n° 22 TremilaSport 16 12 2015

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PAG 6 TUTTO LO SPORT DEL FRIULI VENEZIA GIULIA A 360 GRADI magazine www.tremilasport.com paG 4 ADAMI, 2016 con riconferma? BASKET NEL DNA IL CALCIO UDINESE LA BATTAGLIA PER IL " FRIULI " è VINTA pagG 28-29 MICHELE DE AGOSTINI RACCONTA LA SUA STORIA E IL RAPPORTO SPECIALE CON PAPà GIGI MICHELE DE AGOSTINI da quest'estate agli ordini di Tedino al Pordenone LIZZI: NON DATECI PER SPACCIATI pagG 8-9 22|15 16|12|2015 2

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Lega Pro – De Agostini: sulle orme di papà Gigi Eccellenza – Lizzi: “Non dateci per spacciati!” Prima categoria – Paravano e Piani per il Fauglis Seconda categoria – Tilaventina, mai così in alto Basket – Adami si riproporrà come presidente nel 2016? Volley – Passato e presente della VB Udine Sci – Marina Piller fondista col pancione Amarcord – Benvenuti e la storica notte del Madison Le Belle di Tremila Sport – Giulia Stefanutti Itinerari – In mountain bike tra rogge e castelli

Transcript of n° 22 TremilaSport 16 12 2015

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T U T T O L O S P O R T D E L F R I U L I V E N E Z I A G I U L I A A 3 6 0 G R A D I

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ADAMI,2016 con

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NEL DNAIL CALCIO

UDINESE

LA BATTAGLIA PER IL "FRIULI"

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MICHELE DE AGOSTINI RACCONTA LA SUA STORIA E IL RAPPORTO SPECIALE CON PAPà GIGI

MICHELE DE AGOSTINIda quest'estate

agli ordini di Tedino al Pordenone

LIZZI: NON DATECI PER SPACCIATIpagG 8-9

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22|1516 | 1 2 | 2 0 1 5SOMMARIO

CALC

IO

28-29 UDINESE

6-7 LEGAPRO

9 SERIED

8-9 ECCELLENZA

10-13 PROMOZIONE

14-17 PRIMACATEGORIA

18 SECONDACATEGORIA

19 TERZACATEGORIA

20-23GIOVANILI

24 CALCIOA5

25 FEMMINILE

42-45 BASKET

46-49 VOLLEY

40-41 CICLISMO

50-55 SPORTVARI

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RUBRICHE32-33 SIDICEVA...

35-37 LEBELLEDITREMILASPORT

34 NONSOLOSPORT

56-57 MONDOLIBERTAS

58-59 GLIITINERARIDITREMILASPORT

51 OSSERVATORIO:L'OMOSESSUALITA'NELLOSPORT

60-61 SPECIALEAUTO

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Le Belle di Tremila Sport:Giulia Stefanutti

GIOVANNI ADAMIIncertosullapropriariproposizioneilpresidentedelbasketregionale

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Vi augura a tutti voi lettoriun sereno Natale

e un frizzante 2016 TremilaSport torna il 20 gennaio 2016!

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EDITORIALE

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T U T T O L O S P O R T D E L F R I U L I V E N E Z I A G I U L I A A 3 6 0 G R A D I

magazine

w w w. t r e m i l a s p o r t . c o m

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ADAMI,2016 con

riconferma?

BASKET

NEL DNAIL CALCIO

UDINESE

LA BATTAGLIA PER IL "FRIULI"

è VINTApagG 28-29

MICHELE DE AGOSTINI RACCONTA LA SUA STORIA E IL RAPPORTO SPECIALE CON PAPÀ GIGI

MICHELE DE AGOSTINIda quest'estate

agli ordini di Tedino al Pordenone

LIZZI: NON DATECI PER SPACCIATIpagG 8-9

22|1516 | 1 2 | 2 0 1 5

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DIRETTORE RESPONSABILE Edi FabrisVICEDIRETTORE Massimo MuzzinEDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI srl Viale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 893 [email protected]

Registrazione Tribunale Udine n. 38/07 del 19.11.2007Responsabile trattamento dati (D.LGS. 30-6-2003 N. 196) Edi Fabris

Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 16 dicembre 2015.

REDAZIONEViale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 [email protected] www.mondoudinese.com

Mondo UdineseQUOTIDIANO D’OPINIONE BIANCONERA

LA RADIO UFFICIALE DELL’UDINESE CALCIO

vIDEOrEgIONETELEPOrDENONE

22|15

DIZ IONI

MediaTremila EdizioniViale Palmanova 146 - UdineTel. 0432. 33 30 893 [email protected]

....

Il DirettoreEdi Fabris

Quando il dna non è acqua. Michele De Agostini, al quale abbiamo vo-luto dedicare un servizio particolare e la copertina, è figlio di Gigi, in-dimenticato mancino tricesimano negli anni Ottanta ènfant du pays nell’Udinese di Zico e che successivamente vestì le maglie del Verona,

dell’Inter e della Juventus oltrechè l’azzurro della nazionale. Non ha avuto una carriera rutilante come quella paterna, il figlio d’arte, ma comunque di buon livello e attualmente è una delle colonne del Pordenone che sta viaggiando nelle posizioni medio alte della Lega Pro. Leggiamo cosa ci dice. E sentiamo, nelle pa-gine del basket, le considerazioni del presidente regionale Giovanni Adami su un 2015 inevitabilmente a luci ed ombre ma contrassegnato comunque dalla terza consecutiva manifestazione europea, l’Under 20 maschile, assegnata al Friuli Venezia Giulia dai vertici romani. Una nuova certificazione di stima all’operosità e alla capacità organizzativa nostrana che ha portato all’assegnazione, nel 2016, di un nuovo torneo continentale, quello riservato alle nazionali femminili Under 16. Due figure femminili in primo piano, poi, vi vengono proposte in altri contesti: la scozzese Clelland, punta del Tavagnacco, e per lo sci Marina Piller, la fondista sappadina che ha preso parte alle ultime Olimpiadi di Sochi con il “settebello” regionale e che recentemente ha annunciato la propria maternità e il conse-guente ritiro dalle scene. Definitivo o temporaneo? Scopriamolo nell’intervista all’interno. Interessante, poi, l’analisi di Arianna Venegoni sul tabù-omosessualità nello sport, dove la nostra corrispondente da Parigi propone alcuni casi più o meno recenti di atleti-vip caduti nella rete del gossip. Un altro indimenticato campione di casa nostra, dopo Manuela Di Centa nel numero scorso, vi viene proposto inoltre nella rubrica dell’amarcord ed è il pugile Nino Benvenuti, del quale viene ricordata, con foto e brani tratti dal suo libro, la magica notte di aprile del 1967, quando al Madison Square Garden di New York conquistò il titolo mondiale dei pesi medi battendo Emile Griffith. Tempi pionieristici dei media in cui venne proposta la radiocronaca dell’incontro in ore notturne dalla voce di Paolo Valenti, con l’Italia sportiva incollata alle radio e alla fine esultante per il successo del boxeur triestino. Momenti in cui lo sport non era ancora al servizio di altre realtà e che sapeva entusiasmare genuinamente il pubblico.

