n° 09 TremilaSport 06 05 2015

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TUTTO LO SPORT DEL FRIULI VENEZIA GIULIA A 360 GRADI pag 32 FLOP APU, CORPACI FA AUTOCENSURA BASKET RIVIGNANO E PRIMOREC, LA FESTA è QUI pag 10 LEGA PRO PORDENONE, ROUND DECISIVO pag 6 09|15 magazine www.tremilasport.com 06|05|2015 EMIGRANTE DI SUCCESSO GINO POZZO CONQUISTA LONDRA CON IL WATFORD CIBISCHINO ALLE pag 22 E 23

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Lega Pro - Pordenone round decisivo Serie D - De Pieri e la scommessa vinta a Fontanafredda Eccellenza – Del Degan: “Retrocessi sì, ma con onore” Promozione – Corosu, l’ennesima impresa a Rivignano Prima Categoria: Davanzo: “Vi racconto il Primorec dei miracoli” Volley – Il pagellone delle formazioni regionali Basket – Flop APU: Corpaci fa autocensura Tennis – Finali regionali: fioccano le sorprese Le Belle di Tremila Sport – Elena Shabura

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T U T T O L O S P O R T D E L F R I U L I V E N E Z I A G I U L I A A 3 6 0 G R A D I

pag 32

FLOP APU, CORPACI FA AUTOCENSURA

BASKET

RIVIGNANO E PRIMOREC, LA FESTA è QUIpag 10

LEGA PRO

PORDENONE, ROUND DECISIVOpag 6

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EMIGRANTE DI SUCCESSO

GINO POZZO CONQUISTA LONDRA CON IL WATFORDCIBISCHINO ALLE pag 22 E 23

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SOMMARIO

CALC

IO

32

22-23 UDINESE

6 LEGAPRO

7 SERIED

8-9 ECCELLENZA

10-13 PROMOZIONE

14-15 PRIMACATEGORIA

16 SECONDACATEGORIA

17 TERZACATEGORIA

18-19 GIOVANILI

20 CALCIOA5

21 FEMMINILE

32-33 BASKET

34-37 VOLLEY

40 TENNIS

38-39 ALTRISPORT

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Le belle di Tremila Sport:Elena Shabura

LUCA CORPACIDopoilfallitotentativodellapromozioneinA2dell'APU,iltecnicosiautocensura

RUBRICHE24-25 AMARCORD

27-30 LEBELLEDITREMILASPORT

26 NONSOLOSPORT

42-43 MONDOLIBERTAS

44-45 GLIITINERARIDITREMILASPORT

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EDITORIALE

T U T T O L O S P O R T D E L F R I U L I V E N E Z I A G I U L I A A 3 6 0 G R A D I

pag 32

FLOP APU, CORPACI FA AUTOCENSURA

BASKET

RIVIGNANO E PRIMOREC, LA FESTA è QUIpag 10

LEGA PRO

PORDENONE, ROUND DECISIVOpag 6

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EMIGRANTE DI SUCCESSO

GINO POZZO CONQUISTA LONDRA CON IL WATFORDCIBISCHINO ALLE pag 22 E 23

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DIRETTORE RESPONSABILE Edi FabrisVICEDIRETTORE Massimo MuzzinEDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI srl Viale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 893 [email protected]

Registrazione Tribunale Udine n. 38/07 del 19.11.2007Responsabile trattamento dati (D.LGS. 30-6-2003 N. 196) Edi Fabris

Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 06 maggio 2015.

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REDAZIONEViale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 [email protected] www.mondoudinese.com

Mondo UdineseQUOTIDIANO D’OPINIONE BIANCONERA

LA RADIO UFFICIALE DELL’UDINESE CALCIO

vIDEOrEgIONETELEPOrDENONE

09|15

DIZ IONI

MediaTremila EdizioniViale Palmanova 146 - UdineTel. 0432. 33 30 893 [email protected]

Il DirettoreEdi Fabris

Che i Pozzo siano dei Re Mida, capaci di trasformare in oro ogni loro iniziativa, non è più un mistero e anche l'impresa della consociata Watford, capace di salire in Premier League con metà squadra formata da giocatori che l'Udinese non intendeva

utilizzare, ribadisce il concetto. Una promozione che porterà nelle casse del club inglese la bellezza di 120 milioni di sterline, un affare frutto in primis della strategia di Gino Pozzo, che vive stabilmente a Londra e che assicura, intendendo sopire i dubbi della tifoseria friulana, che il boom degli Hornets non sottrarrà risorse all'Udinese. A lui e alla sua progressiva affermazione nel calcio internazionale abbiamo voluto dedicare la copertina, quasi ad emblema di un'imprenditorialità friulana che continua ad imporsi nel mondo nei più vari settori, non ultimo appunto quello dello sport. Se il calcio sorride, con il Pordenone a labbra socchiuse in Lega Pro in attesa del deciso big match-salvezza di domenica al Bottecchia con l'Albinoleffe, non altrettanto fa il basket udinese, il cui tentativo di risalire la china è fallito per la seconda volta consecutiva con la sconfitta nella "bella" con Bergamo per la semifinale-promozione di serie B. Un flop, quello della maggior società udinese, del quale l'allenatore Luca Corpaci, nella nostra intervista esclusiva, si assume tutta la responsabilità, dando prova di un'ammirevole coerenza e serietà professionale. E un altro momento critico dello sport friulano viene trattato nell'amarcord dal popolare giornalista Guido Gomirato, con il disastroso campionato 1961/62 dell'Udinese calcio primo capitolo di una successiva caduta che impelagò in serie C il club bianconero per diciassette anni fino all'avvento dell'era Sanson-Dal Cin-Giacomini. Ci piace guardare dietro le quinte e l'abbiamo fatto anche nel mondo della pesistica, portando alla ribalta il pordenonese Mirko Zanni, emergente di cui finora, nonostante gli allori, pochi hanno parlato. L'abbiamo fatto appunto noi.

IReMida-Pozzo,simbolisportividell'imprenditoriafriulana

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LEGAPROCALCIO

PORDENONE, O LA VA O LA SPACCA

SFIDA ALL'OK CORRAL

IlpresidentedeiRamarrisuonalacaricainvistadelmatchdadentroofuorididomenicacontrol'Albinoleffe

Il pari col Novara ha dimostrato che

valiamo la categoria

“MAURO LOVISA

Un bivio. Il bivio. O si vin-ce o si affonda. L'incre-dibile girone di ritorno del Pordenone (21 i punti realizzati dopo il

giro di boa, rispetto ai 9 dell'an-data), ha regalato ai ramarri la possibilità di giocarsi il tutto per tutto nell'ultima partita di cam-pionato. Il fato poi ha fatto il re-sto, facendo comparire sul calen-dario, in data 10 maggio, la sfida Pordenone - AlbinoLeffe: nero-verdi ultimi a 31 punti, seriani pe-nultimi a 32. Uno scontro diretto "all'ultimo sangue". Un "mors tua vita mea" epico. Il destino delle due squadre è riposto nelle loro stesse mani, senza dipendere da nessun altro risultato. Semplice-mente, chi sarà il migliore, avrà la possibilità di giocarsi la salvezza ai playout. Il Presidente Lovisa ci parla di questo momento delica-to e di quella che, come lui stesso confessa, "è la partita più impor-tante della mia gestione".D: Partiamo col risultato shock di domenica scorsa con il Real Vicenza…

Delusione fortissima. ll gol su-bito all'ultimo minuto ci ha vera-mente dato un contraccolpo a livello psicologico: è stato un ful-mine a ciel sereno. Ci aspettava-mo un match diverso ed avversari più rinunciatari essendo già salvi e non avendo nulla da chiedere al campionato. Siamo stati puniti al fotofinish ed è stato doloroso. Fuori casa facciamo fatica, non abbiamo molta gamba per rove-sciare l'azione e quindi è dura ar-rivare nell'area avversaria. I dati parlano chiaro: un solo gol nelle ultime 11 trasferte. Questione di organizzazione generale, di ca-ratteristiche delle nostre pedine. Fortunatamente domenica ci gio-chiamo tutto in casa, dove abbia-mo quel qualcosa in più: a questo punto speriamo di mantenere valida questa statistica. Arriva la partita più importante di tutte e

to 4-2) che tipo di partita si aspetta?

All'andata siamo stati molto bravi ma ora è tutta un'altra storia. Loro hanno giocatori im-portanti, uno su tutti Momen-té. Basti pensare che dei 27 gol realizzati dalla Celeste (peggior attacco del girone, ndr), 15 por-tano la sua firma. Lotta anche per la classifica marcatori, do-vremo quindi fare molta atten-zione in particolare a lui. Poi, più in generale, limitarli stoppando le iniziative che proveranno a crea-re. Sono certo che il Bottecchia ci darà la spinta giusta perché avremo bisogno del cosiddetto 12esimo uomo: aspettiamo tutti allo Stadio domenica per realiz-zare questo sogno. (l.f.)

dovremo dare il massimo.D: Il pareggio col Novara, domi-natore del campionato, ha of-ferto parecchi spunti di rifles-sione…

Ho pensato che quel tipo di atteggiamento è fondamentale. Avremmo dovuto averlo anche in trasferta e non solo tra le mura amiche. Certo, in casa abbiamo avuto una risposta dei tifosi ec-cezionale: ci sono sempre stati vicino aiutandoci nei momenti difficili. Dopo l'1 a 1 con la capo-lista ho avuto conferma che il Pordenone questa categoria se la merita. Certo, paghiamo il girone di andata disastroso, ma possia-mo mantenere questo campiona-to, lo abbiamo dimostrato in più di una circostanza sul campo con

brillanti prestazioni.D: Domenica supersfida: si può dire che i playout inizino con una giornata d'anticipo per voi…

Effettivamente è già uno spa-reggio. Attenzione però perché secondo me abbiamo uno svan-taggio: l'AlbinoLeffe è squadra esperta ed è dagli anni 90 che milita nei professionisti. Sen-za dimenticare che noi abbiamo solo un risultato a disposizione, mentre loro potrebbero accon-tentarsi del pareggio. Dobbiamo prepararla nel migliore dei modi non caricandoci troppo a livello di tensione, ma restando sereni pur consapevoli che andremo a scrivere un pezzo di storia della società.D: Visto il match di andata (vin-

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SERIED

La prossima giornata10|05|2015

Arzichiampo UnionPro Biancoscudati AltoVicentino Clodiense KRAS REPEN Dro SACILESE FONTANAFREDDA MoriS.Stefano Giorgione UnionRipaLF ItalLentiBl Montebelluna LegnagoSalus TRIESTINA Mezzocorona TAMAI

FONTANAFREDDA SCOMMESSA VINTA

MAURIZIO DE PIERI

StoricasalvezzaperirossoneridopoilsuccessosullaTriestina.Iltecnico:«Conlamentalitàgiustasuperatelelacunetecniche»

Il Fontanafredda è salvo. È questo il verdetto più im-portante emesso dal turno di domenica, con i rossone-ri capaci di ottenere uno

straordinario risultato evitando addirittura di passare attra-verso i play-out. “Per una città come Fontanafredda questo è un traguardo storico – commenta il tecnico Maurizio De Pieri -. Al primo anno di Serie D, non solo siamo riusciti ad evitare la retro-cessione, ma addirittura abbia-mo evitato lo spettro dei play-out con una giornata di anticipo, e con la possibilità di arrivare a quota 44 punti. Sarebbe davvero qualcosa di incredibile. Credo sia importante considerare che ne-gli ultimi anni chi veniva dall’Ec-cellenza vi faceva subito ritorno. Siamo quindi riusciti a rompere questa catena ed è giusto essere fieri ed orgogliosi di quanto fat-to”.

Un Fontanafredda che De Pieri è riuscito a plasmare a sua imma-gine e somiglianza: una squadra grintosa e matura, nonostante la giovane età della rosa, carat-teristiche evidenziate anche nel match di domenica: “Ritengo ab-biamo dimostrato grande matu-rità a livello mentale. Vincere su un campo come quello di Trieste non è mai facile, sia per il blasone della squadra, sia per il fatto che la stessa ha assoluta necessità di punti per salvarsi”.

L’obiettivo è quindi chiudere ora in bellezza con una vittoria e poi cominciare a programmare la prossima stagione: “Dopo i fe-steggiamenti di rito, che ritengo più che doverosi, ci si metterà a tavolino con la società per deci-dere il da farsi. I punti di doman-da non mancano: dopo cinque anni a Fontanafredda, sincera-mente, anche a livello personale non è facile prendere una deci-sione. Voglio prima capire come intende muoversi la società. In

questo momento voglio però go-dermi questa salvezza ottenuta con una rosa che forse a livello tecnico non era prontissima per una Serie D, ma che ha dimostra-to di supplire a qualche carenza grazie a qualità umane e mentali davvero eccezionali”.

“Quest’anno c’è stato il giusto mix tra nuovi arrivi e zoccolo duro. Ci tengo a fare un plauso a gente come Malerba, Flore-an e Ortolan, che hanno gesti-to lo spogliatoio ed hanno fatto da chioccia a tantissimi giovani tra i quali il ’96 Alcantara che quest’anno ha raggiunto la con-sacrazione e ha margini di miglio-ramento incredibili”.

“Infine ci tengo a ringraziare tutti i ragazzi – conclude De Pieri -, anche quelli che durante l’an-no per vari motivi hanno lasciato la squadra. Questo è un lavoro iniziato già la scorsa stagione: le rose delle ultime due annate sono state piuttosto simili, e han-no sempre lavorato duramente. Sono loro enormemente grato perché mi hanno permesso di vi-vere due annate importantissime e di maturare una grossa espe-rienza. Sono orgoglioso di loro e questo risultato è soprattutto merito loro”.

Per un Fontanafredda che fe-steggia c’è una Triestina che in-vece, nella migliore delle ipotesi, dovrà sperare nei play-out per riuscire a mantenere la catego-ria. “Non pensavo ai risultati dei nostri diretti avversari durante l’incontro e non ci penseremo neppure a Legnago – commenta il tecnico Gianluca Gagliardi sul sito ufficiale della formazione alabardata -. Dobbiamo contare solo su noi stessi. Dopo il ko col Fontanafredda ci siamo leccati le ferite e ci siamo poi rimboccati le maniche per andare a Legnago per fare la partita”.

“Domenica abbiamo concesso qualcosa ai nostri avversari solo

VINCENTE Si sta per concludere la quinta stagione sulla panchina del Fontanafredda per Maurizio De Pieri: per lui una promozione e una storica salvezza

quando ci siamo ritrovati in infe-riorità numerica. Solamente dopo l’espulsione abbiamo scoperto il fianco alle ripartenze dei rosso-neri, prima il Fontanafredda non si è mai reso pericoloso. Non sono arrendevole, ma molto amareg-giato per determinate situazioni che si sono palesate nelle ultime

sfide al “Rocco”. Evidentemen-te dobbiamo pagare un conto. Chiunque avrebbe fischiato il cal-cio di rigore su Rocco nel primo tempo”.

Una tegola ulteriore arriva dal giudice sportivo che ha squalifi-cato capitan Piscopo per il match di domenica col Legnago.

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MASSIMO DEL DEGAN

RETROCESSI, MA CON ONORE

L'Ol3 fa ritorno in Promozione dopo un solo anno, ma il numero 10 degli orange è convinto: «Stagione utile a tutti per crescere»

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ECCELLENZACALCIO

LA SCHEDA

MassimoDelDegan,natoil16gennaio1978aUdine,havestitoincarrieralemagliediNovaGorica,Triglav,Karnten,YoungBoys,Viterbese,Manzanese,Lignano,Sarone,Rivignano,Brian,SpalCordovadoeValnatisone.Dopounastagionepassatatragliamatori,ètornatoalcalciodilettanti:quest'annohainiziatoconlaTorreaneseeadicembreèpassatoall'Ol3.

L'Ol3 chiude il suo campiona-to fatto di una sola vittoria (quella con la Manzanese) e troppe delusioni. L'ultimo po-sto nel girone di eccellenza

(solo 8 i punti conquistati) condanna alla inevitabile retrocessione la squa-dra di mister Moras, ma c'è chi, dall'alto della sua incredibile esperienza calcisti-ca, riesce a guardare il bicchiere mez-zo pieno. Massimo Del Degan, bomber 36enne aggregatosi alla rosa durante il calciomercato invernale, traccia una linea sulla stagione orange, consapevole del fatto che il processo di crescita in-trapreso dalla società di Faedis, pronta già dalla prossima stagione a togliersi nuove soddisfazioni. Oggi ci racconta le due facce della stessa medaglia.D: Come hai vissuto quest'annata di-sastrosa?

«Sono arrivato a dicembre, prenden-do atto sin dall'inizio che sarebbe stato difficilissimo, non dico impossibile per-ché non fa parte del mio vocabolario. Ho accettato la sfida perché l'Eccellen-za mi stuzzicava e conoscevo il mister, una persona preparatissima. Eravamo consci del fatto che sarebbe servita una vera e propria impresa. Al mio arri-

vo la speranza era quella di invertire la rotta immedia-tamente ma, pur-troppo, abbiamo sbagliato qual-che match chiave come lo scontro diretto con il Tor-re o, altro esem-pio, la partita con il Gradisca. Poi con il Cjarlins mi sono infortunato (lesio-ne del legamen-to mediale ndr) a causa di un brutto intervento a mio giudizio evitabilis-simo: sono stati 2 mesi lunghi e fati-cosi di stop. Devo comunque dire che ho trovato un gruppo affiatato

e legatissimo, ma alla lunga l'inespe-rienza ha pagato. Voglio sottolineare i

progressi fatti nel corso di questi mesi, non a livello di numeri, ma sotto il profilo del gioco: il gap iniziale era veramente troppo importante, ma tutti hanno dato l'anima provando sempre a dare il 110%. Forse sarebbe servito qualche uomo d'esperienza in più: tranne qualche caso sporadico la rosa era infatti costituita da giocatori che non conoscevano la categoria e, a dicembre, la situazione era già fortemente compromessa. C'ab-

biamo provato, non è andata bene».D: Una situazione del genere come vie-ne gestita dalla società?

