N 33 2014 inter sassuolo

16
domenica 14 settembre 2014 Anno 4 n 33 Inter Sassuolo [email protected] - COPIA OMAGGIO www.stadio5.it ENZO OCCHIUTO pag 3 Parola al Baffo IL SASSUOLO GIOCA MEGLIO DELL’INTER Il commento della bandiera interista Sandro Mazzola pag 2 Beppe Vigani pag 13 Severa Bisceglia pag 3 BIORITMI BASKET ARTE & FOTOGRAFIA LA PARTITA PAREGGIO Il risultato preferito da Mazzarri L’EA7 SI RIFA’ IL TRUCCO Marby pag 16 L’AUTUNNO DI JONAS TRE punti ai NERAZZURRI VITA DI CLUB Le aspettative e le delusioni dei primi tifosi nerazzurri Giov. Labanca a pag 6 CONTADOR IL GRANDE Battute finali oggi alla Vuelta di Spagna Luigi Sada a pag Riccardo Sada a pag 15 Stesso MAESTRO Stessa MUSICA Il pareggio sia con te... Pino Sardiello pag 4 SCOMMESSE AL MEAZZA OVER 2,5 dal 1° ottobre all’HANGAR Bicocca U2, il ritorno

description

http://www.stadio5.it/images/n_33_2014_Inter_Sassuolo.pdf

Transcript of N 33 2014 inter sassuolo

Page 1: N 33 2014 inter sassuolo

domenica 14 settembre 2014 Anno 4 n 33

I n t e rS a s s u o l o

[email protected] - COPIA OMAGGIOwww.stadio5.it

ENZO OCCHIUTO pag 3

P a r o l a a l B a f f oIL SASSUOLO

GIOCA MEGLIODELL’INTER

Il commento dellabandiera interista

Sandro Mazzola pag 2

Beppe Vigani pag 13

Severa Bisceglia pag 3

BIORITMI

BASKET

ARTE & FOTOGRAFIA

LA PARTITA

PAREGGIOIl risultato preferito

da Mazzarri

L’EA7 SI RIFA’IL TRUCCO

Marby pag 16

L’AUTUNNODI JONAS

TRE punti aiNERAZZURRI

VITA DI CLUBLe aspettative e ledelusioni dei primi tifosi nerazzurri

Giov. Labanca a pag 6

CONTADOR IL GRANDE

Battute finali oggialla Vuelta di Spagna

Luigi Sada a pag Riccardo Sada a pag 15

Stesso MAESTROStessa MUSICA

Il pareggio sia con te...

Pino Sardiello pag 4

SCOMMESSE

AL MEAZZAOVER 2,5

dal 1° ottobreall’HANGAR Bicocca

U2, il ritorno

Page 2: N 33 2014 inter sassuolo

domenica 14 settembre 2014 2

Pensiero Stupendo...

di Beppe Vigani

STADIO MEAZZA ORE 15.00

SandroMazzola

MarjljaBisceglia

statistiche

allenatoreWalter Mazzarri

INTER (3-5-1-1)

Arbitro: Giampaolo Calvarese di Teramo

(4-3-3) SASSUOLO

Handanovic;Andreolli, Ranocchia, Juan Jesus;

Consigli;Gazzola, Antei, Ariaudo, Peluso;Chibsah, Magnanelli, Missiroli;

Berardi, Zaza, Sansone

Inter Sassuolo

allenatoreEusebio

Di Francesco

probabili FORMAZIONI

La settimana dedicata alle qualificazione per gli Euro-

pei 2016 mi ha convinto che i giovani del nostro calcio sono particolarmente interessanti. Il problema è che purtroppo non sono abituati a giocare bene, perché molti militano in Serie B quando va di lusso, e altri scalda-no le panchine della massima ca-tegoria. I ragazzi degli altri paesi sono abituati a giocare meglio, perché spesso e volentieri fanno parte della prima squadra, no-nostante giochino in Under 21, e fanno la differenza. Vi sono un sacco di esempi. I vari Kroose, Goetze in Germania, Thiago Al-cantara (prima del grave infor-tunio), Izco, Morata in Spagna, Barkley, Sterling, Oxlade-Cham-berlain, Wilshere in Inghilterra. Non vado oltre. Zaza, De Sciglio, El Shaarawy, Balotelli, Verratti sono prodotti nostrani che han-no anche giocato in Nazionale, ma è riduttivo, poiché sono alle prese con gli umori del momen-to e non hanno ancora fatto il salto di qualità completamen-te. La Serie A è molto parca di giovani, cifre e statistiche lo dimostrano. Spesso e volentie-ri l’Under 21 annovera ragazzi interessanti, che al termine del mandato europeo od olimpico devono migrare all’estero o gra-vitare in qualche club meno am-bizioso. L’Inter, un paio di anni fa, diede all’Under 21di Devis Mangia giocatori come Donati, Caldirola, Bianchetti, Bardi, Cri-setig: di questi nessuno è rimasto in nerazzurro e il primo è dovuto andare in Germania a meritarsi soddisfazioni. Stessa sorte per Balotelli e Verratti, ma la loro è una storia diversa. Icardi e Ko-vacic hanno età tenera, ma sono stranieri. Sono convinto che Conte riuscirà a dare motivazio-ni e stimoli a società conservatri-ci per iniziare a guardare con un occhio diverso i giovani. Non è un percorso facile, ma è la strada migliore per progetti a lungo ter-mine. L’Under 21 di Di Biagio è piena di buoni talenti che, ovvia-mente, si perderanno nei mean-dri della cecità del calcio autoc-tono. Incrociamo le dita, perché ciò non accada. La seconda gior-nata di Serie A è in agguato e guarda un po’ l’Inter di Mazzarri (acerrimo difensivista e conser-vatore) affronta il Sassuolo di Berardi e Zaza. Dall’altra parte ci saranno anche Icardi e Kovacic, forse per ironia della sorte. E se questo campionato fosse sotto il segno dei ragazzi, scommettia-mo che Conte non ci metterebbe più di mezzo secondo a chia-marli in azzurro? Chi ha fame è sempre il benvenuto per l’ex alle-natore della Juventus. Perché egli stesso ha questa caratteristica. Chiediamo anche a Mazzarri se nutre la stessa visione delle cose. Sarebbe bello perché secondo Elio Vittorini “Ogni morto di fame è un uomo pericoloso”.

Inter-Sassuolo mette sul piat-to numeri molto bassi. La se-

conda giornata di campionato le vede entrambe ad un punto in classifica complice il pareg-gio in casa dei neroverdi contro il Cagliari (1-1) ed il medio-cre 0-0 dei nerazzurri contro il Toro all’Olimpico di Torino. La letteratura calcistica segna an-cora il numero uno. Uno come gli incontri disputati a San Siro.

INTER-SASSUOLODICE SOLO 1

Il Meazza nerazzurro ha ospita-to una sola volta il Sassuolo. Lo scorso campionato ha visto l’In-ter vincente per 1-0 grazie al gol dell’ex interista Walter Samuel che ha messo anche la parola fine al record di non vittoria del-la squadra milanese che latitava da ben due mesi. Non c’è storia tra le due compagini, il Sassuolo è alla sua seconda stagione con-secutiva in Serie A e l’Inter non ha mai militato nella serie cadet-ta, le due squadre non si sono mai incontrate neppure in altre competizioni. La conclusione dovrebbe dare, seppur per poco, vincente la Beneamata. I numeri totali per l’Inter: partite disputa-te 1, vittorie 1, pareggi 0, scon-fitte 0, gol fatti 1 e gol subiti 0.

l’esultanza di Walter Samuel

Jonathan, Medel, M’Vila, Hernanes, Dodò;Kovacic;

Icardi

OCCHIO AL SASSUOLOGIOCA MEGLIO DELL’INTER

Col Torino ho visto un’Inter un po’ fiacca che ha sfiorato

la sconfitta e che è stata salvata da Handanovic bravo nel neu-tralizzare il rigore di Larrondo.

di Berardi e Zaza possono met-tere a dura prova la difesa neraz-zurra, tra l’altro poco attenta con l’undici di Ventura. Per quanto riguarda i cugini sicuramente a Parma non avranno vita facile perchè gli emiliani scenderan-no in campo decisi a riscattare la sconfitta col Cesena nella pri-ma di campionato. Inzaghi però ha un asso nella manica rispet-

col Genoa però col Chievo non sarà facile, Per la Viola la gara col Grifone è pure lei ad alto ri-schio perchè Gasperini è capace di tutto. Bella da vedere Samp-Torino con un risultato aperto a ogni prospettiva. Alla ricerca della prima vittoria, dopo i due pareggi d’apertura, l’Atalanta al Sant’Elia col Cagliari e il Verona col Palermo dove Luca Toni è

Abbiamo corso un rischio gros-so. Con il Sassuolo spero che la musica cambi, dal momento che la squadra credo sia in grado di tornare a fornire delle buone prestazioni come era accaduto nelle amichevoli di precampio-nato giocate negli Usa. La squa-dra di Di Francesco, secondo il mio modesto parere, sta giocan-do un ottimo calcio e la velocità

to a Donadoni; potrebbe essere decisivo Torres. Lo spagnolo ha una voglia matta di segnare nel nostro torneo e mettersi in luce per lanciare un messaggio a Mourinho che lo ha fatto an-dare via dal Chelsea. Dovranno tenere gli occhi aperti anche Napoli e Fiorentina. La squadra di Benitez ha vinto con fortuna la partita inaugurale di Marassi

pronto a regalare altri gol ai tifo-si scaligeri. Complimenti a Con-te per la bella vittoria dell’Italia a Oslo con una Norvegia che solo qualche giorno prima aveva dato filo da torcere all’Inghilter-ra. Bravi Zaza e Immobile. Una bella coppia in funzione futura.

