Orizzonti News n.2 2009

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N° 2 • aprile - maggio - giugno 2009 RIVISTA TRIMESTRALE DELL’ ASSOCIAZIONE NUOVI ORIZZONTI - POSTE ITALIANE S.P.A - SPEDIZIONE A.P. - DL 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/04 N. 46) ART. 1 COMMA 2 - DRCB. ROMA - AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE N° 277

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Perfetti nell'Unità

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N° 2 • aprile - maggio - giugno 2009RIVISTA TRIMESTRALE DELL’ ASSOCIAZIONE NUOVI ORIZZONTI - POSTE ITALIANE S.P.A - SPEDIZIONE A.P. - DL 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/04 N. 46) ART. 1 COMMA 2 - DRCB. ROMA - AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE N° 277

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SPIRITUALITÀORIZZONTI NEWS

2 orizzonti news

“Come tu Padre sei in me ed io in te siano anche essi in noi una cosa sola… io in loro tu in me perché siano perfetti nell’unità” (Gv.17,20-23). É bellosapere che Gesù prima di salire al Padre ha voluto lasciarci il Suo testamento, ha pregato il Padre “perché tutti siano una cosa sola”. Gesù ci ha consegnato il suo sogno: che possiamo ristabilire tra di noi e con Dio quella comunione che è stata infranta dal peccato. Siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza” (Gn.1,26), siamo stati creati adimmagine e somiglianza della Trinità e possiamo realizzarci pienamente solo se impariamo a vivere la vita della Trinità, se impariamo daColui che è L’Amore ad amarci come Lui ci ha amato per essere perfetti nell’unità. Gesù infatti non ha pregato il Padre semplicementeperché tra gli uomini ci sia un po’ di unità ma ha chiesto che possiamo essere PERFETTI NELL’UNITÀ: “come tu Padre sei in me ed io in te

siano anche essi in noi una cosa sola… io in loro tu in me perché siano perfetti nell’unità” (Gv.17,20-23); solo se accogliamo la preghiera che Gesù ci halasciato come suo testamento e mettiamo tutto il nostro impegno per rispondere al sogno del Suo cuore potremo assaporare la beatitudinedel Cielo già su questa terra. Perfetti nell’unità perché quel “come in cielo così in terra”, che tutti i giorni chiediamo nel Padre nostro, possa essereuna realtà.Viviamo nell’era della comunicazione eppure sembriamo sempre più incapaci di comunicare, non riusciamo a stabilire rapporti veri, diprofonda comunione. In un mondo dove i media ed internet ci permettono di comunicare in tempo reale con persone che fisicamente sitrovano all’altro capo del globo ci sentiamo di fatto sempre più soli!!!Trascorro gran parte del mio tempo a raccogliere le lacrime e spesso la disperazione di migliaia di persone ormai da molti anni. Ho iniziatocon i ragazzi di strada ma presto ho scoperto che la disperazione che scorgevo negli sguardi di chi era collassato nei sottopassaggi dellametro della stazione termini era la stessa che ritrovavo in fondo al cuore di tanti manager affermati, persone ricche, politici, persone disuccesso. Se dovessi sintetizzare in una sola parola il profondo malessere che accomuna migliaia di persone, con storie così diverse, che hoincontrato in questi ultimi venti anni direi: SOLITUDINE! Sì sono convinta che uno dei mali più terribili del XX° secolo sia proprio lasolitudine; certo la droga, l’alcool, l’anoressia, la devianza, la sessualità disordinata, la violenza, le dipendenze di ogni genere… sono tuttepiaghe dolorosissime che caratterizzano la società in cui viviamo, ma penso che questi siano piuttosto i sintomi di un malessere sordo chetroppo spesso attanaglia l’anima in un carcere mortale da cui a volte sembra impossibile uscire che è proprio la solitudine.Sì soli pur se immersi tra mille persone! Ci si trova in discoteca e la musica è talmente alta che non si riesce a dialogare. Poi ci si ritrova infamiglia per mangiare insieme e anche durante i pasti, che erano il momento privilegiato per condividere un pò:… zitti tutti perché c’è latv, c’è il telegiornale che ci deve assolutamente angosciare con i suoi bollettini di guerra.Poi comunque c’è internet e allora sì che finalmente “dialoghiamo”!!! Possiamo chattare fingendo di essere chi non siamo, ben protetti e‘mascherati’!!! E poi gli sms, e poi … bè meno male c’è la comitiva di amici con cui finalmente si può parlare… certo, purché il dialogo restisempre superficiale e rigorosamente da maschera a maschera… guai a mostrarsi per quello che realmente si è, con le proprie fragilità, ipropri timori, le proprie ferite, bisogna sempre mostrarsi super, all’altezza delle aspettative degli ‘amici’, possibilmente dimostrando di esserei più brillanti, i più intelligenti, i più seducenti, i più simpatici, i PIÚ! Sempre in una sottile e narcisistica competizione con tutti, in cui troppospesso ci si usa e getta reciprocamente, in un’assurda corsa nell’APPARIRE per sentirsi qualcuno… per sentirsi DI PIÚ degli altri… piùricchi, con più successo, con più donne/uomini (che in definitiva diventano trofei da esibire), più stimati… più… più, PIÚ SOLI,SEMPRE PIÚ SOLI. E la solitudine porta all’angoscia, alla depressione, alla disperazione. Allora l’unica soluzione diventa trovareun modo, un qualunque modo, pur di anestetizzare una sofferenza profonda dell’anima che diventa sempre più insopportabile. Percercare di anestetizzare un po’ il dolore va bene tutto: gli spinelli, la cocaina, l’eroina, l’alcool, il sesso, il cibo, le ore davanti alla tv, allaplaystation, l’importante è trovare un qualunque modo pur di fuggire! Ma come si fa a fuggire da se stessi, se permettiamo allasolitudine di albergare nel nostro cuore non ci sarà modo di fuggirla perché sarà sempre li’ come morsa tagliente che continua adattanagliare l’anima dovunque ci si trovi e qualunque cosa si decida di fare. Allora la medicina al male del XX° secolo non possonoessere le varie ‘formule magiche’ anestetizzanti che il mondo ci propone come panacee universali, ma che di fatto non fanno altro cheaccrescere il tagliente malessere dell’anima. La medicina ce la dà il Signore della creazione che è venuto ad abitare in mezzo a noi per dischiuderci le porte del Regno dei Cieli già suquesta terra (“Il regno dei Cieli è vicino” è stata la prima grande notizia che Gesù ci ha dato all’inizio della sua predicazione pubblica). E allora quale è la medicina che ci ha donato Colui che è venuto a guarirci?! La risposta è proprio racchiusa nella preghiera che il Signore ci ha lasciato come suo testamento. Se qualcuno che ci ha amato tanto primadi morire ci consegna i suoi ultimi desideri, noi non ci diamo pace finché non li abbiamo realizzati. Il Signore della Creazione non ci haamato tanto, ci ha amato come nessun altro ci ha amato, ha versato il suo sangue divino, ha dato la sua vita per ciascuno di noi, perché lasua gioia sia in noi e la nostra gioia sia piena (Gv.15,12). Allora come non mettercela tutta per rispondere alla Sua preghiera: “come tu Padre sei in me ed io in te siano anche essi in noi una cosa sola… io in

loro tu in me perché siano perfetti nell’unità (Gv.17,20-23)”!

Proviamo a mettere tutto il nostro impegno per costruire rapporti di comunione sempre più profondi con Dio e con i fratelli. Basta, con igiudizi, con i gossip, con le critiche, con le ‘fazioni’… chiediamo al Signore che ci renda strumenti del Suo amore, portiamo unità dove c’èdivisione, fino ad essere PERFETTI NELL’UNITÀ!!!

PERFETTI NELL’UNITA’Chiara Amirante

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alcuni di noi sono stati presenti alla decima edizione delle olimpiadi del Cuore, un appuntamento organizzato da

paolo Brosio che coinvolge personalità del mondo dello spettacolo, dello sport e dell’imprenditoria per la

raccolta fondi destinata alla costruzione di un centro polivalente in sri lanka. le varie sfide sportive che hanno

coinvolto personaggi famosi, le gare canore e il gran galà finale che si è tenuto al twiga, locale famosissimo a

Forte dei marmi, sono state occasioni importanti di incontro e scambio con tante personalità che condividono il

desiderio di mettere a frutto i propri talenti per aiutare tante popolazioni che vivono in situazioni di grandissima

povertà umana e spirituale.

... versilia

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Chiara è stata invitata dal vescovo mons. giovanni d’alise all’appuntamento annuale con tutti i giovani della sua

diocesi. quest’anno erano circa tremila.

dopo la testimonianza di Chiara si è consolidato il rapporto con il gruppo di Cavalieri della luce di ariano irpino

la Barca che svolge attività di evangelizzazione di strada, centro di ascolto, cenacolo di preghiera e altre attività

ricreative per i giovani.

