Prime Pagine 29 marzo 2013

28
Venerdì 29 marzo 2013 – Anno 5 – n° 87 1,20 – Arretrati: 2,00 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 Italiano Celentano di Marco Travaglio N aturalmente Celentano è liberissimo di pensare – e di scrivere su Repubblica – che un giornalista deve “fermare la lingua”, “az- zerare il passato” e “soprassedere”, rinuncian- do a dire ciò che sa del nuovo presidente del Senato, perché siamo in un “momento così delicato”. Se invece non lo fa, anzi insiste a raccontare in perfetta solitudine la biografia della seconda carica dello Stato, non è perché il mestiere di giornalista consiste appunto nel dare notizie vere e documentate; ma “per smi- nuire l’ascesa di Grasso alla presidenza del Se- nato” e per “appesantire l’aria”. A suo dire, “Travaglio deve aver pensato: perché lasciare intatta la credibilità del nuovo presidente del Senato, che potrebbe fare qualcosa di buono e dopo noi ci intristiamo?”. Ora, se queste sce- menze appartenessero solo al nostro amico Adriano, che purtroppo s’informa poco e nulla sa di Grasso né del perché è arrivato fin lì, anche se potrebbe con poco sforzo informarsi, pazienza. In fondo dev’essere dura per un grande artista nazionalpopolare restare con- finato troppo a lungo nel campetto degli out- sider: due anni all’opposizione, con le battaglie per i referendum del 2011, poi per i nuovi sindaci, poi per 5Stelle, sono forse troppi per lui. È ora di tirare i remi in barca, rientrare nei ranghi e tornare all’ovile. All’insegna dello scurdammoce ‘o passato “in tutti i settori, anche nel campo della giustizia” (ma sì, regaliamo a B. una bella amnistia o un bel salvacondotto e non parliamo più della sua ineleggibilità, come fanno Flores d’Arcais e centinaia di migliaia di cittadini, perché “è una stronzata”, “una caz- zata”, “una scorrettezza elettorale”, bisognava pensarci prima; e pazienza se Flores ci aveva pensato fin dal ‘94, quando Celentano votava B.). Ma Italiano Celentano dà voce alla pancia di molti cittadini che, complici il suicidio di Bersani e certe mattane autistiche di Grillo e dei 5Stelle, si sono già spaventati del cambia- mento che un mese fa hanno innescato nelle urne. E ora vivono le stesse paure che li at- tanagliarono a fine 2011 quando, esaurita ra- pidamente l’euforia per le dimissioni di Ber- lusconi, si aggrapparono acriticamente alla zattera dei tecnici. E tremavano se qualcuno, in perfetta solitudine, scriveva che era meglio an- dare a votare subito, che forse SuperMario Monti e i suoi supertecnici non erano quei geniali salvatori della patria che stampa e tv unificate accreditavano, anche perché la mag- gioranza l’aveva sempre il centrodestra, alme- no in Parlamento, non certo nel Paese. Per qualche mese restammo soli a scrivere queste cose, beccandoci le letteracce di molti lettori. Oggi sparare su SuperMario e i supertecnici che non han salvato niente e nessuno è come picchiare un bambino che fa la cacca sul va- setto: troppo facile, anche perché lo fanno tut- ti. Anzi i supertecnici si sparano fra loro sul caso dei marò che sparavano ai pescatori scam- biandoli per pirati: un po’ come molti soloni della politica e dell’informazione che spera- vano nei tecnici scambiandoli per Cavour, De Gasperi ed Einaudi. Gira e rigira, si torna sem- pre all’Abc di questo oggetto misterioso (per molti) che si chiama democrazia: gli elettori votano, chi vince governa, chi perde si oppone, la stampa e la magistratura controllano, i cit- tadini vigilano, gli intellettuali pensano e aiu- tano gli altri a pensare. E non c’è emergenza che possa indurre un giornale o un program- ma libero a “fermare la lingua”, “azzerare il passato” e “soprassedere”. Sarebbe un tradi- mento del nostro mestiere e dei nostri lettori, oltreché un piccolo ulteriore arretramento dal- la nostra democrazia. E poi lo fanno già in troppi. Chi vuole giornalisti cantori che suo- nano la viola del pensiero sotto il balcone dei potenti può cambiare giornale, e canale. Noi continueremo a raccontare e a criticare chi lo merita. E, se è il caso, a disturbare i mano- vratori. dc NON DELUDERE LO TSUNAMI di Paolo Flores d’Arcais S econdo la logica della democrazia parla- mentare, ora tocca al M5S. La coalizione che ha ottenuto più parlamentari ha potuto svolgere il suo tentativo, analogo tentativo spetta ora al partito che per la Camera, sin- golarmente preso, ha ricevuto più voti dopo il Pd. Il M5S, appunto. Che ha già avanzato una sua proposta per il governo, ma monca. Ha infatti indicato la “formula” (un governo senza ministri di partito) e il programma (i venti punti) ma non ancora il nome di chi tale go- verno dovrebbe guidare. Senza quel nome la pro- posta resta virtuale, addi- rittura impalpabile, poiché è il presidente del Consi- glio che indica i ministri, e le personalità non di par- tito possono essere le più diverse per orientamento ideale, qualità professio- nale, credibilità morale. Ed è sempre il premier che stabilisce intensità e prio- rità programmatiche anche all’interno di una identica “ricetta”. Beppe Grillo, Gianroberto Casaleggio e gli eletti del M5S quel nome farebbero bene a deciderlo a tambur battente, dando così corpo alla loro proposta di “governo a 5 stelle” e mettendo le altre forze politiche (e in primo luogo il Pd) di fronte alla responsabilità di rifiutare una personalità di alto profilo e di adamantina passione per i valori di giustizia e libertà che informano la nostra Costituzione. Anziché aspettare che un altro nome, proba- bilmente assai diverso e di establishment, ven- ga avanzato da Napolitano, che magari lo ha già in mente. Solo diventando protagonisti, cioè proponen- do subito una soluzione alla crisi, Grillo ren- derebbe stringente la sua proposta (sacrosan- ta) che intanto il Parlamento lavori, e realizzi le misure (altrettanto sacrosante) che ancora ieri ha riproposto nel suo blog: “l’ineleggibilità di Berlusconi, l’approvazione di una legge sul conflitto di interessi della cui assenza si gloriò Violante alla Camera, l’abolizione della legge Gasparri, la rinegoziazione delle frequenze na- zionali generosamente concesse a Berlusconi da D’Alema nel 1999” (e anche sulla legge elettorale, il M5S inchiodi gli altri con la pro- posta del doppio turno, come per i sindaci). Altrimenti anche questo apparirà a un nu- mero crescente di cittadini come un escamo- tage con cui il M5S si limita a guardare, an- ziché agire, in una deprimente passività (che la propensione al turpiloquio non riscatta, anzi sottolinea) e autoreferenzialità che è l’opposto di quello “tsunami” costruttivo che quasi nove milioni di italiani gli hanno affidato come mandato. Mantengano le promesse, siano protagonisti, propongano un nome. La loro credibilità nel paese farà un balzo in avanti. Oppure... “Le consultazioni non sono state risolutive”: il capo dello Stato riprende in mano il timone della crisi e oggi incontra al Quirinale i maggiori partiti. Il premier preincaricato avversato da 5 Stelle e ricattato dal Pdl non vuole ancora farsi da parte. Pronta una rosa di nomi del M5S Hollande in crisi va in tv e accusa la Ue: “L’austerità significa condannare l’Europa all’esplosione e ai populismi”. E poi: “Visto che è successo in Italia ?” BERSANI ACCANTONATO NAPOLITANO ASPETTA GRILLO In alto mare: il nuovo inquilino di Palazzo Chigi non ha un volto. Il segretario democratico “non ha rinunciato” ma il suo tentativo sembra ormai destinato al fallimento. Il Pdl che gli ha “posto condizioni inaccettabili” lo accusa di far perdere tempo al Paese Di Blasi, Marra e Zanca » pag. 2 - 5 U di Antonello Caporale LA GENTE NON CAPISCE, LO SPREAD INVECE SÌ L‘APPELLO Da Fo a Nove: “Battiato escluso, Crocetta adesso ripensaci” di Marco Palombi L e tasse? Aumenteranno anche nel 2013. Si tratta di una sorta di effetto a rallen- tatore delle manovre di “salvataggio” di Ma- rio Monti. » pag. 7 Berlusconi cita Gandhi. Adesso i marò sono davvero fottuti » www.spinoza.it LA CATTIVERIA » OPERAZIONI SPERICOLATE Monte dei Paschi, in un anno buco da 3 miliardi Franchi » pag. 6 Le manovre correttive di Berlusconi e Monti non hanno ancora dispiegato tutti i loro effetti sulle famiglie, sta per cominciare una raffica di batoste » LACRIME & SANGUE » Dalla Tares all’Iva, dall’Ivie alla benzina L’unica certezza: una valanga di tasse » pag. 2 ALDROVANDI La mamma di Federico: “Questi 7 anni di offese e minacce” S embra non si sia ancora toccato il fondo nella vi- cenda Aldrovandi dopo che Franco Maccari, segretario del Coisp – sigla sindacale della Polizia di Stato – ha dichiarato che la foto del viso martoriato di Federico è un fotomontag- gio. Reguitti » pag. 11 » pag. 8 SERVIZIO PUBBLICO Santoro: “Grasso e il Pd ci demonizzano come B.” » pag. 8 y(7HC0D7*KSTKKQ( +@!"!%!$!}

description

Prime Pagine Giornali

Transcript of Prime Pagine 29 marzo 2013

Page 1: Prime Pagine 29 marzo 2013

Venerdì 29 marzo 2 01 3 – Anno 5 – n° 87 € 1,20 – Arretrati: € 2 ,0 0

Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)

tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

Italiano Celentano

di Marco Travaglio

Naturalmente Celentano è liberissimo dipensare – e di scrivere su Re p u b b l i ca – che

un giornalista deve “fermare la lingua”, “az-zerare il passato” e “soprassedere”, rinuncian-do a dire ciò che sa del nuovo presidente delSenato, perché siamo in un “momento cosìdelicato”. Se invece non lo fa, anzi insiste araccontare in perfetta solitudine la biografiadella seconda carica dello Stato, non è perché ilmestiere di giornalista consiste appunto neldare notizie vere e documentate; ma “per smi-nuire l’ascesa di Grasso alla presidenza del Se-nato” e per “appesantire l’aria”. A suo dire,“Travaglio deve aver pensato: perché lasciareintatta la credibilità del nuovo presidente delSenato, che potrebbe fare qualcosa di buono edopo noi ci intristiamo?”. Ora, se queste sce-menze appartenessero solo al nostro amicoAdriano, che purtroppo s’informa poco e nullasa di Grasso né del perché è arrivato fin lì,anche se potrebbe con poco sforzo informarsi,pazienza. In fondo dev’essere dura per ungrande artista nazionalpopolare restare con-finato troppo a lungo nel campetto degli out-

sider: due anni all’opposizione, con le battaglieper i referendum del 2011, poi per i nuovisindaci, poi per 5Stelle, sono forse troppi perlui. È ora di tirare i remi in barca, rientrare neiranghi e tornare all’ovile. All’insegna delloscurdammoce ‘o passato “in tutti i settori, anchenel campo della giustizia” (ma sì, regaliamo aB. una bella amnistia o un bel salvacondotto enon parliamo più della sua ineleggibilità, comefanno Flores d’Arcais e centinaia di migliaia dicittadini, perché “è una stronzata”, “una caz-zata”, “una scorrettezza elettorale”, bisognavapensarci prima; e pazienza se Flores ci avevapensato fin dal ‘94, quando Celentano votavaB.). Ma Italiano Celentano dà voce alla panciadi molti cittadini che, complici il suicidio diBersani e certe mattane autistiche di Grillo edei 5Stelle, si sono già spaventati del cambia-mento che un mese fa hanno innescato nelleurne. E ora vivono le stesse paure che li at-tanagliarono a fine 2011 quando, esaurita ra-pidamente l’euforia per le dimissioni di Ber-lusconi, si aggrapparono acriticamente allazattera dei tecnici. E tremavano se qualcuno, inperfetta solitudine, scriveva che era meglio an-dare a votare subito, che forse SuperMarioMonti e i suoi supertecnici non erano queigeniali salvatori della patria che stampa e tvunificate accreditavano, anche perché la mag-gioranza l’aveva sempre il centrodestra, alme-no in Parlamento, non certo nel Paese. Perqualche mese restammo soli a scrivere questecose, beccandoci le letteracce di molti lettori.Oggi sparare su SuperMario e i supertecniciche non han salvato niente e nessuno è comepicchiare un bambino che fa la cacca sul va-setto: troppo facile, anche perché lo fanno tut-ti. Anzi i supertecnici si sparano fra loro sulcaso dei marò che sparavano ai pescatori scam-biandoli per pirati: un po’ come molti solonidella politica e dell’informazione che spera-vano nei tecnici scambiandoli per Cavour, DeGasperi ed Einaudi. Gira e rigira, si torna sem-pre all’Abc di questo oggetto misterioso (permolti) che si chiama democrazia: gli elettorivotano, chi vince governa, chi perde si oppone,la stampa e la magistratura controllano, i cit-tadini vigilano, gli intellettuali pensano e aiu-tano gli altri a pensare. E non c’è emergenzache possa indurre un giornale o un program-ma libero a “fermare la lingua”, “azzerare ilpassato” e “soprassedere”. Sarebbe un tradi-mento del nostro mestiere e dei nostri lettori,oltreché un piccolo ulteriore arretramento dal-la nostra democrazia. E poi lo fanno già introppi. Chi vuole giornalisti cantori che suo-nano la viola del pensiero sotto il balcone deipotenti può cambiare giornale, e canale. Noicontinueremo a raccontare e a criticare chi lomerita. E, se è il caso, a disturbare i mano-vratori.

