Prime Pagine, 4 marzo 2013

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Lunedì 4 marzo 2013 – Anno 5 – n° 62 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma - tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 1,20 – Arretrati: 2,00 - Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) - Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 y(7HC0D7*KSTKKQ( +@!z!%!"!& w EDITORIALE w Una classe dirigente rinnovata che forse avrà vita breve Ma la primavera rischia di durare soltanto un giorno w VITA DIGITALE w Programmi per ogni esigenza, già dalla gravidanza Più App per tutti, si comincia prima di nascere di Ferruccio Sansa E se invece fosse un’occasione? Nessun altro Paese ha cambiato così radicalmente la classe dirigente. A Ro- ma arriveranno centinaia di deputati e senatori che po- trebbero rifare del Parlamento il cuore della democrazia. Ma il rinnovamento rischia di finire subito. » pag 18 di Diletta Parlangeli C ’è un’applicazione per tutto”, profetizzava Steve Jobs. Ecco come nascono le App per computer e telefonini, un mercato da 3 miliardi che sta cambiando il nostro modo di pensare, agire e risolvere i problemi. A cominciare addirittura dalla gravidanza. » pag 10-11 w ORIZZONTI w Democrazia online, tra realtà e utopia Parlamento a domicilio con un click di Barone, Liuzzi e Mackinson V iaggio nella democrazia online, mentre Grillo propone referendum in rete sul- l’euro. Carlassare: “Può riavvicinare elettori ed eletti”. Ma restano nodi anche tecnolo- gici. » con un racconto di Garlini pag 6-9 Ma mi faccia il piacere di Marco Travaglio S pending Review.“Responsa- bilità e stabilità: facciamo un governo di larghe intese partendo dalle cose da fare, altrimenti si ri- schia di pagare un prezzo troppo alto” (Silvio Berlusconi, la Repub- blica, 28-2). Con quello che mi è già costato De Grego- rio. Fermare il de- clino. “Parlai a Dell'Utri del mio intervento con gli Usa per far cadere Prodi” (Sergio de Gregorio, La Stampa, 2-3). All'esplodere del- l'ennesimo scandalo, ci si domandava allarmati che fine avesse fatto Dell'Utri, dato ormai in declino. Poi è arrivata la lieta notizia: anche stavolta c'entra. Forza Mazzette. “Il 23 marzo ci sarà una grande manifestazione a Roma per protestare contro una parte della magistratura che usa la giustizia per combattere avversari politici che non si riescono a eli- minare col sistema democratico delle elezioni” (Silvio Berlusconi, Corriere della sera, 2-3). Parola di uno che diede 3 milioni a De Gre- gorio per rovesciare Prodi che non era riuscito a eliminare col si- stema democratico delle elezio- ni. Svendola. “Mi sia consentito dire che in questa tempesta, in questo passaggio segnato da un autenti- co terremoto politico, noi con Sel abbiamo l'orgoglio di poter dire 'missione compiuta': volevamo portare la sinistra in Parlamento e un'alleanza di centrosinistra al governo in un Paese stremato dalle politiche di austerity” (Nichi Vendola, dopo aver fatto perdere la Puglia al centrosinistra e aver raccolto un ragguardevole 2,98%, la Repubblica, 26-2). Chissà quanto pensava di prendere. Craxini. “Dovremmo gioire per- chè noi torniamo al Senato e alla Camera mentre Di Pietro è fuori” (Riccardo Nencini, Psi, dall'alto del suo poderoso 0,2%, Corriere della sera, 27-2). Ma ai bei tempi i socialisti non prendevano meno del 5 per cento. Lo smacchiator cortese. “Non abbiamo vinto anche se siamo ar- rivati primi, questa è la sostanza”. “C'è il venir meno di una lunga stagione di un meccanismo ac- quisitivo che ha accompagnato le società europee”. “Il bicchiere va letto dai due lati: non è che siamo noi il problema, noi comunque siamo stati il punto di tenuta”. “Un governo che spinga su delle novità forti, compreso di aprire un libro europeo”. “Ho letto ton- nellate, proprio camionate di sen- no di poi” (Pierluigi Bersani, pri- ma conferenza stampa dopo le elezioni, 26-2). L'ha presa bene. Letta-Letta. “Subito una nuova legge elettorale, poi si torna a vo- tare” (Enrico Letta, Rai1, 25-2 ore17). “L'ipotesi di nuovi voti non sarebbe la soluzione” (Enrico Letta, 25-2, ore 20). L'ha presa be- ne anche lui. Segue a pag. 5 PRIMA RIUNIONE • Ieri i neo eletti del Movimento 5 Stelle si sono incontrati a Roma, mentre piazza Montecitorio era invasa da militanti e non in fila per visitare la Camera dei deputati. Il leader teme i voltagabbana e attacca l’articolo 67 della Costituzione: “Parlamentari non vincolati, possono fare quello che vogliono senza rispondere a nessuno” Nicoli w pag 4 Tecce w pag 5 Fedeli soli e porporati in battaglia Bersani tenta l’ultima chiamata OLTRETEVERE STRATEGIE PD Borromeo, Corlazzoli e Liuzzi w pag 2-3 Colonna sonora della settimana w Max Manfredi: “Amore di Dublino, parla di solitudine e falsa comunicazione”. Ascolta su w www.ilfattoquotidiano.it a cura di Eli. Reg. É QUI LA FESTA? Gli alieni atterrano su Roma Grillo: “Non siamo in vendita”

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Lunedì 4 marzo 2 01 3 – Anno 5 – n° 62Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma - tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230

€ 1,20 – Arretrati: € 2,00 - Spedizione abb. postale D.L. 353/03

(Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) - Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009y(7HC0D7*KSTKKQ( +@!z!%!"!&

w E D I TO R I A L E w Una classe dirigenterinnovata che forse avrà vita breve

Ma la primaverarischia di duraresoltanto un giorno

w VITA DIGITALE w Programmi perogni esigenza, già dalla gravidanza

Più App per tutti,si cominciaprima di nascere

di Ferruccio Sansa

Ese invece fosse un’occasione? Nessun altro Paese hacambiato così radicalmente la classe dirigente. A Ro-

ma arriveranno centinaia di deputati e senatori che po-trebbero rifare del Parlamento il cuore della democrazia.Ma il rinnovamento rischia di finire subito. » pag 18

di Diletta Parlangeli

C’è un’applicazione per tutto”, profetizzava SteveJobs. Ecco come nascono le App per computer e

telefonini, un mercato da 3 miliardi che sta cambiandoil nostro modo di pensare, agire e risolvere i problemi.A cominciare addirittura dalla gravidanza. » pag 10-11

w O R I Z ZO N T I w D e m o c ra z i aonline, tra realtà e utopia

Pa r l a m e n t oa domiciliocon un click

di Barone, Liuzzi e Mackinson

Viaggio nella democrazia online, mentreGrillo propone referendum in rete sul-

l’euro. Carlassare: “Può riavvicinare elettoried eletti”. Ma restano nodi anche tecnolo-gici. » con un racconto di Garlini pag 6-9

Ma mi facciail piacere

di Marco Travaglio

Spending Review.“Responsa -bilità e stabilità: facciamo un

governo di larghe intese partendodalle cose da fare, altrimenti si ri-schia di pagare un prezzo troppoalto”(Silvio Berlusconi, la Repub-blica, 28-2). Con quello che mi ègià costato De Grego-rio.Fermare il de-clino. “Parlai aDell'Utri delmio interventocon gli Usa perfar cadere Prodi” (Sergiode Gregorio, La Stampa,2-3). All'esplodere del-l'ennesimo scandalo, ci sidomandava allarmati che fineavesse fatto Dell'Utri, dato ormaiin declino. Poi è arrivata la lietanotizia: anche stavolta c'entra.Forza Mazzette. “Il 23 marzo cisarà una grande manifestazione aRoma per protestare contro unaparte della magistratura che usa lagiustizia per combattere avversaripolitici che non si riescono a eli-minare col sistema democraticodelle elezioni” (Silvio Berlusconi,Corriere della sera, 2-3). Parola diuno che diede 3 milioni a De Gre-gorio per rovesciare Prodi chenon era riuscito a eliminare col si-stema democratico delle elezio-ni.Sve n d o l a . “Mi sia consentito direche in questa tempesta, in questopassaggio segnato da un autenti-co terremoto politico, noi con Selabbiamo l'orgoglio di poter dire'missione compiuta': volevamoportare la sinistra in Parlamento eun'alleanza di centrosinistra algoverno in un Paese strematodalle politiche di austerity”(NichiVendola, dopo aver fatto perderela Puglia al centrosinistra e averraccolto un ragguardevole 2,98%,la Repubblica, 26-2). Chissàquanto pensava di prendere.Craxini. “Dovremmo gioire per-chè noi torniamo al Senato e allaCamera mentre Di Pietro è fuori”(Riccardo Nencini, Psi, dall'altodel suo poderoso 0,2%, Corrieredella sera, 27-2). Ma ai bei tempi isocialisti non prendevano menodel 5 per cento.Lo smacchiator cortese. “Nonabbiamo vinto anche se siamo ar-rivati primi, questa è la sostanza”.“C'è il venir meno di una lungastagione di un meccanismo ac-quisitivo che ha accompagnato lesocietà europee”. “Il bicchiere valetto dai due lati: non è che siamonoi il problema, noi comunquesiamo stati il punto di tenuta”.“Un governo che spinga su dellenovità forti, compreso di aprireun libro europeo”. “Ho letto ton-nellate, proprio camionate di sen-no di poi” (Pierluigi Bersani, pri-ma conferenza stampa dopo leelezioni, 26-2). L'ha presa bene.Le t t a - Le t t a . “Subito una nuovalegge elettorale, poi si torna a vo-tare” (Enrico Letta, Rai1, 25-2ore17). “L'ipotesi di nuovi votinon sarebbe la soluzione”(EnricoLetta, 25-2, ore 20). L'ha presa be-ne anche lui.

Segue a pag. 5

PRIMA RIUNIONE • Ieri i neo eletti del Movimento 5 Stelle si sono

incontrati a Roma, mentre piazza Montecitorio era invasa da militanti

e non in fila per visitare la Camera dei deputati. Il leader teme i

voltagabbana e attacca l’articolo 67 della Costituzione: “Parlamentari non

vincolati, possono fare quello che vogliono senza rispondere a nessuno”

N i co l i w pag 4 Tecce w pag 5

Fedeli solie porporatiin battaglia

Bersani tental’ultimac h i a m at a

O LT R E T E V E R ESTRATEGIE PD

Borromeo, Corlazzoli e Liuzzi w pag 2-3

Colonna sonora della settimana w

Max Manfredi: “A m o redi Dublino, parla di solitudinee falsa comunicazione”.

Ascolta su w w w w. i l fa t to q u o t i d i a n o. i t

a cura di Eli. Reg.

É QUI LA FESTA?Gli alieni atterrano su RomaGrillo: “Non siamo in vendita”

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Diffusione: n.d.Lettori: 1.542.000

QuotidianoDir. Resp.: Giampaolo Roidi

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Diffusione: 644.303Lettori: 4.377.000Sede Centrale: Milano

QuotidianoDir. Resp.: Andrea Monti

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Diffusione: n.d.Lettori: 1.920.000

QuotidianoDir. Resp.: Alvaro Moretti

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Diffusione: 18.087Lettori: n.d.Sede Centrale: Roma

QuotidianoDir. Resp.: Norma Rangeri

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Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.itReg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155

La Gazzetta del Mezzogiorno

Il Quotidiano della Basilicata

La giunta regionale ha approvato il Pdta per le sindromi coronariche

Diagnosi corretta per la rete interospedaliera di successo

Anno 3 Numero 295 del 04/03/2013

Terapie più idoneeper salvare il cuore

Ammontano a oltre 3 milioni di chilogrammi

Agricoltura

A PAG. 3

La tempestività degli interventi

e l’appropriatezza delle cure sono

essenzialiper assicurare cure

e guarigione alle persone colpite da

episodi di ischemia acuta

In Basilicata si sperimente-rà un nuovo Percorso dia-gnostico e terapeutico per le sindromi coronariche acute.

L’esecutivo regionale ha completato il modello organizzativo per il trat-tamento delle patologie cardiache, già avviato con

il Pdta per l’Infarto del miocardo acuto, con una rete più funzionale anche a quei casi di ischemia co-ronarica.

A PAG. 2A PAG. 2

Il governo lucano ha emanato le linee guida per evitare suicidi e comportamenti autolesivi dei detenuti negli istituti di pena

Un ulteriore tassello al percorso di riforma peniten-ziaria per la salute e la riduzione del rischio autole-sivo e suicidario nelle carceri. La giunta regionale di Basilicata ha approvato le linee guida per il recepi-mento dell’accordo approvato in Conferenza Unifica-ta Stato Regioni Enti locali il 19 gennaio 2012.

Tante le associazioni del materano presenti

Ambiente

A PAG. 4

I vecchi metodi appaiono ormai superati

Zootecnia

A PAG. 3

Sanità penitenziaria

La vita in carcereva tutelata dalle istituzioni

Sacchi e scope, l’OasiSan Giuliano splendeLa prima Giornata ecologica

Parassitosi, prorogatii termini del bandoScadenza il 30 del prossimo mese

Quote latte, sul Burl’elenco delle aziendeAssegnate già dal primo aprile

Sette punti per rendere una città e il suo territorio maggiormente appettibi-li. In vista anche di Matera 2019.Cambia la visione urbani-stica di una comunità in movimento. L’annuncio è dello stesso assessore

comunale all’Urbanistica, Ina Macalone, che solle-cita un’unità di intenti tra i vari strumenti di pro-grammazione. Riciclare, ridurre, riusare. I cittadini, quindi, protagonisti attivi di un cambiamento che potrebbe essere “epocale”.

Crisi e avanguardia, una città che potrebbediventare un modello anche per tutta Italia

Urbanistica, sette idee per MateraConfronto pubblico e condivisosui nuovi indirizzi programmatici

Di questi tempi attendere l’intervento dall’alto può essere inutile. E così i re-sidenti di Poggio Tre Galli si rimboccano le maniche e puliscono l’area da soli. Una buona e sana abitu-dine che coinvolge anche altri cittadini e zone di Po-

tenza. A partire dai Piani del Mattino, rione Lucania o Montereale. Rifiuti, de-grado, scarsa manuten-zione del verde, panchine divelte e giochi inesistenti o quasi per i bambini. Una scossa per riprendersi la città.