Page 3: N 33 2014 inter sassuolo

3domenica 14 settembre 2014

SeveraBisceglia

la partita

EnzoOcchiuto

bioritmi

L’Inter col Sassuolo dovrebbe farcela. I bioritmi, in questa

circostanza, parlano decisamen-te a suo favore. Infatti, dalla ana-lisi della biosituazione dei sin-goli giocatori delle due squadre, emerge un maggior stato di be-nessere psicofisico dell’Inter con 6.10 contro il quoziente di 5.98 del Sassuolo. Secondo questa lettura bioritmica i nerazzurri dovrebbero essere avvantaggiati ed avere quindi più possibilità di vittoria rispetto alla squadra neroverde dell’ottimo allenatore Eusebio di Francesco. Attenzio-ne Inter, però, a non sottovaluta-re troppo gli avversari, in quanto la capacità di intuizione dei loro attaccanti risulta superiore alla

media. In particolare spiccano su tutti per intuito le due punte di diamante delle Nazionali: Si-mone Zaza con un valore di 6.48 e Domenico Berardi con 6.31. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei singoli atleti, l’Inter risulta essere più tonica

SUPER SFIDA: KOVACIC e ICARDI vs ZAZA e BERARDI

e rocciosa agli scontri con 6.17 contro il 5.79 degli ospiti di tur-no. Citiamo, sopra gli altri, Her-nanes 6.49, Jonathan, Kovacic e Osvaldo 6.47 contro Sansone 6.49, Ariaudo, Floro Flores, Vr-salico 6.37. Anche dal punto di vista creativo e dell’umore la be-

neamata dimostrerà più grinta ed entusiasmo con 6.12 rispetto agli avversari con 6.09. Citiamo i più intraprendenti : Krhin 6.49, Icardi, Campagnaro e Nagatomo 6.45 contro gli emiliani Antei 6.50, Magnanelli 6.49, Missironi 6.45 e Floccari 6.39. Sul fronte delle energie intellettive gli uo-mini del Presidente Carlo Rossi si dimostreranno più estrosi e agili sul piano individuale, men-tre in fase di costruzione di gioco globale e di determinazione pre-varranno i nerazzurri di Erick Thohir con un quoziente di 6.07 contro quello di 5.99 leggermen-te sotto la norma. Sarà una parti-ta interessante sotto tutti i punti di vista sia tecnico che agonistico.

L’Inter favorita, attenzione a non sottovalutare gli avversari

Il campionato dell’Inter parte dal -2 di Torino.

Si, il pareggio rimediato a fatica contro i granata nel-la giornata inaugurale di questa nuova stagione ha quasi il peso di una scon-fitta. I tifosi nerazzurri hanno raggiunto una sor-ta di assuefazione ai tan-ti pareggi che solo Walter Mazzarri ha il coraggio di interpretarli come una quasi vittoria. Finalmen-te, forse, parte anche la stagione dell’Inter che a San Siro non troverà gioco facile contro un Sassuolo che ha fatto vedere i sorci verdi, anzi neroverdi, a squadre blasonate nella passata stagione e che ha, a sua volta, pareggiato quindici giorni fa in casa ospitando il Cagliari. Si parte, dunque, alla pari 1-1 (ovviamente si parla di punti in classifica) e quin-di il tanto ambito pareggio

BUONA LA SECONDA, SI SPERAil tecnico nerazzurro l’ha già portato a casa, ora re-sta da capire solamente se riuscirà a mettere in cam-po un modulo volto all’at-tacco, e quindi affamato di vittoria, o presenterà la solita unica punta. L’esor-dio di Vidic non è stato dei migliori, l’ex United diffi-cilmente dimenticherà il cartellino rosso rimediato alla sua prima partita nel campionato italiano, la sua assenza costringerà il tecnico toscano a puntare su Andreolli, a lui l’onere di rendere impenetrabile la difesa nerazzurra. Da una parte c’è Mazzarri che non ha ancora assimilato l’incarico di allenare una squadra che dovrebbe lot-tare, con le unghie e con i denti (basterebbero anche solo i piedi e la testa) per lo scudetto e la Champions League, dall’altra c’è una dirigenza, senza sottova-lutare il lavoro a risparmio

fatto in modo egregio da Ausilio, che non ha soddi-sfatto la richiesta di inse-rire nella rosa un quarto attaccante, se a questo ci aggiungiamo la frettolosa operazione che ha spedi-to in prestito Ruben Botta e la cessione di Alvarez si può concludere che il mer-cato dell’Inter ha cambiato

poco o niente le sorti della squadra. Possiamo anche non considerare una scon-fitta il mancato acquisto di Lavezzi che potrebbe arri-vare a gennaio, ma rinun-ciare a Biabiany e Bona-ventura è stato un grande errore. A conti fatti l’Inter si ritrova Guarin imbu-falito e con sempre meno

attaccamento alla maglia, una patata ancora più bol-lente, perché è fallita l’enne-sima cessione, che partirà dalla panchina. Oggi Maz-zarri incrocerà le “armi” con il tecnico Di France-sco senza, come già detto, il centrale difensivo serbo

Nemanja Vidic, ancora una volta senza Rodrigo Palacio, inutile accelerare il suo rientro a danno di una pronta ricaduta e, ul-tima tegola, probabilmente dovrà rinunciare a nche a Jonathan colpito nei giorni scorsi da un piccolo risen-timento muscolare. An-che il Sassuolo scenderà in campo rinunciando a uomini importanti come Pegolo, Bianco e Vrsaljko per infortunio e Cannava-ro per squalifica. Il tecnico nerazzurro non tradirà le aspettative tanto temute: lì davanti ci sarà ancora l’u-nica punta Maurito Icardi sostenuto subito dietro da Kovacic e Dodò. L’esordio casalingo della Beneama-ta, dopo le note dell’inno “Pazza Inter”, dovrebbe essere positivo seppur pri-va della condizione fisica ottimale il gap tecnico do-vrebbe fare la differenza.

Otto mesi di mercato e nes-sun compratore all’altez-

za di spendere la cifra chiesta dall’Inter, questa è l’attuale si-tuazione di Fredy Guarin (nella foto). Il centrocampista colom-biano nega la sua ambizione, sbandierata su tutti i giornali e non solo, di indossare i colori bianconeri grazie allo scambio ventilato con Vucinic. La Juven-tus, a suo dire, non rientra nei suoi piani per il futuro anzi, l’u-nico obiettivo è cercare una sorta

di riconciliazione con la tifose-ria nerazzurra che non ha man-dato giù il suo atteggiamento sopra le righe. Fredy Alejandro Guarín Vásquez è pronto a lot-tare per riconquistare la maglia da titolare e dimostrare a mi-ster Mazzarri che può contare su di lui anche nel nuovo ruo-lo di attaccante: “Inter, la mia luna. Mai voluto i bianconeri. Con Mazzarri si ricomincia da zero e ora tocca a me dimostra-re chi sono”. Ben tornato Fredy.

Guarin a San Siro per la pace

Page 4: N 33 2014 inter sassuolo

domenica 14 settembre 2014 4

GiovanniLabanca

gli ospiti

Di nome fa Unione Sportiva Sassuolo

Calcio, che è un biglietto da visita di tutto rispetto, perché Unione significa fusione convinta di forze e di intenti. Si presenta con questi “attributi” la squa-dra emiliana al cospetto dell’Inter, nello scenario sempre affascinante di San Siro. In questo stadio non ha nessuna intenzione di

Sassuolo, l’ Unione che fa paurasteccare, visto che sfodera tra i suoi gagliardi giova-notti, elementi di assolu-to spicco come i bomber nazionali il metapontino Zaza, Berardi e Sansone. Primi attori sono questi, senza sminuire il valore degli altri volenterosi com-pagni, che sanno come far paura alla più blasonata nerazzurra, senza remore alcune e senza quella sud-ditanza che poteva essere giustificata quando la squa-dra di Squinzi e Rossi era la matricola sacrificale della massima divisione. Ora è matura, esperta e piena di

volontà e può contare su un bell’organico, anche se in casa contro il Cagliari si è fatta pareggiare il bellissi-mo gol di Zaza, un auten-tico capolavoro di tecnica calcistica. Il mister Eusebio Di Francesco ha plasmato alla meglio i suoi uomini e sa che l’avversario neraz-zurro, almeno quello visto sotto la Mole, è sembrato una squadra debole, im-pacciata, ben lontana dal-le immediate e giustificate aspettative del presidente Thohir e degli affamati ti-fosi, ora quasi stanchi di vivere di sole promesse.

Questo Di Francesco lo ha capito e dichiara quanto mai convinto: “ Ho visto l’Inter molto al di sotto del-le sue promesse pre-cam-pionato e, se non migliora, non dovremmo penare poi più di tanto, con la nostra velocità, visto anche che la difesa interista mostra ancora crepe in cui per le mie frecce non sarà difficile infilarsi. C’è, però, da stare

attenti per il semplice mo-tivo che l’Inter, davanti al suo pubblico, non può per-mettersi il lusso di steccare una seconda volta conse-cutiva. Ne siamo coscienti e non spetterà a noi andare all’arrembaggio in modo scriteriato”. Parole sagge, come sagge sono quelle del patron Squinzi e del presi-dente Rossi che sono quan-to mai decisi a tenere alto il

valore tecnico complessivo del loro gioiello. “Il nostro obbiettivo, ribadiscono, ri-mane sempre la salvezza, solo che vorremmo arri-varci il più presto possibile e senza penare, come l’an-no scorso”. Questo, oggi, è il Sassuolo, diventato grande. Attenta Beneama-ta, gli ex “sassuolini” po-trebbero sempre far male.

l’attaccante neroverde Simone Zaza

PinoSardiello

DOPO IL PARI DI TORINO, MAZZARRI GIÀ AD UN PRIMO IMPORTANTE BIVIOEsordio al ‘Meazza’ nel segno del Over 2,5

