Pocket Salute Edizione Pescara Ottobre 2009

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reg. trib.di Pescara n.24/08 del 7/11/2008 speciale Nasce il Pronto Soccorso Pediatrico a Pescara Con il Patrocinio del Comune e della Provincia di Pescara psico linguaggio patologie e disturbi dell’età dello sviluppo bellezza i fibroblasti l’eterna giovinezza salute non fumare i nove consigli per prevenire i tumori benessere la reflessologia per distruggere le adiposità localizzate sesso tampone vaginale quando, perchè e come eseguirlo Edizione Pescara/Chieti - Anno II n°2 Ottobre 2009

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Pocket Salute è il primo mensile free-press locale dedicato al mondo della salute, della bellezza e del benessere. Si articola in 64 pagine ricche di articoli informativi a cura di eminenti professori, medici specialisti e stimati primari locali. Il tutto con un linguaggio semplice e diretto per facilitare la comunicazione con il cittadino. Un modo nuovo per avvicinare il pubblico al mondo della salute abbattendo il muro di diffidenze e di timori reverenziali tipici del rapporto medico-paziente.

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reg. trib.di Pescara n.24/08 del 7/11/2008

specialeNasce il ProntoSoccorso Pediatricoa Pescara

Con il Patrocinio del Comune e della Provincia di Pescara

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sessotampone vaginalequando, perchèe come eseguirlo

Edizione Pescara/Chieti - Anno II n°2 Ottobre 2009

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Il caldo sole di questi primi giorni di Ottobre sottolinea l’ingresso dell’autunno. E, come ogni anno, parte la campagna dei vaccini per l’influenza stagionale. Questa volta, al normale vaccino si aggiunge quello per la nuova influenza A (H1N1).

Siamo convinte che prevenzione ed informazione siano le armi migliori per combattere la pandemia. Ecco perchè vi invitiamo a consultare il sito del Ministero della Salute, all‘indirizzo www.ministerosalute.it, per avere tutte le informazioni relative al nuovo virus, alle modalità di contagio, al trattamento dei sintomi ed alla somministrazione del vaccino. Riteniamo, infatti, che sia fonda-mentale informare correttamente la popolazione sul nuovo virus A (H1N1) al fine di evitare il diffondersi di isterismi di massa ed inutili e nocive corse al fai da te. Ricordiamo che, ai primi sintomi del virus è bene contattare il proprio medico curante evitando di affollare il pronto soccorso.

E’ attivo il call center dedicato al numero 1500 (dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 18) che offre informazioni su offre informazioni sui seguenti argomenti: chiarimenti su disposizioni del Ministero, misure di prevenzione, terapie e corretto uso dei farmaci, informazio-ni per i viaggiatori, situazione nazionale e internazionale. Giulia Mincarini e Serena Zimuel,Responsabili di Pocket Salute

Editoriale del mese

per le vostre lettere scrivete a :[email protected]

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Direttore responsabileDaniele [email protected]

Direttore editorialeSerena [email protected] 8872311

Direttore commercialeGiulia [email protected] 3289668

Grafica ed impaginazioneSerena Zimuel

EditorePOCKET IDEA s.r.l.

DistribuzionePOCKET IDEA [email protected]

StampaD’Auria Industrie Grafiche s.p.a.Zona Industriale Destra Tronto I64016 - S.Egidio alla Vibrata (TE)

Redazione e PubblciitàEditore POCKET IDEA s.rl.Via N. Fabrizi, 155 - 65121 PescaraInfoline: 334 8872311 - 392 [email protected]

Pocket SaluteRivista gratuita mensileEdizione Pescara-ChietiReg. Tribunale di Pescara n.24/08 del 7/11/2008

Con il patrocinio della Provincia di Pescara

Con il patrocinio del Comune di Pescara

PROVINCIADI PESCARA

Comune di Pescara

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Le opinioni degli autori impegnano la loro responsabilità e non rispecchiano necessariamente quelle della Direzio-ne della rivista.

All’interno dei contributi possono essere citati nomi di prodotti, anche farmaceutici, pubblicati nel rispetto delle opinioni degli autori e per com-pletezza d’informazione sui temi trattati.

Foto e illustrazioni© 2009 Microsoft Office Online, © 2009 Fotolia, © 2009 iStockphoto

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specialeNasce il Pronto SoccorsoPediatrico a Pescara

pag.32-33

13 il linguaggiopatologie e disturbidell’età dello sviluppo

15 non fumarei nove consigli perprevenire i tumori

35 la reflessologiaper distruggere leadiposità localizzate

56 tampone vaginalequando, perchèe come eseguirlo

47 i fibroblastiil segreto dell’eternagiovinezza

Pocket Salute Edizione Pescara/Chieti - Anno II n° 2 Ottobre 2009

i disturbi perinealifemminili

pag.31il trova-facileguida pratica al benesserepag. 40

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Il dovere d’informareIl diritto di conoscere

Indica il nome del medico o del professionista a cui rivolgere il tuo quesito.Scrivi la domanda nell’apposito spazio, inserisci il tuo pseudonimo e spedisci in busta chiusa a Redazione POCKET SALUTE presso Pocket Idea srl Via Nicola Fabrizi 155, 65122 Pescara.

Lettera indirizzata al Prof. Onofrj, neurologoDescrizione ricoveri per ictus ischemico con emiparesi laterale sinistra presso Ospedale Civile di Pescara, reparto di geriatria. Nel foglio allegato è specificato il mio calvario. Nell’ultimo ricovero a Penne (Pescara era senza posti letto) il dottore mi aveva suggerito ecocolor doppler per il quale ho fatto richiesta al poliambulatorio Allegrino attendendo la chiamata. Ringrazio per eventuali suggerimenti tenendo conto che mangio relativamente poco, niente fumo, niente vino o alcolici e continuo la terapia.A/V

Gentile lettore,Il suo è un problema vascolare con esito in emiparesi. Per l’emiparesi, a parte la riabilitazione, non ci sono altri interventi. Per il rischio di altre ischemie deve essere seguito da internisti e cardiologi per capire se è necessario abbassare il livello di colesterolo. Dovrebbe, inoltre, effettuare un ecocardio-grafia per sapere se c’è una patologia cardiaca che può embolizzare ed eventualmente un controllo delle carotidi per vedere se ha trombi. Le consi-glierei il ricovero in un reparto di medicina.

La saluto cordialmente,Prof. Marco Onofrj

I contenuti delle risposte hanno solo finalità divulgative ed educative, non vogliono rappresentare un suggerimento di diagnosi o terapia, non sostituiscono la consulenza ed invitano al contatto diretto con lo specialista. Per rispettare la legge sulla privacy, non sono richiesti dati anagrafici personali, nè indirizzi email o altro. E’ sufficiente indicare uno pseudonimo che verrà utillizzato per poter fornire una risposta al quesito sottoposto.

SCRIVI ALLO SPECIALISTA

I NOSTRI LETTORI SCRIVONO

le risposte saranno pubblicate direttamente sulla rivista.

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associazioni non-profit La solidarietà in primo piano

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AGE - Associazione Italiana GenitoriIl Progetto Andrea nasce nel 1995 presso l’ospedale di Latina. Rappresenta un esempio concreto del patto di solidarietà tra i bambini e gli adolescenti ricoverati, i loro genitori, gli operatori sanitari, le istituzioni, il mondo del volontariato, della cittadinanza attiva, della scuola. Sito: http://www.age.it

AGBE - Associazione Genitori Bambini EmopaticiL’Associazione nasce per seguire più da vicino, e meglio, la vita dei bambini che frequentano il reparto ed il day hospital ematologico. Sito: http://www.agbe.it

AGDE - Associazione Guarigione dalle EpatopatieL’A.G.d.E., Associazione per la Guarigione dalle Epatopatie, opera ormai da diversi anni a sostegno delle persone affete da malattie del fegato. I fini sono il sostegno ai Pazienti in tutte le forme effettuabili, compreso il reperimento di mezzi per sostenere l’attività della Struttura di Epatologia di PescaraSito: http://www.agde.it

AIDO - Associazione Italiana per la Donazione di Organi e Tessuti e CelluleL’A.I.D.O. conduce quotidianamente una battaglia difficile contro le paure, i dubbi, le diffidenze legate ad un tema difficile come quello della donazione di organi. I volontari del Gruppo Comunale e della Sezione Provinciale risponderanno a tutte le domande presso la nostra nuova sede all’interno dell’Ospedale Civile “Spirito Santo” di Pescara.Sito: http://www.aido.it

Domenico Allegrino O.N.L.U.S. L�’Associazione interviene per sostenere

attraverso la soddisfazione di bisogni reali, il valore dell’essere umano e per contribuire a diffondere la cultura della solidarietà Sito: http://www.domenicoallegrino.it

FIDAS Pescara- Donatori Sangue L’attuale FIDAS PESCARA ha la sua origine dalla spinta unitaria che animò gruppi di donatori. Con il tempo le attività di propa-ganda si sono intensificate e l’attenzione si è spostata anche sul mondo dei giovani. Sito: http://www.fidaspescara.it

Marco di Martino O.N.L.U.S. L’associazione si prefigge la realizzazione di opere umanitarie attraverso l’elargizione di aiuti finanziari e morali alle persone,ai giova-ni, agli adolescenti ed ai più piccoli. Intende favorire inoltre, la crescita sociale, culturale, civile per lo sviluppo delle pari opportunità fra i PopoliSito: http://www.onlusmarcodimartino.org

S.M.I.C.I. ONLUS – Sostegno Malattie Infiammatorie Croniche IntestinaliL’associazione nasce nel 2007 per volontà dei genitori di bambini affetti da patologie rare ma gravi come malattia di Crohn e rettocolite ulcerosa. L’obiettivo primario è quello di fornire aiuto e sostegno ai piccoli pazienti, alle famiglie e all’U.O.S. di Gastroenterologia Pediatrica dell’ospedale “Spirito Santo” di Pescara.http://www.smici-onlus.it

Vides Pescara O.N.L.U.S. Promuove il volontariato giovanile con particolare attenzione alle problematiche relative alla prevenzione del disagio minorile. Dal 1995 il Vides è impegnato nelle adozioni a distanza e nei microprogetti. Ad oggi beneficiano del progetto SAD ( Solidarietà a distanza) circa 6.000 bambini distribuiti in 22 nazioni.Sito: http://www.videspescara.org

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neurologia Prof. Marco Onofrj

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LA DIASCHISI, UNO DEI FENOMENI PIU’ DIFFUSI POST-ICTUS

Questo fenomeno prende il nome di Diaschisi, etimologicamente dal greco DIA’ (a traverso) e SCHIZO (divisione), “divisione a traverso”, “divisione tra” e rappresenta un processo di disconnes-sione e di inibizione, anche a distanza, tra diverse strutture cerebrali.

Non è infatti coinvolta la sola corteccia cerebrale, ma anche molte altre strutture tra cui il talamo ed il cervelletto, le cui funzioni sono fondamentali per l’organizzazione motoria.

Ma quanto dura la diaschisi? Generalmente il neurologo risponde a questa domanda quantificando la durata del fenomeno di in 3-4 settimane, in realtà però la diaschisi può durare anche tutta la vita!

La diaschisi è un fenomeno inibitorio e sinaptico. Il che significa che l’inibizione avviene nelle zone di congiunzione nervo-sa.

Immaginiamo una sorta di casello autostradale che congiunge diversi rami di traffico, se tutti i caselli scioperassero nello stesso momento, l’intera rete autostradale andrebbe in tilt.

Lo “sciopero” delle sinapsi rappresenta una situazione di ipoeccitabilità, in cui i processi di trasporto e mediazione delle informazioni sono decisamente limitati.

Per quale motivo allora si parla di sole 3-4 settimane?

Effettivamente in genere, dopo questa finestra di tempo, alcuni circuiti neurona-li, quelli formati da poche sinapsi, si

deinibiscono, ovvero, iniziano a riprendere la loro attività.

E’ quello che accade quando il neurologo, passando in reparto e stimolando con il martelletto il riflessi tendinei (tipo quello classico del ginocchio), ottiene la risposta riflessa di movimento che prima era assente. Ma questo non significa che la diaschisi sia completamente superata, ma che è in fase di regressione, a partire dai circuiti più elemen-tari, ovvero quelli riflessi.

L’organismo sta tendendo alla riorganiz-zazione in seguito alla lesione.

E’ importante capire che la diaschisi comincia la regressione a partire dai circuiti con poche sinapsi, detti paucisinaptici (”le reti autostra-dali con meno caselli”).

Questi circuiti fanno capo ai movimenti più elementari, come il riflesso del ginocchio, che avvengono al di fuori del controllo cosciente ed hanno delle possibilità limitate e stereotipate.

Di fondamentale importanza, per compren-dere il tipo e la modalità di trattamento adeguato per un ottimale superamento della diaschisi, è che le sinapsi vengono deinibite solo attraverso stimoli semplici, ovvero riprendendo la nostra metafora; "i caselli in sciopero riprendono la loro attività regola-re solo attraverso una mediazione pacata e ragionevole".

Abbiamo detto che l’organismo si sta riorga-nizzando e questo sta avvenendo a livello sinaptico, c’è stato un periodo di inibizione, per evitare il sovraccarico informativo, non a caso infatti le principali strutture cerebrali inibite sono rappresentate da talamo e cervelletto, due “organi” fondamentali per acquisizione, costruzione, analisi, elaborazio-ne e smistaggio delle informazioni.

Prof. Marco Onofrj Specialista in Neurologia www.marcoonofrj.it Via Campobasso 26, Pescara tel: 085-2058931 cell: 331 292646

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superare la balbuzie Prof. Marco Santilli

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I DISTURBI DEL LINGUAGGIO, SPECIFICI DELLO SVILUPPO

I più comuni disturbi del linguaggio del bambino sono le dislalie, ovvero altera-zioni dei suoni (fonemi) che compongo-no le parole, e costituiscono il disturbo più comune durante lo sviluppo.

Numerose sono le dislalie che costituisco-no altrettanti ostacoli fisiologici. General-mente questi disturbi specifici sono considerati dei ritardi del linguaggio che rientrano con la maturazione fisiologica. Quando perdurano diventano patologie. Elenchiamo le più comuni:Rotacismo, ossia l’alterazione del suono della “r”. Anzichè far vibrare la punta della lingua, il suono viene emesso dalla vibrazione di tutta la lingua (come nella lingua tedesca) o del velo palatino (come nella lingua francese e inglese, nelle forme più o meno gutturali). Come si vede dalle eccezioni, il rotacismo è considerato una dislalia soltanto nell’ambito di alcune lingue, come quella italiana.L’alterazione del suono della “s” è detta sigmacismo o blesità: la lingua si inserisce tra gli incisivi e ne risulta un suono fiacco e bleso.Il lambdacismo, o alterazione della “l”, caratteristica del linguaggio infantile: il bambino dice “veio” per “velo”.Una forma abbastanza comune di distur-bo del linguaggio di tipo dislalico è la rinolalia, che consite nelle alterazioni dei suoni che ricevono la risonanza nasale. Più comune è la rinolalia chiusa, causata da adenoidismo (chiusura delle vie nasali per vegetazione adenoidea); più rara è la rinola-lia aperta, causata da paralisi del velo palatino. Quando questi disturbi e altera-

zioni persistono anche dopo lo sviluppo, possono evidenziarsi vere e proprie forme patologiche.