dc

NON DELUDERELO TSUNAMIdi Paolo Flores d’A rc a i s

Secondo la logica della democrazia parla-mentare, ora tocca al M5S. La coalizione

che ha ottenuto più parlamentari ha potutosvolgere il suo tentativo, analogo tentativospetta ora al partito che per la Camera, sin-golarmente preso, ha ricevuto più voti dopo ilPd. Il M5S, appunto. Che ha già avanzato unasua proposta per il governo, ma monca. Hainfatti indicato la “formula” (un governo senzaministri di partito) e il programma (i ventipunti) ma non ancora il nome di chi tale go-

verno dovrebbe guidare.Senza quel nome la pro-posta resta virtuale, addi-rittura impalpabile, poichéè il presidente del Consi-glio che indica i ministri, ele personalità non di par-tito possono essere le piùdiverse per orientamentoideale, qualità professio-nale, credibilità morale. Edè sempre il premier chestabilisce intensità e prio-

rità programmatiche anche all’interno di unaidentica “ricetta”.Beppe Grillo, Gianroberto Casaleggio e glieletti del M5S quel nome farebbero bene adeciderlo a tambur battente, dando così corpoalla loro proposta di “governo a 5 stelle” emettendo le altre forze politiche (e in primoluogo il Pd) di fronte alla responsabilità dirifiutare una personalità di alto profilo e diadamantina passione per i valori di giustizia elibertà che informano la nostra Costituzione.Anziché aspettare che un altro nome, proba-bilmente assai diverso e di establishment, ven-ga avanzato da Napolitano, che magari lo hagià in mente.Solo diventando protagonisti, cioè proponen-do subito una soluzione alla crisi, Grillo ren-derebbe stringente la sua proposta (sacrosan-ta) che intanto il Parlamento lavori, e realizzile misure (altrettanto sacrosante) che ancoraieri ha riproposto nel suo blog: “l’ineleggibilitàdi Berlusconi, l’approvazione di una legge sulconflitto di interessi della cui assenza si gloriòViolante alla Camera, l’abolizione della leggeGasparri, la rinegoziazione delle frequenze na-zionali generosamente concesse a Berlusconida D’Alema nel 1999” (e anche sulla leggeelettorale, il M5S inchiodi gli altri con la pro-posta del doppio turno, come per i sindaci).Altrimenti anche questo apparirà a un nu-mero crescente di cittadini come un escamo-tage con cui il M5S si limita a guardare, an-ziché agire, in una deprimente passività (che lapropensione al turpiloquio non riscatta, anzisottolinea) e autoreferenzialità che è l’oppostodi quello “tsunami” costruttivo che quasi novemilioni di italiani gli hanno affidato comemandato.Mantengano le promesse, siano protagonisti,propongano un nome. La loro credibilità nelpaese farà un balzo in avanti. Oppure...

“Le consultazioni non sono state risolutive”: il capo dello Stato riprende in mano il timonedella crisi e oggi incontra al Quirinale i maggiori partiti. Il premier preincaricato avversatoda 5 Stelle e ricattato dal Pdl non vuole ancora farsi da parte. Pronta una rosa di nomi del M5S

Hollande in crisi va in tv e accusa la Ue: “L’austerità significa condannarel’Europa all’esplosionee ai populismi”. E poi: “Visto che è successo in Italia?”

BERSANI ACCANTONATO

NAPOLITANO ASPETTA GRILLO

In alto mare: il nuovoinquilino di Palazzo Chiginon ha un volto.Il segretario democratico“non ha rinunciato” mail suo tentativo sembraormai destinato alfallimento. Il Pdl chegli ha “posto condizionii n a cce t t a b i l i ” lo accusadi far perdere tempoal Paese

Di Blasi, Marra e Zanca » pag. 2 - 5

U di Antonello Caporale

LA GENTENON CAPISCE,LO SPREADINVECE SÌ

L‘A P P E L LO

Da Fo a Nove:“Battiato escluso,Crocetta adessor ipensaci”

di Marco Palombi

Le tasse? Aumenteranno anche nel 2013.Si tratta di una sorta di effetto a rallen-

tatore delle manovre di “salvataggio” di Ma-rio Monti. » pag. 7

Berlusconi cita Gandhi.Adesso i maròsono davvero fottuti

» w w w. s p i n oza . i t

LA CATTIVERIA

» OPERAZIONI SPERICOLATE

Monte dei Paschi,in un anno bucoda 3 miliardi

Franchi » pag. 6

Le manovre correttive di Berlusconie Monti non hanno ancora dispiegatotutti i loro effetti sulle famiglie, staper cominciare una raffica di batoste

» LACRIME & SANGUE » Dalla Tares all’Iva, dall’Ivie alla benzina

L’unica certezza:una valanga di tasse

» pag. 2

A L D ROVA N D I

La mammadi Federico:“Questi 7 annidi offese e minacce”

Sembra non si sia ancoratoccato il fondo nella vi-

cenda Aldrovandi dopo cheFranco Maccari, segretario delCoisp – sigla sindacale dellaPolizia di Stato – ha dichiaratoche la foto del viso martoriatodi Federico è un fotomontag-gio. Reguitti » pag. 11 » pag. 8

SERVIZIO PUBBLICO

Santoro:“Grasso e il Pdci demonizzanocome B.”

» pag. 8

y(7HC0D7*KSTKKQ( +@!"!%!$!}

Page 2: Prime Pagine 29 marzo 2013

Diffusione: 124.052Lettori: n.d.Sede Centrale: Roma

QuotidianoDir. Resp.: Stefano Menichini

Page 3: Prime Pagine 29 marzo 2013

Diffusione: 18.087Lettori: n.d.Sede Centrale: Roma

QuotidianoDir. Resp.: Norma Rangeri

Page 4: Prime Pagine 29 marzo 2013

Diffusione: 266.088Lettori: 1.179.000Sede Centrale: Milano

QuotidianoDir. Resp.: Roberto Napoletano

Page 5: Prime Pagine 29 marzo 2013

Diffusione: 41.198Lettori: 306.000Sede Centrale: Roma

QuotidianoDir. Resp.: Claudio Sardo

Page 6: Prime Pagine 29 marzo 2013

Diffusione: 81.139Lettori: 203.000Sede Centrale: Milano

QuotidianoDir. Resp.: Pierluigi Magnaschi

Page 7: Prime Pagine 29 marzo 2013

Diffusione: 39.704Lettori: 197.000Sede Centrale: Roma

QuotidianoDir. Resp.: Sarina Biraghi

Page 8: Prime Pagine 29 marzo 2013

Diffusione: 73.569Lettori: 541.000Sede Centrale: Genova

QuotidianoDir. Resp.: Umberto La Rocca

Page 9: Prime Pagine 29 marzo 2013

Diffusione: 644.303Lettori: 4.377.000Sede Centrale: Milano

QuotidianoDir. Resp.: Andrea Monti

Page 10: Prime Pagine 29 marzo 2013

Diffusione: n.d.Lettori: 1.920.000

QuotidianoDir. Resp.: Alvaro Moretti

Page 11: Prime Pagine 29 marzo 2013

Diffusione: n.d.Lettori: n.d.

Dir. Resp.: Giovanni Morandi

Page 12: Prime Pagine 29 marzo 2013

Diffusione: 72.030Lettori: 1.109.000Sede Centrale: Napoli

QuotidianoDir. Resp.: Alessandro Barbano

Page 13: Prime Pagine 29 marzo 2013

Diffusione: n.d.Lettori: 1.542.000

QuotidianoDir. Resp.: Giampaolo Roidi

Page 14: Prime Pagine 29 marzo 2013

ED

IZIO

NE

DE

LL

A M

AT

TIN

ADiffusione: 483.823Lettori: 3.430.000Sede Centrale: Milano

QuotidianoDir. Resp.: Ferruccio de Bortoli

Page 15: Prime Pagine 29 marzo 2013

ED

IZIO

NE

DE

LL

A M

AT

TIN

ADiffusione: 191.295Lettori: 1.607.000Sede Centrale: Roma

QuotidianoDir. Resp.: Virman Cusenza

Page 16: Prime Pagine 29 marzo 2013

ED

IZIO

NE

DE

LL

A M

AT

TIN

ADiffusione: 437.902Lettori: 3.523.000Sede Centrale: Roma

QuotidianoDir. Resp.: Ezio Mauro

Page 17: Prime Pagine 29 marzo 2013

Diffusione: 273.827Lettori: 2.321.000Sede Centrale: Torino

QuotidianoDir. Resp.: Mario Calabresi

Page 18: Prime Pagine 29 marzo 2013

Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.itReg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli - Telefono 0971.668145 - Fax 0971.668155

La Gazzetta del Mezzogiorno

Il Quotidiano della Basilicata

La giunta ha stanziato altri 4 milioni di euro per finanziare altre domande

Intercettato l’interesse del vasto tessuto imprenditoriale

Anno 3 Numero 314 del 29/03/2013

Scorre l’elencodegli svantaggiati

Università e Conservatori tra i promotori

Cultura

A PAG. 3

Il provvedimentovuole dare rispostealle tante persone

senza lavoro o che vivono sole

e con figli a carico,agli extracomunitari

e alle donnein difficoltà

Al fine di scorrere l’elenco delle domande ammissibi-li ma non finanziabili per mancanza di fondi della se-conda tranche dell’avviso

pubblico “Incentivi fiscali per l’assunzione di lavora-tori svantaggiati in Basilica-ta”, su proposta dell’asses-sore Vincenzo Viti la giunta

regionale ha stanziato altri 4 milioni di euro, che si aggiungono alle risorse impegnate lo scorso anno (4.150.000 euro).

A PAG. 2A PAG. 2

A seguito delle numerose sollecitazioni ai diversi soggetti interessati al progettovelocizzate le procedure per lo stanziamento

Il governo regionale, assieme al direttore generale della Presidenza della giunta, Angelo Nardozza, e alla dirigente dell’ufficio Autorità di gestione del Po Fesr Basilicata 2007/2013, Patrizia Minardi, stanno accele-rando le procedure per lo sblocco delle risorse desti-nate ai giovani del progetto Reddito ponte, che pre-vede corsi retribuiti, tirocini e voucer occupazionale.

II Commissione “Bilancio e Programmazione”

Consiglio

A PAG.4

Alla Provincia di Potenza vanno 308 mila euro

Infrastrutture

A PAG. 3

Reddito ponte

Presto le risorseper i giovanicoinvolti

Ardsu, si a deliberadel ComitatoApprovati diversi provvedimenti

Campomaggiorefondi per la Sp 13 Anticipazione della Regione

Anno Gesualdianonuovi componentiViti: “Una decisione lodevole”

I resti di Lisa Gheradini, la probabile modella di Leo-nardo da Vinci nota come Monnalisa, sono contesi da due regioni: la Basilica-ta e la Toscana.Dopo l’inaugurazione a Lagonegro del Monnali-sa Museum, la questione

è calda perché nel frat-tempo si attendono an-che i risultati sugli scavi condotti a Firenze dall’ex monastero Sant’Orsola sui resti della Gioconda. A Lagonegro intanto, non si vuol rinunciare all’appel-lativo di città di Monnalisa

La contesa anche dopo la recenteinaugurazione del “Monnalisa Museum”

Si riaccende la questione tra Firenze e Lagonegrosulla tomba della Gioconda

Moriva esattamente dieci anni fa ad ottantasei anni, il senatore Scardaccione, meglio conosciuto e ricor-dato come “Zio Decio” era un politico di primo piano militante nell’allora De-mocrazia cristiana. Il suo amico-nemico di sempre

era il presidente attua-le senatorea vita, Emilio Colombo. E’ ritenuto una-nimemente il padre della Riforma agraria.Lo conoscevano tutti come l’uomo che si ve-stiva dei colori della sua terra.

Fu senatore della Repubblica, economistaagronomo e anche professore universitario

Ricorre oggi il decennale della morte di “Zio Decio” Scardaccione il padre della “Riforma agraria”

Page 19: Prime Pagine 29 marzo 2013

Basilicata Mezzogiorno

La Regione Basilicata, in collaborazione con Enea e Forum Plinianum, organizza il convegno “Natura 2000 in Basilicata: percorsi di contaminazione tra natura, scienza, arte e cultura dei luoghi”. L’evento si propone come occasione privilegiata di incontro e di “contamin-azione” tra punti di vista e competenze differenti. Uno spazio per riflettere sull’opportunità rappresentata da Rete Natura 2000 per intraprendere possibili alternative di sviluppo in territori di grande pregio naturalistico e culturale. Nel convegno saranno presentati i risultati dell’esperienza avviata dalla Regione Basilicata nel 2008 con il programma Rete Natura 2000, un progetto olis-tico che mira a coniugare la tutela della natura e del paesaggio con le istanze di sviluppo e benessere delle popolazioni locali.Il progetto ha coinvolto 150 professionisti (botanici, zo-ologi, forestali, agronomi, ingegneri ambientali, geolo-gi, architetti), 14 Gruppi di lavoro, una cabina di regia costituita da 15 enti di ricerca. Tanti gli ingredienti che hanno permesso di mettere in luce gli elementi di ril-ievo in termini di biodiversità, rappresentati dall’elevato numero di habitat e specie animali e vegetali protette a vario titolo e distribuite in una rete costituita da 50 Siti di importanza comunitaria (Sic) e 17 Zone di protezione speciale (Zps), equivalenti al 17,1 per cento della super-ficie regionale.Il Convegno si svolgerà nei giorni 4, 5 e 6 aprile 2013 ad Aliano nell’Auditorium comunale. La giornata del 6 aprile sarà dedicata alle scuole.

