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domenica 21 dicembre 2014 Anno 4 54 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO VOLATE BASSO MILANO-ROMA ROMA -MILANO I TIFOSI NERAZZURRI NON LO RIVOGLIONO

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domenica 21 dicembre 2014 Anno 4 n° 54 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO

V O L A T E B A S S OMILANO-ROMAROMA-MILANO

I TIFOSI NERAZZURRINON LO RIVOGLIONO

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domenica 21 dicembre 2014 2

la partita

STADIO

HandanovicNagatomo, Ranocchia, Jesus, D’Ambrosio;

Guarin, Medel, Kuzmanovic;Kovacic

Palacio, Icardi

MarchettiBasta, De Vrij, Cana, Radu;

Parolo, Ledesma, Lulic;F.Anderson, Djordjevic, Mauri

MEAZZA ORE 20.45

INTER(4-3-1-2) Arbitro: Mauro Bergonzi di Genova

LAZIO(4-3-3)

Roberto Mancini Stefano Pioli

Ricominciamo da Verona. L’Inter vince col Chievo e

comincia bene la settimana che porta alla Lazio. Un esame im-portante per Roberto Manci-ni, che conta di raggiungere al più presto la parte sinistra della classifica. Farlo con i biancoce-lesti sarebbe un ottimo segnale, poiché la squadra allenata da Stefano Pioli è alle spalle di Ju-ventus e Roma e appare une delle candidate per il terzo posto. I ne-razzurri anche contro il Chievo non hanno impressionato, troppi giocatori non all’altezza, intanto, però, gli stimoli sopiti da delusio-ni neanche tanto antiche, sem-brano essere tornati a galla. Una buona notizia per il Mancio che adesso può fare i conti con una vittoria che dà morale e fiducia. A dire il vero non può essere feli-ce per altro, l’ex tecnico del Man-chester City, perché i clivensi sono davvero poca cosa. Rispet-to per gli uomini di Maran, ma gli impegni improbi sono altri. domenica prossima potremmo già fare i conti con una partita di cartello, dove Kovacic e compa-gni cercheranno di capire qual è la soglia abbordabile di questa squadra. “E’ solo una vittoria”, ha detto Mancini al termine della disputa contro i veneti. Fa bene il mister di Jesi a non fare voli pindarici, ora serve altro. Piedi per terra, umiltà prima di tutto. I cugini stanno sorprendendo tut-ti: contro il Napoli hanno sciori-nato una prestazione maiuscola, con tutti i loro limiti. Intanto, però, il terzo posto è lì a un sof-fio. Il calcio italiano ha dovuto fare i conti anche con l’Europoa. Lunedì scorso ci sono stati an-che i sorteggi di Champions ed

Europa League. Non è andata male. In Champions la Juventus affronterà i tedeschi del Borussia Dortmund, in Europa League la Roma incontrerà il Feyenoord, il Napoli i turchi del Trazbon-spor, l’Inter gli scozzesi del Cel-tic, mentre la Fiorentina avrà gli inglesi del Tottenham, mentre il Torino sfiderà i baschi dell’Athle-tic Bilbao. Non è andata male. Obiettivo almeno due squadre in semifinale. E’ il minimo sin-dacale. Il ranking non ci sor-ride, non facciamolo piangere.

Questa volta la mia vec-chia Inter non ha delu-

so. A Verona col Chievo ha conquistato un indiscutibile vittoria che apre uno spiraglio per i piani alti della classifi-ca. Ci voleva proprio perché sinceramente non saprei dir-vi come sarebbe finita se dal Bentegodi fossimo tornati a mani vuote. La classifica è sempre deficitaria però se questa sera riusciremo a bat-tere la Lazio un altro piccolo passo in avanti verrebbe fatto. Mancini sta lavorando parec-chio per rimettere insieme questa squadra che Mazzarri aveva tentato in vano di ri-costruire. La Lazio è un av-versaria temibile perché l’ho vista molto in palla la scorsa settimana all’Olimpico con l’Atalanta, una formazione che difficilmente incassa gol con facilità. Il 3-0 è molto si-gnificativo e l’Inter non dovrà assolutamente concedere spa-

FINALMENTE UN RAGGIO DI SOLE

zio a Close e compagni. Per quanto concerne il campio-nato, dopo il pareggio della Juventus con la Sampdoria e la vittoria della Roma al Marassi col Genoa, tutto di-venta più interessante, anche se il Genoa, perdente con i giallorossi, è stato costretto a

ridimensionare i propri pro-grammi. I rossoblu questo pomeriggio andranno a To-rino ad affrontare i granata di Ventura e un successo po-trebbe rilanciarli nuovamente al terzo posto. Due parole per due derby, quello di Firenze tra la Viola e l’Empoli e quello del Bentegodi, cittadino, fra il Verona e il Chievo. Prima di chiudere parlo volentieri della Supercoppa di doma-ni tra la Juventus e il Napoli.

I tifosi nerazzurri, molto allenati alla sofferenza,

non si stancheranno mai di amare la loro Inter. Una squadra così pazza non

SEMPRE PIÙ PAZZA LA PAZZA INTERpotrà mai stancare né an-noiare. La benamata non smette di stupire, tenendo i suoi sostenitori col fiato sospeso, capace di passare dal fantastico triplette alla pericola zona rossa della classifica con una facilità disarmante. Anche questa stagione sembra buttata alle ortiche. Passato l’entu-siasmo per l’arrivo di Man-cini? Il presidente Erick Thohir deve rendersi con-to che il Mancio non ha la bacchetta magica, neppure lui può rendere campio-ne una rosa male assortita come quella attuale. Ora c’è il tecnico giusto, ma mancano i giusti giocatori. Con il tecnico jesino i ne-razzurri possono puntare all’Europa, non quella mi-

nore, quella che conta. Se la befana nel sacco porta i giusti innesti, utili come l’a-ria, l’Inter potrà ambire alla Champions League, maga-

ri non con il terzo posto in campionato, ma vincendo l’Europa League si. Questa sera a San Siro è ancora big match, almeno una volta era così! La partita è quel-la delle grandi occasioni e nulla è scontato. E’ vero che la Lazio è reduce dal rotondo successo sull’Ata-lanta, il 3-0 difficilmente arriva per caso, ma è altret-tanto vero che l’Inter è di ritorno da quel di Verona dove il secco 0-2 rifilato al Chievo ha riacceso un lumino di speranza nel-le capacità sovrumane del tecnico Mancini, con que-sta Inter si tratta di pura magia. La prima vittoria in campionato, conquistata al Bentegodi, della nuova era Mancini lascia ben sperare per il match di questa sera

che chiuderà la sedicesima giornata, aperta giovedì da Cagliari-Juventus. Roberto Mancini, chiusa la prati-ca 2014, spera con l’anno nuovo di avere in rosa an-che giocatori nuovi, magari all’altezza di curare le tante ulcere nerazzurre. Vince-re con la Lazio al Meazza potrebbe dare gas agli ani-mi in vista della riapertu-ra dei giochi nel 2015 che vedrà la beneamata impe-gnata nel match dei match. Il 6 gennaio, allo Juventus Stadium, sarà di scena il derby d’Italia, i bianconeri ospiteranno i nerazzurri. La befana nel sacco porterà anche del carbone, ma non ha ancora deciso, anche se sembra scontato il risul-tato finale, a quale delle due squadre regalerà dolci.