PERSONAGGI,UNAGALLERIAINFINITA

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CALCIOLEGAPRO

CONTRO CUNEO SEGNALE IMPORTANTE

MICHELE DE AGOSTINI

- C'è qualche rimpianto visti i vostri numeri? La classifica, cortissima, vi vede a metà.«Qualcosa in meno? Sicuramente per strada l'abbiamo perso. Penso alla prima partita col Pro Piacen-za. Poi mi viene in mente il 2-2 col Sudtirol: non è stato piacevole soprattutto per la mole di gioco creata. Abbiamo però dimostrato di poterci confrontare ad armi pari con tutte. Abbiamo fatto la nostra bella figura, a parte l'episodio sfortunato con il Cit-

Essere figli d'arte per tanti è un vantaggio non da poco. Michele De Agostini, cresciuto con i consigli di papà

Gigi, leggenda del calcio italiano, è uno di quelli che però si è guada-gnato tutto con sudore e fatica, accettando i saggi consigli paterni ("che mi hanno aiutato moltissi-mo a maturare calcisticamente") ma costruendo la sua bellissima carriera soltanto dimostrando il proprio valore. Lottando e fati-cando. E quando te ne vai dopo ben 7 anni da una squadra, il Pra-to in questo caso, da capitano e con tanti amici dentro e fuori dal campo, significa che tutto ciò che hai fatto è stato apprezzato. Ora è a Pordenone, per continuare a sognare, per togliersi magari quelle soddisfazioni solo sfiorate negli anni passati.

- Partiamo dal Cuneo.«Vittoria importantissima. Sia-mo stati bravi perché il campo era difficile, e abbiamo disputato una gran partita sotto l'aspetto tattico. Accorti e con un pizzico di furbizia, abbiamo vinto 1-0: era importante rialzare subito la te-sta per restare in scia. Dovevamo rialzarci dopo le due sconfitte per darci un segnale: non siamo quelli che hanno perso, ma quello che abbiamo fatto vedere in tutto il campionato sinora».

LA S

CHED

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MICHELE DE AGOSTININato a Udine il 27 novembre 1983, il terzino del Pordenone è figlio dell'ex Udinese e Juventus, Gigi De Agostini. Dopo una breve parentesi alla Triestina nel 2006 in serie B, è passato alla Pro Patria e successivamente al Prato dove ha vissuto sette importantissime stagioni, diventandone colonna e capitano. Da quest'estate è tornato in regione, a dare manforte al Pordenone targato Tedino.

Essere figlio di Gigi De Agostini è un grande motivo di orgoglio,

ma la carriera me la sono sudata

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LEGAPROCALCIO

tadella, che ci è stato superiore, poi per il resto abbiamo dato filo da torcere a tutti. Ora si sente quasi timore quando andiamo in trasferta: stiamo lavorando bene con lo staff tecnico, la società è contenta». - Se dovessi scegliere un match che racconta quello che siete quest'anno?«Col Bassano, in casa, ma an-che quella con la Reggiana. Dal primo secondo in queste par-tite si è vista la forza di tutti di voler fare risultato. Il campo ha dimostrato che quando par-tiamo in quel modo, sia a livello tecnico che tattico, otteniamo bei risultati. Vivendo dall'interno

questa avventura non reputo una sorpresa il nostro cammino: la squadra è valida, il mister è molto preparato e sin dal primo giorno di ritiro abbiamo portato avanti la sua idea di calcio. Più passavano le settimane più cre-sceva la consapevolezza che si poteva fare qualcosa di buono. Salvezza è la parola chiave, io non mi sbilancio, non l'ho mai fatto nella mia carriera, sono sempre stato uno coi piedi per terra. Pensa: se non facevamo risultato a Cuneo eravamo a ri-dosso dei playout e avrebbero detto che stavamo mollando vero? La verità è che la classifi-ca è corta e il campionato molto

con il Prato, dove sei anche stato capitano.«Ci sono arrivato 8 anni fa dopo una piccola esperienza alla Triestina. Oltre all'elevato livello calcistico, ho trovato persone meravigliose che non mi hanno fatto sentire la mancanza di casa. Ho dato sempre tutto, è stata un'esperienza unica fare 7 anni con la stessa società: non è da tutti. Avrei voluto qualcosina in più, penso alle due finali play off perse, compensate però con le vittorie di due play out in c1, ma mi manca la gioia di poter esultare per aver vinto un cam-pionato. La toscana poi è una regione meravigliosa, molto simile al Friuli. Sento ancora il gruppo, anche Cavagna, l'attuale capita-no. La prossima settimana torno a fare gli auguri, mi hanno invita-to e ho degli oneri da ex capitano da rispettare (ride,ndr). Scherzi a parte, poco tempo fa i tifosi mi hanno invitato alla loro festa e mi hanno regalato la targa con su scritto "Per tutto quello che hai dato in questi anni, per il cuore biancoazzurro". Emozioni uniche, che restano per tutta la vita. Se fai il tuo lavoro bene e la gente apprezza e comprende ciò che dai è tutto più bello. Ho dato il massimo e ho trovato tantis-simi amici. Sono felice». - Essere figlio di Gigi De Ago-stinisi è mai rivelato un peso per te?«È sempre stato motivo di or-goglio, una fortuna perché se non ci fosse stato lui non sarei cresciuto tanto a livello umano e sportivo. Io sono partito dalla 1a categoria, sono stato bravo ad aggrapparmi all'ultimo treno che passava e a lavorare sodo. Le mie piccole soddisfazioni me le sono tolte. Penso a dove sono partito, all'esordio in B, il coro-namento di un sogno al Nereo Rocco, accanto a giocatori con carriere importanti. Sbagliare e crescere è stato fondamentale. Le chiavi del successo? Miglio-rare sugli errori e pensare solo a divertirmi col pallone»- Prossima sfida Pavia: un pun-to più su…«Ora abbiamo due partite pri-ma del giro di boa: dobbiamo fare punti perché per muove-re la classifica è fondamentale. Affrontiamo una delle squadre costruite per vincere il cam-pionato. Non vincono dall'inizio di novembre ed hanno appena cambiato l’allenatore, non sarà facile. Saranno arrabbiati oltre che già validi di loro, ma noi daremo il 110 %: sono fiducioso perché la vittoria di Cuneo ci ha ridato grosso morale».

Luca Feole

LEGA PRO 16^ GiornataREGGIANA - ALESSANDRIALUMEZZANE - ALBINOLEFFERENATE - CUNEOMANTOVA - PRO PATRIAPADOVA - BASSANOSUDTIROL - PRO PIACENZACREMONESE - CITTADELLAPORDENONE - PAVIAFERALPI SALO' - GIANA ERMINIO

tosto, però al contempo molto stimolante, bello e impegnativo. Non c'è chi è più forte, questa è la verità».- Raccontaci della tua storia

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NON DATECIPER SPACCIATIMAURO LIZZI

Un raggiante Mauro Lizzifesteggia il salto

in Eccellenza alla guida della Pro Fagagna

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EccELLEnzA - 10/01/201616^ GiornataTOLMEZZO - CJARLINSMUZANEVESNA - CORDENONSTORVISCOSA - GEMONESERIVIGNANO - LUMIGNACCOCHIONS - MANZANESEKRAS REPEN - SANVITESEISM GRADISCA - TRICESIMOVIRTUS CORNO - FLAIBANO

