento ohe qui è stato pre-sentato dal senatore Rossi Donia. Vuoleanzi osservaI'e che, se nel passato le Com~missioni che assistettero:il Governo neill'eser-zio della delega hanno talvolta rncontJratotalune di£ficoltà 'Operative, dovute al fattoche il loro termÌlne di lavoro era drcosorittoDlel tempo, neNa situazione di oggi, di unadelega che si protrarrà fino al 1974, vi è laposSlibilità eLi assumeJ:1e un impegno serioperchè il contributo di questa CommÌ'ssio-

ne padament'a:re, nell'ambito della sua com~petenza, possa essere normale e 'J:1(:~golare.

Nel nostro dibattito, aocanto ai poteri delParlamento europeo e al rapporto tra P,ar-lamento nazionale, Governo e volontà co~muniltaria, sono emersi anche alcuni proble-mi di fondo. È emerso, ad esempio, ill pro-blema della legÌittilffiÌità e dell' opportUini,tàdella delega; e nell'ambito del tema della de-lega ,giustamente sono stat'e apprO'fondite daalcuni senatori,inparti,oolare dal ,senatorePaHi, dal senatore Cifarelli e dal senatolI'eD'Angelosant'e, anche le analisi dei dooumen~ti in base ai quali il Governo ha chiestola delega. È nato così anche quel discorsosugLi aJHegati che non ha manoato di CI1earequalche confus[OIne e sul quale vor:rei farealoune responsabiH osservazioni.

Pier ciò che riguarda ,i potJeri di delega, misia consentHo osservare che 'la decisiane delConsiglio del 21 a:prile 1970 relativa ,alla ,so-stituzione dei, cO'ntributi ,finanziari degli Sta-ti membri con risorse proprie deHa Comu-nità è stata presa in app1Ìicazione dell'arti-

cO'lo 201 del t,rattato listitutivo della CEE edell'articolo 173 del trattato istitutivo dellaComunità delJ'avomo. Uintroduz,ione nell'or-dinamento giuridi:co dei singoli Stati mem-bri deNe necessade mi'sure è dai suddetti ar-ticoli interamente J:1Ìimessa ai singoli Staticui il Consi'glio racoomanda l'adoziO'ne, inconformità con le ,loro ri,spettive nOJ:1me eo-stÌ'tuzianaili, dellle necessa:ri,e dilsposizioni.Per ,prooedere a tale a:dozione nell' ordina-mento ,interno ,italiano si pJ:1es!entano due pOlS-sibi'li:tà teori:che: 1) l'approvazione di unalegge fOI'male che riproduca l'esatto eontenu~to delle misure specIfiche prevÌiste daJHa de-dsiane de'l Consiglio; 2) ~l oonferimento daparte del Parlamento di una delega al Gover-no entro i Limilti di cui all'articolo 76 dellaCostirtuzione, affinchè il GoveJ1no provvedaa tradunre nell' ordinamento giuridico italia-no, oon decreto avente valore di Legge ordi-naria, le singole disposizioni della suddettadedsione.

La sceha de'lla seconda alteJ:1nativa ~ ladelega ~ è De'sa neoessaria per noi dallastruUura stessa deHa decisione del 21 ap'ri~1e 1970 Ce ringrazio il senatOJ:1e Caron, il se-natore Dindo e molti altri della maggioranzache hanno voluto rkonO'sceI'e che non vi eraaltra st,rada per noi se non questa deUa de-

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11 LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19027 ~

1° DICEMBRE 1970371a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

lega). La decisione del 21 aprile. 1970 infatltinon soltanto prevede la necessità di adernpi~menti che sono scalati in varÌie tappe e cheavranno decor;renze diverse, ma contiene al~cuni adempimenti che non 'potrebbero ma1e~rialrnente essere tradotti nell' ordil11'3Jmentointerno in quanto i presupposti stessi nonsono ancora perfezionati nell'ambito corrnu~nitario. Basterebbe citare in proposito l'ar~ticolo 2, paragrafo a), nel qmde 'si pada nonsoltanto dei prelievi, supplementi eooeterafissati dalle istituzioni della Comunità sugliscambi con li Paesi non membl1i, ma si pre~vedono anche prelievi da fissare da partedella Comunità. Si fa quindi riferimento inquesto articolo ad un elemento che allo sta~to attuale man esi,ste ancora nella 'legislazio~iÙe comunitarila. È evidente dunque che uneventuale provvedimento legislativo che find'ora attJ:1ibuisca formalmente al bilancio co~munitario un prdievo ohe attualmente nonesiste nell'ambito dell'oJ1dinamento giunidiooital,i'ano, non avrebbe 'alcuna portatJa giuridi-ca. D'altro lato, quando le predette condizionisi verificheranno, lo Stato italiano per adem-piere agli obblighi assunti con ,la decisionedovrà agire con un prooedÌimento che a:S'si~curi la massima ,speditezza, al fine di mtro-durre nell'ordinamento giuJ:1idico 'italiano gliobblighi 'intel1llazionali; e saJ1ebbe aiò possi-bile se si dovesse anCOJ:1a una volta 'ri-COHere ad un provvedimento avente for~ma normale di legge? Giova infine farpresente come in ogni caso i provvedi-menti legIslativi necessari ad avtJUare nell'or-dinamento itahano lIe ,singole componenti<.lelle deCÌ'sioni 21 aprirle 1970 presentano, do-po l'accettazione de'1lle decisioni stesse, le ca-ratteristkhe di provvedimenti formaH datoche, in quanto alla Sosltanza, le decisionisono vincolanti. Pertanto, anche qualora siprovvedesse con ,legge fOJ1male di volta involta alle sill1gole scadenze o al verificar,si diquelle condizioni che ,renderanno possibile latraduzione ne1l'ordinamento italianodel'lesingole misure, si !tmuerebbe sempre di prov-vedimenti legislativi sostanzialmente vinao-lati quanto al loro contenuto. Il pl'ovvedi-mento di legge non oonferisce dunque alGoverno alcun potere concreto di valutazÌio-ne futura dell'opportUlnità di emanare i prov-vedimenti: gli attribuisce unicamente il po-

tere di tmdurre neH'oJ1dinamento italiano,con 'la necessaria speditezza, al momentoopportuno e ~ come ho detto accettcundo

l'emendamento Ross,i Doda ~ con il contri~buto anche del Parlamento, quegli obblilghiche l'Halia decide di assumere con ,l'adozi,o~ne della decisione del Consiglio.

Io sono moLto grato, onorevoli senatoiTÌl, alsenatore D'Ange!losante, al senatore Cifarel~li, ai senatoni PaDri e Trabucchi ohe hanno ri-chiamato la nostra attenzione sul problemadelioato degli allegati 'al dooumento che stia~ma per ratifioaJ:1e.Vorrei ricordal'e che que-sto disegno di legge è un disegno sen~za dubbio complesso pel'chè al disegnodi legge sono uniti due testi differenti:il trattato di Lussemburgo, che riguarda i po-teri di bHancio del Padamento europeo eohe ha, ,come tale, come ogni trattato, i suoiallegati che ne sono parte integrante, e ladecisione comuni,tarua, ,la quale, vorrei ricor~dare, non è una decisione nel sensO' propriodell'articolo 187 del trattato in quanto attoamministrativo che può indirizzarsi ai pri~vati, agli enti o agli Stati ma è una deoisioneai sensi de}l'articolo 201 del tmttato,1addove esso conferisce ,al ConsiÌglio i,lpotere di stabilire ,le di'sposizioni di cuiraccomanda :l'adozione da pal'te degli Statimembri itn conformità alle 10'1'0 rispettilVenorme costiltuzilOnali. Si potrebbe anche os-servare, o[lorevo~i senatori ~ e ne ricono-

sciamo la :legittimità ~ che trovando ci difronte quindi a due atti diversi, un tratta-lo con :i suoi allegati e una decisione comu-ne da ratificare agli efletti della normativanazianale, il Govel1Ilo aVl1ebbe pO'tuta anchepJ1esentare due disegni di legge diversi: unoper l'approvazione e la ,ratifica del trattatodi Lussemburgo, l'altro per l'accettazione el'appliÌCazione, quindi la traduzione nel di-l'itto nazionale del1a deaisiane oomunitaria.

Nessuno ci vieta però, dal punto di vistafonmde, di considerare perfettamente legit~timo anohe J'abbinamento dei due aNi e di-rei anzi che a questo abbinamento, comequalcuno ha qui opportunamente osservato

~ e mi sembra anche lo stesso relatore ~

ci spingano ragioni di ordine pratico: unaragione di urgenza perchè, come tutti san-no, gli accoroi di Lussemburgo ,e ,la decisio-

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V Legislaturt,Senato della Repubblica ~ 19028 ~

37P SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 10 DICEMBRE 1970

ne, per Uin impegno di fatto che abbiamo pre~so sul piano :unternazional'e, vanno ,ratificatientro il corrente anno; in secondo luogo unamgione pratica perchè se i senatori comearedo, hanno esaminato attentlamente i,ltrattcatoe la decisione, aV1:r:anno notatoche tm il trattato ella ideai,sione vii èla stessa differ'enza che passa t11a !vl con-tenente e il oontenuto. E a oonferma diciò valga l'articolo 12 del tmttlato il qualedice che il trattato non diventa operantese non quando viene ratifioata anche la de~cisione. E qUiesto ,legame è ovvio per i'1fattoche il contenuto dei>poteri nuovi di cOJJJtrol~lo del Parlamento europeo sta nelle ,risoI1seproprie, e la definizione ddle risorse pro-prie neMa loro oomposizione nasce proprilOdal contenuto della deoisione. Vi è quindiuna analagia oggettiva tra i due dacUimenti;vi è quindi una co:iJnddenza di urgenza cheha indotto il Govenno ad unificare ~ d:iJrei~ in un documento unko questi due atti

formalmente diversi ma nel loro contenutosostanzialmente, se non affini, interdipen-denti.

Riteniamo per questa, come Govenno, dipoter tranquilHzzare ,le giuste preaccupazilO~ni di alcuni senatori Isulla perfetta ortodos-sia di questo disegno di legge che vuoLe esS'e~re da un lato rkhiesta di deiIega nell'artko~lo 3 per l'emanazione ddle necessarie nonme

interne e che vuole essel1e nello stesso tem-po approvazione del <trattato di Lussembur-go che confeni:sce poted nuav,i al Parlamen~to eUl1opeo.

Altrettanto debbo ringraziare i,l senatoreCifarelh per <la sua giusta puntualizzazione,laddovesi è preoocupato per il fatto ohenel comma b) ddl' articolo 3 del d:iJsegno dilegge il Governo ha chiesto delega anche perciò che ,riJguarda Il'applicazione dei ',regolamen~ti comunitari ~n ,materia agricola conseguen-ti al trattato. L'osservazione è giusta perchèdi per se stessoill regolamento è già automa-ticamente .legge naz1onale, indipendentemen~te daMa valutazione e dal concorso del PaT~lamento nazionale. Riteniamo tuttav:iJa perquella generidtà che ancora esiste ndla in-dicazione dei contenuti della futura politi-ca a:gricola comune che sia giusto preve~dere fin da questo momento l'eventualità

del ricorso del Governo ad una delega perl'applicazilOne anche degh adattamenti inter-ni conseguenti al regolamento. Vorrei dun-que tranquillizzare il senatore Cifarelli anchesu questo aspetto del dibattito rilngraziando-lo tuttavra (cOlme ringrazio gli onorevoli se-natod che sono intervenuti) di quanto di-chiarato per meglio ,renderci coscienti deHalegittimità ddla delega e per contribu:iJre ,aLlaperfezione Legislativa degli atti che ci stamopenmessi di soUoponre alI voto del Senalto.

Mi sia consent1to ora rivolgermi in parti~colare ai senatori Soliano, Cipolla, Pegoraroe Fabbrini il quali >sono ampiamente interve-nuti con una valutazione, direi, più di carat~tere contabile ed economico che non di ca-rattere politico, sulle consèguenze finanziariedeHa 'pO'litiJca agrkola comune sulla nostraeconomia, sull'onere che questa poHtilCa agri-cola comune o, per meglio dire, tutta la co~struzione della Comunità economica europeapuò avere sul bilancio nazionale italiano.

I:l senatore Soliano mi consenta quindi' dimuovere alcune osservazioni al suo con1Jri~buto, del quale lo ,ringrazio anche perchè inesso 'rÌ't'rovo sempre lo spilrito ÌinteHigente edacuto del mio antico collega, alla Camera,nella Commissione bilancio. Abbiamo impa~rata insieme a fare i conti parlamentari ecreda che ci tengo anch'io, in questo mo~mento, a ,portare il contributo di akunevalutazioni che sono importanti dato cheè anche prossimo, can l'inizio del nuovoanno, il dibattito ~mlla relazione del Gover~no sullo stato della Comunità nel 1969.

Senato:re SoHano, il meccanismo deUe ri-sorse prapr1e, non c'è dubbio, è compliJcato;ma mi consenta dil dire che non è misterioso.D'altra part,e non oorrilsponde a verità iil fat-to che al di sotto delle dedsioni ufficiali delConsiglio dei Mini!std de11e Comunità esilsta-no anche delle decisioni d1 carattere segretoche sarebbero poi quelle che contano. Èpropdo vem il oontrarÌio. La pubblicità deinost,ri atti è nota.

Se ci sono degH e1ementi che il Governonon è stato sino a questo momento in ,gradodi precisare al Parlamento nelle sue ,relaZJio-ni annualli o nei dibattiti che conduciamo inCommÌissione e in Aula, la ,ragione di dò vatrovata nel fatto ohe ci t'roviamo di fronte

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Senato della Repubblica ~ 19029 ~ V Legislatura

371" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 10 DICEMBRE 1970

a dati che non sono obiettivamente pre-cisabili, per cui ci muoviamo tutti neces-sariamente, sia cM fa la c:r;Ì'tica, sita chi fala difesa, entlro valutaz1Joni talvolta previ-sio[1ali. Ad esemp10, non è precisabHe l'evo-luzione dei bi:lanci comunitari nei prossimisette anni, e quesTO fondamentalmente perdue ragilOni: da un Iato non sappiamo an-cora quali saranno i tempie le carattedsti-che della rifoJ:1ma della politica agricola co-mune e gli oneri delle altre politiche comu-nitarie (la poHtica industriale, socia<le, regio-nale) che dov<ranno essere avviate comunquenei prossimi anni e che ~nteressano soprat-tutto :l'Italia; da:1l'a1tro ,lato, 'non conoscendole spese totali dei futuri b:danci comunitari,non possiamo prevedere se non percenbual-mente la quota di partecipazione deU'Itali<aa queste 'spese. InoJt:re dobbiamo prevedereche la Comunità, al massimo nel giro di dueanni, passerà ~ così speriamo e direi che

11Governo italiano ne è ce,to ~ da sei a die-ci membri e che verranno anche stilPulati ac-cordi di tiipo associativo con i Paesi europeie del Mediterraneo, accordi in cui l'elemen-to principale sarà costituito da idduzioni da-ziarie e dai prelievi. Ciò compo.rta, senatoreSoliano, che è diffidle calcolare il getti'to deidazi e prelievi futur,i soprattutto di UiIla Co-munità ampliata, Ila cui poLitica agricola avràsubìto delle riforme. Siiamo tutti d'accordosul fatto che riforme ci debbono essere eche, in coincidenza con l'allargamento del-la Comunità, si devono prevedere anche al-cuni adattamenti per la politica agricolacomune.

\' orrei poi rilevare che il senatore So-liano è incorso, certo involontariamente,in un errore quando ha affermato che l'ef-fettiva rilduzione ottenuta dal Gove:moita-liano sulla quota da versare a,l FEOGA, sce-sa al 21,50 per cento, viene <l1mÌ'tata solo aJl1970. È vero ill1vece che questo beneficio du-rerà fino al 31 dioembve 1977, perchè è fino atale data che la peroentuale del 21,50 percento stabililta per il 1970 potrà oscillare so-lo entro limiti ristrettissimi. In effetti la par-tecipazione pel'centuale dell/Halia alrle spesedel bilanci comunitari sarà dal 1970 al 1977incluso la seguente: 21,50 per cento nel 1970;21,96 per cento nel 1971; 21,82 per cento nel

1972; 21,93 per cento nel 1973; 21,83 per cen-TO nel 1974; 21,39 per cento nel 1975; 20,96per cento nel 1976; 20,54 per oento nel 1977.Nel 1978 poi, e cioè a partire dall'epoca incui cesseranno di agke li couetti'vi, rla nostraquota di partedpazione alla spesa dei billan-d comuniltari ~ naturalmente si tratta diuna previsione ~ scenderà al 16,95 per cen-

to. Questa diminuzione nella nostra quotapevoentuale di partecipazione ai bilanci co-munitari si spiega soprattutto con il fattoche l'Italia riscuote, rispetto agli altri duemaggiori Stati membri della Comunità, unvolume relativamente basso di dazi (e questomeniterebbe Ulna considerazione a parte) eanche con il fatto che l'entrata in gioco trail 1975 e iJI 1978 del terzo elemento delle ri-sorse pl'Oprie, e cioè della frazione dell'IV A.dovrebbe favorilre ulteriormente ,l'Italia.

Naturalmente ,tultti questi dati si rifeI1isco-no all'attuale Comunità dei sei; potranno su-bire moditficazioni quando :la Comunità siallargherà.

A<lsenatore Soliano è farse sfuggito ancheil fatto che i prelievi non coprono tutte lespese del<la ComlIDiltà, ma coprono oi:rca unquarto di esse; e fOJ:1segli è <sfuggito ancheche la graduale devoluzione aHa Comunitàdei dazi fa sì che la somma dei 'prelievi edi quella parte dei, dazi da devolvere annual-mente alla Comunità risUilti sempre inferio-re a quel<le percentuali massime che ho giàindicato e che tra il 1970 e il 1977 non oltre-passeranno in nessun caso i,l limite massir-ma del 21,96 per oento.

Non è quindi vero che il sistema attuale, sefosse dmasto in vigore nel 1970, sarebbe sta-to per noi più favorevole di quello basato sul-Je dsorse proprie. Mi 'pa1r'e che questo val-ga anche per tl'appassionato intervento delsenatore Cipo~la.

Il senatove SoHano ~ e mi pare anche isenatori Cipolla, Fabbdni e Pegoraro ~

ha parlato dell'introduzione in Italia del-

l'IV A, che il Governo si è 'impegnato ad in-troduI1re nel nostro Paese a1>ladata del pri-mo gennaio 1972 nel quadro deH'armonizza-zione fiscalle comunitaria, per trarne ,la con-clusione che ill Pavlamento ~ essi dioono

~ anche su questa i:mportante questione

sarebbe stato completamente scavakato.

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Senato della RepubbÌica ~ 19030 ~ it Legislatura

37P SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 1° DICEMBRE 1970

Questa conc1us1one non Irisponde 'aHa veri~tà perchè il Governo si è impegnato, è ve-ro, a Bruxdles ad ÌJntrodurre l'IV A in Iltaliaa partire dal 1972, ma non si è impegnatonè circa la base imponibile, che dovrà armo-nizzare sostanzialmente nel 1975, nè circai livelli di alliquote Ila cui armoni,zzazione po-trà avveniJ1e in un futuro ancor più lonta-no, cioè verso Ila ,fine del decennio, in conco-mitanza con la piena realizzazione dell'un1o-neeconomilca ,e monetaria.

La cosa è tanto vera che il trattato sulle:dsorse proprie dÌJoe testualmente che «ovenel 1975 non d fosse nella Comunità un'IV Acon una base i>mponibÌJle uniforme, il terzdelemento d~lle rismse proprie, oltre i pre~lievi di dazi, non sarà costituito da UIlla fra-z10ne ddl'IV A, ma da uncontrilbuto dilJ1ettocommiisurato al prodotto nazilonale ,lordodegli Stati membri ».

Mi voglia scusare, onorevO'le Presidente, sesono analitico Inella risposta; lo sono ancheper doveroso ri~petto verso colleghi chehanno esaminato, con una attenzione di cui

non possiamo che essere contenti, gli attioomunitari.

Giacchè siamo in argomento, vOJ1rei cor~reggere, me :10 consenta, senator,e SoHano,anche un'a!ltra imperfe:lJione di valutazione.Non ci salrà un'addizÌJonale IV A destinata apagare ÌJbiJlanci iOomunitari, ma al contraT10si farà £J1onte aiHe spese comuniitarie desti-[landavi una certa frazione dell'IVA. Quan-to aHa scaVlalcamento poi del Parlamento na-zionale Ìln tema di IV A, visulterà chÌJaro daciò che ho detto che11 nostro PaI1lamentoed irl Governo aVlranno la facoltà ancora permolti anni di decidere in funzione deHe ne-cessiltà eoonomiche congiunturali e socialidell Pa!ese sia suLla base imponibile 'si'a sui

liveHi delle aliquote dell'IV A.

È chiaro anche ahe questi margini di dirscrezionallità soompaJ]:~iranno soltanto alllor-chè sarà pienamente attuata,in conoomitan~za con gH obiettivi finali deLl'unione econo-mica e monetaria, l'armonizzazione ben au-spicabi1le dei sistemi1Ìscali degli Stati-mem-bri (e, a nostro giudizio, la piena realizzazio-ne dell'unione economica t. monetaria dovràcompoTtare un tmsf,erÌJmento dei poter,i dai

piani nazionalli a quello comunitario ed unParlamento europeo con accresciuti poteried eletto con suffragio universale).

Il senatore Soliano ha anche osservato,parlando dei pmliievi, che essi graverebberosu una ddle classi piÙ drsagÌJate, cioè sui pic-coli agricoltori. Il mio amico senatore Sala-ti ha pa'l'lato di Europa dei monopoli< (miconsentilrà di Itornare su questo argomentopoi) conDra glii operai, oontro i lavoratori:vedo però con soddisfazione che anche que-sto Gruppo parlamentar,e che dice, con unaspirito eccessilVamente esclusiva, di esserel'ilIlterprete deIJa volontà dei Ilavoratori, con-tribuisce forse oggi, a destare un'attenzionemaggiare del manda del lavora versa i pra~blemi comunitari!

La verità, senatore Salati, non è che lapolItica agricola camune grava sulla classedegli agricoltari saltanta, ma che i prelieviproteggono, sia pure in moda imperfet-to, il reddito agricalo e che, se grava~no su qualcunO', gravanO' sulla totalità deiconsumatori: il prelievo è il 'prezzo chetutti i consumatori pagano per sostenereun'ag,rioolltura che è in fase di transizione,di cui tutti ricanosciamo la necessità che ven-ga I1iformata ponendO' Il'acoento sulle strut-lture. Ma anche qui bÌJsogna non cadere iin UJ.YJ.a

contraddiziane ~ mi pare 1'abb1a acoenna~

to l'anarevole crelatore ~ e daè: non si può

nello stesso t,empo volere la garanzia delreddito del mondo agricola stabilizzalnda iprezzi ad un liv~no il più possibi~e remune-Irativoe pretendere che Il'onerosità dei p11ezzinon cada su tutta ,la 'Comunità nazionale esui consumatod ,in particolare.

Ecco perchè, mi consenta, senatore Ci-polla, non potrò accettare il sua ardine delgiarno: proprio per questa contraddizianein termini in questa ed in altre parti sullequali mi permetterò di ritarnare in sede didichiarazioni del Gaverna sugli ordini delgiarno.

Il senatore SoHano ha infine chiesto disapere che cosa il'ItaliJa dall 1963 al 1969 hadata e 'ricevuto dal FEOGA. È forse benefame finalmell1te H bi:lancio. A parte ill fattache questi dati 'sono stati annualmente for-niti al Parlamento nella relazione annuale

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Senato della Repubblica ~ 19031 ~ V Legislatura

371a SEDUTA (antimeri'd.) ASSEMBLEA ~ REsacaNTa STENaGRAFICa 10 DICEMBRE 1970

sulle attività camunitarie, nan ho difficoltàa ripetere che:

1) nel 1966~67 abbiamo registrato un

saldo attivo oon la sezione garanzia delFEOGA di 6 miliardi e 861 milioni e unsaldo attivo con la sezione orientamento di7 miHardi e 228 milioni: in totale, nel 1966~1967, un saldo attivo di circa 14 miliardidi lire;

2) nel 1967~68 abhiamo registrato nellasezione garanzia un saldo passivo di 47 mi-liardi e 644 miLioni di lire e con la sezioneorientamento un saldo attivo di 28 mHiardie 705 milioni: in totale un saldo passivo di19 miliardi di l,ire;

3) nel 1968~69 abbiamo :registrato conla sezione garanzia un saldo passivo di 83miliardi e 65 milioni di li:re, con la sezioneorientamento un saldo at~ivo di 19 miliardie 959 miJioni e con lIe sezioni speciali unsaldo attivo di 4 mìlia:rdi e 181 milioni dilire: in totale un saldo passivo di 59 mi~Hardi di lire;

4) nel seoondo semestre del 1969, se~condo le stime di cui disponiamo, abbiamoregistrato per la sezione garanzia un saldopassivo

~

di 46 mUiardi e 627 milioni di Hr1e,con la sezione orientamento un saldo attivodi 15 miliardi e cO'n Le sezioni speciali unsaldo attivo di 3 miliardi: ,in totale un saldopassivo di 28 miliardi di lire.