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3domenica 21 dicembre 2014

EnzoOcchiuto

bioritmi

L’Inter incasserà i tre punti

Con i tre punti presi meritatamente contro

il Chievo, l’Inter si è rimes-sa in cammino e domenica sera, ospitando la Lazio, ha la possibilità, secondo i bioritmi, di tornare a re-

spirare l’aria Champions, l’obiettivo sul quale sta spingendo Roberto Manci-ni. Peraltro, in questo mo-mento, Palacio e compagni hanno bisogno di una vit-toria importante, contro un avversario diretto che alzi il livello di autostima dell’intero gruppo e che dia forza alle idee del nuovo

allenatore. Quindi la sfida contro la Lazio sarà per la nuova Inter l’esame della verità. L’occasione propizia dovrebbe coglierla appro-fittando anche dell’aiuto dei bioritmi favorevoli. Per

fortuna, dalla lettura della biosituazione dei singoli giocatori delle due squa-dre, emerge un maggiore stato di benessere psicofisi-co dell’Inter 6.02 contro un valore medio di 5.98 della Lazio. Secondo questa ana-lisi il pronostico dovrebbe favorire i nerazzurri ad in-cassare altri tre punti fon-

damentali per la classifica generale, salvo rivoluzioni di formazioni dell’ultima ora. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei singoli atleti, la Lazio ri-sulta più tonica fisicamente

con un valore complessivo di 6.13 rispetto ai giocatori di casa con 5.98. Dal punto di vista emotivo, invece, i nerazzurri con 6.04 dimo-streranno maggiore grinta e volontà rispetto agli av-versari con 5.90. Sul fronte delle energie intellettive ed intuitive i padroni di casa risulteranno più incisivi

e lucidi mentalmente con 6.03 contro 5.92 dei laziali. I più in quota bio saran-no: Kovacic 6.50, Guarin e Dodò 6.49, Medel e M’vi-la 6.48, Ranocchia 6.47 ed il portiere Handanovic 6,41 giocatori nerazzur-ri; tra i laziali emergono Keita,Radu e De Vrij 6,50, Djordievic 6.49, Klose 6.44, Anderson 6,41 e il portiere Marchetti 6.46. Al campo, dunque, l’ultima parola.

SVOLTA MANCINI, segnali di vera Inter

Mateo Kovacic, il più in forma

In Serie A Inter e Lazio si sono scontrate in 142

occasioni, 58 le vittorie ne-razzurre, i pareggi 51 e le vittorie biancoceleste sono ferme a 33. L’ultimo pareg-gio risale al 2008 e da allora i tre punti sono arrivati a

statisticheNon c’e nove senza diecinel maggio del 2013, ulti-ma vittoria dell’Aquila al Meazza. Il calciatore più proficuo della banda neraz-zurra, del recente passato, risulta essere Rodrigo Pa-lacio: 6 reti in otto sfide di campionato contro la La-

per i capitoli è stato messo a segno da Guarisi su calcio di rigore. Ancora un risul-tato da capogiro il 5 marzo del 1961. Il 7-0 questa volta è stato firmato dal fenome-no Firmani (quattro reti per lui), Gatti, Angelillo e

4-3 e 4-1. Il 10 maggio 2014 la benamata a San Siro tra-figge la rete biancoceleste in quattro occasioni, parti-ta finita 4-1. Sembrava una partita tutta in salita, alla mazzarriana, maniera e in-vece, dopo la doccia fredda per opera di Biava arrivata al 2’, nell’ordine ci pensano Palacio che firma una dop-pietta, Icardi e l’ex Herna-nes a mandare in delirio il pubblico del Meazza. Per la Lazio, invece, la vittoria più rotonda è nella stagione 98-99 dove a festeggiare sul pullman di ritorno a Roma c’era anche l’attuale tecnico nerazzurro Roberto Man-cini. Sulla panchina neraz-zurra sedeva Gigi Simoni, a lui l’onere di consolare i calciatori della benamata dopo il 3-5 subito. Le mar-cature le apre la Lazio con Salas che va a segno dopo solo 2 minuti. Venti minuti dopo è Winter ad acciuffa-re il momentaneo pareg-gio nerazzurro. La Lazio non ci sta e manda in rete Conceicao con una dop-pietta, Roberto Mancini e Nedved. Inutile la doppiet-ta finale di Nicola Ventola.

Luigi Rubino

Si, l’Inter dopo la vittoria in trasferta sul Chievo

non deve più fermarsi. Il terzo posto ora è distante solo sei punti. Conquista-re la terza piazza non sarà facile. Gli avversari sono tantissimi e tutti agguerri-ti, ad iniziare dalla stessa Lazio, avversaria stasera proprio dei nerazzurri al Meazza. Una vittoria sui biancocelesti, al di là dei punti che riusciranno ad incamerare le altre con-tendenti, consentirebbe ai nerazzurri di avvicinarsi alla posizione champions e a Mancini di conquistare la prima vittoria casalin-ga in questo campionato da quando è sulla panchi-na nerazzurra contro una squadra tosta, scorbutica, che in trasferta ha vinto finora tre gare contro Pa-lermo, Fiorentina e Parma. Nel campionato di serie A, Inter e Lazio si sono affron-tati a S. Siro 71 volte. Ben 40 sono state le vittorie dei nerazzurri, a partire dalla

AVANTI TUTTA

prima sfida che risale alla stagione 1929/1930, (4–2), 23 i pareggi e 8 le afferma-zioni laziali. I biancocelesti non perdono in trasferta in questo campionato dal 9 novembre (Empoli-La-zio 2–1). L’ultima sfida a Milano dello scorso anno si concluse con la netta af-fermazione dei nerazzurri per 4 a 1. L’ultimo gol di quel match fu realizzato dall’ex Hernanes, ristabili-tosi ora dall’ultimo infor-tunio e pronto a scendere in campo e magari tornare a segnare al Meazza, dopo le due reti messe a segno in campionato contro Ata-lanta e Napoli, in una gara che per il brasiliano ha un sapore particolare, perché il passato, bello o brut-to nel calcio come nella vita, non si dimentica mai.

Milano in sette occasioni, la strada per Roma, invece, è stata presa cinque volte. Non c’è nove senza dieci… Nelle ultime nove sfide ca-salinghe si è imposta l’Inter per ben otto volte, la Lazio ha conquistato i tre punti

zio. La stagione 1933-34 ha fatto registrare il risultato tennistico di 8-3 per l’Inter. A segno Agosteo (doppiet-ta), Demaria (doppietta), Serantoni, Meazza (dop-pietta) e De Manzano per i nerazzurri, il gol bandiera

Morbello. Negli ultimi die-ci anni, in campionato, ad eccezione dei due pareggi per 0-0 il 25 aprile 2004 e l’1-1 dell’ottobre successivo, è stata l’Inter a dettare leg-ge con 9 vittorie, ben due con il risultato rotondo di

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Marco Papetti

riflessioni

6 punti separano la Lazio, ter-za in classifica e l’Inter, ferma

a quota 20, prima del posticipo serale della sedicesima giornata. La vittoria di lunedì scorso con-tro il Chievo ha giovato alla ban-da Mancini sia ovviamente in termini di punti che in termini

ULTIMO SFORZO DA COMPIEREsta un impegno europeo di livel-lo che sebbene difficile può pa-radossalmente aiutare la squadra a crescere. Per diventare grandi è spesso auspicabile affrontare sfide complicate che regalano le giuste emozioni e motivazioni piuttosto che giocarsi un pas-saggio di turno con avversarie morbide con relative sorprese al novantesimo minuto. Ma feb-braio è ancora lontano e prima bisogna chiudere questo contro-verso 2014 con una vittoria an-

romanisti. Mancini sta guidan-do Kovacic a diventare leader in campo aiutandolo a compiere quelle verticalizzazioni di gio-co che garantiscono lo scardi-namento degli equilibri. Piano piano anche Palacio sta ripren-dendosi dal trauma mondiale e anche se per ora non segna i suoi movimenti e il suo sacrifi-cio nella corsa e rincorsa degli avversari permette alla manovra maggiori possibilità di sbocco nell’area avversaria. Pertanto ai

