N° 17 TremilaSport 07 10 2015

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TUTTO LO SPORT DEL FRIULI VENEZIA GIULIA A 360 GRADI 17|15 magazine www.tremilasport.com 07|10|2015 SUL TETTO DEL MONDO PAG 26 UN ORO E UN ARGENTO PER SILVIA STIBILJ ALLA VETRINA IRIDATA IN COLOMBIA SILVIA STIBILJ La campionessa triestina durante la sua performance a Cali. ANDREOLLA, UN MAGO PER IL PRAVIS pag 10 All , interno IL SUPPLEMENTO TREMILA MOTORI DI OTTOBRE pag 36 PASCOLO, BOOM TRENTINO BASKET UDINESE AL FRIULI CON L ' ACQUA SANTA pag 24

description

Pattinaggio – Silvia Stibilj racconta il suo oro mondiale Lega Pro – Capitan Stefani presenta Pordenone 2.0 Promozione – Andreolla, un mago per il Pravisdomini Udinese – Il peggior bilancio casalingo dell’era Pozzo Calcio Donne – La crisi è ufficialmente aperta Basket – Davide Pascolo, da Coseano alla Nazionale Pallavolo – Valentina Graberi, il volley nel dna Rugby – Udine alla vigilia dell’undicesima stagione in A Le Belle di Tremila Sport – La rossa Marta Triscari Gli Itinerari di Tremila Sport: il Castello di Cividale e il monte Joanaz Il mondo dei motori in FVG nel supplemento Tremila Motori. Motori - Intervista a Patrick Fantini Corazza di Prontoauto

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T U T T O L O S P O R T D E L F R I U L I V E N E Z I A G I U L I A A 3 6 0 G R A D I

17|15magazine

w w w. t r e m i l a s p o r t . c o m07 | 1 0 | 2 0 1 5

SUL TETTOdEL MONdO

PAG 26

UN ORO E UN ARGENTO PER SILVIA STIBILJ

ALLA VETRINA IRIDATA IN COLOMBIA

SILVIA STIBILJLa campionessa

triestina durante la sua performance

a Cali.

ANDREOLLA, UN MAGO PER IL PRAVISpag 10

All,interno

IL SUPPLEMENTO TREMILA MOTORI DI OTTOBRE

IL SUPPLEMENTO TREMILA MOTORI DI OTTOBRE

pag 36

PASCOLO, BOOM

TRENTINO

BASKET

UDINESE

AL FRIULI CON L'ACQUA SANTApag 24

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17|1507 | 1 0 | 2 0 1 5SOMMARIO

CALC

IO

24-25 UDINESE

6-7 LEGAPRO

8 ECCELLENZA

10-12 PROMOZIONE

13 PRIMACATEGORIA

14-16 SECONDACATEGORIA

17 TERZACATEGORIA

18-19 GIOVANILI

20-21 CARNICO

22 CALCIOA5

23 FEMMINILE

36-37 BASKET

38-39 VOLLEY

40-43 ALTRISPORT

10

RUBRICHE28-29 SIDICEVA...

31-34 LEBELLEDITREMILASPORT

30 NONSOLOSPORT

44-45 MONDOLIBERTAS

46-49 GLIITINERARIDITREMILASPORT

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Le Belle di Tremila Sport:Marta Triscari

DAVIDE PASCOLODalvivaiodellaSnaideroallaserieAaTrentoealgirodellaNazionale..

TremilaSport+ | 16 09 2015 | 03

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DIRETTORE RESPONSABILE Edi FabrisVICEDIRETTORE Massimo MuzzinEDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI srl Viale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 893 [email protected]

Registrazione Tribunale Udine n. 38/07 del 19.11.2007Responsabile trattamento dati (D.LGS. 30-6-2003 N. 196) Edi Fabris

Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 16 settembre 2015.

REDAZIONEViale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 [email protected] www.mondoudinese.com

Mondo UdineseQUOTIDIANO D’OPINIONE BIANCONERA

LA RADIO UFFICIALE DELL’UDINESE CALCIO

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LE PIÙ VIVECONGRATULAZIONI

DELLA REDAZIONE DI TREMILASPORTALLA NOSTRA COLLEGA

SILVIA SATTOLOPER LA NASCITA DELLA PICCOLA

GIOVANNA

DELLA REDAZIONE DI TREMILASPORTCONGRATULAZIONI

DELLA REDAZIONE DI TREMILASPORT

Il DirettoreEdi Fabris

Silvia Stibilj sul tetto del mondo: così abbiamo voluto titolare la prima del nuovo numero del magazine, un omaggio anche fotografico all'atleta triestina che nel recente mondiale di Cali, in Colombia, è stata capace di salire sul primo podio dell'individuale solo dance

e sul secondo di coppia con il partner Andrea Bassi. Un traguardo che lei stessa, nella nostra intervista particolare, sottolinea come sia giunto a completamento di una preparazione intensissima e in una situazione ambientale non facile. Nulla giunge per caso, in sostanza, così come non è casuale l'approdo di un altro giovane regionale, il cestista Davide Pascolo, di Coseano, alla serie A nelle file di Trento e alla nazionale. Un'ulteriore testimonianza, quella dell'ex snaiderino, che con l'impegno e la modestia ogni obiettivo è raggiungibile. Note meno liete, invece, nel calcio quelle sull'Udinese, con le cifre ad evidenziare uno stato di crisi soprattutto casalingo, con tre sconfitte e solo un pari finora ottenuti nel salotto dello stadio Friuli. Ma non è tutta colpa dell'allenatore Colantuono, che deve fare con ciò che gli ha passato il convento al termine di una campagna acquisti mai così risicata e di scarsa qualità, sottolinea Ido Cibischino. Personaggio alla ribalta del mondo dilettantistico Sandro Andreolla, che dopo lunghi anni nelle file del Pordenone, continua a mantenere la confidenza con il gol anche nelle file del Pravisdomini, con una voglia di esserci tipica dello sportivo animato da un'incrollabile passione. E' tempo di avvio dei vari campionati e lo zoom abbiamo voluto indirizzarlo stavolta sulla Rugby Udine 1928, giunta allla sua undicesima partecipazione alla serie A. Traguardo particolarmente encomiabile, quello dei "tuttineri", soprattutto perchè raggiunto con indubbia capacità organizzativa ma alle prese con le immancabili difficoltà economiche tipiche ormai di molte discipline, calcio femminile non escluso. In sostanza la consueta carrellata di personaggi e di storie che la nostra regione sa proporre con continuità e che Tremilasport fa proprie con entusiasmo.

Storieepersonaggidellenostrecontrade

TremilaSport+ | 07 10 2015 | 05

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CALCIOLEGAPRO

UNO PER TUTTI,TUTTI PER UNO

LA CARICA DEL CAPITANO

Si gioca per volare sempre più in alto. Questi 9 punti utili

per il futuro

“MIRKO STEFANI

Sinora 450 minuti su 450 in campo, una presen-za costante, continua, imprescindibile. Mirko Stefani, veterano di

razza, col suo arrivo in nero-verde tanto ha portato ad una squadra che è stata capace di calarsi alla perfezione nella nuova avventura in Lega Pro. Le prime battute hanno regalato risultati forse inaspettati costruiti però su sudore e coesione, elementi che legittimano il terzo posto in classifica e lo zero alla voce “sconfitte”. - Con la Pro Patria un 4-1 in trasferta che vi ha proiettato ai piani alti…«La difficoltà era quella di avere l'atteggiamento giusto per cui, una volta scesi in campo con la mentalità corretta, è arrivato da sé un risultato che al di là dei demeriti della Pro Patria, è frutto di un lavoro preciso e perfetto durante la settimana. Abbiamo affrontato la gara con intensi-tà e umiltà, senza pensare a chi fosse l’avversario che ci si pone-va davanti: senza farci ingannare dal fatto che sulla carta avrebbe dovuto essere una passeggiata abbiamo ottenuto i 3 punti».- Pordenone al terzo posto... «Si gioca per volare il più in alto possibile. Cerchiamo sempre di

anche il fatto che non ci siano pri-me donne, che ci sentiamo tutti importanti: nel momento del gol, apice della gioia, è bello vedere che tutti esultano allo stesso modo. Spero di rivedere tutto questo anche più avanti, quando chi gioca meno potrà essere più scontento. Gli obiettivi dei singoli devono andare di pari passo con il bene della squadra».- Sei a Pordenone da poco, ma sei già capitano: come vivi que-sta fascia?«L'unico vantaggio che ho è l'esperienza, sono in questa ca-tegoria da tanto tempo e ne ho viste davvero tante. Per il mio modo di essere è chiaro che fa piacere essere capitano ma non sono un dittatore, mi piace coin-volgere tutti in modo tale che ogni

ottenere il massimo: avere rac-colto questi 9 punti servirà più avanti per non dimenticarci come li abbiamo conquistati: sappiamo quanto lavoro ci sia dietro, quan-to entusiasmo, quanta umiltà. Lo scopo è rifletterci e ripeterci. Ab-biamo qualità e strada facendo

dovremo essere in grado di man-tenere questa costanza».- Chi vi guarda non può non notare che ad ogni gol corri-sponde un abbraccio che coin-volge almeno 20 persone: cosa c'è dietro? «Sono alchimie che si creano pia-no piano. Il gruppo è stupendo. Noi abbiamo avuto la fortuna di cominciare il ritiro con un'espe-rienza dell'anno precedente dove sono stati fatti tanti errori. Sa-pevamo che l'intento c'era e che il gruppo doveva essere la base. Il merito va dato a chi ha costruito la squadra, al mister e anche a noi stessi: sarà importante nel prosieguo vedere come si com-porterà chi starà fuori. Chi ha meno minutaggio al momento fa allenare bene chi gioca, e conta

LA RICETTAIl ritrovato spirito di gruppo alla base dell'ottimo avvio dei Ramarri in campionato.

LEGA PRO ore 15.006^ GiornataPRO PIACENZA - ALESSANDRIA REGGIANA - RENATECUNEO - MANTOVAGIANA E. - BASSANO V.ALBINOLEFFE - PAVIACITTADELLA - PADOVALUMEZZANE - PRO PATRIASUDTIROL - F. SALÒPORDENONE - CREMONESE

06 | 07 10 2015 | TremilaSport+

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LEGAPROCALCIO

MIRKO STEFANIIl capitano del Pordenone in azione nelle foto di Antonio Ros - Pordenone Calcio..

singolo elemento possa avere le stesse responsabilità, anche i più giovani. Far sentire importanti tutti allo stesso modo è un obiet-tivo. E comunque essere capitano è anche sinonimo di anzianità… (ride, ndr)»- Non è una scelta che ti ha stupito dunque?«Mi era capitato di farlo a Reg-gio Emilia, l'ho fatto in parecchie squadre, ma non è tanto la fa-scia in sé, quanto quello che cerchiamo di fare noi veterani dentro lo spogliatoio. Normale che il gruppo si identifichi in quei 4-5 giocatori capaci di traina-re, penso a Pedrazzoli, Tomei, De Agostini, ecc.. Alla base di tutto c’è questo: noi “vecchi” dobbiamo essere un esempio concreto per i giovani che ci danno una spinta pazzesca».- Sabato con la Cremonese una partita da ex.«Non sarà una partita specia-le, non c'è più nessuno della mia esperienza lì, la vedo una partita come le altre. Se c'è un match che sentirò particolarmente è quello contro la Reggiana, squadra dove ho militato a lungo e dove pro-babilmente ho trascorso gli anni calcistici che ricordo con maggior gioia». - Anche perché in una stagione a Reggio hai fatto la bellezza di 9 gol…«Sono annate dove tutto gira bene. Tirare i calci da fermo mi è stato d’aiuto, ma fu una gran-de stagione in generale: io penso sempre che per chi gioca dietro il gol deve essere l’ultima cosa, la priorità è difendere. Poi certo, se si ha la fortuna di trovare i gol è un valore aggiunto fantastico. Sono molto legato a Reggio Emilia, per me sarà speciale giocare lì: mi è già capitato di rigiocarci e l’acco-glienza era stata davvero bella».- Nel tuo passato anche il Fro-sinone: che effetto fa vederla in Serie A? «Una lezione di vita: nel calcio bi-sogna crederci sempre. Sono pa-radigma di umiltà da tenere conti-nuamente. La realtà è che si deve sempre giocare per migliorarsi e puntare in alto. A Frosinone l’han-no capito e sono diventati esempio lampante del fatto che nulla è im-

possibile. Dalla Lega Pro alla Serie A: la dimostrazione migliore che si può riuscire in tutto. Di quella rosa sono rimasti in molti (Gori, Pagani-ni, ecc…). Un perfetto stimolo per capire che se un sogno sembra lontano basta crederci e che, nel bene e nel male, bisogna sempre dimostrare di saperci fare: perché a scendere poi si fa presto».- Hai anche avuto la fortuna di conoscere Eugenio Corini…«Quell'anno è subentrato in pan-china e ho appreso tanto da un’ottima persona oltre che da un grande allenatore. Prepara-tissimo, lui e il suo staff sono di livello superiore alla media: il fatto che dopo abbia allenato il Chievo in Serie A non è una casualità».- Come ti aspetti la sfida con la Cremonese?«Dovremo prestare molta at-

tenzione: sono una squadra di categoria, attenta al dettaglio, con un ottimo allenatore. Sarà difficile, ma non dobbiamo sna-turarci: abbiamo principi saldi da conservare, un’impostazione del gioco da dietro, tanta corsa e molto entusiasmo che, insieme alla generosità dei singoli, sono i nostri ingredienti essenziali. Non devono mai mancare e dovremo confermare quanto fatto finora».- Chiudiamo con l’episodio che ricordi con più piacere. «Ce ne sono parecchi ma il più importante è stato uno dei primi giorni di ritiro quando il Presidente ci ha fatto un discorso profondo. Parlando dell’esperienza negati-va dell’anno scorso e pensando al sacrificio fatto dalla società per tenere la categoria, tutti hanno capito cosa significava essere qui. La fortuna di essere stati scelti per questo bel progetto da una società ambiziosa che ha supera-to molte difficoltà impegnandosi sia a livello economico sia a livello umano. Ci ha dato una iniezione di fiducia per capire che dobbiamo dimostrare di essere all’altezza. Ci ha fatto intendere che siamo le persone giuste dandoci un senso di responsabilità che spero ci ca-ratterizzi tutto l’anno.». Luca Feole

LA S

CHED

A

MIRKO STEFANINato il 25 gennaio 1984 a Borgo Valsugana, da quest'estate è difensore e capitano del Pordenone targato Tedino. Scuola Milan, in carriera ha vestito le maglie di Prato, Parma, Bellaria, Reggiana, Cremonese, Frosinone, Real Vicenza, Arezzo e Messina. Ha fatto parte delle Nazionali U16, U18, U19 e U20. Nelle cinque stagioni alla Reggiana ha messo a segno ben 21 reti.

Il presidente Lovisa ci ha dato un'iniezione di fiducia:

dimostriamo di essere all'altezza

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CALCIOECCELLENZACALCIOECCELLENZA

è ANCORA PRESTO PER IL VERO CHIONS

L'OUTSIDER

La sconfitta nel derby contro il Cordenons non ha scalfito minimamente la fiducia in casa Chions. La formazione di Sante Bernardo continua nel suo progetto di rinnovamento, conscia di avere tutti i

mezzi necessari per centrare l’obiettivo minimo chiamato salvezza. «Col Cordenons, per dirla tutta, è stata una partita piuttosto anomala, non la prenderei tanto ad esempio – commenta il diret-tore sportivo dei giallocrociati Gianpaolo Sut -. La gara è stata decisa da due episodi: un rigore sacrosanto non concessoci e sul ribaltamento di fronte l’occasione che poi ha portato a segno il Cordenons. Non sono qui a cercare alibi, né scu-se, ma magari se ci fosse stato assegnato quel rigore si sarebbe poi vista una partita diversa».Un campionato che, anche a detta del ds del Chions si preannuncia spettacolare e decisamente incerto: «Prepariamoci ad una stagione ricca di sorprese: ogni domenica tutti possono vincere e perdere con chiunque. Non esistono squadre materasso e nemmeno delle vere corazzate».E sulla sua squadra Sut non ha dubbi: «Siamo attrezzati per fare bene. La squadra è comple-ta in ogni ruolo. Quello che mi convince di più è che rispetto alla passata stagione abbiamo un gruppo davvero molto unito. Tutti, dai giovani a

quelli più esperti, hanno tanta voglia di mettersi al servizio della squadra. Si lavora tanto e bene. Ovvio che cambiando 15 giocatori su una rosa di 20 effettivi non si può pretendere di avere subito i risultati. Stiamo lavorando in prospet-tiva, serve tempo per il rodaggio, ma c’è davvero tanta fiducia. Oltretutto non dimentichiamoci che finora non abbiamo mai potuto schierare la formazione titolare. Una cosa su cui dobbiamo migliorare è, ad esempio, il fatto di subire meno espulsioni. Le tre subite nelle prime quattro gare di campionato sono in effetti troppe».Infine un commento sul tecnico Bernardo: «Lo vedo molto sereno, concentrato e attento – con-clude Sut -. Ha affinato alcuni aspetti tecnici e tattici, e lo vedo maturato come allenatore. Lo testimoniano anche gli apprezzamenti fatti sul suo lavoro da gente come Visentin e Paolucci, abituati a calcare palcoscenici anche più impegnativi». E ora sotto con la sfida all’Ism Gradisca: gli ison-tini sono reduci dalla sconfitta interna contro la Manzanese; un ko pesante perché ottenuto in casa contro una diretta concorrente alla sal-vezza. Due i punti finora conquistati da Ietri e compagni, entrambi in trasferta, dove la difesa ha decisamente retto meglio.

(m.m.)

UN CHIONS ampiamente rinnovato cerca la sua dimensione in Eccellenza.

CJARLINS, OCCHIO AL LUMIGNACCOBancodiprovadecisamenteimportanteperilLumignacco,capolistaasorpresaassiemeallaGemoneseeattesodallasfidacontroilCjarlinsMuzanedipatronZanutta,cheintantosidichiaraprontoatornaresulmercatoperfarfronteall’av-viostentatodellasuasquadra.Suglialtricampi,l’altracapo-lista,laGemonese,ospitaunaSanviteseche,dopolavitto-riadimisuraall’esordioconilKras,èincappataintrescon-fitteconsecutivechel’hannorelegataalpenultimoposto.InteressanteilmatchdiFlaiba-notraigiallonerilocali,apparsipernullaintimiditidallanuovacategoria,eilKras:l’undicidiMaxRossinelleprimeduegareinternehafattobottinopieno,mentreicarsolinihannopersoconlaSanviteseepareggiatoaLumignacco.Infine,occhioalderbytraManzaneseeVir-tusCorno,entrambevincentiloscorsofinesettimana:gliorangevannoacacciadelprimosuccessointernosta-gionale,ivirtussini,invece,intrasfertasonoancoraasecco.

ECCELLENZA - 11/10/20155^ GiornataCHIONS - ISM GRADISCACJARLINSMUZANE - LUMIGNACCOCORDENONS - TOLMEZZOFLAIBANO - KRAS REPENGEMONESE - SANVITESEMANZANESE - VIRTUS CORNOTRICESIMO - RIVIGNANOVESNA - TORVISCOSA

08 | 07 10 2015 | TremilaSport+

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CALCIOPROMOZIONE

ANDREOLLA,

UN MAGO PERIL PRAVIS

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PRIMA CATEGORIACALCIOPROMOZIONECALCIO

PROSSIMO TURNOE finalmente il Pravisdomini si

sbloccò: dopo tre ko consecu-tivi che avevano messo di più qualche punto interrogativo sulla testa di una delle prin-

cipali candidate al salto di categoria, gli orange sono riusciti a sbancare il terreno di gioco del FiumeBannia e a portarsi a casa la prima vittoria sta-gionale. Ad aprire le marcature, uno dei giocatori che più hanno deliziato il palato delle platee venete e friulane negli ultimi lustri, quel Sandro Andreolla che, dopo anni di Serie D ed Eccellen-za, ha deciso di abbracciare la causa dell’ambizioso Pravis targato Gianluca Rorato.- Andreolla, finalmente è arrivata la prima vittoria in campionato…«Sì, ed è stata una partita combattuta, nella quale noi abbiamo preso le redini del gioco mentre loro ci aspettavano in undici dietro la linea della palla. Il Fiume si è dimostrata squadra ostica e con buone individualità ma noi abbiamo cercato, voluto e difeso la nostra vit-toria nonostante gli ultimi loro cinque minuti di autentico assedio».- Vista l’importante campagna ac-quisti, siete partiti coi fari puntati addosso: pensa che questo possa aver inciso su un inizio un po’ balbettante?«Il fatto di essere favoriti è molto sog-gettivo. Una squadra che cambia 17 uomini e che porta in un campionato nuovo tanti ragazzi dal Veneto deve avere il tempo di conoscersi e di amal-gamarsi bene. Far gruppo non è imme-diato e noi stiamo lavorando in quel senso. Nelle prime tre gare abbiamo sicuramente reso meno del previsto».- Cosa l’ha convinta del progetto Pravisdomini?

«Non conoscevo la realtà di Pravisdo-mini e la sto scoprendo man mano. Sono stato convinto in primis dall’al-lenatore Gianluca Rorato, con cui c’è sempre stata stima reciproca. Decisivi sono poi stati i colloqui con presidente e vice».- Dove nasce il Sandro Andreolla cal-ciatore?«Ho iniziato a giocare a Follina per poi passare al Conegliano e successiva-mente alla Reggiana, dove sono stato per quattro anni raggiungendo anche qualche presenza in serie B. A Reggio Emilia ho sicuramente vissuto l’espe-rienza più formativa a livello giovanile perchè potevo allenarmi spesso con la prima squadra e ho avuto l’onore di es-sere allenato da due grandi come Carlo Ancelotti e Mircea Lucescu. A 20 anni mi ritrovai in Serie B, ma onestamente quella era una categoria troppo alta per me, o comunque non ero anco-ra pronto ad affrontarla. Quindi sono passato a giocare in Serie D vestendo successivamente le maglie di Coneglia-no, Pievigina, Cordignano, Sandonà, San Polo, Tamai, Union Quinto, Pordenone, Ism Gradisca, Liventina e Union Ripa».- Qual è il ricordo più bello da cal ciatore?«Fortunatamente ce ne sono parecchi: sicu-

A Reggio fui allenato da Carlo Ancelotti e Mircea Lucescu

Quinta giornata di campionato che sulla carta arride alle prime della classe, con il Lignano che si appre-sta ad affrontare un FiumeBannia ancora non al top della condizione e capace fin qui di ottenere solo 4 punti nel primo mese di gioco. Per l’altra capolista, il Casarsa, impe-gno in trasferta sul campo di un Bannia che ha fin qui evidenziato diversi limiti cui mister Giordano dovrà cercare di porre rimedio. Ben più insidiosa la sfida che attende il PrataFalchi che dovrà vedersela con una Spal Cordovado che mister Benetti ha reso arcigna e rognosa. Spallini ancora imbat-tuti in trasferta e a segno ben sei volte. Union Pasiano che attende l’arrivo del malconcio Flumignano per una gara che solo gli amanti del rischio più estremo indicano con un risultato diverso dalla vit-toria dei padroni di casa. Ospiti a segno solo due volte finora, a fronte delle ben 18 reti subite: in teoria, dunque, l’avversario ideale per gli uomini di Francomartin per centrare la prima vittoria stagio-nale al “Pase”.Il Sesto Bagnarola in casa spera di poter creare più di qualche gratta-capo all’ambizioso Torre, mentre l’Aurora Buonacquisto cercherà di sfruttare il momento opaco di una Pro Fagagna ancora a secco tra le mura amiche. Completa il turno la sfida da tripla tra la Fulgor e il Porcia.

GIRONE A - 5^ Giornata11/10/2015 BANNIA - CASARSAFULGOR - PORCIALIGNANO - FIUMEBANNIAPRATAFALCHI - SPAL CORDOVADOPRAVISDOMINI - BRIANPRO FAGAGNA - AURORA REMANZACCOSESTO BAGNAROLA - TORREUNION PASIANO - FLUMIGNANO

TremilaSport+ | 07 10 2015 | 11

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LA S

CHED

A

SANDRO ANDREOLLANato l'11 gennaio 1979 a Conegliano Veneto, Sandro Andreolla in carriera ha vestito le maglie di Reggiana, Conegliano, Pievigina, Cordignano, San Polo, Union Quinto, Tamai, Pordenone, Ism Gradisca, Liventina, Union Ripa. Da quest'estate è attaccante del Pravisdomini. Con la Reggiana ha esordito giovanissimo in Serie B, e in carriera ha all'attivo oltre 200 gol. Nel suo palmares, 4 campionati e 3 coppe.

ramente le tre coppe e i quat-tro campionati vinti, il 200° gol segnato circa un anno e mezzo fa, e quell’assist di tacco di due anni fa a Trieste e che ha fatto il giro delle televisioni. Beh, se mi guardo alle spalle, in effetti qualcosa di buono l’ho combi-nato».- E il più brutto?«Sinceramente non ho ricordi brutti perché ritengo che da qualsiasi esperienza, anche da quelle poco gratificanti, bisogna saper trarre delle conclusioni equilibrate. Sono stato fortuna-to, non ho subito grossi infor-tuni, e questo mi ha facilitato, quindi sono felice di tutte le mie esperienze avute, anche di quelle meno felici».- Come si immagina Andreolla una volta appesi gli scarpini al chiodo?«Mi vedo su una panchina, da allenatore. Mi piace l’idea di po-ter trasmettere la passione e le competenze che ho accumula-to in questi 17 anni di carriera. Spero di trovare una società seria, con un progetto che

mi dia la possibilità di iniziare in una categoria tra quelle in cui ho giocato e che conosco meglio».- Qual è il suo sogno nel cas-setto?«Visto che da giocatore non ci sono mai riuscito, avendo vinto tre Eccellenze e una Promo-zione, sogno di poter vincere il campionato di serie D da al-lenatore».- Tornando al presente, il prossimo scoglio per il Pra-visdomini sarà il Brian: che partita si aspetta?«Il Brian è uno squadrone con un allenatore preparato come Muzzin. Loro si cono-scono meglio di noi e partono ovviamente favoriti. Dal canto nostro cercheremo di render-gli la vita difficile, mettendo in campo tutta la nostra voglia di far bene. Secondo me la chia-ve potrebbe essere la partita di coppa: chi ne uscirà meno stanco e riuscirà a recuperare meglio domenica avrà maggiori probabilità di prevalere».