La disfasiaSi intende per disfasia una sindrome del linguaggio che comprende una serie di patologie che riguardano le laterazioni che non sono classificabili nei disturbi specifici dello sviluppo.La disartriaE’ un disturbo che interessa la via motoria, per cui il linguaggio si presenta inceppato, strascicato oppure scandito, esplosivo, ed è caratteristico di alcune lesioni cerebrali infantili. Si tratta di difficoltà nell’effettuare i movimenti necessari all’articolazione della parola: interessa più fonemi ed è provocato da un’alterazione delle vie nervose centrali e dei nuclei dei nervi encefalici. E’ presente in casi di disturbi atetosici nelle cerebropatie.L’afasiaPiù grave alterazione del linguaggio dovuta a gravi lesioni cerebrali. L’afasi può essere motoria (afasia di Broca) e consiste nell’alterazione del meccanismo relativo all’articolazione del linguaggio. Oppure può essere recettiva (afasia di Wernicke) e consiste nella difficoltà o incapacità del soggetto di comprendere il significato del messaggio che si riceve. Nel caso di afasia di Broca, il sogget-to comprende il senso della parola, ma non è capace di ripeterla o di ripetere parole relative al suo pensiero. Nel caso di afasia di Wernicke, si ha un’alterazione della compren-sione della parola, per cui il soggetto si sente tagliato fuori dalla comunicazione.

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Page 13: Pocket Salute Edizione Pescara Ottobre 2009

filo diretto

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Dott.ssa Carmela Di Blasio

Gentile dottoressa, dopo tanti dubbi prendo coraggio e scrivo: ho 34 anni una laurea, un lavoro, potrei essere soddi-sfatto, felice, ma no sono quasi sempre scostante e nervoso. Non ho una gran vita sociale, qualche amico con cui uscire, a volte, (spesso evito di uscire, resto a casa da solo) ma nessuna relazione importante, a volte mi trovo a guardare con inviadia i miei amici, soprattutto se sono SIMPATICI. Ho difficoltà nel restare simpatico alla gente, i miei amici dicono spesso, P. sbottonati un pò, sei tetro, sorridi…mi sento timido, insicuro ed impacciato quando si tratta di divertirsi, sul lavoro è un’altra cosa, sono bravo, ma serio, forse troppo. P.

Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere. (W. Shakespeare).Scarsa autostima, paura di non essere in grado di farsi accettare dagli altri, timidez-za, possono essere dei veri e propri distur-bi invalidanti. Essere impacciati e timorosi tanto da evitare la convivialità, le uscite con gli amici, il contatto con l’altro sesso possono influire negativamente sulla qualità della vita e sul benessere psicologi-co delle persone. Quasi sempre dentro di loro desiderano ardentemente allacciare nuovi rapporti e legami di amicizia ma la bassa autostima di sè, il carattere introver-so e il timore di essere respinti, li tratten-gono dal rivolgersi agli altri in modo sereno e accattivante. Nessuno ama stare solo, essere escluso. Spesso i nostri bisogni più profondi li soddisfiamo stando con gli altri. Alcune volte stare con gli altri ci risulta difficoltoso, a causa di un disagio

costante che non riusciamo ad eliminare.Timidezza, insicurezza, introversione, sono termini usati nel linguaggio comune

che indicano comportamenti schivi, riservati, tipici d'una persona che rifugge situazioni d'interazione che le risultano penose. Il comportamento può manifestarsi attraverso il silenzio, espressioni corporee impacciate, lo sguardo incerto o evitante e l’arrossire, che rimandano una sensazione ansiosa all’osservatore. Caro P. cerca di porre riparo a questa tua insicurezza, altrimenti tutta la tua vita sarà condizionata da questo tuo “essere”. Che tu non vuoi. Saluti

Cara dottoressa: sono genitore di una ragazza di 12 e di un ragazzo di 10 anni, ho un pò timore degli anni che seguiranno, si parla di adolescenza come se fosse uno spettro, anni difficili, di ribellione, anni in cui un genitore deve essere attento, attentissimo perché saranno determinanti per la vita del proprio figlio.C.

Cara C. non è proprio giusto ciò che dici, un genitore deve essere accorto, attento, affettuoso, comprensivo…potrei continuare all’infinito nell’elenco, SEMPRE. Gli anni dell’adolescenza appaiono più complessi perché i ragazzi si avviano ad acquisire la loro indipendenza, si attua il così detto percorso di “svincolo”. Non siamo preparati a questo, e nel contempo siamo preoccupati per le difficoltà che si porranno sulle strade dei figli. Uno dei ruoli più importanti per un genitore, ma per il quale è meno preparato, è quello di essere di supporto per facilitare i propri figli nella crescita.

Dott.ssa Carmela Di Blasio PsicologaCell. 3347591833 [email protected] www.carmeladiblasio.it

Scrivete a [email protected] pubbli-cheremo le risposte su questa rubrica. Per rispettare la legge sulla privacy, non sono richiesti dati anagrafici personali, nè indirizzi email o altro. E’ sufficiente indicare uno pseudonimo che verrà utillizzato per poter fornire una risposta al quesito sottoposto.

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piccola guida al pronto soccorso a cura della redazione

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PILLOLE DI PRIMO SOCCORSO

SVENIMENTO Primo soccorsoIl soccorritore deve sdraiare la persona sulla schiena con le gambe alzate. Slaccia-re gli indumenti stretti, applicare impacchi freddi sulla fronte e sul viso. In alcuni casi la perdita di coscienza si protrae: se lo svenimento dura oltre un minuto o due, tenere il paziente leggermente coperto e chiamare un medico o l'ambulanza. Uno svenimento può avere tante cause tra cui la fatica, la fame, l'emozione, il caldo e la scarsa ventilazione. Il respiro del paziente è superficiale, il polso debole, il volto pallido e la fronte imperlata di sudore. Se invece una persona sente soltanto che sta per svenire, farla sedere su una sedia, piegata in avanti, con la testa bassa tra le gambe e farla respirare profondamente.

TAGLI, GRAFFI, ESCORIAZIONI Primo soccorsoPer prevenire la possibilità di infezioni, lavarsi accuratamente le mani prima di medicare una ferita. Pulire la pelle intorno alla ferita con garza sterile, acqua corrente e sapone. Lavare la cute circostante proce-dendo dalla ferita verso l'esterno e non viceversa. Quando la zona circostante è pulita, lavare la ferita stessa con acqua corrente e sapone per cinque minuti usando garza sterile e rinnovandola frequentemente. Applicare con garza sterile un disinfettante a base di iodio o un disinfettante non alcolico sulla cute circostante la ferita. Alla stessa maniera, disinfettare la ferita con acqua ossigenata. Quando il disinfettante è asciutto, coprire la ferita con garza sterile che fisserete con il cerotto o con una benda. Ricordare che in ogni ferita si annida il rischio del tetano. In quelle profonde, estese o sporche il rischio è particolarmente grave. Se il ferito è stato in precedenza immunizzato mediante vaccinazione con anatossina

tetanica e l'immunità è stata poi mantenuta con i successivi richiami, al momento dell'in-cidente basterà una dose di vaccino per assicurare una sufficiente protezione. Ma se il soggetto non è stato vaccinato (o lo è stato da molto tempo) il vaccino non può agire con sufficiente rapidità e si dovrebbe iniettare allora il siero antitetanico, che è un derivato del sangue umano. Sorvegliare attentamente la comparsa eventuale dei seguenti sintomi d'infezione, che possono manifestarsi anche dopo alcuni giorni:- arrossamento, calore, dolore della zona circostante la ferita;- striature rosse che s'irradiano dalla ferita su per il braccio o la gamba;- gonfiore attorno alla ferita, accompagnato da brividi o febbre.

Questi sintomi d'infezione non hanno nulla a che fare con il tetano. Se l'infezione compare, consultare subito un medico.

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prevenzione oncologica Dott. Donato Natale

15Dott. Donato Natale, Specialista in oncologiaOspedale Civile Santo Spirito, Pescara e-mail: [email protected]

La maggior parte dei tumori maligni sembra essere correlata all’esposizione a fattori ambientali o comportamenta-li ed il fumo di tabacco ne rappresenta un valido esempio. E’ stato calcolato infatti che il 25–30% di tutti i tumori nei paese industrializzati è legato al consumo di tabacco. In particolare circa il 70-90% dei tumori polmonari è riconducibile al fumo di sigaretta. Il consumo di tabacco è anche responsabile di tumori dell’esofago, laringe e cavo orale da solo o in associazio-ne al consumo di alcool (dal 40 al 60%); inoltre è spesso causa di una percentuale significativa di carcinomi del pancreas e della vescica, e di una piccola percentuale delle leucemie mieloidi, del carcinoma del fegato, della cervice uterina, dello stomaco e delle cavità nasali. Il fumo causa anche altre malattie, tra le più importanti quelle croniche polmonari oltre ad un aumento del rischio di malattie cardiovascolari ed infarto. Si stima che il fumo, da solo, sia la causa dell’80% delle morti per cancro polmonare nell’uomo e del 75% nella donna. E’ stato addirittura quantificato il rischio: un uomo di 35 anni che fuma più di 25 sigarette al giorno si espone ad un rischio del 13% di morte per cancro del polmone prima dei 75 anni; tale rischio cresce in proporzione con l’aumentare del numero di sigarette, con la durata dell’abitudine, con la precocità con cui si è iniziato a fumare e con il tipo di sigarette (contenuto di nicotina, presenza di filtro). Sia le variazioni tra i due sessi, sia quella tra diversi gruppi etnici sono sempre ricondu-cibili alle diverse abitudini al fumo. Per contro, la sospensione del fumo riduce

progressivamente il rischio di cancro: al 50% dopo 5 anni e fino all’80% dopo 10 anni. Il “fumo passivo” determina svariati

effetti su coloro che lo inalano: leggero aumento del rischio di tumore polmonare, un certo incremento dela possibilità di sviluppa-re malattie cardiovascolari e respiratorie e la forte pericolosità per i bambini: fumare durante la gravidanza aumenta il rischi di mortalità fetale, riduce il peso alla nascita ed ostacola il normale sviluppo psicofisico, mentre il fumare dei genitori dopo la nascita del piccolo aumenta il rischio di infezioni respiratorie, di grave patologia asmatica e di morte improvvisa. Una ricerca recente ha riscontrato che circa il 17% dei casi di cancro nei non fumatori può essere riconducibile ad una forte esposizione al fumo passivo duran-te l’infanzia e l’adolescenza. I sigari possono causare, anche se in percentuale minore, simili patologie se il fumo viene inalato, e, insieme al di pipa, hanno il potere di causare tumori del cavo orale, faringe, laringe ed esofago. In tutto il mondo si calcola che le morti causate dal fumo siano circa 4 milioni ogni anno; in particolare negli anni ‘90 circa 50 milioni di persone sono state uccise dal fumo. Nella maggior parte dei paesi le conse-guenze dell’”Epidemia fumo” devono ancora manifestarsi, in particolare nelle donne dei paesi industrializzati (che hanno acquisito questa abitudine più di recente) e nelle popolazioni dei paesi in via di sviluppo (dove il fumo di sigarette viene spesso visto con una “conquista sociale”). La lotta al fumo è possibi-le ed efficace con specifici interventi educati-vi, basti pensare ai risultati ottenuti nei paesi del Nord Europa che, fin dagli anni ’70, hanno adottato politiche integrate centralizzate e locali e programmi contro il fumo che hanno portato ad una riduzione del consumo di tabacco del 45% in Gran Bretagna con conse-guente riduzione della mortalità per tumore del polmone specie negli uomini. L’obiettivo primario resta quello di non iniziare mai a fumare; se si fuma, è opportuno smettere. Se non si riesce a smettere di fumare, è buona regola non fumare in presenza di non fumatori.

TUMORI, NOVE CONSIGLI PER PREVENIRLI: NON FUMARE

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La Sezione Medico-Sportiva e Cardiolo-gica del CUMS, strettamente correlata alla Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport dell’ Ud’A, una delle più prestigiose in ambito naziona-le, opera da circa un trentennio sul territorio regionale. Nel corso degli anni, il sottoscritto, cui, per decreto del Magnifi-co Rettore Ud’A, Franco Cuccurullo è deputato tale compito, ha emesso circa 100.000 certificati d’idoneità alla pratica sportiva. La visita d’idoneità, eseguita in ottemperanza alla Legge sulla Tutela Sanitaria delle Attività Sportive costituisce, di fatto, l’ultimo baluardo di medicina preventiva, specie in seguito all’abolizione dell’obbligatorietà della leva militare. Alla visita devono sottoporsi tutti gli agonisti, ovvero tutti coloro che partecipano a competizioni federali con la presenza di ufficiali di gara, ovvero di arbitri. L’alto livello di specializzazione e le tecnologia avanzate, fanno della Sezione un punto di riferimento, regionale ed extraregionale, per la definizione dei casi più controversi e complessi, grazie anche all’ampia gamma di consulenze specialistiche universitarie. Al di là della certificazione, la visita è fondamentale anche in praticanti non agonisti. Infatti, negli anni di attività del Centro, le visite mediche eseguite ed i progetti di screening effettuati su estesi campioni di popolazione, hanno consenti-to di pervenire a diagnosi precoce di un’ampia gamma di patologie, in soggetti di varia età. Ciò appare fondamentale, se si considera che la visita d’idoneità è una delle poche occasioni in cui poter sottoporre un soggetto, presunto sano, ad una serie di indagini atte a valutarlo nella

sua globalità. La visita comprende una anam-nesi familiare, fisiologi-ca, patologica e motorio-sportiva, alla

quale segue l’esame obbiettivo dei vari organi ed apparati. Le indagini strumentali obbligatorie sono:-Elettrocardiogramma a riposo;-Elettrocardiogramma dopo sforzo (I.R.I. test nei soggetti di età inferiore ai 35 anni), ovvero da sforzo ( dai 35 anni in su);-Prove di funzionalità respiratoria;-Esame completo delle urine (solo negli agonisti).Questo gruppo di indagini può essere integrato con esami suppletivi (obbligatori per alcune discipline sportive o ritenuti indispensabili per dirimere un sospetto diagnostico).Appare evidente come la Visita d’Idoneità Sportiva costituisca un momento medico di estrema importanza, per valutare e monitora-re nel tempo lo stato di salute di ogni sogget-to dedito alla pratica fisico-sportiva, agonisti-ca e non, permettendo spesso di individuare eventuali condizioni parafisiologice o franca-mente patologiche spesso asintomatiche e miscocosciute a chi ne è portatore, contri-buendo, come dimostrato dalle statistiche mondiali, alla riduzione dell’incidenza di eventi avversi e talora letali, con troppo fatalismo etichettati come imprevedibili. Prof. Patrizio Ripari Associato in Medicina dello Sport-

Facoltà di Scienze dell’Educazione Motoria dell’Università

“G.D’Annunzio” di Chieti- Pescara [email protected]

LA MEDICINA DELLO SPORT E LA CERTIFICAZIONE D’IDONEITA’

medicina dello sport Prof. Patrizio Ripari

17Prof. Patrizio Ripari, Responsabile Sezione Medico-Sportiva e CardiologicaCUMS V.le Abruzzo 322 Chieti Scalo Tel. 0871 587107 Cell. 338 2405633

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L’Esperia è una realtà polispecialistica privata attualmente non convenziona-ta con il sistema sanitario nazionale, a carattere associativo che opera nel campo medico con lo scopo di soddisfare soprattutto due fondamentali esigenze dei pazienti: servizio e qualità diagnostica.