La convincente vittoria contro il Chievo apre

nuovi scenari sul mercato nerazzurro. Mancini vuo-le rinforzi. La squadra, se vuole andare lontano, deve assolutamente rinforzar-si. Tanti finora i nomi ac-costati al club di Thohir. Difficilmente arriveranno i grandi calibri che fanno la differenza, anche perchè ci sono da rispettare i vinco-li del fair play finanziario. Ausilio lavora in questa di-rezione ed è pronto a sfrut-tare qualsiasi opportunità che offrirà la sessione in-vernale del calcio mercato di gennaio. Pur di accon-tentare Mancini, molte trattative probabilmente verranno chiuse con la for-mula di prestiti e riscatti successivi. Il primo colpo potrebbe essere il giovane centrocampista belga, clas-se 1995 in forza al Manche-ster United, Adnan Januzaj di origini kosavate, in gra-do di soddisfare il Mancio

Arriva dal Belgio il regalo di Natale per ManciniIl giovane Januzaj ad un passo dall’Inter

di acquisizione della necessaria sicurezza per ambire a trofei im-portanti. Inoltre il sorteggio di Europa League contro il Celtic ha garantito alla squadra interi-

che se la Lazio di questi tempi è una squadra in forma, con varie alternative offensive e difensive e che non vuole perdere ulteriori punti e allontanarsi dai cugini

ragazzi non resta che compiere l’ultimo sforzo del 2014 e aprire il 2015 in una posizione miglio-re, vicina ai confini sempre più incerti della Champions League.

controllo di suola lasciano spesso sul posto i difensori avversari. Il piede preferito di Januzaj è il sinistro, ma il talentino belga se la cava anche abbastanza bene con l’altro piede. A scoprire il calciatore, all’età di 18 anni, è stato il tecnico scozzese Davide Moyes, attuale al-

lenatore della squadra spa-gnola Real Sociedad, il qua-le lo ha lanciato in prima squadra, prelevandolo dal serbatoio under 21 sem-pre dei Reds durante la sua permanenza sulla panchi-na del Manchester United nella stagione 2013/2014.

Luigi Rubino

sulle corsie esterne. Il pa-dre, che è anche procura-tore del ragazzo, è molto lusingato della richiesta del club milanese. La trattativa, se non accadran-no fatti nuovi, potrebbe presto concret izzarsi . Il ragazzo addi-rittura potrebbe sbarcare a Mi-lano in prestito anche fra poche ore, regalando a Mancini la prima strenna di Natale per il rilancio “new style” della società meneghina. C’è chi in Inghilterra lo pa-ragona a Giggs, chi a Cri-stiano Ronaldo. Il ragazzo ha talento e si vede. Le sue accelerazioni sul-la corsia di sinistra, con dribbling ubria-canti: arresto im-provviso della corsa,

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5domenica 21 dicembre 2014

Il volo, questa volta, è de-ciso e nessuna maligna

corrente d’aria lo potrà mai deviare. L’Aquila, quando sembrava che stesse atter-rando, ha ritrovato, come è nelle sue prerogative, la forza per abbandonare quello radente e riprende-re il volo degno delle sue vestigia. Come quella di Cesare. Terzo posto dopo una volata di vittorie che le hanno permesso di sca-valcare nobili avversarie decadute, per il momento, e posizionarsi alle spalle di quelle due che, secondo i desideri capitolini, potreb-bero cadere vittime di qual-che infido cacciatore. Tutto è possibile. Per il momento il chiacchierato Lotito gon-gola e si gode una situazio-

Giovanni Labancaospiti VOLA ALTO L’AQUILA CAPITALE

ne felice, proprio come la desiderava anche il mister con i suoi ubbidienti ragaz-zi. “Ero preoccupato, dice Lotito, di come si stavano mettendo le cose e la clas-sifica, oltre alle prestazio-ni, non erano da Lazio nel modo più assoluto. Abbia-mo fatto un Time out per schiarirci le idee e siamo riusciti a focalizzare da su-bito i problemi che riguar-davano la forma e l’assetto in campo, che stranamente sembravano essersi smar-riti senza motivi plausibi-li. La sostanza c’era come negli anni passati e non avrebbe tardato a venire fuori, con la buona pace di tutti”. Il più contento di tut-ti è Stefano Pioli che avreb-be perso tutto il suo lavoro

assortita. Questo si chiama amore e noi ne traiamo le felici conseguenze”. Come

si vede che il celeste è pro-prio il colore adatto alla esaltazione, alla pace ed alla serenità che, se vai ben a vedere, sono gli elementi base anche per il buon an-damento di una squadra di calcio. Lo hanno capito anche Klose e compagni, che stasera troveranno uno stadio caldo ed amico, an-che per via dei passati fa-vori che la “celeste” voleva portare su un piatto d’ar-gento che avrebbe signifi-cato scudetto, poi sciupato malamente. Stasera il Bi-scione non deve guardare in faccia a nessuno, ma questo i laziali lo sanno già, come sanno che una battu-ta d’arresto significherebbe essere risucchiati nel vorti-ce affollato dei pretendenti al terzo posto o alla Euro-pa League, cosa che non dispiacerebbe, comunque, agli aquilotti capitolini.

in un attimo, se i suoi uo-mini non avessero rialzato la testa in modo risoluto. “Alcune volte, bisogna es-sere chiari con i propri fi-gli e far capire loro, anche a muso duro, l’importanza di

certi atteggiamenti, di cer-te situazioni. La nostra im-magine s’era appannata fin troppo e mi sono sentito pure io come smarrito. Per fortuna il bel filotto di vit-torie ci ha portato i punti

buoni, uniti allo stop delle concorrenti. A tutto questo, dobbiamo aggiungere l’af-fetto del pubblico che non abbandona nei momenti brutti ma ci fa sentire sem-pre come una famiglia ben

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Infermerianerazzurra

Marjlja Bisceglia

Ad Appiano Gentile il cantiere è sempre

aperto. Mancini spera di riuscire a schierare questa sera un recupe-rato Hernanes e resta in stand by ancora Jona-than. Per l’Inter aumen-terà il problema a gen-naio in occasione della partenza dei giocatori giapponesi per la com-petizione che li riguar-

da. Tra poco avrà inizio la coppa d’Asia e il tec-nico del Giappone Javier Aguirre ha pensato bene di richiamare in Patria convocando, della no-stra Serie A, Yuto Naga-tomo dell’Inter e Keisu-ke Honda del Milan. La speranza è riposta tutta nella pausa natalizia, tempo utile al recupero ed alla ricostruzione.

