NEL MONDO IN ITATIA · 2009. 4. 8. · NEL MONDO 35.OOO I FRATI FRANCESCANI delle quattro Famiglie...

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  • NEL MONDO35.OOO I FRATI FRANCESCANI

    del le quattro Famigl ie nel mondo

    350 LE CtURtSDtZtONt

    IN ITATIA6.000 FRATI

    9BO COMUNITÀ RETICIOSE4OO GIOVANI IN FORMAZIONE

    3BO PARROCCHIE

    2.000 FRATI iscritt i(zoo rnRil dall 'esrero, 1300 FRATI iraliani)

    65 NAZIONI rappresentate3 CARDINATI

    3 VESCOVI150 UOMINI per la sicurezza

    4.000 REGOTE stampate1 SALA OPERATIVA

    1 CENTRO ACCOGLIENZA2 SAIE STAMPA

    TENDA DEL CAPITOLO r 3om x .t5 mSTRUTTURA PATCO 12m x Bm

  • CHIESA DI SAN DAMIANO

    È una chiesa d iAssis i , posta nel la per i fer ia mer id ionale

    del la c i t tà . Nel 1205 San Francesco d 'Assis i pregando

    davanti al crocifisso presente all ' interno della Chiesa

    lo sente parlare e chiedergli di riparare Ia sua casa.

    Questo evento inciderà profondamente nella vita del

    Santo che propr io qui , negl i u l t imi anni del la sua v i ta ,

    compose i l Cant ico del le Creature. l l croc i f isso ha un

    aspetto molto particolare: Cristo in croce non mostra

    sofferenza, ma sembra quasi ergersi per comunicare a

    braccia aperte un messaggio di speranza.

    Venerdì 17 apri le 2009

    EREMO DELTE CARCERI

    Sito a 4 chi lometr i da Assisi , sul le pendici del mon-

    te Subasio, l 'Eremo del le Carceri sorge nei pressi di

    grotte naturali, frequentate da eremiti già in età paleo-

    cristiana, ove San Francesco e i suoi seguaci si ritirava-

    no nel la contemplazione e nel la preghiera aff inché sipotessero "carcerare" nella meditazione. llEremo è unluogo molto suggestivo dove la bellezza del paesaggio

    si fonde al la pace e al la tranqui l l i tà del bosco di lecci .

    Sono molt i i raccont i di miracol i che si associano a

    questo sito: secondo la tradizione, presso la sua grotta,

    San Francesco parlò con gl i uccel l i che, per ascoltar lo,si erano posati sul leccio secolare, tuttora presente, ab-

    barbicato sul le pendici del fossato. Da al lora vive neipressi del le grotte una colonia di colombe bianche.

    CATTEDRALE DI SAN RUFINO

    San Rufino è stato un vescovo e martire romano. Fu i l

    pr imo vescovo d i Assis i , dove arr ivò a predicare i lVan-

    gelo agl i in iz i del l l l secolo. Fu mart i r izzato nel f iume

    Chiascio con una p iet ra a l co l lo . Nel la sua st rut tura

    attuale la chiesa risaìe al Xll secolo, ma fu costruita

    su edi f ic i preesis tent i , che r isa lgono a l l 'V l l l secolo e

    all 'Xl secolo, per custodire le spoglie del santo patrono

    della città, San Rufino. l lattuale chiesa fu iniziata nel'1140

    dal l 'archi tet to Ciovanni da Cubbio, come è at -

    testato da una lapide conservata sulla parete di fondo

    della navata di destra. Trasformazioni furono effettuate

    nei secol i successiv i , in par t ico lare I ' in terno negl i anni

    1571-1578 ad opera d i CiovanniAlessi , per raf forzare

    le strutture murarie: questo comportò la quasi totale

    scomoarsa delle forme romaniche.

  • BASILICA DI SANTA CHIARA

    La chiesa venne costruita, dopo la morte di Santa Chia-ra, t ra i l

    '1255 ed I 1265, at torno a l l 'ant ica chiesa d i

    San Ciorgio, che fino al 1230 aveva custodito le spo-glie mortali di San Francesco. I lavori di costruzionefurono esegui t i da l l 'archi tet to F i l ippo da Campel lo. Lo

    sti le architettonico è quello gotico, e ricorda molto davic ino la quasi contemporanea Basi l ica d i San France-sco d 'Assis i . La tomba del la Santa fu pronta nel 1260,

    mentre la cripta che la ospita Íu realizzala solamentenel 1850. I l Croci f isso d i San Damiano, dai t io ic i t ra t -t i b izant in i , - d ip into da un anonimo pi t tore umbrodel secolo Xl l - è oggi custodi to nel Santuar io. Qui g l i

    occhi del cuore possono contemplare la bel lezza del la p iant ice l la d i Francesco - morta a San Damiano e pocodopo trasferita nella chiesa di San Ciorgio- e si può comprendere i l valore dell 'abbraccio, profondamente umanoe ins ieme spi r i tua le, nel quale, padre e f ig l ia s t r ingono Assis i .

    SACRO CONVENTO. LATOMBA DI SAN FRANCESCO

    All'interno della Basilica Inferiore, scendendo attraverso due rampe, si arriva alla cripta ove è custodito il corpodi San Francesco, le"cui spoglie furono traslate nel 25 maggio 1230. Questo luogo, volutamente spoglio e senzacontr ibut i art ist ic i , rappresenta i l cuore del complesso basi l icale, meta di pel legr inaggi e vis i te pr ivate. l lvano, checostituisce una sorta di terza chiesa sotterranea,furealizzato nel 1822-1823 dall'architetto Ciuseppe Brizi diAssisisu disegno del romano Pasquale Belli. Ilassetto attuale si deve ad un progetto di UgoTarchi approvato nel 1925 ecomoletato nel .l 932.

