PROGETTAZIONE, REALIZZAZIONE E VERIFICA DEGLI...

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Orazio Russo Fabrizio Piroli Gabriele Russo PROGETTAZIONE, REALIZZAZIONE E VERIFICA DEGLI IMPIANTI ELETTRICI NEGLI EDIFICI 4 a Edizione - Giugno 2013

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Orazio Russo

Fabrizio Piroli

Gabriele Russo

PROGETTAZIONE,REALIZZAZIONE E VERIFICADEGLI IMPIANTI ELETTRICINEGLI EDIFICI

4a Edizione - Giugno 2013

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PRESENTAZIONE

Perché una pubblicazione sugli impianti elettrici negli edifici ad usocivile e similare?L’esperienza professionale accumulata negli anni nel campoimpiantistico, mi ha permesso di verificare che la conoscenza dellalegislazione e della normativa in materia, la partecipazione a convegnie seminari specifici, la «merceologia» derivante dallo «sfogliare» icataloghi delle principali case costruttrici, non sono mai sufficienti: nellastesura di un nuovo progetto, ho sempre la necessità di consultarevari libri, pubblicazioni, progetti precedenti, ecc., che oggi, nell’epocadi «internet», risultano insostituibili.Di pari passo, l’altra esperienza svolta negli ultimi dieci anni nel campodella «formazione» e, in particolare modo, l’interazione con i tecnicipiù giovani, mi ha consentito di verificare che il passaggio dall’universitàallo svolgimento della professione è tutt’altro che semplice, soprattuttoper gli ingegneri che, provenendo da studi ove il «rigore fisico-matematico» è d’obbligo, si perdono nell’applicazione «pratica» delleloro conoscenze.Queste riflessioni mi hanno fatto maturare l’idea di questo libro, conla convinzione che dovesse avere la struttura di un manuale, con lasua «brava» parte teorica e normativa – imprescindibile, ma sintetica– ed una «sostanziale» parte pratica, sviluppata anche con tanti esempiconcreti, e finalizzata ad «inquadrare» il progetto di un impianto elettricodal suo embrione – le necessità del committente e la documentazioneda produrre per l’esecuzione – fino alla utilizzazione delle opererealizzate – impianto eseguito secondo la «perfetta regola dell’arte»,corredato della «dichiarazione di conformità» e, ove necessario, delcontratto di manutenzione.Un manuale sugli impianti elettrici dunque, ma non solo: al giornod’oggi le necessità impiantistiche di un immobile vanno affrontateunendo la «tecnologia» alla specifica «destinazione d’uso»,coniugando lo studio del «layout architettonico» con quello deicavidotti, «progettando» le varie esigenze – illuminazione artificiale,prese di FM, prese per fonia, prese per trasmissione dati, hi-fi,antintrusione, climatizzazione, tecnologie audiovideo, postazionevideocitofonica, diffusione sonora – unitamente all’architettura degliinterni, creando «valore aggiunto» all’arredamento.

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Il manuale (la cui trattazione non comprende gli impianti ausiliari difonia/dati, TV, TVSAT, TVCC, citofonico, ecc.), è stato strutturato incinque sezioni, seguite da un breve «nozionario», denominato appuntidi elettrotecnica. Nella prima sezione viene trattato il «quadro normativo», comprendentele leggi di interesse nel settore degli impianti elettrici e le principalinorme CEI che guidano il progetto negli edifici ad uso civile e similare.La seconda sezione è tutta improntata sulla trattazione delle«indicazioni progettuali», che identificano nello specifico il progettodegli impianti elettrici e gli schemi generici di «capitolato», di «richiestad’offerta», di «linee guida per il contratto di manutenzione». Nella terza sezione si entra nel vivo della realizzazione dell’impiantoelettrico, un vero e proprio «vademecum» per ogni fase del «cantiere»e per ogni componente dell’impianto. La quarta sezione riguarda le verifiche da effettuare ad impiantoultimato.La quinta sezione è dedicata agli «esempi concreti» di realizzazionedegli impianti elettrici per le tipologie di «immobili ad uso civile esimilare» ricorrenti maggiormente nella vita professionale. In questasezione, ad ogni tavola dedicata all’architettura degli interni, vengonoaffiancate le tavole architettoniche, di schematura d’impianto, di FM,di illuminazione e dei relativi quadri elettrici.Completano l’opera i dettagli progettuali degli esempi realizzativiproposti, corredati dai «rendering» tridimensionali che consentono diapprezzare le scelte architettoniche e di illuminotecnica.Mi auguro di aver raggiunto con la stesura di questo manuale l’intentoiniziale di sintesi e compendio e, pur senza alcuna pretesa di esserestato esaustivo, di aver contribuito alla diffusione di un correttoapproccio alla problematica degli impianti elettrici verso le nuovegenerazioni di tecnici.

Orazio Russo

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INDICE

PREMESSA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11

1. IL QUADRO NORMATIVO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15

1.1 Le tipologie di edifici trattate nel presente manuale . . . . . . . . . 15

1.2 Le leggi di interesse nel settore degli impianti elettrici . . . . . . . 16

1.3 Le norme CEI, il Comitato Elettrotecnico Italiano e gli altri enti

di normazione ed omologazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45

1.4 Le principali norme CEI e guide CEI per gli impianti elettrici negli

edifici ad uso civile e similare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48

