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FREEPRESS Periodico di cultura e spettacoli n. 3 - febbraio 2015 supplemento di RAVENNA&DINTORNI R O M A G N A & D I N T O R N I VERNICI DI FEBBRAIO IL MESE DELLE GRANDI MOSTRE, DA FORLÌ A RAVENNA ALL’INTERNO musica • teatro • libri • arte • gusto • junior • eventi R e d a z i o n e t e l 0 5 4 4 2 7 1 0 6 8 r e d a z i o n e @ r a v e n n a e d i n t o r n i . i t P u b b l i c i t à t e l . 0 5 4 4 4 0 8 3 1 2 i n f o @ r e c l a m . r a . i t P r e z z o 0 , 0 8 C O P I A O M A G G I O Un particolare del dipinto “Alla scuola di Ballo” di Giovanni Boldini, in mostra ai musei di San Domenico di Forlì DEVI ANDARE A ROMA? Con noi risparmi denaro, viaggi veloce, sicuro e sempre in prima classe!!! collegamenti rapidi e diretti a bordo

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VERNICI DI FEBBRAIOIL MESE DELLE GRANDI MOSTRE, DA FORLÌ A RAVENNA

ALL’INTERNO musica • teatro • libri • arte • gusto • junior • eventi

• Redazione tel 0544 271068 • [email protected] • Pubblicità tel. 0544 408312 • [email protected] Prezzo € 0,08COPIA OMAGGIO

Un particolare del dipinto“Alla scuola di Ballo”di Giovanni Boldini,in mostra ai museidi San Domenico di Forlì

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2015: le novità di R&D Cult

L’ EDITORIALE

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001R&D Cult nr. 3 supplemento a R&D anno XIV nr. 613 del 22-1-2015

Editore: Edizioni e Comunicazione srlVia della Lirica 43 - 48100 Ravenna - tel. 0544 408312www.reclam.ra.it

Direttore Generale: Claudia CuppiPubblicità: [email protected] tel. 0544 408312 - 392 9784242

Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872Amministrazione: Alice Baldassarri, [email protected]

Stampa: Galeati srl (Imola) - www.galeati.it

Direttore responsabile: Fausto PiazzaCollaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini,Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Maria Cristina Giovannini, Gianluca Achilli (grafica). Collaboratori:Roberta Bezzi, Albergo Bucci, Matteo Cavezzali, FrancescoDella Torre, Nevio Galeati, Giorgia Lagosti, Linda Landi, Fabio

Magnani, Guido Sani, AngelaSchiavina, Serena Simoni.

Redazione: tel. 0544 271068 Fax 0544 [email protected]

Poste Italiane spaSped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA

Uscito in via sperimentale con due numeri a fine 2014, conl’anno nuovo R&D Cult cresce e prende una forma più defi-nita, innanzitutto come cadenza e numero di uscite. Da que-sto numero e per tutto l’anno lo troverete infatti in distribu-zione gratuita per tutta la Romagna a partire da ogni ultimogiovedì del mese per scoprire i principali appuntamenti dimusica, teatro, libri e arte del mese successivo.Continueremo a proporvi anche curiosità, interviste, recen-sioni per approfondire ciò che accade da queste parti e perconoscere meglio i protagonisti della vita culturale roma-gnola che hanno saputo uscire dai confini della provincia perparlare a tutti. Non solo, dal 2015 inauguriamo anche una nuova rubricadedicata alla “cultura d’impresa” con interviste a protagoni-sti del mondo economico locale per capire se e come sia pos-sibile un ponte tra i due mondi, convinti come siamo che lacontaminazione sia necessaria, che la parola cultura, intesacome sapere, come insieme di conoscenze ma anche di valo-ri, di possibili letture del mondo, di interpretazioni di ciò checi circonda e di ciò che nell’uomo è più profondo, intesa comericerca di piacere e appagamento emotivo e intellettuale,debba diventare un tema condiviso, debba riguardarci tutti.E debba dunque riguardare anche l’imprenditoria, anche iprotagonisti del mondo economico che fanno cultura con leloro imprese, che possono incentivarla, declinarla, incorag-giarla, fruirla e anche finanziarla. Abbiamo cominciato daAndrea Farina, fondatore di un colosso locale tutto rivoltoall’innovazione, Itway: la sua intervista la trovate a pagina30 nella nuova sezione “Extra”.

SOMMARIO

Uno scatto della piallassa di Ravenna del photoblogger Adriano Zanni:le sue immagini sono in mostra dal 7 febbraio al 1 marzo alla GalleriaMirada (via Mazzini, 83 Ravenna, inaugurazione alle 18, apertamercoledì dalle 10 alle 13 e dal venerdì alla domenica dalle 15 alle 19)e al Fargo Caffé (via Girolamo Rossi 17 a Ravenna) dall’ 8 febbraio,sempre al 1 marzo, inaugurazione alle 18 con l’editore Onga. Le foto,uscite anche raccolte in un’originale edizione, fanno del progetto RedDesert Chronicles, scatti in bianco e nero della Ravenna di Antonionial giorno d’oggi che Zanni porta avanti da tempo anche tramite il blogsu www.ravennaedintorni.it.

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• MUSICAI 25 anni di Area Sismica ..........pag. 4

• TEATROLa psicologia di Haber ..................pag. 8

• CINEMAUn film svedese, ma comico.....pag. 14

• LIBRILa scrittura secondo Ghinelli....pag. 16

• ARTEDa Boldini al Belpaese ............pag. 20

• GUSTOLa mora romagnola .................pag. 24

• JUNIORIl carnevale dei piccoli .............pag. 28

• EXTRAParla il patron di Itway ............pag. 30

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DAL VIVO

TRA EMO E POST-PUNK, CULTO E LEGGENDA, CON PERE UBU E MINERALIl primo febbraio al Velvet di Rimini una delle poche date europee del tour della reunion degli americani Mineral (foto a destra), tra i protagonistidella scena emo indie-rock degli anni Novanta. Sono una leggenda del post-punk, invece, gli americani Pere Ubu del carismatico David Thomas(a sinistra in una foto di Massimo Serena Monghini), con alle spalle quasi 40 anni di carriera, che tornano il 21 febbraio al Bronson di Madonnadell’Albero (Ravenna) dove sono da segnalare anche i concerti del 24 febbraio dei maestri del desert rock Fatso Jetson e Yawning Man; del 17febbraio con il rock-noir-slowcore degli Spain e del 27 con la psichedelia dei veneti Father Murphy (foto al centro).

Con il concerto di novembre al teatro Fabbri di Forlìdegli Henry Cow – unica delle sole tre date mondialiorganizzate per la reunion di una band leggendaria incampo dell’avanguardia – si è raggiunto l’apice e chiu-so una sorta di cerchio. Lungo un quarto di secolo. Perl’Area Sismica di Ravaldino in Monte (Forlì) quel-la in corso è la venticinquesima stagione di concerti,venticinque anni in cui si ripete un piccolo miracolo.Come chiamare altrimenti un circolo di un paesino dicollina nel cuore della Romagna in grado di attiraregente da ogni parte d’Italia per un concerto? «Essendotutti tesserati (l’Area Sismica è un circolo Arci, ndr) possocitare esempi concreti: i nostri spettatori vengono daRoma, da Torino, da Rovereto, da Milano... Anche perquesto abbiamo deciso di spostare i concerti al tardopomeriggio, per fare in modo che poi chi viene da fuoripossa tornare a casa a un orario decente». A parlare èil direttore artistico Ariele Monti, tra i gestori dellocale dal lontano 1993 (l’unico fondatore, che anco-ra è nello staff dell’Area Sismica, è invece Gionni

Gardini). «Sappiamo di proporre anche concerti diffi-cili, ma non lo sono tutti. Vogliamo testimoniare cheesiste anche una musica slegata dal ritorno commer-ciale, frutto solo della ricerca artistica e delle capacitàtecniche. E per fortuna ci siamo resi conto che, dopoaverli persi per qualche anno a causa probabilmentedella sbornia di internet, ora anche i più giovani cerca-no di essere curiosi e sono tornati all’Area Sismica.

Possiamo dire senza possibilità di smentita che i nostriclienti vanno dai 18enni ai 70enni...».

Sul palco del piccolo locale forlivese passano abi-tualmente alcuni monumenti viventi della musica diricerca di diversi ambiti, dal free jazz all’elettroacusti-ca, dalla contemporanea fino alla neoclassica, cheoggi non è così scontato riuscire ad ascoltare dal vivo:«Alcuni, come Rob Mazurek (trombettista e composito-

re americano di culto, noto tra gli altri progetti per i suoiChicago Underground e Sao Paulo Underground, ndr)sono ormai degli amici», sorride Ariele che poi sottoli-nea come a tenere in piedi il tutto ci sia la passione epoco altro: «Riceviamo un minimo di contributi pub-blici da Comune e Regione, ma solo per evitare di tene-re i prezzi dei biglietti a 30 euro come dovrebbero esse-re se fosse un’attività imprenditoriale. Noi siamo tutti

AVANGUARDIA

Quel piccolo miracolo tra le collineIl circolo Area Sismica compie 25 anni. «Abbiamo spettatori da tutta italia, dai 18 ai 70 anni...»

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volontari, abbiamo un altro lavoro edall’Area Sismica non ci guadagniamo uneuro...».

Per quanto riguarda la programmazionedi queste settimane, le esclusive nazionalicontinuano per esempio domenica 15 feb-braio (alle 18) con il sassofonista ingleseJohn Butcher, improvvisatore, sperimen-tatore nonché uno dei pilastri della scenajazz contemporanea. La domenica precedente, 8 feb-braio, un supergruppo italoinglese (fiati, fisarmonica epercussioni) interpreterà invece recenti composizionidi due grandi sperimentatori come Christian Wolff eAlvin Curran. Febbraio terminerà il 28 (questa voltaalle 22.30) con Mike Cooper, artista visivo e fil-maker, pioniere negli anni ’60 del cosidetto britishblues boom, che all’Area Sismica porterà un collettivodi improvvisatori che operano intorno a temi countryblues rilocalizzati in una sorta di free-jazz.

Luca Manservisi

TORNA LA STORICA RADIO MELODY

All’Area Sismica sabato 21 febbraio tornerà in vita Radio Melody,storica emittente rock cesenate anni ottanta e novanta. Alcuni djdella Radio riproporranno brani dell’epoca. Festa dalle 22.30.

REVIVAL

LA DANZA INCONTRA IL ROCKCON I MARLENE KUNTZAL TEATRO FABBRI DI FORLÌ

Al teatro Diego Fabbri di Forlìdomenica 8 febbraio alla 21 la danzaincontra il rock nello spettacolo IlVestito di Marlene. La particolaritàdel progetto sta nel fatto che sia idanzatori della Mvula SunganiCompany che i Marlene Kuntz – lastorica band di rock alternativoitaliano protagonista del progetto –saranno presenti in scena.Il filo conduttore dello spettacolo èla figura femminile in tutti imolteplici aspetti che lacontraddistinguono.

LO SPETTACOLO

Rob Mazurekall’Area Sismica

BALERA POPIl 7 febbraio i Saluti da Saturno,band romagnola fondata daMirco Mariani (nella foto), exbatterista di Vinicio Capossela,suonerà al Teatro Verdi diCesena. Si spazierà dalla baleraal free jazz cantautorale...

A TUTTO SWINGI Good Fellas (nella foto di EleonoraRapezzi) con Ray Gelato saliranno sulpalco del Naima di Forlì il 7 febbraio.

ELETTRONICAIl 21 febbraio al ClubAdriatico di Ravenna(Almagià, zona darsena)si esibirà il dj tedescoNick Höppner,tra i punti di riferimentodella scena technoe house underground

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DAL VIVO

JAZZAl teatro Petrella di Longianoil 20 febbraio concerto jazzdei Trio3 con Stefano De Bonisal piano, Ares Tavolazzi alcontrabbasso (nella foto) eFrancesco Petreni alla batteria

POP UNDERGROUNDTra i vari concerti del Sidro diSavignano da segnalare due bandromagnole: l’indie-pop di Io e laTigre (nella foto) il 4 febbraio e ilpop “sonico” dei Cosmetic il 14.

FOLK E DINTORNIAl Vidia di Cesena il 21 febbraioil folk-rock dei toscani Bandabardò

CONSIGLI D’AUTORE

Quei dischi che parlano di noida portare sull’isola deserta...di Antonio Gramentieri*

Nelle isole deserte, dicono, bisogna portare dischi di un certo tipo.Dischi-matrioska, dischi-multistrato, dischi-multitraccia e multifor-mi. Roba che orientata al sole del mattino possa offrire una sfumatu-ra, e alla sera un’altra. I monoliti si lasciano a casa, qui servono colo-ri e varietà. Cose che ci parlino di noi e del nostro essere umani, anchequando tutt'intorno è solo sole, mare e tempeste tropicali.

Poi occorre prudenza. Conosco gente che si è fatta bella con questeclassifiche, e poi si è ritrovata in un’isola deserta con una pila di dischipallosisisimi, che aveva scelto solo per bullarsi con i lettori.

A me mancheranno un sacco di cose belle: Mick e Keith, JackMcDuff con Gene Ammons, Cooder con Manuel Galban, MississippiJohn Hurt, Nebraska, Gas-Food-Lodging, le melodie di Hitchcock emolti altri.

Ma voglio star tranquillo e sull’isola ci porto, banalmente, questimagnifici sette classiconi enormi che si trovano anche alla Cometmezz'ora prima di imbarcarsi.

Neil Young - On the beach. Perchè le parole diventano preziosequando il tempo si liquefà. Perché quando finiscono i ’60 delle utopie,e finiscono così male, fra hippie fritti che scappano sui monti, droghecattive per nuovi isolazionismi, machismo rock da stadio e culti dellapersonalità, allora si può persino capire Manson, Charles. E odiaretutte le star di Hollywood, e farsi un sogno cattivo in cui le ammazzitutte nelle loro auto di lusso. Poi ci sono, consecutive, Motion Picturese Ambulance Blues, vertici di un folk-ragnatela, a maglie larghe, chesa catturare ogni malinconia. E perché il vero amico è quello che tidice quando stai pisciando nel vento.

Brian Eno - Music for films. Aeroporti, vabbè. E altri mondiverdi. Ma qui Eno dipinge con tutta la tavolozza, senza neppure la fre-gola di essere minimale o pop. Intorno all’isola immaginiamo essercimolti pesci, e quando questo disco suona, magari anche in cuffia, l’u-manità tutta diventa un acquario multicolore. Eno ha sempre unapulsazione, anche quando non si sente. Il suo segreto è stare sempresincronizzato sul cuore. Trova il cuore in ogni cosa tocchi. E nonstroppia, mai. Difficile trovare una sensibilità un cervello così intrec-ciati, e su piani così alti della Torre delle Canzoni.

Paolo Conte - Paris, Milonga. Tutta l’Europa e tutta l’Americadentro ogni nota, come forse solo Nino Rota, Mancini o il Trovajolimeno “di servizio”. In altre parole: alcune delle migliori melodie maiscritte con sopra alcuni dei migliori versi mai scritti. Nonostante que-sto capogiro costante, si sale a bordo il primo pezzo e si scende allafine, divertendosi pure, e la musica italiana non è più la stessa. Conte,cittadino di un pianeta con una selezione genetica più avanzata dellanostra, ha tutto ai massimi livelli, ma soprattutto un tocco narrativoche ti stende. Dice sei parole e il quadro è già completamente definito,

il paesaggio, l’ambiente, i colori, i personaggi, la loro relazione spazia-le ed emotiva. Romanzi di sei parole.

