n° 08 TremilaSport 04 05 2016

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TUTTO LO SPORT DEL FRIULI VENEZIA GIULIA A 360 GRADI magazine www.tremilasport.com 08|16 04|05|2016 DILETTANTI CHE FESTA TARCENTINA! pEsI zanetti, vip del bilanciere pag 48 pagG 18-19 sERIE D DIMAS, BOMBER GIRAMONDO pagG 6-7 CE LA FATE! DAI, CHE PAG 42 NEI CAMPIONATI NAZIONALI DI BASKET LE FORMAZIONI REGIONALI STANNO DISPUTANDO I PLAY OFF CON BUONE CHANCES DI SUCCESSO La Pallacanestro Trieste (nella foto Jordan Parks) affronta Tortona nella prima dei play off di A2

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BASKET - Per le formazioni regionali un finale da alte vette PERSONAGGI - Dimas, il bomber giramondo DILETTANTI - Le feste di San Luigi, Tarcentina, Camino e Pro Gorizia SECONDA CATEGORIA - Max Lazzaro, mister play-off TERZA CATEGORIA - Nadalutti saracinesca dell'Union 91 UDINESE - Squadra da rifare e con anche italiani VOLLEY - Pav Udine, poteva andare meglio PESISTICA - Miossport e Zanetti, storia da raccontare LE BELLE DI TREMILA SPORT - Jessica Collaviti, modella e arrampicatrice ITINERARI - Alla scoperta del Passo San Martino

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DIMAS, BOMBER GIRAMONDOpagG 6-7

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PAG 42

NEI CAMPIONATI NAZIONALI DI BASKET LE FORMAZIONI REGIONALI STANNO DISPUTANDO I PLAY OFF CON BUONE CHANCES DI SUCCESSO

La Pallacanestro Trieste (nella foto Jordan Parks)

affronta Tortona nella prima dei play off di A2

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08|160 4 | 0 5 | 2 0 16SOMMARIO

CALC

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32-33 UDINESE

6-7 SERIED

8-9 ECCELLENZA

10-16 PROMOZIONE

14-21 PRIMACATEGORIA

22-25 SECONDACATEGORIA

23 TERZACATEGORIA

27 CARNICO

28-29 GIOVANILI

30 CALCIOA5

31 FEMMINILE

42-43 BASKET

44-47 VOLLEY

48-49 ALTRISPORT

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RUBRICHE34-35 SIDICEVA...

37-40 LEBELLEDITREMILASPORT

36 NONSOLOSPORT

50-51 MONDOLIBERTAS

52-53 GLIITINERARIDITREMILASPORT

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Le Belle di Tremila Sport:Jessica Collaviti

PESISTICAErnestoZanetti,presidentedellaMiossportdiCervignano,unastoriadavipdelbilanciere.

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EDITORIALE

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08|160 4 | 0 5 | 2 0 16

DILETTANTI

CHE FESTA TARCENTINA!

PESI

zanetti,vip del bilancierepag 48

pagG 18-19

SERIE D

DIMAS, BOMBER GIRAMONDOpagG 6-7

CE LA FATE!DAI, CHE

PAG 42

NEI CAMPIONATI NAZIONALI DI BASKET LE FORMAZIONI REGIONALI STANNO DISPUTANDO I PLAY OFF CON BUONE CHANCES DI SUCCESSO

La Pallacanestro Trieste (nella foto Jordan Parks)

affronta Tortona nella prima dei play off di A2

magazine

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DIRETTORE RESPONSABILE Edi FabrisVICEDIRETTORE Massimo MuzzinEDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI srl Viale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 893 [email protected]

Registrazione Tribunale Udine n. 38/07 del 19.11.2007Responsabile trattamento dati (D.LGS. 30-6-2003 N. 196) Edi Fabris

Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 4 maggio 2016.

REDAZIONEViale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 [email protected] www.mondoudinese.com

Mondo UdineseQUOTIDIANO D’OPINIONE BIANCONERA

LA RADIO UFFICIALE DELL’UDINESE CALCIO

vIDEOrEgIONETELEPOrDENONE

08|16

DIZ IONI

MediaTremila EdizioniViale Palmanova 146 - UdineTel. 0432. 33 30 893 [email protected]

....

Il DirettoreEdi Fabris

Copertina al basket in questo nuovo numero del magazine, con la Pallaca-nestro Trieste, prima forza regionale, in pieni play off al termine dell'en-nesima stagione da protagonista in A2 all'insegna di un programma vol-to alla valorizzazione del vivaio e con il pubblico tradizionalmente "sesto

uomo" sul parquet. Fine stagione in gran spolvero comunque anche per l'Apu, che, fallito l'obiettivo-promozione in A2 negli ultimi tre anni, ci riprova con al co-mando un allenatore "fuori categoria" come Lino Lardo. E rush promozione, nelle serie nazionali, è anche in B femminile per le ragazze della Basket School e per Tarcento, Corno, Jadran e Ardita Gorizia in C Gold, a testimonianza della crescita globale di un movimento che negli ultimi tempi si era un po' ripiegato su se stesso. Momento critico invece, nel calcio, per l'Udinese, dopo la sconcertante e pesante sconfitta con il Torino impelagata nel fondo classifica e a rischio serie B se nei prossimi turni, domenica a Bergamo e poi al Friuli contro il Carpi, non raggranel-lerà qualche altro punticino. Al di là di questo, si dice nel nostro servizio, è ad una oculata ricostruzione che la Pozzo family dovrà pensare per la prossima stagione, con anche qualche italiano in un organico attualmente tutto straniero o quasi (5 soli giocatori nostrani, tre dei quali ben over 30, tra i 28 della rosa). Calcio dilet-tanti, poi, come di consueto, leone delle nostre rubriche, con l'ex attaccante nero-verde Sessolo protagonista di un Cordenons che, vincendo l'Eccellenza, disputerà la prossima serie D. Magic moment, quello del centro alle porte di Pordenone, promosso con buon anticipo anche nel basket in C Silver. Personaggi non man-cano come sempre anche in altre rubriche, uno su tutti il cervignanese Ernesto Zanetti, campione di pesistica e poi commissario tecnico azzurro e attualmente presidente della Miossport, fucina di molti campioni del bilancere. Esplosività fi-sica che caratterizza pure la rubrica Si diceva...dedicata ai campioni di ieri dei vari sport e che stavolta riporta alla ribalta un campionissimo d'inizio secolo della lotta e del sollevamento, il triestino Giovanni Raicevich. E ancora pallavolo, calcio femminile, cultura e bellezza muliebre: come sempre non manca proprio niente.

Basketregionalesugliscudi

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CALCIOSERIE D

- Che annata è stata?“Era tanti anni che le squadre tren-tine si salvavano con i playout: aver raggiunto il traguardo senza pas-sare per gli spareggi è stato bello. L’obiettivo era la salvezza tranquilla. Non è stata tranquilla (sorride, ndr), ma l’importante è aver raggiunto la meta”. - Quale squadra ti ha impressio-nato di più?“Il Campodarsego a livello di gioco.

Il calcio è fatto di storie. Luo-go di incontri, di vite mischia-te, di abbracci e lacrime. Di gente lontana e vicina che si ritrova in quel rettangolo

verde. Gonçalves de Oliveira Dimas o, più semplicemente Dimas, ha un bagaglio di esperienze calcistiche e non che spaziano dal Brasile all’Ita-lia. Oggi al Levico Terme ci regala una lunga e splendida chiacchierata dove si racconta e dove, sin dalle prime battute, emerge un profondo amore per quella palla rotonda…- Che partita è stata quella con il Montebelluna?“Una vittoria meritatissima: se fosse finito 4-0 il primo tempo nessuno avrebbe detto nulla. Il loro portiere ha fatto almeno 3 miracoli. È stata una gara difficile, inevitabilmente visto che siamo alle ultime battute. Ci siamo riusciti, ora siamo salvi. Quando sono arrivato

io (a gennaio, ndr) la squadra era in fondo alla classifica. Un po’ di sfor-tuna in generale c’è stata. Anche per me, con una serie di malanni che mi hanno frenato parecchio. Mi è dispiaciuto tantissimo, ma sono maturo: può capitare un’annata storta. Il segreto del successo di domenica è stato mettere in campo la giusta mentalità: abbiamo gioca-to come se fosse stata la finale di Champions”.

IL BOMBERGIRAMONDO

DIMAS GONÇALVES DE OLIVEIRA

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DIMASDimas Gonçalves de Olivei-ra, in arte Dimas, nasce a San Paolo in Brasile il 30 settembre 1984. Arrivato in Italia nel 2004 al Villafran-ca, in carriera ha vestito le maglie di Virtus Vecomp, Sambonifacese, Monza, Mon-tichiari, Buggiano, Teramo, Campobasso e Levico Terme. Ha respirato anche l’aria del-la serie A con il Chievo pur non esordendo nel massimo campionato. Dallo scorso dicembre è al Levico Terme.

All’inizio quando cambi Paese, cultura, è difficile adattarsi, ma se hai la volontà

di migliorare e lavorare sodo nessun traguardo è impossibile

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SERIE DCALCIO

Loro avevano un gruppo più coeso del Venezia che però spiccava per le eccellenti individualità. Penso a Serafini, a Maccan, e a tutti gli altri capaci di fare la differenza. Alla fine i lagunari per blasone, stadio, sto-ria, stano tornando nelle categorie che gli competono”.- Veniamo, finalmente, a te, ar-rivato da San Paolo 12 anni fa…“Avevo 19 anni, sono venuto qui con una piccola valigia per fare un po’ di provini. Brescia, Napoli, Roma. Tutto è partito dal mio paese in Brasile: stavo giocando la finale del torneo che disputavamo lì ogni anno e su-gli spalti Carmo, un pittore, mise gli occhi su di me. Storia strana. Lui aveva conosciuto Bruno Conti che gli aveva detto: “Se vuoi fare i soldi inizia a portare qualche bel giocatore in Italia”. È così che è diventato agente FIFA e che, quella volta, mi scelse. All’inizio quando cambi Paese, cultura, è difficile adattarsi. Penso agli inizi: andare a scuola a 19 anni in una classe di 14enni è difficile, ma se hai la volontà di migliorare e lavorare sodo nessun traguardo è impos-sibile. La distanza è tanta, lo so. Se si sente? Sono “solo” 15 ore di volo (ride, ndr…). Quando posso, specie a fine stagione, torno sempre 15-20 giorni in Brasile. Partirò presto quest’anno perché non vedo l’ora di ripartire con la preparazione: voglio tornare a essere il giocatore di un anno fa, quello da 18 gol in Serie D. Voglio riscattarmi subito: è stata un’annata strana, sono sta-to fortunato a non averne avute di questo tipo in passato, ma ora voglio subito rialzare la testa. Vedi, io sono arrivato qui con una pic-cola valigia, come ti dicevo, ma un po’ di sogni li ho realizzati. E forse sarei potuto arrivare anche più in alto. Ma la cosa più bella che mi ha regalato l’Italia è la mia compagna e i miei splendidi figli. Una famiglia meravigliosa, come quella dei miei suoceri. In questo mondo sono

poche le persone che ti aiutano, ti vogliono bene, e io ho trovato un grande amore. Una suocera che è la mia seconda mamma, idem per il papà. Io dico sempre: “Ho nostalgia di famiglia e amici, ma qui ho trova-to qualcosa di bellissimo”. Quando ricevi questo affetto è tutto più facile. E quest’anno, se riusciamo, sarebbe bello andare in Sud Ame-rica a Natale, portare i piccoli in quel periodo di feste”.- Torniamo a quando eri bambino. Chi tifavi? “La fede calcistica è una sola: è bianconera, Corinthians. Qui a Udine ho amici che giocano in Serie A, come Thereau e Felipe oggi, con cui mi vedo spesso e ci guardiamo le partite del campionato brasiliano. A proposito: il mio modello è sempre stato Ronaldo. Quello vero però, il fenomeno. Il giocatore più forte al mondo. Sono cresciuto con lui. Il calcio… E pensa che mio padre, cresciuto con Pelè, è del Santos… (ride, ndr). Ha cresciuto 5 piccoli fratellini che tifavano storici rivali…”- A proposito di Serie A invece, tu hai vestito la maglia del Chievo…“Ho firmato un quinquennale con loro. Non ho mai esordito, ma ho gi-rato ogni tanto l’Italia con la squa-dra. E una delle fortune vissute in quei momenti è stata incontrare Del Piero nel tunnel degli spogliatoi, al termine di una partita con la Juventus, e riuscire a prendergli la maglietta”.- Tu che hai girato molto, che dif-ferenze vedi fra calcio italiano e straniero?“Seguo tanto il calcio dell’estero e vedo che qui la gente chiacchie-ra troppo: non va bene. Anche gli allenatori non parlano di calcio. Se dobbiamo pensare che ci sia malafede meglio chiudere tutto. Io penso che i fischietti sbaglino

Mi piacerebbe trasmettere i valori

belli del calcio. Vedere bambini

arrivare col sorriso e andar via più felici. Fare un po’ quello che mio papà ha

fatto con me

come noi calciatori, e non sta a nessuno giudicare. Invece di par-lare bisognerebbe dare una mano, educare. Oggi ho visto un video orribile di una partita fra allievi che al triplice fischio si menavano. Spettacoli davvero brutti. Qui in Italia dobbiamo (mi ci metto den-tro anch’io) imparare a crescere, guardare prima di tutto noi stessi. E poi, l’altra differenza, è che si va poco allo stadio. In Serie C in Spa-gna lo stadio è pieno: sarebbe bello accadesse anche qui”. - A proposito di educare: ti pia-cerebbe fare l’allenatore?“Non lo so, forse, ma non sarà facile: fare contenti tutti è un mestiere difficile. Mi piacerebbe trasmettere i valori belli del calcio. Vedere bam-bini arrivare col sorriso e andar via più felici. Fare un po’ quello che mio papà ha fatto con me”.

- Un momento indelebile di questi anni?“La promozione col Teramo in C2. Ma, ovunque io sia andato, porto momenti indimenticabili e felici”.

Luca Feole

8 maggio 2016SERIE D 38^ GiornataESTE - ABANO TERMEFONTANAFREDDA - CALVI NOALEMESTRE - CAMPODARSEGOBELLUNO - LIVENTINAUNION RIPA - LUPARENSEDRO - MONTEBELLUNALEVICO TERME - TAMAIGIORGIONE - UFMTRIESTINA - VENEZIASACILESE - VIRTUS VECOMP

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DIECI GOL PER UN TRAGUARDO STORICO

MAX SESSOLO

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SQUADRA Pt G V N P1 CORDENONS 60 30 18 6 62 TORVISCOSA 54 30 15 9 63 CJARLINSMUZANE 53 30 15 8 74 LUMIGNACCO 52 30 15 7 85 TRICESIMO 49 30 14 7 96 KRAS REPEN 44 30 12 8 107 GEMONESE 42 30 12 6 128 VESNA 41 30 10 11 99 TOLMEZZO 39 30 10 9 11

10 CHIONS 36 30 8 12 1011 VIRTUS CORNO 35 30 10 5 1512 FLAIBANO 35 30 9 8 1313 MANZANESE 34 30 9 7 1414 SANVITESE 33 30 10 3 1715 ISM GRADISCA 27 30 4 15 1116 RIVIGNANO 22 30 5 7 18

CorDenons. No, non è un errore di battitura, ma semplicemente la scritta mostrata con orgoglio dai ragazzi di mister Conte

dopo la vittoria del campionato di Eccellenza. La sconfitta per 3-1 con-tro il Tricesimo (record di punti in categoria per i quinti in classifica) è stata indolore: la matematica pro-mozione era già arrivata in seguito alla sfida con la Manzanese.“Sapevamo tutti che andavamo ver-so un match delicato e difficile: loro erano reduci da un ottimo perio-do, a differenza nostra - sottolinea soddisfatto Massimiliano Sessolo, attaccante classe ‘82 dei granata -, ma siamo riusciti a portare a casa i tre punti con una buona presta-zione dal punto di vista del gioco. E alla fine abbiamo potuto far festa”. Una vittoria meritata quella del Cor-denons, in un girone davvero tosto: “Specialmente nella prima fase di stagione mi hanno impressionato molto Kras e Vesna, le due che ci hanno dato maggior filo da torce-re. Poi per motivi diversi non sono riuscite a mantenere il passo, ma sono delle grandi corazzate a cui faccio i miei più sinceri complimenti”. La punta, con un passato nelle gio-vanili del Milan e, senza arretrare troppo, nel Pordenone (“Sono dav-vero felice per i Ramarri: spero di riuscire a seguirli con attenzione ai playoff: sarebbe un traguardo storico”), anche quest’anno ha toc-cato la doppia cifra: “Sono davvero

soddisfatto dei 10 gol realizzati in questo campionato perché ognuno di essi ha contribuito in maniera importante a raggiungere l’obiettivo finale. Un aggettivo per descrivere questa annata? Intensa. C’è stato davvero tutto al suo interno, ogni emozione possibile, dalla fatica, passando per la sofferenza e per momenti meno belli, fino alla gran gioia del finale”. Il prossimo anno, dunque, si riparte dalla D: “Un pensiero sul prossimo anno? Non dico nulla, perché non so nulla…” chiude sorridendo il bomber. L’unica certezza saranno i suoi gol. Ancora tanti, come sempre. Se a Cordenons si esulta c’è chi allo stesso tempo si ritrova a rosicare amaro. Si tratta di Lumignacco e CjarlinsMuzane che proprio nell’ul-timo atto della stagione si sono visti portar via il secondo posto che vale i play-off dal Torviscosa. Un vero e proprio sgambetto della serie tra i due litiganti il terzo gode, visto che i bassaioli, pur rimanendo in corsa, si

erano tenuti defilati ed erano usciti un po’ dai radar. Una vera e propria impresa quella compiuta dall’undici di Carpin, che a onor del vero già lo scorso settembre davamo come possibile outsider.Per il Lumignacco resta il ramma-rico di aver chiuso al quarto posto una stagione iniziata con una par-tenza a razzo poi smorzata da un fisiologico calo nella seconda parte di stagione. Nel mezzo un cambio in panchina che ha lasciato un po’ tutti spiazzati: non di certo per la scelta del timoniere, Gianluca Birtig, le cui capacità sono fuori discus-sione; quanto soprattutto per l’op-portunità di mandare a casa uno come Pino Cortiula che era riuscito a portare la squadra in vetta per

buona parte del campionato.E sempre un cambio in panchina, ma questa volta arrivato troppo tardi, è alla base del rammarico del CjarlinsMuzane: con il sergente di ferro Pino Vittore gli orange della

ECCELLENZACALCIO

CLASSIFICA FINALE ECCELLENZA

Il bomber del Cordenons entusiasta della lunga cavalcata che ha portato i granata a trionfare in Eccellenza. Intanto Lumignacco e CjarlinsMuzane masticano amaro: ai play-off nazionali ci va il Torviscosa

Sono davvero felice per il Pordenone: spero di riuscire a seguirlo con attenzione ai playoff:

sarebbe un traguardo storico

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Bassa hanno girato a ritmi verti-ginosi. Chissà come sarebbero an-date le cose se si fosse aspettato qualche domenica di meno. Ma si sa, con i se e con i ma non si fa la storia: ora è giusto celebrare il salto in Serie D del Cordenons e sperare che il Torviscosa sappia farsi valere anche alla fase nazionale: sarà si-curamente molto complicato, ma gli uomini di Carpin hanno dimostrato di conoscere bene la strada anche guidando a fari spenti.

