N 12 2015 inter celtic

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giovedì 26 febbraio 2015 Anno 5 n. 12 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO INTER CELTIC la TorQue è del vincitorE

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giovedì 26 febbraio 2015 Anno 5 n. 12 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO

I N T E R

C E LT I C

la TorQue è del vincitorE

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STADIO

CarrizoCampagnaro, Ranocchia, Juan Jesus, Santon;

Guarin, Medel, Kovacic;Shaqiri;

Icardi, Palacio

GordonMatthews, Denayer, van Dijk, Izaguirre;

Bitton, Brown;Commons, Johansen, Armstrong;

Guidetti

MEAZZA ORE 19.00

INTER(4-3-1-2)

CELTIC(4-2-3-1)

RobertoMancini

Ronny Deila

Arbitro: Ivan Kruzliak

Inter-Celtic, basta questa sfida per raccontare un pezzo di Coppa Cam-

pioni negli ’60. Era la gran-de Inter, quella del mago Helenio Herrera, conosciuto anche come H. H., che in una notte di quasi 48 anni fa perse l’ultima fermata che portava all’Europa che contava veramente. Le reti di Gemmel e Chalmers ge-larono il popolo nerazzurro che, dopo il vantaggio ini-ziale, si erano illusi di por-tare la casa a terza Coppa Campioni. In quindici gior-ni di quell’anno, l’Inter perse Coppa Italia (con il Pado-va) e campionato (papera di Sarti con il Mantova). Fu definito l’annus horribilis della storia morattiana del club nerazzurro. Oggi, non è così. La coppa non è la stessa e anche le due squa-dre non sono più le stesse., soprattutto, in fatto di ca-risma, tecnica e talento, so-prattutto tra gli uomini di Mancini. Era un calcio di-verso, la zona era un’utopia, si marcava rigorosamente a uomo. Il mediano di spin-ta s’incollava alla mezzala di punta (che ora si chia-ma trequartista), il terzino

destro si appiccicava all’a-la sinistra, quello sinistra a quella destra, lo stopper al centravanti e poi c’era il libero. Il calcio funzio-nava così. Non esistevano gli esterni di centrocampo, il playmaker o gli esterni, tantomeno la difesa a tre o a quattro. Modulo a rombo, 3-4-3 o 4-4-2, oppure 4-3-2-1 o ancora 4-3-3. Insomma, il calcio in bianco e nero era sicuramente più lento, ma era apprezzato molto per la bravura di molti giocatori, che ne caratterizzavano an-che l’identità nazionale. In qualche modo si identifica-vano nel sentimento comu-ne popolare, proliferavano le bandiere e, difficilmente, esistevano i mercenari. Il procuratore era un mestiere molto lontano dal pallone, gli stranieri erano pochi, ma molto buoni. Farne una lista sarebbe riduttivo. Al Meazza, quando scende-ranno in campo le casacche bianco verdi qualche attem-pato si volterà indietro. Ma quel mondo non c’è più. E’ rimasto a Lisbona, in quel-la notte buia e triste dell’11 maggio 1967. Questa vol-ta anche vincendo, non si entrerebbe nella leggenda degli immortali. Ma certe volte “il ricordo delle cose passate non è necessaria-mente il ricordo di come si-ano state veramente”.

probabili formazioni

Vedere il Celtic a Milano mi fa tor-nare indietro di

una valanga di anni, quan-do lo affrontavo con l’Inter di Herrera. Il Mago sapeva caricarci a dovere e noi ci mettevamo l’anima. Pecca-to per quella finale persa nonostante il mio gol su calcio di rigore abbiamo dovuto arrenderci al defi-nitivo 2-1. Penso che Man-cini, anche se non è Her-

IL CELTIC NON SI ARRENDE MAI

rera, sappia dare le giuste coordinate alla squadra in maniera di non ripetere gli errori della partita dell’an-data, dove abbiamo ancora una volta subito la beffa nei secondi finali per la solita disattenzione difensiva. Se giocheremo come abbiamo fatto con l’Atalanta ed il Ca-gliari penso che il turno si possa superare. Per quanto riguarda le altre gare delle italiane in Europa League

credo che l’unico che possa stare tranquillo sia il Na-poli, dal momento che la prima sfida in Turchia l’ha chiusa con un secco po-ker col Trabzonspor. Per le altre, soprattutto per la Roma, sarà durissima con-tro il Feyenoord, visto il gol incassato all’Olimpico. Stesso discorso per il To-rino impegnato a Bilbao contro l’Athletic dal qua-le ha incassato addirittura

due gol dopo la magnifi-ca doppietta di Maxi Lo-pez. Un po’ meglio sta la Fiorentina impegnata al Franchi col Tottenham. La Viola il gol l’ha segnato in Inghilterra, però dovrà fare lo stesso attenzione e non incassarne sul proprio ter-reno di gioco, dal momen-to che gli Spurs hanno mil-le vite. Sicuramente sarà un giovedì interessante, al quale non mancheran-no le emozioni dal primo all’ultimo minuto. Com-plimenti alla Juventus in Champions per il 2-1 inflit-to al Borussia Dortmund ma se vorrà arrivare fino in fondo la Vecchia Signora dovrà cambiare mentalità.

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partita

Luigi Rubino

Ed ora dopo aver inca-merato tre punti per la classifica contro

il Cagliari in campionato, all’Inter non resta che dare solo un calcetto al Celtic per rispedirlo a casa ed ac-cedere agli ottavi di Europa League. La squadra però non deve perdere concen-trazione e convinzione dei propri mezzi. Per evitare imprevisti, contro gli scoz-zesi l’imperativo è quindi vincere, ma c’è bisogno del sostegno del pubblico del Meazza che deve far senti-re sulla pelle dei giocatori in maglia nerazzurra tut-to il calore necessario per vivere poi con la “benea-mata” una notte magica,

NESSUNO SCONTOAd un passo dagli ottavid’amore e felicità. Quindi fuori le sciarpe e in alto i vessilli nerazzurri. Anche il Meazza, come il Cel-tic Park, deve essere una bolgia. Vedere la Scala del calcio semivuota sarebbe una delusione per tutti. La squadra sta crescendo e le buone condizioni di forma di Icardi, capocannonie-re del campionato con 14 gol e le qualità di Shaqiri e Kovacic permettono a tutto il popolo “bauscia” di guardare con lungimiranza al domani. Gli obiettivi di questa stagione, disegnati da tempo da Thohir, sono raggiungibili, anche perché si incomincia ad intrave-dere il lavoro di Mancini.

Uscire quindi dall’Europa League per i nerazzurri è inammissibile. Per la socie-tà che dispone di un baga-glio tecnico superiore agli avversari sarebbe un crack enorme, soprattutto ora che la troupe manciniana è caricata psicologicamente, dopo le ultime tre vittorie consecutive in campiona-to. Nelle sette partite pre-cedenti dell’Europa Lea-gue disputate quest’anno a S. Siro, l’Inter non ha mai perso. In casa in nerazzurri hanno messo a segno 4 gol, subendo una sola rete dal Dnipro, squadra che cer-tamente non vale il Celtic, società ricca di storia e fa-mosa per le sue origini di

stampo cattoliche, nemica acerrima dei Rangers, l’al-tra squadra di Glasgow che si contrappone da anni ai

rivali calcistici soprattut-to per la sua connotazione “protestante”. L’ultima sfida casalinga dell’Inter contro

la squadra britannica risale a 40 anni fa, seminale an-data Coppa Campioni edizione 1971/1972 Inter-Celtic 0-0.

