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FREEPRESS Mensile di cultura e spettacoli luglio 2015 n.8 ROMAGNA&DINTORNI R O M A G N A & D I N T O R N I LO SPETTACOLO DELLA RIVIERA DALLA FESTA DELLA NOTTE ROSA ALL’AVANGUARDIA TEATRALE DI SANTARCANGELO ALL’INTERNO musica • teatro • libri • arte • gusto • junior • cultura d’impresa • Redazione tel 0544 271068 • [email protected] • Pubblicità tel. 0544 408312 • [email protected] Prezzo 0,08 COPIA OMAGGIO LUGLIO 2015 LUGLIO 2015 Il progetto dedicato al liscio di Zapruder Filmmakersgroup andato in scena in una delle passate edizioni del festival Santarcangelo dei Teatri

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LO SPETTACOLO DELLA RIVIERADALLA FESTA DELLA NOTTE ROSA ALL’AVANGUARDIA TEATRALE DI SANTARCANGELO

ALL’INTERNO musica • teatro • libri • arte • gusto • junior • cultura d’impresa

• Redazione tel 0544 271068 • [email protected] • Pubblicità tel. 0544 408312 • [email protected] Prezzo € 0,08COPIA OMAGGIO

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Il progettodedicato al liscio

di ZapruderFilmmakersgroup

andatoin scena in una

delle passateedizioni

del festivalSantarcangelo

dei Teatri

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Piccola guida al territorio

Tra gli eventi anche i Moka Club e lo spettacolo comico di Paolo Ruffini

Nel luglio intenso di Comacchio e del suo territorio con danze,incontri, cinema all’aperto, teatro per famiglie spicca ovvia-mente la magia della notte rosa che si irradia per tutto il terri-torio di Comacchio, a partire dai Trepponti che sarà suggesti-vamente illuminato di rosa, per ben tre giorni con appunta-menti sui vari lidi per pubblici dai gusti più diversi. Ma tutti iLidi si coloreranno di rosa, con allestimenti scenografici atema, tantissime saranno le serate a tema nei locali, campeg-gi e negli stabilimenti balneari. A Lido di Pomposa e degliScacchi, in località Sagano, per esempio, in viale Mare Jonioevia Valtellina si comincia venerdì 3 luglio alle 21.30 con il con-certo di Chiara Galiazzo, conosciuta semplicemente comeChiara, cantante italiana salita alla ribalta nel 2012 vincendo lasesta edizione del talent show X Facor. Ad oggi è ritenuta unadelle artiste più seguite dal pubblico giovane per la notorietàricevuta anche grazie a numerosissimi spot televisivi chel’hanno vista in coppia con artisti internazionali. Ha al suo atti-vo due partecipazioni al Festival di San Remo, rispettivamen-te: nel 2013 classificandosi ottava con il singolo Il futuro chesarà, e nel 2015, classificandosi quinta con il branoStraordinario. Nel corso della sua carriera ha inoltre vinto unWind Music Awards ed ha ottenuto una candidatura agli MtvAwards 2013, una al Medimex, una ai Kid's Choice e varie can-didature ai World Music Awards. Dopo il concerto di Chiara,segue alle 23.40 lo spettacolo pirotecnico della ditta Scarpatoe si conclude con Radio Sound da mezzanotte alle 3 con il djPaul Frost e la vocalist Ester Dianati. A Porto Garibaldi in viadei Mille il concerto sarà un tributo a Zucchero mentre sul lun-gomare ci saranno i mercatini. Musica tecno e afro a Lido diVolano vicino al Ristorante Cormorano e anche in questo casoa mezzanotte lo spettacolo pirotecnico. A Lido degli estensi in

viale Carducci ci sarà una serata magica ed esoterica con car-tomanti, tarocchi, lettura degli occhi e della mano. E l’orosco-po dell’estate per conosce cosa ci riservano i mesi delle vacan-ze in amore, lavoro, salute. A Lido di Spina sarà possibile visi-tare la bellissima casa-museo di Remo Brindisi, che contienemigliaia di opere dei grandi del Novecento fino all’una dinotte, con biglietto ridotto per le donne. Il sabato 4 luglio,l’appuntamento è ancora in località sagano questa volta per lospettacolo dei Moka Club, una Band si disco music anni '70,formata dal 7 elementi provenienti da tutta la riviera adriatica.Il repertorio di Moka Club comprende tutti i grandi classici

della disco anni '70 e primi anni '80 tra cui i brani molto cono-sciuti e frizzanti oltre che contagiosi di Village People, BeeGees, Gloria Gaynor, Barry White. In via dei Mille di PortoGaribaldi, invece, va in scena la magia della 15esima edizionedella sfilata di abbigliamento e hair styling a cura dell’Anammentre in via Carducci, a Lido degli Estensi, c’è uno degliappuntamenti più attesi ovvero la musica e la comicità diPaolo Ruffini, comico, attore e presentatore di Colorado e con-certo delle Voci Sole. Domenica 5 luglio ancora tutti i lidi inrosa con mercatini, zumba e balli ad animare i lidi. Il program-ma completo su www.turismocomacchio.it.

La notte rosa con la musica di Chiara

Museo Remo Brindisi Museo della Nave Romana Valli di Comacchio

MUSICA E DANTE NEL GIARDINO

L’estate offre più di un’occasione per una visita all’imperdi-bile Casa museo Remo Brindisi, a Lido di Spina. Nel giardinodi queto gioiello che contiene centianaia di opere dei piùimportanti artisti del Novecento, il 25 luglio, si tiene un con-certo per tenore, violino, violoncello, arpa, pianoforte, men-tre il 30 luglio l’appuntamento è dedicato al Sommo Poetanella ricorrenza del 750° della nascita, grazie a una conver-sazione su Dante con la ricercatrice letteraria ClaudiaCrevenna, musiche a tema con voce, arpa e pianoforte.

Via N. Pisano, 44029 Lido di Spina Telefono: 0533/314154

Da aprile/giugno: al sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18

L’EPOCA ROMANA IN UNA NAVE

L'Amministrazione Comunale e la Soprintendenza per i BeniArcheologici è al lavoro per dare seguito al progetto di realizzazio-ne di un grande museo del territorio, che prevede, tra le altre cose,il trasferimento del museo del carico della nave romana al pianoterra dell'ex-settecentesco ospedale degli Infermi. Il progetto staprocedendo parallelamente alla creazione di 4 nuove sezionimuseali, dedicate ad altrettante epoche archeologiche. Il caricodella nave romana è un tesoro tutto da scoprire, "un'enciclopediarimasta a lungo sepolta sull'età romana", come ha sottolineatoAlberto Angela, durante un servizio di Superquark dell'estate2013, dedicato al misterioso naufragio della nave di età augustea.

Via della Pescheria, 3, Comacchio Tel. 0533 314154Da aprile ad ottobre apertura da martedì a

domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18.30.

NOTTE ROSA IN NAVE

Oltre alla possibilità di scoprire le valli e i loro splen-didi panorami, non mancano le occasioni per scopri-re anche il mare, in notturna. In particolare da PortoGaribaldi il 3 luglio, salperanno le Navi del delta perlo Speciale Notte Rosa alle 22.30 per escursioni sera-li per vedere lo spettacolo pirotecnico dal mare (infoe prenotazioni: cell. 346 5926555, le escursioni pro-seguono anche sabato 4 luglio con cena a bordo). Digiorno restano invece tutte le possibilità di escursio-ni in barca, bicicletta e e a piedi per gli amanti delbirdwatching e dei panorami vallivi.

www.vallidicomacchio.infowww.podeltatourism.it

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Mai dare nulla per scontato

L’ EDITORIALE

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001R&D Cult nr. 8 supplemento a R&D anno XIV nr. 635 del 25-6-2015

Editore: Edizioni e Comunicazione srlVia della Lirica 43 - 48100 Ravenna - tel. 0544 408312www.reclam.ra.it

Direttore Generale: Claudia CuppiPubblicità: [email protected] tel. 0544 408312 - 392 9784242

Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872Amministrazione: Alice Baldassarri, [email protected]

Stampa: Galeati srl (Imola) - www.galeati.it

Direttore responsabile: Fausto PiazzaCollaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini,Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Maria Cristina Giovannini, Gianluca Achilli (grafica). Collaboratori:Roberta Bezzi, Albergo Bucci, Matteo Cavezzali, FrancescoDella Torre, Nevio Galeati, Giorgia Lagosti, Linda Landi, Fabio

Magnani, Guido Sani, AngelaSchiavina, Serena Simoni.

Redazione: tel. 0544 271068 Fax 0544 [email protected]

Poste Italiane spaSped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA

In questo primo anno di vita di R&D Cult per noi ogni mese è innanzitutto unascoperta continua, una rivelazione della ricchezza infinita di questo territorioche in estate sembra davvero esplodere come un caleidoscopio di festival, inizia-tive, concorsi, spettacoli, concerti (e l’idea di essere esaustivi in queste paginediventa sempre più una chimera). Momenti dove la cultura diventa motore perl’economia del turismo che sia quello giovanile, delle famiglie, un arricchimen-to di linguaggi dove si mescolano colto e popolare, alto e basso, classico e speri-mentale. Dai grandi appuntamenti con i maestri come Uto Ughi e RiccardoMuti, alla ricerca sperimentale di Santarcangelo dei Teatri fino ai campionati dimagia e agli spettacoli pirotecnici per la Notte Rosa (ma non solo) e insieme unarilettura plautina a Sarsina, la Romagna offre davvero di tutto (incluse buoneletture e rassegne di filosofia con tanto di visite guidate in salina, a Cervia).Occasioni anche per i residenti di vivere i centri storici, di incontrarsi, di impa-rare, di confrontarsi. E tutto questo nonostante le difficoltà crescenti di bilancioper tanti enti locali che portano anche a paradossi dolorosi. Uno di questi è ilgrido d’allarme lanciato di recente dal direttore della Fondazione Oriani chegestisce l’omonima biblioteca di storia contemporanea a Ravenna, la quale hadovuto ridurre gli acquisti di libri e rischia di dover ridurre gli orari di aperturaal pubblico, dopo aver perso i contributi provinciali ed essersi vista ridurre quel-li delle fondazioni (fortunatamente in questo caso almeno il Comune ha tenutoduro). E un altro segnale non proprio positivo arriva da Lugo, sempre nel raven-nate, dove dopo trent’anni ha chiuso senza preavviso un festival jazz che giàaveva imbastito un cartellone e invitato gli artisti, tutti di calibro internaziona-le. Mancanza di fondi. Il sindaco si è detto dispiaciuto, ma si dice impossibilita-to a scegliere. Ecco, anche in questi mesi di feste e scintillii, qualche luce si spe-gne. E anche se è estate, se c’è la Notte Rosa e tante altre cose da fare, è un pec-cato che la cosa accada nel silenzio. E la lezione è: mai dare nulla per scontato.Sulla cultura è bene restare vigili, anche d'estate.

SOMMARIO

LA NOTTE È ROSA

Venerdì 3 luglio si festeggia ladecima edizione della NotteRosa in tutta la rivieraromagnola. Sterminato ilprogramma lungo tutto ilweekend, con i grandi eventiche saranno concentraticome al solito nel Riminese(in piazzale Fellini, a Rimini,concerto di Francesco DeGregori) ma che vedràiniziative in grado di attirare ilgrande pubblico anche neilidi ferraresi (come ilconcerto di Chiara Galiazzo)e per la prima volta ilcoinvolgimento anche dellacosta marchigiana.Per tutto il programmadettagliato si rimanda al sitointernet www.lanotterosa.it.

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R&DCULTluglio 2015

• MUSICAI concertoni della Riviera.........pag. 11

• ARTESamorì alla Biennale di Venezia.....pag. 12

• LIBRIIl racconto di Paolo Casadio....pag. 16

• CINEMACosa recuperare nelle arene....pag. 19

• TEATROLa direttrice di Santarcangelo .......pag. 20

• GUSTOLa nuova presidente dell’Aici.......pag. 26

• JUNIORGli spettacoli all’aperto ...........pag. 29

• EXTRAI valori degli artigiani ...................pag. 30

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GUIDA PRATICA

Verucchio Festival, non solo EinaudiDal rock dei Kooks alle chitarre acustiche dei Kings Of Convenience, dalle tradizioni al jazz, dall’Australia a Israele...

Un’edizione davvero di alto livel-lo, la 31esima del VerucchioFestival, in programma nella splen-dida cornice del borgo riminese dal17 luglio all’1 di agosto. Un calen-dario di dieci concerti che toccanosvariati generi, dal rock all’elettro-nica, dal folk al cantautorato, pas-sando per sonorità etniche e neo-classiche.

Ad aprire il cartellone venerdì 17sarà uno dei pochi artisti italianipresenti – tra cui naturalmente ilpadrone di casa Ludovico Einaudi,che dirige il festival per l’undicesimoanno consecutivo – ossia BrunoriSas, nome d’arte del cantautorecalabrese Dario Brunori, tra i piùinteressanti della nuova generazio-ne, che presenterà sul sagrato dellaCollegiata Brunori Srl - una società aresponsabilità limitata, spettacolo giàportato nei teatri italiani (spesso soldout) in bilico tra cabaret, teatro can-zone e concerto, dove per la primavolta ha alternato a brani del suorepertorio rivisitati veri e proprimonologhi.

Il giorno dopo, questa volta allarocca malatestiana di Verucchio,l’appuntamento è con un personag-gio molto particolare come l’israe-liano Oren Lavie, compositore, pia-nista, cantautore, commediografo escrittore di libri per l’infanzia.Musicalmente parlando è statoaccostato un po’ a sproposito a NickDrake, ma il contesto è pur semprequello acustico e intimistico, percanzoni raffinate che poggianospesso su piano e voce e arrangia-menti che rimandano alla musicaclassica.

Domenica 19 (di nuovo allaCollegiata), terzo giorno consecuti-vo di festival con il cantautore folkaustraliano Xavier Rudd con lasua band, The United Nations,che riunisce musicisti da ogni ango-lo del globo per rappresentare lediverse culture di Australia,Sudafrica, Samoa, Germania ePapua Nuova Guinea.

Mercoledì 22 luglio è la giornatadedicata agli appassionati del rockpiù trendy, quello di The Kooks,campioni di incasso nella loroInghilterra grazie al tiro anchemelodico, inizialmente in stileStrokes e sull’onda del revival post-punk, ora però molto più vario, conun album, Listen dell’anno scorso,che cerca strade nuove nel funky enell’hip-hop. La prova dal vivo (allaCollegiata) potrebbe chiarire qualesia la strada intrapresa effettiva-mente dal gruppo, che finora certoperò non ce l’ha fatta, successocommerciale a parte, a entrare nellastoria del rock del nuovo secolo.

Giovedì 23 luglio (sagrato dellaCollegiata) una band molto amatatra il pubblico più intellettuale (pernon dire intellettualoide), i tedeschiThe Notwist, partiti dall’hardcoreper arrivare a un folk-rock intriso di

melodia e sporcato dall’elettronica,con alle spalle un disco capolavorocome Neon Golden, ancora oggi, 13anni dopo, di gran lunga il pezzomigliore della loro discografia.

Sabato 25 luglio appuntamentopiù intimo (e per la prima volta,rispetto agli altri concerti in not-turna, all’orario dell’aperitivo,18.30) al Museo Archeologico conil sassofonista Dimitri GrechiEspinoza che presenta il suo Oreb,progetto in cui il jazz si fonde consonorità mediorientali.

Martedì 28 luglio si torna allachiesa della Collegiata e anche inambiti più rock, in questo caso inparticolare a sonorità di folk-pop“da camera”, prettamente acusti-che, dei Kings Of Convenience.Il duo norvegese torna così a suo-nare insieme per proporre in parti-colare brani estratti da Quiet is theNew Loud, il loro debutto a livellomondiale del 2001, album chediede il via al cosiddetto new acou-stic movement, ispirato tra gli altri –come si legge ancora sul web di unmovimento invece davvero dimen-ticato molto rapidamente – dallostile di Simon & Garfunkel e, ingenerale, dal ritorno a una sempli-cità di matrice folk per chitarreacustiche e melodia. Il concertoverrà alternato a momenti didiscussione e racconto da parte deidue artisti (Erlend Øye e EirikGlambæk Bøe).

Imperdibile, poi, la serata del 30luglio (alla Collegiata) conToumani & Sidiki, nuovo proget-to di Toumani Diabaté, maestrodella kora – una sorta di arpa-mandolino della tradizione africa-na – con cui ha scritto paginememorabili della musica (nel suocaso, interamente strumentale) delsuo continente, rendendola davve-ro universale e collaborando poi(anche con nomi apparentementemolto lontani come Bjork o DamonAlbarn dei Blur) a progetti diversiin album jazz, blues e rock. AVerucchio presenterà il suo ultimoprogetto in duo col figlio Sidiki,altro virtuoso della kora, famosonel suo paese anche per il suo duohip-hop.

A chiudere il mese di luglio, il 31alla Collegiata, come detto il con-certo di Ludovico Einaudi cheproporrà al pianoforte il suo albumIn a time lapse, come sempre sospe-so tra neoclassica, contemporaneae minimalismo.

L’ultimo appuntamento del festi-val è in programma sabato 1 ago-sto al museo Archeologico con ilvioloncellista Redi Hasa e la can-tante Maria Mazzotta per unviaggio tra musica e parole daiBalcani ai Carpazi, passando dalletradizioni delle regioni del Suddell’Italia.

Infoline: 0541 670222.Luca Manservisi

In alto uno scattoda una delle passateedizioni del VerucchioFestival. Qui sopra asinistra i Kings ofConvenience e poi insenso orario altriprotagonisti di questaedizione: il direttoreartistico Ludovico Einaudi,Toumani & Sidiki Diabatée Luke Pritchard dei Kooks

R&DCULTluglio 2015

4 MUSICA

A SAN LEO IL GRANDE VIOLINISTA UTO UGHI. E UNA SERATA DEDICATA A FARINETTI E AI CANTANTI EVIRATI...

Grande ritorno di Uto Ughi per la sesta edizione del San Leo Festival in programmadal 15 luglio al 2 agosto nella città leontina. Ughi, in un percorso attraverso i secoliche va da Bach a Kraisler, si esibirà insieme ai Filarmonici di Roma, mercoledì 15luglio alle 21 nella splendida cattedrale di San Leo.La rassegna proseguirà mercoledì 22 luglio alle 21 nella Pieve Romanica con l'insoli-to concerto “Son qual nave ch'agitata: Farinelli e i virtuosi cantanti evirati”. Il sopra-nista Francesco Di Vito e l'ensamble Musiqua, con Giovanna Barbati (viola dagamba) e Chiara Tiboni (clavicembalo), immergeranno il pubblico nel clima musicaleche vide Farinelli, uno dei più famosi cantanti castrati della storia, incantare tuttaEuropa con i suoi virtuosismi canori. Giovedì 30 luglio alle 21 nel Palazzo Mediceo ilconcerto “L'800 e la bella epoque”. Mirco Roverelli al pianoforte e Angelo Colajannial flauto faranno rivivere le atmosfere salottiere del repertorio cameristico per flautoe pianoforte reso ancora più interessante dalla presenza di alcuni brani per ottavino.Info e prevendite: 0541/926967 e 0541/916306.

CLASSICA

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Dal ritorno di Piovani ai concerti dell’Amicizia di Muti

In luglio il Ravenna Festival prosegue – oltre che con il Falstaff, la Carmen diMatthew Bourne (approfondimenti a pagina 22 nella sezione dedicata al teatro) e ladanza con Emio Greco e Pieter C. Scholten (9 luglio al Pala De André) – con la gran-de musica, dal Pacific Quartet Vienna (1 luglio ai chiostri della Classense) al ritornodi Nicola Piovani (sabato 11 alla pinetina di Micoperi); dall’integrale dei quartetti perarchi di Bela Bartòk per i 70 anni dalla scomparsa (7 e 8 luglio alla Classense) fino aiconcerti dell’Amicizia del maestro Riccardo Muti (nella foto), che dirigerà l’orchestraCherubini e quella del Petruzzelli di Bari il 4 giugno al Pala De André e il 6 a Otran-to, in Puglia. Da segnalare poi il progetto “Mercanti di sale” venerdì 17 luglio alle20.30 al piazzale Saline di Cervia con Fabio Mina (flauti, field recordings dei suonidelle saline e live electronics) Marcello Fois e Gavino Murgia Mediterranean Trio, edomenica 19 all’alba (ore 6) con Fabio Mina (flauti), Peppe Frana (oud) e Marco Za-notti (percussioni) e poi dal tramonto (Trekking “la via del sale”) all’ex discotecaWoodpecker, ore 19 (con ristoro alla Casa delle Aie) agli spettacoli delle 21.30 in pi-neta (Davide Enia, Rita Botto e la Banda Diavola) e delle 23.30 alle Terme di Cervia(Lounge underwater sounds).

RAVENNA FESTIVAL

Torna “Percuotere la mente”, rassegna realizzata nell’ambito della Sagra Musicale Malatestiana e dedicata allacontaminazione tra generi. Un viaggio in cinque tappe dal 2 al 30 luglio – nella cornice ormai tradizionale dellaCorte degli Agostiniani di Rimini (via Cairoli 42) – che spazierà dal cantautorato italiano alle sperimentazionianglosassoni, dalle rivisitazioni jazz alle sonorità etniche. Si comincia giovedì 2 luglio, nell’ambito degli eventidella Notte Rosa, con Paola Turci, che presenterà Io sono, un disco antologico che contiene dodici canzoni stori-che completamente riarrangiate e tre brani inediti. Sul palco sarà accompagnata da Fabrizio Fratepietro alla bat-teria, Piepaolo Ranieri al basso, e Fernando Pantini alla chitarra elettrica. Si proseguirà venerdì 10 luglio conStefano Bollani in “Piano solo”, un recital dal piglio enciclopedico che percorre la storia del jazz e non solo. Altroviaggio, questa volta alla scoperta delle radici della musica, quello proposto dall’Orchestra di Piazza Vittorio,che giovedì 16 luglio offrirà agli spettatori la possibilità di compiere “Il giro del mondo in 80 minuti”. Orchestramultietnica nata nel 2002, rappresenta una realtà unica: è la prima e sola orchestra nata con l’auto-tassazionedi alcuni cittadini che ha creato posti di lavoro e relativi permessi di soggiorno per musicisti provenienti da tutto ilmondo e promuove la ricerca e l’integrazione di repertori musicali diversi e spesso sconosciuti al grande pubblico.