  • SANTA MARIA DEGLI ANGELILA PORZIUNCOLA

    La Porz iuncola è una p iccola chiesa fuor i As-

    sisi, attualmente inglobata dentro una chiesa

    mol to p iù grande, la Basi l ica d i Santa Mar ia de-

    gli Angeli, costruita per proteggere e venerare

    la t radiz ione del la p iccola chiesa. La Porz iun-

    cola fu laterza chiesa riparata da San France-

    sco in seguito al sogno in cui sentì la chiamata

    del Signore a " r iparare la sua chiesa". Nel la

    Porziuncola Francesco capì che doveva vivere

    "secondo i l santo Vangelo" . Da l ì , in un 'a l t ra

    occasione, Francesco invia i primi frati ad an-

    nunziare la pace. l l 2 agosto del 1216 con la

    presenza di sette vescovi umbri fu consacrato i l

    piccolo edificio e vi fu proclamato i l così detto

    "Perdono d i Assis i " . Nel la Porz iuncola, ino l t re,

    Santa Chiara r inunciò a l mondo e abbracciò

    sorella povertà. Alla Porziuncola, infine, Fran-

    cesco morì i l 3 ottobre 1226.

    ì - r ,E l 'ed i l . ic io in p iet rame a vìs ta mol to

    basso, lungo circa nove metri e lar-

    go sei , che s i t rova a l l ' in terno del laì-

    Chiesa. E questo i l luogo dove SanFrancesco visse con i primi frati per

    c i rca due anni . A quel tempo i l Tu-

    gur io era p iù p iccolo e p iù povero: i l

    te t lo era dì rami e f rasche che funge-

    vano da t rav i e non c 'erano Ie tego-le. Due sol i erano g l i ambient i , s t ret -ti ed angusti: a destra una piccola

    stanza denominata del "letto di SanFrancesco" - dove attualmente unastatua lo sta a ricordare - e a sinistrala"s lanza del la cucina o del fuoco".

    Nel 1926, set t imo centenar io del lamorte d i San Francesco, con un in-

    tell igente lavoro di restauro, furono

    eliminate le costruzioni sovrapposte

    e le alterazioni appartate nei vari

    secol i , e i l Tugur io fu r ipor tato a l lapr imi t iva sempl ic i tà .

    RIVOTORTOIL TUGURIO

  • LA TENDA

    Nel prologo del Vangelo di Ciovanni troviamo la seguente affermazione: "l l Verbo si fece carne e venne ad abitare

    in mezzo a no( (Cv. 1,14). La seconda parte dell 'affermazione, presa alla lettera, dice: "Piantò la sua tenda in

    mezzo a noi". Siamo al punto culminante del prologo; esso genera stupore perché afferma che Dio entra nella no-

    stra storia fatta di debolezza, di caducità e di impotenza, ma ne rivela anche l 'amore infinito. Tutte le affermazioni

    dell 'Antico Testamento circa l 'abitazione di Dio fra gli uomini, quando parla della tenda, del tempio e del taber-

    nacolo, sono superate: l lumanità del Figlio è tenda, tempio e tabernacolo. Luogo dell ' incontro, della comunione,

    del r ioosol

    IL CAMMINO PENITENZIATE

    La presenza d i Dio in Cr is to nel la nostra v i ta arr icchisce la s tor ia , i l cammino del l 'uomo di un nuovo s igni f icato

    e offre, sia alla storia, sia al cammino un nuovo orizzonte.l l Mistero pasquale è i l nuovo orizzonle, Ia Quaresimarivela la natura del cammino come it inerario penitenziale: continua conversione e costante verif ica alla Iuce delVangelo del F ig l io d i Dio, del Cr is to. Sono le condiz ioni ind ispensabi l i d i un cont inuo r innovamento perché, in

    fondo, di tratta di un cammino difede.

    IL D ICIUNO

    Nella prospettiva di una fede matura e sempre più aperta al mistero di Dio e dell'uomo, è possibile comprendereil significato del segno del digiuno. Credo che sia bene ricordare che sitratta di un segno/fatto universale; che puòessere falso o autentico; che non può essere separato dall'amore dei fratelli. È espressione dell'attesa messianica(cf . Lc.2,37) e, letto alla luce deiVangeli sinottici, la presenza di Cristo elimina il significato di attesa, di lutto, peraprire alla gioia e alla scoperta che l'uomo si può privare di tutto tranne che di Dio, il bene, ognÌ bene, il sommobene (cf. San Francesco Le Lodi di Dio Altissimo; FF.261).

