I Protagonisti

116
Lettura integrale della lettera Enciclica “Caritas in Veritate” del Sommo Pontefice Benedetto XVI I PROTAGONISTI I PROTAGONISTI LETTURA E ASCOLTO LETTURA E ASCOLTO

description

Enciclica "Caritas in Veritate" del Sommo Pontefice Benedetto XVI

Transcript of I Protagonisti

Page 1: I Protagonisti

Lettura integraledella lettera Enciclica“Caritas in Veritate”

del Sommo PonteficeBenedetto XVI

I PROTAGONISTII PROTAGONISTI

LETTURA E ASCOLTOLETTURA E ASCOLTO

Page 2: I Protagonisti
Page 3: I Protagonisti
Page 4: I Protagonisti

Portavoce - Soc. Coop. SocialeVia del Seminario Maggiore, 115 - POTENZAtel./fax 0971 783992 - cell. 349 [email protected]

Proge!o gra"co: Roberto FalconieriRitra!i fotogra"ci: Nicola Santagata

Impaginazione: Il Segno Arti gra"che - Soc. Coop. SocialeVia Danzi, 10 - Potenza - tel. 0971 650495

Pubblicazione realizzata con il contributo di

Page 5: I Protagonisti

LETTURA E ASCOLTO

I PROTAGONISTILettura integrale

della lettera Enciclica“Caritas in Veritate”

del Sommo PonteficeBenedetto XVI

a cura di Maria Rita Pierri

e Roberto Falconieri

Page 6: I Protagonisti

4

PREMESSA

La città di Potenza è stata sotto i riflettori dei Media perfatti gravi e deplorevoli, inducendo il resto del Paese a con-siderazioni errate verso la comunità potentina, si è dato adintendere che la discrezione fosse omertà e asserendo, inmodo superficiale, che gli errori di pochi facessero partedella cultura di molti. Era il momento per stimolare l’orgoglio di quei cittadini ci-vili ed onesti desiderosi di giustizia nella verità, conun’azione positiva e propositiva. Ma come farlo in modocondiviso?Guardando all’iniziativa di un gruppo di amici di Li-monge appassionati della Bibbia, di cui ne hanno realiz-zato la lettura continua ed integrale in molte città, MariaRita Pierri e Roberto Falconieri, quali lettori in alcuni que-sti eventi come la “Bibbia giorno e notte” del 2008 a Romae del 2010 a San Giovanni Rotondo, ispirati dall’emozionericevuta, hanno voluto proporre alla città di Potenza, perfar nascere una speranza di verità da un sentire positivo,la Lettera Enciclica “CARITAS IN VERITATE” di Bene-detto XVI.I lettori, provenienti da ogni estrazione sociale, hanno datovoce a questo importante Documento, aderendo con moltoentusiasmo e partecipazione.Anche tutti gli artisti, che si sono alternati durante gli in-tervalli musicali, hanno offerto una eccellente performance.

Page 7: I Protagonisti

5

Il Documento, incentrato “Sullo sviluppo umano integralenella carità e nella verità”, coglie uno sguardo profondo eacuto sul mondo e sul nostro tempo, sull’uomo e la sua “vo-cazione” secondo l’insegnamento di Cristo; ...e nellatradizione della Chiesa (da San Paolo a Sant’Agostino)richiamando precedenti encicliche e documenti, in tempid’assenza di idee e di progetti autorevoli. L’evento si è svolto in una cornice ideale quale è quella dellaCattedrale di S. Gerardo di Potenza grazie a Mons. Vitan-tonio Telesca, Vicario generale dell’Arcidiocesi di Potenza,Muro Lucano e Marsico Nuovo, nonché Parroco dellastessa Chiesa, che ha colto con gioia ed entusiasmo la pro-posta.

Maria Rita PierriPresidente Soc. Coop. Sociale

PORTAVOCE

Si ringraziano i collaboratori, i lettori, i musicisti e il coro polifonico“Melos”, diretto da Enza Carlucci, per la partecipazione espressa consensibilità e alto grado di impegno cristiano e civile.La generosità d’animo di tutti ha permesso di raggiungere piena-mente le finalità auspicate.

Page 8: I Protagonisti

6

Sintesi della Prolusionedi S.E. Mons. Agostino Superbo

Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Potenza - Muro Lucano - Marsico Nuovo

«Il Papa Benedetto XVI dona allo scritto “Caritas in Ve-ritate” la dimensione esatta di enciclica, cioè di unoscritto destinato non solo ai credenti ma anche a tuttigli uomini di buona volontà. In questa enciclica il Papa affronta il tema dello sviluppoumano integrale, che ha continuità con l’altra enciclicadi Paolo VI “Populorum progressio”. Negli ultimi anni, molte cose sono cambiate soprattuttoper il consolidarsi della globalizzazione e quindi è cam-biato il modo di contatto tra i popoli che abitano laTerra. Ciò può essere occasione di progresso e sviluppo in tuttii sensi, ma può anche portare rischi di nuove dipen-denze, limiti della libertà e riduzione della dignità del-l’uomo. È questo il motivo che ha spinto Benedetto XVI a scri-vere questa enciclica. La religione cristiana si rivela come il dono della gra-tuità, la fede cristiana è la fede nel figlio di Dio donatoper tutti. Tutta la vita di Gesù e la sua obbedienza alla volontà del

Page 9: I Protagonisti

7

Padre è gratuita. Così anche le grandi dimensioni della nostra società,come la cultura, l’economia, la politica, devono esserepermeate e fondate sulla gratuità, sul dono per il benecomune. Grazie a chi a pensato a questa iniziativa e nella speranzache, attraverso la conoscenza della lettera enciclica diBenedetto XVI, il nostro mondo ritrovi la gioia del donoe della gratuità, auguro a tutti buon ascolto».