1.4.1 Norma CEI 64-8 edizione 7, pubblicata nel luglio 2012 53

2. LE INDICAZIONI PROGETTUALI PER GLI IMPIANTI ELETTRICI . . . . 69

2.1 Prefazione al capitolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69

2.2 Come è composta la documentazione di progetto . . . . . . . . . . 70

2.3 Le caratteristiche generali e di realizzazione dell’impianto elettrico 71

2.4 La composizione dell’impianto elettrico e la sua descrizione in

base alla funzionalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75

2.5 L’illuminazione ordinaria e di emergenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77

2.6 Documenti inerenti l’appalto di un impianto elettrico . . . . . . . . . 78

2.6.1 Capitolato generico per un impianto elettrico . . . . . . . . . 78

2.6.2 Richiesta d’offerta per la realizzazione di un impianto

elettrico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 84

2.6.3 Linee guida per la redazione di un capitolato per la

manutenzione di un impianto elettrico . . . . . . . . . . . . . . . 86

3. DALLA PROGETTAZIONE ALLA REALIZZAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . 90

3.1 La produzione e la trasmissione dell’energia elettrica . . . . . . . . 90

3.2 La distribuzione dell’energia elettrica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92

3.3 La consegna dell’energia elettrica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93

3.3.1 I gruppi di misura e la loro ubicazione . . . . . . . . . . . . . . 93

3.3.2 Il fattore di potenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98

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3.4 Il rifasamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 99

3.4.1 Determinazione della potenza delle batterie di condensatori 99

3.5 La richiesta di fornitura dell’energia elettrica . . . . . . . . . . . . . . . . 102

3.6 Il sistema elettrico di distribuzione dell’energia . . . . . . . . . . . . . . 105

3.6.1 Definizione di impianto di terra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106

3.6.2 Denominazione dei sistemi di categoria I in base alla

tensione verso terra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 106

3.7 Gli elementi costitutivi dell’impianto elettrico ad uso civile e similare 110

3.7.1 Le più comuni soluzioni impiantistiche . . . . . . . . . . . . . . . 111

3.7.2 Canale per cavi elettrici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122

3.7.3 Tubazioni per cavi elettrici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 124

3.7.4 Cassette e scatole di derivazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 127

3.7.5 Cavi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 130

3.7.6 Dispositivi di manovra e protezione . . . . . . . . . . . . . . . . . 176

3.7.7 Quadri elettrici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 203

3.7.8 Apparecchi di comando per i circuiti di illuminazione (ILL) 208

3.7.9 Spine e prese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 211

3.7.10 I circuiti di comando - Temporizzatore luce-scale con

preavviso di spegnimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 213

3.7.11 L’ubicazione delle apparecchiature negli edifici ad uso

civile e similare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 214

3.7.12 Gli impianti elettrici nei locali da bagno e/o da doccia 216

3.7.13 L’impianto di terra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 218

3.7.14 L’illuminotecnica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 229

4. AD IMPIANTO ULTIMATO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 245

4.1 Prefazione al capitolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 245

4.2 Verifiche iniziali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 246

4.3 Esame a vista . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 247

4.4 Prove . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 248

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5. GLI ESEMPI CONCRETI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 253

5.1 Prefazione al capitolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 253

5.2 La stesura del progetto di un impianto elettrico . . . . . . . . . . . . . 254

5.2.1 Relazione tecnica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 254

5.2.2 Calcolo delle potenze installate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 256

5.2.3 Quadri elettrici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 258

5.2.4 Impianti telefonici, impianti di trasmissione dati, impianti

speciali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 260

5.2.5 Impianti di terra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 260

5.3 Esempi di realizzazioni per diverse tipologie edilizie . . . . . . . . . 260

1. L’appartamento del single . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 263

2. L’appartamento di media superficie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 272

3. L’appartamento con lo studio professionale . . . . . . . . . . . . . 280

4. L’ufficio di media superficie (*) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 291

5. Il negozio (interno ad un centro commerciale) (*) . . . . . . . . 312

6. Il bar . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 336

7. Il ristorante (*) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 345

8. Lo studio medico e similari (Il medico dentista) (*) . . . . . . 369

9. La palestra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 385

10. La banca (*) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 396

11. Il condominio con locale contatori, locale caldaia, locale ascensori e cantine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 427

12. L’autorimessa con più di 9 automobili (*) . . . . . . . . . . . . . . . 436

(*) Ogni esempio così contrassegnato riporta, oltre alle tavole grafiche architettoniche edimpiantistiche, anche la stesura del progetto esecutivo, elemento mancante negli altriesempi in elenco privi della suddetta annotazione.

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6. APPUNTI DI ELETTROTECNICA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 458

6.1 Prefazione al capitolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 458

6.2 Che cosa è l’elettrotecnica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 458

6.3 Che cos’è la corrente elettrica e come viene generata . . . . . . 458

6.4 Le unità di misura in elettrotecnica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 460

6.5 La corrente continua . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 463

6.6 La corrente alternata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 464

6.7 La legge di Ohm . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 465

6.8 Potenza elettrica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 466

6.9 I circuiti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 468

6.10 Resistenza di un conduttore, resistenze in serie, resistenze in

parallelo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 471

6.11 Calcolo della caduta di tensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 472

6.12 Calcolo della corrente d’impiego . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 475

6.12.1 Calcolo di Ib attraverso la somma della corrente attiva e

reattiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 475

6.12.2 Calcolo di Ib attraverso la somma della potenza attiva e

reattiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 477

6.13 Calcolo della corrente assorbita da un motore . . . . . . . . . . . . . . 478

6.13.1 Formula per il calcolo della corrente assorbita Iass da un

motore alimentato in corrente continua . . . . . . . . . . . . . . 478

6.13.2 Formula per il calcolo della corrente assorbita Iass da un

motore alimentato in corrente alternata monofase . . . . . 478

6.13.3 Formula per il calcolo della corrente assorbita Iass da un

motore alimentato in corrente alternata trifase . . . . . . . . 478

6.13.4 Calcolo della corrente assorbita Iass da un motore

alimentato in corrente alternata trifase . . . . . . . . . . . . . . . 478

6.14 Calcolo del valore massimo della corrente di un circuito . . . . . 479

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2LE INDICAZIONI PROGETTUALIPER GLI IMPIANTI ELETTRICI

«Non ho ancora trovato un problema che, per quanto fosse complicato, a con-siderarlo nel modo giusto non diventasse ancora più complicato»POUL ANDERSON

2.1 PREFAZIONE AL CAPITOLO

In questa sezione gli autori vogliono indicare le modalità con cui affrontare unqualsiasi progetto per la realizzazione di un nuovo impianto elettrico, o per l’am-pliamento o la ristrutturazione di un impianto elettrico già esistente, all’internodi un «edificio ad uso civile e similare».L’intento è quello di fornire alcune note metodologiche attraverso le quali il tecnicoprogettista potrà affrontare le consuete problematiche del campo impiantistico,garantendo la soddisfazione del committente nel veder realizzato un impianto «aregola d’arte» e rispondente pienamente alle esigenze richieste già in sede diincarico.