Esordio casalingo per la nuo-va Inter di Walter Mazzarri che nel secondo turno della Serie A avrà a che fare con il Sassuolo di Di Francesco. Una gara già fondamenta-le per i nerazzurri reduci dall’opaco pareggio dell’O-limpico contro i granata di Ventura, che ha segnato un passo indietro rispetto all’ot-timo precampionato vissuto tra gli Stati Uniti e l’Europa. L’avversario non è dei più morbidi ed è voglioso di di-sputare una grande gara alla Scala del calcio, sperando di poter mettere in mostra il talento di Berardi e Zaza che molto bene hanno fatto in maglia azzurra, il primo con l’Under 21 di Di Biagio, il secondo all’esordio con la nazionale maggiore di An-tonio Conte. Mazzarri pensa alla soluzione Guarin dietro all’unica punta Icardi, vista la condizione non brillantissi-ma di Palacio e Osvaldo, ma anche a che tipo di turnover adottare in vista dell’Europa

League di settimana pros-sima mentre Di Francesco dovrebbe presentarsi con il solito 4-3-3 e la voglia di giocarsi tutte le chance a di-sposizione per portare via un risultato positivo. Per tutta queste serie di motivazioni la gara potrebbe essere mol-to aperta e ricca di gol con l’opzione Over 2,5 che, con la quota offerta mediamen-te dai concessionari italiani intorno all’1.70, è l’opzione che si lascia preferire di più. Per quanto riguarda la gio-cata sul “Primo Marcatore” i più giocati risultano essere Icardi e Zaza offerti rispetti-vamente a 4 volte la posta e 6, seguiti da Guarin a 6,50 e Berardi a 7. Attenzione alle palle inattive, con i difensori Ranocchia e Peluso tra i più pericolosi e offerti intorno a 18 volte la giocata. Per i più

tecnologici ricordatevi che attraverso il vostro Iphone, Smarthpone o Tablet pote-te scaricare le applicazioni di diversi Concessionari di Gioco che vi permetteranno di scommettere live sull’e-vento. Il divertimento è as-sicurato ma ricordatevi di GIOCARE CON RESPON-SABILITA’. Infine uno sguar-do al match che chiude la domenica di campionato: al “Tardini” è di scena il Mi-lan di Pippo Inzaghi contro la formazione di Donadoni e dell’ex Cassano. Rossoneri reduci dall’ottima impres-sione destata all’esordio con la Lazio, mentre i ducali vo-gliono subito riscattare l’ina-spettato ko di Cesena. Una gara dal profumo di pareg-gio, opzione che viene offerta mediamente intorno al 3,30.In bocca al lupo.

E’ passato quasi un anno dal rotondo

7-1 dell’Inter in casa del Sassuolo (era la IV giornata) e ora ci risia-mo: le due squadre si affrontano a San Siro e hanno dato risposta ai numerosi quesiti che sorgevano spontanei l’anno precedente. Da una parte, sponda In-ter, un anno fa erava-mo agli albori dell’era Thohir e i tifosi interi-sti stavano assimilando un cambio epocale e finora unico in Italia. Si passava da una ge-stione familiare di un grande presidente ti-foso e mecenate della causa interista ad un business men con l’o-biettivo di massimiz-zare in primis i profitti e conseguentemente incamerare le vittorie. Un cambio di filoso-fia gestionale radicale

Arrivano le risposte… MarcoPapetti

riflessioni

e per certi versi anche rischioso. A distanza di un anno abbiamo assi-stito ad una lenta ma inesorabile rivoluzione che mira ad una orga-nizzazione societaria con i conti in ordine. Il mercato dei giocatori non ha risvegliato l’a-nimo sognatore dei ti-fosi ma ha visto il dise-gnarsi di una squadra razionale e competitiva in ogni reparto. Certo i vari Fraizzoli, Pellegri-ni e Moratti hanno re-galato un giocatore im-portante alla squadra come biglietto da visi-ta pagandolo e magari rimettendoci dei soldi infiammando la piazza e ridestando la voglia di Inter. Thohir si è pre-sentato con Hernanes a gennaio e quest’esta-te ha preso i giocatori voluti da Mazzarri. La voglia di Inter da par-

te della tifoseria si è manifestata in modo eclatante con il debutto stagionale contro i mo-desti islandesi del Stjar-nan con oltre 45 mila sostenitori allo stadio. Thohir ha fatto centro e chi ben comincia è a metà dell’opera. Dall’al-tra parte il Sassuolo dopo la scoppola rime-diata con l’Inter l’anno precedente sembrava fosse inesorabilmen-te destinato al baratro. Dopo il rodaggio ini-ziale gli errori di per-corso (vedi Malesani) il Sassuolo è diventato una realtà italiana in grado di competere e ben figurare nella mas-sima serie italiana. Ha superato le difficoltà e anche per quest’anno la squadra sembra co-struita per lottare per restare in paradiso.

Page 5: N 33 2014 inter sassuolo

5domenica 14 settembre 2014

Senza dubbio il personag-gio più atteso dell’Inter

nella prima prima sfida casalinga contro il Sassuo-lo è Mateo Kovacic. Dopo l’esplosione nel preliminare di ritorno di Europa Lea-gue con le sue prime reti in nerazzurro (ben tre segna-te in un’unica gara) contro lo Stjarnan a S. Siro lo scor-so 28 agosto, il “bambino” della Croazia, reduce dalla gara di qualificazione eu-ropea 2016 contro Malta di martedì scorso, si ripresen-ta al pubblico di casa. Non perdere la concentrazione per il fantasista nerazzurro vuole dire molto in que-sta stagione nella quale il presidente Thohir, proprio da un giovane come lui, si aspetta molto soprattutto per rilanciare l’Inter verso le zone alte della classifica. Il suo obiettivo, una volta rotto il ghiaccio in campo internazionale, è continua-re a deliziare con i suoi gol la grande platea interista. Contro il Sassuolo, squa-dra non di rango, ma ca-pace di fare brutti scherzi quando meno te lo aspetti, Mateo, ormai titolarissi-mo, cercherà di fare quello che in realtà spesso riesce ai numeri dieci e ai gioca-

Kovacic rivede San SiroE sogna il gol in campionato

tori di fantasia: gonfiare le reti. I supporter nerazzurri lo sperano, anche perché il ragazzino di Linz, a dif-ferenza dello scorso anno, pare aver acquisito una maggiore sicurezza, più co-raggio e personalità sia in fase di impostazione della manovra che in quella di conclusione. Si è discusso molto in passato sul ruolo più congeniale al giocato-

re: centrocampista avan-zato o playmaker del cen-trocampo nerazzurro? Il problema per un giocatore di talento come lui, credo non si ponga. Mateo, se impegnato con continui-tà, può essere decisivo in ogni gara. I tifosi della be-neamata lo sanno benissi-mo e domenica, nella sfida contro i neroverdi allenati dal tecnico Di Francesco,

per il talentuoso calciato-re croato potrebbero esse-re pronti altri applausi…

Luigi Rubino

protagonista

Nata in quel ri tro vo degli ar ti sti lo si sa, così son gli in te ri sti,

fuori il cielo era stel la to e i co lo ri ci ha ispi ra to.Ne raz zur ra, notte a pri ma ve ra come ogni sin go la ban die ra,

ne raz zur ra come Pri sco quel la che io pre fe ri sco.Qui, gio ca to ri d’ogni na zio ne par la no la lin gua del pal lo nee ciò che conta in fondo è che siamo tutti fra tel li del mondo.

Ne raz zur ri siamo noi ma che ne sa pe te voidella lo gi ca fol lia dell’alone di magia.

Ne raz zur ri siamo noi ma che ne sa pe te voisolo noi su quel la vetta con la ma gi ca tri plet ta.

Certo, sì lo so siamo esi gen ti pre ten dia mo spes so dei ta len tio solo un goc cio di “ ve le no” con i suoi drib bling sul ter re no.

Gio ca no i bam bi ni del pia ne ta,l’In ter cam pus è una co me ta

da se gui re sui tac chet ti nel ri cor do di Fac chet tisulle orme di Za net ti.

Qui, gio ca to ri d’ogni na zio ne par la no la lin gua del pal lo nee ciò che conta in fondo è che siamo tutti fra tel li del mondo.

Ne raz zur ri siamo noi ma che ne sa pe te voidi una vita sem pre in A sto ria che non finirà.

Ne raz zur ri siamo noi ma che ne sa pe te voisolo noi su quel la vetta con la ma gi ca tri plet ta.Ne raz zur ri siamo noi ma chi dia vo lo siete voi

siam mae stri d’iro nia siamo im mu ni alla fol lia.

E’ una bella lotta, da una par-te l’entusiasmo e la passione

per i colori nerazzurri di Gian-felice Facchetti, figlio del gran-de Giacinto, e dall’altra parte lo scrittore e cantautore Fabrizio Canciani che non ha mai fatto mistero del grande amore per la Beneamata, già autore di testi a lei dedicati: Bonimba, Pancev,

Nerazzurri siamo noi e tanti al-tri. La musica è di Stefano Covri, non c’è da dubitare, anche lui in-terista dal più profondo del cuo-re. Ecco, la miscela è pronta. Ma tutti insieme riusciranno a scal-zare il ‘vecchio’ inno nerazzurro “Pazza Inter”? Si, il punto è pro-prio questo, tutti insieme vor-rebbero contribuire al processo

in atto e se la proprietà della Be-neamata è potuta passare nelle mani orientali di Thohir perché non provare a mandare in ar-chivio anche l’attuale ‘vecchio’ inno? La lotta si fa sicuramente dura e nella peggiore delle ipo-tesi, perché no, l’Inter potrebbe avere anche un secondo inno!

