Scintilla n. 63 - novembre 2015

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Proletari di tutti i paesi, unitevi! Scintilla No ai licenziamenti e alle manovre reazionarie del governo padronale Novembre 2015 Numero 63 www.piattaformacomunista.com [email protected] Prezzo: 1 euro In Germania lo scandalo Volkswagen con 11 milioni di auto truccate per impedire il controllo delle emissioni inquinanti (uno scandalo tanto più ripugnante perché, per far godere al capitale tedesco profitti illeciti, quella casa produttrice ha messo a repentaglio la salute di milioni di persone, non solo in Germania, ma nel mondo intero, a causa dell’inquinamento causato dalle sue automobili). Negli USA la FCA di Marchionne omette o ritarda di segnalare gli incidenti mortali per non richiamare le auto ed eliminare i difetti. In Italia lo scandalo dell'Alitalia, del MOSE, dell’Expo, di Mafia capitale, sulla pelle degli operai, dei lavoratori, dei migranti. Nel mondo del calcio internazionale, l'inchiesta per tangenti a carico della Fifa, che ha portato a numerosi arresti per corruzione, frode e riciclaggio e ha già travolto Blatter (i diritti mondiali ceduti a Warner, pagati 600 mila dollari e rivenduti per 20 milioni di dollari). E via e via di questo passo, con ruberie e infamie sempre più grandi e accentuate che mostrano quale sia ormai, nell'epoca della globalizzazione imperialista, il volto del capitalismo nella fase della sua inarrestabile decadenza. Operai, lavoratori! Non sono le geremiadi di Bergoglio che possono cambiare la realtà di un modo di produzione e di scambio volto al massimo profitto, sua unica legge. Un sistema sempre più criminale e corrotto, che deve essere combattuto con la più dura lotta di classe, fino a una rivoluzione proletaria che lo distrugga e lo sostituisca con il socialismo. Per vincere la battaglia contro il sistema basato sullo sfruttamento e i metodi criminali, per prendere nelle sue mani la direzione della società, la classe operaia ha bisogno del suo Partito comunista, guidato dal marxismo-leninismo. Compagni proletari, uniamoci e organizziamoci, compiamo assieme un salto qualitativo nella sua costruzione! Unità e lotta proletaria per il lavoro, i contratti, i diritti, per cacciare Renzi!

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Organo di Piattaforma Comunista - per il Partito Comunista del proletariato d'Italia

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Proletari di tutti i paesi, unitevi!

ScintillaNo ai licenziamenti e alle manovrereazionarie del governo padronale

Novembre 2015 Numero 63 www.piattaformacomunista.com [email protected] Prezzo: 1 euro

In Germania lo scandaloVolkswagen con 11 milioni di autotruccate per impedire il controllodelle emissioni inquinanti (unoscandalo tanto più ripugnanteperché, per far godere al capitaletedesco profitti illeciti, quella casaproduttrice ha messo a repentagliola salute di milioni di persone, nonsolo in Germania, ma nel mondointero, a causa dell’inquinamentocausato dalle sue automobili).Negli USA la FCA di Marchionneomette o ritarda di segnalare gliincidenti mortali per non richiamarele auto ed eliminare i difetti.In Italia lo scandalo dell'Alitalia, delMOSE, dell’Expo, di Mafiacapitale, sulla pelle degli operai, deilavoratori, dei migranti. Nel mondo del calciointernazionale, l'inchiesta pertangenti a carico della Fifa, che haportato a numerosi arresti percorruzione, frode e riciclaggio e hagià travolto Blatter (i dirittimondiali ceduti a Warner, pagati600 mila dollari e rivenduti per 20milioni di dollari).E via e via di questo passo, conruberie e infamie sempre più grandie accentuate che mostrano quale siaormai, nell'epoca dellaglobalizzazione imperialista, ilvolto del capitalismo nella fase dellasua inarrestabile decadenza.Operai, lavoratori! Non sono legeremiadi di Bergoglio che possonocambiare la realtà di un modo diproduzione e di scambio volto almassimo profitto, sua unica legge.Un sistema sempre più criminale ecorrotto, che deve esserecombattuto con la più dura lotta diclasse, fino a una rivoluzioneproletaria che lo distrugga e losostituisca con il socialismo. Per vincere la battaglia contro ilsistema basato sullo sfruttamento e imetodi criminali, per prendere nellesue mani la direzione della società,la classe operaia ha bisogno del suoPartito comunista, guidato dalm a r x i s m o - l e n i n i s m o .Compagni proletari, uniamoci eorganizziamoci, compiamo assiemeun salto qualitativo nella suacostruzione!

Unità e lottaproletaria per illavoro, i contratti, i diritti, percacciare Renzi!

Una legge di instabilità per i lavoratoriCi vuole lo sciopero generale!

2 Novembre 2015

Il governo antidemocratico diRenzi, con l’appoggiodeterminante della nuova P2 diVerdini, è riuscito a far passare alSenato il Disegno di legge (Ddl)sulle controriforme cotituzionali,cuneo della trasformazionereazionaria e autoritaria delloStato borghese. “Una bellissima giornata” l’hadefinita il segretario del PD.Sicuramente lo è stata perSquinzi, Marchionne e ipescecani dell’alta finanza che lohanno messo a Palazzo Chigi,d’intesa con Washington e lacupola vaticana.Da tempo abbiamo denunciatocon forza il tentativo dellafrazione dominante dellaborghesia di rafforzare - conl'abolizione del bicameralismo"perfetto", la limitazione delleprerogative parlamentari e altremisure che stravolgono ifondamenti costituzionali - lasua dittatura, di consolidare ilruolo del governo quale suo"comitato d'affari", tanto prono

ai voleri del capitalemonopolistico quanto ostile ailavoratori.Per contrastare questo disegnoeversivo non ci aspettavamonulla da un Parlamento che conil mercimonio dei voti, iltrasformismo più sfacciato diquesto o quel gruppoparlamentare, il nullismoaventiniano, le risse da bettola,ha dato eloquenti prove della suainarrestabile decadenza. Non cisbagliavamo. Ma oggi c'èun'altra questione che vogliamoporre all'attenzione della partepiù avanzata degli operai e deilavoratori. Anche se il Ddl Renzi-Verdinipasserà in quarta lettura allaCamera, esso dovrà esseresottoposto al referendumpopolare confermativo previstodall'art. 138 della Costituzione,poiché sarà approvato, quasicertamente, con unamaggioranza inferiore ai dueterzi.Chi deve decidere dunque, sui

tentativi di modifica reazionariadella Costituzione repubblicananon sono i politicanti e i partitiborghesi, con le loro miserabilimanovre e contromanovreparlamentari, e tanto meno lamassoneria filoatlantica. Chi deve decidere in ultimaistanza è il popolo italiano!Nove anni fa, il reazionario eautoritario Disegno di leggecostituzionale n. 2544-B,predisposto dal governoBerlusconi e approvato dalparlamento a maggioranzaberlusconiana, sottoposto areferendum confermativo il25/26 giugno 2006, funettamente bocciato dal popoloitaliano a seguito di una grandemobilitazione operaia epopolare. I "SI" furono, allora, 9milioni e 970 mila (il 38,71 %), i"NO" furono 15 milioni e 780mila (il 61,29 %). Ma oggi cosa si sta facendo perassicurare fin d'ora una futuravittoria dei NO allacontroriforma?

Abbiamo assistito nelle ultimesettimane ad uno squallidospettacolo: nulla hanno fatto levarie componenti della sinistrariformista e socialdemocratica(la minoranza PD, SEL,Rifondazione, PdCI, ecc.) perdenunciare il carattere di classedelle controriforme, perchiamare seriamente le massealla lotta contro la svoltaautoritaria, per preparare ilterreno alla battagliareferendaria che si dovrà tenereil prossimo anno. Si ripete sul piano politico lostesso cedimento avvenuto sulterreno sindacale sul Jobs Act. Operai, lavoratori sfruttati! A voispetta prendere nelle vostre manila lotta per sconfiggere, con unapotente mobilitazione di massa,il disegno reazionario dellaborghesia italiana. Su tutti iterreni e con tutti i mezzi a ciònecessari. Con il fronte unico dilotta nelle fabbriche e nellepiazze, e con il NO al Ddl Renzi-Verdini nel futuro referendum!