Massimo Muzzin

PROSSIMO TURNO

Nel girone B, il sorprendente Costalunga ha l’occasione di allungare in vetta, ospitando la matricola Primorec, ancora a secco di vittorie. Occhio alla situazione in quel di Sevegliano: l’undici di Orlando è ultimo in classifica a zero punti ed è atteso dalla difficile trasferta sul campo del S.Giovanni. La dirigenza del Sevegliano anche in settimana ha ribadito la fiducia nel tecnico, ma è chiaro che un nuovo ko potrebbe complicare le cose all’ex Juve. San Luigi atteso nel fortino di San Pietro da una Valnatisone che proprio in casa si è fin qui dimostrata implacabile, mentre la Juventina, nel tentativo di risalire la china, studia il modo di organizzare un blitz sul campo di una Pro Cervignano, fin qui ottima in trasferta, ma non altrettanto brillante tra le mura amiche.Dall'alto dei suoi 9 punti, il Gonars attende con serenità l'arrivo di uno Zaule a cui il campionato fin qui non ha regalato grandi soddisfazioni. Sfida da tripla tra Sistiana e Ronchi con rivieraschi e bisiachi che finora hanno dato il meglio di sè rispettivamente in casa e in trasferta. Trieste Calcio a caccia di conferme sul proprio campo contro la Sangiorgina.

LO SQUADRONE DI ECCELLENZA E PROMOZIONE

Daniele Peressini(Lumignacco)

Luca Martincigh(Virtus Corno)

Thomas Della Ricca(Torviscosa)

Andrea Tomada(Rivignano)

Stefano Tortolo(Gonars)

Davide Ferrara(Union Pasiano)

Marco Facca(Cordenons)

Tiziano Nicolettis(Aurora Remanzacco)

Andrea Racca(Juventina)

Christian Araboni(Lignano)

Simone Lius Della Pietà(Ism Gradisca)

VOTA

IL M

IGLI

OR

E SU

W

WW

.TR

EMIL

ASPO

RT.C

OM

Bisogna trarre conclusioni

equilibrate anche dalle esperienze

negative

CALCIOPROMOZIONE

GIRONE B - 5^ Giornata11/10/15GONARS - ZAULECOSTALUNGA - PRIMORECPRO CERVIGNANO - JUVENTINAS.GIOVANNI - SEVEGLIANOS.ANDREA SV - OL3SISTIANA - RONCHITRIESTE CALCIO - SANGIORGINAVALNATISONE - SAN LUIGI

12 | 07 10 2015 | TremilaSport+

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LUCA PAROda quest'anno perno della mediana dell'Union Rorai. In alto con la Norberto Borda all'Union Pasiano..

èpartita con un piglio decisamente spavaldo l’Union Rorai, matrico-la quest’anno in Prima categoria A ma decisa a non farsi mettere sotto da nessuno. Lo testimonia

lo score alla voce gol fatti, ben 13, che ne fanno il miglior attacco del girone dopo le prime quattro giornate; e poco importa per i 7 gol subiti, visto che i 6 punti con-quistati consentono di guardare al futuro con ottimismo: «E pensare che all’inizio non riuscivamo a concretizzare quasi per nul-la tutto ciò che creavamo – commenta il centrocampista dei rossoblù, Luca Paro -. Nelle ultime domeniche siamo riusciti a sfruttare appieno la vena realizzativa dei nostri attaccanti. La cosa positiva è che i gol non sono venuti da episodi casuali, bensì su azioni provate e riprovate in allenamento. A Valeriano abbiamo affrontato una squadra

che probabilmente ha risentito parecchio dell’assenza di Nonis, ma ciò non toglie che siamo stati bravi a giocare tenendo i ritmi alti, non lasciando ragionare gli avversari e portandoli all’errore».Un continuo peregrinare, quello di Paro, che nelle passate stagioni ha vestito tra le altre le maglie di Prata, Union Pasiano, FiumeBan-nia e Sesto Bagnarola, e che ora, giunto alla completa maturazione, è pronto a caricarsi sulle spalle il peso del centrocampo dell’un-dici rossoblù: «Scegliendo Rorai ho deciso di sposare il progetto e le ambizioni di una piccola società che un passo alla volta è arrivata a meritarsi questa categoria. Par-lando con mister Biscontin quest’estate ho trovato una persona organizzata, preparata e che sa quello che vuole. è un bel martello anche durante gli allenamenti, una figura a cui sono piuttosto abituato avendo avu-

AMBIZIOSIAMBIZIOSIPICCOLI MA... LUCA PARO,

centrocampistadell'UnionRorai,

raccontaisuoiprimimesiinrossoblù

PROSSIMO TURNO

Nel girone A, oltre alla sfida tra Camino e Union Rorai, fari puntati sull’altra capolista, il Vivai Rauscedo, che si appresta ad affrontare un Va-leriano reduce da due ko esterni nei quali non ha messo a segno alcuna rete, subendone cinque. Sul fondo della classifica il match tra Valle-noncello e Codroipo è già di quelli

che non si devono perdere: le due squadre si dividono l’ultima piazza con un solo punto fin qui raccolto, con l’undici di Berlasso ancora a secco in trasferta.Nel girone B, l’Atletico Fauglis è chiamato a confermare quanto di buono messo in mostra finora an-dando a sfidare una Buiese dalla

difesa ancora imbattuta in casa. Il big match di giornata vedrà però impegnata la Risanese in casa contro l’Union Martignacco: una gara che mette di fronte due tra le formazioni più pimpanti viste in questo avvio di stagione. Lavoro psicologico extra attende invece mister Mussoletto, a cui spetta il compito di tenere

calmi gli animi dei suoi – fin troppo bollenti nelle ultime uscite - in vista del derbissimo contro il Diana.Nel girone C, la sorpresa Zarja ospiterà un Mariano reduce da due ko senza reti fuori casa, mentre Gradese e Pro Gorizia sono attese dalle insidiose trasferte sui campi dell’Isontina e del Turriaco.

to in passato un allenatore come Graziano Morandin, un tecnico che non potrò mai smettere di ringra-ziare per tutto quello che mi ha dato in campo. Inoltre venendo a Rorai sapevo che avrei ritrovato Moras, al quale ormai da anni mi lega un’ottima amicizia».Obiettivo salvezza per questa prima stagione in Prima categoria, ma da raggiungere quanto prima per potersi eventualmente togliere poi qualche altra soddisfazione: «Già è proprio così – continua Paro -. Siamo una neopromossa, dobbiamo pensare al sodo, ma strada facen-do nessuno ci vieta di pensare a qualcosa di più ambizioso. Abbiamo davvero un ottimo attacco, e degli esterni di centrocampo che hanno grande corsa e abilità tecnica, e che quindi ti permettono di creare la superiorità numerica. Per contro, dobbiamo migliorare nella gestione delle partite. Ogni tanto per qualcu-no il pallone “scotta”. Non possiamo pensare di giocare sempre a mille all’ora, a volte serve tenere palla senza cercare di andare in porta in continuazione, a maggior ragione visto che le qualità ci sono».Alle porte un vero e proprio banco di prova per l’undici di Biscontin: in arrivo il Camino che finora ha fatto bottino pieno: «è una squadra costruita per fare un campionato di vertice, ha gente importante in rosa e non mi stupisce affatto che sia lì, ma di certo non andremo in campo per recitare il ruolo della vittima sacrificale. Contro il Camino non si possono commettere errori, altrimenti li si paga caro, ma ce la giocheremo con le nostre armi – conclude Paro -, consapevoli che, se manterremo la concentrazione e la determinazione delle ultime due partite, il risultato non sarà affatto scontato».

(m.m.)

PRIMA CATEGORIACALCIOPRIMA CATEGORIACALCIO

GIRONE A 5^ Giornata11/10/15BARBEANO - VALVASONETEOR - GRAVISCAMINO - UNION RORAICORVA - CEOLINIMANIAGOLIBERO - PALAZZOLOS.QUIRINO - VAJONTVALLENONCELLO - CODROIPOVIVAI RAUSCEDO - VALERIANO

GIRONE B 5^ Giornata11/10/15AZZURRA PREMARIACCO - ANCONABEARZI - RAGOGNABUIESE - ATLETICO FAUGLISLAVARIANMORTEAN - TORREANESEREANESE - RIVIERARISANESE - UNION MARTIGNACCORIVE D'ARCANO - DIANATARCENTINA - SANTAMARIA

GIRONE C 5^ Giornata11/10/15DOMIO - SOVODNJEFO.RE.TURRIACO - PRO GORIZIAISONTINA - GRADESEISONZO - AQUILEIAMLADOST - CORMONESEPRO ROMANS MEDEA - BREGTERZO - PORPETTOZARJA - MARIANOVALNATISONE - SAN LUIGI

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CALCIOUDINESE

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CALCIOFOTOGALLEY

MORUZZOFORUM JULII

04-10-20151-1

seconda categoria GIR. B

Foto:ILA

RIA METUS

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UDINESECALCIO

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FOTOGALLEYCALCIO

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CALCIOUDINESECALCIOSECONDACATEGORIA

La retrocessione brucia ancora. Alla Nuova Sandanielese si è deciso di voltare pagina. Via i senatori, dentro la linea verde. Già, perché il settore giovanile rappresenta il fiore all’occhiello e quindi sarebbe stato

un peccato non valorizzare il vivaio. Domenica hanno esordito anche due ragazzi del ’98, mentre gran parte della rosa era formata da classe ’94 e ’95. E i risultati stanno già arrivando. Primo posto in classifica in coabitazione con il Tagliamento. E c’è già chi parla della Nuova Sandanielese come la sorpresa di questo campionato. “E’ stata una brutta retrocessione – spiega il Presidente Ivan Nardese - Il nostro obiettivo era quello di raggiun-gere una salvezza tranquilla, e invece ci è andato tutto storto. E quando le cose vanno male, non

bisogna dare la colpa a un singolo a ma a tutti: la società, i giocatori”.Da qui la scelta di rinnovare l’or-ganico, di dare una scossa all’am-biente “Abbiamo ritenuto che il ciclo precedente fosse concluso – dice Nardese – Abbiamo ora dei ragazzi volenterosi e c’è molto entusiasmo ma….”- Quale è questo “ma” Presidente?“Ma vogliamo volare basso. Siamo solo all’inizio e i conti si faranno alla fine. Arriveranno anche i momenti difficili e dovremo essere bravi a ti-rare fuori il carattere. Ora le prime vittorie hanno dato entusiasmo”.- Il vostro obiettivo è la promo-zione?“Assolutamente no. Puntiamo a sal-varci. Siamo all’inizio di un nuovo ciclo. Qui ci sono ragazzi che fino all’altro giorno giocavano negli ju-niores e negli allievi. Non possiamo chiedere miracoli. Abbiamo sposato un nuovo progetto con il tecnico Denis Bertolini, anche lui un mister giovane, volenteroso che allenava fino allo scorso anno gli allievi re-gionali. I risultati si vedranno tra qualche anno. Non li chiediamo subito”.

Il Presidente Ivan Nardese “Colloredo e Tagliamento le squadre più attrezzate per

fare il salto di qualità. Anche il Moruzzo mi ha fatto impressione”

PUNTIAMO ALLA SALVEZZALa Nuova Sandanielese nasconde le carte, nonostante il primo posto in classifica nel girone B. “Abbiamo iniziato un ciclo basato sui giovani. Salvarsi è il nostro obiettivo”

- Anche perché ci sono molte squadre competitive…“Sì, e la classifica finora è bugiar-da. Tagliamento a parte che già lo scorso anno meritava il salto di qualità e oggi merita la posizione di classifica. Poi ha inserito un ele-mento come Matteo Spizzo di San Daniele che darà il valore aggiunto a un’intelaiatura già pronta per il salto di categoria. Ma poi c’è anche il Colloredo che può puntare in alto. Il girone sarà molto equilibrato. A me ha fatto impressione il Moruzzo, che ha elementi giovani e un mister bravo. Anche il Venzone è una bella squadra. E poi a Venzone sarà diffi-cile per chiunque fare punti”. - Voi continuate a puntare molto sul settore giovanile…“Sì, rappresenta il nostro fiore all’oc-chiello. Puntiamo molto sugli allievi regionali. Abbiamo molti ragazzi di qualità. E poi ci sono gli juniores provinciali che anche sabato hanno vinto 5 a 0. I tecnici si parlano molto tra di loro, c’è molta collaborazio-ne. Insomma non ci fermiamo mai. Dal vivaio usciranno giocatori che faranno al caso nostro in futuro”.

Davide Vicedomini

Una fase di gioco di Moruzzo - Nuova Sandanielese

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Foto:ILA

RIA METUS

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UDINESECALCIOTERZACATEGORIACALCIO

Scrivi Assosangiorgina e leggi fa-miglia Buttazzi. Ora la squadra nata nell’oratorio San Giorgio di Via Grazzano diventa addi-rittura un libro. E la penna è

quella di Giovanni Buttazzi, fratello del Presidentissimo Silvano. “Racconteremo tutte le gesta dei bianco verdi, dalla rina-scita nel 1967 ai tempi d’oro della prima categoria ai giorni nostri, alle prese tra mille difficoltà”. Tutta l’attività svolta in un volume che dovrebbe vedere la luce entro il 2017, quando ci sarà il 50 esimo anniversario. Ci saranno le testimonianze di ex giocatori, 2500 ex tesserati che hanno conosciuto da vicino la famiglia Buttazzi e il Presidente Silvano che oggi ha 77 anni (ha svolto tutta la carriera nei bianco verdi, da giocatore ad alle-natore, fino a direttore sportivo prima di diventare patron) e nonostante l’età è ancora alla guida della società. Gio-vanni è più giovane, ha 64 anni. Ma le “primavere” cominciano a farsi sentire, a essere tante “nonostante la passione sia rimasta tale e quale”. “Il rischio – dice Giovanni – è che la società chiuda se non ci sarà un ricam-bio generazionale. Ormai il volontariato è sparito. Anche gli enti difficilmen-te ti danno una mano. Io e mio fratello ci stiamo mettendo anima e cor-po ma non so per quanto potremo ancora tirare la carretta”. E sarebbe un vero peccato che il calcio perdesse un altro pezzo

della sua storia. Una storia di quartiere affrontata tra mille traversie “è la bu-rocrazia – dice Giovanni – che sta ucci-dendo il calcio. Mille incartamenti, mille peripezie. Ora c’è anche il corso per il defibrillatore. Di sicuro una cosa utile. Ma ogni società dovrà averlo. Non serve che lo strumento sia in dotazione in una palestra, in un campo al servizio di chi lo usa. E intanto gli sforzi aumentano, e con essi anche i costi. Il calcio è cambiato negli ultimi 50 anni. Tanto e male”.Nel frattempo l’Assosangiorgina ha ini-ziato questa stagione con il piede giu-sto. Terzo posto in classifica, quattro punti dopo le prime due giornate, un inizio col botto con la vittoria sulla neo retrocessa Majanese. Un inizio che sul campo di Sant’Osvaldo non si vedeva da anni. “Domenica – dice Giovanni Buttazzi – potevamo vincere a tal punto che il portiere avversario è stato il migliore in campo. Il nostro obiettivo sono i 40 punti. Saremmo già contenti così”

Davide Vicedomini

L’ASSOSANGIORGINADIVENTA UN LIBRO

LE ULTIMEDAI CAMPI

FOCUS

La società retta dal 1967 dalla famiglia Buttazzi finirà nelle pagine

di un volume raccontato dalla penna di Giovanni, fratello del

Presidente Silvano

LA SERENISSIMA TENTA LA FUGAIl Girone A sembra aver già trovato le sue regine. Azzanese e Villanova sono appaiate in testa e in virtù delle ultime vittorie hanno già staccato le concorrenti. Il San Leonardo cade dal podio dopo lo scoppiettante 3 a 3 in casa del Montereale mostrando pecche soprattutto in fase difensiva (11 le reti già subite in quattro incontri, penultima retroguardia del campionato). In fondo alla classifica lo Spilimbergo resta ancora fermo al palo. Nel girone B campionato spezzato in due tronconi. Tagliamento, Nuova Sandanielese e la strana accoppiata Forum Julii e Grigioneri in fuga. Più staccate tutte le altre con il Colloredo che

perde un’ottima chance, pareggiando contro i Rangers, per avvicinarsi al quartetto di testa. Terza sconfitta di fila per il Moruzzo dopo il bruciante avvio. Ancora senza vittorie le neopromosse Rizzi, Cassacco e Ciconicco. Nel raggruppamento C la Serenissima pare non conoscere avversari e infila la quarta vittoria in altrettante gare. Perde contatto la Maranese che viene fermata dal Sedegliano. Schiacciante vittoria del Tre Stelle sul Lestizza. Attenzione al Flambro che risale la china, dopo un avvio difficile. Nel girone D Moraro unica squadra ancora a punteggio pieno. I goriziani fanno il vuoto anche grazie al brutto tonfo del Ruda in casa dell’Audax. Montebello e Primorje non vanno oltre il pareggio. In terza categoria appare schiacciante il dominio del Latisana capace in due gare di inquadrare la porta ben dieci volte. Tiene bene il passo il Nimische batte la neo retrocessa Arteniese. Negli altri gironi bene il Maniaco e il Poggio. Ancora sette squadre ferme ai blocchi di partenza.

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CALCIOGIOVANILEREGIONALE

La Sanvitese resta l’unica squadra a punteggio pieno nella categoria Juniores. Resta in scia nel girone A il solo Flaibano, vittorioso sul Pravi-sdomini. Buono anche il ruolino di marcia del Lignano, mentre il Trice-simo spreca un’ottima occasione per restare agganciato al duo di testa. Più distaccate tutte le altre formazioni. Nel girone B sorprende ancora l’Ol3 che batte il fanalino di coda Marti-gnacco e si mantiene ai vertici della classifica assieme alle temibili San Luigi e Trieste Calcio, quest’ultima vittoriosa sull’ex capolista Virtus Corno con un perentorio 5 a 0.

Nella categoria allievi da segnalare il dominio della Sacilese nel girone capace già di segnare per 18 volte in quattro incontri. Bene anche la Nuova Sandanielese, che mantiene tre punti di vantaggio sul Donatello. Equilibrato il girone D con un trio in testa for-mato da San Luigi, Cometazzurra e Manzanese. L’unica squadra finora capace di vincere in tutte le gare è l’Ism Gradisca. Tra i giovanissimi nel girone A il discorso si è già ristretto a Fontanafredda, Donatello e Casarsa. Nel girone B è derby tra Sanvitese e Sacilese. In quello D Ancona e Cjar-lins Muzane si daranno battaglia fino alla fine. Nel raggruppamento B infine, Tricesimo e Ol3 costrette a inseguire la lepre Fiume Bannia.

Juniores,l’Ol3fa sognare

Centoquaranta ragazzi che milita-no nelle diverse squadre: junio-res regionali, allievi provinciali, giovanissimi, esordienti a nove, pulcini e piccoli amici. Tutti, tran-

ne qualche raro caso, abitano sul litorale. Eccolo il vivaio made in Lignano. Regna

l’autarchia nella prin-cipale località balneare della provincia udinese, vuoi per il persistere di numerosi campanilismi presenti nella bassa friu-lana, vuoi per il fallimento di società vicine con cui era in atto una collabo-razione (vedi Portosum-maga). Qui non contano le vittorie “ma abbiamo una finalità sociale – spiega Luciano Minin, responsabile del settore giovanile”. Intanto però i risultati non mancano. Gli juniores regionali stan-no stupendo un po’ tutti. Dietro le due corazzate Sanvitese e Flaibano (de-tentrice dello scudetto) c’è il Lignano “Abbiamo

una squadra già rodata – dice il dirigente – con molti ragazzi che hanno già militato nella categoria e qualche rinforzo dalla prima squadra. Puntiamo al terzo o quarto posto. Ma l’importante è far crescere i nostri giovani, che poi andranno a forma-re le fila un domani della prima squadra”. Poi ci sono gli allievi provinciali che sono partiti con il piede giusto; i giovanissimi “E’ il loro primo anno e stanno pagando dazio soprattutto a livello fisico”; e via via tutte le altre categorie con due squadre di pulcini, A e B. “Fare calcio a Lignano – commenta Minin – non è facile. Soprattutto quando si parla di prima squadra è difficile dare rimborsi visti i tanti chilometri che ci sepa-rano dal resto della provincia. Per questo da alcuni anni abbiamo intrapreso la poli-tica dei giovani. I ragazzi li “coltiviamo” sul territorio. Per questo bisogna ringraziare i genitori che fanno mille sforzi per portare i ragazzi”. Non mancano poi altre difficoltà “Come in tutte le società, i dirigenti stanno sparendo. Sulla carta sono una ventina ma chi segue tutte le squadre sono solo in tre. E’ una vita stressante che inizia la mattina e non finisce mai prima delle 20. E non tutti riescono a farla coincidere con gli orari di lavoro”.

Davide Vicedomini

VIVAIO MADEIN… LIGNANOIl 90% dei ragazzi abita nella località balneare

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GIOVANILEPROVINCIALECALCIO

Allievi Negli allievi girone A comanda un trio formato da Chiavris, Gemonese e Reanese. Ancora una pioggia di gol in questa seconda giornata con 30 reti in cinque incontri. Si sbloccano Pro Fagagna e Aurora. Nel girone B è lotta a due tra Forum Julii e Rizzi, mentre il Lignano perde terreno pareggiando contro il Pagnacco che fa suo il primo punto in questo campionato. Prima vittoria per il Gonars tra le mura amiche contro il Basiliano.

GIOVANISSIMI Continua la marcia a suon di gol dei Rangers che in due partite ha già messo a segno 25 reti. Agganciate alla ruota anche Majanese e Deportivo Junior. Prime vittorie per Pro Fagagna e Aurora. Nel girone B prima mini fuga dell’Aurora, unica squadra ad aver raccolto sei punti nelle prime due gare di campionato. Frenano invece il Trivignano fermato dalla Virtus Corno. Balzo in avanti del San Gottardo che si piazza alle spalle della capolista. Nel girone C un trio guida la corsa allo scudetto. Sono Sangiorgina, Torviscosa e Comunale Gonars. Solo il Rivolto, corsaro a Rivignano tiene botta. Ancora a quota 0 Esperia 97, Basiliano e Rivignano

provincialiinpillole

IL DEPORTIVO RADDOPPIA

In un anno il vivaio è raddoppiato passando da 67 tesserati a 110. Nel Comune di Tavagnacco soffia un’aria nuova: è quella del Deportivo Junior. Due squadre di piccoli amici, una

di pulcini, due di esordienti, una di giova-nissimi provinciali e una di sperimentali. E’ l’effetto del fuggi fuggi dal Tavagnacco maschile che ha scelto di investire tutto sul calcio in rosa – peraltro con ottimi risultati visto che più volte è stato sfio-rato lo scudetto e nel palmares c’è anche la Coppa Italia. I dirigenti del Deportivo hanno capito al volo l’occasione e si sono messi subito a lavorare per costruire un

progetto che potrebbe rical-care le orme vincenti del pas-sato. Il bacino in un comune di oltre 10 mila abitanti è molto ampio e gli spazi per lavorare ci sono. In un anno si è sparsa la voce e oggi il vivaio comincia a riempirsi di giovani talenti,

soprattutto del comune. “Il lavoro paga – commenta il segretario Franco Franceschetti, una vita trascorsa a costruire le fortune del Tavagnacco – e facciamo le cose seriamente. I genitori si sono accorti. Noi non puntiamo al risultato e alla classifica ma a far crescere le nuove leve”. Tra i dirigenti c’è anche Gianluca Baggio, uno che mastica di calcio da anni, con esperienza anch’egli nel Tavagnacco e poi nella Stella Est, prima che naufragasse anche lì il progetto. Responsabile delle giovanili è invece Andrea Lento “La nostra finalità – dice – è di tipo sociale. Qua si impara non solo a giocare a calcio ma anche l’educazione. Il tutto è condito da un sano divertimento che deve essere alla

base della crescita del ragazzo”. Non male insomma per una società che fino al primo luglio del 2014, quando sono state aperte le porte al settore giovanili, trattava solo di amatori. E già si pensa al prossimo anno quando si pensa di allestire una squadra di allievi “Di certo non vogliamo copiare il modello di Ancona e Donatello. Là c’è un altro tipo di politica che non fa parte della

nostra filosofia – aggiunge Franceschet-ti – Qui accettiamo tutti. Non c’è alcuna selezione. L’importante è stare in gruppo. Poi se da qui uscirà qualche campione sarà tutti di guadagnato”.