Mancini torna a sorridere. L’Inter non bada a spese

se c’è da vincere una parti-ta, tutto fa brodo e chiun-que è autorizzato a segnare. Sarebbe bello, però, oltre che costruttivo, che i ne-razzurri capissero bene in quale porta direzionare la palla. Contro il Cagliari è toccato a Juan Carrizo si-glare la terza rete interista, peccato che la porta fosse la sua. Nella gara di andata contro il Celtic ci ha pen-sato Hugo Campagnaro a siglare il primo pareggio scozzese e domenica scorsa contro i rossoblu di Zola si

ammessi errori, in palio il passaggio del turno e quin-di niente scherzi e massima concentrazione. Jonh Gui-detti, si vocifera un futuro in nerazzurro per lui, è la vera mina vagante che può scoppiare in qualsiasi mo-mento anche all’ultimo se-condo di gioco. Settimana scorsa l’Inter si è compor-tata bene facendo vedere un buon calcio, ha creato molte occasioni e segnato

mente potrà arrivare dal piazzamento in campiona-to, troppi punti buttati alle ortiche. All’Inter bastereb-be anche il pareggio per 0-0, 1-1 e 2-2 mentre un al-tro 3-3 porterebbe ai tem-

ha fatto bene sia in terra scozzese che a Cagliari. La difesa a quattro dovrebbe vedere Santon, Ranocchia, Juan Jesus e Dodò, la regia a centrocampo dovrebbe essere affidata al trio Gua-rin-Medel ed il rientrante Kuzmanovic. Ad alimen-tare le due punte Icardi e Palacio dovrebbe giocare Shaqiri, magari in compa-gnia di Hernanes nell’ipo-tesi dell’albero di natale. Il

Celtic, da canto suo, arri-va caricatissimo, primo in classifica del campionato e 4 gol (il definitvo 4-0 porta la firma del solito Guidetti) rifilati all’Hamilton Aca-demical che fanno morale. A San Siro dovrebbe esse-re confermato il modulo 4-2-3-1. Gordon tra i pali protetto da Matthews, De-nayer, van Dijk e Izaguir-re. Il capitano Scott Brown guiderà il centrocampo con Biton, la linfa sulle fa-sce arriverà da Amstrong in ballottaggio con Com-mons e Mackay Steven. L’attacco, manco a dirlo, vedrà impegnato ancora

Jonh Guidetti, unica punta avanzata, ed uno tra Leigh e Griffiths. Non è permes-so sottovalutare la compa-gine di Glasgow, nella gara di andata ha agguantato il primo pareggio in 120 se-condi grazie anche all’au-torete di Campagnaro, per-ché non va perso di vista l’obiettivo finale. Chi vince l’Europa League accede diretta alla Champions e, vista l’abissale distanza, ma non proibitiva, di dieci punti dal primo posto utile occupato dal Napoli con-verrebbe non fare calcoli in campionato ed arrivare di-rettamente all’obiettivo.Niente scherzi!

è reso protagonista il por-tiere nerazzurro. Tutto è bene quel che finisce bene. La tanto sospirata terza vit-toria consecutiva è final-mente arrivata e Carrizo è perdonato. Oggi non sono

3 gol, 4 con l’autorete di Campagnaro. Il passaggio del turno è alla portata di questa Inter che deve lot-tare fino allo spasmo per il posto in Europa della pros-sima stagione che difficil-

pi supplementari. Mancini dovrà rinunciare Nagato-mo e Jonathan e resta in forse ancora Handanovic, dopo la botta alla caviglia rimediata sabato, sostitu-ito ancora da Carrizo che

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statistiche

Mar

jlja

Bisc

eglia Partita tutta in disce-

sa per il Napoli che nella gara d’andata

ha battuto il Trabzonspor 4-0 a Trebisonda. Rafa Be-nitez è tranquillo e potrà schierare gli uomini che hanno giocato meno fino a questo punto della stagio-ne lasciando, così, riposare

Ancora tutto da deciderei guerrieri di prima linea. Una buona occasione per il tecnico di mettere alla pro-va i giovani del vivaio par-tenopeo. Promesse come Luperto e Romano o il ter-zo portiere Contini. Sulle fasce dovremmo vedere Mesto e Britos. Il centro-campo sarà affidato sicu-ramente alla coppia Kou-libaly-Henrique e davanti De Guzman, Mertens e Hi-guain a foraggiare la punta Callejon o Gabbiadini. Il Trabzonsport non si fa il-lusioni sulla qualificazione ma vorrà comunque rime-diare alla figuraccia fatta in casa e si giocherà il tutto per tutto per uscire dal San Paolo a testa alta. Anche a Firenze vige lo stato d’aller-ta in difesa dei monumen-ti patrimonio dell’intera umanità, anche dei tifosi del Tottenham. Ma gli ho-oligan non hanno studiato

storia dell’arte, così dicono. Il capoluogo toscano non si lascerà cogliere imprepara-to, accoglierà oltre duemila tifosi inglesi con le dovu-te precauzioni. A gestire l’ordine ci saranno anche agenti inglesi a sostegno di quelli locali presenti sul territorio già dal giorno

prima e fino al giorno dopo la partita, quando presu-mibilmente anche l’ultimo supporter degli Spurs sarà in viaggio verso Londra.

Nei tre giorni di “fuoco” saranno presieduti tutti i monumenti e le piazze del centro storico, perché questa non è una partita di pallone ma una guerri-glia. Pazzesco! Tornando al calcio giocato, la Fioren-tina dovrebbe avere gio-co abbastanza facile di un Tottenham che si è lasciata raggiungere dal pareggio in casa. E questa Viola non

perdona simili debolezze. L’1-1 dell’andata dovrebbe essere di facile gestione per Montella al quale bastereb-be anche uno 0-0 per qua-lificarsi. L’aeroplanino però non si accontenta e proverà a vincerla questa sfida. Il pubblico del Franchi sarà il dodicesimo uomo in campo. Non sarà facilissi-ma la trasferta del Torino che allo Stadio San Mames

sfiderà L’Athletic Bilbao. Ernesto Valverde ha prepa-rato a dovere i suoi, anche contro l’impraticabilità del campo che raccolto tutta la pioggia di questi giorni. Il pubblico sarà dalla loro parte e i granata si sono lasciati sfuggire la grande occasione di chiudere la gara di andata all’Olimpico di Torino davanti ai propri sostenitori che, come detto, spesso e soprattutto in que-ste sfide sono il dodicesimo uomo in campo. Quella di questa sera potrebbe di-ventare una storica qualifi-cazione per il Toro, difficile recuperare un 2-2 ma non impossibile per gli uomi-ni di Ventura che daranno l’anima fino all’ultimo se-condo di gara. A Ventura il compito di preparare una partita perfetta intenta a non incassare e gol e farne almeno due. In terra basca basterà Maxi Lopez, autore della doppietta nella gara della scorsa settimana e leader di questa avventu-ra europea? A sostenere il bomber argentino ci pen-serà il rientrante Darmian e Molinaro. Il centrocam-po sarà affidato a Quaglia-rella, El Kaddouri, Gazzi e Vives. In bocca al lupo alle quattro squadre italia-ne impegnate questa sera.

I precedenti tra le due squadre dicono ‘patta

e pari’ fatta eccezione per la finale beffa della gestio-ne Angelo Moratti targata Helenio Herrera, il Mago. Compresa la partita d’an-data terminata 3-3, sono quattro le sfide europee tra le due compagini. La più memorabile è la finale di Coppa Campioni persa in rimonta dai nerazzurri il 25

maggio del 1967 a Lisbona per 2-1, la rete nerazzurra è stata realizzata da San-dro Mazzola su rigore per il momentaneo vantaggio. Gemmel al 62’ e Chalmers all’83’ diedero una tra le più sofferte sconfitte dell’e-ra Moratti padre vedendo partire il trofeo per la Sco-zia, unica Coppa Campioni nella storia del Celtic. Nella stagione 71-72 l’Inter eli-mina il Celtic nella semi-finale, sempre della Coppa Campioni, dopo due pa-reggi a reti inviolate, a Gla-sgow la vittoria interista arriva ai rigori (5-4). Que-sta finale la benamata di In-vernizzi la perse contro l’A-jax di Cruyff a Rotterdam.