Page 10: I Protagonisti

8

Commento di Mons. Vitantonio TelescaVicario Generale dell’Arcidiocesi di Potenza - Muro Lucano

Marsico Nuovo e Parroco della Cattedrale San Gerardo Vescovo di Potenza

Sono tante le iniziative che, nella vita della Chiesa, portanoin sé l’impronta dello Spirito che mai smette di animare isuoi fedeli, suggerendo modi e tempi per continuare l’operadella evangelizzazione nel mondo. “La Chiesa, nel corsodei secoli, tende incessantemente alla pienezza della VeritàDivina finché in essa vengano a compimento le parole diDio”. Concilio Vaticano II (Dei verbum). “Tendere alla pie-nezza della verità” è compito di tutti i battezzati, i quali,mediante l’opera dello Spirito Santo, fanno risuonare laviva voce del Vangelo e introducono i credenti alla com-prensione della verità. C’è la grande risonanza del Magi-stero della Chiesa, e tale è sicuro l’enciclica di BenedettoXVI “Caritas in Veritate”, preziosa riflessione sul rapportotra la carità e la verità per l’uomo del terzo millennio, e c’èanche la piccola, ma anch’essa preziosa, risonanza che, inmaniera capillare, trasfonde nella pratica ciò che diversa-mente resterebbe un annuncio prezioso, ma non incultu-rato, tra la gente nei tempi e nei modi opportuni. C’è lagrande performance mediatica a cui si affidano le cose im-portanti perché possano raggiungere tutti gli uomini dibuona volontà e ci sono tanti piccoli espedienti o modi, nonmeno importanti, nella logica della diffusione del Vangelo.

Page 11: I Protagonisti

9

È a questo secondo modo che risponde l’iniziativa dellaCooperativa Sociale “Portavoce” in Potenza, intesa a fa-vorire la conoscenza dell’enciclica “Caritas in Veritate”,emanata il 29 giugno, solennità dei SS. Apostoli Pietro ePaolo, dell’anno 2009.Il progetto “Lettura e Ascolto”, come tante iniziative pro-prie del nostro tempo, quali la declamazione continuadella Bibbia, della Divina Commedia, è stato realizzatonella Cattedrale il 9 ottobre del 2010. La gente della nostracittà è stata invitata a declamare un paragrafo dell’enci-clica di Benedetto XVI; dall’Arcivescovo Mons. AgostinoSuperbo al Presidente della Regione Basilicata Vito De Fi-lippo, dal Sindaco della città Vito Santarsiero ai comunicittadini; tutti si sono fatti umili strumenti dell’annunciodella Verità. L’iniziativa, costruita sulla declamazione del testo dell’en-ciclica, si è avvalsa anche di una generosa corrispondenzadi molti artisti, creando così un’alternanza di momenti mu-sicali intesi a creare, nell’animo degli ascoltatori, un’appro-priata pausa di meditazione. La scelta della Cattedrale èvalsa a dare, al tutto, uno spazio degno per un evento cosìnobile. Il progetto, inoltre, ha visto l’attiva partecipazionedi ciechi ed ipovedenti, tra lettori e musicisti, che hanno di-mostrato generosità, competenza e perfetta integrazione. Agli organizzatori va il plauso di tutti i partecipanti,ascoltatori e/o attori, che hanno reso possibile questoevento.

Page 12: I Protagonisti

10

Pensiero di Padre Tarcisio Manta - o.f.m.

Page 13: I Protagonisti

11

Page 14: I Protagonisti

12

Nota di Vito De FilippoGovernatore della Regione Basilicata

Il presidente della Regione, Vito De Filippo, fa sapere il suoportavoce Nino Grasso, ha aderito di buon grado, questamattina, all’iniziativa organizzata a Potenza, in Catte-drale, dalla Cooperativa Sociale PORTAVOCE, intitolata“LETTURA e ASCOLTO” dell’Enciclica Caritas in Veri-tate di Benedetto XVI.Dopo l’introduzione dell’Arcivescovo di Potenza, mons.Agostino Superbo, il quale si è soffermato sul significatoche assume il valore della “gratuità” esaltato dal Ponteficein una società globalizzata, il governatore lucano ha datoil via alla lunga “maratona” oratoria, protrattasi per l’in-tera giornata con l’intervento di numerosi “lettori” con in-tervalli di alta musica, declamando i primi due paragrafidell’enciclica.Sono i passi in cui Papa Benedetto sottolinea con forza lanecessità di “difendere la verità, proporla con umiltà e con-vinzione e testimoniarla nella vita” per farne “forme esi-genti ed insostituibili di carità”.L’iniziativa, coordinata dalla responsabile della coopera-tiva sociale “Portavoce”, dott.ssa Maria Rita Pierri, se dauna parte ha emulato quanto realizzato a Roma e SanGiovanni Rotondo con la lettura “La Bibbia giorno enotte”, dall’altro ha rappresentato un momento di coinvol-gimento della comunità potentina, nel dichiarato tentativo