I problemi oggettivi dell’Inter legati alla rosa

non aspettano e non aspet-ta neppure il Fair Play fi-nanziario, l’Europa le sta col fiato sul collo. Ma le problematiche vanno co-munque affrontate e risolte. Altrimenti si rivela inutile anche l’espiazione finanzia-ria che vede la stessa società sostenere per intero il co-sto due staff tecnici. L’Inter con il mercato riparatore di gennaio deve portare a Mi-lano almeno due utili solu-zioni. In questi giorni si fa un gran parlare e lo stesso Piero Ausilio incalza i so-stenitori della beneamata con continue ipotesi di ar-rivi e conseguenti parten-ze. Anche i tanti quotidiani sportivi impazzano asso-

poco apprezzato dai cugini rossoneri, resterebbe Cerci. Anche l’ex Toro ha deluso in quel di Madrid. Proba-bilmente l’Atletico se ne libererebbe volentieri, ma vale la pena rischiare? Alla fine l’operazione più proba-bile e soprattutto indolore resterebbe lo scambio non oneroso, quindi con la for-mula del prestito: Andreol-li per l’esterno bincoceleste Senad Lulic. Le operazioni a titolo oneroso sembre-rebbero proibitivi, almeno fino a febbraio quando la UEFA richiamerà a rap-porto i dirigenti nerazzur-ri in relazione ai deficit in bilancio presentati per gli anni 2012 e 2013. Con-tinuiamo, dunque, sulla

United Adnan Januzai, fin qui schierato poco da van Gaal. Una cosa è certa, chiunque arriverà all’Inter avrà l’onere di dare imme-diate certezze di affidabilità e gioco. Il biscione non può permettersi di perdere al-tro tempo. Meno comples-sa sembrerebbe la questio-ne cessioni. Il tormentone Fredy Guarin potrebbe tro-vare soluzione al Liver-pool. I Reds vorrebbero il centrocampista colombia-no in prestito con diritto di riscatto, ma questo farebbe poco gioco all’Inter che, ol-tre a risolvere il problema della rosa, ha la necessità di fare cassa. Da escluder-si in modo categorico lo scambio Guarin-Balotelli.

ciando quotidianamente nomi alla società di Thohir. Parrebbe certa la partenza di Nemanja Vidic, arrivato come salvatore della “patri”

e dimostratosi, almeno fin qui, un flop. Come dargli torto. Il difensore centrale ex Manchester United non rientrerebbe nei piani del

nuovo tecnico. Il Mancio boccerebbe anche M’Villa e vorrebbe portare all’om-bra della Madonnina Lucas Levia, Lulic mentre serba convincere meno Cerci, dato per certo invece nel-le ultime settimane. Siamo ancora lontani dal carne-vale ma gli scherzi sono già iniziati. Sicuramente non è uno scherzo l’affannosa ricerca di giocatori utili al progetto messo in piedi dal tecnico jesino. Il mercato è in piena attività, sia in entrata che in uscita. Ro-berto Mancini vuole una squadra a sua immagine e somiglianza. A rinforzare il centrocampo, a sostegno di Kovacic ed Hernanes, la pedina giusta è il brasiliano già citato. Ma l’operazione risulta tutt’altro che sempli-ce. Come far fronte al costo di 15 milioni di euro dal momento che il Liverpool non sembra intenzionato a

lasciare libero Leiva in pre-stito? Ancora più comples-sa è la situazione relativo all’attacco. Escluso il ritor-no di Mario Balotelli, fran-camente inutile peraltro, e quello di Alexander Pato

formula del prestito. Dal Manchester City potrebbe arrivare il difensore serbo Nastasic, se nel frattempo avrà risolto i continui pro-blemi di infortunio, oppu-re il gioiellino belga dello

Adnan Januzai

Nemanja Vidic

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7domenica 21 dicembre 2014

Prima e dopo la partita... Vino, birra e il gusto di un panino espresso

v i t a d i c l u b

Numerosi sono gli In-ter Club oltre confine,

nella vicina Svizzera che, data la ragionevole distan-za da Milano, possono se-guire nel migliore dei modi la squadra del cuore. Uno dei più attivi è nel Canto-ne tedesco, ad Olketswil. Sabato 29 novembre ha festeggiato il 25° anniver-sario di fondazione, con una cena organizzata. dal Presidente Claudio Celli nella splendida località di Dubendorf, per celebrare l’importantissimo traguar-do. Ospite d’onore della se-rata è stato l’ex portierone dell’Inter, Francesco Toldo accompagnato da Veronica Oldani e Rodolfo Rerrari di

INTER CLUB OLKETSWIL avviene in questi casi, ma ha guardato anche al pre-sente che vede il Club in una posizione di assoluta preminenza nel panorama della confederazione elve-tica. Non ha mancato, tra gli applausi convinti dei soci presenti, di ribadire la fiducia degli iscritti nel-la nuova presidenza, che, tuttavia, ha sollecita ad un ulteriore impegno e sforzo economico per garantire alla squadra ulteriori rin-forzi, in vista di un cam-pionato più consono alle prerogative della squadra. Per fare cosa gradita ai nu-merosi tifosi, la cena è stata preceduta dalla proiezione di due bellissimi video de-dicati a Francesco Toldo, con le sue più belle e me-morabile parate-miracolo e alla storia stessa del so-dalizio. Non poca è stata la commozione nel rivedere

il glorioso tempo passato, con la speranza che il pros-simo futuro possa riservare ancora tante belle soddisfa-zioni. Presente alla serata tutto il direttivo compo-sto da: Lamorea Orlando (vice-presidente), Lamo-rea Domenico (segreta-rio), Iemmallo Alessandro (tesoriere), Giambarresi Gianni (consigliere), In-collino Sabatino (consi-gliere) e Pranovi Mauro (consigliere). Durante la cena, Toldo, in modo par-ticolare si è concesso ben volentieri ai tifosi per gli autografi e le foto di rito, prima che si passasse allo scambio di doni natalizi ed al classico e tanto atte-so taglio della torta, che ha fatto felici tutti i con-venuti. Per avere informa-zioni sull’iscrizione al club potete scrivere a INFO@I N T E R C LU B W Z . C H .

Inter Forever. A completa-re la bella compagnia, per il Centro Coordinamento

era presente il responsabile Nicola Ranieri. Il presiden-te Celli nel suo applaudito

intervento di saluto agli invitati ha ripassato la sto-ria del club, come sempre

Cresce il numero dei soci, aumentano le esi-

genze logistiche di un vitale spazio più ampio, per dare sfogo alle nuove necessità e per garantire il sempre più crescente bisogno di conti-nuare la buona conduzione del Club. Queste esigen-ze inderogabili hanno in-dotto i dirigenti dell’Inter Club di Atessa, stupenda località abruzzese, tinta di nerazzurro a trovare una nuova e più adeguata sede, come in effetti è avvenuto. L’inaugurazione è avvenuta il 5 dicembre scorso, con

INTER CLUB ATESSAuna manifestazione ben organizzata dal presidente Enzo Rotolo e culmina-ta con la più classica cena di Natale, riservata ai 130 soci e alle rispettive fami-glie. famiglie. Ospite d’o-nore per celebrare questi due importantissimi eventi è stato Mario Corso, giun-to da Milano con Nicola Ranieri, responsabile del Centro Coordinamento e dal coordinatore regionale abruzzese, Alfredo Aman-te. Durante l’evento serale, condotto magistralmente dal presidente Enzo Roto-

lo, tantissimi sono stati i momenti dedicati agli ospi-ti e ai soci presenti. Fra tut-ti da segnalare un toccante video messaggio da parte dei giocatori, la lotteria con in palio una maglietta della stagione 1972-73 e due bellissimi filmati de-dicati alla storia del Club e la top ten dei fantastici gol di Mandrake. Mario Corso che ha molto apprezzato l’omaggio, segno inequi-vocabile che della vecchia guardia dell’Inter mondiale nessuno si dimentica mai.

