N 5 2015 inter sampdoria

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mercoledì 21 gennaio 2015 Anno 5 5 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO INTER SAMPDORIA IN NON PIÙ SORPRESE SERBO

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mercoledì 21 gennaio 2015 Anno 5 n° 5 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO

I N T E R

SAMPDORIA

INNON PIÙ SORPRESE

SERBO

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mercoledì 21 gennaio 2015 2

STADIO

CarrixoCampagnaro, Andreolli, Jesus, D’Ambrosio;

Medel, Kuzmanovic;Shaqiri, Kovacic, Podolski;

Icardi

VivianoDe Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Cacciatore;

Duncan, Palombo, Obiang;Soriano;

Eder, Bergessio

MEAZZA ORE 21.00

INTER(4-2-3-1)

Arbitro: Paolo Tagliavento di Terni SAMPDORIA(4-3-1-2)

Roberto Mancini Sinisa Mihajlovic

La Coppa Italia torna di nuovo al “Giuseppe

Meazza”, ma questa volta sarà l’Inter a cercare di gua-dagnarsi i quarti di finale. Di fronte la terza forza del campionato, la Sampdoria. Un match di cartello che potrebbe “rubare” energie importanti per i match in campionato, giunto alla prima di ritorno. Tra le due squadre vi sono sette pun-ti di differenza in campio-nato, anche se i nerazzurri non hanno ancora perso le speranze per un ingresso in Champions. Gli uomini di Mancini hanno perso una grande occasione sabato scorso a Empoli, ma il gio-co è stato troppo deludente per meritare un risultato diverso dallo 0-0. Lo stesso tecnico interista, infatti, ha ammesso di avere fatto un ‘’passo indietro”, in ottica terzo posto. Contrastante prestazione di Podolski, sostituito, e di Shaquiri, entrambi fuori condizio-ne. L’Empoli è una squadra che disturba molto il gioco degli avversari, ne prova il fatto che al “Castellani” tut-ti hanno sudato le prover-biali sette camicie. L’undici

nerazzurro di Mancini, ri-spetto a quello di Mazzar-ri, ha più personalità, ha più determinazione e più gioco, ma sono dettagli che non bastano. Manca sempre la convinzione dei più bravi: D’Ambrosio si propone bene, ma quando c’è da calciare sono dolori di pancia, Ranocchia ap-pare spesso odiare la tran-quillità, Juan Jesus è lon-tano dall’essere fenomeno e a centrocampo non tutti sanno cosa devono fare. Se poi aggiungiamo che Palacio non è più quello dello scorso anno ecco che il cerchio si chiude. Ma il Mancio fa bene a insistere e a volgere gli occhi verso il futuro prossimo: Kova-cic è cresciuto, Shaquiri è un investimento, Bonazzoli (classe ’97) ha già esordito in Serie A ed è continua-mente monitorato, senza contare altri giocatori in giro per l’Italia (Duncan su tutti) che potrebbero ri-entrare. La Coppa Italia è comunque un lasciapassare per l’Europa League e poi a vincerla si fa la stessa fa-tica che a perderla. Scritto questo, l’Inter non arrive-rà terza alla fine di questo torneo, a meno di miraco-li. Ma come diceva Oscar Wilde: ‘’Non credo ai mi-racoli, ne ho visti troppi”.

Sono sempre più deluso per questa Inter che non

riesce decollare. Anche a Empoli non abbiamo fatto un tiro in porta rischian-do parecchio la sconfitta. Ragazzi, se guardiamo la classifica c’è da mettersi le mani nei capelli. Siamo al giro di boa e siamo sotto di venti punti dalla Juventus. Mi sembrano un po’ trop-pi. L’unica consolazione, si fa per dire, è che siamo in compagnia dei cugini in questa disgraziatissima po-sizione di centro classifica. Pensare di arrivare in zona Cjampions, pur con tutto l’ottimismo che può cir-condare lo staff nerazzurro, penso sia una utopia cen-trare questo obiettivo. Lo stesso discorso, ovviamen-te, penso lo facciano anche al Milan dato che i loro punti sono gli stessi dei

A EMPOLI ANCORA DELUSIONE

nostri. Dando uno sguar-do al programma di oggi di Coppa Italia direi, visto che è l’unica strada valida e bisogna battere assoluta-mente la Sampdoria. Non sarà facile anche se ci sia-mo già riusciti in campio-nato sudando mille camice

grazie al rigore trasformato da Icardi. Mi consolo un po’, tornando al campiona-to, per il pareggio di Em-poli visto che ieri sera la Roma per aver ragione dei toscani ha dovuto ricorrere ai tempi supplementari col rigore messo a segno da De Rossi. Tornando ai nostri cugini non è da loro sicu-ramente perdere due par-tite casalinghe col Sassuo-lo e l’Atalanta, il che deve

aver fatto imbufalire, oltre a Inzaghi, il previdentissi-mo Berlusconi che proprio alla vigilia della partita con i bergamaschi aveva lan-ciato proclami di vittoria che avrebbero dovuto ri-lanciare il Milan verso i piani alti della classifica.

