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FLOWER STYLIST
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Sono profeti di sventura che giocano al ribasso per
nascondere - tra opinioni, previsioni e teorie - una
meschinità: oscurare il valore della famiglia fondata
sul matrimonio. Renderlo soltanto una possibilità
al pari di altre, apparentemente più economica,
indubbiamente meno impegnativa.
Si rifiutano di accettare che sposarsi oggi è un
investimento certo. Ignorano che oltre le angosce c’è
il coraggio. Trascurano la forza dell’amore che unisce
i cuori, rinsalda i vincoli, rafforza le motivazioni.
Sostiene con l’ottimismo e la fiducia la giusta
aspirazione a credere nel futuro.
Sappiamo bene di passare per fatalisti. Anzi, qualcuno
pensa che le belle parole siano soltanto il veicolo
migliore per alimentare il business. Non è così. Perché
il magazine che avete tra le mani potrà esservi utile
soltanto per organizzare e vivere a mille il giorno più
bello della vostra esperienza di coppia. Dal giorno
dopo, potrete regalarlo ad altri innamorati che, come
voi, vorranno convolare a giuste nozze.
Dal giorno dopo servirà soltanto la vostra
determinazione a difendere il patto d’amore che
vi siete giurato e la fermezza a costruire la famiglia
appena fondata. È il giorno dopo che ci sta a cuore,
perché il giorno dopo inizia il domani. Perché il giorno
dopo avrete tra le mani il primo mattone della vostra
felicità e la responsabilità di collocarlo a regola d’arte.
Vi regaliamo per un altro anno queste pagine patinate
ma ricche di proposte e sovrabbondanti di idee.
Fatene un uso saggio. Apprezzate i nostri inserzionisti,
scelti tra i migliori del territorio. Soprattutto prendete
in considerazione i suggerimenti e i consigli che
meglio si sposano - è proprio il caso di dirlo - con le
vostre personalità, i vostri gusti, le vostre sensibilità.
Con il vostro amore.
L’augurio che vi facciamo può sembrarvi banale: date
il meglio di voi stessi. L’amore ripaga con interessi
molto vantaggiosi. E poi: non risparmiatevi nel dare
la luce alla vita. I figli sono ricchezza infinita.
Buon matrimonio. Buon giorno dopo.
Hanno rinchiuso i sentimenti nella stanza dei soldi.
Hanno aggiunto la voce “progetti di vita” nel registro
della contabilità ordinaria. Stanno provando a
imprigionare il matrimonio nella cassaforte vuota
della crisi economica. Hanno inserito il verbo
“sposarsi” nell’elenco delle paure. E hanno declassato
l’espressione “per tutta la vita” al grado di problema.
Non si accorgono che più l’incertezza prevale e più
le persone innamorate si scelgono per sempre. Più
il futuro è colorato di grigio scuro e più le coppie
di fidanzati decidono di colorarlo con le tinte
dell’amore senza fine. Più si parla di mammoni e di
sanguisughe e più i ragazzi dimostrano la maturità di
chi sa prendere e mantenere gli impegni importanti.
D IV I N C E N Z OPAT I C C H I O
9
n
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14 GIOVANNI CONVERSANO Mi sposo? Ehm, sì, no...forse!
20 ROBERTO DI CARLO Tra creatività e pragmatismo: il wedding planner
28 L’ABITO PER LEI Il corto è glam
42 L’ABITO PER LUI Quando la vanità è uomo
48 IL RICEVIMENTO Meglio tradizionale o originale?
58 I FIORI Gli addobbi floreali
64 LA LISTA NOZZE Tradizione, virtualità o solidarietà?
70 LE BOMBONIERE Una scelta importante
74 LA CASA La casa con stile e personalità
80 IL MAKE-UP Le regole d’oro del make-up
84 FOTO E VIDEO Come cristallizzare un’emozione
90 LA LUNA DI MIELE Tra sogno e realtà
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G I OVA N N IC O N V E R S A N O E I L M AT R I M O N I O
NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’INTERVISTA
n televisione ha l’aria del dongiovanni,
dello sciupafemmine, del bello e dan-
nato. Ed invece è un ragazzo come tanti,
con valori sani e una famiglia solida alle spalle. In
questa intervista, rilasciata nel retro della tabaccheria
della madre a Lecce, Giovanni Conversano si confessa,
parlando di carriera e di famiglia, di sacrifici e di
soddisfazioni, di difficoltà e di successi. Testimonial
d’eccezione della Fiera Sposi 2012, l’ex tronista di
Uomini e Donne ed oggi conduttore televisivo e di
molti eventi locali e nazionali, si lascia andare e apre le
porte ad un futuro, quello più prossimo, che potrebbe
riservare delle importanti novità.
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La sua carriera nel mondo dello spettacolo è lanciata,
e il suo volto è notissimo. Ma chi è veramente
Giovanni Conversano?
Occorre fare una precisazione. Sono come davanti ad
uno specchio. Davanti c’è Giovanni, l’uomo, dall’altra
parte Conversano, il personaggio. Sono la stessa
persona e convivono nello stesso fisico, ma sono due
personalità molto diverse. Vivono su binari paralleli,
che non si incontrano mai. Giovanni è un ragazzo di
provincia, che vive dei valori della famiglia e della sua
terra, sportivo, laureato, specializzato alla Cattolica
di Roma, felicemente fidanzato. Una vita fatta di
piccole cose, ma importanti. Conversano è l’uomo di
spettacolo, che ha partecipato a Campioni, il reality
sportivo, a Uomini e Donne di Maria de Filippi, e ha
fatto parlare di sé sulle pagine dei rotocalchi e dei blog.
In quale di questi programmi televisivi si è sentito
maggiormente “Giovanni”?
Recentemente quando ho condotto il Tour di Miss
Italia in Puglia, o quando mi sono cimentato nel ruolo
di attore in Saturday Night Live, o quando sono stato
inviato per Uno Mattina, la testata giornalistica di Rai 1.
Sono state tre esperienze in cui mi sono sentito molto
a mio agio, cimentandomi in diversi ruoli, tutti molto
vicini al mio mondo. Ma sicuramente l’esperienza in
cui mi sono sentito maggiormente “Giovanni” è stata
quella di Campioni. Ho sempre amato il calcio, e ho
vissuto fino a 20 anni con il sogno di diventare un
fuoriclasse. Ho giocato per 10 anni nelle giovanili del
Lecce, per un periodo mi allenavo con Iaquinta, che poi
andò all’Udinese. Quel treno mi passò a fianco, ma per
colpa di un infortunio non riuscì a prenderlo. Capito
che non avrei più potuto giocare a calcio a livello
professionistico, tentai nuove strade. “Campioni” era il
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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’INTERVISTA
giusto compromesso tra il mio desiderio di giocare a
calcio e la possibilità di aprirmi nuove opportunità.
Che successe dopo?
Dopo Campioni ebbi un momento di difficoltà. Avevo
perso la mia credibilità come calciatore, e tutto il resto
non mi importava. Quando fui chiamato da Maria
De Filippi la prima volta, rinunciai. Poi la redazione
insistette, sei mesi dopo, ed accettai. Nonostante mi
abbia etichettato e non sia stato facile uscire fuori dal
ruolo del Tronista, spesso ingiustamente bistrattato,
devo tutto a quella trasmissione, perché mi ha dato
popolarità e consenso.
Il ruolo del Tronista sembra avere poco in comune
con il matrimonio. Perché credi di essere stato scelto
come testimonial di Fiera sposi 2013?
Il Tronista è un personaggio, Giovanni Conversano è un
uomo dai principi sani, dai valori profondi, legato alla
famiglia e al territorio. Credo di essere stato scelto per
questo motivo, perché sono un personaggio pulito.
Cosa pensa del matrimonio?
Credo molto nel matrimonio e, in famiglia, ho splendidi
esempi di matrimoni felici. Credo che sia un passo
importante, che preveda dei sacrifici e delle rinunce,
che vada fatto solo quando si è convinti della propria
scelta.
Oltre che provare gli abiti da sposo e partecipare al
servizio fotografico della Fiera, l’abbiamo intravista
chiedere informazioni e aggiornarsi sulle ultime
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Giada Pezzaioli, testimonial insieme al compagno Giovanni Conversano dello spot della “Nuova Fiera Sposi 2012”
tendenze in fatto di ricevimenti e matrimoni. Che
Giovanni Conversano sia pronto per il grande passo?
Non lo so, qualcosa nell’aria c’è, forse. Ma se anche fosse
non lo direi.
Come si concilierebbe il suo lavoro di personaggio
dello spettacolo con la famiglia?
In realtà, far conciliare i due mondi è un’impresa titanica.
