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FREEPRESS Mensile di cultura e spettacoli settembre 2015 n.1 0 ROMAGNA&DINTORNI R O M A G N A & D I N T O R N I IL RACCONTO DELLA REALTÀ LE STAR DELLA FOTOGRAFIA E DEL GIORNALISMO AI FESTIVAL DI FINE ESTATE ALL’INTERNO musica • teatro • libri • arte • gusto • junior • cultura d’impresa R e d a z i o n e t e l 0 5 4 4 2 7 1 0 6 8 r e d a z i o n e @ r a v e n n a e d i n t o r n i . i t P u b b l i c i t à t e l . 0 5 4 4 4 0 8 3 1 2 i n f o @ r e c l a m . r a . i t P r e z z o 0 , 0 8 C O P I A O M A G G I O SETTEMBRE 2015 INSERTO DA CONSERVARE NELLE PAGINE CENTRALI Uno scatto di Adriano Zanni dal SI Fest di Savignano, tra i più importanti eventi dedicati alla fotografia in Italia FORLÌ • Viale Italia, 22 - Tel. 0543 36560 RAVENNA • Via Faentina, 121 - Tel. 0544 502490 • Via Panfilia, 66 - Tel. 0544 66658 www.naturasi.it NaturaSì Romagna Uno stile di vita in sintonia con lo scorrere del tempo, l’avvicendarsi delle stagioni e dei bisogni interiori. Ascoltiamo i mutamenti dell’anima in connessione con la natura, assecondiamo il ritmo del sonno e della veglia, il desiderio di cibo caldo o freddo, il bisogno di silenzio per riflettere in noi stessi.

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IL RACCONTO DELLA REALTÀLE STAR DELLA FOTOGRAFIA E DEL GIORNALISMO AI FESTIVAL DI FINE ESTATE

ALL’INTERNO musica • teatro • libri • arte • gusto • junior • cultura d’impresa

• Redazione tel 0544 271068 • [email protected] • Pubblicità tel. 0544 408312 • [email protected] Prezzo € 0,08COPIA OMAGGIO

S E T T E M B R E 2 0 1 5

INSERTO DACONSERVARE

NELLE PAGINE CENTRALI

Uno scatto di Adriano Zannidal SI Fest di Savignano,

tra i più importanti eventidedicati alla fotografia in Italia

FORLÌ• Viale Italia, 22 - Tel. 0543 36560

RAVENNA• Via Faentina, 121 - Tel. 0544 502490 • Via Panfilia, 66 - Tel. 0544 66658

www.naturasi.it NaturaSì Romagna

Uno stile di vita insintonia con lo scorreredel tempo, l’avvicendarsi

delle stagioni e deibisogni interiori.

Ascoltiamo i mutamentidell’anima in

connessione con lanatura, assecondiamo ilritmo del sonno e dellaveglia, il desiderio dicibo caldo o freddo, ilbisogno di silenzio perriflettere in noi stessi.

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Piccola guida al territorio

Degustazioni, concerti jazz, escursionicon i batani sui canali e alla scoperta dei casoni

Dal 25 settembre all’11 torna la storica sagra dell’anguilla aComacchio che unirà alle tante occasioni per i buongustai ancheappuntamenti jazz e letterari, di pittura e navimodellismo, rega-te nei canali e anche football americano.Cuore della sagra sarà ovviamente il grande stand gastronomicoallestito nei pressi di Argine Fattibello dove ogni sabato e dome-nica, ma anche il venerdì sera con menù speciali dedicati (preno-tazione tavoli per gruppi di almeno 20 persone: tel. 3663561236) sii potranno degustare, accompagnati ai vini doc delBosco Eliceo, specialità della cucina tradizionale locale insiemea pizze tradizionali e innovative, come la “delle valli con anguil-la” . Ogni sabato mattina, sarò dedicato alla pesca e lavorazione del-l’anguilla che “rivive” in un doppio appuntamento con dimostra-zione pratica della cattura in una stazione da pesca nelle valli. E,a seguire all’interno della Manifattura dei Marinati – storico sta-bilimento dove ancora oggi si produce l’Anguilla Marinata diComacchio (Presidio Slow Food) – si terrà la suggestiva accen-sione dei camini della Sala Fuochi per la spiedatura della “reginadelle valli”. Fra il 26 settembre e l’11 ottobre ritornano cene conmenù a tema, degustazioni guidate e banchi d’assaggio del“Convivio dei Vini sulle Sabbie”. Sabato 3 ottobre, cottura edegustazione di duecento chili di vongole veraci provenientidalla Sacca di Goro. Domenica 11 ottobre, invece, verrà rinnova-to il “gemellaggio gastronomico” fra Comacchio e Parma con iltaglio del primo Prosciutto di Parma insaporito con il Sale deiLongobardi.Ricco anche il calendario delle visite guidate che prevede, ognisabato, tour a piedi e una speciale passeggiata con l’accompa-gnamento di “personaggi illustri” della vita comacchiese, e nonsolo, fra luoghi, suggestioni delle tredici isolette su cui è statafondata la “piccola Venezia delle Valli”, ma anche wine tour.Ogni sabato pomeriggio e domenica, oltre a visite guidate alleprincipali Chiese di Comacchio, sono in programma percorsi inbicicletta verso la vecchia Salina. Tutti i giorni con partenza daStazione Foce, vengono organizzate escursioni in barca lungo icanali interni delle Valli con itinerario guidato e sosta agli antichicasoni da pesca

Tanti gli eventi musicali e lette-rari: sabato 26 settembre larassegna “Librandosi…diGusto” ospiterà la presentazio-ne, anzi il “mini-show” fra cuci-na ed umorismo, di Maria PiaTimo, protagonista del nuovospot Barilla recentemente gira-to a Comacchio, che racconteràil suo libro La Vespa Teresa. Inserata, spazio alla musica con“Comacchio Jazz” che vedràsalire sul palco dell’Arena diPalazzo Bellini il “Giò BelliManouche 4et”. Sabato 3 otto-bre, invece, aperitivo letterarioin collaborazione conFood&Book di MontecatiniTerme, con lo chef RenatoBernardi e il suo Altra Cucina,selezione di 66 ricette nellaquale il noto cuoco rivisita ipiatti tipici della tradizione ita-liana. A seguire – in collabora-zione con l’associazioneJazzlife – ricordo in musica perMarco Tamburini, il trombetti-sta recentemente scomparso – nel 2014 ospite alla Sagradell’Anguilla – con lo special guest Fabrizio Bosso ed i “BariocaExtended”, per l’occasione in sestetto. Domenica 4 ottobre grangalà di chiusura per Sing&Sound con i dodici aspiranti cantantiselezionati nel corso del contest animato dalla musica di RadioSound 98.1 Fm. Infine, sabato 10 ottobre arriva il Maurizio Rolli5tet. Fra gli eventi e spettacoli della tradizione, spazio ad appun-tamenti legati alle acque. Ogni sabato e domenica, oltre alle tra-dizionali escursioni guidate in batana, i visitatori – “armati” diparadello e accompagnati dai consigli di un esperto barcaiolo –potranno provare l’esperienza di condurre una tipica imbarcazio-ne comacchiese. Ogni domenica, infine, l’arte di navigare neicanali di Comacchio si farà gara: il 27 settembre e 4 ottobre imigliori paradelli della città dei Trepponti si sfideranno in batte-

rie eliminatorie per conquistare l’accesso alle regate di finale inprogramma domenica 11 ottobre. Infine, nell’ultimo weekend diSagra, due giorni di esposizione di fedeli riproduzioni di modelliin scala ed esibizioni di riproduzioni navali radiocomandate chenavigheranno tra moli, isole e fari, attraccando alle banchine diveri e propri scali in miniatura. Non mancheranno poi, in tutti e tre i week end, le tradizionalibancarelle di golosità, prodotti artigianali, manufatti artistici ecuriosità per strade e piazze di un po’ tutto il centro storico. Cosìcome gli eventi sportivi fra i quali – nel pomeriggio di sabato 3ottobre allo stadio Raibosola – il quadrangolare di football ame-ricano con Aquile Ferrara, Chiefs Ravenna e Broncos Faenza chesegna il ritorno ufficiale all’attività agonistica dei ComacchioBuccaneers, la ricostituita formazione locale.

Non solo anguilla: arriva una sagra di eventi

Omaggio alla stella del grande schermo in valleUna mostra, La stella di Comacchio, che è un omag-gio a Sophia Loren, al cinema e alla bellezza dellevalli. A sessant’anni dall’uscita del film di MarioSoldati La donna del fiume, Comacchio organizzauna mostra che coglie l’occasione dell’anniversarioper fare un viaggio nel tempo e nel territorio. Lamostra, allestita nelle sale di Palazzo Bellini, riunisceuna selezione di immagini - tra fotografie di scena edi backstage, scatti delle location per come appaionooggi, manifesti e locandine originali mai espostiprima, che unite alle voci e alle testimonianze di colo-ro che nel 1954 hanno assistito alle riprese, racconta-no il territorio, il film e la sua diva. La mostra, curatada Stefania Marconi e Andrea Samaritani, è promos-sa dall'Assessorato alla Cultura e al Turismo delComune di Comacchio, in collaborazione con l'Entedi gestione per i Parchi e le Biodiversità - Delta delPo. Ad organizzarla Open Group e Articolture, societàbolognese di progettazione culturale, in collabora-zione con Ferrara Film Commission, l’associazione ASpasso nel tempo e con il contributo di Carife.Fondamentale è stata la collaborazione di PaoloMicalizzi, consulente scientifico del progetto, e quel-

la di Giampaolo Guidi, a cui appartengono le locandi-ne, i manifesti e i cimeli d’epoca che ci restituisconointatta l’atmosfera del tempo. Il film fu interamentegirato tra Comacchio e le sue Valli, a Lido di Volano,Taglio della Falce e nei canneti di Pila a Porto Tolle,coinvolgendo, come attori secondari, numerosi abi-tanti del territorio. L’itinerario tocca le principalilocation del film: la Manifattura dei Marinati, doveNives, la protagonista della pellicola, interpretata daSophia Loren, era addetta alla lavorazione delleanguille; Lido di Volano, dove furono girate le scenedella festa da ballo e della rissa; Taglio della Falce,dove tuttora è esistente e visibile la casa dove abita-va Nives. La mostra a Palazzo Bellini è stata inaugu-rata venerdì 28 agosto con la proiezione del film Ladonna del fiume.

Palazzo Bellini, Via Agatopisto 5, Comacchio (FE)La mostra sarà aperta da lunedì a sabato, dalle 9 alle12 e dalle 15 alle 18. Durante i week end della Sagradell’Anguilla (26-27 settembre, 3-4 e 10-11 ottobre) lamostra rimarrà aperta al pubblico con orario continua-to. Info: tel 0533 314154, www.turismocomacchio.it

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La Romagna rock

L’ EDITORIALE

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001R&D Cult nr. 10 supplemento a R&D anno XIV nr. 642 del 3-9-2015

Editore: Edizioni e Comunicazione srlVia della Lirica 43 - 48100 Ravenna - tel. 0544 408312www.reclam.ra.it

Direttore Generale: Claudia CuppiPubblicità: [email protected] tel. 0544 408312 - 392 9784242

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Direttore responsabile: Fausto PiazzaCollaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini,Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Maria Cristina Giovannini, Gianluca Achilli (grafica). Collaboratori:Roberta Bezzi, Albergo Bucci, Matteo Cavezzali, FrancescoDella Torre, Nevio Galeati, Giorgia Lagosti, Linda Landi, Fabio

Magnani, Guido Sani, AngelaSchiavina, Serena Simoni.

Redazione: tel. 0544 271068 Fax 0544 [email protected]

Poste Italiane spaSped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA

Una meraviglia vedere mille persone provenienti da tutta Italia incontrarsi a Cesenaper suonare tutte assieme contemporaneamente, non ci sono dubbi. Un’altra prova dioriginalità e spirito d’iniziativa tutti romagnoli, esempio plastico di come possanofunzionare sul serio iniziative nate dal basso, come si dice, e divenute “reali” solo gra-zie al “virtuale”, a internet. Anche per questo il “Rockin’ 1000” di Cesena era inim-maginabile forse solo 10 anni fa, mentre ora insegna al mondo che certe cose, chissà,basta solo volerle. L’unico dubbio che ci resta è quello legato al fine: tanti sforzi,migliaia e migliaia di euro raccolti, un ritorno mediatico mai visto con centinaia diarticoli, interviste alla Cnn, 23 milioni di visualizzazioni del video registrato al Parcodell’Ippodromo su Youtube per ottenere che cosa? Per organizzare un concerto dei FooFighters (che già a novembre suonano a Bologna, per dire) a Cesena. Sì, come seCesena, e la Romagna, fossero fuori dal giro che conta.Un messaggio probabilmente sbagliato, stando anche solo ai dati di fatto: basta sfo-gliare questo e gli scorsi numeri di questo mensile per rendersi conto che forse maicome in questo periodo storico la Romagna è entrata davvero nella mappa della musi-ca dal vivo mondiale, e in particolare del rock, senza alcun bisogno dei Foo Fighters,che forse “rock”, inteso più che altro come attitudine, lo sono sempre meno. Solo que-sta estate da queste parti sono passate vere e proprie leggende come gli americaniDead Kennedys, Flamin’ Groovies, Fleshtones (e qualche dinosauro come Ian Paicedei Deep Purple), si sono susseguiti festival per tutti i gusti, dal prestigioso Verucchiodi Ludovico Einaudi al sorprendente “acieloaperto” di Cesena, da quello più nazional-popolare di Sogliano a “Percuotere la mente” di Rimini, da una grande edizione diStrade Blu a Spiagge Soul, dai concertoni di Rimini al cartellone di caratura interna-zionale del bagno Hana-Bi, con il suo festival di inizio estate in costante ascesa,segnalato sulle riviste di tutto il mondo e in grado pure di portare spettatori anche dal-l’estero. Insomma, d’accordo, facciamo di nuovo tutti i complimenti a chi ha reso pos-sibile una cosa come il Rockin’ 1000, ma ricordiamo anche che se la Romagna è così“rock”, non è certo merito dei Foo Fighters...

SOMMARIO

TORNA IL FEST IVALTORNA I L FESTIVALDELLA STREET ARTDELLA STREET ART

Dal 6 al 13 settembre tornaSubsidenze, il festival di street art diRavenna, organizzatodall’associazione culturale Indastria.Sarà possibile ammirare street artistdi fama internazionale (GolaHundun, Camilla Falsini, Tellas) allavoro sui muri del quartiereDarsena (in particolare via Lanciani evia Trieste). Il festival ha già regalatonei mesi scorsi due anteprime:l’artista tedesco Jim Avignon hadipinto una parete in via Gulli ripresodalle telecamere di Sky Arte; a luglio,invece, Pixelpancho, artista torineseconosciuto in tutto il mondo, harealizzato in via Trieste “The LastKiss” (nella foto l’artista al lavoro).Il programma nel dettaglio delfestival e degli eventi collaterali sulsito internet www.indastria.zone

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R&DCULTsettembre 2015

• MUSICAC’erano una volta gli 883 .........pag. 6

• TEATROAmmutinamenti di danza urbana ..pag. 12

• CINEMAIl film sull’omicidio di Perugia..pag. 14

• LIBRIIl mese di Dante Alighieri........pag. 19

• ARTEGrande fotografia a Savignano.....pag. 18

• GUSTOAlla scoperta di Casa Artusi.........pag. 22

• JUNIORI burattini arrivano dal mare....pag. 29

• EXTRAL’impresa dell’arte (del mosaico)....pag. 30

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CLASSICA/1

Zubin Mehta e i suoi fratelliTanti big ai concerti sinfonici della Sagra Musicale Malatestiana

R&DCULTsettembre 2015

4 MUSICA

Entra nel vivo nel mese di set-tembre la 66esima edizione dellaSagra Musicale Malatestiana diRimini, tra le rassegne di musicaclassica più importanti d’Italia.Vasto il giro d’orizzonte offertodal ciclo dei concerti sinfonici,tutti in programma alle 21 nel-l’auditorium della sala della piaz-za del Palacongressi di Rimini.

Con la prestigiosissima bac-chetta di Daniel Harding, tornaalla Sagra (giovedì 3 settembre)l’Orchestra Filarmonica dellaScala con un programma apertoda The Unanswered Question com-posto da Charles Ives, pionieredella musica statunitense, e dedi-cato poi all’esecuzione dellaQuinta Sinfonia di Gustav Mahler.

Tutto dedicato alla musica diCajkovskij il concerto affidato alcarisma di Valery Gergiev allatesta dell’Orchestra del TeatroMarinskij (domenica 6 settem-bre) con l’ouverture-fantasiaRomeo e Giulietta, la Sinfonia n. 4in fa minore e il Concerto per pia-noforte n. 1, che vedrà impegnatoil giovanissimo e talenutuoso pia-nista russo Daniel Kharitonov,terzo premio all’edizione 2015del Concorso internazionaleCajkovskij.

La Israel PhilharmonicOrchestra (9 settembre) saràguidata invece dal leggendarioZubin Mehta che a Riminiaffronta Verklärte Nacht di ArnoldSchönberg e il poema sinfonico diRichard Strauss dedicato a TillEulenspiegel per chiudere la sera-ta con la celeberrima SinfoniaPatetica di Cajkovskij.

Infine un’altra compagine diprestigio internazionale, la RoyalPhilharmonic Orchestra (14settembre) torna alla SagraMusicale Malatestiana con uno

I romani Muta Imago rileggonoHyperion di Bruno Maderna

LIRICA

La Sagra MusicaleMalatestiana di Rimini haaffidato al giovane ma giàaffermato gruppo teatraleromano Muta Imago unnuovo allestimento dell’o-pera lirica Hyperion diBruno Maderna, presenta-ta dallo stesso autore adogni nuova rappresentazio-ne in forma sempre diversa,a sancire la sua natura dicantiere aperto.

Il lavoro di allestimento èinteso dai Muta Imago – silegge nella cartella stam-pa – come una riappropria-zione di un’opera che nonpuò essere fermata inmaniera definitiva e che –profittando della polarità

tra corpo e strumenti, fra i mate-riali concreti segnati dal flauto, levoci, i nastri magnetici – liberi informa nuova la potenzialità dram-maturgica sognata mezzo secolofa da Bruno Maderna per dareuna forma all’ineffabile destinodell’artista cantato da FriedrichHölderlin, “il dramma di un indi-viduo che vive incompreso nelmondo e a sua volta non com-prende il mondo circostante”.

Firmato da Claudia Sorace e daRiccardo Fazi di Muta Imago,Hyperion di Bruno Madernadebutterà il 26 settembre (replicail 27) alla Sala Pamphili delComplesso degli Agostinani, conil soprano Hanne Roos, la flautistaKaryn de Fleyt, il live electronic diJuan Parra Cancino e il performerJonathan Schatz, in una nuovaproduzione che la Sagra MusicaleMalatestiana realizza assieme aRoma Europa Festival.

DAL SALON WITTGENSTEIN ALLA FESTA PER IL PIANOFORTE DI VERDI, FINO A BRANDUARDI CON GLI ALLIEVI

Tra i progetti collaterali della Sagra Malatestiana da segnalare l’inedito intreccio tra parole e musica offerto da Salon Wittgenstein,il 19 settembre alle 21.30 al teatro degli Atti di Rimini. Si tratta di un progetto originale della Sagra che indaga le relazioni con lamusica e la filosofia dei due fratelli Paul e Ludwig Wittengstein, tutti e due irrimediabilmente segnati dall’esperienza al fronte duran-te la prima Guerra Mondiale. Realizzato in collaborazione con l’Accademia Pianistica di Imola, il progetto vedrà coinvolto il piani-sta Alessandro Tardino e l’attrice Giovanna Daddi, in un contrappunto di parole e musica.Tra gli altri eventi anche la festa per salutare il ritorno del pianoforte suonato da Giuseppe Verdi in occasione dell’inaugurazionedel Teatro Galli nell’agosto 1857 e restaurato dal Laboratorio di Restauro dell'Accademia dei Musici con la direzione scientifica diClaudio Veneri. Nella sala Ressi del Galli (20 e 21 settembre) l'Accademia dei Musici presenta lo spettacolo di inaugurazione delpianoforte ritornato a “cantare”, con le Arie de L'Aroldo “raccontate dal pianoforte stesso”, voce narrante di quella Estate del 1857.Il soprano Michela Sburlati con Emanuele Lippi, maestro concertatore al pianoforte, il coro lirico di Rimini “Galli” e Valerio Veneriper l’ambientazione scenografica, proporranno una selezione di brani da l’Aroldo, il melodramma verdiano con cui si inaugurò ilteatro riminese, nel corso di un evento organizzato in collaborazione con l’Istituto Nazionale di studi verdiani di Parma. Il tutto saràpresentato da Marco Beghelli, docente all’Università di Bologna.Infine, come tutti gli anni la Sagra Musicale Malatestiana dedica particolare attenzione alle eccellenze espresse dalle forze musica-li cittadine ospitando nel suo cartellone eventi promossi dall’Istituto Musicale Lettimi che quest’anno offre un omaggio al mondodi Tolkien (17 settembre) al Teatro Novelli, con le composizioni di allievi eseguite dall’Orchestra dell’Istituto Musicale Lettimi diret-ta da Nicolò Facciotto e con la partecipazione straordinaria di Angelo Branduardi come voce recitante in uno spettacolo intitolatoAinulindalë, la musica degli Ainur e ispirato al magico universo creato dal popolarissimo scrittore. Oltre all'esecuzione orchestrale,anche le musiche del progetto sono firmate da quattro giovani allievi dell'Istituto Musicale di Alta Formazione: Nicolò Facciotto,Mattia Guerra, Federico Mecozzi, Ivan Tiraferri.