Chi deve decidere sulla Costituzione?

La nuova legge di stabilitàdimostra il suo carattereesplicitamente di classe,borghese, il suo contenutoprofondamente antipopolare e avantaggio delle classipossidenti.La manovra economica da 30miliardi approvata dal governoRenzi, in linea con le politichedi austerità dell’UE e con quelledei governi Berlusconi e Monti,si caratterizza per gli sgravifiscali e gli incentivi a favoredei padroni e dei ricchi. Per i lavoratori e le massepopolari ci saranno, come alsolito licenziamenti, riduzionidi salario, tasse e tagli ai servizisociali (sanità, trasportopubblico). Se non basterà è pronto un“correttivo” con l’aumentodelle accise sulla benzina. Saliràanche l’Irpef regionale. La legge di stabilità è untassello dell’offensivareazionaria che il governoRenzi sta scagliando contro ilavoratori (controriformecostituzionali, Jobs Act, attacco

alle condizioni degli operainelle fabbriche, al CCNL e aidiritti, ecc.).Le opposizioni interne al PD, ipartiti borghesi e i sindacaticollaborazionisti accettanosupinamente i provvedimenticontro i lavoratori e le massepopolari, o si limitano amobilitazioni che non intaccanonella sostanza i rapporti di forzafra classe operaia e borghesia.Ciò è comprensibile: hannopaura che gli scioperi-camomilla in cui sono esperti, sitrasformino, sotto l’onda delloscontento operaio e popolare,in lotte capaci di mettere incrisi i padroni e il loro governo. Ma questo è il terreno su cuimuoverci! La FIOM haproclamato la mobilitazionenazionale per il 21-N, contro lalegge di stabilità, per il CCNL ein difesa di sanità e pensioni.USB ha deciso lo scioperonazionale del pubblico impiegoil 20-N. I lavoratori pubbliciaderenti a CGIL-CISL-UILscenderanno in piazza il 28-Nper i contratti. Il 29-N ci sarà la

Marcia globale per il Clima...Facciamo di queste giornatevere manifestazioni di lotta eopposizione politica al governoRenzi, la UE e la NATO, controla trasformazione reazionariadello Stato e l’attacco almovimento operaio, contro lalegge diinstabilitàconfindustriale! Costruiamo un’agendacontrapposta alle politicheborghesi e reazionarie,sviluppiamo la mobilitazionesino allo sciopero generalecontro questo governo nemicodei lavoratori, senza aspettare “itempi e i modi” dei verticisindacali collaborazionisti.

Se i proletari daranno vita alfronte unico di lotta e attorno adesso si realizzerà un ampiofronte popolare; se sidiffonderanno organismi dimassa (consigli, comitati disciopero, ecc.) con alla testa glielementi più avanzati ecombattivi della classe operaia,avremo non solo la forza peraffossare l’ennesima finanziariaantioperaia e il governo dirapina che l’ha varata, ma anchequella per aprire la via a unGoverno operaio e di tutti glisfruttati. Il solo Governo che porterà finoin fondo la rottura con il barbarosistema attuale.

3Novembre 2015

Il 29 e 30 ottobre si è tenuto losciopero nazionale per ilrinnovo del CCNL deilavoratori dei trasporti merci edella logistica. Lo sciopero èstato proclamato da SI Cobas eAdl Cobas ed i dati parlanodella sua riuscita. La piattaforma è stataimperniata su alcune esigenzefondamentali dei proletari delsettore: l’applicazione delCCNL in tutti i magazzini, ilNO deciso al peggioramento delCCNL, un congruo aumentosalariale, la riduzionedell’orario e dei carichi dilavoro, le garanzieoccupazionali e di condizionilavorative in caso di cambio diappalto, il riconoscimento dellarappresentanza dei lavoratori, lalotta contro le politicherepressive e antisciopero che sivanno diffondendo nella UE eche sono parte integrante delprogramma di governo diRenzi. Hanno partecipato allo scioperomigliaia di lavoratori, sono statifatti picchetti e altre iniziative

di protesta, come i presidi, iblocchi dei cancelli deimagazzini, degli interporti, etc.In diverse aziende l’adesione èstata completa e l’attività sonostate fermate. Quello della logistica siconferma uno dei settori delproletariato più compatti edecisi nella lotta per difendere ipropri diritti e sconfiggere lepolitiche padronali egovernative che miranoall’aumento dello sfruttamentoattraverso condizioni di lavorobestiali, salari da fame,flessibilità selvaggia,stroncatura dell’organizzazionesindacale di classe. Da anni il settore della logisticaha espresso un movimento dilotta determinato e radicale, che- nonostante la dura repressionepoliziesca - ha permesso diraggiungere importanti successiparziali e ha radicato sui luoghidi lavoro un tessuto organizzatodi classe, in cui giocano unruolo chiave gli operaiimmigrati.Lo sciopero dei facchini è oggi

un esempio e uno stimolo pertutto il movimento operaio, perrilanciare una nuova e potentestagione di lotte, che vada incontrotendenza rispetto la lineadi cedimenti e svendite seguitadai capi collaborazionisti. Sosteniamo gli scioperi e ipercorsi di unità edorganizzazione di classe che glioperai sapranno darsi nel corsodelle mobilitazioni.

Ci battiamo, con tutti ilavoratori, a partire dai piùavanzati, per la costruzione diun Fronte unico proletariocontro le politichedell’oligarchia finanziaria e delsuo governo Renzi. Diamo il nostro contributo perla riconquista dell’indipendenzapolitica, ideologica edorganizzativa della classeoperaia, il cui nome è “Partito”.

Logistica in lotta, un’esperienzapositiva per l’intero proletariato

La vertenza per il contrattonazionale dei metalmeccanicicade in una fase di duro attaccopadronale e governativo. Squinzi ha fatto saltare il tavolosui contratti per favorire ilprogetto renziano sul “salariominimo”, che di fatto andrebbea cancellare la contrattazionenazionale e a rafforzare quellalocale su criteri produttivistici,volti alla riduzione del montesalari e alla divisione di classe. I sindacati collaborazionistihanno presentato le loropiattaforme, in linea con le“compatibilità” stabilite amonte dai padroni.La FIOM sta sottoponendo alvoto la sua piattaforma, cheperò apre a logiche contrarieagli interessi operai, comequelle contenute nel Jobs Act,nell’accordo sullarappresentanza, le limitazionial diritto di sciopero, lederoghe, la sanità integrativa...

mentre le richieste salariali per ilivelli inferiori sono minime. In questa situazione èimportante dare impulso allarisposta della base, nelleassemblee, per alzare il livellodi opposizione in fabbrica ecostruire una piattaforma diclasse, da sostenere con la lotta.Diciamo NO all’unità di verticecon chi ha firmato accordiseparati e SI al fronte unicooperaio dal basso.La lotta irriducibile per uncontratto nazionale deimetalmeccanici che rappresentigli interessi operai (a partire dasalario, orari, miglioramentodelle condizioni di lavoro, lottaalla precarietà, diritti, difesadell’occupazione, abolizioneart. 8, pensioni…) può aprireprospettive positive per tutti ilavoratori.Sul contratto devono decideregli operai, non padroni e verticisindacali! Basta passività!