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CALCIOUDINESE

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UDINESECALCIO

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FOTO vanni snidaro

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Dopo due anni di permanenza nel Campionato di Promozione il San Luigi Calcio di Trieste

ritorna in Eccellenza.La rocambolesca e pesante sconfi tta patita nella fi nale play-off dello scorso anno col Flaibano, persa per 5 a 4 dopo i tempi supplementari, ha suggerito alla Società di Via Felluga di tentare con rinnovata determinazione la risalita allestendo una rosa assolutamente competitiva e di qualità, fuoriquota compresi, chiave vincente della stagione culminata con la meritata promozione raggiunta attraverso un livello di prestazioni signifi cative anche nei rari momenti di diffi coltà .Una cavalcata trionfante, quella dei biancoverdi del Presidente Ezio Peruzzo, in testa fi n dalla prima giornata e suggellata dal record di punti del Girone “B” e dal migliore attacco, ben 75 reti segnate, con il capocannoniere Gianluca Ciriello autore di 26 reti in Campionato e di 28 complessive in Stagione.Il crescendo degli uomini di Mister Max Pocecco è stato inarrestabile per continuità di risultati, ed ottimo sotto

CALCIATORI1. CASSELER Tommaso (attaccante)2. CIPOLLA Andrea (attaccante)3. CIRIELLO Gianluca (attaccante)4. COCIANI Jacopo (difensore)5. DEL ZOTTO Giacomo (attaccante)6. FONTANA Marco (portiere)7. FURLAN Stefano (portiere)8. GERBINI Nicolò (centrocampista)9. GIOVANNINI Federico (difensore)10. IANEZIC Matteo (centrocampista)11. IANNUCCI Leonardo (portiere)12. LAPAINE Gioele (difensore)13. MILLO Nicolò (difensore)14. MUIESAN Matteo (attaccante)15. NUZZI Riccardo (centrocampista)16. PERIC Gabriele (difensore)17. PONIS Andrea (difensore)18. REDER Mario (centrocampista)19. SATTIN Lorenzo (difensore)20. SCABAR Lorenzo (portiere)21. SESSI Marco (difensore)22. STIPANCICH Manuel (centrocampista)23. TENTINDO Luca (attaccante)24. TOMIC Venio (portiere)

Lo Staff della ASD SAN LUIGI CALCIO1. PERUZZO Ezio Presidente2. MIGGIANO Luigi Vice Presidente/Segretario3. CESPA Maurizio Direttore Sportivo4. POCECCO Massimiliano Allenatore5. DI SUMMA Giacomo Allenatore in seconda6. CREVATIN Luciano Dirigente7. CERNE Mauro Dirigente8. BOSSI Luca Preparatore Atletico9. PAOLUZZI Daniele Preparatore Portieri10. MARZI Giovanni Massaggiatore11. UGRIN Riccardo Massaggiatore12. PESAVENTO Cristiano Medico Sociale

SAN LUIGI, L’IMPLACABILE SCHIACCIASASSI NON HA DATO SCAMPO

il profi lo del gioco, brillante e veloce, che la compagine giuliana ha saputo offrire.L’età media di squadra di poco superiore ai 23 anni indica già la strada che la Società vorrà intraprendere anche nei prossimi anni, attraverso una crescita dei giovani dell’ottimo vivaio unita a scelte mirate, anch’esse verdi di anagrafe, che miscelate a quei “giocatori esperti” già presenti nel roster, potranno consolidare il San Luigi nella massima serie Regionale. Compito quindi del D.S. Maurizio “Icio” Cespa, alla dodicesima stagione in biancoverde, effettuare quelle scelte che, d’intesa con il riconfermatissimo

Mister Pocecco, sapranno confortare le linee societarie.Ed in una Eccellenza ancora in defi nizione nelle partecipanti, particolare interesse rivestiranno i derbies con Kras e Vesna, che riproporranno antiche sfi de sempre combattute ed agonisticamente valide per la gioia degli afi cionados del pallone.BENTORNATO SAN LUIGI!

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Dopo due anni di permanenza nel Campionato di Promozione il San Luigi Calcio di Trieste

ritorna in Eccellenza.La rocambolesca e pesante sconfi tta patita nella fi nale play-off dello scorso anno col Flaibano, persa per 5 a 4 dopo i tempi supplementari, ha suggerito alla Società di Via Felluga di tentare con rinnovata determinazione la risalita allestendo una rosa assolutamente competitiva e di qualità, fuoriquota compresi, chiave vincente della stagione culminata con la meritata promozione raggiunta attraverso un livello di prestazioni signifi cative anche nei rari momenti di diffi coltà .Una cavalcata trionfante, quella dei biancoverdi del Presidente Ezio Peruzzo, in testa fi n dalla prima giornata e suggellata dal record di punti del Girone “B” e dal migliore attacco, ben 75 reti segnate, con il capocannoniere Gianluca Ciriello autore di 26 reti in Campionato e di 28 complessive in Stagione.Il crescendo degli uomini di Mister Max Pocecco è stato inarrestabile per continuità di risultati, ed ottimo sotto

CALCIATORI1. CASSELER Tommaso (attaccante)2. CIPOLLA Andrea (attaccante)3. CIRIELLO Gianluca (attaccante)4. COCIANI Jacopo (difensore)5. DEL ZOTTO Giacomo (attaccante)6. FONTANA Marco (portiere)7. FURLAN Stefano (portiere)8. GERBINI Nicolò (centrocampista)9. GIOVANNINI Federico (difensore)10. IANEZIC Matteo (centrocampista)11. IANNUCCI Leonardo (portiere)12. LAPAINE Gioele (difensore)13. MILLO Nicolò (difensore)14. MUIESAN Matteo (attaccante)15. NUZZI Riccardo (centrocampista)16. PERIC Gabriele (difensore)17. PONIS Andrea (difensore)18. REDER Mario (centrocampista)19. SATTIN Lorenzo (difensore)20. SCABAR Lorenzo (portiere)21. SESSI Marco (difensore)22. STIPANCICH Manuel (centrocampista)23. TENTINDO Luca (attaccante)24. TOMIC Venio (portiere)

Lo Staff della ASD SAN LUIGI CALCIO1. PERUZZO Ezio Presidente2. MIGGIANO Luigi Vice Presidente/Segretario3. CESPA Maurizio Direttore Sportivo4. POCECCO Massimiliano Allenatore5. DI SUMMA Giacomo Allenatore in seconda6. CREVATIN Luciano Dirigente7. CERNE Mauro Dirigente8. BOSSI Luca Preparatore Atletico9. PAOLUZZI Daniele Preparatore Portieri10. MARZI Giovanni Massaggiatore11. UGRIN Riccardo Massaggiatore12. PESAVENTO Cristiano Medico Sociale

SAN LUIGI, L’IMPLACABILE SCHIACCIASASSI NON HA DATO SCAMPO

il profi lo del gioco, brillante e veloce, che la compagine giuliana ha saputo offrire.L’età media di squadra di poco superiore ai 23 anni indica già la strada che la Società vorrà intraprendere anche nei prossimi anni, attraverso una crescita dei giovani dell’ottimo vivaio unita a scelte mirate, anch’esse verdi di anagrafe, che miscelate a quei “giocatori esperti” già presenti nel roster, potranno consolidare il San Luigi nella massima serie Regionale. Compito quindi del D.S. Maurizio “Icio” Cespa, alla dodicesima stagione in biancoverde, effettuare quelle scelte che, d’intesa con il riconfermatissimo

Mister Pocecco, sapranno confortare le linee societarie.Ed in una Eccellenza ancora in defi nizione nelle partecipanti, particolare interesse rivestiranno i derbies con Kras e Vesna, che riproporranno antiche sfi de sempre combattute ed agonisticamente valide per la gioia degli afi cionados del pallone.BENTORNATO SAN LUIGI!

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la rivincita dei giallorossi di Temporini

CAMINOASD

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Promozione!

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CALCIOUDINESECALCIOECCELLENZACALCIOPROMOZIONE

“SAREMO PROTAGONISTIANCHE IN ECCELLENZA"

GIOVANNINI

Dopo il Lignano anche il San Luigi ha centrato il ritorno in Eccellenza. Se per i lagunari si può parlare di sorpresa,

però, sui biancoverdi erano in molti a scommettere già ad inizio torneo, sia per il blasone, sia per la rosa a disposizione. A descrivere la gioia dell’ambiente sanluigino per l’ago-gnato ritorno nella massima serie regionale è Federico Giovannini che, nonostante i soli 22 anni, è già una bandiera biancoverde.- Ultimo atto, la vittoria sul Seve-gliano: che partita è stata?“Onestamente è stata una gara non giocata al meglio, ma sicuramente una chiusura positiva dopo un anno bellissimo”.

- Quali sono stati i punti di forza che hanno permesso al San Luigi di prevalere?“Sicuramente il gruppo è stato il punto di forza più importante. Poi la voglia di arrivare ad un grande traguardo e la competizione tra di noi hanno aiutato a dare sempre il massimo”.- Quanto è stato difficile gestire una stagione partendo con i favori del pronostico?“Sapevamo di essere un’ottima squa-dra, ma credo alla pari di Trieste Cal-cio e Juventina ai nastri di partenza. Poi, partita dopo partita, abbiamo capito le nostre reali potenzialità e le abbiamo sapute sfruttare”.- Qual è stato il momento chiave della stagione?

“Penso che sia stata la partita in casa contro la Pro Cervignano: abbiamo disputato una bellissima partita, e alla fine abbiamo preso ancora più consapevolezza di noi stessi”.- Tra le avversarie chi ti ha im-pressionato maggiormente?“Decisamente il Costalunga. Ci ha dato battaglia quasi fino alle fine, una buona squadra con tantissima voglia e cuore”.- Nonostante la tua giovanissi-ma età, di questa squadra sei già una bandiera: che cosa si prova a tornare in Eccellenza con questa consapevolezza?“Dopo due anni lontano dall’Eccel-lenza è stata una grandissima gioia. C’è stata una grande voglia di dimo-

strare che la squadra e la società si meritano ampiamente questa categoria”.- A chi vuoi dedicare la vittoria del campionato?“In primis alla squadra e alla società, e poi a tutti quelli che mi sono stati vicini e che ci hanno aiutati a vivere questo bellissimo sogno”.- Con quanto sta succedendo in Serie D, il prossimo anno si rischia un’Eccellenza durissima: che cam-pionato ti aspetti?“Innanzitutto speriamo in qualche salvezza. Ad ogni modo, mi aspetto un campionato di alto livello, con squadre molto forti e toste, e, potete scommetterci, noi siamo tra quelle”.

Massimo Muzzin

SQUADRA Pt G V N P1 LIGNANO 64 30 19 7 42 UNION PASIANO 59 30 17 8 53 BRIAN 55 30 16 7 74 SPAL CORDOVADO 55 30 15 10 55 TORRE 52 30 14 10 66 PORCIA 42 30 10 12 87 CASARSA 41 30 10 11 98 FIUMEBANNIA 40 30 9 13 89 PRAVISDOMINI 40 30 11 7 12

10 SESTO BAGNAROLA 39 30 10 9 1111 PRATAFALCHI 39 30 10 9 1112 AURORA REMANZACCO 38 30 9 11 1013 PRO FAGAGNA 36 30 9 9 1214 FULGOR 29 30 7 8 1515 BANNIA 21 30 5 6 1916 FLUMIGNANO 1 30 0 1 29

SQUADRA Pt G V N P1 SAN LUIGI 73 30 23 4 32 JUVENTINA 67 30 20 7 33 TRIESTE CALCIO 55 30 17 4 94 COSTALUNGA 55 30 15 10 55 PRO CERVIGNANO 46 30 13 7 106 PRIMOREC 46 30 14 4 127 VALNATISONE 45 30 12 9 98 ZAULE 39 30 11 6 139 SISTIANA 39 30 10 9 11

10 GONARS 38 30 11 5 1411 OL3 36 30 9 9 1212 S. GIOVANNI 35 30 9 8 1313 RONCHI 34 30 9 7 1414 SANGIORGINA 34 30 9 7 1415 SEVEGLIANO 14 30 4 2 2416 S. ANDREA SV 12 30 3 3 24

CLASSIFICA FINALE promoZIoNE A CLASSIFICA FINALE promoZIoNE B

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PRIMA CATEGORIACALCIOPRIMA CATEGORIACALCIOPRIMA CATEGORIACALCIOPRIMA CATEGORIACALCIO

Pro Gorizia, Camino e Tarcen-tina über alles! Sono loro le regine di Prima Categoria che hanno conquistato la prima posizione nei loro

gironi e l'automatico accesso in Pro-mozione. Ma ora è tempo di spareggi, di stagioni intere giocate in una manciata di minuti. Diamo un rapido sguardo alla situazione dei tre gruppi.GIRONE A - Se ai playout le sfide erano praticamente scritte (Ceolini-Palazzolo; Barbeano-Gravis), la questione pla-yoff si è rivelata infuocata. E a Vajont, ne siamo certi, c'è chi si mangerà le mani per un bel po'. La classifica fina-le dice questo: Camino vincitore a 61, Maniagolibero 60, S. Quirino 51, Teor e Vajont 50. Ed ecco qui la beffa. Negli scontri diretti in campionato fra Va-jont e Teor è finita 1-0 all'andata per l’undici dell’enclave, 2-0 al ritorno per gli uomini di mister Davì. Una vittoria per parte, dunque, ma un gol in più

a referto per bomber Cargnelutti e compagni che così si aggrappano di prepotenza al quarto posto che vale la semifinale playoff. Al Vajont, crollato al quinto posto, non resta nemmeno la chance spareggi visti i 10 punti di distacco dal ManiagoLibero con il posto riservato nella finale casalinga. Tutto per via di un inaspettato quanto cla-moroso pareggio contro il Palazzolo (gol di Belleri che brucia davvero tanto). Una serie di sfortunate coincidenze, direbbe qualche regista. Valloncello già retrocesso.GIRONE B - Il Rive d'Arcano compie l'impresa e approfitta di quella che per la Risanese si trasforma in una dome-nica da incubo. Scontro diretto fra le prime della classe (Risanese, appunto, e Tarcentina), distanziate solo di due punti in classifica. Un bel modo per giocarsi il primato della classifica. Alla fine la Tarcentina fa festa e trionfa davanti a un avversario che, oltre al

danno, subisce la beffa. Il Rive su altro campo infatti rifila il poker al Bearzi (già con la testa ai playout) annullando il distacco di 12 punti dalla seconda in classifica. Ora è -9, che significa playoff al Comunale di Risano e, soprattutto, si traduce in un aumento di pressione che si trasferisce tutta sui padroni di casa che nel giro di 180 minuti potreb-bero vedere sfumare ,oltre al sogno campionato, anche quello del salto in Promozione. Tra Torreanese e Diana l'altro playoff (una vittoria e un pari per i giallorossi in campionato che prove-ranno a stoppare la vena realizzativa di bomber Chersicola). Dietro, con l'Anco-na che già da tempo aveva salutato la categoria, playout che vedono coinvolte due neopromosse del vecchio girone B della categoria inferiore: Bearzi e Riviera. Se i Fortunato boys affron-teranno il Santamaria, i campioni in carica di Seconda se la vedranno con la Reanese (che ha vinto due scontri

su due nella regular season).GIRONE C - Si parte domenica con lo scontro Gradese – Mariano per scoprire chi andrà alla Mattonaia per sfidare il Domio, già certo della finale playoff grazie ai 14 punti di vantaggio sulla Cormonese, quinta in classifica. La copertina però è tutta del Mladost che approfitta del pareggio fra Pro Romans e Terzo e della sconfitta dell'Aquileia per volare al 10° posto ed uscire dalla melma dei playout. Tutto frutto della sorprendente vittoria in casa contro il Domio, per 3-2, che non riesce a sor-passare gli uomini di Coceani all'ultimo respiro e che attende di conoscere la rivale per la finale del 15 maggio. A proposito di playout: qui la classifica avulsa fa da padrona: Pro Romans, Terzo e Turriacco chiudono a 36, ma saranno le ultime due a giocarsi tutto nello spareggio. Il Breg e il Porpetto salutano invece la Prima Categoria.