In totale, onorevoli senatori, nei tre annie mezzo considerati, quale saldo abbiamoregistrato con il FEOGA? Un saldo passivodi 92 miliardi di lire. Questi sono i saldidel dare e dell',avere nei rapporti tra l'Italiae il FEOGA, nel pedodo compreso tra il1966 e il 1969 incluso. In media quindi ab-biamo registrato ogni anno un saldo passivodi 26 miliardi di lire.

Ma consideriamo pure, onorevoli oolleghi,tutto il per1iodo in cui ha funzionato ilFEOGA, cioè quello che va dal 1962 al 1969,e vedremo che l'Italia con la sezione garan-zia ha registrato un saldo passivo di 249 mi-liardi di lire, con la sezione orientamentoun saldo attivo di 90 miliardi di li:re e oonle cosiddette sezioni speciali un saldo attivodi 8 miliardi di lire. Se quindi tiro le somme,

vedo che in otto anni l'Italia ha registratocon il FEOGA un saldo passivo di 151 mi-liardi di lire: in media meno di 20 miliardi

1'anno.

Si tratta naturalmente, senatore Soliano,di un saldo economico, poichè per il nostroTesoro non vi sono ritorni dal FEOGA; edimmagino come lei, giustamente, da vecchiomembro della Commissione finanze, abbia~saminato i conti della Comunità! Siccome

n0'n ci sono ritorni al Tesoro in quanto ivantaggi vanno agli operatori economici ita~liani, e cioè ai produttori e agli esportatoridi prodotti agricoli verso i Paesi terzi, è,logico che quesTIi rientri non vengano con-tabiliz2Jati.

Con questo sono però il primo a ricono-soere che il discorso sulla riforma delFEOGA è estremamente valido, che bisogna,per poter utilizzare adeguatamente il FEOGAagli effetti delle economie nazionaLi. poten~ziare quegli strumenti di intervento di bi~lancio e di legislazione nazionale ai qualiil FEOGA si aggiunge come elemento inte-grativo, per.chè, non dimentichìamolo mai,il FEOGA non opera in proprio: opera co~me strumento integrativo.

Tutto quello che sarà fatto per megliorazionalizzare i piani da presentare alFEOGA, per renderli più :rrspondenti aUaprogrammazione nazionale, alle dimensionidi quella politica regio.nale che si cerca divalorizzare in questi tempi anche alla Co-munità economica europea; quanto sarà fat-to per megliO' organizzare le imprese neUefOl~me consortili, per meglio realizzare quel~le associazioni di imprese che sono ancheraccomandate dal piano Mansholt, sarà oer~to utile per far sì che il conto econo~mioo dei rientri del FEOGA possa esseresempre più a vantaggio non tanto della con~tabilità .italiana, quanto piuttosto anche diun rinnovamento della mentalità della no~stra agricoltura perla modernizzazione deisuoi impianti.

Queste so.no oomunque le cifre .che nonabbiamo mai nascosto e che appaiono dianno ,in anno nei rapporti annuali del Go-verno al Parlamento. Naturalmente le cifredegli ultimi esercizi non sono definitive per~

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19032 ~

10 DICEMBRE 1970371" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

chè i oonsuntivi dei bilanci comunitari sonain rital'do di circa clue aGni (e vorrei dire,senatore Cipolla, che la mia veochia espe-rienza di deputato al Parlamento europeo mifa pensare che, se ci sono una Commissianee un Consiglio dei ministri aperli nel rispan-dere a tutte le interrogazioni, mi pare sianopmpr,io quella Commissione e quel Consi-glio dei ministri di Bruxelles di cui leisi lamenta!). Comunque non è esatto af-fermare che i nastri rapporti con il FEOGAsono caratterizzati da cr.escenti saldi pas-sivi. Ci sono stat.i degli alti e dei bassi, cisono stati anche dei saldi attivi e, tenendoconto delle ragione,voli prospettive future,possiamo contare su una tendenza verso ilpar.eggio ed anche verso saldi attivi perun complesso di circostanze di cui ,indicheròsolamente ,le principàli: 1) con il sistemadelle risarse proprie. . .

C I P O L L A. Sono dichiarazioni auto-lesioniste!

P E D I N I, Sottosegretario di Stato pergli affari esteri. Senatore Cipolla, se i1 no-stro fasse veramente autoles10nismo, sareicontento di aver fatto dell'autoles'onismoquando nel Parlamento italiano, da soli, ab-biamo approvato quei trattati di Roma, dicui voi stessi finalmente cominciate a rico-noscere l'importanza. (Vivaoi interruzionidall' estrema sinistra). Senatore Cipolla, devoparlare per incarico del mio Ministro nonsolo per quest'Aula ma anche per un'opi-nione pubblica la quaIe dev,e apprafittaredi questo dibattito per essere esatLamenteinformata della situazione.

Come dicevo, indicherò solamente le prin-cipali CÌrcostanz.e: 1) con il sistema dellerisorse proprie abbiamo conseguito una ga-ranzia che durerà per sette anni e che limi-terà il nostro contributo ai bilanci comuni-tari, come ho detto, tra .n 21 e il 22 percento inveoe dell'attuale 27-28 per cento;2) poiche sono state oompletate le maggioriorganizzazioni agricole di mercato (olia dioliva, tabacco e vino.) questa circostanza nonmancherà di av,ere ripercussioni positive sul-l'equilibrio del ;nostro dare ed avere oon ilFEOGA; 3) la riforma della politica agricola

comune ~ed acoetto fin da questo momen-to ,J'ordine del giorno del senatore RassiDoria ~ che porrà l'acoento sulle strutture

e sull'attuazione dei piani regionali costi-tuirà un'altra oi:rcostanza che avrà effettibenefici per l'Italia; 4) l'ampliamento dellaComunità con l'aumento del numero degliStati membri potrà 'portare ad un'uheriorer,iduzione delile percentuali della nostra par-t.ecipaz10ne finanziar.ia ai bilanci comunitaripoiohè la spesa per il settore agricolo au-menterà nella Comunità ampliata non inproporzione all'allargamento dell'area comu-nitaria; inoltre l'apertura dei mercati nor-dici ai nostri prodotti agIiicoli potrà portarea maggiori vantaggi economici e commer-ciali per l'agricoltura italiana soprattuttomeridionale; 5) in futuro le spese della Co-munità non samnno più costituite quasiÌ!ntemmente dagl.i interventi nel settore agri-colo; verranno avviate ed approfondite lapoIitica industriale, qruella regionale e quel-la sociale; tutti settori dai quali l'Italia po-trà tmrre e dovrà finalmente trarre mag-giori vantaggi: e per questo noi non ab-biamo nulla in contrario anche in se-de di Commissione esteri, quando lo sidesideri, ad affrontare l'argomento della pre-senza dei funzionari italiani aHa Comunitàeconomica europea al fine di avere il consi-glio ed il sugger,imento anohe del Senato edel Parlamento italiano per poter finalmenteaffmntare il problema di uno stato giuri-dico che dia loro una tranquillità sufficiente

Del' poter esercitare in piena efficienzaquel lavoro di costruzione della Comu-nità economica europea che oggi è an-che contributo principale alla risoluzionedi alcuni problemi italiani; 6) infine l'Italia,in confronto ad altr,i maggiori. Stati membridella CEE, ha un basso gettito doganale,mentl'e la frazione dell'IV A che a partire dal1975 costituirà il terzo elemento delle risor-se pmprie è, sia Ipure indirettamente, espres-sione del nostro prodotto nazionale lordo.Questi due elementi fanno sì che, come hodetto, la nostra pencentual.e contributiva aib1lanoi comunitari tenderà a scendere dopoil 1978 ben al di sotto del 20 per cento. Delresto anche il gettito dei prelievi, attraversol'ampliamento della Comunità, la sua auto-

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19033 ~

371a SEDUTA (antimerM.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 1° DICEMBRE 1970

sufficienza in campo agricolo e la conclu-sione di acoordi di carattere associativo trala ,Comunità ampliata e gli altri Paesi euro-pei mediterranei, è destinato in prospettivaa diminuire. Tutti questi elementi, onore-vole Presidente, onorevoli senatori, ci indu-oono a ritenere responsabi,lmente che la fasepiù difficile della nostra parteciJpazione alfinanziamento dell'agricoltura comunitariaè ormai passata. D'altra part,e non dimen-tichiamo che questa po.litica, sia pure coni suoi difetti, è riuscita a bloccare anchein Italia ,il deterioramento dei prezzi agri-ooli e a difendere il reddito degli agricoltori.

Se è vero infatti che il reddito agri-colo rappresenta tuttora il 50 per centodel reddito del settore industriale, è anchevero che quest'ultimo nella Comunità e so-prattutto in Italia è aumentato notevolmen-te ed è aumentata notevolmente anche lastessa produttività dell'agricoltura.

Non posso concludere questa parte dellamia replica, senza ricordare, come giusta-mente è stato detto dal senatore Giraudo, dalsenatore Caron e da altri colleghi della mag-gioranza, che se dobbiamo constatare dei di-fetti e delle lacune nella politica agricolaoomune, dobbiamo anche oonstatare i note-volissimi vantaggi che abhiamo conseguitoin altri settod con i prestiti della Bancaeuropea, con gli inflerventidel fondo sociale,le cui funzioni verranno rifoI1mate ed am-pliate, nel settore della nostra produzionee delle nostre esportazioni industriali, nel-l'aumento del reddito nazionale lo.rdo procapite, nell'aumento dei salari reali (e riten-go inutile so£fermarmi qui sui vantaggi esulle prospettive dell'Europa politica).

Onorevole Presidente, onorevoli senatori,se così stanno le cose, come ci sembra in-dubbio, il discorso sui vantaggi e svantaggidi carattere puramente econo.mico e addi-rittura contabile della nostra partecipazionealla Comunità va visto in un'altra luce: van-taggi e svantagg,i andranno cioè valutati glo-balmente sul piano politico e su quello eco-nomico, su quello sociale ed anche su quelloculturale. Infatti il trasferimento dell'Ita-lia, il suo trapianto in una realtà più vastanon può nan determinare degli effetti mol-tiplicatori anche sul nostro tenore di vita,

sulla nostra cultura, sulle nostre stesse di-mensioni di citta,dinanza civile. Solo comecittadini dell'Europa unita, onorevoli se-natori ~ e questo lo d:co in rispasta acerte critiche dall'opposizione costantemen-te farmulate ~patrema influire sulla scenainternazianale caratterizzata dal dialogo frai blocchi.

Credo sia difficile, senatore Fabbrini (dicoa lei che pure ha fatto un intervento dicui la ringrazio per aver motivato con tantaprecisione le perplessità del suo Gruppo)mettere in dubbio che un'Europa raffor-zata, ampliata e politicamente unita, qua-le la vuole il relatore ndla sua relazione,quale la vollero coloro che sottoscrissero itrattati di Roma, non può che rappresen-tare un elemento di stab:lità. La Comunitàè d'altronde una realtà così operante ancheIn questa fase ancora di formazione dell'Eu-ropa che la stessa Unione Sovietica ha pre-so atto della cosa.

~ Ma accettiamo pure il discorso su un pia-no puramente economico; non credo ohel'Italia del 1970 sia più povera e più arre-trata di quella del 1958 e non a to.rto, sevoi stessi oggi vi fate interpreti del desi-derio di una partecipazIOne sempre più am-pia del mondo del lavoro. alla costruzionedel pro.getto comunitario, pokhè, nono-stante tutto quello che può essere dettocontro la Comunità -economica europea, ilmondo del lavoro ha capi,to che nella di-mensione comunitaria c'è anche il futurodella sua tranquiUità, del suo progresso edella sua pace. Non credo che la vita poli-tica, democratica, sindacale e che il pesodiplomatico dell'Halia abbiano safferto dal-la nostra partecipazione alla Comunità eco-nomica europea. È vero esattamente il con-trario: non è un'Europa dei monopoli lanostra, senatore Salati, ma è l'Europa diuna Nazione la quale partecipa, nella pie-nezza della sua realtà nazionale, ad una pie-nezza di problemi sociali, economici e po-litici che oggi investono una Europa chenon può 'più essere chiusa in se stessa mache deve aprirsi verso il mondo intero.

Le statistiche della produzione ~ndustriale,degli scambi con l'estero, del reddito nazio-nale pro capite, dei livelli salariali non han-

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19034 ~

37P SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ REsacaNTa STENaGRAFICa 10 DICEMBRE 1970

no bisogno di commenti. Abbiamo campiutaun gl10ssa passo avanti ~n queste settimaneavviando., come dicevo, la cansultaziane pa~litiJca di Manaca che patrà gradualmentecondurci all'uniane palitica. Ed è interes~sante constatare carne, sedendosi intarnaalla stesso tavola, anche allal1quanda si par~la di delicati problemi po.litici, i sei Statimembri della Camunità si accargono, nana~stante tutta, di aver aperata tenendo. cantodella loro responsabilità camunitaria più diquanto non vagliano. far credere certe facilipalemiche giornalistiche a certe facili :pale~miche palitiche. Si stanno. sviluppando. can~uccessa, anarevali senatari, nella nuavaatmasfera seguita al vertice dell'Aja i nega~ziati per l'ampIiamenta della Camunità alRegna Unita e ad altri Paesi. Abbiamo. inizia-ta a Bruxelles un dibattito. sull'uniane ecana~mica e manetaria che Ipatrà avviare nell'arcadi dieci anni una sede di profondi muta~mooti anche e saprattutta sul piano istitu~zianale, parlamentare e palitica della Co~munità, carne giustamente ricardava il se-natore Cifarelli.

È in questa prospettiva, e tenendo. cantadi quelli che sana sempre stati gli abiettividel Gaverna in tema di poHtica europea ~

ciaè la creaziane di un'Europa unirta e dema~cratica che rappresenti un elemento. di sta-bilità nel cantinente, nel Mediterranea, nellazona nevralgica del Media Oriente, che sta-hilisca l'apparti di caaperaziane c,on tutti iPaesi terzi, ma saprattutta oan quelli eura~pei ~ che nai dabbiama valutare gli inevi~tabili ilIl'canvenienti che passona essersi veri~ficati in questa oamplicata pracessa di rin~navamenta e di rinascita dell'Europa. NoOnsi crea il futura se nan pagando. quatidia~namente qualche casa. Abbiamo. creata unmercato. comune agricala e realizzata la 1i~bera circalaziane dei pradatti agricali sar-mantando difficaltà di agni genere; abbiamo.Cl1eata un mercato. dave i lavaratari camin-

ciano. a circalare liberamente e dave final~mente la figura dell'emigrante adagia ada~gia si camincia a tmsfarmare, almeno. nei

Paesi della Comunità, nella figura ~ inpraieziane nel futura ~ del cittadina dellaComunità ecanamica ,europea. L'agricaltura

d'altrande rappresenta un prablema sacialein tutti i Paesi del manda, siano. essi grandia piccali, siano. ricchi a mena ricchi, si ispi~rina al liberalisma a al callettivisma (e ilsenatare Cipalla, che è tant,o esperta di pali.tica agrkala, patl1ebbe oertamente intratte-nerci delle are per parlarci della cdsi del-l'agricaltura di tutti gli Stati del mandaaggi, dall'URSS agli Stati Uniti d'America,dagli Stati Uniti d'America all'Eurapa, dal-l'Eurapa al Regna Unita). Si tratta quindidi un pracessa lunga che dipende dalla svi-luppa ecanamica gell'eral,e, da1la critica edall'autacritica delle esperienze fatte, da ri~farme e pragrammi successivi.

Siamo. cascienti, anarevali senatari, degliÌinoanveni,enti della palitica agrioala camu-ne, delle necessità di rifarmada saprattuttaneUa carnice della Comunità ampliata. Que~

\ sti piani di rifarmaesistona, sana all'esame

dei Gaverni, castituiscana una dei più im~partanti ed urgenti oompiti della Cammis-

sione. D'altra parte nan creda che i pra-blemi àell'agricoltuna italiana si paSSaJl1a

risalvere indipendent'emente e al di fuari

I della oarnice camunitaria. Ed è per questof~che il Gaverna ha castantemente seguita una

,linea diretta ad integrare nel migliare dei

ma di le esigenze della nastra agricaltura inuna regalamentazione camunitaria del set~tare.

Questa è il quadro nel quale dobbiamo.aperare.

Ciò detta, desidera ancora una valta sat.tolineare che il trattata che stiamo. esami~nando ha solamente ~ e ben l'ha ricordatail relatore ~- un irapparta indiretta can lapalitica agricala camune. Si tratta infattidi un meccanismo. (e per questo essa valeaggettivamente) per oasì dire neutro, desti-nata cioè ad aperare can qualsiasi paliticaagricola comune came oan qualsiasi altrapalitica camune, sia essa industriale, sacialea regianale.Si tratta di un meccanìsma direperimento. e di ripartiziane tra gli Statimembri dei mezzi finanziari destinati a ca-prire le spese di bi,land comunitani e tuttele spes,e can cui essi pravvederanna in fu-tura alla crescita della vita co.munitaria.

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"enato della Repubblica ~ 19035 ~ V Legislatura

37P SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 1° DICEMBRE 1970

Onorevoli senatori, certo col trattato diLussemburgo emerge il tema deU'aumentodei poteri del Parlamento europeo, ed èesatto purtroppo ,che, dal 1971 al 1974, i iPO-teri del Parlamento europeo ~ l'ha dettoanche il senatore Soelba ~ in tema di con-

trollo di bilanci comunitari Iresteranno quelliattuali. È da ri'conoscere che comunque ilParlamento avrà la possibilhà di rig.ettarein bloooo ,i bilanci comunitari. Non vi sOlnoperò dubbi sulla volontà e suHa fermezzadel Governo italiano di persegui,y;e, nell'am-bito deLL'integ.razione europea, un ,rafforza-mento delle istituzioni comunitarie e unasempre più profonda e completa 'rappresen-tatività democratica di queste istituzioni. Iri,sultati ohe abbiamo ragg.iunto con la fir-ma di questo trattato rappresentano d'al-tronde, non dimentkhiamolo mai, i,l fruttodi un difficile compromesso a un aIl1no didistanza dalrilanoio dell'Aja nel quale inben pochi credevamo. Sono i,l £<rutto diun compromesso e di un ,lUIJigo e com-plesso negoziato tra sei Stati, le cu~ po-sizioni storiche e politiche, anche nellascelta dei tempi e dei mezzi tattid perraggiungere gli obiettivi finalil, btalmen-te non sempre coincidono. Rhengo quiinutilI e indicare da ohe parti provengall1o lemaggiori difficoltà in questo campo anchese tutti dobbiamo riconoscere che una certaevoluzione vi è stata e si sta tuttora svilup-pando negli atteggiamenti dei singoli Statimembri della Comunità. Se al Palrlamentoeuropeo fino a questo momento non è statopossibile attribuire la facoltà anche di legi-ferare, se non siamo riusciti ancora ad ap-provare un sistema 'Comunitario uniformeper l'elezione dei membri del Parlamento

europeo col suffragio universalle di:retto,come è sempre stato negli intendimen-

ti del Governo italiano, ciò nondime-no silamo riusciti a varare, 'Oon l'ac-cordo che proponiamo aHa vostra ratifica,una procedura di consultazIOne fra Consi-glio e Parlamento che senL'Ja dubbio rafforza

i poteri di controllo delll'Assemblea di Stra-sburgo. Come qui è stato saggiamente detto,

l'accordo documento è un passo avanti nontrascurabile nella giusta direzione. Quanto

al fatto che questi accresduti poteri di ,oon-trollo si ,realizzeranno soltanto dopo quattroanni, vonremmo spilegare, anche se Ila cosanon ci sO'ddilsfa, che questo rinvio nel temposi giustifica con le stesse caratteni,stiche del-l'entrata in vigore graduale del,sistema dellerisorse proprie. Come appalre chiaramentedai docUJmenti ohe stiamo esaminando, que-sto sistema entrerà pienamente iln vigore soloalla data dello gennaio 1978 ed è a mezzastrada del per,iodo che ci divide da tale datache gli aumentanti rpoteri di oontrol;1o delPar~amento europeo comincelianno adesenci~tarsi in concreto. So bene che questi risul~tati sO'no solo parzialmente soddisfacentirispetto ai nostri obiettivi, rispetto aLla vo-lontà dei deputati del Parlamento emopeoe del 1101'0Presidente, rispetto agli obiettividel Governo itaHano; tuttavia non sono igno-te rnè ai critici dell'opposizione, nè a quantinella maggioranza avrebbero desiderato ri.sultati più grandi le difficoltà di mediarelungo la via delrl'integrazione politica del-l'Europa posizioni di non facile convergen~m, il cui superamento potrà avvenire soloalla fine di una lunga e difficile esperienza.

Onorev01e Pr,esident,e, onorevoli senatori,noi spe~iamo che il voto del Senato a que-sto disegno di legge sia di conforto perchèil Governo continui ad operare su questastrada e facciamo l'auspicio che oosì ampidibattiti possano periOldioamente ripetersiperchè la Comunità europea deve essere de-mocratica; deve nascere quindi da un equilli-brato concorso di responsabilità di Gove:r;noe di responsabilità del ParLamento ma noisperiamo soprattutto che l'eco di questi di-battiti possa andare al di là delle Aule par-lamentari perchè non si fa l'Europa 'senzasensibiliz:mre ad essa ~l nostro popolo, sen-

za sensibilizzare ad essa Ira parte più v:ivadel nostro porpolo, li giovani, quei gioViani chenell'Europa trovemnno la giusta dimens,ioneper essere cittadini del mondo, partecipi di

una umanità più vasta che domanda oggi

al diritto e alla politica le vie della !pace !peralI suo prog.liesso e le vie per ila ,sua pacifica-

zione civne. Grazie, signor P.residente, grazieonorevoli senatocri. (Vivissimi applausi dal

centro e dalla sinistra).

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Senato della Repubblica ~ 19036 ~ V Legislatura

37P SEDUTA (antimeri'd.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 10 DICEMBRE 1970

Annunzio di disegni di legge trasmessi dallaCamera dei deputati e di deferimento aCommissioni permanenti in sede refe-rente

P RES I D E N T E . ComuIllÌco cheil Presidente deHa Camera dei deputati hatrasmessa il seguente cHsegno di legge:

({ Conversione 1n legge, con modificazia~ni, del decreto~legge 26 ottobre 1970, n. 745,concernent'e provvedilmenti straordinari perla ripresa economica» (1433).

Tale d~segno di legge è stato deferito insede refer,ente alla Sa Commissione perma-nente (Finanze e tesaro), previ pareri della7a e della lOa CommisSlione.

CamUlnica linol1t're cheill Pres~dente ddlaCamera dei deputati ha trasmessa il seguen-te disegno di legge:

«Disciplina dei rapporti giuridici sortisulla base del decreto-legge 27 agasto 1970.n. 621 » (1434).

Tale disegno di legge è stato deferito insede rderente alla Sa Cammissiane perma-nente (Einanze e tesoro).

Ripresa della discussione

P RES I D E N T E . lnvÌita i,l Gaverna'ad esprimere il parere sull' ordine del gior-no n. 2, pJ1esentato dall senatore Chiaramon-te e da altri senatori.

P E D I N I, Sottosegretario di Stato pergli affari esteri. Non posso accettare questoordine del giorno nel merito perohè in nettocontrasto c'On quanta ho testè affermato.Non posso quindi accettarlo. Vorrei però sa-pere se in linea di principio, in un dibattitodi quest'O genere che :dguarda un trattato suipateri del Parlamento europeo e sulle rÌisorseproprie, sia possibile accettare ordini delgiorno in materia di politica agricola. Inquesto caso il Governo si rimette all'As-semblea.

P RES I D E N T E. Invito il Governoad espnimere 'ill 'pa.mre suLl'ordine dell giar-no n. 4, presentato dal senatore RosSI Doriae da albri senatori.

P E D I N I , Sottosegretario di Stato pergli affari estieri. Il Governo 110accetta comeraccomandaz,io[]le.

P RES I D E N T E . Passiamo 3.ilil'OJ'di-ne del giorno, n. 5, presentato dal senatareRossi DorÌ'ae da ailtrÌi 'senatori. A questo or-dine deil giorno è stato presentata un emen-damento da Iparte del senatore CipaiHa e diaItni senator,i. Se ne dia ,lettura.

G E R M A N O', Segretario:

Aggiungere, in fine, le seguenti parole:

« ad a proporre al Parlamento so;luzioni con-crete entro il 31 marzo 1971 ».

05.1 CIPOLLA, CHIARaMONTE, PERNA,

FABBRINI, SALATI, LUSOLI

P RES I D E N T E . l:mllito il Governoad esprimer,e ,illparere suLl'ordine del giornon. 5 e :suiH'emendamento a questo ordinedel giorno.

P E D I N I, Sottosegretario di Stato p"rgli affari esteri. Non vorrei che il fatto cheil Governo accetti quest'ordine del giorno si-gnifichi trionfalismo.. .

P RES I D E N T E. Stia attento per-che c'è l'emendamento Cipolla a questo or-dine del giorno; vedrà che il trionfalismoè limitato.

P E D I N I, Sottosegretario di Stato pt!rgli affari esteri. Accetto come raccomanda-zione l'ordine del giorno n. 5; IThonposso in-vece accettare l'aggiunta proposta dalloemendamento Cipolla. Dato che il nostro èun impegno che non ha bisogno di scaden-za alcuna, non vedo perohè dovremmo as~sumere come limite massimo il 31 mar-zo 1971.