«L'Ol3 è stato eccezionale. Compor-tamento esemplare: preso atto delle difficoltà non ha mai smesso di starci accanto. Correttezza e disponibilità da parte di tutti, sempre. Penso alle signore che il venerdì venivano a prepararci la cena e a quel clima sereno nonostante tutto. C'era sempre spazio per un sor-riso. Etica ed onestà intellettuale hanno prevalso. Chiaro che dal punto di vista tecnico ci sono stati errori ed i quat-tro innesti non sono stati sufficienti. Ho trovato però una bella famiglia, persone per bene, tutti coloro che ne fanno par-te, non solo a livello dirigenziale, fino ad arrivare a tutti coloro che ci sono stati accanto durante la stagione incitandoci. Un plauso poi ai ragazzi che si sono sem-pre allenati con concentrazione e dedi-zione, evitando di cadere in momenti di tensione: più di così in questa stagione non si poteva fare. Sono comunque cer-to che molti di questi calciatori hanno in prospettiva un brillante futuro che li attende. E lo sottolineo: soprattutto nel girone di ritorno i 30 punti di distanza da certe squadre erano veramente ec-cessivi. I miglioramenti ci sono stati ed in tanti hanno fatto fatica a batterci».D: Una tua opinione su Monfalcone e Cjarlins.

«Il Monfalcone ha meritato. Per quanto riguarda il Cjarlins è tutto mol-to in sospeso: le potenzialità ci sono, la squadra è attrezzata, ma i playoff sono sempre una storia a sé e la fortuna gioca un ruolo fondamentale in questi momenti. Sono partite dove può succe-dere veramente di tutto. Gli auguro di arrivare il più lontano possibile».D: Il prossimo anno cosa farai?

«Onestamente non ho deciso, non lo so, devo ancora parlare con la società e sicuramente valuteremo il da farsi. Con-fesso che non ho nemmeno la certezza di continuare a giocare: per esigenze familiari potrei appendere le scarpe al chiodo. Sono 30 anni che tiro calci al pallone, ho una bambina piccola, e più che per questioni fisiche è un discorso di responsabilità importanti. Per come sono fatto ho sempre dato il massimo e iniziare un percorso senza impegnarmi a pieno non fa parte del mio carattere. I tre allenamenti più la partita tolgono tanto tempo e dovrò valutare il tutto con attenzione. L'estate porterà consi-glio…»

Luca Feole

Divario tecnico evidente, ma la squadra ce l'ha sempre messa tutta

MASSIMO DEL DEGAN Qui sopra e a sinistra l'attaccante-fantasista ai tempi del glorioso Sarone in Serie D.

Promossain Serie D UFM

Play off CjarlinsMuzane qualificato alla fase nazionale

Play out Gemonese - ZauleRetrocedonoin Promozione Torre e Ol3

IRESPONSIFINALI

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CALCIOPROMOZIONE

Il campionato di Promozione A è terminato do-menica ma già con un turno di anticipo aveva emesso la sua più importante sentenza, la vit-toria del Rivignano, che fa dunque immediato ritorno in Eccellenza. Partiti in sordina e sen-

za i favori del pronostico, i nerazzurri hanno messo tutti in fila ottenendo 63 punti, il miglior attacco del campionato (58 reti), cinque sole partite perse, una differenza reti che dice +35 e ben 19 vittorie.

Deus ex machina ovviamente Furio Corosu che, con le sue sessanta primavera appena festeggiate, è uno dei grandi veterani delle panchine del nostro calcio, con quarantadue stagioni sulle spalle.

«Vincere il campionato non era il nostro inten-to iniziale - ci spiega Corosu -, eravamo partiti con l’obiettivo massimo di rimanere nella parte sinistra della classifica puntando, per quanto possibile, ai play-off. Flaibano e FiumeBannia erano sicuramente favorite. Ora ci attende l’Eccellenza: per affrontarla al meglio e dignitosamente dovremo organizzarci du-rante l’estate. Ora dipende da dove vorrà arrivare il club; staremo a vedere e ne discuteremo, ma sta di fatto che, storicamente, competenza e cultura calci-stica, qui a Rivignano, certo non mancano».

«A seconda dei programmi della società, poi, de-ciderò se andare avanti o meno: devo inoltre anco-ra sentire i giocatori, chi vuole rimanere, chi vuole

o deve andare… insomma, ci sono diversi aspetti da considerare e da chiarire prima di parlare di futuro e di obiettivi concreti».

Se c’è una cosa che certo non manca al tecnico nerazzurro, è pro-prio l’esperienza: oltre quarant’anni di panchina fra dilettanti e profes-sionisti e svariati ruoli dirigenziali ricoperti nel nostro calcio giovanile, oltre che docente federale nei corsi per allenatori. Come allenatore Co-rosu nasce a Cussignacco, in Eccel-lenza, dove ha lavorato per tredici anni; in seguito, tre anni memorabili al San Daniele ritornato, con lui al timone, in Eccellenza. A seguire un altro grande amore, quello per il Muggia, sulla cui panchina Corosu si è seduto per sei stagioni vincendo una Coppa Italia. Da non dimentica-re, fra i principali flirt del tecnico, i quattro anni con la Pro Gorizia, la vittoria del campionato di Eccel-lenza e le due salvezze ottenute in Serie D. Dopo essere stato il diret-tore tecnico dei settori giovanili di Codroipo e Rivignano, dalla terza giornata del campionato scorso Co-rosu tiene le redini della panchina del Rivignano.

Per quel che invece riguarda il mondo del professionismo, Corosu vanta un passato sulle panchine di Triestina e soprattutto Udinese, dove, dopo averne allenato per due anni la Primavera ed aver ricoperto

Oggi vengono lanciati tanti giovani ma quello che manca è il vero campione

LA S

CHED

A

Furio Corosu, fresco di promozione con il suo Rivignano, rivive le tappe di una carriera in panchina lunga 42 anni

IL NOCCHIEROFurio Corosu è uno degli allenatori più esperti del calcio regionale con ben 42 anni di carriera alle spalle. Nel professionismo ha lavorato alla Triestina e all'Udinese, dove è stato vice di Roy Hodgson. Tra i dilettanti si è seduto sulle panchine di Cussignacco, San Daniele, Muggia, Pro Gorizia e Rivignano. E' stato inoltre direttore tecnico dei settori giovanili di Codroipo e Rivignano.

COLONNAMarco Collinassi, capitano del Rivignano, è uno dei punti di forza dell'undici di Corosu.

IL CAPOLAVORO DI COROSU

10 | 22 04 2015 | TremilaSport+

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PROMOZIONECALCIO

il ruolo di responsabile del settore giovanile per sei, è stato il secondo di Roy Hodgson in Prima Squadra: «Durante tutto questo tem-po di cambiamenti, nel calcio, ne ho visti pa-recchi: da quando sono stati introdotti i fuo-riquota, quindi da circa un ventennio, diversi aspetti sono cambiati. Rispetto al passato posso dire che ora c’è più concorrenza e che lo sport è generalmente vissuto con maggior spirito agonistico, ma è altrettanto vero che c’è più dispersione, ci sono più stimoli e più distrazioni, e latita il talento naturale, quel giocatore che si eleva e si distingue da tutti gli altri. Per quanto un ragazzo che approda in Prima Squadra sia ormai molto preparato sia tatticamente che tecnicamente, trova-re ed avere a che fare con un puro talento cristallino è diventato molto più raro di una vota: fra i giovani calciatori c’è più omologa-zione e uniformità. Quello che manca, insom-ma, è il campione con la C maiuscola. È però anche vero - sottolinea Corosu - che ci sono diverse società che continuano a lavorare e a sfornare bravi giovani calciatori: ottime fuci-ne giovanili rimangono ad esempio l’Ancona e il Donatello, oppure, dall’altro parte, la Sanvi-tese e il Pordenone, così come il Trieste Calcio e il San Luigi, che hanno ultimamente dato punti a tutti».

«Non voglio fare del qualunquismo - pre-cisa Corosu -, ma arrivare, nel calcio, non è facile: all’Udinese, in sei anni, quanti ne ho vi-sti! Oltre alla bravura ci vuole altro, quella, da sola, non basta: bisogna sapere tener duro, ci vuole il carattere, bisogna saper crescere ed essere intelligenti tatticamente. Nel profes-sionismo è tutta un’altra cosa, quasi si trat-tasse di un altro sport: le logiche, i personaggi e gli obiettivi sono di tutt’alto ordine. Per quel che concerne la mia esperienza ho lavorato con gente del calibro di Zaccheroni, Guidolin, Spalletti, De Canio, Ventura, oltre che con lo stesso Hodgson, figure positive che sapevano il fatto il loro e da cui ho potuto imparare molto».

«Una delle cose più importanti – continua

Corosu - è rimanere umili e saper ascoltare: fermarsi, ogni tanto, per poter ascoltare e riflettere. In questo modo ci lasciamo aperta la possibilità di continuare costantemente a imparare».

«Io di fame di imparare ne ho ancora tan-ta, ma devo pur sempre fare i conti con l’età: gestire una squadra, trascinare uno spo-gliatoio, richiede fisicità. Quando vedrò che non riuscirò più a incidere in questo senso, allora vorrà dire che per me sarà arrivato il momento di smettere di allenare. Intanto la salute e la forza ci sono, quindi, vado avanti».

L’allenatore nerazzurro racconta poi qual è stata la più cocente delusione vissuta in tanti anni di carriera: «Quando sfugge un obiettivo l’amaro in bocca ti resta sempre, e ammetto che non essere riusciti a salvarci l’anno scorso in Eccellenza è una cosa che mi è dispiaciuta particolarmente: l’obiettivo era alla nostra portata. Un traguardo andato in fumo all’ultimo, dopo un intero anno di lavoro in seguito al play-off perso con il Tolmezzo. Mancavo dal campionato di Promozione da quasi venticinque anni - conclude Corosu -, perché nel frattempo avevo sempre allenato fra Serie D e Eccellenza, e tirando le somme di quest’ultima esperienza, posso dire di aver notato un grandissimo divario qualitativo fra Promozione e Eccellenza: una bella e marca-ta differenza. Motivo per cui a Rivignano, se il prossimo anno si vorrà fare una bella figura, ci si dovrà organizzare più che mai oculata-mente».

Elia Bianco

Michele Pagnucco, regista del Rivignano campione di Promozione A. “Come ben sapete l'Asd Maranese dopo un passato glorioso, l'anno scorso ha deciso di chiudere i battenti. Nell'estate scorsa grazie alla tenacia del ds Max Raddi e di alcuni ex dirigenti è stata costruita la nuova società per ripartire dalla Terza Categoria.Sono stati chiamati a raccolta ex ragazzi che già avevano militato nella compagine gialloverde oltre ad altri dei paesi limitrofi con l'aggiunta di quattro "senatori"; il sottoscritto, Alan Vecchiet, Marco Furlan e Ronny Martellossi abbiamo deciso di intraprendere assieme questa nuova avventura.Eravamo e siamo agli sgoccioli della nostra "carriera" dilettantistica, ognuno di noi ha giocato in categorie importanti come la serie D, l'Eccellenza e la Promozione, non abitiamo proprio vicino a Marano ma siamo amici nella vita e quando ci è stato prospettata l'idea di dare una mano alla rinascita della Maranese, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo capito subito che poteva essere una bella avventura... e così è stata! Quest'anno, forse più di ogni altro anno, ci ha fatto capire cos'è il calcio dilettanti, amore, passione, gioia, cena del venerdì (il pesce di Marano), il chiosco e soprattutto l'amicizia che ne è uscita rafforzata dopo questa entusiasmante cavalcata. Non capita spesso di gioire assieme agli amici e di vivere il calcio in un ambiente caldo e passionale come quello di Marano”.

Daniele Cecotti

LA POSTA DI TREMILASPORT

Girone APromossain Eccellenza RIVIGNANO

Play off Flaibano–FiumeBannia Porcia–Pravisdomini

Play out Bannia–DianaSesto Bagnar.–Reanese

Retrocessain Prima Cat. Teor

IRESPONSIFINALIGirone BPromossain Eccellenza Torviscosa

Play off San Luigi qualificato alla finaleJuventina-Trieste Calcio

Play out Ronchi-TorreaneseAurora-Muggia

Retrocessain Prima Cat. Cormonese

IRESPONSIFINALI

TremilaSport+ | 22 04 2015 | 11

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CALCIOUDINESECALCIOFOTOGALLEY

RIVIGNANO PRATA

3-05-20154-1

PROMOZIONE GIR. A

Foto:DARIO BIANCHI

12 | 06 05 2015 | TremilaSport+

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UDINESECALCIOFOTOGALLEYCALCIO

TremilaSport+ | 06 05 2015 | 13

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CALCIOPRIMACATEGORIA

È il Primorec la grande rivelazione del cam-pionato di Prima categoria C. I carsolini si sono laureati campioni con due turni d’anticipo, quando alla vigilia tutti i pro-nostici erano per Breg e Gradese. Tra i

grandi protagonisti della strepitosa annata dell’un-dici di mister Biloslavo c’è Luca Davanzo, numero 10 alla sua seconda annata con la formazione di Trebiciano.D: È stata un’annata trionfale: ve lo aspettavate o ne siete rimasti sorpresi anche voi?

«Alla vigilia ci davano quale terza forza del cam-pionato, ma sempre e comunque ben distanti dal Breg e dalla Gradese. Il nostro obiettivo era in ef-fetti quello di arrivare a disputare i play-off. Ma alla fine del girone di andata ci siamo trovati secondi e con alcuni punti persi ingenuamente per strada; in quel momento è quindi cominciata a maturare nello spogliatoio la consapevolezza di non essere inferio-ri a nessuno e abbiamo raggiunto l’apice ottenen-do un filotto di dieci vittorie consecutive, battendo pure Gradese e Breg, alla prima e alla seconda gior-nata del ritorno. Da lì è stata tutta una reazione a

Dopo l'esperienza al Kras tornai al Ponziana, ma mi sentii abbandonato

nel momento più difficile

«ABBIAMO FATTO LA STORIA»

DAVANZOPrimorec per la prima volta in Promozione: «Siamo la rivelazione. Su di noi non avrebbe scommesso nessuno»

LA S

CHED

A

FANTASISTANato il 27 gennaio 1993 a Trieste, Luca Davanzo ha iniziato a giocare a calcio al Chiarbola, passando poi al Ponziana dove ha fatto la trafila delle giovanili, con una parentesi di tre anni alla Triestina. Ha esordito in prima squadra con i veltri, passando poi l'anno dopo al Kras, in Serie D. Tornato al Ponziana vi ha disputato altri due campionati, prima di passare, due anni fa, al Primorec.

catena: reazione inarrestabile che ci ha portati a vincere meritata-mente il campionato. Abbiamo fat-to la storia: è infatti la prima volta che questa società raggiunge la Promozione così come è la prima che ci giocheranno praticamente tutti i componenti della squadra. Forse anche per questo, il nostro successo, è più bello e sentito che mai».D: A livello personale come giudi-chi la tua annata?

«La mia stagione è stata fanta-stica. Ho vinto il mio primo cam-pionato e non potrei essere più felice di così. I miei obiettivi di inizio anno erano due: arrivare ai play-off con la squadra e andare in doppia cifra con i gol. Obiettivi non solo raggiunti, ma addirittura ben che superati. Chiudo quindi con un bilancio eccezionale».D: La consideri quindi la tua mi-glior stagione di sempre?

«Sì. Credo di essere maturato tanto e di non aver mai giocato prima a questi livelli, il che è coin-ciso con il mio record personale di gol in campionato, 14, e con il trionfo finale del Primorec. Il tut-to si fa ancor più dolce se penso al fatto che le cose, in principio, era-no cominciate in salita: un infortu-

Foto:slo

sport

14 | 06 05 2015 | TremilaSport+

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PRIMACATEGORIACALCIO

nio mi aveva fatto saltare tutta la preparazione estiva e le prime partite di coppa, ho esordito da titolare alla seconda giornata e per un paio di tur-ni ho fatto veramente fatica. Non avevo la benzina nelle gambe e me ne accorgevo, ma poi è arrivato il primo gol e insieme anche le prime vittorie: nel frattempo è arrivata la forma migliore e ho chiuso il girone di andata alla grande».D: Tra le altre squadre, chi ti ha sorpreso mag-giormente in positivo e in negativo?

«Sinceramente credevo che la Gradese potesse dare e fare qualcosina in più, ma da fuori è sem-pre facile commentare. In positivo, invece, mi ha sorpreso molto il Sistiana: pensavo che alla lun-ga avrebbe ceduto ma, al contrario, ha resistito fino all’ultimo ottenendo la qualificazione ai play-off. Sono stato meno sorpreso dal Sant'Andrea, anch'esso neopromosso, per il semplice fatto che conosco il valore di molti dei loro tesserati: sono davvero ottimi giocatori».D: Guardando alla tua carriera fin qui, quali ri-tieni essere stati i momenti più belli e quelli più brutti?