Sarà poi la volta di Anna Calvi, cantautrice e chitarrista inglese che nel giro di poco tempo è riuscita a rita-gliarsi uno spazio proprio all’interno del panorama rock contemporaneo. Venerdì 24 luglio presenterà il suo discoOne Breath accompagnata da Mally Harpaz (harmonium percussioni vibrafono), Alex Thomas (percussioni) eBen Christophers (tastiere). A chiudere la rassegna giovedì 30 luglio sarà il Brian Auger’s Oblivion Express,gruppo fondato dal padrino dell’acid jazz e pioniere della fusion Brian Auger, maestro dell’Hammond B3 e delpiano elettrico, voce della band è Alex Ligertwood, conosciuto in tutto il mondo come la voce dei Santana. Il con-certo sarà l’occasione per vedere sul palco anche i LOG2, forse l’unica tribute band di Brian Auger esistente.

Anche l’Orchestra di Piazza Vittoriocerca di “Percuotere la mente” a Rimini

LA RASSEGNA

A FORLÌ LA STORIA DELLA TURCHIA CON LA ISTANBUL STATE SYMPHONY ORCHESTRAA CESENATICO LA BANDA MUSICALE DELLA POLIZIA DI STATO

Torna l’Emilia Romagna Festival. In luglio da segnalare l’appuntamento del 27 al Duomo di Forlì,con la Istanbul State Symphony Orchestra, tra le formazioni sinfoniche più antiche e importantidella Turchia fondata nel 1827 dal fratello di Donizetti: guidata dalla prestigiosa bacchetta di EnderSakpinar, affronterà un programma di autori del ‘900, in un mix tra Oriente ed Occidente. Tra igrandi interpreti di Erf 2015 anche la Banda Musicale della Polizia di Stato, da oltre 70 anni impor-tante veicolo di divulgazione della musica in Italia e all’estero, formata da 105 "professori d'orche-stra" guidati dal maestro Maurizio Billi, che si esibirà il 23 luglio a Cesenatico in Piazza Spose deiMarinai. Info e programma: www.erfestival.org.

EMILIA ROMAGNA FESTIVAL

MUSICA

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R&DCULTluglio 2015

Stabilimento balneare Molo TrezeroViale delle Nazioni, 248 - Marina di Ravenna - Info e prenotazioni Tel. 0544 530793www.molotrezero.com [email protected]

RISTORANTE APERTO A PRANZO E CENABEACH BAR - AMPIA AREA RELAX

CAMPI DA GIOCO

Sabato 11 luglio

Incontro con gli autori dei due siti più noti in Italia.

Cena, ingresso e spettacolo

con “KAFKA SULLA SPIAGGIA” vi aspetta un’estate tutta da ridere

20 €

Giovedì 16 luglio

LUCA BOTTURA “Per sorrideresull’attualità”

Incontro con il giornalistae conduttore della rassegna

stampa “Lateral” su Radio Capital

Cena, ingresso e spettacolo

20 €

Sabato 25 luglio GENE GNOCCHI Con un monologo tutto da rideresi presenterà uno dei volti televisivi più noti

Cena, ingresso e spettacolo 25 €

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MUSICAR&DCULTluglio 2015

di Francesco Farabegoli *

La spiaggia è il luogo ideale per ascoltare musica. Non è per una questione di relax o solitudine ocontesto visivo: è perché anche i più feroci appassionati di vinile, alta fedeltà e concettualità materi-ca del pop sono costretti ad abbassare la cresta, contenere le loro turbe mentali sul ritorno dei vecchiformati e arrendersi alla comodità di un iPod pre-equalizzato con cuffie apposite e musica ipercom-pressa. Io purtroppo non ascolto tantissima musica in spiaggia, un po’ perché sono grasso e non amofarmi vedere a torso nudo, un po’ perché quando ci vado mi capita spesso di accompagnarci unabambina che mi costringe a starla a sentire e raccontarle la storia del fungo e del pipistrello, quindimi becco la musica che esce dagli stabilimenti dei locali, tipo GLI EAGLES o l’agghiacciante greatesthits di Tiziano Ferro (scherzo, naturalmente: ho comprato il biglietto per la data di Tiziano a Bolognae quando avrete questo foglio in mano probabilmente io sarò sotto il palco a piangere mentre luicanta cose tipo notizia è l’anagramma del mio nome). C’è da dire che la maggior parte dei dischi chepossiedo suona molto meno interessante del frangersi delle onde sul bagnasciuga e del rap di quelliche vendono il cocco fresco, e quindi anche in queste situazioni mi sono abbastanza disintossicato.Se siete invece di quelli che hanno ancora bisogno di musica sotto l’ombrellone, ecco cinque dischi atema sole/caldo/amicizia/corpi unti, usciti abbastanza di recente, da caricare nei vostri dispositivi eascoltare per fare la figura di chi ne sa.

Holly Herndon – Platform. L’estate è soprattutto la stagione del flirt e della promiscuità. La differen-za tra l’estate 2015 e quella del 1995 è che nel 1995 dovevi arrangiarti con le persone intorno a te e tirar-ci fuori il meglio che potevi. Nel 2015 puoi fare tutto online con persone scelte accuratamente da un elen-co di contatti selezionato in base a preferenze politiche, musicali, letterarie, sportive e sessuali; non sirischia più di finire a letto con uno juventino, per dire. A questo tema, tra gli altri, è dedicato quello cheprobabilmente sarà eletto disco dell’anno su quasi tutti i giornali che avete la spiacevole abitudine di leg-gere. È il secondo disco lungo di Holly Herndon ed è una sorta di compromesso tra maranza italo disco con-cettuale e certa roba che esce su Mego, con tutta una serie di elementi di contorno casuali che rendonocompletamente insulse le due righe che ho usato per descrivere la musica. Il singolo racconta di una fan-tasia parasessuale sul fantomatico agente NSA che sta sorvegliando il suo computer e questa cosa tuttosommato mi sembra abbastanza estate 2015.

Algiers – S/T. Non c’è niente di meglio per entrare in clima estivo che far finta di saperne un botto diblack music. Per quelli come me, a cui la black music non interessa, i dischi più utili a questo scopo sonoquelli con elementi casuali di soul music inseriti in contesti di musica che più bianca non si può, tipo boh,gli Oxbow o i primi TV on the Radio. A questa bisogna è uscito recentemente il primo disco (su Matador)di questo gruppo che si chiama Algiers e sono praticamente gli Einsturzende Neubauten con un nero allavoce, cioè una cosa che cerca di rendere ascoltabilissimo l’inascoltabile puntando sul tuo complesso delgrande padrone bianco. Sarebbe odioso ma è un disco della madonna.

Liturgy – The Ark Work. È probabile che ve la siate persa per strada, ma nel 2015 (tra le altre cose) èpossibile ascoltare black metal mentre vi state abbronzando. Succede per merito di una manciata di grup-pi statunitensi che hanno rubato cinque idee dal black e le mettono in pratica con qualche espedientesituazionista di bassissima lega, tipo fare un pezzo black metal di sette minuti con i campanellini al postodelle chitarre e magari togliendo le voci; il capolavoro di questo nuovo genere in provetta è uscito quest’an-no ed è questo disco (sta su Thrill Jockey); è tutto fatto di queste piccole stronzate / innovazioni che lo fannoscorrere via come un bicchiere d’acqua fresca, ottimo in cuffia sotto l’ombrellone, assolutamente privo dicontroindicazioni (alla fine non vi viene voglia di uccidere nessuno) e fondamentalmente preso bene.

Twerps – Range Anxiety. Esce su Merge ed è il secondo, terzo o sedicesimo disco degli australianiTwerps. Sono il gruppo più spiaggia-oriented tra quelli che ho visto suonare al Beaches Brew. Non so dirviche genere suonano esattamente perché ho perso il giro di tutte le nuove definizioni, comunque è indie-folk metà dritto e metà stralunato tipo Violent Femmes o Beat Happening con un po’ di VelvetUnderground e qualche altro nome casuale, ma magari non Liturgy o Algiers. Diciamo che se il mio disco-estate del 2014 era quello degli Alvvays,questo ne è il corrispondente del 2015.

Aphex Swift – S/T. È un disco dimashup tra musiche di Aphex Twin e trac-ce vocali di Taylor Swift messo insieme daun fumettista abbastanza famoso di nomeDavid Rees. A questo punto è un po’ vec-chiotto, avrà un anno sulle spalle, ma fun-ziona comunque da dio. Come tutti i dischiche mi piacciono è un disco stupidissimo,quasi offensivo nell’arroganza di incrociareroba che a volte sembra tra i momenti piùimportanti della nostra epoca e molto piùspesso minchiate utili sì e no allo scopo diriempire il minutaggio di un album intero.Il fatto è che io ho gusti molto personali equindi è probabile che quelle che a me sem-brano minchiate a voi possano sembrarecapolavori, quindi il disco è consigliatissimoe poi magari mi fate sapere (intendo figura-tivamente; non voglio DAVVERO che mi fer-miate in spiaggia e mi diciate la vostra opi-nione sul disco di Aphex Swift).

* fondatore di Bastonate, miglior sitomusicale italiano alle ultime due edizioni

dei Macchianera Awards

BASTONATE DI CARTA

Cosa ascoltare sotto l’ombrelloneEcco cinque dischi a tema sole/caldo/amicizia/corpi untida caricare nei vostri dispositivi per fare la figura di chi ne sa

RADIO IN SPIAGGIA

ANCHE RACHELEDEI BAUSTELLEAL BAGNO PETER PANProsegue al bagno Peter Pan diMarina di Ravenna laprogrammazione della storicaRadio Melody che il mercoledìsera trasmette dalla spiaggiaincontrando di volta in volta unartista (presente in carne eossa di fronte al pubblico) concui chiacchiera il dj LuigiBertaccini, scegliendo i pezzi damettere in onda (e a volteimprovvisando unaperformance acustica).Il programma di luglio vedemercoledì 1 Andrea Appino deiZen Circus, l’8 luglio RacheleBastreghi dei Baustelle (nellafoto), il 15 il cantautorecesenate (e membro dei GoodFellas) Enrico Farnedi, il 22 iPan del Diavolo e il 29 (con unlive vero e proprio) i SacriCuori.

LEGGENDE IN SPIAGGIA

THE FLESHTONESA MARINA ROMEAA un passo dai 40 anni di carriera,sempre con la formazione (quasi)originale, gli americani Fleshtonessuoneranno il 10 luglio al BocaBarranca di Marina Romea la loromusica tra garage, rockabilly,rhythm and blues e surf rock.

SUL CANALE DI CESENATICODAI SELTON AI THEGIORNALISTI

Prosegue la rassegna del venerdì del Moby Dick alMoloNoveCinque di Cesenatico. Il 3 luglioappuntamento con UNA, progetto solista dellacantautrice e folk rock pugliese Marzia Stano; il 10luglio ecco il pop dei romani TheGiornalisti, il 17 lugliosoul e r&b acustico con Momo Said and theShockolates; il 24 luglio il folk-rock dei brasiliani (maormai milanesi di adozione) Selton e il pop-rock deitorinesi Anthony Laszlo.

IN CENTRO A RAVENNA RAP CON MODERE IL FOLK DI COMANECI E RIGOLÒ

Prosegue la rassegna di musica dal vivo in centro aRavenna, nella corte del negozio Bon Ton di via Cavour103, con concerti alle ore 21 a ingresso gratuito.Venerdì 3 luglio sul palco il folk-rock-blues sperimentaledei Comaneci, il 10 luglio il folk rock dei Rigolò (vedirecensione nella pagina a fianco) e il 17 luglio seratarap con Lanfranco Vicari, in arte Moder.

AGENDAIl concerto dei Twerps duranteil festival Beaches Brew al bagnoHana-Bi (di cui si parla nel pezzoqui a fianco di Farabegoli) in unafoto di Francesca Sara Cauli

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MUSICA

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Un ascolto molto piacevole, quello delterzo disco dei ravennati Rigolò, fondatiormai cinque anni fa da Andrea Carella, auto-re, cantante e chitarrista già nei Comaneci. Edai Comaneci l’ha seguito nella nuova avven-tura anche Jenny Burnazzi, il cui violoncellorappresenta il valore aggiunto di questonuovo Gigantic, uscito in maggio per GarageRecords e prodotto da una garanzia comeMattia Coletti, che ha avuto il merito diaggiungere qualche dettaglio sintetico cherende il tutto più suggestivo. Gigantic restacomunque un disco prettamente acustico, chefarà la gioia in particolare di chi è cresciuto ascoltando certe sonoritàfolk-pop malinconiche in voga (si fa per dire) in particolare negli anninovanta. Una scena trasversale che potrebbe andare dall’America diSophia o dell’Elliott Smith un po’ più solare all’Europa dei Deus e finoall’Australia di una piccola band di culto come i Sodastream. E andan-do più indietro, tra gli antenati illustri di Gigantic ci sono forse il NeilYoung acustico e i Velvet Underground del terzo disco, quello più folk ecantautorale. Inquadrato l’ambito musicale e detto delle irresistibiliaperture melodiche di pezzi come la finale “Better Soul” (quasi un duet-to d’altri tempi...), “On the radio”, “You you you” e soprattutto il cre-scendo di “In The Wake Of Kites” (in rete si può trovare anche il belvideoclip di Gerardo Lamattina) o della rinfrancante esplosione quasi-rock di “Another Good Chance”; e detto comunque della riuscita di unpo’ tutti gli otto pezzi dell’album, il difetto del disco è forse proprio ilfatto che siano solo otto i pezzi (per un totale di neanche mezzora), di cuiil primo più che altro una intro strumentale. Magari si tratta di unascelta estetica, ma che dà al progetto un carattere quasi di estempora-neità. Il cui esempio-manifesto potrebbe essere “Before it gets dark”,canzone centrale dell’album che promette molto, ma finisce non appenapare stia entrando nel vivo. In definitiva davvero tutto molto carino – enon si prenda questa volta il “carino” come una critica – e un gruppo innetta crescita rispetto all’ultimo album (compresa la voce di Carella,con i suoi limiti, ma adattissima e ben inserita nel contesto...), a cuimanca però ancora qualcosa, forse in termini di personalità, per il saltodi qualità definitivo, quello che potrebbe consacrarli tra le band di cultoda non perdere della scena folk-pop italiana.

LA ROMAGNA IN CUFFIA

La crescita dei Rigolò,a tratti irresistibili

di Luca Manservisi

Festa in darsena per Ravenna2015 con il live di BombinoL’EVENTO

Sarà l’Hendrix tuareg, Bombino, il protagonista della parte musi-cale della festa del 18 luglio in darsena a Ravenna per il titolo diCapitale italiana della cultura 2015. Nato e cresciuto nel deserto delNiger, Bombino è stato scoperto dal regista americano Ron Wymanche lo fa collaborare negli Usa anche con Dan Auerbach dei BlackKey. Nel 2013 l’esplosione internazionale, con il suo album“Nomad”, tra desert-rock e blues, che l’ha portato a collaborareanche all’ultimo disco di Jovanotti. Oltre a Bombino, il programmadella musica dal vivo prevede un set hip-hop e il concerto dei Playingfor change, supergruppo musicale formato essenzialmente da arti-sti di strada di varie etnie. La festa partirà alle 18 con una giocosaparata per grandi e piccoli ideata dal Teatro del Drago e prevede anchealtri momenti spettacolari come le performance inedite dei gruppiteatrali Tanti Cosi Progetti, Menoventi, gruppo nanou eFanny&Alexander (all’Almagià) e le incursioni di danza urbana diCantieri. Spazio anche all’arte con un contest di live painting all’exTiro a segno e una videoproiezione d’impatto di Andrea Bernabini.

IL FESTIVAL

Torna Spiagge Soul, il festival itinerante sui lidiravennati dedicato alla “musica dell’anima”. Dopol’anteprima del 3 luglio sul lungomare di Marina diRavenna in occasione della notte d’oro con la vocalistamericana Lisa Hunt (che con la band si esibirà ancheal Ruvido di Punta Marina venerdì 31), il festival parteil 18 luglio al bagno Peter Pan di Marina con PatrickRuffino, cantante, cantautore e compositore origina-rio del Benin. Tra gli appuntamenti da segnalare poiquello con il cantante e batterista americano SugarayRayford (il 22 luglio), la cantante inglese Alexia Coley(il 24 al porto canale di Marina), l’armonicista e can-tante americano Greg Izor (il 24 e il 25), la band mul-tietnica Café Touba (il 25 al porto canale di Marina), iltrio italo-inglese Gamma3 (il 30 luglio a Marina). Ilfestival si concluderà poi nelle prime due giornate delmese di agosto con il cantante americano Wee WillieWalker o il noto cantante e armonicista MarcoPandolfi. Info: www.spiaggesoul.it.

Il soul invade le spiagge ravennati

Il cantautoree chitarristaafricano, Bombino,protagonistadella festadel 18 luglioin darsenaa Ravenna.Sotto uno scattoda una dellepassate edizionidel festivalSpiagge Soul

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Cinque dischi da ricordaredi questa prima metà del 2015

CONSIGLI D’AUTORE

di Piero Merola *

La sindrome da classifica di fine anno assume dei sintomi ancora più gravi quando sicerca di riassumere il meglio delle uscite addirittura al giro di boa dell'anno in corso.Dopo uno o due ascolti si grida al miracolo per tantissimi dischi, una settimana dopo nearrivano di nuovi e ci si dimentica subito degli instant classic osannati qualche tempoprima. Poi ci sono dischi come il clamoroso Black Messiah di D'Angelo della fine del 2014o il notevole album di Beyoncé uscito a cavallo tra 2013 e 2014 a rovinare classifichegià compilate a metà dicembre. Meglio evitare di pensare fin da ora ai traumatici ripen-samenti e provare semplicemente a scommettere sulle uscite che segneranno questo2015 come se fosse un gioco. Anche se mancano ancora sei lunghissimi mesi.

Kendrick Lamar, To Pimp a Butterfly. Ne avrete certamente sentito parlare ovun-que, ma fa bene ribadirlo. Il nuovo album del fenomeno hip hop di Compton ha marchia-to a fuoco questo inizio anno. Il mio primo approccio col suo talento è stato un po' fortui-to, prima del meritato hype e del successo di good kid, m.A.A.d city: un'incandescente esi-bizione pomeridiana al Pitchfork Music Festival di Chicago e lui a sputare veleno su dellebasi old-school. Un colpo di fulmine indimenticabile per flow, personalità e potenza deibrani. Rispetto al predecessore, questo album complesso e monumentale riesce a farquadrare il cerchio accogliendo nel suo hiphop trasversale e contemporaneo cin-quant'anni di musica nera, dal free jazz alsoul passando per il funky e il g-funk. Ilresto lo fanno i testi con una rabbia blackrivisitata, mai banale e maledettamenteattuale anche quando mancano i riferi-menti ai recenti disordini che hanno scos-so l'America.

Sufjan Stevens, Carrie & Lowell.Ogni volta che il tormentato genio polistru-mentista dall’ostentata spiritualità cristia-na torna con un nuovo album si teme che,prima o poi, come per tutti gli artisti un po'demodé, sia arrivato il passo falso, la sbroc-cata definitiva. E puntualmente Sufjan,invece, smentisce tutti, restando se stesso,estraneo ai trend, alle mode e ai trucchi delmarketing. The Age Of Adz aveva sconten-tato qualcuno per la virata sintetica che siaccompagnava ai consueti momentiorchestrali iperarrangiati. Nel nuovo disco il tema è la morte, gli arrangiamenti sembra-no a tratti ridotti all’osso. Ma le canzoni trafiggono il cuore, come solo lui e pochi altri.

Holly Herndon, Platform. Il suo è stato un percorso di trasformazione incredibiledagli esordi nei gruppi della chiesa del suo quartiere a Johnson City, Tennessee, a sofisti-cata icona femminile delle producer sperimentali di musica elettronica. Nel mezzo la suafuga da giovanissima a Berlino ha giovato alla sua formazione musicale e questo disco, ilsecondo dopo il promettente Movement, è distribuito dalla storica 4AD. L’elettronica algi-da e fieramente digitale di Holly ha un respiro futuristico, ma conserva a tratti un caloreumano, tra inserti vocali emozionanti, ritmiche visionarie, echi, silenzi e campioni maiscontati. Non a caso di professione fa la sound designer, il suo habitat sono gli happeningnei musei ed è titolare di una cattedra in “Estetica della musica sperimentale elettronicadal 1980 a oggi” alla Stanford University.

Kasami Washington, The Epic. Nella musica contemporanea il jazz per molti rap-presenta uno scoglio insormontabile, come se fosse un mondo inaccessibile, fatto di dina-miche del tutto estranee al resto dei generi musicali. Kasami Washington è cresciuto aLos Angeles in una di quelle aree in cui non c'era alcuna alternativa al gangsta-rap e alleviolenze di strada. Poi ha scelto di diventare un sassofonista, ha suonato da turnista e col-laboratore per giganti del calibro di McCoy Tyner, Freddie Hubbard, Kenny Burrell eGeorge Duke. Grazie all’amicizia con Snoop Dogg, ha improvvisamente allargato i confi-ni del suo universo musicale finendo per lavorare al fianco di Mos Def e Lauryn Hill.Infine è finito nella selezionata pletora di collaboratori che hanno messo in piedi la partemusicale del nuovo album di Kendrick Lamar. In questo triplo disco, fa semplicementejazz, senza contaminazioni con generi distanti al suo immaginario. Eppure può risultarealla portata di tutti, anche ai più ostili a certe sonorità. Provare per credere.