    tA REGOLA

    Francesco avvertì l 'esigenza di un chiaro orizzonte valoriale ed ideale in mezzo a tanti movimenti pauperisticiche, in qualche modo, volevano rinnovare Ia Chiesa e la Società del proprio tempo. Essendo Ia sua una ricercasincera, fu aiutato dalla grazia del Signore. Lo afferma nel suoTestamento: "[...] lo stesso Altissìmo mi rivelò chedovevo vivere secondo la forma del santoVangelo" (FF. 1 16). Da qui l 'esigenza di una regola che traesse dalVan-gelo f inal i tà, contenut i e mezzi; i l tut to come un'ost ia che desse energia per i l lungo cammino del l ' imitazione diCristo, Vangelo vivente di Dio (cfr. 2Celano, CLIX, 209; FF.799). Proprio per questo nelle Fonti Francescane è dettanidollo del Vangelo, via di perfezione; vita, sapienza, salvezza; addirittura " paradiso" perché dona, se vissuta, unaprofonda libe(à interiore e fa dell'uomo il Iuogo personale dell'accoglienza, rispettosa ed arricchente, dei valoricardini del la vi ta: Dio, l 'uomo ed i l creato. Nel la sua essenzial i tà esige quanto previsto dal Vangelo di Marco pergli apostoli: "[...] Ne costituì dodici[...] perché stessero con Luie per mandarlia predicare [...]" (cÍr.3, 14). In pa-role sempl ic i : esperienza di comunione di v i ta con Cristo e comunicazione di questa stessa esperienza pr ima conla vi ta e poi con l 'annuncio nel la Chiesa e per i l mondo intero! La Regola francescana ha al imentato i l camminodi uomini forti ed impareggiabili (Antonio di Padova, Bonaventura da Bagnoregio, Massimiliano Kolbe, Padre Pio,ecc) e sostenuto i deboli, gettando una Iuce di vero umanesimo, di scienza e di splendida arte nelle contrade dellanostra ltalia, dell'Europa e del mondo. Ma, soprattutto, facendo rinascere nel cuore di molti uomini il "sorriso diDio' , i l fanciul lo Cesù (cfr . lCelano, XXX, 84; FF.470).

  • Car i Frate l l i , i l S ignore v i d ia pacel

    Nel l 'anno 2009 celebreremo i l Centenar io del le nostre Or ig in i a ot to secol i da quando i l Seraf ico Padre

    ricevette da papa lnnocenzo ll l la"formavitae" per iniziare i l cammino delle fraternità con i suoi primi

    frati (1209-2009). Oggi, celebrando quest'anno giubilare, siamo chiamati, come Frati, a rinnovare la ,

    nostra fedeltà al carisma e a ricomprendere tutta l 'eredita spirituale del nostro Fondatore, dando rispo-

    ste concrete e creative, ognuno nella propria quotidianità, alle tante if ide della modernìtà con nuovo

    impegno. nuove energie e-apert i a l la speranza cr is t iana. Ognr componente del la FamiSl ia Francescana

    in qL[sti anni sta coilpiendo un proprio camminó di preparazione all 'evento centenario, con varie

    in iz iat ive tese ad approfondire la f rgura d i Francesco nel le sue pìù profonde intu iz ìonì evangel iche.

    Desideriamo ora che questi cammini convergano per riascoltàre insieme ìa voce di Francesco: ';1...J

    l'Altissino stesso mr rivelò che dovevo vivere secondo la forma del santo Vangelo t...1 e il Signor Papa

    m e l o c o n f e r m ò ' ( F F . - T e s t 1 1 6 ) . P e r q u e s t o n o i , M i n i s t r i C e n e r a l i d e l P r i m o O r d i n e e d e l T O R i n d i c i a - "

    rno i l Capi to lo Internazionale del le Stuore, che s i terrà ac lAssis i e a Roma, dal 15 a l 1B apr i le 2009 e

    sarà l 'evento centra le e uni tar io c le l l 'V l l l Centenar io per i Francescani del Pr imo Ordine e del TOR. Nel

    Capitolo vogliamo vivere nella terra di Francesco e in comunione con il Santo Paclre, un momento forte -

    c l i comunione nel lo spi r i to del l 'accogl ienza rec iproca (pr imo g iorno) , del la test imonianza (sec.ondo

    giorno) , del ìa peni tenza e d ig iuno ( terzo g iorno)e del la grat i tudine (quar to g iorno) . Abbiamo af f idato

    | , o rgan i zzaz ionede |Cap i to Ioa I l eCon fe renzede iM in i s t r iP rov inc ia | iF rancescan i | t a l i an i , i qua | i sono

    ben lietì di offrire questo servizio. Siamo fiduciosi in una corale partecipazione di tanti Frati prove-

    nient i da tùt to i l mondo. Noi Min is t r i Ceneral i , ins ieme ai Min is t r i Provinc ia l i der c inque cont inent i e

    ai Delegati delle 300 Entità francescane, come figli dell 'unico padre San Francesco, rappresenteremo

    idealmente la moltitudine cli tante generazioni di Frati, che lungo otto secoli e ancora oggi, vogliono

    testimoniare la"grazia delle Origini" e Ia gratitudine per i l clono delle fraternità. Nelle mani del Santo

    Paclre rinnoveremo, a nome di tutti i Frati, la professione religiosa tenendo le mani sulla Regola, scritta

    e v issuta da Francesco e da lu i donata a i suoi f ig l i . V i inv i t iamo a v ivere l 'evento del Centenar io nel le

    vostre fraternità e durante i l Capitolo delle Stuoie, guiclati dalle profetiche'parole del servo di Dio Cio-

    vanni Paolo ll , "per ricordare con gratitucline il passato, vivere con passione il presente e aprirci con