P RES I D E N T E. Quindi ella nonaccetta emendamenti quaresimali, perchè

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Senato della Repubblica ~ 19037 ~ V Legislatura

37ta SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 1° DICEMBRE 1970

quella data viene a cadere proprio in qua~resima! (Ilarità).

Invito ~l Governo, lad esprimere il pareresull'ordine del giorno n. 3, ipJ1esentato dalsenatore Cipolla e da ahri senatori, e ISUill'or~dime del giorno n. 6, presentato dal senat0'reGiraudo e da altri senat0'Iìi.

P E D I N I, Sottosegretario di Stato pergli affari esteri. Signor Presidente, tra i dueordini del giorno, ,ritengo prefedbile rl'or~dine del gioJ1no n. 6, del senatore Gkaudoe di altrri senatori, e dichiaro di accettarlocome raccomanda:z;ione.

P RES I D E N T E . Senatme Chiaro~monte, 'ffiant'iJene Il'ordine del giorno n. 2?

* C H I A R O M O N T E . Non 110ma[l~tengo, onorevole 'PJ1esitdente, peKhè mi sem~bra che l'Olldine del giorno Rossi Doria chepOJ1ta -ill n. 4 contenga una parte importan~te dell'ordine del giorno che no.i avevamopresentato. Mi lIìiservo solo, quando mette~rà ,il11votazione rl'ordirne del giOl1l10 n. 4, diesprimere :la nostra posizione su :talle OIrdi~ne del giorno e di fare su di esso qualcheproposta.

P RES I D E N T E . Quindi dtirra illsuo ordine del giO'l1no.

C H I A R O M O N T E. Sì, signor Pre~sidente.

P RES I D E N T E . Senatore Cipolla,manti'ene (l'ordilIIe del giorno n. 3?

C I P O L L A. SilgJnor Presidente, 1'itiroriilmio ordine del gioIìno In. 3, che è assorbiJ~to dall'ordine del giorno. n. 6, ill quale, conuna formulazione sostan:z;ialmente molto vi~oina, dà valore e silgnitficato ad un'unità chesi reaUzza rSu Ulna lrilvendicaz:ione a caratterenazioualle. Vorrei però che l'ordilne del giiOlr~no n. 6 fosse posto ai voti.

P RES I D E N T E . Senatore Alberti~ni, insliste .per la votazione dell'ordine delgiorno n. 4?

C H I A R O M O N T E Domando dipadare.

P RES I D E N T E Ne ha facoltà.

,~ C H I A R O M O N T E. Volevo soltan~to, Ise è possibile, raccomandare ai :presen~ta10lri di cambiare una parola dell'olrdinedel giorno: cioè, al pOlsto della parala « rac-comanda », porre la paro.la «invita ».

Infine domando ai presentatori se non siagiusto, alla fine dell'ordine del giorno, ag~giungere l'ultimo paragrafo del nostro or~dine del gioJ:1no n. 2 che reci1Ja: «Impegnainfine il Governo a no.n effettuare alcunesborso valutario a favore dellla Comunità,fino a quando non saranno modrificati il si~sterna del reperimento delle risolrlse rproprieed i regolamenti finanziari ».

Chiedo se, per quanto riguarda quest'or~dine del giorno, i vari Gruppi possono riu~nirsiun momento per conco1'darne la for~mulazione, peJ'chè sarebbe molto rimportantese il Senato potesse assumere una posizioneunitaria su tale questione.

Chiedo a lei se è possibile che noi agiamoin questo modo.

P RES I D E N T E 8enatol1e Alber~tini, accetta le modifiche suggerite dal sena~tore Chiaramonte?

A L BER T I N I Mantengo l'ordinedel giorno nella stesura sottopostaa:ll'esa~me dell'Assemblea. Quindi non acoetto il sug~ger,imento del senatore Chiaramonte.

C H I A R O M O N T E. Il nostro Grup~po vota' ugualmente a favore di questo or~dine del giorno.

P RES I D E N T E Passiamo alloraall'ordine delgiorrno n. 5.

Senat0're Albertini, il Governo accetta l'or~dine del giorno senza l' emendamento pro~p0'sto dal senatore CipoIrla. Ella insiste perla votazione?

ALBERTINIA L BER T I N I . Sì, signor Presidente. dente.

No, signor Presi~

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19038 ~

10 DICEMBRE 197037P SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

I

P RES I D E N T E. Senatore C1poltla,I

ella insiste sul suo emendamenta?

* C 1 P O L L A. Signor Plresidente, fareun ordine del giorno senza UiIl limite di tem-po ~ il problema è stato posto diversevolte in isede politica comunrita'ria e dovreb-be eSlser'e risolto a mio avvilso nella stessaleggé, non con un ordine del giorno ~ si-

gnifica fare le soilite affeDmazioni genericheche pO'i non saranno suffragate da ,risoluzio-ni finali.

In qruesto caso non ,mi sento di votarequesto ordine .del giorno ,senza un pirecisoimpegno.

Al 'posto della data del 31 marzo, possia-mo pO'rre un'altra data, ma [lon si può asso-lutamente pensare che ,lo studio rresti finea se stesso dopo decine di dibattiti al Se-nato, che si sono conclusi Isempre con laaffermazione che bisogna trovare il mododi i,stituzianalizzare questi rapporti e dopoche, con la nostra modesta esperienza dirappresentanti del Parlamento italiano e delParlamento europeo, abbiamo vista che que-sta rapporto già ,da anni è istituzionalizzatopresso gli ahri PanIamenti dei Paesi checompongono la Comunità.

Per questo porre un limite significa porreun termine concreto. Altrimenti 1'011dinedelgiorno lascia H tempo. che trova.

P RES I D E N T E. Senatore Cipolla,ella ha detto che non vota questo orrdinedel giarno. In realtà, non c'è hisogno divotarlo perchè i presentatO'ri non insistanoper la sua votazione. Di conseguenza deveritenersi decaduto l'emendamento presen-tato dallsenatore GpO'lla e da ahri senatoriall'ordine del giorno n. 5.

Segue l'ordine del giorno n. 6 presentatodal senatore Gi,raudo e da altri senatori.

SenatO're Gimudo, mantiene l'ordine delgiorno?

G I R A U D O Signor Presidente, rin-grazio il Governo di aver accettato l'ordinedel giorno come raccomallidazione. Essendoperò la scopo di questo aJ:1dine del giornoquello di costituire per il GaVC\I'no una ra-gione di ,stimolo perchè la particolare si-

tuaziane dell'agricoltura italiana venga te-nuta presente, nelle sedi camunitarie, inordirne agli aspetti di urgenza delle misuree della specie degli interventi, ritenga chesia bene votarlo.

Pur essendo, d'accondo in linea di princi-pio con quanto pensai! Governo e conquanta ha espresso così bene il relatore ~

essere cioè il t'rattato uno strumento neu-tro e non essere i problemi dell'agricolturaoggi in discussione ~ penso tuttavia che i!Senato non possa in questa circostanza nansattolinearel'importanza particolare che de-ve avere l'agrkoltura italiana nell'ambitocamunitario e quindi l'impegna che il Ga-verno deve paDre per consentire in tutti imadi ad essa di usukuire dei mezzi che laComunità pone a disposiziane.

Chiedo pertanto ,il voto.

P RES I D E N T E. Senatore Scelba,mantiene l'ordine del giorno n. l?

S C E L B A. Lo mantenga.

P RES I D E N T E. Pas,siamo aHavotaziane deWardine del giarno n. 1. Se nedia .lettura.

G E R M A N O', Segretario:

Il Senato,

ritenuto che l'attuazione dell'autono-mia finanziaria delle Camunità europee, me-diante l'introduzione di risorse praprie, di-sciplinata col Trattato di Lussemburgo,stipulato il 22 aprile 1970, in applicazianedelle norme contenute nei Trattati istituti-vi, costituisce un notevale progresso. nellosviluppo delile istituzioni comunitarie;

considerato che tale auto.nomia, per lasua impartanza politica e finanziaria, deveaccompagnarsi col più ampio rispetto deiprincìpi democratici che sono alla basedelle norme che regolano !'imposizione fi-scale e la spesa statale nei Paesi membri;

ritenuto che le di!sposizioni in materiadel Trattato di Lussemburgo, specie perquanto riguarda il periodo, a partire dallagennaio 1975, quando le ,risorse prDlpri,e del-

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Senato della Repubblica ~ 19039 ~ V Legislatura

371a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 1° DICEMBRE 1970

le Comunità dovrebbero sostituire integral-mente i contributi degli Stati membri, nonpossono essere giudicate saddisfacenti;

preso atto della dichiarazione emessadal Consiglio delle Comunità, all'atto deUastipula del Trattato di Lussemburgo, suivoti del Parlamento europeo, per una de-mocratizzazione dei poteri camunitari;

preso atto altresì dell'impegno deli10stesso Consiglio di esaminare, anche aHaluoe delle discussiani intervernut!e fin seno aiParlamernti degli Stati membri, Le proposrtedi modifica al Trattato ohe la Commissioneesecutiva si è obbligata a preserntare entroil termine di due anni,

impegna H Gaverno ad agire in seno alCansiglio delle Comunità, perchè le norme re-lative del Trattato di Lussemburgo sianotempestivamente modificate nel senso, di as-sicurare al Parlamento Europeo la partecipa-2Jione alle decisioni comportanti onelii finan-ziari ,e il più ampio e democratioo pateI'ein tema di appmvaziane e oontrollo del bi-lanoio comuDlitaI1Ìo.

Impegna 'altiresì H Governo ad adoperarsiperchè, in attuazione delle norme dei Trat-tati e delle decisioni della Conferenza deiCapi di Stato e di Governo dell'Aja. il Con-siglio deUe Comunità deliberi al più prestosulle procedure che rendano possibile l'ele-zione a suffragio universale e diI'etto deirappIiesentanti al Parlamento Europeo.

1. SCELBA, SPAGNOLLI, PIERACCINI,

IANNELLI, CIFARELLI, TOLLOY,

DINDO, BERMANI, PELLA

P E R N A. Domando di parlare, perdichiarazione di voto.

PRESIDENTE Ne ha facoltà.

P E R N A. Due parole soltanto. Noi ciasterremo dalla votazione per i seguenti mo-tivi: primo, perchè il primo .oapoverso noncorrisponde alla valutazione che noi diamodel disegno di legge che si sta per votare;secondo, perchè le due parti finali, a nostromodo di vedere, dovrebbero, essere poste inrelazione l'una con l'altra, nel senso cioèche la frase «impegna il Governo ad agi-re. . . perchè le norme relative del T,rattatodi Lussemburgo siano tempestivamente mo-

dificat1e », eocetera, dovrebbe ,esseIie postanello stesso limite di tempo in .oui si' vuolesuccessivamente impegnare «il Governo adadoperarsi perchè », ecoetera.

Questo è il nastro punto di vista e quin-di per tali ragiani ci asteniamo.

P RES I D E N T E. Paichè nessunaltro damanda di parlare per ,dichiarazionedi voto, metta ai voti l'aIldine del giornon. 1, presentato dal senatore Scelba e daaltri senatari, accettato dal Governo. Chil'apprava è pregata di alzaDsi.

È approvato.

Ricardo .ohe gli ordini del giomo n. 2 en. 3, presentati rispettivamente dal senatoreChiaromante e da altri senatari e dal sena-tore Cipolla e da altri senatari, sano 'statiri tirati.

Passiamo all'ordine del giarna n. 4. Se nedia lettura.

G E R M A N O', Segretario:

Il Senato"

canstatato .ohe fin dalla costituzianedel FEOGA (Fondo eurQpea di arientamen-to e garanzlia per l'agricaltura) l'Italia ha

I sempre avuto un saldo negativo neUe par-tite di dare e avere oon gravi ripeDcussianisulla bi,lancia dei pagamentli;

considerata che l'Italila è il Paese dellaComunità a più bassa reddito, pro capite,a più alta ipe~centuale di papalazione agri-cola attiva e di pradotta netta agricalo sulreddito, nazionale e, nena stesso t!empa, canle strutture agrrkale più arretrate;

tenuto presente che il sistema finan-ziato dal ,F,£OGA ~ ,Seziane Garanzia ~

riguarda solo marginalmente la praduzianeagricala italiana, mentre .oaspicui e cre-scenti sano i prelievi riscassi in Italia peref£etto del cansiderevole deficit della suabi,lancia commerciale alimentare;

asservato che questa situaziane può ag-gmvarsi ulteriormente nei prassimi annicon la applicazione degli accmdi relativialla creazione delle risarse prapde dellaComunità, che fa dei prelievi agricali laprincipale fante delle entrate oomunitarie,

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Senato della Repubblica ~ 19040 ~ V Legislaturu

371a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 1° DICEMBRE 1970

raccomanda ,al Governo di aprire ~ inDelazione appunto alla intl1Oduzione del si~sterna delle risorse proprie ~ tmttativ;e ten-

denti ad una revisione dei cr.iteri di ripar-tizione ed amministuazlione del FEOGA, tali:

a) da fissare un Umive agli interventi

di meJ1cato per i Paesi a produzioni ecceden-tarie oltre i quali subentri il principio dellaresponsabilità nazionale;

b) da attribuire alLa Sezione Orienta-mento quote iC,J1escentisino a l1aggilUngere il50 per cento dell'intero fondo;

c) da destinare ad run settore partico-lare per le politiche regionali una prevalen-te rparte dei lfinanziamenti suddetti al finedell'esecuzione di organici piani di sviluppoagr.icolo e in essi di iÌJll1,pianti di ir.rigazionee dilfesa del suolo, di commel1CÌalizzazionee trasfoI1mazione dei prodotti agrkoh, di at-trezzature cooperativ1e dei pl1Oduttori agri-coli, neoessal1:~i alla trasformazione e Dazio-nalizzazione della ,produzione.

4. ROSSI DORIA, ALBERTINI, BARTOLO-MEI, IANNELLI, CIFARELLI

P RES I D E N T E. Metto ai voti que-sto ordine del giorno, accettato come rac-comandazione dal Governo. Chi l'approva èpregato di alzaDsi.

È approvato.

RicoIìdo che il senatore ~lbertini non hainsistito per ,la votazione deU'ordine del gior~no n. 5.

Passiamo all'ordine del ,giorno n. 6, pre-sentato dal senatore Giraudo e da altri sena-tori, accettato dal Governo come raGcoman-dazione.

P E D I N I, Sottosegretario di Stato pergli aHari esteri. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

P E D I N I, Sottosegretario di Stato per

pel' gli affari esteri. Mi permetto di chie-dere al senatore Giraudo di ,limitarsi adaccettare ,la posizione del Governo che va-luva il suo O>I1dine del giorno oOlme raooo-mandazione; questo oI1di,ne del gio:mo fa ri-£erimento a oircostanze particOlh1Jri la cui ve-rinca non è laJD:cora perfettamente 'skura.

Vorrei tanto pm insistere, onorevole Pre-sidente, in questa mia raccomandazione inquanto a nostro giudizio l'Ol~dine del giornoRossi Doria, che è stato acoettato quasi una-n:imemente da questa Camera,eSiaurisoe laparte sostanziale del nostro atteg,gilamentogoveJ1nativo verso la politica agricola camu~ne. E<ssocostJituisce per noi un impegno enello stesso vempo è uno strumento che raf.forza ,la oapaiCÌtà nego:zjialle del nostro Go-verno. Pregherei il senatore Giraudo di ac-contentarsi che accettiamo il suo ordine delgiorno oome raccomandazione. (Vivaci in-terruzioni daZZ'estrema sinistra).

P RES I D E N T E. Senatore Giraudo,dopo questo invito del Gov,erno, mantiene ilsuo ordine del giorno?

G I R A U D O. Signor Sottosegretario,non vorrei creare imbarazZJi al Governo. Ma,come avevo dichiarato preoedentemente, ri-tengo che questo oJ1dine del giorno risponda31110scopo di offrÌ<re al Governo una ragionevalida per poter ra:Iforz8JJ:1ela :pl'Opda posi~zione in sede comunitaria a tuvela degliinteressi immediati dell'ag~icohura Haliana.NaturaLmente l'ordine del gio~no non deverappresentare ~ e questo deve risultare dalverbale ~ un vincolo assoluto. Questa è una

raccomandazione che il Senato fa al Gover-no perchè ,si impegni in tutti i modi a rag-giungere ciò che chiediamo. Ovviamente nonsi vuole l'impossibile.

P RES I D E N T E. Senatore Gimudo,quindi ,lei insiste per la votazione dell'ordinedel giorno?

GIRAUDO Sì, signor Presidente.

P E D I N I, Sottosegretario di Stato pergli affari esteri. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

P E D I N I, Sottosegretario di Stato pergli affari esteri. Vorrei pedomeno pJ:1egar'eil senatore Giraudo di sostituire la pal'Ola« impegna» con la parola «invita» il Go~verno. (Vlvaci commenti daZZ'estrema sini~stra). Qui stiamo assumendo degli impegni

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Senato della Repubblica ~ 19041 ~

10 DICEMBRE 1970

V Legislatura

37P SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

che nai dabbiama pOli far va1ere nel can~franta di un Cansiglia dei ministri dave cisano altri cinque Paesi. Quindi un canta èassumere un impegna e Uln canta è assu~mere un impegno generica di riprendere ilnegaziata camunitaria. (Interruzioni dallaestrema sinistra).

P RES I D E N T E. Senatare Girauda,accetta la richiesta del Gaverna di sostituirela parala «impegna» can la parola {{in~vita »?

G I R A U D O. D'accarda, signar Presi~dente.

P RES I D E N T E. Si dia lettura del~l'ardine del giorno. n. 6 del senatore Girau~da e di altri senatori can la madifica prupa~sta dal Governo ed accettata dal senatareGirauda.

G E R M A N O', Segretario:

Il Senato.,

in vi~sta delle decisi ani che il Cansigliadei Ministri della CEE si appresta a pren~dere in ardine al regalamenta relativa alfanda Seziane arientamenta del ,FìEOGA1971,

cansiderata che questa regolamentoprevede fra l'altra l'accantanamenta di 270miliardi di lire nan spendibili prima dellaappravazione del piana Mansnalt,

cansiderate le peI1plessità che questadispasiziane ha suscitata nei vari gruppidel Parlamenta eurapea,

invita il Gaverna

ad adaperansi in tutti i madi alla scopodi sopprimere dal,regalamenta tale narma,ande rendere immmediatamente utilizzabiletale samma per finanziare apere di irrigazia-ne, impianti di trasfarmazione e commer~cializzaziane dei pradotti.

6. GIRAUDO,ALBERTINI, CIPOLLA, IAN~NELLI, CIFARELLI

P RES I D E N T E. Metto ai voti que~sto ardine del giarno. Chi l'apprava è pre~gata di alzarsi.

È approvato.

Passiamo ara alla discussiane degli arti~cali. Si dia lettura dell'articola 1.

G E R M A N O', Segretario:

Art. 1.

Il Presidente della Repubblica è autar,iz.zata a ratificare il Trattata che madifica ta~lune disposiziani in materia di bilancia deiTrattati che istituiscano. le Camunità eura~pee e del Trattata che istituisce un Cansi~glia unica ed una Commissiane unica delleCamunità europee e relativi Allegati, stipu~lata a LUSisembuIiga il 22 atpnile 1970.

p RES I D E N T E. Da parte del se~natore Anderlini e di altri senatari è statapresentata un emendamento saprpressiva.Identica emendamento. sappressiva è statapresentata dal s'enatar,e D'Angelosante e daaltri senatori. Si dia ,lettura dei due emen~damenti.

G E R M A N O', Segretario:

Sopprimere, nella penultima riga, le pa.role: {{ e relativi Allegati ».

1. 1 ANDERLINI, PARRI, GATTO Simane,

ROMAGNOLI CARETTONI Tullia,

OSSICINI, ALBANI

Sopprimere, nella penultima riga, le paro~

le: «e relati'vi Aillegati ».

1. 2 D'ANGELaSANTE, SOLIANa, CIPOLLA,PERNA, PEGORARO

P RES I D E N T E. Il senatare An~derlini ha facaltà di ~llustrare l'emenda-mento. 1. 1.

A N D E R L I N I Onarevole Presi-dente, se lei me la consente e se i calleghisOlna d'accordo, vO'rrei Hlustrave ca[}Jtempa~raneamente i cinque emendamenti da mepresentati, anche perchè patremma darecosì una maggiare celedtà ai nostri lavori.

P RES I D E N T E. Larilngraziama, se~natore Anderlini. Si dia quindi lettura deglialtri quattrO' emendamenti presentati dalsenatare Andedini e da altri senatori, dicui tre all'articola 3 ed una cOlme articolaaggiuntivo all'a:nticala 3 stessa.

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Senato della Repubblica ~ 19042 ~ V Legislatura

37P SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

G E R M A N O', Segretario:

Sopprimere l'articolo.

3.1 ANDERLlNI, PARRI, GATTO Simone,.ROMAGNOLI CARETTONI TuHilia,OSSICINI, ALBANI

Sopprimere il secondo comma.

3.3 ANDERLlNI, PARRI, GATTO Simone,

ROMAGNOLI CARETTONI TuHia,OSSICINI, ALBANI

Aggiungere, in fine, il seguente comma:

{( I decl1eti aventli forza di 1egge ol'd:i:n:aria,di CUlial primo e al secondo comma del pI1e-sente artioolo, non possono essere emanatise non hanno avuta il pl'evémJtivo parere fu-vOl1evale di una Commissione mista ~nter-parlamentare, composta di 15 senatori. e 15deputati, nominata dai Presidenti del SenatoddLa Repubblica e dena Camera dei depu-tati ».

3.4 ANDERLlNI, PARRI, GATTO Simane,ROMAGNOLI CARETTONI Tunia,OSSICINI, ALBANI

Dopo l'articolo 3, aggiungere il seguente:

Art. ...

«Il Governo è impegnato a farnire proe-ventivamente linrormazioni al P,arlamento in

1° DICEMBRE 1970

merita all' orientamentO' ,che intende assume-re, tutte le volte che in sede di Consiglio deiministl'i delle Camunità si vanno a prendereimpegni di rHeV'ante entità ».

3. O. 1 ANDERLlNI, PARRI, GATTO Simone,ROMAGNOLI CARETTONI Tullia,OSSICINI, ALBANI

:P RES I D E N T E. Il senatore An-derlini ha facoltà di iUustmre anche questilemendamenti.

* A N D E R L I N I C'è da sottolinearein primo ,luogo ill fatto che ,iJcinque emen-damentil, che 'SlOna evidentemente Goordilnati'tira di Ilora, oOistiltuilscano,anohe s'e sul pila-no puramente f'Ormall,e deLla ilegge di TatiJ:Ìca,un insileme di pasi1z;iOlui che tendono ad evi-denziare, a mettere in luce le asservazionioI1iJtiche che da parte del nostro Gruppo ISO-no state fatlte alI testo chei!l Gaverno ci haproposto.

Se mi è consentilto quindi dare un inqua-dramento genemle aU'insileme ,degli emenda-menti che noi pI'esentiama, vorrei, poterprendere :Ie mosse da due osservazioni chel$ano state fatte da coHeghi della maggioran-za. La pr.ilma è quella del senataTe ToHoyche ha IIiipetutamente dlevata, anche nel suointervento iConclusiJvo, come l'Eurapa dellaqUalle tanto pa111i1amonoOn trovi una rispon-denza sicura e prafonda nel.}'apinione pub-blica, 'itahana iln pantJkola:re, ma anche de-gH alotr,iPaesi della ComuniJtà.

Presidenza del Vice Presidente SECCHIA

(Segue A N D E R L I N I ). I giovaniche quailche anno. fa sembravano mal:to en-tusilaslti aU'idea deliLacastruzione di una nuo-va Europa, hanno visto raffreddati ,in mi-SUiranotevole 'Ì!loro entusiasmi negli ultimianni. Iil faJtto è che tale fenomeno ~ è que-sta Ulna constatazi:one che tutti facciamo ~

ha le !Sue ragioni ben profonde che, a :suomodo e con H suo rMnguaggio, ha ,indicato un::\Jltraoratore ddla maggiloranza, e cioè ,il se-

na:tore T:rabucchi, quando ha posto a se s:t'es~so e a tutti naiJ 'la domanda: qua1e EuropavogHamo costruilf'e? VagLiJa:mo 'iJnfatti costrui~re ,t'Europa di Carl10 Magna, diceva ill sena~tore Trabucchi, l'Europa degLi eurocrati diBruxeHes, l'Europa, se nan dei monopo1i,del:le grandi rormaZiironi industrial1i, l'Europadetla civiltà dei consumi, appU['e l'Europav,eneto,montana,ro-fogazzar<j,ana che probabil-mente ha in mente ill nostro collega Trabue-

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Senato della Repubblica ~ 19043 ~ V Legislatura

371a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 10 DICEMBRE 1970

chi, appu:re l'Europa demaoratiea e saoiali~,sta che Iper esempio ha ,in mente una partenotevol1e degM eurapei scarsamen te 't'a:ppJ:1e~sentata neJI Parlamento di St't'aisbu't'go? PJ:1O~prio la mancaJnza di una definiziane, di unideale eurOlpeo conc:reto, è 'l'demento che:rende debole ,l"iJntera struttura.

