N 42 2015 inter frosinoneweb

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domenica 22 novembre 2015 anno 5 numero 4 2 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO Parola al Baffo la prima posizione Sandro Mazzola pag 2 Sport & Spettacolo GUAI A CHI MOLLA Frosinone Inter Confermare La Partita Ingabbiare il Leone ciociaro Severa Bisceglia pag 2 Riprendiamoci la nostra dignità Giovanni Labanca pag 13 Attualità Marby pag 17 Arte il pioniere russo Malevič del suprematismo

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domenica 22 novembre 2015 anno 5 numero 4 2 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO

Parola al Baffo

la prima posizioneSandro Mazzola pag 2

Sport & Spettacolo

guai a chi molla

FrosinoneInter

Confermare

L a P a r t i t a

Ingabbiareil Leone ciociaro

Severa Bisceglia pag 2

Riprendiamocila nostra dignità

Giovanni Labanca pag 13

A t t u a l i t à

Marby pag 17

A r t e

il pioniere russoMalevič

del suprematismo

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INTER (4-3-1-2)

Arbitro: Marco Guida di Torre Annunziata

STADIO

FROSINONE (4-4-1-1)

LealiRosi, Diakitè, Blanchard, Crivello;Paganini, Gucher, Gori, Soddimo;

Tonev;Ciofani

MEAZZA ORE 20.45

Inter

Allenatore Allenatore

Sandro Mazzola

HandanovicD’ambrosio, Miranda, Murillo, Nagatomo;

Guarin, Medel, Kondogbia;Perisic;

Jovetic, Icardi

Frosinone

RobertoMancini

RobertoStellone

Parola al Baffo

Scrivere di sport in gene-rale, in questo momen-to così terribile e di-

verso sembra così inutile che viene voglia di lasciar perde-re. Nel mezzo due partite del-la Nazionale e tanti rumori che non c’entrano nulla con il calcio. Contro il Belgio, tanti schiaffi poi, contro la Roma-nia, un pareggio che pare un brodino di carne, poiché un 2-2 contro chi non ha mai perso una partita nel girone di qualificazione a Euro 2016 non è proprio da buttare. In campionato, invece, spicca-no i numeri dell’Inter, che stanno incuriosendo tutti gli appassionati di statistiche. Mai una squadra in testa alla classifica aveva realizza-to solo 12 reti in dodici turni di campionato. Di questi gol, solo 8 sono stati segnati dalle punte (15 punti conseguiti), mentre gli altri 4 sono stati realizzati da centrocampisti (Guarin, Felipe Melo, Medel e Kondogbia) per un totale di ben 12 punti. Una dife-sa quasi impenetrabile, con Handanovic praticamente imbattibile, se guardiamo le ultime tre giornate. Miracolo su Destro a tempo scaduto col Bologna, clamorosa sequen-za di quattro parate in altret-tanti secondi con la Roma e, infine, la parata in due tem-pi con il Torino sulla linea di porta. La coppia centrale Miranda-Murillo ha chiuso a chiave il reparto arretra-to, nonostante non abbiano giocato sempre insieme. En-trambi hanno subito un’e-spulsione ed entrambi hanno avuto noie fisiche. Juan Jesus e Ranocchia sono poco più che comparse, mentre i late-rali Telles, Santon, D’Ambro-sio e Nagatomo hanno gira-to sulle fasce senza destare troppa differenza. Contro il Torino, Mancini ha rispolve-rato la difesa a 3, usata un’u-nica volta, nella sciagurata partita con la Fiorentina. E stavolta le cose sono andate diversamente. Sempre con i granata, il tecnico di Jesi ha lasciato in panchina Brozo-vic (sicuramente il migliore centrocampista nelle ultime uscite), Ljajc, Peresic e Jo-vetic, dando spazio a Kon-dogbia, Medel e Felipe Melo, dando sostanza e fisico da-vanti alla difesa. Ora, c’è il Frosinone. Non un avversa-rio insormontabile ma peri-coloso, perché potrebbe avere licenza di calare la tensione. La cosa più pericolosa.

All’Olimpico col Torino è andata bene. Ci siamo in-tascati i tre punti

con grande fatica, però l’im-portante era chiudere in cassa-forte un’altra preziosa vittoria in maniera da mantenere il co-mando della classifica in com-pagnia della Fiorentina. Stase-ra con il Frosinone i tre punti sono d’obbligo, anche se ovvia-mente in queste partite non c’è nulla di scontato, soprattutto in considerazione della quali-tà dell’avversario che mi sem-bra abbastanza in palla mal-grado il pareggio conquistato prima della sosta azzurra col Genoa. La squadra di Stello-ne sta vivendo un momento magico in questa sua splendi-da avventura in Serie A e si-

BENE a ToRiNo, STaSERa RiPETiamoci col FRoSiNoNENiente colpaccio per i cugini

curamente vorrà ben figurare a San Siro, uno stadio dove i tifosi frusinati fino a due anni fa lo avevano solo sognato. La classifica del Frosinone è un po’ bugiarda e sicuramente meri-terebbe qualche posizione più

su rispetto all’attuale. Non di-mentichiamo che il Frosinone ha strappato un punto prezio-so alla Juventus e quindi anche contro di noi tenterà di ripetere l’impresa di Torino. Per quan-to riguarda la classifica i nostri

concorrenti della Fiorentina ospiteranno l’Empoli che ho visto molto bene contro la Ju-ventus nella partita del Castel-lani di quindici giorni fa. E’ un derby e la squadra di Giampa-olo potrebbe farci un mezzo re-

galo pareggiando, dando così a noi interisti la possibilità di un allungo solitario in classifica. Per quanto concerne il Napo-li, quest’ultimo potrebbe dare una mazzata tremenda al Ve-rona amenochè al Bentegodi la squadra di casa non riesca a compiere quel miracolo che le stesse Juventus e Milan spe-rano che accada. Sarà molto interessante la sfida di Marassi tra Genoa e Sassuolo, con gli emiliani, in caso di successo, pronti a fare un altro balzo in avanti in classifica alle spalle di Fiorentina, Inter e Roma. Infine, auguri a Montella con-tro l’Udinese, anche se mi di-spiaciuto moltissimo l’esonero di Zenga alla guida dei blucer-chiati.

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3domenica 22 novembre 2015 www.stadio5.it

Partita

Gervinho

Dopo la Lupa e il Torotocca ingabbiare il Leone

*cla

ssif

ica

ma

rcatori

LA C

LASS

IFIC

A

27

13 11

21 18

12 6

Éder Citadin Martins

9

27 1627

13

20 1825

14 13

22

Gonzalo Higuain

9

15

Nikola Kalinic

7

Lorenzo Insigne

6

1 partita in più

14 6

Carlos Bacca

6 6

Quest’Inter non piace, non ha gioco, non ha fantasia né classe, ma vince. Ha fatto il pat-

to col diavolo e dove non arriva Handanovic ci pensa la fortuna a salvare il risultato risicato dei nerazzurri, una traversa ogni tanto non guasta. Anche a Tori-no, nell’ultima gara prima della sosta per la Nazionale, come a San Siro col Verona, la fortuna ha aiutato Mancini. Quello che conta è non prendere gol, al re-

sto ci pensa la fortuna in attesa del colpo vincente, tanto un gol prima o poi ci scappa e i tre pun-ti si portano a casa. Nerazzurri sempre lenti, parecchio confusi, al settimo 1-0 su dodici partite giocate, terzo consecutivo, ma il primo posto in classifica in com-pagnia della Fiorentina è salvo e si possono riprendere i giochi. In casa interista il morale è alto, in gol anche Geoffrey Kondogbia, grande colpo del mercato estivo che ha, però, fin qui deluso. Sem-

bra tornato in squadra anche Pa-lacio, suo il colpo di testa che ha permesso il gol sul Torino. Dopo la disfatta del Meazza contro la Fiorentina, anche Handanovic sembra aver ritrovato la forma dei tempi migliori aiutato an-che da una difesa impenetrabile e ben messa in campo che non lascia entrare nessuna squadra, neppure quel carro armato della Roma. Lo stesso Roberto Man-cini prova a spiazzare il collega avversario mandando in cam-

po formazioni sempre diver-se. Mentalità da formica quella del tecnico nerazzurro, briciola dopo briciola fa la giusta riserva che torna sempre utile nei perio-di di magra quando la dea fortu-na si distrae. Contro il Frosinone ancora una buona occasione per mettere fieno in cascina, il 30 novembre al San Paolo si rigio-ca sul serio contro la squadra, con la Roma, più penetrante del campionato. Una trasferta insidiosa che metterà alla prova

ancora una volta l’impenetrabi-le difesa nerazzurra. Oggi a San Siro l’Inter proverà a vincere, si spera non di misura, sul Frosi-none che non si lascia intimorire neppure dalle grandi, sarebbe un grave errore sottovalutare la sua prestazione contro il Genoa (2-2) di quindici giorni fa. Dunque alle 20.45 al Meazza scenderà in campo una formazione ancora rimaneggiata, Telles preferito a Nagatomo, Brozovic a spese di Kondogbia. Gnoukouri e Jove-

tic titolari. Roberto Stellone, co-stretto a fare a meno di Dionisi, affiderà l’attacco alla coppia Cio-fani-Castillo. Fuori dall’undici ciociaro anche Pavlovic e Russo che ha rimediato la frattura ad una mano. Pagani e Soddimo li vedremo ancora come esterni di centroampo. Occhio ad abbassa-re la concentrazione, il Frosino non è comunque una squadra qualunque, il suo leone ruggisce fino all’ultimo secondo.

L’Inter è una squadra tut-ta muscoli. Lo dicono in molti e in campo si vede.

In questo momento, comunque, la mancanza di un “homo pen-santis” a centrocampo non sem-bra preoccupare Mancini, che in squadra può contare su elementi nuovi, di sicuro valore ed affi-damento come Perisic, Medel, Kondgobia, ai quali però va dato tempo per inserirsi in un com-plesso composto da molti gioca-tori provenienti da altri club. Il gruppo, come si può dedurre dai risultati e dalla classifica, sembra compatto. In campo difficilmen-te soccombe. Oltre ad una difesa quasi di ferro, al lottatore Medel, Mancini può contare sull’appor-to di Felipe Melo, giocatore volu-to fortemente dal tecnico jesino,

Inter, “homo pensantis” cercasiPotrebbe essere Gnoukouri?

