Nuovo Magazine SpoSì 2012/13

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Il matrimonio con tutti i sensi

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Sono profeti di sventura che giocano al ribasso per

nascondere - tra opinioni, previsioni e teorie - una

meschinità: oscurare il valore della famiglia fondata

sul matrimonio. Renderlo soltanto una possibilità

al pari di altre, apparentemente più economica,

indubbiamente meno impegnativa.

Si rifiutano di accettare che sposarsi oggi è un

investimento certo. Ignorano che oltre le angosce c’è

il coraggio. Trascurano la forza dell’amore che unisce

i cuori, rinsalda i vincoli, rafforza le motivazioni.

Sostiene con l’ottimismo e la fiducia la giusta

aspirazione a credere nel futuro.

Sappiamo bene di passare per fatalisti. Anzi, qualcuno

pensa che le belle parole siano soltanto il veicolo

migliore per alimentare il business. Non è così. Perché

il magazine che avete tra le mani potrà esservi utile

soltanto per organizzare e vivere a mille il giorno più

bello della vostra esperienza di coppia. Dal giorno

dopo, potrete regalarlo ad altri innamorati che, come

voi, vorranno convolare a giuste nozze.

Dal giorno dopo servirà soltanto la vostra

determinazione a difendere il patto d’amore che

vi siete giurato e la fermezza a costruire la famiglia

appena fondata. È il giorno dopo che ci sta a cuore,

perché il giorno dopo inizia il domani. Perché il giorno

dopo avrete tra le mani il primo mattone della vostra

felicità e la responsabilità di collocarlo a regola d’arte.

Vi regaliamo per un altro anno queste pagine patinate

ma ricche di proposte e sovrabbondanti di idee.

Fatene un uso saggio. Apprezzate i nostri inserzionisti,

scelti tra i migliori del territorio. Soprattutto prendete

in considerazione i suggerimenti e i consigli che

meglio si sposano - è proprio il caso di dirlo - con le

vostre personalità, i vostri gusti, le vostre sensibilità.

Con il vostro amore.

L’augurio che vi facciamo può sembrarvi banale: date

il meglio di voi stessi. L’amore ripaga con interessi

molto vantaggiosi. E poi: non risparmiatevi nel dare

la luce alla vita. I figli sono ricchezza infinita.

Buon matrimonio. Buon giorno dopo.

Hanno rinchiuso i sentimenti nella stanza dei soldi.

Hanno aggiunto la voce “progetti di vita” nel registro

della contabilità ordinaria. Stanno provando a

imprigionare il matrimonio nella cassaforte vuota

della crisi economica. Hanno inserito il verbo

“sposarsi” nell’elenco delle paure. E hanno declassato

l’espressione “per tutta la vita” al grado di problema.

Non si accorgono che più l’incertezza prevale e più

le persone innamorate si scelgono per sempre. Più

il futuro è colorato di grigio scuro e più le coppie

di fidanzati decidono di colorarlo con le tinte

dell’amore senza fine. Più si parla di mammoni e di

sanguisughe e più i ragazzi dimostrano la maturità di

chi sa prendere e mantenere gli impegni importanti.

D IV I N C E N Z OPAT I C C H I O

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14 GIOVANNI CONVERSANO Mi sposo? Ehm, sì, no...forse!

20 ROBERTO DI CARLO Tra creatività e pragmatismo: il wedding planner

28 L’ABITO PER LEI Il corto è glam

42 L’ABITO PER LUI Quando la vanità è uomo

48 IL RICEVIMENTO Meglio tradizionale o originale?

58 I FIORI Gli addobbi floreali

64 LA LISTA NOZZE Tradizione, virtualità o solidarietà?

70 LE BOMBONIERE Una scelta importante

74 LA CASA La casa con stile e personalità

80 IL MAKE-UP Le regole d’oro del make-up

84 FOTO E VIDEO Come cristallizzare un’emozione

90 LA LUNA DI MIELE Tra sogno e realtà

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G I OVA N N IC O N V E R S A N O E I L M AT R I M O N I O

NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’INTERVISTA

n televisione ha l’aria del dongiovanni,

dello sciupafemmine, del bello e dan-

nato. Ed invece è un ragazzo come tanti,

con valori sani e una famiglia solida alle spalle. In

questa intervista, rilasciata nel retro della tabaccheria

della madre a Lecce, Giovanni Conversano si confessa,

parlando di carriera e di famiglia, di sacrifici e di

soddisfazioni, di difficoltà e di successi. Testimonial

d’eccezione della Fiera Sposi 2012, l’ex tronista di

Uomini e Donne ed oggi conduttore televisivo e di

molti eventi locali e nazionali, si lascia andare e apre le

porte ad un futuro, quello più prossimo, che potrebbe

riservare delle importanti novità.

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La sua carriera nel mondo dello spettacolo è lanciata,

e il suo volto è notissimo. Ma chi è veramente

Giovanni Conversano?

Occorre fare una precisazione. Sono come davanti ad

uno specchio. Davanti c’è Giovanni, l’uomo, dall’altra

parte Conversano, il personaggio. Sono la stessa

persona e convivono nello stesso fisico, ma sono due

personalità molto diverse. Vivono su binari paralleli,

che non si incontrano mai. Giovanni è un ragazzo di

provincia, che vive dei valori della famiglia e della sua

terra, sportivo, laureato, specializzato alla Cattolica

di Roma, felicemente fidanzato. Una vita fatta di

piccole cose, ma importanti. Conversano è l’uomo di

spettacolo, che ha partecipato a Campioni, il reality

sportivo, a Uomini e Donne di Maria de Filippi, e ha

fatto parlare di sé sulle pagine dei rotocalchi e dei blog.

In quale di questi programmi televisivi si è sentito

maggiormente “Giovanni”?

Recentemente quando ho condotto il Tour di Miss

Italia in Puglia, o quando mi sono cimentato nel ruolo

di attore in Saturday Night Live, o quando sono stato

inviato per Uno Mattina, la testata giornalistica di Rai 1.

Sono state tre esperienze in cui mi sono sentito molto

a mio agio, cimentandomi in diversi ruoli, tutti molto

vicini al mio mondo. Ma sicuramente l’esperienza in

cui mi sono sentito maggiormente “Giovanni” è stata

quella di Campioni. Ho sempre amato il calcio, e ho

vissuto fino a 20 anni con il sogno di diventare un

fuoriclasse. Ho giocato per 10 anni nelle giovanili del

Lecce, per un periodo mi allenavo con Iaquinta, che poi

andò all’Udinese. Quel treno mi passò a fianco, ma per

colpa di un infortunio non riuscì a prenderlo. Capito

che non avrei più potuto giocare a calcio a livello

professionistico, tentai nuove strade. “Campioni” era il

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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’INTERVISTA

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giusto compromesso tra il mio desiderio di giocare a

calcio e la possibilità di aprirmi nuove opportunità.

Che successe dopo?

Dopo Campioni ebbi un momento di difficoltà. Avevo

perso la mia credibilità come calciatore, e tutto il resto

non mi importava. Quando fui chiamato da Maria

De Filippi la prima volta, rinunciai. Poi la redazione

insistette, sei mesi dopo, ed accettai. Nonostante mi

abbia etichettato e non sia stato facile uscire fuori dal

ruolo del Tronista, spesso ingiustamente bistrattato,

devo tutto a quella trasmissione, perché mi ha dato

popolarità e consenso.

Il ruolo del Tronista sembra avere poco in comune

con il matrimonio. Perché credi di essere stato scelto

come testimonial di Fiera sposi 2013?

Il Tronista è un personaggio, Giovanni Conversano è un

uomo dai principi sani, dai valori profondi, legato alla

famiglia e al territorio. Credo di essere stato scelto per

questo motivo, perché sono un personaggio pulito.

Cosa pensa del matrimonio?

Credo molto nel matrimonio e, in famiglia, ho splendidi

esempi di matrimoni felici. Credo che sia un passo

importante, che preveda dei sacrifici e delle rinunce,

che vada fatto solo quando si è convinti della propria

scelta.

Oltre che provare gli abiti da sposo e partecipare al

servizio fotografico della Fiera, l’abbiamo intravista

chiedere informazioni e aggiornarsi sulle ultime

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Giada Pezzaioli, testimonial insieme al compagno Giovanni Conversano dello spot della “Nuova Fiera Sposi 2012”

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tendenze in fatto di ricevimenti e matrimoni. Che

Giovanni Conversano sia pronto per il grande passo?

Non lo so, qualcosa nell’aria c’è, forse. Ma se anche fosse

non lo direi.

Come si concilierebbe il suo lavoro di personaggio

dello spettacolo con la famiglia?

In realtà, far conciliare i due mondi è un’impresa titanica.

