SENATODELLA REPUBBLICA · trina edell'umanità; ... Paese per lascomparsa diFrancesco Carne~ lutti...

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SENATO DELLA REPUBBLICA IV LEGISLATURA 261& SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO .... GIOVEDI Il MARZO 1965 ... Presidenza del Vice Presidente ZELIOLI LANZINI, indi del Vice Presidente SECCHIA INDICE DISEGNI DI LEGGE Annunzio di presentazione Per l'iscrizione all'ordine disegno di legge n. 566 PRESIDENTE . . . . . TERRACINI .... Presentazione di relazione . . . Pago 13873 del giorno del 13904 13905 13904 13873 13873 Trasmissione Seguito della discussione e approvazione: «Trattamento tributario delle trasforma~ zioni, fusioni e concentrazioni delle so- cietà commerciali)} (873) (Approvato dal- la Camera dei deputati): CONTI, relatore MAMMUCARI PELLEGRINO . . SALERNI TREMELLONI, Ministro . . 13880 e passim .13888, 13889, 13893 . . 13879 e passim . . 13890 delle finanze .. 13881 VERONESI ........ Votazione a scrutinio segreto e passim 13891 13884, 13885 INTERPELLANZA E INTERROGAZIONI Svolgimento: SCHIAVETTI Pago 13901 SCHIAVONE 13903 TERRACINI 13895, 13903 VERONESI . 13903, 13904 ZAGARI, Sottosegretario di Stato per gli af- fari esteri . . . . . . . .13895, 13900, 13904 INTERROGAZIONI Annunzio 13905 PER LA MORTE DI FRANCESCO CARNE- LUTTI PRESIQENTE . . GRANZOTTO BASSO JANNUZZI PACE PALUMBO . TERRACINI TOMASSINI TREMELLONI, Ministro delle finanze 13878 13875 13874 13877 13876 13876 13875 13877 TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200)

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SENATO DELLA REPUBBLICAIV LEGISLATURA

261& SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

....

GIOVEDI Il MARZO 1965. ..

Presidenza del Vice Presidente ZELIOLI LANZINI,

indi del Vice Presidente SECCHIA

INDICE

DISEGNI DI LEGGE

Annunzio di presentazione

Per l'iscrizione all'ordinedisegno di legge n. 566

PRESIDENTE . . . . .TERRACINI ....

Presentazione di relazione

. . . Pago 13873

del giorno del13904

1390513904

13873

13873Trasmissione

Seguito della discussione e approvazione:

«Trattamento tributario delle trasforma~zioni, fusioni e concentrazioni delle so-cietà commerciali)} (873) (Approvato dal-la Camera dei deputati):

CONTI, relatoreMAMMUCARI

PELLEGRINO . .SALERNITREMELLONI, Ministro

. . 13880 e passim

.13888, 13889, 13893

. . 13879 e passim. . 13890

delle finanze .. 13881

VERONESI ........Votazione a scrutinio segreto

e passim13891

13884, 13885

INTERPELLANZA E INTERROGAZIONI

Svolgimento:

SCHIAVETTI Pago 13901SCHIAVONE 13903TERRACINI 13895, 13903VERONESI . 13903, 13904ZAGARI,Sottosegretario di Stato per gli af-fari esteri . . . . . . . .13895, 13900, 13904

INTERROGAZIONI

Annunzio 13905

PER LA MORTE DI FRANCESCO CARNE-LUTTI

PRESIQENTE . .GRANZOTTO BASSO

JANNUZZI

PACE

PALUMBO .

TERRACINI

TOMASSINI

TREMELLONI, Ministro delle finanze

1387813875138741387713876138761387513877

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200)

Senato della Repubblica ~ 13.873 ~ IV Legislatura

261a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 11 MARZO 1965

Presidenza del Vice Presidente ZELIOLI LANZINI

P RES I D E N T E. La seduta è aperta(ore 17).

Si dia lettura del processo verbale.

G E N C O, Segretario, dà lettura delprocesso verbale della seduta precedente.

P RES I D E N T E. Non essendovi O'S~servazioni, il processo verbale è approvato.

Annunzio di disegni di leggetrasmessi dalla Camera dei deputati

P RES I D E N T E . ComunicO' che il Pre-sidente della Camera dei deputati ha tra:smes~so i seguenti disegni di legge:

Senatore CERRETI ed altri. ~ « Cessione inproprietà di alloggi costnuiti a carico delloStato in conseguenza di terremoti}} (286-B)(Approvato dalla 7a Commissione permanen-te del Senato e modificato dalla 9a Commis-sione permanente della Camera dei deputati);

« Compenso per il personale incaricato dicoadiuvare temporaneamente il medj,co pro~vinciale nella v1gilanza del funzionamentodei seJ1Vizi medko~scolastici}} (462-B) (Ap-provato dalla lla Commissione permanentedel Senato e modificato dalla 14a Commis-sione permanente della Camera dei depu-tati);

« Nonme rigualvdanti il consolidamento Idel-la torre di Pisa }} (1068);

«Agevolazioni a favore dei titolari di li-cenze di coltivazione del tabaoco per mani-festo, di cui al regolamento per la coltiva~zione indigena del tabacco approvato conregio decreto 12 ottobre 1924, n. 1590}}(1069);

«Contributo straordinario all'Associazio-ne italiana per il Consiglio dei Comuni diEuropa}} (1070);

«Modifica alla legge 1° agosto 1959, n. 703 }}

(1071 );

«Contributo straordinario alla ISocietàitaliana per l'Organizzazione internazionale(SIOI) con sede in Roma}} (I072);

Deputato ZAPPA. ~ « Nuove norme in temadi revisione delle sentenze penali}} (1073);

« Istituzione dei ruoli onganici IdeI rperso~naIe per i servizi meccanografici del Mini~stero delle finanze}} (1074).

Annunzio di presentazionedi disegni di legge

P RES I D E N T E. Comunico chesono stati presentati i sE-guenti disegni dilegge dai senatori:

Romagnoli Carettoni Tullia e Bettoni:

« Norme per la restituzione alla primitivasede o scuola di appartenenza dei professo-ri che siano oggetto di trasferimento per seI'.vizio per soppressione di cattedre}} (1075);

Trebbi, Salati, Orlandi, Samaritani, Far~neti Ariella, Ferrari Giacomo, Fortunati, Ai-moni, Fabiani, Boccassi, Brambilla e Roffi:

« Modifica all'articolo 5 del testo unico 15ottobre .1925, n. 2578, sull'assunzione diret-ta dei pubblici servizi da parte dei Comunie delle Provincie}} (1076).

Annunzio di pJ1esentazione di relazione

P RES I D E N T E. Comunico che èstata presentata dal senatore Grimaldi unarelazione unica di minoranza sui disegni dilegge: « Autorizzazione di spesa per le at-tività degli Enti di sviluppo}) (519); Coppo

Senato della Repubblica ~ 13874 ~ IV Legislatura

26P SEDUTA ASSEMBI_EA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

ed altri. ~« Istituzione di .Enti di sviluppoin agricoltura» (643); Milillo ed altri. ~

«Istituzione degli Enti regionali di svilup~po » (769) e Bitossi ed altri. ~ ~< Istituzionedegli Enti regionali di sviluppo» (771).

Per la morte di Francesco Camelutti

J A N N U Z Z I. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

J A N N U Z Z I. Onorevole Presidente,onorevoli colleghi, è morto a 86 anni France~sco Carnelutti, certamente il maggiore deigiuristi italiani contemporanei ed uno deimaggiori giuristi italiani di questo secolo,che pure si è onorato dei nomi di VittorioScialoja, di Giuseppe Chiovenda, di CesareVivante, di Roberto De Ruggero, eLiPiero Ca~Iamandrei. Egli non ha consentito che la suascomparsa fosse nota prima della sua sepol~tura per schivare onori alla sua s3Jlma, maquesto suo segno di umiltà impone, secondoquella stessa legge evangelica alla quale egliha obbedito, il dovere dell'esaltazione postu~ma della sua incommensurabile figura dimaestro, nelle opere, sulla cattedra, nel foroe nella Viita. M3Jestro di diritto che, nell'an~sia incessante della ricerca, seppe superarele paratie che dividono i vari settori dellascienza giuridica, salire di gradino in gradinosull'aspra via della veI1Ìtà, collegare il parti~colare col generale, il contingente con l'im~manente, e pervenire ad una concezione uni~taria del diritto riassunta nell'opera che èla sintesi di tutte le sue opere, antecedentie successive ad essa, la « Teoria generale deldiritto », definita l'opera « più vicina al cuo~re e all'intelletto del Maestro ».

« Teoria generale del diritto» che egli, adun certo punto, rapporta a quella più va~sta teoria nella quale si raccolgono i sommiconcetti, comuni a tutte le scienze, voglio di~re alla filosofia, la cui funzione nella scien~za giuridica egli riteneva fosse quella di chia~rire quel tessuto di concetti e di problemiche, pur non essendo strettamente teonici,costituiscono il terreno su cui riposa, a volteinconsapevolmente, il lavoro del giurista.

11 MARZO 1965

La sua mente speculativa e giuridica attin~ge così alle vette dell'universale. Egli scri~Ve difatti: «Non vi sono colonne di Ercolenel mondo della scienza. Non ,esiste un'altez~za oltre la quale 1a scienza diventi qualchecosa che essa non è».

Il suo intelletto, perciò, con sovrana po~tenza, spazia in tutti i settori del diritto.

Iniziano i suoi studi con la materia degliinfortuni, elevata a digmtà d'indagine dog-matica; si rivolgono poi al diritto commer~ciale e industriale; sostano lungamente suldiritto processuale civile col «Saggio sullaprova civile », con le « Lezioni », con il « Si~sterna », con il contributo determinante, in~sieme a quello di Chiovenda, al:Ia formazionedel vigente codice di prooedura civile; siindirizzano poi al diritto prooessuale penalecon le « Lezioni» e al diritto penale con la« Teoria generale del reato ».

Con la stessa superiore grandezza con cuioperò nella scienza, sedette sulle cattedreuniversitarie fino a quella di Roma e visse,con frequenza, la vita del Foro, dinanzi atutte le Magistrature civili, penal,i, ammini~strative.

Fu cattolico cOll'vinto e praticante e arti~sta nella concezione deHa Fede e della vita.

Nell'Eremo di Camaldoli, di fronte alla re~elusione claustrale, perpetua e volontaria, diun frate, affiorò nel suo animo il germe dellaScuola cristiana del diritto penale e con essola piena intuizione del mistero della Cro--ce, rivelata si nelle chiose agli Evangeli e nelcommento al Pater noster e all'Ave Maria.

Egli sentì il poema delle beatitudini evan~geIiche come una musica e scrisse chemusica sarebbe rimasta se, per la virtù del~la Passione, non fosse diventata storia.

Perchè, stasera, l'uno E; l'altro ramo delParlamento onorano la memoria di France~sCo Carnelutti?

Perchè ogni Paese civile deve onorare ilnome di colui che lo ha onorato, all'inter~no e di fronte al mondo. Perchè il legislatoredeve gratitudine al giurista che, con gli inse~gnarnenti che restano oltre il transito dellasua persona, offre, sul piano della formazio~ne concreta della norma, il sussidio della teo~ria che, traendo a sua volta vita dall'esp~~

IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 13875 ~

11 MARZO 1965261 a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

rienza, traccia la via per la soluzione deiproblemi di cui è intessuta la vita dei popoli.

Questo onore e questa gratitudine il Par~lamento, a nome del popolo italiano, devetributare oggi a Francesco Carnelutti!

T O M ASS I N I. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

T O M ASS I N I . La scomparsa di Fran~cesco Carnelutti segna un lutto nel mondodel diritto e della cultura.

L'opera di Carnelutti giurista ha arrecatoun notevnle impulso alla ricerca critica edalla costruzione di un sistema che, cogliendole relazioni tra le varie branche del diritto,si eleva ad una visione unitaria del dirittostesso.

Fu scrittore e studiaso infaticabile, cheesplorò tutti i settori del diritto positivo edelle scienze giuridiche, dall'infortunisticaal diritto commerciale, dal diritto civile aldiritto processuale civile, dal diritto penaleal diritto processuale penale, ,lasciando sem~pre un'impronta originale e geniale e get~tando per tutti il seme di una meditazione elo stimolo all'approfondimento dell'indagine.

Dall'osservazione del casn particola~e eglirisaliva all'elaborazione di 'Concetti genera~Ii e universali, nan per pura astrazione, masempre avendo di mira il fine di assicurare,come egli stesso scrisse, l'utilità dei suai in~segnamenti nell'esercizio quotidiano aglioperatori del diritto, intendendo così non sol~tanto i giudici e gli avvacati, ma anche i le-gislatori.

Polemico, egli rivendicò all'insegnamentodel diritto la concretezza dellfenoaneno e nonsoltanto il concetto, affermando che il dirittonon è qualcosa che sta racchiuso nella for~mula misteriosa dei codici e non si rivela enon si tocca, ma qualcosa di concreta, di rea~le; paragonò il giurista al medico, al chi~rurgo e all'ingegne~e.

L'indirizzo del suo pensiero non valicòperò i limiti del diritto positivo e della ela~borazione dei mezzi e degli strumenti per ilperfezionamento di esso, inserendosi tutta-via nella dialettica del progressn storicodella scienza giuridica. La sua visione e la

sua concezione della vita non ci t'rovano enon ci possono trovare consenzienti, ma ladiversità del pensiero no,n ci fa velo al rico-noscimento dei suni meriti e del suo in~gegno.

Se fu un grande architetto del sistema giu~ridico, direi di un ordine geometrico in unasintesi unitaria del diritto, non fu però unrivoluzionario del sistema, inteso come rifles~so delle trasformazioni sociali, economiche escientifiche di un'epoca storica, di quell/epo-ca nella quale pur vissero Ferri e Garofalo,CalamandDei e Grispigni, iniziatori di altriindirizzi di pensiero che aprirono nuovi oriz-zanti e nuove vie verso la conosoenza dell'uo~ma e della società accolta come un elemen-to di trasformazione del diritto. Tuttavia lasua opera feconda si inserisce dialetticamen~te nella realtà storica e ci porta a meditaree ad elaborare le sue dottrine, se non altroin contrapposiziane a questi nuavi indirizzi.

Egli scompare proprio in un momento incui le basi stesse dell'ardinamento giuridi-co, che elaborò ampiamenle, sono scosse inuna tormentata crisi che si manifesta nei bennoti conflitti tra una giurisprudenza conser-vatrice e una giurisprudenza più sensibileal nuovo spirito dei tempi.

Noi tutti onoriamo !Comunque la memoriadel giurista e inchiniamo il nostro spiritodinanzli ad essa.

G R A N Z O T T O BAS SO. Domandodi parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

G R A N Z O T T O BAS SO. SignorPresidente, nnorevole Ministro, onorevolicolleghi, è scomparso Franoesco Carnelutt<i,un uomo che ha saputo imprimere a tuttauna generazione il senso deII/equilibrio e deimoniti del diritto, ed avvicinarla alla giu~stizia neHa sua concretezza reale. È scom~parso il maestro di avvocatura e di oratoria,l'uomo che fece assurgere il diritto alle vettedella paesia sulla base dE'Halogica, deHa dot~trina e dell'umanità; l'uomo che ,dell'avvoca~tura fece un complesso giuridico e tecnicoinsieme, che ,intese il diritto nella sua unioità,senza distinzione di campi, tra il civile ed il

Senato della RepubblIca ~ B87,6 ~ l't! Legislatura

261 a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO Il MARZO 1965

penale. Fu professionista completo e mise alservizio dei suoi allievi il patrimonio infinitodella sua scienza, della sua passione, dellasua incommensurabile cultura umanistica.Fu uomo libero, e la sua voce fu sempre vivadi tale anelito il1lfrenabile di libertà, inten~dendo questa come l'affermazione del dirit-to, giustizia per l'uomo e per la comunità. Lasua toga brillerà sempre di viva luce, ed inlui ricorderemo sempre il maest'ro assertoredi umanità, Idi libertà, di giustizia, nella real~tà assoluta del diritto.

P A L U M B O. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

P A L U M B O. Onorevole President,eonorevoli senatori, è giusto che il lutto delPaese per la scomparsa di Francesco Carne~lutti trovi un'eco in quest'Aula dove moltisiamo quelli che la dipartita del maestro in~comparabile hanno sentito e sentono con 10stesso inconsolabile accoramento che accom~pagna il distacco dalle persone più care.

Una grande luce si è spenta: per oltre cin~quant'anni ,essa aveva illuminato le vie delsapere giuridico e segnato, con lo spkndoredi una cometa che sembrava intramontabile,le mete della verità e della giustizia. Luce caLda di umanità, soffusa di carità cristiana,splendente di un ardol'e quasi mistico.

Con Francesco Carnelutti, ultimo surpersti~te, si estingue quella triade illirabi1e di mae~stri del diritto processuale (Giuseppe Chio-venda, Piero Calamandrei, Francesco Carne-lutti) che aveva guadagnato all'Italia un pri~mato in Europa e nel mondo. Ma FrancescoCarnelutti ben si distingueva dagli altri duegrandi, con i quali fu spesso in conoordecompetizione, per Ia varietà e vastità del suomondo spirituale, conoepito come non esclu~dente alcun settore del,l'umano intendimen~to, e per la fusione armonica, e si può direperfetta, della teoria e dtlla pratica. Talvol~ta, con senso di umiltà, si scusava di certesue defidenze nel campo degli studi filosofi~ci; ma nessuno, per verita, fu più di lui si~gnore di quella « vera non simulata philoso-phia », di cui parlava già Cicerone, dicen~dola anima e vita del sapere giuridico.

Agli inizi della sua carriera sdentificafurono gli studi sul diritto dell'infortunistica,allora appena avviati, che guadagnarono aFrancesco Carnelutti la considerazione e lastima dei cultori del diritto. Seguirono i sag~gi indimenticabiH su punti di particolareinteresse scientifico e pratìco del diritto com~merciale e industriale. Venne poi, incontesta~ta, l'affermazione nel campo del diritto pro-cessuale con impostazioni sistematiche cheben si possono dire definitive, ancorate aiprincìpi di quella teoria generale del diritto,nella quale pure Francesco Carnelutti ha ,la~sciato contributi fondamentali. Simbolo del-la nuova scuola, la gloriosa «Rivista di di-ritto processuale », che è tra le più apprez-zate riviste giuridiche del mondo, e nellaquale non mancò mai, sino agli ultimi fa-scicoli, il saggio scientifico, sempre magi~strale, di Francesco Carnelutti.

Ora Ia sua voce si è spenta. Rimane nn~segnamento, rimangono le opere scientifichealle quali ,le future generazioni potranno sem~pre attingere tesori di sapienza e di saggez~za; rimane l'esempio di una vita dedicataai supremi valori della verità e della giusti~zia, illuminata dalla fede, ispirata alle piùalte idealtà umane.

T ERR A C I N I. Domando di par~lare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

T ERR A C I N I. Signor Presidente, co'"me ogni volta che un forte intdletto, unostudioso, un ricercatore che ha spinto in-nanzi in un qua1lunque campo del mondonostro culturale il patrimonio del saperescompare di vita, ill Gruppo comunista par-tecipa al rimpianto qua espresso per Ilamorte del prof,essore avvocato Carnelutti.

Egli Ilascia 'una grande eredità nel campodella scienza giuridica e di questa ereditàcertamente gli studiosi e, d auguriamo, i le~gislatori e i governanti ,sapranno trarre :pro~fitto. Tuttavia cI1ediamo di non do\'er dimen-ticare pur nel rimpianto, per la nostra con-vinzione della unitarietà della personalitàumana delIla quale non è possibile separaregli attributi, che lo scomparso offrì il sussi-

Senato della Repubblica ~ 13877 ~ IV Legislatura

261a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

dio del suo intelletto, lo strumento operantedelle sue conoscenze, durante il più triste pe~riado della nastra vita nazionale, al regimeoppressivo che tanto danno arrecò al nostroPaese, dando così una certa dignità apparen~te a!lle concezioni sulle qUalli si fondava illsuo patere.

Carnelutti avrebbe meglio meritato deUanostra Patria se allora avesse pasto al servi~zio della libertà e dell'indipendenza naziona-le ,le sue virtù di dottrina e di esperienza.Ma noi non dimentichiamo neppure che eg[inon restò insensib:iJle al possente slanciorinnovatore deHa coscienza popolare, ill qua-le, combattendO' contro il regime che Carne-lutti aveva in precedenza confortato del suoconsiglio, pose le basi di una concezione de-mocratica anche nel campo del diritto. Aquesta stregua ci resta ad esempio il pra-getto da Ilui redatto per ,la rifarma dei co~dici penali, stranamente accantonato daigovernanti, mentre per [la sua ispirazioneavr:ebbe dato buon contributo a iliberare laamministrazione delllla giustizia da molti deipesanti fard~lli sotto i quali ancora slempregeme e tentenna. Ora io pensa che H piùbel monumento che noi potremmO' erigerealla memoria e ai meriti dello scomparsostudioso e operatore del diritto, sarebbe ap~punto la presa in considerazione di tale suafeconda fatica. Trasferiamo dalle carte allavita la sua saggezza, rendiamola operanteper la giustizia della Repubblica. Così loonoreremo nella memoria e nelle opere.

P A C E. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

P A C E. Il Gruppo del Movimento so-ciale italiano si associa all'omaggio com~m0'sso che l'Assemblea rende alla morte delgrande maestro. Con Francesco Carneluttiscompare non solo un grande avvocato, ungrande maestro, ma scompare quel grandegiurista che lascia impressa, nella scia enella tradizione deIla scienza giuridica ita-liana, un'impronta soprattutto d'originalitàcostruttiva; perchè questa è la grandezza diFrancesco Carnelutti: avere spaziato in tuttigli orizzonti della scienza giuridica, nella pro-

11 MARZO 1965

cedura civile, nel diritto civtile, nel dirittopenale, nel diritto commerciale, nella pro-oedura penale, stampando, in ognuna diqueste discipline, l'orma nan confondibiledi una visione originale e soprattutt0' di unaaderenza alla tradizione giuridica italiana,senza riconnettersi, secondo le mode voltaa volta ricorrenti, a scuole giuridiche di altriPaesi.