Da Montereale a Poggio Tre Galli, cosìi residenti provano a riprendersi il capoluogo

Tutti insieme contro il degradoI potentini si rimboccanole maniche: rioni più puliti

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Basilicata Mezzogiorno

Tutelare la salute dei de-tenuti, degli internati e dei minorenni sottoposti a provvedimento penale nelle carceri riducendo il rischio autolesivo e suici-dario. Questo il principio ispira-tore delle linee di indirizzo approvate dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Sicu-rezza e solidarietà sociale, Attilio Martorano. Il provvedimento recepi-sce l’accordo approvato in Conferenza Unificata Sta-to Regioni Enti locali il 19 gennaio 2012. Si tratta di un ulteriore tas-sello al percorso di riforma penitenziaria avviato a seguito del D.P.C.M. del 1 aprile 2008.

Il decreto prevede una ri-organizzazione della me-dicina penitenziaria.Saranno affidate tutte le funzioni prima svolte dal Dipartimento dell’ammi-nistrazione penitenziaria e dal Dipartimento della giustizia minorile, al ser-vizio Sanitario Nazionale, mentre alle Regioni è af-fidato il compito di garan-tire l’espletamento delle funzioni trasferite attra-verso le Aziende sanitarie locali.

L’obiettivo è quello di va-lutare e adottare proce-dure di accoglienza che consentono di attenuare

gli effetti potenzialmente traumatici della privazio-ne della libertà e mettere in campo interventi ne-

cessari per prevenire atti di autolesionismo.“Tutelare la salute anche tra le mura carcerarie è un dovere delle istituzioni – ha dichiarato l’assessore regionale Attilio Martora-no. Si è reso necessario disci-plinare con linee guida l’assistenza sanitaria in luoghi di detenzione an-che per fronteggiare un dato allarmante relativo ai suicidi che, così come rile-va il Ministero della giusti-

zia, aumentano in caso di reclusione.Per questo la Regione Basilicata – ha aggiunto l’assessore Martorano – al fine di garantire un’assi-stenza sanitaria di qualità anche a chi vive in luoghi di detenzione, aveva già sottoscritto un protocollo d’intesa con il Provvedito-rato regionale dell’ammi-nistrazione penitenziaria e centro per la giustizia minorile”.Le azioni saranno condot-te in concorso con tutti i livelli istituzionali interes-sati per attenuare gli ef-fetti potenzialmente trau-matici della privazione della libertà individuando fattori di rischio e percorsi di integrazione.

Approvato dalla giunta regionale il Percorso dia-gnostico e terapeutico per le sindromi coronariche, su proposta dell’assessore alla Salute, Attilio Marto-rano. In tutto il mondo, le ma-lattie cardiovascolari rappresentano infatti, la prima causa di morte e la quinta causa di malattia. Spesso le vittime muoio-no in ospedale ma tan-tissime, ancora prima di arrivare nella più vicina struttura sanitaria.Nel “Pdta” rientrano tutti quegli eventi differenti, come le sindromi corona-riche acute, diagnosticate più tipicamente nel sog-getto giovane o al primo episodio infartuale.Questo percorso diagno-stico terapeutico com-pleta e ottimizza la rete di intervento in tutti i casi di infarto miocardico acuto, garantendo all’in-tera popolazione lucana una complessiva tutela nell’emergenza coronari-ca. Da oltre un anno è attiva la “Rete regionale cardio-logica per l’infarto mio-

cardico acuto (Ima)”, che assicura ormai in tempi rapidi, attraverso un siste-ma integrato territorio-ospedale, le soluzioni più appropriate di assistenza

a coloro che sono colpiti da eventi coronarici acuti.A completamento di quanto già in atto e per mantenere capillare l’at-tuale modello organizza-tivo, è richiesto lo sforzo ulteriore di rendere fun-zionale la rete anche a quei casi di ischemia co-ronarica che si verificano per stenosi severe non occlusive, ovvero per i casi in cui è necessario un trattamento immediato in Emodinamica per inter-venti microchirurgici.Il percorso diagnostico e terapeutico delineato dal Dipartimento regionale della Salute consente di prestare interventi sem-

pre più mirati. Il paziente, se operato in tempi rav-vicinati, ha una prognosi più favorevole.Sotto il profilo epidemio-logico, i pazienti colpiti

da tale patologia sono più anziani, hanno più fattori di rischio coronarico, han-no soprattutto una sto-ria più lunga di malattia coronarica, hanno subito più infarti, angioplastica, bypass aortocoronarico ed episodi di scompenso cardiaco.In Italia le ischemie cardia-che sono in progressivo aumento ed oggi hanno una frequenza quasi rad-doppiata rispetto agli epi-sodi coronarici acuti.

Ecco perché l’attivazione della rete interospedalie-ra per il trattamento delle Sca Nstemi, che si attiva in seguito a una diagnosi corretta del doloro tora-

cico e che prosegue con la consegna del paziente nelle strutture di unità di terapia intensiva cardio-logica e di degenza car-diologica, rappresenta un progetto di particolare importanza.“Con il percorso diagno-stico e terapeutico per le sindromi coronariche acute senza sopraslivella-mento – ha commentato l’assessore regionale alla Salute Attilio Martorano - si completa il modello

organizzativo per il trat-tamento delle patologie cardiache, già avviato dal-la Regione Basilicata con il percorso terapeutico assistenziale per l’Ima (infarto del mio-cardio acuto). La tempestività degli in-terventi e l’appropriatezza delle cure – ha aggiunto Martorano – sono alla base delle iniziative come quella appena definita dal governo regionale per as-sicurare cure e guarigione alle persone colpite da episodi di ischemia acuta. La rete del cuore ci ha messo nelle condizioni di trattare e curare ogni tipo di infarto che si verifica nella nostra regione. Quindi nessun lucano è costretto ad uscire fuori dai confini regionali per cercare cure adeguate”.

Una rete a prova di cuoreA completamento del modello organizzativo già avviato oltre un anno fa per l’infarto del miocardio acuto. Più funzionale alle diverse malattie cardiache come le ischemie

La Giunta regionale ha approvato il Percorso diagnostico e tarapeutico per le sindromi coronariche acute

La tempestività degli interventie l’appropriatezza delle curesono alla base del percorsodiagnostico e tarapeutico

La chiave di successo dell’ImaOffrire ai pazienti colpiti da infarto il trattamento più rapido ed efficace in relazione alle caratteristi-che cliniche del paziente e al luogo dove si verifica l’infarto. E’ questa la funzione del-la rete cardiologica per l’infarto miocardio acuto (Ima). Il principio è quello che non serve trasferire ve-locemente il paziente nell’ospedale più vicino

ma nella struttura sanita-ria più idonea.Nel sistema, la diagnosi e la terapia delle primissi-me fasi, compresa la som-ministrazione di farmaci fibrinolitici, sono essere eseguite in sedi diverse: (in ambulanza, nel Pron-to soccorso di ospedali periferici e da altre figure professionali), in stretto contatto con la centrale operativa del 118 e il car-diologo dell’Utic di riferi-

mento. Le ambulanze del 118 già state attrezzate per eseguire un elettrocar-diogramma completo sui pazienti con dolore toracico acuto e di trasfe-rire il tracciato alla Cen-trale operativa del 118 e all’Utic dell’Ospedale S. Carlo di Potenza e del Madonna delle Grazie di Matera dove sarà garanti-ta la presenza un cardio-logo, giorno e notte.

Un’offerta sempre maggiore:prestazioni idonee anche per i casi in cui non servono trattamenti immediati

Tutelare la salute in carcereun dovere delle istituzioniRecepite le linee per riformare la medicina penitenziaria

L’assessore Attilio Martorano in visita al casa circondariale di Potenza

PAG. 204.03.2013 N.295

Attivo da oltre un anno

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Basilicata Mezzogiorno

Pesticidi e norme Ue, seminario dell’AlsiaGiovedì pomeriggio incontro a Metaponto. La direttiva comunitaria sarà applicata in Italia entro l’anno

La Regione ha assegnato ai produttori lucani di lat-te bovino le quote indivi-duali per bacino a partire dal prossimo primo apri-le. Sul Bollettino ufficiale numero 5 di inizio mar-zo è possibile consultare l’elenco completo delle aziende. Il massimo ente ha fissato in 3.170.092 chilogrammi il tetto del-le quote consegne per le zone svantaggiate e mon-tane di cui mezzo milione è destinato andato agli al-levatori di razza podolica. La quota consegne per le aree di pianura ammon-ta a 20.119 chilogrammi. Quelle di vendite dirette per le zone svantaggiate

e montane ammontano a 49.391 chilogrammi.Il termine quota latte fu introdotto in un rego-lamnto della Comunità europea del marzo 1984, sostituito poi prima nel dicembre 1992 e infine nel 29 settembre 2003 e rappresentra la defini-zione corrente attribuita all’elemento principale del regime Ue del prelievo supplementare. Si tratta di uno strumento di po-litica agraria comunitaria che impone agli allevatori europei un prelievo finan-ziario per ogni chilogram-mo di latte prodotto oltre un limite stabilito (quota latte).

Sono gli acquirenti di latte (latterie, caseifici, ecc.) a fungere da sostituti di im-posta: essi devono quindi tener monitorate le con-segne di latte dei produt-tori e nel momento in cui questi ultimi superano

la quota devono tratte-nere il prelievo stabilito dalle norme comunitarie. Le quote latte, dunque, si configurano come un regime di contingenta-mento della produzione, volto a regolare l’offerta.

Si tratta di una misura che interviene sulle decisioni dell’imprenditore, disin-centivando fortemente la produzione di un bene oltre certi limiti.La disciplina delle quote latte è stata rinegoziata il

diciotto novembre 2008 a Bruxelles dal Consiglio dei ministri dell’Agricoltura dell’Unione europea, che ha portato a un aumento della quota di produzione italiana di circa il cinque per cento. (bm2)

L’uso sostenibile dei pesti-cidi e l’applicazione della direttiva Ue al centro di un convegno organizzato dall’Alsia per giovedì dalle 15,30 nell’azienda Panta-nello di Metaponto. La di-rettiva dovrà essere appli-cata in Italia da quest’anno con importanti novità nel campo della forma-zione, del controllo delle

irroratrici, dell’attuazione della difesa integrata e dell’agricoltura biologica. Le misure comunitarie riguardano soprattutto il potenziamento della vi-gilanza, la formazione e l’informazione degli uti-lizzatori. Si applica esclu-sivamente ai pesticidi che sono prodotti fitosanitari. Gli Stati membri possono

applicare il principio di precauzione ai fini della limitazione o del divieto di utilizzo di pesticidi in circostanze o aree speci-fiche. I piani d’azione na-zionali, poi, devono inclu-dere gli obiettivi, le misure e i tempi per la riduzione dei rischi e degli impatti dell’utilizzo dei pestici-di sulla salute umana e

sull’ambiente. Essi do-vrebbero inoltre incorag-giare l’utilizzo di approcci o tecniche alternativi, più ecologici. Gli Stati mem-bri, inoltre, devono creare un sistema di formazione per gli utilizzatori profes-sionali, i distributori e i consulenti. La formazione sarà comprovata da un certificato.

Scadranno il prossimo 30 aprile i termini per la pre-sentazione delle doman-de sugli interventi di lotta alle parassitosi animali. I metodi per sconfiggerle sono affidate per lo più all’utilizzo di antiparas-sitari di sintesi ad ampio spettro somministrati in maniera routinaria. Una pratica, però, costosa per l’allevatore, che provoca gravi problemi di farma-coresistenza e ha un forte impatto ambientale. Le parassitosi sono malattie infettive causate o tra-smesse da parassiti. Che possono essere ospitati praticamente da tutti gli organismi viventi, vegeta-li e animali. Molti parassiti convivono con l’ospite

senza danneggiarlo, per-tanto non causano malat-tie. Alcuni parassiti invece sono cause dirette di ma-lattia, altri danneggiano l’ospite attraverso la pro-duzione di tossine.La Regione Basilicata, da sempre, guarda con estrema attenzione al mondo degli allevatori lucani attraverso anche la realizzazione di specifici programmi. E’ pur vero che il il ministero delle Po-litiche agricole e forestali diversamente dagli anni precedenti, oggi solo par-zialmente copre la som-ma necessaria ad alcune importanti attività. Per questo la Regione è dovu-ta intervenire con propri fondi. Tra gli interventi

l’attività di selezione e miglioramento genetico, il programma di control-lo della scrapie e quello di lotta delle parassitosi, i programmi regionali di assistenza tecnica e te-

nuta libri genealogici da parte dell’Ara, i servizi di assistenza tecnica in zoo-tecnia.Da parte degli allevatori, poi, c’è una precisa vo-lontà di tenersi aggiornati

con corsi e seminari, pro-mossi dalla stessa Regio-ne Basilicata, sulle diverse patologie che colpiscono gli animali. Dalla stessa parassitosi, alla mastite e altre per fortuna meno

diffuse.La gestione del rischio sanitario è il presupposto fondamentale per la valo-rizzazione delle produzio-ni zootecniche e per la si-curezza alimentare. (bm2)

Tocca ai pianinazionaliindicare

i tempiper ridurre

i rischi

Le nuove misure europee riguardano in particolare il potenziamento della vigilanza, la formazione e l’informazione degli utilizzatori

Negli ultimi anni diminuite le risorse

ministeriale anche per altri

particolari settori del mondo agricolo

La Regione Basilicata sempre vicino

agli allevatori. Sono stati già

realizzati specifici corsi informativi

Lotta ai parassitiprorogati terminiZootecnia, il bando scade il trenta aprileI vecchi metodi per ucciderli sono superati

Il termine fu introdotto

dalla Comunità europea

nel 1984. Rinegoziato

più volte, impone

un limite alla produzione

Latte, assegnate le quoteSul Bur di inizio marzo l’elenco delle aziende. Già dal 1° aprile saranno disponibili

Superano i 3 milioni di chilogrammi. Circa 500 mila sono destinati agli allevatori di razze podoliche

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Basilicata MezzogiornoPAG. 404.03.2013 N°295

Start up innovative. Alessandro Fusac-chia, coordinatore della Task Force del Ministero dello Sviluppo Economico presenterà tutte le novità della legge 221/2012 in un incontro che si svolgerà a Potenza il prossimo 11 marzo. Il 2013 si candida come anno di svolta per le startup italiane. Non solo un nuovo modo di creare impresa, ma anche una filosofia di vita. E per entrare dentro questo modo di vivere non basta semplicemente met-tersi in proprio, bisogna essere creativi, vincenti e pronti a rischiare. Con il ter-mine startup si identifica l’operazione e il periodo durante il quale si avvia un’im-presa. Nello startup possono avvenire operazioni di acquisizione delle risorse tecniche correnti, di definizione delle gerarchie e dei metodi di produzione, di ricerca di personale, ma anche studi di

mercato con i quali si cerca di definire le attività e gli indirizzi aziendali.Fare della propria passione un lavoro è un sogno che sempre più giovani rincor-rono e che oggi si fa ancora più concreto grazie alle nuove disposizioni introdotte dalla legge 221/2012 che riconosce alle

“startup innovative” un ruolo importante per la crescita econo-mica e produttiva del Paese e attribuisce ad esse la possibilità di beneficiare di un’ interessante serie di

vantaggi e agevolazioni. Il sistema nor-mativo prende in considerazione il va-lore delle nuove aziende innovative per la crescita, l’occupazione e l’innovazione del sistema produttivo italiano. L’evento sarà un’occasione per presentare le op-portunità di assistenza e sostegno alla creazione di impresa presenti sul terri-torio.