PROGETTI COLLATERALI

fra gli indiscussi astri dell’archet-to mondiale: PinchasZukermann, impegnato nelConcerto per violino e orchestra diMax Bruch e la Sinfonia n.7 diDvorak.

Lo scrittore e musicologoAlessandro Zignani introdurrà iconcerti sinfonici (dalle 19.30alle 20 sempre al Palacongressi diRimini) ai giovani possessori del-l’abbonamento Mentore, riserva-to ai minori di 25 anni del tuttogratuitamente per una sorta diadozione musicale.

Luigi Livi, docente al conserva-torio Rossini di Pesaro, introdurràinvece al pubblico il 5 settembrealle 16.30 all’Istituto Lettimi,Verklärte Nacht op. 4 diSchönberg, che verrà eseguita,come detto sopra, il 9 settembredalla Israel PhilharmonicOrchestra.

Info: tel. 0541.704294-704293 e www.sagramusicale-malatestiana.it.

Zubin Mehta e (adestra) PinchasZukermann. Sottoun dettaglio dalleprove di Hyperion

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MUSICA

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Fedele come sempre alla tradizione del jazz delle origini, dal ragtime e il dixieland sino allo swingdelle grandi orchestre, torna il festival Rimini Jazz. La sua quindicesima edizione, in scena per tresere consecutive al Teatro Novelli, il 19, 20 e 21 settembre (ore 21.15), offrirà un programma direspiro internazionale, con formazioni tutte di ampio organico che viaggeranno lungo le coordina-te stilistiche, geografiche e cronologiche del jazz classico. La rassegna sarà inaugurata sabato 19 daun doveroso omaggio a Frank Sinatra, in occasione del centenario della sua nascita. La SwingersOrchestra, fondata e diretta dal chitarrista Delio Barone, ha creato un programma quanto maiattinente alla linea musicale del festival. “Sinatra Meets Basie” seleziona infatti, nell’enorme reper-torio di The Voice, le sue prove più swinganti: a sostenere la parte che fu di Frank Sinatra ci sarà ilvocalist Riccardo Mei, celebre voce e volto televisivo.

Domenica 20 arriverà a Rimini la Dutch Swing College Band, che festeggia i 70 anni di inin-terrotta attività. Un traguardo che ne fa la più longeva formazione di jazz tradizionale: dall’esordionel 1945 (in occasione della liberazione dell’Olanda alla fine della guerra) a oggi, la Dutch SwingCollege Band ha viaggiato in tutti i continenti, accogliendo anche solisti ospiti di enorme prestigio.Forte dei suoi arrangiamenti originali e di un sound non ricalcato sui modelli statunitensi, il settet-to olandese sarà diretto dal sassofonista, clarinettista e cantante Bob Kaper. Per la serata finale diRimini Jazz 2015, lunedì 21 settembre, ci sarà invece il ritorno della MYO – Mondaino YoungOrchestra, con ben 26 musicisti affidati alla direzione di Michele Chiaretti.

Info: 0541 51011/0541 52206 e www.riminijazz.it.

Termina con un doppio appunta-mento alla chiesa di San Giacomo inSan Domenico di Forlì la quindicesi-ma edizione dell’Emilia RomagnaFestival, un lungo itinerario musi-cale di 41 concerti partito il 18luglio. Il 14 settembre a esibirsi aForlì sarà la China YouthPhilharmonic Orchestra, com-pagine che esprime il meglio dellacultura musicale del proprio paese,diretta da Youqing Yang e affiancatada quattro giovani solisti cinesi, NiYizhen al flauto, Zhang Weiliang alflauto di bambù, Jin Hui al violino eSong Fei all’erhu.

La chiusura è in programmamercoledì 16 e sarà affidata a unconcerto all’insegna del dialogo edella riconciliazione. Il prestigiosoHover State Chamber Choir diErevan (Armenia), fondato ediretto da Sona Hovhannisyan nel1992, che lo dirigerà anche perquesta occasione, si esibirà con unrepertorio di musiche tra Oriente eOccidente, in piena linea con i per-corsi storici di quelle regioni, dasempre terre di incontri e contattitra popoli, culture e civiltà diverse,e che vede tra gli altri la prima ese-cuzione italiana di Psalmus III diKrzysztof Penderecki. Il brano èstato scritto espressamente dalcompositore polacco per l’Hovered è stato eseguito in prima asso-luta alla Carnegie Hall di NewYork il 26 maggio scorso.

Tra Cina e Armeniagran finale dell’Erfnella chiesa di Forlì

CLASSICA/2

A Rimini un omaggio a Frank Sinatrae la storica orchestra swing olandese

JAZZ

A LONGIANO CENTO SUONATORIDI ORGANETTI MECCANICI

Sabato 12 e domenica 13 settembre aLongiano è in programma l’11esimaedizione del festival internazionaledell'Antico Organetto, l'unico in Italia.Longiano sarà popolata da circa centosuonatori provenienti da otto Paesid'Europa che con i loro antichi epreziosi strumenti musicali meccaniciallieteranno un festa fuori dal tempo,con musiche, balli, spettacoli,animazioni. Sabato 12 alle 16.30 si terràuna vera e propria parata di aperturalungo le strade del centro fino alle22.30. Domenica 13 la festa inizierà allamattina alle 9 con la mostra scambio diantichi organetti, grammofoni e dischi;gli artisti torneranno a esibirsi dalle16.30 mentre dalle 21.30 alle 22.30 èprevisto il gran finale in piazza SanGirolamo.

A GATTEO UN’ALTRA SETTIMANADEDICATA AL LISCIO ROMAGNOLO

Dopo quella in giugno, torna anche insettembre a Gatteo Mare “Lisciod’aMare”, un'intera settimana dedicataal liscio. Spettacoli e divertimento allamattina in spiaggia e alla sera in piazzadella Libertà da domenica 6 adomenica 13 settembre.

FOLKLORE

La Dutch SwingCollege Band

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MUSICAR&DCULTsettembre 2015

BASTONATE DI CARTA

Max Pezzali e i demoni degli 883Il concerto al 105 Stadium arriva a 10 anni dall’inizio della rivalutazione...

di Francesco Farabegoli *

Il 26 settembre Max Pezzali suona al 105 Stadium di Rimini,una tappa del tour del nuovo disco AstronaveMax, che non hosentito un po’ perché in questo periodo sono sfavato di mio e unpo’ – soprattutto – perché il singolo che passa in radio fa schifo. Mipiacerebbe molto andare al concerto però, perché la data cade perpuro caso a celebrazione di un anniversario che nessuno, peraltrogiustamente, ricorda. Nella fattispecie, sono dieci anni quasi esat-ti dall’uscita del numero 85/87 (luglio/agosto) di Blow Up. È inquel numero, precisamente nella rubrica “Italiani brava gente”,che inizia la rivalutazione della musica degli 883. In quegli anninon era ancora chiaro cosa stava succedendo e cosa sarebbe suc-cesso: il mondo era diverso, l’ideologia critica e la scrittura diChristian Zingales erano ancora entro i limiti di guardia, internetnon aveva ancora imboccato la deriva social. Quell’articolo par-lava di Mauro Repetto e Zucchero Filato Nero, uno dei dischi piùassurdi e radicali (e brutti, ok) mai concepiti in seno al pop italia-no; ma lo faceva in un modo inedito, approcciandosi a quel discocome al desiderio di rivalsa di un outsider che sembrava aver vis-suto sempre all’ombra di uno dei più grandi autori di canzoni diogni tempo in Italia. Fatto, finito, chiuso: per la rivista italiana piùsnob ed elitaria, che in quel mese ospitava in copertina un semi-sconosciuto ed eccezionale gruppo post-rap di nome Kill TheVultures, il cantante degli inni dei regaz provinciali più chiassositamarri e sfigati, era un songwriter di valore pari a De Andrè.

Quel giorno non fummo in pochi a sorridere. La musica degli883, quelli con Repetto in formazione, era il principale guilty plea-sure di tantissima gente che bazzicava in area indie e alternative.Le sue canzoni parlavano di sconfitta, degrado, fantasie, rosico esfiga in una maniera non tanto diversa da quelle dei Dinosaur Jr;le musiche non avevano paura di essere sintetiche e mettersi inmostra con un senso del ridicolo all’italiana quasi eroico.

Un paio d’anni dopo, su un forum, qualcuno aprì un sondaggioper votare il miglior pezzo degli 883. Molti maniaci musicali entu-siasti esplosero in un chiassoso coming out, parlando di quanto ecome il sassofono di “Con un deca” o la strofa finale di “Jolly Blue”avessero dato alla loro vita un senso nuovo e più profondo.Matteo, il mio socio su Bastonate, si sbizzarrì: definì “avatiano” Ladonna il sogno e il grande incubo, paragonò l’atmosfera malsana di“Ti sento vivere” al backstage dei concerti dei Mayhem quandoDead inalava il fetore delle carogne di uccelli per salire sul palcocon la nausea; si spinse fino a paragonare il rapporto tra Pezzali eRepetto alla relazione di amore e odio che correva tra Bob Moulde Grant Hart negli Husker Du; Claudio Cecchetto come il TonyWilson italiano. Chiuse sancendo che gli 883 sono per Paviaquello che Fellini era per Rimini. Il tutto sotto le velate pernacchiedi un mare di gretti ed impostatissimi critici musicali in erba, il

cui massimo grado di concessione alle classifiche italiane eranoinsulsi dischi di rock giovanilistico del cazzo tipo La fabbrica di pla-stica di Grignani, credo per via di una recensione positiva uscitasul Mucchio ai tempi. Fu un bel momento, di quelli in cui ci siriappacifica con se stessi e i propri demoni: la mia vita è relativa-mente vuota, per me le epifanie sono quasi tutte musicali.

Il movimento di rivalutazione degli 883 andò avanti a gonfievele fino alla fine del decennio e oltre; quasi tutti gli addetti ailavori avevano indossato una casacca: chi li trovava epocali, chi liconsiderava mezze calzette. Durante questi anni Pezzali conti-nuava a incidere, forse per mettere i bastoni tra le ruote al partitodei sostenitori: lontanissimi i fasti dei primi due-tre album, si pre-parava alla pensione con certi orribili dischi di canzoncine popsenza fotta, più una dozzina di uscite divise tra best of, remix, livee strani mostri di Frankenstein (Hanno ucciso l’Uomo Ragno 2012,Cd celebrativo per il ventennale del loro primo disco: le parti voca-li in parte cancellate per metterci strofe cantate da alcuni rapperin voga al momento). A quei tempi lo scontro pro/contro 883

nella comunità alternative era al picco delclima di tensione, con qualche spiacevolestrascico fuori da internet, nella vita vera –capitava di parlarne davvero, con la gente neibar e nei ristoranti, sostenere le ragioni delpro e del contro mentre le persone ai tavoliadiacenti si dividevano tra composito imba-razzo e ostentato facepalm. Poi rientrò tuttoentro i limiti di guardia, Pezzali fece un trion-fale tour per il ventennale di carriera e conti-nuò ad operare ai margini.

Nel mio caso la tensione esplose violente-mente, una domenica di aprile, in una pizze-ria di Bologna in cui ci eravamo dati appunta-mento con certi amici blogger. Volaronoaccuse e insulti, poi decidemmo che forse liti-gare tra amici per un disco degli 883 era trop-po e archiviammo la questione. Pagammo ilconto – dieci euro a testa – e ce ne andammoa fare una passeggiata. Fuori dalla pizzeria,nella mestizia di quei silenzi che posson suc-cedere in certe piazze di Bologna, un certoNanni Cobretti decise di mettere la pietratombale sulla faccenda e disse: «comunqueabbiamo mangiato in pizzeria con un deca».

* fondatore di Bastonate, miglior sito musicale italiano alleultime due edizioni degli Oscar del web, i Macchianera Awards

Il tour mondialedi Eros Ramazzottiparte da Rimini

IL PERSONAGGIO

“Perfetto” forse no, ma sicuramente fresco e ringio-vanito: questo è il responso che ci viene consegnatodalla nuova uscita di Eros Ramazzotti intitolata,appunto, Perfetto.

A partire dalla copertina, spesso indicativa del con-tenuto: un Eros ritratto con una posa nello stile delmiglior Michael Jackson, vestito elegante ma con scar-pe da ginnastica. Come a dire «sì, sono uomo, ma den-tro rimango il giovanotto di sempre». I brani non sonoda meno: una serie di pezzi briosi, frizzanti e movimen-tati (quasi tutti potenziali hit da classifica) e poco spa-zio lasciato alle ballate. Del resto l'album è stato pubbli-

cato all'alba della stagioneestiva quando, inevitabil-mente, c'è bisogno di ritmo.

Il messaggio, insomma, èchiaro: si può parlar d'amore(al solito, il tema centrale)anche senza melodie strug-genti e strappalacrime. E perfarlo, oltre ad avvalersi di unteam di collaboratori di rilie-vo, ha deciso di proporresonorità in cui la sua chitar-ra, in bilico tra folk e countryma mantenendo sempre iconnotati pop, è sempre inprimo piano, coadiuvata atratti da un pizzico di elettro-nica. Musica veramente suo-

nata, quindi, a differenza di molti suoi colleghi cheinvece stanno cavalcando le (effimere?) mode delmomento.

E al fine di diffondere questo messaggio ha sceltoproprio la Romagna (Rimini, 105 Stadium, 12 settem-bre) per inaugurare il suo imminente tour mondiale.Già, mondiale, perché il Signor Ramazzotti continuaad essere uno degli artisti nostrani di maggior succes-so al di fuori dei confini, grazie soprattutto al respirointernazionale che è riuscito ad infondere, nel corsodegli anni, al suo ricco canzoniere.

E poco importa se recentemente ha dovuto fronteg-giare la polemica relativa alla presunta corsia prefe-renziale riservata alla figlia Aurora durante i proviniper un posto nella conduzione di X Factor. Anzi, proba-bilmente questo darà ancor più carica al cantautoreromano per rendere anche il suo tour, così come ildisco, Perfetto. O quasi...

Matteo Fabbri

A destra Eros Ramazzotti,51 anni. A sinistra MaxPezzali, 47 anni, anche inbasso, ai tempi degli 883,con Mauro Repetto

A CASTROCARO VINCE LA CAMPANA DALISE

La voce nuova dellacanzone italiana ha unnome: è Maria TeresaD’Alise (in arte Dalise),31enne di CancelloScalo (Caserta), lavincitrice dellafinalissima della58esima edizione delFestival di Castrocaro.Un trionfo giunto altermine di una serata dimusica, spettacolo e

divertimento, trasmessa in diretta su Rai1 da piazzad’Armi a Terra del Sole e condotta per il terzo annoconsecutivo da Pupo. Per lei si apriranno ora le portedel Festival di Sanremo (selezioni per l’area NuoveProposte) e, prima ancora, del Festival della Canzoneitaliana di New York, dove a settembre sarà in garainsieme a Valentina Borchi, vincitrice del Premio per ilBrano più Radiofonico.

IL FESTIVAL

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L’EVENTO

Con i Foo Fighters il sogno diventa realtàDave Grohl e soci incontrano in America gli organizzatori del Rockin’ 1000 e assicurano: «Veniamo a Cesena»

La foto qui sopra, l’abbraccio di Fabio, da Fusignano, con DaveGrohl dei Foo Fighters, chiude il cerchio. Risale a metà agosto ed èstata scattata a Walla Walla, nello stato di Washington, in America,dove Fabio era stato invitato insieme a una delegazione di Rockin'1000, l'evento da Guinness dei Primati che a fine luglio ha portatoCesena sulla bocca di tutti gli appassionati di musica rock del piane-ta, o quasi. A ideare il tutto appunto lui, Fabio Zaffagnini, 39 anni,che da pochi mesi a Cesena ci vive pure. Della sua impresa ne abbia-mo parlato più volte nei mesi scorsi anche su queste pagine. Ora è ilmomento di riavvolgere il nastro.

I Foo Fighters sono la band fondata e capitanata dallo storico bat-terista (qui invece cantante e chitarrista) dei Nirvana, Dave Grohl.Con alle spalle ormai oltre vent'anni di carriera, è diventato uno deigruppi rock più popolari al mondo, in grado di riempire gli stadianche in Italia, e con un rapporto particolare con i propri fan. Tantoche Grohl li aveva quasi stimolati: «Verremo a suonare dove ci chia-merete», era stato in poche parole il suo appello. E a Cesena – dovedegli sconosciuti (o quasi) Foo Fighters avevano già suonato a fine

anni Novanta al Vidia – hanno preso la cosa molto sul serio. Cosìgrazie a Zaffagnini, come ormai noto, in mille (per la precisione 985persone, di cui circa la metà provenienti da fuori regione) si sonoritrovati a fine luglio al Parco dell'Ippodromo per suonare (e canta-re) all'unisono "Learn to fly", tra le canzoni più famose dei FooFighters. Una performance collettiva che è diventata un videoclip almomento (circa un mese dopo) visualizzato da oltre 23 milioni dipersone in tutto il mondo. Un video con il quale si chiedeva alla bandamericana, appunto, di venire a suonare in Romagna. La risposta diGrohl in persona, sempre tramite un video, si è fatta tardare pocheore ed è stata, in sintesi: «Ci vediamo a Cesena». Tutto perfetto,insomma, con la ciliegina sulla torta che è stata appunto l'invitoarrivato agli organizzatori di Rockin' 1000 di partecipare come ospi-ti al festival musicale di Walla Walla, con in cartellone anche gli stes-si Foo Fighters.

Zaffagnini è così salito sull'aereo per l'America con una delega-zione di una decina di persone tra organizzatori e musicisti dell'e-vento. «Ci hanno trattato da superstar – ci racconta al telefono –,

ci sono venuti a prendere all'aeroporto, ci hanno ospitato, cihanno dato i biglietti per il festival e poi ci hanno invitati nellatenda dei Foo Fighters...». Tanta è stata l'emozione, che ora Fabioquasi non ricorda neppure cosa si sono detti... «Ero come in tran-ce agonistica. Loro sono stati simpaticissimi, ci hanno ringrazia-to per quello che abbiamo fatto, si sono complimentati, ci hannodetto di essere rimasti molto colpiti...». E poi è arrivata una con-ferma importante: «Sì, certo, ci hanno confermato con una stret-ta di mano che verranno a Cesena. Hanno detto che nessunaband al mondo si sarebbe potuta rifiutare. Ora il problema è piùdi questione organizzativa – continua Zaffagnini – toccherà aimanager, alle agenzie, trovare la data. In novembre sono in con-certo a Bologna e vorrebbero riuscire a suonare a Cesena in quelperiodo, ma hanno un'agenda molto piena e non sarà semplice».L'obiettivo è quindi riuscire a organizzare il concerto (con tuttaprobabilità al Carisport) già questo inverno, ma se non si riusciràsi tratterà solo di aspettare magari l'anno prossimo, come da pianiiniziali. (lu.ma.)

L’abbraccio e la strettadi mano tra Dave Grohle Fabio Zaffagniniin occasione del loroincontro negli Stati Uniti

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L’INTERVISTA

Edda, le donne, il sesso, la drogaL’ex cantante dei Ritmo Tribale sul suo percorso artistico e di vita: «Sono un privilegiato...»

di Luca Manservisi

Di artisti poco convenzionali, per for-tuna, ce ne sono molti. Ma il 52ennemilanese Stefano Rampoldi, in arteEdda, in Italia rischia di esserlo più ditutti. All’apice del successo come leaderdei Ritmo Tribale, nel magico mondodel rock alternativo italiano degli anniNovanta, mollò tutto per una crisi d’i-dentità. Sparì nel nulla – qualcuno locredette pure morto – tra eroina («Misono drogato per sei anni», confesseràpoi in diretta tv a Daria Bignardi) e ladecisione di abbandonare la musica perfare l’operaio, prima di tornare con undisco solista nel 2009 molto lontanodal rock del suo primo gruppo ma sem-pre con la sua inconfondibile voce, pocoincline ai compromessi. Un disco dicantautorato acustico e volutamentedimesso, intimista fin dal titolo (Semperbiot), ottimamente prodotto e arrangia-to, a cui segue tre anni dopo il più speri-mentale, ma forse ancora più bello, Odioi vivi. È dell’anno scorso invece Stavoltacome mi ammazzerai? (che è una citazio-ne tratta dal film Indagine su un cittadinoal di sopra di ogni sospetto, capolavoro diElio Petri del 1970), una sorta di ritornoal rock delle origini, duro a partire daitesti, finiti anche nel tourbillon dellepolemiche per le accuse di sessismo (trai versi incriminati, per esempio, «tu seisolo pelle e fica», «sei una puttana da uneuro/che non vale mille lire», «la ragazza fal’attrice porno/lei è una succhiacazzi/ma èquello che io voglio»).