«Il momento più brutto risale probabilmente all'anno passato tra il Kras e il Ponziana: la Serie D con la maglia del Kras era una categoria che forse non ero pronto ad affrontare, e quando a dicem-bre sono tornato indietro, al Ponziana, mi sono sentito un po’ abbandonato. Ho avuto la sensa-zione che nessuno in società abbia mosso un dito per farmi uscire da un momento difficile, acuito peraltro da un grave lutto familiare. Il momento più bello, invece, coincide sicuramente con l’annata che si è appena andata a concludere. Mi piace ri-cordare ogni momento, e sopra alla torta ci stan-no benissimo le ciliegine dei gol contro il Breg, che è valso la vittoria del derby, e di quello contro il Sistiana che ha chiuso i giochi nel campionato. Im-possibile poi dimenticare la festa nel post partita

con la Pro Romans che ha sancito la matematica certezza della vittoria del campionato. Un ricordo che porterò con me tutta la vita!»D: Cosa ti aspetti dal tuo prossimo futuro cal-cistico?

«Il prossimo anno dovremo per forza puntare alla salvezza. A mio avviso questo Primorec non ha bisogno di essere rivoluzionato. Se poi la società troverà dei giocatori all'altezza in grado si darci una mano a raggiungere questo straordinario obiettivo, ovviamente, ben vengano. A titolo perso-nale, il traguardo che mi pongo è quello di riuscire a raggiungere quota cento gol nei dilettanti prima della fine della mia carriera; momentaneamente, tra Prima Categoria e Promozione ne ho segnati quarantaquattro. Mi piacerebbe realizzarne il più possibile con questa maglia e magari diventare il migliore marcatore della storia del Primorec. Sem-pre che tutto ciò coincida con la nostra salvezza dell’anno prossimo, altrimenti dei gol me ne faccio ben poco». (e.b.)

Un giovanissimo Davanzo ai tempi del Kras (Foto Loredana)

BOMBERStagione da record per Davanzo che quest'anno ha messo a segno 14 gol

in campionato

"Le massime società sportive del comune di Premariacco, l’Azzurra Pallavolo (femminile) e l’Azzurra Calcio 1963 (maschile) hanno ottenuto la promozione. Ottimo risultato, visti anche i tempi economici non favorevoli per le due società. Questi risultati sono il frutto di un capillare lavoro svolto da dirigenti, presidenti e atleti che con serietà ed abnegazione sono riusciti a ottenere questi prestigiosi risultati.Un grazie a queste società che hanno fondamentalmente uno scopo sociale e danno un grande servizio alle famiglie di Premariacco e non solo, dimostrando che con la buona volontà e la collaborazione anche in una piccola realtà come la nostra si possono ottenere degli ottimi risultati".

Paoloni Giovanni Jenco Premariacco

LA POSTA DI TREMILASPORT

IRESPONSIFINALI

Promossa in Promozione Casarsa

Play off U.Pasiano–CorvaManiagolib.–Vivai Raus.

Play out Codroipo–RivoltoBarbeano–Caneva

Retrocessain Seconda categoria

Virtus Roveredo

Girone A

Promossa in Promozione Real Udinest

Play off Fulgor qualificato alla finaleFauglis–Risanese

Play out Buiese-N. Sandanielese Santamaria-Cassacco

Retrocessain Seconda categoria

Caporiacco

Girone B

Promossa in Promozione Primorec

Play off Breg-Sant’Andrea SVGradese-Sistiana

Play out Isonzo-TurriacoRetrocessain Seconda categoria

Azzurra

Girone C

TremilaSport+ | 06 05 2015 | 15

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CALCIOSECONDACATEGORIA

Nelle mani di Matterello. L’Arteniese si affida al suo giocatore simbolo,ora guida tecnica della squa-dra, per evitare la Terza

Categoria. Un incubo mai vissuto di recente dalla squadra di Artegna che ha sempre “vivacchiato” tra la Prima e Seconda Categoria. Ora una stagione andata tutta per il verso sbagliato rischia di mettere a repen-taglio tutti gli sforzi economici fatti dalla società. Solo il colpo di coda finale ha evitato l’immediata retro-cessione alla squadra biancazzurra. Un finale coinciso con il cambio in panchina: fuori il dimissionario Bia-sizzo, dentro il veterano Emanuele Matterello, uno dei simboli di questa squadra. E l’inversione di tendenza c’è stata, tale però da non evitare lo spettro dei playout. Domenica lo spareggio contro l’Atletico Grifone. Una sfida da dentro o fuori. Finora lo score dice una vittoria per l’Ar-teniese e una per la formazione di Forgaria del Friuli. “Paghiamo lo scot-to della gioventù – dice a bruciapelo il Presidente Marco De Monte – Quando le cose iniziano per il verso

sbagliato purtroppo si fa fatica a rimediare. Siamo stati altalenanti e ci siamo risvegliati solo all’ultimo mo-mento”.D: Di chi sono le colpe?

“Di tutti e di nessuno. Non posso di certo rimproverare l’operato di mister Biasizzo, né quello dei ragazzi. Abbiamo tutti un po’ di colpe, società compresa”D: In che senso?

“Anche io ho sbagliato. Perché do-vevo rendermi conto di alcune cose che non potevano andare molto tempo prima. Abbiamo allestito una squadra troppo giovane, di quali-tà certo, ma che per una Seconda Categoria avrebbe avuto bisogno di alcuni veterani in campo nelle situa-zioni più calde. Ne abbiamo due in di-fesa, troppo pochi però per fare la differenza. La nostra è una squadra in gran parte composta da ’96 e ’97. Andrebbe bene quasi per militare ne-gli juniores”.D: Avevate pensato a un altro tipo di campionato?

“Certamente. Continuo a soste-nere che i ragazzi sono di qualità. Avremmo potuto puntare su una sal-

vezza tranquilla. Con due “vecchietti” in più in campo potevamo tranquilla-mente posizionarci a metà classifica. Ma la gioventù pecca di alti e bassi. Il mio rammarico sta tutto qui”.D: Chi parte avvantaggiato negli ul-timi 90 minuti?

“Ce la giochiamo alla pari. E’ una partita secca e tutto può succedere. Nella gara di ritorno, in cui abbiamo perso, ho visto i Grifoni rinforzati. Ma ciò non vuol dire che partiamo da perdenti. E’ la partita della vita”.D: Soprattutto per voi, che non sie-te abituati alla Terza Categoria…

“Da quando sono io Presidente, da 8 anni, siamo stati sempre tra Prima e Seconda Categoria. Se sarà retro-cessione ci rimboccheremo le mani-che per risalire”.D: A chi si affida per quest’ultima gara?

“Al nostro mister Matterello. E’ anche un grande amico e l’ho visto cambiato nelle vesti di mister. Ha dato tranquillità e motivazioni a que-sta squadra. Se siamo allo spareggio e a giocarci il tutto per tutto lo dob-biamo anche e soprattutto a lui”

Davide Vicedomini

FINO ALL’ULTIMO RESPIROUna fase di gioco tra il Moruzzo e l'Arteniese

IRESPONSIFINALI

Promossa in Prima cat. Valvasone

Play off Union Rorai–3S Corden.Ceolini-Aviano

Play out Villanova–Brugnera Morsano-Vibate

Retrocessain Terza categoria

Maniago

Girone A

Promossa in Prima cat. Riviera

Play off Bearzi qualificato alla finaleCussignacco–Tagliamento

Play out Coseano–(vincente Chiavris–Majanese) Atletico Grifone–Arteniese

Spareggio per evitare la retrocessione diretta

Chiavris–Majanese

Girone B

Promossa in Prima cat. Azzurra Premariacco

Play off Palazzolo qualificato alla finalePorpetto–Serenissima

Play out Lestizza–CastioneseRetrocessein Terza categoria

Buttrio e LatisanaRonchis

Girone C

Promossa in Prima cat. Pro Gorizia

Play off Zaja qualificato alla finaleMladost-Romana

Play out Campanelle-OpicinaRetrocessein Terza categoria

Aurisina e Pieris

Girone D

Finaledistagionecongliattesiplayout.NelgironeBl’Arteniesesigiocatuttocontrol’AtleticoGrifonepernoncaderenelbaratrodellaTerzaCategoria

Foto:ila

ria metus

16 | 06 05 2015 | TremilaSport+

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TERZACATEGORIACALCIO

Non capita tutti i giorni di ve-dere una squadra di calcio comandata da una donna. All’Alabarda funziona invece così. Sullo “scranno presiden-

ziale” c’è lei: Barbara Dilema. Il suo non è di certo un compito facile ed è la prima a riconoscerlo. “E’ un’esperienza particola-re, impegnativa. Ci si scontra tutti i giorni con una realtà maschile in cui il rischio è quello di essere sottovalutata, essere presa in poca considerazione”.

Ma la Presidentessa, che svolge so-prattutto la parte amministrativa della società, come lei ci tiene a sottolineare, ha comunque le idee chiare sul futuro “Cercheremo di investire soprattutto nel settore giovanile, perché è il futuro. E mi-gliorare gli impianti sportivi”.

Per la parte tecnica c’è invece il ma-rito Salvatore Bovino, il vice Presidente. E’ a loro soprattutto che si deve quindi la nascita dell’Alabarda due anni fa quan-do fu rilevata l’Hesperia. Oggi la società triestina vanta 130 ragazzi del vivaio che militano in tutte le categorie, dagli junio-res ai pulcini, e giocano su ben tre campi di calcio. Una struttura sportiva all’avan-guardia “e che merita altrettanto – sot-tolinea Bovino – una squadra all’altezza”. Così tra i tanti progetti dell’Alabarda c’è anche quello di tornare immediatamen-te in Seconda Categoria. Sarà difficile quest’anno, ma la speranza è l’ultima a morire.

Per agguantare i playoff l’Alabarda, ora al quinto posto in classifica, do-vrà vincere le due partite rimanenti, tenere a distanza il Gaja e sperare che il Ruda, distanziato di 16 punti, com-

metta nelle prossime due gare un passo falso.

“Siamo soddisfatti del nostro campio-nato – dice il vice Presidente – anche se potevamo fare molto meglio. Abbiamo buttato via alcune buone occasioni, ma la squadra è molto giovane e può solo che migliorare”. Un gioco offensivo quello dell’Alabarda, quasi zemaniano, con 60 gol fatti e 44 subiti.

“La seconda Categoria – conclude Bo-vino – permetterebbe di trattenere tanti giovani e dare loro maggiore esperienza. La Terza ci sta strettina. Ce la mettere-mo tutta”. (d.v.)

L’ALABARDACOLOR ROSA

Union Rorai – Cordenons; Ceolini – Aviano: sono queste le sfide dei playoff. Il Valvasone vola in Prima Categoria. Retrocede invece il Maniago. Negli spareggi per non retrocedere il Villanova ospiterà il Brugnera, mentre il Morsano dovrà vedersela con il Vibate. Salve Liventina e Spilimbergo.

SUI CAMPI DI SECONDA E TERZA

2a Cat

egor

ia A

Il Tagliamento grazie allo sprint finale taglia fuori dai giochi la Pasianese e se la vedrà nei playoff contro il Cussignacco. Passa il turno il Bearzi che ora attende la vincitrice dello scontro diretto. Grande bagarre invece per non retrocedere. La vincente di Maianese – Chiavris (si gioca questa sera ndr) sarà poi attesa dalla sfida con il Coseano. 90 minuti al cardiopalma infine tra Atletico Grifone e Arteniese

2a Cat

egor

ia B

Sale in Prima Categoria l’Azzurra Premariacco. A raggiungerla sarà una tra Palazzolo, Pertegada, Porpetto e Serenissima. Due le retrocessioni: LatisanaRonchis e Buttrio. Ai playout Castionese e Lestizza. Nel girone D Zarja attende la vincente tra Mladost e Romana. Nei playout si giocano il tutto per tutto Campanelle e Opicina.

2a Cat

egor

ia C

e D

Grandi festeggiamenti ad Azzano Decimo e Campoformido. Tornano in Seconda Categoria rispettivamente l’Azzanese e il Tre Stelle. Nel girone A la griglia dei playoff è già ben delineata. Quasi fatta nel raggruppamento B per Forum Julii e Rizzi. Per gli altri tre posti è lotta tra Ciconicco, Zompicchia e i rinati Rangers. Nel girone C il Ruda a due vittorie dalla promozione.

3a Cat

egor

ia

FOCUS

FINO ALL’ULTIMO RESPIRO

La formazione dell’Alabarda, quinta forza del girone C di Terza Categoria

Barbara Dilema è una dei pochi Presidenti donna nel calcio

“Spesso veniamo sottovalutate. È un’esperienza particolare”

Barbara Dilema presidentessa dell'Alabarda.

Azzanese e Tre Stelle brindano il salto in Seconda

TremilaSport+ | 06 05 2015 | 17

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CALCIOGIOVANILEREGIONALE

Unastagionedaincorniciare.Undominiodall’inizioallafine:ilFlaibanochiudel’annocomeloavevainiziato,ovverovincendoeconquistandoiltitoloregionalenellacategoriajuniores.Nonc’èstatapartitacontrolaManzanese.Unavittoriaschiaccianteper4a0fruttodelleretidiSivilotti,Zucchi,VitePontoni.Oraifriulaniaccedonoallefasefinalieselavedrannoinquestaprimapartecontrol’Alense,vincitricedelComitatodiTrentoecontroilBrixen,vincitricedelcomitatodiBolzano.PrimagiornatadiriposoperiragazzidiMaxRossichefarannoilloroesordioil9alle15.30controlaperdentedellasfida.

Allievi–Tuttosideciderànei90minutifinali.All’Ancona(vediarticoloafiancoconl’intervistaalmisterLugnan)serveunavittoriaperconquistareiltitolochemancadadiecianni.SperanoinunpassofalsoleinseguitriciDonatelloeTriesteCalcio.

Giovanissimi –IlSanLuigièilnuovocampioneregionaledellacategoriagiovanissimiregionali.Itriestinisiconfermanonellaelitedeicampionatigiovanilidopoaverconquistatoloscorsoannoiltitolonellacategoriajuniores.AiragazzidiZochèbastatopareggiarecontroilTricesimoperconquistarelafasefinaledelgirone.Quattordicilevittoriein17gare.Unautenticodominio

Flaibano e San Luigi stappano lo spumante

La formazione Allievi dell'Ancona.

La stagione era nata sotto il se-gno della sfortuna. Oggi è diven-tato un bel sogno che sta per realizzarsi. Gli allievi dell’Ancona sono a un passo dal titolo regio-

nale. E chi l’avrebbe mai detto alla vigilia, dopo aver perso alcune pedine fonda-mentali come l’asso Marco Circovic, fermo ormai da un anno per un lungo infortunio, il promettente Perez vittima di due frat-ture, e via tanti altri come Luca Lascala, e il portiere titolare Maurig. Nonostante le disavventure i ragazzi di mister Lugnan si sono rimboccati le maniche, hanno sop-perito alla mancanza delle stelle e hanno fatto il gruppo. E il gruppo ha fatto la dif-ferenza.

“Ci alleniamo quattro volte a settimana come una squadra di Lega Pro - spiega il tecnico – e non è facile visto che parliamo di giocatori – studenti che hanno anche rientri a scuola. Ci siamo allenati alle volte anche in otto – nove e in gruppetti. Oggi il lavoro sta pagando. Abbiamo disputato un ottimo girone di ritorno”.

A una gara dal termine, l’Ancona ha un punto di vantaggio sul Donatello e il Trieste Calcio, dopo uno strepitoso recupero che li ha visti anche a – 5 punti dalla capolista. “Contro la Sanvitese esiste un solo risultato: la vittoria. Loro

non hanno più nulla da chiedere al cam-pionato, ma voglio ricordare che all’anda-ta abbiamo pareggiato”.

Lugnan è uno abituato alle finali. Ha 46 anni, vanta 450 gare tra i professionisti e dopo aver allenato il Rondinelle e il Por-togruaro ha fatto la storia recente della Manzanese guidando gli orange in Eccel-lenza. Quest’estate è stato a un passo dal Pordenone, da seconda guida a fianco di Parlato. Ma il cambio di panchina prima ancora che la stagione iniziasse, lo ha co-stretto a uno stop. Di lui si è accorto il Presidente Pisacane che lo ha voluto sul-la panchina degli allievi dell’Ancona. “Per quest’ultima gara dico ai ragazzi di stare tranquilli e concentrati. – dice - E’ inutile caricarli troppo”.

E Lugnan che fine farà dopo questa av-ventura?

“Chi lo sa…. Mi auguro ancora di allenare una prima squadra. So di essere pronto e poi non sono più un giovincello”

Da.Vi.

A UN PASSO DAL TITOLOGliallievidell’Anconaviciniall’obiettivo

Mister Lugnan “Dobbiamo rimanere tranquilli e concentrati per l’ultima

gara contro la Sanvitese”

“18 | 06 05 2015 | TremilaSport+

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GIOVANILEPROVINCIALECALCIO

JUNIORES Casarsa, Rizzi e Domio: è il terzetto che si giocherà il titolo degli juniores provinciali. Sono state sorteggiate le gare che prenderanno il via sabato 9. I Rizzi ospiteranno il Domio alle ore 17. La perdente poi incontrerà il Casarsa il sabato successivo. Sabato 23 la finalissima tra le due squadre che non si erano incontrate in precedenza.