Il mondo dello spettacolo è un branco di lupi, non puoi

mai permetterti di essere al 99%, perché c’è sempre

qualcuno che sarà al 100% e ti soffierà il posto. La

carriera nel mondo dello spettacolo richiede sacrificio

quotidiano, studio e preparazione costante, dedizione

massima. Non è facile, con questo stile di vita, dedicarsi

anche ad una moglie e a dei figli. Ma mai dire mai,

sono molto legato alle mie radici e alla mia famiglia, e

nonostante il lavoro me lo richiedesse e comportasse

enormi sacrifici, non ho mai lasciato Lecce. Quindi sono

uno che sa sacrificarsi in virtù della famiglia.

Progetti per il futuro?

Viviamo sotto questo cielo. Vediamo quello che accadrà.

Ho alcune cose in via di definizione che spero andranno

in porto, ma sono molto scaramantico e preferisco

non anticipare nulla. Io intanto continuo a studiare, a

perfezionarmi, a scegliere le proposte che mi arrivano

con cognizione e attenzione. Sono dell’idea che tra

un uovo oggi e la gallina domani sia meglio la gallina.

Pertanto evito occasioni che potrebbero compromettere

la mia credibilità o la fiducia che il pubblico ha su di me,

e preferisco rimanere in attesa di occasioni che possano

valorizzare le mie competenze e la mia professionalità,

così come è accaduto con “Uno Mattina Estate”, quando

sono stato inviato per gli Europei di calcio, ruolo nel

quale mi disimpegno con più disinvoltura. n

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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’INTERVISTA

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I N T E R V I S T A A R O B E R T O D I C A R L OW E D D I N G P L A N N E R

D I S U C C E S S O

NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’INTERVISTA

il sogno di tutte le spose. Quello di poter

avere al proprio fianco, nella preparazione

del matrimonio, una persona di fiducia

che sappia rispondere a tutti i dubbi, le richieste, gli

interrogativi dell’ultimo minuto. In poche parole,

un wedding planner, professionista dai mille volti,

che aiuta a disegnare il matrimonio, individua le

situazioni più vantaggiose, tiene insieme tutte le parti

del progetto. Una figura carismatica e di supporto,

fantasioso ma pragmatico, a metà strada tra l’esteta

creativo e il consulente.

Ce ne parla Roberto di Carlo, wedding planner di

successo.

Lei è un wedding planner di successo. Come ha costrui-

to questa sua professione? Come e quando è nata?

È nato tutto circa vent’anni fa, quando ancora la

figura del wedding planner era difficile anche solo

da immaginare. Sono sempre stato un appassionato

di fotografia e quando ho conosciuto mia moglie,

scenografa, abbiamo cominciato a lavorare insieme,

progettando location, cornici e scenari per eventi

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Roberto Di Carlo

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importanti. Da lì a diventare wedding planner il passo

è stato breve: quale evento è forse più importante del

matrimonio?

MasterWedding è la sua ultima innovativa creazione.

Ce ne vuole parlare?

MasterWedding rappresenta il coronamento di un

sogno, l’evoluzione naturale di 7 anni di lavoro per la

produzione della prima piattaforma multimediale in

Italia dedicata al wedding. Una piattaforma che raccoglie

le tante iniziative sviluppate in questi anni e soprattutto

le grandi innovazioni. È un nuovo concept formativo

incentrato sulla reale e concreta esperienza sul campo.

La mission è quella di immettere sul mercato figure

professionali all’altezza del loro ruolo, per sviluppare

in Italia una nuova cultura dell’organizzazione dei

matrimoni. L’innovazione, oltre che nei contenuti, è

nella possibilità di ricevere aggiornamenti continui

e costanti attraverso sistemi interattivi, fruibili in ogni

momento e ovunque. Il tutto viene fruito in modalità

interattiva, dinamica e in tempo reale.

Quale sarà il suo ruolo all’interno di Fiera Sposi 2012?

In quale settore porterà la sua professionalità ed

esperienza?

Il mio ruolo all’interno della Fiera prevedrà due tipi di

incontri: con gli aspiranti wedding planners locali e

gli addetti ai lavori, e poi con le coppie di sposi. Con

i primi, proveremo a fare un punto sul mercato e

stabiliremo insieme le regole del gioco. Parleremo di

tendenze, ma soprattutto di business. Porteremo la

nostra competenza creativa, presenteremo i nostri

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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’INTERVISTA

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interventi, racconteremo delle buone prassi, ma

concentreremo l’attenzione sull’aspetto aziendale, di

come sia possibile fare impresa in questo settore. La

seconda tipologia di incontri è riservata, invece, alle

future coppie di sposi. Forniremo loro gli strumenti

teorici e pratici per organizzare un matrimonio di

successo e perché no, spiegheremo loro le motivazioni

per cui è sempre più opportuno e conveniente affidarsi

ad un esperto del settore.

A proposito, perché una coppia moderna dovrebbe

rivolgersi ad un wedding planner?

Può sembrare paradossale, ma uno dei motivi più

validi per cui rivolgersi ad uno specialista è quello

economico. Il wp, essendo un professionista del

settore, conosce bene gli attrezzi del mestiere (e

soprattutto conosce i fornitori) e riesce ad ottenere

il massimo al giusto costo. Il wp, rispetto al tiramolla

tra sposi e fornitori, rappresenta la figura neutrale e

competente, e affidarsi a lui significa mettersi al riparo

da brutte sorprese. Senza poi tralasciare l’aspetto più

scenografico, che il wedding planner tende a curare nei

minimi dettagli.

Quali doti deve possedere un wedding planner?

Il wp deve riuscire ad entrare in sintonia e in simbiosi

con gli sposi. Deve essere una spugna e plasmarsi su di

loro. Il wp non è una prima donna, non può imprimere

il suo gusto e il suo stile, ma deve lavorare in accordo

con le richieste del cliente.

L’organizzazione di un matrimonio. Da dove si

comincia? Quali sono le tappe fondamentali per la

buona riuscita dell’evento?

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Dipende sempre dalle priorità degli sposi. General-

mente si comincia dalla scelta delle location,

ma tutto dipende da cosa chiedono i clienti.

Recentemente mi è stato chiesto di organizzare una

due-giorni, in cui la prima giornata era dedicata al

rito e la seconda ai festeggiamenti, con al centro un

pernottamento. In questo caso, le location erano

più di una. Ma abbiamo scelto un antico borgo

medievale, e non abbiamo dovuto aggiungere tanto: la

magia era tutta lì.

Quali sono le ultime tendenze nel settore?

L’ultima tendenza è rappresentata dallo stile Shabby

chic, ovvero il vintage di lusso concepito dalla designer

americana Rachel Ashwell. È uno stile romantico e chic

che riflette un animo di altri tempi, fatto di semplicità

e gusto per un’eleganza pacata. In generale, si stanno

abbandonando i colori pastello, che lasciano spazio

ai contrasti e ai colori più forti e vivaci. Tiene la richiesta

classica su bianco e avorio, ma si assiste sempre più fre-

quentemente a proposte più audaci e coraggiose. n

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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’INTERVISTA

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Page 26: Nuovo Magazine SpoSì 2012/13

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T E N D E N Z E P E R G L I A B I T I DA S P O S A 2 01 2 - 2 01 3

NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’ABITO PER LEI

abito da sposa è il sogno di tutte le

donne. Che sia romantico o austero,

classico o più moderno, chiaro o in

colori pastello, vaporoso o sobrio, la scelta dell’abito

da sposa è uno dei primi pensieri di una donna

dal momento in cui decide di sposarsi. E anche se

crescendo i sogni cambiano, e si passa dal desiderio

di bambina di un velo lungo dieci metri e di una

carrozza ad un abito molto sobrio e l’arrivo in chiesa

su una Smart, rimane comunque intatto il dubbio di

come dovrà essere il vestito più importante della vita.

Trend a parte, è giusto sottolineare che soprattutto

nel giorno del matrimonio è importante rispecchiare

la propria personalità: sono assolutamente out

le trasformazioni dell’ultim’ora, make-up da star,

capelli posticci e abiti che non armonizzano o non

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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’ABITO PER LEI

valorizzano la sposa, il suo fisico, il suo essere. Il

consiglio è di non partire con un’idea predefinita,

ma di individuare lo stile dell’abito da sposa solo

dopo alcune prove: non sono rare le future spose

che, convinte di stare bene solo con vestiti semplici

e lisci, si stupiscono nel vedersi bellissime ed

affascinanti con un abito romantico in tulle! Bisogna

ricordarsi che il matrimonio è un unico giorno in tutta

la vita, quindi la parola d’ordine è osare, coronare il

sogno di bambine anche se oggi si è adulte e con

la testa sulle spalle, senza però mai dimenticare

stile e buon gusto. La scelta alla fine dovrà ricadere

solo su quel vestito che meglio valorizzerà la figura

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della sposa, esaltando i suoi punti di forza (magari

un bel decolté o un collo lungo) e celando i punti

di debolezza (spesso fianchi larghi, punto vita non

strettissimo, seno troppo abbondante).