«Poi mi spiegheranno cosa significasessismo, io non ho nulla contro ledonne, anzi, sessista io, che mi chiamoEdda? Che canto testi al femminile?Non ho nessun problema con ledonne». Al telefono Edda è come sem-bra leggendo alcune interviste. Schivo,con la tendenza a non prendersi sulserio, fin troppo umile e modesto: «Seimio fan davvero? E sei anche grandeormai, che problemi hai? Comunque, senon sei invece fan dei Ritmo Tribalemeglio così, non ne parliamo, avevanoun cantante di merda...».

Edda è tra i protagonisti del mini-festival al Velvet di Rimini (vedi box)dell’11 settembre, quando ormai saràin tour da quasi un anno ininterrotta-mente.

Come sta andando? Ti pesasuonare così tanto? I tuoi con-certi sono tradizionalmente

molto intensi...«Ma no, è come bere un bicchiere

d’acqua. È il mio lavoro, e ti assicuroche c’è di ben peggio, mi sento un privi-legiato... Mi piace soprattutto viaggiare,vedere città diverse, conoscere personenuove».

E il pubblico come reagisce? Cisono anche fan dei Ritmo Tribale?

«Tendo a non guardare il pubblico,mi metto di traverso oppure mi faccioaccecare dai faretti... Però ci sono rea-zioni durante o dopo il concerto chestupiscono me per primo. Come l’altrasera, quando una bellissima ragazza èvenuta a ringraziarmi per la mia musi-ca. Inizio a sentire una certa responsa-bilità, forse ho fatto qualcosa di buonoper qualcuno...».

In fondo con questo ultimo discosei tornato ad avere successo, no?

«Mah, io in questi giorni a dire il verosto cercando lavoro, guardo gli annun-ci, a 52 anni non è mica facile... E alloraprovo a fare musica e a dire la veritàavrei anche già scritto un nuovoalbum, vedremo se e quando riuscirò a

pubblicarlo».Che tipo di disco sarà? Sempre

tirato e rock come l’ultimo?«A dire il vero penso che stupirà

qualcuno, che sarà più pop, pop nelsenso per esempio di Sea Change di Beck.Però non posso dirlo ancora con certez-za, non mi occuperò in prima persona,come sempre, degli arrangiamenti edelle musiche ma lo farò con Luca(Bossi, a basso e tastiere, ndr) e Fabio(Capalbo, alla batteria, ndr). D’altrondeio non so fare a suonare (in realtà suonala chitarra, ndr), ho solo questa miavoce...».

Che può piacere, ovviamente,ma anche arrivare quasi a irritare.Ne sei consapevole? Hai mai cerca-to di addolcirla?

«Non si può piacere a tutti. Io sonoquesto e me ne frego. Come se mi chie-dessero di fare l’amore in modo diverso,ci mancherebbe. Io godo così, godo acantare, e poi comunque in questoanno di tour e prove la mia voce un po’è cambiata. Anche con la chitarracerco di migliorarmi tutte le volte. In

studio ascolto Jimi Hendrix, io che odioil blues, e poi mi attorciglio le dita cer-cando di seguirlo...».

E quale altra musica ascolti?«Ne ho ascoltata talmente tanta dai

12 ai 30 anni che ormai sono vent’an-ni che non ascolto praticamente piùnulla. Cercano di farmi sentire cosenuove i ragazzi che sono con me in tour.L’altro giorno ci hanno provato con lachitarrista lesbica, quella che ha incisocon David Byrne...»

St. Vincent?«Sì, St. Vincent, brava chitarrista,

ma niente di che».Ne hai accennato anche in que-

sta intervista: il sesso per te sidirebbe un’ossessione...

«Ho un brutto rapporto con il sesso,mi fa stare male».

Da Hare Krishna quale seidovresti praticamente astenerti...

«Certo ma anche come HareKrishna ho fallito, tutte le volte che fac-cio sesso poi mi riprometto di smetterla,ma non ce la faccio, devo farlo tutti igiorni. È come con la droga, crea dipen-denza. Come il gioco d’azzardo. Ladipendenza non va bene. E il sesso nonè gioia e liberazione, non per me».

A proposito di droga, come vedioggi i tuoi anni da eroinomane? Tisono serviti in qualche modo?

«Sinceramente è stata una bellacroce nella mia vita, ora che ne sonouscito posso dire che non sono serviti anulla. Forse per capire cosa vuol diredipendenza, per me poi che non avevofumato mai neppure una sigaretta.Sono passato direttamente all’eroina.Sì, magari dal punto di vista artistico,forse, sono stati utili...».

I tuoi testi allora sono davveroautobiografici? Non hanno ancheispirazioni letterarie?

«No, tutto quello che mi è uscito rap-presenta quello che avevo dentro, quel-lo che ho in qualche modo vissuto. Nonso davvero se posso dire che mi piaccia-no i miei testi, però. Anzi, direi che sonoproprio brutti. Sono mia croce e delizia,diciamo così».

CON LUI AL VELVET ANCHETHEGIORNALISTI E BUDSPENCER BLUES EXPLOSION

Edda sarà tra gli artisti che siesibiranno venerdì 11 settem-bre al Velvet di Rimini in occa-sione della sesta edizione delmeeting itinerante dei locali dimusica dal vivo organizzato daKeepOn – il Circuito deglioltre 250 Live Club italiani.Una festa che ogni anno radu-na centinaia di gestori e diret-tori artistici, oltre a promoter,agenzie, musicisti e operatoridel settore che al Velvet siincontreranno già dalla matti-na. I cancelli per il pubblicodei concerti aprirà alle 18.Oltre a Edda saliranno sulpalco le band Majakovic, diOach, Kaufman, MassaroniPianoforti, Eugenio in Via digioia, VeiveCura e a chiudere idue protagonisti più noti,Thegiornalisti e Bud SpencerBlues Explosion.L’ingresso dalle 18 è gratuitoper tutte le band e i musicisti,8 euro per gli spettatori comu-ni. Info: [email protected] e 3397571399.

DAL VIVO

DAL VIVO

FOLK CELTICOA FORLìLunedì 7 settembrein piazza Saffi il festivaldi musica celtica di Forlìsi chiude con il livedel chitarrista scozzeseTony McManus

RICORDISTRAY CATSSabato 5 settembreall’America Graffitidi Forlimpopoliconcerto delbatterista deipaladini delrockabilly Stray Cats,Slim Jim Phantom

ALPHA BLONDY ALLA FESTA PDL’ivoriano Alpha Blondy (nella foto), icona reggae,sarà il 5 settembre l’ospite di punta della festadell’Unità di Ravenna che al Pala De André (fino al14 settembre) propone anche i concerti di Linea 77,Fausto Leali, Filippo Graziani, Paolo Jannacci,Bluebeaters... Info: www.pdravenna.it

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MUSICA

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IL FESTIVAL DI MUSICA ELETTRONICA

GIOSTRE, MONGOLFIERAE IL RAP D I EMIS KILLATRA I DJ D I PLEASURELANDDopo il successo della prima edizione (vedi foto),torna sabato 19 settembre al Pala De André diRavenna il festival di musica elettronica Pleasureland.Cinque palchi per altrettanti generi musicali con dj eartisti di caratura mondiale (il tedesco Paul Van Dyk,gli olandesi Sander Van Doorn e Sunnery James &Ryan Marciano, gli svedesi Dada Life, l’inglese MiguelCampbell, Dj Ralf e altri) oltre che un nome di spiccodell’hip hop come Emis Killa. Oltre alla musica spazioa giostre, gare di velocità, zona relax conidromassaggi e anche la possibilità di volare inmongolfiera. Il giorno dopo after party a Mirabilandia

E in spiaggia arrivaanche l’ex Spacemen 3

ROCK

ALLA FABBRICA DISMESSADJ E MUSICA ELETTRONICA

Sabato 5 settembre all’antica fabbri-ca di conserve dismessa di via Buozzi96/A, a Gambettola, si terrà l’OpenAir Party organizzato da Magma e LaCantera. In programma dj-set diSleeve, Brilliant Rip e Flamingo e illive di Light Parade, progetto elec-tro/ambient nato di recente a Riminida un personaggio noto ai più comeStephen Sword.

A MARINA ROMEA L’AMERICANARACHAEL YAMAGATA

Il 25 settembre al Boca Barranca diMarina Romea concerto della cantau-trice blues-rock americana RachaelYamagata, nota anche per le sue can-zoni presenti in diverse serie televisi-ve. L’11 settembre al Boca invece ilconcerto degli italiani Mandolin'Brothers (roots rock e americana).

AGENDA

Saranno i Parquet Courts, da Brooklyn, con il loro indie-rock figlio digente come Pavement, Velvet Underground o Wire ad aprire il 16 settembreil Bronson di Madonna dell’Albero (Ravenna), la cui stagione entrerà poi nelvivo in ottobre con già confermate band come Handsome Family e Refused.Nel frattempo, però, lo staff del Bronson è sempre impegnato in spiaggia, albagno Hana-Bi di Marina di Ravenna con ancora diversi concerti di rilievo. Il3 settembre appuntamento tra ambient e minimalismo con il progettoDardust del pianista e compositore Dario Faini; il 5 torna la psichedelia degliamericani The Warlocks; l’8 l’indie-rock degli inglesi Evans The Death; il17 la nuova promessa del folk americano Ryley Walker e il 20 The LivingDeads, duo psych/rockabilly di Denver.

Nel mezzo ci sarà spazio, l’11 e il 12 settembre, anche per una mini-rasse-gna, il Rainy Days, festival di fine estate dedicato alle sonorità heavy e psiche-deliche con band di culto della scena underground internazionale. Il primogiorno si parte con gli americani Lumerians e Joy, i cileni Chicos de Nazcae gli olandesi Death Alley; sabato toccherà invece alle band italiane SonicJesus, New Candys e Istvan insieme a una sorta di padrino d’eccezione:Will Carruthers, bassista anche degli Spacemen 3, tra le band che piùhanno influenzato la carriera di un’intera generazione di artisti.

I Parquet Courtsapriranno il Bronsonil 16 settembre

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di Bruno Dorella *

Ah, il disco. Un oggetto che ha meno diun secolo. Che poi è niente, se paragonatoal suo contenuto, la musica, probabilmen-te la più antica forma di comunicazione,sicuramente la più antica forma d’arteconcepita dall’essere umano. Eppureappena è comparsa la musica incisa hacambiato subito le cose: le nostre abitudi-ni, il nostro arredamento, e la musica stes-sa, che si è dovuta adattare prima al for-mato del vinile, poi della cassetta, poi delcd. E il disco è diventato un oggetto dicuIto. Tant'è che persino oggi, nell'epocadel tramonto del supporto, sbaragliato dalfile, ancora compiliamo elenchi di dischi.Non di canzoni, non di partiture, non diconcerti. In questo mio viaggio quindiprediligerò proprio la musica pensata peril disco, l’album, piuttosto che quella pen-sata per l’esecuzione dal vivo o semplice-mente per essere scritta. In parole povere,mi limiterò alla musica del XX e XXI seco-lo. E non è poco pensare di fare a meno delsommo Bach, e dei vari Beethoven, Mozart e compagnia scrivente. Loro il disco manco potevano immaginarselo. E sebbe-ne lo conoscano benissimo gli esecutori che ripropongono quelle composizioni su cd – e che di conseguenza incidono pen-sando alla durata del supporto e a una scaletta accattivante – resta il fatto che quella musica sia nata infischiandosene allagrande di queste cose. E in questo modo io mi facilito la vita, eliminando un millennio di storia e concentrandomi solo sul-l'epoca in cui sono stato al mondo, con la fortuna di aver vissuto in diretta l'uscita, il successo, e in qualche caso il fallimen-to, di molti dei dischi che citerò.

Partiamo dal primo cd che ho comprato, visto che il primo viniIe era un disco per bambini. Stand Up dei Jethro Tull, chepotremmo anche escudere dall’elenco, se non contenesse la più bella cover di sempre, Bourèe, ripresa, ed ecco che lo rino-miniamo, dal sempre sommo Bach. Il formato cd era appena nato, e gli scaffali avevano dunque pochi titoli. Circostanzaassai fortunata, perché erano tutti fondamentali.

Nessuno stupore dunque se anche il secondo ed il terzo cd che ho comprato siano capolavori epocaIi. The Queen Is Deaddegli Smiths e The CIash, della band omonima.

I Clash mi danno l’appigIio per citare il genere che ha cambiato il mio approccio alla musica: il punk. Soprattutto nellasua variazione/evoluzione detta hardcore. Il primo, omonimo album dei Bad Brains, Just Look Around dei Sick of It All,e Los Primeros Gritos dei Los Crudos sono i miei capisaldi.

Dall’hardcore aI suo parente stretto heavy metal, ecco la mia trimurti: Master of Puppets dei Metallica, Live After Deathdegli Iron Maiden, Reign In Blood degli Slayer. E per chiudere la panoramica sulla musica pesante, il gruppo che uniscepunk, hardcore e metal e li rifonda tutti: i Neurosis con Souls at Zero.

Ma saranno poi davvero le chitarre distorte ad etichettare come pesante uno stile di musica? Non saranno ben definibi-li come pesanti (che, intendiamoci, per me è una categoria di merito) i PanSonic di A o gli Autechre di EP7? Per rimane-re sulla musica elettronica da ascolto citerei Come To Daddy di Aphex Twin, Bricolage di Amon Tobin, e sul versante pura-mente techno almeno Revolution For Change di Underground Resistance, alla faccia di chi pensa che techno sia sinoni-mo solo di (s)ballo. Tra i pionieri della musica elettronica citerò solo Trilogie De La Mort di Eliane Radigue, e basti questomacigno per tutti. Qui si entra in accademia signori, ed è giusto ricordare almeno alcuni dei compositori del ‘900 che ave-vano ben chiara l’idea che la loro musica sarebbe finita sui dischi. Luciano Berio, Pierre Boulez, George Gershwin,Gyorgy Ligeti, Philip Glass, Charles Ives, Olivier Messiaen, Karlheinz Stockhausen, Igor Stravinskij, EdgardVarése, solo per citare alcuni dei più grandi. Duke Ellington è stato il ponte tra l’accademia classica ed il jazz, ma per granparte della sua carriera il concetto di album è stato un po’ vago. Quindi dovessi citare i miei tre dischi jazz direi Intuition diLennie Tristano, The Black Saint And The Sinner Lady di Charles Mingus e Jazz Advance di Cecil Taylor, concedendomialtri tre posti per il mio sottogenere preferito del jazz, ovvero il free, per cui ecco Free Jazz di Ornette Coleman, Space Is ThePlace di Sun Ra e A Love Supreme di John Coltrane.

Passando dalla musica afroamericana a quella africana, il mio pallino degli ultimi due anni è Nomad di Bombino, sal-tando in America Latina molti si stupiranno nel sapere che una mia pietra miliare è La Nueva Canciòn Chilena degliInti Illimani, mentre il mio primo, potentissimo impatto con la musica asiatica è stato Voices From The Distant Steppe degliShu-De, dalla piccola repubblica di Tuva.

E l’Italia? Un intero mondo di canzoni che hanno segnato la mia infanzia, soprattutto. E proprio per questo mi limiteròa segnalare tre canzoni. “Sora Rosa” di Antonello Venditti, “Milano e Vincenzo” di Alberto Fortis e “Un’Altra Vita” diFranco Battiato. Andatevele a risentire, prima di storcere il naso.

Sulla musica di genere si potrebbe non finire più, tralascio in questa sede il rap, il funk, il blues, il garage rock’n’roll x-a-billy e tante altre sottoculture che pur amo, in nome della spietata selezione che sottosta agli altrettanto spietati problemidi spazio. Concedetemi solo un breve excursus tra le colonne sonore, genere da me prediletto, per il quale cito almeno NeilYoung per Dead Man, Angelo Badalamenti per Twin Peaks e naturalmente Ennio Morricone, per uno qualsiasi dei filmdi Sergio Leone che hanno scolpito nella roccia lo spaghetti western.

Non si possono racchiudere in un genere Tom Waits (irrazionalmente, il suo disco che amo di più è The Black Rider), laPJ Harvey di Rid Of Me, i Portishead di Dummy, il Tricky malato di Nearly God.

Mi tocca farla finita, per non tediarvi ulteriormente, ed il mio ultimo pensiero va alle centinaia di dischi che ho dimenti-cato. Noi freaks del disco siamo così. Logorroici perché appassionati. Beata la generazione degli mp3, che forse ascolteràmeglio la musica perché non si affezionerà ad un oggetto. Forse.

* Milanese classe 1973, ma ormai ravennate d’adozione, Bruno Dorella è senza dubbio una delle figure chiave della scenamusicale underground italiana, vissuta anche da discografico fondando l’etichetta Bar La Muerte, ma soprattutto come musicistadapprima di una punk band divenuta di culto come i Wolfango, poi con tre progetti che sta portando avanti tuttora: come batteri-

sta nel duo noise-metal OvO e di quello rock-blues dei Bachi da Pietra; come chitarrista e autore con i Ronin

Dai Metallica a Coltrane, un viaggioalla riscoperta di un oggetto: il disco

CONSIGLI D’AUTORE

BrunoDorellain unoscattodellafotografaSilviaBigi

CONCERTI/1

GLI M+A IN PIAZZAA BAGNACAVALLOSono stati scelti anche da JoeBastianich in persona per il primofestival musicale del notopersonaggio televisivo americano,organizzato questa estate in Friuli.Tanto per far capire il grado dipopolarità che hanno raggiunto gliM+A, già noti per essere stati i primiitaliani a suonare sul palco centrale diquello che è probabilmente il festivalpiù importante del mondo, quello diGlastonbury in Inghilterra. Cantano ininglese e suonano un electro-popvenato da jazz e influenze tropicali,dal chiaro respiro internazionale,tanto che sono più famosi nel RegnoUnito che nella loro città, Forlì. Lorosono poco più che ventenni e sichiamano Michele Ducci eAlessandro Degli Angioli. Il duo saràin concerto il 25 settembre in piazza aBagnacavallo per a Festa di S.Michele.

CONCERTI/2

EXTRALISCIO AL GRAND HOTEL DI RIMINIExtraLiscio è il nuovo progetto del multistrumentista Mirco Mariani (dei Saluti diSaturno, collaboratore anche di Vinicio Capossela, nella foto al centro con il cappello)per quella che viene definita coma “la balera del futuro”. Un omaggio al liscioromagnolo, rivisitato insieme a un’orchestra (con anche protagonisti del settore): dalvivo l’appuntamento è al Grand Hotel di Rimini sabato 12 settembre

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Merita una segnalazioneHoudini, album uscito in primave-ra e che naturalmente nulla ha ache fare con l’omonimo disco deiMelvins prodotto da Kurt Cobain.Questo Houdini è infatti il terzolavoro sulla lunga distanza di unnome invece decisamente poco eso-tico come Giuseppe Righini,42enne riminese che nella sua bio-grafia si definisce «cantante curio-so, autore onnivoro, attore occasio-nale, scrittore funambolo e piccologiornalista carbonaro». Varieanime compresse anche all’interno di Houdini, che rappresen-ta però una piccola svolta nella sua produzione, in grado forsedi allargare anche la platea di riferimento essendo un disco checerca di unire il cantautorato e la canzone d’autore a una elet-tronica d’ascolto alla Depeche Mode (tanto per intenderci) o,per restare in Italia, alla Subsonica. Un esperimento riuscito,in generale, anche se piuttosto telefonato, a dire la verità.L’atmosfera è pure troppo decadente e intellettuale – proprioquella di un disco concepito e registrato «tra Berlino eRimini», come si legge in rete –, la voce a volte esageratamen-te enfatica e non sempre adatta all’invece ottima, davvero, con-fezione sonora. E così la differenza la fanno le canzoni, nontutte all’altezza ma alcune piccole sorprendenti perle di uncerto cantautorato noir (cantato coraggiosamente in italiano)sulla scia dei migliori La Crus, per esempio. O come una ver-sione maschile di qualcosa di Cristina Donà. O una electro deiMarlene Kuntz. A spiccare sono in particolare i pezzi menomovimentati, dall’iniziale “Monge Motel” alla ballatona gri-data di “Amsterdam”, dalla scurissima “Licantropia” al belcrescendo di “Lungo la strada” fino alla ninna nanna finale di“Non siete soli”. In mezzo anche alcune cadute, tra versi infrancese, citazioni di Baudelaire o il singolo – non orribile mapiuttosto inutile –, in stile Garbage, di “Magdalene”. Passoancora incerto, seppur di qualità, per un artista maturo chepotrebbe aver ancora diverse cose da dire.

