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SdS/Scuola dello Sport Anno XXX n.89 3 Raffaele Pagnozzi Segretario generale del Comitato olimpico nazionale italiano LA RICERCA del TALENTO La ricerca e la promozione del talento: analisi e prospettive Si analizzano le prospettive di sviluppo del talento in Italia. L’aspetto più importante è legato al ricambio generazionale, da curare con attenzione e sul quale la Commissione Tecnica del Coni ha lavorato in modo particolare, per suggerire strategie finalizzate a favorire l’inserimento dei giovani nelle squadre di élite, in forma strutturale e pianificata. Si pone in rilievo come, quando si parla di ricerca del talento, occorra avere le idee chiare. Ciò vuole dire che si deve sapere insegnare - ovvero gestire - curare e far crescere i giovani. In questo quadro è importante la fase del reclutamento, nella quale è essenziale soprattutto la sinergia con il mondo scolastico, anche in virtù dello sviluppo dell’alfabetizzazione motoria. Si ricorda l'importanza dell’operato delle Società sportive, attraverso le quali si possono trovare nuovi talenti, anche grazie a direttive tecnico-scientifiche delle Federazioni. Dopo avere brevemente accennato a quanto avviene al di fuori dell’Italia ed al problema del drop out, particolarmente evidente nel passaggio junior-senior, si ricorda come l’impegno del Coni, sia quello di contrastare il drop out e favorire il consolidamento della partecipazione sportiva nella fascia d’età che va dai 16 ai 20 anni. Quindi l’impegno sarà rivolto alla gestione e allo sviluppo del talento per far sì che un giovane rimanga molti anni nella propria attività sportiva. Ciò alfine di avviare in forma strutturale un progetto di respiro globale esteso a tutto il territorio nazionale e che coinvolga tutte le Federazioni, le società, e le diverse istituzioni sportive. TALENTO SPORTIVO

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Temi di questo numero: talento sportivo, management dello sport, calcio, sport giovanile, metodologia dello sport, allenamento della forza..

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33Raffaele PagnozziSegretario generale del Comitato olimpico nazionale italiano

LA RICERCA del TALENTO

La ricerca e la promozione del talento: analisi e prospettive

Si analizzano le prospettive di sviluppo del talento in Italia. L’aspetto più importanteè legato al ricambio generazionale, da curarecon attenzione e sul quale la CommissioneTecnica del Coni ha lavorato in modoparticolare, per suggerire strategie finalizzate a favorire l’inserimento dei giovani nelle squadre di élite, in forma strutturale e pianificata. Si pone in rilievo come, quando si parla di ricerca del talento, occorra avere le idee chiare. Ciò vuole dire che si deve sapere insegnare - ovverogestire - curare e far crescere i giovani. In questo quadro è importante la fase del reclutamento, nella quale è essenzialesoprattutto la sinergia con il mondo scolastico, anche in virtù dello sviluppo dell’alfabetizzazione motoria. Si ricorda l'importanza dell’operato delle Società sportive, attraverso le quali si possonotrovare nuovi talenti, anche grazie a direttivetecnico-scientifiche delle Federazioni. Dopo avere brevemente accennato a quantoavviene al di fuori dell’Italia ed al problemadel drop out, particolarmente evidente nel passaggio junior-senior, si ricorda come l’impegno del Coni, sia quello di contrastare il drop out e favorire il consolidamento della partecipazione sportiva nella fascia d’età che va dai 16 ai 20 anni. Quindi l’impegno sarà rivolto alla gestione e allo sviluppo del talento per far sì che un giovane rimanga molti anni nella propria attività sportiva. Ciò alfine di avviare in forma strutturale un progetto di respiro globale esteso a tutto il territorionazionale e che coinvolga tutte le Federazioni,le società, e le diverse istituzioni sportive.

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2211IL PROFILO ATTESO

di UN ALLENATORE di TALENTI

Nello sport di alto livello ha un futuro solo chi è in grado di formare allenatori che operano con giovani atleti che siano motivati, impegnati e qualificati. Dopo una introduzione sul tema “allenatore di talenti” si affronta il problema di come si reclutano attualmente i talenti, di come viene allenata la riserva esistente di potenziali talenti per poterne ricavare le necessarie conseguenze per la formazione e il perfezionamento degli allenatori dei giovani atleti.

Creare nell’atleta la capacità di formarsi un concetto di sé

FOTO GIOVANNI MINOZZI

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Bernard Barth, Accademia degli allenatori della Federazione olimpica degli sport della Repubblica federale tedesca, Colonia

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RICERCA e PROMOZIONE

del TALENTOLe nuove tendenze nella ricerca e nella promozione del talento

Si presenta un quadro sintetico dei problemi e degli approcci della ricerca internazionale che si occupadella diagnosi e dello sviluppo del talento. Inoltre, attraverso alcuni esempi, si mostra come le conoscenzeattuali sulla concezione di una promozione dei talentibasata su principi pedagogici possano essere applicate per creare un contesto che permetta un’azione per lo sviluppo dei talenti che sia corretta dal punto di vistasia della pedagogia dello sport, sia della pratica dell’allenamento.

