N 18 2016 inter napoliweb

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sabato 16 aprile 2016 anno 6 numero 18 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO Inter Sport & Spettacolo Napoli COME UNA FINALE

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sabato 16 aprile 2016 anno 6 numero 18 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO

Inter

Sport & SpettacoloNapoli

è come una f inale

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INTER (4-2-3-1)

Arbitro: Gianluca Rocchi di Firenze

STADIO

NAPOLI (4-3-3)

Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam;

Allan, Jorginho, Hamsik;Callejon, Gabbiadini, Insigne

MEAZZA ORE 20.45

InterAllenatore

Sandro Mazzola

HandanovicD’ambrosio, Miranda, Murillo, Nagatomo;

Brozovic, Medel;Eder, Palacio, Perisic;

Icardi

Napoli

RobertoMancini

MaurizioSarri

Parola al Baffo Battiamo il Napoli e festeggiamo

Allenatore

Gli stracci volano a Milanello, Mihajlovic è mandato al… dia-volo e il Milan diventa di… Broc-chi. Scusate gli sfregi di natura sintattica, ma l’ironia mi piace e scolpirla in uno dei momenti più bui del club di Berlusconi è il mi-nimo che possa fare. Se hai una brutta faccia, la colpa non è del-lo specchio, se hai la febbre, pun-tare il dito contro il termometro è sbagliato, dico io. Si raccoglie ciò che si semina, il vento diven-ta tempesta e lo scenario di fatto è impresentabile. Sensazioni, di-vagazioni, non sentenze. Un bic-chier di vino e passa tutto, ba-sta che non diventi aceto. C’è la stagione da salvare, tirare su le maniche potrebbe non bastare. Buttiamoci così nella 33° gior-nata, dove l’Inter apre le danze con l’anticipo serale. Di fronte il Napoli che vuole mantenere vive le speranze di uno scudetto che pare aver preso la strada di Tori-no, mentre i nerazzurri cercano una vittoria di prestigio con la testa al matinée del giorno dopo, dove a Bergamo sarà di scena la Roma. Speranze da prima della classe ma certezze da provincia-le, visto il risultato col Torino, che reclama vendetta. Visti e ri-visti questi episodi, rimarchevoli e miserevoli, ma in una squadra che assomiglia a una fioriera ap-passita, la litania è di quelle da martellate sulle ginocchia. Man-cini deve rimproverarsi alcuni errori, ma alla fine, se un paio di situazioni coincideranno, qual-che pezzo di lardo è facile che riesca a mangiarselo. All’ombra della Lanterna, il posticipo vede il Milan del nuovo corso contro la Sampdoria. C’è curiosità, an-che per capire se Mihajlovic era il vero problema della squadra o se il problema è altrove. I blu-cerchiati vogliono uscire defini-tivamente dalla zona pericolosa, quindi avranno stimoli a dismi-sura: un fattore da non sottova-lutare per Brocchi, che in cinque giorni deve capire dove e come accendere una macchina che non conosce. Da capire se i gio-catori erano contro l’ex tecnico, oppure se contro la Juventus non avrebbero potuto dare di più. La letteratura calcistica narra che il Milan ha vinto in tutto il mondo, sciorinando spetta-colo e straordinari fuoriclasse. Oggi, quella letteratura appare un passato doloroso, soprattutto per chi l’ha vissuto. Si ricomin-cia da Brocchi. Non aggiungo altro. Una lacrima scende…

Cari amici, dobbiamo ringraziare l’Empoli se siamo qui a brindare al momentaneo quar-

to posto. La squadra di Giam-paolo ha disputato una partita perfetta ed ha conquistato con merito i tre punti con la Fioren-tina. Questa sera, però, dobbia-mo risolvere la pratica con in Napoli, che senza Higuain perde almeno il 50% del suo potenziale in attacco. L’Inter se vorrà tenere accesa la fiammella della spe-ranza per la Champions, dovrà vincere tutte le partite, comin-ciando da questa con il Napoli. In Coppa Italia, al San Paolo, i nerazzurri hanno fornito un’ot-tima prestazione, quindi penso siano in grado di ripetersi anche in campionato,qui a San Siro, fa-

cendo bottino pieno. Non deve essere, comunque, l’Inter vista a Frosinone m, dove abbiamo sal-vato la ghirba , grazie ai tre legni colpiti dai laziali. Vincendo con il Napoli potremmo anche allun-gare il passa, dal momento che domani la Fiorentina riceverà il

L’altra panchina saltata è quel-la del Palermo, dove è stato li-cenziato Novellino; si vede che Zamparini non ha nient’altro da fare di meglio che cambiare dire-zione tecnica dei rosaneri, al di là dei risultati ottenuti da questi ultimi. Sono curioso di vedere come finirà la sfida si domani pomeriggio con la Juve. Se il Pa-lermo perde, Zamparini cosa fa? Manda via nuovamente Ballar-dini e richiama Novellino? Bah, queste cose proprio non le capi-sco. Complimenti a Donadoni per aver fermato la marcia della Roma, bloccandola sul pareggio all’Olimpico e, di conseguenza, mettendo sotto pressione i gial-lorossi nella sfida di domani a mezzogiorno a Bergamo con l’A-talanta.

Sassuolo, con il dente avvelena-to per la sconfitta interna con il Genoa. Per quanto riguarda i cugini, mi è sembrato inoppor-tuna la cacciata di Mihajlovic, per far posto a Brocchi, che è un bravo ragazzo, ben preparato,, ma per il settore giovanile. Un

po’ come era successo con Inza-ghi la scorsa stagione. A Genova con la Samp il Milan non avrà sicuramente vita facile perchè la squadra di Montella negli ultimi impegni ha mostrato progres-si non indifferenti sul piano del gioco e della determinazione.

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Partita

Inter...Parliamone

tre punti e sperare

Inter, concentranzione e grinta, questa la giusta formula

Carlos Bacca

cla

ssif

ica

ma

rcatori

LA C

LASS

IFIC

A

56

36 27

76 42

34 22

12

58

36

64 4049

36

70

28

4448

30

3939 28

1214

Éder Citadin MartinsGonzalo Higuain Josip IlicicPaulo Dybala

14

Mauro Icardi

14

La vittoria di Frosinone, targa-ta Maurito Icardi, ha permes-

so all’Inter di scavalcare la Fio-rentina e posizionarsi al quarto posto; graduatoria che garanti-rebbe il prossimo anno la par-tecipazione all’Europa League, senza il turno in più dei prelimi-nari. Il terzo posto Champions è invece lontano ancora sei punti. Troppi forse per i nerazzurri, che hanno lasciato per strada punti importanti per centrare l’obietti-vo. La Roma, è vero, ha rallentato

Il Napoli ci credecon il Bologna nell’ultimo turno di campionato. Bisogna logica-mente provarci, ma non sempre le ciambelle riescono con il buco. L’Inter, questa sera al Meazza, ha una brutta gatta da pelare. E’ il Napoli di Sarri che, anche se privo di Higuain squalificato, si affida a Manolo Gabbiadini ca-ricato a mille dalle rete realizza-ta contro il Verona, per vincere nella scala del calcio, consolida-re il secondo posto in classifica e viaggiare nella scia della Juve

capolista. La sfida contro i par-tenopei si annuncia interessante e combattutissima, come sempre è accaduto nei precedenti match disputati sul tappeto verde del-lo stadio di S. Siro. C’è quindi bisogno della massima concen-trazione e tanta grinta per tutto l’incontro. Mancini, che sfiderà per la prima volta Sarri a S. Siro, ha detto che stenderà la mano al tecnico partenopeo, ma questa volta, rispetto all’andata, vuole vincere, anche perché la sfida con il Napoli non solo conclu-derà il ciclo delle partite difficili di quest’anno giocate al Meazza dall’Inter, ma potrebbe riaprire

anche il discorso sulla qualifica-zione Champions. Si spera che il Mancio schieri finalmente una formazione agguerrita, in grado di contrastare il centrocampo del Napoli, fermando la fonte del suo gioco azzurro, cioè Jorginho, bloccando gli inserimenti di Hamsik per vie centrali e quelli di Callejon dall’esterno. Decisivo sarà soprattutto l’apporto di Pe-risic sul versante sinistro e Mau-rito Icardi sul fronte offensivo. Lo scorso anno il match tra ne-razzurri e partenopei si conclu-se in parità con reti di Callejon (2), Guarin e Hernanes L’ultimo successo del Napoli al Meazza

contro l’Inter risale al 1 ottobre del 2011. Tre a zero il risultato finale. Marcatori dei partenopei nell’ordine furono: Campagna-ro, Maggio e Hamsik. L’arbitro di quello incontro fu proprio Roc-chi di Firenze, lo stesso direttore di gara della gara di questa sta-sera, il quale condizionò in ne-gativo l’esito del match di allora, danneggiando l’Inter e scatenan-do la contestazione dei giocatori in maglia nerazzurra e di tutto il pubblico, assegnando un rigore alla squadra partenopea, per una spinta commessa fuori area da Obi che venne poi espulso per somma di ammonizione dopo

Pace fatta tra Mancini e Sarri (caso scatena-tosi in occasione della partita di Coppa Italia

al San Paolo) lo scorso genna-io, salvo il risultato di questa sera. Questo secondo anticipo della 33° giornata, i giochi li apre l’incontro del Dall’Ara tra Bologna e Torino alle 15.00 di

oggi, sul piatto non mette solo i tre punti d’oro per entrambe le formazioni, ma l’onore perché vincere le partite contro squa-dre come Juventus, Napoli o Roma, solo per citarne alcune, vuol dire giocarsela alla pari e dimostrare chi è più forte in campo. L’Inter questa sera potrà beneficiare, se capace, del fattore campo e soprattut-to della mancanza del bom-ber Higuain. Il Napoli senza il suo cannoniere argentino vince lo stesso, ma a San Siro

la sua assenza rischia di pesa-re maggiormente. Il Napoli, però, è comunque molto forte e determinato e lì davanti ha comunque Gabbiadini che ha dimostrato di sapersi giocare la partita della vita ogni volta che scende in campo. I nerazzur-ri sono chiamati all’impresa, vista la confusione che regna sovrana in campo, se vogliono ancora sperare ad un posto in Champions. Mancini ci crede, bisogna capire se ci credono anche Icardi e compagni, so-

prattutto i compagni dal mo-mento che a segnare sembra essere prerogativa del solo attaccante argentino tra i bu-sciai. Il tecnico jesino potrebbe optare per il modulo 4-3-3 con Handanovic tra i pali, Danilo D’Ambrosio e Yuto Nagatomo in difesa mentre sugli esterni vedremo la coppia collaudata Joao Miranda-Jeison Murillo. Brozovic, Medel e Kondogbia a far girare il gioco e servire il tridente composto da Rodri-go Palacio, in alternativa Eder,

Mauro Icardi e Perisic. Sarri non sarà da meno mandando in campo sempre il 4-3-3 con Reina in porta, Hysaj, Kouli-baly, Albiol e Ghoulam a con-tenere le poche incursioni infe-riste. Allan, Jorginho e Hamsik a muovere la palla e servire Callejon, Gabbiadini e l’impre-vedibile Insigne. Per questo big match il Mancio potrebbe, per mettere pressione alla Roma impegnata domani a Berga-mo contro l’Atalanta, in vista del terzo post pensare anche

al 4-2-3-1. Sfida difficile quella di questa sera a San Siro con-tro un Napoli che, giustamen-te, non rinuncia, almeno finché ci sono i numeri, oggi ben 18 a disposizione, alla prospettiva scudetto da sfilare alla Juven-tus. Le statistiche dicono bene all’Inter che degli ultimi dodici confronti col Napoli al Meazza ne ha vinti nove, pareggiati due ed una sola sconfitta, mentre nella storia della Serie A i ne-razzurri si sono imposti sugli azzurri in 62 occasioni. Nella gara d’andata brucia ancora quel gol razzo segnato da Hi-guain dopo solo 64 secondi di gioco.

un precedente ed ingiusto car-tellino giallo. Il tiro dal dischetto venne poi calciato da Hamsik, respinto da Julio Cesar e messo in rete da Campagnaro.

