N 13 2016 inter palermoweb

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domenica 6 marzo 2016 anno 6 numero 13 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO Inter Sport & Spettacolo Palermo L’INTER S’ DESTA

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domenica 6 marzo 2016 anno 6 numero 13 www.stadio5.it [email protected] COPIA OMAGGIO

Inter

Sport & Spettacolo

Palermo

L ’ Inter s ’è desta

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INTER (4-3-3)

Arbitro: Carmine Russo di Nola

STADIO

PALERMO (3-5-2)

SorrentinoVitiello, Gonzales, Andelkovic;

Morganella, Hiljemark, Maresca, Cristante, Pezzella;Vazquez, Gilardino

MEAZZA ORE 20.45

Inter

Allenatore Allenatore

Sandro Mazzola

HandanovicD’ambrosio, Miranda, Murillo, Telles;

Brozovic, Medel, Kondogbia;Eder, Perisic, Icardi

Palermo

RobertoMancini

GiuseppeIachini

Parola al Baffo uscItI a testa aLtaL’aria è strana. Alla fine del-la campagna che portava alla finale per la coccarda, il tifoso interista si aspetta-va che il vento cominciasse a soffiare dalla parte giusta. La straordinaria reazione avuta contro la Juventus sa di calcio antico, di uo-mini veri che s’identificano in un’unica identità, in un solo progetto. Il Palermo è la squadra più in difficol-tà, per i tourbillon avuti in panchina, e l’Inter proverà a ripetere la stessa partita, nella qualità e concentra-zione. Le motivazioni non possono essere quelle di mercoledì, perché in cam-po non scenderà la squadra bianconera, ma i tre punti sono fondamentali per pro-seguire la strada che porta in Champions. Per la prima volta in questa stagione, il tifoso interista è soddisfatto per quello che hanno fatto vedere i propri beniamini contro i detestati bianco-neri, che per la prima volta hanno fatto vedere qualche crepa nel collaudato gio-co di Allegri. Per la secon-da volta, hanno iniziato il match in modo imbaraz-zante (la prima è stata con il Bayern) e non hanno vin-to. Poi in finale di Coppa Italia andrà lo stesso, ma non penso che all’Allianz Arena si potranno ridurre allo stesso termine di pa-ragone. I bavaresi sono più forti dell’Inter e la Juventus è meglio rispetto a quella vista con i nerazzurri ma due indizi fanno quasi una prova. Non è una questione che interessa al calcio mi-lanese, si spera, però, che il successo, anche se parziale, contro la Juventus non pas-sa subito in cavalleria. Che questa vittoria venga subito dimenticata e si torni alla “vecchia vita”. E’ la storia di un passato. Difficilmente l’Inter è riuscito a costruire un ciclo vincente. Ci riuscì solo Herrera e in parte la coppia Mancini-Mourinho. La genesi dei successi dei due “manager” ebbe, però, una tipologia contestata. La Champions conquistata nel 2010 fugò quei dubbi, ma i fumi di quelle polemi-che si sentono tuttora. Oggi, l’Inter cerca il miracolo del terzo posto ma se dovesse interpretare ogni gara con il piglio di mercoledì scorso nessun traguardo le è pre-cluso. Sicuramente la squa-dra è con Mancini. E questo deve essere il punto di par-tenza.

Un vero peccato aver get-tato al vento un’occasio-ne d’oro, come quella di

mercoledì sera con la Juventus.La nostra squadra è stata bra-vissima a rimontare i tre gol

incassati a Torino nella par-tita di andata di Coppa Italia. In pochi ci credevano, com-preso il sottoscritto, perchè l’Inter domenica nella gara di campionato con i bianconeri non aveva dato segni di vita. I ragazzi questa volta hanno giocato con il cuore e con il giusto impegno. D’accordo,

Allegri aveva lasciato a ri-poso le sue pedine migliori, però la Juve è sempre la Juve ed essere riusciti a ribaltare il risultato è motivo di soddisfa-zione per i nostri tifosi, anche se nella lotteria dei rigori, la traversa di Palacio è costata l’eliminazione dalla Coppa. Un buon segnale, comunque, in prospettiva dell’impegno di questa sera con il Palermo, dove dobbiamo fare bottino pieno per riagganciare l’alta classifica che ci permettereb-be di sognare nuovamente il posto in Europa per la pros-sima stagione. Stiamo attenti a Gilardino, perchè per lui la partita rappresenta un derby. Per i nostri cugini non sarà una domenica facile perchè il Sasuolo sta attraversando un

momento magico ed è inten-zionato a rendere la vita diffi-cile al Milan. Non sarà tanto facile nemmeno la trasferta di Bergamo della Juventus per-chè l’Atalanta con la squadra bianconera ha sempre tirato fuori dal cilindro delle ottime prestazioni. Partita da cardio-palma, il derby dell’Emilia tra Bologna e Carpi, con questi ultimi che tenteranno il tutto

per tutto per riagganciare il carro della salvezza. Questo discorso vale per le due squa-dre genovesi, in particolare modo per il Genoa reduce dalla sconfitta di Verona con il Chievo.

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3domenica 6 marzo 2016 www.stadio5.it

Partita

Inter...Parliamone

cla

ssif

ica

ma

rcatori

LA C

LASS

IFIC

A

53 35

23

61 37

30 18

Éder Citadin Martins

13

48

31

56

28

47

30

58

27

3441

Gonzalo Higuain

25

32

Nikola Kalinic

11

34 21

Carlos Bacca

131 partita in più*

* *

L’Inter rIaLza La testa

Paulo Dybala

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Inter-Palermo, sarà forse que-sta la partita del giro di boa dei nerazzurri. I rosanero,

seppur in piena crisi, non sono da sottovalutare. Guidati da un tecnico esperto come Giuseppe Iachini possono fare male anche a questa Inter. Lo scorso anno ha detto bene alla banda di Manci-ni che hanno portato a casa i tre punti con un secco 3-0. Stesso risultato che ha segnato merco-ledì scorso la rimonta sui bian-coneri in Coppa Italia. Quella di mercoledì è la squadra che ogni tifoso nerazzurri sogna. Capa-

