n° 12 TremilaSport 06 07 2016

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TUTTO LO SPORT DEL FRIULI VENEZIA GIULIA A 360 GRADI 12|16 magazine www.tremilasport.com 06|07|2016 MONDIALE VENTRE PAGG 44 CI VOLEVA UN GILARDINO UDINESE pag 30 CALCIOMERCATO IL PERSONAGGIO I BOTTI DI ECCELLENZA E PROMOZIONE PIZZORNI E QUELLA MAGLIA PORTAROGNA paGg 6-7 pagG 10-11 L'UDINESE ROBERTA GAZZETTA A MOSCA SUL TRONO DELLA DANZA ORIENTALE: STORIA DI UN TITOLO FATTO DI PASSIONE E SACRIFICIO PRIMATTRICE Roberta durante l'esibizione che le è valsa l'oro mondiale

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CALCIOMERCATO I primi botti di Eccellenza e Promozione - PRIMA CATEGORIA - Bovio: ´Alla Torreanese apriremo un cicloª - Seconda categoria - Pizzorni e quella maglia porta rogna - BASKET - Ivancich: Torneo Cernich addio - PALLANUOTO - ìOrchetteî triestine in A2 - Le Belle di Tremila Sport - Elena Strizzolo, anima rock - ITINERARI - Il giro delle sette chiese del Collio - UDINESE E' iniziato il ritiro ma per il nuovo allenatore Iachini poche le buone nuove

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T U T T O L O S P O R T D E L F R I U L I V E N E Z I A G I U L I A A 3 6 0 G R A D I

12|16magazine

w w w. t r e m i l a s p o r t . c o m0 6 | 07 | 2 0 16

MONDIALEVENTRE

PAGG 44

CI VOLEVAUN GILARDINO

UDINESE

pag 30

CALCIOMERCATO

IL PERSONAGGIO

I BOTTI DI ECCELLENZA E PROMOZIONE

PIZZORNI E QUELLA MAGLIA PORTAROGNA

paGg 6-7

pagG 10-11

L'UDINESE ROBERTA GAZZETTA A MOSCA SUL TRONO DELLA DANZA ORIENTALE: STORIA DI UN TITOLO FATTO DI PASSIONE E SACRIFICIO

PRIMATTRICERoberta durante

l'esibizione che le è valsa l'oro mondiale

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12|160 6 | 07 | 2 0 16SOMMARIO

CALC

IO

30-31 UDINESE

6 ECCELLENZA

7 PROMOZIONE

8 PRIMACATEGORIA

10-11 SECONDACATEGORIA

12 TERZACATEGORIA

13-15 CARNICO

16-19 GIOVANILI

20 CALCIOA5

29 FEMMINILE

40-41 BASKET

42-43 VOLLEY

44-50 ALTRISPORT

10

RUBRICHE32-33 SIDICEVA...

35-38LEBELLEDI TREMILASPORT

34 NONSOLOSPORT

52-53 MONDOLIBERTAS

54-55 ITINERARI

35

29

Le Belle di Tremila Sport:Elena Strizzolo

CALCIO FEMMINILEFrancescaCarchiodifensoredell'Udinese-rosa,allavigiliadellanuovaesperienzainserieB

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EDITORIALE

magazine

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facebook.com/tremila.sport

DIRETTORE RESPONSABILE Edi FabrisVICEDIRETTORE Massimo MuzzinEDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI srl Viale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 893 [email protected]

Registrazione Tribunale Udine n. 38/07 del 19.11.2007Responsabile trattamento dati (D.LGS. 30-6-2003 N. 196) Edi Fabris

Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 6 luglio 2016.

REDAZIONEViale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 [email protected] www.mondoudinese.com

Mondo UdineseQUOTIDIANO D’OPINIONE BIANCONERA

LA RADIO UFFICIALE DELL’UDINESE CALCIO

vIDEOrEgIONETELEPOrDENONE

12| 16

DIZ IONI

MediaTremila EdizioniViale Palmanova 146 - UdineTel. 0432. 33 30 893 [email protected]

....

Il DirettoreEdi Fabris

è una copertina a suo modo inconsueta, quello del nuovo numero del no-stro magazine, e la dedichiamo ad una campionessa del mondo di danza orientale, Roberta Gazzetta, fregiatasi di recente a Mosca di un titolo che ai più può parere privo di componenti di sacrificio e d’impegno

tipiche di altre discipline. Ma leggendo l’intervista che dedichiamo all’interno alla giovanissima udinese, studentessa dello Zanon e appartenente alla scuola Sunshine di Palmanova, sotto questo aspetto anche l’ultimo degli scettici potrà ricredersi. Un numero in ampia versione rosa, quello che vi proponiamo, con una vetrina riservata anche alle “orchette” della pallanuoto triestina neopro-mosse in A2 e un’intervista ad una delle calciatrici di punta dell’Udinese che di recente ha effettuato il salto in serie B, Francesca Carchio, difensore pure della rappresentativa del Friuli Venezia Giulia reduce invece dalla sfortunata esperienza al Torneo delle Regioni in Calabria. Storie di donne che vogliono emergere, così come la canottiera triestina Beatrice Millo e le quattro magni-fiche cui dedichiamo un altro servizio all’interno. Elemento femminile che nello sport ad ogni livello negli ultimi anni ha assunto un’elevata importanza, anche se le dirette interessate constatano spesso con rammarico che nonostante questo la disparità fra loro e i maschi risulta sempre sensibile a favore di questi ultimi. Una mentalità dura da sopprimere, ma diamo tempo al tempo. Una vetrina speciale la dedichiamo comunque ad un campionissimo di sempre, Primo Carnera, emblema storico di un Friuli e di un’Italia che hanno saputo imprimere il loro marchio nel mondo. Mentre dell’Udinese che ha ripreso da qualche giorno l’attività esprimiamo qualche dubbio riguardo i ventilati pro-positi di riscossa dopo le ultime tre stagioni all’insegna della precarietà: un allenatore da battaglia, Iachini, e una rosa che perderà qualche pezzo pregiato e che non si sta attrezzando adeguatamente dal punto di vista dell’esperienza e della qualità basteranno a salvare una volta di più la ghirba? E il distacco e lo scetticismo dei tifosi ad apparire evidenti.

Storiedidonnechevoglionoemergere

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Giallocrociati e orange attivissimi sul mercato in queste prime fasi. L’undici di Vittore si assicura Cussigh, Candussio e Nastri, mentre alla corte di Lenisa sbarcano Nardoni, Battiston e Zusso

CHIONS E CJARLINS, CHE BOTTI!

Confermato Lugnan all’Ism Gradisca:

“Voglio una squadra con la bava alla bocca”

Inevitabilmente c’è molta attesa per quanto con-cerne il Fontanafredda: resta la tenue speranza del ripescaggio in Serie

D, ma intanto i rossoneri si sono riorganizzati per partire il prossimo anno dall’Eccellen-za con un importante ingresso nell’organigramma societario: a dare manforte al presidente Bertolini è infatti arrivato il ma-nager Angelo Abbruzzese, nuovo vicepresidente. La prima mossa è stata la nomina del direttore sportivo, ossia Gianni Camatta.Ancora nulla di nuovo per il mo-mento in casa Ism Gradisca. Di certa c’è però la conferma di Luca Lugnan in panchina: “Ci siamo confrontati molto se-renamente con la dirigenza e abbiamo convenuto che ci sono le condizioni e l'entusiasmo per proseguire il lavoro iniziato nel gennaio scorso – commenta il tecnico sul sito ufficiale del club isontino -. Sicuramente si trat-terà di una sfida diversa, perchè un conto è subentrare in corsa, con poco tempo per imposta-re le proprie idee e recupera-re anche psicologicamente dei giocatori in quel momento un po' disorientati, e un altro è co-struire un progetto in estate sin dalle sue fondamenta, e vederlo crescere può essere molto sti-molante. Gradisca merita questa vetrina e vogliamo dimostrare che ci siamo a quanti ci hanno dato più volte per morti. Che ISM vorrei? Una squadra con la bava alla bocca, battagliera ma anche capace di proporre un calcio gradevole e offensivo. Dopo tre salvezze consecutive all'ultimo respiro mi piacerebbe una stagione con meno patemi”. Comincia a vedersi il nuovo Tolmezzo che sarà affidato a Gianluca Mascia: le partenze di Nardoni, Barone e Pignata sono di quelle pesanti, ma a compen-sarle al momento ci sono gli

Capitolo Chions: confermato Alessandro Lenisa in panchina, i giallocrociati si sono affret-tati a blindare Vettoretto, Vi-sintin, Benedet, Sombra Alvarez e Furlanetto. In arrivo Nardo-ni dal Tolmezzo, Battiston dal Portomansuè, Fregonas dalla Liventina, Urbanetto dal Torre, Wainsztein dalla Sacilese, Zus-so dal Cordenons, Barreca dalla Sanvitese e Bolzon dalla Gemo-nese. In uscita Paolucci, Caruso, Verrillo e Corvaglia.Infine il Torviscosa saluta Mat-tia Strussiat, passato al Brian, e prende Stan Dubiel dalla San-giorgina, mentre la Manzanese è data per molto vicina a Julian Campanella, dell’Ism Gradisca.

arrivi dell’ultim’ora del regista Alessandro Paolucci e dell’ester-no Ruben Cadò, rispettivamente ex Chions e Tarcentina.Ci si aspetta un CjarlinsMuzane da vertice: il girone di ritorno degli orange è stato straordi-nario, ma il tecnico Vittore ci ha messo lo zampino chiedendo al-cuni pezzi pregiati per fare della banda Zanutta un’autentica co-razzata. Tra gli acquisti ufficiali figurano Cussigh, Candussio, Na-stri e Alessandro Osso Armellino. Per quanto riguarda i giovani, invece, saluta il baby prodigio, Matteo Piccolotto, passato all’Altovicentino, mentre arriva-no in prestito lo stopper Mirko Gregoris e l’esterno difensivo

Matteo Presotto, entrambi ’98 in arrivo dal Pordenone. Unico neo il mancato arrivo di Marzin, fedelissimo di Vittore, ma il cen-trocampista non se l’è proprio sentita di lasciare la “sua” Spal Cordovado.Il grande colpo degli ultimi giorni il Lumignacco lo ha messo a se-gno in porta, strappando il sì di Raffaele Clemente, corteggiato praticamente da mezza regio-ne, mentre in attacco potrebbe arrivare Simone Motta dalla Vir-tus Corno del confermato Paolo Colavizza. Proprio a Corno si re-gistra un interesse per Gianluca Favaro dell’Ism Gradisca, mentre è dato sul piede di partenza l’at-taccante Valmir Gashi.

CALCIOECCELLENZACALCIOECCELLENZA

CALCIOMERCATO

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PROMOZIONECALCIO

BRIANRE DI INIZIO MERCATO

AI RAGGI X

èentrato nel vivo il cal-ciomercato delle for-mazioni di Promozio-ne: particolarmente attivo il Porcia del neo

direttore sportivo Emanuele Cusin che, dopo aver ottenu-to il sì di Giacomazzi e Mauro, piazza altri due colpi prelevan-do Giovanni Vriz, attaccante dall’Opitergina, e Valerio Marti-ni, centrocampista classe ’89 in

arrivo dal PrataFalchi. Al Pravi-sdomini è terminata l’avventura di Samuel Attah: per sostituire il potente centravanti si punta a Stefano Della Bianca, in uscita dal Chions, anche se circolano diverse voci sul possibile ritor-no in maglia orange di Luis Car-los Zanutto. Intanto è ufficiale l’approdo di Alberto Drusian a centrocampo, di Matteo Ero-di in difesa, così come quello

di Augusto Davanzo in cabina di regia. Il ritorno alla base di mister Rauso potrebbe anche far rivedere da quelle parti l’ex capitano Lucio Gava, dato in uscita al Porcia.In attesa di sapere se il prossi-mo anno dovranno cimentarsi nel campionato di Promozione o di Eccellenza, i vicini di casa dell’Union Pasiano hanno messo nel mirino il centrocampista

L’undici di Precenicco si è mosso molto bene nelle prime fasi di calciomercato portandosi a casa pezzi pregiati come Michelin, Ietri e Strussiat. Drusian, Erodi e Davanzo passano invece alla corte di Rauso al Pravis

Nella foto a sinistra il bomber dell'Aurora Puddu. A destra il faro dell'Union Pasiano, Pezzutto.

Davide Carniello, attualmente al Portomansuè ma dato sul pie-de di partenza, e la trattativa sembra ormai molto ben avvia-ta. Tornerà a vestire rossoblù l’attaccante Marcelo Kaculi, ma va registrata la pesante uscita del bomber Lorenzo Violo.In casa Pro Gorizia continua-no i saluti: dopo le partenze di Bernecich e Panic, dovrebbero lasciare la casacca biancocele-ste anche il difensore Matteo Marega, il portiere Juri Deve-tak, e gli attaccanti Gregor Ba-jec e Giovanni Catanzaro.Mercato vulcanico, invece, in casa Brian che ha trovato

l’accordo con Davide Cimigot-to, centrocampista offensivo in arrivo dal Gonars, e con il difensore Cristian Squizzato, diciannovenne in arrivo dal CjarlinsMuzane. Tra i nuovi acquisti anche l’attaccante Davide Michelin, Alessandro Ietri e Mattia Strussiat.Si muove anche l’Aurora Re-manzacco che ha preso uno dei fedelissimi di Busato per la fascia, ossia Federico Papar-cura, ex Tarcentina; con lui in arrivo dai Grigioneri anche il classe ’86 Davide Banello. Il ne-opromosso San Quirino, invece, saluta il centrocampista Ales-

sandro Gerolin e il jolly Marco Marchini, mentre il Torre, in attesa dei saldi di agosto, per il momento si è limitato ad Alex Chiesurin, terzino in uscita dal PrataFalchi.Il Flaibano per l’attacco pun-ta a Daniel Cotrufo del Brian, anche se l’undici di Precenicco non pare propenso a privarse-ne, ma intanto è costretto a salutare Stefano Tisiot, visto che il laterale ha deciso di fare ritorno alla Pro Fagagna.Ma non è solo il mercato gio-catori a tener banco in questi giorni: sono infatti già saltate le prime panchine, un paio delle

Colpi di scena sulle panchine di Tarcentina e Flaibano con gli

addii di Giattie Rossi

quali in modo assai sorpren-dente: da una parte la Tar-centina ha dovuto prendere atto della scelta di Max Giatti di rinunciare alla panchina dei canarini; dall’altra, discorso solo parzialmente analogo a Flai-bano. Qui, infatti, Massimiliano Rossi e il presidente Marino Picco erano già d’accordo per il proseguo dell’avventura as-sieme. Ma tale decisione è stata sconfessata dal direttivo socie-tario che ha voluto il cambio di allenatore. Altra panca calda è quella di Rivignano, dove pare ormai certo il clamoroso ritor-no di Furio Corosu.

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Per la Torreanese è stata, al di là della finale pla-yoff persa, una stagione da incorniciare. Mister Stefano Bovio, 40 anni

appena compiuti, è stato capace di risollevare il morale di una squadra retrocessa e che ha fatto fatica ad ingranare nella prima parte di campionato, donandole un'identità sia a livello di gioco che per quanto riguarda i valori umani. E poco im-porta se il sogno non si è avverato: le soddisfazioni restano tante e la bava alla bocca dei suoi sarà ancor maggiore nella nuova stagione. - Mister, cosa non ha funzionato nelle prime partite? “In realtà a livello di organizzazione praticamente nulla: era un discor-so legato ai risultati. Per quanto sviluppassimo, in campo facevamo difficoltà a mettere in cascina punti che sarebbero stati meritati. E, c'è da dirlo, un pizzico di sfortuna ci ha accompagnati nelle prime setti-mane. Il gioco c'era, ma anche tanti episodi che non ci rendevano giu-stizia. La mancanza di risultati ha fatto il resto”.

- Poi la svolta. “Con il primo filotto di vittorie, trovando con regolarità i risultati, ci siamo compattati ancor di più: come si dice, vincere aiuta a vin-cere. I ragazzi erano ancora più motivati di prima. Ricordo la partita di Lavariano: usciti dal campo con un solo punto, subendo il gol del pari in fuorigioco. Non per recriminare, ma era l'istantanea di quel momen-to che stavamo attraversando. Poi sono arrivate le vittorie con Diana, Risanese e Rive d'Arcano. Abbiamo acquisito fiducia e coscienza dei nostri mezzi. I ragazzi, lavorando sodo, han reagito, e i risultati si sono visti”. - Un voto alla stagione“Un secco 8, perché venivamo da una brutta retrocessione e i dubbi c'erano. Di nomi altisonanti non ne avevamo presi, non c'erano pezzi da 90, ma tanti bravi calciatori che arrivati sotto traccia si sono fatti notare, come Buiatti e Miano. Peccato per l'epilogo sfortunato”. - Ci racconti i play-off?“La semifinale col Diana è stata la classica partita perfetta. Io in

panchina mi sono goduto la sfida: ho detto ai ragazzi che erano stati eccezionali. Hanno corso fino al 95’, abbiamo giocato un bel calcio. Tutti hanno dato il 110%. Abbiamo anche rischiato qualcosa, inevitabile con-tro un avversario importante con elementi di spicco, penso a Cher-sicola per esempio, ma ai ragazzi vanno fatti solo tanti complimenti. La settimana della finale, invece, è stata complicata. In due giorni Bu-iatti e Martinis si sono infortunati al ginocchio, Scarbolo ha avuto la febbre, avevamo giocatori sotto antibiotici, e il tempo non aiuta-va. C'erano i segnali di un qualcosa che non avrebbe girato per il verso giusto. All'interno dello spogliatoio la domenica percepivo nervosismo, tensione, che non era però data da una pressione di qualcuno, anzi, son partite che si preparano da sole, ma semplicemente i ragazzi si erano caricati troppo in maniera negativa. Il campo poi ha dato il suo verdetto, gli episodi non sono stati favorevo-lissimi, ma i nostri avversari hanno giocato meglio e hanno meritato la Promozione”.

AVANTI COI GIOVANI PER APRIRE UN CICLO

STEFANO BOVIO

CALCIOECCELLENZACALCIOPRIMA CATEGORIA

Il tecnico della Torreanese dopo aver sfiorato il ritorno in Promozione nel corso della stagione appena conclusa, svela i piani del club giallorosso per il prossimo campionato

Il top dell’anno? Il rapporto

che ho avuto con i giocatori: collaborazione,

rispettoe amicizia

- Il prossimo anno con tutta probabilità sarà ancora Prima Categoria.“Siamo terzi come ripescaggi, per salire dovrebbe succedere un mezzo cataclisma. Noi pen-siamo soltanto alla Prima, a far bene lì. Cambieremo qualcosa, un po' per età anagrafica, un po' per progetti diversi, prendendo giocatori più giovani e accostan-doli a elementi di esperienza che permetteranno di far crescere il gruppo. Salvarci il prima pos-sibile è l'obiettivo, poi il resto si vedrà. Ma adesso siamo soltanto a luglio…” - Momenti top e flop della sta-gione?“Se penso al fatto che dalla terza del girone di ritorno non abbia-mo mai perso fino alla finale non posso che essere soddisfatto. Ma se devo scegliere una cosa po-sitiva metto il rapporto che ho avuto con i giocatori: unico, di stretta collaborazione, di rispet-to, di amicizia. Con tanti gioca-tori che andranno via c'è stato un rapporto umano che durerà sempre. La sincerità è stata alla base di questi risultati. Un ri-spetto dei ruoli anche da parte dei più esperti di cui vado fiero. Rimpianti? Beh, inevitabilmen-te la finale, purtroppo è facile trovarla (sorride, ndr). Ci penso spesso, in macchina, in vacanza, un po' dappertutto: avrei potuto fare così, avrei potuto cambiare quella cosa. Ma sono discorsi che si fanno dopo. Sarebbe stata la ciliegina su una torta che rimarrà comunque buonissima”.

(l.f.)