Bob Dylan - Time out of Mind. L’unico che può mirare a unpareggio senza reti con Paolo Conte, qui in versione anziano sfocato.Novecentonovantesei, lui malato di cuore e malato d’amore. Quandomezzo universo lo dà per cotto da almeno tre lustri (tutti sordi, evi-dentemente, che dall’89 lo Zio aveva già infilato un paio di indizi chia-ri di Resurrezione) Sua Bobbità infila una sequenza di pezzi impossi-bili. La Dolcezza e il Blues, la Malinconia e il Blues, la Disillusione e ilBlues. Lanois, Daniel, produce e capisce che ha in mano roba pesan-te. Litiga con Bob e con tutti i musicisti della session ma fa comunquea modo suo e missa il disco a mezz’aria, senza toccare terra, forse pen-sando al suo vecchio maestro (di cui abbiamo parlato due dischi fa).

Il risultato è Eterno. Una delle riflessioni sull’Amore (e sulla mancan-za dello stesso) più vicine alle Sacre Scritture che la cultura contem-poranea ci abbia consegnato. E non sto scherzando.

Talk Talk - Spirit of Eden. Inventare un genere, e poi togliere ildisturbo. Scrivere delle hit pop devastanti, e poi fare il contrario,altrettanto bene. Altro disco di paesaggi che si svelano, e di storie den-tro i paesaggi. Canzoni, sempre canzoni. L’arte della sottrazione,

musica statica-apparente-deri-va che in realtà ti avvolge a spi-rali, e intanto si riappropria delsenso degli elementi e del lororisuonare nello spazio. Legni,pelli, ottoni, ance. Disco dimiracoli, e di nuove apparizionia ogni giro. Un disco che è, dasolo, un’isola. Non deserta.

Lou Reed - New York. Sipotrebbe pensare che bastiWhite Light/White Heat,decenni prima, a spiegare aeventuali indigeni cosa sia un“suono urbano”. Forse è vero.Ma qui Lou parla di casa sua, elo fa scavando nel Dna, nellacarne viva di una metropoli alcollasso. C’è un amore enorme,e una rabbia enorme sotto, chenon diventa mai gesto ad effet-to. Sono poesie di una bellezzaabbacinante, da lacrime, resecon i nervi più scoperti del rockand roll. Nessun moralismo,nessun autocompiacimento,due chitarre basso batteria.Non riesco a pensare a un discorock che mi piaccia più di que-sto, che abbia ascoltato più diquesto, e che mi stanchi menodi questo.

AC/DC - Back in Black.Una puntura di adrenalina nel cuore, per i giorni di solitudine emalaonda. Il rock ai limiti del tamarro ha - come noto - benefici fisicie psicologici indiscutibili. L'ingenuità del bambino che sogna, le ere-zioni selvagge dell'adolescente, le braccia tornite dell'uomo.Prendiamone il minimo indispensabile ma prendiamo, almeno, ilmigliore mai scritto. Australiani di sangue scozzese, fuoriclasse dellevibrazioni di pancia, e di un suono martellante che non dimenticaneppure un istante il blues. Forse gli ultimi veri classici. Una band acui tutti pensano col sorriso, ma che sottovalutare è un errore dadilettanti.

* Antonio Gramentieri è un giornalista e musicista di Modigliana, tra ifondatori del free-press culturale romagnolo Gagarin, dirige il festivalStrade Blu e con il suo gruppo Sacri Cuori suona in giro per il mondo

Da sinistra e insenso orario: gliAc/Dc, Bob Dylane Neil Young (inuna foto del 1978)

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DAL VIVO

NOIR-CABARET?Il 6 febbraio al Valtorto diFornace Zarattini (Ravenna)il duo romagnolo Roma Amortra folk e cabaret dal saporemitteleuropeo e dai tratti noir

PIANO SOLOStefano Bollani spazierà come al solitotra classica, jazz e musica popolare il 22febbraio al teatro Bonci di Cesena

IL RITORNO DEI VERDENAL’atteso nuovo album del trio rock italiano èuscito a fine gennaio e i Verdena lopresenteranno al Velvet di Rimini il 27 febbraioin una delle prime date del loro tour nazionale

MUSICA

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Dai Solisti di Zagabria fino al pianodi Geniet e Giuseppe Albanese

CLASSICA

Al teatro Alighieri di Ravennaalla rassegna di musica classica dell’as-sociazione Mariani il 2 febbraio saliran-no sul palco i Solisti di Zagabria, ensem-ble riconosciuto come una delle piùimportanti orchestre da camera inter-nazionali, che si esibirà con la 22ennevioloncellista Kian Soltani. Il 9 febbraiosarà la volta del violinista di fama inter-nazionale Stefan Milenkovich, in duocon la pianista Srebrenka Poljak. Il 16febbraio arriva il Quartetto d’archi del

Teatro di San Carlo, formato dalle primeparti dell’orchestra del teatro liriconapoletano che spazieranno da Puccinia Verdi, da Webern a Ravel. Al teatroRossini di Lugo il 4 febbraio concertodel giovane pianista francese RémiGeniet, alle prese con Bach e Chopin; il19 febbraio programma classico(Haydn, Mendelssohn e Bartok) ma ese-cutori nuovi e dallo stile moderno colQuartetto Kelemen. Infine al teatroBonci di Cesena il 10 febbraio alle 21

I Solisti Aquilani con GiuseppeAlbanese al pianoforte (nella foto) alleprese con Liszt, Britten e Cajkovskij.

A CESENATICO IL PROGETTO DI FARISELLI E PAOLI DEGLI AREA

Venerdì 13 febbraio alle 21.30 al teatro comunale di Cesenatico nell’ambito dellarassegna jazz salirà sul palco l’Area Open Project, progetto musicale che vede sulpalco due membri degli Area, storica rock band sperimentale italiana, il fondatorePatrizio Fariselli (pianoforte, sinths) e Walter Paoli alla batteria. Con loro , MarcoMicheli al basso elettrico per una fusione tra jazz e progressive.

A PIANGIPANE L’OMAGGIO A HANCOCK E BEATLES

Al teatro Socjale di Piangipane (Ravenna) nel mese di febbraio sarà protagonista ilgrande jazz. Il 27 l’appuntamento è infatti con il progetto del compositore epercussionista Stefano Calvano con il maestro Ivano Borgazzi al pianoforte peruna serata dedicata al sound di Herbie Hancock (alla voce l’americana IreneRobbins). Il 20 febbraio saranno invece le canzoni tradizionalmente pop-rock deiBeatles a essere rivisitate in chiave jazz con l’Hot Trio e la voce di un’altra cantanteamericana, Ginger Brew (in precedenza al Socjale spazio anche al rock’n roll diAlessandro Ristori, il 6 febbraio, e a un tributo a Mina, il 13).

JAZZ

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8 TEATROPROSA/1

Alessandro Haber veste i panni di FreudIntervista all’attore che dice: «Preferisco i personaggi cattivi, sono più imprevedibili. I buoni sono noiosi»

Zoppica, si trascina sotto ilpeso del suo corpo, tossisce,sputa. Il Sigmund Freud diAlessandro Haber ne Il visitato-re è un Freud alla fine dei suoigiorni, senza più vitalità, ama-reggiato dalla vita e in colleracon il mondo. Ogni personag-gio che viene interpretato daHaber è un personaggio che siconfronta con un altro perso-naggio, Haber stesso. Nell’arcodella sua lunga carriera ha in-terpretato i ruoli più vari: disa-dattati, celebrità, reietti o pic-coli eroi del quotidiano passan-do dal cinema di Mario Moni-celli e Pupi Avati al teatro.«Quelli che amo di più sono icattivi. Hanno più sfaccettatu-re da esplorare, sono più im-prevedibili, i buoni sono noio-si».

Da dove parte il suo lavo-ro su un personaggio?

«Parte sempre dal corpo. Lafisicità mi guida a scoprirne ilcarattere. Per Freud non sonopartito dai suoi saggi, ma dalui. Non avevo letto i suoi libri,sapevo chi era, quello da cuisono partito è il Freud anziano,stremato, che ha un cancro al-la gola e di lì a poco morirà. So-no partito da lui, non dal suopensiero. Dalla sua tosse, dallavoce roca a causa delle malat-tia, dalla sua camminata fati-cosa, dalla sua postura».

In questo testo si cimentacon le parole di Éric-Emma-nuel Schmitt, il suo lavoroprecedente Art era di Ya-smina Reza, è un periodo incui si sente affascinato dal-la drammaturgia contem-poranea francese?

«A me non importa se il testoè di un francese, di un inglese,di un polacco, se è Shakespeareo un contemporaneo, mi inte-ressa solo che mi comunichiqualcosa. Anche con la dram-maturgia contemporanea ita-liana ho fatto lavori memorabi-li come Segreteria telefonica diAmedeo Fago nel 1982 o Scac-co pazzo di Vittorio Franceschinegli anni ’90 – da cui trasse ilfilm omonimo del 2003 -. Que-sto testo mi fu proposto da Va-lerio Binasco – regista dellospettacolo – mentre eravamoin tournee con Art. Inizialmen-te non mi era piaciuto, mi sem-brava troppo complesso inter-pretare Freud e questo stranie-ro che forse è Dio, ma mi sonofidato di lui. Provandolo poi hocapito che funzionava ed erauna scrittura fantastica da in-terpretate. I testi teatrali sonocome le donne. A volte c’èquella bellissima di cui ti inna-mori, ma poi quando inizi auscirci ti annoia subito, a volte

invece c’è quella che non tisembra bellissima, ma poi sco-pri che ha delle cose da dirti e ticonquista. Perché un conto è iltema, un altro è come vienesvolto. La drammaturgia è unacosa essenziale, se non funzio-na non si va da nessuna parte,ma anche se funziona ci vuoleuna regia e degli attori con cui

si crea una musica. Il ritmopuò essere veloce, lento, sinco-pato, urlato, ma il teatro è mu-sica».

Ha interpretato moltiruoli diversi tra loro, in la-

vori anche molto comples-si, quali l’hanno messo inmaggior difficoltà?

«Nel 1995 mi chiesero di fa-re Arlecchino. Il gli risposi ca-tegorico: “ma siete scemi!?”.Arlecchino era Strehler. Nes-suno voleva farlo dopo Streh-ler, per tutti Arlecchino eraStrehler e basta. Quando arri-vai a casa dopo aver rifiutato laparte però ci ripensai. Tornaiindietro e dissi. “va bene, ma sifa come dico io. Io non mi met-to maschere in faccia e nem-meno quel vestitino a rombicolorati da cretino”. Così fa-cemmo e fu un successo incre-dibile. Sono stato molto felicequando Paolo Rossi, recente-mente intervistato da Repub-blica, ha citato i due Arlecchiniche lo avevano influenzato dipiù: quello di Strehler e il mio.Ho interpretato i ruoli più vari,ho fatto anche quattro voltel’omosessuale, in maniere mol-to diverse tra loro. Una ragazzache mi aveva visto mi chiese,“ma quindi non sei gay?”, dopoabbiamo avuto un figlio insie-me…»

Haber confessa però chela vita da attore non è fattasolo di applausi del pubbli-co e buone recensioni suigiornali.

«Ci sono stati anche momen-ti di grande crisi, ma poi si ri-nasce. Meno male che ho avutomomenti difficili! Guai a sen-tirsi arrivati, sarebbe mortal-mente noioso».

Matteo Cavezzali

«Il mio lavoro su un personaggio partedal corpo: per Freud non

sono partito dai suoisaggi, ma da lui»

Sopra: Alessandro Haber,sotto un’immagine discena de Il visitator. Lospettacolo di Éric-Emmanuel Schmitt conregia di Valerio Binascocon Alessandro Haber eAlessio Boni sarà al TeatroAlighieri di Ravenna finoall’1 febbraio e al Novellidi Rimini dal 20 al 22febbraio.

«Non mi importa che il testo sia di un francese,

di un inglese o di unpolacco: mi interessa chemi comunichi qualcosa»

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Dal classico al contemporaneo, le stagioni di pro-sa dei teatri romagnoli riservano un febbraio quan-to mai vario. Tra i primi appuntamenti quello al Ma-sini di Faenza, dal 3 al 5 febbraio, con PierfrancescoFavino in Servo per due di Richard Bean. Poco di-stante, a Russi, il 3 febbraio, si può assistere invecealla pièce, quanto mai attuale che vede una coppiastretta nella morsa della crisi economica, Prigio-niero della seconda strada di Neil Simon conMaurizio Casagrande e Tosca d’Aquino. E la storiadi una coppia va in scena anche a Meldola: MarcoColumbro e Gaia De Laurentiis saranno invece pro-tagonisti di Alla stessa ora il prossimo anno diBernard Slade sabato 21 febbraio.

Il teatro Alighieri di Ravenna propone invece ungrande classico della commedia greca: le Rane diAristofane nell’allestimento della Fondazione Tea-tro Due, l’11 e il 12 febbraio alle 21.

E sempre un classico, ma del Novecento, è quelloche si può vedere al Masini dal 18 al 20: Il fu Mat-tia Pascal di Tato Russo. Sempre Pirandello prota-gonista anche a Rimini con Umbero Orsini che por-ta Il giuoco delle parti sul palco del Novelli dal 3 al5. E ancora Pirandello interpretato da uno dei gran-di del teatro italiano sarà anche al Bonci di Cesena,dove va in scena Enrico IV di Franco Branciaroli dal12 al 15 febbraio. Sicuramente più sperimentale,invece, il Pirandello de I giganti della montagna dellacompagnia Fortebraccio teatro al Petrella di Longia-no sabato 7 febbraio. Anche a Lugo arriverà una vo-ce della grande Sicilia letteraria, questa volta quelladi Sciascia, al Rossini dal 21 al 23 L’onorevole saràinterpretato da Enzo Verano, Stefano Randisi e Lau-ra Marinoni. Dagli autori italiani agli stranieri: i te-sto più cupo di Harold Pinter, Ritorno a casa, èquello in programma il 14 febbraio al Novelli con ilTeatro Metastasio Stabile della Toscana/Spoleto56Festival dei 2Mondi per la regia di Peter Stein e chevede in scena Arianna Scommegna, Premio Ubu

Accademia di Teatro MusicaleParola, Canto, Musica, Danza

Con il contributo di Con il patrocinio di COMUNEDI RAVENNA

PROSA/2

Da Aristofane a Severgnini Gli appuntamenti nei teatri della Romagna. Quattro spettacoli da Pirandello

2014 come miglior attrice. Tra prosa e ricerca è an-che lo spettacolo andato in scena a Cattolica mar-tedì 24 febbraio con Sinfonia d’autunno di Ing-mar Bergman diretto da Gabriele Lavia. Un testocontemporaneo è quello invece in programma aCervia per il ritorno in Romagna (dopo il debutto aRimini e le repliche a Faenza) del nuovo lavoro diAccademia Perduta tratto da testo di Massimo Car-lotto con Claudio Casadio e Pamela Villoresi: Ilmondo non mi deve nulla, il 21 e 22 febbraio.Contemporaneo e sorprendente è anche I giocatoridi Enrico Ianniello, in una trasposizione da Barcello-na a Napoli del testo di Pau Mirò, in scena domenica8 febbraio al Novelli di Rimini. E sempre al Novelli, il12 va invece in scena in un vero e proprio allesti-mento teatrale il noto giornalista Beppe Severgninicon il testo La vita è un viaggio di cui è interprete eautore.