ce di mettere in campo tenacia, orgoglio e spavalderia, ma in modo ordinato e concentrato. Gioco corto e poco spreco di palle. Contro il Palermo vedre-mo schierato il 4-2-3-1 con Pala-cio, Ljajic e Perisic dietro Icardi. Tra i pali Handanovic protetto dsin dal 1° minuto da Joao Mi-randa, Jeison Murillo, Danilo D’Ambrosio a destra e Alex Tel-les a sinistra, in alternativa Yuto Nagatomo. Resta ancora qualche dubbio sul diffidato Geoffrey Kondogbia che dovrebbe partire dalla panchina. Il centrocampo sarà affidato a Brozovic e Medel. L’alternativa resta il 4-4-2 con l’inserimento di Jonathan Bia-biany oppure Felipe Melo. Un centrocampo a tre vedrebbe, in-

vece l’inserimento di Gary Medel e Marcelo Brozovic a completare eventualmente il 4-3-3 che ve-drebbe Mauro Icardi come unica punta sostenuto da Eder e Ivan Perisic, Rodrigo Palacio e Adem Ljajic partirebbero dalla pan-chena. Tra i convocati manche-rà probabilmente Stevan Jovetic che ha subito una lieve contrat-tura al soleo sinistro. Questa sera al Meazza l’ottimismo dovrebbe scendere in campo da protago-nista, ovviamente nelle file ne-razzurre. Siamo alla 28à giornata e i punti lasciati per strada sono veramente tanti, non si può più sbagliare se l’obiettivo stagionale resta ancora la Champions Lea-gue. Ancora una stagione senza le sfide europee farebbe preci-

posticipo del Meazza chiude la giornata calcistica ma non i dub-bi dei due tecnici. Roberto Man-cini deve decidere se confermare sulla fascia D’Ambrosio o Naga-tomo, al centrocampo Gary Me-del o Felipe Melo, e nel reparto più avanzato il dubbio sulla cor-sia destra è tra Eder e Rodrigo Palacio. Anche il tecnico rosane-ro Giuseppe Iachini ha non po-chi dubbi da sciogliere. In porta ballottaggio tra Sorrentino e Po-savec, al centro campo si conten-dono il posto Chochev (favorito) e Jajalo. Beppe Iachini dovrebbe puntare sul modulo 3-5-2 con la retroguardia composta da Vitiello, Gonzales e Andelko-vic. Assenti Goldaniga e Lazaar. Come esterno sinistro vedremo il giovane Pezzella mentre sulla fascia destra agirà Morganella. In mediana dovrebbero essere confermati Hiljemark e Maresca affiancati da Chochev preferito Jajalo come già detto.

pitare nel baratro economico la società impegnata, più che mai, nella ricerca di soci. Per il Paler-mo la situazione, almeno quella relativa alla classifica, è ben più

complessa. In piena crisi di ri-sultato, l’ultima vittoria risale al 24 gennaio scorso (4-1 contro l’Udinese), sente sul collo il fiato del Frosinone a meno quattro. Il

L’Inter ha rimesso le ali. E lo fa alla grande contro la Juve in Coppa Italia. Una vittoria con tre reti e una rimonta fantastica contro la Vecchia Signora forse non ha precedenti, soprattutto se si considera che la squadra di Allegri non subiva tre “pappine” dalla finale di Champions dello scorso anno contro il Barcellona. Peccato per quel maledetto e de-cisivo rigore trasformato da Bo-nucci, ex di turno improvvisatosi goleador per due volte consecu-tive (in campionato e Coppa) contro i nerazzurri e per quel pallone scagliato dagli undici metri da Palacio sulla traversa

L’Inter ha messo le ali. Terzo posto ancora possibileche ha infranto in pochi secondi speranze e meriti. Decisivi nel-lo scacchiere nerazzurro, oltre il rigenerato Brosovic, si sono dimostrati i due esterni offensi-vi Eder e Perisic, bravi a saltare l’uomo in velocità e mandare in tilt la retroguardia avversaria. Il croato è tornato ad essere quel giocatore ammirato con la ma-glia del Wolfsburg. Inarrestabi-le sulla fascia, in particolare su quella di sinistra, Ivan, il terri-bile, ha offerto una prestazione super, sia in attacco, deliziando il pubblico interista con giocate sublime, che in fase di copertura, sacrificandosi notevolmente per

la causa nerazzurra. Eccezionale il suo tempismo in occasione del secondo gol, lo scatto in area che ha costretto l’arbitro a fischiare il rigore, trasformato da Broso-vic, e il grande tiro scagliato di sinistro che al novantesimo ha costretto Neto ad una grande deviazione in angolo. Le presta-zioni di Ivan finora non avevano mai fatto la differenza. Molte difficoltà il calciatore le ha tro-vate, quando è stato gettato nella mischia da Mancini, a partita in corso, nei big match contro Fio-rentina e Juve in trasferta. Dalla fase iniziale del girone di ritorno il suo rendimento, come quella

di tutta l’Inter, hanno lasciato a desiderare, ma è bastata una partita, quella contro Madama, per cambiare tutto e ridare a Mancini il sorriso e la speranza e alla squadra più convinzione dei propri mezzi, senza paura alcuna. Stasera, a Siro, contro il Palermo, il croato giocherà dall’inizio. Insieme a Perisic, il Mancio, molto probabilmente, confermerà Eder sulla corsia di destra. All’ex giocatore della Samp, manca ancora il gol con la maglia dell’Inter ma, vista la sua buona condizione di forma pale-sata contro i bianconeri in Cop-pa, la gioia per l’attaccante po-

trebbe arrivare presto. L’Inter ha bisogno dei suoi gol. La squadra deve riprendere la difficile rin-corsa al terzo posto, dopo l’enne-sima, schiacciante vittoria della Roma nello scontro diretto con la Fiorentina e la lunga serie di risultati negativi di questo 2016 con le uniche vittorie interne conquistate contro Chievo (1 -0) e Samp (3 -1). Il Palermo si tro-va in brutte acque. La squadra, quartultima, ha quattro punti in più del Frosinone. I siciliani quindi cercheranno di portare a casa perlomeno un punticino per non rischiare la B. I rosanero non vincono in trasferta dal 10

gennaio contro il Verona (1 – 0), ultima gara del girone d’andata. A S. Siro, la vittoria per i Paler-mo contro i nerazzurri è ancora un sogno. Speriamo che riman-ga tale anche stasera dopo il tri-plice fischio dell’arbitro Russo.

