Pocket Salute Edizione Pescara-Chieti Gennaio 2011

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...l’informazione continua sul web, collegati su www.pocketsalute.it 1 musicoterapia smartlipo parodontite prostatite psicologia per la preparazione al parto l’alternativa alla liposuzione troppo spesso trascurata l’andrologo può curarla le problematiche dell’infanzia speciale Reflessologia: il benessere al centro dell’attenzione Il primo free-press del benessere - Anno III n°4 Dicembre 2010 Con il Patrocinio del Comune e della Provincia di Pescara reg. trib.di Pescara n.24/08 del 7/11/2008 LA GUIDA MENSILE DEDICATA AL TUO BENESSERE edizione Pescara-Chieti Gennaio 2011

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Pocket Salute è il primo mensile free-press locale dedicato al mondo della salute, della bellezza e del benessere. Si articola in 64 pagine ricche di articoli informativi a cura di eminenti professori, medici specialisti e stimati primari locali. Il tutto con un linguaggio semplice e diretto per facilitare la comunicazione con il cittadino. Un modo nuovo per avvicinare il pubblico al mondo della salute abbattendo il muro di diffidenze e di timori reverenziali tipici del rapporto medico-paziente.

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edizione Pescara-Chieti Gennaio 2011

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L A T U A G U I D A D E L L A S A L U T E E D E L B E N E S S E R E

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solidarietà in primo piano editoriale del mese

scrivi anche tu a [email protected]

Cari lettori,le feste natalizie sono da poco trascorse e Pocket Salute si augura che le abbiate passate al meglio, e che vi siano ser-vite a ricaricare le pile per affrontare con vitalità il nuovo anno che è arrivato. Insieme al 2011 però è giunta, pun-tuale come sempre, anche l’influenza. Secondo la Società Italiana di Medicina Generale, a minacciare il nostro stato di salute sarà l’influenza Australiana.

Fortunatamente non è un virus così aggressivo da solle-vare allarmismo, ma è bene conoscerne i sintomi in modo da combatterlo sul nascere o prevenirlo. Ecco allora alcuni consigli utili per garantirvi un’ottima salute. Anzitutto, è bene informarvi che l’unico modo per evitare di essere affetti da questo virus consiste nell’adottare un compor-tamento mirato a proteggere naso e bocca, e ad evitare gli sbalzi di temperatura coprendosi accuratamente, que-sto a causa del fatto che abbiamo a che fare con un virus “parainfluenzale” che, a differenza dell’influenza comune, non si può prevenire con una terapia di vaccinazione. Tuttavia, se le precauzioni prese non fossero sufficienti a salvaguardarvi da qualche giorno di riposo forzato, una volta comparsi i primi sintomi sarà necessario mettersi a riposo, evitare troppi contatti con chi vi sta intorno per non contagiarli e curarsi con i più comuni farmaci di autome-dicazione (i così detti farmaci da banco) come gli antista-minici per i forti raffreddori e la congiuntivite, antisettici o pastiglie disinfettanti per il mal di gola, sciroppi sedativi per la tosse secca e fluidificanti per quella grassa ed infine per i classici dolori articolari che accompagnano l’influen-za sarà necessario un farmaco a base di paracetamolo, ibuprofene o acido acetilsalicilico. Ovviamente, in caso di sintomi influenzali eccessivi, come febbre molto alta o forti dolori, è sempre meglio evitare l’automedicazione e rivolgersi ad un medico per la prescrizione di antibiotici. Con questi consigli vi auguriamo di trascorrere un felice 2011 pieno di salute, vitalità e benessere.

Simona Piccirilli, Redazione Pocket Salute

AIDO - Associazione Italiana per la Donazione di Or-gani e Tessuti e CelluleL’A.I.D.O. conduce quotidianamente una battaglia difficile contro le paure, i dubbi, le diffidenze legate ad un tema difficile come quello della donazione di organi. I volontari del Gruppo Comunale e della Sezione Provinciale rispon-deranno a tutte le domande presso la nostra nuova sede all’interno dell’Ospedale Civile “Spirito Santo” di Pescara. www.aido.it

Cooperativa DIAPASON OnlusLa cooperativa promuove la pet-terapy, il sostegno alla genitorialità, i progetti didattici-laboratoriali nelle scuole e nelle colonie estive, nei centri di aggregazione giovanili e nei centri diurni per anziani e disabili. www.diapasononlus.it

G.A.I.A. OnlusAssociazione di chi: ha combattuto il tumore al seno, vuo-le combatterlo, vuole spaerne di più. G.A.I.A. c’è per par-lare con te che hai subito un intervento al seno, per con-dividere dubbi, esperienze ed emozioni, per far acquisire la consapevolezza che dal tumore al seno si può guarire.www.gaia-onlus.it

Marco di Martino O.N.L.U.S. L’associazione si prefigge la realizzazione di opere uma-nitarie attraverso l’elargizione di aiuti finanziari e morali alle persone,ai giovani, agli adolescenti ed ai più piccoli. Intende favorire inoltre, la crescita sociale, culturale, civile per lo sviluppo delle pari opportunità fra i Popoli. www.onlusmarcodimartino.org

Centro di Musicoterapia Villa S.Maria O.N.L.U.S. Nei diversi laboratori del Centro vengono erogati trat-tamenti con tutti i modelli clinici approvati dalla World Federation of Music Therapy. Servizio di terapia vibroa-custica e trattamento sonoro in gestazione e puerperio. L’ampiezza e la ricchezza delle strutture e dello strumen-tario consente di trattare pazienti affetti da qualsiasi pato-logia, e di ogni età.

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trova-facile: guida alla psicologia

omotossicologia: definizione

alimentazione e ritmi circadiani

smartlipo: lipolisi non invasiva

trova-facile: guida alla sessuologia

le problematiche dell’infanzia

parodontite: da non trascurare

musicoterapia: prepararsi al parto

ringiovanire il viso senza chirurgia

il disturbo ossessivo-compulsivo

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affettività e apprendimento

dietologia e nutrizione clinica

chiropratica e paralisi cerebrali

come combattere la couperose

prostatite: come curarla

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psicologia

salute

benessere

bellezza

sesso

Pocket Salute, Pescara-Chieticon il patrocinio di:

Benefici della reflessologia

Rivista gratuita mensile Edizione Pescara-ChietiReg. Tribunale di Pescara n.24/08 del 7/11/2008reg. ROC n.18668

Direttore responsabileDaniele Giangiulli [email protected]

Direttore editorialeSerena Zimuel [email protected]

Direttore commercialeGiulia Mincarini [email protected]

Redazione: Roberta Armentano, Giovanna Filoso, Valentina Peter, Simona Piccirilli

Editore, Redazione e PubblicitàEditore POCKET IDEA s.rl.Via Cavour 4/2, San Giovanni Teatino (CH)Infoline: 085 4460163 www.pocketidea.itFoto e illustrazioni© 2010 Microsoft Office Online, © 2010 Fotolia, © 2010 iStockphoto

© Proprietà letteraria riservata. E’ vietata la riproduzione, anche parziale, di testi, immagini o disegni pubblicati, senza l’autorizzazio-ne scritta della Direzione e dell’Editore. Le opinioni degli autori im-pegnano la loro responsabilità e non rispecchiano necessariamente quelle della Direzione della rivista. All’interno dei contributi possono essere citati nomi di prodotti, anche farmaceutici, pubblicati nel ri-spetto delle opinioni degli autori e per completezza d’informazione sui temi trattati.

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AFFETTIVITA’ E APPRENDIMENTO VERBALE

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Prof. Marco SantilliAssociazione Italiana La Nuova Parola

superare la balbuzie

L’aff ettività condiziona e imprime la direzione all’apprendimento verbale e ai processi cognitivi, specialmente nei bambini.

Una profonda connessione esiste tra l’apprendimento ver-bale e i processi emotivi, poichè esso si sviluppa e raff orza sempre all’interno di una dimensione di relazione aff etti-va. Il rapporto educativo-aff ettivo signifi ca presenza esi-stenziale dell’educatore per l’educando.

Già M. Bucher sosteneva che “attraverso la complementa-rietà si crea, tra insegnante e alunno, tra genitore e fi glio, un dialogo profondo da cui emerge un sentimento di profonda fi ducia e l’impegno di amore l’uno per l’altro” per cui ne sca-turisce un necessario e fondamentale senso di responsa-bilità da parte dell’educatore rispetto all’educando.

Quindi l’apprendimento verbale non è condizionato e as-similato esclusivamente e passivamente attraverso i con-tenuti ma necessita di un atto di fi ducia poichè è vitale e presente un fattore di attivazione emotivo-cognitivo per-chè l’attivazione verbale è il coraggio di tuff arsi nell’incerto e nell’ignoto.

Fondamentale è sottolineare che alcune forme di disagio

sociale, di successo o insuccesso scolastico, stati d’ansia di prestazione, problemi di autostima e insicurezza, dipenderanno in modo signifi cativo dalle prime espe-rienze di apprendimento.

La relazione tra apprendimento verbale e aff ettività-motivazione deve essere presa in primaria consi-derazione dall’educatore sia dall’insegnante che dal genitore.

I processi di apprendimento verbale nascono in un contesto relazionale e l’apprendimento cognitivo ne è determinato.

L’individuo forma la propria identità attraverso un processo unitario e olistico e un’aff ettività piena, sicura, autentica, motivante, incide sulle dimensioni di apprendimento verbale e quindi sulla personalità intel-lettuale e corporea.

Esiste uno stretto rapporto che lega l’aff ettività, moti-vazione, apprendimento e sviluppo della verbalizzazio-ne di un bambino.

Nell’ambiente scolastico (processo di conoscenza, com-prensione e socializzazione) il punto d’incontro tra insegnante e allievo e la loro relazione infl uisce sull’ap-prendimento verbale e cognitivo del bambino-alunno: gli atteggiamenti relazionali dell’insegnante verso l’al-lievo vengono da quest’ultimo interiorizzati e possono creare dei confl itti interni.

Per questo motivo la relazione tra educatore ed educan-do deve avere equilibrio per una crescita della verba-lizzazione armonica del bambino.

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Il Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è caratterizzato da un quadro psicopatologico molto interessante per la molteplicità delle forme con le quali può presentarsi. Nei soggetti aff etti da DOC sono presenti ossessioni e com-pulsioni ricorrenti abbastanza gravi da causare marcate preoccupazioni, perdite di tempo, notevoli interferenze con le normali routine della persona, con le sue funzioni lavorative, sociali e con le relazioni interpersonali.

Vediamo nello specifi co la diff erenza tra un’ossessione ed una compulsione:

- LE OSSESSIONI sono idee, impulsi o immagini persi-stenti che vengono esperiti, almeno inizialmente, come intrusivi e senza senso. Di solito il soggetto che ne è af-fetto tenta di ignorare tali pensieri sopprimendoli o neu-tralizzandoli con altri pensieri o azioni. Le ossessioni più comuni sono pensieri ripetitivi di violenza, contamina-zione, dubbio di cui il soggetto e’ consapevole, cosciente che si tratta di creazioni della propria mente.

- LE COMPULSIONI sono comportamenti ripetitivi come lavarsi le mani, controllare azioni mentali come il pregare o contare che vengono eseguite in risposta ad un’ osses-sione, secondo certe regole e in modo stereotipato.

Nella vita accade normalmente a tutti di avere pensie-ri negativi, esagerati, eccessivi a causa di un possibile pericolo o per via di un risultato negativo in alcune cir-costanze.

La diff erenza tra una persona con un DOC e una che ne è priva sta nel modo in cui la prima rea-gisce al pensiero stesso. Infatti, il soggetto aff etto da DOC prende subito sul serio il suo pensiero, come se il pensare ad un qualche evento negativo rendesse più probabile il suo verifi carsi, entra in ansia e cerca di trovare qualsiasi strategia per tranquillizzarsi. A questo scopo la persona esegue dei comportamenti in grado di prevenire o eliminare il rischio generato dal pensiero stesso. Se queste azioni riescono a rassicurare il sog-getto, la diminuzione dell’ansia rinforzerà e premierà il comportamento di rassicurazione, che continuerà a ripetersi automaticamente ogni qualvolta che lo stesso pensiero ossessivo si ripresenta.