Inter...Parliamone

ma che in campo più volte ha dimostrato di non saper frenare la sua irruenza all’occorrenza o persino addormentare la partita nelle giocate no o nascondere il pallone agli avversari in quelle si. Mancini però reputa fondamen-tale l’apporto del brasiliano in squadra e pur di schierarlo nella prossima importante sfida quel-la del 30 novembre, al S. Paolo contro il Napoli, sembra inten-zionato a concedergli un turno di stop, anche perché Felipe è diffidato e un’altra ammonizione farebbe scattare la squalifica pro-prio contro i partenopei. Non si esclude quindi che il Mancio, questa sera nella sfida contro la matricola terribile Frosinone, ca-pace di fermare sul pari la Juve, ripresenti in campo Gnoukouri,

assente dai campi della A dalla prima giornata di campionato, quando il giovane ivoriano gio-cò i suoi unici 45 minuti contro l’Atalanta. Si parla molto che a gennaio i nerazzurri potrebbero tornare sul mercato per acqui-stare un calciatore dai piedi buo-ni che possa far girare a dovere una squadra che ha tanta solidità e poca qualità a centrocampo. Il nome di Pirlo, come quello del giovane e promettente centro-

campista del Cesena Sensi, già in orbita Nazionale Under 20, non suonano a caso. Andrea, è vero, ha tanta classe e i suoi piedi vel-lutati farebbero comodo a qual-siasi squadra, ma il suo ingaggio per pochi mesi, credo che non possa far bene al team nerazzur-ro, che sta programmando a tap-pe il suo futuro, partendo dalla conquista di un posto in Cham-pions. Per Sensi, il discorso è di-verso. Il ragazzo, che da poco ha

compiuto 20 anni, è considerato uno dei maggiori talenti del cal-cio italiano e alla lunga potrebbe far comodo a Mancini che è for-temente interessato al giocatore, il cui costo, visti i numerosi pre-tendenti, comincia però a lievi-tare. Conclusioni? Tutto quello che dovesse arrivare di più, na-turalmente sarebbe ben accetto da una tifoseria che continua puntualmente a seguire nume-rosa la “beneamata” in casa, ma

anche in trasferta. Intanto per Gnoukouri, giovane prodotto del vivaio interista, arriva la pro-va d’appello. Contro il Frosino-ne, potrebbe essere proprio lui il nuovo Pirlo, capace di dettare ritmi di gioco e verticalizzazioni in una squadra che, nonostante i notevoli progressi, sta cercando ancora una sua vera identità.

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domenica 22 novembre 2015 www.stadio5.it4

nerazzurra

Nemanja VidicTempi ancora lunghi, invece,

per Nemanja Vidic. Il difenso-re serbo si è sottoposto ad un in-tervento chirurgico alla schiena e il rientro in campo non è previsto prima di gennaio. L’argomento Vi-dic è impegnativo e dolente per la società nerazzurra. Premesso che anche senza infortunio Mancini l’avrebbe impegnato poche volte, il problema vero è che il calciatore è “in malattia” strapagato e come se non bastasse, all’età di 34 anni, è già ampiamente fuori dal mercato. I soldi spesi per il serbo l’Inter non li recupererà più.

l a m E T E o R a

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5domenica 22 novembre 2015 www.stadio5.it

Cugini

parliamodi Primavera

Il Milan è partito alla volta di Torino pieno di buoni pro-positi, ma sono rimasti tali, e pronto al colpaccio. Fino

al 65’ avrebbe potuto vedere per-lomeno il bicchiere mezzo pieno ma questo Milan non gira. Non riesce a portare a casa un pun-to neppure contro una Juventus non al meglio e non ancora ri-stabilitasi. Che dire, Dybala in-terrompe la striscia positiva dei rossoneri fermi, così, al quinto risultato utile consecutivo. Tutto da rifare. In questo campionato, visti gli inizi, nessuno avrebbe scommesso un centesimo per il Milan scudettato, la palla è ro-tonda, è vero, e i tre punti a vitto-ria hanno la facoltà di rilanciarti là in alto, ma dopo la gara di ieri sera nell’anticipo allo Juventus Stadium anche i rossoneri più ottimisti hanno dovuto ridi-mensionare le proprie speran-ze. Tutto questo non tanto per i punti in classifica ma per il tasso tecnico fin qui messo in campo, veramente poca cosa. Per la Ju-ventus, invece, al terzo risultato utile consecutivo, si riaprono le speranze di arrivare in cima alla classifica anche perché il cam-

mihaJloVic Si laScia SoRPaSSaRE Da allEgRiIl Milan rischia anche il sorpasso di Atalanta e Lazio

Terzo risultato utile per i bianconeripionato è ancora lontano dal ca-lare il sipario. Anche i bianconeri hanno poco da stare allegri. Gara molto al disotto delle aspettative che si sbocca grazie al guizzo dell’argentino che mette a segno la sua sesta rete dopo oltre un’ora di gioco che ha prevalentemente annoiato. Massimiliano Allegri con la sua banda non può certo riposare o godere di questa vitto-ria, non è concesso loro abbassa-re la concentrazione, è giunta l’o-ra della delicata e fondamentale sfida col City. Torniamo ai cugi-ni, lontanissimi parenti di quel-li che abbiamo visto dominare per un ventennio circa. Sinisa Mihajlovic non è riuscito ad ave-re la meglio neppure contro una Zebra che sembra non ancora ricordare come si corre per sfug-gire al leone. Un Milan che non riesce proprio a trovare la qua-dratura del cerchio e neppure la porta avversaria lasciando il “po-vero” Buffon praticamente di-soccupato. La squadra rossonera continua non sapere esattamen-te cosa fare e basta una timida azione avversaria per diffondere il panico. E’ doveroso premettere che il giovane Donnarumma è da assolvere in occasione del gol subito, ma è altrettanto doveroso

sottolineare quanto il resto degli sgambettatori rossoneri sia da rinviare a giudizio. Cerci e Niang investi anche dell’onere difensivo che li deconcentra, invece, nell’a-vanzamento del gioco e anche l’unica palla buona viene vanifi-ca dal clamoroso errore di Ales-sio Cerci che invece di provarci di testa passa la palla a nessuno. Brutto Milan, brutta prestazione di Montolivo e Kucka che non azzeccano un passaggio neppure con il cordino. Il tecnico rosso-nero è riuscito a mettere in cam-po un squadra che non crea un minimo di gioco, che non riesce a tenere palla oltre il secondo passaggio ed incapace di reagire quando va sotto. Ci provano con azioni personali prima Kucka, meglio non commentare il suo tiro alto sopra la traversa dopo il gol subito, e poi ci prova invano Giacomo Bonaventura. Tutte qui le azioni rossonere che ieri sera, nell’anticipo di questa 13° gior-nata, hanno portato a casa solo la maledizione del cinque: si fer-ma a cinque la striscia positiva e cinque sono le sconfitte allo Ju-ventus Stadium su cinque partite giocate. La strada della ripresa rossonera è lunga e tortuosa ma non disperiamo, ci crediamo.La disperazione di Juraj Kucka sull’occasione sprecata parla anche per i compagni

La Primavera va. I ragaz-zi di Vecchi, dopo un inizio incerto stanno sempre acquisendo più

sicurezza. La squadra, in cam-pionato, ha recuperato posizioni su posizioni ed ora, seconda, farà di tutto per agganciare la capo-lista Cagliari, unica squadra che finora ha sconfitto i nerazzurri. Soddisfacente anche l’andamen-to in Coppa Italia, dove mercole-dì scorso, i boys dell’Inter hanno superato alla grande il Cesena per 3-0. Nei quarti, l’Inter ora affronterà il 9 gennaio la Roma in trasferta, in una partita unica che si annuncia incandescente, dopo la vittoria dei giallorossi per 3-1 nei quarti lo scorso anno proprio in questa competizione. La squadra rispetto ad allora è cambiata molto. Al posto dei vari Bonazzoli, Puscas, Palazzi, Vecchi sono stati inseriti altri ragazzi di qualità. Di Marco ha già assaporato l’esperienza del-la prima squadra. Poi ci sono i vari Della Giovanna, Popa, De Micheli; ragazzi molto validi che provengono dalla categoria allievi e altri elementi acquistati da club stranieri che, certamen-te, daranno grandi soddisfazioni

DoPo il SuccESSo iN coPPa iTalia , l ’ iNTER PRimaVERa Fa ciNquiNa iN camPioNaToal tecnico Vecchi, come Correia, Delgado, Rapaic e De La Fuente: quest’ultimo autore, nell’ulti-ma sfida di coppa Italia, di uno stupendo gol in semirovesciata. Sotto i colpi dei ragazzi neraz-zurri ricordiamo che fin’ora sono

crollate in campionato: Cesena (3-1), Brescia (2-4), Como (2-0) e Bologna (1-2). Interessanti e significative si preannunciano quindi le prossime sfide con l’U-dinese del 5 dicembre e il derby casalingo con il Milan, una setti-

mana dopo.Nel frattempo, ieri i nerazzurri hanno sconfitto in campionato con il punteggio di 1-0 il Vicenza in trasferta. La rete decisiva, re-alizzata al 28’ del primo tempo, porta ancora la firma del giova-

ne e talentuoso De La Fuente.(classe ’97), proveniente dalla squadra spagnola del Bansander e strappato due anni fa addirit-tura al Real Madrid. Con questa vittoria, l’Inter conquista così la quinta vittoria consecutiva in

campionato ed incamera altri tre punti in classifica, molto utili dopo la vittoria della capolista Cagliari sul campo dell’Udinese grazie ad un rigore trasformato da Arras. La gara con i vicentini non è stata agevole. L’Inter ha a lungo comandato il gioco e pri-ma del gol, realizzato da De La Fuente con uno stupendo pal-lonetto di sinistro dal limite, ha sfiorato il gol con Correia e Ba-kayoko. Nella ripresa, i neraz-zurri soffrono ma riescono a re-sistere alla reazione del Vicenza che centra due pali con Bonac-corso e Massaro. Vicenza-Inter 0-1Marcatore: 28’ De La FuenteVicenza: Rizzotto, Bianchi, Sgarbi, Demoleon, Gambain. Facioni, Coulibaly, Paganin, (52’ Donadello), Gora,( 85’ Peco-raro), Massaro, Bonaccorso. All:FortunatoInter: Pissardo, Gyamfi, Popa, Miangue, Dimarco, Zonta,Bonetto, De La Fuente ( 90’ Della Giovanna), Delgado ( 67’ Gravillon) Correia,( 87’ Rapaic) Bakayoko. All: VecchiArbitro: Mantelli di BresciaAmmoniti: Delgado ( I),Bakayoko ( I ) e Correia ( I)