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Mauro Icardi

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Primavera

Giovanni Labanca

gli Ospiti

PoLIfemo: daLLa favorIta con buonI ProPosItI

Si dice che Zamparini si sia stancato di mangiare alle-natori, come Polifemo. Il

suo appetito, comunque, è sem-pre in agguato come non mai.

Come si dice, allenatore avvisa-to, allenatore salvato. Sarà pur vero, ma tutti i mister dipendenti dal riccone del pallone per cui la mensa è sempre imbandita, stan-no sulla brace, vivono con il cuo-re sempre in gola perchè da un momento all’altro può succedere di tutto e proprio in vista della partita di stasera con la ritrovata Inter. Questa stava quasi facendo le scarpe alla Juventus, con una gara straordinaria, di quelle mai giocate finora e perciò il mister di turno deve prestare ben atten-zione a come si presenta a San Siro. “Per favore smettiamola con questa storia di divoratore di allenatori, noi dobbiamo lavora-re in pace e raggiungere i mas-simi obbiettivi che il Palermo merita. Lei mi ha chiamato Poli-femo e la cosa la prendo in modo goliardico e mi sta anche bene,

fino ad un certo punto. Come lei sa pretendo sempre il massimo dai miei uomini ed è quello che voglio anche stasera. L’impegno è forte, ma noi dovremo essere superiori alle nostre favolette.Il colore rosa si addice alla storia del calcio e a san Siro stanno per sbocciare le violette e le rose, se da Palermo arriva una bella ven-tata di calore siculo. Il Biscione è carico più che mai e non nascon-de le sue ambizioni “Dobbiamo tenerne conto assolutamente, -chiarisce per difendersi il mi-ster di turno-. Noi non giochia-mo per gli altri ma solo per noi stessi, fino alla fine, senza paura. Penso che il mio posto non sia in discussione e per questo sono tranquillissimo e stasera daremo prova di grande vitalità, anche per offrire agli amanti del calcio un bello spettacolo, come del

resto meritano, dopo lo scintil-lante Inter Juventus. Lo stadio di Palermo fa di nome La Favorita

e porterà buono senz’altro, ma i palermitani non badano a queste cose, quanto si fidano molto più

dei loro mezzi. Vedremo fuochi pirotecnici sotto le stelle di Mila-no: speriamo proprio di sì.

Finisce senza reti la sfida di campionato tra Inter e Bologna, giocata a Sesto San Giovanni. I nerazzurri sotto una pioggia in-sistente e su un campo al limi-te della praticabilità hanno più volte comandato il gioco, senza però riuscire a perforare l’attenta retroguardia bolognese. Il primo tentativo offensivo è del Bologna. Saporetti parte in velocità e con gran tiro costrin-ge Radu a volare per deviare il pallone oltre la traversa. La gara non offre molte emozioni, anche perchè con il campo ridotto ad un pantano, è difficile abbozza-re una manovra decente. Le due squadre sono quindi costrette a giocare con lanci lunghi. Al 32’ grande occasione nerazzurra con Popa che in una mischia in area, su una punizione calciata da Baldini, salta più alto di tutti e di testa indirizza in porta. Pronta è la risposta di Sar che para.Nella ripresa, il tecnico Vecchi sostituisce Correia con Khoua-me. L’Inter si fa più pericolosa. Il giocatore senegalese con la su

L’Inter domina, ma il gol contro il Bologna non arrivaforza e velocità subito si mette in mostra e con un gran tiro di si-nistro dal vertice dell’area gran-de costringe Sar alla deviazione in angolo. Sempre Khouame più tardi prova di nuovo, ma il suo drop finisce sul fondo. Al 51’ Delgado su punizione sfiora la rete. Poi è Bonetto che cerca di sfondare, ma la difesa felsinea fa ottima guardia. Passano pochi minuti e un siluro di Khouame fa tremare la traversa. Nell’In-ter al 70’ entra Appiah al posto di Baldini. Il pressing dell’Inter diventa , a questo punto, asfis-siante. Appiah porge un pre-zioso pallone a Delgado che con una finta in area si libera di un avversario. Il tiro sfiora di poco il palo. Nel finale c’è ancora una chance per i nerazzurri, ma la cannonata da lunga distanza di Gyamfi viene neutralizzato dal portiere del Bologna. Il prossimo appuntamento dell’Inter capoli-sta si disputerà ora mercoledì in casa contro il Vicenza. Poi via al torneo di Viareggio e alla finale di Coppa Italia contro la Lazio.

Inter – Bologna 0 - 0 Inter: Radu, Gyamfi, Popa, Del-la Giovanna, Miangue, Delga-do,( 88’ Rapaic) Zonta, Bonetto, Baldini,( 70’ Appiah) Pinamon-ti, Correia ( 46’ Khouame) All. VecchiBologna: Sar,Tazza, Rizzo,( 85’ Trovade) Kirivicic, Brignani, Goh, Silvestro, ( 75’ Cestaro) Gu-linatti, Saporetti,( 83’ Tabacchi) Souarè, Persano. All: ColucciArbitro: Catona di Reggio Cala-briaNote: Giornata di pioggia. Terre-no molto fangoso, al limite della praticabilità.

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5domenica 6 marzo 2016 www.stadio5.it

Campionato

Giù alNord

J u v e a t t e n t a , a r r I v a L a r o m a

gIù Le manI daL tesoro dI san gennaroGiulietta salutata con tre baciniIl Napoli esce da un ciclo ter-

ribile di scontri, che lo ha visto perdere l’opportunità di prose-guire il cammino in Europa e non certo solo per demerito pro-prio. Al Madrigal, ad esempio, la quintina arbitrale ha messo mol-to di suo, commettendo errori assurdi,  fino a negare un rigore nettissimo; inoltre, anche la ne-gatività di Reina in questo perio-do e un cross di Tomás Pina che diventa un tiro da mondo gol, al San Paolo, hanno deciso le sorti del match dei sedicesimi; così gli azzurri si ritrovano fuori dalla competizione, dopo un girone di qualificazione stupefacente, 6 vittorie su 6, 22 reti segnate e solo 3 subite, insomma dopo uno spettacolo pirotecnico mai visto, per questo è davvero triste poi uscire dalla coppa per fatto-ri esterni alla squadra. Pazienza , ci sarà tempo per riscattarsi! In Campionato il corso è stato ancora più terrificante, in tre partite si è raccolto la miseria di soli 2 punti, perdendo immerita-tamente contro la Juventus che, con la vittoria ottenuta, è balzata prima in classifica. La nota posi-tiva è che nonostante tutto ciò e