In questa grandezza, Francesco Carneluttifu animato da uno spirito di profanda cri-stianità perchè costruì i suoi schemi giuridici,esplorò i nuovi orizzonti alla luce della suafede che è la nostra fede, perchè FrancescoCarnelutti seppe animare le SUe costruzionigiuridiche di quell'affiato umana che solopuò vivificare ,e animare le costruzioni giuri-diche, al di là della fredda diagnosi e dellefredde e astratte costruzi0'ni della scuola.

Noi rendiamo omaggio alla memoria diFrancesco Carnelutti e non possiamo nonricordare la sua collaborazione all'evoluzionelegislativa dei nostri tempi, poichè egli è sta-to un callaboratare attento, fecondo, sentitodi tutte le evoluzioni legislative che ,si sonosuccedute nel tempo, sempre teso con fe-dele coerenza a rinsaldare la via della tra-dizione giuridica italiana.

T R E M E L L O N l, Ministro dellefinanze. Domando di parlare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

T R E M E L L O N I, Ministro dellefinanze. Il Governo si associa al rimpiantoche in quest'Aula, con nobili parole, è statoespresso da ogni parte politica per la memo-ria del pr0'fessor Francesco Carnelutti.

Eminente avvacato, giurista insigne, pre-sente in ogni manifestazione della nostracultura, con una vasta erudizione generale edotato di un ingegno vivido, Carnelutti fuper altre mezzo secolo UllO dei protagonistinon S0'lo della cronaca forense e della ricer~ca giuridica del Paese, ma anohe dell'interavita intellettuale italiana.

Il Governo si associa aH'unanime rimpian-to per la perdita di questo eminente cittadi-no, che dette rilevanti apporti al diritto, e di

IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 13878 ~

Il MARZO' 19652,6P SEDUTA ASSEMBLEA ~ REsacaNTa STENaGRAFICa

questo ingegno così ricco, completo e ver~satile.

PRE S I D E NT E. Onorevolioolle..ghi, la Presidenza del Senato si assO'cia aHecommOSSe parO'le pronunciate in quest'Auladai senatO'ri Iannuzzi, Tomassini, GranzottoBasso, PalumbO', Terracini e Pace e dal mini~stra Tremelloni in memoria di FrancescoCarnelutti ed esprime il profondo cordogliodell'Assemblea per la dolorosa scomparsadel maestro che per oltre mezzo secolo haillustrato con la sua apera la scienza giuri~dica e i,l Fora italiano.

Egli è stata maestro di vecchia data: an~che a malti di noi insegnò, nei primi annidella nastra prafessione, daHa ({ Rivista didiritto processuale », fondata con GiuseppeChiovenda nel lontano 1924. Giurista di fa~ma, Francesco Carnelutti ha lasciato con gliscritti, con i trattati, con la consulenza neHeriforme legislative e con l'insegnamenta l'in~delehile impronta della sua genialità e dellasua saggezza in tutti i rami del diritta. Av~vocato insigne, ha dam1nato con la sua per~sonalità e con la sua incamparabile eloquen~za le aule giudiziarie nelle quali fu protago.nista dei maggiori procec;si del nastro tempo.

La dattrina e la pratica si fondevano inlui in una mirabile sintesi illuminata dal~l'ideale di una giustizia C0stantemente voltaalla redenzione del reo e attuata nel gelosorispetto dei valori fondamentalli della per~sona umana. Fu aspramente polemica controi sistemi carcerari inumani: ,la pena, a suoavviso, era il male necessario assunta a cO'n~cetto di medicina idonea a salvare il reoneHa redenzione. Aveva detto più volte: ({ Di~

fendere un caduto è un atto di fede più chedi carità », perchè aveva intuito che per lavia della giustizia si pateva e si doveva giun~gere a Dio.

Fu questo il segreto della fecondità dellaricerca che egli perseguì per tutta la vitasenza Mmiti nè incertezze, anzi direi con iat~tanza temeraria e singolare presunzione, efu anche il motivo della vitalità dell'insegna~mento che egli profuse con eccezianale im~pegno dalla cattedra universitaria, da Cata~nia a Padova, a Milano, a Rama. Nel fer~va re di una religiosità limpidamente vissu~

ta pervenne alla fede come a una definitivacO'nquista negli anni della maturità, quandO'il tronca non più v;erde ~ diceva ,egli stes~

so ~ gli cansentiva di tra i rami spogli digodere l'azzurro del firmamento. La sua ope~

l'a prese ,luce dal messaggiO' evangelico, ela certezza della verità finalmente raggiuntaseppe colmar:e l'anelito del suo grande cuorecon pagine di più penetrante spiritualità.

Maestro del diritto, maest-ro della parola,maestro della spirito, Francesca Carneluttilascia con la sua morte un vuoto che ci af~fligge ma che Ila sua opera riuscirà a cO'I~mare pressa le future generazioni come quel~la affidata ad un messaggio che non potràmai perire finchè sarà viva nel cuore dell'uo.ma la fede ne,i valori eterni di redenzionee di giustizia.

Seguito della discussione e approvazione deldisegno di legge: «Trattamento tributariodelle trasformazioni, fusioni e concentra-zioni delle società commerciali» (873 )(Approvato dalla Camera dei deputati)

P RES I D E N T E. L'ordine del gior~no reca il seguito della discussione del dise.-gna di legge: ({ Trattamento. tributario. delletrasformaziO'ni, fusioni e concentrazioni del~,le società commerciali », già approvato dallaCamera dei deputati.

DobbiamO' ora passare alla discussione de~gli articoli. Si dia lettura dell'articolo 1.

G E N C O, Segretario:

Art. 1.

A partire dalla data di entrata in vigoredella presente legge e fino al 31 dicembre1967, salvo quanto è stabilito Del successi~va articolo 3, sono soggetti all'imposta delregistro nella misura fissa di lire 20.000 eda quella ipotecaria nella misura fissa di li-re 2.000; nonchè alle tasse sulle concessio~ni governative nella misura fissa di lire2.000:

a) le trasformazioni di società regolar-mente costituite alla data di entrata in vi-

IV Legislaturà.senato della Repubblica ~ 13s79 ~

11 MARZO 1965261 a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

gare della presente legge in società di di-verso tipo;

b) le fusioni di società di qualunque ti-po, anche quella in forma cooperativa, re-golarmente esistenti alla data di entrata invigore della presente legge, attuate sia me-diante la costituzione di una società nuova,sia mediante l'incorporazione di una o piùsocietà in altra già esistente;

c) le concentrazioni di aziende socialieffettuate anzichè mediante fusione, median-te apporto di un complesso aziendale in al-tre società esistenti o da costituire;

d) i contemporanei aumenti di capitaledeliberati per facilitare le fusioni o le con-cen,trazioni ed iill occasione di queste, pur~chè siano sottoscritti entro un anno dalladata delle l'elative deliberaziDni e siano dIimporto non superiore al maggior patrimo-nio netto risultante dai valori denunciatinelle situazioni patrimoniali redatte ai finidelle dette fusioni o concentrazioni.

I diritti catastali e di voltura connessicon le operazioni di cui al presente artico-lo saranno forfettariamente percetti in lire10.000.

Alle operazioni previste nel primo commadel presente articolo non si applicano le di-sposizioni degli articoli 2 e 29 della legge 5marzo 1963, n. 246.

P RES I D E N T E. I senatori Pelle~grino, Secci, Pirastu, Perna, Rendina e Bram-biUa hanno pres,entato un emendamento ten-dente ad inserire al primo comma, lettera b),dopo le parole : « le fusioni di società », ,l'al~tra: « nazionali ».

Gli stessi senatori hanno inoltre presenta~to un emendamento tendente ad inserire alprimo comma, lettera c), dopo le parole:« in altre società )}, l'altra: «nazionali ».

Il senatore Pellegrino ha facoltà di svol-gere questi due emendamenti.

P E L L E GR I N O . Signor Presidente,signor Ministro, onorevoli colleghi, abbiamoproposto questi emendamenti perchè il mo-do con cui è formulata la dizione conte-nuta nella lettera b) del primo 'Comma ri-spetto a quella contenuta nella lettera a) ci

lascia ohremodo dubbiosi e perplessi. In->tattI Ciascuno può vedere che mentre allalettera a) SI parla, nel caso di trastormazio-ni, dI socleta regolarmente costituite, allalettera b), quando SI parla di ,tusioni di so-cietà, SI usa Invece la dIzione « regolarmen~te eSIstenti ». Ambedue le tormulazIOni han~no lo scopo di estendere alle trasformazionie alle ,tusioni in oggetto i benefici fiscali dicui al presente disegno di legge. Bene avreb-,be tatto Il Governo ad usare una unica dìzio~

ne tanto per le fu:,ioni dI società come perle traSltormazIOni dI società; in tal modoavrehbe reso più intellIgibile, più organicoe pIÙ chiaro lo spirito della legge.

Invece, a mio avviso, il Governo non vuolequesta chiarezza, ed tè agevole sospettare checon queste formulaziolll si voglia nasconde~re qualche cosa. Già in seno alla Sa Com~missIOne finanze e tesoro queste due for~mulazioni del primo .comma dell'artkolo 1hanno dato luogo ad un dibattito che si èprotratto per oltre due lunghe sedute, senzache peraltro si addivenisse ad una conclu~sione positiva. Il senatore D'Angelosante nelsuo intervento dI ieri ha richiamato l'atten-zione del Senato, del Ministro e del relatoreperchè venisse data una spiegazione a quellaincerta e dubbiosa formulazione; ma finoranè il relatore nè il Ministro nella loro replicahanno chiarito la portata di quella dupliceformulazione, che si evince dai due com-mi a) e b) dell'articolo primo del disegno dilegge che stiamo per approvare.

Vorrei DI'a fare un ragionamento moltomodesto ed elementare. Nel nostro ol'dina~mento giuridko tutte le società regolarmen-te esistenti debbono essere regolarmente co~stituite, anzi può darsi il caso di società re-golarmente costituite ma nDn regDlarmen-te esistenti in quanto sia scaduto, adesempio, il termine previsto dallo statutoin ,riferimento alla loro durata. In ,conse-guenza di questa mia elementaJre osservazio-ne la portata del comma b) sarebbe restrit-tiva rispetto a quella della lettera a), per-ohè in tal caso la società esistente verrebbeesclusa dal beneficio fiscale se non divenisseregolarmente costituita. In realtà non è così.Il ,comma b) si riferisce ad altre società re~golarmente esistenti e precisamente alle so-

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cietà ,costituite fuori del territorio naziona~le, ciaè alle sacietà straniere. Sono questesacietà le uniche regolarmente esistenti, manon rilevanti in riferimento alla loro costi~tuzione. Se <così è, vuoI dire che con questodisegno di legge si vogliono estendere i be~nefici fiscali a quelle sacietà straniere ;rego~larmente esistenti sul territorio nazionale <chesi prefiggono di fondersi con altre societànazionali. In questo caso è agevole conclu~dere che alla nostra economia nazianale nederiverebbe un danno enorme, perchè non siverificherebbe quello sViiluppo economico ca~pace di far aumentam il gettito tributarioa cui ieri si .riferiva il ministro Tremelloni,perchè i profitti e i dividendi verrebbero go~duti da soggetti stranieri non perseguibilitatalmente dal punta di vista fiscale da par-te dello Stato italiana.

Vorrei però far riflettere il Senato su al~tre considerazioni. Già ieri ne ha parlato ilcollega D'Angelo sante. Il professar Honindella facoltà di diritto e di scienze economi~che dell'Università di Parigi, nel suo rappor-to generale sulle fusiani delle società, par-lando di questi casi diceva: « L'operazionedi fusioni di società presuppone che la socie~tà assorbita sia regolata da una legislazioneche permetta il suo assorbimento. Ma la le~gislazione nazionale della sacietà incorpo~rante non ha motivo di accupal'si di ciò cheè stabilito da altre legislazioni. In effetti ~

diceva il professar Honin ~ non si vede al~cun ostacolo a che la società stranie;ra siaassorbita. Prendiamo ad esempio !'ipotesidi una società belga assorbita da una socie~tà francese ed ammettiamo per ipotesi cheil diritto belga accetti l'assorbimento: daparte del diritto francese della società in~carporante ~ diceva sempre il profe~sor

Honin ~ non vedo akun ostacolo. L'ostaco~

lo è dalla parte inversa, è sempre dalla partedella legge nazionale della società che èassorbita. In Italia il diritto dice che l'ope~raziane è impossibile ». Il professar Hanincon ciò fa rilevare che tra i Paesi del Merca~to comune europeo soltanto il nostro Paeseha una legislazione che non consente l'as~sorbimento di sacietà italiane in societàstraniem. Ebbene, can il comma di cui allalettera b), poichè si consente che sacietà ita~

liane possano essere fuse in sacietà straniereregolarmente castituite, ,si sovverte 'Con ciòd'un colpo tutto l'ordinamento del dirittofinora vigente. Questa disposizione, quindi,è oltremado grave dal punto di vista ècono~mica, tributario e giuridico. È per questo chenoi chiediamo la sua carrezione, anche inconformità del nostJro diritto. Noi comunistidiciamo ohe si deve sempre trattare di tra~sformazioni e di fusioni di società nazionalie nell'ambito del nostro territorio. Eoco per~chè proponiamo, al punto b), dopo le paro~le: « le fusioni di società », di aggiungere laparola: «nazionali ». !Dovrebbe pe!l'tanto dir~si: « b) le fusioni di sacietà nazionali di qua~lunque tipo... », così come abbiamo par~lato, al punto a), di « trasformazioni di so~cietà regolarmente costituite ».

Soltanto in questa maniera noi possiamogarantirci che le trasformazioni e le fusioniavvengano. tra sacietà 'italiane e non tra so-cietà straniere che assorbono le nostre socie-tà italiane. Ritengo ohe il Ministro varràdarci una chiarificazione in questo senso,spiegandoci la portata delle diverse dizioniche sono state usate, pel'chè, ripeto, in unostesso testo, in uno stesso articolo, mentreal punto a) si parla di '« trasformazioni disocietà regolarmente costituite », al punt'.)b) si parla di « fusioni di società regolar-mente esistenti ».

P RES I D E N T E. Invito la Cammis~siane ad esprimere il suo avviiso sugli emen-dament,i in 'esame.

c O N T I, relatore. Vorrei essere bJ1e-vissimo; uso l'espressione « vorrei », al con~dizionale, ma effettivamente deva rilevareche il lunga dire del collega PeJlegrino, pri~ma firmataria dell'emendamento. presentatoall'articola 1 e concernente la lettera b) del~l'articalo, lo ha portata a divagare alquantodal problema.

Il senatare P.ellegrino, a giustificaziane del~l'emendamento, avrebbe dovuto dire unicamente per quale motivo dopo. le parole « fu~sioni di sacietà », alla ,lettera b) dell'articola

1, propaneva di inserire la paroJa « nazio-nali ».

Senato della Repubblica IV Legislatura

261a SEDUTA

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11 MARZO 1965ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Invece, per giustificare il suo emendamen-to, ha fatto un lungo cammino chiedendola spiegazione della differenza tra la ,locu-zione adoperata nella lettera a) dell'articolo1, che parla di «trasformazioni di societàr,egolarmente costituite », e la locuzione del~la lettera b) sullo stesso articolo, che a pro-pos,ito delle fusioni ~ e non delle trasforma-zioni ~ parla di «società regolarmenteesistenti ». Egli ritiene che la ragione di que.sta div,ersa locuzione sia la stessa che spie-ga l'esclusione dell' aggettivo « nazionali » do~po le parole « le fusioni di società ».

A me sembra che tale sua impostazione siacompletamente errata e che il tema delladiscussione debba consistere unicamente nelvalutare l'opportunità di inserire o menol'aggeUivo « nazionali ».

Nell'ambito della Commissione si è svoltauna lunga discussione; attraverso questalunga discussione, senatore Pellegrino, si èpotuto puntuaIizzare che la predetta diffe-renza, che appare nel testo del disegno dilegge attuale, e che non veniva fatta in leggiprecedenti, ad esolusione di una, è unicamen-te determinata dal fatto che si è partiti dalpresupposto che vi potessero essere dappri-ma delle società di fatto che solo successiva-mente alloro sorgere avessero acquisito for-ma regolare divenendo, quindi, « regOllar~mente costituite ».

La diffef\enza è unicamente qua. Ora, tuttociò premesso, e data, per la parte che miriguarda, per un titolo di doveroso dguardoverso i colleghi, la giustificazione di questadissonanza espressiva, veniamo al tenore del-l',emendamento che è quello che realmentereclama la nostra aUenzione.

Io dichiaro di essere contrario perchè nonc'è nessun motivo 'per aggiungere questo ag~gettivo. Tutte le leggi precedenti (mi rispar-mino i colleghi la fatica di leggerne gliestremi) ad esclusione di un caso, che è il pe-nultimo, quello della l'egg~ del 1948, non par~lana affatto di società nazionali, par:lanopuramente e semplicemente di società; e aragion veduta perchè ,la legge ha per 1:1tolo,senza scendere ancora una volta aH' esame de~gli articoli, « Trattamento tributario delletrasformazioni, fusioni e concentrazioni del-le società commerciali ».

Perchè si parla di trattamento tributario?Evidentemente questo trattamento tributarioincide anche sulle presunte società estere chehanno un regolamento giuridico nell'articolo2505 e negli articoli successivi del codicecivile.

Avendo la loro sede in Italia, evidentemen~te sono assoggettate alle nostre leggi tributa-rie. Hanno il domicilio fiscale da noi, ergosono assoggettate come tutte le altre alleimposte.

Ora, se noi creiamo delle agevolazioni, lecreiamo a favore di coloro che sono i sog-getti del tributo, ergo anche a favore di que-ste società. (Interruzione del senatore Pel-legrino). Anche la tassa di registro si paga.

E d'altronde, per ad divenire a queste for-me di trasformazione e di fusione, bisognacompiere gli atti. o.ra, questi atti come sicompiono? Vi è una nonma delle cosiddet-te preleggi ed esattamente l'articolo 26 chericaLca, se ben ricordo, un altro articolodelle preleggi del codice del 1865, che de~Ve essere il 9, il quale parla della legge delluogo ove gli atti sono compiuti, cioè dellalegge italiana. Ergo si trovano esattamentesullo stesso piano delle altre società.

La necessità di stabilire queste agevola-z,ioni concerne tutte le società esistenti edoperanti nel nostro Paese, e questo in ordi~ne a quei determinati obiettivi sui quali creodo di essermi sufficientemente soffermatoieri.

Ergo l'aggiungere, con l'emendamento pro-posto, l'aggettivo « nazionali )} non ha alcunaragione d'essere e quindi devo dichiarare chemi oppongo all'emendamento a nome dellamaggioranza della Commissione.

P RES I D E N T E. Invito l'onoJ:1evoleMinistro delle ,finanze ad esprimere l'avvisodel Governo.

T R E M E L L O N I, Ministro dellefinanze. Mi associo alle considerazioni espres-se testè dal senatore Conti.

Vorrei dire al senatore P,ellegrino che ladiversa terminologia usata nell'articolo 1,sulla quale si è soffermato ieri anche H se-natore D'Angelosante, cioè società legalmen~te costituite e sodetà legalmente esistenti,

SenatO' della Repubblica ~ 13882 ~ IV Legislatura

2,61a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO Il MARZO 1965

quando si parla di fusioni, non è preordi~nata a creare una discriminazione di situa~zioni in relazione al particolare scapa di fa~varire le sacietà straniere; risponde invecead una terminalagia che è stata riprodattada un analoga pravvedimenta preparata nel1959. Appare in agni caso di tutta evidenza ".(Interruzione del senatore Pellegrina).

Mi cansenta, senatore PeUegrina: un pO"di pazienza, per favore. (Prateste dall' estre~ma sinistra).

Appare in agni mO'da di tutta evidenza, di~ceva, che una sacietà nan vegalarmente ca~stituita in Italia o all'estero nan può cansi~derarsi regalarmente esistente. Questa con~sideraziane basta da sola a far cadere ,leillazioni che ha presentata ieri il senatareD'Angelosante. Per quanto riflette la di~stinzione tra sacietà « nazionali », come pra~pone il senatore Pellegrino, e sodetà nannazianali, io creda che nan si possa creareuna discriminazione, nan saltanto in materiatributaria, ed in questo caso non soltantO'per le ragiani cui ha accennato il senatoreCanti, ma anche perchè, se fosse accalto unemendamento di questo genere, patrebbederivarne una violaziane deUe norme deltrattata istitutiva della CEE, in quanto siverrebberO' a creare posizioni di favore per lesocietà nazianali in rapporto alle societàestere aperanti in Italia.

Per queste ragioni, e per quelle testè enun~ciate dal senatal'e Canti, mi dichiara can~traria ai dùe emendamenti prapasti.

P RES I D E N T E. Senatal'e Pellegri~nO', insiste nei suai emendamenti?

P E L L E G R I N O. Insisto.

P RES I D E N T E Metto ai votil'emendamento aggiuntiva presentato al pri~ma camma, lettera b), dai senatori Pellegri~no, Secci, Pirastu, P,erna, Rendina e Bram~billa. Chi l'apprava è pregato di alzarsi.

Non è approvato.

Metta ai vati r emendamentO'aggiuntivopresentata al primo camma, lettera c), daisenatari Pellegrino, Secci, Pirastu, Perna,

Rendina e Brambilla. Chi l'approva è prega~tO' di alzarsi.

Non è approvato.

I senatori Pellegrina, Mammucari, Pirastu,Traina, BrambiIla ,e Secci, hanno pl'esentataun emendamento tendente a sopprimere ilterza comma dell'articala 1. Il senatore Pel~legrina ha facoltà di svalgerla.