Per quel che riguarda il modello, è molto difficile

dispensare consigli in quanto gli abiti da sposa sono

moltissimi e la scelta deve ricadere su quello che

meglio esalterà le caratteristiche fisiche della sposa.

Ad aiutare nella scelta, però, ci sono delle regole

di massima da seguire, che possono dipendere, ad

esempio, dal luogo in cui ci si svolge il rito, dalla

stagione, dall’età della sposa. In linea generale (ma

in tutte le situazioni vi è l’eccezione che conferma

la regola) se la cerimonia si svolge con rito del

matrimonio cattolico in chiesa, l’abito da sposa sarà

lungo e bianco, o in una delle sue sfumature, che

vanno da quelle calde come l’avorio e il crema a

quelle fredde che tendono al ghiaccio, che vanno

scelte anche in base al gusto e alla carnagione. Per

spose non più giovanissime, o magari al secondo

matrimonio, non sono indicati abiti romantici, di

tulle, con ampie gonne vaporose, ma piuttosto,

senza rinunciare al lungo, abiti lisci e scivolati o

sobri, magari non in total bianco. Per il matrimonio

civile l’eleganza consiglia un tailleur o un abito

corto, anche se oggi risultano adeguati anche abiti

da sposa lunghi o da sera. Le scarpe, i guanti e gli

accessori dovranno essere adeguati all’abito da

sposa, così come il trucco e l’acconciatura.

Le collezioni 2013 prevedono spose all’insegna del

glamour, spesso con abiti accumunati da linee ro-

mantiche, che rivendicano l’amore per la tradizione,

ma personalizzati con dettagli vintage e con acces-

sori più particolari. Pizzi, organze, tessuti leggiadri

spesso impreziositi da pietre preziose e cristalli per

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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’ABITO PER LEI

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la donna moderna protagonista della sua favola.

Il trend di quest’anno, dedicato alle spose

sbarazzine, quelle che amano stupire e che amano

quel tocco di vintage anni ’50/60, è l’abito corto,

una volta indossato solo per cerimonie civili ma

oggi sdoganato anche per i matrimoni in Chiesa. Tra

gli abiti da sposa corti ci sono diversi stili e modelli.

Si può optare per un taglio più elegante, oppure

più classico, ma anche per un modello più

informale che assomiglia più ad un abito da sera

che ad un vestito da sposa.

Per una sposa giovane e alla moda vengono

proposti abiti in pizzo dalla linea semplice, ma

preziosa oppure corpini stretti accompagnati a

gonne di tulle corte e gonfie.

In questi casi l’abito può anche essere poi utilizzato

in altri contesti visto che può essere un bel vestitino

da cocktail per qualche occasione particolare. I

colori? Il bianco, il grigio molto tenue tendente

all’azzurro, l’oro, lo champagne, sapientemente

sposati per dar vita a giochi di tessuti e trasparenze

o tulle per gonfiare le gonne. n

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G L I A B I T I D IC H I A R A E F F E S P O S A

C a m p i S a l e n t i n a ( L E ) V i a N o v o l i , 3 6T e l . 0 8 3 2 7 9 1 7 3 0

c h i a r a e f f e s p o s a . i t

NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n IL VELO•ADV

orrei dedicare un articolo all’indumento

accessorio più declamato, amato e non,

da tutte le spose dall’antica Roma ad

oggi. È sicuramente un dettaglio importante presente

nei sogni delle future spose ma che anche pone

quesiti e dubbi. Che tipologia indossare: lungo, corto,

al gomito, cappella ,cattedrale? Ovviamente il velo

da sposa non deve tralasciare alcune preziose regole

d’oro o consigli tramandati dagli antichi romani sino

ad oggi. Preferibilmente il velo dovrebbe essere usato,

cioè donato da una donna vicina alla futura sposa che

ha avuto un matrimonio felice; la novella sposa sarà

così protetta ed il suo matrimonio sarà fortunato come

quello di colei da cui ha ereditato il velo.

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Altre leggende tramandano invece che la lunghezza

del velo debba essere commisurata agli anni di fidanza-

mento trascorsi (ad esempio 5 anni di fidanzamento

corrispondono a 5 metri... beate damigelle e pagetti!).

Parliamo ora della scelta e delle tipologie da considerare

in base all’abito. Il velo giusto per una sposa con una

statura minuta e che volesse indossare un abito corto è

quello corto o velina che arriva fino alle spalle e copre il

viso, dona un’aria sbarazzina e è molto raffinato.

Il velo alle spalle, che impreziosisce ma non copre

totalmente il design dell’abito stesso, è invece ideale su

abiti dalle scollature ampie e generose.

Il velo al gomito, indicato per figure non molto alte, è

come uno scialle che avvolge delicatamente la sposa

slanciandola.

Il velo classico, adatto a tutte le silhouette che amano

questo genere, copre la sposa sino ai piedi, rendendola

leggiadra senza impedire i suoi movimenti.

Il velo cappella poggia sul pavimento formando uno

strascico talvolta rinforzato da altri sottoveli interni, per

donare volume ed un aspetto etereo; è consigliato su

abiti semplici e lisci.

Il velo cattedrale già dal suo nome denota un aspetto

molto imponente ed è un velo lunghissimo, maestoso,

scenico, ideale per una cerimonia spettacolare.

Ricordiamo che il primo velo risale al tempo dei romani

quando le giovani all’altare erano solite indossare

il flammeum, un velo leggero che copriva il volto e

realizzato con una sottile garza preferibilmente rossa

ma anche arancio o gialla a significato dei colori della

terra della passione e della forza. Nell’Ottocento viene

tramutato in velo bianco e lungo, simbolo del candore

della purezza e della verginità; fino ai giorni nostri

dove questo bellissimo accessorio incontra il sacro ed

il profano, moda e storia, abbracciando la personalità

della futura sposa. Diciamoci la verità: una sposa senza

velo che sposa è? Prendete quello che più si addice al

vostro abito ed ai vostri sogni. Elogiamo la storia nella

realtà contemporanea!

(A cura di Chiara Effe - la stilista Francesca)

n

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Page 41: Nuovo Magazine SpoSì 2012/13

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Page 42: Nuovo Magazine SpoSì 2012/13

L’ A B I TO DA S P O S O :A D O G N U N O I L S U O

NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’ABITO PER LUI

i dice che la vanità sia dote spiccata-

mente femminile. E se in linea di

massima il concetto è vero, è inne-

gabile che negli ultimi anni l’uomo sia sempre più

attento al suo stile, al suo aspetto estetico, alle

ultime tendenze degli stilisti più famosi.

Lo sposo del ventunesimo secolo non si accontenta

più del ruolo da comprimario nell’evento più

importante della sua vita e rivendica, come la donna,

il diritto di essere ammirato, invidiato, criticato per

lo stile e l’abito che ha scelto di indossare per il suo

matrimonio.

Lo stile dell’abito maschile non può discostarsi da

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quello della sposa, ma, a meno di voler sovvertire

tradizioni che durano da secoli, non è concesso

all’uomo di conoscere come vestirà la sua compagna

nel giorno delle nozze.

La complicità di una cognata o dell’amica del

cuore della sposa è dunque necessaria per

evitare accostamenti di cattivo gusto tra un abito

romantico pieno di pizzi e con lo strascico lungo

qualche metro e un vestito glamour dalle tinte forti.

Individuato lo stile della sposa, la regola aurea per il

matrimonio impone di scegliere un abito in accordo

con la tipologia di cerimonia.

Se si tratta di una cerimonia molto elegante, è

consigliabile il tight, che prevede il pantalone

grigio a righe, il gilet, la camicia bianca con il collo

a rondine ed i gemelli ai polsi, fazzoletto bianco

nel taschino ed orchidea nell’occhiello, il tutto

impreziosito dal cappello a cilindro. Impeccabile

brit-style, il tight monocolore nelle tonalità melange

del grigio e del blu in pura lana o lana-seta. Il tight è

indicato se la cerimonia avviene al mattino o prima

delle ore 18:00.

Per matrimoni eleganti ma meno sontuosi, è

perfetto invece un vestito grigio scuro o blu scuro in

tinta unita con camicia chiara e cravatta lunga rigida

color grigio o se si preferisce un papillon, fazzoletto

da taschino, cintura nera e scarpe nere.

Nei matrimoni più informali o in Municipio si

consiglia un abito dalla bella linea ma meno

impegnativo, come uno spezzato, rigato in tinta

o leggermente gessato, ornato comunque da una

cravatta.

Immancabile un fiore bianco da sistemare

all’occhiello, sia dello sposo che dei rispettivi

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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’ABITO PER LUI

padri e testimoni, che comunque sceglieranno un

abbigliamento simile a quello dello sposo, da vero

gentleman.