Si tratta di un circolo vizioso che deve essere interrotto affi nchè il problema venga eliminato; è quindi neces-sario insegnare alla persona a distinguere un pensiero ossessivo da un pensiero normale, aiutandola a ricono-scerne il carattere irrealistico. A questo scopo è utile far capire al soggetto che non deve sviluppare comporta-menti di rassicurazione, ma imparare a tollerare l’agi-tazione che deriva da situazioni o pensieri scatenanti l’ansia stessa, la quale scenderà gradualmente fi no a non essere più provata.

Affi nchè questo lavoro su se stessi abbia successo, è molto importante che la persona si impegni a modifi ca-re i suoi schemi di pensiero che tendono a interpretare le situazioni in modo troppo rigido o disfunzionale.

IL DISTURBOOSSESSIVO-COMPULSIVO

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Dott.ssa Federica LudoviciPsicologa

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Fino a non molti anni fa si riteneva che il defi cit attenti-vo e l’iperattività si risolvessero con l’età. In realtà, però, l’ADHD costituisce una sorta di “ritardo semplice dello sviluppo delle funzioni esecutive” solo per circa un terzo dei bambini: all’inizio della vita adulta questi bambini non manifestano più sintomi di inattenzione o di iperatti-vità, indicando che il disturbo è da correlarsi ad un ritardo di sviluppo delle funzioni attentive.

Circa la metà dei bambini con ADHD, invece, conti-nua a mostrare in adolescenza ed in età adulta i sintomi di inattenzione ed iperattività, accompa-gnati talvolta da diffi coltà sociali ed emozionali. Inoltre, in alcuni casi, stimabili tra il 15 ed il 20%, l’ADHD è un fat-tore di rischio per altre psicopatologie più serie ed inva-lidanti che rappresentano una sorta di “cicatrici” causate dal disturbo. Di fatti i bambini, divenuti adolescenti e poi adulti, mostrano oltre a sintomi di inattenzione, impul-sività ed iperattività, anche altri disturbi psicopatologici.

Come nella maggior parte delle malattie che colpiscono il corpo e la mente, la diagnosi precoce rimane la stra-tegia migliore per arrivare ad una guarigione con meno conseguenze possibili sulla vita futura del paziente. La

reazione di considerare il comportamento ADHD del bambino come uno stadio che verrà sorpassato, non è un atteggiamento così valido a lungo termine: la vita di un bambino in cui l’ADHD non è diagnosticato né trat-tato, sarà molto probabilmente segnata dal fallimento e da una scarsa capacità funzionale.

Bisogna inoltre tener presente che in coincidenza del-le tappe fondamentali della crescita del bambino, le problematiche del disturbo si modifi cano ed a volte si possono aggravare: l’ingresso nella scuole elementare, la maggior complessità dei compiti scolastici, le nuove richieste sociali durante la pre adolescenza e adolescen-za costituiscono una serie di nuove ed enormi diffi coltà da fronteggiare.

Spesso i genitori riferiscono che i bambini con DDAI sono diffi cili sin dalla nascita: molto irritabili, inclini ad un pianto inconsolabile, facilmente frustrabili, con diffi coltà di sonno e di alimentazione. Inoltre, l’im-pulsività e la bassa tolleranza ai rimproveri possono generare eff etti negativi nell’interazione con la madre, innescando un circolo vizioso che può portare ad un’ac-centuazione dei sintomi.

Con l’ingresso nella scuola elementare, dove ci sono regole da rispettare e compiti da eseguire, le diffi coltà, per questi motivi, aumentano. Spesso questo accade perchè la scuola non valorizza gli alunni con DDAI e, il più delle volte, per un errore di valutazione il bambino aff etto da un disturbo psichico può essere, ad un esame superfi ciale, semplicemente scambiato per un bambino indisciplinato.

Ci vorrebbe maggior attenzione e sensibilizzazione al problema.

ADHD: LE PROBLEMATICHE LEGATE ALL’INFANZIA

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Dott.ssa Silvia FraticelliPsicologa

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Partendo dalla certezza che i denti sono parte integrante dell’estetica del viso, oggi siamo consci del fatto che per fare una buona odontoiatria estetica diventa di fonda-mentale importanza saper riconoscere anche le carat-teristiche intrinseche della cute del viso, per poter poi scegliere i trattamenti anti age a cui sottoporre lo stesso.Cosmeceutici, peeling, laser, luce pulsata, fi ller o biorivi-talizzazioni? Per sapere in anticipo, e con certezza, quale tra questi trattamenti estetici è più idoneo per il nostro tipo di pelle, e problema, oggi si utilizza la tecnica Beau Visage, che consiste nell’utilizzo di un’apparecchiatura di nuova concezione per analizzare in profondità la nostra pelle, mettendo a fuoco le caratteristiche meno evidenti quali sangue, collagene, melanina, macchie, danni solari, il grado di invecchiamento cutaneo e l’età biologica della pelle. Le informazioni raccolte permettono di decidere quali sono i trattamenti più effi caci e di poterne valutare i risultati nel tempo, grazie a un database personale che immagazzina i dati del cliente, le immagini dello stato della pelle e i trattamenti eff ettuati. In questo modo è possibile ottenere un ringiovanimento globale della nostra pelle in modo scientifi co e personalizzato. Beau Visage rappresenta una rivoluzione nella tecnica per im-magini cutanee e nella gestione del trattamento estetico. Grazie ad esso gli operatori estetici riescono a vedere fi no a 2 mm sotto la superfi cie cutanea potendo così misurare

e monitorare nel tempo i parametri, sopra elencati, che devono essere studiati per eff ettuare un buon tratta-mento. Beau Visage ci permette l’analisi epidermica del paziente ed in particolare un’analisi spettrofotome-trica. Le caratteristiche salienti comprendono:-Interfaccia e database utente personalizzabile per nome commerciale, tipo di trattamento e prodotto disponibili.-Modulo di consulenza paziente con fi le personalizzato continuamente aggiornabile.-Modulo didattico fi nalizzato ad aiutare il paziente a ca-pire l’importanza della mappa dei cromofori e dell’invec-chiamento della pelle.-Referto cartaceo personalizzato per ogni paziente.-Individuale mappa dei cromofori del sangue, melanina e del collagene, per ogni paziente.-Punteggiatura della pelle relativa alla analisi cutanea, confrontato ad un database di riferimento.-Punteggio cutaneo relativo al danno solare, usando il paziente stesso come propria linea di fondo.-Confronto e sovrapposizione immagini per valutare il progressivo miglioramento dovuto al trattamento adot-tato.

Durante la prima sessione, dunque, il paziente dovrà fornire i propri dati per l’inserimento nel database; verranno scattate tre fotografi e: frontale, lato sinistro e lato destro che saranno analizzate per capire la portata dell’invecchiamento della pelle e agire, di conseguenza, con le terapie più idonee.

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Dott. Umberto PreiteMedico Chirurgo–Odontoiatra

Dott. Luca MorelliniMedico ChirurgoMaster in Chirurgia Estetica

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L’Omotossicologia è una moderna concezione dell’omeopatia, ed in sintesi sta a signifi care lo studio degli eff etti delle tossine sull’Uomo e relativo trat-tamento omeopatico.

La premessa è che l’organismo è attraversato da un’enorme quantità di sostanze di provenienza esogena (batteri, virus) ed endogena (prodotti intermedi dei di-versi metabolismi, cataboliti fi nali) che possono avere valenza patogenica.

Se l’omotossina non è particolarmente “virulenta”, essa attraversa l’organismo senza interferire nella sua omeo-stasi, che resterà in equilibrio.

In caso di alterazione dell’equilibrio, l’organismo cerca di reagire innescando meccanismi supplementari di tipo autodifensivo: le malattie.

La terapia omotossicologia andrà a stimolare i mec-canismi di autoguarigione propri dell’organismo.

Le vie di somministrazione son dalle gocce, compresse e granuli sub linguali alle fi ale da utilizzare intramuscolo

endovena o in mesoterapia, quest’ultima sicuramente molto effi cace nelle patologie Osteo Artro Muscolari, nella Fatica Cronica, nelle nevralgie, nelle patologie dolorose in generee nell’estetica.

Tra i notevoli vantaggi oltre la rapidità dei risultati, l’assoluta assenza di controindicazioni e di reazioni av-verse.

L’esperienza maturata ai massimi livelli dello sport professionistico (Pallanuoto Pescara, Nazionale Italiana di Volley, Roseto Basket, Roma calcio ecc), rappresen-tano un bagaglio di notevole valore per i non agonisti e l’utente comune.

Dott. Giovanni Staffi lanowww.wellnessmetabolico.it

DEFINIZIONE E PRINCIPI DELL’OMOTOSSICOLOGIA

Obtain Health S.r.l.Via E. Ramarini 11/13, Monterotondo (Rm)Sito web: www.o-h.it

Dott. Giovanni Staffi lanoCardiologo, Specialista in Medicina dello Sport

omotossicologia

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Fonte: www.operazionenasorosso.it a cura della redazione

L’Osteogenesi Imperfetta è una malattia rara (De-creto Ministeriale del 18 maggio 2001, n.279, pubblicato sul supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale n.160 del 12 luglio 2001, “OSTEODISTROFIE CONGENITE-OSTEO-GENESI IMPERFETTA cod. sanzione RNG060”), con eredità autosomica dominante che colpisce indifferentemente i due sessi con una incidenza di 1 a 20.000, caratterizzata da fragilità ossea ed altri segni di alterazioni connetti-vali. Gli individui affetti sono particolarmente predispo-sti alle fratture anche a seguito di traumi molto lievi e la malattia è per questo anche detta “malattia delle ossa fragili” o “malattia delle ossa di vetro”. Altri sintomi e segni clinici sono: sclere blu, osteopenia, vari gradi di bassa statura, deformità ossee progressive, den-tinogenesi imperfetta, lassità ligamentosa e cutanea, sordità ad esordio prevalentemente in età adulta. Ma-nifestazioni minori sono tendenza ad ecchimosi, lividi, cheloidi, ipertermia, iperidrosi, ipotonia e ipotrofia mu-scolare, alterazioni valvolari cardiache, anomalie oculari e alterazioni dell’emostasi. Nei pazienti affetti da tale patologia è di vitale importanza la terapia medica effettuata con bisfosfonati a quella fisioterapica e ortopedica. Proprio una corretta valutazione dello schema corporeo e degli eventuali deficit motori e statu-rali ai quali purtroppo frequentemente vanno incontro i nostri pazienti è fondamentale per impostare un’efficace protocollo terapeutico fisioterapico, che deve mirare non solo ad evitare ulteriori peggioramenti delle deformità ma deve favorire un completo recupero delle attività vi-tali (deambulazione, respirazione etc) dei pazienti.

Sul recupero della deambulazione e respirazione grande ruolo riveste la colonna vertebrale che in questa patolo-gia è frequentemente contrassegnata da “fratture verte-brali” che favoriscono la comparsa di cifosi o scoliosi che nel tempo limitano le attività quotidiane e lavorative dei pazienti adulti e un’isolamento e depressione dei pazien-ti in età pediatrica.

Fino ad oggi la valutazione statica, le deformità, la ci-fosi e scoliosi viene effettuata, nel Presidio per le Oste-odistrofie Congenite del Policlinico Umberto I di Roma, mediante l’esame radiologico tradizionale sottoponen-do il paziente all’assunzione di eccessive quantità di radiazioni e con significativo aumento del rischio oncogeno.

Al fine di evitare che i nostri pazienti continuino ad essere sottoposti ad esami radiografici seria-ti, con conseguente assunzione di eccessive dosi di radiazioni, per la corretta valutazione della cifosi e scoliosi è necessario che il Presidio venga dotato di un apparecchio quale il FORMETRIC SPINOMETRIA 4D.

Questo sistema di analisi effettua una dettagliata ed estesa rilevazione ottica tridimensionale non in-vasiva (senza raggi X e senza alcun effetto collaterale), statica e dinamica dell’intera colonna vertebrale e del bacino fornendo dati quantitativi precisi e ripetibili con rappresentazioni grafiche di numerose problematiche posturali.

Tale sistema presenta diversi campi di applicazione qua-li:- diagnosi precoce e monitoraggio degli atteggia-menti scoliotici e scoliosi, iperlordosi, dorso piatto, ete-rometria e dismetria degli arti inferiori in età evolutiva;- diagnostica e follow-up di deformazioni del rachide quali scoliosi, ipercifosi dorsale, iperlordosi lombare;- valutazione posturale nelle problematiche musco-lo-scheletriche.

Il costo della macchina è di € 35.000 e per questo chie-diamo a tutti l’impegno, con una donazione an-che piccola, per il suo acquisto. Nella pagina accanto tutte le informazioni.