Panda Bear, Panda Bear Meets The Grim Reaper. Quando si è cresciuti ascoltan-do gli Animal Collective non si può mai restare indifferenti davanti all'uscita di un discodei vari progetti solisti e paralleli che si sono affiancati alla storia della band di Baltimora.O si amano o si odiano, nessuno lo mette in dubbio. Ma a differenza dei suoi eccentricicompagni di band, l'introspettivo Noah Lennox, a partire da quel Person Pitch da BeachBoys 3.0, ha saputo più degli altri guardare oltre. Dal dub, alle basi dell'hip hop degli anniOttanta, passando per l'IDM, senza mai rinunciare troppo alla melodia con quel timbrovocale carico di riverberi che lo rende unico. Questo disco è il giusto compromesso tra l'a-nima più nostalgica ed eterea di Panda Bear e quella più oscura e metropolitana.

* Nato a Lecce 27 anni fa, dal 2006 vive e lavora a Forlì. Scrive di musica nuova per ilmagazine online KALPORZ (www.kalporz.com) di cui è oggi editor e che festeggia proprio in

questi giorni quindici anni dalla fondazione. Ha curato "IKEA-POP", rubrica sulle novitàmusicali svedesi e, dopo una parentesi negli Stati Uniti, ha ideato la rubrica settimanale

"Prima Fermata, Brooklyn" per La Voce di New York. Scrive anche per Zero e Altitude, selezio-na musica nuova in giro e collabora con Bronson Produzioni.

IL PERSONAGGIO

IOSONOUNCANE, non un cantautore

I cinquealbumconsigliatida PieroMerola:da sinistrae dall’alto,in sensoorario,le copertinedei dischidi SufjanStevens,KasamiWashington,HollyHerndone PandaBearAl centro“To pimpa butterfly”di KendrickLamar.

«Per l’Italia, che è un paese conservatore, il cantautore è colui che dice la verità. È un’immagine consolatoria e reazio-naria, di destra, con cui non voglio avere un cazzo a che fare». (Jacopo Incani).

Poche volte un disco italiano in ambito alternativo era stato accolto con un simile entusiasmo dalla critica,tanto da eleggerlo già come pietra miliare di questi anni. Nessuna esagerazione, perché Die, secondo disco pubbli-cato a cinque anni dal promettente (ma non così clamoroso come qualcuno lo vuole dipingere) debutto del32enne sardo Jacopo Incani, in arte IOSONOUNCANE, tutto maiuscolo, è davvero un qualcosa piovuto daun’altra galassia per i canoni della scena italiana. Un piccolo capolavoro (a partire dalla splendida copertina conla foto di Silvia Cesari) di cantautorato (checché ne dica lui nella citazione in apertura) inclassificabile, un conceptcon protagonista un uomo in mare e una donna ad attenderlo (o forse no) sulla riva, che è poi solo un modo perparlare di temi universali, articolato in sei brani che in realtà sono un proemio, una conclusione e in mezzo quat-tro pezzi, due dal punto di vista di lei e due da quello di lui. Nel corso dei quasi quaranta minuti del disco si ascol-ta un flusso sonoro studiato e prodotto (alla grande) nel dettaglio, in cui il pop si unisce al prog, l’elettronica al folke alla psichedelia, la melodia alla sperimentazione. Con una dozzina di ospiti più o meno prestigiosi che contribui-scono con percussioni, organo, pianoforte, sintetizzatori, campionatori, chitarre (le più svariate, tra cui quellasarda di Paolo Angeli), flicorno, sax, tromba, trombone, cori femminili... Il risultato finale è incredibile. E non lodico solo io.

«[...] “Die" è una raccolta formidabile perché formidabile è il talento del suo autore. Che fosse di una categoriasuperiore si sapeva già. Ma che in appena due dischi potesse aspirare a diventare il più bravo di tutti nel suo

genere - qualunque esso sia - beh, era difficile da immaginare» (Rockit);«[...] “Die” è un lavoro di cui si sentiva un gran bisogno, capace di allontanarsi dalla terra della sufficienza

artistica, dove non si osa per paura di sbagliare, e di puntare in alto verso lidi inesplorati [...]» (Melty);«[...] è un lavoro gigantesco, ciclopico, in grado di creare un mix raro dall'incontro tra sintetico e analogico,

qualcosa che all'estero, anche grazie alla sua italianità profonda, esotica, sarebbe già culto[...]» (Il Sole 24 Ore);«[...] forse tra qualche anno Die sarà considerato un classico della musica italiana [...]». (Internazionale)

«[...] spariglia il perbenismo dell’odierna canzonetta col fatto bene, anzi benissimo, di un disco inqualificabile,ché qualificarlo sarebbe come darlo in pasto a una mortificazione [...]» (Mescalina);

«[...] Spesso si gioca a pensare a quali tra i dischi pubblicati in questi anni saranno ricordati e citati tra dieci ovent’anni: io credo fermamente che “DIE” figurerà tra questi. Inaudito». (Dance Like Shaquille O'Neal);

«[...] un lavoro unico, bucolico, Die prende le canzoni e le stiracchia, le adatta al paesaggio, le trasforma incolonna sonora» (Repubblica XL);

E via dicendo, che poi le citazioni sarebbero troppe. Così come lo sono state in questi mesi le interviste, dacui scopriamo però come Incani abbia come riferimenti per la campionatura i (sublimi) lavori di FocusGroup (in particolare per il disco con Broadcast) o di El-P o come durante la composizione di Die abbia ascol-tato: «elettronica come Fennesz, ma anche jazz, house, psichedelia, prog e musica tradizionale sarda».Mentre i testi dell’album sarebbero nati dopo aver «letto e analizzato “Germinal” di Zola, “Lo straniero” diCamus, “Cristo si è fermato a Eboli” di Carlo Levi, le poesie de “La terra e la morte” di Pavese, “Il vecchio e

il mare di Hemingway”, maanche alcuni scritti di ManlioMassole, poeta 86enne del miostesso paese (Buggerru, ndr)».

Incani porterà dal vivo inRomagna il suo disco, e tuttele chiacchiere che gli stannoandando dietro, il 25 luglioall’Hana-Bi di Marina diRavenna. In questo tour dipresentazione IOSONOUN-CANE suonerà Die integral-mente, da solo sul palco con«campionatori, loop-machi-ne, computer, chitarra evoce». In cabina di regia ilcoproduttore artistico deldisco Bruno Germano. Chesia da non perdere lo si saràcapito.

Luca Manservisi

ALL’HANA-BI OTHER LIVES, OWEN PALLETT, IL RITORNO DEI CCCP...

Oltre all’appuntamento del 25 con IOSONOUNCANE di cui si parla nell’articolo di que-sta pagina (in apertura l’elettronica di Vaghe Stelle), nel mese di luglio all’Hana-Bi diMarina di Ravenna saranno addirittura 15 le serate di musica dal vivo (sempre a ingressogratuito) con band di caratura internazionale della scena alternativa. Tra queste, dasegnalare il 2 luglio il ritorno del folksinger americano Micah P. Hinson, il 7 la superbandfolk-rock americana Woods, il 9 con i danesi The Wands e gli australiani The Walking Who(tra pop, rock e psichedelia), il 10 il ritorno di Lisa & The Lips (garage-funk dall’America),l’11 King Salami and The Cumberland Three, nuova rivelazione della scena rhythm andblues, da Londra; il 14 il revival psychedelic-hard rock degli americani Radio Moscow, il15 l’unica data italiana degli Other Lives (folk-rock dagli Usa); il 17 i “nostri” Ronin con ilcantautore sperimentale californiano Ben Seretan; il 21 il talentuoso violinista e cantauto-re polistrumentista canadese Owen Pallett; il 24 l’afrobeat dei misteriori C’Mon Tigre; il28 il garage dei californiani Tijuana Panthers e infine il 31 luglio la serata dedicata agli sto-rici Cccp con il fondatore Massimo Zamboni che ripercorre i classici della band insieme aun cast d’eccezione tra cui Angela Baraldi e Max Collini (Offlaga Disco Pax).

IL PROGRAMMA

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IL FESTIVAL

Sulle Strade Blu del folkAlla rassegna itinerante Los Lobos, Marc Ribot, Lambchop...

I JULIE’S HAIRCUT AL RIOT FEST DI MASSA LOMBARDA

Dal 10 al 12 luglio in vari luoghi del centro di Massa Lombarda va in scena ladodicesima edizione del Riot Fest che propone, oltre al concerto con Chavez eMarra in collaborazione con Strade Blu di cui si parla nell’articolo di questapagina, venerdì 10 luglio il cantante rock Giacomo Voli, reso celebre dal talentshow televisivo The Voice, e domenica 12 una storica band della scena rockalternativa italiana come i Julie’s Haircut. Stand gastronomici e musica dal vivogià a partire dal pomeriggio. Info: www.riotfest.it.

AL SOGLIANO BLUES ARRIVANO I DR. FEELGOOD

Sabato 18 luglio dalle 17 appuntamento in piazza Matteotti a Sogliano sulRubicone con la quarta edizione del Sogliano Blues Festival. Attrazione dellagiornata saranno i Dr. Feelgood, storica formazione di pub-rock inglese. Adaprire, i lombardi Bluestouch, la friulana Eliana Cargnelutti con band, GennaroPorcelli & The Highway 61 e il noto chitarrista e armonicista Marco Pandolfi.

CONCERTI

Dopo l’anteprima di giugno al podere del Nespoli con il concerto del duo Xylouris-White, parte ufficialmente la nuova edizione di “Strade Blu”, il festival curato dal-l’associazione culturale Big Ben, il cui spirito viene sottolineato dal presidenteAndrea Bernabei: «L’obiettivo è portare un bel concerto in un bel posto, fuori dallelogiche e dalle rotte sonore desuete. Usare la musica per scoprire il territorio, e il ter-ritorio per scoprire la musica».

L’edizione di quest’anno mette in fila alcuni nomi da capogiro, come sempre nel-l’ambito della scena “folk e dintorni” mondiale, come recita il sottotitolo. Tra questispiccano i Los Lobos, storica band chicana di Los Angeles (sì, quella di “LaBamba”...) che mischia country, folk, blues e R&B, che saranno l’8 luglio a Faenza(piazza delle Molinella) dopo il forfait dell’ultimo minuto dell’anno scorso.

Il festival parte però già mercoledì 1 luglio (al giardino della biblioteca diAlfonsine a ingresso gratuito) con uno dei più grandi cantautori italiani – seppurpoco noto al grande pubblico – il siciliano Cesare Basile. Il giorno dopo, giovedì 2,in piazza a Faenza sarà la volta dei “padroni di casa” Sacri Cuori, il cui chitarristae fondatore, Antonio Gramentieri, è anche direttore artistico del festival. I SacriCuori presenteranno il loro nuovo album, Delone, acclamato dalla critica internazio-nale, sempre a cavallo tra folk(lore), colonne sonore d’antan, blues e atmosferedesertiche. Tra le loro ispirazioni anche la musica di un mostro sacro come MarcRibot, storico chitarrista americano che sarà in carne e ossa a Strade Blu il 10luglio a Santarcangelo, per una data realizzata in collaborazione con il celebre festi-val dei teatri della cittadina riminese (di cui parliamo nella sezione dedicata al teatro diquesto giornale). Facendo un passo indietro, da segnalare anche il nome di caraturainternazionale del 4 luglio, ossia quello della cantautrice americana Jolie Holland,in concerto al complesso degli ex Salesiani di Faenza.

Sabato 11 ci si sposta invece a Massa Lombarda (piazza Matteotti) con il bluesmanlatino Frankie Chavez e uno storico cantautore irregolare italiano come RudyMarra. Il programma del mese di luglio termina alla grande lunedì 20 al MuseoInternazionale delle Ceramiche di Faenza con il ritorno degli americani Lambchop,istituzione della scena alt.country a stelle e strisce che per l’occasione suonerannointegralmente dal vivo l’album da molti considerato il loro capolavoro, Nixon, aquindici anni ormai dalla sua uscita. Un disco che aggiunse alla tavolozza sonoradella band di Kurt Wagner chiari rimandi a generi come gospel e r&b e che oggi èconsiderato un piccolo classico.

Il programma del festival proseguirà poi in agosto con anche due pezzi danovanta come Calexico e Jon Spencer, di cui parleremo sul prossimo numero delmensile.

Per scelta, Strade Blu ha deciso di non mettere in vendita i biglietti in prevendita,sarà però possibile prenotarli inviando una mail all’indirizzo: [email protected].

I Los Lobossarannoa Faenzal’8 luglio

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L’EVENTO

In mille a suonare i Foo FightersTutti a Cesena per il videomessaggio

DAL REGGAE AL BRASILE CONJIMMY CLIFF E MARIA GADÙ

Prosegue la rassegna “acieloaperto”che giovedì 2 luglio porta alla Roccamalatestiana di Cesena il giamaicanoJimmy Cliff (nella foto), iconaindiscussa del reggae, riconosciuto alivello mondiale anche grazie alavittoria di un Grammy Award nel1985. Venerdì 24 luglio invece ilfestival torna a Villa Torlonia (SanMauro Pascoli) per un concertoorganizzato in collaborazione con ilBrasil Festival di Bologna.L’appuntamento sarà con l’intensavoce della brasiliana Maria Gadù, trasamba, funk e suoni afro.

DA TOWNSEND AGLI ANGRAA PINARELLA DI CERVIA

Sull’onda del successo anche per ilrecente tour di spalla ai Foo Fighters,gli inglesi God Damn saranno al RockPlanet di Pinarella sabato 11 lugliocon il loro suono potente, da power-duo. Venerdì 17 inveceappuntamento con il DevinTownsend Project, del cantante echitarrista canadese (che in carriera siè mosso tra heavy metal, jazz, blues eprogressive). Sabato 18 a Pinarella ilNew York Ska-Jazz Ensemble, mentresabato 25 l’appuntamento è con lacelebre band prog/power brasilianaAngra e il 28 con gli Enter Shikari,quartetto post hardcore britannico.

AGENDA

Per la prima volta nel mondo, e con una modalità del tutto inedita, domenica 26luglio al Parco Ippodromo di Cesena, mille musicisti si incontreranno per eseguireall'unisono il famoso brano “Learn to Fly” dei Foo Fighters, la rock band americanaguidata da Dave Grohl, ex batterista dei Nirvana. La performance, guidata dal notodirettore d’orchestra forlivese Marco Sabiu, verrà registrata da una troupe di profes-sionisti che realizzeranno il video di “Rockin'1000” – così è stato chiamato l’evento –che diventerà lo strumento virale in rete per lanciare l'appello e invitare la band asuonare in Romagna. Il progetto è stato ideato e promosso da un gruppo di amiciappassionati di musica rock, capitanati da Fabio Zaffagnini, project manager dell’e-vento. Presentato sul web lo scorso dicembre, in 6 mesi ha raccolto più dei 40milaeuro necessari per realizzare la sfida e produrre il video. È ancora possibile donare edè ancora aperto il reclutamento dei musicisti fino all’esaurimento dei posti disponi-bili (al momento di andare in stampa ne erano stati assegnati circa 700, da tuttaItalia): possono candidarsi cantanti (250), bassisti (150), chitarristi (350) e batteri-

sti (250) che in un video dovranno dimostrare le proprie competenze e convincerequattro giudici. L’obiettivo è semplice: recapitare un invito originale ai Foo Fightersche saranno oltretutto in Emilia Romagna a novembre (dopo aver annullato solo iltour estivo per l’incidente occorso a Grohl che si è rotto una gamba sul palco inSvezia) e che magari – sperano gli organizzatori – potranno così prendere in conside-razione la proposta.

Il programma. Domenica 26 luglio il posizionamento e il chek-in dei musicisti alparco Ippodromo partiranno già dalle 8.30 di mattina. A mezzogiorno inizierannole prove. L’evento sarà aperto al pubblico tutto il giorno, ma gli spettatori diventeran-no protagonisti dalle 18, quando inizierà la registrazione vera e propria del video.Dalle 21 inizierà la festa con aperitivi e dj-set, che poi presuguirà da mezzanotte alCarisport di Cesena. La città sarà inoltre invasa dalla musica rock già dal weekend:venerdì 24 infatti musicisti di “Rockin'1000” avranno a disposizioni vari luoghi delcentro di Cesena per suonare i propri pezzi o fare jam session.

Dave Grohlduranteun concertodei Foo Fighters:molti fan italianisi ritroverannoa Cesena il 27 luglioper invitarlia suonarein Romagna

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MUSICA

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CONCERTONI

ANASTACIA E MIKA: STAR A CATTOLICADue star internazionali come l’americana Anastacia (a sinistra)e il cantautore britannico Mika (a destra) saranno in concertoall’Arena della Regina di Cattolica rispettivamente il 15 e il 25 luglio

RADIO BRUNOA Cesenatico il 3luglio arriva ilconcertone diRadio Bruno conAnnalisa (nellafoto), EnricoRuggeri, ZeroAssoluto, Nesli,Alexia...

IL VOLO E THE KOLORS A CERVIAIn piazza a Cervia il 18 luglio gli ultimivincitori del festival di Sanermo, Il Volo(nella foto). Il 25, toccherà inveceai vincitori di “Amici”, The Kolors

I RITORNI DI LITFIBA, MANNOIA E SUBSONICAPiero Pelù (in alto a sinistra) sarà con i suoi Litfiba il 12 luglioin piazza a Sogliano sul Rubicone. La sera primaprotagonista invece Fiorella Mannoia. I Subsonica (sotto)saranno invece all’Arena della Regina di Cattolica il 18 luglio

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di Serena Simoni

La Biennale di Venezia è un traguar-do importante per un artista, la cui par-tecipazione può essere considerata ungiro di boa, almeno per quanto riguar-da il riconoscimento e la visibilità delproprio lavoro. Per questa edizione,inaugurata a maggio nella città lagu-nare, è stato invitato a partecipare unaltro artista del nostro territorio, unonore già spettato solo quattro anni faal ravennate Yuri Ancarani.

Poco più giovane di quest’ultimo,Nicola Samorì – nato a Forlì nel 1977 –è presente col proprio lavoro all’internodel Padiglione Italia, allestitoall’Arsenale. Samorì risiede attual-mente a Bagnacavallo ed è legato aRavenna per motivi di prima formazio-ne, avendo frequentato da giovane ilLiceo artistico cittadino. In un mondodel tutto globale, vivere in una piccolacittà di provincia non diminuisce lapossibilità di operare nei grandi centridell’arte e di avere un mercato e invitiinternazionali: è quanto si deduce leg-gendo il curriculum dell'artista che hainaugurato solo l'anno scorso alcunepersonali in gallerie private di Londra,New York, Berlino e Copenaghen. Soloquest’anno, pochi mesi prima dell'i-naugurazione della Biennale, l'artistaha aperto una sua personale al Trafo, ilCentro di arte contemporanea appenainaugurato nella città di Stettino, inPolonia.Il progetto del Padiglione Italiaalla Biennale è nato da un affidamentoper concorso su un progetto che pre-sentasse affinità al programma genera-le di Okwui Enwezor, curatore dell'at-tuale edizione della Biennale, intitolataAll the World's Futures.

E sicuramente aderente a pieno tito-lo nelle linee guida di Trione (vedi arti-colo a pagina 13) è appunto l'opera diNicola Samorì, che negli spazi architet-tonici predefiniti in mostra per ciascun

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12 ARTEBIENNALE/1

Samorì, dalla Romagna a VeneziaL’artista forlivese, ora residente a Bagnacavallo, tra gli invitati all’Arsenale

artista - una sorta di camera a cui siaccede tramite un portale architravato- ha realizzato tre dipinti e un allesti-mento a parete, facendo dialogare pit-tura, scultura e intervento sullo spazio.I tre dipinti sono collocati frontalmentee ai due lati per chi entra, mentre laparete allestita mediante sculture,dipinti, oggetti e teche, rimane allespalle dello spettatore, spettacolarmen-te precisa e ordinata secondo le inten-zioni dell'artista. RaggiungiamoSamorì per telefono, poco prima di unapartenza per Basilea, per qualchedomanda sull'esperienza e su questolavoro.

Sorpreso di essere stato selezio-nato per questa Biennale?

«Certo; non avevo mai incontrato ilcuratore prima di questa occasione. Èstato Vincenzo Trione a cercarmi, pro-babilmente convinto dalle affinità fra iltema da lui scelto e il mio lavoro».

Il tema della memoria è semprestato in effetti lampante nelle tuescelte...

«Archivio e memoria sono da sem-pre collegati alla mia ricerca, che appa-re essere un contributo naturale agliassunti di “Codice Italia”. La controfac-ciata della mia stanza è non a caso uncomplesso congegno di warburghianamemoria, che catalizza ampi strati, sin-tomi e abitudini del mio percorso. Èuno spartito complesso in cui sono pre-senti opere chiave del mio passato,oggetti nascosti e originali di due deimiei maestri, Mattia Moreni e Lucio

Fontana. L’archivio si contamina congli altri tre lavori presentati, in unaosmosi regolata da uno spazio calcola-to al centimetro, organizzato come unsacello quattrocentesco».

La pala che si presenta di fronteallo spettatore raffigura un“Deposto”...

Il Cristo deposto (“Lienzo”) è statodipinto su un vecchio tavolo, di forma-to orizzontale, utilizzato per i massaggi.A questo dipinto risponde la sculturaverticale sulla parete opposta, unRisorto che pare un torso trecentescointagliato dentro una scultura africa-na. Orizzontale e verticale segnano leparentesi all’interno delle quali il pro-getto prolifera».