L’Associazione dei Lucani a Roma celebra quest’an-no la ricorrenza dell’8 marzo con una riflessione sulla condizione femmini-le alla luce di accadimenti gravemente contraddit-tori, in Italia e nel mon-do. “Accanto a evoluzioni positive della condizione femminile – sottolineano i rappresentanti dell’As-sociazione - si registrano episodi drammatici e re-gressivi”.Coordinate da Emma Ur-gesi Di Nuzzo ne parleran-no Matilde D’Errico, (nata a Venosa), soggettista e regista televisiva nella Rai, Cristina Cerrato, avvocato - Associazione Differenza Donna e Cristiana Coviel-lo, (potentina) avvocato e

consulente dell’associa-zione Telefono Rosa. La D’Errico, oltre che dirigere la nota trasmissione tele-visiva Amore Criminale, in onda dal 2007, fornisce assistenza alle donne in difficoltà ed ha ricevuto

per questo un premio an-nuale del Telefono Rosa; la Cerrato è avvocato difensore a favore delle donne nell’associazione Differenza Donna e la Coviello svolge la stes-sa attività per Telefono Rosa. Cristiana Coviello è inoltre autrice, insieme ad Assunta Basentini, del recentissimo volume Eli-sa tra cielo e terra. Che, come dice il sottotitolo, è il “romanzo di una storia vera”, quella di Elisa Claps. Nel corso delle presenta-zioni saranno proiettati alcuni brani filmati.La ricorrenza è comunque anche una festa e durante e dopo la fase conviviale ci sarà l’omaggio canoro di Don Pablo Continanza.

PoliticaRosa (Pdl)

Comprendiamo che il giovane vecchio Roberto Speranza sia ormai pro-iettato sulle rive del Teve-re a svolgere l’attività di deputato, sostenuto ed aiutato da Pierluigi Ber-sani. In questo sforzo di compiacere il segretario nazionale si lancia in ana-lisi di stantìo e anche di mistificazione politica. A parte le fandonie di una Basilicata amministra-ta bene, bastano i fatti: emigrazione, scarsi con-sumi, piccole aziende in crisi, agricoltura in ginoc-chio e ambiente e natura maltrattati. Speranza ha compreso bene che que-sto voto è stato anche

un voto contro il ‘Potere’ lucano e fa finta di voler porre rimedio dicendo di voler cambiare tutto, ma senza voler cambiare nul-la. “Fratelli D’Italia lavorerà per un vero rinnovamento del centrodestra lucano, il nostro unico scopo è la migliore qualità della vita per i lucani e mandare a casa questo vecchio e dannoso centrosinistra.

PoliticaMazzeo (Gruppo misto)

Da troppo tempo invo-chiamo la necessità di un rinnovamento profondo, nelle scelte, nei metodi e nei comportamenti. Que-sta crisi non può essere affrontata con la superfi-cialità e la sufficienza, tipi-

che di alcuni dirigenti. Le vecchie prassi, l’occupa-zione dei posti di potere, le sistemazioni compen-satorie, la collocazione di propri referenti, la poca trasparenza nei concorsi, sono la causa vera di tanti guasti, più volte saliti alla ribalta e condannati da una opinione pubblica sempre più contrariata e delusa. Questo è il tempo, anche per noi, di far ricorso a politiche ‘rinnovate’, per creare occasioni stabili di sviluppo. Occorrono scel-te chiare, sapendo defini-re con coraggio le priorità, riducendo i tempi di at-tuazione delle procedure, evitando compromessi di basso profilo o continui rinvii.

SanitàVenezia (Pdl)

In una interrogazione, ri-volgendosi all’assessore alla Sanità Martorano, Ve-nezia fa presente che “il Distretto Sanitario di Trica-rico è stato compreso nei finanziamenti Fesr 2007-13 per lavori di adegua-mento strutturale al fine di migliorare i servizi al cittadino con quota parte dei locali adibiti a funzioni di tipo amministrativo e di supporto, finanziato con delibera regionale n.1408 dell’01-09-2010, per un importo di 791.454,42 euro; che la scadenza di suddetti lavori era previ-sta per il 3-11-2012; e che un’ala dell’Ospedale di Tricarico rientra, dal 2003,

nel progetto di collabora-zione per il Polo Riabilita-tivo della Fondazione Don Gnocchi”. Il consigliere intende sa-pere: se i lavori in questio-ne siano stati terminati entro il 3 novembre 2012; se le condizioni di sicu-rezza ed agibilità siano effettivamente rispettati in tutti i punti di pubblico accesso dell’Ospedale di Tricarico; il motivo per cui presso l’Ospedale di Poli-coro i tempi di attesa per le visite odontoiatriche, psichiatriche ed urologi-che siano rispettivamen-te di otto, tre e quattro mesi; se l’area perimetrale dell’Ospedale di Policoro sia effettivamente priva di ammassi di rifiuti ospeda-lieri abbandonati.

CrleStamani conferenza

“La nostra Basilicata: co-struiamola” è il titolo scelto per l’assemblea annuale della Commis-sione regionale dei lucani all’estero, in programma l’8 e il 9 marzo nella sala convegni del giubileo Hotel di Rifreddo. Il pro-gramma dell’iniziativa è stato illustrato questa mattina in una conferenza stampa. L’incontro è stato aperto dagli interventi del presidente e del vicepre-sidente della Crle, Luigi Scaglione e Franco Mol-lica. L’assemblea annuale sarà trasmessa in diretta streaming dai siti internet www.consiglio.basilicata.it - www.basilicatanet.it.

Uno scorcio dell’Oasi

“Start up innovative: quale futuro?”

“Donna e Attualità” L’8 marzo a RomaL’ associazione dei lucani celebrerà la prossima ricorrenza riflettendo sulle evoluzioni positive e sugli episodi drammatici

Tutti assieme per pulirel’Oasi di San GiulianoGrande successo per la prima Giornata ecologica condivisa. Tantissime le associazioni che vi hanno aderito: “Tutelare l’area è indispensabile”

Dal Consiglio

L’Oasi di San Giuliano tira-ta a lucido.E’ stato questo l’obietti-vo principale della prima giornata ecologica con-divisa che si è tenuta sa-bato scorso nella riserva naturale in concomitanza con la Giornata ecologica nazionale del Cfi (Carpfi-sching Italia) a cui hanno preso parte i volontari di diverse associazioni della provincia di Matera (club

Carp free, Lega navale Matera, Feronia, il Wwf della Città dei Sassi e Sns e ancora Cea Matera, Brio, Nexus, Altamura Fishing, Antea, Lenza club San Giuliano, Foto club del capoluogo di provimncia, Sassi casting, Matera Carp team e tante altre.La manifestazione ha avu-to anche il patrocinio dei comuni di Miglionico e Matera, della Provincia di

Matera e della stessa Re-gione Basilicata.I partecipanti all’interes-sante iniziativa ambien-talista, pur sacrificando il proprio tempo libero, hanno avuto l’opportuni-tà di compiere un atto di amore verso il particolare luogo che l’oasi rappre-senta e per l’ambiente in generale.Si tratta di un’area che va sicuramente tutelata per

poter essere trasmessa alle generazioni future così come ci è pervenu-to oggi, seppur grazie a trasformazioni artificiali ormai consolidate. Una tutela che però non può aver luogo se non con la presenza costante di associazioni ed utenza responsabile, in grado di realizzare attività di carat-tere educativo ma anche turistico e sportivo di tipo

sostenibile. Non può es-serci valorizzazione senza tutela, ma allo stesso tem-po non può esserci tutela senza valorizzazione. Il rischio dell’abbandono e del conseguente degra-do è sempre alle porte.

E sarebbe un gravissimo peccato abbandonare le nostre oasi più belle all’in-curia. Nel corso della gior-nata, due distinti gruppi hanno operato per lascia-re ai turisti un’Oasi sempre più attraente.

Le novità della legislazione in un incontro a Potenza

Assistenza e sostegno alla creazione di nuova impresa

Alessandro Fusacchia della

Task Force del Ministro per

lo Sviluppo Economico

illustrerà le agevolazioni

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Basilicata Mezzogiorno04.03.2013 N.295 PAG. 5

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La nostra forza è il fascino dei nostri paesaggi

Turismo è vitalità

I Piot per dare voce alle potenzialità del nostro territorio con le bellezze dei suoi borghi e l’impiego di fondi comunitari per realizzare strutture dal forte impatto turistico

Dal Volo dell’Angelo ai Sassi di Matera, dal mare alla montagna, dagli invasi di Monte Cotugno e del Pertusillo alla Rabatana e ai luoghi di Federico II

Crediamo nella valorizzazione delle nostre risorse come opportunità di crescita. Dai beni architettonici a quelli naturali sosteniamo progetti per raccogliere le sfide di un panorama turistico sempre più esigente

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 04.03.2013 PAG. 6

Lunedì 4 marzo 2013 39

PotenzaREDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

LA BUONA NOTIZIA

LA CONVENZIONE IL CONVEGNO

IL rapporto del centro studi dellaCgia di Mestre è solo l’ennesima con-ferma di quanto è sotto gli occhi ditutti: una piccola impresa su duenon riesce più a pagare gli stipendiai propri dipendenti ed è costretta arateizzare o dilazionare i pagamen-ti, acausa dellamancanzadi liquidi-tà.

Colpa del calo del fatturato, del“blocco” dei pagamenti da parte del-la pubblica amministrazione, maanche dell’aumento dei protesti ban-cari a cui si deve aggiungere la re-strizione dei crediti.

Dall’inizio dellacrisi, i titoli di cre-dito che alla scadenza non hannotrovato copertura sono cresciuti del12,8 per cento, mentre le sofferenze

bancarie in capo alleaziende hanno fattoregistrare un’im -pennata spaventosacon un aumento del165 per cento.

Aumento che hasicuramente finitocon il mandare “inrosso”i conti corren-ti di un piccolo o me-dio imprenditore lu-cano su due. Se è ve-ro che la causa prin-cipale di questa si-tuazione è la crisieconomica che da 5anni a questa parteattanaglia l’Italia ,dall’altra c’è da sot-tolineare anche ladifficoltà di accessoal credito.

Un meccanismoperverso che ha messo in ginocchiole piccole e medie imprese che in Ba-silicata, comenel resto delPaese, so-no il vero motore economico.

E così, per uneffetto domino, il di-sagio degli imprenditori, inevitabil-mente ricade sui lavoratori che,quando va bene, non percepiscono lostipendio con regolarità. Niente sti-pendi. Niente consumi. Negozi chechiudono e sempre più famiglie sullastrico.

Il quadro è davvero preoccupantese si considera anche il fatto che allacrisi delle piccole e medie imprese fada contraltare l’aumento dell’usura.Usura che, negli ultimi tempi, hacolpito soprattutto la provincia diPotenza.

L’insolvenza delle imprese vede laBasilicata collocata al quarto posto,dopo Lazio, Sicilia e Molise.

Per cercare di “limitare i danni” sipuò solo sperare che il “Patto di siste-ma”, predisposto dalla Giunta regio-nale con il coinvolgimento delle va-rie parti sociali, possa sortire gli ef-fetti di un reale sostegno al mondoproduttivo, permettendoalle impre-se lucane di fronteggiare le sfide im-poste dalla competitività.

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Il 50 per cento delle piccole e medie imprese è a rischio tracollo

Economia in ginocchioIl sistema bancario non aiuta. Anzi ostacola la ripresa

La storia della CmdL’aziendaaumenta

la suapr oduttivitàA FRONTE di tante azien-de che chiudono c’è peròchi, come la Cmd di Atella(140 dipendenti eoltre 20milioni di fatturato), nonsolo riesce a fare fronte al-la crisi ma addirittura au-menterà la sua produtti-vità. Una nuova linea ro-botizzataper laproduzio-ne di 128 mila testateall’anno, per cinque anni,di nuovi motoridiesel perle Maserati “Ghibli” e“Quattroporte” e per ilmodello Jeep “Grand che-rokee”. Investimento ini-ziale pari a 8,7 milioni dieuro e opererà continua-mente nell’arco delle 24ore. Per questo motivo so-nostati formati30operaiper la sorveglianza.«Per-chè queste testate le pro-durremo noi? È semplice,perchè dal 1990 abbiamouna storia produttivasempre più qualificata,attraverso innovazione esviluppo delle tecnolo-gie». Così Salvatore DeBiasio, presidente dellaCmd. Oggi come oggi ar-rivare aprodurre 128mi-la testate all'anno (percinque anni) è un vero eproprio miracolo.La pro-duzione scatterà il pros-simo 18 marzo, subito do-po l'inaugurazione dellanuova linea robotizzatache lavorerà 24 ore algiorno. Si compone dicinque centri di lavoro«ad altissima precisionemeccanica», un'isola dilavaggio (con una pres-sione massima di 400bar) e due isole di montag-gio. Trenta addetti sonostati formati dall'aziendaper controllare ilrobot: lanuova linea è intitolata a“Bruno Negri”, cofonda-tore del primo stabili-mento della Cmd in Basi-licata. Le128 mila testateprodotte saranno tra-sportate a Cento (Ferra-ra) per essere assemblatee poi finite a Grugliasco,da dove usciranno le Ma-serati “Ghibli” e “Quat -troporte”. Altre, via ma-re, raggiungeranno, ne-gli Stati Uniti, la fabbricadella Chrysler. La Cmdgiunse ad Atella all'iniziodegli anni '90, grazie aifondi dell’ex 219 e, oggi, èuna delle poche aziende anon avere chiuso i batten-ti. Lo sviluppo industria-le post terremoto ha pur-troppo registrato più fal-limenti che successi.