ALLIEVI L’Ol3 si aggiudica il girone A con sei punti di vantaggio sulla Majanese. Un successo costruito negli ultimi 3 mesi con 10 vittorie consecutive nel rush finale. Non sono bastati ai Rizzi i 148 gol messi a segno in 24 incontri. Il Sedegliano si aggiudica il girone e vola alle finali.

GIOVANISSIMI Accedono alle finali Union Martignacco, Rizzi e il tre Stelle. Nonostante conquisti più punti sul campo nel girone A, il Pro Fagagna arriva secondo alle spalle dell’Union per gli scontri contro l’Udinese Academy fuori classifica.

provincialiinpillole

L’ALTRA FACCIADELLA MAJANESE

Se c’è una Majanese che rischia di scendere in Terza Categoria e cadere nell’oblìo, ce n’è un’al-tra che invece, e forse rappre-senta la fetta più importante

del futuro, entusiasma i propri tifosi e fa ben sperare. Il settore giovanile dei gialloblu rappresenta da sempre il fio-re all’occhiello della società inserita nella polisportiva che vanta tra le proprie fila anche i ragazzi del basket e della pal-lavolo. Un punto di riferimento nel Friuli Collinare che ora vuole allargarsi grazie alle sinergie con San Daniele, Fagagna, Buia, Colloredo e Forgaria. A spiegarci i

progetti è il segretario ge-nerale Ilvio Riva “Per quanto riguarda la prima squadra, ci giochiamo tutto in questi playout. Purtroppo la sta-gione non ha regalato molte soddisfazioni. Con il Chiavris è la partita della vita e do-vessimo anche vincere do-

vremo fare uno sforzo ulteriore poi con il Coseano. Per noi questo rappresenta l’anno zero. C’è stata una svolta a livello societario e l’obiettivo è quello di rico-struire e ripartire proprio dal settore giovanile puntando anche su allenatori di qualità per la formazione dei giovani calciatori”.

I risultati non mancano. Otto le for-mazioni del vivaio: oltre ai pulcini e agli esordienti, ci sono anche i giovanissimi provinciali, gli allievi sempre provinciali e i pari categoria sperimentali (nella foto ndr). Il numero degli iscritti sta aumen-tando. E ora sono 170 i ragazzi che fanno parte del vivaio. Ma visto che la natalità

rappresenta uno dei problemi maggiori e il budget è quello che è, gioco forza di-venta fondamentale stringere sinergie. E già dal prossimo anno potrebbe decolla-re un accordo con San Daniele, Fagagna, Buia, Colloredo e Forgaria. “Questo per far crescere alcuni ragazzi. Sappiamo che non abbiamo i requisiti per fare i re-gionali, ma se c’è qualche giocatore pro-mettente è giusto che vada a giocarsi le proprie chance nelle categorie più alte”. "Infine ci tengo a ringraziare tutto lo staff tecnico della squadra composto dal responsabile Stefano Minisini e dagli allenatori Lido Cantarutti (allievi speri-mentali), Frucco (allievi provinciali), Fabio Conzatti (esordienti a 9), Andrea Borto-lotti (esordienti a 11), Roberto Vanone (giovanissimi), Marco Picili (piccoli amici), Cristian Menis (pulcini A7 ), Paolo Delle Case (pulcini a 6).

d.v.

Laprimasquadrafatica,mailsettoregiovanilefafaville

170i ragazzi del vivaio

Qui sopra, la formazione degli allievi sperimentali e sotto, una manifestazione dei Piccoli amici.

TremilaSport+ | 06 05 2015 | 19

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Manzano torna sul trono regiona-le del calcio a 5 dopo sette anni di assenza e lo fa con un giro-ne di ritorno incredibile, ovvero con 16 vittorie su altrettanti in-

contri, che fiaccano alla distanza la resisten-za della Starfive bruciata sul rettilineo finale dopo aver sciupato ben nove punti di vantag-gio.

Onore al merito quindi al club di mister Pit-tini, il vulcanico coach udinese infatti è uno dei principali artefici della quarta coccarda regionale che va ad appuntarsi sullo storico gagliardetto manzanese. Una marcia trionfa-le quella dei seggiolai che si conclude all'ulti-ma giornata davanti al pubblico delle grandi occasioni stroncando sul nascere le velleità dell'Udinese Futsal messa sotto con un primo tempo chirurgico, 4-0 all'intervallo, e ripresa di pura accademia fino al triplice fischio finale del 5-1 (Zanuttini, Frosutto, Goranovic, Taviani e Lanzilli per i locali, Sironi per l'Udinese) che riporta Manzano in serie B.

Niente da fare per lo Starfive che comunque passa direttamente ai play-off nazionali visto il vantaggio superiore a dieci punti sulla terza

classificata, annullando di fatto i play-off re-gionali: la squadra di mister Marega domina un tempo contro la Bassa Futsal, ma cede alla distanza 5-4 sotto i colpi di Besic (tripletta) e soci oltre che probabilmente per le notizie poco confortanti in arrivo via radio da Man-zano. Esulta alla fine la truppa del presidente Criscuolo che chiude meritatamente al terzo posto un campionato molto positivo.

Al quarto posto si piazza il Pordenone dei giovani che sbanca 1-4 Aquileia (Buriola, Mila-nese, Foresto e Mongiat per i neroverdi, Gior-da per i locali) e brucia la Torriana che scivo-la con la sconfitta 5-3 in casa del Pentalcor Grado al quinto posto della classifica.

Il Lignano sbanca 7-3 il campo del Basilia-no e chiude all'ottavo posto in compagnia del Maniago che firma nei minuti finali l'impresa sul campo del Maccan Prata aggiudicandosi l'intera posta grazie al 6-4 finale.

Ultime soddisfazioni stagioni per la Clark che supera di slancio per 9-4 (Hodzic quattro reti per i gialloverdi) il Pentalcor e per la Tana Udine che incamera la prima vittoria nel giro-ne di ritorno con un 10-5 che liquida il Tava-gnacco penalizzato dalle numerose squalifiche.

MANZANO,AFFONDO DECISIVO

FLASHPORDENONE

AUTENTICARIVELAZIONE

BESICSUPERBOMBERDA89RETIINCAMPIONATO

ILMANZANOCONQUISTAILDOUBLE

CondivideconlaBassaFutsalilruolodisorpresadelcampionato,maunanotadimeritovaainero-verdiperaverraggiuntoilquartopostoingraduatoriagrazieadunarosagiovanissima"fattaincasa"capitanatadaiveteraniLeoeCariddi.OnoreallasocietàedalmisterOdorico,veroarteficedellacre-scitadigiocatorisconosciutiqualiMilanese(37reti),ForestoeDelZotto,conunBuriolasemprepiùuomo-squadranonostantelagiovanissimaetà.

Con89retisiaggiudicailtronodicapocan-nonieredelcampionato,dopoaver lottatotestaatestafinoatrequartidellastagioneconCastiello (Starfive)chesi fermaa62reti.Poinelfinale lostrappodecisivocheconfermailbomberdiorigineserbacomeilpiùprolificodelgirone. Sulterzogradi-nodelpodio lasorpresaNouajidelFutsalTavagnacco,57marcatureedunnomegiàappuntatosudiversitaccuinidisocietà.

Annata storica quella dei gialloblù, chedopo aver conquistato la Coppa Italia siaggiudicanopure lavittoriadelcampiona-to grazie ad un girone di ritorno stellare,sedicivittorieinaltrettantegare.Successomeritato quello della squadra allenata dalvulcanicoTittaPittini,chehadimostratodiaveredecisamenteunamarciainpiùrispet-toallaStarfive,conunarosapiùcompletaecondiversigiocatoriingradodirisolverelapartitaefareladifferenzainqualsiasimo-mento. Ora tocca alla società preparare ilprossimocampionatodiserieB,giàdiversigiovanivisionatiperlasquadraU21.

SERIE C

SERIE C

SERIE C

MANZANOD'Auria e Teixeira festeggiano il ritorno dei seggiolai in Serie B

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FEMMINILECALCIO

DOV'È IL RISPETTO PER I TIFOSI, SI CHIEDONO I CLUB?

UDINESE

Muoversi oggi al seguito della propria squadra del cuore è più difficile che svaligiare una banca: l'anno calcistico 2014-15 è stato una via crucis per quanto riguarda le tessere del tifoso, troppe volte non censite o non lette dal sistema. La trasferta programmata dai club iniziava già la settimana prima al momento dell'acquisto dei biglietti: ore ed ore in prevendita e file all'Udi-nese Store per lasciare i nominativi e trovare i biglietti sul posto la domenica. Disservizi impensabili nell'epoca postmoderna. Spesso l'onere è pesato sugli organizzatori che con

molta pazienza hanno risolto tutti i casi difficili.Ma non è solo questo: a dieci giorni dal match nella capitale contro la Roma previsto per do-menica 17 maggio alle 15 con tanto di ufficia-lizzazione, si è saputo che l'Udinese disputerà invece il posticipo serale delle 20.45. Quattro sono i club che seguiranno la squadra: Fagagna, Corgnolo, Corno di Rosazzo e San Daniele. Per molti le quote degli hotel sono già state versate ma capirete che, partendo da Roma alle 23.30 e non alle 18 come previsto, l'arrivo a Udine e ai luoghi di lavoro è terribilmente ritardato.

Si potrà essere a casa non prima delle 8 del mattino di lunedì. E normalmente i friulani lavorano tutti a quell'ora.Tutto questo solo per favorire i diritti televisi. E i tifosi chi li favorisce? E i Club chi li risarci-sce? Questo calcio tutto 3D sembra perdere sempre più in umanità e i tifosi sono diventati ormai dei pacchi postali. La sensazione è che gli stessi, pur arrabbiati, non demordano e partiranno lo stesso. Perché in fondo il calcio è loro e senza di loro gli spalti risuoneranno di vuoto. Biancamaria Gonano

NELLA CITTÀ DELLE CASCINEA Firenze, dove sta giocando dopo le esperienze friulane, la Vicchiarello ha disputato finora 2606 minuti, con 10 reti all'attivo. Il club viola femminile si sta affiliando con quello maschile, ma tarda ad arrivare il placet federale.

EvelynVicchiarello,una"numero10"conilFriulinelcuore

Nella settimana in cui Il nume-ro 10 friulano per eccellenza, quell’inarrivabile Totò Di Nata-le, festeggia il suo 206mo gol in Serie A, incontriamo di nuovo

con piacere un altro numero 10, una fan-tasista che ha scritto pagine importanti del calcio femminile regionale, Evelyn Vic-chiarello. Ventottenne centrocampista abruzzese ma friulana d’adozione, Evelyn

ha trascorso ben quattro stagioni nella nostra regione indossando la casacca del Chiasiellis prima e quella del Tavagnacco poi. «Resterò sempre legata a questa bellissima terra – ammette –. Qui ho tra-scorso degli anni stupendi, non solo per il calcio. Mi sarebbe piaciuto stabilirmi in Friuli ma poi sono sopraggiunti problemi di difficile risoluzione che mi hanno fat-

to propendere per una scelta di testa più che di cuore». Dopo tre anni da protago-nista nel Chiasiellis e il ritorno al calcio che conta con il Tavagnacco, con il quale ha vinto una Coppa Italia, l'atleta abruzzese è diventata pedina imprescindibile dell’Acf Firenze. Statistiche alla mano è la gioca-trice con il maggior minutaggio nonché la seconda marcatrice di tutta la rosa. «Sia-mo una squadra giovane, ancora acerba

per riuscire a ottenere continuità di risultati e prestazioni – commen-ta Evelyn –. Purtroppo siamo a corto di una punta di ruolo, un’at-taccante che ti possa garantire una ventina di gol a stagione. Rinaldi è un buon elemento, ma spesso pecca in man-canza di concretezza. I gol quasi sempre arri-vano dai centrocampi-sti, perchè io, Del Prete e Guagni abbiamo dato

il nostro contributo sotto porta, come la giovane Razzolini, una ’97 che fino ad ora ha insaccato ben otto palloni. Un plauso va poi alle “piccole” Tortelli e Binazzi, due baluardi che hanno dato solidità alla di-fesa e a Matsubayashy, penso il miglior portiere che la Serie A può vantare». Sa-bato scorso contro la Torres è giunta una battuta d’arresto di misura che rischia di

compromettere il cammino verso il quarto posto. «È stata una gara difficile e dai rit-mi molto blandi, visti anche i 30 gradi. Non ci sono state molte occasioni e quelle che ci siamo procurate non le abbiamo sfrut-tate a dovere, come spesso è accaduto in questa stagione. Il quarto posto è ancora possibile, anche se non dipende solo da noi. Sarà comunque importante vincere saba-to in casa contro l’Orobica e sperare che il Riviera ci faccia un favore e fermi il Ta-vagnacco». Divisa tra calcio e un corso di massaggi che la impegna parecchio, Evelyn sembra si sia cucita addosso il colore vio-la. «Se mi immagino tra qualche anno mi vedo ancora qui, a Firenze con un lavoro stabile e, perché no, ancora impegnata a portare in alto la Viola!».

Valeria Degano

"In Friuli ho trascorso anni bellissimi a Chiasiellis e Tavagnacco e mi sarebbe piaciuto rimanervi. Ma sono intervenuti alcuni problemi che mi hanno fatto propendere per altre scelte".

NUMERO 10,COME TOTO'

FANTASISTAIl caratteristico stile di Evelyn Vicchiarello, che in maglia viola sta ribadendo le proprie doti tecniche

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CALCIOUDINESE

BEL FRIULI A LONDRAE GINO DÀ SPETTACOLO

Tra le opzioni per concludere alla grande la carriera, Di Natale metta

anche la Premier. Gli inglesi impazzirebbero per le sue magie

IL COMMENTO

MalapromozionedelWatfordtieneinallarmelatifoseriafriulana.DaUdineall’InghilterraiPozzoallepreseconle...convergenzeparallele

di IDO CIBISCHINO

dare, sia frutto di talento o di sem-plice voglia di lavorare e di studiare.

Londra non ti lascia a piedi, oggi in Europa è il posto in cui più che in ogni altro - beninteso rispettando le regole, le stesse di sempre - puoi costruirti una vita e inseguire la tua felicità. Un posto per gente sveglia e motivata giunta a milioni da ogni parte del globo; e a maggior ragio-ne, in virtù di una laboriosità rico-nosciuta, un posto per friulani: sia la camerierina udinese che zampetta in pizzeria dove si guadagna il ne-cessario per il corso di lingua, sia la giovane signora di Venzone che dirige il ristorante di un grande al-bergo, sia l’ingegnere di Majano che progetta facciate in vetro. E sia la strepitosa nipote (ancora compli-menti, Francesca!) che fa la ricerca-

Sull’asse Udine-Watford, con de-viazione iberica su Granada (chissà se si salvera...), dovrebbe così com-porsi un equilibrio secondo l’assi-moro delle convergenze parallele: basterà il mercato della prossima estate per capire se funzionerà, senza lasciare scontenti. Di cer-to, giocatori come Angella, Vydra o Ighalo, che farebbero comodo nella prossima Udinese, non lasceranno il Watford: sarebbero pazzi ad ab-bandonare la prestigiosa Premier appena conquistata e a rinuncia-re ai sicuri ritocchi di contratto in sterline. Più facile che succeda il contrario, che sia qualche bianco-nero (la prima figura che mi viene in mente è quella possente di Bubnjic) a varcare la Manica.

Mi spingo oltre, da visionario im-

vole. E c’è Friuli per la visibilità (in-curiositi, hanno parlato di lui tutti i media britannici) conquistata da un emigrante-esportatore di succes-so come Gino Pozzo, l’artefice della promozione in Premier del Watford, il club che fu della star Elton John ora presidente onorario.