P E L L E G R I N O . Signor Presidente,onorevoli calleghi, è stata ampiamente di~battuta, in Commissione ,finanze e tesoro edanche in quest'Aula, questa disegna di legge,ed è stata ampiamente rilevata che essa èmolta generica e che non si collega ad unaarganica legislazione antimonapolistica checansenta di selezionare i processi di con~centrazione e di distinguere quelli dipenden~ti da abiettive necessità tecniche di merca~to da quelli valti a castituire posiziani da-minanti. E:ra st:;1ta prevista una cantempo~ranea approvazione di questo disegno di leg-ge can quella relativo alla legge anti~trust.Invece si è pervenuti a quella sulle agevala~ziani fiscali, mentre quella che doveva rega-lamentare le posizioni di cancentrazione mo-napolistica non è ancora venuta al nastrO'esame. È stata anche rilevata che il tratta~mento di argevalaziani lfiscali previsto daquesta disegno di legge nei casi di trasfor~mazione, fusiane e cancentrazione delle sa~cietà implica necessariamente una creazianedi rendite differenziali a favore delle impre~se che, avvalendasi delle esenziani, riidurran~no i loro casti. ill ministrO' Tremellani ha

detto chiaramente che tutte le agevolazianifiscali creanO' sempre pasizioni differenziali;egli ammetteva implicitamente la sostanza,il fandamenta e la scopa di questo pravve-dimenta. D'altronde, se fasse effettivamentein atta uno spontaneo processa di concentra~ziane, questo si avrebbe di certo indipen~dentemente dalle agevolaziani fiscali.

Nai camunisti abbiamO' detta, e lo affer~-'Tliamo anche in questo mO'mento, che nansiamO' pregiudizialmente cantrari ad un au~mento delle dimensiani delle imprese, masiamc cantrari a quelle cancentraziani che,creando appunto rendite differenziali, servo~

Senato della Repubblica ~ 13883 ~ IV Legislatura

261 a SEDUTA ASSEMBLEA ~ REsaCONTa STENaGRAFICa 11 MARZO' 1965

nO' ad aumentare indisoriminatamente i pra~fitti privati per difendere i quali si sacrifi~cana, came presoI'ive l'ultimo comma delprima articolo di questa disegno di legge,addirittura gli interessi ,degli enti lacali.

Quante volte nai abbiamo discussa, inCommissiane finanze e tesoro e in questastessa Aula, la grave, gravissima situazianein cui versano i nostri Comuni? Ebbene, viè stata la legge 246 del 1963 can la quale sipensava di dare ai nastri Comuni una stru~mento per pater migliorare le proprie con~dizioni ecanomiche e finanziarie; non staròqui a leggervi l'articola 2 della legge 5 marzO'1963, n. 246 perchè molto lunga, però sentail davere di leggervi l'artica lo 29 di questastessa legge che non si applica nei casi difusione, trasfarmazione e incorporazione disocietà. La legge n. 246 tratta la imposizianesugli incrementi di valare immobiliare dellearee fabbricabili e all'articolo 29 recita:« Agli effetti dell'applicaziane della presen-te legge sano equiparati alla alienazione peratti tra vivi l'assegnaziane di aree a tacita-7iane di diritti sociali, la distribuziane del-le m~desime per riduzione di capitale a atitolO' gratuita e agni altra atta per il qualetutta a parte dei beni delle sacietà sona at-tribUIti a singoli soci o ad altre società.

È parimenti equiparato alla vendita dellearee il passaggio di titalarità a seguita difusione a di trasformaziane saciale ».

Can l'articola 2 della legge richiamata, insastanza, v~nivano indicati i termini di co~me effettuare la valutaziane delle aree fab-bricabili, can l'artica la 29 veniva sancitaespressamente che il passaggiO' delle aree aseguita di fusiane a trasfarmaziani saciali ècansiderata vendita a tutti gli effetti e quin-di deve essere assoggettata all'impasta ditrasferimentO' e alle canseguenti impaste an-che dirette.

Orbene, cal disegna di legge n. 873, satta-pasta al nastrO' esame, in virtù dell'ultimacamma dell'articala 1, nan aperanda gli ar-ticoli 2 e 29 della legge n. 246, viene con unsal calpa abalita quel che era stato data aiCamuni un annO' fa. Un annO' fa si pensò didare ai nastri Camuni can la legge n. 246una strumenta, che insieme ad altra legge,la n. 167, avrebbe loro permessa di acquisi-

re ed arganizzare le praprie aree fabbrica-bili. Can la legge n. 246, infatti, si creavanO'le premesse perchè i Comuni pO'tessera prav-vedere a travare i mezzi finanziari per par~re in atta tutta ciò che era scritto nella leg~ge n. 167 in materia di farmaziane di dema~nia camunale di aree edificabili.

Segua sempre attentamente le asservazia-ni ,del ministrO' Tremellani. Questi piùvolte ha criticato i Comuni i quali non san-no utilizzare appiena gli strumenti fiscaliposti a laro disposizione. In sede di Com-miss,ione finanze e tesoro, il Ministro ha di-chiarata che se i Comuni applicassero lalegge relativa ai contributi di miglioria, lasituazione economica, oggi esistente ,in granparte dei Comuni del nostro Paese, sarebbedi gran lunga meno peggioI'e.

Questo, in parte è vero, ma bisogna am~mettere che la legge n. 246 già di difficileapplicazione diviene sempre più inoperante.Il nostro dovere è quello di dare i mezzi aiCamuni per indirizzarli verso un loro ido-neo uso; la legge n. 246 dotava di nuovimezzi finanziari i Comuni e poneva in atto lapossibilità anche di acquisire delle aree edi~ficabili sulle quali i Comuni potevano, inmaniera più onganica, portare avanti la po-litica di 'sviluppo dell'edilizia. IPerò, questalegge n. 246, oggi, non può essere applicatanei casi di fusione, concentrazione o trasfar-mazione di società che hannO' delle aree edi~ficabili, per cui si arreca un danno rilevantealle finanze di tutti i Comuni.

L'ultimo comma dell'articolo 1 del dise-gna di legge n. 739 ha creata anche delle no-tevoli perplessità in aLouni autarevoli colle-ghi della maggioranza. Il senatore Trabuc-chi, nel suo interventO', passandO' ad analiz~zare il contenuto di questo comma, auspica~va che la sua portata venisse interpretata nelsenso che, nel momento in cui le aree bbbri~cabili sona vendute a utilizzate per la co-struzione, le fusioni o le trasformaziani disacietà debbonO' essere ,considerate come nonavvenute agli effetti della legge 5 marzo1963, n. 246, che colpisce gli ,incrementi divalo,re delle aree fabbricabili, e chiedeva as~sicurazione e chiarimenti in materia all' ono~revole Ministro.

Senato della Repubblica ~ 13884 ~ IV Legislatura

261a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO Il MARZO 1965

Anche noi vogliamo inv,Ìtare 1'onorevoleMinistro a dirci qual è !'interpretazione diquesto comma, se cioè è quella che noi pro~poniamo con il nostro emendamento ipresen~tato in via subordinata.

L'ultimocomma dell'articolo 1 del dise~gno di legge n. 739 deve essere soppressoper evitare il danno che altrimenti viene ar~recato ai Comuni i quali si troverebbero nel~!'impossibilità, almeno per un periodo di treanni, di tassare quelle aree edinmbili chevengono incorporate o fuse in altre società.

Il ministro Tremelloni ieri, nel suo inter~vento, auspicava che quanto è scritto in que~sto disegno di legge diventi addi:rittura unfatto permanente onde poter adeguare lanostra legislazione a quella dei Paesi delMEC. Ebbene, io ritengo che la portata diquesta legge debba essere limitata anche neltempo; ma ,soprattutto si deve impedire chele plusvalenze dovute agli incrementi dellearee fabbrica:bili possano trasferirsi, in basea questa legge, attraverso la fusione e latrasformazione delle società, senza essercolpite dall'erario e dai Comuni.

Per tali motivi noi chiediamo che l'ulttmocomma dell'articolo 1 venga soppresso.

PRESIDENTE.missione ad esprimere ill'emendamento in esame.

Invito la Com~suo avviso sul~

C O N T I, relatO're. Per i motivi sui qualimi sona già soffermato ieri nel mio inter~vento, che rinuncio a ripetere e tanto piùad ampliare, a nome della maggiaranza dellaCommissione, dichiaro di essere contradoall'emendamento.

P RES I D E N T E. Invito l'onorevoleMinistro delle finanze ad esprimere ravvisadel Governo.

T R E M E L L O N I, MinistrO' delle fi~nanze. Io mi associo alle consideraziani chesu questo argomento ha fatto ieri il sena~tore Conti. Ma desidero soprattutto far pre~sente al senatare Pellegrino che il commain questione, carne egli certamente ricorda,fu aggiunto dalla Camera dei deputati, e ilrelatore di maggiaranza della Camera affer~

mò testualmente: «Nello spirito del prov~vedimento le operaziani agevolate non im~partano un trasferimento. D'altro canta iComuni non subiranno alcun danno dalle,esenzioni giacchè !'imposta sarà percepitanel momento in cui saranno alienate le aree.È oppartuno sogg,iungere che l' esenzione pro~'posta non investe !'impa'ita dovuta al matu~rarsi del decennio giacchè tale impasta si ap~plica indipendentlemente dal trasferimentodelle aree 'e quindi un',esenzione anche da taletributo nan sarebbe giustificata ».

Le considerazioni che ella ha fatto aggi,senatare PeUegrino, evidentemente sono sta~te tenute presenti anche dalla Camera deideputati e il relatore di maggioranza deHaCamera dei deputati, ha rispasto in modoesauriente, a mio avviso, con le parale cheha citata. PeraltrO' alla soluzione propostacon l'emendamentO' si puÒ agevolmente per~venire anche in via di interpretazione, sen~za la necessità di un chiarimento particolare.

Votazione a scrutinio segreto

P RES I D E N T E. Comunico che i se~natori Bertali, Samaritani, Bartesaghi, Com~pagnoni, Vidali, Guanti, Perna, Luca De Lu~ca, Pdlegrino, Francavilla, Rendina, Kuntze,Pirastu, Secci, Mammucari, Traina, Stefa~nelli, Spezzano, Simonucci, Morvidi, Paler~ma e D'Angelosante hanno chiesto che la vo~tazione su questo emendamento, tendente asopprimere il terzo comma dell'articolo 1, siafatta a scrutiniO' segreto.

Indìca pertanto la votaziane a scrutinio se-greto.

I senatari favorevali deporranno. pallabianca nell'urna bianca e palla nera nell'urnanera. I senatori cantrari deporranno palla ne~ra neH'urna bianca e palla bianca nell'urnanera.

Dichiara aperta la votazione a scrutinio se~greto.

(Segue la vO'taziO'ne).

PrendO'nO' parte alla vO'taziO'ne i senatO'ri:

Aimoni, Ajroldi, Alberti, Alcidi Rezza Lea,Angelilli, Angelini Armando, Angelini Cesare,Artom, Asaro, Azara,

Senato della Repubblica ~ 13885 ~ IV Legislatura

261a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 11 MARZO 1965

Baldini, Bartesaghi, Bartolomei, Battaglia,Battino Vittorelli, Battista, Bergamasco, Ber~landa, Bermani, Bernardi, Bernardinetti,Bertone, Bettoni, Bilsori, Boocassi, Bolettie~ri, Bonafini, Bosco, Bosso, Braccesi, Bram-billa, Bronzi, Bufalini, Bussi,

Cagnasso, Canziani, Caponi, Carelli, Caru~bia, Carucci, Caruso, Cassini, Celasco;, Cer-reti, Ceschi, Chabod, Cingolani, Cittante,Compagnoni, Conte, Conti, Corbellini, Cor-naggia Medici, Criscuoli, Cuzari,

D'Andrea, D'Angelosante, Darè, De Domi-nicis, De Luca Angelo, De Luca Luca, DeMichele, Deriu, De Unterrichter, Di Prisco,Di Rocca, Donati,

Fabretti, Fanelli, Farneti Ariella, FerrariGiacomo, Fe:rroni, Fiore, Florena, Forma,Francavilla, Franza,

Gaiani, Garlato, Gava, Genco, Giancane,Gianquinto, Gigliotti, Giorgi, Giraudo, Giun~tali Graziuccia, Gramegna, Granzotto Basso,Grimaldi, Guanti, Gullo,

Kuntze,Levi, Limoni, Lo Giudice, Lombardi, Lom-

bari, Lorenzi, Lussu,Macaggi, Maccarrone, Maggio, Mammuca~

ri, Martinez, Massobrio, Mencaraglia, Mer~Ioni, Micara, Milillo, Militerni, Minella Mo-linari Angiola, Monaldi, Moneti, Mongelli,Manni, Morabito, Morandi, Morvidi,

Nenni Giuliana,Orlandi,Pace, Pah.!Jl1idi,Palermo, Palumbo, Pellegri-

no, Perna, Pen-ino, Perugini, Petrone, Pez~zJÌ,:!1Ji,PiÌcardi, PligJlliaJtel1i,Plilllina, Pira1sìu,

Restagno, Roas1io, Roffi, RomagnoM Care:ttoni TulMa, Romano, Rosatli, Rotta, Rovella, Rovère, Rubi:nacoi,

Salari, SallaJti, Saller'lli, SamarlÌtaJni, SamekLodovici, Scarpino, Schiavetti, Schiavone,Schietroma, Scottli, Secchia, Serooi, SibiHe,Simonuooi, Spagnollli, SpaSia,ni, Spezzano,Spigaroli, StefanerUi, Stirati,

Tedeschi, Terradni, T,iber1l, Tolloy, Tomas-slÌini, Tomasuooi, ToreHi, Trabucchi, Traina,Trebbi, Trimarohi, Tupinli,

Valenzi, Valmarana, Valsecchi Athas, Val-secchi Pasquale, Varaldo, VecelMo, Venturi,Vergani, Verones1i,

Zacca'Di, Zama;:>iefli,Zana1fldi, Zane, Zannini,Zenti, Zanca.

Sono in congedo i senatori:

CenilIl,i,Medid, Pajetta Noè, Pasquato, Pe-coraro e Tihaldi.

Chiusura di votazione

P RES I D E N T E. Dichiaro chiusa lavotazione e invito i senatori Segretari aprocedere alla numerazione dei voti.

(I senatori Segretari procedono alla nume-razione dei voti).

Risultato di votazione

P RES I D E N T E. Proclamo il risul-tato della votazione a scrutinio segreto sul-l'emendamento presentato dai senatori Pelle-grino, Secci ed altri tendente a sopprimereil terzo comma dell'articolo 1:

Senatori votanti .MaggioranzaFavorevoli .Contrari .

Il Senato non approva.

1939767

126

Ripresa della discussione

P RES I D E N T E. Da parte dei sena~tori Pellegrino, Mammucari, Pirastu, Traina,Brambilla e Secci è stato proposto un emen-damento in via subordinata. Se ne dia let-tura.

G E N C O, SegretariO':{( In via subordinata, aggiungere, in fine al

terzo comma, le parole: "L'imposta saràcomunque corrisposta all'atto dell'alienazio-ne o utilizzazione edificatoria dell'area, su~gli incrementi di valore intervenuti a fartempo dalla data dell'acquisto dell'area daparte della società titolare del diritto pre-cedentemente alle operazioni di cui al primocomma del presente articolo" ».

P RES I D E N T E. Il senatore Pellegri~no ha facoltà di illustrare questo emenda~mento.

IV Legislatura~enato della Repubblica ~ 13S86 ~

261 a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

P E L L E G R I N O . Volevo un chiari~ 1

mento da parte del signor Minist'ro peDchèsono veramente preoccupato circa la porta~ta dell'ultimo comma di questo articolo.Vorrei fare un esempio: se la società A ap~porta un area edificabile in una società B,oggi Il marzo, e questa area edificabile vieneutilizzata tra un mese o comunque viene alie~nata, l'imposta viene pagata dalla data inoui è avvenuta !'incoI'porazione, o come senon avesse avuto effetto la presente legge?

Questa domanda si è posta il senatore Tra~bucchi, questa domanda ci poniamo noi,perchè se dovesse !'incremento determinarsidalla data in cui è avvenuta !'incorporazione,è evidente che dopo un mese dall'incorpora~zione si darà valore zero all'incremento enon ci sarebbe, anche in caso di alienazioneo di altro uso dell'area fa,bibricabile, nessunaimposizione sugli incrementi di valore.

P RES I D E N T E. Invito la Commis~sione e il Governo ad esprimere il loro avvi~so sull' emendamento in esame.

C O N T I, relatore. A nome della Com~missione, esprimo parere contrario a questoemendamento che appare superfluo.

T R E M E L L O N I, Ministro dellefinanze. Ho chiarito in precedenza, in occa~sione dell',emendamento soppressivo, qualeera il pensiero del Governo a questo pro~posito. Per quanto riguarda remendamen~to subordinato, lo ritengo pleonastico.

P RES I D E N T E. Senatore Pelle~grino, mantiene il suo emendamento?

P E L L E GR I N O. Lo mantengo.

P RES I D E N T E. Metto ai votil'emendamento subordinato proposto dai se~natori Pellegrino, Mammucari ed altri. Chil'approva è pregato di alzarsi.

Non è approvato.

Metto ai voti l'articolo 1. Chi l'approva èpragato di alzarsi,

È approvato.

Il MARZO 1965

Passiamo all'esame dell'articolo 2. Facciopresente che nello stampato 873~A si è in~corsi in un errore neHa composizione tipo~grafica, errore che va corretto mettendo inluogo della seconda riga del primo commala seconda riga del secondo comma e vice~v,ersa.

Si dia lettura dell'articolo 2 tenendo con~to di questa rettifica.

G E N C O, Segretario:

Art.2.

I redditi e le plusvalenze tassabili in con-seguenza delle operazioni di trasformazionee di fusione poste in essere nel penodo ir.dicato nell'articolo 1 ed ammIssibili alleagevolazioni di cui al]a preser1te legge ai<;em.IdeU'articolo 3 se indI...ati distintamen-te nel bIlancio o in apposito allegato, nonsono assoggettabili alla imposta di ricchez-za mobile e all'imposta sulle società nel~l'esercizio in cui è realizzata la trasforma-zione o la fusione, ma concorreranno a for-mare il reddito imponibile della società in~c,ol'porante o risultante dalla fusione o tra-sformazione nell'esercizio in cui <;aranno rea~lizzati o distribuiti o passati a capitale po-steriormente alla fusione o trasformazione.

I redditi e le plusvalenze tassDbili in con-seguenza della concentrazione di aziende so~ciali, effettuata mediante apporto di un com-plesso aziendale, se indicati djstintamentenel bilancio della società apportante o inapposito allegato, concorreranno a formareil reddito della stessa nell'esercizio in cuisaranno realizzati o portati a capitale op-pure le azioni saranno vendute o distribuite.

Si considera realizzo, agli effetti delle di-sposizioni che precedono, anche l'ammor~tamento degli impianti e degli altri cespitiammortizzabili.

Le disposizioni del presente anicolo si ap-plicano ai soggetti tassabili in base al bi-lancio ed a quelli che abbiano chiesto diessere tassati in base alle scritture conta-bili, a norma dell'articolo 104 del testo uni-co delle leggi sulle imposte dirette appro~vato con decreto del Presidente della Re-

Senato della Repubblica ~ 13887 ~ IV Legislatura

11 MARzo 1965261a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

pubblica 29 gennaio 1958, n. 645. per l'annoanteriore a quello in cui è stata posta inessere la fusione, la trasformazione o bconcentrazione, semprechè il medesimo si~sterna di accertamento venga seguito pergli anni successivi, fino a che le plusvalen-ze non siano assorbite o tassate.

P RES I D E N T E. Su questo articolonon sono stati presentati emendamenti. Poi~chè nessuno domanda di parlare, lo metto aivoti. Chi l'approva è pI1egato di alzarsi.

È approvato.

Passiamo all'articolo 3. Se ne dia lettura.

G E N C O, Segretario:

Art.3.

Se per effetto della fusione o della incor~porazione o della trasformazione o dellaconcentrazione, il capitale della società chene risulta o l'aumento del capitale della so~cietà che permane, supera 1 miliardo di li~re, le agevolazioni previste dai precedentiarticoli si applicano soltanto se, su istanzadelle società interessate, sia stato accerta~to, con decreto del Ministro per !'industriaed il commercio, di concerto con i Ministriper il bilancio, per il tesoro e per le finanze:

a) che le società operano nell'ambito diun unico ciclo produttivo industriale o com-merciale e che le operazioni di trasforma-zione, di fusione, di incorporazione e di cc:>n-centrazione hanno per scopo la riduzionedei costi attraverso l'ammodernamento de~gli impianti e delle attrezzature e l'aumen-to della capacità produttiva;

b) che le operazioni suddette non sonoincompatibili con le disposizioni sulla tu-tela della libertà di concorrenza.

Il decreto di cui al comma precedente haefficacia ai soli effetti tributari e non pre-clude l'esercizio, da parte dei terzi interes-sati, dell'azione di accertamento giudizi aiedella illiceità degli atti in ordine ai qualile agevolazioni tributarie sono state conces-se, per violazione dei divieti stabiliti dalle

disposizioni sulla tutela della lib~rtà di con-correnza.

Se il capitale indicato nel primo commanon supera il limite di 1 miliardo di lire, leagevolazioni tributarie si applicano in basealla dichiarazione delle società interessateche le operazioni di trasformazIOne, di fu-sione, di incorporazione o di concentrazio-ne non comportano violazione di alcuno deidivieti stabiliti dalle disposizioni sulla tu-tela della libertà di concorrenza.

Nel caso di cui al comma precedente, qua-lora sia accertata in giudizio l'illiceità, perviolazione dei divieti stabiliti dalle disposi-zioni sulla tutela della libertà di concorreD-za, degli atti in ordine ai quali le agevola-zioni tributarie sono state concesse, si ap.plica una pena pecuniaria non mferiore al-!'importo dei tributi non corrisposti in dLpendenza di dette agevolazioni e non supe-riore al doppio di tale importo, salva l'ap-plicazione delle sanzioni previste dalle di-sposizioni sulla tutela della libertà di con-correnza.

P RES I D E N T E. Su questo articoloè stato presentato un emendamento da par-te dei senatori Pellegrino, Mammucari, D'An~gelosante, Pirastu, Rendina, Secci e Bram-billa, tendente a sopprimere le parole: «ocommerciale» al primo comma, lettera a).Gli stessi senatori hanno presentato, in viasubordinata, un altro emendamento tenden-te a sostituire le parole: «o commerciale»con le altre: «e commerciale ».

Il senatore Pellegrino ha facoltà di svolge-re questi emendamenti.