I colori consigliati sono il sempre elegantissimo blu

(se il matrimonio si svolge in primavera o estate),

il classico nero o l’intramontabile grigio, anche

se sulle ultime passerelle si è visto un po’ di tutto,

anche colori più eccentrici, quali il beige, l’oro, e

persino il bianco.

Le collezioni 2013 testimoniano, infatti, come l’abito

da sposo non conosca vie di mezzo e si passi con

estrema facilità da uno stile all’altro, e persino da

un eccesso ad un altro, come il classico tight grigio

antracite reinterpretato per il 2013 in tessuto “pied

de poule” da portare, magari, con scarpe stringate

bicolore. O ancora completi in Principe di Galles con

camicia di seta, con profili a contrasto e cappello a

tema.

Su una passerella molto importante, il total black è

interpretato con un occhio verso Oriente, intercalato

da guarnizioni preziose che passano dal filo in oro

alle paillettes.

Black, anche, per gli abiti dalle linee “slim” con

ricercati particolari, come i revers sciallati delle

giacche sagomate da indossare su camicie ricamate

o con plastron plissé o ancora con pizzi new

romantic.

Il gioiello, in oro o argento, che si scorge in modo

provocatorio tra le pieghe di un abito classico di

tutto punto, contribuisce a far vivere ancora per il

prossimo anno lo spirito vintage.

Ci si può vestire in modo sobrio ma con un tocco di

classe, di luce o addirittura di colore, se si sa creare

un contrasto che resti in armonia. Elegantissimi,

da vero gentleman, cravatte grigio perla, avorio,

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champagne, rosa pallido, tenue celeste, glicine, blu

royal e persino rosso/bordeaux.

Un’alternativa alla cravatta per il vestito dello sposo

è il “papillon”, generalmente associato allo smoking.

Gli stilisti da cerimonia sembrano aver colto, però, il

corso dei tempi ed oggi propongono una vastissima

gamma di possibilità, spaziando dal classico allo

stravagante, dall’elegante al casual.

Non esiste abito che non si possa trovare per fattura,

tessuto, colore, lunghezza, ricamo.

Il limite, oltre che nel buon gusto, è nella fantasia

dello sposo, ormai in possesso della stessa varietà

che fino a qualche anno fa era solo prerogativa della

sposa. n

NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’ABITO PER LUI

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T R A R I C E V I M E N T O C L A S S I C O E S O L U Z I O N I A L T E R N A T I V E

NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n IL RICEVIMENTO

he sia di giorno o di sera, che avvenga

d’estate o in pieno inverno, che la

location sia più elegante o più spartana,

il ricevimento è un must a cui nessuno sposo mai

rinuncerebbe. La scelta della tipologia di banchetto

nuziale a cui far partecipare gli invitati al matrimonio

è, però, molto ardua, e prevede una serie di riflessioni e

considerazioni che non possono essere trascurate. L’età

media dei partecipanti, la tipologia di menù, il periodo

dell’anno in cui si svolge, e non da ultimo il gusto

dei neosposi sono parametri rilevanti e ineludibili. Le

possibilità, però, sono pressoché infinite, pertanto è

impossibile che gli sposi non riescano a scegliere la

location e la tipologia di ricevimento più adatte alla

loro situazione. Come dicevamo, a seconda dell’ora

in cui viene celebrata la cerimonia e a seconda degli

invitati, alcune soluzioni sono preferibili ad altre. Il

classico pranzo o cena, con posto a sedere assegnato,

è la soluzione preferita da quanti abbiano tra gli invitati

soprattutto parenti e persone anziane che non possono

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trascorrere troppo tempo in piedi. Questa tipologia di

ricevimento, che è quello più tradizionale ed è preferita

dalle coppie che si sposano nell’ora immediatamente

precedente il pranzo o la cena, prevede generalmente

un numero di invitati abbastanza alto ed un menù ricco

per numero di pietanze. Negli ultimi anni, le pietanze

servite al tavolo sono alternate ad abbondanti buffet,

generalmente per gli antipasti e/o i dolci, che non

prevedono l’assegnazione dei tavoli e, anzi, consentono

agli invitati di alzarsi, rompere la monotonia e scambiare

quattro chiacchiere con parenti e amici. È un modo

molto apprezzato per spezzare il ritmo, intervallando

momenti, soluzioni e location alternative.

Alcuni sposi scelgono la modalità buffet per l’inte-

ro ricevimento. Soluzione decisamente informale,

il buffet in piedi è l’ideale per le cerimonie che si

tengono nel primo pomeriggio, e prevede una

disposizione dei tavoli in ordine sparso, di solito

attorno ad un’area aperta o una corte, che si completa

con spazi corredati da poltroncine e divani, sui

quali gli invitati possono conversare o consumare

gli aperitivi. Per i più giovani, sono previste, poi,

soluzioni più moderne ed alternative. Una fra queste

è il “wedding happy-hour”: che si svolga in campagna

all’aria aperta oppure in città su di una terrazza con

vista sui tetti, questa tipologia di evento, leggero e

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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n IL RICEVIMENTO

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divertente, prevede normalmente un ricevimento

informale, con un allestimento particolarmente ricco sui

tavoli da buffet che propongono una notevole varietà

di cibi. Un elemento di grande importanza è senza

dubbio il colore che la fa da padrone con freschissimi

cocktail dalle sfumature più accese, accostati a pietanze

leggere e stuzzicanti. Ancora più amichevole ed

informale, è il matrimonio organizzato all’aperto con un

piccolo rinfresco per pochi intimi, denominato “picnic

wedding”. La location, che può essere una spiaggia

al tramonto o una campagna in primavera, richiede

massima attenzione ai dettagli, per evitare il rischio di

un matrimonio troppo disorganizzato e caotico. Perciò,

si prevede altissima cura dei posti a sedere (magari

imbottiti con tessuti di qualità), dei vialetti o percorsi

per raggiungere il posto (magari delimitati da candele

NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n IL RICEVIMENTO

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profumate), dei gazebo sotto i quali servire un menù

leggero ma appetitoso. Questo tipo di ricevimento

prevede di solito un accompagnamento musicale dal

vivo e balli fino a tarda sera.

Sullo stesso stile, ma ancor più di tendenza e chic,

novità del 2013, è il matrimonio “country”, la cui parola

d’ordine è “stupire con semplicità e naturalezza”, ovvero

studiare il modo giusto per colpire l’attenzione degli

ospiti utilizzando decorazioni floreali e oggetti presenti

nella vita di tutti i giorni.

Un matrimonio country-chic, quindi, non ha un unico

colore conduttore, ma presenta - sia nei fiori che nelle

composizioni - l’insieme variopinto delle tonalità

accese offerte dalla natura.

Il banchetto nuziale potrebbe svolgersi in un elegante

agriturismo o, in maniera ancor più suggestiva, in un

verde campo fiorito, magari ai piedi di una quercia

secolare finemente decorata con lanterne di carta

bianche. Le pietanze? Ovviamente solo prodotti della

natura, coltivati e curati sul posto. n

NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n IL RICEVIMENTO

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E S S E N Z E E C O LO R IP E R U N ’ AT M O S F E R AM AG I CA

NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n I F IORI

n’essenza, e tornano alla

mente ricordi d’infanzia, pro-

fumi noti, legati a sensazioni

vissute in passato. I fiori sono

i profumati e colorati spettatori del giorno più

importante nella vita di una coppia: raggianti,

passionali, discreti, avvolgono infatti tutta

l’atmosfera del matrimonio in un abbraccio dolce e

caldo.

Da sempre l’idea delle nozze è stata accompagnata

da un’immagine floreale: i fiori d’arancio, che sono

arrivati a noi dall’antica tradizione araba, infatti, sono

il simbolo dell’unione e simboleggiano purezza e

fertilità.

Ancora oggi i fiori, a distanza di secoli, sono

protagonisti imprescindibili del giorno del

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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n I F IORI

matrimonio, fondamentali per regalare la giusta

atmosfera. Ma selezionare i fiori e gli addobbi

per la chiesa e la location del ricevimento,

accostare colori e tipologie di fiori, con un occhio

alle nuove tendenze in fatto di flower designer,

immaginare il bouquet più adatto al proprio

abito da sposa e al proprio fisico, non è per nulla

semplice, e ed è spesso motivo di grande stress e di

forte indecisione.

Agli sposi si consiglia, generalmente, di affidarsi

ancora una volta ad un esperto del settore,

contattando il fioraio almeno due o tre mesi

prima della cerimonia: è giusto che lui impari a

conoscere gli sposi, i loro gusti, il loro stile, e che

sia costantemente informato su tutti i particolari,

dal colore dell’abito della sposa alla location della

celebrazione delle nozze, dalla casa dei genitori al

rinfresco. Il tutto per permettergli di organizzare

l’intero allestimento floreale, secondo uno stile

unico che garantisca una sorta di continuità fra le

diverse location.