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Giovanni Labanca

gli Ospiti Il Ciuccio vola ancora

Sprint finale....Il Mancio ci crede

Al Meazza si rivede Erick Thohir. Il big match di questa sera sarà seguito non solo dai tan-tissimi tifosi di calcio, anche di altre squa-dre, ma soprattutto dal magnate indonesia-

no che approfitterà per fare il punto della situazione con Massimo Moratti sulle trattative con i cinesi. Il sorvegliato di turno è lui: Roberto Mancini. Il tecni-co nerazzurri, al di là dei risultati di questo scorcio di stagione, fa autocritica e, pur credendo ancora nello sprint finale, si boccia. I risultati hanno disatteso, al-

meno fin qui e salvo miracoli, anche l’obiet-tivo minimo, il piazzamento in Champions League. La sua Inter continua a giocare male e soffrire. Contro il Frosinone l’Inter ha messo a segno l’undicesimo 1-0 della stagione nell’u-nica vera occasione da gol, tanta fortuna che ha graziato la squadra del Mancio sui tre le-gni colpiti dagli avversari. Per gli amanti delle statistiche è oro colato, ma per la società è un grosso problema anzi, un grossissimo proble-ma. Da dove arriveranno i soldi salva cassa? Il deludente, l’ennesimo, 0-1 in terra laziale ha messo in evidenza ancora una volta la man-canza di gioco degli uomini di Mancini. Gra-zie alla sconfitta della Fiorentina l’Inter può consolidare il quarto posto, amara consolazio-ne. L’Inter gioca male e il mister jesino vede un’altra gara dal momento che per lui gioca benissimo. Inter da rifare. Mauro Icardi po-trebbe partire, nonostante la 50° realizzazione in nerazzurro, e la cui plusvalenza aiuterebbe il rosso del cassetto, se in giro c’è qualche so-cietà che crede nelle cifre che impone l’Inter. Anche Thohir ci prova. Il colosso mondiale nel settore chimico, 40 miliardi di dollari il fatturato annuo, ChemChina è in pole. Il co-losso cinese, ha già acquisito per sette miliardi di euro lo sponsor nerazzurri Pirelli, ha inten-zione di acquistare alcune quote della società Inter. Altra trattativa interessante è quella con la Suning Commerce Group, fatturato annuo 16 miliardi di dollari, già presente nel mon-do pallonaio. Roberto Mancini farebbe bene a studiare il cinese.

La sentenza era già stata emanata: il Napoli senza

la sua punta di diamante Hi-guain sarebbe crollato, quelle mazzate che farebbero vacil-lare anche i giganti. Lo pensa-vamo anche noi, francamen-te, perchè la storia del Napoli è fatta di cedimenti improvvi-si, proprio nei momenti topi-ci, quando sembrava in grado di salire in vetta e restarci. E’ successo anche con Mazzarri, in più di una occasione. Figu-riamoci adesso con la cacciata della migliore punta del cam-pionato per ben quattro gior-

nate cosa sarebbe successo. e cosi, i tifosi napoletani hanno tirato fuori tutti i cornetti, i gobbi e toccatosi quelle cose tonde dove è raro che ci bat-ta il sole, per scongiurare ul-teriori guai e, in casi estremi, affidarsi alla buona anima di San Gennaro, che, se ben retribuito, in preghiere si in-tende, una mano l’ha sempre data agli azzurri. Stavolta, il Napoli ha dimostrato di esse-re una vera squadra, di uomi-ni coraggiosi e non piagnoni di serie e sul nascere hanno spento le solite dicerie, secon-do cui il fatalismo della città del Vesuvio avrebbe affossato un altro anno di calcio fin qui bello ed entusiasmante. Un botto di tre gol ha riportato serenità sugli spalti del San Paolo dove, come era preve-dibile, si parlava già di com-plotto del Palazzo a favore del solito Nord, delle solite favo-

rite. Eh, no, stavolta vi faccia-mo vedere noi che siamo una squadra vera, avranno giurato i figli di De Laurentiis, dimo-strandolo con una vittoria dei vecchi tempi, sotto gli occhi del San Paolo (ogni squadra ha un Santo anche in terra). “Lo sconforto è stato tanto, ci dice Sarri, sebbene abbia su-bito anche lui una scomunica settimanale. Siamo stati bravi a non sfilacciarci e ad aumen-tare l’impegno di ogni singolo per sopperire alla mancanza del nostro centravanti. Nel campionato queste cose van-no messe in conto, come gli infortuni, le malattie. E’ in queste occasioni che bisogna dimostrare di essere giocato-ri ed uomini veri, perchè sei punti dalla Juve non sono poi una infinità ed alcuni scudetti sono stati vinti all’ultimo se-condo”. - Vuol dire che avete accesa ancora una “speranzi-

ella” per lo scudetto? “Certo che ce l’abbiamo. La Juve si può rilassare in un momento di euforia ed il Palermo può, da canto suo, approfittare, perchè ha bisogno di tanto ossigeno per non morire. Vi promettiamo fuochi di artifi-cio, stasera contro l’Inter. La

temiamo, ma non è una squa-dra che sta meglio di noi e lo si è visto dalla vittoria stri-minzita contro il Frosinone. Il nostro dovere è quello di non mollare e per farlo bisogna avere anche il morale alto e noi a Napoli abbiamo sempre sette vite come i gatti”.

Biscione avvisato mezzo sal-vato, mentre, statene certi, vedremo ancora U Ciuccio volare, perchè ne ha le forze che, aggiunte all’entusiasmo dei tifosi a seguito, posso-no fare il miracolo. Proprio come quello del Patrono principale.

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Giovanni Labanca

Vita di CLUB

Scorre placido l’Adda verso il Po ad Imbersa-go. Circa 2500 abitanti si godono le meraviglie

paesaggistiche che la Natura ha regalato a questa cittadina, spartiacque tra le province di Lecco e Bergamo.In questa calma, si può dire si senta molto forte il battito del grande cuore fatto di passione e di amore: quello per l’inter. Qui, infatti, è molto attivo uno degli Inter Club della Lom-bardia che, anno dopo anno, cresce in numero di iscritti e si pone all’avanguardia per attivi-tà socio-sportive, che ne fanno

Inter Club Imbersagoun vanto per tutta la cittadina. I soci sono 145 e cresceranno di numero, specialmente se la benedetta squadra facesse il suo dovere tutto intero. San-no aspettare, anche da queste parti. Intanto, l’’Inter Club Im-bersago  “Angelo Moratti” va avanti per la sua strada e ha organizzato una grande festa presso la sede storica dell’In-ter Club, dove si sono ritrovati soci con famiglie ed ospiti d’ec-

messo di raccogliere fondi de-voluti con generosità alla A.I.L.

Prima del consueto taglio della torta, la cui bellezza ha stupi-to tutti, gli ospiti hanno posa-to con i soci per le rituali foto ricordo, che sarà soprattutto il cuore di ognuno a tenerle vive nel tempo, assieme ai valori di amicizia e solidarietà che fanno onore ad Imbersago, per tutto il tempo che il docile Adda scor-rerà laborioso in terra lecchese.

cezione, per una causa nobile in aiuto alla AIL, Associazione Italiana contro la Leucemia.Ospite principale è stato il pre-sidente Massimo Moratti, ac-compagnato dalla fedelissima sorella Bedy e dal mai dimenti-cato fuoriclasse Evaristo Becca-lossi, tutti, inutile dirlo, accolti con scroscianti applausi, sotto l’occhio vigile di Inter Channel, che ha ripreso la magnifica se-rata. “Sono manifestazioni che fanno onore al vasto mondo Inter, ai colori nerazzurri ed alla città di Imbersago e che

noi apprezziamo notevolmen-tecon la nostra presenza questa sera. Complimenti a tutti i soci per lo sforzo che fanno e tante grazie di cuore al presidente ed al direttivo per l’accoglienza ri-servatami”.Sono le parole che il presiden-te Moratti ha pronunciato nel suo intervento, durante la cena ed alle parole di benvenuto del presidente dell’Inter Club Va-lentino Caimi.Una lotteria a premi ha per-

L’Inter Club Isole Eo-

lie, nell’incantevole

suo mare, ha dato

nuovamente prova di tenere

a cuore, oltre che ai numerosi

avvenimenti sportivi, la gene-

rosità dei propri iscritti e di

tutta la popolazione isolana,

anche di altri colori sociali,

quando si tratta di mettere

le proprie energie a dispo-

inter club liparisizione della comunità per

raggiungere un obiettivo che

possa essere utile al territo-

rio e alle persone. La lotteria

nerazzurra 2016, come quella

degli anni passati, è diventa-

to appuntamento fisso che ha

permesso al club di donare

una nuova sedia a rotelle al

Terminal Aliscafi di Lipari. E’

un aiuto concreto che vedrà

una seconda donazione da

parte del sodalizio presieduto

dal Presidente Andrea Teso-

riero, per portare un ulteriore

gesto di solidarietà all’ospeda-

le di Lipari. Ancora una volta,

dunque, la grande  famiglia

Inter Club ha saputo mostrare

la propria natura e la propria

passione portando in alto i

valori nerazzurri.

L’unione fa la forza, come si dice. Una pratica dimo-

strazione l’abbiamo avuta dagli Inter Club Paderno D’Adda  e l’Inter Club Mandello del Lario, che hanno festeggiato assieme a circa ottanta soci, rispettivamen-te il 44°  ed il 4° anniversario di nascita. Gli onori di casa sono stati de rispettivi i Presidenti dei club, Milena Colnaghi di Pader-no D’Adda e Massimi Venini ,del club Mandello Del Lario, in una magnifica manifestazione alla presenza del Coordinatore pro-vinciale Roberto Colnaghi.Una festa nerazzurra che è stata un susseguirsi di brindisi di in-coraggiamento e di cori inneg-gianti alla Beneamata, che hanno accompagnato per tutta la serata i partecipanti.

INTER CLUB PADERNO D’ADDA

L’Inter Casarsa  raggiunge i  45 anni di attività. Hanno festeg-giato il grande appuntamento storico 140 soci e il consiglio direttivo insieme al Presidente

INTER CLUB CASARSAWilly Malacart , che si sono ri-trovati tutti uniti , sotto la ban-diera nerazzurra. Un momento tutto a colori , in un clima molto festoso che ha coinvolto anche

le famiglie dei soci, la propria passione e il piacere di stare in-sieme. Presente anche il coordi-natore regionale Marco Zuliani, che ha voluto rendere omaggio all’impegno e alla storia del so-dalizio friuliano.  Con molto or-goglio la famiglia Inter Club uni-sce i tifosi all’insegna dei colori e dei valori nerazzurri.