Magistrali le intuizione e il fiuto, corredati da capacità manageriali fuori del comune, di Pozzo jr. Appu-rato che Udine e il Friuli, per limiti oggettivi, non offrivano sufficienti sbocchi alle sue visioni di calcio-bu-siness maturate in anni di contatti e operazioni in tutto il mondo, Gino si è messo in gioco a livello inter-nazionale prima in Spagna (preso il Granada) e poi in Inghilterra, dove il calcio è un affare serio e remu-nerativo, rilevando nel giugno del

Già dal primo giretto ti rendi conto di trovarti in un mondo diverso. Un mondo che va di fret-ta, eppure regolato da

armonie, sorretto da equilibri e sicurezze. Lo succhi nell’immensi-tà dei parchi tenuti come giardini, dalle architetture, quelle storiche di pietra o mattoni protette con cura maniacale e che nessun pro-digio moderno (penso alla “scheggia” di Renzo Piano) può permettersi di annichilire. Lo ammiri nelle file degli scolaretti, tutti in divisa con cra-vattina e distintivo, che in ordine e rispettosi si avvicinano all’arte nei musei. Lo verifichi da una soddisfa-zione generalizzata: qui c’è posto per chiunque abbia qualcosa da

trice al prestigioso Imperial college. Oggi a Londra, più di sempre, c’è

Friuli, persino alla Royal Geogra-phical Society con la mostra mul-timediale su Aquileia, un’iniziativa culturale e di promozione indotta che la nostra Regione ha snobbato con una cecità clamorosa e colpe-

2012 il Warford, club che intristiva nella seconda serie nonostante pa-drini importanti. Arrivato tra scet-ticismi e ironie, accusato di svilire con i prestiti bianconeri la nobile storia degli Hornets (i calabroni gialloneri) facendo del Watford una sorta di Udinese-2, in due anni Poz-

li. Ciò non è servito a dissipare quel fondo di allarme che resiste nella ti-foseria, il timore che ora sia l’Udine-se destinata a fungere da seconda ruota del carro. Di certo Gino - che già un anno fa si è trasferito con la famiglia da Barcellona a Belgravia, il quartiere delle ambasciate e la più elegante tra le zone residenziali di Londra - starà ancora più vicino al Watford. A Udine paron Giampaolo, con a fianco la figlia Magda, assi-curerà la continuità, dando come garanzia la sua fierezza di friulano e il nuovo stadio. Più, ci auguriamo, una squadra battagliera, da amare, che concorra per un posto in Euro-pa, unica premessa per riempirlo e ridare vigore al legame storico tra l’Udinese e la terra che rappresenta.

zo ha conquistato gli inglesi. Con le promesse mantenute grazie ai gol (oltre 40 in due) del centravanti e capitano Deeney e del nigeriano Ighalo, alla saldezza difensiva assi-curata dal granatiere Angella, dal fervoroso lavoro in mediana di Abdi, e alla mano sicura del tecnico ser-bo Jokanovic, terzo allenatore della stagione dopo Sannino e Garcia. E alle promesse annunciate: prima fra tutte consolidare il Watford in Premier. Operazione abbordabile se si pensa ai 100 (o sono 140?) mi-lioni di euro che introieterà il club per la promozione e alla sconfinata scuderia di giocatori (e molti, buoni giocatori) controllati dai Pozzo.

“Ma il cuore del nostro progetto resta sempre Udine” ha rassicurato Gino in una recente puntata in Friu-

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UDINESECALCIO

206 RETI Con il gol realizzato al Verona, Di Natale ha staccato Roberto Baggio nella classifica dei cannonieri di ogni tempo.

Un anno fa di questi tempi, quando mancavano quattro turni alla fine, l’Udinese aveva due punti in meno, 39 contro i 41 di oggi. La squadra di Guidolin finì a 44 punti, quella di oggi può fare meglio, orientando decisamente la società verso la conferma di Stramaccioni. La raddrizzata che il tecnico ha dato alla baracca bianconera negli ultimi tempi (dalla sconfitta casalinga col Palermo in poi) sta a indicare che è venuto a capo di buona parte della situazioni in sospeso e sa dove andare a parare. Se ha cominciato molto cauto nel solco guidoliniano (e in tal modo ha messo assieme delle belle vittorie), Stramaccioni ha poi cercato una via sua, un percorso faticoso che oggi sembra giunto all’approdo con il modulo (4-1-3-2) che ha prodotto tre partite di lusso. Un’Udinese finalmente propositiva spostandone il baricentro del gioco qualche metro più avanti e mantenendo l’assetto corto e compatto. Si concede qualcosa di più alle ripartenze avversarie, ma ciò che si guadagna in termini di pericolosità offensiva è decisamente superiore. Per dire: a Verona l’Udinese è andata alla conclusione una quindicina di volte. La benedizione al nuovo corso è attesa per domenica, quando arriverà al Friuli la Sampdoria, contro la quale, a Marassi, Stramaccioni mandò un’Udinese rivoluzionaria (titolari Geijo e Wague, tra l’altro) per un 2-2 di gradimento firmato da Geijo e da Danilo, il migliore per il gol e per aver ammansito il forzuto Okaka. Negli ultimi tempi, pur ancora aggrappata all’ultimo gradino Uefa, la Samp si è come spenta: ha raccolto appena tre punti nelle ultime sei partite, non vince dall’1-0 all’Inter del 22 marzo. Ma la partita di Udine potrebbe presentare l’habitat ideale per le caratteristiche doriane: facendo la partita, l’Udinese dovrà giocoforza concedere campo, quegli spazi nei quali un contropiedista come Muriel può lanciarsi con effetti letali. Stramaccioni e i suoi uomini conoscono bene l’ex e prenderanno gli accorgimenti del caso. L’uomo giusto per bloccare Luis sarebbe stato Allan, purtroppo out per squalifica. Urge una controfigura con passo adeguato per non far partire lo scattista colombiano.

MURIEL ATTACCAIL NUOVO MODULO

DOMENICA LA SAMP

penitente. E se Di Natale andasse a chiudere la carriera in Premier? L’Udinese non può esaurirsi nell’im-mensità di Totò, deve cominciare a prescindere da lui. E allora, se al trentottenne capitano non garberà di fare l’uomo dell’ultima mezz’ora, se non basteranno l’idea di padrino del nuovo stadio e la prospettiva di attaccare Altafini e Meazza nella classifica dei marcatori di sempre, se insomma siffatti stimoli non sa-ranno sufficienti, ecco una moti-vazione nuova di zecca: andare a

stupire, magari per metà stagione, il calcio d’Albione. Perchè Gino, col malloppo che si ritrova, potrà re-munerarlo “quasi” quando gli sceic-chi o gli americani. Forse perchè non ne possiedono nella quantita desiderata, affidando le loro for-tune alla resistenza, allo spirito di sacrificio e alla coesione, gli inglesi adorano l’estro e il talento. Per una magia come quella fiorita dal tac-co di Totò domenica a Verona, sa-rebbero disposti a pagare biglietto doppio.

Nella pagina accanto, protagonisti del Watford: il centravanti Deeney abbracciato dai compagni e i Pozzo durante una partita della loro squadra inglese.

CENTRO STUDIdiBiancamariaGonano

IlClubudineseènatonel2005suiniziativadiungruppodiamicistoricifracuiilpresidenteDanieleMuraro,DavidCasali,LuigiAbramo,MarcoAssaloneeAldoPigani,tuttiancoraattivissimineldirettivo.OggicontacircasettantasocielasedeèilBarCentroStudidiUdine,gestitofinoaunannoemezzofadaGianniGus,mascottedelclubescomparsoprematuramente.Qui,ognisabatoamezzogiorno,c’èilritrovoperl’aperitivoeperpianificareladomenicada

passarealloStadioFriuliointrasferta.E’unclubsempreinprimalineaepochesonoleoccasioniperassisterelapartitaintelevisionedalbaro

dacasa.NegliannisiricordanoletrasferteorganizzatedasolieinsiemeadaltriclubdiUdinevistochestoricamentelacittàèrestiaaseguirelasquadra,comeconfermaMuraro:"E’undatodifatto:lacittàsembradifficilmenteprontaascaldarsidipassionepericoloribianconeri.Abbiamodavantianoiquattroscuolemapurtroppononriusciamoacoinvolgereigiovaniall’amoreperlasquadradellanostracittàedellanostraregione.Questopernoièmotivodipreoccupazione

edidispiacere".EpichefuronoletrasferteeuropeediBarcellona,Berna,Dortmund,Pozdandoveilvessillodelcluberapresenteconfierezza:"Igemellaggiconaltretifoseriesonounorgogliopernoiperchèiltifochevogliamoèquesto:leseratepassatecongliamicidelTorinoediRomasonounospotperilcalcio.Ildirettivodelclubèsemprepresenteadareunamanoall'Aucnellesueattività,dalterzotempoatuttoquellochevienefattoallostadioenon.Peroraleiniziative

sonounpo'fermeinattesadiuncambiogenerazionalecheportil’auspicataondatadientusiasmoperattiraresempredipiùigiovanivicinoall'Udineseeall'AssociazioneUdineseClub.Nonostantequestedifficoltàcontiamocirca25abbonatiattivisu70sociiscritti,ilchenonèmale”.AlmomentoilclubèseguitoinprimisdalvicepresidenteMarcoAssalone,inquantoDanieleMuraroricoprelacaricamoltoimpegnativadipresidentedell’Auc.

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AMARCORD

QUEL

di GUIDO GOMIRATO

amarcord

GUIDO GOMIRATO, udinese, giornalista e opinionista televisivo, è una delle memorie storiche del calcio bianconero. Collaboratore di varie testate nazionali e locali, è anche esperto d'arte.

DOLOROSO TRACOLLO

Nella stagione delle novità rego-lamentari, con il calcio italiano che si era uniformato a quello britannico, con i pali quadrati delle porte che vennero sostituiti

con quelli rotondi, con la carica di spalla al portiere che era consentita anche nella nostra serie A (in realtà tale regola non fu mai applicata dai nostri arbitri) , l'Udinese iniziò l'avventura dopo un radicale lifting e con tante belle speranze di riscattare il deludente precedente campionato in cui si era salvata per il rotto della cuffia negli

spareggi di Bologna nel giugno 1961 con Bari e Lecco. In realtà ben presto speranza ed entusiasmo si tradussero in tracollo e, dopo undici tornei nella massima serie, l'Udinese scese dall'Olimpo, iniziando un lungo declino arrestatosi solamente diciassette anni più tardi. In quell'annata, caratterizzata dalla conquista di appena 17 punti, il presidente Dino Bruseschi cercò invano di potenziare la squadra che a luglio fu depauperata di “pezzi” pregiati: il centrocampista Giacomi-ni, via Inter, passò al Genoa, il centravanti Bettini (67 reti in 5 anni) fu ceduto al club

nerazzurro, dove rientrò per fine presti-to l'interno Mereghetti. Assieme a questo “tris d'assi”, l'Udinese si privò della coppia di terzini Del Bene, trasferitosi al Varese, e Garbuglia, ceduto alla Sambenedettese, della mezzala Bagnoli e del portiere Bertossi che cercarono fortuna a Catania, dell'at-taccante Meroi approdato all'Arezzo, dove evidenzierà le sue qualità, con il trentase-ienne mediano Menegotti che appese gli scarpini al classico chiodo. Gli acquisti furono altrettanto numerosi e alcuni elementi ave-vano prestigio in campo nazionale, il terzino Burelli, l'attaccante Bonafin, soprattutto la mezzala “testina d'oro” Galli. Arrivarono a Udine anche il giovane mediano Beretta dal Como e, dalla Scandinavia, due attaccanti, lo svedese Andersson e il danese Mortensen. Attorno alla nuova Udinese c'era compren-sibile curiosità e moderato ottimismo tra i tifosi bianconeri e il 27 agosto 1961, per il debutto in campionato contro la Roma, il “Moretti” accolse 14966 spettatori paganti cui si aggiunsero quasi 5 mila abbonati, ma la squadra mise a nudo da subito le sue crepe: la mancanza di una valida organiz-zazione di gioco e di un bomber in grado di non far rimpiangere Bettini. La Roma di Da Costa, Loiacono, Manfredini, Angelillo vinse per 3-1. Fu l'inizio del calvario. Nelle prime nove giornate le zebrette conquistarono due soli punti grazie al successo casalingo sul Padova, trovandosi staccate in fondo al gruppo. L'Udinese aveva già un piede in B, qualcuno chiese e ottenne di cambiare aria (Galli che si accasò al Genoa, l'interno Tinazzi passò al Modena), ma il presidente Bruseschi, detto Tarzan per il suo fisico, non

Ilpopolaregiornalistafriulanorievocalastagione1961/62,chesegnòilprogressivodeclinodell'UdinesedallamassimacategoriaallaserieC

PORTIERONE IN ERBAIl disastroso campionato 1961/62 segnò comunque l'esordio tra i pali di un Dino Zoff (a sinistra) ancora acerbo, che i tifosi soprannominarono "suff" (assonanza del cognome con una minestra molliccia a base di farina di mais e latte). Poi la grande carriera.

UNA DELLE FORMAZIONI DELL'UDINESE 1961/62: in piedi da sinistra Bonafin, Burelli, Segato, Tagliavini, Galli, Dinelli. Accosciati: Pentrelli, Valenti, Sassi, Berettas, Andersson.

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AMARCORD

MOMENTI-NO: In alto, una delle molte meste uscite dal campo dei bianconeri dopo una sconfitta. A sinistra, Luigi "Cina" Bonizzoni, che guidò inizialmente l'Udinese per poi passare il testimone a Enzo Menegotti (qui a destra).

si rassegnò. Con il senno di poi sbagliò tutto perché, nel tentativo di rivitalizzare la sua “creatura”, spese troppo e male: nel mercato novembrino dalla Lazio arrivò il centravanti Rozzoni per 87 milioni (che divennero quasi 100 sommando l'ingaggio), una cifra addi-rittura superiore agli incassi del club nella stagione precedente; dalla Roma rientrò “Raggio di Luna” Selmosson, ma era ormai un atleta in declino anche se rappresentava la speranza per i tifosi bianconeri che accor-sero in massa per rivederlo all'opera contro il Catania il 19 novembre 1961 rimanendo poi

delusi per la sua prestazione e in particolare per l'ennesima sconfitta dei bianconeri (0-1). Bruseschi, che nel frattempo (il 17 otto-bre) aveva esonerato l'allenatore Giuseppe “Cina”Bonizzoni (sostituito per due incontri dal vice Enzo Menegotti), il 14 novembre, dopo una settimana di trattative, convinse Alfredo Foni, che era a libro paga della Figc, a guidare la squadra garantendogli 13 milioni sino a giugno 1962. Il presidente factotum tentò invano di acquistare dall'Inter il centrocam-pista Gratton e l'ala sinistra Morbello e, dalla Roma, oltre che il citato Selmosson, anche il mediano Giuliano per poi accontentarsi del trentaquattrenne centrocampista Moro giubilato dal Padova. Fu rilanciato anche il portiere Romano, reduce da un'anonima stagione alla Juventus. Niente da fare, Foni non fece il miracolo anche perché contro l'Udinese non fu baciata dalla Dea Bendata (erano state perdute ben sedici gare su ventitré con un solo gol di scarto). Dal 17 dicembre al 28 gennaio i bianconeri subirono ben sette sconfitte consecutive anche se quella del 14 gennaio al “Moretti” contro il Milan fu generata soltanto dall'ennesimo colpo basso della sfortuna: dopo 85' equili-brati, l'Udinese ebbe la possibilità di portarsi in vantaggio su rigore, ma Ghezzi sventò la

UNA DELLE FORMAZIONI DELL'UDINESE 1961/62: in piedi da sinistra Bonafin, Burelli, Segato, Tagliavini, Galli, Dinelli. Accosciati: Pentrelli, Valenti, Sassi, Berettas, Andersson.

maldestra esecuzione di Segato e su capo-volgimento di fronte Altafini segnò il gol della vittoria rossonera. Nelle ultime tre gare di campionato Foni diede fiducia al ventenne Dino Zoff che aveva debuttato alla sesta giornata a Firenze (vinsero i viola per 5-2) e il portierino ripagò la fiducia del tecnico, con l'Udinese che vinse a Palermo e a Torino con la Juventus, pareggiando in casa con il Bologna. Oltre a Zoff, in quella stagione (caratterizzata dall'impiego di 28 atleti, un record considerato che allora non erano ammessi i cambi in corso d'opera) furono lanciate altre giovani speranze, Manganotto, Del Zotto, Salvori, De Cecco, Del Pin.

Con la retrocessione in B dell'Udinese naufragò anche l'idea delle Polisportiva cui avevano già aderito i dirigenti di basket, rugby, boxe, ginnastica, scherma e atletica leggera.

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NONSOLOSPORT

CULTURANovità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

JAKOB MELANDER NEI TUOI OCCHI GIANO

L’ispettore Lars Winkler è alle prese con l’omicidio di una prostituta slovacca. Aiutato da Sanne, una giovane agente di provincia che è in città per fare pratica, Lars segue una pista che lo porta a due kosovari, quando il suo capo gli toglie il caso. Ci sono stati due stupri in città e vuole che sia lui a occuparsene. A malincuore, Lars e Sanne obbediscono ma nella notte di San Giovanni, mentre in città esplodono i fuochi d’artificio e la gente si accalca in strada per i festeggiamenti, Lars Winkler scoprirà di dover fare i conti con un intrigo risalente alla Seconda guerra mondiale.

KATE MANNING UNA LEVATRICE A NEW YORK BEAT

Straordinario romanzo storico basato sulla storia vera di una nota levatrice della New York di fine Ottocento. È il 1860 e mentre le Grandi Pianure occidentali d’America sono dimora dei bisonti nomadi, il duro acciottolato della città di New York è il domicilio senza tetto di trentacinquemila bambini. Una di questi, Annie, viene cresciuta dalla dottoressa Evans, dalla quale apprenderà il mestiere di levatrice. Questa è la sua storia della donna che diverrà la beniamina delle povere della città, ma anche la levatrice delle ladies intenzionate a cancellare la propria vergogna. Una fama che attirerà invidie, maldicenze e pregiudizi nella vasta schiera dei benpensanti e delle anime pie dell’epoca.

L’ANGOLO DELLA LETTURA

KNUT FALDBAKKEN NEL GELO DELLA NOTTE GIUNTI

Nella lussuosa magione di Villa Skogly una coppia, marito e moglie, viene trovata morta. Apparentemente non si tratta di omicidio ma di un tragico incidente, che ha coinvolto una delle famiglie più in vista della cittadina norvegese di Hamar. A fare chiarezza sul caso è chiamata la brillante detective Anita Hegg, fidanzata del commissario Valmann. Anita scopre che il compagno le nasconde qualcosa sul suo passato e sul legame, un tempo molto stretto ma poi interrotto bruscamente, con la famiglia delle vittime. Ma gli sviluppi delle indagini svelano

scenari insospettabili: la rispettabile e virtuosa famiglia ha nascosto per anni il suo vero volto.

