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SdS/Scuola dello Sport Anno XXXIV n.106 • 2015 2 SCENDE IN CAMPO MALAGÒ “La cultura porta medaglie” Il presidente del Coni confida programmi e speranze a SdS-Scuola dello sport: “Abbiamo l’energia per costruire un nuovo domani dello sport”. Puntando sempre su Roma 2024 Giovanni Malagò è entrato a far parte del mondo Cio. Scelto dal presidente Thomas Bach a fa parte della commissione “Sviluppo sociale per lo sport”. Il mondo è il suo spazio: te ne accorgi appena entri nel suo studio. Tre computer, una batteria di telefonini e il telefono del Coni che squilla senza riposo. Non ha perso l’abitudine di comportarsi come un imprenditore privato anche da dirigente pubblico. Per lui dieci minuti sono una vita. Parlargli è come salire su un trapezio. Domande, salti nel vuoto e interruzioni, ma sempre alla ricerca del salto triplo, senza rete di protezione. Parliamo di fatti nostri. Malagò ci tiene a mantenere la parola data. Durante la commemorazione di Mario Gulinelli, alla Scuola dello Sport, promise pubblicamente, rivolgendosi al fratello dello scomparso: “La sua eredità culturale non andrà perduta”. La nuova edizione di SdS-Scuola dello sport porta in apertura l’intervista a Malagò. Nessuna risposta banale. Invece il presidente del Coni fa una serie di promesse importanti. Ecco una fotografia del Coni che vuole contare in Italia e nel mondo. Cultura dello sport, impegno sociale per non essere solo un “medaglificio” (compito, tra l’altro, non facile, a cominciare da Rio 2016). Nelle risposte di Malagò risuonano: “…ideali etici…”; “…patrimonio di storia, scienza e conoscenza dell’Accademia Olimpica, della Scuola dello Sport e dell’Accademia dei Maestri dello Sport”. Per radicare una nuova mentalità vincente anche socialmente. Anche puntando a riportare le Olimpiadi a Roma. Alcuni grandi giornalisti affermavano che un’intervista è un articolo sottratto all’intervistato. Ebbene, se questo è vero, sono particolarmente soddisfatto di questo “furto”. Gianni Bondini La presenza in una commissione è il primo passo per diventare membro effettivo del Cio, dopo Rio 2016? Intanto la presenza a Losanna è un’ottima posizione per sostenere la candidatura di Roma 2024? Anche se ci sono voci critiche su questa candidatura (anche) dal mondo dello sport. “La nomina è di grande prestigio, perché si tratta di una commissione composta dal gotha della dirigenza internazionale. È contestualmente un’occasione importante per parlare con i membri del Cio, anche in relazione alle limitazioni introdotte con l’agenda 2020, che escludono la possibilità di invitarli o andare ad incontrarli, se non nell’ambito di un’occasione ufficiale. Roma 2024 gode di grande credibilità interna- zionale e ho sempre detto che ci dobbiamo preoccupare del fuoco amico perché esternamente riceviamo ampi consensi. Siamo molto accreditati e stimati per la nostra storia sportiva, Roma ha una tradi- zione unica, che non può essere imitata, e noi cercheremo di persona- lizzarla con un dossier su cui il Comitato Promotore, il Coni e il Comune, con l’appoggio del Governo, stanno lavorando in profondità, senza lasciare nulla al caso sotto il profilo della trasparenza e nel pieno rispetto delle ferree regole d’ingaggio. Per quanto riguarda il discorso del Cio, per un dirigente sportivo sarebbe ipocrita non ambire a un ruolo di così prestigiosa responsabilità. L'Italia nel Cio è sempre stata rappresentata in un modo eccellente per quantità e qualità di dirigenti. Sarebbe una battaglia nell'interesse dello sport italiano, non certo personale”. “Sviluppo sociale”, questo è uno dei compiti dell’organismo di cui fa parte a livello internazionale. Non le pare che sia anche l’obiettivo del Coni per partecipare alla costruzione di una società e di un paese migliore? “Il nostro movimento ha un innegabile funzione sociale, che va accen- tuata, sfruttando le leve dell’inclusione e dell’aggregazione e dando risalto alla valenza formativa. Non è solo sinonimo di integrità fisica, ha capacità educative, è una risorsa da utilizzare senza limitarne il raggio d’azione affinché garantisca un importante valore aggiunto a favore della collettività. Questo è un messaggio da condividere a ogni livello per fare squadra”.