Perché le tele alle pareti sonoparzialmente accartocciate su sestesse o sostituite da materiale“altro”, in modo da apparire ferite,lacerate?

«Nella mia ricerca soggetto e oggettosono interpretati come una soglia. Nonè una riflessione sull'assenza, ma sullaresistenza dell'immagine: quello chesaggio e con cui mi misuro è la sua(im)possibilità di scomparire».

C'è una memoria di Burri perquesta scelta tecnica e iconografi-ca?

«Burri ha messo le mani nella fisio-logia della materia: le sue opere sonocorpo/carne detti con i sacchi, con iferri, con le plastiche… anche se l’arti-sta “inevitabile”, se si osserva il miolavoro, è senza dubbio Lucio Fontana,

Le operedi NicolaSamorìallestitepressol’ArsenalediVenezia(Biennale2015)

Accademia di Teatro MusicaleParola, Canto, Musica, Danza

CON IL PATROCINIO DI: CON IL CONTRIBUTO DI:

COMUNEDI RAVENNA

Spettacolo di chiusura anno accademico 2014-2015

LIBERTÀdi Laura Ruocco

sabato 4 luglio 2015 ore 21,00TEATRO RASI - Via di Roma 39, Ravenna

Info e prenotazioni: 331.7983986

GEMELLAGGIO CON: Ravenna, via M. Marani 1 Info e iscrizioni [email protected]

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ARTE

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che ha messo alla prova il piano dellapittura come nessun’altro. Non è uncaso che nel mio archivio in Biennalesia ospitato un suo “Concetto spaziale”del 1962, uno squarcio nero su fondonero».

I riferimenti non mancanoanche alla storia dell’arte più anti-ca...

«Un italiano d’adozione che non mistanco di saccheggiare è Jusepe deRibera (lo Spagnoletto), una declina-zione epidermica del caravaggismo cheesibisce la simbiosi fra l’olio e la carnein una pratica tautologica per moltiversi inavvicinabile: proprio per questomi interessa, perché mi obbliga a riten-tare il miracolo della pittura ad oliotutti i giorni».

In che modo il tuo lavoro sidistingue da quello degli altri arti-sti invitati?

«I miei sono gli unici “dipinti” insenso classico all’intero di un

Padiglione prevalentemente plastico eil mio lavoro è il solo a muovere da den-tro i testimoni antichi».

Secondo quanto hai affermato,la tua è comunque una pitturaestremamente concettuale.

«M’interessa la consapevolezza delmargine, senza bandire il centro emo-zionale di un’opera, perché è da quelcuore, da quell’urto, che prendono ilvia tutte le didascalie possibili. Comerecita il titolo di un dipinto di Gino deDominicis, In principio era l’immagine.La voce nell’arte è arrivata dopo; è unaccadimento che segue, e a volte perse-guita, un’apparizione».

Ed essere invitato vicino a nomidel calibro di Kounellis oParmeggiani che effetto ti hafatto?

«Significa calarsi nella vertigine diuna storia cercando di farsi scudo conil lavoro. Giorno per giorno la distanzasi carica di aneddoti e di un vissuto che

allentano la tensione, senza livellare leesperienze».

Un incontro più significativodegli altri?

«Con Peter Greenaway, direi, manon per la sua performance inBiennale. Moltissimi anni fa il suo film"Il ventre dell'architetto" mi ha cam-biato lo sguardo e condividere lo stessospazio è stata quasi la prova di un obiet-tivo toccato dal mio inconscio».

Qualche cambiamento nella tuavita, dopo questa partecipazione, equalche progetto in vista?

«Essere in Biennale con un buonlavoro rompe gli indugi di chi sta sullasoglia da tempo. È accaduto.Nell’immediato futuro si confermainvece un progetto che avanza da mesi,al teatro anatomico di Amsterdam,dove presenterò una grande sculturain marmo, una calcificazione mineraledegli organi e degli umori mostrati inquella stanza».

Il vincitore della sezione italiana della Biennale di Venezia èrisultato Vincenzo Trione, professore allo Iulm di Milano e colla-boratore del Corriere della Sera. “Codice Italia” – questo il titolodella sezione all'Arsenale – ha affrontato, secondo le linee guidadel curatore, il tema della possibilità di rilevare costanti all'inter-no delle poetiche artistiche italiane attraverso le generazioni,mirando all'identificazione di un minimo comune denominatorefra personalità diverse per tecnica, cultura ed età.

Il criterio base per la selezione dei 15 rappresentanti italiani -più tre inviti a stranieri (Peter Greenaway, William Kentridge eJean-Marie Straub) - è stata la «necessità di sottrarsi alla dittatu-ra del presente», rilevando poetiche che interagiscono a livello piùprofondo o, al contrario, più diretto con la storia dell'arte del pas-sato, dall'archeologia alle sperimentazioni del secolo scorso. Lamemoria è quindi la falsariga su cui si è appuntata non tanto lanostalgia rievocativa, ma una ricerca che fa dell'archivio un biso-gno interiore, da reinterpretare o tradire incessantemente.

Dati i criteri, è stata quasi obbligata la presenza di alcuni artistiormai noti e appartenenti alle generazioni del passato - Kounellis,Paladino, Longobardi, Parmiggiani - che dalle fila di Arte Povera,da quelle della Transavanguardia o da posizioni del tutto autono-me, hanno da sempre dialogato con le iconografie del passato e latradizione classica, operando con tecniche del tutto diverse oaddirittura regressive e irrispettose.

Lo stesso criterio è valso per artisti delle generazioni più recen-ti, come Vanessa Beecroft, che ha tradito in un certo senso partedella sua ricerca più conosciuta per allestire un'opera che presen-ta affinità con quelle di Anne e Patrick Poirer di trenta anni fa,non fosse per il mantenimento di una posizione voyeuristica dellosguardo e la nudità dei soggetti, in questo caso sculture classi-cheggianti o riecheggiate sulla pittura del Novecento.

Una citazione a parte merita anche la seconda artista – fra ledue uniche italiane invitate – Marzia Migliora, che forzando lamemoria in senso soggettivo (ma quale altro potrebbe essere?) eautobiografico, sospinge il lavoro in una terra che sta fra realtà ememoria infantile, richiedendo allo spettatore - giusto per iltempo di uno sguardo - di mettersi nei panni di una sorta di Alicenel Paese delle Meraviglie. (se. si)

BIENNALE/2

Codice Italia, per sottrarsi alla dittatura del presente

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La Romagna riserva sempreincredibili sorprese: piccolenicchie di qualità, luoghi delpensiero e del fare in cui le ma-ni e l'immaginazione creanoisole forse poco note di meravi-glia. Il corso specialistico di Ce-sena è sicuramente una di que-ste chicche: fa parte della varie-gata offerta formativa dell'Ac-cademia di Belle Arti di Bolo-gna e ha già compiuto dieci an-ni. Nata inizialmente comeTriennio e biennio, è divenutapoi un'offerta fortemente spe-cialistica e è un unicum nazio-nale. Le attività didattiche e la-boratoriali sono svolte in un ca-pannone di 700 metri quadri,messo a disposizione grazie alconnubio accademia e territo-rio, dalla Cassa di Risparmio lo-cale. Guidata per i primi annida Enrico Manelli, ora in pen-sione, vanta docenti che me-scolano attività di docenza eprofessionale. «Come in unabottega rinascimentale» mi di-ce il prof. Claudio Magrin, ilquale aggiunge: «Questa è unascuola per studenti fortementedeterminati, appassionati, cu-riosi. Non ci sono orari, comesuccede in teatro. Quello è il tuoobiettivo, creare la magia sullascena. Con qualsiasi tecnica:fotografia, disegno, pittura, di-gitale. Non ci sono preclusioni.Noi lavoriamo per tirare fuori iltuo talento, ma tu ci devi met-tere il sudore e la volontà. Il

teatro non ha giorni festivi». E moltissimi sono i docenti

che si muovono tra palco e ban-chi: da Rinaldo Rinaldi, finissi-mo pittore scenografo che halavorato per tutti i grandi mae-stri italiani, a Paola Mariani,che insegna Tecniche di sarto-ria ed è responsabile dei costu-mi del Rossini Opera Festival di

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ARTER&DCULTluglio 2015

FORMAZIONE

Quella bottega dove imparare la scenografiaL’indirizzo specialistico dell’Accademia di Belle Arti di Bologna a Cesena, in un capannone di 700mq

Pesaro, se si scorre il curricu-lum degli insegnanti si capiscecome il concetto di bottega arti-stica sia particolarmente azzec-cato per questo biennio.

Per questo motivo,mi racconta Marcel-lo Morresi, gli stu-denti vengono datutta Italia e con di-plomi anche moltodifferenti: «Non èfondamentale averefatto il triennio diScenografia. È certoun elemento utile,ma abbiamo avutostudenti che aveva-no completato glistudi ad Architettu-ra e che volevano de-dicarsi alla progetta-zione scenica. Lacomplessità dell’al-lestimento del teatromusicale ti permettedi affrontare que-stioni pluridiscipli-nari, risolvere pro-blemi che richiedono

più competenze e professiona-lità». E il rapporto con la città,come si presenta? «Certo – dicesempre Morresi – è una piccolacittà di provincia. Però è impor-tante il lavoro informale chenoi facciamo, di buon vicinatodiciamo così, con le esperienzeeccellenti che essa offre. Adesempio il teatro di Castellucci

o il laboratorio di Zimmermanne Amoroso». Parla ovviamentedi Plastikart che produce istal-lazioni per la biennale, per l'ex-po, per musei e aziende di tipoavveniristico e di rara bellezza.E i ragazzi che escono diplomatida voi che cosa si trovano difronte? «Se hanno lavorato conserietà e attivato la loro passio-ne, non sono certo a spasso. Dalcomunale di Bologna, ai mag-giori teatri d'Italia si possonotrovare studenti che sono pas-sati di qui».

Se quindi imparate facendo,siete concentrati sull'obiettivo esoprattutto siete interessati allacomunicazione della scena, diquel mistico luogo in cui tuttosi consuma nella relazione conlo spettatore, non abbiate pau-ra di intraprendere questa stra-da: «Non è un problema se unostudente non sa disegnare be-ne. Quello lo risolviamo. Ma sealle otto vuole smontare, beh,meglio si scelga un'altra stra-da...».

Per conoscere il piano di stu-di www.ababo.it/ABA/sceno-grafia-del-melodramma

Elettra Stamboulis

Un docente: «Non è un problema

se uno studente non sa disegnare,

ma se alle otto vuolesmontare,

meglio si scelga un’altra scuola

Il teatro non ha orariné festivi»

INAUGURA IL PARCO DI CLASSEALLA PRESENZA DEL MINISTRO

Il 27 luglio a Ravenna, alle 19, siterrà l'attesa inaugurazione dellaprima stazione del sito archeologicodi Classe alla presenza dell Ministrodei Beni culturali e del TurismoDario Franceschini. Si tratta del sitorealizzato da RavennAntica con lacollaborazione del Comune, dellaSoprintendenza dell'EmiliaRomagna e dell'Università, là dovesorgeva l'antico porto di Ravennafondato da Augusto, fiorenteall'epoca dell'Impero, di Teodoricoe del dominio bizantino, chetornerà a nuova vita.

ARCHEOLOGIA

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Che si sia turisti o indigeni, questo nuovo libro dei misteri delle città romagnoledella serie pubblicata dall’editore cesenate Il ponte Vecchio di Romagna è una chic-ca da non perdere. Del resto la città in questione, che arriva per terza dopo Forlì eRimini, è la più antica e ricca di storia di queste terre, Ravenna, e del resto a scrive-re il libro è una delle penne più prestigiose, se non la più pre-stigiosa, della città: lo scrittore nonché antropologo EraldoBaldini. Il quale finalmente in questo libro fa quello che nonaveva ancora fatto, ma che andava fatto. Ovvero un breveagevole saggio di curiosità e amenità storiche, aneddoti ecredenze popolari, tutti documentati, tutti approfonditi neisuoi lunghi anni da studioso della tradizione romagnola enon solo, ma raccontati con più semplicità rispetto alla suasolita voce di studioso. Come narratore Baldini ha sperimen-tato più registri e stili per modulare quel “gotico rurale” chelo ha reso noto a livello nazionale e non solo: racconti eromanzi che narrano la paura nelle varie sfaccettature, pas-sando dalle venature comiche del bellissimo L'uomo nero e la bicicletta blu, basatoanche su suoi ricordi personali, alla lingua asciutta e senza sbavatura che usa perdescrivere la tragedia umana della campagna napoleonica in Russia di Pioveva san-gue (basato su documenti storici reperiti durante i suoi studi). Come saggista e auto-re di libri quali Il ciclo dei riti, Romagna Tenebrosa, I riti della tavola si è sempre distin-

to per un lavoro attento e rigoroso, di grande interesse popolare, ma decisamentepoco ammiccante per il pubblico non specialista, si tratta di volumi di grande inte-resse, ma decisamente ponderosi, non proprio una lettura da spiaggia, diciamo.Questa volta Baldini dà invece alle stampe un libercolo più agile, di più facile lettu-

ra (ma senza esagerare) e che sappiamo comunque accurato efrutto di molte ricerche. Dentro vi sono curiosità storiche chenon hanno risposte certe. Gli appassionati di storia antica vi leg-gerenno per esempio dell’incerto destino del figlio di Arminiovenuto prigioniero a Ravenna e di cui qui si perdono le tracce,ma scopriranno anche il labirinto presente nella basilica di SanVitale dai profondi significati simbolici. Qui si scopre la vera sto-ria di Guidarello (un po' diversa da come molti forse la immagi-nano vista la fortuna e la leggenda legata alla sua statua) e gliamanti della letteratura scopriranno il legame tra Ravenna e ilManoscritto trovato a Saragozza di Jan Potocki. Non mancano ele-menti e misteri sacri, e altri più profani, ci sono mostri (forse) e

fantasmi. Misteri che vanno dall’antichità ai tempi più recenti e che attraversano lecronache in parte restano tali, in parte vengono svelati, ma soprattutto un'occasio-ne per saperne di più di una città dalla storia millenaria fatta di grandi eventi, maanche di amenità, un libro da tenere e consultare per i nativi, un bellissimo souvenirper un turista. (fe. an.)

Dal Guidarelload Arminio, un librotra letteratura, arte e credenze popolari

15LIBRI R&DCULTluglio 2015

IL LIBRO/1

Tra aneddoti, verità storiche e leggendePer il Ponte Vecchio esce “I misteri di Ravenna”, a firma del narratore e antropologo Eraldo Baldini

Sanguigna, orgogliosa Forlìnella penna di Paolo Cortesi

IL LIBRO/2

Rimini, racconti ironici tra personaggi illustri e figli “dimenticati”

IL LIBRO/3

Delitti niente affatto misteriosi ma che rac-contano di un momento storico, tra Otto eNovecento, in cui per morire bastava un pic-colo diverbio, condannati a morte che non sipiegano al potere papale nemmeno sul pati-bolo, i segreti del trucco di Caterina Sforza.Sono I misteri di Forlì (2013) firmati dalloscrittore forlivese Paolo Cortesi, che ha all'at-tivo due romanzi con Piemme e un altrorecente per il Ponte Vecchio. Si tratta di unaraccolta di fatti, curiosità tra le più svariateche si leggono in parte come brevi racconti,alcuni davvero curiosi e interessanti, altriovviamente meno, tutti ambientati a Forlì, etutti documentati. Ne esce una città sangui-gna, diretta, meno illustre delle vicineRavenna e Rimini, ma cionondimeno conuna storia meritevole di essere raccontata ein cui emerge, limpidissimo l'orgoglio parti-giano di chi scrive il volume.

Ne I misteri di Rimini (2014), affidato alla pennadella giornalista Vera Bessone e dello storicoFedericomaria Muccioli, ad affiorare come primoelemento è il taglio volutamente ironico nel rac-contare una serie di vicende innanzitutto storiche.In questi misteri compaiono personaggi noti ai piùcome il famoso chirurgo di epoca romana di cui èstata scoperta la dimora, ma anche un figlio“dimenticato” come il Cagnacci, i soggiorni aRimini di Goldoni e Pascoli, molte vicende chehanno in effetti poco di misterioso ma molto di biz-zarro. Come lastoria della “lasciva beata Chiara”,dove si scopre addirittura che Babbo Natale è rimi-nese ad honorem, e la ricostruzione della storia diPaolo e Francesca (da Rimini, appunto) di cui,sostengono gli autori, non vi sono certezze sulluogo del delitto (potrebbe non essere Gradara,insomma). E poi, ancora, una visita a scoprire lemeraviglie del tempio malatestiano fino al misteropiù fitto: quello della riminesità.

La statuadel Guidarellocustoditaa Ravenna

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IL RACCONTO

La casa del diavolo appena nonna Santa, per quei miracoli inspie-gabili destinati ad alimentare i trebbi serali e leleggende.

E, a proposito di leggende, tra le lucciole qualcunogiurava di averne vista una grossa, troppo grossa peresserlo, e poi non volava con i salti scarvagliati dellelucciole: cos’era? Forse le anime degli undici morti, dicui si trovarono resti talmente miseri da impedirne lasepoltura?

Questo, in sostanza, era quel che si diceva. E il dia-volo, si sa, non perde occasione per recuperare animedisperse.

Si squaccia a terra, il bri-gadiere Venturoli. Gli occhinon mentono, ci vede bene,il carabiniere: quasi undicidecimi, a dispetto dell’età. Equindi può testimoniarlo,oltre ogni dubbio: la fiam-mella c’è. Ondeggia tra lemacerie diroccate, indugiaesitante, segue un percorsoindeciso eppure sicuro.

La fiammella c’è.Siccome il suo maresciallo gli diceva sempre “quel

che si vede esiste, ricordalo”, Venturoli si rialza dallascomoda posizione e parte deciso verso la casa dellelucciole. Ma la tornatura è lavorata in profondità, eogni tre passi s’impantana nel solco e rincula di due.I cento metri diventano trecento, fra salire e discende-re, poi scapuzza e uno, scapuzza e due, e poi caded’ala: no, non si fa male, ma quando arriva con ilfiato a mantice ai ruderi, certo, le lucciole ci sono, edel diavolo solo l’odore e bonanota ai suonatori.

Già, l’odore. Acre, pungente, sulfureo, propriocome s’addice alla presenza diabolica. Al brigadiere,smarrito nel mezzo dei ruderi come Dante in mezzo albosco, dispiace non aver al fianco la Beretta 34, con-vinto che una sbucanata come si deve, una buonapalla calibro nove corto può aver ragione del più zizu-lone dei diavoli. Si muove esitante tra le code di caval-lo – così è conosciuto l’equiseto - e i piscialetto, attor-niato dagli insetti luccicanti, quando poco più avanti,oltre la calera che corre affianco la tornatura, un ghi-gno agghiacciato rompe la luce del buio. E VenturoliEvaristo, all’improvviso, dà il collo: ha paura.

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LIBRIR&DCULTluglio 2015

S’era risolto a parlarne alla moglie. Un accenno,per carità, due parole buttate lì di sera, dopo ilMusichiere. Spenta la radio, aveva borbottato cose,lucciole, diavolo: e lei, che conosceva quell’animonato carabiniere e restato carabiniere, non avevaspeso altro che le parole necessarie:

- Così dicono.L’aveva sposata anche per il linguaggio essenziale.

Però, nel caso in questione, la stringatezza non dis-sipò i dubbi del brigadiere in congedo Venturoli.

S’era risolto a parlarne con don Ramazzotti, nellacanonica deserta. Il pre-lato, che già teneva unamucchia d’anni, ascoltòin silenzio il racconto delgraduato, si grattò alungo i quattro capellidella testa, si versò unbicchiere di sangiovese eprincipiò:

- La i sarà un motivoparché la chiamano la càde gévol, a mo? Parché,vedete, il diavolo ha mul-tiformi aspetti con cui si

può rivelare, ció. Multiformi aspetti, non so se mi spie-go.

Multiformi aspetti. Un’affermazione che complica-va la storia anziché chiuderla.

S’era risolto, alla fine, a parlarne con Stòfero d’laZòpa, nella sua boaria, che se lo vedevano i deputatipensavano:”gli si è inaquarito il cervello, a Varisto”.

Stòfero badava alle bestie, spagliolando mucchie difieno nella stalla. Bisognava parlargli così, perchénon si fermava mai, pareva un Landini testa calda.Erano pochi in famiglia, e i lavori troppi, e gli toccavadi faticare come un bue se voleva metter da parte fari-na per l’inverno. E quindi Venturoli lo seguiva, confedeltà canina, dalla stalla alla buca dello stallatico,dalla buca dello stallatico alla stalla.

- No, io non l’ho visto. Ho detto che l’hanno visto.

Stavolta s’è appostato più vicino. E in bisacca hacaricato la Beretta 34, perché non si sa mai. Le luc-ciole avvolgono i muri diroccati, paiono voler carez-zare i mattoni sbriciolati, con quel volo ubriaco diluce. Venturoli vede tutto benissimo, ma la canna

Certi di fare cosagradita ai nostri let-tori, romagnoli enon, al lavoro e invacanza, pubblichia-mo un racconto diPaolo Casadio, scrit-tore ravennate, pres-soché inedito (uscìcinque anni fa per laNanni editore), dalsapore molto localesia nello stile, sia

nell’ambientazione. Un “divertissement” elegante perfettoper il relax estivo con un personaggio, il brigadiereVenturoli, che ci terrà compagnia per tutta l’estate.

di Paolo Casadio

Si squaccia a terra, il brigadiere Venturoli. Sisquaccia a terra e poco importa se il completo princi-pe di Galles sarà poi da lavare. In fondo alla tornatu-ra, dove il campo si perde nel rilievo sabbioso del cimi-tero alleato, la fiammella rompe il buio tra le rovinedella casa dei Tarroni. E il brigadiere capo in congedoVenturoli Evaristo si deve ricredere: il diavolo esiste.