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PRIMA CATEGORIACALCIOPRIMA CATEGORIACALCIOPRIMA CATEGORIACALCIOPRIMA CATEGORIACALCIO

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PIZZORNIE QUELLA MAGLIA CHE PORTA MALE

Il ToIl calcio dei dilettanti è fatto di piccole grandi storie. Ancor più che nei professionisti, con mag-gior prepotenza, il desti-

no si intrufola in quegli spazi di tempo libero che la passione fa dedicare al pallone ed è lì che nascono favole destinate a restare ai più ignote ma che, spesso e volentieri, si tramuta-no in indelebili ricordi per chi le vive. è successo a Stefano Piz-zorni, romano DOC (laziale, guai a non sottolinearlo…) e vero jolly del corso Cussignacco firmato

Fabrizio Donda: "La storia dei miei ruoli è particolare. Sono un centrocampista, ma nasco portiere. Una decisione presa a 5 anni, nonostante l'impossibili-tà di giocare per via dell'elevata concentrazione di ragazzini coi guanti, ma perseguita con for-za: era quello che mi piaceva fare, lo desideravo troppo. Sono nato e cresciuto come portie-re a Roma, vicino a Cinecittà, e sono un vero autodidatta: su quei campi non c'era l'erba, fi-gurarsi i preparatori…". è iniziato tutto così, fino alla

maledetta "notte prima degli esami" e a quel torneo giocato con una maglia tanto odiata: "Era la sera prima dell'orale di maturità. I miei amici mi chia-mano, mi convincono ad andare a giocare con loro a un torneo. La prima sorpresa quando arri-vo sul campo: il loro completino è la maglia della Roma. Una tor-tura. è stata l'unica volta che l'ho indossata. E il karma laziale deve aver fatto il resto, perché proprio durante la partita il mio crociato salta. Una sfortuna immensa, visto che una squa-

dra di Eccellenza mi aveva cer-cato. Nel 2005 mi opero, poi la lunga trafila. Non vedo l'ora di scendere di nuovo in campo fra i pali. Ma il giorno del ritorno a fare crack fu il mio braccio. Di nuovo ospedale, operazione, e stop di un anno. Non mollo e torno in Promozione, sudando, guadagnandomi il posto". La saracinesca fa miracoli in porta, fino al 2008, quando la legge del 'non c'è due senza tre' si manifesta: "Arriva l'ennesimo infortunio, questa volta al go-mito. Decido di smettere. Saluto

IL PERSONAGGIO

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SECONdA CATEGORIACALCIO

…fu l’unica voltache indossai la maglia

della Roma,e il crociato saltò!

“Friuli Venezia Giulia, sua regione d'adozione: "Faccio l'infermiere a Palmanova. Ricor-do ancora quel turno di notte a Roma: mi era appena arrivata la lettera che mi informava dell'imminente trasferimento. Ho preso il compasso sulla piantina e ho fatto un cerchio per capire dove avrei potuto allenarmi nei dintorni della casa e del lavoro. Ho scritto al Bearzi, al Cussi-gnacco, e a qualche altra squadra. Antonio De Ianni (difensore del Cussignacco, ndr) è stato veloce a rispondermi, così come il presidente Grossi. è stata una fortuna perché ho trovato prima di tutto amici veri: trasferirsi qui da Roma non è semplice, ma se trovi gente così hai azzeccato la mossa". Insomma, l'amore con il Cussignacco na-sce un po' per caso. E quell'anno arriva la soddisfazione della vittoria del campio-nato di Terza Categoria, contro squadre ben più blasonate: "Ricordo la partita con i Grigioneri perché c'è un pezzo di cuore. Una partita che poteva dire tutto: restare in terza categoria, visto che lottavamo per entrare nei playoff, o avvicinarci al sogno promozione. Scontro diretto con i

rivalissimi, cross di Nadalutti e gol col de-stro. Siamo impazziti. Abbiamo dato tutto quell'anno. E il calcio mi ha restituito un po' di cose che mi doveva. Quel pallone dà e toglie, ma alla fine, col lavoro, qualche lacrima di gioia arriva". Un percorso di tre anni in maglia bianco-rossa chiuso con il sorriso: "Questa sta-gione è stata faticosa perché ho subito parecchi infortuni muscolari, soprattutto ai polpacci, giocando poco. Dura a livello psi-cologico. La squadra aveva perso un po' di collante rispetto alla stagione precedente, quando da neopromossi siamo arrivati ai playoff, ma si è superato comunque il limite, raggiungendo un'ottima posizione finale. Nonostante tutti i problemi e le difficoltà il gruppo ha tenuto, chiudendo in maniera egregia. Ci siamo confermati grandi". Pizzorni, premiato nel 2014/2015 nella top 11 fra i migliori difensori di Seconda Ca-tegoria, si trova a dover però far fronte a Udine con un problemino inaspettato: "Sbagliano tutti il mio cognome. I miei amici mi prendono in giro. Un conto è se lo sbagliano gli arbitri durante l'appello - sottolinea sorridendo - un altro è se lo scrivono sui giornali o lo annunciano all'ingresso in campo. Pizzorini, Pozzorni, Pirzoni, Pizzarni, fino all'ultimo, comparso sul Messaggero: Pittoni". Contorsioni inspiegabili, che accendono le risate davanti a qualche birra. Ma l'ultimo errore arriva per comunicare una bella notizia: il recente passaggio al Trivignano. Una nuova avventura a tinte bianconere che inizierà fra qualche settimana. E chissà che il destino, anche questa volta, non ci metta lo zampino…

Luca Feole

tutto e tutti. è il Legio Colleferro a farmi tornare la voglia di giocare parecchi mesi dopo. E lì, per la prima volta, gioco fuori dai pali. Ho 24 anni. Mi danno l'11 all'esordio. Giochiamo con il 5-4-1, io esterno. E alla prima palla toccata segno. Da non crederci. Ma non finisce lì, perché gli avversari ribal-tano la partita e vanno sul 2-1, ma al 90' conquisto un calcio di rigore preziosissimo. I compagni mi dicono che è la mia giornata, che devo tirare io". L'epilogo fiabesco prevede il gol del 2-2 e la festa. Ma non va esattamente così: "Per la prima volta mi trovo dall'altro lato. Penso 'Se tiro centrale segno di sicuro'. Beh - aggiunge ridendo "er Pizzo", come lo hanno soprannominato gli amici - il portiere resta fermo e para il rigore. Abbiamo perso, ma è stata comunque la mia partita". In un calcio moderno dove tutti devono saper far tutto, avere a disposizione un giocatore così è una fortuna: "Ricordo an-cora le prime parole di Donda: 'Qui bisogna conquistarsi il posto, non importa dove hai giocato'. Con lui ho ancora un rapporto splendido, con me è stato fantastico, ha apprezzato i miei sacrifici. E mi ha sempre dato fiducia. Difensore centrale, terzino, mezzala, trequartista, punta: ho giocato ovunque. Si fidava di me. Una grande guida. E ha avuto rispetto di una persona che per via del lavoro non poteva allenarsi sempre con il gruppo. Ha messo davanti l'impegno, così come hanno fatto i miei compagni, che ringrazio, e che mi sono sempre stati vicino. Anche se loro forse un po' mi odiano: ho dato il via alle sessioni di allenamento mattutine!". Il lavoro è un punto cardine di questa sto-ria. Filo conduttore che lega il classe '86 al

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CALCIOTERZACATEGORIA

Il Brugnera ha raggiunto uno storico traguardo conqui-stando il titolo di regina di Terza Categoria. Ma le difficoltà affrontate dei

gialloblu ci sono state. Il triple-te Campionato - Coppa Regio-ne - Coppa disciplina è il giusto riconoscimento a chi, senza mai arrendersi, a continuato con il proprio credo a lavorare dura-mente. Il presidente Gino Silve-strin ha fatto fronte a piccoli ammutinamenti ma la fiducia in mister Perin è stata ripagata alla grandissima. Ecco il racconto di una stagione da cui, per davvero, non si poteva chiedere di più.- Miglior attacco e seconda mi-glior difesa a legittimare questa vittoria. “I numeri ci danno ragione, an-che se la partenza non è stata delle migliori. Eravamo ottavi dopo poche gare di campionato. Poi abbiamo iniziato a vincere

finendo l'andata a 5 punti dalla prima. Partita la rincorsa non ci siamo più fermati e, nel girone di ritorno, non abbiamo mai perso. Un risultato quello della vittoria finale che personalmente non mi ha sorpreso: ho sempre creduto in questa squadra e nel lavoro dell'allenatore. Dalla difesa impe-netrabile ai tanti gol segnati. Ed è stato bello dare spazio a giovani con noi da molto tempo ma che non avevano mai trovato spazio”. - L'attacco: Ceolin, Sandrin e Mascarin hanno segnato più di 30 gol…“Sarà l'assonanza… (sorride, ndr). In realtà ci è mancato qualche elemento fondamentale nel finale di stagione, ma il gioco di squadra è emerso e, con esso, anche la preparazione fisica. Quest'ulti-ma è stata sicuramente una delle differenze principali rispetto alla scorsa stagione. Abbiamo dovuto far fronte a infortuni e a pro-

blemi di lavoro, ma la grinta e la determinazione messe in cam-po hanno colmato quelle lacune. La preparazione, dicevo, è stata un'arma in più. Il lavoro ha ripa-gato”. - E tutto passa per le mani di mister Matteo Perin“è un ragazzo preparato, che merita. Professore di educazione fisica si è anche scontrato con un piccolo gruppetto della rosa che voleva mandarlo via. Troppo lavo-ro in allenamento e troppo poco spazio in campo. Ma alla fine il mister non ha mollato, i "rami sec-chi" sono caduti andando altrove, e i risultati straordinari ci hanno dato ragione. è stato sottovalu-tato, ma ha risposto in maniera eccelsa. E come puoi cambiare un allenatore che vince tutto? An-che il prossimo anno sono sicuro che per il suo metodo di lavoro ci toglieremo belle soddisfazioni. Il segreto resta la meritocrazia:

lo vedi negli allenamenti, intensi. Gioca chi fa meglio”.- La preparazione è stata fon-damentale anche in finale di Coppa Regione?“Abbiamo vinto la Coppa ai sup-plementari contro il Fiumicello. E siamo venuti fuori a livello fisico nell'ultima mezz'ora dei 120 mi-nuti. Un 2-0 (gol di Santarossa al 100' e Mascarin al 105', ndr), che nasce proprio da questo lavoro. E che ha dato i suoi frutti anche in campionato, in partite ostiche, difficili da sbloccare. Ci resta un po' l'amaro per non aver mai bat-tuto Zoppola e Maniago, seconda e terza del girone, ma con i primi ci siamo presi una bella rivincita proprio in Coppa”. - Pronti quindi per la Seconda.“Ci siamo già mossi con un paio di acquisti. E stiamo sondando il terreno. Ma la cosa fondamentale era ed è il mister: con lui ci sono moltissime speranze di far bene”.

Il presidente del Brugnera, Gino Silvestrin, rende onore al giovane tecnico che ha riportato in Seconda i gialloblù al termine di una stagione onorata anche con le vittorie di coppa

“PERIN PIù FORTEDI TUTTO E TUTTI”

FOCUS

C’è chi voleva mandare via Perin, ma luinon ha mollato,e i "rami secchi"sono andati altrove

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CAMPIONATO CARNICOCALCIO

UNDICESIMA DI CAMPIONATO

BENE LE BIG IN PRIMA,TONFO AUdAX

Dopo dieci vittorie consecutive la capolista di Seconda ne prende ben 5 dal Tarvisio con Matiz e Felaco grandi protagonisti. In Prima il Villa fa suo il match clou contro i Mobilieri con un secco 3-0

In PRIMA CATEGORIA con-tinua il momento positivo per il Real che passa per 3-2 in casa del Verzegnis. Pic-cola curiosità: i biancorossi

hanno vinto la seconda partita di fila con lo stesso punteggio e con i medesimi marcatori (doppietta di Veritti e rete di Matiz). Vincono invece largamente le inseguitrici del Real, ovvero il Cavazzo e il Villa: i viola rifilano 4 gol al Fus-Ca ven-dicando l’eliminazione dalla Coppa Carnia, mentre il Villa vince per 3-0 lo scontro diretto contro i Mobilieri.Ricca di gol e di emozioni, fino all’ultimo sospiro, l’incontro tra Paluzza e Ovarese: al 90’ il match vedeva il Paluzza in vantaggio per 3-2 ma la formazione di mister Fruch ha intensificato gli attac-

chi ed è riuscita a raggiungere il pareggio grazie al rigore trasfor-mato da Felice al 96’.Il Cedarchis, grazie alla doppietta di Mereu vince per 2-1 il derby contro l’Arta Terme e relega così i termali in zona retrocessione, poiché vengono affiancati dalla Folgore che, grazie al gol di Carnir pareggia contro la Val del Lago (in rete il solito Granzotti). Infine ter-mina 1-1 anche il derby di Gemo-na con il vantaggio de Il Castello targato Tomasini e il pareggio del Campagnola siglato da Piu.

SECONDA CATEGORIA - Dopo 10 vittorie consecutive, si ferma fra-gorosamente la marcia dell’Audax che perde per 5-0 in casa del Tar-visio, protagonisti del match Matiz e Alessio Felaco, entrambi autori di una doppietta. Dispiacere invece in casa dell’Edera con la squadra di Enemonzo che getta al vento una ghiotta occasione poiché contro la Pontebbana trova il gol del 3-2 all’ultimo minuto, ma subisce la rete del definitivo 3-3 al 95’ con il rigore trasformato da Paganin.In evidenza anche l’Ardita che trova la prima vittoria stagionale battendo per 6-2 La Delizia e così può ancora sperare di agguantare il treno della promozione. Per La Delizia invece 40 gol subiti in sole

10 partite: tanti, troppi.Importanti successi esterni del Val Resia in casa della Nuova Osoppo per 2-0 e della Velox che, grazie alla segnatura di Giacomo Fabiani, batte il Trasaghis. Infine termina 1-1 il match tra Amaro e Bordano.

TERZA CATEGORIA - Goleada del Ravascletto che vince per 7-1 in casa contro il Rigolato, protago-nisti Vezzi e Marsilio ,autori di due doppiette. Vince anche il Cerciven-to che passa per 3-1 a Sappada con la doppietta di Della Pietra, continua così la stagione decisa-mente negativa del Sappada.Mezzo passo falso del Timau-cleulis che in casa non va oltre il 2-2 contro la Stella Azzurra, la squadra di mister Boschetti era andata in vantaggio per due volte grazie alle reti di Del Bon ma è stata raggiunta in entrambe le occasioni dalla doppietta di Mar-con. I timavesi ora si trovano a -3 dalle due capoliste a con un solo punto di vantaggio sull’Illegiana. I nero-verdi infatti hanno vinto la loro partita per 4-3 con rete de-cisiva di Micelli dopo la rimonta del Comeglians. Infine il Lauco vince per 2-1 contro la Viola, mentre lo scontro tra Moggese e Ancora si conclude con il punteggio di 1-1.

dt

Una fase di Bordano - Edera di Seconda categoria

Squadra P.ti

REAL I.C. 26

CAVAZZO 24

VILLA 23

MOBILIERI 21

CEDARCHIS 16

CAMPAGNOLA 16

OVARESE 15

VAL DEL LAGO 14

IL CASTELLO 12

VERZEGNIS 12

ARTA TERME 11

FOLGORE 11

FUS-CA 10

PALUZZA 1

Squadra P.ti

AUDAX 11

SAN PIETRO 10

EDERA 11

TARVISIO 10

NUOVA OSOPPO 10

VELOX 10

TRASAGHIS 10

BORDANO 10

PONTEBBANA 10

AMARO 10

VAL RESIA 10

ARDITA 10

LA DELIZIA 10

Squadra P.ti

RAVASCLETTO 21

CERCIVENTO 21

TIMAUCLEULIS 18

ILLEGIANA 17

ANCORA 16

AMPEZZO 15

LAUCO 15

VIOLA 12

STELLA AZZURRA 11

MOGGESE 10

RIGOLATO 8

COMEGLIANS 7

SAPPADA 3

Classifica 2A CATEGORIA

Classifica 3A CATEGORIAClassifica 1A CATEGORIA

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CALCIOUdINESECALCIOFOTOGALLEY

campagnolaIl castello

3-07-20161-1

Campionato carnicoprima categoria

Foto:TREMILA

SPORT

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UdINESECALCIOFOTOGALLEYCALCIO

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CALCIOGIOVANILE

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Quali distanze percorre un calcia-tore di serie A? Che velocità rag-giunge un suo collega dilettante? Quali e quante variazioni di veloci-tà effettua il giovane calciatore? Conoscere in modo approfondito le richieste del contesto di gara permette all’allenatore completo e preparato di ricreare in allenamento le stesse relazioni tra variabili che si verificano in partita. In questa pubblicazione E.Marra e il prof. S. D’Ottavio descrivono i risultati di una ricerca svolta sull’analisi del modello prestativo di squadre giovanili e la relativa preparazione di una strut-tura di allenamento “funzionale”, a secco e/o con il pallone.

Dopo aver sottolineato nel precedente artico-lo l’importanza di cono-scere a fondo il modello prestativo del giovane

calciatore, dedicando particolare attenzione alle differenti variazioni di velocità, si entra qui nel dettaglio della ricerca effettuata da E.Marra e dal prof. S. D’Ottavio. Qual è il tem-po effettivo di gioco?Quante volte un giovane atleta en-tra in contatto con il pallone?Quali sono le distanze percorse più di frequente in gara e quale rela-

LA CURA dEL dETTAGLIOè SEMPRE PIù UN ELEMENTO FONDAMENTALE PER REALIZZARE PRESTAZIONI IMPORTANTI

zione intercorre tra loro?Ma soprattutto: come è possibile ricreare il contesto di gara in al-lenamento?Il modello prestativo del giovane calciatore.Come precedentemente spiegato la match analysis consente di quan-tificare la prestazione dell’atleta in gara. Attraverso la revisione della letteratura e riportando i dati pre-

senti grazie alle diverse ricerche scientifiche, cercheremo di fornire un quadro quantitativo e qualitativodella prestazione tecnica del cal-ciatore.. La durata di una partita di calcio è pari a 90 minuti, “secondo le osservazioni di Korcek il tempo utile di gioco è pari a 60-65 minuti” (Talaga, 1984). I risultati ottenu-ti dai lavori di ricerca scientifica (Talaga, 1984) riferiscono che circa

la metà della prestazione del cal-ciatore riguarda movimenti senza palla: azioni senza palla 57.6%; azioni con la palla 49.4%.La casistica delle azioni svolte in possesso palla prevede: passaggi 19.3%; ricezione del pallone 12.5%; palleggio 6.1%; intercettazione 3.4%; finte 1.7%; tiri in porta 1.6%; rimesse laterali 1.7%; altre azioni 3.7%.E’ inoltre interessante quantifica-

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GIOVANILECALCIO

re i tempi di contatto tra singolo giocatore e pallone.

Sempre secondo Talaga (1984) “nell’intero arco di tempo rego-lamentare i giocatori di classe entrano in contatto con la palla da 60 a 65 volte, e la durata to-tale di questi contatti è di 125-130 secondi.“E’ stato calcolato (Lukscinov, Pal-fay, Korcek, Reilly, Thomas ) che negli scatti gli atleti esaminati co-privano distanze da 3-4 fino a 25-30 metri. La distanza di impegno più frequente risultava essere di 10-15 metri. I tratti più frequenti vengono ripetuti da 30 a 60 volte durante la partita” (Talaga 1984).

Uno studio effettuato da Bordon e Colli nel 2002 evidenziò come ogni calciatore, qualunque sia il suo ruolo, effettua circa 1000 varia-zioni di velocità in 95’; intendendo

per variazione ogni passaggio di categoria di velocità (da velocità di soglia a corsa intensa, da blanda a sprint…).Da ciò si ottiene una media di 10 variazioni di velocità al minuto. Un fattore determinante per l’analisi della prestazione è il ruolo che ricopre il calciatore all’interno del sistema di gioco adottato.

Secondo D’Ottavio e Castagna (studio del 2001) durante un in-contro di calcio un giocatore ri-copre in media una distanza pari a 11.5km, in un range che va da 9 a 14km. Il 16-17% di questa distanza è rappresentata da corsa ad alta intensità (velocità >15-18km/h). Lo stesso studio dimostrò la ridu-zione del 4% della distanza totale percorsa tra primo e secondo tempo.I nostri risultati ci indicano che la velocità media di gioco è stata

di 6 ±0,3 km/h-1 (5,1 – 6,7 km/h-1 ) e quindi in linea con i 5,9 km/h-1 rilevati da Castagna e coll.Alla luce di questi risultati pos-siamo affermare che il giovane calciatore percorre approssima-tivamente 100 m per ogni minuto di gioco, con oscillazioni che vanno dagli 85 m ai 112 m.

La fatica viene solitamente de-finita come una diminuzione del rendimento dovuto alla necessità di ripetere sforzi. Nel calcio questo può manifestarsi mediante il dete-rioramento dell’intensità profusa nel corso di finale di partita.Il rapporto sforzo recupero in questo studio è stato pari a 1:3,5, ciò sta ad indicare che a ciascun minuto svolto con intensità supe-riore agli 8 km/h-1 corrispondono circa 3.30 (min:sec) di recupero, condotti correndo a bassa inten-sità, camminando o stando fermi.

Questi dati indicano che appros-simativamente ¼ del tempo totale di gioco richiede attività svolte ad intensità medio alta, condizioni queste che spesso si realizzano in corrispondenza dei momenti più importanti per il risultato finale dell’incontro.

In conclusione i risultati riportati dallo studio di Barbero Alvarez J.C., Granda Vera J., D’Ottavio S., Castagna C. dimostrano che il modello delle attività di gioco nel calcio giovanile è di natura intermittente con un rapporto lavoro-recupero pari a 1:3,5 e con una distanza percorsa per minuto di gioco pari a circa 100 m.Gli sforzi condotti ad alta inten-sità implicano il 6,1% del tempo di gioco, corrispondenti al 16,3% della distanza totale percorsa con uno sprint di 10-15 m profuso circa ogni 141 s.