Da.Vi

I dirigenti “Colmiamo il vuoto lasciato dal Tavagnacco”

110i tesserati

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PRIMA CATEGORIA

CEDARCHIS DA RIFARE

Il capitano Fabio Rella analizza la stagione decisamente negativa dei giallorossi

Il Cavazzo ha letteralmente dominato il girone unico della Prima Categoria carnica. Un percorso a dir poco perfetto che ha sbaragliato le avver-

sarie. Dietro, a -14 e -15, le prime quattro “inseguitrici”, se così si pos-sono definire. E, in mezzo al mucchio, anche il Cedarchis, una delle più de-luse della stagione che si chiuderà fra 90 minuti. Capitan Fabio Rella ci racconta l’annata giallorossa.- Il 2-2 col Cavazzo dell’ultimo tur-no vi fa mangiare le mani?«Di rimpianti in realtà non ne abbia-mo molti, purtroppo è stata una di quelle annate nate storte. La partita della scorsa settimana è stata equi-librata, bella da vedere: peccato per l’uscita anticipata di due dei nostri per infortunio, ma quest’anno ci ab-biamo fatto il callo. E poi, diciamolo, sotto porta siamo poco cinici».- Non troppo rammarico per il campionato sfuggito dunque?«Si poteva sicuramente fare meglio, penso che ci manchino almeno 8/9 punti che ci spetterebbero per il gio-co espresso. Ritengo comunque che il campionato sia andato ai più forti, ai più costanti, ai più equilibrati in tutti i reparti. Il Cavazzo ha meritato. Non siamo ancora al loro livello e certo, il pallone è rotondo, ma quest’anno abbiamo sbagliato molto».- Cosa è mancato? Ha influito il peso di una storia ricca di suc-cessi?«Penso alla sconfitta con l’Edera (penultima e retrocessa a 17 pun-ti, ndr) ed al pareggio col Bordano (ultimissimo con soli 3 punti raci-molati, ndr). Abbiamo sbagliato tutti, dal primo all’ultimo. Non voglio dire una cosa che sembra “preparata”, ma all’inizio della stagione siamo

stati martoriati dagli infortuni: mio fratello Massimo è venuto a darci una mano senza alcun allenamento sulle gambe perché eravamo in pie-na emergenza. è l’esempio di come sono andate le cose: ci siamo do-vuti aggrappare ad un giocatore di 43 anni che non era nemmeno in rosa. Poi, restando sugli errori dei singoli, i giovani, per loro stessa am-missione, non sono stati all’altezza della situazione, così come i veterani hanno peccato a livello psicologico. Nonostante tutto, però, siamo un grandissimo gruppo».- Quindi è solo una cosa legata “al campo”? «Assolutamente. Queste piccole cose non ci hanno permesso di compete-re per la vittoria finale, ma è pro-prio grazie alla nostra unione che siamo stati capaci di rialzarci dopo i momenti difficilissimi che abbiamo passato: basti pensare che dopo le prime 6 giornate avevamo 2 punti, per quello lo ripeto, non è asso-lutamente una scusa, siamo stati molto sfortunati, ma bravissimi a risollevarci».- Non ha aiutato nemmeno il con-tinuo cambio in panchina…

«Prima Paolo Di Lena, che si è di-messo, poi Mario Chiementin, anda-to a fare il secondo a Tolmezzo da Miani. Siamo contenti dell’arrivo di “Petisso” (mister Luciano Candoni, ndr)».- Perché lo chiamate così?«Lui è nato in Argentina e, quando giocava da piccolino, gli avevano af-fibbiato questo soprannome per un calciatore che gli somigliava e che era anche venuto a giocare qui in Italia (il riferimento è a Bruno Pesa-ola, ex Roma, Genoa e, soprattutto, Napoli. Chiamato Petisso, cioè “pic-colino”, ndr)».- Il Presidente Benzo ti indica sempre come il punto cardine di questa squadra. Cosa si prova?«Stimola a far bene, io lo ringrazio di cuore. Penso di essere capace di guidare il gruppo, dalle cose serie alla semplice pizza durante la set-timana: l’unione ci manda avanti». - Si è già parlato della prossima stagione?«So che i dirigenti sono già al lavo-ro per rinforzare la squadra: tutti vogliono impegnarsi per tornare lassù, dove la storia dice che siamo abituati a stare» (l.f.)

IL PUNTOIn Prima Categoria il risultato più importante è la vittoria casalinga del Fus-Ca per 4-1 contro la Folgore: il primo tempo termina in parità con i gol di Adami e Carrera, ma nella seconda frazione i padroni di casa dilagano, e ora nell’ultima partita basterà superare i Mobilieri per raggiungere il secondo posto. Pa-reggio invece per il Villa, che passa in vantaggio proprio contro i Mobi-lieri con la rete di Not, ma subisce il pari nei minuti finali siglato da Ermano. Succede tutto negli ultimi 30’ tra Ce-darchis e Cavazzo, con i giallorossi che si portano due volte in vantaggio sempre con Moro, ma vengono ri-presi dalle marcature di Dionisio e Cisotti. Nelle altre gare vittoria del Campagnola sul campo dell’Ovarese (doppietta di Sattolo) e successo per 4-0 del Real contro l’Edera.In classifica marcatori, gran bagar-re per la vittoria finale. Al comando c'è Angelo Dionisio, del Cavazzo, con 19 centri, davanti a Stefano Sattolo, del Campagnola, e Daniele Iob, del Villa, con 18 reti. Alle loro spalle, Vincenzo Radina (Arta Terme) e Stefano Vidoni (Real I.C.) andati a segno fin qui 15 volte.

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SECONDA CATEGORIA

Biancoverdi in festa per la promozione, ma capitan Boria lancia la sfida al Castello per il primato

Li avevamo lasciati con le parole del presidente Marino Lunazzi che, con la calma che lo ha contraddistinto nei sui 7 anni di presidenza, fissava l'obiettivo salvezza. I risultati, ancora

una volta, sono stati magnifici. Dopo la vittoria del Campionato di Terza dell'anno scorso, la ricostruzione è proseguita nel migliore dei modi e ora, a 90 minuti dal termine del campionato, c’è addirittura in palio il titolo della Seconda a soli 2 punti di distanza. Il doppio salto è mera questione formale, ma il capitano Nicola Boria, al Verzegnis dal 2008, crede in un vero e pro-prio miracolo sportivo: il doppio titolo è possibile. - Come vi sentite?«L'ambiente è carico: c'è qualche infortunato ma la voglia di provarci è tantissima. La mate-matica ci dice che possiamo arrivare primi o ad un eventuale spareggio: dobbiamo crederci e non molleremo un secondo».- Il Sappada, fanalino di coda, ha qualche chance di fermare Il Castello?«Noi con il Sappada vincevamo 3-1 ed abbiamo portato fuori soltanto un punto. Non mollano un centimetro, non lo faranno nemmeno l'ultima partita anche se il loro destino è già segnato. Conoscendo il carattere di qualche giocatore e amico che milita nel Sappada so per certo che

si impegneranno al massimo: per loro fermare la capolista potrebbe significare dare un senso a tutta la stagione. E poi non hanno ancora mai vinto una partita: farlo ora sarebbe come vincere il campionato. All'andata finì 1-0, in questi 90 minuti tutto può succedere».- Voi invece aspettate il Val del Lago, che chiuderà matematicamente al terzo posto…«Sono rilassati? Non penso. Vorranno rifarsi dal 5-1 dell'andata. Non sarà facile, ma conosciamo le nostre potenzialità e loro caratteristiche. Sinceramente non credo che nessuna squadra del girone mollerà su nessun campo: c'è un primo posto da conquistare ed è giusto che tutti si impegnino al massimo. Il carattere di queste squadre non lascia dubbi a riguardo».- In caso di arrivo a pari punti spareggio: sarebbe bella una sfida secca?«Certamente, soprattutto dopo le polemiche post-gara con il Castello:sarebbe una resa dei conti. Loro hanno fatto un eccezionale girone di ritorno giocando benissimo ed avendo anche un po' di fortuna: sono nella posizione che si meritano, ma una sfida così sarebbe affasci-nante, per noi e la cornice di pubblico che ci sarebbe. E' bene ricordarsi che sia noi che Il Castello siamo arrivati anche in semifinale di Coppa Carnia».

SANPIETROFESTEGGIAILSALTODICATEGORIA

Alla penultima giornata del Cam-pionato Carnico arriva l’ultimo verdetto della stagione: in Terza Categoria: il San Pietro vince 2-1 a Cercivento, con le reti di Pomarè e Davide Casanova, ottenendo così la matematica qualificazione in Seconda Categoria e rendendo inutile il poker della Nuova Osop-po in casa della Viola. Per la for-mazione di Osoppo, tra le favorite alla vigilia, l’appuntamento con il grande salto è rimandato alla prossima stagione.In classifica marcatori continua il dominio indiscusso di Davide Casanova Borca, del San Pietro, con 34 centri.

NOVANTAMINUTIPERGIOCARSIILTITOLODISECONDA

Si lotta solo per la vittoria del campionato e la situazione resta immutata, poiché vincono sia Il Castello che il Verzegnis. La for-mazione di Gemona ha faticato contro La Delizia ma, come già successo molte volte in questa stagione, ha raggiunto la vittoria nei minuti finali grazie al gol di Basaldella; il Verzegnis invece ha liquidato con facilità la prati-ca Rapid con un secco 5-1. Ora, a una giornata dal termine, Il Ca-stello sembra il logico favorito per la vittoria finale in quanto ha due punti di vantaggio sui rivali e giocherà contro il fanalino di coda Sappada.

SECONDA CATEGORIAAI RAGGI X

TERZA CATEGORIAFOCUS

- Lì però l'Arta ha infranto i sogni di gloria...«è mancata cattiveria agonistica, voglia di chiudere la partita e tenerci insieme nei momenti chiave. Loro erano più abituati a gio-care partite di un certo livello. Noi abbiamo fatto il nostro ma non è andata bene, la pressione ha influito». - Obiettivi: Lunazzi aveva parlato di salvezza. Ma questa è una superstagione.«Come l'anno scorso in Terza, quando vincemmo, siamo partiti dicendoci che gli obiettivi si sarebbero decisi a metà campionato. Al giro di boa eravamo in testa, non potevamo tirarci indietro (ride, ndr). Grandissima stagione, soprattutto essendo neopromossi, c'è da fare i complimenti a tutti».- E tu da capitano hai questo onere e onore…«Per me la fascia significa essere importante. Ho addosso questa maglia da tempo, è un onore. Mi emoziono se penso all'anno scorso e a quel bel traguardo raggiunto. Ma qui c'è un gruppo, io li rappre-sento: ci aiutiamo, incitiamo, complimentiamo. Sono contento non solo per me ma perché rappresento una famiglia. E il prossimo anno sarà importante entrare subito in mentalità prima categoria per fare ancora una volta una grande stagione». (l.f.)

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PALMARINI PESANTEMENTE SCONFITTI DA UN'OTTIMA TORRIANA PER 6-1

DEBACLE TENNISTICA

Terza giornata che passa in archivio in serie C con un duo di testa, formato da Bassa Futsal e Maccan Prata, a punteg-gio pieno, ma la classifica rimane deci-samente compatta; nel turno spiccano

la sconfitta della Clark "formato trasferta" a Grado col Tergesteo ma soprattutto la "Capo-retto" del Palmanova, il club amaranto di mister Noselli incappa in una vera e propria debacle sul campo della Torriana da dove esce con un pesante tennistico 6-1 che deve far riflettere. Tornando alle due battitrada, la Bassa Futsal corre a mille, il club allenato da Criscuolo ha una marcia in più ed anche il malcapitato Gold Feet se ne accorge, 8-1 che conferma lo strapotere di Latisana alla quale per il momento pare resistere solo il Maccan Prata. La formazione pordenonese con il nuovo corso targato Bovolenta pare avere cambiato marcia e la vittoria in extremis 3-2 ottenuta sull'infuocato campo del Lignano mette in mostra una certa personalità, il cammino di certo è lungo ma i gialloneri paiono sulla buona strada. Equilibrio anche a S.Vito al Tagliamen-to dove la Futsal Udinese ha davvero vita dura, vittoria con il minimo scarto 2-1 che comunque mette in evidenza le doti del tecnico Della Negra,

capace come sempre di ottimizzare le forze an-che in una serata storta, onore al merito della matricola Svt che giocando a questi ritmi di certo si toglierà delle soddisfazioni. Al terzo tentativo può gioire anche il Pordenone che incassa la prima vittoria, 2-1 decide un libero di Buriola a fil di sirena, tra le proteste del Pentalcor che si ritiene penalizzato dalla direzione di gara, in una gara equilibrata con le due squadre che sostan-zialmente si erano equivalse; capitolo a parte da riservare alla Clark Udine, dopo i risultati tosti con Pordenone e Manzano ci si attendeva una conferma contro il Tergesteo ed invece il solito mal di traferta attanaglia il club di Tirindelli, con soli 6 effettivi in lista, difficile da giudicare il club udinese che nel bene e nel male condizionerà il campionato, onore al Tergesteo che combattento fino all'ultimo secondo ottiene con il 3-2 la prima vittoria stagionale. Dura un tempo il Tavagnacco sul campo di un Manzano alal ricerca della qua-dratura del cerchio, nei seggiolai ampio spazio alla linea verde e primo tempo in apnea, alla distanza il club allenato da Pittini mette sotto per 4-1 un avversario che si conferma comunque molto combattivo e pronto a togliersi soddisfazioni nel proseguio del campionato.

FA CAPORETTO

FLASHBURIOLAANCORA

FREDDOEDECISIVO

ACACCIADELTRONODISANDIBESIC

CLARK,SOLITIMALIDATRASFERTA

Pordenone alleato con i calci dai 10 metri a fil di sirena: sembra proprio così, soprattutto se a calciarli ci va il giovane Buriola. Il cecchino nero-verde a tempo scaduto è decisivo in due gare, prima regala la rete del pari a Tavagnacco, sette giorni dopo il gol che vale i tre punti contro il Pentalcor. Ed il Pordenone smuove la propria classifica...

Caccia aperta al trono detenuto da Sandi Besic passato in serie B, capocannoniere dello scorso campionato. Dopo tre giornate egemonia slovena ben sei atleti nei primi sette posti, con la Bassa che piazza addirittura quattro giocatori nei primi cinque: comandano Grzely (Bassa) e Tancos (Torriana) con cinque reti, a seguire il trio della Bassa Radiskovic, Kapun e Ramic a 4 reti assieme ad Hozic (Clark) e Fabbro (Palmanova).

C'era chi giustamente l'aveva considerata la mina vagante del campionato dopo aver bloccato in questo inizio di stagione squadre d'alta classifica come Manzano, Pordenone e Pentalcor, ma a Grado siamo alle solite: sei giocatori in lista, uno che ritorna a casa nel pre-gara, e contro il Tergesteo, dopo l'infortunio del portiere Zefi, con bomber Hodzic schierato in porta.

SERIE C

SERIE C

PALMANOVA

BOMBER

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FEMMINILECALCIO

PRESIDENTE FIDUCIOSOElio Meroi, deus ex machina del clcio femminile regionale, è dal canto proprio ottimista sul presente e sul futuro dell'attività, quella che lui sostiene ormai da lungo tempo.

Altro pianeta quello del calcio femminile statunitense campione del mondo. Ad agosto, nelle amichevoli con il modesto Costarica in due città diverse, 45mila spettatori e sold out al primo giorno di vendita dei biglietti.

COPPA FRIULI, 6 DI SERIE C IN CAMPOPER IL TROFEO FINO AL 30 APRILE 2016

Più forte delle chiacchiere, delle difficoltà e dei continui rinvii; domenica finalmente si è giocata la prima d’andata della Coppa Friuli, sorelle gemella di un campionato che inizierà ufficialmente a metà novembre. Girone unico in cui le sei squadre partecipanti, le stesse del campionato con la primavera del Pordenone stavolta in classifica, daranno vita a uno scontro “tutti

contro tutti” che culminerà il 30 aprile 2016 in una finale secca con in palio il trofeo. Inizia bene il Pasiano di Pordenone (nella foto) che rifila una

roboante manita alle meno esperte “ragazzine” della primavera del Pordenone: doppietta di Codotto ad aprire i giochi e gol di Degano, Polzot e Lauzurica a completare la festa bianconera. Buon inizio anche del San Marco che sbanca il campo del Chiavris con un deciso 4-2 mentre Montebello-Udinese femminile finisce con un 3-3 che accontenta un po’ tutti, o forse nessuno.

Amara analisi di una situazione che sta degenerando

C'era una volta il calcio fem-minile, un mondo nato per gioco, forse per vincere una scommessa contro l’(in)con-sapevole scetticismo ma-

schile. C’erano una volta le ragazzine ribelli, che scappavano dalle consue-tudini tipiche del tempo per nutrire la propria passione e dare un calcio al pal-lone. C’erano una volta i campionati a 4

squadre, giocatrici che si allenavano alle 6 di mattina in campi di patate “perché non dovevano essere viste e nemmeno rovinare i terreni di gioco buoni”; c’erano una volta giovani donne che, grazie alla propria tenacia mista ad un briciolo di incoscienza, erano riuscite a conferire dignità all’altra metà del calcio. Una di-gnità che sembra non appartenere più a questo mondo, soffocato dal giogo di una

mentalità dirigenziale tipicamente italia-na nel suo, più o meno evidente, maschi-lismo materialista. A nulla sembrano ser-vire le rivendicazioni di calciatrici ormai sfibrate dalle continue sconfitte federali. Il calcio femminile rimane, per molti versi, fermo a quel periodo descritto poc'anzi che, più che un inizio incoraggiante, ha assunto i tratti di una scomoda male-dizione. Un movimento poco stabile, che

poggia ancora sulle spalle (e sul portafo-glio) di singoli individui, presidenti benefattori che fanno investimenti a fondo perduto finché ne sono in grado, che cercano di mantene-re rigoglioso un piccolo orticello provato dagli eventi atmosferici. Una realtà che sembra non aver ancora raggiunto il punto più basso della parabola discendente; le frasi omofobe rive-

late pochi mesi fa avrebbero dovuto, a dire di qualcuno, guidare la rinascita di uno sport ormai allo stremo delle forze. Invece ci ritroviamo, dopo solo un’esta-te, un’eredità sempre più sconfortante: la Serie A prenderà il via il prossimo 17 ottobre, dopo mesi di silenzi e rinunce eccellenti come quelle dell’Acese e so-prattutto della Torres, per anni l’eccel-lenza del calcio femminile nostrano e

ora vittima illustre dello sport giocato sulle scrivanie. Abdicazioni solo appa-rentemente colmate dai ripescaggi di Bari e Riviera, sintomi però di un male più profondo che parte dalla massima serie e scende fino ai campionati regio-nali. Basta analizzare la situazione della nostra Serie C, impegnata in una com-petizione a 6 squadre (con la primavera del Pordenone fuori classifica) figlia di difficoltà economico/organizzative sem-pre più preoccupanti. Il livello raggiunto dalle ragazze in anni di allenamenti, grazie a staff tecnici sempre più preparati e società meglio rodate, necessita di un riconoscimento federale più solido e du-raturo; una struttura compatta che rie-sca finalmente a dare una connotazione di professionismo a una realtà ancora troppo dilettantistica. Inutile scomodare il calcio in rosa internazionale, si tratta di due mondi, purtroppo, ancora troppo lontani, sia a parole che di fatto. “Ci sono punti da conquistare, che valgono più di quelli in classifica”, recitava lo striscio-ne esposto in occasione della finale di Supercoppa tra Brescia e Verona (vin-ta dalle leonesse per 3-2 dopo i calci di rigore, ndr). Una rivendicazione pacifica e discreta che è costata un’ammonizio-ne con ammenda di 50 euro a tutte le giocatrici delle due squadre, ree di non aver chiesto, e ottenuto, una preventiva autorizzazione agli organi competenti. Un’ulteriore goccia aggiunta ad un vaso che continua a traboccare, l’ennesima prova per una realtà funambolica che cammina solitaria in equilibrio sempre più precario. Per fortuna alcune società maschili, appoggiate almeno sulla carta da regolamentazione federale, si stanno interessando alla causa delle “colleghe meno fortunate”. Un primo passo verso la rinascita? L’inizio della tanto agognata consacrazione? Attendiamo con ansia sviluppi positivi anche se sarà difficile cambiare mentalità se le menti che con-tano davvero rimangono quelle di sempre.

Valeria Degano

CALCIODONNEDOVE VAI?

TremilaSport+ | 07 10 2015 | 23

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CALCIOUDINESE

Anche il Genoa svela le miserie bianconere: gruppo scarso a

centrocampo e senza identità, più la sfortuna con Guilherme e Zapata ko.

Il primato negativo dell'era Pozzo: un solo punto nelle prime quattro partite interne. Ma Colantuono c'entra soltanto in parte

di IDO CIBISCHINO

“L'uomo della medicina navajo, lo sciamano dei guaranì del Mato Gros-so, il brujo andino... vi diranno tutti la stessa

cosa: il Grande Spirito dello sta-dio è arrabbiato, gli è stato fatto uno sgarbo grave. E può essere uno solo, nato dalla grossolana idea (arrivata sino alle soglie del consiglio comunale cittadino) di cambiare il nome Friuli con quel-

presenza di un gruppo sfuggen-te, di difficile decifrazione, male assortito in primo luogo negli interpreti di centrocampo. Come ulteriore giustificazione, il fatto che gli uomini non li ha scelti lui e per questo seguita a navigare a vista, a rimescolare le carte nella speranza di imbattersi nella com-binazione giusta. Va rispettato, il tecnico romano, perchè non cerca alibi, neppure nella iella. Gli arriva

lo di una marca di automobili, in spregio alla Storia, alla tradizione e alla sensibilità di un popolo. Il tutto per raccattare qualche centinaia di migliaia di euro di sponsoriz-zazione.

Ma va là, smettiamola con queste baggianate. Come può un uomo del terzo millennio scomodare l'eso-terico e l'occulto per giustificare il fatto che una squadra come l'Udinese non vince in casa (ha collezionato tre sconfitte in suc-cessione e un pareggino nell'ultimo turno col Genoa), nel rinnovato e fantasmagorico stadio deputa-to a incorniciare gloria e trionfi bianconeri? Non può, non dovrebbe, anche se non si sa mai... Dovesse seguitare l'andazzo nefasto nel prossimo impegno interno contro il neo-promosso Frosinone, beh, parte del sorrisetto ironico si spegne-rebbe, anche pensando ad altre

un regista come Lodi, arruggini-to finchè si vuole ma col sinistro sapiente, preso perchè lanci nelle praterie Zapata, e accade che il potente colombiano si fracassi il retto femorale: fuori gioco per almeno quattro mesi. Per cui l'è tutto da rifare in quanto i lanci non fanno per Di Natale, ripropo-sto giocoforza a pieno servizio, che predilige gioco e fraseggi radenti, movimenti veloci e imprevedibili. La pochezza dell'Udinese è ormai conclamata, conseguenza anche del poco (o nulla) costruito nella scorsa stagione, passata a vivac-chiare anziché gettare le basi di una ripartenza che tenesse conto del tempo nemico per lo zoccolo italiano del gruppo e della neces-sità di trovare un'alternativa di valore al partente Allan, diventato oggi un tesoro aggiunto per Sarri e il Napoli. Domenica, per dire, l'Udi-nese sembrava di una categoria

disavventure che in questo avvio di stagione si sono abbattute sull'or-ganico bianconero togliendo di mezzo giocatori importanti come Guilherme e Duvan Zapata, oltre a Merkel. Per cui, sempre “perchè non si sa mai”, sarebbe il caso di attivarsi su due fronti: ritirare se-duta stante e in via definitiva (ora è stata soltanto congelata, come ha svelato il sindaco) la richiesta della spa bianconera di reintitolare lo stadio, e allertare monsignor arcivescovo per una benedizione in grande stile. Se fino all'altro gior-no il Trap andava in panchina da commissario tecnico portandosi appresso l'acqua santa, nulla ci sarebbe di così scandaloso. A prova di numeri riferiti alle prime sette giornate di campio-nato, l'Udinese di oggi con un solo punto conquistato è in assoluto la peggiore come rendimento interno nei 30 anni di gestione Pozzo. Un

primato di cui si farebbe volen-tieri a meno, pure se Colantuono resta a galla sul salvagente dei due successi esterni di Torino e di Bologna. Fece meglio De Sisti nella prima annata pozziana (quella della partenza ad handicap: -9) con tre pareggi, idem Bruno Mazzia ('89-'90), meglio anche Hodgson (2001-2002) con due pareggi e altrettante sconfitte, e pure Gui-dolin nella traumatica partenza nel campionato del suo ritorno: perso contro Genoa e Juve, al terzo ten-tativo fece fuori almeno il Cesena. Fino ad arrivare a Stramaccioni, che lo scorso anno illuse con un avvio bruciante scandito da tre successi e un pari sul campo di casa. Non mi sento di gettare la croce addosso a Colantuono, almeno per ora. Di certo non ha dato all'Udi-nese un profilo di gioco e identi-tario, posto che ciò sia possibile in

MAI COSì MALE IN 30 ANNIALLO STADIO CON L'ACqUA SANTA

24 | 07 10 2015 | TremilaSport+

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UDINESECALCIO

inferiore rispetto al Genoa, che ha dato spettacolo di ritmo, movimento, aggres-sività, organizzazione e tecnica. Incon-fondibile la mano dell'allenatore, bravo nella semplicità: due uomini (Dzemaili e Rincon) a presidiare la mediana e gli altri che corrono e ruotano senza dare punti di riferimento, più un mirabile creativo che risponde al nome di Diego Perotti. Com'è possibile un miracolo del genere se ogni anno Preziosi smonta mezzo giocattolo? Avviene perchè la nuova squadra si fa con Gasperini, si cercano gli uomini funzionali al suo concetto di gioco, anche se seconde o terze scelte. All'Udinese invece avviene il contrario, il tecnico non ha voce in capi-tolo, deve fare con quello che gli mettono

in tavola, non può nemmeno permettersi di suggerire un... Carmona. Stando così le cose, e in attesa che dal mercato invernale arrivino soccorsi a Colantuono, non resta che aggrapparsi a poche certezze che si chiamano es-senzialmente Karnezis, il quale si sta con-fermando portiere di prima fascia, e Di Natale richiamato in servizio permanente effettivo a 38 anni (li farà il 13 ottobre). Ha sentito puzza di bruciato, Totò. E per come si dedica alla causa, per come si batte anche nei ripiegamenti per portare su qualche pallone, va apprezzato ancora di più dei tempi ruggenti in cui, con la squadra al suo servizio, mitragliava in gol per gloria personale.

EROICO - Primo punto per l'Udinese in casa, ma ben 25 in testa per l'eroicoDi Natale che ha rotto il ghiaccio al Friuli. A destra, Kone accigliato in panchina. Nella pagina accanto, il regista Lodi, e il trio difensivo Danilo, Wague e Felipe.