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Giovanni Labanca

gli Ospiti Frosinone, Fusse che fusse la vota bona

Canarini, leonini, cio-ciari. Chiamateli pure come volete, sono sempre il Frosinone, la

terza squadra del Lazio in serie A, proprio come la Lombardia. Viene a Milano, questa novel-la squadra della massima serie, quasi sconosciuta, se non fosse di una carina città di cinquanta mila abitanti, la più parte dedita alla fiorente agricoltura, che ne connota la prevalente attività. Vanta, tanto per cominciare, due fondazioni, la prima nel 1912

e la seconda nel 1990, seguite da tanti campionati di C vinti a più riprese, fino al botto finale dell’anno scorso che l’ha catapul-tata in serie A, nel firmamento che conta e nel quale i frusinati sperano di rimanere almeno un paio di anni. Anche per noi cro-nisti è difficile parlarne, se non per menzionarne la bella maglia gialla con tanto di blasone con l’effige del leone, che è anche nel-lo stemma dello stesso Comune e la simpatica mascotte di nome Lillo, che va a fare buona compa-gnia al Biscione, al Diavolo e alla Zebra, tanto per citarne alcune tra le meglio note. E sia, ma non per questo, come si possa imma-ginare facilmente, è una squadra materasso, il sacrificale agnello di turno, al pascolo di San Siro, buono per mille bocconi. “Non è detto, ci dice il presidente Mau-

rizio Stirpe, che si debba soc-combere ad ogni partita, grazie anche ad arbitraggi da serie B. Siamo terzultimi in classifica, con i nostri 11 punticini, ma più attaccati alla quartultima che alla penultima, in scivolata verso la B. Noi abbiamo il carattere della

convinzione, di non fidarsi delle provinciali di vecchia maniera, capaci di sovvertire ogni preve-dibile risultato. Ha preparato la squadra a puntino, come fa se-riamente ogni domenica e non nasconde, addirittura, di mettere in serie crisi l’Inter di Mancini che, sebbene in testa, non è an-cora lo squadrone che tremare il mondo fa (quella veramente era il Bologna, ma ci prendiamo una licenza poetica). Fossimo in Mancini, studieremmo bene il gioco dei ciociari, per prendere le giuste contro misure, perché, come diceva convinto il caro Nino Manfredi in cerca di vita nuova, “fusse che fusse la vota bona”. A Frosinone ci sperano, a Milano si fregano le mani. A San Siro l’ardua sentenza pedatoria, che non sarà affatto semplice da scrivere.

nostra terra di origine storiche di assoluto rispetto e della gente che suda sui campi dalla matti-na alla sera. Sono caratteristiche che i nostri ragazzi sanno e sa-pranno ben sfruttare anche qui. Il Biscione, come voi chiamate l’Inter capolista, non deve starse-

ne tranquillo tranquillo, ma deve temere, non solo sulla carta, an-che il leone che, come si sa, è il re della foresta”. Roberto Stellone, il capace mister , deve aver pensato al suo cognome, se dimostra se-renità e fiducia nei suoi ragazzi, tanta da fargli dire, con assoluta

Campionato

Oggi a mezzo-giorno il Napoli va all’assalto del Bentegodi dove

l’attende un Verona disperato

a caccia Di RiBalToNivezzi. I tifosi partenopei sono scatenati e sui social hanno mandato un invito a De Lau-rentiis a comporre la coppia Pocho-Pipita in maniera da creare un grande Napoli. Ma oggi le protagoniste del cam-pionato saranno Fiorentina e Inter, chiamate ad intascarsi i

tre punti rispettivamente con l’Empoli e il Frosinone. Due partite abbordabili, almeno sulla carta, per un allungo in classifica soprattutto nei con-fronti del Napoli, soprattutto se quest’ultimo non uscirà con un risultato pieno dalla sfida del Bentegodi col Vero-

na. A Marassi sarà di scena il Sassuolo con la squadra di Di Francesco decisa a stupi-re ancora è proiettata verso i piani alti della classifica. La Lazio, bastonata nel derby con la Roma di due settimane fa, ospiterà il Palermo messo a nuovo da Ballardini dopo il licenziamento di Iachini. Stesso discorso per la Sam-pdoria, dove il nuovo tecnico Montella rilevata la panchina

di Zenga proverà a fare punti con l’Udinese al Friuli mentre il Chievo, in leggera crisi, sarà a Modena contro un Carpi alla disperata ricerca di pun-ti. Infine a Bergamo arriverà il Torino, bastonato e razzia-to dall’Inter, due settimane fa. Una trasferta difficile per la squadra granata perché a Bergamo, fin’ora, tutte le av-versarie dell’Atalanta hanno trovato disco rosso.

alla ricerca di punti per risa-lire la classifica. I partenopei cercano di recuperare il terre-no perduto nei confronti del-la Roma e del tandem di testa Fiorentina e Inter. La squadra di Sarri gioca a memoria, Hi-guain ha dimostrato di essere in gran spolvero nelle qua-lificazioni mondiali giocate dall’Argentina contro il Bra-sile, dove con un assist per-fetto ha mandato in gol La-

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7domenica 22 novembre 2015 www.stadio5.it

Giù alNord

Nell’ultimo match contro l’Udinese, che sembra già preistoria, abbia-

mo avuto modo di apprezza-re l’ennesimo “infortunio” a Totò Di Natale. Caro bomber, Napoli ti ama anche per que-sto! La partita con i friulani ha però dato una nuova versione tattica, quella della difesa a ol-tranza da parte degli avversa-ri del Napoli: nessun tentativo di affrontare la gara per vince-re ma soltanto miseri tentativi

Che non sia piu’ la fatal Verona, storia di balconi e goldi racimolare qualche pun-ticino, come ha fatto pure il Genoa. Siamo davvero diven-tati un Top Club: gioia! Non so se si vincerà il campionato, d’altronde non è che in questi anni ne abbiamo vinti chissà quanti; nemmeno, in verità ci penso molto, come tifoso del Napoli o come editorialista tifoso, sono principalmente felice di vedere un buon cal-cio. La squadra di Maurizio Sarri davvero sta esprimendo un gioco molto bello, frizzan-te, innovativo che, oltre a dare bella mostra in fatto di sche-mi, ha tra le sue peculiarità,

tis che ha saputo, con grande merito, resistere alla tentazio-ne di non cedere nessuno dei nostri big. Il presidente par-tenopeo, infatti, anche dopo una stagione, come quella passata, ricca di chiaroscuri che potevano indurre in er-rore, è riuscito ad avere uno sguardo lungimirante, te-nendo saldo il polso della si-tuazione, senza cedere nello sconforto di una stagione ba-lorda e non lasciando partire nessuno, Gonzalo Higuain su tutti. Gonzalo Higuian è, in questa sorta di storia ro-mantica, l’assoluto Principe Azzurro, il Cid Campeador, il cavaliere senza macchia e senza paura che sta facendo sognare un popolo intero. In questo inizio di stagione ci ha fatto esultare già undici volte . Undici perle che Gonzalo Higuain ha regalato alla tor-cida partenopea, la quale sa perfettamente come rendere i dovuti tributi ai più grandi. Negli ottantantanove anni di storia azzurra, a Napoli sono transitati tanti grandi calcia-tori, qualche campione, un cospicuo numero di fuori-classe ed un solo dio. “Non avrai altro dio” recita il primo dei dieci (numero magico) comandamenti impressi sul-le Tavole della Legge, date a Mosè sul Sinai. Dunque dio

non si può cambiare, non si cambia per alcuna ragione al mondo: Maradona è sta-to e sarà, sempre, il nostro dio! Ma Il Pipita comincia a meritare di poter sedere alla sua destra. Va dato merito a Maurizio Sarri, di avere tra-sformato questa squadra e di avere ridato felicità ai tifosi, nobilitando le cattive sensa-zioni che la squadra dava di se la passata stagione. La prossi-ma gara ci vedrà impegnati contro il Verona di Riccardo Bigon, che non sta vivendo un grande momento ma che rimane un avversario ostico, basti ricordare la partita del-la passata stagione, quando i scaligeri giocarono contro il Napoli con il sangue agli occhi. Mai è stata una parti-ta normale, quella tra noi e i gialloblù di Andrea Mandor-lini. E’ incomprensibile come due etnie, che hanno subito la stessa onta, quella di essere stati spazzati via dallo stesso nemico savoiardo, siano tan-to assurdamente nemiche. Illogico. La gara al Bentegodi sarà l’antipasto per la partita successiva al San Paolo, quella che ci vedrà in “ singolar ten-zone” contro l’Inter di Rober-to Mancini, vera contendente, assieme alla Roma e alla Fio-rentina, per la vittoria finale del campionato italiano.