L’Inter Club “Sante Puteo” di Monopoli, ridente cittadina

sullo splendido mare di Puglia, in provincia di Bari, ha brillan-temente raggiunto il traguardo ambitissimo dei 25 anni di atti-vità. Festeggiamenti di ogni ge-nere ne hanno ricordato la felice ricorrenza, ma la festa, come si dice, continua nelle forme meno ufficiali. Infatti, la bella sede del Club è diventata preziosa galle-ria-mostra di foto della gloria dell’Inter e della stessa magnifica vita del Club, tra l’ammirazione di tifosi e semplici cittadini che non hanno perso la ghiotta oc-casione per rivedere un passato

Inter Club Monopoli

calcistico glorioso. Visitatore eccellente e tanto atteso, tra gli altri, è stato anche Nicola Ra-nieri, segretario generale del Centro di Coordinamento Inter Club che, giunto appositamente da Milano, ha visitato in forma ufficiale e privata, al tempo stes-so, il magnifico campionario di foto storiche, accompagnato nel tour visivo da Jacopo Petrachi, amabile “Virgilio” e dal coordi-natore dei Club pugliesi, Gio-vanni Pezzuto. Il gradito ospite meneghino ha espresso il suo apprezzamento per una inizia-tiva che, certamente, rimarrà nella storia del tifo nerazzurro.

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domenica 21 dicembre 2014 8amarcordIl grande EX

RobertoMancini

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9domenica 21 dicembre 2014

L’Ospite Filip Đorđevićī Филип Ђорђевић

Filip Đorđević, normalmente schierato nel ruolo di prima

punta centrale, è il classico bomber d’area di rigore, dotato di forza fisi-ca e buona tecnica di base. L’attac-cante serbo cresce nelle giovanili della Stella Rossa di Belgrado con cui fa l’esordio in prima squadra nella stagione 2005-2006, resterà questa l’unica apparizione della stagione. Grazie alla partita d’esor-

senze e 7 reti contribuendo alla promozione della sua squadra in Ligue 1. Il club francese decide di riscatta-re l’attaccante che esordi-sce nella massima serie il 9 agosto 2009. Il primo gol in Ligue 1 lo realizza contro il Le Havre, 2-0 il risultato finale. L’annata nel campio-nato francese non sarà tra le migliori e il club retroce-de ancora in seconda divi-sione. Dopo 4 anni Djorde-vic contribuisce a riportare i canarini in Ligue 1 grazie

alle 20 reti realizzate. Il 19 marzo 2014 l’attaccan-te serbo approda in Italia, firma un contratto che lo lega alla Lazio fino al 2018. L’esordio nel Bel Paese è in occasione della partita di Coppa Italia vinta per 7-0 contro il Bassano Virtus. L’esordio in campionato è segnato dalla sconfitta per 3-1 contro il Milan il 31 agosto, nel settembre successivo firma una tri-pletta nella partita vinta per 4-0 contro il Palermo.

dio poté festeggiare i due titoli stagionali conquistati: Campionato serbomonte-negrino e la Coppa di Serbia e Monte-negro. L’anno successivo vine mandato a fare esperienza nella seconda divisione del campionato indossando i colori del Rad Belgrado totalizzando 16 gol in 35 presenze. La stagione 2007-2008 lo ri-porta in prima squadra ma viene utiliz-zato poco e nel mercato invernale viene ceduto in prestito al Nantes in Liga 2. L’esordio in seconda divisione del cam-pionato francese è l’11 gennaio contro la Chateauroux, partita vinta per 2-1, ma il suo primo gol in terra di Francia lo rea-lizza contro il Brest, subentrato ad Au-relien Capoue, segna il momentaneo 2-0 all’82°, la partirà finirà 2-1. Nel febbraio successivo arriva anche la prima dop-pietta nella partita vinta per 2-1 contro il Sedan. A fine stagione totalizzerà 19 pre-

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domenica 21 dicembre 2014 10

Buon

Natale

Auguri ai nostri lettori da ogni singolo collaboratore di Stadio5

Andrea Anelli, Bianca Ara, Marcella Baldassini Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia

Alessandra Caronni, Debora Cheli

Giovanni Labanca, Fiore Marro

Sandro Mazzola, Toni Morandi

Enzo Occhiuto, Marco Papetti

Paolo Pirovano, Daniel Rizzo

Luigi Rubino, Luigi Sada

Riccardo Sada, Pino Sardiello

Laura Tangari

Emanuele Tremacere

Daniela Veronese

Beppe ViganiGustavo Vitali

Federico Zanon

Aldo Colombo, Lara Comi, Leone Di Lernia

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11domenica 21 dicembre 2014

giù al nord

Fiore Marro STAGIONE A UN BIVIO

L’indimenticabile pianto di Pino Taglialatela per la retrocessione del Napoli ad opera del ParmaNapoli proviamoci...

E soprattutto crediamoci!

Certo che se il buon-giorno comincia dal

mattino, la stagione del Napoli ha avuto di sicuro il peggiore di essi. Stagio-ne cominciata male, così male che si sta trascinan-do i postumi ancora ades-so e che dovrebbe avere il primo step lunedì 22 di-cembre in occasione della sfida di Supercoppa Italia che si terrà in trasferta  a Doha, in Qatar, al Jassim

Bin Hamad Stadium. La sfida vedrà contrapposte la Juventus, vincitrice della Serie A 2013-2014, e il Na-poli, detentore della Cop-pa Italia 2013-2014. Sarà la terza finale nella storia della competizione in cui si affrontano bianconeri e az-zurri, dopo le edizioni del 1990 vinta dai partenopei per 5-1 e del 2012, conse-guita dai torinesi per 4-2 ai tempi supplementari con l’appoggio al limite della denuncia penale dello staff arbitrale. Una vittoria po-trebbe ridare nuovo smal-to agli azzurri, che proprio contro il più scarso Milan degli ultimi vent’anni, han-no dato prova di avere dav-vero le batterie scariche, ol-tre alla certezza che alcune scelte di mercato sono state davvero orrende. Sul banco degli imputati metto Gon-zalo Higuain, nonostante i sette gol realizzati in cam-pionato, restano comunque intollerabili quei troppi ri-gori sbagliati, quei troppi

errori sotto rete, quel modo davvero oramai insoppor-tabile di stare in campo e litigare con tutti, quel con-tinuo lagnarsi per un pallo-ne arrivato male o per una decisione seppure errata dell’arbitro; è tra l’altro di-ventato un momento fasti-dioso per chi ama il Napoli e il calcio in generale, non credo sia più tempo di sop-portare tali atteggiamenti e se il centravanti argentino vuole andarsene, credo che

vada accontentato; per me rimane lui assieme a Rafa Benitez il protagonista in negativo di questa stagione finora  orrenda. Un capi-tolo a parte merita la sfida del  Napoli con il Parma, Parma che ci condannò alla serie B l’11 aprile del 1998, una  stagione quella del  1997/1998, che risulta an-cora oggi la peggiore dispu-tata dal Napoli in massima serie  escludendo quella del 1926-1927, che però giusti-ficò la debacle essendo  la stagione dell’esordio. Vero è che furono conquista-ti appena 14 miseri pun-ti e si che alternarono in corso d’opera ben quattro allenatori, Bartolo Mutti, Carlo Mazzone, Giovanni Galeone e Vincenzo Mon-tefusco. Si annotano solo due vittorie interne, con la squadra inchiodata all’ulti-mo posto in classifica dalla nona giornata in poi. Solo

sei punti alla fine del girone d’andata annunciarono una retrocessione certa che si consumò appunto in quel di Parma (Parma-Napoli 3-1) con le lacrime del por-tiere Pino Taglialatela, con-solato dall’ex Fabio Canna-varo. Protagonista contro di noi, il Parma lo fu anche in occasione della retro-cessione del campionato 2000- 2001, quando si con-sumò l’infamia di un Par-ma-Verona che finì con la vittoria degli scaligeri che così riuscirono a salvarsi a nostro discapito. Altra nota poco carina da sottolineare

sul Parma è che per anni ha saccheggiato la “rosa” par-tenopea approfittando del momento economico gra-ve così da approvvigionarsi  negli anni del nostro  “ma-teriale umano” migliore, con i vari Gianfranco Zola, Massimo Crippa, Alain Bo-ghossian, Jonas Thern, Fa-bio Cannavaro e tanti altri. Da sottolineare che questo stesso Parma, l’anno scor-so riuscì a strappare l’in-tero bottino di punti, nella doppia sfida, sembrando quasi accompagnato da  una sorta di incantesimo fortunato e stregonesco nel momento che  affronta la squadra del Napoli, Ma stavolta l’incantesimo che pareva non finire mai è sta-to sventato grazie a Duvan Zapata e la sua potenza tra-scinante e quindi le distan-ze rimangono ancora sotto controllo, siamo ancora in corsa per la terza piazza.