VILLA VICENTINAdiBiancamariaGonano

Era il 26 febbraio del 1972 quando nasceva l’Udinese club di Villa Vi-centina. Quarantaquattro anni di vita come la storica canzone di Baglioni, Questo piccolo grande amore. In quell’anno il club fu l’ottavo a nasce-re ma oggi è il più longevo perché gli altri sette non esistono più. Detiene un record davvero singolare: il suo presidente è ancora il suo promotore dell’epoca, Aldo Sgubin che così racconta la sua lunghissima storia d’amore con il bianconero friulano: “Abbiamo una sede tutta nostra con possibilità di assistere alle partite e

di mangiare in compagnia. Il nostro direttivo è composto da 13 persone ed ogni occasione è buona per stare insieme, feste e compleanni, sia che si vinca o che si perda. Lo scorso anno abbiamo superato le 700 tes-sere dei soci e di essi ben 400 erano abbonati allo stadio. Quest’ anno c’è

stato un calo di abbonati in conse-guenza di un certo malcontento che si respira fra i tifosi da quest’estate in particolare rispetto alla sciagurata mossa di riservare i posti migliori dei distinti alla vendita libera, ai pochi movimenti di mercato di qualità e alla perdita del guerriero Pinzi. Ma il nostro club è molto attivo e abbia-mo già teserato più di 300 persone. Personalmente con la trasferta di Bologna per me e mia moglie sarà la 361 uscita al seguito, praticamen-te un anno intero di vita dedicato all’Udinese ogni giorno. Siamo nati

con l’Udinese e abbiamo vissuto la serie C, la B e ora da vent’anni la serie A e per questo dobbiamo rin-graziare la famiglia Pozzo perché per una provinciale come la nostra è un motivo di grande orgoglio. In fondo il Paron ha detto una verità: “ si può

retrocedere ma mai fallire…”. Trasfer-te epiche e memorabili di salvezze miracolose o retrocessioni dolorose. All’estero le abbiamo fatte tutte, tranne Olomuk con le gigantesche soddisfazioni di Dortmund, Mosca e mille altre. Chilometri di passione condivisa, di stadi visitati e di città di terra straniera in cui portare il nostro vessillo di friulanità. Da noi c’è da lavorare per trascinare i tifosi e si fa fatica ma la passione ci spinge e non mollare mai. Anche io che sono un po’ “vecchietto” lo dico sempre ai più giovani..”

TremilaSport+ | 07 10 2015 | 25

Quei nazionaliche non si vedono

Si dice Udinese povera, inadeguata, lontana pa-rente di versioni passate che entusiasmavano, tra-scinavano. Ed è strano se si pensa che nel gruppo di Colantuono ci sono otto nazionali (senza contare i primavera), stando alle ultime convocazioni. Di questi soltanto quattro, domenica contro il Genoa, sono scesi in campo da titola-ri: Karnezis, Wague, Adnan e Badu. Due i subentrati, Piris e Widmer, men-tre non sono stati impiegati Bruno Fernandes, il più tecnico e duttile dei centrocampi-sti, e il greco Kone che persiste come corpo estraneo. Nazionali vuol dire giocatori sicuri, rodati, affidabili, e invece in bianconero il rendimento spesso scade. Se le qualità del portiere restano tali in ogni condizione, sono le motivazioni e l'alchimia di squadra a consentire o meno ai giocatori di movi-mento di esprimere le loro qualità. Intendendo per ciò precise tracce di gioco, coesione di volontà, intesa collettiva. Evidentemente queste condizioni, o alcune di esse, mancano nell'Udinese odierna.

Stando così le cose, ci si può accontentare anche di vivere di luce riflessa. Come quella che pro-ietta da Napoli l'ex Allan: se continua così, Dunga lo chiamerà nella Selecao. A Udine pensavamo di avere soltanto un grande incontrista, il bravissimo Sarri (una specie di nuovo Arrigo Sacchi) gli ha allungato il raggio d'azione e sono arrivati già tre gol da vero incursore: tre gol in sette partite, mentre nelle 104 presenze nell'Udinese ne aveva realizzato uno solo. La vera parziale sorpresa è proprio Allan, non certo Alexis Sanchez, che strabilia la Premier: l'indiavolato cileno, ormai leader dell'Arsenal, nell'ultimo turno ha abbattuto il Manchester United si può dire da solo, sciorinando numeri da fenomeno, quale si era già rivelato a Udine.

(i.c.)

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JE SUIS SILVIA

SilviaStibiljeilpartnerbolognese

AndreaBassi,argentodicoppia

Un oro e un argento in un campionato del mondo non piovono dal cielo per grazie divina, soprattutto in una di-

sciplina estremamente tecnica come il pattinaggio artistico, dove ogni più piccola imperfezione ti può lasciare ai piedi del podio. E Silvia Stibilj, in Colombia, sul gradi-no più alto nella prova individuale e sul secondo in quella di coppia con il partner bolognese Andrea Bassi ci è salita grazie a delle per-formances di livello assoluto, vin-cendo pure dei fattori ambientali che avrebbero potuto modificare e vanificare l’esito finale delle pro-ve. “Gareggiare in due specialità mi è costato molta fatica – ammette la pattinatrice triestina, conti-nuatrice della grande tradizione giuliana dei Guerra, dei Kokorovec,

di Tania Romano e di altri ancora - , anche in considerazione del clima caldo umido di Cali e delle lunghe pause imposte dal programma, con conseguente calo di adre-nalina che ti può far perdere la giusta concentrazione. E anche l’alimentazione è stata control-lata, dal momento che dovevamo prestare attenzione a non bere l’acqua locale, impura, e ad evitare cibi che potessero contenerla, così siamo andati avanti a riso e pollo. Al ritorno, anche a causa del jet leg, sono stata male ma tutto è passato in second’ordine grazie alla grande soddisfazione della doppia medaglia conquistata”. Un argento di coppia che comunque ha lasciato un pizzico di amaro in bocca a lei e al suo partner: “Pensavamo in effetti di aver me-ritato un punteggio di due o tre

di EDI FABRIS

STAR MONDIALE

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TremilaSport+ | 07 10 2015 | 27

IL PERSONAGGIO

“In un mondiale ti giochi tutto in tre minuti e non puoi

sbagliare

“In un mondialeti giochi tutto in tre minuti e non puoi

sbagliare

Silvia Stibilj è stata ospite lo scorso 4 giugno all'Aquarius di Magnano in Riviera della nostra manifestazione Top Tremila, insieme ad altri campioni regionali di varie discipline. Nella foto è intervistata dal giornalista Edi Fabris.

SUL PALCO CON NOI

NostraospitealTopTremila

GIOIAQuella di Silvia insieme

a Fabio Hollan e Sandro Guerra dopo la prestazione

d'oro a Cali

decimi più alto, anche perché abbia-mo proposto una musica innovativa ed impegnativa da interpretare. Con Andrea abbiamo condotto dal 2012 un percorso che ci ha appunto por-tati sul podio mondiale. Incontrare il partner giusto, con il quale devi diventare in pratica una sola per-sona durante la prestazione, non è facile ed io l’ho trovato a Bologna, su consiglio di Sandro Guerra. Andare più volte per la preparazione nel capoluogo emiliano, dove ci segue uno specialista di coppia, costituisce una fatica in più ma alla fine, anche se con un pizzico d’amaro finale, il premio è arrivato”. Perfetta oltre ogni limite, invece, è stata conside-rata dalla giuria la prova individuale di solo dance di Silvia e lei attribu-isce il merito del trionfo mondiale anche all’ex campione e suo pre-paratore Sandro Guerra: “E’ lui che mi ha scelto la musica, un flamenco ricercato e difficile da interpretare, innovativo, che ho saputo interpre-tare evidentemente al meglio, in una gara mai in calare. In un mondiale ti giochi tutto in tre minuti e non puoi sbagliare, esibendoti con una concentrazione massima. Ades-so il difficile sarà riconfermarsi, perché quando arrivi al massimo livello devi confrontarti poi solo con te stesso, mentre gli altri ti prendono come punto di riferi-mento”. Ma adesso è il momento dello stacco: “Diciamo pure che ho la nausea dei pattini e mi prenderò un mesetto di vacanza in cui rilassare corpo e mente. Mi aspettano delle esibizioni all’estero, a metà dicembre in Germania, ma niente di particolarmente impe-gnativo. Mi dedicherò poi anche al consi-stente nucleo di allie-ve della mia società, il Pattinaggio triestino, dove alleno ragazzine e ragazze dai 9 ai 18 anni. Per loro, credo, sarà uno stimolo in più avere ora come punto di riferimen-to una campionessa del mondo”.

STAR MONDIALE

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SIDICEVA...SIDICEVA...

si diceva...

BEARZOT,DA AIELLOAL MONDO

è dedicato al "vecio" Enzo Bearzot, scom-parso nel 2010, lo spa-zio amarcord, tratto da un magazine della

Gazzetta dello sport del 1997. Nativo di Aiello del Friuli, difenso-re di Pro Gorizia, Catania e To-rino, è passato alla storia come allenatore della nazionale in due dei più soddisfacenti campionati del mondo della storia del calcio italiano, quello del 1978 in Argen-tina, quarto posto con anche l'esplosione dell'astro nascente Paolo Rossi, e quello ancora più esaltante del 1982, con la coppa

sollevata al centro del campo del mitico Bernabeu di Madrid. Fu quell l'ultima nazionale dalla forte componente friulgiuliana, con la presenza, oltre a quella di Bearzot, del suo assistente Cesare Maldini, triestino, del portierone di Mariano Dino Zoff, del difensore Fulvio Collovati, originario di Teor, e del dottor Vecchiet, da Moraro, medico del clan azzurro. Oltre ad essi il friulano honoris causa Franco Causio, reduce dallo splendido campionato nell'Udinese. Periodo aureo che riproponiamo anche come omaggio al grande Enzo.

Gli eventi sportivie i personaggi del passato proposti dai servizi sui giornali del tempo

Il richiamo del Toro era forte e da Catania dovetti andarmene di notte, non

volevano lasciarmi partire

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SIDICEVA...SIDICEVA...

MOMENTI MAGICIA sinistra, Bearzot e il fido Maldini. A destra, la storica partita a carte fra Pertini, Bearzot, Zoff e Causio sul volo di ritorno da Madrid, con la coppa del Mondo conquistata al Bernabeu, e il trionfo azzurro dopo la finale con la Germania.

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NONSOLOSPORT

CULTURANovità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

DAVID LEAVITT

I DUE HOTEL FRANCFORT MONDADORI

Julia e Pete Winters sono americani molto per bene e a Parigi hanno cercato una fuga dalla loro ordinaria vita matrimoniale, Edward e Iris Freleng sono eleganti, ricchi con noncuranza, due bohémien che hanno girato la costa francese sperando fino all'ultimo di non doverla lasciare. Invece il giugno del 1940 li sorprende tutti e quattro bloccati nel neutrale porto di Lisbona. Dai confini di molte nazioni ormai risuonano i colpi di mortaio, ma loro aspettano senza troppa ansia l'arrivo della nave SS Manhattan che li porterà in salvo a New York Si conoscono al Café Suiça ed è subito evidente una tensione tra loro: entrambe le coppie nascondono un segreto che senza essere esibito le lega insieme fin dal primo istante.

GUIDO CERVO LA SETTA DEI MANTELLI NERI PIEMMESecolo XIII. Dopo il suo ritorno in Prussia dalla Terrasanta, Eustachius von Felben, cavaliere dell’Ordine Teutonico, si è trovato subito coinvolto nella repressione della sanguinosa rivolta delle popolazioni indigene, che rivendicano la loro libertà e, fedeli ad ancestrali tradizioni, rifiutano la conversione al Cristianesimo. A nulla valgono i trattati, accettati da alcuni capi dei Galindi, che riconoscono all’Ordine il governo sulla regione, concedendo nel contempo ampi diritti ai convertiti.A rinfocolare incessantemente le ostilità, incendiando i villaggi e costringendo alla schiavitù i sopravvissuti, è la setta dei Mantelli Neri, che ha il suo covo in un’isola nelle paludose terre dei laghi Masuri, dove un crudele sciamano pratica sacrifici umani.

L’ANGOLO DELLA LETTURA

IAN CHRISTE VAN HALEN, TUTTA LA STORIA TSUNAMI EDIZIONI

Come hanno fatto due fratelli olandesi, con una formazione musicale classica, a diventare il nucleo di una delle più grandi rock band americane? Qual è il segreto della maestria di Eddie Van Halen alla chitarra? Chi tra David Lee Roth e Sammy Hagar ha realmente il DNA giusto per essere il cantante dei Van Halen? Dobbiamo davvero credere alle leggende su groupie, nani e le incredibili richieste sulle dotazioni dei camerini? Tutta la verità viene svelata in questo

libro scritto da Ian Christe e portato in Italia da Tsunami.

MARISHA PESSL NOTTE AMERICANA BOMPIANIIn una piovosa notte di ottobre, la giovane Ashley viene trovata morta in un magazzino abbandonato a Lower Manhattan. Il giornalista investigativo Scott McGrath non crede all’ipotesi del suicidio e nel corso dell’indagine si trova faccia a faccia con la figura ingombrante del padre della ragazza: il mitico e solitario Stanislas Cordova, regista horror di culto lontano dalle scene da decenni. La dinastia di questa famiglia sembra maledetta e più McGrath si addentra nel mistero, più si trova a mettere a repentaglio la sua famiglia, carriera e la sua stessa vita. Ma la sete di verità e vendetta sono più forti della paura.

MO HAYDER ACqUE DI MORTE LONGANESIQuando il cadavere di una giovane donna viene ritrovato lungo i binari della ferrovia che porta a Bristol, tutti gli indizi sembrano indicare che la donna si è suicidata. Ma il detective Jack Caffery ha dei dubbi. Non è il primo suicidio sospetto che incontra, e tutti i casi simili degli ultimi tempi sembrano collegati in qualche modo alle vecchie miniere allagate che si trovano ai margini della città. Pozzi senza fondo, acque di morte circondate da tenebre in cui potrebbe nascondersi un predatore. La poliziotta Flea Marley è decisa ad aiutarlo, ma nel tentativo di assisterlo nell’indagine scova una traccia che la porta lontano, troppo lontano da casa. E scopre anche qualcosa di talmente orribile da renderle impossibile tornare sui propri passi.

èun libro sportivo di argomento inconsueto quello proposto dalla giornalista e scrittrice Paola Rol-letta e edito di recente da Aviani & Aviani di Udi-ne, un tema che soprattutto gli appassionati che hanno vissuto il calcio degli anni ’50 e ’60, con i

suoi Eusebio, Costa Pereira, Tico Tico, Hilario e molti altri potranno apprezzare compiutamente. La storia è infatti quella dei molti fuoriclasse del Mozambico che hanno fat-to fortuna in Europa e che l’autrice, giornalista italiana trasferitasi nel Paese africano, ex provincia dell’Ultramar portoghese, ha voluto narrare con partecipazione det-tata dalla sua dichiarata passione per il calcio. Ma “Finta finta” costituisce un omaggio non solo ai “prestipedatori” (come li definiva Gianni Brera) divenuti famosi, uno su tut-ti il mitico Eusebio, fantasista del Benfica di Lisbona, ma anche agli anonimi e sognatori giocatori che comunque hanno fatto la storia dello sport e della nazione mozam-bicana. Trentuno ritratti, quelli pennellati dalla Rolletta, corredati da foto originali, che stanno a significare, come sosteneva il massimo poeta del paese africano, Josè Craveirinha, che anche attraverso un semplice pallone, il modo di giocare e di organizzare il gioco, si può conoscere la storia di un popolo. Quello che si esaltò soprattutto durante i Mondiali inglesi del 1966, dove Eusebio, numero dieci della nazionale portoghese, offrì saggi di alta scuola calcistica apprezzati dalle folle non solo lusitane. Un libro in sostanza consigliabile e godibile dalla prima all’ultima pagina.

(e.f.)

I VIRTUOSI DEL MOZAMBICOSPORT

suoi Eusebio, Costa Pereira, Tico Tico, Hilario e molti altri

to fortuna in Europa e che l’autrice, giornalista italiana trasferitasi nel Paese africano, ex provincia dell’Ultramar

tata dalla sua dichiarata passione per il calcio. Ma “Finta finta” costituisce un omaggio non solo ai “prestipedatori”

ti il mitico Eusebio, fantasista del Benfica di Lisbona, ma

sosteneva il massimo poeta del paese africano, Josè

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le belle di TremilaSport

La prima volta di Marta Triscari in un set foto-grafico. Esperienza nuo-va, per lei che comunque davanti agli obiettivi ci

sta spesso durante le sue per-formances di danza insieme alla sorella Anna, con cui forma le “Samba sisters”. “Un’esperienza che anche se non mi libera dalle mie insicurezze – osserva con un pizzico d’ironia – rifarei sicura-mente perché la trovo simpati-ca e positiva”. Fresca ventiquat-trenne dalle linee mediterranee, Marta lavora come estetista (“Un’attività che amo e che mi soddisfa”) in uno studio di Udine e nel tempo libero collabora con la sorella nella scuola di danza di Manzano, aperta di recente dopo il trasferimento dalla precedente sede di Pradamano. “Anna ed io

danziamo dall’età di tre anni – racconta – e da sei insegniamo tutti gli stili nella nostra scuola. Lei si esibisce anche nel burlesque ma io in questo non mi ritengo brava, l’ho fatto una volta sola, e preferisco dedicarmi appunto alla danza e al suo insegnamento”. Danza e famiglia (“I nostri geni-tori non ci hanno mai ostacolato nelle nostre scelte”) riempiono dichiaratamente la vita di Marta, che così si descrive: “Sono una ragazza simpatica e solare, piena di energia, di positività e di voglia di vivere. Amo le cose semplici e genuine, senza troppa tecnologia di mezzo, con la parola det-ta o scritta ad assumere un’importanza essenzia-le”. Di tempo per coltivare altre passioni, oltre al lavoro e alla danza, Marta dice di non

MARTA TRISCARI, ESORDIO SUL SET

averne proprio e di essere estre-mamente selettiva anche con le amicizie: “Odio l’ipocrisia, la falsità e la maldicenza e di amici veri ne ho pochi ma giusti”. In quanto al ballo, lei non si pone limiti di tem-po pensando al futuro: “Danzerò fino a che il fisico me lo permet-terà”, considera, fatalisticamente e concretamente, com’è nel suo carattere.

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BASKET

2le competizioni

stagionali di Trento

Davide Pascolo, friulano di Coseano, alla vigilia del suo secondo anno di serie A

S orride, Davide Pascolo, Dada per gli amici, quando gli si chie-de se ha ricevuto la cittadinan-za onoraria di Trento, dov’è or-mai un personaggio sportivo di

primo piano e ha anche trovato l’amore di Elena. Si schermisce perché è rima-sto il ragazzone di sempre, semplice e modesto, quello che dalla sua Coseano, se perdeva la corriera, andava anche in bicicletta al Carnera per allenarsi con la Snaidero. In fondo uno dei segreti dei

suoi traguardi parziali (serie A e maglia azzurra) è anche questo, il non essersi cioè mai montato la testa. Un’escalation, la sua, che lui attribuisce anche ad una società, l’Aquila Trento, e ad un ambiente che hanno sempre creduto in lui, mettendolo a suo agio e facilitandogli la crescita. “Venni qui qualche anno fa con

molte speranze – ammette – ma mai mi sarei aspettato di arrivare alla serie A e di entrare nel giro della nazionale. Ma d’altra parte la nostra è una società seria, che con i suoi risultati ha entusiasmato un pubblico che ora ci è vicino, carican-doci durante le partite, ed è bello vedere pure tanti bambini attorno a noi”. E’ alla

vigilia dell’esordio al suo secondo anno di massima serie, la formazione trentina affidata a Maurizio Buscaglia, un roster molto rinnovato rispetto alla passata stagione, con la partenza di Spanghero, Mitchell e Owens e l’arrivo, fra gli altri, di Poeta, play di qualità ed esperienza. Davide è fra i riconfermatissimi, prepa-randosi ad essere protagonista alla ver-nice interna contro la corazzata Milano di Gentile, Cerella e Cinciarini, giovedì 8 ottobre, posticipo della prima giornata. “Si, c’è stato un certo rinnovamento – lui commenta – ma lo zoccolo duro è rima-sto. L’inizio con Milano, una delle favorite allo scudetto, non è dei più semplici, d’ac-cordo, ma come si suol dire prima o poi bisogna incontrarle tutte e allora fuori il dente fuori il dolore. Speriamo solo di trovarli un po’ stanchi dopo il loro tour de force estivo, per il resto ci metteremo del nostro, anche con la spinta del pubblico”. Una stagione, quella dell’Aquila, partico-larmente impegnativa, aggiunge Pascolo: “Quest’anno, oltre al campionato, nel qua-le puntiamo ai play off, abbiamo anche l’Europa Cup, con conseguente notevole dispendio di energie fisiche e mentali. Ma ritrovarci in campo internazionale è comunque stimolante e appagante”.

Campionato, quello di serie A, nel quale lui intravede le candidate al triangoli-no tricolore: “Milano, Sassari, Venezia e Reggio Emilia credo siano le favorite. Noi, appunto, miriamo a raggiungere i play off, è nelle nostre possibilità”. Uno sguardo alla piazza udinese, alla quale è rimasto naturalmente affezionato, Dada Pascolo lo rivolge sempre: “Ho visto che l’Apu ha allestito una squadra competitiva guida-ta da un allenatore esperto come Lino Lardo e ha quindi tutte le possibilità di effettuare il tanto atteso salto di qualità. Le prime due giornate, con altrettante vittorie, hanno dimostrato che per Udine può essere finalmente l’anno buono e alla piazza friulana rivolgo naturalmente un grande in bocca al lupo”. Anche lui, con la sua Aquila, è pronto per spiccare il volo, e a suffragare le speranze di Trento (“Città e gente simili a Udine, caratteristiche che mi hanno permesso nel tempo una perfetta integrazione con l’ambiente”, sottolinea l’ala di Coseano) sono anche le sonanti vittorie ottenute in precampiona-to contro la matricola Torino (+44), Capo d’Orlando (+32) e Virtus Bologna (+18). Il campionato, si dirà, è un’altra cosa ma il proverbio popolare dice anche che il buon giorno si vede sempre dal mattino…

di EDI FABRIS

SONO TRENTINO HONORIS CAUSA

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BASKET

NUOVA STAGIONE per il Basket Time del tecnico Luca Di Leo (nel tondo) in C Silver

Trentotto al via tra il 19 e il 24 ottobre in A1 e A2 del campionato Uisp. Un numero consistente che

dà soddisfazione al rinnovato direttivo composto dal presidente Edoardo Vittor, dal vicepresidente Edoardo Epifani e dai consiglieri Giovanni Maione, Renzo Guerra, Valentina Di Bella, Giuseppe Orlando, Gabriele Slobbe, Simone Turello e Anna Zorzi. La suddivisione è stata effettuata in base alla classifica dei campionati 2014/2015 e all'inserimento di neopromosse, retrocesse e neo-iscritte. Un campionato amatoriale al quale partecipano club con le loro belle aspirazioni di vittoria finale, come ad esempio la Sbrindella del presidente Paolo Pizzocaro (nella foto): "Abbiamo allestito un roster di tutto rispetto - riferisce il dirigente udinese - con giocatori che in un passato più o meno recente hanno disputato campionati Fip di un certo livello. Quindi non ci nascondiamo". Favoriti d'obbligo anche i triestini del Dai & Vai, che schierano addirittura due squadre in A1. Queste le squadre partecipanti: nel girone A di A1 Dai & Vai 1, Ardita Gorizia, Pau Udine, Pasian di Prato, Aquileia, Wlm

Udine, Tricesimo e Mossa. Girone B: Remanzacco, Fagagna, Sbrindella, Attimis, Laipacco, Cus Udine, Aiello e Dai & Vai 2. In A2, girone A: Old Stars Gorizia, Palmanova, Sedegliano, Latisana, Torviscosa, Pasian di Prato, Referee Udine, Cdm98 Feletto, Aiello, Pagnacco e Reyer Udine. Girone B: Gonars-Santamaria, Virtus Udine, Cdu

Udine, S.Giorgio di Nogaro, Tarcento, Porpetto, Rivignano, Basket Time Udine, Nbg Udine, Monfalcone e Majano. Previsto, come nella scorsa stagione, il pur ridotto torneo femminile, al quale ha partecipato con buoni risultati anche il Basket Time. Da sottolineare anche, con obbligatorietà dfal 1° gennaio 2016, la presenza alle varie gare del defribillatore con personale addetto.

UISP

PRONTI, VIAPER TRENTOTTO AI NASTRI

C SILVER

CI SALVIAMO, PAROLA DI GREEN COACH

Grande soddisfazione per Luca Di Leo che, in rampa di lancio con la neopromossa Basket Time in serie C Silver regionale e al terzo anno sulla panchina udinese, ha

da poco ricevuto dalle mani del presidente Fip provinciale Claudio Bardini il prestigioso premio “Green Coach” per la scorsa stagio-ne: L'esponente federale, nella cerimonia di premiazione tenutasi a Rivignano, ha voluto ricordare come la dedizione, la passione, la competenza e l’umiltà con cui Luca Di Leo ha condotto i suoi ragazzi nello scorso torneo, siano stati gli elementi sui quali si è basata la motivazione per la consegna del riconoscimento.Dopo i meritati festeggiamenti, il compito che attenderà il tecnico della storica compagine udinese nella nuova categoria sembra essere uno di quelli che sportivamente tolgono il sonno, in quanto nell’ambiente cestistico provinciale e tra gli addetti ai lavori, per la neopromossa Basket Time la previsione che va per la maggiore è quella di un rapido ritorno nella serie inferiore. “Ci danno già per spacciati – ironizza Di Leo in sede di presentazione della stagione – in un campionato che si presenta di alto livello, con squadre molto attrezzate e competitive come Breg, Fogliano, Codroipo, Latisana, non dimenticando l’outsider San Daniele, ma noi stiamo lavorando

bene per andare contro il pronostico e centrare la salvezza a fine stagione”. Gli abbiamo chiesto quali saranno le armi che intende impiegare per ribaltare il banco e raggiungere l’obiettivo. “L’idea è quella di trasformare in punto di forza quello che ci viene indicato come punto di debolezza, ovvero la mancanza di centimetri sotto canestro; è vero che in termini muscolari e di centimetri siamo un po’ deficitari, ma proprio per questo siamo in grado di proporre efficacemente e meglio di altri una pallacanestro fatta di tanta velocità e precisione nel tiro dalla distanza.Dispongo nel roster di ragazzi entusiasti che lavorano con grande attitudine al sacrificio, spirito di gruppo e con la mano bollente dalla linea dei tre punti.” Il movimento più significativo del mercato in casa Basket Time sul fronte delle partenze è stato l’addio al vicecapitano Max Dorigo, a cui è stata data la possibilità di poter godere altrove di maggior minutaggio, mentre a rinforzare un roster che conterà anche quest’anno stabilmente sull’apporto di ben cinque under sono arrivati dal Lumignacco il jolly Gelsomini e il classe ’95 Feruglio dalla Dgm. Purtroppo, per quest’ultimo l’esordio in campionato è atteso per gennaio, visto l’infortunio al ginocchio che al momento lo sta tenendo lontano dal parquet.