TEATRO

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R&DCULTfebbraio 2015

IL BROKER FALLITO AL TEATRO DEGLI ATTITra musica e teatro, al teatro degli Atti di Rimini, venerdì 13 febbraio Il terminal. Blues del brokerfallito di e con Giovanni Nadiani & Faxtet alle 21. Alle 17 dello stesso giorno Nadiani sarà inoltreospite alla Cineteca comunale per l’incontro dal titolo “Ai sem!” sul dialetto nel contemporaneo

GOGOL CONTEMPORANEOAl Teatro della Regina di Cattolica (il 19 feb-braio) e al Diego Fabbri di Forlì (dal 12 al15 febbraio) va in scena L’ispettore genera-le di Nikolaj Vasil’evicGogol’ nell’adatta-mento drammaturgico di DamianoMichieletto che ne cura anche la regia nellaproduzione Teatro Stabile del Veneto edell’Umbria

ARANCIA MECCANICAAl Teatro della Regina di Cattolica martedì10 febbraio va in scena l’adattamentoteatrale di Arancia Meccanica di AntonyBurgess per la regia di Gabriele Russo e lemusiche di Morgan. Un produzionedel Teatro Stabile di Napoli

RIMINI

CATTOLICA E FORLÌ

CATTOLICA

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Il Paul Auster di Giuseppe Battistonper spettatori, ma anche per lettori

LA RECENSIONE

Una scrittura tersa, la capacità di trasformare un’esperienza personale in universale attraversoepisodi, dettagli, momenti che permettono a chi ascolta di trasformarsi, di diventare il figlio che haperso il padre, un padre distaccato e anaffettivo, di rivivere gli episodi della propria infanzia riordi-nando una casa piena di oggetti che riportano al passato. Una scena ingombra, un palcoscenico doveè necessario scavalcare mucchi di abiti stesi a terra, da cui raccogliere paia di scarpe tutte uguali.Una sedia, una cassa. Un solo attore, Giuseppe Battiston, a misurarsi con temi come la vita, la mor-te, l’essere padri, l’essere figli, a dar voce alle parole di un grandissimo scrittore come Paul Austerche in questo memoriale autobiografico affronta i fantasmi della propria vita passata e presente etrasforma un atto solitario come quello della lettura nel rito collettivo del teatro.

L’incanto è totale e assoluto. Un Battiston mai sopra le righe sa portare il pubblico dalle lacrimeal riso senza mai perdere il filo di una narrazione che parla di quanto più profondo ed essenziale ri-guarda l’essere umano, di quanto più spaventoso ci possa essere per l’essere umano: la vita. Colpe econcause che risalgono il filo delle generazioni, momenti drammatici del presente, racconti nel rac-conto contribuiscono a costruire il puzzle di personaggi reali che diventano letterari e tornano realinella finzione del teatro. Una vertigine per lo spettatore/lettore coinvolto in un mix di emozione epensiero, di riflessioni etiche e percezioni estetiche. Per chi ama la letteratura e apprezza il teatro.L’invenzione della solitudine è un’esperienza destinata a lasciare un segno profondo. Per chi non l’a-vesse ancora visto, l’appuntamento è al Diego Fabbri di Forlì il 5 febbraio.

Federica Angelini

Giuseppe Battistonporta in scena PaulAuster

IL CICLISMO EROICOSECONDO MARESCOTTI

Al teatro comunale diConselice, sabato 14febbraio, si potrà assistere almonologo di IvanoMarescotti, firmato daMaurizio Garuti, nato inoccasione dell’arrivo dellatappa del Giro d’Italia a Lugonel 2014. Una celebrazionedelle fatiche eroiche delciclismo che fu. Alle 21.

MONOLOGO

LE DONNE CHE CORRONO DIETRO AI LUPIDI DEBORA VILLA A BAGNACAVALLO

Sabato 7 febbraio alle 21 al Goldoni di Bagnacavallo,Debora Villa va in scena con lo spettacolo Donne checorrono dietro ai lupi, una serie di microraccontiironici e taglienti, che prendono spunto dalla storiacon la s maiuscola ma anche dalla cronaca, perfotografare la realtà della donna contemporanea.

CERVIA: I CONSIGLI DI PRAVETTONIPER VIVERE FELICI

Come truffare il prossimo e vivere felici è il titolodello spettacolo che Paolo Hendel porta sulpalcoscenico del Comunale di Cervia giovedì 12febbraio alle 21. I consigli del suo celeberrimopersonaggio, Carcarlo Pravettoni, per affrontare lacrisi e diventare imprenditori di successo.

I 2015 PERSONAGGI DI MAX GIUSTIIN SCENA ALL’ALIGHIERI DI RAVENNA

Venerdì 20 febbraio, sul palcoscenico dell’Alighieri diRavenna, per la stagione di comico, salirà Max Giusticon la sua galleria di personaggi (il titolo dellospettacolo è appunto 2015 personaggi) collezionatiin una carriera ormai trentennale e presentati damonologhi dell’attore e autore sull’attualità.

COMICO

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TEATROR&DCULTfebbraio 2015

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FLAMENCO ETARANTA A FORLÌ

Venerdì 20 febbraioalle 21 va in scenaal Fabbri di Forlì“Battito” diFlamenquevive, unincontro frapercussioniafricane, flamencoe taranta, Africa esud Italia.

FOLK

McGregor, Sonics, Silei: cibernetica, acrobazia, musica liveDANZA CONTEMPORANEA

Tre gli appuntamenti con la danza contemporanea in febbraio: sabato 7 alle 20.30 e domenica alle 15.30,all’Alighieri di Ravenna si potrà assistere a Far, coreografia dell’inglese Wayne McGregor su musiche origi-nali di Ben Frost. McGregor, già ospite di Ravenna Festival nel 2011, è considerato uno tra i più interessanticoreografi inglesi dei nostri giorni. Far – acronimo di Flesh and the Age of Reason di Roy Porter, storia dell’e-splorazione del corpo e dell’anima del XVIII sec. – è un mix di scienza, cibernetica e modern dance.

Sempre il 7 febbraio, al Bonci di Cesena, invece va in scena la coreografia di Virgilio Sieni Dolce vita,archeologia della passione, con interpretazione di Giulia Mureddu, Sara Sguotti, Jari Boldrini, Ramona Caia,Maurizio Giunti, Giulio Petrucci, Claudia Caldarano, Marjolein Vogels e musiche di Daniele Roccato eseguitedal vivo dall’autore. Bisogna invece aspettare fino al 24 febbraio per ammirare la Meraviglia di AlessandroPietrolini con le acrobazie dei Sonics, al Masini di Faenza.

Il nuovo Elisircon l’orchestraCherubini

OPERA

Per la stagione di opera lirica dell’Alighieri, il 28 feb-braio e il 1 marzo, va in scena L’Elisir d’amore diGaetano Donizetti con l’Orchestra Giovanile LuigiCherubini e il Coro del Teatro Municipale di Piacenza(maestro del coro Corrado Casati) nel nuovo allesti-mento nato da una coproduzione Fondazione Teatri diPiacenza e Teatro Alighieri di Ravenna.

GISELLEA CESENA

Al Bonci diCesena, lacompangia JuniorBallet di Toscana, il20 febbraio alle21, incollaborazione conAterDanza, portain scena unclassico: Giselle.

CLASSICA

TEATRO

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RICERCA

Non fa più alcuna vita sociale, nonviaggia, non frequenta amici, non va ateatro a vedere i suoi testi messi inscena, non va al cinema, non vive piùnemmeno con il marito, che vede solouno o due mesi all’anno. Elfriede Jelineksoffre di una grave forma di sociofobia.Da anni il suo unico contatto con ilmondo è la sua scrittura. ElfriedeJelinek ha ricevuto il Premio Nobel nel2004. Anche in quella occasione nonsi è presentata, ma ha scritto un testomemorabile in cui ammetteva pubbli-camente che tutti hanno la bocca edunque possono muovere la linguamentre lei è l’unica a non riuscire ausarla per parlare. Alla sua scomparsadal mondo si è in qualche modo sosti-tuita Elena Di Gioia che ha creatoattorno ai testi della scrittrice il FocusJelinek, un festival articolato in sei mesicon sedici spettacoli messi in scena neiteatri dell’Emilia-Romagna da compa-gnie emiliano romagnole.

Elena, come è nato l’amore perElfriede Jelinek?

«Ci sono stati più momenti in cui misono innamorata di lei. Dieci anni fa hosentito un suo testo messo in scenadalla compagnia di Roma “Quelli cherestano”. Quella scintilla è rimastasilente per anni dentro di me. Leggevo lesue pubblicazioni mano a mano cheuscivano, come lettrice silenziosa. Miavevano colpito soprattutto i testi tea-trali usciti per Ubu libri. Quando ho ini-ziato a cercare artisti per coinvolgerlinel festival ho scoperto che molti ama-vano i suoi testi e da tempo avevano inmente di metterli in scena. Altri invecesi sono avvicinati alla sua scrittura pro-prio quando gliene ho parlato io, e ci sisono buttati a capofitto. Il mio è statoun innamoramento solitario che èdiventato progetto con la forza dellacondivisione degli artisti».

Il suo teatro in cosa divergedalla sua prosa?

«Ha due scritture molto differenti. Inromanzi come Le amanti e La pianista,diventato noto per il film di MichaelHaneke, mantiene una dimensionenarrativa che nel teatro scompare.Jelinek ha un modo di scrivere con cuifare i conti. È, come si dice, post-dram-matico. Non c’è una trama, non c’è unosviluppo narrativo. Sono lunghi flussiverbali in cui lasciarsi scivolare. Neisuoi testi si tocca lo scoglio della com-prensibilità. Jelinek richiede tenacia achi la legge e la vede a teatro. Sono sfide,come ha detto anche lei: «Sono testi peril teatro, ma non per la messa in scena».Come ha descritto in una delle pochissi-me interviste che ha rilasciato lei«appende le parole dei testi teatrali agliattori come se fossero degli appendiabiti». Per gli attori comporta un lavoronon di immedesimazione o di imperso-nificazione, ma si tratta di fare i conticon le parole. L’attore deve essere estra-neo alle parole che la sua bocca dice».

Come crea i suoi testi?«Spesso lavora con il montaggio.

Sono collage di citazioni e frasi presedalla filosofia di Heidegger e di Fichte,dalla poesia di Hölderlin, ma anche tra-gedia greca, mescolata con articoli digiornale. Poi impasta tutto con nuoveparole. Le citazioni non sono rivelate,ma è importane la scelta che fa in que-sti montaggi perché scava nella storiadelle parole. Smaschera falsità attraver-so il linguaggio, come diceva Wit -

Jelinek le parole appese agli attoriUn festival coinvolge teatri e compagnie dell’Emilia-Romagna. Parla l’ideatrice Elena Di Gioia

tgenstein crea una “mitologia del lin-guaggio”».

Come si inserisce la Jelineknella drammaturgia europea?

«È una scrittura a cui in Italia nonsiamo abituati. Un modo unico di scri-vere. Non offre emozione a teatro.Cerca qualcos’altro. La forza della suascrittura è che ritrae quello che siamotramite la deformazione. Nel fondodelle sue parole troviamo la natura delpotere. Riporta in superficie cose cheabbiamo voluto nascondere negli scan-tinati».

La Jelinek non vede gli spettaco-li tratti dai suoi testi, è una situa-zione molto particolare…

«Lei dice che l’autrice è andata via.Ci sono solo le sue parole. Con quellefate i conti. Le sue didascalie sono bel-lissime. Entra nei testi e descrive unaregia dettagliata, e poi aggiunge “matanto so che farete quello che vi pare”.Ogni regista si confronta con questitesti liberamente. Alla fine è come leg-gere un libro, ognuno gli dà una pro-pria interpretazione a prescindere daquello che lo scrittore aveva in mentementre li scriveva».

Il progetto coinvolge moltecompagnie e teatri emiliano-roma-gnoli come Teatri di Vita, Chiara

Guidi, Fanny&Alexander, ElenaBucci, Ateliersi, cosa ha di partico-lare il teatro in Emilia-Romagna?

«È un ambiente con grande disponi-bilità e curiosità. C’è stato un grandesenso di condivisione di un progetto.Da fuori regione mi dicono che inEmilia-Romagna c’è un terreno fertile,uno spirito di collaborazione che inaltri territori non c’è. Non a caso il pro-getto è nato qui. In Romagna siamo aRavenna, Faenza, Forlì, Rimini, Mon -tescudo, Lido Adriano, città per città,con spettacoli diversi. Percorrendo pic-cole distanze il pubblico può vedere dif-ferenti tasselli del focus».

E con Elfriede Jelinek siete riu-sciti a parlare del progetto?

«Sì, ci siamo sentite con pochi scam-bi di lettere. Ho voluto rispettarla, nonho voluto invadere il suo spazio. Sonopoche intensissime lettere. Ha scrittopensieri giganteschi che ora sono sullespalle di tanti. Era commossa. Staseguendo il focus a distanza. Ha segui-to il progetto fin dall’inizio, prima anco-ra che diventasse realtà. Ho avuto biso-gno che lei lo sapesse mentre stavocoinvolgendo gruppi e teatri nel pro-getto. Non avevo ancora nessuna cer-tezza che si realizzasse».

Matteo Cavezzali

A sinistra, una fotodi Elfriede Jelinek,nata nel 1946 inAustria. SopraElena Di Gioia

A RAVENNA RADIO ZOLFO, CON I FANNY&ALEXANDER ED ELENA BUCCI

A Radio Zolfo, all’Almagià di Ravenna, intervengono atisti e studiosi attornoall’opera di Elfriede Jelinek, chiamati a rispondere ad alcune suggestioni natedalla visione del Festival Focus Jelinek. La puntata, condotta dal gruppo di criticiAltre Velocità, è accompagnata dalla performance La morte o la fanciulla? diFanny & Alexander e dalla lettura di Elena Bucci del testo In disparte, il discorsoche Elfriede Jelinek pronunciò nel 2004 per il conferimento del Nobel.L'evento è il 3 febbraio alle 21.

FOCUS JELINEK/3

DALLA CRONACA A GOETHE:FAUSTIN AND OUT A FORLÌ

Tra gli appuntamenti del festival dedicato aElfriede Jelinek, il 10 febbraio alle 19 al Fabbri diForlì c’è Faustin and out, sotto sopra dentro fuoriil Faust di Goethe con Angela Malfitano,Francesca Mazza, Sandra Soncini, Matteo Angiuse Fabrizio Arcuri (regista) e la partecipazione diMarta Dalla Via per una produzione di Tra un attoe l’altro, Accademia degli Artefatti. In questotesto Jelinek riprende la vicenda accaduta inAustria, del padre che ha tenuto segregata peranni la figlia nella cantina di casa, costringendolaa un rapporto incestuoso. FaustIn and out è statodefinito dalla stessa autrice “drammasecondario”: una specie di commentario teatraleall’opera di Goethe. Faustin and out, inedito inItalia, è stato appositamente tradotto da ElisaBalboni e Marcello Soffritti. Lo spettacolo èstrutturato internamente in tre episodi; la durataintegrale è 3h e 45' compresi due intervalli. Tel.0543 712167.

FOCUS JELINEK/1

A FAENZA E RIMINI LE AMANTI DEL TEATRINO GIULLARE

Il teatrinoGiullare si misuranell’adattamentoteatrale delromanzo diElfriede JelinekLe Amanti, inscena a Faenza,al Ridotto delTeatro Masini il12 febbraio alle21. Protagonistadi questa storiaè l'amore, nelracconto di duevite, quella diBrigitte, chelavora in unafabbrica direggiseni, equella di Paula, quindicenne che lotta contro i genitori per sfuggire auna vita senza prospettive. Lo spettacolo sarà in scena anche al Teatrodegli Atti di Rimini venerdì 16 febbraio.