Generalmente lo stile di partenza sarà legato a

quello del luogo in cui si svolgerà la cerimonia: in

una chiesa moderna verranno privilegiate le forme

geometriche e le composizioni più originali, mentre

in una cattedrale o in una chiesa più classica si

sceglieranno addobbi più tradizionali che esaltino

gli spazi e le architetture.

Per i matrimoni più informali, che si svolgono, ad

esempio, in una chiesetta di campagna, si posso

scegliere composizioni contenute con molto

verde e fiori di campo, così come in municipio,

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dove si prediligono le composizioni semplici, con

fiori profumati che rendono la sala più calda ed

accogliente.

Diverso è il discorso relativo all’addobbo floreale

per il rinfresco o la festa che seguirà la cerimonia.

Generalmente i ristoranti o le location attrezzate per

banqueting o catering hanno già un loro addobbo,

e non è richiesto agli sposi di preoccuparsene.

Allestimento differente nel caso di scelta di un

castello o di una villa d’epoca, nei quali si può

optare per grandi composizioni d’effetto a riempire

gli enormi spazi e ricreare gli antichi splendori del

posto. Al contrario, in campagna o all’aperto, si può

scegliere qualcosa di più informale e sbarazzino,

come vasi di alberelli e fiori, festoni, ghirlande.

La scelta della tipologia dei fiori è legata alla stagione:

in primavera si può optare per la freschezza di

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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n I F IORI

tulipani, astromerie, iris, peonie, calle, lillà, papaveri,

nelle tonalità pastello, magari accompagnati da

spighe di grano; in estate sono splendidi i girasoli,

arricchiti da grappoli d’uva o delphinium in vari

colori, solidago, agapantus, bocche di leone, lilium,

nuovi ibridi di rose, spatifillum e anturium, per dare

un tocco di raffinatezza; in autunno, si possono

sfruttare le bacche, i piccoli frutti abbinati sempre ai

fiori, mentre in inverno i sempreverdi costituiscono

un’ottima base da corredare di gelsomini e stelle di

natale bianche, rosse o rosate.

Per ciò che concerne il bouquet della sposa, la

tendenza per il 2013 sarà ancora quella vintage.

Quindi quello che ci si aspetta nei prossimi bouquet

sposa non sarà lo stile minimale e semplice, bensì

un ritorno e una riscoperta del romanticismo, con

nuance tenui e rifiniture in pizzo, perle e swarovsky.

Non solo quindi un ritorno del luccichio e dei

preziosi, ma anche quello del bouquet a borsetta,

impreziosito con fiori o decorazioni che richiamano

temi floreali. Se si sceglie un bouquet impreziosito

con perle, swarovsky e gioielli vari, è consigliabile

indossare un abito nuziale minimale, semplice e non

eccessivo con decori, altrimenti il tutto potrebbe

apparire eccessivamente carico.

In tutti i casi, i fiori dovranno essere in linea con

la scelta dell’abito da sposa, con la scelta degli

addobbi in Chiesa e con quelli del ristorante. Tonalità

delicate, tenui ed aggraziate, per organizzare un

vero matrimonio romantico di gran tendenza. n

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L A L I S TA N O Z Z EN E I PA R T I C O L A R I :D OV E , C O S A , P E RC H é ?

NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n LA LISTA NOZZE

ra gli innumerevoli preparativi per il

matrimonio, la lista nozze richiede

un’attenzione particolare, perché

riguarda tutto quello rimarrà anche dopo i giorni

dei festeggiamenti e accompagnerà gli sposi per

la vita. Soprattutto se si vuole evitare di ricevere

regali doppi, sgraditi o semplicemente superflui, è

opportuno organizzarsi per tempo e preparare una

lista nozze accurata e ragionata.

Nella maggior parte dei casi il matrimonio segna il

punto di partenza di una nuova vita in una nuova

casa, e di conseguenza indicare regali utili è quasi

una necessità. In questo caso, si consiglia di optare

per la lista tradizionale, da concordare con uno

dei tanti negozi della zona: non devono mancare i

servizi di piatti, sia per servire sia per consumare, i

servizi di bicchieri e di posate per ogni occasione,

gli accessori da tavola, gli utensili da cucina, gli

accessori per il letto e per il bagno e infine gli

elettrodomestici. Sebbene l’organizzazione della

lista nozze non richieda particolari accorgimenti,

possono essere comunque utili alcuni consigli:

innanzitutto non esagerare con l’acquisto di oggetti

inutili, in un primo momento possono sembrare

interessanti, ma, soprattutto se la casa è piccola, c’è

il rischio che siano troppo ingombranti e rimangano

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inutilizzati. Non rinunciare, però, a qualche vezzo:

se è vero che la lista nozze è una lista di cose di

cui si necessita, allo stesso tempo nessuno vieta

agli sposi di inserire qualche oggetto dei sogni,

che probabilmente, nella difficoltà della routine

quotidiana, mai comprerebbero da soli.

Attenzione, poi, alla scelta del rivenditore: oltre che

essere un centro specializzato e possibilmente di

fiducia, deve essere facilmente raggiungibile. Si può

pensare di aprire la lista nozze in negozi diversi, se

si preferisce differenziare il contenuto della lista (ad

esempio elettrodomestici, articoli per la casa, etc..)

oppure se si vuole semplificare la vita agli invitati.

In ogni caso, conviene sempre non rendere troppo

scomodo l’accesso alla lista agli invitati. Nel caso

in cui gli sposi abitino in due paesi differenti è

opportuno creare due liste di nozze, in modo che

sia più facile l’accesso a chi dovrà recarsi presso il

punto vendita.

Tra le mille possibilità che vengono offerte in tema

di lista nozze, oggigiorno una delle più apprezzate e

utili è la lista nozze online. Grazie a questo strumento,

infatti, vengono aggiunte ai vantaggi ormai ben

noti della lista nozze la praticità e la comodità che

sono proprie di internet. Questo servizio consente

di progettare un sito dedicato al matrimonio,

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all’interno del quale si possono visualizzare i regali

scelti dai futuri sposi. Ci sono siti che obbligano ad

attingere da un elenco preconfezionato, altri – più

moderni – in cui la lista viene creata direttamente

dagli sposi con i regali che desiderano, secondo i

loro gusti, le loro esigenze e la loro fantasia. Qualsiasi

regalo è possibile: le tappe della luna di miele, una

offerta a una ONG, etc. In questo caso agli invitati

non resta che scegliere il dono e inviare il relativo

importo tramite bonifico bancario o tramite carta di

credito. Gli sposi ricevono l’importo regalato dagli

invitati direttamente sul conto corrente abituale,

e possono usare le somme in assoluta libertà,

decidendo come, quando, dove e se spenderle

o meno. È sicuramente una modalità non troppo

raffinata, questo è vero, ma sicuramente è pratica

e molto utile, per gli sposi, ma anche per gli invitati.

Se poi, a proposito di matrimonio, si vuoi sposare

anche una buona causa, oggi lo si può fare

partecipando alla lista nozze virtuale di una

organizzazione umanitaria o di un ente che si

occupa di portare avanti attività solidali. In questo

modo, la gioia di un evento così importante come

il matrimonio, viene condiviso a distanza da altre

persone che beneficeranno dei regali solidali. “Save

the Children”, ad esempio, è una delle ONG che

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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n LA LISTA NOZZE

consente questo tipo di opportunità.

Basta andare sul loro sito e creare una lista nozze

online, scegliere tra tanti regali come yak tibeta-

ni, copertine per riscaldare i neonati o kit medici

di primo soccorso, e fare felici tanti bambini nel

mondo.

Il regalo che gli invitati sceglieranno online andrà

simbolicamente agli sposi, che riceveranno una

simpatica cartolina, un’ecard o una videocartolina

con certificato di donazione, e concretamente a

beneficio dei bambini delle aree in cui “Save the

Children” lavora. In questo modo, la lista nozze

diventa un’occasione preziosa per rendere speciale

non solo un evento così importante come il

matrimonio, ma anche quello di migliaia di persone

bisognose nel mondo. n

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U N P E T I T CA D E AUP E R I N O S T R IO S P I T I

NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n LE BOMBONIERE

roppo spesso, nella lunga e appas-

sionata trafila per la cura e la gestione

di tutti gli aspetti che coinvolgono

l’organizzazione di un matrimonio, la scelta delle

bomboniere (anticamente contenitori di “bon bon”,

oggi oggetti-ricordo di un evento importante) è

relegata ad un ruolo di secondo ordine. Spesso,

infatti, si ritiene possa rubare pochi attimi o che,

peggio, si possa demandarne il compito a qualche

anima pia che vorrà darci una mano.