GUIDO BARELLA LA TORTURA DEL SILENZIO EDIZIONI SAN PAOLOMarius Oprea è un archeologo unico nel suo genere. Dissidente all’epoca di Ceaucescu e successivamente fondatore dell’Istituto per la ricerca sui crimini del comunismo, setaccia la Romania alla ricerca di storie mai dimenticate ma da decenni passate sotto silenzio, a testimonianza delle quali oggi resta poco. Restano le ossa di vittime assassinate dalla Securitate, la polizia politica rumena, e sepolte poco lontano dai villaggi come monito. Rimangono i resti dei vescovi e dei sacerdoti greco-ortodossi rinchiusi e martirizzati. Resta una storia della Romania quasi sconosciuta tutta da riscrivere.

SHANE KUHN IL MANUALE DELLO STAGISTA KILLER TIME CRIMEJohn Lago non è un tipo raccomandabile. Eppure, nel suo mestiere è il migliore. Lavora come stagista presso un prestigioso studio legale di Manhattan e passa le sue ottanta ore settimanali portando caffè, rispondendo al telefono e occupandosi di quelle incombenze che per gli altri impiegati sono solo perdite di tempo. Ma non è questa la sua specialità: John Lago è al soldo della Risorse Umane s.r.l., un’agenzia di collocamento che funge da copertura per una rete di killer professionisti da infiltrare nelle aziende. Il loro obiettivo è eliminare i dirigenti corrotti, e a soli venticinque anni John è già uno dei migliori sicari di New York.

È un ritratto brioso e scorrevole ma dal retrogusto amaro quello che Alessandro Montanelli, trentenne scrittore veronese della nouvelle vague, traccia della sua generazione, quella dei pre-sunti “bamboccioni” che sono spesso tali, come lui stesso sottolinea, per mancanza di alter-native. Nella sua opera prima, “Perfetti da soli, completi insieme” (Historica editore, euro 15),

Montanelli rappresenta un protagonista, Giulio, in eterno conflitto con se stesso e le proprie scelte, ragazzo di “dolce vita” dedito alle allegre compagnie, agli aperitivi, ai balli sul cubo nei locali di ten-denza e sostanzialmente incapace di imboccare un percorso esistenziale che definisca decisamente i contorni della sua vita. Anche in campo affettivo, quando un suo approccio con Sara viene diluito e successivamente vanificato dall’incapacità o dalla mancanza di volontà di essere convertito in un rapporto più solido. Ma è solo apparentemente superficiale, Giulio, perché sa guardarsi dentro e filosofeggiare sul significato della propria vita, cercando una via d’uscita al sostanziale tran tran dei suoi giorni. ”Ma, come spesso accade – dice l’autore – abbiamo più facilità a capire gli altri rispetto a ciò che c'è dentro di noi”, e qui sta appunto la difficoltà principale di una generazione, quella degli attuali trentenni, priva, rispetto ad altre precedenti, di solidi punti di riferimento, su tutti il lavoro sicuro che conferisce certezze anche in altri ambiti. E nella propria solitudine, sottolinea Montanelli, ci si scava una nicchia e ci si crogiola felici dopo aver trovato una buona posizione. Perché, se non è possibile uscire dal tunnel, la soluzione migliore e più ovvia è arredarlo e annegare tutto in una buo-na dose di cinismo, di rassegnazione mista a flebile speranza, di alcol, fumo e musica nei club. Con la conseguenza che i rapporti con gli altri sono limitati alla superficialità dei compagni di viaggio, niente di più. Considerazioni di massima non certo a tinte rosa, quelle dell’autore, ma che lasciano sostan-zialmente spazio anche a una briciola di ottimismo senza il quale l’uomo non trova motivazioni per tirare avanti. Edi Fabris

QUELL'INTIMA, INSOSTENIBILECONFLITTUALITÀ

NUOVI AUTORI

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UDINESECALCIOle belle di TremilaSportle belle di TremilaSport

La luce dell'estElena

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le belle di TremilaSport

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le belle di TremilaSport

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le belle di TremilaSport

Ama il grande tennis, Ele-na Shabura, ed è tifosa in particolare di Maria Sharapova, nota anche in Friuli per la sua love

story con l’ex cestista della Snaide-ro, Sasha Vujacic. Ma ai tempi della scuola, a Minsk, aveva praticato la pallavolo, dedicandosi però in segui-to in toto alla sua passione per la danza, lavorando come coreografa e insegnante. Da qualche anno la bionda bielorussa protagonista del nostro servizio è giunta in Italia, stabilendosi a Gradisca d’Isonzo, dove il figlio maggiore Gianfranco, di dieci anni (la piccola Samanta ne ha invece tre), gioca a rugby nelle giovanili del Fogliano. “Aveva cominciato con il calcio – riferisce Elena – ma poi ha preferito la palla ovale e io non ho avuto nulla da ri-dire, seguendolo anzi volentieri”. Le piacciono le persone toste e non ha alcuna remora nel dichiarare il proprio gradimento per alcuni personaggi politici di livello inter-

nazionale. Lei stessa infatti si defi-nisce una ragazza di carattere: “A decidere qualcosa ci metto infatti cinque minuti” – ammette, definen-

do poi altri lati della propria per-sonalità: “Sono schietta ma buona, allegra e aperta e non amo stare da sola. Sono inoltre sicura di me stessa ed estremamente realista”. Sicurezza che Elena dimostra in-fatti anche davanti all’obiettivo di Silvano Zandonella, proponendovisi con fantasia: “Ho posato altre volte quando vivevo a Minsk – rivela – e se appaio sciolta davanti all’obietti-vo è perché…mi piaccio e so propor-mi. Ma non è sufficiente comunque avere un bel corpo perché deve trasparire nelle immagini anche la tua bellezza interiore”.

LA “GRANDE BELLEZZA” BIELORUSSA

ElenaShaburaamailtenniseilrugbyehagiocatoapallavoloeinsegnatodanzaquandovivevaaMinsk

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BASKET

53i punti contro

Bergamo

Iltecnicodell’Apu, Luca Corpaci,analizzagliaspettidellafallitapromozioneinA2,assumendosiintotoleresponsabilitàdiunflopnonpreventivato.

La delusione per la fine delle spe-ranze di promozione in A2 dopo la sconcertante sconfitta interna con Bergamo nella bella per l’ac-cesso in semifinale, in casa Apu

è intensa e lacerante, inutile sottolinearlo, ma l’allenatore Luca Corpaci non si na-sconde dietro il classico dito, caricandosi sulle spalle la croce del fallimento. “Potrei attaccarmi a degli alibi ma in questi casi è meglio essere sinceri – si rammarica il

tecnico udinese - : la società mi ha dato carta bianca, lascian-domi scegliere i giocatori nella composizione del roster, quindi il responsabile primo del flop sono io, anche se ci ho messo tutta la serietà e l’impegno di cui sono capace. Oltre a questo, il mio rammarico sta anche nel fatto di

non aver valorizzato alcun giovane del viva-io, perché in serie B, categoria che conosco molto bene, per vincere un campionato è necessario affidarsi prevalentemente a giocatori esperti. In A2, come ad esempio Trieste, è più facile invece inserire la linea verde perché l’obiettivo principale, per la maggior parte delle squadre, è mantenersi in categoria, non vincere, quindi non sus-

sistono assilli particolari e anche i giovani riescono a trovare spazio”. D: Per te è la seconda delusione, dopo quella dello scorso anno quando foste eli-minati da Orzinuovi.

“Si, ma la scorsa stagione subentrai in corso d’opera, con una squadra non co-struita secondo la mia filosofia di gioco e che condussi solo nella parte finale. Stavol-ta invece è stato diverso”. D: Cos’è successo contro Bergamo, in una “bella” che pareva fattibile anche perché giocata davanti al vostro pubblico e che, se vinta, avrebbe portato ad una titani-ca semifinale con la Fortitudo Bologna di Matteo Boniciolli?

“Siamo scesi sul parquet troppo tesi, sbagliando tutto, dai passaggi al tiro, con una difesa allucinante che ha concesso an-che agli avversari ben 15 rimbalzi di più e un ritmo di gioco frenetico. L’impegno non è mancato ma l’attesa è stata troppo cari-cata e i ragazzi ne hanno risentito, pur non essendo dei pivellini”.D: Il presidente Pedone, a caldo, se l’è presa soprattutto con un giocatore, Di Viccaro.

“Capisco la delusione del presidente ma per il ragazzo metto la mano sul fuoco in

quanto ad impegno, serietà e attaccamen-to alla maglia. Ha sbagliato partita, d’accor-do, ma ha sempre dato molto e non va cro-cifisso. La sconfitta è di tutta la squadra”.D: E adesso?

“Per quanto mi riguarda ho ancora un anno di contratto ma ciò non significa che per questo la mia riconferma sia automa-tica. La società, com’è giusto che sia, farà ora le sue valutazioni, alle quali mi adeguerò nel bene e nel male. In linea generale penso che non sia facile, in serie B, pensare ad una promozione con la convinzione di aver costruito un buon organico, perché altre quattro o cinque hanno lo stesso obiettivo e la vittoria finale è riservata ad una sola”.D: Quindi, dopo due tentativi falliti, sareb-be più opportuno pensare all’acquisizione dei diritti?

“Parere personale: dal punto di vista strettamente sportivo sicuramente è me-glio essere promossi sul campo, ma in serie B ci sono parecchie società che anno dopo anno spendono e tentano la scalata sen-za riuscirci, rimanendo a lungo impelagate in questa categoria. Ergo, se esiste l’am-bizione di salire e si hanno a disposizione le possibilità economiche e strutturali, un pensierino è anche opportuno farlo”.

IL PRESIDENTEPedone deluso dopo il nuovo fallito tentativo di promozione da una serie B molto difficile.

IL DS Davide Micalich è stato l'anima della costruzione di un organico molto rinnovato rispetto a quello "all Friuli" della stagione precedente

IL PALAZZETTO Con il "Carnera" (foto)forse di nuovo disponibile a fine anno, saranno ancora il "Benedetti" e l'impianto di Cividale le "case" dell'Apu

IO NON MI NASCONDOdi EDI FABRIS

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BASKET

Cussignacco gongola. Le ragazze di Rosignoli, vincendo 52-42 il match clou di Cordenons con il Concordia,

hanno conquistato la serie B, dove nella prossima stagione incontreranno le corregionali Monfalcone, Oma Trieste e Fogliano. Entrata nel gruppo solo a gennaio, l'ex Delser Marta Franco (in palleggio nella foto) è stata autrice di 27 punti in semifinale contro la Nuova Trieste e una delle protagoniste dell'impresa: "Mi hanno cercata e ho interrotto anticipatamente l'anno sabbatico che mi ero ripromessa di fare - sorride l'atleta - . La classifica era in quel momento ben delineata e ci accreditava buone probabilità di accedere alle final four. E alla fine abbiamo centrato il bersaglio grosso battendo una squadra, il Concordia appunto, sicuramente con maggiori chances rispetto alle nostre". Una finale che Marta delinea così: "Siamo partite un po' contratte, giungendo comunque a + 16 ma facendoci in seguito raggiungere. Ma nel finale abbiamo piazzato il break decisivo in una partita

affatto banale". Meriti del successo poi equamente distribuiti fra il tecnico Rosignoli e l'altrettanto storica capitana Vaioma Procacciante, oltre alle varie Russi, Buiatti, Durisotto e Bernardi. In quanto alla prossima stagione in B, Marta Franco non ha per ora le idee chiare: "Non conosco

ancora l'orientamento societario e per quanto mi riguarda devo pensare ai due esami che mi mancano alla laurea in Giurisprudenza. Rimandiamo perciò a settembre ogni considerazione". Nella finalina con derby triestino, la Nuova Trieste si è aggiudicata il platonico terzo posto battendo il Cus. (E.F.)

CUSSIGNACCO GONGOLA, LE GIRLS SALGONO IN SERIE B

PROMOZIONE

GONARS PENSA AI COLÔRS E AL VIVAIO

Dopo il secco 2-0 rifilato al Pa-sian di Prato nel primo turno dei play-off di promozione, la Libertas Gonars si appresta ad incrocia-re il cammino dei Colors Udine

in una semifinale che si prevede all’insegna dell’equilibrio, nonostante gli udinesi parta-no favoriti in virtù delle vittorie conseguite negli scontri diretti nella regular season e dall’infortunio del play Padovani, regista e uomo d’esperienza del quintetto di Gonars. “Un tegola che non ci voleva e che ci rende complicata non solo la sfida di domani con i

Colors, ma tutta la serie e l’eventuale finale della post season” ci ha confermato durante la vigilia di gara - 1 Federico Stroppolo, ora head coach della prima squadra dopo aver rilevato il ruolo svolto da Mario Bianchi fino alla sconfitta di Feletto alla quarta di ritorno. Da quel momento solo vittorie per Gonars, a parte una sconfitta subita proprio nel con-fronto con gli udinesi. “Naturalmente daremo il massimo e faremo di tutto per andare

avanti, non ci sentiamo appagati e la “fame” di vittorie non ci manca, anche se l’obietti-vo societario anche quest’anno è già stato ampiamente raggiunto e che notoriamente è quello di far crescere al meglio i giovani talenti locali e avviarli in prima squadra o alle categorie superiori, come accaduto in passato a molti nostri ragazzi. Fra tutti cito Baccino, ora con Tarcento in serie C regionale e Santini, ora nel roster dell’Ubc”.

A conferma di questo non si può non evidenziare che metà della prima squadra è integrata stabilmente dai 6 ragazzi delle squadre giovanili, che l’età media di tutto il complesso non supera i 21 anni e che da due anni il top scorer con 20 punti a partita è l’ala forte Pozzi, classe 1993. “La politica societaria è chiara e la disponibilità in gestione diretta di ben 4 impianti (San Giorgio, Santa Maria, Gonars e Bagnaria) ci permette di seguire e formare adeguatamente un elevato numero di ragazzi (un centinaio di tesserati somman-do anche il minibasket)”. Un plauso dunque a tutto lo staff che coordinato da Stradolini, comprende anche Padovani (Under 15), Ger-mano (Under 17) e lo stesso Stroppolo quale tecnico degli Under 19 e vice degli Under 17 d’elite che hanno appena vinto il campiona-to Fvg battendo Portogruaro per 73-66 e qualificandosi così per la fase interregionale.

Tanta passione, competenza, sacrificio e capacità organizzative hanno consolidato ne-gli anni una vera e propria fucina di cestisti, realizzando un buon equilibrio tra risultati di vertice nella propria dimensione e crescita del movimento a favore di tutta la provincia.

Giuseppe Passoni

GONARSLa formazione maggiore partecipante alle finali.

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VOLLEYVOLLEY

FINALI PROVINCIALI UNDER 16VILLADIES - CODROPAVINE 3-2

Foto di Andrea Moratto

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VOLLEYVOLLEY

Simagas Trieste 9: da neopromossa è stata la sorpresa del campionato di B2. va detto che con gli arrivi di inizio stagione l’organico era più che competitivo e i risultati si sono subito visti. Infatti, ha lottato fino alla fine per centare i play-off ed è tuttora in corsa. Pallavolo Sangiorgina 6: non ce la sentiamo di darle l’insufficienza anche se è condannata alla retrocessione in serie C. Per la squadra della bassa più che un campionato è stato un calva-rio. Unica a non poter contare su uno sponsor principale ha pagato la man-canza di fondi economici per allestire una formazione adeguata. Inoltre, nei momenti cruciali della stagione ha

Sabato si consumerà l’ulti-ma giornata della regular season di molti campionati nazionali e regionali. Molti i verdetti ormai decisi, men-

tre alcune formazioni giocheranno ancora, vedi play-off, per obiettivi importanti. CDA Talmassons 10 e lode: ha dispu-tato una stagione strepitosa conqui-stando tutto quello che era in palio. Ha vinto la Coppa Italia di B2 e il cam-pionato conquistando la promozione diretta in B1. Un premio per le ragazze, il settore tecnico, dirigenti e sponsor CDA, sempre vicino alla squadra.. Can-nibale. Domovip Porcia 10: per la formazione di Rossato la stagione non è finita ma le prossime gare, i play-off, possono portare in paradiso. Vale a dire la se-rie A2. Ad una giornata dal termine si sono garantite la prima posizione. La stagione non è stata facile. Ad un cer-to punto del campionato sembrava che il “giocattolo” si fosse rotto, inve-ce, con pazienza certosina Rossato è riuscito a riportare in carreggiata la

squadra. Viteria 2000 Prata 10: è una gradita sorpresa. L’obiettivo iniziale era quello di cercare di mantenere la serie B1. Invece, pur accusando ad un certo punto del campionato delle sconfitte inaspettate, la squadra di Sturam è riuscita a entare nella storia centran-do i play-off promozione per la A2. Itas Città Fiera Martignacco 8: bra-ve le ragazze del presidentissimo Ber-nardino Ceccarelli che hanno saputo mettere fin da subito punti in casci-na importanti per la salvezza. Coach Cuttini ha saputo ancora una volta preparare una squadra dedita al sa-crificio e al grande lavoro ed è stato ripagato. Si lavora già per la prossima stagione, il tassello importante è la conferma della grande capitana Lara Calamity Jane Caravello. Atomat Pav Udine 8: campionato in crescendo per la formazione di Relato che nel finale ha messo in ginocchio le battistrada. Salvezza raggiunta con largo anticipo e meritata. Per la prossima stagione. Pochi ritocchi ma buoni.

dovuto fare a meno di alcune pedi-ne fondamentali. Dispiace per come è andata a finire e dire che all’inizio di stagione ci sono stati dei contatti importanti con aziende di peso. Friultex Chions 5: stagione incolo-re con condanna alla retrocessione segnata fin dalle prime uscite. Evi-dentemente la squadra non può più contare su atlete, seppur giovani, di una certa caratura e questo è stato determinante ai fini della classifica. Olympia Gorizia 8: ottimo campio-nato dei giovani goriziani in B2. Sono stati nel giro play-off per molte gior-nate, poi, raggiunto l’obiettivo salvez-za hanno tirato i remi in barca. Sloga Tabor 7: senza infamia e senza lode la stagione dei “muli” che ancora una volta sono riusciti a disputare un campionato tranquillo. Cordenons 6: sta lottando per non retrocedere. Le manca un punto, forse, poteva fare di più, l’organico c’è. Evidentemente le cose non sono andate come avevano programmato ad inizio stagione. Valter Fabbro

I primi titoli regionali che sono stati assegnati riguardano il settore maschile. L’Olympia Gorizia si è confermata campione Regionale Under 19 battendo in finale la Pulitecnica Friulana per 3-1. Sono stati assegnati anche i premi individuali: miglior attaccante Pietro Righini della Pulitecnica Friulana, miglior palleggiatore Samuel Trinci dell’Olympia, miglior libero Stefen Cavdec dell’Olympia e miglior giocatore della finale Mattia Corsi dell’Olympia. Con due partite in anticipo l’ Under 14 della Red Bull VB Gemona ha vinto il quinto titolo regionale Under 14 Maschile della società che sommati ai due Under 13 3x3 ai due Under 16 e a uno Under 19 porta il totale a 10 titoli Regionali negli ultimi 10 anni di attività da quando è stato fondato il settore Maschile giovanile a Gemona. Nel weekend sono in programma le finali Under 14 femminile organizzate dalla Torriana mentre il 16 e 17 maggio è in programma la finale riservata alle Under 16 femminile.