LA ROMAGNA IN CUFFIA

Un Houdini riminesetra Subsonica e La Crus

di Luca Manservisi

Il suono del nuovo album dei Museè nato in uno studio di Tredozio

LA CURIOSITÀ

Drones, il nuovo album dei Muse ai vertici delle classifiche di un po’ tutto ilmondo, ha un suono italianissimo firmato da Giovanni Versari, il tecnico delmastering dello studio La Maestà di Tredozio, paese di 1.300 abitanti in pro-vincia di Forlì-Cesena dove ha deciso di trasferirsi dopo 15 anni di esperienzaa Milano. È la prima volta che una band così importante decide di masterizza-re il proprio disco in uno studio italiano. Da anni uomo del suono di gruppiitaliani come Subsonica, Negramaro, Verdena, Vasco Brondi o VinicioCapossela, Versari è stato inaspettatamente scelto dai Muse, la band britanni-ca da 17 milioni di dischi venduti nel mondo, che per quello che è stato defini-to come “il ritorno discografico alle radici rock” ha voluto come co-produtto-re il celebre Robert John “Mutt” Lange (AC/DC, Foreigner, Def Leppard,

Maroon 5) e come mixing engineer Rich Costey ( Franz Ferdinand, Bloc Party, Rage Against the Machine).In un’intervista al Carlino Versari ha rivelato come a metterlo in contatto con i Muse sia stato un loro collabo-

ratore, Tommaso Colliva, fonico e produttore ligure. «Avevano bisogno di fare uscire il singolo nel web abbastan-za in fretta e col suono giusto – ha spiegato al quotidiano –, dopo alcune prove di mastering con tecnici importan-ti, Tommaso ha giocato la carta italiana e gli ha proposto di far fare a me “Psycho”. E loro, dopo un ascolto com-parato, hanno optato proprio per il signor nessuno». E anche il resto dell’album (a eccezione del primo pezzo) èstato così masterizzato da Versari a Tredozio, dove i Muse non sono però mai andati: il lavoro si è svolto grazie acollegamenti via Skype tra Los Angeles, Londra e la Romagna.

Matthew Bellamydei Muse in unodei tanti concertida tutto esauritonegli stadi di tuttoil mondo. Sotto,Giovanni Versarinel suo studiodi Tredozio

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Tornano le incursioni urbane di AmmutinamentiDal 12 al 24 settembre a Ravenna la XVII edizione del festival tra giovani talenti e progetti con le scuole

Dal 12 al 24 settembre Ravennaospita la XVII edizione del festival didanza urbana e d’autoreAmmutinamenti, curato dall’associa-zione Cantieri, con la direzione artisti-ca di Monica Francia e Selina Bassini.

Quest’anno, il festival sceglie laVelocità 1 come, spiegano le direttriciartistiche «ritmo esistenziale e poeticoper le narrazioni corporee, la velocitàche ti permette di orientarti nel caos,di sentire il corpo, di sentire il mondo.È la velocità che ti permette l’ascolto,evita le distrazioni, i rumori, il chiac-chiericcio, il giudizio; evita il passato eil futuro, entra con profondità nel pre-sente e nello spazio. È il corpo flessibile,non irrigidito dalla corazza, quello che

CROWDFUNDING DEI MASQUEPER FAR NASCERE IL TEATRO FELIX GUATTARI

È in corso dal 12 luglio e per cento giorni l’operazione di crowdfunding lancia-ta da Masque teatro per far nascere il teatro Felix Guattari. Dopo 23 anni dallanascita della compagnia che ha dato vita al festival Crisalide, l’obiettivo è quel-lo di giungere all’apertura di un vero proprio teatro che verrà ospitato neglispazi dell’Ex Filanda Maiani in via Orto del Fuoco 3 a Forlì dove già Masquelavora da tempo. L’obiettivo è portare la sala principale nelle condizioni di poteraccogliere 150 persone. «Di qui – si legge sul sito – la necessità ultima di ade-guare l’impianto di ricircolazione dell’aria e potenziare la tribuna. È proprio peraffrontare i costi di questi ultimi lavori che stiamo promuovendo questa campa-gna di crowdfunding. Se raggiungeremo il limite prefissato prenderà vita, nellacittà di Forlì, il primo teatro dedicato alla ricerca, alla danza contemporanea, allafilosofia. La nascita nel 2014 della scuola di filosofia Praxis ci da la forza di cre-dere in questo sogno. Per questo vi chiediamo di aiutarci a portare a terminequesta grande impresa di cui tutti saremo beneficiari».

FORLÌ

Annalì Rainoldi (Lombardia). Dasegnalare anche il progettoCorpogiochi, laboratori dedicati all’in-terazione tra famiglie e giovani coreo-grafi che partecipano ad azioni forma-tive del Network XL, assaggi di danza ascuola e prove urbane con protagonistii bambini in collaborazione con La set-timana del buon vivere.

Ammutinamenti si apre sabato 12settembre con il laboratorio La Cadenzatenuto da Claudia Castellucci dellaSocìetas Raffaello Sanzio. In occasionedel festival Castellucci propone unaintroduzione di alcune “cadenze”:passi ritmati secondo schemi trattidalla metrica dell’antica poesia greca,che vanno eseguiti con precisione psi-cologica (dalle 15 alle 19, ArtificerieAlmagià).

Il Festival rinnova l’appuntamentocon Prove d’Autore XL, esito finaledella residenza d’autore condotta dalcoreografo Riccardo Buscarini con ilgruppo di danza contemporanea delBalletto di Toscana Junior- CompagniaBalletto di Toscana Junior, azione delNetwork XL coordinata da Cantieri(20 settembre ore 10-ArtificerieAlmagià).

Tra gli eventi si segnala l’aperturadel Festival (12 settembre) con il touritaliano di tre compagnie internazio-nali: Lali Ayguadé (Spagna), PhysicalMomentum Project (Spagna) e lacompagnia Gil Kerer (Israele).Selezionate per l’azione Danza UrbanaXL, un tour tra diverse città italiane

partito con grande successo da Torino.Di grande emozione lo spettacolo

Animali senza favola della CompagniaSimona Bertozzi/Nexus. La danzatricee coreografa di fama europea presentalo step finale del progetto I chiari delbosco (13 settembre ore 21.30-Artificerie Almagià).

In anteprima per il Festival lo spet-tacolo L.A.N.D Where is my love? delcoreografo Daniele Ninarello, vincito-re del premio Collaboraction 2015 -azione promossa e sostenuta dalNetwork XL (14 settembre ore 21.30-Artificerie Almagià). Al termine deglispettacoli si terrà un incontro apertoal pubblico con le compagnie condottodal critico Fabio Acca.

Il gruppo Nanou omaggia la pro-pria città Ravenna presentando un sitespecific per il progetto Baby Doe, nellesale del Museo Nazionale ricoperte diantichi e luminosi mosaici bizantini(18 settembre alle 16 e alle 17).

Due le mostre-installazioni fotogra-fiche: Storie sui fili a cura di studio dicomunicazione Image, in occasionedella presentazione dell’omonimolibro di Carla Baroncelli (12 settembre,ore 19 via Magazzini Posteriori); Sogniperduti. Sogni ritrovati del fotografoDario Bonazza e della performer GiuliaCesari (12 settembre ore 20.30, 22 e22.30 e 24, Arteficerie Almagià pre-notazione obbligatoria).

Info e prenotazioni: 0544 251966 /320 9552632, www.festivalammuti-namenti.org.

sa accogliere teneramente la sua fragi-lità e la trasforma in forza».

Ammutinamenti si svolge tra laDarsena e il centro città con nuoveinvasioni di danza urbana. Sono pro-tagonisti del festival più di 40 giovanidanzatori e coreografi, tra artisti emer-genti e artisti già affermati sulla scenanazionale e internazionale.

Tra i focus di questa edizione: il pro-getto Ravenna “Dance Raids”, cheinaugura il festival con un repertoriodi spettacoli, laboratori, eventi site spe-cific nelle storiche piazze e strade delcentro; la Vetrina della giovane danzad’autore® (18-20 settembre- Almagiàe altri luoghi della città), che vede pro-tagonisti giovani autori e compagnie

emergenti, selezionati da alcuni deipiù importanti operatori della danzanazionale che fanno parte della reteAnticorpi XL. Partecipano allaVetrina: Annalisa Privati (Puglia),Gianluca Girolami (Toscana), StellarioDi Blasi (Sicilia), Francesco Colaleo(Campania), Claudia Catarzi(Toscana), Manfredi Perego (Emilia-Romagna), Eugenia Coscarella(Piemonte), Nicola Galli (Emilia-Romagna), Michela Paoloni (Marche),Francesca Penzo e Tamar Grosz(Emilia-Romagna), Gabriele Valerio(Puglia), Carlo Massari e ChiaraTaviani (Lombardia), Luca Rapis(Lombardia), Giovanni Leonarduzzi-Bellanda (Friuli Venezia Giulia) e

Un’immagine da Tesla, un recente progetto teatrale di Masque

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TEATRO

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TERRA DEL SOLE: DUE FINE SETTIMANATRA RINASCIMENTO E MEDIOEVO

Sabato 5 e domenica 6 settembre si ripete il palio diSanta Reparata a Terra del Sole. L'evento si ricollega auna gara svoltasi l'8 ottobre 1549 per l'inaugurazionedella Pieve bizantina di Santa Reparata. Per l'occasione,la città fortezza sarà percorsa dal corteo composto datrecento figuranti in costumi del '500, mentre il paese sitrasformerà; case, palazzi e castelli imbandierati, piazzepopolate di mercanti, imbonitori, ciarlatani e guitti.Ingresso ad offerta libera. E sempre a Terra del Sole,nella cornice del Bastione di San Martino e del Castellodel Capitano di Piazza, gruppi di revocazione e bottegaimedievali provenienti da tutta Europa danno vita acombattimenti, spettacoli e attendamenti, il tuttorigorosamente in abito d’epoca nel fine settimana del 26e 27 settembre. La manifestazione conta la presenza di26 gruppi, da tutta Europa, con reenactors (rievocatoristorici) e mercanti provenienti da Italia, Ungheria,Francia, Belgio, Germania, Ucraina, Repubblica Ceca,Inghilterra e Polonia. Le compagnie sono stateaccuratamente selezionate in base a rigidissimi criteriper poter garantire la migliore ricostruzione storica delperiodo compreso tra il 1360 e 1410, arrivando acontare oltre 300 figuranti in costume storico e più di 50tende medievali. Al centro della manifestazione larievocazione della battaglia che vide coinvolte nel 1387le truppe comandate da Francesco Ordelaffi da Forlìcontro le Compagnie di Ventura dei Landi, dei dalVerme e Guido d´Asciano, che vennero sconfitti.

RIVISITAZIONI STORICHE/2

Arte circense a Savignano

Nuova edizione per la notte bianca di Savignano sul Rubico-ne che lo scorso anno portò per le strade della cittadina cir-ca 8mila persone. Quest’anno il tema sarà il circo e le operevisive. Spettacolo dalle 21 alle 3 del del mattino con intratte-nimento circense e dj set sabato 19 settembre.

NOTTE BIANCA

CIARLATANI E GIULLARI RINASCIMENTALINELLA ROCCA DI FORLIMPOPOLI

Giunge alla 37esima edizione la manifestazionestorica di rievocazione rinascimentale “Un de’ in’t laRoca ad Frampul” (ossia: Un giorno nella Rocca diForlimpopoli) in cui si rievoca un avvenimento del‘500, ossia i festeggiamenti ordinati dalla contessaBattistina Savelli per il ritorno dello sposo Brunoro IIZampeschi dalle terre di Francia, dove avevavittoriosamente combattuto gli Ugonotti ed era statoinsignito della Croce dell’Ordine di San Michele.La festa si articola in quattro giornate, da giovedì 10settembre a domenica 13. Nel cortile interno dellaRocca rivivranno mercanti, streghe, artigiani eciarlatani e un mercato d’epoca. Le serate sarannoanimate da giullari, mangiafuoco e armati, perrendere ancora più realistico questo spaccato di vitaantica. Sabato sera verranno proposti spettacoli divario tipo, dal torneo di tiro con l’arco ai duelli diarmati, dalle evoluzioni di cavallerizzi alle esibizioni disbandieratori e tamburini. La domenica vedrà ildispiegarsi del corteo storico rinascimentale,rievocante appunto l’arrivo del conte accompagnatoda dame, cavalieri, popolani, mercanti e armati.Il gran finale serale sarà nel fossato della rocca,quando mangiafuoco e duelli di armati con spadeinfuocate presenteranno “magia di ritmi e bandiere”,una fusione di ritmi di tamburi e volteggiare dibandiere, tutto al lume delle torce e attorniato daeffetti pirotecnici. Ingresso a offerta libera.

RIVISITAZIONI STORICHE/1

TRA FALCONIERI E SALTIMBANCHIALLA ROCCA DELLA CAMINATE

Il 19 e il 20 settembre sisvolge, nella Rocca delleCaminate di Meldola, la XIIedizione di “Caccia, falconeriae armi del medioevo”, unafesta dal sapore medievale.Accanto ai balestrieri e aiconoscitori dell’arte dellafalconeria, si potranno vedereduelli e assalti tra schermidorie voli di rapaci. Ad allietare legiornate banchi con antichimestieri, saltimbanchi,menestrelli, mangiafuoco efalconieri. Ingresso: 2 euro ilsabato, 5 euro la domenica.Bambini sotto i 12 anni gratis.

RIVISITAZIONI STORICHE/3

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di Albert Bucci*

Ad agosto la basilica di SanVitale a Ravenna è stata per duegiorni il set di un film russo, uncolossal fantasy-medievale daltitolo provvisorio The Viking, delquale probabilmente nontroveremo più le tracce se nonesplorando tra qualche anno lerimanenze delle videoteche diMosca.

Due anni fa un altro monu-mento di Ravenna fu set, sempreper due giorni, di un altro film: ilmonumento è la Tomba di Dantee il film è The Face of an Angel, delgrande regista inglese MichaelWinterbottom, noto per filmcome Butterfly Kiss, Benvenuti aSarajevo, 24 Hour Party People,Cose di questo mondo (che vinsel'Orso d'Oro a Berlino 2003),Codice 46, Road to Guantanamo eThe Killer Inside Me.

Questo suo ultimo film, pur segirato completamente in Italia,per lo più a Siena, e pur se anno-verando tra i protagonisti unimprevedibile Valerio Mastandreache recita con disinvoltura in lin-gua inglese, difficilmente verràmai distribuito nelle nostre sale.Ma ve ne parlo per un legame conRavenna e la sua storia che vaben oltre l'essere stata una sem-plice location.

The Face of an Angel è ispirato alfamoso delitto di Perugia del2007, quando la studentessainglese Meredith Kercher fu tro-vata morta e di lì il processo conprotagonista l'americanaAmanda Knox e il suo fidanzatoitaliano dell'epoca RaffaeleSollecito nel quale furono accusa-ti dell'omicidio. La storia vieneappena riadattata daWinterbottom: il delitto avviene aSiena e non a Perugia, i protago-nisti hanno i nomi cambiati, mala vicenda è quella del delittoKercher.

Sullo sfondo del processo diappello e del battage giornalisti-co, il regista inglese Thomas(interpretato da Daniel Brühl, giàprotagonista di film comeSalvador 26 anni contro, Bastardisenza gloria e Rush dove imperso-na Niki Lauda), in crisi esistenzia-le dopo aver divorziato dallamoglie e separato dalla piccolafiglia Beatrice con la quale puòparlare solo su skype, è in Italiaper preparare un film ispirato aldelitto. Nelle sue ricerche sul casoè aiutato dalla giornalista Simone(Kate Beckinsale, la vampira diUnderworld e la Ava Gardner diThe Aviator) con cui ha anche unatormentata storia d'amore, dallastudentessa Melanie (la modellaCara Delevingne), che lo guidanei meandri degli ambienti stu-

denteschi dove è maturato il delit-to, e soprattutto dall'oscuro, enig-matico ed ambiguo Edoardo(Valerio Mastandrea), che sembrasapere sul delitto più di chiunquealtro, fino al sospetto che ne siacoinvolto.

Sembrerebbe un true crimemovie: ma in realtà la storia pro-cessuale non interessa aWinterbottom per stabilire chisiano i veri colpevoli del delitto,bensì come movente per un viag-gio dentro la psiche umana delregista protagonista, nella

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14 CINEMACONTROCINEMA

Il film su Meredith che sembra la Divina CommediaIl grande regista inglese Winterbottom ha girato anche a Ravenna, ispirato dall’omicidio di Perugia. E da Dante

coscienza che ogni verità sullastoria e sul delitto rimarrà inevi-tabilmente oscurata. Il film ècostruito secondo un esplicitoriferimento alla Commedia diDante: Thomas regista è il poeta,Mastandrea è il lato oscuro diVirgilio, e la ragazza morta,Meredith, compare comeBeatrice, guida verso la bellezzaperduta nella morte; per nondimenticare che la figlia del regi-sta si chiama appunto Beatrice. Ilfilm che Winterbottom costruiscecon The Face of an Angel è lo stes-

so film che Thomas vorrebbegirare: tre atti, seguendo le canti-che Inferno-Purgatorio-Paradiso,e la ricerca di una verità esisten-ziale attraverso la Vita Nova diDante. Ravenna e la Tomba diDante compaiono solo alla fine,ma sono il culmine di arrivo ditutta la vicenda umana del prota-gonista, che non a caso dicetestualmente: «Vado a Ravenna, èil mio pellegrinaggio», omaggioalle spoglie mortali del suo ispira-tore Dante.

Uno dei migliori registi inglesidi questa generazione gira un filmtracciato secondo la DivinaCommedia: sembrerebbe unoscherzo, ma non è così. Dante,nella cultura anglosassone, èpoeta di riferimento, punto fermodella letteratura insieme aShakespeare: forse molto più chenella nostra cultura italiana con-temporanea, verrebbe da dire. Equindi un grazie a Winterbottome al suo bel film, che conto di pro-grammare come evento specialein uno dei prossimi festival diRavenna..

*Albert Bucci (Ravenna, 1968) èdirettore artistico del RavennaNightmare. È stato docente diSceneggiagtura e Tecniche dellaNarrazione alla Iulm di Milano eproduttore esecutivo di spot pubblici-tari televisivi. Possiede anche unalaurea in Fisica Teorica. Il suo veronome è Alberto, ma in effetti èmeglio noto come Albert.

Sopra due foto delle ripresea Ravenna con la modellaCara Delevingne, trai protagonisti del filmdi Winterbottom insiemea Valerio Mastandrea(foto in basso)

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Alimentazione, bene comune, benessere,coesione, cultura, etica, salute sono i sette temicruciali di cui si torna a parlare durante unevento unico per estensione e portata a cuidedichiamo questo inserto centrale: laSettimana del Buon Vivere.

In tutta la Romagna dal 19 al 27 settembresaranno più di duecento gli appuntamenti traincontri, spettacoli, concerti, workshop dedica-ti a esperti e neofiti, appassionati e semplici cit-tadini, famiglie e giovani. Il tutto partendo daForlì ma incrociando molte altre realtà del ter-ritorio romagnolo e dando così vita a sinergie ecoproduzioni. E quest’anno, proprio a Forlì,nella culla della Settimana, nascerà anche unavera e propria “Cittadella del Buon Vivere” (vedipagina III).

Nel corso della manifestazione si potrà impa-rare a ascoltare grandi nomi dell’economia,dell’arte, della cultura, della religione, del gior-nalismo, confrontarsi sul tema del Buon Viveredeclinato secondo le diverse visioni. Ma si potràanche imparare fare gli orti, a riconoscere imateriali di cui è fatto un oggetto per poterlo

smaltire senza produrre rifiuti, ma si potràanche praticare yoga, parlare di cicloturismo,di buon cibo da non sprecare, scoprire i segretie le bellezze dell’Appennino o esperienze diautocostruzione con balle di paglia. Il tutto inun programma che nasce “dal basso” e uniscele realtà del territorio con le eccellenze naziona-li: un esempio virtuoso di “economia delle rela-zioni”.

Il programma è davvero vastissimo, in que-ste quattro pagine estraibili segnaliamo alcunidegli eventi da non perdere, per scoprire gli oltreduecento appuntamenti, tutti a ingresso libero,è bene consultare il sito internet www.settima-nadelbuonvivere.it.

La Settimana del Buon Vivere – ideata daMonica Fantini – è sostenuta e organizzata daComune di Forlì, Fondazione Cassa deiRisparmi di Forlì, Camera di Commercio diForlì-Cesena e Legacoop Romagna, in collabo-razione con l'Associazione Punto e a Capo eIRST-IRCCS di Meldola e realizzata grazie allafondamentale passione delle oltre 250 realtàtra associazioni, cooperative ed enti.