Giuseppe Passoni

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VOLLEY

"Non riesco a im-maginare la mia vita senza la pal-lavolo” ammette Valentina Gra-

beri, "libero" della Pav Udine. Vol-ley che è nel suo dna, visto che anche sua madre, cagliaritana, giocò per diversi anni a buon li-vello nella sua città. “In realtà mio padre, da cestista qual era, voleva giocassi a pallacanestro e infatti così è stato per un brevissimo periodo - racconta Valentina - . Ma dopo un accidentale pugno in faccia arrivatomi durante il gioco, ho preferito cambiare strada… Comunque, più che i miei genitori, è stato forse il cartone anima-to “Mila e Shiro” a convincermi! A parte gli scherzi, si è trattata di una mia scelta. Nel corso degli anni però devo anche dire che in famiglia ho ricevuto un’edu-cazione sportiva che reputo di grande importanza, improntata

soprattutto sull’impegno e sulla dedizione". Un pallone di volley che lei prese tra le mani in età scolare: “Precisamente a sei anni e mezzo, quando iniziai a giocare nel Ken-nedy. Già da bambina in realtà mi ero iscritta per un anno alla Pav, per poi approdare alle giovanili del Dlf. Diciasettenne, venni chiamata alla Pav ma a causa di problemi personali con la squadra, decisi di cambiare e di andare in B2 a Gorizia, dove rimasi un anno. Una volta risolti i dissapori che mi ave-vano convinta a spostarmi, sono ritornata nella mia città, in serie D. E ora mi trovo felicemente a far parte della formazione che milita in B1, ancora alla Pav A questo proposito vorrei rivolgere uno speciale ringraziamento al nostro allenatore, Marco Relato: se mi trovo qui è anche per merito suo.”Stai continuando il tuo percor-so di studi? Ti è facile conci-liare gli impegni sportivi con

quelli universitari? “Si, frequen-to la facoltà di Economia qui a Udine e ormai solo cinque esami mi separano dalla laurea. Per me l’organizzazione è fondamentale e così facendo riesco a dedicar-mi a entrambi gli ambiti. Quando poi c’è un po’ di tempo libero si trova ovviamente anche lo spazio per gli amici, il moroso o un po’ di shopping!”quali sono, dal tuo punto di vista, gli obiettivi della Pav in questa stagione? “Dopo dieci anni in serie B1, direi che ciò a cui cercheremo di mirare non sarà di certo solamente la salvezza, come ad esempio l’anno scorso. Ragion per cui è stata creata una for-mazione ancora più competitiva.” Come giudicheresti i rapporti all’interno della squadra? “ La rosa per questa stagione è stata completata con alcune Under 16. Ma saremo comunque in poche, quindi penso ci sia la possibilità

Sabato 10 ottobre alle ore 12, conferenza stampa di presentazione della Libertas Simagas che prenderà parte al Campionato Nazionale italiano di Pallavolo femminile 2015-'16, di Serie B2.L'evento si svolgerà nella nuova sede societaria, situata presso il locale n.19 all'interno del Centro Commerciale “Il Giulia” di via Giulia 75/3, a Trieste.

PRESENTAZIONESIMAGAS TRIESTEIN VETRINA IN VETRINA

VALENTINA, COME

Di famiglia di sportivi, la Graberi, "libero" della Pav, si racconta

PRIMO PIANO

MILA E SHIRO

COME SUA MADRENel dna di Valentina l'amore per il volley della madre, ex giocatrice cagliaritana

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FOCUS

di curare maggiormente i nostri rapporti, come del resto abbiamo sempre fatto. In generale ritengo ci sia un buon legame che ci tiene unite.”Ci sono a tuo avviso problemi che la squadra può incontrare, soprattutto dal lato tecnico? “Credo ci sia la necessità di la-vorare molto insieme e di ritro-varsi d’accordo sulle competenze, sulle scelte da compiere. Al di là di queste priorità, eventuali pro-blematiche si riscontreranno a campionato iniziato.” qual è l’avversario che tu personalmente temi di più? “Le squadre di punta al momen-to sono Brescia e Padova, due formazioni a cui tutti guardano come due ostacoli da non sot-tovalutare assolutamente. Ma è anche giusto dare peso ai derby, come quelli che disputeremo con Martignacco e con la neopromos-sa Talmassons.”qual è stato il momento più felice nella tua carriera da pallavolista? E quello più spia-cevole? “La fase da dimenticare della mia vita come sportiva è stato sicuramente l’anno “sab-batico” nella squadra goriziana. Smettere di praticare la disciplina che amo nella squadra prediletta è stato un gran dispiacere, ma è stata una scelta che sono stata obbligata ad affrontare. Mentre ricorderò sempre come uno degli attimi di maggior gloria il set vinto l’anno scorso con Martignacco 40-38.”C’è un o una pallavolista a cui guardi con particolare ammi-razione, il tuo idolo per così dire? “A dire la verità ora come ora non ho nemmeno così tanto tempo per seguire altre partite… Ma fin da bambina ho sempre seguito con attenzione le gesta della Cardullo, storico libero della nazionale italiana, che però ades-so ha smesso di giocare.”quali sono i tuoi sogni, le tue aspirazioni? Credi che nella tua vita la pallavolo possa occupa-re un posto di privilegio anche in futuro? “Parto dal presuppo-

sto che non posso vivere senza questo sport. Da sempre il mio sogno è stato quello di entrare a far parte di questa squadra, ed ecco che ora si è avverato. La mia più grande sfida ora è diven-tare libero titolare. E’ anche vero però che di pallavolo non si vive: intendo quindi completare gli stu-di, continuando ad assecondare sempre la mia passione.” Massimo Gaudino

Valentina Graberi, il suo punto di riferimento è l'ex azzurra Cardullo

Nuovo importante e vittorioso test per l'Itas C. Fiera, squadra di punta di B1 della Polisportiva Libertas Martignacco, che dopo essersi aggiu-dicata a metà settembre la settima edizione del Torneo Internazionale di Carcare (Savona), ora ha fatto proprio anche il Torneo di Nova Gori-ca. Nella seconda semifinale la squadra della Libertas Martignacco ha battuto il San Donà con il risultato netto di 3-0. Nella finale per il terzo e quarto posto posto è stata la squadra di Klagenfurt a vincere al quin-to set sul San Donà, mentre nella finale per il primo e secondo posto Nova Gorica ha dovuto appunto cedere all'Itas C. Fiera Libertas Marti-gnacco per 2-3 (25-21, 19-25, 25-23, 26-28, 11-15). La partenza per la squadra di Cuttini e Cumini, priva di Giora, impegnata all'estero, è sta-ta difficile, in quanto spiazzata dal gioco veloce delle avversarie, ma la partita è risultata complessivamente equilibrata e avvincente. In particolare Manig ha risposto positivamente alle difficoltà ed è stata perfetta, dimostrando una  grande crescita. Ora sono in programma altri due test: a Padova venerdì ancora con LeAli e domenica 11 alle ore 17 a Martignacco, contro la neo promossa Farmaderba, in occasione delle finali Under 16 del decimo Trofeo BCC del Friuli Centrale.

PRECAMPIONATOMARTIGNACCO IN GRAN SPOLVEROA NOVA GORICA

Saranno interessanti i derby di B1 con Martignacco e la neopromossa

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ALTRI SPORT

Sta per partire l’undicesimo campionato di fila in serie A per i "tuttineri" della palla ovale di Udine. E’ il Presidente Massimo Ferrarin a dare la carica ai suoi alla vigilia del debutto, il 18 ottobre al Gerli contro il Tarvisium: “C’è

tanta soddisfazione per questo traguardo. Quand'ero bambino i miei sport preferiti erano la pallacanestro, la pallavolo, il calcio e l’atletica. Oggi in serie A in Friuli ci sono solo il rugby e il calcio. Pian piano sta prendendo piede il progetto di creare una franchigia regionale per rinforzare i vivai. Abbiamo realizzato un accordo profi-cuo con il Leonorso, i cui migliori ragazzi giocano nelle nostre seconde squadre. Con l’altra società cittadina siamo già molto attivi e stiamo cercando di muoverci nella stessa direzione anche con Pordenone e Trieste. E ‘ fondamentale questa collaborazione, viste le enormi difficoltà nel reperire partners economici nel rugby. Questo è l’unico modo per portare in prima squadra giocatori del vivaio ma fare da soli sarebbe impossibile". E poi appunto la squadra che sta per partire in serie A: "Siamo molto più competitivi rispetto allo scorso campionato: per ora abbiamo solo uno straniero, il neozelandese Robbie Flynn, un ottimo Under 21. Ha deciso di voler restare a Udine perché ama l’Italia anche se avrebbe potuto giocare in realtà ben più forti. Si è ristabilito da un problema al ginocchio e possiede una qualità superiore alla media. Per ora la squadra è com-pleta così (ndr: roster in pagina). Ci riserviamo di tenere un posto libero per un eventuale secondo straniero nel

caso le cose non dovessero andare come previsto". Non ci sono state cessioni importanti di uomini di punta ed è rientrata dall’Irlanda la terza linea Sebastiano Folla, classe 1990 di Ruda, aggiunge Ferrarin. E c'è pure un settore giovanile di tutto rispetto da seguire: "Abbiamo una decina di tecnici che al mattino portano il rugby nelle scuole. In tutto abbiamo 340 tesserati, di cui 160 nel giovanile e altri dall’Under 18 in su. Sono numeri alti per una realtà piccola come Udine e siamo in crescita”. Domenica 18 ottobre la compagine del riconfermato allenatore Maurizio Teghini esordirà appunto in casa contro i trevigiani del Tarvisium. Il tecnico triestino, ex giocatore per sua ammissione nato con la palla ovale in mano, aveva ricoperto per dieci anni il ruolo di assistant coach e director of rugby della squadra

La Rugby Udine 1928 al via dell'ennesima stagione di serie AE SONO UNDICI LOSTAFF

tecnico-dirigenziale

Presidente: Massimo Ferrarin

Vice presidente: Pier Alessandro Asti

Prima squadra: allenatore Maurizio Teghini

Allenatore mischia: Andrea Muraro

Riatletizzatrice: Laura Mauro

Team manager: Luca De Paoli

Dirigente responsabile: Luca D'Anna

RUGBY UDINE 1928

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ALTRI SPORT

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udinese, subentrando all'allenatore Fedrigo lo scorso campionato. Con l’incarico di head coach, Teghini ha portato con sé la sua grande espe-rienza nell’analisi delle partite e nella programmazione della stagione, in particolare il rapporto con gli atleti e la crescita dei giovani. Molte le sue aspettative per la nuova stagione alle porte: “Ripartiamo dalla positiva ultima parte dello scorso campionato per cercare di migliorare ancora. Il girone iniziale sarà molto equilibrato, con squadre che conosciamo già e le due venete neopromosse, il Casale e il Paese, che sono da tenere nel-la giusta considerazione. Il nostro obbiettivo sarà partire molto forte sfruttando la prima casalinga contro Treviso allenata dal nostro ex Craig Green, ex All Blacks, ed ex Benetton, poi andremo in trasferta a Vicenza e poi di nuovo a Udine per due par-tite di fila. La squadra è cambiata nelle prime linee ma abbiamo cer-cato di rimpolpare la rosa con dei

giovani promettenti perché questo è l’obiettivo della società. Il nostro è un vivaio molto valido ed inoltre è arrivato Capoccia da Lecce. Il gruppo storico è rimasto e ciò fa ben spera-re. Ci stiamo allenando con dedizione e continuità disputando amichevoli di livello molto importanti per la no-stra preparazione. A Paese abbiamo fatto visita alla compagine di casa e siamo riusciti ad imporci nonostante fossimo un po’ appesantiti. Il 26 set-tembre abbiamo giocato contri il Cus Padova in un evento a Treviso ed è stato un test molto attendibile per limare gli errori commessi nella prima uscita”. Si diceva del marchio a fuoco impresso dal rugby sul dna del tecni-co: “E’ proprio così: sicuramente l’aria che si respira da bambini è decisiva per le scelte di vita da adulti. Mio padre ha sempre giocato e allenato e ha trasmesso a me e mio fratello la sua passione. Mia madre, che ha 87 anni, me lo dice sempre”. Teghini quando parla trasmette entusiasmo,

Il 70% dei nostri giocatori è composto da ragazzi cresciuti nel

vivaio di casa

lo stesso che cerca da anni di trasmettere ai giovani che forma e fa crescere: “A Udine ho sempre lavorato con i giovani, cercando di inserirli il più possibile in prima squadra. Questo lavoro ha por-tato buoni frutti perché il 70% in rosa è fatto di ragazzi di casa. La società cerca collaborazioni importanti con altre squadre della regione per riuscire a far fronte alla crisi che imperversa nel nostro mondo. Forse solo il calcio è di un altro pianeta, non lo si può accomunare a nessun altro sport. Il movimento del rugby è comunque in crescita anche nelle scuole e la Federazione ci aiuta in questo. Io ci entrerei subito nell’ambito scolastico: ricordo quando a Trieste spesso andavo alle elementari a far conoscere ed amare i rudimenti del nostro sport. I ragazzini amano il contat-to fisico, che è la caratteristica peculiare del rugby. In fondo fa

parte dell’io umano cercare il contatto. è importante aver un grosso bacino di utenza udinese per poi portarlo in serie A. Il no-stro obiettivo è arrivare fra le prime tre squadre nella prima fase, per poi superarla: ciò signi-ficherebbe salvezza assicurata, poi si vedrà. L’anno scorso ab-biamo dimostrato di non essere secondi a nessuno. E’ necessario però giocare partita dopo partita, senza porsi particolari traguar-di. Le aspettative sono buone e sono fiducioso perché conosco il gruppo. Ciò può essere un’arma a doppio taglio ma mi fido dei ragazzi perché sono intelligenti. Il lavoro dei miei collaborato-ri è molto importante: Andrea Muraro, esperto di mischie, ad esempio, ha giocato nel Petrarca e disputato un Mondiale, quindi porta con sé tutta la sua espe-rienza”.

Biancamaria Gonano

Cognome Nome ruolo

MOROSANU SERGIU pilone dx

TADDIO DANIELE pilone dx

CIBIN ALESSANDRO pilone sx

CAPOCCIA RICCARDO pilone sx-dx

COOK MATTHEW pilone sx-dx

CORBANESE NICOLA tall.

DEL TIN ALESSANDRO tall.

MEZZAVILLA FRANCESCO tall.

AMURA STEFANO 2L-pilone sx

BAGOLIN LUCA 2L

GIANNANGELI ANTONIO 2L

DRI STEFANO 2L-3L

MACOR ENRICO 2L-3L

SABOT ENRICO 2L-3L

DI PIETRO AMEDEO 3L

FOLLA SEBASTIANO 3L

PICCHIETTI TIZIANO 3L

VESCHETTI LUCA 3L

VENIER GIACOMO 3L

BARELLA FRANCESCO MM

CURTOLO FEDERICO MM

GROZA DAN GABRIEL utility back

ZORZI LUCA MA

FLYNN ROBERT 3/4 centro

GERUSSI RICCARDO 3/4 centro

MORANDINI MATTEO 3/4 centro

SABOT GIOVANNI 3/4 ala-3/4 centro

LO SCHIAVO NICOLA 3/4 ala-3/4 centro

MARCONATO ALBERTO 3/4 ala-3/4 centro-estremo

D’ANNA MATTIA 3/4 ala

RIGUTTI PIETRO 3/4 ala

LENTINI SIMONE estremo

ROBUSCHI RICCARDO estremo-MA

VESCOVO DAVIDE estremo-MA

utilizzabili in Cadetta

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ALTRI SPORT

La tolmezzina Betty Vuk è una promessa del judo regionale

Quando c'è una nuova stella che brilla nel fir-mamento del judo regionale: è Betty Vuk, sim-paticissima e talentuosa atleta del Judo Club Tolmezzo della Presidentessa Anna Miniggio.Nasce a Tolmezzo nel luglio del 2000 anche se il suo cognome rivela origini balcaniche:,con il papà croato e la mamma della Bosnia Erzego-

vina .Studentessa del secondo anno di liceo scientifico, è una passione per lo sport, la sua, ereditata dal padre karateka e dalla madre cestista. Ed è proprio il papà che le suggerisce di provare con il judo, anche perché provenendo dalle arti marziali sa bene che è uno sport completo e utile per una ragazza in giovane età anche come metodo di autodifesa.L'inizio, come consuetudine, è una sorta di gioco e motivo per conoscere nuovi compagni e fare esercizi utili allo sviluppo del fisico, poi le cose iniziano ad essere prese sempre più sul serio.Testimonianza il doppio oro conquistato a Trento dalla tolmezzina agli italiani a squadre con la Società Ginnastica Triestina, a cui è stata data in prestito per rinforzare il team alabardato diretto da Raffaele Toniolo e Monica Barbieri. Da sottolineare pure un quinto posto conqui-stato ai campionati individuali di Ostia, stavolta in forza al judo club Tolmezzo. Una volontà di ferro, la sua, e soprattutto una deter-minazione fuori dal comune nel raggiungere gli obiettivi prefissati.“Tutto è nato per volontà di mio padre che desiderava provassi questa disciplina - testimonia Betty -, allora un bel giorno mi sono presentata in palestra e ho voluto provare, scoprendo che questo sport era quello giusto per me. Merito anche dei maestri Lorenzo Miniggio e Anna Miniggio, capaci di farmi appassionare e voler bene a questo sport. All'inizio qualche lacrimuccia è stata versata perchè, come ricorda la mamma, facevo fatica ad entrare nel contesto della palestra, poi tutto è andato bene”- Cos'è per te il judo adesso?"Oltrechè essere fonte di soddisfazioni che inizio a rac-cogliere dopo essermi preparata e perfezionata in certi aspetti, un motivo di vivere lo sport in un ambiente

sereno e di rispetto come nello spirito della società per cui combatto e maturare nuove esperienze, di crescere”- La tua prima tifosa è tua madre, che vive con una passione sfrenata le tue gare...“Certamente mia madre è sempre pronta ad incitarmi, come tutti i miei compagni di team con cui mi sento di condividere queste soddisfazioni che ho conseguito recentemente. Mio padre invece è riluttante a venire a vedere le gare, forse da ex atleta preferisce starne al di fuori anche se è felice quando torno a casa con un successo” - Ogni judoka ha la sua tecnica prediletta. La tua qual è?“ Uchi mata, per i non addetti ai lavori una tecnica in piedi dove viene agganciata la gamba dell'avversario dall'in-terno conseguente ad una proiezione che se eseguita bene determina l'Ippon, ossia la fine del combattimento”- Betty Vuk nella sua vita oltre praticare judo come impiega il tempo libero?“ Studiando ed impegnandomi a scuola in modo impor-tante e leggendo molto, in particolar modo i romanzi che mi piacciono particolarmente. Poi spazio anche per gli amici naturalmente” - Come prepari una gara e quali cicli di allenamento affronti prima di una competizione?“ Quattro sedute alla settimana in palestra dove mi alleno per circa un paio d'ore, sia con le femmine che con i maschi, in un lavoro che predilige le fasi in piedi e naturalmente a terra anche se la mia impostazione mi permette di porre fine ai combattimenti per lo più in piedi”- Un momento che vorresti dimenticare e che non riesci nel corso della tua attività sportiva?“ Una squalifica in una gara che mi ha fatto andare su tutte le furie dentro di me dove in fase di strangolamento ho calcato un po' la mano e ho subito il cartellino rosso”- Gli obiettivi che ti poni come atleta e nella vita?“Il mio sogno è quello di entrare a far parte di un gruppo sportivo militare, unico modo nel nostro paese per poter fare sport nel judo a livello professionistico e entrare nel team azzurro”

Gianfranco Borghesu

notiziebreviPATTINAGGIOCORSA

Il team su ruote in linea Libertas Porcia ha partecipato alla penultima gara del Gran Prix Giovani, ospitata nella cittadina veronese di Menà. Una tappa nata sotto buoni auspici, chiusa però in modo rocambolesco. Tutto era iniziato nel migliore dei modi con un quarto posto di Aurora Sisani e il sesto di Giorgia Fasan sulla prova dei 100 metri. Nel successivo chilometro lanciato, Aurora ha confermato la quarta piazza, mentre Giorgia è caduta, chiudendo undicesima. Nella finale della categoria Esordienti 2, Elena Zanchetta è rovinata sull'asfalto (sedicesima), stessa sorte per Alexia Sisani nella 3.000 per Ragazzi, che però si rialzava con una capriola, raggiungendo il gruppo e arrivando sesta. Sull'identica distanza, Cristian Rossetti ha condotto una positiva finale assieme al compagno di squadra Andrea Orefice, che quest'anno è stato la rivelazione del gruppo agonistico.

LIB. PORCIATRA GIOIAE CADUTE DELL'UCHI MATA

SPECIALISTA

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EVENTI

ASSI PER BENEFICIENZA

Essere campioni significa anche prestare disin-teressatamente la propria immagine per be-neficienza ed è quanto hanno fatto la scorsa settimana alcuni esponenti di spicco dello sport friulano a favore dell'Andos (Associazione donne operate al seno). Sede dell'incontro il palco alle-stito per l'occasione in via Grazzano, via storica udinese, con la presentazione della giornalista Luciana Idelfonso. Nelle immagini realizzate da Silvano Zandonella alcuni momenti della serata: nelle foto 1 e 5, con la presidentessa dell'Andos, Mariangela Fantin, e il segretario del Panath-lon, partner organizzativo, Lido Martellucci, le ragazze del Tiro a segno Tolmezzo (da sinistra, Sara Venturini, Alessandra Tessitori e Marianna Spizzo) neo campionesse italiane a squadre. Nelle

foto 2 e 3, Giada e Matteo Medves, campioni di judo di livello internazionale dello Yama Arashi di Udine. Nelle foto 4 e 6, Erica Franzolini, medaglia d'argento negli 800 indoor ai campionati italiani di atletica disputati a Padova. Nelle immagini 7 e 8, la campionessa del mondo di kick boxing, Elisa Qualizza e, nella 9, il giovanissimo Filippo Calabrese, campioncino di karate, con l'asses-sore del Comune di Udine, Venanzi (a sinistra). Ad intervenire sul palco anche l'uomo di basket e matematico Flavio Pressacco, che ha portato la propria testimonianza sulla pallacanestro di ieri e di oggi, e ad allietare la serata la perfor-mance della violinista Anna Nascimben e le voci calde e coinvolgenti delle cantanti Elisa Caraccio e Elisabetta Russo.

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SPECIALE LIBERTAS

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IN BREVE

AL VIA LA NUOVA STAGIONE SPORTIVA La polisportiva Libertas Porcia rinnova la sua offerta, e da questa stagione la sezione ginnastica ritmica vedrà le sue piccole atlete ricalcare il parterre agonistico con l’obiettivo del confronto e del podio. La squadra sarà diretta da Chiara Cadamuro, giovane e determinata neo laureata in scienze motorie. Le sedute si tengono nei pomeriggi di martedì, giovedì e sabato, alla palestra della scuola elementare di Romano di Fontanafredda in via Oberdan. La società purliliese conferma anche i corsi di ginnastica artistica, che si tengono tutta la settimana negli impianti di Romano e della scuola elementare di Sant’Antonio.

GINNASTICA

Sato: «Confermata la superiorità nipponica»

■ Il PalaZen di Pordenone (la palestra dedicata alle arti marziali, gestita dalla polisportiva Judo Villanova Libertas) ha ospitato la seconda edizione della Ne Waza Cup. Si tratta dell’appuntamento di chiusura del circuito regionale estivo Libertas, che da venticinque anni richiama sui tatami i giovani e promettenti praticanti dello judo. Questi gli ori aggiudicati nel corso della manifestazione. Categoria cadetti kg 60 Giovanni Boscaia (Polisportiva Villanova), kg 73 Kenny Bedel (Villanova); juniores kg 68 Francesco Menegale (Judo Club Conegliano), kg +68 Eros

Saccon (Conegliano); seniores kg 73 Valerio Mariuz (Villanova), kg 90 Maurizio Francescutto (Ryugin Codroipo).La classifica finale del circuito ha visto prevalere Gino Gianmarco Stefanel (Judo Kuroki Tarcento) tra gli assoluti, che così è stato premiato quale miglior atleta del circuito. Il primo degli juniores è risultato Gianluca Tieppo (Kuroki), mentre il primatista tra i cadetti è stato Kenny Bedel (Villanova).