Page 15: I Protagonisti

13

degli organizzatori di “rafforzare la speranza e l’autostimadei cittadini, ultimamente giudicati dai media nazionaliin modo non propriamente positivo”.Uno dei passaggi finali del secondo paragrafo letto dal Pre-sidente De Filippo recita testualmente: “La verità va cer-cata, trovata ed espressa nell’economia della carità”. Cosaquesta “di non poco conto oggi, in un contesto sociale e cul-turale che relativizza la verità, diventando spesso di essaincurante e ad essa restio”.Il Presidente è stato felicissimo di partecipare all’evento,anche perché da cattolico praticante ha potuto ritagliarsiqualche minuto di riflessione religiosa in una agenda quo-tidiana fitta solitamente di impegni “terreni”.

Page 16: I Protagonisti

14

Riflessione del diacono Vito Cilla sui paragrafi n. 57-58 dell’Enciclica

Qualità etica e umana

“C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e dilino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Unpovero, alla sua porta, era bramoso di sfamarsi con quelloche cadeva dalla sua tavola” (Lc 16,19).La Chiesa evidenzia il collegamento tra l’etica della vitae quella sociale, nella consapevolezza che non può averesolide basi una società che, mentre afferma valori qualila dignità della persona, la giustizia e la pace, si contrad-dice accettando e tollerando le più diverse forme di vio-lazione della vita umana. La vocazione cristiana allosviluppo deve perseguire la promozione di tutti, giacchéciò che conta è l’uomo; servono, infatti, persone di pen-siero capaci di riflessione profonda, per la ricerca di unumanesimo che permette all’uomo di ritrovare se stesso.Il sottosviluppo ha una causa ancora più importantedella carenza di pensiero, la mancanza di fraternità tragli uomini e tra i popoli: la società sempre più globaliz-zata ci rende vicini, ma non ci rende fratelli.“Davanti all’uomo stanno vita e morte: a ognuno sarà datociò che a lui piacerà” (Siracide 15,17). L’uomo sotto l’albero della conoscenza del bene e delmale, tratteggiato dal libro della Genesi, è il simbolo del-

Page 17: I Protagonisti

15

l’uomo libero: la libertà umana è arbitra delle sue azionie destino; ciò significa che quando la ragione umananon è oscurata dalle passioni cattive è in grado di distin-guere fra il bene e il male.“Il Signore disse a Caino: Dov’è tuo fratello? Egli rispose:Non sono il custode di mio fratello” (Genesi 4,9). Il conflitto sociale tra i fratelli spesso sfoggia nell’odioumano, nella soppressione dell’altro per tornaconti per-sonali. “Il Signore Dio fece all’uomo e a sua moglie delle tunichedi pelli e li vestì” (Genesi 3,21).A differenza degli animali l’uomo non nasce vestito, nétrova direttamente nella natura il cibo; deve necessaria-mente lavorare: “Con il sudore del tuo volto mangeraipane” (Genesi 3,19). La preoccupazione per le cose materiali deve perciòunire gli sforzi delle autorità preposte affinché non cisia un assistenzialismo che umilia la persona, ma una va-lorizzazione della risorsa umana, un commercio giustoe bilanciato, benefici per tutti. L’uomo ha una leggescritta da Dio dentro il suo cuore, che lo chiama sempread amare e a fare il bene; la coscienza è questo sacrariodell’uomo dove egli si trova solo con Dio, la cui voce ri-suona nell’intimità propria: ciò che fai è cosa moltobuona e giusta? Questa voce, per essere intesa, ha biso-gno d’onestà intellettuale e di un cuore senza malizia einganno.

Page 18: I Protagonisti

16

Parere di Nicoletta AltomonteVice Caporedattore Ufficio Stampa Regione Basilicata

L’enciclica di Benedetto XVI si pone come un articolato ra-gionamento, capace da un lato di svegliare coscienze as-sonnate e dall’altro incoraggiare e sostenere i protagonistidella verità. Non vi è mai la spinta ad uno sguardo ottimistico a tutti icosti, nel testo chiara e scrupolosa è infatti l’analisi sui malidel nostro vivere, vigoroso il grido di allarme sulle “men-zogne con cui vengono spesso orientati gli interessi econo-mici mondiali”, forte la convinzione che “senza la forzadella carità e la luce della verità cristiane l’uomo non è ca-pace di tenersi insieme, perde i propri pezzi, si contraddice,si scompone e si decompone”.Da qui, l’invito del Papa a “dare nuovo slancio al pensiero,a riprogettare il nostro cammi no, darci nuove regole, tro-vare nuove forme di impegno, a puntare sulle esperienzepositive e rigettare quelle negative”. Il testo si presenta come un richiamo a fare della crisi cheattanaglia il mondo “occasione di discernimento e di nuovaprogettualità”, un appello accorato e mai rassegnato a farsi che l’idea di progresso accompagni sì ogni azione umanasenza, però, mai scadere nell’egoismo e, quindi, nella steri-lità. In maniera consapevole e sempre realista, il Santo Padre