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SCENDE IN CAMPO MALAGÒ“La cultura porta medaglie”

Il presidente del Coni confida programmi e speranze a SdS-Scuola dello sport: “Abbiamo l’energia per costruire un nuovo domani dello sport”. Puntando sempre su Roma 2024

Giovanni Malagò è entrato a far parte del mondo Cio. Scelto dal presidente Thomas Bach a fa parte della commissione “Sviluppo sociale per lo sport”. Il mondo è il suo spazio: te ne accorgi appena entri nel suo studio. Tre computer, una batteria di telefonini e il telefono del Coni che squilla senza riposo. Non ha perso l’abitudine di comportarsi come un imprenditore privato anche da dirigente pubblico. Per lui dieci minuti sono una vita. Parlargli è come salire su un trapezio. Domande, salti nel vuoto e interruzioni, ma sempre alla ricerca del salto triplo, senza rete di protezione. Parliamo di fatti nostri.Malagò ci tiene a mantenere la parola data. Durante la commemorazione di Mario Gulinelli, alla Scuoladello Sport, promise pubblicamente, rivolgendosi al fratellodello scomparso: “La sua eredità culturale non andrà perduta”. La nuova edizione di SdS-Scuola dello sport porta in apertura l’intervista a Malagò.

Nessuna risposta banale. Invece il presidente del Coni fa unaserie di promesse importanti. Ecco una fotografia del Coniche vuole contare in Italia e nel mondo. Cultura dello sport,impegno sociale per non essere solo un “medaglificio” (compito, tra l’altro, non facile, a cominciare da Rio 2016). Nelle risposte di Malagò risuonano: “…ideali etici…”; “…patrimonio di storia, scienza e conoscenza dell’AccademiaOlimpica, della Scuola dello Sport e dell’Accademia dei Maestri dello Sport”. Per radicare una nuova mentalitàvincente anche socialmente. Anche puntando a riportare le Olimpiadi a Roma. Alcuni grandi giornalisti affermavanoche un’intervista è un articolo sottratto all’intervistato.Ebbene, se questo è vero, sono particolarmente soddisfatto di questo “furto”.

Gianni Bondini

La presenza in una commissione è il primo passo per diventaremembro effettivo del Cio, dopo Rio 2016? Intanto la presenza a Losanna è un’ottima posizione per sostenere la candidatura di Roma 2024? Anche se ci sono voci critiche su questa candidatura (anche) dal mondo dello sport.“La nomina è di grande prestigio, perché si tratta di una commissionecomposta dal gotha della dirigenza internazionale. È contestualmenteun’occasione importante per parlare con i membri del Cio, anche inrelazione alle limitazioni introdotte con l’agenda 2020, che escludonola possibilità di invitarli o andare ad incontrarli, se non nell’ambito diun’occasione ufficiale. Roma 2024 gode di grande credibilità interna-zionale e ho sempre detto che ci dobbiamo preoccupare del fuocoamico perché esternamente riceviamo ampi consensi. Siamo moltoaccreditati e stimati per la nostra storia sportiva, Roma ha una tradi-zione unica, che non può essere imitata, e noi cercheremo di persona-lizzarla con un dossier su cui il Comitato Promotore, il Coni e ilComune, con l’appoggio del Governo, stanno lavorando in profondità,senza lasciare nulla al caso sotto il profilo della trasparenza e nel

pieno rispetto delle ferree regole d’ingaggio. Per quanto riguarda ildiscorso del Cio, per un dirigente sportivo sarebbe ipocrita non ambirea un ruolo di così prestigiosa responsabilità. L'Italia nel Cio è semprestata rappresentata in un modo eccellente per quantità e qualità didirigenti. Sarebbe una battaglia nell'interesse dello sport italiano, noncerto personale”.