Nulla di più sbagliato. La scelta dell’oggetto da

donare ai nostri invitati è, al contrario, un momento

fondamentale. È il solo modo che abbiamo per

ringraziare parenti e amici della loro gentile

presenza al giorno più importante della nostra vita,

e sarebbe un vero peccato se andassero via dal

ricevimento con l’idea che non sia stata prestata alla

bomboniera la giusta attenzione o cura.

Pensare di poter soddisfare i gusti di tutti, o di poter

scegliere un oggetto che possa coincidere con i

diversi stili delle case dei nostri parenti e amici, è

una missione impossibile. Si consiglia, pertanto, con

la buona pace di tutti, di scegliere la bomboniera

in accordo con i gusti degli sposi: ci sarà sempre

qualcuno che non gradirà, o che la troverà inadatta

allo stile della propria casa, ma almeno non si potrà

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dire che l’oggetto non sia stato scelto con la dovuta

considerazione.

Nonostante le nuove tendenze nell’organizzazione

del matrimonio e della cerimonia prevedano

molte novità, all’insegna dell’originalità e della

stravaganza, il settore delle bomboniere rimane

forse quello più tradizionalista e nostalgico. Otto

sposi su dieci scelgono di “donare” un oggetto per

la casa, che sia un piccolo soprammobile, magari

più prezioso e in argento (un portacandele, un

posacenere, una cornice, etc…) o un oggetto

più “utile” (un apribottiglie, un set di bicchieri da

liquore, un tagliacarte, etc…): nel primo caso, il

rischio di sbagliare e di non centrare il gusto altrui

è molto alto, ma se si intende optare per un cadeau

elegante e raffinato, questa è sicuramente la scelta

più opportuna; nel secondo caso, nel settore

dell’oggettistica, è molto più semplice individuare

una bomboniera più “universale”, che sappia accon-

tentare diversi gusti e adeguarsi a diversi stili.

Page 72: Nuovo Magazine SpoSì 2012/13

C’è, invece, chi opta per dei semplici sacchetti

contenenti confetti, simbolo di fortuna e prosperità.

È possibile anche realizzarli da soli, in casa: è un

modo per risparmiare ma anche per “donare”

davvero qualcosa che ci somigli. Le possibilità sono

diverse e anche qui dipenderà molto dal gusto degli

sposi, tipo di matrimonio che si intende celebrare,

dai colori che faranno da protagonisti.

Una tendenza degli ultimi anni è rappresentata,

poi, dalle bomboniere enogastronomiche; prodotti

del territorio o alimenti fatti in casa, vasetti di

marmellata, bottiglie di vino o piccole ampolline

di liquore, zucchero o sale aromatizzato, vasetti di

miele o spezie sono le scelte più comuni, ma anche

semplici sacchettini di biscotti o preparati per tisane.

Non accenna a tramontare, infine, la scelta della

bomboniera solidale, un modo elegante e raffinato

per coinvolgere amici e parenti in un’occasione

di riflessione e di disponibilità nei confronti del

prossimo. Sono tante le organizzazioni nel mondo

che consentono questa opportunità. In Italia, ad

esempio, l’AIRC (Associazione Italia per la Ricerca sul

Cancro), versando un libero contributo, fa recapitare

agli sposi delle bomboniere-scatoletta, di diverse

forme e colori. Un biglietto spiegherà il senso della

scelta e ne illustrerà lo scopo benefico.

Anche con Save the Children Italia, a seguito di

una donazione, si possono ricevere delle piccole

bomboniere. È possibile scegliere tra un sacchetto,

una scatolina, una pergamena, e personalizzarli con

una frase ricordo, a testimonianza dell’importante

gesto di solidarietà.

Sono solo due esempi di come sia possibile unire

l’utile al dilettevole, e di come, in un giorno di festa,

si possa pensare a chi è meno fortunato di noi. n

NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n LE BOMBONIERE

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A F F I DA R S I A DU N P RO F E S S I O N I S TA . . .O FA R E DA S è

NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n LA CASA

n tempi di crisi e di difficoltà

economiche, non tutti gli sposi sono

così fortunati da possedere già, agli

inizi della loro convivenza matrimoniale, una

casa di proprietà. Ad ogni modo, che la soluzione

scelta sia quella dell’affitto oppure dell’acquisto

della casa dei sogni, che si tratti di un loft, di

un appartamento o di una villetta, la cosa più

importante è che il nido d’amore, il focolare

domestico, sia caldo ed accogliente, e soprattutto

rispetti pienamente il gusto ed il carattere

degli sposi.

Chi intende costruire o arredare da zero, o

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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n LA CASA

semplicemente chi desidera personalizzarne il look

o, infine, chi vuole, tramite un intervento di restyling,

riqualificare uno spazio abitativo, può affidarsi ad un

architetto o ad un interior designer.

Questo professionista, infatti, risolve creativamente

i problemi attinenti la funzione dell’ambiente

e impiega la propria pratica e conoscenza

specializzata circa la costruzione d’interni, il sistema

edilizio e i componenti, l’attrezzatura, i materiali e

l’arredamento. Otre agli aspetti più squisitamente

tecnici, poi, può aiutare nel modulare e comporre

la dimensione di arredi, luci e colori, cogliendo le

tendenze del gusto e l’evoluzione degli stili, e in-

terpretando le esigenze e le aspettative del cliente.

Per chi non ha la possibilità di affidarsi ad un esperto

del settore e possiede creatività e buon gusto, può

pensare di ideare e progettare il proprio spazio

abitativo da sé. Oggi, nell’era della tecnologia, lo si

può fare anche con l’aiuto di software per il disegno

di interni. Il funzionamento è spesso facile ed in-

tuitivo: è sufficiente scegliere dalla libreria l’oggetto

o il mobile che si desidera aggiungere al progetto

e trascinarlo sulla vista della piantina in 2D, dopo

di che lo si può spostare, ridimensionare, ruotare

ecc… Inoltre è possibile applicare varie texture ai

muri ed al pavimento, aggiungere e spostare porte

e finestre, inserire punti luce e modularne l’intensità.

Basta dunque possedere una minima conoscenza

del pc per poter diventare progettisti per un giorno,

e vedere arredata interamente la propria casa dei

sogni in pochi minuti.

Chi ha la fortuna di poter arredare da zero la

propria casa, acquistando ex novo tutti gli arredi,

avrà vita più semplice. È sicuramente l’opzione più

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dispendiosa – in termini di tempo e di denari –

ma la scelta dell’arredamento, dei complementi e

degli accessori tutti, orientata a rispondere al gusto

estetico e alle esigenze degli sposini, consente più

facilmente di raggiungere il risultato sognato.

Ma, spesso, al contrario, spendere tanto e rivo-

luzionare del tutto uno spazio abitativo, non è

sinonimo di successo. O, meglio, non il solo. Non è

quindi necessario spendere una fortuna in mobili

nuovi o lanciarsi in pesanti e costose ristrutturazioni.

Per chi, ad esempio, sceglie un appartamento già

arredato, possono bastare piccoli, efficaci e mirati

interventi, anche low-cost, per far diventare la casa

più nuova, originale e accogliente. La personalità

di un appartamento, prima ancora che l’occhio si

soffermi sullo stile dell’arredamento, sul pregio dei

quadri o delle incisioni alle pareti, sull’eleganza dei

tessuti di rivestimento o sulla funzionalità dei mobili,

si evince immediatamente dai dettagli, colore ed

abbinamenti in primis. L’originalità di chi arreda e

predispone una stanza sta spesso nella capacità di

scegliere colori particolari ed accostarli per ottenere

effetti più o meno desiderati.

Cambiare colore e tipologia di tenda, ad esempio, è

ciò che più può contribuire a rinnovare una stanza

nella sua atmosfera essenziale, poiché anche la

luce che la illumina cambia radicalmente. Per non

parlare, poi, delle fodere dei cuscini: si può scegliere,

ad esempio, un colore vivace, e richiamarlo con

tocchi di colore anche su tessuti e accessori.

Un altro consiglio è legato all’uso degli stickers:

se applicati con gusto e fantasia, in modo che

richiamino altri accessori dello stesso ambiente nella

forma o nei toni di colore, possono dare un aspetto

completamente nuovo a una stanza e caratterizzare

con eleganza un angolo prima insignificante.

Insomma, bastano pochi interventi, partoriti da idee

creative, per arredare con gusto e personalità.

NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n LA CASA

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I L LO O KP E R F E T TO P E RI L M AT R I M O N I O

NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n IL MAKE-UP

a curiosità e le aspettative di tutti

gli invitati ad un matrimonio sono

legate all’apparizione della sposa, alla

sua figura nel complesso, e più nello

specifico ai singoli dettagli, al suo abito, alla sua

acconciatura e, naturalmente, al suo trucco.