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L’analisi dei profili delle attività ha messo in luce, confermando i precedenti studi effettuati dal prof. S. D’Ottavio, come il calcio giovanile sia di natura intermit-tente; momenti condotti ad alta intensità sono intercalati da azio-ni effettuate a bassa intensità o stando fermi.I giovani calciatori che hanno preso parte alla sperimentazione hanno percorso camminando o stando fermi (0-0,4 km/h) il 6,1% del tempo di gioco; hanno per-corso camminando (0,4-3 km/h) il 20,5%, a bassa intensità (3-8 km/h) il 49,2 %, ad andature a

media intensità (8-13 km/h) il 14,7% , ad alta intensità (13-18 km/h) il 7,3% , mentre a massima intensità (18 km/h over) il 2,1 % del tempo di gioco.

Dai dati ottenuti abbiamo svilup-pato un percorso della durata di un minuto che riproduce le stes-se intensità misurate durante un minuto di gara aumentando del 30% la distanza percorsa dando così un ulteriore stimolo allenante.Bosco consiglia di iniziare con un volume di 8’ fino ad arrivare pro-gressivamente a 25’. Partendo da

queste considerazioni abbiamo pensato di far svolgere ai gio-catori alcune ripetizioni da 8’del nostro circuito, fino ad arriva-re ad un totale di 3800 m che corrispondono agli stessi metri percorsi dalla categoria giovanis-simi mediamente in un tempo di gioco. Lo stesso concetto è stato applicato per le categorie “Allievi” e “Juniores”arrivando a lavorare rispettivamente 30 e 32 minuti.

Sono state introdotti dei “cambi di direzione” e delle “brevi decele-razioni e accelerazioni massimali ” con lo scopo di sviluppare an-

che degli aspetti di forza. Inoltre è possibile inserire nel circuito momenti in “guida della palla” con ricezione e scarico della stessa, in modo da tenere elevato anche l’aspetto tecnico e cognitivo del giocatore.

Da qui nasce l’elaborazione del circuito, partendo dal modello di prestazione dell’esterno di centrocampo della categoria “Juniores”.Ogni 5” un beep scandisce i metri da percorrere ai nostri giocatori, fino ad arrivare ai 60” alla fine del circuito.

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CALCIOGIOVANILE

Il Pordenone si aggiudica la seconda edi-zione del Crese Junior bissando il succes-so della passata stagione. I neroverdi di mister Venier battono con un netto 13 a 2 la Roianese e quindi nel match decisivo

si sbarazzano dell’Aquileia imponendosi per 6 a 3.

PORDENONE – ROIANESE 13-2 (Marcatori: Bonin (R) rig. 3’, Barreca (P) 3’, Sacco (P) 5’ e 7’, Sforza Francesco (P) 12’ pt; Mastrolembo Ventur (P) 3’, Okcic (P) 7’, Canaku (P) 11’ st; Venier (P) 3’, Borda (P) 3’, Sacco (P) 11’, Okcic (P) 14’, Bonin (R) 14’, Okcic (P) 15’ tt..)Si apre con la goleada del Pordenone ai danni della Roianese la giornata conclusiva del Crese Junior, con i ragazzi si mister Venier che si impongono per 13 a 2. Gara a senso unico con i neroverdi decisamente superiori alla Roianese, a cui va riconosciuto il merito comunque di avere lottato su ogni pallone. Dopo l’inizio di marca pordenonese con una serie di corner consecutivi ed un tiro di Borda che sorvola di poco la traversa, al 3° alla prima sortita

offensiva la Roianese passa. E’ Luca Franchi a incunearsi nell’area avversaria e ad essere contrastato fallosamente da Canaku uscito a valanga sui piedi dell’attaccante bianconero: rigore ineccepibile che Bonin trasforma con un potente sinistro. Il tempo di riprendere il gioco e il Pordenone pareggia immediatamente grazie alla conclusione dal limite di Barreca. Due minuti dopo situazione rovesciata con il raddoppio neroverde firmato da Sacco con un tiro angolato su assist di Antonio Sforza. Al 7° è Sacco a siglare la rete del 3 a 0 con un potente tiro dal limite e palla che si insacca sotto la traversa. Il Pordenone è padrone del campo, mentre i ragazzi di mister Mastromarino pro-vano a reagire ma senza mai riuscire a creare pericoli alla porta difesa da Canaku. Al 12° arriva il gol del 4 a 1 al termine di una concitata azione in area roianese, con una prima conclusione a botta sicura di Venier respinta d’istinto da Ciuffi, bravo anche sulla seconda ribattuta di Francesco Sforza, ma costretto a capitolare al terzo tentativo sempre del numero nove

Giovani Ramarri in festa dopo aver concluso al primo posto l’atto conclusivo della rassegna giuliana. In finale anche Aquileia e Roianese, rispettivamente seconda e terza

IL PORDENONE SI AGGIUDICALA CRESE JUNIOR

IL TORNEO

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GIOVANILECALCIO

Per i Ramarri si tratta del secondo successo nella manifestazione

calcistica giuliana

pordenonese. Il secondo tempo si apre con una palla gol di Okcic, il quale da due passi non riesce a correggere a rete una palla offertagli da Mastrolembo Ventur dopo una bella iniziativa sulla corsia laterale. Al 3° Okcic ricambia il favore al compagno con un assist per Mastrolembo Ventur il quale sigla il 5 a 1 con un rasoterra angolato. Passano quattro minuti ed è Francesco Sforza ad andare al cross dalla destra con de-viazione vincente di Okcic che stavolta batte Ciuffi. Il numero uno roianese è protagonista al 10° di una doppia pa-rata, prima respingendo un tiro dalla distanza di Barreca, e successivamente mettendo in angolo il tentativo di tap in di Sacco. Un minuto più tardi è Canaku ad iscrivere il proprio nome nel tabellino marcatori con una bordata dal limite che Ciuffi riesce solo a sfiorare con la punta delle dita: 7 a 1 al termine del secondo tempo. Nella terza frazione il copione non cambia con il Pordenone all’attacco e la Roianese che cerca qual-che timida ripartenza. Al 3° neroverdi in gol per due volte in pochi secondi. Prima è Venier a finalizzare un veloce contropiede con un gran tiro dal limite; quindi è Borda ad andare a bersaglio dalla distanza. Al 7° apertura di Ma-strolembo Ventur per Venier, il quale salta anche Ciuffi e conclude a rete a botta sicura, con palla salvata dal provvidenziale recupero in extremis di Bettini. Sul proseguimento dell’azione ancora sfortunato Venier quando il

IL PORDENONE SI AGGIUDICALA CRESE JUNIOR

suo sinistro si stampa sulla base del palo. Break bianconero due minuti dopo con Luongo che si presenta a tu per tu con Antonio Sforza mettendogli la palla tra le braccia con la porta spalancata. Al 10° Venier continua nella sua sfida – perdente – con sfortuna quando coglie un clamoroso palo a Ciuffi battuto con un potente destro dal limite. Passa un giro di lancetta ed è Sacco a rubare la palla sulla tre quarti e ad insaccare a fil di palo per il decimo gol pordenonese. Al 13° Sacco diventa uomo assist quando crossa al bacio per Okcic che sul secondo palo stacca di testa anticipando l’uscita di Ciuffi. Un minuto più tardi l’azione più bella della gara, avviata da Beltrame che serve Venier, sulla cui palla fltrante Okcic fa velo a centro area per Sacco che controlla e batte Ciuffi da due passi: 12 a 1. Palla al centro e eurogol di Bonin che da metà campo sorprende Borda leggermente fuori dai pali: notevole comunque la prodezza balistica del mancino roianese. La gara va in archivio con la rete del definitivo 13 a 2 messa a segno da Okcic, abile a girare in rete dal dischetto del rigore.PORDENONE: Canaku, Sforza Antonio, Venier, Mastrolembo Ventur, Borda, Barreca, Beltrame, Sforza Francesco, Okcic, Biscontin, Sacco. All. Venier.ROIANESE: Ciuffi, Agbedjro, Bettini, Franchi Michele, Franchi Luca, Luongo, Mitri, Ursic, Giraldi, Bonin. All. Mastromarino.

PORDENONE – AQUILEIA 6-3 (Marcatori: Borda (P) 4’, Barreca (P) 7’, Polvar (A) 13’, Mastrolembo Ventur (P) 14’ pt; Okcic (P) 8’ st; Mastrolembo Ventur (P) 8’, Polvar (A) 10’, Zorba (A) 12’, Mastrolembo Ventur (P) 15’ tt.)Con una prestazione autoritaria il Pordenone batte per 6 a 3 l’Aquileia e fa suo per la seconda volta il Crese Junior. Partita molto bella, combattuta, agonisticamente valida ma anche molto corretta, con le due squadre che si sono date battaglia sino al triplice fischio di chiusura. I ragazzi di mister

Polvar prendono da subito in mano il pallino del gioco e c’è una doppia conclusione di Ulian che Canaku neutralizza con sicurezza. Al 3° ancora Ulian a mettere i brividi alla difesa neroverde quando si libera bene sulla destra a lascia partire un diagonale a incrociare che fa la barba al palo. Dopo avere subito la pressione avversaria il Pordenone esce dal guscio e alla prima opportunità passa in vantaggio con un violento tiro di Borda che si infila alle spalle di Scarel. Al 7° ancora Borda pericoloso con una punizione dal limite respinta da Scarel sui piedi di Barreca, il quale ringrazia e appoggia in rete per il 2 a 0. Avanti di due gol il Pordenone amministra la partita conti-nuando però a rendersi pericoloso con la vivacità della coppia Okcic – Sacco. Al 13° l’Aquileia dimezza lo svantaggio con un gran

tiro di Polvar – che conferma le sue doti balistiche – che si insacca a mezz’altezza sul palo opposto. Basta però un solo minuto ai neroverdi per ristabilire le distanze con un altro tiro da applausi, stavolta ad opera di Mastrolembo Ventur che dal limite piazza la palla all’incrocio dei pali: 3 a 1 risultato con il quale si arriva al primo intervallo. La gara è avvincente con le due squadre che si affrontano a viso aperto, coinvolgendo il numeroso e vociante pub-blico. Al 6° contropiede dell’Aquileia con Boccalon che fa tutto bene ma conclude centralmente tra le braccia di Canaku. Passano due minuti e il Pordenone va a segno per la quinta volta con Okcic, il quale insacca di testa su una corta respinta di Michellini su conclusione dal limite di Francesco Sforza. Al 13° punizione dalla tre quarti destra a favore dell’Aquileia, con Ulian che tocca per l’accorrente Tiberio che dal limite angola troppo la battuta con palla che esce di un paio di metri alla destra di Canaku. Poco prima del secondo intervallo palla gol per il Pordenone quando su un rilancio da fondo campo di Tiberio la palla arriva sui piedi di Sacco che non ci pensa su due volte

e va immediatamente alla conclusione con Michellini bravo a respingere in tuffo. Il se-condo tempo si chiude con il Pordenone in vantaggio per 4 a 1. Partono decisi i ragazzi di mister Polvar nella terza frazione ed al 2° Ulian riceve palla da Polvar e va alla conclu-sione: sulla linea Canaku sventa la minaccia. Al 5° incursione sulla sinistra di Peressin con conclusione finale di poco a lato. Un minuto dopo Venier cerca la rete in acrobazia, ma è sfortunato poiché la sua rovesciata sorvola di un nulla la traversa. All’ 8° Venier serve a centro area Mastrolembo Venier, che si libera di Tiberio e insacca con un tiro a mezz’altezza. E’ quindi un missile terra-aria di Polvar su calcio piazzato a riaccendere, al 10°, le spe-ranze di rimonta dell’Aquileia, conclusione che val in 5 a 2. Il Pordenone accusa un leggero calo fisico, anche se al 11° va vicino al sesto gol con Francesco Sforza che centra un palo clamoroso. L’Aquileia si avvicina ulteriormente al 12° con una bella marcatura di Zorba, il quale controlla al limite, leggermente defilato sulla destra, e lascia partire una conclusione che si infila nell’angolo opposto. Ancora insidiosi i

ragazzi di mister Polvar un minuto dopo quando il tiro di Polvar dal limite è salvato sulla linea da Antonio Sforza. Allo scadere Mastrolembo Ventur si guadagna il titolo di “man of the match” mettendo a segno il gol del 6 a 3 grazie ad un diagonale angolato. Finisce con i neroverdi che vanno a raccogliere gli applausi dei propri fan, mentre per l’Aquileia tanti consensi per come Polvar e compagni hanno saputo tenere testa alla corazzata Pordenone.PORDENONE: Canaku, Sforza Antonio, Venier, Mastrolembo Ventur, Borda, Barreca, Beltrame, Sforza Francesco, Okcic, Biscontin, Sacco. All. Venier.AQUILEIA: Maddaleni, Zorba, Rigonat, Dreosso, Ulian, Tiberio, Polvar, Peressin, Boccalon, Michellini. All. Polvar.

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IL PIVOT CI RICASCA E SALUTA LA BASSA MANZANO PRIMA ANCORA DI INIZIARE LA NUOVA AVVENTURA

Si muove il mercato delle squadre regionali di calcio a 5, dove si cominciano a delineare le rose. Dopo il concitato divorzio tra la Bas-sa Manzano e mister Pittini, la squadra della capitale della sedia ufficializza i primi colpi di

mercato, tra i quali non rientra più il pivot Contin che dopo solo quattro giorni dalla classica stretta di mano e dall'annuncio ufficiale della società fa dietrofront per sopraggiunti problemi di lavoro; stranamente stessa sor-te toccò nella passata stagione all'Adriatica medesima motivazione, ora per il bomber di Terzo d'Aquileia si apre lo spiraglio per un ritorno al Palmanova o addirittura all'Udine City che, trovato l'accordo con mister Pittini per la guida tecnica, sembra voler puntare in alto dopo gli arrivi di Currò ed Agrizzi. Tornando alla Bassa Manzano, la squadra di mister Salfa potrà contare sull'apporto di due giovani di valore asso-luto, quale Sironi, da anni perno difensivo della selezione regionale e della Futsal Udinese, e Agosto del Tergesteo, pure lui protagonista al recente Torneo delle Regioni, che uniti alla conferma di Turolo permettono alla squadra manzanese di avere una batteria di giovani all'altezza per l'impegnativo campionato di serie B. La società del

dg Criscuolo infine prepara pure un clamoroso ritorno, quello di Teixeira che pare aver raggiunto l'accordo di permanenza con il club. Tornando alle squadre regionali, tra le più attive appare il Palmanova che, dopo il rientro di Alan Bearzi, stringe per il tesseramento dei fratelli Davide e Michele Collevati. La società del presidente Labollita è interessata pure a Frosutto, il pivot della Bassa Manzano ha molti estimatori in regione, Futsal Udinese, Pordenone e Pentalcor sono alla finestra. Continua il feeling del presidente Corbatto (Pentalcor) con la pista slovena, come conferma l'arrivo dell'ex Torriana Hvala; prossimo alla conclusione pure l'accordo con un attaccante del Puntar Tolmino del quale il presidente non anticipa il nome in attesa della firma. Dopo il sicuro forfait del Goldfeet Aquileia, nubi minacciose anche in casa Svt Futsal San Vito, dove all'orizzonte pare possibile una rinuncia all'iscrizione. Qualche veterano (Verdicchio e Teston) e molti giovani nuovi: è questo il mix che bolle in pentola a Maniago, dove le nuova società del presidente Martini sembra voler partire con il piede giusto affidando a mister Polo Grava una squadra in grado di ben figurare nel campionato regionale.

CONTIN, NUOVO dIETROFRONT

FLASH

TERGESTEOANCORASENZATIMONIERE

ANCHEL’ADRIATICACONBASSAEMACCAN?

Sembra essere solo quella del Tergesteo l'unica in regione ancora senza padrone, dopo la rinuncia di Roberto Bevilacqua. Conferme tuttavia non sono ancora giun-te da Lignano e Tavagnacco, ma nulla fa presagire cambiamenti importanti sulla conduzione tecnica, anche se il Lignano pre-annuncia nuovi prossimi arrivi.

E' ancora in fase di valutazione il progetto della nuova società Calcetto Adriatica 1988 per quanto riguarda la partecipazione al campionato under21. La società di Monfal-cone sarebbe la terza partecipante regionale, dopo la conferma del Maccan Prata, affidato quest'anno alle cure del duo Bovolenta-Piani e della Bassa Manzano, che sarà guidata da Massimo Genna alla prima esperienza da trainer.

PANChINE

AMANZANOSONOSUBITOSORPRESEUno degli eventi estivi più importanti del futsal regionale, è senza dubbio il Torneo dei Borghi di Manzano, importante manife-stazione organizzata dalla Pro-loco locale. Prima sorpresa all'esordio, con i detentori del trofeo il Borc Foran sconfitto nella gara inaugurale con un secco 5-1 dal Borc da Roe. Patti e soci si rifanno tuttavia nella seconda giornata, battendo per 3-1 Cjasis e rientrando in corsa per il passaggio al turno successivo. Equilibrio anche nel girone B dove Place Pocate e Mulins si giocheranno il primo posto nell'ultima giornata.

TORNEO DEI BORGhI

UNDER 21

IL MERCATO dEL FUTSAL

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ORGANIZZANO

In collaborazione e con il patrocinio di:

TAPPA DI CAMPIONATO ITALIANO PER SOCIETÀ DI “HANDBIKE”

GIRO DEL FRIULIFORNI DI SOPRA 23 Luglio 2016

Friuli Venezia Giulia

FederazioneCiclisticaItaliana

ASSOCIAZIONESPORTIVA DISABILI“BASKET E NON SOLO”

Iscrizioni: wwwfederciclismo.it entro le ore 24 del 16.07.2016Percorso: circuito cittadinoPartenza: Piazza Centrale, Via Nazionale, Via Venezia, Via Nazionale, Via Savorgnani, Via Fortunato De Santa, Via Nazionale.Arrivo: Piazza CentraleCircuito di km 4,600. totalmente chiuso al traf� co, da ripetersi 7 volte per un totale di km 32,200.

PROGRAMMA:Ore 14,00 - Ritrovo presso Campo SportivoOre 14,00 - � no alle ore 16,00 - Piazza Centrale - consegna pacchi gara, veri� ca tessere, consegna pettorali, � rma foglio di partenza.Ore 16,00 - Riunione Tecnica pre-gara presso Piazza Centrale Ore 17,00 - partenza gara da Piazza CentraleArrivo in Piazza CentraleOre 19,00 Premiazioni

Per informazioni: Paola Zelanda - Cell. 348 2231633 - [email protected]

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Un’altra stagione Opes volge al termine. Nella splendida cornice della Bombonera di Feletto Umberto, il 15

giugno sono andate in scena le premiazioni della stagione in seguito alla vittoria dell’Udinese Futsal sui Castigamatti, che ha incoronato i rosati campioni provinciali dopo i successi in campionato e Coppa. Lucio Scuor, bandiera della squadra, racconta l’ennesima stagione ricca di successi: “Un’annata positiva anche se siamo partiti male tra infortuni e lacune da colmare con i giovani della Serie C. Abbiamo un rapporto simbiotico con l’Udinese Futsal FIGC, l’altra nostra squadra che milita in Serie C, che per sua filosofia non stipendia i giocatori. Noi lavoriamo molto con loro, con uno spirito diverso. Giocare l’Opes resta un qualcosa di altamente formativo: è un valido campo di allenamento. Chi si esprime bene all’Opes può

fare una C di qualità”. Tra gli indiziati principali Andrea Sirioni, vicecapocannoniere dietro a Stefano Sbisà (dei Castigamatti): “Andrea è un ragazzo pronto per la Serie B. Vedremo se questo passaggio ci sarà già con il prossimo anno. Lui è un classe ‘95, è con noi da quando aveva 14 anni, ma ora è maturo per il salto di qualità. Certo, se vorrà fare ancora un anno qui con noi ne saremo felici: gli riconosciamo la leadership del ragazzo emergente e lo accogliamo a braccia aperte. Altrimenti gli faremo un grosso in bocca al lupo, perché se lo merita davvero”. L’esperienza acquisita negli anni permette di giudicare il livello del campionato con criterio: “Metà squadre sono piuttosto competitive, le altre di spirito amatoriale. Non mi stupisco: non è facile organizzarsi senza allenamenti, quindi ho molto rispetto per gli avversari. Invece dai miei

ALLA BOMBONERA E’ L’UDINESE FUTSAL A FAR FESTADopo i successi in campionato e coppa, i rosati conquistano anche il titolo provinciale battendo in finale i Castigamatti

A.s.D.

Open Calcio

www.calcettononstop.org

Scuor: “Giocare l’Opes è altamente formativo: chi gioca bene qui può

tranquillamente disputare una serie C”

I VINCITORI DELL’11° CAMPIONATO DI UDINE, SERIE ANella foto in alto, Udinese Futsal, 1a classificata.1) Castigamatti,

2a classificata.2) F.C. Skarsenal,

3a classificata.3) Davide Cantoni

(Castigamatti), miglior portiere

4) Castigamatti, Coppa Disciplina.

