n° 03 TremilaSport 17 02 2016

50
PAGG 22-23 TUTTO LO SPORT DEL FRIULI VENEZIA GIULIA A 360 GRADI magazine www.tremilasport.com A TESTA BASSA UDINESE basket AUT AUT DI GIAMPAOLO POZZO A COLANTUONO: 5 PUNTI NELLEPROSSIME 3 PARTITE O SALTA LA PANCHINA spilimbergo ha il suo principe volley la fucina sangiorgina eccellenza paciulli, la mia rivincita pagG 8-9 pagG 38-39 pag 33 03|16 17|02|2016

description

Serie A – Udinese a testa bassa. Aut aut per Colantuono; Lega Pro – Pederzoli, il cecchino del Pordenone; Eccellenza – Paciulli, ecco la mia rivincita; Promozione – Muzzin: “Finalmente il vero Brian”; Prima categoria – Il Lavarian del modello “playmeter”; Giovanili – Memorial Cattaruzzi, la festa dei baby pedatores; Volley – Sangiorgina, fucina di giovani talenti; Basket – Spilimbergo ha il suo Principe; Le Belle di Tremila Sport Melissa Martinez, sangre caliente; Itinerari – Tra Cividale e Orzano, al galoppo per la brughiera.

Transcript of n° 03 TremilaSport 17 02 2016

Page 1: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

PAGG 22-23

T U T T O L O S P O R T D E L F R I U L I V E N E Z I A G I U L I A A 3 6 0 G R A D I

magazine

w w w. t r e m i l a s p o r t . c o m

a testa bassaUDINese

basket

aut aut di giampaolo pozzo a colantuono:5 punti nelleprossime 3 partite o salta la panchina

spilimbergo ha il suoprincipe

volley

la fucinasangiorgina

eccellenza

paciulli, la mia rivincita

pagG 8-9 pagG 38-39

pag 33

03|1617 | 0 2 | 2 0 16

Page 2: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

PISCINEdi FELETTO

c Ta

vagna

cco N

uoto

Srl S

sd V

ia B

olzano

sn

330

10 Tava

gna

cco U

d

Via Bolzano Tavagnacco Ud tel 0432.643012www.piscinedifeletto.it

Page 3: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

tremilasport+ | 17 02 2016 | 03

03|1617 | 0 2 | 2 0 1 6SOMMARIO

CALC

IO

22-23 UDINESE

6-7 LEGAPRO

8-9 ECCELLENZA

10-12 PROMOZIONE

13 PRIMACATEGORIA

14 SECONDACATEGORIA

15 TERZACATEGORIA

16-19 GIOVANILI

20 CALCIOA5

21 FEMMINILE

32-33 BASKET

34-41 VOLLEY

42-44 ALTRISPORT

8

RUBRICHE24-25 SIDICEVA...

27-30 LEBELLEDITREMILASPORT

26 NONSOLOSPORT

46-47 MONDOLIBERTAS

48-49 GLIITINERARIDITREMILASPORT

43 OSSERVATORIO SPORTIVO

27

33

Le Belle di Tremila Sport:Melissa Martinez

matias principeilcentroargentinoharivitalizzatounoSpilimbergocheoracredeneiplay-off

22

Page 4: n° 03 TremilaSport 17 02 2016
Page 5: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

EDITORIALE

PAGG 22-23

T U T T O L O S P O R T D E L F R I U L I V E N E Z I A G I U L I A A 3 6 0 G R A D I

magazine

w w w. t r e m i l a s p o r t . c o m

A TESTA BASSAUDINESE

basket

AUT AUT DI GIAMPAOLO POZZO A COLANTUONO:5 PUNTI NELLEPROSSIME 3 PARTITE O SALTA LA PANCHINA

spilimbergo ha il suoprincipe

volley

la fucinasangiorgina

eccellenza

paciulli, la mia rivincita

pagG 8-9 pagG 38-39

pag 33

03|1617 | 0 2 | 2 0 16

magazine

PUBBLICITÀ

Media Partner TremilaSport

www.tremilasport.com

@TremilasportWeb

facebook.com/tremila.sport

DIRETTORE RESPONSABILE Edi FabrisVICEDIRETTORE Massimo MuzzinEDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI srl Viale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 893 [email protected]

Registrazione Tribunale Udine n. 38/07 del 19.11.2007Responsabile trattamento dati (D.LGS. 30-6-2003 N. 196) Edi Fabris

Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 17 febbraio 2016.

REDAZIONEViale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 [email protected] www.mondoudinese.com

Mondo UdineseQUOTIDIANO D’OPINIONE BIANCONERA

LA RADIO UFFICIALE DELL’UDINESE CALCIO

vIDEOrEgIONETELEPOrDENONE

03|16

DIZ IONI

MediaTremila EdizioniViale Palmanova 146 - UdineTel. 0432. 33 30 893 [email protected]

....

Il DirettoreEdi Fabris

E’ alla crisi dell’Udinese che abbiamo voluto dedicare la copertina del nuovo magazine, con una foto emblematica che ritrae l’uscita dei bianconeri dal terreno dello Stadio Friuli dopo il flop, l’ennesimo di questo campionato, con il Bologna. Tre partite (con Genoa, Verona e Frosinone) per risistema-

re una situazione di classifica che si sta facendo pericolosa, è l’aut aut all’allena-tore Colantuono del patron Giampaolo Pozzo ma le colpe, e lo sostiene anche Ido Cibischino nella sua analisi, non sono certo da attribuire in toto al tecnico, cui è stata affidato un gruppo dai limitati valori tecnici e senza un vero leader. C’è poi di mezzo la graduale disaffezione di un pubblico che se da una parte sostiene stoicamente la squadra nonostante le reiterate prestazioni negative, dall’altra manifesta il proprio disappunto nei confronti della società, rea di non aver pre-stato la giusta attenzione nella costruzione di un gruppo per la maggior parte straniero e di poca qualità e di voler pure sostituire il nome dello stadio Friuli con quello di uno sponsor. Dopo gli anni della Champions e dell’Europa League, in sostanza, sono arrivati tempi più bui, nonostante il nuovo stadio che, purtroppo, non costituisce componente fondamentale per la salvezza, unico traguardo di stagione del club bianconero. Impianto che il prossimo 24 marzo ospiterà l’ami-chevole di prestigio fra Italia e Spagna e a questo proposito c’è pure l’appello al ct Conte da parte della tifoseria a concedere l’ultima passerella azzurra a Totò Di Natale. C’è invece, in LegaPro, un Pordenone, che sta viaggiando a mille verso il sogno-serie B, traguardo che se dovesse essere centrato metterebbe in primis il club neroverde di fronte al problema-stadio, con il vetusto Bottecchia assoluta-mente inadeguato all’eventuale nuova categoria. A Trieste, invece, con uno stadio di livello, gli alabardati annaspano in serie D nel tentativo di salvarsi e l’amarcord che vi proponiamo, quello di un libro del giornalista Dante di Ragogna, ha il sapore nostalgico del “quelli erano giorni” ma anche della volontà di rinascita di un ter-ritorio che ha dato molto al calcio italiano. Nel nostro magazine c’è poi il basket, con un particolare ricordo di Giulio Melilla, play della grande Snaidero scomparso di recente, mentre per la pallavolo presentiamo una società di grande tradizione come la Sangiorgina, rappresentante di una cittadina della Bassa friulana che anche in altre discipline, come attualmente soprattutto la scherma e la canoa, sta offrendo una costante bella immagine di sé. Questo e altro, come si suol dire in chiusura di presentazione.

Udinese,analisidiunprolungatomomento-no

tremilasport+ | 17 02 2016 | 05

Page 6: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

CALCIOLEGAPRO

un gruppo che sta costruendo le sue fortune sull'umiltà e sul lavoro: dobbiamo andare avanti con questi parametri così da toglierci le nostre soddisfazioni». - Fino a oggi i tuoi compagni ci parlavano di obiettivo salvezza. Ora siete a 40 punti: non te la cavi più con quella risposta…

Al Bottecchia sabato pome-riggio sugli spalti si sentiva a gran voce un coro: "Se-rie B, Serie B!". E se nelle partite dei big in Tv è il

classico sfottò per le squadre che navigano in brutte acque, l'augurio dei tifosi del Pordenone assume un significato diametralmente opposto in Lega Pro: il sogno promozione. La vittoria per 3-0 contro il fanalino di coda Pro Patria consolida la seconda posizione alle spalle del Cittadella. Alex Pederzoli, centrocampista clas-se '84 colpo dell'estate e fulcro del gioco dei ramarri, ci parla dell'aria che si respira nello spogliatoio di mister Tedino. - Partiamo dal Pro Patria.«Siamo stati bravi a indirizzare

subito la sfida sui binari giusti e quest'anno è una cosa che ci acca-de spesso. Prediligiamo i ritmi alti, giocare il più possibile da dietro per arrivare in maniera manovrata nella metà campo avversaria. Que-ste partite sulla carta sembrano semplici, ma guai a sottovalutare l'avversario. Obiettivamente siamo

(Fot

o An

toni

o Ro

s -

Pord

enon

e Ca

lcio

)

IL CECCHINODEL PORDENONE

ALEX PEDERZOLI

LA S

CHED

A

ALEX PEDERZOLICentrocampista nato il 6 marzo 1984 a Piacenza, è figlio dell'ex calciatore William Pederzoli. Inizia la sua carriera nel Bolo-gna nel 1999 e l'anno successivo passa alla Juventus dove rimane tre anni laureandosi campione d'Italia con la formazione Beret-ti. Coi bianconeri vince anche il Torneo di Viareggio risultando miglior giocatore della manife-stazione. In carriera ha indos-sato le maglie di Como, Rimini, Reggiana, Lucchese, Torres, Pro Sesto, Pistoiese, Manfredonia, Venezia, Crotone, Padova, Gal-lipoli, Ascoli, Sudtirol e Pavia. Da quest'anno è al Pordenone.

Zamuner mi ha convinto a venire a Pordenone. Alla Cremonese poteva

esserci troppa "assuefazione"

“06 | 17 02 2016 | tremilasport+

Page 7: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

LEGAPROCALCIO

«Non ho mai avuto particolari timori a riguardo: siamo sempre stati un team in grado di fare qualcosa di buono. È capitato di lasciare qualche punto per strada per mancanza di maturità, vero, ma abbiamo dimo-strato di poter stare nelle prime otto di questo girone. Chiaro che ci sono 4-5 squadre che sono state costruite in maniera diversa e hanno qualcosa in più a livello di rosa, ma il calcio per fortuna non è scienza esatta, dove chi più spende vince. Insomma: speriamo di essere la di-mostrazione che anche da outsider si può fare qualcosa di bello. Non dico che dobbiamo vincere, ma giocarcela fino alla fine: è un'occasione rara, che non sempre capita nella vita dei giocatori». - Guardate insieme le partite di Feralpisalò e Cittadella?«Le esaminate in video insieme al mister quando è il momento. Poi è chiaro che l'appetito vien mangiando (sorride, ndr), quindi ora ci interes-siamo un po' di più ai loro risultati…» - Una delle tue peculiarità sono i calci da fermo. Come ti alleni, a chi ti ispiri?«Ispirarmi no, è un momento molto personale. Devi allenarti tanto, io faccio almeno una seduta a setti-mana: è un gesto che devi cercare di automatizzare il più possibile».- In questa stagione sei stato l'au-tore del primo gol: ti aspettavi un cammino di questo tipo?«Le previsioni le ritengo molto uto-pistiche, a prescindere dal "blasone" della società in cui militi. Certo, puoi sperare di essere in un determina-to punto della classifica magari a marzo, ma io non ci penso. Fin dai primi giorni avevo tanto entusia-smo perché vedevo che questa squadra poteva fare qualcosa di importante. C'è stato un processo di crescita globale, che ha coinvolto davvero tutti quanti: in una squa-dra se a maturare è tutto il gruppo si alza l'intensità e la qualità dell'allena-mento. E penso che si possa alzare ancora l'asticella». - Quest 'estate ti hanno cercato anche Cremonese e Foggia… «Mi ha convinto Giorgio Zamuner (consulente tecnico del Pordenone, ndr) a venire qui: mi ha parlato di questa realtà ed era ciò che stavo cercando. Si voleva arrivare a qual-cosa di importante nonostante la cocente esperienza della retroces-sione. Ma la cosa importante era-no le tempistiche adeguate: volevo lavorare da subito nel modo giusto per raggiungere obiettivi importanti. A Cremona credo ci potesse esse-re troppa "assuefazione" in tutto l'ambiente». - Domanda perfida: sei più con-

tento per i 3 gol e i 3 assist o amareggiato per le due espulsioni?«So di aver commesso qualche erro-re ma da quelle situazioni non puoi fare altro che imparare, per evitare di ricascarci. Ne ho fatto tesoro. Ma sicuramente ci sono troppi episodi positivi che mi porto dentro: per questo bisogna finire con qualcosa di importante». - Sguardo al passato. Delle espe-rienze con Sudtirol, Pavia, Como, eccetera, quale ti è rimasta den-tro di più e perché?«Probabilmente a livello calcistico il Sudtirol: è stata una bellissima ca-valcata, una storia molto simile a questa. La società badava molto alla programmazione seria e al lavoro: a inizio anno si era partiti con l'obiet-tivo di crescere, poi siamo arrivati in finale play-off, sfiorando il sogno. Speriamo di seguire quella strada, le premesse ci sono tutte, la situazione è simile. Magari questa volta con un epilogo diverso…» - E tu hai anche vinto il Torneo di Viareggio con la Juventus…«Per un giovane è la vetrina più importante. Quel torneo che tutti

LEGA PRO 23^ GiornataPRO PATRIA - LUMEZZANERENATE - REGGIANABASSANO - GIANA ERMINIOPAVIA - ALBINOLEFFEALESSANDRIA - PRO PIACENZACREMONESE - PORDENONEMANTOVA - CUNEOFERALPI SALò - SUDTIROLPADOVA - CITTADELLA

aspettano perche ha un fascino di-verso e una storia diversa. In quegli anni (2003, ndr) c'erano squadre fortissime. È stata una soddisfa-zione enorme perché giocavamo davvero bene. Con me c'erano Mirante, Cassani, Gastaldello, Pal-ladino, per citarne alcuni. Gli anni passano ma quando ci vediamo è sempre un piacere. Poi ognuno ha avuto il suo percorso, ma siamo un po' tutti fratelli figli di Viareggio».

Luca Feole

tremilasport+ | 17 02 2016 | 07

Page 8: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

Dopo aver chiuso mestamente l'avventura al Chions e la parentesi in serie D col Fontanafredda,il "Paciu" ha trovato il suo habitat ideale alla Sanvitese

LA MIARIVINCITA

PACIULLI

Page 9: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

EccELLEnzA - 28/02/201622^ GiornataTOLMEZZO - ChIONS KRAS REPEN - CjARLINSMUZANERIVIGNANO - CORDENONSFLAIBANO - GEMONESE TORVISCOSA - ISM GRADISCASANVITESE - MANZANESE LUMIGNACCO - TRICESIMO VIRTUS CORNO - VESNA

ECCELLENZACALCIO

Voglia di riscatto. Di rialzar-si. Queste le motivazioni di Daniel Paciulli, bomber della Sanvitese capace di andare a segno per ben 7 volte in 6

partite disputate. Dopo le esperienze con il Chions e con il Fontanafredda ecco l'occasione per dimostrare a tut-ti quanto, certe volte, sia sufficiente solo un po' di fiducia per far rendere al massimo chi la porta la vede anche a occhi chiusi. - Con la Gemonese vittoria per 2-1, ma eri squalificato. Cosa hai visto da fuori?«Mi sono goduto una gran prova da parte dei miei compagni: la dimostra-zione che siamo un gruppo che sa lot-tare, che ha trovato la giusta identità. Se giochiamo ogni domenica così, con umiltà, credo sia dura per tutti. Ho vi-sto la voglia di fare punti. In un cam-po così difficile, andando sotto contro una Gemonese fatta per quelle partite (fisicamente sono possenti), è stato bello vincere in rimonta. Una prova di carattere». - Siete in questa specie di limbo a metà classifica: a cosa puntate?«Siamo nel bel mezzo di una dura lotta. La classifica è molto corta, l'obietti-vo principale è salvarsi ma sognare è possibile. Pensiamo a raggiungere la salvezza, ma al contempo non ti nego che è bello vedere la Sanvitese in quelle zone. Non mi piace fare pronostici ma se noi giochiamo in questo modo ce la giochiamo alla pari con tutte. Raggiun-giamo prima il traguardo del manteni-mento della categoria, poi divertiamoci…ci possono essere soddisfazioni dietro l'angolo». - Chi ti ha impressionato delle squa-dre davanti? «Il Lumignacco mi ha fatto grande impressione, e mancavano giocatori importanti: siamo stati bravi a vincere. Il Cordenons l'ho visto all'andata, ero venuto a vedere la sfida, ma since-ramente non penso ci sia l'ammazza-campionato. In eccellenza ogni anno si vedono quei due squadroni che domina-no, penso a Monfalcone, Fontanafredda, Triestina. Quest'anno il livello è alto ma più equilibrato. Anche il Vesna lo temo molto, più del Torviscosa. Se quelle da-vanti caleranno? Non lo so, ma credo che la favorita resti il Cordenons: sono i più completi con due doppioni per ogni ruolo. E speriamo ci sia qualche sorpresa dalle retrovie, tra cui noi…Se vinciamo a Carlino la nostra annata può cambiare davvero…» - Più di un gol a partita di media: il tuo obiettivo dichiarato?«Non ce l'ho. Ho voluto seguire l'istinto venendo qui, avevo fame e volevo smen-tire le voci che si creano quando fai un anno storto. Quando ho sentito mister