DENUNCIA SUL DEGRADO CITTADINO

Molinari su edificio ex Fiat di via Mazzini

Crisi, povertà e usuraCome arginare il fenomeno

“Sbloccacr editi”più liquidità

per favorire la ripresaSARA’ sottoscritto oggi, alle11.30, nella sede della Camera dicommercio di Potenza, la con-venzione tra Ente camerale delcapoluogo e Banca di creditocooperativo Monte Pruno di Ro-scigno e di Laurinoper la gestio-ne di un fondo rotativo destinatoallo sblocco dei crediti vantatidalle Pmi del potentino verso laPubblica Amministrazione.

La misura, chiamata appunto“sbloccacrediti”, è resa operativada un'altra convenzione, sotto-scritta di recente, tra Camera dicommercio e l'Anci (Associazio-ne nazionale dei Comuni) di Ba-silicata. Per la prima volta nelMezzogiorno d'Italia, dopo lesperimentazioni in alcune re-gioni del Nord, questo meccani-smo consentirà di dare una boc-cata di ossigeno e un po’ di liqui-dità alle piccole e microimpresecon delicatissimi problemi dicassa.

Il calodel fatturato

non consenteil pagamento

puntualedegli stipendiE senza soldidiminuiscono

i consumi

NONpuò bastare lamessa insicu-rezza dell'edificio ex Fiat in viaMazzini perché il tempo e l'incuriafiniranno nuovamente per rende-re pericolosa, oltre che indecoro-sa, la struttura di cui si aspetta lariqualificazione da anni. Si trattadi una proprietà privata affidataad un curatore fallimentare che,però, dovrebbe essere sollecitato achiudere la questionerelativaallavendita dell'edificio affinchè siproceda celermente ad una sua ri-qualificazione. Questa dovrà ne-cessariamente essere accompa-gnata dalla bonifica di un'area vi-

cina dove è presente una discaricaa cielo aperto, già segnalata in al-tre occasioni. A riguardo credo siaurgente intervenire alla puliziadella zona prima dell'inizio dell'e-state. La risposta data dall'asses-sore Lovallo alla mia interrogazio-ne non elimina, però, le preoccu-pazioni ed i dubbi sul futuro dell'e-dificio che si trova in un'area mol-to centrale della città capoluogo diregione.

Già qualche anno fa un incendioscoppiato all'interno dell'edificioin questione aveva creato paura epericolo per le abitazioni che si tro-vanonella zonaoltre cheper i pas-santi e gli automobilisti in viaMazzini.

Da tempo nelle commissioni siaffronta l'argomento che non puòe non deve esaurirsi con la messain sicurezza della struttura percui l'assessore Lovallo ha detto

che l'amministrazione comunaleha individuato una, non megliospecificata, somma sufficienteper mettere il sito in sicurezza do-po l'ottenimento del nulla osta ne-cessario.

Il problema si non risolve con in-terventi urgenti ma credo sia ne-cessario intervenire con qualcheordinanza per intimare anche ilcuratore fallimentare a fare la suaparte.

L'attenzione sul futuro dell'edi-ficio exFiat èaltamafino adorasiè stati sostanzialmente inconclu-denti. Anche con la sesta commis-sione organizzammo un sopral-luogo per prendere visione dellostato di degrado.

Sarebbe necessario, prima del-l'arrivo della stagione estiva,quantomeno provvedere alla boni-fica del sito altamente inquinato eadiacente all'edificio ex Fiat

Giuseppe MolinariCoordinatore

gruppi d’opposizioneal Comune

L’USURA ai tempi della crisi.La situazione, le risposte”.Questo il tema dell’ incontropubblico - promosso dallaFondazione antiusura “Inte -resse uomo” - che si terrà og-gi, a partire dalle 10, nellaSala consiliare della Provin-cia in piazza Mario Pagano aPotenza.

Com’è è cambiata l'usuracon l'avvento della crisi?Quali ripercussioni ci sonostate sulle famiglie lucanesempre più povere?

In che modo è possibile in-tervenire per arginare il fe-nomeno criminale e dare sol-lievo alle persone?

A tutte queste domande eanche ad altre si cercherà dirispondere nel corso del con-vegno inprogramma questamattina nella sede della Pro-vincia.

Dopo i saluti del prefetto di

Potenza AntonioNunziante,interverranno: don MarcelloCozzi (presidente della Fon-dazione antiusura “Interes -se uomo”, nonché vice presi-dente di Libera), Riccardo

Milano, (economista e re-sponsabile culturale di “Ban -ca popolare etica”), il Procu-ratore Generale della Repub-blica presso la Corte d’Appel -lo di Potenza, Massimo Lu-cianetti, il Presidente dellaRegione Basilicata, Vito DeFilippo, il presidente dellaProvincia di Potenza PieroLacorazza e il sindaco del ca-poluogo di regione Vito San-tarsiero.

Le conclusioni saranno af-fidate a Elisabetta Belgiorno(Commissario straordinariodel Governo Antiracket e An-tiusura) e a Carlo De Stefano(sottosegratario all'Inter-no).

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 03.03.2013 PAG. 7

Domenica 3 marzo 2013 I V

Qui i negozihanno vita breveChiude anche lo storico Bar Primavera

ANGELO LA CAPRA

l Potenza, centro storico e din-torni. Ogni giorno, o quasi, c’èu n’attività che chiude o un localeche resta vuoto. I cartelli con scrit-to fittasi e vendesi stanno supe-rando come numero le insegneche resistono alla crisi e ad un’am -ministrazione distratta e insensi-bile. L’ultimo a chiudere in ordinedi tempo è stato il Bar Primavera,nella centralissima piazza 18 ago-sto. Per decenni il piccolo bar,d’angolo con il tratto iniziale di viaVaccaro, è stato meta di potentini enon solo, classico punto di rife-rimento per gli appuntamenti congli amici, a piedi, in moto, in auto,e una volta per prendere l’a u t o bu sche non c’è e, stando all’at t u a l epiano dei trasporti pubblici, nonci sarà più. Ma c’è sempre unospiraglio e probabilmente, come ciassicura il probabilmente, il BarPrimavera riaprirà tra qualchetempo dopo un cambio di gestione.Per un’attività che chiude speran-do magari di riaprire in tempi bre-vi ce ne sono invece tante altre cheabbandonano il centro storico persempre. Si tratta di banche, negozidi ogni genere, uffici pubblici eprivati Basta un giro frettoloso pervia Pretoria per rendersi contodella gravità della situazione. Ilcentro storico di Potenza e le stra-de che lo raggiungono, lo stato co-matoso di via Mazzini vale pertutte, sono oggetto di un lento mainesorabile processo di «deserti-ficazione commerciale». Col pas-sare dei mesi nell’ultimo anno so-no scomparse via via la Banca Me-ridiana (oggi Apulia), PhotoExpress ed Esprit, per citarne al-cune della zona di piazza Sedile,area commercialmente tramorti-ta dall’attivazione della «ztl». Unavolta piazza Matteotti e dintornierano il regno delle banche, c’era -no il San Paolo e il Monte dei Pa-schi, oggi è rimasto aperto solo lostorico palazzo del Banco di Na-poli (Banca Intesa), ma con pochiclienti disposti ad arrivare fin lì.Sta per chiudere anche Re Nudo,giovane negozio di abbigliamento,

Alcuni operatori commer-ciali del centro storico di Po-tenza hanno inviato alla Gaz-zetta una lettera segnalandola gravità delle condizioni incui versa il centro storico delcapoluo g o.

l Ad un anno dall’istituzionedella Ztl nel centro storico si ti-rano le somme del danno provo-cato a quasi la totalità delle azien-de operanti nel centro della città.Tante le dispute sui passaggi dellescale mobili, ma la realtà dei fatti èstata che i cittadini non hannogradito le novità, anche grazie allamancanza di parcheggi, ma so-prattutto alla mancata integrazio-ne tra le varie strutture verticalicon i mezzi pubblici.

Ecco quello che è accadutonell’ultimo anno. Le attività già inforte crisi per la negativa congiun-tura economica europea, hannodovuto accollarsi altri sacrifici,dovuti a sperimentazioni dell’am -ministrazione comunale prive dianalisi e valutazioni che andava-no ricercate in sedi accreditate.

La mancanza di programma-zione relativa alla compensazioneiniziale su un provvedimento nuo-vo e non pubblicizzato nella suaesecutorietà, fatto in un periododell’anno (pieno inverno) dove lavariabilità stagionale è importan-tissima, non può che arrecaredanni in molti casi irreparabili(vedi chiusure costanti di attivitànel centro storico). Tornando aldiscorso del principio di compen-sazione, denotiamo che col partiredella Ztl nessuna attività, che an-dava comunque programmataprima, relativa ad attrattori, chestimolassero l’uso dei mezzi pub-blici (idonei), è stata posta in es-sere, cosa possibile solo con con-certazione tra commercianti, as-sociazioni e residenti.

Non stiamo qui a dire se è giustoo no, avere nel nostro centro sto-rico una Ztl, ma stiamo qui a con-tare, dopo un anno, le tante chiu-sure che ci sono state e che cisaranno, con l’inconvertibile datorelativo alla riduzione della qua-lità nei servizi e nei tanti prodottidi marchi affermati, che richie-dono budget di acquisti stagionaliche non tutte le attività commer-ciali potranno più permettersi afavore di concorrenti in altre zonecittadine o in altri paesi che, no-nostante la crisi, almeno non han-no l’inconveniente della raggiun-gibilità. Perchè negli altri centri

delle altre città va bene la Ztl ed aPotenza no? La risposta è: «An-cora no». Forse sarà «sì», ma solodopo un lavoro serio che riduca laminimo il rischio di azzerare l’of -ferta economica di un centro conun addensamento naturale di at-tività che danno lavoro a centinaiadi dipendenti e fanno fatica a man-tenere le proprie famiglie.Tantesono le testimonianze di commer-cianti sull’orlo del fallimento chenon denunciano apertamente i lo-ro problemi per discrezione, mache accollano la responsabilità deldeclino delle loro attività alla Ztl.In altre città La Ztl è stata sicu-ramente meglio valutata e, piùsemplicemente, resa proponibilevisto l’ingente presenza turistica,e con la presenza di uffici che ga-rantissero un flusso costante digente in ogni caso. Nella nostracittà tutto questo non c’è, anzil’esodo di uffici pubblici, ed altro,ha fatto denotare l’inoppor tunitàdi una chiusura al traffico cosirepentina rispetto a tutte quellepolitiche che andavano fatte pri-ma. L’unica forma di attrazioneper il centro è quella di porre inessere programmi culturali e diintrattenimento per parte autofi-nanziabili dagli operatori e partesostenuti dall’a m m i n i s t r a z i o n e,ma concertati e supportati ancheda una buona informazione senzatralasciare la comunicazione spe-cifica circa gli orari della Ztl esoprattutto come arrivare in cen-tro, visto che se, semplicemente,chiediamo ad un campione dellapopolazione cittadina se conosco-no gli orari, la risposta in più deicasi è negativa. A un anno di di-stanza, non abbiamo assistito adalcuna forma di controllo o solo dipreoccupazione da parte della am-ministrazione circa lo stato delnostro settore, quello commercia-le, con la Ztl in vigore. Un’am -ministrazione evidentemente po-co attenta alla produzione di uncomparto che è stato fiore all’oc -chiello per tanti anni nel centrostorico e che sta perdendo smaltoa discapito delle periferie e deivari centri commerciali artificialidelle immediate vicinanze. Il pen-siero generale degli operatoricommerciali del centro storico equello di ipotizzare una sospen-sione cautelativa della Ztl per ri-percorrere le tappe iniziali sui la-vori preparatori e sperimentalivolti all’istituire una Ztl vantag-giosa per tutti, commercianti e re-sidenti.

LA LETTERA L’ENNESIMO GRIDO D’ALLARME LANCIATO DAI COMMERCIANTI DELL’AREA

«Ztl e bus, noi paghiamoi capricci del Comune»

‘‘UN COLPONon bastava la crisi.

Certe scelte in città cihanno affossato

ormai allo stremo dopo giorni acassa «zero», ovvero senza scon-trini e senza clienti. Re Nudo perònon abbandona il centro storico ecoraggiosamente ha deciso di ria-prire in largo Sinisgalli, ovvero invia del Popolo accanto alla tecnicaEliografica. «Ci riprovo spostan-domi in una zona aperta al traffico– dice il proprietario Donato Ver-rastro – perché nell’ultimo anno,complice una ztl intempestiva inun momento di grande crisi eco-nomica, ho subito un calo di ven-dita superiore al cinquanta percento. Da qui non passa più nes-suno. Con altri esercizi abbiamoperso mese dopo mese i clienti oc-casionali e di passaggio, quelli de-gli uffici, quelli che utilizzavanogli autobus. E poi il costo dei par-cheggi, a due euro l’ora, è troppoalto. Potenza è una città fredda,d’inverno non si esce volentieri e

per questo credo che la chiusura altraffico andrebbe fatta solo daaprile a ottobre. Vista la crisi ge-nerale non era questo il momentodi fare la ztl».