Ilka Seidel, Università di Osnabrück Le tendenze attuali nella ricerca e nella promozione del talento

Negli ultimi venti anni sono state acquisite numerose cono-scenze sia sulla problematica dell’individuazione del talento,sia sulla sua promozione. Contemporaneamente, anche nella pratica dello sport si èdeterminato un cambiamento nelle concezioni che riguardanoil talento e come comportarsi nei suoi confronti.In questo lavoro forniremo un quadro sintetico degli approccie dei problemi principali della ricerca internazionale sulla dia-gnosi e lo sviluppo del talento.La prima domanda da affrontare è come si può “capire” chealcuni bambini sono “talenti”. Per rispondere a tale domanda sideve definire quali siano i settori di caratteristiche rilevanti pertale identificazione. La seconda domanda alla quale occorrerispondere riguarda quali sono, oltre a quelli insiti nella loroscelta, i problemi per il loro sviluppo che debbono affrontare erisolvere i bambini e gli adolescenti che hanno deciso di impe-gnarsi in una carriera nello sport di alto livello e come possanoessere sostenuti da un adeguato sistema di promozione. Si trat-ta di due domande, molto rilevanti dal punto di vista pratico,che richiedono di essere sostenute dalla ricerca scientifica. Perquesta ragione nella ricerca sul talento si sono sviluppati settoridiversi d’indagine ciascuno con i suoi approcci e modelli specifi-ci: diagnosi e identificazione, sviluppo e promozione del talento.

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3333TALENTO e RICERCA sull’EXPERTISELa ricerca sull’expertise e le sue implicazioni per il futuro sistema di promozione del talento

La ricerca sull’expertise viene ormai realizzata da molti anni e si è dimostratauno strumento molto adatto per capirecome si producano prestazioni di eccellenza in vari domini. Questoapproccio attualmente viene applicatoanche nel settore della promozione dei talenti sportivi. Si espongono, perciò,sia l’idea che è alla base della ricerca sull’expertise, sia i suoi concetti fondamentali. Tali concetti vengono rielaborati allo scopo di ricavarne indicazioni sulla concezione e sullarealizzazione pratica di futuri sistemi di promozione del talento nello sport.

Martin Lames, Lisa Werninger, Università tecnica, Monaco

“Usa i talenti che possiedi. I boschi sarebbero moltosilenziosi se cantassero solo gli uccelli che sanno farlo meglio”

Henry van Dyke (poeta statunitense1852–1933)

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AGIRE in AUTONOMIALo sviluppo della capacità d’azione autonoma nei giovani cestisti (parte prima)

Si discute la possibilità di sviluppare una metodologia di allenamento che migliori nei giovani la capacità di gestire le situazioni di gioco in modo autonomo. Si evidenziano, quindi, gli aspetti che incidono direttamente sulla scelta dei comportamenti e sulle dinamiche di sviluppo delle collaborazioni tra i giocatori. Si pone l’attenzione su un modello di giocatore intuitivo e sui processi cognitivi che sviluppano la comprensione del gioco e la capacità di anticipazione. Per ultimo nella seconda parte(che sarà pubblicata nel prossimo numero) vengono illustrate una serie di attività difensive utili ad accrescere forme autonome d’azione.

Paolo Maurizio Messina, Corso di laurea in ScienzeMotorie, Facoltà di medicina e chirurgia, Università degli Studi di Catania, Scuola dello Sport SiciliaConi, Federazione italiana pallacanestroAntonio Bocchino, Federazione italiana pallacanestro,Settore squadre nazionali

SPORT GIOVANILE

FOTO GIULIO CIAMILLO – ARCHIVIO FIP

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ALLENAMENTO AD ALTA INTENSITÀ, PIÙ BENEFICI PER TUTTI

Matteo Bonato, Facoltà di Scienze motorie, Università degli Studi di Milano;Lorenzo Pugliese, Facoltà di Scienze motorie, Università degli Studi di Milano, Federazione italiana badminton

Gaspare Pavei, Facoltà di Scienze motorie, Università degli Studi di MilanoAntonio La Torre, Dipartimento di Scienza dello sport, nutrizione e salute, Facoltà di Scienze motorie, Università degli Studi di Milano

Da alcuni anni è in corso tra gli allenatori di alto livello e la comunitàscientifica internazionale un dibattitosu quale programma di allenamento sia maggiormente efficace a indurre

adattamenti che riguardano la fitnessaerobica nell’organismo umano.

La discussione si sta polarizzando maggiormente su due metodiche

particolari di training: l’allenamentoaerobico a carico costante (CON);

l’interval training ad alta intensità (IT).