Tomei mi ha dato motivazioni impor-tanti. Il gol per l'attaccante è ossigeno, come per il difensore non prenderne. Sono le motivazioni migliori. Essere ar-rivato qui e vedere una Sanvitese che ha trovato il giusto assetto e che tu ne fai parte è una soddisfazione. Quindi in primis voglio salvare questa squadra, poi, visto che comunque i numeri sono importanti, cercherò di fare più gol possibili. Ho un mister che mi stimola, mi fa giocare e mi da fiducia: è quello che cercavo». - Cosa è successo a Fontanafredda?«Un mix di due cose: in serie D era il primo anno, non giocavo tantissi-mo anche a causa del lavoro (in una concessionaria, ndr). Stando a lavo-ro tutto il giorno capitava di perdere l'allenamento del giovedì pomeriggio (andavo la sera con gli under) e qualche rifinitura il sabato mattina. Se fai due allenamenti su quattro perdi il contatto e non vivi lo spogliatoio a pieno. Non è semplice tenere il ritmo. Ringrazio comunque mister De Pieri, con cui ho un gran rapporto tuttora: ha saputo ascoltarmi. L'altra ragione era la rosa: siamo passati dal 4-3-3 al 3-5-2 e con tre attaccanti su quattro fuori quota il mio spazio si era ridotto. Lui mi ha detto "Ho bisogno di te se giochi". Le circostanze me lo impedivano. Quindi ho cambiato…»- E ora la rivincita «È partita. Mi ha fatto male essere messo in discussione a Chions: ci hanno tagliato come se fossimo il vero pro-blema. Ma io dico: "Se nasci tondo non muori quadrato". Trovo strano che ra-gazzi affermati da anni siano diventati improvvisamente brocchi. Dopo essere stato praticamente un eroe il primo anno, mi hanno fatto fuori, senza se-conde possibilità. Per questo ringrazio Tomei, vero leader, e i ragazzi della San-vitese per avermi ridato la serenità». - Il momento migliore della tua car-riera? «Sicuramente la doppietta in finale di Coppa Italia con il Chions contro il Kras. Non avevo mai giocato una fi-nale e risultare così decisivo è stato fantastico. Ma ricordo anche il gol al Nereo Rocco con il quale superammo la Triestina: momenti magici». - Ora, pare di capire, hai trovato dav-vero il tuo posto.«Quando sono arrivato era un mo-mento difficile per la Sanvitese. Andati via giocatori come Venier e Pucciardi, importanti, c'era una situazione in-stabile. Tomei è stato capace durante la sosta invernale di ricompattare e caricare il gruppo. Si è creata la giu-sta alchimia. E i risultati consecutivi ne sono la prova. Poi sono contento perché giocare con Sedivec, uno da 300 partite in B, è qualcosa di unico.

IL persoNaggIo

Daniel Paciulli nella pagina a fianco con la maglia del Chions.

a chIoNscoN berNarDoLa scINtILLaNoN c'è stata

Ti fa divertire dentro e fuori dal campo. Ma penso a Piccolo, portie-re fortissimo, Candussio, Geremia, ecc…tutti uomini spogliatoio. Posso solo dire una cosa: io quando ho un allenatore vero, rendo. La mia scelta è stata azzeccata. E in tanti anni conservo un gran ricordo e rapporto con molti mister, come Vittore, Giordano, Lenisa, Erodi. Ma con Bernardo la scintilla è proprio mancata…» (l.f.)

tremilasport+ | 17 02 2016 | 09

Page 10: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

CALCIOUDINESE

010 | 17 02 2016 | tremilasport+

CALCIOFOTOGALLERY

pravisdominiAURORA REMANZACCO

14-02-20161-2

PROMOZIONEGIR A

10 | 17 02 2016 | tremilasport+

Foto:VANNI S

NIDERO

Page 11: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

UDINESECALCIO

tremilasport+ | 17 02 2016 | 011

FOTOGALLERYCALCIO

tremilasport+ | 17 02 2016 | 11

Page 12: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

CALCIOUDINESE

12 | 17 02 2016 | tremilasport+

CALCIOECCELLENZACALCIOPROMOZIONE

PROMOzIOnE A - 28/02/201622^ GiornataFIUMEBANNIA - BANNIA CASARSA - FULGOR AURORA REMANZACCO - LIGNANOTORRE - PRATAFALChI BRIAN - PRO FAGAGNA FLUMIGNANO - PORCIA PRAVISDOMINI - SESTO BAGNAROLASPAL CORDOVADO - UNION PASIANO

PROMOzIOnE B - 28/02/201622^ GiornataSAN LUIGI - GONARS SISTIANA - COSTALUNGA OL3 - jUVENTINA ZAULE - PRO CERVIGNANO PRIMOREC - S.GIOVANNI SEVEGLIANO - S.ANDREA SV RONChI - TRIESTE CALCIO SANGIORGINA - VALNATISONE

LO SQUADRONE DI ECCELLENZA E PROMOZIONE

Angelo Calligaro(Tricesimo)

Mirko Benvenuto(Spal Cordovado)

Marco Delmoro(Trieste Calcio)

Jonathan Tocchetto(Gemonese)

Emanuel Morsut(Juventina)

Federico Andreasi(Zaule)

Matteo Franzin(Cordenons)

Predrag Arcaba(Ism Gradisca)

Patrizio Gerometta(Lumignacco)

Ziga Smrtnik(Kras)

Emanuele Puddu(Aurora Remanzacco)

VOTA

IL M

IGLI

OR

E SU

W

WW

.TR

EMIL

ASPO

RT.C

OM

Momento magico per il Brian, che nel girone di ritorno ha cominciato a girare a mille invertendo

decisamente la rotta, dopo un inizio di stagione al di sotto delle aspettative. Ora l'undici di Precenic-co viaggia in piena zona play-off. e per capire i motivi che hanno portato a questo cambio di passo ci siamo rivolti al nocchiero della formazione bassaiola, mister Mas-simo Muzzin.- All'andata 5 vittorie. Nel girone di ritorno sono già 4 in 5 partite, e siete reduci da 7 risultati utili consecutivi. Cosa è cambiato?«Abbiamo recuperato tutti gli effettivi della rosa e l'abbiamo integrata con gio-catori importanti. Finalmente dispongo di tutte le pedine, di una squadra completa. Purtroppo ad inizio anno alcuni compo-nenti del gruppo si sono infortunati, altri li abbiamo persi nella sessione di mer-cato. Ora abbiamo dato una sterzata, i risultati ci danno ragione». - Non era un problema di testa dun-que...«I brutti risultati non erano frutto di difficoltà di natura psicologica. L'amal-gama del gruppo si costruisce giorno dopo giorno e ora sono contento per-ché vedo i miei ragazzi maturare e ac-crescere questa mentalità di squadra.

Sono fortunato ad avere 23 ragazzi di altissimo livello». - L'obiettivo sono i playoff?

«Oggi non ci poniamo alcun limite in alto: ci terremmo a fare il

meglio possibile, ma la stra-da giusta è quella che ci fa analizzare la situazione partita per partita. Siamo concentrati, le aspettative di inizio anno erano altre

non lo neghiamo, ma siamo rientrati nella corsa dopo

essere finiti fuori dai giochi. Ci teniamo a stare in alto: io ho sempre parlato di 50 punti e sì, i playoff sono il nostro obiettivo minimo».

- Arriva il match con la Fulgor, e all'an-data finì 3-2: che partita si aspetta?«È una squadra molto tenace che non molla mai. Ci sono individualità di asso-luto rispetto. In quella partita siamo stati un po' polli perche vincevamo e abbiamo preso il pari su palla inattiva, poi la barriera messa male e altri errori veniali. Ci siamo complicati la vita da soli, ma non voglio togliere meriti a loro. Temo la coralità e quei nomi di livello: Graneri e Zucco ad esempio. Vero, hanno due giocatori squalificati, possono essere più vulnerabili ma non vuol dire sia più semplice, anzi. Posso garantire una cosa: da qui alla fine le giocheremo tutte per vincere. Più avanti faremo valutazioni

MUZZIN, FINALMENTEIL VERO BRIAN

più concrete sulle nostre ambizioni». - Un giudizio sulle rivali dirette per la corsa ai playoff. E chi è la squadra che alla fine la spunterà per il campionato?«C'è un lotto di squadre in corsa con noi: siamo tutte lì, con Casarsa, Porcia, Cordovado e Union Pasiano. Se la gio-cheranno tutte fino alla fine. Il Torre è più staccato e penso possa ambire a qualcosa in più: è la squadra che mi è piaciuta di più in questo girone di ritor-no. Anche se c'è da dire che il Lignano merita il primo posto. Sono i più qua-drati, organizzati. Certo, se continua a perdere colpi potrebbero aprirsi scenari bellissimi che rendono il campionato in-teressante. Là davanti sarà sfida col Torre a mio giudizio. Ma il Lignano è la vera sorpresa: hanno cambiato poco, nessuno li accreditava a inizio anno tra lepossibili vincitrici, e invece hanno di-mostrato di meritare i risultati, hanno impressionato col loro gioco e stanno facedo un campionato di gran valore».

LA SCALATA

Page 13: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

tremilasport+ | 17 02 2016 | 13

PRIMA CATEGORIACALCIOPRIMA CATEGORIACALCIOPRIMA CATEGORIACALCIOPRIMA CATEGORIACALCIO

IL prossIMo tUrNo

GIROnE A - 28/02/201622^ GiornataGRAVIS - BARBEANO PALAZZOLO - TEORCEOLINI - CAMINO UNION RORAI - MANIAGOLIBERO VALERIANO - S.QUIRINO VAjONT - VALLENONCELLO CODROIPO - VALVASONECORVA - VIVAI RAUSCEDO

GIROnE B - 28/02/201622^ GiornataTORREANESE - AZZURRA PREMARIACCO BUIESE - BEARZI SANTAMARIA - LAVARIANMORTEAN RAGOGNA - REANESE ANCONA - RISANESE RIVIERA - RIVE D'ARCANO ATLETICO FAUGLIS - TARCENTINA DIANA - UNION MARTIGNACCO

GIROnE c - 28/02/201622^ GiornataCORMONESE - DOMIOBREG - ISONTINA PRO GORIZIA - ISONZOPORPETTO - MARIANOAQUILEIA - MLADOSTFO.RE.TURRIACO - PRO ROMANS MEDEA GRADESE - TERZO SOVODNjE - ZARjA

Il LavarianMortean sembra essersi incep-pato. Un'annata particolare per i bianco-blu. E chi meglio di Luca Zuliani, difensore classe '89 da sempre con la stessa casac-ca ("Salvo due esperienze 'all'estero' con

Bertiolo e Santamaria"), e con già 17 presenze in questa stagione, per analizzare il momento della squadra di mister Stefano Beltrame.- Partiamo con una curiosità che fa parte della famiglia Lavarian: il playmeter. «Il playmeter non è altro che un punteggio dato ai giocatori in base a statistiche della partita (tempo giocato, goal subiti, goal fatti, ammoni-zioni...). Sul sito della società c'è il regolamento: fino all'anno scorso c'era il "pagellista misterioso" (nessuno sapeva chi fosse…) che dava i voti in base alla prestazione; quest'anno invece il pun-teggio in base alle statistiche, più oggettivo. Il giocatore premiato mensilmente non è altro che il giocatore con il punteggio più alto ottenuto durante quel determinato periodo». - Siete in linea con le aspettative di inizio

anno?«La situazione non è ovviamente quella che ci aspettavamo: la squadra è la stessa dell'an-no scorso, con gli innesti di Reniero, Mauro, e alcuni giovani promettenti, quindi le speranze erano veramente l'opposto. Purtroppo le cose non sono girate troppo bene. L'impegno c'è, ma manca quella fame di risultati che la scorsa stagione ci contraddistingueva. Se ritroviamo la determinazione che solo qualche mese fa ci ha permesso di fare partite bellissime e combattute contro squadre blasonate (penso a Fauglis, Real e Risanese, dove abbiamo addirittura vinto 4-0), rialzeremo la testa». - C'è quindi qualche rimpianto?«Ce ne sono e, purtroppo, sono tanti. I punti persi nei minuti finale fanno malissimo, vedi le sfide contro Union Martignacco e Diana (in quest'ul-tima partita vincevamo 3-1 a pochi minuti dal termine prima di subire i due gol del pareggio finale). Nell'arco di tutto il campionato troppo spesso non siamo stati capaci di amministrare

risultati oramai acquisiti. Ci è mancata la gestio-ne. Pareggiare partite mentre stai vincendo in superiorità numerica lascia un segno, è innega-bile. Con il Riviera all'andata la sconfitta è stata bruciante. Anche a livello personale so di avere commesso molti errori tattici e di disimpegno: sono cose che ti fanno mangiare le mani. Di er-rori ne ho e ne abbiamo commessi. Troppi forse, ma non si può far altro che guardare avanti e non pensare a quello che è stato. Dobbiamo restare compatti, lottare fino all'ultimo pallone per raggiungere i nostri risultati personali e di squadra. E quello sicuro non ci manca»- Un punto di forza. La voce gira anche al di fuori dell'ambiente: quella di Lavarian è una vera e propria famiglia…«Siamo un gruppo bellissimo e affiatato, dove non c'è un unico leader ma un insieme di ragazzi che si sostengono a vicenda, lottando insie-me. Probabilmente questa situazione è sia il pro che il contro dell'ambiente. Mi spiego: forse quest'anno è mancata una figura di esperienza e di peso nello spogliatoio in grado di rimprove-rare il compagno o elogiarlo quanto necessario. Senza troppi giri di parole, paghiamo l'assenza di Massimiliano Braidiotti (infortunatosi ad inizio campionato, ndr). La stagione è nata storta, senza una figura di riferimento. Sentiamo la mancanza del capitano, ma proviamo a giocare anche per lui».

IL LAVARIAN,DEL MODELLO "PLAYMETER"

LUCA ZULIANI

(Fot

o Al

essi

o Be

ltra

me)

Page 14: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

CALCIOSECONDACATEGORIA

Il maltempo abbattutosi sulla regione nel fine set-timana ha praticamente bloccato i campionati di Seconda e Terza catego-

ria: pochissime le gare che le squadre sono riuscite a portare a termine. Particolarmente ber-sagliato il girone B di Seconda categoria che ha visto solo il successo del Colloredo sul Ven-zone per 2-0.Per l’undici rossoblù un perio-do decisamente poco fortuna-to, che li ha visti cadere ben quattro volte su sei in questo girone di ritorno, dopo un’an-data vissuta a grande velocità.

A fare il punto in casa Venzone è l’attaccante Thomas Spilot-ti, tornato a pieno regime solo recentemente dopo il terribile infortunio del 2012 che gli pro-vocò la frattura di tibia e pe-rone, e che ha influito notevol-mente sul suo recupero anche in termini psicologici. «Oggetti-vamente abbiamo dei rimpianti perché, ad esempio contro la Forum Julii, abbiamo lasciato sul campo punti fondamentali che ci avrebbero consentito di tenerci nelle zone altissime della classifica. Cosa non ha funzio-nato? A mio avviso è mancata la cattiveria davanti alla porta,

e da questo punto di vista sento di avere anch’io le mie colpe, non avendo sfruttato a dovere alcu-ne potenziali occasioni da rete».Gli ultimi risultati hanno mol-to probabilmente estromes-so definitivamente il Venzone dalla lotta per il primo posto, ma i rossoblù hanno comun-que tutto il potenziale per po-ter dare battaglia in zona post season, grazie alle capacità di mister Pittoni e a elementi di esperienza come ad esempio Eugenio Valent: «Pittoni è un allenatore grintoso e appas-sionato, e tutta la squadra gli deve molto – continua Spilotti -. Per quanto riguarda Valent, ve-derlo esprimere un gran calcio nonostante la non giovanissima età fa capire quanta sia la sua dedizione e la passione per que-sto sport. Per noi giovani è un mito, un esempio che vogliamo e dobbiamo seguire per riuscire a dare sempre il massimo».Alla ripresa delle ostilità il ca-lendario riserverà al Venzone una sfida col Moruzzo semplice solo sulla carta: «Sinceramente

Eugenio Valent? è un esempio che noi giovani dobbiamo seguire

per dare sempre il massimo

VENZONE,SERVE UNA SCOSSAMa il bomber Spilotti rilancia le ambizioni del club: «Non molliamo l'osso»

non ci vedo ancora tagliati fuori dalla lotta per il primo posto. Le due davanti sono ottime squa-dre, ma comunque alla nostra portata. Probabilmente il Taglia-mento è la squadra più forte del girone, ma il campionato è ancora lungo. Per quanto mi riguarda, sono a 8 reti e spero solo di fare più gol possibili per contribuire al raggiungimento di traguardi importanti».