L’elenco delle attività che han-no chiuso o stanno per chiudere siallunga attraversando via Preto-ria in direzione Portasalza. Sta li-quidando tutto per andarsene «B eB Shoes» (ex Piovan e Milan), nonci sono più il fruttivendolo e ilnegozio di intimo a ridosso dellaTrinità, così come sono andati viail negozio Tim e quello Champion.Secondo voci ben in formate al-meno un’altra decina di attività

commerciali sono sul piede diguerra o di partenza e nell’imme -diato futuro la via dello shopping edel passeggio rischia di ritrovarsisempre più vuota e desolata. C’èpoi un aspetto non secondario neldeclino del centro storico di Po-tenza e riguarda i residenti. Que-sti assistono al progressivo svuo-tamento dello stesso centro e sen-tono aumentare il disagio, il sensodi abbandono e di precarietà, oltreche quello di un diffuso timore dicircolare la sera in strade deserte.La favoletta di Potenza città di pro-vincia pigra e tranquilla potrebbenon durare a lungo. Di tutto que-sto morire non sembra accorger-sene più di tanto l’amministrazio -ne comunale, che guarda alla Po-tenza del futuro, quando in città igiovani saranno andati quasi tuttivia ed il capoluogo lucano saràsolo una città per vecchi.

CONSUMI IERI L’INAUGURAZIONE DI UN SINGOLARE MARKET A RIONE FRANCIOSO

Contro la crisi e il caro spesalo shopping a «solo 1 euro»

CENTRO STORICOUN’EMORRAGIA SENZA FINE

SARACINESCHE GIÙTutta l’area, a cominciare da via Mazzini, èoggetto di un lento ma inesorabileprocesso di «desertificazione commerciale»

PIAZZA MATTEOTTIC’è chi ha deciso di trasferirsi. Il caso dipiazza Matteotti e dintorni, zona cheassiste ad una fuga di massa

l Sconfiggere la crisi e spingere i con-sumi. È possibile ripartendo dal piccolomarket di quartiere, il negozio sotto casa,insomma, purché sia in grado di competerecon la grande distribuzione. La ricettal’hanno trovata Biagio Picerno, la moglieRosa e il figlio Massimo, aprendo a Potenza,in via Baracca, a rione Francioso, il primostore a «Solo 1 euro». In 350 metri quadratidi esposizione si può comprare tutto pa-gando solo 1 euro a pezzo: dall’a l i m e n t a re,ai casalinghi, all’igiene della casa e dellapersona. «La massaia - spiega Picerno - nondeve chiedere il prezzo, deve solo scegliere epagherà prodotti di marca tutti al prezzo diun euro. Grazie a una serie di contratti coni fornitori di zona si possono acquistareanche prodotti tipici lucani, dal pane, allemozzarelle ai dolci. Insomma tutto quantoserve per fare la spesa giornaliera».

Ma come è possibile tutto questo? «Eraun sogno che avevo nel cassetto - spiega -sono partito negli anni Novanta con il pri-mo negozio con il “tutto a mille lire”. È statoun bel successo». E da allora Biagio, che haun fisico robusto è diventato «Biagione» èha lanciato il suo «mondo», un piccolo fran-chising che ha sviluppato a Potenza e anchein provincia di Potenza e di Matera. E que-sta è diventata la sua forza, perché essendoun grossista compra merce che poi distri-buisce in tutti i suoi piccoli negozi, saltandotutti i passaggi degli intermediari e ar-rivando direttamente al consumatore fi-nale. «Difendiamo così i piccoli negozi diquartiere, estendiamo questa piccola reteche conta ora una ventina di punti vendita ediamo lavoro. Sono 6 i dipendenti del nuovostore». E la gente? «È contenta, a giudicaredall’assalto del primo giorno». [l.ier.]

FUGAA sinistra l’ex sededella Meridiana[foto T. Vece]

A S S A LTO A caccia dell’affare [foto Tony Vece]

CRISI A sinistra il Bar Primavera, inalto il negozio «Re nudo»[foto Tony Vece]

POTENZA CITTÀ

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 03.03.2013 PAG. 8

Domenica 3 marzo 2013 25

Giulio Sapelli durante l’incontro di ieri

«IN un settore come questoche non può vivere senzal'impegno dei singoli, fon-damentale è l'energia crea-tiva delle persone, è per que-sto che ogni i iniziativa di noprofit, deve rimanere fedelea quelli che sono i principidell'alleanza internaziona-le sulla cooperazione». Conparole chiari ed efficaci,Giulio Sapelli, il noto intel-lettuale e saggista, ha aper-to ieri mattina a Viggiano ladue giorni di “Not for profitschool” promossa dallaFondazione Eni EnricoMattei. Per circa un'ora, ilprofessor Sapelli ha cattu-rato l'attenzione della pla-tea - per la maggiore compo-stada unpubblico femmini-le e da giovani - con la sualectio magistralis sul “Ter -zo settore e il senso dellacooperazione”. Un terzo set-tore che troppo spesso nelnostro Paese nasce sotto leali della pubblica ammini-strazione. Riflessione sulterzo settore anche da partedel direttore della Fondazio-ne Eni Enrico Mattei, Giu-seppe Sammarco, «nel mo-mento in cui ci sono difficol-tà da parte dello Stato il ter-zo settore fa da supplenteper questo vadifeso e incen-tivato».

A chiudere i lavori dellamattinata sono state le testi-monianze dei responsabilidi due cooperative: Giusep-pe Bruno, presidente delconsorzio “La città essen-ziale” di Matera e Gianfran-

co Visicchio, responsabiledel consorzio “Meridia” diBari. Due eccellenzenel mo-dello di cooperazione socia-le. Visicchio ha illustratodapprima la storia di “Meri -dia”, consorzio nato a Barinel 1999 che a oggi conta 30cooperative sociali e offreservizi a circa 7.000 perso-ne, con un impatto occupa-zionale di 1466 lavoratori.Un consorzio che si occupadi sviluppo del territorio edaccompagnamento dellecooperative. Tra le sfide lan-ciate il contratto di rete “Ri -sp”per l'Integrazione socio-sanitaria in Puglia, per con-

tribuire ad un sistema piùefficiente di sanità territo-riale, in particolare si trattadei nuovi “poliambulatoridel welfare”. Obiettivo «of-frire ai cittadini servizi sa-nitari, visite specialistiche acosti accessibili, di poco su-periore al ticket».

Idee innovative e buonaprassi del consorzio “La cit-tà essenziale” nata nel giu-gno del 2000 come organiz-zazione imprenditoriale disecondo livello della coope-razione sociale che operanella provincia di Matera, ilcui complesso organico è co-stituito da imprese, coope-

rative sociali che operanonel settore dei servizi allapersona e dell'inserimentolavorativo di persone svan-taggiate.

E’ costituito da 27 coope-rative sociali, due associa-zioni e un consorzio di coo-perative sociali.

Opera all'interno di unpercorso che mira a realiz-zare un modello di welfarecomunitario, inprospettivadi un sistema di protezione esviluppo sociale fortementeincentrato sulla capacitàdelle comunità locali di au-to-organizzarsi per rispon-dere alle loro esigenze. Im-

ARRESTATO

Ar matodi ascia

minacciai vicini

NON si conoscono ancorai motivi alla base del rap-tus che ha colto un uomodi 37 anni - V.D - di Ca-stronuovo Sant’Andrea.Il trentasettenne, arre-statodai carabinieridel-la compagnia di Seniseguidata dal capitano Da-vide Palmigiani, armatodi un’ascia e di un coltel-lo a serramanico, l’altrasera ha dato in escande-scenze e ha aggredito eha cominciato a minac-ciare i vicini. Vicini cheterrorizzati si sono pre-cipitati nella propriaabitazione, sisono barri-canti all’interno e hannochiamato gli uominidell’Arma. I carabinierigiunti immediatamentesul posto hanno arresta-to l’uomo che ha conti-nuato a inveire contro ivicini di casa. Il trenta-settenne è accusato diviolenza privata, minac-cia grave e porto illegaledi armi.

La storia Paolo Salerno è originario di Gallicchio

Un esperto lucanodi energia in Messico

Giulio Sapelli ha aperto a Viggiano “Not for profit school” promossa dalla Fondazione Mattei

Il senso della cooperazioneIl terzo settore non solo deve essere difeso ma bisogna che sia incentivato

L’INTERVISTA

LA visione della Basilicata rispetto al terzo settore?«Come abbiamovisto ci sonoesperienze digrande interes-

se. Quello che mi colpisce è che non c'è molta quantità mamolta qualità»

Ilterzo settorepuò esserela chiavedi svoltaper ilfutu-ro? E qual è il suo messaggio in qualità di esperto?

«Penso che il mondo cooperativo può essere la svolta. Co-me vecchio consigliere della Fondazione Mattei, devo direche qui dobbiamo parlare ai giovani, alle donne che sonoquelle che portano il peso maggiore e dare un messaggio chebisogna farecose concreteper occupare le persone,per dar-gli un reddito, perché non possiamo predicare senza dire an-che aigiovani che avrete unreddito lavorando qui.Questo èil nostro messaggio».

Si riuscirà a fare un governo?«Io penso che la fiducia Bersani la otterrà, se non lo vota

Grillo, la otterrà dal Pdl. Comunque bisogna auspicare chevada Bersani al governo e non cercare pasticci. Il program-maeconomico diGrillonon è cosìnegativo.Tante idee sonobuone. Sono abbastanza fiducioso».

an.pe©RIPRODUZIONE RISERVATA

Il giovane lucano, Paolo Salerno

Potenza e provincia

piega ben 386 lavoratoricon contratto da dipendentea tempo indeterminato e 47a tempo determinato.

Tra i diversi progetti av-viati, “Energia solidale”, ilprogetto promosso da Ener-Gcoop per collegare i princi-pi della sostenibilità am-bientale con la solidarietàsociale, e il progetto “Pane -cotto”, che mira alla valoriz-zazione dei prodotti tipici,sotto tre aspetti: l'enoga-stronomia, l'artigianato ar-tistico e l'esperienza turisti-ca.

Angela Pepe©RIPRODUZIONE RISERVATA

GALLICCHIO - Il Messico chiama la Basilica-ta, o meglio un esperto internazionale in ma-teria energetica europea, Paolo Salerno, na-to e vissuto a Gallicchio, fino ai 18 anni, e do-ve ritorna spesso appena i suoi impegni lavo-rativi glielo consentono. Due le conferenzeimportanti che vedranno protagonista ilprofessor lucano dal 1 al 4 marzo nello statodel sole: una a Città del Messico e l'altra a SanLuis Protosì, entrambe incentrate sul MedioAmbiente e le Energie Rinnovabili . Oggi, in-fatti, chi si occupa di fonti d'energia rinno-vabili descrive il Messico come «una risorsainfinita» in quanto è uno dei pochi paesi incui si riesce ancora a sviluppare l'idroelettri-co, dove il potenziale eolico è impressionantee in materia di geotermica installata si piaz-za al quarto paese al mondo per capacità.Non è un caso che tra le divinità dei Maya edegli Atzechi al Sole fosse riservato il postopiù importante assieme alla pioggia, il ventoe la terra che avevano i loro templi e le statuededicate . Secondo i dati diffusi da ProMexi-co, l'agenzia di promozione degli investi-menti esteri, il 24,1% della capacità di gene-razione elettrica installata nel Paese è coper-ta da fonti rinnovabili. Ma il potenziale pro-duttivo è elevatissimo: 71mila Mw nell'eoli-co, 39mila Mw nell'idroelettrico. E nel solarel'irraggiamento è tale (5-6 Kw/h per metroquadrato) che 25 chilometri quadrati nell'a-rea di Sonora o di Chihuahua sono sufficien-ti a generare il fabbisogno elettrico di tutto ilMessico. Di questo enorme potenziale ne è aconoscenza il professore dell'UniversidadComplutense de Madrid, Paolo Salerno, lu-cano doc, ma residente a Madrid per studio elavoro da anni. Lui uno dei tanti "cevelli lu-cani" fuorisede che adifferenza di tanti altrinon è per niente scontento di esserlo. Dopoessersi laureato a Bologna in Giurispruden-za, ha iniziato la sua carriera oltre i confininazionali scegliendo la Spagnacome sua se-conda patria. A Madrid, infatti, vince unaborsa di studio, della durata di un anno, delProgramma Europeo Socrates e vi rimanesubito dopo iscrivendosi ad un master la cuitesi riguarderà proprio "La regolamentazio-ne delle Energie Rinnovabili nell´UnioneEuropea". Non contento decide di imple-mentare i suoi studi in materia giuridica,con particolare attenzione al diritto euro-peo, vincendo un dottorato di ricerca la cui

tesi, anche qui, riguarderà il regime giuridi-co internazionale e l´applicazione della legi-slazione dell´Unione Europea negli Statimembri con speciale referenza ai casi di Spa-gna ed Italia per le fonti di energia rinnova-bili.Due quindi i fronti in cui sarà impegna-to il professoreavvocato Salerno: il primo inuna conferenza organizzata dall'Universi-dad Ibero Americana "Medio Ambiente, Svi-luppo Sostenibile e Energie Rinnovabili",dal 1 al 4 marzo a Città del Messico, dove sioccuperà di trattare il nuovo accordo politi-co messo in campo dal nuovo governo diEnrique Peña Nieto. In tale occasione avràmodo di analizzare l'accordo intrapresocomparandolo con lo sviluppo europeo inmateria di rinnovabili dando un parere sucome il governo dovrebbe sviluppare la nor-mativa in materia. Il secondo appuntamentoè inveceaSanLuis Potosí il4marzo.Duran-te questo seminario, molto pù tecnico inquando più giuridico, descriverà lo svilupponormativo che è stato fatto in Europa in ma-teriadi energie rinnovabili, trattando losvi-luppo spagnolo e italiano in materia, e facen-do un paragone con la legislazione messica-na.