5) Oloman Megdiu (F.C. Skarsenal), Fair play.

6) Stefano Sbisà (Castigamatti), Capocannoniere.

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Un’altra stagione Opes volge al termine. Nella splendida cornice della Bombonera di Feletto Umberto, il 15

giugno sono andate in scena le premiazioni della stagione in seguito alla vittoria dell’Udinese Futsal sui Castigamatti, che ha incoronato i rosati campioni provinciali dopo i successi in campionato e Coppa. Lucio Scuor, bandiera della squadra, racconta l’ennesima stagione ricca di successi: “Un’annata positiva anche se siamo partiti male tra infortuni e lacune da colmare con i giovani della Serie C. Abbiamo un rapporto simbiotico con l’Udinese Futsal FIGC, l’altra nostra squadra che milita in Serie C, che per sua filosofia non stipendia i giocatori. Noi lavoriamo molto con loro, con uno spirito diverso. Giocare l’Opes resta un qualcosa di altamente formativo: è un valido campo di allenamento. Chi si esprime bene all’Opes può

fare una C di qualità”. Tra gli indiziati principali Andrea Sirioni, vicecapocannoniere dietro a Stefano Sbisà (dei Castigamatti): “Andrea è un ragazzo pronto per la Serie B. Vedremo se questo passaggio ci sarà già con il prossimo anno. Lui è un classe ‘95, è con noi da quando aveva 14 anni, ma ora è maturo per il salto di qualità. Certo, se vorrà fare ancora un anno qui con noi ne saremo felici: gli riconosciamo la leadership del ragazzo emergente e lo accogliamo a braccia aperte. Altrimenti gli faremo un grosso in bocca al lupo, perché se lo merita davvero”. L’esperienza acquisita negli anni permette di giudicare il livello del campionato con criterio: “Metà squadre sono piuttosto competitive, le altre di spirito amatoriale. Non mi stupisco: non è facile organizzarsi senza allenamenti, quindi ho molto rispetto per gli avversari. Invece dai miei

ALLA BOMBONERA E’ L’UDINESE FUTSAL A FAR FESTADopo i successi in campionato e coppa, i rosati conquistano anche il titolo provinciale battendo in finale i Castigamatti

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Scuor: “Giocare l’Opes è altamente formativo: chi gioca bene qui può

tranquillamente disputare una serie C”

I VINCITORI DELL’11° CAMPIONATO DI UDINE, SERIE ANella foto in alto, Udinese Futsal, 1a classificata.1) Castigamatti,

2a classificata.2) F.C. Skarsenal,

3a classificata.3) Davide Cantoni

(Castigamatti), miglior portiere

4) Castigamatti, Coppa Disciplina.

5) Oloman Megdiu (F.C. Skarsenal), Fair play.

6) Stefano Sbisà (Castigamatti), Capocannoniere.

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sicuramente la nostra”. Chi andrà via farà il tifo da lontano, chi rimarrà proverà a continuare la crescita della squadra: “Forse il periodo di febbraio ci penalizza per via degli esami, ma difficoltà serie non ne abbiamo avute. Sarà una grande stagione”.

La Serie C invece regala quella che viene indicata come squadra rivelazione. Tra le note più liete dell’anno infatti compaiono i Sensible Team di mister Michele Modonutti: “È stata una stagione decisamente positiva per essere un esordio: ringraziamo la struttura che ci ha dato la possibilità di

disputare questo campionato. La squadra ha preso parte al torneo con grande serietà e, insieme alla forza del gruppo, siamo riusciti a trionfare”. 15 vittorie, 1 pareggio e 2 sole sconfitte. Qual è il segreto del successo lo spiega il capitano Marco Banchig: “Abbiamo gestito bene la stagione: siamo un gruppo solido, riusciamo a ruotare, ci conosciamo da anni e

il meccanismo funziona. Facciamo allenamenti, amichevoli e tornei. Non ci fermiamo un istante”. La curiosità è senza ombra di dubbio l’origine del nome della squadra: “Deriva dal videogioco, Sensible Soccer: siamo legati ai giochi vintage (sorride, ndr)”. Le sfide con i rivali ormai storici dei Castigamatti sono state forse troppe e il mister lancia l’appello

ragazzi, proprio perché ci alleniamo con costanza, pretendo un approccio diverso: voglio che si esprimano su determinati livelli e con alti standard. Non bisogna adeguarsi a chi non ha la fortuna di lavorare con continuità: ci vuole rispetto e massima dedizione. La partita più bella dell’anno? Con i Castigamatti nel girone di ritorno, quando abbiamo capito che avremmo potuto tornare in vetta alla classifica. È stato il bivio decisivo. Stasera abbiamo vinto la finale provinciale contro di loro: sono una squadra formata da ex compagni, praticamente uno scontro in famiglia, sempre di qualità. Gli anni scorsi girava meglio

a loro, quest’anno è toccato a noi. Siamo stati bravi e fortunati, cose che spesso coincidono”.

L’Udinese Futsal ha trionfato in Coppa superando i Calterm & Camoco che, però, hanno trionfato in Serie B guadagnandosi la promozione diretta. Una vera e propria squadra universitaria, come sottolineano Nicola Citron e Daniele De Bon, entrambi in doppia cifra quest’anno: “La stagione è andata davvero bene. Al secondo anno in Serie B siamo riusciti a chiudere alla grande con la promozione in Serie A. Rimpianti? La Coppa non lo è - sottolinea Citron -: l’Udinese Futsal

era nettamente superiore, quindi è già una soddisfazione essere arrivati a giocarcela contro una super corazzata”. Gli impegni tra ingegneria civile e architettura rischiano però di minare le basi di una bella squadra che ha chiuso con 55 punti su 66 a disposizione: “Siamo ragazzi che si sono uniti durante gli studi, e oramai la laurea è vicina. Nicola tornerà a Belluno per esempio, ma abbiamo chiuso nel migliore dei modi. Siamo comunque in un convitto universitario quindi i provini per selezionare i nuovi giocatori cominceranno a breve (sorride, ndr). Il livello della Serie A non ci spaventa: credo che ce la giocheremo alla pari, non ci poniamo limiti, diremo

I VINCITORI DELL’11° CAMPIONATO DI UDINE, SERIE B7) Calterm & Camoco,

1a classificata.8) A.C Ciacco,

3a classificata9) Andrea Golles

(A.C. Ciacco), Capocannoniere.

10) Bady Boys, Coppa disciplina.

11) Luca Pevere (I Pirus), Fair play.

12) Paolo Bertoldi (White Devils), Miglior portiere.

I VINCITORI DELL’11° CAMPIONATO DI UDINE, SERIE C13) Sensible Team, 1a classificata.14) Stelle del Sud, 3a classificata.15) Luciano Rizzuto (Boccon Divino),

Capocannoniere e Fair play.16) Matteo Nunziata (A.C. Picchia),

Miglior portiere.

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sicuramente la nostra”. Chi andrà via farà il tifo da lontano, chi rimarrà proverà a continuare la crescita della squadra: “Forse il periodo di febbraio ci penalizza per via degli esami, ma difficoltà serie non ne abbiamo avute. Sarà una grande stagione”.

La Serie C invece regala quella che viene indicata come squadra rivelazione. Tra le note più liete dell’anno infatti compaiono i Sensible Team di mister Michele Modonutti: “È stata una stagione decisamente positiva per essere un esordio: ringraziamo la struttura che ci ha dato la possibilità di

disputare questo campionato. La squadra ha preso parte al torneo con grande serietà e, insieme alla forza del gruppo, siamo riusciti a trionfare”. 15 vittorie, 1 pareggio e 2 sole sconfitte. Qual è il segreto del successo lo spiega il capitano Marco Banchig: “Abbiamo gestito bene la stagione: siamo un gruppo solido, riusciamo a ruotare, ci conosciamo da anni e

il meccanismo funziona. Facciamo allenamenti, amichevoli e tornei. Non ci fermiamo un istante”. La curiosità è senza ombra di dubbio l’origine del nome della squadra: “Deriva dal videogioco, Sensible Soccer: siamo legati ai giochi vintage (sorride, ndr)”. Le sfide con i rivali ormai storici dei Castigamatti sono state forse troppe e il mister lancia l’appello

ragazzi, proprio perché ci alleniamo con costanza, pretendo un approccio diverso: voglio che si esprimano su determinati livelli e con alti standard. Non bisogna adeguarsi a chi non ha la fortuna di lavorare con continuità: ci vuole rispetto e massima dedizione. La partita più bella dell’anno? Con i Castigamatti nel girone di ritorno, quando abbiamo capito che avremmo potuto tornare in vetta alla classifica. È stato il bivio decisivo. Stasera abbiamo vinto la finale provinciale contro di loro: sono una squadra formata da ex compagni, praticamente uno scontro in famiglia, sempre di qualità. Gli anni scorsi girava meglio

a loro, quest’anno è toccato a noi. Siamo stati bravi e fortunati, cose che spesso coincidono”.

L’Udinese Futsal ha trionfato in Coppa superando i Calterm & Camoco che, però, hanno trionfato in Serie B guadagnandosi la promozione diretta. Una vera e propria squadra universitaria, come sottolineano Nicola Citron e Daniele De Bon, entrambi in doppia cifra quest’anno: “La stagione è andata davvero bene. Al secondo anno in Serie B siamo riusciti a chiudere alla grande con la promozione in Serie A. Rimpianti? La Coppa non lo è - sottolinea Citron -: l’Udinese Futsal

era nettamente superiore, quindi è già una soddisfazione essere arrivati a giocarcela contro una super corazzata”. Gli impegni tra ingegneria civile e architettura rischiano però di minare le basi di una bella squadra che ha chiuso con 55 punti su 66 a disposizione: “Siamo ragazzi che si sono uniti durante gli studi, e oramai la laurea è vicina. Nicola tornerà a Belluno per esempio, ma abbiamo chiuso nel migliore dei modi. Siamo comunque in un convitto universitario quindi i provini per selezionare i nuovi giocatori cominceranno a breve (sorride, ndr). Il livello della Serie A non ci spaventa: credo che ce la giocheremo alla pari, non ci poniamo limiti, diremo

I VINCITORI DELL’11° CAMPIONATO DI UDINE, SERIE B7) Calterm & Camoco,

1a classificata.8) A.C Ciacco,

3a classificata9) Andrea Golles

(A.C. Ciacco), Capocannoniere.

10) Bady Boys, Coppa disciplina.

11) Luca Pevere (I Pirus), Fair play.

12) Paolo Bertoldi (White Devils), Miglior portiere.

I VINCITORI DELL’11° CAMPIONATO DI UDINE, SERIE C13) Sensible Team, 1a classificata.14) Stelle del Sud, 3a classificata.15) Luciano Rizzuto (Boccon Divino),

Capocannoniere e Fair play.16) Matteo Nunziata (A.C. Picchia),

Miglior portiere.

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vittoria o la sconfitta preannunciata. Siamo anche riusciti a perdere con l’ultima in classifica e a vincere con la seconda che lottava per il titolo (sorridono, ndr). La competitività è elevata. Staremo attenti il prossimo anno a presentarci in numero adeguato”. E il presidente, scherzando, non può esimersi da una promessa: “Ci toccherà iniziare la campagna acquisti visto il periodo di calciomercato…”.

Le battute finali sono riservate al Presidente del Comitato Opes di Udine Carlo Rossi Denza: “Quest’anno è andato tutto alla grande. Abbiamo assistito a 4 serie di ottimo livello: vanno fatti i complimenti a tutti gli atleti delle 45 squadre iscritte. Un particolare ringraziamento deve andare ai responsabili di tutti i team che gestiscono il regolare funzionamento del torneo. Siamo davvero soddisfatti”. Il percorso di maturazione dell’Opes è in continua crescita: “Si assiste ad innesti di livello, soprattutto nella lega più bassa, di partenza. Penso quest’anno ai Sensible che sono stati una splendida sorpresa”. Le iscrizioni sono in continuo aumento e le squadre sognano di arrivare alle fasi nazionali di Rimini: “Noi diamo un contributo per chi riesce a qualificarsi. Quest’anno toccherà all’Udinese Futsal, speriamo davvero che se la possano giocare”. Ringraziamenti finali per gli addetti ai lavori: “Il settore arbitrale è stato eccezionale: ragazzi che mettono l’anima, sono professionali e spesso si trovano da soli a dover far fronte a situazioni difficili, ma sono sempre in grado di gestire il tutto in maniera perfetta. Un grazie anche ai nostri delegati, punto di contatto imprescindibile tra società e organizzazione”.

Luca Feole

semiserio: “Ci hanno battuto in finale di precampionato, ai quarti di Champions, ai quarti delle finali provinciali: vi prego, cambiamo i sorteggi, mettiamo palline calde e palline fredde! (ride, ndr). Battute a parte, gli facciamo i complimenti, sono stati eccezionali”.

La parentesi udinese si chiude con la Coppa Uefa, andata ai Pirus. Omar Pizzoni racconta le difficoltà di inizio stagione, che hanno inciso sulla classifica finale del campionato: “Inizio travagliato: eravamo troppo spesso contati. Poi con il passare del tempo siamo riusciti ad allungare la panchina e le cose sono migliorate”. Davide Manna conferma: “Ci è mancata la continuità. Soprattutto nella parte centrale della stagione. Ci siamo salvati ai playout, quella è la nota positiva. La finale di coppa invece è stata una bella partita dove comunque abbiamo sempre avuto in mano il pallino del gioco. Una bella soddisfazione!”. Il gruppo è in fase di restauro dunque, ma gli obiettivi per il prossimo anno sono chiari nonostante i

problemi: “Rinfoltiremo la rosa - sottolinea Manna -, cercando di non incappare negli stessi errori. Ci reputiamo allo stesso livello delle prime della classe, quindi sistemate la falle lotteremo per il titolo”. Doverosa, dunque, una promessa: “Se dovessimo vincere? Rasiamo i capelli a Omar…(ridono, ndr)”.

Per quanto riguarda il girone unico di Gemona, invece, la scena è tutta per i Galacticjocs del mister Andrea Pielli, capaci di mettere in bacheca campionato e Coppa Campioni: “Festeggiare questo ‘doblete’ è fantastico. Siamo una squadra di amici, nata 5 anni fa, senza aspettative. Un gruppo che si è ritrovato per stare insieme e giocare. Nessuna pretesa, ma nel corso degli anni ci siamo affinati nel gioco, conquistando qualche trofeo: penso alla Coppa Campioni, alla Coppa Uefa, e quest’anno alla doppia vittoria. Insomma, siamo riusciti a mixare agonismo e divertimento”. Anche il capitano Dario Alan è raggiante: “La base della squadra è rimasta la stessa nel corso

degli anni, anche se abbiamo inserito man mano elementi di livello. Il nostro obiettivo primario è non perdere la spina dorsale di amici, continuare con questa filosofia. La partita più bella della stagione? Quella che ha deciso il campionato. Il nostro sogno era quello, ci siamo arrivati all’ultima giornata togliendoci la soddisfazione. La partita è stata semplice, abbiamo chiuso con più di 20 gol di scarto, ma ci tenevamo a far vincere la classifica capocannonieri a Samuele Valent. Sopra di un punto abbiamo potuto far festa”. Festa appunto, quella in arrivo per la tutta la squadra: “Dobbiamo organizzarci per una bella serata con i trofei - conferma il mister -: bisogna riempire di birra queste coppe per mantenere alto il nome del team (ride, ndr). Scherzi a parte, ci saremo anche il prossimo anno. Cercheremo solo di capire se continuare a Gemona o passare a Udine per metterci in gioco in un nuovo torneo”.

Nello stesso girone gemonese hanno trionfato in Coppa Uefa gli Steel Boys di Flavio Nodusso e

Michele Brienza, rispettivamente presidente e vicepresidente della squadra che con i loro gol (24 per Nodusso, 13 per il compagno, dietro solo ai 16 gol di Antonello Brienza), hanno trascinato la squadra al successo: “Trionfare in Coppa è stato davvero bello. Abbiamo dato un valore all’annata visto che in campionato ci siamo piazzati quinti. Purtroppo capitava spesso di trovarci con pochi giocatori a disposizione per via del lavoro - sono state 11 le vittorie, a fronte di 9 sconfitte -. Ambivamo al titolo e ci siamo arrivati trionfando ai rigori. Una finale equilibrata, decisa dalla lotteria del dischetto. Ma alla fine è pur sempre una vittoria. È il nostro primo trofeo, non possiamo non essere felici”. Il nome, che in inglese significa “ragazzi d’acciaio”, deriva dall’ambito lavorativo: “Siamo praticamente tutti lavoratori delle Ferriere Nord di Osoppo: la passione per il calcio ci ha uniti e siamo molto contenti di partecipare”. Alla loro quarta partecipazione il giudizio complessivo resta più che positivo: “Tutte le partite si giocano dall’inizio alla fine: non c’è mai la

I VINCITORI DEL 6° CAMPIONATO DI GEMONA17) Galacticjocs,

1a classificata.18) Qui Wolf

Montegnacco, 3a classificata.

19) Samuele Valent (Galacticjocs), Capocannoniere

20) Pasquale Gagliardi (F.C. Scluse), Miglior portiere

I VINCITORI DELLE COPPE21) Galacticjocs, Coppa Campioni

Gemona.22) Udinese Futsal, Coppa

Campioni Udine.23) Udinese Futsal, Coppa

provinciale Udine.24) Steel Boys, Coppa Uefa

Gemona.25) I Pirus, Coppa Uefa Udine.

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vittoria o la sconfitta preannunciata. Siamo anche riusciti a perdere con l’ultima in classifica e a vincere con la seconda che lottava per il titolo (sorridono, ndr). La competitività è elevata. Staremo attenti il prossimo anno a presentarci in numero adeguato”. E il presidente, scherzando, non può esimersi da una promessa: “Ci toccherà iniziare la campagna acquisti visto il periodo di calciomercato…”.

Le battute finali sono riservate al Presidente del Comitato Opes di Udine Carlo Rossi Denza: “Quest’anno è andato tutto alla grande. Abbiamo assistito a 4 serie di ottimo livello: vanno fatti i complimenti a tutti gli atleti delle 45 squadre iscritte. Un particolare ringraziamento deve andare ai responsabili di tutti i team che gestiscono il regolare funzionamento del torneo. Siamo davvero soddisfatti”. Il percorso di maturazione dell’Opes è in continua crescita: “Si assiste ad innesti di livello, soprattutto nella lega più bassa, di partenza. Penso quest’anno ai Sensible che sono stati una splendida sorpresa”. Le iscrizioni sono in continuo aumento e le squadre sognano di arrivare alle fasi nazionali di Rimini: “Noi diamo un contributo per chi riesce a qualificarsi. Quest’anno toccherà all’Udinese Futsal, speriamo davvero che se la possano giocare”. Ringraziamenti finali per gli addetti ai lavori: “Il settore arbitrale è stato eccezionale: ragazzi che mettono l’anima, sono professionali e spesso si trovano da soli a dover far fronte a situazioni difficili, ma sono sempre in grado di gestire il tutto in maniera perfetta. Un grazie anche ai nostri delegati, punto di contatto imprescindibile tra società e organizzazione”.

Luca Feole

semiserio: “Ci hanno battuto in finale di precampionato, ai quarti di Champions, ai quarti delle finali provinciali: vi prego, cambiamo i sorteggi, mettiamo palline calde e palline fredde! (ride, ndr). Battute a parte, gli facciamo i complimenti, sono stati eccezionali”.

La parentesi udinese si chiude con la Coppa Uefa, andata ai Pirus. Omar Pizzoni racconta le difficoltà di inizio stagione, che hanno inciso sulla classifica finale del campionato: “Inizio travagliato: eravamo troppo spesso contati. Poi con il passare del tempo siamo riusciti ad allungare la panchina e le cose sono migliorate”. Davide Manna conferma: “Ci è mancata la continuità. Soprattutto nella parte centrale della stagione. Ci siamo salvati ai playout, quella è la nota positiva. La finale di coppa invece è stata una bella partita dove comunque abbiamo sempre avuto in mano il pallino del gioco. Una bella soddisfazione!”. Il gruppo è in fase di restauro dunque, ma gli obiettivi per il prossimo anno sono chiari nonostante i

problemi: “Rinfoltiremo la rosa - sottolinea Manna -, cercando di non incappare negli stessi errori. Ci reputiamo allo stesso livello delle prime della classe, quindi sistemate la falle lotteremo per il titolo”. Doverosa, dunque, una promessa: “Se dovessimo vincere? Rasiamo i capelli a Omar…(ridono, ndr)”.