(Fot

o Il

aria

Met

us)

14 | 17 02 2016 | tremilasport+

Page 15: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

TERZACATEGORIACALCIO

FOCUS

Alberto Spaziante è uno degli elementi di maggior espe-rienza del Moimacco, squa-dra che giornata dopo gior-nata si sta evolvendo in una

splendida sorpresa. A una decina di partita dal termine del campionato la trasformazione è arrivata ad un pun-to cruciale: con due partite in meno rispetto alle dirette concorrenti il ri-lancio nella zona play-off è alla portata di mano.- Pensavi di essere in questa zona di classifica a metà febbraio?«Siamo in un girone dispari, noi ab-biamo già riposato. A inizio anno non pensavamo di poter competere per questo tipo di traguardi, ma il filotto di vittorie nella seconda parte del girone di andata ci ha proiettati in alto. Ci proveremo fino all'ultimo minuto. La squadra è molto giovane, si sono com-messi errori nei mesi scorsi, ma siamo maturati e i risultati (vedi la vittoria col Pozzuolo) e le prestazioni (con il Lati-sana abbiamo perso 2-1 ma abbiamo fatto la partita) ci danno ragione. Ce la giocheremo alla pari con tutte, ne sono certo».- Ufficiale: l'obiettivo sono i playoff adesso.«Le possibilità ci sono. Peccato aver commesso qualche ingenuità di trop-po in qualche partita, ma l'età media è bassa e bisogna fare esperienza. Mancava forse un po' di concentra-zione inizialmente, infatti come attacco siamo nelle prime quattro squadre. Abbiamo subito qualche gol di troppo, ma la maggior parte a inizio stagione. Siamo migliorati anche da quando ab-biamo trovato il modulo ideale: il 4-4-2. Il mister prima provava le tre punte, i

cinque centrocampisti, ma con queste posizioni rendiamo alla grande». - Sei reduce da un'esperienza fan-tastica con il Bearzi.«Una stagione bellissima. Purtroppo, finito il prestito, non c'era possibilità di rinnovarlo, altrimenti sarei rimasto. Un gruppo unico, col perfetto mix di giovani e "anziani". Ci siamo trovati sin da subito ed è stato importante assi-milare i consigli di gente d'esperienza: penso a Chittaro, Gherbezza, Metus, Ely (lui davvero con una marcia in più), sempre pronti a darti saggi consigli. Nel nuovo ambiente di Moimacco provo a trasmettere questi insegnamenti. La finale playoff vinta col Tagliamento lo scorso maggio è un ricordo indelebile. Il giusto premio per un gruppo super». - Ti sei tolto anche la soddisfazione del gol quest'anno… «Sì, col Pozzuolo, ho fatto il gol della "rinascita" (sorride, ndr). Dopo aver subito due gol uno dietro l'altro ho riaperto i giochi insaccando da calcio d'angolo, dopo una serie di rimpalli che avevano mandato la palla sulla traver-sa. La rimonta si è conclusa con un gol pazzesco di Baruffaldi, in pallonetto di spalle alla porta, e con il rigore para-to da Bottiglieri. Abbiamo sofferto e quella partita ci ha fatto capire tanto sulle nostre potenzialità».- Anche voi stoppati dal tempo do-menica. Vi aspetta il Donatello.«Speriamo non si riveli una cosa ne-gativa: alla fine siamo fermi da più di 15 giorni, non è facile rientrare subito nel ritmo partita. All'andata con loro è finita 5-2 ma ci hanno dato parecchio filo da torcere, soprattutto nei primi 45 minuti. Una partita sofferta, ci sarà da stare attenti».

SPAZIANTE, ECCO A VOI LA SORPRESA MOIMACCO

IL PUNTO NEGLI ALTRI CAMPIONATI

UNIONE SMT, UN KO CHE PESASolo tre le gare portate a termine nel fine settimana nel girone A di Seconda categoria. Tra queste spicca la vitto-ria del Villanova che ha fatto suo il big match di giornata andando a sbancare il campo dell’Unione SMT. Un brutto colpo per l’undici di Tracanelli che vede così la vetta di-stanziarsi: restano infatti cinque i punti di ritardo dalla capolista Tilaventina, che però deve recuperare il match interno contro il SaroneCaneva, rinviato causa maltem-po. Con questo successo, invece, il Villanova rinvigorisce ancor più il suo ruolo di principale antagonista. Sugli altri campi, due vittorie in trasferta, entrambe per 3-2, realizzate da Virtus Roveredo, che ha vinto il derbissimo con l’Aviano, e dal Tiezzo, corsaro sul campo di un Don Bosco ultimo in classifica appaiato alla Real Castellana, che però ha da recuperare ben due gare.Nel girone C, successo importante per il Rivolto che

batte per 3-1 la Maranese e mette al riparo il primo posto dalle incursioni della Serenissima, la cui gara col Sedegliano è stata rinviata. Terza piazza per il Flambro, solido e quadrato nel derby vinto con un perentorio 3-0 sul campo del Lestizza. Tre punti che tengono l’undici di Toneatto agganciato al treno delle prime della classe, vi-sto che anche in questo caso c’è una gara da recuperare. A Varmo è cambiato direttore d’orchestra, ma lo sparti-to è rimasti pressappoco lo stesso: la sconfitta interna contro il Torre è la sesta casalinga in questa stagione, e mantiene i bianconeri poco sopra la zona retrocessione diretta.Nel girone D, sono state sei le gare arrivate al termine. Il Primorje ha confermato di essere un autentico rullo battendo per 3-2 il SanCanzianBegliano e portando a 8 le lunghezze di vantaggio dal Chiarbola, che però deve recu-perare il match con la Romana. In zona play-off, rallenta l’Audax che non va oltre l’1-1 sul campo dell’Azzurra, men-tre il Ruda e il Moraro vincono gli scontri diretti rispet-tivamente contro il Villesse per 3-1 e il Muglia per 2-0.

tremilasport+ | 17 02 2016 | 15

Page 16: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

CALCIOUDINESECALCIOGIOVANILE

COLPACCIO DELLA ROIANESE CHE VINCE IL "CATTARUZZI"

Si tinge di bianconero la IX^ edizione del Memorial Cattaruzzi con la Roianese che batte l’Altura per 3 a 2 nella gara inaugurale delle

final three e poi nel match che vale il torneo si impone per 5 a 3 sul San Luigi. Per i biancoverdi il secondo posto conquistato grazie al successo per 2 a 1 sull’Altura, piazzatosi terzo.ALTURA – ROIANESE 2-3 (1-3)Marcatori: Giraldi (R) 5’, Cocolo (A) 5’, Bonin (R) 9’, Franchi Michele (R) 14’ pt; Minenna (A) 1’ st.E’ la Roianese ad aggiudicarsi il primo dei tre confronti per l’assegnazione del Memorial Cattaruzzi battendo per 3 a 2 l’Altura. Gara bellissima, combattuta, vivace e giocata a ritmo intensissimo. Al 1° bianconeri subito pericolosi con un diagonale di Bonin di poco a lato. La replica dell’Altura con un tiro da distan-za ravvicinata di Chittaro parato da Bressi. Al 3° ci riprova Bonin con il suo

I bianconeri battono a sorpresa i padroni di casa del San Luigi e l'Altura facendo loro l'importante torneo di calcio giovanile

potente sinistro ma la palla si stampa sulla traversa, Il vantaggio dei ragazzi di mister Mastromarino arriva al 5° con Giraldi il cui sinistro nell’angolino non dà scampo a Chermaz. Il tempo di mettere la palla al centro e l’Altura pareggia con Cocolo che raccoglie palla a centro area e gira alle spalle di Bressi. E’ sempre Bonin il più insidioso tra i roianesi con le sue conclusioni dalla di-stanza che mettono i brividi a Chermaz come al 7° quando il pallone sorvola di un nulla la traversa. Due minuti dopo il mancino bianconero fa centro per il nuovo vantaggio della Roianese con una tiro dal limite dopo una caparbia azione personale. Ancora una volta la reazione della formazione di mister Lagonigro è immediata ed al 10° è la tempestiva uscita di Bressi su Chittaro lanciato a rete a negare il pareggio all’Altura. Un minuto più tardi Chittaro è sfortunato quando il suo gran tiro dalla distanza scheggia la traversa. Al 12° Altura che

Chermaz. All’ultimo minuto l’Altura ha la ghiotta opportunità per pareggiare ma la punizione dal limite di Chittaro è potente ma imprecisa con palla che sfiora l’incrocio dei pali. ALTURA – SAN LUIGI 1-2 (0-1)Marcatori: Stefani (SL) 15’ pt; Stefani (SL) 3’, Chittaro (A) 13’ st.Vittoria del San Luigi nella seconda gara di giornata con i ragazzi di mister Malusà che battono per 2 a 1 l’Altura. Così come nella precedente partita anche questa volta il primo tempo è scoppiettante e ricco di emozioni e occasioni da rete, mentre nella ripresa il ritmo cala con il San Luigi bravo nel gestire la situazione. Biancoverdi subi-to insidiosi con un tiro di Lepore dalla distanza che Chermaz tocca di quel tanto che basta per mandare la palla sulla traversa. I legni saranno i veri ne-mici dei sanluigini in questo confronto. Al 4° azione in fotocopia e questa volta Chermaz e la traversa dicono di no al sinistro di Stefani; la palla carambola a due metri dalla porta con Musizza che svirgola fallendo il vantaggio. Sul proseguo dell’azione ancora Stefani al tiro e sfera che esce sfiorando l’incro-cio dei pali. Dopo un periodo di dominio sanluigino al 5° l’Altura mette in naso nella metà campo avversaria e ci vuole una tempestiva uscita di Bressan per fermare Chittaro lanciato a rete. All’ 8° Chermaz è abile nel respingere con i

rischia per due volte di subire la terza rete, con altrettanti salvataggi sulla linea: nella prima circostanza è Severi a respingere il tiro di Michele Franchi, mentre poco dopo è un provvidenziale colpo di testa di Dudine a negare la gioia della doppietta a Giraldi. Nel finale prima Bressi neutralizza una insidiosa conclusione di Cocolo e al 14° è Michele Franchi con un preciso rasoterra a mettere a segno il gol del 3 a 1 con il quale si chiude la prima frazione di gioco. La ripresa si apre con la rete di Minenna che raccoglie una corta respinta di Bressi sulla conclusione di Chittaro e riaccende le speranze di rimonta dell’Altura. Al 2° è Bressi a bloccare in due tempi il tiro da fuori area di Severi. Altura che attacca a te-sta bassa e Roianese sempre insidiosa nelle ripartenze. Al 5° doppia parata di Chermaz che prima respinge un destro di Giraldi dal limite e successivamente si disimpegna con sicurezza sul velenoso sinistro di Bonin. La gara cala di inten-sità e le emozioni sono sempre più rare. Alcuni velleitari attacchi dell’Altura si in-frangono sulla diga bianconera, mentre sull’altro fronte manca sempre il toc-co finale per impensierire seriamente

PREMI PERSONALI:Miglior giocatore:Stefani Simone (San Luigi)Miglior portiere:Bressan Piero (San Luigi)Miglior difensore:Franchi Michele (Roianese)Miglior centrocampista:Venutti Samuel (Vesna)Miglior attaccante:Bonin Luca (Roianese)Capocannoniere con 8 gol:Chittaro Matteo (Altura)

16 | 17 02 2016 | tremilasport+

Page 17: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

UDINESECALCIOGIOVANILECALCIO

piedi un bolide su punizione di Kosijer, mentre poco dopo il destro di Chittaro è di poco a lato. Al 14° Altura vicinissimo al pareggio quando Chittaro scambia con Minenna e lascia partire un gran tiro che supera Bressan e colpisce la parte interna del palo con la palla che attraversa tutto lo specchio della porta prima di essere messa in out da Kosijer. All’ultimo respiro il San Luigi passa: palla filtrante di Lepore per Stefani che si infila tra i centrali dell’Altura, salta an-che Chermaz e insacca a porta vuota. La prima azione del secondo tempo è di marca Altura con un iniziativa di Chittaro il cui tiro è bloccato a terra da un attento Bressan. Al 2° Brunner sbroglia una pericolosa situazione in area sanluigina su un insidioso cross di Chittaro. Sull’azione successiva il San Luigi raddoppia ancora con Stefani che batte Chermaz con un gran tiro dal limite a mezz’altezza. Sotto di due reti per l’Altura diventa difficile rientrare in partita soprattutto perche Vassilich dirige bene il reparto arretrato sanlu-igino che non concede spazi al temuto Chittaro. All’ 8° ancora un legno colpito da Stefani il cui sinistro dal limite si infrange sulla traversa. Passa un giro di lancetta ed è Canciani e colpire la quarta traversa per la formazione sanluigina con un tiro da distanza ravvicinata su assist di Lepore. A tre minuti dalla fine l’Altura va a bersaglio

con un calcio di punizione di Chittaro da metà cam-po la cui traiettoria beffa Bressan. Finisce 2 a 1 per il San Luigi che arriva al confronto decisivo con la Roianese obbligato a vincere per aggiudi-carsi il torneo.ROIANESE – SAN LU-IGI 5-3 (4-2)Marcatori: Giraldi (R) 2’, Musizza (SL) 3’, Gi-raldi (R) 5’, Mitri (R) 5’, Agbedjro (R) 9’, Stefani (SL) rig. 14’ pt; Canciani (SL) 7’, Franchi Michele (R) 15’ st. A l termine d i una partita avvincente, equilibrata e ricca di emozioni e di reti spettacolari, la Roia-nese batte per 5 a 3 il San Luigi e conqui-sta la IX^ edizione del Memorial Catta-ruzzi. I biancoverdi di mister Malusà possono certamente recriminare per le numerose palle gol fallite al cospetto di un av-versario dimostratosi invece cinico sotto porta e anche un pizzico fortunato ma che ha vinto con

pieno merito. Passano solo cinque se-condi e la Roianese sfiora il gol con un sinistro di Bonin che Bressan mette in corner con un tuffo felino. Al 2° bian-

coneri in vantaggio: Bressan esce su Luongo lanciato a

rete e palla che arriva a Giraldi che insacca a porta vuota. Immediato il pareggio sanluigino che porta la firma di Musiz-

za che, su palla filtrante di Stefani, supera Bressi

in uscita con uno scavetto. La parti-ta è bellissima con una cornice di tifo su entrambi i fronti molto spettacolare.

Al 5° Luongo serve Giraldi sulla destra la

cui prima conclusione è ribattuta da Bressan, il

quale nulla può sul successi-vo tiro del numero nove bian-conero che si insacca sotto la traversa: 2 a 1 per la Roianese. Palla al centro e altro gol dei ragazzi di mister Mastromarino che vanno a bersaglio con Mitri che insacca con un rasoterra a

fil di palo dopo un’azione personale. Al 6° Bressi respinge un tiro a botta sicura di Musizza liberato da un assi-st di Lepore. Al 9° eurogol di Agbedjro che da oltre metà campo inventa una parabola pazzesca che si infila sotto la

traversa beffando Bressan. Altra palla gol per Musizza su passaggio smar-cante di Stefani e palla sull’esterno del palo. Continua il momento sfortunato per Musizza che all’ 11° dopo un rapido uno-due con Stefani dall’altezza del dischetto mette incredibilmente a lato. Al 13° azione insistita di Stefani che prima impegna Bressi in una difficile parata d’istinto e successivamente colpisce il palo con un tiro da ondo campo. Poco prima della fine del tempo

il San Luigi accorcia le distanze con un calcio di rigore per un fallo di mano di Caiazza trasformato imparabilmen-te da Stefani. 4 a 2 all’intervallo per la Roainese. La ripresa vede subito il San Luigi attaccare a testa bassa ma i biancoverdi continuano nella col-lezione di traverse. Al 1° pallonetto di Stefani che scavalca Bressi ma sbatte sulla traversa, mentre due minuti dopo ancora Stefani si vede negare la gioia del gol dal legno della porta roianese. La pressione sanluigina è smorzata da un veloce contropiede di Bonin il cui sinistro è respinto da Bressan. Al 9° tiro di Musizza dal limite e palla bloc-cata a centro area da Canciani che si gira e insacca alle spalle dell’estremo difensore bianconero: 4 a 3 e gara riaperta. Il San Luigi ha la palla del pareggio all’ 11° quando un liscio dei centrali roianesi mette Canciani tutto solo davanti a Bressi ma l’attaccante sanluigino spreca calciando fuori. Nel finale forcing dei biancoverdi ma senza grossi rischi per la difesa avversaria ed anzi sono i roianesi a mettere al sicuro gara e torneo con la rete del definitivo 5 a 3 messa a segno da Mi-chele Franchi che riprende una corta respinta di Bressan su un tiro cross dalla sinistra e insacca in scivolata. Al termine applausi scrocianti per tutti i protagonisti di una partita avvincente e spettacolare.Formazioni:ALTURA: Chermaz, De Palo, Dudine, Se-veri, Greco, Minenna, Chittaro, Cocolo, Gargiulo. All. Lagonigro.ROIANESE; Bressi, Agbedjro, Bonin, Franchi Michele, Franchi Luca, Luon-go, Mitri, Caianzza, Giraldi. All. Mastro-marino.SAN LUIGI: Bressan, Brunner, Vassi-lich, Kosijer, Lepore, Musizza, Stefani, Canciani. All. Malusà.Classifica finale: 1° Roianese, 2° San Lu-igi, 3° Altura, 4° Vesna , 5° Sant’Andrea, 6° San Giovanni.

tremilasport+ | 17 02 2016 | 17

Page 18: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

CALCIOUDINESE

018 | 17 02 2016 | tremilasport+

CALCIOFOTOGALLERY

PRO FAGAGNAISM Gradisca

14-02-20161-2

ALLIEVI sperimentali

18 | 17 02 2016 | tremilasport+

Page 19: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

UDINESECALCIO

tremilasport+ | 17 02 2016 | 019

FOTOGALLERYCALCIO

tremilasport+ | 17 02 2016 | 19

Page 20: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

... E INOLTRE...- 30% MAGLIE

TERMICHE- 50% POLO,

BERMUDA- 40% FELPE, GIUBBOTTI... SU TUTTI

I PALLONI ���������€����������€���

SALDIDAL 7 GENNAIO

SCONTI DAL 30% AL 60%SUL MATERIALE A MAGAZZINO

VISITA www.calcioa5shop.itNEGOZI: Udine, S.Maria la Longa

OFFERTEIMPERDIBILI!!!!!