CCNL metalmeccanici:la parola agli operai Nel mese di ottobre si è tenuta a

Bologna un’assembleanazionale di varie realtàmetalmeccaniche, promossa dalSI Cobas, con l’obiettivo dirafforzare la campagna sul temadei licenziamenti politici e arilanciare un fronte di lottaunitario nelle fabbriche.L’assemblea ha deciso direalizzare una rete dicollegamento stabile deimetalmeccanici in lotta controle politiche padronali. Fra ipunti di intervento individuati ilrinnovo del CCNL: è statodeciso la definizione in tempibrevi di una piattaformaunitaria. Inoltre è stato deciso dirilanciare la campagna disostegno dei licenziati Fiat diPomigliano.E’ da segnalare la presenzanell’assemblea di militantiFIOM facenti partedell’opposizione interna allaCGIL. Ciò è importante persviluppare un percorso di lotta econfronto comune fra le

componenti sindacali diopposizione, spesso afflitte datendenze autoreferenziali.Noi comunisti (m-l) sosteniamoi percorsi di unità di classe deglioperai e faremo la nostra parteper favorire ogni progetto diriunificazione e organizzazioneoperaia. Dobbiamo però esserechiari: la costruzione di unavera ed efficace opposizioneoperaia, deve passare per alcunecondizioni obbligate, la primadelle quali è la difesaintransigente degli interessieconomici e politici di classe. Altri elementi fondamentalisono la capacità di non rimanereisolati ed intessere rapportiunitari e di lotta fra le varieforze di classe e sul territorio; laseparazione netta e risoluta contutte le tendenze riformiste,socialdemocratiche edopportuniste, e la conquista diuna prospettiva autenticamenterivoluzionaria. Solo così siriconquisterà l’indipendenza diclasse.

Nel verso giusto

La menzogna della produttivitàIl Sole 24 Ore, giornale deipadroni, continua a sfornaretabelle per dimostrare che laproduttività oraria in Italia èbassa, che i salari crescono piùdella produttività e perciòbisogna abolire i Contratticollettivi nazionali di lavoro perintrodurre una dinamicasalariale aziendale legata allaproduttività. Non ci soffermeremo qui sullascorrettezza compiuta daglistatistici al servizio diConfindustria che cumulano laproduttività dei diversi settorimanifatturieri, che inveceanderebbero analizzatiseparatamente per vedere comestanno le cose. Quello che vogliamo porreall’attenzione dei nostri lettori èil meccanismo da cui dipende laproduttività del lavoro operaionel capitalismo.In realtà essa non dipende daisalari, ma dalla diminuzioneproporzionale del capitalevariabile (quello investito neisalari) e dall’aumentoproporzionale del capitale fisso(quello investito in macchine,edifici, impianti), anche quandotutte e due crescono in assoluto.L’aumento della produttività dellavoro è anzitutto legato allosviluppo delle macchine chesostituiscono il lavoro umano eaccorciano il tempo di lavoronecessario alla produzione diuna data merce. Detto in altre parole, il grado diproduttività di una macchina

consiste nella differenza fra illavoro che una macchina costa eil lavoro ch’essa fa risparmiare.Perciò Marx scriveva “laproduttività della società sicommisura al capitale fisso”.Ma le macchine creano valore?No, esse cedono gradualmenteil loro proprio valore alprodotto, alla produzione delquale sono destinate. Per il padrone l’unico vantaggiodella maggiore produttività delsuo capitale è che ora fornirà almercato, per lo stesso prezzo,dieci, venti, cento volte piùmerci di prima. Aumentare la produttivitàsignifica dunque fare massicciinvestimenti in mezzi diproduzione e tecnologia, il cheporta ad una crescita del valoredel capitale costante. Ma è questa la ricetta delcapitalismo straccione italianocaratterizzato da scarsi capitali,parassitismo storico ea s s i s t e n z i a l i s m o ?Assolutamente no!Le imprese italiane sonocaratterizzate da mezzi diproduzione in gran parteobsoleti, scarsi investimenti inmacchine e impianti,pochissima ricerca e sviluppo,metodi di lavorazione superati,minima formazione deilavoratori. Per competere con iloro rivali i padroni italianipreferiscono comprimereulteriormente i salari piuttostoche innovare il macchinario, iprodotti, etc. Da ciò dipende il

ristagno della produttività orariache i padroni lamentano consempre maggior insistenza daquando è svanita la possibilitàdi svalutare la lira competeresui mercati.La controprova è data dal fattoche nei paesi imperialisti piùavanzati come la Germania e laFrancia – in cui gli operairicevono salari più alti di quelliitaliani - c’è una maggioreproduttività del lavoro. Dobbiamo dunque distinguerefra maggiore produttivitàdovuta allo sviluppo delprocesso sociale di produzionee la maggiore produttivitàdovuta all’intensificazione dellosfruttamento capitalistico.I padroni nostrani conosconosolo il secondo mezzo peraumentare la produttività, che sitraduce nel velocizzare i ritmi eprolungare la giornata di lavoro,nell’aumentare la pressione suisalari e cancellare i diritti,distruggere i contratti nazionali

e peggiorare le condizioni dilavoro. Con il sistema che voglionointrodurre Confindustria e ilgoverno Renzi, gli operai percercare di guadagnare lo stessosalario di prima, dovrannoammazzarsi di fatica e rischiarela pelle tutti i giorni. Manemmeno allora avranno lacertezza di ricevere qualcheeuro in più. L’unica garanzial’avrà il capitale che saràindiscutibilmente piùproduttivo, ma di plusvalore(lavoro non pagato), che è ilvero scopo della produzionecapitalistica. Operai, difendiamo uniti e inmodo intransigente i nostriinteressi contro i disegnipadronali e i cedimentisindacali! Organizziamoci inmaniera indipendente perrilanciare la lotta per una nuovasocietà basata sulla proprietàcollettiva dei mezzi diproduzione!

I morti sul lavoro sonoaumentati del 15,3% nei primiotto mesi del 2015: 752, centoin più dello scorso anno. Aumentano di molto anche ledenunce di malattieprofessionali, dalle 38.400patologie denunciate nel 2014alle 39.400 del 2015 (+2,5%).L'altro dato allarmante è lacrescita dei tumori: nel 2014 nesono stati denunciati 2.999 conun incremento del 2,7% rispettoai 2.919 del 2013 e di ben il24% rispetto ai 2.418 del 2010.I lavoratori morti per malattiaprofessionale sono stati 1.488nel 2014.Si tratta di dati che nonfotografano il fenomeno nel suocomplesso, perché più di 2milioni di lavoratori non sono

assicurati con Inail, c'è ilfenomeno della "sottodenuncia"(lavoratori indotti a nondenunciare o a farlo passarecome non lavorativo, supressione di padroni senzascrupoli). C'è poi il lavoro nero,in cui Inail stima si verifichinocirca 150mila infortuni l'anno dibassa e media gravità. Il mandante e l’esecutore dellastrage di proletari, che siverifica sui posti di lavoro e perle strade, è il sistemacapitalistico, con le sue ferreeleggi, prima fra tutte quella delmassimo profitto ottenutoriducendo i “costi” (cioè salari enorme di sicurezza). La precarietà introdotta dallecontroriforme del mercato dellaforza-lavoro ha trasformato il

lavoratore in mercecompletamente "flessibile",asservito ai bisogni delpadronato, senza diritti, senzagaranzie, assoggettato al ricattoquotidiano nei luoghi di lavoro.Una condizione che, diconseguenza, non fa altro cheaumentare il rischio diinsicurezza, gli infortuni,soprattutto mortali, lo stress e lemalattie professionali causatidall'aumento dei ritmi di lavoro. Chi paga il prezzo più altodell’attacco ai diritti deilavoratori in maniera massicciae devastante sono le lavoratricie i lavoratori immigrati, regolarie non, ricattati dal legamelavoro/permesso di soggiorno opagati in nero, con paghe dafame, molti ammassati e

nascosti in luoghi fatiscenti etrattati peggio delle bestie.Gli omicidi sul lavoro sono unaspetto della feroce lotta diclasse che il capitale conduceogni giorno contro i lavoratorisfruttati. Sta alla classe operaia,a tutto il proletariatoriappropriarsi della coscienza diessere la classe che deve abolirelo sfruttamento e le “mortibianche” con la lottarivoluzionaria. La difesa delle condizioni disalute e sicurezza dei lavoratorinon scaturisce semplicementedai progressi della scienza,dall’entrata in vigore di nuoveleggi o dall’azione che possonofare gli scarsi organi divigilanza. Dipende soprattuttodalla nostra lotta!