Sono stati pubblicati il 15 marzo scorso dal Gruppo di azione locale “Vulture - Alto Bradano” 10 nuovi bandi pubblici inseriti nel Piano di sviluppo locale “Storia saperi e sapori di un territorio”, programma Asse 4 Leader PSR Regione Basili-cata 2007-2013.Gli ambiti di intervento riguardano la valorizzazione dei castagneti del Vulture (bosco da frutta), del grano duro Cappelli (filera della biodiversità), del sistema podolico (informazione e comunicazione, creazione marchio), azioni per la messa in rete delle strutture res-

idenziali per anziani, azioni per la realizzazione delle fattorie del gusto e la preparazione dei suoi operatori agricoli, di percorsi edu-cativi ed attività didattiche con gli alunni delle scuole dell’infanzia e della scuola secondaria, azioni per la promozione e realizzazione della rete delle fattorie didattiche. Tutta la documentazione è con-sultabile e scaricabile sul sito web www.galvulturealtobradano.it.Le domande di aiuto, complete delle informazioni richieste nei ris-pettivi bandi, dovranno pervenire entro e non oltre le ore 13,00 del

15 aprile 2013. “Con questi nuovi bandi - ha dichi-arato il presidente del Gal, Fran-cesco Perillo (nella foto) - conti-nua l’implementazione del Piano di sviluppo locale il cui obiettivo dichiarato è dare non solo conti-nuità allo sviluppo rurale già avvi-ato sul territorio, ma anche creare nuove opportunità nelle aree ru-rali dell’area Vulture Alto Bradano. L’entità dei finanziamenti è con-siderevole: la disponibilità di circa un milione di euro di contributi potrà far fronte ad investimenti complessivi che si aggirano in-torno al milione e settecentomila euro. Sono numeri importanti - ha continuato Perillo - che riguardano una serie di investimenti e servizi essenziali per l’economia e la po-polazione rurale, e le opportunità a disposizione sono molteplici”.Per illustrare opportunità e tipolo-gie di interventi contemplati nei bandi, il Gal ha indetto per martedì 2 aprile, alle ore 16,30, una confer-enza stampa nella Sala convegni della Biblioteca “Giustino Fortu-nato” di Rionero in Vulture. (bm9)

PAG. 229.03.2013 N. 314

Una riflessionesu Rete Natura

Il Gal “Vulture - Alto Bradano”pubblica dieci nuovi bandi

La prima settimana di aprile ad Aliano

un convegno su biodiversità e sviluppo

I nuovi avvisi si inseriscono appieno e con coerenza nell’ambito del Piano di sviluppo rurale

“Storia saperi e sapori di un territorio” che già in passato ha avviato iniziative interessanti

Un ulteriore finanziamen-to di 4 milioni di euro al fine di scorrere l’elenco delle domande ritenute ammissibili ma non finan-ziabili per indisponibilità di risorse della seconda tranche dell’avviso pub-blico “Incentivi fiscali per l’assunzione di lavoratori svantaggiati in Basilicata”. Lo ha deciso la giunta regionale su proposta dell’assessore alla Cultura, Formazione e Lavoro, Vin-cenzo Viti.

“Un provvedimento im-portante - ha spiegato Viti - per dare risposte alla platea di lavoratori maggiormente svantag-giati tra cui persone senza lavoro da 6 o 24 mesi, quelle che vivono sole e con figli a carico, le donne, gli extracomunitari, non-ché coloro che hanno su-perato i 50 anni di età. Le risorse aggiuntive si sono rese necessarie in quanto fino al 15 marzo di quest’anno è pervenuto

un numero consistente di domande che non po-teva essere evaso a valere sulla seconda tranche in quanto l’importo supera-va i 2.150.000 euro stan-ziati con la delibera dello scorso giugno. Segno - ha continuato l’assessore - che è stato efficacemente intercettato l’interesse del tessuto imprendito-riale lucano che grazie all’avviso pubblico ha po-tuto incentivare nuove as-sunzioni. Infatti, ai datori

di lavoro per ogni nuovo lavoratore svantaggiato assunto in Basilicata, è corrisposto un credito di imposta nella misura del 50 per cento dei costi sala-riali sostenuti nei 12 mesi successivi all’assunzione (o nei 24 mesi successivi in caso di lavoratore molto svantaggiato). Tra le risorse dell’anno scorso e quelle aggiun-tive, la posta finanziaria complessiva ammonta a 8.150.000 euro”. (bm9)

Risorse per soddisfare altre domande dell’avviso non finanziabili per insufficienza di fondi

Lavoratori svantaggiati,stanziati altri 4 milioniL’iniziativa ha intercettato l’interesse del tessuto imprenditoriale La giunta accelera sui tempi

Continua il reperimentodi ulteriori risorse da utilizzarefra i fondi non impiegati nell’ambito degli assi del Fsesoprattutto in vista della riprogrammazione del nuovo settennioa sostegno delle altre domande

“La fitta interlocuzione intercorsa negli ultimi giorni con il presidente della giunta regionale Vito De Filip-po, unitamente con il direttore generale della Pres-idenza della giunta, Angelo Nardozza e la dirigente dell’ufficio Autorità di gestione del Po Fesr Basilicata 2007/2013, Patrizia Minardi, dovrebbe consentire lo sblocco, nelle prossime ore, delle risorse destinate ai giovani impiegati nel progetto del reddito ponte”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale alla Formazione, Cultura e Lavoro, Vincenzo Viti.“Com’è noto - ha aggiunto il componente dell’esecutivo - la situazione stava diventando critica e numerose erano le sollecitazioni pervenute sia al sottoscritto che al presidente De Filippo perché si accelerassero le procedure finalizzate a destinare i fondi a sostegno del progetto.Nel sottolineare l’impegno del presidente e dei re-sponsabili dell’amministrazione - ha continuato - intendo rimarcare l’esigenza che in occasione della imminente definizione del Piano pluriennale del lavoro, si dia luogo ad una valutazione complessiva dell’efficacia delle politiche attive del lavoro, anche in riferimento alle work experience e al reddito pon-te, così da selezionare e concentrare sul più efficace degli obiettivi le risorse che perverranno nell’ambito del nuovo Fondo sociale europeo, sia sull’asse della coesione che su quello della occupabilità. Non a caso - ha concluso Viti - in un recente interven-to in Consiglio regionale ho dichiarato la disponibil-ità del governo regionale ad un confronto e ad una valutazione intorno ai risultati delle politiche finora impostate e realizzate”.Una buona notizia, dunque, per i tanti ragazzi lucani coinvolti nell’ambito del programma “Reddito pon-te”, che prevede corsi retribuiti, tirocini in azienda e un voucer occupazionale. (bm9)

REDDITO PONTE

In arrivo le risorseper i giovani

Page 20: Prime Pagine 29 marzo 2013

Basilicata MezzogiornoPAG. 329.03.2013 N. 314

Gli uffici Cup (Centro uni-co di prenotazione telefo-nica) resteranno chiusi al pubblico nella giornata di domani, sabato 30 marzo, negli ospedali civili di Lau-ria e Lagonegro. A render-lo noto è il responsabile dei Cup per l’area del La-gonegrese, il dottor Luigi Garambone. Cionostante, gli utenti che hanno pre-notato gli esami di radio-logia e laboratorio analisi, potranno regolarmente effettuare le prestazioni e regolarizzare succes-sivamente il ticket sani-tario nel giorno indicato dal personale medico e paramedico per il ritiro dei referti. Resta invece attivo il Centro Unico di Prenotazioni regionale,

a cominciare dalle ore 8 e fino alle ore 20. Per chi dovesse avere necessità si potrà prenotare le even-tuali prestazioni medico-sanitarie da un telefono di rete fissa, componendo il numero 848/821821. Se invece l’utente intende avavlersi di un apparec-chio telefonico cellulare, il numero da comporre è lo 0971/471373. Il Call Center Sanitario della Re-gione Basilicata nasce con l’obiettivo di stabilire un rapporto più semplice e diretto fra i cittadini e la sanità. Il servizio, attivo da marzo 2004, è un proget-to finalizzato a migliorare l’accesso e la fruibilità del-le prestazioni sanitarie da parte dell’utenza.

Un folto gruppo di turisti americani, circa novanta, provenienti da New York, ha fatto tappa a Marsico Nuovo, sede dell’Ente Parco Nazionale dell’Ap-pennino Lucano Val d’Agri lagonegrese, du-rante un tour in Italia che li ha portati da Palermo a Roma alla scoperta delle innumerevoli peculiarità naturalistiche, paesaggi-stiche, storico – artistiche ed enogastronomiche. Nella mattinata di mer-coledì scorso, i turisti, alcuni dei quali di origine lucana, hanno raggiunto la sede dell’Ente Parco e, dopo una breve visita della suggestiva loca-tion, sono stati ricevuti, presso la sala conferenze,

dal presidente Totaro per un saluto di benvenuto. Quest’ultimo ha sottoli-neato alcune differenze esistenti tra la gestione dei Parchi americani e quella dei Parchi italia-ni, mettendo in risalto la componente antropica che caratterizza questi ultimi.Dopo ha focalizzato l’at-tenzione sull’importanza del coinvolgimento delle comunità locali e della definizione, condivisa e partecipata, di strate-gie programmatiche in merito alla salvaguardia ambientale, al risparmio energetico ed alla cresci-ta economico – sociale del contesto territoriale di riferimento.

La giunta regionale della Basilicata trasferirà all’am-ministrazione Provinciale di Potenza 308 mila euro per consentirle di effet-tuare lavori di ripristino e di consolidamento lungo la strada provinciale n. 13 in agro di Campomaggio-re.Si tratta di un’anticipazio-ne su quanto già richiesto e ottenuto dalla Provincia di Potenza con la delibe-

razione Cipe n. 8 dello scorso 3 agosto 2012, per poter avviare la procedura di affidamento dei lavori per la messa in sicurezza della strada.“Siamo intervenuti – ha spiegato il presidente del-la Regione, Vito De Filip-po - per ‘disincagliare’ una vicenda che in via teorica era già stata risolta dal fi-nanziamento deliberato del Cipe ma che in realtà

continuava ad essere fon-te di disagio per i cittadi-ni a causa della mancata erogazione dello stesso finanziamento e dell’im-possibilità della Provincia di Potenza di effettuare un’anticipazione. E dato che spesso teoria e bu-rocrazia inficiano ogni buona intenzione, abbia-mo messo in campo un provvedimento concreto che anticipa le somme ne-

cessarie a venire incontro alle legittime esigenze dei cittadini di Campomag-giore”.I lavori consentiranno infatti di superare l’isola-mento dell’intera comuni-tà, costretta a utilizzare la vecchia strada comunale per recarsi a Potenza, con un notevole aumento dei tempi di percorrenza e in condizioni di minor agia-tezza.

Il comitato promotore dell’Anno Gesualdiano si arricchisce di nuovi com-ponenti: entrano a farne parte il Rettore dell’Uni-versità degli Studi della Basilicata, il direttore del Conservatorio di musica “Gesualdo da Venosa” di Potenza e il direttore del Conservatorio “Duni” di Matera. La decisione è sta-ta presa all’interno dello stesso Comitato che si è riunito ieri, sotto la guida del consigliere Francesco Mollica, all’interno del Di-partimento Formazione e Lavoro della Regione Basilicata. Per l’assessore al ramo Vincenzo Viti, che “sin dal primo momento

ha proposto l’integrazio-ne condividendo il profilo e il valore dell’apporto che l’Università e i due Con-servatori possono confe-rire alla programmazione dell’Anno Gesualdiano”, si tratta di una decisione “opportuna e lodevole che garantisce una più ampia ricchezza di con-tributi per una adeguata celebrazione del quarto centenario della morte del famoso madrigalista Gesualdo da Venosa”. Per l’assessore Viti “la presen-za del mondo scientifico, insieme alle competenze istituzionali, consentirà al comitato di mettere a punto un palinsesto di ini-

ziative di qualità per ono-rare al meglio la figura del grande madrigalista luca-no, sia a livello nazionale che internazionale”. Oltre al Comitato promotore, anche il Comitato tecnico-scientifico ha ampliato il numero dei suoi com-ponenti, accogliendo al suo interno altre quattro unità: un rappresentante dell’Università, un rap-presentante per ciascuno dei due Conservatori e del Liceo musicale di Potenza. “Vogliamo che l’ideazione e la pianificazione delle manifestazioni – ha detto il consigliere Mollica – sia-no realizzate nel più com-pleto spirito collaborativo,

partecipato e democra-tico, per offrire il giusto riconoscimento al mu-sicista e compositore di Venosa”. La professoressa e violoncellista Giovanna D’Amato, componente del Comitato, ha poi illustra-to lo stato di attuazione del programma. “Offrire-mo ogni utile sforzo – ha concluso Viti – perché Ge-sualdo da Venosa sia ce-lebrato nel miglior modo possibile”.