I doveri del progettista di impianti elettrici

Un tecnico progettista di impianti elettrici dovrà:— seguire le leggi e le norme vigenti relative ad ogni componente dell’im-

pianto e alla specifica destinazione d’uso cui è destinato l’edificio;— assicurare il rispetto delle norme di sicurezza sia nella fase cantieristica,

durante l’esecuzione da parte della impresa installatrice, che nella faseoperativa, ad impianto ultimato e consegnato al committente;

— applicare l’esperienza già maturata per impianti analoghi;— aggiornare le proprie conoscenze merceologiche sulla produzione di ogni

componente destinato agli impianti elettrici;— rispondere ai bisogni del committente mantenendo i costi realizzativi del-

l’impianto all’interno del «range economico» stabilito.

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2.2 COME È COMPOSTA LA DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO

Il progetto cantierabileIl progetto esecutivo, che sia architettonico, strutturale o impiantistico, deve rap-presentare sempre completamente e in dettaglio tutte le lavorazioni che dovrannoessere eseguite in cantiere («progetto cantierabile»). Il tecnico progettista, pertanto,redigerà le tavole grafiche in modo da non dare adito a dubbi o a qualsivogliaincertezza in cantiere, consentendo così il mantenimento dei tempi contrattualmenteprevisti con l’impresa esecutrice: a tal fine le tavole grafiche dovranno contenereindicazioni precise sui materiali da impiegare e definire la tipologia delle lavorazionie delle finiture. Prima di addentrarsi nella illustrazione delle modalità di stesura di un progettodi impianto elettrico, si ritiene utile sottolineare al tecnico progettista l’importanzadi chiarire «in dettaglio» con il committente quali siano le reali necessità cui eglidovrà ottemperare, e questo sin dalla fase precedente la formalizzazione dell’in-carico:

1) Si tratta di redigere il progetto esecutivo degli impianti elettrici, ovvero ilcommittente intende richiedere al tecnico progettista solo un capitolato lavoricon alcune tavole grafiche illustrative nei casi in cui non ricorre l’obbligodel progetto?

2) E, in tal caso, il capitolato lavori deve essere completo di un elenco prezzi? 3) E il tecnico deve anche predisporre una lettera per la richiesta d’offerta

alle imprese installatrici che il committente vorrà invitare? 4) E il tecnico deve anche fornire il supporto al committente durante la «gara»

per l’assegnazione delle opere fino alla formalizzazione dell’appalto all’im-presa esecutrice prescelta?

5) E l’incarico si conclude con la redazione del progetto, ovvero il committenteintende assegnare al tecnico anche l’incarico di direzione lavori e di coor-dinatore per la sicurezza «D. Leg.vo 81/2008 Titolo IV»?

6) E, ad opere eseguite, il tecnico eventualmente incaricato per la direzionelavori, dovrà preoccuparsi di redigere il «certificato di regolare esecuzione»,in sostituzione del «certificato di collaudo» a cura di altro professionistanon intervenuto durante la progettazione e l’esecuzione delle opere?

La documentazione di progettoLa documentazione di progetto per un impianto elettrico, dovrà fare riferimentoalla guida CEI 0 – 2 ultima edizione (Guida per la definizione della documentazionedi progetto degli impianti elettrici) ed essere composta da:

1. Relazione descrittiva - Saranno riportati una serie di dati caratteristici delprogetto, tra cui ricordiamo:— una descrizione sommaria delle opere da eseguire (tipologia e consi-

stenza); — una descrizione di tutte le caratteristiche dell’edificio e delle attività

svolte che hanno condizionato le scelte impiantistiche;

Le indicazioni progettuali per gli impianti elettrici

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— la classificazione dei vari ambienti dell’edificio;— i dati di progetto;— i dati del sistema di distribuzione e di utilizzazione dell’energia elet-

trica;— le cadute di tensione ammissibili lungo la linea;— il calcolo della potenza installata desunta dai vari utilizzatori;— le norme tecniche di riferimento per i vari componenti dell’impianto;— il dimensionamento dei casi elettrici;— le misure di protezione dai contatti diretti ed indiretti;— il calcolo illuminotecnico;

2. Tavole grafiche:— comprenderanno lo schema funzionale dell’impianto;— lo schema dei quadri elettrici;— la planimetria della rete impianti a pavimento;— la planimetria della rete impianti a soffitto;— la planimetria della rete di impianti elettrici destinati ad impianti di

climatizzazione;— l’impianto di terra ed eventualmente l’impianto antifulmine;— i dettagli per la corretta installazione dei componenti elettrici;

3. Computi metrici estimativi;4. Capitolato speciale d’appalto;5. Documentazione relative alla protezione contro i fulmini - Verifica della

necessità di ricorrere a dispositivi/impianti per la protezione contro i fulminie, se necessari, la documentazione da allegare al progetto farà riferimentoalle norme CEI applicabili per la protezione contro i fulmini.

Tutto quanto sopra indicato è relativo al «progetto di un nuovo» impianto elettrico:in caso di «progetto di ampliamento/trasformazione» di un impianto esistente, idocumenti saranno i medesimi, ma saranno adattati allo specifico intervento, veri-ficando accuratamente la compatibilità delle nuove parti di impianto con l’impiantopreesistente.Naturalmente, in considerazione dell’importanza delle opere da eseguire, il progettodi un impianto elettrico potrà accorpare i suddetti diversi documenti delineandonein maniera più o meno ampia i loro contenuti e/o rinviando eventuali dettagliall’esaustiva esposizione nelle tavole grafiche.