AIUTIAMO I BIMBI AFFETTI DA OSTEOGENESI IMPERFETTA

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CENTRO DI MEDICINA DELLO SPORT CONVENZIONATO:FEDERAZIONE MEDICO SPORTIVA ITALIANA (F.M.S.I.)Autorizzazione regionale n° 765 del 10/7/2006

Direttore SanitarioDr. Vittorio De Feo - Specialista in Medicina dello Sportwww.mdspescara.it e-mail: [email protected]

Via Tiburtina Valeria 75 - PescaraTel. e Fax 085 2121405 Mobile: 388 7508672

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Il trattamento percutaneo di discolisi con ossigeno-ozono può essere eseguito sotto guida fl uoroscopica o sotto guida TAC. In entrambi i casi la miscela viene iniet-tata nel disco intervertebrale. La procedura può essere eseguita in regime di Day Hospital o di One Day Surgery.Guida Fluoroscopica: è necessario osservare alcune raccomandazioni preliminari per la sala operatoria. Devo-no essere garantiti: Il rispetto per l’asepsi, la disponibilità di un apparato fl uoroscopio con braccio a “C” e un accesso venoso periferico al paziente. Prima della puntura deve essere eff ettuata una accurata disinfezione cutanea ed un campo sterile.Discolisi Lombare: il paziente giace sul letto radiologico in decubito prono. Sotto guida fl uoroscopica si esegue la puntura del disco intervertebrale interessato con ago da 22 G. Previo posizionamento di un fi ltro millipori sulla siringa, si procede all’iniezione di 15 cc di miscela di O2-O3, di cui 3-4ml a livello intradiscale e, una volta ritirato l’ago, 11-12 ml nei tessuti molli periradicolari e paraver-tebrali. Al termine del trattamento il paziente dovrà pas-sare dalla posizione prona a quella supina per circa 2 ore.Discolisi Cervicale: la tecnica intradiscale a livello cervica-le utilizza un approccio antero–laterale destro. Tale tecni-ca sfrutta pertanto esclusivamente l’eff etto nucleo-litico e degenerativo dell’ozono sul disco intersomatico.

IndicazioniCriteri clinici: presenza di lombosciatalgia resistente ai trattamenti conservativi e farmacologici, fi sioterapici per almeno tre mesi.Criteri neurologici: lombalgia o lombosciatalgia con positività ai segni di irritazione radicolare associata o meno alla presenza di parestesie o ipoestesie a distri-buzione dermatomerica coerente.Criteri neuroradiologici (TAC e/o RMN)-Visualizzazione di ernia discale contenuta, congrua con la sintomatologia, complicata o meno da patologia de-generativa dell’unità disco-somatica;-Esiti di terapia chirurgica di micro-discectomia con ri-lievo di recidiva erniaria. Si escludono al trattamento i pazienti con presenza di immagine neuroradiologica di ernia espulsa (o di fram-menti erniari liberi) o importante defi cit neurologico (con alterata motilità dell’arto inferiore congruo alla patologia discale osservata). Possono essere trattati i pazienti con: presenza di cervicalgia o cervicobrachial-gia resistente ai trattamenti conservativi protratti per almeno tre mesi.Criteri neurologici: positività ai segni di irritazione radicolare associata o meno a iperestesie o ipoestesie a distribuzione dermatomerica coerente.Criteri Neuroradiologici(TAC/RMN): visualizzazione di ernia discale contenuta di aspetto ”molle” (compli-cata o meno da patologia degenerativa dell’unità disco somatica). I criteri di esclusione sono identici a quelli lombari in più si escludono i pazienti con ernie con componenti calcifi che (per cui è impossibile l’eff etto “meccanico” dell’azione nucleolitica dell’ozono sul disco).I risultati ottenuti variano a seconda delle diverse ca-sistiche e della tecnica impiegata, tuttavia la percen-tuale di successo oscilla tra il 75% e i 90%.

OSSIGENO-OZONOTERAPIAPER LA DISCOLISI

terapia del dolore

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Dott. Marco TarquiniSpecialista in Anestesia e Rianimazione

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Il luogo d’incontro con gli specialisti di Pocket Salute

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osteopatia

OSTEOPATIA E MEDICINA: VERSO UN’INTEGRAZIONESi parla sempre più spesso di medicina alternativa e sempre più italiani scelgono di rivolgersi ad operatori del settore piuttosto che al proprio medico di famiglia o addirittura al medico specialista. Dietro questa scelta molte volte, oltre ad una naturale curiosità verso ciò che è nuovo, vi è una sempre più diff usa diffi coltà a seguire un iter terapeutico classico, fatto troppo spesso di farmaci, solitamente mal tollerati, di scarse spiegazioni da parte del medico e di una continua rincorsa al sintomo, inse-guendolo nei vari distretti corporei.

L’Osteopatia rappresenta in questo scenario il “trait d’u-nion” tra il vecchio e il nuovo, tra il tradizionale e l’alter-nativo, tra il sintomo e la diagnosi.

Il metodo osteopatico prevede un’attenta fase diagno-stica, nella quale vengono esaminate palpatoriamente le varie regioni corporee, al fi ne di trovare una chiave di lettura per tutta la moltitudine di sintomi che una perso-na può lamentare, collegandoli al suo vissuto e tenendo conto dell’anamnesi, cioè dell’intervista al paziente.

Segue poi la fase del trattamento, che prevede dolci e caute manipolazioni, che permettono all’operatore di

dosare il trattamento in maniera specifi ca per ogni per-sona, poiché nessun paziente è uguale ad un altro, an-che a parità di sintomi. Ogni manipolazione è rispettosa dell’individuo e, grazie alla sua dolelicatezza, è adatta dal bambino all’anziano, dallo sportivo alla donna in gravidanza, includendo anche i disturbi causati da af-fezioni croniche come refl ussi, dolori mestruali, cefalee e lombalgie.

Quello che accade poi è una naturale riorganizzazione delle funzioni organiche, un ritorno all’omeostasi e al naturale bilanciamento del sistema nervoso e di tutti i tessuti del corpo. La cosa interessante, che spesso emer-ge, è che i pazienti incominciano a ricordare di vecchie lesioni, che pian piano col trattamento si normalizzano. Si tratta di patologie divenute latenti e subdole, che spesso si riacutizzano riaccendendo il dolore, a volte anche in sedi diverse e, purtroppo, costringe all’uso smodato di antinfi ammatori per sedarlo. L’Osteopa-tia è dunque ciò che la medicina oggi deve riscoprire: una visione olistica dell’essere umano, un ritorno alla palpazione, pratica ormai dimenticata da molti medici, una particolare attenzione alla prevenzione attraverso il mantenimento ottimale della funzione del sistema nervoso, anche in assenza di sintomi conclamati, ed un dialogo semplice ma esplicativo con il paziente. A riprova di questo cammino sono molti gli appuntamen-ti scientifi ci che mirano a ricucire ciò che il tempo e la disaff ezione hanno prodotto. Uno in particolare si terrà a Firenze nel prossimo aprile. Per info www.osteopa-tia2011.it

Per prenotare trattamenti e per avere ulteriori informa-zioni potete trovarmi ogni lunedi pomeriggio presso Spaziosalute (tel. 085 4460163).

Dott. Gianluca TravagliniFisioterapista - Osteopata

Via Cavour 4/2 San Giovanni Teatino (CH)Prenotazioni: 085 4460163 - 346 1800580 Sito web: www.gianlucatravaglini.it

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Le patologie cardiovascolari sono la prima causa di de-cessi nel mondo occidentale e circa la metà di essi di-pende dalle patologie coronariche. Spesso, nelle persone vittime di tali patologie si riscontra un alto “fattore di rischio” cardiopatico coronario, espressione con la quale si defi nisce una condizione specifi ca, o un compor-tamento, associata allo sviluppo di una malattia del cuo-re o dei vasi sanguigni, che può comportare un maggior rischio di sviluppare patologie cardiovascolari rispetto ad altri individui.

I principali fattori di rischio associati alla cardiopatia coronarica sono l’età, il sesso, l’ipertensione arteriosa, l’ipercolesterolemia e l’ipocolesterolemia HDL, il fumo di sigaretta, il diabete, l’obesità, ma anche la predispo-sizione genetica. La presenza di una o più caratteristiche appena elencate determina una maggiore possibilità di sviluppare lesioni aterosclerotiche sulle arte-rie, in qualunque distretto del corpo umano, le quali si presenteranno come restringimenti di vario grado fi no a determinare anche l’occlusione dell’arteria stessa. Infatti, il circolo coronarico del cuore è costituito dalle arterie che perfondono il muscolo cardiaco, se la perfusione non av-vine in modo adeguato si determinerà la sintomatologia tipica, ovvero la toracalgia, segno dell’angina pectoris che, se protratta, può evolvere nell’infarto miocardio.

Questo tipo di infarto si presenta se l’occlusione dell’ar-teria avviene improvvisamente, in assenza di un circolo collaterale sviluppato adeguatamente. Per poter ridur-re o eliminare i fattori rischio e’ indispensabile mo-difi care lo stile di vita ed il tipo di dieta. In alcuni casi, potrebbe essere comunque necessario intervenire con la terapia farmacologica come, ad esempio, in pre-senza di ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia e diabete mellito.

La prevenzione è sicuramente l’arma più importante che abbiamo per eliminare i fattori di rischio, il fumo dovrebbe essere uno dei primi fattori ad essere elimi-nato dato che, da una ricerca eff ettuata negli U.S.A., è risultato che ogni anno più di 400.000 decessi sono cor-relati al fattore fumo. Di essi il 35-40% dipendono dalla cardiopatia ischemica e l’ 8% dall’esposizione al fumo passivo. Mettere di fumare consente di ridurre il rischio di mortalita’ del 36%.

Di seguito sono classifi cati i fattori di rischio e gli accer-tamenti diagnostici specifi ci da eseguire.

Fattori predisponenti:Fumo, Dieta ricca di grassi, Assunzione di Alcool, Seden-tarietà, Pregresse malattie vascolari (infarto miocardico o ictus, angina pectoris, malattia vascolare periferica)

Fattori di rischio metabolico:Dislipidemia, Ipertensione arteriosa, Obesità, Diabete mellito, Sindrome metabolica

Accertamenti diagnostici:Ricerca del calcio coronarico, Test ergometrico, Stress Test, Coronarografi a, Ipertrofi a miocardica all’esame ecocardio, Markers di infi ammazione.

CARDIOPATIA CORONARICA:FATTORI DI RISCHIO

Dirigente Medico UTIC - S.Salvatore, L’AquilaViale J.F.Kennedy 86, Pescara Tel. 085 4711542E-mail: [email protected]

Dott. Raff aele LuiseSpecialista in Cardiologia

cardiologia

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tumori, 9 consigli per prevenirli

La partecipazione agli screening richiede piena consa-pevolezza, gli aspetti comunicativi sono quindi determi-nanti per il successo del programma. Per questo è fon-damentale coinvolgere i soggetti e comunicare sempre personalmente l’esito del test. Questi gli elementi da considerare: raggiungere anche le persone più refrattarie che non si sono mai sottoposte a un test di screening, pur rientrando nelle fasce di popolazione da scrinare; assicu-rarsi che le informazioni fornite siano complete e com-prensibili; chiarire sempre, oltre ai potenziali benefi ci, anche i possibili eff etti negativi dello screening; rendere gli utenti consapevoli della possibilità di essere richia-mati per ulteriori accertamenti (a volte anche invasivi), della possibile comparsa di tumori tra due test successivi di screening (casi d’intervallo) e della conseguente ne-cessità di prestare attenzione a eventuali disturbi, onde evitare false rassicurazioni. La comunicazione deve quin-di necessariamente rientrare nella valutazione di qualità di un programma di screening, alla stregua degli aspetti tecnici e organizzativi.

Possibili eff etti negativi di uno screening. Così come altri interventi sanitari, anche i programmi di screening possono avere degli eff etti negativi che devono essere sempre chiariti all’utente che si appresta a fare il

test, tra i più comuni: risultati falsi negativi (falsa rassi-curazione e successivo ritardo diagnostico); risultati fal-si positivi (ansia e costi inutili); eventuale sovradiagnosi (terapie non giustifi cate, danni o fastidio per l’utente nel corso della somministrazione, ansia per l’attesa dell’esito).

Molti di questi possibili eff etti indesiderati non sono eli-minabili completamente. Occorre comunque mettere in atto tutti i controlli di qualità disponibili per ridurli al minimo.