ECCELLENZACALCIO

QUI SERIE DMauro Lizzi è il nuovo tecnico del Rivignano. E i tifosi non possono che essere soddi-sfatti di questo acquisto che nella sua splendida

carriera ha inanellato tantissimi suc-cessi. Subentrato a Corosu, il mister analizza la situazione, preparandosi ad un girone di ritorno dove, lo assicura, ci sarà tanto lavoro da fare.- Com la Virtus Corno è finita 1-1...«Tre partite in una settimana sono sem-pre difficili da affrontare, il momento era delicato. Mettiamoci il cambio alla guida tecnica, gli infortuni (non ho rischiato Pinzin, aggiuntosi alla lista), e abbiamo tutti gli ingredienti per una situazione non facile, quasi di emergenza. C'è da sottolineare il carattere dei ragazzi: il primo tempo non è stato bello, siamo passati subito in svantaggio ed abbiamo accusato il colpo, nella ripresa invece c'è stata la reazione, ed è un buon se-gnale. Il risultato per ciò che si è visto in campo è giusto: un tempo a testa, un punto a testa».- Quali sono le prime cose da aggiu-stare?«La squadra è giovane, deve acquisire autostima e consapevolezza nei propri mezzi. C'è da lavorare sotto l'aspetto tattico per diventare squadra. Io pro-seguo il percorso del mio predecessore, non voglio sminuire il suo lavoro. Avevo sentito dire che il Rivignano doveva es-sere la cenerentola del girone, invece guardando la classifica non pare proprio, significa che c'è stato un lavoro impor-tante. C'è qualche intrusa, come il Chions e il Cjarlins, ma abbiamo ampi margini di miglioramento. Non è una svolta, ma una strada che prosegue, una nave che continua la sua strada. I cambiamenti dovranno essere graduali, così da siste-mare un po' alla volta i vari problemi, centellinando le risorse a disposizione».- Ora inizia il girone di ritorno: un nuovo campionato. Cosa si aspetta?«Intanto la sosta: ne approfitterò per avvicinarmi ai ragazzi. Sotto il piano tec-nico e tattico sicuramente dovremo intervenire sul giro palla, ora troppo lento e macchinoso. La sosta cade a pennello, voglio creare compattezza nei vari reparti della squadra. Poi vero, c'è gente che si sta rinforzando, ma noi pensiamo al nostro orto, perché più si andrà avanti più salirà l'ansia da ri-sultato. Partiamo con il Lumignacco e penso sia un bene trovare subito le forti. Speriamo confermi il pronostico della semifinale di Coppa e si qualifichi per la finale: potrebbe essere un fattore de-terminante in vista della nostra sfida, un po' di energia andrà persa sicuramente».- Nell'altra semifinale invece tocca a voi, contro il Vensa.«Se esiste l' 1 % di possibilità di giocare la finale davanti a mille persone dob-

biamo lottare. È una vetrina, un sogno: portiamo rispetto al Vesna, squadra tosta, ma non partiamo sconfitti. An-che il campionato conferma che non ci sono squadre "battute". Nemmeno la Manzanese può essere considerata finita. La storia del Rivignano è fatta di alti e bassi, promozioni e retrocessioni continue, sempre però coerentemente con le possibilità della società: quest'an-no c'è un nucleo di giovani importanti (domenica ho giocato con tre '97 e un '98), si può garantire un futuro radioso, per il presente c'è da sudare».- È reduce dall'esperienza in Serie A femminile con il Chiasiellis. Cosa signi-fica allenare il gentil sesso?«Avevo iniziato guardandola come sfida personale. L'ho fatto in passato: cam-biare ambienti, comunità, per aprire i miei orizzonti, mettermi in gioco, con-frontarmi anche per quanto riguarda ciò che non è "calcio". C'erano le stesse prospettive anche nell'avventura con il femminile, vedere e capire se ero in grado di gestire un gruppo di ragazze e guardare il mondo fuori regione. Qui conosco tutti i campi, davvero, ma non ero mai uscito dal FVG calcisticamente parlando. Si è rivelata un'esperienza po-sitiva, un mondo diverso, quasi parallelo, dove c'è tecnica e tattica ma forse poca considerazione. Una piacevole sorpresa. Differenze? Fisiche, ovviamente, le ra-gazze non possono coprire il campo allo stesso modo, ma talvolta si vede un cal-cio più divertente, con più passaggi, idee. Sono rimasto soddisfatto per quanto espresso dalle mie calciatrici, che come spugne hanno messo in pratica quan-to avevo proposto. E poi, lo confesso, sono più diligenti: se riproponevo loro un esercizio dopo un mese lo facevano alla perfezione, con i maschi vedi facce stupite che dicono 'Ma di cosa stiamo parlando?' (ride, ndr). Consiglio a tutti gli allenatori questa avventura, si creano legami bellissimi in tutta Italia, pensa-re che per il mio arrivo a Rivignano ho ricevuto messaggi anche da Napoli…»- Ha vinto molti campionati: quale è stato il più bello?«Li guardo tutti con molto piacere. Inizio col dire che ho fatto anche retrocessioni ed esoneri (ride, ndr): ma nel palmares finiscono le cose belle. Scherzi a parte ri-cordo con affetto il miracolo a Basaldella nel '96-'97 quando riuscii a creare un vero gruppo vincente, senza individualità. Ma, ovviamente, la vittoria a cui sono più legato è quella con la Pro Fagagna, squa-dra dove ho militato sin dalle giovanili. Tornare lì da allenatore e partecipare concretamente alla costruzione di una squadra, di un progetto vincente, di un giocattolo che ha raggiunto l'Eccellenza, è meraviglioso. Vincere è sempre difficile, penso a Cassacco e Percoto, ma quella è la mia "città", e rappresenta un ricordo fantastico. (l.f.)

Triestina salva... per il momento. E' arrivata la richiesta fideiussione da 500mila euro e Pontrelli ha ceduto le quote societarie. Lo spettro dell'ennesimo fallimento si allontana. A rilevare la presidenza della formazione alabardata è Silvano Favarato, imprenditore trevigiano, ex presidente dell'Union Quinto. La notizia è giunta dal Tribunale di Trieste dove si è svolta l'udienza che avrebbe potuto portare al fallimento gli alabardati. Favarato si è quindi impegnato a saldare i debiti lasciati dalla precedente gestione.

TRIESTINA SALVA, C'E' FAVARATO

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CALCIOUDINESECALCIOECCELLENZACALCIOPROMOZIONE

PROMOzIOnE A - 10/01/201616^ GiornataFIUMEBANNIA - AURORA REMANZACCOUNION PASIANO - BANNIAPORCIA - LIGNANOFULGOR - PRATAFALCHISPAL CORDOVADO - PRAVISDOMINICASARSA - PRO FAGAGNABRIAN - TORREFLUMIGNANO - SESTO BAGNAROLA

PROMOzIOnE B - 10/01/201616^ GiornataS.ANDREA SV - GONARSOL3 - COSTALUNGARONCHI - PRIMORECPRO CERVIGNANO - S.GIOVANNISAN LUIGI - SANGIORGINASEVEGLIANO - SISTIANAZAULE- TRIESTE CALCIOJUVENTINA - VALNATISONE

10 | 16 12 2015 | TremilaSport+

LO SQUADRONE DI ECCELLENZA E PROMOZIONE

Samuele Gon(Sistiana)

Mattia De Paoli(Pro Cervignano)

Andrea Raffa(Torviscosa)

Luca Sirigu(Brian)

Federico Aggio(Lignano)

Giulio Scarsini(Tolmezzo)

Matteo Zusso(Cordenons)

Simone Bortolotti(Gemonese)

Luca Martincigh(Virtus Corno)

Ziga Smrtnik(Kras)

Tommaso Casseler(San Luigi)