2.3 LE CARATTERISTICHE GENERALI E DI REALIZZAZIONE

DELL’IMPIANTO ELETTRICO

Negli impianti elettrici destinati agli «edifici ad uso civile e similare», generalmentesono in giuoco potenze contrattuali massime pari a 100 [kW]. Per questo tipo di realizzazioni, gli impianti sono alimentati dall’ente erogatorein bassa tensione (BT), con tensione nominale di 400 [V] in corrente alternatatrifase più neutro (sistema di categoria I di tipo TT – vedasi alla successiva sezionetre «Il sistema elettrico di distribuzione dell’energia» - paragrafo 3.6).

Le indicazioni progettuali per gli impianti elettrici

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3.7.1.2 L’impianto con canalette a vista

Le condutture sono a vista e posate «a battiscopa», «a parete» e «a soffitto». Gli elementi ove viaggiano i cavi elettrici sono costituiti da canalette ed accessoridi derivazione e giunzione, e possono essere unifilari, bifilari e trifilari, cioè a1, 2 e 3 scomparti.I cavi elettrici sono tutti «sfilabili».Il quadro elettrico (o centralino), collegato al contatore di energia elettrica, è anch’essoa vista, così come il raccordo alle canalette. Il collegamento al contatore di energiaelettrica può essere realizzato con condutture a vista o di tipo incassato.Gli «apparecchi di comando e derivazione» degli utilizzatori e le «prese a spina»sono costituiti da scatole da incasso e da «frutti», cestelli e placche di tipo modularecome per l’impianto «sotto traccia», ma sono inseriti in appositi «portapparecchia vista collegati alle canalette». Una schematizzazione dell’impianto con canalette a vista è riportata nella figura 13.

Figura 13 – Impianto con canalette a vista

Quando si utilizza

È la soluzione «alternativa all’impianto sotto traccia» quando si ristrutturanoabitazioni, uffici, scuole, alberghi, negozi, magazzini e locali similari e quandoè necessaria una grande flessibilità dell’impianto elettrico.

VantaggiI principali vantaggi di questo tipo di impianto sono l’indipendenza della suarealizzazione dalla struttura edile dell’immobile, la rapidità e facilità di ese-cuzione, di ampliamento, di modifica e di esecuzione.

SvantaggiI principali svantaggi sono l’estetica, la difficoltà di servire le utenze lontanedalle pareti, la difficoltà di manutenzione ordinaria per eseguire le decorazionidelle pareti.

Dalla progettazione alla realizzazione

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3.7.1.3 L’impianto a pavimento

L’impianto a pavimento può essere completato dagli impianti di illuminazione eper prese di servizio sotto traccia nelle pareti perimetrali in muratura o con canalettea vista nelle pareti divisorie, oltre che dall’impianto sotto traccia a soffitto.Il pavimento, solitamente del tipo sopraelevato (struttura metallica e «quadroni»rivestiti superiormente di materiale pedonabile, ambedue a modulo 60 x 60 [cm]),al sollevamento del singolo «quadrone» mostra condutture di tipo a vista. Gli elementi ove viaggiano i cavi elettrici sono costituiti da canalette chiuse ocon coperchio apribile, più accessori di derivazione e giunzione, e possono essereunifilari, bifilari e trifilari, cioè a 1, 2 e 3 scomparti.I cavi elettrici sono tutti «sfilabili».Il quadro elettrico generale è collegato al contatore di energia elettrica ed è avista. Il collegamento al contatore di energia elettrica può essere realizzato concondutture a vista o di tipo incassato. La flessibilità richiesta all’impianto elettricoconsiglia, per l’impianto a pavimento, la predisposizione di «quadri elettrici dizona», denominati «box di zona», e destinati al sezionamento ed alla protezionedi «zone dell’impianto»: questi «box» sono installati a parete ed al loro internogeneralmente si trova una «guida DIN 46277» su cui «agganciare» gli apparecchimodulari per il sezionamento/protezione.Gli «apparecchi di comando e derivazione» degli utilizzatori e le «prese a spina»sono costituiti da «frutti», cestelli e placche di tipo modulare come per l’impianto«sotto traccia» e «con canalette a vista», ma sono inseriti in appositi «portap-parecchi a vista collegati alle canalette sottostanti il pavimento mobile»: questiportapparechi quando «emergono dai quadroni sono denominati torrette», mentrequando sono «sono a scomparsa nei quadroni», con coperchio apribile ed a filopavimento, sono denominati «box a pavimento».In tempi passati l’impianto a pavimento era realizzato anche con pavimento ditipo tradizionale posato su massetto e non sopraelevabile: questa soluzione, oggimolto rara, prevedeva la stesura delle canalette secondo una maglia quadrata «amodulo di dimensione stabilita» in modo da realizzare predisposizioni di impiantocon torrette o box a pavimento «attivati» o «attivabili» a seconda del «lay-out»operativo. Naturalmente questo tipo di soluzione per l’impianto a pavimento nonconsente la grande e quasi totale flessibilità derivante dall’uso del pavimento soprae-levato.

Quando si utilizza

È la soluzione generalmente utilizzata quando si ristrutturano immobili conpiani di vaste dimensioni destinati a uffici con «lay-out open space», quandogli edifici sono molto vecchi, quando i punti di utilizzo sono molto distantidalle pareti perimetrali e quando è necessaria una grande flessibilità dell’im-pianto elettrico di FM.

Dalla progettazione alla realizzazione

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Un particolare, e poco usuale, tipo di impianto a pavimento è quello realizzabilequando il materiale pedonabile è costituito da «quadroni modulari di moquetteautoposante», generalmente di dimensioni 50 x 50 [cm].Una schematizzazione di varie tipologie per l’impianto a pavimento è riportatanelle figure 14; 14a; 14b; 14c.In questo tipo di soluzione le condutture sono semplicemente costituite da «cavipiatti 9», le giunzioni e le derivazioni sono piatte ed «a perforazione delle dorsalisecondarie sulle dorsali primarie», attivando nei punti prestabiliti per le utenzei «box a pavimento» o le «torrette», all’interno dei quali vengono installati gli«apparecchi di comando e derivazione» degli utilizzatori e le «prese a spina»(costituiti come sempre da «frutti», cestelli e placche di tipo modulare come perl’impianto «sotto traccia»).