Per quanto riguarda il girone unico di Gemona, invece, la scena è tutta per i Galacticjocs del mister Andrea Pielli, capaci di mettere in bacheca campionato e Coppa Campioni: “Festeggiare questo ‘doblete’ è fantastico. Siamo una squadra di amici, nata 5 anni fa, senza aspettative. Un gruppo che si è ritrovato per stare insieme e giocare. Nessuna pretesa, ma nel corso degli anni ci siamo affinati nel gioco, conquistando qualche trofeo: penso alla Coppa Campioni, alla Coppa Uefa, e quest’anno alla doppia vittoria. Insomma, siamo riusciti a mixare agonismo e divertimento”. Anche il capitano Dario Alan è raggiante: “La base della squadra è rimasta la stessa nel corso

degli anni, anche se abbiamo inserito man mano elementi di livello. Il nostro obiettivo primario è non perdere la spina dorsale di amici, continuare con questa filosofia. La partita più bella della stagione? Quella che ha deciso il campionato. Il nostro sogno era quello, ci siamo arrivati all’ultima giornata togliendoci la soddisfazione. La partita è stata semplice, abbiamo chiuso con più di 20 gol di scarto, ma ci tenevamo a far vincere la classifica capocannonieri a Samuele Valent. Sopra di un punto abbiamo potuto far festa”. Festa appunto, quella in arrivo per la tutta la squadra: “Dobbiamo organizzarci per una bella serata con i trofei - conferma il mister -: bisogna riempire di birra queste coppe per mantenere alto il nome del team (ride, ndr). Scherzi a parte, ci saremo anche il prossimo anno. Cercheremo solo di capire se continuare a Gemona o passare a Udine per metterci in gioco in un nuovo torneo”.

Nello stesso girone gemonese hanno trionfato in Coppa Uefa gli Steel Boys di Flavio Nodusso e

Michele Brienza, rispettivamente presidente e vicepresidente della squadra che con i loro gol (24 per Nodusso, 13 per il compagno, dietro solo ai 16 gol di Antonello Brienza), hanno trascinato la squadra al successo: “Trionfare in Coppa è stato davvero bello. Abbiamo dato un valore all’annata visto che in campionato ci siamo piazzati quinti. Purtroppo capitava spesso di trovarci con pochi giocatori a disposizione per via del lavoro - sono state 11 le vittorie, a fronte di 9 sconfitte -. Ambivamo al titolo e ci siamo arrivati trionfando ai rigori. Una finale equilibrata, decisa dalla lotteria del dischetto. Ma alla fine è pur sempre una vittoria. È il nostro primo trofeo, non possiamo non essere felici”. Il nome, che in inglese significa “ragazzi d’acciaio”, deriva dall’ambito lavorativo: “Siamo praticamente tutti lavoratori delle Ferriere Nord di Osoppo: la passione per il calcio ci ha uniti e siamo molto contenti di partecipare”. Alla loro quarta partecipazione il giudizio complessivo resta più che positivo: “Tutte le partite si giocano dall’inizio alla fine: non c’è mai la

I VINCITORI DEL 6° CAMPIONATO DI GEMONA17) Galacticjocs,

1a classificata.18) Qui Wolf

Montegnacco, 3a classificata.

19) Samuele Valent (Galacticjocs), Capocannoniere

20) Pasquale Gagliardi (F.C. Scluse), Miglior portiere

I VINCITORI DELLE COPPE21) Galacticjocs, Coppa Campioni

Gemona.22) Udinese Futsal, Coppa

Campioni Udine.23) Udinese Futsal, Coppa

provinciale Udine.24) Steel Boys, Coppa Uefa

Gemona.25) I Pirus, Coppa Uefa Udine.

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FEMMINILECALCIO

dIFENSOREDopo i primi calci all'Ancona, Francesca Carchio ha giocato nell'U19 del Tavagnacco ed è fra le protagoniste della promozione dell'Udinese

Francesca Carchio, difensore dell’Udinese femminile,è rientrata in attività la scorsa stagione dopo un lungo stand by.

Alei piace giocare, punto e basta. Niente problematiche sul calcio e cose del genere, non si sente politicamente coinvolta, anche se una con-

statazione di fondo se la concede:“In Italia la differenza tra il calcio maschile e quello femminile, a livello di considerazione, c’è, eccome, e questo

non avviene in altri Paesi più evoluti sotto questo profilo”. Ma il pallone è appunto per Francesca Carchio, venti-duenne difensore esterno dell’Udinese femminile neopromossa in serie B, un divertimento, un modo per estrinseca-re la propria innata, dichiarata vitalità.“Mia madre, da bambina, mi portava a danza ma io in quei panni non mi trova-vo a mio agio – ricorda con il suo sor-riso contagioso - , preferendo giocare a calcio con i ragazzini della mia zona, a Feletto. Ho tre fratelli maschi e tutti disinteressati al calcio, e con una scelta tutta mia ad un certo punto mi sono tesserata con l’Ancona, passando dopo due anni al Tavagnacco, dove ho giocato nell’Under 19, allenandomi anche con la prima squadra”. Poi l’infortunio che

l’ha tenuta lontano dai campi di gioco per più di due d’anni:“Mi feci male piuttosto seriamente ad una caviglia e ancora oggi, in certe situazioni di gioco, ne risento. E con di mezzo pure l’impegno scolastico (studiavo da geometra al Marinoni) al calcio non pensai più per un bel po’. Ma dal momento che ce l’avevo dentro,

certo non lo dimenticai e appena mi si presentò l’occasione rientrai”. Occasio-ne che si materializzò nella persona di un’amica, calciatrice del Bearzi:“Chiesi alla Bonassi di poter giocare con la sua squadra, che disputava la serie B, e lei mi rispose che la società si era trasformata in Udinese ma che comunque mi avrebbe introdotta, e così avvenne. Là ho ritrovato un mio ex allenatore al Tavagnacco, Campi, che ha guidato l’Udinese-rosa in serie C, portandola appunto alla promozione in B. All’inizio per me, dopo tanta inat-tività, è stata dura ma dopo un paio di mesi sono tornata in piena forma”. Tanto da essere convocata anche nel-la rappresentativa regionale che ha disputato in Calabria il Torneo delle Regioni, sfortunato per le ragazze del Friuli Venezia Giulia:“Abbiamo perso entrambe le partite del girone iniziale contro Emilia Romagna e Piemonte, due squadre più prestan-ti fisicamente e già rodate, uscendo

comunque a testa alta e lasciando intravedere buone prospettive

per il futuro”. Futuro che per Francesca, oltrechè nel calcio, si presenta

impegnativo anche e so-prattutto dal punto di vista

professionale:“Sono operatrice in consulenza e gestione del risparmio, atti-vità che mi prende ma che mi permette comunque di rita-gliarmi i miei spazi liberi. Nella prossima stagione la serie B ci obbligherà ad una preparazio-ne più severa e a trasferte più lunghe ma penso che ogni pro-blema trovi una sua soluzione e riuscirò così anche a dedicarmi al mio passatempo preferito: fare festa!”.

Edi Fabris

MACCHè dANZA, MEGLIO IL PALLONE!

"La serie B ci obbligherà ad

una preparazione più severa e a trasferte più

lunghe ma penso, da ottimista

quale sono, che ogni problema

trovi una sua soluzione"

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CALCIOUdINESE

E ROY S'INCARTòFORZA IACHINI

Avrebbe fatto comodo, in uno spogliatoio da

rifondare come valori e rapporti, un giocatore di riferimento tipo

Gilardino (sceglierà l'Empoli?)

IL COMMENTO

Il nuovo tecnico al lavoro con 38 giocatori da valutare. Poche le certezze e un mercato complicato: dovranno essere piazzati almeno una quindicina di elementi.

di IDO CIBISCHINO

li ha sempre fatti (10 nell'ultima stagione a Palermo), è della stessa pasta degli uomini che hanno in-chiodato oltre venti milioni di ita-liani davanti alla tv per la sfida dei quarti europei con la Germania. Se al calcio italiano serviva un traino, ebbene la Nazionale di Antonio Conte si è congedata da “sconfitta-vincente” regalandogli un lascito straordinario, un'ere-dità di comportamenti seri, di attaccamento ai colori nazionali e di spirito d'appartenenza, cui riferirsi per un rilancio in grande stile dopo il credito e l'ammirazio-ne riscossi sul campo a Francia 2016. Ecco come una squadra può farsi amare, oltre i limiti di un'evi-dente mediocrità tecnica, per le doti di resistenza e di carattere,

sottolineare una coincidenza singo-lare: in quella stagione fu Giampiero Ventura a sostituire il sempre più confuso Roy a metà stagione sul-la panchina bianconera; lo stesso Ventura che oggi, a distanza di 15 anni, irrompe sulla scena inter-nazionale come nuovo Ct azzur-ro mentre Hodgson, bruciato da scelte discutibili e da un'Inghilterra bruttina assai, esce di scena con le doverose dimissioni. Non è il numero, ma la qualità degli uomini a decretare le fortu-ne di una stagione. Iachini dovrà cercarla o farla riemergere in un gruppo che, così com'è, non è che offra grandi garanzie, zavorrato oltretutto da scelte che, complice il fantasma della retrocessione, l'Udinese ha compiuto nel gennaio

per fede nel capo e nel progetto, per intelligenza tattica. E allora, se il Gila - campione del mondo in Germania dieci anni fa - incarna tutto questo, mi sarebbe andato benissimo vederlo in bianconero anche a 34 anni. Tanto più in una squadra come l'Udinese da subito alla ricerca di nuovi punti di rife-rimento, credibili sotto l'aspet-to umano e professionale, dopo l'uscita di scena dei nostri grandi vecchi. A chi dovranno guardare le forze nuove che si affacceranno sulla scena bianconera per ac-quisire personalità, stile, orgoglio identitario? Saranno mesi complicati assai, i prossimi due, per gli operatori di mercato friulani che, a fronte di quattro arrivi (l'inglese Angella e

Interessava Alberto Gilardi-no? E che se ne fa l'Udinese di un trentaquattrenne sul-la via dell'artrite, verrebbe da dire. E invece no: l'idea

- destinata purtroppo a realiz-zarsi alla latitudine di Empoli e non in Friuli - non era peregrina e avrebbe contraddetto soltanto in apparenza l'orientamento del club bianconero che, nell'annun-ciare le direttrici del nuovo ciclo targato Iachini-Bonato, ha parlato di sfoltimento e svecchiamento dei ranghi. Non era una pensata sbagliata per il semplice fatto che Gilardino, a parte che i suoi gol

il gabonese ex granadero Musavu King per la difesa, Fofana per il centrocampo, il tunisino Harbaoui per l'attacco) dovranno provve-dere a piazzare una quindicina di esuberi per consegnare al tecnico la rosa definitiva di 25 elementi: un'impresa ai limiti del possibile per chi, come i Pozzo, è abituato a tenere su i prezzi e a evitare le svendite o, peggio ancora, i regali. Trattasi, oltretutto, di giocato-ri di modesta levatura o ancora inespressi, fatta eccezione per Badu, Danilo, Widmer e Fernandes, i primi e più “illustri” candidati a cambiare aria, per volontà loro.

Bepo Iachini si troverà a lavorare con 38 giocatori, un numero abnor-me che trova un unico precedente nella storia bianconera. Con una rosa di tali dimensioni, proprio 38 giocatori, s'incartò nel ritiro della stagione 2001-2002 il povero Hodg-son. Non passava giorno che Roy non vedesse le fila ingrossarsi dagli arrivi di personaggi che si chiama-vano Bernal, Caballero, Martinez, Almiron, Marcos Paulo, Montezine, Jovè Rubi, Nalitzis, Nomvete, Parks, Pavon... la maggioranza dei quali ri-succhiati ben presto nell'anonimato. Ma c'erano anche i Turci, Bertotto, Sottil, Pinzi, Muzzi, Iaquinta a dare consistenza e identità italiana allo spogliatoio. A proposito di Hodgson, mi con-cedo una piccola digressione per

Roy Hodgsone Bepo Iachini. Nell'altra pagina, Angella in magliaWatford

I CONVOCATIPORTIERI: Brkic, Karnezis, Peri-san, Scuffet e Meret. dIFENSORI: Angella, Armero, Bubnjic, Edenilson, Faraoni, Felipe, Samir, Heurtaux, Danilo, Musavu King, Piris, Gabriel Silva, Wague, Widmer, Adnan e Coppolaro. CENTROCAMPISTI: Badu, Guil-herme, Bruno Fernandes, Fofa-na, Kone, Iniguez, Jankto, Lodi, Hallfredsson e Balic.ATTACCANTI: Aguirre, Evange-lista, Harbaoui, Matos, Perica, Thereau e Duvan Zapata.

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UdINESECALCIO

E ancora una volta fatali si rivelarono i ri-gori. Una vera e propria maledizione per gli Azzurri, poche volte sfatata nel corso della storia. E in questo caso viene proprio da dire peccato, perché una volta passato lo scoglio Germania la strada sarebbe veramente potu-ta essere in discesa per gli uomini di Conte, visto che i padroni di casa della Francia finora non hanno particolarmente brillato, e che all’atto finale “rischia” di arrivare addirittura il piccolo Galles.Ed è così che una truppa partita per la propria missione contro tutto e tutti, sbeffeggiata e considerata non all’altezza di rappresentare l’Italia, torna a casa ad-dirittura con il rammarico di non essere riuscita a centrare il bersaglio grosso a causa di un paio di rigori sbagliati. A cosa si deve questo exploit? Innanzitutto ad un impoverimento generale del calcio europeo, un calcio in cui di vere e proprie stelle se ne contano sempre meno. La smania di ricerca del giocatore dal nome “esotico” ha portato ad un generale imbarbarimento della specie e ad un abbassamento del livello tecnico globale. Per contro, però, l’Italia ha avuto dalla sua la capacità di bilanciare le lacune tecniche con quello spirito di gruppo e quel carattere che da sempre è stato alla base dei successi azzurri. Gran parte del merito non può che essere ascritto ad Antonio Conte, che ha dimostrato nuovamente di essere uno dei

più grandi motivatori presenti sulla scena internazionale.Ora la palla passa a Giampiero Ventura, e il suo compito sarà probabilmente ancora più arduo di quello di Conte: l’ex juventino partiva da una situazione disastrosa e nella più totale disaffezione dei tifosi; una situa-zione in cui c’è solo da guadagnare perché peggio di così non può andare, e nella quale il neo mister del Chelsea sa sguazzare ame-namente. Ventura, invece, dovrà vedersela con una rosa riqualificata, con aspettative particolarmente alte da parte dei tifosi e con un blocco Juve che tra due anni sarà ulteriormente invecchiato e forse non più in grado di reggere questi livelli. I giovani di belle speranze non mancano, ma ovviamente vanno fatti giocare, e questo, ahimè, para-dossalmente resta lo scoglio più grande.

(Massimo Muzzin)

BUONA FORTUNA VENTURA, ORA L’AZZURRO SCOTTA DAVVERO

NAZIONALE

diBiancamariaGonano

TORNEO AUC, CHE FESTA!L’estate è scoppiata sabato 18 giugno, quando una giornata finalmente as-solata ha dato il via alla 14^ edizione del torneo di calcio dell’Associazione Udinese Club. Per la prima volta orga-nizzato interamente dall’AUC, il torneo è cominciato con 160 entusiasti ragazzini a radunarsi nel bel campo dell’Udine United, la nuova realtà udinese che accorpa i settori giovanili del Libero Atletico Rizzi e dell'Asd Cormor, due storiche società della zona ovest di Udi-ne. In rappresentanza di 12 club affiliati, con magliette colorate con gli stemmi delle società sportive di riferimento, i bambini categoria Pulcini Misti 2005-2006 e 2007 si sono dati “battaglia” in tutte le partite con uno spirito sportivo encomiabile, nonostante il primo grande caldo che tagliava le gambe. La bella giornata ha attirato molti genitori e simpatizzanti che hanno tifato ed in-

citato in maniera educata i loro piccoli beniamini. Le partite si sono susseguite briose fra spettacolo e l’immancabile chiosco che ha rinfrescato grandi e piccini. Poco prima di mezzogiorno è entrata in funzione anche la cucina, che ha sfornato gnocchi al ragù e pa-

tatine e panini caldi e freddi per tutti i piccoli atleti e i presenti. Nel primo pomeriggio, per la gioia degli atleti in erba, sono riprese le ostilità: i vincitori del trofeo sono stati i giovani calciatori di Reana del Rojale mentre tutte le altre rappresentative hanno ricevuto un pre-

mio di partecipazione, giungendo tutte seconde a pari merito. Così si è espresso il presidente dell’Associazione, Daniele Muraro: “Un grosso plauso ai vincitori ma uno altrettanto grosso a tutti i ragaz-zi che dopo la premiazione se ne sono tornati a casa felici lasciando il campo agli organizzatori che, soddisfatti per l’ottima riuscita della manifestazione, si sono rilassati e si son lasciati andare sul rettandolo verde per “quattro tiri in compagnia” prima della meritata cena. Ci tengo ad esprimere un caloroso gra-zie alla società Asd Udine United per aver ospitato questo torneo, a tutte le squadre, ai club presenti e a chi ha contribuito con il suo aiuto al successo dell’evento che è andato al di là di ogni previsione, anche per lo spirito sportivo e di rispetto dell’avversario che bambini e tifosi hanno dimostrato. Arrivederci al prossimo anno!”

diBiancamariaGonano

scorso andando incontro a costi imprevisti: l'islandese Hallfredsson, che ha passato l'Europeo in panca, è ancora un giocatore di serie A? Ci si può fidare di Armero, che periodi-camente cade negli spropositi di una vita personale turbolenta? E Matos: è quello del debutto, velocissimo e tecnico, che servì Zapata per il bel gol di Empoli, oppure l'anonimo com-primario che si è trascinato senza incidere sino alla fine della stagione? L'unico sicuramente valido di quell'in-fornata, il serbo Kuzmanovic, non è stato riscattato e il Basilea l'ha girato al Malaga. E' l'estate dei mille interrogativi, questa, se pensiamo anche a Kone (è recuperabile il greco dopo il nul-la di Firenze?), o a Guilherme che quattro allenatori non sono riusciti a far diventare giocatore da cam-pionato italiano, o ancora al mara-

toneta Edenilson che ha disimparato persino a correre. Diceva Arrigo Sacchi che a lui non servivano i leader, anzi non li voleva proprio, perchè a comandare dovevano essere il gioco, lo schema, l'interpretazione tattica. Ma intanto nel suo imbattibile Milan giocavano assi come Baresi, Maldini, Donadoni, Gullit, Van Basten Rjikaard e compa-gnia bella. Più modestamente, Iachini può contare su personalità sicure in Karnezis, Heurtaux, Felipe, Piris, Lodi, Thereau e Zapata. Su altri - con la curiosità che accompagna i nomi di Balic, di Evangelista, dei rientran-ti Angella e Scuffet (mentre Alex Meret è destinato a un'esperienza esterna, magari inglese... ) - non è il caso di azzardare previsioni. Ecco, allora, perchè l'arrivo di un totem come Gilardino avrebbe lasciato tutti più tranquilli.

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SIdICEVA...SIdICEVA...

si diceva...

PRIMO CARNERA,UN CAMPIONE SENZA TEMPOIn un libro del 1987 Roberto Vattori delinea vita e carriera senza eguali del campione di SequalsDi Primo Carnera si è detto e scritto nel tempo di tutto e di più e l’ha fatto nel 1987 anche l’editore tricesimano Roberto Vattori con il suo “Primo Carnera campione senza tempo”, con la prefazione di un altro grande della boxe internazionale, Nino Benvenuti, che nelle righe di chiusura traccia in maniera commovente il suo saluto a Carnera sul letto di morte, avvenuta nel 1967, a soli 60 anni, a causa di una grave malattia: “Gli ultimi giorni di vita li ha trascorsi a Sequals…Io ero ritornato da poco da New York, campione del mondo. Qui accadde una cosa che ricorderò nella mia vita come una delle più emozionanti e significative. La

signora Pina, sua moglie, fece uscire dalla stanza da letto di Primo quanti erano presenti. Rimanemmo noi tre soli. Versò del vino in tre bicchieri e porgendone uno a Primo e aiutan-dolo a sedere sul letto, disse: “Ora faremo un brindisi ai due grandi italiani campioni del mondo”. Ancora, scrivendo, mi ritorna quello stesso nodo di commozione alla gola”. Pri-mo Carnera era nato a Sequals il 25 ottobre 1907 e a soli sedici anni emigrò in Francia per lavorare in una falegnameria. A vent’anni aveva raggiunto la statura di due metri e cinque centimetri, con un torace di un metro e trenta e un peso di cen-toventi chili, un gigante che grazie alla sua forza cominciò a esibirsi in

un circo, dove venne notato da un ex pugile che volle insegnargli i segreti della boxe. Fu quello l’inconsueto inizio di una carriera ineguagliabile che fece entrare Carnera nel mito, portandolo, primo italiano a riuscire nell’impresa, alla conquista del titolo di campione del mondo dei pesi massimi, il 29 giugno 1933 a Long Island (New York), battendo per ko Jack Sharkey. Ma qualche mese prima, l’11 febbraio al Madison Square Garden di New York, un dramma sul ring aveva segnato profondamente il “gigante buono”: con una lunga sequenza di colpi micidiali, Carnera

IdOLOCarnera salutala folla sul ring

Ora faremo un brindisi a due grandi

italiani campioni del

mondo.