con le inseguitrici che correvano a mille, la posizione di rimane più che buona, a soli 3 punti dal-la vetta, da qui alla fine i punti in palio sono ancora 33. Comincia da sabato per i partenopei una fase ancora più terribile, che co-stringerà la squadra di Sarri a vincere un filotto lungo almeno 5 gare di seguito se non vuole es-sere risucchiata dalle inseguitrici e se non vuole perdere il contatto con la prima in classifica, quella Juventus che pare composta di marziani invasati e non da nor-mali esseri umani. Comincia un ciclo che ci dirà cosa e quanto vale il Napoli Calcio, perché da marzo in poi non ci saranno più attenuanti, si giocherà una volta a settimana e le gare saranno da qui alla fine solo 11; quindi, se è stato un sogno quello vissuto fi-nora ci accontenteremo di come è stato, ma se invece  al sogno seguirà anche la favola, allora davvero possiamo dire che il cal-cio è rimasto ancora un gioco, dove può accadere che Davide

possa ancora sconfiggere Golia e che non tutto quello che ruota attorno al mondo del pallone è marciume, qualche valore è an-cora salvo. Quest’anno bisestile deve avere qualcosa di magico, almeno per gli eterni perdenti, per quelli che arrivano sempre secondi, visto le che favole si stanno consumando anche in altri campionati, come quello in-glese per esempio, dove il Napoli dell’isola britannica si chiama Leicester. Questa squadra  ha tra l’altro gli stessi colori o quasi dei partenopei, vanta il centravanti cannoniere (James Vardy) come accade in Italia con Gonzalo Higuain, ha l’allenatore non più giovanissimo e italiano (Claudio Ranieri) come succede con la compagine di stanza nei parag-gi di Fuorigrotta. Tale casualità sta tra l’altro contagiando anche la Germania, dove l’imbattibile corazzata di Pep Guardiola, quel fortissimo Bayern Munchen so-migliante più a un Tank che a una squadra di pallone,  dopo

anni che sta facendo da rullo compressore nella Bundesliga,  pare stia finalmente rallentando e lasciando una piccola speranza agli eterni secondi di Germania, il Borussia Dortmund,  allenato da Thomas Tuchel; incrociamo le dita e svegliamoci quanto più tardi possibile da questo sogno collettivo. Al San Paolo ieri sera è arrivato il Chievo, ex bestia nera degli azzurri che fa cate-naccio come normale che sia e che ha provato a fare risultato con qualche contropiede oggi ribattezzato più abulicamente ripartenza. E’ stata una battaglia di nervi e di muscoli, il sodalizio scaligero somiglia molto al suo trainer che da calciatore menava e sapeva menare. Una postilla da rimarcare sul momento che sta vivendo il club di De Laurentiis è quella dei punti in classifica, a oggi 61; in questa fase del torneo nazionale mai una squadra del Napoli aveva fatto tanti punti, quella di Mazzarri arrivò a 53 al 27° turno  e Rafa Benitez, nella

prima stagione, arrivò a farne 55.  Questo è un ulteriore risultato record per l’allenatore ex Empoli, l’ennesimo!Il Napoli deve provarci anche perché diversamente, in questo periodo  di manovre oscure at-torno al Tesoro di San Gennaro, pare infatti che un decreto legge,

firmato da Alfano, voglia togliere il famoso tesoro  dalle mani del popolo per farne altro uso, sa-rebbe una blasfemia che il Santo Patrono napoletano farebbe pa-gare con terribili interessi, come si dice in questi casi: “Scherza con i fanti (il Chievo) ma lascia stare i santi”.

La Roma è lanciatissima. Ha rifilato un poker alla Fiorentina, asfaltandola all’Olimico, senza tanti complimenti. C’è da chiedersi se Spalletti fosse arri-vato un mese prima, dove sarebbero oggi i giallorossi, con i punti gettati alle ortiche da Garcia. Oggi la Juventus pro-verà ad accelerare il passo a Bergamo con l’Atalanta, anche per tenere, se pur a breve distanza, il Napoli uscito vitto-rioso nell’anticipo di ieri del San Paolo per 3-1 con il Chievo.La squadra di Allegri potrebbe già avere la testa nella Champions, dal momento che l’impegno con il Bayern Monaco è lì a pochi passi. La Juventus vista in Coppa Italia a San Siro con l’Inter è ap-parsa una fotocopia sbiadita rispetto a tutti quelli che la conoscono, ma Allegri sdrammatizza ricaricando il morale dei campioni d’Italia alla vigilia della la sfi-da con l’Atalanta. Una ventottesima giornata caratterizza-ta anche dalle due milanesi, in primis

l’Inter chiamata a San Siro questa sera con il Palermo a bissare la bella pre-stazione di Coppa di mercoledì scorso con la Juve. I nerazzurri hanno ben tredici punti di ritardo sulla capolista bianconera e dopo l’esploit della Roma, accusano anche nei suoi confronti otto lunghezze di ritardo. Troppe per pen-sare alla Champions League, ipotecata ormai da Juve, Napoli e Roma.L’Inter non deve assolutamente perdere il treno per l’Europa, anche perchè i cu-gini il posto se lo sono già guadagnato con la finale in coppa Italia. I rossoneri, dal canto loro, proveranno oggi a Reg-gio Emilia a respingere l’assalto del Sas-suolo, in forma fisica e psicologica dopo la vittoria all’Olimpico con la Lazio.Derby di fuoco, questo pomeriggio, a Bologna tra i rossoblù ed il Carpi, men-tre il Frosinone, reduce dalla sconfitta di Genova con la Sampdoria, proverà a rialzare la testa al Matusa con l’Udinese di Colantuomo. Chiude il programma Genoa-Empoli, preceduto dall’aperi-tivo delle dodici e trenta tra Torino e Lazio.Una Lazio dal dente avvelenato per la sconfitta rimediata all’Olimpico con il Sassuolo.