P E L L E G R I N O. Qui si è parlato sem-pre di attività industriale, mentre i beneficidi questa legge dovrebbero essere estesi an-che alle società commerciali: di qui la ra-gione del nostro emendamento. Infatti le so-cietà commerciali che si ,fondono possonocostituire nel loro insieme delle società fi-nanziarie alle quali non dovrebbe essere ap-plicato il beneficio di legge in quanto lo spi-rito della norma sottoposta al nostro esame,almeno stando a quanto è stato affeI1matodalla maggioranza, è proteso soprattutto acreare dimensioni più vaste e più competi-

Senato della Repubblica ~ 1388:8 ~ IV Legislatura

26P SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO Il MARZO 1965

tive per quelle società che producono a prez~zi più bassi, cioè a società industriali e nonfinanziarie.

P RES I D E N T E. Invito la Commis~sione ed il Governo ad esprimere il loro av~viso sull' emendamento in esame.

C O N T I, relatore. Per le ragioni cheho già esposto ieri nel mio intervento, a no~me della maggioranza della Commissione, midichiaro contrario anche a questi emenda~menti.

T R E M E L L O N I. Ministro delle fi~nanze. Il Go¥erno è d'accordo con il relatore.

P RES I D E N T E. Senatore Pellegri-no, insiste sugli ,emendamenti?

P E L L E G R I N O. Insisto.

P RES I D E N T E. Metto alllora aivoti ,l'emendamento principale presentatodai senatori Pellegrino, Mammucari ed altri,tendente a sopprimere al primo comma, let~tera a), le parole: {( o commerciale ». Chil'approva è pregato di alzarsi.

Non è approvato.

Metto ora in votazione l'emendamento pro-posto in via subordinata dagli stessi senatori,tendente a sostituire ,le parole: «o commercciale» con le altre: «e commerciale ». Chil'approva è pregato di alzarsi.

Non è approvato.

Metto ai voti l'articolo 3. Chi l'approva èp'regato di alzarsi.

È approvato.

Si dia lettura dell'articolo 4.

G E N C O, Segretario:

Art.4.

Il decreto del Ministro per l'mdustria edil commercio previsto dal primo commadell'articolo 3 è emanato sentito il parere

della Commissione per la tutela della liber-tà di concorrenza, integrata, per questi solifini, da tre membri designati rispettivamen-te dal Ministro per le finanze, dal Ministroper il tesoro e dal Ministro per il bilancio.

Fino a quando non sarà costituita la Com-missione di cui al comma precedente, il de-creto è emanato, previa parere di un comi.-tato nominato dal Ministro per !'industria edil commercio e composto di un consiglieredi Stato, con funzioni di presidente, di unrappresentante per ciascuno dei Ministeridell'industria e del commercio, del tesoro,delle finanze, del bilancio, del commerciocon l'estero e delle partecipazioni statali edi tre esperti in materie economiche sceltitra docenti universitari.

P RES I D E N T E. I senatori Pira~stu, Pellegrino, Secci, D'Angelosante, Pernae Mammucari hanno presentato un emenda-mento tendente a sostituil'e i,l testo dell'ar~ticolo 4 con il seguente:

« Il decl'eto previsto dal primo comma del~l'articolo 3 è emanato previa parere dellacompetente Sezione del Consiglio nazionaledell'economia e del lavoro ».

11 senatore Mammucari ha facoltà di svol~gerIo.

M A M M U C A R I. Da un'attenta let~tura di questo articolo appare evidente comenon si possa determinare nessun controlloche renda possibiLe, in pratica, impedire leoperazioni che si dichiara di voler evitare.Questo articolo pone una questione di prin~cipio che abbiamo già fatto presente, quel-la cioè concernente la possibilità di faJ:1e ri~chiamo, in una legge, a norme nOn vigenti,ma contenute in un futuro prov¥edimento dilegge che si intenderebbe varare.

Le osservazioni che noi vorremmo muo~(vere, in ordine a questo articolo, sono dun-que quella che non si può fare richiamo aduna legge inesistente; e l'altra che, per poteracoertare il danno che si può determinarealla libertà di concorrenza, non deve essereil Ministro dell'industria e commercio, conun comitato di funzionari, a stabilire la li-

Senato della Repubblica ~ 13889 ~ IV Legislatura

261a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

ceità o meno dell'operazione o la natura po~sitiva o negativa di essa. Poichè vi è ill Con~siglio nazionale dell'economia e del lavoro,che può esprimere il proprio parere su qua~lunque atto legislativo del Governo o di unMinistro, noi riteniamo che ~ non essendoquesto un organo di parte, dato che in essosono rappresentate forze diverse, e essen~

davi così, quindi, possibilità maggiore, ri~spetto al Ministro dell'industria e commer~cia e ai funzionari che il Ministro designa, diavere un giudizio non di parte ~ si possa

giungere meglio, avvaJendosi del Consiglio,aUa definizione della liceità o del vantaggio

o dell'opportunità dell'operazione di cui al~l'articolo 3.

P RES I D E N T E. Invito la Commis-sione ad esprimere il suo avviso 'sull'emenda~mento in lesame.

c O N T I, relatore. Il collega mi ha datoil suggerimento perchè io sia obbediente al~<la brevità.

Io già dissi ieri che il testo può non essereperfetto. Peraltro sta di fatto che, non ve~rificandosi l'ipotesi di cui al primo commadell'articolo 4, c'è il secondo comma dell'ar~ticOllo 4 che contempla un'ipotesi diversa cheviene ad ovviare all'impossibilità della rea~lizzazione della prima e che è neU'armoniadi tutto il quadro del disegno legislativo. Equindi, indipendentemente da queUe chesarebbero le conseguenze qualora si dovesseaccogliere questo emendamento sostitutivoal testo dell'articolo 4, l'emendamento ri~sulta completamente superfluo, e dichiaroparere contrario a nome della maggioranzadella Commissione.

P RES I D E N T E. Invito l'onorevoleMinistro delle finanze ad esprimere l'avvisodel Governo.

T R E M E L L O N I, Ministro delle fi-nanze. Anche il Governo ritiene che non siaaccoglibile l'emendamento, anche perchè nonsembra che gli scopi istituzionali del CNELsiano conformi ad un tipo di valutazionequal è quella contemplata dall'attuale legge.

Il MARZO 1965

P RES I D E N T E. Senatore Mammu~cari, insiste sull'emendamento?

M A M M U C A R I. Sì, signor Presi~dente.

P RES I D E N T E Metto ai votil'emendamento sostitutivo dell'articolo 4 pre~sentato dal senatore Pirastu e da altri se-na tori.

Chi rapprova è pregato di alzarsi.

Non è approvato.

Metto ai voti l'articolo 4.

È approvato.

Si dia lettura degli articoli successivi.

G E N C O, Segretario:

Art. S.

Nel caso previsto dal primo comma del-l'articolo 3, le società interessate ad effet-tuare le operazioni per le quali chiedono leagevolazioni di cui alla presente legge, de-vono presentare la domanda di accertamen~to delle condizioni di cui alle lel tere a) e b)dello stesso comma al Ministro per !'indu-stria ed il commercio, allegando copia del~l'ultimo bilancio proprio e di quello dellesocietà che vengono o fuse o incorporate odi quelle che effettuano l'apporto di com-plesso aziendale, nonchè una relazione ch~indichi i motivi per cui si intende procedereo si procede aJle dette operazioni ed i pro~grammi di massima per la futura attività.

Il Ministro per l'industria ed il commer~cia deve pronunciarsi sulla domanda entrosei mesi dalla presentazione della stessa.

Quando l'operazione di trasformazione, difusione o di concentrazione sia effettuataprima dell'emanazione del decreto di accer.tamento di cui all'articolo 3, le parti, perottenere la registrazione con i benefici fisca-li previsti dall'articolo 1, debbono dichiararecontestualmente che l'atto è stato stipula-to ai fini e per gli effetti della presente leg-ge e debbono corredarlo di un certificatoprovvisorio del Ministro per l'industria ed

IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 13890 ~

Il MARZO 1965261a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

il commercio attestante che è stata presen~tata la domanda di cui al primo comma,

Le imposte ed i diritti saranno dovuti nel~la misura normale, qualora la domanda nonsia stata accolta.

(È appravata).

Art.6.

La presente legge entra in vigore il giornosuccessivo a quello della sua pubblicazionenella Gazzetta Ufficiale e si applica alle ope~razioni deliberate dalle società interessateentro il termine indicato nell'articolo 1, acondizione che nel termine stesso sia statapresentata, nei casi in cui è prescritta, ladomanda prevista nel precedente articolo 3.

(È approvato).

P RES I D E N T E. Passiamo alla vo~tazione del disegno di legge nel suo com~plesso. È iscritto a parlare per dichiara~zione di voto il senatore Salerni. Ne ha fa~coltà.

S A L E R N I. Onorevoli colleghi, noisocialisti siamo stati chiamati in causa per11nostro silenzio sUlIdisegno di legge in di~scussione e sono state fatte persino deUe gra~vi insinuazioni nei nostri confronti. Il se~natore D'Angelosante, infatti, nel ripvende~re un tema, già adombrato con minore du~rezza, anzi direi con sensibilità, dal senato~re Mammucari, ha esordito, nel suo inter~vento di ieri sera, rilevando che il dibattitosul predetto provvedimentO' sarebbe statocaratterizzata daIla mancata partecipazionead esso dei senatori socialisti. Egli ha sog~giunto che, ove si pensi che il provvedimentocoinvoLge problemi come quello del soste~gno alle grandi imprese e al capitale finan~ziario (problemi, osservo subito incidental~mente, per i quali nO'i socialisti non potvem~mo sentirci nè ci sentiamo indifferenti) ,eoVe si consideri, altresì, che i socialisti in~sieme ai socialisti democratici negarono nel1959 i,lloro voto ad un disegno di 1egge cheçorrispondeva, in parte, a quello in lesame,sarebbe evidente che la loro mancata parte~cipazione al dibattito costituirebbe un in~dice' del fatto che, anche nell'interno della

~

coailizione governativa, vi sal'ebbero fondatimotivi di dissenso sulle giustificazioni addot~te dal Governo nei riguardi degli scopi delprovvedimento in questione. Contestiamo ta~le interpretazione e respingiamo tale insi~nauzione. Ciò facciamo noi socialisti perchèda un democratico, ampio dibattito in sededi Gruppo, è emerso chiaramente che il prov~vedimento è stato determinato dalla neces~sità di procedeve ulteriol'mentle nella lottacontro ,la congiuntura negativa, e in parti~colare dall' esigenza di dare dimensioni euro~pee alle imprese italiane, nonchè di agevo~lave l'ammodernamento degli impianti e del-le attrezzature da tutti postulato, anohe davoi comunisti ...

D'A N G E L O S A N T E. E perchè nel1959 votaste contro?

S A L E R N I . La situazione eraecono~micamente diversa. Oggi siamO' nel 1965 ea circa sei anni di distanza tanti eventi sisono succeduti! Ella, comunque, mi ha pre~venuto; le risponderò successivamente.

Parlavo, dunque, d'ammodernamento degliimpianti ,e delle attl'ezzatUJ:1e, reso necessa-rio per una ferrea legge economica, che po~trei chiamare della {{ sopravvivenza », al finedi poter resistere alla concorrenza in base alprincipio economico della competitività. Sic~chè, senza addentrarmi nell'esame di meri~to del provvedimento (peraltro più non lopotrei nello attuale stato della discussione)mi limito a dire che Le agevolazioni di ordi~ne tributario previste nel disegno di legge sirendono giustificate dall'esigenza di andareincontro alle società commerciali, le qualisono venute a trovarsi in gravi difficoltà fi~nanziade per effetto della ~ituazione congiun~tura1e, e che perciò debbono essel'e aiutatea 'riprendere in pj,eno la propria attività nel~l'interesse generale dell'occupazione operaiae della programmazione.

Sotto tale riflesso noi socialisti riteniamoche questo e gli altri ampi provvedimentianticongiunturali, preannunciati come im~minenti dal Governo, contribuiranno a mo~dificare j,n senso democratico la situazionedella società italiana, appunto perchè saran~no suscettibili di forni're mezzi di lavoroossia di accrescere l' occ.upazione operaia.

Senato della Repubblica ~ 13891 ~ IV Legislatura

261" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Essi, naturalmente, non dovranno esserefine a se stessi, ma dovranno, invece, essereinseriti nel quadro deHe misure economicherivolte ad aumentare gli investimenti, la pro-duzione e, quindi, a sostenere la domanda.

La circO'stanza che finora ~ ed ecco cherispondo al collega D'Angelosante ~ non si

sia riusciti in pieno in tale intento, per i fattiche sono conseguenziali all'ampiezza del fe~nomeno eiclico nel campo economico, nondeve farei desiste]1e dalla lotta, la quale, perquantO' aspra e difficiJle, dovrà sfociare nel po~sitivo ristabilimento del necessario equili~briO'. Ciò, peraltro, basta a togliere efficaciaall'argomento secondo cui noi socialisti, nel1959, respingemmo un provvedimento che siassume corrispondesse, in parte, a quello inesame. Invero, dato e non concesso che sus~sistesse tale parziale analogia, non PO'trebbenon considerarsi che essa atteneva alla ma-teria, ossia all'oggetto, mentre altre erano lecondizioni di tempo e, soprattutto, sostan~zialmente diverse le situazioni economiche.

È evidente che, mutati ulteriO'rmente talipresupposti, verrebbero menO' ,le condizionidi assoluta straordinarietà che giustificano,per un tempo limitato, ossia fino al31 dicem-bre 1967, l'emanazione e l'attuazione di que-sto provvedimento eccezionale, ai fini deltrattamento tributario di temporanea esen-zione, resO'si necessario, per un periodo co~me quello attuale, per realizzare il miglioreassettO' giuridico deHe aziende gestite dal1esocietà commerciaH, ande renderle più ade~guate alle esigenze della evoluziO'ne econo-mIca.

Ecco perchè noi sO'cialisti di tale provve~

dimentO' abbiamo accettato le linee e la por~tata; eccO' perchè oggi noi la 'Votiamo. (Ap-plausi daUa sinistra).

P RES I D E N T E. È iscritto a parlareper dichiarazione di voto il s'enatore Verone-si. Ne ha facoltà.

V E R O N E S I Signar Presidente,onorevoli col1eghi, signor Ministro, in tuttele econO'mie del mondo si è alla ricerca del~la dimensione ottima dell'azienda, dimensia-ne ottima sia ai fini della qualità e del costodella produzione che ai fini del mercato in-ternoed internaziO'nale.

11 MARZO 1965

La dimensione aziendale è strettamente,legata ai tempi e a1l'evaluziane tecnologica;ed è appunto seguenda l'evaluzione tecnolo-gica che !'impresa ha assunto dimensionisempre più vaste, anche per la complemen-tarietà dei cicli di produzione.

La ricerca di una dimensione ottima del-l'azienda è particolarmente importante nelmondo di oggi, e lo sarà ancO'r più nei pros-simi anni, in quanto la sempre maggior am-piezza dei mercati pone la neoessità di fran-teggiare la concorrenza estera.

Potrebbe sembrare che l'ampliamento delledimensioni deLl'azienda porti a posizioni pre-dominanti o di monapolio, ma ciò non av~verrà mai se di pari passo si allargherà ilmercato internazionale e si ridurranno lebarrkre doganali.

In Italia, in particolare, è viva la necessi-tà dell'adeguamento delle strutture azienda~li: la sempre maggiore integrazione delleeconomie dei Paesi appartenenti alla Camu-nità europea, la sempre minore importanzadelle barriere doganali, destinate a scompa-rire totalmente, impongono alle nostre im-prese di adeguarsi ai liveUi europei.

In questo quadro assumona particalareimportanza tutti i provvedimenti intesi a fa~vorke, ad agevolaI'e e a stimolare la fusio-ne e la trasformazione delle società in com~plessi più efficienti e corrispondenti alle ne-cessità di una moderna economia. Questospiega perchè, a partire dal dopoguerra, nel~la nostra ,legislaziane sono stati presi simi-lari provvedimenti.

Il provvedimento in esame è atteso da tem~po: già nel 1959 era "tato predispasto undisegno di legge governativo analogo, cheperò non giunse in porto; tuttavia la neces~sità di un provedimento intesa ad agevolareun migliore assetto delle nostre imprese èresa oggi più urgente dalle particola]1i con di-

l'ioni della nastra economia.È certo che in una fase ]1eoessiva, dovuta

anche ad un aumento sproporzionato dei co-sti, una più efficiente ristrutturazione delleimprese può contribuire ad aumentare laproduttività e quindi ad assorbire almeno'in parte gU aumenti dei costi di produzione.

Tuttavia si deve lamentare che questoprovvedimento non abbia subìto un esamepiù celere e che, entrando nel merito, non lo

IV LegislaturaSenato della Repubbllca ~ 13892 ~

Il MARZO 1965~61 a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

si sia potuto rendel'e più incisivo ,e quindipiù efficace.

Infatti, in una situazione congiunturalequale quella che attraversa1a nostra econo~mia, è particOllarmente importante far giun~gere in porto il provvedimento il più prestopossibile.

Appunto in considerazione della necessitàdi rendere al più presto operante il prov~vedimento in esame, i senatori liberali sisono astenuti da un'azione intesa a mo~difìcare IiI provvedimento per l'enderlo piùincisivo.

Il provvedimento in esame, infatti, pur es~sendo stato migliorato, in aLcune parti, dallaCamera dei deputati, avrebbe potuto esserer,eso più det,erminante con alcune modestema sostanziaili modifiche.

Tali modifiche, avanzate alla Camera daparte dei deputati liberaJi, sono <;tate accol~te solo parzialmente: in particolare sareb~be stato necessario, data l'attuale situazionecongiuntural'e, sanciJ:1e l'effettiva esenzionedalla tassazione dei redditi e delle plusvrulen~ze derivanti dall'operazione di fusione o con~oentrazione, anzichè, come prevede il dise~gno di legge, sancire un semplice rinvio del~la tassazione.

L'effettiva esenzione avrebbe reso più con~cretamente efficace il provvedimento edavrebbe favorito il superamento deUo sta~to di inferiorità in cui talora si trovano mol~te nostre società rispetto a quelle estere.

Putroppo si è preferito seguire la via del~l'esonero che, seppure 'Più normale, è, nel~l'attuale fase congiunturale, insufficiente astimolare quelle riconversioni idonee a favo~

l'ire il maggiore rilancio produttivo.Un ravvicinamento alle nostre posizioni si

è avuto durante la discussione alla Came~

l'a per quanto riguarda la durata delle agevo~lazioni e il capitale mas<;imo per usufruireautomaticamente delle agevolazioni stesse.Infatti la data è stata portata dal 31 dicem~bre 1966, come era nel testo originario, al31 dicembre 1967. Sarebbe stato tuttavia pre~feribile, come i liberali avevano proposto,giungere fino al 31 dicembre 1968.

Per quanto riguarda ill capitale, la Came~

l'a dei deputati ha portato il limite peT otte~nere automaticamente le agevolazioni pre~viste dalla legge da 500 milioni a un mi1iar~

do. Tale limite, anche se più adeguato diquello originario, ci pare ancora oggi in~sufficiente. Per di più, limitare la concessio~ne delle agevolazioni rulle impr,ese che, a se~guito del1e operazioni, superino un miliar~do di capitale e che operino in un unicociclo di produzione, slignifica contrastare lemoderne tendenze tecnologiche produttive equindi limitare in modo ingiustificato l'et~ficacia del provvedimento sotto il profilo del~le possibili liiduzioni dei costi.

L'evoluzione tecnologica porta oggi a sem~pre nuovi 1egami ed interdipendenze tra lediverse produzioni, e favorire questa evolu~zione sarebbe stato nelle finalità doverose diquesto disegno di legge.

È chiaro che queste ,ed altre lacune at~tenuano l'efficacia e ,la portata del provve~dimento. Tuttavia il particOllare momentocongiunturale rende urgente l'approvazione erientrata in vi,gore del provvedimento che, n~nostante le lacune, potrà dare un certo con~tributo agli sforzi che vengono compiuti perrianimare reconomia del Paese.

FRA N C A V I L L A. In questo modoqualificate la maggioranza.

V E R O N E SI. Non ho mai carpito per~chè la sua presenza dovrebbe squalificaJ1ela maggioranza o altrettanto dovrebbe acca~dere per me, dato che ella è un oppositorecome sono oppositore io. E poichè lei siproclama democratico vorrei che fosse coe~rente.

FRA N C A V I L L A. Io ho detto chevoi qualificate la maggioranza, non ho detto« squaHficate ».

V E R O N E SI. Ed io ho detto che ilsuo voto favorevole non squaHficherebbe lamaggioranza. Comunque ascolti il senatOJ1ePerna di sua partie che la richiama all'ordine.

È appunto in considerazione della neces~sità di accelerare al massimo la discussionee di rendere al più presto operante ill prov~vedimento che i liberali si sono astenuti dalproporre sia pure ben giustificati emenda~menti ed ora approvano il disegno di leggein lesame.

Senato della Repubblica ~ 13893 ~ IV Legislatura

261" SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO Il MARZO 1965

P RES I D E N T E. È iscritto a parlareper dichiarazione di vato il senatore Mam~mucari. Ne ha facoltà.

M A M M U C A R I. Voglia far presente,pO'ichè sembra che il nostro Gruppo sia con-trario all':ammadernamento tecnalogica epaichè questo è il motivo specioso che sivuale qui addurre per giustificare l'appro-vazione del disegno, di legge e per metterequasi in ridicolo la nostra opposizione, cheil nostro Gruppo non è contrario alla realiz-zazione di operazioni che consentano la for-maZJione di imprese di dimensioni cosiddetteeuropee.

Abbiamo sempre dichiarato che questonon è il pensiera del Partito comunista: noisiamo per l'ammodernamento, per la razio~nalizzazione, siamo per l'aumento dellla pro-duttiViità e della competitività, purchè questoprocesso di ammodernamento tecnologicovada a vantaggia deUa Nazione e della socie-tà e non vada a danno delle categorie lavo~ratrici, del ceto medio produttivo e dei pic-coli operatori economici.

Ora, cantinuare a dire che da una partesi è per l'ammodernamento, si è per le di-mensioni ottimali delle aziende e nel con-tempo sottintendere che dall'altra parte noisaremmo contro questi orientamenti, non ègiusto.