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la partita

EnzoOcchiuto

bioritmi

Il rigore trasmormato da Icardi

Le due facce della me-daglia. Al Castellani

l’Inter ha sì conseguito ill quinto risultato utile con-secutivo ma ha lasciato sul campo ancora punti utili a raggiungere la zona Europa in classifica. I nerazzurri contro l’Empoli hanno rac-colto il sesto pareggio nelle ultime sette giornate sper-perando almeno dieci dei 12 punti abbandonati. L’al-tra faccia dice che almeno altri sei meritava di lasciare per strada e portati a casa solo grazie al muro che porta il nome di Handano-vic. La benamata ama fare come il gambero, due passi in avanti, buona prestazio-ne all’Olimpico contro il Torino e a San Siro contro il Genoa,e uno indietro. Par-lare di zona Champions è ormai una utopia e, questa Inter, non riuscirà a qualifi-carsi neppure per l’Europa League. Diventa, quindi, fondamentale per la ban-da Mancini non perdere il treno della Coppa Italia, se non riesci ad entrare dall’ingresso principale ha il dovere di provarci alme-no da quella di servizio. La Sampdoria è una del-le tre sorprese, con Sinisa Mihajlovic alla guida non avrebbe dovuto neppure

LE DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIAessere tale, di questo cam-pionato. Domenica scorsa ha fatto del Parma un sol boccone, anzi due. Non bi-sogna dimenticare che l’In-ter mazzarriana a Parma ha perso malamente. E’ vero che questa Inter è lontana già anni luce da quella di Mazzarri, ma è altrettanto vero che Mancini riesce a fatica a far comprendere ai suoi qual’è la testa e quale la coda. I blucerchiati san-no scendere in campo con la giusta mentalità, aiutati da una buona dose di cini-

L’Inter e la Sampdoria potrebbero regalare un

pareggio nella sfida di que-sta sera a San Siro. Con nulla di fatto si andreb-

fucilieri di Mancini. L’Inter, reduce dal deludente pareg-gio esterno con l’Empoli, non ha sicuramente il mo-rale altissimo, mentre i blu cerchiati arrivano dal con-

fortante successo di Parma che li proietta sempre più in alto in classifica in corsa per il terzo posto. L’analisi dei bioritmi, che esprimo-no la potenzialità Fisica, la partecipazione Emotiva e la rapidità delle Intuizioni di gioco dei singoli gioca-tori mette in evidenza uno stato di benessere psicofi-sico quasi uguale delle due squadre con 5,96 per l’Inter e di 5,98 per la Sampdoria. Nello specifico delle poten-

zialità di rendimento dei singoli giocatori, i padroni di casa sono maggiormente stimolati con 5,96 contro 5,92 della compagine geno-vese. Dal punto di vista fisi-co invece i liguri risultano più tonici e più resistenti alla fatica 6,10 contro 5,90 dei nerazzurri. Parità asso-luta sul fronte delle energie intellettive con 5,97 (non

certamente esaltante). At-tenzione però alla capaci-tà di Intuizione di alcuni giocatori sampdoriani che risultano più perspicaci nelle risoluzioni di gioco. Interessanti sono le condi-zioni di salute psicofisica di Eder, Ducan, Cacciatore, Romagnoli e Bergessio da una parte e di Handano-vic, Vidic, Guarin, Palacio, Podolski e Icardi da parte interista. Tengo sempre a precisare che la scienza dei

PAREGGIO ANNUNCIATO

bioritmi studia solamen-te la predisposizione ad agire e comportarsi in un certo modo piuttosto che un altro. Non tiene quindi conto di tutti gli altri im-

Nemanja Vidić

previsti del gioco come le condizioni ambientali, il terreno di gioco e soprat-tutto degli errori arbitrali. Al campo la parola finale.

be logicamente ai tempi supplementari e magari ai rigori dove i nerazzurri individualmente sono leg-germente superiori con i

Joseph Alfred Duncan

smo e voglia di continuare a stupire facendo sempre meglio. Se l’Inter al Me-azza questa sera mette in campo lo stesso carattere visto contro l’Empoli e la stessa assenza di gioco, il “problema” Coppa Italia è già risolto per Ranocchia e compagni. L’ottavo di fi-nale del torneo pone l’Inter ancora sul banco di prova. Gara secca, chi ha la meglio passa diretta ai quarti a sfi-dare la vincente di Napoli-Udinese. Mancini è alla ricerca di continuità dopo i timidi miglioramenti sul piano del gioco. Il Meaz-za spera di andare oltre la delusione di Empoli e che

la squadra possa iniziare a recuperare in campionato i sette punti che la separa-no dal terzo posto e dall’o-biettivo stagionale. Miste-riosamente ancora fuori Osvaldo, Podolski dovreb-be avere la meglio su Her-nanes e la difesa vede il ri-torno di Juan Jesus, ancora squalificato in campiona-to. A centrocampo Medel proverà a far girare la palla in compagnia di Kovacic. Quella di oggi è una partita insidiosa e per nulla facile, Soriano e, soprattutto, Ber-gessio potrebbero abban-donare il Meazza lasciando un bel pacco ricordo all’ex doriano mister Mancini.

Ancora assente ingiustificato Pablo Osvaldo

Il ritorno di Juan Jesus, ancora fuori in campionato

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Luigi Rubino

A poco più di un mese e mezzo dalla vittoriosa

gara di campionato del 28 ottobre 2014, (1-0 rigore trasformato da Icardi), l’In-ter torna a sfidare, questa volta negli ottavi di Coppa Italia, la Sampdoria. Per i nerazzurri, dopo la delu-dente prova di Empoli, c’è bisogno di alzare la testa e battere assolutamente gli avversari per dare subito una svolta positiva ad una stagione quasi “sperimen-tale.” Il match, inoltre, as-sumerà non solo un fascino particolare per la presenza in panchina di due ex come Mancini e Mihajlovic che hanno lavorato insieme sulla panchina nerazzurra dalla stagione 2006 fino al 2008, ma dirà subito chi delle due contendenti do-vrà continuare il cammino nel torneo tricolore, dopo una sfida che, ricordiamo, è ad eliminazione diretta. Questa sera al Meazza le due squadre si affrontano per la quinta volta in que-sta competizione che, spe-cie nella fase finale, ogni anno riaccende gli ardori agonistici. La prima sfida nella Coppa nazionale di club tra nerazzurri e blu-