A Marsico Nuovo

durante un tour

da Palermoa Roma

Gli utenti potranno mettersi in regola al ritiro del referto

Chiusura dei Cupdomani 30 marzo

Parco Appennino in visita dagli Usa

Il provvedimento riguarda soltanto gli uffici di Lauria e Lagonegro

Il presidente Domenico Totaro riceve un gruppo di circa novanta turisti

Anno Gesualdianocon più promotoriL’Università e i Conservatori lucani nel comitato per le celebrazioni del madrigalista venosino

Anticipati i fondi Cipe per la Sp 13 CampomaggioreTrasferiti dalla Regione alla Provincia di Potenza 308 mila euro per i lavori di rispristino e consolidamento della strada

Anche il

Comitato

tecnico

scientifico

ha ampliato

il numero dei

suoi componenti

di 4 unità

Page 21: Prime Pagine 29 marzo 2013

Basilicata Mezzogiorno

Si è riunita nella giornata di ieri la Commissione “Bi-lancio e programmazione” presieduta da Antonio AutilioL’organismo ha espres-so parere favorevole, a maggioranza, sul prov-vedimento di giunta re-gionale riguardante la “Delibera del comitato pa-

ritetico di amministrazio-ne dell’azienda regionale per il Diritto allo studio

universitario della Basili-cata (Ardsu) sulla accen-sione di un mutuo presso la Cassa depositi e presti-ti”. Favorevoli i consiglieri Autilio (Idv), Restaino e Dalessandro (Pd), Scaglio-ne (Pu), Romaniello (Sel), Singetta (Gm), Mollica (Udc) e Vita (Psi). Voto con-trario del consigliere Rosa

(Gm).In merito al disegno di legge sulla “approvazione

del Bilancio di previsione per l’esercizio finanzia-rio 2013 e Bilancio plu-riennale per il triennio 2013/2015 del Parco re-gionale Gallipoli Cognato piccole Dolomiti lucane”, ancora parere favorevole a maggioranza, con il voto contrario del consigliere Rosa. Per quanto riguar-da il disegno di legge collegato alla finanziaria su “Disposizioni nei vari settori di intervento del-la Regione Basilicata”, la Commissione ha deciso, dopo aver iniziato l’esa-me degli emendamenti presentati, di trasmettere gli stessi alla Giunta per conoscerne il parere. Inol-tre, ha deciso di trasmet-tere un emendamento in

materia di Sanità alla IV Commissione, “Politica so-ciale”, per esaminarlo nel merito, il provvedimento riguardante l’abolizione del ticket per l’assistenza ambulatoriale.Hanno partecipato alla seduta, il presidente Auti-lio (Idv) e i consiglieri Re-staino e Dalessandro (Pd), Rosa e Singetta (Gm), Mol-lica (Udc), Scaglione (Pu), Romaniello (Sel), Vita (Psi) e Navazio (Ial).

Sopra, studenti in aula. Sotto, Pietrapertosa nel cuore delle dolomiti lucane

Ardsu e Parco Gallipoli Cognatoin II Commissione Ieri sono stati approvati diversi provvedimenti

Danni alluvioneInterrogazione Giordano (Pdl)

Il consigliere regionale del Pdl Giordano, ha chiesto in un’interrogazione alla giunta quali provvedi-menti intende adottare per affrontare la situazio-ne determinata dall’allu-vione del 2011 nella zona dei giardini di Grassano segnalando altresì che per questi coltivatori al danno rischia di aggiungersi la beffa perché saranno te-

nuti anche al pagamento dell’aumento del canone irriguo.

Riduzione assessori Mattia (Pdl)

“La riduzione, da subito e non dalla prossima Le-gislatura, del numero di assessori da sei a quattro che noi continuiamo a sollecitare, siano interni e non esterni al Consiglio, è un ulteriore segnale in direzione della forte ri-chiesta dei cittadini di ri-

duzione delle spese della politica che il Pdl sostiene con atti concreti”.

Scaglione (Pu) “Una furia iconoclastica ed una sorta di populi-smo, ha portato ad ap-provare in fretta e furia una modifica allo Statuto nelle more di una più ge-nerale modifica che inve-ce merita ancora appro-fondimenti seppur abbia gia preso le mosse nella sede consiliare. Non si è compreso che più che il

numero degli assessori, il problema vero è la riorga-nizzazione della struttura amministrativa e diparti-mentale; non si è deciso di mettere mano al vero contenimento dei costi”.

II CommissioneIl presidente Autilio

La protesta dei sindaci dei Comuni di Aliano, Ar-mento, Castelsaraceno, Corleto Perticara, Gallic-chio, Guardia Perticara, Missanello, San Chiri-

co Raparo, San Martino d’Agri, Sant’Arcangelo e Roccanova contro la pra-tica scelta dall’Eni per as-sunzioni di manodopera, che non tiene conto dei disoccupati di quei Comu-ni, ripropone il problema del passaggio delle assun-zioni per attività petrolife-re attraverso i Centri per l’Impiego dell’intero com-prensorio ad oggi ancora bypassati”. Lo ha detto il presidente della Seconda Commissione (Bilancio-Programmazione) Anto-

nio Autilio.

Interrogazione attività estrattivaMazzeo (Gm)

Mazzeo ha presentato un’interrogazione per sol-lecitare misure per l’eli-minazione dei fenomeni lamentati dai cittadini di Marsico Nuovo, chie-dendoi dati dei sistemi di monitoraggio nell’area in località Camporeale e lun-go la condotta di collega-mento con il centro olii.

Dal Consiglio

L’organismo si è espressosull’iniziativa della giuntaper l’accensione di un mutuopresso Cassa depositi e prestiti

Votata a maggioranza

PAG. 428.03.2013 N.314

Martedì scorso a Guar-dia Perticara nel Palazzo Montano, è stata inaugu-rata la mostra archeolo-gica “Guardia Perticara, archeologia di un centro Enotrio”, organizzata dall’amministrazione mu-nicipale in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Basilicata e l’Apt Basilicata.Una testimonianza del patrimonio lasciato in ere-dità da una popolazione che ha abitato la Basilicata prima dell’arrivo dei Greci, gli Enotri, che può essere ricostruita unicamente

sulla base delle notizie fornite dei dati della to-ponomastica e dell’arche-ologia, che a Guardia ha lasciato tracce di inesti-mabile valore, rinvenute nella ricchissima necropo-li ai piedi del borgo. Un’occasione per cono-scere la storia e la cultura di Guardia Perticara, tra i borghi più belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring Club”.La mostra resterà aperta a Palazzo Montano fino al prossimo 2 giugno, tutti i giorni. Gli orari di visita dalle 8.00 alle 20.00.

“Cresce il numero dei turisti cen-siti che nel 2012 hanno scelto la Basilicata: sono 517.901 contro i 511.667 del 2011”. A renderlo noto l’Apt Basilicata. “Gli arrivi segnano un ulteriore incremento, pari all’1,2 per cento, anche in un anno fortemente se-gnato dalla crisi economica nazio-nale. L’appeal della Basilicata e la crescita di notorietà è evidenziato , oltre che dal maggior numero di visitatori, dall’incremento di turi-sti provenienti dall’estero e dalle altre regioni italiane. Un risultato importante, se si tiene conto del trend negativo nazionale, frutto peraltro anche della spinta deri-vante dall’ingresso sul mercato di nuovi operatori nel settore della

ricettività (+5,2%). Questi dati evidentemente confor-tano circa l’efficacia delle politiche pubbliche di promozione poste in essere in questi anni. Non manca-no le ombre: l’aumento del nume-ro dei turisti non è stato sufficiente a colmare le perdite derivanti da un minor numero di pernottamen-ti pari a 81.660 (-4,2%). Le presenze infatti si attestano nel 2012 a circa 1 milione ed 881mila. La sensibile riduzione del numero delle giorna-te di vacanze è un fenomeno già ri-levato in questi ultimi anni. Mentre prima si parlava della preferenza per più vacanze brevi durante l’an-no, oggi il numero di vacanze si va riducendo sino a risolversi, in molti casi, ad una sola vacanza l’anno

(per quanti possono permetterse-lo). Diversi fattori hanno inciso sull’an-damento turistico 2012: positiva-mente il fattore climatico; in ne-gativo invece il diffondersi delle notizie relative allo sciame sismico che ha interessato parte del Parco del Pollino. Ad incidere negativa-mente sulle presenze è il calo del movimento clienti legato a motivi di lavoro (Vulture-melfese e la Val d’Agri). Solo una politica molto aggressiva in termini di prezzi e di servizi da parte dei nostri operato-ri e uno sforzo straordinario dell’in-sieme degli attori pubblici e privati su base territoriale, e non solo, può far fronte alle sfide poste dal tem-po presente.

Archeologiain mostra

La Basilicata piace sempre piùCresciuto il numero dei turisti

Appuntamento nel Palazzo Montano di Guardia Perticara fino al 2 giugno

Nel 2012 secondo le stime dell’Apt i visitatori in regione sono aumentati rispetto all’anno precedente del 1,2%. Risultato importante nonostante la crisi economica

Page 22: Prime Pagine 29 marzo 2013

Basilicata Mezzogiorno29.03.2013 N. 314 PAG. 5

RICORDA: È UN TUO DIRITTO CHE IL MEDICO SPECIALISTA DELLE STRUTTURE SANITARIE PUBBLICHE (AZIENDALI, OSPEDALIERE, PRONTO SOCCORSO, GUARDIA MEDICA ETC.) TI PRESCRIVA SU RICETTA ROSSA GLI ULTERIORI APPROFONDIMENTI DIAGNOSTICI ED I FARMACI A CARICO DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE.

PAGAMENTODI COSAHO BISOGNO

servizio sanitario regionale

in linea Centro Unico Prenotazione

CentroUnicoPrenotazione

PRESTAZIONI SPECIALISTICHE E STRUMENTALI AMBULATORIALI EROGATE DAL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE:

Medico di medicina generale

Pediatra

Medico specialista delle strutture pubbliche

in linea Centro Unico Prenotazione

CentroUnicoPrenotazione

CHIPRESCRIVE

COME SI PRENOTA

DOVESI PAGA

Presso gli sportelli Cup delle strutture sanitarie

Sul sito www.cupinlinea.it

Nelle farmacie aderenti

Numero della ricetta rossa, Tessera Sanitaria, Codice Fiscale e Carta di Credito

Numero della ricetta rossa

Lun-Ven: dalle 8.00 alle 20.00Sabato: dalle 8.00 alle 14.00

Sul sito: www.cupinlinea.it

Nelle farmacie aderenti

848.821.821DA RETE FISSA

Al costo di una telefonata urbana

0971.471373DA CELLULARE

Costo in base alla tariffa del tuo operatore

DI COSAHO BISOGNO

{

{{ Numero

della ricetta rossa

PRESCRIZIONE, PRENOTAZIONE E PAGAMENTO

CHI COME DOVE COSA

È anche un sistema di disdetta delle prenotazioni e di visualizzazione dei tempi di attesa delle prestazioni.

IN FASE SPERIMENTALE, IL SISTEMA CONSENTIRÀ DI PRENOTARE LE RICETTE CONTENENTI UNA SOLA PRESTAZIONE NON IN CLASSE DI PRIORITÀ, scelte dalle Aziende Sanitarie. >

www.salute.basilicata.it

TUTTE LE VOLTE CHE VAI DAL MEDICO SPECIALISTA PUBBLICO O VIENI DIMESSO DA UN REPARTO OSPEDALIERO,IL MEDICO HA L’OBBLIGO DI PRESCRIVERE GLI ULTERIORI APPROFONDIMENTI DIAGNOSTICI ED I FARMACI SULLA RICETTA ROSSA

>

>NON RITORNARE DAL TUO MEDICO DI MEDICINA GENERALE CHE NON È TENUTO A TRASCRIVERE LE PRESCRIZIONI FATTE SU RICETTA BIANCA DAI MEDICI SPECIALISTI PUBBLICI

CUP in linea NUOVO SERVIZIO DI PRENOTAZIONE e PAGAMENTO TICKET

www.cupinlinea.it

Prenota online selezionando: la prestazione la data e la strutturaPaga online

Medico di medicina generale

Pediatra

Medico specialista delle strutture pubbliche

Medico di medicina generale

Pediatra

Medico specialista delle strutture pubbliche

FarmaCUP SERVIZIO AGGIUNTIVO DI PRENOTAZIONE e PAGAMENTO TICKET

farma

farma

a cura dell’Ufficio Stampa della Giunta Regionale

Page 23: Prime Pagine 29 marzo 2013

Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 29.03.2013 PAG. 6

12 Venerdì 29 marzo 2013

| LA CARRIERA |Il padre

della “Rifor maagraria”

POTENZA - Decio Scardaccione è sta-to un economista, un politico, unagronomo e un professore universi-tario tra i maggiori esponenti dellaDemocraziaCristiana e fondatorenel1970 della “Sinistra di base” lucana.Dopo aver frequentato la “Scuola pra-tica di agricoltura”di Eboli si diplomòall'Istituto tecnico agrario di Lecce.

Laureatosi nel 1943 in Agraria al-l'Università degli Studi di Bari, dovepoi insegnò Economia e politica agra-ria, si dedicò alla ricerca, nel mondocontadino, di quelle che erano le capa-cità umane, in particolare dedicando-si allo studio di tutto il fenomeno dellacapitalizzazione del lavoro nell’agrodi Alberobello, nella Costiera Amalfi-tana e nella Costiera calabra.