Per servizio intendiamo disponibilità, puntualità, coinvolgimento ed educazione sanitaria del pazien-te. Tutto questo perché siamo convinti del fatto che ciò renda le patologie più gestibili e controllabili nel tempo. Qualità diagnostica perché pur essendo consci che la medicina non è una scienza certa constatiamo quotidianamente una certa imperizia e negligenza in campo sanitario. Il Fondatore

Dott. Nicola Menna

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Dott. Nicola MennaSpecialista in OdontostomatologiaDott.ssa Giuseppina D'ApolitoSpecialista in CardiologiaDott. Prof. Marco SarchiaponeSpecialista in PscicologiaDott.ssa Sandra MatteucciDietologia - Intolleranze alimentari (Vega Test) Sig. Davide GranchelliOsteopatiaDott. Domenico CastrataroSpecialista in OtorinolaringoiatriaDott. Antonino PaolinoSpecialista in Medicina Legale e delle Assicura-zioni

Consulenti EsterniDott. Roberto Lattanzio Specialista in Gastroenterologia e Chirurgia GeneraleDott. Marco CastellanetaSpecialista in DermatologiaDott.ssa Patrizia D’AurelioSpecialista in OculisticaDott. Massimo CerimeleSpecialista in RadiologiaDott. Renzo GaglioneSpecialista in Ostetricia e GinecologiaDott. Paolo CiampaSpecialista in Ortopedia e Traumatologia

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terapia del dolore Dott. Marco Tarquini

Cos’è il disco lombare intervertebrale?E’ una struttura costituita da un anello fibroso esterno (anulus) e da un cuore gelatinoso centrale (nucleo polposo).

I dischi funzionano come ammortizzatori naturali impedendo alle vertebre di entrare in frizione tra loro e assorbendo la pressione esercitata sulla colonna.

Cos’è l’ernia del disco?E’ la fuoriuscita della parte centrale di questi cuscinetti (il cuore gelatinoso, nucleo polposo) che forza la cintura periferica (anello fibroso) e fuoriesce dalla sua sede abituale.

Cosa provoca?L’ernia del disco può provocare sia un dolore lombare che

un dolore irradiato alla gamba (radicolite) molto forte, che a volte non si risolve né con le terapie farmacologiche né con trattamenti fisioterapici mirati.

Come si può trattare?Un buon numero di ernie discali contenute possono oggi essere trattate, in alternativa alla chirurgia classica, con un ago motorizza-to studiato appositamente per la decompres-sione del discale dell’ernia contenuta. La sonda motorizzata viene introdotta nel centro del disco intervertebrale e grazie ad un particolare sistema elicoidale dell’ ago si ottiene l’ asportazione del nucleo polposo. Questo comporta la riduzione della pressio-ne del disco e nell’ area circostante alla radice del nervo, con conseguente diminuzione del dolore. Tutta la procedura viene eseguita sotto controllo fluoroscopico. Questa metodica si esegue in circa 20- 30 minuti, in anestesia locale, con un ricovero ospedaliero in day-surgery.

Dott. Marco Tarquini: Anestesista-Rianimatore Esperto in Terapia Antalgica Attività professionale presso laCasa di Cura Privata “L. PIERANGELI” Pescara

CHIRURGIA SENZA BISTURI DELL’ ERNIA DEL DISCO LOMBARE CONTENUTA

19Dott. Marco Tarquini Specialista in Anestesia e RianimazioneCasa di Cura “L. Pierangeli”, Pe CUP 085 4241475 Tel. 085 4241570

Page 20: Pocket Salute Edizione Pescara Ottobre 2009

Ente con personalità giuridica D.P.R. n.568 dell’11-6-1980PER ATTIVITA’ ASSISTENZIALE, SOCIO-SANITARIA E RIABILITATIVA

PESCARAONLUS

Scopi e attività: organizzare servizi socio-sanitari-riabilitativi, assistenziali, formativi, culturali e religiosi specialmente a persone disabili e anziane in forma residenziale, degenza diurna, ambulatoriale, domiciliare ed extramurale.

ATTIVITA’ DI RIABILITAZIONE

RESIDENZE PER ANZIANI

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PAOLO VI, PescaraADRIATICO, PescaraTABOR, PescaraSAN AGOSTINO, ChietiSAN MASSIMO, PenneMADONNA DEL MONTE, Bologano (PE)BEATO NUNZIO, Civitaquana (PE)SAN CLEMENTE, Castiglione a Casauria (PE)SAN TOMMASO, Villa Caldari, Ortona (CH)SAN VENANZIO, Raiano (AQ)

NAZARETH, PescaraLA SORGENTE, Civitaquana (PE)SAN GEMMA, Goriano Sicoli (AQ)SAN VENANZIO, Raiano (AQ)

EMMAUS, PescaraBETANIA, ChietiSINAI, Brittoli (PE)

Sede legale: Via Pesaro 9, 65121 PescaraTel. 085 4212694 (3 linee r.a.) Fax 085 4213969

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cardiologia Dott. Raffaele Luise

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LA DIETA DEL CARDIOPATICO

Dott. Raffaele Luise Specialista in CardiologiaViale J.F. Kennedy 86, Pescara Tel. 085.4711542 [email protected]

La dieta svolge un ruolo importante nelle cardiopatie e la collaborazione del paziente è essenziale. Distinguiamo 2 tipologie di pazienti: quelli affetti da patologia ischemica e quelli con scompenso cardiaco. Al primo gruppo appartengono: pazienti con pregresso infarto miocardico o angina pectoris, che presentano molteplici fattori di rischio tra cui la dislipidemia, per i quali è neces-saria una dieta ipolipidica; pazienti con ipertensione arteriosa, per cui è impor-tante ridurre l’assunzione di sale. Per i pazienti con scompenso cardiaco cronico è fondamentale regolare l’apporto idro-salino. I cereali (contenuti in pasta, riso, pane, orzo, polenta, etc. ) devono essere presenti nella dieta di tutti i giorni, in quantità definita evitando condimenti ricchi di grassi. La carne, importante per il contenuto in proteine e ferro, è da selezio-nare preferendo i tagli più magri. Tra le carni bianche: coniglio, pollo e tacchino; tra le carni rosse: vitello, manzo magro, lonza di maiale e cavallo. La selvaggina è da evitare per l’elevato contenuto in grassi e sale. La carne potrà essere presente nella dieta 4-5 volte alla settimana. Il pesce è povero in colesterolo e ricco di grassi buoni (omega 3) che proteggono l’apparato cardiovasco-lare. Tra i pesci magri: branzino, orata, platessa, sogliola, nasello, merluzzo, palom-bo, trota, pesce spada, dentice, polpo e frutti di mare. Il pesce dovrebbe essere consu-

mato almeno 3-4 volte alla settimana. Il formaggio è un alimento ricco di grassi e colesterolo.

Da scegliere sempre prodotti freschi come ricotta, mozzarella, crescenza e robiola. Non andrebbe consumato più di 2-3 volte alla settimana. Le uova sono ricche di grassi e vanno consumate massimo 1-2 volte alla settimana. Da cuocere alla coque, in camicia e sode evitando burro o margarina. I salumi contengono molto sale e sono ricchi di grassi. Consigliati bresaola, speck, prosciutto cotto e crudo sgrassati. Possono fungere da secondo piatto massimo 2-3 volte alla settimana. Frutta e verdura, ricche di fibre, vitamine e sali minerali, devono essere sempre presenti nella alimentazione. Meglio se di stagione, possono essere consumate senza limiti e sfruttate anche come possibilità di uno spuntino fuori pasto. I Dolci, ricchi di zuccheri e grassi, vanno consumati raramente. E’ bene scegliere quelli fatti in casa come crostate di frutta e torta margherita. Il tipo di cottura degli alimenti ricopre un ruolo fondamentale. Utilizzare metodi che mantengano inalterate le proprietà organolettiche senza aggiungere ulteriori grassi (griglia, arrosto, forno e bollitu-ra). Un bicchiere di vino rosso ai pasti è consentito poichè contiene antiossidanti. Bevande stimolanti come tè o caffè sarebbe-ro invece da evitare.

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Proviamo a fotografare il percorso che si trova oggi ad affrontare il paziente - dal momento in cui il suo mal di schiena diventa un problema “serio”- e come può orientarsi in modo da ottenere un risultato terapeutico efficace.

Il medico di medicina generale o “di base” è la prima figura in grado di aiutarlo a non deviare dalle “linee guida” che consentono una corretta gestione del problema.

Se infatti non s’interviene con un programma di riabilitazione motoria e strumentale entro 6 settimane dall’inizio dei disturbi, il rischio che il disagio cronicizzi, cioè che perduri con tenacia, è elevatissimo.

Gli aspetti maggiormente dibattuti sono il “riposo a letto” e il trattamento riabilitati-vo. Tanti sono gli studi disponibili che inequivocabilmente dimostrano come il riposo a letto non sia efficace nella cura della lombalgia. C’è infatti da dire che il prolungato riposo comporta una riduzio-ne del tono muscolare, un aumento dei tempi di recupero e uno stress psico-emotivo maggiore. Le terapie fisiche, utilizzate spesso a braccetto con gli eserci-zi di tante metodiche riabilitative volti a mobilizzare la colonna vertebrale, sono impiegate generalmente per ridurre il sintomo dolore e la contrattura musco-lare, e consentire una corretta esecuzione della kinesiterapia. Tirando dunque le fila del discorso, la risposta alla domanda: “a chi rivolgersi?” passa attraverso un venta-glio di possibili opzioni, ma l’esperienza

recente conferma che il paziente afflitto da lombalgia o sciatalgia dovrebbe per prima cosa interpellare il proprio medico di

base, il quale potrà affrontare il problema rivolgendosi ad un Centro Fisioterapico regolarmente autorizzato dalla Regione e possibilmente certificato per programmare indagini strumentali mirate e soprattutto un trattamento riabilitativo tempestivo.

Schematicamente:•Il fisiatra è lo specialista che risulta il più indicato quando la lombalgia è “pura”, senza cioè irradiazioni del dolore dall’arto (il che vuol dire nella maggior parte dei casi). Lo stesso organizza piani riabilitativi nei pazien-ti che hanno subito un qualunque intervento chirurgico;•Il neurochirurgo dovrebbe essere consulta-to se il dolore è sciatalgico, dunque quando affligge l’arto, per valutare la presenza di eventuali deficit neurologici e programmare, se necessario, l’intervento chirurgicosulla colonna.•L’ortopedico diventa il punto di riferimento quando una patologia che interessa l’articolazione dell’anca o del ginocchio causa un corteo di disturbi difficile da differenziare da una sciatalgia;

Se ho mal di schiena, dunque, devo informare il mio medico di base e rivolger-mi il più presto possibile ad un Centro di Fisioterapia autorizzato presso il quale troverò sicuramente gli specialisti in grado di seguirmi.

fisioterapia Centro di Riabilitazione Fisioter

23Gianna D’Innocenzo, Amministratore centro di Riabilitazione FisioterVia Giolitti, 2/4, Montesilvano Tel. 0854451155 3347702829 337664425

HO MAL DI SCHIENA: A CHI MI DEVO RIVOLGERE?

Page 24: Pocket Salute Edizione Pescara Ottobre 2009

salviamosalviamoil nostro FEGATOgiornata della prevenzione delle malattie epatiche

BASTA POCO:

fai attenzione allo stile di vitafai attenzione allo stile di vitaeffettua regolari controllieffettua regolari controlli

rivolgiti al tuo medicorivolgiti al tuo medico

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Page 25: Pocket Salute Edizione Pescara Ottobre 2009

Il Ministero della Salute informa a cura della redazione

25www.pocketsalute.it [email protected]

CAMPAGNA CONTRO L'ABUSO DI ALCOL "RAGAZZI VEDIAMOCI CHIARO"

I dati ACI - Istat ci dicono che il 71% degli incidenti stradali derivanti da un alterato stato psicofisico del conducen-te è dovuto all’ebbrezza da alcol e coinvolgono spesso i giovani, con conseguenze molto gravi.

Tra i conducenti di veicoli pagano il tributo di vite soprattutto i giovani tra 21 e 24 anni. Il più alto indice di mortalità negli incidenti stradali si registra soprattutto durante i mesi estivi, nel fine settimana e nelle ore intorno alle 5 del mattino data l’elevata correlazione stimata con l’abuso di alcol o altre sostanze d’abuso, soprattut-to da parte dei giovani.

Alla luce dei dati sugli incidenti notturni riferiti agli incrementi di consumo di alcolici da parte dei giovanissimi, in particolare durante il corso del fine settimana (proprio allo scopo di procurarsi un’ubriacatura – c.d. “binge drinking”), il Ministero ha avviato anche per il 2009 un’iniziativa di comunicazione in conco-mitanza con il periodo estivo, vale a dire in un momento naturalmente destinato dai ragazzi allo svago.

Obiettivi Obiettivo della campagna è quello di sensibilizzare i giovani ai danni dovuti all’abuso di alcol, soprattutto in relazione all’alterazioni psicofisiche alla guida di un veicolo.

Target Popolazione giovanile.

Messaggio Il claim della campagna “Ragazzi vediamo-ci chiaro” è un’esortazione collegata al messaggio. Il testo della campagna invita i giovani ad una riflessione critica “L’Alcol altera la capacità di percezione e di reazio-

ne. Non beviamo mai prima di guidare. Potremmo mettere in pericolo la nostra vita e quella degli altri. Con l’alcol non si scherza.”

La campagna propone l’immagine defor-mata del volto di una ragazza in modo da simulare la percezione visiva limitata ed alterata dovuta all’abuso di alcol.