Due giorni prima si era presentato in parlamentoStòfero d’la Zòpa, il boaro. Il parlamento sarebbe unlibero esercizio di critica politica esercitato dai rappre-sentanti locali dei partiti, con sede invernale nell’o-steria di Ràgán e, d’estate, in trasferta alla fresca bar-beria di Tagliagola.

Il boaro aveva salutato deputati, barbiere e briga-diere, s’era cavato il cappello perché un parlamento èpur sempre un parlamento – anche se composto dasei teste - e poi, serio:

- Ma voi, ci credete agli spiriti? E al diavolo?Parole che a Piangipane, paese diviso equamente

tra repubblicani e socialisti, suonavano come una

bestemmia. La reazione degli onorevoli fu varia e dif-ferenziata, come s’addice alla democrazia. La fazionerepubblicana sversò un pitale di cancheri sulla chie-sa, sul popolino credulone, sui preti eccetto donRamazzotti che era un buon cristianaccio – nonchéparroco del paese – e concluse l’intervento con unclassico cavallo di battaglia ascritto – pare - al MazziniGiuseppe:

- Ch’i s faza dé in tè cul.La fazione socialista sversò un pitale di cancheri

sulla chiesa, sul popolino credulone, sui preti eccettodon Ramazzotti che era un buon cristianaccio – non-ché parroco del paese – e concluse l’appassionataorazione con una massima – pare – marxista, trasla-ta in romagnolo:

- Ch’i s faza dé in tè cul.Stòfero – che voleva venire a dire Cristoforo,

Tassinari Cristoforo, figlio d’una sbracciante cui lamietitrebbia aveva rubato mezzo piede – convenneprudente sulle conclusioni congiunte degli onorevoli,ma si permise di aggiungere il dubbio:

- Di notte, gira per la casa delle lucciole. L’hannovisto in più d’uno.

E il brigadiere in pensione Venturoli Evaristo – pertutti, Varisto d’Tribus oppure é’crabignir, il carabinie-re – che non apparteneva al parlamento ma, in coe-renza al suo passato, rappresentava in qualche formale istituzioni, una sorta di segretario generale, s’incu-riosì.

La casa delle lucciole rimaneva sulla largatra Piangipane e Camerlona: dopo l’omaggiodi una bomba alleata a neppure dieci metri,restavano rovine, muri diroccati, travi semi-carbonizzate, e ci cresceva bene l’invadenteparietaria, il piscialetto e l’equiseto. La brezzaperenne della larga teneva pulita l’aria e dove-va essere buona, perché a maggio le rovine siriempivano di pulsanti fosforescenze: le luc-ciole. Della famiglia di mezzadri che vi abitava– i Tarroni, dodici persone – s’era salvata

Un’indagine del brigadiere Venturoli Evaristo

«Vedete, il diavolo hamultiformi aspetti concui si può rivelare, ciò

Multiformi aspetti, nonso se mi spiego»

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LIBRI

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QUEL DELICATO ROMANZO: LA QUARTA ESTATE

Autore di un romanzo di recente pubblicatoda Piemme e ben recensito dalla principalecritica nazionale, dal titolo La quarta estate,Paolo Casadio è uno scrittore che ha da pocoesordito sulla scena nazionale ma la cui cifrastilista sembra già ben riconoscibile. Pennaelegante e raffinata scrive questi racconti inuna lingua pregna di romagnolità, assorben-do lemmi e modi di dire dal dialetto e renden-dola così vivace e imprevedibile. Sono rac-conti che nascono, ci racconta «da piccoli fattidi cronaca che ho trovato nei giornali dell’e-poca, mentre mi documentavo principalmen-te per il mio romanzo. Diciamo che sono pic-coli progetti collaterali a quello». Il romanzo in questione è appunto La quarta estate, ambientato a Marina diRavenna durante la quarta estate di guerra in un sanatorio per bambini. Più chela trama in sé, la forza del libro sta forse proprio nell’ambientazione e nella rico-struzione di un’epoca per la quale Casadio ha preso spunto dalla realtà docu-mentata inserendo però molti elementi immaginari per dar vita a un libro origi-nale e che si discosta dai filoni più gettonati oggi e che si caratterizza per la deli-catezza dei personaggi, delle storie e anche dell’ironia.

IL LIBRO

della pistola gli preme un punto onorevole e delicato,e allora caccia la mano in bisacca, sbassa la testa perosservare la manovra e quando la rialza, quando larialza il diavolo c’è.

Attento, sta attento. Non respira neppure. La fiam-mella ondeggia, al solito, entra ed esce dai ruderidella cà de gévol, è quasi una danza: “vuoi vedere”,pensa, “vuoi vedere che sta proprio cercando leanime dei Tarroni?” E si dà del patacca, perché lui, aldiavolo, non ci crede. Avrà multiformi aspetti, comesostiene don Ramazzotti: “me ne basta uno, e poivediamo”. E quindi parte, sono solo cinquanta metrie via, e via con una vigliacca di scapuzzata che amomenti ci finisce lui, dal diavolo, a naso rotto.

Quando arriva ai ruderi, dolorante, la fiammella èscomparsa. E il ghigno agghiacciato si perde nel fred-do della larga.

- Chi l’avrebbe visto?Stòfero s’imbarbagliò, affondò il forcale nello stal-

latico a spalare, e spalava, spalava.- Chi l’avrebbe visto? – ripete, testardo, il brigadie-

re. Il boaro si bloccò, asciugò il sudore luccicante conla manica della camicia. Guardava e vedeva nonVaristo d’Tribus, il figlio di Pavlì, vedeva Venturolié’crabignir, e dei carabinieri bisognava diffidare.

- Non voglio fare la spia – s’impuntò, la bestia.Venturoli comprese che bisognava aspettare l’asinoall’abbeveratoio, e non cercarlo tra i cudali.Pazientare, incalzarlo con garbo: anche il caparbio sipiega. E l’esperienza al brigadiere non mancava. Cosìcavò il toscano di bisacca, si mise comodo e sedutoall’ombra di un frassino, tirò su i calzoni per non sfor-marli alle ginocchia e principiò a ragionare con sestesso, a voce alta, quando passava l’altro.

- Una lucciola non è un fuoco…- Amore e diarrea non si possono tenere coperti…- Sono i buoi vecchi che portano a casa il carro…- L’aria non ha le corna…Ebbe il boaro per sfinimento. S’avvicinò, arretran-

do il cappello con l’avambraccio, appoggiandosi alforcale impiantato nel suolo.

- L’altro giorno, alla pesa, e’Dutòr mi ha detto diaverlo visto. Io non v’ho detto niente, mi raccoman-do.

Prendi su e vai dal dottore – che poi dottore nonera, il soprannome si doveva al fatto che leggeva, leg-

geva tanto, cose di misteri ordinari e straordinari – elo trovò nel borghetto, dentro alla bottega, a fabbrica-re sporte. Mano felice, le più belle sporte dellaRomagna, e poi bigonci, ceste, cappelli, custodie damannaia, perfino gilè.

Attacca, Venturoli, e vuol sapere, e l’altro intrec-cia, zitto, e si capisce che il cesto vorrebbe farlo al bri-gadiere, e di quelli grandi. Ma non può. E’ pur sempre“e’crabignir”.

Stavolta lo prende, il diavolo. S’è appostato a nean-che dieci metri dai ruderi, tra le code di cavallo, più omeno dov’è caduta, sei anni prima, la bomba alleata.Il terreno è ancora scarvagliato, ha trattenuto il sen-tore di ferro esploso, di fuoco.

Eh sì, stavolta lo prende. Addirittura s’è avvoltonella capparella, per essere buio nel buio, e aspetta.Aspetta un pezzo, tra le lucciole che lo pigliano per ilculo, nell’aria asciutta e fine. Aspetta un pezzo, finoall’alba della Piripina, ma il diavolo non si fa vedere, eil brigadiere in quiescenza Venturoli torna a casastanco, incriccato e deluso.

E’Dutòr posò la sporta, cavò i fulminanti da bisac-ca e riaccese la pipa. Contemplò Venturoli con calmaassoluta, tra le virgole di fumo e le cateratte dell’età.Che poi nessuno sapeva quanto fosse vecchio, il dot-tore: si diceva “come il cuculo”, e tanto bastava perrendere la conta inutile e ridicola.

- Dipende da quello che s’intende per diavolo.Belle parole ma oscure, troppo oscure.- La fiammella c’è, l’ho vista – ribatte Venturoli,

razionalista. Checcapperi, quel che è, è.- Anch’io. E l’urlo, l’avete sentito?- Non mi pareva un urlo.- Avrei una teoria.Il brigadiere s’avvicinò incurvandosi, per abitudi-

ne. E la teoria vedeva il diavolo, certo, ma unicamen-te come caricatore d’armi.

E’ tornato tra le code di cavallo. E’ tornato con lacapparella, invisibile, squacciato nella terra e pazien-za se i bragoni si sformeranno. Niente pistola, nienteBeretta 34: in quel posto, dopo le confidenze del dot-tore, aveva capito che non era caso. Poi s’è assicuratodel giorno: non sia di giovedì, come la volta scorsa,perché il giovedì ci sono le veglie mariane, e il diavoloè credente, non ne manca una. Gli sembra strano,

quasi blasfemo, ma è così, non ne manca una, conbuona pace di don Ramazzotti e dei suoi multiformiaspetti e non so se mi spiego.

E’ tornato tra le code di cavallo ed è calmo, nessu-na apprensione, alcun timore. Aspetta. Non accendeil toscano per via della brace, perché quel che avreb-be visto non doveva essere disturbato.

Aspetta.Lo scricchiolio lo sorprende da mano stanca. Il

bagliore tremulo della lanterna avanza e, dietro, illu-mina quel poco di faccia del diavolo che il fazzolettonero lascia visibile. Arriva ai ruderi, si blocca, agita lalanterna a croce sui resti dei muri, sui vigorosi cespu-gli di parietaria. In quel posto hanno vissuto, hannofigliato, hanno festeggiato, hanno sofferto e sonoscomparsi. Nonna Santa li elenca tutti, a voce imper-cettibile, li elenca tutti e undici tenendo per ultima

Malvina, di appena due anni. Entra in casa, illuminal’arola del camino – ancora intatta – e anche lì unacroce, un ricordo. Una casa ripone, niente si perde. E’attenta a non scapuzzare nelle macerie erbose,nonna Santa, per via che pure lei è vecchia come ilcuculo, e un femore resta un femore, ma è rimastasola, e il compito di farli vivere ancora non si puòdar via.

Il brigadiere capo Venturoli Evaristo osserva, zitto,lo svolgersi del cerimoniale. Quella bomba cadde nelmaggio del ’44, il mese mariano. S’erano rifugiati incantina. Non fu sufficiente. Il brigadiere capoVenturoli Evaristo osserva, muto nell’animo, con ilrispetto dovuto al dolore. Nonna Santa scompare,nella luce del buio, verso il paese, verso il rilievo sab-bioso del cimitero alleato, e nell’aria scura il ghigno èsolamente un’invocazione disperata di morte.

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Fiera del libroe guide filosofichedentro le saline

CERVIA

Gene Gnocchi, Lercio, Spinozae Bottura: satira sulla spiaggia

MARINA DI RAVENNA

Tre appuntamenti (ore 20) con la satira al bagno Molo Tre Zerodi Marina di Ravenna nel mese di luglio. Sabato 11ci saranno dueautori del più dissacrante e seguito sito di satira italiano: il Lercio.Insieme a loro ci sarà peraltro Stefano Andreoli, tra gli inventori diun altro sito web che ha fatto la storia della satira dal basso: Spino-za. Giovedì 16 luglio, invece, sarà la volta del giornalista bolognese

Luca Bottura, il conduttore diuna rassegna stampa quoti-diana che non risparmia bat-tute a nessuno su Radio Capi-tal: Lateral. Bottura è ancheprotagonista, con Guido Ber-tolino, del nuovo programma42, il sabato mattina sempresu Radio Capital. Sabato 25luglio, invece, il terzo ospitesarà uno dei volti televisivipiù noti in materia di satira ecomicità, Gene Gnocchi, an-che scrittore apprezzato, chepromette un vero e propriomonologo tutto da ridere.

18

LIBRIR&DCULTluglio 2015

LETTURA INTEGRALE DELLA COMMEDIAALL’ARENA MELOZZO

Per celebrare i 750 anni dalla nascita di DanteAlighieri e in ricordo di Andrea Brigliadori, a Forlì,dal 7 al 9 luglio, all'Arena Melozzo (adiacente allaChiesa SS. Trinità, corso Garibaldi), si svolgerà laterza edizione di "Tòta la Cumégia", lettura non stopdell'intera "Divina Commedia".Nella serata del 10luglio, nella Sala Melozzo, si terrà inoltre unaconferenza che avrà come tema "Con Dante perattraversare le selve oscure dell’esistenza" e chevedrà come relatori Manuela Mambelli, curatrice delMuseo Didattico Dantesco di Ravenna, e FrancoPalmieri, direttore artistico di "All'improvviso Dante.100 Canti per Firenze".Gli eventi sono a ingresso libero.

FORLÌ

Mentre si attende il programma, ancora in viadi definizione, della nuova edizione di incontricon gli autori La spiaggia ama il libro, che prenderàvia il 19 luglio, già certa è la novità, a Cervia,della Fiera del libro, con una quindicina di editori,tra locali e non, in piazza Garibaldi per tre giorni,dal 10 all’11 luglio, con presentazione di autori evolumi. Tra gli ospiti già confermati sicuramenteil giornalista Giancarlo Mazzuca, lo psichiatraAlessandro Meluzzi, la giornalista cervese LetiziaMagnani.

Sempre a Cervia e sempre a luglio tornerà poila nuova edizione di Filosofia sotto le stelle da mar-tedì 21 in piazzale dei Salinari quando alle 21.30si parlerà di Rinascimento: tra Eros e Philia conMassimo Cacciari (nella foto) e Raphael Ebgi,mentre alle 18 del 22 è prevista una visita in sali-na con guida filosofica (alle 18) di MassimoDonà. Tra gli ospiti anche Marcello Sutera inconcerto, Davide Grossi e Massimo Adinolfi,Erasmo Storace. Venerdì 24 luglio ci sarà ancheun laboratorio di scrittura con Cristiano Cavina eun colloquio con Erasmo Storace e GianlucaMorozzi. Conduce gli incontri Massimo Previato.Eventi gratuiti, alcuni a numero chiuso.

STASSI E BARONCELLI NEL CHIOSTRODELLE CAPPUCCINE

Continua a luglio l’edizione 2015 del Bibliocaffè, rassegna diincontri con gli autori organizzata dalla biblioteca comunaleTaroni di Bagnacavallo nel chiostro delle Cappuccine, alle21.30. Dopo il primo incontro con Fulvio Ervas il 30 giugno,martedì 7 luglio sarà la volta di Fabio Stassi e del suo Come unrespiro interrotto, mentre il 14 luglio ci sarà EugenioBaroncelli, che parlerà di Gli incantevoli scarti, entrambipubblicati da Sellerio nel 2014. Il 21 luglio si terrà lapremiazione del concorso “Il racconto in 10 righe”. Al terminedi ogni serata il “bicchiere della buonanotte” sarà offerto dallacantina Daniele Longanesi. Si conferma inoltre lacollaborazione con il Cineparco: chi partecipa al Bibliocaffèdel martedì ha diritto a un ingresso ridotto per la proiezionedel mercoledì. L'ingresso è in via Vittorio Veneto 1/a.

BAGNACAVALLO

Guido Catalano e i suoi versi d’amore

Nell’ambito della rassegna estiva Ribalta Marea di Cesenatico, saba-to 4 luglio alle 21, nel giardino di Casa Moretti si parla dell’antologiadal titoto Questa Romagna che ho nel sangue che raccoglie brani dipoteti romagnoli del Novecento insieme Marisa Zattini delle edizioniIl vicolo e ai curatori Gianfranco Lauretano e Nevio Spadoni. Giovedì9 luglio, nel Cortile del Museo della Marineria si parlerà del romanzoOceano (Minerva edizioni) di Francesco Vidotto, mentre domenica26 luglio l’appuntamento è con gli esilaranti versi di Guido Catalano(nella foto) impegnato in un “live” di sicuro successo Ti amo ma pos-so spiegarti... alle 21 in Piazza delle Conserve.

CESENATICO

In collaborazione conIn collaborazione con

PresentaSonia Davis

Le band più seguite della zona Dj set Birrae salsiccia

ConcertoLadies ZeppelinPiada salsiccia e birra a partire da € 3,00Presenta Sonia Davis

Sabato 11 Luglio ore 21

GRUPPI LIVEBon Scott ExperienceBurning HeartAsproHair LongThe Uncut

Spettacolo "Car Wash" di Ylenia e Stefania ore 16

POLE DANCE fino a tarda notte

Piada salsiccia e birra a partire da € 3,00

Proiezione Moto Mondiale

Domenica 12 Luglio dalle 15.30fino a tarda notte

Service

Via G. di Vittorio 60, Ravenna(Zona Bassette) Tel. 366-4046235

ColazionePranzoCenaPizzeria

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CONTROCINEMA

La calda stagione sul grande schermoLe prossime nuove uscite in sala e i film da recuperare nelle arene sotto le stelle

di Albert Bucci *

L’estate per il cinema in Romagnaè notoriamente associata alle areneestive – e conseguenti promozioni di“cinema all'aperto” e “cinema sottole stelle” (sperando sempre che nonsi trasformi in cinema sotto la piog-gia!).

Ma la distribuzione delle primevisioni prosegue anche d'estate, purse di solito assai trascurata da media,promotori e spettatori. Un motivoesiste: nelle uscite regolari estive disolito vengono propinate stranemiscele di kolossal troppo scarsi peravere successo d'inverno, commedieultra-leggere poco divertenti e hor-ror pre-confezionati non propria-mente imperdibili. Ricordo che l'an-no scorso ad agosto vidi ApesRevolution, film che se non avetevisto va solo a vostro vantaggiointellettuale ed economico.

Tra i film in prossima uscita, però,ce n'è qualcuno che consiglio: il bio-pic francese Violette di MartinProvost sulla vita di Violette Leduc edella sua amicizia con Simone deBeauvoir; tra gli horror, sicuramen-te il bellissimo australiano TheBabadook (15 luglio), tra allucinazio-ni alla The Others e paura allaShining (e i paragoni non sono irrive-renti); a luglio escono anchePoltergeist, prodotto da Sam Raimi econ Samuel Rockwell, che promettedi essere una buona versione delgrande classico delle case infestatedagli spiriti; per la fantascienza,segnalo Predestination, con EthanHawke, sui viaggi nel tempo, trattodal racconto Tutti voi zombie del1959 di Robert A. Heinlein; l’ingleseEx_Machina, sull'intelligenza artifi-ciale; ma soprattutto la riedizione insala del primo Terminator del 1984(sì, quello di James Cameron conArnold Scharwenegger!), che antici-perà di poco l'uscita del 9 luglio delnuovissimo Terminator: Genisys del2015, che vede il ritorno del buonArnold come attore, sempre nelruolo di un Terminator (quest'ulti-mo non l'ho visto e quindi andrò avederlo a scatola chiusa come voi,incrociamo le dita...). Il 22 luglioesce anche Cobain: Montage of Heckviscerale bio-documentario su KurtCobain.

Detto poi che non so come sarà ilprossimo Mission: Impossible (dal 19agosto), se non che c'è sempre loscientologizzato Tom Cruise; né hoaltresì idea del thriller sci-fi LeftBehind - La profezia con Nicolas Cageche deve scoprire perché milioni dipersone stanno svanendo in tutto ilmondo, lasciando dietro di sé solo gliabiti; spererei invece che uscisseroanche da queste parti la riedizione diun grande classico del cinema giap-ponese, ovvero Viaggio a Tokyo diYasujiro Ozu (1953); e il curioso

documentario Napolislam sui napo-letani convertiti all'Islam. A fineestate (27 agosto) segnalo infine l'ar-rivo in sala di Taxi Teheran di JafarPanahi, che è riuscito a realizzarequesto piccolo gioiello nonostante lacensura del regime iraniano gliimpedisca tuttora di girare libera-mente i suoi film.

Ma veniamo ora alle nostre carearene estive e seconde visioni.Intanto, non preoccupatevi se per-dete un film da qualche parte, poi-ché le programmazioni sono quasitutte equivalenti e i film fanno unaturnazione efficace. Dei tanti possi-bili film, mi limito a ricordarne quel-li che forse avete più plausibilmenteperso e che invece meritano tantissi-mo: Pride, che raccontadell’Inghilterra Thatcheriana deglianni '80, e di come un gruppo di atti-visti LGTB riuscirono a vincere la dif-fidenza dei minatori e a collaborareinsieme durante il loro lunghissimosciopero; ancora l'inglese Jimmy'sHall di Ken Loach; oppure Due giorni,una notte dei fratelli Dardenne;Viviane di Ronit Elkabetz, storia didivorzi impossibili nell'Israele odier-na; Un piccione seduto su ramo riflettesull'esistenza, geniale humor nerosatirico di Roy Andersson voncitorea Venezia 2014; Il Regno di Invernodel turco Nuri Bilge Ceylan, vincito-re Cannes 2014; il grande noirL'amore bugiardo di David Fincher.Poi rivederei Mommy di XavierDolan, Pasolini di Abel Ferrara,Interstellar di Christopher Nolan,Vizio di Forma di Paul T. Anderson eBirdman di Alejandro Inarritu.