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...a breve su youtube

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7sabato 16 aprile 2016 www.stadio5.it

33° Inter Napol i Sampdoria Milan34° Genoa Inter Milan Carpi35° Inter Udinese Hel las Verona Milan36° L azio Inter Milan Frosinone37° Inter Empol i B ologna Milan38° Sassuolo Inter Milan Roma

meno 6 alla conta

Se le strisce sono bianconere

P. C. Fantini Forneris

da Torino

Juventus e Torino accomu-nate da un desiderio, ma non un sogno. Per la Torino bianconera e per tutti i tifosi

che la Vecchia Signora ha ovun-que, il 5 scudetto consecutivo è l’obiettivo che solo poche squa-dre in Italia possono permet-tersi il lusso di vantarsi di aver raggiunto (il Grande Toro, la Ju-ventus appunto e più di recente l’Inter). Passa, la via dello scu-detto, anche attraverso il match importante con il Palermo di do-

Juventus sempre più vicina al 5 scudettoTorino in “Missione” a Bolognamenica, incontro atteso dai tifosi che hanno fatto registrare il tutto esaurito allo Juventus Stadium.A riscaldare ancora di più il cuo-re dei tifosi è la notizia felice ed attesa che Dybala sarà della ten-zone, come valida garanzia per tutta la squadra e per i tifosi, che corrono allo stadio per vedere quel calcio spumeggiante, che solo i grandi funamboli sanno esprimere. Francesco R. tifoso bianconero da sempre, lo incon-triamo in un Bar della prima cin-

tura di Torino, ma a non meno di 500 metri dallo stadio della Juve e ci dice, tra una “parata”e l’altra, a Calciobalilla, che la Juve non deve per nessun motivo perde-re la concentrazione domenica, perchè è un match dal sapore particolare, dove il Palermo non può e non deve perdere assolu-tamente la “Faccia”, se non altro per non sfigurare troppo al co-spetto dei tantissimi siciliani che vivono da anni a Torino,proprio come lui. E’ tifoso della Mada-

ma, anche se una preghiera la farebbe volentieri per Palermo, che peggio di così non potrebbe stare. Per la Zebra, comunque, dovreb-be essere un’agevola passeggiata, a meno che la scontata euforia non giochi brutti scherzi, cosa che bisogna anche mettere in preventivo, proprio quando la concentrazione cala dopo la vit-toria di Milano. Niente scherzi, dunque. Vincere e basta, come sempre.

La settimana vede sul versante granata, il Torino impegnato nel difficile incontro con il Bologna di Donadoni , che, lo ricordia-mo, la settimana scorsa ha dato non poco filo da torcere alla lanciatissima Roma, rischiando addirittura di fare bottino pieno. Ventura, come sempre, è cauto e lo dà a vedere nelle sue fresche dichiarazioni “ Non dobbiamo farci prendere dall’entusiasmo. In fondo , abbiamo vinto due bel-le partite e nulla più. Il Bologna sa il fatto suo e la cura Donadoni sta facendo molto bene ai felsi-nei. Insomma, ce la giocheremo ad armi pari, senza rinunciare alla vittoria, perchè nessuno ce lo impedisce , con la quale po-

tremmo fare anche un bel regalo al presidente Cairo che , in questi giorni, ha bisogno anche del no-stro supporto morale per portare a termine le sue giuste ambizioni professionali.”Torino saluta anche con il pia-cere e la soddisfazione di tut-ti i tifosi l’incontro che lunedì 11 aprile ha visto in Municipio stringersi la mano il Sindaco Pie-ro Fassino,il Presidente del Tori-no FC Urbano Cairo, con la gra-dita presenza del “portierone” Padelli, per l’accordo che è stato siglato tra la Regione Piemonte con il Credito Valtellinese, per la concessione di un bel mutuo di diversi milioni di euro. destinati alla ricostruzione del vecchio e glorioso Stadio Filadelfia. Altra felice bella notizia che arriva per i tifosi granata è che lo Sta-dio Olimpico sarà intitolato al GRANDE TORINO. Insomma, è stata proprio una bella settimana per le squadre del Po che,visti gli ultimi risul-tati, potranno assicurare ancora tante soddisfazioni ai rispettivi sostenitori.

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nerazzurra

Diffidati

Squalificati

Handanovic

Medel

Telles

Higuain

Gonzalo Higuain ha sal-tato la gara contro il Ve-rona, salta la partita di questa sera contro l’Inter e si riposerà anche con-tro il Bologna e la Roma.

diffidato

diffidato

diffidato

4 turni di squalifica

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9sabato 16 aprile 2016 www.stadio5.it

Giovanni Labanca

Vita di CLUB

inter club dino cosma - Galatone

Roberto Romano

L’Inter Club “Dino Co-sma” di Galatone per il 24 esimo anno conse-cutivo ha svolto presso

il Teatro Domenico Modugno di Aradeo (LE) la Festa della Donna. La suddetta manife-stazione incentrata sulla bene-ficenza e l’intrattenimento di grandi e piccini, ha oramai con gli anni raggiunto importanti significati, grazie soprattutto ad un team di persone che oltre alla fede calcistica li accomuna lo spirito di associazionismo e cultura. A noi consiglieri in ca-rica piace sottolineare proprio questi punti. A tal proposito vorrei ricordare appunto che già con mio padre, Presidente nel 1978, fu istituita dall’Inter Club una Borsa di Studio a favore dei ragazzi delle scuole elementari, orgogliosamente riattivata qualche anno fa dal sottoscritto. Per il quinto anno, infatti, abbiamo destinato par-te del ricavato della Festa della Donna ai due Poli Didattici del paese per l’acquisto di materia-le didattico o altro a discrezio-ne dei dirigenti.  Siamo molto orgogliosi di ciò. Nonostante i costi del Teatro e le varie spe-se organizzative, siamo riusciti ad aumentare l’importo del-le Borse devolute alle Scuole.

Roberto Romano

Senza dimenticare coloro che s’interessano quotidianamente per la ricerca e la lotta contro il male del secolo, abbiamo con-fermato anche quest’anno un contributo all’AIRC di Roma (Ricerca Contro i Tumori In-fantili). Un doveroso cenno e ringraziamento vorrei farlo personalmente, e a nome di tutta l’Associazione Inter Club, alla nostra madrina della sera-ta, Suor Maria Antonietta Nico che, con l’aiuto delle Sorelle Terziarie Cappuccine, contri-buisce nel quotidiano al recu-pero di quei ragazzi vivaci e distratti che hanno bisogno di maggior assistenza nello stu-dio. Come dicevo prima, dia-

La consegna della Borsa di Studio -2012 -

mo sempre un SIGNIFICATO a ciò che facciamo e, nonostan-te sul territorio la Festa della Donna viene oramai strumen-talizzata con  tanti finti valori, noi dell’INTER CLUB “Dino Cosma” GALATONE, conti-nuiamo a dare il valore che la stessa merita.   Il Presidente attuale in carica Silvio Papa promette fin d’ora sorprese per il prossimo anno in occasione della venticinquesima edizio-ne a conferma della costanza e dell’impegno di tutti coloro che da anni ci seguono.

Da Presidente emerito, con-tinuo a dare orgogliosamente il mio contributo per il bene

dell’associazione, di quello dei nostri ragazzi e di coloro che lottano sempre.

La borsa di studio del 1978

La borsa di studio del 2012

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sabato 16 aprile 2016 www.stadio5.it10

E’ corsa scudetto tra Juventus e Napoli anche sulle figuri-ne Panini. Gonza-lo Higuaìn e Paulo

Dybala sono stati infatti votati dai collezionisti rispettivamente come l’”idolo” e la “promessa” di questo campionato. Il concorso

panini: ancHe sulle fiGurine e’ corsa scudetto JuVentus-napoliil Voto dei colleZionisti: HiGuain e’ l’idolo, dYbala la promessa

online “Vota i tuoi idoli”, lanciato con la nuova raccolta “Calciatori 2015-2016”, ha raggiunto finora quasi un milione di voti. Tra gli idoli assoluti, Higuaìn ne ha to-talizzati oltre 75mila superando, tra i campioni, Gianluigi Buffon (più di 65mila), Paulo Dybala (40mila), Francesco Totti (qua-

si 35mila), Mauro Icardi (oltre 25mila) e Carlos Bacca (quasi 19mila). Gigantesco il succes-so personale per Dybala tra le promesse, il quale ha raccolto ben 112mila voti, superando tra i giovani calciatori Gianlui-gi Donnarumma (oltre 65mila), Helseid Hysaj (33mila) e Federi-co Bernardeschi (quasi 22mila). Il concorso “Vota i tuoi idoli” è ancora aperto e consente ai collezionisti di votare online su www.calciatoripanini.it i gioca-tori più amati in Italia. La Panini ha realizzato due figu-rine speciali su Higuaìn e Dyba-la, insieme ad altre 4 figurine extra dedicate a Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri come allenatori dell’anno, a Andrea Barzagli come migliore difen-sore, allo stesso Higuaìn come migliore attaccante e, infine, alla prima pagina de “La Gazzetta dello Sport” dello scorso 21 mar-zo riguardante la sfida a distanza tra Buffon – con il suo record di imbattibilità – e l’immanca-bile Higuaìn. Queste 6 figurine saranno distribuite in omaggio sabato prossimo 16 aprile, in una bustina speciale denomi-nata “Lo Sprint Scudetto” abbi-nata a “La Gazzetta dello Sport – Sport Week”. Potranno essere attaccate sull’album “Calciatori 2015-2016” nella sezione “Film del Campionato”, che racconta i momenti salienti della stagione, dall’inizio fino ai verdetti finali. Altre 12 figurine speciali, relative alla cosiddetta “Corsa d’inverno” e al “Calcio di Primavera”, sono state distribuite nei mesi di gen-naio e marzo, mentre nelle bu-stine della collezione “Calciatori 2015-2016” vendute in edicola sono già presenti le prime 6 figu-rine del “Film del Campionato” dedicate all’inizio della stagione.

“L’appassionante sfida tra Ju-ventus e Napoli, su cui si sta in-centrando questa stagione, non

poteva che essere protagonista in una bustina denominata ‘lo Sprint scudetto’”, ha dichiarato Antonio Allegra, direttore Mer-

cato Italia di Panini. “Anche i collezionisti, con la votazione online che così tanto successo ha riscontrato, hanno certificato questo dualismo, premiando il napoletano Higuain come idolo assoluto e lo juventino Dybala come promessa”. La collezione “Calciatori 2015-2016” comprende 893 figurine su giocatori e squadre di Serie A TIM, Serie B ConTe.it, Lega Pro, Serie D, Campionato Pri-mavera TIM e Serie A Femmini-le. L’album di 128 pagine ha una copertina preziosa e colorata: vi spiccano i colori della Serie A riprodotti su bandiere, oltre all’immancabile immagine del “calciatore in rovesciata”. Tante sono le novità di questa raccolta: sale a 22 il numero delle figurine dei calciatori per ciascuna squa-dra di Serie A TIM; crescono le dimensioni delle figurine fustel-late dei singoli calciatori di Serie B ConTe.it; tornano i “Quiz del Tifoso” sul retro delle figurine di Serie A e da quest’anno an-che della Serie B; si arricchisce la sezione “Film del Campio-nato” e arriva la nuova sezio-ne “RafFIGUra la tua squadra”. Un’altra grande novità riguarda il concorso “Vota i tuoi idoli”, che ha consente ai collezionisti di eleggere online i giocatori più amati in Italia votandoli su www.calciatoripanini.it. Si è da poco concluso infine il tradizionale “Panini Tour 2016 – Le Figu-riniadi”: le strutture itineranti Panini hanno raggiunto le prin-cipali piazze ed i grandi centri commerciali di tutta Italia (con un totale di quasi 100 giornate/evento) per presentare al pubbli-co, attraverso attività e giochi a premio, le novità della collezione “Calciatori 2015-2016” e di altri prodotti Panini.