(l.f.)

UNA POST SEASON RICCA DI SORPRESEAI RAGGI X

SQUADRA Pt G V N P1 CAMINO 61 30 18 7 52 MANIAGOLIBERO 60 30 17 9 43 S. qUIRINO 51 30 15 6 94 VAJONT 50 30 15 5 105 TEOR 50 30 14 8 86 CORVA 41 30 12 5 137 VIVAI RAUSCEDO 40 30 11 7 128 CODROIPO 40 30 10 10 109 VALERIANO 40 30 11 7 12

10 UNION RORAI 38 30 10 8 1211 VALVASONE 38 30 7 17 612 CEOLINI 36 30 9 9 1213 BARBEANO 33 30 9 6 1514 GRAVIS 31 30 8 7 1515 PALAZZOLO 28 30 7 7 1616 VALLENONCELLO 21 30 5 6 19

SQUADRA Pt G V N P1 TARCENTINA 63 30 18 9 32 RISANESE 58 30 17 7 63 TORREANESE 53 30 14 11 54 DIANA 52 30 13 13 45 RIVE D'ARCANO 49 30 13 10 76 BUIESE 42 30 10 12 87 ATLETICO FAUGLIS 39 30 9 12 98 RAGOGNA 39 30 11 6 139 LAVARIANMORTEAN 38 30 9 11 10

10 UNION MARTIGNACCO 37 30 9 10 1111 AZZURRA PREM. 37 30 9 10 1112 RIVIENRA 32 30 7 11 1213 REANESE 32 30 8 8 1414 SANTAMERIA 32 30 8 8 1415 BEARZI 28 30 6 10 1416 ANCONA 18 30 5 3 22

SQUADRA Pt G V N P1 PRO GORIZIA 63 30 18 9 32 DOMIO 59 30 18 5 73 GRADESE 48 30 14 6 104 MARIANO 47 30 12 11 75 CORMONESE 45 30 12 9 96 ZARJA 41 30 10 11 97 ISONZO 41 30 11 8 118 ISONTINA 40 30 10 10 109 SOVODNJE 39 30 10 9 11

10 MLAFOST 37 30 10 7 1311 AqUILEIA 37 30 10 7 1312 PRO ROMANS MEDEA 36 30 8 12 1013 FO.RE.TURIACO 36 30 10 6 1414 TERZO 36 30 9 9 1215 BREG 24 30 6 6 1816 PORPETTO 24 30 5 9 16

CLASSIFICA FINALE prImA CAtEgorIA A CLASSIFICA FINALE prImA CAtEgorIA B CLASSIFICA FINALE prImA CAtEgorIA C

TremilaSport+ | 04 05 2016 | 17

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ASD Tarcentina CalcioUna stagione, quella appena conclusa, ini-ziata con la voglia di ben figurare, ma senza porsi obiettivi particolari: “Non siamo una società che punta alla vittoria ad ogni costo. Qui si lavora per cercare di dare ai ragazzi la possibilità di divertirsi giocando a calcio, ma soprattutto di crescere come uomini. Lavoriamo sul sociale perché cerchiamo di dare valori e regole ai nostri ragazzi, e credo che i risultati raggiunti, sia a livello di prima squadra che di settore giovanile, ne siano il frutto”.Il grande gruppo creatosi nello spogliatoio e i pochi infortuni sono stati decisivi per il successo della Tarcentina: “E’ vero, per vincere serve anche un po’ di fortuna, e noi l’abbiamo avuta. Ma oggettivamente questa squadra è stata un perfetto mix di esperienza di giocatori più navigati e di voglia e fame di quelli più giovani. Senza dimenticare lo straordinario lavoro di mister Busato che ha saputo sempre vedere il lato positivo in ogni cosa. Non ha mai creato un problema alla società, ma ha elargito tanta energia positiva. Infine credo che una dirigenza come

quella della Tarcentina, composta da oltre 50 dirigenti, sia un vero fiore all’occhiello, che testimonia quanto chi lavora per questa maglia abbia a cuore il sociale. Il momento decisivo? Personalmente credo sia stata la vittoria nel derby contro il Riviera. È vero, erano due squadre con obiettivi diversi, ma i derby sono gare particolari. Se li vinci ti possono dare un quid in più per fare il salto di qualità”.Messo in saccoccia il primo posto, ora si comincia già a pensare alla Tarcentina che verrà: “Andiamo in Promozione con tanta motivazione e voglia di fare bene. Come al solito non ci poniamo obiettivi particolari, se non quello di dare sempre il massimo”.Una chiosa, infine, sulla vittoria della forma-zione Allievi: “Un successo meraviglioso e ina-spettato perché ottenuto contro il Leonardo Calcio che reputo un’autentica corazzata, e oltretutto con una rosa composta per lo più da ragazzi del 2000 – conclude Scherzo -. A mister Antonio Vadacca e a tutti i ragazzi vanno i più sinceri complimenti miei e di tutta la società”.

Pulcini misti

Esordienti a 11

Giovanissimi

Allievi

Juniores

Pulcini terzo anno

Esordienti a 9

Esordienti a 9 B

Tarcentina, un emozionante testa a testa al cardiopalma

PRIMA CATEGORIA

Campioni!

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ASD Tarcentina CalcioUna stagione, quella appena conclusa, ini-ziata con la voglia di ben figurare, ma senza porsi obiettivi particolari: “Non siamo una società che punta alla vittoria ad ogni costo. Qui si lavora per cercare di dare ai ragazzi la possibilità di divertirsi giocando a calcio, ma soprattutto di crescere come uomini. Lavoriamo sul sociale perché cerchiamo di dare valori e regole ai nostri ragazzi, e credo che i risultati raggiunti, sia a livello di prima squadra che di settore giovanile, ne siano il frutto”.Il grande gruppo creatosi nello spogliatoio e i pochi infortuni sono stati decisivi per il successo della Tarcentina: “E’ vero, per vincere serve anche un po’ di fortuna, e noi l’abbiamo avuta. Ma oggettivamente questa squadra è stata un perfetto mix di esperienza di giocatori più navigati e di voglia e fame di quelli più giovani. Senza dimenticare lo straordinario lavoro di mister Busato che ha saputo sempre vedere il lato positivo in ogni cosa. Non ha mai creato un problema alla società, ma ha elargito tanta energia positiva. Infine credo che una dirigenza come

quella della Tarcentina, composta da oltre 50 dirigenti, sia un vero fiore all’occhiello, che testimonia quanto chi lavora per questa maglia abbia a cuore il sociale. Il momento decisivo? Personalmente credo sia stata la vittoria nel derby contro il Riviera. È vero, erano due squadre con obiettivi diversi, ma i derby sono gare particolari. Se li vinci ti possono dare un quid in più per fare il salto di qualità”.Messo in saccoccia il primo posto, ora si comincia già a pensare alla Tarcentina che verrà: “Andiamo in Promozione con tanta motivazione e voglia di fare bene. Come al solito non ci poniamo obiettivi particolari, se non quello di dare sempre il massimo”.Una chiosa, infine, sulla vittoria della forma-zione Allievi: “Un successo meraviglioso e ina-spettato perché ottenuto contro il Leonardo Calcio che reputo un’autentica corazzata, e oltretutto con una rosa composta per lo più da ragazzi del 2000 – conclude Scherzo -. A mister Antonio Vadacca e a tutti i ragazzi vanno i più sinceri complimenti miei e di tutta la società”.

Pulcini misti

Esordienti a 11

Giovanissimi

Allievi

Juniores

Pulcini terzo anno

Esordienti a 9

Esordienti a 9 B

Tarcentina, un emozionante testa a testa al cardiopalma

PRIMA CATEGORIA

Campioni!

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PRO GO

PPRO GORIZIA,IL CAPOLAVORO PERFETTODI MISTER COCEANI

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ORIZIA PRO GORIZIA

Promozione!

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CALCIOSECONDACATEGORIA

Il pareggio in extremis con-tro il Cussignacco ha regalato alla Serenissima l’automatico accesso alla finale playoff (10 infatti i punti di distacco dal

3 Stelle, quinto in classifica). 60 i punti collezionati in 30 partite, un ottimo ruolino di marcia imitato per filo e per segno anche dai ri-vali del Flambro che però, a pari punti, pagano pegno con i risultati degli scontri diretti. Ora 15 giorni separano i ragazzi di Pradamano dalla finale che potrebbe regalare il salto in Prima Categoria. Flambro o Maranese alle porte. Saranno 90 minuti di fuoco (forse 180) con il vantaggio della miglior posizione in classifica. Massimiliano Lazzaro, esterno d’attacco dello scacchiere giallorosso di mister Baulini, ha tro-vato più continuità nella seconda parte di stagione e le sue giocate sono state decisive per il raggiun-gimento del traguardo secondo posto. È lui a raccontarci che aria si respira nello spogliatoio a pochi minuti dalla fine di una stagione a ritmi altissimi.- Il punto ottenuto al Comuzzi è stato fondamentale.“È stata una gara tosta: vero, abbia-mo conquistato ciò che ci serviva, ma a fine partita eravamo sconten-

ti. Volevamo vincere, non ci siamo riusciti e non abbiamo fatto una grande prestazione. Ma penso sia stata la stanchezza del momento a non farci gioire troppo: ora dobbia-mo restare concentrati e pensare alla finale”. - Flambro o Maranese: chi butti giù dalla torre?“Fra le due preferirei evitare il Flambro perché ritengo che in attacco siano quelli con le qualità migliori. Penso a Motta, Bettin, Ga-nis, tutta gente che può decidere la partita con una giocata, all’im-provviso. Vero, anche la Maranese ha elementi di spicco come Macca-gnan, ma non penso sia la stessa cosa. Il Flambro è la squadra a mio giudizio più solida, anche se alla fine gli scontri diretti con loro ci sorri-dono (una vittoria e un pari, ndr), al contrario della Maranese, dove abbiamo racimolato solo 1 punto in 2 gare. Se andrò a vedere la semifi-nale? Dipende da Martina (la fidan-zata, ndr). Mi sopporta tutto l’anno, mi viene sempre a vedere, quindi se sarà una bella giornata credo che la porterò da qualche parte e mi farò aggiornare dai compagni e dal mister che sicuramente sa-ranno presenti. Ho una relazione da mantenere… (ride, ndr)”.

- Sei un abbonato ai playoff…“Ho vestito due maglie: quella del Bertiolo per 8 anni e questa della Serenissima da quattro. Non ho mai vinto il campionato, ma sono riuscito a ottenere due promozioni passando dai playoff: solo una volta li ho persi. Questa è la quarta volta che arrivo agli spareggi: mi auguro di poter fare festa e mantenere sbilanciata la media”.- Un’annata non facile la tua, ma dedizione e forza di volontà ti stanno premiando. “All’inizio non giocavo, è stata dura, lo ammetto. Soprattutto a metà sta-gione quando ho ricevuto proposte da altre squadre che mi avrebbero garantito più spazio. Una di queste era il Bearzi: avrei potuto andare in Prima, ma sono tre anni che provia-mo a salire di Categoria con questa squadra e avevo davvero voglia di giocarmi il campionato fino alla fine. Ero certo che, non appena avessi trovato un po’ di continuità, sarei riuscito a dare il mio contributo. Magari il blasone della Prima era più allettante, e forse una salvezza a volte è più importante di un cam-pionato, ma ho deciso di restare con questo bel gruppo. Ora mi sto togliendo belle soddisfazioni”. - Passiamo ai vincitori. Un parere

sul Rivolto?“Non ha sbagliato nulla. La squadra più equilibrata: nessun grande nome per reparto, ma un gran bel gruppo pieno di entusiasmo. C’è mio cugi-no, Gabriele Bon, che gioca lì, e ogni tanto mi aggiornava con i video delle loro feste. La differenza l’ha fatta la loro coesione. Fortunati in qualche circostanza, sicuramente, ma è un traguardo meritato. All’andata in casa loro eravamo in superiorità numerica ma ci infilarono due volte in contropiede. Squadra tosta, di carattere, molto giovane. Faccio loro i miei complimenti”.- Rimpianti? “Abbiamo sicuramente lasciato 6 punti chiave per strada con Lestizza e Centrosedia. Due partite decise da episodi: gol su rimpalli strani del terreno, traverse, pali, eurogol, eccetera… Abbiamo un po’ soffer-to quel periodo di stagione dove i campi erano molto fangosi”.- Quanti gol quest’anno?“Solo due, ma quello all’andata col Cussignacco (gol vittoria al 90’, ndr) è stato fondamentale. Una gran soddisfazione visto che venivo da un lungo periodo di panchina e quell’esultanza, quell’arrampicata sulla rete, è stata un’esplosione di gioia indimenticabile”. (l.f.)

“SONO MISTER PLAY-OFF”MASSIMILIANO LAZZARO

L’esterno d’attacco della Serenissima punta ad ottenere la terza promozione in post season in carriera. Sulla strada dei giallorossi Flambro o Maranese

Mi aveva cercato il Bearzi in Prima,

ma volevo giocarmi il salto di categoria qui a Pradamano

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John Gregory diceva: “Gli attac-canti vincono le partite, le difese i campionati”. Tante volte verità sacrosanta, altre mera chimera. È successo all’Union 91: Mauro Na-

dalutti, portiere biancoazzurro, ha raccolto la sfera in fondo al sacco soltanto 17 volte in tutto il campionato, ma, con un attacco che vanta solo due gol in meno rispetto a quello dell’Opicina, vincitrice, la distanza dalla vetta è pesante. E ora arrivano i playoff a dare le speranze promozione a un gruppo che, a detta di molti, ha davvero dimostrato di meritare il salto di categoria.- Sei la miglior saracinesca del campio-nato: di solito chi subisce meno gol vince, voi invece, insieme al Piedimonte, siete sotto. Cosa è mancato in questa stagione?“Le statistiche spesso e volentieri pre-miano le migliori difese, vero, purtroppo però siamo mancati di brillantezza nei momenti decisivi della stagione un po’ per inesperienza, un po’ per la sfortuna che ci ha accompagnato in alcune partite. Penso ai tanti e troppi infortuni e alle occasioni da goal clamorose troppe volte cestinate”.- I 9 punti dalla vincitrice Opicina sono troppi?“Penso proprio di sì: siamo l’unica squa-dra ad essere riuscita a uscire indenne dal campo sintetico di Opicina dove tra l’altro abbiamo subito un eurogol in zona

cesarini. Siamo stati gli unici a batterli sul campo amico, in coppa, ma nel calcio, in qualsiasi categoria, sono spesso gli episodi a decidere le partite. Leggendo i numeri dovremmo essere praticamente alla pari, questo margine è frutto di tanti episodi e circostanze: per dirla breve, ci è girata male”.- Ora Piedimonte ai playoff: che partita sarà? “Domenica mi aspetto un partita maschia e molto combattuta come nelle due sfide di campionato dove abbiamo trionfato sem-pre di misura sudando parecchio (entram-

be le sfide vinte 1-0, ndr). Un pronostico? Parlerà il campo. Che vinca il migliore”.- Quali erano i vostri obiettivi di inizio stagione?“In primis costruire una squadra con tutti i giocatori del comune dopo anni di assenza della prima squadra a Per-coto/Lauzacco. Abbiamo creato un mix di ragazzi giovani e di calciatori esperti con i quali si può costruire qualcosa di importante per il futuro. All’inizio non ci siamo prefissati degli obiettivi a livello di classifica: siamo partiti semplicemente cercando di dare il massimo, cercando di fare il meglio possibile nel corso del campionato. Poi, partita dopo partita, ab-biamo preso consapevolezza dei nostri mezzi arrivando alla semifinale di coppa, persa con il Brugnera 2-1 e al terzo posto in campionato”. - Qualche tuo dato statistico?“Quest’anno ho giocato 25 partite di cam-pionato (più 3 in coppa) subendo 15 reti. Mi sono tolto la soddisfazione del rigore para-to per ben 3 volte e non posso che essere felice (sorride, ndr). Purtroppo nell’ultimo periodo non sono riuscito ad allenarmi al 100% a causa di un infortunio alla cavi-glia, ma ora sto meglio e sono pronto per questi ultimi decisivi minuti di campionato. Vogliamo chiudere festeggiando, siamo davvero a un passo”.