    fiducia al futuro" (NMl, 1 b).' l

    Roma, festività della Pasqua 2008

    Fr. Marco TascaMinistro generale OFMConv, Presidente di turno

    Fr. Mauro IòhriMinistro generale OFMCap

    Fr. lose Rodrisuez CarballoMinistro Cenerale OFM

    Fr. Michael HigginsMinistro generale TOR

    l

  • cTNQUE AMBTTT STGNTFTCATTVT DlTESTIMON IANZA IRANCESCANANEt MONDO

    La missione

    La missione di "andare in tutto il mondo a due a due per annunciare il vangelo [...]" è stata per France-sco e per isuoi f ig l i un imperat ivo di amore verso le creature, ed ancora oggi, dopo otto secol i , v ieneattuata in ogni angolo dellaTerra dove vive un frate francescano. Missione intesa come "mandato" perannunciare con Ia parola e con l 'esempio una "novel la" sempre or iginale incarnata nel la quot idiani tàdel servizio. Forte del salufo "Pax et BonL)m", i figli di Francesco si presentano alle creature con unadisarmante sempl ic i tà, convint i che la pace annunciata e proclamata, uni ta al la fecondità del "Bene",sia una sorgente di mediazione in grado di t rasformare icuori più duri . A queste due dimensioni diapproccio evangel ico, la test imonianza"fattaservizio", ol t re a contr ibuire Iungo i secol i al l 'espansionedel l 'Ordine francescano, è stata per tant i f rat i missionari l 'arma vincente per raggiungere e aiutare i noncredent i al la conversione del cuore.

    Il dialogo e la pace

    l l incontro di Francesco con i l sul tano di Egit to, convert i to dal suo esempio, è ancora oggi I ' immagineviva del la dimensione universale del cuore del Poverel lo, i l quale spalanca le porte di ogni conf inerel igioso per aprirs i al la genuina cul tura evangel ica. Seguendo Cristo, Francesco nel la sua vi ta nonha avuto barr iere o steccat i ideologici , anzi l i ha abbattut i , e con "sempl ic i tà di parola" ha convintoe conver t i to i cuor i p iù dur i , facendo l i d ia logare anche ne l le s i tuaz ion i con f l i t tua l i . A par t i re da l levarie giur isdizioni sparse nel la Terra Santa, f ino ai tant i f rat i che quot idianamente sono a contatto conrealtà mult ietniche e mult i rel ig iose, i f ig l i d i Francesco nel mondo sono stat i , e lo sono ancora oggi,autent ic i campioni di dialogo, di tol leranza, e promotor i di convivenzapaci l ica attraverso un' incisivaazione pastorale, superando si tuazioni cr i t iche e di intol leranza rel igiosa. L 'esempio più palpabi lenel capire la dimensione del dialogo interrel igioso è stato i l gesto del Servo di Dio Ciovanni Paolol l i l quale, per due volte, ha scelto Assisi , c i t tà del la pace e del dialogo (poteva scegl iere PiazzaSanPietro) per fare incontrare i Capi del le rel ig iosi del mondo sul la tomba di Francesco. È lo "spir i todi Assisi" che ancora oggi r ischiara isent ier i di questo var iegato e di f f ic i le settore del la convivenzaumana.

    L'emergenza educativa nel cuore dei francescani

    Una di f f icol tà del l 'approccio del la Chiesa con i l mondo giovani le scolast ico, oggi v issuto con estre-ma preoccupazione, è la venuta meno del l ' istanza culturale del l 'uomo in rapporto con Ia sua cresci taumana e cul turale. Sono queste Ie motivazioni che spingono i l mondo francescano in direzione diuna qual i f icata cresci ta sul campo educat ivo, e lo sforzo di promuovere e favorire iniz iat ive in questodif f ic i le ambito non è mai venuto meno. Sono sorte così scuole, universi tà, col legi , e corsi a var iol i ve l lo , per incent ivare Ia c resc i ta cu l tu ra le d i m ig l ia ia d i g iovan i , e i l m in is te ro de l l ' educaz ione èdiventato, at traverso l ' insegnamento di tante generazioni di f rat i , la palestra di una vera r inasci taculturale ad intra e ad extra. La cul tura quindi, intesa come mediazione per aiutare l 'uomo nel suod iven i re dent ro la s to r ia .

  • La comunicazione veicolo di evangelizzazione

    Nel campo del la comunicazione, intesa come trasmissione del la fede, i f ig l i d i Francesco hanno avutouna att i tudine part icolare, adoperando mezzi, strumenti e tecnologie al passo coi tempi. Già a part i redalla presenza dei grandi artisti, chiamati dai frati per trasmettere e comprendere la fede attraversol'arte, ci si può rendere conto del valore mediatico per conoscere ilVangelo utilizzando modalità e stru-menti idonei. l l grande patr imonio l ibrar io del le bibl ioteche, le migl iaia di testate francescane, e anchei musei, sono test imonianze vive di un r icco patr imonio cul turale e comunicat ivo di indubbio valore.Con I 'avvento poi del le nuove tecnologie (radio, tv e internet) i l f rancescanesimo ha saputo dialogare,attraverso questi nuovi strumenti, con ilvariegato mondo della comunicazione, coniugando fede e vitaannunciata dai pulpi t i per la trasmissione del la fede.

    Il laicato francescano nel Terzo Millennio

    Tra le componenti del le famigl ie francescane, un posto part icolare viene occupato dal mondo deilaic i , impegnato a vivere e trasmettere, at traverso una propria or iginal i tà, i l car isma di San Francesco.È la costola del f rancescanesimo più aperta ai segni dei tempi Jopo Ia grande svolta conci l iare delVat icano l l , che ha dato ai la ic i un ruolo ed un'autonoma appartenenza ecclesiale. I la ic i f rancesca-ni , professando la Regola di PaoloVl, sono nel la Chiesa e al l ' interno del l 'Ordine francescano unaqual i f icata presenza di servizio nel l 'at tuare e vivere i l messaggio del Poverel lo con quel la freschezzaevangel ica sempre nuova e al passo dei tempi. l lOrdine francescano secolare (OFS) in 'quest i ul t imianni ha saputo elevare nel mondo la qual i tà del mandato,inteso come test imonianza di v i ta, v ivendo i consigl ievangel ic i ognuno nel la propria ident i tà di cr ist ia-no impegnato e con l 'anel i to evangel ico del"donarsi ai f ratel l i " nel la propria vi ta quot i-diana. È questa la grande r ivoluzione delIaico francescano: vivere la missione nel lafedeltà del car isma vissuto "nel mondo eoer i l mondo" .