Strumenti e pianificazione La pianificazione della campagna prevede: - la pubblicazione di annunci stampa sulle testate più diffuse tra i giovani (sportive, musicali, di intrattenimento)- la pubblicazione di banner sul web sui siti particolarmente visitati dai giovani (motori di ricerca, aggregazione, ecc.)- in accordo con la FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) la locandina della campagna sarà presente nelle principali discoteche di tutto il territorio nazionale

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TRATTAMENTO NON FARMACOLOGICO DELLE MALATTIE POLMONARI

Le malattie respiratorie sono fra le maggiori cause di mortalità e di compromissione della funzione polmo-nare. Inoltre, a causa dei sintomi (l’affanno – dispnea - in particolare), creano difficoltà nell’eseguire le normali attività quotidiane e portano ad una riduzione della perfor-mance fisica (disabilità). La terapia farma-cologica si è rivelata molto efficace nel controllare i sintomi e, in alcuni casi, anche nel rallentare la progressione della malat-tia ma spesso non riesce a incidere ulteriormente sulla qualità di vita del paziente. La riabilitazione polmonare ha lo scopo di far recuperare ai pazienti uno stile di vita indipendente, più produttivo e soddisfacente impedendo l'ulteriore deterioramento clinico, compatibilmente con lo stato della malattia. Integrando la terapia farmacologica con le tecniche riabilitative, si riduce ulteriormente la sintomatologia migliorando la qualità di vita con conseguente, dimostrata, riduzio-ne dei ricoveri ospedalieri e complessivo risparmio di risorse (Società Europea di Pneumologia). La riabilitazione respiratoria è un programma multidisciplinare di cura per pazienti con disfunzioni respiratorie, programmato "su misura" per ottimizzare l'autonomia e la performance fisica e sociale (American Thoracic Society) sia in fase post-acuta (a seguito di esacerbazione di patologia respiratoria cronica) per migliorare le funzioni residue e prevenire le complicanze dovute all'ospedalizzazio-ne, sia nella stabilità clinica per migliorare la qualità di vita. Nei soggetti sottoposti a intubazione o con tracheostomia (trattati con ventilazione meccanica invasiva prolungata per patologie respiratorie, neuromuscolari, o cardiovascolari) l'inter-vento riabilitativo è volto allo svezzamen-to dalla ventilazione meccanica ed al reinserimento domiciliare, in caso di parziale o totale dipendenza dalla ventila-

zione meccanica. Quasi tutte le affezioni toraciche e polmonari traggono beneficio da un programma riabilitativo. Dovrebbe essere previsto un programma riabilitativo per: i soggetti sottoposti a interventi di chirurgia toracica o cardiochirurgica, Broncopneumo-patia Cronica Ostruttiva (BPCO), Bronchiecta-sie, Malattie Neuro-Muscolari (Distrofie Muscolari, Sclerosi Laterale Amiotrofica, Sclero-si Multipla), Insufficienza Respiratoria. In particolare, la ridotta tolleranza allo sforzo del paziente BPCO è dovuta all’instaurarsi di un circolo vizioso per cui il paziente riduce l’attività fisica, a causa della dispnea, e tende a perdere trofismo e forza dei muscoli sia respiratori che degli arti. Questa spirale negativa si rinforza anche attraverso fattori concasuali come l’ansia e la depressione e altre patologie concomitanti, come la cardio-patia ischemica e lo scompenso. Il paziente sviluppa quindi disabilità, con perdita dell’autonomia e peggioramento, talora drammatico, della qualità di vita. Non c’è nessuna limitazione d’età al trattamento riabilitativo respiratorio se non l’incapacità, o la non volontà, a partecipare. A seconda della severità della malattia, gli interventi devono essere svolti in regime di ricovero nei casi più severi (patologia instabile, concomitanti affezioni cardiache o problemi di trasporto), o in regime di day-hospital o ambulatoriale nelle situazioni di maggiore stabilità clinica e nei meno compromessi.

Casa di Cura "Villa Serena" Unità Operativa di Medicina e di Riabilitazione Respiratoria

Dott.Giuseppe De Matthaeis, Specialista in Medicina Interna e Fisiokinesiterapia RespiratoriaPrimario di Medicina e referente sezione di Riabilitazione RespiratoriaCasa di Cura “Villa Serena”, Città Sant’Angelo (Pescara)

tel. 085 – 9590326/9590465

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LA VENTILAZIONE MECCANICA POLMONARE NON-INVASIVA

La bronchite cronica ostruttiva e l’enfisema– unificati nel termine Broncop-neumopatia cronica ostruttiva (BPCO) - sono malattie croniche caratterizzate da un’ostruzione fissa delle vie aeree con difficoltà ad espellere aria dai polmoni che, non riuscendo a svuotarsi completamente, determinano un intrap-polamento di aria al loro interno (iperinsufflazione). Ciò costringe i muscoli della respirazione (diaframma e muscoli ausiliari) a un superlavoro che però genera fatica respiratoria e perdita di efficacia degli stessi muscoli.

Nei pazienti affetti da BPCO/Enfisema la dispnea è la principale responsabile della disabilità che è costituita fonda-mentalmente da una ridotta tolleranza all’esercizio e da una conseguente cattiva qualità della vita giornaliera.

È dimostrato che i programmi di riabilita-zione respiratoria sono efficaci nel ridurre la dispnea, nell’aumentare la tolleranza all’esercizio e nel migliorare la qualità della vita in pazienti affetti da BPCO. Nelle forme più avanzate o gravi, spesso compli-cate da insufficienza respiratoria (dove, nonostante i farmaci, la limitazione funzio-nale è tale da ostacolare in maniera impor-tante la vita quotidiana), il riallenamento e la riabilitazione respiratoria possono avvalersi, in casi specifici, dell’uso della ventilazione meccanica assistita non invasiva (VMNI o NIV). Si tratta dell’uso di un apparecchio, chiamato ventilatore polmonare, consistente in un generatore di pressione capace di inviare, durante la fase inspiratoria, un certo volume di aria nelle vie aeree attraverso una maschera, nasale o facciale, applicata sul viso e collegata con dei tubi all’apparecchio. Il ventilatore aumenta o rimpiazza il respiro spontaneo del paziente. Questo ausilio

ventilatorio, generalmente usato nelle ore notturne durante il sonno, controbilancia l’eccessiva pressione delle vie aeree e supporta e aiuta i muscoli respiratori affatica-ti nella loro funzione, quasi mettendoli a riposo, comportandosi come una pompa ventilatoria.

E’ oggi ben dimostrata l’efficacia della ventilazione assistita nel migliorare la dispnea (affanno), nell’aumentare la tolleranza all’esercizio fisico, e nel migliora-re l’insufficienza respiratoria favorendo l’eliminazione dell’anidride carbonica (CO2), specie nei casi dove si associa ipoventilazione notturna cioè riduzione della ventilazione durante il sonno, come ulteriore complicanza della malattia di base, sia essa la BPCO o la cifoscoliosi o una severa obesità.

Oltre che nei pazienti con severa BPCO, questo trattamento si è rivelato particolar-mente efficace, e pressoché l’unico possibile per i problemi respiratori, nei pazienti con malattie della gabbia toracica come le cifoscoliosi, o in quelli con malattie neuro-muscolari, come le distrofie o la sclerosi laterale amiotrofica. Nei casi descritti, dopo un’attenta valutazione clinica e strumentale, è opportuno considerare questa ulteriore modalità di trattamento nell’ambito di un programma riabilitativo e per il successivo uso domiciliare.

Casa di Cura "Villa Serena" Unità Operativa di Medicina e di Riabilitazione Respiratoria

Dott.Giuseppe De Matthaeis, Specialista in Medicina Interna e Fisiokinesiterapia RespiratoriaPrimario di Medicina e referente sezione di Riabilitazione RespiratoriaCasa di Cura “Villa Serena”, Città Sant’Angelo (Pescara)

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QUANTO E’ IMPORTANTE LA SALUTE ORALE IN GRAVIDANZA?

Negli ultimi anni è cresciuta la consapevo-lezza scientifica dei legami esistenti tra patologie orali e patologie in altri distretti corporei. Lo scopo di questo articolo è quello di mettere in luce la correlazione tra le malattie odontoiatriche più comuni ed il loro potenziale impatto sull’evoluzione e l’esito della gravidan-za. Durante la gravidanza si verificano numerose modificazioni fisiologiche non solo a carico dell’apparato riproduttivo della donna, ma anche di altri organi che, talora e se trascurate, possono portare al costituirsi di vere e proprie malattie. Anche la salute del cavo orale viene influenzata dallo stato di gravidanza:•si modifica la composizione qualitativa della placca batterica, favorendo l’aumento di specie batteriche parodonto-gene (Prevotella Intermedia);•si altera la qualità e la quantità della saliva, che diventa soprattutto più viscosa facilitando l’adesività dei batteri al dente, con una più rapida progressione della carie; •le gengive soffrono dell’aumento del volume di sangue e di liquidi interstiziali che si ha in gravidanza, tendono a sangui-nare più facilmente e la loro costituzione favorisce maggiormente il ristagno dei residui alimentari, con ulteriori conse-guenze anche per i denti;•i possibili disturbi dei primi mesi di gravidanza (nausea e vomito), che condi-zionano l’assunzione frequente di piccole quantità di cibo, spesso peggiorano la qualità dell’igiene orale e nei casi con vomito protratto nel tempo si può avere un abbassamento del pH con demineraliz-

zazione ed erosione acida dello smalto;•l’istinto di protezione del nascituro condizio-na la donna in attesa a negare qualsiasi

trattamento specialistico che possa anche lontanamente comportare rischi per la gravidanza;•possibile comparsa di epulidi gravidiche, formazioni fibrose, assolutamente benigne ed asintomatiche.

Il progresso nelle conoscenze medico-scientifiche in campo ostetrico e odontosto-matologico ha permesso di meglio interpre-tare i rapporti causa-effetto e l’evoluzione delle malattie del cavo orale nel corso della gestazione, delle loro conseguenze e, quindi, di stabilire delle strategie terapeutiche e preventive, ben codificate e sicure. La salute del cavo orale è fondamentale in epoca preconcezionale e nel corso della gravidanza per diversi motivi. Le malattie infettive (del tratto respiratorio, genito-urinario e del cavo orale, come ad es. le parodontopatie) sono indicate oggi come tra le principali cause di complicanze ostetriche e perinatali temibili, quali il parto prematuro, la rottura prematura delle membrane e la nascita di neonati di basso peso (al di sotto dei 2500 gr), condizioni, queste, gravate da una più alta percentuale di complicanze neonatali a breve e lungo termine (si calcola siano responsabili del 70% delle morti neonatali e di circa il 50% delle sequele neurologiche a lungo termine). Una gestante con parodontite ha un aumento di rischio di partorire un neonato prematuro e sottopeso pari 7,5 volte rispetto alla media.

odontoiatria Dott. Umberto Preite

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Dott. Umberto Preite, Medico Chirurgo–Odontoiatra Via Firenze104 Pescara 65122 Tel. 0854227128 [email protected]

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odontoiatria Dott. Umberto Preite

29Dr.ssa Gabriella Scorpio, Specialista in Ostetricia e Ginecologia Dir. Medico I livello U.O. Ostetricia e Ginecologia A.U.S.L. Pescara P.O. Penne

In realtà quasi tutte le donne sanno che la propria salute durante la gravidanza è di fondamentale importanza per sé e per quella del feto, ma poche di loro sono a conoscenza del fatto che un’alterazione della salute orale dovuta alla malattia parodontale potrebbe influire sulle condizione generali del feto prima e del neonato poi. E’ stato calcolato che la malattia parodontale è responsabile del 18% dei 250.000 casi di nascite premature per anno negli USA. In letteratura sono molti gli studi che mostrano una correla-zione significativa fra malattie gengivali-parodontali e le complicanze ostetriche, per l’attivarsi di un meccanismo comune d’azione. Oggi è infatti opinione diffusa che i parti prematuri, come conseguenza di un’infezione sub-clinica, intervengano quale risultato della trans-locazione di tossine batteriche e di sostante mediatrici dell’infiammazione (prostaglandine), prodotte in altra sede, verso il comparti-mento fetale. Le infezioni parodontali fungono da riserva per i batteri produttori di tossine e prostaglandine e la modifica-zione della composizione della placca batterica che si verifica in gravidanza, può essere la sede della produzione di queste sostanze potenzialmente fetotossiche. Dunque, le evidenze scientifiche, basate su osservazioni cliniche e di laboratorio, supportano fortemente l’ipotesi che le infezioni sub-cliniche sono una importan-te causa di parto prematuro, soprattutto quando si verificano prima della 30° settimana di gestazione (decorso il 7° mese). Questo concetto è una base di partenza molto importante per la messa a

punto di strategie di prevenzione della nascita prematura di un bambino e anche se la ricerca necessita di ulteriori dati è

consigliabile nel frattempo non rischiare! Mentre tutte le ricerche mostrano come non esista alcuna verità scientifica nella correla-zione tra gravidanza e carie, è ragionevole ipotizzare che sanguinamento gengivale ed ipersensibilità dentale siano alla base piutto-sto della rinuncia a qualsiasi tipo di igiene, favorendo pertanto l’insorgenza di nuove carie o l’aggravarsi di quelle già esistenti. Da quanto affermato finora emerge l’importanza di un controllo meticoloso dello stato di salute della bocca, soprattut-to in vista della gravidanza, da parte dell’odontoiatra (parodontologo) e dell’igienista. Torna quindi molto forte il richiamo alla prevenzione che deve portare l’individuo a mirare ad uno stato di salute generale da mantenere nel tempo evitando di risolvere i problemi medici solo dopo che la sintomatologia obbliga a farlo. Il momento migliore per risolvere i propri problemi gengivali, o più in generale del cavo orale, infatti è appunto quello che precede la gravidanza perché si possono adottare tutte le terapie a disposizione con eventuale supporto farmacologico, senza dover considerare eventuali conseguenze del trattamento sulla salute del feto. Durante la gestazione la futura mamma dovrà, tra le altre cose, salvaguardare la salute dei propri denti e quella del nascituro cercando di:•curare l’igiene della bocca attuando un corretto programma di quotidiana igiene orale con l’ausilio di spazzolino, dentifricio, filo interdentale, colluttorio e puliscilingua. E’ inoltre opportuno che la gestante esegua una visita dal dentista al 2°-3° mese, una al 6° e l’ultima all’8° mese.•avere una corretta alimentazione: è impor-tante avere un adeguato apporto di vitamine che aiutino la mineralizzazione delle ossa e dei denti ma anche controllare l’assunzione di carboidrati fermentabili e di zuccheri;•non fumare e non esporsi al fumo passivo: il fumo riduce la quantità di ossigeno che arriva al feto.

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31Prof. Raoul Saggini, CUMS (Centro Universitario Medicina dello Sport ) Viale Abruzzo 322- 66013 Chieti Scalo Tel. 0871/587107

I disturbi perineali della donna sono in incremento negli ultimi anni. Lo stile di vita, spesso troppo stressante e seden-tario, l’obesità ed i disordini alimentari, le gravidanze, i parti traumatici, o anche esiti di interventi chirurgici possono essere correlati alla comparsa di tali disturbi.

Queste cause sono spesso all’origine, in particolar modo nei soggetti a rischio per caratteri genetici ereditari e caratteristiche personali, di modificazioni anatomico-funzionali a livello pelvi-perineale. Pertan-to, un valido programma di prevenzione costituisce l’approccio più razionale per potenziare le strutture perineali e rafforza-re il pavimento pelvico al fine di evitare o ridurre il danno funzionale. La continenza urinaria è uno stato fisiologico garantito dalla interazione di 3 distretti corporei: il cervello, il midollo spinale e l’unità funzionale vescicosfinterica. Insieme ai 3 distretti corporei propriamente funzionali ce ne è un quarto legato invece al sostegno meccanico della vescica: il pavimento pelvico. Disordini urologici di diversa natura sono associati ed aggravati da un’indebolimento delle strutture muscoloscheletriche, neurali e miofasciali della schiena e/o del cingolo pelvico. Disfunzioni del pavimento pelvico contri-buiscono a creare diverse condizioni urologiche. Le due maggiori categorie sono costituite da ipertonia e ipotonia del pavimento pelvico. L’ipotonia del pavimento pelvico è frequentemente associata con disturbi della continenza urinaria e può essere aiutata con esercizi che rinforzano entrambi gli strati muscola-

ri del pavimento pelvico (strato profon-do – levator ani - e strato superficiale degli sfinteri anali ed uretra-

li). L’ipertonia del pavimento pelvico invece sarà indirizzata all’esecuzione di esercizi che rilassino entrambi gli strati del pavimento pelvico. Più importante ancora, molte di queste tecniche aiutano ad acquisire consa-pevolezza della propria muscolatura, ed aiutano le pazienti ad imparare come auto correggersi. Poichè il pavimento pelvico non lavora isolatamente, qualsiasi rotazione o disfunzione della parte inferiore della schiena, del cingolo pelvico e delle articola-zioni ad essi collegate sarà coinvolto nella patologia, così un corretto programma di esercizi dovrà tendere al riequilibrio di queste strutture e a mantenere l’elasticità nei gruppi muscolari di maggiore influenza sul bacino e sulla zona lombare.Anche le disfunzioni delle articolazioni sacroiliache o della sinfisi pubica possono aggravare le condizioni sopra menzionate. Quindi, migliorare l’allineamento muscolo scheletrico e le funzioni miofasciali utilizzan-do la SPAD (Sistema Posturale Antigravitario Dinamico) al fine di migliorare le funzioni del sistema tonico posturale rendendolo più corretto possibile, cioè più stabile e meno dispendioso dal punto di vista energetico; e la ViSS, sistema di vibrazione ad onde acusti-che ad alto rendimento per l’incremento di forza muscolare e del reclutamento delle fibre muscolo scheletriche, può notevolmen-te aumentare l’efficacia dei trattamenti standardizzati.