Di nuovo in aumento gli omicidi sul lavoro

Novembre 20154

Manifestiamo contro l’esercitazione Trident Juncturee il vertice di guerra della NATO!UNITI CONTRO LA NATO,ORGANIZZAZIONE DITERRORE E DI GUERRA. PER METTERE FINEA L L ’ I N E V I T A B I L I TA ’DELLE GUERREI M P E R I A L I S T I C H EBISOGNA DISTRUGGEREIL CAPITALISMO! CIO’ E’ POSSIBILE SOLOCON UN FORTE PARTITOCOMUNISTA DI CLASSE ERIVOLUZIONARIO E CONLA RIVOLUZIONESOCIALISTA!

Compagne e compagni, lamanifestazione control’esercitazione militare “TridentJuncture 2015”, la più grandeesercitazione NATO dalla finedella “guerra fredda”, ha unagrande importanza politica.Lo sviluppo dellecontraddizioni e dei contrastifra le potenze imperialiste ecapitaliste, l’aggressività delcapitale finanziario e ilrafforzarsi della reazione statalee governativa borghese contro i

lavoratori e i popoli del mondo,rendono la situazione attualedensa di pericoli. Oggi, peresempio, la Siria è divenuto loscenario in cui due potenzeimperialiste si stanno sfidando aviso aperto. Va dunquesollevato un grande movimentoper impedire l’attuazione deipiani guerrafondai. L’esercitazione della NATO,diretta dalla superpotenzaimperialista USA, serve apreparare nuove guerre dirapina per salvaguardarel’egemonia mondiale degliyankees e sommergere lepotenze rivali, come laGermania, la Russia, la Cina. Gli interessi della classe operaiae delle masse popolari, il lorofuturo, esigono la sconfitta dellapolitica di guerra imperialistache ci espone a gravi rischi econduce a nuovi disastri, la finedel vassallaggio verso gli USAe la NATO. Partecipiamo dunque allamanifestazione odierna sullabase della chiara e coerente

impostazione antimperialistacontenuta nel nostroProgramma: il popolo italianodeve lottare nell’immediato peruscire dalla NATO e daqualsiasi altra alleanzaguerrafondaia, per cacciare tuttele basi militari straniere eritirare subito tutte le truppeinviate all’estero, per dire noalle ingerenze e alle aggressionimilitari imperialiste, per unapolitica di pace e collaborazionefra i popoli. Sì ad una drasticariduzione delle spese militari afavore di quelle sociali; noall’esportazione di armi per iregimi reazionari e borghesi; noalla costruzione degli F-35, delMUOS; cacciamo il governoRenzi, servo degli USA!Il movimento per la pace deverafforzarsi ed estendersi sullabase di queste posizioni,acquisendo la consapevolezzache per eliminare l’inevitabilitàdelle guerre fra paesiimperialisti e capitalisti bisognaabolire con l’azionerivoluzionaria della classe

operaia e delle masse popolari ilsistema basato sulla proprietàprivata dei mezzi di produzionee sullo sfruttamento dell’uomosull’uomo, per costruire sullesue macerie la società deilavoratori, il socialismo. Per questo scopo èindispensabile la presenza di unautentico e forte Partitocomunista. Tutti i migliori figlidel proletariato sono chiamati arompere con l’opportunismo epartecipare convintamente allasua costruzione. Unitevi allanostra attività, organizziamoci elottiamo insieme per un nuovo esuperiore ordinamento sociale,in marcia verso la società senzaclassi!Napoli, ottobre 2015

Comitato Nazionale diUnità Marxista-LeninistaPartito Comunista ItalianoMarxista-LeninistaPiattaforma Comunista –per il Partito Comunista delProletariato d’Italia(volantino diffuso)

Novembre 2015

Secondo la rivista statunitenseForbes 1.826 miliardaripossiedono un patrimonio pari a7.050 miliardi di dollari, incostante aumento negli ultimianni. Dall’altra parte della scalasociale 1,2 miliardi di esseriumani sopravvivono con menodi un dollaro al giorno. Mentre la ricchezza sociale èsempre più accaparrata da unristretto gruppo di magnati dellafinanza, la povertà e la famedilagano in molti paesi,compreso quelli più “avanzati”,colpendo vasti strati dilavoratori sfruttati. La crisi capitalistica e lepolitiche di austerità con cui leclassi dominanti cercano disuperarla hanno peggiorato lasituazione e accentuato lediseguaglianze sociali. Adesempio, nel nostro paese, in seianni di crisi (2008-13), le diecifamiglie più ricche hannoaumentato il loro patrimonio diquasi il 70%, mentre il 30% piùpovero, circa 18 milioni di

persone, ha perso circa il 20%di quel poco che aveva.Il livello raggiunto dallaconcentrazione della ricchezzaa un polo della società edall’estensione della miseriaall’altro polo, l’abisso semprepiù profondo fra una esiguaminoranza che vive nel lusso enello spreco e i miliardi di esseriumani che fanno la fame, frapaesi ricchi e paesi poveri, sonouna lampante dimostrazionedello stadio imperialista delcapitalismo, un sistema barbaro,ormai giunto al suo tramonto.Per farla finita con la povertà ele sue conseguenze(emarginazione, malattie,ignoranza, migrazioni di massa,etc.), con la crescenteingiustizia sociale, dobbiamoanzitutto riconoscere la sua veracausa: i rapporti di produzionecapitalistici, basati sullaproprietà privata dei mezzi diproduzione e di scambio. Il capitalismo è un sistemadominato dai monopoli e dalcapitale finanziario. Le illusioniriformiste e le prediche cheinvitano alla rassegnazione, invista della felicità“ultraterrena”, servono solo a

puntellare questo modo diproduzione che generaincessantemente sfruttamento ediseguaglianza, miseria e guerredi rapina, corruzione eparassitismo. Due posizioni si confrontanooggi: a) quella di chi vuolelenire la piaga della povertàestrema facendo appello apoliticanti e istituzioni borghesiper introdurre qualche palliativo(poco più di una beneficienzaper i miliardari capitalisti),senza toccare i rapporti socialiesistenti; b) quella di chi lottaper abolire le cause dellapovertà e dello sfruttamentorompendo con il modello diaccumulazione della ricchezzaproprio del capitalismo. Se si vuole davvero sradicare lapiaga sociale della povertàbisogna seppellire il capitalismoe aprire la via a una nuova esuperiore società: il socialismo.Questa storica impresadev’essere opera delle grandimasse, unite attorno alla classepiù rivoluzionaria e avanzatadella società: il modernoproletariato, la classe deglischiavi salariati cheemancipando se stessa

emancipa l’intera umanità. Nell’abolizione della proprietàprivata borghese c’è lasoluzione dei problemi cheaffliggono la nostra società.Questa prospettiva non puòcerto essere seguita da unmovimento spontaneo, senzaorganizzazione e direzionecosciente. Manifestare, protestare,presentare rivendicazioniurgenti, costruire un’ampiofronte popolare per realizzarel’unità di azione: tutto ciò èsenza dubbio importante, manon basta. Serve la guida,l’influenza e la capacitàorganizzativa di un forte ecombattivo Partito comunista,quale reparto di avanguardia delproletariato. Lottare per questo Partito,lavorare quotidianamente performarlo, è una necessitàineludibile. E’ la condizione perorganizzare e fare larivoluzione, per una nuovasocietà senza più sfruttamento emiseria.Operai, lavoratori, giovani edonne del popolo, diventatecomunisti! Unitevi alla nostraattività!

Sradicare la povertà significa seppellire il capitalismoComunicato diffuso inoccasione della giornatainternazionale contro la povertà(17 ottobre).