Tutto è pronto per la sfida, soprattutto per

il Napoli, che varrà quasi una stagione. I biancone sono partiti direttamente da Cagliari con l’ennesima

IN QATAR PER LA SUPERCOPPA ITALIANA

gioia per la conquista dei tre punti a danno dell’un-dici di Zeman, e il Napoli è partito lo stesso giorno da Capodichino. Le squadre italiane hanno il piacere di rendere particolari e lieti questi giorni agli abitanti di Dhoa ed ai tifosi accor-si numerosi. Entrambe le squadre hanno studiato gli ultimi dettagli e sostenu-to gli ultimi allenamenti nell’avveniristico Aspire Center. Domani alle ore 20.30 locali, 18.30 in Italia e trasmessa in diretta da Ra-iUno, all’Al Sadd Stadium partirà la ventisettesima finale della Supercoppa italiana che, in ogni caso, ha già portato nelle casse delle due società tre milio-ni di euro circa fra ingaggi e diritti e senza sostenere alcun costo per la trasferta. L’accoglienza più calorosa è stata riservata ai biancone-ri che, unitamente al Milan resta la squadra più seguita.

Tevez non mascone l’entu-siasmo e si dice sicuro di conquistare un’altra coppa, come ha scritto su Twitter. Ai bianconeri, seppur pre-senti in Qatar con il loro compagni, mancheranno le acrobazie degli infor-tunati Barzagli, Caceres e Marrone. Benitez, da can-to suo, potrà contare su una rosa quasi completa. Ben 25 calciatori si sono imbarcati il giorno succes-sivo all’esaltante vittoria sul Parma. Questi i convo-cati biancoazzurri: Rafael, Andujar, Colombo, Rosati, Maggio, Mesto, Albiol, Bri-tos, Koulibaly, Henrique, Ghoulam, Luperto, Roma-no, Radosevic, Jorginho, Inler, Gargano, David Lopez, De Guzman, Ro-mano, Callejon, Mertens, Hamsik, Higuain e Zapata.

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estero

Juventus implacabile al Sant’Elia col Cagliari di

Zeman. I bianconeri hanno affilato le armi in prospettiva della Supercoppa del Qatar contro i biancoazzurri di Be-nitez. Entrambe le squadre nell’anticipo di giovedì han-no messo sotto le rispettive avversarie, cioè il Cagliari la Juventus e il Napoli il Par-ma, quest’ultimo sempre in crisi profonda sprofondato all’ultimo posto in classifica con pochissime prospettive di salvezza. Infatti, la squadra di Donadoni al San Paolo è sembrata una formazione di fantasmi. Non si vede come Donadoni possa risollevare le sorti di questa squadra, an-che se proprio in questi giorni pare sia arrivata finalmente la cordata per poter rimettere in sesto la società. Il campio-nato, indipendentemente dal

IL NAPOLI GETTA IL GUANTO DI SFIDA ALLA JUVEDomani a Doha Supercoppa per Allegri e Benitez

nato da Genoa, Sampdoria e Lazio, quest’ultima chiamata questa sera a San Siro contro l’Inter alla conferma del buon momento attraversato. L’In-ter, dal canto suo, non può assolutamente regalare niente

ti persi in questa prima fase del torneo ed ora non ci sono altre alternative per risalire la corrente, che continuare a vincere. Le altre due squadre che compongono il terzetto sotto di un punto in classifica

passeggiata in Danimarca col Copenaghen in Europa Lea-gue. La squadra di Gasperini ha ancora il dente avvelenato per la sconfitta rimediata al Marassi con la Roma e farà di tutto per strappare al Toro i tre punti. Sta sicuramente meglio la Sampdoria reduce dal pareggio di Torino con la Juve. I blucerchiati ospiteran-no l’Udinese di Stramaccio-ni che al Friuli ha gettato al vento i tre punti conquistati a Milano con l’Inter mala-mente con il Verona. Verona che oggi al Bentegodi avrà difronte il Chievo nel derby cittadino. Altro derby, in-fine, quello del Franchi fra Fiorentina ed Empoli. Mon-tella dovrà stare molto atten-to dagli affondi della coppia di vecchietti (settant’anni in due) formata da Maccarone eTavano. Interessante questo pomeriggio, nel computo dei quattro incontri in program-ma, il match di Bergamo fra Atalanta e Palermo, con i rosaneri che presentano il loro gioiello Dyvala insegui-to dal Chelsea di Mourinho.

risultato della Roma col Mi-lan, sembra sempre un’affare privato fra giallorossi e bian-coneri. Alle loro spalle prova ad incalzare il Napoli, stac-cassimo, al terzo posto tallo-

all’undici di Pioli. I nerazzurri arrivano dal successo esterno del Bentegodi col Chievo e vogliono continuare il cam-mino positivo. Troppi punti, ha detto Mancini, sono sta-

dal Napoli, sono come detto Sampdoria e Genoa. Il Gri-fone dovrà vedersela all’O-limpico col Torino risultato piuttosto sciupone nella tra-sferta con l’Empoli dopo la

Prosegue in Ligue 1 la sfida a due fra il Marsi-

glia e il PSG. Ma in aggua-to alle loro spalle spunta il Lione che dopo aver battu-to in casa il Caen con la tri-pletta tenta ora l’aggancio

MARSIGLIA-PSG È BRACCIO DI FERROalla coppia di testa. Il Lione, come ricorderete, per sette volte campione di Francia qualche anno fa, ha subito approfittato del crollo del Marsiglia battuto dal Mo-naco per 1-0 e dal clamo-roso capitombolo del PSG a Guingamp, riducendo lo svantaggio. Stasera il Lione proverà a fare il corsaro col Bordeaux quinta forza del campionato. Intanto, i pari-gini orfani di Ibrahimovic, hanno espugnato in coppa di Lega Ajaccio, rimontan-do lo svantaggio di 1-0 del primo tempo. In Inghilter-ra il Chelsea torna alla vit-toria liquidando l’Hull City mentre risale la classifica lo United battendo per 3-0 il Liverpool. Balotelli è entra-to ad inizio ripresa coi Reds già sotto di 2-0 con i gol di Roone e Mata. Vaan Persiee ha poi arrotondato il pun-teggio. In seconda posizio-ne i campioni in carica del Manchester City bravi ad espugnare Leicester. Cade ancora il Southampton di Pellè battuto dal Burnley che ha lasciato il fanalino di coda all’Hula City e il Leicester. Domani sera il capolista Chelsea andrà a fare visita allo Stoke City. Oggi L’Arsenal, vincitore

sabato scorso con un poker sul New Castel affronterà il

Liverpool in crisi profonda. Cala il sipario sulla Bunde-sliga per la sosta invernale dove il Bayern Monaco ha concluso la sua fatica al pri-mo posto staccando di una dozzina di punti il secondo in classifica Wolfsburg. La squadra della Wolfswagen ha impattato a Dortmund con il Borussia, sempre re-legato nei bassi fondi della classifica. Questo pomerig-gio a chiudere le ostilità del campionato tedesco saran-no il Friburgo con l’Han-nover, preceduto dalla sfi-da di Berlino fra l’Hertha, reduce dal rocambolesco 4-4 con l’Elntracht Franco-forte, contro l’Hoffenheim. In fine in Liga il Real Ma-drid ha allungato il passo distanziando il Barcellona bloccato sullo 0-0 dal Ge-tafe. Le merengues, hanno dal canto loro, rifilato un poker alla cenerentola del campionato armeria. Cade in casa l’Atletico Madrid di Cholo Simeone per ope-ra del Vilarreal a rete con Vietto. I Cholcioneros sa-ranno chiamati questa sera al riscatto sul difficile terre-no dell’Atletich Bilbao che artiva dal derby dei paesi baschi ottenuto a San Seba-stian con la Real Societad.