Loredana Vaccaro

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 04.03.2013 PAG. 9

Lunedì 4 marzo 2013 I III

BASILICATA SUDIDEA «FABBRICA» DEL GIOCO

Maratea: casinò sì, casinò nola città si divide sulla propostaI critici: non aiuta economia e l’occupazione, ma azzardo e usura

PINO PERCIANTE

lL’idea ventilata in questi gior-ni dai consiglieri regionali Sin-getta e Mazzeo (Gm), Mancusi,Mollica e Falotico (Udc) di isti-tuire un casinò a Maratea vieneaccolta favorevolmente nella «per-la del Tirreno». Dopo l’entusia -smo manifestato per l’i n i z i at ivada parte del sindaco Mario di Tra-ni, l’eventuale nascita di una casada gioco non può che far luccicaregli occhi anche agli operatori eco-nomici, anche se non manca qual-che perplessità.

«Un fatto positivo – d i ch i a r aBiagio Salerno, titolare di un ho-tel a Castrocucco – s o p r at t u t t operché da tempo immemore nonsi registrano interventi tali da da-re una spinta alla promozione tu-ristica della cittadina. I dubbi so-no legati al fatto che la strutturasarebbe stagionale, vale a dire soloper l’estate dal momento che d’in -verno si sposterebbe a Matera. Co-munque ben venga lo stesso, an-che se sarebbe meglio un casinòfisso considerato che Maratea, adifferenza di Matera, ha bisognodi un aiuto per svincolarsi da unastagionalità ancora troppo forte».

«In termini di economia e be-nessere – ammette Carmine Espo-sito, presidente del Consorzio tu-ristico Maratea – il casinò sarebbe

un affarone. Quindi ben venga,anche se potrebbe causare proble-mi di altro tipo a cominciare dallacriminalità. Però questa cosa nondeve diventare un freno all’isti -tuzione della casa da gioco e quin-di allo sviluppo. Ogni zona eco-nomicamente vitale corre rischidi questo tipo, ma non per questosi pensa di rallentarne lo svilup-po». Non tutti la vedono allo stessomodo. L’avvocato Riccardo Vizzi-no che guida il pool contro il giocod’azzardo evidenzia la contraddi-

zione in cui sta cadendo la classepolitica regionale che sino ad orasi era espressa contro il gioco e cheoggi all’improvviso si dimostrasostenitrice addirittura dell’aper -tura di un casinò.

«Ma sono mai scesi nel Lago-negrese – si chiede il legale - perrendersi conto della disoccupazio-ne e dell’usura che c’è? Pensasseroad istituire un fondo vittime delgioco piuttosto che un casinò».Vizzino preannuncia un’iniziati -va a livello giudiziario con un im-

Un piano vecchio cinquant’anniTra i sostenitori più convinti del progetto il sindaco marateota Mario Di Trani

l È dagli anni ’60 che si parla della pos-sibilità per Maratea di diventare una nuovacapitale di en plein, croupier e palline chegirano. In tutti questi anni, diverse sonostate le iniziative parlamentari che però nonsono mai pervenute e buon fine. Oggi l’ideadi aprire un casinò nella «perla del Tirreno»torna di moda con la mozione presentata daicinque consiglieri regionali.

Secondo Singetta, Mazzeo, Mancusi, Mol-lica e Falotico, la Basilicata in questo mo-mento particolare di crisi potrebbe trarre

notevoli benefici soprattutto di carattereeconomico dall’istituzione di una casa dagioco. Senza contare la ricaduta occupa-zionale. Come a dire, Matera e Maratea nonpossono sprecare questa occasione. La mo-zione dei consiglieri regionali è appoggiatain pieno dal sindaco di Maratea Mario diTrani che si dichiara da sempre favorevoleall’istituzione di un casinò nella cittadinatirrenica «perché ben si coniuga con la vo-cazione turistica del nostro territorio».

Ma come finirà? Un casinò a Maratea e

uno a Matera, come propone qualcuno? Op-pure uno per l’estate e uno per l’inver no,come suggeriscono i cinque consiglieri re-gionali? C’è chi ha la sua teoria rispettabilema preferisce esprimerla nell’a n o n i m at o«Non bisogna dimenticare i tempi che vi-viamo. Le lotterie proliferano e si nota unagrande frenesia per il gioco d’azzardo». Co-me a dire, non solo la torta è già grossa eappetibile ma può ancora crescere. I giochi(e le polemiche) restano aperti.

[pi.per.]

minente esposto da presentare inprocura a Lagonegro. Poi chiedeche «la chiesa si pronunci sul ca-sinò e che ci dia una mano adorganizzare una manifestazionedavanti alla sede della Regione».Dello stesso avviso Mimmo Mag-gi, direttore dell’associazione «In-sieme», il quale ritiene un pro-getto del genere non rispondenteal momento attuale. «Il casinò èuna follia – dice - ci opporremo conogni mezzo. Pensassero a un pianoserio per risollevare l’economia».

P R O P O S TAU n’idea rilanciata, nei giorni scorsi, daiconsiglieri regionali Singetta e Mazzeo(Gm), Mancusi, Mollica e Falotico (Udc)

S I N DAC O Mario Di Trani

M A R AT E A Una veduta della cittadina tirrenica dal «Cristo»

In piazza contro il fumoIniziativa a Potenza per contrastare i tumori al polmone

l In piazza per informare. Questo lo scopo del-l'attività dell'Azienda Ospedaliera Regionale SanCarlo, il primo ospedale nel Sud Italia ad aderire aCosmos 2, il progetto avviato dall’Istituto europeo diOncologia (Ieo) tra la popolazione ad alto rischio ditumore (fumatori ed ex fumatori di età compresa tra55 e 75 anni) con l’obiettivo di identificare in 5 annicentinaia di tumori del polmone per la maggior partein fase iniziale. Il San Carlo partecipa al progetto incollaborazione con la Regione Basilicata con l’obiet -tivo di inserire gratuitamente nel programma didiagnosi precoce 1.000 fumatori o ex-fumatori lu-cani.

Nel punto predisposto in piazza, ieri mattina aPotenza, era possibile acquisire informazioni sullemodalità di partecipazione al progetto, totalmentegratuito per il cittadino, e sulle modalità di controllo.

L’attività stessa, infatti, richiede un impegno di tem-po veramente minimo: i soggetti a rischio potrannosottoporsi a una tac spirale, a basso dosaggio diradiazioni, e a un prelievo di sangue, che consentiràal gruppo di ricercatori milanesi di rintracciare unmarcatore per il tumore al polmone, con un signi-ficativo risparmio in termini di costi per il sistemasanitario e di rilevante aumento delle possibilità diguarigione in caso di malattia accertata. Il controllopuò essere prenotato gratuitamente chiamando ilnumero 02.64107700. L'iniziativa, che sarà replicata inaltre piazze della regione per raggiungere e infor-mare il maggior numero possibile di cittadini, ieri aPotenza è stata accompagnata dalla distribuzione inmaniera gratuita di frutta omaggiata da un'aziendaagricola del Metapontino, per sottolineare il legametra la buona alimentazione e la salute del corpo.

I RITARDI PER LA NUOVA PIAZZA

CANTIERE Piazza Bonaventura a Potenza: lavori infiniti [foto Tony Vece]

POTENZA ANAGRAFE PUBBLICA

«Cara Sel, quellaè una battagliafatta dai Radicali»

l Polemica replica del respon-sabile lucano dei Radicali, Mau-rizio Bolognetti, al consigliere re-gionale di Sel, Giannino Roma-niello. Oggetto del contendere è laquestione dell’anagrafe pubblica.Bolognetti gli ricorda che «quelladell’anagrafe pubblica delle atti-vità degli eletti e dei nominati èuna storica battaglia radicale».Per Bolognetti, Romaniello «beneavrebbe fatto ad impegnarsi perottenere una rapida applicazionedella proposta d’Anagrafe final-mente recepita dal Consiglio re-gionale nel novembre 2010».

POTENZA CITTÀ

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 04.03.2013 PAG. 10

Lunedì 4 marzo 2013IV IMATERA CITTÀ

LA VISIONE URBANAVERSO LA CITTÀ SOSTENIBILE

L’OBIETTIVO DI PARTENZASi vuole un confronto tra l’attrattività culturalee il senso che ne scaturisce coniugandolocon i grandi temi della sostenibilità operativa

PER UNA SCELTA CONDIVISA«Costruzione collettiva di una politica rivoltaai luoghi, che possa aiutare a definireche cosa fare, come farlo e con chi farlo»

l La visione urbanistica di una Comunitàin movimento verso Matera 2019. A raf-forzarla arriva un «documento di apertura delconfronto pubblico» con gli «indirizzi stra-tegici degli strumenti di pianificazione initinere della città e del suo territorio».

Lo annuncia l’assessore comunale all’Ur -banistica, Ina Macaione, facendo riferimen-to al lavoro in itinere su vari strumenti diprogrammazione, dal Regolamento urbani-stico al Piano atrutturale, dal Piano urbanodella mobilità al Piano di gestione del sitoUnesco, al Piano Strategico. L’assessore con-corda sull’esigenza di far parlare un lin-guaggio comune a tutti questi strumenti.Ritiene una prima importante tappa l’ap -provazione, avvenuta il 25 febbraio in Giunta,del «Documento di apertura del confrontopubblico» nel quale si definiscono gli «In-dirizzi strategici degli strumenti di piani-ficazione in itinere della città e del suoterritorio» e, conseguentemente, il «Docu-mento preliminare del Piano Strutturale»,tramite il quale si può avviare la procedura diValutazione ambientale strategica ed il con-fronto in città. Si tratta di disporre di una baseutile per interpretare al meglio la realtà edoffrire possibili soluzioni ai problemi deicittadini nel quadro dei nuovi scenari che siprofilano all’orizzonte. «L’obiettivo degli In-dirizzi è la costruzione collettiva di unapolitica rivolta ai luoghi, che possa aiutare adefinire con chiarezza “che cosa fare”, “comef arlo” e “con chi farlo”, consentendo cosìall’intera comunità scelteconsapevoli. Ci dobbiamo oc-cupare del futuro della cittàin un momento molto criticosul piano economico e sociale.A ridotte risorse pubbliche eprivate si risponde facendoricorso a tutte le energie di-sponibili. Innanzitutto quelleculturali. La candidatura diMatera a capitale europea del-la cultura 2019 ci offre unaoccasione irripetibile. Biso-gna essere esemplari rispettoai cambiamenti che il tempoattuale c’impone, mirandocon decisione al lavoro, alfuturo dei giovani e a unmodello di vita improntato auna “sostenibilità inclusi-va/intellig ente”, come vuole l’Europa. Il pun-to di forza di questa nuova visione s’incentrasull’idea che la lezione di Matera al mondo(che poi è anche la ragione della sua at-trattività, così diversa da altre città comeRoma, Venezia, Firenze) sta nel contenerenella sua cultura termini, apparentementeinconciliabili, come crisi e avanguardia. Que-sto sembra interessare molto non solo all’Eu -ropa ma anche al Mondo. Ora si tratta didimostrare in quale modo Matera è capace diuna visione che produce lavoro utilizzando lesue materie prime di cultura e rigenerazioneurbana».

L’assessore spiega che «il percorso pubblicodi costruzione della visione strategica, che inparte coincide con il percorso di candidaturadi Matera 2019, comprenderà l’aggior namen-to del Piano Strategico e la contemporanearedazione degli altri strumenti di program-mazione, per focalizzare ed integrare gliobiettivi. Riconducendo poi il tutto, ad un

confronto tra l’attrattività culturale e il sensoche ne scaturisce coniugandolo con i granditemi della sostenibilità operativa (re-cycling,re-duce, re-use). Tutto questo reclama conurgenza un’urbanistica intesa come “labo -ratorio di rigenerazione urbana” nel qualeidee e azioni siano in grado di richiamare,organizzare, promuovere le forze culturali edeconomiche di natura professionale e im-prenditoriale, sia interne che esterne allacittà. È indispensabile individuare e con-dividere presto gli obiettivi programmatici,determinanti per una strategia di rigene-razione della città».

«Il risultato atteso nella nuova e com-plessiva visione di futuro della città - concludeMacaione - si misurerà più sui processi, isegmenti intensivi di qualità architettonica,le infrastrutture intermodali e interagenti, ipercorsi di produzione del nuovo lavoro e diautoapprendimento dei cambiamenti, che su-gli oggetti o sui modelli precostituiti».

La Carta di Lipsia del 2007In Europa con le regole dell’EuropaDa oltre venti anni in Europa si pratica la relazione

tra città e rigenerazione, la necessità di riqualificare learee urbane piuttosto che espanderle. Non mancano glistrumenti. Tra questi spicca la «Carta di Lipsia sulle cittàsostenibili» del 2007. Recepisce una serie di raccoman-dazioni dell’Unione europea, quell’Europa in cui Materaambisce indossare le vesti di capitale della cultura nel2019. Ecco le sei raccomandazioni della Carta: rivolgereattenzione speciale ai quartieri degradati per aumentarela coesione sociale; strutturare gli insediamenti in modocompatto, riunendo diverse attività in un solo quartiere;creare spazi pubblici di qualità attraenti e orientate aifruitori; coinvolgere i cittadini nel processo di recupero;potenziare l’economia locale e le politiche d’integrazionee sostegno sociale; sostenibilità ambientale degli edificiesistenti, evitando il consumo di altri spazi verdi. Una so-la domanda: il Regolamento urbanistico o il Piano strut-turale rispettano tutti questi sei punti? [p.d.]

le altre notizieUN MANO AI PIÙ BISOGNOSI

Solidarietà, 241 le classipartecipano al «Donacibo»n Solidarietà tra scuola e famiglia. Ini-

zia oggi e andrà avanti fino al 9 mar-zo in tutte le scuole d’Italia la «Set-timana del Donacibo». Promossadalla Fondazione Banchi di Solida-rietà (VII edizione) coinvolge una se-rie di associazioni di volontariatoche assistono le famiglie bisognose.A Matera la settimana del Donaciboè organizzata dall'Associazione Koi-nè Onlus. Gli alimenti raccolti saran-no destinati a circa 50 famiglie in dif-ficoltà economica che Koinè Onlusassiste durante tutto l'anno. I volon-tari facendosi carico del bisogno in-contrato, portano personalmente il"pacco" con i prodotti raccolti a casadegli assistiti con discrezione ogni 15giorni distribuendo oltre 1000 chili diprodotti al mese. Le scuole che hannoaderito a Matera sono: Istituto com-prensivo "Padre Minozzi", Istitutocomprensivo "Padre Semeria", Isti-tuto comprensivo Torraca, Istitutocomprensivo Via Greco, Istituto com-prensivo Via Fermi. In totale hannoaderito 241 classi (materne, elemen-tari e medie) per oltre 5300 alunni.Per sostenere l’iniziativa, a loro si so-no aggiunti una serie di privati tracui alcuni noti esercenti della cittàsensibili ai temi della solidarietà.