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Se il manager dellaVolkswagen, responsabile delloscandalo degli 11 milioni diauto truccate, è stato “silurato”con una liquidazione da 60milioni di euro, altra sortehanno rischiato recentemente imanager di Air France. Alla notizia della conferma di2900 licenziamenti, i lavoratoridella compagnia di bandierafrancese, ai primi di ottobre,hanno preso d’assalto il quartiergenerale aziendaleinterrompendo la riunione delCdA e costringendo i manager aun’indecorosa fuga. I commenti dei politicantiborghesi e dei principali mediasono stati di due tipi: il primo,di condanna dell’aggressione: istraricchi rappresentanti dellaproprietà privata capitalisticanon si devono toccare, questecontestazioni sono inaccettabili(giusti dunque gli arresti deilavoratori voluti dal governofrancese); il secondo, di pelosacomprensione delle ragioni deilavoratori, che sarebbero degli“animali” esasperati che devonoessere ricondotti al “dialogoresponsabile” con le aziende. In pochi hanno detto a chiarelettere che quanto accaduto è larisposta dei lavoratori allabrutale violenza padronale voltaad aumentare il saggio diprofitto; che le azioni come

quella compiuta ai danni deimanager di Air France sonoun’espressione della lotta diclasse dei lavoratori control’attuazione della politicadell’oligarchia finanziaria.Azioni che si manifestanoquando la misura è colma, difronte ai “no”, alle chiusure,alle minacce, ai ricattipadronali, ai licenziamenti...Come comunisti, sappiamo chela borghesia utilizza tutti imezzi della violenza e delterrore per difendere laproprietà capitalistica e il furtodel plusvalore. La risposta dimassa a questa violenza daparte degli sfruttati – che inFrancia si è manifestata inalcuni periodi anche con isequestri di padroni e manager -è legittima, da sostenere esviluppare, in quanto gioca unruolo positivo e rivoluzionario.Fra i tanti commenti sullavicenda ricordiamo quello diLandini. Dopo essersidichiarato contrarioall’aggressione dei manager, ilsegretario FIOM ha affermatoche “sarebbe pronto adoccupare le fabbriche perdifendere il lavoro”. Landini aveva già rilasciatodichiarazioni analoghe almomento della vertenza dellaThyssen di Terni, parlando dellapolitica reazionaria di Renzi su

occupazione, salario e diritti deilavoratori, concretata del JobsAct. Ma i suoi “buoni propositi”sono rimasti lettera morta.Compagni, proletari avanzati,operai, non possiamo aspettarecon le mani in mano che i capisindacali e i socialdemocraticirealizzino i loro altisonantiproclami!Sta agli operai, a partire daquelli avanzati e coscienti, chenon sottostare alle chiacchieredei dirigenti sindacali, ma darevita alle forme di mobilitazionee di lotta più decise, quando lasituazione lo richiede. Trasformiamo le parole senzaseguito in azione comune eorganizzata dal basso dalproletariato: contro ilicenziamenti, lo sfruttamento,la miseria, per il miglioramentodelle nostre condizioni di vita e

di lavoro, realizziamo – sullebase delle reali possibilità e diforme organizzative adeguate -lotte dure ed unitarie, compresal’occupazione delle fabbriche. Il periodo dello sviluppo“normale e pacifico” delconflitto di classe si sta perconcludere. Lo scontro socialesi radicalizza. La classe operaiaper poter affrontare e vincere ilnuovo periodo di battaglie chesi avvicina deve tornare adessere protagonista a tutti ilivelli della lotta economica epolitica. Come? Anzituttodistaccandosi nettamente datutte le correnti borghesi epiccolo-borghesi, opportuniste,revisioniste e riformiste, perriconquistare la sua pienaindipendenza. Solidarietà ailavoratori Air Francelicenziati e criminalizzati!

La lotta di classe si radicalizza6

Ritiro immediato delle forze militari dell'imperialismo italiano dal Mediterraneo!Domenica 1° novembre uncomunicato ufficiale delgoverno libico di Tobruk haaffermato che sabato 31 ottobretre navi da guerra italiane (uncacciatorperdiniere, una fregatae un pattugliatore) eranoentrate, senza autorizzazione,in acque territoriali libiche,avvicinandosi alla costa neipressi di Daryana, a 55chilometri da Bengasi. Alcuni caccia libici Mig 23 sierano allora alzati in volosorvolando a bassa quota - insegno di avvertimento - le trenavi militari italiane, che sisarebbero poi allontanate.«Condanniamo con fermezza laviolazione» - proseguiva ilcomunicato - «e ribadiamo chenon esiteremo a usare ogni

mezzo per difendere la nostrasovranità».Il Ministero della Difesaitaliano ha, come sempreavviene in simili casi, smentitola notizia, affermando che lenavi italiane navigavano inacque internazionali. Perché dovremmo credergli? Ilfatto è che nel Mediterraneo, anord della Libia, operanoquattro missioni militari fraquelle cosiddette «umanitarie»e le esercitazioni militari, tuttecon partecipazione italiana: la"Mare Sicuro", la "Triton", lamissione antiscafisti, con ottonavi tra cui la portaerei Cavour,e infine la Trident Juncture dellaNATO. E’ assai probabile che in questocontesto sia avvenuto l'ingresso

delle navi italiane nelle acquelibiche, un atto palesementecontrario agli accordiinternazionali.Ricordiamo che il governoRenzi ha proposto l'Italia comeleader di una «forza distabilizzazione» nelMediterraneo: il che significache l'imperialismo italiano, perquanto «minore», non rinunciaa sgomitare per non farsisovrastare troppo dai due suoiprincipali rivali nelMediterraneo, l'imperialismofrancese e quello inglese.E l'Italia non è nuova a certeimprese, fatte passare dietro laretorica degli aiuti e della“rinascita” dei paesi dipendenti.Per tacere della partecipazioneitaliana (sollecitata dal

Quirinale) alla guerra libicacontro Gheddafi, basterebbericordare lo spettacolare sbarcodel "San Marco" in Libano nel2006 sotto il governo Prodi.Le navi da guerra italiane noncontribuiscono alla pace, mavanno ad inasprire le tensioni inun Mediterraneo che stadiventando sempre più a unmare di conflitti, di dispute e discontri armati fra predoniimperialisti e loro alleati, oltread essere un grande cimitero peri migranti che scappano dapaesi in cui la guerra è già unarealtà. Esigiamo il ritiro delle forzemilitari dell'imperialismoitaliano dal Mediterraneo! Fuoridalla NATO! Abolizione di tuttele spese militari!

Novembre 2015

Novembre 2015

Sulla questione cruciale delPartito comunista continuano acircolare molte posizionistrampalate ed erronee. Vi sono elementi che negano lafunzione del Partito,argomentando che si puòprescindere da esso, che il suoruolo può essere svolto da altreorganizzazioni sociali opolitiche (quasi sempre dellapiccola borghesia). Altri dicono che la lotta per larivoluzione e il socialismo nonpossono essere l’opera di unsolo partito, ovviamente innome del “pluralismoideologico”, cioè una mescoladi interessi di diverse classi. Alcuni compagni, invece,concepiscono il Partito comeuna sommatoria di circoli diposto di lavoro, e non come untutto organizzato con un soloprogramma, una sola disciplina,una sola volontà.Non ci meravigliamo del fattoche circolino queste idee. Essesono, in un modo o nell’altro,frutto della grande campagnaanticomunista orchestrata dallaborghesia, che ha sempre avutofra i suoi obiettivi centrali lanegazione della necessità delpartito comunista, della suaideologia scientifica, della suacapacità di assicurare unadirezione organizzata esistematica della lotta dellaclasse operaia.