... ariano irpino (av)

il 10 maggio si è svolta la Festa giovani diocesana. il tema ha ripreso lo slogan della giornata mondiale di

preghiera per le vocazioni: so a chi ho dato la mia fiducia. erano presenti giovani provenienti da tutte la

parrocchie della diocesi e molte aggregazioni ecclesiali, che hanno accolto ed ascoltato con molta attenzione

e partecipazione l’intervento di salvatore martinez ( Coordinatore nazionale del movimento rinnovamento nello

spirito santo), seguito dall’adorazione eucaristica guidata dall’arcivescovo e da Claudia Koll.

a conclusione della giornata, si è svolta una grande festa intervallata da varie testimonianze, tra le quali quelle

dei nostri don tonino Catalano e don roberto dichiera. i giovani presenti erano tantissimi, circa ventimila, e tra gli

altri si sono esibiti anche i dirotta su Cuba, Francesco delle vibrazioni, un artista israeliano e uno palestinese, il tutto

seguito dalla direzione artistica di amedeo minghi.

... rossano CalaBro

Continuano a ritmi serrati gli inContri di evangelizzazione, da nord a sud. in partiColare in questo periodo riCordiamo:

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il 19 aprile si è tenuto a Barletta l’annuale appuntamento delConvegno regionale per i giovani del rinnovamento dellospirito, dove è stata invitata Chiara per raccontare la suatestimonianza. erano presenti 5000 persone, e l’incontro èstato scandito da canti, animazione preghiera. dopo l’esperienza di Chiara ci sono stati moltissimi incontri escambi personali con i ragazzi presenti, rimasti davvero moltocolpiti dalla sua storia. anche il nostro amico Filippo neviani, in artenek, ha partecipato all’incontro, raccontando di come sia cambiatala sua vita dopo aver incontrato gesù e di come ora desideri metterea frutto il suo grande talento per dare gloria a dio.il 31 maggio a s. giovanni rotondo i nostri elena spada, lucaamantini ed enza argentino hanno partecipato ad un incontroorganizzato dalla gifra (gioventù francescana) in collaborazione conteleradio padre pio per la fine del mese di maggio. all’appuntamento eranopresenti circa trecento giovani, rimasti molto colpiti dalle storie di elena e luca.

... puglia

il 23 maggio a modena si è svolto l’ultimo di una serie di incontri organizzati dall’associazione regina della pacedi cui è presidente il nostro Fabio sghedoni. alla presenza di circa 3000 persone hanno parlato prima marija, unadelle veggenti di mejugorje, e poi Chiara. le loro storie sono state accolte con grande silenzio e attenzione. asorpresa infine sono saliti sul palco nek per fare la sua testimonianza di fede, e Jakov Colo, un altro dei veggenti,che era tra il pubblico in ascolto. e' stata l’occasione per presentare anche la Cittadella orizzonti di pace cheproprio quest’estate, come ormai sapete, verrà inaugurata con una settimana di esercizi spirituali ed un’interaestate formativa.

il 22 maggio Chiara è stata invitata dal vescovo mons. gastone simoni,entusiasta per quanto nuovi orizzonti sta operando in diocesi in collaborazionecon le realtà ecclesiali del territorio.

due anni fa, infatti, nuovi orizzonti ha collaborato con la pastorale giovanilediocesana alla realizzazione di un'intensa attività settimanale dievangelizzazione durante la quale è stata tenuta aperta una Chiesa nel

centro di prato per una luce nella notte, dove anche il vescovo hapotuto confessare e vedere frutti davvero sorprendenti. tutto questo

è stato possibile dopo una testimonianza fatta dalla comunità e laloro collaborazione a una formazione all’evangelizzazione svoltasiin diocesi.dopo l'incontro con il vescovo, i ragazzi del centro di pistoia eChiara sono stati impegnati fino a tarda notte con le quasi 1000

persone presenti, in un'atmosfera di grande gioia e motivazioneper la missione diocesana in programma per giugno, come culmine

dell'itinerario dell'anno.

... modena

... prato

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anche quest’anno le spiagge di riccione si riempiranno, oltre che di vacanzieri e del suo famoso “popolo dellanotte” anche dell’ormai altrettanto famoso esercito di missionari, che saranno impegnati dal 9 al 17 agosto nellariviera romagnola, tra litorale, luoghi di aggregazione famosi, lungomare e chiese aperte durante la notte. tra gli appuntamenti clou della settimana ricordiamo le messerock, le animazioni di Joymix nelle spiagge, la luce nella notte(con l’invito da parte dei missionari ad entrare nella Chiesaaperta durante la notte rimane esposto il santissimosacramento) e Jesus on the road, ovvero una via crucisrivisitata e corretta in chiave moderna che suscita grandeemozione lungo le strade della città. Chiediamo a tutti diseguire i nostri missionari con la preghiera, per esseredavvero un sol corpo e un solo spirito!

Contattaci!Chat amica: http://www.puntogiovane.net/chatamicaoppure in messenger: [email protected] o su skype: chatamica

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Come molti di voi sapranno, la conversione di paolo Brosio ha colpito moltissimo il mondo dello spettacolo enumerosissimi suoi colleghi che conoscevano bene la sua storia. ne hanno parlato i giornali, i vari rotocalchi,le più note trasmissioni tv; insomma, è diventato un evento mediatico. paolo è stato letteralmente folgorato da una fortissima conversione proprio a medjugorje; lì ha conosciutonuovi orizzonti, ed è nata un’amicizia fraterna che ci accomuna nella volontà di testimoniare al mondoquanto di meraviglioso dio ha compiuto nelle nostre vite.proprio con questo spirito, paolo ha organizzato a metà maggio un volo da pisa a madjugorje, invitando 160persone che, incuriosite dalla sua vicenda, volevano visitare i luoghi di questa terra benedetta. da milano èpartito inoltre un aereo con a bordo 20 giornalisti tra i più rappresentativi delle maggiori reti nazionali: rai uno,rai due, rai tre, rete 4, web tv e tutte le testate giornalistiche nazionali e periodiche più importanti. Hannoseguito in particolare i percorsi sulle colline delle apparizioni, alcuni anche la via Crucis sul Kricevaz, e tuttierano presenti alla testimonianza di mirjiana e Chiara nel centro stella del mattino di nuovi orizzonti. È stato, com’era prevedibile, un evento che non solo ha avuto moltissima risonanza mediatica, ma ha anchesegnato in modo indelebile il cuore delle tante persone presenti, magari arrivate semplicemente perraccontare una storia, ma ripartite con la consapevolezza che qualcosa di davvero speciale in quella terrac’è, ed è veramente in grado di cambiare per sempre la vita di molti.

… in volo per medugorJe!

... riCCione arriviamo!

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SPECIALE PENTECOSTE TESTIMONIANZEORIZZONTI NEWS

per molti di noi, oggi, in questo attimo di eternità e in questo luogo che, guardato con gli occhi delcuore supera i suoi confini fino a contenere il Cielo, è l’ora del sì.sì. a lasciarci prendere e plasmare dall’amore di dio. sì. alla sua volontà che sorpassa la nostraintelligenza e ci dona la comprensione del mistero che ci abita. sì. a fare della nostra vita un graziedi amore al suo amore. sì.!É il sì. della resa perché, stanchi di combatterlo, ci arrendiamo all’amore di dio. ed è il sì. alla battaglia,perché come intrepidi Cavalieri ci impegniamo a sconfiggere la paura di amare e di essere amati,che ci rende schiavi di noi stessi.É il sì. alla vita, alla gioia piena, all’irruzione dello spirito dentro di noi, a vivere la libertà dei figli di dio.non c’è timidezza qui, oggi, al palatenda di Fiuggi. dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza,ma di forza, di amore e di saggezza (2tim 1,7). anche i “si” più timorosi, i più nascosti, i più dubbiosi,i più compromessi dal cancro della tiepidezza, per la potenza dello spirito santo che ci è stato datoin dono, oggi escono allo scoperto, prendono forza l’uno dall’altro, si amplificano, si agganciano incordata al sì.forte di chi in questo cammino è già più avanti, e poi esplodono con una forza dirompente:sì.! Ci sto! Ci stiamo! nelle tue mani, padre!non è il “si” dell’entusiasmo quello che vediamo oggi. non siamo sul tabor. apriamo bene gli occhie guardiamoci. i nostri volti sono segnati. abbiamo portato la croce fino al Calvario. ne abbiamosentito il peso. siamo scappati con pietro. abbiamo tradito con giuda. una spada ci ha trafitto ilpetto, quando con maria eravamo sotto la croce. abbiamo visto la morte e i suoi tentacoli ci hannoavvolto assumendo tante forme. l’abbiamo temuta, fuggita, evitata. Ci siamo anestetizzati per nonsentircela addosso. ma ci ha raggiunto, ci ha preso, ci ha circondato fino a farci credere che eravamosuoi. Ci siamo rinchiusi nel cenacolo del nostro dolore, delle nostre paure, dei nostri abbandoni, deifallimenti e dei tradimenti, e abbiamo chiuso a chiave le porte con il lucchetto del peccato. ma dio, ha mostrato il suo amore verso di noi perché mentre eravamo ancora peccatori, Cristo èmorto per noi (rm 5,8). egli ci ha amato per primo (1gv 4,19). a porte chiuse, siamo stati visitati. il risorto è entrato nelle nostre vite e noi siamo risorti con lui. lamorte è stata sconfitta! possiamo gridarlo perché ne abbiamo fatto esperienza, nelle nostre vite, neinostri cuori: la morte è stata sconfitta per sempre!e’ per questo che il nostro sì. è un grido che arriva al cielo: è il sì. di un popolo di risorti! É l’alleluia