FOCUS JELINEK/2

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NANOU E CRISTINA RIZZO AL DIEGO FABBRI

Mercoledì 18 febbraio alle 21, al Diego Fabbri di Forlì, doppioappuntamento con John Doe di Marco Valerio Amico di E/grupponanou (con Sissj Bassani, Alessia Berardi, Rhuena Bracci, AnnaMarocco), dove John Doe è spunto in quanto il nome usatosolitamente nel gergo giuridico statunitense per indicare unapersona la cui identità è sconosciuta, come nel caso del ritrovamentodi un cadavere non identificato fino al momento del suoriconoscimento. Mentre alle 22 va in scena BoleroEffect di e conCristina Rizzo (performance Annamaria Ajmone, Cristina Rizzo,Simone Bertuzzi. elaborazione sonora e djing Simone Bertuzzi akaPalm Wine), un progetto che si articola intorno alla ricerca sul pianomusicale di sonorità ritmiche da ballo, pensate come una corsaarcheologica a partire dal Bolero di Ravel.

FORLÌ

CESAR BRIE NE IL MARE IN TASCAE ALLA REGIA DI IN FONDO AGLI OCCHI

Doppio appuntamento in terra di Romagna con il lavorodell’autore, attore e regista di origine argentina CésarBrie che calca le scene del teatro sperimentale e diricerca dagli anni Settanta. Martedì 24 febbraio, alNovelli di Rimini, alle 21, porta personalmente in scena Ilmare in tasca, storia di un attore che, svegliatosi, scopredi essere stato trasformato in un prete. Giovedì 26febbraio, invece, al Ridotto di Faenza, va in scena Infondo agli occhi di Gianfranco Berardi e GabriellaCasolari, sempre per la regia di Brie, uno spettacolo dinuova drammaturgia che affronta le tematiche della crisie della malattia da questa prodotta e derivata.

RIMINI E FAENZA

“Il giocatore”del Teatro delle Albein scena a Vulkano

RAVENNA/1

Dopo essere stato presentatocome opera lirica al Festival diSpoleto per Opera Nova 2014 Ilgiocatore di Marco Martinelli,ideato da Marco Martinelli ed Er-manna Montanari, con Alessan-dro Argnani – musiche originaliappositamente composte da Cri-stian Carrara, spazio scenico ecostumi di Ermanna Montanari eluci di Enrico Isola – viene pre-sentato in una nuova modalitàscenica a Vulkano a San Bartoloper Ravenna viso-in-aria, dal 28gennaio fino al 15 febbraio. ConIl giocatore Marco Martinelli por-ta il pubblico a contatto con il pe-ricolo del gioco d’azzardo, indagala doppiezza dell’animo umanoattratto da sfide autodistruttive.Una dipendenza interpretata daun Alessandro Argnani trasfigu-rato nei panni di un giocatorevittima dei suoi aguzzini.

QUATTRO GIORNATE SUL GIOCO D’AZZARDO

Come evento collaterale alla messa in scena de Ilgiocatore, dall’11 al 14 febbraio alla CasaCircondariale di Ravenna, al Palazzo del Cinema edei Congressi e al Teatro Rasi si svolgerà “Per nonmorire di gioco d’azzardo”, quattro giornate diapprofondimento tra proiezioni di documentari,incontri e un convegno, con la partecipazione diartisti, giornalisti e studiosi che stanno indagandoquesto fenomeno. Il progetto è realizzato daRavenna Teatro grazie alla collaborazione delComune di Ravenna Assessorato ai Servizi Sociali,Gruppo dello Zuccherificio e Ravenna Cinema.

EVENTO COLLATERALE

LE DONNE DI HITLER PER TEATRO I

Per la rassegna Ravenna-viso-in-aria diteatro di ricerca, venerdì 6 febbraio, alteatro Rasi di via di Roma a Ravenna, alle21, va in scena Teatro i con Eva (1912-1945) dalla trilogia "Innamorate dellospavento” un progetto in cui l’autoreMassimo Sgorbani cattura le voci di alcunefigure femminili legate ad Adolf Hitler cheprecipitano verso la fine del Reich.

RAVENNA/2

TEATRO

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AlessandroArgnani ne“Il giocatore”

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CONTROCINEMA

Roy Andersson: la spietata comicitàche non ti aspetti in uno svedesePerché andare a vedere l’ultimo (sconosciuto ai più) Leone d’oro di Venezia quando uscirà nelle sale

di Albert Bucci *

In primavera uscirà nelle sale italia-ne il film vincitore dell'ultimo festivaldi Venezia 2014.

Normalmente sarebbe un eventosegnato sul calendario cinefilo e ilpubblico sarebbe in trepida attesa. Main questo caso in pochissimi sanno giàdi cosa si tratta, anche perché l'effettofilm-vincitore-di-festival-importantedipende dalle poche notizie in circola-zione. Trattasi infatti del nuovo film diun regista pressochè sconosciuto inItalia: Un piccione seduto su un ramoriflette sul senso dell’esistenza, film sve-dese di Roy Andersson.

Nelle menti del pubblico serpeggiasicuramente un “mmm” carico didubbi, inevitabilmente indotto dal pre-concetto cinematografico che i filmsvedesi saranno anche belli, ma sicu-ramente noiosi; preconcetto che nascedalla nemmeno troppo subliminaleequazione Cinema+Svezia = IngmarBergman, destinata a rovinare perchissà quanto tempo ancora il poverocinema svedese... Ma se anche sisoprassedesse al suddetto preconcetto,non potrà comunque non scattare ladomanda: Roy Andersson, ma chisarà mai costui? Comprendo che ce nesarebbe abbastanza per abbandonarsia un gaudente e fantozziano “echisse-nefrega” e lasciare questo film svedesee vincitore ai soliti intellettuali repres-si che nessuno frequenta perché noio-si quanto i film che guardano.

I lettori sono perdonati, perchéanch’io ebbi lo stesso preconcetto. Hovisto infatti il film al festival di Venezia,un lunedì mattina che non offrivaalternative più allettanti sulla carta,entrando in sala senza sapere nulla delfilm, e aspettandomi un polpettonepara-guru-intellettualoide che sareistato pronto ad abbandonare a metàproiezione. E invece quella felice matti-na sono rimasto sorpreso e incantato,uscendo con la consapevolezza di avervisto un capolavoro – e per giuntanemmeno noioso. Un piccione sedutosu un ramo riflette sul senso dell’esisten-za ha meritato il Leone d’Oro e i mieimodesti sforzi saranno su come con-vincervi a vederlo quando uscirà.

Veniamo al confronto più immedia-to che ogni regista svedese deve ahimèaffrontare: quello con il mostro sacroIngmar Bergman. Il buon regista RoyAndersson così risponde: «Forse cisono delle analogie fra il mio cinema equello di Bergman; ma lui non avevaumorismo. Questa è la differenza piùgrande». Ecco quindi la principalechiave di lettura del film: la comicità. IlPiccione seduto sul ramo... è film digeniale, cattiva e intelligente comicità,fatto di assurde atmosfere alla AkiKaurismaki e dissacrante satira allaMonty Phyton, che ricorda il teatro

dell'assurdo di Beckett e Ionesco, il sur-reale humor nero di Luis Buñuel e l'a-lienata comicità di Jacques Tati.

Il film inizia con tre gag, chiamate 3incontri con la morte:

1) un uomo muore d'infarto per lo

problema è a chi dare la birra e il pani-no che aveva appena pagato, perchénon si deve sprecare nulla.

Seguono altri 39 sketches, tutti informa di gag comica, che compongo-no un divertentissimo ed equilibratointreccio di mini-storie: tra le quali unRe svedese omosessuale che dichiaraguerra allo Zar russo; oscuri scienziatiche misurano l'intelligenza delle scim-mie; e soprattutto due improbabili, tri-stissimi e incapaci rappresentanti di

commercio che cercano senza succes-so di vendere giochi e scherzi (fintidenti da vampiro, sacchetti che emet-tono risate, maschere da carnevale),due Stanlio-e-Ollio scandinavi confacce alla Buster Keaton, persi in unasocietà delirante e caotica come inTempi Moderni di Chaplin.

Film comico, insomma, anche sesvedese; e della comicità più grande eintelligente, più devastante e spietata.La satira è globale e non perdona nes-sun aspetto della condizione umana.In mezzo alla desolazione di un mondosospeso tra tragedia e farsa, in cui èimpossibile sfuggire al proprio destinoperché le auto sono perennementeferme in eterni ingorghi stradali, tutti i

sforzo di stappare una bottiglia di vinodurante una cena galante; 2) un’an-ziana donna sul letto di morte non nevuole sapere di mollare ai figli eredi laborsa piena dei suoi gioielli; 3) unuomo muore nel bar di una nave: il

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14 CINEMA

personaggi sono spesso al telefono eripetono incessantemente il tormento-ne del film: «Sono felice di sapere chetutto va bene». Il titolo del film cita ilquadro Cacciatori nella neve di PieterBruegel il Vecchio, che raffigura unpaesaggio invernale, con alcuni uccel-li appollaiati sui rami degli alberi cheosservano gli uomini nelle loro bruli-canti attività. E più in generale il cine-ma di Andersson, a partire dai suoifilm precedenti Canzoni dal secondopiano del 2000 e Tu, vivente del 2007(li trovate su youtube) è esilarantecomicità che nasce da profondi e raffi-nati riferimenti pittorici ed estetici.Andersson compone inquadrature sti-listicamente perfette ispirate alle operedi Otto Dix e Georg Scholtz per ribadi-re il suo pensiero: l’umanità è una tra-gicommedia fatta di grandiosià emeschinità, di bellezza e disperazione;ma se possibile, anche se il senso della

vita non esiste, meglio sorridere chepiangere, come insegnavano i MontyPhyton: è sufficiente guardare a sestessi come ci osserverebbe un piccio-ne sospeso sul ramo di un albero, piùvicino di noi al paradiso.

* Albert Bucci (Ravenna, 1968)è direttore artistico del RavennaNightmare. È stato docente di Sce -neg giatura e Tecniche della Narra -zione presso la Università Iulm diMilano, e produttore esecutivo dispot pubblicitari televisivi. Possiedeanche una laurea in Fisica Teorica. Ilsuo vero nome è Alberto, ma in effet-ti è meglio noto come Albert.

Inevitabile il paragone con Bergman,ma in proposito il regista dice:

«forse ci sono delle analogie, peròlui non aveva senso dell’umorismo»

Due scene di Un piccioneseduto su un ramo riflette sulsenso dell’esistenza, filmsvedese di Roy Andersson cheha vinto l’ultimo Leone d’oro

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INFORMAZIONE PROMOZIONALE R&DCULTfebbraio 2015

Il Centro Iperbarico Srl nasce nel1989 come divisione della RANA,società di lavori subacquei fonda-ta nel 1964 a Marina di Ravennaper dare assistenza alla ricerca eproduzione di gas iniziate in queglianni nell’offshore ravennate.Nel 1989, utilizzando la tecnologiadel diving in saturazione, i sociFranco Nanni, Faustolo Rambelli eRoberto Nanni realizzano il Centroiperbarico a Ravenna. Nel 1994

anche a Bologna viene aperto un centro iperbarico, il Centro iper-barico Bologna, che ha sede a Quarto Inferiore.Il Centro iperbarico Ravenna, operativo da oltre 20 anni, è conside-rato nella comunità medico scientifica un polo di riferimento e dieccellenza nazionale per i risultati conseguiti nella cura dei pazien-ti e nei progetti di ricerca e formazione realizzati con le più autore-voli università e associazioni mediche italiane. È integrato con ilDipartimento Emergenze 118 Area Vasta Romagna, così da garanti-re le emergenze h24 per tutto l’anno. Dal 1989 il Centro Iperbarico di Ravenna è diretto dal Dr. PasqualeLongobardi.Ogni anno passano dal Centro Iperbarico di Ravenna 1.500 pazientiche si sottopongono a 50 mila prestazioni. Lo staff, composto da 80collaboratori, offre percorsi per la valutazione delle anomalie dellacircolazione come gli shunt destra sinistra; per la riabilitazione (trai pazienti celebri si segnalano Valentino Rossi, Michael Dohan); per-corsi neurologici, in particolare per bambini con deficit di ossigeno

al cervello sin dalla nascita. Il Centro è impegnato nella ricerca sulleapplicazioni della terapia iperbarica in oncologia. Al riguardo, l’o-biettivo 2015 è di sviluppare la collaborazione con l’Irst di Meldolaper vedere di migliorare l’efficacia delle cure contro i tumori,seguendo l’esempio del Giappone dove la terapia iperbarica è rico-nosciuta come terapia collaterale alla chemio-radioterapia dalsistema sanitario nazionale. Il Centro Iperbarico, nel 2015, sarà tra iprimi in Europa ad attivare la ricerca sulla spettroscopia a raggiinfrarossi (NIRS) tecnica diagnostica che permette di conoscere laquantità di ossigeno in una certa zona e capire quindi se il pazienteguarirà o tenderà a migliorare. «La medicina iperbarica viene dalmare – spiega il direttore sanitario Pasquale Longobardi –. All’iniziole stanze pressurizzate erano utilizzate solo per curare i subacqueiin caso di incidenti; oggi, al contrario, questa è solo una minimaparte del nostro lavoro. Il Centro si occupa della cosiddetta ricercadegli shunt destra – sinistra, i “travasi” tra sangue pulito e sporco,che possono causare delle anomalie della circolazione come quellacapitata al giocatore Antonio Cassano. Ogni anno nel nostro Centro,eseguiamo duecento interventi di questo tipo, su pazienti prove-nienti da tutta Italia”. Il “cuore” dell’attività del Centro Iperbarico èl’ossigenoterapia: respirando l’ossigeno sotto pressione, attraver-so una mascherina – una specie di viaggio in areo di novanta minu-ti – si riattiva la circolazione, in quanto l’ossigeno si trasforma inmonossido di azoto, il cosiddetto ormone della gioventù. È partico-larmente indicata per soggetti a rischio quali forti fumatori, diabeti-ci, persone con problemi al fegato o che soffrono di malattie reuma-tiche, per evitare per curare le malattie causate dalla occlusione deivasi sanguigni con gravi conseguenze a organi (cervello, cuore,occhi, orecchie, ulcere della pelle). Il Centro dispone di una indagi-

ne, la laser doppler flussimetria che studia come “lavora” il vasosanguigno. Ottimi i benefici anche per curare ulcere in particolaredel piede diabetico e patologie delle ossa, quali la necrosi dellatesta del femore. Secondo uno studio regionale del 2009, grazieall’attività del Centro Iperbarico, un ravennate ha la metà di proba-bilità di doversi sottoporre ad amputazione del piede o dellegamba. La ossigenoterapia iperbarica è molto efficace nelle malat-tie su base infiammatoria. Nel sangue esiste infatti una ‘polvere’che è prodotta dalla attività delle cellule, tipo globuli rossi, piastri-ne, globuli bianchi. Normalmente ci sono 2 mila microparticelle di“polvere” per ogni millilitro di sangue. La “polvere” irrita le celluledella difesa e i vasi sanguigni, facilita la formazione di piccoli grumidi sangue (emboli) che normalmente sono filtrati a livello dei pol-moni. L’eccesso di “polvere” nel sangue può fare anche semplice-mente infiammare l’organismo, in quanto i globuli bianchi diventa-no come polipi. La medicina iperbarica agisce come una specie di“Swiffer” che toglie la polvere, l’ossigeno elimina i tentacoli ai glo-buli bianchi irritati. Le malattie infiammatorie possono essere acute(come la intossicazione da monossido di carbonio, gli incidenti cor-relati l’attività subacquea e le gravi infezioni) o croniche come con-seguenza dell’alterazione del sistema neurovegetativo. Il Centropropone un percorso per ripristinare l’equilibrio del sistema neuro-vegetativo. Si parte dall’analisi computerizzata della composizionecorporea per vedere lo stato dell’infiammazione.