■ Non è stato il Mondiale delle aspettative, tuttavia l’azzanese Marika Sato (presentatasi in coppia agonistica con Fabio

Polo, entrambi tesserati per lo Judo Kuroki Tarcento) si è accontentata di una sesta piazza. è il responso finale del campionato iridato di kata (le “forme” dello judo) disputatosi ad Amsterdam, che ha visto cimentarsi 101 formazioni in rappresentanza di 30 nazioni. Alla fine hanno trionfato i maestri di sempre, ovvero i giapponesi, capaci di rimpatriare con tutti e cinque gli ori disponibili.Quindi per la coppia assortita Sato – Polo (classe ’69 lei nel ruolo “dominante”, classe ’84 lui che nell’esecuzione del kata “subisce” le mosse) il parterre si è rivelato molto più competitivo del previsto. I due gareggiavano nella specialità del Goshin Jutsu, che vedeva in lizza 20 tandem ripartiti in due gironi. Marika e Fabio chiudevano terzi il loro raggruppamento, acciuffando in extremis il girone finale, chiuso col sesto e ultimo posto, e con l’argento andato ai connazionali Ubaldo Volpi e Maurizio Calderini.“Questo mondiale ha confermato la supremazia nipponica – ribadisce Marika – per quanto ci riguarda siamo parzialmente soddisfatti della prestazione, in quanto abbiamo centrato l’obiettivo di disputare la finale, chiudendo tra le sei coppie più forti al mondo. Il rammarico è quello di aver ottenuto un punteggio ingiustificatamente basso. Non ci sono stati errori eclatanti, abbiamo eseguito un kata di alto livello, che probabilmente è stato penalizzato per la velocità, che va a discapito della precisione del gesto tecnico. Io e Fabio siamo ora gasati, abbiamo materiale su cui lavorare, e per gli Europei 2016 in Sardegna cercheremo di portare un kata ancora più perfetto, anzi, come diciamo noi: all’Italian Style”.

■ Con l’autunno sono riaperti i corsi di arti marziali organizzati dalla Chinese Wushu Italy, la prestigiosa scuola che fa capo al maestro Huang Shao Song. Questi vanta uno sterminato bagaglio tecnico: è pluricampione cinese di wushu moderno, campione del mondo di taiji quan, monaco Shaolin di 32esima generazione, coach della Nazionale italiana, ambasciatore dello stile Wudang per l’Italia, arbitro internazionale, premiato come uno dei mille migliori atleti al mondo e, nonostante la giovane età, insegna da 25 anni.

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■ Grande ciclismo a Martignacco, dove la Libertas Ceresetto Pratic Danieli ha chiuso la stagione agonistica 2015 con tre trofei per Esordienti e Allievi, fagocitati dai campioni della San Vendemiano, di Treviso, una doppia manifestazione espositiva ed un incontro finale in cui sono stati festeggiati con tutti i partecipanti i vincitori e in particolar modo i nuovi Campioni Provinciali Esordienti I e II anno: Riccardo Marcheselli, della stessa Società di Ceresetto; ed Elia Staffus, del Velo Club Latisana.Le prove sono state aperte dal Sesto Trofeo Trasporti Ceccarelli Esordienti I anno, gara valevole come Terza Prova per l’assegnazione della maglia di Campione Provinciale, nella quale si sono dati battaglia 35 atleti. Fin dalle prime battute i ciclisti della Marca hanno reso dura la gara, in particolare con il portacolori Marco Dal Bianco che, prima in compagnia di Gallai (Team Bosco Orsago) e Piccinin (S.C. Pujese), poi in solitaria, ha via via aumentato il proprio vantaggio chiudendo con un minuto su Riccardo Marcheselli della Libertas Ceresetto che, laureandosi campione provinciale, ha regolato il gruppo in volata.Nel 12.mo Trofeo BCC Friuli Centrale di Martignacco - Memorial Claudio Nigris - Esordienti II anno, competizione valevole come Terza Prova per l’assegnazione della maglia di Campione Provinciale, andata appunto a Staffus, e per il Nono Trofeo Manlio de Vitt, con

34 partenti, sono stati sempre i trevigiani del San Vendemiano a fare la gara con Federico Guzzo che si è aggiudicato il Traguardo Volante su Vettorel (Team Bosco Orsago). Gli atleti della Libertas Ceresetto, in particolare con Alessandro Ghisleri, hanno poi posto fine a una fuga di Migotto, sempre del San Vendemiano, mentre l'impresa riusciva al suo compagno di squadra Guzzo che in solitaria chiudeva vittorioso con 35 secondi di vantaggio sul gruppo regolato in volata da Buratti, del Pedale Manzanese.Il 16.mo Memorial Bruno Orioli - Trofeo Tente Pratic, per la categoria Allievi, infine, come di consueto non ha tradito le attese, con ben 89 ciclisti al via del classico percorso di 11,3 km da ripetere 7 volte. La corsa ha avuto un primo sussulto al terzo giro quando l'atleta di casa Alessio Moro è transitato con 20" di vantaggio sul gruppo, mantenendolo per quasi un circluito. Al passaggio successivo è stato invece il pasianese Nicolas Casolin a transitare con 20" di vantaggio, per andare ad aggiudicarsi il GPM di Moruzzo prima di essere riassorbito dal gruppo. Il giro successivo è la volta dell'ottimo Emanuele Amadio che, dopo aver raggiunto i 30" di vantaggio, a pochi chilometri dall'arrivo è stato ripreso dal gruppo che ha chiuso in volata con la vittoria imperiosa di Alex Pavan del San Vendemiano su Nicolas Casolin (G.C. Pasiano) e Vladimir Rurik (ASD Sacilese).

Libertas Ceresetto sugli scudi sulle strade di casa

CICLISMO■ è L’immensa e monumentale piazza di Prato della Valle (Padova) ha ospitato la terzultima tappa del Gran Prix Giovani, una manifestazione interregionale (ha visto scendere in pista oltre 200 atleti) allestita accanto alla quinta scenografica della storica Loggia Amulea. E la Pattinaggio Libertas Porcia non ha mancato di farsi onore, forte di una decina di sprinter agli ordini del tecnico Marco Nuvolara. A raccogliere il maggior alloro è stata Aurora Sisani, rincasata con un argento al collo, gettatasi nella mischia agonistica dopo una corroborante pausa. Buon exploit anche da parte di Giorgia Fasan (settima).Sulle gare lunghe dei più grandi (come la 5000 a eliminazione) è stata invece lotta senza quartiere. “C’è bisogno di più esperienza, ma almeno non abbiamo visto cadute” commenta “Mamma Sprint” Raffaella Gava, come sempre al séguito delle figlie. Piazzamenti quindi per Alexia Sisani (9° posto), Vanessa Fasan (21°), Cristian Rossetti (10°) e Andrea Orefice (17°). Nella categoria Cuccioli, la piccola Ester Rebellato ha stupito lo staff, impressionato dalla sua grinta, e per questo già definita “una campionessa in erba”.Il calendario prevede ora la tappa di Menà (Verona) cui seguirà la gran finale a Bagnoli di Sopra (Padova).

■ La Pattinaggio Libertas Porcia si è fatta onore alle finali nazionali del Trofeo Coni, al termine delle quali è rincasata con tre medaglie. Le gare di velocità si sono disputate all’impianto di San Giorgio di Nogaro, dove sono maturati gli argenti di Cristian Rossetti e Alexia Sisani, cui si è aggiunto il bronzo di Leonardo Pradella.

LIBERTAS PORCIA SUGLI SCUDIA PADOVA E SAN GIORGIO

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TREMILAITINERARI MTB

a cura di STEFANO OSSO

Una caratteristica delle cime delle Prealpi Giulie è di es-sere quasi sempre ricoper-te da vegetazione per cui capita di arrivare in vette

come il Monte Vogu, Il Cum o il Santa Maria Maddalena e non poter vedere nulla perché si è in mezzo al bosco. Lo Joanaz (o Joannes, come viene indicato su alcune carte) è un’eccezione perché è quasi completamente privo di vege-tazione e quindi consente di ammirare un panorama veramente a 360°: dalle Alpi Giulie alle catene slovene, dal mare a tutta la pianura friulana, dal Pian-cavallo alle Dolomiti Friulane, alle Alpi

Carniche e alle cime austriache.L’itinerario che proponiamo non è né particolarmente difficile, né lungo, ma di grande bellezza e soddisfazione e in mezza giornata, trasferta compresa, lo si può percorrere tranquillamente.Il punto di partenza è a Tamoris, in comune di Torreano, sopra Masarolis, dove si può lasciare l’auto prima di ini-ziare la salita, su asfalto, verso la Ma-donnina del Domm. Questo primo paio di chilometri, con pendenza costante, serve a scaldare le gambe prima di affrontare la salita verso la cima.Alla Madonnina del Domm, dove ci sono le installazioni per la festa degli alpini

www.natisoneinbici. it

Tamoris è il paese più in alto della valle del Chiarò. Da Cividale si prende la S.R. 356 in direzione di Tarcento e all’incrocio della “crosere” si svolta a destra in direzione di Torreano. Passato il paese (ci sono supermer-cati, bancomat, bar e trattorie) ci ci dirige verso Canalutto e quindi a Casali Rieka da dove si sale rapidamente a Masarolis (la strada è stata sistemata recentemente) e infine a Tamoris. Si può lasciare l’auto in prossimità del bivio per lo Joanaz.

COME RAGGIUNGERE TAMORIS

AUSTRIA

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PORDENONE

UDINE

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TAMORIS

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MontefoscaFraccadizze

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Masarolis

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Madonninadel Domm

StazioneMeteo/Radio

SismografoOGS

1999–2012by natisoneinbici.it

Legenda, legend

Strade principali, main roadsStrade asfaltate, paved roadsStrade bianche, unpaved roadsSentieri, tracksPercorso su asfalto, trail on paved roadsPercorso su sterrato, trail on unpaved roadsPercorso alternativo, alternative trailCase isolate, isolated buildingsCittà e paesi, towns and villagesTamoris

(hanno anche un rifugio proprio sulla strada, ma normalmente è chiuso), si lascia la strada asfaltata e si comincia a salire sulla strada bianca, una ex-militare, verso le installazioni sulla vet-ta. Dopo quasi due chilometri e mezzo ci si tiene a destra a un bivio e dopo un’altro mezzo chilometro, passato un boschetto di abeti, si svolta ancora a destra verso le antenne. Ce ne sono diverse, da quelle della Protezione Ci-vile ai sismografi dell’O.G.S., ma la vista mozza letteralmente il fiato.La discesa alla Madonnina del Domm avviene lungo il sentiero che corre sul crinale, sempre molto evidente, e in linea quasi retta verso sud-sud-ovest.L’ultimo tratto curva verso sinistra ed è un po’ più stretto, ma poi ci si ritrova subito sopra l’aquila del monumento agli Alpini.Dallo spiazzo una breve rampa porta alla strada asfaltata fatta all’andata che ora si percorre in senso inver-so con una velocissima discesa fino all’auto.Rientrando a fondovalle vale la pena fare usa sosta a Masarolis, dove, da-vanti alla chiesa, c’è una curiosa fonta-na di acqua freschissima, sormontata da un leone… in gabbia! Simbolo della vittoria degli abitanti contro l’allora podestà che non voleva concedere loro l’autorizzazione a costruire l’ac-quedotto.

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MONTE JOANAZ:IN VOLO SOPRALA PIANURA FRIULANA

DAL SATELLITETutta la zona è compresa nella mappa escursionistica 1:25.000 edita dalla Tabacco, foglio "041-Cividale e Valli del Natisone".La descrizione completa di cartina e traccia GPX è disponibile

http://www.natisoneinbici.it/?p=278

La traccia e i dati sono disponibili anche su

INFO UTILIIl percorso è lungo 9,8 km di cui 5,8 su sterrato e 4 su asfalto; il

dislivello complessivo in salita è di soli 350 metri perché si arriva in auto fino a Tamoris, a oltre 800 metri di altitudine sul livello del mare.

In un’ora/un’ora e mezza lo si può percorrere tranquillamente e chi se la sente può partire da fondovalle salendo alla Madonni-na del Domm o da Torreano o da Faedis via Canebola e bocchetta Sant’Antonio. È percorribile in ogni periodo dell’anno e d’inverno è divertente farlo con la neve.

Curiosità: sulla cima c’è il sismografo della rete O.G.S. e a questo link http://www.crs.inogs.it/frednet/stazioni/staz_ITA/gpsSITE.php?SITO=JOAN vi si possono trovare tutti i dati.

Tutte le piste sono riportate su OpenStreetMap e sulla carta Tabacco 1:25.000 (foglio 041 “Valli del Natisone – Cividale del Friuli”) che in zona si trova praticamente ovunque al prezzo di € 8,50 ed è disponibile anche come App per smartphones (TabaccomApp, gratuita ma con cartografia a pagamento).

La scheda dettagliata del percorso, scaricabile gratuitamente in PDF e stampabile su un A4 fronte/retro, compresa la traccia GPX, è su www.natisoneinbici.it/?p=278 da dove è possibile visualizzare la traccia su Google Maps. Lungo il percorso non ci sono punti di appoggio né fontane per cui fare rifornimento di acqua prima di partire (ottima e freschissima quella della fontana di Masarolis, dove c’è anche un bar).Torreano

Spignon

Pegliano

MontefoscaFraccadizze

Montefosca

Fraccadizze

Rean

t

FaedisCanebola

500m

Monte Joanaz

Monte Caludranza

N

7.8

5.1

4.4

2.0

9.8

Masarolis

Tamoris

Madonninadel Domm

StazioneMeteo/Radio

SismografoOGS

1999–2012by natisoneinbici.it

Legenda, legend

Strade principali, main roadsStrade asfaltate, paved roadsStrade bianche, unpaved roadsSentieri, tracksPercorso su asfalto, trail on paved roadsPercorso su sterrato, trail on unpaved roadsPercorso alternativo, alternative trailCase isolate, isolated buildingsCittà e paesi, towns and villagesTamoris

COME RAGGIUNGERE MONTE JOANAZQuesto è un bel giro, facile e divertente. Partendo in auto da Cividale lo si fa in meno di due ore. Dai 1.167 metri sul mare del Monte Joanaz si domina tutta la pianura friulana, fino al mare e oltre, e si ha una splendida vista sulle Alpi e Prealpi Giulie, anche perché la parte sommitale è completamente priva di alberi e non ci sono montagne più alte nelle vicinanze. Volendo si può partire in bici da Cividale e poi ridiscendere sia per la stessa strada, che per Canebola che per Spignon.Km 0,0 (800m) – Si parte dal cartello con indi-cazione “Joanaz” sul bivio appena oltre Tamoris, e si sale lungo la strada asfaltata tra gli alberi per 2 km. Km 2,0 (950m) – Poco oltre la cappella con la Madonna e il rifugio (chiuso) degli alpini si arriva alla “Madonnina del Domm”. Si lascia la strada asfaltata che continua verso la Bocchetta di Sant’Antonio e si prende la vecchia strada bianca militare che sale curvando a sinistra, è un po’ sconnessa, ma comunque ben pedalabile. Dopo un paio di curve si inizia a vedere la costruzione con i pannelli fotovoltaici e le antenne radio che ci sono in prossimità della cima dello Joanaz, a poco più di 3 km di distanza. Km 4,4 (1070m) – Bivio: man-tenersi a destra continuando a salire. La strada

a sinistra aggira a nord lo Joanaz e raggiunge la Montefosca-Pian di Farcadizze.Km 5,1 (1142m) – Piano dello Joanaz. Subito dopo un boschetto di abeti, prendere il sentiero che sale a destra verso la sommità dell’altura e poi scende dritto fino alla stazione meteo/radio. Km 5,3 (1135m) – Stazione meteo/radio. Da qui si gode una vista fantastica, che con un minimo di visibilità, arriva fino all’Istria. Inizia la bellissima discesa sul sentiero, sempre evidente, che tra prati e macchie di alberi arriva di nuovo alla Madonnina del Domm.Km 7,8 (950m) – Madonnina del Domm. Si riper-corre la strada asfaltata per Tamoris per lo stesso percorso fatto all’andata.Km 9,8 (800m) – Arrivo a Tamoris.

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TREMILAITINERARI

SLOW TREKKING

Cividale mantiene il fascino di un tempo.Tanti scorci a partire dalla Casa Medioevale,verso la collina del Castello, passando vicinoal Mulino Scarbolo, per poi salire in Stretta di Cretta.

DA CIVIDALEAL CASTELLO

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ITINERARITREMILA

a cura di ROMANO PAlUDgNACH

ALLA SCOPERTA DEL MULINO SCARBOLO

slowitinerarytrekking.blogspot.it/ it-it.facebook.com/romano.paludgnach twitter.com/paluroma www.youtube.com/user/paluroma

PUNTO DI APPOGGIO

B&B Piccola Corte di CividaleP.tta San Giovanni, 22/3ingresso pedonale Stretta della Giudaica n.533043 Cividale del Friuli (UD)cell. +39 [email protected]

Dal Centro Storico alla colli-na il percorso dista meno di 10 minuti. Correndo lentamente e osservando come muta il paesaggio

nel breve, il panorama diventa passo dopo passo sempre più ampio, e ci si sente sempre più immersi nella sto-ria con pietre che riportano indietro agli anni della Cividale Longobarda. Dal punto più elevato, con vista dall’alto della splendida e raccolta città ducale lo sguardo può spaziare sulla pianura udinese a 180 gradi e verso le Prealpi Giulie: da una parte - a Nord-Est - le valli del Natisone e, dall’altra - a Nord-Ovest - verso la Val Chiarò e il comune di Faedis.Questo itinerario parte dal Centro Storico di Cividale del Friuli, nei pressi della casa Medioevale, nota per es-sere la casa più antica della città e denominata anche “Casa dell’Orefice”. è stata recentemente ristruttura-ta prestando molta attenzione alla conservazione degli aspetti artisti-ci, visto che le sue origini risalgono alla seconda metà del XIV secolo. Lasciandosi alle spalle il Tempietto Longobardo, Patrimonio dell’Unesco, saliamo lievemente e dolcemente senza rendercene conto lungo la via così chiamata Stretta della Giudaica. Immersi in anni di storia passiamo proprio davanti al nostro punto d’appoggio il B&B dal nome azzec-catissimo “Piccola Corte”, in quanto è curato con gusto e ristrutturato

sapientemente con accesso dalla cinta muraria. Dopo aver passato Piazza San Giovanni si lascia Borgo Brossana proseguendo per Stretta San Valentino che ci porta proprio davanti alla Chiesa di San Silvestro. Da lì prendiamo a destra via Car-lo Alberto e proseguiamo sempre dritti fino in fondo, imboccando poi a destra via San Moro portandoci nella zona collinare. Dopo aver at-traversato un ponticello nei pressi del Mulino di Scarbolo - che merita una piacevole sosta – si prosegue in via del Castello di Cividale.Dopo una sosta per il pranzo presso

il Castello, si può passeggiare lungo i vigneti godendo della piacevole vista sulla Val Chiarò e, verso la pianura, fino alla città di Udine. La visita al Mulino può essere abbinata all’escur-sione. Il Castello merita una visita delle stanze e dei cortili interni.Dalla Locanda al Castello di Cividale

prendiamo via Strada di Cretta, da dove si possono ammirare le colline del Cividalese, e il castello medioevale di Zuccola.Da lì in avanti la stradina è sempre asfaltata immersa nel verde e quando lo spazio attor-no a noi si apre la vista spazia lungo la pianura Friulana da una bellezza unica incorniciata dalle montagne invase dai Castagni e dal Carpino.Proseguendo quindi sulla strada sterrata a destra, in direzione di Sanguarzo, si ha una bella vista sulle Prealpi Giulie, dove svetta il Monte Matajur, e guardando più in basso, il Monte Kum e Castelmonte. Il rientro è lungo il sentiero che scende verso Sanguarzo e poi, prendendo la strada a destra, con segnaletica ben visibile ecco la stradina ci-cloturistica che riporta a Cividale in Borgo San Domenico.

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ORARIO: dal MARTEDì al SABATO 8.30-12.30 – 15.00-19.00

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ORARIO: dal LUNEDÌ al VENERDÌ 9.00-12.30 – 14.00-18.00 SABATO 9.00-12.00

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UDINESECALCIO

MOTORIPartner ufficiale Federmoto FVGn0.9|ottobre2015

Inarrestabileeprogettataperresistereatutto

TOYOTA HILUX

LANUOVAFIAT500SVELATADAFANTINICORAZZADIPRONTOAUTO74-75

I DINAMICIMAXI-SCOOTERBMW MOTORRAD

LANCIA I C 650 SPORT E 650 GT

BMW M6 GT3V8 TWINPOWER TURBO DA PAURA

Partner ufficiale Federmoto FVG

DESIGN DA SFILATANUOVA LANCIA YPSILON

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UNA VERSIONE T8 TWIN ENGINE MOZZAFIATO

VOLVO XC90

Volvo XC90 T8 Twin Engine si colloca in un segmento a sé stante, garantendo da un lato emissioni di CO2 da record assoluto di cate-

goria e dall’altro prestazioni assolute: 407 CV di potenza combinata, 640 Nm di coppia motrice, consumi di soli 2,1 l/100 km e un’autonomia di percorrenza di 43 km in modalità esclusivamente elettrica. Volvo XC90 T8 Twin Engine ha superato ogni aspettativa grazie a una combina-zione senza compromessi di potenza, ridotto consumo di carburante e un livello di emissioni allo scarico di asso-luta eccellenza – il tutto integrato con l’eleganza e la comodità di un SUV di lusso a 7 posti. I miglioramenti rispetto ai dati annunciati in precedenza sono stati ottenuti grazie all’incessante lavo-ro di aggiornamento e miglioramento dei propri prodotti della Casa automobi-listica svedese. Il risultato dell’ulteriore ottimizzazione è una diminuzione di 10 g/km rispetto a quanto previsto inizial-mente, il che ha consentito di ridurre i consumi di carburante a soli 2,1 l/100 km, aumentando al contempo la po-tenza del motore.La XC90 T8 Twin Engine si attesta quin-di chiaramente ai vertici della classe di appartenenza grazie all’eccezionale abbinamento di consumi ridotti, basse emissioni e pura potenza. Nessun altro

SUV in questo segmento è in grado di garantire un’autonomia di ben 43 km in modalità esclusivamente elettrica, un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 5,6 secondi e una potenza combinata di 407 CV, con una configurazione a 7 posti.La nuova XC90 nasce su un telaio com-pletamente nuovo, sia sull’anteriore sia sul posteriore. La sezione anteriore è caratterizzata da una nuova sospen-sione a doppio braccio oscillante che utilizza due bracci trasversali come punti di attacco alle ruote della vettura. Questa soluzione favorisce un ottimo equilibrio dell’auto in curva e contrasta la tendenza al rollio e al sottosterzo, così come l’interferenza della coppia sullo sterzo.Alla sospensione anteriore a doppio braccio oscillante è abbinato un nuovo assale posteriore a braccio integrale caratterizzato da un nuovo elemento elastico trasversale realizzato in ma-teriale ultra-leggero che sostituisce le tradizionali molle elicoidali. Sospensioni pneumatiche a controllo elettronico. Per aggiungere maggiore potenza alla sensazione di disinvolta sicurezza è pos-sibile aggiungere alla dotazione della XC90 il sistema di sospensioni Four Corner Active Air Suspension. Si tratta di un sistema di sospensioni pneumati-che che sostituisce il sistema di smor-zamento a controllo elettronico deno-minato Four-C, introdotto a sua volta

In un anno la XC90 si è radicalmente rinnovata con una lunga serie di innovazioni tra le quali spicca un propulsore che ha superato ogni aspettativa grazie ad una combinazione senza compromessi di potenza e consumi ed emissioni ridotti.

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in sostituzione degli ammortizzatori di tipo tradizionale. Lo sterzo a pignone e cremagliera della nuova Volvo XC90 è servoassistito da un motorino elettrico invece che dalla tradizionale pompa idraulica. Il motorino elettrico è colle-gato allo sterzo per mezzo di una vite con testa sferica, una soluzione tecnica esclusiva che garantisce sia un’elevata

precisione sia un basso attrito. Lo sterzo con servo-assistenza proporzionale alla velocità fa parte della dotazione stan-dard, mentre gli optional includono la possibilità di scegliere fra tre livelli di servo-assistenza globale. L’attivazio-ne del servo-sterzo resta comunque progressiva ma, a seconda dell’impo-stazione scelta, il livello di servo assi-stenza può essere maggiore o minore sull’intera gamma di velocità. Inoltre, la Volvo XC90 ha ottenuto le cinque stelle nei test Euro NCAP 2015, aggiu-dicandosi quindi il punteggio massimo previsto. La XC90 con tecnologia City Safety inclusa nella dotazione standard si è distinta come prima vettura in as-soluto a ottenere un punteggio pieno nelle due categorie di test AEB (Frenata Autonoma d’Emergenza) che includono i tamponamenti fra vetture nei Centri Urbani e nelle Aree Interurbane (AEB City & AEB Interurban).

Volvo XC90 ha ottenuto le cinque stelle nei test Euro NCAP 2015, aggiudicandosi quindi i l punteggio massimo previsto

In un anno la XC90 si è radicalmente rinnovata con una lunga serie di innovazioni tra le quali spicca un propulsore che ha superato ogni aspettativa grazie ad una combinazione senza compromessi di potenza e consumi ed emissioni ridotti.

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MOTORI

ca DriveE da 2 litri e 4 cilindri e il motore elettrico – alternandoli automaticamente per garantire la migliore economicità dei consumi complessiva.- Pure Electric (solo motore elet-trico): in questa modalità, quan-

do la batteria ad alto voltaggio è completamente carica, può esse-re sfruttata come unica fonte di energia per alimentare il motore elettrico sull’asse posteriore. La XC90 T8 può percorrere una di-stanza di oltre 40 km in modalità

esclusivamente elettrica, il che corrisponde alla distanza totale percorsa in auto dalla maggior parte degli utenti in una giornata. Inoltre, grazie al sistema di frena-ta rigenerativa, questa modalità risulta estremamente efficiente

La XC90 T8 Twin Engine è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 5,6 secondi, erogando tutta la potenza che gli automobilisti or-

mai si aspettano di trovare in un SUV Volvo. Ma il piacere di guida è solo uno dei numerosi vantaggi offerti dalla XC90 T8: la vettura ha infatti 5 diverse modalità di guida che possono soddisfare diverse esigenze in termini di prestazio-ni ed efficienza. Utilizzando una elegante ghiera di selezione posta sulla console centrale oppure uno schermo a sfioramento sul cru-scotto, chi guida potrà scegliere fra le seguenti opzioni:- Hybrid (ibrida): questa è la mo-dalità impostata di default che si adatta a un utilizzo quotidiano dell’auto. Quando in modalità Hy-brid, il veicolo sfrutterà la potenza di due motori l’unità endotermi-

Volvo XC90 ha cinque diverse modalità di guida che possono soddisfare diverse esigenze in termini di prestazioni ed efficienza.