  • l l Capitolo del le Stuoie è una grande celebrazione di tut ta la Famigl iaFrancescana in occasione degl i 800 anni di approvazione del la Regola diSan Francesco da parte di papa Innocenzo l l l . È la pr ima volta nel la stor iache tutta la nostra Famiglia si ritrova insieme dove tutto ha avutoinizio, ad Assisi , davant i al la Porziuncola,,per rendere grazie alSignore per i l grande dono del car isma che San Francesco halasciato alla Chiesa. A questo evento non parteciperanno soloi Frati del Primo Ordine, che professano di vivere il Vangelosecondo il proposito di vita di San Francesco e dei suoi primicompagni, ma saranno presenti anche i Frati del Terz,OrdineRegolare; i rappresentanti dell'Ordine Francescano Secolare,della Cioventù Francescana e i delegati degli Istituti religiosi,maschi l i e femmini l i , che si ispirano al car isma di Francescoe Chiara d'Assisi; ci saranno i rappresentanti del francesca-nesimo del le al tre confessioni cr ist iane, perché lo spir i to diFrancesco unisce e supera le divis ioni ; e, anche se non f is i -camente presenti, le nostre Sorelle Clarisse, che seguiran-no e parteciperanno a questo incontro dai loro monasteri.Ci ritroveremo, provenienti da ogni parte del mondo, perassaporare di nuovo la grazia delle nostre origini, la fre-schezza del messaggio di Francesco, che ha trasformato le nostrevi te. Desideriamo test imoniare la bel lezza di una vi ta vissuta sul leorme di Cesù Cristo, povero e crocifisso, e rinnovare Ia fedeltàal carisma ricevuto, vivendo nella Chiesa il Vangelo in fraternitàe minori tà. Sent iamo i l b isogno di fare una sosta per aprire i l no-

    -stro cuore e metterci in ascolto di ciò che il Signore ci vorrà direin quest i giorni . In questo mondo spesso anche noi c i sent iamodisor ientat i e, al lora, sul le nostre labbra r iaf f iora la domanda cheanche Francesco faceva: oSignore, che vuoi che io faccia?>. Anchenoi at tendiamo da Lui la r isposta. Poiché sappiamo che solo la suaParola può illuminare le nostre esistenze, ci mettiamo in ascoltoperché ci par l i nel le celebrazioni, negl i incontr i , nei momenti dipenitenza e di gioia che vivremo insieme. Ma come veri Fratel l i c idisponiamo anche ad accogl ierci gl i uni gl i a l t r i . È la stessa Regola,che celebriamo, ad esortarci a questa accoglienza reciproca, quandodice: uE ovunque sono e si incontreranno i Frat i , s i mostr ino famil iar i t ra loro reciprocamente. E ciascunomanifest i con f iducia al l 'a l t ro le sue necessità, poiché se la madre nutre e ama i l suo f ig l io carnale, quantopiù premurosamente uno deve amare e nutr i re i l suo fratel lo spir i tuale?> (Rb 6,2-B). Membri del la stessaFamigl ia, perché f igl i del lo stesso Padre celeste, uni t i dal v incolo del la comune vocazione, ispirat i dal la Iucedella stessa Regola, in questi giorni cercheremo, per quanto possibile, di condividere la nostra esperienza difede e di metterci in ascolto di quella degli altri. Percorreremo così un breve tratto di strada assieme, per poiripartire lungo Ie strade del mondo e portare a tutti la salvezza che ci è stata donata.

    José Rodrígez CarballoMinistro generale OFM

  • La grande famigl ia francescana si r iunirà nel nome del Signore per r i f let tere sul

    dono del la chiamata al la vi ta evangel ica secondo la forma di v i ta tracciata

    da Francesco d'Assisi . E un dono, quel lo del la vi ta francescana, cherichiama una responsabilità nel senso più vero e profondo del termine,

    ossia una "capacità di r isposta" al le numerose sf ide e al le ineludibi l i

    domande che i l mondo d'oggi pone a ciascuno di noi , che faccia-

    mo pubbl ica professione dei consigl i evangel ic i . È così che la re-

    sponsabilità si configura come testimonianza: la nostra risposta almondo contemporaneo vuole test imoniare la perenne val idi tà deivalor i che stanno a l l 'or ig ine del la nostra vocazione, conferendo

    una sor ta d i "eterna g iov inezza" a l l ' in tu iz ione d i un cr is t iano del

    1200 che cont inua a par lare a l cuore del l 'uomo d 'oggi . Sappia-

    mo bene che il nostro padre Francesco non ha inventato niente

    di nuovo: ponendo a fondamento del propr io i t inerar io spi r i tua le

    le sante parole del Vangelo, egli non ha preteso altro che prenderesul ser io la vocazione battesimale propria di ogni cr ist iano. Se vogl iamo,

    dunque, r imanere fedel i al l ' ispirazione di San Francesco, è al la parola di

    Cesù che dobbiamo volgere la nostra attenzione per comprendere quale

    debba essere i l contenuto più autent ico del la nostra test imonianza. In

    un momento di grande int imità quale quel lo del congedo da essi , i

    Signore rivolse queste parole a coloro che avevano condiviso con lui

    l 'avventura dell'annuncio della lieta novella: "Da questo tutti sapranno

    che siete miei discepoli: se avrete amore gli uni per gli altri" (Gv 13,35).