Centro Iperbarico di Ravenna, via A. Torre 3 - Ravennatel. 0544 500152 - [email protected]

www.iperbaricoravenna.it www.iperbaricoravennablog.it www.facebook.com/centroiperbarico.ravenna

Centro iperbarico: dove l’ossigeno cura e previenecon “l’ormone della gioventù”

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L’INTERVISTA

H.P. Lovecraft scriveva che «Lapiù antica e potente emozioneumana è la paura». La paura è unsentimento contraddittorio perchésuscita attrazione e repulsione allostesso tempo, in una parola creauna “tensione”. Questa tensione,fatta di ritmo incalzante e fiatosospeso, permea la scrittura dellaLorenza Ghinelli, autrice diromanzi come Il divoratore, La colpae Con i tuoi occhi, tutti editi daNewton Copton.

Cosa è per lei la “paura”?Cosa l’affascina in essa?

«È, insieme alla rabbia e all'a-more, il motore del mondo. Lapaura in sé non è affascinante, èpalustre, piegarci a lei significhe-rebbe appassire. Ciò che mi seduceè la forza comburente che siamo ingrado di innescare quando deci-diamo di lottare per quello che cre-diamo nonostante la paura.Procedere nonostante lei è un attosovversivo, partigiano, rivoluzio-nario. È l’unica cosa che restitui-sce dignità al nostro essereumani».

L'horror secondo lo stereoti-po è considerato un genere piùmaschile, nonostante grandis-sime autrici fin dai tempi delFrankenstein di Mary Shelley,cosa pensa di questo luogocomune? Ha più lettori o piùlettrici?

«Non mi definirei una scrittricehorror, anche se il mio primoromanzo Il Divoratore si apparentaa quel genere. Hai usato due paro-le chiave: stereotipo e luogo comu-ne. In loro c'è già la chiave di tutto.I libri possono essere, almeno perquel che mi riguarda, ottimi,mediocri o pessimi. Nascere uomoo donna non preserva né dalla stu-pidità né dall'intelligenza. Sonoconvinta che alla letteraturadebba interessare unicamente laqualità di ciò che viene scritto, aprescindere dal genere e dal sesso.So che molte persone leggono imiei romanzi, e questa è una for-tuna. Parlo appunto di persone,non di uomini e nemmeno didonne, ma di persone».

Quali sono gli autori chehanno segnato maggiormentela sua formazione? Quali aspet-ti del loro lavoro ha ripreso nelsuo modo di scrivere?

«I maestri sono troppi, citarlitutti è impossibile. Senz’altroPavese rivoluzionò il mio modo dipensare la poesia, e di sentirla.Avevo quindici anni e fu come tro-vare una casa, un porto sicuro.Anche Pasolini è stato fondamen-tale, la Dickinson, Mary Shelley,Anne Sexton, Herta Muller,Tondelli, King, London. E troppi nesto dimenticando. Mi hanno tra-smesso l’unicità della loro visione.Ho sempre avuto la sensazione chescrivere per loro fosse necessario,

«La scrittura deve svelare nuove prospettive»Parla Lorenza Ghinelli, autrice (riminese) di best seller per Newton Compton e docente alla scuola Holden

un atto imprescindibile senza ilquale non avrebbero avuto mododi elaborare il proprio vissuto.Togliere loro la penna avrebbesignificato ucciderli».

Lei insegna scrittura allascuola Holden, qual è il primoconsiglio che dà agli scrittoriin erba?

«Per la Holden ho condottoalcuni workshop, ed è una cosache adoro fare, mi piace lavorareartigianalmente con le persone,perché la scrittura è un lavoro arti-gianale. A chiunque voglia scrive-re consiglio di essere prima sicurodi avere una propria visione delmondo, la visione non c’entranulla con la morale. Non abbiamobisogno di scrittori che ci dicanocosa è giusto e cosa non lo è.Abbiamo bisogno di persone che cisvelino nuove prospettive, che ciprestino gli occhi e che ci dicanoche esistono percorsi alternativirispetto a quelli che calpestiamoogni giorno».

Il suo ultimo romanzo Con ituoi occhi" è ambientato nellasua città: Rimini. Come influi-sce sulla sua scrittura vivere aRimini?

«Il mio immaginario ha impara-to proprio qui a nutrirsi, è inevita-bile che la mia scrittura siainfluenzata dalla terra in cui vivo edalle radici che a lei mi connetto-no. Con i tuoi occhi porta con séanche altre contaminazioni, altreterre che ho conosciuto e che mihanno dato tantissimo: la Sicilia,per esempio, in particolare Fa -vignana, che porta in sé la memo-ria di una emigrazione tuttaItaliana. Quando l'industria Floriochiuse oltre ottomila dipendentifurono costretti ad abbandonare illavoro in tonnara per recarsi alNord. Racconto anche questo nellibro, racconto del Pilastro diBologna, un quartiere che nacquenegli anni '70 come dormitorio eche oggi invece, grazie alle personeche lo hanno abitato e che conti-nuano a viverci, ha conquistatodignità e storia. Con i tuoi occhi èsoprattutto un romanzo d'amoreper nulla convenzionale. È la storiadi una rinascita, di una riafferma-zione di sé. È la storia di un riscat-to, nonostante tutto.

Nella sua biografia scriveche "tutto è iniziato da unmini recorder rosa shoc -king"...

Avevo sette anni quando portaiin classe una registrazione cheavevo fatto con la pretesa che spa-ventasse tutti. Finì con grasse risa-te, invece. E compresi che se avessivoluto comunicare davvero quelche sentivo dentro avrei dovutolavorare sodo. Tante cose sonocambiate da allora, ma sono anco-ra qui che cerco di migliorare.

Matteo Cavezzali

A sinistra, l’autrice rimineseLorenza Ghinelli. Sopra lacopertina del suo ultimosuccesso editoriale per NewtonCompton

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16 LIBRI

«Nella letteratura mi interessa unicamentela qualità di ciò che viene

scritto a prescindere dal genere o dal sesso»

«Il mio immaginario haimparato a nutrirsi qui,

è naturale che la miascrittura sia influenzatadalla terra in cui vivo»

BANDO PER IL RACCONTO GIALLO INEDITO: IN PALIO LA PUBBLICAZIONE CON LA MONDADORI

Anche per il 2015 viene proposto il “Premio GialloLuna NeroNotte”(terza edizione): un premio letterario nazionale per il miglior raccontoinedito giallo, thriller o noir. Promosso dall’associazione culturalePa.Gi.Ne., organizzatrice a Ravenna del festival letterario GialloLunaNeroNotte, il premio è realizzato in collaborazione con Il GialloMondadori, la più importante e nota collana dedicata al genere. Unacollaborazione di rilievo che avvalora e fornisce ancora maggior prestigioal concorso, soprattutto perché il racconto vincitore verrà premiatodurante la 13ª edizione del festival GialloLuna NeroNotte (in programmain autunno) direttamente dallemani del direttore editoriale de IlGiallo Mondadori, lo scrittoreFranco Forte, e perché saràsuccessivamente pubblicato nellarinomata collana Mondadori.Come termine ultimo perpresentare i propri racconti ineditiè stata fissata la data del 30aprile. I racconti devono esserescritti in lingua italiana eambientati in Italia. La lunghezzamassima delle opere deve esseredi 20 cartelle dattiloscritte (ognicartella è intesa di 35 righe e 55battute, per un massimo di 2.000battute). Info: [email protected].

IL CONCORSO

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AGENDA

SCRITTORI A MORCIANOAl via a Morciano di Romagna la secondaedizione della rassegna “Itinerari Letterari”.Ad aprire la rassegna sarà Wu Ming,domenica 8 febbraio. Le domenichesuccessive ci saranno rispettivamente NicolaLagioia (foto a sinistra, che sarà anche aLugo il 13 febbraio, alle 21 allaSala Conferenze Hotel Ala d'Oro),l’acclamato autore del romanzo La ferocia eGiorgio Fontana (foto a destra, premioCampiello 2014 con Morte di un uomofelice), per chiudere in bellezza, domenica 1marzo, con Michela Murgia. Parlerà con gliautori Emiliano Visconti, curatore dellarassegna, alla sala Ex Lavatoio di Morciano,ore 16.

Claudia Durastanti torna al romanzo dopo unintervallo non breve, visto che il precedente Ungiorno verrò a lanciare sassi alla tua finestra(Marsilio) era uscito nel 2010. Questo tempo lesarà servito per far decantare le forti emozioniche suscitava il suo libro d’esordio, dove il disor-dine sentimentale si dipanava in un temporapsodico lasciando sfregi interiori difficili dadimenticare. Da alcuni mesi è in libreria A Chloe,per le ragioni sbagliate e siamo di nuovo alle presecon cicatrici interiori (ma non solo) che non rie-scono a rimarginarsi. Nella narrativa la famiglianon è mai stato un luogo sicuro e qui le cosesono ancor più difficili, perché all’orizzontecompaiono malattie mentali e cliniche psichia-triche, al ritmo della consueta danza che vuoleprime ballerine le colpe dei padri che ricadonosui figli. Il gioco in “Chloe” però non è così scon-tato e per fortuna non ci troviamo di fronte a sto-rie di depressione, o pessimismo cosmico 2.0;piuttosto la cronaca di una strenua lotta quoti-diana alla ricerca di una luce che non sia fredda.La Durastanti è la più atipica delle scrittrici, nataa Brooklyn, scrive in italiano (e traduce splendi-damente, vale la pena di citare fra i tanti, il lavo-ro sullo struggente Shotgun solutions di N.Butler) e vive a Londra; si occupa ancor più dimusica che di narrativa attraverso le colonnedel Mucchio Selvaggio, dove più che a trovarsi difronte ad articoli e recensioni, è una finestra aspalancarsi su un mondo ogni volta sconosciu-to. Tutto ciò si trasforma in una ricchezza di lin-guaggio che rende i suoi romanzi un’esperienzanarrativa unica, dove ciò che non viene detto èquasi più importante di quello che viene detto,infatti leggendo a pag. 34: «…mentre parlanodei bei tempi futuri, perché di bei tempi andatinon ce n’erano. A meno di non contare gli inter-valli». Parole che parlano di una felicità lonta-na, ma non irraggiungibile, a patto di guarda-re con affetto, non con rassegnazione tra lepieghe della vita. Claudia Durastanti sarà alFargo caffé di Ravenna, in via G. Rossi, lunedì23 febbraio alle 21.

Stefano Bon

IL LIBRO

Le cicatrici di Claudia Durastanti La scrittrice ospite al Fargo di Ravenna con il suo ultimo romanzo A Chloe, per le ragioni sbagliate

TRA MUSICA, LIBRI E VINO: “I POMERIGGI DEL BICCHIERE”

Prosegue a Bertinoro la rassegna“I pomeriggi del Bicchiere”, travino, cibo e libri. Domenica 1febbraio al teatro ex seminario siterrà l’incontro con l'autoreravennate Eraldo Baldini e il suoultimo saggio I riti della Romagnain tavola. Domenica 8 febbraio aFratta Terme, al Grand HotelTerme della Fratta ci sarà invecePierluigi Moressa autore di A volod’uccello sulla Romagna, Foschi,mentre domenica 15 si torna aBertinoro, ospite sarà GiacomoBollini. Gli incontri si tengono alle15.30.

LA RASSEGNA

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LIBRIR&DCULTfebbraio 2015

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AGENDA

IL POETA E I SUOI FRATELLI È in corso fino a ottobre a Casa Pascoli, a SanMauro Pascoli, la mostra documentariadedicata ai rapporti tra il poeta e i fratelli.Carteggi familiari dai toni spesso aspri chelasciano trapelare aspetti sconosciuti delcarattere dei Pascoli, carte scolastiche, lettere ecartoline, immagini fotografiche inedite eoggetti. Info: 0541.810100 [email protected].

LIBRI

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Vita e memorie del dj CecchettoINCONTRI

Al caffè Letterario anche Andrea Vitali con “Biglietto Signorina”Prseguono gli incontri de “Il tempo ritrovato” la rassegna del Caffè Letterario di Ravenna organizzata da Matteo Cavez-

zali con l’aiuto di Stefano Bon tutti i mercoledì (e un giovedì) alle 18.30. Mercoledì 4 febbraio Leonardo Colombati, defini-to dal Corriere della Sera “il salvatore della lingua italiana”, presenta 1960 (Mondadori) romanzo di spionaggio ambienta-to a Roma durante i diciassettesimi Giochi Olimpici del ‘60. Giovedì 5 febbraio sarà una serata dedicata al pop con ClaudioCecchetto, fondatore di Radio Deejay, scopritore di talenti musicali come Jovanotti, e simbolo del mercato discografico ita-liano con il suo libro In diretta. Il gioca jouer della mia vita. Mercoledì 11 febbraio Stefano Cavina, esperto di astronomia, par-lerà delle esplorazioni lunari da Apollo fino a Samantha Cristoforetti. Mercoledì 18 febbraio l’autore di romanzi amatissi-mi da pubblico e critica Andrea Vitali presenterà Biglietto, signorina (Garzanti) in cui una misteriosa ragazza arriva a Comonell’Italia del dopoguerra. Mercoledì 25 febbraio Matteo Caccia, giornalista e scrittore che conduce il programma Una vitasu Rai Radio2 e Da la a a la effe su LaEffe il canale televisivo di Feltrinelli e Repubblica. Presenterà Il nostro fuoco è l’unica luce(Mondadori) Storia di un ragazzino di tredici anni che per un'allergia non può esporsi al sole. Gli incontri proseguiranno fi-no a maggio. Per info www.onnivoro.org.

IN USCITA IN LIBRERIA È in uscita il 3 febbraio perMondadori il libro Fuori piove,dentro pure, passo a prenderti? delravennate Antonio Nashy Distefanovero e proprio fenomeno editorialedel 2014 quando l’autoreautopubblicò il libro e iniziò apromuoverlo tramite la rete e lepresentazioni ottenendo un enormeseguito e suscitando l’attenzione diun grande editore come Mondadoriche ora lo manda in tutte le libreriein una versione riveduta e corretta.

CHI SIAMO E COSA FACCIAMO

Reclam Edizioni e Comunicazione Srl, editore di

è il più importante editore locale di giornali e riviste free press.

Reclam nasce nel 2002 dall’esperienza del Gruppo EditorialeL’Espresso e diventa in poco tempo un’importantissima realtà indi-pendente. Produce mezzi di informazione di alta qualità, diffusi gra-tuitamente e capillarmente su tutto il territorio ravennate e sull’areavasta.Sul sito www.reclam.ra.it è possibile sfogliare e scaricare tutte lenostre testate e consultare tutti i servizi di marketing forniti dallanostra azienda, dalla distribuzione di materiale pubblicitario al webmarketing. Reclam è l’editore di settimanali, quotidiani e riviste tema-tiche dedicate alla cultura e all’abitare. È media partner ufficiale diRavenna Festival, di Ravenna Teatro (Stagione di Prosa del TeatroAlighieri), del Teatro del Drago (Le Arti della Marionetta),dell’Accademia del Musical, di Cinemaincentro, di Cinemadivino.Senza dimenticare il sito web www.ravennaedintorni.it

Per la tua pubblicità Tel. 0544 408312 - [email protected]

PROMUOVITI CON LA CULTURA E L’INFORMAZIONE DI QUALITÀ

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FORLÌ/1

I Musei di San Domenico di Forlìproseguono nella esplorazione dellacultura figurativa tra Otto eNovecento, proponendo un’approfon-dita rivisitazione di Giovanni Boldini,il più grande e prolifico tra gli artistiitaliani residenti a Parigi. La mostrainaugura il 1 febbraio e racconta lasua lunghissima carriera, caratteriz-zata da periodi tra loro diversi, del pit-tore ferrarese. Amato e discusso daisuoi primi veri interlocutori, comeTelemaco Signorini e Diego Martelli,fu poi compreso e adottato negli annidel maggiore successo dalla Parigi piùsofisticata, quella dei fratelli Gon -court e di Proust, di Degas e di Helleu,dell’esteta Montesquiou e della eccen-trica Colette.