Page 19: I Protagonisti

17

offre validi spunti di riflessione sulla “nuova sintesi uma-nistica” che deve necessariamente includere anche lo svi-luppo economico e sulla necessità di guardare al futuro conil desiderio di governarlo.Alla Cooperativa Sociale “PORTAVOCE” di Potenza, in-sieme alla Parrocchia San Gerardo Vescovo e l’Associa-zione Uic di Potenza, va riconosciuto il merito di averofferto alla comunità potentina la possibilità di vivere LaCaritas in veritate come un momento di valido e costruttivoconfronto, un modo per meglio intendere la profondità delmessaggio del Papa tutto volto ad affermare la grandezzadi Dio. Questa iniziativa è diventata una sorta di megafono attra-verso il quale far giungere a quante più persone possibiliun principio di grande respiro: “Senza Dio l’uomo non sadove andare e non sa nemmeno chi egli sia. Senza Dio l’eco-nomia è solo economia, la natura è solo un deposito di ma-teriale, la famiglia solo un contratto, la vita solo unaproduzione di laboratorio, l’amore solo chimica e lo svi-luppo solo una crescita”.

Page 20: I Protagonisti

I ProtagonistiI P

rota

goni

stiI Protagonisti

Page 21: I Protagonisti

19

S.E. Mons. Agostino Superboarcivescovo dell!arcidiocesi

di Potenza - Marsico Nuovo - Muro Lucano

Page 22: I Protagonisti

20

Page 23: I Protagonisti

21

Page 24: I Protagonisti

22

Vito De Filippogovernatore

della Regione Basilicata

Page 25: I Protagonisti

23

Page 26: I Protagonisti

24

Augusto Pierriarchite"o

Page 27: I Protagonisti

25

Passi della lettera enciclica “Caritas in Veritate”

D ifendere la verità, proporlacon umiltà e convinzione e

testimoniarla nella vitasono pertanto forme esigenti einsostituibili di carità.

S olo nella veritàla carità risplende

e può essere autenticamente vissuta.

Page 28: I Protagonisti

26

Lucia Lomusciocollaboratrice

coop. “Albanuova”

Page 29: I Protagonisti

27

L a verità libera la carità dalle strettoie diun emotivismo che la priva di contenuti

relazionali e sociali, e di un fideismo che lapriva di respiro umano ed universale. Nella verità la carità riflette la dimensionepersonale e nello stesso tempo pubblica dellafede nel Dio biblico, che è insieme «Agape» e«Logos»: Carità e Verità, Amore e Parola.

U n Cristianesimo di carità senza veritàpuò venire facilmente scambiato per una

riserva di buoni sentimenti, utili per la convi-venza sociale, ma marginali.

Page 30: I Protagonisti

28

Biagio Pelusopresidente

coop. “Albanuova”

Page 31: I Protagonisti

29

S enza verità, senza fiducia e amore peril vero, non c’è coscienza e responsabilità

sociale, e l’agire sociale cade in balia di privatiinteressi e di logiche di potere, con effettidisgregatori sulla società, tanto più in unasocietà in via di globalizzazione, in momentidifficili come quelli attuali.

L a carità eccede la giustizia, perché amareè donare, offrire del “mio’’ all’altro; ma

non è mai senza la giustizia, la quale induce adare all’altro ciò che è “suo’’, ciò che gli spettain ragione del suo essere e del suo operare.Non posso «donare» all’altro del mio,senza avergli dato in primo luogo ciò che glicompete secondo giustizia.

Page 32: I Protagonisti

30

Fernando Russomusicista

Page 33: I Protagonisti

31

V olere il bene comune e adoperarsi per essoè esigenza di giustizia e di carità.

Impegnarsi per il bene comune è prendersicura, da una parte, e avvalersi, dall’altra, diquel complesso di istituzioni che strutturanogiuridicamente, civilmente, politicamente,culturalmente il vivere sociale, che in talmodo prende forma di polis, di città.

S olo con la carità, illuminata dalla lucedella ragione e della fede, è possibile

conseguire obiettivi di sviluppo dotati di unavalenza più umana e umanizzante.

Page 34: I Protagonisti

32

Anita Varrialecantante lirica

Page 35: I Protagonisti

33

Massimo Rosamusicista

Page 36: I Protagonisti

34

Anna Martinogiornalista

Page 37: I Protagonisti

35

N ella Populorum progressio, Paolo VIha voluto dirci, prima di tutto, che il

progresso è, nella sua scaturigine e nella suaessenza, una vocazione: «Nel disegno di Dio,ogni uomo è chiamato a uno sviluppo, perchéogni vita è vocazione».