Riportiamo il testo

L’ARIA DI CAMBIAMENTI ALL’INTER COINVOLGE ANCHE L’INNO

Page 6: N 33 2014 inter sassuolo

domenica 14 settembre 2014 6

SeveraBisceglia

cugini

GiovanniLabanca

vita di club Grande voglia di rivincitaLa Beneamata non si smen-

tisce: illude e delude. Così pure quest’anno, dopo la facilis-sima vittoria contro i malcapitati giovanotti venuti dal freddo e salutata da ben 40 mila paganti tifosi, si è miseramente blocca-ta all’apparir del vero, il Toro di Ventura, proprio come la cele-brata e gracile Silvia di Leopardi. Mazzarri ci è o ci fa ed i tifosi non ci stanno più al gioco delle illusioni e, nonostante le mille festanti bandiere che si son viste all’Olimpico di Torino, preten-dono la verità da subito, dopo un anno di prove e controprove che hanno fatto dannare l’anima anche ai più sfegatati: è capace

di allenare e mettere in campo una squadra decente con nerbo e determinazione o si confer-ma un bluff in salsa nerazzurra che, a cominciare dal presidente, non piace affatto. Ci verrebbe la voglia di prendere in prestito Amleto: essere o non essere? La-sciamo stare i fantasmi del pas-sato e sentiamo cosa ne pensano i tifosi, dal Pollino alle Alpi, il cui parere è bene che in casa neraz-zurra venga tenuto in massima e debita considerazione, se proprio non si vuole che il dispiacere non degeneri in dissenso aperto, cosa che non rientra nel costume del tifo interista, almeno per ora.

Sergio Praino e Riccardo Maccafferri (nella foto),

dell’Inter Club Lauropoli dalla provincia di Cosenza, Pino Ca-prara, vice presidente dell’Inter Club Terranova di Pollino, uni-tamente ai colleghi Vitaliano Fanelli di Francavilla sul Sinni e Vincenzo Vergallito di Seni-se, tanto per restare in Lucania, esprimono la loro cocente delu-sione senza mezzi termine e non ammettono attenuanti di nessun genere per una squadra rinnova-ta che balbetta come un bambino della prima elementare, senza mordente e senza gioco e tanti inutili falli. Invocano, altresì, un cambio di marcia repentino e du-raturo, altrimenti si vedrebbero vanificati gli sforzi economici del-la società, che si potrebbe già pen-tire dell’avventura in cui si sono cacciati i nuovi e generosi pro-prietari. Risalendo la Penisola, dalla Campania nerazzurra, co-ordinata dalla splendida vetera-na Adriana Di Leva (nella foto), più o meno le considerazioni non si discostano dai precedenti , con l’aggiunta che agli sforzi, anche economici, dei soci dei club, ci

Riccardo Maccaferri

Adriana Di Leva

sia una immediata sterzata dopo la figura scialba fornita sotto la Mole e che i bla bla dello strapa-gato Mazzarri lascino il posto, già da questa domenica, ad una bel-la e convincente vittoria contro il Sassuolo, impresa non impossibile che segni un distacco netto con il passato e dia seguito a quella con-tinuità combattiva che contrad-distingue una squadra vera da una raccogliticcia, proprio quello

vanno dallo sconcerto alla paura che si debba ancora tanto soffrire per vedere l’Inter lottare alla me-glio per entrare in Europa League, un semplice contentino che anda-va bene l’anno passato, ma che non è da prendere nel modo più assoluto come obiettivo in quello che dovrà essere, invece, l’annata della rinascita e l’avvio verso mete più prestigiose che competono ad una squadra blasonata come

che i tifosi campani non voglio-no nel modo più assoluto. Sotto il Cupolone, l’entusiasmo iniziale si è scalfito, come non accadeva da anni, con considerazioni che

quella nerazzurra. Mazzarri non può più sbagliare, altrimenti am-metta la sua fisiologica incapaci-tà e lasci l’incomodo ad altri più capaci. Dalla sponda Romagnola,

feconda terra di belle marine e tifosi calorosi, la rabbia si river-sa in primis sui flaccidi giocatori, sembrati ballerini d’altri tempi e spaesati al primo impatto con il campionato e mettono sotto accu-sa anche la preparazione atletica, disturbata, secondo i più, dalle trasferte americane, buone per il businness, ma cattive compagne della preparazione pre-campio-nato che una volta aveva model-li più logici e meno stressanti, in termini di fatica. Non possiamo dar loro tutti i torti, come non possiamo non essere d’accordo con i rimbrotti che arrivano dalla To-scana e dalla Liguria, regioni da dove soffia un vento nient’affat-to piacevole per le orecchie della nuova squadra, anche se, ci man-cherebbe altro, arrivano anche in-citamenti a non mollare al primo intoppo e non lasciare il posto allo scoramento che potrebbe colpire i giovani cavalleggeri della nuova pattuglia che dovranno onorare una maglia non bellissima este-ticamente, ma pur sempre carica di titoli. Il Triveneto non si lascia sfuggire l’occasione per muovere severi rimproveri al comporta-

mento della domenica passata, ma sono pronti a concedere fidu-cia a tutti, sempre che dimostrino di meritarla con quanta più grin-ta possibile da tirare fuori da qui

alla fine. Insomma, non vogliono un’Inter inferiore al Milan, so-prattutto, visto che Juve e Roma sono di un altro pianeta. Chi ha orecchie per intendere, lo faccia pure. Abbiamo lasciato per ultimi i tifosi di Piemonte e Lombardia, i più vicini alla squadra, in senso

anche fisico. A San Siro la fanno da padroni e non hanno più vo-glia a fare il tifo a vuoto, come prediche nel deserto. Il loro fiato soffierà forte sul collo degli uomi-

ni di Mazzarri, per far capire che a Milano si viene per giocare bene e vincere e non solo per passare all’incasso a fine mese. La delu-sione, dopo la prima prova a vuo-to, è tanta e ben reclamata, ma, allo stesso tempo anche la fiducia che ben presto il distacco dalle

prime sarà presto recuperato, solo che se ne abbia voglia. Proprio quella che dovrebbero avere gli eredi di Mazzola, Corso e forma-zione recitando. Capito Mazzar-ri, se vuoi assaggiare il “panetun”.

In vista della trasferta di Par-ma tutto è pronto in casa Mi-

lan, l’entusiasmo, quello che fa bene, è alle stelle e la lotta per un posto da titolare è ufficial-mente aperta. Filippo Inzaghi, uscito vittorioso nella partita d’esordio contro la Lazio a San Siro, sa bene che il terreno del Tardini non è dei più facili da espugnare, infatti i rossoneri non vincono a Parma dalla sta-gione 2011-2012 quando vinse-ro, sotto la guida di Allegri, per 2-0 con i gol di Ibrahimovic ed Emanuelson. SuperPippo è un grande motivatore e non lascerà nulla al caso, domenica sera si gioca per i tre punti e non è am-messa alternativa. Grande at-tesa per il debutto di Fernando Torres che dovrebbe partire ti-tolare. Il tecnico rossonero deve sciogliere qualche piccolo nodo in vista anche del possibile stop di El Shaarawy per problemi alla caviglia. Dovrebbero parti-re dal primo minuto sia Menez, questa volta come attaccante esterno, ruolo a lui più conge-niale, che Honda. Quest’ultimo potrebbe vedersi soffiare il po-sto da uno scalpitante Bona-

TORRES TITOLAREventura. Confermati Alex, una certezza nella difesa rossonera, Bonera che tornerebbe a fare il centrale (l’alternativa ricadreb-be su Zapata) supportato dai terzini Abate e De Sciglio. Nes-sun dubbio a centrocampo, Poli, de Jong e Muntari proveranno a guidare le danze, la porta ros-sonera dovrebbe essere al sicuro con Diego Lopez. Lo schiera-mento 4-3-3 è quello preferito da Inzaghi, il trio d’attacco El Shaarawy-Menez-Honda, che ha fatto benissimo contro la La-zio, potrebbe essere modificato, sempre in assenza del Faraone, con il nuovo acquisto Bonaven-tura sulla fascia oppure Menez e Honda esterni con Torres unica punta. Fin qui tutto bene, ma bisogna fare i conti con mister Donadoni, il tecnico gialloblu in quanto a motivazioni non ha nulla da invidiare a Inzaghi.

Page 7: N 33 2014 inter sassuolo

7domenica 14 settembre 2014

FioreMarro

giù al nord Napoli-Chievo? Mister Edy Reja avrebbe risposto: “Avimma vencere!”Con questo Napoli non so

se ridere o piangere, co-munque è complessivamente una squadra scarsa. Certo la metà dei calciatori è ancora con la testa ai mondiali e con il fisico sulla spiaggia ma gli errori difensivi sono oramai una costante che dura dalla prima del campionato passa-to e tragicamente sempre gli stessi. Al di là del risultato di Genova non credo potremo puntare certo allo scudetto. Però su tutto serve sottoline-are una cosa, nelle dichiara-zioni di Rafa Benitez ai talk show televisivi sportivi, ha dichiarato a chiare lettere che il calcio italiano è stressante e che dalla prima giornata in poi già si parla di chi ha vinto il campionato e chi è retro-cesso, dichiarazione che sa di tirata d’orecchi all’intero baraccone mediatico attri-buendo il demerito di questa situazione ad una categoria su tutti cioè quella dell’infor-mazione che pare sia la vera responsabile di questo stato di stress continuo, che a det-ta sua produce tra l’altro solo malessere e nulla più visto che il calcio nostrano anche per questi motivi non è oggi tra le élite europee. Un vero j’accuse che ha spiazzato tutti, quel: “Ma cosa stai dicendo”, a Massimo Mauro è stata la ciliegina sulla torta in repli-ca alle critiche sterili del ex juventino. In questa prima di campionato di novità ce ne sono state davvero pochine, la Juventus vince regolarmen-

te come da copione oramai, Walter “Piangina” Mazzarri inscena il suo oramai risaputo sketch alla Pappagone, quello del lamento d’obbligo: “E l’ar-bitro l’è stato poco hiaro e per nulla hompetente si c’era il rihore su di loro allora anche per noi e c’era uno, siamo pe-nalizzati home sempre.” E poi si è dimenticato che però Lar-rondo l’ha sbagliato il rigore sennò avrebbe perso senza tra l’altro mai tirare in porta una sola volta; la novità se voglia-mo dirla tutta sono stati gli arbitri che pare non abbiamo commesso strafalcioni ma confidiamo poco in una con-tinuità del genere, troppa gra-zia Sant’Antonio. Da applausi il ritorno di Maestro Zdeněk Zeman che ha coniato la fra-se più bella della prima do-menica pallonara di questo campionato 2014-2015 che alla domanda del giornalista se si fosse attrezzato con la squadra per non retrocede ha