    Si tratta di una sorta di testamento spirituale, che contiene la sintesi del

    messaggio che i l Cr isto ha proclamato con la vi ta pr ima ancora che

    con le parole. Proprio per questa ragione tale messaggio rappresenta

    un serio motivo di r i f lessione per ognuno di noi . Cercando di evi tarei l comodo r i fugio nei Iuoghi comuni e nel le affermazioni di pr incipio,

    siamo invitati a parafrasare e attualizzare Ie parole di Cesù domandan-doci: da che cosa i l mondo d'oggi saprà che noifrat i s iamo discepol i del

    Signore? ln che cosa consiste, concretamente, per noi francescani quell ' "avere amore glÌ uni per gli altri"

    che i lVangelo indica come i l marchio d is t in t ivo dei d iscepol i del Cr is to? Che a queste domande non v i s ia

    una risposta preconfezionata, valida per tutti, lo conferma con dolce fermezza il Poverello, che ormai privo

    diforze e prossimo all ' incontro con sorella morte confida ai frati che gli stavano intorno: "lo ho fatto Ia mia

    parte: la vostra, Cristo ve la insegni". Lasciamoci guidare da questo invito e conserviamo nel cuore la santa

    inquietudine d i ch i cerca d i r ispondere con ver i tà e s incer i tà a l la chiamata che Dio cont inuamente r ivo lge a

    coloro che lo amano.

    Marco Tasca

    Ministro generale OFM Conv.

  • secondo quanto narrato dalla Leggenda dei tre compagni, i primi compagni di San Fran-cesco si definivano "penitenti d'Assisi" (L3c 37). oggi è comunemente accettato cheSan Francesco e i primi seguaci del movimento da Iui creato si consideravano parte del-la tradizione penitenziale della Chiesa. I penitenti erano principalmente una correntelaica risalente al lV-V secolo che però - è importante ricordarlo - non era re-golata da nessuna struttura giuridica o amministrativa prestabilita. si trattavapiuttosto di una definizione che poteva essere applicata a varie tipologie dimovimenti spirituali i cui membri erano spinti a vivere il cristianesimo in-tensamente. Fu proprio questa corrente religiosa ad attrarre inizialmen-te San Francesco e a fornire al suo neonato movimento un esempiocui identif icarsi durante gli anni formativi. Francesco, però, capì benpresto che la comunità ìn crescita necessitava di maggiore strutturae ordine di quanto lui potesse dare con l 'esempio e la testimonianzapersonale. Come afferma Chiara Frugoni, quello ,,era un periodo dipratica, prova dd errore. Francesco provava numerose,regolei nessu-na delle quali è arrivata fino a noi. Egli sperimentava diversi stili di vitacon i suoi compagni pilma di trasformarli in principi normativi,,. Èprobabile che alcuni elementi di queste regole iniziali siano presentinei primi scritt i del Santo, in particolare nella Esortazione ai fratell ie sorelle della penitenza, i l documento che costituisce i l prologo del-la regola del Terz'Ordine Regolare e dell 'Ordine Francescano Secolare.Nel I'esortazione Francesco evidenzia ci nque elementi che rappresentavanoa suo giudizio i cardini della penitenza: l 'amore per Dio, l,amore per il pros-simo, l 'awersione per il peccato, il ricevimento dell'Eucaristia e la conduzio-ne di un'esistenza che produca i degni frutti della penitenza. Se dovessimoaggiungere a questo elenco quello che Francesco scrive nel suo Testamentocirca l' importanza della pietà nella sua esperienza di conversione, avremmoun buon punto dj partenza per la comprensione della spiritualità francescana:una vita basata sull'amore per nostro signore, nutrita dal sacramento del corpoe del sangue di cesù Cristo, che conduce l'uomo a disprezzare il peccato e avivere come se tutto ciò sia determinante. l]istigatore di questa vita è Dio che citocca con pietà e compassione, e ci stimola a porgere il nostro aiuto agli altri, inparticolare i poveri e gli emarginati, con la stessa pietà e compassione. hrtendoda questo concetto, si può affermare che una vita di penitenza è essenzialmen-te una vita di conversione in fieri, una vita che ci stimola a riconoscere cnel'esperienza cristiana e francescana è un viaggio continuo della fede per il qualeè necessario avere uno spirito aperlo e docile. Dobbiamo essere disposti ad accettare il fatto di non avere tutte lerisposte e di cambiare ed evolverci mentre veniamo formati nella santità. La Regola dell 'Ordine Francescano Se-colare si esprime così a tal riguardo: Quali "fratell i e sorelle della penitenza", in virtù della loro vocazione, sospintidalla dinamica delVangelo, conformino i l loro modo di pensare e di agire a quello di Cristo mediante un radicalemutamento interiore che lo stessoVangelo designa con il nome di "conversione", Ia quale, per Ia umana fragil ità,deve essere attuata ogni giorno. In questo cammino di rinnovamento i l sacramento della Riconcil iazione è segnoprivilegiato della misericordia del Padre e sorgente di grazia. (art. 7) l laccoglienza francescana della penitenza- che comprende i carismi fondamentali di povertà, minorità, contemplazione e conversione continua - incoraggitutti noi a diventare sempre più "simili a Cristo", stimolandoci a crescere nella mite accettazione dell, imoortanzadella crescita individuale basata sulla volontà di essere formati e trasformati per graziadivina.