Coinvolgimento dei medici di medicina generale. Il medico di medicina generale ha un ruolo strategico nel favorire l’adesione dei cittadini ai programmi di screening grazie al rapporto privilegiato e diretto con i propri assistiti che si fi dano e si affi dano a lui per riceve-re consigli, e supporto, per ogni decisione sulla propria salute. Il medico ha quindi un ruolo assolutamente atti-vo nell’invito della popolazione ad aderire ai programmi di screening, attraverso: la selezione della popolazione da invitare; l’informazione attiva, soprattutto di chi non aderisce all’invito; il counselling in tutte le fasi del pro-gramma, in particolare per le persone risultate positive al test.

Del resto, la massima integrazione dei medici di medi-cina generale nell’attuazione dei programmi di scree-ning, sin dalle fasi iniziali della programmazione degli interventi, è stata ripetutamente raccomandata sia a livello internazionale (programma “Europa contro il cancro”) che nazionale (Legge 138 del 2004). Per rag-giungere e mantenere standard di elevata qualità, e ga-rantire quindi un’ampia partecipazione agli screening oncologici, i medici devono ricevere una formazione adeguata in proposito.

PARTECIPA AGLI SCREENING:PARTE 2°, LA COMUNICAZIONE

Ospedale Civile “Santo Spirito”, PescaraE-mail: [email protected]

Dott. Donato NataleSpecialista in Oncologia

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Negli ultimi anni si è assistito ad un incremento delle pa-tologie tiroidee e all’aumento della somministrazione di ormoni tiroidei. L’ incremento della somministrazione di ormone tiroideo è legato non solo all’aumento delle pa-tologie tiroidee, ma anche alla errata credenza che la sua assunzione possa aumentare il metabolismo e, dunque, favorire una perdita di peso. Se ciò è vero nei pazienti con una corretta diagnosi di ipotiroidismo, nelle donne che assumono tiroxina senza che ce ne sia bisogno, si assiste all’esatto contrario, ovvero ad una maggiore diffi coltà a perdere peso. La somministrazione di ormone tiroideo riduce o blocca la fi siologica funzione della tiroide, così come l’assunzione della pillola estro progestinica blocca la funzione delle ovaie. Spesso, di fronte a valori bassi di ormoni tiroidei viene prescritto l’ormone tiroideo (tiroxi-na) con la motivazione che “la tiroide è pigra”. In questi casi, però, invece di stimolare la tiroide si contribuisce ad “impigrirla”.In quali casi è possibile assumere l’ormone tiroideo? Quando la tiroide ha eff ettivamente ridotto la sua funzio-ne, come può accadere in presenza di una tiroidite che ne stravolge l’architettura (ecografi a tiroidea), o per defi cit enzimatici che non consentono una suffi ciente produzio-ne di ormoni tiroidei.

E’ possibile stimolare una tiroide che funziona poco? In che modo? Se la tiroide è integra è possibi-le stimolarne la funzione attraverso l’integrazione di alcuni minerali, come lo iodio e il selenio, e con una più corretta distribuzione degli alimenti nell’arco della giornata e, da quanto sostenuto dagli esperti in medici-na omeopatica, sembra possibile stimolare la funzione della tiroide anche con l’organoterapia.Perché è importante avere un buon metabolismo?Perché perdere peso e mantenerlo è una vera e propria lotta che deve essere combattuta al meglio, ma se ab-biamo un metabolismo che brucia il 30% in meno sarà diffi cile vincerla.Qual’è il rapporto tra ormoni tiroidei e cellulite? La cellulite, intesa come aumento del grasso superfi ciale in determinate regioni del corpo di una donna, è do-vuta anche alla riduzione della presenza degli ormoni tiroidei negli strati più superfi ciali (ipotiroidismo peri-ferico), o ad una riduzione del metabolismo basale per ipotiroidismo subclinico (molte donne ne sono interes-sate senza saperlo).Quale consiglio dare alle donne che hanno la cel-lulite ma non sono in sovrappeso? Nelle donne inte-ressate dalla cellulite è possibile aumentare il metabo-lismo del grasso superfi ciale attraverso la veicolazione trans dermica, senza aghi, di una soluzione a base di un metabolita attivo della tiroxina. E’ un trattamento me-dico specialistico, prescrivibile solo da un endocrinolo-go, in grado di dare risultati davvero evidenti.

Dr. Antonio Stamegna. Specialista in Endocrinologia e malattie metaboliche, Presidente della Società Italiana di Endocrinologia Estetica (SIEES www.siees.it.), Diret-tore del Centro di Endocrinologia estetica - Roma Nord Tel.347.0797789 - Roma Eur Tel. 06.45554636.

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Dott. Antonio StamegnaSpecialista in Endocrinologia e malattie metaboliche

endocrinologia estetica

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Gli alimenti della nostra dieta mediterranea sono consi-derati, in tutto il mondo, tra i più sani ed equilibrati. Cosa c’è di più genuino del pane fragrante o di una brioche appena sfornata? Eppure questi cibi così buoni e naturali sono proibiti per chi soff re di celiachia.

Con il termine celiachia si indica un’intolleranza al glu-tine, una componente proteica contenuta nel chicco di alcuni cereali come nel frumento, nella segale, nell’orzo, nell’avena e nel triticale; per chi ne soff re, l’assunzione di tali alimenti comporta un danneggiamento della mucosa intestinale, oltre che un’incapacità, da parte del celiaco, di una corretta digestione degli stessi.

Purtroppo l’unica terapia possibile, in caso di celiachia, è seguire una dieta che sia apriva di glutine, anche perchè, spesso, le medicine possono contenere glutine a loro volta.

Dunque chi soff re di tale intolleranza non potrà più as-sumere un gran numero di prodotti a base di cereali glu-tinosi (pane, pasta, biscotti, pizza), che costituiscono la base della nostra dieta; di conseguenza, il problema della nutrizione per i celiaci deriva principalmente dal fatto di

trovare negozi e distributori che vendano prodotti “glu-ten free”. Fortunatamente stanno nascendo diversi spa-zi specializzati che soddisfano questa particolare esigenza di alimentazione, alcuni off rono prodotti a lunga conservazione, altri cercano di fornire cibi freschi e genuini, come Alternativa al Grano che cerca di off rire i gusti e i sapori della nostra più antica tra-dizione, dai dolci tipici, alla pasta fresca, al pane casereccio, ai rustici.

In entrambi i casi si possono trovare vastissime cate-gorie di alimenti assolutamente sicuri per i celiaci, garantiti dal marchio con la spiga sbarrata, sinoni-mo di garanzia in questo campo; di fatti, per ottenere la licenza d’uso del marchio, i negozi, devono superare una serie di verifi che fi nalizzate ad accertare la con-formità del loro Sistema Qualità nella fabbricazione di alimenti, idonei al consumatore celiaco. Grazie a questi nuovi punti vendita, alimentarsi per queste persone di-venta più semplice perchè una delle diffi coltà maggiori di essere celiaci riguarda la continua ricerca dei singoli coponenti che sono contenuti nei cibi; ma il vantaggio più grande che questi nuovi negozi alimentari danno ai celiaci deriva dal fatto di permettere a queste persone di tornare a godere di quei sapori che credevano di dover dimenticare, senza più rinunce.

Ad ogni modo chi volesse saperne di più su questo argo-mento può visitare il sito dell’AIC, l’Associazione Italiana Celiachia, in cui sono contenute molte informazioni uti-li; e per chi volesse sapere se soff re di questa intolleran-za basta andare in farmacie e comprare il nuovissimo kit “test fai da te”, veloce e attendibile. I risultati del test sono affi dabili ma in caso di risultato positivo occorre, ovviamente, confermarlo attraverso analisi tradizionali.

CURARE LA CELIACHIA: UNA BUONA ALIMENTAZIONE SENZA RINUNCE

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Cinzia ZappacostaTitolare de “L’ Alternativa al Grano”

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Cos’è la “parodontite”?

E’ l’infiammazione del parodonto: il sistema di suppor-to dei denti che mantiene le radici ancorate alle ossa mascellari.

La parodontite provoca la distruzione progressiva di questa struttura (osso alveolare e legamento parodon-tale) e, alla fine, la perdita dei denti.

Chi è affetto dalla “parodontite”?

La parodontite è la prima causa di perdita dei denti nella popolazione adulta dei paesi industrializzati ed è quindi la causa di un grave handicap legato alla con-seguente perdita delle funzioni masticatoria e fona-toria nonché un grave disturbo alla vita di relazione e all’estetica del sorriso.

Una malattia molto simile alla parodontite (chiamata peri-implantite) può colpire gli impianti dentali uti-lizzati per rimpiazzare denti che sono andati perduti.

Da cosa è causata la “parodontite”?

La parodontite è causata da un gruppo di batteri spe-cifici che provocano un’intensa risposta infiammatoria locale.

L’infezione inizia con la penetrazione di alcuni batteri della placca dentale nello spazio tra la gengiva ed il dente.

La risposta infiammatoria è caratterizzata da arrossa-mento e sanguinamento delle gengive, sintomi ini-ziali e spesso indolori della malattia.

L’infiammazione protegge dall’invasione dei batteri all’interno dei tessuti (e quindi protegge il nostro or-ganismo), ma se tale infiammazione persiste causa la distruzione del parodonto provocando i danni tipici della parodontite: riassorbimento osseo, migrazione, mo-bilità e perdita dei denti.

PARODONTITE: UN’INFIAMMAZIONE TROPPO SPESSO TRASCURATA.

odontoiatria

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odontoiatriaEsiste una suscettibilità individuale alla “parodon-tite”?

Lo sviluppo della parodontite è dovuto sia ad una suscet-tibilità individuale legata ad una base genetica che agli stili di vita che permettono ai batteri di esprimere il loro potenziale patogeno.

La malattia si sviluppa in forma particolarmente grave in soggetti geneticamente predisposti e tra gli stili di vita rivestono grande importanza il fumo e le abitudini all’i-giene orale domiciliare.

Lo stato di salute generale del soggetto può aumentare il rischio di sviluppo di parodontite.

Ad esempio, soggetti con diabete non ben controllato hanno un rischio tre volte superiore rispetto ai non dia-betici di sviluppare una parodontite.

Esiste una correlazione tra le malattie sistemiche e la “parodontite”?

Recentemente, oltre l’ovvio rilievo sulla salute ed il be-nessere orale, si è notato che la parodontite può provoca-re cambiamenti a livello dell’intero organismo.

In primo luogo si è notato che i batteri patogeni che causano la parodontite sono in grado di penetrare all’interno dei tessuti gengivali e da lì entrare nel circolo ematico.

E’ noto che i batteri patogeni parodontali siano causa di gravi infezioni sistemiche quali ad esempio, infezioni polmonari, infezioni cardiache o di protesi endovascolari od ortopediche.

Tali infezioni avvengono a seguito della diffusione dei batteri - per via ematica o respiratoria - in organi lontani dalla cavità orale, dove sono in grado di provocare pato-logia.

Gli odontoiatri ed i medici applicano strategie specifiche per ridurre il rischio di insorgenza di queste patologie.

Studi epidemiologici sull’associazione tra parodontite e le malattie sistemiche hanno evidenziato che la pa-rodontite è associata ad un rischio aumentato di:

1) malattie cardiovascolari ischemiche; 2) complicanze ostetriche -nascita di bambini prema-turi e/o sottopeso-;

3) controllo metabolico insufficiente del paziente dia-betico non-insulino dipendente; 4) malattie polmonari.

Come viene curata la parodontite?

Gli interventi variano, ovviamente, in relazione alla gra-vità del problema.

Quando il danno si limita alla semplice infiammazione superficiale della gengiva e/o la distruzione dei tessuti di supporto è in fase iniziale e di entità modesta, è ne-cessaria l’eliminazione professionale dei depositi di bat-teri e del tartaro dalle tasche gengivali ed il successivo controllo della placca così da permettere alle gengive di “riattaccarsi” naturalmente al dente.

Nei casi in cui la lesione è più profonda, in aggiunta, può essere indicato il trattamento chirurgico che com-prende interventi di chirurgia resettiva (che mirano a rimodellare l’osso alveolare) o di chirurgia rigenerati-va (che si propongono di ricostruire l’osso distrutto dal processo patologico).