Il mondo dello spettacolo è un branco di lupi, non puoi
mai permetterti di essere al 99%, perché c’è sempre
qualcuno che sarà al 100% e ti soffierà il posto. La
carriera nel mondo dello spettacolo richiede sacrificio
quotidiano, studio e preparazione costante, dedizione
massima. Non è facile, con questo stile di vita, dedicarsi
anche ad una moglie e a dei figli. Ma mai dire mai,
sono molto legato alle mie radici e alla mia famiglia, e
nonostante il lavoro me lo richiedesse e comportasse
enormi sacrifici, non ho mai lasciato Lecce. Quindi sono
uno che sa sacrificarsi in virtù della famiglia.
Progetti per il futuro?
Viviamo sotto questo cielo. Vediamo quello che accadrà.
Ho alcune cose in via di definizione che spero andranno
in porto, ma sono molto scaramantico e preferisco
non anticipare nulla. Io intanto continuo a studiare, a
perfezionarmi, a scegliere le proposte che mi arrivano
con cognizione e attenzione. Sono dell’idea che tra
un uovo oggi e la gallina domani sia meglio la gallina.
Pertanto evito occasioni che potrebbero compromettere
la mia credibilità o la fiducia che il pubblico ha su di me,
e preferisco rimanere in attesa di occasioni che possano
valorizzare le mie competenze e la mia professionalità,
così come è accaduto con “Uno Mattina Estate”, quando
sono stato inviato per gli Europei di calcio, ruolo nel
quale mi disimpegno con più disinvoltura. n
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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’INTERVISTA
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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’INTERVISTA
il sogno di tutte le spose. Quello di poter
avere al proprio fianco, nella preparazione
del matrimonio, una persona di fiducia
che sappia rispondere a tutti i dubbi, le richieste, gli
interrogativi dell’ultimo minuto. In poche parole,
un wedding planner, professionista dai mille volti,
che aiuta a disegnare il matrimonio, individua le
situazioni più vantaggiose, tiene insieme tutte le parti
del progetto. Una figura carismatica e di supporto,
fantasioso ma pragmatico, a metà strada tra l’esteta
creativo e il consulente.
Ce ne parla Roberto di Carlo, wedding planner di
successo.
Lei è un wedding planner di successo. Come ha costrui-
to questa sua professione? Come e quando è nata?
È nato tutto circa vent’anni fa, quando ancora la
figura del wedding planner era difficile anche solo
da immaginare. Sono sempre stato un appassionato
di fotografia e quando ho conosciuto mia moglie,
scenografa, abbiamo cominciato a lavorare insieme,
progettando location, cornici e scenari per eventi
20
Roberto Di Carlo
21
importanti. Da lì a diventare wedding planner il passo
è stato breve: quale evento è forse più importante del
matrimonio?
MasterWedding è la sua ultima innovativa creazione.
Ce ne vuole parlare?
MasterWedding rappresenta il coronamento di un
sogno, l’evoluzione naturale di 7 anni di lavoro per la
produzione della prima piattaforma multimediale in
Italia dedicata al wedding. Una piattaforma che raccoglie
le tante iniziative sviluppate in questi anni e soprattutto
le grandi innovazioni. È un nuovo concept formativo
incentrato sulla reale e concreta esperienza sul campo.
La mission è quella di immettere sul mercato figure
professionali all’altezza del loro ruolo, per sviluppare
in Italia una nuova cultura dell’organizzazione dei
matrimoni. L’innovazione, oltre che nei contenuti, è
nella possibilità di ricevere aggiornamenti continui
e costanti attraverso sistemi interattivi, fruibili in ogni
momento e ovunque. Il tutto viene fruito in modalità
interattiva, dinamica e in tempo reale.
Quale sarà il suo ruolo all’interno di Fiera Sposi 2012?
In quale settore porterà la sua professionalità ed
esperienza?
Il mio ruolo all’interno della Fiera prevedrà due tipi di
incontri: con gli aspiranti wedding planners locali e
gli addetti ai lavori, e poi con le coppie di sposi. Con
i primi, proveremo a fare un punto sul mercato e
stabiliremo insieme le regole del gioco. Parleremo di
tendenze, ma soprattutto di business. Porteremo la
nostra competenza creativa, presenteremo i nostri
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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’INTERVISTA
interventi, racconteremo delle buone prassi, ma
concentreremo l’attenzione sull’aspetto aziendale, di
come sia possibile fare impresa in questo settore. La
seconda tipologia di incontri è riservata, invece, alle
future coppie di sposi. Forniremo loro gli strumenti
teorici e pratici per organizzare un matrimonio di
successo e perché no, spiegheremo loro le motivazioni
per cui è sempre più opportuno e conveniente affidarsi
ad un esperto del settore.
A proposito, perché una coppia moderna dovrebbe
rivolgersi ad un wedding planner?
Può sembrare paradossale, ma uno dei motivi più
validi per cui rivolgersi ad uno specialista è quello
economico. Il wp, essendo un professionista del
settore, conosce bene gli attrezzi del mestiere (e
soprattutto conosce i fornitori) e riesce ad ottenere
il massimo al giusto costo. Il wp, rispetto al tiramolla
tra sposi e fornitori, rappresenta la figura neutrale e
competente, e affidarsi a lui significa mettersi al riparo
da brutte sorprese. Senza poi tralasciare l’aspetto più
scenografico, che il wedding planner tende a curare nei
minimi dettagli.
Quali doti deve possedere un wedding planner?
Il wp deve riuscire ad entrare in sintonia e in simbiosi
con gli sposi. Deve essere una spugna e plasmarsi su di
loro. Il wp non è una prima donna, non può imprimere
il suo gusto e il suo stile, ma deve lavorare in accordo
con le richieste del cliente.
L’organizzazione di un matrimonio. Da dove si
comincia? Quali sono le tappe fondamentali per la
buona riuscita dell’evento?
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Dipende sempre dalle priorità degli sposi. General-
mente si comincia dalla scelta delle location,
ma tutto dipende da cosa chiedono i clienti.
Recentemente mi è stato chiesto di organizzare una
due-giorni, in cui la prima giornata era dedicata al
rito e la seconda ai festeggiamenti, con al centro un
pernottamento. In questo caso, le location erano
più di una. Ma abbiamo scelto un antico borgo
medievale, e non abbiamo dovuto aggiungere tanto: la
magia era tutta lì.
Quali sono le ultime tendenze nel settore?
L’ultima tendenza è rappresentata dallo stile Shabby
chic, ovvero il vintage di lusso concepito dalla designer
americana Rachel Ashwell. È uno stile romantico e chic
che riflette un animo di altri tempi, fatto di semplicità
e gusto per un’eleganza pacata. In generale, si stanno
abbandonando i colori pastello, che lasciano spazio
ai contrasti e ai colori più forti e vivaci. Tiene la richiesta
classica su bianco e avorio, ma si assiste sempre più fre-
quentemente a proposte più audaci e coraggiose. n
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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’INTERVISTA
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T E N D E N Z E P E R G L I A B I T I DA S P O S A 2 01 2 - 2 01 3
NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’ABITO PER LEI
abito da sposa è il sogno di tutte le
donne. Che sia romantico o austero,
classico o più moderno, chiaro o in
colori pastello, vaporoso o sobrio, la scelta dell’abito
da sposa è uno dei primi pensieri di una donna
dal momento in cui decide di sposarsi. E anche se
crescendo i sogni cambiano, e si passa dal desiderio
di bambina di un velo lungo dieci metri e di una
carrozza ad un abito molto sobrio e l’arrivo in chiesa
su una Smart, rimane comunque intatto il dubbio di
come dovrà essere il vestito più importante della vita.
Trend a parte, è giusto sottolineare che soprattutto
nel giorno del matrimonio è importante rispecchiare
la propria personalità: sono assolutamente out
le trasformazioni dell’ultim’ora, make-up da star,
capelli posticci e abiti che non armonizzano o non
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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’ABITO PER LEI
valorizzano la sposa, il suo fisico, il suo essere. Il
consiglio è di non partire con un’idea predefinita,
ma di individuare lo stile dell’abito da sposa solo
dopo alcune prove: non sono rare le future spose
che, convinte di stare bene solo con vestiti semplici
e lisci, si stupiscono nel vedersi bellissime ed
affascinanti con un abito romantico in tulle! Bisogna
ricordarsi che il matrimonio è un unico giorno in tutta
la vita, quindi la parola d’ordine è osare, coronare il
sogno di bambine anche se oggi si è adulte e con
la testa sulle spalle, senza però mai dimenticare
stile e buon gusto. La scelta alla fine dovrà ricadere
solo su quel vestito che meglio valorizzerà la figura
della sposa, esaltando i suoi punti di forza (magari
un bel decolté o un collo lungo) e celando i punti
di debolezza (spesso fianchi larghi, punto vita non
strettissimo, seno troppo abbondante).