VOTA

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Si è chiuso i l girone di andata. Nel girone A, è il Lignano la vera rive-lazione di questa prima parte di stagione. Partito

a fari spenti, zitto, zitto l'undici di Zecchinel è riuscito ad arrivare al giro di boa davanti a tutti. I rivie-raschi si sono messi dietro squadre strafavorite come il Torre, nonchè le delusioni Pravisdomini e Brian. Se i viola di Giordano restano co-munque pienamente in corsa per la vittoria del campionato, avendo solo due lunghezze di ritardo dal Li-gnano, per gli orange pordenonesi e l'undici di Precenicco il divario dalla vetta sembra ormai troppo per poter puntare allo scudetto. Resta l'obiettivo play-off, ammesso che quest'anno la post season serva davvero a qualcosa. Le notizie che arrivano dalle compagini regionali in Serie D sono a dir poco sconfor-tanti, e al momento è ben difficile ipotizzare che qualcuno possa gio-varsi dei play-off. In quest'ottica, ad ogni modo, piacciono le neo-promosse Casarsa e Union Pasia-no, partite all'assalto della "nuova" categoria senza troppe pressioni e arrivate dritte, dritte nei quartieri alti, così come la Spal Cordovado, che quest'anno sembra destinata a centrare l'obiettivo salvezza con abbondante anticipo, se non anche togliersi qualche altra bella soddi-sfazione. Le delusioni, rispondono

indubbiamente ai nomi di Brian e Pravisdomini: il primo ha cambia-to parecchio pelle nel mercato in-vernale, con il ds Berti attivissimo per colmare le lacune nella rosa affidata al tecnico Muzzin; in casa orange, invece, si è passati addi-rittura al cambio tecnico, con suc-cessivo addio della stella Adreolla e inevitabile ridimensionamento del progetto: ora l'obiettivo è togliersi dalle sabbie mobili quanto prima. In fonda alla classifica rimane il Flumignano, solo soletto, ormai rassegnato al passo del gambero. Una retrocessione che al momento pare inevitabile alla luce dei risul-

BRIAN E SPAL CORDOVADO l'undici di Precenicco è tra le note dolenti del torneo di Promozione A. I giallorossi invece hanno di che sorridere.

tati fin qui ottenuti ma anche delle eccessiva giovane età della rosa a disposizione di Martinelli.Nel girone B, invece, il San Luigi ha tutte le carte in regola per fare il salto di categoria. La classifica parla chiaro, anche perchè quel-la che sulla carta è la principale avversaria, la Juventina, dista ora sette lunghezza. La rivelazione ri-sponde però al nome di Costalun-ga che, trascinato da uno Steiner incontenibile, è riuscito a portarsi clamorosamente al secondo posto. E chissà che la favola dei gialloneri non sia destinata a durare anche nel nuovo anno...

GIRO DI BOA:CHI SALE, CHI SCENDE

AI RAGGI X

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UDINESECALCIOPRIMA CATEGORIACALCIOPROMOZIONECALCIO

TremilaSport+ | 16 12 2015 | 11

PROMOZIONE • GIRONE AU.S. PRO FAGAGNA

A.S.D. U.S. PRO FAGAGNA 2015/2016NOME COGNOME ANNO DI NASCITA RUOLO

MARCO MONTAGNESE 1991 PORTIERE

ALESSANDRO FELICE 1995 PORTIERE

FABIO TONELLO 1992 PORTIERE

MANUEL VIT 1987 DIFENSORE

MASSIMILIANO GEROMETTA 1989 DIFENSORE

ANDREA FRANCESCUTTI 1989 DIFENSORE

ANDREA GERUSSI 1989 DIFENSORE

ENRICO VENDRAMIN 1983 DIFENSORE

FABIO BENATI 1997 DIFENSORE

FILIPPO CRAPIZ 1985 DIFENSORE

ANDREA MARANO 1985 DIFENSORE

KILIAN NOBILE 1996 CENTROCAMPISTA

FABIO COGOI 1988 CENTROCAMPISTA

SIMONE ERMACORA 1985 CENTROCAMPISTA

DAVIDE BUTTAZZONI 1996 CENTROCAMPISTA

ALESSANDRO RIGHINI 1998 CENTROCAMPISTA

MICHAEL GIACOMETTI 1989 CENTROCAMPISTA

STEFANO VUANELLO 1984 ATTACCANTE

SIMONE BASSO 1986 ATTACCANTE

NICOLA DI FANT 1984 ATTACCANTE

FRANCESCO ALPINI 1997 ATTACCANTE

MARCO ERMACORA 1985 ATTACCANTE

ANGELO CUPINI - ALLENATORE

LUCA MERLINO - 2° ALLENATORE

GIUSEPPE PIVIDOR - PREPARATORE PORTIERI

VALTER BERTUZZI - COLLABORATORE

LUCA PASSERINI -RESPONSABILE

1° SQUADRA

DARIO SEBASTIANIS -DIRIGENTE

ACCOMPAGNATORE

LUCA FABBRO - FISIOTERAPISTA

ORGANIGRAMMANOME COGNOME RUOLO

ANDREA BURELLI PRESIDENTEALBINO DI BIN VICEPRESIDENTEDARIO SEBASTIANIS SEGRETARIO/CONSIGLIERELUCA MERLINO DIRETTORE SPORTIVO/CONSIGLIERE

CLAUDIO BASSIRESPONSABILE SETTORE GIOVANILE/

CONSIGLIEREPAOLO GERUSSI CONSIGLIEREGIANNI QUADRIGLIO CONSIGLIERE

LUIGINO LIZZI CONSIGLIEREGABRIELE IAIA CONSIGLIERE

LUCA PASSERINI CONSIGLIEREMICHELE PERSELLO CONSIGLIEREELIANO PERSELLO CONSIGLIERE

MARCELLO CINELLO CONSIGLIEREANDREA SARO CONSIGLIERE

GABRIELE IAIA CONSIGLIERESTEFANO PROSPERI CONSIGLIERE

Via Spilimbergo, 220 - Fagagna (Ud) - ItalyTel. +39 0432 810827 - Fax +39 0432 810825

[email protected] - www.pezzetta.it

A.S.D. U.S. PRO FAGAGNAVIA TONUTTI, 20 – 33034 FAGAGNA (UD) - TEL.0432.802006 – FAX 0432.811096

[email protected]

TremilaSport+ | 16 12 2015 | 11

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CALCIOUDINESE

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CALCIOFOTOGALLERY

FLUMIGNANOAURORA REMANZACCO

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promozioneGIR. A

Foto:VANNI S

NIDERO

12 | 16 12 2015 | TremilaSport+

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UDINESECALCIO

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FOTOGALLERYCALCIO

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PRIMA CATEGORIACALCIO

IL PUNTO

Camino e Maniagolibero guidano il girone A con un punto di vantaggio sul Vivai Rauscedo. Se dai granata e dai giallorossi di Temporini ci si aspettava un cammino immediato nei quartieri alti, dal Maniagolibero non era facile attendersi un avvio così positivo, viste le numerose par-tenze estive. Gregolin si conferma timoniere scafato e bravo a tenere

i suoi sulla corda. La rivelazione risponde però al nome di Vajont: l'undici dell'enclave è letteralmente esploso quest'anno. E pensare che c'era chi lo vaticinava tra i candidati alla zona play-out! La delusione? Al momento di sicuro il Vallenoncello e il solito San Quirino, il quale anche quest'anno non sembra riuscire a trovare quella continuità necessaria

a fare il salto di qualità. Nel girone B, il girone d'andata ha messo in mostra una Risanese che sembra avere qualcosa in più rispetto alle altre contendenti. I bianconeri sono primi con due lunghezze di vantaggio sulla Tarcentina. Due punti che sa-rebbero potuti essere cinque se non fosse intervenuto il giudice sportivo a infliggerle la sconfitta a tavolino

contro il LavarianMortean. La lotta si preannuncia comunque serrata, con ben cinque altre formazioni racchiuse in cinque punti.Nel girone C, è lotta a due tra una Pro Gorizia, partita con i favori dei pronostici, e lo Zarja, che continua a stupire tutti a suon di vittorie. Per il ruolo di terzo incomodo, il Domio sembra aver studiato molto bene.