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L’auspicio è sempre lo stesso… che il calcio resti tale e non un’a-

rena in cui scatenare il peg-gio che alberga in alcuni individui. La partita più a rischio è Feyenoord-Roma. Il peggio non è quanto vi-sto in Piazza di Spagna a Roma giovedì scorso, i 2700 tifosi romanisti de-cisi a seguire e sostenere la squadra del cuore sono attesi a Rotterdam in uno

CITTÀ SOTTO ASSEDIO PER IL dio PALLONEl’impegno di tenere debi-tamente separate le due ti-foserie, soprattutto i gruppi organizzati del Feyenoord. I tifosi olandesi fanno sa-pere di non avere problemi con i sostenitori giallorossi ma solo con quelli in cerca di guai. Basterebbe questo per decidere di giocare la partita, a mio modesto av-viso, a cancelli chiusi no-nostante le rassicurazioni del portavoce della polizia

dicesimi di finale. Questa Europa League potrebbe decidere l’Intera stagione del tecnico francese in caso di eliminazione che dopo l’uscita dalla Coppa Italia e il rallentamento poco com-prensibile in campionato risulterebbe fallimentare nonostante il secondo po-sto in Serie A però non più tanto al sicuro, il Napoli inizia a far sentire il fiato sul collo. Poche le chance

due reti. Lo sfidante più pericoloso da sconfiggere non è Kazim Richards ma

stato di vera e propria al-lerta. La gara di ritorno di Europa League dei giallo-rossi è in salita, frutto del pareggio della gara d’an-data, e questo basterebbe già a tenere alta la tensione ma passa in secondo piano. Tutte le forze dell’ordine oranje sono allertate con

di Amsterdam che dichia-ra la situazione sotto con-trollo.Torniamo alla gara della Roma nella speranza di dover commentare solo le azioni di gioco e non quelle delle bestie. Trasfer-ta difficile per Rudi Garcia che potrebbe ricordare la gara di ritorno di questi se-

di vittoria per la Lupa che arriva a questa sfida con il morale sotto le scarpette dopo l’ennesimo pareggio, 8 nelle ultime 10 partite, in campionato. Ma non impossibile, i fischi dell’O-limpico nella gara d’andata potrebbero aver risvegliato i giallorossi che con Ger-

vinho, suo il gol del mo-mentaneo vantaggio, han-no continue opportunità.

Basterà uno 0-1 per passare il turno oppure l’ennesimo pareggio ma con almeno

il morale giallorosso che risulta sempre più basso.

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Vittoria meritata e partita quasi per-fetta quella contro

il Sassuolo, il fallo di Dri-es Mertens, la cattiva con-dizione di Josè Callejon e Christian Maggio sono sta-te le uniche note stonate di un match che era da segui-re tutto d’ un fiato. Gli ap-plausi a Paolo Cannavaro uno di quei momenti ma-gici che solo il mondo del pallone e il Napoli sono capaci di donare, il difen-sore partenopeo a stento è riuscito a trattenere le lacrime. Il rammarico è sempre lo stesso per il po-polo azzurro: i tanti punti buttati durante la stagione, non tanto per la sconfitta di Palermo che ci stava tut-ta. Il rammarico scaturisce per quei pareggi interni con il Cagliari, l’Empoli, le assurde sconfitte contro il Chievo e l’Udinese, quel ri-gore sbagliato da Higuain a Bergamo che brucia ancora forte. Tanti punti, troppi, si sarebbe stato l’anno giusto per il terzo scudetto per noi e la sola parola che conse-guo in questa situazione rimane la stessa che ripeto dall’ inizio della stagione: Peccato. Per quel che con-cerne le contese tra i por-tieri, credo che Mariano Andujar ha superato appie-no la prova; ha tenuto alta la tensione, ha governato in maniera egregia la difesa, contro uno degli attacchi più prolifici del campiona-to italiano. La partita del portiere argentino è stata a mio sommesso avviso per-fetta, con la “ciliegina sulla torta” di una super parata

Il minuto 61 come quella volta che …giù al nord

Fiore Marro

nel 1461 (oltre 5 secoli fa!) vide la fine del piccolo Im-pero di Trebisonda, erede di quello bizantino, e l’ini-zio di quello ottomano. Il Movimento Neoborbonico ha inviato a diversi gruppi di tifosi organizzati del Na-poli la proposta di avviare in occasione delle prossime partite del Napoli una cele-brazione simile, pacifica e colorata, sempre al minu-to 61 per ricordare, però, il nostro 1861. Il 1861 che segnò l’inizio della fine di Napoli capitale e del Regno delle Due Sicilie con i suoi primati positivi che fecero posto a quelli solo negativi, l’inizio del massacro di mi-gliaia di meridionali chia-mati “briganti” e cancellati dalla storia, del saccheggio delle nostre banche, dello smantellamento delle no-stre fabbriche, di un’emi-grazione prima sconosciuta con questioni meridionali ancora irrisolte, sempre più dimenticate e sempre più gravi. Il nostro 61 potreb-be essere un 61 molto più collegato al presente e po-trebbe offrire la possibilità di diffondere verità storica e orgoglio, elementi prezio-si per il futuro del nostro Sud”. Quel gol al minuto 61 è parso davvero una magia.

fanno da tempo, hanno fe-steggiato al minuto 61 nel ricordo della battaglia che

sul tiro di Magnanelli sul 2 a 0 in 10 contro 11 con 15 minuti ancora da gio-care. Due parole di elogio al centravanti colombiano, Duván Zapata, ribattezza-to dalla torcida napoletana “Zapatone” per la sua mole erculea, un gol di forza e un assist eccellente hanno coronato una partita più che sufficiente, calciatore potente, con una discreta tecnica e che innanzitutto “vede la porta” come po-chi. Il suo unico problema è che ha davanti a sé un

fenomeno come Gonzalo Higuian. Sicuramente non gli mancheranno le occa-sioni inoltre per il Napoli è un calciatore importante e fondamentale per l’eco-nomia dell’attacco azzur-ro. Particolare curioso da sottolineare è il minuto del primo gol contro il Sassuo-lo, 61°, lo stesso minuto che per i tifosi del Trabzon-spor, che affronteremo in settimana al San Paolo nella partita di ritorno per i 16esimi di finale, rappre-senta un vero e proprio se-

gnale di rivolta per i tifosi turchi. Il 61° dei tifosi di Trebisonda è un’esultanza che non riguarda la parti-ta, che ai più potrebbe ap-parire un gesto senza una ragione apparente, fatta di fuochi d’artificio, coreogra-fie, petardi e cori che dan-no vita ad uno spettacolo che anima l’intero stadio. Tutto ciò si ripete come una consuetudine ad ogni partita, in casa o in tra-sferta, indipendentemen-te dal risultato, al minuto 61 la torcida del Trabzon-

spor, riconosciuta come una di quelle più calorose, si alza in piedi ed inizia a festeggiare animatamen-te, tutto ciò per ricordare quando nel 1461, avvenne la liberazione della città di Trebisonda dall’Impero Bizantino e la conquista degli Ottomani. Un modo singolare che rappresen-ta la profonda fusione tra storia, cultura e sport. Il numero 61 è significativo anche per i Napoletani, che nel 1861 persero la propria indipendenza con la pro-clamazione dell’Unità d’I-talia, a causa dell’invasione piemontese che da allora ha portato declino alla città partenopea e a tutto il Mez-zogiorno. A tale proposito il Movimento Neoborbo-nico ha proposto ai grup-pi di tifosi organizzati del Napoli di inscenare una ce-lebrazione simile al sessan-tunesimo minuto di ogni partita, proprio come fan-no i turchi, anche se questi ultimi ricordano una vit-toria e non un evento che avvertono come negativo. Questo è quanto comuni-cato dal Movimento Neo-borbonico sul proprio sito: “Nella vittoriosa trasferta turca del Napoli in Europa League, i tifosi locali, come

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Prima e dopo la partita... Vino, birra e il gusto di un panino espresso