Per quel che riguarda il modello, è molto difficile
dispensare consigli in quanto gli abiti da sposa sono
moltissimi e la scelta deve ricadere su quello che
meglio esalterà le caratteristiche fisiche della sposa.
Ad aiutare nella scelta, però, ci sono delle regole
di massima da seguire, che possono dipendere, ad
esempio, dal luogo in cui ci si svolge il rito, dalla
stagione, dall’età della sposa. In linea generale (ma
in tutte le situazioni vi è l’eccezione che conferma
la regola) se la cerimonia si svolge con rito del
matrimonio cattolico in chiesa, l’abito da sposa sarà
lungo e bianco, o in una delle sue sfumature, che
vanno da quelle calde come l’avorio e il crema a
quelle fredde che tendono al ghiaccio, che vanno
scelte anche in base al gusto e alla carnagione. Per
spose non più giovanissime, o magari al secondo
matrimonio, non sono indicati abiti romantici, di
tulle, con ampie gonne vaporose, ma piuttosto,
senza rinunciare al lungo, abiti lisci e scivolati o
sobri, magari non in total bianco. Per il matrimonio
civile l’eleganza consiglia un tailleur o un abito
corto, anche se oggi risultano adeguati anche abiti
da sposa lunghi o da sera. Le scarpe, i guanti e gli
accessori dovranno essere adeguati all’abito da
sposa, così come il trucco e l’acconciatura.
Le collezioni 2013 prevedono spose all’insegna del
glamour, spesso con abiti accumunati da linee ro-
mantiche, che rivendicano l’amore per la tradizione,
ma personalizzati con dettagli vintage e con acces-
sori più particolari. Pizzi, organze, tessuti leggiadri
spesso impreziositi da pietre preziose e cristalli per
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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’ABITO PER LEI
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la donna moderna protagonista della sua favola.
Il trend di quest’anno, dedicato alle spose
sbarazzine, quelle che amano stupire e che amano
quel tocco di vintage anni ’50/60, è l’abito corto,
una volta indossato solo per cerimonie civili ma
oggi sdoganato anche per i matrimoni in Chiesa. Tra
gli abiti da sposa corti ci sono diversi stili e modelli.
Si può optare per un taglio più elegante, oppure
più classico, ma anche per un modello più
informale che assomiglia più ad un abito da sera
che ad un vestito da sposa.
Per una sposa giovane e alla moda vengono
proposti abiti in pizzo dalla linea semplice, ma
preziosa oppure corpini stretti accompagnati a
gonne di tulle corte e gonfie.
In questi casi l’abito può anche essere poi utilizzato
in altri contesti visto che può essere un bel vestitino
da cocktail per qualche occasione particolare. I
colori? Il bianco, il grigio molto tenue tendente
all’azzurro, l’oro, lo champagne, sapientemente
sposati per dar vita a giochi di tessuti e trasparenze
o tulle per gonfiare le gonne. n
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G L I A B I T I D IC H I A R A E F F E S P O S A
C a m p i S a l e n t i n a ( L E ) V i a N o v o l i , 3 6T e l . 0 8 3 2 7 9 1 7 3 0
c h i a r a e f f e s p o s a . i t
NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n IL VELO•ADV
orrei dedicare un articolo all’indumento
accessorio più declamato, amato e non,
da tutte le spose dall’antica Roma ad
oggi. È sicuramente un dettaglio importante presente
nei sogni delle future spose ma che anche pone
quesiti e dubbi. Che tipologia indossare: lungo, corto,
al gomito, cappella ,cattedrale? Ovviamente il velo
da sposa non deve tralasciare alcune preziose regole
d’oro o consigli tramandati dagli antichi romani sino
ad oggi. Preferibilmente il velo dovrebbe essere usato,
cioè donato da una donna vicina alla futura sposa che
ha avuto un matrimonio felice; la novella sposa sarà
così protetta ed il suo matrimonio sarà fortunato come
quello di colei da cui ha ereditato il velo.
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Altre leggende tramandano invece che la lunghezza
del velo debba essere commisurata agli anni di fidanza-
mento trascorsi (ad esempio 5 anni di fidanzamento
corrispondono a 5 metri... beate damigelle e pagetti!).
Parliamo ora della scelta e delle tipologie da considerare
in base all’abito. Il velo giusto per una sposa con una
statura minuta e che volesse indossare un abito corto è
quello corto o velina che arriva fino alle spalle e copre il
viso, dona un’aria sbarazzina e è molto raffinato.
Il velo alle spalle, che impreziosisce ma non copre
totalmente il design dell’abito stesso, è invece ideale su
abiti dalle scollature ampie e generose.
Il velo al gomito, indicato per figure non molto alte, è
come uno scialle che avvolge delicatamente la sposa
slanciandola.
Il velo classico, adatto a tutte le silhouette che amano
questo genere, copre la sposa sino ai piedi, rendendola
leggiadra senza impedire i suoi movimenti.
Il velo cappella poggia sul pavimento formando uno
strascico talvolta rinforzato da altri sottoveli interni, per
donare volume ed un aspetto etereo; è consigliato su
abiti semplici e lisci.
Il velo cattedrale già dal suo nome denota un aspetto
molto imponente ed è un velo lunghissimo, maestoso,
scenico, ideale per una cerimonia spettacolare.
Ricordiamo che il primo velo risale al tempo dei romani
quando le giovani all’altare erano solite indossare
il flammeum, un velo leggero che copriva il volto e
realizzato con una sottile garza preferibilmente rossa
ma anche arancio o gialla a significato dei colori della
terra della passione e della forza. Nell’Ottocento viene
tramutato in velo bianco e lungo, simbolo del candore
della purezza e della verginità; fino ai giorni nostri
dove questo bellissimo accessorio incontra il sacro ed
il profano, moda e storia, abbracciando la personalità
della futura sposa. Diciamoci la verità: una sposa senza
velo che sposa è? Prendete quello che più si addice al
vostro abito ed ai vostri sogni. Elogiamo la storia nella
realtà contemporanea!
(A cura di Chiara Effe - la stilista Francesca)
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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’ABITO PER LUI
i dice che la vanità sia dote spiccata-
mente femminile. E se in linea di
massima il concetto è vero, è inne-
gabile che negli ultimi anni l’uomo sia sempre più
attento al suo stile, al suo aspetto estetico, alle
ultime tendenze degli stilisti più famosi.
Lo sposo del ventunesimo secolo non si accontenta
più del ruolo da comprimario nell’evento più
importante della sua vita e rivendica, come la donna,
il diritto di essere ammirato, invidiato, criticato per
lo stile e l’abito che ha scelto di indossare per il suo
matrimonio.
Lo stile dell’abito maschile non può discostarsi da
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quello della sposa, ma, a meno di voler sovvertire
tradizioni che durano da secoli, non è concesso
all’uomo di conoscere come vestirà la sua compagna
nel giorno delle nozze.
La complicità di una cognata o dell’amica del
cuore della sposa è dunque necessaria per
evitare accostamenti di cattivo gusto tra un abito
romantico pieno di pizzi e con lo strascico lungo
qualche metro e un vestito glamour dalle tinte forti.
Individuato lo stile della sposa, la regola aurea per il
matrimonio impone di scegliere un abito in accordo
con la tipologia di cerimonia.
Se si tratta di una cerimonia molto elegante, è
consigliabile il tight, che prevede il pantalone
grigio a righe, il gilet, la camicia bianca con il collo
a rondine ed i gemelli ai polsi, fazzoletto bianco
nel taschino ed orchidea nell’occhiello, il tutto
impreziosito dal cappello a cilindro. Impeccabile
brit-style, il tight monocolore nelle tonalità melange
del grigio e del blu in pura lana o lana-seta. Il tight è
indicato se la cerimonia avviene al mattino o prima
delle ore 18:00.
Per matrimoni eleganti ma meno sontuosi, è
perfetto invece un vestito grigio scuro o blu scuro in
tinta unita con camicia chiara e cravatta lunga rigida
color grigio o se si preferisce un papillon, fazzoletto
da taschino, cintura nera e scarpe nere.
Nei matrimoni più informali o in Municipio si
consiglia un abito dalla bella linea ma meno
impegnativo, come uno spezzato, rigato in tinta
o leggermente gessato, ornato comunque da una
cravatta.
Immancabile un fiore bianco da sistemare
all’occhiello, sia dello sposo che dei rispettivi
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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’ABITO PER LUI
padri e testimoni, che comunque sceglieranno un
abbigliamento simile a quello dello sposo, da vero
gentleman.
I colori consigliati sono il sempre elegantissimo blu
(se il matrimonio si svolge in primavera o estate),
il classico nero o l’intramontabile grigio, anche
se sulle ultime passerelle si è visto un po’ di tutto,
anche colori più eccentrici, quali il beige, l’oro, e
persino il bianco.