... SUL PORTIERE

... SU SCARPEADIDAS E NIKE

... SU SCARPE AGLA

... SU SCARPE JOMA

... SSSSSSUSSSSSSSS

CALCIOC5

IN attesa DeL bIg Match che Le Metterà DI FroNte IL 5 MarZo, Le DUe capoFILa VINcoNo IN trasFerta

TESTA A TESTA

Quinta di ritorno interlocutoria nel campionato di serie C di calcio a 5 del Friuli Venezia Giulia; vincono infatti tutte le prime e la classifica ri-mane immutata anche se la spaccatura tra il gruppo delle prime sei ed il resto della classifica

si dilata in maniera esponenziale. La capolista Manzano sbanca Aquileia per 2-4 (doppietta Gregorcic) in una gara combattuta, con i seggiolai che ancora una volta confermano di avere le polveri bagnate sottorete e rischiano oltre il dovuto nel concitato finale di gara; la risposta della Bassa Futsal non tarda ad arrivare con la vittoria a S.Vito al Tagliamento per 8-5. Gara sempre in controllo per il team di Criscuolo che piazza il break nel primo tempo e poi amministra l'incontro con personalità mandando in rete tre volte sia Kapun che Ramic, oltre alla doppietta di Laharnar. Vendemmiata per il Palmanova che strapazza il fanalino Udine City: il bunker di Spina regge un tempo all'onda d'urto della squadra del presidente Labollita che nella ripresa travolge con un eloquente 9-0 la malca-pitata formazione udinese. Battaglia a Tavagnacco con il club di Dedushaj che ci mette l'anima contro la Torriana, ma l'esperienza consente agli isontini di uscire con un prezioso 2-5 (Tancos due volte, oltre a Dimarch, Medved e Kosuta)

che li mantiene al quarto posto della graduatoria. Fermo il Maccan Prata per il turno di riposo, in corsa per i play off rimane anche la Futsal Udinese che stronca nel primo tempo con le reti de Dell'Arche e Mema le velleità di un Pordenone incapace nella ripresa di riacciuffare la partita ed a questo punto definitivamente fuori dalla lotta per la post-season; un super Rudy Saviano, quattro reti di pregevole fattura, consente al Lignano di tornare alla vittoria per 6-2 sul campo della convalescente Clark Udine, che finalmente dopo due forfait si ripresenta in campo con una formazione che quantomeno esce a testa alta dalla sfida. Emozioni e finale palpitante nel derby di Grado: punteggio sempre in bilico e quando il Tergesteo avanti per 3-2 pensa di avere in tasca la quarta vittoria di fila, la mossa di Movio del portiere volante si rivela azzeccata con il bomber Vodopivec che timbra il pareggio sui titoli di coda.Fermi infine i campionati nazionali per gli Europei di cate-goria, anche per l'Adriatica è stato un week-end di ripo-so, quando mancano sei giornate alla fine della stagione i cantierini fermi mestamente in ultima posizione con solo 2 punti dovranno cercare di concludere più degnamente possibile il campionato, a partire già dalla prossima gara casalinga con la Fenice.

FLashSIROMPEILFILOTTO

DELTERGESTEO

TINEKAPUNALVERTICEDELLACLASSIFICA

IL5MARZOLASFIDADECISIVA

E' svanito all'ultimo minuto di gara il quarto trionfo consecutivo per il Ter-gesteo di mister Bevilacqua, raggiunto nel finale del derby di Grado dalla Pen-talcor. Resta da rimarcare comunque il buon momento dei giallo-neri che sembrano aver ritrovato quell'equili-brio necessario per allontanarsi dalle zone calde della classifica.

Comanda sempre Tine Kapun della Bassa, con 41 centri, ma attenzione al recupero di Aziz (Maccan) arrivato a 36 marcature. Distanziato il resto della truppa: grazie alla rete contro il Tavagnacco, sale sul terzo gradino del podio Oliver Dimarch che con 21 reti raggiunge Goranovic del Manzano.

Salvo sorprese, sarà lo scontro diretto del 5 marzo a Manzano a chiarire chi potrà essere la candidata al salto di-retto di categoria tra Bassa e Calcetto Manzano. Diametralmente opposte le condizioni attuali delle due contendenti, con la truppa di mister Pittini che dopo la pausa natalizia sembra aver smarri-to quella lucidità e concretezza che ha avuto per tutto il girone di andata. Sta attraversando un buon momento invece la Bassa, reduce da dieci successi di fila e con Radiskovic in rientro.

serie c

match clou

BASSA E MANZANOVANNO A GONFIE VELE

BomBer

Page 21: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

FEMMINILECALCIO

RICONOSCIMENTOAlessia Tuttino, asse portante del Tavagnacco, è stata premiata dalla Figc per le sue 133 presenze nella nazionale azzurra. Giusto riconoscimento.

Nonostante le difficoltà, il Pordenone cura le basi con buone risultanze

Settore giovanile: croce o delizia del calcio femminile? Spreco di risorse o valida assicurazione per il futuro? In regione c’è chi ci crede, chi sta investendo sem-

pre più energie, chi è sicuro che le piccole calciatrici possano diventare, un giorno, colonne portanti di uno movimento che non sta attraversando il periodo più roseo della propria storia. Tavagnacco e Pordenone non sono solamente rivali in campo, diventano compagne di squadra se si tratta di formare le giovani giocatrici di domani, se si tratta di

sposare un progetto di crescita a lungo ter-mine. Il Pordenone ci è arrivato forse con un attimo di ritardo sulle cugine gialloblu, ma in pochissimo tempo sta raccogliendo frutti importanti. «Siamo partiti tre anni fa con una squadra di giovanissime - rac-

conta Diego Nebuloni, direttore tecnico del settore giovanile neroverde -. I primi periodi subivamo valanghe di gol perché le bambine arrivavano tutte dal calcio a nove. Quest’anno siamo arrivati quinti nel girone con un bottino di 27 punti in 18 giornate; un ottimo risultato visto che le prime quattro squadre accedono al girone Elite e noi di-sponiamo di una rosa molto giovane com-posta da quattro 2002, cinque o sei 2001 e uno zoccolo duro del 2000. Una garanzia per il prossimo anno così come l’aver creato in questa stagione una squadra di esordienti

lo è per il futuro». Ottimi risultati anche alla luce del fatto che vi confron-tate con selezioni maschili. «Le ragazze non denotano difficoltà nel giocare contro i maschi, il livello tecnico è molto simile - spiega Nebu-loni -. Altra storia il piano agonistico: fisicamente le bambine soffrono, è inne-gabile. Dei 27 punti conqui-stati, molti sono frutto di vittorie contro le prime in classifica, quelle che gioca-no e non mettono la par-tita sul piano della fisicità. I risultati finora ottenuti sono un ottimo biglietto da visita per l’attività che stia-

mo svolgendo nelle scuole. Grazie alla colla-borazione con la Friulana Calcio a Udine e il Maccan Calcio a 5 nel pordenonese, abbiamo attivato dei progetti volti ad avvicinare le bambine al calcio. Stiamo valutando la pos-sibilità di creare una squadra di Pulcine e

magari una di Primi calci, insomma di obiet-tivi ne abbiamo parecchi». Paradossalmente le difficoltà maggiori le avete avute con la squadra Primavera. «Già a inizio anno aveva-mo dei numeri ristretti, ma per non lasciare scoperta una fascia importante, anche in ottica di prima squadra, abbiamo deciso di partire ugualmente nonostante le difficol-tà e di sposare il progetto di partecipare al campionato di Serie C per far fare loro esperienza». «Siamo partite in sordina in un campionato che è un po’ sopra il nostro livello - racconta Valeria Vendrame, tecnico della Primavera, alla sua prima esperienza come allenatrice -. Inizialmente abbiamo lavorato molto per conoscerci e creare una sintonia necessaria sia tra di noi che con i genitori. L’obiettivo che mi ero posta a inizio anno era quello di vincere la prima partita a febbraio e con il 4-0 di sabato contro il Chiavris (gol di Scodellaro, Tommasi, Dall’Ar-che e Bortolussi) abbiamo fatto un bel passo avanti e rinfrancato pure il morale". Ora si guarda al futuro: "Alla prossima partita in casa del Montebello e soprattutto alle fasi finali del campionato nazionale Primavera, in programma a maggio - anticipa la Ven-drame - . Abbiamo finalmente recuperato la centrocampista Moletta, infortunata di lungo corso che domenica ha esordito insie-me alla Feletto anche in prima squadra. Una freccia in più al nostro arco per cercare di ottenere i migliori risultati in un campionato mediocre ma tutto sommato stimolante, un campionato minato dalle poche squa-dre iscritte e da un livello di competitività purtroppo troppo basso rispetto agli anni passati».

Valeria Degano

SETTORE GIOVANILE,NOI CI SIAMO

"Con la Primavera avevamo numeri ristretti ma non abbiamo voluto lasciare scoperta una fascia importante, anche in ottica prima squadra"

SERIE C, DOPO LA SOSTA, RIPRESA LIMITATA DAL MALTEMPO: RINVIATI DUE INCONTRI SU TRE

Due mesi di stop, una pausa infinita quella che ha tenuto le squadre di Serie C femminile lontane dal cam-po da gioco, dalle partite ufficiali. Un’attesa che, per due incontri su tre, si protrarrà fino al prossimo fine settimana. Sia lo scontro al vertice tra Udinese e Pasiano che il derby triestino tra San Marco e Montebello sono stati rinviati cau-

sa maltempo e impraticabilità dei rispettivi terreni di gioco. Unica partita del weekend è stata quindi quella giocata sabato tra la Prima-vera del Pordenone (nella foto) e il Chiavris. 4-0 per le ragazzine di mister Valeria Vendrame, abili a ridimensionare il morale di un Chiavris imbottito di infortunate e influenzate.

tremilasport+ | 17 02 2016 | 21

Page 22: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

CALCIOUDINESE

Le spiegazioni del tecnico hanno convinto i Pozzo. La sua posizione ad

alto rischio se non arriveranno risultati dalle sfide con Genoa e Verona

Brutta botta contro il Bologna: nelle sei partite del ritorno l'Udinese ha messo assieme soltanto tre punti. Ma la fortuna bisogna anche cercarsela...

di IDO CIBISCHINO

“Sono i deboli a chiamare in causa la sfortuna. Colantuono il marine non è un debole , e infatti non si appiglia

alla sorte avversa, pur lasciando trasparire, con un sorriso tra l'amaro e il sarcastico, lo stupore per avversità che si accaniscono sotto forma di pali, di occasionis-sime fallite, di pasticci difensivi, com'è accaduto contro il Bolo-

in casa col Verona di Del Neri, a indirizzare il futuro dell'Udinese. In ogni senso. ALIBI STOP - Abbiamo sem-pre difeso Colantuono, che ha fatto il possibile e qualcosa di più nell'andata con un organico scarso e male assortito; lo so-steniamo oggi, nonostante i 3 mi-seri punti messi assieme nelle sei partite del ritorno, in una fase di nuova messa a punto della

gna, nella partita che inaugurava il cosiddetto “ciclo abbordabile”, quello che doveva (dovrà) mette-re al sicuro l'Udinese. Di mettersi al riparo da risucchi mortali non ne vogliono sapere, i nostri bian-coneri, e così si arranca con il cuore in gola, davanti appena cinque punti dalla terz'ultima, il Frosinone, che combatte e ora vince anche fuori casa.

MACCHE' SFORTUNA! - Ma la fortuna - diceva ancora prima di Cristo il poeta Virgilio nell'Eneide - va tirata dalla propria parte con il coraggio, con l'audacia, con la sfrontatezza. L'audacia che esibisce Donadoni, il quale non si accontenta dello status quo (uno 0-0 tutto sommato accet-tabile) e butta dentro la seconda punta pesante, Floccari, l'autore della spizzata che mette Destro,

squadra con gli ultimi innesti. La società ha operato bene sul mercato invernale, spendendo (sui 7 milioni) come mai in passa-to nel gennaio di riparazione, ri-spettando la vocazione antica di investire su giovani promettenti (Matos, Samir, Balic) e provve-dendo al presente con elementi solidi come Hallfredsson e Kuz-manovic, sempre tra i migliori in queste prime apparizioni, oltre a reintegrare Armero che sem-bra tornato quello dei bei tempi. Ora il gruppo è attrezzato, pare solido e qualitativamente all'al-tezza, come dire che Colantuono può scegliere e metterci del suo, dimostrando la personale cara-tura professionale. Ma si trova anche con le spalle al muro, non avendo più alibi. Non deve per-dere, e possibilmente vincere le

complice gli affannati Heurtaux e Danilo, nella condizione di decide-re la partita. Colantuono aveva risposto con la mossa scontata, antica, fuori un attaccante di raccordo (Heurtaux) per Totò, anziche aggiungere il capitano alla dotazione offensiva. “Ma non ho sbagliato”potrebbe ribattere il tecnico invitando tutti a rive-dere il segmento finale del film, quello delle occasioni create e mancate per pareggiare, se non per vincere.

Appunto. C'è qualcosa di strano, al limite del mistero, che aleggia sul nuovo stadio, sull'Arena ecce-tera eccetera come pretendono lo si chiami i geni del marketing di casa Pozzo. E c'è dell'altro: mi riferisco all'uomo in più che do-veva rivelarsi il pubblico, che in effetti si sente a ondate potenti

orchestrate dalla Nord, ma tanta partecipazione pare diventata un carico emotivo, un surplus di pressione che fa perdere lu-cidità e freddezza, che manda fuori giri i nostri. Un fenomeno da analizzare anche da questo versante, perchè no. RITARDO - Il ritardato arrivo di Colantuono in sala stampa, una buona mezz'ora dopo le pa-cate considerazioni di Donadoni, aveva fatto pensare al peggio: vuoi vedere che lo cacciano? Il faccia a faccia con la dirigenza c'è stato, ma nell'occasione l'al-lenatore, allargando le braccia, ha avuto buon gioco a difendersi: avete visto la partita, signori, che colpe ho io se quelli mi sbagliano gol fatti? Saranno le prossime due partite, domenica a Genova contro i grifoni di Gasperini e poi

RADDRIZZATE I PIEDONI...SENNò SALTA COLANTUONO

22 | 17 02 2016 | tremilasport+

Page 23: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

UDINESECALCIO

prossime due partite o almeno una, così da non far diventare da “vita o morte” la successiva in casa del Frosinone. Andasse male (liberi di toccare tutto il toccabile), l'avvicendamento sarebbe inevitabile. Non chiedeteci con chi, ne-gli elenchi di Pozzo jr ci sarà di sicuro l'uomo della provvidenza. CLASSE DONADONI - Parlando di 'ste cose, viene inevitabile puntare il dito sulla cecità e sulla superficiali-tà dei signori del calcio italiano, quelli che all'inizio della stagione non avevano ritenuto Roberto Donadoni - impec-cabile uomo e sportivo nella tempesta che ha travolto il Parma nel passato campionato - degno di una panchina. All'undicesima giornata l'hanno chia-mato, in sostituzione di Delio Rossi, al capezzale del Bologna finito in un vicolo cieco, inchiodato a 6 punti. Ebbene, da

allora, in quattordici partite Donadoni ha portato i rossoblù a quota 33 (cinque vittorie esterne e in casa ha fatto fuori pure il Napoli), vincendo depressioni e rassegnazione. Lavoro psicologico (per tutti il recupero di Destro, distrutto dalla cura-Delio) e lavoro di campo, per come oggi il Bologna si offre: squadra compatta, armoniosa, che si muove secondo meccanismi e interscambi di una naturalezza stupefacente, il tutto tenuto assieme dallo zoccolo italiano, dal cemento nero (preziosissimi Mbaye, Diawara e Donsah) e dalla qualitativa disponibilità di Giaccherini, libero di ag-giungersi in ogni zona del campo. Ecco, se un tanto è riuscito a Do-nadoni, vogliamo sperare che oggi sia il nostro Colantuono a salire in groppo alla Zebra: non chiediamo che galoppi, basta che trotti più del Frosinone.

RADDRIZZATE I PIEDONI...SENNò SALTA COLANTUONO

Foto

: Rob

erto

Vio

tto

Uno si aspetta, in condizioni ambientali del genere, che trovi applicazione la raccomandazione dei vecchi allenatori: quando piove, in presenza di terreno zuppo e pesante, si tira da fuori, i palloni moltiplicano la pericolosità. Beh, quelle condizioni c'erano domenica scorsa, eppure l'Udinese dai 25 metri ha tirato una volta sola con Hallfredsson, tra l'altro una conclusione strozzata e arrivata docile tra le braccia di Da Costa.

Anche questo è un limite dell'Udinese odierna. Ai bei tempio di Totò si eccedeva nella ricerca del bello, del gesto tecnicamente raffinato, nel confezionare la rete che ti lasciava a bocca aperta (e ne abbiamo viste di meravigliose); oggi si pretende di andare in porta col pallone, si insiste nel fraseggio stretto, assist e imbucate (spesso fuori misura: mica tutti sono il Barcellona!) si sprecano, anziché stangare appena possibile. E' irritante, talvolta, vedere Thereau o un Edenilson crearsi lo spazio per il tiro e poi rinunciarvi optando per soluzioni il più delle volte improduttive.

Gli appena 21 gol realizzati dall'Udinese (il peggiore bilancio offensivo, condiviso con il Verona, dell'intera serie A) sono figli anche di questa scarsa vocazione al tiro. Pochi gol, ma piazzati al momento giusto verrebbe da dire nel momento in cui si va ad affrontare il Genoa che sta di due punti sotto pur avendo segnato di più (25) e subito di meno (30) dei bianconeri. Le 13 reti (tra cui 6 delle 7 di Thereau) in trasferta hanno fruttato altrettanti punti, uno in più del bilancio interno. Un tanto dovrebbe incoraggiare in una partita di rara delicatezza tra due squadre malaticce, che non vincono da un'eternità: il Genoa dal 17 gennaio quando rifilò un secco 4-0 al Palermo. Da allora il Genoa ha messo assieme due pari interni (con Fiorentina e Lazio), il pareggio di Verona e le sconfitte esterne di misura contro Juve e Milan. Quest'ultima - a proposito da tiri da fuori !- blindata da una stangata dai 40 metri di Honda che ha sorpreso Perin.