Fuori dal circuito classico dellearene, ci sono alcune grandi classicida godere. A Forlì, tutti i lunedìpotrete rivedere capolavori comeQuattro mosche di velluto grigio diDario Argento, Ultimo tango a Parigidi Bernardo Bertolucci, il Falstaff diOrson Welles, Tirate sul pianista diFrançois Truffaut, Brian di Nazarethdei Monty Pyton, La legge del deside-rio di Pedro Almodòvar.

Ma il migliore cinema all'aperto,per qualità e fascino, rimane ilCinema in Piazza di Bologna, se vole-te navigare controflusso sull'auto-strada. Basti dire il programma del 1luglio: Casablanca, in versione origi-nale, presentato da IsabellaRossellini, figlia della protagonistaIngrid Bergman...

* Albert Bucci (Ravenna, 1968) èdirettore artistico del RavennaNightmare. È stato docente di Sce neg -giatura e Tecniche della Narra zionepresso la Università Iulm di Milano, eproduttore esecutivo di spot pubblicitaritelevisivi. Possiede anche una laurea inFisica Teorica. Il suo vero nome èAlberto, ma in effetti è meglio notocome Albert.

19CINEMA R&DCULTluglio 2015

TRE GIORNI DI FESTIVAL DEDICATOAI DOCUMENTARI

Dal 24 al 26 luglio torna il Bellaria FilmFestival, storica rassegna giunta ormai alla 33°edizione, e completamente dedicata aldocumentario d’autore. Info sul programma:www.bellariafilmfestival.org.

BELLARIA

«D’estate, tra le primevisioni, c’è in genere unmix di kolossal troppo

scarsi per avere successo,commedie poco divertentie horror non imperdibili

Ma qualcosa da consigliare c’è»

Nella foto in alto, immagine tratta dall’australina Badabook,in prima visione estiva, al centro un’immagine di Mommy, inseconda visione nelle arene e in basso un primo piano dalfilm inglese Ex-Machina, in prima visione nelle sale.

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di Matteo Cavezzali

Silvia Bottiroli è la direttrice artisticadi uno dei più interessanti festival inter-nazionali di teatro in Europa. Arroccatonella piccola cittadina che diede i natalia Raffaello Baldini, Tonino Guerra eNino Pedretti, il festival diSantarcangelo dal 1971 è un impre-scindibile punto di riferimento per chivuole scoprire il teatro di domani. Dal10 al 19 luglio si svolge quest’anno laquaratacinquesima edizione.

Anche quest anno il programmadi Santarcangelo è fortementesegnato dalla presenza di artistiinternazionali, perché in Italia ècosì difficile vedere lavori di com-pagnie straniere?

«Purtroppo è vero che manca allascena italiana una dimensione interna-zionale. Gli spettatori italiani fanno fati-ca a vedere lavori di gruppi esteri perchéal di fuori di qualche festival questi nonvengono ospitati dai teatri. La nostraidea del Festival di Santarcangelo è unluogo di confronto internazionaleanche per far fronte a questa gravelacuna. Un festival per il confronto conartisti, osservatori e operatori stranieri,ma anche un momento per permetteagli spettatori di assistere a spettacoliche difficilmente potrebbero trovarenelle stagioni teatrali».

Che teatro si fa in Europa? Voicon quali criteri scegliete qualiartisti ospitare?

«Gli spettacoli che chiamiamo cam-biano a seconda dei bisogni della scenaitaliana. Il panorama europeo è moltovasto e diversificato. Quest’anno abbia-mo scelto due linee guida: una è statadare spazio a nuove forme di teatro poli-tico. Stiamo parlando di lavori alla luce

R&DCULTluglio 2015

20 TEATROSANTARCANGELO DEI TEATRI

«Il festival? Sia una sorgente del teatro di domani»Intervista a Silvia Bottiroli, direttrice artistica della 45esima edizione di una delle più importanti manifestazioni d’Europa

PRIME NAZIONALI, SPETTACOLI POLITICI, DANZA E LIBRI DA SALVARECome sempre il programma del festival è sterminato e comprende diver-si luoghi, parla a diversi pubblici. L’apertura, il 10 luglio, è affidata al lavo-ro di Milo Rau Breivik’s Statement (prima nazionale, venerdì 10 ore 21.30,Piazza Ganganelli). Go DEEP è il progetto che il Festival ha affidato aiMotus e che si rivolge ai giovani del territorio in un laboratorio che por-terà alla realizzazione di una grande parata notturna che accompagneràla chiusura del Festival (prima assoluta, sabato 18 ore 1, PiazzaGanganelli).Due prime nazionali disegnano il confronto tra teatro e contempora-neità: il lavoro dell’ungherese Béla Pinter che in Our Secrets (venerdì10 ore 20.30, sabato 11 ore 22.30, domenica 12 ore 21.30,Supercinema) mette in scena, in forma di teatro musicale, la storia diun’amicizia ambientandola negli anni Settanta del secolo scorso. E diregimi totalitaristi parla anche Timeloss (venerdì 10 ore 22.30, sabato11 ore 21.30, Hangar Nero) di Amir Reza Kooesthani che mette inscena l’Iran di oggi.Per quanto riguarda le coproduzioni del festival spicca ChristopheMeierhans artista svizzero/belga che in Some use for your broken claypots (venerdì 10 ore 20, sabato ore 11 ore 22.30, Hangar Bianco;domenica 12 ore 21.30, Piazza Ganganelli) invita gli spettatori aimmaginare insieme una possibile nuova Costituzione e una nuovaforma di voto e di governo. Si muove tra il gesto politico e quelloartistico anche il lavoro del collettivo tedesco Ligna che ne Il granderifiuto (prima nazionale, venerdì 10 ore 19, sabato 11 ore 17, dome-nica 12 ore 18, lunedì 13 ore 19, venerdì 17 ore 19, sabato 18 ore17.30, domenica 19 ore 17, arco Piazza Ganganelli) si interroga su cosasarebbe successo se l’Internazionale socialista prevista per l’agosto 1914avesse avuto luogo. Esempi di teatro politico sono poi quelli del Teatrodelle Albe con Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi (giovedì 16 e venerdì17 ore 21.30, sabato 18 ore 19.30, Hangar Nero), e di Daria Deflorian eAntonio Tagliarini con Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazio-ni (venerdì 17 ore 20, sabato 18 ore 22.30, Supercinema), spettacolo sullacrisi greca tratto da l’Esattore, romanzo del grande scrittore ellenicoPetros Markaris. Più che di residenze d’artista si deve parlare di residenze di produzionenel festival, come il caso dello svedese Markus Ohrn e del progettoAzdora (da venerdì 10 a giovedì 16 e domenica 19, ore 19-22 performan-

ce ore 19.30, sabato 18 ore 16-22, Spazio Saigi), in cui coinvolge donnemature della città romagnola in un lavoro comune sulla figura dellapadrona di casa. L’artista visuale Christian Chironi presenta Audio Guide(da venerdì 10 a domenica 19, ore 10.30-12.30; 17-21, PiazzaGanganelli), una serie di tracce audio che realizzerà grazie al contributodei venditori ambulanti. Anche i Muta Imago lavorano sul sonoro e inAntologia di S. (prima assoluta, da giovedì 9 a sabato 18, ore 10-2, dome-nica 19 ore 10-24, Piazza Ganganelli n.10), interrogano i passanti sullaricerca di un amore giovanile. Nasce anche una collaborazione con il cen-

tro artistico belga Vooruit che proseguirà in un percorso pluriennale.Saranno a Santarcangelo i lavori di giovani artisti come SimonAllermeersch che in Rabot 4-358 (sabato 11 ore 21,30, Piazza Ganganelli;sabato 18 ore 21.30. domenica 19, ore 22.30, Lavatoio) affronta il temadel diritto alla casa, Veridiana Zurita, che in Host me and I’ll cook fo you(prima nazionale, giovedì 16 e venerdì 17 ore 20-23, sabato 18 e dome-nica 19 ore 18-23, Sala Porta Cervese) sarà ospite di alcuni santarcangio-lesi e cucinerà insieme a loro in un gesto che da quotidiano si fa politicoe Maria Lucia Cruz Correia che in 1 place and 144000 seconds (domeni-ca 12, ore 7, sabato 18, ore 9, domenica 19, ore 15) invita gli spettatori ascoprire insieme alcuni luoghi in cui la città si fa organo vitale. Proseguela sperimentazione della Piattaforma della danza balinese da venerdì 10

a domenica 12 e da venerdì 17 a domenica 19 ore 17-19, Sala delConsiglio Comunale), progetto speciale del Festival curato da Michele diStefano, Fabrizio Favale e Cristina Rizzo. Il tema del gender, invece, trovaspazio a Santarcangelo grazie a Motus, che presenta MDLSX (prima asso-luta, sabato 11 e domenica 12 ore 20, lunedì 13 ore 21.30, martedì 14ore 21, giovedì 16 ore 20, venerdì 17 ore 23, sabato 18 ore 20, Teatrinodella Collegiata), un assolo in cui Silvia Calderoni indaga il confine tramaschile, femminile, la mutabilità di genere e la sua valenza soggettiva epolitica.

Tra i protagonisti della danza a Santarcangelo Tino Sehgal: untitled(2000) (sabato 18 ore 18.30 e ore 19.30, domenica 19 ore 19 e ore20, Lavatoio) con l’interprete di eccezione Boris Charmatz, direttoredel Musée de la Danse di Rennes e Frank Willens. Mette Edvardsenproporrà Time has fallen asleep in the afternoon sunshine (da gio-vedì 9 a domenica 12 e da martedì 14 a domenica 19, ore 10.30-12.30; 15-18, Biblioteca Comunale A. Baldini) che trae ispirazione daFahrenheit 451 di Ray Bradbury. La danese Mette Ingvartsen in 69Positions (prima nazionale, sabato 18 ore 22.30, domenica 19 ore21.30, Hangar Bianco) indaga il rapporto tra politica, sessualità eperformance. Il confronto con materiali d’archivio ispira ancheArchive dell’israeliano Arkadi Zaides (sabato 11 ore 20, domenica 12ore 23, Lavatoio) che lavora sulle immagini delle videocamere disicurezza del centro di informazione per i diritti umani nei territorioccupati. Collettivo Cinetico: Ball Roaming (sabato 11 ore 20.30,Spazio Saigi) che invaderà le piazze di Santarcangelo con un gruppodi giovani interpreti che danzeranno guidati dall’ascolto delle lorocuffie audio e Cinetico 4.4 (venerdì 10 ore 17, sabato 11 ore 16.30,

domenica 12 ore 17, Piazza Ganganelli), originale lavoro in forma di giocodi ruolo. Infine domenica 19 lungo il corso di tutta la giornata, PiazzaGanganelli ospiterà Burning Books un’iniziativa di Associazione Ubu perFranco Quadri e Santarcangelo. La casa editrice Ubulibri distribuirà gra-tuitamente centinaia di volumi del proprio catalogo.La prevendita dei biglietti si apre lunedì 6 luglio nella biglietteria di piaz-za Ganganelli per tutti gli spettacoli. Prevendita telefonica da lunedì 6 asabato 18 luglio dalle 10.30 alle 13 telefonando al numero 0541 622665.Dal 29 giugno è aperta la prevendita dei biglietti sul sito www.santarcan-gelofestival.com e sul sito www.vivaticket.it. Sono previste varie forme diabbonamento. Numerosi spettacoli, concerti, installazioni e incontri sonoa ingresso gratuito.

IL PROGRAMMA

Un’immagine dalprogetto Azdoredell’artista svedeseÖhrn che hacoinvolto donne diSantarcangelo

La direttrice SilviaBottiroli

Foto di Archive, di Gadi Dogan

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del quadro teorico dato da Hans-ThiesLehmann sul post-drammatico, con unlinguaggio del corpo e della scena chia-ri, senza una verticalità del testo. Sonoperò lavori molto diversi tra loro. BélaPìnter ad esempio sarà qui con unospettacolo brechtiano con canzoni cherompono la scena su una storia di unaamicizia maschile. Milo Rau raccontauna realtà politica senza filtri mettendoin scena il discorso con cui AndersBreivik si difese in tribunale dopo avercompiuto la strage all’isola di Utøya inNorvegia. Tra gli italiani il teatro delle

Albe con lo spettacolo su Aung San SuuKyi, Daria Deflorian e AntonioTagliarini. Dall’altra parte guarderemoalla ricerca dentro la danza e la coreo-grafia europea che sta attraversandoquestioni molto profonde sul faredanza. Il corpo è luogo di una memoriapersonale e collettiva che mostra e sinasconde alla vista come nel lavoro diTino Shegal».

Alla fine della scorsa edizioneavete aperto un interessante dibat-tito sul significato del fare un festi-val oggi, di dialogare con la città

che lo ospita e contemporanea-mente sull’internazionalità, comesi sta concretizzando questo per-corso?

«La questione iniziale è stata propriouna domanda sull’essenza effimera delfestival. È una finestra limitata, chevolevamo prolungare al prima e aldopo. A partire dall’incontro dellascorsa edizione è uscita una primapubblicazione e ne usciranno altre tre.Sarà una raccolta di pubblicazionibilingue che abbiamo chiamato Howto build a manifesto for the future of a

festival. Un manifesto come un riferi-mento a forma politica e artistica per ilfuturo del festival, non solo quello diSantarcangelo. È un modo per chie-dersi come un’organizzazione artisticasi pensa anche al di là del suo svolgi-mento. La pubblicazione di How tobuild a manifesto è una forma di condi-visione, una sorta di atlante del festi-val, un luogo di dialogo, uno spazio pertradurre testi importanti. Purtroppoin Italia vengono tradotte pochissimocerte aree di pensiero. L’ultimo nume-ro di questa pubblicazione sarà dedica-to al futuro, e sarà curato dalla scuolache abbiamo creato con diverse colla-borazioni internazionali».

In un momento di analisiprofonda come questo come guar-date alla lunga storia del festival,quali sono gli elementi di conti-nuità e quali i punti di rottura?

«Abbiamo lavorato in modoapprofondito sugli archivi del festival. Cisono moltissimi dattiloscritti archiviati,ma mai pubblicati. È stato sconcertatoscoprire quanti siano i punti che ciaccomunano con questa storia e comeil dibattito sia fondamentalmente sem-pre legato a questioni perennementeaperte e senza risposta. Testi come ilprimo editoriale di Piero Patino del ‘71,o quello di Roberto Bacci dell’84, sareb-bero potuti essere di oggi. In Bacci èstato straordinario ritrovare il ragiona-mento sul festival come luogo di produ-zione, di creazione e di accompagna-mento di percorsi artistici. Un luogo diincontro tra artisti italiani e internazio-nali. Ho trovato molti più punti di con-

tinuità che di rottura. Il festival nondeve essere una fotografia dell’esistente,ma una sorgente del teatro di domani».

Sul produrre novità e collegarela città di Santarcangelo con unrespiro artistico internazionale èmolto interessante il progettoAzdora in cui l’artista svedeseMarkus Öhrn lavorerà con anzianedonne del paese sul tatuaggio e ilmetal, come è nato questo origina-lissimo progetto?

«È nato da una curiosità reciprocatra festival e artista. Öhrn ha realizza-to una trilogia teatrale che ha giratoper i più importanti festival, daAvignone al Transamerique diMontreal. È un artista che ha spazia-to dal Noise al Black Metal alle artivisive e aveva un grande interesse perSantarcangelo e il festival. Volevalavorare su un progetto specifico cosìè venuto a esplorare Santarcangelo,ha studiato la città, i luoghi e le per-sone. E poi ha trovato questa chiaveper unire il suo immaginario a quellodella città. Ha invitato donne adulte eanziane a collaborare. Il lavoro è par-tito da un aspetto biografico, suanonna era morta da poco e questo hasollevato in lui una questione univer-sale: cosa avrebbe fatto sua nonnadella sua vita se non avesse dovutoprendersi cura della sua famiglia?»

E come hanno reagito le azdoredi Santarcangelo?

«Ci stupiamo sempre dellagrande generosità degli abitantidella Romagna. Si sono presenta-te tantissime donne che si sonocompletamente affidate a un arti-sta che non conoscevano (chelavorerà con Stefania Pedretti -Alos) portandole a contatto conun immaginario molto lontanoda loro, quello del trucco metal edella musica noise. L’incontro trapersone completamente diverseha un potere esplosivo».

«Abbiamo puntatosul teatro politico e sullaricerca dentro la danza»

Una scena dellospettacolo diDeflorian-Tagliariniispirato al romanzodel greco MarkarisFoto di FuturaTittaferrante

TEATRO

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R&DCULTluglio 2015

MILANO MARITTIMA

10 e 11 luglio 2015 ore 20.30

Circolo Tennis, Milano MarittimaINGRESSOGRATUITO

P R O G R A M M AVENERDÌ 1020.30 Inizio Torneo22.00 Premio Ambiente

“Vip Amici del Mare”23.30 Gran Buffet (luogo da definirsi.

Invitati Vip, Autorità, Sponsor)

SABATO 1113.00 Buffet Bagno Paparazzi 242

(Invitati Vip, Autorità, Sponsor)20.30 Inizio torneo23.00 Premiazioni24.00 Cena (luogo da definirsi).

Invitati Vip, Autorità, Sponsor

Organizzazione Mario e Patrick Baldassarri

Situato nel centro storico di Santarcangelo di Romagna (RN), Vicolo diBrused è un ristorante giovane e dinamico, accogliente e piacevole, a con-duzione familiare; fondato recentemente da Benedetta e Massimiliano,Vicolo di Brused propone uno spazio con tavoli all'aperto e una cucinasenza glutine per i celiaci. La struttura dispone dell'accesso per disabili e mette a disposizione dellaclientela un ampio parcheggio a 100 metri dall'ingresso.

via Battisti 23/25Santarcangelodi Romagna

Tel. 0541.622990

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La prima italiana in esclusiva delMatthew Bourne’s The Car Man. Bi-zet’s Carmen Re-Imagined (dal 2 al 5 lu-glio al Teatro Alighieri di Ravenna perRavenna Festival) è una di quelle atte-se che non può non far fremere di cu-riosità.

Perché Matthew Bourne, da diversianni è un ospite assiduo e molto gra-dito, che direttamente dal West Endlondinese, si porta con estro e trovate“pirotecniche” garbatamente vicinoal musical - non dentro, ma molto inprossimità.

Partendo dai candidi, efebici cignidi Swan Lake alla corte di Elisabetta II,fino ai graziosi vampirelli volanti diSleeping beauty, rivisita e stupisce –senza aver paura di niente e nessuno –ambientazioni, cronologie, plot e, nelcaso del The Car Man di quest’anno,anche i titoli.

Infatti la sua opera liberamenteispirata alla Carmen di Bizet, devemolto anche alle due versioni di Il po-stino suona sempre due volte, film cultdal romanzo noir di James M. Cain.

Dimentichiamo la fabbrica di sigaridell’opera originale: ora siamo inAmerica, in una tavola calda degliAnni ’60 che sa di olio per motori.Qui, nell’afa polverosa e sudaticcia delpaesello, tra il roboare d’auto d’epocae bullismo di provincia, arriva un per-turbante e fascinoso straniero chesconvolge tutti gli equilibri.

Atmosfere da thriller e intrighiamorosi, ambiguità, sinistri doppisensi e sentori torbidi, a partire dalcartello che accoglie gli stranieri ad“Harmony”: più che un cartello dibenvenuto, un ammiccante monito aguardarsi le spalle “guidando conprudenza”. Un mix di ingredienti checolgono nel segno: ne è la prova lalunga vita delle produzioni della New

RAVENNA FESTIVAL/2

Se Matthew Bourne ri-immagina la CarmenIn scena in esclusiva italiana The Car Man, il lavoro del coreografo inglese noto per le sue riscritture

Adventures, la compagnia del coreo-grafo britannico, che vede recensioniancora entusiaste e piene di calore adanni dalla prima. Merito anche delleperformance dei magnifici protagoni-sti scelti da Bourne, spesso esaltatidalla critica internazionale per lagrinta, l’espressività e l’alto livello tec-nico.Basti pensare alla leggiadria delcorpo di ballo dello Swan Lake: un’ar-

monia di garbo neoclassico di raraicasticità, che ha saputo ritagliarsi ilmeritato spazio anche nell’immagi-nario mainstream, grazie anche allabellissima pellicola di Stephen Daldry,Billy Elliot, ispirata alla vera storia deldanzatore inglese Philip Mosley.

Bourne, insomma, è un abile bu-rattinaio che si destreggia tra i genericitando la tradizione, trasfigurando il

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TEATROR&DCULTluglio 2015

patrimonio culturale di riferimentoin opere completamente nuove e ori-ginali: racconti in movimento densidi acuti rimandi e ingegnose traslit-terazioni. Le sue parole d’ordine so-no contaminazione, ibridazione,riattualizzazione. E non ha paura ditoccare temi molto seri, che prendo-no le mosse dalla letteratura (DorianGrey), dalla storia (Cinderella) o dal

cinema di derivazione letteraria, co-me in questo caso, e arrivano direttialla prossimità dei giorni nostri, con-fezionati nella veste piacevole e godi-bile dello spettacolo di ispirazionemusical, con effetti scenografici dav-vero molto speciali. Un appunta-mento con il Festival che si può ac-cettare sulla fiducia.