I DISTURBI PERINEALI FEMMINILI: UN APPROCCIO RIABILITATIVO

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speciale a cura della redazione

Nasce il Pronto Soccorso Pediatrico a Pescara

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Una maggiore attenzione per i bambini anche nella delicata fase dell’intervento sanitario immediato, grazie all’arrivo del pronto soccorso pediatrico.

La struttura, che sarà la prima del genere in Abruzzo, sorgerà presso l’ospedale di Pescara: sono già stati individuati alcuni ambienti all’interno del pronto soccorso generale.

L’attivazione del servizio sarà possibile grazie al contributo della Fondazione “Due Ali per Pescara”, presieduta da Aldo Di Cosmo, che ieri mattina ha consegnato al primario di Pediatria, Giovanni Visci, un assegno per dare il via al progetto. Come cifra iniziale sono stati stanziati 10.000 euro, ma si conta di raggiungere, complessiva-mente, la somma di 50.000 euro.

Per finanziare la raccolta fondi sarà anche organizzato, a fine marzo, uno show benefi-co con le star del programma televisivo “Ballando con le stelle”, e non mancherà Simone Di Pasquale, che è stato scelto come testimonial del progetto.

“Il pronto soccorso pediatrico – ha spiegato il professor Visci – è stato pensato per evitare che i bambini vivano un possibile disagio all’interno di un pronto soccorso tradizionale: qui, infatti, ci sono medici e infermieri con specifiche competenze pediatriche. Questa iniziativa è destinata a creare le condizioni per una realizzazione stabile e permanente; l’obiettivo è di creare un castelletto di risorse che potranno poi essere veicolate dalla Asl di Pescara”.

È proprio attraverso l’azienda sanitaria del capoluogo adriatico, infatti, che passeranno tutti i fondi. Entro gennaio sarà assunta la prima infermiera, ed entro due mesi avverrà il “reclutamento” della seconda.

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la sanità che funziona a cura della redazione

gli speciali di Pocket Salute!

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RICOVERI PROGRAMMATI ORDINARIPer una buona gestione dei ricoveri è auspicabile che sia il Pediatra di base, o altro Medico che ha in cura il piccolo paziente, a prendere accordi con un Medico dello Staff per la programmazione del ricovero.

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CONTROLLO - ESAMI SPECIALISTICI085-425 2773

GASTROENTEROLOGIA ed ENDOSCOPIA DIGESTIVA Visita di controllo - risultati indagini - esami specialisticiCUP 085-4253232/3/4 Tel. 085-425 2914

MALATTIE INFETTIVE085-425 2496 ore 11-13 LUN-VEN

NEFROLOGIA PEDIATRICA085-425 2496 ore 11-13 LUN-VEN

NEUROLOGIA085-425 2496 ore 11-13 LUN-VEN

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Nel progetto saranno coinvolte attivamente anche le scuole elementari, con una serie di incontri ad hoc: si è cominciato ieri mattina presso l’edificio di via Milano. L’obiettivo è di far capire agli alunni l’importanza della solidarietà, parlando di educazione sanitaria.

Con il primo pronto soccorso pediatrico d’Abruzzo, la fondazione “Due ali per Pescara” continua a mettere a segno importanti risultati, dopo la ludoteca per i figli dei detenuti e i progetti “1000 ore per la vista”, “La solidarietà va in porto” e “Mamma per la vita”.

Il servizio sarà disponibile nei locali del pronto soccorso e sarà garantito da due infermiere usufruendo dello stanziamento della Fondazione, e l'altra sarà assunta più in là, a marzo, quando il progetto decollerà.

Ad annunciare la novità sono stati Di Cosmo e il primario di Pediatria dell'ospedale di Pesca-ra, Giovanni Visci, che ha parlato dell'attuale inadeguatezza del pronto soccorso a rispon-dere alle esigenze dei bambini. E comunque, ha ricordato, l'attivazione del pronto soccorso pediatrico «è un obbligo di legge, che in Abruzzo e in altre pochissime regioni non viene rispettato».

Sempre Visci ha evidenziato che dal 2000 al 2008 i casi di bambini seguiti in pronto soccorso sono raddoppiati, passando da 4.000 a 8.000, e durante le ultime feste di Natale gli interventi sono stati circa 40 al giorno.

La Fondazione presieduta da Di Cosmo non si ferma qui: dopo aver raccolto i primi diecimila euro per questo progetto intende andare avanti (servono 50mila euro): «ciò che vogliamo – ha dichiarato Di Cosmo – è donare alla città una struttura di cui possono benefi-care i bambini, che rappresentano il nostro futuro, per cui la Fondazione farà il possibile per far sì che il progetto vada in porto».

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Sede Legale : Via Montanara 29, 65123 Pescaratel. e fax 08573451 cell. 3284545605 www.videspescara.org [email protected] Operativa: Parrocchia Della Visitazione B.V.M. Via C. Alberto Dalla Chiesa, Pescara

www.videpescara.org

L’associazione Vides Pescara Onlus ha inteso promuovere l’incontro tra il mondo del volonta-riato e quello del teatro per offrire un’occasione di stimolo.

L’idea è quella di inseguire una crescita comune per sensibilizzare al valore della mondialità, per creare una cultura dell’accoglienza, della difesa dei diritti umani al fine di contribuire alla costru-zione di un futuro di pace. Abbiamo scelto, per il nostro laboratorio teatrale, il vernacolo conside-rato memoria storica del territorio nel quale operiamo e mezzo di comunicazione immedia-to e divertente. L’associazione è impegnata in molte altre attività rivolte, in modo particolare ai bambini ed ai ragazzi, in parrocchia, nelle scuole, in ospedale e nelle piazze seguendo il metodo educativo di Don Bosco.

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Mara Parisse, Reflessologa e Puericultrice, Professionista dei rimedi naturali

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Trattamento dietetico naturale. Perdita di peso rapida e facile da mantenere nel tempo.

Nel corso degli anni di studio e lavorativi mi sono sempre occupata di persone in sovrappeso nonché di obesi. La reflessolo-gia, quindi le famose 8/10 sedute d tratta-menti, unitamente a prodotti fitoterapici mi hanno regalato gran belle soddisfazio-ni. I volti dei pazienti irradiati da splendidi sorrisi e dei corpi “quasi perfetti” mi hanno spinta ad andare oltre. Infatti, di questi pazienti alcuni “dal palato più fine” in 3/4 anni hanno ripreso 5/6 chili. Mi direte non è molto. Certo! Ma quando si ama il proprio lavoro, consentitemelo, si vuole la perfezione laddove sia possibile! Così sono giunta a mettere a punto un trattamento dietetico già studiato per molti anni con metodologie diverse, ed a farlo mio inquadrandolo nella tecnica di reflessologia.

Partendo dalla risultanza che una dieta classica mobilizza il grasso ma lascia indenni le adiposità localizzate, ho optato per l’utilizzo di un integratore alimentare a base proteica che consente una perdita ponderale di grasso mantenendo la massa magra; inoltre lo stesso, inibisce l’appetito e dà tono al fisico senza altera-zioni metaboliche.

Il primo approccio al trattamento dietetico proteico prevede analisi di laboratorio di routine e, laddove non si evincano criteri di esclusione per lo stesso, si procede.

Il trattamento è incom-patibile per: insuffi-cienze cardiache, renali ed epatiche; diabete, gravidanza, disturbi psichiatrici, terapie

diuretiche, età inferiore ai 14 anni.

Ho creato un vademecum per l’obeso tale da permettere di seguire il trattamento senza avere problemi. Trascritti i dati personali, dietro firma privacy, acquisisco peso e misurazioni corporee; quindi una seduta di reflessologia mi da modo di porre in eviden-za, nel mio, eventuali/ulteriori squilibri, già segnalati dal medico di famiglia; a questo punto suggerisco come assumere l’integratore proteico e per quanto tempo.

Segnalo inoltre l’esigenza di associarvi un integratore vitaminicominerale ed un regola-tore intestinale. La ragione è evidente: le sole proteine sono insufficienti all’organismo, e la mancanza di “grassi” è causa di stipsi ostinata.

Il tutto è riportato sul vademecum ed ovviamente, tanto la prima seduta quanto i successivi controlli, sino al raggiungimento del peso ideale, prevedono di nuovo tutto l’iter (peso, misurazioni). Ricordo che garanti-sco una diminuzione peso da 8/10 Kg. al mese, ma soprattutto, che è riportata una tabella di mantenimento dove il senso del gusto ricomincia ad entrare in azione!

Il trucco è solo uno: diventare amici della bilancia ogni mattina e se c’è qualche chilo in più… prendere il vademecum… e provve-dere immediatamente!!!

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benessere SalvaFormaggio

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DAL WEB UN NUOVO PROFUMO DI FORMAGGIO

E ora, il prezioso cestino Salvaformag-gio sbarca anche sul web. L’invenzione della catena Acqua e Sapone, dagli scaffali approda anche nel mare magnum di Internet.

Sul sito www.salvaformaggio.com infatti è possibile trovare curiosità legate al formaggio, leggere ricette deliziose e particolari, oltre che scovare il punto vendita più vicino dove poter acquistare il sacchetto che consente di conservare al meglio e più a lungo questo prezioso alimento.

Un prodotto alimentare che ha una lunga storia, mista di leggenda e tradizione. Si racconta infatti che il formaggio fu scoperto da un mercante arabo che, mentre realizzava un lungo viaggio nel deserto, mise il latte nello stomaco di un capretto. Al momento di consumarlo notò che era quagliato e fermentato (per il quaglio nello stomaco del capretto e per l’alta temperatura del deserto). Ci sono autori che segnalano l’esistenza del formaggio già nella Preisto-ria e anche nella Bibbia ci sono vari riferimenti a questo alimento. I Romani erano grandi consumatori di formaggio, soprattutto di quello di capra che condiva-no con spezie. Inoltre durante l’Impero Romano, la sua produzione si estese in tutti i territori conquistati. I primi monaste-ri iniziarono a produrre diverse varietà di formaggio durante l’Età Media con ricette che si conservano ancora oggi. Durante le Olimpiadi in Grecia il formaggio fu la principale fonte di energia degli atleti, veniva unito in un impasto con olio, farina, frutta e miele. La produzione a grande scala, invece, è arrivata con la rivoluzione industriale e lo sviluppo delle città. All’inizio il latte si utilizzava crudo, ma nel 1850 il microbiologo Luis Pasteur scoprì la

pastorizzazione che cambiò il processo definitivo di elaborare i formaggi. L’attuale vocabolo “formaggio” deriva dalla parola “formos”; con questa parola i greci antichi indicavano il paniere di vimini in cui veniva riposto il latte cagliato, per dargli forma. Il “formos” greco divenne la “forma” dei romani che, a sua volta, si trasformò nell’antico francese in “formage” per arrivare poi alle versioni moderne di “formaggio” in italiano e “fromage” in francese.

Sempre sbirciando nel sito www.salvaformaggio.com si possono leggere anche dei consigli su come preparare un tagliere di formaggi, ideale per buffet o compleanni. Ogni formaggio infatti avrà il suo taglio. Il Tandil argentino deve essere servito affettato in parti di mezzo centimetro, che vengono ridivise a loro volta a metà; la Fontina piccante e il Gruyère a pezzi triango-lari, il Parmigiano va sgranato; la Treccia di mozzarella la si può combinare con pomodo-rini secchi, bagnarlo con il loro olio e tagliarlo a fette. Oltre a questi un’idea sarebbe anche quella di servire creme di formaggi, come la pasta mediterranea da spalmare a base di mascarpone, olive nere, acciughe e capperi; o di salmone, con formaggio mascarpone e salmone affumicato. L’accoppiata vincente è quella di annaffiare il tutto con bicchieri di vino rosso come il Cabernet Sauvignon, Malbec, Siray o Pinot noir.

SalvaFormaggio www.salvaformaggio.comSacchetto speciale brevettato per la conservazione del formaggio stagionato

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benessere

ATTIVITA’ FISICA PER SENIOR: A OGNUNO LA SUA

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Dott.ssa Lucia G. Preziusi, INGYM A.S.D.

Dott.ssa Lucia G. Preziusi, Responsabile Marketing e Comunicazione INGYM A.S.D. Pescara Tel. 085 4518754 - [email protected]

Perché invecchiamo? Non c’è ancora una risposta univoca ed esaustiva! Tra centina-ia di teorie emergono quattro filoni: usura, agenti tossici, cause genetiche, fattori evolutivi.

Certo è che corpo e mente si deteriorano col tempo: è importante attivare i rimedi che ritardano i processi degenerativi, per invecchiare in salute e autosufficienza, continuando a essere utili a sé e agli altri. Negli ultimi anni la componente anziana della società è cresciuta in modo rilevante e crescerà ancora. Paradossalmente, però, se una volta si viveva meno anni, efficienza fisica e mentale si conservavano meglio, oggi invece si vive più a lungo, ma spesso con scarsa autosufficienza in vecchiaia. C’è una grande differenza tra l’anziano, che vive attivamente e il vecchio, che ha una qualità di vita modesta. Tante persone dimostrano 10/15 anni di meno, dunque l’età biologica può benissimo non coinci-dere con quella anagrafica e molto possia-mo fare per rallentare l’orologio biologico. Qui emerge l’attività fisica. Citando fonti autorevoli “se l’esercizio fisico potesse entrare in una pillola, sarebbe il farma-co più potente e più prescritto al mondo”. A parità di età, chi svolge attività fisica mantiene un’efficienza superiore rispetto a chi non lo fa: ne ottiene benesse-re mentale, rischia meno verso cardiopatie, obesità e altri gravi disturbi e sul piano funzionale mantiene discreti livelli di forza, resistenza e flessibilità. La motivazione salutistica però, se sprona a iniziare un’attività fisica, non sempre basta a rinnovare lo stimolo per continuarla: va

confrontata con aspet-tative, stile di vita e tempo disponibile di ogni senior. Esatta-mente come per ogni 20enne, è importante

che ogni senior possa scegliere tra una varietà di programmi, sempre adeguati e complementari, quello o quelli più adatti a sé e variarli nel tempo, supportato da un team specializzato e aggiornato. Anzitutto, affinché l’allenamento migliori realmente i propri parametri fisiologici carenti - come forza e/o resistenza, flessibilità, velocità - il senior non deve partire dall’idea minimalista “ma sì, basta che mi muova un po’”, che ispira le classiche attività ludico-motorie “per anziani”. Sul piano oggettivo, occorre differen-ziare per intensità e obiettivi principali. Nel primo approccio al movimento o in presenza di patologie, specie articolari, conta l’allungamento, quindi ben si prestano attività come ginnastica posturale, stretching, pilates. Si può proseguire con attività per l’apparato cardio-polmonare, come l’aerobica dolce e il cardiofitness. Infine, le attività di muscolazione, per tonificare i distretti più carenti. Sul piano soggettivo, sono fondamentali l’aspetto emotivo e quello educazionale. Chi conosce bene l’attività che pratica ne beneficerà al massi-mo: insegnanti che sappiano informare attentamente saranno preziosissimi; sono pure essenziali l’armonia del movimento, il tipo di musica o il silenzio, il colore e la luce degli ambienti e l’energia espressa da compagni e istruttori. Ogni piccolo progres-so, in tal modo, sarà motivazione per quello successivo.