VINCERE

L’esultanza di Roberto Mancini con Gianluca Vialli

cerchiati a San Siro risale al 6 aprile 1988, semifi-nale di andata del torneo, con il Trap sulla panchina dell’Inter ed Ernesto Pelle-grini patron della società. Il match si concluse sullo 0-0. Nel ritorno i nerazzurri fu-rono poi sconfitti per 1-0, proprio da una rete siglata dall’allenatore che siede at-tualmente sulla panchina del club meneghino, cioè Roberto Mancini. Un altro pari, risultò ancora fatale all’ Inter con Osvaldo Ba-gnoli allenatore, che nella

stagione 1993/1994, nei quarti di finale concluse con il risultato di 1-1 la sfida con i doriani, reti di “Fontolino” Fontolan per i nerazzurri e Gullit per gli avversari. Questo risultato poi non bastò ai nerazzur-ri per andare in semifinale, persero la gara di ritorno a Genova per 1-0. Per assi-stere al terzo match di Cop-pa Italia tra Inter e Samp devono poi passare ben 13 anni, quando il 1 febbraio 2007, la squadra nerazzur-ra, allenata dall’ex giocato-

re blucerchiato ed attuale allenatore interista Manci-ni, affronta la Samp nella semifinale di ritorno a Mi-lano, dopo la sonante vit-toria all’andata per 3-0. La partita finisce 0-0 e l’Inter, forte del risultato maturato all’andata approda in finale. L’ unica vittoria casalinga del club meneghino (1-0) in questa competizione ri-sale alla stagione fantastica 2008/2009 con Mourinho allenatore. Il gol vincente realizzato da Ibrahimovic, però, non fu sufficiente alla squadra meneghina, dopo la pesante sconfitta subita all’ andata ( 3–0), per disputare la finale, vin-ta poi dalla Lazio ai rigori (6-5) contro i blucerchiati.

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o s p i t i

Non si direbbe. Da quella minuscola

pipa, che qualche buon-tempone voleva far togliere dalla maglia della Squadra ligure, non è un fil di fumo immaginario che si vede all’orizzonte, ma una vera e propria vampata di calo-re che sprigiona, come se si trattasse dell’eruzione di un vulcano, una energia mag-matica che ha lanciato in alto, molto in alto la com-pagine di Sampierdarena. L’ha catapultata, pensate un po’, fino al terzo anello, nel Paradiso assoluto, il cui primo posto, da tempo, è saldamente in mano dei to-

Il Terribile Baciccia

rinesi della Zebra. Per loro, quelli nati da una scissio-ne rionale, il Paradiso, co-munque, è adesso con ben trentatre bei puntazzi che fanno saltare come un gril-lo Ferrero, giocondo e friz-zante anomalo presidente,

liccia ed impalpabile del ex suo giocatore Mancini che, con il gemello Vialli, cucì su quelle belle maglie dal sapore di sale, un meravi-glioso scudetto tricolore. Che intreccio, signori miei in questa Coppa Italia. L’al-lievo contro il maestro e l’allievo stesso contro la sua squadra di un tempo non lontano: Mihajlovic con-tro Mancini, Mihajlovic e Mancini contro le loro ex squadre. Dovrebbe scatu-rirne un vulcano di scin-tille, per ribadire la propria supremazia che appartiene alla compagine di Genova che vuole saltare il turno di una Coppa che, ora come ora, fa gola a tanti dopo es-sere stata tanto bistrattata e presa quasi a brutte parole. “Noi siamo qui, dice il mi-ster serbo, per ripetere la prova maiuscola di Parma e non dovremmo incontra-re enormi difficoltà, se l’In-ter si intestardisse a ritro-vare lemme lemme la sua vera quadra che speriamo non arrivi proprio adesso. Ci giochiamo una specie di finale al solito modo, con grinta e senza riverenza alcuna, facendo tesoro del passato, dovremmo essere più cinici a chiudere la par-tita al momento opportu-no, prima che i nerazzurri non ritrovino mordente e morale per una vittoria che potrebbe rilanciare la loro stagione altalenante”. La storia calcistica ha sem-pre messo in mostra dei bei duelli e tante scintille tra le due squadre che non han-no mai lesinato energie per offrire gare spettacolari e

quasi un bell’istrione, che si diverte un sacco davanti alle telecamere e che rispet-ta poco il ruolo compassa-to dei colleghi che ospita in tribuna. Poco se ne im-porta se le cose dovessero andare come spera, se an-che nella freddina serata di San Siro, dovesse levarsi al cielo come mini razzo, con la sciarpetta al collo. Sarebbe perdonato, perché la sua Samp può battere facilmente quest’Inter mol-

tirate, proprio come finali di Coppa Campioni. Cosa avrà mai fatto l’Inter alla Sampdoria, se quest’ultima ha sempre il dente avve-lenato contro il Biscione? Mistero. Mistero non è, però, che alla Scala si reci-terà con tonalità molto alte e vincerà chi sarà capace di tirar fuori, alla fine, un bel do di petto. Scommet-tiamo che il Pavarotti del-la serata sarà il Giovanni Baciccia della pipa spenta?

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Prima e dopo la partita... Vino, birra e il gusto di un panino espresso

Giovanni Lanacavita di club

Profumo di storia, pro-fumo di Inter. Si parte

dai Vespri siciliani del 1396 con la conquista del Castel-lo di Aci e la sconfitta degli aragonesi, fino ad arrivare ad una seconda, ma diversa conquista del Castello da parte di una nutrita truppa vestita di nerazzurro com-posta da ben 120 “generali” siciliani che, deposte le ru-morose armi, hanno preso parte alla riunione regio-nale dei Coordinatori degli Inter Club della bella Tri-nacria. Questa importante riunione annuale si è tenu-ta nella splendida Riviera