replicato con un: “Chi parte per salvarsi è già retrocesso!” Dieci e lode a lui che conside-

ro il più grande degli istrut-tori. Ritornando agli azzurri partenopei e analizzando la

prima gara contro il Genoa, che ha giocato una gara ga-gliarda, sottolineo gli errori difensivi di sempre, credo che il problema della difesa napo-letana non siano i difensori in sé ma il sistema difensivo di Don Rafè che è carente, ma finchè ne farà uno più dell’av-versario avrà sempre ragione lui e torto noi. Prossima tap-pa il Chievo di Verona, bestia nera, squadra della Paluani, società che gioca in serie A ricordando quelle alchimie strategiche di una volta, sag-gezza e attenzione ai talenti come accadeva un tempo, penso al Foggia di Pasquale Casillo al Catanzaro di Nicola Ceravolo o all’Avellino di An-tonio Sibilia, veri “miracoli”

della padata di casa nostra, dove per tenersi in piedi ser-vivano i talenti come Ciccio Baiano, Beniamino Vignola o Edy Bivi una lezione a quelli che pensano siano solo i danè a portare avanti un progetto calcistico, il pallone conti-nua per fortuna a misurarsi più con la tipicità eccelsa dei calciatori talentuosi che con la sola vil moneta, anche se le cose cambiano. L’ultima in casa la pareggiammo con i ve-neti l’anno scorso, un incredi-bile 1 a 1 sempre per l’atavica mancanza di solidità tattica dalla trequarti in giù, il fattore San Paolo stavolta sarà deter-minante. Come diceva mister Edy Reja: “Unico pronostico possibile? Avimma vencere!”

LauraTangari

campionatoJuventus e Roma hanno scal-dato i muscoli ieri sera con-

tro Udinese e Empoli mentre il Milan proverà oggi al Tardini a chiudere in cassaforte col Parma altri tre punti fondamentali per mantenere la tabella di marcia stilata da Inzaghi nel giorno del-la sua promozione sulla panchi-

INSIDIA SASSUOLO PER L’ INTER

na rossonera quale sostituto di Seedorf. Con la Lazio quindici giorni fa è andata benissimo e di conseguenza se il buon giorno si vede dal mattino Torres e com-pagni contro la formazione di Donadoni potrebbero fare il bis. Nell’alta classifica, con un po’ di fortuna, troviamo anche il Napo-

li capace di strappare a Marassi col Genoa un successo insperato accolto con un grande sospiro di sollievo da Benitez ormai con-vinto di dover dividere la posta con Gasperini. I partenopei han-no rischiato parecchio e oggi sa-ranno chiamati alla controprova affrontando al San Paolo quel

Chievo che ha fatto soffrire non poco i campioni d’Italia della nuova Juventus guidata da Max Allegri. I riflettori, comunque, sono puntati questo pomeriggio su San Siro dove l’Inter mazza-riana col Sassuolo dovrà far ve-dere che la società sul mercato ha agito bene. E’ atteso un duello

a distanza fra Berardi e Palacio e fra Zaza e Osvaldo ma quello che teme Mazzarri è la freschezza dei neroverdi che nella prima del Mapei avrebbero meritato qual-cosa in più del pareggio messo in bacheca col Cagliari di Zeman. Ad alzare il capo dopo la scon-fitta dell’Olimpico con la Roma è pure la Fiorentina ormai nuo-vamente orfana di Pepito Rossi. La Viola sotto gli occhi del presi-dente del consiglio Renzi dovrà dimostrare col Genoa di aver as-sorbito il passo falso iniziale con i giallorossi di Rudi Garcia ed essere pronta al prossimo impe-gno di Europa League di giove-dì prossimo. Interessanti anche Verona-Palermo e Cagliari-Ata-lanta con gli isolani di Zeman e gli scaligeri di Mandorlini alla ri-cerca di una vittoria di prestigio. Da seguire l’esordio in trasferta del Cesena a Roma con la Lazio e la sfida di Marassi fra la Samp e il Torino reduci dal velenoso pareggio casalingo con l’Inter.

Zdeněk Zeman

Ha grandi ambizioni il pre-sidente Erick Thohir che

ha visto crescere ulteriormente la sua fama grazie all’acquisto dell’Inter. L’Indonesia lo accla-ma tra i più grandi d’oriente. La società nerazzurra vuole e deve

THOHIR VUOLE L’INTER TRA LE PRIME 10 SQUADRE AL MONDO

tornare ai fasti di un tempo, que-sto ricucirebbe i rapporti con la tifoseria delusa, e soprattutto ha la necessità di fare cassa. Thohir sembra avere le idee chiare e spa-zia tra mercato, l’idea di un nuo-vo stadio e altro ancora: “...Con il mercato abbiamo provato a ridurre l’età media della squadra e, in tal senso, è importante l’in-nesto di nuovi giocatori giovani. Abbiamo diminuito il numero di giocatori in rosa e il nostro settore giovanile è tra i migliori d’Euro-pa. Stiamo anche studiando la

costruzione di un nuovo stadio, in questo bisognerà consultarsi con il Comune di Milano. La proprietà dell’impianto è importante -con-tinua il presidente- perché una società non deve più puntare uni-camente sui diritti televisivi come fonte di ricavi. Ma non è questo il momento per procedere in questo senso, dobbiamo prima di tut-to portare l’Inter alla vittoria in modo costante”. Thohir conferma l’intenzione di portare l’Inter in Asia per il tour e si augura che arrivi anche l’Inter Campus.

MarjljaBisceglia

pillole

Page 8: N 33 2014 inter sassuolo

domenica 14 settembre 2014 8

José Rodolfo Pires Ribeiro Dodò

Page 9: N 33 2014 inter sassuolo

9domenica 14 settembre 2014

L’Italia di Conte piace. Gli azzurri del dopo

Prandelli, a distanza di ben tre quarti di secolo, sono riusciti finalmente a battere sul proprio terreno la Nor-vegia bestia nera dei nostri colori e squadra tosta e dura come il marmo prima di arrendersi. A manda-re a picco la nave vikinga del coach Olsen sono stati Zaza e Bonucci, due gioca-tori sui quali Conte, scusate il gioco di parole, contava

LuigiSada

nazionale

Van Gaal sulla grati-cola in Premier Le-

ague dopo la partenza ad handicap dello Uni-ted già staccato di sette punti dal Chelsea e dal sorprendente Swansea. Al mister olandese la dirigenza della squadra più blasonata dell’In-ghilterra ha fatto ponti d’oro regalandogli fior di campioni ma i risul-tati sono stati disastrosi. Rooney, promosso ca-pitano, non ha portato fortuna e quest’oggi lo United, per provare a ri-

ITALCONTE FUNZIONAparecchio. Il primo, ovvia-mente per rilanciare l’ane-mico attacco delle figurac-ce in Brasile, il secondo per rattoppare le falle difensive della squadra prandelliana. Bene, Zaza del Sassuolo, ha segnato e colpito la tra-versa, Bunucci juventino doc, non solo ha tenuto indenne la porta di Buf-fon ma ha steso al tappeto con una perfetta inzuccata i norvegesi mettendo al si-curo il risultato per la gioia

dello agitatissimo Antonio citì. Insomma, meglio di così non poteva andare. Il primo tassello nella mar-cia verso l’Europeo 2016 è stato messo e i complimen-ti sono arrivati a valanga. Peccato per l’infortunio di Immobile con il Borussia di Klopp che manda ma-ledizioni verso il nord per questo contrattempo. L’Ita-lia di Conte è sicuramente sulla buona strada: qualche giorno prima aveva battuto in amichevole l’Olanda a Bari lasciando qualche per-plessità per via della gara giocata in inferiorità nu-merica dei nostri avversari ed i gol segnati fortunosa-

mente. Ma martedì in Nor-vegia la musica è cambiata in meglio aprendo delle buone prospettive per il fu-turo. Futuro che si chiama Arzebajan. dove tutto do-vrebbe filare liscio. Ma at-tenzione perchè le piccole crescono. Avete visto come è finita per l’Ungheria e la Bosnia rispettivamente con l’Irlanda del Nord e Cipro? Tutte e due al tappeto. A Budapest e Sarajevo. Un dramma, quasi nazionale.

FALCAO E DI MARIA PRONTI A FAR SFRACELLI

di Luigi Sadaestero

Manchester United- Louis van Gaal con Angel di Maria

sollevare la testa, tente-rà di battere il modesto QPR con l’apporto dei nuovi arrivati Falcao e Di Maria costati un capitale ai magnati del Manchester malgrado le critiche e le battute vele-nose sui quattrini sbor-sati al Real Madrid e al Monaco. Chi va bene è invece il Liverpool di Balotelli che ha gettato ormai il guanto di sfida per il primato al Chel-sea di Mourinho. In Liga ci si chiede anco-ra come ha fatto prima del turno di sospensio-ne per gli impegni delle Nazionali a prenderne quattro il Real Madrid

dalla Real Sociedad. I baschi in rimonta han-no asfaltato Benzema e

compagni regalando ai propri tifosi uno spet-tacolo stupendo in ri-monta. E pensare che la Sociedad era stata mes-sa sotto senza problemi una settimana prima dall’Eibar neo promos-sa in Liga con un secco 2-0. Va un po’ meglio il Barcellona di Luis Enri-que spettatore del derby di Madrid fra il Real e l’Atletico. Dura realtà per Carletto Ancelotti. In Bundesliga rallenta leggermente il Bayern Monaco mentre a farla da padrona è il Bayer Leverkusen che la scorsa settimana ha espugnato Dortmund calpestando Klopp. In Francia va malissimo il Monaco ormai orfano di Falcao

finito al Manchester. annaspa nei bassifondi col Psg che sorride per la tripletta di Ibrahi-movic segnata al Saint

Etienne (5-0 il finale) mentre al comando del-la Ligue 1 tiene il Bor-deaux oggi in campo contro il Guingamp.