Vi è poi un altro punto: Se in I1ealtà leoperazioni di fusiane, concentrazione e tra-sformazione danno un vantaggio economicoinnanzitutto a chi le vuoI realizzare, nonsi riesce a comprendere perchè lo Stato deb~ba erogare praticamente decine e decine dimiliardi di lire per agevolare operazioni chevanno a vantaggio di una parte, che vanno avantaggio di particolari gruppi. La storia del-le incentivazioni ha dimostrato, la Cassa perill Mezzogiorno insegna, le incentivazioni da~te alle aziende insegnano, i denari dati perl'ammodernamento insegnano che non sem-pre i denari che lo Stato dà ai gruppi priva-

ti sono utilizzabili ai fini deU'ammoderna-mento e della realizzazione dello sviluppotecnolagico. Noi potremmo citare una se-rie di esempi, che non riguardano solamente

la città e la provincia di Roma o il Lazio,

ma che riguardano anche grandi centri in-

dustriaJli come Milano, Torino, appure le zo-ne industrializzate dell'Italia Meridionale.

Questa è la questione che vogliamo farpresente, cioè che, seguendo questa stradadell'incentivazione, nella sostanza non si age-vola un processo di ammadernamento nè siagevola un processo di sviluppo tecnologico,specialmente quando, poi, tuUe le esigenzedella economia itaJliana contrastano con gliinteressi dei gruppi che di queste incentiva-zioni vengono godendo. Questa è la que-stiQne sulla quale noi vogliamo che vi siachiarezza.

Un'altra questione, infine, è quella che ri-guarda i compagni sacialisti. IO' ho aSCQlta-ta il compagno Salerni, e non riesco a com-prendere come il dibattito su un disegno dilegge così importante come quello che finia~ma di discutere non abbia potuto sollecita-re il Gruppo socialista ad intervenire in Aulaper far presenti, per lo meno, le perplessitàche indiscutibilmente sussistono nel Grup-po' socialista, ed eventualmente anche sugge-rire gli QPportuni emendamenti ed accorgi-menti perchè certi obiettivi, che noi abbia-mo denunciato in maniera esplicita, non ven-gano realizzati.

S A L E R N I. NQn abbiamo avuto per~plessità: abbiamo discusso la situazione neiconfronti della norma giuridica da appro~vare. Qui si tratta di un provvedimento an-ticongiunturale.

M A M M U C A R I. La norma giuridicain che cosa consiste? Di provvedimenti anti~congiunturali Ve ne è tutta una serie, ed ab-biamo illustrato anche nel corso del dibat~tito in che modo questi provvedimenti anti-congiunturali hanno portato a questa dram-matica situazione. Mail fatto è che voi nu-trite profonde perplessità in mateIiÌa, e ,lecose che noi abbiamo detto hanno trovatoanche in voi una eco non indifferente. Esistela possibilità di correggere determinate pos,i-zioni o determinati sviluppi di una situazio-ne, e questa possibilità si apre solamentequando si dichiarano in maniera esplicitadubbi, perplessità, preoccupazioni. (Interru~zione del senatore Salemi).

Il fatto è che voi avete taciuto in que-sto campo. Le ragioni della nostra oppasizio~

Senato della Repubblica ~ 13894 ~ IV Legislatura

261a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO Il MARZO 1965

ne derivano innanzi tutta da quanta nai ab~biama già espostO' nel corsa del dibattito. Manai vogliamo ribadiI1e le ragiani di fandadella nastra oppasiziane. Innanzitutta vi èil prablema di carattere finanziario, anche se

l' onarevale Tremellani viene a direi che l' era~ria nan subirà danni; ma pai egli si cDntrad~dice affermando che questo disegna di leggemira a far I1ealizzare queste operaziani, equindi a far gadere i gruppi che realizzanafusiani, cancentraziani e trasfarmazioni, diqueste agevOllaziani. Egli dice che queste 0'Pe~razioni serviranno alla N2ziane, ma noi con~testiama tali affermaziani. Se le operazianisi ,realizzana ~ e si realizzana sala sec'è un vantaggio eCDnamico per chi le rea~lizza ~ perchè debbana essere sattratti al~1'erario fior di quattrini? Perchè cDlara chese ne avvantaggiano debbana sattrarre al~1'erario dei denari che davranna pai esserepagati da altri, come è accaduta ,fina adessoin conseguenza di tutti li pravvedimenti chesona stati adottati a favore di gruppi pri~vati? Hanno sempre pagatO' gli altri citta~dini, e i soldi li hanna intascati questigruppi.

Eoco la p:t1ima ragione. Vedi ama ara lasecanda. Anche se abbiama qui discussal'emendamento cancernente le aree, nessunchiarimenta vi è statO', per cui siama canvin~ti che, altre al danna per l'eraria, vi sa'rà an-che il danno per i Camuni, cioè la famasa leg~ge u. 246, negli articali 2 e 29, verrà pratica-mente disattesa. Chi canDSCe ,la situaziDnesa che l'applicaziane di questa punta deldis,egna di legge agevalerà tutta una seriedi operazioni di carattere speculativa, per~metterà ai gruppi, che verranno a fandersi,nuavi incentivi nell'attività di caratteI'e spe~culativo.

Una terza ragione scaturisce dall'esamedell'articola 3 e dell'articollo 4. Il disegno dilegge non è stato pl'lesentata su sollecitaziDnedi altre categorie sociali che non siana quel~le degli azianisti delle sacietà. E allara quan-do si stabilisce che il Ministro dell'industria,d'intesa CDn il Ministra de.l tesaro e il Mi~nistra del bilancia, darà un pal'lere in meritaall' opportunità di realizzare quelle determi~nate aperaziani, creda che s,i stabilisca unanarma del tutta pleonastica, perchè se queiMinistri hanno presentata questo disegna

di legge, che mira ad accagliere una serie dirichieste di gruppi privati, è lagica che ilpravvedimenta verrà applicata e gli artica liverranna interpretati a secanda della valan~tà di coloro che hanno sallecitata l'appro-vazione di questa disegna di legge.

L'ultima questione riguarda l'articala 4.Abbiama fatta presente l'assurdità del1'arti~cDla 4, con il quale si legifera facenda riferi~menta a leggi inesistenti. Si intraduce unprincipia peri cala sa, anche se vi è il carret~tiva di sollecitare, neUe mare della legge ine~sistente, la castituziane di una Cammissia~ne presieduta dal Ministra ddl'industria ecammercia e compasta praticamente di fun~zianari, cioè una Cammissione del tipo diquelle che, è nata, sono largamente apertealle sollecitazioni dei gruppi interessati.

Ecca le ragiani per .le quali nDi dichiaria~ma la nastra prafonda O'pposiziane a que~sto disegna di legge, e vagliama augurarciche le perplessità che giustificana la nastraappasiziDne nan trDvina fandamenta pienanella realtà. Se queI che abbiamO' prevista,caro Sa1erni, si realizzerà, anche i rappor~ti tra questi gruppi finanziari, lo Stato e icittadini verranna ad essere peggiarati e laprogrammaziDne, sulla quale insistete tanta,verrà ad essere determinata dalla valantàdei gruppi privati e nan dalla valantà delGaverno, dei lavoratori e delle categorie deipiccali e medi imprenditDri.

P RES I D E N T E. Nan essendDvi altriiscritti a parlare, metta ai vati il disegna dilegge nel sua complesso. Chi l'apprava è pre~gato di alzarsi.

È approvato.

Svolgimento di interpellanzae di interrogazioni

P RES I D E N T E. L'ordine del giar~na reca IO' sVDlgimento di un'interpellanzae di due interrogaziDni ai Ministri deg1li affa~ri esteri e di grazia e giustizia, cancernentila pr:escriziDne dei crimmi nazisti. Un'altrainterrDgaziDne sullO' stessa argamenta è sta~ta testè presentata dai senatari D'Andrea, Al~cidi Rezza Lea, Veronesi, Palumba, Artam eTrimarchi.

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Senato della Repubblica ~ 13,895 ~

Il MARZO 1965

IV Legislatura

261 a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Invi to l' onovevole Sottosegretario di Sta~to. per gli affari esteri a dichiarar'e se è pron~to a rispondere anche a questa interroga~zione.

ZAG A R I, Sottosegretario di Stato pergli affari esteri. Intendo rispondere anche aquesta interrogazione.

P RES I D E N T E. SI dia allora letturadell'interpellanza.

G E N C O, Segretario:

« VALENZI, TERRACINI, MENCARAGLIA, MARIS,

GRAMEGNA,POLANO.~ Ai Ministri degli affariesteri e di grazia e giustizia. ~ Per saperecame giudichino la prearmunciata intenzio~ne della Repubblica £ederale tedesca di fareaperare la prescrizione, a partire dall'8 mag-gio. 1965, a favore dei criminali nazisti sfug~giti ,fino ad oggi in gran parte, per evidentimotivi di omertà e di complicità dell'Ammi~nistrazione di quello Stata, ad ogni sanzioneper le orribiH nefandezze da essi perpetratecontro milioni di innocenti nell'attuazianedei mOostruosi stermini coi quali l'hitlerismacJ:1edette di poter assicurare ill trionfo deisuoi piani allucinanti di egemonia mondiale;

e per conoscere se, rispandendo alla ri-bellione della coscienza popa,lare e alla sa-crosanta attesa dei sopravvissuti al terrorenazista, dei familiari dei trucidati e dei com~battenti della guerra di Liberazione, nOonintendano, in analogia a quanto fatto dai Go~verni di altri Paesi, fare presente a quelllo diBonn come un tale prov'liedimento non po~trebbe essere interpretato se non come unamanif1estazione di sa,lidarietà politica e mo-rale coi respansabili dei delitti e, se attua-

tOo,non potrebbe non ripercuotersi spiaoevol~mente sullo sviluppo dei rapporti amichevolifra i due popoli» (242).

P RES I D E N T EJ. Si dia lettura dellein terragaziani.

G E N C O, Segretario:

« SCHIAVETTI, Lussu, TOMASSINI. ~ Ai Mi-nistri degli affari esteri e di grazia e giu-stizia. ~ Per conoscere quale atteggiamen~to intendano assumere e a quali passi inten~dano procedere relativamente all'annuncia-to proposito del Governa della Repubblica :f:1e~derale tedesca di addiveniJ:1e 1'8 maggio 1965alla pJ:1escrizione dei crimini compiuti daicittadini tedeschi, civili o in servizio milita~re, a danno della popOolazane italiana e ingenere di tutte le popolazioni cadute sottoIla barbara daminazione nazista ». (715);

« SCHIAvaNE. ~ Ai Ministri di grazia e giu~stizia e degli affari esteri. ~ Per conoscere

il loro pensiero intarno alla prescrizione deireati nazisti di guerra e contro l'umanità ,>

(732);

«D'ANDREA, ALCIDI REZZA Lea, VERONESI,

PALUMBO, ARTOM, TRIMARCHI. ~ Al Ministrodi grazia e giustizia e al Ministro degli affariesteri. ~ Per avere precisazioni circa le no-tizie apparse sulla stampa in ordine alla de-correnza ed al prolungamento del termine dipJ:1escrizione nella Repubblica federale tJede~sca per i reati contro l'umanità e le eventua-li iniziative che detto Governo intenderebbeassumere per interrompere il termine di pre-

scrizione » (733).

Presidenza del Vice Presidente SECCHIA

P RES I D E N T E. Il senatore Terra-cini ha facoltà di svolgere la sua interpel-lanza.

T ERR A C I N I Signor Presidente,!'interpellanza che avevo presentato assie-me a numerosi colleghi del mio Gruppo era

indirizzata al Ministro degli esteri e al Mi-nistro della giustizia. Dalla presenza in que-sta seduta dell'onorevole Sottosegretarioagli esteri arguisco che è stata riconosciutaper essa la competenza degli Esteri. Vogliotuttavia dire che i destinatari dell'interpel~lanza erano stati da noi prescehi non per~

Senato della Repubblica ~ 13896 ~ IV Legislatura

2,61a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 11 MARZO 1965

chè ne riconoscessimo la specifica compe~tenza in materia. Non è infatti questo unargomento da trattarsi con le arti sottilidella diplomazia o da esaminare col metroirrigidito del diritto. Noi riteniamo piuttostoche esso debba essere valutato alla stre.gua ~ secondo le parole pronunciate da ungrande filosofo belga, Karl Jaspers ~ dellamaturità politica e della sensibilità morale,virtù che Slpesse volte non 'solo non hannonulla a che fare con l'arte della diploma-zia o con le sottili discettazioni su proble~mi di diritto, ma addirittura vi si contrap~pongono e vi contrastano. Non già che iopensi che l'onorevole Sottosegretario agliesteri non sia lui stesso ricco di maturitàpolitica e di sensibilità morale. Non è quiin causa la persona, ma il Governo, poichèdi fronte a questioni del genere deve esse~re il Governo intero a prendere posizione,sia pure mandando poi un proprio rappre~sentante a comunicare al Senato le sue con~clusioni.

Vorrei aggiungere, salva la mia stima per~sonaJe per l'onorevole Sottosegretario, cheil fatto che i due Ministri interpellati nonabbiano ritenuto di venire essi qui in Sena~1:0~ non dico ambedue, ma o l'uno o l'al-tro ~ nella pienezza del potere che in lorosi incarna, ad ascoltare lo svolgimento del~l'interpellanza e a darle risposta, mi pare ilsegno che in definitiva il GoV'erno conside~ri il problema del tutto secondario, se nonaddirittura terziario, e lo svaluti, togliendocosì ogni valore alle stesse conclusioni, cheio mi auguro positive, alle quali l'onorevo~le Sottosegretario giungerà.

Noi siamo in Italia molto in ritardo, par~lamentarmente parlando. Infatti già da ierial Bundestag di Bonn si sta discutendo diquesta questione, mentre sarebbe stato au-gurabile, desiderabile, necessario che la Re-pubblica italiana avesse preso posizione pri~ma che il Parlamento di Bonn deliberassein proposito.

Ora la dichiarazione del Governo tedesco,dalla quale prende avvio la nostra inter~pellanza, risale al novembre del 1964. Noiabbiamo atteso per due mesi che il nostroGoverno desse segno di averne avvertitol'importanza, la gravità, la pericolosità. E

solo quando ci siamo accorti che invece es-so restava insensibile, sordo di fronte all'av~venimento ~ mentre in quasi tutti gli Statid'Europa Parlamenti e Governi si muove~vano e prendevano delle decisioni ~ ci sia~ma determinati a presentare la nostra in~terpellanza. Questa porta la data del 26 gen-naio 1965. Siamo oggi all'11 marzo. Il Go-verno ha dunque avuto bisogno, per ri'Sve~gliarsi, di lasciar trascorrere ancora circadue mesi, altro indice significativo di unainsensibilità deplorevole nei confronti di unproblema che forse non tocca le vette del~l'alta politica, ma attinge certamente al piùprofondo della vita morale del popolo ita~liano.

Noi siamo in ritardo, ho detto. In tuttigli altri Paesi, non soltanto nel continenteeuropeo ma anche in America, sin dal suoprimo proporsi, si è manifestato un largomovimento, non soltanto nell'opinione pub-blica ma anche negli ambienti ufficiali, cheè sboccato in tutta una serie di prese di po~sizione e di decisioni. Ed io temo che lamancanza sino ad oggi di una parola, siapure sommessa, da parte di una rappresen~tanza autorevole della Repubblica italianaconcorrerà a sottolineare ancora e ul~teriormente la meschina figura che in que~sto campo da tempo noi facciamo. L'onore-vole Sottosegretario ha certo compreso chemi riferisco al fatto deplorevole per cui, adistanza di 16 anni dalla firma della conven~zione dell'ONU sul genocidio, la nostra Re-pubblica nOln <l'ha ancora acquisita nel pro~prio sistema giuridico. Da tre legislature iprogetti di legge relativi stanno dinanzi alParlamento, ma sarebbe ,ingiusto dare la col.pa al Parlamento se essi non sono ancorastati approvati, poichè la colpa è di alcuneforze politiche la cui topografia parlamentare è nota.

Con questi precedenti e con questa situa-zione di fatto è lecito affermare che, se equando il Bundestag prendesse la decisioneche :noi auspichiamo, lo farebbe senza che ilnostro Paese, o meglio le sue rappresentan~ze ufficiali, avessero comunque ,influito o con~corso ad orientarlo verso l'obiettivo.

Sappiamo che nella Germania vi è unaforte resistenza alla dichiarazione dell'im~

.ienato della Repubblica ~ 13897 ~ IV Legislatura

261a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 11 MARZO 1965

prescrittibilità dei crimini nazisti. Fonti diaccertamento dichiarano che oltre il 75 percento dei cittadini della Repubblica federaletedesca si sono manifestati contrari ad essa.Si afferma che la grande maggioranza deicittadini tedeschi non nasconde di averneabbastanza di sentire ancora e sempre par~lare della criminalità nazista e dei processicontro i criminali nazisti. Noi speriamo chele cose vadano laggiù in maniera ben diver~sa, ma avremmo desiderato che anche danoi fossero andate diversamente. Eppure lemasse popolari del nostro Paese, hanno im~mediatamente, fin dal novembre del 1964,fatto intendere quale fosse la loro volontà,cosa loro dettasse la coscienza; lo hannoreso noto con tutta una serie di manife~stazioni, dichiarazioni, pubblicazioni. Gior~nali di ogni corrente, democratica ed anchenon, hanno accolto lunghi articoli che riflet~tevano i sentimenti delle masse popolari.Sull' « Avanti! », sul « Corriere della Sera »,sull' «Unità », sul «Popolo », sul «Matti~no », sulla «Voce Repubblicana », sulla« Stampa », sul «Giorno» da due mesi aquesta parte si è insistentemente ritornatisull'argomento. In molte città sono stati in~detti convegni e tenute conferenze, come aRoma, a Torino, a Genova, a Venezia, conl'adesione di associaz,ioni quali l'Associazio-ne nazionale dei magistrati, l'(TrlÌone dellecomunità israelitiche, l'Associazione nazio~naIe dei perseguitati politici, l'Associazionedei deportati nei campi di sterminio; e inesse tutte si è rivolto lo stesso appello alGoverno affinchè prendesse posizione e as-sumesse un'iniziativa nei confronti del pro~blema. Tutto ciò parallelamente a quantoavveniva in altri Paesi. Voglio ricordare chenell'Unione Sovietica, nello Stato federalejugoslavo, in Francia, nel Belgio, in Austria,in Israele, in Polonia, in Cecoslovacchia, inUngheria, i cittadini hanno manifestato, iParlamenti hanno discusso e votato leggiapposite, i Governi hanno provveduto. DaWashington il Dipartimento di Stato nelmese di gennaio ha fatto sapere a Bonn chela decisione preannunciata di applicare laprescrizione ai crimini nazisti aveva solle.-vato un profondo turbamento tra i cittadi~ni. Aggiungo che la stessa Assemblea con~

sultiva del Consiglio d'EurOjpa si è pronun~ziata nella sua ultima riunione contro laprescrizione, comunicandolo ufficialmenteal Governo di Bonn.

Come spiegare dunque il silenzio del Go~verno italiano, il suo rifuggire da una pre~sa di posizione, il suo astenersi da ogni ini-ziativa? Forse che il nostro Paese è sfug~gita alle feroci e crudeli nefandezze crimi~nose delle quali il nazismo fu protagonista,così che non se ne ritrovino tracce profon-de di dolore e di esasperazione in mezzoalle masse popolari? No, ben al contrario.Anzi molti e molti episodi efferati di cru-deltà perpetrati in Italia dai nazisti atten-dono ancora la sanzione, benchè di moltisiano stati identificati e denunciati i respon-sabili, contro i quali tuttavia nè le autoritàgiudiziarie della Repubblica federale tede.sca nè le nostre hanno mai iniziato le pro-cedure necessarie.

Si verifica qui un altro di quei distacchi,di quelle incomprensioni che dividono ilPaese dai suoi governantI. E, nel caso speci-fico, ciò avviene perchè questi ultimi deci~dono e si muovono sotto la suggestione de-formatrice di una arida concezione di poli-tica internazionale alla quale sono prontisempre a sacrificare anche le più profondeesigenze morali e spIrituali che sorgono dalpopolo. Così si spiega fra l'altro il mancatorecepimento nelle nostre leggi penali delledisposizioni contro il :genocidio dispostedall'ONU fin dal 19418.A giustificazione diciò si sono invocati motivi di o:r;dine giuri~dico. « La Voce Repubblicana» nel febbraioscorso ha ripreso con amaro e pungente sar~casmo questa pretestuosItà di atteggiamen-to intitolando i due articoli dedicati all'ar-gomento l'uno « Gli scrupoli legislativi e ildelitto di genocidio » e l'altro « Legalità con~tra umanità ». Ora cadeste giustificazionisono le stesse che in questi giorni vengonosostenute dai politici che hanno nel novem-bre scorso preannunciata !'imminente pre~scrizione dei crimini naJzisti e ohe oggi ladifendono a spada tratta.

Ma a parte che la validità di tali tesi èstata controbattuta da eminenti studiosi deldiritto, io penso che !'invocare il diritto percoprire e salvare chi ha rovesciato !'intero

Senato della Repubblica ~ 13898 ~ IV Legislatura

261a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO Il MARzo 1965

sistema con spietata metodicità non puòsuonare che beffa e mganno.

Il nazismo è andato al di là di ogni limitenon già del bene ~ secondo il vecchio det-to ~ ma del più orrendo male. I misfattidei quali si è macchiato furono talmente fuo~ri d'ogni immaginazione da non aver potu~to essere previsti e considerati in alcunalegge penale. Manca dunque ogni fondamen-to logico per richiamarsi alla norma dellanon retro attività delle leggi al fine di re~spingere la imprescrittibilità dei delitti na~zisti.

D'altra parte, ai delitti nazisti può appli~carsi tutta una serie di disposizioni già ac~colte nel diritto internazionale fin dal 1919.Non certo facendo mia la teoria di una pre~destinazione del popolo tedesco al compi~mento dei più spaventosi delitti, non possoperò dimenticare che allo Stato tedesco risa-le la responsabilità prima dei due tragici con~flitti che in questo secolo hanno disertatoil mondo. Perciò non mi stupisco che giànel 1919 nel trattato di Versailles fosserostate inserite, con gli articoli 227, 228e 229, delle disposizioni concernenti certidelitti, allora definiti delItti di guerra, deiquali veniva negata in modo assoluto laprescri ttibili tà.