Mar

jlja

Bisc

egliaL’Ospite

UN NOME per ogni occasione

John Alberto GuidottiJohn Alberto Fernando Luigi Olof Guidotti, noto semplicemente come John Guidotti, è un calciatore svedese nato a Stoccolma il 15 aprile del 1992, at-tualmente attaccante del Celtic dato in prestito però dal Manchester City. Gui-dotti ha origini davvero singolari, italiano da parte di nonno e brasiliano da parte di madre, ha inoltre vissuto in Kenya dai 3 ai 6 e dai 10 ai 12 anni. Nota la

naturale predisposizione a prima, dotato di un fisico potente e bravo rigorista. E’ un ragazzo dotato di grande carisma, elemento fondamentale per animare lo spogliatoio, inoltre ha una buona velocità nono-stante la sua altezza di 1 metro e 85. Dall’età di sei anni Guidotti ha fatto parte delle giovanili del Brom-mapojkama, con cui ha debuttato, in seguito al suo viaggio in Africa, in prima

del Feyenoord e debutta segnando su rigore il ter-zo gol della vittoria contro il NAC Breda, alla quinta giornata, la sua esperienza olandese termina sorpren-dentemente con 20 gol in 23 partite. Nel 2012 John fa ritorno al Manchester City ma a causa di un virus al sistema nervoso deve sta-

squadra. Successivamente è stato acquistato dal Man-chester City che lo ha la-sciato in prestito per un pe-riodo al club di origine ed in seguito a titolo tempora-neo anche al Burnley. Nel 2011 viene ceduto in pre-stito alla squadra olandese

re lontano dal campo per nove mesi. Nel 2014 invece viene dato in prestito allo Stole City e debutta con la maglia numero 23 ma dopo poco viene dato in prestito al Celtic con cui ha potuto giocare in Europa League, a causa di una formalità, solo a partire dai Sedicesi-mi. Guidotti ha debuttato invece nella nazionale con la maglia della Svezia con-tro la Croazia, partita vinta 1-3. Insomma, grazie alle sue qualità è un giocatore assolutamente da temere e non sottovalutare.

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“ A volte si va allo stadio per

vedere tanti gol e a volte

non si va allo stadio perché

non c’è nessuna partita e

si rimane a casa magari a

leggere un libro. Ecco per-

ché ho scritto e disegnato

questo libro, per riempire

le giornate senza partite. E’

un libro da leggere, da bere,

che fa pensare. Leggendo-

lo diventa all’improvviso

acqua per l’Africa oppure

Icio de Romedis - Icio Onlus -

una scuola nella savana per

tanti bambini che così po-

tranno avere un futuro.  Se

mi dai 15 euro e il tuo indi-

rizzo prometto di spedirtelo

ma sopratutto prometto che

i tuoi 15 euro diventeranno

un avvenire per tante per-

sone in Africa. Te lo giu-

ro. Inoltre tu, fra il primo

e il secondo tempo di una

partita, avrai qualcosa di

importante da raccontare

www.musioka.it

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9giovedì 26 febbraio 2015

estero

In Premier League non riesce più a vincere il Southampton di Pellè.

La squadra rivelazione del campionato cede in casa al Liverpool, messo sot-to dai gol dell’ex interista Coutinho e Sterling. Il Southampton è sorpassa-to in classifica dall’Arsenal vittorioso nel derby londi-nese col Crystal Palace per 1-2. Frena anche il capoli-

PAGA DAZIO IL MANCHESTER UNITED IN GALLES CON LO SWANSEA

sta Chelsea, 1-1 in casa con il Burnley mentre in tutta risposta il City di Pellegri-ni, battuto l’altro ieri dal Barcellona in Champions League, rifila invece un secco 5-0 al Newcastle. In Germania gioca a tennis il Bayern Monaco in casa del Paderborn con una vendemmiata di reti, cioè 6, firmate fa Lewandow-skyi (2), Robben (2), Ribe-

ry e Weiser. Gli risponde il Wolfsburg, secondo in classifica, con due gol di Dost messi a segno contro l’Herta Berlino sempre più in crisi al penultimo posto con il solo Stoccarda fana-lino di coda battuto in casa dal Borussia Dortmund. In Francia torna al successo il PSG vincitore per 3-1 al Parco dei Principi col Tolo-sa. Gli risponde il capolista Lione che supera per 1-0 il Nantes grazie al gol di Fekir. Pareggia invece il Marsiglia a Saint Etienne malgrado la doppietta di Batshuayl. Nei piani bassi della clas-sifica punto prezioso per il

Metz in casa del Reins. Cla-moroso in Spagna dove il Barcellona cade in casa col Malaga. Questi ultimi sono andati in gol al 7’ del primo tempo con Juanmi e hanno resistito tenacemente fino

al termine. Ne approfitta-no subito il Real Madrid e l’Atletico, rispettivamen-te vittoriosi con l’Elce per 2-0 con gol di Benzemà e Cristiano Ronaldo e con l’Almeria per 3-0.

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Chiara Franzettiatletica

Davide Viganò

atletica

...brividi di paura vi corra-no lungo la schiena, ami-ci & amiche runners: il 16 maggio p.v. torna il Giro da Paura! Siete pronti a farvi coinvolgere da questa gara fantasmagorica?Buona lettura e buon diver-timento!Era una notte buia e tem-pestosa con tuoni e fulmi-ni che squarciavano il cielo nero; in strada non c’era anima viva, eccezion fat-ta per un cane in cerca di riparo: le condizioni ideali per il nuovo colpo del ter-ribile assassino solitario

16 MAGGIO 2015: TORNA IL GIRO DA PAURA... naaaaa, non è proprio questa l’atmosfera del Giro da Paura, anzi! Di pauro-so questa competizione ha solo il nome; per il resto, allegria, divertimento, risa-te, musica e, naturalmente, tanta buona corsa! Sono proprio questi gli ingre-dienti dello sprintoso ap-puntamento sportivo che sabato 16 maggio animerà l’Idroscalo di Milano. Alla regia di questa gara da tra-monto sul mare dei mila-nesi - così viene definito l’I-droscalo, ndr-, l’Atletica da Paura che anche quest’anno si avvale del prezioso sup-

porto del Comando Prima Regione Aerea dell’Aero-nautica di Milano. Come per la passata edizione, il centro nevralgico della manifestazione sarà infatti lo Sporting dell’Idroscalo, dove gli iscritti alla compe-tizione troveranno area ac-coglienza, segreteria, ser-vizi, ristoro, e, ovviamente, partenza e arrivo. Il pome-riggio prenderà il via alle 18.30 con la gara dei più piccoli: 600mt per i bim-bi fino a 10 anni; distanza doppia per i più grandicel-li - fino a 14 anni. Per tutti loro, iscrizione gratuita con

medaglia a ricordo della partecipazione, e sorpre-sa al traguardo. Alle 19.00 i riflettori si accenderan-no sulla nona edizione del Giro da Paura, quinta delle undici tappe del Circuito CorriMilano: un giro unico di 6300mt con partenza sul percorso vita dell’Idroscalo e arrivo nel Centro Spor-tivo dell’Aeronautica Mili-tare. “Quello della nostra gara è un tracciato piatto e veloce intorno al mare di Milano, ma non per que-sto facile e privo di insidie: curve a gomito, un piccolo strappo e un chilometro

di sterrato cercheranno di mettere paura ai nostri in-domiti atleti!”, le parole di Daniele Bonesini, patron della società organizzatri-ce. Un Daniele Bonesini euforico, pronto a rimboc-carsi le maniche e conten-to di quanto fatto in questi anni. “Il numero degliiscritti è in continua cre-scita, e già nella passata edizione abbiamo sfiorato i mille partenti. Il nostro punto di forza è senza dub-bio il divertimento: siamo proprio noi dell’organizza-zione i primi a divertirci, e il nostro spirito viene per-

cepito da tutti. È vero, è e rimane una gara seria; ma fin dal nome della manife-stazione si capisce che l’al-legria ne è una componente altrettanto importante. Ba-sta poi pensare alla nostra maglia da paura: lo zombie dello scorso anno è stato molto apprezzato; e anche quella che stanno ideando i nostri grafici per questa edizizione andrà a ruba!”Non resta quindi che iscri-versi a questa serata di sport e divertimento colle-gandosi al sito di OTC srl(www.otc-srl.it) o recando-si da Koala Sport in via dei Gracchi 26 a Milano.Coraggio, non aver paura: il Giro da Paura aspetta proprio te!

