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FREEPRESS Mensile di cultura e spettacoli ottobre 2015 n.1 1 ROMAGNA&DINTORNI R O M A G N A & D I N T O R N I ASPETTANDO L’ORRORE DAL CINEMA FINO AGLI ORCHI PER I BAMBINI: NON SOLO HALLOWEEN ALL’INTERNO musica • teatro • libri • arte • gusto • junior • cultura d’impresa R e d a z i o n e t e l 0 5 4 4 2 7 1 0 6 8 r e d a z i o n e @ r a v e n n a e d i n t o r n i . i t P u b b l i c i t à t e l . 0 5 4 4 4 0 8 3 1 2 i n f o @ r e c l a m . r a . i t P r e z z o 0 , 0 8 C O P I A O M A G G I O OTTOBRE 2015 Un’immagine tratta dalla serie tv “In the Flesh” che sarà trasmessa integralmente al Nightmare Film Fest

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ASPETTANDO L’ORROREDAL CINEMA FINO AGLI ORCHI PER I BAMBINI: NON SOLO HALLOWEEN

ALL’INTERNO musica • teatro • libri • arte • gusto • junior • cultura d’impresa

• Redazione tel 0544 271068 • [email protected] • Pubblicità tel. 0544 408312 • [email protected] Prezzo € 0,08COPIA OMAGGIO

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Un’immagine tratta dalla serietv “In the Flesh” che saràtrasmessa integralmente alNightmare Film Fest

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In collaborazione con

Edizioni

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Un anno di R&D Cult

L’ EDITORIALE

Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 1172 del 17 dicembre 2001R&D Cult nr. 11 supplemento a R&D anno XIV nr. 646 del 1-10-2015

Editore: Edizioni e Comunicazione srlVia della Lirica 43 - 48100 Ravenna - tel. 0544 408312www.reclam.ra.it

Direttore Generale: Claudia CuppiPubblicità: [email protected] tel. 0544 408312 - 392 9784242

Area clienti: Denise Cavina tel. 335 7259872Amministrazione: Alice Baldassarri, [email protected]

Stampa: Centro Servizi Editoriali srlStabilimento di Imola - Via Selice 187/189 - 40026 Imola (BO)

Direttore responsabile: Fausto PiazzaCollaborano alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini,Luca Manservisi, Serena Garzanti (segreteria), Maria Cristina Giovannini, Gianluca Achilli (grafica). Collaboratori:Roberta Bezzi, Albergo Bucci, Matteo Cavezzali, Francesco

Della Torre, Nevio Galeati, GiorgiaLagosti, Linda Landi, Fabio Magnani,Guido Sani, Angela Schiavina, SerenaSimoni.

Redazione: tel. 0544 271068 - Fax 0544 [email protected]

Poste Italiane spaSped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. di legge 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB C.R.P.- C.P.O. RAVENNA

Con questo numero di ottobre, R&D Cult compie il primo anno di vita.Partiti in forma un po' sperimentale sullo slancio e la speranza che Ravennae la Romagna diventassero capitale europea della cultura nel 2019, da braviromagnoli anche dopo la sconfitta abbiamo continuato a coltivare un'idea diterritorio interconnesso, che affondando le proprie radici identitarie nellapropria cultura (che si parli di lingua, poesia, cibo o tradizioni musicali)guardasse al futuro con nuovi denominatori comuni, come la ricerca, l'avan-guardia teatrale, l'attenzione per l'arte, la musica.In quest’anno siamo usciti regolarmente, ogni mese, e abbiamo raccontatodi festival da migliaia di spettatori e rassegne per pochi appassionati, abbia-mo recensito dischi e libri, abbiamo intervistato ospiti e protagonisti dellascena romagnola. Il ritratto che ne esce di questa terra è, ci pare, a dir pocolusinghiero in termini di produzione e circolazione, sia per quantità sia perqualità. E il nostro personalissimo bilancio, lasciatecelo schietto, è venato diun certo orgoglio. I tempi non sono i più facili per l'editoria, ma noi siamoriusciti a resistere con un nuovo giornale gratuito innanzitutto grazie allepersone, agli inserzionisti, che hanno creduto nel progetto e hanno trovatonel prodotto editoriale un mezzo di comunicazione interessante anche per leloro attività (sempre grazie a loro). Non solo, in questo anno siamo riuscitia costruire nuove collaborazioni, soprattutto sul versante della musica, aconsolidarne altre, per le pagine dell'arte, ed è stata l’occasione per ognuno dinoi a mettere in gioco le proprie competenze per ciò che più ci appassiona.Ogni telefonata o mail ricevuta per dirci bravi, chiederci la pubblicazione diuna notizia, una partnership o semplicemente dove poter trovare il giornaleper noi è stato motivo di sincera soddisfazione.Un anno fa chiedevamo aiuto a tutti voi per farci crescere, segnalarci eventi,aiutarci ad allargare lo sguardo. Un anno dopo non possiamo che ringraziar-vi per tutto e chiedere di continuare a farlo anche per l'anno a venire.

SOMMARIO

A FORLì LE FOTOA FORL ì LE FOTODI STEVE McCURRYDI STEVE McCURRY

Inaugurata a fine settembre, resteràaperta fino al 10 gennaio ai Musei diSan Domenico di Forlì la mostra“Icons and women” di SteveMcCurry, uno dei più grandi maestridella fotografia contemporanea.In esposizione oltre 180 foto di variedimensioni (in questa paginaabbiamo scelto “Vietnam, 2013”):una selezione delle immagini piùfamose insieme ad alcuni lavorirecenti e ad altre non ancorapubblicate nei suoi numerosi libri.

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R&DCULTottobre 2015

• MUSICAIl mestiere del critico ................pag. 8

• TEATROI Masque raccontano Crisalide......pag. 12

• CINEMAGli incubi di Halloween............pag. 15

• LIBRII maestri di Flavio Caroli..........pag. 18

• ARTEIl mosaicista Paolo Racagni...........pag. 24

• GUSTOIl festival del cibo di strada..........pag. 26

• JUNIORGli spettacoli per famiglie .......pag. 29

• EXTRAL’app sul cibo della start up ..........pag. 30

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4 MUSICAdi Francesco Farabegoli *

Quando gli Smiths si sciolsero, nel1987, avevo dieci anni. A posterioriposso ricordare alcuni flash di quelloche poteva essere viverseli sul momen-to: mio fratello chiuso in bagno perun’ora e mezzo con il mangianastriche pompava musica che non sentivoda nessun’altra parte; una decinad’anni dopo ascoltare “How Soon IsNow?” e ricordare che era una dellecanzoni che passavano più spesso. Aquei tempi, in ogni caso, gli Smiths miscivolarono relativamente addosso. Mipiacevano alcuni singoli, uscii pazzoquando sentii “Please Please Please”musicare la pubblicità di una birra inTv, mi ritrovai a canticchiare spesso“There Is a Light That Never Goes Out”in anni nei quali ascoltavo pratica-mente solo metal (rispondeva ai princi-pali requisiti: estrema, mortifera, ironi-ca), “Bigmouth Strikes Again”,“Panic” che incitava a impiccare i dj eboh, un’altra decina di altre. E riuscivoa vedere l’impatto eccezionale dellecopertine dei loro dischi, ma tuttequelle cose non riuscivo a metterle unainsieme all’altra. Ascoltare un discodegli Smiths, dopo tre o quattro canzo-ni, è sempre stata una sofferenza. Lecompilation, stessa cosa. Le produzionicosì anni ottanta, quei riverberi, lavoce così enfatica di Morrissey, la chi-tarrina appuntita di Marr: non eraroba mia.

Per qualcuno, molte persone inrealtà, gli Smiths sono uno dei gruppidella vita. Le ho guardate per lungotempo con un briciolo di sospetto, unpo’ perché ho gusti diversi e un po’ per-ché in larga parte era lo stessoMorrissey a prenderle per il culo (rileg-getevi il testo di “Heaven Knows I’mMiserable Now”). La proiezione di que-sti ragazzi magri e pettinati con gliocchialoni, che piangono e piangonoper qualsiasi sciagura capiti alle lorovite, tipo il compito di latino o il super-mercato che non tiene più i tegolini.Poi ho scoperto che anche alcune dellemie persone preferite hanno gli Smithstra i dieci gruppi della vita. Uno è il miocollega Matteo, che conobbi su unforum metal all’altezza del 2000, inuna discussione sui Neurosis, lui par-lava con cognizione di causa e aveva lacopertina di “Meat is Murder” comeavatar. Un altro è Phil Anselmo, di cuipotete trovare un video sul tubo in cuiparla estasiato per 5 minuti di quantoeccezionale fosse Johnny Marr e diquanto Morrissey fosse il cantante piùparticolare e riconoscibile della storiadopo King Diamond – e così en passantrivela che sì, c’è un motivo per cuianche i Pantera hanno una canzoneche si chiama “Cemetery Gates”. Unaltro ancora è un giornalista musicaledi nome Maurizio Blatto: nel 2014 hapubblicato un libro suBaldini&Castoldi intitolato My Tunes,uno dei più bei libri mai scritti sullamusica. È una specie di raccolta di epi-sodi autobiografici raccontati attraver-so 77 canzoni, non necessariamente lesue preferite. L’episodio più commo-vente del libro è quello che parla di“Asleep”, una canzone per piano e voceche il gruppo non mise su The Queen IsDead e usò come b-side del singolo TheBoy With The Thorn In His Side. La stra-na storia di una canzone invisibile, cheil gruppo ha suonato una sola volta dalvivo, e che diventa la colonna sonoradella vita di un negoziante torinese chealla musica si è dato anima e corpo.

Credo che sia il più bel periodo disempre per scrivere e leggere di musi-ca. Dopo essere rimasta impantanataper anni in un cliché alla Rolling Stonevolto a santificare gli artisti, i loroeccessi e la loro (quasi sempre inesi-stente) carica rivoluzionaria, la scrittu-ra musicale ha incontrato i blog ed èdiventata la sega mentale delle personeche ascoltano la musica. Spariti i blog,è rimasto l’approccio dal basso: lamusica che prende un senso quandoincontra le persone che la ascoltano,

quando la musica dice qualcosa sullanostra vita (ancora “Panic”), e alloraforse ha più senso parlare della miavita che della loro musica. Forse è unaforma di vampirismo, scrivere dellapropria vita e leggere delle vite deglialtri, ma in fondo sempre meglio cheascoltare l’ennesima storia suManchester e sulla working class bri-tannica degli anni ottanta. Io, di mio, aMorrissey sono grato soprattutto diquesto: checché ne possiamo pensaredelle sue canzoni, sembrano destinate

a tirare fuori il meglio delle persone chele hanno adottate. Come quella voltache lui, da solista, suonò ad unHeineken Jammin’, sbattuto terzo inscaletta dopo Depeche Mode eNegramaro: sale sul palco in camiciarossa, prende il microfono, il gruppoattacca “Panic” e ci troviamo tutti inlacrime a chiedere la testa del dj.

Dopo allora non l’ho più visto, piùche altro per colpa sua (concerti pac-cati all’ultimo, pochi pezzi degli Smithsin scaletta, eccetera). Ora è spuntata

fuori un po’ all’improvviso, dopo venti-quattr’ore di sì-no-forse-non so, lanotizia di un concerto di Morrissey alCarisport di Cesena, giovedì 8 ottobre.Il concerto è organizzato dai ragazzi diAcieloaperto, l’ultima di tante coseeccezionali successe quest’anno permerito loro. Suppongo sia obbligatoriocelebrare.

* fondatore e autore di Bastonate,miglior sito musicale italiano alle ultime

tre edizioni degli Oscar del web

Morrissey e le canzoni che tirano fuori il meglio di noiBASTONATE DI CARTA

Ricordi e riflessioni sugli Smiths e il loro ex cantante, in concerto a Cesena giovedì 8 ottobre

BASTONATE È (ANCORA)IL MIGLIORE SITO INTERNETMUSICALE ITALIANO

In questa pagina una nuovapuntata della rubrica“Bastonate di carta” diFrancesco Farabegoli, cheogni mese ospitiamo congrande piacere su questepagine. Come si evince dalnome, si tratta di una sorta diversione cartacea, diBastonate, il blog fondato dal38enne cesenate Farabegoliche ha da poco vinto per ilterzo anno consecutivol’Oscar come miglior sitomusicale italiano aiMacchianera Awards, tradizio-nali riconoscimenti annualiche celebrano il meglio delweb, la cui cerimonia di pre-miazione si è svolta al teatroNovelli di Rimini nell'ambitodella Festa della Rete, a metàsettembre. Ha incassato quasi18mila preferenze contro le11mila del secondo classifica-to e le 5mila del terzo, chesono poi due marchi moltocelebri in tutto il mondo come– rispettivamente – Mtv eRolling Stone.

OSCAR DEL WEB

In alto un disegno dello stesso Francesco Farabegoliche firma il pezzo; qui sopra la storica copertina di “Meat is

murder” degli Smiths; a destra Morrissey in una foto recente

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MUSICA

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CONCERTI AL BRONSON

Dalla sigla di True Detectiveall’hardcore svedese da sold out

Tornati sotto i riflettori grazie alla spettrale“Far From Any Road” – il brano scelto per lasigla della prima stagione di True Detective – gliHandsome Family, i coniugi del country-folkdell’Illinois tornano dopo otto anni al Bronsondi Madonna dell’Albero (Ravenna) il 12 ottobreper la data che segna l’inaugurazione ufficialedella nuova stagione (dopo l’anteprima di set-tembre con l’indie-rock dei Parquet Courts).

Solo tre giorni dopo, giovedì 15 ottobre,l’appuntamento è già con un sold out annun-ciato, a celebrare l’arrivo in Italia deiRefused, la storica band hardcore punk sve-dese tornata insieme nel 2012 dopo 14 anni.Il gruppo passerà al Bronson per una delle duedate italiane del tour europeo di presentazionedell’album “Freedom”, uscito a fine giugno a17 anni di distanza dal mitico “The Shape OfPunk To Come”, considerato universalmenteuna pietra miliare del genere.

La stagione prosegue con una parentesilocale il 17 ottobre con la sludge band raven-nate, nota però anche al di fuori dei confininazionali, Void of Sleep, che presenterà ilsecondo album “New World Order”, in uscitail 19 ottobre per Aural Music.

Tornano gli ospiti stranieri sabato 26 con icanadesi Suuns, tra elettronica, kraut e psi-chedelia, insieme al producer e compositorelibanese Radwan Ghazi Moumneh, noto comeJerusalem in My Heart, mentre il primomese di programmazione si concluderà mar-tedì 29 con Deradoorian, ex bassista e cori-sta-cantante californiana dei Dirty Projectors(nonché fidanzata di Avey Tare degli AnimalCollective) che presenterà il suo primo albumsolista, uscito in estate, “The Expanding FlowerPlanet”.

Info: 333 20971141.

Il free jazz eversivoche si inventò il rap

di Bruno Dorella *

New York Art Quartet “S/T” (ESP-Disk)È il 1964. Il jazz, lungi dall’essere un generesotto formalina come siamo abituati a vederlooggi, è la forma di musica più radicale sul piane-ta, un vero fenomeno di rottura sociale. Nonsolo una questione di sballi, droghe, sesso e dif-ferenze generazionali, come sono state le rivolu-zioni musicali dopo il jazz, ma una bomba adorologeria, il medium che stanno usando gliafroamericani per uscire dalla segregazione. Ed il free jazz è la formapiù estrema di questa musica, un magma destrutturato in cui musi-cisti spesso eccezionali parlano una lingua tanto liberatoria da essereincomprensibile ai più. In questo clima i geniali Roswell Rudd (trom-bone) e John Tchicai (sax), due nomi chiave del “giro”, organizzanouna session che coinvolge l’onnipresente batterista Milford Graves edil semiesordiente bassista Lewis Worrell (che nel giro di qualcheanno, dopo aver suonato con Albert Ayler, farà perdere le sue tracce).Questa session di Manhattan darà vita non solo ad una registrazio-ne storica per il suo straordinario contenuto musicale, ma anche perla carica eversiva dei suoi contenuti teorici. Infatti si aggrega allacombriccola anche un giovinastro che sta facendo molto parlare di sécon i suoi scritti, tale Leroi Jones, conosciuto anche come AmiriBaraka, che diventerà una delle voci principali della nuova coscienzaafroamericana, ormai destinata a dire addio alla segregazione razzia-le. Per l’occasione recita, a ritmo di jazz, la sua infernale poesia“Black Dada Nihilismus”, un getto di vomito sulla società america-na chiusa e benpensante, che dipinge una Harlem delirante a tinte for-tissime. Un’avanguardia (dada) nera (black) e pericolosa (nihili-smus), e l’America bianca e borghese può solo prenderne atto. Enpassant, Amiri Baraka e il New York Art Quartet in quel 26Novembre 1964 s’inventano anche il rap. Il gruppo avrà vita breve,fino a riapparire per un concerto del 1999, in cui sono invitati daThurston Moore ad aprire per i Sonic Youth nel loro momento dimassima fama. E il cerchio si chiude.

* Batterista dei Bachi Da Pietra e degli OvO, chitarrista dei Ronin,membro della Byzanthium Experimental Orchestra, felicemente ex

discografico, aspirante sommelier, orgoglioso ravennate d'adozione, inattesa della giornata di 48 ore per poter finire un paio di cose.

UN DISCO AL MESE

AngelDeradoorian,in concertoil 29 ottobreal Bronson

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MUSICAR&DCULTottobre 2015

Il metal melodico scandinavo al Rock Planet

Sabato 24 ottobre appuntamento con due big della scena internazio-nale del metal melodico. Protagonisti, infatti, gli svedesi Hardcore Su-perstar – con alle spalle una carriera quasi ventennale e impegnati neltour di presentazione del loro ultimo disco – e l’inconfondibile cantan-te finlandese Michael Monroe (al centro nella foto), con il prossimo di-sco in uscita il 16 ottobre.

PINARELLA

Dall’indie-pop al desert rock al Sidro

Ritornano i concerti al Sidro di Savignano sul Rubicone. Il 3 ottobre in-die-rock con gli emiliani Three In One Gentleman Suit; domenica 4aperitivo con le sonorità indie-pop del duo al femminile In.VersioneClotinsky (nella foto) mentre martedì 20, dalla California, tre band chesuoneranno varie sfumature di desert rock, a partire dai Fatso Jetson diMario Lalli, uno dei padri fondatori delle sonorità desertrock e poi i 3rdEar Experience e i Fever Dog. Infine, lunedì 28 appuntamento con unaone-man-band francese, King Automatic.

SAVIGNANO

TORNA IL FESTIVAL DEL ROCK ‘N’ ROLL

Dall’1 al 3 ottobre si terrà a Ravenna la quintaedizione del festival di rock ‘n’roll Moondogs,per la prima volta in modalità completamentegratuita. L’appuntamento è all’Almagià inDarsena venerdì sera e tutta la giornata disabato, con un’anteprima di due giornateanche in centro storico, con la collaborazionedi tanti esercizi commerciali. Tre giorni a basedi rock and roll, rockabilly, bluegrass, rhythm’n’ blues e tutte le loro varie declinazioni, conband europee e italiane. In centro dj-set econcerti giovedì e venerdì partono già dallamattina per arrivare fino a notte fonda neilocali coinvolti. L’Almagià aprirà invecevenerdì alle 22 e resterà aperto tutto sabato,allestito con parti espositive, mezzi d’epoca emerchandising, soprattutto nel MoondogsVillage, l’area esterna del festival,un’occasione per conoscere, curiosare,ascoltare, comunicare e anche imparare aballare il rock ‘n’ roll. Inoltre cibo e bevande,espositori, live e dj set al sabato pomeriggio eper tutta la manifestazione Sul palco travenerdì e sabato alcuni nomi prestigiosi, qualigli Slick Steve and The Gangsters, guidati dalcantante inglese Steve Hogan, l’enfantprodige francese Rockin’ Raffi, a soli dodicianni già un fenomeno mondiale (in uno showesclusivo, per la prima volta in Italia) o gliinglesi The Shooting Stars (anche loro inesclusiva per il Moondogs). Tra gli italiani, ilgrande bluesman Marco Pandolfi, TheHonkers, The Same Old Shoes, Ruben Minuto& Matteo Ringressi e i Truffle Valley Boys, iJacknives.

RAVENNA

DALL’HARDCORE ALLA CELTICA AL WAVE

Sabato 3 ottobre al Wave Club di MisanoAdriatico appuntamento con le sonoritàpesanti del Grind On The Road Fest.Protagonisti del festival gli emiliani RawPower, probabilmente la più longeva hardcorepunk band italiana con una carriera ormaitrentennale alle spalle. Il cast è completato dadue big della scena grind italiana: gli Ape Unit(band di Cuneo già oggetto di culto) e imodenesi Grumo. Tra queste due esibizioni cisarà ampio spazio per un altro eventospeciale: il release party ufficiale di “Pietra”,nuovo album dei biellesi O, tra hardcore,black, death, grind e suggestioni post-core.Infine, sul palco anche gli emergenti fiorentiniRobanera (sludge/doom) e i death/crustersriminesi Mannaia.Sempre il Wave di Misano ospiterà il 24ottobre un festival sulla cultura celtica epagana, già a partire dalla mattina conincontri, pranzo celtico e cena tolkieniana.Dalle 22 i concerti di Haegen, Aftergod eVallorch.Tra i due festival, in ottobre, alcuni live dasegnalare sempre nel locale della costariminese: venerdì 9 l’hard-desert rock deiVoldo, sabato 10 electro con i Laik-Oh.

MISANO

AL VELVET TORNANO GLI ANNI ‘50 E ‘60

Sabato 24 ottobre al Velvet di Rimini serata“Twist and shout!” dedicata agli anniCinquanta e Sessanta con il concerto diSugar Daddy And The Cereal Killers e poipossibilità di truccarsi e acconciarsi a tema,dj-set e corsi di ballo. Sugar Daddy & theCereal Killers nascono nel 2009 a Milanograzie all’idea del cantante e chitarristaSimone Caputo e al supporto del batteristaFrancis Needham e del bassista RobertoBoldi. Il loro sound è un mix dirythm’n’blues, jive, boogie e rock’n’roll.

RIMINI

ELETTRONICA E DINTORNI AL DIAGONAL

Tornano i concerti del mercoledì (ore 22 aingresso gratuito) al Diagonal Loft Club diForlì che quest’anno festeggia i vent’annidi vita.Si parte il 7 ottobre con la wave minimaledegli svedesi Lust For Youth, poi aseguire il 14 ottobre appuntamento con ilcantautore (con basi digitali) rimineseGiuseppe Righini, il 21 l’elettronica deimilanesi Evil Twin e il 28 con Il Pugile, trioelettronico strumentale di Torino.