Quattro pagine dedicate alla Settimana del Buon Vivere: incontri e spettacoli su equità e innovazione

IL FUTURO?ETICO E SOSTENIBILE

TUTTO COMINCIA CON LA QUARTA NOTTE VERDE, A FORLÌ

La Settimana del Buon Vivere è inaugurata sabato 19 settembre dallaNotte Verde: una giornata animata da convegni, seminari, workshop,degustazioni dedicati alla sostenibilità, all'innovazione responsabile eallo stare insieme sparsi per tutta la città.Piazza Saffi la sera si illuminerà a festa e diventerà una grande sala daballo dove il liscio tradizionale e la musica elettronica chiameranno araccolta tutti quelli che hanno voglia di stare insieme, riscoprire il valo-re delle cose semplici e assistere a un finale a sorpresa.La Notte Verde giunge alla quarta edizione confermando l’ambizionedi presentare con i linguaggi dell’arte, della cultura e della convivia-lità, i temi dell’innovazione responsabile, sostenibilità, tutela ambien-tale, comunità, relazioni e sani stili di vita, cercando di stimolare rifles-sioni e di fornire le possibili soluzioni per il necessario cambio di dire-zione. Appuntamento allora dalle 10 di sabato 19 settembre con iprimi appuntamenti, dalle 15 in piazza Saffi per quelli con i più picco-li e per tutto il centro storico con molti laboratori, concerti e incontri ea largo de Calboli, piazza XX settembre e piazzetta della Misura per ledegustazioni con i produttori.

L’EVENTO

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IN SCENA

PRANZO DI BABETTEAlle 21 di martedì 22 settembre nella chiesa di SanGiacomo Lella Costa sarà impegnata ne Il pranzo diBabette, una riflessione sulla necessità di condividerebenessere e felicità perché siano davvero tali.

Impossibile rendere conto di tutti gli appuntamenti della Settimana del Buon Vivere nel poco a spazioa disposizione, ci limiteremo dunque a segnarlarne alcuni dal profondo valore etico. È questo il caso del-l’incontro con Monsignor Franco Perazzolo del Pontificio Consiglio per la Cultura che, partendo dal-l’enciclica “Laudato Sì” di Papa Francesco, ragiona sulla tutela dell’ambiente come impegno comune perl’umanità con un eminente rappresentante della comunità islamica, l'Imam Yahiya Pallavicini, vice-presidente della Coreis (Comunità Religiosa Islamica) sabato 19 settembre, alle 11 alla Chiesa di SanGiacomo, Forlì. Nella stessa giornata ci sarà poi il Premio nazionale Comuni Virtuosi d’Italia (alle 16del 19 settembre, sempre a San Giacomo) che sarà seguito dalla presentazione, da parte del giornalistaGianni Riotta, di progetti innovativi per un futuro sostenibile e la gara finale di Best EntrepreneurialExperience organizzato dall’Istituto Italiano in collaborazione con il Dipartimento di Stato degli Usa, si

tratta di due appuntamenti che fanno da prologoalla Settimana del Buon Vivere che inauguraufficialmente la sesta edizione alle 21 di domeni-ca 20 settembre nella chiesa di San Giacomo aForlì dove si susseguiranno un monologo delfunambolo della parola AlessandroBergonzoni sui sette valori del Buon Vivere, lapresentazione di un ebook a cura di Gianni Riottadal titolo Voci sui 7 valori del Buon Vivere e il viag-gio del buon vivere Serena Dandini, vera e pro-pria madrina dell’evento. Lunedì 21 settembre

un’altra testimonianza sulla ricerca che può sprigionare dalla fede, ma che interessa anche laici e atei, èquella di Padre Enzo Bianchi, che in una lectio magistralis cerca di individuare il senso dell’esistenzaumana (dalle 10.30, Chiesa di San Giacomo Forlì). Tra i temi centrali della Settimana naturalmente c’èil cibo, tema di Expo: lo chef pluripremiato Massimo Bottura è l’ospite della tradizionale cena di gala(lunedì 21 settembre alle 21 al teatro Verdi di Cesena, su prenotazione) ma molte saranno le occasioneconviviali e che diventano anche solidali. Si parlerà naturalmente di ambiente con vari protagonisti tracui Mario Tozzi che presenta la sua ultima fatica editoriale sulla tecnologia dannosa e insostenibile inun evento per le scuole aperto al pubblico (alle 10 di martedì 22 settembre all’Auditorium della Cassa deiRisparmi di Forlì). Mentre le donne saranno protagoniste martedì 22 settembre sempre a San Giacomoper Il punto di vista della virgola, storie di femminilità con l’autrice e attrice Lella Costa insieme alle attri-ci Maria Amelia Monti e Stefania Casini (quest’ultima anche regista) e i contributi di chi si occupa dicentri antiviolenza, dottoressa e oncologhe. Seguirà la messa in scena del testo di Stefania Casini eMonica Fantini: Tumorate di Dio. E di malattia e salute si parlerà con medici oncologi e psicologi anchenell’incontro di venerdì 25 settembre alle 21 alla chiesa di San Giacomo prima della performance di unodei mentalisti più noti d’Italia Francesco Tesei. E sempre venerdì 25, ma a Ravenna la Settimana delBuon Vivere incrocia il festival il Grido della Farfalla per un incontro, alle 21, con Luca Mercalli, il notoclimatologo, sugli scenari climatici futuri, mentre sabato 26 settembre l’appuntamento è di nuovo a SanGiacomo con l’economista Enrico Giovannini per previsioni che riguardano piuttosto il panorama poli-tico ed economico in epoca di big data, alle 17. La Settimana chiude poi con un la IV marcia per la Pacedella Romagna con una doppia partenza in bici comtemporanea da piazza Saffi a Forlì e dall’ippodromodi Cesena per raggiungere alle 10.30 piazza Garibaldi di Forlimpopoli e da lì far partire il corteo direttoalla Rocca di Bertinoro dove l’arrivo è previsto per le 13.

DOV’È L’USCITA?Martedì 22 settembre alle 21.30 nell’arena CastelSismondo di Rimini spettacolo di Max Paiella dovel’artista comico affronta il tema delle possibili vied’uscita dalla crisi.

COSA CI MANCA PER ESSERE FELICI?Mercoledì 23 settembre l’incontro con Simona Atzori, la grandeballerina nata senza braccia che nonostante la menomazione è riuscitaa realizzare i propri sogni, è pensato per le scuole, ma aperto anche alpubblico. Alle 10 all’Auditorium della Cassa dei Risparmi di Forlì.

UN LUNGO VIAGGIO Riotta incontra McCurryTra i momenti clou della Settimana del Buon Vivere c’è l’incontro del giornalista GianniRiotta con il fotografo Steve McCurry in occasione dell’inaugurazione della mostrafotografica, venerdì 25 settembre alle 17 nella chiesa di San Giacomo. La mostra saràallestita a San Domenico e resterà aperta fino al 10 gennaio 2016, dal titolo Icons andwomen con oltre 180 foto di cui alcune inedite tra cui il ritratto di Shabrat Gula la“Ragazza afgana”, qui riprodotto.

Cibo, salute, donne: i valori del Buon VivereL’INIZIATIVA

Tra i protagonisti Riotta, Dandini, Bergonzoni, lo chef Bottura

Tra gli ospiti che intrecciano i temi della fede Monsignor Franco

Perazzolo e padre Enzo Bianchi

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II

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IN SCENA

L’ULTIMA ESTATE DELL’EUROPAGiovedì 24 settembre alle 10.30 al teatro Fabbri di Forlì lospettacolo di e con Giuseppe Cederna con le musiche dal vivo diManzoni e Capelli nel centenario della Grande Guerra. Foto diMarco Caselli Nirmal.

Dal 22 al 27 settembre da quest’anno la manifestazione potrà contare suun nuovo spazio: la Cittadella del Buon vivere dove trovano casa arte, pas-sione e creatività. La cornice è quella, assai suggestiva, dei Musei di SanDomenico a Forlì dove si alterneranno spettacoli, mostre, laboratori, con-certi, incontri, iniziative senza soluzione di continuità o quasi. Qui si potràvenire per mangiare, grazie al Il Ristorante del Buon Vivere a curadell’Osteria Don Abbondio, a caccia di letture nella Libreria del Buon Viverea cura di La Bottega dell’Invisibile, a chiedere informazioni al PuntoInformativo dell’Ufficio Informazione Turistica del Comune di Forlì e anchea conoscere tantissime associazioni di volontariato attive in città che saran-no presenti e animeranno gli spazi della cittadella.

Un pranzo per non lasciare indietro nessuno

Domenica 20 settembre alle 12, si svolge il pranzo solidale al parco urbano Franco Ago-sto a favore dell’Emporio della Solidarietà della Caritas e del Comitato per la Lotta Con-tro la Fame nel Mondo. 10 euro (gratis per i bimbi sotto i 6 anni) per un pranzo a un’enor-me tavolata dove il primo ingrediente è il piacere di stare insieme, senza lasciare indietronessuno. Prevendite: 0543 30299, 0543 474801, 0543785429.

L’INIZIATIVA SOLIDALE

SOLO BAGAGLIO A MANOGiovedì 24 settembre alle 21 nella chiesa di San Giacomo a Forlìl’autore Gabriele Romagnoli sceglie il tema del bagaglio comemetafora di un modello di vita che dovrebbe privilegiare l’utilitàsenza temere la privazione. Leggeri si viaggia meglio, del resto.

ENERGIA A KM 0La Notte Verde di Forlì si illumina in piazza Saffi alle22 con i Musicanti di San Crispino e l’Orchestrina diMolto Agevole per una festa in piazza con un bassoimpatto di noia e alto indice di benessere.

UNA MOSTRA E UN INCONTRO SUI VOLTI INVISIBILI

Diversi i momenti dedicati al temadell’immigrazione nella settimana delbuon vivere in questo momento cosìdrammatico in Europa. Domenica 20settembre inaugura la mostra dedicata alledonne migranti Volti invisibili (fino al 18ottobre) con le foto di FrancescoFrancaviglia nell’ex oratorio di SanSebastiano alle 17.30. Saranno presentil’autore, il sindaco Davide Drei e FrancaImbergamo, Sostituto Procuratore pressola Direzione Nazionale Antimafia eAntiterrorismo. Mercoledì 23 settembre,invece, nella sala San Luigi di Forlì alle20.30 si raccontano storie di migrazione eaccoglienza con Andrea Morniroli dellacoop Dedalus, Dina Taddia dell’ong Gvc,Lisa Tormena del premio Ilaria Alpi e laregista Anna Selenga.

IL TEMA

R&DCULTsettembre 2015

III

E a San Domenico nasceuna cittadella sempre aperta

IL LUOGO

Il complesso di SanDomenico visto dapiazza Guido daMontefeltro

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Nel mese di settembre Ravenna celebra come tradizione il sommo poeta Dante Alighieri, riconosciuto nelmondo quale il simbolo per eccellenza della letteratura italiana. All’interno del vasto calendario intitolato“Ravenna per Dante”, il Comune propone e raccoglie in trenta giorni di attività oltre 60 eventi, che coinvol-gono 24 spazi e 40 soggetti culturali tra istituzioni e associazioni pubbliche e private. Quest’anno l’iniziativasi carica di ulteriore importanza, poiché si inserisce nel 750° anniversario della nascita del poeta, che prelu-de – lungo un percorso settennale – alle celebrazioni del VII Centenario della morte dell’esule Alighieri, avve-nuta a Ravenna nel lontano 1321.

Un ruolo centrale all’interno della rassegna lo detiene la manifestazione del “Settembre Dantesco”, orga-nizzata dall’Opera di Dante e dalla Biblioteca Classense, dove il 5 settembre inaugura la mostra a ingressolibero di Paolo Gubinelli “Segni per Dante”: le “opere d’arte su carta” dell’artista marchigiano rappresenta-no un omaggio all’Alighieri e alla Ravenna “dantesca”; l’esposizione sarà visitabile sino al 3 ottobre.

Oltre a Gubinelli, la Classense rende omaggio al sommo poeta con un’esposizione biografica d’eccezione:“La biblioteca dell’architetto Camillo Morigia. I libri, le incisioni, i disegni, alle origini del progetto architetto-nico del sepolcro dantesco”, dal 15 settembre al 5 gennaio nell’Aula Magna dell’antica biblioteca camaldo-lese.

Un posto di riguardo all’interno di “Ravenna per Dante” lo detiene “Dante 2021”, importante e consoli-dato festival culturale ideato e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna con la direzione

scientifica dell’Accademia della Crusca. Il ricco programma della manifestazione, quest’anno giunta alla suaV edizione, si svolge dal 16 al 26 settembre: gli incontri proposti sono raggruppati sotto il motto «come pian-te novelle / rinnovellate di novella fronda» (Purgatorio XXXIII, 143-144), ad indicare il continuo e progres-sivo rinnovarsi della scrittura e del progetto poetico e morale dantesco. Gli aspetti sviluppati saranno in par-ticolare due: il valore di Dante come “ambasciatore” internazionale e nazione della lingua italiana; e l’inte-razione tra discipline artistiche diverse: esemplare è la collaborazione tra Mimmo Paladino e AlessandroHaber sotto il segno degli scritti danteschi di Jorge Luis Borges, per un lavoro commissionato dal Festival chesarà presentato in prima assoluta (il 18 settembre alle 21 al teatro Alighieri). Non meno significativi gli inter-venti di Massimo Cacciari (il 19 settembre alle 17.30 ai chiostri francescani) e Carlo Ossola (che riceverà ilpremio Dante lo stesso giorno alle 21 all’Alighieri e sarà protagonista anche ai chiostri la mattina del 20), eil confronto tra Ferruccio de Bortoli e Antonio Patuelli (nel pomeriggio del 18 ai chiostri). Infine la bravurainterpretativa di Virginio Gazzolo porterà in scena giovedì 17 alle 21 ai chiostri Il fiore: testo poco noto, attri-buibile o meno a Dante a seconda delle interpretazioni.

Infine, da segnalare anche un momento quasi pop con il leader della band Baustelle, anche scrittore,Francesco Bianconi, che nella serata del 19 settembre al teatro Alighieri si esibirà in un reading musicale.Info e programma dettagliato www.dante2021.it.

Simona Guandalini

15LIBRI R&DCULTsettembre 2015

LE CELEBRAZIONI

Il mese del Sommo Poeta, tra mostre e spettacoliA Ravenna oltre 60 eventi. A “Dante 2021” Cacciari, Haber, Gazzolo, Ossola e anche il cantante dei Baustelle

Dopo una serie di appuntamenti propedeutici che si sono svolti nelcorso dell’inverno, della primavera e d’inizio estate facendo diventare“GialloLuna NeroNotte” un festival letterario diffuso su più territori esu più stagioni, dal 21 al 27 settembre a Ravenna si svolgerà la parteclou della 13esima edizione dell’evento dedicato alla letteratura gial-la, noir e thriller. “La femme fatale” è il titolo che accompagna questaedizione 2015, che vedrà quindi protagonisti principalmente autrici epersonaggi femminili, in concomitanza anche con i 50 anni dell’affa-scinante personaggio di Valentina, nata dalla fantasia di GuidoCrepax, omaggiato in una mostra allestita negli spazi delDipartimento di Beni culturali dell’Università di Ravenna, in via degliAriani, angolo via Diaz. Altra ricorrenza che un festival ravennatenon poteva tralasciare è quella del 750° anniversario della nascita diDante Alighieri (la cui tomba è proprio a Ravenna).

Il calendario. Lunedì 21 settembre alle 11 all’ex Chiesa di Mariadelle Croci in via Guaccimanni inaugura la mostra dei ragazzi delliceo artistico (fino al 31 ottobre) “La femme fatale, immagini didonne fatali e dark lady”. Alle 18 al Mariani Lifestyle di via PonteMarino “Misteri ravennati”: incontro con il direttore del festival NevioGaleati e il giornalista Carlo Raggi sui “Delitti (im)perfetti”. Martedì22 alle 18 alla libreria “Liberamente Libri” di via Alberti incontro conla scrittrice Maria Silvia Avanzato che presenta il suo libro “In mortedi una cicala”, Fazi editore. Mercoledì 23 alle 18 sempre a“Liberamente” incontro sulle “Frontiere dell’editoria: auto pubblica-

zioni ed ebook” con PaGiNe Edizioni e gli scrittori Giorgio Bonoli eStefano Mazzesi. Giovedì 24 alle 18 a Casa Melandri, via PonteMarino, “Romagna in noir”: intervengono gli autori Guido Pasi,Maurizio Mariani, Vito Ronchi e Paolo Casadio. Venerdì 25 alle 18 aCasa Melandri incontro con le scrittrici Alessandra Selmi, Divier Nellie Annamaria Fassio. Alle 20.30 al Mariani si terrà invece la premia-zione dei racconti inediti del premio letterario organizzato in collabo-razione con “Il Giallo Mondadori” a cui seguirà la cena e musica dalvivo. Sabato 26 è il giorno dell’omaggio a Dante, alle 11.30 e alle18.30 a Casa Melandri con Giulio Leoni, Francesco Fioretti e KimPaffenroth. Domenica 27 alle 11.30 al Mariani aperitivo con AntonioCasanova, per la presentazione in anteprima del suo romanzo thriller“Ventuno”, Sperling & Kupfer Editore. Nel pomeriggio torna la cacciaal tesoro per ragazzi a cura del Teatro del Drago.

La partecipazione a tutti gli appuntamenti è gratuita. Info: 3356485088 e www.gialloluna.com.

Un momento di una dellepassate edizioni di Dante2021ai chiostri francescani.A destra il cantante dei BaustelleFrancesco Bianconi, tra iprotagonisti del festival dantesco

“Il tempo ritrovato”riparte con Carofiglio

LA RASSEGNA

GialloLuna NeroNotteriscopre la femme fatale

IL FESTIVAL

Torna la rassegna letteraria “Il tempo ritrovato”a Ravenna.

Il primo incontro sarà domenica 13 settembrealle 21 a Palazzo Rasponi, in piazza Kennedy, conGianrico Carofiglio. Scrittore, ex-magistrato edonorevole, i suoi libri – racconti, romanzi, saggi –sono tradotti in tutto il mondo. Carofiglio presen-terà il suo nuovo lavoro “Con parole precise, bre-viario di scrittura civile” edito da Laterza.

Seguiranno due incontri realizzati per la pro-grammazione ravennate della Settimana del BuonVivere in collaborazione con Legacoop Romagna eSlow Food, con tanto di degustazioni. Mercoledì 23alle 18.30 sempre a Palazzo Rasponi MassimoMontanari parlerà de I racconti della tavola(Laterza). Giovedì 24 alle 18.30 ma al CaffèLetterario di via Diaz sarà ospite ErmannoBencivenga, filosofo, saggista, docente allaCalifornia University ed editorialista de IlSole24Ore, che parlerà de Il bene e il bello, etica del-l’immagine (Il Saggiatore).

Mercoledì 30 alle 18.30 al Caffè Letterario saràla volta di viaggiare nella storia del blues con Viteaffogate nel blues con lo scrittore e musicistaRoberto Menabò.

Valentinadi Crepaxsaràomaggiataal festivalGialloLunaNeroNotte

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circondato da persone intelligenti. Ilmetodo comunque per svelare i truc-chi di questi fenomeni è sempre lostesso, il metodo scientifico: Se è verosi deve ripetere a comando, se non siripete a comando non è vero».

A breve uscirà il suo libro suparla Dante (che presenterà aRavenna per la rassegna “Iltempo ritrovato”). Che approccioha avuto con il sommo poeta?

«Dante è un personaggio impres-sionante, di una grandezza incompa-rabile. Io l’ho affrontato nell’unicomodo che so, ovvero scientificamen-te. Ho confrontato alcune affermazio-ni di Dante con quello che dice lascienza d’oggi e ho fatto scopertemolto interessanti… »

Dante però era un grande cre-dente, o no?

«Chi lo sa. Io la mano sul fuoconon ce la metterei… Di sicuro Danteha una concezione del mondo piùmoderna di tanti moderni».

16

LIBRIR&DCULTsettembre 2015

di Matteo Cavezzali

C’è chi crede a tutto, e chi no.Edoardo Boncinelli è uno scettico pervocazione. Non crede a niente di ciòche non è dimostrabile. Per questosarà uno degli ospiti principali delconvegno nazionale del Cicap ilComitato Italiano per il Controllodelle Affermazioni sullePseudoscienze, che si terrà dal 25 al27 settembre al teatro Bonci diCesena. Boncinelli è saggista, geneti-sta, direttore del laboratorio di biolo-gia molecolare dello sviluppo delIstituto scientifico San Raffaele ed ègarante scientifico del Cicap.

Cosa distingue una scienza dauna pseudo-scienza?

«Il metodo scientifico! Cos’è lascienza? Si possono dare molte defini-zioni ma sicuramente è il metodo concui le affermazioni vengono dimo-strate che determina se si tratta o nodi scienza. Chiunque può fare delleipotesi, ma se non le mette alla provadei fatti non può dimostrare nulla.Nonostante questo c’è un universo dibufale che girano per questo mondo.Ho appena scritto un libretto su que-sto argomento».

Per voler citare una delle piùgrandi bufale di oggi?

«Sono molte, difficile fare esempi.Io sono molto affezionato alla bufaladell’omeopatia, molto cara anche aPiero Angela. Se è vero che a chi nonha nulla l’omeopatia può anche gio-vare, a chi ha qualcosa con l’omeopa-tia non risolve niente. Lo dimostraanche il fatto che per problemi seritutti tornano alla medicina conven-zionale, anche in Cina!»