Quando il sottosegretario Pedini n~llla sua

't'eplka ,fil1JélIleha Itentato di disegnal'e a suomodo :i,l volto dell'Europa, N rit't'aitto che neè venuto fuo:ri è :risu1<tato, mi pare, 'abba-stanza sbiadho, Inan definito 'nè defilI1'iibiile;equesto accade prapr,io perchè i,l giuoco dellecomponentil è oompllesso nel modo che tutticonOisCÌ!élImo,e anche peJ1chè, e direi sopralt~tuNa pevchè ,l'Europa che finora si è costrui~ta è un'Eu:ropa di: vertici. Ho avuto mododi :stare a Bru:xdles alcuni giorni can allcuniooilileghil di questo e ddl'alltroramo del Par~lamento; rl':in:npress,i.one generale che ne ab-bi,amo ,ri:pOI'tato, mOilto al di: là deLle di:vi~sioni fm lIe vari,e ,parti palitiche, è di unachi:usura ermetica 'in un mando astratto dicalcoli, di statisÌ'ilche, di oifve, quanto maiIon tana dalla ,vealtà di un Paese come

l' Ita:liia.

Allora si parlava del piano per la istitu~ziol1Je della manetaeruropea comune ed era~vamo allle battute r,elative aJlla ,polit:ica agri-cola comun'e. Le 50.000 <lire che Manshoiltvarvebbe dave ai contadini che abbrano su-perato i 50 anni e 'le ahre praposte ,raippre~sentano tutt,e cOlse che f.orse nei palazzi divetro der]la COimunità hanno un senso ma chetestimoniana came molti dei funzionari edei dirigenti deHa Comunità non han-no nemmeno Il"idea più 10ntaJna di qUeJHache è Ila Iveailtà, per esempio, deLla campagnailtal1ilana, de~l'agr,iodl1Jura del nostro Paese.

È questa quindi un'Europa senza un vol~

t'O pl1edso, :alla quale le maJggiaranze che lahanno in qUal10he modo gavernata non sonoriuscite a dare un aspetto, un significatoideal<e generélll'e caJpace di t't'aisdnaJrsi dietrol'opinione pubblica. L'assenza dei sindacati aBruxelles, l'assenza delle forze di sinistra chepure in Europa esistona, la caJrenza assolu-ta di pO'teri del PmilaJmento 'rispetto all'Ese-cutivo, anche dOipO ,l,e madi:fiche che vai ave-te apportato, dilOono come noi qui siamo dif,ronte ad una stiruHura di tipo verÌ'ilCÌstico

"nei cui .confronti è naturale che venga menoJ'attenzione deH'O'piinione pubblica. Se vo~gliiamo rilguad:élIgnare, caro sena1!OJle Tanoy,

'ill consenso de!1il'opiniiOne pubblica e Il'entu~siasmo dei giovani per l'Europa, dabbiamaavere il coraggilo di dave ad essa un voltopreciso che si'a un voltoaccettaJbHe, un vol-to che aJbb1a, se mi è oonsentito di, di:I1lo, lecaratterilsÌ'ilChe deaJa demooraZ!i,a e del soda~'lismo da costrui1re, due forze che possonorichiamare at'torno a queste bandiere gmndiforze popolad in grado di c'Ostruire davve~,ro una Europa nuova.

Ma qui non è in discussilone ~ eooo iil pun-

to, OinorevoIe P.edini ~ solamente ila ravificadel trattato can i suai allegati :legittimi e coni suoi aUegatJi illegittimi; ,lei ,stesso ha dco~nosaiuto che la dkhiaJraZJione finale, queililadel 21 apPi:le 1970, poteva anche non esserealHegata a questo disegno di legge e potevafar parte di Uln dilsegno di Ilegge separato l'i-spetto a questo.

P E D I N I, Sottosegretario di Statoper gli affari es~eri. Sarebbe come fareiil ma~t,:dmoniJa senza la ,mogHe. Può darsi che coni:lnuovo diiritlto di famig1ia si pO'ssa fave!

A N D E R L I N I. No, onorevole Pe~dini,: 'si poteva di:scuter,e pnimail quadro ge-neralle istituzianale e poi ,i oOintenuti speci~fioi che ,si vagirono ,inserire in quel quadroÌJstituZJiona]e generale. U fatto è che comeal solito ~ me lo Ilasci dilre ~ si è tel1Jtato

di far varare in f'l'eNa e alUa chetichellta (edate atta a questi settoni dell'Assemblea dinon aver oonsentito questa .inutille fretta) unpravvedÌlmento che :invece ha una portataenorme non soltanto per quanto r,iguarda iproblemi generali 'J1elatJivi aIla struttura dell~l'Europa, di questa Europa che non haanoo-,ra un valto, ma al1Jche peJ1chè voi non chile-detesOlltanto (e vengo a:}l'iillustraz:ione diJ1et-ta dei miei emendamenti) la rati'fica del tmt~tato, ma chkdete anche [la rati:fica degli al-legati legiJtti:mi del Trattato e degli alMegahnon legittimi, ci'oè della di.çhiaraZJione del 21aprile 1970. Ci si sarebbepotutilimita:re achj,edere la :ratifica dei trattati, come si fa,in centinaila di occaJsioni. Quanti trattati in~

ternazionali di maggi:ore°

minore ,impor-

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V LegislaturaSenatO' della Repubblice, ~ 19044 ~

371a SEDUTA (antimerìd.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

tanza abbiamO' Iratificato con la sempìlke for-mula: «È mt'ilficato i!1 trattato al quale ,ilGoverno è autorizzato a dare p~ena ed inte-ra esecuzione, eccetera»? ALla formula sa-cramentale della rati,fica dei trattati inter-Iila~ionall,i' voi aggiungete un artioolo che com-porta Ulna cLelegaall Governo pl'essoohè to-iale per tutte le materie .coperte dal tratta-to, dagli, aiHegati Ilegittimi agli é\lllegaH ill1e-giUimi, per quaUro all!ni. Se poi nOli cerchia-mo con grli ordini dell giorno, (Jome abhilamofatto finom, di ridurre in qualche modo que-sta delega 'Oppure di fair sì che Itl GO'vernosenta ,la pressilOlne del Pan}amento 'lleH'assu-,me'l"e un detel'minato comportamento 'ilnque-sto olin quelse1Jtol'e (Sii veda ad esempio i,lsettore agr.icdlo del quaIe si è ampiamentediscusso), non si 1J:r:atta ailtro .che di p anni-cellli caldi che si mettono attorno a dei Ipro-blemi che Inkhiederebbero ben altro 'impe-gJno e ben wItra dilscussiO'ne in questo e nel-l'altro l'amo del Panlamento.

Non è ,possibHe che VOlichiedÌiate al Par-~amento iltailÌiano ~ siete, ,io credo, ,l'unicoGoverno dei sei che 110fa ~~ lJIna delega qua-

ddennale p'er 'tutte le materie cO'perte dal'trattatO' e dai suoiaillegati legi,ttimil e i,lle-girUÌJmi. COlme oi ,si cOlmporta negli altir,i Pae-si d'Europa? Lei 110sa meglio di me, onore-vole Pedini. Il Parilamento f,rancese, che pUl'eè iridotto ,nei suoil poteni (conosdamo Ila 'strut-tum poliltlica dellla Francia), tuttavia ooncedela delega alI Governo ogni anno dopo un am-pio dibattito e una grossa discussilonee dopoaver fOl'nÌJto al GoveI1no gli indirizzi fonda-mentaM per l'azione da svolgere nelll'annosuccessivo. Nel<la GermanÌia fedemIe i mem-hri del Governo che si recano a BruxeLles(Mini,stro deli!'agniool,tUlm, Ministro del teso-ro, Mill1listro deHe finanze, Presidente delConsiglio) non pos.sono assumeDe a:Icuna de-cisione Ìlmportal1ite se Illon dopo aver ,~nfor-mato la Commilssilone oompetente del Bun-destag . . .

P E D I N I Safitasegretario di Statoper gli affari esteri. Non è assolutamentevero.

A N D E R L I N I Io non ho qui ill te-sto della legge di Iratilfica tedesoa, ma sarno

10 DICEMBRE 1970

ben skura di quanto affermo. E se lei ne habisogno, onoJ1evOlle Pedini, lIe farò avere Ì'ltesto preciso dena ilegge con ,la quale ila Ger-mania federale ha ratifioato la convenzioneÌlstÌItutiva delHe Comunità. . .

P E D I N I, Sottasegretario di Statoper gli affari esteri. Le 'posso far avere ionotizie pDeC'Ìise,ilnproposito.

A N D E R L I N I. È detto chiaramen-te che tutte le deoislÌon:i 11mpoJ1tanti che de-vono es,sere prese iln sede di Consiglio deiMinistni dell,la Comunità devono esser,e pre~ventivamente iComunkate al Par1é\Jmento oalle Gommilssiloui pé\Jr1amentari . . .

P E D I N I, Sattasegretaria di Stata pergli affari esteri. Non è vel'O . . .

A N D E R L I N I. Non è detto che leCommissiloll1'Ì IpaIilé\Jmentaril debbano necessa-riamente esprimere un 'pewere o che i,l ,10lropapere sia Inecessan~amente vincolante; mache pnima di r,eiCalls.iJa BruxeLles i Min:istritedeschi abbiano l'obblilgo di di1re ed ParlI a-mento che cosa andralllll10 a fare, è un fattosecondo me inoontrovertih1le. E sarebbe sta~to opportuno che il Governo italiano, anchene~le £ormeoggi oOlJlsentite (non è neoeSiSa-nio che sia scrÌ!1Jto iln una legge perchè ci siaUlna cOlJlsultazilone tra Governo e PaJ1lamell1-to), avesse trovato ill modo di oomegansi oOlnil Parlamento a proposito di alcune soottan-ti questioni.

Potrei paJ1lareancora di quelBa delll'agni-coltura, ma ne voglio segnalare un'altra alei che pUlre rpol'ta ,aUenz:iione a questi pro-blemi: per esempio la decisione relativa alleopere d'arte e alla IpossibirHtà di movimentodelLe opere d'arte nell'ambito comunitario.Tutti gli esperti della materia dicono ,che ve-ramente noi ,rischiiamo nei prossimi anni, diessere 'spogliati quasi completamente delll1lo-stro patÒmoD'io aJ1tÌJstÌico. Se prima di é\Jnda-,re a trnttare a Bruxeltles una materia di que-

sto genere, sullrla qualeill Parlamento ilté\ll,ia-no ha anche legi£erato pÌiù volte, aveste Isen~tito l'obbligo,ill des:Ì!dedo di consultare laCommissione ilsh-uZiione di questo e deB'al-tra ramo del Padamento, 'ProbabHmente non

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Senato della Repubblica ~ 19045 ~ V Legislatura

37P SEDUTA (antimertd.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 10 DICEMBRE 1970

avreste accettato a BruxelLles di oO'ncludereIla trattat'i'va a quellla rnan1era, condusioneche, ripeto, mette a repentaglio in manieragrave, seoondoill giudizio dil tutti gh espertii;taIJani, la gram pal1t'e del patrimonio arti~stioo nazionale.

Ecco allora la sostanza dei miei cin~que emendamenti. Cosa chiedo io in so~stanza? Chiedo che all'articolo 1 siano sop~presse le parole: «e relativi Allegati ». Mi ri~ferisco agli alllegati illlegi'ttimi, 'poichè queliliche sono -legittimil, secondo lei, s':intendOinocompresi neHa di,:Òone: «trattati che modi,fi~cano italUJne diiSiposizioI1li !Ìinmater1a di bi,JaJn~cia ». Qu1ndi chiedendo di togLiere ,le pamle«e relativi Allegati» praticamente io chie~do che non sia sottoposta a ratifica la di~chiarazione f,inale del 21 aprile 1970 perla quale si potrebbe provvedere con suc~cessiva legge di ratifica, che dovrebbe darluogo ad Uln'ullter1oI1e approfondita discus~sione nel merito di taluni problemi che sonorimasti ancora sospesi.

Per quanto riguarda l'articol'o 3, in primoIluogo io chiedo la soppressione dell'articolostesso, ritenendo ,che IiI Parlamento si possalimitare ad autorizzare il Presidente dellaRepubblica alla ratifica del Trattato e a darepiena e intera esecuzione al trattato stesso.Mi rendo oonto che questa è.la richiesta mas~sima che viene fatta da noi e dal nostroGruppo, alla quale segue, in via suboI1dlina~ta, l'emendamento 3.3 che dice di sOP'Prime~re il secondo comma perchè. mentre il pri~ma comma contiene la delega al Governo fi~no al 1974 nelle materie attinenti alla « deci~sione del Consiglio dei ministri delle Comu~nità europee relati,va alla sostituzione dei<contributi ,finanziari degli Stati membri conrisorse proprie delle Comunità », il secondocomma dice che « Il Governo è altresì aJUto~ri'zzato ad emanare ,entro.H 31 dicembre 1974,<con deoreti aventi forza di Iegge ordinada,le nonne neoessarie 'ad ass,icuraJ1e <l'eseouzio~ne degli obblliighi de:rivall'ti: a) dai regola~menti, da1lle direttive e dalle decisioni emes~se dagli organÌi delle Comunità europee peril'attuaZJione del T,rattato di cui all'articolo 1e della dedsione di cui al presente artÌico:lo;b) dai .regolamenti comuniltari relativi al fi~nanziamento dellla politica agrkola comu~

ne ». Veramente il secondo cO'mma del1'arti~colo 3 significa praticamente che il Parla~mento i,tahano Isi spogLia di una buona Iprurtedei suoi 111eali'potevi ,iln molti settori decisivide]}a vi,ta economica del nostro Paese affi~dandol,i non, senatOl'e Soelba, ad una autoI1i-tà sovrannazionale, perchè se ci fosse un Par~lamento europeo ,elet'to a 'suffragi'O uilVersa~le ~ che è ,la Iproposta che voi fate ma che

a me sembra mO'lto IspeSiS'Oun 1modo di co~iprÌire ben p1ù 'pesanti responsabillità ~ al~

Ilara da parte 'ilOSTIra,da parte del mio Grup~po, non ci sambbe nessuna obiezjione ad unTIrasferimento di sov:ranità da questo Pada~mento a quel PaI11ame11lto, così come dke delDesto 1131nostra COIsÌ'ÌtuZJione repubb1kana.Qui non è che vmsferi:amoi 'poteri del Par~,lamento ad U!n ailvro Parlamento che tlragga

la Isua autol1ità ,e il 'SilO potere da U!na OO[l~sultazione popokure. Noi :praticament,e tlra~sferiamo 'Ìil potere del Parlamento ,neLle ma~\Tidel Governo che farà della delega l'uso checrederà opportuno e a sua volta il Gover~no TIrasfer:Ìlrà una parte dei SUOlipoteri agliuomini della Comunità, agli eUirOlcrati di Biru~xeHes. Quindi, :praticamente, noi ci spoglia~ma senza alcUJna contropar-tita di poteri .rea~tli che non è legittÌimo che noi abbandoniamo.

Mi ,si diloe che ill Govem10 abbia ,intenza.o~ne di aooettare r emendaJmento dei ool,leghiRossi Doria, Gi.raudo, Dindo, OifareltH, An~derlinie Celidonio,con cui si vovl'ebbe ri~portare :in vita una nor,ma che fatÌ>oosame'Il~te (dobbilamo diire la verità) passò quando sitrattò di dare un'alllvra delega al Governo po~co !più di due a11lni fa. Cioè :il GoveDno peremanare le nOll1me delegate dovrebbe senti1reuna Commissione parlamentare composta di15 deputati e di 15 senatari.

Non vorr<ei Uisare un linguaggio nan Jparla~me11lt'are, ma ci vogLiamo forse « buffollétI1e

}}

a vicenda, onoDevole .Pedini? Di: questa Com~missione un buon numero d1 no'i ha fattouna lunga ed amrura esperienza. Ne sono giàstate fatte due di Commi'sSlioni; io ho fruttop3lrte soltanto della iseconda, H collega Tra~bucchi anche della prima. Non 10 vedo oggi,ma se fosse qUii probahilmente sarebbe d'ac~cardo con noi. La nostra espeÒenza qual èstata? Alila fine dei: due anni che avevate adisposizione per reaHzzare la delega, che sca~

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Senato della Repubblica ~ 19046 ~ V Legislatura

371a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA-REsacaNTa STENaGRAFICa 1° DICEMBRE 1970

deva il 31 dicembre, sO'ltarato il 20 dicembreci avete presentato, per.' ricevere il nostropal'ere, una valanga di lI'egolamenti, di deci~siol1Ji, di raccamandaz;Ì1oni. Fu aHara che -lanO'stra Commi'ss:ÌlQlne disse che nO'n era pO'ssii-bile esprimere nessun parere, :per cui propo-nemmo di scegliere 4 'o 5 'Provved~menti im-partanti su cui sO'£fermare la nostra atten-ziane. Siamo arrivati a sceglierne una doz-zina. Ebbene su due di essi (quella riguardan-te l'abbattimento delle mUioche ed un altro)la CammissiQne espresse parere negativo. Inquesto caso i'l Governo avrebbe dovuto averela sens'ibilità Q di aocettare il parere deJIaCommissione oppure ~ se proprio non la vo-leva acceUare ~ di procedere per via di leg-ge, ma non doveva approfittare, su quel pun-to su cui av,eva avuto il parere negativo dellaCammissione, della delega contenuta nellalegge.

CadanO' vemment,e alllam i péres"Qpp'Ùstidi un rappDrta ,leale rtm maggioI1anza e O'p-posiziane, tra Gaverna e P.a:damenta. La C'Ùm-missione espl'ime parere negativ'Ù: nO'n salanan aocettate questa pa:rere negativO' dellaCammissiane ma vi avvalete della delega, nanseguite nemmenO' la via na:rmale, arrlinariadi un pragetta di l,egge. Avete calpestatail pare:re della CDmmissione che già em statamessa nelle candimoni di non poters:i efEet-tivamente espIiimere.

Questa è la ragiane del mio emendamentO'.Dica che la CDmmissiQne nan si deve limita-re ,ad ,esprime:re un parere, ma che il pa:relredella CDmmissiO'ne dev'e essere vimcolante.Di qui il mio ,emendamentO' 3.4: «I decretiaventi farza di legge a:rdinada, di cui al pri-ma e secando comma del p:resente artioolo,nan passona esse:re emanati se nDn hannO'avuta il preventiva pareI1e favarevale di unaCDmmissione mista inteI1parlamentare, com-PQsta di 15 senatori e 15 deputati... ».

L'altra emendamento, ohe gli uffici hannO'oonsiderata aggiuntiva, ripete, adattandalaaHa situaziane ,italiana, l,a fO'rmula già ope-rante nella Repubblioa federale tedesca. Iltesto dice: «H Gaverno è impegnata a fomi-:re preventivamente in£al'IDaziani al Parla-mento in merita all'odentamento ohe :intendeassumere, tutte l,e vO'lte che in sede di CO'n-siglio dei Ministri dene Oamunità si vanno

a prendere impegni di ri,levante entità ». V.o-glio s.ottalineaDe la «rHevante entità », nelsenso che iO' nDn pretenda affatto ohe il Go-verna venga ,aHa Giunta delle Comunità eu-rapee a in Commissi.one agriooltura del Se-natO' o in un'allt:r.o organismo della Camerao in Aula a dirci CDsa intende faJ:1esu tuttii minuti regalamenti, le decisioni particD}a~l'issime che si pDendono quaLche valta 'a Bru-xelles ,e che riempiono La Gazzetta Ufficialedelle Comunità. Ritengo però che unartico~lo di questo genere vincoli iÌl Gaverna agnivalta che si tratti di prendere una decisianedi un certa rilievo, come queUe che andretea prendere nei prossimi mesi ,in fatt.o di p.o-Htica agI'icola, di politica monetaria, di po-litica di esportaziane delLe opere d'arte; an-che questa è una casa grassa. PrOlpaniamoquindi unaconsultaziane con il Parlamentoche può avvenire anohe attPaversa la discus-sione in CammissiOlne, non neoessariament,ein Aula.

È in questo modo che vai raffO'rzate poia Bruxelles la vastra posiziane a il vostrapotere negoziale (per usare un neolagismoche ho sentito per la prima volta da lei mache mi sembra abbastanza eloquente); inquesto mO'do lo raffiorzate, non lo indebalheaffattO'. Sarà una OIpinione shagliata, ma stadi fatto che quasii tutta la stampa di linguainglese, ad esempio, ha affeDmato e continuaad affermare ripetutamente che a Bruxenesla Nazione che meno sa difendere i suai in-teressi è l'Italia. È stato il « New York Ti-me », in un articalo di fonda di qualche mesefa ad affermaDe: si sa ohe l'Ita1ia in fondo,a Bruxelles fa una difesa molto fO'rmale deisUOliDeali inte:ressi.

Onarevole P,edini, lei conosce la strutturadella Camunità, i suai funziDnari e i pastichiave che nell'ambito della Comunità occu-pano i funzianari di pravenienza frances,e, te-desca e alandese, nonchè i p.ochi altri fun-2Jionari di provenienza italiana. Lei sa qualè il linguaggio che s,i parla in quelle riunio-ni e lei sa che l'Italia è molto lontana daBruxelles non sOl1oper i 700 chiilametri, unaora e mezzo di aereo, che ci separano daUaoapitale belga, ma p.ol:ùticamente, geografi-camente, stonicamente, s.ocialmente. Io, chepure ~ e la sanno tutti ~ sOlno malto fa-

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Senato della Repubblica ~ 19047 ~ V Legislatura

371a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 10 DICEMBRE 1970

vorevole all'ingJ:1esso deH'lnghHterm nelMEC, penso ai problemi ohe ci creerà l'ag-gregazione aHa Comunità di Paesi, per esem-pio, come quelli scallJdina~i, quando nellaComunità abbiamo già l'Italia meridionalee la Sioilia ohe appariengonoad un'ailtra di-mensione storico-cultural,e, sociale, morale epolitica, che hanno per esempio un livellodi vita cinque vohe inferiore, e forse anchepiù, a quello di alcuni Paesi s:candinavi.

PI'ima di andare a Brux:elles a deaideresuHe questioni fondamentali, volete a'\"ere ilpotere contrattuale che vi può deI'ivare daUiIl incontro con chi in Italia rappresentaancora, malgrado queste spoliaZJioni che con-tinuate a chiederei, la sov:ranità nazionale?

Ecco la rag,ione del mio ultimo emenda-mento, ecco H significato generale che do al-l'insieme degli ,emendamenti da me presen-tati.

P RES I D E N T E. III senatore D'An-g,elosante ha facoltà di illustrare l'emenda-mento 1. 2.

D'A N G E L O S A N T E . Mi assooioalle argomentaZJioni esposte dal senatore An-derlini e rinunzio ad illustrare l'emenda-mento 1. 2 e il suooessivo 3.2, in quanto iden-tioi agli emendamenÌ1i 1. 1 e 3. 1 pJ:1esentatidal senatore Andedini.

P RES I D E N T E. Invito,la Com-missione ed il Governo ad esprimere Il pa-rere sugli emendamenti in esame.

TOLLOY,è contraria pergià esposti.

y,elatore. La Commissionemotivi di ordine generale

P E D I N I, Sottosegretario di Stato pelgli affari esteri. Signor Presidente, onore-voli senatori, il Governo si dichiara con-trario agli emendamenti proposti ed illu-strati, tranne (come ho avuto occasione didire nel corso della mia esposizione) cheper l'emendamento Rossi Doria, Giraudo,Dindo, Cifarelli, Albertini, Celidonio. Mi siconsenta di motivare questa opposizione delGoverno agli emendamenti del senatore An-derlini ed altri con alcune precisazioni.

Senatore Anderlini, io rendo omaggio al-la preoccupazione che la anima di assicu-rare un coordinamento, una partecipazio-ne sempre maggiore del Parlamento alla de-finizione della politica comunitaria. Ma miconsenta anche di fare giustizia di alcuniluoghi comuni che sono invalsi nella nostradiscussione. Ad esempio lei, nell'emenda-mento 3. O. 1, afferma di voler applicare, conun dispositivo di legge che non so sin dove,anche dal punto di vista legislativo, possasostenersi (perchè non credo che una buonalegislazione consenta di tradurre in termi-ni legislativi intenzioni di volontà nonformalmente definite) la stessa procedurache esiste in Germania. Ebbene, su questoargomento una volta per tutte vorrei chia-rire agli onorevoli senatori che l'ordinamen-to tedesco in materia non ha nulla di diver-so dall'ordinamento italiano. Non esiste unanorma nell'ordinamento tedesco che vinco-li . .. (Inter,ruzione del senatore D'Angelo-sante). So benissimo quello che sto dicendoe ne assumo la responsabi[ità. Dicevoche non esiste assolutamente alcuna normache vincoli il Governo tedesco ad avere pa-rere conforme del Parlamento della Repub-blica federale prima di assUlIllere gIi im-pegni a Bruxelles. Esiste in realtà una pro-cedura ormai invalsa, in base alla quale neimomenti più salienti di vita della Comu-ni tà il Governo tedesco si rivolge o allaCommissione competente del Bundestag odirettamente all'Aula per informarla dellostato dei ~egoziati e per averne il parere.Quindi, dal punto di vista normativa (com-menti dall'estrema sinist,ra) non v'è diver-sità sostanziale con quello che esiste da noie direi anzi che con questo dibattito noici stiamo muovendo proprio sulla stradadi quel costante contatto che è caratte-ristica anche delle procedure che sono sta-te seguite in Germania.