NEL FANGO DI LISSONE BRILLANO 1200 ATLETIDUE GEMELLI CAMPIONI PROVINCIALI

Chiusura a suon di fango per la quinta e ultima tappa del

circuito Cross per Tutti. La

pioggia caduta per tutta la giornata di sabato ha infatti trasformato il verde Bosco Urbano di Lissone in un

grande pantano, calpesta-to però da 1214 atleti: una cifra davvero ragguardevole viste le condizioni impietose

del percorso. Il meritato pre-mio per i grandissimi sforzi messi in campo dall’Atletica Team Brianza Lissone che ha organizzato. Almeno il meteo, domenica, è sta-to clemente e ha regalato sprazzi di sole e una buona temperatura che ha mitiga-

to in parte il bagno di fan-go patito. Decine gli atleti arrivati al traguardo senza una o addirittura entrambe le scarpe, per una autenti-ca prova di coraggio che ha ulteriormente nobilitato la conclusione di questa quar-ta edizione del Cross per

Tutti. Il fango poi ha anche influito sui valori in campo, regalando sorprese sulla li-nea di arrivo.

Le gare – Con l’ultima gara si sono definite anche le classifiche individuali del Cross per Tutti. La gara Senior Maschile ha visto la vittoria fuori pronostico di Luca Civati (Atletica Mon-za) davanti a Fabio Giudi-ci (Atl. Rovellasca). Tra le donne è tornata a vincere Federica Galbiati (NA Fan-fulla Lodigiana), già prima a Cinisello, che precede Sil-via Radaelli (Atl. Cesano). Le classifiche finali vanno a Fabio Pessina (US Mila-nese) e alla Radaelli. Nelle Promesse vittoria numero quattro per Federico Pe-

rugini (Atletica Monza) su Riccardo Arienti (Friesian Team), mentre al femmi-nile primo successo per Chiara Nicola (Pro Sesto Atletica). I successi fina-

li sono stati di Perugini e di Elisa Calastri (US San Maurizio Erba). Yassi-ne Fatmi (US San Vittore Olona 1906) si conferma il miglior junior, con la sua quarta vittoria di tappa e quella finale, quasi a pun-teggio pieno (149 punti su 150 disponibili). Appassio-nante il duello al femmini-le. La gara viene dominata dalla “debuttante” Valenti-na Antonazzo (PBM Bovi-sio), mentre dietro lottano per la classifica di categoria Carlotta Manara (Atletica Assago) e Martina Gian-golini (Friesian Team). Fi-niscono a pari punti (141),

ma prevale la Manara (oggi solo 6°) grazie a due vitto-rie di tappa. Nella catego-ria Allievi torna a vincere il bergamasco-marocchino Abdelhakim Elliasmine (Atl. Bergamo 59), ma il successo finale va all’eroe di casa Tommaso Caprotti (Atletica Team Brianza Lis-sone) davanti a Massimilia-no Sala (Na Fanfulla Lodi-giana). Al femminile, non si presenta la capofila Bea-trice Taverna e così la vitto-ria nel fango è nuovamente

targata PBM Bovisio con Andreea Lacatus davanti a Silvia Taccone (Friesian Team), che va anche alla vittoria finale per un soffio su Claudia Ceddia (Atleti-ca Team Brianza Lissone): 135 a 133. Per Cadetti/e e Ragazzi/e oggi la gara era anche valida per il titolo di Campione Provinciale. Il colpaccio lo fanno i gemelli Marsigliani (Atletica Mug-giò) che vincono negli un-der 14. Tiziano vince a sor-presa nei Ragazzi davanti al

compagno Luca Riccardi e a Jacopo Albanese (Atletica Team Brianza Lissone), con Riccardi che si aggiudica la classifica finale davanti a Paolo Piganzoli (5 Cer-chi Seregno), appaiati con 116 punti. Susanna invece fa valere la sua legge tra le Ragazze e conquista titolo e vittoria finale in un sol col-po, unica atleta a punteg-gio pieno (120). Dietro di lei il podio è completato da Marta Manzoli (Atl. Punto It) e Sara Rangoni (SAO ).

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11giovedì 26 febbraio 2015

arte &fotografia

Marby

Benvenuto delle truppe americane a Monreale 23 luglio 1943

Anziana signora tra le rovine di Agrigento 1943 7- 18 luglio

Soldato americano in perlustrazione nei dintorni di Troina 4-5 agosto 1943

Soldati americani a Troina nei pressi della cattedrale di Maria SantissimaAssunta dopo il 6 agosto del 1943

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1943

Photograph by Robert Capa © International Center of Photography/Magnum . Collection of the Hungarian National Museum

Venti di guerra anche se lontani tempera-ti solo dalla visione

televisiva. Sappiamo ben poco di quel che succede sulle sponde del Mediter-raneo, ma si sa, le guerre mietono morti e migliaia di disperati in navigazione verso paesi apparentemen-te più stabili. Ed è di guer-ra che trattiamo in questa mostra, quella più nota a tutti, la Seconda Guerra Mondiale documentata, dal 1943 al 1944, attraverso foto di Robert Capa, uno dei più noti fotoreporter, ungherese di nascita e sta-tunitense di adozione. La mostra è curata da Beatrix Lengyel, promossa dal Mi-nistero delle Risorse Uma-ne d’Ungheria e dal Conso-lato generale di Ungheria a Milano, in collaborazione con la Fondazione Fratelli Alinari, per la storia della fotografia e il patrocinio del Comune di Milano. In mostra settantotto fotogra-

IL FRONTE RACCONTATO DA CAPALa Guerra secondo il noto fotoreporter allo Spazio Oberdan

Spazio Oberdan Milano30 gennaio fino al 26 Aprile 2015

Orari dalle 10.00 alle 19.30

info 02774063.02www.cittametropolitana.mi.it/cultura

fie in bianco e nero che do-cumentano il periodo della grande guerra tra il 1943 e il 1944 in Italia durante le operazioni di sbarco in Si-cilia e l’inseguimento dei nazisti in fuga lungo la pe-nisola. Gli scatti documen-tano le diverse fasi della cosiddetta “liberazione” d’Italia, mostrandone l’u-manità dolente e partecipe, la resistenza partigiana, il volto antieroico del con-flitto con i soldati statuni-tensi e marocchini colti in attimi di vita quotidiana, quelli tedeschi – prigionie-

ri, caduti – spogliati dalla dimensione marziale. L’oc-chio di Capa alterna scat-ti del paesaggio italiano a quello di uomini in fuga che incontra lungo la peni-sola. Il militare che sorride beffardo mentre lo sciuscià (ossia lo shoe-shine) gli lu-stra gli scarponi, lo sguardo complice della coppia sullo sfondo, il corteo che segue le camionette che traspor-tano i soldati applaudendo-li e festeggiandoli, i bambi-ni che si assiepano curiosi per ascoltarne i racconti. Immagini che sembrano

voler raccontare una pos-sibile quotidianità anche se sofferta e poco prevedi-bile. La guerra è comunque sempre presente. Nelle ma-cerie lasciate dalle bombe, nella confusione dei volti, nella diffusa povertà, dalle smorfie di dolore dei feriti, dai volti immoti dei caduti, dall’ospedale militare im-provvisato in una chiesa. Le fotografie illustrano le montagne vicino a Cassi-no, teatro di scontri cruen-ti. Mostra la popolazione in fuga, l’attesa che precede l’attacco, le rovine dietro di sé. Protagonisti di questa serie di scatti sono i milita-ri, come il generale di bri-gata Theodore Roosvelt jr (figlio del XXVI Presidente degli Stati Uniti), il gene-rale Alphonse Juin, a capo della spedizione francese (poi passato alla storia per aver autorizzato i crimi-ni di guerra commessi dai gourmier, ovvero i soldati di nazionalità marocchi-na inquadrati nell’esercito francese), le autiste dell’am-bulanza che ingannano l’at-tesa lavorando a maglia. Poi l’arrivo a Napoli dopo