Spesso al make up viene dedicata un’attenzione

minore rispetto ad altri importanti elementi (l’abito,

il bouquet, gli accessori, l’acconciatura), eppure è

fondamentale per limitare i difetti, esaltare i punti di

forza (begli occhi, labbra carnose, zigomi alti) e fare

in modo che la sposa sia radiosa e bellissima.

È evidente che il trucco è un accorgimento estetico

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soggettivo, legato al gusto, all’aspetto fisico, al

carattere, al vestito che si indossa, persino allo stile

di matrimonio da realizzare, ma, al contrario di altre

situazioni, come cene, aperitivi ed eventi vari in cui

ci si può sbizzarrire e osare, per le nozze sarebbe

meglio seguire qualche regola basilare.

Innanzitutto si sconsiglia alla sposa di truccarsi da

sola. A parte che l’emozione potrebbe giocare brutti

scherzi e regalare sul volto spiacevoli inestetismi,

ma se si vuole ottenere un risultato perfetto (che

non si sciolga, non si rovini facilmente, che resista

tutto il giorno, che non sia troppo evidente, etc.) è

necessario affidarsi ad un bravo professionista con

esperienza.

La qualità dei prodotti utilizzati e una loro

corretta applicazione, così come una precedente

preparazione della pelle, sono fondamentali per

l’esito del make up da sposa.

È inoltre preferibile scegliere un make up artist di

fiducia, che conosca i gusti della sposa, oppure un

professionista che sappia capirli al primo incontro,

rendersi completamente disponibile e individuare

in poco tempo che tipo di trucco può valorizzare la

sua bellezza. No al trucco eccessivamente pesante:

i cosmetici fluo e linee troppo marcate, oltre a non

essere adatti alla situazione, rischiano di rovinare il

risultato fotografico. Così come la pelle troppo scura:

sebbene la moda del momento premi le carnagioni

più colorite, una pelle troppo abbronzata (magari

anche con le lampade) è molto meno elegante

di una pelle chiara, e può penalizzare il trucco

creando un contrasto troppo evidente con il bianco

dell’abito da sposa. I colori (l’ombretto per gli occhi,

il rossetto, il fondo tinta) devono essere in armonia

tra di loro.

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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n IL MAKE-UP

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In questo modo, il make up artist dovrà scegliere

tra una gamma di colori freddi oppure una di colori

caldi. La scelta di un’opzione piuttosto che l’altra sarà

fatta in base al colore della pelle e dei capelli della

sposa, benché si potrà cercare un’armonia anche

con i fiori del bouquet. Un ultimo accorgimento: in

qualunque momento della giornata la sposa deve

essere sempre pronta per eventuali emergenze

e per i ritocchi. Se il trucco non è eccessivo, è

probabile che basti un po’ di rossetto, se invece si ha

un po’ esagerato, il consiglio è di portarsi dietro gli

accessori per il trucco e darsi una leggera ritoccata

ogni tanto. È una strategia necessaria per evitare una

pelle slavata, che da una sensazione di stanchezza, e

delle foto imperfette.

Come abbiamo già scritto a proposito delle

tendenze per gli abiti da sposa 2012-13, questo è

l’anno dell’exploit della sposa romantica, con pizzo,

chiffon, linee morbide e iperfemminili. E anche il

trucco andrà in questo senso. Una delle tendenze

2012-13 è sicuramente la conferma del make up

luminoso nei toni neutri. E il primo passo è la base

che deve essere perfettamente idratata e senza

imperfezioni. Consigliato, quindi, investire su un

fondotinta di qualità e ad alta tenuta, così che possa

essere a prova di baci, abbracci, lacrime e sudore

(soprattutto se ci si sposa in estate).

Parola d’ordine, quindi, luminosità, sia per la pelle

che per le labbra. Il trucco sposa 2013 prevede

labbra super lucide grazie ai gloss sempre più

performanti, che resistono per ore senza sbavare o

sparire nonostante baci, cibo e bevande.

I colori più in saranno le varianti più intense del rosa,

come il rosa candy o il rosa big bubble, ma se non si

è abituate a truccarsi e se proprio non ci si vede con

il colore, i toni nude donano un’aria chic, elegante e

molto glamour. Un discorso a parte merita il rosso:

c’è chi lo trova poco elegante e lo esclude, e c’è, al

contrario, chi sceglie di puntare sulle labbra e opta

per una versione lucida e ben visibile.

Infine, ultimi consigli: scegliere un trucco che faccia

sentire la sposa quanto più a suo agio possibile,

valutare, quindi, con il make up artist, la soluzione

più adeguata, effettuare sempre una prova prima

del matrimonio, e tenere sempre in considerazione

lo stile dell’abito e degli altri accessori. n

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L’ A L B U MF O T O G R A F I C OE D I L V I D E OD E L M A T R I M O N I O

NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n FOTO E VIDEO

album fotografico delle nozze, così come

il filmato, è il ricordo impresso su pellicola

delle emozioni vissute dagli sposi duran-

te la celebrazione del loro matrimonio. Scegliere se e

come realizzarli, è fondamentale per non lasciare che

gli sguardi, le immagini, le sensazioni, le speranze

che rendono unico quel giorno si perdano negli anni.

Perché, se le foto del matrimonio sembrano essere

oggi, nella fugacità della rete digitale, un’inutile pratica

ormai obsoleta, è sufficiente ricordare per un attimo lo

stupore e la sensazione provata nello sfogliare l’album

dei propri genitori per capire quanto possa essere

importante custodire la traccia indelebile dell’amore

nuziale. È innegabile che la valutazione del fotografo e

del servizio da realizzare debba riflettere il gusto degli

sposi. Come avviene per gli abiti, gli addobbi floreali,

la sala del ricevimento, anche per l’album fotografico

gli stili sono molto differenti: dal classico raccoglitore

con la copertina in pelle, scamosciata, liscia, con

inserti o senza, all’ultra-moderno con rivestimento in

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Page 85: Nuovo Magazine SpoSì 2012/13

lamine di alluminio, di argento o di vetro, le possibilità

sono pressoché infinite. Le opzioni, tuttavia, non si

limiteranno all’involucro: anche l’interno ha sufficienti

opportunità di personalizzazione. Le foto possono

essere stampate direttamente su carta o fissate come

quelle dei nostri genitori, orientate sul lato orizzontale

o quello verticale, lisce o in rilievo, con possibilità,

addirittura, di restituire l’effetto tridimensionale dopo

aver indossato gli appositi occhialini. Per quanto la

tecnica si sia evoluta e le attrezzature fotografiche

siano alla portata di tutti i professionisti, il mestiere del

fotografo è uno dei pochi ad essere ancora veramente

artigianale. La differenza non è nella macchina utilizzata

o nel numero di obiettivi a disposizione: la qualità di

un servizio dipenderà principalmente dalle capacità

del fotografo di interpretare e realizzare quanto

immaginato dagli sposi per il loro giorno più bello.

Giova sapere, tuttavia, quali sono i servizi più di tendenza

per scegliere il fotografo secondo la tecnica che dal

punto di vista degli sposi è più adatta al loro modo di

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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n FOTO E VIDEO

Page 87: Nuovo Magazine SpoSì 2012/13

essere. Il servizio tradizionale prevede foto in posa e

situazioni create ad hoc: le pagine dell’album saranno

come rintocchi di campana che scandiscono ogni

momento del matrimonio, dalla celebrazione al taglio

della torta nuziale. Il reportage, più che una raccolta di

foto significative, si concentra nella cattura di azioni ed

emozioni. Le foto più ricorrenti ritraggono il viso delle

persone, le mani ed il linguaggio del corpo, al fine di

carpire le impressioni degli sposi nei diversi momenti

delle loro nozze. Come un reporter, il fotografo si sforza

di raccontare la giornata del matrimonio con immagini

complesse e con l’attenzione quasi maniacale verso i

dettagli: la posa è meno importante di uno sguardo,

di un abbraccio o di un’espressione spontanea del

viso. Gli album confezionati dagli studi che operano in

questo stile sono di grande qualità con un occhio alla

modernità, offrendo libri digitali con uso di materiali

molto pregiati. Lo sviluppo dei software di post-

produzione che permettono ai grafici di manipolare

le foto digitali ha contribuito al diffondersi della fine

art, tecnica utilizzata per inserire effetti particolari

come cornici, arabeschi, grane, o colori di fondo ad

immagini di partenza apparentemente banali. In verità,

le contaminazioni tra gli stili sono molto diffuse: capita

spesso di vedere all’interno dello stesso album sia foto

in posa (in chiesa piuttosto che nella casa della sposa),

sia foto “rubate” durante la celebrazione o la festa al

ristorante.

Per il filmato valgono le stesse regole ed accorgimenti

usati per le foto. Delle buone riprese non dipendono

dall’attrezzatura ma dalla capacità di rispettare il modo

di essere degli sposi, orientandone i gusti senza imporre

la propria visione da film-maker hollywoodiano o da

neo-verista italiano. Il matrimonio è un giorno unico,

così come l’album che ne custodirà la memoria. La

scelta dei professionisti che ne imprimeranno le

immagini dipenderà dal ricordo che si vorrà lasciare a

chi, in futuro, ne sfoglierà le pagine.