Fu un sostenitore del concetto chenon doveva essere l'uomo al serviziodella nuova struttura economica,cioé passare dal servaggio del padreal servaggio dell'apparato economicomoderno, per cui si pensava di prepa-rare tutto in funzione di un'aziendadove il contadino era uno dei fattoridella produzione ossia il mero forni-tore del lavoro, bensì bisognava ren-dere l'uomo artefice dell'azienda crea-taasua misuranelcontestoeconomi-co politico e storico in cui questo sitrovava.

Mentre era docente di “Estimo ru-rale”ed “Economia e politica agraria”all'Università di Bari, fu invitato dagiovani esponenti della Democraziacristiana a svolgere dei corsi di for-mazione teorico-pratici di un anno aicontadini assegnatari della Riformaagraria.

Negli anni sessanta, in qualità disegretario generale della Confedera-zione nazionale del mondo rurale edell'agricoltura, diede prova dellasua professionalità e della sua compe-tenza, tanto unanimemente apprez-zate da meritare la nomina a presi-dente dell'Ente di sviluppo di Puglia,Lucania, Molise ed Irpinia, ove operòcon generale approvazione del mon-do contadino verso il quale fu intellet-tualmente onesto; spese tutte le sueenergie a favore del mondo ruraleche, del Mezzogiorno, per molti annifu significativa ma non sempre grati-ficante espressione; si impegnò con lasua rocciosa intransigenza a favoredegli strati meno abbienti.

Fu,pertanto, tra ipiù equirealizza-tori dellariforma agraria e ricoprì ta-le carica di presidente dell'Ente di Ri-forma Agraria fino al 1968, quando,al termine delle elezioni politiche del-lo stesso anno, venne eletto al Senatonel collegio di Corleto Perticara.

Nominato presidente delPrimo Co-mitato di Programmazione Economi-ca-Regionale, dal dicembre del 1974all’estate del 1976 fu sottosegretarioal ministero dell'Interno e membrodell’Assemblea unica della Comunitàeuropea, l’antesignana del Parla-mento europeo. Nominato presidentedell'Esab, negli anni Ottanta svolsecon grande serietà questo incaricopubblico, con impegno trasversal-mente apprezzato, tanto da subire unattentato con 5 colpi di pistola, orga-nizzato da parte della locale crimina-lità organizzata.

La sua vasta produzione scientificae politica è conservata presso l’Uni -versità degli Studi di Bari e pressol’Università della Basilicata, da luifortemente voluta.

Il decennalePrimo piano

Il 29 marzo del 2003 moriva il senatoreScardaccione, per tutti “zio Decio”

di ALESSIA GIAMMARIA

POTENZA - Da dove cominciare? Dall'ini-zio, come prassi vorrebbe, o dalla fine? Die-ci anni sono passati da quando quello cheper tutti era, è e sarà sempree soltanto “zioDecio”, è stato “tradito”dal suo cuore. Quelcuore che in 86 anni di vita ha messo in tut-to quello che faceva.

Solo 24 ore prima - Decio Scardaccioneera nato a Sant'Arcangelo il 28 marzo del1917 - aveva compiuto, nell'ospedale SanGiacomo di Roma dove era ricoverato dacirca una settimana, 86 anni. A stroncarlouna crisi cardiorespiratoria. Se ne è andatocosì il “padre della Riforma agraria”. L’uo -mo che da solo o insieme ai suoi contadini,con cui si sedeva a tavola e con cui mangia-vapaneeformaggio econcuiparlavasem-pre, amava sporcarsi le mani con la terra .Maie poimai si è fattonegare. Semprepre-sente. Sempre pronto a parlare con chiun-que “bussasse” alla sua porta o lo contat-tasse per telefono. Il fatto che fosse statoanche Senatore della Repubblica e Sottose-gretario agli Interni - all'epoca il ministroera Francesco Cossiga - era solo un detta-glio. Oggi “zio Decio” è nella sua Sant'Ar-cangelo sepolto nella cappella di famiglia.Una cappella come tante altre. Senza orpel-li. Come senza orpelli era lui. Lui che guai achiamarlo Senatore. Lo sapevano bene an-che i commessi di Palazzo Madama che sierano abituati, dopo i primi amorevoli rim-brotti, a rivolgersi a lui come facevano tut-ti: “zio Decio”. E proprio i commessi del Se-nato, insiemeall'amico-nemico di sempre -il senatore a vita Emilio Colombo - in quelgiorno di fine marzo di dieci anni fa, sonostati i primi a recarsi all'ospedale San Gia-como per rendere omaggio non al politicomaall'uomo.Tutti con gliocchiarrossati econ le lacrime a rigare i loro volti. Queicommessi abituati a fare i conti con le biz-zarie, fuori dai protocolli di un palazzo in-gessato, dove Decio Scardaccione si aggi-rava con la cravatta nel taschino della giac-ca e la indossava, annodata alla bene e me-glio, solo prima di entrare in aula. Ché lui lacravatta non la metteva quasi mai. A diffe-renza del cappotto e del cappello che, inve-ce, indossava anche quando le temperatu-re erano miti. Eh sì perché lui il freddo losentiva sempre. Anche in estate. Anchequando viaggiava in macchina con i fine-strini rigorosamente chiusi e all’improvvi -so diceva: «Mi arriva uno spiffero. Accen-diamo un po’ il riscaldamento». Con gran-de sconcerto di chi, trovandosi in auto conlui, avrebbe anelato abbassare un finestri-noperché il caldo si facevasentire.Era fat-to così. A chi, all'inizio della sua carrierapolitica, non lo conosceva ancora quel no-me, Decio Scardaccione, incuteva timore.In molti immaginavano che si sarebberotrovati davanti un uomo alto, di corporatu-ra imponente e, perché no, anche spocchio-so. Come spocchiosi sembravano la mag-gior parte dei politici dell'epoca. Poi lui ap-pariva.E ti trovavi davantiunuomo di sta-tura normale. E nella mente di molti la do-manda era: ma è proprio lui Decio Scardac-cione?

Sì, era proprio lui.Poi stringeva la mano

a quelli che avevadi frontee siapriva inunsorriso immenso. Esubitosi percepivacheavevi davanti un uomo fuori dal comune.Non il politico ma una persona normale.Normale come i vestiti che indossava.Nes-suncompleto bluo gessato.Giacche aqua-drettoni o a tinta unita che richiamavano itoni del marrone o del nocciola. Insomma icolori della terra. Lo stesso per i pantaloni ole scarpe. Scarpe mai tirate a lucido a signi-ficare che i suoi piedi, quasi fossero radici,erano ben saldi a terra. Quella terra da cuinon poteva stare lontano e a cui tornavasempre. Nel bel mezzo di un viaggio, so-prattuttose tra i paesidellasua amataVal-le dell'Agri, all'improvviso faceva accosta-re l'auto - pur avendo la patente preferivafar guidare gli altri piuttosto che mettersial volante - scendeva e si avventurava neifrutteti. Si avvicinava ai mandorli, ai pe-

schi o agli aranci. Toccava il fusto dellapianta. Guardava le gemme o i frutti se era-no già sui rami. E poi, dopo avere colto unfrutto e avertelo porto ti diceva: assaggiaquanto è buono.

Era fatto così. Lui, ordinario di Econo-mia agraria all'Università degli studi diBari, presidente dell'Ente di riforma agra-ria, dell'Ente irrigazione, del Comitato re-gionale per la programmazione economi-ca, è sempre stato un politico anomalo. Unpo' perché politico lo è diventato “per caso”-con grande stupore di quanti specialmen-te la prima volta in cui , nel 1968, fu candi-dato ed eletto al Senato nel collegio (all'epo-ca esistevano ancora i collegi) non facile,anzi difficile, come era quello di CorletoPerticara (raccolse talmente tante prefe-renze da risultare alla fine il primo eletto intutta la Basilicata e lo sarà per cinque legi-

Scardaccione nel 1965 con il Rettoredell’Università di Bari Del Preteall’inaugurazione dell’Anno accademico

L’onorevole Bonomi,segretario generaledella “Coltivatori diretti”stringe la mano aScardaccione. Accantoa lui anche l’onorevolePucci. In basso, nel1970, con il generoRomualdo Coviello,durante la cerimonia difondazione dellaSinistra di Base

Quell’UOMOche si vestivacon i coloridella terra

Page 24: Prime Pagine 29 marzo 2013

Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 29.03.2013 PAG. 7

Venerdì 29 marzo 2013 13

| IL RICORDO DI NICOLA MANCINO |«Vedo la sua anima salire

sulle vette del Pollinodi cui fu difensore accanito»

DESIDERO ricordare nell'aula che l'ha visto protago-nista per tante legislature il professor Decio Scardac-cione, i cui funerali sono in corso in questa stessa ora a

Sant’Arcangelo di Potenza.Scompare conDecio Scardaccione

un politico di tempra forte, unintellettuale rigoroso e coe-

rente, un militante onesto edi grandi passioni civili,che ha servito, ovunquechiamato, lo Stato e lacausa del Mezzogiorno.Negli anni Sessanta, co-me segretario generaledella Confederazionenazionale del mondo ru-rale e dell'agricoltura,

diede prova della sua pro-fessionalità e della sua

competenza, tanto unani-memente apprezzate da meri-

tare la nomina a presidente del-l'Ente di sviluppo di Puglia, Luca-

nia, Molise ed Irpinia, ove operò con ge-nerale approvazione del mondo contadino.Fu più volte senatore e sottosegretario di Stato e unasola volta anche parlamentare europeo.Chi come me ha avuto modo di conoscere e apprezzare“zio Decio” desidera ricordarlo ai colleghi.Egli fu intellettualmente onesto; spese tutte le sueenergie a favore del mondo rurale, di cui il Mezzogior-no fu per molti anni significativa ma non sempre gra-tificante espressione; si impegnò con la sua rocciosaintransigenza a favore degli strati meno abbienti.Si è spenta una voce libera, che non lesinò critiche a unsistema politico che già ai suoi tempi si rivelava ina-deguato.Vedo la sua anima salire lassù, sulle vette del Pollino,di cui fu difensore accanito, per la cui valorizzazionesi battè con un'oratoria asciutta ma appassionata.

Roma - 1 aprile 2003© RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano

slature tranne che nel 1976 e nel 1979) - unpo' - e la parola po' è uneufemismo - perchélui era proprio fatto così. Attivo, dinamico,sempre in movimento - farlo stare sedutoper più di cinque minuti poteva essereun'impresa titanica - ha sempre avuto acuore i problemi del Mezzogiorno. Non acaso è stato il protagonista della Riformaagraria. A lui, figlio del barone GiuseppeScardaccione di Donna Maria Latronico -discendente di un'antica e nobile famigliadi proprietari terrieri di Tursi - l'idea che laterra fosse di proprietà dei latifondisti enon dei contadini che la lavoravano dalleprime luci dell'alba fino a sera, proprio nonandava giù. Da qui l'abolizione del latifon-do e l'assegnazione delle terre a chi le lavo-rava. Non fu facile. Grazie al Piano genera-le dell'irrigazione arrivò l'acqua e il Meta-pontino divenne la “California del Sud”.

Quella “California del Sud” che non moltianni or sono qualcuno voleva trasformarein deposito nazionale delle scorie nucleari.

Ma questa è un'altra storia.Sempre sorridente. Non si arrabbiava

mai e mai ha alzato il tono della sua voce an-che quando una bella urlata ci poteva staretutta. Il segreto di zio Decio? L'umanità.Mai che abbia pronunciato la parola “sena -tore”primadel nomee cognome.Sempre esolo: “Sono Decio Scardaccione” a cui se-guiva l'invito a chiamarlo: “Zio Decio”.

E a dieci anni dalla sua morte sarebbe bel-lo potere rivedere quel cartello stradale ap-posto a un bivio. A destra l'indicazione“Corleto Perticara”e a sinistra un semplicecartello con su scritto “Zio Decio”. Un pun-to fermo da cui ripartire e a cui ritornare.