Una difesa di ferro non è bastata all’undici di Lauzacco per garantirsi il salto di categoria: ma i biancazzurri non demordono e ora sono pronti a riprovarci in post season

Abbiamo creato un mix di ragazzi giovani e di calciatori esperti con i quali si può costruire

qualcosa di importante per il futuro

TERZACATEGORIACALCIO

FOCUS

LA SARACINESCA DELL’UNION 91NADALUTTI

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CALCIOUDINESE

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Primi v

CALCIOFOTOGALLERY

moruzzoatletico grifone

1-6

calcioseconda categoria B

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UDINESECALCIO

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Primi v

FOTOGALLERYCALCIO

FOTO ilaria metus

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8a EDIZIONETORNEO INTERNAZIONALE

DI CALCIO GIOVANILE“PARCO DELLE COLLINE CARNICHE” - ALPE ADRIA

Tribune

CampoA

CampoB

CampoC

Compie 8 anni il Torneo Internazionale di calcio giovanile “Parco delle Colline Carniche-Alpe Adria Erreà Cup”.In questa edizione la manifestazione riservata ai Pulcini si svolgerà gio-vedì 2 giugno, mentre i Giovanissimi si sfi deranno sabato 11 e domenica 12 giugno.In principio, nel 2009, il Torneo nacque come un torneo locale, già però in sé con il nucleo che l’avrebbe portato a proiettarsi come attrattiva internazionale: declinare in chiave sportiva un territorio, quello del Parco delle Colline Carniche, ad alta vocazione sportiva e di turismo attivo.

In seguito il Torneo di calcio giovanile Parco delle Colline Carniche è diventato internazionale, assumendo anche la titolazione Alpe Adria Cup.Palcoscenico importante capace di attrarre squadre come Fiorentina e Udinese, ora è approdo per compagini di oltreconfi ne. Dapprima con il contributo dell’ex capitano dell’Udinese Valerio Bertotto e ora con l’apporto dell’Associazione allenatori, raggiunge un livello tecnico d’eccellenza, che aiuta a far crescere per osmosi anche i piccoli calciatori locali.Un torneo che non è solo sfi da sui campi, ma anche occasione di crescita, attraverso convegni sul territorio e momenti di aggregazione.

Ogni anno, infatti, il torneo propone un importante momento di approfon-dimento collegato allo sport, con convegni che hanno portato nel territorio del Parco esperti di fama internazionale, quali, ad esempio, Enrico Arcelli sul tema dell’alimentazione e Giancarlo Antognoni sul Fair PlayAttraverso questi spunti di approfondimento, il torneo risulta quindi estremamente utile anche al territorio, fornendo consigli ai più giovani e dando precisi indirizzi agli educatori.

cat. PulciniGIOVEDÌ 2 GIUGNOVilla Santina - Campo Sportivo “dei Pini”

PROGRAMMA

Ore 09.00 Arrivo SquadreOre 09.45 Sfi lata e Presentazione SquadreOre 10.00 Inizio gareOre 12.00 Pausa PranzoOre 14.00 Inizio gareOre 16.00 Cerimonia di chiusura-Premiazioni

GIRONE VERDETOLMEZZO

VILLANOVA PORTOGRUAROCASARSA

MAJANESE

GIRONE GIALLOVILLA

PORDENONEBIBIONE

GEMONESE

GIRONE ROSSOOVARESEANCONA

CODROIPOUDINESE ACADEMY

cat. GiovanissimiSABATO 11 GIUGNO Fase eliminatoria

GIRONE AUDINESE

TOLMEZZO PADOVA

ANCONA UDINE

GIRONE BVICENZA

PORDENONE RAPPR. KÄRNTNER (AUT) BRUNO SELLERI OLBIA

GIRONE Aore 15.00 Udinese-Tolmezzo ore 15.00 Padova-Ancona ore 18.00 Padova-Udinese ore 18.00 Tolmezzo-Ancona

GIRONE Bore 15.00 Vicenza-B.Selleri ore 15.00 Pordenone-Kärntner ore 18.00 Kärntner-B.Selleri ore 18.00 Pordenone-Vicenza

cat. GiovanissimiDOMENICA 12 GIUGNO Fase eliminatoriaGIRONE Aore 10.00 Udinese-Anconaore 10.00 Padova-Tolmezzo

GIRONE Bore 10.00 Kärntner-Vicenza ore 10.00 B.Selleri-Pordenone

cat. GiovanissimiDOMENICA 12 GIUGNO - Fase finaleore 14.00 – Villa Santina Finale 7/8 posto: 4a girone A – 4a girone B

ore 15.00 – Villa Santina Finale 5/6 posto: 3a girone A – 3a girone B

ore 16.00 – Villa Santina Finale 3/4 posto: 2a girone A – 2a girone B

ore 17.15 – Villa Santina Finale 1/2 posto: 1a girone A – 1a girone B

ore 18.00 – Villa Santina Cerimonia di chiusura – Premiazioni

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CALCIOCAMPIONATO CARNICO

PRIMA DI CAMPIONATO

La nuova stagione del Carnico comincia subitocol botto in Prima categoria: tonfi per i campioni in carica del Cavazzo, battuti in casa dall’undici di Sutrio,e per il Villa. In Terza parte bene il Cercivento

La 66a edizione del Campionato Carnico inizia con molte sorprese, soprattutto per quanto riguarda la Prima Categoria; cadono infatti in casa i campioni in carica, e favo-

riti anche per questa stagione, del Cavazzo e un’altra big come il Villa. I viola sono andati in vantaggio con un rigore di De Prophetis, ma hanno dovuto subire la rimonta dei Mobilieri, completata con il gol del definitivo 2-1 di Vidali allo scadere. Il Villa invece è stato sconfitto per 3-1 dal Campagnola trascinato dalla doppietta, realizzata in soli in 6 minuti, dell’ex Francesco Piu.Esordio positivo, con vittorie per 2-0, anche per il Real contro la Folgore e per l’Arta Terme contro il Paluzza; mentre il Cedar-chis conferma la sua mentalità vincente cogliendo 3 punti sul campo del Fus-Ca, con un gol di Copetti nei minuti finali. Infine Il Castello batte per 2-1 la Val del Lago grazie alla doppietta di Andrea Pretto, che decide il match al 94’.SECONDA CATEGORIA - Spiccano i suc-cessi, entrambi per 4-1, dell’Edera e della Velox. La formazione di Enemonzo abbat-

te il Trasaghis con doppietta di Andrea Conte, mentre la Velox chiude i conti già nel primo tempo contro il Tarvisio, per poi amministrare nella ripresa e conferma di essere una delle favorite per il successo finale. Vittorie esterne, e tutte di misura, per la Nuova Osoppo sul Bordano, l’Audax sulla Val Resia e per il San Pietro su La Delizia. Infine unico pareggio,senza reti, tra Pontebbana e Ardita.

TERZA CATEGORIA - Roboante vittoria del Cercivento, che supera per 4-2 l’Illegiana con il bomber Morassi già autore di una tripletta. Stesso punteggio anche per il Timaucleulis (doppiette per Eros di Ronco e Giuliano Candoni) contro la Viola, che ha ridotto le distanze solo nei minuti finali. Bel successo anche del Ravascletto per 3-0 in casa del Sappada, con la doppietta di Loris Vezzi e singola marcatura di Cemin. Spettacolari pareggi per 2-2 tra Comeglians e Lauco e tra Rigolato e Moggese,mentre termina a reti inviolate il match tra Am-pezzo e Ancora.

Daniele Tomat

CADONO LE BIGMOBILIERI CHE SORPRESA!

La formazione dei Mobilieri, a sorpresa vincente sul Cavazzo

SQUADRA Pt G V P

1 OVARESE 3 1 1 0

2 CAMPAGNOLA 3 1 1 0

3 ARTA TERME 3 1 1 0

4 REALI I.C. 3 1 1 0

5 IL CASTELLO 3 1 1 0

6 MOBILIERI 3 1 1 0

7 CEDARCHIS 3 1 1 0

8 CAVAZZO 0 1 0 1

9 VAL DEL LAGO 0 1 0 1

10 FUS-CA 0 1 0 1

11 VILLA 0 1 0 1

12 FOLGORE 0 1 0 1

13 VERZEGNIS 0 1 0 1

14 PALUZZA -4 1 0 1

CLASSIFICA CAmpIoNAto CArNICo

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CALCIOUDINESECALCIOGIOVANILE

In collaborazione con

I l Poligono Percettivo è un altro strumento ideato dallo staff di Mental Fo-otball: è molto semplice da costruire, ma risulta incre-

dibilmente efficace per allenare la visione di gioco, la velocità di reazione, la presa di decisione e la rapidità di pensiero dei giovani calciatori.Questa proposta, qui declinata in numerose varianti, permette ai partecipanti di reagire veloce-mente a uno stimolo, producendo la risposta tecnico/motoria più adeguata alla situazione.La sua funzionale struttura obbliga il giovane calciatore a decidere ve-locemente sulla base del compor-tamento tenuto dal suo compagno precedente.Anche in questo caso, le capacità cognitivo/percettive dell'individuo influenzano e stabiliscono i canoni dell'azione motoria successiva: essa è infatti subordinata alla percezio-ne istantanea delle caratteristiche ambientali.Per costruire il Poligono Percetti-vo si necessita di pochi elementi, facilmente reperibili in una società sportiva:

A SCUOLA DI CALCIO

POLIGONO PERCETTIVO• 12 segnalatori suddivisi in tre

colori differenti;• palloni;• casacche;• una porta grande.Grazie alla sua produttiva e coe-rente progressione didattica, il Po-ligono Percettivo è uno strumento molto utile ed efficace per tutte le categorie della Scuola Calcio e del Settore Giovanile.Le varianti disponibili sono:• trasmissione veloce e corse;• controllo orientato e finalizza-

zione;• controllo orientato e 1v1 a in-

seguimento;• controllo orientato e 1v1;• controllo orientato e 2v1;• controllo orientato e 1v2.Per ogni esercitazione sono in-dicate la descrizione e le regole del gioco/attività e alcuni consi-gli sull'obiettivo della proposta e sulla comunicazione più efficace e coerente.

POLIGONO PERCETTIVOORIENTARE E FINALIZZAREIl controllo orientato non è un ge-sto tecnico predeterminato e fine a sé stesso, ma è uno strumento

dinamico al servizio della perce-zione e della presa di decisione.In questa situazione, il gioco si svi-luppa in coppie: il primo giocatore produce lo stimolo che discrimina e coordina la scelta del secondo.

DESCRIZIONESpazio di gioco rappresentato da un ottagono, inscritto in una circonferenza di circa 4 metri di raggio.Si divide il cerchio in due semicir-conferenze e si collocano sui lati della figura tre "vie d'accesso" per ciascuna, in modo tale da rappre-sentare tutti e tre i colori.Come da disegno, la semicircon-ferenza di destra contiene una porta "gialla", una porta "rossa" e una porta "blu"; avviene lo stesso per l'altra semicirconferenza.Il gioco coinvolge una coppia di giocatori per volta, appartenenti a due squadre diverse.Il primo giocatore (BLU) riceve il pallone dal formatore, glielo resti-tuisce "di prima" e poi attraversa una porta qualsiasi, situata nella semicirconferenza più lontana dalla porta grande (vedi disegno).Il secondo giocatore (ROSSO) rice-

ve a sua volta il pallone dal forma-tore e ha il compito di controllare il pallone (possibilmente di prima) attraverso la porta del medesimo colore scelto dal suo predeces-sore, ma posta sul semicerchio opposto.In questo caso, il giocatore "blu" attraversa la porta "gialla" e il suo avversario "rosso" controlla il pal-lone attraverso la porta "gialla" opposta e finalizza l'azione di gioco.È' possibile strutturare questa proposta come gara individuale e/o a squadre.

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UDINESECALCIOGIOVANILECALCIO

Errore Correzione

Il giocatore non riceve il pallone al centro della figura. Il formatore sottolinea l'importanza di recarsi al centro in modo da avere tutti i cancelli alla stessa distanza.

Il giocatore non utilizza la corretta uscita. Il formatore invita a prendere accuratamente visione del com-portamento del compagno precedente da cui dipende l'azione successiva.

Il giocatore trasmette il pallone in modo errato. Il passaggio radente deve essere effettuato con precisione e ve-locità.

L'attaccante ferma il pallone. L'uscita dal poligono deve avvenire utilizzando "un tocco" sol-tanto. Il formatore sollecita l'attaccante a direzionare il pallone verso l'uscita giusta già con il primo controllo.

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FEEDBACk E COMUNICAZIONE La struttura dell'esercitazione non richiede l'utilizzo di feedback e/o correzioni particolari da par-te del formatore.E' un gioco veloce e immediato: è necessario distogliere lo sguardo dal pallone in arrivo, per poter osservare la direzione di corsa del compagno precedente e la porta di uscita da lui scelta.Dopo aver osservato bene il mo-

vimento del compagno, il secondo giocatore deve orientare il con-trollo del pallone verso la porta del medesimo colore, ma situa-ta sul lato più vicino alla porta di gioco. Il formatore non deve cadere nella tentazione di dare troppe correzioni tecniche, ma il fulcro di questa proposta di alle-namento è "comprendere quello che avviene intorno e decidere di conseguenza".

TRIESTE CALCIO, STAGIONE MEMORABILE Stagione da incorniciare per il Trieste Calcio che si aggiudica il titolo regionale sia ne-gli Juniores che negli Allievi. La formazione di Lorenzo Cernuta, sul neutro di Romans d’Isonzo, ha avuto la meglio sui campioni in carica del Flaibano con un netto 4-1, frut-to delle reti di Corossi, Lombardi nel primo tempo. Nella ripresa Laiola riapre i giochi, ma ci pensa Cus con una doppietta a dare il titolo ai Lupetti.A completare l’opera ci hanno poi pensato gli Allievi di Matteo Saina, laureatisi cam-pioni regionali con tre giornate di anticipo battendo per 1-0 la Manzanese, grazie alla rete di Cociani.

(m.m.)

QUI SOTTO TROVI UN BREVE RIASSUNTODEI COMPORTAMENTI PIù COMUNI.

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FINALE THRILLINGDI STAGIONE

Con un finale al cardiopalma il Manzano si laurea campione regionale di calcio a 5. Dall'inferno al paradiso, un pomeriggio di ordinaria follia sportiva che manda in serie B un Manzano che, dopo aver

condotto il campionato dalla prima giornata, si è trovato a 5 minuti dalla fine con un piede e mezzo nel baratro, sotto 0-2 in casa con il Maccan, men-tre la Bassa Futsal aveva già fatto il suo dovere impallinando con un pesantissimo 24-1 una Clark presentatasi per "onorare" il campionato con soli tre effettivi a Latisana. La squadra di Pittini (espulso nel rovente finale) ha dimostrato di avere sette vite e con un finale

incredibile all'arma bianca ha prima dimezzato con Turolo lo svantaggio e poi, sfruttando la tattica del portiere volante, nei minuti di recupero mes-so la freccia con Torossi e la zampata vincente a fil di sirena di Currò, che ancora una volta si conferma deci-sivo. Alla fine in classifica un punticino ha fatto la differen-za a favore dei giallo-blu della

sedia, ma onore al merito anche della Bassa Futsal che ci ha provato fino alla fine assaporando per un attimo l'ebbrezza di un sorpasso all'ultima curva, negato solamente dai nervi della capolista che mette in bacheca il quinto titolo regionale. Per i ragazzi di mister Criscuolo ora ci saranno direttamente i play-off nazionali con le rappresentanti di Veneto e Trentino Alto Adige, visto che il vantaggio in classifica sulle inseguitrici ha superato la soglia dei fatidici 10 punti, annullando di fatto i play-off regionali.Nel resto della giornata da segnalare il terzo posto del Palmanova conquistato vincendo 3-2 a Pordeno-ne con le reti di De Bernardo, Riito e Mancini: ama-ranto primi del campionato "parallelo" a quello di Manzano e Bassa Futsal, apparse effettivamente alla lunga superiori alle avversarie. Chiudono in bellezza il Pentalcor all'ottavo risultato utile consecutivo, corsaro per 6-4 sul campo della Futsal Udinese, ed anche il Lignano, che espugna Gradisca d'Isonzo al termine di una rocambolesca gara condita da ben diciotto reti (10-8 il finale), dove spiccano le quaterne di Dimarch tra i locali e Saviano per gli ospiti. In sordina il finale di stagione del Tergesteo, battuto in casa per 5-2 dall'Udine City così come quello del Tavagnacco, travolto 7-1 a San Vito al Tagliamento.

flaSh

FUTSALCORNEDOPRIMAAVVERSARIADELLABASSAFUTSAL

VAALPALMANOVALATERZAPIAZZAINCAMPIONATO

TUROLOETOROSSIFANNOSCINTILLEINCAMPO

Sarà il Futsal Cornedo la prima avver-saria per l'accesso alla serie B della Bassa Futsal: i vicentini ribaltando i pronostici si sono aggiudicati i play-off regionali in Veneto battendo in finale il Rossano per 4-2. Ancora da definire l'avversaria trentina: quando manca una giornata alla fine del campionato, Bassa Atesina e Sacco San Giorgio sono appaiate in seconda posizione.