Page 10: N 33 2014 inter sassuolo

domenica 14 settembre 2014 10

Yann M’Vila

Pablo Daniel Osvaldo

Page 11: N 33 2014 inter sassuolo

11domenica 14 settembre 2014

Nemanja Vidić

Page 12: N 33 2014 inter sassuolo

domenica 14 settembre 2014 12

Al Misano World Circuit in-titolato a Marco Simoncelli

oggi sarà di scena la tredicesima gara di questo Mondiale, tutto è pronto, soprattutto il pubblico che non vuole perdersi l’ennesi-

LA MOTOGP APPRODA A SAN MARINOMarjljaBisceglia

motogp

Andrea Dovizioso.Valentino Rossi

Marc Marquez

Sul circuito di Monza deludo-no le Ferrari e, come se non

bastasse, abbiamo assistito anche al primo ritiro stagionale del-la Rossa, non accadeva dal GP della Malesia del 2010, ad opera di Fernando Alonso. I bolidi di Maranello non sono mai entrati in gara e non fanno più paura, è così sin dall’inizio di questo mondiale. Il timore è che pro-babilmente non avranno molto da correre neppure a Singapore, prossima tappa. Il primo pilota Ferrari e il compagno di scude-ria Kimi Raikkonen appaiano svuotati, come se non avessero da dare molto a questo mondia-le consapevoli dei grossi limiti delle monoposto del Cavallino

Classifica PILOTI1 - N. Rosberg 238 punti2 – L. Hamilton 2163 – D. Ricciardo 1664 – V. Bottas 1225 – F. Alonso 1216 – S. Vettel 1067 – J. Button 728 – N. Hulkenberg 709 – F. Massa 5510 – Fanalino di coda K. Raikkonen 41 punti

Classifica COSTRUTTORI1 – Mercedes 454 punti2 – Red Bull Racing 2723 – Williams 1774 – Ferrari 1625 – McLaren 110

Tutto prima o poi finisce. Fi-nisco gli amori, i sodalizi e le

grandi intese in team così impor-tanti come la Ferrari. Il divorzio di Luca Cordero di Montezemo-lo dal Cavallino rampante coste-rà diversi milioni a quest’ultimo e chiuderà un’epoca fatta di suc-cessi e strapotere, certo non ne-gli ultimi anni. Una rivoluzione veramente epocale. Sergio Mar-chionne e Luca di Montezemolo non hanno altro da dirsi se non, come spesso accade in amore, polemizzare, a volte anche in

FERRARI: FINISCE UN’EPOCABiancaAra

formula1 modo acido, su come avrebbe o sarebbe dovuto essere… Da mercoledì è ufficiale, la Ferrari avrà un nuovo presidente dal 13 ottobre pv, data in cui Monte-zemolo lascerà la carica dopo i festeggiamenti per i 60 anni del-la Ferrari in America. La carica sarà ricoperta dall’ad della Fiat, Sergio Marchionne. Nei divorzi di questa caratura, i soldi hanno un peso notevole, al presidente uscente spetterà una liquidazio-ne pari a 27 milioni di euro. La Fiat precisa che all’ex presiden-te l’importo di 13 milioni e 710 mila euro quale indennità di fine mandato e altri 13 milioni e 253 mila euro a fronte dell’impegno del presidente uscente a non svolgere attività in concorrenza

con il Gruppo Fiat. Le parole di Luca Cor-dero di Montezemolo lasciano traspari-re tutta l’amarezza per questo divorzio, non poteva essere diversamente: “É un giorno importante perché dopo 23 anni, passati molto in fretta, oggi rassegno le dimissioni dalla Ferrari. Obiettivamente credo che sia finita un’epoca e un ciclo dell’azienda. Grazie ai risultati e alla forza della Ferrari, se ne apre un’altra che spe-ro, penso e auguro possa essere una cosa nuova e più importante». Pensavo di an-dare via alla fine dell’anno prossimo, ma l’inizio di una fase nuova mi ha convinto a presentare le dimissioni -facendo riferi-mento allo sbarco di Fiat Chrysler (Fca) sulla Borsa americana previsto appunto

proprio per il 13 ottobre-. Ora bisogna guardare avanti. La Ferrari avrà anco-ra più forza, si tratta di lavorare sodo ancora da parte mia fino al 13 ottobre. Sono contento di aver fatto il mio do-vere fino in fondo e sono contento di aver gestito questa azienda straordi-naria e penso di uscire nel momento giusto. Quando divenni presidente di Fiat, solo io e Sergio sappiamo quan-to la Fiat aveva le gambe nel baratro”. Sergio Marchionne, da canto suo, ha precisato che la loro amicizia non sarà lesa dagli eventi degli ultimi giorni e l’importanza di salvare e proteggere quanto è stato fatto fin qui. Enzo Fer-rari avrebbe permesso tutto questo?

di Bianca Araformula1 Gran Premio d’Italia Hamilton e Rosberg protagonisti

Disastro Ferrari

che non appare più così rampante. Entrambe le prestazioni hanno deluso i tanti tifosi accorsi anche quest’anno a Monza e non ne fa certo mistero Fer-nando Alonso che dichia-

ra nell’intervista post gara: “Abbiamo fatto una bella sequenza di gare sempre senza problemi, l’affidabi-lità è stato il nostro punto di forza, purtroppo è ca-pitato qui davanti al no-

stro pubblico. E’ una sensazione amara non vedere la bandiera a scacchi, soprattutto con questo tifo”. Entrambi i piloti della Ros-sa sembrano non crederci più, lo stesso Alonso dichiara scadente la sua monoposto, e la diatriba al vertice societario non facilita le cose, ormai l’intera squadra è allo sbando: Domenicali à stato mandato via e Mattiacci è riu-scito a fare anche peggio, Mon-tezemolo-Marchionne non par-lano più la stessa lingua. Merito alla Mercedes che mette in pista delle macchine veramente irrag-giungibili, ci provano a turno,

nulla da fare. Grande merito a Lewis Hamilton, nonostante una partenza tra le meno brillanti, che rimonta come un missile facendo suo il Gp d’Italia. Con i due piloti targati Mercedes, Nico Rosberg è riuscito anche a fare indigestione di fischi a causa dei molti errori commessi, sale sul podio un rincuorato Felipe Mas-sa, nessun problema con la sua Williams. Ancora deludente la prestazione di Sebastian Vettel, lontano anni luce da quel ragaz-zo che saltava sul gradino più alto del podio lo scorso mondiale.PEGGIO di così…!!!

di Silverstone Marquez ha egua-gliato il precedente record stabi-lito da Valentino Rossi nelle sta-gioni 2002 e 2005 e se vincesse anche questa gara avrà la possi-bilità di chiudere definitivamen-te il Mondiale davanti al pubbli-co di casa al MotorLand Aragon previsto per il 21 settembre pros-simo. Anche Valentino Rossi è pronto a conquistare un impor-tantissimo record: oltrepassare il muro dei 5000 punti conquistati in carriera, grazie al terzo posto di Silverstone ha raggiunto quo-ta 4987 punti totali nella classe

regina, se oggi chiude almeno al quarto posto il record assoluto è suo. Chi, invece, ha conquistato il maggior numero di vittorie su questo circuito è Jorge Lorenzo, la prima in 250cc nel 2007 e tre vittorie consecutive nelle ultime tre stagioni nella classe MotoGP. Molto attese le prestazioni delle Ducati, il pubblico di casa avrà gli occhi puntati soprattutto sul-la Desmosedici di Andrea Dovi-zioso che ha lasciato ben sperare dopo gli ottimi test svolti su que-sto circuito. durante il finesetti-mana che ha preceduto la gara.

mo dominio Honda e magari un guizzo dell’intramontabile Va-lentino Rossi. Tredicesima gara su diciotto previste, undici sono le vittorie già messe in cassaforte dal campione del mondo in ca-rica Marc Marquez, cos’altro po-trà dire o dare questo mondiale. Sicuramente il pilota di Cervèra approfitterà delle ultime sei gare per aumentare il numero dei re-cord fin qui collezionati uno su tutti: battere il primato di vitto-rie in una sola stagione conqui-stato da Mick Doohan nel 1997. Qualche numero: Con la vittoria

Page 13: N 33 2014 inter sassuolo

13domenica 14 settembre 2014

CONTADOR IL GRANDE

L’EA7 si rifà il truccol post scudetto ha regalato all’O-

limpia un sacco di novità a co-minciare dall’estate travagliata di Daniel Hackett. Il play dell’EA7 il 18 luglio ha abbandonato sen-za motivazione e giustificato motivo il raduno della Nazio-nale, in aperta polemica con lo staff medico che lo aveva invita-to a proseguire gli allenamenti, nonostante le condizioni fisiche poco brillanti. Un comporta-mento che ha provocato l’im-mediata reazione dei compagni, ma soprattutto della Federazione che, attraverso un procedimen-to disciplinare, ha squalificato il giocatore fino ad aprile 2015, ma che gli permetterà di giocare l’Eurolega. Non è successo solo questo. Livio Proli, infatti, il 29 agosto ha lasciato per motivi per-sonali la presidenza della società, passando il testimone a Flavio

BeppeVigani

basket

L’Olimpia cambia metà squadra in vista della nuova stagionePortaluppi, cuore Olimpia, poi-ché è cresciuto nel vivaio del club milanese e nel 1996 ha vinto an-che il campionato italiano. Nel frattempo, il club si è mosso an-che sul mercato. Keith Langford, Curtis Jerrells, Gani Lawal , C. J. Wallace e Kristjan Kangur sono partiti e sono stati sostituiti da:Linas Kleiza, ala lituana di 29 anni, 7 stagioni NBA tra Den-ver e Toronto, ex Olympiacos e Fenerbahçe. Ha vinto un ar-gento e un bronzo agli Euro-pei e un bronzo al Mondiale.MarShon Brooks, guardia di 25 anni. 1ª scelta di Boston 2011, due anni a Brooklin (il primo 12,6 punti di media), l’ultima stagione tra Celtics, Warriors e Lakers.Joe Ragland, arrivato a Cantù alla vigilia dei playoff 2013, nella top ten dei marcatori all’ultimo

campionato a 6.2 di media, 2° as-soluto da tre punti. Trent Meacham, originario dell’Illinois (USA), 29 anni il 26 settembre, play proveniente dal campionato francese.Shawn James, pivot di 30 anni 2,08 m i altezza, tre stagioni al Maccabi, nel secondo quintetto d’Eurolega nel 2013, l’anno scor-so fermo per infortunio.E’ rimasto Nicolò Melli, dato per partente. L’ala grande ha firma-to ancora per un anno, mentre Alessandro Gentile, nonostan-te sia stato selezionato al Draft NBA 2014, al secondo giro, dai Minnesota Timberwolves come 53ª scelta assoluta, che hanno ce-duto i propri diritti agli Houston Rockets in cambio di 1,5 milioni di dollari, ha deciso di giocare ancora con la squadra biancoros-sa, almeno per un’altra stagione.Il campionato inizierà il 12 otto-bre, la settimana dopo la Super-coppa italiana che si disputerà a Sassari in due giorni: le due finaliste di Coppa Italia (Sassari e Brindisi, che prenderà il po-sto di Siena, sparita dalla Serie A) e le due finaliste del campio-nato italiano (Milano e Roma, che giocherà al posto di Siena).