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GIROnE A - 10/01/201616^ GiornataVALLENONCELLO - TEORGRAVIS - CAMINOVAJONT - CORVAVALVASONE - MANIAGOLIBEROBARBEANO - S.QUIRINOPALAZZOLO - UNION RORAICEOLINI - VALERIANOCODROIPO - VIVAI RAUSCEDO

GIROnE B - 10/01/201616^ GiornataRIVE D'ARCANO - AZZURRA PREMARIACCODIANA - BEARZIRIVIERA - BUIESEUNION MARTIGNACCO - LAVARIANMORTEANATLETICO FAUGLIS - RAGOGNARISANESE - REANESETORREANESE - SANTAMARIAANCONA - TARCENTINA

GIROnE c - 10/01/201616^ GiornataCORMONESE - AQUILEIAPRO GORIZIA - BREGTERZO - DOMIOGRADESE - FO.RE.TURRIACOZARJA - ISONTINASOVODNJE - ISONZOMARIANO - MLADOSTPORPETTO - PRO ROMANS MEDEA

Il bilancio di un punto nelle ultime tre par-tite non è sicuramente esaltante. Ma il Fauglis resta una delle più serie candi-date al salto di categoria. Degli obiettivi stagionali dei bianconeri abbiamo parlato

con il direttore sportivo Stefano Ioan.«Purtroppo siamo arrivati a questi ultimi in-contri del girone in una condizione non brillante e non siamo riusciti a "rubacchiare" qualche punto. Comunque l'unica partita veramente

giocata al di sotto dei nostri standard è stata quella con la Reanese, dove sicuramente il pro-blema non è stato il fatto di averla presa sotto gamba, come magari è accaduto con qualche altra squadra durante il campionato. La paura di non riuscire a dimostrare di essere quelli di qualche partita fa ha probabilemte giocato un brutto scherzo». - Tuttavia il bilancio di questo girone di an-data non può che essere positivo?

«Direi abbastanza positivo. Abbiamo accumulato un buon numero di punti ma abbiamo accor-ciato la classifica per cui ci può essere il peri-colo di essere risucchiati nel gruppone di metà classifica, per cui bisognerà tenere l'attenzione molto alta. In ogni caso il primo obiettivo rimane arrivare 40 punti il prima possibile».- Vista la classifica attuale perchè non pun-tare a qualcosa di più? «Quando ad inizio stagione arrivi con otto gio-catori nuovi ed anche con il cambio mister è sempre difficile fare qualche tipo di pronostico di alta classifica. Per ora rimaniamo con i piedi per terra ed arriviamo alla quota stabilita».- Farete qualche intervento sul mercato in-vernale?«Presto si uniranno al gruppo due nuovi acqui-sti: Paravano in arrivo dal CjarlinsMuzane e Piani dal Rivignano. Inoltre la nostra ricerca princi-pale sarà dirottata verso un centrocampista di valore. Se troveremo il nome che fa al caso nostro perfetto, sennò il mercato finirà qua. In uscita invece sappiamo già che perderemo le due punte Marino e Dumitriu, che per motivi diversi non possono proseguire l'avventura con noi».- Tornando alla prestazioni, cosa c'è da mi-gliorare ancora?«Riuscire a diventare per certi versi più cinici, nel senso di portare via qualche punto anche quando la squadra non è nella migliore giornata. Mi viene in mente la partita con il Lavarian Mortean, quando siamo andati a vincere al 92' una partita che non meritivamo di portare fuori. Questo potrebbe darci quello slancio in più per restare nei piani alti. Avendo un gruppo che non dipende per nulla dai singoli conta molto la prestazione complessiva. Per concludere, vorrei fare i miei migliori auguri a tutti i dirigenti delle società, perchè in tempi come questi, solo con la passione e con la volontà si può mandare avanti questo movimento. E questo succede grazie alla dedizione di queste persone, che spesso sacrificano del tempo prezioso alla famiglia o a se stessi».

Ma. Me.

PIANI E PARAVANOPER IL FAUGLIS

MERCATO

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UDINESECALCIOPRIMA CATEGORIACALCIO

EnotecaLE CANTINE DI SECONDO

Via Udineangolo Via Marcuzzi

FAGAGNA (UD)telefono e fax: (+39) 0432 811 [email protected]

1a CATEGORIA • GIRONE BS.P. RIVE D’ARCANO

S.P. RIVE D’ARCANONOME COGNOME DATA DI NASCITA RUOLO

GIACOMO ATZEI 10/08/1977 DIFENSORE

ANDREA BIN 03/07/1982 DIFENSORE

MARIO CASTELLANO 10/10/1964 PORTIERE

LEONARDO CLARA 22/04/1986 ATTACCANTE

JHONNY DALLARCHE 22/05/1993 PORTIERE

FRANCESCO DEGANO 21/06/1995 CENTROCAMPISTA

MATTEO DENARDA 12/11/1982 ATTACCANTE

YURI DESSI 11/07/1982 ATTACCANTE

RICCARDO DI SOPRA 01/08/1986 CENTROCAMPISTA

LUCIO DRI 09/03/1975 DIFENSORE

IVAN MATTIUSSI 22/04/1990 DIFENSORE

GIUSEPPE MAZZONE 03/06/1986 CENTROCAMPISTA

NICOLA MONTERISI 17/11/1989 CENTROCAMPISTA

ANDREA NATOLINO 05/08/1986 PORTIERE

MARK IFEDIORA ONYECHERE 22/06/1992 CENTROCAMPISTA

ROBERTO PEROSA 26/03/1983 DIFENSORE

JANO PRIMA 16/10/1986 CENTROCAMPISTA

ALEX RIVA 23/03/1982 DIFENSORE

FABIO ROMANIN 18/12/1989 DIFENSORE

ALEX GIUSEPPE SCALZO 17/09/1988 CENTROCAMPISTA

FEDERICO SOLITO 17/07/1990 ATTACCANTE

EMANUELE STERA 24/07/1986 CENTROCAMPISTA

STAFF TECNICONOME COGNOME RUOLOCARINO D’ANGELO PRESIDENTE ONORARIO

ALESSANDRO MINISINI PRESIDENTEIGINO MICOLI DIRIGENTE

GIOVANNI MUSSOLETTI ALLENATOREPATRIK DEGANO CONSIGLIEREFLAVIO FEDERICO CONSIGLIEREFULVIO DELLA VEDOVA DIRIGENTE ACCOMPAGNATORE