Chiude al terzo posto, la truppa di mister Dante Noselli, dopo aver battagliato per le posizioni di vertice per quasi due terzi di stagione, un risultato importante per una piazza assetata di calcio a 5 nazio-nale. Fondamentale per la crescita del gruppo, l'apporto delle chiocce Bozic e Mancini, notevoli i progressi messi in luce dai giovani De Bernardo, Fabbro e del talentuoso Abduramanovic.

Ti aspetti Teixeira e Goranovic decisivi nella partita che può valere una sta-gione, ed invece escono i nomi di due virgulti già determinanti in altre gare del girone di ritorno (scontro diretto con la Bassa in primis, ndr),

PLAY-OFF NAZIONALI

SERIE C

GIOVANI

MANZANO DALL’INFERNO AL PARADISO

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FEMMINILECALCIO

ALLENATOREAlessandro Campi ha guidato l'Udinese femminile alla promozione dalla serie C alla B e spera ora nella riconferma dell'organico.

Le ragazze bianconere passano da un campionato regionale ad uno nazionale

Le avevamo lasciate dopo un girone di Coppa Regione iniziato in salita e le ritroviamo, nemmeno dodici mesi dopo, campionesse regionali al loro primo anno di storia. L’Udinese del-

la presidente Vida ha centrato l’obiettivo e ha conquistato una promozione in Serie B sfumata a inizio anno per i “soliti” problemi burocratici. «Un risultato fantastico soprat-tutto per il cammino percorso in questi mesi

- racconta il mister Alessandro Campi -. Siamo partiti in sordina, col peso di un’iscri-zione al fotofinish e un organico completa-mente nuovo, sia dirigenziale che tecnico. Il primo obiettivo è stato quello di riuscire a creare un gruppo eccellente sia dentro che fuori dal campo: a inizio stagione sono state individuate, da me e da Ponte, ragazze

con determinate caratteristiche tecniche, affidabili e di prospettiva per riuscire ad affrontare al meglio un campionato di Serie C iniziando però a mettere ottime basi anche per un progetto che andasse ad abbracciare più annate sportive. L’impegno c’è stato da parte di tutti e la conquista della promozione all’ultimo minuto dell’ultima partita ne è la prova. Queste ragazze si sono allenate con serietà per tutto l’anno, facendo molti sa-

crifici, e la fortuna, ci vuole anche questa per vincere i campionati, ha premiato il lavoro qualitativo e quanti-tativo svolto». Un campiona-to da tutti definito “strano”. «Io l’ho sempre definito un “piccolo Mondiale” - dice Campi -, un gironcino con cinque partite dove è fon-damentale riuscire a farsi trovare pronti durante le gare che contano. Perderne una sola può significare va-nificare lo sforzo. Disputare prima il girone di Coppa ci ha dato modo di affinare l’intesa di squadra e porta-re a termine una prepara-

zione atletica iniziata in ritardo. Ci è andata bene, fosse successo il contrario avremmo vinto la coppa e non il campionato». Do-menica è stata vinta 5-1 l’ultima partita, con il Montebello, con doppietta di Tortolo e gol di Zitter, Veritti e Lauriola. Adesso si pensa al futuro forti di un progetto nato per riuscire a sostenere il salto fin dall’inizio:

«L’idea era quella di arrivare lì già a luglio ma il problema è che il salto di categoria è parecchio impegnativo, sia economicamente che calcisticamente. Passeremo da un cam-pionato regionale, e sappiamo che in que-sto momento il Friuli Venezia Giulia non sta attraversando il periodo più roseo quanto a movimento femminile, a una dimensione nazionale. La nostra volontà è quella di ri-confermare tutta la rosa che ha ottenuto la promozione, anche se abbiamo molte ragazze in prestito dal Tavagnacco. Egoisticamente parlando mi piacerebbe continuare a lavo-rare con loro ma, dovessero avere l’oppor-tunità di tornare all’ovile e giocarsi un posto in Serie A, sarei entusiasta per loro». Una Serie B vuol dire anche creare una squadra primavera... «Certo, vuol dire rivoluzionare il modo di fare calcio anche a livello societa-rio. Presidente e dirigenti stanno lavorando in questo senso, cercando di coinvolgere in qualche modo anche l’Udinese maschile. La speranza è sempre quella di riuscire ad appoggiarsi a realtà calcistiche radicate in grado di offrirti maggiori sicurezze. Per il momento noi ci godiamo gli ultimi impegni “ufficiosi”, con qualche sgambata amichevole per chiudere in bellezza e due Open Day per raccontare il calcio femminile ai più piccoli: il prossimo avrà luogo il 13 maggio sui campi del Bruseschi. Si tratta di incontri rivolti a ragazzine dagli 8 ai 12 anni che hanno come scopo quello di avvicinare le nuove genera-zioni al calcio femminile nella speranza di creare basi solide per un movimento che meriterebbe più attenzione».

Valeria Degano

UDINESE GIRLS IN BADESSO SI FA SUL SERIO

L'intenzione è quella di

riconfermare tutta la rosa

che ha ottenuto la promozione,

anche se abbiamo molte ragazze in prestito dal

Tavagnacco.

DOPO IL POKER IN ROMAGNA TAVAGNACCO ASPETTA SABATO IL BRESCIA

Quattro gol in trasferta al Riviera di Romagna costituiscono un bel b ig l iet to da v is i ta per le g ia l lo -blù del nuovo allenatore Amedeo Cassia, che sabato riceveranno la

visita della capolista Brescia, dove evoluisce l'ex Sara Gama, difensore che dopo la probante esperienza al Paris St.Germain è ritornata in patria nelle file della prima della classe. Per Tuttino (nella foto) & C., ora in posizione di classifica p iù che tranqui l la , una gara da affrontare in serenità, condizione psicologica dalla quale sicuramente riusciranno a trarre vantaggio.

Il difensore Francesca Carchio in azione

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CALCIOUDINESE

La ricetta salvezza è una sola: non perdere a Begamo e nell’ultima

partita sparare tutte le risorse per battere il Carpi

Effetti pericolosissimi sulla classifica e sulle sicurezze dell’Udinese dalla tremenda bastonata subìta dal Toro, mentre mancano solo 180’ alla fine

di IDO CIBIsCHINO

S e Pozzo dovesse decidere oggi, li caccerebbe tutti: non uno si salverebbe tra quelli andati in campo e di quelli (tecnici e dirigen-

ti e maghi della comunicazione) che hanno gestito la preparazione e l’avvicinamento alla partita col To-rino che doveva sancire la messa in sicurezza della stagione, anche con un pareggio se non con l’attesa vittoria. Confusione per intrecci di

sotto gli aspetti tecnico e tattico. “Matos sa cosa deve fare” aveva annunciato l’allenatore. Peccato non lo sapessero gli altri che, abituati a un riferimento potente come Zapa-ta, hanno perso le misure e anche la fiducia dopo che il brasiliano ha ingoiato in quel modo indecente la prima palla gol della partita. Per potenza, incidenza atletica e spi-rito di sacrificio, salvaguardando oltretutto l’habitat di Thereau, era

influenze, superficialità, incapacità di mettere a fuoco il vero unico obiettivo del momento attorno al quale andavano concentrate e calibrate tutte le risorse, altro che pensare al congedo in pompa magna di Di Natale! Nella conferenza stampa pre-parti-ta del venerdì è parso che si desse più importanza all’annuncio del “the end” di Totò che non ai motivi e alle implicazioni della gara incombente. L’idea era di dare un’immagine di unità d’intenti, di una compattezza da tempo sgretolata e che pure nell’occasione i fatti hanno rivela-to non esistere, tanto è vero che Danilo si è chiamato fuori rendendo necessario l’arruolamento dell’ulti-mo arrivato Kuzmanovic per com-pletare il parterre del capitano. La lettura esatta, necessariamente cinica, della situazione avrebbe con-sigliato due momenti distinti: uno

Perica l’uomo della situazione e l’im-piego di Matos non può avere altra lettura che quella di un “contentino” mal valutato e mal riuscito. E dunque ci ha messo anche del suo, De Canio, oltre a rimanere in-vischiato nell’atmosfera “melassata” di cui si diceva. Aveva giocato bene carte importanti, portando acqua al mulino della conferma; questa l’ha buttata in tavola senza valutarne a fondo il peso e la pericolosità. Dovrà quindi ricominciare da capo e, con lui, l’Udinese tutta, più il po-polo bianconero che alla fine non ha trovato di meglio che applaudire e cantare per se stesso, evitando di infierire. Di tanta nobiltà tenga conto la società per le scelte future. Incredibile ma vero, al capolinea del ventunesimo campionato con-secutivo nella massima serie, non sappiamo se saranno ancora scel-te per la A. Sappiamo, invece, cosa

per la squadra chiamata al massi-mo impegno, e quindi da mettere al riparo da ogni interferenza, l’altro per le comunicazioni del capitano da settimane ormai separato in casa e in preda ai risentimenti verso il mondo, paron Pozzo compreso, che tempo addietro, coccolando con amore paterno il suo campione, gli aveva promesso una statua nel nuovo stadio. E non era parso che scherzasse.Assenze (di Zapata) e contrattem-pi (il forfait all’ultimo momento di Widmer) a parte, e al netto delle scelte discutibili di De Canio (non Matos, caro Gigi, doveva giocare Perica da riferimento avanzato), cosa si pensava? Che il Torino re-galasse la partita? Sugli effetti di un tale convincimento - paraliz-zante per l’Udinese nel momento in cui il campo ha rivelato l’atteg-giamento opposto, estremamente

determinato e motivato, dei granata - Ventura ha costruito la sua pas-seggiata friulana, riabilitativa dopo la figuraccia contro il Sassuolo nello stadio dedicato al Grande Torino. Adesso sono tutti da verificare - e tremano le vene ai polsi - altri effetti, quelli indotti dall’umiliante 1-5 subìto, mentre incombono i 180 minuti decisivi, divisi tra la trasferta di Bergamo e la partita conclusiva al Friuli contro il Carpi, ora terz’ulti-mo assieme al Palermo appena tre punti sotto ai bianconeri. De Canio si è affrettato a sottoli-neare che questa non può essere l’Udinese, e di certo nulla l’accomuna alla squadra che ha battuto Napoli e Fiorentina, che ha tenuto bene il campo con Chievo e Inter (nono-stante la sconfitta), il che rafforza la tesi dell’approssimativo lavoro di preparazione a questa specifica partita. Sia sul piano psicologico, sia

L’ADDIO A TOTò? OCCHIO A NON DIRE ADDIO ALLA A

LA BOTTA Terribile e imprevedibile è arrivata la mazzata del Toro che mette in discussione la salvezza. Qui a sinistra, l'occasione fallita da Matos in apertura e, nella pagina accanto, Totò mentre assiste rabbuiato al tracollo bianconero.

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UDINESECALCIO

bisognerebbe fare per conservarla: non perdere a Bergamo (Reja, sconfitto senza attenuanti all’andata da Colantuono, sa di avere gli occhi addosso al congedo stagionale davanti al pubblico atalantino) e nell’ultima battere il Carpi, che all’andata s’impose 2-1. Sembra robetta, trattasi invece di una mis-sione terribile, nella quale gettare intelli-genza, cuore, forza fisica, equilibrio. Nulla di estraneo deve intervenire, sia pure l’evento che pensavano di dedicare a Di Natale. Totò ha dichiarato che si sarebbe preparato pro-

prio per l’ultima partita, l’ha prenotata per l’addio. Ma come valore aggiunto, oppure da comparsa di lusso? Se la sua presenza dovesse esporre l’Udinese al minimo rischio, non ci sarà addio che tenga. Per quello si organizzi dell’altro, in grande stile, come meritano i 190 gol (più i 17 in Europa e i 19 in Coppitalia) nelle dodici stagioni di milizia bianconera. All’Udinese, specialista in even-ti, non mancano la fantasia né l’abilità nel reperire sponsor per preparare qualcosa da lasciare tutti a bocca aperta.

L’ADDIO A TOTò? OCCHIO A NON DIRE ADDIO ALLA A L’Udinese ha battuto il Napoli, il Napoli ha battuto l’Atalanta,

quindi l’Udinese batterà l’Atalanta: quanti abbagli si son presi nella pretesa di applicare al calcio la proprietà tran-sitiva. Di matematico nel calcio ci sono solo le classifiche e quelle dicono che l’Udinese si è ficcata in una brutta faccenda e l’impossibile - quello di finire in B - è dietro l’angolo se De Canio e i bianconeri non metteranno in fila due partite perfette portando a casa almeno 4 punti. Ce la faranno? La società ha evitato i toni pesanti per non aggiungere tensione, sulla quale si è messo al lavoro De Canio, con l’obiettivo di ridare fiducia e certezze ai suoi uomini dopo la batosta granata. Per la sfida di Bergamo riavrà Zapata e conta di recuperare pure Widmer, dome-nica costretto a lasciare il posto all’impalpabile Edenilson, che l’aria e gli agi di Udine han ridotto a uno straccio. Straccio non solo lui, sia chiaro, perchè un risultato del genere mette tutti alla gogna.In passato è accaduto spesso che fosse l’Atalanta a bus-sare a punti salvezza, senza trovare grande disponibilità bianconera, stavolta le parti si invertono e sarà durissima anche perchè la squadra di Reja - reduce dalla dignitosa sconfitta di Napoli e ferma a 41 punti - non è ancora matematicamente al sicuro. Le pretese di Reja, che riavrà gli squalificati Gomez e Paletta, sono chiare: vincere. Così come quelle di De Canio: non perdere. E’ possibile che sortisca una partita tattica, bloccata. Ma in ogni caso, sarebbe un errore per l’Udinese gestirla per il pari. Vada a rivedersi, De Canio, la gara d’andata, che i nostri vinsero 2-1 con reti di Thereau e Perica, mentre l’Atalanta accorciò con D’Alessandro, guarda caso favorito da una ritardata chiusura del solito Edenilson. Fu una delle migliori recite (soprattutto nel primo tempo) dell’Udinese di Colantuono, che nell’occasione ripresentò per qualche minuto Zapata a tre mesi dall’operazione al tendine femorale.

VERSO BERGAMO

ADESSO SERVOnODuE PARTITE PERFETTE

11° MEMORial “GiaNNi CiCCOtti”…PER RiCORdaRE UN aMiCO dEll’UdiNESEAnche quest’anno l’Udinese Club Rizzi 1974 ha voluto ricordare la fi-gura storica e l’amico Gianni Ciccotti, per anni presidente del club sotto il campanile da cui si vede l’arco dello Stadio Friuli. Noi siamo così, lo chia-miamo con il suo vero nome, nessun' arena che tenga.L’occasione è stata domenica 1° mag-gio in un torneo “non stop” di calcio a 6 giocatori che ha coinvolto 10 squa-dre in una full immersion calcistica, con anche l’ambitissima Coppa Chio-sco. Perché il bello prosegue poi fuori dal campo, prima, dopo e durante, in amicizia. Anche se la festa è iniziata la sera prima, anche dopo la sfortunata partita Udinese - Torino, con grigliata e birra per attendendere l'accensione della porchetta per il pranzo del gior-no dopo, accompagnando i cuochi per tutta la notte.Recentemente il direttivo del Club si è rinnovato con la nomina del

presidente Massimo Ciccotti, uno dei figli dell’indimenticato Gianni, storico custode dello stadio Friuli. Chissà cosa direbbe il buon Gianni dei movimenti che hanno portato alla costruzione della nuova casa dei tifosi dell’Udinese? Sicuramen-

te ne sarebbe felice e sicuramente si sentirebbe ancora lui l’ideale cu-stode del nuovo impianto. Anche se l’atmosfera è cambiata totalmente da allora. Forse anche lui farebbe il tifo per mantenere lo storico nome e sarebbe un po’ arrabbiato. Il marke-

ting però ha preso il sopravvento. E tutto sembra diverso, meno poetico. Il clima ai Rizzi è stato di festa e di sport: le squadre si sono affrontate a colpi duri ma leali. Intanto metri di birra (perché i vassoi si misurano a metro...) continuavano ad uscire dal chiosco profumato di salsiccia e patate fritte. L’Udinese crea legami ed è il denominatore comune che accom-pagna il tempo libero dei molti tifosi accorsi. L’Udinese Club Rizzi lavora alla grande da oltre quarant'anni ma ha sempre il sorriso giovane di un ragazzino. E’ bello che il suo nuovo presidente sia un figlio di Gianni, per idealmente continuare l’amore bian-conero di generazione in generazione. E’ l’eredità migliore, quella spirituale. Fantastico vedere un bambino calciare un pallone più grande di lui con la maglia numero 10 di Di Natale. Forse i miti non tramontano mai, anche se la storia attuale dice il contrario.

diBiancamariaGonano

TremilaSport+ | 04 05 2016 | 33

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SIDICEVA...SIDICEVA...

si diceva...