Le collezioni 2013 testimoniano, infatti, come l’abito
da sposo non conosca vie di mezzo e si passi con
estrema facilità da uno stile all’altro, e persino da
un eccesso ad un altro, come il classico tight grigio
antracite reinterpretato per il 2013 in tessuto “pied
de poule” da portare, magari, con scarpe stringate
bicolore. O ancora completi in Principe di Galles con
camicia di seta, con profili a contrasto e cappello a
tema.
Su una passerella molto importante, il total black è
interpretato con un occhio verso Oriente, intercalato
da guarnizioni preziose che passano dal filo in oro
alle paillettes.
Black, anche, per gli abiti dalle linee “slim” con
ricercati particolari, come i revers sciallati delle
giacche sagomate da indossare su camicie ricamate
o con plastron plissé o ancora con pizzi new
romantic.
Il gioiello, in oro o argento, che si scorge in modo
provocatorio tra le pieghe di un abito classico di
tutto punto, contribuisce a far vivere ancora per il
prossimo anno lo spirito vintage.
Ci si può vestire in modo sobrio ma con un tocco di
classe, di luce o addirittura di colore, se si sa creare
un contrasto che resti in armonia. Elegantissimi,
da vero gentleman, cravatte grigio perla, avorio,
champagne, rosa pallido, tenue celeste, glicine, blu
royal e persino rosso/bordeaux.
Un’alternativa alla cravatta per il vestito dello sposo
è il “papillon”, generalmente associato allo smoking.
Gli stilisti da cerimonia sembrano aver colto, però, il
corso dei tempi ed oggi propongono una vastissima
gamma di possibilità, spaziando dal classico allo
stravagante, dall’elegante al casual.
Non esiste abito che non si possa trovare per fattura,
tessuto, colore, lunghezza, ricamo.
Il limite, oltre che nel buon gusto, è nella fantasia
dello sposo, ormai in possesso della stessa varietà
che fino a qualche anno fa era solo prerogativa della
sposa. n
NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n L’ABITO PER LUI
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T R A R I C E V I M E N T O C L A S S I C O E S O L U Z I O N I A L T E R N A T I V E
NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n IL RICEVIMENTO
he sia di giorno o di sera, che avvenga
d’estate o in pieno inverno, che la
location sia più elegante o più spartana,
il ricevimento è un must a cui nessuno sposo mai
rinuncerebbe. La scelta della tipologia di banchetto
nuziale a cui far partecipare gli invitati al matrimonio
è, però, molto ardua, e prevede una serie di riflessioni e
considerazioni che non possono essere trascurate. L’età
media dei partecipanti, la tipologia di menù, il periodo
dell’anno in cui si svolge, e non da ultimo il gusto
dei neosposi sono parametri rilevanti e ineludibili. Le
possibilità, però, sono pressoché infinite, pertanto è
impossibile che gli sposi non riescano a scegliere la
location e la tipologia di ricevimento più adatte alla
loro situazione. Come dicevamo, a seconda dell’ora
in cui viene celebrata la cerimonia e a seconda degli
invitati, alcune soluzioni sono preferibili ad altre. Il
classico pranzo o cena, con posto a sedere assegnato,
è la soluzione preferita da quanti abbiano tra gli invitati
soprattutto parenti e persone anziane che non possono
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49
trascorrere troppo tempo in piedi. Questa tipologia di
ricevimento, che è quello più tradizionale ed è preferita
dalle coppie che si sposano nell’ora immediatamente
precedente il pranzo o la cena, prevede generalmente
un numero di invitati abbastanza alto ed un menù ricco
per numero di pietanze. Negli ultimi anni, le pietanze
servite al tavolo sono alternate ad abbondanti buffet,
generalmente per gli antipasti e/o i dolci, che non
prevedono l’assegnazione dei tavoli e, anzi, consentono
agli invitati di alzarsi, rompere la monotonia e scambiare
quattro chiacchiere con parenti e amici. È un modo
molto apprezzato per spezzare il ritmo, intervallando
momenti, soluzioni e location alternative.
Alcuni sposi scelgono la modalità buffet per l’inte-
ro ricevimento. Soluzione decisamente informale,
il buffet in piedi è l’ideale per le cerimonie che si
tengono nel primo pomeriggio, e prevede una
disposizione dei tavoli in ordine sparso, di solito
attorno ad un’area aperta o una corte, che si completa
con spazi corredati da poltroncine e divani, sui
quali gli invitati possono conversare o consumare
gli aperitivi. Per i più giovani, sono previste, poi,
soluzioni più moderne ed alternative. Una fra queste
è il “wedding happy-hour”: che si svolga in campagna
all’aria aperta oppure in città su di una terrazza con
vista sui tetti, questa tipologia di evento, leggero e
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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n IL RICEVIMENTO
divertente, prevede normalmente un ricevimento
informale, con un allestimento particolarmente ricco sui
tavoli da buffet che propongono una notevole varietà
di cibi. Un elemento di grande importanza è senza
dubbio il colore che la fa da padrone con freschissimi
cocktail dalle sfumature più accese, accostati a pietanze
leggere e stuzzicanti. Ancora più amichevole ed
informale, è il matrimonio organizzato all’aperto con un
piccolo rinfresco per pochi intimi, denominato “picnic
wedding”. La location, che può essere una spiaggia
al tramonto o una campagna in primavera, richiede
massima attenzione ai dettagli, per evitare il rischio di
un matrimonio troppo disorganizzato e caotico. Perciò,
si prevede altissima cura dei posti a sedere (magari
imbottiti con tessuti di qualità), dei vialetti o percorsi
per raggiungere il posto (magari delimitati da candele
NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n IL RICEVIMENTO
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profumate), dei gazebo sotto i quali servire un menù
leggero ma appetitoso. Questo tipo di ricevimento
prevede di solito un accompagnamento musicale dal
vivo e balli fino a tarda sera.
Sullo stesso stile, ma ancor più di tendenza e chic,
novità del 2013, è il matrimonio “country”, la cui parola
d’ordine è “stupire con semplicità e naturalezza”, ovvero
studiare il modo giusto per colpire l’attenzione degli
ospiti utilizzando decorazioni floreali e oggetti presenti
nella vita di tutti i giorni.
Un matrimonio country-chic, quindi, non ha un unico
colore conduttore, ma presenta - sia nei fiori che nelle
composizioni - l’insieme variopinto delle tonalità
accese offerte dalla natura.
Il banchetto nuziale potrebbe svolgersi in un elegante
agriturismo o, in maniera ancor più suggestiva, in un
verde campo fiorito, magari ai piedi di una quercia
secolare finemente decorata con lanterne di carta
bianche. Le pietanze? Ovviamente solo prodotti della
natura, coltivati e curati sul posto. n
NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n IL RICEVIMENTO
54
E S S E N Z E E C O LO R IP E R U N ’ AT M O S F E R AM AG I CA
NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n I F IORI
n’essenza, e tornano alla
mente ricordi d’infanzia, pro-
fumi noti, legati a sensazioni
vissute in passato. I fiori sono
i profumati e colorati spettatori del giorno più
importante nella vita di una coppia: raggianti,
passionali, discreti, avvolgono infatti tutta
l’atmosfera del matrimonio in un abbraccio dolce e
caldo.
Da sempre l’idea delle nozze è stata accompagnata
da un’immagine floreale: i fiori d’arancio, che sono
arrivati a noi dall’antica tradizione araba, infatti, sono
il simbolo dell’unione e simboleggiano purezza e
fertilità.
Ancora oggi i fiori, a distanza di secoli, sono
protagonisti imprescindibili del giorno del
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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n I F IORI
matrimonio, fondamentali per regalare la giusta
atmosfera. Ma selezionare i fiori e gli addobbi
per la chiesa e la location del ricevimento,
accostare colori e tipologie di fiori, con un occhio
alle nuove tendenze in fatto di flower designer,
immaginare il bouquet più adatto al proprio
abito da sposa e al proprio fisico, non è per nulla
semplice, e ed è spesso motivo di grande stress e di
forte indecisione.
Agli sposi si consiglia, generalmente, di affidarsi
ancora una volta ad un esperto del settore,
contattando il fioraio almeno due o tre mesi
prima della cerimonia: è giusto che lui impari a
conoscere gli sposi, i loro gusti, il loro stile, e che
sia costantemente informato su tutti i particolari,
dal colore dell’abito della sposa alla location della
celebrazione delle nozze, dalla casa dei genitori al
rinfresco. Il tutto per permettergli di organizzare
l’intero allestimento floreale, secondo uno stile
unico che garantisca una sorta di continuità fra le
diverse location.