FORLÌ

I SUNDAY MORNING AL VIDIA

Il 10 ottobre il Vidia festeggia il suo 31°compleanno con il concerto indie-rock deicesenati Sunday Morning.

CESENA/2

CESENA/1

NAZIONALPOPOLARI

Due big della musica leggera italianacome Marco Masini (a sinistra) e Raf,saranno in concerto al Carisport diCesena rispettivamente sabato 10e sabato 24 ottobre

NON SOLO LIGA

Reduce dal successo diCampovolo, lo storicochitarrista di Ligabue, FedericoPoggipollini, sarà in concerto il3 ottobre al teatro Verdi diCesena per presentare il suoalbum solista

PINO MARINOALLA ROCCA

Il cantautore romanoPino Marino sarà il 15ottobre tra iprotagonisti dellarassegna di concertialla Rocca Malatestianadi Cesena. Tra gli altriappuntamenti delmese da segnalare il 3ottobre il post-rock deiKisses From Mars e il24 le Femme Folk.

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MUSICA

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Passato ingiustamente nella piùcompleta (o quasi) indifferenza, meri-ta assolutamente un ripescaggio “Ilgiovane valzer”, sesto album del40enne polistrumentista e composito-re ravennate Christian Ravaglioli,uscito sul finire del 2014. Di fattomembro aggiunto dei Sacri Cuori econ alle spalle una serie di collabora-zioni illustri, Ravaglioli sorprende conun album fuori dal tempo, molto varioe curioso, che passa dal folk (intesoanche come vero e proprio folclore,

basti come esempio la deliziosa ballata “Fondre [Bol ad savo]” indialetto romagnolo, presente anche altrove, in cui presta la suavoce la cantante da balera Patrizia Ceccarelli) all’avanguardia ead atmosfere jazzate, restando sempre molto accessibile. Unascolto adatto davvero a tutti e in cui ognuno potrà trovare i pro-pri riferimenti. I più chiari sono il Vinicio Capossela più malin-conico (almeno nei due pezzi in cui canta Mirco Mariani deiSaluti da Saturno, tra l’altro collaboratore dello stesso Vinicio),un grande maestro come Pascal Comelade in alcuni passaggistrumentali, la scuola di Tucson (presente in carne e ossa con lacantautrice francese Marianne Dissard e lo storico produttoreCraig Schumacher) e indirettamente gli stessi Sacri Cuori, laneoclassica ma anche il blues e forse l’indie-rock (almeno nellasorprendente “Sei un incubo”) a cui si devono aggiungere stra-nezze assortite per completare una tavolozza resa ancor più variada un gran numero di strumenti (il solo Ravaglioli, tanto perrendere l’idea, suona diversi tipi di pianoforti e tastiere, fisarmo-nica, corno inglese, flauto, oboe, clarinetti, lap steel, mellotron,zither, sega musicale, celesta) e collaborazioni (per non parlare diuna chicca assoluta come le registrazioni di Alan Lomax effet-tuate a Russi nel 1954 di “Corde russiane”).

Il difetto del disco sta forse proprio paradossalmente in questa suaeccessiva varietà, che lo rende un tantino sfuggente e per forza di cose pococoeso, con il rischio che alla lunga questa caratteristica possa quasi infa-stidire. Ma non al punto da scalfire l’ottima impressione del primo ascol-to: quella di essere di fronte a un piccolo tesoro da scoprire e riscoprire.

LA ROMAGNA IN CUFFIA

“Il giovane valzer”,un piccolo tesoro da scoprire

di Luca Manservisi

Big della techno di Detroit al Club AdriaticoELETTRONICA/1

Si apre sabato 17 ottobre la stagione di Club Adriatico, la serata mensile dedicata al clubbing e allamusica elettronica all’Almagià di Ravenna, nel cuore della darsena di città. L’appuntamento cloudella serata è il concerto di Dopplereffekt, uno dei diversi progetti di Gerald Donald, mente con JamesStinson dei leggendari Drexciya e figura chiave e seminale nello sviluppo della techno di Detroit. Dalleoriginarie sonorità electro e dai richiami afro-futuristici le produzioni di Dopplereffekt si sono mosseanche verso un’elettronica più sospesa, melodica e ambientale. Nei loro live show audio/video dannovita a un mondo sonoro visionario inimitabile (una loro performance nella foto qui sopra).

A chiudere la serata uno dei produttori più promettenti della scena italiana Herva, che per la sta-gione 2015/16 sarà resident dj di Club Adriatico e che si muove con grande libertà creativa tra house,acid, electro, techno e Uk bass per un dj-set tutto da ballare.

Porte aperte dalle 23 a 10 euro. 12 euro dopo mezzanotte. Info: 349 7767662.

ALLA BAIA IMPERIALE UN HALLOWEEN CON J-AX

Sabato 31 ottobre la storica Baia Imperiale di GabicceMare ospita alla consolle per la festa di Halloween uno deirapper più noti in Italia, J-Ax. L’ex leader degli Articolo 31si esibirà per l’occasione in un dj-set.

RAP

SPERIMENTAZIONI, DJ-SETE PERFORMANCE AL VELVET

Sabato 3 ottobre al Velvet diRimini si terrà una serata delMoho, club “discontinuo”, con illive di Somec, progetto technosperimentale di Giovanni Napoli,i dj-set di Danilo Betti, BrilliantsRip e Kenzo e le performance arti-stiche di Perceptions. Ingressoentro le 23.30 a 12 euro, dopo a15. Info: 333 8331589.

ELETTRONICA/2

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di Luca Manservisi

Nell’ambito dello sterminato programma del Mei diFaenza (vedi pagina accanto), ci sarà spazio anche perriconoscimenti nazionali rivolti al mondo del giornali-smo musicale.

I primi classificati di ciascuna categoria sarannopremiati domenica 4 ottobre dalle 16 nella sala delconsiglio comunale. Tra questi due torinesi: un vetera-no del settore come Eddy Cilìa (53 anni) e CarloBordone (47 anni), primi a pari merito nella sezione“blog” rispettivamente per il sito venerato-maestro-oppure.com e withnailblog.wordpress.com. Blog che sonosolo l’appendice di due carriere nate e che tuttora con-tinuano sulla carta stampata (Cilìa scrive per le rivisteAudio Review e Blow Up, Bordone per il mensile Rumoree per il Fatto Quotidiano). Ne abbiamo approfittato perparlare di giornalismo musicale, e di musica, in questaintervista doppia.

Come e perché si diventa critici musicali?Carlo Bordone: «Per caso e per passione, credo.

Non è così difficile iniziare, comunque: basta proporsia qualche giornale, scrivere in italiano almeno accet-tabile ed essere disposti a essere pagati poco o più spes-so niente».

Eddy Cilìa: «Da piccolo ho sempre pensato di volerfare il giornalista, crescendo mi sono innamorato dellamusica e così ho cercato di unire le due cose, anche seci sono riuscito forse solo per caso: se nessuno mi aves-se pubblicato i primi pezzi magari oggi farei il professo-re di storia...».

Qual è stato il vostro primo articolo pubblica-to da un giornale?

C.B.: «Se ricordo bene, era la recensione di un discodei Posies su Rumore. 1996, circa».

E.C.: «Era un articolo di una pagina sul disco postu-mo dei 101'ers, il primo gruppo di Joe Strummer deiClash, uscito nel 1983 sul Mucchio Selvaggio. I mieiprimi articoli furono però in realtà quelli su Televisione Stray Cats usciti sul Mucchio nei mesi successivi».

Qual è il pezzo a cui siete più affezionati?C.B.: «Un articolo su Elliott Smith, uscito sul

Mucchio poco dopo la sua morte».E.C.: «Sinceramente non saprei».E ce n’è uno che vi vergognate di avere scritto?C.B.: «Nessuno in particolare. Ovviamente a

distanza di diciotto anni c’è ancora chi mi rinfaccia lastroncatura di Ok Computer, sempre su Rumore. Nonrinnego il giudizio, oggi però mi imbarazza il tono sac-cente e sprezzante che utilizzai. Ero giovane e sciocco».

E.C.: «Direi che non provo imbarazzo nel rilegger-mi. Anche articoli di 30 anni fa,magari erano sbagliati nella sostan-za, raramente nella forma».

In Italia, che non è l’Americae neppure il Regno Unito, si puòcampare facendo nella vita il cri-tico musicale?

C.B.: «No. Io oltre a scrivere dimusica faccio il copywriter e insegnocomunicazione».

E.C.: «Un ragazzo che volesse pro-varci ora ha possibilità di riuscircipari allo zero. Quelli della mia gene-razione invece forse ce la fannoancora, senza diventare ricchi, sisopravvive. Al momento io possodire di campare solo scrivendo di musica, sì».

Ma è vero che per fare il critico bisogna essere(o essere stati) anche musicisti?

C.B.: «Non so suonare alcun strumento, né ho maiavuto ambizioni musicali. Non penso che per un criti-co musicale sia necessario aver suonato più di quantosia necessario per un critico cinematografico aver gira-to un film o per uno letterario aver scritto un roman-zo».

E.C.: «Credo sia indispensabile essere musicisti se cisi occupa di musica classica. Per il jazz magari può aiu-tare. Per il rock e il pop invece credo contino di più gliascolti e l’avere una chiara idea storica di come si sonosviluppati i vari generi».

Chi è stato il vostro più grande modello?C.B.: «Al di fuori del giornalismo musicale, sogno di

riuscire a raggiungere un giorno lo stile e la classeinarrivabili di un Gianni Clerici, per me la più grandefirma vivente del giornalismo italiano. Ma temo saràimpossibile».

E.C.: «Penso che in Italia chi ha iniziato nei primi

anni Ottanta non poteva che avere come modelloRiccardo Bertoncelli».

E il giornalista musicale italiano che piùapprezzate?

C.B.: «Sono cresciuto leggendo Bertoncelli,Guglielmi, Sorge, Campo, ovviamente Eddy. Tra chi hainiziato quando ho iniziato io, o dopo, per non far tortoa nessuno mi limito a citare un solo nome ma è quel-lo di un fuoriclasse assoluto: Maurizio Blatto».

E.C.: «Ne cito solo uno, che poi non può neppureessere definito un critico, per non fartorti a nessuno: Maurizio Blatto,autore di due libri meravigliosi».

Cosa non sopportate invecedei vostri colleghi e della stampamusicale?

C.B.: «Ho paura che sarebbero lestesse cose che non sopporterei inme, vedendomi dal di fuori. In gene-rale mi infastidiscono le polemicuccee le parrocchiette. E un’altra cosache mi irrita è la mania del revisioni-smo un tanto al chilo, sia in positivoche in negativo. Un conto è rileggerecon nuovi strumenti critici qualcosache si dà per scontato, un altro è far

credere che gli 883 siano stati fondamentali o che iBeatles in fondo in fondo fossero una merda. È unapratica stupida, superficiale e narcisistica per chi la fa».

E.C.: «Non ho nessuna pazienza per la forma sciat-ta, indipendentemente da quale sia il tema di cui siscrive, e la stampa musicale è anche parecchio sciatta.Tanto per intenderci, preferisco leggere qualcosa che èscritto bene ma che parla di musica che non mi inte-ressa piuttosto che il contrario. Faccio un esempio pertornare alla domanda sui giornalisti che ammiro:Valerio Mattioli scrive così bene che lo leggo sempreanche se spesso parla di musica che io detesto».

Un’intervista che ti ha lasciato qualcosa?C.B.: «Molte. Dovendo scegliere quella a John

Lydon: mi immaginavo di essere accolto a rutti e insul-ti, è stata invece una delle conversazioni più piacevoli edivertenti che abbia mai avuto con un musicista».

E.C.: «Non ho mai fatto tante interviste, ma nericordo in particolare due, con tutti i limiti della con-versazione telefonica: un assolutamente squisito ArtoLindsay e poi uno dei miei eroi con cui ho finito quasi

con il litigare: John Cale, strepitosamente scostante,ma anche troppo».

Un’intervista letta, invece, che vi ha lasciatoqualcosa?

C.B.: «Anche qui tante. Andando molto indietrocon la memoria, ne ricordo una bellissima di GuidoChiesa agli X, su un vecchio Rockerilla. Roba che mifaceva venir voglia di partire subito per Los Angeles eandare a trovarli».

E.C.: «Non ne ricordo una particolarmente rivela-trice, ma di certo i giornalisti inglesie americani, anche per il fatto chespesso ne scrivono dopo aver passatoun giorno intero con gli artisti, sonodei maestri e con alcuni di loro, i piùbravi, l’intervista rappresentaun’autentica forma d’arte»

Quante volte ascoltate undisco prima di recensirlo?

C.B.: «Dalle tre alle cinque».E.C.: «Tendenzialmente scrivo

dopo almeno quattro ascolti, di cuil’ultimo molto attento, prendendoappunti. A volte può capitare di esse-re costretti a dovere fare più in frettama posso dire di non aver mai scrittodi un disco senza averlo ascoltato almeno due volte, dicui una con estrema attenzione».

Cambiate spesso idea con il tempo sui dischi?C.B.: «Certamente. Ma non è detto che l’idea nuova

sia più giusta di quella originaria. Non mi pento di nes-suna stroncatura o recensione positiva, quando le hofatte ero convinto di quello che scrivevo».

E.C.: «Può capitare, fortunatamente non spessoper dischi di cui avevo scritto. Ma quando capita nonho mai avuto problemi a tornare sui miei passi e ascriverlo».

Come ascoltate musica e in che modo?Utilizzate Spotify o lo streaming?

C.B.: «Ascolto musica sempre, ovunque e comun-que. Sul divano, in auto, mentre corro, in bici sull’au-tobus, mentre lavoro. Va bene tutto: vinili e cd (checontinuo a comprare in quantità notevoli), ma anchestreaming, download, promo. Non faccio differenze, edei modi “veri” e “giusti” di ascoltare musica non mene è mai fregato niente».

E.C.: «Non utilizzo nessun tipo di streaming, ascol-

to musica seriamente su un impianto come si deve.Purtroppo con gli anni si è perso il gusto dell’ascolto.In un mondo ideale la musica si dovrebbe ascoltare dalvivo, in quello reale la riproduzione dovrebbe essere aquel livello. Con gli mp3 e i telefonini, invece, è cambia-to anche il modo di registrare musica, con un crollodrammatico a livello di qualità. Gli ultimi dischi deiPearl Jam, per esempio, oltre che pessimi artisticamen-te sono inascoltabili come suono, con i volumi tirati almassimo per il formato compresso. Stessa cosa con gliultimi Springsteen».

Quanti dischi avete a casa, ma soprattutto, inche modo sono catalogati?

C.B.: «Un po’ di migliaia, ma ho smesso di contarlidopo l’ultimo trasloco. Sono ordinati in un banalissi-mo ordine alfabetico».

E.C.: «Avendo appena fatto un trasloco, sulla basedella grandezza di alcune librerie, ho calcolato che riu-scirei a riempire un campo da calcio (Cilìa è anche notoJuventino, mentre Bordone è un tifoso sfegatato del Torino,ndr) da una porta all’altra, sistemandoli fino all’altez-za della traversa (ride, ndr). I vinili saranno invece circa4mila... Tutti sono divisi per stili musicali, ere cronolo-giche e aree geografiche».

Il gruppo o il disco che conoscete solo voi – sifa per dire – e che vorreste fosse nelle case ditutti gli appassionati di musica?

C.B.: «Non lo conosco solo io, per fortuna, ma direiBevis Frond (la cui discografia occuperebbe mezza abi-tazione di qualunque appassionato di musica)».

E.C.: «I dischi di culto sono centinaia e spesso ilculto con gli anni svanisce. Penso personalmente aNick Drake per esempio, che era uno dei miei culti eora è finito in uno spot pubblicitario, o a quando hocomprato Forever changes dei Love, che era per pochiiniziati e ora è una pietra miliare per molti...».

Esiste un’epoca migliore di un’altra musical-mente parlando? Che tipo di periodo è quelloche stiamo vivendo? Sono usciti dischi recente-mente che “resteranno” anche tra 50 anni?

C.B.: «Se si ama la musica, non c’è un’epoca miglio-re di un’altra. Dischi belli ne escono sempre.Ovviamente, se ci si limita alla musica pop e rock,come ogni forma d’arte e di espressione ha un suo arcofisiologico di sviluppo, legato a troppi fattori diversi. Inquesto senso, è persino banale dire che gli anniSessanta e quelli a cavallo tra Settanta e Ottanta sianostate le epoche più fertili e innovative in assoluto. Mapur essendo un grande appassionato di quei perioditrovo un po’ triste limitarsi al culto del passato, e credosia un dovere ascoltare - e quando lo merita, celebrare

- quello che esce oggi. Dal punto divista quantitativo e qualitativo“medio” è un buon momento, ognianno vengono pubblicati tanti dischiinteressanti che purtroppo hannouna tenuta nella mente degli ascol-tatori infinitamente inferiore aidischi che uscivano cinquanta, qua-ranta, trenta o anche solo vent’annifa. Siamo tutti in attesa della prossi-ma rivoluzione, che è un po’ comedire in attesa di Godot. Però io cispero ancora. Su quali dischi reste-ranno pietre miliari tra 50 anni, te lopotrò dire fra 50 anni. Con unaseduta spiritica, temo».

E.C.: «La risposta è fin troppo ovvia: nella secondametà degli anni sessanta si è creato moltissimo diquanto si è poi ascoltato in seguito. E a cavallo fra il1965 e il ‘79-’80 è stato inventato quasi tutto di ciòche ascoltiamo oggi. Gli anni 2000 si caratterizzanoper la “retromania”, per citare il titolo di un eccellentelibro di Simon Reynolds, ma forse perché è aumentatala massa, i dischi belli sono ancora tanti. Per assurdosiamo di fronte a una parcellizzazione del mercato cheha fatto bene alla musica, gli artisti non hanno più lapretesa di diventare tutti ricchi e famosi e fanno il discoche vogliono, in maniera più libera. E senza allungaretroppo i contenuti, come all’epoca dei vinili, oggi tor-nati prepotentemente di moda. Poi se mi chiedi se fra50 anni li ascolteremo ancora, rispondo di sì, perchésono bei dischi, ma non so se avranno fatto la storia».

Lasciamo perdere per un momento l’obietti-vità da critico e lasciate parlare il fan che è in voi:

I vostri cinque dischi da isola deserta?C.B.: «Forever Changes dei Love, N.1 Record dei Big

Star, Dusty in Memphis di Dusty Springfield, Astral

SCRIVEREDI MUSICA

La nostra intervista doppia ai due critici rockpremiati a Faenza per i loro blog:

Carlo Bordone ed Eddy Cilìa tra passione e lavoro

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MUSICAR&DCULTottobre 2015

CarloBordone

EddyCilìa

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Weeks di Van Morrison e Pet Sounds dei Beach Boys».E.C.: «Forever Changes dei Love, London Calling dei

Clash, il primo dei Velvet Underground, Marquee Moondei Television e un disco quasi a caso dei migliori black,tra Otis blue di Otis Redding, What’s Going on di MarvinGaye, There's a Riot Goin' On degli Sly and The FamilyStone oppure Hot buttered soul di Isaac Hayes...».

I vostri cinque gruppi preferiti?C.B.: «Beatles, Byrds, Rem, Husker Du e Fairport

Convention».E.C.: «Non avrei cominciato a scrivere senza i Clash

e i Velvet Underground di Lou Reed. Altri due gruppidella mia vita sono i Rem e i Television, mentre aggiun-gerei i Pink Floyd dei primi album, che erano enormi».

I vostri cinque solisti preferiti?C.B.: «Bob Dylan, Laura Nyro, Elliott Smith, Beth

Orton, Neil Young».E.C.: «Bob Dylan, Lou Reed, Bruce Springsteen,

Neil Young, su cui ho appena completato un libro, unaltro nero a caso di cui sopra, il Van Morrison di Astralweeks, Robert Wyatt, Jimi Hendrix, troppi».

Tornate a fare i critici: il disco più bello ascol-tato quest’anno? E il più sorprendente?

C.B.: «Di più belli te ne dico tre: Courtney Barnett,Father John Misty, Kamasi Washington. Il più sorpren-dente quello di Toro Y Moi».

E.C.: «Il nuovo di Kendrick Lamar è bello e lui unasorpresa visto che, per tornare a una domanda di pocofa, è uno dei pochi giovani che forse sta scrivendo lastoria della musica anche in questi anni Duemila».

I dischi più brutti che vi sia mai capitato diascoltare?

C.B.: «Li ho rimossi»E.C.: « Quando stronco mi diverto, è come la ven-

detta per avermi fatto perdere tempo prezioso. Cito soloun gruppo, non un disco, nonostante la galleria degliorrori sia lunga: i Mars Volta, che riescono a riassume-re molto del peggio del rock di alcuni decenni, in uncerto senso sono geniali...».

Parliamo della scena italiana, spesso moltointrecciata con la critica: è più difficile stronca-re gruppi e artisti che, magari, si conosconoanche personalmente?

C.B.: «Non ho mai scritto molto di musica italiana,e non invidio chi lo fa. Esattamente per quello che dicinella domanda».

E.C.: «A inizio carriera feci la scelta di non scriveredi musica italiana, un pochino anche per i motivi dellatua domanda. I Mars Volta non vengono a rompermile scatole, gli italiani forse sì. E così preferisco non par-larne neppure bene, come per esempio mi sarebbe pia-ciuto fare, dico il primo gruppo che ho adorato che miviene in mente, con i Massimo Volume».

Avete la possibilità qui di fare pubblicità a tregruppi tre emergenti (o anche no) italiani checredete ne abbiano bisogno e se lo meritino.

C.B.: «Paolo Spaccamonti, Moro & the SilentRevolution, Davide Tosches».

E.C.: «Me ne vengono in mente due: PaoloSpaccamonti e Moro & the Silent Revolution (gli stessidi Bordone, nonostante le due interviste siano state fatte inseparata sede e in momenti diversi, ndr)».

Infine: che rapporto avete con internet? AlMei venite premiati per i vostri blog ma sietefirme soprattutto di cartacei, come convinvonole due cose?