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SIdICEVA...SIdICEVA...

aveva mandato definitivamente al tappeto alla dodicesima ripre-sa un astro nascente della boxe americana, Ernie Schaaf, che, trasportato all’angolo con l’aiuto dello stesso campione friulano, era stato subito trasferito d’urgenza all’ospedale, dove morirà alle 7,45 del 13 febbraio 1933. E Carnera commenterà: “Fuori dal ring io e Schaaf eravamo buoni amici e non ho mai incontrato un avversario più coraggioso e cavalleresco di lui. Se potessi oggi richiamarlo in

vita darei il campionato ed il mio stesso braccio destro per otte-nere un simile miracolo. Questa è certo la più angosciosa vittoria che un pugile abbia mai conse-guito”. Chiusa la carriera pugi-listica, dopo la seconda guerra mondiale Carnera si dedicò al catch, diventando campione del mondo anche in questa disciplina nel 1957 a Melbourne, in Australia. Nel privato, si sposò nel 1939 con la goriziana Giuseppina Kovacic, impiegata alle Poste, che morì nel

MONdIALEA sinistra: 29 giugno 1933, Sharkey sulle ginocchia al Madison di New York: Carnera è campione del mondo. Sopra: foto di famiglia, con la moglie Pina e i figli Giovanna e Umberto.

1980. Ebbero due figli, Umberto e Giovanna Maria, che vivono negli Stati Uniti. A lui furono dedicate vie, piazze e palazzi dello sport, a

testimonianza della fama sicura-mente unica di questo campione in ogni angolo del mondo.

(e.f.)

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NONSOLOSPORT

CULTURANovità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

C.L. TAYLOR LA RAGAZZA SENZA RICORdI LONGANESIJane Hughes ha un compagno che la ama, un lavoro in un centro per animali randagi, e vive in un piccolo cottage nel Galles. È una donna realizzata e felice, come tante, ma la sua vita si fonda su una menzogna. Perché Jane Hughes in realtà non esiste. Cinque anni prima era partita per un viaggio in Nepal con le sue migliori amiche. Una settimana che avrebbe dovuto trasformarsi in un ricordo meraviglioso, ma che si è rivelata invece un incubo, perché da quel viaggio due delle quattro ragazze non sono più tornate. Jane pensa di essersi lasciata tutto alle spalle, di poter ricominciare a vivere con una nuova identità, di dimenticare quello che è accaduto, ma qualcuno non ha intenzione di permetterglielo.

CLAIRE dOUGLAS LE SORELLE NORDLa vede ovunque: al tavolino di un bar, alla fermata dell’autobus, al supermercato. Ogni volta, per un istante Abi dimentica l’incidente, dimentica che sua sorella Lucy è morta, dimentica il dolore che la consuma da oltre un anno. E, ogni volta, Abi rimane inevitabilmente delusa. Ha tagliato i ponti con la famiglia, si è isolata dagli amici e si è trasferita in un’altra città, nella speranza di cominciare una nuova vita, però è stato inutile: nessuno dovrebbe mai sopravvivere alla propria gemella. Eppure, quando incontra Bea, Abi ha l’impressione che il destino le stia finalmente dando una seconda occasione. Perché quella ragazza non solo è fisicamente identica a Lucy, ma le assomiglia pure nel modo di parlare e di vestirsi...

L’ANGOLO dELLA LETTURA

SHANE STEVENS IO TI TROVERò FAZI

A dieci anni Thomas Bishop viene internato in una clinica psichiatrica poiché ha barbaramente ucciso la madre, che lo tiranneggiava da sempre. Quindici anni dopo, ormai uomo, evade dall’istituto e dà inizio a una fuga sanguinaria, e sul suo cammino sono ancora le donne a cadere. Un

omicidio, poi due, poi saranno decine; Bishop tortura e uccide spostandosi da Las Vegas a Chicago e a New York. Un personaggio infero ma straordinariamente umano, del quale Shane Stevens è cronista implacabile e, a suo modo, sodale, raccontandone nel dettaglio l’infanzia e gli anni di reclusione, le piccole ingenuità quotidiane e la ferocia omicida. Ne emerge un indimenticabile ritratto della follia.

ANdERSON, SALLY TUTTI I NUMERI dEL CALCIO MONDADORII numeri, anche nel calcio, sono molto importanti: ma siamo dav-vero sicuri che l’esito finale di una gara o di un torneo dipenda da quei numeri che finora abbiamo considerato decisivi? Il calcio è uno sport conservatore, ricco di dogmi e di frasi fatte, e geloso del-le proprie credenze, tramandate da generazioni e ormai consoli-datesi nel tempo. Ebbene, violare questo castello e scuoterne le fondamenta è l’arduo e coraggio-so compito che si sono dati Chris Anderson, esperto di statistica, e David Sally, economista comporta-mentale, i quali nel presentare il risultato del loro lavoro mostrano di essere pienamente consapevoli della sua portata rivoluzionaria.

ALFIO CARUSO UN SECOLO AZZURRO TEAOltre cent’anni di storia patria (dal 1910 al 2014) raccontati dall’osser-vatorio della squadra azzurra di calcio. Alfio Caruso descrive con piglio impareggiabile l’intreccio che ha legato il pallone alla real-tà politica, sociale, culturale del nostro Paese. In queste pagine potrete leggerne fatti e misfatti, passioni e aberrazioni comincian-do dalla prima esibizione della na-zionale, 15 maggio 1910, Arena di Milano, 6-2 alla malcapitata Fran-cia. Rappresentava la conclusione di un’avventura avviata ventitré anni prima, quando un industriale ottico, Edoardo Bosio, aveva porta-to a Torino, di ritorno da un viaggio in Inghilterra, una sfera di cuoio. Ma era anche l’inizio di un’epopea che ha avuto il merito di tenere insieme la Nazione persino nei suoi periodi più bui.

Un’intera generazione è cresciuta intrat-tenuta dalle avventure della cagnolina Pimpa e del suo padrone Armando, nati a metà degli anni ’70 dalla fertile mente del famoso disegnatore friulano Altan.

Ma da lungo tempo ormai il suo spirito satirico, che sia apprezzato o meno, continua a graffiare ogni giorno le pagine di quotidiani italiani con brevi e secche vignette: due personaggi, un botta e risposta, il ritratto immediato e sarcastico di una condizione socio-politica o di un fatto appena avvenuto. “Caccia alla favola” è il nuovo progetto dell’artista, ideato insieme ad Antonella Caruzzi e Antonio Zogno, pensato appositamente per il parco di Villa Manin. Si tratta proprio di una caccia al tesoro adatta per i più piccoli e perfetta per le famiglie, che si svolge fra alberi, prati e statue della grande dimora di Passariano di Codroipo. Un’iniziativa realizzata dal CTA di Gorizia in collaborazione con l’Erpac, che ha preso il via venerdì 1 luglio e che si concluderà il 24 di questo mese. Riscoprire le favole della tradizione classica, come quelle Esopo, Fedro e Orazio è lo scopo dell’evento: sono una ventina gli animali protagonisti delle storie e disseminati per il bosco in forma di grandi sagome che, passo dopo passo, conducono al premio finale, ossia alla conclusione della favola. Animali, questi, che il sabato e la domenica vengono animati dalle attrici Elena De Tullio e Alice Meloni, protagoniste l’8 e il 15 luglio dalle 18.30 di “Piume”, uno fra i primi progetti realizzati da Altan per il CTA. Si tratta di uno spettacolo ispirato anch’esso alle fiabe del mondo ellenico e latino, che vede radunati intorno a una fonte d’acqua tutti i principali animali selvatici, capaci di divertire i bambini e di far riflettere gli adulti con le loro parole semplici ma dal significato profondo.

Massimo Gaudino

CACCIA ALLA FAVOLA A VILLA MANINPROGETTI

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UdINESECALCIOle belle di TremilaSport

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ElenaAnima rock

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le belle di TremilaSport

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le belle di TremilaSport

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le belle di TremilaSport

Rockmodel, hostess, ombrellina, ragazza immagine, organiz-zatrice di eventi: è tutto questo Elena

Strizzolo, che della musica rock ha fatto una ragione di vita, ap-passionandosi soprattutto a quella di David Bowie, dei Rolling Stones e degli ACDC, tanto da decorare la sua bella pelle ab-bronzata con le loro immagini tatuate. “Svolgo la mia attività in prevalenza in ambiti rock o nelle manifestazioni di bikers – spiega – ma prendo ovvia-mente in considerazione ogni altra offerta di lavoro. Mi piace stare tra le gente e fare nuove conoscenze e accorgermi che attorno a me c’è della positività. Ad aiutarmi in questo è anche il mio carattere ottimista e il presentarmi sempre con il sor-

CON L’AdRENALINADELLE MONTAGNE RUSSE

ragazza immagine ma vorrei provare come conduttrice di programmi e manifestazioni, forte anche della mia cono-scenza della materia. Non mi sono mai cimentata in questo, lo ammetto, ma penso che po-trei riuscirci tranquillamente. Fare nuove esperienze mi piace, mi ci butto senza problemi, con dentro l’adrenalina che sento dentro quando vado sulle mon-tagne russe!”.

riso a chi mi sta di fronte”. Tra le sue passioni, oltre alla musi-ca e ai motori, ci sono anche i viaggi e la conoscenza del mon-do: “In particolare amo Londra, città cosmopolita dove ognuno può provare un grande senso di libertà. E la capitale inglese è oltretutto la patria del gene-re di musica parte integrante della mia anima”. Passione, la musica, rivela la bruna bellezza friulana, trasmessale dal padre: “Ha una collezione di vinili di cui è gelosissimo. E della sua ge-nerazione mi ha trasferito fra l’altro l’ammirazione per i Rolling Stones, eterne icone del rock”. E poi il classico sogno nel casset-to, proprio di ognuno: “Quello di poter lavorare nell’ambito della musica, in radio, televisione ed eventi. Ho già avuto al pro-posito delle esperienze come

Elena Strizzolo, ragazza immagine,

ama affrontare con entusiasmo ogni nuova

esperienza di vitae di lavoro

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CON L’AdRENALINADELLE MONTAGNE RUSSE

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BASKET

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di EDI FABRIS

E sono quindici. Gli anni con-secutivi in cui il tecnico udinese Luigi Colosetti, inizialmente sotto l’egida della Snaidero, a seguire

nel nome della Cbu e nei due più recenti con il marchio La Cantera in collaborazione con Lucio Coccolo, ha organizzato il ritiro montano di giovani cestisti regionali interessati a perfezionare fondamentali e in generale confidenza con la palla a spicchi.

Dopo gli anni tarvisiani, il ritorno in una location già frequentata in passato, quella di Forni di Sopra, i cui impianti, dotati anche di pi-scina, sono stati considerati all’al-tezza della situazione, così come il soggiorno al vicino hotel Posta. E come in ogni step, ad affianca-re il direttore tecnico del ritiro

sono tecnici spagnoli qualificati: “In questa edizione sono giunti da Malaga Gustavo Alvarez, già con noi nella precedente edizione, e Daniel Agudo, che ha nel proprio bagaglio anche un’esperienza in Australia – dice Colosetti - .

Ed è con noi pure Leonardo Fio-rino, della Virtus Feletto, club in crescita costante. In precedenti stages collaborammo direttamen-te con società come Barcellona, Vitoria, Pamesa Valencia e Gran Canaria, mentre ora i tecnici ci vengono suggeriti da Gonzales Guerrero, che allena in Portogallo nella massima serie ed è il deus ex machina del El Palo, club di un vasto quartiere popolare di Malaga, che conta oltre cinquecento giova-ni nel suo settore giovanile”. Tecnici di vaglia, sottolinea Colosetti, che qualificarono l’iniziativa sin dai suoi primi passi: “Inizialmente ci affian-carono le bolognesi Virtus e For-titudo, e a seguire, appunto, i club spagnoli con i vari Dusko Ivanovic, Xavi Pascual, Ibon Navarro e altri”. Settanta ragazzi suddivisi in due

turni, dal 19 giugno al 2 luglio, sot-tolinea il tecnico, hanno costituito un ottimo bilancio, a testimonianza anche della crescita del movimento e della bontà della proposta.

Spagna sempre sugli scudi, dunque, anche se i tecnici iberi-ci al proposito si schermiscono: “Un’esplosione nei vari sport, quella del nostro Paese – evidenzia Agudo – avvenuta negli ultimi anni, perché vent’anni fa non era così. Questio-ne anche di generazioni”. Mentre Alvarez evidenzia un altro aspetto: “Anche da noi, come spesso altrove, è la tradizione ad influire: Malaga, la nostra città, è ad esempio più legata al basket e lo sviluppo del nostro sport è consequenziale. In altre realtà prevalgono invece il calcio o altre discipline. Tutto il mondo è paese…”.

Il tecnico udinese Luigi Colosetti anche quest’anno ha avuto la collaborazione di colleghi iberici nel ritiro giovanile estivo di Forni di Sopra

LA CANTERA, SCUOLA DI BASKETALLA SPAGNOLA

Quest'anno Malaga, dopo gli anni con

tecnici di altri prestigiosi club

spagnoli

PRIMO GRUPPOcon i tecnici Fiorino, Alvarez, Colosetti e Agudo. Foto sotto, Alvarez dimostra.

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BASKET

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Al termine di una stagione regola-re che non faceva presagire nulla di buono, con quattro sconfitte nelle ultime quattro giornate, la Bluenergy Codroipo ha ritrovato

condizione, convinzione e giuste motivazioni nei propri mezzi proprio durante i play-off, confermando il noto detto che “con i play-off inizia un altro campionato” e ha sbaragliato nell’ordine gli ostici triestini del Don Bosco Trieste, sempre temibili nel loro fortino di Via dell’Istria, la corazzata Breg e nella finalissima, davanti ad un palazzetto gremito e parteci-pe come non mai, la rivelazione Ubc Udine di Andrea Paderni reduce dall’impresa di aver

eliminato i favorti del Michelaccio San Daniele. “L’obiettivo di partenza era migliorare il cam-pionato dello scorso anno dove la squadra era stata eliminata al primo turno dei play-off - ricorda il tecnico dei codroipesi daniele Portelli – essendo consapevoli di rientrare tra quelle tre, quattro squadre che potevano battagliare fino in fondo per la promozione.”

Quali i passaggi chiave di questa stagio-ne, iniziata in sordina e poi finita in modo trionfale contro le aspettative generali?

“Io credo che quando abbiamo battuto nettamente in casa la favorita San Daniele nel girone di ritorno della regular season – analizza Portelli – la squadra ha maturato la consapevolezza della sua forza e che arrivan-do nei play-off nessun risultato poteva esserle precluso. Il momento più difficile sono state invece le ultime quattro sconfitte con cui abbiamo chiuso la prima fase e che potevano minare la nostra autostima: azzerare tutto e ripartire è stato fondamentale per riacquisire via via fiducia nei nostri mezzi".

Quali giocatori si sono maggiormente distinti nel corso di tutta l’annata?

“Non me la sento di fare classifiche di me-rito, tutti i ragazzi a modo loro sono stati determinanti, compresi gli Under 18 che si sono aggregati al gruppo e permettendoci sempre allenamenti adeguati per mantenere una buona condizione in vista del rush finale. Mi piace invece prendere atto dei grandi pro-gressi compiuti durante la stagione da due ragazzi classe ’96 poco impiegati lo scorso anno come Moretti e Dell’Angela e rallegrarmi per il bel campionato disputato da Nobile, giunto a Codroipo quest’anno proveniente da Spilimbergo, dove si era fermato per un infortunio nel gennaio 2015.”

Quali i programmi e strategie in vista della nuova stagione da disputare in serie C Gold?

“L’idea è di confermare in blocco il gruppo vincente di quest’anno inserendo alcuni giovani del vivaio e cercando di sostituire i nostri due veterani in uscita quali Malfante (appenderà le scarpette al chiodo) e Serrao (che scenderà in serie D) con due giocatori esperti e di ca-tegoria. Con pochi e mirati ritocchi riteniamo di poter figurare anche nella serie superiore.”

Giuseppe Passoni

SERIE C SILVER

COdROIPO,CHE RUSH VINCENTE!

Confermeremo il gruppo della promozione, con

l'ingresso di alcuni giovani

L'ANTICIPAZIONE

ADDIO,IL "CERNICH"NON TORNERà

Fine di un ciclo, il torneo studentesco dedicato a Ezio Cernich chiude i battenti dopo nove edizioni. Ad anticiparlo è il suo deus ex machina organizzativo, Maurizio Ivancich (nella foto), che, fresco di quiescenza, preannuncia che non lo riproporrà, anche se il suo recente ruolo di insegnante di educazione fisica allo Zanon potrebbe indurre a credere in un suo ritorno in sella da esterno. "Come il Burei e altri tornei hanno avuto un inizio e una fine - spiega - anche il Cernich, da me a suo tempo ideato, deve chiudere il suo percorso. Se poi altri intenderanno proporre nuovi tornei scolastici sarà bene lo facciano con altre formule e nuova denominazione. Mi pare più giusto e logico". Il Marinelli, dunque, ultima squadra campione in Eccellenza, con lo Stringher, vincitore in Elite, ad aver solo accarezzato il sogno di disputare il prossimo anno

la categoria superiore. Chiusura dei battenti che lascia un certo rammarico in considerazione degli entusiasmi che il torneo aveva saputo suscitare nel mondo studentesco e non solo, con anche le coinvolgenti performances ginniche e di danza allestite dalla professoressa Sandra Fregonese (anche lei, come il dirigente scolastico dello Zanon, professor Antonio Colussi, ad uscire dal mondo della scuola) a lasciare un segno indelebile. D'altra parte è sempre questione di persone "di mentalità", quelle che gli Istituti superiori udinesi, nello sport, si augurano ora di trovare nel solco lasciato dagli insegnanti che hanno salutato e ora faranno solo da spettatori. Lo sport è anche scuola di vita e lasciar cadere nel dimenticatoio tali iniziative sarebbe davvero un mezzo delitto. (e.f.)

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CALCIOUdINESE

TAPPA NAZIONALE SERIE BEACH 2 - CORDENONS

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UdINESECALCIOVOLLEY

TAPPA NAZIONALE SERIE BEACH 2 - CORDENONS

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SPORT VARISPORT VARI

PERSONAGGI

Della ragazza araba Roberta Gazzetta ha indubbiamente le physique du rhole, con i suoi bruni capelli mos-

si, gli occhi scurissimi ed un sorriso smagliante ad illuminare il volto dall’incarnato olivastro. Ed è forse

anche intimamente consapevole di questo che ha abbracciato una disciplina, la danza del ventre, che i primi di maggio l’ha portata sul podio più alto del campionato mon-diale a Mosca.

Un successo che lei comunque fermamente condivide con lo staff

della sua scuola, il Club Sunshine di Palmanova diretto da un’altra campionessa di livello assoluto, Si-mona Minisini, coadiuvata da Igor Del Mestre e Teresa Simonutti. Ma alle spalle del successo della giova-ne udinese dei Rizzi c’è comunque una ferrea disciplina personale e allenamenti costanti, in sostanza un sacrificio che lei, neppure di-ciottenne, sostiene comunque con leggerezza: “Questione di passione – sostiene Roberta, studentessa modello dell’Itc Zanon di Udine - , se ce l’hai dentro ogni peso diventa lieve. Cinque allenamenti a settima-na, oltre allo studio, comportano un impegno notevole del quale non sento comunque la fatica. Ho un carattere determinato, forse an-che troppo, nello studio come nella

Roberta Gazzetta, udinese dei Rizzi, è salita a Mosca sul trono mondiale della danza del ventre

di EDI FABRIS

CON L'ARABIA NEL dNA

PRIMI PASSIAl mondo della danza Roberta si è avvicinata all'età di sei anni e da allora non l'ha più lasciato

Questione di passione, se ce l'hai dentro ogni impegno diventa lieve

PROSPETTIVEAnche in futuro la giovane allieva di Simona Minisini intende operare nel mondo della danza, lei stessa come istruttrice

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UdINESECALCIOVARI SPORT

TROFEORoberta trionfante a Mosca sul trono mondiale.

danza, ma sento dentro di me la spinta a raggiungere determinati obiettivi. Mi dico che volere è po-tere, sostenuta nel mio percorso da una famiglia che mi appoggia costantemente”.

Sostegno che è notevole, nel suo campo, pure a livello economico, ri-vela: “Tra il costo delle lezioni, quello degli abiti, dei viaggi per le gare e dei workshop di aggiornamento l’impegno finanziario è consisten-te e chi non ne ha la possibilità è difficile che riesca a proseguire lungo certi binari”.