Rispetto alle recenti mostre, la ras-segna forlivese mette in valore nonsolo i dipinti, ma anche la vasta pro-duzione grafica, tra disegni, acquerel-li e incisioni. Le ricerche più recenti diFrancesca Dini (curatrice della mostrainsieme a Fernando Mazzocca), con-sentono di arricchire il percorso conla presentazione di nuove opere, siasul versante pittorico che, in partico-lare, su quello della grafica.

Punto di maggior forza dellamostra vuole essere la riconsiderazio-ne della prima stagione di Boldininegli anni che vanno dal 1864 al1870, trascorsi prevalentemente aFirenze a stretto contatto con iMacchiaioli.

Le prime sezioni, nelle sequenzedelle sale al piano terra, saranno dedi-cate all'immagine dell’artista rievoca-ta attraverso autoritratti e ritratti; allabiografia per immagini (persone eluoghi frequentati); all’atelier; allagrafica.

Le sezioni successive, al primopiano, dopo il ciclo della “Falconiera”,ripercorrono attraverso i ritratti diamici e collezionisti la grande stagio-ne macchiaiola.

Seguirà la prima fase successiva aldefinitivo trasferimento a Parigi,caratterizzata dalla produzione deipaesaggi e di dipinti di piccolo forma-to con scene di genere, lega-ta al rapporto privilegiatocon il celebre e potente mer-cante Goupil.

Avranno subito dopo ungrande rilievo, anche per lapossibilità di proporre con-fronti con gli altri italianiattivi a Parigi, come DeNittis, Corcos, De Tivoli eZandomenenghi, le scene divita moderna, esterni edinterni, dove Boldini si affer-ma tra gli interpreti dellametropoli francese neglianni della sua inarrestabileascesa come capitale mon-diale dell’ arte, della culturae della mondanità.

Seguono infine le sezionidedicate alla grande ritratti-stica che lo vedono diventa-re il protagonista in ungenere, quello del ritrattomondano. A questo proposi-to costituirà una novità lapossibilità di accostare per laprima volta ai suoi dipinti lesculture di Paolo Troube -tzkoy.

Boldini, tra modernità e mondanitàAi musei di San Domenico, una mostra che valorizza anche il lavoro di grafica del pittore

NOTE BIOGRAFICHE

Figlio d’arte, Giovanni Boldini nasce a Ferrara il 31 dicembre1842. La sua prima opera nota è Il cortile della casa paterna, unolio datato al 1855; seguono, datati alla fine degli anni cinquan-ta, il suo Autoritratto a sedici anni e i ritratti del fratello Francesco,di Maria Angelini e di Vittore Carletti. Nel 1862 si iscriveall'Accademia di Belle Arti di Firenze, allievo di Stefano Ussi(1822 - 1901) e del cavalier Enrico Pollastrini (1817 - 1876). Nel1866 va a Napoli col Banti, che ritrae più volte. Nel 1867 si recain viaggio in Francia. A Parigi visita l'Esposizione Universale econosce Edgar Degas, Alfred Sisley e Édouard Manet. Nel 1870si stabilisce per un periodo a Londra. Nell'ottobre del 1871 si tra-sferisce a Parigi dove apre uno studio in avenue Frochol e poi aplace Pigalle e lavora per il più importante mercante d'arte pari-gino, Goupil. Nel 1874 espone con successo al Salon di Parigi LeLavandaie. Nel 1876 viaggia in Germania, dove conosce e ritraeil grande pittore Adolph von Menzel mentre nei Paesi Bassi hamodo di apprezzare le opere di Frans Hals. Ormai è affermato erichiestissimo dal cosiddetto bel mondo: nel 1886 ritrae unaprima volta Giuseppe Verdi su tela. Con l'inizio della guerra, nel1914 si trasferisce a Nizza fino al 1918; l'anno dopo riceve dalgoverno francese della Legione d'onore. Nel 1926 conosce lagiovane giornalista Emilia Cardona, che sposa il 29 ottobre 1929.Muore a Parigi l'11 gennaio 1931; la sua salma è tumulata accan-to ai genitori nel cimitero della Certosa di Ferrara.

NEL DETTAGLIO

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20 ARTE

ORARI E PRENOTAZIONI

La mostra “Boldini, lo spettacolo dellamodernità” è visibile ai Musei di SanDomenico di Forlì (Piazza Guido daMontefeltro, 12) dal 1° febbraio al 14 giugno.

Informazioni e prenotazioni tel. 199.15.11.34Riservato gruppi e scuole: tel. [email protected] www.mostraboldini.com

Orario call center: dal lunedì al venerdì: 9-18.sabato: 9-12, chiuso nei festivi

Orario di visita:da martedì a venerdì: 9.30 -19; sabato,domenica, giorni festivi: 9.30-20. Lunedìchiuso.6 aprile e 1 giugno apertura straordinaria. Labiglietteria chiude un’ora prima. La visita èregolamentata da un sistema di fasce orarie.

La prenotazione è obbligatoria per gruppi escuole ed è consigliata per i singoli.

INFO UTILI

L’ARTE IN TRINCEA DI MACEO CASADEI

Prosegue fino al 31 maggio la mostra “Arte intrincea. Maceo Casadei (1899-1992)” a PalazzoRomagnoli, in via Albicini 12 a Forlì. La mostra ènata per divulgare una serie di acquarelli etempere su carta dell’artista forlivese conservatepresso la Casa del Mutilato di Forlì. Le opererimandano al periodo trascorso in trincea durantela prima Guerra Mondiale anche se sono probabilialcuni ritocchi e piccoli aggiustamenti dell'artistarisalenti ad anni successivi. Dal 1 febbraio apertadal martedi al venerdi dalle 9 alle 17.30, sabato edomenica dalle 10 alle 18.

FORLÌ/2

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Programma delle serateApertura e presentazione ore 20

Conferenza architetti junior ore 21Azienda promotrice ore 22

Conferenza architetti senior ore 22.15Momento conviviale ore 23.15

ciclo di conferenze 2015

Giovedì 19 FEBBRAIOAlbergo Cappello

RAVENNA

Alessandro BucciFaenza

LaprimastanzaMontiano (FC)

Giovedì 19 MARZOOggetti d’Autore

FORLÌ

Tomas GhiselliniFerrara

Stefano PiracciniCesena

Giovedì 23 APRILEEdilpiùLUGO

Iotti / PavaraniReggio Emilia

BrensoBologna

Giovedì 21 MAGGIOSala Conferenze

Autorità PortualeRAVENNA

M2RReggio Emilia

Tappi / BarbieriCesena

Giovedì 18 GIUGNOAzienda vitivinicola

Poderi dal NespoliNESPOLI (FC)

Andrea Oliva Reggio Emilia

Miro architettiBologna

Giovedì 17 SETTEMBREMagazzini del Sale

CERVIA

Antonio RavalliFerrara

Pulelli / ValbonesiCesena

Giovedì 15 OTTOBREGalleria Comunale

Palazzo del CapitanoCESENA

Alessandra Chemollo

Marghera (VE)

EcrùParma

Giovedì 19 NOVEMBREAlbergo Cappello

RAVENNA

Sperandio / PozziSantarcangelo (RN)

ORDINEARCHITETTIRAVENNA

Comitato scientifico Gianluca Bonini, Stefania Bertozzi, Giovanni Mecozzi, Filippo Pambianco Organizzazione, promozione, documentazione Reclam edizioni e comunicazione srl – Casa Premium rivista dell’abitare

Marco MulazzaniFerrara

Otto incontri/confronti fra protagonisti esperti ed emergenti della progettazione contemporanea

ore 22Architetti senior

ore 21Architetti junior

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RAVENNA/1

Il Belpaese dipintoLa nuova mostra del Mar, un percorso in Italia tra Risorgimento e Grande guerra

Inaugura il 22 febbraio la grandemostra 2015 del Museo d’arte diRavenna ed è dedicata a opere chedocumentano il Belpaese e le suebellezze nel periodo di tempo che vadall'epopea risorgimentale allaGrande Guerra

“Il Bel Paese. L’Italia dalRisorgimento alla Grande Guerra,dai Macchiaioli ai Futuristi” comerecita il titolo dell'esposizione, inten-de restituire, infatti, attraversodiverse sezioni tematiche, la rappre-sentazione del paesaggio italianointeso in tutti i suoi aspetti. Lamostra offrirà dunque una sequen-za di documenti pittorici di bellezzenaturalistiche ma anche di spaccatidi vita quotidiana in un tempo digrandi trasformazioni rappresenta-te dai maggiori artisti italiani, maanche nella prospettiva di artististranieri calati nel nostro Paese perammirarne e dipingerne le bellezze.

L’esposizione, curata da ClaudioSpadoni, apre con un’ampia sezioneintroduttiva con la presenza di alcu-ni dei più noti dipinti di Induno,Fattori, Lega, Guaccimanni, dedica-ti all'epopea risorgimentale. Si suc-cederanno poi diversi altri capitoli diquesto viaggio nel tempo lungo lapenisola, ma anche in sequenza dimodelli espressivi, con dipinti deimaggiori artisti del tempo, comeFontanesi, Caff i, Lega, Costa,Induno, Bianchi, Avondo, Palizzi,Previati, Segantini: vette alpine,vedute lacustri, i più ammirati pae-saggi marini, e scorci tra i più pitto-reschi delle città mete celebrate delGrand Tour, come Venezia, Firenze,Roma, Napoli, nelle diverse declina-zioni degli interpreti di punta delsecondo Ottocento italiano, nonchédi stranieri come Turner, Crane,Corot, Boudin, e diversi altri.

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ARTER&DCULTfebbraio 2015

Ripari Virginio,Due fanciulle chelanciano fiori,Reggio Emilia,Phidias Antiques

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La città di MussoliniPREDAPPIO

In corso fino a fine marzo alla casa natale di Mussolini,a Predappio, la mostra fotografico-documentaria“Predappio. Città del Novecento”. L'esposizione illustra lavicenda storica e culturale di Predappio nel Novecento,secolo che ha segnato profondamente questa città per averdato i natali a Benito Mussolini. Da segnalare l’importantecollaborazione con l’Archivio Storico dell’Istituto Luce, cheha messo a disposizione alcuni dei materiali girati aPredappio durante il ventennio. Visitabile tutti i sabati e ledomeniche dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17.

Il dono di Giuseppe MaestriRAVENNA/2

Per la riapertura di Palazzo Rasponi in piazza Kennedy aRavenna, è in corso fino al 15 febbraio una mostra dedicataalla vita e alle opere di Giuseppe Maestri (Sant’Alberto diRavenna, 1929 – Ravenna, 2009), incisore, artista e galleri-sta locale. La mostra, incentrata sul tema del dono, nelle saledel Piano Nobile di Palazzo Rasponi è un omaggio al nucleo diopere che la famiglia dell'artista ha voluto recentementedonare al Mar, Museo d’Arte della città di Ravenna.

Orario di visita, tutti i giorni eccetto il martedì dalle 14.30alle 17.30. Ingresso gratuito.

L’astrologo MalatestaCESENA

Fino al 28 febbraio è in corso alla biblioteca Malatestiana diCesena la mostra dedicata all’unico esponente della famigliaMalatesta, Ramberto, ad essersi occupato di filosofia e astrologia aipiù alti livelli. I documenti reperiti in cinque anni di ricerche attesta-no strettissimi rapporti culturali e politici con personaggi comeFicino, Angelo Poliziano, Lorenzo il Magnifico. La mostra si articolain un'esposizione documentaria di lettere, oroscopi, tavole del cielo,e un'esposizione storico-artistica, composta da una serie di illustra-zioni di Francesco Belli. La mostra è curata da Andrea Antonioli,direttore del Museo Renzi di San Giovanni in Galilea.

ARTE

23

R&DCULTfebbraio 2015

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Il Bel Paese sarà poi raccontatoanche attraverso immagini di tradi-zioni e costumi, grazie a opere difigure come Michetti, Signorini,Lega, Morbelli, con rappresentazio-ni della vita quotidiana di unasocietà ancora rurale ma che lenta-mente si avvia all’industrializzazio-ne, con artisti quali Fattori,Cannicci, Cammarano, Boccioni,per citare solo qualche nome. Nonmancherà nemmeno la caratteriz-zazione di personaggi di diversacondizione sociale offerta da Lega,Cremona, De Nittis, Boldini,Zandomeneghi.

«Quasi un album di famiglia – lodefiniscono dal museo – di oltre unsecolo fa a memoria di “come era-vamo”. In questo anche la riccasezione dedicata alla fotografia, pra-ticamente dagli esordi alla sua pro-gressiva affermazione, avrà unaparte molto importante, con alcunidei suoi storici pionieri». La parteconclusiva sarà poi una sintesi di

queste diverse sezioni, con opererealizzate tra il primo e il secondodecennio del '900, che documenta-no l'avvento del Futurismo, l'avan-guardia guidata da FilippoTommaso Marinetti, con artistiquali Boccioni, Balla, Depero, CarràRussolo.

La mostra sarà corredata da unampio catalogo con il repertoriodelle opere esposte e diversi saggiche affrontano la complessità degliaspetti culturali e sociali di questepagine di storia nazionale. Lo spon-sor ufficiale è la Fondazione Cassa diRisparmio di Ravenna.

Dal 28 febbraio al 14 giugno al Mardi via di Roma, Ravenna. Tutti i sabatie le domeniche alle 16.30 visita guida-ta alla mostra su prenotazione. Orari:fino al 31 marzo dal martedì al venerdì9-18, sabato e domenica 9-19. dal 1°aprile: venerdì 9-21. La biglietteriachiude un’ora prima. Info: 0544482487; [email protected].

Franz Jr Knebel,Forum romanorum,1844, BNL

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R&DCULTfebbraio 2014

24 GUSTOPRODOTTO DI RAZZA

Elogio della Mora RomagnolaSalvato dall’estinzione, il maiale autoctono è una delle eccellenze gastronomiche regionali

di Guido Sani

La Mora Romagnola, nome e cognome con rimine-scenze felliniane, non è solo un maiale buono da man-giare, anzi buonissimo, ma è anche un animale percosì dire grazioso e per fortuna scampato recentemen-te alla scomparsa genetica, come una sorta di pandasuinesco che poi si è meritato il presidio di Slow Food.

Porco di razza autoctona, come ad esempio la CintaSenese (e diverse altre razze indigene italiane, isolecomprese), oggi sopravvive in qualche migliaio diesemplari nell'arco pedemontano ro magnolo, vanto diuna limitata serie di allevatori che hanno recuperatola tradizione e riscoperto il valore dell'animale, peraltrodesideroso di spazi aperti, di indole selvaggia, muscolo-so ma fragile, poco prolifico e di lenta crescita, macapace di fornire carni particolarmente salubri e sapo-rite. Al di là dell'alto valore aggiunto delle sue preziosecarni e grassi, la Mora Romagnola rappresenta unadelle tante eccellenze della produzione alimentare egastronomica del Belpaese.