La Conferenza della pace aveva infatuicostituito una Commissione cosiddetta dei15 che redasse un elenco di 32 delitti tipicicompiuti dagli eserciti tedeschi, non anca..ra nazisti, nel corso dal primo conflittomondiale, e la Germania aveva accettato diinserirlo nel suo sistema penale impegnan~dosi a perseguire quei suoi cittadini i qualise ne fossero resi colpevoli...

FRA N Z A. In quell'oocasione, senatoreTerracini ~ mi consenta !'interruzione ~

un eminente giurista italiano sostenne cheil principio, se adattato alla Germania, an-dava universalizzato per tutti i crimini diguerra.

T ERR A C I N I . Onorevole Franza,oggi si distingue tra i crimini di guerra ei crimini contro l'umanità, secondo la de~finizione nuova tragicamente dettata dagliorrori nazisti e che è stata sorgente delle sta-

tuizioni contenute in numerosi patti inter-nazionali stretti a partire dal 1942 fino al1948 e che, accolti nella Carta dell'Organiz~zazione delle Nazioni Unite, sono divenutinorma imperativa per tutti gli Stati aderen-ti. Identificare e confondere i crimini diguerra coi crimini contro l'umanità è ma-novra alla quale ricorrono coloro che vo~gliono negare o coprire la eccezionale ef-feratezza dei metodi che per cinque annihanno caratterizzato la condotta degli eser~citi hitleriani, aggressori e devastatori, sot-to la bandiera nazista, dell'intera Europa.

FRA N Z A. C'è stata Hiroshima: eccoperchè non si può non universalizzare ilprincipio.

T ERR A C I N I . Hiroscima, orribileepisodio di guerra, non ha nulla a che fareColla criminalità, sebbene il suo ricordo co~stituis!ca uno di quegli insegnamenti cheaiutano l'umanità a deprecare la guerra.

L'ecatombe che provocò, pur nel suo or~rare, non ha nulla a che fare con l'uccisioneprogrammata e pianificata di intere popo~lazioni, realizzata nei campi di sterminio.

Le obiezioni del senatore Franza dimostra~no la urgente necessità di rompere gli indu-gi già troppo lunghi, per stabilire finalmen~te !'imperio della legge là dove la coscienzamorale si dimostra ancora immatura adadeguarsi spontaneamente all'insegnamentodella storia.

FRA N Z A. Non mi deve attribuire que-sta interpretazione, perchè io ho parlatodi universalizzazione del principio, quindidi applicazione qui come altrove.

T ERR A C I N I . Evidentemente bi~sogna perseguire i crimini contro l'umanitàqui e ovunque. Ma qui, in Italia, da chi fu,-rono perpetrati se non dai nazisti? Sì, è vero,frequentemente con l'aiuto dei fascisti, ita.liani questi, e non tedeschi. Ma ciò compor-ta soltanto che dal momento che nel nostrodiritto penale sarà recepita la legge con~tra il genocidio, ,identificati che siano ifascisti che dettero mano a compiere adesempio gli esecrandi delitti di Fossoli, an-

Senato della Repubblica ~ 13899 ~ IV Legislatura

Il MARZO 1965261 a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

che nei loro confronti dovrà cadere la pre-scrittibilità. Nessun dubbio su ciò.

Sono comunque due gli obblighi che siimpongono. Con la nostra interpellanza ab-biamo corrisposto al primo, sollecitando ilGoverno ad agire al fine di impedire allaRepubblica federale tedesca di coprire conla prescrizione nel suo ambito territorialei delitti nazisti.

Al secondo, che consiste nell'evitare chei crimini nazisti godano dell'impunibilità inI talia, risponde il progetto di legge che ab-biamo presentato l'altra sera al Senato perdisporre che anche in Italia la prescrizionenon si applichi a simili delitti. E a chi miobbiettasse che in base al nostro codice pe-nale la prescrizione non vale per i reati pu-nibili con l'ergastolo e che il genocidio ècompreso fra essi, rispondo che, quand'an-che l'approvazione del nostro progetto dilegge possa dunque apparire superflua, essaè consigliata dalla necessità di schierarel'Italia dimostrativamente su questa linea diuniversale 1norridito ripudio di una formadi barbarie rinnegatrice di tutti i valorimaturati alla civiltà nel corso dei secoli.

Interpellanza e progetto di legge sonomomenti di una stessa azione, che portia-mo avanti da tre mesi, alla quale il Governonon ha opposto che silenzio e inerzia. Nèsi dica che dò è da addebitarsi al tnwaglia-to rimpasto che ne ha assorbito tutta l'at-tenzione. Lo stesso Presidente del Consi-glio aveva infatti nel frattempo assunto1'interim del Ministero degli esteri, e ciòavrebbe dovuto impegnarlo maggiormentea volgere il suo sguardo verso quei fatti delmondo che rpiù commuovevano l'olpinionepubblica. Lasciamo comunque il passato eveniamo all'oggi. Chiedo: intende o no il Go~verno prendere posizione sul problema del-la prescrizione dei crimini nazisti, e poimuoversi conseguentemente nei confrontidi Bonn e anche dell'ONU? Non mi nascon-do che un passo all'ONU può mettere il no-stro Governo a disagio perchè da quegli or-gani dirigenti si potrebbe, a ritorsione, chie-dere come mai l'Italia non ha ancora adem-piuto al suo dovere di accogliere la conven-zione contro il genocidio nel suo sistemagiuridico. Ma l'errore commesso in proposi-

to non può giustificare il secondo errore del-la rinuncia a compiere oggi quanto la co.scienza detta e attende.

Non ignoro che il Ministro della giusti-zjia ha indirizzato recentemente una letteraai Presridenti della Camera e del Senato,nonchè ai capi dei Gruppi dei due rami delParlamento, per sollecitare la presa in esa-me e l'approvazione del disegno di leggesul genocidio. Ma so anche, per la cono-scenza che ho della lentezza di funziona-mento del nostro meccanismo, che a ciò nonsi perverrà troppo presto. Insisto pertantoaffinchè il Governo attesti la volontà delnostro Paese eseguendo il passo presso leNazioni Unite.

Ma c'è gente che chiede quale valore pos-sa assumere una decisione della Repubbli-ca federale tedesca per abrogare !'istitutodella prescrizione nei confronti dei delittinazisti quando l'esperienza di ogni giorno cidice a quale miserabile farsa si riducanopoi i procedimenti penali che colà vengonoinstaurati contro gli identificati loro au-tori. Purtroppo questa è la realtà; ed è fa-cile prevedere che, abolito !'istituto dellaprescrizione, la maggior parte dei crimina-li nazisti sfuggirà ugualmente ad ogni san-zione. Si sa che il capo dell'Ufficio centraleper le indagini sui crimini di guerra nazi-sti che è stato creato a Bonn è per l'appun-to un iscritto al partito nazista fin dal 1933,secondo una dichiarazione ufficiate fatta inquesti ultimi giorni dalla Cancelleria dellaRepubblica federale tedesca.

D'altronde se il 75 per cento della popo-lazione della Repubblica federale tedescaauspica di non dover pIÙ sentire parlaredella criminalità nazista, possiamo essereconvinti che la percentuale sale fra i go-vernanti di quello Stato.

Tuttavia la validità della nostra richie-sta, che è poi quella della maggioranza de-gli italiani, non è intaccata. E noi la mante-niamo, non per brama di vendetta, ma perla salvaguardia del genere umano. Bisognaricordare, e dare al ricordo la severità del-l'ammonimento. Ricordare per l'eternità

affinchè una deprecazione incancellabiletrattenga tutte le genti dinanzi al possibileritorno degli orrori ai quali il nazismo ha

SenatO' della Repubblica ~ 13900 ~ lV Legislatura

261a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO Il MARZO 1965

dato spaventosa esistenza e che hanno tra~gicamente solcato la vita del mondo. Biso~gna colpire i delitti nazisti per evitare cheessi si riproducano. È in realtà preventivala misura di repressione che noi auspi~chiamo!

Guai se l'oblio coprisse ciò che è avvenuto!Guai se si realizzasse quanto con profeziaatroce dettano i versi del poeta americanoSanburg: «Fate alti mucchi dei corpi adAuschwitz e a Buchenwald ~ io sono l'erbae ricopro tutto ~ due anni, dieci anni e ipasseggeri domanderanno alla guida: cheposto è questo? Dove ci troviamo? ~ Iosona l'erba, lasciate fare a me, io ricoprotutto ».

Facciamo che l'erba non cresca, altrimen~ti essa sarà il rifugio di serpi velenose il cuimorso mortale ancora una volta getteràl'umanità nella disperazione. Per questa haparlato, per questo chiediamo al Governodi riscuotersi e di agire accogliendo l'appel~lo che gli rivolgiamo. (Vivi applausi dallaestrema sinistra. CO'ngratulaziO'ni).

P RES I D E N T E. L'onQorevole Sotto~segr'etaria di Stato per gli affari esteri hafacoltà di rispondere all'interpellanza e allleinterrogazioni.

ZAG A R I, Sottosegretaria di Stato pergli affari esteri. Signor Presidente, anarevalisenatori, ha ascQoltato con malta aUenzionele parQole del senatare Terracini e desideroringraziarlo in modo particolare per avereofferto con la sua interpellanza ~ e con luiringrazio anche gli QonoJ1evoliinterroganti ~

la possibilità al Governa di 'esporre in que~sta alta sede, in un momento quanto maisignificativo, il praprio punto di vista inordine a tale problema che colpisce il Ga.verno came colpisce l'Qopposizione per la suadrammaticità, per la sua fandamentale im~portanza.

Vaglio assicuraJ1e subito il s,enatare Ter~racini che questo problema è stata tutt'altroche ignarata e sottovalutato dal GavernQo, ilquale ne ha discusso ampiamente e ha datoa suo tempo ai nostri rappresentanti al Con~siglia d'Europa un mandato preciso; que.st'ultimo si è espresso in quello che è sta.

tOoil vata dell' Assemblea consultiva del Con~siglio d'Europa e in quella che è stata la pro~pasta ddla Commissione giuridica. Si è trat~tato di un voto chiaro che risolve alla ra.dice questo problema perchè in quel votonon saltanto è stata 'espressa la candannadei delitti contro l'umanità, ma è stata al~tresÌ affermata in modo assolutamente uni~vaco l'imprescrittibUità dei cdmini nazisti;in quella sede è stato stabilito di dar vitaad un comitatO' avente l'incarica di studiarela passibilità di elaborare una convenzioneche sancisca in moda preciso questa impre-scrittibilità.

V A L E N Z I. Ma H Consiglio d'Europaha invitato il Governo italiano ad interve~nke e a dare il suo parere!

ZAG A R I, Sottosegretaria di Stato pergli affari esteri. Questo parere è stata espres~so attraversa i nQostri rappresentanti, i qualihannO' altretutto vatato una chiara risoluzia~ne. (Interruzione del senatore Terracini).

SenatOI'e Terracini, questa è saltanto laprima fase in cui il Governo italiano, attra~verso i panlamentari che siedQono all'Assem~blea consultiva, ha assunto una posiziane inmerito all'invito diramato dal Consigliod'Europa al Governo italiana di pravvedereurgentemente affÌnchè il suo punto di vistafasse 'espressQo in maniera chiara ed effÌca~ce. U Governa italiano ha quindi assunto unaposizione a livello diplomatico (ed ecco per~chè è stato scelto il rappresentante del Mi~nistero degli esteri per rispandere su que~sto argomento) inQoltrando all'Ambasciatadella Germania federale in Roma un dacu~menta cantenente i seguenti tre fandamen.tali punti: >l'adesione allo scopo e allafinalità delle raccamandazioni appravatedall'ultima sessiane dell'Assemblea con~sultiva del Consiglio d'Europa in tema diprescrizione di crimini contro l'umanità (pa~sizione chiara e ferma precisata all'Amba~sciata della Germania ìederale a Roma);l'intenzione delle autorità italiane di col~labarare come per ill passato nel reperimentO'di materiale di prova riguardante i crimi~ni nazisti; il canvincimenta che nel prestarela loro collaborazione le autorità italiane as~

Senato della Repubblica IV Legislatura~ 13901 ~

Il MARZO 1965261 a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

salvano un dovere largamente sentito qua:l~esigenza morale, quello cioè di porre ognicura perchè vengano accertate in giudiziole responsabillità di quei delitti, commessidurante il regime nazista, che hanno susci~tato, e i:l cui ricordo suscita ancora, l'orroredell'umanità. Questo è stato il contenuto del~la comunicazione che il Governo italianoha effettuato, accogliendo l'invito in tal sen~so dell'Assemblea consultiva del Consigliod'Europa.

Ciò a dimostrazione del fatto che il Go~verno italiano ha assunto le sue responsabi~lità e ha preso, nelle forme che ha ritenutopiù opportune, le misure più idonee in vistaanche del dibattito al Bundestag cui si è ri~ferito il senatore Terracini. Si può valutarein un modo o nell'altro la maniera in cui ilGoverno italiano ha affrontato questo delica~to e drammatico problema, ma se dobbiamoriferirci a quella parte del dibattito del Bun~destag che noi canosciamo, possiamo certa~mente ritenere che in esso è emersa, da par~te della maggioranza dei deputati, la volontàdi venire incantro alle esigenze che sono sta~te prospettate dovunque, neI mando occiden~tale come nel mondo orientale.

Inoltre passiamo dire che il Gaverno ita~liano ha fatto quanto gJi era possibile perstabilire i contatti necessari can altri Go~verni ~ con il Governo degli Stati Unitid'America, con il Governo francese, con ilGoverno inglese ~ al fine di conoscerne l'at~teggiamento, ottenendo deUe risposte che,tra l'altrO', lo hanno confortato nella presadi posizione descritta. Quest'ultima tendeaMa formulazione di una volontà generale chevenga candivisa dal popolo tedesco affinchèesso stesso affronti questo problema, cosìcome il Governo italiano ritiene che debbaessere affrontato: affiermando cioè che de~litti contro l'umanità, come quelli che sonostati commessi, non possono e non dovrannoessere prescritti. La parte migliore del popo~lo tedesco ~ renoi vorremmo che fosse l'im~mensa maggioranza ~ verrà invitata a di~stinguere sè stessa da colora che, avendoconquistato il potel'e, si sono macchiati diquegli orribili crimini che nessuno ha dimen~ticato e che nessuno intende dimenticare.(Applausi dal centro, dal centro-sinistra edalla sinistra).

P RES I D E N T E Il senatare Schia~vetti ha facoltà di dichiarare se sia soddi~sfatta.

S C H I A V E T T I. Signor Presidente,anO'revoli colleghi, il Sattosegretario per gliaffari esteri ha voluto ringraziaroi per ilfatto che gli abbiamo offerta l'accasiane diesprimere il pensierO' del Gaverna sUllla que~stione che è argomento delle interpellanze edelle interragazioni che sono state presen~tate. Ma il Governa non avrebbe dovutoaver bisogno dell'occasione che gli abbiamoofferta; infatti fin da quando questo proble~ma si è presentato, alcuni mesi or sono, allacoscienza di tutti i papali e soprattutto aMacoscienza dell'Europa, il Gaverno avrebbeavuto mille motivi per dire esattamente lasua opinione e per esprimere il suo punto divista, opinione e punto di vista che avrebbe~

l'O avuto senza dubbio una giusta e salutareinfluenza nel determinare gli atteggiamentidegli altri Stati e nel dissipare le singolarie curiase incertezze che si stanno verifican~do al Bundestag nella discussione in c'Orsoin questi giorni. L'apinione che hanno l'uo~ma della strada e chiunque 'Osservi con unacerta 'Obiettività l'atteggiamento del Governaè questa: che il Governo nella studio di que-sto problema abbia sopravvalutato il freddocarattere giuridica del problema, cioè se erapossibile o no impedire la prescrizione diquesti reati. Ma n Sottosegretario per gli af~fari esteri comprende benissimo che qui nansi tratta di un problema giuridico o per lomeno che illata giuridico del problema è as~solutamente secondario 're ha minor rilievodel lato umano e politico. Qui non si trattadelJ'interpretazione di alcune leggi scritte,ma si tratta soprattutta dell'affermazione diqueUe che secondo l'anticO' trageda greco so-no le leggi non scritte dell'umanità. E noiavremmo avuta piacere che il GaveI1na fosseintervenuto spontaneamente per orientare 131opinione pubblica e per raffarzare in tutto ilmondo quella corrente politica ed umanache vuole la condanna inequivocabile e de-finitiva dei delitti nazisti. Il Governa avreb~be avuto 3Jllche l' occasiane di esprimer'e lasua opinione per il fatto che le sallecitazio~ni non sono partite soltanto dai banchi del~r oppasiziane. Qualche valta il Governo può

Senato della Repubblica ~ 13902 ~ IV Legislatura

2,61 a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO Il MARZO 1965

ostentare un certo dispregio per la strumen~talizzazione, come si dice oggi, di certi pro~blemi da parte dell' opposizione; ma nei re~soconti del Senato è apparsa alcune setti~mane orsono un'interrogazione con ricMestadi risposta scritta anche da parte del no~stro collega Montini, il cui nome ha un cer-to significato, il quale ha proposto al GOVler-no 10 stesso problema che è oggetto oggi del~le nostre interpellanze e interrogazioni. Manemmeno questa interrogazione è valsa asmuovere il Governo dal suo atteggiamento.che vorrei quasi dire di i<l1SensibiIità; non diinsensibilità nei dguardi del 'P~ohIema, madi insensibilità nei riguardi della commozio~ne che esso solleva nell'opinione pubblicamo.ndiale. È un'insensibilità affine a quel-

la di certi uomini politici tedeschi e dicui ha dato prova propno in questi giorniil Ministro della giustizia della Germaniafederale, Bucher, il quale ha ristretto la que.stione alla valutazione dell'articolo 103 del-la Costituzione tedesca, per cui le leggi nonhanno retroattività e quindi non si potrebbeimpedire, secondo un'opinione che dal pun-to di vista giuridico può essere apprezzabille,la prescrizione di reati che nel momento incui furono commessi fruivano della prescri-zione ventennale. Questo atteggiamento delMinistro della giustizia tedesco ha sollevato(e questo deve esser:e riconosciuto) !'indigna-zione anche di motlti dei suoi colleghi delBundestag, i quali hanno voluto eliminaredrulla considerazione di questo problema illato giuridico per soffermarsi soprattuttosul lato umano e sul lato politico.

È evidente che questo problema, quando èdiscusso dal Governo tedesco e dalle Assem~blee parlamentari tedesche, suscita un certoimbaraz2'Jo per una ragione che conosciamo eche è giusto sottolineare anche questa vol~ta: nella Repubblica federale tedesca vivo~no ancora e san tOlUeratissimi, come è sta-to ricordato anche dal collega Terracini, nu~mero si criminali nazisti. Non vi è da par-te di quella Repubblica nessuna iniziativaspontanea e solerte per eliminar:e dall consor-zio civile questi criminali, ma ci si rimettesoltanto al caso.

Anche qui a Roma noi abbiamo avuto, unanno fa, un esempio, tra <iltragico e il grotte-sco, di questa passività del Governo tedesco,

quando è avvenuto che il capo dei servizi disicurezza, che aveva accompagnato i,l can~celliere Erhard a Roma per dei colloqui conil nostro Governo e con il Vaticano, rientratoin Germania, è stato pochi giorni dopo arre-stato e si è suicidato appunto perchè nonha potuto resistere al senso di vergogna edi disperazione provocato in lui da:l fattodi essere stato riconosciuto come un crimi-nale nazista; lui, che era venuto in Italia ildirigere i servizi di sicur:ezza in occasionedi una visita ufficiale del Cancelliere tedesco!

Ben diVlerso è l'atteggiamento, e questo de-ve ,essere riconosciuto a suo onore, di quel~la Repubblica democratica che ill Governoitaliano non vuole riconoscere. È un atteg-giamento attivo e solene; è stata anzitut-to votata ~ come molti di voi ricorderanno

~ la llegge dello settembre 1964 che ha, escluso ogni possibilità di prescrizione per

quel che riguarda i delitti dei nazisti. E il3 febbraio di quest'anno il Volkstag, la Ca-mera del papalIa della Repubblica democra~tica tedesca, ha rivolto un appdlo a tutti iParlamenti, e quindi anche al Parlamen-to italiano, perchè essi collaborino nell'eli-minare questa vergogna della tolleranza ver~so i reati nazisti.

Vi è stata anche, come voi sapete, la notadel 23 dicembr:e 1964 della « Tass ", agenziaufficiale del Governo dell'URSS, con la qualesi è raccomandato che tutti i popoli e tuttii Governi diano la loro cooperazione per evi~taJ1e la prescrizione dei reati nazisti.

Ecco tutti i motivi per i quali, onol1evoleSottosegretario, a noi pare che in tutta que-sta questione il Governo italiano non abbiafatto una bella figura: infatti esso, per cosìdiJ1e, si è fatto tirare per la giacca per direla propria opinione su una questione cheavrebbe invece dovuto sollecitare una suainiziativa spontanea e decisa per assicurareche il popolo italiano, vittima come tantialtri popoli della ferocia nazista, avrebbe da-to, come darà certamente, la sua collabora-zione pel'chè questa vergogna sia per sem-pre bandita dalla storia dell'umanità. (Ap-plausi dall' estrema sinistra).

P RES I D E N T E. n senator:e Vero~nesi ha facoltà di dichiarare se sia soddi-sfatto.

Senato della Repubblica ~ 13903 ~

11 MARZO 1965

IV Legislatura

,2,61 a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

V E R O N E SI. Onorevole Sottosegre~tario, noi pr,endiamo atto di quanto ella hadetto circa le iniziative che il Governo ita~liano avrebbe assunto per interrompere iltermine della prescrizione, ma dobbiamosottolineare che eLla nulla ci ha detto perquanto concerne la prima parte della nostrainterrogazione, quella in cui si chiedono pre~cisazioni circa le notizie apparse sulla stam~pa in ordine alle iniziative prese nella Re~pubblica federale tedesca per prolungare ointerrompere ill termine della prescrizione.

Sulla stampa si è parlato di un terminedi decorrenza diverso, a se-guito di e~entualiimpostazioni giuridiche nUOVie che appuntopermetterebbero di prolungare il terminedi prescrizione che va a scadere.