C.B.: «In realtà ultimamente scrivo più su internetche su carta. I due mezzi si possono integrare benissi-mo, anche se il web è una fossa dei leoni se lo si affron-ta con l’approccio sbagliato. È facile cadere nella tenta-zione di fare i fenomeni e di essere provocatori. Il feed-back immediato induce a calcare i toni, ma anche allasuperficialità. Tutto ciò è squalificante, dal punto divista professionale, oltre che faticosissimo da gestire ein definitiva una gran perdita di tempo ed energie.Credo che su internet si debba essere professionali erigorosi esattamente come sui cartacei.cartacei.

E.C.: «Devo solo ringraziare internet per la velocitàcon cui si possono reperire informazioni e per come miha facilitato il lavoro: ricordo ancora bene i primi anniin cui scrivevo a mano, facendo talmente tante corre-zioni che poi dovevo ricopiare l’articolo e poi batterlo amacchina con carta carbone e mandare l’originale perposta. In generale credo comunque che internet abbiacompletato il quadro, lasciando alla carta stampata,che certo ha accusato il colpo in termini di copie ven-dute, la possibilità di specializzarsi e approfondire, cosìche ognuno possa scegliere».

Musica dal vivo, strumenti musicali, cinema, libri, web, socialnetwork, blog, videoclip, fotografia, grafica, formazione, campus,food e autoproduzione. Sono gli ingredienti del Meeting delleEtichette Indipendenti di Faenza che dopo aver chiuso un ciclol’anno scorso con la sua 20esima edizione si trasforma in “SuperMei Circus”, quello che gli organizzatori (in primis lo storicopatron Giordano Sangiorgi) definiscono come «il primo festival iti-nerante della cultura italiana indipendente ed emergente».

Il primo appuntamento di questa carovana itinerante è dall’1 al4 ottobre nella città dove tutto è nato, a Faenza.

Prima di entrare nel vivo nel weekend, quella di giovedì, 1 otto-bre, sarà una sorta di anteprima con fulcro al museo di scienzenaturali Malmerendi, dove la giornata si concluderà con i live diFab (e i Fiori) e di Omar Pedrini, che presenterà il suo nuovoalbum. Venerdì 2 continuerà l’anteprima, in particolare al MuseoInternazionale delle Ceramiche con diversi live tra cui quello diEnrico Farnedi, Bevano Est e il progetto Gli Scontati in omag-gio a Paolo Conte a cura di Lorenzo Kruger dei Nobraino eGiacomo Toni. Nella prima due giorni saranno comunque giàdiveri i luoghi toccati dalla manifestazione, oltre ai due citati, comeil Rossini Cafè, lo studio Calycanthus, l’associazione culturale Do,la galleria della Molinella, il complesso degl Ex Salesiani e l’Osteriadella Sghisa.

Sabato 3 ottobre si entra nel vivo con incontri, workshop e pre-sentazioni nelle sale comunali prima della festa Mei con Siae alridotto del teatro Masini nel corso della quale si terranno premia-zioni ed esibizioni, tra gli altri della cantautrice Erica Mou, deiPunto e Virgola, di Zibba e la presentazione del progetto diAmnesty International sulla musica come veicolo e testimo-nianza dei diritti fondamentali dell’uomo.

Nel frattempo al Caffè della Molinella si terranno presentazionidi libri, tra cui l’autobiografia di Immanuel Casto e l’incontro sultributo del mondo hip hop a Lucio Dalla, mentre il palco in piaz-za del Popolo inizierà a prendere vita dalle 17.30 con i premi perGhemon e Lo Stato Sociale (tra gli altri) e le esibizioni di decine

di artisti tra cui Camillas, Eugenio Bennato, Dellera e il rapperpercussionista napoletano Ciccio Merolla che verrà premiato nelcorso del Mei anche per il suo video “O Bongo” che ha ottenuto 27milioni di visualizzazioni. I concerti proseguiranno ovviamentedurante la serata che poi si trasformerà nella Notte bianca diFaenza con tutto il centro storico coinvolto.

Alle 20.30 di sabato al teatro Masini lo spettacolo omaggio aFred Buscaglione, Piero Ciampi e Sergio Endrigo a cui seguirà lapremiazione dell’artista indipendente dell’anno che in realtà sonodue, a ex aequo: il cantautore siciliano Cesare Basile e IOSO-NOUNCANE, progetto dell’artista sardo Jacopo Incani. Sul palcosi alterneranno Bobo Rondelli, Mauro Ermanno Giovanardi,The Niro, Alberto Fortis, Giovanni Truppi e altri.

Da segnalare sempre sabato gli eventi e i concerti anche tra piaz-za XII Febbraio (dedicata al folk), il museo Carlo Zauli, il Mic (coni Blastema), il circolo Arci Prometeo, lo Zingarò, il palazzo delleEsposizioni, il “ring stage” di palazzo Laderchi, solo per citarnealcuni.

La domenica ripartirà nelle sale comunali con incontri e conve-gni, gli Stati generali della Nuova Musica e nel pomeriggio la con-segna delle targhe Mei Musicletter (rivolte in particolare al giorna-lismo musicale con riconoscimenti al sito internetSentireascoltare, alla rivista cartacea Blow Up e ai blog dei criticiEddy Cilìa e Carlo Bordone, che intervistiamo nella pagina a fianco).Sarà anche la giornata della prima del progetto “Il canto degliemerginati” con ospite speciale Massimo Zamboni dei Csi. Dalle15 in avanti riprenderà anche la musica dal vivo in giro perFaenza con protagonisti, tra gli altri, Nobraino (per un concertoin solidarietà ai migranti, loro che erano finiti al centro delle pole-miche dopo un post su Facebook), Flavio Giurato e Moltheni.

Ma i concerti – e le mostre, gli incontri, le conferenze e da que-st’anno anche la prima edizione di una rassegna sul cinema musi-cale – saranno decine e decine in decine di luoghi, tanto da rende-re impossibile renderne conto in maniera esasutiva in una paginadi giornale: si rimanda per questo al sito internet www.meiweb.it.

IL PROGRAMMA

Torna il circo del Mei a FaenzaQuattro giorni di eventi e musica dal vivo in vari luoghi della città manfreda

MUSICA

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R&DCULTottobre 2015

Cesare Basile (adestra in una fotodi MaddalenaMigliore) e JacopoIncani, in arteIOSONOUNCANE,riceveranno al Meiil premio comemiglior artistaindipendentedell’anno, vintoa ex aequo

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MUSICAR&DCULTottobre 2015

di Simone Ferrara *

In questa giornata grigia di fine settembre dal sapore autunnale provo a buttar giù quello che più mi è piaciu-to in questo 2015. Sono gli ascolti che più mi hanno accompagnato a casa, in macchina, nei viaggi, ai concerti.

Holly Herndon - Platform (4AD) Forse il disco che più mi ha spiazzato quest’anno. Un flusso ininterrotto difuturo. Un ascolto per niente facile ma nello stesso tempo per me molto stimolante. Non conoscevo prima HollyHerndon. Trovo la sua abilità nel saper creare strutture sonore che mischiano avanguardia, glitch, pop, sinfoni-ca ed elettronica notevolissima. Probabilmente sarà lei a occupare i piani più alti del mio podio di fine anno.

John Carpenter - Lost Themes (Sacred Bones) Chedire, alla notizia non ci credevo: John Carpenter, il registacult, esce nel 2015 con un nuovo disco! Su Sacred Bones!Ok mi sono detto, andiamo ad ascoltarlo. In un primotempo è rimasto sul mio scaffale, poi in questi ultimi mesi ètornato insistemente a farsi ri-ascoltare. Il disco ha il tipicosuono (datato) da colonna sonora anni 80, ma le sue strut-ture sono nuove. Il suo suono strumentale funge come unanuova colonna sonora per “Fuga da New York”. Ottimo!

Lightning Bolt - Fantasy Empire (Trill Jockey) Sonotornati! Era da Hypermagic Mountain del 2008 che non lisentivo così in forma. Nel mezzo due dischi secondo me nonperfettamente a fuoco. Sempre nel mentre una lunga pausalive che ha fatto solo che alimentare la loro nomea dal vivo.Questo nuovo disco me li riconsegna in modo esaltante:

mai cosi “rock” prima, riff macina tutto, voce al solito annichilente. Unici nel loro genere.Sightings - Amusers and Puzzlers (Dais) La band di NY ha deciso di sciogliersi. Dispiace veramente saperlo,

sono stati capaci in questi anni, con poche fasi alterne, di stupire. E ci lasciano di nuovo stupendoci: la prima trac-cia del disco, “Counterfeited”, contiene tutto il loro bagaglio: no wave, noise, punk, deragliamenti, ferraglie, scat-ti. Un basso per tutto il disco che ho avuto la fortuna di sentire dal vivo: non se ne esce.

Low - Ones And Sixes (Sub Pop) Con i Low è ferita nel cuore. Rappresentano una parte emotiva di me chenon posso più far finta che non ci sia da Trust. Con un certo timore mi sono avvicinato a questo nuovo lavoro. Maci risiamo. Ecco riemergere tutto il trasporto Low nella sua totale intensità. Che non vuole solo dire slowcore, maoggi anche tessiture elettroniche e suoni caldi nei brani iniziali, leggerezze e indie rock negli altri a fare da ottimocontraltare. I brani ritrovano una scrittura degna del loro nome e io posso tornare ad essere felice!

Blanck Mass Dumb Flesh (Sacred Bones) Metà Fuck Buttons in solitaria. Siamo in territori non specifica-ti, industrial e pseudo trance elettronica. Inaugurato da voci in reverse, questo Dumb Flesh ottiene fin da subitouna felice non-catalogazione, che oggi penso premi sempre e comunque. Durante il disco mi sembra di notare echi“big beat” anni ’90, sotto le macerie noise elettroniche, permanenti dall’inizio alla fine. Voce del verbo originalità.

IOSONOUNCANE - Die (Trovarobato) Quando Cosmo dei Drink To Me mi disse alla data cesenate “Ascoltatiil nuovo disco di IOSONOUNCANE, è una bomba!” mi si sono drizzate le orecchie. Partito il disco alla fine di“Tanca” il disorientamento era altissimo. Siamo in multistrati “pop” della canzone d’autore italiana 2.1. Di più.Se questo disco uscisse nel 3015 lo immaginerei sempre così.

Ryley Walker Primrose Green (Dead Oceans) Stoffa. Un nome nuovo nel panorama meno “hype” delmomento. Copertina del disco in stile Van Morrison, aromi jazzati, saper fare lontano e già sicuro, quei sapori diTim Buckey nell’aria… Inevitabilmente non può far altro che farsi strada una volta ascoltato, e andare in loop.

Gnod - Infinity Machines (Rocket Recordings) Entriamo un po’ in area psych. Asteroide dell’anno. Il quin-to disco della band inglese più fumogena della storia sforna il suo capolavoro. Suite lunghe dallo sviluppo lento edenso. E quando ti aspetti le chitarre loro cosa fanno? Ti fanno trovare batterie sintetiche e suoni lunari. Al limitedella claustrofobia, questi 8 movimenti fan sì che per viaggiare non serva nessun tipo di sostanza stupefacente.

Föllakzoid III (Sacred Bones) Rimaniamo in territorio psych ma cambiamo marcia. Passiamo dalla primadirettamente in quinta con questa band cilena di ventenni. Nel terzo lavoro i Föllakzoid danno il meglio. Sezioneritmica disco/punk funk, chitarre liquide, delay, basso funk nero e scurissimo, voce un filo volutamente dietro lequinte. Hanno girato nei festival e per fortuna sono passati anche dalle nostre parti, convincendomi che avrannomolto altro da dirci. Ennesima perla della Sacred Bones, un’etichetta a mio avviso tra le migliori del pianeta.

Laurent Garnier La Home Box (F Comm) Spostiamoci in ambito elettronico/house. Ed ecco il Garnier piùa fuoco degli ultimi anni. Ora che ci penso è un attimo passare dalla psichedelia dei Föllakzoid a queste partiture.La Home Box descrive Garnier in maniera rinata, ogni pezzo entra in orbita, crea luminosi balzi in avanti, il groo-ve si fa denso, si inceppa, la battuta si fa tarantola, il climax generale fa elevare il disco tra le migliori uscite nelgenere dell’anno. Ogni dancefloor che si rispetti dovrebbe avere una “Enchanté” abilmente mixata al suo interno.

Jamie XX In Colour (Young Turks) Qui cadiamo alla voce hype dell’anno. E mi sono domandato più voltese se lo meritasse. Alla fine ho deciso: se lo merita. Se lo merita quando ti ritrovi a canticchiare un ritornello dagiorni e strippi perché non ti ricordi di chi sia. E la risposta è tutta li. Il singolo “Loud Places”, 100% XX, lo ascol-ti per radio e pensi che se ogni cosa che ascoltassi per radio fosse così, sarebbe un mondo migliore. Ma questo discoraccoglie tanti altri momenti molto belli. Davvero un esordio solista per una delle menti degli XX magistrale.

Sufjan Stevens Carrie & Lowell (Asthmatic Kitty) Francamente non avevo capito Sufjan cosa volesse faredel proprio estro musicale. Ma è anche colpa mia, non ho donato particolarmente attenzione alle sue ultime cose.Poi arriva questo nuovo lavoro. Sento dire che sarebbe ritornato ad atmosfere più minimali e intime. E già si alza-no le attese. Mi informo sulla gestazione dell’album, sul perché di quella foto in copertina. E mi sale il magone. Èil Sufjan più a nudo che potessimo avere. Il disco mi è piaciuto molto, raggiunge picchi per tutta la sua durata, inpunta di piedi, con pochi strumenti, ma con quella intensità che forse solo lui poteva permettersi.

Colleen Captain Of None (Thrill Jockey) Cecile Schott ritorna a far parlare di sé dopo un lungo silenzio. Elo fa con una eleganza inbarazzante. Passato inosservato dai più, questo disco è una spiaggia deturpata dove risie-de un’oasi e una sorgente d’acqua purissima. Cameristico quanto basta, lo porto con me con gli ascolti più inte-ressanti di quest’anno. Perché dopotutto mi rendo conto che più passa il tempo, più si stratifica tutto, più sono allaricerca di purezza e cose fuori da (questo) tempo.

Lakker - Tundra (R & S Records) Concludo con questa giovane promessa europea techno. E non solo. QuestiLakker mischiano techno primitiva a bordoni ambient e voci chiesastiche da oltretomba. Una vera sorpresa il loroTundra, un disco prima di tutto fatto di suoni, ma anche di splendide linee vocali leggiadre che fanno decollaremolti brani. Potremmo pensare che la città di Blade Runner oggi, se esistesse, suonerebbe così.

* Simone Ferrara, 35 anni di San Mauro Pascoli, è promoter e organizzatore di eventi musicali dal 2003,attivo con il progetto Stereo:Fonica anche con dj set e selezioni musicali. Collabora o ha collaborato in diverse

forme con i principali festival e locali della Romagna, tra cui l’ultima rassegna “Acieloaperto”

15 dischi da avere di questo 2015CONSIGLI D’AUTORE AVANGUARDIA

L’AREA SISMICARIPARTE CON I RUBATONG

Dopo la festa di riapertura del 10 ottobre,riparte ufficialmente domenica 18 ottobre lastagione di concerti dell’Area Sismica diRavaldino in Monte (Forlì), tra i club piùimportanti almeno della regione di musicad’avanguardia. L’appuntamento con il primo(e in esclusiva) concerto italiano deiRubatong, progetto inclassificabile nato inBelgio che vede tra i membri la percussionistabulgara Tatiana Koleva, il chitarrista René vanBarneveld (noto anche tra rock e rap con gliUrban Dance Squad) a fianco dei fondatori: ilchitarrista Luc Ex (nella foto) – divenutopopolare fin dagli esordi come membro deiThe Ex e considerato attualmente uno deimassimi esponenti della musica libera, e ilcantante Han Buhrs.

È la “voce umana veicolo supremo dell’espressionemusicale” il fil rouge della quarta edizione di Erf inWinter, la stagione di concerti organizzata dall’asso-ciazione Emilia Romagna Festival insieme al Comunedi Faenza e alla Scuola Comunale di Musica Sarti.Cinque appuntamenti (il primo è già andato in scenail 30 settembre) che accostano al suono degli stru-menti le mille intonazioni della voce.

Giovedì 15 ottobre (ore 21) spazio a un repertoriocrossover con “Nostalgia del presente”. Un concertoin cui si confrontano e si fondono due modi intensi eparticolari di vivere e interpretare l’universo tangocon composizioni di Silvio Zalambani e di rinomatiautori argentini del tango contemporaneo.L’esecuzione sarà affidata alla cantante argentinaSandra Rehder, considerata una delle voci di tango

più interessanti del panorama musicale attuale, accompagnata dal Grupo Candombe.Giovedì 22 ottobre (ore 21) è di scena la voce ancora, agile, acuta ma al tempo stesso estesa e profon-

da, quella che nel ‘700, l’epoca d’oro dell’opera lirica, era la voce dei castrati. All’epoca alcuni di essidivennero vere e proprie star celebrati e osannati in tutta Europa come il famosissimo Farinelli. In que-sta serata verranno proposti accanto a brani rari come le arie e i rondo del faentino Sarti e di Myslivečekalcunipezzi celeberrimi come l’aria di Orfeo di Gluck o le celebri arie mozartiane. Interpreti il contralti-sta Carlo Vistoli accompagnato al fortepiano da Marco Farolfi, due specialisti nella prassi esecutivabarocca, entrambi attivissimi sulla scena italiana e straniere.

Giovedì 29 ottobre (ore 21) nuovo appuntamento con la lirica anche se quasi di confine, con la can-tante Gabriella Costa (nella foto) e il pianista (noto per la sua presenza dei programmi notturni diChiambretti) Andrea Bacchetti, due artisti con un repertorio vasto e versatile, in un programma che,da Parigi alla grande canzone americana, propone le evoluzioni del canto con brani di Fauré, Debussy,Gershwin, Bernstein e Barber. L’elegante espressività vocale di Gabriella Costa sarà accompagnata dalgiovane ma già affermato pianista Andrea Bacchetti, forse più noto agli italiani per essere stato il piani-sta intrattenitore prima del “Chiambretti Night” e poi del “Chiambretti Supermarket”.

Info: 0542 25747 e www.erfestival.org.

Erf in Winter esplora la voce umanadal tango fino ai famosi castrati

CANTO

John Carpenter

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MUSICA

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R&DCULTottobre 2015

Il festival di musica antica estense“Grandezze & Meraviglie” di Modena fatappa anche a Lugo.

Sabato 10 ottobre alle 21 al teatroRossini in prima nazionale l’appuntamentoè con i tre violini, il violone e il clavicembalodell’ensamle Academia Graecensis e il con-certo dal titolo “La mano dell’arco” conmusiche di, tra gli altri, Fontana,Frescobaldi e Gabrieli per una coproduzionecon il Festival Anima Mea.

Il sabato successivo, 17 ottobre, l’appun-tamento è alle 21 alla chiesa del PioSuffragio, sempre in prima nazionale, con“Musica estense: stravaganza olandese” acura dell’ensemble Francesco I con inter-preti, come da titolo, italiani e olandesi (oltreche spagnoli). Infine, sempre alla chiesa delPio Suffragio, giovedì 22 alle 21 si terrà unaserata dedicata agli “Strumenti di Assisidella collezione del Sacro Convento” conl’ensemble Heliantus e strumenti come l’or-netto, il cornettino e la dulciana.

Il festival estensedi Modena arrivaanche a Lugo

CLASSICA/1

AL BONCI DI CESENA IL CONCERTO-SPETTACOLO SULL’OPERA DI GUSTAV MAHLER

Proseguendo nell’originale progetto di costruire proprie produzionimusicali, il Teatro Bonci di Cesena ha promosso, nell’ambito dellecelebrazioni della morte di Renato Serra, la realizzazione da parte delConservatorio di Cesena di un concerto in forma di spettacolo. Il titolo,Abschied, rimanda all’opera di Gustav Mahler Il canto della terra,composta tra il 1908 e il 1909, per orchestra sinfonica e due cantanti. Lacomposizione è eseguita dall’ensemble Metamorphosen delConservatorio di Cesena, guidato dal maestro concertatore PaoloChiavacci (nella foto). L’appuntamento è per domenica 18 ottobre alBonci e segna l’avvio della stagione del Teatro musicale.

CLASSICA/3

La Theresia Youth Baroque Orchestra a Rimini

La Sagra Musicale Malatestiana ha varato una nuova iniziati-va che consiste nella produzione di un film documentario de-dicato a Zoroastre, tragédie lyrique di Jean Philippe Rameauinteramente girato all’interno dei monumentali spazi offertidal Teatro Galli di Rimini. Durante le fasi di realizzazione ilpubblico sarà ammesso sul set per assistere (16 e 17 ottobre)alla prima esecuzione in tempi moderni di una sequenza dipagine tratte dall’opera e affidate alla Theresia Youth Baro-que Orchestra diretta da Claudio Astronio.La regia è di Gianni di Capua mentre all’attrice Galatea Ran-zi è stato affidato il filo della narrazione.

CLASSICA/2GIOVANI IN VETRINA E IL PRIMO VIOLINODELLA SCALA AL RIDOTTO DI RAVENNA

Torna “Giovani in musica”, progettodell’associazione Mariani di educazione allamusica rivolto principalmente al pubblicogiovanile, con la finalità di valorizzare i migliorigiovani talenti musicali della Romagna. Larassegna, che si dipanerà dall’1 al 22 ottobre insette appuntamenti pomeridiani (ore 17) tutti ilunedì e i giovedì alla sala Corelli del teatroAlighieri di Ravenna, sarà incentrata sul tema“Tra Impressionismo e Simbolismo”. Dal 25ottobre al 20 dicembre si rinnova invece latradizione dei matinée in musica, con i setteappuntamenti dei “Concerti della Domenica”(inizio ore 11 sempre alla sala Corelli), chemanderanno in scena solisti ed ensemble conuna carriera internazionale già avviata oconsolidata da anni. A inaugurare la rassegna ilcelebre violinista Francesco Manara, primoviolino dell’Orchestra del Teatro alla Scala, induo con l’emergente pianista ravennate CesarePezzi.