le Quattro Giornate di re-sistenza  partigiana che ha scacciato i tedeschi. Rac-conta l’orrore delle ultime stragi realizzate dal nemi-co in fuga, come la bomba a orologeria piazzata alla Posta Centrale che causa cento morti. La resistenza vincente e amara; il difficile ritorno alla normalità con le lunghe file per avere l’ac-qua. Ogni scatto racchiude in sé una storia, guarda al soggetto con empatia e, pur nella ricerca tecnica, evidente nella composi-zione dell’inquadratura e, nello studio della luce rive-la l’umanità del fotografo, da sempre chiamato – per il suo ruolo di testimone “dietro la macchina” – a non intervenire, ma non a essere indifferente rispet-to a ciò che ritrae. Robert Capa, al secolo Endre Fri-edman, si interessa alla fotografia fin da giovanis-simo. Nato in Ungheria nel 1913 da una famiglia della borghesia ebrea en-tra a far parte di un colto circolo culturale che lo in-troduce alla rivista Mun-ka (Lavoro). Nel 1931 si trasferisce a Berlino, dove studia scienze politiche e giornalismo, ma ben pre-sto – grazie all’Agenzia Fo-tografica Dephot, cui viene presentato da Eva Besnyo – comincia a dedicarsi al fo-toreportage. In seguito alla nomina di Hitler a Can-celliere del Reich, lascia la Germania e approda a Pa-rigi, dove incontra diversi colleghi fotografi, come il connazionale Andrè Kertsz, David Seymour  e Henri Cartier-Bresson, e viene presentato a Lucien Vogel, redattore capo della rivista VU. Dopo Berlino, va in Spagna per documen-tare nel 1936 la resistenza spagnola. I suoi scatti sono pubblicati da tutte le più importanti riviste illustrate dell’epoca e sono utilizzati anche in alcuni opuscoli

di propaganda per la causa della Repubblica Spagnola. Entra in contatto con arti-sti impegnati nella causa repubblicana come Ernest Hemingway. Nel 1939 fo-tografa gli ultimi giorni della guerra civile spagnola ed i profughi spagnoli nel campo di accoglienza di Argèles-sur-Mer e prepa-ra un reportage fotografi-co del Tour de France per Match. Alla morte di suo padre decide di trasferirsi a New York, dove, in quan-to cittadino ungherese, ha continui problemi di pas-saporto e di visto, che – se-condo le sue memorie – de-cide di risolvere sposando una cittadina statunitense. In seguito vive per sei mesi in Messico, dove realizza scatti relativi alle elezioni presidenziali e agli ultimi giorni di Trotzkij dopo l’at-tentato. Tra il 1941 e il 1945 il suo obiettivo è puntato sulla Seconda Guerra Mon-diale: dalla distruzione di Londra ai reportage sugli sforzi bellici, dallo sbarco degli Alleati a Salerno ed in Normandia alla libera-zione di Parigi. Con il suo obiettivo attraversa l’Euro-pa centrale sconvolta dal conflitto: le Ardenne, Lip-sia, Norimberga e Berlino. Tornato a Parigi, conosce Ingrid Bergman, con cui intreccia una relazione che durerà due anni. Nel 1946 diventa cittadino america-no, trascorre diversi mesi a Hollywood, si avvicina alla regia e lavora sulle sue memorie di guerra, da cui avrebbe voluto trarre una sceneggiatura. In Turchia collabora alla realizzazio-ne di un cortometraggio per la serie di cinegiorna-li The March of Time. Nel 1947 dà luce a Leggermen-te Fuori Fuoco, riceve dal governo degli Stati Uniti la Medaglia della Libertà

per i suoi meriti bellici e fonda l’agenzia fotografi-ca indipendente Magnum insieme agli amici e colle-ghi Henri Cartier-Bresson, David Seymour e Geor-ge Rodgers. Quella stessa estate, viaggia con John Steinbeck in Unione Sovie-tica, dall’esperienza nasce il libro Diario Russo, pubbli-cato l’anno seguente. Fino al 1953 (anno in cui, a cau-sa del clima di sospetto ge-nerato dal Maccartismo, gli revocano temporaneamen-te il passaporto statuni-tense) viaggia senza sosta, documentando la procla-mazione dello stato d’Isra-ele, il conseguente conflitto arabo-israeliano ed i suoi profughi, attraversando Polonia, Cecoslovacchia e Ungheria, accompagnato dal giornalista Theodore H. White, facendo lunghe soste a Parigi per occupar-si della gestione della Ma-gnum. Nell’aprile del 1954, su invito dell’editore Maini-chi, arriva in Giappone per realizzare delle fotografie destinate al lancio di una nuova rivista, ma un incari-co commissionato da Life, lo spinge ad abbandonare il progetto. All’inizio di mag-gio raggiunge Hanoi, dove prepara un reportage sull’e-scalation della Guerra d’In-docina, quindi va in Laos, dove fotografa dei soldati francesi feriti, reduci dalla battaglia di Dien Bien Phu. Tornato a Hanoi si unisce a un convoglio francese in viaggio verso il delta del Fiume Rosso. Il 25 maggio 1954, durante una sosta si allontana dal convoglio e rimane ucciso dall’esplo-sione di una mina. Viene provvisoriamente sepolto a Hanoi e poi riportato ne-gli Stati Uniti. Le sue spo-glie riposano nel cimitero della comunità quacchera di Amawalk, a New York.

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giovedì 26 febbraio 2015 12

RiccardoSada

musica

Un pulsante per due: è la novità della nuova stagione di “The Voi-

ce of Italy”, il programma che premia la “Voce”, al ritorno in prima serata lo scorso 25 febbraio su Rai2. Accanto ai coach dello scorso anno J-Ax, Noemi e Piero Pelù, la terza edizione vede infatti il debut-to della “poltrona doppia” di Roby e Francesco Facchinet-ti, che dovranno comportarsi come un unico coach e deci-dere di comune accordo se premere l’unico pulsante che

News da Toolroom e da Mark Knight per la preci-sione che con “Ironing Man” / “Feel Good” ap-proda su Beatport con un’esclusiva. Il proprietario

della Toolroom, etichetta storica nel settore della house, consegna il suo primo EP del 2015 annunciando il suo in-tento musicale di voler scalare ogni chart globale. Fresco della recente campagna #RESET, Mark Knight (nella foto) imposta la direzione musicale dell’etichetta sull’onda del-la house music più pura, accessibile e di qualità. “Ironing Man” è una traccia che vanta un groove potente mentre “Feel Good Now” è più adatta per gli underground. Info su http://www.j-e.com

Da Toolroom su Just Entertainment

Holi torna a Milano e diventa un’esperienza fluo

Sabato 7 marzo 2015 Holi, il festival dei colori per antonoma-

sia, torna a Milano. Dopo il grande successo dell’edi-zione outdoor dello scorso luglio, Holi si palesa nel suo format indoor, sotto forma di Holi Fluo Expe-

rience. Alla discoteca Li-melight la magia dei colori flou è pronta a far divertire il pubblico presente grazie al contrasto che si crea tra le polveri colorate e le luci wood, ed il conseguente effetto cangiante e fosfo-rescente. In consolle ospi-

ti speciali Dzeko & Torres (nella foto), duo canadese che oscilla tra la House e l’EDM e che vantano colla-borazioni con artisti quali Chuckie, Steve Aoki, Erick Morillo e soprattutto con la label Musical Freedom di Tiësto, l’iconico dj olan-

dese recentissimo vinci-tore dei Grammy Awards, gli Oscar della Musica. A fianco di Dzeko & Torres, Ema Stokholma, già pro-tagonista dell’edizione esti-va di Holi e Frankie Gada, direttamente da Radio Stu-diopiù. Presentatrice uffi-ciale dell’evento, Andrea Delogu, con il compito fondamentale di scandire il conto alla rovescia che sca-tenerà a più riprese il lancio dei colori fluo. Holi Dance Festival è organizzato da Unconventional Events, Music Priority e Milano Promotion, le stesse strut-ture che sovraintendono a The Zombie Walk, Mon-sterland Halloween Festi-val In The Circus e La Festa Della Musica, quest’ultima prevista da giovedì 18 a domenica 21 giugno 2015, sempre a Milano. Al Lime-light Milano di Via Castel-barco 11 (ingresso dai 15 ai 35 euro). Info su http://www.holidancefestival.it