INTER CLUB SICILIAdei ciclopi tra Aci Castello ed Aci Trezza, nelle sale del castello di re Martino ed ha registrato la parteci-pazione del Coordinatore Regionale Francesco Scu-

deri e di molti rappre-sentanti dei 32 Inter Club ,provenienti da tutta la Si-cilia, accolti, e non poteva essere altrimenti, da una speciale e calda giornata di

sole, che ha notevolmente favorito operatività a sva-go. Molti sono stati i punti toccati durante la riunione tra cui il bilancio del coor-dinamento siciliano, cui è

stato dedicato la maggiore attenzione e la distribuzio-ne ,tanto attesa, dei gadget, avvenuta con esemplare professionalità dall’infati-cabile coadiutore regiona-le, Salvo Licciardello e al suo sodale Luciano Rao. I lavori, caratterizzati da vivi e pertinenti scambi di opi-

nioni, si sono conclusi con una cena dai sapori antichi, presso un noto ristorante di fronte l’isola lachea, im-peccabilmente organizzata dalla vulcanica tesoriera dell’Inter club “Peppino Prisco“ di Aci Castello, Francesca Pisasale. Finale tipico all’insegna della si-cilianità con i “Canterini”, che hanno esaltato folklore e musica dell’Isola, mentre, tra una esibizione l’altra, ci sono stati la distribuzione della pergamena di parte-cipazione, il sorteggio della maglietta di Kovacic, ba-gnata con il gol, e il taglio della torta (buonissima) guarnita personalmente da Vitalba Marino, bella mo-glie del presidente dell’In-ter Club di Gioiosa Marea.

Serata da ricordare quel-la organizzata per l’un-

dicesima edizione della Befana Nerazzurra presso l’oratorio San Domenico Savio. A rallegrare i nu-merosi e calorosi presenti vi hanno pensato le Scuole di Ballo di Rosolini, la gio-vane cantante Alessandra Santacroce ed il cabaretti-sta imitatore Danilo Viz-zini. Come da tradizione, un momento importante della serata è stato dedicato alla consegna del “Premio alla carriera” e al “Premio sportivo dell’anno”. Il pri-mo è stato assegnato dal direttivo del Club al Dot-

INTER CLUB ROSOLINI

tor Puglisi Rosario, medico chirurgo, premiato dall’O-norevole Pippo Gennuso. Il secondo è stato assegna-to a Giuseppe Caschetto, primo classificato a livello regionale per la categoria

Mtb, nonchè vincitore del-la Etna Marathon, gara di prestigio internazionale. Il premio “ROSOLINI CHE LAVORA 2014”, giunto alla 8° edizione in collaborazio-ne con la B.C.C. di Pachi-

no sede di Rosolini, per la quale erano presenti i con-siglieri Celeste e Borgh, è andato alla Ditta “Bio Ver-de” della famiglia Schifitto, impresa agricola che, nello spirito del riconoscimento, esporta non solo eccellenti ortaggi biologici, ma anche il buon nome di Rosolini in

tutto il mondo. Il ricavato della serata è stato devoluto alla Coop. Sociale “Futura” di Rosolini, presieduta da Giuseppe Di Rosolini, che si occupa, con tanto amore ed abnegazione, dell’acco-glienza e del reinserimento nel tessuto sociale dei sog-getti con disabilità mentale.

INTER CLUB PIEMONTE

I rappresentanti di alcuni Inter Club del Piemonte

sono stati ospiti del Centro Coordinamento, nel qua-dro delle iniziative messe in atto per favorire l’attac-camento alla Famiglia Ne-razzurra ed alla squadra. Visita a tutto campo ne-gli spogliatoi, sala stam-pa, Centro e sul terreno di gioco co annessa “seduta” sulla panchina. Insomma .una bella giornata da ri-cordare per Elena e Ma-ria Carrea I.C. Vallemme, Sara e Giovanni Pollone I.C. Bardonecchia, Marco Configliaccio e Giovanni Scalzo I.C. Canavese, Ro-berta Dublanc e Andrea Martignene I.C. Aosta, Pa-olo e Alex Testimocle I.C. Vigezzo, Valter Ghigo e Antonella Giordana I.C. Cuneo e Giuseppe e Nicolò Murgese I.C. Alessandria.

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A pranzo con gli ExMarjlja

Bisceglia

Samuel Eto’o resterà sempre nel cuore dei tifosi

interisti, è stato uno dei prota-gonisti dell’Inter vincente degli ultimi anni. Il camerunese oggi è ufficialmente un calciatore della Sampdoria. Con i blucerchiati ha siglato un accordo per due anni e mezzo, fino al 30 giugno 2017, a 1,7 milioni netti a stagione oltre ai bonus. Il re leone potrebbe debut-tare con la maglia doriana proprio questa sera contro la sua ex Inter e i tifosi nerazzurri potrebbero perdonargli anche un gol, l’im-portante che non sancisca la scon-fitta della banda Mancini e quindi l’eliminazione dalla Coppa Italia.

Siniša Mihajlović con la Sampdoria, da

calciatore, dal 1994 al 1998, 12 reti in 110 presenze. Alla guida dei blucerchiati dal 2013. Con l’Inter ha giocato dal 2004 al 2006 ed è sceso in campo in occasione di 25 incontri segnando 5 reti. Da vice allenatore, braccio destro di Roberto Mancini, appena appese le scarpette al chiodo e fino al 2008. L’ex calciatore serbo no ha vinto trofei con i dominai, ma si è rifatto con Lazio e Inter. In nerazzurro ha messo in bacheca una Super-coppa italiana, un Campiona-to italiano e due Coppa Italia.Roberto Mancini ha

dato inizio agli anni vincen-ti dell’Inter di “oggi”. E’ stato l’idolo indiscusso, col compagno Gianluca Vialli, della Sampdoria: dal 1982 al 1997 ha messo a segno 132 gol in 424 partite. Detentore del record per titoli di Coppa Italia vinti, ben 6: quattro con i doriani e due con la Lazio. Con i blucerchiati ha vinto anche uno scudetto, una Supercop-pa italiana e una Coppa delle Cop-pe. All’Inter, come tecnico, dal 2004 al 2008 ha raccolto consensi con la conquista di 2 Coppa Italia, 2 Super-coppa italiana e 3 scudetti consecu-tivi. Oggi è tornato con l’ambizione di riscrivere la storia nerazzurra.