Per l’agronomo Emilio Antonellini – esperto, e a suotempo ricercatore al l'U niversità di Bologna, di fitopato-logia agraria, autorevole zootecnico e allevatore, im -prenditore a tutto campo nel settore agroalimentare eper di più storico delegato ravennate del l’Ac cademiaItaliana della Cucina – la Mora Roma gnola, oltrechéun lavoro e un affare, è anche una passione. Come cul-tore delle tradizioni contadine del territorio ha seguitoda vicino la “rinascita” dell'animale, ha deciso di inve-stire sulla sua tutela e riproduzione e ne tesse un’elogiodel tutto “personalizzato”: «è un porco snello e slancia-to, orecchie piccole e pendenti, occhi a mandorla,musetto prominente, pelo nero o rossiccio, intelligentee, se ben accudito, gli piace restare pulito».

«La Mora è stata allevata allo stato semi selvaticonelle colline romagnole fra Rimini e Faenza per secoli –racconta Antonellini –, già nei primi decenni del

Novecento la razza è precisamente nota e definita e nel1948 un censimento ne conta ben 22mila. Neppuredieci anni dopo, con l’arrivo della razza di maiali bian-chi, più veloci a in grassare e riprodursi, inizia la zoo-tecnia intensiva e la parallela decadenza della Morache all’inizio del nuovo millennio arriva sull’orlo del-l’estinzione, con pochissimi esemplari sopravvissutiqui nel faentino»...

Assieme al “collega” e socio Leonardo Spadoni (tito -la re dell’omonimo gruppo agroalimentare), An to -nellini ha realizzato sulle amene colline di Zattaglia, aiconfini del parco della Vena del gesso di Brisighella fraRomagna e Toscana, la Fattoria Palazzo: 90 ettari diterreno che comprende campi coltivati per diverse col-ture, vigneti, macchie boschive, fabbricati rurali e unastruttura “modello“ per l'allevamento della Mora.

L'investimento complessivo di oltre 4 milioni dieuro, comprende un sistema modulare di ricoveri earee aperte a pascolo per la riproduzione e la crescitadei maiali, che si estende nei declivi fra la valle delSintria e la splendida mole rocciosa del MonteRomano. «Il sistema di allevamento – spiega Anto -nellini – è sostanzialmente tradizionale, nel rispettodell'indole della Mora, che trascorre così gran partedella sua vita allo stato semibrado, ma grazie a partico-lari soluzioni tecnologiche la fattoria ci consente di farcrescere annualmente circa 600 capi, con notevolipotenzialità di sviluppo».

La struttura ha una nursery per il parto e l'allatta-mento dei piccoli particolarmente curata e funzionale,con sistemi automatici di riscaldamento, ventilazionee disinfezione. I porcellini, durante le prime settimanedi vita sono molto cagionevoli di salute e quindi sonoisolati dal resto degli animali e anche dagli umani nonaddetti ai lavori, per evitare contagi. Dopo 100 giornie le vaccinazioni, finita la fase di accrescimento, imaiali trascorrono il resto della loro vita all'aperto (e inricoveri per la notte e il freddo) su pascoli di circamezzo ettaro seminati con erbe come favino, sorgo,erba medica. Una volta esaurito il nutrimento nellospicchio di terreno in cui si muovono e nutrono, ven-gono orientati verso un altra porzione di campo, perconsentire, a rotazione, la riscrescita del pascolo.

In una struttura centrale di governo dell'alleva-mento, a forma di ottagono, grazie a microchip di rico-noscimento inseriti in ogni animale, è possibile, cal-mierare e diversificare l'alimentazione, controllare lasalute e verificare la fase riproduttiva dei maiali cheviene così regolamentata e facilitata senza però forzarela loro natura.

L'allevamento oggi può contare su oltre 80 scrofe,che hanno una carriera riproduttiva di 5-6 nidiate.Per l'inseminazione naturale sono disponibili sempre 6verri maturi che corrispondono a sei linee genetiche, acui si affiancano altri sei maschi da riproduzione piùgiovani. Questi animali sono curati e controllati accu-ratamente per sfruttare tutte le potenzialità di svilup-po, evitare consanguineità o altri “incidenti“ genetici.Più in generale tutti gli accoppiamenti sono seguiti davicino e “pilotati”, per conservare la purezza di unarazza che viene da un grave rischio di estinzione.

A parte i capi selezionati per la riproduzione, tutti glialtri vengono accresciuti fino all'età di 15-18 mesi (perun peso di circa 170 chili), il doppio in termini ditempo rispetto al comune maiale “Large White“ di ori-gine inglese utilizzato negli allevamenti intensivi. Poisono destinati al macello e alla produzione, in partico-lare, di insaccati dall'alto profilo qualitativo.

La Mora oltre alle carni magre dalle notevoli qualitàorganolettiche vanta grassi insaturi da cui un lardo estrutto che per certe preparazioni gastronomiche harese analoghe se non superiori all’olio extravergine dioliva.

I maiali cresciuti alla Fattoria Palazzo di Zattaglia,sia maturi che lattoni (porcelli di 25-30 chili vendutiper allevamento) fanno parte nell'area delle colline bri-sighellesi di una filiera di produzione della MoraRomagnola legata a un disciplinare di tutela dellarazza, che comprende una decina di altre aziende zoo-tecniche medio-piccole, un macello e uno stabilimentodi trasformazione, stagionatura e confezione – leOfficine Gastro no mi che Spadoni a Pontenovo diBrisighella – dedicate in gran parte alla lavorazioneartigianale improntata alla massima accuratezza igie-nica di carni fresche, sa lu mi e condimenti ricavate dalpregiato suino autoctono.

TANTO DISPREZZATO DA VIVO QUANTO APPREZZATO DA MORTO

Fra gennaio inoltrato e i primi di febbraio cadono i giorni tradizionalmente riservati a “farla festa” al maiale, o come si diceva in Romagna a “far le nozze” col porco. In verità a scan-narlo per ricavarne salami, salcicce, prosciutti, lardo e tanto altro. Non solo un’occasioneper sfamarsi ma anche per compiere un rito collettivo dell’abbondanza, che dalle nostreparti, anche se non si era più contadini, è sopravvisuto fino a qualche decennio fa. Quella del maiale e della sua simbiosi con l’uomo è una storia millenaria non solo alimen-tare ma anche simbolica e rituale. Le particolari caratteristiche anatomiche e fisiologichesono al contempo la croce e la delizia dell’animale: tendenzialmente selvatico ma facil-

mente addomesticabile, onnivoro e ingordo di ogni sorta dinutrimento ma capace di offrire con suo corpo macellato pro-teine e grassi in gran quantità e innumerevoli altre risorse (ènoto che del porco non si butta via niente). Così il porcello èmalvisto, vilipeso, sinonimo di nefandezza e lussuria ma assaiapprezzato una volta ucciso e trasformato in buon cibo. Per saperne di più su questa ambivalente sorte ecco una seriedi gustosi volumi di recente stampa: Michel Pastoreau, Il maia-le. Storia di un cugino poco amato (Ponte alle Grazie); RobertoFinzi, L’onesto porco. Storia di una diffamazione (Bompiani);Roberta Corradin, La repubblica del maiale. Sessant’anni distoria d’Italia tra scandali e ossessioni culinarie (chiarelettere).Sulle tradizioni locali legate al maiale: Graziano Pozzetto, Carovecchio porco ti voglio bene. La tradizione del maiale inRomagna (Il ponte vecchio); Eraldo Baldini, I riti della tavola inRomagna. Il cibo e il convivio: simbolismi, tradizioni, supersti-zioni (Il ponte vecchio).

BIOGRAFIA BESTIALE

Viaggio nell’allevamento“modello” di Fattoria

Palazzo a Zattaglia, sullecolline di Brisighella, dove

la Mora vive allo statosemibrado ed è trattata

con tutti gli onori

Un branco di MoraRomagnola pascolaalla fattoria Palazzodi Zattaglia. Sullosfondo il MonteRomano.In basso, l’espertozootecnico chesovrintendeall’allevamentocon un lattonzolo di Mora di appenaun giorno.

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25RISTORANTI CON PASSIONE

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GUSTOR&DCULTfebbraio 2015

Eataly, la nota catena alimentare fondata daOscar Farinetti, mette un piede in Romagna e apreil suo primo punto vendita dalle nostre parti a Forlì.Dopo alcuni slittamenti, ora c’è la data dell’inaugu-razione: il 25 febbraio. Il marchio piemonteseaprirà nel cuore della città, in piazza Saffi, nello sto-rico palazzo Talenti Framonti, completamenteristrutturato dalla Fondazione Cassa dei Risparmidi Forlì che l’ha dato in gestione a Eataly: ne è natouno spazio di duemila metri quadrati suddiviso travendita, ristorazione e didattica che vuole essere“un polo permanente di valorizzazione della cultu-ra enogastronomica e delle eccellenze del territo-rio”. Nei quattro piani – citiamo un’agenzia dellaDire – si troverà, per esempio, un grande mercatoche accoglierà più di cinquemila prodotti per rac-contare il meglio della produzione agroalimentare

italiana di qualità, con una particolare attenzionealle produzioni locali. Al secondo piano, laTrattoria di Giuliana (della storica Locanda alGambero Rosso di Bagno di Romagna) che pro-porrà ogni giorno piatti della cucina romagnola.L’enoteca, al terzo piano, esporrà invece tutte lemigliori etichette del panorama italiano. Ci sarà un“corner” di Vino Libero, per aperitivi e degustazio-ni, la pasticceria di Luca Montersino e la GelateriaAlpina lait. Ad accogliere i visitatori anche un’auladidattica dedicata alla divulgazione e all’apprendi-mento della cultura enogastronomica, uno spaziorivolto agli appassionati e agli amanti della cucina,palcoscenico di eventi in collaborazione con CasaArtusi ed eventualmente e a disposizione delleaziende che vorranno realizzare i propri eventi aEataly Forlì.

Eataly sbarca anche in RomagnaL’INAUGURAZIONE

In piazza Saffi 2mila mq con mercato, trattoria, enoteca, degustazioni...

Una fotodell’inaugurazionedel punto venditaEataly di Milano:ora il marchiodi Farinettiarriva anchein Romagna. Il 25febbraiol’inaugurazionein piazza Saffia Forlì

A MORCIANO PRODOTTI TIPICI DA TUTTA ITALIA

Il 7 e 8 febbraio appuntamento a Morciano con la Fiera deiGolosi. Su 4000 mq al coperto la fiera (a ingresso gratuito)ospita cinquanta aziende con prodotti tipici e di qualitàdella tradizione enogatronomica d'Italia. Protagonisti sonosalumi, formaggi, prodotti da forno, pasticceria, pastealimentari, tartufi, salse e condimenti, conserve, miele, vini,liquori, birre e altre specialità di cui sono ricche tutte leregioni d'Italia. Fuori la fiera stand con pannocchie arrosto,fritti da asporto, caldarroste, vin brulè e vino novello dellaRomagna. A questo si aggiunge la Festa del Maiale condimostrazioni sulla lavorazione delle carni e assaggi. Ilprogramma propone anche momenti di festa, dianimazione e intrattenimento oltre che dimostrazioni elaboratori.La fiera si svolge a Morciano Fiere, via XXV luglio 121,Morciano di Romagna.

LA FIERA

IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO DI CHEFTOCHEF

Nella prestigiosa cornice di Villa Guastavillani di Bologna,sede di Bologna Business School, si è svolta l’assembleagenerale dei 100 associati Cheftochef: rinomati cuochi epatron, produttori e fornitori di prodotti agroalimentari e igourmets di riferimento della regione. L’assemblea haeletto il nuovo Consiglio direttivo che per i prossimi treanni condurrà l’associazione. Presidente è stato nominatoMassimo Spigaroli, chef e patron del Relais Antica CortePallavicina di Polesine Parmense (Parma), mentre i vicepresidente sono Massimo Bottura (riconfermato)dell’Osteria Francescana di Modena e Paolo Teverinidell’omonimo ristorante di Bagno di Romagna (Forlì-Cesena). Riconfermato il segretario generale il gourmetravennate Franco Chiarini, fra i fondatori dell’associazione.Gli altri membri del Consiglio sono: Angela Sini,Massimiliano Poggi, Luca Marchini, Gian Paolo Raschi,Raffaele Liuzzi, Filippo Chiappini Dattilo, Alessio Malaguti.Infine, è stata istituita la carica del Presidente onorario,conferita a Igles Corelli, presidente uscente al timone dasei anni fin dalla fondazione dell’Associazione. Nella stessagiornata è stato presentato anche il programmadell’associazione per quest’anno, dal titolo generale “2015Anno Expo”: CheftoChef sarà a Milano nel padiglionedell’Emilia Romagna e l’associazione sta progettando unviaggio da Rimini a Milano con gli chef e i produttori.

L’ASSOCIAZIONE

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R&DCULTfebbraio 2015

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RISTORANTI CON PASSIONE

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JUNIOR28

R&DCULTfebbraio 2015

Tanti appuntamenti anche per i piùpiccoli nei teatri della Romagna nelcorso del mese di febbraio.

Partiamo con la nostra panoramicada Ravenna, dove gli appuntamenti siconcentrano all’Almagià, ex magazzi-no restaurato vicino al canaleCandiano, in darsena di città.Domenica 1 febbraio alle 16.30 va inscena lo spettacolo di teatro di figura (eclown) per bambini a partire dai 6anni della storica compagnia ravenna-te Teatro del Drago dal titolo GrandeCirco Nave Argo. Sabato 7 alle 18all’Almagià arriva invece il Teatrinodell’Erba Matta con lo spettacolo diteatro d’attore e di figura per bambinia partire dai 3 anni Raperonzola, men-tre sabato 14 sarà la volta della festa diCarnevale, durante la quale verràmesso in scena Bruno lo zozzo, spetta-colo con burattini e pupazzi del GranTeatrino di Pulcinella.

La compagnia DrammaticoVegetale/Ravenna Teatro organizzauna rassegna per bambini (con tantodi merenda collettiva subito dopo lospettacolo) nella vicina San Bartolo,allo spazio Vulkano, dove il 1° febbraioalle 15.30 la favola di Hansel e Gretelsarà teleraccontata da Giacomo Verdein uno spettacolo a metà tra il teatro difigura e il video. Domenica 8 alle15.30, sempre a Vulkano, OfficineDuende presenta Bianconero. Processoad un lupo e ad una strega. Sabato 21febbraio alle 17 si torna a Ravenna, alteatro Rasi dove Drammatico Vegetalemette in scena Mignolina e lo spirito del

BAMBINI

La magia del teatro, in famigliaUna panoramica delle rassegne in Romagna: dal Lupo al libro Cuore

fiore, uno spettacolo con immagini vir-tuali che giocano con musiche eambientazioni sonore.

A Russi termina il 1° febbraio (ore16.30) la stagione per famiglie del tea-tro comunale con lo spettacolo Pop Up.Un fossile di cartone animato messo inscena dal Teatro delle Briciole – ISacchi di Sabbia di Parma.

Al teatro Rossini di Lugo domenica1 febbraio alle 16 la compagnia Teatrodel Canguro presenta La bella e labestia, spettacolo di teatro d’attore e di

figura per bambini dai 5 anni. La ras-segna per famiglie prosegue semprealle 16 le domeniche successive: l’8febbraio sarà la volta del teatro corpo-reo con oggetti (dai 4 anni) diTeatrodistinto che porterà a Lugo unospettacolo vincitore di riconoscimentisia in Italia che all’estero, Il gioco dellupo; il 15 febbraio La Baracca -Testoni Ragazzi presenta Raggi di luce.Dinamo energia in movimento, spettaco-lo consigliato dai 4 anni che sensibiliz-za sul risparmio energetico.