Il Cavaliere Azzurro Gonzalo Higuaín

anche e soprattutto, quella importante degli score, per esempio in solo quattro par-tite di Europa League i par-tenopei hanno già realizzato la bellezza di sedici reti , per un totale di dodici punti su dodici. In campionato, dopo uno stentatissimo inizio, con-siderando anche la sconfitta di Sassuolo, non abbiamo più perso, inanellando undici ri-sultati utili consecutivi che sommati alle quattro vittorie in Uefa, diventano addirittu-ra quindici: penso sia anche questo un record assoluto del club campano. Tutto questo ben di Dio è comunque la conseguenza della forza d’a-nimo di Aurelio De Lauren-

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Giovanni Labanca

Vita di CLUB

L’Inter Club “Stile Neraz-zurro”, come fa ormai da tempo, ha preso parte alla Festa cittadina che

vede Cologno Monzese impe-gnata in una due giorni all’in-segna del divertimento e della solidarietà. Il gazebo approntato dai soci è stato un punto di ri-ferimento soprattutto per i tifo-si nerazzurri che hanno avuto modo di rinnovare l’iscrizione per la nuova stagione e discutere

iNTER cluB cologNo moNZESEdelle iniziative da intraprendere per l’anno in corso. E’ stato, tutto sommato, un piacevole punto di incontro, che ha richiama-to molti cittadini con in testa lo stesso sindaco Angelo Rocchi ed il noto giornalista sportivo Gian-luca Rossi. La seconda giornata è stata anch’essa vissuta in modo

molto intenso ed è culminata con un magnifico evento presso il teatro San Marco, dove è sta-ta magnificamente allestita una suggestiva mostra del fotografo sportivo Thomas Salme, molto apprezzata per i contenuti che hanno riproposto a tutti i tifosi i momenti salienti del nostro cal-

cio. A fare da conduttore si è pre-stato, con tutto il suo carisma di grande tifoso dell’Inter, l’attore Enrico Bertolino, che si è assunto il piacevole compito di illustrare il meritorio progetto sociale del-la sua “Onlus Vida a Pititinga”, a cui l’Inter Club ha donato una cospicua somma raccolta tra i tifosi nerazzurri, a sostegno dell’azione sociale che svolge la sua associazione. Bertolino, vero beniamino del pubblico, ha ringraziato tutti del buon cuore dimostrato dai soci di Cologno, con la promessa, altre volte sem-pre mantenuta, di mettere a frut-to nel migliore dei modi i soldi ricevuti. A coronamento della bella serata, è stata molto gradi-ta la visita di Rei Manaj, giova-ne giocatore di buone speranze che, con estrema disponibilità, si è concesso ai ragazzi presenti

per foto ed autografi di rito. Lo stesso calciatore ha premiato i piccoli giocatori della squadra dell’Inter Club, che hanno preso parte all’incontro di calcio “Pic-coli Amici Nerazzurri” svoltosi nel pomeriggio. In conclusione, ancora una volta quelli di Colo-

gno hanno dimostrato di saper fare le cose con Stile, sorretti dalla sempre crescente passione per la Beneamata Inter. Stadio5, felice di rendere conto della bel-la manifestazione, si congratula con gli organizzatori tutti, cui augura sempre tanti successi.

C’è chi apre all’estero filiali di attività com-mercial e chi, caso

assolutamente singolare e de-gno di nota, preferisce aprire una succursale del proprio Inter Club. Stiamo parlan-do dell’Inter Club Novara Nerazzurra, che si è spinto molto lontano dalla sua città nel portare, sull’esempio dei missionari, i colori nerazzur-ri, giungendo fino in Africa, più precisamente a Watamu

iNTER cluB NoVaRain Kenya, dove è stata aperta una sede distaccata del Club. L’operazione tifo è stata resa possibile grazie all’opera di Padre Giulio Manera, attra-verso la Missione e Carità - Misheni na Ukarimu Onlus e del consigliere del Club Ro-berto Sardi, che non si sono risparmiati per la realizzazio-ne di un caro progetto, acca-rezzato da lungo tempo. Lo spirito nerazzurro, in questo modo e grazie all’Inter Club

Novara Nerazzurra, sempre più si espande nel mondo, portando quei valori che con-traddistinguono la grande fa-miglia Inter Club, meritando il grande plauso della Società e del Centro Coordinamen-to. Stadio5 apprezza con vivo compiacimento la presente iniziativa e si mette a com-pleta disposizione dell’Inter Club Novara per la pubblica-zione di notizie relative alle sue attività.

Grande successo è stata l’annuale riunione regio-nale del Coordinamento

Inter Club Lazio, che ha visto ritrovarsi i rappresentanti di 20 Inter Club laziali, impegnati nel rinnovo delle iscrizioni e la mes-sa a punto di iniziative sociali e sportive che permettano di guar-dare al futuro con maggiore fidu-cia, sempre all’insegna dei colori nerazzurri. A fare da padrone di casa è stato il presidente dell’In-ter Club Ceccano Mastrogiaco-mo che ha accolto con estrema cortesia il coordinatore regiona-le, Mauro Basilico e Nicola Ra-nieri, Responsabile del Centro Coordinamento Inter Club. La giornata oltre ai consueti con-venevoli, ha assunto particolare importanza per i festeggiamen-ti del 35° anniversario dell’In-

INTER CLUB LAZIO

ter Club “Sandro Mazzola” di Ceccano, che ha vissuto il suo meritato momento di gloria, sottolineato dall’entusiasmo dei soci, che hanno rivolto al gran-de Sandro applausi da stadio, nonostante la sua lontananza dalla cittadina ciociara. Grande festa, dunque, da parte dei club presenti, pronti a rinnovare, per altri mille anni ancora, l’infinita loro passione nerazzurra per la squadra del cuore. Stadio5 non può non partecipare con piace-re a tale importante avvenimen-to, formulando al presidente Mastrogiacomo ed ai suoi col-laboratori i più calorosi auguri. Ad maiora semper.

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9domenica 22 novembre 2015 www.stadio5.it

Giovanni Labancadi

Sport, tifo e solidarietà sono da sempre i pilastri su cui si reggono ed ope-

rano gli Inter Club della To-scana, come è anche gli altri dell’Italia nerazzurra. Questa volta, a dar man forte per la riuscita di una bella iniziativa promossa dal Coordinamen-to Toscana Inter Club è arri-vato a Pisa, al Cinema Lux, addirittura Gian Felice Fac-

iNTER cluB ToScaNachetti, figlio del mai dimenti-cato grande Giacinto, che ha messo in scena “Mi voleva la Juve”, spettacolo teatrale da lui stesso scritto e diretto, inter-pretato dall’applauditissimo Giuseppe Scordio. L’evento è stato organizzato dall’Essem-ble Musicale “Voices in the Wind” e dal Coordinamento etico “caregives” , con la col-laborazione del Coordina-mento Toscano Inter Club. La rappresentazione, tratta da una storia vera, narra di un bambino di nome Giuseppe,

cresciuto allo Stadera, quar-tiere della periferia di Milano, negli anni settanta, che aspi-ra ad una onorevole carriera calcistica. Da vedere assoluta-mente, se vi si presenta l’occa-sione. L’intero ricavato dello spettacolo, proposto per tre serate consecutive, è stato de-voluto alle due Associazioni promotori dell’iniziativa, che si occupano di attività dedi-cate a ragazzi disabili. Grandi emozioni si sono vissute an-che prima della rappresen-tazione, per l’esibizione dei ragazzi, che hanno coinvolto il pubblico con un repertorio di canzoni di Jovanotti mol-to apprezzato ed applaudito. Questo primo appuntamento riservato ai club della Tosca-na, ha visto la numerosa par-tecipazione dei soci, che a fine spettacolo, hanno proseguito la serata con una bella cena, culminata con l’estrazione del pallone firmato da Gian Felice Facchetti e la consegna da parte del Coordinamento Toscana della maglia numero 3, firmata da tutti i rappre-sentanti degli Inter Club pre-senti. Ancora , dunque, una grande prova di passione per i colori nerazzurri, segnata da un gesto di solidarietà che ha reso senz’altro … Felice, lassù, anche il buon capitano nerazzurro, sempre nei cuori di tutti i tifosi interisti. Com-plimenti anche da parte di Stadio5.

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Milano, 30 novembre 2015: torna anche quest’anno “Il Volo dei Talenti”, la con-sueta serata di premiazione degli studenti medagliati ai Campionati Nazionali Uni-versitari. In Via Monte Rosa 91, Sede del Gruppo 24 Ore, interverranno personalità il-lustri, del mondo del lavoro e

del mondo dello sport.Il CUS Milano, in collabora-zione con PwC Italia e ASSE-PRIM – Associazione Nazio-nale Servizi Professionali per le Imprese – sarà il padrone di casa della serata, in cui sa-ranno presenti gli atleti che hanno partecipato ai CNU di Salsomaggiore 2015.

La splendida cornice della sala del Gruppo 24 Ore ospiterà la serata-evento, che vedrà protagoni-sti, inoltre, i migliori elementi delle sezioni ago-nistiche del CUS Milano. In più, saranno premia-

ti i vincitori del Virtual Talent 2015 Asseprim, il Business Game rivolto ai laureandi in discipli-ne economiche delle Università milanesi, giunto quest’anno all’ottava edizione.

A fare gli onori di casa, il presidente del CUS Milano Alessandro Castelli, insieme a Leonardo Cadeddu, responsabile rapporti istituzionali del Network PwC.

Al termine della festa, un ricco rinfresco accoglierà tutti i partecipanti.L’appuntamento è per lunedì 30 novembre, dalle ore 18.30 in poi.Vi ricordiamo che l’evento è GRATUITO previa registrazione.

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11domenica 22 novembre 2015 www.stadio5.it

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NuoVo REcoRD DEl moNDo FEmmiNilE Di DiSTaNZa liBERaCon 401 chilometri Nicole Fedele ha consolidato il record del mondo femminile di distanza liberagià suo dal 2013 quello dei 381 km

La pilota di Gemona del Friuli Nicole Fedele ha consoli-dato il record del

mondo femminile di di-stanza libera percorrendo ben 401 chilometri. Il pre-cedente record, 381 km, le apparteneva dal 2013. Tea-tro dell’impresa, oggi come due anni or sono, il nord est del Brasile, assunto a para-diso del volo libero, visto che lo scorso mese tre pilo-ti brasiliani, Frank Thoma

Brown, Marcelo Prieto e Donizete Baldessar Lemos hanno volato per 514 km, nuovo record mondiale maschile. La trentenne ori-ginaria di Ovaro, paesino vicino al monte Zoncolan, professione traduttrice, si è librata in cielo per nove ore e 21 minuti. Il decollo è avvenuto verso le ore 10 da un pendio su una collina di circa 450 metri nei pressi di Quixadà, cittadina dello stato Cearà a circa 170 chi-

lometri da Fortaleza. Du-rante il volo gli strumenti in dotazione alla pilota, il GPS principalmente, hanno re-gistrato una quota massi-ma di 3054 metri ed una velocità media poco sotto i 45 km/h. Dapprima Nicole Fedele ha sorvolato una va-sta zona pianeggiante dalla quale si ergono bassi rilie-vi, sfiorando piccoli centri, quali Custodio e Madalena. Poi lungo la rotta alture più consistenti si sono alter-

nate a nuove pianure ed agglomerati quali Pedroli, Caldeirao e Piripiri, fino al punto nel quale ha infine toccato terra oltre Barras, nel bel mezzo dell’ennesi-ma pianura tra una ciurma di bimbi festanti. Nicole Fedele si innamorò del volo in parapendio nel 2002, per poi coltivare la nuova e folgorante passione fino a vincere la Coppa del Mon-do ed il titolo europeo nel 2012 e detenere otto record

mondiali. Nel frattempo un’altra squadra di sette pi-loti italiani è impegnata a Tacima, paesino dell’entro-terra dello stato di Paraìba, nell’intento di battere il record mondiale maschi-le, stabilito lo scorso mese nella medesima zona. La spedizione si è assegnata il nome benaugurale “Project +500” ed è composta dai trentini Moreno Parme-san e Eric Galas, da Luigi Grandi, Giulio Michelin,

Paolo Grigoletto di Vicen-za, da Lorenzo Zamprogno e Claudio Mancino di Tre-viso. Fino ad oggi non si sono registrate performan-ces di rilievo. I voli sono avvenuti in condizioni non favorevoli tra coperture nuvolose negli alti strati e forti venti, fino a 45 km/h, con decolli rocamboleschi puntualmente documenta-ti dai filmati sulla pagina facebook di “Project + 500”.