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Fonte: www.operazionenasorosso.it

POLIZZE SALUTE: OTTIME PER I CLIENTI E PER LA RETE ALLEANZANel pescarese il settore assicurativo registra un notevole successo. Tra le differenti realtà presenti sul territorio dell’area pescarese si fa notare Alleanza (brand commerciale di Alleanza Toro S.p.A.) che nel pri-mo trimestre 2010 ha ottenuto una crescita dei premi di nuova produzione che ha registrato un incremento del 25% rispetto allo stesso periodo del 2009. I dati del 2010 confermano dunque il trend positivo della Rete Alleanza, che già l’anno scorso, nonostante la sfavo-revole congiuntura economica, aveva fatto segnare un incremento del 10% sul 2008. “Le ragioni di questo successo sono da ricercarsi nella qualità del lavoro svol-to, nell’ampio numero di Clienti fidelizzati e nell’offerta assicurativa che a partire da novembre 2009, ha bene-ficiato di nuovi prodotti appartenenti al ramo Danni” ha commentato l’Area Manager di Pescara, Giuseppe Sambuco.

“Le polizze ALSereno e MedicAL”, ha continuato l’Ispettore Sambuco, “sono state costruite per risponde-re all’esigenza di tutela della salute e si caratterizzano per semplicità, sicurezza e convenienza”. La propensio-ne all’assicurazione malattia e infortuni da parte degli italiani rispetto al resto d’Europa è ancora bassa ma la volontà di un numero sempre maggiore di italiani a sottoscrivere un’assicurazione privata è in forte aumen-to, come dimostra il successo dei due nuovi prodotti. Punto di forza della polizza

ALSereno, che copre gli infortuni avvenuti sia du-rante l’attività lavorativa sia nel tempo libero, è la garanzia principale che prevede il pagamento di un capitale definito in relazione al grado di invalidità per-manente a seguito di infortunio e la corresponsione di una diaria in caso di ricovero.

La polizza, con durata 5 anni, è disponibile in 3 pac-chetti differenziati per livello di capitale assicurato e di importo della diaria giornaliera (Base, Medium e

Top) e prevede anche un capitale in caso di decesso e la prestazione di una gamma completa di servizi di as-sistenza (ad esempio il servizio di consulenza sanitaria o l’invio di un medico in casi di urgenza).

La vera e propria novità nel panorama delle assicurazio-ni malattia è rappresentata da MedicAL, la polizza che in caso di intervento chirurgico assicura una mag-giore tranquillità economica grazie ad un aspetto unico: un indennizzo certo e definito. MedicAl infatti ha una formula assicurativa che eroga un indennizzo fisso, in relazione al tipo di intervento eseguito, ed elimina rischi di contenzioso. La compagnia non entra nel merito delle cure scelte e della relative spese, ma accerta solo l’effettivo verificarsi dell’evento assicurato, senza dover ricorrere a compromessi o mediazioni, sollevando così il malato da ulteriori preoccupazioni e lasciandolo libero di riprendersi al meglio. Oltretutto il cliente non è vincolato in alcun modo a uno specifico utilizzo della somma corrisposta: l’intervento viene riconosciuto al 100% anche nel caso in cui venga realizzato presso una struttura del Servizio Sanitario Nazionale e non pri-vata. La polizza ha una durata di 3 anni ed è composta da una copertura principale (indennità da intervento chirurgico) e da due coperture accessorie da scegliere singolarmente: la diaria da ricovero (con o senza conva-lescenza) e l’assistenza.

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Fonte: www.operazionenasorosso.it

Soluzioni conosciute/riconosciute?Vecchi rimedi naturali.La reflessologia plantare ed un trattamento die-tico naturale per adiposità localizzate.Consigli per un’alimentazione corretta.

Questa è la via da perseguire per ottenerlo e, so-prattutto, per conservarlo a bassi costi.

Questo mese, visto che è la prima uscita del nuovo anno credo sia doveroso, soprattutto per chi non è molto esperto in computer e ha perso qualche uscita di Pocket Salute, riassumere i vari argomenti trattati.

Mi scuserete se lo faccio in modo discorsivo e non te-matico, ma credo risulterà piacevole; se volete, potete anche dissentire o lamentarvi, personalmente o sul sito di Pocket Salute.

Ognuno di noi è passato per periodi della vita poco feli-ci, per quale che sia la ragione. Tutti ci siamo ritrovati a “star male” avendo analisi perfette.

Ed ecco allora la soluzione: reflessologia plantare. Pur essendo medicina alternativa, molto più vecchia

della medicina ufficiale, ci si è accostati da poco; in pochi la conoscono “bene”, in molti ci si rivolgono più per cu-riosità che per informazione sui benefici che ne deriva.

Lo scetticismo è giusto e comprensibile anche se, pur non essendo riconosciuto “albo professionale”, all’in-terno di strutture pubbliche, la reflessologia plantare, è gia utilizzata dagli anni ‘80 (Piemonte e Toscana).

Se si pensasse solo al benessere delle persone, queste sono informazioni utili che dovrebbero essere passate.

Attraverso una seduta di reflessologia plantare (tutti gli organi sono riflessi sul piede) si è in grado di valutare lo stato psicofisico e di trattarlo fino a restituirgli l’equili-brio perduto (Sto male! Ma le analisi sono normali).

Inoltre, dal momento che si possono evidenziare le varie problematiche che l’organismo patisce, oltre che “ascol-tare” quello che il soggetto riferisce, rinascono “i vecchi rimedi della nonna”, come li chiamo io.

Un semplice decotto di foglie d’arancio per la sinusite; un Vicks con olio di mandorla per ricostruire strati epi-dermici “mangiati”, magari da un diabete aggressivo; un

reflessologia

IL BENESSERE AL CENTRO DELL’ATTENZIONE

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Fonte: www.operazionenasorosso.it

decotto di coda cavallina per compensare una carenza di calcio ecc, ecc. Insomma per dirla in altra maniera “rivivere” la nostra infanzia e perchè no! insegnare agli ultimi nati la “genuinità’” della vita!

Così pure per l’alimentazione! La seduta di refles-sologia riesce a descrivere, molto bene, le abitudini alimentari del soggetto analizzato, e quali sono per lui deleterie.

Siamo in grado di eliminare i “cibi killer”, consigliare le alternative e, sempre ricordando “la cara nonna”, del tarassaco per depurarci, dell’ortica per drenarci, del car-ciofo per digerire ecc, ecc..

I consigli possono anche non essere solo di natura fai da te (verdure da utilizzare più delle altre); ci sono consigli fitoterapici (naturali/commerciali), consigli dietetici ecc.Io, in quest’ultimo periodo, ho rivolto la mia attenzione ad una “metodica” da applicare ad adiposità localiz-zate.

Fermo restante il parere del medico di base, ho consiglia-to un trattamento naturale, rapido, pratico e poco dispendioso. Il tutto a base proteica per alimentazione, supportato da un integratore a base di proteine del latte (non confondiamo l’intolleranza al lattosio) con un vitaminicominerale ed un regolatore intestinale.

I risultati sono stati degni di nota. Ma il risultato maggiore è stato che tutti hanno imparato ad alimentar-si correttamente, senza alcun sacrificio.

L’espressione che ho raccolto da chi ha provato questo trattamento è stata: “Nulla a che vedere con le diete! Si perde peso, ci si modella, non si ha fame e non si spende molto, inoltre non abbiamo più l’appetito di un tempo, mangiamo bene e anche la cenetta fuori non ci penalizza sulla bilancia”.

Questo solo perchè il metodo è sì corretto, ma sono le

informazioni che l’accompagnano ad essere “gloriose”. Infatti ho suggerito ed elencato le varie proprietà del limone e dell’aceto di mele: due prodotti un tempo pre-senti su ogni tavola, i nostri avi ne sono riprova, molto più sani e più longevi!

Concludendo: Se utilizzassimo scienza/tecnica o medicina uffi-ciale/medicina alterantiva nella forma corretta raggiungeremmo l’obiettivo: benessere in tempi molto più rapidi e, considerando i tempi di crisi che viviamo, più economici!

in primo piano

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Il termine generico malocclusione indica la presenza di disallineamento dentale e/o un rapporto non corretto tra le arcate dentarie che può dipendere dai denti stes-si, oppure dalle ossa (mascella e mandibola) le quali non stanno crescendo (nei bambini), o non sono cresciute (nell’adulto) in armonia tra loro. I problemi associati alla malocclusione vanno dalle diffi coltà di pronuncia e di masticazione fi no alle problematiche di natura estetica. Le malocclusioni si manifestano a causa di fattori am-bientali e genetici. I primi dipendono molto dalle abitu-dini orali (deglutizione, postura della lingua ecc.) e/o vizi ripetuti e prolungati nel tempo (mordersi le labbra, suc-chiarsi il dito, mangiarsi le unghie, respirare con la bocca, ecc.); i secondi dipendono dalla familiarità di un determi-nato carattere anatomico (mandibola grande, mandibola piccola, denti grandi, denti piccoli, ecc.).Diagnosi. Il primo passo è quello di sottoporsi ad una visita specialistica, la quale serve ad indagare sulle abitu-dini e sui vizi del paziente (funzione linguale, respirazione) e sulla familiarità della malocclusione. Inoltre, grazie alla visita specialistica, vengono esaminate la muscolatura e le articolazioni temporomandibolari, l’apertura e la chiu-sura della bocca e l’atteggiamento posturale. A questo punto si dovranno eseguire delle fotografi e del volto e

della bocca, e richiedere degli esami radiografi ci fon-damentali: la panoramica e la teleradiografi a latero-laterale. I dati raccolti dalla visita, l’analisi delle foto e delle radiografi e, servono per eseguire uno studio del caso che permette di stabilire la natura della malocclu-sione e il piano di trattamento specifi co. Terapia. Le malocclusioni si curano utilizzando degli apparecchi ortodontici che servono per risolvere le problematiche individuate attraverso lo studio del caso. Gli apparecchi possono essere fi ssi o removibili e vanno scelti secondo le necessità del paziente. E’ importante sottolineare che nel bambino ogni tipologia di maloc-clusione prevede un momento ben preciso per comin-ciare la terapia; ad esempio, le abitudini viziate vanno rimosse immediatamente, anche con semplici esercizi e, se non bastasse, utilizzando apparecchi dedicati as-sociati o meno a logopedia. Anche per il morso incrocia-to (posteriore e/o anteriore) vi è l’indicazione alla terapia immediata, così come per il morso aperto e per i denti sporgenti con rischio di frattura dentale. Al contrario, sempre nel bambino, atre malocclusioni necessitano di una strategia di attesa perché altrimenti la terapia risul-terebbe troppo lunga, quindi poco effi cace; è il caso del-le malocclusioni causate da una mandibola piccola, che necessitano del tempo puberale per poter esprimere il proprio potenziale di crescita, oppure dell’allineamento dentale, che necessita della presenza di tutti i denti per-manenti per potere essere eseguito. Per quanto riguar-da gli adulti, è importante ricordare che l’apparecchio ortodontico deve essere somministrato solo se lo stato gengivale/osseo è privo di infi ammazione e che l’alline-amento dentale è un obbiettivo perseguibile. Se invece nell’adulto vi è l’esigenza di risolvere una malocclusione di natura scheletrica, allora è necessario un approccio ortodontico-chirurgico.