Vorrei ricol1dare al senatore Anderliniche non è affatto vero che il Governo nonha mai sentito la necessità, nei momentisalienti, di interpellare questo Parlamento.Anche l'anno scorso, prima dell'inizio del-la Conferenza dell'Aja, noi siamo venuti inAula, abbiamo dato luogo al dibattito, ab-biamo tenuto ampiamente conto...

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Senato della Repubblica ~ 19048 ~ V Legislatura

37P SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 10 DICEMBRE 1970

C l,P O L L,A. Il dibattito l'abbiamo pro-vocato noi.

P E D I N ,I, Sottosegretario di Stato pergli affari esteri. ... di quelle che sono leesigenze, le valutazioni del Parlamento.

Non mi interessa di chi sia il merito,se !'iniziativa sia del Governo o del Parla-mento. ISiccome sono perfettamente con-vinto che noi dobbiamo stringere semprepiù la collaborazione in materia di politi-ca comunitaria, tanto meglio se le iniziativesaranno prese daIJa Commissione più chedal Governo. Il Governo non si rifiuta af-fatto, a prescindere da impegni e da leg-gi, di mantenere v~,vo questo col'loquio,nella precisa distinzione delle funzioni isti-tuzionali che sono riservate al Governo edal Parlamento.

Per ciò che riguarda l'emendamento delsenatore Anderlini, laddove egli vorrebbe da-re alla Commiss,ione poteri vincolanti, HGoverno deve essere preciso: o noi ve-niamo a chiedere una delega e chiediamola fiducia per poterla esercitare, sia purecon il concorso del Parlamento attraversouna sua Commissione; o diamo a questaCommissione poteri vincolanti, e allora sicreerebbe un rapporto particolare anchefra questa Commissione consu'lti,va del Se-nato e la stessa Assemblea che verrebbe intal caso sostituita nell'eserciZ!io di suoi po-teri.

È vero, senatore Anderlini, e gliene doatto, che nel passato l'esperienza della col-laborazione con queste Commissioni non èstata soddisfacente nè per il ,Governo nè peril Parlamento, indipendentemente dalla buo-na volontà di tutti.

C I IP O L L A. Per colpa del Governo.

P E D I N I, Sottosegretario di Stato pergli affari esteri. Senatore Cipolla, lei sache noi facèiamo anche privatamente con-versazioni, per cui il conversare con lei ame fa sempre piacere e sono pronto anchein quest'Aula a continuare.

Tutti ricorderanno che in occasione deIJamessa in funzione delle ahre Commissioni didelega noi ci siamo trovati nella necessità

di crearle, al momento della presentazionedella legge di ratifica e. di delega per il pas-saggio dalla seconda alla terza tappa e dal-la terza alla quarta, un mese prima della sca-denza di termini perentori: 31 dicembre 1964e 31 dicembre 1968. Non si poteva pensarequindi che ne[ giro di pochi giorni questeCommissione potessero essere messe in fun-Zlione perfettamente.

Approfitto dell'occasione per rendere unvivo ringraziamento ai senatori che ne han-no fatto parte e che hanno fatto, con i fun-zionari del Ministero degli esteri e degli al-tri Ministeri, miracoli per poterei dare, neitermini di legge, i pareri che dovevano esse-re da ti.

Qui stiamo però parlando di una Commis-Slione che accompagnerà per quatto anni fat-tJilvità del Governo ed abbiamo accettato unordine de] giorno del senatore Rossi Doriache in parte sostituisce, come ordine delgiorno, una intenzione perfettamente legit-tima di camttere nOl1mat1>vo avanzata dalsenatore Anderlini. Il Governo, accettandoquell'ordine del giorno, l'ha fatto con ilserio impegno di voller dare a quella Com-missione, nell'ambito ddla sua funzione con-sultiva, il suo giusto posto nella delibazionedi quelle norme comunitarie che, rientrandoin una delega, sono tuttavia nella respon-sabilità del Governo. Per ciò che riguardaun giudizio circa l'entrata dell'Inghi,lterra,non siamo qui per fare un dibattito politicosull'economia europea nè vorrei che -!'inter-vento .che ho avuto l'onore di condurre difronte a questa Assemblea vlenisse interpre-tato come un giudizio politico sull'attualesituazione della Comunità. Noi abbiamo vo-.Juvo motivare le ragioni in base a~le qualichiediamo la ratifica del T,rattato di Lus-sembuIigo.

Siccome tuttavia è stato ohiesto qualevolto stiamo dando aU'Europa, vorrei direche siamo lieti ohe finalmente alla defini-zione di questo volvo ci siano altl1e forzeche intendono partecipare: non ci siamomai opposti aHa partecipazione dei lavora-tori. Quando abbiamo creato il Comitatoeconomico sOCÌé\lleattraverso i,l quale i lavo-ratori possono avere anche una ,lo/l'o espres-sione, l'abbiamo fatto nella convinzione che

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Senato della Repubblica ~ 19049 ~ V Legislatura

371a SEDUTA (antimeri'd.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 10 DICEMBRE 1970

non si fa l'Europa se non con una parteci-pazione popolare più ampia. Non è responsa-bilità nostra se vi sono state delle abdica-zioni di partecipazione comunitaria che nonsono certo imputabili nè alla maggioranzadel Parlamento nè al Governo in quanto tale.

Tutti i volti si fanno con dei profili. Tut-tavia i lineament'i del volto dell'Europa sonogià suflìcientemente definiti perchè ad essicon responsabilità tutti coloro che ]0 desi-derano possano partecipare, ivi compresigli ingllesi che potrebbero forse, come diceil senatore Anderhni, avere delle riserve sul-l'efficienza con cui il Governo italiano, cheè il più lontano da Bruxelles, difende i suoiinteressi come presenza negli uffici della Co-munità. Io stesso ho posto qui (lei forsenon mi ha seguito n~lla mia esposizione)il problema dell' esame della posizione deifunzionari ohe lavorano a BruxeNes. Ma vor-rei dire che nonostant,e le nostre imperfe-zioni non abbiamo commesso .l'errore degliinglesi di porci per pnmi l'autoveto nel 1958,ad entrare nellR Comunità economica eu-ropea.

Ecco i moti v,i per cui, signor Presidente,benchè spiacente non posso aocettare gliemendamenti, pur comprendendo lo spiritoche li anima.

P RES I D E N T E Metto ai votil'emendamento 1. 1, presentato dal senatoreAnderlini e da altri senatori, di contenutoidentico a quello dell'emendamento 1. 2, pre-sentato dal senatore D'Angelosante e da al-tri senatori. Chi l'approva è pregato di al-zarsI.

Non è appravata.

Metto ai voti l'articolo 1. Chi l'lapprova èpregato di alzarsi.

È appravata.

Passiamo agli al1Hcoli successivi. Se ne dialettura.

G E R M A N O ' , Segretario:

Art. 2.

Piena ed intera esecuzione è data al Trat-tato di cui all'artkolo precedente, a decor-

rere dalla sua entrata in vigore in confor-mità all'articolo 12 del Trattato stesso.

(È approvato).

Art. 3.

Il Governo è autorizzato ad emanare, nonoltre il 31 dioemhre 1974 e secondo le sca-denze rispettivamente previste dagli artico-li 2, 3 e 4 della Decisione del Consiglio deiministri delle Comunità europee relativa al-la sostituzione dei cont'ributi finanziari degliStati membri con risorse proprie delle Co.munità, adottata a Lussemburgo .il 21 aprHe1970, decreti aventi forza di legge ordinaria,secondo i p rincÌp i direttivi contenuti nelTrattato di cui all'articolo 1 e le disposizio-ni della Decisione di cui al presente arti-colo.

n Governo è altresì autorizzato ad ema-nare entro il 31 dicembre 1974, con decretia\éenti forza di legge ordinaria, le normenecessarie ad assicurare l'esecuzione degliobblighi derivanti:

a) dai regolamenti, dalle direttive e dal-le decisioni emesse dagH organi delle Comu-nità europee per l'attuazione del Terattatodi cui all'artioolo 1 e della Decisione di cuial presente artioolo;

b) dai regolamenti comunitari relativial finanziamento della politioa agricola co-mune.

P RES I D E N T E. Su questo articolosono stati presentati due identioi emenJda-menti soppressivi. Se ne dia tettura.

G E R M A N O ' , Segretario:

Soppnmere l'articolo.

3. 1 ANDERLINI, PARRI, GATTO Stimone,ROMAGNOLI CARETTONI Tullia,OSSICINI, ALBAN!

Sopprimere l'articolo.

3.2 D 'ANGELO SANTE, SOLIANO, CIPOLLA,

PERNA, PEGORARO

P RES I D E N T E. L'emendamento3. 1 è già ,stato linustrato dal senatore Ander-

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Senato della Repubblica ~ 19050 ~ V Legislatura

10 DICEMBRE 197037P SEDUTA (antimeriJd.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

lini, mentre il senatore D'Aingelosante ha ri-nunziata ad H~ustrare il 3. 2.

Senatare Anderlini, insiste per la votazia-ne dell'emendamenta 3.1?

A N D E R L I N I. Insisto.

P RES I D E N T E. Metto ai votil'emendamento 3. 1, di cantenuto identicoa queHo dell',emendamento 3. 2. Chi ,l"appra-va è pregata di almrsi.

Non è approvato.

Da pante del senat'Ore D'AngelasaJJJte e dialtri senatari è stata presentata un'emenda-menta sastitutiva. Se ne dia lettura.

G E R M A N O " Segretario:

Sostituire il primo comma con il seguente:({ Il G'Overna della Repubblica è autariz-

zata ad emanare, nan altre il 31 dicembre1971, decreti aventi farza di legge al fmedi realiz~are ill trasfenimooto alle Comunitàecanamiche eurOlpee, a titala di risarse pra-prie delle Camunità stesse, dei prelievi,supplementi, imparti supplementari a cam-pensatari, imparti a elementi 'alddizianali edi altri diritti, nanchè dei dazi della tarif-fa daganale comune e çlegli altni diritti aquesta relativi, ri'Scas'si all'limpartaziane nelterritaria della Repubblica, can l'asservan-za dei seguenti princìpi e criteri direttivi:

a) il trasferimenta alle Camunità ri-guardi titali di entrata già fissati dalle cam-petent,i Istituziani camunitarie alla data dientrata in vigare della presente legge;

b) la quata da trasfenirsi a titala di pre-lievi sia eguale a quella da trasferirsi a ti-tala di dazi daganali;

c) le rIsorse, glabalmente tnasferite daciascuna degli Stati membri per prelievi eper dazi doganaLi, siana corr~sp'Ondenti 'aicriteri di ripartiziane di cui all'articala 3,paragrafa 2, della Decisiane 21 apnile 1970del Cansiglia dei m~nistr,i delle Camunitàecanamiche eurapee ».

3.5 D'ANGELOSANTE, CIPOLLA, PERNA,

PIRASTU

P RES I D E N T E. III senataI'e D'An~gelasante ha facaltà di ,u1ustI1aI'e questaemendamenta.

* D'A N G E L O S A N T E. Signal' P're-sidente, l'emendamenta 3. 5 SÌ!sfarza, na1u-ralmente, senza Imolte ,speranze di ,suooesso,di aff'rantare una serie di problemi, di for-ma ,e di sastanza <chesana 'emel'si nel dÌibat-tita e che Ila Irispasta del Gavel1na nella se-duta di questa mat,tina nan sola nan ha IrVsol-

. t'O,ma ,in un 'Oerta ,sensa ha canfermata e 'raf-forzata.

P,ratkamente qual è ill meocanisma di que-sta disegna di legge? Il meccanisma è chenai, can J'articola 1 che abbiama già appra-vata, ratifichiama n'On sdla 'Ì!ltrattata ma an-che :i oasiddetti aHegati, sui quali m'OntOl1'11apiù paichè il SeI1ata ha già dedsa. Una vaJ-ta l'a tilfica ti gl'Ì! allega ti ~ 'l'at1fica ,cui è bendifficile dare una spiegaziane: nan si può ac-cettare <labniHante spiegazione che ha datoOifarelli 'e che qUJival1eva grossa m'Oda a 1l'Ì-c'Onoscer'e che il GaveI1na ha diritta di' faretutta ciò che vuole Ì!n nome di una sarta dinuava diri,tto comuniltaria ~~n virtù di que-sta vata noi abb:iJama appravata Ila deoisia-ne del 21 apnille, introdatta abusivamente nell-Il''Ordinamenta giumidioa medi!ant'e ,la 'ratificacancessa con 'l',artiJcola 1.

Allora, passanda all'articola 3, pass::iJamautiHzzare questa dedsione del 21 apri<le emotu proprio ,la nomÌ!I1iama critel1ia di at-tuazione della legge. Questo è il mativa percUÌJabbiama ,rat:ificato: non oe ne sana aJtri.La naminiamo niteda di attuazi'One delllalegge che ~ dobbiama diJre ~ eon l'airtJka-Ja 3 davrebbe iConoedeiDeUlnadellega senza al-cun 'limite di tempa a con ilimiti di tempacosÌesteSli che prati'caimente escludona 'Ognilimite. E dovJ'emma ,ilmpegnarci fin da que-sta mamento ad autorizzal1e il Gaverno acompi,el'e atti che H Gaverna 'stes,sa nOln ca-nasce quaH ,saranna.

Mi si pat'rebbe d:iJl1eche i'O mi st'O nipeten-da, ma questa Il'ha dett'O stamattina l'onare-voIe Pedilnie 'ia vor,J1eidchiiamar,e la sua at-tenzione su questa. Se ia nan ha camrpresamale, onorev,ale Pedinii, 11eiquesta mattimaha detta che per quanta riguarda la materiadella decisione nai avevama due vie: a una

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Senato della Repubblica ~ 19051 ~ ti' Legislatura

371a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTO'STENaGRAFICO 1° DICEMBRE 1970

legge farmale ardinaria oppure la delega.Ora poichè non sappiamo fin d'ora cosa sideciderà per gli articoli 2, 3 e 4 della deci-sione del 21 aprile, cioè praticamente perquanto riguarda i prelievi, i dazi doganali ele entrate fiscali propriamente dette (IV A ec-cetera), siccome non sappiamo nulla di quelloche succede ~ può succedere tutto e può non

succedere nulla ~ noi, non 'potevamo pre-

sentare un disegno di Ilegge: sarebbe statopoco sel'i:o, perchè noi ,in questo disegno dilegge nO'n avremmo potuto scrivere nuLla.Ed è per questo che vi chilediamo una dele-ga. Questa è Ulna oonfessione aperta che puòlindurre il Senato ad apprezzare la since-

ri'tà del Governo: ma se la CostituZJiO'ne del-,la Repubblica ha ancora un valore, se la Ieg-ge delegata è ancora queUa che è e non èquella che pensa illlGO'verno, cioè una sortadi camhiale in bianoo basata su unmppor-to fiduciaJ1i'Ù non previsto da a:lcuna normadella Costituzione e che autorizza 11 Gover-no a fare tutto ciò che vuole, se il Governoconfessa di non sapere quale uso dov:rà faredi ques1 a delega, quaM sono allora i limitiderMa delega in viJ1tù dei quaili noi possi1amoconcedere ques'to particolare strumento chedà la facoltà di emanare norme giuri:dkheall'Esecutivo? È una siituazione nuova. E ilsenatore Cifa,r~lli, che è bravissimo nel trat-tare.' ,le nO'mne che nO'n eS'Ì'stono e neltl'~m-maginade, oi potrà spiegare i limit:i futuridi questa sorta di dÌ11itto della fantasia chepermette al senatore CifareLli di votare edalI Governo di chiedere tutto ciò che vuolein questa mat'enia. Ma se è vero queiHo chedice r onorevole Pedini che il Governo nonsa ~e lo dice il GoveI1no stesso ~ che cosa

succederà in futuro iln questa mateda, èchiaro che non oi può chiedere la delega.

Ed alllora, silgnor Presidente e onOlrevolicolleghi, in unospilrito che non è stato dicontrappoSliziO'ne ~ questo pO'i lo spieghere-

mo brevisSli,mament,e in sede di dichialrazi'Ù-ne di vot'Ù ~ ma di opposizione cost,ruttivao, se volete, di oO'l:laboraziO'ne oritÌica, n'Ùi cisiamo sforzat:i ~ ed era estremamente diffi-oHe per noi perchè queste norme hanno uncontenuto profondament,e teonico ~ di !in~

dicare con questo emendamento alcune cor-rezlÌ'Ùni che rendono Ilegittima Ila delega. Sia-

ma d'accordo: o delega o legge forma'le; epossiamo dire che noi in lill1ea di prill1ci-pio ~ l'abbiamo già detto ~ non ci oppo~

niamo alla delega trattandosi di un modocome un altro di: emana,re norme giuridiche.Ma non siamo cont["ari alllla delega a oondii~z]one che questa rispetti Ila Costiltuzione, Cibèfissi dei limit'i di tempo aocettabili, non sliaal di là di ogni tempo po'liltlicamente calcOlla-bille oggi (perchè io considero assollutamentefuori dalla pollitica un giudizio che impegnioggi il Parlamento per quatt:ro anni), [11spet~ti l'articolo della Costiltuzione il quaile vuo[eche per darsi delegazione è necessarilO rfìs~sare 311potere delegato, cioè a<l Govenno, icriteri, :i limi:ti e 'l'oggetto deHa sua attività

legi'sJativa. Ailtrimenti non è delega. Quindi,onmevole Pedini, noi accettiamo il criteriosecondo H qualle potevate soegHere t,ra leggefOl'male ordinaria e legge di delega; accet-tiamo che per ragioni di opportunità era do~veroso scegliere la delega; siamo d'accor-do con il Gover:no su tutti e due ,i pUlnti, mal'unico punto .sul quale dobbiamo trovare unaocordo 'rLguarda ill fatto che questa delegadeve essere queLla che Ila Costituz.ione vuolleche sia questo strumento legi's,lativo e quin~di che siano fissati limiti di tempo accet-tabili.

Ora, con Ila pr,ililla parte del nastro emen-damento, noi vi proponiamo il limite di tem-

p'Ù del 31 dicembre 1971, dicendovi chiara-mente fin da quest'Ù momento che, se rag~giungi,amo un accordo nel votare Ila delegaSiino al 31 dicembre 1971, ad ottobre delprossimo aIJino voteremo quella del 31 di-cembre 1972, 'se 'la delega sarà Jlegittima.Quindi voi non perdete nulla; non \éi è nes-suna ragione 'per voi di chiedere una delegaquadriennale quando 'potete avere quattrodeleghe annualli o due deleghe biennali; [loncapisco perchè le vogliate tutte insieme. Èvero che il tr::ttt3.to delJa cui ratifica noi di-scuLiamo e glIÌ a:Megati abnofmi ad esso ac~elusi da palrte del presentatore del disegnodi legge, cioè del Governo, prevedono un uni-co Iregilme giudldico per quanto attiene ai po~ted del Parlamento europeo fino alI 31 dicem-bre 1974 e prevedono 1nvece nuov:i poteridel PaI1lamento a partire dallo gennaio1975. Questo però non signiÌ1fica niente: il

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19052 ~

37P SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 10 DICEMBRE 1970

fatto che il Padamenta europeo disporrà dinuovi poteri 'solo :il 10 gennaio 1975 non si-gnifica assolutamente nulla 'per quanto ri-guarda ciò che il Governo dov:rà o potrà faJrern vi'rtù della delega che noi vi diamo nel-,l'ambito fo.nmaJe del trattato di Lussembur-go e nell'ambito 'sostal1zilale delila deoi,sironedel Consi:glio dei' ministri:. Inalltre parole iovorrei capi,re, ma cl1edo sarà diffidle chequalcuno me ,lo 's.pieghi, donde il Govennoricavi questa disor~mill1ante temporale del31 cL1cembre 1974. L'uniloo riferimento a que-sta data è fatto dal trattato di Lussemburgoper quanto attiene al diverso regime dei po-teri del Padamenlo europeo; ma il fatto cheil PaI1lamento europeo, a pari]re dallo gen-naio 1975, abbia [in materia di bilancio piùpoteri di quanti non ne ha avuto fino a quel-la data non significa assolutamente che ilGoverno debba pretendel'e una delega inbianco ,fino alI 31 dicembre 1974.

È per questo che nOI d:ldamo al Governo:accontentatevi di Ulna delega fino al 31 di-cembre 1971. Vedremo meglio la materia,la dliscuteremo Insieme; siamo disposti a dar-vi 1131delega, SIaJl110 noi che emendiamo infavO're della delega. Quilndi prendetevi' unadelega IlegiH:ilma e vail:ida.

Il 'Primo argomento qUÌindi rigua'rda l'ele-mento tempo; i1 secondo concerne i cri:teri.Voti infatti non avete ilnd1cato i criteri; avetedetto che questi dovrebbero essere conte-nuti nella decisione del CO'nsiglio dei mini-stn del 21 aprile 1970. Ma questa decisionesecondo me ~ Inella mi,sura in cui prevede

un meccanifSmo estremamente complicato al-!'interno dell quaJe ~i è Ulna serie di ipote-si subordinate anche per quanto attiene lamateria essenziale e cioè, come vedremo trapO'co, per quanto attiene :la matel1ia dellequate di .finanzialmento della politica agliico-la comUlne da parte di smgoli Stati ~ nonstabHisce dei cniteri definiti in materia difinanziamento. Essa stabi11sce un solo onte-

l'io definito e cioè che, a ,partire daH'appro-vazione di questi trattati, l'intero prO'ventodei prelievi aMa ,importazione dI prodottiagricoli sia 'trasfenito, a titolo di risorse pro-prie, illel bilancio della Comunità. È pOI sta-b~lito che, per quanto ri'guarda i dazli doga-nali, questi dazi debbono essere assorbiti in

misurapa;rzia,le nel tempo: pl1ima ill 62 percento e poi, via via fino al 75per cento. Interzo luogo si stabillisce che, nel caso che lasomma di ques'tIÌ due pl'oventi nO'n di1a uncerta gettito, si possa anoora far 'riferimentoa:lle quote di contribuz,ione dei singoli Stati,in ragione dell'accordo stabilito, se non va-do errato, in sede di regolamento di .finan~"jamento del FEOGA, che fu il testo appro-vato nello ,scorso anno, pDima che C\ill'Ajafossero decise ile note questioni.

Pertanto, mentre abbiamo una entrata cer-ta, cioè li prellievi, abbiamo due entirate va-niabili, cioè :i dazi e le contribuzioni del Go-verno. Abbiamo infine una entrata estrema-mente dubbi1a qual è ,l'entrata della tassa sulvalore aggiunto ila quale, secondo ,la deci-sione del 21 apdle 1970, dovrebbe funziona-re iln questo modo: 'se tutti glli Stati avran-no ilntrodotto rl'IVA, a1lora una quota di que-sti proventi andrà automat1camente alla Co-munità. Se invece non tutti, ma almeno tredei sei Stati >l'avranno introdotta, allora saràla Comunità, saranno 'Ì isuoi uffici che, attra~verso un calcolo e parametri suoi propl1i,stabiliranno la base imponibile all'internodeit'r,e Paesi che non il'abbiano ancoraintro-dotta e su questa ba:se calcoleranno ,la quo-taipoteti:ca di IV A che dev'essere invece at-tribuita a t,itolo di risorse propDie allla Ca~munità.

Quindi, come Iloro vedono, nOln è che 'ratirfÌ-cando Ila decisione de] 21 apr1le e oonsiide-randola come criterio generale di delega noiabbiamo stabilito delle regole precise all'at-tivHà legislativa del Governo. Tutt'altro: noia;bhiamo introdotta una serie di norme inparte preoise,in pa<rte incomplete, in parteveDe e propri1e nOl1me 1n bianco delle qualiil Governo patirà fare ,l'uso che crede.

]l nostro emenda<mento pertanto si artI-

cola nel mO'do seguente. Per quanto si rife-J1i'sce aMa data di scadenza abbiamo già det~tu che chiediamo ill 31 dicembre. Inoltre iltrasferimento alla Comunità deve riguarda~re i tiltoE di en1Jrate già esistenti oggi. Misembra evidente, linfatti, che non possiamotrasfeI1ire titoli di entrata nazionale nel bi~lancio comunitario se questi titoli di entra-ta oggi, nel momento in cui votiamo, nonesistono. AiltI1imenti ci ver,remmo a trovare

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19053 ~

37P SEDUTA (antimeri'd.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 10 DICEMBRE 1970

an unasii:uazione assolutamente abnorme; equesta nan riJguarda nemmenO' il cdtemio,ma propr.ia l' aggetta delila delega. Casa ve~niama a dare se si tratta di titO'li di entrata?