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Giovanni Labanca

Vita di CLUB

E’ l’ultimo nato di una grande famiglia, quel-la pugliese degli Inter

Club. E’ quello di Trani che è stato accolto con molto orgoglio dal Coordinamento Puglia. E’ stato dedicato al grande ex capi-tano interista “Zanetti 4ever”, ed è costituito da 60 soci fondatori e 41 ordinari.Primo socio onorario il giovane Pompeo Barbieri, sopravvissuto al crollo della scuola molisana di San Giuliano di Puglia, oggi vice campione italiano di nuoto para-limpico, tifoso interista sfegatato

e Javier Zanetti come idolo. Erano presenti alla cerimonia d’inaugurazione, i Presidenti e i rappresentanti degli Inter Club di Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia, Andria, Modugno e Mo-nopoli.Il momento ha visto anche l’in-tervento del Coordinatore regio-nale Giovanni Pezzuto che ha accolto il nuovo sodalizio con molta gioia. In conclusione il presidente Luca Cavalieri ha dichiarato tutto soddisfatto la sua grande soddi-sfazione per essere riuscito a re-alizzare il suo sogno e quello di tantissimi simpatizzanti che fan-no di Trani una nuova bandiera nerazzurra. Alla bellezza della cittadina pugliese, fa riscontro la forza e la passione del nuovo sodalizio che darà ancora più lu-stro alla Puglia.Da Stadio5 i migliori auguri per una crescita sempre sostenuta al fianco della squadra che di tifosi come quelli pugliesi ne ha dav-vero bisogno.

Inter cLub tranI

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7domenica 6 marzo 2016 www.stadio5.it

Giovanni Labanca

Vita di CLUB Inter cLub stradeLLa

Grande fermento nelle province ita-liane dove, quasi in

contemporanea, si svolgono i previsti incontri degli Inter club provinciali. Non è da meno a questa bella ritua-le regola, Il  Coordinamento Inter Club della provincia di Pavia  che ha organizzato una festa per radunare sotto le lu-minose insegne nerazzurre i numerosi soci in una grande e bella serata all’insegna del-la passione e dell’amicizia. La manifestazione è culminata con una lotteria benefica  il cui ricavato è stato destinato

per una  borsa di studio  per i giovani Pullega. I 140 soci presenti hanno accolto con entusiasmo i graditi ospiti della serata che hanno onora-to i club presenti nel migliore dei modi: Luigi Maria Prisco, Aristide Guarneri, Ivano Bor-don e Marco Pedrazzini, le vecchie glorie che i tifosi non potranno mai dimenticare e ai quali hanno riservato applau-si a non finire. Il coordinatore provinciale si è detto molto soddisfatto della riuscita della manifestazione ed ha rivolto, anche lui ed a nome dei soci, un caloroso appello a Thohir affinchè rafforzi al più presto la squadra che, purtroppo, non si dimostra degna del blasone che la contraddistin-gue. Stadio5, concorde con le aspettative dei tifosi pavesi, augura ai sostenitori interisti sempre maggiori fortune.

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La cucina e le ricette tra-dizionali, sono un vero

e proprio angolo del mistero, possono confermare ricette conosciute e più volte ripro-poste ma anche svelare segre-ti che mai avremmo pensato neanche di immaginare.Cosa penserebbe la maggior parte dei napoletani dinanzi all’affermazione che ‘a pa-sta e cucozza si mangia con i tubetti grandi e non con la famosa “munnezzaglia“, me-glio conosciuta come ‘a pasta ‘mmescata (pasta mista)? Noi nel nostro viaggio tra tradi-zione, cultura e cucina, abbia-mo letteralmente strabuzzato gli occhi, pensavamo di sape-re per certo che pasta servis-se per gustare questo piatto e invece siamo stati colti alla sprovvista da questa scoperta fatta sul portale di Luciano Pignataro.L’origine di questa ricetta semplice e tipicamente autun-

Suoni eSapori Suoni e sapori del Mediterraneo

n o n s o l o c a l c i o ‘A pasta e cucozzanale, è da attribuire ai conta-dini campani, i quali prima di raccogliere le zucche, aspetta-vano che queste prendessero una forma allungata (tipica di quelle che oggi vengono definite zucche napoletane o campane), lasciando quelle tradizionali tonde, come pa-sto per gli animali.Zucca napoletanaLa caratteristica forma al-lungata, non è l’unico segno distintivo della particolare zucca napoletana, che al con-trario di quelle tradizionali è solita inebriare tutti con il suo profumo, non appena viene tagliata.Tipica del periodo autunnale, la pasta e zucca non può man-care sulle tavole dei napoleta-ni, e noi vogliamo riproporvi questa ricetta semplice e an-cora una volta tipica dei con-tadini di un tempo, così come riportata sul portale luciano-pignataro.it.-Ingredienti per 4 persone:800 g di zucca lunga napole-tana

100 g di olio extravergine di oliva2 spicchi d’aglioPrezzemolosale q.b.peperoncinoparmigiano grattugiato300 g di tubetti grandi o pasta mista-Procedimento:

Lavare, sbucciare e tagliare la zucca a dadini. Far imbion-dire l’aglio precedentemente pulito in una casseruola in-sieme con l’olio extravergine d’oliva e aggiungere i cubetti di zucca.Lasciare insaporire la zucca con l’aglio e l’olio, insieme ad un pizzico di peperoncino e

sale quanto basta. Aggiungere due mestoli d’acqua e lasciar cuocere portando ad ebolli-zione con la casseruola chiusa da un coperchio. mescolando di tanto in tanto, fino a far di-ventare il composto cremoso.In una pentola alta, portare ad ebollizione l’acqua legger-mente salata, calare i tubetti

grandi e lasciarli cuocere. Una volta pronta, unire la pasta alla zucca e lasciare insapori-re, avendo cura di aggiungere un po’ d’acqua di cottura se necessario.Servire la pasta con una man-ciata di parmigiano grattugia-to ed abbondante prezzemo-lo.