MALOCCLUSIONE DENTALE E SCHELETRICA: DIAGNOSI E TERAPIA

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L’equilibrio acido-basico è un meccanismo di compenso metabolico biologico che interessa tutti i sistemi viventi e che permette di mantenere costanti le funzioni vita-li dell’organismo. E’ il risultato di una serie di reazioni chimiche infl uenzate da fattori esterni ed interni. Tra i fattori esterni possiamo individuare il cibo, lo stress e la temperatura, mentre tra i fattori interni si individua l’an-damento fi siologico determinato dai ritmi circadiani, veri e propri orologi biologici in stretta relazione con le produ-zioni ormonali. Il cortisolo, ormone prodotto dalle ghian-dole surrenali, ha la funzione di aumentare la glicemia e contrastare le infi ammazioni, ed è soggetto ad una se-crezione basale pressoché costante nelle 24 ore, con pic-co massimo (acrofase) registrato intorno alle prime ore del mattino (8-10), e picco minimo che coincide con le prime ore di riposo notturno (22-24). La concentrazione plasmatica di alcuni ormoni come GH o somatotropina raggiunge la propria acrofase intorno alle 24 e fa registra-re i suoi valori minimi dalle 8 alle 15. Il testosterone ha il suo apice intorno alle 2-3 del mattino, mentre il picco minimo si registra intorno alle 18; la stessa cosa avvie-ne per il TSH, il principale ormone che regola le funzioni della tiroide. La conoscenza di queste realtà dovrebbe spingerci a regolare meglio la nostra alimentazione per

cui al mattino o durante il giorno, per esempio, dovrem-mo privilegiare i carboidrati (pasta, pane, frutta ecc.), mentre la sera la nostra tavola dovrebbe essere ricca di verdura con una sola quota parte di proteine. Ciò perché durante la notte i nostri reni lavorano per eliminare gli acidi forti “non volatili” ed è quindi meglio aiutarli nella loro attività. E’ bene ricordare che proteine e carboidrati sono cibi acidifi canti, mentre frutta e verdura sono ba-sifi canti. Alcuni alimenti pur essendo acidi, tipo uva e agrumi, sono considerati alcalinizzanti in quanto, dopo essere stati metabolizzati, rilasciano un residuo basico molto benefi co. Conseguenza dello squilibrio acido-basico è, ad esempio, l’ ipercolesterolemia. Il colesterolo non è del tutto un nostro nemico, infatti non è lui a pro-vocare attacchi cardiaci o ictus bensì la sovraesposizione ad acidi alimentari, ambientali e metabolici. La sua fun-zione in realtà, semplifi cando, è quella di tamponare gli eff etti tossici degli acidi, per cui, in molti casi, prima di cercare scorciatoie farmacologiche, è meglio combat-terlo con dieta ed attività fi sica mirate al riequilibrio intelligente delle cause che ne hanno determinato la produzione. Spesso opponiamo resistenza a modifi care le nostre abitudini alimentari, oltre a fare poca attività fi sica, tuttavia, se desideriamo vivere a lungo e bene, è molto utile ed importante rifornire il nostro organi-smo con alimenti alcalinizzanti, fondamentali nella neutralizzazione degli acidi, ed assumere i cibi secondo le fasce orarie dettate dai bioritmi circadiani. Non di-mentichiamo poi l’importanza di bere almeno un litro e mezzo–due di acqua al giorno, indispensabile per la disintossicazione. Meglio, poi, se l’acqua è alcalina e ionizzata, in quanto apporta minerali con un forte ef-fetto basifi cante, rimediando, in parte, agli errori della nostra alimentazione e contribuendo più effi cacemente al miglioramento delle funzioni metaboliche del nostro organismo.

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Nel Giugno del 2006, sulla rivista scientifi ca “Journal of Vertebral Subluxation Research”, furono pubblicati quat-tro casi di paralisi cerebrale infantile causati da traumi da parto. In ciascuno di essi fu riscontrata la presenza ogget-tiva di sublussazioni vertebrali.

Tutti i bambini furono sottoposti a cure chiropratiche con l’intento di ridurre e, possibilmente, correggere le sublussazioni vertebrali. I piccoli pazienti vennero seguiti quotidianamente, durante tutte le loro attività, dalle madri o dalle badanti che, per prime, notarono i loro sviluppi. In particolare fu notato che dopo un mese di cure chiropratiche tutti i bambini avevano migliorato le loro capacità nello svolgimento delle normali attività motorie, che si traducevano in una postura migliore, più controllo e coordinazione dei movimenti e più autonomia nell’alimentarsi da soli.

Il primo caso dei quattro riguardava una bambina di 8 anni. La piccola soff riva di minzione frequente, tremori alle braccia e alle gambe, problemi posturali e disturbi visivi. Prima della chiropratica aveva già provato l’ago-puntura e la fi sioterapia. In un periodo di 9 settimane la bambina fu sottoposta a 22 sedute. Dopo le cure chiro-pratiche, i genitori constatarono che la bambina riusciva

a camminare da sola, stava seduta più correttamente e anche la “zoppia” era meno evidente. Aveva miglio-rato la capacità d’uso del braccio e della mano sinistra riuscendo, così, ad alimentarsi in modo autonomo. In generale l’intera coordinazione motoria era migliora-ta, così come il suo equilibrio psico-emotivo e la sua energia fi sica. I tremori erano diminuiti di intensità e la bambina si sentiva meno stanca e necessitava di meno riposo.

Gli autori della ricerca notarono una correlazione tra i miglioramenti ottenuti e la riduzione, ogget-tivamente quantifi cabile, delle sublussazioni vertebrali dei piccoli pazienti. Essi conclusero che “questi casi sono consistenti, con un’evidenza aneddoti-ca diff usa nella letteratura scientifi ca e non, di altri casi in cui sono stati riscontrati miglioramenti simili. Data l’importanza di codesti miglioramenti per la qualità della vita di questi bambini, ricerche più approfondite sulla possibile correlazione tra sublussazioni vertebrali e paralisi cerebrale infantile devono essere considerate”.

Ogni parte del nostro corpo è controllata dal sistema nervoso che è protetto dal cranio e dalla colonna verte-brale. Quando la colonna si muove male può interferire con il sistema nervoso (sublussazione) e, nel tempo, potrebbero insorgere disturbi di ogni tipo. Il chiropratico non cura il disturbo ma aiuta il corpo a ristabilirsi spontaneamente riducendo e correggendo le sublussazioni vertebrali, secondo i principi base della chiropratica.

Chi di voi stia cercando una soluzione ad un problema di salute o voglia sapere se la colonna vertebrale gli stia causando dei problemi, può contattarmi.

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Il trattamento vero e proprio viene di solito preceduto da un colloquio di pochi minuti che permette all’operatore, e al ricevente, di identifi care il problema e programmare le varie fasi del trattamento.

Il ricevente viene fatto sdraiare comodamente a terra, ve-stito, su un apposito materassino; questo gli permetterà di abbandonarsi completamente, lasciando andare ogni tensione, senza sentirsi sospeso o preoccupato di cadere come potrebbe capitare su un lettino. Anche l’operatore, in questa condizione, potrà lavorare più agevolmente avendo a disposizione lo spazio necessario per mettere in atto le sue tecniche, e sistemando il corpo della persona ricevuta nelle posizioni più idonee. Diverse sono infatti le posizioni che, a seconda delle necessità del trattamento, possono essere fatte assumere a terra dal ricevente: sdra-iato prono o supino, disteso su un fi anco, ma anche sedu-to per alcune particolari manovre sul collo e sulle spalle.

L’operatore ShiatsuSe lo Shiatsu è un trattamento “particolare”, rivolto all’in-dividuo nella sua totalità, anche l’operatore dovrà essere una persona un po’ “speciale”; una persona che abbia doti che coinvolgono la sua interiorità e possieda una grande

sensibilità per entrare profondamente in contatto, e in sintonia, con il soggetto trattato e mettere in atto non solo le caratteristiche dello Shiatsu più specifi catamen-te tecniche, ma anche quelle più sottili come la capacità di osservazione, di attenzione e di ascolto dell’altro. Egli deve saper compiere nei confronti del ricevente un’a-zione di profondo stimolo personalizzato che lo investa non solo sul piano fi sico, più immediato, ma anche e soprattutto su quello energetico e psichico.

Un buon operatore Shiatsu possiede una ben precisa specializzazione e un’ineccepibile preparazione tecnico professionale acquisita attraverso un percorso di prati-ca e di studio, almeno triennale, seguito da un intenso tirocinio. Tuutavia la sua preparazione, in realtà, non ha mai fi ne poiché il tipo stesso di studio e di pratica porta l’allievo, una volta diventato professionista, a svi-luppare e conservare nel tempo l’atteggiamento tipico del ricercatore che continuamente studia e si aggiorna.

Breve storia dello ShiatsuLo Shiatsu è una pratica manipolatoria che ha origini antichissime, ma la sua codifi cazione come precisa tec-nica corporea risale a tempi abbastanza recenti. I primi interventi attuati in Giappone con una tecnica manuale di tipo pressorio, a cui viene dato il nome di Shiatsu, ri-salgono infatti al periodo a cavallo tra il 1910 e il 1920. Il riconoscimento uffi ciale di questa disciplina avverrà comunque ancora più tardi, nel 1955, ad opera del Mi-nistero della Sanità giapponese.

Malgrado la nascita relativamente recente, e la sua ma-trice giapponese, in realtà questa tecnica aff onda le sue radici nell’antica cultura orientale e precisamente nelle arti manipolatorie cinesi, praticate per la cura della sa-lute già a partire dal 2.500-3.000 a.C.

COME SI SVOLGE UNA SEDUTA DI SHIATSU

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Le numerose esperienze di musicoterapia polivalente, italiane ed estere, confermano l’utilità di affi ancare que-sta tecnica ai tradizionali corsi di preparazione al parto, poiché la musica può aiutare la gestante a rilassarsi, a contenere l’ansia, a raggiungere uno stato di generale benessere psicofi sico e ad aff rontare in modo sereno e consapevole il travaglio ed il parto.

Anche i futuri papà possono partecipare attivamente, infatti, attraverso l’esperienza musico terapeutica mamma e papà si uniscono profondamente al loro bambino con un legame intimo, saldo, privilegiato attraverso il quale si svilupperà un individuo ma-turo, sereno e sicuro di sé.

Con la musicoterapia la mamma imparerà ad ascoltare i segnali provenienti dal suo corpo e dal suo bam-bino; rinforzerà le proprie capacità di coscienza (fi ducia, sicurezza, serenità, armonia, tranquillità) così da aff rontare con consapevolezza i numerosi cambia-menti psico-fi sici; imparerà tecniche di rilassamento e respirazione necessarie per attenuare le doglie, le tensioni, i dolori del travaglio e del parto, infl uenzando positivamente anche il tono muscolare che risulterà

perciò meno contratto. Sono previste anche attività per stimolare lo sviluppo delle future capacità linguistiche, motorie, dell’attenzione, della me-moria e della concentrazione del bambino.

Con questo percorso la musica diventerà un ponte tra le fasi pre e post natale, un mezzo potente, intimo ed insostituibile di comunicazione fra mamma papà e bambino, i quali verranno guidati nello scoprire un proprio modo sonoro per rivolgersi al bebè e quindi a formare pensieri per lui, a “prendersi cura” di lui.

AL VIA I CORSI DI MUSICOTERAPIA PER LA PREPARAZIONE AL PARTO

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Claudia CipolloneMusicoterapeuta Polivalente Consulente

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Il trattamento innovativo di laserlipolisi (SmartLipo) viene pratico in regime ambulatoriale, mediante ane-stesia locale. Tale metodica presenta molteplici vantag-gi rispetto alla liposcultura tradizionale come minin-vasività, tempi di recupero brevissimi, assenza di ematomi e nessuna degenza post trattamento. Consente così di ritrovare la silhouette desiderata velo-cemente e in assoluta sicurezza. La Smartlipo non pre-senta rischi operatori e non lascia esiti indesiderati di alcun tipo. I risultati ottenuti nelle zone trattate rimangono tali per sempre, ed è per questo che la Smartlipo viene considerata la metodica attualmente più sicura e rivoluzionaria nel panorama dei trattamen-ti di liposcultura. Per questo motivo negli Stati Uniti, già dal 2006, questo trattamento ha ottenuto l’appro-vazione della Food and Drug Administration (FDA).

SmartLipo è una metodica eseguita con un sistema laser Nd:YAG pulsato a 1064 nm (newton per metro) attraverso una cannula sottilissima di un millimetro di diametro da dove fuoriesce una fibra laser da 300 mi-cron. Nella laserlipolisi si causa l’apoptosi, cioe’ la rottu-ra della membrana adipocitaria e fuoriuscita del grasso lisato, che non comporta innalzamenti ematici dei valori di colesterolo e trigliceridi, può essere smaltito

attraverso il sistema epatico per via naturale (eventual-mente con l’aiuto di un linfodrenaggio) oppure rimosso parzialmente in sede di trattamento.

Con la Smartlipo si possono trattare tutte le forme di adiposità localizzata in distretti corporei quali brac-cia, addome, ginocchio, spalla, caviglia, viso (dove si ottiene un eccellente effetto lifting), coulotte e fianchi. Il trattamento può essere effettuato anche su aree di cel-lulite diffusa migliorando notevolmente l’inestetismo causato dalla cosiddetta pelle a buccia d’arancia.

Questa nuova tecnologia può essere effettuata anche su zone già trattate con una liposuzione tradiziona-le. Spesso queste aree presentano dei dislivellamenti che possono essere corretti mediante questa tecnica.

La SmartLipo non presenta rischi operatori e non lascia esiti indesiderati di alcun tipo.