Figura 14 – Impianto con canaline bifilari a pavimento

VantaggiI principali vantaggi dell’impianto a pavimento sopraelevato sono la grandeflessibilità in caso di ampliamento, di modifica e di ristrutturazione dell’im-mobile, la rapidità di esecuzione e la facilità di manutenzione.

SvantaggiGli svantaggi sono limitati e legati all’estetica delle torrette ed alla difficoltàdi servirsi degli apparecchi di comando a parete, lontani dal posto di lavoro.

Dalla progettazione alla realizzazione

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9 Conformità alla norma CEI 20-41, con nastro di protezione inferiore e lamiera zincatasuperiore.

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4.4 PROVE

Dopo l’«esame a vista», si potrà procedere alla prova strumentale, le cui modalitàe sequenze vengono raccomandate dalla norma CEI 64-8 edizione 7, così comedi seguito sommariamente riportato. La norma CEI 64-8 edizione 7, al punto 6.3.3, definisce la prova come «effettuazionedi misure o di altre operazioni sull’impianto elettrico mediante le quali si accertal’efficienza della stesso impianto elettrico». Inoltre, al punto 61.3.1, afferma che «i metodi di prova descritti nel presentecapitolo 3 costituiscono metodi di riferimento; è ammesso l’uso di altri metodidi prova, purché essi forniscano risultati altrettanto validi. Gli strumenti di misura e gli apparecchi di controllo devono essere conformi allenorme della serie CEI EN 61557. Se si usano altri strumenti di misura od altri apparecchidi controllo, essi non devono avere caratteristiche e grado di protezione inferiori».Segue poi l’elencazione delle prove, con la precisazione «per quanto applicabili»,e la loro preferibile sequenza:

— prova della continuità dei conduttori di protezione, compresi i conduttoriequipotenziali principale e supplementare;

— misura della resistenza di isolamento dell’impianto elettrico tra ogni conduttoreattivo e il conduttore di protezione connesso a terra. Per gli scopi di questa provai conduttori attivi possono essere collegati assieme. Con riferimento alla seguentetabella 1, la verifica viene considerata soddisfacente quando la misura della resistenzadi isolamento, in ogni circuito e con utilizzatori disinseriti, riporti un valore non in-feriore a quello ivi indicato. Prima di effettuare questa prova di isolamento, va ef-fettuato anche il disinserimento di eventuali dispositivi di protezione contro lesovratensioni 4 che possono influenzare la prova o possono essere danneggiati.

— verifica della separazione dei circuiti. Si tratta di una prova richiesta quando,per la protezione contro i contatti indiretti, vengano utilizzati sistemi SELV 5,PELV 6 o per separazione elettrica 7. Per questa prova si opera come per laprecedente misura della resistenza di isolamento ed i valori da misurare do-vranno essere non inferiori a quelli di tabella 1.

Ad impianto ultimato

248

3 Sezione 6.

4 Usualmente identificati con l’acronimo SPD.

5 Bassissima tensione di sicurezza SELV (Safety Extra - Low Voltage) – Viene così definitoun sistema che deve essere alimentato da una sorgente autonoma di sicurezza, devegarantire la separazione galvanica rispetto agli altri sistemi elettrici e non deve averepunti a terra: rispettati questi requisiti, il sistema non dovrebbe assumere tensioni superioria quelle nominali. In tal caso la separazione dei circuiti deve essere verificata in accordocon quanto riportato nella norma CEI 64-8 edizione 7 al punto 61.3.4.1.

6 Bassissima tensione di protezione PELV (Protective Extra Low Voltage) - è un sistemaa bassissima tensione alimentato da una sorgente di sicurezza e con una separazionedi protezione rispetto gli altri sistemi elettrici, ma con un punto collegato a terra. In talcaso la separazione dei circuiti deve essere verificata in accordo con quanto riportatonella norma CEI 64-8 edizione 7 al punto 61.3.4.2.

7 Separazione delle parti attive da quelle di altri circuiti e dalla terra da effettuarsi tramiteverifica della misura della resistenza di isolamento, in accordo con quanto riportato nellanorma CEI 64-8 edizione 7 al punto 61.3.4.3.

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Tabella 1 - Valore minimo della resistenza di isolamento

— verifica della protezione mediante interruzione automatica dell’alimen-tazione. La verifica dell’efficacia dei sistemi adottati per la protezione controi contatti indiretti mediante interruzione automatica dell’alimentazione, vieneprescritta dalla norma CEI 64-8 edizione 7 in maniera diversa a seconda delsistema di alimentazione. Per l’impianto elettrico destinato agli edifici ad usocivile e similare, il presente manuale ha fatto riferimento al sistema più usuale,il sistema TT. Per tale sistema le norme prevedono:1) la misura della resistenza RE del dispersore di terra al quale sono collegate

le masse dell’impianto 8 in condizioni ordinarie di funzionamento;2) la verifica mediante esame a vista della caratteristiche del dispositivo dif-

ferenziale e/o della sua efficienza mediante prove. L’efficienza della inter-ruzione automatica della alimentazione mediante dispositivi di protezionea corrente differenziale, va verificata generando una corrente differenzialedi valore non superiore a Idn attraverso apposite apparecchiature di provasenza misurare il tempo di intervento 9;

— prova di polarità. La verifica interessa i dispositivi di interruzione unipolare,quando sia vietata la loro installazione sul conduttore di neutro: in tal caso oc-correrà effettuare una prova di polarità per verificare che i suddetti dispositivisiano installati solo sulle fasi;

— prova dell’ordine delle fasi. La verifica della sequenza delle fasi va effettuatasu richiesta in caso di circuiti multipolari;

— prove di funzionamento. La prova consiste nella verifica che le unità costi-tuite da diversi componenti (le apparecchiature prefabbricate, i motori e i re-lativi ausiliari, i comandi e i blocchi) siano montati, regolati ed installati inaccordo con le prescrizioni della presente norma. Se necessario, i dispositividi protezione devono essere sottoposti a prove di funzionamento, onde veri-ficare la loro installazione e regolazione in modo appropriato;

— cadute di tensione. Su richiesta può essere valutata la misura della caduta ditensione misurando l’impedenza di ogni circuito;

— prova di sfilabilità dei cavi. Anche questa prova va effettuata su richiesta.Ad operazioni di verifica eseguite, il tecnico abilitato dovrà certificare le proveeffettuate ed il loro esito. A tal fine viene proposto uno schema che, oppor-tunamente adattato allo specifico impianto elettrico da verificare, può rap-presentare uno schema di certificato di verifica.