ANTICO E BAROCCO CON L’ACCADEMIATRA BAGNACAVALLO E RAVENNA

Continuano le rassegne di musica anticaorganizzata da Accademia Bizantina. Alla salaCorelli del teatro Alighieri di Ravennadomenica 4 ottobre (ore 11) i riflettori sarannopuntati sull’ensemble Arsenale Sonoro conmusiche di Bach e Telemann (lo spettacoloverrà riproposto alle 17 alla chiesa di SanGirolamo di Bagnacavallo); Beethoven, Farrence fortepiano è invece il tema del concertodell’11 ottobre (ore 11) affidato al quintetto IlTetraone; a chiudere la rassegna delladomenica mattina di Ravenna, il 18 ottobre,tornerà Accademia Bizantina, che si metteràsulle tracce dei Musicisti italiani nella Londra diHändel. Da segnalare anche la chiusura di SanGirolamo a Bagnacavallo l’11 ottobre, alle 17,con l’ensemble Lira Celeste. Il soprano LauraFolli, accompagnato dalla viola da gamba diCristiano Contadin, dall’organo di FrancescoBaroni e dalla tiorba di Tiziano Bagnati,eseguirà musiche di Couperin e de Lalande.

CLASSICA/4

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di Matteo Cavezzali

Dal 1992, Masque teatro resistecome presidio di un teatro che non èteatro, una realtà conosciuta in tuttaItalia, ma poco riconosciuta daisistemi teatrali tradizionali. LorenzoBazzocchi è l’anima del gruppo.

“Non è successo niente, è ciòche stiamo diventando” è il tito-lo che avete scelto per la venti-duesima edizione di Crisalide, ilfestival teatrale che si terrà aForlì dal 1 al 4 ottobre, a cosaallude un titolo così sibillino?

«Le parole del titolo vengono dariflessioni nate da Gilles Deleuze eFélix Guattari in Che cos’è la filosofia.Un testo di difficile lettura che ciaccompagna da anni. Tentiamo ditrovare una tematica, un titolo, perdefinire il luogo all’interno del qualestiamo. Non vuole però essere unmodo di indirizzare la ricerca su untema prescelto. Cerchiamo di racco-gliere le nuove tensioni del panora-ma italiano. Cerchiamo di dare unosguardo al mondo europeo dellaDanza in collaborazione con il TeatroDiego Fabbri. Tra i molti artisti cisarà anche il coreografo greco-berli-nese Kat Válastur che lavora sul con-cetto di divenire in movimento attra-verso l’esplorazione dello spazio, diceche con il suo corpo tenta di esplora-re nuovi mondi e terre sconosciute.La scenografia è una stanza esplosa,ha portato 180 kg di piastrelle per lascenografia».

È un festival di teatro senzanemmeno uno spettacolo teatra-le, una scelta radicale?

«Esatto. Ci saranno solo performere danzatori, nessuno spettacolo diteatro, ma non credo sia una sceltaradicale. Negli ultimi sei, sette annici stiamo avvicinando al teatro-danza. La drammaturgia teatraleche ci interessa è quella fatto con ilmovimento. Non è che non ci sianospettacoli validi che partono da untesto, ma la nostra è una scelta».

Pensa che ci sia una fratturatra il teatro di testo e quello dimovimento?

«La ricerca per anni tendeva aconiugare diverse forme di teatro,ora c’è un ritorno al testo, una sceltalegata anche a difficoltà di produzio-ni con scenografie invasive per i costielevati che oggi nessuno può piùsostenere. Così si torna a canoni deldialogico e alla letteratura teatrale.Stanno passando alla ricerca deltesto teatrale anche registi che neglianni ’90 erano sempre stati “con-tro”. Credo che ci sia però ancorauna grande tensione, anche nuovegenerazioni, verso il teatro di movi-mento che non va dimenticata».

Il teatro performativo non èperò una tendenza degli ultimianni, sta diventando una formaancora più di nicchia?

«Il problema è che il sistema tea-

trale è asfittico e favorisce le storie, edè contro il teatro astratto. Si guardasolo al numero di spettatori. Bastaguardare alle Stagioni anche aCesena, Forlì e Ravenna. Ci si rifà alluogo comune che ciò che è astrattonon abbia senso, che è come dire cheMondrian, Mirò o Kandynsky nonvalgono niente perché sono astrat-ti… è come quando alla dodecafoniadi Schoenberg si preferivano iNibelunghi di Wagner. Ci sono diffe-renze di budget incredibili tra la spe-rimentazione, che è ignorata, e ilmantenimento del teatro del passa-to, legato alla borghesia. Borghesia,sì, che è un termine obsoleto, ma chea teatro detta ancora i suoi gusti».

E i nuovi gruppi teatrali?«La Legge 13 dell’Emilia

Romagna di fatto chiude per i prossi-mi 15 anni ai nuovi gruppi teatrali.Si vuole fare tabula rasa. Lo si vede aRimini e a Ravenna, senza aiuti delleamministrazioni non si va avanti, egli aiuti sono ridicoli. Quello chedicono le amministrazioni è “ci sonodei buoni gruppi già finanziati, neabbiamo abbastanza, perché spreca-re altro denaro per il teatro” e cosìimpediscono il nascere di nuovecompagnie. L’unico nuovo gruppoche ce la sta facendo sono i figli dellaRaffaello Sanzio… Possibile che incittà di 120 mila abitanti ci voglianoventi anni per vedere un gruppo tea-trale nascere? Poi si vedono eventicome la Notte Verde in cui si spendo-no in una sera quindici volte di piùche il budget complessivo di festival

R&DCULTottobre 2015

12 TEATROL’INTERVISTA

Masque, il teatro tra movimento, filosofia, ricerca Torna il festival Crisalide, organizzato dalla compagnia forlivese: «Un luogo dove ragionare sul processo creativo»

internazionali. È puro populismo». Perchè allora vale la pena con-

tinuare a fare teatro?«È difficile, è faticoso, ma è amore.

È un sogno che porteremo avanti fin-ché riusciremo. Spero che i giovanipossano sognare di fare teatro, pos-sano sperare che un giorno il teatronon sia un passatempo, ma possadiventare la loro vita. Questa è unasperanza che va aiutata. Nuovegenerazioni cercano di uscire daforme restrittive. Crisalide è luogodove ragionare sulle cose e sul pro-cesso creativo, grazie anche ai work-shop. Quest anno ci sarà la danzatri-ce brasiliana Aline Correa che pro-viene dalla breakdance. Lei lavorasul concetto di caduta, come morte eresurrezione.

Il vostro ultimo spettacolo èsullo scienziato che ha sfidato leregole della scienza per dimo-strare che era possibile un’altrastrada distinta da quella “impo-sta”: Nikola Tesla. Sembra che sicolleghi con quello di cui stava-mo parlando…

«La questione politica c’entramolto con la vita di Tesla, con i suoistudi si potrebbero realizzare moltecose, come le macchine elettriche,che di fatto sono stati affossati dallesette sorelle del petrolio».

Da sempre un vostro tratto sti-listico è l’utilizzo di macchinariin scena, ma questa volta sem-brano anche molto pericolosi…

«Sì, è uno spettacolo pericoloso, cisono tensioni di elettricità alte. Un

milione di volt. È necessario faremolta attenzione, non ci si puòdistrarre. In scena si fa scorrere cor-rente elettrica senza fili, è la riprodu-zione di un vero esperimento diTesla, che fu il primo in Europa a rea-lizzarlo. Le macchine che utilizziamosono di nostra costruzione, comesempre. La macchina per me è unpaesaggio, un meccanismo ambien-te in coerenza con la sua tensione.Siamo lontani da un teatro che puòandare in ogni posto. I teatri sonoluoghi neutri, senza anima, noi sen-tiamo che l’attore dovrebbe essereall’interno di una nicchia, come lesculture del Buonarroti. Per questocostruiamo dei luoghi. Quello diTesla è un amore per il fantastico, hadimostrato che la realtà non è soloquello che vediamo ogni giorno, mac’è qualcos’altro, come un’onda elet-trica. Tutto questo fa parte di unmeraviglioso che Tesla ha portato adestremi livelli».

Dicevi che il teatro è uno spa-zio prima di tutto. In questi gior-ni sarà riaperto il vostro storicospazio della falegnameria, dopo ilavori. Cosa è cambiato?

«Sarà rinnovato. Dal 2000 siamoalla ex-falegnameria, ma lo spazioera attrezzato solo per 90 persone,ora dopo i lavori ne potrà ospitare150. Apriremo ad ottobre provviso-riamente, ma la vera inaugurazionesarà a gennaio. Verrà anche la figliadi Félix Guattari, il medico e filosofoa cui abbiamo deciso di dedicare lasala».

Sopra Silvia Costa, “A sanguefreddo”. Sotto: Kat Vàlastur(Grecia) in “Gland”.Qui sotto Lorenzo Bazzocchi inscena per lo spettacolo dedicatoa Nikola Tesla

«La sperimentazioneè ignorata per ragioni

di budget e c’è un ritorno al teatro borghese»

Giovedì 1 ottobreore 21, Kat Válastur (Grecia), GLAND - The margi-nal sculptures of Newtopia_danza*ore 22, Rocco Ronchi / Paolo Godani Il canone della vita. Deleuze e la linea minore_filo-sofia

Venerdì 2 ottobreore 21, Alessandro Carboni, Being in here, in whatwill no longer be_performanceore 22, Silvia Rampelli / Habillé d’eau, Courtesyof_videoore 23, Manuel Zurria, musica

Sabato 3 ottobreore 21, Silvia Costa, A sangue freddo_danzaore 22, Florinda Cambria, Essere sul punto_filosofiaore 23, MK / Roberta Mosca, S U B. IV_danza

Domenica 4 ottobreore 21, Aline Corrêa (Brasile), Resistência_danza*ore 22, Gianluca Gentili, Bloom_musica

Fabbrica delle Candele - piazzetta Corbizzi 30Forlì. Workshop di danza e fotografia, info e iscri-zioni: [email protected] - 393 9707741.

IL PROGRAMMA

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La stagione del teatro Masini diFaenza, dal 16 al 18 ottobre sempre alle21, si apre con l’anteprima nazionale diCalendar Girls, primo adattamento tea-trale italiano dell’omonimo film, inter-pretato nei ruoli principali da AngelaFinocchiaro e Laura Curino. La storia,ispirata ad un fatto realmente accadu-to, è quella di un gruppo di donne fra i50 e i 60 anni, membre del Women’sInstitute (la più grande organizzazionedi volontariato delle donne nel RegnoUnito), che si impegna in una raccoltafondi destinati a salvare un ospedale nelquale è morto di leucemia il marito diuna di loro e lo fa posando senza abitiottenendo un successo straordinario.

Le madri e figlie di Due partiteAd aprire il sipario della nuova stagione del Teatro Gol-doni a Bagnacavallo sarà la prima nazionale di Due parti-te, celebre testo di Cristina Comencini, qui interpretatoda un “poker” di giovani attrici: Paola Minaccioni, Cateri-na Guzzanti, Giulia Michellini e Giulia Bevilacqua diretteda Paola Rota. Le protagoniste di Due partite sono don-ne che si proiettano madri, madri che immaginano comesaranno le loro figlie, figlie che hanno assunto, mangiatoe digerito le proprie madri per farsi donne autonome, di-verse, opposte, e sorprendentemente vicine (giovedì 29ottobre alle 21).

BAGNACAVALLO

TEATRO

13

R&DCULTottobre 2015

FAENZA

La Finocchiaro in anteprimacon Calendar Girls

TORNA A VULKANO AMORE E ANARCHIA DEL TEATRO DELLE ALBE

Fino a giovedì 15 ottobre nello spazio VulKano di San Bartolo, a Ravenna, tornerà in scena lospettacolo Amore e Anarchia del Teatro delle Albe che fa rivivere due personaggi di fine ‘800,cresciuti in una Ravenna attraversata, come il resto del Paese, da sconvolgimenti politici eumani: le imprese garibaldine,l’ideale repubblicano, la cadutadel governo dei papi, l’unitàd’Italia, in uno spettacolo che hariscosso enorme successo loscorso anno. Il testo è di LuigiDadina e Laura Gambi, in scena cisono Dadina stesso con LauraMarangoni. Repliche tutti i giornieccetto il 5 e il 12 ottobre. Iniziospettacolo ore 21, domenica ore15.30, venerdì 2 e sabato 3ottobre ore 19.

RAVENNA/2ANCHE NICOLA VAPORIDIS NELLA COMMEDIA PER LUCÉ

Anche tre attori noti al grande pubblico graziealla loro attività in televisione e sul grandeschermo saranno protagonisti insieme allaravennate Laura Ruocco sul palco del teatroAlighieri di Ravenna il 23 ottobre alle 21 perla commedia Finché giudice non ci separi. Sitratta di Nicola Vaporidis (celebre per le Nottiprima degli esami), Luca Angeletti e AugustoFornari (qui anche in veste di regista eaccompagnato anche dal fratello Toni). Ladata ravennate ha anche finalità beneficheessendo organizzata con la Fondazione OnlusLucé che ha lo scopo di migliorare la vita deimalati di cancro. Biglietto tra i 20 e i 25 euro(info 0544 249244 e 339 174706). Incollaborazione con Reclam edizioni srl.

RAVENNA/1

Pubblichiamo dal blog del Centro Iperbarico di Ravenna la doman-da di Giuseppe, che chiede un consiglio per sua madre, che soffredi ulcere venose. Risponde Klarida Hoxha dello staff del CentroIperbarico.

«Da quasi due anni mia madre cerca di curare il suo male ma senzarisultato. Dopo svariate visite da dermatologi e chirurghi vascolarinon siamo riusciti ad avere i risultati sperati, anzi, la situazione con-tinua a peggiorare.Le sono state somministrate un sacco di creme senza ottenere nulla.Volevo capire come funziona la camera iperbarica, quante sedutemediamente servono per un problema come quello di mia madre equali possono essere le controindicazioni.»

Risponde Klarida Hoxha:«Gentile Giuseppe, grazieper averci contattato. Midispiace per il problemadella mamma che dura ormaida tempo causando grandesofferenza per entrambi.Le medicazioni e le cremesono secondarie nel tratta-

mento dell’ulcera venosa, infatti è la compressione (bendaggio) iltrattamento più importante per condurle alla guarigione. La com-pressione si può ottenere in diversi modi: con bendaggi elastocom-

pressivi a multistrati, bende a lunga o corta estensibilità e bendaggitubolari elastici. In caso di ulcere di difficile guarigione, la compres-sione ideale è ottenuta dal confezionamento di un bendaggio multi-strato da un operatore esperto, in quanto un bendaggio eseguitomale può essere pericoloso per la gamba.La pressione esercitata dal bendaggio deve essere graduata, con lapressione più alta (circa 40 mm Hg) alla caviglia, e la pressione piùbassa (circa 18 mm Hg) sotto il ginocchio: aumentando la pressioneidrostatica dell’arto si riduce contemporaneamente la pressionevenosa superficiale.Al Centro iperbarico di Ravenna gli infermieri esperti nella cura delleulcere eseguono in media circa 50 bendaggi di vario tipo ogni gior-no. Le bende utilizzate hanno lo scopo di ridurre l’infiammazione,ridurre l’edema e assicurare una compressione idonea; queste ven-gono associate a medicazioni che variano a secondo del tipo di feri-ta.Il trattamento iperbarico può servire come preparazione dell’ulceraalle procedure ricostruttive oppure nel caso di presenza di fattori dicompromissione (ad esempio la sovrainfezione).La terapia iperbarica viene prescritta successivamente alla terapiacompressiva, dopo aver svolto uno studio vascolare con adeguatoiter diagnostico. Durante le visite di controllo si rilevano con precisio-ne la misura dell’area dell’ulcera e il tipo di fondo della lesionesecondo i criteri di Falanga, solo a questo punto viene stabilito il pro-tocollo terapeutico da seguire e il numero di sedute di camera iper-barica necessarie per la persona.

Per quanto riguarda le controindicazioni, il medico in prima visitavaluta i pazienti con un’anamnesi approfondita e nel caso di proble-mi ai vari organi (cuore, occhi, polmone ecc) richiede gli esami diaccertamento o la consulenza dei vari specialisti prima di prescrive-re la terapia iperbarica.Per maggiori informazioni può contattare la segreteria del centroiperbarico al numero 0544/500152.

Centro Iperbarico RavennaL’ossigenoterapia iperbarica può essere utile per curare le ulcere venose?

Centro Iperbarico di Ravennavia A. Torre 3 - Ravenna tel. 0544 500152

[email protected]

www.iperbaricoravennablog.itwww.facebook.com/centroiperbarico.ravenna

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R&DCULTottobre 2015

14 CINEMAFORLÌ/1

Dieci giorni di corti dal mondoDodicesima edizione per il festival con lavori provenienti da 117 paesi

È giunta alla dodicesima edizione il festival Sedicicortoorganizzato dall’omonima associazione per la direzione artisti-ca di Gianluca Castelli e che si svolge nella città di Forlì in variluoghi, dall’Apollo di via Mentana all’Atrium alla Fabbricadelle candele. Oltre 4mila i film che hanno partecipato allaselezione da un totale di 117 paesi. 215 i titoli selezionati per lequattro sezioni competitive (Movie, di film internazionali difiction e documentari, Animalab, film internazionali di ani-mazione e sperimentali, Animare, film internazionali di ani-mazione per bambini e Cortitalia, film nazionali di qualsiasigenere) per cui sono previsti premi in denaro e le 10 sezioni

fuori competizione. Nei dieci giorni di proiezione dall’8 al 17ottobre ci saranno 32 anteprime nazionali oltre a workshop,incontri, premiazioni. A questo proposito vale la pena citare lagiuria composta da undici membri tra cui Sílvia FerranSalvadó, Co-direttrice del Festival FEC_Reus European ShortFilm Festival (Spagna), Olha Reiter, direttrice esecutiva di LvivFilm Commission and Film Fund, Morvern Cunningham delGlasgow Short Film Festival, Christian Inaraja Genís, Co-diret-tore del Festival FEC_Reus European Short Film Festival(Spagna), Rita Capucho dell’Università di Coimbra e del FilmFestival di Avanca.

Da in alto a sinistra: Guida(Urbes Rosana, Brasile); Me eivieteta joulua (Ahmed Khadar,Finlandia); French Touch(Cheng Xiaoxing, Cina);Avemaria (Basil Khalil, Palestina,Francia, Germania)

Liliana Cavanie le donnesotto le dittature

FORLÌ/2

Per la seconda edizione del Novecento Festival aForlì, dedicato questa volta al tema “Le donne neiregimi totalitari”, oltre al programma di conferen-ze, mostre e incontri che coinvolgono storici edesperti del settore, è prevista anche una breve ras-segna cinematografica sul grande schermo. Sicomincia lunedì 12 ottobre alle 20.30 e alle 23,alla Biblioteca Saffi, con Storia del Terzo Reich (I) diLiliana Cavani (introduce Francesca Brignoli),mentre martedì 13 ottobre, sempre agli stessi orarie nello stesso posto si potrà assistere alla secondaparte.

Mercoledì 14 ottobre.alle 17 e alle 19, al Centroculturale San FrancescoMagda Martini introduceLiberatori e liberate di HelkeSander mentre la sera, allaBiblioteca Saffi, sul grandeschermo ci sarà sempreLiliana Cavani ma con Etàdi Stalin (I) (la secondaparte sarà proiettata lasera seguente).

Venerdì 16 ottobre alle21 e alle 23.30, al CinemaSaffi di Forlì, lo scrittoreGianfranco Miro Goriintrodurrà invece il recen-te Vincere di Marco Bellocchio che ruota attorno aBenito Albino Dalser, figlio del dittatore BenitoMussolini (Filippo Timi) e di Ida Irene Dalser(Giovanna Mezzogiorno).

Gran finale sabato 17 ottobre quando alle 17 ealle 19.30, al Cinema Apollo, sarà proiettato Ladonna nella Resistenza (1965) di Liliana Cavani allapresenza della regista che dialogherà con ValerioCaprara e Andrea Bruni (in collaborazione conBiblioteca Saffi).

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di Albert Bucci *

“Soffro di Sindrome di MorteParziale. Quello che ho fatto durante la mia condizione senza trattamento

medico non è colpa mia.”

“Questo posto non accetterà mai persone come noi. Mai.”

Il mese di Ottobre termina con lafesta di Halloween, che per il cinema aRavenna significa RavennaNightmare, il festival di horror e fan-tascienza che dirigo e che, gioiendodella anti-scaramanzia del 13moanno, continua a sfidare le paure e itabù più espliciti della psiche e dell'esi-stenza umana.

Il Cinema non è più solo fatto difilm da 90 minuti che escono in sala.In particolare, la televisione non èpiù, come un tempo, il grande nemicodel cinema: e questo è evidente nelleserie tv, opere sempre più complesse eraffinate che attingono sempre più dalcinema, tanto che si può parlare diuna vera e propria invasione delCinema dentro la televisione. La tv,per migliorare se stessa, ha infattiusato la più semplice delle ricette:adottare il linguaggio, le tematiche ele forme artistiche del Cinema.

Ecco perché, tra i tanti film che ilNightmare proporrà, sono particolar-mente felice di una speciale antepri-ma nazionale della lunghezza di 9 ore:la proiezione integrale della Serie TVinglese In The Flesh (1a stagione 2013- 2a stagione 2014), prodotta dallaBbc e tuttora inedita in Italia, vincitri-ce del Bafta 2014, l'equivalente deiDavid di Donatello in Gran Bretagna.

In The Flesh non assomiglia a nes-sun'altra serie Tv o film sugli zombie;ed è forse la sua geniale originalitàche, paradossalmente, non l'ha anco-ra portata sulle televisioni italiane. Ilgenere è quello del film zombie postapocalisse, ma secondo un punto divista radicalmente diverso, che parteda dove di solito i film sugli zombiefiniscono: come trovare la soluzione alproblema.

Dopo il “risveglio” dei morti, la lorotrasformazione in zombie e una lun-ghissima guerra tra umani e mortiviventi costata migliaia di vittime, glizombie erano stati definitivamentesconfitti. Ma non tutti sterminati, per-ché gli zombie sopravvissuti avevanopur sempre famiglie e amici che nonhanno mai spesso di sperare che forseun giorno, per miracolo, sarebberotornati “normali”.

In the Flesh parte da questo “mira-colo” della scienza. Dopo anni, si èfinalmente trovata una cura medicaper curare gli zombie, riportarli allaragione e reintegrarli nella società. Lamedicina, con pruderie tutta britan-nica, li definisce sofferenti da“Sindrome di Morte Parziale”(Partially-Deceased Syndrome, acroni-mo PDS); devono portare lenti a con-tatto colorate e spalmarsi cremeabbronzanti per attenuare i loro trattiirrimediabilmente zombie; e rimango-no comunque degli zombie, dei non-morti-viventi a cui è stata ridata laragione e la personalità.