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LA CHIROPRATICA PREVIENE L’ INFLUENZA

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Dr. Paolo Canepari, Chiropratico www.chiropraticapescara.it Via Nazionale Adriatica Nord, 99 Pescara Tel. 085 4718107 - 328 6267461

Tra le varie strategie per cercare di combattere l’ influenza suina o no, la gente dovrebbe considerare seriamen-te anche la chiropratica. Un sempre maggior numero di esperti, impegnati nella ricerca sul sistema nervoso, immuni-tario ed endocrino e dei legami tra essi, sta riscontrando come gli aggiustamenti chiropratici abbiano un effetto positivo sul sistema immunitario.La ricerca contempo-ranea sta gettando luce su quei meccani-smi neuro-biologici che potrebbero spiegare i risultati stupefacenti che la chiropratica ha avuto con pazienti affetti da patologie infettive o virali. Durante una risposta immunitaria è essenziale che vi sia un’ ottima comunicazione tra i due per il mantenimento dell’ equilibrio corporeo (omeostasi). Dalla sua nascita, la chiroprati-ca ha sempre sostenuto che virus e batteri non sono un pericolo per tutti allo stesso modo. Il sistema immunitario è in grado di proteggerci dall’ influenza, come da altre malattie infettive e ci permette di rimetterci in piedi quando ci ammalia-mo. Il sistema immunitario come ogni altro apparato corporeo è controllato dal sistema nervoso. I chiropratici sostengono inoltre l’importanza di mantenere uno stile di vita salutare (riposo, bere molta acqua, seguire una dieta bilanciata, fare esercizio fisico regolarmente e adottare delle strategie per controllare lo stress) in modo da influenzare positivamente il sistema nervoso e quello immunitario. Che i chiropratici aiutino nel combattere l’influenza non è affatto una novità. Duran-te l’epidemia del 1917-1918 si stima che nel mondo morirono circa 20 milioni di

persone. Fu proprio in seguito all’efficacia dimostrata nel trattare la malattia, che la chiropratica fu ufficia-lizzata legalmente in

moltissimi stati degli U.S.A. A Davenport tra i 93.590 pazienti trattati dalla medicina ufficia-le, vi furono 6.116 morti – un morto ogni 15 persone. I chiropratici alla Palmer School trattarono 1.635 casi e ebbero un solo morto. Secondo il Dr. McCoy questi risultati sono tutt’altro che sorprendenti se consideriamo le recenti scoperte. Studi evidenziano come la chiropratica abbia degli effetti benefici sulla funzionalità polmonare, immunoglo-buline, linfociti β ed altri reazioni del sistema immunitario. La ricerca condotta dal Dr. Robert Blanks ed i suoi colleghi, ha esaminato 2.818 individui in cura presso chiropratici. Queste persone riportavano un miglior benessere globale, che variava dal 7 al 28% esaminando sintomi e disturbi vari tra cui: rigidità della colonna, dolore, fatica, frequenza di raffreddori od influenze, mal di testa, dolori mestruali, disturbi intestinali, allergie, vertigini. In particolare si notò come l’incidenza di influenza e raffreddore, in persone seguite regolarmente da un chiropratico, fosse del 15% in meno rispetto al resto della popolazione. Sostanzialmente oltre alle solite raccomandazioni di lavarsi le mani, evitare luoghi troppo affollati, coprirsi la bocca con la mano nuda quando si starnu-tisce o si tossisce, è molto importante assicu-rarsi che il proprio sistema immunitario funzioni in modo ottimale e la chiropratica, come si è visto, è un ottimo modo per raggiungere lo scopo.

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personal training Mimma Mandolini

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IL MINI TRAMPOLINO ELASTICO: ALLENAMENTO SEMPLICE ED EFFICACE

Ottobre: è ricominciata la ricerca, da parte dei tanti amanti del fitness, della palestra più trend, dei corsi più innova-tivi e degli attrezzi che possono creare gli allenamenti più originali.

In realtà il 50% delle persone che si iscrivono presso un fitness club, statistica-mente, lo lascia entro le prime 8 settimane; in più, la mancanza di tempo, porta la maggior parte delle persone a fare allena-menti saltuari e incostanti senza raggiun-gere i risultati sperati.

Ecco che dal mondo del fitness arrivano in aiuto i nuovi attrezzi per l’esigenze di chi non vuole rinunciare all’allenamento ma vuole poterlo fare in pochissimo tempo.

Uno di questi è il mini trampolino elastico, semplice e divertente da usare, ed efficace per rimanere in forma.

I ricercatori americani hanno dichiarato che il saltello è il più efficiente ed efficace esercizio mai inventato.

I tappeti elastici sollecitano il corpo alla gravità che varia da 0 a 2-3 g (g=forza di gravità terrestre) a seconda dell’altezza a cui si salta.

Saltellare è un’ esercizio aerobico, adatto a tutti, ad impatto zero che incrementa la circolazione del sangue, aumenta la capacità di cuore e polmoni, aiuta il fisico ad eliminare il grasso corporeo in eccesso, potenziando la circolazione

linfatica e coadi-uvando l’eliminazione delle tossine nel nostro corpo.

Con il salto si ottiene

un lavoro di tonificazione di cosce, glutei, addome e braccia, inoltre si aumenta l’agilità migliorando il senso di equilibrio.

Può essere fatto mentre ascoltate la musica, guardate la tv o ancora meglio sotto la guida del vostro personal trainer che vi aiuterà a creare sequenze di esercizi stimolanti e divertenti.

La domanda giusta allora è:

il trampolino elastico è in grado di sostituire l’allenamento standard che svolgiamo durante le faticose giornate settimanali?

In effetti il trampolino elastico non fornisce un allenamento completo per tutto il fisico e non può, ad esempio, sostituire la corsa sul tapis roulant o il potenziamento muscolare del body building, ma se integrato all’allenamento classico, che si fa sulla parte superiore del corpo, rappresenta una valida alternativa divertente a conclusione degli esercizi classici.

Mimma Mandolini, Dott.ssa in Scienze Motorie, Personal TrainerVia Saffi 22/24, Pescara Tel. 085 4298919 www.personalfitmimma.it

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FOTOEPILAZIONE LASER ASSISTITA: LA NOVITA' VIENE DALLE IPL

La differenza tra la fotoepilazione laser-assistita completa e quella parzia-le consiste nel tipo di emissione luminosa: i laser, infatti, emettono luce ad una sola lunghezza d'onda lumino-sa, mentre le IPL emettono sfruttano le multiple lunghezze d'onda.

Attualmente, dopo un decennio di evolu-zione tecnologica, l'approccio terapeutico mira alla progressiva eliminazione dei peli superflui, in dipendenza temporale variabile a secondo delle cause che ne determinano la eccessiva crescita. Auspi-cabili l'efficacia a lungo termine, il comfort nell'esecuzione della seduta fotoepilato-ria, il decorso post-trattamento breve, e la rapidità di esecuzione anche per ampie superfici anatomiche. Il follicolo pilifero è una entità anatomica complessa, con peculiarità variabili di tipo razziale, anagra-fico, di sede e soprattutto legate alla fase di crescita vitale. Pertanto viene richiesta al medico una perfetta conoscenza degli strumenti laser utilizzati oltrechè della diagnostica clinica delle ipertricosi e/o irsuitismi. Le IPL, a partire dagli anni 2000, hanno rappresentato un passo in avanti e, se da una parte garantivano un buon fotoassorbimento melanico, dall'altra non avevano un’adeguata capacità di penetra-zione attraverso la cute, considerando che la struttura pilifera arriva ad una profondi-tà compresa tra 1,5mm e 7mm. Ad oggi, razionalizzando i presupposti tecnologici, le lunghezze d'onda elettive per una buona fotoepilazione sono quelle che coniugano la maggiore penetrazione cutanea (cosiddetta “diffusione”) con un

buon coefficiente d'assorbimento per le melanine del pelo da danneggiare perma-nentemente. Nasce la

necessità di un nuovo concetto, preso in prestito dalla tecnologia laseristica vascolare, ovvero che il “tempo di danneggiamento termico” (la durata necessaria del calore) convertito dalle energie luminose più efficaci, è sufficientemente lungo per distruggere i veri obiettivi che sono le cc.pilari vitali e la loro vascolarizzazione.

Per una valida fotoepilazione bisogna soddi-sfare determinati requisiti:•adeguata profondità di penetrazione•affinità idonea per le melanine del pelo•affinità ridotta per le emoglobine superfi-ciali•iniziali affinità per la componente acquosa delle cc. strutturali pilifere

La necessità di rispettare questi requisiti ha spinto un'azienda produttrice (Alma lasers Win-tekItalia) ad immettere sul mercato un'apparecchiatura versatile in grado di raggiungere i suddetti obbiettivi. Infatti questo laser di ultima generazione è in grado di raggiungere profondità pari a 6-7mm dal piano cutaneo risparmiando le superfici, distruggendo sia i bulbi, sia i cheratinociti, sia i melanociti metriciali bulbari. Inoltre il raffreddamento delle strutture cutanee è garantito dalla presenza di un sistema crioge-nico che consente di mantenere la tempera-tura a valori accettabili e migliorare la seduta.

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45Skin Laser Clinic S.M.A. Dri. D. D’Angelo, E. Follador, F. MariniPiazza Accademia 18, Pescara Tel. 085 4531036 www.laserclinic.it

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medicina estetica Skin Laser Clinic

47

NEI FIBROBLASTI IL SEGRETO DELL’ ETERNA GIOVINEZZA

L’Innovativa tecnica per annullare i segni dell'incedere del tempo sul viso, conosciuta come “Crioconservazione dei Fibroblasti”, già diffusa negli Stati Uniti, è finalmente arrivata in Italia. Oggi è infatti possibile eseguire la rivoluzionaria procedura di positive aging antinvecchia-mento presso gli Studi di Skin Laser Clinic, con la collaborazione del Bioscien-ce Institute di San Marino, Cell Factory di prestigio internazionale che si occupa di estrazione analisi espansione e criocon-servazione di cellule staminali (su www.bioinst.com è possibile monitorare il livello di sterilità delle camere bianche attraverso un sistema laser di conta particel-le quantiche). La cute è l’organo che manifesta maggiormente il processo d’invecchiamento dovuto alla riduzione di collagene ed elastina. La produzione di tali proteine connettivali è affidata a cellule del derma chiamate fibroblasti. L’invecchiamento fisiologico comporta una significativa riduzione qualitativa e quantitativa di queste cellule, con conse-guente e progressiva riduzione dello spessore, della compattezza e dell’elasticità cutanea.STEP 1I medici di Skin Laser Clinic effettueranno in ambulatorio il prelievo di una piccolissi-ma e sottile porzione (3 mm) di cute dall’area retro-auricolare (non necessita di anestesia, né di punti di sutura). Il tessuto prelevato, inserito in un apposito conteni-tore isotermico, viene ritirato da un corrie-re dedicato per essere consegnato alla Cell Factory Bioscience Institute. Dal frammento di cute prelevato vengono estratti, espansi

e crioconservati i fibroblasti.STEP 2Con la conservazione criogenica dei fibroblasti è possibile

utilizzare un numero elevato di cellule sempre giovani, anche a distanza di anni, per trattamenti anti-aging. In questo modo chiunque potrà fermare per sempre l’età dei propri fibroblasti e nel corso della vita impie-garli per integrare quelli che, al contrario, avranno risentito del fisiologico processo d’invecchiamento.STEP 3Dopo alcune settimane, i medici di Skin Laser Clinic, attraverso un sottile ago, iniettano nel derma del paziente i propri fibroblasti. Il trattamento è indolore e non causa inesteti-smi, nemmeno temporanei. Al termine della seduta, il ritorno alla vita quotidiana è imme-diato e privo di disagi. I risultati evidenti e naturali seguiranno attraverso la produzione e proliferazione di collagene, ac. Ialuronico ed elastina. La durata del risultato è legata al ciclo di vita delle cellule, ed è comunque possibile ripetere il trattamento non più di una volta l’anno, possibilmente all’infinito…

VANTAGGI•L’uso delle proprie cellule esclude qualsiasi rischio di rigetto o contagio.•I trattamenti possono essere ripetuti per svariati anni tramite le cellule crioconservate.•Assoluta naturalezza dei risultati.•I fibroblasti possono essere impiegati anche nella terapia di lesioni cutanee•L’efficacia è ampiamente dimostrata in letteratura.

Skin Laser Clinic S.M.A. Dri. D. D’Angelo, E. Follador, F. MariniPiazza Accademia 18, Pescara Tel. 085 4531036 www.laserclinic.it

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QUALCHE CONSIGLIO NUTRIZIONALE PER DISINTOSSICARSI DAL CIBO

Contro il nostro benessere fisico e nutrizionale, ci ritroviamo spesso appe-santiti, non tanto da un punto di vista corporeo, quanto dal punto di vista psicologico.

Quello che ci affligge è la perduta sensa-zione di sentirsi bene sotto ogni punto di vista: gli abusi di cibi particolarmente elaborati sia come primi piatti, sia come pietanze, aggiunti agli abusi di alcolici e dolciumi, portano sempre una sorta di affaticamento fisico e metabolico. Ne risentono l’apparato digerente, l’apparato cardiovascolare, endocrino, urinario e non da ultimo il sistema nervoso. Basti pensare a quanto aumenta la percentuale di accidenti cerebro-cardio-vascolari nel periodo natalizio e subito dopo. Se non abbiamo bisogno di un medico perché i sintomi degli abusi sono acuti, ma avvertiamo solo “il peso” delle abbuffate, possiamo prendere in considerazione un’intelligente “fai da te”.