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Come un’onda...La testimonianza di Lucia Tognarini

Lucia il giorno di

Pentecoste

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pasquale che esplode prorompente. É il sì.della vittoria!e ci alziamo uno dopo l’altro, in piedi, con lo sguardo alto.Come un’onda che parte da un punto per estendersi a tuttolo spazio intorno. inizia chi deve fare i primi voti, in piedi, nellaposizione dei risorti: sì., nelle tue mani, padre!poi chi fa le sue prime promesse, in piedi, da risorto: sì., nelletue mani, padre! Chi rinnova le sue consacrazioni, in piedi: sì.,nelle tue mani, padre!e infine chi si arruola nell’esercito dei Cavalieri della luce e chisi affida per la prima volta al Cuore immacolato di maria: sì.,nelle tue mani, padre!l’onda del sì.nell’assemblea ha raggiunto tutti. nessuno puòimmaginare dove arriverà. più forte sarà stato il nostro sì, piùl’onda arriverà lontano.sono stata felice di esserci. anch’io in piedi. anch’io risorta.anch’io a gridare il mio sì con la professione dei primi voti.

solo una settimana fa, davanti allo schermo di un’ecografia,ho visto che il cuoricino del mio bambino non batteva più. loavevo portato nel mio grembo due mesi. pochi per chi credeche non è ancora vita. abbastanza per sentirmi ed esseremadre fin nelle mie viscere. Ho sentito il mio cuore trafitto dauna spada che lo spaccava in due. due settimane prima avevodato il mio ultimo saluto qui sulla terra a mia madre, dopo averlaaccompagnata nel suo calvario di malattia e sofferenza. Conlei ho perso la persona che più mi ha amato, con un amoreviscerale, simile a quello divino. nel giro di pochi giorni ho dovutorinunciare ad essere figlia e ad essere madre. quando i medicisono usciti dalla stanza dopo l’ecografia, ho detto a enzo, miomarito: è troppo per restare in piedi, ora crollo. É umanamenteimpossibile vivere dolori così grandi a distanza di poco tempo.ma non è stato così. sono passate le prime ore. ed ero in piedi.i primi giorni. ed ero ancora in piedi. e poi come una luce misono tornate in mente le parole di un mio amico sacerdoteche, spiegandomi il significato della gestualità che assumiamodurante la messa, mi disse che in alcuni momenti siamo chiamatia stare in piedi perché è la posizione dei risorti.

se siamo risorti con Cristo la morte non ha più potere su di noi..lo sapevo, ma non ne avevo ancora fatto esperienza.. sonoin piedi perché sono risorta con Cristo!per la prima volta ho incontrato nella mia vita Cristo risorto. eho conosciuto la gioia della resurrezione.. la gioia nonostante..la morte non ha avuto il potere di buttarmi a terra, non perchésono forte, ma per i meriti di Cristo gesù.ora so che mia madre non è morta e lo so con il cuore. so cheemanuele - perché è così che si chiama il nostro bambino - èun figlio che ho partorito al paradiso e fa parte come noi diquesta famiglia dove il cielo e la terra si uniscono per dar vitaa orizzonti sempre nuovi.ora so che sono con me qui a Fiuggi, al palatenda, a gridarecon forza quel sì, vedendo ciò che io ancora non vedo.mai come in questa pentecoste mi è sembrato di scorgerel’importanza e la portata di questo sì . Ho avuto la grazia di contemplarlo con gli occhi di dio e disentire la gioia del Cielo: ogni sì è una vittoria! ogni sì preparala strada e rende possibili altri sì.

l’onda si allarga e conquista spazi sempre nuovi. altri Cavalieri entrano a far parte di questo esercito della luce.Cuori generosi vincono la tiepidezza e si lasciano infiammaredal fuoco dello spirito. nuovi piccoli della gioia scenderanno negli inferi dell’umanitàper colorarli di cielo.e qui, nell’aria, sotto questa tenda, mi sembra che risuonino leparole del profeta isaia: allarga lo spazio della tua tenda,stendi i teli della tua dimora senza risparmio, allunga le cordicelle, rinforza i tuoi paletti, poiché ti allargherai a destra e a sinistra e la tua discendenza entrerà in possesso delle nazioni,popolerà le città un tempo deserte (is, 54 2-3).

sono sicura che il prossimo anno il palatenda di Fiuggi nonbasterà a contenere il nostro sì…

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SPECIALE PENTECOSTE TESTIMONIANZE

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SPECIALE PENTECOSTE TESTIMONIANZEORIZZONTI NEWS

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abbiamo chiesto a Giulia, supervisore di quest’area di servizio ma ancheartista di grande talento, di raccontarci questa esperienza.

ecco ci siamo anche noi: le famiglie dell’armonia, l’espressione artistica direi, delle tante splendide sfumature

vocazionali dell’opera.

Compito delle famiglie dell’armonia è proprio quello di esprimere, attraverso creazioni di vario genere: pitture,

icone, sculture, artigianato, moda, la Bellezza di Colui che è principio di ogni bellezza e che ha attirato a sé e

infiammato i nostri cuori!

l’attitudine artistica nei vari generi è il talento che ci troviamo fra le mani e il nostro desiderio più grande è quello

che, ridonato a lui, possa diventare strumento perché tante persone che sono alla ricerca di ciò che è bello

possano riscoprire l’amore vero.

per la prima volta in veste ufficiale, eravamo presenti al grande incontro di pentecoste con uno stand espositivo

quest’anno, per la prima volta nella storia di nuovi

orizzonti, È stato allestito uno stand partiColare,

lo stand delle Famigliedell’armonia.

Claudia Porfidia,

Stefania Giglio,

Marina Funghi,

Antonella Turati,

Donato Colacicco,

Giulia Lovison,

Violetta Pisanti,

la famiglia Rainaldi.

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ORIZZONTI NEWS

SPECIALE PENTECOSTE TESTIMONIANZE

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allestito per l’occasione. dieci gli artisti partecipanti, tra cui una famiglia

aperta all’accoglienza con opere realizzate da ciascuno dei suoi membri

compresa la loro bambina.

abbiamo cercato di suddividere lo spazio nel migliore dei modi essendo

tante e diverse le opere da esporre.

il visitatore, accolto da tre splendide icone dipinte a mano (frutto dei

corsi frequentati), poteva ammirare i soggetti presenti: “la madre di

dio” e il “Cristo panto Creatore”, ispirati con fedeltà ai modelli della

chiesa orientale.

nel settore dell’artigianato erano esposte scatole in legno per

l’arredamento, restaurate dipinte e decorate con la tecnica del

decòupage di violetta pisanti.

per quanto riguarda la scultura, stefania giglio ha realizzato vari soggetti

lavorati in creta davvero molto espressivi.

per il settore moda era presente Claudia porfidia con alcuni oggetti di

oreficeria.

ed ecco giunti allo spazio riservato alla pittura: quadri di diverse

dimensioni, tecniche a olio, ai colori acrilici, plexiglas…. diverse forme

espressive, diverse provenienze degli artisti: marina Funghi, antonella

turati, donato Colacicco, giulia lovison, la famiglia rainaldi.

Forte e coinvolgente l’armonia che si è venuta a creare nell’accostamento

dei colori e tra gli artisti stessi!

davvero emozionante intravvedere la realizzazione di un sogno e

toccare con mano la presenza nuova di questa sfumatura dell’opera,

osservando in bocciolo le varie sfaccettature.

il prossimo appuntamento è a medjugorie con il corso libera la mente

che durerà una settimana dal 6 all’11 luglio. un’opportunità soprattutto

per chi vuole liberare la sua voglia di esprimersi col colore!

l’obiettivo del corso è quello di liberare gradatamente le potenzialità

creative personali, util izzando il disegno ed il colore, fornendo

contemporaneamente strumenti di analisi della realtà percettiva.

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don marCo teCilla a penteCoste 2008

Chiara mi ha invitato a dire qualcosa della mia esperienza, dato che oggi,appunto, come ci ha spiegato molto bene, è la festa dello Spirito Santo. LoSpirito Santo agisce nelle nostre anime, ha il compito di santificarci, ditirarci fuori dal fagocitame mondano e portarci ad una vita soprannaturale,alla ricerca di Dio, alla pienezza di Dio.