[email protected]©RIPRODUZIONE RISERVATA

“Zio Decio” nell’estatedel 1982 in un momentodi relax. A destra ilministro Luigi Granelli,della Sinistra di base, eDecio Scardaccionedurante un convegnodella Dc nel 1975

Una “lezione” di agricoltura in uno dei“suoi” amati poderi

Decio Scardaccione e ben visibile, nel taschinodella giacca, la cravatta che difficilmente indossavaScardaccione con un giovane Emilio Colombo

Un giovanissimo Decio Scardaccione (nel profilo) insiemeall’onorevole Antonio Segni che poi divenne Presidentedella Repubblica

Page 25: Prime Pagine 29 marzo 2013

Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 29.03.2013 PAG. 8

Venerdì 29 marzo 2013IV I

LA DISPUTALA MUSA DI LEONARDO DA VINCI

B A S I L I C ATA-TO S C A N AL’inaugurazione del Monnalisa Museuma Lagonegro diventa lo spuntoper rispolverare un antico dilemma

L’A P P E L L AT I VOLe teorie a confronto. Lagonegronon vuole rinunciare all’appellativo di cittàdi Monnalisa. Nonostante l’ira di Firenze

«Monnalisa è sepolta a Lagonegro»Si riaccende il «duello» con Firenze sul destino dei resti di Lisa de’ G h e ra rd i n i

PINO PERCIANTE

l «Duello» tra due regioni peruna tomba: quella di Monnalisa.I resti di Lisa Gherardini, la don-na che si pensa abbia fatto damodella per il celebre dipinto diLeonardo da Vinci, si trovano inBasilicata o in Toscana? L’inter -rogativo continua ad intrigare etorna d’attualità dopo l’inaugu -razione a Lagonegro del Mon-nalisa Museum quando a Firen-ze restano in attesa dei risultatisugli scavi condotti nell’ex mo-nastero di Sant’Orsola alla ricer-ca dei resti della «Gioconda». Dif-ficile stabilire da che parte stia laverità, dal momento che esistequalche dubbio – se non sull’esi -stenza di Lisa de’ Gherardini –sulla sua effettiva relazione coldipinto di Leonardo. Tuttavia, loscontro culturale tra le due cittàcontinua. Il museo inauguratopochi giorni fa a Lagonegro è il

segno evidente della volontà del-la cittadina lucana di non volerrinunciare all’appellativo di cit-tà di Monnalisa, nonostante a Fi-renze siano convinti che i restidella modella di Leonardo si tro-vino nell’ex convento di Sant’Or -sola. Ma su quali elementi si ba-sano le ragioni delle due conten-denti?. Lagonegro ha dalla sua ilracconto contenuto nel libro del-lo scrittore russo Dmitrij Sergee-vic Merezkowskij, autore nel1901 del romanzo su Leonardo daVinci. A pagina 229 Merezko-wskij scrive: «Quella sera stessa,

però, fu informato di tutto (Leo-nardo, ndr): durante il viaggio diritorno dalla Calabria, dove Mes-ser Francesco aveva conclusocon grande suo vantaggio alcuniaffari, tra gli altri uno per l’im -portazione di pelli di montone aFirenze, Monnalisa era decedutaa Lagonegro, una piccolissimacittà sperduta, chi diceva di ma-laria e chi di una malattia in-fettiva alla gola». A quei tempiper andare in Calabria unica viaera l’antica Popilia che passavaper Lagonegro. Dal canto suo,invece, Firenze si basa sul ritro-vamento avvenuto nel 2007 nellacittà dell’Arno: Lisa Gherardini,«donna fu di Francesco Del Gio-condo, morì addì 15 di luglio 1542,sotterrossi in Sant’Orsola», silegge in un documento che ri-porta altri atti di morte di cit-tadini fiorentini. Il documentovenne ritrovato da Giuseppe Pal-lanti, docente appassionato di ri-

cerche storiche, spulciando lecarte di un archivio parrocchialeche si trova nel centro storico diFirenze. Monnalisa, nata in viaMaggio nel 1479, seconda mogliedel ricco mercante Francesco delGiocondo, madre di 5 figli piùuno adottivo, morta a 63 anni,sarebbe stata sepolta nel conven-to di Sant’Orsola, a pochi passidalla basilica di San Lorenzo.Questo attesta la minuta scrit-tura a penna su carta gialla ca-pitata tra le mani di Pallanti. Eda qui i recenti scavi condottinell’ex convento.

LA «CHIAVE»Il romanzo

di uno scrittore russosu Leonardo Da Vinci

La schedaIl mistero

dell’autoritrattoMa chi è davvero la Giocon-

da? C’è chi dice che sia l’autori -tratto al femminile dello stessoLeonardo, altri sono convinti chesia Lisa Gherardini, detta la «Gio-conda» perché moglie del facol-toso mercante Francesco del Gio-condo. Altri ancora sostengonoche il sorriso più famoso al mon-do non appartiene a Lisa Gherar-dini ma a Gian Giacomo Caprotti,assistente (e forse amante) diLeonardo, i cui tratti somaticicompaiono anche in altre operedel genio di Vinci. Infine, c’è chi,invece, è convinto che la Giocon-da era la sconosciuta amante diGiuliano de’ Medici, vero com-mittente del ritratto esposto alLouvre, come si leggerebbe in undocumento di Leonardo al cardi-nale di Aragona nel 1517. Chissàse il mistero, uno dei più grandidel mondo dell’arte, potrà mai es-sere svelato. Durante gli scavicondotti nell’ex convento diSant’Orsola un gruppo di ricerca-tori ha esumato un teschio e delleossa che si ritiene appartenesse-ro a Lisa Gherardini. Se così fos-se, alcuni esperti sostengono chesi può ricostruire il suo viso e fi-nalmente rispondere alla doman-da cui fino ad ora gli studiosidell’arte non hanno potuto fornireuna risposta precisa: chi era lamodella di Leonardo? [p. per.]

A LAGONEGRO INSISTONO NEL RIVENDICARE LE SPOGLIE DELLA MONNALISA

La teoria «lucana»di Merezkowskij

S C R I T TOUn passaggiodel romanzoscrittonel 1901dal russoM e r e z ko w s k i jsu Leonardoda Vinci

.

l «Quanto scritto da Merezkowskij è unacosa che si può sostenere». A Lagonegro nonhanno dubbi: «La tomba della Monnalisa èqui, come dice Merezkowskij». «Invece no -replicano a Firenze -. Noi la stiamo cercandoqui». Monnalisa a Lagonegro la si trovadappertutto. Nelle cartoline illustrate chetappezzano le edicole dei giornali e le ta-baccherie, nelle insegne di bar e trattorie, suicartelloni stradali che indicano al turista «latomba della Gioconda» tra i ruderi del vec-chio castello. E ora le viene dedicato anche unmuseo multimediale che l’amministrazionecomunale punta a sfruttare per il rilancioturistico della città. «Alla luce degli inter-venti di critici letterari di fama interna-zionale – dichiara il sindaco Domenico Mi-tidieri – l’attività culturale collegata alla sto-ria di Monnalisa può risultare importante perla crescita e lo sviluppo occupazionale dellanostra cittadina».

A Lagonegro, quindi, tutto é dato per certo,e se per caso qualcuno si azzarda a smentire laleggenda è destinato ad essere guardato male.Senza dubbio il fatto è curioso: come giu-stamente fa rilevare qualcuno, la tradizionepopolare può anche essere considerata leg-genda, ma appare improbabile che la gentedel posto secoli e secoli orsono si sia potuta

inventare un fatto così eclatante.Il dibattito continua ma ci vor-rebbe uno studio per capire dadove lo scrittore russo abbia at-tinto la notizia della morte dellaMonnalisa a Lagonegro. Non èmancato chi negli anni si è postodomande, ha consultato registriparrocchiali e documentidell’epoca in biblioteche pubbli-che e private, fra Toscana e Ba-silicata. C’è anche chi riferisce dialcuni studiosi che agli inizi deglianni cinquanta avrebbero effet-tuato sopralluoghi simili a vere e propriecampagne di ricerca nella chiesa di SanNicola al Castello alla ricerca dei resti dellaMonnalisa. Insomma, a Lagonegro si è svi-luppato un mito di tutto rispetto a cui anche ilcantautore locale Mango ha voluto ricolle-garsi, alcuni anni fa, con una canzone de-dicata proprio alla Monnalisa. A Firenze,però, sono tutti convinti che sia la cittàdell’Arno ad ospitare la tomba della modellapiù chiacchierata del mondo che continua adintrigare con il suo sorriso. Tutto torna,secondo i toscani, con le notizie già note dellabiografia di Lisa Gherardini che aveva ilpalazzo di famiglia vicino alla chiesa di San

Lorenzo, a pochi passi dal convento di Sant’Orsola. A Firenze parlano anche di altridocumenti che avvalorerebbero la tesi se-condo cui la tomba della Monnalisa si trovanel capoluogo toscano.

La sepoltura della Gioconda continua diconseguenza ad essere al centro di tesi con-trastanti che attendono comunque, almeno sispera, la loro verità. Anche se sono in tanti adessere convinti che l’enigma che ruota at-torno al capolavoro di Leonardo da Vinci siadestinato a durare ancora, dal momento chenon è neppure certo che dietro il sorriso dellaGioconda si nascondesse Lisa Gherardini.

[p. per.]

LA MORTESarebbe deceduta peruna malattia infettivaalla gola o per malaria

D I P I N TO Il famoso quadro della Monnalisa

‘‘PERPLESSITÀEsistono dubbi anche

sulla relazione tra Lisade’ Gherardini e il dipinto

‘‘V I AG G I OPer andare in Calabriaa quei tempi l’unica via

era l’antica Popilia

BASILICATA PRIMO PIANO

Page 26: Prime Pagine 29 marzo 2013

Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 29.03.2013 PAG. 9

Venerdì 29 marzo 2013VI I

IL PERSONAGGIOOGGI LA VIA CRUCIS DI BARILE

DA POTENZA A BARILELe tradizionali calzature prendono forma aPotenza nella bottega di un artigiano,figlio del primo «scarparo» di Rionero

Le ambite scarpette rossedella zingara nascono quiAlfredo Castelletto, uno degli storici «scarpari» lucani

LUIGIA IERACE

lScarpette rosse con le borchiedorate e quel po’ di tacco, tantoquanto basta per sentirsi grande.La magia di un abito variopinto eincastonato di oro e poi quel faresinuoso, ostentando forme e bel-le zza.

Il sogno di tante bambine diBarile: essere la Zingarella e af-fiancare la Zingara, colei che, se-condo la tradizione, avrebbe for-giato i chiodi per la crocifissionedi Cristo. Due figure che spiccanoin quel mesto e struggente corteodel Venerdì Santo per le vie diBarile, intorno alle quali aleggia-no miti e ritualità antiche. E sel’oro è la caratteristica più evi-dente, anche le scarpe rosse, quel-lo stivaletto impreziosito di ele-menti dorati, ha una sua tradi-z i o n e.

Come l’abito che di solito non sitramanda di anno in anno, da Zin-gara a Zingara, ma viene realiz-zato ogni volta su misura e poiconservato gelosamente dalla ra-gazza e dalla bambina, anche lescarpe ogni anno vengono fatte amano per questi due straordinariprotagonisti chiamati ad ostenta-re bellezza e ricchezza. E così, an-che per questa Pasqua, secondouna tradizione che si ripete da unaquindicina di anni, le scarpe rossedelle Zingare hanno preso forma aPotenza nella bottega di un ar-tigiano, Alfredo Castelletto, classe1937, figlio di Pasquale, il primo«scarparo» di Rionero in Vulture.

Tra suole, scarpe, stivali, attrez-zi vecchi e nuovi, Alfredo conti-nua la tradizione del padre, con lamoglie Assuntina e i figli Antonio

e Aldo, nell’impresa familiare Ca-stelpelle di via Mantova, nel ca-poluogo. E qui, proprio sulla vec-chia Singer di papà Pasquale, che«risale ai primi del Novecento, manon perde un punto», Alfredo hacucito lo stivaletto in pelle di vi-tello rossa per la Zingarella: Ros-sella Pia, il cui nome come da tra-dizione è impresso sulla tomaia.

«Quest’anno ho realizzato lescarpe della Zingarella, lo scorsoanno, invece, le ho fatte alla zin-gara», ripete Alfredo, mostrandocon un pizzico di orgoglio, la fotodella Pasqua 2012. «Ci ho lavoratotanto perché la ragazza ci tenevatanto ai dettagli e alla fine eranodavvero belle». Guarda la fotogra-fia, accarezza la scarpetta rossadella Zingarella che sta prenden-

do forma e il pensiero va a Milano,alla prima bottega nella Galleria,frequentata da attori e attrici.«Quante scarpe su misura ho fat-to: da quelle per il direttore d’or -chestra Gorni Kramer, a quelle diMaria Callas. Se mio padre mi hainsegnato a realizzare solide scar-pe per il lavoro nei campi, a Roma eMilano ho imparato a fare la scar-pa raffinata, quella da donna».Peccato che ora sono in pochi afarsele fare su misura: qualchevecchio cliente, la Zingara o la Zin-garella. Ma mastro Alfredo non siferma mai e quando chiude bot-tega, torna a casa e continua arealizzare scarpe, piccole scarpeda collezione: dalla Mini Timber-land alla maxi modello «derby» diquasi un metro.

POTENZA OGGI SU INIZIATIVA DEL GRUPPO SCOUT AGESCI LA PASSIONE E LA SOFFERENZA DEL MONDO

Il Calvario dei poveri cristiocchi puntati sulle carceri

La schedaSacro e profano

nella figura«È la lussuria»

Oggi è il giorno dellaprocessione di Barile, lapiù importante della Basi-licata nel quadro dei ritidella settimana santa.Qui si intrecciano sacro eprofano. Tra le figure chesuscitano curiosità ci so-no la Zingara, il Moro e ilMalco. Secondo la tradi-zione paesana, la Zingarafornì i chiodi forgiati perla crocifissione di Cristo.Accompagnata dalla«Zingarella», sfila an-cheggiando e distribuen-do ceci e confetti alla fol-la. Petto e mani sonocompletamente ricopertid’oro, a simboleggiare lalussuria. Un sentimentodi simpatia suscitano ilMoro ed il Moretto, riem-piti come sono di coralli,e tutti intenti a scambiarsiuna palla multicolore. In-sieme alla Zingara, sonofra i pochi personaggiche si muovono nel cor-so della processione; laloro apparente indifferen-za contrasta con la ten-sione drammaticadell’evento. Anche il Mal-co è un personaggio par-ticolare: calza scarponimessi al contrario e simuove in continuazione,senza mai trovare pace,poiché fu colui cheschiaffeggiò Gesù.