RAICEVICH,UN EROE D’ALTRI TEMPIL’asso triestino della lotta greco-romanafu ai suoi tempi ricco e famoso ma non potè mai partecipare alle Olimpiadi

Un campione ai giorni nostri praticamente sconosciuto, il triestino Giovanni Raicevich, ma ai suoi tempi reso ricco e famoso dalla lotta greco-romana, grazie alla quale diven-ne pure un’icona negli Stati Uniti, attraver-

sando per ben 44 volte l’oceano per disputarvi degli incontri. Di lui si legge compiutamente in un volume edito dalla Gazzetta dello sport nel 2006 e nel quale vengono celebrati molti campioni internazionali di vari sport, con anche un articolo di un asso del giornalismo, Orio Vergani, che alla sua morte, avvenuta a 76 anni il 1° novembre 1957 a Roma per un blocco renale, gli dedicò un servizio scritto anche con il cuore. “Giovanni, l’idolo – scrive Vergani - , era un uomo di media sta-tura. Gli archivi dove sono conservati i ricordi del suo passato di sportivo (la sua fama, per un decennio, fu impareggiabile) ci ha fatto ritrovare le sue “misure”: 51 centimetri di collo, 57 di braccio, 33 di polso, 130 di torace, 110 chilogrammi di peso. La statura non è indi-cata ma se non c’inganna la memoria, doveva aggirarsi sul metro e settanta. Era, dunque, un ceppo più che un tronco d’albero d’alto fusto, un ceppo solidamente attaccato alla terra, un blocco, un macigno, una rupe”. E le sue imprese sportive fecero anche la fortuna della “rosea”, che nel dicembre 1907, il giorno dopo il suo primo trionfo mondiale, a Parigi, ebbe il record di vendite, così come due anni dopo, con centomila copie vendute, quando battè a Milano il francese Paul Pons. Un “gigante buono” che nel corso della sua vita ebbe gioie ma anche dolori, come la morte prematura dei due fratelli, Emilio e Massimo, anch’essi lottatori, e quella del figlio primogenito, Giovanni, ufficiale medi-co di Marina, morto in guerra nell’Adriatico nel 1943. A lottare seriamente, Raicevich, nato nel 1881 da un

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SIDICEVA...SIDICEVA...

Due immagini emblematiche della potenza di Giovanni Raicevich: sopra durante un match e in un sollevamento "in ponte"

marinaio di Lagosta e da una veneziana e trasferitosi dalla Dalmazia a Trieste nel 1886, cominciò a 14 anni nella file della Ginnastica Triestina. Laureatosi campione d’Au-stria (allora la città giuliana faceva parte dell ’Impero asburgico) nel 1898, diven-ne professionista nel 1900 (e per questo non potè mai partecipare alle Olimpiadi) e si laureò campione d’Europa nel 1905 e mondiale nel 1907. A Chicago esordì anche nel catch e come pesista solle-vò “in ponte” 153 chili per 5 volte. Allo scoppio della prima guerra mondiale, si arruolò volontario con l’Esercito ita-liano e combattè sul Carso, mentre sul suo capo pendeva la condanna a morte per tra-dimento del tribunale militare austro-ungarico. Nel 1928 a Roma l’ultimo trionfo contro il ceco Hans Kavan. Dopo es-sersi ritirato, nel 1930, di-venne commissario tecnico federale dal 1935 al 1942.

(e.f.)

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NONSOLOSPORT

CULTURANovità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

DON WINSLOW LONDON UNDERGROUND EINAUDINeal Carey era un ragazzino che viveva di espedienti nel West Side di New York quando Joe Graham lo ha scoper-to e lo ha affiliato a una misteriosa agenzia del New England, gli Amici di Famiglia, che per i suoi facoltosi clienti è disposta a fare di tutto. Con i soldi degli Amici di Famiglia Neal è andato all'università, ma quello che gli serve per il suo lavoro gliel'ha insegnato Gra-ham. Ora, però, l'agenzia ha deciso di riscuotere il proprio credito. Allie Cha-se, la figlia adolescente e ribelle di un potente senatore, è sparita a Londra, e Neal ha l'incarico di riportarla a casa. Per riuscirci dovrà infiltrarsi nella co-munità punk della capitale inglese, un ambiente che gli è sconosciuto e che potrebbe rivelarsi complicato anche per uno cresciuto in strada come lui.

SANDRA BLOCK LA RAGAZZA SENZA NOME TIME CRIMEChi è la ragazzina di colore che giace inerte in un letto del reparto psichiatrico del Children’s Hospital di Buffalo? Qual è il suo nome? E perché non parla? Sono solo alcune delle domande senza rispo-sta su cui la dottoressa Zoe Goldman deve far luce. L’unica certezza è che né farmaci né le terapie stanno aiutando la paziente, cui il personale del reparto ha dato il nome di Jane Doe, a uscire dallo stato catatonico in cui sembra essere inspiegabilmente caduta. Zoe sa che non c’è altra via che cercare di risalire all’identità della ragazza e sco-perchiare il vaso dei segreti custoditi dietro un muro invalicabile di silenzio e amnesia, anche se ciò significa andare contro le direttive dello stimato dottor Tad Berringer, e interferire col lavoro del detective Adams.

L’ANGOLO DELLA LETTURA

CARLO NORDIO OVERLORD MONDADORI

1944. Gli Alleati stanno pre-parando l’operazione da cui dipendono le sorti della guerra e del mondo intero: lo sbarco delle loro armate in un luogo segreto della co-sta francese. Ed è per questo che, nella notte del 28 aprile, dieci navi della Marina Ame-ricana stanno attraversan-do la Manica, per simulare uno sbarco sulle coste del Devonshire su una serie di

spiagge simili per conformazione a quelle della Normandia da cui dovrebbe partire l’Operazione Overlord, il piano per la liberazione della Francia. Ma un loro messaggio viene intercettato. Questo fa venire un’idea a Stewart Menzies, capo dei Servizi Segreti inglesi, e a Colin Gubbins del SOE, un’idea audace e ambiziosa per depistare i tedeschi, che stanno iniziando a spostare parte delle loro truppe da Calais...

GIANNI FARINETTI IL SEGRETO TRA DI NOI MARSILIOUna cascina delle Alte Langhe pie-montesi, un bosco, pascoli, piccoli paesi sparsi sulle colline. La casa si chiama il Valèt, è della stessa famiglia contadina da almeno un secolo, protetta da tre sorelle che il piccolo Giovanni chiama «le mie mame». Questo è il loro romanzo, la storia corale di tre donne piene di passione e di coraggio, Lena, Carla e Anna, custodi del terribile, intimo segreto intorno al quale l’autore ricrea un mondo di perdu-ta innocenza. Con un impeccabile ingranaggio narrativo che conduce il lettore indietro e avanti nel tem-po, Farinetti racconta il Novecento che, anche se ripreso da un’ottica marginale, illumina a tratti i grandi eventi della nostra Storia.

SAMUEL BJØRK LA STAGIONE DEL SANGUE LONGANESIUn caso complesso e scabroso sta te-nendo in scacco la squadra Omicidi di Oslo, capeggiata dal detective Holger Munch. Munch riesce a convincere il capo della polizia a reintegrare nei ranghi la giovane e bravissima col-lega Mia Krüger, nonostante i suoi numerosi problemi personali e la dipendenza dall’alcol e dagli psico-farmaci, di cui si serve per affrontare i terribili fantasmi del doloroso pas-sato. E c’è davvero bisogno di tutta la sensibilità e l’acutezza di Mia, unite all’intelligenza di Munch, per capire chi c’è dietro l’efferato assassinio di una ragazza ritrovata in un bosco al centro di un pentacolo di candele, una macabra messinscena che sembra evocare scenari satanisti. Ma la verità è molto diversa e pare avere radici in un episodio di tanti anni prima...

Ci siamo ormai lasciati alle spalle il Far East Film Festival e gran parte degli eventi ad esso connessi. Tranne “Paradoxa”, che fino al 28 agosto continuerà a stimolare la curiosità e le riflessioni degli spettatori

nell’elegante sede di Casa Cavazzini, nel pieno centro del capoluogo friulano. Un’esposizione di cinque artisti giapponesi contemporanei sbarcati per la prima volta in Italia, che con i loro lavori appositamente pensati per essere collocati nel prestigioso palazzo in cui giacciono e che con la città di Udine sono riusciti a interagire. Un titolo intrigante quello della mostra, che indica come il comune denominatore sia la contraddizione generata da oggetti di comune uti-lizzo, il capovolgimento di significato, che producono un senso di divertito straniamento in chi ammira l’opera. “Tv” di Manya Kato, in cui ci si imbatte per primi, è costituito da un monitor sbilenco in cui ci si vede però in posizione perfettamente eretta: in base a quali principi quindi stabiliamo che cosa è dritto e che cosa no, ad esempio? Anche Yuuki Matsumura ha saputo colpire nel segno con “Gently bended”, che ha ragionato sul concetto di forma e prospettiva e che ha prodotto uno scivolo per bambini, il quale ha perso la sua primaria funzione: la scaletta è estremamente lunga mentre la discesa non è più tale perché corta e paurosamente inclinata. Diversi altri punti ha saputo toccare invece Taturo Atzu, la cui stravaganza emerge già dal fatto che sia un artista che ama cambiare nome ciclicamente: la sua “Reborn sculpture” è una ricostruzione palesemente ‘sbagliata’ perché sproporzionata e quasi primitiva del corpo a partire da una testa ritraente Benito Mussolini realizzata durante il ventennio fascista dallo scultore triestino Mario Ceconi: l’intento del giapponese qui è anche quello di far sorridere su certi miti di virilità di remota origine. Molte altre opere sono risultato di geniali intuizioni, che danno dimostrazione dei nuovi talenti del Sol Levante. La mostra è aperta dal martedì alla domenica, dalle 10.30 alle 19. Il costo è di 5€ (intero) e 2,50€ (ridotto).

Massimo Gaudino

PARADOXA, SOL LEVANTE INTRIGANTEMOSTRE

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UDINESECALCIOle belle di TremilaSport

JessicaMani d'acciaio

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le belle di TremilaSport

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le belle di TremilaSport

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le belle di TremilaSport

Voglia di vivere emozioni. E’ in primis con questo stimolo che Jessica Col-laviti scala le pareti più ripide delle montagne,

ritrovandosi alla fine appagata dall’immensità che la circonda sulle cime. E vivere pericolosa-mente non la spaventa affatto, anzi: “L’esistenza va vissuta pure con un pizzico di fatalismo ed è anche questa considerazione che mi rende sicura quando affronto le montagne – dice l’atleta e modella spilimberghese - . Per me esiste soprattutto l’oggi, il carpe diem, una filosofia che ho fatto mia con convinzione e che mi fa star bene con me stessa, con gli altri e con la natura, nella quale amo immer-germi spesso per meditare e ritro-

VERSO L’IMMENSITà DELLE CIMEcoltivo molte genuine amicizie nell’ambiente della montagna, luogo di cui amo ascoltare i silenzi. Ma in generale mi piace comunque conoscere sempre nuove perso-ne”. Ed è sportiva a tutto tondo, Jessica, ragazza dal sorriso coin-volgente che adora attraversare soprattutto le colline, con tutta la loro florida natura, in sella alla mountain bike. Anche questo un modo per ritrovare, dice, il giusto equilibrio tra il corpo e la mente.

varmi, nel silenzio”. Ed è la stessa voglia di fare qualcosa di diverso, dopo un periodo non facile della sua vita, che l’ha convinta qual-che tempo fa a calarsi nel ruolo di fotomodella: “Avevo letto di un fotografo che cercava delle ra-gazze e l’ho contattato – racconta Jessica - , impegnandomi così in un lavoro per me del tutto nuovo che mi ha dato e mi sta offrendo delle soddisfazioni, visto che altri ora mi cercano”. Già, le linee del suo corpo rese ondulate da uno spiccato atletismo attraggono e stuzzicano e lei ne è consapevo-le, senza per questo alterare la semplicità del suo carattere: “Sono solare, coraggiosa e pratica – si autodefinisce - , credo in qualche modo diversa dalla generalità. E

JessicaCollaviti,oltrechèmodella,èanchearrampicatriceallaricercadisemprenuoveemozioni

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MEM è un bar/ristorante dove puoi com-perare oppure è un negozio dove puoi mangiare; girala o guardala come vuoi la sostanza non cambia! MEM è un locale dove puoi mangiare quattro cose fatte bene, bere una birra o un bicchiere di buon vino ed acquistare quello che ti sta intorno: il tavolo dove stai mangiando, la sedia sulla quale sei seduto, il quadro che vedi appeso alla parete, l’oggettistica esposta, il mo-dernariato che ti circonda, il lampadario che ti illumina... insomma, è in vendita tutto ciò che stai guardando! Fare affari, se ti piacciono le cose originali, stravaganti ed introvabili non sarà diffi cile!

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BASKET

di EDI FABRIs

Ètempo di aria rarefatta, da alte vette, per molte squadre regionali in varie categorie, a testimonianza della crescita del movimento dopo anni di

abulia. In A2 non è andata bene al primo round per la Pallacanestro Trieste, che a Casale Monferrato, contro Torto-na, ha perso 75-70. Ma i biancorossi ci riprovano stasera, mercoledì, sullo stes-so parquet, in gara-2, in attesa di far valere appieno anche il fattore campo al PalaTrieste. “Siamo stati poco aggressivi, ci ha fatto difetto la giusta mentalità”, ha laconicamente commentato l’allena-tore Eugenio Dalmasson, evidenziando la minore esperienza dei giovani della sua squadra in una fase finale in cui conta molto anche questo fattore. Esempio calzante, sottolinea il tecnico, il fatto che dopo 6’ di gioco i suoi non avevano commesso neppure un fallo, un piccolo record. Hanno piazzato il colpo ester-no in gara-1, invece, altri due allenatori

regionali: l’udinese Franco Ciani, con Agrigento, ha vinto il derby sui generis con il concittadino Alberto Martelossi, tecnico di Mantova, mentre il triestino Matteo Boniciolli, con Bologna, ha vinto ad Agropoli 67-72. Gara-2 sulla carta più agevole in serie B, invece, domani sera (giovedì) alle 20 a Padova per l’Apu (nella foto, Poltroneri a canestro) di Lino Lardo, che ha fatto propria la partita d’esordio al Benedetti e conta di centra-re il bis per accedere alla semifinale. In forse Di Giuliomaria, dimesso dall’ospe-dale dopo la contusione subita finendo domenica su una protezione sotto un canestro, mentre potrebbe ritornare in cabina di regia l’argentino Porta. Partita sulla carta non proibitiva per i bian-coneri, mentalmente concentratissimi sull’obiettivo A2. E anche in B femminile si parla friulano, con Vicenzotti & C. a far propria gara-1 con Frascati nei play off promozione che prevedono gare di andata e ritorno. Un +14 che fa viaggiare

tranquilla, anche se non troppo, la Ba-sket School guidata da Waldi Medeot alla volta della cittadina laziale, dove sabato alle 18 è attesa da un’avversaria ancora non tagliata fuori. D’altra parte il cammino delle udinesi nella regular season ha dimostrato la loro capacità, anche psicologica, di reggere ogni urto. In C Gold, i tarcentini di Alberto Andriola hanno perso il primato proprio all’ultima partita, perdipiù casalinga, contro la diretta avversaria S.Vendemiano, con abbinamenti play off dunque cambiati all’ultimo respiro: i veneti incontreran-no l’ottava Guerriero Padova, mentre i friulani i triestini dello Jadran in un sug-gestivo quanto prevedibilmente acceso derby regionale, quello che impegnerà pure l’una contro l’altra armate Corno e Ardita Gorizia. Torna malinconicamen-te in C Silver, invece, Spilimbergo, che finisce ultima assoluta dopo un buon momento intermedio che aveva lasciato credere nella sua resurrezione.

Nelle serie nazionali molte formazioni regionali affrontano i play off,a testimonianza di un movimento in crescita. Sapore di derbies in C Gold.