Una posizione che suscitamolte polemiche…

«Lo so, ma che ci devo fare, unaparte della mia vita è contrastarequesti discorsi “a pera” che si fannodappertutto. Non solo in Italia, anchein Francia e in Germania l’omeopatiavanta moltissimi estimatori».

Come mai, secondo lei, se l’o-meopatia non funziona ha cosìtanti seguaci?

«La prima cosa che mi viene inmente, anche se non so se si può dire,è che anche la religione ha moltissimiadepti, anche se non è vero niente diquello che sostiene. Il fatto è che lepersone amano le bugie e odiano laverità».

Come fanno ad avere così tantiadepti quelle che lei chiama“bufale”?

«Vede: la verità costa fatica.Credere alle bufale è facile. Fare unragionamento giusto e corretto ècomplicato. È più comodo scegliereragionamenti in discesa che ragiona-menti in salita».

Credere in Dio è quindi la cosapiù semplice da fare?

«Certo! Si tratta di mitologie chesemplificano la vita. Ho 74 anni,quando ne avevo 20 pensavo che incinquanta anni il mondo sarebbeprogredito verso una valutazione cre-dibile delle cose, ma mi sembra chenon siamo progrediti quasi per nulla.La gente continua a credere ciò cheimplica per sé meno problemi».

Il suo rapporto con i credenti?«Alla fine di ogni conferenza ci

sono le domande. Il momento più

straziante. Mi chiedono “Lei crede inDio”? Io rispondo: “Ma cosa vi impor-ta? Se credete bene per voi, altrimentiva bene comunque, io cosa c’entro?”Molti vorrebbero che uno scienziatodicesse loro: “Sì, io che sono logico erazionale, credo in Dio, e quindi aveteragione”. Vogliono che dica quelloche vorrebbero sentirsi dire. Beh,questo mi manda in bestia».

Crede che la diffusione dell’e-stremismo religioso sia legatacon la sua idea di “credere comescelta più semplice”?

«Gli estremismi hanno valenzasociale e psicologica più che religiosa.In occidente sono legati a ragiona-menti intellettuali, diciamo… Mentrenelle aree povere del mondo l’estre-mismo nasce da uno scoppio di irra-zionalità dovuto alle condizionesociali. Fare il combattente, nei paesidove non si mangia, è un lavoro con-veniente. Non è una cosa razionale,ma ha a che fare con i bisogni fonda-mentali. Chiaramente questa è unamia opinione».

E in occidente, quali nuovecredenze stanno prendendopiede?

«Il cibo è la nuova religione degliatei. Continuo a sentire gente chedice “Bisogna mangiare quello, nonbisogna mangiare quell’altro”. Il ciboè diventato il depositario di quellavalenza simbolica che si dava all’al-dilà».

E lei come si pone davanti alculto del cibo?

«Io ho poca pazienza. Dico: vabene, fate come vi pare, ma non rom-pete le scatole».

Il Cicap ha fatto molte batta-glie per svelare le truffe dei feno-meni paranormali…

«Fortunatamente ho poca espe-rienza nel genere, perché sono stato

Grido della Farfalla:a RavennaMercalli e Cavalli

GIORNALISMO/1

Ritorna, per il settimo anno consecutivo, ilGrido della Farfalla, il festival dell’informazio-ne libera organizzato dall’associazione cultu-rale Gruppo dello Zuccherificio. Dal 24 al 27

settembre sfile-ranno sul palcodi Piazzad e l l ' U n i t àd'Italia aRavenna moltiospiti tra cuiLuca Mercalli,meteorologo er i c e r c a t o r e ,Giulio Cavalli,giornalista escrittore, gradi-to ritorno dopoil successo dellospettacolo delloscorso anno, e ivincitori delPremio giorna-l i s m od ’ I n c h i e s t agiunto allaquarta edizio-ne.

Da segnalaredue workshop dedicati agli addetti ai lavori,ma non solo: il 24 settembre torna a Ravennala Scuola di Altra amministrazione di MarcoBoschini. Una giornata di studi diretta daesperti e amministratori locali sul tema del-l’accoglienza e dell’integrazione dei migrantiin Italia, attraverso l’esperienza di comuni vir-tuosi come Latronico (PZ), Malegno (BS) eNovellara (RE). Il 25 settembre, invece, sarà lavolta del workshop “DataJournalism – NuovaRisorsa per l’informazione”, curato da AndreaNelson Mauro, giornalista e fondatore diDataninja. Il corso è patrocinato dall’ordinedei giornalisti Emilia – Romagna e garantiscel’acquisizione dei crediti formativi obbligatoriper la formazione continua dei giornalisti.Altra novità di questa edizione della manife-stazione: il settimanale nazionale Left affian-cherà lo storico Ravenna&Dintorni comemedia partner.

Il programma definitivo sarà disponibile sulsito www.gruppodellozuccherificio.org a par-tire dai primi di settembre.

Per info e iscrizioni ai workshop: [email protected].

A RIMINI LA FESTA DELLA RETE CON GLI ATTESI E TEMUTIMACCHIANERA ITALIAN AWARDS

Dal 12 al 14 settembre a Rimini la rete italiana torna a darsi appuntamento peruna tre giorni di incontri, dibattiti, workshop e la premiazione dei Mia con la Festadella Rete (ex Blogfest). «Un momento d’incontro – dicono gli organizzatori – incui superare le “barriere” del virtuale e conoscere e incontrare i volti/le penne piùseguiti della rete». Tra le novità di questa edizione, l’aggiunta del macro temaFashion, ma anche i MIA, i noti Macchianera Italian Awards, che aprono le porte aYoutuber e Fashion Blogger. La premiazione, il momento più atteso si terrà il 12settembre alle 20.30 al teatro Novelli di Rimini. In passato il prestigiosoriconoscimento, che si suddivide per categorie, è andato, tra gli altri, ai siti disatira Spinoza e Lercio, al blog musicale Bastonate, a Zerocalcare come migliorvignettista. Tra gli appuntamenti in calendario per il weekend: conferenze e tavolerotonde su 6 macro-temi (Economy, Fashion, Food, Hi-tech, Kids, Media) a cuiparteciperanno penne note della blogosfera, del giornalismo e dei socialnetwork; Workshop; Dirette streaming; BarCamp e per maggiori informazioni:www.festadellarete.it.

WEB

L’INTERVISTA

La scienza? La fa il metodoParla il genetista Boncinelli, a Cesena per il convegno Cicap

«La bufala a cui sono

più affezionato?L’omeopatia»«La nuova

religione degli ateiè il cibo»

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LIBRI

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GIORNALISMO/2

Formigli a Dig: «Mai rassegnarsialla verità che ci viene fornita»

Corrado Formigli sarà uno degli ospi-ti di Dig – Documentari InchiesteGiornalismi, il festival che raccoglie l’e-redità del Premio Ilaria Alpi (sabato 5alle 16 al palazzo del Turismo con il restodella giuria e alle 19 in piazzale Ceccarinia parlare di Isis). Lo storico premio infat-ti è cessato per volontà della madredella Alpi in segno di protesta per laverità negata sulla morte della figlia.Formigli, cresciuto nella palestra diSantoro in programmi come MobyDicke Anno Zero, dal 2011 è autore e con-duttore di Piazzapulita su La7.

Lei aveva vinto in passato duevolte il Premio Ilaria Alpi, che hasegnato venti anni di giornalismoitaliano, come ha vissuto la notiziadella sua fine?

«Non conosco nel dettaglio le vicen-de che hanno portato a questa decisio-ne, però mi dispiace molto non ci sia piùun premio che ricorda una giornalistamolto coraggiosa come Ilaria, uccisamentre stava realizzando un’inchiestasul traffico d’armi in Somalia. Era unmodo per ricordare l’importanza dellavoro degli inviati e ricordare quale èdavvero la natura del nostro mestiere.Ho avuto l’occasione però di partecipa-re alla giuria di questo nuovo premio,Dig, e di constatare che il giornalismo diinchiesta è ancora vivo e ci sono tantigiornalisti nel mondo che combattonoper far conoscere la verità».

Ilaria Alpi stava lavorando perrivelare la verità sul traffico di armied è finita paradossalmente vitti-ma lei stessa di una verità nascosta,

quella calata sulla vicenda dellasua morte. Il giornalismo cosa puòfare per la verità?

«La verità non si scopre mai del tutto,ma il giornalismo può avvicinare le per-sone ai fatti. Credo che il ruolo del gior-nalismo dovrebbe essere quello di nonrassegnarsi mai alla verità che ci vienefornita. Nemmeno a inchiesta conclu-sa. Deve andare avanti e tenere accesi iriflettori anche sulle vicende su cui l’o-pinione pubblica si è rassegnata, e devefarlo con l’appoggio di editori. Si tende aconsumare i fatti troppo rapidamente. Ilgrande difetto che abbiamo in Italia èl’assenza di memoria. Credo che il gior-nalismo dovrebbe tenere viva la memo-ria sui grandi misteri che aspettanoancora una soluzione».

Ha citato gli editori, crede sianopiù una risorsa o un problema perle notizie?

lavoro, vale lo stesso anche per latelevisione? Come è cambiato ilmodo di lavorare?

«Internet è uno strumento straordi-nario e inevitabile. Il giornalismo perònon si esaurisce con internet. Non biso-gna perdere di vista l’importanza delrecarsi su un luogo e parlare diretta-mente con le proprie fonti. Senzamediazione. L’altro elemento di inter-net, che mi spaventa, è che giranomolte bufale e a volte è difficile distin-guerle dalle notizie».

Ha citato l’importanza di recarsisul campo. Lei è stato il primo gior-nalista italiano a recarsi a Kobanedopo l’assedio. Come è mutata l’i-dea che aveva del conflitto conl’Isis dopo essere stato sul campo?Come mai così pochi giornalisti ita-liani si sono recati a Kobane?

«Non era facile entrare e la compo-nente di rischio era molto alta. Perchéaltri non ci sono andati?... bisognerebbechiedere a loro… Da lì ho avuto la con-ferma che la guerre dell’Isis è una cosada prendere molto sul serio e che è giàuna Guerra Mondiale che ci coinvolge.Non stiamo facendo abbastanza perarginarla».

Cosa ha trovato a Kobane chenon si sarebbe aspettato di vedere?

«Ho trovato persone meravigliose.Donne e ragazzi di venti anni chemuoiono, combattendo con le ciabatteai piedi e il fucile in mano, per difenderei confini dell’occidente. Esiste ancorauna forma di eroismo, che non siamoneanche capaci di comprendere. Sono

rimasto invece stupefatto di non vederenemmeno un’organizzazione umanita-ria a Kobane. C’è internet, ma non sonoarrivate ambulanze né viveri alle perso-ne che vivevano sotto assedio, perchébloccati dalla Turchia».

Contrariamente a molti suoi col-leghi ha deciso di mostrare leimmagini più crude delle “esecu-zioni” dell’Isis, come mai?

«Secondo me bisogna mostrare leatrocità dell’Isis e farlo in un contestodove c’è una mediazione giornalistica.Sono video che tutti possono vedere suinternet senza alcun filtro, il giornali-smo deve dare una interpretazione deifatti, mostrandoli».

Parlando invece di politicanazionale, lei è entrato in contra-sto in modo diretto con Renzi…

«Non ci siamo scontrati con Renzi. Ilgiornalismo deve mostrare i punti criti-ci di un qualunque governo. Renzi poiha attaccato i talk show, ma credo che ilpolitico debba fare il politico e il giorna-lista debba fare il giornalista».

Lei ha lavorato molti anni conSantoro, cosa ha appreso dal suomodo di lavorare e cosa invece oggifa diversamente?

«Santoro mi ha insegnato che unatrasmissione televisiva è un prodotto diartigianato e che va seguita in ogni suaminima parte. Michele mi ha ancheinsegnato una forte indipendenza dalpotere politico. Ciò che è cambiato è iltaglio. Prima l’ultima parola l’aveva lui,ora ce l’ho io e la mia redazione».

Matteo Cavezzali

TRE GIORNI DI INIZIATIVE, GRANDI OSPITI, SATIRA, CONCERTI A RICCIONE

Dig si svolge dal 4 al 6 settembre a Riccione con workshop per addetti ai lavo-ri e tanti eventi aperti al pubblico: concerti, presentazioni, documentari, spetta-coli teatrali tra piazzale Ceccarini, il palazzo del Turismo e altri luoghi. Tra gliospiti nomi quali quelli di Bernardo Iovene, Alessandro Sortino, Luca Bottura,Toni Capuozzo, Monica Maggioni, gli autori di Il terzo segreto di satira, Lercio eSpinoza. Il programma completo è sul sito: www.associazionedig.org.

L’EVENTO

«C’è editore ed editore. Il problema inItalia è la quasi assenza di editori puri.Uno di questi, fortunatamente è ilnostro di La7. Poi c’è un problema eco-nomico serio che spinge gli editori versoprodotti di breve durata e immediatoprofitto. Questo non si sposa con la qua-lità dell’inchiesta giornalistica».

Dalle inchieste che ha visionatonei panni di giurato del DIG, qualisono gli argomenti che appassiona-no di più i giornalisti di oggi?

«Sicuramente il terrorismo e l’Isis,ma anche temi che riguardano lanostra esistenza: cosa c’è dentro unosmart phone o attraverso quali mecca-nismi vengono prodotti i beni che noiconsumiamo. C’è una grande sensibi-lità anche sui temi ambientali e civili».

Molti giornalisti della cartastampata si lamentano da diecianni che internet ha ucciso il loro

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Torna dall’11 al 13 settembre lapiù importante manifestazioneartistica legata alla fotografia dellaRomagna, e una delle più impor-tanti a livello nazionale. ASavignano sul Rubicone (PalazzoVendemini) si svolge infatti in queigiorni la 24ª edizione del SI Festche si concentrerà sul tema [HABI-TUS]. Tema da declinare secondol'accezione dello studioso MarcelMauss che preferiva parlare dihabitus piuttosto che abitudine, asottolineare l'origine esterna del-l'habitus rispetto ai corpi, e delsociologo francese Pierre Bourdieuper il quale habitus è un insieme dischemi di organizzazione delmondo. A condurre attraverso ilsuggestivo percorso, le immagini dialcuni autori del panorama foto-grafico nazionale e internazionalecome Mike Brodie, fotografo sta-tunitense che grazie al SI Fest 2015approda per la prima volta in

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Europa, con A Period of JuvenileProsperity, un racconto sulla sotto-cultura giovanile punk e squatterin viaggio tra treni merci e stazioniattraverso l’America intera.L’esposizione verrà arricchitaanche dalla proiezione, apposita-mente prodotta per il SI Fest, delprimo lavoro fotografico dell'autorerealizzato su Polaroid Tones of dirtand bone, storie in fotografia comenarrazioni moderne. In anteprimanazionale e sempre dagli UsaLarry Fink, autore newyorcheseche presenta la mostra inedita inItalia The Vanities, specchio comple-tamente originale della mondanitàhollywoodiana, poi pubblicato nellibro di Schirmer&Mosel. Fink saràpresente personalmente al vernis-sage venerdì 11 settembre (ore 20)ed espone al SI Fest una secondamostra, The Beats, suo primo lavo-ro, realizzato quando l'autore nonera ancora maggiorenne.

#000 - Tuxedo Riot è il titolodella mostra appositamente pensa-ta per il SI Fest da MustafaSabbagh. L’autore concentra lasua ricerca ridefinendo la storiadell'arte attraverso la fotografiacontemporanea e crea una sorta dicontro canone estetico al cui inter-no il punctum è la pelle: non solofotografo di moda, ma un poeta del-l’immagine, innamorato del corpoumano.

Di grande interesse le venti stam-pe all'albumina colorate a mano,ossia le prime fotografie sulGiappone al momento della suaapertura all'Occidente, che costi-tuiscono il cuore della mostra dedi-cata a Felice Beato, La fotografia inGiappone e la scuola di Yokohama.Realizzate dal fotografo venezianonaturalizzato inglese, le fotografiefanno parte dell’archivio fotografi-co Fratelli Alinari Fondazione per laStoria della Fotografia.

SAVIGNANO SUL RUBICONE

Se la fotografia indaga l’habitus: il SI FestAlla ventiquattresima edizione del festival anteprime nazionali ed europee per due artisti statunitensi

“Corey Vinegar mentrefuma nella sua tenda” diMike Brodie, nellamostra “Toni di sporciziae ossa (Tone of Dirt andBone)”

Con un omaggio a GabrieleBasilico, il SI Fest presenta lamostra Iran 1970, reportage delviaggio che nell'estate 1970 portaBasilico e la compagna GiovannaCalvenzi da Milano a Kabul a bordodi una Fiat 124, attraversoJugoslavia, Turchia e Iran.

Un festival che si arricchisce,dunque, per tramite sia dei maestriche dei nuovi interpreti della foto-grafia quali Tommaso Tanini,Simone Donati, MartinaBacigalupo, Giulia Marchi,Francesco Francaviglia, MoniaPerissinotto, TomasVanderDriessche.

Quello dell'editoria indipendenteè un altro interessante capitolo diquesta 24esima edizione. Il SI Festdedica uno spazio centrale al setto-re, accogliendo 12 piccole case edi-trici italiane attive nell'ambito dellafotografia e scegliendo di dedicareloro un momento speciale di

Mike Brodie A Period of Juvenile Prosperity /Tones of Dirt and Bone

Larry Fink The Vanities / The Beats

Mustafa Sabbagh #000 – Tuxedo Riot

Claudine Doury Loulan Beauty

Martina Bacigalupo Gulu Real Art Studio

Gabriele Basilico Iran 1970

Felice Beato La fotografia in Giappone e la scuo-la di Yokohama

Francesco Francaviglia Le donne del digiuno

Giulia Marchi Sullòrlo

Monia Perissinotto Tokyo nights

Tommaso Tanini H. said he loved us

Simone Donati Hotel Immagine

Tomas VandenDriessche How to be a photo-prapher in four lessons

Paolo Ventura Short stories

Danilo Montanari Autoritratto in forma di libro

Enrico DeLuigi Cosplayers

Jacopo Benassi BTOMIC

MOSTRE A PALAZZO VENDEMINI

approfondimento sugli scenari esulle prospettive di sviluppo di que-sto comparto che da sempre garan-tisce qualità dei prodotti, libertà digiudizio e preziose sorprese edito-riali.

Da segnalare lo speciale appun-tamento su moda e fotografia,curato e condotto da Denis Curti,che vedrà dialogare insieme GianPaolo Barbieri, Settimio Benedusi,Giovanni Gastel e Toni Thorimbert(sabato 12 settembre, piazza delTorricino, ore 18) e la proclamazio-ne dei vincitori del Premio Pesaresi,14ª edizione (venerdì 11 settembre,Villa Torlonia, San Mauro Pascoliore 22) e del Premio SI Fest, 24ªedizione (domenica 13 settembre,Sala Conferenze dell'Accademia deiFilopatridi, ore 18.30).Arricchiscono l'evento il SI Fest Offe il SI Fest After, contenitori diapprofondimento e di intratteni-mento. Il SI Fest 24 è promossodall'Associazione SavignanoImmagini in collaborazione con ilComune di Savignano sulRubicone.

Info: Ingresso alle mostre a PalazzoVendemini: intero 10 euro; ridotto 8.Orari : venerdì 11 settembre ore 20-24;sabato 12 ore 9-1; domenica 13 settembreore 9-20. Sabato 19 ore 15-24; domenica20 ore 10-13/15-19; sabato 26 ore 15-19; domenica 27 ore 10-13/15-19.

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ARTE

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RAVENNA

L’arte? Una pedagogia dello sguardoIl 12 settembre inaugura al Mar la collettiva dei vincitori della biennale per giovani artisti Ram

Il Museo d’Arte della città di Ravenna ospita come ormaida tradizione la mostra biennale del premio R.A.M. di Ra-venna e provincia: inaugura infatti sabato 12 settembre al-le 18 (e resterà visibile fino al 27 settembre) la mostra con ilavori dei vincitori della selezione 2014/15. Il concorsobiennale, giunto alla decima edizione e realizzato dall’asso-ciazione Mirada, si consolida come importante e continuati-va esperienza di valorizzazione di giovani artisti visivi delterritorio e ha costituito il trampolino di lancio per una nuo-va leva di artisti. La commissione – composta quest’anno daMaria Rita Bentini, Gianluca Costantini, Sabina Ghinassi,Elettra Stamboulis e Antonella Perazza – ha individuato set-te vincitori i cui lavori saranno esposti nelle stanze al pianoterra del Mar. Gli artisti in mostra sono, per il mosaico SaraVasini (a cura di Luca Maggio), per la fotografia Nicola Bal-dazzi (a cura di di Maria Rita Bentini), per la scultura VictorFotso Nyie (a cura di di Elettra Stamboulis), per la videoarteMiriam Dessì (a cura di di Daniele Torcellini), per la pitturaDissensoCognitivo (a cura di di Claudio Musso), per l’instal-lazione Caterina Morigi (a cura di di Sabina Ghinassi) ed exaequo UkiYo-E (a cura di di Antonella Perazza).