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Chiara Franzettiatletica

Consiglia

Buona la prima! Già, pa-rafrasando il nome di

una nota trasmissione te-levisiva che vedeva prota-gonista un altro nervianese doc, Alessandro Besenti-ni del duo Ale & Franz di Zelig, Danilo Goffi, Cam-pione Italiano in carica di Maratona, ha contribuito al successo della raccolta fondi Telethon. Con lui, un nutrito gruppo di amici ap-passionati di corsa; adidas, sponsor tecnico a fianco di Danilo non solo in ambito sportivo; i volontari im-pegnati nella vendita dei cuori di cioccolato a soste-gno della ricerca; e la gente pronta ad applaudire i run-ners al loro passaggio. “Non potevo proprio rifiutare l’in-vito di Chiara Caserini, pro-motrice di questa giornata”, ci spiega il portacolori del Monza Marathon Team. “Il legame tra la Maratona Te-lethon e i 42k a me più con-geniali era intrigante. Quin-di, perché non condividere

DANILO GOFFI & TELETHON: BUONA LA PRIMA!

una seduta di allenamento facendo anche del bene?” Poco prima delle 9.00, la Piazza Maggiolini di Para-biago si anima grazie ai co-lori fluo delle divise di chi corre con Danilo. Prima di iniziare la sgambata in compagnia, qualche foto di rito scattata da AsseFocale e una rapida spiegazione del percorso; due battute, qualche risata...e via lungo il tragitto che Goffi, a poco più di un mese dalla splen-dida prestazione alla mara-tona di New York, percorre

so della parola. Il tempo di vendere qualche cuore di cioccolato, ed ecco arrivare gli atleti guidati da Danilo. Ed è lo stesso Danilo a pro-cedere con l’estrazione dei due numeri vincenti che si aggiudicano le maglie tec-

niche adidas messe in palio come ringraziamento per chi, dietro un’offerta pro Telethon, ha partecipato all’allenamento di gruppo. “Questa mattinata era un po’ una incognita: non ave-vo idea di quante persone

avrebbero risposto all’invi-to e invece... E invece, per-sonalmente, sono contento: sabato sera gli amici dell’At-letica Nervianese hanno aperto le danze con una ge-nerosa donazione; e per do-menica mattina è stato fon-damentale l’aiuto del Betti’s Grüp Run di Parabiago. Tutti insieme abbiamo dato il nostro contributo per la ricerca; e mi auguro che in tanti abbiano fatto la stessa cosa. E insieme a Chiara e a chi ci ha aiutato quest’anno, stiamo già pensando all’e-dizione 2015”. A giudicare dall’entusiasmo dei prota-gonisti, i cuori grandi do-menica scorsa non erano solo quelli di cioccolato venduti. E, sicuramente, la prima è stata proprio buona...in tutti i sensi.

quotidianamente. I 50’ di corsa volano, nel vero sen-

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RiccardoSada

musica

La Serie A va in vacanza sino all’Epifania, discote-

che e djs invece non si ferma-no mai; per il Veglione, in par-ticolare, le proposte davvero non mancano, sia a Milano che nelle zone più limitrofe. Fa le cose in grande, ad esem-pio, il Galimba’s Space di via Toffetti, che propone sia la one-night Supalova di Joe T

31 dicembre, la notte più lunga dell’anno

djs milanesi più conosciuti, in consolle Mauro Miclini, Van-nelli Bros, Biagio D’Anelli, Xoxo, Mc Cody, Davidessa e Mc Cecco Corvasce. Al Fac-tory di via Mecenate tornano i grandi appuntamenti con la musica elettronica, che anche in questa circostanza vedono protagonisti sia l’Amnesia Milano che il team di Sincro-nie. Per l’ultima notte dell’an-no il Fabrique presenta una super-consolle, sei deejays tutti in grado di costituire garanzia di qualità assoluta: Umek (numero 75 della Top 100 di DJ Mag), Oscar Agui-

Luca Agnelli

Just Entertainment e Di-più danno vita a una sele-

zione di cover davvero uni-ca, “Christmas Cocktail”, con il meglio delle canzoni natalizie rivisitate apposi-tamente per un’atmosfera soft, elegante e perfetta per i brindisi. SI parte da Ce-cilia Dale e “Jingle Bells” e si passa a Tahta Mene-zes e “Happy Christmas (War Is Over)”, che origi-

Christmas Cocktail, il suono di Natalenariamente fu scritta dalla coppia John Lennon-Yoko Ono. Segue Monique Kes-sous con “Last Christmas”, di nuovo Cecilia Dale con “White Christmas” e poi via a Liz Menezes con “Joy To The World”, Marcela Mangabeira “All I Want For Christmas Is You”, e la sempre attiva Cecilia Dale con un filotto che mette insieme “Jingle Bell Rock”, “Have Yourself A Merry Little Christmas” e “I’ll

Be Home For Christmas”. Nuovamente spazio a Liz Menezes con “Winter Wonderland”, Montserrat “Silent Night”, Bob Tostes con “Rudolph, The Red - Nosed Reindeer”, Sáloa Fa-rah con “This Christmas”, Marcela Mangabeira con “Santa Baby” e tantissi-me altre canzoni, 22 per la precisione. I dj che cer-cavano atmosfere perfette per questo periodo dell’an-no sono accontentati.

Belle armonie nei due cd, perché di doppio al-

bum si tratta. Bei testi. Una tristezza assoluta venire a conoscenza che il popolare gruppo dei Röyksopp sia però arrivato al capolinea. I richiami alle produzioni precedenti ci sono e le con-taminazioni anche. Inoltre,

L’inevitabile fine dei Röyksoppla collaborazione con Sun-sanne Sundfør, una delle voci ancora meno scoper-te del panorama europeo, si fa egregiamente senti-re. “The Inevitable End” è un mix di electroclash, Jarre e Calvin Harris con spruzzate di baguette beat. Pubblicato su Dog Trium-

ph, l’album ha debuttato al numero trentotto sulla UK Albums Chart, venden-do 3487 copie nella prima settimana. Negli Stati Uni-ti, “The Inevitable End” è entrato nella Billboard 200 al numero 102 e nel-la classifica Album Dance alla posizione numero due.