Generalmente lo stile di partenza sarà legato a
quello del luogo in cui si svolgerà la cerimonia: in
una chiesa moderna verranno privilegiate le forme
geometriche e le composizioni più originali, mentre
in una cattedrale o in una chiesa più classica si
sceglieranno addobbi più tradizionali che esaltino
gli spazi e le architetture.
Per i matrimoni più informali, che si svolgono, ad
esempio, in una chiesetta di campagna, si posso
scegliere composizioni contenute con molto
verde e fiori di campo, così come in municipio,
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61
dove si prediligono le composizioni semplici, con
fiori profumati che rendono la sala più calda ed
accogliente.
Diverso è il discorso relativo all’addobbo floreale
per il rinfresco o la festa che seguirà la cerimonia.
Generalmente i ristoranti o le location attrezzate per
banqueting o catering hanno già un loro addobbo,
e non è richiesto agli sposi di preoccuparsene.
Allestimento differente nel caso di scelta di un
castello o di una villa d’epoca, nei quali si può
optare per grandi composizioni d’effetto a riempire
gli enormi spazi e ricreare gli antichi splendori del
posto. Al contrario, in campagna o all’aperto, si può
scegliere qualcosa di più informale e sbarazzino,
come vasi di alberelli e fiori, festoni, ghirlande.
La scelta della tipologia dei fiori è legata alla stagione:
in primavera si può optare per la freschezza di
NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n I F IORI
tulipani, astromerie, iris, peonie, calle, lillà, papaveri,
nelle tonalità pastello, magari accompagnati da
spighe di grano; in estate sono splendidi i girasoli,
arricchiti da grappoli d’uva o delphinium in vari
colori, solidago, agapantus, bocche di leone, lilium,
nuovi ibridi di rose, spatifillum e anturium, per dare
un tocco di raffinatezza; in autunno, si possono
sfruttare le bacche, i piccoli frutti abbinati sempre ai
fiori, mentre in inverno i sempreverdi costituiscono
un’ottima base da corredare di gelsomini e stelle di
natale bianche, rosse o rosate.
Per ciò che concerne il bouquet della sposa, la
tendenza per il 2013 sarà ancora quella vintage.
Quindi quello che ci si aspetta nei prossimi bouquet
sposa non sarà lo stile minimale e semplice, bensì
un ritorno e una riscoperta del romanticismo, con
nuance tenui e rifiniture in pizzo, perle e swarovsky.
Non solo quindi un ritorno del luccichio e dei
preziosi, ma anche quello del bouquet a borsetta,
impreziosito con fiori o decorazioni che richiamano
temi floreali. Se si sceglie un bouquet impreziosito
con perle, swarovsky e gioielli vari, è consigliabile
indossare un abito nuziale minimale, semplice e non
eccessivo con decori, altrimenti il tutto potrebbe
apparire eccessivamente carico.
In tutti i casi, i fiori dovranno essere in linea con
la scelta dell’abito da sposa, con la scelta degli
addobbi in Chiesa e con quelli del ristorante. Tonalità
delicate, tenui ed aggraziate, per organizzare un
vero matrimonio romantico di gran tendenza. n
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L A L I S TA N O Z Z EN E I PA R T I C O L A R I :D OV E , C O S A , P E RC H é ?
NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n LA LISTA NOZZE
ra gli innumerevoli preparativi per il
matrimonio, la lista nozze richiede
un’attenzione particolare, perché
riguarda tutto quello rimarrà anche dopo i giorni
dei festeggiamenti e accompagnerà gli sposi per
la vita. Soprattutto se si vuole evitare di ricevere
regali doppi, sgraditi o semplicemente superflui, è
opportuno organizzarsi per tempo e preparare una
lista nozze accurata e ragionata.
Nella maggior parte dei casi il matrimonio segna il
punto di partenza di una nuova vita in una nuova
casa, e di conseguenza indicare regali utili è quasi
una necessità. In questo caso, si consiglia di optare
per la lista tradizionale, da concordare con uno
dei tanti negozi della zona: non devono mancare i
servizi di piatti, sia per servire sia per consumare, i
servizi di bicchieri e di posate per ogni occasione,
gli accessori da tavola, gli utensili da cucina, gli
accessori per il letto e per il bagno e infine gli
elettrodomestici. Sebbene l’organizzazione della
lista nozze non richieda particolari accorgimenti,
possono essere comunque utili alcuni consigli:
innanzitutto non esagerare con l’acquisto di oggetti
inutili, in un primo momento possono sembrare
interessanti, ma, soprattutto se la casa è piccola, c’è
il rischio che siano troppo ingombranti e rimangano
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65
inutilizzati. Non rinunciare, però, a qualche vezzo:
se è vero che la lista nozze è una lista di cose di
cui si necessita, allo stesso tempo nessuno vieta
agli sposi di inserire qualche oggetto dei sogni,
che probabilmente, nella difficoltà della routine
quotidiana, mai comprerebbero da soli.
Attenzione, poi, alla scelta del rivenditore: oltre che
essere un centro specializzato e possibilmente di
fiducia, deve essere facilmente raggiungibile. Si può
pensare di aprire la lista nozze in negozi diversi, se
si preferisce differenziare il contenuto della lista (ad
esempio elettrodomestici, articoli per la casa, etc..)
oppure se si vuole semplificare la vita agli invitati.
In ogni caso, conviene sempre non rendere troppo
scomodo l’accesso alla lista agli invitati. Nel caso
in cui gli sposi abitino in due paesi differenti è
opportuno creare due liste di nozze, in modo che
sia più facile l’accesso a chi dovrà recarsi presso il
punto vendita.
Tra le mille possibilità che vengono offerte in tema
di lista nozze, oggigiorno una delle più apprezzate e
utili è la lista nozze online. Grazie a questo strumento,
infatti, vengono aggiunte ai vantaggi ormai ben
noti della lista nozze la praticità e la comodità che
sono proprie di internet. Questo servizio consente
di progettare un sito dedicato al matrimonio,
phot
o: T
&G
srl -
Lec
ce
66
all’interno del quale si possono visualizzare i regali
scelti dai futuri sposi. Ci sono siti che obbligano ad
attingere da un elenco preconfezionato, altri – più
moderni – in cui la lista viene creata direttamente
dagli sposi con i regali che desiderano, secondo i
loro gusti, le loro esigenze e la loro fantasia. Qualsiasi
regalo è possibile: le tappe della luna di miele, una
offerta a una ONG, etc. In questo caso agli invitati
non resta che scegliere il dono e inviare il relativo
importo tramite bonifico bancario o tramite carta di
credito. Gli sposi ricevono l’importo regalato dagli
invitati direttamente sul conto corrente abituale,
e possono usare le somme in assoluta libertà,
decidendo come, quando, dove e se spenderle
o meno. È sicuramente una modalità non troppo
raffinata, questo è vero, ma sicuramente è pratica
e molto utile, per gli sposi, ma anche per gli invitati.
Se poi, a proposito di matrimonio, si vuoi sposare
anche una buona causa, oggi lo si può fare
partecipando alla lista nozze virtuale di una
organizzazione umanitaria o di un ente che si
occupa di portare avanti attività solidali. In questo
modo, la gioia di un evento così importante come
il matrimonio, viene condiviso a distanza da altre
persone che beneficeranno dei regali solidali. “Save
the Children”, ad esempio, è una delle ONG che
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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n LA LISTA NOZZE
consente questo tipo di opportunità.
Basta andare sul loro sito e creare una lista nozze
online, scegliere tra tanti regali come yak tibeta-
ni, copertine per riscaldare i neonati o kit medici
di primo soccorso, e fare felici tanti bambini nel
mondo.
Il regalo che gli invitati sceglieranno online andrà
simbolicamente agli sposi, che riceveranno una
simpatica cartolina, un’ecard o una videocartolina
con certificato di donazione, e concretamente a
beneficio dei bambini delle aree in cui “Save the
Children” lavora. In questo modo, la lista nozze
diventa un’occasione preziosa per rendere speciale
non solo un evento così importante come il
matrimonio, ma anche quello di migliaia di persone
bisognose nel mondo. n
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U N P E T I T CA D E AUP E R I N O S T R IO S P I T I
NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n LE BOMBONIERE
roppo spesso, nella lunga e appas-
sionata trafila per la cura e la gestione
di tutti gli aspetti che coinvolgono
l’organizzazione di un matrimonio, la scelta delle
bomboniere (anticamente contenitori di “bon bon”,
oggi oggetti-ricordo di un evento importante) è
relegata ad un ruolo di secondo ordine. Spesso,
infatti, si ritiene possa rubare pochi attimi o che,
peggio, si possa demandarne il compito a qualche
anima pia che vorrà darci una mano.