All'andata, al Friuli, finì 1-1: a Di Natale (primo e unico suo gol in una partita generosa, conclusa con la capoccia fasciata) rispose Diego Perotti su rigore causato da Danilo. Ma il vero asso fu Karnezis, salvifico. Da allora, Totò si è eclissato, così come il Genoa ha perso nel mercato invernale il purosangue argentino finito alla Roma. In compenso, tra i nuovi modesti arrivi (sembrano più incisivi quelli dell'Udinese) Gasperini può contare anche sull'ex Gabriel Silva, uno sul quale avremmo scommesso: bell'atleta ma carattere fiacco. A occhio sembra meglio attrezzata l'Udinese, ma non ci lasciano tranquille le parole (“E' ora di riprendere in mano il nostro destino”) del Gasp, uno che non parla mai a vanvera. (i.c.)

Ahi Duvan - La smorfia di Duvan Zapata dopo aver fallito la facile occasione per dare all'Udinese il pari col Bologna. Nella pagina di fronte, Colantuono perplesso e i bianconeri mentre lasciano avviliti il terreno di gioco.

La petIZIoNe: "totò IN aZZUrro"diBiancamariaGonano

Non si è mai pronti per gli addii, specialmente dopo che l’amore è durato a lungo, praticamente una vita. Totò Di Natale è da molto relegato nelle retrovie e non scalpita più come un tempo. Pare aver accettato di essere una seconda scelta, l’uomo da trenta minuti capace di risolvere magari la partita con un suo guizzo da mago. Più volte ha espresso il suo volere di appendere le scarpe al chiodo e poi ci ha ripensato, prendendo tempo. Incoraggiato

a tener duro da Paron Pozzo e dall’ultimo desiderio di battere altri record. Il prossimo mese un importante appuntamento lo vuole, però, ancora protagoni-sta. Il 24 marzo a Udine, per rendere onore al nuovo stadio, si incontreranno l'Italia di Anto-nio Conte e la Spagna di Vicen-te Del Bosque. Azzurri contro le Furie Rosse in un'amichevole di lusso nel nuovo stadio Friuli, a due mesi dagli Europei. Non po-teva scegliere periodo migliore

la squadra simbolo dell’Italia del pallone per tornare in Friuli per la settima volta nella sto-ria (la prima nel 1979, l’ultima 8 anni fa) . Questa part ita potrebbe essere l'occasione perfetta per un ultimo saluto all'azzurro, all'Italia intera, di Di Natale. Un'ultimo capitolo con la maglia della nazionale nella sua casa sarebbe il giusto rico-noscimento per questo grande campione. Chissà se Antonio Conte, da sempre ammirato-

re del talento bianconero, gli regalerà questo importante tri-buto. L’ idea è partita da Renato Favretto, tifoso bianconero e appassionato di storia del cal-cio. Su Facebook ha lanciato una pagina-evento per chiedere al ct della Nazionale la convo-cazione di Di Natale per Italia-Spagna. La petizione organiz-zata da Tuttoudinese è partita da qualche giorno e ha già raccolto moltissime firme."In questo mese ci sarà tutta una

serie di iniziative finalizzate a questo obiettivo”- anticipa il direttore del portale dedicato all’Udinese, Stefano Pontoni. Potrebbe essere il modo mi-gliore per onorare il campione che ha regalato a Udine fama, punti e valanghe di goal. Come nessun altro. I tifosi sono pron-ti. Il Ct è avvisato. E Totò lucida le scarpe per l’occasione prima dei titoli di coda e in un teatro straordinariamente bello, da-vanti ai suoi fans".

tremilasport+ | 17 02 2016 | 23

NESSUNO VI INSEGNAA TIRARE DA FUORI?

VERSO GENOVA

Page 24: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

24 | 17 02 2016 | tremilasport+

SIDICEVA...SIDICEVA...

si diceva...

ERANO I GIORNI DELLA NOSTALGIAUn libro del 1988 in cui il giornalista Dante di Ragogna rivive il tempo migliore della “sua” Triestina, tra aneddoti e interviste

È uno dei decani del giornalismo regionale, Dante di Ragogna (nel tondo), classe 1926, già caposervizio dello sport del quotidiano Il Piccolo. Triestino verace con nel cuore le

vicende della squadra della sua città, ha scritto nel 1988 quella che a buon diritto può essere considerata fino a quel punto la storia della società alabardata, con titolo, Undici ragazzi, ispirato ad una poesia di un

celebre tifoso, Umberto Saba. Un racconto vivo, reso tale anche

dalle interviste con i protago-nisti dei tempi d’oro, da Gino Colaussi a Memo Trevisan, a quel tempo ancora in vita e presenti sulle scalee dello stadio Grezar a seguire una

Triestina non più all’altezza dei loro tempi ma comunque

ancora in categorie professioni-stiche. Tempi d’oro, quelli anche dei Rocco e dei Maldini, che di Ragogna racconta con viva partecipazione, trasmettendo ad esempio la propria emozione vissuta in quel 1938 in cui Nicolò Carosio raccontò alla radio da Parigi la finale del campionato del Mondo fra Italia e Ungheria, vinta dagli azzurri per 4-2, e una gran folla si era riunita davanti all’altopar-lante di un bar in cui veniva trasmessa e i triestini esultarono per la doppietta messa a segno dal loro Gino Colaussi. Racconto di qualche anno più tardi che invece si fa doloroso, quando il 10 giugno 1944 un bom-bardamento alleato fece in città centinaia di vittime ma a Valmaura si giocò ugualmente Triestina – Venezia (0-0), per il campionato dell’Alta Italia, quasi a voler distrarre la po-polazione dalle tragedie che la opprimevano.

“Passammo per via dell’Istria, dopo aver lasciato via Molino a vento – scrive l’autore - . Lo stadio, verde nel terreno, bianco nelle sue strutture di cemento, pareva esaltare la gioia di vivere, mostrando una sorta di ribellione al destino…”. Alla fine della guerra i rossoalabardati giocavano ancora in serie A e nel libro viene proposta, fra le varie foto d’epoca, anche la prima pagina della “rosea”(che pubblichiamo) del 18 novembre 1946, in cui spicca il reportage di Triestina – Internazionale, finita 0-0 “sotto la pioggia e dentro un pantano”, come si sottolinea nel titolo. Già, le foto, quelle che documentano

appunto un passato molto lontano e glorioso, con in copertina la rimodellazione grafica di un Triestina – Bari del 1937, conclusasi 6-0 in uno Stadio del Littorio gremitissimo. Poi, dagli anni ’60, la lenta decadenza, fino alla serie D (negli anni ’70 si disputò anche la stracittadina con il Ponziana), al campionato dilettantistico di Eccellenza e ai giorni nostri, quelli dei reiterati tentativi di resurrezione. Ma il libro del “decano” si ferma appunto alla metà degli anni ‘80, con la Triestina in serie B guidata da Massimo Giacomini e che alla fine si piazzò quinta con 47 punti (allora non erano ancora stati introdotti i 3 per ogni vittoria) e Totò De Falco top scorer con 16 gol. Comunque bei tempi, si usa dire in questi casi, con un pizzico di nostalgica retorica.

e.f.

Page 25: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

tremilasport+ | 17 02 2016 | 25

SIDICEVA...SIDICEVA...SISISISIDICEVA...DICEVA...DICEVA...DICEVA...

Nereo Rocco

Totò De Falco

Buffetto del CT Vittorio Pozzo a Memo Trevisan

Negli anni '70 in serie D il Ponziana (maglia bianca) battè la Triestina 1-0 al Grezar

Page 26: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

NONSOLOSPORT

CULTURANovità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

JORN LIER HORST BASSA STAGONE RIZZOLILarvik è una cittadina sulla costa occidentale della Norvegia, un luogo di villeggiatura molto fre-quentato, amato per le sue spiagge selvagge e silenziose e per i suoi cottage colorati. In questo angolo di quiete e natura incontaminata, in un weekend di fine stagione si consuma un omicidio: in una casa dalle assi di legno rosso viene rin-venuto il cadavere di un giovane uomo, il volto coperto da un pas-samontagna. L’abitazione è stata svaligiata e subito si pensa a una lite fra complici finita male. Eppure a William Wisting, ispettore incari-cato del caso, il quadro non sembra per niente chiaro e il giorno dopo sulla spiaggia viene rinvenuto un secondo cadavere. Oggi Horst è il secondo autore più popolare in patria, subito dopo Jo Nesbø.

CARLO ADOLFO MARTIGLI LA SCELTA DI SIGMUND MONDADORIRoma 1903: la morte di una guardia svizzera e di una giovane cameriera scuote il Vaticano. Il papa Leone XIII decide che per risolvere il mistero è necessaria la consulenza di un giovane medico viennese esperto nell'indagare la mente: Sigmund Freud. Il suo compito sarà indivi-duare l'individuo che sta dietro alla tragica morte dei giovani. Non per assicurarlo alla giustizia, però, perché uno scandalo metterebbe a repentaglio la missione della Chie-sa. E in fondo, pensa il papa, il colpe-vole riceverà l'adeguata punizione nell'aldilà. Il risultato dell'indagine servirà a impedire che, alla morte ormai prossima di Leone, il soglio di Pietro venga occupato da un empio, da un assassino.

L’ANGOLO DELLA LETTURA

LORIANO MACCHIAVELLI NOI CHE GRIDAMMO AL VENTO EINAUDI

Aprile 1980. Stella lascia Basi-lea, dove lavora all'Università, e parte all'improvviso per Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo. Appena arrivata, fa amicizia con Eva, Ditria e Vito. Ma forse non è la prima volta che li incontra. Forse doveva tornare in quella terra per sco-prire l'origine degli incubi che la tormentano. Anche George, 'u miricanu, arriva a Palermo dagli Stati Uniti. Ha una missione: parlare con chi comanda - in Si-cilia e non solo - di alcuni miste-riosi documenti che potrebbero far vacillare la stabilità della Repubblica. Loriano Macchiavel-

li scava ancora una volta in uno dei nodi oscuri e irrisolti della nostra storia. Rievocando la madre di tutte le stragi italiane, mette in scena un pericoloso gioco di accordi tra mafia, politica e servizi segreti.

GARTH RISK HALLBERG CITTà IN FIAMMEMONDADORINew York, 1977. Il Bronx è in fiamme e Central Park è il terreno di caccia di rapinatori ed eroinomani, il punk sta nascendo e gli artisti ancora affittano le soffitte a Manhattan. La notte di Capodanno corre sul filo del rasoio. È quasi mezzanotte quando si alza una tempesta di neve e, nel frastuono dei fuochi d’artificio, uno scoppio attra-versa Central Park. Uno sparo. Forse due. Il momento esatto in cui scocca la mezzanotte. Gli eventi intrecciano i destini di un insolito gruppo di new-yorkesi nel momento esatto in cui va via la luce. Che lo sappiano o meno, sono tutti legati dalla stessa storia, una storia dove amore e arte, crimine e tradimento, Storia e rivoluzione sono racchiusi in un unico ordigno, pronto a esplodere.

MASSIMO QUEZEL ASSICURAZIONE A DELINQUERE CHIARELETTEREÈ la prima volta che un ex manager assi-curativo, oggi tra i più affermati esperti d’infortunistica in Italia, racconta tut-to: segreti, trucchi, bugie di una lobby potentissima. Un business gigantesco costruito sulla pelle delle persone. Con questa testimonianza dall’interno che lascia sgomenti, Massimo Quezel rompe finalmente il silenzio assordante prodotto da un’informazione falsa e paludata, im-bastita a suon di campagne pubblicitarie milionarie. La verità è un’altra. Otto volte su dieci le compagnie non riconoscono il giusto risarcimento. I costi delle polizze sono i più cari d’Europa perché devono an-che coprire inefficienze e comportamenti scorretti delle assicurazioni. Questo libro è uno strumento unico e imprescindibile per difendersi da trucchi e abusi.

26 | 17 02 2016 | tremilasport+

Il cosiddetto “graffitismo” è un movimento artistico non sempre riconosciuto come tale, che affonda le sue radici già nella pop art ma che nasce effettivamente con l’opera di due personaggi quali Jean-Michel Basquiat e Keith

Haring. Dalla Grande Mela, culla di una rivoluzione che porta l’opera d’arte dal museo ai muri delle vie cittadine, la street art, a partire dagli inizi del XXI secolo, si diffonde a macchia d’olio nei grandi centri urbani di tutto l’Occidente. Da espressione di carattere spontaneo e rabbioso riguardante spesso la propria condizione, a rappresentazione di una critica nei confronti del sistema costituito, a dimostrazione non certo priva di significati delle proprie doti. Anche nel capoluogo friulano lo scorso 25 maggio è partito un progetto che si è proposto di diffondere e far conoscere il verbo dell’arte di strada: organizzato dalla Regione FVG e dal comune di Udine, con Macross e l’associazione Bravi Ragazzi come partner, per alcune giornate cinque artisti provenienti anche da Francia, Spagna e Olanda (Bims, Corn 79, Sebas Velasco e il duo Telmo & Miel) hanno “imbrattato” spazi quali le pareti di Casa Cavazzini in via Savorgnana, muri dei condomini Ater di quartieri periferici come San Rocco, San Domenico e Aurora. Opere chiamate “site-specific” perché pensate esattamente per quel luogo, che tentano di rispecchiare caratteristiche del luogo stesso, che vanno a costituire punto d’interesse per la zona. E proprio al primo piano di Casa Cavazzini, aperta fino al 6 Marzo 2015, dal martedì alla domenica con orario 10.30-17, è stata inaugurata una piccola mostra documentaria in cui al visitatore è possibile ammirare gli schizzi preparatori su carta per i graffiti realizzati, oltre ad altri materiali preparatori, fotografie e video. L’intento dell’intero progetto è stato quello di demolire i pregiudizi e l’indole sovversiva che hanno sempre fatto sì che questo differente linguaggio venisse troppo frettolosamente accantonato. Massimo Gaudino

GRAFFITISMO IN SITE SPECIFICPROGETTI

Page 27: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

UDINESECALCIOle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSportle belle di TremilaSport

MelissaSangre caliente

Foto

: Silv

ano

Zand

onel

la

Page 28: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

le belle di TremilaSport

28 | 17 02 2016 | tremilasport+

Page 29: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

le belle di TremilaSport

tremilasport+ | 17 02 2016 | 29

Page 30: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

le belle di TremilaSport

LamodellaeshowgirlMelissaMartinezdice:“Chimiscegliedeveaccettarmicomesono”

La libertà innanzi-tutto, dice Melissa Martinez, showgirl e modella porde-nonese che nei

tratti somatici e nel ca-rattere caliente ha in sé tutto il sabor latino della madre dominicana. “Non sopporto lacci al collo – stabilisce – e chi mi sceglie deve accettarmi per ciò che sono. Logico comunque che nell’ambito di un rapporto affettivo questo significa comunque anche sostenersi a vicenda, ci manchereb-be”. Il suo ideale di uomo è però lontano dal tipo fisi-cato, non infrequente nel suo ambiente: “Preferisco i tipi più asciutti e al pri-mo impatto guardo prin-cipalmente al viso e alla

cura della persona. Oltre a questo, detesto essere presa in giro e alla falsità preferisco la nuda verità, in

IL PIACEREDELLA LIBERTà

televisiva. Spero che questo sia il mio percorso futuro e per esso sono disposta al massimo impegno. Per ora mi dedico anche al body bu-ilding e al fitness, adoro fre-quentare la palestra e amo pure il tattoo e il piercing, purchè di qualità, perché una donna deve sempre, a mio avviso, conservare una certa raffinatezza in qual-siasi situazione”.

ogni situazione. In sostan-za non mi scappa niente”. Poliedrica nel suo essere pure ragazza immagine, ballerina e animatrice, con esperienze televisive e ra-diofoniche, Melissa si defini-sce di tempra solida e un po’ maschiaccio: “Ho le mie idee e non mi faccio mettere i piedi sulla testa da nessuno. Con chi non conosco sono poi piuttosto selettiva, ma mi apro totalmente quando capisco che ne vale la pena. E mi piace molto scherzare, anche facendo dell’autoiro-nia”. Nel suo futuro ideale Melissa vede la recitazione: “Mi piace molto calarmi nelle vesti di vari personaggi, è affascinante, e di recente ho interpretato anche una piccola parte in una fiction

30 | 17 02 2016 | tremilasport+

Page 31: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

A due passi dal centro storico, in una corte interna (parcheg-gio privato gratuito) di fronte alla stazione dei treni ed al terminal degli autobus, Hotel Principe diventa il vostro com-plice nella fuga verso un’oasi serena e tranquilla. Un valido staff attivo 24 ore su 24 Vi ac-coglierà ed assisterà durante il Vostro soggiorno con cortesia e professionalità in un ambien-te amichevole e familiare. Tutte le 26 camere sono tranquille e dotate di bagno privato con doccia ed asciugacapelli, te-lefono con selezione diretta, minibar, aria condizionata (o riscaldamento, a seconda delle stagioni!) e TV LCD con i pro-grammi satellitari. A disposi-zione Of� ce ed Internet per chi non viaggia col proprio portati-

le oppure l’accesso ad Internet tramite connessione WI-FI; la sala colazioni potrà esser utiliz-zata come sala letture o luogo dove incontrare colleghi per il cliente che lo richiede. Gli amici a quattro zampe sono i benvenuti!