Linda Landi

RAVENNA FESTIVAL/1

IL FALSTAFF DEI MUTI, DIRETTO DAL MAESTROCON LA REGIA DI CRISTINA MAZZAVILLANI

Dal 23 al 26 luglio, al teatro Alighieri di Ravenna, andràin scena il Falstaff diretto da Riccardo Muti, con regia eideazione scenica di Cristina Mazzavillani Muti,l’orchestra Giovanile Luigi Cherubini, il coro del TeatroMunicipale di Piacenza e il maestro del coro CorradoCasati. Si tratta di una produzione di Ravenna Festival,allestimento in occasione di Expo 2015, incollaborazione con la Regione Emilia Romagna.Profonda la sintonia che lega Riccardo Muti all’ultimastraordinaria opera di Verdi: «Potrei dirigere Falstaff ognisera, immergersi in essa significa vivere in uno stato digaudio totale» ha dichiarato il maestro. Le prove diFalstaff vedranno Muti impegnato anche nella primamasterclass per direttori d’orchestra e maestricollaboratori nell’ambito della “Riccardo Muti ItalianOpera Academy”: un'autentica accademia dell'operaitaliana aperta ai giovani talenti di tutto il mondo. Conquesto nuovo progetto Muti intende dedicarsi ancora dipiù alla formazione dei giovani musicisti realizzandoun’dea che coltivava da tempo, trasmettere ai giovaniquanto appreso dai suoi “maestri” come VincenzoVitale, Bruno Bettinelli e Antonino Votto.

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Teatro, musica, spettacolo dal vivo, narrazione, laboratori,trekking e passeggiate notturne. Dall’antipasto al dolce, perun’immersione culturale dei cinque sensi. “De gustibus non di-sputandum est” è il tema della 33esima edizione di “Casola è unaFavola”, la rassegna artistica curata dalla compagnia Teatro delDrago in programma dal 17 al 31 luglio a Casola Valsenio in pro-vincia di Ravenna. Una manifestazione che toccherà i luoghi piùsuggestivi della località collinare (Abbazia di Valsenio, Parco delCardello, Gardino delle Erbe “Augusto Rinaldi Ceroni”, Chiesinadi Sopra, Parco Fluviale) e che si svolgerà in concomitanza conl’ottava edizione della Festa dei Racconti Dimenticati e con i“Concerti nei luoghi della storia” (19 luglio). Nel programma diquest’anno “Casola è una Favola” vanta almeno due nomi im-portanti della scena musicale italiana. Il primo è quello di MarcoLigabue (fratello di Luciano) che si esibirà in concerto sabato 18luglio alle ore 21,30 in piazza Sasdelli. Il secondo nome è quellodi Syria, che domenica 26 luglio alle ore 21,30, sempre in Piaz-za Sasdelli, salirà sul palco con “Bellissime”, un viaggio acusticonelle più belle canzoni italiane al femminile.

Il Mercato della Fantasia è in programma venerdì 24 e venerdì31 luglio a partire dalle 20 nel centro storico. Bancarelle a temafiabesco allestite con apparati scenografici saranno la fantasticacornice agli spettacoli di teatro di strada, di narrazione, di burat-tini e alle video proiezioni che in questi due venerdì si sussegui-ranno a partire dalle ore 20 fino alla mezzanotte. Momenti uniciper vivere Casola come il paese delle Fiabe e per una sera esserneprotagonisti, con i vestiti a tema (info e regolamento suwww.teatrodeldrago.it). La Notte delle Favole, in calendario sa-bato 25 luglio alle 21, è la serata in cui tutto il paese si trasformain un teatro dai mille palcoscenici e dove attori-narratori profes-sionisti danno vita ad una lunga kermesse di racconti in piccolicortili. Per questi due ultimi eventi é consigliata la prenotazioneal 392 6664211, oppure inviando una mail a [email protected].

FAENZA

Il teatro in piazza MolinellaGli spettacoli per il Masini Estate tra comicità, danza e piramidi umane

Torna per il 2015 la rassegna estiva di teatro a Faenza, a cura di Accademia Perduta a cui è affidata anche la stagione invernale delMasini. Il luogo è la bella piazza della Molinella, proprio di fronte al teatro Masini, a due passi da piazza del Popolo.

Si comincia con una perfomrmace di acrobazie, limbo col fuoco, piramidi umane e musica R’n’B dei Black Blues Brothers il 3 luglioalle 21,15.

Seguirà la comicità di Ale e Franz con Gaber, Jannacci, Milano, Noi, un omaggio, accompagnato da musica dal vivo, ai due grandi can-tautori e alla loro città il 10 luglio alle 21.15. Carmen – Bolero sarà il dittico di danza contemporanea proposta da MM ContemporaryDance Company (15 luglio ore 21,15) che lascerà poi il palcoscenico al ciclismo “eroico” di Ivano Marescotti in Bestiale… quel Girod’Italia! (29 luglio ore 21,15).

Info: 0546 21306 e teatromasini@accademiaperduta.

Tornano le notti di favola,tra musica, teatro, narrazionie mercati della fantasia

CASOLA VALSENIO

SPETTACOLO PIROMUSICALENELLA ROCCA DI LUNA

Il suggestivo borgo di Montefiore Conca saràinteramente teatro di uno spettacolareappuntamento “piromusicale” tra suoni e luci,dunque, il 18 e 19 luglio per la manifestazione“Rocca di luna” dal titolo “E le stelle siaccendono a una a una”. Il programma dellegiornate è consultabile sul sitowww.roccadiluna.it.

MONTEFIORE CONCA

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TEATROR&DCULTluglio 2015

Da sinistra i BlackBlues Brothers, Alee Franz e IvanoMarescotti

Psychiatric Circus, uno spettacolo tra risate e terrore

Per la prima volta a Rimini, nell’area esterna del 105 Stadium, dal 17 luglio al 21 ago-sto andrà in scena il controverso show Psychiatric Circus (sconsigliato ai minori di 14anni) con un cast internazionale di artisti impegnati in un gioco di incastri tra acroba-tica (al suolo e al trampolino), verticalismo, fachirismo, contorsionismo, manipolazio-ne, fantasismo e tanta folle comicità per regalare agli spettatori risate e terrore. Loshow ha inizio alle 22. Prevendite: www.psychiatricircus.com. Infoline: 329 6212090.

RIMINI

GIACOBAZZI,CONFESSIONI D’ESTATE

Uninca data romagnolaper il tour del comicoGiuseppe Giacobazzinell’estate 2015 qulla del19 luglio a Cervia (Ra), inPiazza Garibaldi.In scena lo spettacoloConfessioni d'estate, unmonologo che vuoletrasformare la piazza nelvecchio parchetto doveci si ritrovava tutte le serecon gli amici, soltantocon il gusto di stareinsieme.

CERVIA

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L’Arena delle balle di paglia è quelluogo, all’incrocio del canale emilianoromagnolo, dove a luglio, da sette an-ni a questa parte grazie al lavoro vo-lontario di Primola, sorge un teatroeffimero, fatto appunto di balle di pa-glia, dove ogni anno si alternano labo-ratori, mostre, spettacoli, concerti,dove si può mangiare piadina aglistand e godersi il paesaggio (tema pe-raltro dell’edizione 2015) unico. Bastidire che per raggiungere l’arena biso-gna camminare per oltre un chilome-tro tra i campi dopo aver lasciato l’au-to e non esistono scorciatoie (ma esi-ste un servizio navetta per la mobilitàridotta). Tanti gli appuntamenti an-che per i più piccoli. Il progetto si basasul volontariato, l’ingresso è di alme-no due euro, ma per alcuni eventi èprevisto un biglietto (info www.pri-molacotignola.it; tel. 333 4183149).Si comincia l’11 luglio, all’alba, perl’allestimento dell’arena e il concertodelle FemmeFolk e si chiude il 21 lu-glio con i torinesi Mau Mau. Nel mez-zo ci saranno, tra gli altri, giovedì 16luglio la prima assoluta italiana delquartetto di jazzisti composto da Da-

Una foto simbolo da una passate edizione di questo luogo unico che si anima dal 16 al 21 luglio

niele D’Agaro (sassofono e clarinet-to), Marco Ricci (chitarra), RobertoBartoli (contrabbasso), Mirco Maria-ni (batteria, tamburi). Il 17 sarà inve-ce una serata dedicata a sei identitàcantautorali romagnole: AndreaGrossi (Bagnara di Romagna), Niente(Forlimpopoli), Jocelyn Pulsar (Forlì),Dulcamara (Faenza), Enrico Farnedi(Cesena) e Giacomo Toni (Forlimpo-poli). Ma la stessa sera, alle 20.30, al-la Golena dei poeti, il Teatro delleAriette porta attori contadini a fare lapolenta in uno spettacolo di e conPaola Berselli e Stefano Pasquini, conMaurizio Ferraresi. Sabato 18 luglio,calendario fittissimo tra il concertoGnawa jinn alle 7 del mattino, per lacolazione all’arena,mentre alla seraandrà in scena un monologo di e conRoberto Mercadini. E poi ancora laperformance concerto del duo Inte-

riors (Valerio Corzani ed Erica Scherl)e la camminata per ascoltare un cam-po di grano registrato sul Senio. Do-menica il concerto serale sarà dei Soli-sti Aquilani Francesco Loi e DanieleOrlando per i concerti della natura diAntonio Vivaldi (tappa dell'Emilia Ro-magna Festival), mentre il 20 lugliol’ospite sarà Vinicio Capossela che alle19.30 converserà con Eraldo Baldinisulle creature del suo libro Il paese deicopppoloni mentre alle 22 si terrà il con-certo per orchestra d'archi, arrangia-to e composto da Stefano Nanni concanzoni e testi di Vinicio Capossela eletture tratte dal "Manuale di Zoolo-gia fantastica" di Jorge Luis Borges. Sichiude l’arena martedì 21 luglio conil Terminal: blues del broker fallito, di econ Giovanni Nadiani, prima del granballo con i Mau Mau e cui seguirà l’a-sta delle balle di paglia.

TEATRO

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RAVENNAAll’Almagià di Ravenna, in Darsena, per la festa del 18 luglio, tragli appuntamenti teatrali all 21.45 gruppo nanou, Studio per BabyDoe, alle 22.15 - Fanny & Alexander con Kriminal Tango(foto)

RIMINIDal 6 all’11 luglio si tiene a Rimini il 26° Campionato mondiale di magiaFism, con centinaia di ospiti (tra cui Mr. Forest, nella foto) e un fittoprogramma di spettacoli, incontri, conferenze. Info: www.fismitaly2015.com

RICCIONEProsegue fino al 4 luglio nel Parco del Grand Hotel di Riccione il Grand Circus Hotel,rassegna di circo contemporaneo. Spettacoli teatrali dal mercoledì al venerdì alle 21.30,sabato e domenica alle 19.30 e alle 21.30. Concerti: dal mercoledì al sabato ore 22.30.

SARSINA

Il Vantone: se Pasolini riscrive PlautoAl Festival del teatro classico anche uno spettacolo su Luciano di Samosata «primo autore di science fiction»

Anche Capossela all’Arena delle balle di pagliaCOTIGNOLA

Spettacoli, performance, mostra: torna a vivere il suggestivo teatro effimero in mezzo ai campi

Tempo d’estate e torna il Plautus Festival a Sarsina, cittànatale del grande commediografo romano che ogni annogli dedica l’unica stagione di teatro classico in Romagna.Gli spettacoli si svolgono nella nuova arena plautina,all’aperto, su un pendio naturale in prossimità delcolle di Calbano. Ma il 9 luglio, a ingresso gratuito,l’appuntamento sarà nella piazza principale per unaconversazione su Plauto (cui è dedicata la piazza stes-sa) con il noto autore Valerio Massimo Manfredi.

L’11 luglio, invece, si va all’arena per una primanazionale: Giove è un abusivo con Woody Neri che necura regia e adattamento (la traduzione è di SilviaPagni). Si tratta della mise-in-space di testi di Luciano diSamosata (120 d.C), autore che Neri definisce «inven-tore della "science fiction"» per la sua visione delmondo così in controdenza rispetto alla credenza del-l’epoca.

Il 19 luglio poi va il scena il Bardo: Ida Danieli e LelloArena sono infatti protagonisti de Il sogno di una nottedi mezza estate di Ruggero Cappuccio, liberamente ispi-rato all'opera daWilliam Shakespeare per la regia diClaudio De Palma. Il 25 luglio, sarà invece la volta di

uno spettacolo davvero plautino. Sarà infatti proposto, conin scena Ninetto Davoli ed Edoardo Siravo, Il vantone di PierPaolo Pasolini per la regia di Federico Vigorito. In una nota

Vigorito spiega le ragioni della scelta di questa messa in scenache, come noto, è una riscrittura del Miles Gloriosus di Plauto:«Tra le domande che mi feci studiando questa traduzione, la

più insistente era “Perché Pasolini?”. Quale curiosità pote-va aver spinto il nostro Poeta a decidere di tradurre unacommedia del III secolo avanti Cristo in una lingua, tral’altro, non sua; il dialetto romanesco? Erano gli anni delVangelo secondo Matteo, di Accattone e si erano già dati allestampe capolavori come Ragazzi di Vita e Le ceneri diGramsci». E ancora: «La commedia Plautina certo è bensalda sui pilastri dell’intrigo amoroso e delle beffe del servoa carico del padrone ma il Nostro vi individua un germeimportante, fondamentale per la sua grammatica di auto-re degli ultimi: l’Umanità, pietosa e rivoluzionaria.Alloradiventa plausibile immaginare Efeso come una periferiaqualsiasi della Roma che Pasolini ha così tanto amato, farcompiere al tempo un salto di due millenni e lasciare chela storia di Pirgopolinice e Palestrione abbandoni la suanatura farsesca, allegorica, per mutarsi in una graffiantecommedia sociale».

Spettacoli dalle 21.30. Info, dal 6 luglio: 0547 698102.

Ninetto Davoli sarà inscena per Il vantone

AGENDA

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R&DCULTluglio 2015

26 GUSTO

di Guido Sani

Angela Schiavina è una vera e propria signora dellabuona tavola: elegante e squisita come i piatti che prepa-ra, gourmet e professionista a livello nazionale nel campodel catering e dei grandi ricevimenti, è autrice da anni diuna rubrica di ricette domestiche (poi raccolte in duevolumi editi da Reclam) sul settimanale R&D che hannoesteso la sua notorietà di esperta e maestra di cucina intutta la Romagna. Fra i primi aderenti al movimentoSlow Food è da tempo membro dell’Aici, l’AssociazioneInsegnati Cucina Italia, di cui recentemente è stata nomi-nata presidente nazionale. Un’occasione per parlare conlei del complesso e straordinario mondo del cibo, oggidivenuto, grazie a media vecchi e nuovi, un tema seguitis-simo ma a volte anche una moda o un’ossessione, nonsempre rispettosa della cultura e dei saperi da cui nasce lagrande civiltà enogastronomica italiana

Angela chi sono e cosa si propongono gliassociati dell’Aici?

«L’Aici è l’associazione nazionale insegnanticucina italiana, raggruppa persone che non proven-gono da percorsi istituzionali – quali chef, ristorato-ri, produttori, docenti di istituti alberghieri – maamanti e appassionati del mondo del cibo, in parti-colare in ambito privato. L’associazione che oggi harappresentanti un po’ in tutta Italia nasce a metàdegli anni ‘90, promossa da un piccolo gruppo disignore che avevano ideato le prime scuole di cucinaper amatori. La pioniera di questa attività amatoria-le è Ada Parasiliti, siciliana di origine, che a Milanodove risiedeva da tempo, inaugura 25 anni fal’Angolo della Gastronomia. All’epoca esistevanogià le scuole del Cordon Bleu in Francia, ma non nelnostro paese, che era ancora ben lontano dall’inte-resse e dai fenomeni mediatici che oggi dilagano intema enogastronomico. L’idea nasceva dal deside-rio, soprattutto di un certo pubblico femminile, a cuipiaceva cucinare in casa, di confrontarsi anche inmodo pratico con persone esperte per avere infor-mazioni utili su prodotti, utensili e imparare tecni-che e ricette… A questa prima esperienza milanese,,seguirono altre iniziative del genere: il Melograno diRomana Bosco a Torino, la scuola di Bianca RosaBravetti a Falconara Marittima, quella di SusannaBadii ad Arezzo... Si tratta di donnne tanto coltequanto appassionate dotate di una straordinariamanualità ma soprattutto capaci di trasmettere laloro sapienza e creatività, dal mercato ai fornelli».

Non è poi del tutto vero che siamo al di fuoridi una certa esperienza professionale…

«Non è una questione di professionalità cioè diabilità o competenza: è il ruolo di trasmissione deldell’esperienza, che vale proprio per la scuola dicucina e le maestre insegnati e non per uno chef,che magari è eccezionale a creare piatti originali maincapace di comunicare o semplicemente è gelosodelle proprie ricette. D’altra parte ad animaredell’Aici non sono cuochi stellati o geni culinari,spesso si tratta di saper fare e insegnare a fare ...dellesplendide frittelle. Insomma, la buona cucina,soprattutto quella di casa, passa anche dalla sempli-cità e dalla tradizione, purché si ottenga una pietan-za di qualità. La questione fondamentale, che fondaanche le nostre scuole e la nostra attività, è propor-re e divulgare il cibo come valore, in tutti i suoiaspetti di civiltà sociale ed economica, ma in parti-colare come elemento di cultura e momento di con-divisione e convivialità».

Anche tu, in tempi non sospetti modaioli,hai aperto a Ravenna una scuola…

«Le mie prime iniziative didattiche risalgono al1977 a casa mia, in parte dedicate a chi aveva aper-to un’attività in campo gastronomico oppure rivoltea persone che richiedevano lezioni di cucina in casapropria. Poi quasi dieci anni dopo – con l’apertura diun mio Laboratorio di Gastronomia, organizzatoanche per prestazioni professionali – ho avviatocorsi più strutturati, in parte richiesti dall’associa-zione femminile Fidapa e in parte ispirati a una fre-quentazione della scuola milanese di Ada Parasiliti.Per anni ho svolto questa attività fino a quando, intempi più recenti, mi sono concentrata sul catering

IL PERSONAGGIO

L’Angela del “focolare” e il cibocome piacere, cultura e condivisione

Gourmet, cuoca eccellente, professionista del catering e maestra di cerimonia di grandi ricevimenti, autrice di ricette

e libri dedicati alle “cose buone di casa”, la ravennate Angela Schiavina è stata eletta recentemente presidente

nazionale dell’Associazione Insegnanti di Cucina Italiana

A sinistra, un ritratto di Angela Schiavina (e in basso una sua insalata di fiori edibili); qui sotto lo scenario di un ricevimento da lei organizzato all’Arsenale di Venezia

di qualità. È un lavoro affascinante che spesso vuoldire progetti di grandi ricevimenti per occasioni spe-ciali (incontri politici e diplomatici, feste e matrimoni dirango elevato, party legati a iniziative culturali interna-zionali, momenti conviviali per importanti aziende italia-ne o multinazionali, ndr) con centinaia di invitati cherichiedono mesi di ideazione e pianificazione, un’or-ganizzazione impeccabile, e tutto si deve risolvere almeglio in poche ore. Peraltro, non mi interessa più ditanto la ristorazione che necessita, anche se di altolivello, una certa routine e continuità. E poi mi piaceviaggiare, cambiare città e luoghi dove cucinare eapparecchiare, da Milano a Venezia, da Firenze aBologna, Torino, Roma, fino a Londra, dove ho coltol’occasione per insegnare l’arte di fare il mio piattoromagnolo preferito: i passatelli… Ma nonostantequesti impegni professionali ho sempre tenuta vivala passione per l’insegnamento che da qualcheanno svolgo nel podere di famiglia di Filetto, che èstato ristrutturato appositamente e dove, appunto,tengo corsi di cucina, dimostrazioni, degustazioni diprodotti e iniziative conviviali, e presto sarà dotatoanche della possibilità di pernottare».

Ritorniamo al club Aici, come strutturate lavostra attività didattica e divulgativa?

«Innanzitutto, va detto che essendo un piccolosodalizio, abbiamo forze e risorse limitate, a parte lequote associative. Qualche rinomata azienda colla-bora con noi ma si tratta di progetti specifici su pro-dotti o trasformazioni alimentari che ci sostengononell’impegno didattico. Diciamo che la nostra è unatestimonianza di relazioni fra esperti ed appassiona-ti rivolta alla divulgazione. La vita di club è scambia-re esperienze e conoscenze per portare avanti la mis-sione di trasmettere ad altri il saper fare culinario,come dicevo. E poi affrontiamo gli aspetti professio-nali della formazione permanente per l’insegna-mento, anche perché mutando ed evolvendosi ilmondo della gastronomia, fra nuovi prodotti, tecni-che e utensili, deve necessariamente cambiare

anche il modo in cui si insegna. Per questo teniamodei corsi di formazione interni. Siamo aperti alleinnovazioni di ogni genere, compresa la quasi sco-nosciuta quanto straordinaria cucina molecolareoppure le tecnologie avanzate di conservazione o dicottura, ma il nostro scopo principale resta quello dipromuovere, seppure con le rivisitazioni del caso, lagrande tradizione della gastronomia italiana.Anch’io, personalmente, sono una “nazionalista”,nonostante sia aperta al mondo e onnivora, tornosempre al punto di partenza, alle mie radici gastro-nomiche. Questo anche per tutelarci dalla enorme“bolla” mediatica e modaiola del food dove in tanti,ormai troppi, si improvvisano chef, ristoratori,esperti gourmet e pure maestri di cucina».

Quindi credi che si stia esagerando con lamania del cibo, coi talent show televisivi e ildivismo in tavola?

«Sì, credo si stia un po’ esagerando. Siamo mar-tellati da ogni sorta di informazioni, e anche sul ciboquesto rischia di fare confusione. D’altra parte, nonmi sembra che oggi si mangi meglio che in passato.Ci sono basi fondamentali nell’approccio alla cucinache non possono essere travalicate e trascurate. Mami rendo conto che la velocità e vastità delle comu-nicazioni e la globalizzazione commerciale, ad esem-pio sul piano della reperibilità dei prodotti agricoli,non vanno demonizzate. Basterebbe un po’ più diparsimonia e l’attenzione a certi punti cardinali eorientamenti che sicuramente hanno aumentato laconsapevolezza e la cultura del valore del cibo, nonsolo come nutrimento. Penso al rispetto per la pro-duzione agricola autoctona e la biodiversità, per iprodotti e i cibi tipici, per l’integrità e la salubritàdegli alimenti e per chi lavora con passione, scrupo-lo e creatività, lungo tutta la filiera alimentare, dal-l’umile contadino allo chef stellato. Inoltre, stannoemergendo i mercatini dei contadini e il commerciodi prodotti a km zero, o comunque strettamentelegati alla stagionalità e al territorio. Sono tutti temi,

ad esempio, che sta portanto avanti con grandeimpegno e lungimiranza Slow Food a cui aderiscocon convinzione, anche nell’interesse della mia pro-fessione e della mia attività didattica e di divulgazio-ne delle buone pratiche in cucina».