MAURIZIO ANTONIALI CONSIGLIEREVIVIANO COSOLO SEGRETARIO

FERMO FABBRO DIRIGENTE ADDETTO ALL’ARBITRO

CRISTIAN BASSI DIRIGENTE ACCOMPAGNATOREMAURO MIANI DIRETTORE SPORTIVO

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CALCIOUDINESE

1a CATEGORIA • GIRONE BATLETICO FAUGLIS

ASD FAUGLISNOME COGNOME ANNO DI NASCITA RUOLO

FABIO LODOLO 1991 PORTIERE

LUCA LIBERALE 1994 PORTIERE

ALBERTO PELLIZZATI 1988 DIFENSORE

ENRICO FERRANTE 1989 DIFENSORE

RONNYE MARTELOSSI 1979 DIFENSORE

MICHAEL CASANOVA 1990 DIFENSORE

DANIELE MIANI 1983 DIFENSORE

NIKOLA GAGIC 1992 CENTROCAMPISTA

GIANNICOLA MATTESSICH 1994 CENTROCAMPISTA

ERIK CORBATTO 1997 CENTROCAMPISTA

SANEL KALAKOVIC 1986 CENTROCAMPISTA

LUCA DELLA MORA 1992 CENTROCAMPISTA

ASD FAUGLISNOME COGNOME DATA DI NASCITA RUOLO

SEBASTIANO BORDIGNON 1995 CENTROCAMPISTA

ZENO SALVADOR 1992 ATTACCANTE

DANIELE MARINO 1988 ATTACCANTE

ZAKARIA EL MOUJAHDI 1994 ATTACCANTE

DORUIONUT DUMITRIU 1996 ATTACCANTE

LUCA SDRIGOTTI - ALLENATORE

FRANCESCO CEPILE - PREPARATORE PORTIERI

MAURO BUDAI - PRESIDENTE

ADRIANO IOAN - VICEPRESIDENTE

PAOLO DEL FRATE - SEGRETARIO

STEFANO IAN - DIRETTORE SPORTIVO

ASD FAUGLIS - LISTA DEI GIOCATORI E ORGANIGRAMMA SOCIETÀSEDE ASD FAUGLIS:

Via Felettis, 11 - Fauglis – Gonars – UD - Tel. Sede: 335 6150203Email: [email protected]

www.bmeters.com

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UDINESECALCIO

1a CATEGORIA • GIRONE BATLETICO FAUGLIS

ASD FAUGLISNOME COGNOME ANNO DI NASCITA RUOLO

FABIO LODOLO 1991 PORTIERE

LUCA LIBERALE 1994 PORTIERE

ALBERTO PELLIZZATI 1988 DIFENSORE

ENRICO FERRANTE 1989 DIFENSORE

RONNYE MARTELOSSI 1979 DIFENSORE

MICHAEL CASANOVA 1990 DIFENSORE

DANIELE MIANI 1983 DIFENSORE

NIKOLA GAGIC 1992 CENTROCAMPISTA

GIANNICOLA MATTESSICH 1994 CENTROCAMPISTA

ERIK CORBATTO 1997 CENTROCAMPISTA

SANEL KALAKOVIC 1986 CENTROCAMPISTA

LUCA DELLA MORA 1992 CENTROCAMPISTA

ASD FAUGLISNOME COGNOME DATA DI NASCITA RUOLO

SEBASTIANO BORDIGNON 1995 CENTROCAMPISTA

ZENO SALVADOR 1992 ATTACCANTE

DANIELE MARINO 1988 ATTACCANTE

ZAKARIA EL MOUJAHDI 1994 ATTACCANTE

DORUIONUT DUMITRIU 1996 ATTACCANTE

LUCA SDRIGOTTI - ALLENATORE

FRANCESCO CEPILE - PREPARATORE PORTIERI

MAURO BUDAI - PRESIDENTE

ADRIANO IOAN - VICEPRESIDENTE

PAOLO DEL FRATE - SEGRETARIO

STEFANO IAN - DIRETTORE SPORTIVO

ASD FAUGLIS - LISTA DEI GIOCATORI E ORGANIGRAMMA SOCIETÀSEDE ASD FAUGLIS:

Via Felettis, 11 - Fauglis – Gonars – UD - Tel. Sede: 335 6150203Email: [email protected]

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CALCIOSECONDACATEGORIA

L’attesa a San Vito al Taglia-mento è durata 46 lunghi anni. La Tilaventina per la prima volta nella sua sto-ria è prima in classifica

in seconda categoria. Campione d’inverno davanti a squadre più blasonate. Un’autentica sorpresa che alla vigilia in pochi ci credevano. Per svariati motivi. Punto prima: i rosazzurri fanno puro volontariato. Qui non sono concepiti nemmeno i rimborsi. Punto secondo: in panchi-na siede un “novello” del mestiere

che solo il Presidente Avario Luchin, già passato alle cronache per aver portato da direttore sportivo a San Vito “un cavallo di razza” come Ezio Vendrame, poteva scovare e portare come allenatore. Ma ora è vietato nascondersi. “Ai miei ragazzi – dice il patron della società, da nove anni alla guida – non do alcun consiglio. Semmai li incoraggio ad avanti a testa bassa e a guardare giorno per giorno”.- Presidente, potrebbe essere l’anno buono…

“Siamo in molti a sperarlo. Noi ce la metteremo tutta. Non siamo partiti per vincere ma ormai che siamo lassù in vetta, la fame ovviamente vien mangiando”.- Cosa è successo?“E’ successo che il gruppo si è com-pattato intorno a un allenatore bra-vo e onesto come Stefano Dorigo. Lo avevo già adocchiato lo scorso anno nelle giovanili del Casarsa, ma dove-va fare ancora il corso. Quest’anno è alla sua prima esperienza con una prima squadra e sta ripagando la fiducia. Spesso mi è capitato di tro-vare buoni allenatori. E così è stato anche stavolta. Mi sa che prima o poi me lo porteranno via…. (sorride ndr). Poi se fino allo scorso anno capitava spesso di recriminare, oggi non è più così. Abbiamo capito alla fine che era colpa nostra. Certo, gli arbitri lasciano sempre a de-siderare. Ma fortunatamente ci è andato tutto per il verso giusto. Anche domenica i nostri avversari hanno finito in otto e ci è molto

Abbiamo sempre vivacchiato tra Seconda e Terza, anche quando Vendrame ci fece

fare il salto di qualità

TILAVENTINA,MAI COSì IN ALTOPer la prima volta nella loro storia i rosazzurri di San Vito vincono il titolo d'inverno in Seconda categoria. E il gruppo guidato da mister Dorigo vuole continuare a stupire

dispiaciuto. Non meritavano. Lo dico contro il nostro interesse. I direttori di gara spesso non sono all’altezza di una seconda categoria. Ho più volte sollecitato la Federazione ma mi hanno spiegato che devo man-dare i giovani per fare esperienza”.- Da 46 anni attendevate questo momento.“Sì. Non siamo mai stati campioni d’inverno. Ma nemmeno primi. Ab-biamo sempre vivacchiato tra ter-za e seconda categoria compreso quando fu Ezio Vendrame a farci fare il salto di qualità”.- Chi sono i vostri principali av-versari?“L’Unione Smt, l’Azzanese e il Villa-nova hanno speso molto per fare il salto di categoria. Noi invece vi-viamo senza rimborsi. Siamo come i fraticelli che vanno avanti a testa bassa. Speriamo che vada bene. Ora però dobbiamo pensare a battere la Romana nei quarti di coppa. Viviamo alla giornata”.