Il musical “rock”di Cenerentolaper tutta la famiglia

RAGAZZI

La Compagniadella Rancia rileggeuna delle favole piùamate in tutto ilmondo, trasforman-dola in una commediamusicale per le fami-glie. Dal 27 febbraio al1 marzo al teatroBonci di Cesena va inscena il musical Cerca -si Cenerentola, cheporta le firme diStefano D’Orazio (exPooh), Saverio Marco -ni e Stefano Cenci, eviene definito come“uno spettacolo sor-prendente”, tra fanta-sy e rock and roll.

Il principe “azzur-rissimo”, un po’ atipi-co, in tuta da ginnastica blu e con accentotoscano, è Paolo Ruffini in teatro dopo il gran-de successo televisivo di Colorado e della pelli-cola Fuga di Cervelli. Al suo fianco il poliedricoManuel Frattini, protagonista di tanti musicaldegli ultimi anni.

Per interpretare Cenerentola, invece, alleaudizioni per lo spettacolo si sono presentatein più di 500. Saverio Marconi era alla ricercadi una giovane performer tra i 18 e i 24 anni,soprano o mezzo soprano dalla voce limpida.La scelta è ricaduta su Beatrice Baldaccini, chedà vita a una Cenerentola moderna, determi-nata e piena di energia.

Il musical va in scena venerdì 27 febbraio alle21, sabato 28 alle 15.30 e alle 21, domenica 1marzo alle 15.30).

L’allesitmento de “Ilgiro del mondo inottanta giorni” inscena a Forlì

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R&DCULTfebbraio 2015

Al teatro Masini di Faenza l’appun-tamento per famiglie è per il 22 feb-braio, alle 16, con Un topo... Due topi...Tre topi. Un treno per Hamelin, spettaco-lo di Claudio Casadio, GiampieroPizzol e Marina Allegri con in scenaMariolina Coppola, Maurizio Casali eJames Foschi. Prodotto da AccademiaPerduta.

Sempre a Faenza ma alla Casa delTeatro di via Oberdan, domenica 8 feb-braio alle 16 Isola Teatro presentaGrosso guaio nel Sezuan, una favola

sulla bontà in lotta con la cattiveria.Passando a Forlì, al Teatro Diego

Fabbri il 3 febbraio alle 21 laFondazione Teatro Ragazzi e GiovaniTorino portano in scana Il giro delmondo in 80 giorni, liberamente ispira-to all’omonimo romanzo di JulesVerne, con Claudio Dughera, DanielLascar e Claudia Martore; regia edrammaturgia Luigina Dagostino.

Restando a Forlì, ma spostandoci alPiccolo, la compagnia Teatro delCanguro presenta domenica 8 feb-

braio alle 16 Ancora un CappuccettoRosso! di Lino Terra, liberamente ispi-rato alla fiaba di Perrault, fratelliGrimm e altre versioni più antiche erecenti, con sul palco Andrea Bartola,Cecilia Raponi e Natascia Zanni. Il 22febbraio invece è il Teatro Pirata a por-tare in scena Le avventure di Pulcino diFrancesco Mattioni, con Lucia Palozzi.

Al teatro Dragoni di Meldola saba-to 14 febbraio alle 21 va in scena AlìBabà e i 40 ladroni della compagniaFratelli di Taglia, regia Daniele Dainellie Giovanni Ferma, con lo stessoDainelli e Patrizia Signorini; il 28 feb-braio alle 21 va in scena invece Pop Updel Teatro delle Briciole (vedi Russi quisopra).

Spostandoci a Cesenatico, inizia(spettacoli alle 16) la rassegna perfamiglie al teatro comunale: domeni-ca 1 febbraio la compagnia PiccoleVoci presenta Palla Po e il pesce Età, unasorta di passeggiata attraverso i quat-tro elementi, di e con Elena Baredi;domenica 8 l’appuntamento è con unclassico del Teatro del Drago, Fagiolinoasino d’oro mix di teatro d’attore e diburattini; domenica 22, infine, L’orconero e il prode piccolo Piero, testo e regiadi Sergio Galassi per Teatro Evento. Nelmezzo, appuntamento per famiglieanche nella stagione di prosa, il 20febbraio alle 21 con Cuore del Teatrodei Due Mondi.

Nel Riminese, a Cattolica l’asso-ciazione Arcipelago propone una ras-segna (ore 16.30) per famiglie alSalone Snaporaz: domenica 1 febbraiola compagnia Fratelli di Taglia porta inscena Alice, mentre domenica 8 laDrammatico Vegetale allestisce il suoCappuccetto, il lupo e altre storie. Il 22 larassegna si sposta a Santarcengelodi Romagna, alla sala del Lavatoio,con Mr. Bloom, sognatore specializzatodi Antonio Brugnano.

Le fiabe arrivano dentro la Rocca Malatestiana

Continua la rassegna annuale dedicata ai più piccoli e alle loro famiglieall'interno della fortezza rinascimentale della Rocca Malatestiana diCesena tra racconti, giochi, proiezioni cinematografiche e spettacolidal vivo. L’appuntamento è per tutte le domeniche pomeriggio alle ore16.30. In febbraio sarà protagonista Roberto Fabbri con i suoi spetta-coli tratti da fiabe tradizionali: l’1 febbraio Il gatto con gli stivali, l’8 Ilsoldatino di stagno, il 15 Il brutto anatroccolo e il 22 La sirenetta.

CESENA

Giostre, maschere, mercatini: eccoil villaggio del Carnevale in piazza

CESENATICO

Da sabato 31 gennaio fino al martedì Grasso, 17 feb-braio, Cesenatico ospita il Carnival Village in piazzaAndrea Costa (quella del Grand Hotel e del grattacielo) e inpiazza Ciceruacchio (sul porto canale). Sarà aperto (aingresso gratuito) dalle 10 alle 20, nei giorni festivi e pre-festivi (nelle giornate feriali, tempo permettendo, sonocomunque aperte al pubblico le attrazioni e gli spettacoliviaggianti).

In programma animazioni, spettacoli itineranti, perfor-mance di artisti di strada. Saranno allestite bancarelle euna ventina di attrazioni e giostre (a pagamento), dedicatealla fascia di età compresa fra i 3 e i 12 anni. Nel periodo diapertura del villaggio saranno presenti a Cesenatico alcunisoggetti mascherati, i “Giovani Tonici”, un gruppo diragazzi che costruisce carri allegorici al carnevale diGambettola.

Gli organizzatori sono gli stessi del Santa Claus VillageCesenatico.

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È nato a Ravenna, ha studiato in California, lo chia-mavano “il texano”: «Ero all’inizio della mia carriera enell’azienda dove ero sapevano che avevo studiato aLos Angeles ma forse il Texas aveva più fascino».Giovanni Andrea Farina, fondatore di Itway (vedibox), è il primo imprenditore romagnolo che incon-triamo per raccontare, una volta al mese a partire daquesto numero di R&D Cult, che aria si respira inRomagna quando si ragiona di cultura d’impresa.

Di cultura d’impresa si parla spesso. La defini-zione da manuale si può trovare facilmente sulibri e siti. Ma la sua definizione qual è?

«È un’evoluzione continua delle scienze sociali rap-portate a un modo di vivere insieme che pone alla basel’economia. Viviamo in una società capitalista che neltempo si è dimostrato il minore dei mali e allora in que-sta società occorre che le imprese sappiano sviluppar-si con una visione. E l’imprenditore deve considerarel’impresa come una creatura da far crescere dopo lanascita coinvolgendo tante forze e contributi di uomi-ni e donne per creare qualcosa che vada oltre l’impre-sa in sé. Così l’impresa diventa in un certo senso patri-monio di tutti perché costruisce il benessere deglistakeholder. Anche se non c’è dubbio che chi ci mettei soldi è chi che rischia più di tutti».

Qual è il modello Itway di cultura d’impresa?«All’ingresso della nostra sede di Ravenna c’è un

leggìo con i nostri business values: integrità, rispetto,innovazione, tensione al risultato, lavoro in team. Conun approccio partecipativo: ogni lunedì abbiamo iweekly forecast, momenti di confronto in cui facciamoil punto su dove stiamo andando e quali obiettivi cisono in quella settimana. E poi è necessario esaltare leeccellenze all’interno, richiamarne di nuove, elimina-re quelle non più necessarie. Con una considerazioneche ci rende orgogliosi: chi esce da qui potendo mette-re Itway nel curriculum poi trova lavoro perché godia-mo di una certa reputazione».

Itway ha diverse sedi nel mondo. Il quartieregenerale è sempre rimasto a Ravenna. Il legamecon il territorio è un valore?

«Ogni tanto qualche mio consigliere di amministra-zione mi ricorda che l’azienda è ancora a Ravenna per-ché io sono di Ravenna. E ha ragione, è così. Magari lasede starebbe meglio a Milano. Ma qui in città diamolavoro a cento famiglie. Forse manca un po’ di atten-zione a queste cose da parte della pubblica ammini-strazione locale, ma non solo per Itway, anche per altreeccellenze del territorio. Se alle Bassette si farà un datacenter dell’Emilia Romagna lo zampino di Itway c’èstato, altrimenti sarebbe finito a Cesena».

Come succede che le amministrazioni localidimentichino le attività del proprio territorio?

«Di tutto ciò che sta fallendo sanno tutto. Forsesarebbe il caso di curare meglio anche ciò che è sano.Servirebbe una visione più sistemica nel mettere insie-me le aziende del territorio perché potremmo crearemaggior valore. Faccio un esempio: ci si è accorti diMicoperi solo dopo l’opera al Giglio e ora tutti a corteg-giare Silvio Bartolotti. Ma Micoperi era un’eccellenzada prima. Quanti lo sapevano? Ci si ricorda molto piùfacilmente delle cooperative. Va benissimo perché nelmondo cooperativo ci sono esempi di grande qualitàma bisognerebbe saper valorizzare tutte le eccellenze aprescindere dalla forma aziendale».

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La cultura d’impresa passa anche attraversola formazione. Avete lanciato da poco la BeYouth Academy.

«Tutto nasce quando un anno fa abbiamo deciso diassumere due nuovi specialisti. Un anno e un centi-naio di colloqui dopo non avevamo ancora trovato lefigure che cercavamo, a dimostrazione di quantadistanza ci sia tra il mondo scolastico e il mondo reale.E così ci siamo detti che faremo noi la formazione ed ènata la Be Youth Academy: venti posti per persone postlaurea o post diploma, si formeranno con noi poi neassumeremo una decina di cui quattro a Ravenna. Egli altri dieci sono convinto che saranno cercati dalmercato. Certo ci dispiace che non ci siano candidati

L’INTERVISTA

«Integrità, rispetto, innovazione»Ecco la cultura di impresa per ItwayIl fondatore Andrea Farina racconta la visione del gruppo di information technology

da Ravenna. Ma va detto che le scuole in città hannofatto poco per informare i loro alunni di queste possibi-lità. A Bologna abbiamo trovato un istituto che quan-do ha saputo dell’Academy ha contattato gli ex alunnidegli ultimi cinque anni».

Che rapporto c’è tra l’impresa e il mondodella cultura più classico?

«C’è grande attenzione. Guardiamo a quello che stafacendo il gruppo Tod’s con il Colosseo. Fatte le dovuteproporzioni credo che ogni impresa possa fare qualco-sa per il proprio territorio. 150mila euro all’anno delnostro bilancio vanno in donazioni nell’area cultura esociale. Siamo sponsor del Ravenna Festival che consi-deriamo una delle cose più serie che abbiamo sul terri-

FONDATA NEL 1996, QUOTATA IN BORSADAL 2001, SEDI IN SEI STATI EUROPEI

Fondata a Ravenna il 4 luglio 1996, quotata in BorsaItaliana dal 4 luglio 2001 (segmento AllStar), Itway SpA èoggi a capo di un Gruppo che opera nel settoredell’Information Technology attraverso la progettazione,produzione e distribuzione di soluzioni di e-business. IlGruppo Itway opera come Value Added Distributor (Vad) ditecnologie software per l’e-business in Italia, Francia,Grecia, Spagna, Portogallo e Turchia ed è, in tale area dibusiness, leader di mercato in Italia. I clienti di Itway Vadsono “system integrator” e “value added reseller”, chevendono i prodotti agli utenti finali.

L’AZIENDAGiovanni Andrea Farina, 56anni: fondatore, presidente eamministratore delegato diItway Spa

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EXTRARAVENNA

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torio. Per cui impresa e cultura possono andare a brac-cetto ma ci deve essere sensibilità da parte del gruppodirigente aziendale».

E questa sensibilità è così frequente?«La cultura è il nostro petrolio principale.

Manca il coraggio delle amministrazioni. Se cifossero maggiori detrazioni per ciò che le azien-de fanno in campo culturale ci sarebbero piùincentivi. Ragionando per Itway quei 150milaeuro sono denaro tolto agli azionisti o tolto daun premio che potrei dare ai collaboratori.Perché non dare più autonomia alle ammini-strazioni locali in modo che possano mettere incampo soluzioni in cui magari all’azienda si

sconta quello che dovrebbe pagare di Imu pur-ché lo investa a sostegno di un certo progetto?Sapendo dove si investe ci sarebbe più voglia difarlo».

C’è un libro che non può mancare dallascrivania di un imprenditore?

«Cito Prandstraller: “L’istruzione ha da esse-re abbondante sempre, e mai rifiutabile. L’unicacosa da fare a questo proposito, è di accettareserenamente questo sottile supplizio, sperandoche si trasformi in un piacevole vizio”. Quindisono tanti i libri che un imprenditore deve avve-re sulla scrivania. Non ne basta uno».

Andrea Alberizia

Il Ballet du Grand Théâtre deGenève in scena al pala DeAndrè per Ravenna Festival agiugno 2014, spettacolorealizzato con la collaborazionedel gruppo Itway

La sede di Itway in via Braille aRavenna. L’azienda è statafondata nel 1996. Ha chiuso iprimi nove mesi del 2014 con57,5 milioni di euro di ricavi

DALLA MUSICA DI PAT METHENY AL CINEMADI CLINT EASTWOOD FINO AL TEATRO DI EDUARDO

Non c’erano Shazam e i telefonini con cui bastava un toccosullo schermo per riconoscere titolo e autore di un canzone dif-fusa nell’ambiente: «Era il 1982, ero in un club e passava que-sto pezzo bellissimo, era su un nastro fatto da uno che venivadall’estero. Ci ho messo un po’ per scoprire chi fosse...». Nonera uno qualunque ma un certo Pat Metheny, «che oggi cono-scono tutti ma più di trent’anni fa». Free jazz e funky sono i gustimusicali preferiti di Andrea Farina. Poi c’è la lettura, ovviamen-te: «Ho appena finito di leggere una biografia di Churchill e orasto leggendo l’ultimo libro di Lilly Gruber e mi sento di dire chescrive meglio di come parla in tv». Nella dieta culturale del fon-datore di Itway c’è anche il cinema: «Ultimo visto? AmericanSniper. E Clint Eastwood è sempre una garanzia sulle riflessio-ni. È un film di grande denuncia fatto da un regista che è unrepubblicano». E se si parla di gusti culturali emerge la passio-ne per il teatro napoletano di Eduardo: «“Non ti pago” è unospettacolo esilarante ultimamente non sono però andato moltoa teatro, l’ultima occasione è stata l’estate scorsa con ilRavenna Festival: il Ballet du Grand Théâtre de Genève, spet-tacolo di danza straordinario che abbiamo sponsorizzato».Infine l’arte con un privilegio legato alla professione: «Mi piacela pittura contemporanea ma non sono un esperto. Da diecianni sosteniamo il premio Marina organizzato dall’associazioneCapit. E poi viaggiando spesso per lavoro ho la fortuna dipotermi prendere un po’ di tempo per me, lascio le sedi dell’a-zienda e ne approfitto per visitare mostre o musei».

IDENTIKIT CULTURALE

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