L a vocazione è un appello che richiedeuna risposta libera e responsabile.

Lo sviluppo umano integrale suppone la li-bertà responsabile della persona e dei popoli:nessuna struttura può garantire tale sviluppoal di fuori e al di sopra della responsabilitàumana.

Page 38: I Protagonisti

36

Maria Cristina Aule!ainsegnante

Page 39: I Protagonisti

37

L a vocazione al progresso spingegli uomini a «fare, conoscere e avere

di più, per essere di più».Ma ecco il problema: che cosa significa«essere di più?».

S criveva Paolo VI: «Ciò che conta per noi èl’uomo, ogni uomo, ogni gruppo d’uomini,

fino a comprendere l’umanità tutta intera».

Page 40: I Protagonisti

38

Esterina Franciosoreligiosa

Page 41: I Protagonisti

39

L a verità dello sviluppo consiste nella suaintegralità: se non è di tutto l’uomo e di

ogni uomo, lo sviluppo non è vero sviluppo.Questo è il messaggio centrale della Populo-rum progressio, valido oggi e sempre.

I l sottosviluppo ha una causa ancora piùimportante della carenza di pensiero: è

«la mancanza di fraternità tra gli uomini etra i popoli».

Page 42: I Protagonisti

40

Piera Rotareligiosa

Page 43: I Protagonisti

41

L a società sempre più globalizzataci rende vicini, ma non ci rende

fratelli.

I l profitto è utile se, in quanto mezzo,è orientato ad un fine che gli fornisca

un senso tanto sul come produrlo quantosul come utilizzarlo.

Page 44: I Protagonisti

42

Maria Palesecollaboratrice

coop. “Portavoce”

Page 45: I Protagonisti

43

L a crisi ci obbliga a riprogettareil nostro cammino, a darci nuove regole e

a trovare nuove forme di impegno, a puntaresulle esperienze positive e a rigettare quellenegative. La crisi diventa così occasionedi discernimento e di nuova progettualità.

C resce la ricchezza mondiale in terminiassoluti, ma aumentano le disparità.

Nei Paesi ricchi nuove categorie socialisi impoveriscono e nascono nuove povertà.

Page 46: I Protagonisti

44

Sac. Tarcisio Mantaordine #ati minori

Page 47: I Protagonisti

45

...I l primo capitale da salvaguardare evalorizzare è l’uomo, la persona,

nella sua integrità: “L’uomo infatti è l’autore,il centro e il fine di tutta la vita economico-so-ciale’’.

O ggi le possibilità di interazione tra leculture sono notevolmente aumentate

dando spazio a nuove prospettive di dialogointerculturale, un dialogo che, per essereefficace, deve avere come punto di partenzal’intima consapevolezza della specificaidentità dei vari interlocutori.

Page 48: I Protagonisti

46

Filomena Pugliesecollaboratrice Confcooperative

Page 49: I Protagonisti

47

D are da mangiare agli affamati (cfr Mt25, 35.37.42) ...eliminare la fame nel

mondo è divenuta, nell’era della globalizza-zione, anche un traguardo da perseguireper salvaguardare la pace e la stabilitàdel pianeta.

È necessario, pertanto, che maturi unacoscienza solidale che consideri

l’alimentazione e l’accesso all’acqua comediritti universali di tutti gli esseri umani,senza distinzioni né discriminazioni.

Page 50: I Protagonisti

48

Rosalba Restainocollaboratrice Confcooperative

Page 51: I Protagonisti

49

L’ apertura alla vita è al centro del verosviluppo. Quando una società s’avvia

verso la negazione e la soppressione dellavita, finisce per non trovare più le motivazionie le energie necessarie per adoperarsi aservizio del vero bene dell’uomo.

L’ accoglienza della vitatempra le energie morali e

rende capaci di aiuto reciproco.

Page 52: I Protagonisti

50

Gian"anco Summa musicista

Page 53: I Protagonisti

51

...L a carità non esclude il sapere,anzi lo richiede, lo promuove e

lo anima dall’interno.

I l sapere non è mai solo operadell’intelligenza.

Page 54: I Protagonisti

52

Angela Montanocollaboratrice

coop. “Portavoce”

Page 55: I Protagonisti

53

I l fare è cieco senza il sapere e il sapere èsterile senza l’amore. Infatti, «colui che è

animato da una vera carità è ingegnoso nelloscoprire le cause della miseria, nel trovare imezzi per combatterla, nel vincerla risoluta-mente».

...L a carità nella verità richiede primadi tutto di conoscere e di capire, nella

consapevolezza e nel rispetto della compe-tenza specifica di ogni livello del sapere.

Page 56: I Protagonisti

54

Maria Sivocollaboratrice

coop. “Portavoce”

Page 57: I Protagonisti

55

L e esigenze dell’amorenon contraddicono

quelle della ragione.

N on c’è l’intelligenza e poi l’amore:ci sono l’amore ricco di intelligenza e

l’intelligenza piena di amore.