Io, durante la guerra, ero venuto a sapere dell’esistenza di questo gruppodi “esaltate” (si riferisce alle prime focolarine, ndr), di “beate” come lechiamavo io, ma non le conoscevo ancora. Ero operaio, lavoravo come elettromeccanico, mi occupavo di motori, epoi la guerra ci ha separati. Voi direte: “Come, sei così vecchio?”. Eh sì, glianni passano anche per me. Ho cercato di scrivere all’anagrafe ma nonhanno accettato di cambiare data! Durante la guerra naturalmente sipoteva vivere poco la vita spirituale perché, fra allarmi, bombardamenti,corse e turni di lavoro, ecc., era davvero difficile. Finita la guerra, sentivol’esigenza profonda nella mia anima di trovare una fonte di acqua viva euna parola che mi girava dentro era: Vangelo.Vi dico la verità, io sapevo che c’era il Vangelo, lo conoscevo così e così,sapevo che esisteva, ma non l’avevo mai veramente letto né tantomenovissuto. Eppure mi sentivo cristiano, andavo alla Messa alla domenica equindi mi sentivo “un bravo ragazzo”. Ero illuso, praticamente, della miafede.Ad un certo punto mi sono trovato invitato, un po’ per tranello, ad unincontro di giovani maschietti e in questo incontro sapete chi venne? Mene accorsi solo quando entrarono dalla porta: erano queste ragazze cheio giudicavo quattro esaltate e lì per lì mi spaventai.

Ma sono stato zitto (sono trentino, figlio delle mie montagne, moltotimido, parlavo pochissimo, diciamo che avevo paura di me stesso) e sonorimasto fermo al mio posto. Accanto al sacerdote che mi aveva invitato,una ragazza, una bellissima ragazza con i capelli nerissimi si mette proprioal suo fianco e comincia a parlare. Io ero prevenuto e credevo di saper tantecose; mi sono accorto invece che non sapevo nulla. Ho sentito entrarenella mia anima una tale presenza di Dio (anche se non saprei ripetereneanche una parola sola di quello che ho sentito allora), venni colpitotalmente tanto da questo modo di parlare, da questo “fuoco” che uscivada questa ragazza, che rimasi incantato; mi trovai con il mento appoggiatoal pugno, a bere, a bere quest’acqua, quest’acqua viva. Poi l’incontro terminònon molto felicemente, perché alcuni miei amici cominciarono una speciedi discussione, interrotta bruscamente da quel sacerdote e tornai a casa,deluso perché mi sembrava che mi avessero chiuso il rubinetto dell’acquafresca, acqua di cui avevo sete. Essendo io un operaio, qualche giorno dopo qualcuno mi disse: Sai, Marco, queste ragazze sono un gruppetto di sei che vivono in un appartamentomolto povero, misero, vecchio, antichissimo, hanno bisogno qualche volta diun aiuto, di una mano, di fare qualche lavoretto, te la senti? In quell’occasione veramente ho visto come la fantasia di Dio è immensa,le sa trovare tutte pur di “prenderci per i capelli” e portarci fuori dallamischia.Cominciai questi piccoli servizi nella loro casa; naturalmente io lavoravoe quindi andavo la sera, durante la cena, e sentivo questo modo nuovo diparlare: Gesù, Maria erano di casa, le parole del Vangelo scorrevano confluidità e io “bevevo” pur non capendo bene la situazione.Una sera Chiara mi fermò, era sola, e stava lavorando lì al tavolo; avevofatto un lavoro più lungo del solito e mi disse: Marco, perché non ti siedi un momento?Devo precisare che a quell’epoca, dopo la guerra, esisteva una sorta dispaccatura fra il mondo operaio e il mondo intellettuale anche nella chiesacattolica. Io sapevo che Chiara era una maestra ed era iscritta all’università,alla facoltà di Filosofia. Il fatto che mi invitasse a sedermi così al tavolodove stava seduta lei già questo mi toccò profondamente. Mi fece undiscorso che scosse la mia vita fin dalle fondamenta: mi parlò di Gesù. Si,io credevo in Gesù, ma era vissuto duemila anni fa, poi era morto, nonc’era più, era un ricordo, un vago ricordo, e lei mi disse (lo dico in sintesiperché sarebbe un po’ lunga la cosa): Vedi, Marco, quando Gesù è vissuto nella Palestina duemila anni fa, lui eraGesù sia quando pregava, sia quando compiva i miracoli, sia quando dormivain poppa alla barca oppure camminava per strada o nei campi di frumento,era sempre Gesù. Noi oggi siamo cristiani soltanto quando arriva la domenica,ci mettiamo per così dire la maschera del cristiano; finita la Messa, deponiamola maschera e la useremo la prossima domenica. E mi disse ancora: Vedi, se Gesù venisse oggi in questo nostro tempo forse sarebbe un metalmeccanico,un operaio come sei tu, ma sarebbe sempre Gesù. Io ascoltavo attentamente un discorso che mi toccava personalmente:Sarebbe Gesù in officina, sarebbe Gesù sulla strada, sarebbe sempre Gesù.Quindi noi vogliamo vivere il Vangelo in maniera tale che le ventiquattroore siano riempite di vita evangelica. Essere, cioè, Gesù ventiquattr’ore suventiquattro.Non avevo mai sentito un discorso del genere. Ricordo: quella notte usciida quella casetta che era già buio, era già notte, e sconvolto, capii che ilmio cristianesimo, il mio pseudo-cristianesimo era tutto un fallimento,

Desideriamo pubblicare la forte testimonianza,

che è stata fatta a braccio, improvvisata e con

semplicità, che don Marco Tecilla,

primo focolarino che ha seguito Chiara Lubich

nella sua entusiasmante avventura,

ci aveva regalato il giorno di

Pentecoste dello scorso anno.

E’ una testimonianza troppo

preziosa per non vederla

pubblicata, e così, visto

il tema di spiritualità di questo

giornalino, quale migliore

spazio di questo? Buona lettura!

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TESTIMONIANZEORIZZONTI NEWS

orizzonti news 11

era fariseismo, ero un cristiano della domenica, ma poi in officina litigavo,volavano parolacce, ecc. Passai la notte insonne. Io avevo sempre davanti questa immagine, questafigura che mi parlava di Gesù e ricordo che l’indomani capii: devo cominciare,se voglio essere coerente con la mia fede, con quel cristianesimo in cui iocredo, devo ricominciare una vita nuova. Allora andai a Messa, andai achiedere a Gesù: Dammi la grazia della conversione! Naturalmente non fu una cosa facile, una cosa è la volontà e il desiderio dicambiare, di ricominciare, ma voi sapete che tutti quanti noi portiamo innoi stessi il nostro io, il nostro uomo vecchio - come dice S. Paolo - e quindi

arrivando sul lavoro incominciavano le discussioni, incominciavano le beghe,incominciavano le liti, ecc. Per fortuna quasi tutti i giorni io dovevo passareda quella casetta, perché abitavo molto vicino e Chiara mi domandava: Come è andata oggi? Io raccontavo con molta semplicità: Ma, sai, non èfacile in questa vita, non è semplice perché sai… i miei compagni di qua, i mieicompagni di là… io ho provato anche a dire qualche frase del Vangelo. Nooo - diceva lei - non parlare del Vangelo, tu devi essere Vangelo vissuto nellavita. Cioè ho capito che pian piano il Vangelo non andava soltanto letto,meditato, ma andava incarnato nella mia giornata, nella mia vita momentoper momento. E mi diceva:

Anche qui, novità: Vedi, Marco - diceva Chiara - tu devi vedere Gesù in ogni prossimo. Vedere Gesù in ogni prossimo? chi me lo aveva mai insegnato? Nessuno. Sì, si parlava, ricordo, nel mondo cattolico, di puntare a Dio, puntare all’unionecon Lui, ma era una retta, diciamo, verticale: io, Dio e basta. Quindi vedere Gesù nel prossimo era una cosa nuova e la spiegazione era molto semplice:Qualunque cosa avete fatto al più piccolo dei miei fratelli l’avete fatta a Me, a Me! E cominciai a capire che il cristianesimo non è un fatto di sentimento,ma è un fatto concreto, un fatto di vita quotidiana vissuta sul sangue del lavoro, diciamo, sulla lotta contro se stessi. Per esempio: c’è una frase che io mail’avevo vissuta, mai sentita, dove Gesù dice: Quando vai all’altare per fare la tua offerta e lì ti ricordi che un tuo fratello ha qualcosa contro di te,lascia lì l’ offerta, vai prima a riconciliarti con il fratello poi torna e fai la tua offerta! Naturalmente, nell’ambiente di lavoro - mi capite - fra operai leparole volano, si litiga, si manca di rispetto, e capitò anche a me di rompere un rapporto di amicizia, ma pensavo dentro di me: - tu adesso hai capito questecose, ma loro non sanno niente, cosa vuoi che capiscano! questa è gente grezza. Cercavo come di trovare delle scuse per svicolare, per poter dire: Non chiedoscusa, ma la coscienza dentro mordeva: come fai ad andare in quella casetta dove c’è Chiara, come fai domani ad andare alla Messa e alla Comunione? E dopo una certa lotta interiore riuscivo a superare me stesso, andavo da quel capoofficina, da quell’operaio per tentar di rimediare; cercavo le parole conmolta difficoltà perché la vergogna, l’orgoglio impediscono di ammettere che si sbaglia, e quando riuscivo a dire: Ti chiedo scusa! vedevo che il piùimbarazzato era chi riceveva le mie scuse! rimaneva “attonito” nel vedere questo ragazzo che chiede scusa.Non capiva: vedendo questa coerenza, vedendo come io cercavo pian piano di tirarmi via terreno vecchio sotto di me cominciando ad amare veramentei miei compagni, il clima cambiò completamente. Ricordo bene un giorno: era lunedì e il lunedì in genere tra operai avvenivano gli aggiornamenti, si raccontavano cioè le avventure domenicali e se neraccontavano di tutti i colori. Quando ancora non conoscevo questa vita, io cercavo di lottare, di controbattere, di discutere, dicendo che non accettavoalcuni modi di fare e di pensare ed era peggio, era come mettere benzina sul fuoco. Quando ero con Chiara, mi istruiva e mi diceva:

Ricordo che quel lunedì mattina cominciai a lavorare: avevo un grosso motore su cui si doveva lavorare per costruirlo o per ripararlo e allora io pensavoa questa casetta, a queste quattro o cinque prime compagne di Chiara, a questo linguaggio così puro, semplice, evangelico e mi perdevo via, non sentivopiù questi discorsi osceni, tant’è vero che poi hanno capito che io ero fuori dal loro mondo e si ritiravano in un reparto per raccontarsi fra di loro questeloro esperienze. Cosi, pian, pianino stavo facendo i primi passi in questa nuova vita: scoprivo il Vangelo. Mi ricordo durante la guerra, mi avevano prestato un libro: La vita di Gesù del Ricciotti, l’avevo letto, era un romanzo, faceva percorrere le vie dellaPalestina, di questo Rabbi, e ricordo che chiuso questo libro, mi rimase una amarezza nell’anima, una vera amarezza. Eh sì, bella, bella questa vita, manon c’è più - ripetevo a me stesso - non c’è più. E mi ricordo che un giorno lo dissi a Chiara: Sai, Chiara, io ho letto questo libro durante la guerra e veramenteero rimasto molto male pensando appunto che era un fatto esistito ma che non c’è più. Ecco, adesso che ho trovato veramente questa nuova vita, sento di cambiareidea. Quel Gesù che passava per le vie della Palestina c’è anche oggi che passa in mezzo a noi, che vive in ciascun fratello, in ciascun prossimo se io lo amo.Stava avvenendo via via un cambiamento, una conversione, questo convergere verso Dio e verso i fratelli.A quell’epoca io pensavo di farmi una bella famiglia, avevo avuto a mia volta una famiglia molto molto armoniosa, anche se il papà l’ho perso durantela guerra, però era veramente una famiglia bella, semplice, povera per fortuna! grazie a Dio povera, perché mi insegnava a vivere il senso della povertàvera. E ad un certo punto io dicevo beh, se trovo la persona giusta, che è fatta per me, con questo ideale, potremmo davvero fare grandi cose. Ad un certopunto entrai in una specie di crisi, di oscurità dell’anima, non capivo più cosa Dio volesse da me, sposarmi, non sposarmi, e ricordo che Chiara, avendosaputo questo tormento che avevo nell’anima, mi scrisse una lettera con cui diceva: Vedi, Marco, duemila anni fa Gesù incontrò un giovane il quale glichiese: Che cosa devo fare, Maestro, per avere la vita eterna? E Gesù gli ha risposto: Se vuoi essere perfetto osserva i comandamenti. Ma, disse il giovane, io findall’infanzia gli ho osservati. - Ti manca una cosa: Se vuoi essere perfetto, va, vendi quello che hai, dallo ai poveri, poi vieni e seguimi – e Chiara continuava:

Tu devi essere un Vangelo vivo, un giorno ti domanderanno perché tu sei sereno, perché tu hai la pace, perché tu sei contento,

allora potrai dare una risposta, allora potrai raccontare la tua esperienza di un Vangelo vissuto.

Sì, si parlava, ricordo, nel mondo cattolico, di puntare a Dio, puntare all’unione con Lui, ma era una retta, diciamo, verticale: io,

Dio e basta. Quindi vedere Gesù nel prossimo era una cosa nuova e la spiegazione era molto semplice: Qualunque cosa avete

fatto al più piccolo dei miei fratelli l’avete fatta a Me, a Me!

Tu devi soltanto amare, non fare altro: ama, ama e basta e quando hai finito la giornata devi essere stanco d’aver amato

tutto il giorno.

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(io non avevo bisogno di vendere nulla perché ero povero). Però ho capitoin quel momento la chiamata di Dio, cosa vuol dire l’azione dello SpiritoSanto nell’anima, che ci fa vedere veramente la bellezza di poter seguirequesto Maestro, questo Rabbi. Non potevo attuare subito questo mioprogetto, ma dopo un anno circa potei lasciare la famiglia, lasciare tutto ecominciare, in una stanza in affitto, una vita un po’ solitaria. Chi mi sosteneva? La Parola di Vita, così come la definiva Chiara: “il viverela Parola, essere la Parola del Vangelo vissuta”. Poi arrivarono altri compagni, altri amici e incominciammo questo camminoin comunità. Ricordo che Chiara, prima di partire per Roma, mi disse:Adesso voi dovete presentarvi all’Arcivescovo di Trento e dovete chiedergli labenedizione perché dobbiamo fare le cose in unità con la Chiesa e dirgli cheavete cominciato il primo focolare maschile. Ricordo che eravamo in due; aquel tempo, io l’Arcivescovo l’avevo visto a distanza nel Duomo, ma nonavevo mai avuto niente a che fare con lui, tuttavia chiedemmo un’udienza.Ci accolse un mattino; ricordo che aveva gli occhiali sul naso e ci guardavacon un certo sospetto. Gli abbiamo detto: Noi abbiamo cominciato questa vita in comune, volevamo chiederle la suabenedizione. Lui con un fare piuttosto severo ci domandò: Quanti siete? Erafacile contarci, eravamo in due! Allora disse una frase di cui non capii ilsignificato perché era latino e io il latino non lo conoscevo: Ma non sapeteche la”Provida Mater Ecclesia (era una enciclica di Pio XII) prevede che unacomunità sia formata almeno da cinque persone o, in casi rari, da tre persone?Ed io pensai: vuoi vedere che adesso devo richiedere un carretto a due ruoteai frati Cappuccini, caricarmi il letto e riportarmelo a casa?? Tentai qualche scorciatoia, ma l’Arcivescovo era fermo e dissi: Bene, se VostraAltezza non è contento, noi, oggi stesso, andiamo a casa. E lui cambiò tono,volle sapere chi faceva da mangiare, volle sapere come vivevamo e divennepiù paterno, più dolce e alla fine mi fece un buffetto (ero un ragazzo), quasulla guancia e mi disse: - Andate avanti, andate avanti e per intanto il terzosarò io! E ci diede la benedizione. Questo succedeva nell'autunno del 1948. In seguito dovetti viaggiare: Torino, Milano, Roma, Sicilia e finalmentetornai a Trento nel 1955 e andai dall’Arcivescovo per chiedergli se potevafarci ogni settimana un’ora di catechismo perché volevamo approfondiresempre più il Vangelo. E lui, ben felice, fissò una sera. Da noi c’erano focolarini,focolarine, i nostri amici più vicini, e ricordo che arrivò nella saletta e appenaentrato ci guardò e mi vide in prima fila e puntando il dito mi disse: Ericordati che il terzo sono io! Questo accadeva dopo sette anni dal primoincontro, quindi quella frase non era stata detta tanto per dire. In quegli anni a Trento non fu facile per noi parlare di Vangelo perché,vedete, chi parlava allora di Vangelo? Solo i protestanti parlavano di Vangelo!E ci dicevano – Ah, siete protestanti - . Parlare di unità? C’era il giornale l’Unità e ci dicevano – Ah, siete comunisti!– Quindi bisognava star zitti, bisognava star molto prudenti e anche questoio credo che sia stato provvidenziale, perché ci ha insegnato, non tanto aparlare, quanto a vivere, a essere! È stata veramente una scuola, una scuola fatta dallo Spirito Santo che dovevaformarci, doveva abituarci come ad un linguaggio anche nuovo che si adattavaal mondo di quell’epoca.Nel 1947, l’Arcivescovo riconobbe il movimento (un po’ come NuoviOrizzonti riconosciuta dal Vescovo di Frosinone), così, un riconoscimentomolto locale, molto provvisorio, ma fu sufficiente per noi per poter andareavanti, per poter portare questo spirito.Dopo poco tempo il movimento si è sparso in trecento Paesi, vi aderivano