Viale Europa Unita, 51 - UDINE - Italy - Tel. +39 0432 506000 - Fax +39 0432 [email protected] - www.principe-hotel.it

Page 32: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

BASKET

CAMPIONI Giulio Melilla, primo a

sinistra, con altri vip del basket friulano, Giovanni Piccin, Tiziano Lorenzon e

Michele Mian

81anno del suo

scudetto nellaPagnossin donne

Ricordo di Giulio Melilla, colonna della grande Snaidero, scomparso recentementedi EDI FABRIS

STORIA DI UN PLAYBOHEMIEN

“Ogni morte di uomo mi diminuisce, perché io partecipo dell’umanità. Perciò non chiedere mai per chi suona la campana, essa suona per te”, scriveva il poeta inglese John Donne, e chi conosceva da vicino Giulio Melilla, con i suoi pregi e le sue contraddizioni, si sente in effetti diminuito dalla sua scomparsa. Esuberante, generoso bohèmien dalla vita difficile, Giulio, giunto nel 1968 a Udine dalla mitica Ignis Varese nell’ambito del passaggio di Lino Paschini al club lombardo, era dive-nuto ben presto friulano honoris causa, “uno di noi” per dirla nel gergo della tifoseria. E di quella Snaidero, composta anche da Joe Al-

len, Cescutti, Gergati, Bisson e altri mostri sacri del basket, fu il play geniale, un’asse portante. La sua inconfondibile parlata dall’accento abruzzese (era nato in Puglia ma cresciuto ad Ortona) , mai perduta nei quasi cinquant’anni di vita in Friuli, l’aveva reso poi ancor più caratteristico, tanto da essere perfettamente imitato da un altro grande, Giampiero Savio, durante le rimpatriate. Di Giulio, nei giorni

della sua scomparsa, si è detto e scritto di tutto e di più, noi preferiamo ricordarlo invece dal punto di vista di un rapporto per-sonale fattosi nel tempo amichevole prima che professionale. Smessi i panni del gio-catore, Melilla si calò in quelli di allenatore, con i quali centrò nel 1981 il titolo italiano

con la Pagnossin Treviso femminile. E fu nei giorni decisivi per l’assegnazione dello scu-detto, esattamente il 30 aprile, che chi scrive organizzò in un Benedetti che rispose alla grande all’evento il match amichevole fra la sua squadra, che aveva nella nazionale Bianca Rossi la punta di diamante, e una rappresentativa friulana guidata da Giorgio Bulzicco e Francesco Bianchini e formata dalle migliori ragazze della Ledisan Codroipo e dell’Eurocar Udine. Alla presentazione delle squadre, schierate sul parquet prima della gara, il nome di Giulio venne accompagnato da un fragoroso applauso e lui si commos-se, mandando baci al pubblico. Era fatto così, di grande cuore. Si dedicava a scoprire giovani talenti, Melilla, e un suo vanto era pure quello di aver portato al basket, grazie anche ai buoni uffici della madre dell’atleta, sua collega come insegnante di educazione fisica, Roberto Chiacig, che divenne campione

d’Europa con l’Italia di Tanjevic nel 1999. Di diventare pensionato della palla a spicchi, dopo essere andato in quiescenza come docente, non voleva saperne e allora eccolo di nuovo in sella lo scorso anno alla Cbu, in serie D. Non si rifiutava a nessuno e fu per un breve periodo persino preparatore at-letico di una società di calcio dilettantistica dell’hinterland udinese. Venne a farci visita un giorno in redazione e noi gli dedicammo un servizio in cui non mancò di ribadire i concetti basilari del suo credo cestistico, fra i quali l’insegnamento dei fondamentali, a suo dire latenti in un basket attuale fatto prevalentemente di atletismo. Gli abbiamo rivolto un ultimo saluto nei giorni scorsi, in una chiesa udinese stracolma di gente di basket ma non solo. Ma il suo ricordo, lo diciamo con un pizzico di affettuosa retorica, continuerà ad essere fra noi.

Tra i suoi vanti, quello di aver scoperto

il pivot delle Valli, Chiacig

“32 | 17 02 2016 | tremilasport+

Page 33: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

BASKET

E d è figlio delle pampas anche il nuovo arrivo di un'Apu che pare aver ingra-nato davvero la quinta marcia verso

la rincorsa ad una A2 che, organico alla mano, è nelle possibilità della formazione guidata da Lino Lardo. Antonio Porta (nel tondo), argentino di 34 anni, bronzo olim-pico a Pechino 2008, ha giocato dal 2013 in Danimarca, con lo Svendborg Rabbits, e nel Paese nordico si è stabilito con la famiglia. Ma a Udine, assicura, è venuto volando e con entusiasmo per contribuire alla causa-promozione, tirato a lucido. "L'ho seguito a suo tempo a Verona - te-stimonia il preparatore atletico del club friulano, Giacomo Braida - e là pesava

oltre cento chili. Ora invece è un figurino di ottanta

e passa chili grazie ad un'alimentazione più calibrata. Un segnale di serietà professio-nale". E della sua nuo-va squadra, il gaucho

si è già fatto un'idea ben chiara: "Trovo che

ci sia poco da cambiare e io mi metto a disposizione del

progetto con entusiasmo, rispondendo alle richieste che mi vengono rivolte". Il suo è un ruolo da chioccia dei più giovani Marchetti e Nobile, ma con l'imprimatur del leader. Un'Apu, quella che si appresta ad affrontare le prossime sfide verso i play off, che con il suo innesto e quello di Di Giuliomaria ("Anche lui è arrivato in condizioni atletiche ottimali", assicura Braida) è ora squadra da battere.

serie B

toneo cernich,la seconda giornata

girone data partita orario palestra

eccell 24/2 marinelli-marinoni 09:30 marinelli

eccell 24/2 malignani-copernico 11:15 marinelli

elite "a" 25/2 stringher-uccellis 09:30 stringher-

aspromonte

elite "a" 25/2 zanon-volta 11:15 stringher-aspromonte

elite "B" 26/2 deganutti-ceconi 09:30 Bearzi

elite "B" 26/2 stellini-Bearzi 11:15 Bearzi

Giunto la scorsa estate in quel di Spilimbergo per disputare il campionato di serie C Gold dopo 4 stagioni da protago-nista nell’Apu in DnC e DnB,

Matias Ezequiel Principe si è subito ambientato alla grande, diventando un vero punto di riferimento della squadra diretta dal tecnico Ostan: “Sono molto felice di giocare in questo gruppo e per una società che mi aveva cercato con insistenza già prima di iniziare la mia avventura a Udine – ha chiarito subito il trentunenne pivot argentino, in Italia dal 2004 (Agrigento, Caorle e Udine nei suoi trascorsi) – . L’ambiente familiare e appassionato di Spilimbergo mi ha messo nelle condizioni di dare il meglio, di legare bene con i nuovi compagni di squadra e rendermi subito utile al pro-getto societario.” Sicuramente il grande temperamento, l’intensità difensiva e le doti di rimbalzista del 2,02 di Rosario hanno contribuito in maniera importante alla risalita della Vis in classifica dopo il pessimo avvio che aveva relegato il team della Destra Tagliamento negli ultimi po-sti della graduatoria e che invece negli ultimi due mesi è stato capace di inver-tire la rotta e di realizzare un filotto di 5 vittorie su 6 prima di cedere in manie-ra rocambolesca all’overtime nel derby contro la capolista Tarcento. “Siamo una squadra con tanti giovani prospetti e alcuni nuovi giocatori di categoria che evidentemente dovevano trovare la giu-

sta consapevolezza nei propri mezzi e avevano bisogno di un po’ di tempo per trovare la giusta amalgama - considera il giocatore - Ritengo che nella nostra risalita un ruolo decisivo, oltre natu-ralmente all’applicazione di tecnico e giocatori, lo abbia svolto la Società ed in generale tutto l’ambiente che ci ha lasciato lavorare in tranquillità anche nel momento-no e ci ha sempre fatto sentire la fiducia e l’incoraggiamento". Cosa ci dobbiamo aspettare dunque da Spilimbergo per il rush finale della regu-lar season? “Affronteremo ogni singola partita da qui alla fine con il coltello tra i denti - assicura Matias - ,allo scopo di vincerla a prescindere dall’avversario. Poi solo alla fine tireremo le somme e se riusciremo ad entrare nella griglia dei play-off, anche da ottavi, ricominceremo un nuovo campionato, dove tutto potrà succedere". E poi un flash back al derby contro Tarcento: "Abbiamo condotto per 37 minuti prima di finire in maniera in-credibile ai supplementari e perdere poi di 2 punti in modo altrettanto inverosi-mile. Una gara che ci ha reso comunque consapevoli di potercela giocare contro chiunque in un campionato equilibrato e con una classifica molto corta.” E se Matias continuerà a sfoderare presta-zioni come quella contro Tarcento, dove ha inanellato l’ennesima “doppia doppia” con 12 punti e 12 rimbalzi, perché non sognare un finale con i fuochi d’artificio?

Giuseppe Passoni

IL CENTRO ARGENTINO PROTAGONISTA IN UNA VIS CHE RINCORRE ORA I PLAY OFF

SERIE C GOLD

UN PRINCIPE DA SOGNOPER SPILIMBERGO APU ANCORA

PIù SOLIDAVERSO I PLAY OFF

tremilasport+ | 17 02 2016 | 33

Page 34: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

CALCIOUDINESE

034 | 17 02 2016 | tremilasport+

SERIE B1LIBERTAS MARTIGNACCO Vs ATOMAT UDINE 2-3

34 | 17 02 2016 | tremilasport+

Page 35: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

UDINESECALCIO

tremilasport+ | 17 02 2016 | 035

VOLLEY

SERIE B1LIBERTAS MARTIGNACCO Vs ATOMAT UDINE 2-3

Photo ALESSANDRO SAIN

tremilasport+ | 17 02 2016 | 35

Page 36: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

Categorie:

• UNDER 13 MISTO• UNDER 14 FEMMINILE• UNDER 15 MASCHILE• UNDER 16 FEMMINILE• SITTING VOLLEY

Organizzazione:

ASD INSIEME PER PORDENONE

Organizzazione: 5° Memorial BARATTIN

Per informazioni: www.insiemeperpn.it - email: [email protected] - Facebook: Insieme per Pordenone Volley

Page 37: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

Categorie:

• UNDER 13 MISTO• UNDER 14 FEMMINILE• UNDER 15 MASCHILE• UNDER 16 FEMMINILE• SITTING VOLLEY

Organizzazione:

ASD INSIEME PER PORDENONE

Organizzazione: 5° Memorial BARATTIN

Per informazioni: www.insiemeperpn.it - email: [email protected] - Facebook: Insieme per Pordenone Volley

Page 38: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

VOLLEY

La Pallavolo Sangiorgina venne fondata nel 1972 per merito della buona volontà e della passione di giocatri-ci e genitori appassionati

di volley. Le motivazioni furono da ricercarsi soprattutto nella voglia di seguire le figlie, ma anche nella passione condivisa per lo sport e il trascorrere insieme alcuni mo-menti di svago. Il personaggio più rappresentativo fu Lucio Peressutti, allenatore e motore attivo fino a due anni fa. Oggi la società è guidata dal presidente Franco Revelant mentre lo storico presidente onorario fu Gianni Randi, l’uomo che la fece cre-scere e la portò fino allo spareggio per la promozione in A. I risultati furono subito più che incoraggianti, al punto che, le squadre giovanili, da allora e per molti anni, sono state stabilmente ai vertici provinciali e regionali. Nella stagione agonisti-ca 1986-87 la squadra maggiore

si classificò prima nel campionato regionale di C2, promossa per la pri-ma volta al campionato nazionale di serie C1 con il nome di Randi Pallavolo Sangiorgina. E la stagione agonistica seguente nella categoria superiore fu un successo: perdendo un’unica gara in tutto il campionato, approdò al campionato nazionale di B2. Nella stagione 1988-89 partecipò al cam-pionato di B1, piazzandosi prima a pari merito con il Volley Conegliano e solo per differenza set non ottenne la promozione in serie A. Nelle suc-cessive due stagioni agonistiche la compagine militò in B1, si piazzò se-conda in classifica nell’anno 1989-90, alle spalle dell’attuale Foppapedretti di Bergamo e, nell’anno successi-vo, nuovamente seconda alle spalle della Teodora Ravenna, disputando in entrambe le stagioni i play-off promozione senza purtroppo riusci-re ad agguantare la massima serie. Nel 1991-92, a Pistoia, si piazzò ter-

PRIMO PIANO

SOTTO RETE CON PASSIONE La Sangiorgina, fondata nel 1972, si conferma nel proprio ruolo di fucina di talenti

za nella Coppa Italia di serie B. Dal 1994-95 al 2002-2003 partecipò al campionato nazionale di serie B1 o B2, trasferendo, negli anni successivi, i diritti di partecipazione alla Pav Udine. Nel 2009-2010 la Sangiorgina partecipò alla C1 e alla 1° Divisione femminile, oltre ai camponati giovanili con l’Under18, Under14, Under13 ed il minivolley.

IL PRESENTE Oggi la società con-tinua ad essere presente in molti campionati. , come ci racconta il DS, Diego Maran: “La nostra prima squadra disputa la serie C e il nostro settore giovanile presenta l’Under 13, 14, e 18 grazie ad una collaborazione con il Porpetto, ripresa quest’anno e fondamentale per poter unire le for-ze. Inoltre abbiamo il reclutamento con il mini volley, con una trentina di bambini. La nostra attività è pre-valentemente femminile e i numeri non sono stratosferici perché sono

L'allenatriceMichela Bellinetti, un passato da giocatrice, oggi allenatrice della Sangiorgina in serie C

38 | 17 02 2016 | tremilasport+

Page 39: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

VOLLEY

FOCUS

molte le attività concorrenti come la scherma, la canoa, il pattinaggio e la ginnastica che attirano le giovani generazioni. Oggi fare sport a livello femminile ha acquisito un significato molto diverso rispetto a trent’anni fa in cui era un modo per uscire di casa e conquistare una certa indi-pendenza. Negli ultimi anni lo sport femminile è stato molto rivalutato e le atlete hanno sviluppato anche una certa forza fisica. A livello nazionale la pallavolo femminile è molto in auge ma qui da noi la realtà è più provin-ciale rispetto per esempio all’Emilia o alla Romagna in cui il volley si colloca ancor prima del calcio".

ORGANIZZAZIONE Qui, piuttosto che convogliare le forze in progetti più vasti si vuole guardare alla squa-dra del proprio paesello. Io provengo dal mondo del calcio che ho seguito per oltre trent’anni. Purtroppo devo dire che oggi questo mondo ha vera-mente poco di sportivo e sembra più una fabbrica di soldi, con giocatori strapagati. Inoltre troppo spesso è diseducativo e non insegna i va-lori della vita. In un mondo difficile economicamente come quello degli altri sport, fra cui la pallavolo, nel caso nostro il Comune di San Gior-gio è il nostro sponsor più grande. Ci ha dato in gestione il Palazzetto che ha una capienza di 700 spetta-tori, la dimensione giusta per non andare incontro a enormi costi di gestione. All’interno, oltre a quella del basket, abbiamo la nostra sede, due stanze per le cene e "terzi tempi" e un vero e proprio bar interno".E poi l'impegno dirigenziale: "Ci sono alcuni dirigenti che ci sono rimasti fedeli da più di trent’anni e lo sfor-zo è notevole per cercare le atlete, reperire gli sponsor e controllare i costi. Lo scorso anno siamo retro-cessi a causa di moltissimi infortuni e stiamo cercando di condurre un buon campionato di C senza troppe pretese, anche se giochiamo sempre per vincere e il secondo posto è sta-bilmente nostro. Forse era giusto ripartire per riqualificare il settore giovanile". Rinnovamento, comunque, cìè stato: "La squadra è tutta nuova con solo due elementi rimasti dallo scorso anno. Le ragazze vanno dai 17 ai 32 anni e sono tutte della zona. Crediamo che il mix di esperienza e

gioventù sia molto utile. La nostra politica prevede che fino ai 16 anni si faccia anche del sociale, cioè che sia giusto far giocare tutti. Poi inizia-mo a scegliere e selezionare perché non tutte le giovani sono allo stesso livello. Spesso i genitori ci complica-no la vita, non capendo che non è possibile essere tutti dei campioni. E sono i figli che devono scegliere la loro giusta dimensione".

SPORT E SCUOLA "Spesso lo sport aiuta anche a normalizzare il rap-porto con la scuola nel senso che il talento sportivo corrisponde an-che a quello in ambito scolastico -. continua Maran - . Insegna lo spirito di sacrificio, anche se oggi sono troppi gli elementi distraenti e i giovani sono tirati per i capelli per star dietro a mille attività e solleci-tazioni mediatiche, perdendo un po’ di concentrazione". Ma la Sangiorgina rimane una fucina di campionesse: "Una cosa mi piace sottolineare: dalla nostra società sono nati talenti che attualmente giocano in serie A come Elisa Manzano, Daniela Nardini e la capitana della nazionale juniores e punta del Club Italia, Sofia D’Odori-co. In passato abbiamo avuto due grandi giocatrici, la compianta Mara Zanette, morta giovanissima a causa di una terribile malattia, e l’attuale allenatrice Michela Bellinetti”. Pro-prio lei ci racconta così il suo lavoro in panchina iniziato sei anni fa: “Il

Dal nostro vivaio sono uscite campionesse come la Manzano,

la Nardini e la D'Odorico

primo anno eravamo in C e avevo un ruolo di vice, poi mi è stata affidata la guida della squadra ed è stato subito un anno ric-co di soddisfazioni coinciso con l’esplosione della D’Odorico e la promozione. Poi sono seguiti tre campionati di B2 in cui abbiamo voluto fortemente far crescere le giovani giocatrici come Marte-lossi e Di Bert seguendo la nostra politica societaria". E il presente è a luci ed ombre, sottolinea l'al-lenatrice:: "Quest’anno, dopo una serie di disavventure fisiche che hanno contribuito alla nostra re-trocessione la scorsa stagione, occupiamo il secondo posto anche se la prima in classifica, l'Estvolley, è imprendibile, 11 punti più su. Loro sono più forti e la formula della C con una sola promozione non

ci permette di sognare il salto di categoria. Campionato chiuso, quindi". E sulle più giovani una con-serazione di massima: "Ho notato una certa difficoltà a voler fa-ticare, oggi nelle ragazze, troppo distratte da ciò che le circonda. Il mondo attuale è questo. Alleno però anche l’Under 14 e il gruppo delle più giovani è ancora entusia-sta. Devo insegnare loro tutto e ciò mi piace molto. Oltre al gusto del divertimento cerco sempre di trovare la qualità nel gruppo e tento di individuare qualche talen-to nascosto. Del resto la dinamica dentro il campo la conosco visto che ho giocato fino a 38 anni e non ero affatto da buttare, anzi, grazie alla passione mi veniva tut-to veramente facile.!”