Non esistono controindicazioni assolute al trattamento ma solo quelle relative a pazienti obesi che hanno una quantità elevata di grasso da eliminare come pazienti affetti da malattie cardiovascolari, oncologici, e diabe-tici.

medicina estetica

SMARTLIPO, UN’ALTERNATIVA MININVASIVA ALLA LIPOSCULTURA

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Il rischio post-operatorio è praticamente nullo, vista l’e-siguità del diametro della cannula. Non ci sono rischi di infezioni ed il lisato ottenuto non deve essere necessa-riamente aspirato; studi recenti hanno infatti dimostrato che il grasso lisato è ricco di cellule staminali in grado di ripristinare le migliori condizioni omeostatiche della cute. Per tale motivo sarebbe forse preferibile lasciarlo in sede anche se i risultati sarebbero visibili dopo un periodo più lungo. Per agevolare l’eliminazione del gras-so lisato rimasto sarebbe opportuno drenare i liquidi e ripristinare il microcircolo attraverso un massaggio lin-fodrenante.

I risultati, infatti, sono evidenti dopo circa 2 mesi se si effettua l’aspirazione del lisato, o dopo 4 mesi senza l’aspirazione.

Durante la prima visita si deve effettuare una anamnesi approfondita del paziente dove verranno prescritti gli esami ematochimici di routine ed eventualmente un elettrocardiogramma. Sarebbe opportuno effettuare il trattamento in un ambulatorio chirurgico attrezzato (secondo le norme sanitarie regionali). Dopo aver prati-cato una piccola anestesia locale nell’area da trattare, si introduce la cannula e si eroga l’energia laser per il tem-po necessario che dipende dal volume e dall’estensione della zona da trattarre.

Il trattamento ha una durata che varia dai 40 ai 60 minuti per seduta. Possono essere trattate più zone contempo-raneamente per modellare ulteriormente la silhouette, e lo stesso trattamento può essere ripetuto senza alcun tipo di rischio. Dopo la seduta vengono applicati dispo-sitivi elastocompressivi e viene prescritta una modesta copertura antibiotica. La paziente può ritornare subito alla vita normale non dovendo osservare nessun periodo di riposo precauzionale post-operatorio. Sarà buona nor-ma ricorrere ad un ciclo di delicati massaggi drenanti, mentre sono sconsigliati massaggi manuali aggressivi o drenaggi con apparecchiature altrettanto aggressive per almeno 30 gg.

Il risultato finale sarà una riduzione del grasso localizza-to, un rimodellamento della zona trattata e un migliora-mento complessivo dell’inestetismo.

Nella pelle lo stimolo, indotto alla produzione di nuovo collagene (neocollagenogenesi), sara’ in grado di deter-minare un effetto shrinkage, cioè la contrazione delle fibre del collagene che determinano un effetto lifting.

Ottimi risultati si sono anche ottenuti utilizzando questa tecnica per il trattamento di lipomi cutanei, pseudogine-comastia e iperidrosi ascellare.

in primo piano

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La couperose è un inestetismo cutaneo caratterizza-to da rossore localizzato su guance e zigomi, sen-sazione di calore, formicolio e prurito persistenti.

A soff rirne sono principalmente le donne, sei su dieci, ma anche gli uomini possono esserne aff etti, seppur in misura minore. Il motivo principale che sembra rende le donne più soggette alla couperose è legato alla produzio-ne di estrogeni, ormoni tipicamente femminili, che han-no la tendenza ad indebolire l’elasticità dei vasi capillari. Di fatti, questi ultimi al passaggio del sangue si gonfi ano e sgonfi ano ripetutamente, per cui il fattore elasticità è fondamentale per evitare che i capillari si dilatino senza avere più la capacità di restringersi, generendo appunto la couperose.

La formazione della couperose è favorita, anzitut-to, da una predisposizione genetica e, successiva-mente, da una serie di fattori ambientali come il calore, l’esposizione solare prolungata, gli sbalzi di tem-peratura improvvisi; anche dopo i pasti, o l’assunzioni di cibi particolarmente piccanti e bevande alcooliche che possono contribuire ad aumentare l’affl usso sanguigno, si può riscontrare un accentuarsi del fenomeno.

Come fare per eliminare o attenuare questo fastidioso inestetismo? La medicina estetica avanzata propone numerose soluzioni per eliminare dal viso le trac-ce dei capillari dilatati con protocolli personalizzati, infatti le terapie non sono univoche ma plasmate sulle persone, in relazione ai diversi stadi di manifestazione.

Si possono distinguere due livelli di manifetsazione della couperose:

- eritrosi, tipica della fase iniziale, consiste in un au-mento della sensibilità della pelle con conseguente arrossamento e vasodilatazione. In questo caso si con-siglia di intervenire con creme e lozioni farmacologiche ad azione locale a base di acido azelaico o metroni-dazolo;

- teleangectasia, vera e propria dilatazione dei vasi superfi ciali che si manifesta con una couperose mol-to forte ed evidente. L’unico trattamento effi cace, in questa fase, è quello della fotocoagulazione median-te laser. Questo trattamento è mininvasivo e viene eff ettuato ambulatorialmente con dei laser, in grado di riconoscere il target ossiemoglobina all’interno del globulo rosso che scorre nel vaso, che agiscono solo sui punti interessati senza causare danni ai tessuti vicini. Il tipo di laser usato varia a seconda del quadro clinico e dell’entità della malattia. La procedura utilizzata, però, è sempre la stessa e consiste nell’eff ettuare un test preliminare su una piccola area campione per valutare l’effi cacia del protocollo. Se il test è positivo si procede con la terapia vera e propria della durata di circa 20/30 minuti. Di norma sono suffi cienti 2/3 sedute e gli unici eff etti collaterali sono legati alla possibile ipopigmen-tazione nei fototipi scuri.

COME COMBATTERELA COUPEROSE

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laserchirurgia

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Rughe che aumentano, macchie che compaiono, pelle che si rilassa. Sono questi i segnali principali che si pre-sentano sul volto quando l’età avanza e, purtroppo, il volto invecchia prima di altre aree cutanee. In questi casi, è forte la tentazione di agire e fare qualcosa perchè, spes-so, le creme anche se messe costantemente sembrano non bastare più. È quindi ora di passare a trattamenti più energici come la chirurgia o il peeling chimico?

Non è questa l’unica strada da percorrere. Le tecniche di medicina estetica sono progredite moltissimo tanto da pareggiare, o superare, quelle di chirur-gia estetica per quanto riguarda il ringiovanimen-to del viso.

Oggi esistono davvero moltissimi strumenti, meno inva-sivi di quelli chimici o chirurgici, ciascuno con una spe-cifi ca indicazione-applicazione, per poter soddisfare le esigenze di ogni persona e adattarsi ai diversi tipi di pelle.Tra l’altro tutte le metodiche a disposizione possono esse-re usate in associazione, la scelta di una tale applicazione congiunta dipende dal grado di invecchiamento del viso.Vediamo quali sono i principali strumenti usati dalla me-dicina estetica in base a diff erenti problemi di invecchia-

mento. La terapia praticata con i laser è sicuramente il rimedio migliore per la correzione delle macchie del viso, del colore spento e ingiallito, della co-siddetta couperose, delle papule fi brose, e delle cheratosi (lesioni che compaiono sul viso dopo anni di esposizione solare prolungata). Esistono diversi tipi di laser ciascuno specializzato nella cura di un particolare problema; la terapia è indolore, dai risultati notevoli, immediati e i costi sono contenuti. Per quanto riguarda, invece, il riempimento delle rughe e delle pieghe della pelle si possono utilizzare diff erenti tipi di fi llers, che altro non sono che materiali voluminizzanti e di riempimento più comunemente conosciuti come acidi ialuronici.

In commercio ne esistono diversi tipi, con diff erenti densità, che possono essere applicati sia per riempire rughe lievi o profonde nella zona naso-labiale che per aumentare il volume delle labbra stesse. Questi fi ller possono arrivare a durare anche due anni e, se sono di buona qualità, non ci sono controindicazioni; due indi-catori della qualità del prodotto possono essere il prez-zo, che non dovrebbe scendere al di sotto di 250-300 euro, per le piccole rughe, e non superare i 700-1000 euro per i riempimenti più importanti, e l’origine geo-grafi ca della marca, quelle svedesi, americane, francesi e tedesche sono le migliori.

In ultimo, un nuovo ritrovato della medicina estetica è la tossina botulinica (Vistabex, l’unica ammessa e approvata dal ministero) usata per la correzione delle rughe frontali e glabellari, oltrechè perioculari. Come tutti i trattamenti elencati, anche quest’ultimo è innocuo, economico e molto soddisfacente per il pa-ziente.

RINGIOVANIRE IL VISO SI PUO’,ANCHE SENZA CHIRURGIA

medicina estetica

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Le smagliature sono degli inestetismi della pelle che ge-neralmente colpiscono le donne, ma anche gli uomini ne soff rono.

Le principali cause della loro comparsa sono gravidanze, allattamenti, attività sportive in età giovanile, terapie cortisonoche ma anche dimagrimenti troppo repentini.

L’equipe Skin Laser Clinic, che da sempre si occupa di questo problema a livello scientifi co e internazionale, ci informa su quali sono le terapie più idonee, che danno i risultati migliori nel minor tempo possibile, per curare e prevenire le smagliature.

Tecnicamente, la smagliatura, detta anche “stria disten-sa” (stria da distensione o stria atrofi ca), è una lesione ci-catriforme causata da una distensione della cute seguita da una successiva atrofi a.

Le principali zone del corpo colpite da questo inestetismo sono glutei, cosce, fi anchi, polpacci, seno e, talvolta, an-che la regione lombare; la causa scatenante la loro for-mazione è legata, oltre che ai fattori elencati precedente-mente, ad una predisposizione genetica.

La smagliatura appare caratterizzata da alcune partico-larità, quali l’assottigliamento dell’epidermide, la ridu-zione della vascolarizzazione e l’alterata distribuzione delle fi bre di collagene e di quelle elastiche.

Le prime manifestazioni si presentano con striature di colore rosso-violaceo a causa della vasodilatazione e dell’edema tipico di ogni stato infi ammatorio, in questo caso l’organismo lavora al fi ne di riuscire a cicatrizzare questo particolare tipo di lacerazione interna alla pelle; in qualche caso ci riesce portando alla graduale scom-parsa della smagliatura. In altri casi, purtroppo più frequenti, l’oragnismo non ce la fa ad eliminarle, così le smagliature “cicatrizzano” male assumendo un colore bianco perlaceo e rimanendo visibili sulla superfi cie cu-tanea, proprio come una cicatrice.

Come consigliano i dottori D’angelo e Marini di Skin La-ser Clinic, in questa fase primordiale di comparsa delle smagliature, ma anche nella fase precedente la mani-festazione, in via preventiva, si può agire in maniera effi cace utilizzando creme a composizione vegetale, peeling chimici e infi ltrazioni superfi ciali di sostanze cicatrizzanti.

Qualora le smagliature non rispondono positivamente a questi trattamenti, o si deve agire su smagliature di vecchia data, si ricorre ad applicazioni di luce pulsata, al fi ne di arrossare l’epidermide da trattare, e sedute laser, che hanno un’azione esfoliante sulla stessa, una terapia del tutto indolore. Questi trattamenti sono l’ul-tima frontiera nel campo della medicina estetica, ed è proprio grazie ad essi che si riescono ad ottenere buoni risultati anche con le smagliature per le quali, fi no a qualche anno fa, sembrava non esserci rimedio.

CONOSCERE, PREVENIREE CURARE LE SMAGLIATURE

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L’ultima novità tra i trattamenti anti-age per il ringiova-nimento e la bio-rivitalizzazione del viso, del collo e del decolleté è l’ ossigeno concentrato, impropriamente ma comunemente noto come trattamento con “Ossig-eno Iperbarico“ che, ad appropriati livelli di pressione, può essere utilizzato in medicina estetica per la cura della pelle. E’ un trattamento indolore, rilassante ed immedi-atamente effi cace. Subito dopo il trattamento si nota un notevole miglioramento nell’aspetto della pelle che risulterà più tonica e con una signifi cativa attenuazi-one di linee sottili e rughe. La metodica è oggi al centro dell’attenzione mondiale anche grazie all’entusiasmo esternato da tante celebrità internazionali del cinema e dello spettacolo (Madonna per esempio), che lo utiliz-zano per mantenersi giovani e belli. Il trattamento può essere tranquillamente eseguito anche nella pausa pran-zo o immediatamente prima di una occasione speciale, per apparire al meglio. Subito dopo la seduta, infatti, il paziente può riprendere sin da subito le normali attività quotidiane.