“The Voice Of Italy” torna e le ugole sono premiateTorna l’evento televisivo che premia la “Voce”. Insieme ai tre vocal coach J-Ax, Noemi e Piero Pelù debutta una nuo-va “poltrona doppia”: quella di Roby e Francesco Facchinetti. Conducono Federico Russo e Valentina Correani

hanno a disposizione per sce-gliere, soltanto ascoltando la voce, i talenti che comporran-no la propria squadra. Alla conduzione del programma – realizzato da Rai2 in collabo-razione con Talpa Italia negli studi del Centro di Produzio-

ne Tv Rai in via Mecenate a Milano – confermati Federico Russo e Valentina Correani.In tutto, quattordici appunta-menti con la grande musica italiana e internazionale, con cover di brani leggendari e hit del momento suonate live: un percorso che si svilupperà in quattro fasi. Prima di tutto, la formazione dei diversi team nelle cinque Blind Audition all’interno delle quali novità di quest’anno sono le cosid-dette “Blind/Audition Blind”, audizioni in cui il cantan-te non sarà visibile in alcun modo, neppure al pubblico. Si passerà poi alla “scrematura” con le due Battle, i duelli tra i componenti della stessa squa-dra. Confermata in questa fase l’opzione Steal: il cantante

eliminato da un coach potrà essere recuperato da un altro e inserito nella sua squadra. Seguirà la fase dei due Knock Out e, infine, si entrerà nella parte finale dello show con i cinque Live, che decreteran-

no il vincitore della terza edi-zione che si aggiudicherà un contratto con la casa disco-grafica Universal Music.Le Quattro Fasi di “The Voi-ce Of Italy”“Blind Audition”: il cantante in gara entra in scena e inizia a cantare, con i coach seduti di spalle, senza possibilità di vederlo. I coach ascoltano e se uno di loro sceglie il can-tante schiaccia il pulsante I want you e la sedia si gira. Se nessuno dei coach fa girare la poltrona, il cantante lascia il programma. Se più coach, in-vece, decidono di girarsi, sarà il cantante in gara a scegliere a chi affidarsi.“Battle”: ogni coach fa ese-guire da due diversi artisti della propria squadra la stessa canzone in un vero e proprio “duello”. Al termine il coach sceglierà chi passerà il turno, ma anche quest’anno ci sarà l’opzione “Steal”, grazie alla quale il cantante eliminato da un coach potrà essere recu-perato da un altro e inserito nella propria squadra. Ogni coach, però, potrà sfruttare questa possibilità solo due volte nel corso di tutta la fase.“Knockout”: è lo step che precede la fase finale e vede due concorrenti della stessa

squadra sfidarsi su due brani diversi. Al termine del con-fronto, il coach eliminerà un partecipante che questa volta non avrà più possibilità di es-sere ripescato.“Live Show”: i finalisti di ogni squadra si esibiscono singo-

larmente, con il proprio co-ach e con gli ospiti. Ogni co-ach valuterà i propri cantanti, ma al loro voto si unirà quel-

lo del pubblico da casa, fino all’ultima puntata, nella quale

le sorti delle Voci in gara ver-ranno decretate unicamente dai telespettatori. www.thevoiceofitaly.rai.it

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13giovedì 26 febbraio 2015

Jessica Goodchild

SNOWBOMBING REVEALS ARCTIC DISCO LINE-UPS!SKRILLEX, CARL COX, MK, IDRIS ELBA WILL ALL PERFORM AT SNOWBOMBING’S ICONIC IGLOO VENUE

Snowbombing has an-nounced the line-up schedule for its hi-

ghest and most icy venue, The Arctic Disco. Skrillex, Idris Elba, MK and Carl Cox are just a few of the he-adline acts that will make their way 6,000 feet above sea level to play inside the iconic igloo venue, sculp-ted from eternal ice and snow. Tickets will go on sale at 6pm today, Monday 16th February, and won’t stick around for long!Now in its sixteenth year, Snowbombing is Europe’s largest, longest standing and most unique snow and music festival, taking place from 6th-11th April 2015, in the picturesque alpine alcove of Mayrhofen, Au-stria. This year, Snowbom-bing 2015 will host over 100 world class acts play-ing in unique venues along with over 80 parties across the week.Snowbombing prides itself on its unique music ve-nues, and The Arctic Disco is nothing short of magical. Sat on a plateau high abo-ve the village of Mayrho-fen, The Arctic Disco gives revelers the chance to see world-renowned, headline artists in an intimate set-ting, as the igloo holds just 300 people. Expect roaring bonfires, the clearest stars, warm cocktails, stunning mountain views, luxurious

fur lined seats and three bars sculptured entirely from ice and snow!One of the acts playing this famous ice stage is world renowned DJ and producer Skrillex, one of global dan-ce music’s biggest icons. The multi award winning Dubstep superstar is sure to bring some sub-zero sub-bass at 6,000 feet, not to be missed!Also confirmed is actor and DJ Idris Elba who, with a bag packed with RnB, house and party classics is set to get Snowbombing ravers dancing. Idris will be closing The Arctic Di-sco on the final night, with an explosive one and a half hour set that is sure to sell out fast.Having once hailed Snow-bombing as the “highlight” of his year, Carl Cox will also be spinning an incre-dibly rare funk and soul set, giving techno a night off and indulging his pas-sion for funk. Not to be seen anywhere else!Marc Kinchen, better known simply as MK, will be making his first debut at The Arctic Disco, gifting festival goers with his tra-demark blend of classic House cuts and dancefloor anthems.Returning from a one-year hiatus, Snowbombing is also delighted to announce the return of one of the fe-stival’s most popular tra-ditional Austrian venues,

greatest DJs for one week only.Snowbombing has also expanded it’s non-music offering for 2015. Indeedy Musical Bingo, who swap numbers for music, will be making their big debut. Snowbombing has also an-nounced Lunchtime Disco, a daytime dance party with international DJs that will be popping up at random all over the festival and Shockaoke, which will see competitors battle it out to win, but they will be doing more than just singing.Snowbombers can also ex-pect; Ski Lift and Cable Car Raves, Ski Lift Speed Da-ting, Ski Lift Karaoke, Hula Hooping, Sound of Music Sing A Long, Craft of Daft and much more.With mountains as its backdrop and natural boundary, Snowbombing provides some of the most awe inspiring festival ve-nues in the world. Alongsi-de The Arctic Disco, the festival also plays host to an enchanted forest com-plete with lasers, cosy al-pine lodges and medieval barns all posing as Austria’s answer to Fabric. So if dancing the night away to groundbreaking music acts against a picturesque alpi-ne backdrop, relaxing in a luxury spa or just skiing on the fresh white snow appe-als, then join Snowbom-bing for what’s set to be the most incredible year yet.

the Bruck ‘N Stadl. When dusk falls this pretty, woo-

den lodge, transforms into what can only be described

as an alpine Berghain, hou-sing some of the world’s

Arctic Disco line-up:Monday 6th April: SkrillexTuesday 7th April: Carl Cox (Funk & Soul)Wednesday 8th April: MKSaturday 11th April: Idris Elba Arctic Disco tickets are on sale now from:http://www.snowbombing.com/venues/arctic-disco and cost £44 eachPrices start from £334 for 5 nights’ accommodation and festival wristband. Visitwww.snowbombing.comFor a taste of the action check out the 2014 highlights video:https://www.youtube.com/watch?v=g3J-mOrtTFw