Vannelli, sia Albertino, Ste-fano Fontana aka Stylopho-nic e Lele Sacchi (nella foto), questi ultimi tre in pratica, la giuria del talent Top Dj, che tornerà l’anno prossimo in primavera. Insieme ai quattro

lera, Luca Agnelli, Stefano Di Miceli, B. Converso e An-drea Rango (m2o). L’Amne-sia in quanto tale resta aperta, con il tradizionale veglione The Farm. A pochi chilometri da Milano, lo Shed Club di

Busto Arsizio (VA) propone il party Boardwalk Empire, con scenografie, allestimenti, animazione e menù ispirati all’epoca anni trenta del proi-bizionismo. Per chi invece volesse abbinare un Capo-danno fuoriporta in monta-gna, da suggerire il festival White Bormio, in Valtellina, i festeggiamenti organizzati in Val di Fassa dall’Hexen di Canazei (TN) e la musica dei

deejays Simson e Albert One, nonchè le atmosfere sia da pianobar che da club del Pia-no 54 di Madonna di Cam-piglio (TN), con i dj Ciuffo e Frankie P. Al Courmaclub di Courmayeur (AO) inve-

ce, il recentissimo cambio di gestione vede in prima linea lo staff di Club Haus ’80, che ha ricevuto come suol dirsi il testimone – per i prossimi due anni – dai team del The Club di Milano e dello Shed

di Busto Arsizio. Su Stadio5, le news connesse all’intrat-tenimento serale e notturno tornano con il primo numero del magazine del 2015. A tutti i lettori, a tutti i tifosi, Buon Natale e Felice Anno nuovo.

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15domenica 21 dicembre 2014

arte

Marby

1883 Testa di pescatore con cappello di tela cerata Matita, gessetto litografico, pennarello e inchiostro

1889 Natura morta con cipolleOlio su tela

1889 Paesaggio con covoni e luna che sorgeolio su tela

1888 La vigna verde - Olio su tela

Vincent van Gogh 1885 Contadina che lega fascine di granoGessetto nero e guazzo grigio

1887 Sottobosco - Olio su tela

L’ispira

zione de

ll’espre

ssione

A Palazzo Reale mostra di uno dei più grandi pittori dell’Ottocento

Vincent Willem Van Gogh è a Milano. Il celebre artista

olandese in mostra a Palazzo Reale per indagare il profondo rapporto tra uomo e natura. (fino all’8 marzo 2015). L’esposizione è stata realizzata in occasione dell’EXPO di Milano per mettere in relazione le opere esposte con il tema dell’Esposizione Univer-sale dal titolo “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”. Curata da Kathleen Adler e un un comitato di esperti dell’opera di Van Gogh come Cornelia Homburg, Sjraar van Heugten, Jenny Reynaerts e Stéphane Guégan. Nel percorso espositivo si possono ammirare 47 opere di Van Gogh tra cui alcuni capolavori assoluti come l’Autori-tratto (1887), Il Ritratto di Joseph Roulin (1889) e Il Paesaggio con covoni e luna che sorge (1889). Il corpus principale delle opere, diviso in sei sezioni, proviene dal Kröller-Müller di Otterlo, cui si

affiancano il Van Gogh Museum di Amsterdam, il Museo Sou-maya-Fundación Carlos Slim di Città del Messico, il Centraal Mu-

seum di Utrecht, e importanti col-lezioni private. Il progetto allesti-tivo, affidato al celebre architetto giapponese Kengo Kuma (tra i cui progetti si rammentano il Museo Hiroshige e il Tokyo Suntory Bu-

ilding), immerge il visitatore nel tema dell’esposizione, nel rispetto del progetto scientifico e della po-etica del grande olandese. Ispira-tosi al paesaggio rurale e ai suoi colori neutri, Kengo Kuma ha ricercato un materiale che potesse rievocare la matericità, l’organici-tà e l’odore della terra – la iuta - trasformandola in uno spazio av-volgente che ricorda le linee libere della pittura di Van Gogh. Ma vediamo chi era quest’artista che ha saputo lasciare lezioni di arte e di vita ispirata cosi eloquenti. Da sempre lo abbiamo conosciu-to per la riproduzione dei bellis-simi girasoli, fanno parte quasi della nostra memoria collettiva. E’ lui che ci ha fatto conoscere il meraviglioso colore giallo e tut-te le declinazioni dei colori caldi e freddi. Scrive al fratello Theo: “Credo che in questo momento è necessario dipingere gli aspetti ricchi e magnifici della natura, abbiamo bisogno di buon umore e felicità, speranza e amore”. Van Gogh ha saputo trasmettere il suo infinito amore per la natura immortalandola nei meravigliosi

campi di grano e di girasoli ma non solo, la sua innata compas-sione per il genere umano lo por-ta più volte a considerare l’idea di essere un pastore evangelico. Aiutare gli altri è importante, ma medita che sarà fatto attraverso la tensione creativa che ispire-rà sempre la sua opera. Dipinge anche la classe povera e contadi-na costretta al lavoro dei campi e vi mette quella giusta tensione, come nel quadro “I mangiatori di

patate”, dove la povertà si fonde con la spiritualità e la consapevo-lezza del vivere. Poi a fasi alterne nei suoi repentini viaggi tra l’Aia, l’Inghilterra e Parigi si dedicherà sempre di più alla pittura non solo da cavalletto ma “en plain air”come insegnavano gli impres-

sionisti. E’ da loro che Van Gogh trae ispirazione per le successive fasi tecniche della sua pittura ma non lo convince la vita dei pittori parigini, lui così agreste, selvaggio e istintivo. Scriverà comunque che è sempre importante passa-re da Parigi. Lì aveva nutrito la sua cultura artistica e visiva. Ma Van Gogh da sempre interessato

al disegno fin quando giovanis-simo era commesso da Goupil, una delle maggiori ditte interna-zionali di arte, continua la sua ossessiva ricerca attraverso l’arte pittorica di trasporre nella natura quell’armonia che l’uomo agogna per stare bene con se stesso. Lì

vede il Dio incarnato che cerca.Quando conosce Paul Gau-guin s’innamora di lui, pensa di trovare un amico cui confi-dare le sue ispirazioni artisti-che ma presto si accorge che i loro ideali divergono su tanti punti. La loro etica è profonda-mente diversa, Van Gogh è più

vicino alla realtà sociale degli uomini più calato nella realtà, Paul Gauguin vuole evadere dalla città per riscoprire il pa-radiso perduto che troverà poi vivendo più stabilmente a Ta-hiti in Polinesia.Van Gogh, au-tore di ben 864 tele e ben più di 1000 disegni, morirà nel 1890 a soli trentasette anni per una ferita di arma da fuoco proba-bilmente auto inflitta. La sua vita così passionale e ispira-ta all’arte rimane per noi un immancabile appuntamento per conoscerlo sempre meglio.

Palazzo Reale - Piazza del Duomo, 12 Milano

Orarilunedì 14.30 – 19.30

martedì, mercoledì, venerdì e domenica9.30 – 19.30

giovedì e sabato 9.30 – 22.30

Infoline prevendita visitatori individuali: 02 54913

gruppi e scuole: 02 542727

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Buone Feste a TUTTI

EditoreEdizioni SBMVia Domodossola, 21 MilanoTel/fax 02.36563906Sito internetwww.stadio5.it

Amministrazione [email protected] pubblicitàEdizioni SBM Tel. 329 [email protected]

Direttore responsabile GraficaBeppe Vigani - eMail: [email protected] Team grafico Edizioni SBM eMail: [email protected]

Collaboratori: Andrea Anelli, Bianca Ara, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Lara Comi, Leone Di Lernia, Giovanni Labanca, Marby, Fiore Marro, Sandro Mazzola, Toni Morandi, Enzo Occhiuto, Marco Papetti, Paolo Pirovano, Daniel Rizzo,, Luigi Rubino, Luigi Sada, Riccardo Sada, Pino Sardiello, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Daniela Veronese, Gustavo Vitali, Federico Zanon.

Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011