Linas Kleiza, ala dell’EA7, otto anni in NBA

LuigiSada

ciclismo

Battute finali oggi alla Vuelta di Spagna caratterizzata da

un super Contador che ha tenuto

Santiago il tedesco Degenkolb vincitore allo sprint di quattro tappe. Bene pure per i nostri portacolori Danilo Caruso, Fer-rari e Brambilla quest’ultimo cacciato dalla corsa dalla Giu-

Fabio Aru

Contador

settimana che ha visto protago-nista anche il nostro Alessandro De Marchi autore di una lunga fuga solitaria e raggiunto dalla coppia Contador-Froome quan-do all’epilogo mancavano una manciata di chilometri. Benis-simo anche l’altro azzurro Fabio Aru, ha fatto ancora un secondo colpaccio dopo quello del San-tuario de San Miguel de Ara-lar, vincendo a Monte Castrove dove ha battuto allo sprint, con arrivo in salita, il britannico Chris Froome, in classifica gene-rale quinto alle immediate spalle di Rodriguez. Fuori dai giochi il vincitore del Giro d’Italia Quin-tana. Fra i protagonisti di questa edizione della Vuelta che si con-cluderà nel tardo pomeriggio a

in pugno la corsa per il settanta per cento respingendo, a turno, gli attacchi di Valverde, Froome

e Quintana i più accreditati alla vigilia della manifestazione. Lo spagnolo della Tinkoff-Saxo ha

sferrato il suo attacco principa-le nel tappone della Cordigliera dove erano inseriti ben cinque Gran Premi della Montagna, con arrivo in salita a Capaferra-da Una frazione quella di metà

ria Internazionale proprio nel tappone di montagna per una scazzottata con un corridore russo. Brambilla sulla Cordi-gliera era in fuga con De Marchi.

Page 14: N 33 2014 inter sassuolo

domenica 14 settembre 2014 14

Nell’area di volo del Monte Cucco in Umbria si sono

chiusi i campionati italiani di deltaplano disputati su cinque prove tra i 75 ed i 115 km. Alla

volo

GustavoVitali

ANNO DIFFICILE PER IL VOLO LIBERO IN DELTAPLANO E PARAPENDIOCausa il brutto tempo che ha messo in serie difficoltà gli organizzatori delle manifestazioni

competizione erano presen-ti settanta piloti. La vittoria è andata per l’ennesima volta ad Alex Ploner (San Cassiano, Bol-zano), pluricampione del mon-

i Balcani, dal Friuli fino al mon-te Olimpo in Grecia. La Icaro di Varese si conferma produttore di ali altamente competitive. Da Kopaonik in Serbia la nazionale

do, seguito da Christian Ciech, trentino trapiantato a Varese, e da Suan Selenati di Arta Terme (Udine), protagonista lo scorso anno di un lungo cross attraverso

di parapendio è ritornata con una medaglia di bronzo faticosa-mente guadagnata alle spalle di Svizzera e Germania. Un Cam-pionato Europeo sfortunato dal punto di vista meteo, con poche prove valide disputate in condi-zioni non ottimali. Nelle classi-fiche individuali vince il tedesco Torsten Siegel con Luca Donini di Molveno (Trento) migliore degli italiani in settima posizio-ne. In campo femminile ha vinto la francese Seiko Fukuoka Navil-le. Gli altri componenti del team erano Davide Cassetta (Torino), i trentini Christian Biasi e Nicola Donini, gli altoatesini Franz Er-lacher, Peter Gebhard e Joachim Oberhauser, Silvia Buzzi Ferraris (Milano), Nicole Fedele (Gemo-na del Friuli) ed il CT Alberto Castagna di Milano. Ventidue le nazioni in gara. Sul Lago di Cavazzo (Udine) si è conclusa Acromax, tappa italiana della Coppa del Mondo di acroba-zia in parapendio, organizzata dal Volo Libero Friuli nell’am-bito degli eventi del progetto Gemona Città dello Sport e del Benstare. Assoluto il dominio dei francesi, a cominciare dalla classifica “solo”, cioè individuale, con Tim Alongi, seguito da Eliot Nochez e François Ragolski, tutti transalpini. Per la catego-

ria “syncro”, cioè a coppie, alprimo posto si collocano Raul Rodriguez (Spagna) e François Ragolski (Francia), seguiti da Tim Alongi e Eliot Nochez,  francesi, ed al terzo posto Rafael Goberna (Brasile) in coppia con Hernàn Pitocco (Argentina). Tra le donne primo posto all’un-gherese Alexandra Grillmayer dietro la francese Leila Simo-

net e l’austiaca Nicole Schmidt. Successo per il Trofeo Tre Pizzi, gara internazionale di parapen-dio organizzata nelle Marche dal Volo Libero Monte Gemmo. In questa estate mai sbocciata, gli organizzatori sono riusciti a pescare tre giorni di tempo fa-vorevole per permettere ai circa 50 partecipanti giunti dall’Italia e dall’estero di affrontarsi in tre

manches tra i 47 e gli 80 chilo-metri. L’area di volo è stata la vallata tra Fabriano e Camerino lungo la dorsale dell’Appennino Umbro-Marchigiano ed atter-raggio ad Esanatoglia (Macera-ta) dove era posta la sede logisti-ca dell’organizzazione. Ha vinto il bolognese Alberto Vitale, se-guito da Davide Cassetta di To-rino e Franz Erlacher di Bolzano.

http://www.fivl.it

Alex Ploner

...e che festa sia! Per una volta, l’ex azzurro Danilo

Goffi inverte i fattori del famoso proverbio “prima il piacere, poi il dovere”. Sabato 6 settembre, il maratoneta nervianese ha infatti ricevuto una preziosa targa raf-figurante la storica Battaglia di Parabiago dall’amministrazione

di Chiara FranzettiDANILO GOFFI...UN PIEDE NEL TRIATHLONcomunale della città della calza-

tura. Motivazione di questo am-bito riconoscimento, il titolo di Campione Italiano Assoluto di Maratona conquistato dall’atleta lo scorso 6 aprile alla SuisseGas Milano Marathon. “Un gran-de campione nella vita e nello sport, un uomo di fatica che ha macinato molti chilometri e an-cora continua a percorrerne; un esempio pulito di come con co-stanza e caparbietà si possano ta-

gliare traguardi importanti, l’ul-timo in ordine di tempo, quello di Milano”: queste le parole dell’Assessore allo Sport, Carlo Raimondi, grande appassionato di atletica che molto spesso si diverte con le scarpette ai piedi, ha pronunciato per introdurre e premiare Goffi. “Ripeto spesso di sentirmi cittadino del mondo”, chiosa il detentore del tricolore

sui 42km, “ma mi sento legato in modo speciale a Parabiago, dove mi sono trasferito una volta spo-sato. E questo riconoscimento mi riempie di orgoglio. Ringra-zio l’amministrazione comunale e, in ordine sparso, le persone a me care che oggi son qui a condividerlo con me: mia mo-glie, che mi sopporta e sostiene in ogni momento; Silvio, il mio allenatore con il quale abbiamo costruito una efficace sinergia ricca di occasioni di crescita e di confronto; Ruggero e Rober-to nel duplice ruolo di sponsor e compagni di squadra: Reale Mutua Assicurazioni ha creduto in me fin da subito e nel Monza Marathon Team ho trovato nuo-vi amici con cui condividere la passione per la corsa; il signor Pinciroli, non un semplice con-sigliere FIDAL Lombardia, ma un riferimento per il quale nutro stima, rispetto e affetto; Marco di AFRICA&SPORT perché non va dimenticato chi è meno fortuna-to di noi. E...beh, la lista è anco-ra lunga, ma mi reclamano per le foto o cala il sole!” E dopo il piacere, ecco Goffi nuovamente a rapporto per il dovere: dome-nica mattina, è sua la terza fra-zione, quella della corsa, nella staffetta del Triathlon Interna-zionale di Mergozzo. Lo aspetta quindi una mezza maratona da interpretare come allenamento a ritmo costante in vista di 42km di New York, primo appunta-mento clou della sua stagione. Il percorso che Goffi attacca poco dopo le 13.00 in una cal-da giornata di sole è un circuito leggermente mosso lungo 7km che si snoda intorno al lago di

Mergozzo. Tre giri che mettono alla prova le gambe di Danilo e di Valeria Straneo, protagonista di una staffetta rosa. Il portaco-lori del biancorosso MMT non ha nemmeno il tempo di far gi-rare le gambe che, dopo 200mt, viene fermato per 5’ causa pe-nalizzazione inflitta al compa-gno di squadra della frazione in bicicletta. Il terzetto scivola così in ottava posizione; ma il ritmo

non tirato e costante di Danilo permette comunque alla squa-dra di risalire fino al terzo posto finale: 1h10 il suo crono, peg-giorato di 5’ per quanto esposto prima. E, a dispetto del caldo pa-tito, al traguardo si vede un Goffi tranquillo e rilassato, soddisfatto del lavoro svolto e pronto per affrontare la prossima tappa verso la Grande Mela: ci si vede domenica alla Mezza di Monza.

atletica

Page 15: N 33 2014 inter sassuolo

15domenica 14 settembre 2014

RiccardoSada

musica

“The Miracle (of Joey Ramone)” Da mercoledì è nelle radio di tutto il mondo il nuovo singolo “The Miracle (of Joey Ramone)”, il primo estratto dal nuovo album. La pubblica-zione segue l’uscita gratuita di martedì scorso per tutti gli iscritti a U2.com e come regalo di Apple a oltre mezzo miliardo di clienti dell’iTu-nes Music Store nel mondo.