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9domenica 6 marzo 2016 www.stadio5.it

buco NERO

Luigi Sada

finestra sul mondo e dintorni

Giovanni Labanca

Attualità

L’Iran voLta PagIna

Galera per gli omicidi stradali

Ci hanno impiegato una vita, hanno aspettato che la la già lunga lista

dei morti diventasse sempre più lunga, ma alla fine, sot-to la pressione dell’opinione pubblica, il Parlamento ha approvato la legge che pre-deve il carcere per chi omette soccorso o che uccide.La disperazione erea giunta a tal punto da poterne più. La rabbia, quella della gente, dei genitori e dei familiari delle vittime hanno , ala fine, abat-tuto il muro dell’indifferenza o di quella che sembrava me-

nefreghismo a livello nazio-nale. Naturalmente esultiamo tutti, con la speranza che tale provvedimento riesca, se non ad eliminare del tutto il feno-meno, almeno ad arginarlo il più possibile. Tutto dipen-de anche dalla responsabilità e dalla coscienza di chi sale in macchina ed è convinto di poterlo fare in stato di as-soluta padronanza. Ma non andrà sempre così, statene certi. II deterrente è forte,ma oltre a questo, è necessaria una seria legislatura anche in fatto di educazione generale. Intanto, l’importante è che lo Stato, questo Stato sempre vituperato per colpa sua, pere la sua assenza o distrazione, ha messo dei paletti e Dio sa quanto tempo ci sia voluto. Ad approvare la legge sono

stati tutti i partiti, anche se, inizialmente, qualcuno si era defilato,i soliti, quelli cioè che pensano sempre a favore dei delinquenti, per buonismo innato o per buonismo per partito preso. Alla fina han-no ceduto anche loro, fino ad ammettere la necessità della legge, come tampone ultimo alle nefandezze soprattutto di stranieri ed anche di italiani, alle prese con alcol e cianfru-saglie varie, in fatto di sballo.In riferimento a questo, do-vremmo anche cercare di limitare o quanto meno re-golamentare anche i movi-menti nelle discoteche, dove avviene di tutto, di cotto e di crudo, in tutti i sensi. Per esempio, non siamo d’accor-do sull’orario troppo prolun-gato degli orari, come non

siamo d’accordo della man-canza assoluta di prevenzione che gli esercenti dovrebbero adottare con maggiore for-za, se non altro come segno di prevenzione,per il bene di tutti.Il nemico numero uno rima-ne sempre la droga, sta male-detta droga che viene venduta con estrema facilità ed estre-ma felicità viene ingerita, tan-to per ottenere dei momenti di sballo che, dopo il delete-rio effetto e le illusioni di un benessere che si potrebbe avere altrimenti, passano nel dimenticatoio della memo-ria. E qui scende in campo la mentalità dei giovani di oggi che fanno della droga il loro simbolo,il loro status che li dovrebbe porre al di sopra di in piedistallo di onore e mo-

dernità. per noi sono sempre falsi idoli, come un falso idolo è il maledetto alcool che si scola fiumi, ad alta gradazione e sempre pensare alle cirrose epatiche che sono sempre in agguato mortale. L’estate si avvicina a grandi passi e , an-che da parte delle famiglie, ci vuole un controllo più effica-ce e non solo il solito lasciar correre, visto che ai giovani di oggi, puoi dire o insegna-re qualcosa,altrimenti passi per mussoliniano e sei frega-to, taggato come militare. Lo facciamo uno sforzo in più, carissimi genitori? Speriamo proprio di sì, se vogliamo aiutare la legge ad essere ef-ficace, perchè non sempre la galera è stato un deterrente giusto e finale. La parola ,ora,

passa ai signori giudici, nel senso che non debbono ave-re paura di applicare la legge tante volte invocata ed ora iscritta nel codice penale. La bontà delle loro decisioni,la magnanimità delle loro inter-pretazioni, tanto volte hanno scontentato il popolo intero, come avviene, ancora oggi. In merito, è bene ricordare alla pubblica opinione che i giudici applicano le leggi che il Parlamento impone loro di applicare,ma severamen-te. Una nuova alba, quindi si intravvede per tutti, con il se-gno della ragionevolezza e la massima responsabilità. Basta piangere, ora, troppe lacrime hanno reso sdrucciole le no-stre strade che, da ora in poi, dovrebbero rimanere sempre più asciutte.

Forse è la volta buona per l’Iran per uscire dall’oscurantismo pro-vocato da Komeini, dopo la cac-ciata dello Scià di Persia.Dal giorno della rivoluzione islamica del 78 che ha portato al potere gli Ajatollà, l’Iran non ha avuto altro che disgrazie. Prima la guerra con l’Irak di Saddam Ussein durata ben otto anni, con milioni di morti, poi l’assalto all’Ambasciata statunitense con i diplomatici americani derisi

e maltrattati da una dozzina di studenti con a capo Amadinejad, quindi l’avversione verso la don-na con imposizione governativa di indossare il chador ed il velo nero integrale. Senza contare la raffica di esecuzioni pubbliche con le impiccagioni degli op-positori del regime. Insomma, il peggio del peggio con impic-cati sulle gru esposti ad ogni angolo di Teheran e fucilazioni di massa per quei poveracci che

volevano un poco di libertà, senza contare gli studenti ri-formisti uccisi qualche anno fa nella primavera(vera) dell’Iran, che poteva dare una svolta im-portante al paese in prospettiva futura. Guai a che ascoltava mu-sica moderna prodotta dal gran-de Satana americano e per chi sosteneva che l’olocausto c’era stato, mentre il governo affer-mava che era tutta invenzione dell’occidente, i sei milioni di vit-

time ebree del nazismo. Guai an-che per chi non parlava male di Israele, il Satana numero due per i preti con il turbante. Infine, la bomba atomica costruita in gran segreto avrebbe dovuto far spari-re dalla faccia della terra Tel Aviv ed il resto del Paese. In pratica, una chiusura a doppia mandata verso l’Europa ed i suoi alleati. Rohani, fortuna vuole , ha ac-cettato i controlli sul nucleare e all’Iran sono state tolte le sanzio-ni. Il presidente iraniano è poi volato a Roma e Parigi, portando con sè una valanga di documen-ti per gli scambi commerciali con la Francia e l’Italia. Roani

ha incontrato prima Renzi e poi Holland, assicurando la propria disponibilità per il dialogo pro-mosso dall’ONU.Nei giorni scorsi gli iraniani sono andati alle urne e i mode-rati, finalmente, hanno prevalso sui conservatori e fondamentali-sti. A votare è andato oltre il 60% e per la prima volta al seggio sono state elette quindici donne. Roani, in pratica, ha avuto gran-de consenso che gli consentirà la svolta del paese, che come è noto, combatte l’ISIS insieme alla Russia. La lista degli eletti al nuovo par-lamento persiano pubblicato dal

ministero dell’Interno compo-ne da 148 fondamentalisti, 125 riformisti 88 indipendenti. Le donne del nuovo parlamento, come detto, sono15 un record mai raggiunto dal 1979.