“Sviluppo sociale”, questo è uno dei compiti dell’organismo di cui fa parte a livello internazionale. Non le pare che sia anchel’obiettivo del Coni per partecipare alla costruzione di una societàe di un paese migliore?“Il nostro movimento ha un innegabile funzione sociale, che va accen-tuata, sfruttando le leve dell’inclusione e dell’aggregazione e dandorisalto alla valenza formativa. Non è solo sinonimo di integrità fisica,ha capacità educative, è una risorsa da utilizzare senza limitarne ilraggio d’azione affinché garantisca un importante valore aggiunto afavore della collettività. Questo è un messaggio da condividere a ognilivello per fare squadra”.

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Introduzione

Alla luce di una nuova documentazione rinvenutapresso l'Archivio Cio di Losanna, consistente in unfitto scambio epistolare tra Pierre de Coubertin eCarlo Montù, è possibile, a oltre cento anni dallasua nascita, dare una nuova interpretazione sulleorigini e sulla natura del Comitato olimpico nazio-nale italiano. Come sappiamo il Coni nasce il 9 e 10giugno 1914 in un ufficio della Camera deiDeputati ad opera soprattutto di un personaggiotutto sommato poco conosciuto, Carlo Montù.Questa nuova interpretazione ci porta a dire concertezza che il Coni sia il frutto di un compromessoattivo tra le due correnti principali dell’educazionefisica del Paese: la gloriosa Federazione ginnasticanazionale (Fgn) e l’insieme delle nuove federazionisportive affermatesi in Italia a cavallo tra Ottocentoe Novecento, in particolare delle federazioni delCiclismo, dell’Atletica e del Calcio. Montù con unalaboriosa e a tratti decisa operazione diplomatica,con l’ausilio di de Coubertin, riesce a trovare unasintesi tra le due concezioni di cultura fisica con-trapposte: quella anti sportiva della Fgn e quella

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Sulla NASCITA del CONI:una NUOVA INTERPRETAZIONEUn compromesso attivo: lo “sport educativo”

STORIA DELLO SPORT

Antonia Lombardo Università degli studi “Tor Vergata”, Roma

GERARDO DOTTORI, POLISPORTIVO, 1931, ARCHIVIO DOTTORI

L'Autore alla luce di una nuova documentazione ritrovata pressol'Archivio del Cio di Losanna propone una nuova interpretazione della genesi del Coni e dello sport organizzato in Italia. L’originalità del modello sportivo italiano, unico nel suo genere nel mondo, risiedenel compromesso tra il concetto di educazione fisica, sostenuto dalla gloriosa Federazione Ginnastica Italiana, e il più moderno concetto di sport di matrice inglese, promosso invece dalleFederazioni Sportive Nazionali. La cultura della prima, di natura non competitiva, e quella delle seconde, basata sull’agonismo e sul record, trovarono una sintesi nel concetto di “sport educativo” elaborato dal vero fondatore del Coni, Carlo Montù. Quest’ultimo,sotto lo sguardo vigile del fondatore dell’olimpismo moderno, Pierre de Coubertin, riesce a riunire sotto un unico organismo tutte le componenti dello sport e dell’educazione fisica del paese.

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L’ANALISI RETROSPETTIVA della PERIODIZZAZIONE

dell’ALLENAMENTO a BLOCCHI

Più generazioni di scienziati, allenatori e atleti hanno cercatodi costruire un sistema di allenamento in grado di produrremigliori risultati di prestazione. I loro sforzi si sono concentrati sulle seguenti problematiche: come progettare il programma di allenamento razionale a lungo termine,come realizzare il programma in modo ottimale, come raggiungere la più favorevole combinazione della preparazione di tutte le capacità necessarie, esattamente al momento della competizione più importante.Poiché la periodizzazione dell’allenamento contiene molte

variabili e dipende da molte circostanze, il modello ideale esiste ancora solo in teoria. Tuttavia, anno dopo anno si compie un passo dopo l’altro verso una pianificazione piùconsapevole e più completa dell’allenamento in tutta la suacomplessità. Questo articolo di rewiew riassume i due punti di vista più diffusi sulla periodizzazione dell’allenamento:l’approccio tradizionale che è stato predominante per un lungo periodo di tempo e la periodizzazione a blocchi che si è diffusa nella preparazione degli atleti di alto livellonel corso degli ultimi vent’anni.