    d i MichaelJ. HigginsMinis t ro generale TOR

  • La conferma del car isma francescano da parte del la Chiesa, nel la persona del

    "signor papa" fu voluta esplicitamente da Francesco. Ci sono come tre tappe

    in questo suo cammino. In pr imo luogo ci s i imbatte nel momento di smarr i-

    mento perché nessuno gli mostrava che cosa dovesse fare dopo aver ricevuto

    dei f rat i . Seguì un momento di vera e propria i l luminazione" " Io stes-

    so Altissimo mi rivelò che dovevo vivere secondo la forma del Santo

    Vangelo". Francesco non si ferma qui perché fa mettere il tutto per

    iscritto, in modo semplice e con poche parole. llatto finale è quello

    di chiedere la conferma papale. Francesco sottopone quanto gli è

    stato mostrato, rivelato, al vaglio dell 'autorità apostolica. Cerca i l

    confronto con I ' is t i tuz ione. Non r imane at tanagl ia to nel le magl ie

    di un puro soggettivismo. Esigerà questo dai suoi frati f ino alla

    fine: "tutti i miei frati che sono nell'Ordine e che vi entreranno

    fino alla fine del mondo sempre siano fedeli sudditi dei prelati e

    chierici della santa madre Chiesa" (Testamento di Siena). Ciò

    che c i co lma di g io ia in questo momento è appunto i l dupl ice

    dono della rivelazione della forma di vita fatta a Francesco e

    del suo r iconoscimento da par te d i papa Innocenzo l l l ' Da

    quel momento l 'evento che toccò personalmente Francesco

    assunse la connotazione d i un dono fat to a l la Chiesa e per Ia

    Chiesal l l f rancescanesimo non t rova la sua connotazione speci -

    fica in nessuna opera particolare, esso si connota quale forma di vita

    secondo i l santo Vangelo. Vivere i l Vangelo sine glossa, circa la sua

    integri tà, è ciò che Francesco propone e r ibadisce. E la Chiesa, nel la

    persona del Papa, glielo confermò. Ciò è ancora oggi per tutti noi frati

    motivo di gioia profonda. Siamo profondamente lieti che il Santo Padre

    Benedetto XVI ci riceva presso di sé, confermandoci nella bontà del no-

    stro cammino. Da parte nostra ci impegniamo a proseguire i l cammino

    con rinnovato slancio. Stare con il Papa e tra noi frati è l 'occasione privi-

    Iegiata per prendere atto del carattere di dono della nostra forma di vita e

    per r innovarci nel l ' impegno a viver lo con una nuova e viva fedeltà. Siamo

    grati al Santo Padre che oggi ci riceve come lo siamo nei confronti di Papa

    lnnocenzo l l l che 800 anni or sono accolse Francesco e gl i confermò i l suo

    proposito di vita. La gratitudine in questo momento diventa riconoscenza a

    Dio perché su invito del Poverello di Assisi si tratta di attribuire al Signore

    Dio Alt issimo e Sommo tutt i i beni e r iconoscere che tutt i i beni sono suoi

    e a rendergl i grazie poiché procedono da lui . Così la grat i tudine di questo

    giorno abbiaciiando una storia di ben ottocento anni, allo stesso tempo ci lancia verso l'avvenire perché la

    forma di v i ta di Francesco abbia quel la freschezzache "r isusci t i nei cuori di molt i " che hanno dimenticato

    la oresenza di Cristo (FF. 470).

    Mauro JóhriMinistro generale OFM Cap.

  • Mercoledì 15 aptile 2009

    UACCOCtIENZA f ienda del capitolo)

    . Laic i f rancescani nel terzo miì lennio

    Sig.ra Incarnatìon Del Pozo, Ministra Cenerale OFS

    16,30 Li turgiadiAccogl ienza 18,30 Concelebrazioneeucar ist ica

    Presiede f. José Rodríguez Carballo, Ministro generale OFM Basilica di Santa Maria degli Angeli

    Presiede S.E. Card. Franc Rodè, Prefetto della Congregazione

    Saluti per gli lstitutì di Vita Consacrata e le Società di Vita Apofolica

    - Presidente di turno della Conferenza Minìstri Cenerali del Prìmo

    Ordine Francescano e del TOR, fr. josé Rodríguez Carballo, OFM 21,30 Musical "Chiara di Dio" - regia di C. Tedeschi

    - Presidente di turno del l 'Unione del le Conferenze dei Minist r i

    Provinciali del le Fami gl ie Francescaned' ltal ia, f r.Aldo Broccato, OFMCap

    - Sindaco di Assisi, Ing. Claudio Ricci Venerdì 17 aprile 2009

    tA PENITENZA E l t DIGIUNO (Basì l ica d i Santa Chiara)

    Presentazione del programma e delle presenze

    f Paolo Fiasconaro, oFM Conv e fr. Mariano Steffan, oFM Cap 8,45 celebrazione delle Lodi

    Basi l ica di Santa Chiara

    ,,Osserviano più cattoltcamente la Regola che abbiamo prcmesso Presiede e introduce fr Mauro Jòhri, Minifro generale OFM Cap

    al Signore" (FF. Test. 1 2 7), fr. Raniero Cantalamessa, OFM Cap " ll Signore, delle a me, frate francesco, di ìncominctare a fare

    penitenza..." (FF. 1'l 0 - Test 1)

    19,00 Concelebrazione eucar ist ica Medi tazione di Suor Angela Emanuela Scandel la, c lar issa

    Presiede S. E, Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi Abbadessa del Monastero S, Lucia di Foligno

    Dopo la preghiera comune delle lodi inizia il "Tempo di Deserto"

    Giovedì 16 aprile 2009

    tA TESTIMONIANZA fienda del capitolo) 15,00 Processione penitenziale

    " Dalla Porziuncola alla Tomba di San trancesca"

    8,45 Celebrazione delle lodi Presiede fr. N4ichael J, Higgins, Ministro Cenerale del TOR

    Presiede fr Marco Tasca, Ministro generale OFM Conv

    SullaTomba di San Francesco i Ministri generali consegnano la Regola ai frati

    9,30 Tavolarotonda"LaRegolaelavitadeiFratiMinorièquesla;osservare,.."