in cinquecento persone perché vedevano la vita, perché vedevano una realtàvissuta. Si leggeva una frase del Vangelo, ma quella frase era vissuta. Unacosa che tanto mi colpì fu questa: capire, intuire, quella promessa che Gesùha fatto ai suoi (Mt. 18,20): Dove due o tre sono uniti nel mio nome, ivisarò io presente in mezzo a loro. Ma cosa vuol dire essere uniti nel nomedi Gesù? Vuol dire essere pronti a dare la vita l’uno per l’altro, ad amarsisoprannaturalmente, a vedere Gesù nell’altro; e sperimentavamo veramenteche c’era una presenza nuova, c’era una presenza che sentivamo nell’anima.Non provavamo niente di strano, di speciale, di mistico, ma una grandesicurezza, una pace, una gioia, una serenità. Quando ci amavamo sentivamoveramente che era Lui che ci accompagnava.Vi racconto dei particolari, dei fatterelli semplici ma che insegnano in certoqual modo a vivere la realtà dell’unità, che è importante, perchè tutti siamochiamati all’unità. Il movimento dei Focolari non è soltanto il movimentodell’unità, l’unità è fatta per tutti perché Gesù ha detto: che tutti siano unacosa sola. Eravamo - vi dicevo - poveri e avevamo cambiato casa, avevamotrovato un mezzo pollaio, una legnaia, un deposito, per capirci! perché dopola guerra non c’era tanta possibilità economica e l’avevamo sistemato allameno peggio. Abitavamo in tre; in cucina avevamo un tavolo rotondo dagiardino di quelli verdi, poi non avevamo che qualche piatto, qualche posatacosì, diversa l’una dall’altra, ma eravamo felici.Io dall’officina passai ad essere capotreno; viaggiavo. Un giorno, torno acasa e trovo sul tavolo un cestino di plastica, un portapane e sei sottobicchieridi plastica. Erano le prime novità che uscivano allora e dissi: Guarda cheroba strana, come ci tratta il Signore Dio… non abbiamo il pane da metterenel cestino (c’era tanta povertà, avevamo ancora le famose carte annonarie,le tessere della guerra). Non avevamo tanti bicchieri e non una bottiglia divino, ma avevamo dei sottobicchieri, e pensavo - ma guarda il Signore Diomanda queste cose, chissà perché… Non ci pensai più tanto perché dovettipartire per il mio lavoro... L’indomani ritornai e ci ritrovammo finalmenteinsieme e dissi: Avete visto come il Signore Dio gioca con noi? Ci ha mandatoil cestino per il pane, ci ha mandato i sottobicchieri. E uno dice: Veramente sono andato in famiglia e mi hanno dato dei soldi. Era uno che amava anche l’arte, amava la bellezza, era uno un po’ ancheartista. - Ho pensato, sai, un bel cestino non fa male in una casa, dei sottobicchieri,non fan male in una casa e così li ho comprati. - Ah, li hai comprati tu? Ma senon abbiamo il pane come fai a comprare il cestino del pane se il pane ci manca?E lì, ricordo, forse non lo dissi proprio unto di Spirito Santo; mi lasciai unpo’ scappare la pazienza, lo dissi con maniere piuttosto forti e naturalmenteGesù in mezzo prese il cappello e se ne andò.Rimanemmo così. D’altra parte io dovevo ripartire, non mi potevo fermarea discutere, dovevo partire e dare il via al treno e salutai e me ne andai allavoro. Mi ricordo che dormii fuori quella notte perché i turni erano quellie quella notte venne un temporale che sembrava che si scatenasse il cielo,(eravamo “piccoli”, avevamo bisogno anche di segni esterni) e in questotemporale noi vedemmo proprio il richiamo di Dio: “Guardate, se voi nonvi amate, se voi non avete questa capacità di andare al di là di tutte questesciocchezze piccole, io vi scarico i fulmini addosso”.Lo stesso pensiero lo ebbero gli altri due a casa e quando tornai ci trovammo,ricordo, attorno al tavolo e ci dicemmo le cose nella verità. Se c’era Gesù inmezzo tutto filava, arrivava la provvidenza, arrivava il sacchetto di patate,arrivava il panino, arrivava il telefono, arrivò perfino il telefono di provvidenza…se c’è Gesù in mezzo veramente la vita scorre. Se c’è Gesù in mezzo, una voltache si è sperimentato - ma bisogna sperimentare veramente questa capacitàdi rinnegare se stessi, di veder nell’altro se stesso, di perdersi nell’altro, è unesercizio, non è semplice, ci vuole abitudine, ci vuole pazienza (è con lavostra pazienza che guadagnerete le vostre anime!) - non si riesce più a viveresenza questa realtà, senza Gesù in mezzo. E che cos’è Gesù in mezzo? Non è che si possa dire mettiamo una seggiola

Sento che Gesù oggi passa accanto a te. Anche a te ti dice: -

se vuoi essere perfetto, va, vendi quello che hai, dallo ai poveri

e poi vieni e seguimi

TESTIMONIANZEORIZZONTI NEWS

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ORIZZONTI NEWS

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affinché Gesù venga e si sieda. No, è il suo Spirito che vive in noi e, più chein mezzo a noi, ci riempie l’anima e ci dà le risposte a tutti i nostri perché, ciaiuta nella conversione costante, quotidiana. Questa scoperta, questacomprensione della promessa di Gesù è stata veramente quella che ha attuatola diffusione di questa spiritualità in tutto il mondo.Ci vuole tanto esercizio! Mi ricordo una lettera che mi scrisse Chiara, ricordoin particolare una frase, mi diceva: … e ricordati, Marco, ricordati che la nostravita è un eterno ricominciare… Non potete immaginare come questa frase èrimasta incisa nella mia anima, questo eterno ricominciare. Che cosa vuoldire questo ricominciare? Vuol dire che io credo che Dio mi ama immensamente,credo che Dio mi accetta così come sono, credo che Lui fa delle mie miserieuna calamita per attirare le anime, che sfrutta anche il mio negativo per ilbene degli altri, per il bene mio. Cioè vuol dire credere che Dio mi amaimmensamente, questo è importante.Non serve aver tanto fiducia in se stessi quanto nell’amore di Dio, Dio checi ama immensamente. E questa è una forza che non vi so dire quanto ciporta lontani, perché vengono momenti di abbattimento, le prove… Vorrei rivelarvi questo segreto che mi pare molto importante: nei primitempi, come vi dicevo, a parlare di unità bisognava stare attenti, comunquefra di noi se ne parlava, ma era un segreto che non veniva comunicatopubblicamente, ma soltanto nel momento opportuno. Una sera, mi ricordo, mi trovai in questa casetta e forse Chiara aveva vistoche era il momento opportuno e mi volle parlare di Gesù:Vedi, Marco, Gesù è venuto per una cosa; è venuto per redimere l’umanità, èvenuto per portare il regno dei cieli in mezzo a noi, ma cosa ha fatto? L’hapagato. E lì mi parlò del momento della passione, della flagellazione, coseche io avevo seguite nella Settimana Santa come si sentono, ma c’è un momento– dice - c’è un momento che in croce, inchiodato sulla croce, Lui lancia un grido:Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Io ascoltavo con tanto di orecchio, ma non avevo mai sentito questa frase,mai sentita. E mi disse: Vedi, quel grido riassume tutti i dolori dell’umanità,tutti i peccati dell’umanità, passati, presenti e futuri. Noi abbiamo fatto – disseChiara – abbiamo fatto di quel grido lo sposo della nostra anima.Io già mi ero innamorato di Gesù, veramente cercavo di amarlo e seguirlo,ma questo accogliere, più che capire, intuire il valore di questo momentoparticolare, per me fu il fondamento, la pietra angolare su cui la mia vita fupoi costruita. E sentivo di voler anch’io fare di questo grido lo sposo dellamia anima. Ma diceva Chiara:E mi ricordo che, ad un certo punto, sapete cosa succede quando si ha unabottiglia di spumante e poi si versa nei bicchieri? Che il bicchiere si riempie,ma poi guardate e vedete che di spumante ce n’è una lacrima, il resto è schiumae così succede con l’anima. Inizialmente, appena Dio ci conquista il cuore entra l’entusiasmo, entra lavitalità, la gioia, la pienezza, ci sembra di avere il mondo in mano, ma nonci accorgiamo che siamo fatti tanto di carne e un pochino di soprannaturale,