HEADLINERS:

RUDIMENTAL . SKRILLEX

BASEMENT JAXX . CARL COX . FATBOY SLIM

GORGON CITY . MK . SIGMA . SUBFOCUS & (MC ID). WILKINSON

ANDY C – ALL NIGHT * PERFORMING SUNDAY 5 APRIL

TIER 1 A-Z2MANYDJS (DJ SET). ARTIFACT . A-SKILLZ . ALEX METRIC . ALEX NIGGEMANN . ÂME . ANJA SCHNEIDER . ARTWORK . BENJAMIN DAMAGE . BREAKAGE . CADENZA . CASSY . CARL CRAIG . CITIZEN. CRAZY P (DJ SET). CRISTOPH . THE CUBAN BROTHERS . DAMIAN LAZA-RUS . DANNY BYRD . DAVID RODIGAN MBE. DENSE & PIKA. DISCIPLES . DOORLY . DOC DA-NEEKA . DUBFIRE . DUB PISTOLS . EATS EVERYTHING . EJECA. EROL ALKAN . ETHERWOOD . EWAN PEARSON . FRICTION . GOTSOME. GUTI (LIVE). HANNAH WANTS . HEIDI . HENRIK SCHWARZ . HOT SINCE 82 . HUXLEY . IDRIS ELBA. JACK BEATS . JACKMASTER . JAMES ZABIE-LA . JENNIFER CARDINI . JOB JOBSE. JUSTIN MARTIN. KONSTANTIN SIBOLD . KRAFTY KUTS . LELE SACCHI . LEWIS BOARDMAN. LOADSTAR . LONDON ELEKTRICITY. MARC ROBERTS . MARIBOU STATE . THE MARTINEZ BROTHERS . MEFJUS . METRIK . MJ COLE . MODESE-LEKTOR . MY NU LENG . NORTH BASE . NU:TONE . OLIVER DOLLAR . PAUL WOOLFORD . PBR STREETGANG. PEDESTRIAN. RALF KOLLMANN . RANDALL. RE.YOU . RODRIGUEZ JR. RUEDE HAGELSTEIN . SAM DIVINE . SASSE . SEB CHEW. SECONDCITY. SHY FX . SONNY FODERA . STANTON WARRIORS . TENSNAKE . TIEFSCHWARZ . TODDLA T . TOM DEMAC T.WILLIAMS . VENUM SOUND . WAYWARD. WAZE & ODYSSEY. WILL SAUL . YOUSEF.

TIER 2 A-ZAARTEKT . APEXAPE . CAPULET . CERI . DADDY NATURE . DEREK MARTIN . DJ CHEWY . ED NORRIS . GAZ ULTRA . JACQUES ADDA . JAMIE ROY. LAURIE NEIL . MARK CRAVEN . MATT MOREY. MAX POWA. MR DORIS. OLI HACKETT. RAFAEL DA CRUZ. RYAN MONAGHAN. SEBASTIAN SPRING. STAMINA MC. STEPHAN PORTER. STEVE LYNAM. THE FARM YARDIES. TONN PIPER. TIPPA. WAX WRECKAZ.

CONNECT WITH SNOWBOMBINGhttp://www.snowbombing.comhttps://www.facebook.com/snowbombinghttps://twitter.com/Snowbombinghttp://www.youtube.com/snowbombinghttps://soundcloud.com/Snowbombing-festivalhttp://instagram.com/snowbombingofficial

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giovedì 26 febbraio 2015 14

La protagonista indiscussa del programma “Notti sul Ghiaccio” è Carolina Ko-stner, che si è esibita sulle note dell’Ave Maria con una magnifica coreogra-fia, un piccolo frammento di ciò che le ha permesso di vincere la medaglia di bronzo alle Olimpiadi in-vernali dell’anno scorso. La campionessa ha ricevuto una standing ovation e ha dedicato l’esibizione al suo da poco defunto zio, die-tro le quinte invece ad os-servarla c’era un accompa-gnatore misterioso al quale lei sembrerebbe legata, che

Massimo Ceccherini la scorsa notte ne avrebbe combinata un’altra delle sue. L’attore toscano avreb-be trascorso la serata in un locale con degli amici, be-vendo troppo e non com-portandosi elegantemen-te, costringendo quindi il proprietario a chiamare la polizia. A causa di qualche bicchiere di troppo Cec-cherini, sarebbe stato invi-tato dagli agenti ad uscire dal locale, cosa che l’attore insieme al suo amico regi-sta Leonardo Pieraccioni

occasioni risale all’estate del 2012, quando è sta-to immortalato in stato di ebbrezza da un passante. Durante quella sera però

ha fatto senza peggiorare le cose.Non è la prima volta che l’attore si mostra ubriaco in pubblico, una delle altre

Ceccherini inveì contro tutti e fu soccorso dal 118, si è quindi relativamente calmato.

Caterina Balivo, durante il programma di Maurizio Costanzo “s’è fatta notte”, si racconta ripercorrendo la sua vita sentimentale. La

conduttrice ha confessato di essere attratta dagli uo-mini intelligenti afferman-do che suo marito, il finan-ziere Guido Maria Brera, è un uomo intelligente e

preparato. Durante l’inter-vista ha anche affermato di essere stata invidiosa delle coppie felicemente fidan-zata, quando era single,

situazione che è durata per circa tre anni prima di co-noscere l’uomo giusto. Du-rante l’intervista Caterina ha ammesso di non credere nell’amicizia tra persone di sesso opposto e quindi di essere molto gelosa come moglie e chioccia come mamma. Riguardo la sua crociata contro la chirurgia estetica invece afferma di essere ancora contraria ma di avere paura dei segni del tempo sul suo volto, vedre-mo se rimarrà fedele alle sue convinzioni.

Il programma “Domenica Live” ha ormai come ospi-ti fissi i componenti della famiglia Carrisi, l’ultimo ospite è stato uno dei figli di Al Bano, Yari, che ha raccontato aneddoti imba-razzanti sui suoi parenti, in particolare sua nonna e sua mamma. Parrebbe infatti che la nonna di Yari, Linda abbia messo sostanze stu-pefacenti nel tè del Re di Giordania durante un in-contro ufficiale. Sulla ma-dre Romina invece avrebbe raccontato che possiede

mente! Adesso a Los Ange-les ha un pollaio e dice che le sue galline fanno uova blu, sembra che siano più

salutari di quelle tradizio-nale”. Da questo quadro, quindi, la famiglia ne usci-rebbe alquanto bizzarra.

galline che fanno uova blu, dichiarando: “Mia nonna era un po’ così, sua figlia non poteva uscire diversa-

Il programma televisivo “Forte Forte Forte” con-dotto da Raffaella Carrà sembra sempre più vicino alla chiusura anticipata a causa dei bassi ascolti. Il programma è stato prota-gonista di numerose e ag-gressive critiche, etichet-tato dal pubblico come contenitore di “casi umani”, l’ultima delle critiche pro-viene invece da Heather

Parisi che ha duramente criticato la Carrà. Gli ascol-ti invece, nonostante gli sforzi della show girl, sono terribilmente bassi, arri-vando come massimo ad uno share del 15%, lo show verrà quindi sostituito dal programma “così lontani così vicini. L’eterna ragazza del ‘Tuca Tuca’ non risulte-rebbe più seguita come un tempo, quando era una ri-voluzionaria in televisione, prima a scoprire la pancia e a fare cose che erano im-pensabili.

però parrebbe non essere il pattinatore ceco al quale era legata un anno fa, ci si chiede quindi chi sia. E no-nostante la giustizia spor-tiva l’abbia punita per aver protetto il suo fidanzato dell’epoca che faceva uso di doping, la Kostner sembra felice e serena, che questo sia un nuovo amore?.

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