    Coordinatore: Dr. Francesco Ciorgino, giornalista RAì 1 7,30 Concelebrazione eucaristica

    "ll signore mi dette deì fratelli ' (FF. 1 1 6) Piazzale della Basilica Inferiore

    S.E. Mons. John Corriveau, OFM Cap, Vescovo di Nelson - Canada Presiede S,F, Card. Claudio Hummes, OFM,

    " ll Signore vi mandò nel.mondo intero, aflinché rendtate testimonianza Prefetto della Congregazìone per il Clero

    allavoce di lui con la parola e conie opere'(LOrd, 9)

    f r . Ciacomo Bini , OFM ex Minist ro generale

    "senpre siano fedelt e sottomessi at prelati e a tutti i chierici della Sabato 18 aprile 2009

    santamadre C,hlesa" (FF. 135) LA GRATITUDINE

    S.E. Mons, Agofino Cardin, OFM Conv, Segretario della Sacr;.

    Congregazioneper laVi taConsacrataeleSocietàdiVi taApostol ica 7,00 PartenzaperCastelGandol fo

    16,00 Talk video-testominianze "Testtnoni di speranza. I francescani si 10/00 Concelebrazione eucaristica

    raccontano..." Esperienze significative dei figli di Francesco nel mondo presieduta dai Ministri generali del Primo Ordine e del TOR

    Coordinatore: Dr. Francesco Ciorgino, giornalista RAI Centro Martapoli di Castel Candalfo adiacente al palazzo pontiiicio

    . Missio ad gentes

    fr. Paulo Xavier, OFM Cap, Missionarìo in Amazzonia 12,00 Udienza con il Santo Padre, Benedetto XVI

    . ll ministero dell'educazione Corttle del Palazzo apostolico

    fr. Mark McBride, TOR, Consigliere generale

    e docente universitario in USA , 14'00 Fine del Capitolo

    . Mass media e comunicazione

    fr Danilo Salezze, OFM Conv, Dìrettore "Mesaggero di S. Antonio" 16,30 Udienza con il Presidente Ciorgio Napolitano

    . Diaìogo interreìigioso La Delegazione francescana incontra il Presidente della Repubblica

    f, Pierbattista Pizzaballa, OFM, Custode della Terra Santa Tenuta di Castel Porziano

  • ICENTRI STAMPA

    o Sono stati allestiti due Centri Stampa presso la Sala Norsa del Sacro Convento e all ' ingresso dellaTensostrutturaa Santa Maria degl iAngel i .

    PIANO MEDIA

    r Credere oggi, Yakabook, Vita minorum, San Francesco Patrono cl'ltalia, Messaggero di Sant,Antonio, Jesus ect.hanno preparato inserti e monografie relativi all,Evento.

    o D i re t ta te lev is ivaTe lerad ioPadrePio ,su icana l isa te l l i ta r i sKY82 l (Europa)CLOBECAST230(Amer icade lNord).

    r D i retta on I i ne www.sanfrancescopatronod ital ia. it.

    LA RAI PER FRANCESCO

    . Rai Uno Mattina: aprirà tre finestre di approfondimento nei giorni dell,Evento.' Rai News, Rai lnternational, Rai Sat, Rai Televideo, Radio Rai: offriranno divesi momenti all,interno della loro

    programmazione.'TC regional i : le redazioni regional i of fr i ranno un contr ibuto dal le r ispett ive sedi permettendo una comunicazio-

    ne capi l lare del l 'Evento.

    CONFERENZE STAMPA

    ' Conferenza stampa nazionale a Roma presso Ia Sala Stampa c l i RadioVat icana, martedì Z apr i le ore 11.00.' Conferenza stampa presso la Sala Stampa del Sacro Convento, martedì

    . l 4 aprÌle ore I

    . l .00.

    ' Un pool d i g ional is t i seguirà I ' incontro presso laTenuta d i Caste l Porz iano, sabato 1B apr i le ore 16.30.

  • SchedeInformGiornalCopertina.PDFSchedeInformGiornalPag1.PDFSchedeInformGiornalPag2.PDFSchedeInformGiornalPag3.PDFSchedeInformGiornalPag4.PDFSchedeInformGiornalPag5.PDFSchedeInformGiornalPag6.PDFSchedeInformGiornalPag7.PDFSchedeInformGiornalPag8.PDFSchedeInformGiornalPag9.PDFSchedeInformGiornalPag10.PDFSchedeInformGiornalPag11.PDFSchedeInformGiornalPag12.PDFSchedeInformGiornalPag13.PDFSchedeInformGiornalPag14.PDFSchedeInformGiornalPag15.PDFSchedeInformGiornalPag16.PDFSchedeInformGiornalPag17.PDFSchedeInformGiornalPag18.PDFSchedeInformGiornalPag19.PDF