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domenica 6 marzo 2016 www.stadio5.it10

RiccardoSada

MusicaLo scorso 1 dicembre

“This Was Tomor-

row”, il film ufficiale

di Tomorrowland, fu lanciato

e reso visibile in streaming,

per poi passare dal 18 dicem-

bre in esclusiva sulla piatta-

forma Netflix. Da venerdì 26

febbraio è disponibile in for-

mato DVD al prezzo sugge-

rito di 24,90 euro. “This Was

Tomorrow” racconta i mo-

menti più emozionanti delle

sue tre edizioni: in Belgio, in

Brasile e negli Stati Uniti. La

musica, i dj, il pubblico di

Tomorrowland e tante altre

perle esclusive condensate in

77 minuti di immagini e mu-

siche davvero uniche. Il Dvd

si presenta all’interno di un

cofanetto deluxe con finiture

dorate, accompagnato da un

photobook di dodici pagi-

ne con foto esclusive di To-

morrowland. Il 2015 è stato

davvero un anno magico per

Tomorrowland, capace di ce-

tHIs Was tomorroW: IL fILm uffIcIaLe dI tomorroWLand In dvd

lebrarsi in tre continenti di-

versi. Dopo aver festeggiato

nel 2014 il suo decimo anni-

versario ed essere sbarcato ne-

gli Stati Uniti, lo scorso anno

è approdato per la prima volta

in Brasile. Sempre nello scor-

so anno, è stato omaggiato di

un riconoscimento ufficia-

le da parte di Ban Ki-Moon,

Segretario Generale dell’Onu,

l’organizzazione delle Nazioni

Unite. Tutto questo, ed altro

ancora, viene raccontato in

“This Was Tomorrow”, insie-

me ad una serie di interviste

esclusive ai più importanti dj

del mondo che si esibiscono a

Tomorrowland: David Guet-

ta, Armin Van Buuren, Di-

mitri Vegas & Like Mike, DJ

Marky, Steve Angello e tanti

altri ancora. Tomorrowland

non è soltanto un festival; ne-

gli anni è diventato un sim-

bolo unico e globale di unità

e fratellanza. Tomorrowland

è uno dei più importanti fe-

stival musicali al mondo. Nel

2014 ha festeggiato la sua de-

cima edizione con un doppio

week-end a Boom, in Belgio,

e ha lanciato la sua prima edi-

zione a Chattahoochee Hills

(Atlanta, USA). Nel 2015 il

via al suo terzo, magnifico ca-

pitolo con l’esordio in Brasile.

Quest’anno si svolge dal 21 al

23 aprile in Brasile, dal 22 al

24 luglio in Belgio. “This Was

Tomorrow” rappresenta un’e-

sclusiva italiana di JE|Just En-

tertainment, etichetta disco-

grafica italiana indipendente

fondata nel 2003 dal suo A&R

Sergio Cerruti, particolar-

mente attiva nel mercato del-

la musica elettronica, dance e

pop.

Dal suo ultimo disco è passato del tempo. “Tempo prezioso per me

per rallentare la corsa, riposare sotto un albero a mettere in or-dine i pensieri. Un tempo uma-no. Ho viaggiato molto, anche a piedi lungo il cammino porto-ghese. La dimensione del cam-minare infatti è il filo conduttore di questo disco. La lentezza è la lente di ingrandimento che mi ha permesso di vedere aspetti di me che ignoravo e altri che ave-vo dimenticato, mi ha dato l’op-portunità di fare nuovi incontri e riconsiderare certe separazio-ni come necessarie, accettare il cambiamento in atto nella mia vita, dopo aver perso tempo a

Ultreya va oltreUltreya è un’antica parola usata dai pellegrini durante il cam-mino di Santiago in epoca medioevale che significa “Vai oltre, sempre più avanti.” “Se sei un uomo libero allora sei pronto per metterti in cammino” (H.D. Thoreau). Ora è anche un interes-sante album

cercare inutili vie di fuga per poi ritrovami a sorridere davanti allo stesso specchio che è sempre il punto di partenza e ritorno. Di questo nuovo lavoro ho seguito ogni fase di lavorazione, arran-giamento e post produzione. E’ stato anche questo un viaggio solitario necessario, la mia fore-sta da attraversare. Chi non ha paura cammina”, dice Ultreya.Cosimo Morleo è un cantautore torinese che dopo essersi dedi-cato alla musica barocca e alla regia teatrale ha esordito con “Geni Dominanti” prodotto da Enrico Fornatto (Alberto Fortis) e che ha visto la collaborazione di Exir Gennari (Tribà, Fratelli di Soledad), Gianfranco Nasso

(Mambassa), Andrea Rosatelli (Simone Cristicchi, Chiara Ci-vello), Stefano Maccagno per mix e mastering (vincitore di sei Grammy Awards in Spagna e America latina). Dopo Fonteyn il primo singolo/videoclip estrat-to dal nuovo album “Ultreya”, brano contro il bullismo omofo-bico, già proiettato al TFFGLBT Film Festival di Torino, Cassero di Bologna e Florence Queer Fe-stival è uscito recentemente Mr Thoreau in esclusiva per JAM entrambi contenuti in ULTREYA (Irma Records 2016). Nel di-sco di Morleo hanno suonato Marco Inaudi (basso) e Andrea Perdichizzi, Simona Mastroian-ni (Batteria) Michele Bernabei

(Tromba) Sergio Caputo (Vio-lino) Enrico Fornatto (chitarre in Fonteyn e Desiderantes) Exir

Gennari (Batteria in Fonteyn) e Gianni Stracuzzi (Chitarre) Cosimo Morleo (Pianoforte, ta-

stiere chitarra e voci) ospite in “Leave the boy alone”.