TEMPO DI ARIARAREFATTA

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BASKET

TEMPO DI ARIARAREFATTA

Passerella di campioni ex “zanoniani” di ieri e di oggi sabato prossimo 7 mag-gio, con inizio alle 9, nell’Auditorium

Zanon, nell’ambito degli eventi organizzati a celebrazione del 150° anniversario di fondazione dello storico Istituto udinese. Una vetrina, ravvivata da slides e dvd e dalle esibizioni ginniche e di danza degli attuali allievi ed allieve coordinati dalla professoressa Sandra Fregonese, che dopo l’apertura del Dirigente scolastico Antonio Colussi e del presidente di Zanonamico (associazione di ex studenti), Flavio Pres-sacco, si aprirà con l’ampia rappresentan-za del basket. Sul palco saliranno infatti ex giocatori come Otello Savio e Stefania Zanussi (nella foto) e pezzi di storia della pallacanestro cittadina come Guido Pader-ni, Sergio Maschio, Giancarlo di Brazzà e Gianni Pasqualini, oltre allo stesso Pres-sacco e al preparatore atletico Giacomo Braida, oggi all’Apu e già alla Snaidero, a

Verona e alla nazionale macedone. Con loro pure le squadre vincitrici di alcuni tornei “Burei”, che negli anni ’60 e ’70 pre-cedettero l’attuale “Cernich”. Ampio spazio anche agli altri sport, dal calcio (con la partecipazione pure di Gianfranco Cinello e di alcuni giocatori che vinsero il torneo studentesco nel 2000) ad altri come il tiro a volo, con Eddi Cainero, (padre della campionessa Chiara e fratello di Enzo), la pesistica, con Ernesto Zanetti, che fu ct alle Olimpiadi di Barcellona ’92, e il tiro a segno, con la pluricampionessa italiana ed europea, Silvia Malagnini. E ancora il tennistavolo, con Sergio Durazzano, più volte campione italiano negli anni ’60, il karate, con Michele Roiatti, il tennis, con Bruno Donatis, e la ginnastica, con Paola Porcini. Con loro molti altri atleti e atlete che negli ultimi anni hanno conferito lustro all’Istituto Zanon con le loro prestazioni. A condurre la manifestazione saranno Maurizio Ivancich e Edi Fabris.

L’EVENTO

Dopo aver dominato il girone Pituello con un ruolino di 15 vittorie su 18 incontri, la 3S Cordenons si è confermata con sicurezza ed autorità nella

poule promozione della serie D raggiun-gendo la promozione in C Silver con ben tre giornate di anticipo sulla fine del torneo. E il suo tecnico Domenico Fantin ci rivelato i “segreti” della brillante affermazione: “E’ stata davvero una piccola grande impresa – Fantin non nasconde la propria soddi-sfazione – ,nonostante la classifica e le tante vittorie possano indurre a credere in una cavalcata trionfale. Tutta la nostra stagione è stata in realtà un continuo far fronte a situazioni di emergenza, con diversi giocatori chiave bersagliati da infortuni talvolta anche di grave entità. Alla luce di questo credo che la differenza l’abbia fatta la grande determinazione di tutti i ragazzi a superare le difficoltà e lo spirito di gruppo che ci ha permesso di allenarci sempre con voglia e continuità per poi presentarci sempre al massimo della motivazione gara dopo gara.” In questo gruppo solido e coeso quali sono i giocatori che ne costituiscono la spina dorsale? “Matteo Cipolla in regia, Massimiliano Celotto con i suoi tanti punti nelle mani e Luca Marella che nonostan-te l’infortunio che l’ha tenuto lontano dal campo per 10 gare ci ha garantito peso e rimbalzi - considera il tecnico - . Loro hanno costituito l’ossatura per qualità tecniche ed esperienza e hanno permesso a tutti gli altri compagni di dare il meglio e contribuire insieme al successo della squadra.” Qual è stato il livello del campionato quest’anno e quali le compagini più difficili da superare? “In tutta franchezza debbo dire che rispet-to allo scorso anno nella prima fase ho notato un arretramento del livello tecnico

generale mentre nella poule promozione ho ritrovato gare all’altezza di quanto visto in passato. Quanto alle altre, non ho dubbi ad indicare in Aviano e Casarsa gli avversari più tosti nella regular season, mentre nella fase finale Cormons e Goriziana si sono rivelati i competitors più attrezzati.” Per concludere abbiamo chiesto a Fantin le sue prospettive professionali per la pros-sima stagione e quale ruolo potrà recitare Cordenons nella prossima serie C Silver: ”A breve valuterò con la società i progetti per la prossima annata. Per quanto mi riguarda la disponibilità a guidare Cordenons anche nella categoria superiore c’è tutta. Sono molto legato all’ambiente, che conosco bene per averci giocato e aver già guidato la squadra come allenatore alla promozione nel 2002 dall’allora C2 alla C1. Detto questo è chiaro che per ben figurare anche nella categoria superiore il roster avrà bisogno di alcuni ritocchi, in particolare giocatori di qualità in grado di affiancare Celotto in cabina regia e Marella sotto i tabelloni e più in generale per garantire le necessarie rotazioni. La palla è ora nelle mani della società".

Giuseppe Passoni

LA FORMAZIONE CORDENONESE CHE FANTIN HA CONDOTTO IN C SILVER

SERIE D

IMPRESA CORDENONSORA TOCCA ALLA SOCIETà

VETRINA DI CAMPIONI PER I 150 DELLO ZANON

Molti infortuni, ma grande determinazione nel voler

centrare l'obiettivo da parte della squadra

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CALCIOUDINESE

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SERIE C FEMMINILEPORDENONE Vs VIRTUS ECOEDILMONT 3-0

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UDINESECALCIO

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VOLLEY

SERIE C FEMMINILEPORDENONE Vs VIRTUS ECOEDILMONT 3-0

FOTO Andrea Moratto

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VOLLEY

Manca ormai solo una giornata al termine del cam-pionato di B1 per la Pav Udine. Un

campionato sotto tono rispet-to alle aspettative della prima squadra sponsorizzata Atomat che recentemente ha esonerato il tecnico Marco Relato con un comunicato del 21 aprile dove si legge di “comportamenti non conformi alla delicatezza del ruolo e improntati talora a man-canza di rispetto nei confronti delle atlete”. Due giorni dopo la squadra è sembrata diversa anche se non è riuscita ad im-porsi su Bergamo, nonostante un ottimo avvio. Il presidente Marcello Gianardi ci racconta il momento attuale tracciando un bilancio della stagione ormai in conclusione e la politica della società con un occhio a tutti i campionati: “La nostra società nacque quasi sessant’anni fa in ottica maschile, privilegiando in seguito anche l’ambito fem-minile al momento del distacco del Vbu. Da allora l’attenzione e l’impegno sono stati dedicati al mondo delle atlete anche perché

reperire maschietti appassionati di pallavolo a Udine non è tanto facile. Vantiamo la presenza nei campionati nazionali di C, B2 e B1 a partire dalla fine degli anni ’80-inizio anni ’90, con qualche salto. Da quattordici anni sono presidente e negli ultimi dodici abbiamo sempre vissuto l’espe-rienza di B2 e B1 cercando di promuovere la pallavolo in città anche sulla base di accordi e collaborazioni con altre società, come ad esempio il Dlf ". Il no-

PRIMO PIANO

POTEVA ANDARE MEGLIOPavUdinealuciedombreinB1maottimismonascedallerisultanzedelsettoregiovanile

stro orgoglio è quello di essere fra le società più antiche d’Italia, sottolinea Gianardi: " Siamo nati nel 1958 e vorremmo arrivare a festeggiare il nostro sessan-tesimo anniversario onorando la categoria in cui ci troviamo. Ritengo infatti che la B1 sia la categoria più consona ai nostri mezzi e alle nostre ambizioni. La A rappresenta sicuramente un sogno ma non saremmo attrez-zati per disputarla". Oltre alla prima squadra, aggiunge il pre-

sidente, la Pav Udine partecipa, nell’ambito del progetto Horizon Volley, ai campionati femminili Un-der 16, 13, 12, Minivolley e, come CodroiPavine, a serie D e Under 16: "Il nostro vivaio comprende un centinaio di giovani atlete, a partire dal minivolley, impegnate ad affrontare tutti i campionati provinciali e la serie D regionale. Per potenziare questi numeri la politica di collaborazione con al-tre realtà è necessaria. E’ stata vincente anche in passato con le esperienze di Udinvolley e di Friulvolley di San Giorgio di No-garo. Il progetto Horizon con Co-droipo nasce come esperienza spontanea e casuale dal basso: ragazze di quattordici, quindici e sedici anni che si sono trova-te bene insieme a lottare per la conquista di titoli regionali e, per qualcuna, a far parte della rosa della prima squadra. Per una giovanissima, confrontarsi con la realtà della massima ca-tegoria, è un’ottima palestra di esperienza per crescere. A volte può intimidire il confronto con una diversa capacità di palla o di ritmo. E chiaramente per giocare a certi livelli è necessaria una

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VOLLEY

FOCUS

struttura fisica idonea". GIOVANI INNESTI "Quest’anno, a causa dei molti infortuni, abbiamo do-vuto ricorrere molto all’innesto del settore giovanile e le ragazze si sono fatte trovare pronte - continua gianradi - . Per noi ciò rappresenta un motivo di sod-disfazione e una spinta motiva-zionale a proseguire migliorando ancora la struttura organizzativa e tecnica. L’osmosi è una risorsa, va sfruttata al massimo perché non è sempre facile saper man-tenere la sintonia giusta uscendo dal proprio contesto locale”. Non è positivo invece il suo bilancio sul campionato disputato in B1: “Ad una partita dalla fine non siamo per nulla soddisfatti: il girone non era competitivo mentre la rosa lo era. Purtroppo siamo incappa-ti in una serie di problemi fisici che hanno decimato la squadra, costringendola a lavorare in nu-mero ridotto. Inoltre abbiamo vissuto una non perfetta sintonia fra allenatore e squadra che ci ha portato, tardivamente, all’eso-nero del tecnico". RISOLUZIONE NECESSARIA "Si è trattato di una risoluzione necessaria che avrebbe potuto giungere anche prima. Dall’inizio del campionato non ci siamo mai schiodati da quel nono posto, non si è visto alcun progresso o stimolo par-ticolare. Tutto ciò non ha soddi-sfatto lo sponsor e i dirigenti che hanno dovuto prendere atto che dalle discrepanze fra il tecnico e la squadra non poteva crescere niente. Quando abbiamo visto che la gestione dello spogliatoio era diventata problematica ab-biamo agito. Adesso ho notato meno tensione e più serenità". Due sabati fa, contro Bergamo, è arrivata una sconfitta, ma ci siamo divertiti, assicura il pre-sodente: " Spero che non ci sia più bisogno di ricorrere a chia-marmi in palestra durante gli allenamenti per problemi vari e che si giochi una buona pallavolo. Ci aspettiamo una squadra che giochi, combatta e si diverta!”. L'ATLETA La mantovana Anna-lisa Sogni, classe '87, alla quarta stagione a Udine, dà il suo con-tributo di giocatrice esperta per

analizzare la stagione: “Ho scelto di rimanere a Udine perché qui mi sento a casa. Siamo partite molto cariche a inizio campiona-to perché la squadra era stata costruita bene per puntare a una posizione di classifica im-portante, decisamente migliore rispetto alla nostra attuale. La società ha fatto molti sforzi con le valide riconferme di Velenik e Graberi e l’innesto di Perin, una giocatrice molto forte che mi sono trovata molte volte contro come avversaria. Inoltre abbiamo avuto la fortuna di giocare con Tonon, reduce dalla promozione con Porcia lo scorso anno. Ottimi acquisti, quindi e grandi erano le aspettative. Purtroppo l’infor-tunio di Peretto, fuori per lungo tempo, e di Velenik hanno fatto saltare gli equilibri. Quando gio-chi senza l’opposto diventa tutto più difficile". RIPRESA "Adesso ci stiamo riprendendo e vogliamo fare più punti possibile per sca-lare qualche posto in classifica. Sabato prossimo concludiamo il campionato a Verona e abbiamo sete di rivincita perché all’andata abbiamo perso. Siamo un grup-po coeso, ci basta guardarci in faccia per capirci. Ma il morale si alza o si abbassa a seconda delle situazioni. Comunque nella recente partita persa contro Bergamo, abbiamo dimostrato di saper giocare a certi livelli an-

La rosa allestita era competitiva e il campionato non troppo, speravamo

andasse meglio

che se la partita si fa difficile. Spesso il nostro pubblico va invece scaldato: quando stiamo giocando bene ci accompagna alla vittoria e costituisce la nostra arma in più ma siamo noi a doverlo trascinare, è un po’ un diesel. Se siamo in van-taggio comunque si fa sentire. Conoscevo il Benedetti da av-versaria: ricordo che giocarci non era semplice in quanto è una palestra piuttosto bassa con delle luci particolari. Oggi è la mia casa, il fondo è buono e mi trovo molto bene. Ormai la conosco come le mie tasche!”. Anche Annalisa esprime il suo

parere sull’utilizzo di giovani forze attinte dal settore giova-nile: “Gli infortuni ci hanno molto limitato, è ovvio che avremmo preferito non doverli subire. Però il loro inserimento è utile anche in allenamento, per poter giocare sei contro sei. All’inizio per loro può essere difficile, devono adattarsi a ritmi e ve-locità più alti e spesso la timi-dezza può apparire un freno per esprimersi pienamente. Ci sono passata anch'io e lo ricor-do molto bene. Ma l’esperienza che si fa a contatto con realtà maggiori è eccezionale”.

Biancamaria Gonano

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SPORT VARI

La Miossport di Cer-vignano ha compiuto trent ’anni qualche mese fa (anno di co-stituzione il 1985) ma

nel centro della Bassa la pesi-stica affonda le sue radici mol-to tempo prima, in quel 1965 in cui Otello Girardi affittò un piccolo locale nel vicolo delle Semine, adibendolo a sede degli allenamenti, con attrezzi spor-tivi costruiti artigianalmente. E a lui affidarono le loro forze anche Franco Forlin e quell’Er-nesto Zanetti, presidente dal 2010 , che portò al palmarès societario i primi significativi titoli italiani, quello Allievi nel 1968 e quelli Juniores nel ’69 e nel ’70, diventando in seguito responsabile tecnico azzurro. Ed è proprio lui a raccontare i vari step della storia della pe-sistica cervignanese, che nell’85 assunse il nome di Miossport, dal greco “mios”, muscolo: “Il mio approccio con la specialità che

avrebbe contrassegnato il cor-so della mia vita nacque quasi per caso dopo un infortunio ad un ginocchio procuratomi durante un gioco fra ragazzi e per recuperare dal quale mi vennero consigliati i pesi per sviluppare la massa muscola-re ridottasi dopo l’incidente. Misi poi in pratica determinati metodi, abbinati ad una dieta equilibrata, nel calcio a Cer-vignano, forte pure del fatto che mi ero diplomato a pieni voti alla Scuola nazionale dello sport: fu anche grazie a questo che la squadra vinse per tre anni consecutivi il campionato, salendo in Interregionale”. Poi la pesistica ad alti livelli: “Nei primi anni ’90 divenni direttore tecnico della nazionale di Pesi-stica e curavo la preparazione della squadra per le Olimpiadi di Barcellona ’92, quando ebbi modo di collaborare anche con Julio Velasco nel “dream team” di pallavolo. A quelle Olimpia-

di EDI FABRIs

CERVIGNANO, CINQUANT’ANNI CON IL BILANCERE

di ero riuscito a far qualificare tre atleti di pesistica, Giovanni Scarantino, Norberto Oberbur-ger e Vanni Lauzana, friulano di S.Marco di Mereto di Tomba”. Una fama acquisita, quella di Zanetti, che lui giustifica così: “Credo che il mio bagaglio di esperienza di sia formato prin-cipalmente grazie a tre eventi:

il primo alla fortuna di essere riuscito ad entrare nella Scuola nazionale dello sport del Coni, il secondo, nel 1980, la partecipa-

Mi ritengo fortunato per un lavoro che avrei

fatto anche gratiss

Il presidente della Miossport, Ernesto Zanetti, traccia gli step del prestigioso club della Bassa

zione a un corso internazionale a Sofia, quando la Bulgaria, in questo campo, era considerata un fenomeno a livello mondiale. Infine, più o meno in quel pe-riodo, riuscii ad abbonarmi ad un mensile scientifico sovietico di tecnica sportiva che mi fu di grande aiuto formativo”. I suoi rapporti con la Federazione di pesistica, poi, testimonia Zanet-ti, furono ottimali: “Mi ritengo una persona fortunata, per aver fatto un lavoro che mi piaceva e che avrei fatto anche gratis. E la Federazione fu sempre ben lieta di utilizzarmi”. Tornando alla Miossport, molti sono i nomi di atleti e atlete lanciati dal club cervignanese e a testimoniarlo sono gli infiniti titoli nazionali e internazionali ottenuti nel tem-po, dallo stesso Zanetti a Catia Iacuzzo, da Giada Dijust a Va-lentina Mian e molti altri. Una storia che continua e che ha in Ernesto Zanetti da cinquant’anni un infaticabile protagonista.