Il giovane 19enne Kieren è uno diquesti ex-zombie. Si era suicidatodopo che il suo miglior amico eramorto come soldato in Afganistan;risorto come zombie, uccise molti

A RAVENNA HALLOWEEN DIVENTA NIGHTMARE, IL FESTIVAL DELL’ORRORE

Con Halloween a Ravenna torna il cinema horror del festival Nightmare, giunto quest’anno allatredicesima edizione e che si svolgerà dal 28 ottobre al 1 novembre al Palazzo del Cinema diRavenna in Largo Firenze. Il RNFF è il più importante appuntamento italiano per il cinema digenere horror e fantastico. Evento principale del Festival sarà il Concorso Internazionale perlungometraggi; e poi anteprime, eventi speciali, retrospettive e incontri, che per una settima-na renderanno Ravenna capitale italiana del cinema horror.Da segnalare l'omaggio al grande Alfred Hitchcock, padrino simbolico di questa 13ª edizione;le esilaranti Nightmare Lectures dello scrittore Valerio Evangelisti; e la proiezione integraledella serie TV inglese In The Flesh, evento speciale del festival. Scritta da Dominic Mitchell,prodotta dalla BBC (2013/2014) e tuttora inedita in Italia, vincitrice di un premio BAFTA, laserie cult rivisita in maniera decisamente originale e non scontata, con notevole pathos, il temadei morti viventi e della post apocalisse. Il RNFF è promosso dall’Assessorato alla Cultura delComune di Ravenna in compartecipazione con St/Art produzioni, col sostegno della RegioneEmilia-Romagna, col Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Media Partnerufficiale Horror Channel.

L’EVENTO

HORROR

Straziante e commovente In the FleshLe nove ore della serie cult della Bbc in proiezione a Ravenna a fine ottobre

CINEMA

15

R&DCULTottobre 2015

esseri umani, scampò alla mortedurante la guerra, fu internato in unospedale-carcere dove fu cavia per gliesperimenti medici. E adesso, dopo lacura e il trattamento, è tornato allaragione.

Quando i medici lo dimettono, perKieren inizia la sfida più difficile, lastessa di tutti gli ex-zombie: tornare avivere nella propria casa, con la suafamiglia, nel piccolo villaggio nataledi Roarton, ma in un ambiente ostileper il quale lui è solo un “marcio”zombie che ha ucciso amici e parenti,a malapena da tollerare (nel pub delpaese campeggia la scritta “si servonosolo umani”), se non da ammazzaredefinitivamente in spedizioni nottur-ne gestite da gruppi paramilitari di excombattenti reduci dalla guerraumani vs. zombie. I genitori deboli eimbelli non riescono a capire la“diversità” di un figlio ex-zombie; ivicini lo evitano come un infetto; l'a-

Essere zombie diventa immagine in cuirappresentare tutte le “diversità” e tutti gli abbandonati della Terra: emarginati,

malati, pazzi, nemici, terroristi, tutti coloroche sono e saranno sempre extra-di-qualcosa

so Undead Prophet, capo di una settasegreta di zombie a metà strada trareligione e terrorismo che cerca ilPrimo Risorto, colui che fu il primomorto a risorgere come zombie.Perché fu proprio Roarton la cittàdove inizià tutto, dove i primi mortitornarono come zombie sulla Terra...

In The Flesh non è solo un grandefilm sugli zombie. È un’opera strazian-te e commovente, ricca di suggestionie di rimandi, pervasa di humor nero ecrudele. Essere “zombie” di volta involta diventa immagine in cui rappre-sentare tutte le “diversità” e tutti gliabbandonati della Terra: emarginati,malati, pazzi, nemici, terroristi, tutticoloro che sono e saranno sempreextra-di-qualcosa.

Per chi verrà al festival, ci saràanche la rara opportunità di poterconoscere gli autori di In the Flesh: loscrittore Dominic Mitchell e il registaJonny Campbell, ospiti a Ravenna peril Nightmare.

*Albert Bucci (Ravenna, 1968) èdirettore artistico del RavennaNightmare. È stato docente diSceneggiagtura e Tecniche dellaNarrazione alla Iulm di Milano eproduttore esecutivo di spot pubblici-tari televisivi. Possiede anche unalaurea in Fisica Teorica. Il suo veronome è Alberto, ma in effetti è meglionoto come Albert.

mata sorella Jem è stata addiritturauna delle più famose cacciatrici dizombie durante la guerra. In questasituazione di isolamento, senza poterpiù contare sugli affetti precedenti,sempre al limite del pericolo, Kierenpuò solo frequentare altri ex-zombie:tra cui la ribelle e anticonformistaAmy, che si definisce con autoironiaadoloescenziale la sua BDFF (BestDead Friend Forever); e il mistico ecarismatico Simon, che attorno a séraduna l'insofferenza e il disagiosociale degli zombie, i nuovi reietti;entrando poi in contatto col misterio-

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DAL TRAMONTO

A Ravenna la Notte è ancora d’oroSabato 10 ottobre spettacoli, mercatini, concerti e gastronomia fino all’alba

Sabato 10 ottobre, dalle 17 alle 5, Ravenna festeggia lasua notte bianca. Si tratta della nona edizione della Notted'oro, l’evento che offre come da tradizine decine e decinedi attrazioni fra arte, musica, teatro, gastronomia e lettera-tura dal tramonto all'alba fra Piazza del Polo, piazza sanFrancesco, le vie del centro e fino alla Darsena di città (doveall’ex tiro a segno si terrà una serata sui progetti di riuso dispazi abbandonati). L'edizione 2015 ha in serbo alcuninomi noti al grande pubblico: il cantante Giuliano Palma,gli attori Ivano Marescotti e Moni Ovadia (vedi pagina 17).Come sempre arte e mosaico avranno un ruolo di primopiano con 11 inaugurazioni di mostre, tutti i monumentiaperti e visite guidate, mercatini, e decine e decine di con-certi per quanti sono i locali pubblici che anno dopo annocontribuiscono ad animare questa lunga notte autunnale.Da segnalare anche il mercatino “Fatto ad arte” tra i porti-ci di piazza Caduti e via Ricci, la fiera degli artigiani in piaz-za XX Settembre, via Mazzini che si trasformerà nella viadegli Artisti e l’apertura straordinaria del museo delRisorgimento di via Baccarini con figuranti garibaldini.Dal punto di vista gastronomico, torna in piazza Einaudi ilcartoccio di fritto misto mentre in piazza del Popolo dalle18 all’1 “La porchettata d’oro di Ariccia”.

Per tutti i dettagli aggiornati www.lanottedoro.it.

IN PIAZZETTA SI BALLA COL BBK

I due locali del litorale ravennate,Matilda e Bbk, uniscono le forze perla Notte d’oro e portano la discotecain centro a Ravenna, nella piazzettadell’Unità d’Italia (adiacente la centra-lissima piazza del Popolo), presso ilCaffè Nazionale che organizza l’even-to. Dalle 19 parte l'aperitivo con lesonorità di Matteo Manzoni, mentredopo la mezzanotte si terrà la tradi-zionale Kuduro Night del Bbk, conMauro Catalini & Hot Boys. C'è anchela possibilità di prenotare tavoli.Infoline: 338 6509800.

DISCO ALL’APERTO

ANIMAZIONI, FESTE E NARRAZIONI PER I PIÙ PICCOLI

La Notte è d’Oro anche per i più piccoli. Diversi gli appuntamenti pensati per i bambini. Alle18 all’Almagia “Le arti della marionetta”: festa della nuova stagione teatrale e presentazionedelle attività (ingresso libero). Alle 20.30 agli antichi Chiostri Francescani (via Alighieri)“Racconti e meraviglie”: narrazioni per bambini di Vladimiro Strinati. Alle 17.30 alla Domus deiTappeti di Pietra (via Barbiani) “Una danza sull’acqua”: visita guidata dedicata ai bambini conSilvia Togni (ingresso 5 euro). In via Antica Zecca animazioni per bambini dalle 17 alle 19.Dalle 18 all’1 al piccolo museo di Bambole e altri Balocchi “Caramelle e cioccolatini a tutti ibimbi” (ingresso 2,50 euro).

JUNIOR

R&DCULTottobre 2015

16 EVENTI

CORSO CAVOUR 79, RAVENNA, ITALIATEL. 0544 30154

Per la Notte d'oro aperto fino alle ore 3.00

Dalle 18:00 alle 3:00 MUSICA SOUL JAZZ E BLUES

con Andrea dj e Canna djCena con scelta di piatti misti a 6€

Ore 24 BOMBOLONI CALDI!

Alex&Paul via A. De Gasperi, 11 - RavennaTel. 0544 34713 Facebook: Alex & Paul

Ravenna, via Corrado Ricci 37tel. 0544/37410 - cell. 348 016 9185

facebook: Teodora Caffè

10 ottobre NOTTE D’ORO- Dj Set -

Aperti fino alle 3

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L’ANTICO PORTO DI CLASSEAlle 17, 19, 20 e 21 all’antico porto di via Marabina7 (Classe), senza prenotazione, 5 euro/persona(gratuito fino a 6 anni).

L’ORO DI CLASSEAlle 18 all’antico porto di via Marabina 7 (Classe),itinerario agli scavi con particolare riferimento atutti gli oggetti in oro, argento e altri metalli, costo8 euro (incluso biglietto).

RAVENNA LETTERARIA:DANTE ALIGHIERI E LA VIA DEI POETIAlle 17.15 allo Iat di piazza Caduti, prenotazioneobbligatoria 0544.482838/35404, costo 6euro/persona (gratuito fino a 10 anni).

ALLA DOMUS DEI TAPPETI DI PIETRAVia Barbiani, ingresso chiesa Sant’Eufemia. Alle 21“Una domus aurea nell’età d’oro di Ravenna”,senza prenotazione, costo 5 euro (inclusobiglietto).

LA BIBLIOTECA DELL’ARCHITETTO MORIGIAAlle 18 all’aula magna della biblioteca Classense:visia guidata alla mostra, ingresso gratuito.

TESORI NASCOSTI... AL MUSEO NAZIONALEAlle 21 al museo nazionale di via San Vitale 17,prenotazione obbligatoria entro venerdì 9 ottobre:[email protected].

ONORIO BRAVI: RAVENNA FANTASTICAAlle 21 sala Manica lunga della bibliotecaClassense di via Baccarini 3a, visita guidata allamostra.

LA COMPAGNIA DEI NUMERI PRIMIAlle 21 e alle 23 di fronte alla Domus dei Tappeti diPietra di via Barbiani, itinerario cabalistico legato ainumeri della città, costo 8 euro (incluso il noleggiodi radioguide).

RAVENNA A SCATOLA CHIUSAAlle 21 e alle 23 in largo Chartres (angolo con viaDe Gasperi), itinerario a sorpresa in sette puntisemi nascosti e poco conosciuti di Ravenna e legatia fatti e persone della città, costo 8 euro (incluso ilnoleggio di radioguide).

VISITE GUIDATE

In piazza Giuliano PalmaLA MUSICA

La Notte d’Oro si aprirà alle 18 di sabato con la musica ele dirette di Radio Studio Delta in piazza del Popolo dovealle 22.30 è atteso Giuliano Palma in concerto. Diversi imomenti musicali organizzati dal Comune di Ravenna:nella Basilica di San Vitale alle 18 “Note d’oro in preghie-ra” con i Cantori di San Vitale e alle 22 il concerto d’orga-no “Tessere veneziane”; al Museo d’arte della città alle 19Enri Zavalloni “Italo con organo tour”.

Altri live nei diversi locali del centro di Ravenna, dalle 18fino a notte fonda.

Tra Moni Ovadia e MarescottiIL RACCONTO

Moni Ovadia è l’ospite di RavennaPoesia per la Notte d’Oro: l’atto-re, oratore e musicista sarà protagonista al palazzo dei congressi diLargo Firenze dalle 21. In contemporanea, al teatro Rasi una seratadedicata a Raffaello Baldini e Fabrizio De André: “due grandi poeti del‘900” con l’attore Ivano Marescotti, il gruppo musicale Bandeandrée la voce narrante di Cristiano Colinelli.

Dalle 21 in avanti agli Antichi chiostri francescani verrà inveceproiettato lo spettacolo di videomapping 3D di Andrea Bernabini ispi-rato all’Inferno della Divina Commedia. Infine, dalle 18 in piazza SanFrancesco incursioni poetiche di Livia Santini.

Festival e monumenti apertiIL MOSAICO

La Notte d’oro è anche cultura, a Ravenna, con il festival biennaleinternazionale di mosaico contemporaneo “Ravenna mosaico” (vedipagina 24) e altre installazioni realizzate appositamente per la serata.Sarà anche l’occasione per visitare i monumenti di Ravenna conaperture speciali dalle 20 alle 24 del Mausoleo di Teodorico, il batti-stero degli Ariani, il museo nazionale e la basilica di Classe, mentre labasilica di San Vitale resterà aperta dalle 20 alle 22 e dalle 23 alle 24(quando non si terranno i concerti). Dalle 10 alle 24 saranno apertianche tutti i siti di RavennAntica (l’antico porto di Classe, la domusdei Tappeti di Pietra, Tamo, Cripta Rasponi e giardini pensili).

EVENTI

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La storia dell’Italia è la storiadella sua arte. Non tutti però laraccontano allo stesso modo, perquesto c’è chi ha voluto ribadirequale sia la “vera” storia dell’arteitaliana, che non è quella delleaste, e nemmeno quella dei museichiusi, ma è quella delle opereviste e toccate da vicino. FlavioCaroli, ravennate di origine, è unodei volti più noti tra gli storici del-l’arte italiani. Docente universita-rio e divulgatore televisivo Caroliha deciso di dare voce ai maestridella storia dell’arte con il suonuovo volume Con gli occhi deimaestri che uscirà tra i SaggiMondadori e che presenterà aRavenna il 20 novembre alla SalaD’Attorre.

Qual è stata per lei l’impor-tanza di avere buoni maestri?

«Per me hanno avuto unaimportanza decisiva, tutti, quelliche ho conosciuto e quelli che hosolamente letto. Per primoLonghi, che è il “nonno”di tutti gli storici dell’arteitaliani, poi Arcangeli il“padre”, con cui mi sonolaureato. Poi Graziani,che ha una storia straor-dinaria, era il primoallievo di Longhi, e morìa soli 27 anni nel ’43dopo aver fatto dello cosefondamentali. Suo figlio,che era appena natoquando il padre morì,diventò poi mio grandis-simo amico. Anche luiebbe una fine infausta,perché morì suicida. Poiparlo di Briganti, mae-stro romano dell’elegan-za della storia dell’arte.Morto Arcangeli c’erauna insoddisfazione per-ché la scuola italianastava diventando attribuzionista,a me non bastava. Io credo in unastoria dell’arte delle idee, prima ditutto. Per questo per me è inoltremolto importante il lavoro conGombrich, che contattai per pro-seguire questi studi assieme e che

frequentai per tutta la vita. Daquesto ceppo derivano tutti i mieistudi.

Spesso i lettori si appassio-nano alle vite degli artisti,pare però che anche le vitedegli storici dell’arte sianoaltrettanto interessanti…

«Assolutamente sì. Ognuno diloro a modo suo. Quando Bassanidescriveva Longhi diceva “nonsembra un professore, ma sembraun artista”. Graziani padre e figliohanno storie da storici e da artisti.Arcangeli poi era un poeta!Briganti era un artista a modosuo, appassionato all’arte antica eanche a quella contemporanea.Gombrich era un artista mitteleu-ropeo, l’equivalente dei grandiscrittori inglesi della sua genera-zione».

Cosa caratterizza la lineache distingue la storia italia-na dell’arte di cui lei parladalla altre?

«Non esiste una storia dell’arte,ne esistono molte, perché ognistorico fa la sua. Quelle degli stori-ci più autorevoli sono quelle piùriconosciute. C’è chi dice la veritàe chi racconta delle balle peravvalorare le proprie idee. Questoè il punto di fondo. La linea mae-

stra Longhi-Graziani-Arcangheli-Briganti è la miglior scuola italia-na. Come dice la fisica per duepunti passa solo una retta, qui ipunti sono quattro, ma la retta ècomunque una sola. Si contraddi-stingue da altre scuole per il rap-

porto fisico con l’opera, un rap-porto d’occhio che mantiene unrapporto di idee. La linea invecemitteleuropea è una linea di pureidee».

Insomma vuole dire che lascuola italiana è più concreta?

«Più concreta lo era ai tempi di

…che cosa direbbe ai suoi“allievi” che diventeranno imaestri di domani?

«Bisogna essere ambiziosi.Bisogna cercare di capire il sensodella storia. È necessario fuggiredei giochino del para-antiquaria-to, giochino a cui si è ridotta lagrande storia dell’arte italiana».

L’insegnamento dell’arte avolte si è arroccato nelle acca-demie, altre volte si è inveceaperto a molti, fino ad arriva-re ai grandi numeri della tele-visione…

«Sì, parlando di arte a Chetempo che fa siamo arrivati a tremilioni di spettatori. Lasciando daparte il mio narcisismo, questinumeri significano che molte per-sone sono interessate all’arte.Vogliono capire come siamo arri-

Longhi e Arcangeli, poi è diventa-ta la più futile di tutte. Finita quel-la grande scuola, gli storici italia-ni hanno lavorato per il mercato,anzi per il mercatino dell’arte,come se fossero in un negozio diantiquariato».

Cos’è quindi per lei il ruolodello storico dell’arte? Oquale dovrebbe essere…

«Mark Bloch diceva che la sto-ria dell’arte non è un corteo chepassa davanti a noi, e lo storiconon è quello che guarda questocorteo passare. Lo storico devestare dentro il movimento e assu-mere notizie, che possono esserevere o false».

Lei è ora uno dei maestri…«Questo lo lascio dire agli altri,

faccio quello che posso cercandodi capire il passato».

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18 LIBRISAGGISTICA

Flavio Caroli e l’arte vista dai grandi maestriLo storico ravennate, volto noto della tv, sarà presto in libreria con un nuovo volume per Mondadori

vati fin qui». Quindi meglio uscire dalle

accademie?«Sicuramente sì. Quando l’ac-

cademia era altissima, come quel-la di Ronchi, era un conto. Oggi leaccademie sono fatte da figurepiccolissime, e lo dico da dentro,visto che insegno anche all’uni-versità».

In questi giorni ci sonostate molte polemiche sullachiusura dei monumenti esulle condizioni di lavoro deidipendenti. Che idea si è fattoa riguardo?

«L’Italia non si può permetteredi tener chiuso quello che è la suagrandezza nel mondo. I custodiperò dovrebbero essere qualificatie pagati bene!»

Matteo Cavezzali

«Oggi la critica italiana è la più futiledi tutte. Finita quella grande scuola

i critici hanno lavorato per il mercato,anzi il mercatino, dell’arte»

Sotto: FlavioCaroli. Adestra: ilragazzo

morso da unramarro delCaravaggio

che fuesposto

anche al Mardi Ravenna

in occasionedi unamostra

dedicata aLonghi a cui

si deve lariscoperta e

la ripresadegli studisul grande

pittoreitaliano.

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Tutte le forme del potere Nove incontri

FILOSOFIA

Sarà il potere nelle sue diverse for-me il filo conduttore della nuova ras-segna filosofica pensata da GustavoCecchini e promossa dalla BibliotecaComune di Misano. Nove incontri apartire da venerdì 2 ottobre durante iquali si alterneranno sul palco del ci-nema-teatro Astra della località rimi-nese illustri filosofi, scrittori e pensa-tori del nostro tempo. «Oggi – scrivo-no gli organizzatori – la nostra teolo-gia è l'economia e nella sua incarna-zione economica il potere agisce at-traverso la persuasività delle sue idee,e la civiltà che ne nasce è tenuta insie-me non dalle idee di bellezza, di verità,di giustizia o di destino, ma dalle ideedi commercio, proprietà, prodotto,scambio, valore, profitto, denaro chein modo conscio o inconscio governa-no la vita dell'uomo occidentale e perimitazione dell'uomo del pianeta. Nel-le nostre società “democrati-che”, la convinzione comuneè di poter controllare l’eserci-zio del potere attraverso le isti-tuzioni e la regolamentazionedel consenso. Invece propriogli aspetti più drammatici del-la attuale crisi economica inatto, che ha condotto sull’orlodella miseria ampi strati dellepopolazioni del cosiddetto oc-cidente evoluto, hanno evi-denziato il ritorno del poterenel suo aspetto più rude e bar-barico: impalpabile, invisibile,astratto, impersonale, ma tut-tavia feroce».

2 Ottobre: Diego Fusaro, Non avrai altra società all'infuori di questa: ideologia e potere9 Ottobre: Marco Guzzi, Il potere spirituale16 Ottobre: Alberto Bagnai, La tecnica al potere: intellettuali e democrazia al tempo della crisi23 Ottobre: Michela Marzano, le trappole del cuore: le dinamiche del potere nei rapporti affetti-vi30 Ottobre: Maurizio Viroli, L'illusione del potere6 Novembre: Roberta de Monticelli, Il potere e la realtà : il nuovo volto del realismo politico13 Novembre: Massimo Cacciari, il potere che frena20 Novembre: Luigi Zoja, Potere e paranoia27 Novembre: Carlo Sini, Il Potere della conoscenza

Gli incontri si terranno presso il Cinema-Teatro Astra di Misano Adriatico, via d'Annunzio 20 coninizio alle 21. Ingresso libero sino ad esaurimento posti. Info: 0541.618484

IL PROGRAMMA

LIBRI

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Michela Marzano ètra gli ospiti dellarassegna di incontridi filosofia sulpotere a a Misanoinsieme a Fusaro,Bagnai, Guzzi,Cacciari, Sini emolti altri.

Fois, Pincio e Bellocchio:l’ottobre di Palazzo Rasponi

LETTERATURA

Prosegue la rassegna di incontri letterari Iltempo ritrovato, inaugurata da GianricoCarofiglio a settembre, a Ravenna. Mercoledì 7ottobre alle 18.30 a Palazzo Rasponi FrancescoMagris presenta Al margine (Bompiani).Innovativo economista, Magris, docenteall’Università “François Rabelais” di Tours, ridefi-nisce l’idea di marginalità come limite dello spa-zio e della morale, divide la virtù dal peccato e ilcentro dalla periferia. Tommaso Pincio scrittoretra i più innovativi del panorama italiano, mer-coledì 14 ottobre alle 18.30, sempre a PalazzoRasponi, presenta il suo ultimo romanzoPanorama (NN editore) in cui racconta l’amore aitempi dei social network. Il 21 ottobre, stessa orae stesso posto, per Marcello Fois e il suo Luce per-fetta saga familiare ambientata nella suaSardegna. Il 28 ottobre, sempre alle 18.30 aPalazzo Rasponi, Violetta Bellocchio parlerà dellanuova narrativa femminile presentando la rac-colta Quello che hai amato. Undici donne. Undici sto-rie vere. Bellocchio è molto nota per il libro auto-biografico Il corpo non dimentica in cui raccontaun periodo della sua vita in cui è stata risucchia-ta nella spirale dell'alcolismo.