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mercoledì 21 gennaio 2015 8amarcord Marjlja Bisceglia

In questo viaggio tra gli ex di entrambe le squadre, volu-tamente, partiamo dal primo Pallone d’oro spagnolo (1960): Luis Suárez Miramontes detto anche Luisito. Il centrocampi-sta, campione d’Europa con la Nazionale spagnola nel 1964, è considerato uno dei più gran-di registi del calcio europeo. Nella sua carriera, sia come calciatore che da allenatore, calpesta il campo di Genova, sponda Sampdoria (come al-lenatore anche con il Genoa), e San Siro. Inizia a giocare col Deportivo La Coruña, nel ’54 arriva al Barcellona dove se-gna 114 gol in 216 partite. Nel giugno 1961 SuárezViene acquistato dall’Inter di Helenio Herrera, che lo aveva già allenato al Barcellona, per 25 milioni di pesetas, circa 300 milioni di lire, una fortu-na! Divenne presto il vero re-gista della squadra, un play-maker che recuperava palloni davanti alla difesa e rilanciava l’azione d’attacco con grande senso tattico. Era famoso per i suoi lanci lunghi, anche oltre i cinquanta metri, effettuati con precisione millimetrica. Con l’Inter vince tre campio-nati, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali.

Luis Suárez Miramontes

Altro campione della grande Inter di Herrera è Gianfranco Bedin, cresciuto in nerazzurro. Fa il suo esordio in prima squadra in Coppa Italia nella stagione 1963-64, l’anno successivo è titolare in campionato, prendendo il posto di Car-lo Tognin. Il suo arrivo garantisce all’In-ter dinamismo a centro campo ed un notevole numero di gol vincendo due scudetti, una Coppa Campioni e una Coppa Intercontinentale. Nell’Inter si gioca fino al 1974. Gioca nella Sampdo-ria per quattro stagioni, tre in serie A e una in serie B. Mario Frustalupi percorre il viaggio al contrario. Arriva nelle giovanili della Sampdoria con la quale fa anche il suo esordio in Serie A nel 1963 all’età di di-ciotto anni. Resta con i blucerchiata per otto stagioni, nel 1970 viene acquista-to dall’Inter per sostituire Luis Suarez. Vi resta per due stagioni senza trovare un posto da titolare occupato salda-mente dalla bandiera Sandro Mazzola. Il portiere Ivano Bordon arriva nelle file dell’Inter nel 1969, l’anno succes-sivo è in prima squadra e vi resta fino al 1983 totalizzando 382 presenze, di cui 281 in campionato. La partita che lo lanciò tra i grandi fu il ritorno degli ottavi di finale della Coppa dei Campio-ni (1971-1972), partito titolare, in sosti-tuzione di Lido Vieri, contro il Borussia Mönchengladbach. L’andata fu vinta dai nerazzurri per 4-2, nella partita di ritorno i tedeschi ce la misero veramen-te tutta per andare in gol, ma il giovane Bordon parò tutto, compreso un rigore.

Gia

nfra

nco

Bed

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Mario Frustalupi

Con l’Inter vince due scudetti e due Coppe Italia. Terminata l’avventura a Milano gioca per tre stagioni nella Sampdoria. L’onnipre-sente Gianluca Pagliuca per quasi 7 stagio-ni, dal 1999-2000 al 2006-2007, non ha sal-tato neanche una partita di campionato, con 592 presenze detiene il record di presenze per un portiere. Il suo esordio in Serie A lo fa con la maglia della Sampdoria e con i liguri vince una Coppa delle Coppe, uno scudetto nel 1991 (nello scontro diretto con l’Inter a San Siro parò un rigore a Lothar Matthäus), una supercoppa italiana e tre Coppe Italia. Nel 1994 passa all’Inter per un totale di 12

Gia

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prestito al Chievo. Nel 2010 torna in ne-razzurro con Philippe Coutinho e vince la Supercoppa Italiana, restando sedu-to in panchina per tutti i 90 minuti, con-tro la Roma. Il 29 settembre fa il suo esordio in campo dal primo minuto. Il primo gol arriva nella finale del Mondia-le per Club contro il Mazembe vinta dai nerazzurri per 3-0. Non poteva manca-re Roberto Mancini, che tanto ha dato alla Sampdoria, tutti ricorderete “i ge-melli del gol” la mitica coppia d’attacco Mancini-Vialli, ed è l’unico allenatore nella storia dell’Inter ad aver vinto tre scudetti consecutivi. Nell’Under-21 gio-

Jonathan Ludovic Biabiany

Roberto ManciniTermina la carriera di calciato-re proprio nella Sampdoria dal 1970 al 1973. Torna all’Inter come allenatore nel 1974 sen-za però concretizzare nulla, infatti viene licenziato dopo un anno. L’anno successivo, anche qui solo per un anno, al-lena la Sampdoria. Carrellata veloce su personaggi già citati nei precedenti numeri: Walter Zenga, Antonio Cassano etc.