Il tema individuato quest’anno anno è la pedagogia. Checos’è l'arte se non anche una pedagogia dello sguardo? Sichiedono gli organizzatori. Partendo dall’esperienza montes-soriana, che fa dell’uso del grafismo uno dei suo principalistrumenti pedagogici ed educativi, attraversando le indagininarrative di Truffaut e del suo Ragazzo selvaggio, approd andoma solo per poco sulle rive del Teatro dell’Oppresso, gli artistihanno dialogato con i curatori intercettando poi la loro per-sonale pedagogia dello sguardo.

Le opere saranno accompagnate da un testo critico specifi-co per ogni lavoro che verrà poi pubblicato sul catalogo col-lettivo di RAM in doppia versione: free press e catalogo. Oltreal tradizionale catalogo (GIUDA edizioni), sarà realizza to unallegato speciale alla rivista free press Ravenna&Dintorni sul-l’evento. Sul sito www.giovaniartistiravenna.org sarannoarchiviati tutti gli artisti che hanno fatto parte del progetto eche costituiscono una sorta di mappatura della giovane artenel nostro territorio negli ultimi quattordici anni.

In alto:un’opera diDissensoCognitivo inmostra. Inbassoun’opera diSara Vasini

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Sono solo quattro gli Isia,Istituti Superiori per l'industriaartistica, e uno di questi è aFaenza. Nati negli anni in cui ilDesign non era cosa da pittori,ma allo stesso tempo costituivaun elemento fondamentale del-la rinnovata passione per il rap-porto tra bellezza e funziona-lità, sono stati per decenni leuniche scuole post diploma, in-sieme al Politecnico di Milano,che preparavano alla comples-sa e poliedrica figura del desi-gner. Super selettive (ancoraoggi entrano solo 30 studentiogni anno), malgrado la prolife-razione di corsi afferenti all’am-bito del design di prodotto, sonoancora i pionieri della formazio-ne di questa figura professiona-le che sta a metà tra un artista eun ingegnere. «Soprattutto sitratta di una figura che al cen-tro deve mettere la parola etica»mi corregge subito il direttore,Roberto Ossani, che aggiunge:«Oggi si progetta tutta la vita diun prodotto, dalla scelta di ma-teriali e tecnologie eco-compa-tibili all'interfaccia e alle rela-zioni, fino alla morte dell'ogget-to, con tecniche come il riuso, ilriciclo, lo smaltimento».

Capisco quindi come sia piùfacile definire che cosa non è undesigner, più difficle dire cosainvece è veramente. Così questaconversazione con il prof. Ossa-ni è un utile spunto anche perchiarirci qualche dubbio.

Quali sono le ragioni chehanno portato alla nascitadi un Isia a Faenza?

«Faenza è stato l'ultimo Isia-nato in Italia, dopo Roma, volu-to da Giulio Carlo Argan, Firen-ze e Urbino. Era il 1980 e c’eraun’esperienza legata in qualchemodo alla tradizione della cera-mica e iniziata da un visionariocome Tonito Emiliani. Inizial-mente la vocazione ceramicaera molto sentita, mentre neglianni '90 con la riforma dei cur-ricula universitari, l'Isia diFaenza è diventato a tutti gli ef-fetti una scuola per designer diprodotto».

Si tratta quindi di un per-corso universitario?

«Sì, certo. Anche se rispettoall'università classica ci sonodifferenze sostanziali. Innanzi-tutto una strettissima relazionecon il sistema delle imprese, chefa sì che il 75% dei nostri stu-denti (e in alcuni anni quasi il100%) abbia trovato lavoro unanno dopo la fine degli studi. Cisono in tutto, tra triennio ebiennio, 150 studenti e l'obbli-go di frequenza crea una vera epropria comunità. Un rapportostrettissimo da docenti e stu-denti, ma anche l'esperienza di-

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ARTER&DCULTsettembre 2015

FORMAZIONE

Progettare un prodotto dai materiali al designL’eccellenza dell’Isia di Faenza, uno dei quattro Istituti Superiori per l’Industria Artistica in tutta Italia

retta dell'esperienza del mestie-re. Mi spiego: molto spesso glistudenti non fanno simulazio-ni, ma fanno veramente propo-ste alle aziende che ci pongonodei problemi».

E com'è la vita da studentefaentino?

«Certo Faenza è una piccolacittadina, ma la vita è diventa-ta, soprattutto negli ultimiquindici anni, più frizzante e in-teressante. C’è anche un aspet-to di mutuo aiuto molto impor-tante: ad esempio gli studentinon faentini, che sono la mag-gioranza, hanno costruito neltempo una sorta di scambio au-tomatico degli appartamenti.C’è ovviamente anche tutto il

discorso del diritto allo studioprevisto dalla nostra Regione,ma ci sono anche queste formeauto organizzate di risolvereproblemi».

Ho letto anche di un co-spicuo numero di studentiche hanno vinto premi eavuto particolari opportu-nità...

«In effetti è una storia che an-drebbe scritta. Sicuramenteposso citare così a memoriaAlessandro Innocenti che qual-che anno fa ha vinto la borsa distudio per la Singularity Uni-versity nella Silicon Valley. Sitratta di un’occasione che vieneofferta a pochi e selezionatissi-mi giovani da tutto il mondo in

«Si tratta di un percorso universitario,

ma con alcune differenze,tra cui la strettissima

relazione con le imprese. Per questo

il 75% dei nostri studentitrova lavoro entro un annodalla fine degli studenti»

un contesto che chiamare uni-versità risulta limitativo. Devodire che l'anno prima l'avevavinto anche uno studente dell'I-sia di Firenze. Sintomo che ilnostro è un sistema che funzio-na».

Questo aspetto del dato occu-pazionale, stabile da 20 anni, dicerto è una di quelle variabiliche possono essere significativenella scelta di un percorso distudi di questi tempi. Per chi vo-lesse cimentarsi, sul sito ci sonoi test e le prove che sono statesomministrate negli ultimi an-ni.

Per maggiori informazionehttp://www.isiafaenza.it/

Elettra Stamboulis

In alto, studenti dell’Isia a lezione.Sotto la facciata dell’edificio cheospita l’Istituto e l’allestimentodi una mostra dei lavori realizzatidagli studenti

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• Servizio 24 ore su 24

• Cura della persona:igiene giornaliera ebagno settimanale

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22 GUSTO

di Guido Sani

In ogni casa italiana in cui si abbia un minimo di considerazione delvalore dei libri, ma soprattutto ci sia una cucina dove si preparano abitual-mente i pasti quotidiani, troveremo sicuramente una copia dell'Artusi.Uno dei pochi scrittori, forse l'unico, in cui il nome dell'autore è sinonimodel testo. Che è La Scienza in Cucina. L'Arte di Mangiar Bene. Un veroe proprio best seller della materia, ma si può dire in assoluto, dell’editoriaitalica. Di questo manuale culinario infatti si registrano 111 edizioni (lapiù nota e diffusa quella del 1911) per una tiratura di quasi 1milione e300mila copie. Il testo oltretutto è ancora in ristampa e per chi chissàquanto in futuro. Senza contare le traduzioni: in inglese, olandese, porto-ghese, spagnolo, tedesco, francese, russo...

Pellegrino Artusi, nato a Forlimpopoli nel 1820, è un uomo d’altritempi, dall'aspetto austero, ritratto con cilindro e basettoni, assertore delmetodo scientifico, nutrito da passioni letterarie ma soprattutto culinarie.Commerciante di professione, trasferitosi dalla Romagna a Firenze a metàdel suo secolo, nel corso di alcuni decenni, mette in fila una sistematicaserie di ricette, divise per portate, individuate in giro per regioni e borghidel Paese, poi testate una per una nella cucina di casa e scritte con arguziae precisione, come brevi racconti golosi. Nasce così, per la prima volta (mase ne accorgeranno gli studiosi molto tempo dopo la sua morte) una sortadi trattato dell'unità gastronomica d'Italia. E grazie ad uno straordinariostorico della cultura materiale come Piero Camporesi – autore di unamemorabile introduzione all'edizione Einaudi della Scienza in Cucina –in tempi assai recenti, Artusi sarà accolto anche fra i padri della modernaletteratura popolare italiana, fra Collodi e De Amicis.

Ad Artusi, la sua città natale erede, dopo la sua morte aldilà degliAppennini, del suo patrimonio intellettuale, gli ha dedicato una grandeFesta celebrativa ma soprattutto una grande Casa dove si intrecciano latradizione e l’innovazione, i saperi e i valori della gastronomia nazionaleda lui prefigurati. Ne parliamo con il presidente di Casa Artusi dal 2009,Giordano Conti, architetto, saggista e docente universitario, già sindaco diCesena per due legislature.

Presidente Conti, quando nasce Casa Artusi e con qualiambizioni?

« La data di nascita di Casa Artusi è il 2007, anche se per la veritàl'idea comincia a definirsi già negli anni Novanta quando iniziano aForlimpopoli le Feste Artusiane, uno degli appuntamenti dedicatialla figura e all'opera di Artusi più noti e frequentati a livello regio-nale e nazionale. L'intenzione è quella di di ricordare e valorizzare ilcittadino più illustre di Forlimpopoli per caratterizzare così la suacittà natale come patria del padre della gastronomia moderna ita-liana. Casa Artusi è stata realizzata grazie all'impegno dell'ammini-strazione comunale di Forlimpopoli – affiancata dalla fondazionedella Cassa dei Risparmi di Forlì – nel complesso dell'ex chiesa deiServi. Edificio medievale poi rinascimentale, quindi abbandonatocon le soppressioni Napoleoniche a misere funzioni, è stato recupe-rato con un investimento ingente, proprio pensando al patrimonioartusiano e progettato ad hoc. Dispone di 3mila metri quadrati fun-zionali, comprende una vasta corte e la chiesa che ospita ancheopere d'arte come la pala cinquecentesca di Marco Palmezzano...

Qual è la vocazione principale della struttura?«Casa Artusi è innanzitutto un centro culturale dedicato alla

cucina di casa, che la distingue dagli altri centri e associazioni cul-turali o di formazione che si occupano di enogastronomia, un esem-pio su tutti Slow Food. Questo indirizzo rivolto essenzialmente allagastronomia domestica si lega naturalmente sull'opera fondamen-tale di Pellegrino Artusi, quella Scienza in cucina. L'arte di mangiarbene, che già nel sottotitolo si presenta come manuale pratico per lefamiglie e rivolto a chi cucina in casa. In realtà il capolavoro artusia-no, sul piano storico e linguistico è molto di più di un ricettario, masostanzialmente racconta come preparare il cibo in ambiente fami-liare. In senso lato, la Casa è un polo di documentazione e attivitàdedicate al patrimonio della cucina italiana e della sua natura, fattadi semplicità, di prodotti stagionali e del territorio e di preparazioniautenticamente artigianali. Come raccomandava l’Artusi...».

E quali sono le sue fondamenta istituzionali?«Si articolano attorno all’interesse per quell'enogastronomia

casalinga prediletta dal nostro autore che ampliò il suo testo dalleoriginarie 475 a ben 790 ricette dell'ultima edizione del 1911,anno della sua morte. Il ricettario in fondo è il risultato di un'attività

RADICI GASTRONOMICHE

Casa Artusi, la dimora della culturae dell'appetito della cucina italiana

MARINA DI RAVENNA Via Molo Dalmazia 37 - Tel. 0544 530231

[email protected]

TUTTI I MENÙ SONO COMPRESI DI ACQUA, SORBETTO E CAFFÈ (ESCLUSO IL VINO E IL COPERTO)

1o Menù Degustazione•Gamberetti con rucola, zucchine e cipollotto

•Risotto alla marinara•Griglia di coda di rospo, sogliola, spiedino di gambero, spiedino di seppia

•Assaggio di fritto

3o Menù Degustazione•Antipasto a base di seppia calda•Tagliolino alle veraci•2 spiedini di gamberi, 2 spiedini di seppia

•1 spiedino di gambero imperiale avvolto in pancetta

•Assaggio di fritto

4o Menù Degustazione•Zuppa di pesce•Spaghetto o tagliolino allo scoglio• 2 spiedini di gamberi, 2 spiedini di seppia, 2 scampi

•1 spiedino di gambero imperiale avvolto in pancetta

•Assaggio di fritto

2o Menù Degustazione•Insalata di mare•Tagliolino alla marinara• Griglia di coda di rospo, sogliola, spiedino di gambero, spiedino di seppia e scampo

•Assaggio di fritto

€30a persona

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AREA RISERVATA AL CONSUMO AL CARTOCCIO

Sul Molo di Marina di Ravenna un tuffo nell’anticatradizione di pesce con 4 MENÙ DEGUSTAZIONE

APERTO A PRANZO E A CENACHIUSO SOLO IL LUNEDÌ

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GUSTO R&DCULTsettembre 2015

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esperienziale, con viaggi in giro per l’Italia, di relazioni, grazie alcarteggio con le sue lettrici, e sperimentale, com'era nello spiritopositivista di Artusi. Le ricette infatti sono ampiamente testate pro-prio a casa sua, con i suoi due fedeli cuochi Francesco Ruffilli,anche lui di Forlimpopoli, e con la prediletta domestica toscanaMarietta Sabatini. E poi vogliamo promuovere lo spirito convivialedel mettersi ai fornelli al servizio di parenti e amici, di cucinare incasa. Che è, e resta, un momento importante del saper fare la cuci-na e di condividere i piaceri della tavola. Se no non ci spiegherem-mo il sempre più vasto interesse che oggi sta suscitando la gastro-nomia amatoriale sul web, in tv e e nei media in generale».

Una questione di identità e coesione sociale e culturale...»Dice bene... Per questo Casa Artusi ha un carattere preminen-

temente culturale ed esprime il valore di un'identità popolareattraverso il cibo e la buona tavola. Si tratta però di un identitàaperta, non rivolta a se stessa, chiusa al nuovo, provinciale. Alcontrario, Artusi ci insegna la cucina è il frutto di un intreccio divarie culture, di diversi saperi. Certo siamo orgogliosi di certi piattidella tradizione, del tutto originali come i passatelli di Romagna oi cappelletti che ci distinguono o caratterizzano a livello regionaleo nazionale ma è un'identità frutto dall'incontro di diverse tradizio-ni e tutt'ora in evoluzione».

Passiamo al patrimonio e alle inziative.«Certo ci sono gli importanti aspetti documentari delll'archivio

e della biblioteca, ma il cuore di Casa Artusi è la scuola di cucinadove si racconta e si insegna alle personi comuni, agli appassiona-ti, come realizzare una ricetta, come preparare un buon piatto. Peri corsi abbiamo allestito 20 postazioni tutte perfettamente attrez-zate. Abbiamo nostri maestri di cucina per le lezioni ma ospitiamoanche docenti esterni, fra cui esperti di enogastronomia e chefprovetti. Proponiamo però corsi brevi, semplici, veloci, tematici –che non riguardano la formazione professionale – durante un po'tutto l'arco dell'anno. Quindi non si tratta di lezioni accademiche,ma incontri guidati da professionisti per istruire degli amatori. Neiprossimi mesi abbiamo già un programma almeno otto corsi fralezioni pratiche e dimostrative che trattano dalla piadina al panecon lievito madre, dal pescato alla cucina vegetariana e vegana,fino agli aperitivi e alla pasticceria. E pure un corso dedicato aibambini»…

Torniamo al patrimonio culturale che custodite.«Il patrimonio custodito è essenzialmente l'eredità dell'archivio

Artusi: libri, carte e carteggi, pure gli arredi di casa sua, fra mobilie quadri… La biblioteca in particolare non solo raccoglie i docu-menti artusiani, le innumerevoli edizioni italiane straniere del suocapolavoro, ma anche saggi e volumi dedicati alla cultura gastro-nomica in generale. Poi disponiamo di vari spazi attrezzati per con-ferenze culturali e formative, convegni a tema e meeeting di dele-gazioni italiane e straniere o di aziende, che qui trovano un luogoideale per incontrarsi e confrontarsi. Naturalmente abbiamoanche un ristorante e una bottega, che propongono menù e pro-dotti strettamente legati alla filosofia culinaria artusiana.

Complessivamente contiamo una media di trentamila visitatoriall'anno».

Poi ci sono le Feste Artusiane...«Certo, oltre ai corsi e a tutte le altre attività di divulgazione e

promozione, Casa Artusi gestisce in collaborazione con il Comune,le Feste Artusiane: oltre una settimana di eventi fra gastronomiadi qualità, mercato di prodotti tipici, spettacoli, animazioni, incon-tri culturali, ogni anno frequentata da migliaia di persone. Le Festepromuovono anche due riconoscimenti a livello nazionale e inter-nazionale. C’è il Premio Artusi, conferito a grandi personalità dellacultura, dell'impegno e del volontariato sociale – devo dire mai auno chef – che si sono distinti per il loro particolare rapporto conil mondo dell'alimentazione e della gastronomia. Fra i premiati sipossono ricordare nella varietà dei protagonisti il primo, assegna-to al regista Ermanno Olmi e quello del 2014 dedicato a padreEnzo Bianchi. Quest'anno abbiamo scelto Alberto Alessi, un gran-de imprenditore ma anche uno straordinario inventore di utensiliper la cucina, tanto funzionali quanto belli, dal design inconfondi-bile. Un vero emblema del Made in Italy. La cerimonia di premia-zione si terrà a Casa Artusi il prossimo 26 settembre, alle 17. E c’èun premio Marietta dedicato anche agli appassionati della cucinadomestica, sotto forma di concorso per ricette originali, che com-prende anche una sezione ad honorem dedicata a personalità edaziende che si sono distinte per eccellenze e innovazioni nel campodella pruzione e della cultura gastronomica. Cito solo alcuni degliultimi premiati: l’attore Paolo Poli, lo scrittore e performer DonPasta, l’artigiano romagnolo delle cialde Giulio Babbi. Infine,voglio segnalarlo, saremo in varie date di settembre all'Expo perpromuovere la nostra Casa e le nostre attività».

A proposito di Expo, allarghiamo un po’ gli orizzonti alladimensione internazionale di Casa Artusi

«Nel 2011 abbiamo creato la prima sede decentrata di CasaArtusi a Mosca, in accordo con l'Accademia Internazionale delTurismo moscovita. Un altro accordo è stato avviato nel 2013,che ha portato alla realizzazione di una sede a Manila, nelleFilippine. L'ultimo accordo riguarda il Brasile, in particolare conCuritiba, nella regione del Paranà. Si tratta non solo di esportare ilnostro marchio ma di portare avanti progetti e scambi sul pianodella formazione gastronomica e turistica. in particolare dedicatiai più giovani. Vogliamo rimarcare la nostra funzione di promoto-ri in Italia e all'estero dei valori fondanti della cucina nazionale e diuna gastronomia di alto artigianato: la qualità dei prodotti, lasalubrità, la freschezza, la varietà e la biodiversità territoriale. Equesto non solo in senso culturale ma anche economico e, in par-ticolare, turistico. Ci riteniamo ambasciatori del buon nome dellacucina italiana e della sua autenticità, tutelandola da ogni ibrida-zione e dequalificazione. Con questi obiettivi andremo prestoanche in Polonia, poi in Gran Bretagna. L'obiettivo strategico èproseguire sulla strada della molteplicità delle relazioni all'estero,un giorno, chissà, con la realizzazione di una vera e propria CasaArtusi International».

«Casa Artusi è un centro culturalededicato alla cucina di casa – afferma

il presidente Giordano Conti – Tuteliamo e promuoviamo il saper fare, la varietàe lo spirito di convivialità della grande tradizione della gastronomia italiana,

nel segno dell’identità e dell’innovazione»

Nella pagina fianco, scorci delle feste Artusiane e della corte di Casa Artusi a Forlimpopoli. In alto, un ritratto di Pellegrino Artusi e, qui sopra, del presidente del centro Giordano Conti.Nelle altre foto, momenti dei corsi gastronomici organizzati annualmente da Casa Artusi.

Forlimpopoli, Casa ArtusiSabato 26 settembre ore 17

Consegna del Premio Artusi 2015all’emblema del ‘made in Italy’ nel mondo

Alberto Alessi“Natura e artificio, tra cibo e design”

Riflessione con il filosofo Aldo Colonetti, storico e teorico dell'arte, del design e dell'architettura.

Mostra di oggetti della collezione Alessi

LA CITTADINANZA È INVITATA

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OSTERIA MALABOCCA Piazza della Libertà 15 Bagnacavallo (RA)Tel. 0545 64468www.malabocca.it

Osteria Malabocca

Aperto dalle 12 alle 14,30 Chiusoe dalle 19,30 alle 22,30 il mercoledì

L'Osteria Malabocca è un piccolo e conforte-vole locale a gestione familiare situato nellapiazza principale di Bagnacavallo. Ci piace direche la nostra cucina è priva di etichette, se nonquella della "stagionalità", infatti i nostri menùcambiano con il mutare dei prodotti che la na-tura mette a disposizione, cercando di lavorar-li nella maniera più semplice possibile. Tuttoviene preparato giornalmente da noi, compre-si le paste, i dolci e il pane.Roberto e Denise vi aspettano tutti i giorniescluso il mercoledì, mettendo a vostra dispo-sizione un menù vegetariano, uno di pesce euno di carne oltre ad una selezione di piatti de-dicati ai sapori e ai profumi del territorio.