MAURIZIO MAGGIANIOSPITE A LUGOCON IL ROMANZO DELLA NAZIONE

Appuntamento di spicco dellarassegna “Il caffé letterario” a Lugoper il mese di ottobre è quello dilunedì 12 alle 21 all’hotel Ala d'Orocon lo scrittore Maurizio Maggianiautore de Il romanzo della Nazione(Milano, Feltrinelli, 2015) in cuiMaggiani rifà la storia della suafamiglia quando questa comincia amorire.

NARRATIVA

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di Federica Angelini

Di primo acchito si rischia di noncapire bene se e quanto questo librovada preso troppo sul serio, già a par-tire da titolo, Fuori i compagni dalle ba-lere, e la grafica di copertina con quellettering che rimanda al cirillico. Enemmeno la prefazione dai forti trattiautobiografici dell’autore ci aiuta piùdi tanto a chiarirlo. Qui capiamo cheRaffaele Meale coltiva da tempo, findall'infanzia, il mito della Emilia-Ro-magna rossa e che questo mito si è nu-trito, per generazioni ormai, anchedella musica che qui veniva prodotta.E quando si entra nel vivo della letturai dubbi svaniscono: in questo libro èraccontata un pezzo di storia dell’E-milia-Romagna che comincia peral-tro proprio in Romagna con il miticoZaclén, considerato l’inventore delfolk romagnolo da cui è nato poi il li-scio. Da qui prende infatti le mosse ilracconto di Meale, classe 1979, ro-mano a tutti gli effetti ma estimatoredella regione per anni ritenuta all’a-vanguardia e modello di buon gover-no e welfare dai compagni del restod'Italia. Ma se dei successi economi-co/politico/sociali del passato siamotutti, noi autoctoni, mediamentepiuttosto consapevoli, non è altret-tanto scontato che lo siamo rispetto al

LA NOVITÀ

L’Emilia-Romagna, una storia di musicaDa Zaclén a Samuele Bersani: il piacevole libro di un romano amante della nostra regionecontributo cruciale e fondamentaleche la regione ha dato alla storia dellamusica italiana recente. Certo, tutticonosciamo nomi come Guccini, Dal-la, Ligabue o Samuele Bersani o perfi-no Gianni Morandi in tanti ricordia-mo i gloriosi Cccp, e in molti apprez-ziamo gli Offlaga Disco Pax, e tuttisappiamo che sono bolognesi, reggia-ni o riminesi, ma non per questo sia-mo soliti pensarli come parte di un fe-nomeno in qualche modo sviluppato-si non casualmente proprio qui, noncasualmente con quell'ordine di ap-parizione. Meale questo ci mostra:una sequenza non casuale di grandiautori, di voci che si sono più o menoinfluenzate a vicenda, di una vera epropria “scena” provinciale e periferi-ca ma che non ha mai avuto nulla dainvidiare alla metropoli. Il tutto in unvolume raccontato con la leggerezzache promette in effetti la copertina e

uno stile confidenziale, come pro-metteva l'introduzione, che lasciaperò trapelare passione vera e com-petenza autentica. Dalla scenamainstream infatti si passa anche aquella più indie fino a riferimenti atutte le realtà contemporanee cheoggi calcano la scena, inclusi gruppicome i ravennati Comaneci o realtà,sempre a Ravenna, come il Bronson el'Hana-bi di Christopher Angiolini,ormai annoverati tra i grandi indieclub mondiali. Insomma, lettura pia-cevole e formativa in cui lasciare cheun romano di Roma che in realtànella vita si occupa prevalentementedi cinema (lo potete leggere peresempio su Quinlan.it), ci raccontiun po' di passato, presente e forse fu-turo dell'Emilia-Romagna musicale.

Raffaele Meale, Fuori i compa-gni dalle balere, Arcana edizioni,239 pagine.

Zaclèn, Samuele Bersani e Comaneci tre esponentidella scena musicla romagnola, dal passato alllastretta attualità, citati da Raffaele Meale.

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LIBRIR&DCULTottobre 2015

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LIBRI

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POESIA/2

La Commedia illustrataUna mostra dedicata alle immagini usate nei secoli per l’opera di Dante

Nell’anno delle celebrazioni del 750° anniversario della nasci-ta di Dante Alighieri il Museo d’Arte della città di Ravenna parte-cipa alle manifestazioni con una importante mostra, realizzata incollaborazione con la Fondazione Magnani Rocca di Mamiano diTraversetolo, a cura di Stefano Roffi dedicata all’illustrazionedella Commedia. In una sezione della mostra si trovano le illu-strazioni di Amos Nattini (Genova 1892 – Parma 1985) cheebbero da subito un enorme successo grazia alla stima e al soste-gno ricevuti da Gabriele D’Annunzio, che nel 1919 lo incoraggiòad intraprendere questa colossale impresa. L’altra sezione del per-corso è dedicata all’esposizione integrale di illustrazioni diScaramuzza, risalenti agli anni Sessanta e Settantadell’Ottocento, poste in dialogo con le coeve opere di Doré. Il tota-le delle opere esposte, incisioni, acquerelli e un olio, si avvicina ai500 pezzi in una totale immersione figurativa nella visione dan-tesca, così come recepita nella modernità.

Il ricco catalogo presenta un saggio di Emanuele Bardazzi eFrancesco Parisi sul tema “L’illustrazione della Divina Commediaattraverso i secoli” e testi di Mauro Carrera, Anna Mavilla, CinziaCassinari, Stefano Roffi dedicati ai protagonisti della mostra.

La mostra inaugura sabato 3 ottobre e resterà aperta fino al 10gennaio al Mar-Museo d’Arte della città di Ravenna di via di Roma.

ALLA SCOPERTA DELLE PINETE DI DANTE

Per il progetto InCanto, volto allo sviluppo e all’approfondimen-to del tema della natura in Dante vengono proposte due giorna-te immersi nella suggestione dantesca, domenica 4 e domenica11 ottobre. I due percorsi a partecipazione gratuita coinvolgeran-no i partecipanti per tutta la giornata, tra la mostra “DivinaCommedia. Le visioni di Dorè, Scaramuzza, Nattini” ospitata alMar e i percorsi danteschi all’interno della Pineta di Classe. I dueitinerari inizieranno alle 10. L’escursione naturalistica sarà condot-ta da una Guida Ambientale Escursionistica di Atlantide.Prenotazioni: 0544 528710, 529260 [email protected].

VISITE GUIDATE

Largo a Baldini,tra mostre, videoe il recital di Nori

POESIA/1

A dieci anni dalla scomparsa continuano le celebrazioni in memo-ria del grande poeta romagnolo Raffaello Baldini, noto per i suoi versiin dialetto. Nel paese natale, a Santarcangelo, prosegue fino al 28novembre nella biblioteca la mostra dei 53 disegni di GianluigiToccafondo dedicati alle sue poesie e pubblicati in un volume edito daL’arboreto dal titolo Le maschere di Raffaello.

A Ravenna invece tre giornate dal titolo Largo a Baldini! in occasio-ne dell’intitolazione di un largo in darsena al poeta (il 24 ottobre alle11 con installazioni di Crac Arte) vedranno venerdì 23 ottobre al tea-tro Rasi (alle 20), l’inaugurazione della mostra Baldini in scena confotografie di Sandro Cristallini e still dal video di Stefano Bisulli a curadi Fabio Bruschi. Alle 21 andarà in scena il recital musicale Fiumanacon Vittorio Bonetti, Eliseo dalla Vecchia e Rudy Gatta. Alle 20.30 disabato 24 si torna al Rasi per la proiezione del corto (premiato lo scor-so anna a Sedicicorto di Forlì) di Silvia Bigi E’diveri e il video di Baldiniche legge La Fondazione al Premio Riccione (alle 21). Domenica 25 ilplacoscenico sarà invece il centro storico di Ravenna con, alle 16.30,La chéursa letture di corsa con Lorenzo Scarponi, Eliseo dalla Vecchia,Rudy Gatta e Giuseppe Bellosi, mentre alle 21 al Rasi sarà lo scrittoreemiliano Paolo Nori (nella foto) a leggere Coso. Discorso su RaffaelloBaldini. Sempre dedicato a Baldini è anche la serata di venerdì 30 otto-bre alle 21.30 al Mama’s club di via San Mama, sempre a Ravenna,dove l’autore Giuseppe Bellosi legge La Fondazione di Baldini.

AmosNattini,Divina

Commedia,

Purgatorio canto

XXXI, Allavista di

BeatriceDante

cadevinto

TORNA IN LIBRERIA L’HALLOWEEN DI BALDINI E BELLOSI

Torna in libreria, dopo nove anni dalla prima edizione per Einaudi, datempo esaurito, il saggio pubblicato dalla Società Editrice Il PonteVecchio che gli studiosi di tradizioni popolari e scrittori Eraldo Baldinie Giuseppe Bellosi dedicano alla festa di Halloween in Italia. Un libroche grazie ad una ricerca accuratissima, le tradizioni di tutto ilterritorio nazionale, si pone l’obiettivo di dimostrare che questacelebrazione, ritenuta erroneamente nata altrove ed estranea allanostra cultura, ha in realtà in Europa e anche da noi la propriaorigine. Il volume dal titolo Halloween. Origine, significato etradizione di una festa antica anche in Italia sarà presentato in varieoccasioni dai due autori.

SAGGI

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L’EVENTO

Komikazen: la realtà a fumettiUndicesima edizione per il festival ravennate. Tra le mostre “La linea della crisi” con artisti greci e l’attivista Kara Sievewright

di Sabina Ghinassi

È arrivato all’undicesima edi-zione e, negli anni, è diventatouno dei festival più importanti diquesto ambito a livello europeo.Si tratta di Komikazen, il primofestival del fumetto di realtà inItalia. È partito dauna scommessa,quella di indagare lagraphic novel e delreportage a fumetticome genere narra-tivo e visivo ingrado di restituireuna prospettivaprofonda e creativadi ciò che succedenel mondo, creando , nello stessotempo, un background sistemicointorno a chi ama, pratica, leggele graphic novels in Italia e, più neldettaglio, a Ravenna. Di qui, intempi insospettabili, sono passatiil cartoon reporter statunitenseJoe Sacco e Marjane Satrapi,quando ancora non era regista

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22 ARTE

Un’illustrazione della canadeseSievewright in mostra alla

galleria Mirada di Ravenna

cinematografica e autrice accla-mata a livello internazionale.Sacco e Satrapi arrivarono qui,fecero stages e incontri con iragazzi delle scuole: il tutto diecianni fa, senza troppo clamore.Insomma, Komikazen ha sempregiocato in anticipo, grazie alle

intuizioni della cop-pia Costantini-Stamboulis e delteam dell’associazio-ne Mirada, sostenu-to dal Comune diR a v e n n a .Quest’anno (dall’8al 12 ottobre) ilfocus è puntatosulla crisi greca rap-

presentata attraverso le storiedisegnate, in particolare apparsesul quotidiano Efimerida ton syn-takton. Per 55 settimane è appar-sa sull’inserto del sabato una sto-ria realizzata da un disegnatorediverso sullo stesso tema “Il gior-no della crisi”, che in greco suonaanche come “il giorno del giudi-

zio”. Queste storie sono espostenella mostra collettiva allestitanelle Cantine di Palazzo Rava aRavenna (via di Roma 117): Lalinea della crisi. Il catalogo di que-st’anno è un diario di bordo diqueste storie. Un diario da guar-dare e da sfogliare con gli occhi,entrando nella sintesi tragica eallo stesso tempo ironica, di qual-cosa che abbiamo percepito,come sempre avviene nelle gran-di crisi economiche del XXI seco-lo, come un’entità astratta e fago-citante in grado di ingoiare lenostre vite attraverso meccanismiocculti e criptici. Ecco, questamostra è l’occasione per darecorpo e senso al perché e al comedi questa crisi, che ha coinvolto econtinua a coinvolgere anchetutti noi e la nostra percezionedell’Europa.

Diversa, ma non meno impor-tante come riflessione su temiantropologici e ambientali, èDecolonial Love, la mostra allesti-ta a lla Galleria Mirada (via

Mazzini, 83) e dedicata all’artistae attivista Kara Sievewright ( ver-nice alle 19 del 9 ottobre), checon le sue bellissime narrazionidisegnate difende i diritti e laterra del suo popolo nell’arcipela-go Haida Gwaii nel Pacifico NordOccidentale, patrimoniodell’Unesco e culla della culturanativa degli Haida.

Insieme saranno moltissime lepresenze da non perdere. In pri-mis Ted Rall, vignettista, giornali-sta, fumettista e illustratore sta-tunitense, editorialista delL.A.Times. La satira politica di TedRall, che collabora con più dicento testate giornalistiche statu-nitensi, si è espressa in questianni attraverso numerosissimevignette in cui prende di mira iparadossi della politica interna edella politica estera americana,nonché i cliché dello standardculturale “dell’americanomedio”e l’atteggiamento vessato-rio della polizia americana neiconfronti di comuni cittadini.

Negli ultimi anni la sua ricerca èconcentrata soprattutto sulle criti-cità della politica estera america-na in Asia. L’autore terrà un work-shop venerdì 9 ottobre a numerochiuso dalle 9 alle 17 ( per iscrizio-ni [email protected] entro il 6 otto-bre). Oltre a queste presenze, ilprogramma delle quattro giornateè densissimo e diffuso: dalleCantine di Palazzo Rava al Dock61 in zona Darsena, passando perla Sala Muratori della BibliotecaClassense e La Casa delle Donne. Inomi? Tutti da non perdere: daivignettisti Khalid Albaih e CemDinlenmis, ai disegnatori GaryEmbury e Augusto Paim, sino aLaura Silvia Battaglia, MartaGerardi, Lucia Biagi, Alessia DiGiovanni, Nicola Gobbi, MarcoGastone, Matteo Stefanelli,Andrea Plazzi,Carlo Gubitosa,Soloup, il vignettista GhiannisIoannou, Ghiannis Michailidis eGhiannis Koukoulas.

Info e programma completo:www.komikazenfestival.org.

In programmaanche un incontro

con Ted Rall, del L.A. Times

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ARTE

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PER INFOTel./Fax 0533.81302 Cell 346.5926555

[email protected] www.podeltatourism.it - Facebook: Po Delta Tourism

Escursioni in barca alla foce del fiume, a bordo di piccole e silenziose imbarcazioni in partenza da Gorino e Volano…

… ed escursioni in barca e in bicicletta nelleValli di Comacchio, la dimora di fenicotteri, con visita agli antichi casoni da pesca.

Per assaporare piatti tipici a base di pesce e anguilla, vi aspettiaBettolino di Foce, nel cuore delle valli.

Ogni giorno, fino al 2 novembre e su prenotazione nei mesi di dicembre, gennaio, febbraio

Un'emozione unica nelle oasi naturali del delta del Po

Escursioni in barca alla focedel fiume , a bordo di piccole e silenziose imbarcazioni in partenza da Gorino e Volano…

… ed escursioni in barca e in bicicletta nelle Valli di Comacchio, la dimora di fenicotteri, con visita agli antichi casoni da pesca.

Per assaporare piatti tipici a base di pesce e anguilla, vi aspettiamoal ristorante Bettolino di Foce, nel cuore delle Valli di Comacchio.

Partenze giornaliere fino al mese di ottobre

Dasinistra:

NicoVascellari,

CarnivalOf Souls;“Proud to

be ashit”,

LaurinaPaperina;

LuigiOntani

A Faenza dal 5 all’11 ottobre sette giorni dedicati all’arte contem-poranea per celebrare la XI giornata del Contemporaneo indetta daAmaci. Il Museo Carlo Zauli (via della Croce 6) inaugura la settima-na (5/10, ore21) con Claymation a cura di Guido Molinari, la mostradei lavori in ceramica realizzati dall’artista Jonathan Monk durantela sua residenza d’artista “Ceramica nell’arte contemporanea” che ilMuseo Carlo Zauli, ogni anno, dal 2003, propone per contribuirealla diffusione del mezzo ceramico tra gli artisti contemporanei. IlMic-Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza (vialeBaccarini 19) espone due progetti (inaugurazione 11/10, alle 18):Ouroboros di Giulia Manfredi, a cura di Irene Biolchini, una persona-le che nasce come un ripensamento dell'iconografia a tema vegetaledelle ceramiche faentine, e l’installazione ceramica Cuccagna itticadell’artista romano Giuseppe Ducrot, all’interno del progetto a curadi Achille Bonito Oliva “L’albero della Cuccagna, nutrimenti dell’a-nima” ideato per Expo; e infine una parte del progetto operadeloca-lizzata - dislocata anche tra Museo Carlo Zauli, Museo ScientificoNaturale Malmerendi e Cantina Leone Conti (inaugurazione 9/10,

ore 18 al Mic e alle 19.30 all’Mcz) a cura dell’artistaNero/Alessandro Neretti - che quest’anno espone Ducks on the rocksdi Laurina Paperina, artista che lavora con l’immaginario pop deicartoon tra fumetto e street art. Tesco (vicolo delle Vergini 13) pre-senta Carnival of Souls, (inaugurazione 7/10, ore18.30) personale diNico Vascellari, a cura di Daniela Lotta. L’Isia presenta nel cortiledegli Ex Salesiani (10/10, ore 21) Design for Superheroes, una linea diabiti progettata su misura per le esigenze delle persone diversamen-te abili. Gli studi di architettura della città del circuito “+A!” GruppoArchitetti del Comprensorio faentino (info point: corso Garibaldi23c) aprono le porte dei loro studi con food design e mostre di giova-ni artisti. Infine la Fototeca Manfrediana, in collaborazione conMagma, espone alla Galleria Comunale d'arte, Grigio Chiaro un pro-getto fotografico sulla Colonia dei Monopoli di Stato di MilanoMarittima in stato di abbandono.

Numerosi anche gli eventi collaterali tra incontri, presentazioni dilibri d’artista e proiezioni con una particolare attenzione a LuigiOntani. Info: 0546 691602 | 0546 697352.

FAENZA

I linguaggi dell’oggiUna settimana dedicata al contemporaneo dal 5 all’11 ottobre

Oltre cento litografiee acquetinte di Joan Miròin mostra tra due ville

RICCIONE

Sono in mostra fino al 18 ottobre, all'interno di due sto-riche ville di Riccione, più di 100 opere tra litografie eacquetinte realizzate da Joan Miró tra gli anni Sessanta eSettanta. L’esposizione è dedicata all’intento del grandemaestro catalano di rappresentare poemi e poetica attra-verso segni e colori e presenta sei serie complete di litogra-fie e acqueforti.

La serie che dà il titolo alla mostra, “Le Meraviglie”,vuole essere un omaggio alla visione della vita che Miròpercepiva come un "giardino" nel quale scorgere e goderedelle meraviglie offerte dalla natura, ma anche dalla capa-cità dell’Uomo di vivere in un sogno.

La mostra presenta tra le altre la serie completa di UbuRoi, un "Uccello Re" che va in vacanza alle Baleari, nellaquale un Mirò ancora surrealista incanta con i suoi giochidi colore e segno, profondità e forma. Segue la serie deipoemi chiamati “Les marteau sans maître” (foto) dove Miròevolve il surrealismo in una sorta di sintesi tra astrattismogeometrico e cromatismo lirico che si trasforma, nella terzaserie delle “Meraviglie con variazioni”, in un surrealismomaturo. Orari: 10-13 e 16-19. Biglietto 5 euro. VillaMussolini, viale Milano, 31 (dove si trova la biglietteria) eVilla Franceschi, via Gorizia, 2. Infoline: 0541 693534 .

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Un’arte antichissima, unmaestro di oggi: con la Notted’Oro del 10 ottobre, si apre Ra-vennaMosaico, il festival inter-nazionale di mosaico contempo-raneo (in vari luoghi del centrodi Ravenna, fino all’8 novem-bre) che ogni due anni moltipli-ca le occasioni per parlare - inuna delle attuali Capitali Italia-ne della Cultura - di arte musivae dei suoi protagonisti, tra cui fi-gura Paolo Racagni, prof essore,pittore e soprat-tutto artista delletessere. Per l’edi-zione 2015 del fe-stival Racagni ècoinvolto in unautentico proget-to “di bottega”: larealizzazione, perconto della Fon-dazione Raven-nAntica, diun’onda di mo-saico che “scor-rerà” dalla rampad’ingresso delMuseo di Classein direzione dei visitatori. Ne ab-biamo approfittato per farci rac-contare cosa si cela dietro le tes-sere di un mosa ico e di chi lo rea-lizza.

Professor Racagni, qual èper lei - prima su tutte - la pe-culiarità del linguaggio mu-sivo, rispetto alle altre formed’arte?

«La poetica della frammenta-zione. Credo che anche la sua at-tualità risieda in questo: da unaparte è lo specchio della società,dall’altra è un gancio con i valo-ri sicuri che fatichiamo a ritro-vare come individui. Siamo sem-pre proiettati verso il futuro, vo-gliamo vivere disinvolti, ma allafine ricerchiamo le certezze. Ilmosaico è materia certa e incor-ruttibile: durevole, seppur insta-bile. È un vetro, un liquido chenon raggiunge mai veramenteun equilibrio. Abbiamo vistograndi artisti non mosaicisti fa-re cose interessanti con il mosai-

L’INTERVISTA

Mosaico, o la poetica della frammentazioneParla Paolo Racagni, artista coinvolto in un progetto di bottega per la Biennale di Ravenna

co, come Afro e Mathieu. Mal’eccellenza nella decorazionepossono raggiungerla solo legrandi maestranze: l’estro nonbasta, ci vuole la tecnica. Al mo-saico, manca solo un protagoni-sta che sia quel che è Leoncillo

per la ceramica».Per questo l’ha scelto an-

che lei? Dal mosaico è parti-to, con l’Istituto d’Arte, poiperò ha scelto la pittura al-l’Accademia di Venezia, maal mosaico è ritornato… O c’èstata un’occasione prima?

«Avevo forse quindici anni edera un’estate degli Anni ’60: unamico più grande che frequen-tava il cineclub al Mariani conme, era un artista del mosaico eun giorno mi invitò ad aiutarloper un lavoro. Quell’amico eraPierluigi Borghi. Lasciai Ragio-neria e mi iscrissi all’Istitutod’Arte».