Si patrebbe dire: neEa stessa mO'mentanel quale voter;ema in questa Parlamento ititali di entrata nel bi'lancio deUa Stata, sic~come prima abhiama vatata stabilendO' chequeUe vaci di entrata Il'e avremmO' trrasfedteal bllancio camunitari'Ù, saremO' nai che de~ciderema le entrat'e;siama nai che aggista~birliamo di passare lin futura quelle entrateal bilancia deltla CO'munità; il giaca è chia~roo Ebbene, 1110:nè vero, anarevali oaHeghi;infatti, sia per l'entrata a titala di prelievO',sia per l'entrata a titala di daziO', in questedue materie nai [lan abbiamO' più aJlcun pa~tere di tassaziane; il patere di tassazione èdeLla Comunità: i pl'eHevi li stabilisce [aCammiss,ione, i dazi doganali< sana cantenu~ti ,in regalamenti camunitari. PertantO' naiara per aHora oedvama delle entrate dell'OStata ,italiana che non [J1isultana da leggi at~tua:lmente in vigore, nan risultanO' da Tega~lamenti comunita'l1i attmulmente in vigore,non 'risultanO' da [niente. Per tutta ciò cherientra comunque in un certa titalla di en~trata, genenicamente cans1derata, è detta nel~la dedsione dell Consiglia dei ministri de.! 21aprile che si, vedrà ,in avvenire 'in che mO'dasarannO' fissate queste cose. Nai diciamO' daara che man Imana ehe queste entrate diver~l'anno, per attivi,tà legislativa comunitaria,esbeme a noi, diver,ranna esigibili in quantasarannO' state stabiHte Ie impasiziani, saran~nO' trasfedte. Non ne canasciama ramman~tare, ne canasciama sola il titala. Nan ca~nasciamO' la 10.1'0',incidenza; sappiamO' sO'lache riguarda preilieVìi e dazi.

Allara, anarevoH colleghi, se vagliamO' fareuna deilega rispettosa della Castituziane, naidobbiamO' stabHil'e fin da ara che aggi comeo.ggi passiamO' trasfedre alla Camunità sO'latitoli di eni:rata già fissatri dalle campetentii,stituziani camunitarie aLla data di entlratain vigo.re della plres'ente legge. Non passia~ma cede're entrat'e ,i cui titali sana futuri,

dubbi ed eventualli.È nata a tuttri che il Gaverna itahana ha

cansideré1'ta cOlme sua massima titOlla di iIIle~dta ~ e secanda nai nan del tutta a tarta ~

la ,r.evisione delle quate di cantribuziane alFEOGA che, carne è noto, eranO' estrema-'mente pesanti per H nostra Paese e al1dava~nO' invece a beneficiare altri Paesi: Germa~n:ia e Olanda ,per quanta riguarda la pradu~zione dei lattiÌera~casea.d e Francia per ,lapraduzione cereahcola. Questa armai è ma~teria di camune dammia e su di essa nanaccO'rre insistere. Dapa ,taJnte polemiche cheanche uomini della maggiaranza (ricorda ilsenatare Ross,i Doria) avevanO' fatta in pas~sata per questa li'ilaocettab~le f'Ùrma di, vas~saHaggio tributario, per cui nai pagavamO'aHa Enuncia i rimborsi 3111'esportazione deisuai prodatti cerealicah e cantribuiIVa:macan decine di miHardi al pagamentO' ai pro~duttori 'lattirero~caseari della Ge]1mania e del~l'Olanda delle enmmi, fama se giacenze diburro e di pradot,ti de:dvati del latte, il Ga~verna è venuta a di,l'ci che finaJlmente erava~mO'riusciti a niduPJ1e !la quota de'lile nastrecantribuzilarni. Segui1tiama a cantribuire main misura praparzianata. Ma casa succede,onarevoli oaiUeghi?

Sucoede ohe quella conqui'sta che allaraill Gaverna ottenne è durata pochissima, per~chè non appena ent'rerà in funzione la deoi~siane allegata al trattato, e cioè la decisianedel Cansiglia dei ministn del 21 aprile, carneprima 6tala tutti i prehe¥i passerannO' aillaCamunità a til1:ol1O'di ,risarse propr.ie. Poi~chè i prelievi sona una specie di dazi'Ù per~cepita altl'importaziane suipradatti agrka~H, ne deriva che i Paesi che importanO' pro~datti agricali pagana alla Comunità, a titaladi dsarse praprie, una somma camplessivaproparz,i'Ùnata rull'ammontare delle imporlta~ziani. Ora dei 'sei Pruesi della Camunità quel~la che imparta di gran Ilunga ,la mai9giorequantità di pradotti agricoli, queHa che hauna billaJncia allimen:tare di gran lunga piùdeficitaria è l'ItaJ.ia, per cui l'Italia jmmedla~tamente passerà a pagare una samma chenan sarà più queHa attenuta can il 'regola~menta 'reoente di,finanziamentO' del fando diarientamenta e garanzia ma che immediata~mente risalirà a cifre enormi. Cantempa~'raneamente, onal'evoli calleghi, l'altra ti,talladi entrata, cioè :i dazi daganali ~ che sana

pel'cepi'ti lin mi'sura molto maggiare che danai dai due principali Paesi che hannO' parti

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Senato della Repubblica ~ 19054 ~ V Legislatura

371a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 10 DICEMBRE 1970

su:ll'Atlantioo che sIQno diventati porti deHaComunità, vOlglio dire la Germania e Il'Olalll-da ~ avranno un t'rattamento di preferen-za; infatti mentre i prdievi, che sono i dazisulle ~mportaziOini agricole, vengono pagatisuMa base deille importazioni in Italia e quin-di in misura maggiore che altrove perchèl'Italia ,i1mparta più deglli altri Paesi questiprodotti, con il sistema dei dazi doga-nali, che vengono nscossi da questi duePaesi molto più che dagli altri ~ ed esistequi una nota questione sul dil1itto di rilscos-sione dei daZii, ciIQèse spetti al Paese desti-natario della meroe o al Paes'e dove ha sedeil porto nel quale la merce viene introdottanella Comunità ~ questi Paesi ~ i quali ri-scuotono ,somme enol1mi a titOllo di dazi do-ganali ~ vengono ad essere avvantaggiati.Infatti mentre la decIsione prevede il totalet,ras[er.imento dellesomme riscosse a titolodi preHevo dagh Stat,i alla Comunità, perquanto 'riguarda invece ,i dazi prevede unariscossione parzi'ale e non totale e addiirit-tura prevede che in alcune ipotes,i i dazi do-ganali possano non essere trasferiti al,la Co-munità. Ecco dunquei,l trattamento diSicri.minante e inacoettabHe. Con questa differen-za di trattamento deLle somme attualmenterisoosse dagli Stati a titOllo di prelievo e a ti-tolo di dazio noi veniamo pratioamente astabiU,re che 11'Italia deve pagare samme enor-mi. e che illlveoe i Paesi percettOlri di note-voli somme a titOllo di dazio pagherannomolto di meno e in alcuni casi potranno an-che non pagare. Basta leggere la decisione.

Ed allora noi chiedi,amo con questa emen-damento che 1a quota da trasferirsi a titolodi prelievo sia eguale a qudla da trasferi'rsia titolo di dazi doganali; oioè diciamo chenon è giusto stabillire i,l trasferimento del100 per cento dei prelievi e di una quota mu-tevole di dazi dOlganali. Bi1sogna trasferkeuna oifra compJessiva a11a Comunità, che èla cifra che oggi viene data dé1Jl100 per cen-to. dei prelievi, più il 60 per cento dei dazi:questo calcolo deve essere fatto in modo datrasferire alla Comunità il 60 per cento delleentrate a titolo di prelievo e <il60 per cento.a titolo di dazio. E aggiungiamo che que-sti trasferimenti debbono funzionare in mo-do che S'ia rispettato tI 'fapporto tra Te quo-

te di eOlntribuzione stabiUto oon tl'ultimoprincipale ,regolamento sul finanziamento delFEOGA. Tutto questo mir'a, .in altri termini,a stabiilire per H Governo ~ come criterio

di attuazione deUa delega che il Parlamen-to gl,i concede ~ i,l TÌlspetto fondamentale, inmateria di finanziamento FEOGA, di quei li~miti e di quelle milsure che il Governo ot~tenne fossero stabillite con :i regOllamenti del-,10 scorso anno. Concludendo, quindi, onore~

voli coneghi, !noi non mil'iamo a distruggereo a modvficare questa ,legge; acoettiamo. 11pri.ncipio, dato il tempo ,in cui si v,iene a di-scutere, che è opportuno che sia data la de~lega e che non vi era modo e possibilIità divatare una ,legge ord]narila, però chiedimna,sul piano formale, ill rispetto delle 'regolecosti,tuzionali che definiscono la Ilegittimitàdella delega legilsilati:va; sul piano sostanzia-le chiediamo che nOln si tomi alle vecchie di-sodminazioni a danno de11'1talia, per quan-to si rifedsce alle contribuziani che 1'1taliadeve dare al funziIQnamenta del FEOGA cheviene ad essere ,finanz,iato ora con le risorseproprie, e che sialno mantenute grosso mo-do ,le quote assegnate al nastro Paese in vi'r-tù di un regolamentIQ che il Governo stessoha negoziato.

P RES I D E N T E . Invito la Commis-sione ad esprimer,e il pa:reI1e sul,l'emenda~mento in esame.

T O L L O Y, relatore. Ho ascoltato conestrema interesse l'appassionato svolgimen-to, da parte del senatore D'Angelo sante, delsuo emendamento.. Debbo dire che sia poli-ticamente che teon~camente mi ,sembI1a visiano delle osserva:z;iOlnida fare. Politioamen-te, si tratta di osservazioni positive ,e nega-tive; positive, ad esempio, per il fatto di aversentito per la prima volta :in quest'Aula cheanohe l'oppo Sli:lJionedi sinistm è favorevolealla delega, ,anche se uonin questa forma.Sarebbe stato molto meglio. che questa po-s:izione fosse stata espressa in Commissione,in quanto avrebbe consentito un esame dellalegge in uno stato d'animo diverso e avreb-be dato all'opposizione di sinistra una cre-dihilità diversa. Nè nOliattendiamo altro chedi poterle credere. Questo però in Commis~

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Senato della Repubblica ~ 19055 ~ V Legislatura

37P SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

sione non è avvenuto, anzi l'opposizione siè dichiarata contraria alla delega.

Dal punto di vista teonioo dovrei far os-servare al collega D'Angelosante che in fon-do si tratta sempre del problema fondamen-tale della volontà politica di costruire J'Euro-pa. Dovremmo infatti, per aocogHel'e il suoemendamento, ritornare su tutto quell'O cheè stato fatto, anche sulla unità doganale. Èvero, ad esempio, ohe per quanto r'igual'da iprelievi agricoli il nostro è un Paese che im-porta moltissimi prodotti agricoli, ma è an-che vero che già tre o quattro anni fa ('Oc-cupavo al,lora una carica di Governo) mi ca-pitò un caso dove risultava che la carne ve-niva importata dall'Est dalla Germania e daquesta poi esportata in Italia. Questo è un fe-nomeno destinato ad aumentare data l'attua-le politica tedesca verso l'Est, e se l'Inghil-terra, come mi auguro (e se lo augura, ciòche mi fa piacere, anche il collega Anderlini)entrerà a far parte della Comunità, tale fe-nomeno aumenterà ancora. dati i suoi tra-dizionali rapponi con Paesi terzi.

Ben diversa cosa è l'essere efficienti, pre-senti, in modo da poter pretendeJ:1e che i v;ar~ipreLievi siano 'ripartiti equameTIlte tra gli Sta-ti. Per questo io invito continuamente al-l'unità in questo campo; nella denunaia chevoi avanzate c'è dunque senz'altro una verità,ma non è quello certo il modo di pervenirea una soluzione positiva. Così, per quantoriguarda l'imposta sul valore 2.ggiunto, giàoggi è estremamente preoccupant,e la suamancata applicaz;ione. Più noi la ritardere-mo e più questo ritardo costerà ,al nostroPaese. Questa è la vedtà! L',importante èdunque di trasformave l'IGE in IVA e dinon ritardare oltre, dando modo ad altri difarei pagare questo ritardo; il quale è tantopiù grave perchè l'IV A savebbe vantaggiosaper ril nostro Paese e soprattutto per tI no-stro commercio estero.

È stato chiesto il passaggio dai quattroai due anni della dur:ata della delega. Unalegge delegata è un fatto che preoccupa an-che noi. Ma non ci venga a dire l'opposizioneche non :le diamo retta alcuna, tant'è veroche verrà tm poco in discussione un articoloaggiuntivo all'aJ:,ticolo 3, nel quale la mag-gioranza propone la formaZJione di una Com-

10 DICEMBRE 1970

missione composta di 15 senatori e di 15 deeputati per il controllo dell'uso della delegada parte del Governo. In base a quanto det-to finora se le cose le mandiamo avanti pa-droneggiandole e accompagnandole con ladifesa dei nostri interessi non c'è bisognodi questa riduzione dai quattro lai due anni.Se ,le cose andranno diversamente vi saràallom uno scrioohiolio delle strutture euro-pee: vorrà dive che purtroppo la costruzio-ne procede più fatioosamente del PIievistoe che bisognerà prooedere a qualche r,ipa-razione. Ma passando da quattro a tre o adue anni noi verremmO' soltanto la togHel'eal Governo e al,la sua amministrazione lapassibilità di adeguarsi a tutti i mutamentipl'evisti nei quattro anni venturL Un oon-trollo parlamentare sulla maniem ,in cui ilGoverno adopera la delega sarà richiestodalla maggioranza stessa. Sona perCliò oon-tDaria a questo emendamento ,ed anche aquelili successivi subardinati e agli altri chevogliono modificare la durata per la qualela delega viene conoessa al Gaverno. GmzÌ!e.

P RES I D E N T E . Invito iil Gavemaad esprimere IiI parere.

P E D I N I, Sottosegretario di Stato pergli affari esteri. Signor Presidente, il senato-re D'Angelosante ha aperto in una formamolto simpatica i tempi supplementari del-la nostra discussione. la non so se il fatto,essenda io deputata, di non aver dormitoquesta natte per le vatazioni alla Camera nonmi abbi'a eventualmente consentito di esseresuffidenteme,nte chiaro nel definire che noinon chiediama una delega generica, ma bendefinita nel tempo, nei suoi oontenuti, ne-gli strumenti d~, attuazione. L'incertezza ri-mane nella procedura di carattere tecnicolegislativo per !l'applicaziJOne deUe innova-zioni che 'sono connesseaHa risoluzionesl1'l-,le risorse proprie. È stata fatta una proposta

di tagliare al 1972 il peJ11odo di delega. Ono-revoli senatori" o la delega VLene data conuna dimensione funzionale e che ci possacansentiDe di operare, a diversamente il Go-verno non l'avrrebbe neanche chiest'a.

Qui non ci troviamo di frante ad un pe-dado biennale, come è avvenuto altre volte,

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Senato della Repubblica ~ 19056 ~ V Legislatura

37P SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 10 DICEMBRE 1970

per .i passaggi delila Comunità neUe sue di-verse tappe. Se chiledi:amo come termine H31 dicembre 1974 è perchè questo per,iodoè tipicizzato daU'entrata in funzione deUerisorse proprie. V'i è quiludi una definizioneoggettiva in questi tempi, che mi mettein condizione di non poter accettare loemendamento avanzato dal collega D'Ange-losante, anche se non è questa l'ora nè ilmomento d~ riprendeve, per cont,rabattere,,tante delle osservazioni che sano qui statefatte. Mi sia solo lecito prendere atto di ciòche è stato detto anche dall'oppasitore, cioèche si riconosce la necessità per il Go-verno di usare de/llo strumento di del,ega. Èquesto uno strumento che comunque, se vie-ne dato, deve ,essere funzionale.

Sono i,nfÌine il pr.imo ad auspicar'e che iprelievi possano diminui,re col tempo; masolo per IragioiO'i di dacumentazione e perchènon rimanga neglri onoI1evoli senatori l':im-pr,essione che ~ pI1eHevi devono ,essere unonere progress1vament'e incrementato per lanostm ItaJia (a parte che noi speriamo cheuna produttività migliore della nostra agri-coltura e una trasformazione delle strutturerenda meno pesante la bilancia agrioala del-la nostra Naziane) vorrei osservare chenel 1973 tale somma scenderà a 305 milionidi unità di conto, tale resterà nel 1974, nel1975, nel 1976 e 1977, per scendere a 290 mi-liani di unità di conto nel 1978.

Infine vor,l~ei 'precilsare, siglnor PI1esidente,che pur rendendo atto deLlo sforzo fatto dalsenatore D'Angel.osante, noi non chiediamola delega senZ1a Uina ,motivazione precisa, mala chiediamo per l'n periodo tipico dellaComunità dopo ill quale, nel 1975, entranoin funzione le risorse praprie. Non è quindi,il nostro, un diritto di fantasia, così cameè stato detto, anche se è vera che neHa sto-ria non si fa mai nulla se non con un po' difantasia. Grazie, signal' Presidente.

C I P O L L A. Domanda di parlare perdichiaraziane di vata.

P RES I D E N T E . Ne ha facoltà.

* C I P O L L A . Naturalmente io voteròa favore dell'emendamento. Ma di fronte agli

ultimi dati che l'anarevole Sottosegretarioci ha letto, vorrei chiedere che respansabil-mente davanti al Senato, se nan in questasede in una prassima riuniane, ci si facciasapere chi ha elab.orato questa risp.osta. Quisi tratta di numeri del ,lotto dati da genteche non sa affatto che casa sta succedendonell'agricoltura italiana e nel cansum.o ali-mentare italiano. Se nan si madi.fica tutto ilsi.stema dei prelievi, il che è dubbio, i pre-lievi si pagan.o sulla carne ,e sul granturoo.C'è forse dubbio che il consumo delLa carneaumenta e Ila produzione quest',anno climi-nui,soe di nuovo in Italia? Quindi nai paghe-remo ,in maniera cresoente.

Lei dev,e dire namee cagnome di questagente che si assume la responsabilità didarvi le veline che voi venite a leggere inSenato.

Non ingannate certo tutta l' opini.one pub-blioa ma vi mettete, anche nei confronti deivastvi partners comunitari, in una posizionedi estrema debolezza contrattuale, quandovenite quasi a giustificare ,e a minimizzave leresponsabili tà.

Quando senta parlare i rappresent,anti de-gli altri Paesi, sia di partiti governativi ehedi oppasiziane, nota che essi non prospet~tana mai situaziani rosee e non tendono maia diminuire gli oneri e le responsabilità cheil loro Paese si assume.

H vostra invece non è un atteggiamentO'confarme agli interessi nazi.onali, ma di ce-dimento tatale.

Sento di dover dire queSitO' a titalo per-sanale e come rappresentante del mio Grup-po: dabbiama superave questa fase di cedi-mento assolut.o su ogni questiane delila po-litica comunitaria.

P E D I N I, Sottosegretario di Stato pergli affari esteri. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

P E D I N I, Sottosegretario di Stato pergli affari esteri. Signor Presidente, vODreichiedere alila P,residenza di permettermi ditutelar,e ,la ,serietà del Governo. Se IiI Gover-no m1anda un suo Irappresentante a comu-nicare dati, esso comunica dati di cui il

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Senato della Repubblica ~ 19057 ~

10 DICEMBRE 1970

V Legislatura

37P SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Govenno è responsabile anche se, come hodetto ndla mia esposizione, allorquando siparla di cifre che si riferiscono alla Comunitàeconomica europea, si tratta sempre di cifredi carattere presuntivo. Grazi,e.

P RES I D E N T E. La Presidenza nonentra nel merito. N Governo si tutela da sè,ha i suoi ,rappresentanti.

SenatoDe D'Angelosante, insiste per la vo~tazione delLl'emendamento 3.5?

D'A N G E L O S A N T E. Insisto.

P RES I D E N T E. Metto ai votil'emendamento 3.5, presentato dal senatoreD'Angelosante e da altni senatovi. Chi l'ap~prova è pregato di alzarsi.

Non è approvato.

Da parte del senatare Valeria BonazzolaRuhl e di altri senatori è stato pvesentataun emendamento sostitutiva. Se ne dia let~tura.

G E R M A N O " Segretario:

In via subordinata all'emendamento 3.5,sostituire le parole: «nan oltre il 31 dicem-bve 1974» con le altre: «nan oltre il 31dicembre 1972 ».

3. 7 BONAZZOLA RUHL Valeda, PERNA,

D'ANGELOSANTE, CHIAROMONTE,CIPOLLA, ANDERLINI, SALATI,

GUANTI, SEMA, PEGORARO,LUSOLI

P E R N A. Damando di parlare..

P RES I D E N T E . Ne ha facaltà.

P E R N A. Soltanto due parole, signorPresidente. Intanto per pI1endere atto che ilrelatore e l' onarevole Pedini hanno già vepli~cato all'emendamento prima che venisse il~lustrato.

La nostra propasta nasce dal fatto che,essendo stato respinto ,l'emendamento pre~sentato dal s.ernatore D'Angelosante e da al~tri, ed essendo quindi rimasti per noi in pie-di tuui ,i dubbi riguardanti l'oggetto ed icriteri direttivi della delega, noi praponiamo,

a questo punto, di 'lasciave inaltemto, per~chè casì accadrà nella votazione dell'artico~lo, il testo propasto dal Gaverno, ma di in-trodurre un limite di ordine pol'1<tioo.

L' onorevale Sottosegretado ha detto chei quattro anni sono funzionali. Non vogliodiscuterne la funzionalità e rispetto a che 00-sa. Faccio soltanto notare ohe si vuole dar

l delega oltre la vita di questo Parlamento.Il Governo, la cui sorte è sempre inoerta

già in questa legislatura, vuole affidare de~lega ad un Governo di cui non si conosce labase anche oltre la vita di questo Par1amen~to. Non è una considerazione strettamentegiuridico~costituzionale, ma palitica, sullaquale ci permettiamo di richiamare l'atten~zione di tutti i colleghi oltre che del Gover~no. Con la nostra proposta rimarrebbero,pur con la nostra opposizione, quei cri-teri diDettivi e quegli oggetti che a noisembrano sbagliati; ci sarebbe soltanto unalimitazione che potI1ebbe largamente consen-tire al Gaverno, nel corso di questa legisla~tura, di predisporre ulteriori provvedimentiper le epoche successive al 31 dicembve 1972.

Se non si vuole accettare questo limite diovdine politico, si entra neUa ,llOgioa di unafunzionalità che non possiamo in alcun mo-do accettare.

P RES I D E N T E. Mi sembra che ,laCommissione ed il Governo si siano già pro-nunciati su questo emendamento.

P E R N A. Vorrei Eave una pratesta,signor Presidente. Vorrei che il relatore edil Governo si pronunciassero sugli emenda-menti dopo che sono stati illlustrati.

T O L L O Y , re/atore. Se è per riguardoal senatOJ1e Perna non esiterò. . .

P E R N A. Non è un riguavdo nei mieiconfronti, ma nei confronti del Senato.

P RES I D E N T E. Invito la Commis~missione ad esprimere il parere suLl'emen-damento in esame.

T O L L O Y, relatore. Ho già espress~i motivi fondamentali del rifiuto della Com~

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Senato della Repubblica ~ 19058 ~

l° DICEMBRE 1970

V Legislatura

371a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

missione e potrei Iimitarmi a ribadirli. Maa controbattere gli argomenti del senatorePerna, porLerò soltanto un argomento tl1attoda una mia esperienza recente: nell'altra le-gislatura ero Ministro, non ho aderito a cor-renti, non sono più Ministro. Evidentemen-te questa è stata cosa di importanza mo-desta, figurarsi dunque se una cosa dell'im-portanza della costruzione dell'Europa puòobbedire a regole di durata di legislatura odi formazione di Governi! Può anche darsiche alle prossime elezioni la maggioranzal'abbiate voi; se vi comporterete costituzio-nalmente e riterrete non più valida questalegge ,la farete riprendere in esame dal Par-lamento. (Interruzioni dall'estrema sinistra).Ma che si possa vincolare la costruzione diuna cosa così importante come l'Europa aproblemi di limiti di legislatura non mi sem-bra un argomento valido.

Signor Presidente, per glli altri motivi, poli-tici e tecnici, avevo già espresso il pareredella Commissione.

P RES I D E N T E . Invito H Governoad esprimere ill parere.

P E D I N I, Sottosegretario di Stato pergli affari esteri. Signor Presidente, il Gover-no si associa alle considerazioni del relata"re e fa comunque presente che noi iniziere-mo quanto prima in Commissione e anchein quest' Aula l'esame della relazione annuai'esullo stato della Comunità. Quella sarà unaoccasione per approfondire ulteriormente leosservazioni che qui sono state fatte e anequali noi attribuiamo la dovuta importanza.

P RES I D E N T E. Senatore Perna, 3.4insiste per ,la votazione dell'emendamen-to 3. 7?

P E R N A. Insisto.

P RES I D E N T E . Metto ai votil'emendamento 3.7, presentato dal senatoreValeria Bonazzola Ruhle da altri senato:ri,non accettato nè dalla Commissione nè dalGov1erno. Chi l'app:wva è pl'egato di alzarsi.

No~ è approvato.

Seguono due &dentici emendamenti sop-pressivi. Se ne dia lettura.

G E R M A N O ' , Segretario:

Sopprimere il secondo comma.

3.3 ANDERLINI, PARRI, GATTO Simone,

ROMAGNOLI CARETTONI Tul1ia,

OSSICINI, ALBANI

Sopprimere il secondo comma.

3.6 CHIAROMONTE, PERNA

P RES I D E N T E . Metto ai votil'emendamento 3.3, identico all'emendamen-to 3.6, non accettati nè dalla Commissionenè dal Governo. Chi l'approva è pregato dialzarsi.

Non è approv1ato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento3. 4, già illustrato dal senatore Anderlini.Se ne dia nuovamente lettura.