Excursus sulla storia di evoluzione dei due approcci principali alla periodizzazione a blocchi

Vladimir V. Issurin The Wingate Institute, Israel

TEORIA DELL’ALLENAMENTO

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Il BILANCIERE nello SPORT di ALTO LIVELLO

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Allenarsi con il bilanciere non è sollevamento pesi

Nel presente articolo vengono analizzate le differenze che riguardanoil metodo e gli effetti dell’uso del bilanciere nel sollevamento pesi olimpico e in altri sport. Nel corso degli ultimi quindici anni, gli autori hanno avuto la possibilità di studiare questo argomento in più di venti discipline sportive diverse. L’ambito di ricerca varia dallo studio di soggetti che usano pesi notevoli e con un livello tecnico molto elevato fino ad atleti che praticano semplici esercizi di sollevamento pesi senza aver cura della qualità riguardante i requisiti di potenza o di stabilizzazione. Lo studio dimostra che occorre rispettare alcune richieste sulla corretta formazione che assicura il trasferimento dell’effetto degli esercizi di forza con il bilanciere sulle capacità specifiche di un dato sport.

Daniel BukacUniversità di HeidelbergMartin ZwiejaAccademia degli allenatori di Colonia; Federazione tedesca di pallamano

METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO

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Un viaggio all’interno della preparazione olimpica di marca “Coni”

Tecnologie e TecnicheSuperquark spia la preparazione

degli atleti per l’Olimpiade di Rio 2016

Dal Centro di Medicina dello Sport dell'Acqua Acetosa alla cupola biomeccanica di Formia e al Lago di CastelGandolfo, vengono ripresi gli allenamenti dei tuffi, del salto in alto, del nuoto nella prova del triathlon, della scherma, del tennistavolo e persino del kayak per spiegare i sacrifici, per illustrare le nuove tecniche di allenamento, per scoprire le tecnologie all'avanguardia e gli allenamenti per preparare al meglio la rappresentativada schierare nell'Olimpiade di Rio tra un anno. Piero Angela comincia dalla conclusione più bella, la conquista della medaglia d’oro olimpica: “Il sogno di ogni atleta, quale riconoscimento massimo alla sua bravura”. Perché Superquark si misura sulle Olimpiadi? Qual è l’obiettivo della trasmissione scientifica, regina di Rai1? Scoprire e ancora scoprire. Che cosa? Che c’è dietro la medaglia da conquistare.Superquark comincia dalla macchina-uomo: “Tanto sudore, tanta fatica, tanti sacrifici”.

Ma non basta. Negli anni Duemila riconosce Piero Angela:“Scienza e tecnologia sono entrate a far parte della preparazione degli atleti per ottenere quel centimetroin più o quella frazione di secondo in meno che possono fare la differenza in una gara”. Ecco svelato lo scopo dell’inchiesta di Superquark, altrimenti sconcertante. Sono i segreti tecnologici della preparazione olimpica italiana. Piero Angela conferma: “Siamo andati a vedere dietro le quinte, quello che si sta facendo nelle piscine e nei campi sportivi del Coni.” Si parte dal recente passato.Spiega la voce fuoricampo: “L’Italia parte dalle 28 medaglievinte a Londra, di cui 8 d’oro”. Precedente ingombrante?Forse. Il professor Antonio Spataro, direttore dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport, spiega così quello che potremo chiamare “accanimento sportivo”: “Un centimetro, una frazione di secondo possono fare la differenza. Ecco perché oggi è necessaria la tecnologia per vedere come siano possibili i miglioramenti”.

Testi audio originali: Piero Angela Elaborazione testi: a cura di Gianni BondiniImmagini: Archivio dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport

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Il riscaldamento (warm-up) è ampiamente utilizzato ed accettato come un valido metodo per la preparazione fisica e mentaledell’atleta non solo in allenamento ma soprattutto in prossimità delle competizioni. La cinetica dell’ossigeno rappresenta un utile strumento di analisi degli aspetti fisiologici passando da una condizione di riposo ad un esercizio submassimale

o massimale. Nove triatleti di alto livello nazionale hanno effettuato una simulazione di partenza di nuoto in vasca ergometrica, 15 minuti dopo aver completato tre diverse tipologie di riscaldamento. I dati analizzati mostrano che,

negli atleti sottoposti al test, i diversi tipi di riscaldamento hanno un limitato effetto sulle variabili fisiologiche considerate.Studi futuri dovrebbero essere mirati ad evidenziare se, in condizioni di acqua fredda, gli atleti debbano o meno effettuare

comunque il riscaldamento specifico in acqua e quanto le componenti psicologiche dell’atleta influenzino il suo avvio di gara.