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13domenica 22 novembre 2015 www.stadio5.it

Luigi Sada

finestra sul mondo e dintorni

Giovanni Labanca

Attualità

L’ISIS a Parigi, sette gli obiettivi e oltre 130 le vittime

Ormai è guerra. Prima l’ab-battimento dell’aereo di

linea russo sul Sinai dove sono morte 224 persone, poi l’attacco di Parigi di venerdì scorso. L’I-sis non scherza. L’azione di otto terroristi ha seminato il terro-re non solo a Parigi ma in tutta la Francia e Europa compresa. Sette sono state le zone colpite nel capoluogo transalpino. Si è cominciato allo stare de France dove era in corso la partita ami-chevole fra Francia e Germania, poi si è proseguito con l’assalto al teatro Bataclan dove 1.500 per-sone erano accorse per assistere al concerto di un famoso gruppo folk californiano. Qui i terroristi hanno cominciato ad ammaz-zare sistematicamente tutte le persone sotto tiro, quindi prima dell’intervento delle teste di cuo-io si sono fatti esplodere provo-cando altre vittime. Ma andiamo con ordine: alle 21.40 Kamikaze

con il giubbotto esplosivo dello stesso tipo di quello usato allo stadio de France si è fatto saltare in aria. Alle ore 21.25 gli assa-litori sparano all’impazzata sui malcapitati ospiti del ristorante Petit Cambogia e le carino pro-vocando 15 morti. Alle 21.32 gli spari mirano gli ospite della piz-zeria Casa Nostra facendo altre cinque vittime. 21.36 sparatoria nell’undicesimo distretto da-vanti al ristorante Belle Equipe, dieci morti. Alle 21.40 entrati in sala i terroristi urlano Alla è grande sparando a casaccio sui giovani che assistono al concer-to e prendono in ostaggio circa 100 spettatori. Ore 21.50 panico allo stadio con tre botti tremendi all’esterno di quest’ultimo. Due Kamikaze si fanno saltare in aria, mentre a partita finita gli spetta-tori si riversano sul campo da gioco terrorizzati dove verran-no evacuati più tardi. Alle 0.25, dopo quasi tre ore, le forze spe-ciali rompono l’assedio al teatro Bataclan liberando un centinaio di persone mentre altre riescono a fuggire da uscite secondarie. La carneficina provoca 89 mor-ti. Ore 1.00 sempre l’Isis sul web rivendica gli attacchi a Parigi e minaccia Roma e Londra di altri attentati. Una settimana di fuoco

per l’Europa che dovrà reagire a questo attacco contro la civiltà. USA e Russia hanno promesso un alleanza per combattere l’Isis. Il giorno dopo la Francia ha su-bito reagito. Il Presidente Holan-de ha dichiarato che il suo paese è in guerra ed ha fatto scattare immediatamente una serie di raid ererei contro le postazio-ni dell’Isis. E’ stata bombardata Raqqa a nord della Siria dove i Mirage 2000 hanno colpito una serie di obiettivi di importan-za vitale controllati dallo stato islamico. Il giorno successivo anche gli aerei di Putin hanno partecipato ai bombardamenti su Raqqa devastando una va-sta area. I caccia francesi hanno ricevuto le direttive dai servizi segreti statunitensi mentre le truppe di terra, iraniane, ira-kene e siriane di Assad, hanno riconquistato una dozzina di città sotto controllo del califfato. In questi giorni la flotta russa è arrivata nel Mediterraneo ed ha cominciato un lungo lancio di missili per piegare la resistenza dell’Isis. Nella regione intanto è arrivata la porta aerei Charles De Gaulle con a bordo 26 caccia Rafae che rafforzeranno la flotta aerea francese impegnata contro il califfato.

L’ultima l’ha emessa il mujezin del califfato di Bologna, dalla

più alta delle Torri degli Asinelli. Il sindaco, con accenti perentori che si addicono più ad un ditta-tore che ad un uomo “democra-tico”, ha invitato a togliere subito il povero crocifisso da tutte le scuole, dalle quali va anche defi-nitivamente rasato l’incolpevole presepe. In questo modo, sostie-ne il primo cittadino della Bolo-gna ex dotta, eviteremo di creare problemi ai bambini non italiani e non di religione cristiana, con il risultato finale di assicurarci pace e stabilità per il resto dei nostri giorni, per aver “obbedi-to”, in modo particolare, al volere dei musulmani che così possono tranquillamente portare i loro pargoli nelle scuole dello Stato Italiano, senza subire violenza da quei due legnetti con il povero Cristo. La guerra dei terroristi fi-nirà e l’Isis non avrà mai più mo-tivi per consideraci miscredenti o infedeli da cucinare allo spiedo come comanda, secondo loro, il profeta della Mecca. Eh, per diamine! Putin, Obama, Renzi,

i N T E g R a Z i o N E F o R Z aTa E P o l i T i c a E q u i V o c aRiprendiamoci la nostra civiltà

Hollande, Merkel, come abbia-te fatto a non capire che tutta l’intrecciata situazione siriana si poteva risolvere con un sempli-ce zac e la pace sarebbe tornata a rifiorire e a sgorgare a fiumi, come il petrolio? Incapaci, sono proprio degli incapaci questi grandi capi di potenti Stati. Non ci meraviglia più di tanto che questo invito venga proprio dal-la città che, pur di non vedere un suo cittadino non “democratico” a Piazza Maggiore, si sono fatti calare dall’alto del Partito, come nella vecchia comunista Russia, un certo Cofferati, forestiero che conosceva Bologna, come conosceva la Pirelli, cioè malis-simo, per non averci mai messo piede, come il sindacato gli ha permesso tutta la vita. Ma lascia-mo stare le beghe di campanile e pensiamo, piuttosto, con mente scevra da ogni ideologia, al da farsi, come Nazione italiana, per difendere quel lembo di sovrani-tà che ancora ci è rimasta e che sventola sempre più come uno straccetto appeso ad un filo di ferro. Da qui bisogna partire se vogliamo contare qualcosa, dal-la nostra storia millenaria, dalle nostre tradizioni, dalla stessa re-ligione che ha seguaci nella mag-gioranza dei paesi del mondo e che, grazie a Dio, non ha mai arrecato offesa a quelle degli al-tri. Dobbiamo ritrovare il corag-gio di brandire i nostri codici di vita ed attuarli quotidianamente, per perpetuare i nostri valori, i nostri ideali, con la forza di far capire agli altri, a quelli che ven-gono nel nostro paese ed hanno la fortuna di rimanerci, che que-

sta è casa nostra, che la abitiamo come vogliamo, dove ci mettia-mo i mobili che ci piacciano di più e che non accettiamo critiche di nessun genere, salvo guada-gnare, il più in fretta possibile, la porta per cercare altrove più ido-nea sistemazione collimante con i suoi principi. In Italia, grazie alla democratica spinta buoni-sta di una ben identificata parte politica che detta legge senza averne la legittimità a farlo, è accaduto che il padrone di casa abbia dovuto sapere in anticipo i desiderata dei forestieri, giunti a barcate nel nostro Paese attratti da falsi miraggi, sparsi qua e là da governanti qualunquisti e dal buonismo che invoca, per noi, una nuova concezione di vita atta a cancellare le cose più care. E così, passo dopo passo, noi italiani, non tutti per fortuna, ci siamo subito messi proni nei confronti di gente che, appro-dati sulle nostre sacre sponde, per lo più in modo clandestino, stanno cercando in modo silen-te, di imporre il loro sistema di vita, di agire secondo le proprie leggi, trovando fertile terreno nel buonismo locale che propende per l’integrazione coatta per non essere tacciati di razzismo o di fascismo, addirittura. Gli esempi di arroganza sono tanti e diven-tano ancora più gravi laddove trovano la fertile sponda di chi sta facendo una strana e sporca politica di accoglienza che ci sta impoverendo moralmente ed economicamente, senza che stia dando buoni risultati, se non quelli di assicurare vita tran-quilla e ben pagata a tanti falsi

“rifugiati politici” che, finora se la spassano in lussuosi alberghi a spese della comunità italiota. Il nostro pensiero corre miseri-cordioso alle vittime di Parigi, sperando che non lo si debba fare, presto, anche per quelle di altre città, mentre non possiamo non giudicare sempre più sbiadi-ta la “grandeur” di una Nazione che, dall’alto della sua Torre più

Lontana da ogni forma di de-magogia o retorica, e libera

di farlo, intono l’inno alla pace ed al rispetto di ogni forma di pensiero, politico o religioso che sia. Il rispetto di quella civiltà che dovrebbe essere comune a tutti, libertà ad avere salva al-meno la vita. La rabbia, il dolo-re, l’amarezza, la disperazione di sapersi vulnerabili, senza al-cuna difesa nei confronti di chi, un concetto, questo, riferito ad ogni forma estrema e non neces-sariamente solo all’estremismo islamico, non ha alcun rispetto