Page 58: I Protagonisti

56

Francesco Messinacommercialista

Page 59: I Protagonisti

57

L a carità nella verità pone l’uomo davantialla stupefacente esperienza del dono.

La gratuità è presente nella sua vita in molte-plici forme...

L a speranza incoraggia la ragione e le dàla forza di orientare la volontà. È già

presente nella fede, da cui anzi è suscitata.La carità nella verità se ne nutre e, nellostesso tempo, la manifesta.

Page 60: I Protagonisti

58

Vito Santarsierosindaco di Potenza

Page 61: I Protagonisti

59

I l mercato, se c’è fiducia reciproca egeneralizzata, è l’istituzione economica

che permette l’incontro tra le persone.

S enza forme interne di solidarietà edi fiducia reciproca, il mercato non può

pienamente espletare la propria funzioneeconomica.

Page 62: I Protagonisti

60

Fernando Russomusicista

Page 63: I Protagonisti

61

I poveri non sono da considerarsiun «fardello», bensì una risorsa anche

dal punto di vista strettamente economico.

N ell’epoca della globalizzazione,l’attività economica non può prescindere

dalla gratuità, che dissemina e alimenta lasolidarietà e la responsabilità per la giustiziae il bene comune nei suoi vari soggetti e attori.

Page 64: I Protagonisti

62

Anna AnastasioOperatore turistico

Page 65: I Protagonisti

63

A ccanto all’impresa privata orientataal profitto, e ai vari tipi di impresa

pubblica, devono potersi radicare edesprimere quelle organizzazioni produttiveche perseguono fini mutualistici e sociali.

I l binomio esclusivo mercato-Stato corrodela socialità, mentre le forme economiche

solidali, che trovano il loro terreno migliorenella società civile senza ridursi ad essa,creano socialità.

Page 66: I Protagonisti

64

Maria Rita Pierripresidente

coop. “Portavoce”

Page 67: I Protagonisti

65

L a gestione dell’impresa non può tenereconto degli interessi dei soli proprietari

della stessa, ma deve anche farsi carico ditutte le altre categorie di soggetti che contri-buiscono alla vita dell’impresa: i lavoratori,i clienti, i fornitori dei vari fattori di produ-zione, la comunità di riferimento.

...V i sono molti manager che con analisilungimirante si rendono sempre più

conto dei profondi legami che la loro impresaha con il territorio, o con i territori, in cuiopera.

Page 68: I Protagonisti

66

Agata Corradocasalinga

Page 69: I Protagonisti

67

I l lavoro e la conoscenza tecnicasono un bisogno universale.

L’ imprenditorialità, prima di avereun significato professionale, ne ha uno

umano. Essa è inscritta in ogni lavoro, vistocome «actus personae», per cui è bene che aogni lavoratore sia offerta la possibilità didare il proprio apporto in modo che eglistesso «sappia di lavorare “in proprio”».

Page 70: I Protagonisti

68

Carmine Iallorenzicollaboratore

coop. “Potavoce”

Page 71: I Protagonisti

69

N on a caso Paolo VI insegnavache «ogni lavoratore è un creatore».

N on è necessario che lo Stato abbiadappertutto le medesime caratteristiche:

il sostegno ai sistemi costituzionali deboliaffinché si rafforzino può benissimo accom-pagnarsi con lo sviluppo di altri soggettipolitici, di natura culturale, sociale,territoriale o religiosa, accanto allo Stato.

Page 72: I Protagonisti

70

Rocchina Romaniellocollaboratrice

coop. “Portavoce”

Page 73: I Protagonisti

71

«...La globalizzazione, a priori, non èné buona né cattiva. Sarà ciò che

le persone ne faranno». Non dobbiamoesserne vittime, ma protagonisti, procedendocon ragionevolezza, guidati dalla carità edalla verità.

L a globalizzazione è fenomeno multidi-mensionale e polivalente, che esige di

essere colto nella diversità e nell’unità di tuttele sue dimensioni, compresa quella teologica.Ciò consentirà di vivere ed orientarela globalizzazione dell’umanità in termini direlazionalità, di comunione e di condivisione.

Page 74: I Protagonisti

72

Mons. Vitantonio Telescavicario generale dell!arcidiocesi

Potenza - Marsico Nuovo - Muro Lucanoe parroco della ca"edrale

San Gerardo Vescovo di Potenza

Page 75: I Protagonisti

73

«La solidarietà universale, che èun fatto e per noi un beneficio,

è altresì un dovere».

...I diritti presuppongono doveri senza iquali si trasformano in arbitrio.

Page 76: I Protagonisti

74

Debora Biscionecatechista

Page 77: I Protagonisti

75

L a condivisione dei doveri reciprocimobilita assai più della sola rivendica-

zione di diritti.

N egli interventi per lo sviluppo va fattosalvo il principio della centralità

della persona umana, la quale è il soggettoche deve assumersi primariamente il doveredello sviluppo.

Page 78: I Protagonisti

76

Giusy Falconecatechista

Page 79: I Protagonisti

77

I programmi di sviluppo, per poter essereadattati alle singole situazioni, devono

avere caratteristiche di flessibilità; e le per-sone beneficiarie dovrebbero essere coinvoltedirettamente nella loro progettazione e reseprotagoniste della loro attuazione.