Queste posizioni in un modo onell’altro non comprendono, onon vogliono comprendere, chei partiti politici sonol’espressione degli interessipolitici e ideologici delle classie che pertanto sono i lorostrumenti organizzativi. Come la borghesia e le suedistinte frazioni ha i suoi partiti,così il proletariato - la classeche per le sue condizioni, per ilruolo che svolge nellaproduzione sociale è la piùavanzata, la più conseguente ela più rivoluzionaria - deveavere il suo Partitoindipendente. Nella società contemporanea lalotta fra le classi si esprimenella sua forma più alta nellalotta politica, nella lotta per ilpotere. Se l’obiettivo delproletariato è la conquista delpotere per trasformarerfadicalmente la società, laforma più alta e insostituibile diorganizzazione è dunque ilPartito comunista. Le altre organizzazioni servonosino a un certo punto. E’ la lorostessa limitatezza (vedi ilsindacato) che dimostral ’ i n d i s p e n s a b i l i t àdell’organizzazione politica diclasse, dotata di precisi requisitiideologici e programmatici, conuna sua disciplina di ferro. Il Partito comunista, questodistaccamento di avanguardia,

organizzato e cosciente delproletariato, è chiamato aportare alla classe la suaideologia, il suo programma, aelevare la sua coscienza, aunificarla e mobilitarla nellalotta rivoluzionaria perdistruggere l’oppressione e losfruttamento capitalistico epassare all’instaurazione di ungoverno operaio, allacostruzione del socialismo.Il Partito indipendente erivoluzionario del proletariato –che per essere tale deve averecome suo fondamento ilmarxismo-leninismo - è unanecessità storica e un compitourgente che sta di fronte a tutti isinceri comunisti, agli operai

avanzati, ai giovanirivoluzionariate, che peravanzare su questa stradadevono sbarazzarsi da posizionierrate ed estranee alcomunismo.Da tali elementi, dai migliorifigli del proletariato, tempratidal fuoco della lotta di classe euniti dall’adesione ai principidel marxismo-leninismo, dovràsorgere e svilupparsi,intimamente legato alle massesfruttate e oppresse, il Partitodella rivoluzione socialista,contrapposto a tutti i partiti e lecorrenti borghesi e piccolo-borghesi. Cooperiamo alla suacostruzione, unitevi alla nostraattività!

Sbarazzarsi delle posizioni erratesulla questione del Partito

Scintillaorgano di Piattaforma Comunista

- per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

Mensile. Editrice Scintilla OnlusDir. resp. E. Massimino

Iscrizione ROC n. 21964 del 1.3.2012Redaz: Via di Casal Bruciato 15, Roma

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Scintilla Onlus

Ai giovani che hanno finalmenterotto con l’opportunismoCompagni, uscendo da“Rifondazione opportunista” edecidendo di proseguire lavostra militanza comunista inmaniera organizzata avetecompiuto un passo moltoimportante, che ha tutto ilnostro appoggio.La separazione netta e aperta,senza equivoci, con tutte lecorrenti revisioniste,socialdemocratiche e riformisteè la necessaria e inevitabilepremessa per lariorganizzazione delmovimento comunista. La seconda tappa ènecessariamente l’unione delle

forze coerentemente comuniste.Noi siamo sicuri che attraversol’esperienza pratica della lottadi classe, lo studio delle operedi Marx, Engels, Lenin e Stalin,il rapporto con le forze che daanni si battono per ridare alproletariato il suo partitoindipendente e rivoluzionario,potrete compierla e offrire ilvostro prezioso contributo alraggruppamento dei figlimigliori del proletariato sullesalde basi del marxismo-leninismo ed e l l ’ i n t e r n a z i o n a l i s m oproletario. La formazione di un autentico

Partito comunista nel nostropaese non può prescindere dallavostra determinazione, dallavostra energia di giovanirivoluzionari, dalla vostracoscienza di classe.Compagni, stringiamo fra di noicontatti e legami sempre piùsaldi, diamo vita a una azionepolitica comune e avanziamoinsieme nel percorso dell’unitàdei sinceri comunisti, per larivoluzione e il socialismo. I drammatici sviluppi della crisicapitalista ci fanno capire chenon c’è altro tempo da perdere.Uniamoci, organizziamoci elottiamo per il mondo nuovo!

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Novembre 20158

L’UE cancella definitivamente lasovranità popolare“Un'ulteriore integrazione ènecessaria per ottenere tutte leeconomie di scala che la nostraunione implica…non cifermeremo fino a quando lanostra unione monetaria nonsarà completa”. Questo ha dettoDraghi – il banchiere centraledell’UE – lo scorso 1° ottobre aNew York, dove ha ricevuto unpremio dall'Atlantic Council.Le affermazioni sono in lineacon il “Rapporto dei 5presidenti” (Junker, Tusk,Dijsselbloem, Schultz e Draghi)– dal titolo “Completarel’Unione economica emonetaria dell’Europa” chetraccia la tabella di marcia diuna più stretta integrazione alivello economico, finanziario,di bilancio e politico dell’UE. Queste quattro fondamentalidirettrici realizzano di fatto lacompleta sostituzione da partedella Commissione di Bruxellese dell’Eurogruppo delledecisioni politiche e dellepriorità dei singoli paesidell’eurozona, da realizzarsiattraverso un percorso che sisnoda in due tappefondamentali: a) le misureimmediate da applicare entro il2017; b) il completamentodell’architettura della zonamonetaria europea dacompletare entro il 2015 conparametri di convergenzasempre più vincolanti, anche alivello giuridico.L’Unione Europea, conl’imperialismo tedesco alla suatesta, ha creato l’euro e la BCEcome strumenti regolatori, e orasta richiedendo il pienocontrollo sulle decisioni deglistati membri, al fine di“preparare l’Unione alle futuresfide mondiali”. Contro chi?Non è difficile capirlo: contro lealtre potenze imperialiste,contro i paesi dipendenti, controla classe operaia e i popoli.Il rapporto si apre con una lodesperticata all’euro, “una monetastabile e di successo…che hagarantito ai suoi membri lastabilità dei prezzi e li haprotetti contro l’instabilitàesterna”. La terribile situazioneche vivono i lavoratori, speciequelli dei paesi dipendenti comela Grecia, e i 18 milioni didisoccupati nell’UE, così comela crescente divaricazione fra

paesi forti e paesi debolidell’eurozona, sonosemplicemente annullate dietrola rozza propaganda dei “5presidenti”. Il drammatico peggioramentodelle condizioni di vita deilavoratori, dei giovani, delledonne, dei popoli dell’UE non èsolo il risultato delle ineluttabilileggi del capitalismo, ma anchedell’euro e delle politicheneoliberiste adottate dall’UE,che hanno permesso a questeleggi di operare liberamente,acutizzando tutte lecontraddizioni sociali.Il problema centrale che sipongono ora Junker e i suoistretti collaboratori, cioè gliattuali rappresentanti delcapitale monopolistico, è quellodi completare rapidamentel’integrazione dei mercatifinanziari e dei capitaliprivando completamente i paesimembri, soprattutto quelli piùdeboli, di qualsiasi possibilità emargine di adottare decisioniautonome. Per completare l’unionemonetaria e competere a livellomondiale, i paesi dell’UEdevono avere una politicaeconomica centralmente fissatae non possono decidereautonomamente nél’ammontare dei bilanci statali,né la loro composizione.Il messaggio contenuto nelrapporto è brutale: le misurenecessarie per accelerare ilprocesso di convergenzacomportano il passaggio a “unsistema di condivisioneulteriore della sovranitànell’ambito delle istituzionicomuni”. Laddove per“condivisione” si deve leggere“definitiva cessione” dellasovranità popolare e nazionalenelle mani della Commissioneeuropea e dell’Eurogruppo.Di conseguenza, gli Statimembri devono prepararsi ad“accettare in misura crescentedecisioni congiunte su elementidelle politiche economiche e dibilancio nazionali”. Più chiarodi così!Tra le misure che vengonoproposte particolare importanzahanno quelle relative allacompleta unione finanziaria: inquesto campo l’oligarchia esigela rimozione dei residui ostacoli