Nulla di più sbagliato. La scelta dell’oggetto da
donare ai nostri invitati è, al contrario, un momento
fondamentale. È il solo modo che abbiamo per
ringraziare parenti e amici della loro gentile
presenza al giorno più importante della nostra vita,
e sarebbe un vero peccato se andassero via dal
ricevimento con l’idea che non sia stata prestata alla
bomboniera la giusta attenzione o cura.
Pensare di poter soddisfare i gusti di tutti, o di poter
scegliere un oggetto che possa coincidere con i
diversi stili delle case dei nostri parenti e amici, è
una missione impossibile. Si consiglia, pertanto, con
la buona pace di tutti, di scegliere la bomboniera
in accordo con i gusti degli sposi: ci sarà sempre
qualcuno che non gradirà, o che la troverà inadatta
allo stile della propria casa, ma almeno non si potrà
70
71
dire che l’oggetto non sia stato scelto con la dovuta
considerazione.
Nonostante le nuove tendenze nell’organizzazione
del matrimonio e della cerimonia prevedano
molte novità, all’insegna dell’originalità e della
stravaganza, il settore delle bomboniere rimane
forse quello più tradizionalista e nostalgico. Otto
sposi su dieci scelgono di “donare” un oggetto per
la casa, che sia un piccolo soprammobile, magari
più prezioso e in argento (un portacandele, un
posacenere, una cornice, etc…) o un oggetto
più “utile” (un apribottiglie, un set di bicchieri da
liquore, un tagliacarte, etc…): nel primo caso, il
rischio di sbagliare e di non centrare il gusto altrui
è molto alto, ma se si intende optare per un cadeau
elegante e raffinato, questa è sicuramente la scelta
più opportuna; nel secondo caso, nel settore
dell’oggettistica, è molto più semplice individuare
una bomboniera più “universale”, che sappia accon-
tentare diversi gusti e adeguarsi a diversi stili.
C’è, invece, chi opta per dei semplici sacchetti
contenenti confetti, simbolo di fortuna e prosperità.
È possibile anche realizzarli da soli, in casa: è un
modo per risparmiare ma anche per “donare”
davvero qualcosa che ci somigli. Le possibilità sono
diverse e anche qui dipenderà molto dal gusto degli
sposi, tipo di matrimonio che si intende celebrare,
dai colori che faranno da protagonisti.
Una tendenza degli ultimi anni è rappresentata,
poi, dalle bomboniere enogastronomiche; prodotti
del territorio o alimenti fatti in casa, vasetti di
marmellata, bottiglie di vino o piccole ampolline
di liquore, zucchero o sale aromatizzato, vasetti di
miele o spezie sono le scelte più comuni, ma anche
semplici sacchettini di biscotti o preparati per tisane.
Non accenna a tramontare, infine, la scelta della
bomboniera solidale, un modo elegante e raffinato
per coinvolgere amici e parenti in un’occasione
di riflessione e di disponibilità nei confronti del
prossimo. Sono tante le organizzazioni nel mondo
che consentono questa opportunità. In Italia, ad
esempio, l’AIRC (Associazione Italia per la Ricerca sul
Cancro), versando un libero contributo, fa recapitare
agli sposi delle bomboniere-scatoletta, di diverse
forme e colori. Un biglietto spiegherà il senso della
scelta e ne illustrerà lo scopo benefico.
Anche con Save the Children Italia, a seguito di
una donazione, si possono ricevere delle piccole
bomboniere. È possibile scegliere tra un sacchetto,
una scatolina, una pergamena, e personalizzarli con
una frase ricordo, a testimonianza dell’importante
gesto di solidarietà.
Sono solo due esempi di come sia possibile unire
l’utile al dilettevole, e di come, in un giorno di festa,
si possa pensare a chi è meno fortunato di noi. n
NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n LE BOMBONIERE
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A F F I DA R S I A DU N P RO F E S S I O N I S TA . . .O FA R E DA S è
NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n LA CASA
n tempi di crisi e di difficoltà
economiche, non tutti gli sposi sono
così fortunati da possedere già, agli
inizi della loro convivenza matrimoniale, una
casa di proprietà. Ad ogni modo, che la soluzione
scelta sia quella dell’affitto oppure dell’acquisto
della casa dei sogni, che si tratti di un loft, di
un appartamento o di una villetta, la cosa più
importante è che il nido d’amore, il focolare
domestico, sia caldo ed accogliente, e soprattutto
rispetti pienamente il gusto ed il carattere
degli sposi.
Chi intende costruire o arredare da zero, o
74
lacon stile personalitàcasa
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75
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76
NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n LA CASA
semplicemente chi desidera personalizzarne il look
o, infine, chi vuole, tramite un intervento di restyling,
riqualificare uno spazio abitativo, può affidarsi ad un
architetto o ad un interior designer.
Questo professionista, infatti, risolve creativamente
i problemi attinenti la funzione dell’ambiente
e impiega la propria pratica e conoscenza
specializzata circa la costruzione d’interni, il sistema
edilizio e i componenti, l’attrezzatura, i materiali e
l’arredamento. Otre agli aspetti più squisitamente
tecnici, poi, può aiutare nel modulare e comporre
la dimensione di arredi, luci e colori, cogliendo le
tendenze del gusto e l’evoluzione degli stili, e in-
terpretando le esigenze e le aspettative del cliente.
Per chi non ha la possibilità di affidarsi ad un esperto
del settore e possiede creatività e buon gusto, può
pensare di ideare e progettare il proprio spazio
abitativo da sé. Oggi, nell’era della tecnologia, lo si
può fare anche con l’aiuto di software per il disegno
di interni. Il funzionamento è spesso facile ed in-
tuitivo: è sufficiente scegliere dalla libreria l’oggetto
o il mobile che si desidera aggiungere al progetto
e trascinarlo sulla vista della piantina in 2D, dopo
di che lo si può spostare, ridimensionare, ruotare
ecc… Inoltre è possibile applicare varie texture ai
muri ed al pavimento, aggiungere e spostare porte
e finestre, inserire punti luce e modularne l’intensità.
Basta dunque possedere una minima conoscenza
del pc per poter diventare progettisti per un giorno,
e vedere arredata interamente la propria casa dei
sogni in pochi minuti.
Chi ha la fortuna di poter arredare da zero la
propria casa, acquistando ex novo tutti gli arredi,
avrà vita più semplice. È sicuramente l’opzione più
77
dispendiosa – in termini di tempo e di denari –
ma la scelta dell’arredamento, dei complementi e
degli accessori tutti, orientata a rispondere al gusto
estetico e alle esigenze degli sposini, consente più
facilmente di raggiungere il risultato sognato.
Ma, spesso, al contrario, spendere tanto e rivo-
luzionare del tutto uno spazio abitativo, non è
sinonimo di successo. O, meglio, non il solo. Non è
quindi necessario spendere una fortuna in mobili
nuovi o lanciarsi in pesanti e costose ristrutturazioni.
Per chi, ad esempio, sceglie un appartamento già
arredato, possono bastare piccoli, efficaci e mirati
interventi, anche low-cost, per far diventare la casa
più nuova, originale e accogliente. La personalità
di un appartamento, prima ancora che l’occhio si
soffermi sullo stile dell’arredamento, sul pregio dei
quadri o delle incisioni alle pareti, sull’eleganza dei
tessuti di rivestimento o sulla funzionalità dei mobili,
si evince immediatamente dai dettagli, colore ed
abbinamenti in primis. L’originalità di chi arreda e
predispone una stanza sta spesso nella capacità di
scegliere colori particolari ed accostarli per ottenere
effetti più o meno desiderati.
Cambiare colore e tipologia di tenda, ad esempio, è
ciò che più può contribuire a rinnovare una stanza
nella sua atmosfera essenziale, poiché anche la
luce che la illumina cambia radicalmente. Per non
parlare, poi, delle fodere dei cuscini: si può scegliere,
ad esempio, un colore vivace, e richiamarlo con
tocchi di colore anche su tessuti e accessori.
Un altro consiglio è legato all’uso degli stickers:
se applicati con gusto e fantasia, in modo che
richiamino altri accessori dello stesso ambiente nella
forma o nei toni di colore, possono dare un aspetto
completamente nuovo a una stanza e caratterizzare
con eleganza un angolo prima insignificante.
Insomma, bastano pochi interventi, partoriti da idee
creative, per arredare con gusto e personalità.
NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n LA CASA
n
78
I L LO O KP E R F E T TO P E RI L M AT R I M O N I O
NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n IL MAKE-UP
a curiosità e le aspettative di tutti
gli invitati ad un matrimonio sono
legate all’apparizione della sposa, alla
sua figura nel complesso, e più nello
specifico ai singoli dettagli, al suo abito, alla sua
acconciatura e, naturalmente, al suo trucco.