G E R M A N O " Segretario:

Aggiungere, 111fine, zl seguente comma:

« I decreti aventi forza di legge ordinaria,di cui al primo e al secondo comma del pre-sente articolo, non possono essere emanatise non hanno avuto il preventivo parere fa-vorevole di una Conimissione mista inter-parlamentare, composta di 15 senatori e 15deputati, nominata dai Presidenti del Senatodella Repubblica e della Camera dei depu-tati ».

ANDERLINI, PARRI, GATTO Simone,

ROMAGNOLI CARETTONI Tullia,

OSSICINI, ALBANI

P RES I D E N T E. Senatore Ander-lini, insiste per la votazione di questo emen-damento?

A N D E R L I N I. Sì, signor Presidente.

P RES I D E N T E . Metto ai votil'emendamento 3.4, non accettato nè dalla

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Senato della Repubblica ~ 19059 ~ V Legislatura

371a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA~ RESOCONTO STENO'GRAFICO 1° DICEMBRE 1970

Commissione nè dal GoveI1llO.Chi l'appI1ovaè pregatO' di al1Jarsi.

Non è approvato.

Metto ad voti rartioolo 3. Chi l'.approva èpregato di al1Jarsi.

È approvato.

Da parte del senatore Rossi Dada e di al-tri senatori è stato pI'esentato ,l'emendamen-to 3. O.2. Se ne dia lettura.

G E R M A N O', Segretario:

Dopo l'articolo 3, aggiungere il seguente:

Art. ...

« Il Governo emanerà le norme nelle ma-terie previste dalla presente legge, sentitauna Com1llisslione pa111amentare oompostada 15 senatoI1i e 15 deputati, nominati I1ispet~tivamente dal Presidente del Senato e dalPresidente della Camera dei deputati.

La Commissd.one di cui al comma prece-dente è altresì ahiLitata ad espI1imere ilproprio pareI1e, a maggioranza dei suoi com-ponenti, sull'opportunità dell'esercizio delladelega per l'.esecuzione delle misure a normadell'artioolo 3 ».

3.0.2 ROSSI DORIA, GlRAUDO, DINDO, CI-

FARELLI, ALBERTINI, CELIDONIO

P RES I D E N T E. Inv:ito la Commis-'sione ad esprimere il paI1ere sUll1'emenda~mento in esame, ill medto al quale il Go-verno si è già espresso favorevolment,e.

T O L L O Y, relatore. Signor P,I1esrnden~te, desidero soltanto aggiungere che a miomodo di vedere, appoggiando questo emen-damento, in gran parte si soddisfa, nonostan-te i distinguo del'collega Anderlini, a quantoera stato proposto dall'opposizione degliindipendenti di sinistra. Quella distinzioneinfatti secondo me non è valida. Soltantola Commissione preferisloe appoggiare i,l te-sto che è stato presentato daLla maggiorall1Ja.

P E R N A. Domando di parlare perr di~chiarazione di voto.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

P E R N A. Diohiam ohe il rio Grupposi asterrà dalla vO'tazione di questo emen-damento.

P RES I D E N T E. Poichè nessun altmdomanda di parlare per dichiaI1a:zJionedi vo-to, metto ai voti l'emendamento 3. O.2, ac-cettatO' dalrla Commissione e dal GO'verno.Chi l',approva è pvegato di alzarsi.

È approvato.

Passiamo alla votazione dell'emendamento3. O. 1, già illustrato dal senatore Andedini.Se ne dia nuovamente lettura.

G E R M A N O " Segretario:

Dopo l'articolo 3 aggiungere il seguente:

Art. ....

« n Governo è impegnato a fornire pre~ventivamente informazioni al Pafl1amento inmerito all'orientamento che ,intende assume-re, tutte le volte che in sede di Consiglio deiministri delle Comunità si v:anno a prendereimpegni di rÌ'levante entità ».

3.0.1 ANDERLINI, PARRI, GATTO' Simone,

RO'MAGNO'LI CARETTO'NI TuUia,OSSICINI, ALBANI

P RES I D E N T E. Senatore AnderHni,insiste per la votazione di questo emenda-mento?

A N D E R L I N I . Insisto.

P RES I D E N T E . MettO' ai votil'emendamento 3. O. 1, non accettato nè daHaCommissione nè dal Governo. Chi l'apprO'vaè pI1egato di alzarsi.

Non è approvato.

Passiamo ora alla votazione del disegno dilegge nel SiUOoomplesso.

E isoritto a padare per did1Ji,arazione divoto H senatore Cif'arelli. Ne ha facoltà.

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Senato della Repubblica ~ 19060 ~ V Legislatura

37P SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO.STENOGRAFICO 1° DICEMBRE 1970

'" C I FAR E L L I. Onorevole Presidente,onorevoli colleghi, io di solito non indulgoa dichiarazioni di voto, specie quando hogià avuto l'onore di par1!ecipare alla discus-sine generale. Purtuttavia in questo caso mipare che sia evidente, dato tutto lo sviluppoche la discussione generale ha avuto, i temiestremamente impegnativi che so,no statitrattati e le ulteriori prosecuzioni della stes-sa disoussi9ne, che si debbano dire due pa-role a motivazione del mio voto favorevole.

Il mio voto favorev0,1e deriva non solodalle grandi ragioni politiche che ho giàillustrato nel mio dilscorso durante la di-sClUissione generale, ma si basa anche sulleprecisazioni e sui miglioraunenti che sonoemersi, dal voto del Senato. In particolarmodo io debbo ringraziare il sottosegretarioPedini dene predsazioni che questa mattinaha fatto m~l suo discorso, ril£erendosi a quel-lo che io mi ero peJ1messo di osservare inrelazione all'articolo 3 del disegno di 1egge'di ratifica del trattato e degli allegati. Que-ste predsazioni, che si df,eriscono al dirittoitaliano e al dir,itto comunitario, mi consen-tono di avere una visione più chiara e piùsicura del voto che andiamo a dare. Infatti,lo ribadisco, noi ci inseriamo con questaratifica del trattato in un sistema in evolu-zione, qual è quello del diritto comunitario,ma certamente non intendiamo ddegare alGoveJ1no l'emanazione di norme aV'ènti va-

lore di legge per materie che non siano già

connesse al sistema comunitario, qual è oggi

e al quale noi ci riferiamo.

Da questo punto di vi1sta, a motivazionedd mio convinto assenso, vi è proprio loemendamento aggiundvo all'articolo 3 chetestè è 'stato approvato. £,sso non solo sir.iferisce, nella sua prima par<te, al si,stema,altre volté adottato dal Parlamento, di no-minare una Commissione di senatori e de-putati per un'assidua presenza e vigilanzasull'esercizio detla delega da parte del Go-verno, ma nella sua seconda parte stabi-lisoe che questa Comm1S'sione debba espri-mere il proprio parere sull'opportunità del-l'es~rdzio ,della deLega per l'esecuzione dellemisure a norma dell'articolo 3. Il che signi-fica. . .

A N D E R L I N I C'era anche nellapreoedente delega la stessa forma.

C I FAR E L L I. Perfetto, ma questomi pare che sustanzi nella continuità unorientamento del Parlamento del quale cre-do che i colleghi dell'opposizione possanoessere soddisfatti. Infatti, in l'ealtà, nei H-miti in cui è di nostra rilevanza ~ il dialogosi ,svolge tra il Governo nazionale ed il Par-lamento nazionale ~ non decampiamo inalcun modo e svo,lgiamo la nostra attivitàed il nostro controllo per qruel che riguarda1'esercizio del potere di delega.

Quanto alle altre argo,mentaz,ioni ~ le hariprese con facondia e con passione il col-lega D'Angelosante stamattina ~ io non ri-peterò quello che ho già detto nella discus-sione general'e. Vorrei pJ1egare il co,llegaD'Angelosante, però, di tener presente cheio non ho 'sostenuto che comunque tuttosia ben fatto. In sede polemica questo lopossiamo dire, ma no,n cord:sponde allarealtà delle aI'gomentazio,ni, onde io lo pre-go di porgere attenzione ~ se ,lo crederà ~

anche alltesto del mio discorso qua'le risultadal reso,conto. Ma vorrei aggiungere che oc-corre che noi consideriamo nella sostanzaquesta realtà del diritto oomunitario. Nonvorrei che proprio quelle forze che assu-mono di battersi su posizioni di avanzata,di spinta finissero con il prendere su questoterreno delle posizioni di r.etrogual'dia. Noivogliamo r1spettare in pieno ,la CostituzionedeHa Repubblica, ma essa è l'aggancio conquesto insieme giuridico che si sta creandoed attraverso il quale stiamo operando per

realizzare una costruzione supernazionale.Se di questo non ci rendiamo conto, ognipasso in avanti finisce con l'essere un cu-rioso ,ragionamento.

Io dico, a sostanza sintetica del mio con-vincimento, che ,tutto ciò che serve alla co-struzione comuflJtaria è qualche cosa checi trova sempre favorevoli. Entra questacostruzione vedremo le realtà politiche cheprevarranno, le realtà economiche che siformeranno. I mazziniani del Risol'gimentovolevano l'unità d'Italia e la volevano infunzione di libertà: che poi questa si orien-

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Senato della Repubblica ~ 19061 ~ V Legislatura

371a SEDUTA (antimeri'd.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 1° DICEMBRE 1970

tasse in un modo o in un aLtro fa parte delsegreto della storia. Ognuno ha il dovere diapportare la propria opera ~onvintaJmentee poi di attendere che daHe risuiltanze delleforze ,politiche e degli eventi ~ncalzanti deltempo vengano a stabilirsi le nuove realtà.Io non accetto Ie enunci azioni del tipo: l'Eu~rapa a sarà casì o non sarà. L'Euro:pa deveessere democratica, libera, ma all'infuori diquesto prevarranno nell'Europa, nel tempo,tutte le forze che potranno prevalere.

Quanto ho detto, s'intende, non vuole es~sere una ripresa dei temi di ordine gene~rale: vuole essere invece una puntualizza~zione dell'assenso che mi pare in questo mo~mento, con una maturazione complessiva,possa essere dato. E lIDi richiamo, conc1u~dendo, a quello che esplicitamente dbadivanella seconda parte del suo discorso il rap~presentante dei Governo. Nel suo chiaro in~tervento il sottosegretario Pedini ha dettoad un certo punto: ,tutto il discorso sullapolitica agricola comune certamente non èultroneo in questa ~ede, ma stiamo attentiche noi stiamo ratificando un trattaJto chestabilisce un sistema di attribuzione dellerisorse proprie agli organismi comunitari.Queste risorse proprk sustanziano le possi~bHità di azione e creano i,l dovere del con~trollo democratico in sede comunitaria sul~l'esercizio de.i po'teri .comunitari relativi aqueste risors.e. Ma tè chiaro che la natura ditali risorse potrà eventualmente ne.l tempomodificarsi ed anche il sistema dei prelievicon le sue garanzie, con ile sue remare, coni suoi deficit; è un qualcosa in itinere. Noiin questo momento veniamo a porre le Co-munità su una base saTda ~ i rif.erimentistorici li ho già detti e non li ripeto ~ per

andare sempre più avanti sul cammino del-la integrazio,ne. Da queste motivazioni de~riva l'assenso al disegno di legge ed il votofavorevole. (Applausi dal centro).

P RES I D E N T E. È iscritto a padareper diohiarazione di voto il senatore Ander~lini. Ne ha facoltà.

* A N D E R L I N I. L'onorevole Pedininel corso di uno dei suoi ultimi interventi haaffermato che in realtà il trattato a Le mo~

difiche ai trattati .che sono sottoposte allanostm ratifica presentano un car:attere neu~tra. Devo dire ohe in politica non credo aglistrumenti assolutamente neutri e anohequando sento fare affermazioni di neutralitàdegli strumenti fini,sco col oonvincermi chequelle affermazioni sono affermazioni di par~te, non neutrali, dietro le quali si cela o sitenta di celare una realtà che non si vuoleper 110meno interamente scoprir:e.

In realtà, 10 strumento che sottoponetealla nostra ratifica non è in sè neutro per~chè poi voi ci p:ropanete di cammill'arerapi~damente, con una velocità rellativa ma tutta~via, se camparata ai tempi storici, significa~tiva, verso la creazione delle risorse propriedella Comunità, mentre oontemporaneamen-te noIi apri.te la strada aHa democI1atizzazio~ne degli strumenti comunitari. Ci date que'! ~

piocolo <cantentina di akuni poteri attribuitial parlamentino europeo, che poi non è nem-meno tale, proprio perchè non potevate farea meno di cane edere qualche cosa su questoterreno. Il provvedimento che ci p:roponetedunque non è affatto neutro ma va nella di~rezione del rafforZiamento deLle attuali strut~ture comunitarie europee, casì <come sonovenute delineandasi negli ultimi anni, rican~fermando quel volto grigio ,e tuttavia noninesistente dell'Europa che si ritrova neglieurocrati di BruxeHes, nelle spinte neocapi~talistiohe che animano tutta la dinamica delsistema produtti.vo europeo, in quella checomunemente abbiamo <chiamato la civiltàdei consumi, in una disattenzione profonda

~ questo punto dovrebbe intel1essarla, ono~

revole Pedini, ~ di tutta ,la Comunità neiconfronti dei problemi reali del terzo mon~do (le assaciaziani lei sa quanto poco pesoabbiano avuto finora); la Comunità è stataincapace, finora per lo meno ~ qualche ten~tativo ,lo si è fatto ed io non vaglio discono~scerlo, ma certo non siamo .arrivati a qualifi-carci su questo terreno ~ di svolgere unrualo autonomo nei rapporti tra i due gran~di blacchi che dominano la politica mon~diale.

Questa è in fondo il volto squallido del~l'Europa che voi ci propanetedi rafforzarecon il vostro provvedimento ed è a questovolto, a questa richiesta che noi non possia~

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Senato della Repubblica ~ 19062 ~ V Legislatura

37P SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

ma dire di sì. Se non ci fossero queste ragio-ni ci sarebbero comunque queUe deLl'artiJco-lo 3: la delega di quattro anni. C3iPisco chei,l periodo funzionale è di quattro anni, peròvorrei ohiedere alla Presidenza del Senato,forse dovI1ei ohiederlo alla Corte costituzio-nale, se è legittimo che un Padamento comeil nostro dia delega al Governo per un perio-do in cui questo Parlamento non ci sarà più.La maggioranza infatti vi sta per dare unadelega fino al 31 dicembre 1974, cioè per unperiodo in cui questo Parlamento non esiste.rà più. Ci sarà un'altra legislatura repubbli-cana certamente, anche se nOn ci dovesseroessere sciogHmenti anticipati, come qualcu-no talvolta ha lasciato 'intendere...

A L BER T I N I. Ci sono i precedenti.

A N D E R L I N I. Anche se ci sono iprecedenti, mi consentirà di dire, senatoreAlbertini, che questo è un Parlamento ohesopravvaluta un po' sè stesso, dato che lOon.cede una delega al Governo anche per gli an-ni in oui esso non esisterà più.

Importanti poi sono non solo le osserva.zioni che faceva il collega D'A:ngelosante sul-la costituzionalità della delega relativamen~te alle materie delegate e alle forme con lequali queste materi,e debbono essere delega.te, ma importante è anche porsi la doman-da: a ohi deleghiamo questi poteri? Se li de-legassimo, ripeto, a un Parlamento europeosovrano, se sapessimo che esiste un Parla.mento europeo eletto democ:mtioamente edirettamente dai popoli d'EurOipa, sede .effet-tiva della sovranità europea, probabilmenteio non farei nemmeno delle grosse questionisu'Ma delega. Si potrebbero anche dare delledeleghe, perchè ci sarebbe un Parlamento eu-ropeo di fronte al quale rispondere. Ma oranoi vi diamo una delega al buio; vi diamouna delega pe110hè voi ve ne serviate nelleriunioni del Consiglio dei ministri della Co-munità, perchè se ne servano i membri del-la Commissione della Comunità e perchè poise ne servano gli eurocrati di BruxeUes. Co-sì praticamentefin:iamo col dele,gare di fattoad uomini che non conoscono nemmeno lon-tanamente i problemi, ad esemiPio,deIla no-stra agricoltura, la soluzione dei problemi

10 DICEMBRE 1970

dell'agricoltura stessa; e ho detto agricoltu-ra, ma potrei dire patrimonio artistico, in-dustria, moneta, tutto !'insieme del ,sistemaproduttivo nazionale.

È anche per questa ragione ohe il mioGruppo è costretto a dire di no al testo oheci è stato presentato.

P RES I D E N T E. È iscritto a parlareper dichiarazione di voto il senatore Brusa-sea. Ne ha facoltà.

BR USA S C A. Signor Presidente, ano-revoH colleghi, il Gruppo della Democmziacristiana, nel suo cos.tante impegno !per l'uni-tà deH'Europa, voterà a favore del di,segnodi legge n. 1342.

Sono già stati ampiamente illustrati gliaspetti costituzionali, giuridici e finanziaridei nuovi atti e deLla delega al Govel1llO perla loro esecuzione. Per evitare superflue ripe-tizioni, mi limiterò quindi, nello spirito delRegolamento, ad esporre le ragioni politÌ'chedel voto del mio Gmppo. Questa mattina,con atgomenti che abbiamo ascohato oonmolto interesse, questi provvedimenti dellaCEE sono stati esaminati nei loro dettagli;noi desideriamo dire ,le ragioni di fondo perle quali vOltiamo a loro favore.

Il trattato stipulato a Lussemburgo H 22aprile 1970 e la decisione del Consiglio deiMinistri della Comunità, di cui viene richie.sta la ratifica, sono concrete prove deU'at.tuazione degli aocordi della Conferenza del.rAja dello soorso anno con i quali, ,oome hadimostrato il sottosegretario Pedini, aNa vi-gilia della cessazione del periodo provviso~ria della Comunità europea ne venne decisala continuazione. La continuazione venne pe.rò strettamente subordinata ~ ne discutem-mo ,ampiamente, qui, noi quando esaminam.ma la relazione del Governo su},}'attività del-la CEE nel 1968 ~ al rafforzamento, aU'am-pliamento e all'allargamento della Comuni-tà. Gli atti che noi stiamo per votare con.templano due distinti rafforzamenti dellaComunità, nello spirito della decisione del-rAja e delle nostre decisioni dello scorsoanno.

I due rafforzamenti sono: quello finanzia-rio costituito dalla sostituzione dei contribu-

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 19063 ~

371a SEDUTA (antimerld.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 10 DICEMBRE 1970

ti degli Stati membri con risorse proprieddla Comunità e quello istituzionale per ef~fetto del quale il PaI1lamento eurqpeo,espressione dei Parlamenti nazionali, avràuna democratica maggiore partecipazione,nei confronti del Consiglio dei Ministri edella Commissione esecutiva, alla formazio~ne dei bilanci della Comunità e al controllodelle spese ddla stessa. Questi due argomen~ti sono quelli fondamentali per la nostra va~lutazione dei pDovvedimenti, sono quelli ba~silari per i quali noi del Gruppo della De~moorazia cristiana riteniamo di potere e didover dare il nostro appoggio.

Gli omtori delle opposizioni hanno mini~mizzato questi due rafforzamenti qualifican~doli come passi troppo timidi. n Gruppo de~mocristiano ritiene, invece, che si tratti diinnovazioni di profondo significato e di note~vole portata, che, pur non soddisfacendo tut~te le esÌ'genze democratiche ddla CEE, se~gnano un'importante tappa verso l'unità eu~ropea. Ai fini di questa valutazione del raf~forza mento finanziario della Comunità si de~ve tenere presente che finora le entrate dellastessa, destinate a copriDe le spese del suofunzionamento, erano costituite, esclusi i 18milioni di unità di conto provenienti dai pre~lievi sul carbone e sull'aociaio, dai contributideglI Stati membri, ripartiti in base ai tratta.ti. Per effetto della decisione del 21 aprile1970 del Consiglio dei Ministri, la Comunitàè autorizzata a procurarsi direttamente le en~trate per le coperture delle sue spese. -Questaè un'innovazione profondamente democraticaperchè mentre p6ma la Comunità veniva ali.mentata dai contributi dei governi i quali,in questa maniera, potevano avere un con~trollo sulla Comunità stessa, d'ora innanzila Comunità provvederà direttamente alle suespese facendo le proprie imposizioni. La suaautonomia, quindi, liberata nnanziariamentedai contributi degli Stati membri, ricev,eràun notevole rafforzamento.

Queste entrate, chiamate risorse proprie,provenienti dai prelievi agricoli, dai dazi do~ganali e dall'imposta sul valoDe aggiunto,con le modalità previste dagli articoli 2~3A.5della decisione che le ha 'istituite, dovrannofinanziare integralmente il bi,lancio della Co~munità a decorreDe dallo gennaio 1975.

I colleghi intervenuti nella disoussione eparticolarmente i senatori Giraudo, Oaron eTrabuochi si sono soffermati, con acute ana~lisi. sulle risorse proprie della Comunità;faocio mie, per brevità, le loro considerazio~nl sottolineando ancora l'aspetto fondamen~tale del nuovo potere attribuito a'l,1a Cornu.nità, che sarà eseDcitato con criteri sostan~zialmente più obbiettivi, mercè il quale, abo~lendo i contributi de,gli Stati membri e laloro ripartizione, si libera la Comunità dauna dipendenza dagli Stati stessi non solodi natura finanziaria, ma di implicito pesopolitico. Questo costituisce per me uno degliaspetti più importanti di questi rprovy;edi~menti che ci dimostrano come, tramite glistessi, noi facciamo nuovi passi verso l'uni~tà politica europea. Dana natura comunita-ria delle nuove entrate doveva discendere,per logica democratioa, i,l diritto del Parla~mento europeo di partecipare a'lla formazio-ne del b1lancio eal controllo delle spese del.la CEEstessa.

Cessato il controllo finanziario che, inqualche modo, gli Stati membri potevanoesercitare con il versamento dei loro rispet~tivi contributi, se al Parlamento europeo nonfosse stato riconosciuto il diritto, di cui alnuovo trattato, si sarebbe verificato ne'llaComunità europea ,l'assurdo di organi ese~cutivi aventi non solo l'esclusività per l'im.posizione finanziaria, ma anohe queJla peril oontrollo sull'impiego dei proventi dellastessa.

L'aumentata partecipazione del Parlamen~toeuropeo alla formazione del bilancio dà,pertanto, la necessaria ,legittimazione demo~cratica alle risorse p:mprie' della CEE, av~viando la stessa verso i completamenti isti~tuzionali sui quali dovrà solidamente basar~si la sempre più necessaria unità europea,affinchè essa diventi il polo assolutamenteindispensabile per una efficiente ed insosti~tuibile partecipaz10ne dell'Europa 'al,la difesae al consolidamento della pace nel mondo.

I completamenti istituzionali esigono lasempre maggiore democratizzazione dei po~teri comurritari, per la quale H Governo siè impegnato aocettando l'ordine del giornopresentato daH'onorevole Sce1ba con l'ade~sione dei rappresentanti dei quattro Partitl

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Senato della Repubblica ~ 19064 ~ V Legislatura

371a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 10 DICEMBRE 1970

di maggiaranza. Il Gruppo democristianariaff,erma, al riguarda, in questa sede, la ne~cessità di un puntuale adempimento dell'ob~bligo assunto dalla Commissiane esecutivadella CEE di presentare entro due anni pro~poste di modifica del trattata 22 aprHe 1970,per la maggiore democratizzaziane della Co~munità e ddl'impegna del Consiglio dei mi~nistri per l'esame delle propaste stesse, inrelazione anche alle volontà espresse a taleproposito nei Parlamenti naziona'H.

Il nastra Senato, can tl'aiPp:r;avazione agrande maggioranza dell' ordine del giornoSce1ba, ha ohiaramente e fermamente mani~festato il suo pensiero in merita condividen-do in 'pieno le argomentazioni con ,le qualilo st,esso onorevole Scelba, con la sua pro~fonda conoscenza dei problemi delle istitu~ziarri camunitarie, ne ha illustrato lo scopo.Irl Gruppo democristiano chiede, perdò, alGoverno di impegnarsi, iCon agni pasSlibileazione, presso gli ahri Gaverni della CEE,affinchè il Consiglio della Camunità ricono~sea e dia al Parlamento eurapeo !il diritto dipartecipare, con il ranga iChe gli spetta, atutte le decisioni che comportano oneri fi-nanziari per la Comunità con ,n più ampiopatere di ,intervento per l'approvazione e ilcontrolla del bilancio delrla Comunità stessa.

Saltanto in questo moda la funzione delBarlamenta europeo corrisponderà alle esi-genze dei princìpi democratici, che devonoreggere le istituzioni eumpee. Nell'ordine delgiorno Scelba è richiesto, pure, '];,impegnodel Governo per ottenereohe il Consigliodella Comunità deliberi al più presto ,sul,leprocedure per l'elezione del Parlamento asuffragio universale e diretto.

Il Gruppo democristiano can£erma la suapiena adesione a questa richiesta suMa qualeè cancorde del resto tutto il Sena.to.

Il Gruppo democristiano, inoltre, per av~valorare maggiormente ,la volantà espressadal Senato appmvanda l'ardine del giornoScelba e per richiamare periodicamente sudi esso l'attenziane del Cansiglia dei mini~stri della Camunità, ohiede che il Gaverno,nelle relaziani sull'attività della CEE, per gliarnni dal 1970 in poi, dia il più ampio e det~tagliato rendicanto dell'azione svolta in re~lazione agli impegni assunti con l'ordine del

giorno Scelba e dei risultati conseguiti insede comunitaria.