Biancamaria Gonano

tremilasport+ | 17 02 2016 | 39

Page 40: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

CALCIOUDINESE

SERIE C FEMMINILEPALLAVOLO SANGIORGINA Vs SANT'ANDREA SAN VITO 3-1

40 | 17 02 2016 | tremilasport+

Page 41: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

UDINESECALCIOVOLLEY

SERIE C FEMMINILEPALLAVOLO SANGIORGINA Vs SANT'ANDREA SAN VITO 3-1

Photo TULLIO BARON TOALDO

tremilasport+ | 17 02 2016 | 41

Page 42: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

La tempra solida è la forza di Laura Basso

UNA DONNABIONICA

“Tutto cominciò all’età di sei anni, quasi per caso, quando un amico di famiglia stava re-clutando ancora alcuni bambini per creare una formazione ciclistica di piccoli appas-sionati, fra i quali c’era già suo figlio - . così Laura Basso, pistard del Cycling Team Friuli, racconta i suoi inizi sulle due ruote - E una settimana più tardi mi ritrovavo già in sella.” Da un esordio praticamente fortuito, come spesso accade per molti grandi fuoriclasse, all’ultima e prestigiosa "Sei giorni’ di Berlino, in cui la ciclista di Bibione si è qualificata seconda dopo aver superato le batterie di qualificazione: un risultato, questo, di cui l’atleta si è dichiarata davvero soddisfatta, innanzitutto per essersi affermata sull’abi-lissima polacca Wojtyra, ma anche consi-derando la gara come un nuovo punto di partenza per poter crescere ulteriormente.“Quella della pista è una specialità che ho sempre praticato - dice - , se non altro per il fatto che d’estate, in una località turistica, il lavoro occupa molto del mio tempo, il che non mi permette di effettuare un’adatta preparazione per le gare a tappe su strada, più lunghe e faticose, a cui peraltro mi sono comunque dedicata per un periodo. Fino a

che appunto sono giunta ad una scelta obbligata" E poi i suoi impegni nel prossimo futuro. “Qui purtroppo dobbiamo porre un grande punto di domanda, perché stilare dei programmi è piuttosto difficile ora come ora - considera Laura - . Le regole della Federazione cambiano molto spesso e le decisioni che sono state prese a riguardo le conosceremo fra un mese, approssima-tivamente. Non è ancora chiaro per ora il regolamento riguardante i Campionati del Mondo, le gare, le qualificazioni. Certamente prevedo la partecipazione alle prossime Sei giorni e alle gare in Inghilterra a cui sono stata invitata.”Come sono scandite le tue giornate ge-neralmente? “Mi alleno sei giorni su sette, cercando di far coincidere lo sport con il lavoro di impiegata in un'agenzia di viaggi, che occupa più o meno sette-otto ore al giorno. Spesso approfitto della pausa pran-zo, soprattutto nel periodo compreso fra giugno e settembre, quando il lavoro si fa molto impegnativo, per allenarmi. Negli altri periodi riesco invece a ritagliarmi una mezza giornata per dedicarmi alla preparazione”.Esiste un lato particolare del tuo carat-

tere che magari emerge anche durante le gare? “Sono conosciuta come una persona che non molla mai. Mentre un tempo ten-devo a deprimermi ogniqualvolta rimanevo delusa dall’esito di una competizione, oggi tendo a guardare il lato positivo delle cose, tentando in ogni modo di migliorare le mie future prestazioni. Mi faccio forza, sono una donna tenace.”In definitiva, che cosa significa praticare uno sport come il tuo? Cosa provi mentre gareggi o ti alleni? “Ho provato naturalmen-te a praticare diverse altre attività spor-tive quali calcio, pallacanestro e pallavolo. Ma per il ciclismo provo una vera passione. Il divertimento è una delle più importanti emozioni che si possono provare mentre si pedala in pista. C’è sicuramente da sudare, da faticare, come nell’ultima gara a Berlino, per esempio: una gara velocissima e molto tirata, in cui mi sono trovata a che fare con alcune delle migliori atlete a livello mondiale, come la Sternberg ,che alla Landsberger Allee Velodrom ha trionfato. Ma la soddi-sfazione è in ogni caso sempre molta e la fiducia nel futuro è grande.” Massimo Gaudino

SPORT VARI

Ho praticato diversi sport ma il ciclismo è per me

una vera passione

42 | 17 02 2016 | tremilasport+

Page 43: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

OSSERVATORIO

Continuano a riproporsi anche a livello mondiale i casi che finiscono sotto la lente della giustizia

L’anno che si è appena concluso può esse-re quasi certamente considerato uno dei peggiori per quello

che riguarda la politica sportiva. Il terremoto che ha coinvolto la Fifa è stato l’apice di un altro fi-lone di indagini che ha portato lo scuotimento dei vertici di un’orga-nizzazione che, in primis, avrebbe dovuto sorvegliare sul regolare svolgimento di tutto ciò che ruota intorno al mondo calcistico. L’inizio del 2016 non è però da meno. Un altro ambiente sportivo, quello del tennis, è sotto indagine per combine sugli incontri, che avrebbero portato molti soldi agli scommettitori. In un programma-inchiesta, la BBC ha rivelato come negli ultimi 10 anni, almeno 16 ten-nisti professionisti classificati nelle prime 50 posizioni della classifica ATP, siano sospettati di aver ag-giustato dei match. Sotto inchiesta sono finite partite dei più illustri tornei come Wimbledon e il Ro-land Garros. Il sospetto è stato poi confermato dal numero uno del tennis mondiale, Novak Djokovic, che ha dichiarato come membri

del suo staff siano stati avvicinati ma abbiano subito respinto ogni tipo di coinvolgimento. Come egli stesso ha esposto: “ Qualcuno la può chiamare opportunità. Per me è un atto di crimine nello sport, onestamente”. Ripercorrendo un po’ gli ultimi decenni, sono stati in molti ad aver voluto cogliere questo tipo di opportunità. Non è un caso che, ancora una volta, il calcio sia il terreno più fertile per l’illegalità. Si parla di milioni e milioni di euro che girano e molti ad un piatto così ricco, non hanno la moralità per resistere. Ci sono stati diversi casi che hanno visto coinvolti sportivi, presidenti, dirigenti e addirittura designatori arbitrali che si sono lasciati cor-rompere o hanno corrotto, al fine di raggiungere determinati risul-tati quali la vittoria di un match, la salvezza in un campionato o la vittoria finale nello stesso. Solita-mente (ma con numerose ecce-zioni) queste compravendite sono combinate nelle categorie inferiori poiché non sono sotto i rifletto-ri come quelle dei professionisti. Ma come la cronaca insegna, sono

stati comunque tanti gli scandali sulle prime pagine dei giornali. Negli ultimi trent'anni, il nostro pa-ese è stato, purtroppo, uno dei protagonisti in negativo in questi "affaire".Totonero negli anni ’80, Calciopoli nel 2006 e Calcioscommesse nel 2011 sono tre degli scandali che hanno investito l’Italia in manie-ra più eclatante e che, legati a scommesse clandestine, hanno portato alla retrocessione di al-cuni dei principali club, nonché alla sospensione di vari giocatori dall’attività agonistica e alla ra-diazione di dirigenti. Nonostante le aspre pene e il dan-neggiamento della reputazione e dell’immagine non solo al nostro sport ma al paese intero, episodi del genere continuano a ripetersi e sono pochi coloro che decidono di denunciarne i fatti. Ma come è successo per l’inchie-sta della BBC, ci sono alcuni situa-zioni che potrebbero far scatta-re l’allarme circa la regolarità di una gara. Inizialmente le scelte tecniche e l’impegno del singolo nel match. Se in una partita im-portante l’allenatore lascia fuori

i giocatori più bravi, o per esem-pio in un singolo di tennis, ci sono continui sbagli o l’atleta abban-dona per un infortunio sospetto, qualcosa potrebbe non quadrare. Un secondo fattore di analisi è l’atteggiamento dell’arbitro. Chia-ramente dovrebbe essere il più imparziale possibile senza favorire nessuna delle due squadre, ma quando gli episodi iniziano ad es-sere diversi a discapito di uno e a favore dell’altro, potrebbe esserci una combine. Ultimo elemento da tenere in considerazione, che è quello che poi porta i bookmakers a possibili denunce, è l’alto nume-ro di scommesse verso un team o un atleta non dati per favoriti. Certo, ci potrebbero essere delle eccezioni ai punti elencati ma sono tutti segnali da tenere in consi-derazione. Corruzione e immoralità esistono, come si è visto, ad ogni livello, an-che quelli in cui la professionalità dovrebbe essere sopra ogni altra cosa. E se multe, radiazioni e pene detentive non sono riusciti a rad-drizzare questa brutta piega, cosa potrebbe farlo?

Arianna Venegoni

QUANDO NELLO SPORT IL GIOCO SI FA CORROTTO

tremilasport+ | 17 02 2016 | 43

Page 44: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

notiziebreviIKICKBOXING

Sabato 20 febbraio Elisa Qualizza, la forte fighter friulana della Top Kick Boxing & Muay Thai di Feletto Umberto, seguita dal Maestro Lucio Collovigh, affronterà presso la Salle des Sports di Thurins in Francia l’atleta di casa Sara Surrel in un match 8×2 minuti valevole per il Titolo Europeo PRO ISKA di full contact.Elisa Qualizza si presenta a questo match forte del suo curriculum che recita 250 matches da dilettante e 53 da professionista, di cui 5 titoli mondiali PRO (2009/2010/2011/2012/2014) e 2 titoli europei PRO (2010/2012). Ma soprattutto ricordiamo le grandi prestazioni al Kunlun Fight World Grand Prix China 2014, dove tenne testa alla fortissima peruviana Valentina Shevchenko nella disciplina del K1, ed al titolo mondiale PRO di Muay Thai Full Rules 2014 in Germania contro l’altrettanto valida Julia Symmanek; Elisa è stata selezionata e promossa dalla federazione Fight 1.

La pluricampionessa Elisa Qualizzain Francia per il suo ottavo cinturone.

SPORT VARI

Campionato Italiano Assoluti d’Italia Enduro a Lignano Sabbiadoro

Due intense giornate di gara, un solo protago-nista: il britannico Nathan Watson, giovane rivelazione dell’enduro mondiale che conquista in sella ad una ktm del Team Farioli, il dop-pio appuntamento inaugurale degli Assoluti

d’Italia di Enduro, andati in scena nel fine settimana a Lignano Sabbiadoro. Ottimo secondo posto e primo tra gli italiani, per il bresciano Davide Guarneri su Honda Red Moto, esperto pilota protagonista per diversi anni del mondiale Motocross, all’esordio nell’enduro. Si alternano al terzo posto nella due giorni lignanese due ex iridati, l’australiano Matthew Phillips al sabato ed il francese Johnny Aubert, terzo la domenica.Piloti regionali in evidenza, con il triestino Alessandro Battig, pilota ufficiale Honda nel mondiale, che con la giapponese 250 4 tempi, conquista il primo posto nella classe E1 al sabato ed il terzo la domenica. Due volte secondo in classe E3, l’avianese Campione Europeo delle Fiamme Oro Maurizio Micheluz su Husqvarna 500. Sugli scudi il Sandanielese Lorenzo Macoritto su Ktm 125, che con due secondi posti nella Youth, si conferma uno dei più promettenti giovani piloti azzurri. Ottima prova dell’udinese Pietro Collovigh in gara nella Coppa Italia, capace di conquistare il Trofeo Fiat Six Days. Due volte quinto in E3 Vanni Cominotto su Husqvarna , esperto pilota di Dignano pronto a ritornare al motorally, per un futuro con obiettivo la Dakar. L’isontino Mattia Car-ngnel, chiude un positivo week end, con un settimo ed ottavo posto in una battagliata classe E3. Pubblico delle

grandi occasioni al sabato sera, nella prova estrema in notturna, con la Terrazza Mare presa d’assalto da oltre 3000 persone, a tifare per alcuni tra i migliori specialisti al mondo, uno scenario che ha fatto rivivere le emozioni della 12 ore di Enduro, con Manuel Monni trionfatore della notturna. Due le prove speciali affrontate nei due giorni di gara. Si passava da quella su sabbia, alla speciale

sul terreno più duro nel tracciato del luna park, molto appesantito dalla pioggia. Grande soddisfazione per lo staff del Moto Club Sabbiadoro del presidente Silvio Plozzer, promosso a pieni voti per l’ottima organizzazione, messa a dura prova dalla pioggia della domenica, che non ha tenuto distante un numeroso pubblico, appagato dallo spettacolo di una manifestazione, che è riuscita ad animare la città balneare friulana fuori stagione, in linea con lo slogan “Lignano non si ferma”.

WATSON CONQUISTALA SABBIA DI LIGNANO

44 | 17 02 2016 | tremilasport+

Page 45: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

SPORT VARIUNIONE ITALIANATIRO a SEGNO

Si è appena concluso presso il liceo Copernico di Udine il corso di formazione riguardante la disciplina del tiro a segno.

Un corso rivolto ai giovani un punto di partenza per la loro crescita nello sport e certamente nella vita.

Un grazie al prof. Mancini che con la sua grande disponibilità ha coordinato le 12 lezioni sia teoriche e di tiro.

Un grazie al delegato regionale Lido Martellucci che ha seguito con attenzione l’organizzazione.

Un grazie a tutti i ragazzi che sono stati bravi, corretti e fantastici.

E infine un grazie per il materiale di simulatori consegnato dall’Unione Tiro a Segno Italiano.

ARRIVEDERCI AL PROSSIMO ANNO!!!!!

DELEGATO UITS FVG: Via Mantova, 56 - UDINE - Tel. 338 4083074

Page 46: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

SPECIALE LIBERTAS

Tel. +39 0432 [email protected]

www.ceccarelligroup.comUDINE | TRIESTE | PADOVA | MILANO | PRATO

IN BREVE

BRILLANTE PARTECIPAZIONE DEL SAN VITO TRIESTE A VIENNAPartito per Vienna con la sola spe-ranza di ben figurare, il San Vito Pallacanestro Trieste, da tempo af-filiata Libertas, è ritornato con due risultati assolutamente brillanti. Nel prestigiosissimo Torneo Europeo "Ba-sketball Wien 2015", che ha visto la partecipazione di 474 squadre di 21 nazioni, i gialloblu giuliani si sono pre-sentati con 3 compagini maschili, una squadra Under12 e due team Under13. I più piccoli, guidati per l'occasione dal Consigliere Nazionale Libertas Daniele Bassi, salito al ruolo di head coach a causa dell'indisposizione dell'allenatore titolare Gianpaolo Bevitori, affrontavano un impegnativo girone preliminare in cui tiravano fuori tutta la grinta che avevano in corpo. Battendo tre squadre tedesche, di Bamberg, Gottingen ed Eintracht, e soccombendo di soli 2 punti agli Ungheresi di Torokbalint, si qualifi-cavano fra le prime 16 squadre del Torneo. La successiva sconfitta con i forti Slovacchi di Ziar li lasciava co-munque con un lusinghiero 9° posto su 54 squadre.Gli Under13 di coach Lorenzo Sannino, presenti con 2 squadre, riuscivano anche loro a qualificarsi per gli ottavi di finale a spese dei Tedeschi del TSJ Munchen e degli Italiani di La Torre Reggio Emilia. La successiva sconfitta con gli Ungheresi di Szeged, fisica-mente molto più prestanti, li faceva incontrare il Bayern Munchen (il solo nome dice tutto), dal quale uscivano sì sconfitti, ma con una prestazione maiuscola. Anche per loro, quindi uno splendido 9° posto su 36 squadre e molti applausi. Per tutti al ritorno un bagaglio pieno di esperienza e la soddisfazione di aver preso parte alla massima manifestazione giovanile europea di pallacanestro.

basket

KARATE: IL 28 FEBBRAIO L’ATTESO TORNEO CITTÀ DI PORCIA

■ Quest'anno è anticipato a do-menica 28 febbraio il Trofeo Città di Porcia (giunto alla 21esima edi-zione) abbinato a Coppa Libertas e Trofeo Samurai, sempre sotto la regia della locale polisportiva Li-bertas Porcia. La sede è sempre il palasport Cornacchia in via De Pel-legrini, che ospiterà percorsi tecni-ci, gare di kata (le forme) e kumite (combattimento), sia individuali che a squadre. La manifestazione è aperta alla partecipazione dei tes-serati Fijlkam. Le iscrizioni vanno effettuate entro il 18 febbraio con pagamento da effettuarsi in sede gara. Il responsabile organizzativo è Paolo Marostegan, raggiungibile al 329 1110385.