«Artefici del loro proprio sviluppo,i popoli ne sono i primi responsabili.

Ma non potranno realizzarlonell’isolamento».

Page 80: I Protagonisti

78

Paola Masellacatechista

Page 81: I Protagonisti

79

L a cooperazione internazionaleha bisogno di persone che condividano

il processo di sviluppo economico e umano,mediante la solidarietà della presenza,dell’accompagnamento, della formazione edel rispetto.

I l tema dello sviluppo è oggi fortementecollegato anche ai doveri che nascono dal

rapporto dell’uomo con l’ambiente naturale.Questo è stato donato da Dio a tutti, e il suouso rappresenta per noi una responsabilitàverso i poveri, le generazioni future el’umanità intera.

Page 82: I Protagonisti

Maria Buoncristianopresidente Unione Italiana

Ciechi e Ipovedentisede di Potenza

80

Page 83: I Protagonisti

81

L’ uomo interpreta e modella l’ambientenaturale mediante la cultura, la quale a

sua volta viene orientata mediante la libertàresponsabile, attenta ai dettami della leggemorale.

I progetti per uno sviluppo umano integralenon possono ignorare le generazioni

successive, ma devono essere improntati asolidarietà e a giustizia intergenerazionali,tenendo conto di molteplici ambiti:l’ecologico, il giuridico, l’economico,il politico, il culturale.

Page 84: I Protagonisti

82

Vito Cilla diacono

Page 85: I Protagonisti

83

A ll’uomo è lecito esercitare un governoresponsabile sulla natura per custodirla,

metterla a profitto e coltivarla anche in formenuove e con tecnologie avanzate in modo cheessa possa degnamente accogliere e nutrire lapopolazione che la abita.

L e modalità con cui l’uomo trattal’ambiente influiscono sulle modalità

con cui tratta sé stesso e, viceversa.Ciò richiama la società odierna a rivedereseriamente il suo stile di vita che, in molteparti del mondo, è incline all’edonismo e alconsumismo, restando indifferente ai danniche ne derivano.

Page 86: I Protagonisti

84

Ninì Mastrobertia"ore

Page 87: I Protagonisti

85

L’ accaparramento delle risorse,specialmente dell’acqua, può provocare

gravi conflitti tra le popolazioni coinvolte.

...I l sistema ecologico si regge sul rispettodi un progetto che riguarda sia

la sana convivenza in società sia il buonrapporto con la natura.

Page 88: I Protagonisti

86

Giuseppe Cillismusicista

Page 89: I Protagonisti

87

I l libro della natura è uno e indivisibile, sulversante dell’ambiente come sul versante

della vita, della sessualità, del matrimonio,della famiglia, delle relazioni sociali, in unaparola dello sviluppo umano integrale.

U na delle più profonde povertà che l’uomopuò sperimentare è la solitudine. A ben

vedere anche le altre povertà, comprese quellemateriali, nascono dall’isolamento, dal nonessere amati o dalla difficoltà di amare.

Page 90: I Protagonisti

88

Nicole!a Altomontevice caporeda"ore

U$cio StampaRegione Basilicata

Page 91: I Protagonisti

89

L o sviluppo dei popoli dipende soprattuttodal riconoscimento di essere una sola

famiglia, che collabora in vera comunioneed è costituita da soggetti che non vivonosemplicemente l’uno accanto all’altro.

L a creatura umana, in quanto di naturaspirituale, si realizza nelle relazioni

interpersonali. Più le vive in modo autentico,più matura anche la propria identitàpersonale.

Page 92: I Protagonisti

90

Rosa Siminidirigente INAIL

Page 93: I Protagonisti

91

A nche altre culture e altre religioniinsegnano la fratellanza e la pace e,

quindi, sono di grande importanza perlo sviluppo umano integrale.

L a ragione ha sempre bisogno di esserepurificata dalla fede, e questo vale anche

per la ragione politica, che non deve credersionnipotente. A sua volta, la religione ha sem-pre bisogno di venire purificata dalla ragioneper mostrare il suo autentico volto umano.La rottura di questo dialogo comporta uncosto molto gravoso per lo sviluppodell’umanità.

Page 94: I Protagonisti

92

Gianni Pellicciapresidente associazione

culturale “Ameno”

Page 95: I Protagonisti

93

R iconoscendo nella reciprocità l’intimacostituzione dell’essere umano, la sussi-

diarietà è l’antidoto più efficace contro ogniforma di assistenzialismo paternalista

...I l governo della globalizzazione deveessere di tipo sussidiario, articolato

su più livelli e su piani diversi, che collaborinoreciprocamente.

Page 96: I Protagonisti

94

Cristina Caricatidirigente U$cio

Cultura e IstruzioneProvincia di Potenza

Page 97: I Protagonisti

95

I l principio di sussidiarietà va mantenutostrettamente connesso con il principio

di solidarietà e viceversa, perché se la sussi-diarietà senza la solidarietà scade nel parti-colarismo sociale, è altrettanto vero che lasolidarietà senza la sussidiarietà scadenell’assistenzialismo che umilia il portatoredi bisogno.