Se ella, onorevole Sottosegretario, potessedkloi qualcosa ,in merliJto a quam:to 3!bhiamo,letto soltanto sulla stampa, se, cioè, il Gover~[lO IPoteSlse daifoi delle notizile più <pI1eÒse,gtiene saI1emmo gm:t:i.

P RES I D E N T E. Il senatore Schia~vone ha facoltà di dichiarare se sia soddi~sfatto.

S C H I A V O iN E. Rimanendo nell'am~bito della mia interrogazione, che era bendelimitata, e cioè tendente a conoscere ilpensiero dei due Ministri interessati circa laprescrizione dei reati nazisti di guerra e con~tiro ,l'umanità, io nom 'Posso Iche raUeglyl3lmllìper Le nouizie qrni éliPp[l1ese.

IiI rpenlsie[l1odei due Miu:iSltrli è que]lo dellaIimpI1esoriutibirbtà. Nè sIÌpuò svalurtJa,I1eIl'aspert~to giuritcliioo che è ill pliù >ÌII1IteI1eS,Sa\l1lteperchèsorveiflOhia le SIuppone l'a:Sipet1to mOlJ:ìaJe; essovale oome esurinsecaZlione di /Un atteggia~melDJto pumilltivo e quiltlldi ,tutt'alitI1O chetra~souvabi,Le. ImplI1eSCifilJt1ihilliltà, dunque: eraql\lJeWLoche attendevo fosse aSSlicurato comepen81ielJ1odei Milnlisrlmi.

Dichiaro inoltre .la mia soddisfazione peril fatto che questa manifestazione dell'opi~nione del Governo italiano sia stata fatta coni mezzi diplomatici e debba essere ritenutauna di quelle azioni operanti per le delibe~raziolt1ii ohe cleVierp[1endere ,i11BlUlndes1tag e a,lllequaM 'Daoeva 10001110~l sen3JtOI1e Veronesi.

Io ritengo che, Se il Parlamento della Re~pubblica federale tedesca si avvia ad abban-

donare il concetto della prescrizione al ter~mine dei ~ent'anni, que"to deve anche attri~buk1si ad u\l1'atuività spiegJ3Jta dall Governoita,liano e pertanto mi felicito per ,la rispostadata.

P RES I D E N T E. Il senatore Terra~cini ha facoltà di dichiarare se sia soddi-sfatto.

T ERR A C I N I Desidero innanzi~tutto sapere dall' onorevole Sottosegretarioquamdo è SItato iOOIl1ip1u:toli:1!passo, del qua~le mi compiaccio, da 1m annunciatoci que~sta sera. Il Governo infatti, pur .compre~so, come abbiamo senluho, deU'h'niPortanz'adella questione e del valore di una iniziati~va italiana, non ha ritenuto a suo tempo direnderlo noto, sia pure con un modesto co~municato alla stampa.

Penso, però, che questo passo sia assairecente, visto che l'interrogazione del sena~torre Mo[]t'Ì:l1!irisale aI 16 febbralio; estI'ema~mente tardivo, comunque, così da rendermiesitante ad accettare !'ipotesi del senatoreSchiavone che il Governo tedesco agisca og~gi anche sotto !'influenza del !passo com~piuto dal Governo italiano.

Ma vii è altro l3!noora. Nelll1aiPPorto che ilGoverno della Repubblica federale tedescaha prresenrtalto al BundeSltag 131110S'copodisollecitare una decisione in materia, si leggeche eSlso Govel1no non hatrQl\T,ato ,in passatola cOIUabOlrazÌ:one di ,a:kuni Paesi nellrl:a suaazione a 10alrlioodei orimina;lIÌ nazlisrti. E, oOlnmia uffirilllliaZlione,t'l'a oodes1Ji Praesi, Rcoallllto alGhana, 'ho \IIiSltol:uncLkata il'I:talira la qual,e, iSidice, ha rnergato 1',estraicL1zione del orililllilnlalenazisiVa Kiroegrer che alVeVla ,trovato rrifugriolliel suo telI'rlitorlo.

'Se il passo del quale l' onorevole Sottose~gretario ci ha parlato fosse stato fatto pri~ma che il Governo federale tedesco rediges~se il suo rapporto, sarebbe stata risparmia~ta al nostro ,Paese questa poco onorevole ci~tazione.

Un'ultima considerazione.:Da comunicazio~ni ufficiali del Governo della Cecoslovacchia,riprese da quella radio e da quella agenziadi stampa, :i! ,mondo ha arpplI1eSOrohe nel LagoNero 'sonO' state relcuperrute deLLe cassettemetaLliilohe oonteneillui IÌimportélJlliuidoorumeltllui,

Senato della Repubblica ~ 13904 ~ IV Lerdslatura

261a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO Il MARZO 1965

riferenti si tra l'altro all'oocu[mzione nazistain HaMa, GOIJ1I1edatlida moJte 1~slte ,dJi pc,r-sane che qui hanno operato al seguito e alservizio delle SS. Vorrei sapere dall'onore-vOlle SOIt'tosegI1etaiI'lio Ise 'ill Gorv:erlDlO i,ta<HalIlo

ha chiesto al Governo cecoslovacco la visionedi codesl1Ja dooumentazione, ohe ,d'altronde il]Governo cecoslovacco si è offerto di conse-gnare ai Paesi interessati.

In oonduSlione !non ipos<so non .dichiall1armisoddisfatto che finalmente il nostro Governoabbia corrisposto alle sollecitazioni e al-l'attesa di tanta parte dell'opinione pubbli-ca, ,augll1JI1anidoche ,raipi:damelllte velngano avviate, svolte e portate a conclusione tutte leiniziative connesse.

ZAG A R I, Sottosegretario di Stato pergli affari esteri. Domando di parlaJ1e.

P RES I D E N T E Ne ha facoltà.

ZAG A R I, Sottosegretario di Stato pergli affari esteri. Per quanto riguarda la do-manda rivoltami dall'onorevole senatoreTerracini, il memorandum cui ho fatto rife-rimento, come il senatore Terracini ha os-servato, è piuttosto recente, cioè è stato re-capitato prima che il dibattito al BundestagsIÌa:pI1Ì\sse;lin tempo, ad ogni modO', per lPot~IDt,elI1ven1i'I1e ip'raJ1JioarrnelIJIte ,nello sfVIi,lrlliPipO piÙ

reDente della situaziDne.

T ERR A C I INI. Ma non in tempo perpDter evitare queUa citaziDne piuttosto do-lorosa contenuta nella nota del Governo fe~derale al Bundestag.

ZAG A R I , Sottosegretario di Stato peraffari esteri. Sì, la citazione può essere do-lorosa, ma non riflette l'orientamento cheil GovernO' italiano ha manifestato successi-vamente in quei contatti che ha ritenuto didover prendere per i.llustrare l'Dbiettivo difondo che intendeva assicurare.

Debbo dare un'altra risposta ad un onore~vale interrogante concernente le possibilitàdi soluzione previste, che in questo momen-to sono almeno tre. La prima è quella diappolJ:1tareun emendamento alla COSltlituzlÌJonefedeI1al1e,,esdLudelndo ,iorimini di guerra dal-

la prlescriÌnione prerv:Ì<Sltada:l di'r1iltto penalle,ed è queSlta '1a'tesi, Icui è Sltato fatto 'rifcI1j,men-to 'irn qllliesto Idiba1Jtito, del MinistrO' deilila gJru-s,ti21ia Biicheir, che ha assunto la ipOrsazio-

ne che potremmo definire giuridico-formali-sta. La seconda è quella di spostare U ter-mine iniziale del conteggio del ventenniodall'S maggio 1945 alla primavera del 1949,anno in cui è stata costituita la Repubblicafeidciral,e ,ed è srtataapprovata la <sua COIst~tuzÌJone, ,ed è questa ,la pDsi21ione alSlSiUlll'tadal-

l'ex canoel11iel1e Adelnauer, che :tende a rI1invia-re di quattro anni, e qruilndi non a riso/lrvere, ,ilproblema come lin effetti nOli deslidereirem-mo. La terza posSlibiJ1ità è queUa di Slposltar1eil termine iniziale del conteggio all'anno1955, cioè al momento in cui la Germaniaoocidentale, in grazia di quellO' che è statochiamatO' «il piccolo trattato di paoe» sti-pulato a Parigi con lIe Potenze DCcidentali ,ha conseguito la complEta sovranità.

Queste in sDstanza sono le tre posizioniche mi pare sianO' emerse nel CDrso dellaprima parte del dibattito che si è svolto nelBundestag. Intendo ancora una volta riba~dire la nostra pDsizione, che non è una po-sizione giuridico-formale, bensì esattament'ela posizione espressa in quest' Aula, che ri-fleUe cioè un problema di carattere politi-co-morale, per cui soltanto qudlo della im-preSiCirÌJttibri[ità ,r,appI1esenta ill CI~ÌJtel1~Daooet~tabHe, atto <a itranquiJ11izz'alI1e l'umaJnJÌtà su]fatto che delitti di quel tipo cui abbiamo as-sistitO' non possano mai piÙ ripetersi.

V E R O iN E SI. La ringrazio, onorevo-.Ie Sottosegretario.

Per l'iscrizione all'ordine del giornodel disegno di legge n. 566

T E iR R :AC I N I. Domando di parlare.

P RES I n E iN T E. Ne ha facoltà.

T ERR A C I N I. Signor Presidente,abbiamo presentato alla Presidenza, periscritto, così come ci è stato autorevolmen-te consigliato, una rkhiesta formulata neiseguenti termini: «I sottoscritti, poichè

Iv Legislatl!yttSenato della Repubblica ~ 13905 ~

Il MARZO 196526P SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

non è 'allJcora slta>ta Ipresentla:ta al Se!l1atlO nèCOil11Jumcata aJHa PreSlidenza la r'eila:zilOne sulc1ils:egna di IIegge n. 566, «Nuova Legge dipubblica sicurezza », di iniziativa dei sena~tairli TerI1a:eini ed a1td, lalsslegna,ta lin sedeI1eferente a:Ha 1a Commi,ssi:an,e si/IJO da 12:6 maggiO' 1964, chiedonO' che in applica~ziane dell'articalo 32 del Regalamenta ilpredetta disegna di legge sia iscritta all'or~dilIJJe del giorno ». È oeirtJame!l1lt:e nota allaPresidenza e ai colleghi la disposizione del~l'ar:tJkoLa 32 del RegO\lamento, ,che dice:« Le relaziani delle Commissioni sui disegnidi Legge devono essere presentate al Senatoo camunicate alla Presidenza nel terminemassima di due mesi ». Due mesi sano lar~gamente stati superati dal periada che car~re dal ~6 maggiO' 1964 ad aggi. Ecco perchè,rinnavanda verbalmente la richiesta, la pre~ga, signar Presidente, di valer senz'altra di~

s:poI'lI1eche alll'OII1drilnedel ,giorno di ,domanivenga isorliltta ,il disegna di ,legge n. 566.

P RES I D E N T E. Lei sa, sena~tareTeJ1I1aoini, che fino ad IOggi ISliè segulÌìta 1113prassi di invitare la Commissiane campeten.te a pranunciarsi. Tuttavia della questianeè stata investita la Giunta per il Regala~menta.

T ERR A C I N I. Sa che si è instaurataques1ta praslsi, :ma SIO,che contro di essa InOliabbiama sempre pratestata e a seguita dellenosltre rpirotesteSli è deliber1aJto di !l'limelttere

. at1a Gi\1l11ltaper illlRegoL3Imenta l'esame deLlaques,t1ane. Ma la Giunta per ,:illRegal13lmeID.ltanon l'ha mai esaminata. Ciò mi porta a can~eludere 'Che sia giunta il momenta di Tespin~gere flisolultamenlte la prassiÌ e :chiledere la os-servanza :del Regalamento la cui interpreta~ziane, nan dica sattile, ma semplicementeragianevale, varrebbe che alla iscriziane al-

l'ardine del giarna dapa due mesi si provve~desse d'ufficia da parte della rPresidenza sen-za attendere la sallecitaziane di un senatare.

Ora, poiahè ILa Girumta per ri,l Regallamenlio

non è oOillvocabi:Lein breve ,tempo, nè d'al-

tJ1011ide si pJ1ev,eide Ulna ,i,m,mi,nente pI1esent,a-

ziane da parte del GaverI1JO di un disegna :dàLegge su1,la stessa materila ~ lillone creerebbe

Il'abusato pretestO' per lIJJua;vliI1i:nv1i.i~ mivedo obbLigato a linSlistere nella mia [[1iohiesta.

P RES I D E N T E Senatore Terra-cini, posiSa aSlSliOlUJ1arlLeche dferÌirò al Plresli~dente la sua richiesta. Camunque la Giuntaper il Regalamenta può sempre essere can~vocata.

T ERR A C I N I. Me 110auguro, e frat~tanto mi rimetta a lei perchè vaglia investi~re il Presidente della decisiane sul prable-ma che ho sallevata. Camunque, varrei sa~pere se la Cammissiane campetente per in-tanto ha qualcasa da dire sulla mia richie~sta. Se infatti, a parte il problema da leIprospettato, la Commissiane nan chiede lapraroga, la mia damanda deve intendersiaccettata.

P RES I D E N T E. La Cammissianesarà linterpeHata .i:mmediratamoo,te. IÈ chilaroche, se la Cammissiane nan chiedesse lapraraga, ci si regalerebbe diversamente.

T ERR A C il N I. Veda che accarregiungel'e ad una saluziane amichevale. Ri-praparremo comunque farmalmente la que-stiane di principia in una prassima seduta.

P RES ID E N T E. Ne tpDend~ama atto.

Annunzio di interrogazioni

P RES I D E N T E. Si dia Lettura delleinterragaziani pervenute alla Presidenza.

G E N C O, Segretario:

Ai Ministri di grazia e giustizia e degli 3If~fari esteri, per avere precisaziani circa lenatizie apparse Isullastampa in ordine alladecarrenza ed allpralungamenta del terminedi prescriziane neJla Repubblica ,federale te~desca per i reati cantro l'umanità e le even~tuali iniziative che il GOIVerno di detta Re~pubblica intenderebbe assumere per inter~rompere il termine di prescriziane (733) (giàsvolta nel corso della seduta).

D'ANDREA, VERONESI, ALCIDI REZZA

Lea, PALUMBO, TRIMARCHI, ARTOM

Senato della Repubblica ~ 139()6 ~ IV Legislatura

261aSEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO Il MARZO 1965

.M P.I1es1idoote del Consigllia dei ministri edal Ministro deli ~lavOI1iIpubbLioi, per conosoerequaM sono grli lntendimentli del Governo [DdI1iguaI1di della taI1!to necessania e sol,leoitatarkosbriUzlione dell'abita:to di Longarone e de-gli altrti abitati del comprensomio ddla pro-VJ]nda di BeillUllllo,disltrutti a daI1!lleggiati mel-la trngica notte del 9 ottobre 1963 per effettodclla frana del Vajont.

OOOOif're appena rlicol1dare che wa grav,itàdeU',evelfita, sia pelf nilllIDJero di v'~te ulI.TI:anescomparse sia per gli enormi danni subìti, ri-chiedeva tutto l'impegno del Governa perUilla più adeguata impastazione deli rproblemirelativi 'aHa rlicasltruz:ion'e .suddetta in modada rlidaI1e, in un tempIO r1agia!I1JeVOlle,una abi-tazliane ai siU!perst~bi.

Nan erana mancate a Itale niguardo deHepreoiiSe asskuraziani da parte deli ra!ppifesen-tanti del Governo, Ibanto agli Bn:ti ,locali ,in-teressatli quanta alle stesse papolazial]:lJi.

Come già fatta rillevare in dillverse aooaslia-[]i e sedi appare linveoe [n1conoepibile che da~

poI ben dioiobto meSli dalla sciagura, il10n s,iastata anco.ra ,inizia:ta la rkostruziane delleabtitazionti nelLa Ziona ,di Longara[]e, fra Ibruttela più caJpl1ta, ,in modo da ,rendere poss1ihiler auspicwta r:ipn~sa deRa zona! Ciò nan dipen-de Itanto daLla cwenza di .dis!posizlioni legi-sllative che 'Vennero per la 'vm1Ì.tà emanatetempestivamente can adeguatezza di orwterie di !fÌm1anz,iamenui ma bensì dai pragrammiurbanistici poca aderenti aLle .effettive neces-s<ità 1ooali!

~ da !porre lin giustar1ilievo che le aperedi diretta competenza deUa Stata, oioè stra-de, ferrowa, sistemazioni dei oorsti d'acquacan le 'relative tinalveazlia01Ji, eccetera, operecioè di fm.lteres,se generooe, sano state intra-prese e reaMzzate con notevole celerità ov-wando aiIlche ana gravissima slituazialfie incui erano venute a travarsi, ne[ lunga pe~I1iodo ,invernale e pr'imaveI'lille 1963~64, tuttefIe vallate superìorJ.

A tale 'riguardo. ,l'inteDrogante lIJon può nanrichiamare .Ie perplessità dlliaramente eS'Pres~se già nel mese di genna1ia 1964 ciaè limme~diatamente dapo l'affidamento degl,i ,i~carti-

ohi ed uditi li concetti espressli neHa imposta-mane deli piani deI.la rioostruzlione.

Nan è .giusta che La popolazione delUa vaMedel P,iave così seria e lahorliosa, attaiOcataaLla prapria terra e che ha data Icosì maiIlli-festa prova di civisma e di pazlienza, vengaesasperata talmente da p.ro.voca1re de,ue rea-ZJionisempreI1ipravevoli ma non del tutta lin-girustifkate.

UilniZJiabiva ~alcale costanltemelllte sorrettaed laocompagnata dal Ministera delll'indu-stliia ha già maniFestato la pI1eloisa vallolIJ,tàdi sOIllecita r1ipresa del settore industrlilale 1010-SiDituenda illlCansarzia per .J'linduSitrializzazia-

ne del nude a di LangaroiI1e e Caste,uavaz:wsulla base delLa legge 6 dicembre 1964, nu-

'l:I1eII1O1321.

Essa è pe1rò ostaoolata Inel suo ulterioreiIJJecessariÌo programma ;prarpI1io daiHa man-

canza di una ohiara defilliiz,ialIJ.e dellle ,alree ,chelIJJelpiiana generale SiaraIJJllIa destiinalte a :tale

scopa.

L'ilntenoganteflit!ilene doverosa sottaporre

aUa consideraZJione del Governo le suesposte

c:iI1oostanze auspicanJdo una solllecita e oirca-stallZJia:tarisposta che possa finalmenlte tran-

quiLl1izza'l1e ,le papolaz,iolD.li locruli inlt,eressate(734).

VECELLIO

Al Ministra dell'interna, per conascere imativi per cui reparti di Polizia e di Carabi-nieri sana stati scagliati cantra i partecipan-ti ad un co.mizio autarizzata, la sera del 5marza 1965 a Tarino., che, a camizia canclu-sa, si apprestavano a Ilasciare la piazza del-la Repubblica.

Gli linberroganti deSliderana canoscelre senei canfranti dei responsabili di tali fatti,che hanna provacata il ferimento di alcunicittadini, calpiti da manganellate e da colpidi calcia di mo.schetta, il Ministro non ri-tenga di daver prendere severi pravvedi-menti, tenuta canta che l'aggressiane a pa-cifici cittadini è avvenuta senza alcun preav-viso e senza che alcun turbamenta all'or-dine pubblica giustificasse tale vialenta ge-stIO(735).

V ACCHETTA, ROASIO

SenatO' della Repubblica ~ 13907 ~ IV Legislatura

26P SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 11 MARZO 1965

I nterrogazianicon richiesta di rispasta scritta

Ai Ministri dell'interna e dei lavari 'Pub~blici, per canoscere quali pravvedia:nenti in~tendana adattare per rrisalvere in via defi~nitiva la questiane della viabilità nella Ri~viera ligure di PO'nente, nuaiVamente isalataan se~ta aMa iinterruzione della via Aiure~lia per la minaccia della i6rana di CapTa~zappa. La ohiusura al transita nella zona,altre a creare ulteriori difficoltà al già tm~mentata viaggio dei turisti versa la Rivieradei Fiari iCon canseguente natevalissima ri~percus1siane per l'ecanOllTIia della zana, ècausa di natevale disagia per i t,ras:parta~tari di roeI'ci, cast1retti a dirattare i lara pe~santi automezzi per la statale n. 27 fina aCeva ;per pOli fare ritarna in Riviera canl'autastrada Ceva~Savana. Tale deviaziane,allunganda il percorso di circa 100 chila~metri ed obbliganda gli autatreni a percar~

l'ere s1Jrade insu£fidenti e quasi irrupratica-bili a causa delle nevicate e del gela durantela stagiane invernale, è causa .di natervalidanni finanziari alle società esercenti i ser~vizistelssi, altre a nateiVali rital'di nella can~segna delle merci.

L'interrogante chiede quindi ai Mini,strise nan ritengana appartuna, in iCansidera~zione del grave stata di disagiO' delle po~palaziani, riaprire pravvisoriaJmente al tran~sita, pur can Ie apportune narme di-vigi-lanza e precauziane, la zana di Caprazoppain attesa della dei£Ìnitilva sa1uziane del pra-blema can l'apertura di una nuarva strada(2864).

ROVERE

Al Ministra del turisma e della spettacala,per canO'scere le ragiani che hanna indattagli oJ:1ganiz,zatoridell'inoont,ro Icakistica tradilettanti d'Italia e di Spagna a far srvalgerela partita a Macerata e nan a Grattaglie inprovincia di Taranta cam'era stata ventilata,il cui stadia, per avere attl'emature spartivetra le più idanee e moderne, ricanasciutaunanimemente dai tecnici srpOlrtivi, può :fi.~

lI1anche O'srpitaI'e lincantri ca1cisltiJCi di seriesuperiore.

L'interragante, inaltre, chiede di ,salpereperchè il cennata incant'ro caldstica già fis-

saltO' a Martina FraIl.1Jca,sempre in rprov1inoiadi Taranto, senza tenere in aLoun cO'nta ,chea pachi ohilametri da questa località esisteGrattaglie, sia stata assegnata alla lontanis-sima Macerata (2865).