come il bicchiere dello spumante. E un po’ alla volta, come dice Santa Teresinadel Bambino Gesù, a colpi di spillo, queste bollicine devono scomparire perlasciare spazio allo spumante.E mi trovai in un momento di crisi, di dolore, non sentivo più niente; laComunione, l’Eucaristia non mi diceva nulla; mi domandavo a cosa servetutto questo… sapete quei momenti di grigiore, di prova. Chiara, che era madre e maestra dello spirito, se ne accorse e mi disse: Marco,c’è qualcosa che non va! Io cercavo di tirar su la bocca dai lati per non farvedere la mia tristezza, pensavo - che figura ci faccio di fronte alle focolarinea dire che io sono giù… ma Chiara insisteva e alla fine dissi: Sai, Chiara, stopassando un momento particolaree le spiegai un po’ quello che stavo vivendo,questa prova interiore, questo grigiore. Mi fece solo una domanda: - Marco, questo ti fa soffrire? - Certo, Chiara, che mi fa soffrire. - Beh, vedi,questo è Gesù abbandonato. Ecco, me l’ha fatta! cioè si è presentato e io nonl’ho riconosciuto e io, furbo, cosa pensai, la prossima volta vedrai che staròmolto più attento! Solo che capitò altre volte e altre volte sempre la domanda:- Ma questo ti fa male? – Ma certo Chiara che mi fa male! Ecco questa rivelazione che Chiara fece di questo momento supremo delgrido di abbandono di Gesù è stata veramente la chiave di volta per realizzareil rapporto con Dio, realizzare il rapporto con i fratelli, senza questa chiavenon si va avanti. Ho visto veramente che quel momento è il culmine di undolore non soltanto quello fisico dei chiodi, delle spine, ecc., ma lì Gesùprova, in questo momento particolare, questo abbandono, da parte del Padre,a nome nostro. Cioè Lui, davanti al Padre, se posso usare un esempio, hacome firmato una cambiale in bianco, (sapete cos’è una cambiale? Questoimpegno con la banca…) lui l’ha firmata in bianco. Quand’è che la paga,quand’è che paga il debito dell’umanità verso il Padre? La paga in quelmomento lì in cui Lui sente su di se tutte le piaghe, tutti i peccati, tutti idolori, tutti i fallimenti, tutte le divisioni, tutto ciò che è negativo, lo provanella sua anima. E Lui prova quello che noi proviamo quando ci separiamoda Dio, la disperazione. La sua non è una disperazione nel senso che poi Lui,lanciato questo grido, pronuncia subito la frase: nelle tue mani, Padre, nonpiù: Dio mio, ma nelle tue mani, Padre, affido il mio spirito cioè la risolve insé, la paga e la risolve in sé. Ecco, non posso dire di aver capito questo momento,perché è sempre un mistero un Dio che lancia un grido: Dio mio, Dio mioperché mi hai abbandonato;, è un mistero, perché come fa un Dio a far così!?E’ un mistero inspiegabile che soltanto l’amore, soltanto il vivere questa realtàci fa intuire. E ho visto che allora nelle divisioni, nei fallimenti personali, nei peccati miprovoca dolore, certo… sei Tu che ti presenti e che mi dici: “Mi ami?” eallora è venuta fuori la famosa frase della scrittura che dice: “sei tu Signore l’unico bene” cioè sei tu Gesù abbandonato l’ unico mio bene. E allora ognivolta che arriva questo qualche cosa - può essere una malattia, può essere unfallimento, la morte stessa - sei Tu che ti presenti e diventa come un giocotanto che alla fine, quasi sorridendo: - ah! sei Tu che ti presenti! Così ti voglio, così ti amo.Ecco io credo che se abbiamo colto questo, abbiamo colto tutto e abbiamoil segreto in mano, anche il segreto per portare la gioia là dove la gioia nonc’è. Quando voi andate, per esempio a Rimini sulle spiagge in mezzo a questomondo così a portar la gioia, lì è un mondo intero che grida: Dio mio, Diomio, perché mi hai abbandonato?Allora cosa dobbiamo fare noi? Dobbiamo rispondere:

Questo è il segreto e la chiave dell’unità. Tanti auguri a tutti.

Guarda che non devi andare a cercarlo, accettalo, accoglilo

quando si presenta, noi non facciamo penitenze, noi lo riconosciamo

là dove si presenta.

No, non sei più abbandonato perché ti amo io, vengo io, vengo

e ti porto la gioia, vengo e ti porto la risposta, vengo e ti sorrido,

vengo e ti do una mano.

TESTIMONIANZE

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ORIZZONTI NEWS

dalle 10 alle 17 del pomeriggio, in genere ogni prima domenica delmese, potrai partecipare ad un evento di festa, con meditazioni,

preghiere, canti, testimonianze, e, in un clima di fraternità semplice e

spontanea, tanta e tanta gioia. Se verrai con il cuore aperto, ticaricherà umanamente e spiritualmente per tutto il mese!la meditazione iniziale è guidata da Chiara amirante, la quale propone

a tutti un tema particolare da meditare e da vivere. insieme alla celebrazione

eucaristica, la giornata è scandita anche da momenti di adorazione,

testimonianze, e aggiornamenti vari riguardanti la vita di nuovi orizzonti.

e allora... organizza già da ora il viaggio!!

non mancare!

ti va di trascorrere il sabato sera in un modo tutto speciale, rinunciando

magari al cinema o alle solite cose per offrire a gesù uno fra i momenti

più preziosi della tua settimana?

la preghiera comunitaria in piazza della repubblica a roma, ovvero nel

luogo dove è iniziata l’esperienza di strada di nuovi orizzonti, è un

appuntamento di preghiera e evangelizzazione dal fascinotutto particolare!si tratta di un momento di festa nel quale, attraverso i canti, la musica,

le preghiere spontanee, le testimonianze, si cerca di rendere presente,

in mezzo a viaggiatori, barboni, tossicodipendenti, stranieri, frequentatori

abituali della zona, la gioia di gesù risorto in un luogo dove ce n’è

veramente bisogno. (vedi la “rubrica appuntamenti” per conoscere le

prossime date).

ti sei forse dimenticato di arruolarti anche tu nel grande esercito dei

Cavalieri della luce? Chi sono i Cavalieri della luce? ma non lo sai

ancora? sono persone che decidono di “lasciarsi arruolare nell’ esercito

di gesù” per portare la rivoluzione del vangelo nel mondo prendendo

l’impegno di vivere la parola di dio il più possibile alla lettera, con

grande radicalità. sono coloro che se le inventano di tutte per portare

l’amore in un mondo che sta morendo per mancanza d’amore. ecco

perché non c’è più tempo per aspettare!

arruolati anche tu, possibilmente via internet collegandoti al sito

www.cavalieridellaluce.net dove troverai informazioni più precise.

altrimenti puoi farlo via posta o telefono (al centro di piglio).

per il calendario eventi:http://calendariocavalieri.blogspot.com

aumenta con il tempo la possibilità di avere spazi formativi aperti a tuttiin più zone d’italia. in questi appuntamenti, per prima cosa, si cerca di

approfondire il carisma di nuovi orizzonti, cercando, dall’esperienza,

condivisioni e meditazioni di Chiara amirante, di cogliere la bellezza ela grandezza del dono della Gioia Piena che Gesù ci offre (cfr

gv 15,11) e l’urgenza di essere oggi testimoni di essa in un mondo che tende

alla tristezza e al non senso.

oltre a conoscere e approfondire meglio il carisma dell’associazione, c’è

la possibilità, in questi gruppi, di fare un cammino di formazione umana

attraverso momenti di ‘conoscenza di sé’.

Non si può essere veri cristiani senza essere prima veri uomini!

Ecco i vari luoghi e gli orari dove viene svolta la formazione:• ROMA: ogni giovedì alle ore 18,30 presso parrocchia san Fabiano e

venanzio (via terni 94 a roma) a partire da metà ottobre. Per info: 06

70305159

• PIGLIO (FR): ogni 2 settimane il martedi presso la Comunità.

Per info: 0775/502353

• PADOVA: alle ore 15,30 presso santuario madonna pellegrina

via d’acquapendente 70, ogni secondo sabato del mese a partire da

novembre (dicembre il 20 ed aprile il 18).

Per info: 349 7779557

• SASSUOLO (MO): alle ore 21 presso la parrocchia di madonna di sotto

ogni secondo venerdì a partire da novembre.

Per info: 335 7156847

• MONTEVARCHI (AR): ogni 2 settimane il giovedì alle 18,30 a partire da

novembre, presso il centro “Casa alleluja”.

Per info: 055 984819

• Zona VOMERO (NA): a partire da novembre, presso la parrocchia

s.maria della libera, via Belvedere 113. Per info: 333 3219652

• ISCHIA: formazione volontari esterni il martedì dalle ore 21,00 alle 22,30

a partire da novembre presso il centro “giovanni paolo ii”.Per info: 081/998813.

• TRENTO: il giovedì alle ore 19,30 a partire da novembre presso il centro

”ass.trentina nuovi orizzonti onlus”.

Per info: 0464/800002

• VERONA: alle ore 15,00 il sabato una volta al mese a partire da ottobre

nel centro di ascolto "raggio di luce" presso Fondazione “maria di lourdes”

Cerea.

Per info:0464/800002

• COMO: ogni quarto week-end del mese alle ore 19,00 il sabato per gli

adolescenti e alle 17,00 per gli adulti presso il seminario vescovile. Per

info:338/9789430

le giornate di spiritualitÀ con Chiara amirante a roma

la Formazione in nuoviorizzonti

la pregHiera in piazza della repuBBliCa

diventa anCHe tu Cavaliere della luCe

14 orizzonti news

da ottoBre 2009 riCorda:

Page 15: Orizzonti News n.2 2009

ORIZZONTI NEWS

orizzonti news 15

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Per aggiornamenti quasi ‘giornalieri’ su NUOVI ORIZZONTI: www.nuoviorizzonti-onlus.com Se vuoi saperne di più sulla nostra realtà e sul progetto CITTADELLACIELO consulta i nostri siti:

www.cittadellacielo.com / www.cavalieridellaluce.net

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anche quest'anno hai una possibilità unicaper aiutare la nostra associazione:destina il 5xmille dell'irpeF a nuovi orizzonti onlus.la finanziaria 2008 ha confermato infatti la possibilità di destinare una

quota delle imposte (5xmille) alle organizzazioni onlus. il 5xmille non sostituisce l'8xmille (destinato alle confessioni religiose) e noncosta nulla per il cittadino contribuente. È una quota di imposte a cui lostato rinuncia per destinarla alle organizzazioni no-profit per sostenere leloro attività. trasforma la tua dichiarazione dei redditi in una grande

azione di concreta solidarietà.Ci aiuterai a sostenere le numerose attività che l’associazione porta avantia favore di moltissime persone in difficoltà nei suoi numerosi centri in italiae all’estero.