L’ossigeno concentrato funge anche da potenzia-tore metabolico e aiuta la veicolazione di molecole in tutti gli strati dell’epidermide: il successo terapeu-

tico di tale metodo è legato sia all’ossigeno stesso che all’azione delle sostanze anti-aging scelte e veicolate dall’operatore. Un massaggio delicato con getti calibrati di ossigeno concentrato, secondo una precisa metodica, studiata e collaudata, permette la veicolazione di prin-cipi attivi (acido ialuronico, vitamine e antiossidanti) con risultati visibili e importanti già dalla prima seduta.

Agisce sulle rughe, con un eff etto lifting naturale, ridefi nisce i contorni del viso, intervenendo nelle zone rilassate, favorisce l’equilibrio e l’idratazione profonda della cute, decongestiona e drena, porta dei grandi benefi ci anche sulle pelli acneiche. L’ossigeno iperbarico si è dimostrato effi cace anche su problemi relativi a capelli e cuoio capelluto (caduta, dermatiti, eccesso di sebo). Il suo utilizza ha dato, inoltre, ottimi risultati su un gran numero di inestetismi cutanei quali cellu-lite, adiposità localizzate e smagliature.

Alla luce dei risultati ottenuti, già dopo un basso nume-ro di sedute, l’ossigeno iperbarico può essere ritenuto il trattamento di riferimento per chi vuole ottenere risul-tati visibili e naturali senza utilizzare tecniche maggior-mente invasive e dolorose.

OSSIGENO IPERBARICO: TRATTAMENTO DI BELLEZZA

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SE LA GHIANDOLA SI INFIAMMA L’ANDROLOGO PUO’ CURARLA

Una delle patologie più frequenti che può colpire la pro-stata, spesso anche nei giovani, è una infi ammazione della ghiandola: la prostatite.

Le prostatiti sono classifi cate dal 1978 come batteriche, acute, croniche, abatteriche e prostatodinie (que-ste ultime due defi nizioni sono state cambiate in “dolore pelvico cronico” nel 1995). In genere la prostatite bat-terica acuta si presenta con febbre anche molto alta, urinocoltura positiva e diffi coltà ad urinare a causa di una prostata gonfi a e dolente. Spesso questa infi ammazione è dovuta a batteri coliformi o enterococchi, nei casi più seri a pseudomonas. La prostatite batterica cronica può essere caratterizzata da infezioni vescicali e costi-tuisce solo il 10% di tutte le prostatiti. Tale infezione è resistente al trattamento, e alla sua sospensione i sintomi possono ripresentarsi rendendo necessaria la prosecuzio-ne della terapia, spesso per lungo tempo.

Nella diagnosi si è rivelata spesso utile, soprattutto in un passato recente, la tecnica descritta da Meares e Stamey detta tecnica dei “quattro bicchieri” e serve a localizzare la provenienza dell’infezione; se è presente nel “primo bicchiere” sarà coinvolta l’uretra, mentre nel secondo contenitore vi sarà il getto urinario medio di

provenienza vescicale e quindi l’infezione interesserà tale organo. Per ottenere il terzo campione verrà eff et-tuata un’esplorazione rettale con massaggio prostatico per ottenere alcune gocce di secreto direttamente dalla prostata. In fi ne, il quarto e ultimo campione ottenuto dalla minzione subito dopo il massaggio confermerà, eventualmente, la presenza prostatica del germe. Nel-le prostatiti abatteriche c’è un’infi ammazione nelle secrezioni ma non si riesce ad individuare il germe responsabile. La sintomatologia in questi casi è carat-terizzata da disturbi urinari, dolore perineale o ai testi-coli, “fastidi” inguinali, minzione urgente, sangue nello sperma ed eiaculazione dolorosa.

La prostatodinia, invece, è considerata una forma di dolore pelvico o “sindrome dolorosa pelvica” nell’ambi-to delle prostatiti non sicuramente batteriche. Provoca dolore in assenza di precedenti infezioni delle vie urina-rie e con un secreto prostatico normale e sterile.

La terapia delle prostatiti è in genere medica anche se, nelle forme croniche più gravi ed in rari casi ben selezio-nati, può essere proposta una terapia chirurgica o con mezzi fi sici (microonde o laser).

La prostatite batterica acuta, in particolare, può essere un’infezione molto seria. Anzitutto occorre risolvere il problema della possibile ritenzione di urina che, se pre-sente, prevede nella maggior parte dei casi il ricovero ospedaliero ed il posizionamento di un catetere vesci-cale per il drenaggio delle urine. Gli antibiotici oggi ritenuti più effi caci sono i fl uorochinolonici (ciprofl o-xacina, levofl oxacina), per la loro buona diff usione nel liquido prostatico, vanno somministrati a lungo, anche dopo la scomparsa della febbre.

Ospedale Civile di PescaraTel. 085 4252486 Cell. 335 5634751Sito web: www.abruzzoandrologia.com

Dott. Stefano GoldoniSpecialista in Andrologia e Urologia

andrologia

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le ASL informano

Dott.ssa Rosa BorgiaDirettore - Distretto Sanitario

C.da Alento - Francavilla al mare - 66023 - CHCentralino: 0854917895 Telefono: 0854910350e-mail: [email protected]

PRESTAZIONI DI RIABILITAZIONE EROGATE AI SENSI DELL’EX ART 26, L. 833/78

Le prestazioni di riabilitazione fruite ai sensi dell’ex art.26 L. 833/78 consistono nell’erogazione di una serie di servizi fi nalizzati ai trattamenti di recupero, di ri-abilitazione funzionale e di integrazione sociale per soggetti in età evolutiva (aff etti da: cerebropatie pre-peri e post natale, sindromi genetiche, ritardi del lin-guaggio, ritardi psicomotori, disturbi di comportamento e dell’apprendimento) e per soggetti adulti (aff etti da: postumi traumatici, ictus cerebrali, gravi patologie cardio-vascolari e respiratorie etc.).Esse si realizzano attraverso un trattamento globale multidisciplinare della condizione di menomazione e/o disabilità.

Le predette attività possono essere erogate in regime di: Ricovero intensivoRicovero estensivo Trattamento ambulatorialeTrattamento domiciliareTrattamento extramuraleSeminternato

Ai trattamenti di riabilitazione ex art. 26 si accede me-diante consegna di apposita domanda formulata dal medico curante o da specialista di struttura pubblica e presentata all’Uffi cio PUA del Distretto negli orari di apertura al pubblico (da lunedì a venerdì 8,00 – 13,00 ; martedì e giovedì 14,30 – 17,00)

Tale richiesta viene valutata dalla Unità di Valutazi-one Multidisciplinare (U.V.M.) composta da:-Dr.ssa Lucilla Gagliardi (Responsabile delegato dal Direttore del Distretto)-Assitente Sociale d’Ambito / Distrettuale-Coodinatore Professioni Sanitarie-MMG dell’assistito-Medici Specialisti competenti per il caso (FISIATRA, GERIATRA, NEUROPSICHIATRA INFANTILE, ETC.)

L’U.V.M., esaminata la domanda ed eseguita visita medica, esprime un parere sulla congruità della richiesta sia in termini di regime che di setting res-tituendo all’assistito il giudizio di merito insieme all’impegnativa in forma originale. In caso di giudizio favorevole l’assistito potrà accedere al trattamento ri-abilitativo presso struttura convenzionata in ambito regionale e/o extraregionale.

ASL LANCIANO-VASTO-CHIETI D.S.B. FRANCAVILLA AL MARE

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118 EmergenzaIntervento medico con ambulanza 24 ore su 24, 365 giorni l’anno

C.S.M. PE NORD p2 Centro Salute MentaleTel. 085 4253446/9/7

C.S.M. PE SUD p1Centro Salute MentaleTel. 085 425358 /3/1

Prevenzione e controllo delle malattie respiratorieTel. 085 4254513 / 4 / 5

AmbulatorioExtracomunitariTel. 085 4253960

Consultori Familiari

Pescara

Via Pesaro, 50 Tel. 085 4253 975/7

Viale Bovio, 414 Tel.085 4 253 470 / 1

Via G. Milli, 2 Tel. 085 4 254 980

C.so Umberto, 447 Tel. 085 4 253 351/4

Via del Convento, 12 Tel. 085 4253611

Largo BaiocchiTel. 085 4 253 306

C.da Carmine, 107 Tel. 085 8 276 523 / 4

Medicina dello SportTel. 085 4253961/2

Medicina Legale Tel. 085 4253519/14

Invalidità Civile Tel. 085 4254953/4 Ser.T. (Servizio per le Tossicodi-pendenze) Tel. 085 4253492/3

Medicina scolasticaTel. 085 4253 911/ 5/ 2/3

Centro MicologicoTel. 085 4253974

Distretto ASL SudTel. 085 4254040Cassa 085 4254034

Distretto ASL NordVia Nazionale Adriatica Nord n° 140, Pescara (ex clinica Baiocchi) Tel. 085 4253457

C.U.P.Tel. 085 4253232-3-4-5

Guardia medicaTel. 085 4252663Tel. 085 28868

URP ASLTel. 085 4253201Tel. 085 4252777 - 8

Direzione OspedaleTel. 085 4252633 Dalle 15.00 alle 17.00.

Servizio Disinfettori Tel. 085 4252585

Servizio DieteticoTel. 085 4252449

Servizio CentralizzatiTel. 085 4252441

Raccolta e Smaltimento Rifiuti Ospedalieri Tel. 085 4252818

Servizio Poliambulatori Tel. 085 4252464

Servizio Portineria Ospedale di PescaraTel. 085 4252765

Servizio Obitorio Tel. 085 4252522 Dalle 8.00 alle19.00

Ambulatorio vaccinazioniTel. 085 425 958 / 9

Recupero crediti Tel. 085 4252834Cartelle Cliniche e Rapporti con StranieriTel. 085 4252431 Fax 085 4252637

Servizio SocialeTel. 085 4252474

Per informazioni sulle farmacie di turno, quelle di appoggio e le guardie mediche della Provincia di Pescara consultate il sito:http://www.ausl.pe.it

guardia medica

Pescara - Largo Luciano Lama (ex Via Renato Paolini n° 68)Tel. 085 288 68 oppure 085 425 31 91

Il servizio viene attivato il giorno prefestivo (il sabato) alle ore 10.00 e rimane in funzione sino alle ore 08.00 del giorno suc-cessivo al festivo (il lunedì)

FARMACIE DI TURNO, PESCARA CITTA’ INDIRIZZI UTILI

Sabato 1 Gennaio 2011Zenobii - Piazza S.Francesco 20 Tel. 085 4222685Stadio - Via Benedetto Croce 201 Tel. 085 66371

Sabato 8 Gennaio 2011Perrucci - Via Nicola Fabrizi 240 Tel. 085 4211485 Di Lisio - Viale Guglielmo Marconi 316/3 Tel. 085 693709

Sabato 15 Gennaio 2011Simoncelli - Corso Vittorio Emanuele Tel. 085 4211448Alleva - Piazza Le Laudi 3 Tel. 085 64871

Sabato 22 Gennaio 2011Mignella - Via Firenze 189 Tel. 085 4212177Blasetti - Via Tiburtina Valeria 260 Tel. 085 50322

Sabato 29 Gennaio 2011Bonora- Corso Vittorio Emanuele II 116 Tel. 085 4211895Martella Roberta - Via San Donato 35 Tel. 085 51655

Domenica 2 Gennaio 2011Rancitelli - Viale Bovio 161 Tel. 085 35280Perbellini G. - Viale D’Annunzio 84 Tel. 085 69029

Domenica 9 Gennaio 2011Perrucci - Via Nicola Fabrizi 240 Tel. 085 4211485 Di Lisio - Viale Guglielmo Marconi 316/3 Tel. 085 693709

Domenica 16 Gennaio 2011Perbellini B. - Via N.Adriatica Nord 153 Tel. 085 4712637Stoppato - Viale Guglielmo Marconi 8 Tel. 085 63780

Domenica 23 Gennaio 2011Mignella - Via Firenze 189 Tel. 085 4212177Blasetti - Via Tiburtina Valeria 260 Tel. 085 50322

Domenica 30 Gennaio 2011Vizioli - Corso Umberto I 109 Tel. 085 4212149Pennese - Via del Circuito 165 Tel. 085 299112

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