Spesso al make up viene dedicata un’attenzione
minore rispetto ad altri importanti elementi (l’abito,
il bouquet, gli accessori, l’acconciatura), eppure è
fondamentale per limitare i difetti, esaltare i punti di
forza (begli occhi, labbra carnose, zigomi alti) e fare
in modo che la sposa sia radiosa e bellissima.
È evidente che il trucco è un accorgimento estetico
80
81
soggettivo, legato al gusto, all’aspetto fisico, al
carattere, al vestito che si indossa, persino allo stile
di matrimonio da realizzare, ma, al contrario di altre
situazioni, come cene, aperitivi ed eventi vari in cui
ci si può sbizzarrire e osare, per le nozze sarebbe
meglio seguire qualche regola basilare.
Innanzitutto si sconsiglia alla sposa di truccarsi da
sola. A parte che l’emozione potrebbe giocare brutti
scherzi e regalare sul volto spiacevoli inestetismi,
ma se si vuole ottenere un risultato perfetto (che
non si sciolga, non si rovini facilmente, che resista
tutto il giorno, che non sia troppo evidente, etc.) è
necessario affidarsi ad un bravo professionista con
esperienza.
La qualità dei prodotti utilizzati e una loro
corretta applicazione, così come una precedente
preparazione della pelle, sono fondamentali per
l’esito del make up da sposa.
È inoltre preferibile scegliere un make up artist di
fiducia, che conosca i gusti della sposa, oppure un
professionista che sappia capirli al primo incontro,
rendersi completamente disponibile e individuare
in poco tempo che tipo di trucco può valorizzare la
sua bellezza. No al trucco eccessivamente pesante:
i cosmetici fluo e linee troppo marcate, oltre a non
essere adatti alla situazione, rischiano di rovinare il
risultato fotografico. Così come la pelle troppo scura:
sebbene la moda del momento premi le carnagioni
più colorite, una pelle troppo abbronzata (magari
anche con le lampade) è molto meno elegante
di una pelle chiara, e può penalizzare il trucco
creando un contrasto troppo evidente con il bianco
dell’abito da sposa. I colori (l’ombretto per gli occhi,
il rossetto, il fondo tinta) devono essere in armonia
tra di loro.
82
NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n IL MAKE-UP
83
In questo modo, il make up artist dovrà scegliere
tra una gamma di colori freddi oppure una di colori
caldi. La scelta di un’opzione piuttosto che l’altra sarà
fatta in base al colore della pelle e dei capelli della
sposa, benché si potrà cercare un’armonia anche
con i fiori del bouquet. Un ultimo accorgimento: in
qualunque momento della giornata la sposa deve
essere sempre pronta per eventuali emergenze
e per i ritocchi. Se il trucco non è eccessivo, è
probabile che basti un po’ di rossetto, se invece si ha
un po’ esagerato, il consiglio è di portarsi dietro gli
accessori per il trucco e darsi una leggera ritoccata
ogni tanto. È una strategia necessaria per evitare una
pelle slavata, che da una sensazione di stanchezza, e
delle foto imperfette.
Come abbiamo già scritto a proposito delle
tendenze per gli abiti da sposa 2012-13, questo è
l’anno dell’exploit della sposa romantica, con pizzo,
chiffon, linee morbide e iperfemminili. E anche il
trucco andrà in questo senso. Una delle tendenze
2012-13 è sicuramente la conferma del make up
luminoso nei toni neutri. E il primo passo è la base
che deve essere perfettamente idratata e senza
imperfezioni. Consigliato, quindi, investire su un
fondotinta di qualità e ad alta tenuta, così che possa
essere a prova di baci, abbracci, lacrime e sudore
(soprattutto se ci si sposa in estate).
Parola d’ordine, quindi, luminosità, sia per la pelle
che per le labbra. Il trucco sposa 2013 prevede
labbra super lucide grazie ai gloss sempre più
performanti, che resistono per ore senza sbavare o
sparire nonostante baci, cibo e bevande.
I colori più in saranno le varianti più intense del rosa,
come il rosa candy o il rosa big bubble, ma se non si
è abituate a truccarsi e se proprio non ci si vede con
il colore, i toni nude donano un’aria chic, elegante e
molto glamour. Un discorso a parte merita il rosso:
c’è chi lo trova poco elegante e lo esclude, e c’è, al
contrario, chi sceglie di puntare sulle labbra e opta
per una versione lucida e ben visibile.
Infine, ultimi consigli: scegliere un trucco che faccia
sentire la sposa quanto più a suo agio possibile,
valutare, quindi, con il make up artist, la soluzione
più adeguata, effettuare sempre una prova prima
del matrimonio, e tenere sempre in considerazione
lo stile dell’abito e degli altri accessori. n
L’ A L B U MF O T O G R A F I C OE D I L V I D E OD E L M A T R I M O N I O
NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n FOTO E VIDEO
album fotografico delle nozze, così come
il filmato, è il ricordo impresso su pellicola
delle emozioni vissute dagli sposi duran-
te la celebrazione del loro matrimonio. Scegliere se e
come realizzarli, è fondamentale per non lasciare che
gli sguardi, le immagini, le sensazioni, le speranze
che rendono unico quel giorno si perdano negli anni.
Perché, se le foto del matrimonio sembrano essere
oggi, nella fugacità della rete digitale, un’inutile pratica
ormai obsoleta, è sufficiente ricordare per un attimo lo
stupore e la sensazione provata nello sfogliare l’album
dei propri genitori per capire quanto possa essere
importante custodire la traccia indelebile dell’amore
nuziale. È innegabile che la valutazione del fotografo e
del servizio da realizzare debba riflettere il gusto degli
sposi. Come avviene per gli abiti, gli addobbi floreali,
la sala del ricevimento, anche per l’album fotografico
gli stili sono molto differenti: dal classico raccoglitore
con la copertina in pelle, scamosciata, liscia, con
inserti o senza, all’ultra-moderno con rivestimento in
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lamine di alluminio, di argento o di vetro, le possibilità
sono pressoché infinite. Le opzioni, tuttavia, non si
limiteranno all’involucro: anche l’interno ha sufficienti
opportunità di personalizzazione. Le foto possono
essere stampate direttamente su carta o fissate come
quelle dei nostri genitori, orientate sul lato orizzontale
o quello verticale, lisce o in rilievo, con possibilità,
addirittura, di restituire l’effetto tridimensionale dopo
aver indossato gli appositi occhialini. Per quanto la
tecnica si sia evoluta e le attrezzature fotografiche
siano alla portata di tutti i professionisti, il mestiere del
fotografo è uno dei pochi ad essere ancora veramente
artigianale. La differenza non è nella macchina utilizzata
o nel numero di obiettivi a disposizione: la qualità di
un servizio dipenderà principalmente dalle capacità
del fotografo di interpretare e realizzare quanto
immaginato dagli sposi per il loro giorno più bello.
Giova sapere, tuttavia, quali sono i servizi più di tendenza
per scegliere il fotografo secondo la tecnica che dal
punto di vista degli sposi è più adatta al loro modo di
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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n FOTO E VIDEO
essere. Il servizio tradizionale prevede foto in posa e
situazioni create ad hoc: le pagine dell’album saranno
come rintocchi di campana che scandiscono ogni
momento del matrimonio, dalla celebrazione al taglio
della torta nuziale. Il reportage, più che una raccolta di
foto significative, si concentra nella cattura di azioni ed
emozioni. Le foto più ricorrenti ritraggono il viso delle
persone, le mani ed il linguaggio del corpo, al fine di
carpire le impressioni degli sposi nei diversi momenti
delle loro nozze. Come un reporter, il fotografo si sforza
di raccontare la giornata del matrimonio con immagini
complesse e con l’attenzione quasi maniacale verso i
dettagli: la posa è meno importante di uno sguardo,
di un abbraccio o di un’espressione spontanea del
viso. Gli album confezionati dagli studi che operano in
questo stile sono di grande qualità con un occhio alla
modernità, offrendo libri digitali con uso di materiali
molto pregiati. Lo sviluppo dei software di post-
produzione che permettono ai grafici di manipolare
le foto digitali ha contribuito al diffondersi della fine
art, tecnica utilizzata per inserire effetti particolari
come cornici, arabeschi, grane, o colori di fondo ad
immagini di partenza apparentemente banali. In verità,
le contaminazioni tra gli stili sono molto diffuse: capita
spesso di vedere all’interno dello stesso album sia foto
in posa (in chiesa piuttosto che nella casa della sposa),
sia foto “rubate” durante la celebrazione o la festa al
ristorante.