Ed ha avuto altri grandimaestri: il Gruppo dell’Acca-demia, in cui figurano i piùimportanti mosaicisti delNovecento, ma anche grandipittori come Saetti, Vedova oSantomaso all’Accademiaveneziana… Cosa le hannotrasmesso?

«In tutti ho visto la colturadella passione e del mestiere. Sedi arte devi vivere, c’è un aspettoartigianale da cui non ti puoi al-lontanare mai. Nessuno si auto-proclama artista - a parte Dalì -ma viene investito durante ilpercorso. Tra gli Anni ’60 e ’70era necessario sapersi ritagliareuna parte di lavoro prettamente“operaia”: poteva capitare lacommissione di una tomba, co-me una traduzione musiva daun cartone di altri pittori. BrunoSaetti mi ha particolarmenteaiutato e incoraggiato in questo.Incontri come Vedova e gli altrigrandi poi ti segnano sempre:sono un imprinting per la se-rietà del lavoro, lo stretto legamecol sociale. L’artista è un comu-nicatore e ha un ruolo criticofondamentale».

A cosa sta lavorando ora,per la Biennale?

«A quel che è stato definito “Ilmosaico dell’Onda”. La cosa piùinteressante di questo progetto èla metodologia, che ritrova la di-mensione essenziale del fare mo-saico: il lavoro di équipe e un so-lido e necessario connubio conl’architettura. L’idea di partenzaè a più mani, insieme all’archi-tetto Andrea Mandara e allaFondazione RavennAntica e l’e-secuzione è a bottega, con i mo-saicisti del Laboratorio di Re-stauro del museo di Classe. Co-me accadeva p er le basiliche nel-l’epoca tardoantica e bizantina,la firma è dei vescovi che le volle-ro, mentre il nome degli esecuto-ri non si rendeva noto».

Come immagina sarà l’artemosaico fra cinquant’anni?

«L’unica risposta mi vieneguardando mio figlio: sarà sicu-ramente informatica e linguisti-camente molto articolata».

Linda Landi

24

ARTER&DCULTottobre 2015

«Il mosaico è materia certae incorruttibile:

durevole seppur instabile È un vetro, un liquido che

non raggiunge mai veramente un equilibrio»

ARTISTI DALLA NORVEGIA AL GIAPPONE, DA EGITTO A ISRAELE

Il primo Festival Internazionale di Mosaico Contemporaneo, RavennaMosaico, arriva alla quar-ta edizione: dal 10 ottobre all’8 novembre opere ed artisti si incontreranno nella città capitaledel mosaico che quest’anno è anche Capitale Italiana della Cultura. Il Mar ospiterà le opereselezionate per la terza edizione del Premio Gaem, Giovani Artisti e Mosaico, ed una mostradocumentale in omaggio ai 20 anni dalla realizzazione in mosaico della Chambre Turque diBalthus, opera firmata dall’autore ed in questi mesi prestata dal Museo a Expo 2015. Tutti glispazi espositivi di Palazzo Rasponi saranno occupati da mostre ed installazioni, tra le quali laormai tradizionale Opere dal Mondo, una selezione di quarantuno opere di artisti soci di Aimc:francesi, tedeschi, lituani e norvegesi, ma anche egiziani, russi, giapponesi ed israeliani. Inanteprima rispetto alle aperture del 10 ottobre sarà visitabile da sabato 3 una mostra curatada Linda Kniffitz e Rosetta Berardi con una selezione di opere dalla Francia. Una delle caratte-ristiche che accomuna alcune opere di questa edizione è il lavoro collettivo, che unisce il sape-re di artisti diversi che hanno deciso di comporre insieme un’opera per il Festival: è il caso diUn mare di mosaico, progetto di Officine Bizantine Riunite, che dopo Expo 2015 sarà presen-tato a Palazzo Rasponi, di Signs, della tedesca Caroline Jung e del progetto olandese SocialSofa che sarà presente al Mar, a Palazzo Rasponi ed anche in Darsena. RavennaMosaico 2015sarà arricchito da incontri, presentazioni, conferenze con focus speciali sulla Russia e la Turchiagià a partire da domenica 11 ottobre, quando si ritornerà al Mar per un workshop dal titoloMaking Mosaics, a Contemporary Practice. Info su: www.ravennamosaico.it.

IL FESTIVAL

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RIMINI/1

La forma archetipica del nidonella ricerca di Graziano Spinosi

«Da molti anni, con una insistenza variopinta, conun’ossessione innamorata, Graziano Spinosi lavora e ricer-ca, progetta e costruisce intorno alla forma archetipica delnido. Ma si potrebbe dire intorno al grembo materno, allacrisalide, al guscio, alla barca, alla gemma, alle mani giun-te, al vaso, al carapace, al gomitolo, al sacco, al seme, alcranio, al nodo, al pianeta. Sono tutte forme che, prima digiungere all’arte, contengono cose tra loro diverse: unnascituro, un navigante, un cervello, una preghiera o unfuoco, ma ognuna svolge un ruolo di protezione, di conser-vazione e riparo» scrive lo storico dell’arte e pittoreMassimo Pulini nella presentazione della piccola antologi-ca dedicata dall’Augeo Art Space a Graziano Spinosi, arti-sta bolognese di nascita, ma romagnolo d’adozione, vistoche vive tra Londra e Santarcangelo di Romagna e insegnaRicerca Artistica Contemporanea all’Accademia di BelleArti di Ravenna.

Artista di sapore intensamente pauperista, presenta unaserie di opere che segnano il suo percorso degli ultimi ven-ticinque anni: da Sutoria, scarpe fiabesche dedicate agliartisti realizzate per il Pastificio Pastificio Cerere di Romaall’inizio degli anni ’90, ai grandi tessuti pettinati e noncardati di Wire, sino ai grandi alberi/bozzoli/nidi realizzatiprima con fasciame di ferro e intonaco cementizio e poiultimamente alleggeriti attraverso il recupero di materienaturali, quali il rattan e la cera d’api. Forme sinuose, tes-siture, fili, leggerezza e pesantezza si scambiano i ruoli,mentre le materie acquistano una voce, un ruolo e uncorpo e una delicata intensità simbolica dilata lo sguardo:le calzature adatte a sentieri incantanti, le enigmatiche cri-salidi in attesa di schiudere il loro mistero, la memoria diordito e trama dei grandi tessuti muovono una fascinazio-ne rarefatta e persistente. Sono lavori non effimeri, porta-tori di una grazia sorprendente e gentile, sui quali fermar-si per più di un momento. Sino al 12 dicembre, Augeo ArtSpace, Corso d’Augusto 217, Rimini; 0541 53720;[email protected]; aperto martedì – sabato ore 10-12.30; 16-19.30 o su appuntamento.(sa. ghi.)

Playstones di Bittante al museo della città

Fino al 25 ottobre al Museo della città di Rimini saràvisitabile “Playstones” del ravennate Raniero Bit-tante, mostra di fotografia, pietra, legno, plexi-glass: foto prelevate dalla rete, sentieri e tracce inmezzo a boschi, percorsi della grande guerra, im-pronte di pensieri e ragioni umane e sassi.Orario: da martedì a sabato 8.30-13 / 16-19; dome-nica e festivi 10-12.30 / 15-19, lunedì non festivochiuso (possono variare, verificare sempre via te-lefono).

RIMINI/2

ARTE

25

R&DCULTottobre 2015

MOSTRA DEDICATA A CESARE VALLENELL’EX CASA-STADIO DELL’OPERA NAZIONALE BALILLA

Nell'edificio Ex Gil, in viale Della Libertà, 2, a Forlì, è aperta finoal 25 ottobre una mostra dedicata al progettista di questastruttura recentemente restaurata e che fu casa-stadio dell’OperaNazionale Balilla: l’ingegnere romano Cesare Valle, architetto pervocazione e formazione. Grazie alla ricca documentazioneconservata nell’archivio romano degli eredi dell’architetto,generosamente prestata per questa esposizione, si è potutoaffrontare per la prima volta e in maniera sistematica tutta l’operasvolta da Cesare Valle a Forlì e nel suo territorio provinciale,comprensivo anche dei progetti non realizzati. In concomitanzacon il festival Novecento e grazie ad Atrium, venerdì 16 ottobredalle 10 alle 12.30 si svolge una visita guidata al Quartiererazionalista di Forlì (partenza Viale della Libertà angolo PiazzaleMartiri dell’Ungheria) e alla mostra stessa.

FORLÌ

Graziano Spinosi,Nido XVII, rattan,cera d'api, 90 x45 cm, 2012

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R&DCULTottobre 2015

26 GUSTO

di Guido Sani

Carlin Petrini, il padre nobile di Slow Food, ha sentenzia-to: «Cesena è la capitale del cibo di strada». Sicuramentel’ha confermato il pubblico che, da oltre quindici anni, affol-la a migliaia il festival autunnale dedicato alla “gastrono-mia popolare” per eccellenza – e, per l’appunto, di strada. Sitratta di un vero e proprio primato del capoluogo romagno-lo, non solo per longevità e successo dell’evento ma ancheper la qualità delle proposte culinarie, molto vicine alleparole d’ordine del “buono, pulito e giusto“ sostenute dalmovimento slow di Petrini. Dal 2 al 4 ottobre, sempre inPiazza della Libertà a Cesena, si tiene l’ennesima edizionedel festival, quest’anno dedicato alle prelibatezze del Centro-Sud d’Italia. Ne parliamo con Gianpiero Giordani, ideatore,animatore e organizzatore con Confesercenti, della manife-stazione gastronomica.

Giordani, da dove nasce l’idea di una fiera delcibo di strada che ha avuto un così inaspettato estraordinario successo di pubblico?

««La prima edizione del festival internazionale è del2000, concepita appositamente per animare il centrostorico di Cesena. In italia è stata la prima iniziativastrutturata sul cibo di strada che ha svelato e promos-so al grande pubblico questo tipo di gastronomia. Chepoi sta all'origine della gastronomia stessa: è di sempli-ce preparazione e strettamente legata alle tradizioniagrolimentari del territorio a cui appartiene. Potrem -mo dire che quella di strada è la più “onesta”, accessi-bile ed economica tra le varie forme di gastronomia. Èsempre stata quella meno soggetta all'influenza dellemode passeggere… O almeno lo era prima d'ora, per-ché anche il cibo di strada è diventato di gran moda.Mani festazioni del genere sono via via spuntate comefunghi in tutto il Paese e il rischio adesso è quello diuna banalizzazione alimentare. Noi abbiamo conti-nuato a lavorare, come principio, nel solco della tradi-zione e, sul piano dell'autenticità del gusto, cerchiamodi tenere alta la qualità dei produttori e dei prodottiofferti».

D’accordo ma qual è stata la scintilla, come viè venuta in mente all’epoca?

«Quando abbiamo cominciato siamo partiti dallanostra piadina, naturalmente. Quella che si fa qua aCesena o comunque quella tipica romagnola. Dob -biamo partire dal fatto che negli anni Sessanta del‘900 le donne di casa hanno cominciato a preparare evendere la piadina per strada, in piccoli chioschi. È cosìche una specialità locale che si consumava nel descofamiliare è diventata un formidabile cibo “da asporto”o da gustare al momento, uno dei prodotti più classicidi questo genere, sempre più famoso e apprezzato benoltre i confini della Romagna. Sulla base di questaesperienza che avevamo sotto casa, abbiamo iniziato acercare altri produttori di cibi analoghi, i gemelli, inItalia e all'estero, magari anche molto più antichicome tradizione, della piadina romagnola. A fine anni‘90, attraverso le reti di Slow Food, del ConservatoirInter national des Cuisines Méditerranéennes e diConfesercenti, abbiamo trovato e preso contatto con iproduttori e gli esercenti più qualificati e iniziato aimbastire il festival. E devo aggiungere che ritenevamoimportante anche aprire un confronto in campoagroalimentare e gastronomico fra culture ed econo-mie diverse, magari legate alla comune area Europea edel Mediterraneo».

Cosa ricorda delle prime edizioni della mani-festazione?

«Grazie ai suggerimenti di Carlo Petrini, e con l’in-tenzione di ospitare chi aveva in alcune città storicheitaliane un chiosco rinomato di cibo di strada, convin-si a venire a Cesena con le loro specialità, l'AnticaFocacceria San Francesco di Palermo, che portò panee panella, pani câ meusa, arancine… e il Trippaio diGavinana di Firenze, famoso per i suoi squisiti paninicol lampredotto e la trippa alla fiorentina. Sempre neiprimi anni, invitammo un produttore di Istambul didonner kebab, per proporre questa specialità come si fanell’autentica tradizione turca, e lo stesso vale per unproduttore di gyro pita greco, che venne a Cesena conil suo spiedo a preparare il tipico panino con la carnearrostita di maiale.

Poi come si è sviluppato il festival?

FESTIVAL GASTRONOMICO

A Cesena la buona tavolaè ben servita per strada

Dal lontanoDuemila nel centro

della città romagnolamigliaia di avventoriprendono d’assalto

i chioschi del Festivaldel Cibo di Strada,quest’anno allestitodal 2 al 4 ottobre.Del suo primato

e successo ce ne parlal’ideatore e promotoreGianpiero Giordani

Nelle immagini,dall’alto in basso:

folla attorno alquadrilatero delle

cucine e degli standgastronomici del

festival di Cesena.Cibo servito al

momento in unchiosco. Una cuoca

ai fornelli nellecucine del festival. Lo

stand della piadinaromagnola, regina

della manifestazione

«È nato, appunto, come rassegna internazionalema in seguito questa formula è diventata biennale. Dal2007 alterniamo le edizioni: un anno è dedicato ai cibidel mondo, il seguente, con la denominazione“Saporìe”, si concentra su gemellaggi gastronomicicon le regioni italiane. Quest'anno è per così dire un’e-dizione nazionale: oltre all'Emilia Roma gna che hasempre un suo spazio, ospitiamo diverse proposte ori-ginarie del Centro-Sud del Paese, dalle Marche allaToscana, dall’Umbria all’Abruzzo e al Molise, verso ilmeridione, fino a Campania, Puglia e Sicilia».

Chissà quante curiosità gastronomiche haincrociato in questi quindici anni...

«Tante, e tutte interessanti. Le prime che mi vengo-no in mente sono legate all’intervento al festival dellostudioso Predrag Matvejevic che, parlando di storia eculture del Mediterraneo, ci ha ricordato la particola-re assonanza fra termini come “pane”, “pita” e la“pida” o “piè” che in dialetto è la nostra piadina. E poila singolare storia di una rinomata specialità “di stra-da” della Lingua doca, la tielle di Séte (un tortino di pane,polpo e pomodori, ndr) molto simile alla tiella di Gaeta,

per il semplice fatto che fu importata nella cittadina dimare francese da emigrati di origine italiana e in par-ticolare di Gaeta. Ma il bello è che questo cibo sembrasia arrivato a suo tempo a Gaeta dalla Catalogna, por-tato da marinai catalani, protagonista di un lungoviaggio nel tempo e nella geografia degli scambi attra-verso Mediterraneo. D’altra parte scambi e incroci liabbiamo anche sperimentati qui a Cesena quandoabbiamo servito, in una passata edizione del festival, lameusa siciliana con la piadina»...

Parliamo di successo e di numeri, come sispiega l’attrazione per il cibo di strada?

«Come già sottolineavo, perché siamo stati i primi avalorizzare, concentrandola in un’unico spazio, lavarietà e qualità di questa gastronomia popolare eppu-re di grande prelibatezza. Quasi subito il fenomenonato a livello locale è esploso, anche dal punto di vistamediatico, sul piano nazionale. Nell’edizione interna-zionale dello scorso anno siamo stati travolti dallafolla. Stimiamo che siano passate 100mila persone.Ma oltre le file per assaggiare pietanze preparate sulmomento, si tratta di una festa a tutto campo, condiverse animazioni e opportunità conviviali».

Come valuta gli chef professionisti che sisono avvicinati recentemente al cibo di strada?Magari allestendo una cucina mobile con le loroinsegne...

«La nostra formula è legata ai produttori artigiana-li e alla semplicità dei prodotti, ma ben venga questadeclinazione dell’alta cucina verso il cibo di strada.D’altra parte la ristorazione moderna nasce inFrancia, dai cuochi disoccupati dopo la caduta dell’a-ristocrazia che si sono messi in proprio e aperto localiper servire piatti pronti a nuovi cittadini. In fondoanche i primi chef si sono affacciati sulla strada...Sempre in Francia recentemente è nata la bistrono-mia, con la creazione di alcuni piatti eccellenti propo-sti a prezzi del tutto accessibili. Credo sia importanteche un grande cuoco si cimenti con quella semplicitàche è progenitrice della gastronomia, ricercando ericreando nuovi cibi di strada, alla portata di tutti. Frai nostri ospiti peraltro c’è uno chef di fama comeMarco Cavallucci che proporrà alcune invenzioni culi-narie a tema e poi, dall’anno scorso, abbiamo apertoanche una piccola area dedicata ad alcuni selezionatifood truck».

Cosa c’è nel futuro del festival?«Avendo problemi di crescita, uno spazio più ampio

e funzionale, ma senza rinunciare al centro storico diCesena. Poi avanzeremo con la proposta, oltre al cibodi strada, di qualche piatto tipico, come abbiamo speri-mentato recentemente. Quest’anno ad esempio, unostand catanese preparerà una pasta alla Norma.Mentre continueremo ad aprirci alla ristorazione conil progetto di “Tipico a Tavola”, che associa locali perpromuovere la cultura enogastronomica dell’EmiliaRomagna. Sicuramente consolideremo le nostre lineeguida soprattuto sul versante della selezione e del con-trollo dell’offerta del festival, in termini di autenticitàdelle pietanze, qualità e salubrità delle materie primeutilizzate. Nelle cucine del festival ad esempio è bandi-to l’olio di palma e vengono usati materiali biodegra-dabili ed ecocompostabili».

Concludiano tornando al cibo di strada origi-nario: la piadina. Che ne pensa del marchio Igp?

«Siamo assolutamente contrari, quel marchio nonserve. O meglio serve solo a tutelare la produzioneindustriale. Noi crediamo che l'unica e vera piadina siaquella dei chioschi. Per questo assieme a Slow Foodabbiamo creato un'associazione per la valorizzazionedella piadina romagnola, l’autentica fatta a mano conle materie prime della tradizione».

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Domeniche golose nell’Alto Mugello

52° SAGRA DELLE CASTAGNEMarradi - 4, 11, 18 e 25 OttobreVendita marrone IGP Mugello e degustazione di prelibatezze a base di castagne. 11 ottobre: treno a vapore da Pistoia, Prato e Firenze25 ottobre: treno a vapore da Rimini, Cesena, Forlì e Faenza.Info: tel. 055 8045170 - www.pro-marradi.it

SAGRA DEL MARRONE E DEI FRUTTI DEL SOTTOBOSCOPalazzuolo sul Senio - 4, 11, 18 e 25 OttobreManifestazioni e appuntamenti gastronomici, con l’assaggio di prodotti, intrattenimento musicale e folclore.Info: tel. 055 8046125 - www.palazzuoloturismo.it

W LA PATATAFirenzuola - 4 ottobre1° Mostra mercato della patata firenzuolina, con assaggi di specialità locali.Info: tel. 055 8199477 - www.comune.firenzuola.fi.it

DAL BOSCO E DALLA PIETRAFirenzuola - 11 e 18 OttobreMostra mercato del marrone e della pietra lavorata,padiglione gastronomico.Info: tel. 055 8199477 – 055 8199434

Si possono raccogliere personalmente i marroni nei castagneti:consulta il sito www.mugellotoscana.it

Un viaggio in autunno nell’Alto Mugello,territorio Toscano che guarda l’EmiliaRomagna, permetterà ai golosi di assaggiare i piatti della cucina di tradizione e acquistaretanti prodotti tipici tra cui il prelibatissimoMarrone IGP (Indicazione Geografica Protetta).

A MARRADI si svolge nelle quattro domeniche d’ottobrela 52^ Sagra delle Castagne (la seconda sagra più antica d’I-talia): ci saranno stand gastronomici con le leccornie elaboratecon questo frutto tra cui la mitica torta di marroni, i tortelli, iltronco, il castagnaccio, le marmellate di marroni, i marrons glacés, i“bruciati” (caldarroste), etc.. Si potranno acquistare prodotti del bo-sco e sottobosco, artigianali e commerciali assistendo a spettacoli mu-sicali e attrazioni per bambini. Annullo filatelico il 18 dedicato al-la Giornata Mondiale dei Parchi Letterari: Marradi è infattiincluso nel parco letterario delle Terre di Dante. Marradi saràcollegata dal tradizionale treno a vapore da Pistoia, Prato e Firenzel’11 ottobre e da Rimini, Cesena, Forlì e Faenza il 25 ottobre (Info “An-tologia Viaggi” al numero 0573/367158).

Nel borgo medioevale di PALAZZUOLO SUL SENIO “Villaggioideale d’Italia” tutte le domeniche d’ottobre c’è la Sagra del Marro-ne e dei Frutti del Sottobosco con ghiotte occasioni gastronomi-che e pomeriggi musicali. I suoi prodotti tipici sono genuini e di gran-de pregio. Fra questi il “MARRONE DEL MUGELLO” che diviene as-saggio gustoso di topini, torta di marroni, tortelli ripieni di crema dimarroni ecc. E poi ancora il “Fungo Porcino”, i tartufi, i frutti dimenti-cati, le marmellate di lampone, mirtillo, more, ecc. Ci sarà anche unmercatino di hobbistica e artigianato.

Triplo appuntamento domenicale a FIRENZUOLA: si inizia il 4 otto-bre con W la patata manifestazione dedicata alla ricercatissima pa-tata di Firenzuola utilizzata per il ripieno dei famosi tortelli mugellani.Stand gastronomici, la camminata educativa “Passeggiando nell’orto” elaboratori per bambini, spettacoli circensi e “a tavola” con piatti tipicilocali. Si continua l’11 e il 18 ottobre con Dal Bosco e dalla Pietra:mostra di manufatti in pietra serena e il mercato dei prodotti localicon il marrone IGP Mugello e le patate, il miele, i formaggi, la carne, ilfarro, i frutti dell’autunno ecc. Gli scalpellini mostreranno le tecnichedi lavorazione della pietra serena. L’11 ottobre “Passeggiata all’eremodi San Donnino” e Rassegna di Cori Polifonici. Il 18 ottobre un “Girar-rosto da guinnnes” e spettacolo di falconeria.