Vincere ed alzare un trofeo è sempre bel-lo, anche a livello giovanile, soprattut-

to quando poi di fronte hai una

Gioia inter

La Primavera alza la Coppa Italia

PrimaveraCoppa Italia

Manaj prima e Zonta dopo, che ha permesso alla Primavera di Vecchi di conquistare la sesta Coppa Italia dopo dieci anni, davanti al proprio pubblico è un risultato grandissimo soprattut-to se rapportato al lavoro intra-preso da anni dalla società ne-razzurra che, grazie a dirigenti, tecnici ed osservatori competen-ti, continua a seguire e monito-rare campioncini in ogni angolo d’Italia e del mondo. Un lavoro meticoloso apprezzato non solo dal presidente Thohir che in un messaggio inviato da lontano si è congratulato con tutti i prota-gonisti, ma anche dal numeroso pubblico interista (più di 20 mila spettatori) presente mercoledì scorso a San Siro in occasione

società meneghina, furono acco-stati da Muggiani, grande pittore e inventore, al nero della notte e all’azzurro del giorno. Erick Thohir, da quando ha acquistato la società nerazzurra, ha sempre creduto nei giovani ed ora i fatti, soprattutto alla luce del grande successo conseguito dai ragaz-zi Primavera, gli stanno dando ragione. Sarà quindi importan-te non abbandonare program-mi e prospettive che possono dare grandi soddisfazioni e un ulteriore rilancio alla società, partendo in primis proprio dal settore giovanile, che negli ul-timi dieci anni ha permesso di incassare alla club milanese la bellezza di ben 162 milioni di euro; un capitale che, visto il va-

ragazzotti nerazzurri saranno impegnati, da qui al 7 maggio, per raggiungere la finale Eight in campionato, che porteranno poi al titolo nazionale di catego-ria. I protagonisti del successo: E’ difficile assegnare la palma del migliore, anche perché tutti i ragazzi hanno offerto una pre-stazione eccezionale, soprattut-to se si tiene in considerazione emozioni (prima volta in campo al Meazza) e tensioni scaturite dall’importante posta in palio

rete. La sua azione, nella quale supera due difensori bianconeri ed evita il portiere in uscita per poi depositare il pallone nella porta incustodita, è una perla personale che rende felice tut-to il popolo nerazzurro. Zonta: la sua velocità, come all’andata, crea numerosi problemi alla di-fesa bianconera, che viene beffa-

rivale carismatica come la Juven-tus. La doppia vittoria, prima a Torino allo Juventus Stadium (0-1) gol di Bonetto e poi mercoledì scorso al Meazza 2-1, con reti di

della seconda finale di Coppa Italia, i quali hanno veramen-te dimostrato di amare i colori nerazzurri; quei colori che, nel 1929, anno di fondazione della

lore di tanti ragazzi che stanno emergendo nella Primavera alle-nata da Stefano Vecchi, potrebbe presto aumentare alla conclusio-ne di questa stagione, quando i

trasmessa in diretta Tv. Decisivi comunque sono stati gli artefici dei due gol. Manaj: non si è mai risparmia-to. Più volte è andato vicino alla

ta nel finale da un grande intuito del centrocampista classe ’97, che aggregato in precedenza già in prima squadra, potrebbe a sorpresa, sostituire Brosovic, in prima squadra il prossimo anno, nel caso che la società nerazzur-ra decidesse di immettere il cro-ato sul mercato per ricavare una ricca plusvalenza.

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Cugini

Non ci siamo mai amati

Marjlja Bisceglia

Nel posticipo di sabato scorso al Milan non è ba-stato scendere in

campo a San Siro concentrato e cinico. Contro la Juventus ha giocato bene e meritato di vincere, ma Pogba ci ha mes-so la “zampa”. La Juventus ha cucito i primi punti del 5 scu-detto consecutivo, secondo della gestione Allegri, mentre i rossoneri si leccano le ferite e riflettono sulle occasioni che non ha sfruttato, o semplice-

Nuovo tecnico, vecchi maliDa Seedorf a Inzaghi, passando per Mihajlovic fino ad arrivare a Brocchi... il problema del Milan è a monte

mente non è stato fortunato, per tornare in vantaggio e vincerla la gara. Palo di Abate all’8’, paratona di Buffon, sulla linea di porta, sulla punizio-ne a giro di Balotelli, autore dell’assist su calcio d’angolo per Alex che porta in vantag-gio i suoi. Poche azioni bian-conere che portano prima al pareggio e nel secondo tempo provano ad andare in vantag-gio, ma è il Milan a spingere. Al 5’ della ripresa la sfortuna ha negato al Diavolo il merita-to 2-1, Bacca, servito a dovere da Montolivo, si vede negato il gol. Buffon respinge ma non trattiene, ci prova Balotelli con il tap-in ma Buffon evita il gol e la palla rimbalza sul-

la traversa per tornre in gio-co, Balotelli ci prova ma con la mano. Al 20’ della ripresa Pogba ammutolisce San Siro con il gol che vale tre punti. Altro giro di giostra, domani sera il palcoscenico è quello di Marassi. Il Milan chiude con il posticipo delle 20.45 la 33° giornata ospite della Sampdoria. Mihajlovic non fa ritorno a casa, alla guida di questo Milan ci sarà Brocchi, fino a 30 giugno, che proverà a fare sua la partita contro i dominai dei Vincenzo Mon-tella, ma non sarà semplice. Antonio Cassano e Fernando non si fermano facilmente. Il 2-0 rifilato all’Udinese dome-nica scorsa, anche se il primo

dare oltre il misero raccolto del tecnico serbo che nelle ultime cinque gare ha totaliz-zato solamente 2 punti frutto di due pareggi e tre sconfitte, un po’ troppo poco anche per questo Milan. Sinisa Mihajlo-vic, invece, dovrebbe acca-sarsi a Roma sulla panchina laziale. A Cristian Brocchi il compito di portare la squa-dra qualche gradino più su e quindi in Europa League. Arrivare 6° e perdere la finale di Coppa Italia vorrebbe dire giocarsi i preliminari di E. L. già a fine luglio e rinunciare, quindi, alla redditizia tournè americana dell’Internetional Champions Cup.

gol arriva su autorete di Pablo Armero, la dice lunga su que-sta Samp che vuole stendere un pietoso velo su questa sta-gione per ripartire. Il tecnico serbo, ormai ex, lunedì sera ha ricevuto la telefonato di

Adriano Galliani che gli co-municava la decisione presa da Silvio Berlusconi. Il nume-ro uno della società rossonera non ha mai accettato la scelta di Mihajlovic né il suo gioco. Non è proprio riuscito ad an-

“Al Signor Mihajlovic vanno i più sentiti ringraziamenti per l’attività fin qui svolta con impegno e correttezza. La condu-zione tecnica della Squadra è affidata, fino al termine dell’at-tuale stagione, al Signor Cristian Brocchi al quale AC Milan rivolge i più cordiali auguri di buon lavoro”

“Tutta la squadra è con l’allenatore, in qualsiasi situazione”

“Si cambiano gli allenatori che non hanno in pugno la situazione”

“Non so se resto”“Abbiamo dimostrato che quelle davanti non hanno nulla più di noi”“Ho sempre fatto meglio di chi mi ha precedu-to. Mentre chi è venuto dopo di me, ha sempre fatto peggio”

“Non ho mai dato giudizi negativi su Mihajlovic”“…In caso di vittoria del Milan sulla Juve in Coppa Italia, meriterebbe di restare alle-natore”“Mihajlovic resta? Se le vince tutte”“Per convincermi Mihajlovic deve vincerle tutte”Parlando ai ragazzi della Comunità terapeutica di Trivigliano: “So che domenica avete incontra-to i giocatori del Milan prima della partita col Frosinone. Spero che gli abbiate detto come si fa a giocare” e ancora “Voi avete la fortuna di avere padre Matteo come allena-tore”

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Cambi in... corsa

Un finale

di sta-

g i o n e

p a r -

ticolarmente movi-

mentato. Le panchine

continuano a cambiare

ospiti. Il Milan lascia se-

dere Cristian Brocchi

dando il benservito al

serbo Sinisa Mihajlovic.

Il già tecnico della Pri-

mavera dovrebbe firmare

un contratto biennale su-

bordinato alla conferma

del sesto posto.

La Lazio ritrova Simone

Inzaghi, scalzato Poli,

che porta la sua squadra

alla vittoria con un secco

3-0 sul malcapitato Pa-

lermo. I più grossi movi-

menti si registrano a Pa-

lermo dove il presidente

Maurizio Zamparini ne

combina di tutti i colori

operando il nono cambio

alla guida dei rosanero.

La sconfitta contro la La-

zio è costata la panchina

a Walter Novellino so-

stituito da, precedente-

mente esonerato, Davide

Ballardini. Sulla panchi-

na del Palermo, in questa

stagione, ha preso posto

per prima Iachini che

è stato esonerato a no-

vembre, al suo posto ar-

rivò Ballardini che chiu-

se l’avventura dopo soli

due mesi. Terzo cambio

rosanero, arriva l’argen-

tino Schelotto che batte

il record di permanen-

za, rinuncerà all’incarico

dopo solo un mese. Segue

un gran movimento: pri-

ma Viviani, poi Tedesco

e chiude Bosi. Ma non

finisce qui. A febbraio

torna Iachini che ripre-

para le valige a marzo per

lasciare il posto a Walter

Novellino che raccoglie

un solo punto in quattro

partite, tanto basta per

richiamare al capezzale

di Zamparini il primo

esonerato della stagione

Davide Ballardini.