al libero movimento deicapitali, la supremazia dellaBCE sulle banche nazionali,l’eliminazione delle regolenazionali per gli investimentiesteri, l’accentramento delledecisioni fondamentali incampo di politica economica edi bilancio, l’attivazione dimeccanismi automatici distabilizzazione dei bilancidell’eurozona. I bilanci nazionali dovranno daun lato garantire la sostenibilitàdel debito pubblico (ovvero altritagli alle spese sociali) edall’altro garantire gliammortizzatori per il capitale incaso di nuove crisi e per gli“investimenti strategici”(ovvero nuove rapineantipopolari per aiutare lebanche e i monopoli più potenti,aumento delle spese militari). Ilpatto Merkel-Sarkozy resta ilperno della stabilità finanziaria:ora e sempre austerità! In questo scenario i Parlamentinazionali saranno in brevecompletamente svuotati diprerogative riguardol’essenziale aspetto economicoe sociale, mentre il Parlamentoeuropeo sarà solo la super-foglia di fico di chi decideveramente, ovvero i monopolifinanziari. Non è certo un caso che neldocumento non figura la parola“democrazia”, divenuta ormaiun inutile orpello per il capitale,e definitivamente sostituita daltermine “diktat”. Si pone inveceil problema di costruire unarappresentanza esterna unica,per esprimere in modo piùefficace gli interessi dominanti.Il documento dei “5 presidenti”si chiude con una pragmaticaroad map con la quale ci siillude di superare l’azione dellalegge dello sviluppo ineguale,che genera divergenze

maggiormente marcate fra ipaesi imperialisti più forti ericchi dell’UE e quelli piùdeboli e poveri. Sono sempre di più i lavoratoriche comprendono che ilprogetto della costruzioneeuropea come superpotenzaimperialista non significaprosperità, stabilità, solidarietà,pace. Al contrario significapovertà di massa, insicurezzasociale, concorrenza sfrenata eguerre imperialiste. Persinonelle maggiori potenze dell’UE,come la Germania, lecondizioni dei lavoratoripeggiorano e nuovi strati socialicadono sotto la soglia dipovertà. In Italia dall’entratadell’euro a oggi abbiamo vistosolo declino, degrado, riduzionedei diritti e dei salari.I fatti hanno ampiamentedimostrato che le politicheportate avanti dalle forzesocialdemocratiche e riformiste,come quelle di Tsipras e della“sinistra europea”, secondo cuiè possibile trasformare l’UE inuna forza progressiva e solidale,sono solo una pericolosaillusione e una deformazionedella verità.L’UE è un progetto imperialistanato in funzione anticomunistae sviluppato dalla borghesiadegli stati europei più forti percompetere con gli altri predoninella ripartizione del mondo. I comunisti, le forzerivoluzionarie e progressiste, isinceri democratici devonolottare apertamente control’Unione Europea e i suoiprogetti di trasformazione inStato unitario imperialista -impossibile o reazionario inregime capitalistico secondo lacorretta previsione leninista.Devono lottare per uscire subitodall’UE, dall’euro e dallaNATO!

In vista del 100° anniversariodella Rivoluzione d’Ottobrela CIPOML ha lanciato unManifesto, di cuiriproduciamo alcuni stralci. Il testo integrale è disponibilesul nostro sito web.

I comunisti, i rivoluzionari, iproletari e i lavoratori coscientidi tutto il mondo celebrano efesteggiano l'anniversario dellagloriosa Rivoluzione Socialistad'Ottobre. Con maggior slancioe fermezza lo faremo nel 2017in occasione del centenario diquegli storici "dieci giorni chesconvolsero il mondo". La rivoluzione bolscevica ful'eroica impresa che comunicòun'alba rivoluzionaria. Icannoni dell'incrociatore"Aurora" annunciarono che siapriva una nuova epoca, l'epocadella sconfitta del capitalismo edella costruzione della nuovasocietà senza sfruttatori e senzasfruttati.(....) Lo Stato sovietico dimostròche il socialismo è unordinamento sociale superiore,a condizione che venganoseguiti fermamente i suoiprincìpi e si marci verso ilcomunismo.L' "Ottobre Rosso" cambiòradicalmente il corso della

storia mondiale, che dette inizioa una nuova tappa del suosviluppo, la tappa della crisigenerale del capitalismo e delpassaggio al socialismo. Haimpresso una svolta indelebilenella strategia e nella tatticarivoluzionaria, nei metodi dilotta e nelle forme diorganizzazione, nella mentalità,nella cultura, nelle tradizionidella classe operaia e dei suoialleati nella lotta control'imperialismo e il capitalismo,per la rivoluzione e ilsocialismo.(....) La Rivoluzione Socialistad'Ottobre fu un evento che èoggi di grande attualità, ricco dipreziosi insegnamenti per lalotta del proletariato e di altreclassi oppresse contro losfruttamento e l'oppressione.Essa costituisce ladimostrazione pratica che larivoluzione non è soloun'aspirazione popolare, ma èpossibile e necessaria perabbattere il dominio dellaborghesia e costruire la nuovasocietà, nella quale "quelli cheoggi non sono nulla dovrannoessere tutto", e che cambierà ilmondo.(....) L'idea della rivoluzioneproletaria è di assoluta attualitàdinanzi allo sfruttamento eall'oppressione di cui soffre

l'immensa maggioranzadell'umanità, alla miseria e alladiseguaglianza crescenti, alleguerre di rapina, al parassitismodi un pugno di ricchi sempre piùricchi, alla demolizione delleconquiste sociali strappate dailavoratori, al saccheggio e aldominio neocolonialista, alladevastazione ambientaleprovocata dal sistemacapitalista. (...) Prepariamoci a celebrareovunque, degnamente edunitariamente, nel 2017 il 100°anniversario della GrandeRivoluzione Socialistad'Ottobre, concommemorazioni, seminari,incontri e altre attività.

Sviluppiamo in ogni paese lamobilitazione per raggruppare icomunisti, i rivoluzionari, glioperai combattivi, diffondiamole ragioni del comunismo, unicaforza in grado di organizzare edirigere in modo conseguente leforze della rivoluzione socialein tutti i paesi.Invitiamo i Partiti e leOrganizzazioni politiche,sociali, sindacali, giovanili,delle donne, dei contadini, degliindigeni di tutti i paesi, checondividono le nostre posizionidi principio, a unirsi con noi perrealizzare in comune le attivitàe costruire un poderosoMovimento Comunista eOperaio Internazionale.Un secolo dopo il vittorioso"assalto al cielo" compiuto daibolscevichi, riaffermiamo chel'unica alternativa sicura allabarbarie imperialista ecapitalista è la rivoluzione e ilsocialismo!Viva la Grande RivoluzioneSocialista d'Ottobre!Viva il marxismo-leninismo!Viva l'internazionalismoproletario!

Ottobre 2015

Conferenza Internazionaledi Partiti e OrganizzazioniMarxisti-Leninisti (CIPOML)

Novembre 2015 9

Verso il 100° anniversario della Grande Rivoluzione Socialista d’ Ottobre

Solidarietà con le lotte rivoluzionarie e insurrezionali nel Burkina FasoRisoluzione adottata dellaXXI Plenaria della CIPOML.