miliardi di lire, 8 miliardi più i cartellini di Walter Zenga e Ric-cardo Ferri. Restò in nerazzurro per cinque stagioni. Il difensore Riccardo Ferri nasce nel vivaio nerazzurro e fa il suo esordio in prima squadra l’11 ottobre 1981 contro il Cesena a 18 anni. Gioca nell’Inter per tredi-ci stagioni vincendo lo scudet-to dei record, una supercoppa italiana e due volte la Coppa UEFA allenato da Trapattoni. Nel 1994, sullo scambio Pa-gliuca, con Walter Zenga pas-sa alla Sampdoria dove chiude la sua carriera dopo due anni. Detiene il primato, assieme a Franco Baresi, degli autogol nel campionato di Serie A. E’ sua

l’autorete che diede la vittoria al Milan nel derby del 20 dicembre 1987 perso grazie al suo autogol per 1-0. Jona-than Ludovic Biabiany, inizia la sua carriera in Francia. Nel 2004 viene ingaggiato dall’Inter e gioca per due stagioni nella primavera, compagno di squadra di Mario Balotelli, vincendo lo Scudetto Primavera nel 2007. Arriva in prima squadra, allenata da Roberto Mancini, nel ritorno dei quarti di finale di Coppa Italia, in sostituzione di Luís Figo. Nell’agosto 2007 viene ceduto in

ca con Vialli, Zenga, Ferri, Giannini, Donadoni, Ber-ti e De Napoli, le premesse ci sono tutte. Arriva alla Sampdoria, via Bologna, nell’estate 1982 e ci re-sta fino alla stagione 1996-1997 vincendo quattro Coppe Italia, uno scudetto, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Italiana vinta nel 1991 grazie al suo gol al 75° contro la Roma. Chiusa la carriera di calciatore si tuffa in quella di allenatore. Alle-na l’Inter dalla stagione 2004-2005 al 2009. Ar-

riva subito la Coppa UEFA. Vincerà con l’Inter anche una Coppa Italia contro la Roma, due Supercoppe Italia, contro la Juventus e contro la Roma, lo scu-detto, assegnato dalla giu-stizia sportiva, legato alla vicenda di calciopoli, e tre scudetti vinti sul campo. Lascerà l’Inter il 30 otto-bre 2009 percependo una liquidazione di otto milioni di euro.

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9mercoledì 21 gennaio 2015

giù al nord

Fiore Marro

Per la seconda volta ac-cade che mentre i tifo-

si avversari inneggiano al Vesuvio, chiedendogli di lavarci con il fuoco, Gon-zalo Higuain mette in rete il pallone, tirando in por-ta delle “cagliose” (tiri po-tentissimi). Sarà che forse El Pipita non capisce bene l’italiota degli affecionados delle squadre che affron-ta, ma come per magia, ad ogni violenza verbale che Napoli subisce, lui ri-sponde con un bellissimo gol? Che dire, speriamo che domani al San Paolo arrivi un bel gruppo di ti-fosi facinorosi dell’udinese con la geniale intenzione di gridare a squarciagola il

Torna la Coppa Italia, diamo spazio alle seconde linee

Rafa Benitez con la coppa italia vinta l’anno scorso

cie nordista. Per carità che nessuno spieghi a Gonzalo cosa significano quei quat-tro versetti, lasciamogli

ottimo torneo. La vittoria della banda di don Rafe’ è una delle migliori perfor-mances di questo scorcio di

si debba battere per le po-sizioni Champions e non per l’intera posta stagio-nale, ma gli errori e i punti persi sono davvero troppi e purtroppo diventa inutile piangere sul latte versato. Ritorna la Coppa Italia, che abbiamo vinto la passata stagione, per noi è stata la quinta volta, quella dell’an-no scorso, contro la Fio-rentina, in quella tragica sera di Roma, dove la gioia e’ stata divisa a metà per via del dramma occorso a Ciro Esposito, sarà difficile se non impossibile scinde-re le due cosa ora e sempre. Affrontiamo l’udinese che in campionato ci ha battu-ti, tirando mezza volta in porta. Si sa il Napoli quan-do affronta squadre picco-le, spesso gioca distratto e con poca concentrazione. Oltre alla Juve di Taglie-vento, quest’anno abbiamo perso solo contro squadre

Manolo Gabbiadini ultimo arrivo a Napoli

ritornello oramai consue-to che si intona in tutti gli stadi d’Italia, “lavali, lavali, lavali col fuoco, o Vesuvio lavali col fuoco” una pe-culiarità tutta italica, spe-

credere che sia un canto propiziatorio per le caglio-se a venire. È stato un buon risultato quello dell’ultima di campionato, contro una Lazio che ha fatto finora un

stagione calcistica e il gol di Higuian l’ennesima perla, gol delizioso, potente, deci-sivo, come le tante reti che il Pipita ci sta abituando ad apprezzare. Peccato che ci

di basso profilo tecnico, Udinese, Chievo, Milan, forse tra le peggiori del no-stro campionato. Sarà un caso ma purtroppo è dav-vero capitato solo contro queste squadrette da bassa classifica, di scarso valore. Chissà da dove nasce que-sta situazione assurda, mi auguro che magari si possa fermare questo tabù pro-prio con la Coppa Italia di questo giovedì e comincia-re così finalmente a inverti-re la rotta, sarebbe davvero

poli abbia mai avuto tra gli allenatori ingaggiati. La sua fama e la stima che un poco tutto il mondo calcistico gli riconosce, ha fatto in modo di condividerla in questi due anni con tutto il cosmo partenopeo, non smettere-mo mai di ringraziarlo per quello che ha dato in que-ste due splendide, entusia-smanti stagioni. Mi auguro solo che con lui non ci sia un fuggi fuggi dei nostri

La tragedia che costò la vita a Ciro Esposito, per non dimenticare

il caso, non per il risultato in sé, ma per chiudere de-finitivamente questo cat-tivo leit motiv. Napoli che dovrebbe proporre tra l’al-tro Manolo Gabbiadini dal primo minuto e rimettere in campo il biondo Ivan Strinic che con la Lazio ha ben figurato, una ga-ranzia la sua partita sulla corsia di sinistra, anche se un giocatore non si giu-dica da una sola partita, il calciatore slavo ha davvero bene impressionato tutti i tifosi partenopei. La stam-pa però ci racconta che il nostro nocchiere, il tecni-co iberico che è entrato nel cuore del popolo azzurro, a fine campionato ci lascerà. Credo sarà una perdita che scopriremo ancora di più nel momento in cui non lo vedremo più sulla panchi-na della nostra squadra, ma il calcio è così, non ci si può fare nulla. In due stagioni ha comunque contribuito a farci vincere due trofei senza dimenticare mai che Benitez è il tecnico più pre-stigioso che il Calcio Na-