eCCo Come puoi Fare:riporta il codice fiscale dell’associazione onlus nuovi orizzonti:

96218850582

Il CD di Francesca Picollo che

contiene anche le canzoni del

Musical “Nuovi Orizzonti”

Il CD di Francesca Picollo

“il suono dell’Anima”

Meditazioni

di Chiara Amirante

in versione CD e cassetta

Musiche per

meditare composte ed

arrangiate da Marco Guadin

NOVIT¸ EDITORIALE• L’avventura di Nuovi Orizzonti

sostieni nuovi orizzonti Con il 5 X 1000

Il CD di Francesca Picollo

“Gocce di cielo”

Il CD di Francesca Picollo

“Vita che rinasce”

NOVIT¸ MUSICALE

• Stazione Termini, Chiara Amirante, i dialoghi di Chiara con i ragazzi della stazione, 1994 (Xiv ed.) Città nuova.euro 7,00• Nuovi Orizzonti, Chiara Amirante, l’autobiografia di Chiara e la storia della Comunità 1997 (Xi ed.) Città nuova.euro 8,00 • Il regno della gioia, Chiara Amirante, una parabola sul “viaggio della vita”, 2000 (v ed.) shalom. euro 7,00• Alzati e rivestiti di luce, Chiara Amirante, meditazioni di Chiara per ricominciare ogni giorno 2005 (iii ed.)Città nuova. euro 8,00• Gioia Piena, Chiara Amirante, esercizi per non essere mai tristi, 2007 (i ed.) Città nuova. euro 10,00• Evangelizzazione di strada, Davide Banzato, l’esperienza di evangelizzazione di nuovi orizzonti 2006 (iv ed.) Città nuova. euro 10,00

È STATA REALIZZATA INOLTRE UNA COLLANA DI SPIRITUALITÀ NUOVI ORIZZONTI IN COLLABORAZIONECON LA CASA EDITRICE OCD:

• Pregare é amare, Chiara Amirante, esercizi spirituali, (iv ed.) 2005. euro 9,00• Il Paradiso non può attendere, Chiara Amirante, vivere adesso la gioia del cielo, (iii ed.) 2006. euro 9,00• Il sole nell’abisso, Chiara Amirante, colorare di gioia le tenebre del mondo, (i ed.) 2006. euro 10,00 • Fuoco dal cielo, Chiara Amirante, volare con le ali dello spirito santo, (i ed.) 2007. euro 9,00 • Il prodigio che è in te, Chiara Amirante, tratto dagli esercizi spirituali del 2006, (i ed.) 2009. euro 10,00

da ottoBre 2009 riCorda:

Page 16: Orizzonti News n.2 2009

DIRETTORE RESPONSABILE: Franco tobiaGRUPPO REDAZIONALE: silvia piasentini, natalina zanatta, pia salmaso, matteo zini

AUTORIZZAZIONE: trib. Frosinone n° 277 del 29/03/2000FOTO: ragazzi di nuovi orizzonti

PROPRIETÀ:Comunità “nuovi orizzonti” via prenestina 95 - 03010 piglio (Fr) tel./Fax0775.502353 - e-mail: piglio@nuoviorizzonti-onlus.comwww.nuoviorizzonti-onlus.comIMPAGINAZIONE E STAMPA: Happy news (Francesca moscetta)tipolitografica trullo - tel. 06.65793309

gli indirizzi dei nostri Centri prinCipali

ruBriCa appuntamenti 2009

... se vuoi puoi sostenerCi

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(*) i contributi economici all’ass. nuovi orizzonti onlus (ove specificato) sono deducibili dal reddito fino al 10% del reddito complessivo dichiarato e con il limite massimo di euro 70000 annui (art. 14 d.l. 14/03/2005 n. 35 –

l. 14/05/2005 n. 80). il documento giustificativo da conservare é: la ricevuta del c/c postale o bonifico bancario. non sono ammessi versamenti in contanti.

• CON LE ADOZIONI A DISTANZA IN BRASILE: se vuoi aiutare anche tu i consacrati di nuovi orizzonti a togliere dalla strada molti altri bambini sostenendo iprogetti di sviluppo a quixadà, puoi rivolgerti all’ufficio Brasile italiano dell’associazione al tel. 0775-502353.email: [email protected]

• AIUTANDOCI A DIFFONDERE I NOSTRI SPETTACOLI (MUSICAL E CABARET): puoi contattare i “giullari dell’amore” al n° 333/1200295 (maurizio)

• USUFRUENDO DEI SERVIZI OFFERTI DALLA NOSTRA COOPERATIVA SOCIALE “ALI BLU”giardinaggio, articoli vivaistici, lavori vari di artigianato, pulizia, ristrutturazione di immobili, falegnameria, restauro di mobili, creazione e divulgazione materiale informativoe preventivo, lavori di assemblaggio per conto terzi.

Piglio (FR): Sede Centrale - via prenestina 95, 03010 piglio (Fr) - tel/Fax 0775 502353 E-mail [email protected]

• Piglio: Casa di formazione al presbiterato Emmanuel 339 3281385

• Roma: centro di prima accoglienza, “Centro Arcobaleno”: via portoferraio 9, 00182 roma (rm) - tel/Fax 0670305159 / 0670391267 E-mail [email protected]

• Roma: centro di evangelizzazione, p. le Clodio, 00100 roma (rm)

• Marino (RM): “Casa Gioia”, p.za garibaldi 8, 00047 marino (rm) - tel/Fax 06 93803113E-mail [email protected]

• Marino (RM): casa Piccole Sorelle di Gesù Risorto, p.zza garibaldi 37, 00047 marino(rm), tel /Fax 06 93803113

• Grottaferrata: via colle delle ginestre 69, 00046 grottaferrata- tel/Fax 06 94315460 E-mail [email protected]

• Frosinone: “Rejoyce” centro di ascolto tel 331 9253951 msn: [email protected] skype: nuoviorizzontipiglio

• Guidonia (RM): Comunità Città della gioia, via delle molette fnc 00012 guidonia tel 0774 304158 E-mail [email protected]

• Montevarchi: centro di accoglienza , centro di reinserimento “casa Alleluja”via pestello Campagna 7, 52025 montevarchi (ar), tel 055 984819, Fax 055 9850807 E-mail [email protected]

• Padova: casa magnificat, via tre garofani, 65/67, 35124, padova (pd) tel 049 605147 E-mail [email protected]

• Pistoia: centro di accoglienza “casa S. Francesco”, centro di reinserimento “casa s.giuseppe”, via Castellina 20, 51030 Casore del monte (pt) tel/Fax 0572 618067 E-mail [email protected]

• CEI (TN): centro di formazione e di evangelizzazione “Ass. trentina Nuovi Orizzontionlus”, località Bellaria di Cei 38060, villalagarina (tn) tel 0464 800002 Fax 0464 800291 E-mail [email protected]

• Rovereto (TN): centro di ascolto “casa Isacco” cell. 348-2205172E-mail [email protected]

• Ischia (NA): “centro Giovanni Paolo II” via purgatorio snc, 80075 Forio d’ischia (na)tel 081 998813 E-mail [email protected]

• Medjugorje: “Orizzonti di Pace” (Bosnia erzegovina): tel 00387 36812286 - Fax 00387 36819201

• Medjugorje: “centro Stella del Mattino” (Bosnia erzegovina): tel 00387 63433592 - Fax 00387 36651957 E-mail [email protected]

• Brasile:Cidadela Rainha do Seraoassociacao novos Horizontes estrada de Juatama,s/n° Caixa postal 1 serra do urucu quixadà Ce Cep 63900-000 tel. (88) 9968 1742 E-mail [email protected]

• Brasile:Cidadela Ceu – associacao novos Horizontes Condominio espiritual – uirapuru(Ceu) av. alberto Craveiro, n. 2222 Castelao Fortaleza – Ce Cep 60860-000 tel. (055)8532894257

giornate di spiritualitÀ Con CHiara amirante a roma• riprenderanno dopo la pausa estiva ogni prima domenica

del mese a partire da ottobre

inContri di Formazione • riprenderanno ad ottobre.

altri appuntamenti

• luglio – 11 settembre 2009:estate Formativa e di evangelizzazione a medJugorJe presso laCittadella "orizzonti di pace" a Ciapljna, con nuovi orizzonti onlus

• 9 - 16 agosto 2009: missione di spiaggia e di strada riccione 2009 "Chi ha sete venga a me! Jesus".

• Versamento su c/c bancario intestato a: ass. nuovi orizzonti uniCredit - Banca di roma - Filiale di piglio iban it49e0300274520000400404638swift Bromitr1472

ass. nuovi orizzonti onlus uniCredit - Banca di roma - Filiale di piglio iban it98F0300274520000400406641swift Bromitr1472 (offerte deducibili dal reddito)

• Versamento su c/c postale n° 59604009intestato a:

ass. nuovi orizzonti onlus iban it53w0760114800000059604009 swift BppiitrrXXX (offerte deducibili dal reddito)