I sapori dell’autunno si possono trovare anche nei tanti ristoranti delterritorio: tutte le informazioni sul sito www.mugellotoscana.it, in “ga-stronomia” e “dove mangiare”.

TOSCANA

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Agricoltori e operatori turisticidella riviera alleati per fare crescere l’enogastronomia

ACCORDO ALL’EXPO

Riviera romagnola ed entroter-ra regionale si alleano per valoriz-zare bellezze e prodotti dell’EmiliaRomagna. Agricoltori di Coldiret-ti, ristoratori e albergatori hanno,infatti, sottoscritto ad Expo, nelpadiglione Coldiretti, un “Pattoper la Riviera” con l’obiettivo divalorizzare il territorio, l’ambien-te e i prodotti di qualità dei primi ela grande capacità di accoglienzae ospitalità dei secondi.

Il terreno dell’accordo è il cibo,vero e proprio motore del turismo:Secondo una recente indagineColdiretti, infatti; per più di unitaliano su tre (35 per cento) di-pende proprio dal cibo il successodella vacanza che per essere per-fetta non deve mai far mancare ladegustazione delle specialità eno-gastronomiche locali. Il cibo in-fatti – sottolinea Coldiretti EmiliaRomagna – è considerato l’ingre-diente più importante della va-canza che batte la visita a musei emostre, (29 per cento), lo shop-ping (16 per cento), la ricerca dinuove amicizie (12 per cento), losport (6 per cento). Per questo l’I-talia – commenta Coldiretti – èleader mondiale nel turismo eno-gastronomico, con oltre 24 mi-liardi di euro spesi dai turisti na-zionali ed esteri nel belpaese perconsumare pasti in ristoranti, piz-zerie, trattorie o agriturismi, maanche per acquistare prodotti ti-pici, secondo l’analisi di Coldiretti

dalla quale si evidenzia che è de-stinata alla tavola ben un terzo(33 per cento) della spesa di italia-ni e stranieri in vacanza in Italia.

Il “Patto per la Riviera” – infor-ma Coldiretti Emilia Romagna –prevede che ristoranti e alberghidi qualità di Rimini e Riccione in-seriscano nei loro menù piatti del-l’enogastronomia locale con pro-dotti agricoli del territorio fornitidalle aziende di Campagna Ami-ca. Alberghi e ristoranti che uti-lizzeranno prodotti di stagione,salumi, carni, formaggi, vini, po-tranno così fregiarsi del marchio“Campagna Amica nel piatto”. Illegame tra turismo ed enogastro-nomia locale – specifica ColdirettiEmilia Romagna – sarà rafforzatada visite guidate dei turisti pressole aziende agricole e le cantinedell’entroterra, dove potranno vi-sitare le bellezze naturali, i piccolimusei, gli antichi borghi, attra-verso attività passeggiate in bici, acavallo o semplicemente con untrekking guidato.

La Riviera – ricorda ColdirettiEmilia Romagna – è l’ambito turi-stico più rilevante di tutta la re-gione Emilia Romagna e il “Patto”sottoscritto tra Coldiretti, ristora-tori e alberghi ha una platea po-tenziale di 5.058.598 turisti(quanti sono gli arrivi contati nel2014 dell’Osservatorio turisticoregionale) per un totale di26.215.603 presenze.

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GUSTOR&DCULTottobre 2015

In centro a Ravenna fra pane e vino

Ottobre all’insegna dei fondamenti della gastronomia a Ravenna dove il17 e 18 ottobre, nella centralissima piazza del Popolo tornerà ad ospitareil Festival Internazionale del Pane con panificatori e pasticceri proveninetida tutta Europa, per un denso programma di assaggi e incontri sul tema .Il mese si chiuderà con la nuova edizione di Giovinbacco, la grande festadel vino, e in particolare delle etichette romagnole (Sangiovese e Albanain primis) fra degustazioni, stand gastronomici e incontri conviviali. Per laprima volta, dal 23 al 27 ottobre, anche questa manifestazione saràallestita tra piazza del Popolo, piazza dell'unità d'Italia e le vie limitrofe.

Fine settimana a Cesenatico con “Il pesce fa festa”

Cesenatico si trasforma inun grande ristorante per lamanifestazione gastro no -mica “Il Pesce fa Festa” inprogramma dal 30 ottobreall’1 novembre. Le degusta -zioni dei piatti a base dipesce si svolgeranno nellasul lungomare di Cese -natico, mentre nelle vie delcentro storico della cittàverranno allestiti i puntiristoro dove si potrannodegustare i piatti dellatradizione locale, come ilfritto misto dell’Adriatico, il

risotto alla marinara, le seppie con i piselli e i passatelli al brodo di pesce.Nella zona portuale di Ponente, nei pressi del vecchio Squero, i pescatori,all’interno di una tensostruttura, elaboreranno antipasti a base di cozze evongole, primi succulenti e le classiche “rustide”. Per i palati più raffinati,l'Associazione Chef to Chef, rappresentata da Alberto Faccani e AndreaBartolini, proporrà ricette più elaborate ma sempre rigorosamenterealizzate con il pescato locale.

Odorosi tartufi fra Dovadola e S. Agata Feltria

Appuntamenti da non perdere per i buongustai golosi di tartufo ledomeniche di ottobre a Sant’Agata Feltria nel riminese (il 4, 11, 18 e 25ottobre) per la Fiera Nazionale del Tartufo Bianco pregiato e a Dovadolanel forlivese (solo il 18 e il 25) per 48esima edizione della Fiera e Sagra delTartufo. In netrembe le località, oltre alla mostra mercato per la venditadei prelibati tartufi e di altri prodotti del sottobosco sono allestiti standgastronomici per la degustazione di pietanze (risotti, tagliatelle, uova,crostini, panzerotti) insaporite con i rinomati funghi ipogei e altri piattitipici della collina.

ANDAR PER SAGRE E FESTE

Conferito ad Alberto Alessi il premio Artusi 2015

In occasione di una cerimonia pubblica a For-limpopoli, il 26 settembre è stato conferito ilPremio Artusi 2015 ad Alberto Alessi, impren-ditore e design manager dell’omonima azien-da di attrezzature per la casa e la cucina, cono-sciuta in tutto il mondo per la qualità e la bel-lezza dei suoi prodotti. «Il premio va ad Alber-to – si legge nelle motivazioni della giuria delpremio di Casa Artusi – ed alla sua storia fami-gliare e industriale che hanno guidato il desi-gn italiano legato alla cucina. Rinnovando il la-voro artigianale e tradizionale dell'azienda,senza mai rinunciare alla propria singolarità ealla cultura del “cibo”, ha compiuto un lavorooriginale e fortemente innovativo che rappre-senta una delle più belle esperienze del Madein Italy nel mondo». Dal canto suo AlbertoAlessi ha affermato: «Appena mi hanno comu-nicato la consegna del premio mi sono inter-rogato su quali punti in comune potessi averecon l’Artusi. Sono giunto alla conclusione cheuna cosa ci accomuna: Artusi è stato un gran-de gastronomo ma non era un cuoco, io sonoun produttore di oggetti di design ma non so-no un designer. Entrambi, in sostanza, siamodei mediatori culturali, siamo dei laboratori diricerca nel campo delle arti».

CASA ARTUSI

Ristorante-pizzeriapub-disco-showchef

INFO E PRENOTAZIONI+39 0545 61754 / +39 0545 [email protected]

www.showchef.tv

Via Albergone, 27 Bagnacavallo (RA)www.maisonbarcelona.com

giovedì 15 ottobre 2015

Aperto dalle 12 alle 14,30 Chiusoe dalle 19,30 alle 22,30 il mercoledì

L'Osteria Malabocca è un piccolo e conforte-vole locale a gestione familiare situato nellapiazza principale di Bagnacavallo. Ci piace di-re che la nostra cucina è priva di etichette, senon quella della "stagionalità", infatti i nostrimenù cambiano con il mutare dei prodottiche la natura mette a disposizione, cercandodi lavorarli nella maniera più semplice possibi-le. Tutto viene preparato giornalmente da noi,compresi le paste, i dolci e il pane.Roberto e Denise vi aspettano tutti i giorniescluso il mercoledì, mettendo a vostra dispo-sizione un menù vegetariano, uno di pesce euno di carne oltre ad una selezione di piattidedicati ai sapori e ai profumi del territorio.

OSTERIA MALABOCCA Piazza della Libertà 15 Bagnacavallo (RA)Tel. 0545 64468www.malabocca.it

Osteria Malabocca

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29JUNIOR R&DCULTottobre 2015

Tornano le marionette per Halloween (e non solo)RAVENNA/1

Al via la nuova stagione teatrale all’Almagià curata da Teatro del Drago

Al via a ottobre la nuova stagione teatrale per le famiglie del Teatrodel Drago all’Almagià di Ravenna “Le arti della marionetta”, giuntaalla ventisettesima edizione. Si comincia sabato 10 ottobre dalle 16.30con la grande festa di presentazione della stagione alla città, nel giornodella Notte d’oro (vedi pp. 16-17). Il primo appuntamento con lo spet-tacolo è per sabato 24 ottobre alle 21 e il Teatro Potlach con I primi centoanni di Edith Piaf, un viaggio musicale nella Francia degli anni Trenta eCinquanta attraverso le canzoni della grande artista. Domenica 25ottobre alle 16.30 si comincia con i grandi classici: la compagniaFontemaggiore porta i suoi Tre porcellini, uno spettacolo d’attore perbambini a partire dai 4 anni su testo di Marina Allegri. Sabato 31 otto-bre torna poi l’appuntamento tradizionale con la grande festa diHalloween, dalle 16.30 alle 10 della mattina successiva: si cominciacon lo spettacolo di Eventi Culturali/Teatri Comunicanti dal titolo L'orcodel teatro uno spettacolo d’attore di teatro comico adatto a bambini dai4 anni. Seguirà come tradizione la festa e, per i più grandi e coraggiosi,la notte dentro l’Almagià.

LABORATORI DI RILASSAMENTOE IDEAZIONE TEATRALE

Per il festival Homunculus di TantiCosi Progetti due gliappuntamenti per i bambini: unlaboratorio per ragazzi dai 7 ai 12anni di tre giorni (dal 20 al 23ottobre) al Valtorto di FornaceZarattini, a Ravenna, suddiviso inuna parte dedicata al rilassamentoattraverso lo yoga, e una diideazione di un racconto, tradottoin testo e interpretato daipartecipanti le cui voci registrate,unite a suoni e musica individuatinel corso degli incontri, darannovita ad un evento visivo-sonoronella giornata del 25 ottobre,quando andrà in scena anche lospettacolo dei Tcp Il fuso nero.Per iscrizioni e informazioni sullaboratorio: 3388017819(Antonella) o 3355622377 (Danilo).

RAVENNA/2

A Cesena, nella bellissima cornice della Biblioteca Malatestiana(piazza Bufalini 1), l’associazione culturale Barbablu festeggia i suoidieci anni con una maratona letteraria che va dal 15 al 17 ottobre. Sicomincia appunto giovedì 15 alle 17 (Aula Magna) con Storie, rime efilastrocche raccontate dal noto e amatissimo autore per ragazzi StefanoBordiglioni, autore di numerosi best seller, storie ambientate in varieepoche storiche, autore della serie Dinodino e di Storie con il motore, soloper citare alcuni titoli. Un appuntamento adatto a bambini dai 6 ai 10anni. Venerdì 16, sempre alle 17, laboratorio, sempre per bambini dai 6ai 10 anni, Cento parole in un piatto di carta luminosa in cui l'attrice SaraTarabusi anima storie, versi, giochi linguistici. Sabato 17 si chiude latre giorni, sempre alle 17, con una caccia al tesoro nel Paese delleMeraviglie, gioco a squadre e di scoperta realizzato in collaborazionecon il festival riminese Mare di Libri adatto a ragazzi dagli 11 ai 18 anni.Info: Ass. Barbablu 328.9086126.

Maratona di lettura alla biblioteca MalatestianaCESENA/2

Incontro con Stefano Bordiglioni e Sara Tarabusi per gli under 10. Caccia al tesoro per gli over 11

LE ATTIVITÀ DEL [NON]MUSEONELL’AUTUNNO

Dopo la pausa estiva, ha ripreso leattività il [Non]museo di Cesena conlaboratori di fotografia, atelier diesplorazione del colore e della pittura,laboratorio di danza, suono epercussioni, atelier narrativo dipromozione alla lettura e anche diinglese rivolti a bambini e ragazzi daitre ai diciotto anni. Ogni mese,inoltre, il sabato pomeriggio avrà untema che sarà sviluppato attraversoattività: il 3 e il 10 ottobre si gioca conl’arte intorno a una mostra. Oltre alleattività laboratoriali è aperto e a liberafruizione lo spazio della Bottega delNutrimento, con libri, oggetti emerende. Info: www.katriem.it.Via Aldini, 50 Cesena, 329 2291306

CESENA/1

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EXTRARAVENNA&DINTORNI ottobre 2015

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Le tirate dell’ultimo giorno sui libri peragguantare un 18, poco tempo per stare aifornelli, poca voglia di lavare i piatti: l’univer-sitario fuorisede è probabilmente, nell’imma-ginario collettivo, una delle figure con l’ali-mentazione più disordinata che si possaimmaginare. Sarà pure uno stereotipo ma aCesena è stato il punto di partenza per unastartup di quattro giovani che hanno realizza-to un’applicazione per telefonino capace diaccompagnare il consumatore nella letturadei prodotti che compra. Obiettivo mangiaresano: se vi capita di vedere qualcuno che foto-grafa i Tegolini del Mulino Bianco tra gli scaf-fali del supermercato magari sta usando Edo.

Maria Vincenza Gargiulo, lei è una deiquattro fondatori. A chi e quando è venu-ta l'idea?

«È nato tutto dalla classica situazione checapita a molti universitari fuori sede: si man-gia male quello che capita. Così un paio dianni fa, appena laureati in Informatica, glialtri tre si sono detti che il settore dell'alimen-tazione poteva essere una bella sfida per lenuove tecnologie. Tramite l'università hannocercato qualcuno con le competenze specifi-che da unire alle loro più tecniche e sono arri-vata io».

Vi siete improvvisati imprenditori?«Abbiamo avuto l’appoggio di Cesenalab,

l'incubatore di imprese è stato un grosso aiutoper noi: ci ha permesso di conoscerci, ci hadato le giuste conoscenze per partire, abbiamoavuto un team competente per definire l’idea eil business model, ci hanno dato un posto dovelavorare e dove tutt'ora siamo. Realtà del gene-re dovrebbero nascere ovunque».

Parliamo dell'app: si scarica sul telefo-nino e poi?

«Con la scansione del codice a barre o conuna ricerca manuale si ottiene un punteggio

da zero a dieci che segnala quanto è sano unprodotto, una sintesi delle sue caratteristichepositive e negative, se è adatto a celiaci o intol-leranti al lattosio e una lista di alternative piùsane».

Come vengono elaborate tutte questeinformazioni?

«Abbiamo creato un algoritmo con lasupervisione della professoressa AlessandraBordoni, medico nutrizionista dell'universitàdi Bologna, per valutare ogni prodotto.Abbiamo archiviato un database di 20milaprodotti diversi. Se un prodotto non è già inarchivio l'utente viene guidato per fare fotoall'etichetta e mandarcela e arriva una notifi-ca quando è pronta la risposta».

Quanto tempo è servito per realizzarel'app?

«Un anno di lavoro. Per i dettagli dell'algo-ritmo e per il database andavamo nei super-mercati a fare foto agli scaffali e da qualcheparte ci hanno pure mandato fuori...».

L'unicità sta nell'algoritmo?«È proprio il cuore dell'applicazione.

Sviluppato integralmente da noi».È un brevetto depositato?«Per gli algoritmi non è possibile ma abbia-

mo in mente di proteggerlo in qualche modo».Il successo è dovuto al particolare

momento attuale in cui l'attenzioneall'alimentazione ha raggiunto livellialtissimi. Se fosse una moda passeggera?

«Il consumatore sta crescendo tantissimo:vuole sapere cosa mangia e sta capendo chequello che mangiamo fa la nostra salute. Noncredo sia una moda passeggera, cosa che inve-ce accade per alcuni ingredienti anche percolpa di una cattiva informazione che circolanel settore alimentare. Per questo tralasciamoi sensazionalismi e puntiamo alla scientifi-cità».

Chi garantisce il valore scientifico del-l'applicazione?

«Prima di tutto c'è stata la supervisione diun medico nutrizionista dell'università. E poi inostri punti di riferimento sono enti accredita-ti a livello europeo come la Sinu, società itia-liana nutrizione umana».

La necessità di una semplificazionegrafica per le esigenze di unosmartphone non mette a rischio il rigo-re scientifico?

«Cerchiamo di non banalizzare, è difficilema facciamo di tutto per rendere i concettisemplici senza snaturare il messaggio».

Le nuove tecnologie applicate all'ali-mentazione che risultati potranno porta-re in futuro?

«Non esistono limiti. Ci sono già aziende chestanno sviluppando sensori capaci di analizza-re le caratteristiche del piatto in tavolo. Oggi si

fanno foto ai piatti per metterle suInstagram, un giorno le faremo per saperecosa mangiamo».

Avete annunciato una versione a paga-mento entro Natale, cosa avrà in più?Quanto costerà?

«Non abbiamo ancora deciso la cifra. Laversione premium avrà una parte in cui l'u-tente potrà variare alcuni aspetti come i livel-lo di assunzione di un nutriente o escludere unparticolare ingrediente dalla propria dieta».

Finirà con i dietisti in rivolta controEdo come i taxisti contro Uber?

«No, il ruolo del professionista non puòvenire mai meno. Noi vorremmo essere com-plementari a dietologi, dietisti, nutrizionisti:l'app può essere un supporto quotidiano allavoro dello specialista che va sempre consul-tato. Ci saranno tutti gli avvertimenti del casoquando si va a modificare alcuni parametri».

È in distribuzione l’edizione speciale

Nuovo formato, contenuti esclusivi

Casa Premium è sfogliabile sul sito www.reclam.ra.itTieniti aggiornato con la pagina Facebook Casa Premium

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L’INTERVISTA

Il dietista sta nel telefoninoA Cesena nasce l’appche dà le pagelle ai cibie propone alternative saneDopo la laurea è partita la startup di quattro studentiBasta fotografare il codice a barre o inserire i datie un algoritmo scientifico elabora le informazioni«La nostra cultura d’impresa? Costruire tutto da zero»

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EXTRARAVENNA

&DINTORNI ottobre 2015

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QUATTRO UNIVERSITARI DI CESENACREANO L’APP PER MANGIARE BENE

La società Edo ha sede a Cesena. A crear-la sono stati quattro universitari. DiegoLanzoni (Sogliano sul Rubicone, presiden-te): si occupa della gestione amministrati-va della società, di tutto ciò che riguardal’area del database management e aiutanello sviluppo Ios. Luciano Venezia(Avellino, Ceo): è il responsabile dell’ap-plicazione Ios e cura gli aspetti tecnici eimplementativi dell’algoritmo. MarcoGiampaoli (Fano, responsabile tecnico): èil responsabile dell’applicazione Android edi tutti gli aspetti tecnici che sono dietro lequinte di Edo. Maria Vincenza Gargiulo(Napoli, food technologyst): è la guida nelmondo dell’alimentazione ed è la “creatri-ce” dell’algoritmo che valuta quanto èsano ogni prodotto alimentare. A loroquattro in seguito si è aggiunta GiuliaPieri: si occupa di definire da un punto divista nutrizionale di cosa hanno bisognogli utenti in base al loro profilo.

CHI SONO

Comune di Ravenna

Con il patrocinio

Comune di Cervia

Comune di Lugo

Comune di Forlì

Comune di Cesena

ciclo di conferenze 2015ore 20 Apertura e registrazione crediti formativi ore 20.30 Azienda Tavar

ore 20.45 Ecrù ore 21.45 Alessandra Chemollo ore 22.45 Spazio interventi e saluto conviviale

Info Reclam tel. 0544 408312 - [email protected] - www.reclam.ra.it

Otto incontri/confronti fra protagonisti esperti ed emergentidella progettazione contemporanea

GIOVEDÌ 15 OTTOBRE

EcrùParma

Alessandra ChemolloMarghera (VE)

Galleria Comunale - Palazzo del Capitano CESENA Corso Mazzini, 1

ORDINEARCHITETTIRAVENNA

E nessun produttore si è lamentato peri suggerimenti che l'app fornisce comealternative più sane?

«Ancora non è capitato ma potrebbe succede-re. Tutto sta nell’intelligenza del produttore: noivogliamo creare canale di comunicazione trautente e aziende incentivando la trasparenza emagari essere uno stimolo per offrire prodottimigliori. Vorrei che ci vedessero come un alleato;ad esempio sono stata a un convengo sulle eti-chette: per legge devono esserci certe informazio-ni e altre restano fuori, la nostra app veicola infoaggiuntive che possono arrivare al consumatorepartendo dall’azienda».

Avete o avrete spazi pubblicitari sul-l'app?

«Niente banner, ci abbiamo riflettuto eabbiamo valutato che avere pubblicità di alcu-ni prodotti non sarebbe eticamente la sceltagiusta».

Quindi con una Srl startup senza rac-colta pubblicitaria si campa in cinque?

«Beh, per la verità otto mesi dopo il lanciodell'app facciamo un po' fatica. Ci stiamo dedi-cando full time al progetto perché ci crediamoe siamo riusciti a partire grazie a un finanzia-mento di 50mila euro dall'azienda Alimosconosciuta tramite Cesenalab».

Qual è la cultura di impresa in unastartup di cinque giovani?

«Cerchiamo di essere semplicemente noistessi, non ci diamo arie, rimaniamo con ipiedi per terra. Stiamo imparando noi perprimi sperimentando: dobbiamo costruirequalcosa da zero ed è qualcosa di nostro, è unvalore che nessun'altra tipologia di lavoro puòdarti, un'esperienza emozionante che dovreb-bero fare tutti. Non è facile ma ad oggi dico chene vale la pena».

Andrea Alberizia

«I medici specialistidevono vederci

come un collaboratoreLa consulenza

dell’espertoè sempre necessariaPoi l’applicazione

può aiutare l’utentea orientarsi»

A sinistra i quattro fondatori diEdo srl. La startup che ha creatol’app per il mangiare sano ènata dentro Cesenalab,incubatore e acceleratored’impresa incentrato sul mondodigital, web e new media. Adestra invece alcune immaginidi come si presental’applicazione sui telefonini

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