OLYMPIA GORIZIA CAMPIONE REGIONALE U19

TALMASSONS-PORCIA

IlpagellonedelleformazioniregionaliinserieB

PRIMO PIANO

ANNATA D'ORO

SQUADRA TOPA sinistra la rosa della Domovip Porcia. Qui sopra Pietro Righini della Pulitecnica Friulana.

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VOLLEY

ZORZI E IL "PALLAVOLISTA VOLANTE" A BAGNARIA TuttoprontoperlatregiornidivolleyespettacoloorganizzatadapatronBorgo.

FOCUS

Si disputerà a Bagnaria Arsa un'importante manifestazione sportiva che ha coinvolto tutte le associazioni del territorio regio-nali e anche della vicina Slovenia.

La tre giorni vedrà venerdì 8 maggio alle ore 20.30 la presentazione nel palazzetto dello sport di Bagnaria Arsa, dello spetta-colo teatrale “La leggenda del pallavolista volante” di Andrea Zorzi due volte campio-ne mondiale con la nazionale di Velasco. Uno spettacolo in cui lo sport incontra il teatro e si fa metafora della vita. La tre giorni proseguirà il sabato con l'esibizione di wheel chair (hockey in carrozzina) tor-neo di baseball e un triangolare di Rugby, un incontro di football americano e un torneo di calcio a 5 e esibizioni di patti-naggio e danza. Il clou domenica 10 con il 1° torneo interre-gionale di volley categoria Under 12, orga-nizzato dalla Associazione Sportiva Juve-nilia di Bagnaria Arsa con la collaborazione

della Libertas Gonars. Questo torneo, novi-tà assoluta per la Provincia di Udine, vedrà la presenza di ben sedici squadre prove-nienti da Vicenza, Venezia, Treviso, Gorizia, Trieste, Jesolo, Villesse, Portogruaro, Cor-mons, oltre che a formazioni del territorio come Talmassons, Sangiorgina, Codroipo, Dlf Udine e Gonars. Madrina della manife-stazione sarà l'atleta Chiara Negrini gioca-trice di Serie A e friulana d'adozione che, prima di approdare nella massima serie, è cresciuta nel vivaio della locale società di Bagnaria. Prima della finale , la squadra nazionale di sitting volley della Slovenia, classifica-tasi terza ai recenti campionati europei paraolimpici, presenterà questa nuova di-sciplina paraolimpica assieme a atlete del Volley Codroipo. Manifestazioni importanti che contribuiscono a far crescere il movi-mento “volley”. Iniziative nate dalla grande passione di Eugenio Borgo che, ha dato e sta dando tanto per il volley.

CAMMINO TRIONFALE PER UN VILLA VICENTINA SUPER

Andrea Zorzi, leggenda del volley italiano degli anni Novanta.

La Villadies Farmaderbe in serie C è stata protagonista di una incredibile cavalcata che l'ha portata a ottenere 29 vittorie consecutive e 86 punti sugli 87 disponibili. Chapeau!

La Farmaderbe corona il risultato di un campionato strabiliante e conquista in modo assolutamente meritato la serie B2. A una sola giornata dal termine il vantaggio sulla seconda in classifica è salito a 9 punti e nulla può più mettere in discussione una promozione forse inaspettata all´inizio del campionato ma che le Villadies e il team tecnico hanno fermamente voluto e cercato. Va però celebrata la vittoria di una squadra che ha fatto una stagione che definire pazzesca è dire poco. Ventinove vittorie consecutive, 86 punti conquistati su 87, un gioco regolare con punte altamente spettacolari. Il tutto gestito da un coppia di allenatori eccezionali che hanno fatto maturare il gruppo senza far pesare in modo eccessivo la sequenza interminabile di vittorie che avrebbe psicologicamente demolito un elefante. Non va dimenticato il successo in Coppa Regione e il secondo posto nella Coppa Triveneto, dove ha dovuto subire la prima e unica sconfitta stagionale ufficiale. Certo, l’impegno della prossima stagione è importante e urgono rinforzi. Ma, intanto, a Villa si festeggia!

TERMINATOR - VILLADIES, DEMOLITI TUTTI I RECORD IN SERIE C

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UDINESECALCIOVOLLEY

CAMPIONATO NAZIONALE B1 FEMMINILELIBERTAS MARTIGNACCO Vs ISUZU ENERMIA CEREA 1-3

Foto di ALESSANDRO SAIN

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ALTRI SPORT

PROTAGONISTI IL TECNICOLUIGI GRANDO, EX PESISTA PORDENONESE, CURA IL CAMPIONCINO DI CORDENONS

Secondo il suo allenato-re Luigi Grando, Mirko Zanni è per la pesistica il giovane più promettente a livello nazionale, scelto

l’anno scorso per la partecipazio-ne ai Giochi Olimpici fra una rosa di due soli candidati, uno maschile

e l’altro femminile: “È impressio-nante – racconta Grando - come questo ragazzo abbia già ottenuto risultati eccezionali conducendo una vita molto semplice. Ha battuto tutti i record italiani ma, con una straordinaria semplicità, due gior-ni dopo la gara lo trovi a pescare

in solitudine. Tra l’altro, il bronzo ottenuto alle Olimpiadi giovanili in Cina rappresenta un prestigio im-menso: normalmente il podio per quella categoria è tutto asiatico. E l’ultima medaglia italiana olimpica in pesistica è datata 1984. Lui ha stravolto ogni pronostico, rega-landoci una gioia immensa e piena d’orgoglio. C’è da dire che la pesi-stica non è molto valorizzata come attività sportiva e veniamo confusi con i normali frequentatori di pale-stre. Pochi sanno invece che è uno degli sport olimpici più antichi e non è legato solo alla forza. Mirko ne è un degno rappresentante per la sua velocità, la mobilità articolare, un fisico non colossale, la testa e la costanza che ci mette. Purtroppo in generale i nostri ragazzi iniziano ad affacciarsi alla conoscenza dello sport tardi, solo alle medie, e spes-so i genitori li mandano a praticare sport più diffusi e comodi da rag-giungere. Peccato!” Eccolo qui Mirko Zanni, diciasettenne di Cordenons, pronto a parlare di sé: “Provengo da una famiglia molto sportiva: mio padre da giovane praticava pesi e mia madre atletica leggera a livello internazionale. Ho giocato a pal-lavolo per quattro anni e nel 2012 mio padre ha deciso di portarmi in palestra a potenziare le brac-cia. Non conoscevo la pesistica ma ero abbastanza bravo e mi hanno fatto disputare delle garette. Da lì poi ho scelto questa strada". E poi i primi risultati: "Li ho ottenuti nelle giovanili Under 17 nella categoria 62 chilogrammi. Ora sono passato agli Junior con i 69 chili. Lo scorso anno ho fatto una bella tripletta agli Ita-liani vincendo nelle categorie Under 17, Junior e Assoluti e ottenendo il bronzo alle Olimpiadi in Cina, oltre

MirkoZannièunadellegiovani,giàmedagliatepromessedellapesisticaitaliana

Provengo da una famiglia di sportivi, che mi segue con attenzione

17 anni, di Cordenons, Mirko Zanni dopo gli inizi nella pallavolo si è dedicato nel 2012 alla pesistica, ottenendo lo scorso anno tre vittorie ai campionati italiani nelle categorie Under 17, Junior e Assoluti. Del 2014 sono pure la medaglia di bronzo alle Olimpiadi giovanili in Cina e quella d'argento agli Europei Under 17 in Polonia. Dopo gli inizi a Fiume Veneto, è passato nel 2013 alla Pesistica Pordenonese, curato da Luigi Grando. E' studente del quarto anno dell'Istituto Agrario di Spilimbergo. In preparazione i Mondiali junior di giugno in Polonia e gli Europei junior di novembre.

di BIANCAMARIA GONANO

QUESTO È LUI

CARATTEREE' un ragazzo solare e non incline all'autopubblicità, il giovane campione pordenonese

A PESCA PER RELAX PENSANDO AL FUTURO

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UDINESECALCIO

all’argento agli Europei Under 17 in Polonia. E’ stato un anno magico”. Mirko ha mosso i primi passi a Fiu-me Veneto, passando poi nel 2013 alla Pesistica Pordenonese. Fre-quenta il quarto anno dell’Istituto Agrario di Spilimbergo faticando per

ottenere buoni risultati in entrambi i settori: “E’ molto duro e stressante studiare ed allenarsi. Mi sveglio alle sei del mattino e prendo due mezzi pubblici per raggiungere la scuola. Alle 14 sono a casa, un pranzo velo-ce e poi passo il pomeriggio in pale-

stra, studiando solo dopo cena. Ho scelto quest’indirizzo di studi per-ché amo molto la natura ma non so cosa farò nella vita. Se avrò la possibilità di inserirmi in un grup-po sportivo, continuerò a studiare all’Università". Ha una famiglia che lo segue con attenzione, Mirko: "Lo fa sia nell’allenamento psicologico che nella dieta. Due mesi prima di una gara importante un dietologo mi propone la dieta adeguata per mantenere forza ed energia. Es-sere agonista è molto faticoso e la sera sono letteralmente distrutto. Il sabato però mi dedico al diver-timento con i miei amici anche se il mio hobby preferito è andare a pescare per rilassarmi". Il suo, dice, è un carattere solare e intolleran-tes con la vanità: "Quando mi fanno i complimenti cerco sempre di smi-nuirmi. Ora mi sto preparando ai Mondiali Junior di giugno in Polonia dove punto a fare esperienza, te-nendo conto che è un ambiente to-talmente diverso dall’Under 17. E poi mi concentrerò sugli Europei Junior a novembre. Il mio sogno rimane la qualificazione olimpica, vedremo…”

PODIOMirko Zanni a Lido di Ostia sul primo gradino dei campionati italiani Under 17.

UDINE CAPITALE DELLA MONTAGNA

EVENTI

Conto alla rovescia per “Montagna in città”, evento che animerà il colle del castello di Udine dal 15 al 17 maggio. Udine diventerà così la capitale della montagna friulana in una "tre giorni" di eventi che prevedono la partecipazione di personaggi come Mauro Corona, Gabriella Paruzzi e Devis Bonanni. La manifestazione propone un weekend all'insegna degli itinerari e delle proposte turistiche, ma anche appunto la presenza dei grandi personaggi della montagna e i visitatori potranno scoprire una trentina di stand tematici, da quelli enogastronomici a quelli istituzionali.

FISICOMirko Zanni in piena azione in pedana. L'atleta, 69 chili, è passato quest'anno alla categoria juniores.

A PESCA PER RELAX PENSANDO AL FUTURO

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TENNIS

AI REGIONALI FIOCCANO SORPRESE

Se prendiamo le teste di serie dei sei tabelloni dei Campionati re-gionali organizzati dal Tc Bru-gnera e le confrontiamo con gli esiti finali, possiamo dedurre che

gli accrediti applicati dal giudice arbitro Alessandra Marchetti e supervisionati dal tecnico regionale Maurizio Tositti, sono stati rispettati al 50%. Incominciamo ad evidenziare le sorprese, ricordando che, alla verde età dei contendenti, gli alti e bas-si di rendimento sono all’ordine del giorno, soprattutto nelle competizioni a discreto tasso emotivo.

La prima sorpresa la fornisce il tabel-lone delle bambine undicenni, grazie alla prova di Elisa Mecchia del Tc Martignacco, tempra celtica e fisico allenato. Saltata al primo scoglio la favorita Beatrice Simeoni,

l’allieva di Filippo Miconi ha tenu-to caparbiamente la rotta fino a doppiare l’ultimo difficile scoglio, rappresentato della goriziana Vi-vian Fajt, superata per 6-4 7-5.

Saliamo di un gradino d’età e monta lo stupore davanti al 3.5 azzurrino Angelo Rossi dell’Eu-rotennis Club, bloccato nel mo-mento topico per 6-4 6-2 dal 4.1 Alessio Tramontin del Tc Rovere-

do che legittima il trofeo dopo aver stop-pato in semi anche il secondo del seeding e pari classifica Manfredi Vergine. L’esplosivo ragazzino roveredano che ricorda nei gesti tecnici e nel volto Gustavo Kuerten, ex nu-mero uno del mondo, è tra i migliori della regione anche nelle gare di sci. Disciplina sportiva che lo libera dagli impegni a pri-

mavera inoltrata. Un tanto per sottolinea-re il potenziale ancora inespresso del suo tennis, come da tempo va predicando il suo mentore, coach Sebastiano Fiori.

Citiamo l’ultimo trionfo imprevisto (par-zialmente), ricordando la vittoria della 3.3 Sofia Venier, forgarese in forza al Tennis Modus, capace di mandare un ulteriore segnale dei suoi evidenti progressi, supe-rando alla distanza, la pari classifica e se-conda nella lista Nika Pahor e con il botto conclusivo di 6-4 4-6 6-2, respingendo la favorita delle sedicenni, la 3.2 Anna Stur-migh portabandiera del Tc Corno.

A proposito di under 16, tra i coetanei maschi si perpetua la sistematica iattura nei Campionati regionali che avvolge Nicolò Borrelli del Tennis Città di Udine. Questa volta il nuovo ostacolo per il balzo nel main draw nazionale assume le sembianze di Giovanni David, bellunese sceso da alcuni mesi da Ponte nelle Alpi per vestire la ca-sacca del Tc Caneva, passaggio d’aria che gli ha aperto la possibilità di concorrere per il titolo nel nostro territorio. David non si lascia scappare la ghiotta occasione e monopolizza lo scudetto, battendo nel mo-mento verità il longilineo mancino udinese con il punteggio di 6-2 7-5.

La dodicenne cividalese Manuela Turolo rispetta l’accredito più alto e sconfigge la pericolosa pretendente, Francesca Vogrig del Tc Triestino per 6-4 6-2. Vittoria che ribalta il risultato del recente confronto al Villaggio del Pescatore, dove l’allieva di Franco Zanuttigh non aveva certamente brillato (eufemismo) nel presentare i suoi fondamentali. Gli esercizi degli ultimi giorni,

orientati, prevalentemente, sul movimento del dritto, in una simbiosi formativa tra il lavoro del tecnico e gli insegnanti del CPA, le facilitano l’impennata. E’ un alloro impor-tante che costituisce un primato indivi-duale per il circolo della città longobarda.

A lenire la piccola delusione del prolifico club giuliano ci pensa l’undicenne Filippo Iocovoni. Parte in testa nel seeding e al quarto impegno si guadagna la passerel-la del match clou, respingendo le insidie di David Turrini dell’Eurotennis Club, inflig-gendogli un perentorio 6-4 6-0.

Volendo tracciare un consuntivo geogra-fico, si evince che tre titoli sono atterrati nella provincia di Udine, due nel territorio pordenonese e uno nel suolo triestino.

Pur angustiato dalla pioggia, lo staff del Tc Brugnera, con in prima linea il premu-roso presidente Max Cover, è riuscito ad assolvere l’incarico, rispettando i tempi canonici dei Campionati delle tre categorie giovanili, sempre confidando nel conforto a tutto campo della BCC Pordenonese.

Fausto Serafini

A DESTRA, l'undicenne Elisa Mecchia, grande protagonista delle finali di Brugnera, così come Anna Sturmigh e Sofia Venier (foto sotto), finaliste della categoria Under 16.