MISURA E TRADIZIONEContinua la tradizione tra suole, scarpe, stivalie attrezzi vecchi e nuovi. Scarpe su misuraper la figurante che interpreta la zingara

ARTIGIANOA sinistra AlfredoCastelletto, classe1937, figlio diPasquale, primo«scarparo» diRionero. È nel suolaboratorio diPotenza doverealizza le scarperosse per lazingara di Barile[foto Tony Vece]

.

l In occasione del Venerdì Santo, il gruppoScout Agesci Potenza 2 realizza la VI edizionedi «Sul Calvario dei poveri cristi», un cam-mino di riflessione che approccia la passionedi Cristo attraverso la sofferenza dei suoi «fra-telli più piccoli».

Gli scout offriranno un’opportunità di in-

formazione e approfondimento sull'attualerealtà carceraria. Sarà l’occasione per rega-lare a se stesso e al quartiere nel quale èinserito, e di cui vuole essere animatore, unmomento di meditazione spirituale e politicasul significato della pena e sulla vita dei de-

tenuti in Italia dove «il sovraffollamento degliistituti, le condizioni di vita degradanti, i nu-merosi episodi di violenza e autolesionismo,le condotte di inquieta insofferenza e di tristeindifferenza sempre più diffuse tra i reclusi,confermano la perdurante incapacità del no-stro Stato a realizzare un sistema rispettosodel dettato dell'articolo 27 della Costituzione»(Giorgio Napolitano). La Costituzione preci-sa, infatti, che lo scopo della pena è rieducare ildetenuto nel rispetto della dignità umana. Sia-mo rimasti fedeli ai costituenti, che aprironola strada ad una vera e propria rivoluzione? Ilcarcere è davvero inteso come servizio a per-sone che sono state private della libertà e chetuttavia rimangono integre nei loro dirittifondamentali? Non è ancora solo luogo di con-trollo dei corpi? È invece un luogo da dove sipuò ricominciare e si è accompagnati verso lalibertà? Il carcere è un «dentro» che guardacostantemente «fuori» producendo realmentelibertà individuale e sicurezza collettiva? Indefinitiva, «stiamo combattendo tenendo con-to di quell'ideale di giustizia che deriva dallatradizione cristiana autentica e che alla lungaè capace di creare un nuovo e più coerentemodello di società?» (Card. Carlo Maria Mar-tini). L’appuntamento è per oggi, alle 16.30, nelpiazzale sottostante il tribunale di Potenza.

CORTEO Il Calvario dei poveri cristi

CASTRONUOVO S. ANDREA ORIGINALE RAPPRESENTAZIONE CON I DIPINTI DI FAUSTO MELOTTI

Quando la Via Crucisdiventa un’opera d’arte

l Stasera, alle 18.30 e alle 23, nelle antichestrade di Castronuovo Sant’Andrea, per ini-ziativa della Pro Loco e con la collaborazionedel Mig Museo Internazionale della Grafica –Biblioteca Comunale «Alessandro Appella», sirinnova l’incontro arte-fede: un artista con-temporaneo interpreta gli episodi della storia

degli ultimi giorni di Gesù e scandisce con ilsuo lavoro la processione che da centinaia dianni attraversa il paese e ha il suo momento piùemozionante nell’incontro del Figlio morto conla Madre rappresentati da due statue in car-tapesta del XVIII secolo conservate nella Chie-

sa Madre. La processione notturna, invece, sicaratterizza per il fatto di essere riservata soloagli uomini. Castronuovo, entrata fin dal 1981nel giro delle città che fissano l’ap p u n t a m e n t opasquale con l’arte attraverso una particolarevia Crucis, dimostra quanto sia importanteconfermare questa tradizione di una esperien-za così esaltante come quella di porsi di fronteal mistero della Passione.

Dopo Fazzini, Strazza, Dal Molin Ferenzona,Masi, Ricci, Lorenzetti, Cerone, Santoro, Ja-nich, Pirozzi, Scorcelletti, Pulsoni, Guida, Ma-sini, Masi, Timossi e tanti altri, le quattordicistazioni della passione, quest’anno, sono delgrande scultore Fausto Melotti ((Rovereto 1901– Milano 1986). Dipinte su cartone tra il 1957 e il1967, rinnovano l’incontro arte-fede e scandi-scono il percorso di un grande mistero. È laseconda volta che vengono esposti in Italia.

Melotti ha raccontato da par suo gli anni deldopoguerra che segnano, con la personale allaGalleria L’Annunciata presentata da AlfonsoGatto, il suo ritorno alla pittura: «Durante unaguerra lunga e crudele e un dopoguerra scon-volto e senza pace mi trovai alla deriva sustrade non mie. Giustifico queste lunghe pausepensando che l’artista partecipi con lo spirito,anche e soprattutto inconsciamente, alle vi-cende della società in cui vive».

PITTURA Uno dei dipinti che saranno esposti

POTENZA CITTÀ

Page 27: Prime Pagine 29 marzo 2013

Basilicata MezzogiornoEstratto da: Il Quotidiano della Basilicata - 29.03.2013 PAG. 10

Venerdì 29 marzo 2013

28

LA PIÙ ANTICA

Successo di pubblico anche nell’edizione di ieri. La manifestazione si rinnova dal 1967

Alla sequela del Cristo scalzoLa Sacra rappresentazione di Atella ha aperto i riti popolari del Vulture-MelfeseATELLA - L'aspetto scenogra-fico, forse, più “drammatico”della Via Crucis di Atella (o -come da queste parti, anche, sidefinisce la “sacra rappresen-tazione atellana”, diVitalba) èil camminare…scalzodel Cri-sto, la pesantezza della Crocein pic pine e la pesantissimacatena legata al piede destrodel Nazzareno di Atella. Tuttielementiche accompagnanoipassi del Cristo atellano lungoi selciati di Palestina del Cen-tro storico di Atella.

Eppure, la tradizione stori-ca di questa gemma del teatroquaresimale della Lucanianon ha mai registrato negli at-tori locali di ogni età anche unsolo raffreddore. Come scottoa posteriori di una interpreta-zione “sacra”, iniziata nel lon-tanissimo 1967 e sciorinatosiin una lunga teoria di giovani,adulti ed anzianiatellani, finoa quella di ieri, giovedì 28marzo, quarantasettesimaedizione.

E così, ieri è toccato di inter-pretare il Cristo e la Madonna,rispettivamente, a Mario Lic-cione ed aCarmela Petillo che,conun'umiltà ispirataagliul-timi Pontefici di Santa MadreChiesa, prima si sono confes-sati (come tutti gli altri oltrecento figuranti atellani) nellagiornata del Lunedì santo epoi hanno prestato tutta la lo-ro gioventù a rappresentare i“Fatti di Palestina”. Certi dinon aver offerto nient'altroche una testimonianza dellavera ancestrale tradizionecattolica delle famiglie vital-bane di Atella.

Il bisogno spirituale dimondarsi l'anima, mano amano che i decenni si susse-guivano ai decenni, è aumen-tato sempredi piùper lasolle-citazione dei parroci atellanima, anche, per l'atmosferaspirituale creata sapiente-mente dalla signora sessanta-seienne Rosetta Valluzzi,coordinatrice dei numerosipersonaggi femminili dellaVia crucis di Atella. Natural-mente, di quest'accortezza esensibilità spirituale e religio-sa, oggi che è parroco di Atelladon Gilberto Cignarale, si pro-pone come un aspetto ancorpiù significativo.

E la stessa Madonna, com-punta ed umile, che esce dalDuomo Trecentesco per rag-giungere nel dolore incom-mensurabile ad “incontrare”Gesùaggiunge pennellatear-tistiche ad una sacra rappre-sentazione di alto valore popo-lare e spirituale. Indelebile

nelle suesfaccettature disem-pre molteplici di impegno tea-trale atellano.

Si può ben dire - parlandodella sacra rappresentazioneatellana - che è l'intero spirito

lucano a scendere in piazza eper gli acciottolati di Atella,per parlare, con il teatro sa-cro, locale di Atella, della Valledi Vitalba e dell'intera Regio-ne lucanadi unCristo chesof-

Alcune immagini del processo a Gesù. Si può notare dalle foto la cura che gli organizzatorihanno messo nel preparare i vestiti

A Barile 116 figurantie 25 scene rappresentate

La via crucis dello scorso anno

BARILE - La Sacra rappre-sentazione con personaggiviventi del Venerdì Santo diBarile è una delle più antichedella Basilicatae delSud Ita-lia. Le sue origini risalgonoal 1600. In questo giorno, fe-de, tradizione e storia si ten-gono per mano. E' una gior-nata in cui il paese rivive lasua vicenda umana con or-goglio e passione, conser-vando una tradizione che cu-stodisce la storianaturale diquesto popolo,custode gelo-so della propria civiltà. Le viestrette del centro storico at-traverso le quali si snoda ilcorteo dei personaggi, divisiin 25 gruppi, perun totale di116 figuranti di ogni età,rendono suggestiva la SacraRappresentazione e trasfor-mano Barile in una "Gerusa-lemme". Il centro "arbere-she" entra nel clima del Ve-nerdì Santo dal 19 marzo diogni anno, giorno di SanGiuseppe, quando i giovaniche si vestiranno da "Centu-rioni a cavallo" iniziano a gi-rare per le strade in cui sisnoderà la processione masopratutto per i quartieri delpaese dove si accendono i fa-lò di San Giuseppe, ad operadei giovani degli stessi quar-tieri. Uno dei "Centurioni" èmunito di tromba e la suonastazionando sotto le abita-zioni di chi impersonerà il

"Cristo con la croce" e la "Ma-donna". Il suono della trom-ba, i falò, i canti popolari e lepreghiere indicano chiara-mente che lo staff della ViaCrucis di Barile (presiedutoda Angela D'Andrea)è già allavoro. Sono presenti nelcorteo tre figure del Cristo:quella con la croce e due conla canna e la colonna. Questeultime due ricordano i mo-menti in cui a Gesù fu datauna canna ("Ecce homo") co-me scettro e quando fu lega-to ad unacolonna per esserefustigato. In originele tre fi-gure del Cristo sfilavano co-perte da un sudario biancoche impediva il riconosci-mento degli interpreti. Da-gli anni '40, il "Cristo con laCroce" sfila scoperto: cam-mina scalzo per l'intero per-corso (circa 5km), trasportauna pesante croce e trasci-na, legataal piede,unacate-na di ferro. Sono tuttora in-cappucciati il "Cristo con lacanna" e quello con la "Colon-na". Anche la rivista nazio-nale di Famiglia Cristianadello scorso 24 marzo ha de-dicato una pagina alla Basi-licatacon lerappresentazio-ni del sacro nel Vulture. So-no giunte prenotazioni perarrivi di camper perfino dal-la Sicilia.

Lorenzo Zolfo©RIPRODUZIONE RISERVATA

Venosa. La Via Crucis è organizzata dall’associazione “Regina degli Apostoli”

Dall’Ultima Cena alla Risurrezione

fre, accanto ai nostri paesi inquarantena, per la prima vol-ta così amaramente, dopo laseconda Guerra Mondiale.

Benedetto Carlucci©RIPRODUZIONE RISERVATA

VENOSA - Fede, tradizione, parte-cipazione, emozione.

Questi alcuni dei principali in-gredienti che caratterizzanola Set-timana Santa venosina. La comu-nità locale vive infatti un periododell’anno molto particolare, in cuisacro e profano si amalgamano ecreano riti, manifestazioni e rap-presentazioni in grado di stimola-re riflessioni sul significato dellaPasqua.

Il culmine della partecipazione siregistra il Venerdì Santo con la sa-cra rappresentazione della ViaCrucis, e si conclude sabato matti-na con la processione di Cristo Mor-to e della Madonna Addolorata. Lavia Crucis vivente è una manifesta-zione tra le più suggestive e com-moventi della tradizione venosina.Nata negli anni ‘70, per iniziativadell’Associazione “Regina degliApostoli”, quest’anno ègiunta allaXXIXedizione.E sarannooltre60i

figuranti in costumi d’epoca, cheriporteranno gli spettatori all’in -dietro nel tempo facendo vivere in“presa diretta”il dramma della pas-sione e della resurrezione di Cristo:l’ultima cena, il processo dinanzi aPonzio Pilato, le cadutelungo la sa-lita, il commovente incontro con laMadre e con la Veronica., con Simo-ne di Cirène e con le donne del popo-lo.

Il ritoha il suoculmine inPiazzaCastello. Qui la Croce sul cruentopalcoscenico del Calvario farà dasfondo ad un affresco vivente parti-colarmente significativo: il corpodiCristo tra lebracciadellaMadre,che la storia dell’arte ci ha fatto co-

noscere nelle varie rappresentazio-ni della Pietà, sarà riproposto comemomento culminate della rievoca-zione del sacrificio del figlio di Dio.

Da qualche anno la Via Crucis siconclude con la suggestiva rappre-sentazione del Resurrezione di Cri-sto. Questi alcuni dei personaggiche sfileranno per le strade dellacittadina oraziana: Gesù (LuigiBriscese), Madonna (Lina Marol-da), Apostolo Giovanni (PierluigiDi Fazio), Caifa (Nino Lioy), Pilato(Antonio Fattorini),Veronica (Cin-zia Rago), Maddalena (Nicla Bri-scese).