MASCIALE

Al Ministra dell'industria e del cammer~cia, per sapere quale fandamenta abbiana lenatizie secanda le quali l'Enel, in apertacantrasta can la legge istitutiva, abbia ini~ziata trattative per la cessiane a terzi degliimpianti e delle attività chimiche della ex-Larderello;

se nan ritenga indispensabile interveni~re, qualara le natizie risultassera fandate,per far saspendere tali trattative e per sat~taparre l'intera questiane all'esame dellacanferenza regianale prevista dall'articala3, punta 7, della legge istitutiva;

se, in via d'urgenza, nan cansideri giu~sta aderire alle reiterate richieste degli Entilacali e delle arganizzaziani sindacali perun inoontl'a can ,la Pl'eslidenza dell'Ente(21866).

MACCARRaNE

Al Ministra della pubblica istruziane, percanascere quali pravvedimenti intende adat~tare affinchè siana accalte le richieste, rei-teratamente avanzate dagli studenti degli~stitut,i profess1ionaM .di Stata per r!'.industriae l'artigianata e rese nate attraversa mani-festaziani, petiziani, delegaziani attuate nel-le città e cittadine, ave tali istituti sano infunziane, di attenere, al termine dei treanni di COll'Sa,un diploma, che cansenta la-ra di accedere ad una accupaziane adeguataalla laro preparaziane tecnica~culturale(2867).

MAMMUCARI

Al Ministro dellla pubblikais,tlrliziane, perS3ipeDe se corrisponde a vedtà che dal Dua-ma di P1enza sia stato recemJte1illel11Jteasrporta~ta ci..! famO'so reliquar1io di arte blÌ.z3iDitina,'can-tenente ila testa ,che cattolici ed ortodoss,i at~

Senato della Repubblica 13908 tv Legislatura

Il MARZO 1965261 a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

'1!ribuiscono a S. Andrea, per essere donatoaLla oi>ttà di Patrasso.

Nel iOaso affermativo, qua:li ip'I'O'vvedimenrt:i<ilMi[]Jist,ro intenda adottare per i,l !feourperodellre~iquariosuddetto ~ nuMa essendo evi~dentemente J'erventuale donazioll1Je ~ e con~tro ohi ha >sottratto ,i,l prezioso oggetto SltO~I11co 'rulla proprietà deLlo Stato I~tal,iano inv:iOllazlione della legge 10 girugno 1939, n. 1189,concernente la tutela del1e cose di ,:imte!fessea,r1Jistico e s,todco (2868).

MORVIDI

Al Ministro della pubblica istruzione, persapere se non intende intervenire perchèvenga ordinata la demolizione della costru~zione abusiva di un nuovo fabbricato effet~tuato a Pomposa (Codigoro~Ferrara) da cer~to sig. Agnelli Battista, in aperta violazionedelila legge 25 gennaio 1960, n. 8.

Tale costruzione infatti è stata portata atermine malgrado 1'ordine di sospensionedeli 1avoni druto dal Comune di Codigoro chenon ha mai concesso la prescritta licenza difabbricazione.

L':interrogante nitiene che !non si 'potesse!invocare, come è stato fatto dall'inlte~ressato, l'articolo 3 di detta legge che dàfacoltà al Consiglio superiore delle belle artidi concedere eventualmente il nulla~osta perl'ampliamento e l'adattamento di fabbricatigià es:istenti,iln quanto non può [[litenerSlinè ,ampliamento nè adattamento la trasforma~zione di un vecchio magazzino adibito a la~vanderia, in una vera e propria casa di abi-tazione del tutto nuova come è appuntola costruzione di cui trattasi, che ricade per-tanto nell'articolo 2 della legge citata chevieta ogni nuova costruzlione entro un rag~gio di 500 metri dal campanile dell'anticaabbazia.

D'altra parte l'Agnelli, in dispregio al~l'ordine di sospensione dei lavori impartitodal Comune, ha ultimato lo stabile senzaattendere il prescritto nulla~osta del Con~siglio superiore delle belle arti, nulla~ostache l'interrogante ritiene non possa in alcunmodo essere concesso.

Si fa da ultimo osservare che senza unprowedimen1o ,severo che va,lga a 'SicOlraggia~

re chiunque tentasse di conseguire illecitiscopi con la tattica del fatto compiuto, sicostituirebbe un precedente che mettereb~be in pericolo la difesa di questo anticomonumento, che la legge ha voluto e vuoleinvece salvaguardare nel modo più rigoroso.(2869).

ROFFI

Al Min!i,stro dei lavoni pubb[~oi, per cono~scere se sono state aooertate 'I1esponsabilità acarlioo delllla impresa che ha cost:fluito ill ca~valcavia deUa vÌ1a Tiberl1na sito a 26 chilo.metriÌ Isulll'Autostrada Roma~F!i'renze, crolla~to a segwi10 deLlo smottamerno deLla spalladi terreno in !Cui era !Ìnnestata UIiliaestremi,tàdell ,ca:vakaw.a stesso;

e, qualona le I1eSlpOlllisabill,Hà ,fosseroaocertate, quali provvedimenti s,i ,intendonoprendere la carlko deHa impresa (2870).

MAMMUCARI

Al Ministro del lavoro e della previdenzasociale, per sapere se è a conoscenza dei cri~teri di funzionamento del CIF AP (Centroitaliano per la formazione e l'addestramentoprofesSliollliale) d,i Tar:a:nto, con sede in viaMaturi n. 24 e presieduto dal dottor Ste~fano Laurenza, e quali controlli i competen~ti organi del Ministero hanno effettuato neiconfronti dell'Ente medesimo.

In particolare !'interrogante cMede di sa-pere:

1) quanti corsi, promossi dal suddettoCIFAP di Taranto, sono stati autorizzati dalMinistero negli ultimi 3 anni;

2) se da parte degli organi di controlllodel Ministero è stata e viene accertata laeffettiva presenza degli allievi ai vari corsi;

3) se ,l'Ente in questione ha presentato{( nei termini dovuti» i rlegolari rendicontiamm1nistrativ,i;

4) Se risulta a verità che l'Ente spende

per canone di fitto dei locali, di proprietà del

signor Antonio Argento, una somma di lire350.000 mensili e, in caso affermativo, se

tale spesa viene ritenuta equa;

IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 13909 ~

Il MARZO 19652,61a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

5) se sono a conoscenza del Ministero leragioni per ,le quali sono stati licenziati glii'Sitl1uttorIÌ s,igJIlor:Ì ChiruUi, Schiedi, Greco,Graps, Renna, La Gioia, Musarro ed altr~;

6) se risponde al vero l'effettuazione, ne:lcorso dell'esercizio 1963~64, di un'ispezioneda parte del funzionario dell'Ispettorato dellavoro, signor Manfredonia, e ~ in caso af.

fermativo ~ quali sono state le risultanzedell'ispezione stessa (2871).

MASCIALE

Ai Ministri delle :finanze e dei lavori pub~blici, per iSa[)ere se non ritengano di doveresoddisfare finalmente una annosa aspirazio.ne e insieme una ,reale sentita esigenza dellacittà di PeSicara, di'SiPonendo la costruzionedi un palazzo degli uffici finanziari.

L'interrogante fa rilevare ohe allo statotali uffici, /Compresi quelli iCon giurisdizioneregionale, sono disseminati in località diver~se e lontane, con grave disagio per i dttadi~ni e che per di :più alouni di essi ~ e parti.colarmente l'Ufficio del Registro ~ hannosede in locali assolutamente insufficienti einidonei.

,L'interrogante chiede inoltre che, in a~tesa del detto palazzo ~ di cui altre cittàpiù fortunate sono dotate da tempo ~ sia

intanto adottata ogni miiSura atta a con~cen1Jrare al massimo gli uffici, in modo daridurre gli attuali gravi inconvenienti (2872).

MILILLO

Al Ministro delle finanze, per sapere per-chè, a distanza di oltre un anno, ancoranon ha provveduto a pubblicare la gradua~toria, e rela.tive comunicazioni di nomina,del concorso interno per la nomina a cas-sieri degli Uffici del registro.

Al riguardo fa rilevare che, mentre laprassi ormai abituale di trascinare così alungo l'espletamento dei concorsi statalinon trova alcuna giustificazione, essa pre~giudica gravemente la progressione di car-riera sia dei concorrenti sia di coloro che liseguono nei ruoli di anzianità e certamentenon conferisce all'efficienza e al prestigiodella pubblica Amministrazione (2873).

MILILLO

Al Presidente del Consiglio dei ministri,per conoscere se rispondono a verità le noti.zie diffuse da alcuni giornali sui «dissestistatici di un certo rilievo» che sarebberostati riscontrati nell'Altare della IPatria; e,in caso affermativo, per conoscere se siastato disposto l'urgente ed integrale restau.ro del monumento simbolo del sacrificio edel valore di quanti italiani caddero com.battendo per !'indipendenza, l'unità e la li-bertà della Patria, in occasione della pros-sima celebrazione del cinquantenario del 24maggio (2,874).

PALUMBO, ROTTA, ARTOM, D'ANDREA,

Bosso, MASSOBRIO

Al Ministro dei trasporti e dell'aviazionecivile, per conoscere se rispondono a veritàle voci di una imminente trasformazionein assuntoria della stazione ferroviaria diTerracina.

Tale provv,edimento ~ se vero ~ verreb.

be a compromettere l'ulteriore sviluppo tu.ristico ed economico della zona (2,875).

FANELLI

Al Ministro del tesoro ed al Presidentedel Comitato dei ministri per il Mezzogior~no, per conoscere l'elenco delle Ditte allequali furono concesse le modifiche contrat-tuali previste dagli articoli 3 e 4 della legge4 febbraio 1956, n. 54, relativamente ai fi.nanziamenti erogati dall'Istituto Mobiliareitaliano con fondi statali, o assistiti da ga~ranzie dello Stato, con l'indicazione, perciascuna Ditta, dell'importo contrattuale delmutuo e degli estremi ddI'atto pubblicocol quale furono apportate le modifiche sud.dette (2876).

MORABITO

Al Ministro della pubblica istruzione, persapere se, in attesa dell'approvazione :legisla~tiva dei progetti presentati per inquadrarenei ruoli gli insegnanti abilitati, non ritengaopportuno ed urgente disporre che, a tuttigli abilitati, anche con nomina annuale, tut-tora insegnanti in scuole e istituti d'istruzio-ne secondaria di primo e secondo gradostatali o pareggiati, compresi gli istituti pro.

Senato della Repubblica ~ 13910 ~ IV LeRislatura

261a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

fessionali, sia conferita la nomina, neHostesso insegnamento, a tempo indeterminatoper evitare i licenziamenti e numerosi tra-sferimenti dannosi anche alla continuitàdidattica (2877).

MORABITO

Ai Ministri dell'agricolLura e deHe fore-ste e della sanità, per sapere se, in accogli~mento delle richieste di migliaia di produtto.l'i interessati ,e di centinaia di cooperativecasearie, non ritengano opportuno proro~gare ulteriormente :i1 termine, fissato al 31marzo 1965 dal decreto ministeriale 16 di-cembre 1964, per l'uso de1l'aldeide formi-ca neHa produzione del formaggio a pastadura, tipo « grana padano », giacchè in variezone della Lombardia, Piemonte, Veneto, Ro..magna e provincie emiliane escluse daLlazona tipica del parmigiano~reggiano impos~sibile appare la produzione di « grana pada~no » non scadente anche con latte pastorizza~to, senza l'uso del citato additivo.

Gli interroganti si permettono di sottoli~neare gli aspetti tecnico~scientifici ed econo~mici del problema, ricordando che:

1) rigorose recenti ricerche a livello uni~versitario hanno dimostrato la non tossicitàddl'additivo nelle dosi utilizzate, la sua com~pleta scomparsa dopo tre mesi dalla fabbri~cazione del grana, la perfetta commestibilitàdel grana stesso;

2) :l'eventuale divieto di uso dell'a'ldei~de formica costringerebbe i produttori adorientarsi verso altri tipi di formaggio, perutilizzare circa otto milioni di quintali di:latte (oggi destinati a grana padano) conconseguente caduta dei prezzi di quei tipi diprodotto e contemporanea esaltazione delprezzo del parmigiano~reggiano, coprente ap-pena il 50 per cento complessivo del consu~mo interno e dell'esportazione.

OVe si consideri che oltre ]1 90 per centode1 grana padano è prodotto dalle latteriesociali e che la .loro attività costituisce lapiù forte voce di entrata nell'economia agri-cola di tante provincie, pare legittimo spe~rare in un favorevole esito deUa richiestaed in una definitiva modifica della disposi-zione (2878).

BETTONI, LOMBARDI, ZENTI

11 MARZO 1965

Al Ministro della pubblica istruzione, persapere se è a conoscenza della situazione ve"nuta a crearsi nel comune di Carpasio (pro~vincia di Imperia) ove il Patronato scolasti~co non è più in grado, per mancanza di mez"zi, di provvedere alla sovvenzione per il tra-sporto gratuito degli scolari del paese dalluogo di residenza alla sede della scuolamedia unica più vicina in Taggia, e dove lefamiglie interessate dichiarano di non poter~si assumere l'onere delle spese di viaggio colrisultato di mettere i figli nell'impossibilitàdi poter frequentaI1e le scuole medie obbli~gatorie. In considerazione del fatto che sitratta di uno dei paesi più poveri dell'entro~terra ligure, sito in zona depressa a 750metri sul livello del mare, l'interrogantechiede se non ritenga opportuno interveniretempestivamente onde permettere agli sco-lari del luogo la frequenza alla scuola del.l'obbligo (2879).

ROVERE

.M Mirnstlro dei lavori prubbHci, per cono-scere i motivi per i quwlii non sia ancora sta-toapeI'lto al traffico U ponte oostnUiito, ,i cuilavOllli sOlno ultimatli già da tempo, sul Tarta-m-,Canal Biai[)JCo, a servizio della stmda sta-tale n. 12 Ille.i pressi di Ostig11a (2880).

AIMONI, ZANARDI,DI PRISCO

AI Ministro de~lla difesa, per conoscere IsenOln ritenga di propOI'lI1e un discglTho di leggeche preveda l'estensione agili arppantenenti all-la disoiolta UNPA (UillJione naZJionaJe pwte-zione aIlltilaerea) dei benemoi concessli ai com-battenti e assimillati.

GLilappartenentli rall'UNPA ~ per '10 più vo-

lontani ~ anziam.!Ìe soprattutto giO'\Taillid'am-bo li sessri, mohi dei qual:i caduti sotto li bom-baI1damentli affi1ei, si :prodigarono neU'esrpIeta-melllto del 1011'0dovere (pof't'3cordini, consola-trici, ooce'i:era) asslisltoodo e trasportando !Ìfeciti, e insomma pOlnendo a grave rischio Ilapropria vita; e non pare giusto. pertanto, cheessi, e soprattutto queUi che prestarono laloro opera nellle oirt:tà bombardate, e Icome ta-li cOIns1dernte a tutti ,gIri.effetti « zone d'ope-razliOlni », siiano dimenticati (2881).

PINNA

Senato della Repubblica ~ 13911 ~ IV Legislatura

11 MARZO 196526P SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Ovdine del giornoper la seduta di venerdì 12 marzo 1965

P RES I D E N T E. Il Senato torneràa riunirsi in seduta pubblica domani, vener~dì 12 marzo, alle ore 9,30, con il seguenteordine del giorno:

L Interrogazioni.

II. Svolgimento delle interpeUanze:

TREBBI (FORTUNATI, ORLANDI, SALATI, SA-MARITANI, FARNETI Ariella, FERRARI Giaco~

mo). ~ Ai Ministri delle partecipazioni

statali e dell'industria e del commercio. ~

Per conoscere l'orientamento del Governocirca le iniziative e l'attività della SocietàAGIP-SNAM. Tale società infatti ha di re-cente presentato alle aziende pubblicheerogatrici di gas metano per usi civili unnuovo tipo di controllo, imponendo uni-lateralmente, senza alcun preavviso, con-dizioni molto più onerose di quelle in atto.

Le innovazioni pretese si possono cosìcompendiare:

1) la tariffa viene trasformata in tipobinomio;

2) il costo del gas metano per le azien-de distributrici risulta accresciuto in unamisura che oscilla tra il 60 e il 90 percento;

3) sono previste, per i quantitativi digas metano prelevati in misura eccedentei limiti convenzionali, penalità tali da in-cidere di fatto, ulteriormente e in misuragrave, sui costi delle aziende distributrici.Queste, infatti, non disponendo di impian-ti d'integrazione e di stoccaggio, si verran-no a trovare nella condizione di superarei limiti convenzionati, per far fronte allerichieste degli utenti, provocate da ecce-zionali vicende climatiche.

Pertanto, gli interpellanti, constatatoche:

1) l'impostazione tariffaria dell'AGIP-SNAM, mentre risulta in contrasto con icriteri prioritari nell'uso del metano indi-

cati nella circolare n. 665353 del 12 feb-braio 1962 del Ministero dell'industria edel commercio, costringerebbe di fattoogni Comune a risolvere per proprio con-to problemi, le cui dimensioni sociali,tecniche ed economiche sono di impor-tanza regionale e nazionale;

2) i Comuni sarebbero messi nellacondizione di dover acquistare gas metanoa prezzi decisi unilateralmente dall'aziendafornitrice, mentre le tariffe di vendita so-no sottoposte all'approvazione dei CIPprovinciali;

3) l'aumento delle tariffe di erogazio~ne del gas metano si ripercuoterebbe suibilanci di migliaia di famiglie, aggravandoulteriormente il costo della vita;

4) i Comuni e le loro aziende speciali,nonchè la Federazione nazionale delleaziende municipalizzate del gas, hannochiesto all'AGIP-SNAM incontri, non soloper contrattare le tariffe di fornitura, maanche per concordare e definire un orien-tamento generale che risulti effettivamentedi pubblko interesse;

chiedono ai Ministri interpellati se,tenuto conto del peso che il gas metanoper usi civili è andato sempre più assu~mendo, non ritengano di dover tempesti-vamente intervenire per:

1) disporre affinchè l'AGIP-SNAM so~spenda almeno per tutto il periodo inver-nale, ogni modificazione delle norme con-trattuali e dei prezzi di vendita del gasmetano per gli usi civili;

2) invitare l'AGIP-SNAM a volersi in-contrare con una rappresentanza dei Co-muni e delle aziende interessate, per defi-nire le questioni di comune interesse e perarrivare ad una collaborazione per:

a) le condizioni ed i prezzi contrat~

tua li di fornitura del gas metano ai Co-muni per gli usi civili;

b) la condotta da seguire concreta-

mente nelle utilizzazioni e negli usi delgas metano;

c) la coordinazione di programmi per

realizzare impianti di integrazione e distoccaggio, al fine di fronteggiare le punte

IV LegislaturaSenato della Repubblica ~ 13912 ~

Il MARZO 1965261 a SEDUTA ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

massime giornaliere e stagionali della do-manda;

d) l'accordo per contratti permanentitra AGIP-SNAM, Comuni e le loro aziende(79).

MAMMUCARI (COMPAGNONI). ~ Al Mini-

stro dei lavori pubblici. ~ Per conosce-re se:

al fine di creare una delle condizioninecessarie per snellire almeno nelle gran-di città il traffico reso caotico e difficiledal permanere in sosta, per molte ore, dimezzi motorizzati appartenenti a funzio-nari, dipendenti e clienti di uffici, fabbri-che, alberghi, grandi magazzini, scuole;

non ravvisi l'opportunità di emanaredisposizioni affinchè sia resa obbligatoria,nella costruzion~ di nuovi edifici adibitiagli usi sopra descritti, la costruzione, daparte degli Enti interessati, di locali ol'adattamento di spazi per il parcheggiodei mezzi motorizzati almeno dei funzio-nari, imuiegati, operai, dipendenti in ge-nerale degli Enti. stessi (236).

SPEZZANO. ~ Ai Ministri delle finanzee del tesoro. ~ Per sapere i motivi per iquali non si è ancora provveduto ad asse-gnare ai Comuni e alle Provincie interes-sate, per gli anni 1963-64 le quote dell'im-posta unica dovuta in base alla legge 27giugno 1964, n. 452 e al decreto presiden-ziale 17 settembre dello stesso anno,n. 741, e se non ritengano necessario prov-vedere a detta assegnazione senza perderealtro tempo, non solo per rispettare lalegge, ma anche per evitare maggiori dan-ni agli Enti locali interessati. Trattasi, in-fatti, di somme più che rilevanti (decinedi miliardi), per il mancato realizzo dellequali i Comuni interessati sono stati co-stretti a ricorrere a mutui sopportandol'onere degli interessi e, nei casi in cuii mutui non si sono potuti ottenere, sisono create situazioni molto difficili.

Se non ritengano, infine, a norma delprimo capoverso del decreto presidenziale

sopra ricordato e nei caSI III cui non sisia provveduto ancora alla definizione del-l'accertamento del reddito, disporre il pa-gamento di acconti nei limiti delle quotepresumibilmente dovute, facilmente rica-vabili in base agli acconti versati per il1961 dalle Società e, comunque, derivabilidai bilanci presentati, anche se ancora nonapprovati (238).

III. Discussione dei disegni di legge:

1. Autorizzazione di spesa per le attivitàdegli Enti di sviluppo (519).

COPPO ed altri. ~ Istituzione di Enti disviluppo in agricoltura (643).

MILILLO ed altri. ~ Istituzione degli En-ti regionali di sviluppo (769).

BITOSSI ed altri. ~ Istituzione degli En-ti regionali di sviluppo (771).

2. Delega al Governo ad emanare prov-vedimenti nelle materie previste dai Trat-tati della Comunità economica europea(CEE) e della Comunità europea dell'ener- .gia atomica (CEEA) (840) (Approvato dallaCamera dei deputati).

IV. Segui to della discussione del disegno dilegge:

DISEGNO DI LEGGECOSTITUZIONALE. ~ Mo-

dificazioni all'articolo 135, alla disposi-zione transitoria VII della Costituzione ealla legge costituzionale 11 marzo 1953,n. 1 (201).

V. Discussione del disegno di legge:

Disposizioni integrative della legge Ilmarzo 1953, n. 87, sulla costituzione e sulfunzionamento della Corte costituzionale(202).

La seduta è tolta (ora 20,20).

Dott. ALBERTO ALBERTI

Direttore generale dell'Ufficio dd resoconti parlamentari