Tensione nominaledel circuito [V]

Tensionedi prova c.c. [V]

Resistenzadi isolamento [MΩ]

Sistemi SELV e PELV 250 x 0,5

≤ 500, eccetto SELV e PELV 500 x 1,0

> 500 1.000 x 1,0

Ad impianto ultimato

249

8 La misura di RE può essere sostituita con la misura della resistenza dell’anello di guasto

9 La misura viene effettuata solo se il calcolo non è possibile perché non tutti i parametrisono conosciuti. Nell’effettuare questa misura occorrerà prendere le dovute precauzioniper evitare i pericoli dovuti ad un doppio guasto.

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Ad impianto ultimato

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Documento da redigersi suCARTA INTESTATA DEL PROFESSIONISTA ABILITATO INCARICATO

SCHEMA TIPO PER CERTIFICATO DI VERIFICA

prot. n. ……………/………./……..

VERBALE DI SOPRALLUOGO IN DATA …………….....PRESSO L’IMMOBILE SITO IN …………………….........UBICATO ALLA VIA …………….......................................

Oggetto della verifica: impianto elettrico relativo a/a servizio di .......................................................................................................................

Impianto nuovo c 1

Impianto adeguato cImpianto ampliato cImpianto ristrutturato c

(Di seguito viene riportato un elenco sommarioe non esaustivo delle verifiche da effettuare)

1 «Flag» da apporre per lo specifico impianto sottoposto a verifica.

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Ad impianto ultimato

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Esami a vista

Corrispondenza fra elaborati di progetto/capitolato ed impianto realizzato c SI c NO

Rispondenza dei componenti utilizzati alle specifiche di progetto/capitolato c SI c NO

Componenti utilizzati adeguati all’installazione nel particolare ambiente c SI c NO

Componenti conformi alle prescrizioni di sicurezza c SI c NO

Eventuali certificati: c IMQ c CESI c Altro ……………… c costruttore

Marchio CE: c SI c NO

Protezione adeguata contro contatti diretti contatti indiretti

c SI c NO c SI c NO

Sezioni adeguate dei tubi/canaline/canali/passerelle utilizzati c SI c NO

Conduttori utilizzati

Sezioni adeguate: c SI c NO Tensione d’isolamento adeguata: c SI c NO

Colore adeguato: Fase c SI c NO Neutro c SI c NO

Protezione/Equipotenziale c SI c NO

Caduta di tensione nei limiti previsti c SI c NO

Connessioni dei conduttori idonee c SI c NO

Efficace serraggio dei conduttori ai morsetti c SI c NO

Protezione delle condutture:

dai sovraccarichi conformità c SI c NO

dai corto circuiti conformità c SI c NO

Sezionamento dei circuiti conformità c SI c NO

Comando dei circuiti conformità c SI c NO

Identificazione degli apparecchi di sezionamento e manovra conformità c SI c NO

Apparecchiature installate ad altezza adeguata:

normodotati conformità c SI c NO

diversamente abili conformità c SI c NO

Agevole accessibilità dell’impianto per interventi operativi e di manutenzione

conformità c SI c NO

Impianto di terra conformità c SI c NO

Collettore di terra accessibile conformità c SI c NO

Illuminotecnica adeguata alle esigenze del particolare ambiente

conformità c SI c NO

Impianto in locali particolari adeguato:

locali umidi conformità c SI c NO

locali ad uso medico conformità c SI c NO

locali con pericolo di esplosione conformità c SI c NO

autorimessa conformità c SI c NO

centrale termica conformità c SI c NO

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ESEMPIO 4

L’UFFICIO DI MEDIA SUPERFICIE

SK4 - SCHEDA RIASSUNTIVA DEL PROGETTO DELL’IMPIANTO ELETTRICO

Gli esempi concreti - L’ufficio di media superficie

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RELAZIONE TECNICA «PROGETTO UFFICIO MEDIA SUPERFICIE»

ImmobileL’immobile in cui verrà realizzato «l’ufficio medio», si trova al piano primo diun fabbricato ubicato in zona semicentrale ed ha una superficie commerciale dicirca 120 [m2].La palazzina è in uno stato di ordinaria manutenzione, mentre l’immobile, ai finirealizzativi del nuovo progetto impiantistico elettrico, richiede la rimozione delpreesistente impianto, in quanto già destinato ad uso di civile abitazione.

Budget Il «budget» economico stabilito dal committente per questa realizzazione si attestasui valori medi del mercato, considerati la qualità del grado di finitura e l’archi-tettura interna dell’immobile.

Fornitura energia elettricaL’impianto elettrico dell’ufficio medio è di categoria I mentre la fornitura di energiaelettrica dall’ente erogatore sarà in bassa tensione con un sistema di distribuzionetipo TT, trifase con neutro, alla tensione di 400 [V] e frequenza 50 [Hz].

ΔV%La massima caduta di tensione ammissibile su ogni linea dei circuiti terminalisarà del 3%.