N o i c i v i l i i n t o n i a m o l a M a r s i g l i e s e c o n d a n n a n d o l ’ i n s a n g u i n a t a b a n d i e r a d e l l a t i r a n n i adei propri simili (volutamente non farò alcun riferimento alla razza perché non v’è razza, esi-ste solo l’essere umano e quindi mio simile). L’inaccettabilità e l’inerzia nei confronti di simili soprusi ci rende umani. Al ka-lashnikov preferisco la penna, ri-volta contro il genere civile può fare una strage. Abbiamo poche possibilità di contrattaccare una simile violenza, ma non sfrutta-re neppure quelle poche a nostra disposizione rende la situazione ancora più umiliante e depri-mente. Quanto accaduto marte-dì scorso al Basaksehir Stadium di Istanbul, prima dell’incontro amichevole Turchia-Grecia, di-mostra la deficienza di alcuni, per fortuna, miei simili che con

il loro gesto hanno, almeno in questo modo la interpreto io, controfirmato le stragi di Pa-rigi. Il loro grido “Allah è il più grande” e, ancora peggio, “…i martiri non muoiono, il paese non si divide” terrorizza alme-no quanto un kamikaze che si fa saltare in aria convinto che non morirà. Come già detto, subire in silenzio senza neppure prova-re a rispondere in modo civile, potrebbe dare allo stolto “nemi-co” l’errata convinzione di poter procedere senza temere alcuna reazione da parte di coloro che dovrebbero appartenere al mon-do civile. Allo stadio turco erano presenti anche i primi ministri dei due Paesi, Ahmet Davutoglu e Alexis Tsipras. Perché il signor

Davutoglu non si è alzato chie-dendo all’arbitro di non fischia-re l’inizio dei giochi?! Se avesse assunto un simile atteggiamento, avrebbe dato un messaggio for-te e chiaro al suo popolo e non solo. Avrebbe urlato a tutti “Noi non ci stiamo, siamo civili e non imbracciamo le armi”. Stesso messaggio sarebbe arrivato se i calciatori della nazionale turca avessero preso diritto la strada degli spogliatoi. Se fin qui nul-la di male, anzi quasi scontato, perché non lo ha fatto neppu-re il primo ministro Tsipras? Questo è ancora più disarman-te. Dal momento che neppure i calciatori della nazionale greca hanno assunto atteggiamenti di dissenso, mi aspettavo, e ci ho

tanto sperato, che una simile de-cisione la prendesse almeno l’ar-bitro imbracciando l’arma a sua disposizione e dando fiato ai tre fischi finali mandando anzitem-po tutti negli spogliatoi. No, non voglio accettare passivamente tutto questo. E non voglio nep-pure sentirmi dire che una simile decisione avrebbe potuto creare problemi di ordine pubblico. Se questa decisione l’avesse presa il primo ministro turco, sareb-be semplicemente arrivato un messaggio di pace forte e chiaro. Visto che l’oggi ci vede subire la violenza dell’estremismo islami-co, quale aiuto migliore posso chiedere al primo ministro isla-mico turco se non di farsi por-tavoce del suo popolo e gridare

a quei quattro cialtroni “NO, sia-mo di fede islamica ma non ter-roristi”. Non siamo riusciti nep-pure a sfruttare una delle poche occasioni a nostra disposizione. La sottoscritta, senza imbrac-ciare fucili e bombe a mano, si affida alla solita povera penna, oggi tastiera, che rende leggibile ogni pensiero per urlare al mon-do intero: “No. Noi “civili” non condividiamo e non ci stiamo a subire la violenza di alcuni, per fortuna, nostri simili estremisti. Io mi aggrego ai novanta mila civili del Wembley di Londra e canto a squarciagola la Marsi-gliese perché possono togliermi la vita, ma l’orgoglio, la dignità, la libertà nessun estremista me la può negare, neppure l’intero Isis.

bella del mondo, ha predicato fraternitè, legalitè, egalitè, sen-za accorgersi che allevava nel suo stesso seno le vipere, che poi l’avrebbero morsa mortal-mente, con un mare di sangue. Noi italiani dobbiamo riscoprire l’unità di intenti che ci ha fatto crescere come Patria di noi stessi e poi, destino permettendo, an-che possibile suolo per legittime

speranze altrui. Questi, in base ai più elementari principi inter-nazionali, dovranno accettare le condizioni e le leggi che hanno governato migliaia di generazio-ni di assoluta civiltà ed identità, le cose più sacre che nemmeno la fatwa del califfo delle due Tor-ri e dei suoi numerosi emuli può spazzare via.

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Suoni eSapori Suoni e sapori del Mediterraneo

n o n s o l o c a l c i o

La storia“La stroncatura” è un tipo parti-colare di pasta, di fattura antica, che oggi si trova solo nella Pia-na di Gioia Tauro, essa contribuì moltissimo ad arricchire la storia dell’alimentazione presso i ceti più bassi di questo territorio.Questa pasta veniva prodotta in casa utilizzando le “scopature” di magazzino, cioè raccogliendo da terra i residui misti di farina e crusca durante le operazioni di molitura del grano. Il colore era ovviamente scuro e la stronca-tura veniva messa in vendita a prezzi molto bassi. Talvolta risul-tava di sapore fortemente acido e veniva data in pasto a maiali e galline. Le classi sociali meno

la STRoNcaTuRa

abbienti ne facevano grande uso per l’economicità e per correg-gere il sapore o per attenuare il grado di acidità, usavano condir-la con salse molto piccanti o con acciughe salate ed aglio.Oggi l’uso della stroncatura è ancora vivo, naturalmente essa è stata migliorata: il colore scu-ro viene determinato dall’utiliz-zazione di farine integrali (fru-mento), mentre la “callosità” è dovuta non più a difetti di pasti-ficazione, bensì all’uso di grano duro ed alla grossolana crivella-zione della farina.Conservata ancora alla maniera antica in pacchi di carta da 1 kg, per mantenere intatto tutto il suo Sapore Antico.

Ingredienti per 4 persone350g di Stroncatura Calabrese (o uno spaghetto molto ruvido e grosso integrale)2 spicchi d’aglio4-5 alici sott olio1 peperoncino2-3 pugni di pan grattato2 pomodoro a dadini10 olive nereolio evo abbondanteun abbondante ciuffo di prez-zemolosale marino iodato finepepe nero macinatoSoffriggere l’aglio a pezzetti (o intero se preferite) in una grande padella con abbondante olio evo, spostare la padella dal fuoco e aggiungere le alici scio-

gliendole nell’ olio con l aiuto di un cucchiaio di legno, riposizio-nare sul fuoco e aggiungere: il peperoncino tritato, il prezze-molo tritato, le olive a pezzi e il pomodoro a dadini, cuocere per

una decina di minuti fino a che il pomodoro non si sarà com-pletamente sfatto, cospargere di pan grattato (l olio si deve quasi del tutto assorbire) e insapori-re ancora qualche minuto sul

fuoco vivo, regolare di sale se necessario, e saltare la pasta al dente lasciandola leggermente umida per far meglio aderire il condimento alla superficie!

Cucina Regionale -Calabria-

Ingredienti per 4 personeOrecchiette fresche 250gr Cime di rapa 500 gr Aglio 2 spicchi Olio extravergine d’oliva pepe-roncino, sale e pepe q.b. Procedi-mento le cime sono la parte più tenera della rapa e sono davvero squisite. La prima cosa da fare è  lavarle accuratamente. Mette-te quindi l’acqua in una pentola, accendete il fuoco, salate e appe-na arriverà a  bollore aggiungete le cime di rapa. Una volta che

facciamo un salto in Puglia oREcchiETTE coN cimE Di RaPa

saranno cotte, tenete da parte l’acqua di cottura che rimette-rete sul fuoco aggiungendoci le orecchiette e facendole lessare per qualche minuto. Tagliate in-fine  gli spicchi d’aglio e metteteli a soffriggere in padella con un po’ d’olio ed il peperoncino. A cottura ultimata, togliete l’aglio . Scolate le orecchiette al dente e unitele al condimento, facendole saltare in padella per qualche se-condo e servite.

miNESTRa Di ScaRolE, VERZE E caRDiUn piatto tipico della tradi-zione lucana è la minestra di scarole, verze e cardi cotte in brodo, a cui si può aggiungere formaggio grattugiato o a pez-zettini.La preparazione è piuttosto

semplice: dopo aver lavato la verza e la scarola, tagliarle a li-starelle. I cardi vanno puliti eli-minando i filamenti interni e in seguito messi a mollo in acqua e limone. Si fa rosolare in un po’ olio il sedano a cubetti e si

aggiunge il resto delle verdure e un litro di acqua, poi si lascia cuocere a fuoco basso per circa un’ora.Una volta pronta, la minestra può essere condita con un filo d’olio e formaggio a piacere.

eccoci in Basilicata

chiudiamo in SiciliaPaSTa coN lE SaRDE

di Emilia Merenda

Finuccheddu di muntagna cri-sciutu ‘n’naturae poi ci coci la pasta ni’ l’acqua di cutturae pi’ li balatara cchiù finihannu a essiri sulu maccarrun-cini.Passulina e pignoli e ‘na cipudda ‘ngranciataanticchia ‘i zafaranu e ‘na sarda salata,l’ogghiu sempri ginirusuarriminari spissu senza essiri lagnusu.Poi ‘na manata di sardi frischi e argintatie dintra la conza vannu ‘mmi-scati,senza spini e allinguati

vasinnò si pò moriri affucati.La pasta avi ‘a ristari ‘ngridda,ca’ mentri la manci sata comu n’anciddaca’ sulu a talialla è un veru priue poi a mancialla iu m’arricriu.Tu, nun po’ capiri si nun l’ha’ tastatu mai,ma si la manci, ti fa scurdari i guai.

LA PASTA CON LE SARDE

Finocchietto di montagna cre-sciuto in natura e poi ci cuoci la pasta nell’acqua di cotturae per i palati più delicatidevono essere solo macche-roncini.Uva passa e pinoli e una cipolla rosolata, un po’ di zafferano e un’acciuga salata,

l’olio sempre generosomescolare spesso senza essere inoperoso.Poi un manciata di sarde fresche e argentatee dentro il condimento vanno unite,senza spine e diliscatealtrimenti si può morire affogati.