Davide Vicedomini

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TERZACATEGORIACALCIO

A nno 2004, quasi uno spar-tiacque nella stSolo quattro reti subite. Stiamo parlando della retroguardia più im-penetrabile dell’intero cal-

cio dilettanti regionale. E se è proprio vero il detto che la difesa è il miglior attacco, allora il Calcio Zoppola ha intrapreso una strada che lo porterò molto lontano. La regina incontrasta-ta del girone A si appresta, a scanso di harakiri, nel girone di ritorno, a mettere le mani sulla promozione in seconda categoria. Ne parliamo con il direttore sportivo Massimo Lodi- State rispettando i pronostici della vigilia…“Sta andando molto bene. Siamo soddisfatti. La volontà era quella di puntare a una promozione. Abbiamo gettato le basi nelle precedenti due stagioni, e ora speriamo di non rovi-nare tutto. Il gruppo è coeso, hanno ottime qualità tecniche. I ragazzi si divertono. E poi abbiamo un mister, Michele Buset che è stato in grado di dare un bel gioco alla squadra. In-somma ci sono tutti gli ingredienti per fare il salto di qualità che ci at-tendevamo”.- I numeri dicono che siete la difesa più for-te e non avete ancora subito una sconfitta. La promozione sembra cosa fatta.“Non cant iamo v it-toria, subito. Ci sono anche gli avversari da tener d’occhio. Finora la squadra che più mi ha impressionato per il bel gioco espresso è

il Vibate. La più rognosa invece è il Brugnera. In questa categoria per centrare il traguardo bisogna essere anche un po’ smaliziati”.- Zoppola si merita di tornare nel calcio che conta“Effettivamente siamo una piazza molto importante. Fino a tre anni c’era il Doria Zoppola che militava in promozione. Poi per svariati motivi la compagine si è sciolta e dalle ceneri è rinata con nuovi dirigente, un nuovo presidente. Siamo ripartiti dalla Terza Categoria con tanto entusiasmo”.- Ne ha risentito anche il settore giovanile?“Non più di tanto. Qualche calo fi-siologico c’è stato, ma non è stato eccessivo. Ora abbiamo un centinaio di ragazzi tra primi calci, pulcini, esor-dienti, due squadre di giovanissimi ed allievi”.- Dove volete arrivare?“L’obiettivo è quello di approdare in Prima Categoria. Ma i passaggi av-verranno gradualmente. Non bisogna fare follie. La storia ci ha insegnati a non sognare troppo”.

D..V.

CALCIO ZOPPOLAUNA DIFESA DI FERRO

LE ULTIMEDAI CAMPI

FOCUS

Abbiamo gettato le basi nelle precedenti stagioni, ora

con questo gruppo coesone raccogliamo i frutti

IL PUNTOSULLA SECONDADecima vittoria in quindici giornate per la Tilaventina che si laurea campione d’inverno. Tutto facile per gli azzurri che si sbarazzano del San Leonardo. Ma il campionato resta molto aperto con ben sette squadre racchiuse in un fazzoletto di soli sei punti. Il Calcio Aviano si mantiene a un solo punto di distanza dalla capolista con i tre punti conquistati sul fanalino di coda Don Bosco. Cade invece l’Azzanese in casa dell’Unione Smt che vedeva al suo esordio in panchina Massimo Tracanelli. Bagarre nel fondo della classifica. La Virtus Rovereto perde in maniera rocambolesca contro il Cordenons e si fa risucchiare pericolosamente nelle

retrovie. Nel girone B sonoro ko del Tagliamento contro un Venzone in grande spolvero autore di tre sberle alla capolista. Si mantengono in scia i Grigioneri autori dell’ennesima prova al di sopra delle righe contro il Moruzzo, sempre più ultimo, dopo un avvio di campionato sorprendente. Nuova Sandanielese, Pagnacco e Colloredo in lotta per un posto nei playoff. Nel girone C la Serenissima si sbarazza dell’ “ostacolo” Cussignacco, e solo il Rivolto sembra reggere il passo. In fondo sono ben nove le squadre che rischiano. Infine nel raggruppamento D rimane tutto invariato in vetta con il Primorje che mentiene i tre punti di vantaggio sul Chiarbola.  Per concludere la terza categoria. Il Calcio Zoppola continua a fare campionato sé. Grande equilibrio nel girone B: Pozzuolo e Latisana si annullano e spunta pericolosamente come pretendente al titolo la Majanese.

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CALCIOUDINESECALCIOUDINESE

1a categoria girone a

REGIONALI

1a categoria girone a

REGIONALI

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UDINESECALCIOGIOVANILICALCIO

IlneoresponsabiletecnicodelCodroipofailpuntoincasabiancorossaalgirodiboa

MASOTTI,PUNTIAMO IN ALTO

Prima parte di stagione mes-sa in archivio dal Codroipo. E' dunque il momento di fare il punto della situazione con il neo responsabile tecnico

della formazione biancorossa, Fabrizio Masotti.

- Qual è il primo bilancio alla pausa invernale?«Mi preme fare un'importante premessa prima di parlare di bilanci. Per il settore giovanile del Codroipo si tratta questo dell' anno zero. Sono stati cambiati tutti i tecnici, fra cui lui stesso che è entrato a far parte della polisportiva come re-sponsabile tecnico delle categorie Allievi fino ai piccoli amici. La Polisportiva ora, a livello nazionale, è un'unica consorziata composta da 35 società con a capo la società della Liventina (squadra veneta militante in serie D girone C) il cui sbocco principale sono le porte dell'Inter. Con la Liventina il rapporto è molto stretto, ven-gono realizzati degli stage formativi per ogni categoria, in cui la stessa società di Motta di Livenza mostra i propri metodi di lavori in cui si crea una vera condivi-sione tecnica di lavoro. Questo modello di lavoro ha permesso di portare in società tutti tecnici di livello UEFA B e di investire molto anche per quanto riguarda i tra-sporti, elemento molto importante per venire incontro anche alle esigenze ed alle problematiche dei genitori, grazie a due pulmini messi a disposizione dei ra-gazzi. Il tutto, ci tengo a precisare, nella assoluta trasparenza e sincerità con le

altre società. Questo lo dico perchè c'è una criticità che vogliamo superare ed è il rapporto con alcuni personaggi del codroipese che non sempre agiscono con assoluta correttezza. Mi riferisco al fatto che se c'è un interesse per qual-che giocatore giovane è consuetudine parlare con la società madre per capire disponibilità e situazione del ragazzo. Non è professionale agire aggirando l'ostacolo, ossia contattando direttamente la fami-glia senza passare per la società stessa. Partendo da questo presupposto pos-siamo parlare di bilanci: per ora i cam-pionati Allievi e Giovanissimi sono stati senza infamia e senza lode, chiudendo i rispettivi gironi al penultimo e al ter-zultimo posto. La cosa curiosa è l'aver ottenuto i migliori risultati con le squadre considerate più forti mentre sono sta-ti lasciati per strada punti con quelle a pari livello. Ma questo non è motivo per scoraggiarsi: la polisportiva ha ereditato un parco giocatori importante ed il lavoro impostato sta ripagando in pieno, con un grande compatezza del gruppo e un grande impegno dei mister inseriti che, in poco tempo, hanno già portato numerosi miglioramenti nella gestione dei ragazzi e nel gioco proposto».

- Quali obiettivi vi siete posti?«Dobbiamo portare a casa anche qualche risultato importante nel girone di ritorno. Inoltre è stata ottenuto un importan-te particolare obiettivo: essere annessi al girone di Pordenone, da un lato per sperimentare esperienza nuove, dall'al-

tro per affrontare alcune realtà molto competitive ed altamente organizzate, che possono essere fonte di ispirazione per la società per assimilare nuovi spunti a livello tecnico e non solo».