Contatti indiretti La protezione contro i contatti indiretti è realizzata mediante l’interruzione auto-matica dell’alimentazione, ottenuta attraverso dispositivi di protezione differenziale.Tale esigenza sarà soddisfatta con l’impiego di interruttori automatici magneto-termici dotati di relè differenziale ad alta sensibilità (0,03 [A]) a protezione deicircuiti terminali.

Contatti diretti La protezione contro i contatti diretti con parti in tensione verrà realizzata mediantel’impiego di involucri o barriere aventi grado di protezione IP20 (corpi illuminantidei vari ambienti), IP45 (corpi illuminanti nei servizi igienici, torrette a pavimento),IP55 (carpenteria quadro elettrico generale/UPS). L’impiego di dispositivi diffe-renziali ad alta sensibilità a protezione dei circuiti terminali, costituirà in ognicaso una efficace protezione addizione contro i contatti diretti.

AmbientiGli ambienti sono tutti classificabili di tipo ordinario, considerato che nei serviziigienici non verranno realizzati né docce né vasche, e che all’interno di ciascunservizio igienico sarà posizionato il solo interruttore del corpo illuminante a sof-fitto.

Gli esempi concreti - L’ufficio di media superficie

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Condutture impianto FM/TDLa tipologia che sarà utilizzata per le condutture dell’impianto FM/TD, è del tipotubo in PVC serie leggera e pesante, annegato nel pavimento e nella muratura,completo di pezzi speciali e raccordi. Attraverso questo tipo di tubazione, sarannoraggiunte le singole prese di FM poste sia a muro che su torretta.

Condutture impianto illuminazioneLa tipologia che sarà utilizzata per le condutture dell’impianto di illuminazione,considerata la scelta di utilizzare un controsoffitto in lastre di cartongesso, è quellacon canala metallica asolata senza coperchio, da cui vengono derivate tubazioniin PVC serie leggera e pesante sia a vista che annegate nella muratura, completadi pezzi speciali e raccordi. Attraverso questo tipo di tubazione, saranno poi rag-giunti i singoli corpi illuminanti.

Corpi illuminati— nelle zone di lavoro - plafoniere da incasso, con ottica «darklight», tipo

«773 comfort – Disano», dotate di due tubi fluorescenti da 36 [W], 4000[K] luce bianca/«ibis biluce – Disano» dotate di due fluorescenti tipo T5da 28 [W];

— nei servizi igienici e nei locali tecnici, plafone stagna, tipo «747 oblò– Disano», con lampada fluorescente circolare da 32 [W];

— in tutte le altre zone – faretto da incasso tipo «822 compact – Disano»dotate di due lampade fluorescenti compatte da 26 [W] - appliques «luce-plan mod. piatto» dotate di una lampada alogena da 150 [W].

Illuminamento medioL’illuminamento medio da garantire nelle zone di lavoro sarà 500 [lux], mentrenelle altre zone sarà 300 [lux] (questi valori si intendono: per tutta la vita del-l’impianto con fattore di manutenzione 0,8).

Illuminazione emergenzaL’illuminazione di emergenza sarà realizzata con corpi illuminanti autonomi ditipo SE (con batteria tampone – modello «626 – Beghelli») che garantiscano unminimo di 5 [lux].

CDZ La potenza dell’impianto di climatizzazione che verrà installato nell’ufficio è paria 3 [kW].

FM Per le utenze FM, saranno previsti sia circuiti in FM «ordinaria» che circuiti inFM «privilegiata» (terminali dati, server, apparati di telecomunicazione, impiantoantintrusione). A tal fine sarà prevista l’installazione di un gruppo di continuitàavente le seguenti caratteristiche generali:

Gli esempi concreti - L’ufficio di media superficie

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— potenza nominale: 5 [kVA];— fattore di potenza in ingresso: ≥ 0,9;— distorsione armonica in ingresso (THI): ≤ 25%;— ingresso rete: 230 [V];— uscita: 230 [V];— autonomia: 20 [min].

La sezione di distribuzione FM «privilegiata» sarà costituita da un quadro dedicatodenominato QEUPS, collocato all’interno del locale tecnico. Il quadro QEUPSsarà dotato di un by-pass di collegamento fra la sezione di distribuzione «privi-legiata» e la sezione di distribuzione «ordinaria».

Condutture impianti specialiSarà prevista la realizzazione dell’impianto antintrusione: a tal fine saranno posateapposite tubazioni rigide in PVC serie pesante all’interno della canala asolata metal-lica interna al controsoffitto.Trattandosi di impianto di categoria I alimentato in bassa tensione direttamentedall’ente erogatore con sistema TT, la protezione contro i contatti indiretti, comeda norma CEI 64-8 edizione 7, sarà prevista attraverso dispositivi di interruzionedi tipo differenziale e realizzando un proprio impianto di terra in cui la resistenzadel dispersore risponderà alla seguente condizione:

RE x Idn ≤ 50 [V]

con RE [Ω] pari alla resistenza del dispersore e dei conduttori di protezione dellemasse, mentre Idn [A] coinciderà con la corrente differenziale nominale d’interventodel dispositivo di protezione.L’interruzione della corrente, nel momento in cui si verifica un guasto, sia essoper corto circuito che per sovracorrente, avverrà tramite i dispositivi automaticidi interruzione della corrente (relè magnetico e relè termico).

Impianto di terraIl collegamento a terra del sistema e delle masse sarà realizzato attraverso conduttoridi tipo N07V-K (colore giallo-verde) oltre agli accessori d’uso (capicorda, morsetti,ecc.). Il conduttore di protezione avrà la stessa sezione del conduttore di fasefino a 16 [mm2]. L’impianto di terra sarà comunque realizzato in conformità alla guida CEI 64-12e sarà collegato all’esistente impianto condominiale.

Nei vari passi che seguono viene illustrato il progetto dell’impianto elettrico desti-nato «all’ufficio medio».

Gli esempi concreti - L’ufficio di media superficie

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Analizzando il «lay-out» architettonico fornito dalprogettista, si provvede alla compilazione dellaseguente tabella in cui vengono identificati i variutilizzatori con le loro singole potenze, e stabilitii loro fattori di contemporaneità.