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RiccardoSada

Musica

A pochi chilometri da Mi-lano, esiste uno dei ve-nerdì House più apprez-

zati e rinomati d’Italia. Si chiama Juice e propone ospiti quali Seth Troxler, The Martinez Brothers e wAFF; artisti legati a serate qua-li Circo Loco ad Ibiza e a label quali Hot Creations, giusto per fare due esempi, protagonisti assoluti nei migliori festival e nelle più importanti dancefloor del mondo. Il prossimo appun-tamento da segnarsi in calen-dario è fissato per venerdì 27 novembre e prevede lo showcase dell’etichetta discografica Moon Harbour con i djs Matthias Tanzmann e Dan Drastic. Moon Harbour sta celebrando i suoi 15 anni di vita con una compilation discografica e un tour mondiale iniziato con il Sonar di Barcello-

VENERDi’ 27 NoVEmBRE mooN haRBouR ShoWcaSE al JuicE Di BERgamoIN CONSOLLE MATHIAS TANZMANN, DAN DRASTIC

Juice Club,tutti i venerdì sera

via Gandhi 34, Treviolo Bergamo

infoline 348/5524298http://www.juiceclub.it/

na e che approda al Juice dopo le tappe all’Amsterdam Dance Event e al Watergate di Berlino. La compilation, uscita in vinile in digitale, contiene tredici bra-ni, un autentico best of con brani della prima ora e uscite più re-centi. In assoluto, il sound Moon Harbour oscilla tra la tech house e la minimal, ma soprattutto è in costante evoluzione, garanten-dosi così il rarissimo pregio della contemporaneità. “Ero molto giovane nel 2000 quando siamo partiti con la no-stra etichetta – spiega Matthias Tanzmann, – La considero come una mia bambina e sono conten-to per i risultati raggiunti con ar-tisti quali Luna City Express, Sa-ble Sheep, Marco Faraone, Sven Tasnadi e Dan Drastic”. In questi quindici anni Moon

Harbour ha sfornato quasi 100 ep, cinque album e dieci com-pilation. Tra le sue hit più im-portanti, ricordiamo in parti-colare “Upon Burning Skies” di Sable Sheep, “Hold Home” di Santos e “Bulldozer” di Mathias Tanzmann stesso. Il suo radio-show, realizzato da Dan Drastic, viene trasmesso in tutto il mon-do attraverso piattaforme quali iTunes, Soundcloud e Play.fm, per tacere delle diverse emittenti radiofoniche quali Ibiza Sonica.

MatthiasTanzmann

I Coldplay hanno annunciato oggi che l’uscita mondiale del

loro settimo album, A Head Full Of Dreams, sarà il prossimo 4 di-cembre, su etichetta Parlophone Records. Sarà preceduto dal sin-golo Adventure Of A Lifetime, immediatamente disponibile per il download e lo streaming. L’al-bum, registrato tra Malibu, Los Angeles e Londra, è stato pro-dotto dal duo norvegese Star-gate insieme al collaboratore di lunga data della band Rik Sim-pson. In nessun altro album dei

Coldplay, X Factor e album nuovo“A Head Full Of Dreams”, il nuovo album dal 4 dicembreIl primo singolo, disponibile da subito, è “Adventure Of A Lifetime”

Coldplay ci sono così tante col-laborazioni: Beyoncé, Noel Gal-lagher, Tove Lo, Merry Clayton sono tra i nomi che compaiono nelle 11 canzoni dell’album (12, se si conta anche la ghost track X Marks The Spot). L’ampio respiro di A Head Full Of Dreams rende l’album il lo-gico successore del più intimo e tormentato Ghost Stories del 2014, il sesto consecutivo album dei Coldplay a dominare le vette delle classifiche in tutto il mon-do, nonché vincitore di svariati

award e che ha venduto milioni di copie. In Italia è stato certifi-cato doppio platino ed è tra ai 3 album internazionali più vendu-ti del 2014. Proprio per comple-tare le registrazioni di A Head Full Of Dreams, la band ha de-ciso di non andare in tour con Ghost Stories l’anno scorso. Pie-no di vita e di energia, A Head Full Of Dreams è un’esplosione multicolore carico di gioia e di passione, come il primo festoso singolo Adventure Of A Lifetime o Hymn For The Weekend, che parte come un razzo.I Coldplay non si sono mai di-vertiti tanto a registrare un al-bum, nè sono mai stati più con-tenti del risultato finale. E questa volta stanno progettando di por-tarlo in tour in tutto il mondo. La band, che manca dall’Italia da oltre 3 anni, sarà superospite della finale di X Factor, in onda dal Mediolanum Forum di As-sago giovedì 10 dicembre su Sky Uno HD.

foto di Julia Kennedy

Snowbombing adds another avalan-che of acts to the already jam-packed bill, including Fatboy Slim, Sven Väth, Skepta, Slaves, Black Coffee, Sam Feldt, Mind Against and more! The new acts will join headliners in-cluding The Prodigy, Bastille, Jungle, Netsky, Andy C and Jamie Jones at the world’s No.1 music festival on snow, which takes place from 4th – 9th April 2016, in the picturesque al-pine town of Mayrhofen in Austria.Fatboy Slim will return to the mountains for a headline set at Snowbombing 2016! Brighton’s fa-vourite beatmaster took control of The Racket Club at SB15 to serve

out one of the best sets of the festi-val. Brimming with hits like Right Here Right Now and Praise You, it also demonstrated the superstar DJ’s return to form with 2014’s chart-topping Eat Sleep Rave Repeat and his killer remix of Mark Ronson’s Uptown Funk. With his new project Smile High Club, headline festival sets around the world and even a surprise DJ set at Banksy’s Disma-land, it’s been a phenomenal year for the big beat pioneer and his perfor-mance at Snowbombing 2016 is gua-ranteed to be another show-stopper.Next up, and swapping the White Isle of Ibiza for the white peaks of

the ‘Hof for his debut Snowbom-bing performance, it’s Sven Väth! Few artists have built a legacy as far-reaching and influential as techno luminary Väth. One of dance mu-sic’s most colourful characters, his legendary Cocoon parties at Am-nesia continue to be a mecca for partygoers all around the world. With his outlandish on-stage antics and boundless enthusiasm, Papa Sven’s snowbombing debut is sure to be unmissable.Snowbombing 2016 also welco-mes Skepta! Since his 2007 debut album, Greatest Hits, MC and pro-ducer Joseph Junior Adenuga, AKA

Skepta, has continued to lead the charge for the London grime sce-ne. Throw-back anthem “That’s Not Me” propelled him back into the li-melight last year, closely followed by Shutdown, which won best song at the 2015 MOBO Awards. And when it comes to live shows, there’s no-one more commanding on the mic. From the moment he steps on stage at SB16, Skeppy’s uncompromising sound and lyrical energy are guaran-teed to get the entire crowd jumping.Another act making their fist appe-arance on the Mayrhofen mountains are BBC’s Sound Of 2015 nomine-es Slaves. The punk duo from Kent

never fail to attract a swarming mo-shpit, with their pop-rock choruses, memorable guitar riffs and rapid-fire vocals, on knockout tracks like White Knuckle Ride, The Hunter and Live Like an Animal.When it comes to house music, South African DJ Black Coffee’s soul-drenched house vibes will be the perfect pick me up after a day on the slopes, along with sets from Citizenn, Dirtybird’s Justin Martin, Spinnin Records’ Sam Feldt and Dutch duo Chocolate Puma. Also announced today are acts including Chris Lorenzo, Doorly, Droog, Mele, Mind Against, Shy FX’s Party on the

Moon and everybody’s favourite mi-schief makers The Cuban Brothers. With more names added and lots still to be announced Snowbombing 2016 is shaping up to be the most in-credible year yet.Nestled in a breath-taking alpine setting with snow-capped vistas, Snowbombing boasts the most awe-inspiring festival venues in the world; from a mountaintop igloo 6,000 feet above sea level, to en-chanted forest clearings, cosy alpine lodges, atmospheric medieval barns, and an impressive selection of après ski bars and clubs.So if dancing against an unparalleled panoramic backdrop that other fe-stivals could only dream of, partying with the world’s most groundbre-aking live acts and DJs, relaxing in a luxury spa or just riding the fresh white powder appeals, then join us in Mayrhofen for SB16! Packa-ges start from just £299 (+bf) for 5 nights’ accommodation and festival wristband. Book your place by visi-ting www.snowbombing.com.

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17domenica 22 novembre 2015 www.stadio5.it

Composizione con la Gioconda, 1914

Quadrato nero, 1923 ca.

Ragazze nel campo, 1928-29

Schizzo per affresco (autoritratto), 1907

Sportsmen, 1930-31

Testa di contadino, 1928 ca.

L’arte che odiava StalinMa

levič, i

l pionie

re russ

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uprem

atismo

L’elegante città di Ber-gamo presenta alla GAMeC (Galleria d’Arte Moderna e

Contemporanea) la retro-spettiva dedicata a Kazimir Malevič, personaggio centra-le e insostituibile dell’arte mo-derna, che ha attraversato uno dei periodi storico-artistici più intensi del Novecento. La mostra, curata da Evgeni-ja Petrova,  vicedirettore del Museo Russo di Stato di San Pietroburgo, e Giacinto Di Pietrantonio, direttore della GAMeC, è unica nel suo ge-nere per completezza e per l’accurata indagine storico-critica. Accoglie cinquanta opere di Malevič accanto a un nutrito corpus di lavori d’importanti esponenti russi, appartenenti ai movimenti artistici d’inizio Novecento, oltre a documenti e filmati,

MALEVIČGAMeC

Via San Tomaso, 53Tel. 035270272

BergamoOrario: 9.00–19.00

Fino al 17 gennaio 2016

relativi al periodo storico di riferimento. Il percorso espo-sitivo si apre con un grande video che rappresenta l’opera teatrale “La vittoria sul sole” e mostra in sede espositiva le sculture vestite e interpre-tate dallo stesso Malevič che le aveva create per la rappre-sentazione. Con quest’opera teatrale di grande impatto emotivo, Malevič voleva pro-babilmente rappresentare attraverso attori che si con-torcono e si liberano da cor-de e orpelli inutili lo sguardo

verso il futuro, liberato dalle convenzioni sociali, estetiche accademiche che opprimeva-no la libera rappresentazione espressiva. Siamo negli anni caldi delle avanguardie rus-se. E’ in questi anni, intorno al 1913, che Malevič scrive in collaborazione con il po-eta Majakovskij, il manifesto del movimento denomina-to Suprematismo corredato poi dal suo saggio intitolato “Il Suprematismo, ovvero il mondo della non rappresen-tazione”. Nel clima formale e accademico dell’avanguardia russa del primo Novecento, Malevič sosteneva che l’arti-sta moderno doveva guardare a un’arte libera dalla rappre-sentazione realistica e natura-listica per il raggiungimento della “supremazia della sen-sibilità pura nelle arti figura-tive”. Nel percorso espositivo, che è suddiviso in ben 9 sale, possiamo comprendere attra-verso le opere, il pensiero e l’estetica di questo maestro. Il suo percorso inizia con un tratto da pittore simbolista, come nel quadro “Schizzo per autoritratto” del 1907,