U2, il ritornoSi intitola “Songs Of Innocence”, uscirà il 13 ottobre su Island Records ed è il nuovo album di Bono e soci

“Songs of Innocence” è a oggi il lavoro più personale de-

gli U2 e incrocia le primissime influenze musicali della band, dal rock e punk-rock anni ’70 alla prima elettronica e musica ambient anni ’80, offrendo una panoramica su come e perché è nata la band. L’album affronta

tematiche come la casa, la fami-glia, i rapporti umani, le scoper-te ed è stato registrato a Dublino, Londra, New York e Los Angeles con i produttori Danger Mou-se, Paul Epworth, Ryan Tedder, Declan Gaffney e Flood. In ag-giunta all’album fisico in versio-ne standard, usciranno sempre il 13 ottobre il vinile e una ver-sione tradizionale (fisica) delu-xe di “Songs Of Innocence” che conterrà una sessione acustica di

brani selezionati dall’album più quattro canzoni inedite: “Luci-fer’s Hands”, “The Crystal Ballro-om”, “The Troubles” (Alternative version), “Sleep Like A Baby To-night” (Alternative Perspective Mix by Tchad Blake). Nuova sarà anche la copertina del disco per l’edizione fisica di “Songs Of In-nocence”. Nel frattempo Bono stesso ha postato su HYPER-LINK “http://www.u2.com/news/title/remember-us”www.

u2.com/news/title/remember-us una lettera in cui parla del disco (“Spero che dopo aver ascoltato il nostro nuovo disco un po’ di volte capirete perché ci è voluto così tanto per realizzarlo. Siamo andati davvero laggiù… è un al-bum molto, molto personale. Ci scusiamo se risulta straziante; anzi, ritiro quello che ho detto: niente scuse se risulta straziante. Che senso avrebbe appartenere agli U2 se non si potessero toc-

care quelle corde? Non c’è fine all’amore”) e dei motivi che li hanno portati a lanciare il nuovo album gratuitamente su iTunes (“è gratuito ma hanno paga-to per esso: perché se nessuno paga nulla, non ci sentiremmo sicuri che questa musica gratis sia davvero così gratis. La mu-sica costa all’artista e questo ha grosse implicazioni, non per noi U2, ma per i musicisti del futuro e per la loro musica, per le can-zoni che devono ancora essere scritte dai talenti del futuro che hanno bisogno di potersi man-

tenere se le vogliono scrivere”). Due sono i punti importanti di questa lettera: voler raggiungere più persone possibile (“Fare in modo che la nostra musica rag-giunga quanta più gente possibi-le è sempre stato parte del DNA di questa band”) e festeggiare il sodalizio tra U2 e Apple a dieci anni di distanza dall’uscita del U2 Ipod. Bono conferma inoltre che il nuovo album rappresenta un punto di partenza di un pro-getto musicale più ampio di cui in questi anni si è già parlato: “Songs of Experience”, un pro-

getto che proseguirà nei pros-simi mesi con l’uscita di altro materiale discografico (“Stiamo lavorando con Apple su del buon materiale da sviluppare in un paio di anni, novità che trasfor-meranno il modo di ascoltare e di vedere la musica. Vi terremo aggiornati. Se ‘Songs of Innocen-ce’ vi piace restate con noi per ‘Songs of Experience’. Dovrebbe essere pronto abbastanza presto”.www.u2.com/”www.u2.comwww.facebook.com/u2”www.facebook.com/u2/www.Red.org/”www.Red.org

L’ultimo nuovo album degli U2 dal titolo “Songs Of Innocence”, contenente 11 brani, uscirà in edizione tradizionale su etichetta Island Re-cords il 13 ottobre 2014. La pubblicazione se-gue l’uscita digitale gratuita del 9 Settembre per tutti gli iscritti a U2.com e come regalo di Ap-ple a oltre mezzo miliardo di clienti dell’iTu-nes Music Store nel mondo. Questa la track list:“The Miracle (of Joey Ramone)”, “Every Breaking

Wave”, “California (There Is No End To Love)”,

“Song For Someone”, “Iris (Hold Me Close)”, “Volca-

no”, “Raised By Wolves”, “Cedarwood Road”, “Sle-

ep Like A Baby Tonight”, “This Is Where You Can

Reach Me Now”, “The Troubles”.

“Songs Of Innocence”

“The Miracle (of Joey Ramone)”

Il singolo

Page 16: N 33 2014 inter sassuolo

EditoreEdizioni SBMVia Domodossola, 21 MilanoTel/fax 02.36563906Sito internetwww.stadio5.it

Amministrazione mail: [email protected] pubblicitàEdizioni SBM Tel. 329 3847157mail: [email protected]

Direttore responsabile GraficaBeppe Vigani - mail: [email protected] Team grafico Edizioni SBM mail: [email protected]

Collaboratori: Andrea Anelli, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Aldo Colombo, Lara Comi, Luca De Franco, Bianca Elton Ara, Giovanni Labanca, Marby, Fiore Marro, Sandro Mazzola, Toni Morandi, Enzo Occhiuto, Marco Papetti, Paolo Pirovano, Daniel Rizzo, Luigi Rubino, Luigi Sada, Riccardo Sada, Pino Sardiello, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Gustavo Vitali, Federico Zanon Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011

arteefotografia

Marby L’autunno di Jonas

Il 1° ottobre l’artista americana espone all’Hangar Bicocca

Mostra di Joan Jonas “Light Time Tales“Dal 2 Ottobre 2014 al 1 Febbraio 2015Inaugurazione 1° Ottobre ore 19

Pirelli Hangar Bicocca via Chiese 2, Milano

[email protected]

Dimenticate per un mo-mento l’arte per come l’a-

vete sempre concepita in tutte le sue declinazioni più tradi-zionali. Inoltratevi nell’uni-verso della performance ar-tistica, dove è il corpo il vero oggetto della rappresentazio-ne dei propri vissuti e senti-menti, colti attraverso video e installazioni multimediali in cui la narrazione anche letteraria, la musica e il segno fanno da padroni. L’ex  stabi- 2010-2012-2013 Reanimation - Kulturhuset 2013

limento industriale  Hangar Bicocca che, oggi, è un viva-ce centro di  promozione ed esposizione dell’Arte contem-poranea a Milano, animato da numerosi eventi multidisci-plinari, presenta Joan Jonas, artista performer nata a New York nel 1936, che fin dagli anni ‘60 esplora il tema dell’i-dentità e le relazioni tra il cor-po e la sua rappresentazione.

La mostra curata da Andrea Lissoni comprende die-

ci installazioni e nove video monocanale riunendo per la prima volta in Italia le più importanti opere dell’artista.L’inaugurazione della mo-stra è il 1° Ottobre e il 21, durante il periodo dell’espo-sizione, verrà presentata la

2002 Line in the sand - Documenta 11 2002

2010-2012-2013 Reanimation

2004-2007 The Shape the Scent the Feel of Things - Dia Bacon 2005

2004-2007 The Shape the Scent the Feel of Things - Dia Bacon 2005

2002 Lines in the sand - Tate Modern 2002

zava l’espressione artistica nelle sue molteplici forme dalla letteratura alla poe-sia includendo le arti visive e che era nato per rompere gli schemi della tradizione.Joan Jonas è tra le prime ar-tiste donne a utilizzare il video accanto alla perfor-mance. La sua formazione legata alla scultura come linguaggio principale, attra-versa la danza, il disegno, il cinema sperimentale, la musica contemporanea e il teatro giapponese Kabuki.

Grande rilievo nel pensiero dell’artista è la “natura” come fonte divina d’ispirazione e sostentamento spirituale da conservare. I paesaggi, infat-ti, e gli animali sono spesso i protagonisti delle sue opere che offrono al pubblico un vero e proprio coinvolgimen-to emotivo e di riflessione sui grandi temi che affliggo-no oggi l’umanità: utilizzare al meglio le risorse del no-stro pianeta senza sfruttarlo più in modo indiscriminato, l’attenzione agli animali e a

tutto ciò che ci circonda.La mostra si apre con una serie di video e alle sue molteplici modalità di visione , dalle proiezio-ni in macroscala a quelle più piccole curate come piccoli teatrini portatili.La performance dell’artista dal titolo Ligh Time Ta-les, si sviluppa intorno a tre opere centrali installate secondo un criterio circo-lare ma non cronologico. La prima è una proiezione dal titolo “Waltz”, del 2003 in cui viene interrogato il ruolo dell’artista e del suo corpo invecchiato. La seconda, “Mirage” è una complessa installazione composta da alcuni oggetti di scena e monitor. Ultima è “Reanimation”, l’installa-zione più recente che rac-conta gli spazi inesplorati come metafora del nostro

vivere e della nostra mente attraverso la proiezione di video che mostrano paesaggi nordici, montagne al tramon-to e disegni a inchiostro nero tracciati sulla neve. Con le sue performance Joan Jonas ci restituisce il nostro mondo e il nostro vivere quotidiano fatto d’ironia e dramma di guerra e oscurità ma anche di luce e saggezza se solo ci sfor-ziamo. Se solo lo vogliamo.

performance Reanimation, realizzata in collaborazio-ne con il musicista e com-positore jazz Jason Moran.Un po’ come gli artisti del movimento dadaista, nato a Zurigo nel 1916 per opera di Tristan Tzara, che utiliz-