Nei giorni della Festa di San Michelesaranno in menù piatti speciali

della tradizione!

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Alla Festa dell’Ospitalitàcon la tavola imbandita

BERTINORO

Specialità di mare e di terraalla Sagra delle erbe palustri

VILLANOVA DI BAGNACAVALLO

La buona tavola e un bicchiere di vino sono l’essenza dell’ospita-lità. Per questo attorno alla medievale colonna ad anelli dell’acco-glienza a Bertinoro si degustano i piatti tipici all’uso di Romagna conabbondanti libagioni di Sangiovese di cui le colline circostanti sonoricchissime. Questo ed altro, fra incontri, spettacoli, mercatini e pas-seggiata guidata alle cantine, propone l’edizione 2015 della Festadell’Ospitalità, quest’anno dedicata a Dante, che passò da quelle parti(la pieve di Polenta) lungo la via dell’esilio.

Quando: intrattenimenti e degustazioni fino al 6 settembre.

Sapori di un tempo e corsadei somari per Santa Croce

VERUCCHIO

Alla tradizionale fiera contadina di Santa Croce, detta anche diQuatorg, l’evento più atteso è la “chéursa di brech”, mitica corsa deisomari montati da donne. Fra lazzi, giochi, animali delle fattorie eattrezzi agricoli, le vie e le piazze del borgo medievale si riempiono disuggestioni e di sapori di un tempo, fra mercatini dell’artigianato e deiprodotti tipici e piatti preparati da autentiche “arzdore” del paese.

Quando: dall’11 al 13 settembre.

San Michele: dal dolcetipico alle osterie effimere

BAGNACAVALLO

Nella cittadina della bassa Romagna ricca di chiese e monasteri, lafesta patronale di San Michele è un fitto programma di mostre, con-certi, spettacoli e animazioni ma soprattutto di occasioni culinarieproposte da osterie e punti di ristoro allestiti nei luoghi pù singolari esuggestivi del centro storico. Da non perdere i dolcetti della tradizioneautunnal e la tipica torta, disponibile solo nel periodo della festa.

Quando: le serate dal 25 al 29 settembre.

Per l’occasione della sagra, dedicata agli arcaici saperidella civiltà delle erbe palustri, fra la pianura e le valli, dovesi rievoca l’artigianato di intrecciare i giunchi e la vitarurale fra terra e acque, on manca la gastronomia del ter-ritorio. Con menu di pesce (cena su prenotazione), i man-giari tipici della Bassa Romagna e un confronto fra la piadanostrana e quella degli altri (ad esempio l’India),allaVecchia Osteria. Quando: dall’11 al 14 settembre percena; domenica 13 anche a pranzo.

Alla Fira di Sett Dulur,trionfo di belecot e canena

RUSSI

Come preparare il teneroranocchio in tutte le salse

CONSELICE

Fra le più celebri sagre romagnole, la secolare Fira diSett Dulur, richiama in pianura migliaia di persone a ogniedizione. Oltre a giostre, giochi, spettacoli, mercatini emostre, la festa mette in tavola alcune particolarità enoga-stronomiche: dal belecot (saporito salume cotto di produ-zione locale) a vini autocnoni come la Canena e il Lanzese.

Quando: dal 16 al 21 settembre.

Se c’è un protagonista assoluto della popolare sagra d’autunno aConselice questo è il tenero ranocchio, da degustare in tutte le salse, ein particolare come condimento del tipico risotto preparato come unavolta dalle arzdore locali, che offrono anche una versione in umido ein croccante frittura. Non mancano altre proposte gastronomiche-della classica gastronomia romagnola, fra piada e carne ai ferri.

Quando: a cena dal 17 al 21 settembre.

POLENTA E DELIZIE DEL BOSCO

Nel paesino sotto il Monte Aquilone, fra lecolline riminesi di Novafeltria, le domeni-che fra metà settembre e i primi d’ottobresi celebra la bontà della polenta (fatta conben 13 specie di granoturco rigorosamen-te macinate ad acqua) e dei frutti del sot-tobosco, in particolare i funghi porcini.Non mancano la piadina sottile, la caldar-roste e il Sangiovese della zona.Quando: 13, 20, 27 settembre e 4 ottobre.

PERTICARA

TRE GIORNI DI BRINDISI COL SANGIOVESE

Sulle colline forlivesi si tiene la decima edi-zione del primo fine settimana settembrinodedicato a degustazioni, cene e percorsiguidati al vino locale per eccellenza: suamaestà il Sangiovese. In programma anchelaboratori di divulgazione e assaggi tenutida esperti per appassionati. E un’asta pub-blica di beneficenza con bottiglie magnumdelle cantine dell’Associazione per la pro-mozione del Sangiovese di Predappio, conetichettatura da collezione.Quando: le serate dal 4 al 6 settembre.

PREDAPPIO

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25JUNIOR R&DCULTsettembre 2015

In questo corso imparerai:•Ad essere presente a testesso/a ogni volta chevuoi.

• Come aumentare la tuaenergia e la tua vitalitàcon il respiroconsapevole.

•Ad allentare le tensioniemotive e muscolari.

• A sentire i tuoi confiniindividuali e rispettarli.

•Come migliorare larelazione con te stesso/ae di conseguenza col tuopartner e con gli altri.

•Diversi tipi dimeditazione siadinamiche che statiche.

Nella vita quotidiana è facile ritrovarsi sempre di fretta a rin-correre impegni e obiettivi privati e professionali. In tutta que-sta velocità può succedere di dimenticarsi di sé stessi e deipropribisogni profondi, in questo caso è importante prendersiuna pausa e dedicare un po’ di tempo alla propria mente e alpropriocorpo per potersi rigenerare.

Bio-Meditazione è un corso esperienziale dove potrai speri-mentare l’importanza di una respirazione più profonda e con-sapevole attraverso la quale i tuoi movimenti ritroveranno laloro antica spontaneità e fluidità. Con la Meditazione impare-rai adosservare i tuoi pensieri per quello che sono..pensieri!Identificandoti sempre meno con essi, e lasciando sempre piùspazio alle sensazioni ed emozioni che emergono dal corpo fi-no a ritrovare i tuoi desideri più nascosti.

Oltre alle Meditazioni ed Esercizi ci saranno anche spaziaperti di condivisione dove, se vuoi, potrai ricevere supportosui temi che ti stanno a cuore.

BIO-MEDITAZIONE

Bio-Meditazione è un percorso individuale o di coppia tenuto da Marco Loli dal 7 settembre 2015 presso Biostudio in Viale dell’Appennino, 131 - Forlì

Per informazioni su iscrizioni, orari e tariffe collegati al sito www.marcololi.it o telefona al 348.8620964

TEATRO DI FIGURA

I 40 anni di Arrivano dal MareArtisti internazionali e prime nazionali allo storico festival, tra Gambettola e dintorni

“Arrivano dal Mare!”lo storico e conosciuto festi-val di Teatro di Figura, tra i più longevi in Italia e inEuropa, da sempre vetrina internazionale è giuntoal traguardo storico dei 40 anni. E così, dal 15 al 20Settembre le città di Gambettola, Cervia, Cesena,Gatteo, Longiano e Montiano verranno invase daoltre cinquanta spettacoli che vedranno protagoni-sti burattini, marionette, pupazzi e narratori, fratradizione e innovazione, tra linguaggi antichi eriletture moderne, e non mancheranno debutti eanteprime nazionali (tra cui quella di uno spettaco-lo del Teatro delle Briciole), incontri, convegni,seminari, workshop, mostre (tra cui quella suimanifesti delle varie edizioni del festival stesso). Suivari palchi si alterneranno compagnie palestinesi,iraniane e israeliane, peruviani, svedesi e prove-nienti da tutta Italia.Tra gli eventi clou la giornatafinale di domenica con due eventi d'eccezione. Lamattina è dedicata alla consegna dei premi “Sirened'Oro” con ospiti specialissimi Topo Gigio e la suacreatrice Maria Perego (Centro Fellini alle 11). Nelpomeriggio esplode il Carnevale dei Burattini, per levie del Centro Città. Più di 20 compagnie si esibisco-no open air dalle 15 alle 20. Troneggerà su tutti ilCarro Allegorico (proveniente dal CarnevaleGambettolese) dedicato a Sganapino e alle masche-re dei burattini. Il festival invece inizierà con unritorno nella sua casa originaria, a Cervia con ladeposizione di una targa commemorativa (piazzaleTorre San Michele alle 21.15 seguito da Il grandetrionfo di Fagiolino della Famiglia Monticelli) primadi intraprendere l'itinerario che porta a Gambettola,la nuova sede ospitale del Festival. E con la 40° edi-zione arriva anche una novità sostanziale: l’orga-nizzazione è infatti della Cooperativa ravennate“Teatro del Drago”, che ne ha rilevato il marchio,resta tuttavia a condurlo lo storico direttore artisti-co Stefano Giunchi, coadiuvato da RobertaColombo.

DA ISRAELE, PALESTINA E IRAN: GLI SPETTACOLI IN PROGRAMMA

“Arrivano dal mare!” comincia il 10 settembre a Cesena(Foro Annonario, Orsolini e Palmieri) con l’anteprima diMengone contro tutti. A Montiano, il 16 settembre, alCentro Culturale San Francesco, alle 11 ecco la prima nazio-nale Teatro Telaio (Brescia): Il sale della terra mentre alle 17,stesso luogo per i palestinesi di El-Hakawati Theatre conMarzuk mentre alle 21.15 ci si sposta alla Rocca Malatestianaper gli iraniani Apple Tree con Mobarak. Si approda poi aGambettola, al Teatro Comunale alle 22.30 per gli israelianiTrain Theatre con La Leggenda di Chelem – Full Moon. Il 17settembre si fa tappa a Longiano dove si comincia alle 9.30del mattino al Petrella con il Dott Bostik e le sue avventuredi Cipollino, nel pomeriggio al Rio Parco ci saranno Gli sba-raccati di Milano e alle 17.30 in piazzetta tre martiri i“Burattini di Mattia”, mentre alle 21.15 si torna al Petrellaper una prima nazionale del Teatro delle Briciole: Play.Spettacoli anche a Gambettola dove, tra gli altri appunta-menti, alle 23.30 all’ex Macello si terrà una Jam SessionBurattinesca. Il 18 settembre è il giorno del convegno (SalaFellini, ore 9.30) in cui Mario Guaraldi presenta la collana “Inpunta di mani”. Alle 15.30 un’altra prima nazionale al teatroComunale: Il sale della terra di Teatro Telaio e, dopo gli spet-tacoli, in piazza Pertini (ore 16.30 con C'è un Asino che volae alle 17.30 in piazzale Aldo Moro con il Teatro MedicoIpnotico) si torna a teatro alle 18.30 per uno degli ospiti piùattesi: Svarta Katten dalla Svezia con Nessuna paura per ilDott. Schwindelfritz mentre alle 21.15 sarà la volta della tra-dizione meridionale con Gaspare Nasuto (Castellammare diStabia) e Angelo Gallo (Crotone) Pulcinella e Zampalestanella terra dei fuochi. La serata prosegue con i Train Theatre(questa volta alla sala Fellini di Gambettola) e all’ex Macelloalle 23.30 con i peruviani Ines Pasic e il loro Cabaret. Il 19settembre alla sala Fellini, a Gambettola, ci sarà la compa-gnia ravennate Drammatico vegetale con Brum! (spettacoloadatto ai piccolissimi) mentre alle 16 al teatro Comunaleprima nazionale per i romani Fausta Manno e Gianni Silanocon Filicunti. Dalle 17 alle 19 racconti a ripetizione a cura ditra gli altri di Sergio Diotti, Abdul Abderrahim e Tcp per i “ICortili della Narrazione”, e alle 21.15 replica di El-HakawatiTheatre (Palestina) con Marzuk, alle 22.30 alla sala Fellinireplica degli Apple Tree e alle 23.30 all’ex macello nuovaJam Session Burattinesca. Domenica, giornata conclusiva, sicomincia alle 9.30 con l’inossidabile Fagiolino di RomanoDanielli. Dalle 15 alle 20 andrà in scena “Il carnevale diburattini” mentre in serata alle 21, alle sala Fellini va in scenail Teatro del Carretto (Lucca) con Biancaneve mentre alle22.30 al teatro Comunale replica per Azul dei peruviani InesPasic prima della festa finale, alle 20.30, all’ex Macello.

IL PROGRAMMA

Svarta Katten dallaSvezia porterà inscena Nessunapaura per il Dott.Schwindelfritz

COSPLAY, FUMETTI, FANTASY E PARATE STAR WARS

Ci sarà anche una sezione junior, a Forlimpopoli, dove il 5 e il6 settembre si svolge la due giorni dedicata agli amanti deifumetti e del Cosplay: Comicspopoli. Il programma prevede incontri (ci sarà anche il disegnatoreravennate Riccardo Crosa), mostre, conferenze, laboratori,parate (in particolare spicca quella di Star Wars) e tantospazio sia per gli eroi manga sia per il magico mondo delFantasy. Tra gli appuntamenti per i più giovani: alle 15.30 disabato 5 settembre al Teatro Verdi si terrà la presentazione“Il Mondo di Fairy Oak” di Elisabetta Gnone alle presenzadell’autrice.

FORLIMPOPOLI

Tel. +39 0545 61632 Fax +39 0545 [email protected]

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Con la cultura si mangia. La storia di KokoMosaico a Ravenna lo dimostra: dieci anni fa fu ilsalto nel buio di Luca Barberini e Arianna Gallo eoggi è una consolidata realtà che unisce varieanime, da culla di creatività artistica a laboratoriosu commissione riuscendo a far quadrare i conticome richiesto ad ogni impresa. Con cui crescereuna famiglia: i due mosaicisti nel frattempo si sonosposati e stanno crescendo due figli.

Barberini, che cos’è lo spazio che da seianni curate al 136 di via di Roma, di frontealla chiesa di Sant’Apollinare Nuovo?

«Koko Mosaico è una bottega che ha una suaproduzione, sia su commissione e sia di iniziativapropria ma sempre orientata al mercato. Poi èanche il mio studio dove posso portare avanti la miaproduzione artistica che viene dalle mie intuizionipersonali. Anche le mie opere nascono per esserevendute ma il punto di partenza è diverso rispetto arealizzare un mosaico dal disegno di qualcun altro.E infine è anche una scuola di formazione privatacon corsi veri e propri, per chi si accosta da princi-piante o per chi vuole ampliare le sue tecniche».

Lavorare su commissione eseguendo pro-getti di altri non è la fine dell’arte?

«Se viene un cliente che ti richiede un quadro ouna cornice o un pavimento con un brutto disegnopuoi decidere di non farlo. Oppure puoi farlo e farloal massimo della qualità tecnica anche se rimarràqualcosa che artisticamente non ha gusto. Quandoci ha contattato un importante albergo di Veneziaper gli arredamenti abbiamo seguito i progetti di unarchitetto eseguendo quello che volevano loro. Masiamo anche andati in Oman a realizzare 500 metriquadri di pavimento in una moschea. Però quandosi parla di produzione artistica la logica è del tuttodiversa e segue altri canoni».

Produzione artistica e produzione su com-missione come si conciliano nello stesso labo-ratorio?

«Viaggiano su binari separati ma ognuno ne puòtrarre un beneficio per motivi diversi».

Quindi si può dire che la bottega di artigia-nato artistico è un’impresa che regge?

«Non è facile vivere di mosaico. Quando ho ini-ziato con Arianna è stato più che altro il nostrosalto nel buio. Ci eravamo conosciuti in un percor-

so di formazione, è iniziata una relazione e abbiamopensato di partire con qualcosa di nostro per mette-re a frutto le nostre competenze».

Oggi si sente più artista o più imprenditore?«Sono un artista imprenditore. Non siamo più

nei tempi in cui l’artista si chiude nello studio e creasenza pensare ad altro. Oggi devi creare senzadimenticare di promuoverti. E devi sfruttare i cana-li nuovi come Facebook. Avere un gallerista ti dàun’immagine professionale ma costa molto».

E qual è la cultura d’impresa in una impre-sa di cultura?

«La concorrenza è tanta, soprattutto a Ravenna.Questo fa precipitare i prezzi nonostante la qualitàsia elevata. Per questo è indispensabile avere l’inno-vazione come valore fondamentale in questa atti-vità. Devi sempre riuscire a stupire il pubblico conqualcosa che ti distingua dal resto. Ogni volta chestai realizzando qualcosa devi chiederti che cosaoffri di nuovo rispetto ad altri».

Ma Ravenna fa bene a puntare ancora sulmosaico nel 2015?

«La città è conosciuta come la città del mosaico.All’estero è forte questo collegamento. Eppure moltinon sanno che il mosaico è un mezzo espressivo chepuò essere usato in tantissime forme. Noi ad esem-pio abbiamo dei mini-corsi di mezza giornata ogiornata intera che permettono a chiunque di rea-lizzare la sua opera da portare a casa. E la mia stes-sa produzione molte volte alla gente non sembranemmeno che sia veramente un mosaico».

Artisticamente è ancora un linguaggiovivo?

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R&DCULTsettembre 2015

26 EXTRAL’INTERVISTA

L’uomo che vive creando mosaiciLa storia di Luca, artista imprenditoreDieci anni fa il 34enne Barberini ha fondato la bottega Koko con la moglie Arianna Gallo«L’innovazione è il valore più importante per la cultura d’impresa del nostro laboratorio»

MOGLIE E MARITO, DALL’ISTITUTO D’ARTE ALLA BOTTEGA IN VIA DI ROMA

Nato a Ravenna nel 1981, Luca Barberini si diploma all'Istituto d'Arte per il mosaico Severininel 2000 poi frequenta corsi professionali e lavora in diverse botteghe della città. Nel 2005,insieme alla moglie Arianna Gallo ha fondato Koko Mosaico (ora al 136 di via di Roma) dovesi occupa della produzione e delle gestione aziendale. Arianna è nata a Ravenna nel 1976,anche per lei diploma all’istituto d’Arte (1995) e alla scuola per il restauro del mosaico dellaSoprintendenza (1999). A Koko Mosaico si occupa delle commissioni, delle collaborazioni arti-stiche e dell'insegnamento delle tecniche musive. Luca e Arianna (nella foto di Marco Miccoli,come le altre nella pagina accanto) hanno due figli, Paride e Duccio.

MATRIMONIO ARTISTICO

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L’11 OTTOBRE INAUGURA LA PRIMAPERSONALE ALLA GALLERIA NIART

Il prossimo 11 ottobre inaugura la primapersonale di Luca Barberini, curata dall’as-sociazione Marte. Dopo sei anni di produ-zione personale il mosaicista ha deciso direlizzare la sua prima mostra ufficiale inconcomitanza con il festival RavennaMosaico. Una ventina di opere di Barberinisaranno in esposizione alla galleria Niart dipiazza Anastagi fino al 31 ottobre. Nellostesso periodo (inaugurazione il 9 ottobrealle 18.30) alcune opere di Barberini saran-no presenti con altri artisti anche allamostra “Surface II mosaic edition”, curatada Bonobolabo e Osservatorio Fotograficoin collaborazione con Libreria Dante diLongo, in piazzetta degli Ariani 16 aRavenna: si tratta di mosaici realizzati sutavole da skateboard. Dal 24 ottobre al 6novembre è invece in programma unamostra in una galleria a Taipei e dall’8dicembre all’8 gennaio opere in mostraalla galleria Sacripante di Roma in un con-testo che vuole valorizzare la street art.Da agosto invece altre sono in mostra inFrancia a Paray Le Monial, una miniperso-nale dove Barberini è in esposizione conaltri tre artisti: «Sono soddisfatto dei risul-tati che arrivano, sto vendendo molteopere e ricevo apprezzamenti da molteparti».

LE MOSTRE

«Le vecchie generazioni di mosaicisti potreb-bero non apprezzare la produzione odierna. Manon credo sia così. Anzi, io vedo un’impennatadi ricerca e tecnica, c’è sperimentazione e fer-mento. Perché se vuoi stare sul mercato deviinnovarti».

Da dove arrivano le ispirazioni? Ad esem-

pio letture, musica, cinema o teatro hannomai offerto spunti? Quali sono le ultimeopere apprezzate?

«Personalmente sono entrato in una fase digrande vivacità creativa dopo la nascita del mioprimo figlio. Da loro vengono tantissime sugge-stioni. Ma succede anche che un libro come “La

EXTRA R&DCULTsettembre 2015

27

vita, istruzione per l’uso” di Georges Perec siastato uno spunto per un progetto che sto por-tando avanti da qualche anno. L’ultimo filmvisto al cinema è stato Antman, l’ultimo concer-to quello di Arto Lindsay all’Hana-bi e invece ilteatro non è mai stato tra le mie passioni».

Andrea Alberizia

Luca Barberini allavoro. A sinistra lasua opera“Qualcuno inmezzo al mare”(67x55, 2015)

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