migliori atleti. Negli am-bienti della stampa sporti-va si vocifera tra l’altro che DeLa e Bigon abbiamo fat-to una sorta di sondaggio con Antonio Conte, cosa ne penseranno i tifosi na-poletani che proprio con il tecnico salentino ora di-rettore della nazionale ita-liana hanno, negli ultimi tempi, vissuto scontri ver-bali forti? Ai posteri l’ardua sentenza.  Per la partita con l’Udinese sarebbe il caso di rimettere in campo quei nostri calciatori per lungo tempo parcheggiati in pan-china, i vari Inler, Jorginho, Duvan Zapata, Radosevic, il portiere Andujar, Hen-rique e Mesto onde evitare un atrofizzarsi dei muscoli di questi nostri tesserati.

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estero

Juventus spietata. Rifila un poker al Verona e tor-

na a comandare la classifica con cinque punti di vantag-gio sulla Roma bloccata sul pareggio a Palermo dai ro-sanero di Iachini. I giallo-rossi se la sono vista brut-ta perché i siciliani dopo solo tre minuti di partita conducevano già per 1-0 grazie al gol di Divala pro-piziato da uno sciagurato retropassaggio di Astori a De Sanctis. L’incidente ha

LA JUVE NON HA PIETÀ DEL VERONADopo il 6-1 in Coppa Italia arriva il 4-0 in campionato

fatto arrabbiare parecchio Garcia e la Roma nella ri-presa è riuscita a recupe-rare in parte la disgraziata giornata. Nei piani alti del-la classifica è sì cambiato qualcosa, però il tandem di testa sembra ancora ir-raggiungibile anche se da Roma lo squillo del Napoli contro la Lazio ha riaperto la possibilità di una risalita progressiva della squadra di Benitez, tra l’altro ag-ganciata dalla sempre più sorprendente Sampdoria al Tardini col Parma. Alle spalle di Napoli e Samp in-calza la Fiorentina, brava e fortunata nel centrare la

vittoria a Verona col Chie-vo al 94’ in pieno recupero. Si sono divertiti al Maras-si Genoa e Sassuolo con la carambola di reti messe a segno. Restano le due mi-lanesi sempre più delu-denti, il Milan ancor di più dell’Inter bloccato a Empo-li, dal momento che dopo aver capitolato a San Siro col Sassuolo due settimane fa si è ripetuto col l’Atalan-ta per via di un gol firmato da Dennis. Per i rossoneri è crisi profonda ma anche per l’Inter di Mancini si può dire altrettanto mal-grado gli innesti dei nuovi arrivati Podolski e Shaqiri.

Il Chelsea ringrazia l’Ar-senal. La squadra di

Wenger espugna Manche-ster con un rigore di Santi Cazorla e un gol di Giroud e di conseguenza i Blues di Mourinho grazie allo 0-5

COLPACCIO DELL’ARSENAL COL CITYVince ancora il Southampton

che liquida il Sunderlad. In Francia allunga ancora il passo il Lione vittorioso a Lens col classico 0-2. Al secondo posto il Marsi-glia che risolve la partita col Guingamp negli ultimi

na invece il Saint Etienne bloccato sullo 0-0 a Rennes mentre il Monaco torna al successo battendo davanti al proprio pubblico l’osti-co Nantes. Colpaccio del Nizza sul campo del Bor-deaux, uno dei candidati in corsa per l’Europa League. In Spagna si diverte Messi con una tripletta personale realizzata alla Corunia al Deportivo nel poker messo a segno dal Barca. Gli ri-sponde, intanto, Cristiano Ronaldo con una doppiet-ta che stende il Getafe per 0-3, la terza marcatura la firma Bale. In pratica vin-cono tutte le big dal mo-mento che anche l’Atletico Madrid stende il fanalino di coda Granada con un gol di Mandzukic e di Raul Ga-cia. Idem per il Siviglia vin-citore per 2-0 sul Malaga. Colpaccio, infine, del Rayo Vallecano a San Sebastian con la Real Sociedad re-duce dal successo sul Bar-cellona due settimane fa.

inflitto allo Swansea porta-no a cinque punti il vantag-gio sul City. Il Chelsea si è veramente scatenato met-tendo una seria ipoteca sul titolo. Vince ancora il Sou-thampton in casa del New-castel e resta al terzo posto davanti al Manchester Uni-ted di Van Gaal corsaro a Londra col QPR. Grazie alla vittoria col Manchester City l’Arsenal consolida il quinto posto in classifica. Da registrare il bel successo della West Ham che batte per 3-0 l’Hula City, con le reti di Carroll, Amalfitano e Dowring. Torna alla vit-toria anche il Tottenham

minuti grazie alle reti di Lemina e Gignac. In terza posizione, staccato di quat-tro lunghezze dal capolista Lione, incalza il PSG che rifila in rimonta un poker all’Evian grazie alle pro-dezze di Verratti, Pastore, Cavani e David Luis. Fre-

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11mercoledì 21 gennaio 2015

Consiglia

Daniel Hackett

La Milano della palla a

spicchi esulta una volta

tanto: Daniel Hackett finirà

di scontare il 25 gennaio la

squalifica che doveva ter-

minare il 25 aprile: “Tutto

merito del Presidente Pe-

trucci – ha spiegato il play

dell’EA7 Armani Milano -,

che quando gli ho telefonato

per chiedere la grazia mi ha

detto che la Nazionale mi

aspetta a braccia aperte”.