■ Il PalaGetur di Lignano ha ospitato il 21° trofeo Alpe Adria, kermesse che ha messo a con-fronto sui tatami ben 988 atleti in rappresentanza di 261 società, provenienti da dieci Nazioni. La manifestazione ha decretato la vittoria della fortissima rappre-sentativa dell'Azerbaijan che, no-

nostante si sia iscritta alla gara con la sola squadra juniores, ha conquistato tre medaglie d’oro, due d’argento e quattro di bronzo, aggiudicandosi il primato davanti ai grandi club italiani, che nell'oc-casione avevano schierato anche i loro migliori rappresentanti della categoria cadetti. Di grande spes-sore il livello tecnico delle gare, un fatto questo che non ha impedi-to agli atleti dei club regionali di vivere un’esperienza importante e ricca di soddisfazioni, conqui-stando un totale di sette medaglie. Quattro di queste sono andate al collo degli under 18, tra i quali spiccano l'argento di Kenny Komi Bedel (portacolori del Villanova Libertas di Pordenone, argento nella categoria peso dei 73 chili) e il bronzo di Giovanni Rosso (Skorpion Pordenone, nei 66 kg).

■ Con diciassette medaglie con-quistate, il team regionale dei Master friulani si è affermato ai vertici della prima prova del cam-pionato italiano, in occasione del

13° Trofeo disputato al palasport di Tarcento, che ha visto scendere sui tatami 132 atleti in rappresen-tanza di 39 club. Tre primi posti, ben nove secondi e cinque terzi hanno portato infatti la squadra friulana (guidata dal maestro Se-bastiano Billardello) in vetta alla classifica delle società, a pari punti con la Toscana (detentrice) classi-ficata però seconda per l’inferiore numero di prime piazze. Sul gradi-no più alto del podio sono saliti due pordenonesi griffati Libertas: Ste-fano Perissinotto (Judo Club San Vito, Master 3, 90 chili) e Daniele Da Riol (Skorpion Pordenone, M5, 81 kg), mentre ha messo al collo la medaglia d’argento l'azzanese Marika Sato (F4-8, 63 kg) porta-colori del Kuroki Tarcento.

■ Cinque gli atleti del Judo Club Tolmezzo impegnati nel 32° Torneo delle Valli del Torre, svoltosi a Tar-cento, gara riservata agli atleti da Esordienti B a Master, e quattro medaglie conquistate a fine gior-nata (nella foto in alto).

46 | 17 02 2016 | tremilasport+

Page 47: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

SPECIALE LIBERTAS

Tel. +39 0432 [email protected]

www.ceccarelligroup.com

Tel. +39 0432 [email protected]

www.ceccarelligroup.comUDINE | TRIESTE | PADOVA | MILANO | PRATO Tel. 0432 690761

[email protected]

www.ceccarelligroup.com

■ L'Itas CittàFiera ha lasciato all'Atomat il derby di San Valentino, seconda partita del girone di ritorno e prima in casa, che con il 2-3 finale (25-20, 21-25, 27-25, 22-25, 8-15) ha portato un solo punto, con il quale la squadra di Martignacco è scivolata dalla sesta all'ottava posizione, a quota 28, come le due veronesi Isuzu e Vivigas che però la precedono avendo un miglior quoziente punti. "E' stata una grande festa di pallavolo - ha commentato la Libertas Martignacco - con un pubblico così numeroso come non si era mai visto al Palasport Atleti Azzurri d'Italia e al quale va il sincero ringra-ziamento della Società, in quanto la tifoseria ha davvero reso merito al grande derby che si è giocato per ben 131 minuti. Ha vinto - ha proseguito la Società di Martignacco - chi ha dimostrato maggiore carica agonistica: questo ha fatto la differenza, sia negli attacchi, sia a muro. L'Itas Città Fiera ha giocato con la giu-sta determinazione per due set: il primo ed il terzo, ma non si comprende - ha concluso la Società - perché la squadra sia scesa di tono nel secondo, invece di continuare a reggere con la stessa carica".Cuttini ha fatto scendere in campo Giora al palleggio, De Stefano opposto, Caravello e Quar-chioni all'ala; Brusegan e Gray centrali e Dian libero; sono stati molti i cambi effettuati nei cinque set: Colonnello per Quarchioni, Manig e Zonta per Giora e De Stefano, Gogna per Bru-

segan, oltre ad un breve avvicendamento nel quarto parziale tra Mignano e Dian. Nel primo set Caravello e compagne hanno veramente dimostrato di giocare una pallavolo di alto li-vello, con attacchi e muri perfetti, dominando dall'inizio alla fine; 8-3 al primo tempo tecnico, 16-9 al secondo per un finale che, nonostan-te una ripresa dell'Atomat, è stato di 25-20, con Caravello e Brusegan in gran spolvero. Nel secondo set il sestetto allenato da Cuttini e Cumuni si è lasciato mettere sotto fin dall'inizio: 3-8 al primo tempo tecnico; l'Itas Città Fiera ha pareggiato sul 14.mo punto, ma l'Atomat si è ripresa portandosi in vantaggio dal secondo tempo tecnico (14-16) al 21-25 finale. Il terzo set si è dimostrato la fotocopia del primo, con Caravello e compagne partite da subito decise e determinate, dominando fino alla conclusione sul 27-25. Il quarto e quinto set, terminati 22-25 e 8-15, sono stati netto appannaggio dell'Atomat che ha dimostrato maggiore carica agonisti-ca e una voglia di rivincita, che l'ha portata a riscattare il rovescio interno dell'andata. Gran partita di capitan Caravello, ma non è bastato.Nel terzo turno di ritorno l'Itas C. Fiera giocherà di nuovo in casa, alle ore 18 di domenica 21 febbraio contro LeAli Volley Project di Padova, che il I novembre scorso, all'andata aveva vinto 3-2 e che ieri sera è stata battuta per 0-3 dalla Vivigas Verona, ma in classifica con i suoi 30 punti mantiene il quarto posto.

SCONFITTA PER LALIBERTAS mARTIgNACCONEL DERBy CONTRO L'ATOmAT

VOLLey

■ Il Memorial Giacomo Romano si appresta a compiere 28 anni e lo farà domenica 28 febbraio in una sede perfetta per questo tipo di competizioni. Il Parco al Ponte di Salt del Torre, per la seconda volta, sarà il campo di gara del cross patrocinato dai comuni di Povo-letto e Remanzacco con la collaborazione della Regione Friuli Venezia Giulia, della Provincia di Udine e della Fondazione Crup e organizzato dalla Libertas Grions e Remanzacco e dalla Maratonina Udinese. Saranno assegnati i titoli regionali individuali per le categorie Allievi, Junior, Promesse e Senior maschili e femminili e quelli Master ma correranno anche le categorie giovanili Esordienti, Ragazzi e Cadetti per il Memorial Massimo Brisinello indetto dal Centro pro-vinciale sportivo Libertas, e per i titoli del campionato provinciale Libertas.Due in trofei alla memoria il palio. Il 28° Gia-como Romano, che sarà assegnato al primo classificato, e il 5° Nella Compagnon, che andrà alla prima classificata.La passata edizione è stata vinta da Carolina Michielin (Cus Trieste) tra le donne e da Riccar-do Sterni (Trieste atletica) in campo maschile.Il ritrovo è fissato alle 8.00 e le prime gare prenderanno il via alle 9.00 con le categorie Senior Master femminili (F35-55) e Senior Master maschili (M60 e oltre) che corre-ranno la distanza di 4 km. Chiuderanno alle 12.30 la lunga serie di manche le categorie assolute Promesse e Seniores maschili (9,5 km). Seguiranno dalle ore 13.00 pasta party e premiazioni.

ATLETICA: IL 28° MEMORIAL GIACOMO ROMANO

tremilasport+ | 17 02 2016 | 47

Page 48: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

TREMILAITINERARI MTBwww.natisoneinbici. it

AL GALOPPO ATTRAVERSO LA BRUGHIERATRA CIVIDALE E ORZANO

Grossomodo tra Civi-dale, Remanzacco e Buttrio c’è un trian-golo di campagna che ancora non è com-

pletamente coltivata e offre dei paesaggi che si ci aspetterebbe di trovare nella brughiera scoz-zese o irlandese e non a pochi chilometri da casa. Vi proponia-mo un giro non impegnativo, da percorrere in un paio d’ore du-rante un pomeriggio autunnale o invernale, lungo un tracciato

in gran parte su sterrati che attraversano campi, prati stabili e macchie di alberi e arbusti.Partiamo dalla stazione di Ci-vidale seguendo ciclovia FVG-3 fino all’ex polveriera di Prema-riacco dove, prima sorpresa, troviamo quel che resta di un campo di reclusione per pri-gionieri della seconda guerra mondiale, il PG/POW 57. Sca-valcata la provinciale inizia il bellissimo tratto di 4,5 km di sterrato che, passando davanti

a cura di STEFANO OSSO

48 | 17 02 2016 | tremilasport+

Page 49: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

ITINERARI MTBTREMILA

AL GALOPPO ATTRAVERSO LA BRUGHIERATRA CIVIDALE E ORZANO

DAL SATELLITEA parte la zona a sud di Cividale non c’è cartografia dettagliata se non le mappe online. In ogni caso il giro è descritto dettagliatamente su www.natisoneinbici.it/?p=3213 dove c’è anche la traccia GPS e il link diretto a Bikemap.net

INFO UTILIIl giro è lungo 26 km, di cui circa la metà su sterrati e strade bianche

in buone condizioni. Il dislivello è trascurabile (tranne le due rampe del ponte di Orsaria) e il percorso è adatto a tutti e percorribile in un paio d’ore. La mountain bike è necessaria perché lo sterrato tra la Croce della Claf e Orzano è problematico con una city bike. Punti di appoggio ci sono, oltre che a Cividale, a Orzano, Orsaria, Ipplis, e Casali Braide, dove lo spaccio agricolo offre un’interessante possibilità di sosta prima degli ultimi chilometri. Il periodo migliore va dall’autunno alla primavera inoltrata. In caso di pioggia un tratto nei pressi dell’ex polveriera e quello nella brughiera verso Orzano potrebbero essere particolarmente infangati: ciclista avvisato…

alla “croce della Claf”, attra-versa la brughiera fino a Or-zano. Se magari c’è un po’ di foschia, e il sole che comincia a scendere dietro alle nuvole, è facile immedesimarsi nelle atmosfere di “Un lupo mannaro americano a Londra” e iniziare a canticchiare “Blue Moon” di Bobby Vinton correndo lungo la pianura.Passato Orzano quasi altri 6 km su strada bianca taglia-no la campagna, qui già più

coltivata, fino a Orsaria, dove due ripide rampe, in discesa e poi in salita, fanno da spalle al ponte sul Natisone. Da Leproso a Ipplis e infine a Cividale, l’iti-nerario è su asfalto ma, tranne alcuni brevi tratti, corre lungo strade comunali poco traffica-te, in mezzo a distese di campi intervallate da radi casali. Il nuovo ponte sul Natisone è l’ultimo tratto da percorrere prima di tornare al punto di partenza presso la stazione.

CURIOSITàSubito dopo l’ex polveriera, sulla sinistra c’è la “Cappella” costruita sul luogo dove durante la seconda guerra mondiale, c’era un campo per prigionieri di guerra di cui la maggior parte erano canadesi, australiani e neozelandesi. Con il 13 settembre 1943 i tedeschi deportarono in Germania tutti gli occupanti del campo che venne ben presto smantellato dagli abitanti della zona che utilizzarono i materiali per le loro case. L’attuale cappella è stata restaurata negli anni ‘90 dall’Associazione Nazionale Genieri e Trasmettitori. Maggiori informazioni su www.campo57.com

IL PERCORSOSi parte dalla statua dell’Alpino davanti alla stazione di Cividale e si seguono le indicazioni (scarne) della ciclovia FVG-3 dirigendosi verso il Natisone. Alla piccola rotonda davanti alla caserma si prende a destra la ciclabile che si segue fino alla Zona Industriale Sud di Cividale (quella nuova). Qui si imbocca la strada bianca che costeggia l’ex polveriera fino alla chiesetta, evidente sulla sinistra, dell’ex campo di prigionia PG/POW 57. Si attraversa la nuova provinciale e si prende la strada bianca che prima costeggia la strada asfaltata e poi gira a destra verso nord-ovest. Si passa davanti alla piccola croce Toful e davanti alla croce della Claf si svolta a sinistra

verso Orzano passando in mezzo alla brughiera. Una volta giunti a Orzano si raggiunge il cimitero, si attraversa la provinciale e si prende un’altra strada bianca fino a quando questa svolta deci-samente a sinistra. Alla provinciale si svolta a destra e dopo 300 metri si prende la strada bianca a sinistra verso casali Lonzano prose-guendo poi dritti fino ad arrivare a Orsaria. Si attraversa il Natisone e da Leproso si va a Ipplis, dove, alla rotonda in piazza, si prende la terza uscita in direzione nord. Si attraversano Casali Braide e si prende il lungo rettilineo fino a Rualis per poi dirigersi verso la stazione passando il Natisone sul ponte nuovo.

Subito dopo l’ex polveriera, sulla sinistra c’è la “Cappella” costruita sul luogo dove durante la seconda guerra mondiale, c’era un campo per prigionieri di guerra di cui la maggior parte erano canadesi, australiani e neozelandesi. Con il 13 settembre 1943 i tedeschi deportarono in Germania tutti gli occupanti del campo che venne ben presto smantellato dagli abitanti della zona che utilizzarono i materiali per le loro case. L’attuale cappella è stata restaurata negli anni ‘90 dall’Associazione Nazionale Genieri e Trasmettitori. Maggiori informazioni su www.campo57.com

IL PERCORSO

Croce della Claf

tremilasport+ | 17 02 2016 | 49

Page 50: n° 03 TremilaSport 17 02 2016

Mai più! Sentire ma non Capire®

Soundlens un apparecchio acustico endoauricolare digitalenascosto nel condotto uditivo

Progettato:• SECONDO LA CONFORMAZIONE

DEL SUO CONDOTTO UDITIVO• PER NASCONDERSI NEL CONDOTTO• PER ESSERE FACILE DA USARE• PER GODERE DI UN ASCOLTO CHIARO,

NATURALE E CONFORTEVOLE

NASCOSTO NEL CONDOTTOFACILE DA USARECONFORTEVOLE

MAICO VI INVITA PRESSO I NOSTRI STUDIPER PRESENTARVI SOUNDLENS,CON LA STRAORDINARIA PRESENZA

DEL TECNICO UALITÀ DELLA SEDE CENTRALE

SoundLens è un apparecchio acustico endoauricolare digitale nascosto nel condotto uditivo. È progettato secondo la conformazione del meato acustico, è facilissimo da usare e così potrete godere di un ascolto chiaro, naturale e confortevole. La soluzione più semplice che c’è vi aspetta presso i nostri studi: in Udine P.zza XX Settembre, 24 - Tel. 0432 25463, in Codroipo Via IV Novembre, 11 - Tel. 0432 900839, in Tolmezzo Via Matteotti 19/a - Tel. 043341956, in Cividale Via Manzoni 21 - Tel. 0432 730123, in Sacile in Viale Trieste, 10 - Tel. 0434 730022, a Latisana in Via Vendramin, 58 - Tel. 0431 513146, a Pordenone in Viale Libertà, 29 - Tel. 0434 541380, a Maniago in Via F. da Maniago, 8 - Tel. 0427 709403 e a San Vito al Tagliamento in Via A. L. Moro, 17 - Tel. 0434 876072 per presentarvi la nuova tecnologia SoundLens. In questa occasione sarà a voi riservato uno SCONTO ECCEZIONALE DEL 25%AUTORIZZATO DALLA SEDE CENTRALE FINO AL 27 DI QUESTO MESE.

FEBBRAIO MESE DELL’UDITO

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

DA NOI TROVATE L'ASSISTENZA GRATUITA PER LE MIGLIORI MARCHE:

La soluzione più semplice che c’è per l’udito tuo

Vi aspettiamo presso i nostri studi

UDINEP.zza XX Settembre, 24 - Tel. 0432 25463ORARIO: dal LUNEDÌ al SABATO 8.30-12.30 – 15.00-19.00

CODROIPO Via IV Novembre, 11 - Tel. 0432 900839

ORARIO: dal LUNEDÌ al VENERDÌ 9.00-12.30

TOLMEZZOVia Matteotti, 19/a - Tel. 0433 41956

ORARIO: dal LUNEDÌ al VENERDÌ 9.00-12.30

CIVIDALE + OTTICAVia Manzoni, 21 - Tel. 0432 730123

ORARIO: dal MARTEDì al SABATO 8.30-12.30 – 15.00-19.00

SACILEViale Trieste, 10 - Tel. 0434 730022

ORARIO: dal LUNEDÌ al VENERDÌ 14.00-18.00

SAN VITO AL TAGLIAMENTOVia A. L. Moro, 17 - Tel. 0434 876072

ORARIO: DAL MARTEDÌ AL MERCOLEDÌ E VENERDÌ 9.00-12.00

PORDENONEViale Libertà, 29 - Tel. 0434 541380

ORARIO: dal LUNEDÌ al VENERDÌ 9.00-12.30 – 14.00-18.00 SABATO 9.00-12.00

LATISANAVia Vendramin, 58 - Tel. 0431 513146

ORARIO: dal LUNEDÌ al VENERDÌ 9.00-12.30 pom. su appuntam.

MANIAGOVia F. da Maniago, 8 - Tel. 0427 709403

ORARIO: dal LUNEDÌ al VENERDÌ 9.00-13.00 GIOVEDÌ 9.00-13.00 – 15.00-18.00