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13sabato 16 aprile 2016 www.stadio5.it

Campionato

Giù alNord Inter-Napoli, che vinca il migliore

Rocco avrebbe risposto: Speremo de noIn un mondo che ammaina

senza ritegno le bandiere ( Totti e Di Natale docet), o che riscontra bandiere che

si ammainano da sole (Berlu-sconi e Zamparini) per eccesso di rinfanciullimento precoce, si alza alta nel limbo della pedata la 397esima presenza azzurra di  Marek Hamsik, che diventa il terzo calciatore nella storia del Napoli. Una piccola storia ma di grande spessore umano, uno dei pochissimi atleti contempora-nei che non ha messo al centro della sua vita il danaro, anche se comunque a Napoli di soldi ne prende abbastanza da poter vive-re più vite in maniera agiata, ma è necessario sottolineare la scelta di vita del calciatore slovacco che ha fatto di Napoli la sua città non solo dal il punto di vista profes-sionale, ma anche come modello di vita, un grande bravo a lui per le presenze e per l’attaccamento che dimostra da anni verso i co-lori azzurri del club partenopeo

e verso la città antica capitale se-bezia.Per quel che riguarda il Napoli dopo la vittoria contro “Giuliet-ta”, un secco 3 a 0 senza ombre, nonostante l’assenza forzata del Pipita e il morale sotto i tacchi per la sconfitta di Udine, che ha messo fuori gioco il club dal-la corsa per il titolo iridato, un grande Manolo Gabbiadini che non ha certo fatto rimpiangere Gonzalo Higuain e finalmente una ritrovata verve, quel modulo e quei movimenti che si stavano perdendo nella nebbia, per tene-re il passo a una squadra di mo-stri con aiutino, che ha preso il largo per la conquista del suo 5° titolo consecutivo, complimenti a loro. Il Napoli ha finora raci-molato 70 punti che a 6 giornate dal termine del campionato, con un poco di fortuna e con tran-quillità, potrebbero consentire di superare il record di punti di Mazzarri e Benitez ( 78 punti ), visto che in palio ce ne sono an-cora 18, in tutta sincerità quanti di noi avevano auspicato tanto a inizio stagione? Una nota di merito alle tante bistrattate e co-

siddette seconde linee, un plau-so per l’impegno ai vari David Lopez, Vlad Chiricheș, Omar El Kaddouri,  Ivan Strinić, che ogni qualvolta sono stati chiamati in causa si sono sempre fatti onore.Nel prossimo match affronte-remo la squadra che più di tut-te le altre mi ha impressionato per forza e tecnica, più di tutte le altre, più della 4 squadre che hanno battuto finora gli azzurri di Maurizio Sarri, in totale sin-cerità penso che il parco calcia-tori dell’Inter  sia il migliore in assoluto, certo non ha un grande tecnico, e la mia disistima ver-so di lui è risaputa soprattutto dopo la manfrina che fece a Na-poli, nel dopo partita,  contro il tecnico dei partenopei, così facendo nascose i suoi limiti e i suoi errori, amplificando altro, creando attorno a un uomo per-bene e di sicuro come allenatore tante volte superiore a lui, una cortina fumogena vergognosa;

ritengo che una grossa fetta della stagione fallimentare dell’Inter sia assolutamente da attribuire a Roberto Mancini, tecnico so-pravalutato a dismisura a mio sommesso avviso,  il mondo del calcio è strano davvero, per mol-to meno, con una rosa che vale la metà di quella dei nerazzurri e con una finale di Coppa Italia conquistata e da disputare, l’al-lenatore dei rossoneri del Milan, Siniša Mihajlović, viene esonera-to dopo una sconfitta immerita-ta subita a opera della Juventus, che tra l’altro negli ultimi 22 in-contri ne ha vinti 21, mentre un trainer che ha fatto solo pasticci per un’intera stagione è ancora lì fermo a condurre senza pagare dazio. Destino e dirigenti bef-fardi, quella che era la Milano da bere si sarà forse completa-mente ubriacata? Il Napoli sale a Milano con un buon bagaglio

di risultati finora fatti, secondo migliore attacco a un solo gol dal primo che è quello della Roma, siamo 66 per gli azzurri a 67 per la Roma, seconda migliore difesa del torneo dietro la Juventus, ha mandato in gol la bellezza di 10 calciatori e tra di loro il canno-niere principe del campionato, Gonzalo Higuian 30 reti fatte in 31 gare disputate, che sarà fuori per squalifica dopo l’increscioso episodio di Udine.A San Siro il Napoli spero fac-cia il suo gioco, con tranquilli-tà, senza esagerazioni e senza decontrazioni come succedute in Friuli.    Siamo una squadra consapevole dei propri mezzi e soprattutto dal punto di vista del gioco la più bella, cerchiamo di rimanere tale da qui alla fine.Senza la Juventus, che ha avuto un passo doppio rispetto a tutti gli altri anche grazie agli aiutini

arbitrali, è meglio sottolinearlo sempre questo,  sarebbe stato  un Napoli strepitoso e di sicuro avrebbe vinto lo scudetto, ma con i se e con i ma sono pieni i sogni nel mondo, la realtà è che si dovrà rimandare ancora il mo-mento dei festeggiamenti e se non si gioca concentrati e con at-tenzione si rischia di perdere an-che la posizione finora meritata, perché la Roma incalza e perché dopo la gara infrasettimanale contro in Bologna, in casa al San Paolo di Fuorigrotta, ci sarà la prova del 9 proprio nella capita-le, contro i giallorossi di Luciano Spalletti che da quando ha preso possesso della squadra capitoli-na gli ha cambiato il passo e ha rimesso in corsa il club di mister James Pallotta, che sembrava smarrito .Inter-Napoli: una classica a cui non si può mancare.

Mentre i ragazzi del-la Primavera di Vecchi festeggia-no la Coppa Italia,

grazie alla bella vittoria contro la Juventus di Grosso, l’undici di Mancini prova a salire sull’ulti-mo treno, ospitando a San Siro il Napoli, orfano di Higuain.E’ una gara importante per i ne-razzurri, considerando che la Roma è stata costretta al pareg-gio dal Bologna e considerando che i giallorossi di Spalletti do-

Inter, ultima chiamata col Napoli

poli, almeno per mezza giornata sarà a sole tre lunghezze dalla formazione di Spalletti.Il Napoli ha battuto il Verona, dimostrando di non essere Hi-guain-dipendente, però è bene ricordare che i veneti sono il fa-nalino di coda del campionato. Quindi, fuoco alle polveri con l’obbiettivo di annientare il Na-poli, con tanti ringraziamenti da parte della Roma che giocherà le sue carte, come già detto, a Ber-gamo con Pinilla e compagni.

avanti per il quinto scudetto consecutivo, avranno di fronte un avversario, sulla carta, abbor-dabile ma disperato, in lotta per non retrocedere e con l’ennesimo

mani a mezzogiorno dovranno vedersela a Bergamo con l’Ata-lanta dal dente avvelenato, per la sconfitta di Torino con i granata di Ventura. L’Inter è sei punti dalla Roma e provvisoriamente, se farà bottino pieno con il Na-

Un occhio sarà rivolto anche al Franchi, dove la Fiorentina con il Sassuolo proverà a cancellare la delusione del Castellani con l’Empoli. I campioni d’Italia della Juven-tus, che hanno messo le mani

cambio di panchina, da Novelli-no e Ballardini.Partita della disperazione an-che al Bentegodi, dove il Vero-na giocherà gli ultimi spiccioli per restare in serie A, contro un concorrente diretto, qual è il Frosinone, messo a tappeto una settimana fa, al Matusa, con rimpianto per i tre pali colpiti. Ultimatum pure per il Carpi, chiamato a battere il Genoa, a Modena, per non affondare nelle sabbie mobili della retrocessione. Il verdetto attuale dice che sarà questo poker formato da Carpi, Verona, Frosinone e Palermo, a giocarsi la permanenza nella massima serie. Le altre, partendo dal Chievo, per arrivare all’Udi-nese, sono ormai salve, a meno di terremoti nelle giornate finali.A proposito di squadre fuori dal-la mischia, la Sampdoria chiude-rà i giochi nel posticipo di do-mani sera con il Milan, guidato da Brocchi. Sembra un gioco di parole per offendere i rossoneri, anche se la realtà non è molto lontana, visto il deficitario cam-pionato della squadra di Berlu-sconi.

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El-Shaarawy, Boateng, Immobile, Eder, Zarate e anche mister Spal-letti. Sono alcuni dei

grandi protagonisti della sessio-ne invernale del calciomercato di Serie A TIM a cui la Panini ha voluto dedicare una figurina

PANINI: ARRIVANO LE FIGURINE EXTRA SUL CALCIOMERCATO INVERNALEAGGIORNAMENTI SUGLI ACQUISTI IN SERIE A PER L’ALBUM “CALCIATORI 2015-2016”TRA GLI ALTRI: EL-SHAARAWY, BOATENG, IMMOBILE E ANCHE MISTER SPALLETTI

di mercato. Tra gli altri, figurine extra sono state dedicate an-che a Borriello, Cerci, Floccari, Grassi e Quagliarella. Queste 50 figurine extra potranno essere incollate nell’album “Calciatori 2015-2016” nelle quattro pagine dedicate proprio al calciomerca-

sciato la loro squadra.“Le figurine di aggiornamento sono sempre molto attese da ti-fosi e collezionisti”, ha dichiarato Antonio Allegra, direttore mer-

extra della collezione “Calciato-ri 2015-2016”. Uno speciale set contenente ben 50 nuove figu-rine sarà infatti disponibile in edicola a partire da domani 1 aprile (prezzo 7,90 euro). Questa iniziativa, realizzata in collabo-razione con Sky Sport HD e con la sua trasmissione “Calciomer-cato – l’Originale”, consentirà ai tanti collezionisti ed appassio-nati di aggiornare il proprio al-bum anche con gli ultimi colpi

to. Il set disponibile in edicola contiene anche 100 mini-sti-ckers, piccole fascette adesive de-dicate agli altri titolari che hanno cambiato squadra dall’inizio del Campionato, che potranno esse-re applicate negli appositi spazi nelle pagine dedicate alle singole squadre di Serie A. Infine, sono anche presenti le targhette “tra-sferito/sostituito”, da applicare sulle figurine già incollate sull’al-bum di calciatori che hanno la-

cato Italia di Panini. ”Finalmen-te, il set completo è in arrivo in tutte le edicole e consentirà di completare la sezione Calcio-mercato con i nuovi acquisti del-la sessione invernale, alcuni dei quali si stanno rivelando pe-

dine importanti per le proprie squadre. I 100 mini-stickers di aggiornamento daranno inoltre il quadro completo e definitivo delle rose di questa stagione cal-

cistica”. La nuova collezione “Calciatori 2015-2016” comprende 893 fi-gurine su giocatori e squadre di Serie A TIM, Serie B ConTe.it, Lega Pro, Serie D, Campionato Primavera TIM e Serie A Fem-

minile. L’album di 128 pagine ha una copertina preziosa e colora-ta: vi spiccano i colori della Serie A riprodotti su bandiere, oltre all’immancabile immagine del “calciatore in rovesciata”. Tante sono le novità di questa raccolta: sale a 22 il numero delle figurine dei calciatori per ciascuna squa-dra di Serie A TIM; crescono le dimensioni delle figurine fustel-late dei singoli calciatori di Serie B ConTe.it; tornano i “Quiz del

Tifoso” sul retro delle figurine di Serie A e da quest’anno anche della Serie B; si arricchisce la se-zione “Film del Campionato” e arriva la nuova sezione “RafFI-GUra la tua squadra” con i di-segni realizzati dai collezionisti. Un’altra grande novità riguarda il concorso “Vota i tuoi idoli”, che consentirà ai collezionisti di eleggere online i giocatori più amati in Italia votandoli su www.calciatoripanini.it.