Le nuove tecnologie o internet possonoconvivere con l’etica del “buono, pulito e giu-sto” e con il rispetto della tradizione culinariaartusiana e delle regioni italiane?

«E perché no? Se si utilizzano con un po’ di sale inzucca ben vengano. Le nuove tecnologie in cucina,come certi robot, abbattitori di temperatura o per labassa cottura controllata, sono molto utili e oggi allaportata di molti cuochi domestici. Ci si può cimenta-re in casa come in una grande cucina professionale,con ottimi risultati. E sul web si possono trovaremiriadi di informazioni utili e consigli autorevoli cosìcome acquistare prodotti poco reperibili e di altaqualità per piatti particolari. Da questo punto divista è interessante anche frequentare i tanti festivale le manifestazioni sul cibo che si tengono durantel’anno dalle nostre parti e in tutto il Paese».

Concludiamo sull’Aici, quali progetti futuri?«Mi aspetta un impegno triennale per consolida-

re e rilanciare gli scopi dell’associazione a partire dalconvegno annuale nazionale in cui tiriamo le filadelle attività divulgative e didattiche. Vorrei ripren-dere la vecchia consuetudine di un viaggio formati-vo, che quest’anno potrebbe cogliere l’occasione atema dell’Expo di Milano. A proposito... Come origi-naria della Romagna, ho pensato di elaborare anchel’idea di affiancare la nostra associazione all’iniziati-va itinerante di “Chef to Chef”, che in agosto partiràda Rimini, proprio verso l’Expo milanese, con unpercorso in diverse tappe, alla scoperta e dimostra-zione delle eccellenze enogastronomiche dell’EmiliaRomagna. Come Aici ci piacerebbe partecipare conun Apecar, tipico mezzo del “cibo da strada”, perpreparare e fare assaggiare frittelle di riso, quelle“buone cose di casa” citate anche dall’Artusi».

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Via mare, in pianura e in collina:l’Emilia Romagna verso l’Expo

VIAGGIO GASTRONATURALISTICO

Un pellegrinaggio alla riscopertadelle ricchezze del territorio, per arri-vare all'esposizione universale consa-pevoli del nostro patrimonio enoga-stronomico e naturalistico: è questal'idea alla base del progetto “L’EmiliaRomagna in viaggio verso Expo”, unpercorso attraverso la regione dedica-to ai prodotti agroalimentari di qua-lità e all’educazione alimentare, al-l’informazione e all'innovazione, allaconoscenza della biodiversità e dellaqualità sostenibile. L'iniziativa, pre-sentata il 18 giugno a Milano da Mas-simo Spigaroli, presidente dell'asso-ciazione “CheftoChef – emiliaroma-gnacuochi”, Livia Zanetti, presidenteApt Servizi, Franco Iseppi, presidenteTouring Club Italiano, e Simona Ca-selli, assessore all’Agricoltura dellaRegione Emilia-Romagna, è stata rea-lizzata grazie alla collaborazione diCheftoChef con la Regione Emilia-Ro-magna e Apt Servizi.

Il progetto consiste in un viaggio,che partirà da Rimini venerdì 7 ago-sto e proseguirà inaugurando tre iti-nerari lungo le storiche vie regionali:la via d’acqua del mare Adriatico e delfiume Po, la via di terra rappresentatadalla via Emilia, e l’Alta via dei Par-chi. Si concluderà poi a Milano dentroExpo, il 22 settembre, con un grandeevento: cuochi e sfogline tirerannouna sfoglia di pasta lunga 50 metri,con i ripieni e i formati di tutta la re-gione.

Gli itinerari prevedono oltre trentaappuntamenti fra grandi cene, street

food, mercati e comizi agrari, dove sipotranno apprezzare le specialità delterritorio interpretate dai cuochi diCheftoChef. Le tappe saranno illustra-te in una cartoguida.

Due motonavi seguiranno il per-corso d'acqua, che toccherà diversiporti: Rimini il 18 agosto, Cesenaticoil 21 agosto, Cervia il 23 agosto, Co-macchio il 24 agosto, Ferrara il 25agosto, Finale Emilia (Mo), lungo l’an-tico canale degli Estensi, il 27 agosto,Mezzani (Pr) il 29 agosto, Boretto (Re)il 6 settembre, Polesine e Zibello (Pr) il12 settembre, Isola Serafini a Monti-celli d’Ongina (Pc) il 17 settembre,Piacenza il 18 settembre.

Il percorso di terra, all'insegna delcibo di strada, verrà affrontato in bici-cletta e porterà i food truck, vere eproprie cucine viaggianti, e le bicitri-

ciclo nelle piazze di moltecittà: Rimini il 18 agosto,Savignano sul Rubicone-Terre del Rubicone (Fc) il20 agosto, Forlì il 25 ago-sto, Faenza il 26 agosto,Imola il 27 agosto, Reg-gio Emilia il 28 agosto,Bologna il 1 settembre,Valsamoggia (Bo) il 2 set-tembre, Rubiera (Re) il 4settembre, Modena il 5settembre, Parma il 6settembre, Noceto (Pr)l’8 settembre, Fidenza(Pr) l’11 settembre, Fio-renzuola d’Arda (Pc) il

15 settembre, Piacenza il 18 settem-bre.

L'itinerario escursionistico dell’Al-ta Via dei Parchi, da percorrere a pie-di, toccherà i rifugi e i borghi appenni-nici. I luoghi degli appuntamenti so-no: Rimini il 7, Pennabilli (Rn) l’8agosto, Diga di Ridracoli (Fc) il 10agosto, Carnè di Brisighella (Ra) il 20agosto, Poggio di Badi di Castel di Ca-sio (Bo) il 26 agosto, Cavone di Lizza-no in Belvedere (Bo) il 28 agosto, Fiu-malbo (Mo) il 29 agosto, Passo Prada-rena (Re) il 5 settembre, Rifugio Lag-dei (Pr) l’8 settembre, Castell’Arquato(Pc) il 13 settembre, Piacenza il 18settembre.

Il calendario dettagliato delle ini-ziative si troverà prossimamente sulsito www.viaggioversoexpo.it e sullaapp “Via Emilia” che sarà scaricabile abreve.

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GUSTOR&DCULTluglio 2015

“Vini e Sapori in Strada” in piazza a Longiano

La grande manifestazione enogastronomica organizzata dal Comune diLongiano, Bandiera Arancione del Touring dal 2005, e dalla “Strada deiVini e dei Sapori dei Colli” di Forlì e Cesena, torna sabato 11 luglio contanti ospiti e buon vino. Nella magnifica piazza panoramica del CastelloMalatestiano, tra le ore 19 e mezzanotte, una ventina di produttorioffriranno degustazioni dei migliori vini, prodotti tipici, dolci e piatti dellacucina romagnola. L’ingresso alla manifestazione è gratuito; per 12 euro siacquistano un bicchiere da degustazione e marsupio, assieme a un carnetda 10 ticket, per assaggiare vini e pietanze. Inoltre l’Associazione GuideTuristiche di Romagna proporrà due visite gratuite, al CastelloMalatestiano e alla Fondazione Balestra. La serata sarà allietata dallesonorità rockabilly degli Strikeballs.

FESTA DEI PRODOTTI TIPICI

I “Premi Marietta 2015” aggiudicati a Nadia Tessitori, Giulio Babbi e Don Pasta

Fisioterapista nella vita, cuoca per passione: è Nadia Tessitori di Tolmezzo(Udine) vincitrice del “Premio Marietta 2015”. La sua ricetta “Cjarsons allaluganega e sclopit”, giunta in finale insieme a quelle di altri quattro cuochidilettanti provenienti da tutta Italia, è stata giudicata la migliore dalla giu-ria delle Feste Artusiane di Forlimpopoli. I due riconoscimenti del "Mariet-ta ad Honorem" sono andati invece a Giulio Babbi, padre di uno dei mar-chi dolciari più celebri nel mondo, per le sue straordinarie dolcezze e alloscrittore Don Pasta, il più “inventivo attivista del cibo” secondo il New YorkTimes, per i suoi racconti e le performance sulla cucina italiana.

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Estate in Riviera Feste ed eventi in Romagna

Feste ed eventi al Mare & Dintorni come ai tempi di actotum.Prenota il tuo post a [email protected]

Dinosauri giganti al parco di Cervia

È stata inaugurata il 20 giugno (e resterà aperta fino a fineottobre) al Parco Naturale di Cervia la mostra “Dai dinosauriai giganti dell’era glaciale”. Il percorso espositivo presentadecine di riproduzioni dei giganteschi dinosauri vissuti milio-ni di anni fa. Orari in luglio: 9-19. Biglietti a 12 euro (ridotto10); gratis per bambini fino a 5 anni.

LA MOSTRA

Torna la rassegna “TeatroRagazzi nella Molinella”, vero eproprio fiore all’occhiello dellaproposta artistica del Masini diFaenza che, insieme alle “Favole”della stagione invernale, lo rendeprobabilmente l’unico teatro ita-liano a programmare spettacoli diteatro ragazzi incessantementedurante tutto l’anno solare.

Confermati i quattro appunta-menti nei lunedì sera del mese diluglio all’aperto, in piazza delleMolinella a Faenza, con alcunedelle più qualificate proposte delteatro ragazzi italiano per il diver-timento collettivo dei bambini edelle loro famiglie.

Il 6 luglio la compagniaFontemaggiore porta in scena “Iltenace soldatino di stagno” diMarina Allegri, tratto dalla fiabadi H. Christian Andersen; il 13luglio Il Baule Volante presenta“Il sogno di tartaruga -Una fiabaafricana” di Liliana Letterese, conattori e musica dal vivo con stru-menti etnici; il 20 luglio i Fratellidi Taglia con il loro “Alì Babà e i40 ladroni” e momenti di arte cir-cense; il 27 infine TeatriComunicanti con “La storia di unpunto”, testo e regia di MarcoRenzi, spettacolo di teatro d’atto-re con oggetti, burattini, pupazzi evideoproiezioni.

Gli spettacoli iniziano alle21.15, biglietti a 3 euro.

TEATRO

Attori, pupazzi e arte circensein piazza a Faenza

TORNANO GLI SPETTACOLI ALL’APERTO IN VIA SPADA

Il teatro per ragazzi torna protagonista, al teatro di via Spada aBrisighella, anche per l’estate 2015. A inaugurare il cartellone saran-no diverse formazioni di Accademia Perduta/Romagna Teatri, conalcune delle sue più recenti produzioni: il 2 luglio Un topo, due topi,tre topi… Un treno per Hamelin, rilettura della celebre fiaba Il piffe-raio magico, diretto da Claudio Casadio; il 9 Sassi, foglie, petali epiume, spettacolo ispirato alle Metamorfosi di Ovidio del giovane estraordinario Pietro Piva e giovedì 16 Sotto la neve. Minuetto d’in-verno, divertentissimo racconto di Marcello Chiarenza sull’importan-za che il susseguirsi delle stagioni riveste per il necessario rigenerar-si della natura.Seguiranno il 23 la fiaba musicale Pik Badaluk di Ca’ Luogo d’Arte eil 30 luglio Il giardino stregato di Maga Cornacchia de Gli Alcuni.Spettacoli alle 21.15.

LA RASSEGNA LETTURE, DISEGNI, MUSICA E PIC NICAL CASTELLO MALATESTIANO DI CORIANO

Nella corte del Castello malatestiano di Coriano il sabatosera è tutto dedicato alla letteratura per i più piccoli, incollaborazione con il Premio Andersen. Appuntamenti atema – Io non ho paura! (4 luglio), Il mondo degli animali(11 luglio) e Io sono un bambino! (18 luglio) – con le paroledegli attori della compagnia Fratelli di Taglia e le ineditesonorizzazioni dal vivo di Massimo Modula (chitarra) eGiacomo De Paoli (percussioni), mentre sulle mura delCastello le illustrazioni dei racconti diventerannoscenografie alternandosi a momenti di live painting.Atmosfera festosa e informale con il pic nic sull’erba (nelcestino solo prodotti a Km Zero), animazioni e make up atema, sessioni di disegno dal vivo e strumenti musicaliautocostruiti. Ingresso (compreso cestino Pic Nic): Adulti12, Bambini 10 euro. Info e prenotazioni: 0541 957656 –329 9461660.

LIBRI

29JUNIOR R&DCULTluglio 2015

Una scena dallospettacolo “Il tenacesoldatino di stagno”

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Alta scolarizzazione e capacità di sporcarsi lemani. È il connubio che per Pierpaolo Burioli –presidente provinciale della Cna a Ravenna,dove l’associazione ha appena festeggiato i 70anni – può garantire un futuro professionale aigiovani nel mondo dell’artigianato e quindi unfuturo all’artigianato stesso. Perché la conti-nuità delle botteghe è uno dei temi crucialiall’ordine del giorno di un’associazione di cate-goria che, secondo le parole del suo massimodirigente, sente di incarnare non solo interessicorporativi ma anche un bisogno di rappresen-tanza dei cittadini, o perlomeno di una buonafetta vista la capillare diffusione delle piccoleaziende sul territorio. Di questo, di culturad’impresa e di altro abbiamo parlato conBurioli.

Qual è lo stato di salute dell’artigianatolocale? Non tanto nei numeri ma in termi-ni di spirito di iniziativa, vitalità, capacitàdi innovazione…

«I numeri danno l’idea di una inversione ditendenza ma non è una ripresa, chiamiamolaripresina. Le imprese stanno cercando di caval-carla con la consapevolezza che serve aggressi-vità, non è più tempo per risparmi, razionaliz-zazioni e riduzione dei costi. Oggi si deve punta-re al rinnovo dei processi di produzione e, perchi può permetterselo, sull’internazionalizza-zione. Purtroppo facendo i conti con le diffi-coltà per accedere al credito e la pressione fisca-le che sta prosciugando le casse delle imprese.Con dei paradossi di aziende che chiudono nonper debiti ma per crediti perché le pubblicheamministrazioni pagano con ritardi enormi».

Al tema del rinnovamento è collegatoquello della continuità: c’è una difficoltàper trovare chi porta avanti l’attività dellabottega?

«Tra i giovani c’è la paura di sporcarsi lemani. Il lavoro manuale è uno spauracchioconsiderato non idoneo a profili di scolarità ele-vata e invece sarebbe binomio straordinario.

L’applicazione delle conoscenze al lavoro arti-gianale è la grande sfida del futuro e non man-cano gli esempi di grandi successi. Uno è ilrestauro: resta una fondamentale componentemanuale ma l’applicazione di modelli informa-tici ha cambiato la professione in una direzionenuova che ora necessita di competenze specifi-che. Molte aziende non vedono continuità per-ché viene a cessare chi è in possesso del know-how e non c’è chi possa prendere il testimone.Stiamo cercando di favorire un rapporto diconoscenza delle imprese nel mondo scolastico.

Quindi l’artigianato ha poco fascinosulle nuove generazioni…

«Attraverso il nostro ente di formazioneEcipar e le iniziative sul territorio cerchiamo ditrasmettere il messaggio ai giovani. Qualcherisultato lo abbiamo ma la scuola italiana è unpo’ refrattaria al rapporto con le imprese. ARavenna alcuni istituti superiori hanno marca-

to la differenza però sono ancora delle rarità».A proposito di nuove generazioni,

com’è il rapporto con le nuove tecnologiee le nuove forme di comunicazione?

«Dipende dalle varie categorie. Per moltiartigiani i social network hanno fornito unanuova possibilità di farsi conoscere e quindianche sopravvivere grazie alla moltiplicazionedei rapporti. Finora c’era il passaparola fatto dipersona, oggi è su Facebook».

Le innovazioni tecnologiche dei proces-si produttivi cancelleranno l’artigianatoo questo avrà sempre una sua fetta dimercato?

«Molti spariranno, altri nasceranno.L’artigianato dovrà convertirsi. Prendiamo ilsettore dell’elettronica: non esiste più la ripara-zione perché il modello economico preferisce lasostituzione del prodotto guasto con unonuovo anche con gravi conseguenze ambien-

L’INTERVISTA

«L’innovazione è l’unica viaper la vita dell’artigianatoSporcarsi le mani sul lavoronon è una perdità di nobiltà»Il presidente provinciale della Cna a Ravennaindica la strada per la sopravvivenza delle botteghee del know-how specifico: «L’imprenditore sache deve studiare tutta la vita per restare al passo»

DA ANNI PROGETTA E REALIZZARETI DI RADIOTELECOMUNICAZIONI

Pierpaolo Ettore Burioli è nato a Ravennanel 1951, è sposato e ha due figli. Dopo lamaturità scientifica al liceo Oriani diRavenna e la maturità tecnica all’Itis diCesena si iscrive a Ingegneria elettronicache frequenta senza completare il percorsodi studi. Nel 1977 è co-fondatore delladitta Oscar Elettronica a Ravenna operantenel settore delle costruzioni elettroniche ein particolare negli impianti di radioteleco-municazioni. Nel 1991, pur mantenendoper qualche tempo una partecipazionenella Oscar Elettronica, ha fondato la dittaRadio Team che da allora opera nel setto-re della progettazione, installazione emanutenzione di impianti radiomobili pri-vati, specialmente per clienti istituzionali(Polizia di Stato, Guardia di Finanza, CorpoForestale dello Stato, Regione Emilia-Romagna, Amministrazioni Comunali eProvinciali, Protezione Civile) e ditte ope-ranti nel settore energetico (Gruppo Eni,Enel) o multiservizi (Hera). È presidentedella Cna provinciale di Ravenna dal2013 e membro della direzione provin-ciale, vicepresidente Siar Cna Ravenna(Società immobiliare del gruppo) dal 2009,amministratore unico Cna Servizi FinanziariRavenna. Membro del comitato locale diRavenna (Consulta dei soci) del CreditoCooperativo ravennate e imolese da giu-gno 2001 fino a maggio 2007 e da quelladata membro del Consiglio diAmministrazione. Dal 2013Amministratore Indipendente ai sensidella circolare 263/2006 Banca d’Italia –9° aggiornamento del 12.12.2011 relativoalla disciplina del conflitto di interessi edelle obbligazioni dei soggetti collegati.

CHI È

R&DCULTluglio 2015

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rif.830

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tali. E allora il riparatore si è convertito. In fondol’artigiano ha capito che in buona sostanza devestudiare per tutta la vita. E quando lo spieghiamoai giovani ci guardano stupiti ma questa caratte-ristica è la capacità di continuare a esistere».

Qual è la cultura di impresa in questosettore?

«In questo contesto ci mettiamo anche il mododi fare impresa e in questo la Romagna è statacapostipite nella costituzione dei consorzi diimprese artigiane per rispondere al difetto dinanismo. È cultura di impresa anche una forte

adesione alle associazioni di categoria».Eppure non manca chi le ritiene espres-

sioni superate.«Potrà sembrare una difesa d’ufficio ma

secondo noi hanno ancora un motivo di esiste-re. È ancora necessario il sindacato di mpresaanche se oggi si pensa che altre forme di rap-presentanza più dirette possano bastare. Manon è solo rappresentanza di interessi corpora-tivi: in un periodo in cui le forze politiche vivo-no una crisi di fiducia, diventa importante rap-presentare i cittadini».

Che natura ha il rapporto tra artigianatoe cultura?

«Molto intenso. Sia come associazione maanche all’interno delle diverse categorie.Guardiamo al mondo della fotografia dove si rie-scono a fare cose tempo fa impensabili. Poi le atti-vità figurative. La Cna cerca di sostenere questeattività con iniziative. Per definizione si può faremeglio. Ci proviamo con le sponsorizzazioni nel-l’ambito di Ravenna Festival, mostre di pittura,ragionando come territorio, non disgiungendo lasingola realtà. Ma la cultura è anche quella che

EXTRA R&DCULTluglio 2015

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Pierpaolo Burioli (a destra)dialoga con Leo Celotti, uno deisoci fondatori della Cna aRavenna, in occasione dellecelebrazioni per il 70esimoanniversario dell’associazione dicategoria degli artigiani il 5giugno scorso

«Oggi si parla tantodi fare rete. Nella culturad’impresa va inclusaanche la capacitàdi sapersi consorziare,una caratteristicache ha saputo superarei difetti di nanismotipici del settore artigianalefatto di piccole realtà»

può attirare turismo. Lavoriamo perché il nostroterritorio diventi più appetibile, la cultura delleopere e del paesaggio, gustare i prodotti enoga-stronomici».

Siamo arrivati a parlare di cultura. Qualisono stati i suoi ultimi approcci in terminidi libri, teatro, musica, cinema?

«L’ultimo libro letto è “I cento libri che rendo-no la nostra vita più ricca” di Piero Dorfles. Mi hafatto confrontare con le mie memorie in materialetteraria e ho avuto conferma che non sono uncattivo lettore. Al cinema non vado mai, loammetto, la mancanza di tempo non è una giu-stificazione. E anche le stagioni teatrali non le hoseguite molto. Sono un appassionato di jazz ericordo ancora con emozione le storiche stagionidel Ravenna Jazz alla Rocca Brancaleone».

Andrea Alberizia

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Ravenna Festival 2015

Martedì 30 giugno ore 21.30

Palazzo Mauro de André Ravenna

AterballettoLEGO | ANTITESI

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