Prima di tutto eliminiamo tutti quei complementi del cibo come alcolici di ogni genere, moderiamo il caffé, senza ricorrere per forza al decaffeinato, riducia-mo drasticamente il consumo di zucchero da cucina (quello di canna è identico), di sale (senza eliminarlo) il burro, la panna, e le salse. Poi passiamo a consumare gli alimenti in maniera che non si creino iperacidità gastriche e metaboliche, separando i carboidrati dalle proteine durante lo stesso pasto. Per esempio, assumendo a pranzo il primo insieme a verdure e condimenti solo a base di olio

d’oliva, e senza nessu-na proteina aggiunta (neanche il parmigia-no andrebbe messo), consumando un solo tipo di cibo che

fornisca zuccheri complessi, come appunto pasta o patate o legumi o riso, ed eliminando invece forzatamente il pane, per la presenza di lieviti spesso dannosi per l’apparato intestinale. A cena sarà preferibile invece assumere un piatto proteico “nobile” (di carne o pesce) cucinato arrosto, al forno, con qualche spezia e condimento crudo, a patto che non ci siano problemi di insonnia, oltre ad un contorno condito sempre con olio d’oliva. La frutta andrebbe consumata lontano dai pasti principali, cruda o cotta se sono comparsi disturbi come stipsi. Lasciamo per ultima la prima colazione che è il momen-to più importante, in cui si può assumere oltre al beneamato caffè, anche d’orzo o the, insieme con latte (possibilmente scremato) per chi lo tollera, cereali, frutta, biscotti integrali, dolcificando con miele o marmella-ta di buona qualità. Non possiamo dimenticare, come comple-mento per un buon recupero, anche una sana attività fisica magari all’aria aperta. Anch’essa deve essere fatta sempre con moderazione (le camminate per esempio sono un ottimo aiuto), soprattutto se non si è allenati dal punto di vista cardio-respiratorio e osteo-muscolo-articolare. Se non si hanno comun-que conoscenze di base alimentari e ginniche è sempre consigliabile farsi seguire da un nutrizionista e magari anche da un trainer per l’attività fisica: questo vi consenti-rà di evitare ulteriori problemi.

dietoterapia del benessere Skin Laser Clinic

49Skin Laser Clinic S.M.A. Dri. D. D’Angelo, E. Follador, F. MariniPiazza Accademia 18, Pescara Tel. 085 4531036 www.laserclinic.it

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RINOPLASTICA: UN RISULTATO NATURALE CON ANESTESIA LOCALE

L’informazione in chirurgia estetica rappresenta uno dei maggiori problemi di un ambito che è sempre più sotto i riflettori dei media.

In molti casi si forniscono, ai possibili pazienti, delle informazioni generiche o delle indicazioni ingannevoli che non servono solo a plagiare l’informazione a proprio uso.

La possibilità di riscontrare la veridicità dell’informazione ricevuta rappresenta, a mio avviso, il miglior sistema di controllo.

Il primo argomento che desidero affronta-re, sebbene in maniera ristretta, è quello della chirurgia del volto e in questo primo articolo quello della rinoplastica, ovvero la correzione della struttura ossea e cartilaginea del naso.

A mio avviso il primo compito del chirurgo è quello di capire le motivazioni, le esigenze e le aspettative del paziente, rendendolo così consapevole della reale possibilità di soddisfare le specifiche aspettative.

E’ fondamentale tenere presente l’aspetto del paziente facendogli capire, inequivo-cabilmente, che l’intervento cambierà sostanzialmente la forma del naso e non necessariamente la vita. In genere è possibile effettuare una simulazione del risultato al computer cercando sempre di prospettare un esito quanto più naturale possibile.

L’anestesia locale con sedazione rappresen-ta, a mio avviso, la scelta tecnica più appropriata sia per il

chirurgo che per il paziente. In questo modo vengono ridotti al minimo i rischi anestesio-logici e la degenza post-operatoria, conser-vando il massimo del confort e della sicurez-za intraoperatoria.

L’intervento dura in genere dai 45 ai 60 minuti e può essere associato a interventi funzionali , come la settoplastica.

Esistono varie tecniche chirurgiche, non tanto per il rimodellamento del dorso quanto per la correzione della punta. La punta rappresenta la vera sfida per il chirurgo che deve riuscire a conformarne la forma, la lunghezza e la larghezza dal dorso a tutto il profilo del viso.

La degenza post-operatoria è di circa due ore e la medicazione finale è costituita da una piccola placchetta sul naso. Pochi lividi accompagnano il post operatorio per una settimana e in genere il gonfiore dura circa un mese.

Il risultato finale consolidato si ha dopo circa 12 mesi.

Sono convinto che il miglior naso è quello talmente naturale da far apparire al meglio altri dettagli del volto, scoprendo e rivelando la propria naturale bellezza.

Skin Laser Clinic S.M.A. Dott. Mario Gioia, Specialista in Chirurgia Plastica

Page 52: Pocket Salute Edizione Pescara Ottobre 2009

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Page 53: Pocket Salute Edizione Pescara Ottobre 2009

RIMUOVERE I TATUAGGI SENZA LASCIARE TRACCE O CICATRICI

Il tatuaggio è un disegno indelebile realizzato sulla pelle mediante l'intro-duzione di pigmenti colorati nel derma.

Le figure riprodotte, a volte piuttosto complesse, rappresentano in genere qualcosa che è stato vissuto, sentito o desiderato in un momento particolare della vita. Al tatuaggio ricorrono persone appartenenti ai più diversi ceti sociali di entrambi i sessi. Sedi preferite dei disegni sono le braccia e le mani e in percentuale molto inferiore, il petto, il dorso, gli arti e il viso. Col passare degli anni si può non gradire più l'immagine fissata sulla propria pelle, provando un disagio che può evolversi in vere e proprie sindromi ansiose-depressive. A questo punto si decide di rivolgersi al chirurgo estetico per cercare una soluzione. Il principale proble-ma del passato, per la rimozione di un tatuaggio, era rappresentato dalle cicatrici che la dermoabrasione meccanica o ablativa (come l’uso della CO2) lasciava sul corpo. Fortunatamente da alcuni anni sono presenti sul mercato nuovi laser chiamati Q-Switched che emettono energia in tempi molto brevi (dell’ordine dei nanosecondi) e sono in grado di eliminare i tatuaggi senza lasciare tracce o cicatrici. Il raggio Laser viene selettiva-mente attratto dai pigmenti contenuti nel tatuaggio in maniera specifica, in relazio-ne alla lunghezza d’onda, per un fenome-no chiamato foto-termolisi selettiva. In virtù di questa legge di fisica biologica, esistono i Laser ad Nd_Yag (con lunghez-za d’onda di 1064 nm.) che eliminano i tatuaggi scuri, neri o blu. Altri laser agisco-

no in maniera selettiva sui pigmenti rossi, violacei, marrone chiaro, con lunghezza d’onda di 532 nm

caratteristica dei Laser KTP e altri ancora che eliminano i pigmenti azzurro verde con lunghezza d’onda di 750 nm tipica dell’Alessandrite. Non ci sono speranze di eliminare, almeno per il momento, tatuaggi bianchi o gialli. Il pigmento colorato, una volta colpito dal raggio laser, esplode ed i frammenti vengono riassorbiti dal sistema macrofagico del paziente. Le sedute si effettuano in ambulatorio a distanza di circa uno-due mesi una dall’altra, non è necessa-ria l’anestesia, il trattamento non è doloroso, si avverte solo una sensazione di fastidio, simile allo schiocco di un elastico sulla pelle. Al termine della seduta viene applicata una crema antibiotica riparatrice insieme ad un cerotto che verrà rimosso dopo uno o due giorni. Nel giro di 1 settimana ci sarà la totale guarigione, con caduta delle piccole crostici-ne. In genere sono necessarie 6/8 sedute per raggiungere la completa cancellazione del tatuaggio. E' importante non sottoporsi ai raggi solari (diretti o delle lampade uva) e proteggere la pelle con dei filtri solari nell’immediato periodo successivo al tratta-mento. Se la lesione copre una vasta area, la si può trattare in genere in più sedute differen-ziate E’ importante che i trattamenti laser per la rimozione dei tatuaggi, vengano sempre eseguiti da medici preparati, competenti e con comprovata esperienza, sia per la sicurez-za del paziente, sia per evitare possibili complicanze ed ottenere un risultato finale ottimale.

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53Skin Laser Clinic S.M.A. Dri. D. D’Angelo, E. Follador, F. MariniPiazza Accademia 18, Pescara Tel. 085 4531036 [email protected]

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Page 55: Pocket Salute Edizione Pescara Ottobre 2009

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Pocket Salute è da sempre stato vicino alle Onlus di categoria medica e sociale, diamo voce a tutte quelle realtà nate per dare un aiuto concreto ed un sollievo a quanti ne hanno bisogno. A settembre 2009 si è aggiunta anche l’edizione romana, abbia-mo studiato una formula ad hoc per tutte le onlus che hanno necessità di promuoversi.

65% di sconto sulle soluzioni pubblicitarie (progetto grafico incluso).

Come fare per aderire al progetto?Per applicare tale scontistica abbiamo bisogno della copia dello statuto o di una dichiarazione sostitutiva firmata dal presidente dell'associazione che attesti la specificità della Onlus.

Page 56: Pocket Salute Edizione Pescara Ottobre 2009

diagnosi precoce e prevenzione

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Laboratorio Analisi Carboni

INFEZIONI VAGINALI: COME RICONOSCERLE CON IL TAMPONE VAGINALE

Le vaginiti sono patologie che colpisco-no moltissime donne, come dimostra un recente studio dell’AOGOI (Associazione Italiana Ginecologi Ospedalieri) dal quale emerge che più dell’80% delle 1800 donne interpellate soffra almeno una volta all’anno di prurito vulvovaginale, arrossamenti, bruciore, dolore ai rapporti e perdite biancastre maleodoranti.

Le cause di queste affezioni possono essere diverse e talvolta questi sintomi vengono trascurati perché associati a periodi transitori di astenia. Questo tipo di approccio comporta un ritardo nella diagnosi dell’infezione originaria con un conseguente decorso clinico terapeutico lungo ed impegnativo. Quindi risulta fondamentale identificare precocemente il tipo di infezione in corso e curarla tempestivamente. Attenersi a semplici regole di comportamento igienico sanita-rie costituisce un presidio indispensabile per prevenire tali affezioni. Innanzitutto bisogna distinguere le infiammazioni causate da reazioni allergiche da quelle di origine infettiva. Le prime infatti possono essere provocate da molte cause, come l’utilizzo di detergenti intimi non corretti, di creme depilatorie irritanti o la scelta di indumenti troppo stretti o di origine sintetica. Le infezioni invece posso-no essere spesso dovute a miceti (come la frequente Candida albicans), batteri (i più comuni sono Gardnerella vaginalis, Gonococco, Stafilococco e Streptococco), parassiti intracellulari simili ai batteri (come la Chlamydia) e virus (l’Herpes genitale). La maggior parte di queste infezioni si manifestano appunto con perdite vaginali biancastre alle volte maleodoranti, prurito, bruciore e dolore, ma possono anche essere prive di sintomi eclatanti, come avviene nel caso di infezio-

ne di Chlamidya.

Le condizioni ottimali per l’esame del tampone vaginale sono le seguenti:

-3 giorni di astinenza dai rapporti sessuali- non assumere antibiotici da almeno 5 giorni- non avere le mestruazioni- non lavarsi al mattino (questo accorgimento è necessario per evitare la rimozione fisica di germi eventualmente presenti in bassa quanti-tà di carica).

I germi più frequentemente isolati sono: Gram positivi, Lieviti (varie specie di Candi-da), Gram negativi (in percentuale più esigua).

Si nota una prevalenza di germi Gram positivi quali responsabili delle infenzioni dell’apparato genitale femminile, con una massima frequenza di riscontro per Entero-coccus spp. e per Streptococcus agalactiae.

Si nota anche un aumento di incidenza di infezione da Lieviti con prevalenza della specie Candida albicans. Le cause di questo tipo di aumento di prevalenza non sono note e potrebbero essere molteplici comprenden-do anche l’eventuale utilizzo non mirato degli antibiotici, a livello topico o sistemico, impiegati nel trattamento di infiammazioni dell’apparato uro-genitale femminile.

Laboratorio Analisi Carboni Dott.ssa Annamaria Carlone, BiologaVia Regina Elena 120/122, Pescara Tel. 085374108 [email protected]

Page 57: Pocket Salute Edizione Pescara Ottobre 2009

andrologia Dott. Stefano Goldoni

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SCREENING DELLA PROSTATA: IL PSA NON BASTA A CERTIFICARE IL TUMORE

La presenza di livelli elevati di Psa (antigene prostatico specifico) nel sangue non significa necessariamente presenza di cancro alla prostata: ad affermarlo è uno studio recentemente pubblicato sull’New England Journal of Medicine e presentato al 24° Annual Congress of the European Association of Urology (EAU) a Stoccolma (Svezia), secon-do il quale l’analisi del Psa riduce il tasso di morte per carcinoma della prostata del 20%, ma può dar vita a un numero elevato di diagnosi non corrette. Il Psa, dunque, salva la vita a 1 uomo su 5, ma porta a trattamenti inutili per un gran numero di uomini.

La ricerca - Lo studio europeo di screening per il cancro della prostata (Erspc, European randomized study of screening for prostate cancer) è stato avviato nei primi anni ‘90 - per concludersi a fine 2006 - per valutare l`efficacia dello screening con l`antigene prostatico specifico (Psa) sul tasso di mortalità da cancro alla prostata. Alla ricerca hanno partecipato 162 mila uomini di età compresa tra i 50 e i 69 anni di diversi paesi europei - Belgio, Finlandia, Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Svizzera - con un follow-up fino a 12 anni. Gli uomini sono stati divisi in modo casuale in due gruppi: al primo raggruppamento è stato offerto lo screening del Psa una volta ogni 4 anni, mentre per il secondo gruppo, quello di controllo, non era previsto alcuno screening nel corso della durata dello studio. Il principale dato è stato il tasso di morte per cancro prostatico, risultato identico per i due gruppi di

studio.

Le vite salvate - Nel gruppo di screening l`82% degli uomini ha

accettato almeno una volta di sottoporsi all`analisi del Psa. Nel corso di un follow-up di 9 anni, l’incidenza cumulativa di tumori della prostata è stata 8,2% nel gruppo di screening e del 4,8% nel gruppo di controllo. Dai dati è emerso che in media per ogni 1408 uomini esaminati, 48 hanno ricevuto la diagnosi di cancro e i conseguenti trattamenti terapeuti-ci. Dai risultati emerge, inoltre, che il totale di vite salvate grazie all`analisi del Psa è pari al 20% del totale.

Le diagnosi errate - In altri casi, però, pur risultando positivo il test del Psa, non era presente alcuna neoplasia: secondo i dati riportati nel documento prodotto dall`Erspc, infatti, se lo screening del Psa diagnosticava il tumore alla prostata a 8 individui su 100, la diagnosi veniva poi confermata in 7 di essi, pari a un totale di 12,5% di diagnosi errate.

Per capire meglio - Il Psa esprime, allo stesso tempo, la presenza nella prostata di cellule maligne e benigne. Per questo motivo è possibile che elevati livelli di Psa non neces-sariamente determinino l’effettiva presenza di un tumore maligno: un esame più attendi-bile sembrerebbe essere quello del Pca3 test (esame di biologia molecolare che si ottiene dal rapporto tra Pca3) che esprime soltanto al presenza di cellule cancerose, e il Psa mRNA. È quando questo valore supera 35 che è bene rivolgersi all’urologo per ulteriori esami.

Dott. Stefano Goldoni Specialista in Andrologia e UrologiaOspedale Civile di Pescara, Tel. 085 4252486 Cell. 335 5634751

Page 58: Pocket Salute Edizione Pescara Ottobre 2009

Il dovere d’informareIl diritto di conoscere

Mensile gratuito ricco di articoli informativi a cura di medici e specialisti locali. Testi dal linguaggio semplice e diretto per facilitare la comunicazione con il cittadino.

Un modo nuovo per avvicinare il pubblico al mondo della salute abbattendo il muro di diffiden-ze e di timori reverenziali tipici del rapporto medico-paziente.