PERCORSIPER UNC O N F R O N TOFarà da bat-tistrada undocumentofinalizzatoad aprireil confrontopubblicocon gliIndirizzistrategicidegli stru-menti di pia-nificazionein itineredella cittàe del suoterritorio

«Riciclare, ridurre, riusare»la rigenerazione urbananuova occasione per la città

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 04.03.2013 PAG. 11

40 Lunedì 4 marzo 2013

ACERENZA - A tre giornidalla fine del pontificato deldimissionario Papa emeritoe mentre per tutti sarebbetroppo presto tracciare unbilancio sugli otto anni delpontificato appena conclu-so, i fedeli acheruntini, sisono riuniti in preghierapartecipando a una celebra-zione religiosa dedicata aRatzinger.

Tanti sono gli interroga-tivi che i fedeli di tutto ilmondo si pongono. Mentremolti fedeli si sonochiusi inpreghiera , altri desiderosidi chiarire il vuoto che lascelta di Ratzinger ha gene-rato, sentono ancor più il bi-sogno di interrogare i rap-presentanti ecclesiasticipiù vicini.

Per questo abbiamo inter-vistato l’arcivescovo di Ace-renza Giovanni Ricciuti.

Unmotivo particolarediringraziamento a SuaSantità per il suo pontifi-cato?

«Sento ancora di esprime-re a Benedetto XVI, perso-nalmente ea nomedell’inte -ra comunità ecclesiale dio-cesana, profonda gratitudi-ne per aver servito la Chiesain questi otto anni del suopontificato, per averci datouna luminosa testimonian-za di amore verso Cristo,verso cui ha voluto indiriz-zare lo sguardo dei cristia-ni, e di dialogo con il mondosul tema sempre bello e affa-

scinante della fede come ala,che insieme alla ragione,può consentire all’uomo didirigersi verso Dio».

Cosa auspica per il pros-simo pontificato?

«L’attesa del nuovo Papa èprima di tutto per noi attesadensa di preghiera perchélo Spirito Santo, attraversola scelta che i cardinali fa-ranno nel Conclave, doni al-la sede di Roma e alla Chiesauniversale un pastore deipastori ‘secondo il cuore diDio’, in grado di guidare ilpopolo di Dio a vivere il Van-gelo nella storia del nostrotempo. Auspico un pontifi-cato che, in collegialità contutti i vescovi , “governi” laChiesa nella fedeltà alla Pa-

rola del Signore e in ascoltodei problemi che le granditrasformazioni sociali stan-no ponendo alla coscienzadei singoli e dei popoli. Ilmondo, nonostante qual-che pagina non esaltantedei cristiani, guarda con fi-ducia alla Chiesa doman-dando pressantemente, aisuoi uomini e alle sue don-ne, coerenza di vita e traspa-renza di comportamenti».Durante un’intervista diqualche giorno fa pubbli-cato dall'Huffington Post,il teologo Hans Kung par-la del “Papa ombra” e ren-de noto che la situazione èpericolosa poichè avremoun ex Papa che vivrà nelVaticano stesso anzichè in

un monastero e che avràcontatti con i cardinali econ il nuovo Papa. Vedequindi una forma di inge-renza. Lei cosa ne pensa?

«Salutando i cardinali,Benedetto XVI ha promessoal suo successore “riveren -za e obbedienza”, parole digrande umiltà (una virtùdella quale egli ha dato bellatestimonianza), segno di unvoler ritirarsi e continuarenella preghiera a conferma-re tutti noi, suoi fratelli nel-la fede. Sono certo che il “Pa -pa emerito” non “condizio -nerà” il suo successore».Ratzinger rinuncia al mini-stero petrino e decide dimantenere il titolo di “Papaemerito” e la veste bianca .

L’ipotizzata dizione “ve -scovo emerito di Roma” èstata esclusa. Lei cosapensa di questa scelta?

«Roma è il luogo dove iSanti Apostoli, Pietroe Pao-lo, furono martirizzati eproprio questo evento hafatto della sede di Roma e delsuo vescovo la sede del Papa.E’ questo, credo, il motivoche ha portato alla decisio-ne di chiamare il papa di-missionario “Papa emeri-to”».

Si sente spesso dire cheWojtyla saràricordato peri suoi gesti e Ratzinger perle sue parole che hannocambiato il corso della sto-ria della Chiesa. Lei condi-vide o può specificarci ge-sti per cui il Papa emeritoandrà ricordato?

«Benedetto XVI, in quan-topapa, si è contraddistintoper la sua umiltà, per la suaparola intensa e profonda,per i suoi scrittidi altissimadottrina teologica: doni peri quali è stato ascoltato, se-guito e amato. I Papi, nellastoria della Chiesa, sonostati uomini che con diversimodi hanno desiderato chela Chiesa, affidata a loro daCristo, come successori diPietro, ne conservasse neltempo il Suo volto e ne mani-festasse l’appartenenza aLui che è il Maestro e il Si-gnore».

Katia Cillis©RIPRODUZIONE RISERVATA

Ricchiutidurante unsuo recenteincontro conBenedettoXVI

Viggiano Si è concluso il “Not for profit school”

Terzo settore, occasioneper 40 operatori sociali

Due dei relatori e a sinistra gli operatori

Lavello, un convegnosul rapporto

tra donne e agricoltura

VIGGIANO - Si è conclusa ierimattina la prima edizione di“Not for profit school”, il per-corso formativo rivolto aglioperatori sociali e inoccupaticon vocazione al lavoro nel ter-zo settore. Il corso, promossodalla Fondazione Eni EnricoMattei in partnership con ilComune di Viggiano,ha vistola partecipazione di quarantapersone che lo hanno seguitocon grande interesse, manife-stando notevole soddisfazio-ne per il contenuto delle lezio-ni. Obiettivo della “Not-for-profit school”èquello dioffri-re, sfatando alcuni “miti”, unavastapanoramica sullediver-se anime che compongono ilterzo settore. Il percorso for-mativo è stato strutturato sudue moduli, il primo termina-to nella mattinata di ieri si è fo-calizzato su due temi chiave“L’auto imprenditorialità e lecompetenze sociali” e lo “Svi -luppo di progettualità im-prenditorialio di tipoassocia-tivo nel contesto sociale”. Lafinalità è stata in particolarequella di “avvicinare” quantopiù possibile la fase di proget-tazione attraverso la “scom -posizione di progetti impren-ditoriale dei partecipanti inscansione di obiettivi e meto-dologie, tempistiche e risorse.Un lavoro di scomposizione,fatto con modalità di appren-dimento”. I panel hanno af-fiancato ad una cornice teori-ca introduttiva sui temi delnot-for-profit esperienze difondazione e di lavoro di realtàsenzascopodi lucro,contuttele sfaccettature possibili: dal-le problematiche che sorgonosul territorio, agli aspetti or-ganizzativi; dal rapporto congli enti istituzionali alle rela-zioni con enti simili al proprio.Inoltre istituiti laboratori disimulazione d'impresa e atti-vitàprogettuale. Ilsecondoci-

clo di formazione che si svol-gerà il 13 e14 aprile prossimosarà caratterizzato, invece,dall'attività su “Il contesto ter-

ritoriale e organizzativo”e“Lecompetenze individuali e ilmiglioramento organizzati-vo”. I moduli formativi hanno

visto la partecipazione di unteam specialistico del terzosettore e cooperazione sociale:i docenti Barbara Nesi, Gia-

nluca Alfano, Michele Ra-baiotti e Giuseppe Imbrogno.

Angela Pepe©RIPRODUZIONE RISERVATA

Atella

PianourbanisticoAppr ovatoin consiglioATELLA - Nell’ultima se-duta consiliare il consi-glio comunale ha adotta-to il nuovo Piano urbani-stico. La cui stesura,coordinata dall'architet-to Fedele Zaccara, è dura-ta ben sei anni.

A causa sia della labo-riosità del documento edell'articolazione del ter-ritorio comunale, sia delcambio di amministra-zione (da quella presiedu-ta dal sindaco MicheleZaccagnino, a quella at-tuale d Roberto Telesca).

Il consiglio comunale,che si accinge ad affron-tare le prossime elezioniamministrative del 26 e27 maggio prossimo, è af-flitto da una crisi profon-da ma anche dal fatto cheAtella voterà, per le im-minenti comunali, con lanuova normativa che haridotto del 50 per cento ilnumero dei consigliericomunali.

Vale a dire che, la pros-sima volta le liste dei can-didati comunali sarannoformate da un candidatoalla carica di sindaco piùsette candidati alla caricadi consiglieri.Con la listavincente, alla quale spet-teranno cinque consi-glieri. E gli altri due asse-gnati alla minoranza.

Nell’ultimo consigliocomunale la maggioran-za, formatada Pd-Pu-Psi,si è presentata - come av-viene ormai da oltre unanno - decurtata dalla co-siddetta “pattuglia Ge-rardina” (Telesca, Ric-ciardella e Rosa).

Per il Piano urbanisti-co atellano appena appro-vato, l'amministrazioneuscente Telesca-Petrino -fanno notare in paese - haproceduto alla sua ado-zione in “zona Cesarini”,cioè ad appena tre mesidal rinnovo ordinario delConsiglio comunale di fi-ne maggio prossimo.

Benedetto Carlucci©RIPRODUZIONE RISERVATA

Il vescovo di Acerenza, Giovanni Ricchiuti, e la scelta delle dimissioni di Benedetto XVI

«Ecco cosa penso di Ratzinger»L’auspicio è per un nuovo pontificato che “gover ni” collegialmente la Chiesa

LAVELLO - “Donne e agricoltura” è il tema delconvegno che si terrà oggi presso l'aula magnadell'Istituto scolastico “Giuseppe Solimene”a par-tiredalle 17.Aorganizzarlo il comitatoregionalelucano dell'Unicef coadiuvato dall'Istituto tecni-co agrariodi Lavello, dallaConfagricoltura lavel-lese, dalla Cia di Lavello, dalla Coldiretti locale.

Il programma prevede le relazioni della refe-rente Unicef del Vulture Alto Bradano, Giulia DiStasi, del dirigente scolastico dell’Iiss G. Solime-ne”di Lavello, Michele Giammateo, del presidenteGal sviluppo Vulture Alto Bradano, FrancescoPerillo, della presidente Fidapa, sezione di Lavel-lo, Antonella Sibio, della vice presidente dell'eno-teca regionale, Filena Ruppi. Concluderà il sim-posio l'assessore regionale all'agricoltura, RosaMastrosimone. Ne seguirà un dibattito e a coordi-nare i lavori provvederà Mauro Finiguerra, presi-dente del consiglio dei periti agrari della Provin-cia di Potenza.

Giuseppe Catarinella©RIPRODUZIONE RISERVATA

Potenza e provincia

VIGGIANELLO- Sarà l’aziendaagricola diPioDe Filpo che presenterà il “Paddaccio” e i pro-dotti ovocaprini amarchioPollino, laprotago-nistadella puntatadi “Geo& Geo”che andràinonda oggi, alle 17.40, su Rai tre.

Pio De Filpo, titolare dell'azienda agricolaomonima di Viggianello, cuore del Parco na-zionale del Pollino, presenterà oggi il paddac-cio, prodotto tradizionale della Basilicata.

L’azienda agricola De Filpo ha una storia dialmeno tre generazioni, decenni di passioneper la pastorizia e la trasformazione del latteovicaprino in deliziosi formaggi dal saporeparticolare. Le greggi infatti pascolano nellesplendide ed incontaminate valli del Parco na-zionale del Pollino, nel Comune di Viggianello.

Le erbe qui presenti donano al latte ed al for-maggio profumi e caratteristiche uniche.

La tradizione si fonde con la modernità: i gio-vani fratelli Pio e Vincenzo hanno infatti co-struitouncaseificioche rispetta leattualinor-mative igienico-sanitarie dove producono pe-

corino, pecorino misto, caprino, ricotta, cacio-cavallo, toma, paddaccio.

Il punto vendita aziendale è accreditato allaRete di Campagna Amica della Coldiretti e i fra-telli De Filpo partecipano a tutte le iniziativepromosse dall'associazione Agrimercato di Po-tenza, in particolare il Mercato di CampagnaAmica. Pio De Filpo gestirà una Bottega diCampagna Amica di prossima apertura a Po-tenza, dovesi potrannoacquistare anchei pro-dotti delle altre aziende della Rete lucana.

Il paddaccioè unformaggio ovicaprinootte-nuto da animali allevati prevalentemente al pa-scolo, contrasformazione dellatte direttamen-te in azienda. La produzione va solitamente dagiugno a settembre, circoscritta a una piccolaarea(Rotonda,Terranova delPollinoeViggia-nello).

Lo chef dell'Unione cuochi lucani AntonioTedesco presenterà in trasmissione gustosipiatti ottenuti con questo particolare formag-gio.

I titolari dell’azienda De Filpo ospiti della trasmissione “Geo & Geo”

Il “paddaccio” del Pollino a Rai tre

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 02.03.2013 PAG. 12

Sabato 2 marzo 2013 18

INERTI, pneumatici, materiale di risul-ta (calcinacci, mattoni), cavi elettrici,elettrodomestici arrugginiti, batteriediautomobili, cumuli dispazzatura.E'una vera e propriadiscarica quella chetrovano tutti i giorni davanti ai propriocchi gli studenti dell'Istituto com-prensivo Potenza Settimo,a Rione Lu-cania. Lo scempio, ha spinto i docenti arivolgersi al circolo Legambiente diPotenza per lanciare un segnale. Glialunni della II D, insieme a insegnan-ti e volontari dell'associazione, si so-no armati di buste, guanti, scope,raccoglitori e un bel giorno hannodeciso di ripulire l'area. «Ci siamo co-sì riappropriati di di una zona di-menticata -spiegano alunni e pro-fessori - cercando dirichiamare l'at-tenzione di tutti verso una maggio-re cura dell'ambiente in cui vivia-mo, inteso sia come spazio verde checome spazio urbano. L'arte dei wri-ters, con le loro performance di arte urbana -laddove consentito - spesso riescono a sottrarre algrigiore alcuni angoli della città. Sgomberato dairifiuti, infatti, il sottoponte di Rione Lucania offretutt'altro scenario. I murales realizzati dagli ano-nimi graffisti potentini, danno l'idea di trovarsi inuna sorta di spontanea “galleria”di street art».