ASPETTI FISIOLOGICI del RISCALDAMENTO nel TRIATHLON

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Analisi della cinetica del metabolismo aerobico in una simulazione di partenzadel triathlon in vasca ergometrica in risposta a diversi tipi di riscaldamento

Alessandro Bottoni Federazione Italiana Triathlon, Roma Andrea Di Castro Istituto di Medicina e Scienza dello Sport "Antonio Venerando",

Dipartimento Scienza dello Sport, Coni Servizi s.p.a., Roma; Federazione Italiana Triathlon, Roma Antonio Gianfelici Istituto di Medicina e Scienza dello Sport "Antonio Venerando",

Dipartimento Scienza dello Sport, Coni Servizi s.p.a., Roma; Federazione Italiana Triathlon, Roma Roberto Tamburri Federazione Italiana Triathlon, Roma

Manuela Vullo Istituto di Medicina e Scienza dello Sport "Antonio Venerando", Dipartimento Scienza dello Sport, Coni Servizi s.p.a., Roma

SCIENZA DELLO SPORT

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NUTRIZIONE e PERFORMANCE SPORTIVA

L’approccio nutrizionale all’atleta di elevato livello deve essere “globale” e tenere in considerazione molteplici aspetti, dai fabbisogni specifici relativi alla disciplina e al ruolo, all’organizzazione del suo tempo, ai suoi gusti personali, alle condizioni psicologiche, ponendo così le basi per ottenere il miglior rendimento in allenamento e il miglior risultato in gara.

Raffaella SpadaIstituto di Medicina e Scienza dello Sport “A. Venerando”, Coni Servizi s.p.a., Roma

L’approccio nutrizionale all’atleta di elevato livello

DOCUMENTO DI CONSENSO SU ALIMENTAZIONE E SPORT (CIO 2010)Corrette abitudini alimentari hanno molto da offrire agli atleti:

> fornire energia per allenarsi ad alti livelli;> ottenere un guadagno ottimale dai programmi di allenamento;> migliorare recupero tra le singole sedute di allenamento e le gare;> raggiungere e mantenere una composizione corporea ideale (di un rapporto ideale tra

massa grassa e massa magra);> trarre beneficio dai molti componenti della dieta in grado di promuovere la salute;> ridurre il rischio di traumi, sindrome da superallenamento e malattie;> ottenere la massima confidenza (nell’essere ben preparati e affrontare le competizioni);> raggiungere alti livelli di prestazione in gara;> godere anche dell’aspetto conviviale del cibo nella quotidianità e nelle trasferte.

CRITICITÀ> Poca conoscenza degli alimenti e scarsa capacità nel cucinarli.> Scarse o antiquate conoscenze su alimentazione e sport.> Mancanza di accesso a nutrizionisti esperti.> Scarsa disponibilità economica.> Ritmi serrati che portano a non avere tempo sufficiente per ottenere o consumare cibi

appropriati.> Poca disponibilità di alimenti di qualità.> Viaggi frequenti.> Uso inappropriato di integratori. Sd

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Introduzione

La pianificazione rigorosa dell'ali-mentazione per l'atleta deve esse-re considerata un vero e propriomezzo di allenamento, permet-tendo di ottenere, attraverso unacondizione psicofisica ottimale, ilmiglior risultato sportivo.In questo senso concordiamopienamente con gli obiettivi cheesprime il Comitato internaziona-le olimpico (Cio) nel suo docu-mento di consenso su alimenta-zione e sport, elaborato nel 2010.Quel che emerge dal Documentodi consenso del Cio è la sostan-ziale complessità della relazionetra l'alimentazione e l'atleta, edè quindi evidente la necessitàche l ’approccio nutrizionaleall’atleta debba riguardare variambiti: nutrizionali, di informa-zione e formazione, psicologici,sociali e culturali.