- Considerando l'insurrezionepopolare del 30-31 Ottobre2014 che giunse a rovesciare ildittatore Blaise Compaoré, alpotere da ventisette anni;- Considerando che questainsurrezione ha avuto - sulpiano nazionale, nella regione ea livello internazionale - ungrande impatto politico, checonferma come la classeoperaia e il popolo possonoportare a compimentol'insurrezione e sconfiggere laborghesia reazionaria eoppressiva e le potenzeimperialiste;- Considerando le variemanovre (governo di

transizione, colpo di Statomilitare, pericolo di guerracivile reazionaria) poste inessere dalle potenzeimperialiste (Stati Uniti,Francia, Unione Europea) e dailoro alleati della borghesiareazionaria per liquidare leconquiste dell'insurrezionepopolare;- Considerando l'ingerenza dellepotenze imperialiste e delleistituzioni neocoloniali come laComunità degli Stati dell'AfricaOccidentale (CEADEO) nellavita politica del Burkina Faso;- Considerando che la lottapopolare per una verademocrazia, la libertà e ilprogresso sociale continua intutto il territorio nazionale,nonostante la barbararepressione delle forze di Difesa

e di Sicurezza;- Considerando l'incessantelavoro di mobilitazione e diorganizzazione del MovimentoDemocratico e Rivoluzionario,in particolar modo quello svoltodal Partito ComunistaRivoluzionario Voltaico(PCRRV) con la sua attivitàpolitica e la sua alternativarivoluzionaria per un Governorivoluzionario provvisorio eun'Assemblea Costituente;La Conferenza Internazionale diPartiti e OrganizzazioniMarxisti-Leninisti, riunitanell'ottobre 2015,- saluta lo spirito di iniziativa, disacrificio e di determinazionedel popolo e della gioventùnella lotta democratica erivoluzionaria per la difesa delleconquiste dell'insurrezione

popolare e per lo sviluppo delprocesso rivoluzionario;- esprime il suo dolore per icaduti del popolo;- denuncia l'ingerenza dellepotenze imperialiste nelBurkina Faso;- esige l'uscita delle forzemilitari straniere, in particolarmodo quelle statunitensi efrancesi;- esprime la sua solidarietàinternazionalista con la lotta delproletariato, del popolo e dellagioventù per l'indipendenzanazionale, la vera democrazia eil progresso sociale.Ottobre 2015

XXI Riunione Plenaria dellaConferenza Internazionale diPartiti e OrganizzazioniMarxisti-Leninisti (CIPOML)

Novembre 201510

XXI Plenum: un successo della CIPOMLUn vero successo: questo èstato il XXI Plenum dellaConferenza Internazionale diPartiti e OrganizzazioniMarxisti-Leninisti (CIPOML)che si è recentemente svolto inAmerica Latina, inun’atmosfera di fraternità,cultura e allegria comunista. Numerosi gli aspetti positivi.La plenaria è stata benpreparata, con i documenti indiscussione distribuiti pertempo. L’ambiente in cui si è svolta èstato caratterizzato da un verospirito di collaborazione,fraternità e democraziaproletaria. La discussione è stata franca,aperta e fruttuosa. Molti i documenti e lerisoluzioni approvati, fra cuiquelli sulla situazioneinternazionale e i nostricompiti, le norme e unManifesto per il 100°anniversario della Rivoluzioned’Ottobre. A breve li raccoglieremo ediffonderemo in un opuscolo. Il dibattito ha dimostratol’attività e la crescita dellaCIPOML nei vari paesi eregioni del mondo, così comela sua crescente influenza nel

movimento comunista eoperaio mondiale. L’ampia e qualificatadiscussione e l’approvazioneunanime dei documenti e dellerisoluzioni ha espresso unelevato livello di unità politicae ideologica. L’analisi di congiuntura svoltaci ha permesso di sviluppare lapolitica rivoluzionaria neidifferenti paesi e a livellointernazionale, definendo inostri compiti comunisti.Allo stesso tempo, il dibattitoha messo in evidenza a fiancodegli aspetti positivi anche ilimiti e gli errori checompiamo nel nostro lavoro,indicando le soluzioni e le vie

da seguire per superarli.La lotta senza quartiereall’opportunismo, alrevisionismo, al riformismo ea tutte le altre tendenzeborghesi e piccolo borghesiche sviano la lotta operaia epopolare dai suoi veriinteressi, è stata ribadita conforza, in quanto dovereineludibile nella nostra marciaverso la rivoluzione, ilsocialismo e il comunismo.Non c’è dubbio, il XXIPlenum è stato una importantevittoria. Sul piano del bilancio, perchéha dimostrato che la CIPOMLè inserita a fondo nella lottapolitica e rivoluzionaria e sta

crescendo in molti paesi.Sul piano dell’unità, perché hapermesso di stringere in modopiù saldo i rapportiinternazionalisti fra i Partiti ele Organizzazioni dellaConferenza. Sul piano del dibattito, delleconclusioni, delle risoluzioni edei compiti approvati, cheesigono uno sforzo maggioreper compierli. Sul piano pratico, perché haapprofondito e rafforzato gliimpegni e approvato linee diazione concreta per rafforzaree sviluppare la lotta di classedegli sfruttati e degli oppressi. Sul piano delle prospettive,perché esprime la possibilitàsicura dello sviluppo dellaCIPOML in altri paesi e connuovi partiti. Usciamo dal XXI Plenum conla convinzione che siamo inmigliori condizioni peravanzare.Viva l’internazionalismoproletario! Viva la CIPOMLche lo incarna!Sul nostro sito sonodisponibili i documentiapprovati dalla XXIPlenaria. Scaricateli,leggeteli, fateli conoscere adaltri compagni!

Aderente alla Conferenza Internazionale di Partiti e Organizzazioni Marxisti-Leninisti (CIPOML)

La strategia della tensione edella guerra, ha permesso aErdogan di vincere le elezionianticipate in Turchia. L’Akp, il suo partito, haottenuto 316 seggi su 550facendo leva sulla paura, sulleminacce e sulla sporcapropaganda della “stabilità perevitare il peggio”, senzaperaltro risolvere nessuno deinumerosi problemi cheaffliggono i lavoratori e ipopoli. Il massacro di Ankara in cuisono morte 103 manifestanti perla pace, il lavoro e lademocrazia, fra cui 16compagni del Partito del Lavorodi Turchia (EMEP), è statol’esempio più feroce e infame diun piano che ben conosciamo:destabilizzare per stabilizzare. In queste condizioni i dirittidemocratici sono stati calpestati

e i partiti di opposizione nonhanno nemmeno potuto tenere iloro comizi.I seggi conquistati con ilpiombo e il terrore seppurebasteranno per formare ungoverno monocolore, non sonosufficienti per cambiare laCostituzione senza ostacoli. Il blocco HDP malgrado gliostacoli ha di nuovo superatol’antidemocratica soglia disbarramento del 10% econtinuerà ad essere una spinanel fianco del regimereazionario e guerrafondaio delcaliffo del Medio Oriente. Una cosa è chiara: la classeoperaia e i popoli turco e curdonon si arrenderanno econtinueranno a sostenere leloro legittime e irrinunciabilirivendicazioni. Come sostengono i compagni diEMEP “la prima conclusione

da trarre dalle elezioni del 1°novembre è l’acuta necessitàper la classe operaia e i popolidi andare avanti con una lottapiù forte e più unita”.Quali prospettive a brevetermine? L’incertezza politicanel paese resta alta. La Turchiaè più polarizzata: il 50% nonappoggia il partito-regime. Le condizioni socioeconomichestanno rapidamentepeggiorando. La politica diguerra determina un climapesantissimo.Tutto ciò mentre la situazionenella regione mediorientale sicaratterizza per la lotta spietatatra grandi potenze imperialiste,come USA e Russia, cheaumentano la loro presenzamilitare e fomentano ledivisioni fra i popoli, creando lecondizioni per una guerra diampie dimensioni.

In questo scenario l’obiettivodella potenza regionale turca,elemento chiave del dispositivoNATO, rimane quello diintervenire in Siria perrovesciare il rivale Assad con ilpretesto di “proteggere gliislamici”. Cioè quell’IS che èdiventato un fattore internodella politica turca. Non è difficile prevedere nuovemanovre belliciste ereazionarie, mentre i“democrrtici” governi UEcontinueranno a sostenereErdogan in nome della“collaborazione”. La solidarietà con la lotta per lademocrazia e il socialismo inTurchia, portata avanti condeterminazione e perseveranzadai nostri compagni turchi ecurdi, dalla classe operaia, dallagioventù, dalle donne, rimane lastella polare da seguire.

Turchia: la lotta continua con determinazione e perseveranza