Ernesto Zanetti(primo a destra)

alle Olimpiadidi Barcellona '92

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SPORT VARI

“Si dice che per iniziare a praticare judo non sia mai troppo presto, come trop-po tardi per riporre il judogi in soffitta..... Cristiana Pallavicino, judoka della catego-ria Veterani, cintura quarto dan, apparte-nente allo Yama Arashi di Udine, è lo spec-chio della verità alla luce del suo percorso in una disciplina sportiva dove effettivamente la carta d'identità non è molto importante. Romana di nascita, classe 1951, a due anni si trasferisce a San Paolo del Brasile con la famiglia, dove il judo qualche anno più tardi inizierà a fare parte della sua vita. Durante gli studi universitari nella città Paulista una sua amica faceva il "filo" ad un insegnante di judo e la convince ad iscri-versi in palestra. Alla sua amica le cose non andarono bene, mentre per Cristiana tro-vò in questo sport degli stimoli importanti. Gli inizi non futrono per la verità molto facili, dal momento che all'epoca in Brasi-le le donne nel judo erano cosa rara e il trattamento che veniva loro riservato era pari a quello dei maschi. La determinazione e il desiderio di apprendere e crescere le consentirono di crescere, maturare e so-pratutto seguire una strada spesso tor-tuosa ma densa di soddisfazioni e rivincite. Venezuela, Giappone, Canada e di nuovo in Brasile furono solo alcune tappe della sua vita che l'hanno portata a seguire il ma-rito, che da tecnico Alitalia spesso veniva trasferito nei posti più impensabili. Natu-ralmente dentro i bagagli i suoi judogi la seguivano ovunque, come naturale che sia. Nel 2009 rientrò in Italia e si stabi-

lì a Medeuzza. Nel frattempo riprese il contatto con il tatami e nel 2010 di-venne atleta dello Yama Arashi di Udine. Tra i suoi successi nel World masters judo championship nel 2001 un oro a squadre a Scottsdale (USA), nel 2002 oro in Irlanda, 2003 oro individuale a Tokyo, primo posto nel 2005 in Canada e bronzo nella categoria open. Nel 2006 sempre al vertice in Fran-cia, l'anno successivi in Brasile e nel 2008 in Belgio. Titolo mondiale Ijf nel 2009 e 2012 mentre nel 2010 2013 e 2014 piazza d'onore. Negli Europei, oro invece dal 2007 al 2011, con un argento nel 2012 e oro nel 2013, mentre nelle ultime due edizioni un secondo posto. “Più che bacheca a casa ho allestito una parete, dov'è appesa una bandiera italia-na con cucite le medaglie conquistate in questi anni di attività - scherza Cristiana -. Il judo è la mia vita, mi ha permesso di co-noscere persone meravigliose, ho maturato esperienze indimenticabili e ho realizzato molti sogni". E poi sulla sua condizione di donna nello sport: “Certamente era diffi-

La mia determinazione mi ha permesso di uscire dalle situazioni più difficili

cile specie per una donna che approcciava un mondo dove, come in Brasile, era considera-ta una sorta di corpo estraneo. Comunque la mia determinazio-ne e lo spirito tenace mi hanno permesso di uscirne vincitrice anche nelle situazioni più diffi-cili. Tra gli episodi, ad Osaka, in Giappone, quando nel corso di una seduta di allenamento no-tavo che i judoka più giovani mi evitavano quando mi avvicinavo. Scoprii che il loro orgoglio non avrebbe mai perdonato loro di essere battuti da una donna”. Persone della sua vita: “Certa-mente la mia cara amica An-gela Tassi di Parma, compagna di tatami e persona con cui ho condiviso momenti meravigliosi. Il judo mi è sempre piaciuto per la dinamicità, la lealtà, il rispetto e il fatto che lì tutti sono uguali, non esistono distinzioni sul tatami e soprattutto in questo sport ovunque ci si trovi la porta della palestra è sempre aperta a tutti. i giapponesi sono al proposito un esempio, per lo spirito che hanno dentro, la capacità di riuscire ad interpretare i momenti più com-plessi e portare l'avversario dove possono colpire in maniera quasi chirurgica.

Gianfranco Borghesu

Cristiana Pallavicino ha un ampio bagaglio di esperienze a livello internazionale

CHE VETERANA!JUDO

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Ancora un weekend intenso per gli at-leti della Polisportiva Villanova Judo Libertas che si sono esibiti nella fase finale del Campionato Italiano Junio-res col settimo posto di David Cacitti. Domenica 24 Aprile la Polisportiva Villanova ha partecipato al 18° Int. Judo CREATIV Tournament 2016 di Graz (Austria) dove Jasmine Dene ha conquistato la medaglia d’oro con 2 vittorie e 1 sconfitta. Buona la prova di Kenny Bedel, che dopo 5 incontri in Austria conqui-sta una meritatissima medaglia di bronzo, confermando la posizione ottenuta ai campionati Italiani, dopo aver partecipato alle due prove di coppa Europa, Follonica e Teplice (Rep.Ceca), dove si era confrontato con i migliori pari età d’Europa.

ARTI MARZIALI

CANOA: IN ARRIVO IL BURIDA BEACH

■ Progetto definitivo della Scuola Nazionale di Canoa Libertas “Barba-ra Nadalin” sulle rive del Lago della Burida messo a punto ieri mattina da Mauro Baron e Ivo Neri. Con l’annessione dell’adiacente spazio cosiddetto della “Ex Remiera”, cui manca solo la sistemazione formale con il comune di Porcia, il complesso comprenderà anche un bar, ulteriori spogliatoi, uffici e un deposito canoe, nonché palestra ed attrezzature: sono state poste le basi per la fu-tura “Burida Beach”. La Scuola Nazionale di Canoa, a cura di Mauro Baron Direttore Tecnico della squadra nazionale di Canoa alle prossime olimpiadi, nasce a luglio dell’anno scorso, con l’inaugurazione e la collocazione di un prefabbricato in legno da adibire a spogliatoio e deposito imbarcazioni. Dopo neanche un anno di attività, grazie alla collaborazione con l’Isti-tuto Vendramini, di lunga data, e a quella nuova con il Liceo Leopardi-Majorana, sono già passati in canoa nel solo mese di aprile, e continue-ranno per tutto maggio, circa 400 ragazzi. Dalla chiusura delle scuole

ORO PER DENE BRONZO PER BEDEL A GRAZ

fino a fine luglio, date le prenotazioni già in essere, si calcola che saranno oltre un migliaio i giovani che prove-ranno la canoa per la prima volta. Il successo del progetto ha porta-

to ad aumentare il personale, fare nuovi acquisti di materiali, ampliare il parco canoe, affinché questi nume-ri, già da capogiro, possano essere anche raddoppiati.

Il Lago è facilmente raggiungibile e offre l’opportunità a tutti di ap-procciare questo sport in mezzo alla natura nel modo più semplice possibile. La stessa scuola fornisce tutta l’attrezzatura necessaria, dalla canoa, alla pagaia, al salvagente, al fine consentire a chiunque di impa-rare a muoversi in autonomia già dopo una sola lezione. Gli istruttori, estremamente quali-ficati, sono disponibili in loco tutti i giorni della settimana dalle 15.00 alle 18.00 per svelare i segreti della canoa che attualmente sono appan-naggio dei soli agonisti. A breve partirà il progetto “Para-canoa” dedicato alle persone con problemi di deambulazione, ma in-tanto c’è già stato l’incontro con l’ANDOS per iniziare con “Donne in Rosa” che prevede di coinvolgere donne operate al seno. C’è sempre un buon motivo per imparare ad andare in canoa e la Scuola Nazionale di Canoa Liber-tas nasce per eliminare qualsiasi ostacolo e favorire in ogni modo chi voglia iniziare a praticare questo sport meraviglioso.

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■ Non ha avuto letteralmente rivali Ivo Neri che ha confermato per altri 4 anni il proprio incarico come presidente provinciale Libertas, il 28 aprile durante l’assemblea straordinaria della Libertas provinciale, dove erano presenti il consigliere della Libertas Nazionale Edoardo Muzzin, il presidente regionale Libertas Ber-nardino Ceccarelli ed una nutrita delegazione di rappresentanti delle società affiliate.Sono già passati 16 anni da quando Neri è stato eletto presidente per la prima volta, ed il suo entusiasmo non è soltanto vivo quanto il primo

giorno, è invece accresciuto arricchendosi di esperienza e sicurezza.Lo dimostrano i numeri, le associazioni affiliate Libertas sono passate da 52 a 78 con altre 4 in arrivo e gli iscritti a settembre sfioreranno i 10.000, ma anche i numerosi gli ambiziosi pro-getti portati a termine dalla Libertas Provinciale.Un esempio è la “Scuola Nazionale Libertas di Canoa Barbara Nadalin”, inaugurata a luglio 2015, che solo in questo mese di aprile ha portato 400 ragazzi delle scuole a misurarsi con la canoa presso il lago Burida, ed entro luglio conta già un totale di oltre un migliaio di iscrizioni.

Un altro successo è stata la Libertas Servizi del FVG, il progetto del Centro regionale Libertas nato a fine 2014 per fornire gratuitamente as-sistenza in campo psicologico, fiscale, giuridico, medico sanitario e riguardanti la sicurezza alle associazioni aderenti.E centinaia di tecnici formati, convegni su fisca-lità, assicurazioni, contabilità RCT, grandi eventi come i campionati Nazionali Libertas di sci e di arti marziali (judo e Yosiekan Budo), nonché le LIBERTIADI con la presenza di circa 4000 tra atleti e tecnici.

A PORDENONE IVO NERI CONFERMATO ALLA PRESIDENZA

■ Anche ai campionati regionali UISP a San Giorgio di Nogaro le agoniste dello Skating Club Por-denone Elisa Marcolin e Alice Perazzetta han fatto man bassa di medaglie. Elisa ha confermato le sue doti di obbligatorista doc salendo sul secondo gradino del podio nella categoria Profetional jeunesse, riuscendo a conquistare anche qui la qualificazione ai cam-pionati italiani a Calderara di Reno, mentre nel libero ha conquistato il terzo posto.Anche Alice si è fatta onore con una buona prestazione che le ha permesso di salire sul podio con-quistando la medaglia di bronzo nella categoria Profetional Ca-detti. Intanto in quel di Latisana terminavano le gare del 10° Tro-feo Memorial Daniela Todisco, dove

fra 260 atleti divisi in 42 Gruppi , il Quartetto Caleidos della società pordenonese ha ottenuto un ot-timo 5° posto fra i promozionali .*********È valsa la pena della trasferta in terra romagnola per la piccola ma agguerrita delegazione di giovanis-simi ed esordienti del Pattinaggio Libertas Porcia che ha partecipato al Grand Prix giovani di Pattinaggio Corsa 2016 di Imola.Veloci proprio come piloti di for-mula uno, i giovani purliliesi si sono fatti onore fra quasi 200 atleti provenienti da tutta Italia.Ester Rebellato l’eroina del giorno, che dopo essere anche caduta rie-sce a guadagnare il secondo posto nella categoria giovanissimi 1 F.Sale sul podio anche Aurora Sisani (cat esordienti 1f) che ottiene un

ottimo terzo posto. Premiati anche Giulio Sartori, quarto fra i giovanis-simi 2 M, Nicola Morelli, quinto nella categoria esordienti 1 M, e Giorgia Fasan sesto posto nella categoria esordienti 1 F.Ben piazzati anche Alessandro Pusiol, settimo nella categoria esordienti 1 M, Alexia Piva e Tom-maso Lombardi che raggiungo-

no entrambi il nono posto fra gli esordienti 2 femminile e maschile, e Mattia Moras, dodicesimo nella categoria giovanissimi 2 M.I giovani alfieri della Libertas Por-cia hanno permesso alla squadra di classificarsi quinta fra ben 39 so-cietà presenti. Un risultato ancora più significativo poiché guadagnato grazie proprio agli atleti più giovani.

DOPPIO COLPOPER LO SKATING CLUB PORDENONE

PATTINAGGIO

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TREMILAITINERARI MTBwww.natisoneinbici. it

IN SCIA AL GIRO D’ITALIA, 3a PARTE:PASSO SAN MARTINO

Iorridori della 13a tappa del Giro d’Italia, la Palmanova–Cividale, dopo aver raggiunto il primo Gran Premio della Montagna a Montemaggiore, si dirigeranno

verso Drenchia, dove c’è il secondo G.P.M. Nel raggiungere questo se-condo traguardo passeranno anche per Passo San Martino che ci offre la possibilità di un’interessantissima escursione in mountain–bike.Partiamo dalla vecchia stazione di Cividale e, per evitare la statale, pas-siamo per la cava di Vernasso per

raggiungere Azzida. Da qui abbiamo giocoforza 4,4 km di provinciale di fondovalle, ma non ci sono alter-native. Una volta raggiunto Cedron però la musica cambia: un paio di chilometri di salita su asfalto con una pendenza media del 10% per scaldarci bene e poi una veloce pista forestale che alternando dolci salite a qualche tratto di discesa si snoda tra bellissi-mi boschi fino al Passo San Martino.Qualche minuto di sosta per ammira-re lo stupendo panorama che spazia dal Matajur al Carso e poi inizia il

gioco vero: un po’ di pista forestale e poi uno spettacolare sentiero che corre, tra ruderi e chiesette, lungo il crinale della montagna. Tratti guidati, ripide salite e discese su roccette (alcune da fare a piedi spingendo la bici), veloci pezzi slalomando tra gli alberi per poi finire con una discesa mozzafiato lungo i prati del Kuk che sbucano sopra Clastra ci regalano una buona dose di adrenalina e una soddisfazione immensa.Arrivati alla strada asfaltata è come scendere da una giostra: lo si fa a

malincuore, anche se un’ultima di-scesa sul filo dei 50 km/h fa rivivere ancora per un po’ le emozioni provate poco prima.Il rientro a Cividale avviene lungo la provinciale però, una volta giunti a Purgessimo, ci concediamo un ultimo tratto di sterrato lungo il Natisone e il Parco della Lesa.Indubbiamente questo non è un giro per chiunque, in quanto richiede al-lenamento, tecnica e padronanza del mezzo, ma il divertimento è as-sicurato!

a cura di sTEFANO OssO e GIAN LuCA TOsORATTI

DAL SATELLITETutto il percorso è coperto dalla cartina Tabacco 1:25.000 041–Cividale e Valli del Natisone. Il giro è descritto dettagliatamente su www.natisoneinbici.it/?p=3302 con possibilità di scaricare la traccia per il GPS in formato .gpx e di visualizzarla su Bikemap.net

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ITINERARI MTBTREMILA

IN SCIA AL GIRO D’ITALIA, 3a PARTE:PASSO SAN MARTINO

InFO uTILIIl percorso è lungo 39 km di cui 10 su sterrato e 5 su single–track per

un dislivello totale di circa 900 metri. E’ richiesto allenamento e tecnica di guida fuoristrada, oltre che alla bici in perfette condizioni.

Da Cedron a Clastra, quindi lungo i 15 km del tratto più impegnativo, non ci sono né punti di appoggio né sorgenti per cui è necessario avere scorta d’acqua e attrezzi in caso di forature o altri inconvenienti meccanici.

Lo si può percorrere durante tutto l’anno facendo attenzione ai periodi piovosi in quanto il tratto lungo il sentiero può essere parecchio scivoloso. Data la relativamente bassa quota è difficile trovare neve durante l’inverno e in ogni caso la salita al passo è lungo una facile pista forestale che non ha particolari pendenze.

IL PERCORSOSi parte dalla vecchia stazione di Civi-dale e, attraversando Zuccola, Gusper-go e la cava di Vernasso, si arriva a San Pietro e poi ad Azzida dove si segue la provinciale per Savogna fino a Cedron.Passato il ponte sull’Alberone la strada sale decisa verso Brizza di Sopra dove si prende la lunga fore-stale (oltre 5 km) che arriva sotto il Passo San Martino. Questo tratto è caratterizzato da diversi saliscendi per cui è più faticoso di quanto si possa immaginare. Dal passo si prende la forestale sulla destra che più oltre continua nel sentiero CAI con il se-gnavia 671 che segue la dorsale dei monti nad Dolino, Gric, Sant’Egidio e San Bartolomeo. Questo lungo pezzo,

di oltre 5 km, è il più tecnico perché il sentiero in parecchi punti è molto ripido (sia in salita che in discesa) con alcuni passaggi scoscesi tra le rocce. Man mano che si perde quota i tratti pedalabili diventano sempre più lunghi e frequenti e, oltrepassato il recinto della cava, si scende a ruo-ta libera seguendo l’evidente traccia lungo i prati del Kuk. un ultimo pezzo di forestale e si arriva a Clastra. Da qui si scende a Scrutto e quindi si proce-de verso Cividale. Prima di ponte San Quirino si svolta a sinistra e, raggiunto Purgessimo, si prende un panoramico sterrato che costeggia la forra del natisone fino a Borgo di Ponte, alle porte di Cividale.IL NATISONE

CuRIOSITàPoco dopo Azzida, prima di arrivare a Lula, sua sinistra c’è una radura e sotto la parete rocciosa un monumento sul quale si legge: «Qui attendò il più bel Battagl. del Mondo – 151 Fanteria – 8º Battaglione – Brigata Sassari» posto il 3 aprile 1987 dai Sardi del Friuli Venezia Giulia in onore agli «Intrepidi della Brigata Sassari» che dal 14 al 25 agosto 1917 qui si sostò, provenendo dall’altopiano di Asiago, prima di trasferirsi a Canale d’Isonzo.

MONUMENTO BRIGATA SASSARI

VERSO SAN MARTINO

CHIESA DI SANTA LUCIA

CHIESA SAN EGIDIO

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