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11domenica 6 marzo 2016 www.stadio5.it

Anastasia Mazzia

Cinema

Una favola tutta europea che se-gue le orme di una giovane che scappa dalla sua terra natia per cercare un futuro migliore ol-treoceano: “Brooklyn” di John Crowley, dal 17 marzo nelle no-stre sale. Adattamento cinemato-grafico dell’omonimo best seller di di Colm Toibin, il film vanta un ottimo cast di interpreti, tra cui la giovanissima e prometten-te Saoirse Ronan (“Grand Buda-pest Hotel”), e il noto scrittore

brookLyn : emozioni d’IrlandabritannicoNick Hornby (“Alta fedelta’”, “Funny Girl”) alla sce-neggiatura.   La pellicola si am-bienta negli anni ’50 in un pic-colo paese della costa irlandese. La giovane Eilis Lacey (Saoirse Ronan) decide di lasciare la sua amata sorella e l’anziana madre per cercare un futuro migliore negli Stati Uniti, a Brooklyn. Il distacco non è facile, come tra-vagliato risulta essere la sua am-bientazione nel nuovo Mondo. Presto però Eilis incontrerà l’a-more con Tony Fiorello (Emory Cohen), un ragazzo di origini italiane, e la sua nuova vita po-trà iniziare. Un giorno però, un lutto in famiglia, la costringe a ritornare a casa, nella sua verde e tranquilla Irlanda. Eilis dovrà presto decidere se scegliere la nuova vita che si è faticosamente costruita oltreoceano o restare ancorata al suo passato. Ad una dettagliata ed interessante rico-struzione storica, curata nei par-ticolari, corrisponde una sceneg-giatura ben articolata. Bellissima è la fotografia, come le scelte sti-listiche del regista. Sullo sfondo c’è il dramma storico, umano e sociale, degli emigranti europei

dell’inizio del secolo scorso, ma il film s’incentra sul travagliato percorso sentimentale di crescita della protagonista. Molte sono le tematiche che il regista Crowley affronta: il di-stacco dalla patria, il viaggio fisico e metafisico della crescita individuale, la scoperta del nuo-vo. Sotto tale aspetto Eilis è una ragazza di oggi, costretta a fug-gire dalla tranquillità del proprio focolare domestico per crescere e trovare la vera felicità. Eilis è

alla ricerca della propria identità e del suo angolo di mondo dove potersi realizzare. La crescita fa-ticosa di Eilis è ben descritta dal-la penna sapiente di Hornby - già sceneggiatore di “Febbre a 90°”, “An Education” e “Wild”- come ottima risulta essere l’interpreta-zione della giovanissima Saoirse Ronan (“Amabili Resti”, “Grand Budapest Hotel”) che le è valsa la nomination all’Oscar.Nota dolente del film è forse la stessa narrazione troppo da “ro-

manzo” più che da grande scher-mo: la protagonista viene subito intrappolata nella storia d’amo-re,  minimizzando o comunque mettendo in secondo piano il percorso psicologico di Eilisd, che avrebbe dovuto essere il ful-cro della narrazione.“Brooklyn” è una commedia sentimentale che vuole racconta-re un’intensa storia che sembre-rebbe appartenere ad un passato lontano ed invece è di dramma-tica attualità.

Dal 3 marzo arriva nelle no-stre sale “Suffragette” di Sarah Gavron: il film sulla lotta per il voto delle donne in Inghilterra nei primi del ‘900. La pellicola si ambienta a Londra nel 1912. Maud Watts (Carey Mulligan) è una giovane donna, moglie e madre, che lavora nella lavande-ria industriale di Mr. Taylor, un uomo senza scrupoli che abusa quotidianamente delle sue ope-raie. Maud viene in contatto con alcune militanti del Women’s

suffragette: la lotta per il voto delle donne in Inghilterra

Social and Political Union ca-peggiato dalla carismatica Em-meline Pankhurst. Inizialmente restia e mite, presto Maud diven-terà una militante appassionata e decisa a rivendicare i diritti delle donne. Arrestata più volte, perderà il lavoro e sarà ripudia-ta dal marito. La regista inglese Gavron vuole con questa pelli-cola raccontare un fatto storico, preludio di  una battaglia che dura ancora oggi non solo per il diritto di voto ma anche per

l’eguaglianza di trattamento a tutti i i livelli. Molte sono le fonti storiche che la sceneggiatrice in-glese Abi Morgan (“Shame”, “The Iron Lady”) adopera, dai diari segreti alle lettere agli archivi, per raccontare una storia diversa da quella chi si è soliti illustrare. Nell’immaginario collettivo, in-fatti, le suffragette sono quelle di “Mary Poppins”, cioè aristocrati-che signore inglesi che discutono tra un te’ ed una partita a bridge. Nel film della Gavron invece le

protagoniste sono donne prole-tarie, senza istruzione, che ricor-rono alla violenza e sono pronte a sacrificare tutto, anche i loro figli, per far sentire la loro voce.Ottima è l’interpretazione della protagonista Carey Mulligan, che riesce a regalare un ritratto sincero e commovente del suo personaggio. Ridotto ma sempre apprezzabile è anche il cameo di Meryl Streep che interpreta l’icona Emmeline Pankhurst; interessante anche Helena Bon-ham Carter, che interpreta la far-macista Edith Ellyn ed omaggia Edith Garrud, colei che insegnò alle militanti a difendersi dagli

attacchi della polizia con le arti marziali. Il film vanta un’ottima ricostruzione storica, ed una regia lineare ed attenta. La sce-neggiatura è ben articolata ed il ritmo sempre crescente.  La pellicola in realtà risulta essere così politically correct da ri-sultare piatta, senza particolari velleità artistiche o emotive. La perfezione manichea che lo ca-ratterizza, infatti, lo rende poco passionale ed emotivamente poco coinvolgente. Lo stesso percorso emotivo e psicologico della protagonista Maud, per-sonaggio fittizio che riassume molti personaggi storici femmi-

nili del tempo, risulta scontato e poco interessante.  “Suffragette” è sicuramente un importante prodotto cinematografico che apre molti spunti di riflessione sul lungo e travagliato percorso dell’emancipazione femminile. Infatti, come ricorda la stessa re-gista, se le donne inglesi hanno ottenuto il voto pagandolo con lacrime e sangue nel 1928, in Italia bisognerà aspettare il 1945, ed in Arabia Saudita addirittura il 2015! Il percorso è lungo e dif-ficile: è iniziato all’inizio del ‘900 ma alle soglie del XXI secolo c’è ancora molto lavoro da fare.

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Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011