UNA MODALITÀ DI GUIDAPER OGNI ESIGENZA

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MOTORI

nel traffico a singhiozzo tipico dei contesti cittadini. Nel caso sia ne-cessaria maggiore potenza, basta azionare il pedale dell’acceleratore per avviare all’istante il motore a combustione DriveE.- Modalità Power: questa modalità consente di abbinare le prestazioni del motore endotermico e quelle dell’unità elettrica. All’avvio, il SUV sfrutta l’eccellente risposta e la curva di coppia istantanea del mo-tore elettrico, in attesa di sfruttare pienamente il motore a combustio-ne, specialmente a velocità più ele-vate. Questa combinazione garan-tisce una migliore coppia motrice ai bassi regimi, equivalente a quella di un motore di grossa cilindrata come un V8. - AWD (trazione integrale): questa modalità offre su richiesta una tra-zione su tutte e quattro le ruote. - Save (risparmio): se la batteria è carica, questa modalità consente di “congelare” il livello di carica della batteria fino al successivo utilizzo in modalità Pure Electric. D’altro canto, se la batteria non è molto carica, è possibile utilizzare il mo-tore a combustione per ricaricarla fino a un certo livello così da potere essere usata in un secondo tempo in modalità Pure Electric.

UNA MODALITÀ DI GUIDAPER OGNI ESIGENZA

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nuova lancia ypsilonDESIGN DA SFILATAÈ stata una delle rivelazioni dello scorso Salone di Francoforte:ora è prontaper stupire il mercato.

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nuova lancia ypsilon

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MOTORI

La Nuova Ypsilon mantiene le proprie doti di compattezza e versatilità. Ha cinque porte, e le sue dimensioni sono così contenute – è lunga 384 cm,

larga 168, alta 152 cm, con un passo di 239 cm – da renderla la vettura ideale per l’impiego urbano. Cambia invece l’aspetto, esterno e interno, che oggi è più fresco e moderno ma fede-le al suo carattere e alla sua unicità. In particolare, lo stile degli esterni, da sempre uno dei principali motivi d’acquisto del modello, è stato rein-terpretato dai designer del Centro Stile Lancia per conferire alla vettura un look più armonioso, enfatizzando le linee orizzontali, e più accattivante grazie a un maggiore equilibrio e ca-rattere, pur mantenendo dimensioni e praticità da vera “cittadina”. Nel dettaglio, la nuova griglia anteriore ha sviluppo orizzontale con struttura a nido d’ape, e il suo profilo superiore riprende il colore della carrozzeria, mentre quello inferiore è cromato. Lo scudo Lancia, ora, è morbidamente

sostenuto dalla griglia stessa, che ne sottolinea il profilo inferiore ponendolo in una posizione prominente. Anche il paraurti presenta lo stesso pattern, evidenziato da un inserto cromato. L’effetto ottico complessivo è di una larghezza maggiore che ne accentua la personalità sulla strada. L’inserto nella parte inferiore del paraurti posteriore ora riprende il colore della carrozzeria: una modifi-ca semplice da cui deriva un grande risultato in termini di stile. Grazie a questo accorgimento estetico, infatti, la vista posteriore è ancora più fluida ed elegante. Anche la gamma dei colori si rinnova, con due nuove nuance che vanno ad aggiungersi alle attuali tre tinte pa-stello, sei metallizzate/micalizzate e al bianco tristrato. Si tratta del delicato pastello “Avorio Chic” che, raffinato e fresco al tempo stesso, esprime ap-pieno lo spirito Ypsilon, e dell’elegante “Blu di Blu” micalizzato: un colore che reinterpreta la livrea storica del mar-chio con carattere ed eleganza.

La vettura potrà essere equipaggiata con due motorizzazioni benzina: i l 1.2 da 69 CV,o lo 0.9 TwinAir Turbo da 85 CV abbinato al cambio robotizzato

GLI INTERNIGli interni della Nuova Ypsilon sono stati accuratamente rinnovati, per venire in-contro alle esigenze di utilizzo sempre nel segno delle ultime tendenze in termini di colori e materiali, e sono il risultato di un accuratissimo lavoro di ricerca cromatica, scelta dei materiali e cura dei dettagli, con l’impiego di tessuti e finizioni moderne e lavorate con nuove tecnologie. Nell’allestimento Silver i rivestimenti sono in tessuto stampato con motivo “degradé”, disponibili nella combinazione nero e grigio abbinati alla nuova plancia grigia o nella combinazione nero e blu abbinati alla nuova plancia blu. La nuova texture della plancia, abbinata agli interni, trasmette un senso di importanza e un tocco glamour ancora più marcato all’intero allestimento. Uno spazio moderno che sfrutta le tecnologie di stampa più innovative. Silver rappresenta la personalità più giovane di Ypsilon per clienti alla ricerca di un’auto alla moda, maneggevole ed economicamente acces-sibile ma al tempo stesso dotata di una forte personalità. Nell’allestimento Gold i rivestimenti sono in tessuto e velluto, estremamente morbidi e piacevoli al tatto. Il motivo geometrico tridimensionale irregolare “chevron” che decora gli schienali e le sedute è ricavato da una moderna lavorazione del velluto, i cui singoli inserti sono di altezze diverse e uniti in modo tale da rendere ogni sedile differente mentre l’uniformità della plancia

è garantita dalla sua superficie setosa che impreziosisce l’intero abitacolo. Disegna-ti pensando a un pubblico consapevole del proprio stile che ama abbinare temi, generi ed elementi differenti, gli interni sono disponibili in due diverse combina-zioni cromatiche, entrambe con inserti di color crema: la prima soluzione prevede le tonalità terra e nero abbinate alla plancia color terra mentre la seconda combina-zione presenta interni neri e plancia nera. Il tessuto Dinamica unito alla pelle è l’ele-mento chiave dell’allestimento Platinum. Il motivo geometrico impreziosito da cuciture a contrasto che lo caratterizza dà la sen-sazione di trovarsi in un piccolo soggiorno comodo ed elegante; e l’abbinamento con la pelle nera a grana naturale, sulle parti laterali dei sedili e sulla plancia, rende l’in-sieme ancora più raffinato. Questi interni sono disponibili in due varianti: pelle nera con Dinamica nera oppure pelle nera abbi-nata a Dinamica grigio tortora. Qualunque sia la scelta, le combinazioni cromatiche sono perfette per clienti esigenti che san-no dare la giusta importanza ai dettagli. Nuovi anche il quadro strumenti, con una grafica di più immediata lettura, e il po-mello cambio più prezioso ed ergonomico. La fruibilità interna della vettura è stata migliorata, in particolare grazie al tunnel centrale completamente ridisegnato che, insieme ai nuovi vani portaoggetti aumenta la capacità interna complessiva di 3 litri, conferendo alla Fashion City Car maggiore versatilità.

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MOTORI

Uconnect è i l nuovo sistema di infotain-ment, di serie a partire dall’allestimento Gold, che consente - attra-

verso la combinazione del display touch 5”, dei comandi al volante, dei comandi vocali e delle grafiche intuitive - di gestire in sicurezza i dispositivi multimediali presenti sulla vettura: dalla radio fino ai principali supporti multimediali collegabili attraverso la porta USB, il connettore Aux-in o il Bluetooth audio streaming. Il nuovo sistema di infotainment fornisce una grande varietà di funzionalità quali, ad esempio, il

vivavoce Bluetooth e riconosci-mento vocale, la funzione sms reader, per ascoltare attraver-so la tecnologia “text to speech” i messaggi di testo ricevuti sui telefoni compatibili.. Sulla Nuova Ypsilon debuttano i servizi Uconnect LIVE. è possibile scaricare sul proprio smartpho-ne l'applicazione Uconnect LIVE dall'Apple Store o dal Google Play Store. Non appena lo smartpho-ne viene connesso alla vettura, numerose applicazioni possono essere visualizzate e controllate dallo schermo touchscreen del sistema Uconnect. Le applica-zioni sono state riprogettate e

Chi guida una Nuova Ypsilon potrà ora provare l'esperienza di navigazione connessa di TomTom che garantisce la più ampia fonte

sul traffico al mondo.

INFOTAINMENT DI ULTIMA

GENERAZIONE CON UCONNECT

riadattate per l'utilizzo durante la guida per permettere al con-ducente di rimanere concentrato sulla strada. Uconnect LIVE sarà progressivamente disponibile in numerosi Paesi europei. Uconnect LIVE consente di ac-cedere direttamente dal display touchscreen all’internet radio TuneIn, con più di 100.000 sta-zioni da tutto il mondo; Deezer Internet music, che offre più di 35 milioni di tracce per gli utenti Deezer Premium; Reuters, per restare sempre aggiornati sulle ultime notizie da tutto il mondo; Facebook e Twitter, per essere sempre in contatto con i propri amici. Inoltre, si accede anche a eco:Drive, la premiata app sullo stile di guida che permette di di-minuire i consumi di carburante e le emissioni di CO2 grazie ai consigli in tempo reale.Con Uconnect LIVE, inoltre, è possibile passare direttamente a my:Car che - grazie ai pro-memoria sulla manutenzione e al manuale utente interattivo - permette al guidatore di ge-stire al meglio l’interazione con il proprio veicolo. Inoltre, quando

si connette lo smartphone via Bluetooth, gli avvisi più impor-tanti sono automaticamente trasferiti all'account personale Uconnect LIVE così da rendere la manutenzione facile come non mai. Infine, la funzionalità “FIND MyCar” consente di registrare sul proprio smartphone la posizione della vettura parcheggiata per poi poterla facilmente raggiun-gere grazie al GPS del dispositivo personale.Infine, è disponibile a richiesta il sistema di navigazione Uconnect 5” Radio Nav LIVE con sistema di navigazione integrata TomTom 2.5D e comandi vocali. Grazie alle potenzialità di caratteristiche quali l'indicatore di corsia avan-zato, il conducente può navigare facilmente anche negli incroci più complessi. La funzione TomTom IQ Routes inoltre è il modo più sem-plice per calcolare il percorso più veloce, basandosi sulle reali velo-cità medie misurate. Non ultimo, i conducenti possono viaggiare in completa sicurezza riceven-do istruzioni "turn by turn" sul quadro strumenti quando altre funzioni sono attive sulla radio.

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MOTORGALLERY

TOYOTA HILUXProgettatoperresistereatutto,testatonellecondizionipiùdifficili,HiLuxèl’inarrestabilemitoToyotachenonconosceostacolo.Uninstancabilecompagnodilavorocheassicuraprestazioni,stabilità,controlloesicurezzaassolutisuognitipoditerreno,speciesuipercorsisterrati.

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MOTORGALLERY

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MOTORI

Duedinamicimaxi-scooterperlosport,ilturismoelaguidarilassatanell’ambienteurbano.

BW Motorrad lancia le due novità C 650 Sport e 650 FT. I due concetti differenti dei maxi-scooter consen-

tono di soddisfare le esigenze di un ampio target-group: il C 650 Sport è dedicato ai piloti dall’in-dole più sportiva mentre il C 650 GT è stato sviluppato per i clienti che attribuiscono particolare at-tenzione al comfort e all’orienta-mento verso il turismo.Il nuovo C 650 Sport e il nuo-vo C 650 GT soddisfano queste esigenze in una misura nuova-mente superiore. Grazie ad ampi interventi di modifica della catena cinematica, alla taratura più con-fortevole dell’assetto e nel C 650 Sport a un design completamente rivisitato, i due modelli riuniscono

più che in passato le eccellenti caratteristiche di guida di una motocicletta con la particolare agilità e il comfort caratteristico di un maxi-scooter.Nei nuovi maxi-scooter C 650 Sport e C 650 GT il motore bici-lindrico in linea dalla cilindrata di 647 cm3 assicura la spinta dina-mica. La potenza nominale di en-trambi i modelli è di 44 kW (60 CV) a 7 500 g/min. è disponibile anche una variante di potenza di 35 kW (48 CV), richiamabili a 7.000 g/min. Per l’utilizzo nei nuovi C 650 Sport e C 650 GT il mapping del motore è stato definito ex novo in relazione alle norme della classe antinquinamento Euro 4. Il nuovo silenziatore dona inoltre ai veicoli un look più dinamico, sviluppa un sound particolarmente robusto

e rispetta la nuova norma sui rumori ECE R41-04.La nuova taratura del cambio CVT permette, in combinazione con le nuove guarnizioni della frizione, una presa ottimizzata della fri-zione e così un comportamento di avviamento decisamente più dinamico. Questo è il risultato della variazione della spaziatu-ra dei rapporti del cambio CVT e della regolazione di precisione delle masse centrifughe.I nuovi C 650 Sport e C 650 GT puntano sempre su un’archi-tettura ibrida ad alta resisten-za torsionale, composta da un telaio a doppia trave e un’unità in alluminio fucinato nella zona del supporto del braccio oscil-lante. Conservando l’escursione di rispettivamente 115 millimetri

è stato possibile realizzare una taratura più confortevole delle sospensioni. Il C 650 Sport e il C 650 GT offrono così un com-promesso ideale di sportività e comfort.Fedeli al principio “Sicurezza a 360°”, l’impianto frenante in combinazione con BMW Motor-rad ABS Bosch 9.1MP, di serie, provvede al massimo livello di sicurezza di guida attiva. Un ul-teriore aumento della sicurezza lo offre il Controllo automatico della stabilità ASC (Automatic Stability Control), montato di serie. Un li-vello superiore di comfort è mes-so a disposizione da una novità mondiale nel campo dei veicoli a due ruote, il primo sistema di as-sistenza alla guida motociclistica Side View Assist. Il nuovo optional

BMW MOTORRAD LANCIA I C 650 SPORT E 650 GT

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MOTORI

Nuova taratura del cambio CVT in combinazione con guarnizioni della frizione rivisitateper una presa più dinamica e un comportamentodi avviamento più scattante.

Side View Assist (SVA), ordinabi-le per il C 650 GT, supporta per esempio il guidatore nei cambi di corsia monitorando l’angolo mor-to, soprattutto durante la guida nell’ambiente urbano.Con la nuova edizione dei due mo-delli, soprattutto il C 650 Sport si presenta in un look ancora più moderno, dinamico e futurista che si integra perfettamente nella filosofia di design di BMW Motorrad. Posizionato nel sub segmento Comfort, il C 650 GT è stato accuratamente rivisi-tato e perfezionato con nuove carene laterali posteriori e un nuovo gruppo ottico posteriore. In entrambi i modelli sono stati ridisegnati i quadranti della stru-mentazione e i rivestimenti del manubrio. Ulteriori novità sono il cinematismo perfezionato del cavalletto centrale e la luce diur-na automatica.Il C 650 Sport e il C 650 GT vengo-no offerti in tre varianti cromati-che differenti. Nel C 650 Sport la tinta valenciaorange metallizzato opaco sottolinea lo spirito spor-tivo e crea, insieme alle superfi-ci di contrasto, un abbinamento che trasmette la sensazione di dinamismo. Lightwhite pastello

dona al nuovo C 650 Sport un look tecnico, compatto e leggero. La vernice blackstorm metalliz-zato del C 650 Sport si rivolge soprattutto alla clientela che ama uno stile classico. Nel C 650 GT il

colore blackstorm metallizzato accentua il carattere elegante del veicolo, mentre frozenbronze metallizzato in combinazione con i colori di contrasto forma una composizione cromatica partico-

larmente armoniosa che esalta il linguaggio formale del C 650 GT. Lightwhite pastello accentua il lato più dinamico del C 650 GT. Questa tinta lo lascia apparire particolarmente leggero e agile.

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A LIGNANO UN GRANDE SPETTACOLO DI

La gara del riuscitissimo “DCC 2015 Downtown City Circuits” con caratteri-stiche da Motor Show, disputata nella giorna-

ta di sabato, ha infatti raccolto l’adesione di un nutrito gruppo di drivers tra i piu affermati e plu-ridecorati drivers del Nord Italia, che si sono sfidati all’interno di un circuito cittadino su strada (1.4km chilometri di lunghezza).Oltre all’alto livello qualitativo dei partecipanti la manifestazione, con autovetture che difficilmente si riescono a vedere ultimamente anche in piu blasonate competizio-ni del settore, la manifestazione è stata un vero proprio successo di pubblico, che sfruttando un we-ekend baciato dal sole, ha molto

apprezzato l’avvincente formula della competizione che, preve-dendo una gara ad eliminazione diretta, ha assicurato continue sorprese e colpi di scena favoriti dall’alto livello tecnico dei parte-cipanti. Ad aprire le danze come apripista di livello, 3 dei migliori driver DRIFT d’Italia, Paolo Iuri, Massi Nascetti e Micco France-sco, che hanno reso l’atmosfera elettrizzante.A conquistare la vittoria e a sa-lire sul più alto gradino del podio, allestito nell’inedita location di piazza Marcello d’Olivo, è stato il pluridecorato driver Udinese Luca Vicario su Peugeot 206 WRC coadiuvato alle note da Stefano Doneddu, che ha messo subito in chiaro dall’inizio che era sua

intenzione migliorare il 2’ posto dello scorso anno. Nella doppia manche di Finale ha regolato un altro driver friulano molto ag-gressivo, Alberto Feragotto su Peugeot 206 S1600, che aveva invece a sua volta eliminato in semifinale il terzo assoluto, ed esperto pilota di Formula Driver Alberto Floriani su Renault Clio CUP. In semifinale si e’ fermato, dopo aver fatto staccare tempi di rilievo assoluto e ha concluso 4’ un bravissimo Carnico di nuova generazione, Alberto Martinelli in coppia con Eva Narduzzi su Peu-geot 207 S2000.A completare la Top Ten, 5° As-soluto il pordenonese Andrea Pa-viotti che sulla piccola Renault Twingo R2 ha eliminato, un altro

esperto protagonista dei rally nazionali Fabrizio Martinis con Tecla Chittaro su Renault Clio N3 che chiude al 6° posto. Al 7° posto Marchetti Massimo assieme a La Martina Filippo su Mitsubishi Evo IX N4, e all’8° posto nonostante un cappottamento durante le prime fasi di gara, il presidente della Scuderia Friuli 1956 Piloti Marco Marchiol su Peugeot 106 N2. 9° e 1° di Under 26 il pilota di casa Davide Rossi su Citroen C2 R2 e a chiudere la Top Ten al 10′ posto l’esperto Fabio Dalla Porta su Renault Clio R3.Una manifestazione perfettamen-te organizzata, con un altissimo livello di sicurezza e notevole li-vello tecnico dall’ASD Piloti Terra che in collaborazione con Park

MOTORISPORT

MOTORSPORT

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A LIGNANO UN GRANDE SPETTACOLO DI

Rally Test e RS Promotion, hanno ricavato un circuito spettacolare dall’incredibile colpo d’occhio, sul lungomare Lignanese. Un evento coordinato al meglio, che è stato seguito da moltissimi appassio-nati in diretta streaming sul sito www.pinetamastershow.it dove si possono trovare tutte le classifi-che ed il link per i video.La seconda edizione del “Pineta Master Show”, nata da un’idea di Alberto Turolo – esperto driver friulano con la passione dell’or-ganizzatore – è stata patrocinata dall’amministrazione Comunale di Lignano e ha visto come Partner la Yokohama, il centro commer-ciale Adriatico 2, il Tenda, la Piz-zeria Granseola, Scontodesign.com, la Hat e la ITF100%Design.

Alla sua seconda edizione il “Pineta Master Show” di Lignano si è confermato come uno degli appuntamenti più interessanti dell’automobilismo del Triveneto della stagione 2015.

SPORTMOTORI

MOTORSPORT

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Alla ripresa dei Campionati Assoluti d’Italia dell’Enduro motociclistico, il pilota del Moto Club Trieste Ales-sandro Battig è riuscito a salire sul podio, mantenendo la testa nella

classifica tricolore della classe E1 (250 cc), nonostante la serie di inconvenienti con cui ha dovuto fare i conti.A Carsoli, nell’Aquilano, l’avaria del freno poste-riore e alcune cadute lo hanno costretto ad inseguire per tutta la gara fino a primeggiare nelle ultime Prove Speciali, fatto che gli ha consentito di raggiungere, nonostante tutto, il terzo posto alle spalle di Manzi e Albergoni. Nella stessa categoria, il friulano delle Fiam-me Oro Micheluz, ha dovuto ritirarsi quando anch’egli lottava per le prime posizioni. L’ex iridato Alex Salvini, compagno di Battig nella scuderia Honda Red Moto-Zanardo, ha vinto nelle cilindrate superiori, risultando il primo assoluto, davanti anche al fuoriclasse francese Meo. Ora mancano due prove per la conclu-sione degli “Assoluti”, mentre riprenderà in ot-tobre il Campionato Mondiale, nel quale Battig ha la possibilità di finire nei top-five della 250Per il Moto Club Trieste un’altra nota positiva è giunta da Alberto Cicalò, secondo classificato tra i seniores dell’abbinata gara di Coppa Italia, con la sua Yamaha 250.

BATTIGPODIO E VETTA DELLA CLASSIFICAIlpilotadelMotoClub

TriesteAlessandroBattigèriuscitoasaliresulpodio,mantenendolatestanellaclassifica

tricoloredellaclasseE1.

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Si è conclusa con un bagno di folla la “Trieste Opicina Historic” che domenica 27 settembre ha visto l'arrivo della seconda tap-pa nel pieno centro di Trieste, in

piazza Verdi, dove fin dalla mattina era in corso un'esposizione di auto d'epoca a cura del Club dei Venti all'Ora. La seconda tappa era partita alle ore 9.30 dalla Cen-trale Idrodinamica con sosta al Museo Ferroviario di Campo Marzio dalle 9.45 e prove cronometrate sul Carso triestino e al'Area di Ricerca. Alle ore 11.00 è seguito un passaggio al Montedoro Freetime e, dalle ore 12.30, l'arrivo delle vetture nel centro a Trieste in piazza Verdi, dove ha avuto luogo la premiazione dei club ita-liano ed estero più numerosi (rispetti-vamente Adria Club di Capodistria e MG Club).Un riconoscimento speciale è andato al collezionista di moto da gara d'epoca Alessandro Altinier, recente vincitore del Concorso di Villa d'Este e di automobili Fa-brizio e Nicola Livon. Consegnata la tesse-ra e la spilla infine ai nuovi soci, Jacopo ed Eugenia Sponza. In precedenza, nella giornata di sabato, presso la Banca ZKB, alla presenza del presidente Adriano Kovacic e dell'asses-sore comunale allo Sviluppo economico, Edi Kraus, della presidente del Consorzio Centro In Via Insieme a Opicina – Skupaj na Opčinah, Nadia Bellina e Boris Boga-

Si è conclusa con un bagno di folla in piazza Verdi per l'arrivo della seconda tappa nel pieno centro di Trieste e l'esposizione delle auto d'epoca la “Trieste Opicina Historic 2015”

LA CARICA DEI 97 PER LATRIESTE OPICINA HISTORIC 2015

tec e del presidente del Club dei venti all'Ora, Francesco Di Lauro, la giuria presieduta dal pittore Fulvio Cazzador e composta dal critico d'arte Walter Abrami e da Maria de Almerigotti del Club dei Venti all'Ora ha premiato le vetrine più belle, risultate quelle di Abbigliamento Verdementa, Cobez Snc e Mia Fashion Store rispettivamente al primo secondo e terzo posto. Pre-miati anche i vincitori dell'ex tempore di pittura a cura della Bottega d'Arte “Amébe” e la mostra collettiva “Colors & Cars”: 1 Dilva Musizza; 2 Susanna De Vito; 3 Francesco Martinelli.

foto M

AURO

BERN

AZZA

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Alla gara di regolarità per vetture sto-riche che rievoca la gara di velocità in salita “Trieste Opicina” disputata tra il 1911 e il 1971 hanno preso parte 97 vetture storiche con equipaggi prove-

nienti da Austria, Slovenia, Croazia e Germania. Ricchissimo il corollario di eventi, condensati nella “Corsa Trieste Opicina Festeggiamenti”. La giorna-ta di sabato a Opicina ha visto tenersi i concorsi per le più belle vetrine a tema, fotografici e video e l'ex tempore di pittura, oltre alle esposizioni di veicoli storici in via di Prosecco. Per l'occasione il centro di Opicina è stato pedonalizzato dalle ore 16.00 con apertura straordinaria serale dei negozi fino alle 22. Sia sabato che domenica, dalle 15 alle 18, grazie a Trieste Trasporti, si sono svolte cose speciali che hanno permesso a tantissimi di viaggiare a bordo della vettura storica del tram con percorso limitato all'Obelisco e ritorno alla stazione tranviaria.“L'evento - ha affermato l'assessore comunale allo Sviluppo, Attività economiche e Sport, Edi Kraus, porgendo un saluto a nome del Sindaco e dell'Amministrazione comunale e un benvenu-to agli equipaggi esteri - ha superato ogni più lusinghiera aspettativa. Auspichiamo che possa ulteriormente ampliarsi in considerazione del suo grande richiamo turistico e delle poten-ziali positive ricadute economiche per l'intero territorio. Siamo felici – aveva detto sabato a Opicina – che la manifestazione, salutata con grande entusiasmo dal pubblico locale e dal no-tevole gradimento da parte degli ospiti stranieri possa permettere di allargare i confini cittadini sia per il turismo che per il commercio verso il Carso e in particolare Opicina”. Grandissima soddisfazione è stata espressa dalla presidente del Consorzio Centro In Via Insieme

a Opicina – Skupaj na Opčinah, Nadia Bellina che ha rivolto un ringraziamento a tutti gli enti, ai privati e agli associati che hanno offerto il pro-prio sostegno e la propria collaborazione. “Siamo felicissimi del successo dell'evento e onorati del fatto che il Club dei Venti all'Ora abbia voluto portare nel nostro bellissimo paese i festeggia-menti di questa storica corsa che ritorna dove è nata. Grazie all'esposizione di vetture d'epoca, la pedonalizzazione del centro, le molteplici iniziative di animazione e l'apertura straordinaria serale dei negozi abbiamo visto una Opicina affollata come non mai e questo ci spinge ad adoperarci per organizzare ancora un maggior numero di eventi”. “Il bagno di folla di Trieste e la commo-

vente accoglienza di Opicina che ha stupefatto anche gli equipaggi – ha concluso Di Lauro - di-mostra che questo storico evento è ritornato allo spirito che si respirava negli anni '50 e '60 che lo rende così speciale per potenzialità tu-ristiche e aggregazione culturale. La Trieste Opicina attira infatti non solo appassionati ma anche e soprattutto cittadini felici di ammirare le vetture esposte e respirare il clima di festa popolare che contraddistingue da sempre que-sto evento. La linea delle auto ben si sposa poi con la favolosa architettura di Piazza Verdi, del teatro e del Tergesteo cornice ideale dell'arrivo della seconda e ultima tappa. La nostra è una manifestazione in crescita e stiamo già pensando all'edizione 2016. Siamo sempre proiettati verso le novità pur mantenendo i capisaldi della salita e dell'arrivo a Opicina. L'obiettivo della prossima edizione, inseguendo la vocazione internaziona-le, della gara è di accrescere ulteriormente il numero di iscritti stranieri, puntando al 50%”.Sono stati 97 gli iscritti alla gara, a cui si ag-giungevano una quindicina di espositori tra cui 9 moto, 2 bus e 3 mezzi militari per un totale di 125 veicoli storici a cui per il taglio del nastro in Porto Vecchio si sono aggiunti i mezzi di altri club in visita per 200 esemplari complessivi.