“La nostra iniziativa è seguitanon solodai venosinima anchedai

comuni vicini- ci dice GiovanniAdorno, Presidente l’AssociazioneRegina degli Apostoli-Lascia sicu-ramente una traccia indelebile a li-vello emotivo e fornisce stimoli peruna profonda riflessione sul miste-ro della morte e della resurrezionedi Cristo”.Collaborano conilPresi-dente Adorno, Michele MarzanoVice Presidente, Giuseppe BrunoTesoriere, Giuseppe Lopez, RinoDeMusso, Costantino Tamburriel-lo responsabili della scenogra-fia.La Via Crucis partirà alle ore16.30 di Venerdi 29 da Piazza DeMatha.

Giuseppe Orlando©RIPRODUZIONE RISERVATA

A Maschito si parte alle 15.30MASCHITO - Maschito, piccolo centro arbe-reshe lucano la tradizionevuole che ilmarti-rio del Signore si rievochi il Venerdì Santo,che quest'anno ricade il 29 marzo, per le viuz-ze delpaese ancora in partelastricate dall'an-tica pietra bianca. Scenari naturali come ilpiazzale della Chiesa del Caroseno e la fonta-na Skanderberg diventano le location in cuisi celebrano la cattura e il processo a Gesù,mentre la crocifissioneavvienequando le lu-ci dellasera avvolgono lagrande crocein fer-ro sullacollinetta “Calvario”. I figuranti, cir-ca ottanta, tra sacro e profano ricordano figu-re citate nei vangeli e quelle provenienti dallatradizione popolare che affondano le radicinelle originidel popolo albanese.Accanto al-la Madonna e alle Pie Donne, alla Maddalena e

San Giovanni, agli Apostoli e San Pietro sfila-no il Cireneo che si accolla il peso della crocequando Gesùcade ela Veronicache gliasciu-ga il volto. Figure emblematiche sono le zin-gare: la zingara “ricca”con la sua bambina ri-coperte entrambe dall'oro prestato dalle fa-miglie delPaese, siaggirano nelcorteo incu-rantideldoloree dellatragicitàdelmomentoe mostrano tutto il loro disprezzo gettandosul volto di Gesù ceci e caramelle quando è so-praffatto dal peso della croce. Completano ilquadro le zingare “povere”, altere e sprezzan-ti, rappresentano tutta la negatività dell'uo-mo. L'appuntamento con una delle rappre-sentazioni più emozionanti dell'Alto Brada-no è per Venerdì 29 Marzo alle ore 15.30.

lo. zo.

Cristo porta la croce davanti alcastello di Venosa

Page 28: Prime Pagine 29 marzo 2013

Basilicata MezzogiornoEstratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 29.03.2013 PAG. 11

Venerdì 29 marzo 2013 I V

.

LA CITTÀ CHE VERRÀSOSTA DAVANTI ALL’O S P E DA L E

RIUNIONEIncontro tra la direzione del San Carloe i sindacati dei pensionati per trovareun punto d’incontro sulle richieste

Parcheggi al S. Carlogratis per malati graviÈ l’ipotesi su cui c’è l’impegno del direttore Maruggi

l Recarsi all’ospedale per problemidi salute e vedersi appioppare pure unconto salato del parcheggio. Non ècerto il massimo della vita. Da temposi rivendica una «corsia preferenzia-le» almeno per quanti, a causa delleloro precarie condizioni di salute, sirecano al San Carlo quasi ogni giorno.Il tema è finito sul tavolo del direttoregenerale dell’azienda ospedaliera,Giampiero Maruggi che, sulla scia disollecitazioni inviate qualche setti-mana fa in merito alla riorganiz-zazione dei parcheggi e alla oppor-tunità di riservare delle postazionigratuite e vicine agli ingressi prin-cipali per pazienti che si sottopongonoa chemioterapia o che hanno altregravi patologie, ha incontrato i rap-presentanti dei sindacati dei pensio-nati di Basilicata alla presenza deldirigente Spera e di Gerardo Motta,del Tribunale per i Diritti del Ma-l at o.

L’incontro, che dà seguito al nuovocorso di concertazione intrapreso daivertici ospedalieri, si è svolto in unclima di cordialità e collaborazione.«Il direttore si è mostrato sensibile ecomprensivo rispetto alla nostra sol-lecitazione – hanno dichiarato Vin-cenzo Pardi e Beatrice Galasso, ri-

spettivamente in rappresentanza dellaFnp Cisl e dello Spi Cgil -. Ci ha dettoche i lavori di riorganizzazione deiparcheggi sono ancora complessi mache c’è il suo personale impegno, finda ora, nel voler creare delle areeriservate e gratuite, quanto più pos-sibile vicino all’ingresso dei padiglio-

ni, per i pazienti con patologie moltog ravi».

Maruggi ha anche preannunciato lavolontà di convocare riunioni perio-diche con i sindacati per discutere sutemi e criticità legate ad anziani,pensionati e fasce deboli della po-p o l a z i o n e.

L’ANALISI DAL ‘99 SI DISCUTE SUL TEMA. UNA LEGGE POCO CHIARA

Ma è giusto far pagarela sosta a chi va in ospedale?

l Torna l’interrogativo «prin-cipe»: ma è giusto far pagare ilparcheggio a chi si reca in ospe-dale? L’area adiacente il San Carlocominciò ad essere a pagamentonel 1999. All’epoca GianfrancoGallo era componente del Tri-bunale per i Diritti del Malato alSan Carlo e fu delegato ad oc-cuparsi della questione. «Le trat-tative - ricorda Gallo - portaronoall'accordo sull'utilizzo di even-tuali utili derivanti dall'attivitàper investimenti a favore dell'o-spedale, come la gestione del ver-de e degli stessi parcheggi. Maanche all'esonero del pagamentodel ticket di una serie di categorienon previste dai gestori, come glistessi volontari, chi faceva che-mioterapia o dialisi, i parenti dichi assisteva malati allettati ealtre categorie che in ospedalenon si recavano certo per volontào per fare shopping. Il costo eramolto basso e aumentava manmano che ci si avvicinava agliing ressi».

Gallo evidenzia come all’e pocafu chiesto, sulla scia di una nor-mativa, di lasciare una fetta diposti gratuiti, opzione a cui sioppose il Comune di Potenza se-condo il quale il codice della stra-da prevedeva che per zone di par-ticolare interesse - e per loro

l’ospedale lo era - tutti i posti autopotevano essere istituiti a paga-mento. «Ma - dice Gallo - era unacattiva interpretazione del codicedella strada se si tiene conto disentenze del Tar Lazio-Roma edella Cassazione Civile secondocui è nullo il verbale di accer-tamento e contestazione per sostavietata in un’area di parcheggio apagamento se nella zona non èpresente anche un’area di par-cheggio libera. E in un caso ri-ferito a Roma hanno addiritturaritenuto che i provvedimenti sullaistituzione dei parcheggi tutti apagamento erano viziati da ec-cesso di potere per carenza istrut-toria e difetto di motivazione». Equindi - rileva Gallo - è possibileistituire parcheggi esclusivamen-te a pagamento solo nelle zonedefinite «A» dall’articolo 2 delDecreto Ministeriale 1444/68: «Leparti del territorio interessate daagglomerati urbani che rivestanocarattere storico, artistico e diparticolare pregio ambientale oda porzioni di essi, comprese learee circostanti, che possono con-siderarsi parte integrante, per ta-li caratteristiche, degli agglome-rati stessi». La legge, insomma,non contempla gli ospedali. AlMadonna delle Grazie di Materase ne sono accorti.

UTENZASonodisponibili300 parcheggiper i solivisitatorinell’area diingresso, 300lungo lestrade diaccesso[foto Tony Vece]

.

Pagamenti alle imprese«Quando arriva il decreto?»

l «Sul decreto che il governo ha an-nunciato per sbloccare i pagamenti alleimprese, purtroppo, si continua a perderetempo. Cominciamo ad avere la sensazionedi essere stati clamorosamente presi ingiro. Non ci si rende conto che «mentre aRoma si discute, Sagunto viene espugnata»:lo ha detto il delegato Anci per il Mez-zogiorno, Vito Santarsiero che ha sotto-lineato «la situazione di crisi che vivonotutte le amministrazioni comunali, spe-cialmente del Mezzogiorno. Il combinatodisposto dei vincoli del patto di stabilità el’annullamento del fondo sperimentale diriequilibrio, l’incasso della prima rata Imua luglio, il caos connesso alla Tares, vecchiedisposizioni come la tesoreria unica ed ilfondo svalutazione crediti, stanno deter-minando un vero e proprio blocco dei nostribilanci e l’azzeramento della cassa». Ildelegato dell’Anci per il Sud ha chiesto«l'immediata approvazione del provvedi-mento annunciato dal governo che attendeil via parlamentare sui nuovi obiettivi difinanza pubblica. La situazione è dram-matica, i Comuni non sono in grado di

fornire servizi, alimentano contenziosi ebloccano le economie reali, bisogna farep re s t o » .

Insomma, Santarsiero ribadisce l'urgen-za assoluta di approvare un decreto secondole linee e le intese definite nei vari incontriAnci-Governo e lamenta il fatto che «pur-troppo ad oggi non ci sono risposte, iComuni si trovano in una situazione diblocco della cassa e non possono approvarei bilanci. Occorre fare con urgenza, non c'èconsapevolezza di ciò che accade nelleAmministrazioni». In tutto questo quadronegativo «consideriamo un segnale im-portante l'aver avviato l'attività della Com-missione Speciale del Senato che tratterà itemi della Finanza Pubblica con la nominadel presidente Filippo Bubbico. Conoscen-do personalmente Bubbico, le sue sen-sibilità e la sua lunga esperienza di am-ministratore locale - conclude Santarsiero -considero tale scelta una grande oppor-tunità per il sistema degli Enti Localipotendo contare su un interlocutore attentoe sensibile ai problemi veri dei Comuni edei Territori».

AU TO Una delle aree di parcheggio nei pressi dell’ospedale [foto Tony Vece]

POTENZA CITTÀ

Mercatino dell’usatoecco le nuove date

l Si terrà a Largo Pignatari, Largo Isabelli, via San Luca,via Serrao e Largo Duomo il «Mercatino delle cose usate ed’altri tempi» per l’edizione 2013 e si svolgerà nella secondadomenica, invece della penultima, dei mesi da maggio adottobre dell’anno. Le date: 12 maggio, 9 giugno, 14 luglio, 11agosto, 8 settembre, 13 ottobre. Una soluzione suggeritadagli operatori che tradizionalmente frequentano la ma-nifestazione del centro storico. Le modifiche sono stateapprovate dalla Giunta comunale.

Bonsai di solidarietàin piazza a Potenza

l L'associazione di promozione sociale ZER0971, in col-laborazione con Anlaids associazione nazionale lotta control’Aids, sarà in piazza Mario Pagano oggi per la raccolta fondidenominata Bonsai Aid Aids. L’obiettivo: sensibilizzare lacittadinanza sulla necessità della prevenzione e sulla so-lidarietà con le persone che vivono con il virus dell'Aids. Isoci volontari dell'associazione saranno nella piazza prin-cipale della città di Potenza dalle 11 alle 13.30 e dalle 17 alle20.30.

l Rimasti senza stipendio dal mese diottobre e senza tredicesima i lavoratoridell’Ente Irrigazione di Puglia, Basilicata eIrpinia si preparano anche a ricevere lasorpresa dentro l’uovo con il mancato pa-gamento degli stipendi di gennaio, feb-braio e marzo 2013. «Il grave ritardo con cuivengono pagati gli stipendi - sottolineanoPasquale Paolino, Nicola Pica e GennaroRosa in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil -sta diventando ormai cronico assumendole dimensioni di un dramma per queilavoratori che vivono con un solo reddito eper i quali non è più possibile fare ricorsoai propri risparmi o aiuti di famiglia. Nonè concepibile che un ente pubblico non siain grado di garantire i diritti essenziali deilavoratori come quello di ricevere la re-tribuzione già erosa dall’inflazione e dalblocco dei contratti pubblici fermi al 2008.La situazione di grave deficit dell’ente cau-sata dalla mancata riscossione dei creditivantati nei confronti dell’Acquedotto Pu-gliese, dell’Acquedotto Lucano, dell’Ilva diTaranto e dei vari Consorzi di Bonifica nonpuò essere fatta ricadere sui lavoratori».

l Telecom Italia chiuderà circa 40 callcenter in altrettante città italiane tra cuiquello di Potenza. I dipendenti, almenoin questa prima fase, saranno costretti altelelavoro. «Una soluzione offensiva -dice il consigliere comunale Rocco Fiore- della dignità dei lavoratori già in-teressati da tempo da contratto di so-lidarietà e che rappresenta solo l'ultimopassaggio propedeutico alla definitivachiusura del call center nel capoluogore gionale».

La chiusura del presidio Telecom 187di Potenza «avviene nell’assordante si-lenzio delle istituzioni e dei sindacati».Lo sottolinea il comitato 13 ottobre delcapoluogo. «Tra ipotesi di telelavoro, cheè l’anticamere del licenziamento, con-tratti di solidarietà e trasferimento aBari, si sta assistendo ad un’operazioneche in altre regioni non è stata con-sentita. Viene permesso in Basilicata e aPotenza nel silenzio colpevole e complicedi Istituzioni come la Regione, la Pro-vincia e se vogliamo anche del Comunecapoluo go».

Senza stipendioi lavoratori dell’Eipli«vittime del sistema»

Anche la Telecom Italiase ne va da Potenza«Istituzioni in silenzio»