ANCHE l'Istituto tecnico commercialestatale “Leonardo Da Vinci” ha volutofare qualcosa di concreto per la pro-pria scuola.

Addirittura istituendo una “gior -nata di verde”: il “Da Vinci Green”, lagiornata di pulizia e riqualificazioneche vede gli studenti mettersi all'ope-ra per ripulire le aree verdi che cir-condano l'edificio scolastico, troppospesso lasciate all'incuria e aldegra-do assoluto.

In questo caso all'azione concretasi associa una ancora più grande, diun vero e proprio percorso di educa-zione ambientale che riguarda lacittà di Potenza (il recupero deglispazi urbani e la raccolta differen-ziata), mettendo in campo azioni einiziative volte a sensibilizzare lacittadinanza e le istituzioni sul te-ma e a migliorare “concretamen -te” la fruibilità dell'area verde an-tistante la scuola, come simbolo di unbene comune e di un luogo pubblico da valoriz-zare.

Da un lato l'attività concreta di pulizia, attra-verso la quale gli studenti danno il “buon esem-pio”, dall'altro il momento di denuncia sullarealtà di degrado che caratterizza l'area.

Nelle contrade

Il saledei comitatiE chi lo dice che i comitati di quartiere ser-vono a poco? Negli anni, del resto, hannodato prova di grande attivismo, cercandodi smuovere le istituzioni, ma anche pro-muovendo la partecipazione e i dibattitotra i residenti dei vari quartieri.

Ma se questo non bastasse, a dimostra-re grande attivismo c’è il Comitato dellecontrade, che nelle zone di Piani del Mat-tino e dintorni ha distribuito volontaria-mente il sale dell'Acta da usare in caso dineve e ghiaccio. Ben 50 sacchetti di sale,di circa 10 chili ciascuno. Sono stati glistessi componenti del comitato a farsiavanti perchè le aree più periferichenon rimanessero sprovviste. E così seMaometto non va alla montagna, è lamontagna che va da Maometto.

Ecco i cittadini che si rimboccano le maniche senza aspettare l’intervento dall’alto

Storie di partecipazione attivaDai residenti di Poggio Tre Galli che puliscono il Parco alle scuole “ecologiche”

Media rione Lucania

Ripr endersila città

“Amici di Montereale”

Insieme controil degrado

NON ce la facevano proprio più alcuni resi-denti e frequentatori di Montereale. Rifiuti,scarsa manutenzione del verde, panchinesradicate, giochi per bambini rotti.

Cosìunbelgiorno hannodecisodimettereinsieme e costituire un'associazione: “Amicidi Montereale”. Si sono rimboccati le mani-che e hanno deciso di impegnarsi in primapersona per la salvaguardia di questo stori-co spazio pubblico. La prima giornata di pu-lizia è stata questa estate in collaborazionecon Legambiente.

Da quel momento, però, camminano conle loro gambe. Piantumazione di piante aro-matiche nelle aiuole, raccoglimento di ri-fiuti. Quando si può, ovviamente. Insie-me.

Istituto “Da Vinci”

Gior nataverde

Studenti al lavoro per ripulire la città

SPESSOsi sentedireche ipotenti-ni sono apatici. E privi di senso ci-vico. Poco curanti della cosa co-mune, badano solo al proprio orti-cello. Negli ultimi tempi, però,sembra che l'aria stia cambiando.Forse per protesta, per sfiducianelle istituzioni o semplicementeper spirito di iniziativa, si molti-plicano i casi in cui sono gli stessicittadini ad attivarsi. Quando sidice la partecipazione dal basso osussidiarietà orizzontale: sono icittadini a soddisfare i bisogni deicittadini stessi, in forma associatao volontaristica.

Quello su cui si riesce a metteremano con più facilità e immedia-tezza è sicuramente tutto ciò cheriguarda il decoro urbano. C'è chisi prende cura delle aiuole del pro-prio quartiere senza che nessunol'abbiachiesto. Lo fanno alcunire-

sidenti di Poggio Tre Galli per ilparco dell'Europa Unita, ma lo faanche il proprietario della you-gurteria in via Quinto OrazioFlacco, nel centro storico, chemantiene in vita le fioriere dellescalinate innaffiando fiori edestirpando erbacce. O, ancora, il ti-tolare della macelleria Tramutola,in via Sabbioneta che si è fatto ca-rico volontariamente dell'aiuolavicina al negozio. C'è chi provvededa sé, in caso di ghiaccio e neve, aspalare le strade e a cospargerle disale, dando una mano anche ai vi-cini, soprattutto nelle zone perife-riche. Perchè chi fa da sé fa per tre.Lo sanno bene anche i cittadini diBucaletto che ogni estate, pun-tualmente alle prese con erba in-colta e vipere che sbucano all'im-provviso, coinvolgonoalcuni pen-sionati della Cittadella nella puli-

zia delle aree più intasate.Sempre più spesso, poi, gli input

vengono dalle scuole. Molte sonogià inserite in progetti di educa-zione ambientale volti al rispettodegli spazi in condivisione. Di fre-quente le azioni dei cittadini vedo-no il coinvolgimento di gruppi giàcostituiti, come il caso delle scuoleappunto, che si rivolgono ad asso-ciazioni che normalmente si occu-pano di queste questioni: Wwf, Le-gambiente, tanto per citarnealcu-ne. E' anche capitato che veri e pro-pri gruppi si costituissero in virtùdi un'iniziativa da proporre. IlQuotidiano ha deciso di dare vocea questi piccoli eroi urbani, cheagiscono nell'ombra. Esempi posi-tivi a cui guardare. E perchè no, daemulare.

Anna Martino©RIPRODUZIONE RISERVATA

PotenzaREDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

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Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 02.03.2013 PAG. 13

Sabato 2 marzo 2013VI I

LE STUDENTESSE APPREZZANO IL VIA AL PROGETTO DENOMINATO «DIVENTA CINTURA ROSA »

E il Nitti-Falcone di Potenzainsegna karate alle alunneDisciplina, attività motoria e difesa personale

MARIO LATRONICO

l U n’iniziativa molto singolare che avvalora ilprocesso formativo dello studente attraverso unapratica periodica nello sport. Presso l’Istituto Tec-nico Economico Francesco Saverio Nitti - GiovanniFalcone di Potenza è stato avviato per il correnteanno scolastico un interessante progetto denomi-nato «Diventa Cintura Rosa», un corso di karateaperto a tutte le studentesse, finalizzato alla pro-mozione delle attività motorie in ambito educativo. Ilcorso che si inserisce perfettamente nelle nuove lineeguida della scuola moderna, il cui processo di for-mazione oggi non può prescindere dalla pratica spor-tiva, è aperto a tutti gli studenti della scuola, com-presi quelli della sede aggregata del Professionale «G.Racioppi». Esso si articola in 18 incontri pomeridianitutti i venerdì presso la palestra dell’istituto ed ètenuto da un esperto esterno specializzato , il maestrodi karate Sandro Cafaro.Le ragazze dell’istituto –spiega in una nota il responsabile dell’area comu-nicazione della scuola - sono impegnate in corsi didifesa personale femminile che si basano sulle tec-niche esclusive dell’arte marziale che tengono indebito conto la preparazione psicologica, la valu-tazione e la prevenzione delle situazioni a rischio,

aspetti questi che sovente vengono sottovalutati etrascurati. Il maestro Cafaro nelle sue lezioni curauna parte psicologica, nello specifico il rapporto trasoggetto aggredito e soggetto aggressore, la gestionedelle emozioni e le componenti della paura oltre aduna parte teorica con approfondimenti in materia dianatomia del corpo umano e di analisi dell’a m b i e n t e.Infine sono analizzati e messi in pratica le tecniche didifesa da prese, da pugni ed a terra.

«Si tratta di una esperienza molto interessante checi aiuta a crescere - sostiene Rosa Pascaretta chefrequenta il terzo anno del professionale Racioppi -siamo impegnate ad apprendere l’immediatezza e lasemplicità della reazione in una situazione di pe-ricolo. In questo corso non ci vengono insegnati isoliti pugni o calci coreografici. Il maestro - proseguel’allieva - ci illustra anche come affrontare il con-fronto verbale con l’ipotetico aggressore perché ognidonna ha non solo il diritto ma, soprattutto, il dovereverso se stessa di difendersi da chi vuole usarleviolenza». L’iniziativa, assolutamente nuova nel pa-norama scolastico,cittadino è rivolta anche agli al-lievi disabili che provano costantemente una sen-sazione di debolezza e vulnerabilità legata alla di-minuita capacità di movimento. «Il maestro Cafaro -aggiunge un’altra allieva - ci ha insegnato come

sfruttare il vantaggio di avere un baricentro basso ecome utilizzare certe semplici mosse per disorien-tare un eventuale aggressore e guadagnare spazio. Iltutto - conclude la studentessa - ci fa sentire in-teriormente più forti e più sicure nelle varie attività,in quanto ci consente di vincere dal punto di vistapsicologico la paura». Questo corso di autodifesa,organizzato dalla Istituto Tecnico Economico F.S.Nitti, ha trovato il supporto dei fondi della Provinciadi Potenza nell’ambito del Piano Regionale Triennale2011/2013 e nella sua valenza formativa mira al con-solidamento di quelle abilità di autodifesa utili percamminare a testa alta ed a sentirsi più forti nell’af -frontare eventuali male intenzionati. Iniziative diquesto tipo – come sottolinea ancora la nota dellascuola – riescono a saldare sempre meglio con ilcontesto territoriale di riferimento le offerte for-mative scolastiche lasciando alla scuola il ruolo diinsostituibile punto di riferimento per la crescita e losviluppo sociale.

Ragazze si difendonocome agenti dell’FbiEsplode la mania del Krav Maga, tecniche di combattimento

MASSIMO BRANCATI

l Con soli due colpi, as-sestati con la giusta forza enei punti sensibili, si mettekappaò l’aggressore. Si chia-ma Krav Maga ed è una tec-nica molto utile soprattuttoalle donne, alle ragazze, moltedelle quali inghiottite dal vor-tice della paura. Paura diuscire da sole di sera o diincamminarsi lungo unastrada buia. A Potenza e inBasilicata, per fortuna, epi-sodi di aggressioni e di vio-lenze non sono all’ordine delgiorno, ma sapersi difendere,oltre a consentire di neutra-lizzare un’eventuale minac-cia, significa migliorare ilproprio statoe m o t ivo,sgombrare lapropria men-te da fobie.

Nasconocon questoobiettivo cor-si di KravMaga orga-nizzati in tut-to il territo-rio lucano daG e n n a roM a n g i a m e l e,26 anni, diT ricarico,istruttore diquesta disci-plina che affondale radici in Israele.È un sistema dic o m b at t i m e n t onato in ambientiebraici dell'Euro-pa centro-orienta-le e sviluppatosinella stessa Israe-le durante la prima metà delXX secolo. La parola KravMaga, in ebraico moderno,significa letteralmente «com-battimento con contat-to/combattimento a corta di-stanza». Questa disciplina è

insegnata nelle accademiedei più famosi servizi segreti(Mossad, Cia) e corpi specialidi polizia (come Fbi e Guar-dia di Finanza) o esercito(come il Col Moschin) conuna sempre più massiccia dif-fusione in Italia tra le forzedell'ordine (Polizia di Stato,Carabinieri, Guardia di Fi-

nanza), i reparti militari d'é-lite fino ad arrivare agli ope-ratori della sicurezza e vi-gilanza privata (ad esempio leguardie del corpo).

«In realtà - spiega Man-giamele - il Krav Maga èu n’evoluzione del Kapap,u n’altra disciplina semprenata in Israele, che prevede

tecniche letali ed era inse-gnato in ambienti militari intutto il mondo».

Corsi di Krav Maga - conl’imprimatur dell’org anizza-zione israeliana che certificala disciplina - vengono or-ganizzati in diverse palestredella regione: Elixia di Po-tenza, Arte Fitness di Matera,Energy Fitness Center di Tri-carico, Discobolo Gym diGrassano e The body's gardendi Pomarico. Oltre a Man-giamele, referente per la pro-vincia di Matera, c’è un altroistruttore, Andrea Fatone, re-sponsabile per il Potentino.In poco tempo questa oppor-tunità di coniugare forma fi-sica e difesa personale ha

attratto l’at -tenzione ditante ragazzelucane: «Ledonne - con-ferma Man-giamele - sii s c r ivo n ocon molto en-tusiasmo edè un modosemplice perimparare adifendersimantenendo -si in forma.Ritengo checi siano an-che riflessi

non solo sul corpoma sulla mente.Imparare a difen-dersi - concludeMangiamele che,in occasione dellafesta delle donnedell’8 marzo offri-rà una lezione

gratuita a tutte le ragazze chevorranno avvicinarsi a que-sta tecnica di combattimento- aiuta lo stato emotivo delledonne che si liberano così dipaure e di piccole e grandipsicosi».

DISCIPLINANel riquadroin altoGennaroMangiamele.

PA L E S T R AAlcuneragazze siesercitanocon il KravMaga

EBREITecniche di

combattimentonate in Israele

8 MARZOCorsi gratuiti inoccasione della

festa della donna

TENDENZEAUTODIFESA E FORMA FISICA

SERVIZI SEGRETIDue istruttori lucani, GennaroMangiamele e Andrea Fatone, insegnanouna disciplina utilizzata dai servizi segreti

FISICO E MENTE«Si impara a difendersi dagli aggressori,liberandosi anche di fobie. Passeggiare da soladi sera non sarà più un problema»

ARTI MARZIALI Le studentesse soddisfatte delprogetto che introduce il karate a scuola

POTENZA CITTÀ