A SINISTRA, la dodicenne Manuela Turolo che ha sconfitto Francesca Vogrig. Qui sopra Alessio Tramontin, portacolori del Tc Roveredo.

QUI SOPRA, Max Cover con i finalisti Under 16 Borrelli e David.

3le conferme

giunte dalle teste

di serie

NonsonomancatispettacoloeverdettiinattesiallefinalisvoltesiinqueldiBrugnera

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SPECIALE LIBERTAS

IN BREVE

DUE MEDAGLIE PER L'ETERNA RAFFAELLA GAVAOramai l'hanno ribattezzata "la Josefa Idem di Porcia". Si tratta della 44enne Raffaella Gava, campionessa nella vita (4 figli) e nello sport, portacolori della Pattinaggio Libertas Porcia. Già, perché quando l'autunno scorso si è ripresentata al pattinodromo l'allenatore l'ha guardata storta chiedendole "che intenzioni hai?". La risposta è stata tanto candida quanto fulminante: "voglio partecipare ai Campionati italiani master e possibilmente vincerli". E così è stato, quasi. Infatti, l'insidiosa pista sopraelevata di San Miniato (Pisa) ha ospitato i Campionati italiani di pattinaggio corsa della categoria Master, e l'inossidabile Raffaella è tornata a casa con due medaglie al collo. Si tratta di un argento raccolto sulla distanza dei 5mila metri in linea, nonché un bronzo sul chilometro.

PATTINAGGIO

Pioggia di medaglie per la Libertas Porcia

Memorial Todaro, edizione da record

■ Brugnera ha ospitato la terza tappa del circuito Gymteam. Nel concorso Gpt di primo livello, la squadra A della Libertas Porcia (composta da Jessica De Giusti, Francesca Grizzo, Renata Jasmine Pizzinato, Giulia e Lisa Santarossa) ha chiuso seconda. Undicesime le compagne del team B (Erika Azzano, Ilaria Papapietro, Zoe

Pezzini e Anna Todone). Nella seconda fascia d'età (11-13 anni) trionfo assoluto della squadra B (Matilde Facca, Stefania Onina, Lisa Oxana De Paciani e Eleonora Kegozzi) mentre il team A (Giorgia Cadelli, Gaia De Giusti, Alice Grizzo e Alessia Poletto) si è accomodato sul terzo gradino del podio. L'ottima performance delle ginnaste

della polisportiva purliliese è stata chiusa con l'argento colto dalla formazione di terza fascia (Silvia Balla, Federica Vazquez, Anna Zulianello e Giulia Tukuri) e il bronzo del team più "adulto" (Lisa Buttò, Irene Orlandi, Simona Paccone, Michela Palamin, Samuele Papes, Anna Valdevit e Alessia Zerbinatti).

■ La 32ma edizione del Memorial Todaro, gara di apertura della stagione estiva, ha regalato numerosi primati, a partire dalla presenza di ben 210 atleti.Isabella Martinis, cadetta dell'atletica Malignani Libertas Udine, ha ottenuto la prestazione di 55.61m nella gara del martello cadette che equivale alla seconda prestazione italiana all-time, Mattia Picello, veneto, ha fatto il primato regionale sui 1000m 2.25.65, Luca

Paoletto record di categoria, sempre nei 1000m con 2.28.96 davanti ad Agostino Nicosia dell atletica Malignani copn 2.29.02. Bene i tre ostacolisti dell'atletica Malignani libertas Udine Federico Rossi, Riccardo Del Torre, Gabriele Cernigoi e xonaldo shtiylla.Il martello del neopoliziotto Marco Bortolato atterra a 68.62m, il premio speciale del giavellotto e andato al carabiniere Antonio Fent con 70.41m.

Bene Angelika Wergieska nei metri 100 con 12.09, Federica Modesto nei 3000 con 10.24.31, Martina Molinaro nell'asta con 3.50m allieva. La juniores Tiffany Andreutti ottiene la prestazione di 50.01m nel martello, ottiene il suo primato personale. Tutti questi atleti sono della Altetica Malignani libertas Udine.

GINNASTICA

ATLETICA

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42 | 06 05 2015 | TremilaSport+

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SPECIALE LIBERTAS

■ Lo sport come fattore di crescita culturale e di educazione e quale catalizzatore e portatore di valori è stato una sorta di filo conduttore della presentazione della quinta edizione del World Simposyum che si svolgerà a Tarvisio (Udine) nella prossima fine settimana e che porterà nel centro alpino dei tre confini oltre mille persone, tra maestri, allievi e appassionati di arti marziali da tutto il mondo. La manifestazione, organizzata dalla Asd Nuova Cisa (Centro Italiano Sicurezza Autodifesa), affiliato Libertas, è stata presentata stamane nella sala Multiseum di Città Fiera dai vertici della stessa Associazione: il presidente Roberto Veronese ed il presidente onorario Andrea Cainero, dall'ideatore Marco Cavalli e dai responsabili di alcune delle scuole di arti marziali rappresentate, oltre che dal presidente della Libertas Bernardino Ceccarelli e dal sindaco e dall'assessore al turismo di Tarvisio, Renato Carlantoni e Igino Cimenti, presenti tra gli altri il presidente provinciale del Coni, Silvano Parpinel, ed il presidente dell'Ussi regionale Piero Micoli. La manifestazione tarvisiana avrà un prologo venerdì

8 maggio con uno stage privato dei corpi speciali francesi cui parteciperanno Carabinieri e Polizia. Il Raduno Mondiali di Arti Marziali, comprendente nella sua multidisciplinarietà le pratiche di autodifesa specialistiche per forze di Polizia e no, entrerà nel vivo sabato 9 maggio con la presenza nel Palasport di Tarvisio di 480 tra maestri e praticanti delle diverse discipline rappresentate, mentre domenica 10 maggio nel palazzetto ci saranno altri 580 atleti di Israele, Giappone, Marocco, Francia, Germania, Austria, Belgio, Slovenia e Croazia, oltre che naturalmente dall'Italia e per la prima volta dalla Svizzera, che si confronteranno nelle

pratiche di Karate Shotokan, Goju Ryu, Wado Ryu, Taekwondo, Judo, Ju Jutsu, Krav Maga, MMA, Kich Boxing e Tai Chi.Ai promotori ed ai partecipanti Ceccarelli ha portato il saluto e l'augurio della Libertas regionale, ricordandone l'impegno a fianco delle società che si attivano per raggiungere l'obiettivo della stessa per diminuire la preoccupante quota del 40 per cento di giovani che non praticano alcuno sport. Il sindaco Carlantoni ha accolto con entusiasmo l'idea lanciata dai promotori per fare diventare quello di Tarvisio un appuntamento biennale fisso importante, oltre che per le ricadute economiche

da non sottovalutare - come ha detto anche Cimenti - nell'attuale contingenza, per i valori che queste pratiche sportive sanno trasmettere e perché darebbe sempre maggiore visibilità al comprensorio tarvisiano, rafforzando l'immagine che si è già diffusa grazie alle gare internazionali di sci, al Giro d'Italia ed ai campionati nazionali giovanili di scacchi. Sui valori delle Arti Marziali si sono poi soffermati i Maestri presenti, diversi dei quali hanno nei giorni scorsi avuto il piacere e l'onore di fare da scorta alla star Jackie Chan a Udine per il Far East Film Festival. Proprio loro hanno evidenziato stamane il positivo accordo trovato tra i praticanti delle discipline tradizionali e quelle moderne, in questo Simposyum mondiale, a simboleggiare l'armonia e l'unità di intenti per la crescita anche culturale che il settore, che per questo andrebbe anche più adeguatamente sostenuto, può dare alla società e per incanalare l'interesse e le passioni dei giovani, contribuendo nel contempo ad allargare il panorama degli sport che suscitano interesse e richiamo.

Presentato il World Simposyum di Tarvisio

ARTI MARZIALI

La formazione Under 12 Moruzzo

2014-2015

■ Il Friuli Occidentale si appresta a ospitare le Libertiadi 2015, La fiera regionale dello sport sotto l’egida Libertas. Sarà ancora una volta Casarsa della Delizia (come lo fu per la prima fortunata edizione del 2013) il cuore dell’happening in calendario il 23 e 24 maggio. E saranno numeri da record: 20 le discipline che saranno presentate al pubblico, messe in campo da 1.700 atleti, sotto la supervisione di 205 tecnici. La manifestazione coincide con il 70° anniversario di fondazione dell’ente, che quest’anno vede il suo brand premiato con una griffe incisa sulla medaglia coniata per l’Expo.

A CASARSA LE LIBERTIADI 2015

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ITINERARITREMILA

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NEL VERDE DELLE

Un itinerario da Cividale a Clenia di San Pietro alla scoperta di profumi e colori per una camminata in totale relax

VALLI

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ITINERARITREMILA

a cura di ROMANO PALUDGNACH

CHIESA DI S. ANTONIO CLENIA DI SAN PIETRO AL NATISONE (UD)VALLI DELL’ALBERONE

Un itinerario che definirei Slow a 360°, partendo dalla Città Lon-gobarda di Cividale del Friuli dal centro storico in citybike, ma anche con le MTB, in alternativa

trekking o running a seconda delle proprie passioni si può già usufruire dei molti pro-getti che il nostro territorio friulano offre ai turisti, grazie all’integrazione di vari grup-pi tematici tra cui mobilità, ciclismo e turi-smo. Parliamo di Urban Trekking, ma anche di BiMobIS, anello cicloturistico transfron-taliero, come anche dell’Alpe Adria Trail.

Se quindi, dopo aver visitato il Tempiet-to Longobardo, la Casa Medievale il Museo archeologico Nazionale ed anche il Museo Cristiano accanto al Tesoro del Duomo, e la statua di Giulio Cesare che fu colui che nel 53 a.C. fondò con il nome di Forum Iulii, questa città dal fascino unico, che ti lascia senza respiro, senza fiato, ma con un sac-co di foto, con il cuore pieno di gioia e gli occhi pieni di ammirazione e, lì ti rendi con-to che questa città iscritta nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, a detta di molti può essere considerata una delle perle d’arte presenti in Friuli.

Uscire, partire e lasciare, non sarà fa-cile guardare avanti con curiosità, ma le sorprese, le cose belle non sono finite, ma anzi continuano passo dopo passo, davanti e al nostro fianco, a stupirci come quando attraversiamo il Ponte del Diavolo, con uno slowmotion da “sabbie mobili” e finalmente usciamo da anni di storia e di arte e possia-mo iniziare il nostro tour fotografico anche fuori dalle mura e li già ci troviamo in Piazza Resistenza pronti per prendere l’Anello Sud del Natisone.

Questo itinerario che nella prima par-te segue la sponda del Natisone (Anello sud Natisone) è affascinante e semplice da seguire in quanto su tutto il tracciato troviamo cartelli con le indicazioni chia-re e ci porterà attraverso borgate, prati, con un susseguirsi di colori, profumi e con lo sguardo proteso sulle colline e sui monti delle Prealpi Giulie e fin oltre verso le vette della Slovenia che fanno da cornice.

Il procedere lento ma allegro ci porterà

slowitinerarytrekking.blogspot.it/ it-it.facebook.com/romano.paludgnach twitter.com/paluroma www.youtube.com/user/paluroma

1) ANELLO SUD CIVIDALE DEL FRIULI2) BIMOBIS3) SENTIERO DELLA FEDE, SEI CHIESETTE VOTIVE4) ANELLO SUD NATISONE CIVIDALE DEL FRIULI5) CASCATA DEL KOT

Itinerari in zona

Una volta ripartiti….dalla piazzola…Sulla Destra troviamo il Percorso Naturalistico che porta in

cima al Monte Roba curato dalle scuole medie di San Pietro al Natisone, il quale scollina e poi scende presso il campo sportivo del medesimo comune.

Se invece procediamo sulla strada asfaltata davanti a noi ci troveremo a scendere verso Clenia, dove a fondo valle sul-la destra troveremo la stradina che ci porterà rapidamente all’Agriturismo Monte del Re con alloggio e ristoro curati dal titolare Francesco.

Davanti a noi dopo 200 metri all’interno della borgata di Cle-nia "Lei": la Chiesa Storica di Sant’Antonio del XIV secolo, una delle molte chiese votive che troviamo nel nostro Friuli. Solo qui, nel giro di pochi Km, ne troviamo 6 di chiesette e queste fanno parte del sentiero della Fede con i loro Altari Dorati.

Come raggiungere in auto il punto di appoggio se vorrete effettuare l’Itinerario all’inverso:

Superata Cividale del Friuli in direzione Carraria, quindi a se-guire Slovenia, raggiungete Ponte San Quirino: lì trovate un bivio, proseguite sulla statale, in direzione Slovenia, per San Pietro al Natisone e una volta passato tutto il centro del comune, ad una strettoia, svoltate a destra verso la Chiesa.

Storica la chiesa di Sant’Antonio a Clenia di San Pietro al Natisone (UD). Fondata nel XIV secolo e ristrutturata nel ‘500 creando in quell’occasione un presbiterio poligonale con soffitto a rete di costoloni assolutamente da visitare l’interno con l’altare dorato seicentesco. Da osservare anche le originali colonne “carinzie” a tortiglione.

DA VEDERE

PUNTO DI APPOGGIO:

verso Purgessimo che si trova ai piedi del Santuario di Castelmonte e, a seguire, lungo il percorso con un lieve sali-scendi ci trove-remo al Ponte San Quirino e quindi, attra-versato il ponte che troveremo sulla nostra sinistra, svolteremo a destra seguendo la segnaletica verso Vernasso e, a seguire nel breve dopo Oculis, svolteremo a destra per oltrepassare il Natisone sul ponticello strettissimo ed emozionante nuovamente il fiume Natisone.

Lungo tutto questo tragitto davanti a noi imponente e fantastico il Monte Mata-jur ci guiderà verso le Valli del Natisone. Una volta passato il centro, ci porteremo verso la Chiesa del comune di San Pietro al Nati-sone e, passandole a fianco, prendendo la stradina asfaltata Via Klancic la seguiremo e ci porterà a salire sul versante del Mon-te Klancic; sarà breve e solo dopo qualche tornante, ci troveremo al piccolo passo di Klancic come da toponomastica.

Obbligatorio fermarsi sulla piazzola alla nostra destra, per prendere fiato ed os-servare la caratteristica segnaletica su questo “trivio” con fiori colorati ed erbe spontanee. Sulla sinistra troveremo il sen-tiero che porta direttamente verso il Mon-te Matajur. Ma lo sguardo subito ci distrae per farci notare il cartello: Trattoria Le Querce. Una sosta è vivamente consigliata, vista l’ora di pranzo per scoprire, se è vero come dicono, che i piatti tipici locali fanno buon uso delle erbe spontanee che profu-mano e colorano prati e boschi di questo splendido paesaggio ancora incontaminato delle Prealpi Giulie.

Ad accoglierci presso il locale Le Querce la Signora Ediliana con gentilezza e bontà unica ci farà scoprire il così definito “piccolo paradiso enogastronomico delle valli”.

Il menù lo troviamo arrotolato con ele-ganza sul nostro tavolo apparecchiato con estrema cura e ovviamente colorito dei fiori appena fotografati prima di entrare in questo paradiso.

AGRITURISMO MONTE DEL RELocalità Clenia, 35/B San Pietro al Natisone (UD)Tel.+39.0432.1486617 Mob. [email protected]

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>> LE INTERVISTE DI DARIO ZAMPA

Una testimonianza di vita: Maico aiuta chi ha l’AcufeneRoberto Padovani ha risolto i suoi problemi di Acufene grazie alla Maico, lo ha intervistato per noi Dario Zampa

Roberto, nella vita collaboratore scientifi co per una ditta farma-ceutica... Dopo i grandi successi

ottenuti al lavoro nel settore farmaceu-tico come prezioso collaboratore della classe medica si è dedicato alla pittura e spesso interviene come esperto d’arte nelle gallerie per il suo spiccato giudi-zio critico. Mentre sorseggiavamo un buon caffè, prima ancora di cominciare l’intervista a tema artistico, sapendo che sono un vecchio amico della Maico, ha iniziato a parlarmi di Acufene e di pesanti disturbi all’orecchio...“Se non ci fosse la Maico io impazzirei”

- mi ha detto con tono severo.“Roberto” - gli ho detto amichevol-mente - “non sono qui per sentire apprezzamenti sulla Maico, ma per descrivere il personaggio e le sue spic-cate qualità artistiche...” Mi ha inter-rotto bruscamente e ha ribadito: “Io no potrei resistere neanche un giorno senza l’apparecchio che mi attutisce quell’assordante fruscio all’orecchio. Sarei morto, stecchito! Sono stato negli Stati Uniti, all’Università di Pisa dove studiano il caso... Niente da fare! Non ci sono rimedi. Guai se mi mancasse l’assistenza della Maico, l’unico che

mi giova. Ne ho due di scorta!”Per attenuare un po’ il clima di quella sua delicata condizione, gli ho chiesto la sua opinione sui giovani d’oggi, sul-le loro diffi coltà... È stato perentorio: “Cercano di stupire, di provocare per emergere... Una volta emergeva chi aveva talento, chi aveva qualità e, so-prattutto, chi aveva buona volontà”. Grazie Roberto! È stato un piacere.

Dario Zampa

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>> LE INTERVISTE DI DARIO ZAMPA

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