Lei alla danza, al Sunshine di Palmanova, si è avvicinata all’età di sei anni, appassionandosi gra-dualmente all’attività abbraccia-ta: “E molto merito di questo lo attribuisco a Simona Minisini, che mi ha stimolato e fatto capire la bellezza della danza. Sono molto legato a lei”.

Mosca, dunque, e una medaglia d’oro Adulti che fa seguito ad al-tre di vario metallo ottenute negli anni precedenti in varie categorie: “Eravamo in 40, dai 16 ai 30 anni, a

gareggiare per il titolo – racconta Roberta - . L’obiettivo era migliora-re il terzo posto dell’anno scorso ma puntare all’oro è sempre dif-ficile, anche perché c’è una giuria di sette giudici di varie nazionalità deputata a valutare le prestazioni sotto l’aspetto tecnico, dell’imma-gine e della coreografia. E’ andata invece come meglio non poteva”.

Gare alle quali lei si prepara an-che ascoltando musica araba con le cuffiette e contenendo l’inevi-tabile ansia da prestazione gra-zie alla propria ormai consumata esperienza. “Ballare è liberatorio – lei considera – e oltre a questo è scuola di vita, perché t’insegna il rispetto del prossimo e la giusta valutazione delle vittorie e delle sconfitte. La danza è la mia vita e io mi auguro possa costituire per me, in futuro, anche la mia profes-sione. Fra l’altro adoro viaggiare, passione che coltivo pure studian-do turismo allo Zanon”.

Idee chiare e movenze sensuali, insomma: per Roberta un mix d’im-portanza vitale.

PIANCAVALLO OFF ROAd

M.BIKE

Nella splendida cornice di Piancavallo (Pordenone) si svolgerà domenica 10 luglio 2016 la prima edizione della Piankatour – escursione accompagnata in mountain bike per festeggiare i 10 anni di Montanaia Racing ed il primo anno della North East Mtb School. Percorso alpino completamente off road di piacevole percorrenza con panorami mozzafiato. Si toccheranno varie malghe della zona, alcune ben ristrutturate, percorrendo strade mulattiere e alcuni tratti di single track piacevoli e divertenti.

L’appuntamento è fissato per le 9 in area Roncjade e la manifestazione è inserita nel trofeo Junior Challenge.Start fissato per le 15.30.

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CALCIOUdINESE

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SPORT VARISPORT VARI

Incontro al Panathlon con le campionesse Savonitto, Buratto, Malagnini e Andreussi

Quattro donne, quattro storie diverse: tutto questo sotto un unico comune denominatore, lo sport. E’ stato questo il tema della serata organizzata dal Pa-

nathlon di Udine e condotta da Edi Fabris. Maria Savonitto, Erica Buratto, Silvia Ma-lagnini e Anna Andreussi (nell'ordine nella foto insieme al past president Paulini, alla presidentessa del club, Alciati, e a Fabris) e grandi protagoniste che hanno raccontato il significato per loro dello sport, vissuto e visto in maniera diversa. Maria Savonitto, che ora insegna scienze motorie, è senza dubbio la migliore pallavolista contempora-nea della nostra regione, pronta a raccon-tare di un movimento che, da queste par-ti, fatica a decollare, con l’assenza di una squadra, maschile o femminile, nella mas-sima categoria nazionale nonostante una comunità da sempre primeggiante nei vari

sport, ritrovando nella mancan-za di umiltà la lettura del tutto.

Erica Buratto con il grande sogno sfumato, quello di gareg-giare per l'italia in quella che è la competizione principe dello sport, le Olimpiadi. Si, perché lei alle Olimpiadi di Londra 2012 ci

arriva, ci arriva a suon di risultati ed è in-serita nella staffetta 4x100 che può con-quistare una medaglia. Ma qualche giorno prima della gara qualcosa non quadra, salta il banco e il selezionatore decide di inventarsi delle nuove prove di valutazione per arrivare alla composizione della staf-fetta finale, nonostante Erica meriti quel posto. Una prova cronometrata il gior-no prima della staffetta che però, senza strumenti specifici, stabilisce l'esclusione di

Erica. Ma lei non ci sta, non può accettare di vedersi soffiare quel posto a favore di un'altra atleta solo perchè appartenente alle Forze armate ma che, soprattutto, è la migliore amica della vip Federica Pellegri-ni che, ufficiosamente, ha fatto cambiare le carte in tavola. Erica non ci sta, sale sul primo volo per l’Italia e torna a casa chiu-dendo li, di fatto, la sua carriera che ora la vede allenare le nuove giovanissime leve.

Comincia invece piangendo la corsa al sogno di Silvia Malagnini che, quando il pa-

STORIE dI dONNE FORTIdre decide di portarla, ancora ragazzina, al poligono per avvicinarla al mondo del tiro a segno, pensa quello sia uno sport da maschi. E invece quello sport le regalerà medaglie a livello europeo e nazionale prima del bivio che la vita le metterà davanti: lo sport o la vita privata. E Silvia sceglie la seconda opzio-ne, decidendo di lasciare il poligono, laurean-dosi e iniziando la sua carriera professionale in banca. Ma dopo sedici anni riprende in mano la pistola, per lei “uno strumento da gara e non un’arma”, ottenendo nuovamente i risultati di un tempo, con un secondo posto ai campionati nazionali. Perché se la mano la devi ritrovare l’aspetto della concentrazione non l’hai mai perso.

Ti aspetti di trovare una “femminona”, uno di quei maschiacci in gonna quando sai dell’arrivo di Anna Andreussi, navigatore del compagno Paolo Andreucci nove volte campione italiano di Rally. E invece ti tro-vi davanti una graziosa ragazza, mingher-lina e quasi timida che fieramente ti rac-conta di quanti scogli abbia trovato lungo la strada del successo: da quello familiare con il padre, per cui lei lavorava, che non le concede permessi per andare alle gare fino a portarla al licenziamento, a quello di un’altra famiglia, quella più nota degli Agnelli, che impone il suo licenziamento per un er-rore decisivo durante una gara. Ma Anna è più forte di tutti e se prima è lei a scegliere Paolo rispetto al lavoro in famiglia, poi è lui a ribellarsi alla Fiat dicendo che i due non si separeranno, anzi si uniranno anche nella vita perché, dopo un primo periodo in cui lo tengono nascosto, i due ufficializzano pure di essere divenuti una coppia a 360 gradi. Perché in fondo, certe pagine, solo lo sport sa regalarle. (S.F.)

Per me la pistola è uno strumento

da gara, non un'arma

ERICA BURATTO Ora istruisce i giovani

4le atlete

intervistate

PROTAGONISTELezione di sport e di vita, quella delle campionesse ospiti della serata del Panathlon

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UdINESECALCIO

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ASDSAMMARDENCHIA

Via Sottobearzi, 16Sammardenchia di Pozzuolo del Friuli Tel. 0432/669616

Friuli Venezia Giulia

FederazioneCiclisticaItaliana

INFORMAZIONE E COMMENTO SULLO SPORT DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

in collaborazione con la

Polisportiva Olimpia di Terenzano

GARA CICLOTURISTICA

denominata Coppa dell’amicizia

3° Memorial Ilario Gobbo

24 luglio 2016Sammardenchia (UD)

Ritrovo ore 07,30- Partenza ore 08,30Arrivo ore 12,00

SEGUE PASTA PER TUTTI I PARTECIPANTI

Friuli Venezia Giulia

FederazioneCiclisticaItaliana

Comune di Artegna Comune di Resia

Comunità Montana del Gemonese,Canal del ferro e Val Canale

2a ARTEGNARESIA

Trofeo Comune di ResiaCandidata “Patrimonio immateriale dell’Unesco”

17 luglio 2016

Partenza ore 10,00 da ARTEGNAArrivo ore 12,15 PRATO DI RESIA

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SPORT VARISPORT VARI

Le “orchette” della Pal-lanuoto Trieste hanno compiuto una grande impresa nei play-off del campionato di serie B fem-

minile. Nel girone di Avezzano sono arrivate due vittorie su tre partite e soprattutto una meritatissima promozione in serie A2 femminile.

Un risultato eccezionale con-quistato da un gruppo composto interamente da atlete triestine e dall’età media di poco superiore ai 15 anni. Nei girone dei play-off la Pallanuoto Trieste ha dimostrato determinazione e tanta voglia di vincere, anche di fronte a squa-dre dotate di un maggior bagaglio di esperienza. Molto soddisfatto il direttore sportivo Andrea Brazzatti : “Ero sicurissimo che avremmo fatto il salto di categoria quest’anno. Lo scorso campionato abbiamo dominato la B sempre al primo posto ma per inesperienza non siamo riusciti a vincere i play off. La società gongola per questo risultato perché era stato inseguito anche lo scorso anno. Cio’ che ci contraddistingue rispetto a molte società italiane è la provenienza tutta di casa delle nostre atlete, per giunta con un’età media inferiore ai sedici anni. Ora lavoriamo per raf-forzarci e consolidarci. Giocheremo la A2 in un girone nazionale assoluto e saremo sicuramente una squadra cenerentola vista la giovane età del-le giocatrici".

E le stesse ragazze a non aver realizzato pienamente l’impresa: "Ma il bello è che a sedici anni non hanno mai sentito pressioni. Ora rimarremo fedeli alla politica del nostro presidente, che vuole tutte

tiestine in squadra partendo dal potenziamento del settore giova-nile. L’allenatrice Ilaria Colautti è una garanzia perché conosce l’am-biente per averlo sempre respirato e per aver giocato lei stessa per molto tempo. E le ragazze hanno dimostrato un valore che merita un’assoluta riconferma. Abbiamo uno staff di livello, la stampa locale ha sempre dato visibilità al maschile in A1 e speriamo che ora, con la pro-mozione delle "orchette", ci dedichi altrettanto spazio".

L’impianto di gioco, sottolinea Brazzatti, è fanstastico: "Siamo ospiti della Bruno Bianchi, che nelle partite di A1 maschile chiama a rac-

piccole e non sanno che cosa sia il campionato di A2 non avendolo vissuto in passato perché erano solo delle bimbe. La società vuo-le mantenere questo gruppo per fedeltà ad un progetto di crescita del settore giovanile che rappre-senta una mission imprescindibile. Non avrebbe senso perciò portare atlete da fuori. Il momento attua-le per noi è molto caldo in questi giorni, con le finali nazionali Under 17 in cui siamo fra le prime otto e lo sarà anche per l’Under 15 il 16-17 luglio con il Trofeo delle Regioni che ci consentirebbe di approdare il 4 agosto alle finali nazionali. Le prospettive e le possibilità di fare

"ORCHETTE"TERRIBILILa Pallanuoto Trieste ha centrato la promozione in A2 femminile dopo aver fallito lo scorso anno l'obiettivo

Bastone e carota il metodo dell'allenatrice Ilaria Colautti (nella foto): "Sono ragazzine - dice - e sei dai loro un dito sono pronte a prenderti la mano!"

UN SERGENTEdI FERRO

Schierate a bordo piscina le giovanissime ragazze triestine protagoniste di una grande stagione conclusasi con la promozione in serie A2

colta anche 800 persone. Sarebbe bello che pure il settore rosa avesse questo seguito.

Del resto Trieste ha una lunga tradizione di pallanuoto, addirit-tura risalente al 1929, ha percorso tante categorie, la C, la B e ora vive un periodo molto felice. Ampliere-mo la comunicazione social anche per il settore femminile ed è molto importante che i due campionati giochino sfalsati, sabato sera i ma-schi, la domenica le ragazze. Ed ora è il periodo clou per i campionati giovanili, che speriamo ci conducano a finali nazionali”.

Battagliera la condottiera del gruppo, l’allenatrice triestina Ilaria Colautti: “Il nostro proget-to è nato nel 2012 dopo la chiusura della squadra femminile di A2 siamo ripartiti da zero, con l’aggiunta di nuove ragazze che disputavano i campionati giovanili e che, piano pia-no, sono state inserite nella rosa della B. L’anno scorso abbiamo fal-lito il tentativo di promozione per inesperienza e perché eravamo fisi-camente un po’ più indietro rispet-to alle altre squadre. L’esperienza che mancava era a livello senior, non certo di campionati giovanili. Lo scorso agosto abbiamo infatti raggiunto le finali giovanili classi-ficandoci terze a livello nazionale".

Ora siamo di fronte ad una nuova sfida, continua l’allenatrice triestina: "Le ragazze dovranno metabolizzare la promozione fino in fondo. Sono

PALLANUOTO

Trieste ha una lunga tradizione

in questo sport ed ora sta vivendo un momento

particolarmente felice

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VARI SPORT

bene ci sono, ma le giocatrici devo-no mantenere la concentrazione e allenarsi seriamente".

Per dodici tredicesimi sono le stesse ragazze che hanno ottenu-to la promozione in A2, precisa la Colautti: "Lo scudetto Under 17 non è impossibile anche se sulla carta tutte le otto squadre sono forti e potremmo arrivare prime o ultime, a seconda delle variabili che incon-treremo. Anche nell’Under 15 cinque ragazze hanno giocato anche la B, disputando quindi tre campionati da protagoniste. Un valore aggiunto di cui andar fieri è che sono tutte brave a scuola nonostante gli impe-gni sportivi. Hanno imparato a ge-stirsi e ad organizzarsi. Sono state supportate in maniera egregia dalle famiglie e, permettetemi la battuta, sopportate da noi. Sono pur sempre delle adolescenti! Da ex giocatrice conosco bene le dinamiche e faccio di tutto per stimolare la loro voglia di non mollare mai e lottare sempre. Cerco di stare dalla loro parte".

Suo compito, visto il salto di cate-goria, aggiunge poi, sarà lo spiegare le differenze fra i due campionati e i cambiamenti inevitabili che le attendono come un campionato più lungo e trasferte più impegnative e lontante: "Sicuramente il nostro punto di forza è il gruppo: le ragazze sono molto unite fra di loro e si aiutano nei momenti di difficoltà, dimostrando una coesione vera-mente viscerale. Non c’è una vera

leader anche se, dal punto di vista tecnico, in acqua ci sono giocatrici con più esperienza. Spesso però le trascinatrici sono quelle che non giocano e che “fanno spogliatoio”. E Ilaria che allenatrice è? “Mi di-cono che sono cattiva. In realtà sono esigente e posso sembrare severa ma credo che se si vogliono ottenere dei risultati con un gruppo di 25 ragazze adolescenti si debba agire così. Se dai un dito, il braccio è già loro…".

Biancamaria Gonano

Schierate a bordo piscina le giovanissime ragazze triestine protagoniste di una grande stagione conclusasi con la promozione in serie A2

DOMENICA 10 LUGLIOGiovanissimi Short TrackPIANCAVALLO: Pianka Junior MTBID GARA: 113751Organizzazione: A.S.D. Montanaia RacingVia Molinari, 35 – Pordenone (PN)Tel: 3333128188e-mail: [email protected]: loc. Roncjade Piancavallo, via Sandro Pertini dalle ore 13.30 alle ore 15.00Partenza: ore 15.30Giuria: Guerra, PividoriIscrizioni: entro le ore 23.30 del 08/07/2016

MERCOLEDÌ 13 LUGLIOPistaPORDENONE: 5^Prova MasterID GARA: 125493Organizzazione: A.S.D. Amici della PistaVia Stadio, 6 – 33170 Pordenone (PN)Tel: 0434/26231 Fax: 0434/26231e-mail: [email protected] e specialità: G5, 56: Scratch-corsa a punti;ES1, ES2: Velocità prol-corsa a punti;ED: Velocità prol-corsa a punti;AL: inseguimento a coppie-americana;DA: Velocità prol-corsa a punti;JU, UN21, Donne Elite: Velocità-inseguimento a squadreRitrovo: Pordenone c/o velodromo Bottecchia dalle ore 15.00 alle ore 16.30Partenza: ore 17.00D.C.: BuliganGiuria: Toffoli, Mior, Peruch, MoimasIscrizioni: entro le ore 12.00 del 12/07/2016

VENERDÌ 15 LUGLIOGiovanissimi Tipo PistaRONCHI DEI LEGIONARI: 55^Coppa Comune di Ronchi-Fondazione CarigoID GARA: 126107Organizzazione: A.S.D. Pedale RoncheseVia Aeroporto,3 34077 Ronchi dei Legionari (GO)Tel: 3470821650 Fax: 0481/778525 e-mail: [email protected]: Ronchi dei Legionari, via Aeroporto 3 dalle ore 15.00 alle ore 16.30Partenza: ore 17.00Giuria: Moimas, Nocent, PironiùIscrizioni: entro le ore 24.00 del 13/07/2016

DOMENICA 17 LUGLIOEsordienti 1° annoSEDEGLIANO: 10°GPComune di Sedegliano-3°Trofeo Gallo MobiliID GARA: 124015Organizzazione: A.S.D. Libertas GradiscaVia della Chiesa, 1033039 Gradisca di Sedegliano (UD)Tel: 0432/691649 Fax: 0432/915635 e-mail: [email protected]: Circuito locale da ripetersi 15 volte per un totale di 31,5Km.Ritrovo: Sedegliano, piazza Roma c/o bar Cissper dalle ore 08.00 alle ore 09.30Partenza: ore 10.00D.C.: MoretuzzoGiuria: Mior, Giusto, Dalla TorreIscrizioni: entro le ore 24.00 del 15/07/2016

Esordienti 2° annoSEDEGLIANO: 10°GPComune di Sedegliano-3°Trofeo Gallo MobiliID GARA: 124014Organizzazione: A.S.D. Libertas GradiscaVia della Chiesa, 10 33039 Gradisca di Sedegliano (UD)Tel: 0432/691649 Fax: 0432/915635 e-mail: [email protected]: Circuito locale da ripetersi 20 volte per un totale di 42 Km.Ritrovo: Sedegliano, piazza Roma c/o bar Cissper dalle ore 08.00 alle ore 09.30Partenza: ore 11.15D.C.: MoretuzzoGiuria: Mior, Giusto, Dalla TorreIscrizioni: entro le ore 24.00 del 15/07/2016

AllieviARTEGNA: 2° Artegna-Resia Trofeo Comune di ResiaID GARA: 123997Organizzazione: A.S.D. SammardenchiaVia Sottobearzi, 16 – 33050 Sammardenchia di Pozzuolo del Friuli (UD)Tel: 3496155158 Fax: 0432669616 e-mail: [email protected]: Artegna, Buja, Gemona, Artegna, Buja, Gemona, Artegna, Buja, Gemona, Venzone, Carnia, Moggio, Resiutta, San Giorgio di Resia, Prato di Resia, Tigo, San Giorgio di Resia, Prato, Tigo, San Giorgio, Prato. Km 85,10Ritrovo: Artegna (UD) piazza Marnico (Municipio) dalle ore 08.00 alle ore 09.30Partenza: ore 10.00D.C.: Bagolin Vice D.C.: SegaleGiuria: Roman, Biasotto, FavrettoIscrizioni: entro le ore 20.00 del 14/07/2016

Ciclosportivi FCI ed EntiS.ANDRAT DEL JUDRIO: Trofeo Sagre dal GialID GARA: 123969Organizzazione: A.S.D. Corno sez. CiclismoVia P.Paschini, 28 33040 Corno di Rosazzo (UD)Tel: 3474572927 e-mail: [email protected]: San Andrat del Judrio, Vencò, Craoretto. Dolegna del Collio, Prepotto, Cividale del Friuli loc.Cristo, Carraria, Ponte San Quirino, Vernasso, Tarcetta, Pulfero, San Pietro al Natisone, Ponte San Quirino, Sanguarzo, Cividale del Friuli, Moimacco-zona industriale, Premariacco, Ipplis, Oleis esterno, Case di Manzano, San Giovanni al Natisone, Dolegnano, Quattroventi, San Andrat del Judrio. Km 60Ritrovo: San Andrat del Judrio-Corno di Rosazzo c/o parco festeggiamenti Sagre dal Gial dalle ore 07.00 alle ore 08.15Partenza: ore 08.30Giuria: Debegnach

Friuli Venezia Giulia

FederazioneCiclisticaItaliana

Il calendario delle garedal 10 al 17 Luglio

CICLISMO

Sono grandi amiche di Tremilasport, Elena Cecchini e Maila Andreotti, qui riprese insieme nella nostra redazione. Elena ha conquistato di recente il suo terzo titolo italiano su strada mentre Maila ha fatto tris ai campionati italiani su pista a Montichiari, centrando l'oro in èlite, keirin e velocità a squadre, con anche Annalisa Cucinotta.

CAMPIONESSE AMICHE

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CALCIOUdINESESPORT VARISPORT VARISPORT VARISPORT VARI

è alle porte il 27° Meeting internazionale di atletica leggera Sport Solidarietà – 3° Trofeo Ottavio Mis-soni, l'evento promosso

dalla Nuova Atletica dal Friuli, che il 13 luglio porterà allo stadio Teghil di Lignano Sabbiadoro campioni di livello mondiale e olimpico, giovani promesse dell'atletica regionale e atleti master e paralimpici.