Considerato il «lay-out» fornito dal progettista, il progetto prevede i seguenti equi-paggiamenti:

— per ogni torretta di tipo A, B, C, D ed E sono installate n. 2 prese FM«privilegiata» e n. 2 prese FM «ordinaria» composta da «presa 2P+T10/16 [A] 250 [V] (interasse 19 mm e 26 mm in configurazione bipasso– alveoli protetti - adatta per prese di tipo standard Italia e spine ditipo schuko)». Sono inoltre previste n. 2 prese RJ45 categoria 6 ad usoimpianti fonia-dati;

— per ogni torretta di tipo F e G sono installate n. 2 prese FM «privilegiata»e n. 2 prese FM «ordinaria» composta da «presa 2P+T 10/16 [A] 250[V] (interasse 19 mm e 26 mm in configurazione bipasso – alveoli protetti- adatta per prese di tipo standard Italia e spine di tipo schuko)». Sonoinoltre previste n. 4 prese RJ45 categoria 6 ad uso impianti fonia-dati;

— per le prese di servizio a muro destinate ad utenze con potenza superiorea 1000 [W] sono previste n. 4 di tipo N1 composta da «n. 1 interruttorebipolare da 16 [A] 230 [V] con potere di interruzione 3000 [A]» e dan. 1 «presa 2P+T 10/16 [A] 250 [V] (interasse 19 mm e 26 mm in con-figurazione bipasso – alveoli protetti - adatta per prese di tipo standardItalia e spine di tipo schuko)»;

Passo 1Calcolo delle potenze

installate dell’impianto

di illuminazione e di FM

Utenza Potenzasingola

[W]

Potenzatotale[kW]

Ku-Kc

Potenzadi progetto

[kW]Descrizione N.

Forza motrice normale 38 3000 114 0,074 8,4

Emergenza 5 10 0,05 1 0,05

Illuminazione zone dilavoro, di passaggio,

locali tecnici33 26/28/32/36/150 1,62 1 2,63 (*)

Illuminazione servizi 4 32 0,013 1 0,021(*)

CDZ 1 3000 3 1 3

UPS 1 5000 5 1 5

QEUPS 1 2800 2,8 1 2,8

TOTALE 21,9

(*) Il valore della potenza totale di progetto, pur mantenendo il valore di (Ku-Kc) = 1,è superiore alla somma delle singole potenze delle singole lampade, per tenerconto delle perdite dovute agli apparati complementari del corpo illuminate (starter,portalampada, reattori, ecc.)

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— per le prese di servizio a muro destinate ad utenze «normali» sono statepreviste n. 10 di tipo N2 composte ciascuna da n. 1 «presa 2P+T 10/16[A] 250 [V] (interasse 19 mm e 26 mm in configurazione bipasso – alveoliprotetti - adatta per prese di tipo standard Italia e spine di tipo schuko)»e da n. 1 «presa 2P+T 10/16 [A] 250 [V] (interasse 19 mm e 26 mm inconfigurazione bipasso)».

Le apparecchiature per la fruizione dell’impianto FM a prese e spine, possonoessere liberamente scelte dal committente utilizzando la produzione commerciale. Il dimensionamento delle sezione dei cavi FM e la scelta degli interruttori di pro-tezione di ogni linea FM viene riportata nel successivo passo 2, dedicato al progettodei quadri elettrici. L’impianto di illuminazione è suddiviso in due distinti circuiti, illuminazione ditipo «ordinario» ed illuminazione di «emergenza».Si procederà nel progetto stabilendo il numero di apparecchi destinati alla illu-minazione dei vari ambienti, attraverso il calcolo di cui al successivo passo 3,assumendo quale tipologia del corpo illuminante quella riportata nel «lay-out»architettonico fornito dal progettista. Il numero dei circuiti per l’illuminazione «ordinaria» e le eventuali sottosezionisono determinate sulla base delle necessità espresse dal committente, individuandocosì il numero di interruttori da prevedersi sul QEG per l’alimentazione dellevarie linee di alimentazione. Nello specifico, per l’«ufficio medio», sono state previste:

— le linee per l’illuminazione di LA, LB, LC, LD, LE e LF, attivabili attra-verso l’interruttore C1 posto all’interno del quadretto accensioni (QAC)e dai singoli interruttori/deviatori a parete;

— le linee per l’illuminazione di LG e LEXT, attivabili attraverso i singoliinterruttori/deviatori a parete.

Le apparecchiature per l’accensione dell’impianto d’illuminazione, possono essere libe-ramente scelte dal committente utilizzando la produzione commerciale. L’impianto di illuminazione di emergenza sarà realizzato con apparecchi autonomi ditipo SE, con lampade accese solo in emergenza. La potenza totale prevista nella pre-cedente tabella per l’illuminazione di emergenza è conseguente alle predette scelte.

Vengono previsti due quadri elettrici postiall’interno del locale tecnico, denominati QEG eQEUPS, realizzati con involucro in PVC ad incassopiù porte metalliche esterne alla parete in muratura,

con grado di protezione IP55. Considerata la potenza calcolata (passo 1) pari a21,90 [kW], la potenza contrattuale da impegnare con l’ente erogatore presceltodal committente dovrà essere pari a 25 [kW] più fascia di 2,5 [kW].L’interruttore generale di tipo modulare del QEG, conforme alla norma CEI EN60947-2, avrà le seguenti caratteristiche:

— tensione (Ue): 400 [V];— potere d’interruzione (Icu): 10 [kA];

Passo 2Quadri elettrici

Gli esempi concreti - L’ufficio di media superficie

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LAYOUT ARCHITETTONICO

Gli esempi concreti - L’ufficio di media superficie

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POSIZIONE TIPICA ACCENSIONI IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE

Gli esempi concreti - L’ufficio di media superficie

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POSIZIONE TIPICA TORRETTE (FM/TD) E PRESE FM

(v. legenda torrette alla pagina successiva)

Gli esempi concreti - L’ufficio di media superficie

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