Finisce a questo punto la

disavventura del giocato-

re di Forlimpopoli che nel

luglio scorso aveva lasciato

senza giustificato motivo il

ritiro della Nazionale. L’O-

limpia, intanto, faceva la

voce grossa in campionato,

BIANCOROSSI ALLA PROVA DEL NOVEBattere il Fenerbahçe per dare la svolta in Europa

sbaragliando le avversarie,

tanto da occupare la pri-

ma posizione al giro di boa

nella regular season di que-

sto campionato. Il playma-

ker ha potuto, però, giocare

in Eurolega, facendo la dif-

ferenza in più di un’occa-

sione. L’EA7 Armani è arri-

vata nelle Top 16, in cui ha

perso le prime due partite,

ma è andata a espugnare

Malaga, rientrando di pre-

potenza nei giochi. Contro

il Fenerbahçe, che incon-

trerà domani al Forum,

deve centrare una vittoria,

fondamentale per trovare

anche una posizione mi-

gliore del quarto posto,

ultimo gradino utile per

qualificarsi ai quarti di fi-

nale. Tornando al match di

giovedì al Forum di Assago

(ore 20,45), i turchi allenati

da Zelimir Obradovic han-

no aggiunto un gioiello ad

una squadra già fortissima,

Nikos Zisis, forse il miglio-

re interprete del ruolo di

play in Europa, abituato a

partire dalla panchina, ide-

ale per dare stabilità ad una

squadra con tante punte. Il

Fenerbahçe ha già battuto

due volte Milano nella sta-

gione regolare, è reduce da

una disfatta in campionato

con l’Efes, ma ha una rosa

che fa letteralmente pau-

ra: Preldzic, Bogdanovic,

Goudelock, Hickman, Bje-

lica, Vesely, Erden e ora, ap-

punto, Zisis. Dopo il Cska,

è la squadra più forte del

girone, almeno sulla carta.

E’ un momento particolare

della stagione, quindi Luca

Banchi è praticamente già

con le spalle al muro: vince-

re per continuare a vivere.

basket

Beppe Vigani

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Per Barbara D’Urso il 2015 inizia meraviglio-

samente, il pubblico da casa infatti la premia con indici d’ascolto altissimi, anche la vita privata è al top. Sem-bra che la D’Urso abbia un nuovo fidanzato incontra-to a New York. Carmelina si confessa alla Toffanin, compagna di Piersilvio Berlusconi, raccontando di avere difficoltà nelle re-lazioni perché gli uomini non riuscirebbero a gestire la sua figura. Un fortunato sarebbe però riuscito a ra-pire il cuore di Carmelina, conduttrice di “Pomerig-gio 5” e “Domenica Live”,

prossimamente anche conduttrice di “Striscia la notizia” con Mara Venier. La conduttrice parteno-pea dopo aver sconfitto la sua paura di volare avreb-be infatti conosciuto, nella grande mela, il misterioso uomo del quale non vuole parlare. Barbara preferisce invece confermare la pace fatta con l’ex Mauro Be-rardi. Dalla relazione con il produttore cinematogra-fico sono nati due figli, la famiglia rappacificata ha trascorso il natale insieme.

Non esiste età per innamorarsi o convolare a giuste nozze. Fabio Testi, attore di molti film di suc-

cesso come “il giardino dei fini contini”, “la camorra” e “I tappi”, all’età di 73 anni ha scelto di sposare nella me-ravigliosa isola di Capri, con rito civile, Antonella Li-guori, gallerista d’arte, di quasi 30 anni più giovane di lui. La sposa ha raggiunto l’attore, che la attendeva allo stazionamento dei taxi dopo aver attraversato a pie-di la celebre piazzetta di Capri, per dirigersi a bordo di una cabriolet, verso il belvedere di Damecuta dove si è tenuta la cerimonia a cui ha fatto seguito il ricevimen-to con vista sul golfo di Napoli al ristorante Capri’s. È Pace fatta tra Arisa

e Simona Ventura. Due anni dopo la famosa lite in diretta durante una puntata di X Factor 6, Ro-salba Pippa pubblica una foto su instagram che la ri-trae con la Ventura mentre si scambiano un bacio. E per descrivere la foto scri-ve: “L’amicizia è un bel fiore che con il suo color scalda il cuor”. La lite fu un mo-mento indimenticabile, la

cantante aveva infatti ur-lato alla presentatrice “Sei falsa Simona, cazzo!”, da allora non erano più appar-se in pubblico insieme. Ora Arisa ritrova a Sanremo la Simona nazionale durante le prove del festival della canzone italiana. Non può non chiedersi perché anche Simona si trovi li. È possi-bile che il colto di Agon Channel torni in Rai?, non si può che sperare.

Wanda Nara, mo-glie di Mauro

Icardi, incinta al nono mese della loro prima figlia, ha posato nuda, insieme a suo marito, per “Caras” un famoso giornale argenti-no. La piccola Francesca è nata e la famosa mamma, anche se con prorompen-te pancione, non manca di essere sensuale, struscian-dosi sul marito e sedu-“L’amore è il composto

di un’unica anima che abita in due corsi” sono queste le parole che scrive Elisabetta Canalis, ac-canto ad una foto pubbli-cata su instagram, dove si immortala insieme al ma-rito, Brian Perry. Dopo quattro mesi dal matrimo-nio, celebrato a pochi gior-ni dal compleanno della showgirl, la coppia sarebbe

ancora molto innamorata e serena. I due piccioncini hanno passato infatti le va-canze di natale in Italia, ma il capodanno lo hanno fe-steggiato alle Bahamas. Ora si trovano in California, dove però sentono la man-canza del bel Paese, la cop-pia si è infatti recata in un ristorante di cucina italiana dove ha potuto assaporare i tipici piatti mediterranei

cendolo durante gli scatti. L’attuale signora Icardi ha già tre figli avuti con l’ex Maxi Lopez, attualmente in forza al Torino: Valenti-no, Costantino e Benedico. Riguardo al calciatore Lo-pez, Wanda  ha dichiara-to: “Credo che Maxi abbia reagito male perché vivo la mia vita unita indissolubil-mente con Mauro, ma pas-serà I figli sono la priorità”.

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Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011