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15sabato 16 aprile 2016 www.stadio5.it

Giro dei Paesi Bassi

Alberto Contador (in foto), in extremis, scrive nel libro d’oro il proprio nome nel

giro dei Paesi Bassi, l’australiano

Hayman principe a Roubaix

Contador re dei Paesi Bassi

Luigi Sada

Mathew Hayuman piazza il suo sprint alla classicissima Paririgi-Roubaix, giunta, quest’anno, alla 114° edizione. Il corridore au-straliano batte in volata quattro

avversari di levatura internazio-nale, su tutti il favorito della vigi-lia Tom Boonen e Sep Vanarcke. Hayman ha tolto a Boonen la soddisfazione di diventare pri-mo corridore a vincere cinque volte la classica del Nord , che partiva, come vuole la tradizio-ne, da Compiegne. La corsa è stata caratterizzata dalla fuga di un gruppetto di trdici corridori che ha approfittato di una caduta

di Fabian Cancellara e del cam-pione del mondo Peter Sagam. Boonen rientrava sui fuggitivi, guidando poi,in una fuga finale anche Boasson Hagen e Stan-nard. La caduta del plotoncino dei favoriti a metà del pavè della foresta di Aren.

Giovanni Labanca

La Parigi-Roubaix doveva e poteva essere la corsa più importante della sua lunga vita da corridore,

per chiudere, nel migliore dei modi, una carriera da campione. La corsa delle corse del Nord, di quelle che solo i veri ciclisti possono affrontare tra foreste incantate e pericoloso pavè, tra

Fabian Cancellara, orgoglio e riscatto

imprevisti di ogni genere. Dove-va essere, per il ciclista di Berna, il fiore all’occhiello, a corollario di una carriera galoppante, fatta di passione, amore, delusioni e di tante, tante vittorie. L’aveva pre-parata a puntino perchè voleva lasciare il segno, voleva scolpire per la quarta volta e per sempre, il suo nome su quelle dure pie-

tre che solo gambe da gladiatori riescono a domare. Fabian Can-cellara (nella foto), “Spartacus” come viene chiamato e non a caso, nella concitazione del mo-mento e la massima concen-trazione alla corsa, non aveva avuto tempo, però, di pensare al diavoletto, al maledetto diavolo che si chiama destino. Questo, nelle occasioni speciali, è sempre in agguato, metro dopo metro e beffardamente gli ha presentato il conto a quarantacinque chilo-metri dal traguardo di Roubaix sotto il quale voleva sfrecciare per primo ed a braccia levate come per ringraziarlo della for-tunata vita che gli aveva, almeno fino a quel momento, riservato. Una scivolata sui masselli bagna-ti, una caduta rovinosa che coin-volge anche Sagan, il suo rivale di sempre. Gli altri vanno e lui impreca, ma non demorde. Ri-

sale in sella, aziona i pedali con la massima forza che ancora ha negli stantuffi da gigante, ma tut-ti gli sforzi lo portano solo al 40° posto, quando già da un pezzo l’australiano Hayman ha battuto altri campioni allo sprint. Fa-bian è distrutto, demoralizzato e nemmeno gli applausi dei tifosi riescono a ridargli il sorriso. In corpo ha solo rabbia e non ne fa mistero: “Sapevo dei pericoli che sono sempre pronti a caderti ad-dosso quanto meno te lo aspetti. Fino a quel momento, sempre in compagnia di Sagan, avevo cor-so bene, dosando nel migliore dei modi le forze, per dare tut-to quello che mi rimaneva nella volata finale, con i soliti grandi di queste specialità. Sono cose che capitano, ma sono una ma-ledizione quando avviene nella corsa a cui tieni di più, per la quale ti sei preparato al massi-

mo. Questa è stata la mia ultima Parigi-Roubaix e volevo aggiun-gere il quarto sigillo in questa fantastica corsa”. - Perchè smetti proprio adesso? “La decisione non è stata facile e ben pondera-ta. Meglio lasciare da campione che da stella cadente. La gente ti ricorda più a lungo e la carriera resta nella memoria di tutti gli appassionati sempre brillante. E poi, voglio godermi la famiglia, le figlie e pensare di impiegare il tempo sempre nell’ambito del mio mondo, che mi ha tanto appassionato” - Rimpianti per qualcosa che avresti potuto ave-re e a cui hai dovuto rinunciare? “Non ho nulla da rimpiangere. Anzi, ringrazio Iddio per quello che mi ha dato in questa bella parte di vita. In questo momen-to, un affettuoso pensiero va a tutti i compagni con cui ho corso e con i quali ci siamo sempre re-

ciprocamente stimati; ringrazio i miei “patron” delle squadre che hanno avuto tanta fiducia in me, fiducia che, penso, abbia ben ri-pagato. E consentitemi, alla fine, di rivolgere a mio padre Donato e a tutta la mia famiglia immensi pensieri di gratitudine, per come mi hanno fatto crescere ed aiu-tato a diventare un buon cicli-sta, un ottimo sportivo. Grazie anche a voi giornalisti che mi avete seguito con professiona-lità e simpatia”. Fabian Cancel-lara, rimessa a posto la bici nel garage, è entrato nella Storia del Ciclismo? Noi crediamo che un posto d’onore gli spetti di diritto tra i tanti altri campioni.

Gustavo Vitali

Volo

Spettabile Redazione, Gentile Giornalista, è periodico l’apparire sui media di notizie riguar-

do incidenti occorsi a piloti di volo libero, vale a dire il volo senza motore in deltaplano e parapendio. Secondo noi, come riteniamo indiscutibile il di-ritto di cronaca, consideriamo altrettanto irrinunciabile una

Lettera aperta

corretta informazione, anche in occasione di incidenti. Imma-giniamo che il giornalista alle prese con un qualunque evento di volo spesso non è un esper-to in tale disciplina. Non è un peccato, ma un dato di fatto. Tuttavia basterebbe un minimo d’informazione per evitare gli strafalcioni. Giusto per esempio, si attribuisce talvolta la colpa del sinistro ad un “vuoto d’aria”, fenomeno che esiste solo nella fantasia; oppure ad “improvvisi colpi di vento”, tranquillamente assorbibili dalle nostre ali; e poi si scrive di “lanci da strapiom-bi”, impossibili tecnicamente, perchè deltaplani e parapen-dio per decollare necessitano di un leggero pendio e non di precipizi. Per altro il “lancio” è proprio del paracadutismo, ala solo in apparenza simile al parapendio. Si fa spesso confu-sione tra i due mezzi usati per il volo libero, oppure con delta-motore e paramotore, velivoli diversi come dice il nome stesso;

anche tra ultraleggeri e no, tra paracadute, aliante ed altro an-cora. In un caso, clamoroso, un palloncino fu scambiato per un parapendio che volteggiava tra i palazzoni di una metropoli! Ci vuole poco per sprofondare nel ridicolo ed altrettanto poco per evitarlo. Basterebbe, prima di scrivere involontariamente notizie fuorvianti, contattare, per esempio, la nostra associa-zione. Saremmo lieti di metter-ci al servizio della stampa ed evitare che la cronaca scada a disinformazione. Il volo libero è ampiamente diffuso con mi-gliaia di praticanti provenienti da ogni ceto e stato sociale, ac-comunati da identica passione, felici di visitare il cielo, alla ri-cerca di sano svago più che di imprese al limite dell’estremo. Gli attestati VDS (Volo Diporto Sportivo), obbligatori per legge, rilasciati ad oggi sono circa 40 mila. Se aggiungiamo gli allievi delle scuole ed i numerosi, oc-casionali curiosi che quotidia-

namente provano un volo con un istruttore, la platea s’allarga ulteriormente. La FIVL esiste da 40 anni e raccoglie la mas-sima parte dei piloti in attività. Possiamo tranquillizzare che l’interesse per questo sport non accenna a diminuire in seguito a notizie d’incidenti, così come la cronaca di quelli stradali non dissuade dall’uso di moto ed auto. Riteniamo che il pub-blico, magari sommariamente, sappia cosa sono parapendio e deltaplano. Indipendentemen-te dal ritenere o meno il volo sport estremo, è ovvio che esso comporta l’assunzione di rischi, così come il mettersi in strada. Per altro pensiamo che estremo diventa qualunque mezzo, an-che stradale, se ne facciamo un uso improprio. Ci sembra pure che un incidente qualunque mal riportato nuoce in primis a chi lo divulga. Ringraziando per l’attenzione ed augurandoci una futura collaborazione, porgia-mo i migliori saluti

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QUOTA D’ISCRIZIO-NE FISSA: 150,00 € + 20 € cauzione QUO-

TA PER TESSERINO X-FIVE: 5 € cadauno *I giocatori già in possesso di cartellino X-FIVE 2015/2016 non pagano il cartel-lino per il torneo se lo disputano con la stessa squadra del cam-pionato. *Si gioca con cartellino X-Five plastificato o con cartel-lino X-Five senza foto + docu-

X-fiVe cup calcio a 5Cappuccini Castellazzo b.da

mento identità. Limitazioni : 1° categoria FIGC (calcio a 11) – C 2 (calcio a 5) Il presente modu-lo d’iscrizione vale anche come ricevuta per la consegna del re-golamento ufficiale del Torneo che viene pertanto accettato in-tegralmente. L’invio del regolamento sarà se-guente all’iscrizione. Il modulo deve essere consegnato con la quota d’iscrizione.

QUOTA D’ISCRIZIONE: 50 € a squadra + 55 € a partita + 50 € cau-zione QUOTA PER TESSERINO X-FIVE : 7 euro cadauno (non prevista per giocatori già iscritti ai campionati C8 2015/2016 nella stessa squa-dra in cui giocheranno il torneo). *Si gioca con cartellino X-Five pla-stificato o con cartellino X-Five senza foto + documento identità. Il presente modulo d’iscrizione vale anche come ricevuta per la conse-gna del regolamento ufficiale del Torneo che viene pertanto accettato integralmente. Limite massimo di tesseramento : 2° categoria FIGCPER GLI ASSOCIATI XFIVE SCONTI SU ABBIGLIAMENTO SPORTIVO CONFRONTA I PREZZI DEI NOSTRI KIT , LA LORO FLESSIBI-LITA’ , IN TUTTI I COLORI DISPONIBILI E DIVERSE MARCHE A DISPOSIZIONECHIEDICI UN PREVENTIVO GRATUITO SU ABBIGLIAMENTO E ATTREZZATURA SPORTIVA E LORO PERSONALIZZAZIONE

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17sabato 16 aprile 2016 www.stadio5.it

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finestra sul mondo e dintorni

Giovanni Labanca

Attualità

Luigi Sada

Siamo....nel 1944? buco NERO

Ha ragione Israele, aveva ragione Oria-na Fallaci. C’è in atto una vera in-

vasione islamica e nessuno in Europa, a parte qualche Paese dell’Est, sembra non essersene ancora accorto. In Africa sem-bra ci siano centomila persone pronte ad imbarcarsi sui barconi della speranza, destinati ad at-traccare a Lampedusa o lungo il mar Jonio, dove il controllo è si-curamente inefficiente. La rotta è quella, dopo che è stato sbarrato il passaggio dai Balcani e blocca-ta la frontiera greca ed austriaca.