dai tratti disegnati e pittu-ra piatta come le immagi-ni di Klimt, per continuare con la lezione cubista, di cui possiamo vedere in mostra

alcune opere, di cui una in particolare,“Composizione con la Gioconda” del 1914 di ispirazione chiaramente cubi-sta. Ma la sua ricerca volta all’as-senza delle forme che lui defi-nisce illusorie, lo conduce alla rappresentazione delle forme geometriche pure, come il quadrato, il cerchio e la croce che lui esibirà come esperien-ze formali di natura spirituale paragonandole alle icone rus-se.Di quest’ultime commenterà in una sua nota: “… una for-te impressione produssero su

di me le icone, in esse sentii qualcosa d’intimo e di stra-ordinario. In esse mi apparve tutto il popolo russo, con tut-ta la sua opera emozionale”.Malevič, che nel 1878 nasce

vicino a Kiev in Ucraina e stu-dia a Mosca e vive la rivolu-zione russa, sente la necessità di trovare una nuova poetica che raccolga tutta l’esperienza emozionale del suo paese. Ne-gli anni successivi alla rivolu-zione bolscevica è sostenuto dal governo russo e nel 1919 inizia l’attività di docente all’i-stituto d’arte di Vitebsk, per diventarne successivamente il direttore. Nel 1927 si reca a Berlino, conosce la scuola del Bauhaus e i suoi componenti già architetti e artisti afferma-ti. Dopo l’ascesa al potere del nazismo e il periodo stalini-sta, Malevič ripercorrerà la strada figurativa ma firmerà sempre i suoi quadri con un piccolo quadrato, segno di-stintivo della sua ricerca che ha contraddistinto la sua ope-ra e la sua vita.

Marby

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domenica 22 novembre 2015 www.stadio5.it18

Il Prezzo di Arthur Mil-ler in prima nazionale al Teatro Argentina con Umberto Orsini e

Massimo Popolizio e diretto dallo stesso, la pièce rispec-chia le devastanti conseguen-ze che hanno seguito la crisi economica negli Stati Uniti nel 1929. È la storia di due fratelli, figli di un padre che

The Price by Arthur Miller, National opening at the Tea-tro Argentina with

Umberto Orsini and Massimo Popolizio and directed by the same Popolizio, reflects the devastating consequences that followed the economic crisis in the US in 1929. It is the story of two brothers, sons of a father who has suffered the crisis dra-matically, they meet after a few years from his death in order to empty the apartment that will shortly be demolished, in which old furniture and objects collected over a lifetime are sta-cked behind a large cloth. An old broker is called to give an estimate, a price, that provokes misunderstandings and nume-rous lies that the fear of sudden

Teatroe...

Bianca Ara

”il PREZZo“ Di millER DiRETTo Da PoPoliZioha subito drammaticamente la crisi, si incontrano dopo alcuni anni dalla sua morte per svuotare l’appartamento che sta per essere demolito, in cui sono accatastati dietro un grande telo i mobili e ogget-ti raccolti dal padre nel cor-so degli anni e della sua vita. Viene chiamato un vecchio broker a stimare un prezzo dando vita a incomprensioni e menzogne che la paura della perdita improvvisa del benes-sere può esercitare su chi vive la crisi. Con la maestrìa che contraddistingue Miller tratta un tema così lontano ma così vicino ai nostri giorni dove regna l’incertezza.

Ma che prezzo hanno le cose rispetto al valore della vita? Come dice il broker interpre-tato da Umberto Orsini “non

si può essere sentimentali”. Il prezzo di vecchi mobili di famiglia, i prezzi dei ricordi privati, il prezzo dei sacrifici di una vita, tutto ha un prez-zo e tutti pagano un prezzo in

questa cinica opera di Miller.Popolizio fotografa e stampa il suo disincantato punto di vista sul dramma borghese e sorprende i personaggi nel-la loro cattiveria mascherata,

con una gestualità misurata e accurata, come la camminata veloce di Esther, le mani in tasca e le gambe incrociate di Walter, la danza della “vitto-ria” del broker sul finale. Tra colori cupi e claustrofobici la recitazione è di vecchia ma-niera ma equilibrata dove si sente il minuzioso lavoro sui sottotesti e veloci cambi di re-gistro seguiti da momenti di svolta che danno luogo a rive-lazioni improvvise. Dopo Roma, “Il Prezzo” sarà in tourneé a Napoli, Tori-no, Firenze, Bologna e sarà a Milano al Piccolo Teatro Strehler dal 2 al 14 Febbario. Un dramma quotidiano, non mancate.

”ThE PRicE“ oF millER DiREcTED By PoPoliZio

loss of well-being can exercise on those who live the crisis. With great mastery Miller de-picts an issue apparently so far but so close to the present day where uncertainty reigns.But what price have things compared to the value of life? As the broker says, played by Umberto Orsini, “you cannot be sentimental.” The price of old family furniture, the price of private memories, the price of the sacrifice of a lifetime, everything has a price and everyone pays a price in this cynical work of Miller.Popolizio photographs and prints his disenchanted views on the bourgeois drama and surprises the characters in their disguised malice, with measured and accurate gestu-

res such as Esther’s fast-pace walk, the way Walter keeps his hands in his pockets and legs crossed, the broker’s dance of “victory” at the end. In a mix of dark colors and a claustropho-bic atmosphere, the choice of acting is old-style but balanced unveiling the meticulous work on subtexts and fast changes of register followed by turning points that result in sudden re-velations.After Rome, “The Price” will be on tour in Naples, Turin, Florence, Bologna and will be in Milan at the Piccolo Teatro Strehler from the 2nd to the 14th of February. An everyday drama, don’t miss it.

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19domenica 22 novembre 2015 www.stadio5.it

Amore, rotture e rac-conti di storie passate, vediamo cosa ci hanno regalato i vip questa set-timana.

La coppia dell’anno compo-sta da Naike Rivelli e Yari

Carrisi, è scoppiata. La notizia è trapelata dalla figlia di Ornel-la Muti che su twitter ha scritto

dato vita ad una relazione di-ventata ormai stabile, la coppia aveva infatti trascorso le vacanze a Cellino San Marco, nella resi-denza dei Carrisi, e fino a pochi

di essere nuovamente single e di essere rimasta in buoni rapporti con l’ex. La showgirl ha aggiunto “Yari ed io siamo talmente fratelli

È uscita la nuova autobiografia di Bobo Vieri, che raccon-

ta il suo rapporto con le donne e con le sue fidanzate. La auto-biografia è intitolata “Chiamate-mi Bomber”, sono giorni che l’ex calciatore fa il conto alla rovescia e Vanity Fair non ha perso l’oc-casione di intervistarlo. Vieri, durante l’intervista ha racconta-to numerosi aneddoti, tra cui la storia che vede protagonista la su ex Elisabetta Canalis che lo inse-guiva per “pestarlo”. Il giocatore infatti pare avesse il vizio delle donne, alla ex velina ovviamente

questo non andava bene. Bobo dichiara: “Nella vita ho avuto due ragazze importanti, Elisabetta con cui sono stato tre anni, e Me-lissa. La fedeltà mi è pesata molto all’inizio, è stata più Elisabetta ad incazzarsi, come quando mi inse-

guiva per strada per pestarmi. Sei famoso, vai in giro e hai tantissi-me tentazioni”. A questa autobio-grafia il calciatore tiene moltissi-mo, libro che descrive la sua vita tra le belle ragazze, dichiara ad esempio di aver fatto sesso tutti i

giorni dai suoi 18 anni, “...io amo le donne. Qui a Miami vorrei an-dare a vivere con quattro o cinque donne”. Attualmente l’ex calcia-tore è ancora single e si diverte molto. Complimenti, bomber anche con le donne.

Carmen Consoli scrive sui social un post che ci lascia

sorpresi. La cantante era a Pari-gi la notte del 13 novembre, ha vissuto attimi di terrore durante gli attacchi, motivo per cui ha dichiarato di voler sospendere il tour all’estero. Nel post su face-book ha scritto “...la music, l’arte sono espressione di bellezza e fon-te di grande felicità. Mi perdone-rete, se in questo momento non riesco a trovare nel mio cuore la gioia che mi ha sempre spinta a suonare. Venerdì ero a Parigi, ho trascorso la serata e la notte rin-

tanata ad ascoltare rumori sini-stri salire dalla strada: spari, urla, sirene. Ho riflettuto ma non pos-so cantare: il canto mi si ferma i gola. Tornerò presto sul palco, ma non ora”. La cantante sembrereb-be essere rimasta profondamen-te colpiti dagli eventi di Parigi. La sua decisione lascia spazio alle critiche, come quelle mos-se da un ragazzo che ha scritto “Aspettavo il concerto da tanto, con la tua grinta mi aspettavo uno smacco, noi ti aspettiamo”. Speriamo che la cantante ritrovi la forza che la contraddistingue.

Carolina Crescentini, è diventata la musa del suo

nuovo fidanzato, il cantante cali-forniano, Dave Peter Mellish. I due si sono conosciuti negli

l’attrice per ora preferisce esse-re più riservata riguardo la sua relazione. La storia con Marco Salomon è finita da due anni e pare che il nuovo fidanzato l’ab-

Stati Uniti e si sono innamorati, il cantante la considera una musa, come quanto scritto sotto le foto postate sui social, che sono arri-vate dritte in Italia, e che vedono il cantante innamoratissimo della stupenda attrice. Mel-lish scrive infatti sotto

bia conquistata com-pletamente. Entrambi hanno molti progetti, è in uscita il nuovo al-bum per lui, lei invece è uno dei volti ricerca-ti del cinema italiano. L’attrice è sempre stata chiara riguardo ai suoi gusti, uomo più gran-de di lei e di grande

le foto frasi come “Ingridients of life” o “something’s never fade”,

intelligenza, speriamo quindi abbia trovato quello che cerca.

giorni fa non vi era il sentore di una rottura, arrivata improvvisa-mente. Yari aveva infatti raccon-tato di voler affittare un camper

che siamo più amici che una cop-pia. Lo trovo bellissimo, non è la fine di nulla, gli amici si amano per sempre”. La scintilla, che era

per girare il mondo con la sua amata, forse il viaggio avverà lo stesso, ma da buoni amici. Non ci resta che augurare le migliori

scoccata tra lei e il figlio di Al-bano, durante le riprese di “Pe-chino Express”, sembrava aver

cose ai due, sperando magari in una riconciliazione.

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Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011