Per il filmato valgono le stesse regole ed accorgimenti
usati per le foto. Delle buone riprese non dipendono
dall’attrezzatura ma dalla capacità di rispettare il modo
di essere degli sposi, orientandone i gusti senza imporre
la propria visione da film-maker hollywoodiano o da
neo-verista italiano. Il matrimonio è un giorno unico,
così come l’album che ne custodirà la memoria. La
scelta dei professionisti che ne imprimeranno le
immagini dipenderà dal ricordo che si vorrà lasciare a
chi, in futuro, ne sfoglierà le pagine.
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n
I L R E P O R T A G E D I M A T R I M O N I O S E C O N D O
R I N O C O R D E L L A
NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n FOTOVIDEO•ADV
i definisce un “cantastorie”, di quelli che
ogni volta si ritrovano a narrare una
storia nuova, ricca di dettagli, piena di
emozioni. E se per una volta lo strumento utilizzato
non è la voce, ma una macchina fotografica, poco
importa, un racconto si può narrare anche così. Le
immagini come paragrafi di una storia ben più lunga,
scatti che ne raccontano i passaggi più importanti,
sguardi ed espressioni che parlano più di mille parole.
È questa la filosofia che muove Rino Cordella, fotografo
matrimonialista, esperto in reportage, membro delle
due associazioni americane che raggruppano i più
quotati fotogiornalisti di matrimonio. Ci facciamo
raccontare un po’ della sua vita, di come nasce questa
passione così forte, di come si trasforma in una carriera
di straordinario successo nazionale ed internazionale.
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Chi è Rino Cordella? Come e quando nasce la sua
passione per la fotografia?
Sono nato a Bruxelles, nel 1964, in un ambiente aperto
a diverse influenze artistiche. Questo melting pot di
opportunità ha influenzato la mia attività creativa, che
poi, più avanti, ha trovato nuove influenze nel Salento,
dove è nato - precisamente a Copertino - il mio studio
fotografico e dove continuo, con la stessa energia e lo
stesso spirito creativo, la mia attività.
Che cos’è per lei la fotografia?
La fotografia per me è un’opportunità per esprimere
agli altri le mie emozioni. Mi sento come un cantastorie,
fotografare per me è raccontare sempre una nuova
storia; è una sfida diversa, tra passione e tecnica; è una
magia da restituire a chi per un giorno si è affidato
all’occhio speciale della mia macchina fotografica.
Nella sua carriera ha ricevuto importanti premi e
riconoscimenti…
Esattamente. Sono stato premiato nelle varie
associazioni nazionali ed internazionali, quali WPJA
(Wedding Photojournalist Association) – AGWPJA
(Artistic Guild of the WPJA) – ANFM ( Associazione
Nazionale Fotografi di Matrimonio) – Fearless
Photographers . Nel 2010 mi sono piazzato al 12°
posto nella classifica finale AGWPJA (associazione
che insieme a WPJA raccoglie i migliori fotografi di
matrimonio nazionali ed internazionali che operano in
stile fotogiornalistico), il primo fra i fotografi italiani. È
stata una grandissima soddisfazione. Quest’anno, poi,
ho ricevuto la qualifica QIP nella categoria matrimonio,
certificazione molto ambita, riconosciuta da tutte le
associazioni italiane e rilasciata da una giuria nazionale
composta da grandi nomi della fotografia italiana.
È, quindi, un esperto in servizi fotografici per
matrimoni…
È un settore che mi piace moltissimo, lo trovo
affascinante e carico di emozione. Tra l’altro, in questo
ambito, sono stato giudice per il concorso 2° contest
2012 dell’ANFM (Associazione Nazionale Fotografi di
Matrimonio).
C’è uno stile che la rappresenta maggiormente?
Sicuramente il reportage, che meglio di tutti cattura
i momenti e le emozioni, e li cristallizza in immagini
indelebili. Attraverso il reportage si va a indagare
nell’intimo dei soggetti coinvolti, non solo degli sposi
ma di tutte le persone che li circondano, senza posa,
suggerimento o intervento. La bravura di un fotografo
nel realizzare un reportage di matrimonio sta nella
sua capacità di non interferire con la cerimonia e i
festeggiamenti. È sicuramente uno stile più creativo,
richiede ottima tecnica e capacità di leggere e catturare
le emozioni. n
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C O M E E D OV EF U G G I R E P E R I LV I AG G I O D I N O Z Z E
NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n LA LUNA DI MIELE
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organizzazione di un
matrimonio prevede un lungo
periodo fatto di appuntamenti,
valutazioni, prove, scelte,
controlli, verifiche. Alla fine di questo vero e
proprio tour de force, caratterizzato da momenti
di eccitazione che si alternano a momenti di
sconforto e disperazione, tutti gli sposi sognano
di poter fuggire via, lontani da tutto e da tutti, in
un posto che consenta loro di mettere da parte lo
stress accumulato e dedicarsi finalmente al pro-
prio partner.
La scelta del luogo e dell’itinerario da seguire è
molto variabile, essendo dipendente da vari fattori:
la disponibilità economica è certamente l’aspetto
più inderogabile, ma sono altrettanto vincolanti
e decisivi la disponibilità di tempo, i gusti degli
sposi, la situazione climatica in base alla scelta
del periodo.
Come dicevamo, l’aspetto economico è sicuramente
decisivo nella scelta del viaggio: ad ogni modo, sta
diventando sempre più frequente la scelta di aprire
una lista nozze in una agenzia di viaggio, presso la
quale parenti e amici possono versare una quota-
regalo e permettere agli sposi di coronare il sogno
di un viaggio indimenticabile. Una volta risolto il
problema economico, scegliere la destinazione
finale sarà più semplice.
Concorreranno alla scelta i gusti e i desideri degli
sposi, che considereranno, inoltre, il tempo a
disposizione (in relazione agli impegni lavorativi
e ai rientri dai congedi matrimoniali) e il mezzo
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NUOVO MAGAZINE SPOSÌ n LA LUNA DI MIELE
di trasporto con il quale intenderanno muoversi.
L’aereo è certamente il mezzo di locomozione più
utilizzato. Veloce e comodo, permette ai neo sposi
di raggiungere in brevissimo tempo i luoghi dei loro
sogni.
La meta più ambita per gli sposi del 2012-2013
risulta essere ancora gli Stati Uniti: si può spaziare
da un tour in California accompagnato da un
soggiorno di mare e relax nelle isole del Pacifico o
nella più vicina Baja California, alla scoperta della
costa Est, da New York a Washington passando per
Philadelphia, con escursione imperdibile alle celebri
Cascate del Niagara. Insomma ce n´è per tutti i gusti
e tutte le tasche.
Al secondo posto si posizionano Australia e
Polinesia, che insieme costituiscono il 15% del
92
mercato. Hanno un costo relativamente alto, non
alla portata di tutti, ma rappresentano il top per una
vacanza da sogno.
Aumentano, poi, le richieste per il Sud Africa (4%):
da Città del Capo, affacciata sull’Atlantico, con le
sue suggestive scogliere, al mitico Capo di Buona
Speranza, doppiato da Magellano e battuto dai venti
e a picco sul mare, il Sud Africa offre un’esperienza
indimenticabile, che evoca emozioni forti e traccia
ricordi indelebili.
Sono sempre numerosi gli sposini che optano,
invece, per una nave da crociera, giusto mix tra
desiderio di relax e voglia di vedere nuovi posti. A
bordo offrono il meglio del divertimento con sport
acquatici e attività culturali: di giorno, si può oziare
in piscina o farsi coccolare nei centri benessere,
mentre di sera si può giocare al Casinò, assistere a
spettacoli, ballare o semplicemente trascorrere una
serata tranquilla a guardare le stelle. Oggi la crociera
offre una vasta scelta di itinerari, dalle romantiche
città del Mediterraneo alle incontaminate spiag-
ge dei Caraibi. I prezzi sono accessibili, dando la
possibilità di soggiornare in cabina interna, con
finestra o con balcone.
Gettonatissima, infine, negli ultimi anni, è la modalità
on the road (turismo itinerante, all’avventura, in auto
o in moto), che è molto meno low cost di quanto si
potrebbe immaginare, ma in quanto ad adrenalina
non ha paragoni.
Famosissima è la Route 66, affascinante come
poche, lungo le strade del West Americano. Si tratta
senza dubbio di una luna di miele un po’ atipica, ma
il fascino dell’avventura e la varietà e la bellezza dei
posti che si possono visitare, la posizionano in cima
ai desideri dei giovani neo sposi. n
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Viaggi di Nozze
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STAMPAGrafica 080
Nuovo Magazine SpoSì Anno II - N° 1
In copertina: Giovanni Conversano e Giada Pezzaioli
indossano abiti Errico Maria Alta Moda Sposa
Iscritta al n. 21 del Registro della Stampadel Tribunale di Lecce il 16 ottobre 2012
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