Chi scappa dalla guerra sono i siriani, non sicuramente la gente dell’Africa sahariana, dove, bene o male, è trattata con rispetto dai propri governi. Fra gli immi-granti, tra l’altro, non lo diciamo noi, potrebbero nascondersi po-tenziali terroristi, che ci hanno dichiarato guerra due anni fa con gli attacchi di Parigi e del resto d’Europa. La guerra dell’I-SIS fa venire in mente a chi ha i capelli bianchi la lunga estate del 1944, quando per abbattere il nazifascismo piovevano bombe americane e rappresaglie tede-sche. Una paura addosso, allo-

ra, come in questi giorni. Altri tempi, direte voi, ma concetti e risultati sono gli stessi. Per un nonnulla puoi saltare in aria in metrò, un po’ come è successo nei giorni nostri, con gli attentati di Parigi e Bruxelles.Altri tempi, un cavolo! Qui il nemico ce l’hai già in casa, anzi, sotto casa.Va immediatamente promosso un controllo ed un censimento degli extra comunitari, residenti e transitanti in Italia, soprattutto per chi arriva con i barconi. A queste persone, nel giro di qual-che giorno, bisogna chiedere: chi

sei, cosa fai, come ti mantieni, con quali soldi vivi?Troppa gente è per le strade a bivaccare, chiedendo elemosina. Troppi rom girano indisturbati, rubando nelle nostre case, crean-do delle zone franche dove sono accampati abusivamente.Telelombardia, emittente mi-lanese, ha spesso denunciato questi rom dai macchinoni da 30 mila euro. Telelombardia ce li ha sotto casa, davanti alla sede televisiva. Cosa si è fatto finora? Niente. Insomma, ben vengano i controlli a tappeto nelle periferie delle zone calde. Chi è onesto

può stare tranquillo, chi non lo è va ricacciato al proprio paese di origine perchè lasciandoli sul nostro territorio, sicuramente a delinquere, potrebbero creare qualche altro Stacchio, chiamato a difendere la propria famiglia ed il suo lavoro.L’invasione è cominciata, vedia-mo di fermarla, altrimenti addio Europa e libertà. Un po’ come accadeva nel 1944, con le brigate nere che distruggevano la civiltà e la libertà a colpi di cannoni e mitragliatrici. Esistono ancora gli Hercules, adoperiamoli. Chi non ha diritto di restare in Euro-

pa, deve essere riportato imme-diatamente al proprio paese, im-barcati su questi aerei. Solo così, l’Europa potrà rivedere un po’ di sereno in prospettiva futura. Conclusione: arrivi, non sei re-gola, ti rispedisco subito al tuo paese.

Lo chiamavano l’orologio di Konisberg, tanto era abitudinario e preciso, al punto tale che i pas-

santi regolavano i propri orolo-gi quando usciva di casa. E’ un modo, tra i tanti, per ricordare il grande filosofo Kant, il padre della nuova filosofia. I lettori della mia età, quelli che, per in-tenderci, hanno frequentato la Scuola vera, quella che i giovani di oggi non hanno avuto la for-tuna di assaporare, ricorderanno anche per le fatiche che compor-tava l’apprendimento di quella filosofia.

Il referendum di Immanuel Kant: devi votareCi viene in mente, in questi gior-ni concitati di furore politico, oltre che per le famose categorie che hanno inquadrato tutto il sa-pere, soprattutto per l’Imperati-vo categorico “Tu devi!”Si capisce bene a cosa ci riferia-mo, al referendum di domenica prossima 17 aprile sulle arcifa-mose trivelle marinare che han-no il loro destino legato ad un SI o ad un NO. E come sempre, bisogna votare SI per dire no e viceversa. Quello che ci pre-me, come cittadini, è far capire che, trattandosi di referendum, chiunque ne abbia diritto, deve fare quattro passi per deposita-re la scheda nelle tante urne già pronte ad accogliere il voto che avremo espresso. In questi giorni, di politica torbi-da più del petrolio della Basilica-ta, abbiamo assistito ad un poco edificante teatrino di dichiara-zioni che non hanno fatto certo onore a chi ne ha interpretato la

parte da protagonista. E ci rife-riamo al partito di maggioranza che, contrariamente a quello che ne pensano ben 9 delle 10 regio-ni promotrici, tutte a guida PD, per bocca di autorevoli suoi rap-presentanti, continuano ad inci-tare al non voto. Andate a mare che è meglio, dicono in tanti. Questo fino a quando, il presi-dente della Corte Costituzio-nale Rossi, al contrario del suo partito, ha rivolto con accorata preoccupazione l’invito a recarsi alle urne, come principale dove-re politico e di civiltà del diritto. Lo stesso Mattarella, con un bel tono di voce, ha dichiarato che domenica andrà a votare. Non avremmo avuto bisogno di que-sti perentori “incentivi” per eser-citare la nostra natura giuridica, se fossimo stato un paese matu-ro, serio e politicamente corret-to. Andiamo ad ondate, secondo le convenienze.C’è da dire, comunque, che una buona mano a far disertare il voto referendario, ce la mette anche l’esecutivo, cioè proprio il

governo e lo Stato. Vi ricordate il referendum sul finanziamen-to pubblico dei partiti vinto dal SI (cioè niente soldi ai partiti?) E’ stata una vittoria peggio di quelle di Pirro, perchè la sua applicazione non è stata mai

messa realmente in atto, anche se, furbescamente, i signori del-le poltrone ebbero la vigliacca sfacciataggine di ribaltare tutto, tramutando la parola “finanzia-mento” in “rimborso elettorale”. E ci fregarono, come continuano a fare ancora adesso. L’esempio dato è stata una pagina buia del-la nostra Repubblica che ha al-lontanato e disgustato l’elettorato dal diritto di voto, tanto che l’af-fluenza alle urne è andata via via scemando. Noi che siamo realisti più del re di Spagna prevediamo già da ora che il fatidico quorum non verrà raggiunto, per quanti sforzi facciano i promotori del SI, considerato pure il fatto che le ammiraglie delle informazioni trattano a pesci in faccia, come è successo al governatore della Pu-

glia. Emiliano, che ad Agorà, è stato quasi “malmenato”dal con-duttore, che tutto meriterebbe, fuorchè condurre un program-ma televisivo. Insomma, quando si può, si spara ad altezza d’uomo contro il referendum, senza che nessun organo di garanzia inter-venga. Male, malissimo, special-mente se si tratta di un servizio pubblico. In conclusione, data l’importanza dell’evento politico, non sarebbe il caso di rispolvera-re quel famoso imperativo cate-gorico del grande Kant “Tu devi”, per riaffermare almeno un po’ di dignità e riprenderci buona par-te della nostra democrazia, per avere la quale sono stati immola-ti eserciti di giovani e tanto san-gue ha bagnato il nostro patrio e sacro suolo? Al voto, al voto!

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19sabato 16 aprile 2016 www.stadio5.it

Suoni eSapori

Suoni e sapori del Mediterraneo

n o n s o l o c a l c i o

Pipa calabrese

Nell’area di Vibo Valentia, ar-tigiani che si ispirano ad una tradizione veramente antica rea-lizzano un oggetto che si vede di rado ma fa ancora la differenza: la pipa.Per la materia prima ci pensano i boschi calabresi. Le pipe miglio-ri sono in radica di noce, si usa infatti una protuberanza della radice della pianta Erica Arbo-rea detta “ciocco”. Il “ciocco”, prima di essere utilizzato, viene fatto stagionare almeno due anni (anche se ho sentito dire che ci sono artigiani che usano radica di nove e più anni).Grazie agli innumerevoli ed estesi boschi, e ad un’ingente produzione di legno pregiato, la Calabria e nello specifico paesi come Brognaturo in provincia di Vibo Valentia, può fregiarsi di un’apprezzata produzione di pipe a livello internazionale, ed

La pipa calabreseutilizzate da vari personaggi fa-mosi, tra cui l’ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini.Per realizzare le pipe, si usa una particolare radice chiamata “ciocco”, che prima di essere la-vorata e levigata, viene stagiona-ta per almeno due anni, e tutto ciò servirà a conferire al tabacco un particolare e tipico gusto.La produzione delle pipe ha ori-gini molto antiche, comporta un lavoro molto delicato, ma allo stesso tempo affascinante che si tramanda di generazioni in generazioni. Quella delle pipe è una tradizione che pone l’artigia-nato calabrese ai primi posti nei mercati internazionali. Oltretut-to è molto frequente trovare, nel-le vetrine dei grandi collezionisti

ed estimatori una splendida pipa calabrese.Questa lunga stagionatura in-fonde al tabacco un gusto parti-colare ed unico. Per la precisio-ne il “ciocco” calabrese ha basso contenuto di tannini, che sono i principali responsabili del sapore aspro ed amaro che si percepisce fumando certe pipe. Per questo motivo la pipa calabrese dà un sapore al tabacco che nessun’al-tra pipa riesce a dare.Il processo è un’esplosione di tradizioni e sapienza artigiana-le: presa la radica, sosta un po’ in cantine scavate nello scoglio, ancora bagnata viene lavorata con la lama di una sega circolare scoprendo la parte corticale, con le venature ben visibili.

Quindi si procede ad un’accurata selezione dei pezzi più nobili che vengono trasferiti in una caldaia di rame per la bollitura che dura oltre ventiquattro ore di fila.Quando ormai la bollitura è ter-

minata ed il tutto si raffredda, gli abbozzi vengono posti in degli scaffali per la stagionatura.Le pipe calabresi risultano al pri-mo posto nelle collezioni degli amatori e ricercatori più illustri,

sia per le loro qualità funzionali che estetiche. Nelle vetrine dei negozi più famosi del mondo vengono esposte come elemento di grande distinzione, raffinatez-za ed eleganza.

Ti ho vista che ridevi

Forse perché sono di Ba-dolato (paese che dista una ventina di chilo-metri da Riace); forse

perché ho vissuto l’epopea delle tante donne che (negli anni 50 – 60 e 70) venivano richieste in sposa da agricoltori del centro-nord Italia; forse perché sto vi-vendo con particolare interesse ed emozione le attuali migrazio-ni verso l’Europa e i Paesi ricchi ed agiati … sta di fatto che quella del libro “Ti ho vista che ride-vi” è stata una lettura davvero assai esaltante, come da parec-chio tempo non mi accadeva. Edito da Rubbettino (Soveria Mannelli, aprile 2015), tale li-bro condensa in 216 pagine un romanzo che si legge come un saggio sociologico, anzi come la cronaca quasi giornalistica (for-se anche diaristica) della ricerca della “mamma perduta” da parte proprio di sedicente giornalista dell’Ansa di Catanzaro, nativo di Riace. La vicenda narrata è quanto mai verosimile, poiché i suoi dettagli possono appar-tenere ed appartengono, nella sostanza (anche se non proprio nello specifico), alla storia di quasi tutti i nostri paesi meridio-nali, dove i giovani allevatori e contadini del centro-nord Italia venivano a cercare (tramite in-termediari) le donne da sposare, da fare lavorare nelle loro terre e nelle loro stalle, ma soprattutto capaci di fare figli e di dare così un futuro demografico a quei territori che l’industrializzazione

