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GIOVEDì 3 GENNAIO 2019 La musica è pericolosa con Piovani visto al Teatro Franco Parenti Nicola Piovani al pianoforte, accompagnato da cinque musicisti, porta in scena le sue composizioni, ma anche tanti ricordi e aneddoti VALERIA PRINA [email protected] SPETTACOLINEWS.IT Una scritta che suscita molti interrogativi accoglie gli spettatori al Teatro Franco Parenti a Milano. Sul fondale si legge La musica è pericolosa, titolo del concerto di Nicola Piovani. Il senso del titolo sta in una frase di Federico Fellini, che parlava della musica come qualcosa che strangola di emozioni. In una scenografia, con un fondale su cui scorrono immagini e scritte legate alla musica, vediamo cinque musicisti impegnati con vari strumenti e sulla sinistra al pianoforte Nicola Piovani. Che per ogni sezione, prima di suonare, racconta aneddoti, ricordi di infanzia e di adolescenza, ma parla anche del valore della musica per i greci, che la consideravano pericolosissima «perché ti turba e non sei più quello di prima: il rischio è come quello dell'innamoramento adolescenziale». Ricorda anche il valore della musica per la mitologia: così parla di Orfeo, di cui vediamo sul fondo il disegno realizzato da Mino Manara, e delle Sirene e di Ulisse, ma anche di Salomè a proposito della danza dei sette veli. Lo spettacolo procede tra le musiche scritte per i film ricordati con immagini e locandine sul fondale. Alle trascrizioni da Chopin e Debussy segue la musica composta per Benigni, che voleva una sua sigla di ingresso. Parla di canzoni che hanno avuto per lui un ruolo importante: ricorda Caminito, una canzone argentina che sentiamo cantare da Mastroianni come nel film "De eso no se habla", lo sentiamo ricordare quando risolse una canzone, Quanto t'ho amato, scrivendo i versi «nell'amor le parole non contano, conta la musica». Ricorda la collaborazione con Fabrizio De André per Storia di un impiegato, che comprende la allora censuratissima Il bombarolo, occasione per svelare un segreto sulla censura discografica in radio. E nemmeno manca - molto attesa dagli spettatori - la musica da Oscar di La vita è bella di Benigni. Parole, letteratura, immagini, cinema, arte, musica, teatro (perché qui siamo) si intrecciano per parlare direttamente al cuore, emozionare. Durante lo spettacolo, ma anche in ogni momento della vita: insieme o anche come elementi che possono vivere separati. E la musica di Nicola Piovani sarà anche nel prossimo spettacolo al debutto il 9 gennaio al Teatro Franco Parenti, Un borghese piccolo piccolo con Massimo Dapporto, tratto dal romanzo di Vincenzo Cerami, Pag. 1 / 2

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GIOVEDì 3 GENNAIO 2019

La musica è pericolosa con Piovanivisto al Teatro Franco Parenti

Nicola Piovani al pianoforte, accompagnato dacinque musicisti, porta in scena le sue

composizioni, ma anche tanti ricordi e aneddoti

VALERIA PRINA

[email protected]

SPETTACOLINEWS.IT

Una scritta che suscita molti interrogativi accoglie gli spettatori al TeatroFranco Parenti a Milano. Sul fondale si legge La musica è pericolosa,titolo del concerto di Nicola Piovani. Il senso del titolo sta in una frase diFederico Fellini, che parlava della musica come qualcosa che strangola diemozioni.

In una scenografia, con un fondale su cui scorrono immagini e scrittelegate alla musica, vediamo cinque musicisti impegnati con varistrumenti e sulla sinistra al pianoforte Nicola Piovani. Che per ognisezione, prima di suonare, racconta aneddoti, ricordi di infanzia e diadolescenza, ma parla anche del valore della musica per i greci, che laconsideravano pericolosissima «perché ti turba e non sei più quello diprima: il rischio è come quello dell'innamoramento adolescenziale».Ricorda anche il valore della musica per la mitologia: così parla di Orfeo,di cui vediamo sul fondo il disegno realizzato da Mino Manara, e delleSirene e di Ulisse, ma anche di Salomè a proposito della danza dei setteveli.

Lo spettacolo procede tra le musiche scritte per i film ricordati conimmagini e locandine sul fondale. Alle trascrizioni da Chopin e Debussysegue la musica composta per Benigni, che voleva una sua sigla diingresso. Parla di canzoni che hanno avuto per lui un ruolo importante:ricorda Caminito, una canzone argentina che sentiamo cantare daMastroianni come nel film "De eso no se habla", lo sentiamo ricordarequando risolse una canzone, Quanto t'ho amato, scrivendo i versi«nell'amor le parole non contano, conta la musica». Ricorda lacollaborazione con Fabrizio De André per Storia di un impiegato, checomprende la allora censuratissima Il bombarolo, occasione per svelareun segreto sulla censura discografica in radio. E nemmeno manca -molto attesa dagli spettatori - la musica da Oscar di La vita è bella diBenigni.

Parole, letteratura, immagini, cinema, arte, musica, teatro (perché quisiamo) si intrecciano per parlare direttamente al cuore, emozionare.Durante lo spettacolo, ma anche in ogni momento della vita: insieme oanche come elementi che possono vivere separati.

E la musica di Nicola Piovani sarà anche nel prossimo spettacolo aldebutto il 9 gennaio al Teatro Franco Parenti, Un borghese piccolopiccolo con Massimo Dapporto, tratto dal romanzo di Vincenzo Cerami,

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portato al cinema da Monicelli, tutti protagonisti del mondo dellospettacolo con cui Piovani ha lavorato.

La musica è pericolosapianoforte Nicola Piovanitastiere/ fisarmonica Rossano Baldini; sax/clarinetto Marina Cesari;violoncello/chitarra/mandoloncello Pasquale Filastò;batteria/percussioni Ivan Gambini; contrabbasso Marco Loddoproduzione Casa Editrice AlbaA Milano al Teatro Franco Parenti dal 31 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019

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