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n

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I L R E P O R T A G E D I M A T R I M O N I O S E C O N D O

R I N O C O R D E L L A

NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n FOTOVIDEO•ADV

i definisce un “cantastorie”, di quelli che

ogni volta si ritrovano a narrare una

storia nuova, ricca di dettagli, piena di

emozioni. E se per una volta lo strumento utilizzato

non è la voce, ma una macchina fotografica, poco

importa, un racconto si può narrare anche così. Le

immagini come paragrafi di una storia ben più lunga,

scatti che ne raccontano i passaggi più importanti,

sguardi ed espressioni che parlano più di mille parole.

È questa la filosofia che muove Rino Cordella, fotografo

matrimonialista, esperto in reportage, membro delle

due associazioni americane che raggruppano i più

quotati fotogiornalisti di matrimonio. Ci facciamo

raccontare un po’ della sua vita, di come nasce questa

passione così forte, di come si trasforma in una carriera

di straordinario successo nazionale ed internazionale.

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Page 89: Nuovo Magazine SpoSì 2012/13

Chi è Rino Cordella? Come e quando nasce la sua

passione per la fotografia?

Sono nato a Bruxelles, nel 1964, in un ambiente aperto

a diverse influenze artistiche. Questo melting pot di

opportunità ha influenzato la mia attività creativa, che

poi, più avanti, ha trovato nuove influenze nel Salento,

dove è nato - precisamente a Copertino - il mio studio

fotografico e dove continuo, con la stessa energia e lo

stesso spirito creativo, la mia attività.

Che cos’è per lei la fotografia?

La fotografia per me è un’opportunità per esprimere

agli altri le mie emozioni. Mi sento come un cantastorie,

fotografare per me è raccontare sempre una nuova

storia; è una sfida diversa, tra passione e tecnica; è una

magia da restituire a chi per un giorno si è affidato

all’occhio speciale della mia macchina fotografica.

Nella sua carriera ha ricevuto importanti premi e

riconoscimenti…

Esattamente. Sono stato premiato nelle varie

associazioni nazionali ed internazionali, quali WPJA

(Wedding Photojournalist Association) – AGWPJA

(Artistic Guild of the WPJA) – ANFM ( Associazione

Nazionale Fotografi di Matrimonio) – Fearless

Photographers . Nel 2010 mi sono piazzato al 12°

posto nella classifica finale AGWPJA (associazione

che insieme a WPJA raccoglie i migliori fotografi di

matrimonio nazionali ed internazionali che operano in

stile fotogiornalistico), il primo fra i fotografi italiani. È

stata una grandissima soddisfazione. Quest’anno, poi,

ho ricevuto la qualifica QIP nella categoria matrimonio,

certificazione molto ambita, riconosciuta da tutte le

associazioni italiane e rilasciata da una giuria nazionale

composta da grandi nomi della fotografia italiana.

È, quindi, un esperto in servizi fotografici per

matrimoni…

È un settore che mi piace moltissimo, lo trovo

affascinante e carico di emozione. Tra l’altro, in questo

ambito, sono stato giudice per il concorso 2° contest

2012 dell’ANFM (Associazione Nazionale Fotografi di

Matrimonio).

C’è uno stile che la rappresenta maggiormente?

Sicuramente il reportage, che meglio di tutti cattura

i momenti e le emozioni, e li cristallizza in immagini

indelebili. Attraverso il reportage si va a indagare

nell’intimo dei soggetti coinvolti, non solo degli sposi

ma di tutte le persone che li circondano, senza posa,

suggerimento o intervento. La bravura di un fotografo

nel realizzare un reportage di matrimonio sta nella

sua capacità di non interferire con la cerimonia e i

festeggiamenti. È sicuramente uno stile più creativo,

richiede ottima tecnica e capacità di leggere e catturare

le emozioni. n

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C O M E E D OV EF U G G I R E P E R I LV I AG G I O D I N O Z Z E

NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n LA LUNA DI MIELE

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organizzazione di un

matrimonio prevede un lungo

periodo fatto di appuntamenti,

valutazioni, prove, scelte,

controlli, verifiche. Alla fine di questo vero e

proprio tour de force, caratterizzato da momenti

di eccitazione che si alternano a momenti di

sconforto e disperazione, tutti gli sposi sognano

di poter fuggire via, lontani da tutto e da tutti, in

un posto che consenta loro di mettere da parte lo

stress accumulato e dedicarsi finalmente al pro-

prio partner.

La scelta del luogo e dell’itinerario da seguire è

molto variabile, essendo dipendente da vari fattori:

la disponibilità economica è certamente l’aspetto

più inderogabile, ma sono altrettanto vincolanti

e decisivi la disponibilità di tempo, i gusti degli

sposi, la situazione climatica in base alla scelta

del periodo.

Come dicevamo, l’aspetto economico è sicuramente

decisivo nella scelta del viaggio: ad ogni modo, sta

diventando sempre più frequente la scelta di aprire

una lista nozze in una agenzia di viaggio, presso la

quale parenti e amici possono versare una quota-

regalo e permettere agli sposi di coronare il sogno

di un viaggio indimenticabile. Una volta risolto il

problema economico, scegliere la destinazione

finale sarà più semplice.

Concorreranno alla scelta i gusti e i desideri degli

sposi, che considereranno, inoltre, il tempo a

disposizione (in relazione agli impegni lavorativi

e ai rientri dai congedi matrimoniali) e il mezzo

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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n LA LUNA DI MIELE

di trasporto con il quale intenderanno muoversi.

L’aereo è certamente il mezzo di locomozione più

utilizzato. Veloce e comodo, permette ai neo sposi

di raggiungere in brevissimo tempo i luoghi dei loro

sogni.

La meta più ambita per gli sposi del 2012-2013

risulta essere ancora gli Stati Uniti: si può spaziare

da un tour in California accompagnato da un

soggiorno di mare e relax nelle isole del Pacifico o

nella più vicina Baja California, alla scoperta della

costa Est, da New York a Washington passando per

Philadelphia, con escursione imperdibile alle celebri

Cascate del Niagara. Insomma ce n´è per tutti i gusti

e tutte le tasche.

Al secondo posto si posizionano Australia e

Polinesia, che insieme costituiscono il 15% del

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mercato. Hanno un costo relativamente alto, non

alla portata di tutti, ma rappresentano il top per una

vacanza da sogno.

Aumentano, poi, le richieste per il Sud Africa (4%):

da Città del Capo, affacciata sull’Atlantico, con le

sue suggestive scogliere, al mitico Capo di Buona

Speranza, doppiato da Magellano e battuto dai venti

e a picco sul mare, il Sud Africa offre un’esperienza

indimenticabile, che evoca emozioni forti e traccia

ricordi indelebili.

Sono sempre numerosi gli sposini che optano,

invece, per una nave da crociera, giusto mix tra

desiderio di relax e voglia di vedere nuovi posti. A

bordo offrono il meglio del divertimento con sport

acquatici e attività culturali: di giorno, si può oziare

in piscina o farsi coccolare nei centri benessere,

mentre di sera si può giocare al Casinò, assistere a

spettacoli, ballare o semplicemente trascorrere una

serata tranquilla a guardare le stelle. Oggi la crociera

offre una vasta scelta di itinerari, dalle romantiche

città del Mediterraneo alle incontaminate spiag-

ge dei Caraibi. I prezzi sono accessibili, dando la

possibilità di soggiornare in cabina interna, con

finestra o con balcone.

Gettonatissima, infine, negli ultimi anni, è la modalità

on the road (turismo itinerante, all’avventura, in auto

o in moto), che è molto meno low cost di quanto si

potrebbe immaginare, ma in quanto ad adrenalina

non ha paragoni.

Famosissima è la Route 66, affascinante come

poche, lungo le strade del West Americano. Si tratta

senza dubbio di una luna di miele un po’ atipica, ma

il fascino dell’avventura e la varietà e la bellezza dei

posti che si possono visitare, la posizionano in cima

ai desideri dei giovani neo sposi. n

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Specialisti in

Viaggi di Nozze

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IMMAGINIRino Cordella

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Nuovo Magazine SpoSì Anno II - N° 1

In copertina: Giovanni Conversano e Giada Pezzaioli

indossano abiti Errico Maria Alta Moda Sposa

Iscritta al n. 21 del Registro della Stampadel Tribunale di Lecce il 16 ottobre 2012

Gli articoli contrassegnaticon la scritta “ADV” sono

da considerarsi pubblicitari

È vietata la riproduzione parziale ototale di articoli e immagini senza la preventiva

autorizzazione scritta da parte dell’editore

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