N ella ricerca di soluzioni della attualecrisi economica, l’aiuto allo sviluppo

dei Paesi poveri deve esser consideratocome vero strumento di creazionedi ricchezza per tutti.

Page 98: I Protagonisti

96

Felicia D#Annaconsulente ed esperto

formazione “CSV Basilicata”

Page 99: I Protagonisti

97

L o sviluppo integrale dei popoli e la colla-borazione internazionale esigono che

venga istituito un grado superiore di ordina-mento internazionale di tipo sussidiario peril governo della globalizzazione.

I l tema dello sviluppo dei popoli è legatointimamente a quello dello sviluppo di

ogni singolo uomo.

Page 100: I Protagonisti

98

Roberto Falconiericollaboratore

coop.”Portavoce”

Page 101: I Protagonisti

99

L o sviluppo è impossibile senza uominiretti, senza operatori economici e uomini

politici che vivano fortemente nelle lorocoscienze l’appello del bene comune.

I media possono costituire un valido aiutoper far crescere la comunione della fami-

glia umana e l’ethos delle società, quandodiventano strumenti di promozionedell’universale partecipazione nella comunericerca di ciò che è giusto.

Page 102: I Protagonisti

100

coro polifonico “Melos” di Potenza - dire!rice Enza Carlucci

Page 103: I Protagonisti

101

A ttratta dal puro fare tecnico, la ragionesenza la fede è destinata a perdersi

nell’illusione della propria onnipotenza.La fede senza la ragione, rischia l’estrania-mento dalla vita concreta delle persone.

O gni nostra conoscenza, anche la piùsemplice, è sempre un piccolo prodigio,

perché non si spiega mai completamentecon gli strumenti materiali che adoperiamo.In ogni verità c’è più di quanto noi stessi cisaremmo aspettati, nell’amore che riceviamoc’è sempre qualcosa che ci sorprende.

Page 104: I Protagonisti

102

Rocco Gruossomusicista

Page 105: I Protagonisti

103

Giuseppe Cillismusicista

Page 106: I Protagonisti

104

Massimo Rosa - musicista

Page 107: I Protagonisti

105

Gian"anco Summa musicista

Page 108: I Protagonisti

106

Anita Varriale - cantante liricaFernando Russo - musicista

Page 109: I Protagonisti

107

Page 110: I Protagonisti

108

Page 111: I Protagonisti

109

Page 112: I Protagonisti

110

Page 113: I Protagonisti
Page 114: I Protagonisti

Finito di stampare nel mese di luglio 2011 da Il Segno Arti Gra"che

Soc. coop. sociale - Potenza

Page 115: I Protagonisti
Page 116: I Protagonisti

Il proge!o LE"U# e ASCOLTO parte da un$idea positiva e propositiva. La ci!à di Potenza essendo stata so!o i ri%e!ori dei media per fa!i gravi e deplorevoliinducendo, il resto d$Italia e non solo, a considerazioni errate verso la comunità poten-tina, facendo intendere che la discrezione fosse omertà e asserendo, in modo super&ciale,che gli errori di pochi facessero parte della cultura di molti. Era il momento per stimolare l$orgoglio dei ci!adini potentini onesti e desiderosi di giu-stizia nella verità. Ma come farlo in modo condiviso?Maria Rita Pierri e Roberto Falconieri, quali le!ori in alcuni eventi come la “Bibbiagiorno e no!e” del 2008 a Roma e del 2010 a San Giovanni Rotondo e ispirati dall$emo-zione ricevuta, hanno proposto alla ci!à di Potenza la le!ura integrale della le!era en-ciclica “CARITAS IN VERITATE” di Benede!o XVI nella Ca!edrale, per far nascere unasperanza di verità da un sentire positivo.I le!ori, provenienti da ogni estrazione sociale, hanno dato voce a questo importanteDocumento, aderendo con molto entusiasmo e sincera partecipazione.La le!ura integrale del testo dell$enciclica alternata a intensi momenti musicali ha su-scitato nell$animo dei presenti una profonda ri%essione sul rapporto tra la carità e la ve-rità nella logica della civile convivenza.

Società Cooperativa Sociale

Maria Rita Pierri, nata a Fisciano (SA), vive e lavora a Potenza.Laureata in Scienze Religiose presso ISSR Ponti"cia Facoltà Teologica di Napoli.Amministratore Unico della Società Cooperativa Sociale PORTAVOCE di Potenza e Presi-dente Regionale dell#Associazione Obie!ivo-Famiglia Federcasalinghe.Ideatrice di Mamma-Day divenuto festa nazionale e del premio Mamma 110 e Lode, eventirealizzati ogni anno nel giorno della festa della mamma.

Roberto Falconieri, nato a Lecce, vive e lavora a Potenza.Laureato in Tecniche della Prevenzione nell#ambiente e nei luoghi di lavoro presso l#Universitàdegli Studi dell#Aquila. Collaboratore della Società Cooperativa Sociale Portavoce di Potenza.Fotografo d#arte.