Da Settembre 2008nella tua città

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sessuologia Dott.ssa Eva I. F. Iorio

59

L’OMOSESSUALITA’ MASCHILE

In questo articolo mi vorrei soffermare sull’omosessualità maschile, spesso più penalizzata rispetto a quella femminile.

Si chiacchiera, si discute, forse mai nessu-no ha riflettuto a fondo su cosa è l'omo-sessualità. Soprattutto su chi sono gli omosessuali. Spesso si additano fra la folla come se fossero un fenomeno da baraccone. Si vedono come qualcosa di "non facente parte degli schemi sociali precostituiti" da chi non si sa… da Dio o dagli uomini? Dio ha creato l'uomo (inteso come essere umano) ma è l'uomo che fa la cultura e tramite lui s'evolve il pensiero. Pochissimi sono quelli che si sono intera-mente messi nei panni di un omosessuale per capire come pensa, come agisce, cosa farebbe in determinate situazioni. Molti invece sembra siano coloro che si alzano al mattino, si fanno il segno della croce e al posto di dire: "Grazie Dio per avermi donato un'altra giornata da vivere…" dicono "Grazie Dio per avermi fatto eterosessuale!"

Per capire un pò di più gli omosessuali invece bisognerebbe fare una riflessio-ne dall'interno: la prima è dialogare con se stessi, la seconda è dialogare con gli altri, in questo caso gli omosessuali. Il problema è che molti hanno addirittura paura d'avvicinare un omosessuale, il che è a dir poco vergognoso, come se fosse contagioso o vedesse l'altro solo come oggetto di sesso. Se dobbiamo proprio dirla tutta, sembra invece che gli omoses-suali abbiano molti meno rapporti sessuali di un eterosessuale. Quindi, a parità di condizioni, sono gli eterosessuali i "più pericolosi"!

Per cercare un corret-to dialogo è necessa-rio trovare spunti di riflessione idonei per poter comprendere

meglio l'altro - gay o lesbica che sia - e per essergli anche amico oltre che compagno. Perchè anche gli omosessuali sono esseri umani. Descriverò brevemente un caso di un eterosessuale che dopo essere stato etero per 24 anni è diventato omosessuale. Questo ragazzo incarna alla perfezione ciò che ho sempre pensato e che prima di me molti hanno affermato: l’omosessualità, come scritto nel precedente articolo, non è una malattia fisica né mentale, ma un sintomo dovuto ad un disturbo verificatosi nello sviluppo dell’identità sessuale. E’ un sintomo di un problema emotivo e rappresenta bisogni insoddisfatti dall’infanzia, special-mente nella relazione con il genitore dello stesso sesso. Questo ragazzo ha vissuto con un padre padrone fortemente religioso che gli impediva di esprimersi, che usava violenza psicologica continua, scatenando in lui sentimenti di inadeguatezza. Come da copio-ne, il partner di cui si innamorò fu: un uomo più grande di lui, dalla personalità matura, anticonformista, oltre che omosessuale da sempre. In lui questo ragazzo trovò l’appagamento della figura paterna che aveva sempre desiderato, con l’aggiunta della gratificazione del rapporto sessuale.

Questa è la dimostrazione che molte persone, diventando omosessuali, spesso trovano un equilibrio emotivo che prima non avevano o che avevano perso.

Dott.ssa Eva I. F. Iorio Psicologo Clinico, Dottoranda di Ricerca Università “G. d’Annunzio” e-mail: [email protected]

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Page 61: Pocket Salute Edizione Pescara Ottobre 2009

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PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA

Per tecniche di procreazione medical-mente assistita (PMA) si intendono tutti quei procedimenti che comportano il trattamento di oociti umani, di sperma-tozoi o embrioni nell'ambito di un progetto finalizzato a realizzare una gravidanza.

Questi procedimenti includono: la insemi-nazione omologa, la fecondazione in vitro ed il trasferimento embrionale, il trasferi-mento intratubarico dei gameti, il trasferi-mento intratubarico degli zigoti, il trasferi-mento intratubarico degli embrioni, la crioconservazione dei gameti e degli embrioni.

La legge 19 febbraio 2004, n. 40 "Norme in materia di procreazione medicalmente assistita", stabilisce che per risolvere problemi di sterilità o di infertilità è consentito il ricorso alla procreazione medicalmente assistita. Il ricorso tale metodica è possibile quando non vi siano altri metodi terapeutici efficaci per risolve-re le cause di sterilità o infertilità. L'Istituto Superiore di Sanità elabora annualmente per il Ministro della Salute la relazione sull'attività delle strutture autorizzate ad eseguire le tecniche di procreazione medicalmente assistita, relazione che il Ministro presenta al Parlamento entro il 30 giugno di ogni anno. Tramite l'Istituto Superiore di Sanità, e previo parere del Consiglio superiore di sanità, il Ministro della Salute, ha definito, inoltre, le linee guida contenenti l'indicazione delle procedure e delle tecniche di procreazio-ne medicalmente assistita (Linee guida in materia di procreazione medicalmente assistita). Secondo quanto previsto dalla la legge 40 le linee guida vengono aggiorna-te periodicamente, almeno ogni tre anni, in rapporto all'evoluzione tecnico-scientifica. Le tecniche di PMA sono attual-

mente rappresentate da una gamma di opzioni terapeutiche a diverso grado di invasività, sia tecnica che psicologica, sulla coppia. Si riporta la suddivisione in Tecniche di I, II e III livello, effettuata tenendo conto della loro complessità e del grado di invasivi-tà tecnica.

Tecniche di I Livello -inseminazione sopracervicale in ciclo naturale eseguita utilizzando tecniche di preparazione del liquido seminale-induzione dell'ovulazione multipla associata ad inseminazione sopracervicale eseguita utilizzando tecniche di preparazione del liquido seminale-eventuale crioconservazione dei gameti maschili.

Tecniche di II Livello (procedure eseguibili in anestesia locale e/o sedazione profonda) -fecondazione in vitro e trasferimento dell'embrione (FIVET)-iniezione intracitoplasmatica dello sperma-tozoo (ICSI)-prelievo testicolare dei gameti (prelievo percutaneo o biopsia testicolare)-eventuale crioconservazione di gameti maschili e femminili ed embrioni (nei limiti delle normative vigenti)-trasferimento intratubarico dei gameti maschili e femminili (GIFT), zigoti (ZIFT) o embrioni (TET) per via transvaginale ecogui-data o isteroscopica.

Tecniche di III Livello (procedure che necessi-tano di anestesia generale con intubazione) -prelievo microchirurgico di gameti dal testicolo-prelievo degli ovociti per via laparoscopica-trasferimento intratubarico dei gameti maschili e femminili (GIFT), zigoti (ZIFT) o embrioni (TET) per via laparoscopica.

Per ulteriori informazioni visita il sito web del Ministero all’indirizzo www.ministerosalute.it

www.pocketsalute.it [email protected]

a cura della redazioneIl Ministero della Salute informa

Page 62: Pocket Salute Edizione Pescara Ottobre 2009

FARMACIE DI TURNO Pescara Città

Novembre 2009

Domenica 1Teodori - Corso V. Emanuele II° 280 Tel. 085 42 11 729Di Domizio - V.le Gabriele D'Annunzio 207 Tel. 085 67049

Sabato 7Rancitelli - Viale Bovio 161 Tel. 085 35280Perbellini G. - Viale D’Annunzio 84 Tel. 085 690296

Domenica 8Zenobii - Piazza S.Francesco 20 Tel. 085 4222685Stadio - Via Benedetto Croce 201 Tel. 085 66371

Sabato 14Perrucci - Via Nicola Fabrizi 240 Tel. 085 4211485 Di Lisio - Viale Guglielmo Marconi 316/3 Tel. 085 693709

Domenica 15Perrucci - Via Nicola Fabrizi 240 Tel. 085 4211485 Di Lisio - Viale Guglielmo Marconi 316/3 Tel. 085 693709

Sabato 21Bonora- Corso Vittorio Emanuele II 116 Tel. 085 4211895Di Giamberardino- Via del Santuario 77 Tel. 085 4153388

Domenica 22Perbellini B. - Via N.Adriatica Nord 153 Tel. 085 4712637Stoppato - Viale Guglielmo Marconi 8 Tel. 085 63780

Domenica 29Moderna- Corso V. Emanuele II° 56 Tel. 085 42 11467Martella Raff.- Via del Santuario 348 Tel. 085 4152828

Sabato 28Moderna- Corso V. Emanuele II° 56 Tel. 085 42 11467Martella Raff.- Via del Santuario 348 Tel. 085 4152828

Ottobre 2009

Sabato 3Esposito - Via del Circuito 74 Tel. 085 36208Greco - Via Cavour 51 Tel. 085 4711690

Domenica 4Esposito - Via del Circuito 74 Tel. 085 36208Greco - Via Cavour 51 Tel. 085 4711690

Sabato 10Alby- Via Piero Gobetti 166 Tel. 085 34 114Pennese - Via del Circuito 165 Tel. 085 299112

Domenica 11Bonora- Corso Vittorio Emanuele II 116 Tel. 085 4211895Di Giamberardino- Via del Santuario 77 Tel. 085 4153388

Sabato 17Cesaris- Via Amerigo Vespucci 69 Tel. 085 63793Caldarelli- Viale Leopoldo Muzii 33/1 Tel. 085 4212626

Domenica 18Cesaris- Via Amerigo Vespucci 69 Tel. 085 63793Caldarelli- Viale Leopoldo Muzii 33/1 Tel. 085 4212626

Sabato 24Simoncelli - Corso Vittorio Emanuele Tel. 085 4211448Alleva - Piazza Le Laudi 3 Tel. 085 64871

Sabato 31Teodori - Corso V. Emanuele II° 280 Tel. 085 42 11 729Di Domizio - V.le Gabriele D'Annunzio 207 Tel. 085 67049

Domenica 25Vizioli - Corso Umberto I 109 Tel. 085 4212149Martella Roberta - Via San Donato 35 Tel. 085 51655

guardia medica

PescaraLargo Luciano Lama (ex Via Renato Paolini n° 68)

Tel. 085 288 68 oppure 085 425 31 91

Il servizio viene attivato il giorno prefestivo (il sabato) alle ore 10.00 e rimane in funzione sino alle ore 08.00 del giorno successivo al festivo (il lunedì)

Per informazioni sulle farmacie di turno, quelle di appoggio e le guardie mediche della Provincia di Pescara consultate il sito:http://www.ausl.pe.it

Per informazioni e consigli su farmaci, prodotti da banco, ticket e tutto ciò che riguarda il mondo delle farmacie consultate il sito:https://www.federfarma.it

Per notizie, curiosità e promozioni in atto nelle farmacie del consorzio Farmatua consultate il sito:http://www.farmatua.com

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indirizzi utili118 EmergenzaIntervento medico conambulanza 24 ore su 24, 365 giorni l’anno

Servizio SocialeOspedale di PescaraTel. 085 4252474

Ambulatorio vaccinazioniTel. 085 425 958 / 9

Centro MicologicoTel. 085 4253974

Ufficio Prevenzione e controllo delle malat-tie respiratorieTel. 085 4254513 / 4 / 5

Casa FamigliaSalute MentaleTel. 085 4253443

Centro DiurnoSalute MentaleTel. 085 4253444

NeuropsichiatriaInfantileTel. 085 4252842/3

Pronto SoccorsoTel. 085 4252450Tel. 085 4225666

Croce Rossa Italiana Tel. 085 2056258

Croce Bianca Tel. 085 4311533

Misericordia PescaraTel. 085 2305797

Assistenza Domici-liare Integrata ADITel. 085 4253025

Centro Regionale di Nefrologia e Dialisi PediatricaTel. 085 4252483

Igiene, Epidemiolo-gia e Sanità PubblicaFax: 085 4253951

SERVIZIO VETERINARIO Ufficio Igiene Alimenti di origine animaleTel. 085 4253527

Ufficio Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecni-che Tel. 085 4253201

Medicina scolasticaTel. 085 4253 911/ 5/ 2/3

AmbulatorioExtracomunitariTel. 085 4253960

Medicina dello SportTel. 085 4253961/2

Consultori FamiliariPESCARAVia Pesaro, 50 Tel. 085 4253 975/7

PESCARAViale Bovio, 414 Tel.085 4 253 470 / 1

PESCARAVia G. Milli, 2 Tel. 085 4 254 980

MONTESILVANO C.so Umberto, 447 Tel. 085 4 253 351/4

SPOLTOREVia del Convento, 12 Tel. 085 4253611

CITTÀ S. ANGELOLargo BaiocchiTel. 085 4 253 306

PENNEC.da Carmine, 107 Tel. 085 8 276 523 / 4

Servizio DieteticoOspedale di PescaraTel. 085 4252449

Servizio Disinfettori Ospedale di PescaraTel. 085 4252585

Servizio CentralizzatiOspedale di PescaraTel. 085 4252441

Servizio Raccolta e Smaltimento Rifiuti Ospedalieri Ospedale di PescaraTel. 085 4252818

Servizio PoliambulatoriOspedale di Pescara Tel. 085 4252464

Servizio Portineria Ospedale di PescaraTel. 085 4252765

Servizio Obitorio Ospedale di PescaraTel. 085 4252522 Dalle 8.00 alle19.00

Medicina Legale Tel. 085 4253519/14

C.S.M. PE NORD p2 Centro Salute MentaleTel. 085 4253446/9/7

C.S.M. PE SUD p1 Centro Salute MentaleTel. 085 425358 /3/1

Invalidità Civile Tel. 085 4254953/4

Ser.T. (Servizio per le Tossicodipendenze) Tel. 085 4253492/3

Recupero crediti Ospedale di PescaraTel. 085 4252834

Servizio di Cartelle Cliniche e Rapporti con StranieriOspedale di PescaraTel. 085 4252431 Fax 085 4252637L'ufficio è aperto al pubblico tutti i giorni feriali dalle 9.00 alle 12.00, per informazioni telefonare dalle 12.00 alle 13.30.

C.U.P.Tel. 085 4253232-3-4-5Centro unico per tutte le prestazioni eseguite nell’Ospedale S.Spirito di Pescara.

Distretto ASL NordVia Nazionale Adriatica Nord n° 140, Pescara (ex clinica Baiocchi)[email protected]. 085 4253457Fax. 085 4253422

Distretto ASL SudTel. 085 4254040Cassa 085 4254034Per prenotare tutte le prestazioni da eseguire presso il Distretto Sanitario Sud.

URP ASLUfficio relazioni con il pubblicoTel. 085 4253201Tel. 085 4252777 - 8Orario di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì, dalle ore 08.30 alle ore 12.30; martedì e giovedì, dalle ore 15.00 alle ore 17.00

Direzione Ospedale di PescaraTel. 085 4252633 Dalle 15.00 alle 17.00.

Guardia medicaTel. 085 4252663Tel. 085 28868Richiesta di intervento medico senza ambu-lanza. In funzione dalle ore 20 alle ore 8 dei giorni feriali e dalle ore 10 del giorno prefesti-vo alle ore 8 del conseguente giorno postfestivo (es. dalle ore 10 del sabato alle

Page 64: Pocket Salute Edizione Pescara Ottobre 2009

SALUTE ORALE COME QUALITA’ DI VITA

Tutto quello che avreste semprevoluto sapere dal vostro dentistaMA CHE NON AVETE MAI OSATO CHIEDERE

Dott. Francesco Rosa Medico Chirurgoodontoiatria e protesi dentale

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