ALIMENTAZIONE E SPORT

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Mario Bellucci Liceo Scientifico Farnesina, RomaRoberto Gueli MIUR, Roma

L’EDUCAZIONE FISICA, lo STILE di VITA ATTIVO e la SEDENTARIETÀ in ETÀ EVOLUTIVA

I giovani affrontano la quotidianità cercando di adattare al meglio gli impegni dello studio, le esigenze familiari, quelle sociali,i divertimenti e i passatempi, coordinando il tutto alle necessità del dormire e alle abitudini alimentari. Anche in età evolutiva,

come in tutte le altre fasi della vita, è richiesto un equilibrio fra i doveri, le responsabilità, le distrazioni e i piaceri. Gli Autori espongono una breve e volutamente generica panoramica sui principali fattori che condizionano lo stile di vita

giovanile, soffermandosi sull’importanza della consuetudine al movimento quale elemento cardine per contrastare la sedentarietà. Da giovani è più facile modificare alcune abitudini. Lo sforzo di intraprendere le decisioni più appropriate

nella vita di ogni giorno caratterizza la riuscita nelle varie attività: dal rendimento scolastico, alle prestazioni nell’avviamento e nella pratica sportiva e, aspetto ancor più importante, aiuta ad avere livelli più o meno consapevoli di serenità e

di soddisfazione. L’analisi di come lo stile di vita attivo abbia spazio nelle Indicazioni Nazionali scolastiche è per gli Autori di cruciale importanza poiché la scuola, dopo l’ambiente familiare, costituisce il luogo nel quale i giovani trascorrono

la maggior parte del loro tempo. Nella seconda parte prosegue lo sguardo generale sui principali fattori che tendono a condizionare l’età evolutiva, periodo di vita in cui le attività di educazione fisica, di avviamento e di pratica sportiva giocano un ruolo importante per la crescita sana e completa della persona. Il riposo, l’alimentazione, l’ambito sociale, le indicazioniministeriali ed il ruolo della Scuola, completano la panoramica sullo stile di vita (si spera il più attivo possibile) giovanile.

Il ruolo del movimento sui bisogni e sulle abitudini che condizionano la vita dei giovani (parte seconda)

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ATTIVITÀ FISICA E SALUTE

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La FORZA nella DONNA: un PROGRESSO INARRESTABILE?Ancora sulle differenze di forza tra uomini e donne dall’età evolutiva all’età matura (parte seconda)

Nell’età evolutiva si evidenzia la differenza di forza tra maschi e femmine che è alla base di una frequenza di infortuni molto più elevata nelle ragazzeadolescenti. Le diverse cause cominciano con l’apparizione del menarca e influenzano la formazione atletica. Solo una importante preparazione fisicaspecifica finalizzata a rimuovere le ragioni funzionali dell’infortunio rende il rischio di incidenti sostanzialmente simile a quello dei ragazzi.

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Renato Manno Scuola dello Sport, Coni Servizi s.p.a., Roma

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61ALLENAMENTO per BLOCCHI e RANDOMLa struttura delle esercitazioni e gli effetti dell’interferenza contestuale nell’allenamento di un settore giovanile di pallacanestro

Vincenzo Bifulco Corso di Laurea in Scienze Motorie, Università degli Studi di Bari,Federazione Italiana Pallacanestro Paolo Maurizio Messina Corso di Laurea in Scienze Motorie, Università degli Studi di Catania, Federazione Italiana Pallacanestro, Scuola dello Sport Coni Sicilia

In questo lavoro vengono esaminati alcuni metodi utilizzati per strutturare un piano di allenamento nella pallacanestro giovanile. Dopo una discussione sulle problematiche metodologiche relative ai criteri di sviluppo e di organizzazione degli esercizi, si esaminano gli elementi oggetto della variabilità e l’organizzazione della stessa nella seduta di allenamento attraverso i vari sistemi di esercitazione per blocchi e random, e gli effetti dell’interferenza contestuale sull’apprendimento.Vengono infine descritti esempi pratici di esercitazione.

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METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO

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