Dopo avere analizzato dal punto di vistadella letteratura scientifica quali adattamenti cardiovascolari, metabolicie enzimatici comportano le due tipologie di allenamento e come questi contribuiscano al miglioramento della performance aerobica. Verranno presentati dati relativi all’efficacia di un allenamento ad altaintensità e basso volume in diverse categorie di soggetti: dall’atleta di altolivello al soggetto patologico.

FOTO CALZETTI & MARIUCCI EDITORI SdS/

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I vantaggi di un allenamento ad alta intensità: dall’atleta al praticante di fitness e al soggetto patologico

METODOLOGIA DELLO SPORT

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Nell’allenamento di un nuotatore si deve cercare di ottenereun’espressione ottimale di numerose capacità e abilità che sono rilevanti per la prestazione. Nel settore di vertice del nuoto un problema particolare è rappresentato dalla combinazione tra le capacità di forza rilevanti per le prestazioni che debbono essere sviluppate utilizzando gli elevati volumi di allenamento che sono necessari a tale scopo e le esigenze di un allenamento in vasca prevalentemente indirizzato verso la resistenza. Per questaragione sembra che il successo di un allenamento della forzaassociato a quello di nuoto dipenda prevalentemente dalla

combinazione ottimale tra contenuti diversi dell’allenamentodella forza e della resistenza. Oltre a riflessioni di caratteregenerale sui principi alla base della periodizzazione e della pianificazione si espone una proposta di soluzione del problema di come debba essere impostato l’allenamentodella forza nel nuoto dal punto di vista pratico. Sulla base dei mezzi, dei metodi e dei contenuti esposti nella primaparte dell’articolo – dedicata alle capacità di forza rilevantiper il nuoto e come allenarle in vasca e a secco – si presentano, inoltre, alcune raccomandazioni concrete per la pratica di questo allenamento.

L’ALLENAMENTO della FORZA nel NUOTO

La pianificazione dell’allenamento specifico della forza nel nuoto (parte seconda)

Miriam Hilgner-Reck, Istituto di scienza dello sport, Università tecnica, Darmstadt; Klaus Wirth, Istituto di scienza dello sport, Università Johann Wolfgang von Goethe, Francoforte sul Meno

ALLENAMENTO DELLA FORZA

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Stefano D’Ottavio, Corso di studi in Scienze motorie, UniversitàTor Vergata, Roma, Federazione italiana gioco calcio,Settore giovanile e scolastico; Nazzareno Tozzo, Corso di studi inScienze motorie, Università Tor Vergata, Roma;Gianluca Briotti, Corso di studi in Scienze motorie, UniversitàTor Vergata, Roma; Elvira Padua, Corso di studi in Scienze moto-rie, Università Tor Vergata, Roma;Bruno Montanari, TRIAL Applied Research Lab, Forlì;Francesco Ponzetti, Corso di studi in Scienze motorie, Università Tor Vergata, Roma; Giuseppe Annino, Corso di Studiin Scienze Motorie Università Tor Vergata, Roma

L’ALLENAMENTO PROPRIOCETTIVO

del CALCIATOREL’esercizio “propriocettivo”: particolarità e indicazioni metodologiche nell’allenamentodel calciatoreI dati riportati in letteratura riguardo l’epidemiologia dei traumi sportivi indicano che negli ultimi anni èaumentata l’incidenza traumatica nel calcio. L’aumentodella velocità del gioco, il numero totale delle gare ufficiali, gli impegni infrasettimanali, gli avvii di stagionetroppo affrettati e intensi, ma soprattutto l’impossibilitàdi eseguire con regolarità e continuità corretti ed adeguati programmi di allenamento costituiscono possibili concause al determinarsi di infortuni. A talriguardo, il processo di allenamento nell’ambito degli sport di situazione non è mirato al solo incrementodella performance sportiva ma pone forte attenzione su protocolli di lavoro per ridurre il rischio di infortuni.Eseguire compiti motori attraverso l’utilizzo di esercizi su superfici instabili rappresenta ormai da diversi anni uniter importante nella programmazione dell’allenamentosportivo, delle terapie preventive e della pratica riabilitativa. Lo scopo delle ricerche illustrate in quesoarticolo è stato quello di quantificare il carico di lavorometabolico e neuromuscolare durante esercizi eseguiti su superfici instabili in modo da poter dare indicazionimetodologiche utili per l’allenamento propriocettivo del calciatore. In particolare, si è cercato di individuareuna metodica di allenamento basata su superfici instabili, sia morbide sia dure, con una molteplicità di variabili didattiche, utilizzando esercitazioni in formastatica e dinamica, variando posizione e superficie di arrivo e partenze (p. e. salto dal suolo e arrivo susuperficie instabile; Drop Jump con arrivo su superficieinstabile), ma soprattutto variando la velocità esecutiva,al fine di poter determinare obiettivi che consentanodi far fronte alle reali esigenze dettate dal modello di prestazione del calciatore e nello stesso tempo di ridurre il rischio degli infortuni.

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