Il Parlamento potrà, così, regalarsi perogni eventuale opportuno interventa futura.

Il parziale rafforzamento funzionale delParlamenta europeo che viene conseguitodallO gennaio 1971 e l'attribuziane al1astessa data di risorse proprie alla Comunitàimportano i problemi complessi e di lungadurata che sona stati esposti nella discus~sione generale: per la loro soluzione il Go~verno ha chiesto la delega formulata neldisegno di legge.

Le opposizioni si sano dichiarate contra-rie alla delega sollevanda eccezioni di inco~stituzionalità e di merito malto egregiamen-te espresse con particolare riguardo ai ri-flessi della delega stessa sui proventi agricali.

Circa l'eccezione di incostituzionalità, ri-chiamo gli argomenti con i quali gli oratariintervenuti nel dibattito, il relatore e il rap~presentante del Governo ne hanno dimostra~to l'infondatezza: richiama, però, principal~mente, la possibilità e il conseguente doverecostituzionale del Parlamento di controllareil modo con il quaJe sarà fatto uso della de~lega da parte del Governo, la quale nellasostanza, date le circostanze e la materia,corrisponde alle norme della Costituzione.

Con questo controllo il Parlamento potràconoscere i riflessi agricoli dei nuovi attidella CEE intervenendo tutte le volte chedovesse occorrere per la difesa dei prodattidella nostra terra contro agni ingiusto trat~tamento comunitario.

Si deve rilevare, inoltre, che il sistemadelle risarse proprie nOn potrà impedire lemodifiche della politica agricola della Co~munità; esso, infatti, costituisce soltanto unacornice nella quale dovrà essere callocata,di valta in volta, a seconda delle sue natu~

l'ali evoluzioni, la disciplina agricola comu-nitaria.

Per i sommari, fondamentali motivi cheho esposto, il Gruppo democristiana ritieneche pur con le loro inevitabili imperfezioni,il trattato e la decisione già ratificati daglialtri cinque Stati della CEE, debbano essereratificati anche dall'Italia. (Vivi applausidal centro. Congratulazioni).

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V LegislaturaSenato della Repubblico ~ 19065 ~

37P SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

P RES I D E N T E. È iscritto a par-lare per dichiarazione di voto il senatoreD'Andrea. Ne ha facoltà.

D'A N D R E A. Onorevole Presidente,onorevole Sottosegretario, onorevoli colle-ghi, ho già esposto in sede di discussionegenerale i motivi per i quali avremmo vo-tato a favore, ma devo sottolineare due ra-gioni che ci premono particolarmente. Do-po la conferenza delJ'Aja, che è venuta inseguito alla lunga incertezza della parteci-pazione francese, noi vogliamo dare la sen-sazione di una volontà positiva per affret-tare comunque, caro collega D'Angelosante,il cammino dell'unità europea che noi rite-niamo essenziale alla sopravvivenza dell'Eu-ropa e dell'Italia in modo particolare.

Abbiamo un altro mOTivo ed è di caratteremorale. Questo disegno di legge ci ricordal'iniziativa del nostro Gaetano Martino quan-do gettò le basi del MEC nel convegno deiMinistri degli esteri della CECA, nel giugnodel 1955 a Messina. E noi siamo grati a tutticoloro, di tutte le parti, all'onorevole Scelba,al senatore Tonoy e soprattutto al sottose-gretario Pedini, per aver ricordato l'operalungimirante e geniale del nostro GaetanoMartino. La sua opera ed il suo ricordo im-pegnano particolarmente noi ad affrettareil cammino della unità europea. Dovremoandare molto oltre, per la salute dell'Italiae dell'Europa, nell'attuare il disegno dell'uni-tà politica europea,voluto da De Gasperi,da Einaudi, da Sforza e da Martino. Quindiper ora approviamo, con la speranza diprogredire ancora, questo disegno modesto,ma importante perchè costituisce un passoiniziale che rompe un periodo di neghitto-sità nel compito che ci siamo prefisso. (Ap-plausi dal centro-destra).

P RES I D E N T E. È iscritto a par-lare per dichiarazione di voto il senatoreAlbertini. Ne ha facoltà.

A L BER T I N I. L'adesione del Grup-po del Partito socialista italiano alla ratificaed esecuzione del trattato che è stato og-getto del nostro esame è già stata ampia-mente e validamente motivata dagli inter-

10 DICEMBRE 1970

venti dei colleghi Rossi Doria e Bermani e:a mia dichiarazione non può che limi tarsia riconfermare le ragioni valide che giustifi-cano il nostro voto favorevole allo stru-mento di politica comunitaria che è postoalla nostra approvazione.

Il trattato costituisce un punto fondamen-tale nella evo~uzione delle istituzioni comu-nitatie. Esso costituisce la premessa per ilsuperamento della fase transitoria e un de-cisivo passo verso l'autonomia sovrannazio-naIe, perchè l'attribuzione di risorse propriealla Comunità è Un elemento decisivo per ilsuperamento della fase di cooperazione me-ramente economica fra i sei Paesi che lacompongono e costituisce un auspicabilepreludio all'edificazione politica europea ealla sua estensione ad altri Paesi del vecchiocontinente.

A tale riguardo mi sia consentito di met-tere in rilievo che i progressi lenti ma con-tinui in questa direzione consentono di ma-nifestare una seria e meditata fiducia perla concreta realizzazione di questo fine, equesto ci deve far perseverare nella nostraazione diretta a rendere sempre più efficien-ti, autonome e articolate le istituzioni co-munitarie, come premessa e condizione delprogressivo consolidarsi dell'unità europea.

E per ritornare al nostro tema specifico,non è senza significato che, nel momento delconferimento alla Comunità di risorse pro-prie, si rafforzino i poteri del Parlamentoeuropeo.

Con il trattato in oggetto al Parlamentoeuropeo sono infatti riconosciuti nuovi po-teri in materia finanziaria che, mentre assi-curano un controllo democratico delle ri-sorse della Comunità, segnano un ulteriorepasso verso la piena democratizzazione delleistituzioni comunitarie, come incisivamentee molto efficacemente ha sottolineato il rela-tore senatore ToHoy nella sua appassionatae convincente relazione.

Naturalmente, come da tutte le parti èstato riconosciuto, i poteri del Parlamentoeuropeo e la sua ulteriore democratizzazio-ne potranno essere consolidati, ed esso po-trà svolgere in tutta la necessaria ampiezZ!ala sua funzione, solo quando potrà essereeletto a suffragio universale e diretto ed è

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Senato della Repubblica ~ 19066 ~ V Legislatura

37F SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 1° DICEMBRE 1970

per questo che abbiamo dato e diamo ilnostro pieno consenso all' ordine del giornodel senatore Scelba ed altri, che ribadisce lainderogabile necessità di tale forma di ele-zione; e mi sia consentito di ricordare chegiace a tale fine avanti il nostro Parlamentoun disegno di legge d'iniziativa popolare chemerita un sollecito esame e una, sollecitaapprovazione, che dovrebbe servire da esem-pio e di spinta agli altri paesi della Co-munità europea.

È innegabile poi che i poteri attribuiti alParlamento europeo compensano inoltre ilvenir meno del controllo che prima potevaessere esercitato dai Parlamenti nazionaliin sede di votazione dei contributi finanziarinazionali, che peraltro non avevano nessu-na possibilità di controllo sulla spesa, con-trollo che in fondo è uno dei cardini dellafunzione parlamentare e, come bene ha os-servato il relatore, venendo meno uno spe-cifico e democratico controllo della spesasi finirebbe per cadere progressivamentema inesorabilmente «verso una condizioneautoritaria del tutto difforme dall'ideale del-la Comunità ».

L'opposizione ha accentuato le sue criti-che particolarmente in ordine alla delega,contestando la legittimità costituzionale del-la delega al Governo per 1'emanazione diprovvedimenti, come disposto nell'articolo 3del disegno di legge in esame, in relazioneall'articolo 76 della Costituzione sotto il du-plice profilo: per la pretesa mancanza siadi un oggetto definito che della determina-zione di princìpi e criteri direttivi.

La questione appare, indubbiamente, de-licata e degna di attenzione, come in generequando si tratta di delega legislativa sorgo-no inevitabilmente delle perplessità.

Nella fattispecie però le critiche svohe dal-l'opposizione appaiono superate in fatto dal-l'emendamento aggiuntivo da noi propostocon altri senatori della maggioranza all'ar-ticolo 3, in quanto esso prevede la costituzio-ne di una Commissione parlamentare chenon solo deve essere consultata in ordineall'articolazione delle norme della legge de-legata, ma deve anche ~ ed è questo il pun-to più saliente seppure di dubbia legittimi-tà ~ esprimere a maggioranza dei suoi com-

ponenti il proprio parere sull'opportunitàstessa dell'esercizio della delega.

In via di principio, poi, mi sia consentitodi osservare come qui i criteri e i princìpidirettivi di cui all'articolo 76 della Costitu-zione siano espressi e ben definiti con il ri-ferimento ai princìpi e ai contenuti dei trat-tati e dei regolamenti comunitari, e in talesenso, in tema di delega, il Parlamento inripetute occasioni per casi analoghi e dopoapprofondito esame si è pronunciato.

Peraltro la stessa Corte costituzionale(sentenza n. 34 del 1960) ha autorevolmentericonosciuto come sia del tutto conformealla Costituzione 1'individuazione degli an-zidetti princìpi quando la stessa scaturiscaimplicitamente dalla definizione delle ma-terie oggetto della delega. E qui non vipuò essere dubbio alcuno circa la precisa

ed esauriente determinazione dell'oggetto.

Per queste considerazioni e per i motivimolto più autorevolmente ed efficacementeesposti in questa sede dal relatore Tolloy edai senatori Rossi Doria e Bermani il mioGruppo esprimerà voto favorevole alla ra-tifica ed esecuzione del Trattato. (Applausidalla sinistra).

PRESIDENTElare per dichiarazione diNaldini. Ne ha facoltà.

È iscritto a par-voto il senatore

N A L D I N I. Signor Presidente, ono-revoli colleghi, signor rappresentante delGoverno, come è già stato molte volte ri-petuto nel corso di questo dibattito, ci tro-viamo ancora una volta di fronte ad una ri-chiesta di delega da parte del Governo peremanare dei provvedimenti di notevole im-portanza che possono, sotto molteplici aspet-ti, condizionare in determinate materie lapossibilità di legiferare da parte dello stessoParlamento.

Ecco perchè noi ci associamo a quanti,parlamentari e Gruppi, hanno espresso laloro protesta o per lo meno le loro riserve ecritiche nei confronti di questo modo diporre i problemi. Noi protestiamo partico-larmente in questa occasione nella quale sivuoI far passare una delega con la quale si

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SenatO' della Repubblica ~ 19067 ~ V Legislatura

371" SEDUTA (antimerl'd.) ASSEMBLEA ~ REsO'cO'NTO' STENaGRAFICa 10 DICEMBRE 1970

limitanO' dei diritti~daveri costituzionali dellenostre istituzioni parlamentari.

È questo uno dei motivi per i quali il Grup~po del Partito socialista italiano di unitàproletaria esprimerà voto contrario.

Noi esprimiamo voto contrario però an~che per il merito del trattato che si sta perratificare: 1<aratifica non rafforza, come ci sivorrebbe far credere e come hanno saste-nuto, anche poc'anzi, alcuni oratari dellamaggioranza, in alcun modo la posizione delParlamento europeo rispetto a quella del~l'Esecutivo comunitario perchè l'attribuzio-ne a questo cosiddetto Parlamento europeodi nuovi poteri in materia finanziaria non èaccompagnata da una sua demacratizzazio-ne e perchè, d'altra parte, tali poteri sonodel tutto inadeguati, insufficienti rispetto al~lo scopo, essendO' chiaro che ciò che conta,come è stato giustamente osservato nel cor~so di questo appassionante dibattito, è ilcontrollo sulla gestiane del bilancio, potereche praticamente non è riconosciuto al Par~lamento europeo.

Signor Presidente, noi del Partito sociali~sta di unità proletaria, d'altra parte, espri~meremo voto oontrario perchè la ratifica deltrattato, il modo ~ lo ricordavo prima ~

come la maggioranza si accinge ad arrivarvi(la delega), costituisce, come ho già detta,una spoliazione di poteri del Parlamento na~zionale per noi inaccettabile, spoliazione chenon si accompagna can reali benefici per ilnostro Paese: anzi!

Infine noi votiamo contro il disegna dilegge in esame perchè rimangono sostanzial-mente inalterate le ragioni critiche da noisempre affermate nella nostra opposizionenei confronti di questo tipO' di Comunitàche non è mai riuscita, signor rappresen~tante del Governo, a scrollarsi di dossO' iprapri vizi di arigine: queUo di esserenata come organizzazione diretta a favorireuna concentrazione a livello di piccola Eu~ropa delle grandi aziende monopolistichenazionali e quello di essere sorta come stru~mento attraversa il quale favorire una oon~centrazione, un baluardo nei confronti deiPaesi socialisti, nei confronti del movimentainternazionale dei lavoratori.

Signor Presidente, signor rappresentantedel Governo, concludo affermando che in que-sto Parlamento europeo (che poi~ dicevo ~Parlamento non è perchè non deriva i pro~pri poteri da una eleziane), a riprova di quel~lo che è in effetti questla Comunità, c'è l'as~senza completa di un impegno nei confrontidi quelli che sono i grandi problemi dellapace, della distensione internazionale e deldisarmo.

Ci sono ragioni precise per le quali questoParlamento non riesce ad esprimere una pro~pria autonoma iniziativa in direzione di que-

sti grandi problemi: queste ragioni sono nelsuo tipo di campasizione, nel <tipo di binarientro i quali deve muoversi, nei motivi peri quali quest' organizzazione è sorta; ragioni

~ ripeto ~ che negli anni non sono state

affatto modificate. (Applausi dall' estrema si~nistra).

P RES I D E N T E. È iscritto a par~lare per dichiarazione di voto il senatoreD'Angelosante. Ne ha facoltà.

* D' A N G E L O S A N T E. Signor Pre~sidente, onorevoli colleghi, la posizione delnostro Gruppo è stata ampiamente espastaper cui non spetta a me una lunga dichiara~zione per esprimere le ragioni per le qualinoi voteremo contro il disegno di legge diratifica sottoposto aJ,l'esame del Senato.

Mi preme fare alcuni rilievi di caratterepolitico o quasi esclusivamente politico. Noiabbiamo tentato di portare in questo dibat-tito, oltre ad elementi di merito ampiamen~te motivati e ~ scusate la presunzione ~

largamente provati (contro i quali peraltrosono sopravvenuti i soliti argomenti di tipo,se così posso esprimermi, neomazziniano)anche elementi, criteri e metodi nuovi sulpiano dell'impostazione politica genera..le, inquanto fin dal primo momento abbiamo det~to che non assumevano una posizione di con~traddizione aprioristica, ma intendevamoentrar<e nel merito, accettare alcune parti deldisegno di legge sottoposto all' esame del Se~nato e tentar<e, in uno spirito nuovo, la mo~difica degli aspetti della proposta che nonci sembravano accettabili.

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SenatO' della Repubblica ~ 19068 ~ V Legislatura

371a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCO'NTO' STENO'GRAFICO' 10 DICEMBRE 1970

A questo propositO', per esempio, vogliofar rilevare, con riferimento all'interventodel senatore Brusasca, che, per quanto attie~ne al problema in generale del passaggio dirisorse dal bilancio del nostro Stato al bi~lancio delle Comunità, per quanto attieneciòè all'assunzione di risorse proprie da par~te delle Comunità economiche europee, ilGruppo comunista non ha sollevato alcunaquestione di principio. Questo andava rile~vato se si voLeva fare una discussione seria.

Per quanto si riferisce all'apporto che que~sta proposta dà al rafforzamento della co~struzione comunitaria, solo io, nel mio inter~vento, ho fatto cenno alla necessità che undisegno di legge che sottrae poteri primaricostituzionali al Parlamento nazionàle an~dava approvato in modi diversi da una leg~ge ordinaria e per di più una legge ordina~ria di delega legislativa.

Per il resto noi siamo entrati immediata~mente nel merito e si può dire che Dameopposizione, da un punto di vista ,formale,non sostanziale, siamo stati più aderenti ai te~sti comunitari di quanto non lo sia stata lamaggioranza. Non per riaprire una questianeo una controversia ormai chiusa, ma io mipermetto di ricordare al Senato ~ l'ho giàdetto ma nessuno lo ha tenuto preente ~

che l'articolo 12 del trattato di LussemburgO'prevede due diversi e distinti strumenti diintroduziane negli ordinamenti statua1i deisei Paesi comunitari per quanto si riferisceal trattato e per quanto si riferisce alla deci~sione del 21 aprile. Nan l'ho inventato io, so~no previste nel trattato la possibilità e l'ipo~tesi che gli strumenti siano differenti.

D'altra parte l'elogio, vorrei dire del tuttopropagandistico, privo di ogni serio conte~nuto, che si viene a fare alle grosse paroleetichettatrici ~ perchè è molto più difficilediscutere sui concetti e sui fatti che sulleetichette colorate ~ questo riferimento aldiritto comunitario come fatto nuovo ~ re~

sta poi da vedere se esista o non esista ~

mi pare che sia in profonda contraddizionecon i,l vostro atteggiamento. Infatti ritenereche un atto comunitario vada ratificato si~gnifica restringere la norma comunitaria inquell'ambito del diritto internazionale che leComunità non accettano. Qui, caro collega

Cifarelli, si parla di diritto nazionale, di di~ritto internazionale, di diritto comunitario.Ora, la ratifica è propria del diritto interna~zionale: nessun atto comunitario deve essereratificato. Se voi lo ratificate lo fate per esi~genze vostre interne, perchè vi fa comodo, edè questo che dovrebbe finire. Facciamo <l'Eu~rapa, ma cerchiamo di sapere che cosa fac~ciamo: non facciamola comunque. Qui sitratta di vedere se il Governo deve adempie~re ai suoi obblighi comunque o se lo devefare rispettando alcune regole che in questocaso si è rifiutato di rispettare.

A questo proposito vaglio dire al l'datoresenatore Tolloy, che viene ancora con il v,ec~chio armamentario «così si fa l'Europa »,« l'Europa o è questa o non è », che non è ve~

l'Oniente e vi costringeremo a discutere por~tandovi degli interventi scritti che davreteleggere quando discuteremo la relazione delGoverno per il 1969. Un socialista pO'i nonpuò accettare la politica industriale dellaComunità in materia di concentrazioni e disocietà ,intemaZ!ionali; la potrà accettarequakuno, ma non so se il senatore Tolloy mipotrà dire che quella è l'Europa che vuo~le lui.

Non è neanche accettabile il comporta~mento della Comunità a livello commercia~le mondiale e neanche sono accettabili certeforme di poHtica con Paesi sottosvi,luppatied ex~colaniali. Noi siamo dispasti ad en~trare nel merito di questi problemi senzapregiudiziali, ma voi dovete essere dispostiad un incontro e ad un confronto di merito,se vogliamo fare un discorso nuovo. Altri~menti ci troveremo o forse vi troverete co~me quelle compagnie di avanspettacolo dialtr.i tempi, che per strappare l'applauso gri~davano viva Trieste italiana alla fine dellospettaco,lo.

Dire viva l'Europa non serve più a niente;bisogna entrare nel merito e vedere qual èl'Europa che volete, qual è l'Europa che vo~gliamo. Bisogna confrontare le opinioni, nonle etichette.

Un fatto nuovo Sii è verificato in questodibattito, grandemente positivo e che noiapprezziamo: per la prima volta in questamateria un ordine del giorno è stato presen~tato a firma dei principali Gruppi di questa

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Senato della Repubblica ~ 19069 ~ V Legislatura

37P SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO P DICEMBRE 1970

Camera e votato a larghissima maggioranza.Questo dimostra che noi eravamo pronti adun confronto di merito. E non è il oaso divenirci a rimproverare, come ha fatto que~sta mattina l'onorevole ,pedini, una contrad~dizione tra i,l nostro accordo a che nuovi po~teri siano attribuiti al Parlamento europeoe la decisa difesa da parte nostra degli in~teressi del Parlamento nazionale.

P E D I N I, Sottosegretario di Stato pergli affari esteri. Ma io ho detto che vi erauna cantraddizione tecnica nella parLe delvastro discorso nguardante l'agricoltura.

D' A N G E L O S A N T E. Così mi èsembrato di intendere. Comunque la nostralinea poliVica si sintetizza in queste parole:controllo democratico a tutti i livelli; altri~menti diventa un giochetto quello di dire:diamo tutti i poteri al Parlamento europeoma poichè ci sono i francesi o altri che nonlo vogliono, in attesa faccia l'onorevole Pe~dini quello che crede in materia comunita-ria (è un esempio che sto facendo per farmicapire).

No, noi vogliamo che a tutti i livelli pos-s5.bili la materia comunitaria diventi ogget~to dI controllo democratico. Noi chiediamoche i processi di integrazione comunitariasiano democraticamente controllati a livel~10 europeo, ma anche a livello di parlamentinazionali. Ebbene, voi non avete reso unbuon servizio a questa causa votando inblocco ~ salvo una piccola modifica del cui

contenuto siamo già informati, non essendola prima volta che procediamo alla creazio~ne di Commissioni interparlamentari di que~sto tipo ~ un disegno di legge il quale con~tiene non vizi comunitari ~ i vizi della po-

litica comunitaria stanno semmai nella deci~sione del Consiglio dei ministri del 21 apri~le ~ ma i vizi tipici della normativa governa-tiva ,italian8 in materia comunitaria. Non èobbligatorio nè per il trattato di Roma, perl'idea d'Europa o per altro che il Governoitaliano ritenga la materia comunitaria co-me a sè devoluta; non è accettabile che tut~to ciò ,che rimane agli Stati, tutto ciò chenon è ancora comunitario sia solo governa-tivo e non sia del Parlamento. Questo è iltema del discorso, e perciò non è accettabi-

le una delega quadriennale che l'onorevolePedini chiama solo funzionale.

Comunque, pr,ima o poi ad un discorsoreale su questi problemi dovremo arrivare,poichè prima o poi i discorsi che hanno unvalore puramente propagandistico dovran~no finire, e io sento che finiranno piuttostoprima che dopo.

Noi votiamo contro non perchè siamo con-trari a che si rafforzi il processo di forma~zione dell'Europa; noi votiamo contro, vor~reI dire, anche per alcuni elementi che conl'Europa non hanno nulla a che fare. Infat-ti noi votiamo contro una tendenza che mi~ra a pr,ivare il Parlamento di poteri che nonha perduto per il trattato di Roma, ma cheha perduto per la pratica seguita in questianl1l dal Governo 'e che il Governo non vuo~le affatto abbandonare. Noi votiamo controper gli aspetti di merito di politica agricalacontenuti non nel trattato, naturalmente, manella decisione che avete ratificata. In essa,infatti, non solo è contenuto il rafforzamen~to di elementi che noi non accettiamo dellapolitica agricola, ma sono contenuti altresìnuovi e gravi elementi, che mi sono sforzatodi illustrare nel mio intervento di questamattina, a proposito delle quote di risorsenazionali che passano ad essere consideraterisorse proprie della Comunità.

Con questo spirito politico, in questi limi~ti di merito che non hanno trovata ~ e me

ne dispiace ~ una giusta eco non di accetta~

zione ma di onesto dibattito in quest'Aula,noi confermiamo questi nostri orientamentie dichiariamo che voteremo contro il dise~gno di Ilegge. (Applausi dall' estrema sini~stra).

PRESIDENTElare per dichiarazione diIannelli. Ne ha facoltà.

È iscritto a par~voto il senatore

I A N N E L L I. Signor ,Presidente, ono~Devoli colleghi, signor Sottosegretario, il no~stro Gruppo voterà a favore del disegno dilegge. IÈ un passo molto importante, decisi~va per l'unità politica europea perchè, a no~stro avv,iso, accrescendo l'autonomia finan~ziaria della CEE in materia di bilancio e diI1eperimento dei mezzi finanziari, si consoli~da il processo di unità politica europea.

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Senato della Repubblica ~ 19070 ~ V Legislatura

371 a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO' STENOGRAFICO 1° DICEMBRE 1970

D'altra parte con il finanziamento autonomodella CEE questa Comunità acquista un'in-cisività politica tutta particolare. E nel mo-mento in cui alla CEE si attribuisce questaautonomia finanziaria, si accresce d'altrocanto, come è logico e naturale, il pot,ere delParlamento europeo che avrà non soltantoill controno sulle entrate, ma anche un con-trollo sulla spesa.

Per questi motivi, cioè per il fatto che que-sto provVledimento costituisce un avvio con-creto ed effettivo verso .la grande idea del-l'unità politica europea, noi voteremo a fa-vore del disegno di legge. Grazie. (Applausidal centro-sinistra e dal centro).

P RES I D E N T E. Non essendovi altriiscritti a parlare per dichiarazione di voto,metto ai voti il disegno di legge nel suo com-plesso. Chi l'approva è pregato di alzarsi.

È approvato.

Il Senato tornerà a riunirsi in s.eduta pub-blica oggi, alle ore 17, con l'ordine del gior-no già stampato e distribuito.

La seduta è tolta (ore 14,05).

Dott. ALBERTO ALBERTI

Direttore generale dell'Ufficio dei resQconti parlamentari