Corsi e ricorsi storici in una lettura esaltante come la Riace dell’epica accoglienza

aveva spopolato in particolare di giovani donne attratte dalle città e non più disposte a fare lavori troppo umili ed avere ruoli anti-chi. “Ci salvano gli altri, sempre” esordisce nella sua arguta prefa-zione Carlo Petrini, l’inventore di “Slow Food” e di altre acroba-zie socio-economiche di succes-so internazionale che hanno fat-to delle Langhe (territorio della provincia di Cuneo) un modello di sviluppo legato soprattutto alla qualità eno-gastronomica da esportazione. Il libro dimostra che, senza ombra di dubbio, tale sviluppo quasi miracoloso delle Langhe, realizzato in una gene-razione soltanto, è anche opera delle “calabrotte” (come veniva-no chiamate le donne calabresi richiamate in servizio perma-nente effettivo nell’esercito delle lavoratrici e delle riproduttrici di quella società rurale che però ha saputo usare bene pure la mo-dernità). Poco importa sapere se chi figura come autore del libro “Lou Palanca” è uno pseudoni-mo simbolico che si sono dati coloro che firmano di fatto un tale ottimo lavoro collettivo e cioè, Fabio Cuzzola, Valerio De Nardi, Nicola Fiorita, Maura Ra-nieri e Monica Sperabene. Que-ste cinque persone hanno saputo coniugare il presente (fatto di una Riace, una Calabria, un Sud Italia e un Sud Europa diventati approdo di una immigrazione epocale, quale forse non accade-va dai tempi della guerra di Troia, cioè di quasi 3500 anni fa, quan-

do quei profughi hanno fondato nuovi popoli e nuove città e, re-motamente, anche Roma “caput mundi”), con il passato (fatto di miseria, di vessazioni, di lotte contadine) e il futuro meticcia-to dove, però, l’anima sorprende tutti con le sue emozioni, con storie di sofferenza e brama di una vita degna di essere vissuta nei valori che, bene o male, tut-ti i popoli condividono, pur con culture e tradizioni diverse. Così, il titolo stesso del libro “Ti ho vi-sta che ridevi” supera (come la storia qui raccontata) il dramma, persino la tragedia da cui nasce sempre la speranza, quella sal-vifica, oggi rappresentata anche da Riace. La nuova Europa passa ancora dalla Calabria, come nel corso dei millenni e dei profughi che su queste coste joniche sono sbarcati. Recentemente lo ha ri-conosciuto pure la prestigiosa rivista U.S.A. “Fortune” che ha inserito il sindaco di Riace, il te-nace Domenico Lucano, model-lo di accoglienza, tra gli uomini più significativi del mondo, così come lo aveva riconosciuto qual-che anno fa il grande regista Wim Wenders con il film “Il volo” che ha voluto dare uno spazio pure a Badolato, il primo paese che nel 1997 ha aperto le proprie case ai profughi kurdi tanto da esse-re rinominato “Kurdolato” dalla stampa internazionale.Domenico Lanciano (resp. Uni-versità delle Generazioni)  ***  Agnone del Molise, 12 aprile 2016 

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RiccardoSada

Musica Il Guru

“Il discografico è co-lui che si è trovato impossibilitato a di-fendersi dall’aggres-

sione dei management e che ha dovuto scendere a compromessi riorganizzandosi totalmente o costretto a diventare lui stesso manager”, dice Gianfranco Bor-tolotti, CEO di Media Records. “Non avendo più diritti, il disco-grafico è un animale preistorico che sta per estinguersi a causa del grande cambiamento. Internet ha cambiato tutto. Molti si sono im-provvisati manager, questo men-tre i dj, passando da etichetta a etichetta, hanno demolito le case discografiche. La mia idea non è prendere per mano i nuovi ar-tisti e curargli il booking o farne speculazione, voglio innanzitutto esclusività da chi si farà seguire

Gianfranco Bortolotti, CEO di Media Records, guarda dall’alto il mondo che evolve soprattutto grazie alla piattaforma gfb.guru

con cura dal sottoscritto”.I talent scout non sembrano estinti. “Gli A&R saranno i nuovi discografici a si organizzeranno con subalterni, con grafici, con produttori di contenuti, e saran-no in grado di dare uno sfogo a un nuovo movimento. Aumen-teranno di numero”, prosegue Bortolotti. “La classica casa di-scografica è una meteora che si è schiantata sulla terra frammen-tata in piccole etichette, indipen-denti o vanity. Alcune resistono

ma dipende dal territorio. Negli Usa c’è una storia, in Europa tutto è finito. Nella dance si parla poco di Regno Unito, che è un vero ter-ritorio, e si parla molto di Olanda, che è un territorio non-territorio”. Il nuovo mondo? “È popolato da ragazzini che fanno un brano in due giorni e lo uploadano diffon-dendolo senza coscienza ed au-tocritica, tentando di affermarsi emulando le gesta di grandi dj”.Info su www.gfb.guru/”www.gfb.guru

“Governo Laser” è il secondo

album dei Tubax ed è stata

un’esperienza completamente

differente dalla registrazio-

ne del primo cd. Mentre “Il

mondo stava finendo” è sta-

to registrato in cima a una

montagna innevata, in pieno

inverno, l’acqua congelata nei

tubi ma soprattutto a presa

diretta, Governo Laser è stato

concepito da subito in manie-

ra opposta, con suoni potenti

e attuali e l’intento di mante-

nere l’empatia e le vibrazioni

Tubax con “Governo Laser”che la gente riconosce nei live.

Si potrebbe dire che abbiamo

deciso di investire e alzare

la qualità. Per fare questo ci

siamo affidati a Giacomo Di

Paolo, bolognese professioni-

sta in materia di registrazioni,

registrando a tracce separate

gli 8 brani del disco, il tutto

all’interno di un garage, per

l’occasione allestito come

lo studio di registrazione di

Steve Albini, utilizzando per

la prima volta l’ausilio del

“click”, ovvero l’incubo della

traccia fantasma, esperienza

mentalmente massacrante, al

limite di un autistico maso-

chismo ma veramente effica-

ce vedendo il risultato, anzi

sentendolo.

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21sabato 16 aprile 2016 www.stadio5.it

Anastasia Mazzia

Cinema

Il noto attore italiano Toni Servillo, a tre ani di distan-za dal premio Oscar per “La Grande Bellezza”, ritorna

sul grande schermo nel ruolo di un monaco certosino nel thriller politico “Le Confessioni” di Ro-berto Andò, dal 21 aprile nelle nostre sale.In un lussuoso albergo sul Mar Baltico si è riunito il G8: i po-tenti ministri dell’economia del mondo devono deliberare una nuova manovra finanziaria per far fronte alla grave crisi eco-nomica. Oltre agli uomini di governo, il direttore del Fondo Monetario Internazionale Da-niel Roché (Daniel Auteuil) ha

Le ConfessioniIl thriller politico con Toni Servillo

co certosino viene accusato di essere a conoscenza di infor-mazioni segrete riguardanti la nuova manovra economica con-fidategli durante la confessione. Atroci dubbi ed incertezze fa-ranno vacillare i potenti politici. 

Dopo “Viva la liberta”, il regista Roberto Andò torna ad analizza-re i meccanismi del potere poli-tico ed economico: omaggiando non solo nel titolo ma anche in molte frasi chiave la famosa ope-ra di S.Agostino, il regista riflette

chezze. All’aridità spiazzante ed alle frasi roboanti ed ufficiali dei politici si contrappone  il silen-zio e la meditazione del monaco Salus, che suo malgrado, diventa emblema dell’anima e dell’etica. Così la confessione è un mo-

invitato anche una scrittrice di libri per bambini Claire Seth (Connie Nielsen), un monaco certosino italiano Roberto Salus (Toni Servillo) ed una rock star (Julian Ovenden). In seguito ad un tragico evento, il mona-

sull’onnipotenza del Dio denaro in tutte le sue sfumature. I po-tenti della terra, quelli che de-tengono il vero potere economi-co-finanziario, dispongono della vita altrui a loro piacimento con l’unico scopo di accumulare ric-

mento d’intimità vero, un “grido dell’anima” che non si può far ta-cere o nascondere.  Ad una regia lineare ed una bellissima foto-grafia si affianca una sceneggia-tura ben articolata. Molti sono gli indizi che sapientemente il

regista semina lungo il percorso narrativo, nonostante il ritmo zoppichi in alcune sue parti.Ben delineati e caratterizzati sono i personaggi: misterioso è il monaco Salus, l’unico vero eroe positivo della storia; egocentrici i vari ministri, fragile ma deter-minata la scrittrice Claire che accompagna lo spettatore nel comprendere Salus.Il regista Andò, con questo film, non vuole giudicare ne condan-nare, ma semplicemente fotogra-fa un sistema capitalistico basato sull’accumulo della ricchezza a favore di alcuni ed a sfavore di altri qual è quello odierno. Usan-do la religione come puro mezzo

narrativo, il regista riflette sul fatto che alla grave crisi econo-mica corrisponde una ben più grave crisi qual è quella morale. Infatti non vi è alcuna etica nel-le azioni dei potenti, a cui poco importa della disoccupazione imperante o se la popolazione muore di fame!Il film vanta un ottimo cast d’in-terpreti: dal sempre apprezzato Toni Servillo a Pierfrancesco Favino, Connie Nielsen, Daniel Auteuil, Lambert Wilson, Moritz Bleibtreu e Marie-Josee Croze.“Le Confessioni” è un buon pro-dotto cinematografico, profondo ed interessante che offre molti spunti di riflessione.

Il classico Disney “Il libro della Giungla”, ideato dal-la fantasia dello scrittore inglese Rudyard Kipling, 

ritorna sul grande schermo

Il Libro della Giunglail ritorno di Mowgli in live action

assume inaspettatamente toni dark: la giungla è un luogo pe-ricoloso ed irto di insidie. Così il viaggio di Mowgli è una vera e propria avventura a dispetto del cammino gioioso della ver-sione Disney originale. Gli stessi motivi musicali cult del film originale sono appena accennati, rivisitati ed inseriti in maniera poco organica.Manca la mitica “ronda mattu-tina degli elefanti”, la gag degli avvoltoi, e lo stesso serpente Kaa ha un siparietto molto ri-duttivo. Nonostante le mancan-ze, la pellicola vanta una mera-

vigliosa e sbalorditiva grafica con effetti visivi di ultima gene-razione. Il cast delle voci italia-ne si compone di Toni Servillo nel ruolo di Bagheera, Violante Placido in quelli dell’amorevole lupa Rashka, Neri Marcorè per Baloo, Giovanna Mezzogiorno per il pitone Kaa eGiancarlo Magalli per il re delle scimmie, Re Luigi.“Il libro della Giungla” in 3d e live action è una spettacola-re avventura cinematografica che però poco si addice ai più piccoli per alcune scene troppo dark.

dal 14 aprile per una nuova e spettacolare avventura in live action. Diretto da Jon Favre-au (“Iron Man”), la pellicola racconta la storia di Mowgli,

un giovane cucciolo di uomo cresciuto nella giungla da una famiglia di lupi. Presto il pic-colo sarà costretto a lasciare la giungla quando la temibile

tigre Shere Khan, metterà in pericolo di vita la sua e quella del branco. Così Mowgli, in-sieme alla sua amica pantera Bagheera, si avventurerà nella giungla dove incontrerà tanti pericoli come il serpente Kaa e tanti amici come lo spensierato orso Baloo. Grazie ad un’in-credibile animazione foto-realistica degli animali ed uno sbalorditivo 3D, lo spettatore si ritrova immerso nella giungla, con i suoi colori, le sue ombre, i suoi rumori.  Se la trama ri-sulta più o meno fedele alla versione originale, la pellicola

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Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011