Un cast di livello internazionale è atteso al Teghil che, sottolinea Giorgio Dannisi, patron della mani-festazione, costituirà un importante banco di prova per molti degli atleti che, tre settimane dopo, saranno impegnati alle Olimpiadi di Rio de Janeiro.

Non solo un importante biglietto da visita per l'intero Friuli Venezia Giulia, ricordano il presidente del Consiglio Regionale Franco Iacop e l'assessore Paolo Panontin, ma un modo speciale per richiamare l'attenzione su temi come lo sport, l'inclusione e la disabilità, ingredien-

ti che, sottolinea Beppino Govetto, assessore alla Provincia di Udine, garantiscono l'unicità e la longevità dell'evento.

VELOCITA'Nella velocità spiccano i nomi dei

giamaicani Elaine Thompson (10”70) e Julian Forte (10”03), attesi per l'un-dicesima stagione consecutiva a Lignano che, come ha ricordato il Sindaco Fanotto, si candida sempre più ad essere un punto di riferi-mento anche a livello sportivo per tutta la Regione.

Nei 400m spiccano i nomi di Ro-bert Gil (44”53) e di Junelle Brodfield, mentre sugli 800m l'attenzione è focalizzata sugli americani Shaquille Wlaker (1'44”99) e Phoebe Wright (1'58”22). Nei 3000m è atteso Jacob Kiplimo, il talentuoso ugandese di sedici anni, capace di 8'09”98.

SALTINel salto il lungo maschile i fari

sono puntati su Fabrice Lapierre (8,31m); sui 110 ostacoli ben quattro atlete sotto i 13”, mentre nei 400mt

ostacoli, a cui è abbinata il 3° Tro-feo Missoni e la lotteria benefica, gli occhi sono puntati sul sudafricano Linsday Hanekom (49”03).

Nel salto in alto e nel lancio del disco c'è attesa per gli atleti made in Friuli Venezia Giulia che, come ha ricordato Franco De Mori, segreta-rio della FIDAL regionale, potran-no essere stimolati dal confronto con atleti di livello internazionale. Trost, Rossit e Omoreige nell'alto se la vedranno con l'ucraina Oksa-na Okuneva; nel disco attesi Giada

MEETING SPORT SOLIDARIETÀQUASI CI SIAMOMercoledì 13 luglio alle 20 allo stadio Teghil di Lignano Sabbiadoro la 27esima edizione dell'evento di atletica leggera entrato ormai nella tradizione

Un test importante per molti atleti in

vista delle Olimpiadi di agosto a

Rio de Janeiro

“ Andreutti e Valerio Forgiarini, che si confronterà con l'americano Sam Mattis (67,45m).

ATLETI SPECIALIShelly-Ann Fraser è attesa in pi-

sta in veste di testimonial al fianco degli atleti Special Olympics; nella versione maschile dei 100m ampu-tati Luca Campeotto, il campione di Teor primatista italiano dei 400m (T43), correrà al fianco di Emanue-le Dimarino e Andrea Lanfri, due frazionisti della 4x100 bronzo agli europei di Grosseto. Una gara spet-tacolare per tanti motivi come ha sottolineato Giovanni De Piero, rap-presentante regionale della FISPES.

ORGANIZZAZIONEUn grande lavoro di squadra

rende possibile la realizzazione di un evento di livello internazionale, realizzato con il contributo di enti pubblici e privati, che vedono Friu-ladria Crédit Agricole presente in veste di main sponsor da diversi anni al fianco di questo evento considerato, afferma Davide Gol-doni, rappresentante dell'istituto di credito, un appuntamento unico in grado di abbinare lo sport e la solidarietà.

Il Meeting conferma la sua vo-cazione solidale promuovendo una serata ed una lotteria benefica a favore dell'Associazione Comunità del Melograno Onlus, impegnata al fianco di persone adulte con disa-bilità intellettiva.

La manifestazione è realizzata con il sostegno ed il patrocinio del-la Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune di Lignano Sabbiadoro, a cui si affiancano Provincia di Udi-ne, Camera di Commercio di Udine, Fondazione Crup, PromoTurismoFVG, Comitato Sport Cultura Solidarietà, FIDAL Nazionale e Regionale, CONI, CIP, Special Olympics, Nuova Atletica Tavagnacco, AICS e con il sostegno di moltissimi sponsores.

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UdINESECALCIOVARI SPORTVARI SPORT

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Comune di Pontebba Comune di TarvisioComune di Malborghetto-Valbruna

Comune di DognaComune di ChiusaforteComune di Venzone Comune di Moggio Comune di Resiutta

CICLO FRIULIASSI

Comunità Montana del Gemonese,Canal del ferro e Val Canale Friuli Venezia Giulia

FederazioneCiclisticaItaliana

8° Gran Premio Canal del Ferro-Valcanale

COPPA ALPI GIULIE

C AT E G O R I A A L L I E V I U 1 7

DOMENICA 10 LUGLIO 2016(PROVA COPPA ALPE ADRIA)

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CAMPIONATI ITALIANIDI PATTINAGGIO A PIANCAVALLO

■ Hanno potuto dare il meglio di sé i ragazzi del Pattinaggio Corsa Libertas Porcia a Spinea per la 6a tappa del Gran Prix Giovani, dove la pioggia è arrivata solo una volta terminate le premiazioni.Anche se a ranghi ridotti e con Andrea Orefice ancora infortunato dopo la brutta caduta dei Campionati Regionali, le frecce azzurre sempre più agguerrite sono riuscite a conquistare un ottimo 6° posto di su 28 squadre provenienti da tutto il centro e il nord Italia.Non sono mancate le soddisfazioni personali. Meda-glia d’oro per Aurora Sisani (Esordienti 1) nei 200 mt in linea e 6° posto nei 1.200 mt in linea. Nella stessa categoria, eccezionale prestazione per Giorgia Fasan che conquista il 9° posto in entrambe le prove.Nella categoria Esordienti 1 Maschili, si veste di bronzo Nicola Morelli in entrambe le prove; Ales-sandro Pusiol ottiene il 5° posto nei 200 mt e il 9° posto nei 1.200 ed Emanuele Mazzariol si attesta rispettivamente in 17ma e 19ma posizione.Grande prova anche per Alexia Piva (Esordienti 2) con un 5° posto nei 1.500 mt in linea e 7° nei 200. Il suo corrispettivo maschile Tommaso Lombardi guadagna la nona posizione nei 200 mt e la 13ma

nei 1.500. Una sola prova di 600 mt in linea per la mascotte del gruppo, Ester Rebellato (Giovanissimi 1) anche lei sul terzo gradino del podio. Buona la gara di Giulio Sartori (Giovanissimi 2), che arriva al 12° posto.Segue la scia Alexia Sisani (Ragazzi Femminile), an-che lei di bronzo sia nei 300 mt sia nei 3.000 mt in linea, seguita da una brava Vanessa Fasan giunta 16ma nella prima gara e 15ma nella seconda. Nella stessa categoria Roger Piva arriva 11° nei 300 mt e 17° nei 3.000.

ORO E BRONZIPER LE FRECCE AZZURRE

PATTINAGGIO■ I Campionati delle categorie Allievi maschile e femminile (11-13 anni) per le specialità di Ob-bligatori-Singolo e Coppie sono cominciati il 21 giugno e si sono svolti fino a domenica 26 giugno al Palaghiaccio di Piancavallo. Vi hanno parteci-pato 355 atleti dagli 11 ai 13 anni e 125 società sportive provenienti da tutta Italia, in particolare da 16 regioni.I Campionati, di carattere nazionale, sono stati organizzati da Annalisa Polese dell’A.s.d. Polispor-tiva Eurosportvillage, in collaborazione con la F.I.H.P. (Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio) e con il CONI.

Tra i risultati spiccano quelli delle ultime due gior-nate. Nella classifica finale delle Coppie Artistico, degli Allievi B, su 14 partecipanti, al primo posto si sono classificati Lapo Gelsi e Sofia Malagoli di Asd P. Pontevecchio (BO) e UNIONE S.D. JUNIOR SACCA (MO); al secondo Jacopo Russo e Nataly Saulle di ASD P. PONTEVECCHIO (BO) e ASD MAGIC ROLLER (BO); al terzo Elvis Martinello e Anna Bragagnolo di A.S. D. PATT. ARTISTICO GODIGESE (TV) e SKATING CLUB SAN MARCO ASS. D. (TV).Nella gara finale Allievi B libero femminile, su 39 partecipanti, è arrivata prima Giada Luppi ASD PRIMAVERA DELLO SPORT (FI), seconda Arianna Ferrentino UNIONE S.D. JUNIOR SACCA (MO) e ter-

za Greta Gandini ASD GIOCA-PATTINAGGIO ART (NO). Nella categoria maschile, al primo posto Edoardo Parasi dell’Olimpia Roller Team (SV), al secondo Alessandro Pezzolla dell’Asd Skating – Vercelli e al terzo Alex Bonera dell’Asd Pat. art. P. Concesio (BS).Nella classifica finale del combinato degli allievi B, su 18 partecipanti, nella categoria femminile è arrivata prima Giada Luppi di ASD PRIMAVERA DELLO SPORT (FI), al secondo posto Veronica Mez-zoprete ASD FIRENZE OLTRARNO PATTINAGGIO (FI) e al terzo Greta Gandini ASD GIOCA-PATTINAGGIO ART (NO). Della categoria maschile al primo posto Alessandro Pezzolla di ASD SKATING – VERCELLI (VC), al secondo Alex Bonera di ASD PATT.ART.P. CONCESIO (BS) e al terzo Stefan Tomsic di CCR.DILETTANTISTICO VIPAVA (GO).Nella gara obbligatori Allievi B Femminile, su 35 partecipanti, al primo posto Veronica Mezzoprete dell’Asd Firenze Oltrarno Pattinaggio, al secondo Emma Lisa Nanni della Scuola di Patt. Art. Musa-no Asd (TV) e al terzo Ginevra Capaccioli dell’Asd DLF – Patt. Artistico Pistoia. Nella sezione Allievi B Maschile, su 7 partecipanti, al primo posto Ales-sandro Trisciani dell’Asd La Rocca Pattinaggio (SV), al secondo Alessandro Pezzolla dell’Asd Skating – Vercelli e al terzo Alessandro Bozzini dell’Asd Gs Lepis (PC).Negli Allievi B Coppie Artistico, Gara Corto, su 14 coppie, al primo posto si sono qualificati Lapo Gelsi e Sofia Malagoli rispettivamente dell’Asd P. Pontevecchio (BO) e Unione Sd Junior Sacca (MO), al secondo Alex Bonera e Alessia Montini dell’Asd Patt. Art. P. Concesio (BS), e al terzo Alessio Gandellini e Sara Parmegiani dell’Asd Castellana Pattinaggio (MN).Nella gara short program allievi b, femminile, su 39 partecipanti, al primo posto è arrivata Giada Luppi dell’Asd Primavera dello sport (FI), al se-condo Greta Gandini dell’Asd Gioca-pattinaggio art (NO) e al terzo Arianna Ferrentino dell’Unione Sd Junior Sacca (MO). Nella categoria maschile, al primo posto Edoardo Parasi dell’Olimpia Roller Team (SV), al secondo Alessandro Pezzolla dell’Asd Skating – Vercelli e al terzo Alex Bonera dell’Asd Pat. art. P. Concesio (BS).Sabato sera ad allenarsi a Piancavallo c’era anche Andrea Girotto, due volte campione del mondo, e ora in preparazione per i Campionati italiani di fine luglio che si terranno a Roana (nell’Altopiano di Asiago); il ventiquattrenne Girotto, originario della provincia di Treviso, è anche allenatore della categoria Allievi e per questo si trovava a Pian-cavallo in questi giorni.

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■ E ancora stupiscono le ragazze della sezione ritmica della Libertas Porcia che al loro primo anno di attività, iniziata solo a settembre 2015, riescono addirittura ad arrivare 10° ai Campionati Italiani di Ginnastica Ritmica di Pesaro “Ginnastica in Festa” 2016.Dopo la pausa forzata di giovedì scorso, le allieve di II Fascia Giorgia Verona, Nicoletta Sozza, Teresa Bellomo, capitanate da Alessia Silotto, unica della squadra ad aver avuto un’esperienza agonistica seppur in altre società, sono riuscite nel miracolo di entrare persino in premiazione nell’unica prova secca prevista di Syncrogym.Ottima anche la prestazione della squadra di I Fascia composta da Alessia Caputo, Elena Trentin, Giada Mozzon, Valentina Valeri, che ha sostenuto con onore le prove di Coppa Italia nella manife-stazione di ginnastica ritmica più importante nel

panorama italiano.Grandissima la soddisfazione del tecnico Chiara Cadamuro, che ha potuto constatare un for-tissimo spirito di gruppo all’interno della neo-nata squadra, in cui le più grandi sono spesso di sostegno alle più piccole e si aiutano tutte l’una con l’altra, con umiltà, solidarietà e forza d’animo, dimostrando che nella vita come nello sport bisogna innanzitutto essere “persone” e solo dopo si può diventare campioni.Sta diventando una bella tradizione quella della Libertas Porcia che ogni anno vede le sue ginnaste della sezione artistica superare le qualificazioni regionali nelle migliori posizioni per arrivare “in carrozza” ai Campionati Nazionali “Ginnastica in Festa” di Pesaro.Anche quest’anno il livello delle competizioni era estremamente elevato e le purliliesi hanno dato il

GINNASTICA: EXPLOITPER LA LIBERTAS PORCIA

ORO E BRONZIPER LE FRECCE AZZURRE

meglio in tutte le gare, affrontando con onore le migliori squadre della nazione.Le insegnanti Elisa Pegolo, Annalisa Misogano, Karin Freschi, Francesca Bistrot, si ritengono molto soddisfatte per gli ottimi piazzamenti di tutte le squadre. La GPT 1 livello prima fascia arriva 17ma su 75, la Coppa Italia mix 1° fascia, 21ma, a metà classifica tutte le altre di seconda e terza fascia (GPT 2° fascia, Coppa Italia GAF, Serie D e Gymteam).Eden Trevisan, Michela Palamin, Irene Orlandi, Angelica Bravin, Martina Missana, Lisa Buttò, questa la squadra acrobatica di Gymteam e Serie D della Libertas Porcia che ha appena terminato le gare ai Campionati Nazionali.Le ginnaste si sono impegnate in progressioni acrobatiche al suolo, mini trampolino, volteggio e trave, con ottimi risultati che hanno reso or-gogliosi i tecnici Elisa Pegolo, Annalisa Misogano, Karin Freschi e Francesca Bistrot.è stato premiato l’importante impegno in palestra di questo gruppo che è un po’ la colonna portante della sezione ginnastica purliliese.Solo l’impegno, la dedizione e le molte ore di lavoro che affrontano quasi quotidianamente in palestra hanno permesso a queste atlete di competere ai massimi livelli nazionali, con grande soddisfazione delle loro allenatrici.

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TREMILAITINERARI MTBwww.natisoneinbici. it

IL GIRO dELLESETTE CHIESE dEL COLLIO

AMernico, sulla fac-ciata della canonica, una serie di affreschi riproduce le facciate delle chiese che com-

pongono la “Comunità delle Sette Chiese” e in questo giro andre-mo a vederle tutte. Non è però un giro facile perché, sebbene la distanza non sia eccessiva, la prima parte presenta alcu-ni strappi di notevole impegno: nulla vieta però di scendere dalla sella e fare qualche cen-tinaio di metri spingendo la bici a mano. In compenso la varietà del percorso, gli ampi panorami sul Collio, sulla Brda e sulla pia-

nura friulana, la quiete dei posti e i tesori artistici racchiusi in queste chiesette, ne fanno un itinerario affascinante.Appena sopra Mernico c’è la pri-ma chiesa, dedicata Sant’Elena, riconoscibile dal suo slanciato campanile color aragosta. Ri-discesi in paese si prosegue su una ripidissima salita su asfal-to per Restocina e quindi, lungo una bella forestale, per Scriò si trova la gialla chiesa di San Leonardo. Correndo tra i vigneti si passa da Lonzano Superiore, con la chiesa di San Giacomo, per raggiungere Vencò e la chie-sa di Santa Halaena.

Un brevissima e ripida rampa scende verso il ponte sul Reca da dove si risale verso Ruttars e la chiesa dei Santi Vito e Mode-sto. Un’ultima discesa porta alla provinciale di fondo val Judrio che si percorre fino al punto di partenza passando per Lonza-no Inferiore, con la chiesetta di Sant’Anna e San Gioachino, e per Dolegna con la chiesa di San Giuseppe.Le sette chiese, a parte la par-rocchiale di Dolegna e quella dei Santi Vito e Modesto, sono ge-neralmente chiuse, ma la dome-nica è possibile trovarle aperte e visitare gli interni che sono

dei piccoli scrigni ricchi d’arte. Maggiori informazioni si possono trovare sul completo e aggior-nato sito www.chiesacormons.it/node/12 e anche su www.tiares.org/ELWEB/arte.htm

CURIOSITàA Mernico, nella piazza dalla quale si parte, c’è la vite più vec-chia della zona uno Schioppet-tino del 1920 mentre a Ruttars, nella chiesa dei Santi Vito e Mo-desto, entrando sulla destra, c’è un modello del Duomo di Milano realizzato al traforo, completo di tutte le guglie, dei pinnacoli, delle statue e delle gargolle.

a cura di STEFANO OSSO e GIAN LuCA TOSORATTI

DAL SATELLITELa zona è coperta dalla cartina Tabacco 1:25.000 foglio 054 “Collio–Brda Gorizia”. Il giro è descritto dettagliatamente su www.natisoneinbici.it/?p=3381 con possibilità di scaricare la traccia per il GPS in formato .gpx e di visualizzarla su Bikemap.net

CHIE

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ITINERARI MTBTREMILA

IL GIRO dELLESETTE CHIESE dEL COLLIO

INFO UTILIL’itinerario, da percorre necessariamente in mountain bike, è lungo 21,6

km di cui un terzo su sterrato e lo si può percorrere in due o tre ore. Non ha tratti critici ma la salita a Restocina e un paio di rampe successive richiedono buone gambe, o per spingere sui pedali o per spingere la bici a mano. Anche la breve discesa da Sant’Haelena a Vencò richiede un po’ di tecnica e freni efficienti. Acqua, oltre che alla partenza, la si trova facilmente lungo tutto il percorso, che per le sue caratteristiche può essere effettuato durante ogni periodo dell’anno; non mancano inoltre possibilità di fare soste in agriturismo, ristoranti, trattorie ed enoteche.

Un consiglio: siccome si parte subito con due salite brevi ma ripide, prima di iniziare il giro conviene fare un po’ di riscaldamento facendo una corsa verso Prepotto, o verso Bodigoi o verso Dolegna.

IL PERCORSOSi parte da Mernico per la chiesa di Sant’Anna, ben indicata dalle indicazioni turistiche. Dal piazzale della chiesa si ridiscende in paese per la stessa rampa fatta salendo e quindi si seguono le indicazioni per Restocina e la sua breve ma micidiale salita. In mezzo al paese si prende una forestale a sinistra (segnalata come itinerario cicloturistico) che sale nel bosco fino a un bivio dove si svolta a destra. Sempre su strade bianche si scende quindi a Scriò verso la chiesa di San Leonardo poggiata su un cocuzzolo di fronte al paese. Anche in questo caso si torna indietro per qualche centinaio di metri sulla via fatta all’andata e poi, attraversato Scriò, si prende un’altra bella forestale per case Peter e per Lonzano Superiore. Questo tratto non ha salite impegnative ma un paio di ripide rampe in discesa con fondo in cemento. Dalla chiesa di San Giacomo si prosegue per Vencò su una piacevole strada con l’asfalto un po’ degradato ma che corre sul crinale tra i vigneti fino alla chiesa

di Sant’Halaena. Un breve tratto per down-hillers raggiunge la provinciale e, passato il Rieca, si sale a Ruttars lungo la strada turistica. La pendenza è blanda e i panorami emozionanti.Dalla chiesa di San Vito e Modesto, anch’essa ap-poggiata in cima alla collina, si scende di nuovo a fondovalle passando davanti al Castello di Trussio e sbucando dietro alle cantine Jermann. Da questo punto in poi inizia il tratto meno spettacolare perché si seguirà la provinciale che costeggia il fiume Judrio fino a Mernico. In ogni caso si tratta un una strada ampia, in gran parte tra gli alberi, e che si percorre velocemente. A Lonzano Inferiore, nascosta da un alto cancello, c’è la chiesa piccola di Sant’Anna e Gioachino, quella nelle peggiori condizioni delle 7, che però ha il suo fascino. Proseguendo si passa per Dolegna con la sua grande chiesa parrocchiale di San Giuseppe e infine si torna a Mernico, al punto di partenza.

CAST

ELLO

DI T

RUSS

IO

CHIESA DI SAN VITO E MODESTO

CHIESA DI SAN LEONARDO

CHIESA DI SAN GIUSEPPE, DOLEGNA

CHIESA DI SAN GIACOMO

CHIESA DI SAN LEONARDOCHIESA DI SANT’ELENA, MERNICO

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