Alla prova di regolarità per vetture storicheche rievoca la gara di velocità in salita “Trieste Opicina” disputata tra il 1911 e il 1971 hanno preso parte 97 vetture storiche con equipaggi da Austria, Slovenia, Croazia e Germania.

AUTO PROVENIENTI DA TUTTA L’ALPE ADRIAMOTORISPORT

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L’AUTO PIù ANTICADATATA 1927La macchina più antica era del 1927, la più giovane una Youngtimer del 1991. Spiccava tra queste la Jaguar E-Type coupé conosciuta come “l'auto di Diabolik”. Tra le auto “vete-rane” si segnalavano Humber, Frazer Nash Boulogne, Austin Seven Supersports. Tra le vintage Fiat Balilla Coppa d'Oro, Fiat Balilla Garavini, MG J2, MG YB. Tra le classiche Lancia Aurelia B20 Berlinetta, Alfa Romeo GTA, Fiat 850 Nuerburgring, Fiat 2300 S, Mercedes 190SL, Fiat 124 Abarth, una rarissima Abarth Allemano Ellena 1600, Alpine Renault 1600, moltissime Fiat, Lancia e Alfa, MG, Porsche e Austin Healey degli anni '50 e '60. Tra le Youngtimer, Lancia Delta S4 stradale, Mer-cedes Cosworth 2.3 16v e TVR Griffith 4 litri e alcuni esemplari di Maserati. Una curiosi-tà: nonostante le nove vittorie nella Trieste Opicina di velocità prima del 1971, non si è iscritta nemmeno una Ferrari.Una menzione meritano le moto, che sono state esposte a cura del Motoclub Trieste 1906 e del collezionista Alessandro Altinier, che presentavano vari modelli rari, alcuni dei quali veramente unici: Vincent Black Shadow 1951 1000 c.c., Norton Manx 1962 500cc, la motocicletta da competizione più vittoriosa di tutti i tempi, Norton Manx 1958 350cc, AJS 7R 350cc 1958, soprannominata "Racer Boy", Matchless G50 1960 500cc, Norton Manx Twin 1954 500cc, preparata per le gare a Daytona, Moto Guzzi Condor 1938 500cc, Moto Guzzi Dondolino 1948 500cc, Gilera Piuma 1953 500cc, Brough Superior SS100 1931 1000cc, la moto di serie più veloce al mondo sopran-nominata la Rolls Royce delle motociclette.

60 ANNI DI STORIA ALLE SPALLELa “Trieste-Opicina”, definita la “Monza in salita”, è stata per 60 anni una delle gare automobilistiche di velocità in salita più veloci e più frequentate d'Europa. Sia i “piloti della domenica” che i più celebrati campioni del volante (Nuvolari, Rindt, Williams, De Adamich, Moretti, solo per citarne solo alcuni) volevano tutti cimentarvisi, per la gioia di un'intera cit-tà schierata ai bordi del percorso. L'edizione 2015 della “Trieste Opicina Historic” intendeva rievocare l'inizio di quella epopea e cioè la prima gara del 1911 che venne animata da piloti leggendari della Belle Epoque come Otto, Kolowrat, Wetzka, Dreher, Nikodem, Bettaque.

LE AUTO STORICHEFIAT Balilla Coppa d'Oro, 1938: una delle ver-sioni più corsaiole della Balilla, molto popo-lare alla Millemiglia ed in altre competizioni dell'epoca: alcuni esemplari parteciparono alla Trieste Opicina.

Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce, un'icona degli anni 60 come si vede nella foto con Barbara Snellemburg. Esemplare in perfet-to stato di originalità e conservazione. Le Giulietta erano molto usate nei rally dell'epo-ca, grazie alla loro abilità. Con una Giulietta, berlina e non Spyder, partecipò alla Trieste Opicina Jochen Rindt, Campione del Mondo di Formula 1.

Jaguar E-Type, conosciuta da noi anche come 'l'auto di Diabolik'. La sua notorietà in Italia infatti non fu dovuta alla massiccia presenza sulle nostre strade (era rarissimo vederle anche all'epoca) ma al grande suc-cesso del popolare fumetto. In trionfo di linee sinuose ed armoniche, venne disegnata da sir William Lyons interamente a mano ed a matita, in un'epoca in cui non esistevano CAD e computer.

MG J2 1932 Costruita da Morris Garages (MG) in Inghilterra. Motore 850 cc 4 cilindri, ne furono derivate molte versioni da competi-zione. L'esemplare esposto é il condizioni da concorso ed é stato per molti anni custodito in un Museo dell'Automobile ad Hollywood.

Austin Seven Supersports 1929, costruita in Inghilterra ed usata per competizioni au-tomobilistiche. Dispone di un compressore volumetrico, che ne esalta le prestazioni. Mo-tore 750 cc. , cambio a tre marce. Esemplare appartenuto al pilota di Formula 1 del team Lotus John Miles, che su questa ai tempi già anziana vettura inizió la sua carriera alla fine della seconda guerra.

Lancia Ardea anni 50, progettata prima della seconda guerra dall'indiscusso genio di casa Lancia Vittorio Jano. Avanzato motore a con-figurazione V4 stretto, sospensioni tipiche della Lancia modello 'sliding pillar'. Esemplare venduto e sempre rimasto a Trieste, targa originale dell'epoca.

Austin Healey BN7, 1963: 3000 cc, sei cilindri e quattro marce. Progettata da Donald Healey e costruita parzialmente in alluminio. Ha dato origine a molti esemplari da competizione, vincenti sia in pista che nei rallies. L'esemplare esposto è di colore Healey Blue, una partico-lare tonalità prediletta dallo stesso Donald

SPORTMOTORI

L'evento ha riscosso un successooltrelepiùlusinghiereaspettativee si propone come un appuntamento annuale

LE CLASSIFICHETrieste Opicina Historic 2015 Classifica Generale Finale:1 Valerio Rimondi Liana Fava - Innocenti Mini Cooper 1300 (Scuderia Nettuno)2 Paolo Grava Fulvio Martinelli - Lancia Fulvia (Club dei Venti all'Ora)3 Dario Converso Federica Ameglio - Lancia Fulvia Coupe HF (Circolo Patavino)4 Luigi Specogna Giorgio Scaravetto – Fiat 850 Sport Coupe (Forum Iulii Historic Club)5 Carlo Rugo Paola Varaschini - Porsche 356B T6 (Club dei Venti all'Ora)

Prologo:1 Valerio Rimondi Liana Fava - Innocenti Mini Cooper 1300 (Scuderia Nettuno)2 Carlo Rugo Paola Varaschini - Porsche 356B T6 (Club dei Venti all'Ora)3 Luigi Specogna Giorgio Scaravetto - Fiat 850 Sport Coupe (Forum Iulii Historic Club)

Trofeo Alpe Adria Classic Challenge (AACC):1 Paolo Grava Fulvio Martinelli - Lancia Fulvia (Club dei Venti all'Ora)2 Luigi Specogna Giorgio Scaravetto - Fiat 850 Sport Coupe (Forum Iulii Historic Club)3 Achille Tresoldi Giovanna Tresoldi – Alfa Romeo Giulietta Spider Veloce (Club dei Venti all'Ora)

Trofeo Mario Marchi:1 Valerio Rimondi Liana Fava - Innocenti Mini Cooper 1300 (Scuderia Nettuno)2 Paolo Grava Fulvio Martinelli - Lancia Fulvia (Club dei Venti all'Ora)3 Dario Converso Federica Ameglio - Lancia Fulvia Coupe HF (Circolo Patavino)

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e ripresa dalla colorazione di alcuni aerei da lui pilotati nel corso della sua carriera di pilota della RAF.Alfa Romeo 6c 2500 Villa d'Este. Disegnata da Felice Bianchi Anderloni, la Villa d'Este venne costruita tra il 1949 ed il 1952. Il sistema di costruzione tipo Superleggera messo a punto da Touring prevedeva un traliccio portante di tubi sottili, rivestito da una pelle di alluminio. Motore 6 cilindri in linea e storia sportiva di tutto rispetto: i rari esemplari superstiti frequentano ora per lo più i grandi concorsi d'Eleganza internazionali. Oggi avete il privi-legio di vederne una a Trieste.

LE MOTO DA COMPETIZIONEVincent Black Shadow 1951 1000 c.c. Questa versione sportiva del modello Rapide è for-se una delle motociclette più iconiche della storia del motociclismo grazie alle soluzioni tecniche estremamente avanzate per i suoi tempi. Motore stressato, doppi freni a tam-buro, ammortizzatore sdoppiato posteriore.

Norton Manx 1962 500cc, la motocicletta da competizione più vittoriosa di tutti i tempi, costruita per i corridori ufficiali della Casa prima e poi venduta in buon numero anche ai piloti privati.

Norton Manx 1958 350cc, come sopra, la dif-ferenza è nella evoluzione del mezzo, queste moto venivano "aggiornate" anno dopo anno a beneficio dei piloti privati, in questo caso si possono notare delle piccole differenze atte a perfezionare un prodotto già ottimo

AJS 7R 350cc 1958, soprannominata "Racer Boy" (ragazzo da corsa), come per la Norton anche la AJS mise in vendita delle motoci-clette molto competitive per i piloti privati.

Nello specifico possiamo notare una certa semplicità costruttiva voluta per agevolare i piloti nella messa a punto.

Matchless G50 1960 500cc, in pratica è la stessa moto AJS con il logo Matchless (del resto era la stessa Casa) in versione 500cc. L'unica differenza "visibile" è la colorazione del serbatoio, nero per la AJS 350, rosso per la Matchless 500.

Norton Manx Twin 1954 500cc, moto della Casa Ufficiale, preparata per le gare a Dayto-na USA, mercato nr 1 per tutte le case inglesi, in pratica si tratta di una ciclistica Manx

dotata di un motore bicilindrico di derivazione stradale, ricordo che il regolamento USA era molto selettivo su questo, le motociclette usate per le competizioni dovevano essere moto di serie o in regolare vendita. A onor del vero di derivazione stradale su questa moto c'è ben poco, tanto che fù bocciata dalla commissione esaminatrice e non potè gareggiare negli States. Moto di rara bellezza e molto difficile da vedere. (Successivamente, circa 8/10 anni dopo, l'idea venne riconside-rata e si preparò una moto simile denominata Domiracer di pura derivazione stradale, da non confondere con questo esemplare)

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Moto Guzzi Condor 1938 500cc, si tratta della versione corsa del famoso monocilindrico orizzontale Guzzi. Il motore semplice e robu-sto abbinato ad una ciclistica leggerissima ( grazie all'uso di materiali speciali) e privata di componenti per l'uso turistico, nè fecero una delle moto più amate dai piloti privati Italiani e non. Grande stradista, vincitrice in circuito e gran protagonista nelle gare stradali e di lunga distanza dove esprime il meglio di sè.

Moto Guzzi Dondolino 1948 500cc, in pratica la naturale evoluzione del Condor, con delle modifiche di motore (sempre più affidabile e potente) e sempre più leggera raccoglie in pieno l'eredità della sorella Condor.

Gilera Piuma 1953 500cc, l'altra grande moto da corsa italiana, usata sia dalla casa che dai piloti privati, forse non il monocilindrico più veloce della categoria, ma sicuramente il più ammirato assieme alla Moto Guzzi. Anche questa moto è una versione di derivazione stradale, abbinata ad un potenziamento del motore rivisto con pezzi speciali e ampiamen-te modificati per l'uso agonistico ed a una ciclistica avanzatissima per l'epoca oggetto di radicali modifiche e alleggerimenti.

Brough Superior SS100 1931 1000cc, la moto di serie più veloce al mondo. Soprannomi-nata la Rolls Royce delle motociclette per l'estrema cura e raffinatezza costruttiva, la capacità del motore e l'affidabilità nel suo totale. Il prezzo esagerato per l'epoca nè fece un modello prodotto solo su ordinazione e montato come richiesto dal cliente, in pratica personalizzato, cosa pressochè sconosciuta nel periodo. Questo è stato per lungo tempo il modello preferito da Lawrence d'Arabia, il colonnello inglese, grande estimatore della casa, nè possedette 5 esemplari e trovò la sua tragica prematura scomparsa proprio a bordo di una Brough Superior.

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MOTORGALLERYSPORT

BMW M6 GT3RealizzatasullabasedellaM6stradale,laM6GT3èequipaggiataconunV8TwinPowerTurbodi4.4litri,che,rispettandoleregoleimpostedallaFiapericampionatiGT3,toccai585CV.Ècontraddistintadalloschematransaxleconcambiosequenzialeaseimarceegrazieall'ampioutilizzodimaterialileggeriedellafibradicarbonio,lamassaèstataportataasoli1.300kg.

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PRONTOAUTO SVELALA NUOVA FIAT 500

Fiat 500 è un'autoche ha fatto e continua

a fare epoca: Patrick Fantini Corazza ne

svela i segreti perTremila Motori

dalla Punto e poi proprio dalla 500. Lo si deve al fatto che fra questa e le altre due c’è una differenza di prezzo abbastanza consistente».- Cosa si può dire invece di due novità assolute come la 500L e la 500X? «La Fiat ha ormai suddiviso i propri prodotti in due cate-gorie: quella “emotiva” e quella “concreta”. Alla prima appar-tiene la famiglia delle 500, che costituiscono un gruppo a sé stante. Per queste ciò che conta e che le diversifica dalle altre è il look, il design accura-to, sensuale e accattivante; ed è proprio il carattere che ha garantito loro riconoscibilità e successo».

Se a un italiano chie-dessimo qual è il pri-mo modello di auto italiana che gli venga in mente molto pro-

babilmente risponderebbe: “La Fiat 500”. Nel corso della sto-ria il nostro Paese si è distinto sicuramente anche nel campo dei motori, ma possiamo dire che quella piccoletta abbia “una marcia in più”. E ora, in occasione dell’uscita del nuovo modello, era il momento adatto per un incontro con Patrick Fantini Corazza, venditore della concessionaria Prontoauto di Tarcento, per qualche delucida-zione a proposito di uno dei più celebri marchi della penisola.- A che cosa attribuite anco-

ra dopo quasi sessant’anni di distanza dall’uscita del primo modello il successo di un’auto come la 500? «La 500 è un’autentica icona. L’Italia, soprattutto in questo momento, va fiera di poche cose, ma una di queste è si-curamente lei. E’ un’auto che rievoca il benessere di un’epo-ca, quella del boom economico. E’ la vettura che ha messo in moto l’Italia e che è capace di riportarci indietro nel tempo e di farci ripensare a certi miti di un Paese benestante».- Fra i vostri modelli è effet-tivamente il più venduto? «L’auto più venduta in Italia è una Fiat, ma non si tratta della 500 bensì della Panda, seguita

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«Diciamo che un 70% dei clienti ha le idee chiare e sa ciò che vuole. L’altro 30%, conoscendo ugualmente le caratteristiche dei modelli, si lascia consigliare anche in base ai vari prezzi».- Quanto si fa sentire la con-correnza in questo settore? «A differenza di altre zone in Italia, quello in cui viviamo è un ambito provinciale. Un minimo di concorrenza con altre case automobilistiche, certo, esiste-rà sempre: basterebbe citare quella fra 500 e Mini. Ma oggi come oggi possiamo vantare

- Parliamo del vostro con-cessionario nello specifico. Quando è nato il gruppo Pron-toauto? «La data di fondazione risale al 9 Aprile 1976».- Qual è l’età media della vo-stra clientela? «La gamma Fiat conta molti tipi diversi di vetture. Motivo per cui la varietà di persone che acquistano un’auto da noi è davvero grande. Si va dai 18 agli 80 anni. Vi sono modelli, come la serie 500, che guardano alle persone di giovane età; ma ab-biamo anche auto, ad esempio la Panda o la Punto, adatte a chi è in età più avanzata».- Gli incentivi da voi periodi-camente proposti sono accolti favorevolmente e contribui-scono alla buona riuscita delle vendite? «Uno dei principali è l’incenti-vo rottamazione, ma in realtà ne esistono diversi a seconda anche delle esigenze del cliente che ci troviamo di fronte. Gene-ralmente dipende, ma comun-que se l’incentivo garantisce un risparmio sicuro sarà di certo ben visto».- All ’ interno della gamma Fiat, come mai alcuni modelli sopravvivono al passare del tempo e altri vengono meno apprezzati seppur molto pub-blicizzati? «Mettiamola così: stravolge-re un modello che ha riscosso grande successo sarebbe una follia. E’ molto difficile, insomma, che la forma, le caratteristiche strutturali di un’auto le cui ven-dite sono sempre andate forte vengano drasticamente modifi-cate. Una macchina può avere

vita lunga per il design sempre attuale o per l’efficienza e la comodità. In alcuni casi ci si trova costretti a una scelta. Ri-cordiamo la Fiat Idea, ad esem-pio: si era giunti nel momento in cui era necessario decidere se mantenere in vita un modello pratico e spazioso oppure se incrementare la famiglia 500. La seconda opzione ha eviden-temente avuto la meglio».- La maggior parte dell’utenza ha bisogno di essere indiriz-zata o il marchio Fiat rappre-senta per loro una garanzia?

un’ottima quota azionaria».- Dal momento che il mercato dell’auto rispecchia abbastan-za fedelmente l’andamento economico generale, come si può descrivere la situazione attuale? «L’automobile è un bene as-solutamente necessario, a cui nessuno al giorno d’oggi può rinunciare. Ci sono alcuni pe-riodi caratterizzati da un calo di immatricolazione, capita. Ma i numeri totali fra nuovo e usato non si discostano mai di molto. D’altra parte il friulano, da buon risparmiatore, solitamente ri-parte dal nuovo». Massimo Gaudino

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FLASH NEWS

SUZUKI AL 4X4 FEST DI MARINA DI CARRARA

Suzuki sarà presente al 4x4Fest, il salone nazionale dedicato alle vetture 4WD giunto alla 15a edizione. Dopo il successo della scorsa edizione, che ha visto la partecipazione di quasi

30.000 visitatori (+4,5% rispetto al 2013), l’Evento andrà in scena dal 9 all’11 ottobre presso il polo CarraraFiere a Marina di Carrara (MS), confermandosi come un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati della trazione integrale. Nell’area Suzuki presso il padiglione C - stand 677, i visitatori avranno modo di vedere i modelli Suzuki 4x4, leader mondiale nel segmento, e di visionare ed acquistare capi di abbigliamento e gadget in sintonia con la propria passione, grazie all’ampia esposizione di merchandising ufficiale.

FORD RACCONTA LA NASCITA DI FOCUS RSFord ha annunciato il lancio della docu-serie ‘La rinascita di un’icona’, che in 8 episodi raccon-terà i retroscena e i segreti dello sviluppo della nuova Focus RS, la versione più estrema della celebre ‘hatchback’ dell’Ovale Blu. Grazie al motore EcoBoost 2.3 da 350 ca-valli e 440 Nm di coppia, la nuova sportiva Ford accelera da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi e raggiunge una velocità massima di 266 km/h. Sarà dotata della trazione inte-

grale sportiva Ford Performance con ripartizione dinamica della coppia (Dynamic Torque Vecto-ring) e può già essere ordinata in tutta Europa.La serie riporterà i momenti più emozionanti delle dinamiche che hanno portato alla creazione della Focus RS, prima RS globale, nonché tutte le sfide che i team di sviluppo hanno dovuto affrontare. In un viaggio dall’Artico all’Arizona e attraverso gli studi di design Ford di tutto il mondo, la serie tratta anche i test condotti dal celebre pilota acrobatico Ken Block, consulente per lo sviluppo delle dinamiche della Focus RS.

TOYOTA HYBRID: TEST DRIVE DELLA VERITà SUPERATOOltre mille test drive effettuati in una settimana, più di 7.000 km percorsi, il 55% di modalità elettrica (EV mode) attivata in media durante le prove su strada, oltre il 70% di chi ha effettuato il Test Drive della Verità si è dichiarato conquista-to (5 pollici di giudizio) dall’esperienza di guida Hybrid. La tecnologia Hybrid è sempre più diffusa, come testimo-niano gli ultimi dati che attestano le vendite dei veicoli ibridi sopra gli otto milioni, con l’ultimo milione raggiunto in soli dieci mesi. La carat-teristica principale di tutte le vetture ibride è la massima efficienza nell’utilizzo di tutte le componenti dell’auto, che si traduce in piace-re di guida e silenziosità senza paragoni abbina-te a emissioni ridotte, bassi consumi e costi di gestione.

EDIZIONE LIMITATA PER I 40 ANNI DI BMW SERIE 3Per celebrare il quarantesimo anniversario della BMW Serie 3, BMW Italia ha deciso di produrre una speciale Edizione Limitata, disponibile in soli 100 esemplari numerati, offerta in esclusiva per il mercato italiano: la BMW Serie 3 “40 Years Edition” 320d Touring con trazione integrale BMW xDrive e allestimento M Sport.Questa Limited Edition è stata creata per celebrare la BMW Serie 3 mettendone in risalto le caratteristiche che hanno segnato la sua evoluzione, generazione dopo generazione, e che l’hanno consacrata a perfetto binomio tra sportività ed eleganza.La configurazione di questa Limited Edition vuole anche rendere omaggio alle preferenze del mercato italiano, dove la versione Touring e la motorizzazione 320d sono tra le più apprezzate dai clienti BMW.

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FLASH NEWS

Friulmotor cresce ancora e amplia nuovamente il suo parco vettu-re. La scuderia friulana, dopo la Peugeot 208 T16 R5 e la Citroen DS3 R5, ha a disposizione un'altra

top-car del gruppo R5. Nel parco macchine, infatti, entra a far parte la nuova Skoda

Fabia R5, ultima nata della casa motori-stica del Centro Europa. E' il primo team, dopo quello ufficiale, ad averla in Italia. La possibilità arriva dopo un accordo di colla-borazione stretto con una scuderia tedesca, la Wallenwein Rallye Sport, con cui il gruppo di Manzano lavora da anni. La partnership

prevede che Friulmotor abbia in esclusiva per lo Stivale la creatura Skoda – disponi-bile in due esemplari -, mentre Wallenwein avrà lo stesso titolo per la Germania per la Citroen (DS3) e Peugeot (208 T16) della squadra friulana (che rimango comunque disponibili per la clientela nazionale).

NUOVA SKODA FABIA R5PER FRIULMOTOR

VOLVO E NINO MARGIOTTA SI CONFERMANO AI VERTICI

LEDOGAR RIAPRE LA CARRERA CUP ITALIAL’appuntamento di Misano Adriatico è servito a rimescolare le carte della Carrera Cup Italia: Riccardo Agostini (Antonelli Motorsport – Centro Porsche Padova) poteva chiudere in anticipo la

stagione 2016 e, invece, Côme Ledogar (Tsunami RT) è riuscito a rilanciarsi re-cuperando 17 punti sull’avversario che ora ha ancora 11 lunghezze da difen-dere al Mugello in quello che sarà uno spettacolare testa a testa in quello che sarà il gran finale del monomar-ca riservato alla 911 GT3 Cup il 17 e 18 Ottobre. Il transalpino in Romagna ha vinto gara 2, dopo aver centrato il se-condo posto in Gara 1 dietro a Stefano Colombo, avendo firmato anche il giro più veloce e la sua terza pole position stagionale.

Si rinnova l'appuntamento con l'En-duro Country Città di Lignano Sab-biadoro, Memorial Alessandro Morsa-nutto. Il Motoclub Sabbiadoro, dopo lo spettacolare appuntamento organiz-zato a febbraio con gli Assoluti d'Italia di Enduro, organizza la gara Enduro Country quattro ore a coppie e Mara-thon, domenica 18 ottobre, nella città balneare friulana nella zona del Luna Park, motori accesi dalle ore 10.

Il driver siciliano, al volante della PV544 del Registro Volvo e affiancato dal fido navigatore Bruno Perno, ha vinto la gara sul campo con ampio margine (15 penalità rispetto al suo

più diretto avversario) e conquistato un pre-stigioso terzo posto finale (determinato dai coefficienti di correzione legati all’età della vettura utilizzata) salendo dunque sul podio di una delle classiche più impegnative del pa-norama di regolarità al massimo livello.Continua così la serie di ottimi risultati della Scuderia Volvo nel Campionato Grand’Even-ti 2015, dopo un secondo posto conquistato alla Winter Marathon, gara di apertura della stagione, un quinto posto assoluto e un terzo posto nella classifica per le Scuderie al Gran Premio Terre di Canossa, e in attesa della trasferta siciliana per la Targa Florio Classic.

L’ENDURO COUNTRY TORNA A LIGNANO

TremilaSport+ | 07 10 2015 | 77

Page 78: N° 17 TremilaSport 07 10 2015

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