- E guardando al 2016?«Puntiamo a mantenere i campionati regionali e far crescere la scuola calcio ad un livello sempre più di elite. Questo attraverso un percorso formativo già dai più piccoli con uno sviluppo di una filosofia mentale che parte anche dalle piccole cose, solo per fare qualche esem-pio attuale: dall'educazione in cui i ragazzi di presentano e salutano dirigenti, staff e gli altri compagni, dal fatto che tutti si presentano con la divisa della società, o che tutti si abituino a mettere i parastin-chi anche nelle sessioni di allenamento. Tutti sintomi di una mentalità di gruppo e di squadra».

- Visti i presupposti avete qualche evento in programma prossimamente?«Ne abbiamo parecchi in programma ma vorrei fare una menzione speciale ad un evento in programma domenica 20 dicembre. Ci sarà un incontro benefico, in memoria del giovanissimo Giacomo Martinelli scomparso prematuramente, organizzato dalle società Codroipo e Ri-volto. Nella mattinata sarà organizzata questa grande festa in suo onore, il cui ri-cavato sarà devoluto tutto in beneficenza al Centro Studio sul Sarcoma di Ewing. Invito tutte le persone a partecipare!».

Massimo Melato

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CALCIOUDINESE

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CALCIOFOTOGALLERY

UDINE UNITED MANZANESE

13-12-20152-3

allievi sperimentaliGIR. B

Foto:VANNI S

NIDERO

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UDINESECALCIO

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FOTOGALLERYCALCIO

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CALCIOC5

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SVT FUTSAL SCONFITTA PER 6-4.TERZO KO DI FILA PER LA FUTSAL UDINESE

PALMARINI SUGLI SCUDI

Tredicesima giornata di campionato che vede continuare il duello a suon di vitto-rie tra Manzano e Palmanova mentre alle spalle rispunta la Bassa Futsal che tarpa le ali al Maccan Prata; tempo di crisi per

Futsal Udinese e Pordenone con Tavagnacco che affonda in casa, questa in sintesi la giornata che andiamo ad analizzare nel particolare. In vetta come dicevamo in apertura prosegue la marcia del Manzano che non fa sconti neanche al Lignano, i gialloblu di Pittini chiudono la pratica nel primo tempo con Goranovic e Frosutto amministrando l'1-3 finale nella ripresa; risponde il Palmanova che supera al termine di un match ricco di reti 6-4 la Svt Futsal che esce comunque a testa alta dal parquet della città stellata. Gara clou del turno era senza dubbio quella di Vallenoncello dove la Bassa Futsal consolida in solitaria il terzo posto con una grande ripresa mette al tappeto nello scontro diretto per 4-1 un Maccan che regge molto bene per un tempo e mezzo al potere fisico di Latisana con un Kapun in gran spolvero autore di una tripletta. Grande bagarre in zona play off: risale la Torriana che supera di misura 3-2 un ottimo Tergesteo, i gialloblu di Sfiligoi faticano a trovare le misure della squadra di Bevilacqua

e la testa già rivolta probabilmente alla finale di Coppa Italia fanno il resto anche se alla fine i tre punti alimentano una classifica ora decisa-mente da play off. Momento nero per la Futsal Udinese che non esce dal tunnel tre sconfitte di fila, nel derby a Cussignacco meglio la Clark i cui rinforzi dicembrini pare abbiano dato nuova linfa ai gialloverdi che piegano 4-2 (quaterna di Hodzic) i cugini bianconeri; primo sorriso seppure a metà per l'Udine City che mette alle corde un Pordenone ancora a corrente alternata, ramarri avanti anche di tre reti nella ripresa ma il grande cuore di Braidotti e soci viene premiato con un 4-4 che fa piu' morale che classifica. Gold Feet straripante a Tavagnacco, i boys di Acampora fanno il tiro al bersaglio sui gialloblu di Michelutti per un eloquente 2-9 che rimanda ancora una volta il team udinese ad una settimana di duro lavoro per ritornare quanto prima in carreggiata. Fermo il campionato di serie B, acque agitate in casa Adriatica dopo l'ennesimo passo falso nell'ul-tima giornata con una diretta concorrente per la salvezza, quel Belluno capace di passare per 8-5 alla Polifunzionale e di staccare un solco tra i monfalconesi ed il penultimo posto, ora distante ben otto punti.

FLASHRIMONTA

DAGRANDESQUADRA

TIRELLIALLATORRIANA,LABASSASULAHARNAR

LEFINALISTE

Si sblocca finalmente la squadra udinese, che contro il Pordenone trova il primo pun-to in campionato, grazie al 4-4 al Palacus deciso dalle reti di Pevere, Gomboso, Brai-dotti e del play-manager Spina. Sotto di tre reti, i bianco-neri hanno avuto il merito di non disunirsi riuscendo alla fine a portare a casa un punto che fa morale.

Qualche movimento di mercato anche nel calcio a 5: perde i pezzi l'Adriatica, Tirelli passa alla Torriana mentre Laharnar finisce alla Bassa. Il team del presidente Rizzo co-munque riporta in Friuli Renteria, ex Starfive negli ultimi tre mesi al Città di Mestre. Sem-pre più multietnico il Maccan Prata tessera Tarik, Traorè e Fatjon, un nuovo arrivo anche al Pordenone, quello del Portiere Montagner.

Saranno Manzano e Torriana le due finaliste che si contenderanno mercoledi 16 a Palma-nova la Coppa Italia regionale. I seggiolai dopo aver battuto in semifinale la Bassa 6-4 al termine di una gara al cardiopalma se la vedranno con la regina di Coppa in regione, la Torriana, alla nona finale in competizione, grazie al 2-1 sul Pordenone. Pronostici tutti a favore della squadra allenata da Pittini, che nei due precedenti stagionali ha sempre portato a casa la vittoria

UDINE CITY

COPPA ITALIA

PALMANOVA,GOL E SPETTACOLO

MERCATO

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FEMMINILECALCIO

FRANCESCA SORONel prossimo turno respirerà di nuovo un po' d'aria del Friuli incontrando un Tavagnacco reduce dalla sconfittadi Roma.

Bari e Tavagnacco di fronte alla ricerca del riscatto dopo le recenti sconfitte

Stavolta sarà più di una trasferta: quello che porterà la Graphistu-dio Tavagnacco a Bari sarà una sorta di viaggio della speranza, quella di riscattare con una vit-

toria la buona ma inefficace prestazione mostrata sul campo della Res Roma sabato scorso. La squadra di mister Di Filippo è reduce da una bruciante sconfitta nella capitale, dove ha dimostrato di non aver

ancora raggiunto quella maturità neces-saria per chiudere le partite non solo dal punto di vista delle occasioni create ma soprattutto portando a casa i tre punti. Ad attenderlo c’è il Bari dell’ex Chiasiellis Francesca Soro, una che il “Friuli pallona-ro” lo conosce molto bene. A lei chiediamo di svelarci come si prepara al meglio uno

scontro così delicato soprattutto dopo un’amara sconfitta rimediata sul cam-po del Sudtirol, altra neopromossa im-pegnata nella lotta per non retrocedere. «C’è poco da dire della partita di sabato scorso – racconta il difensore classe ‘88 con tono amareggiato –. Era uno scontro diretto che dovevamo vincere e che inve-ce abbiamo sbagliato ad approcciare da un punto di vista mentale. Abbiamo perso

un’occasione d’oro, sprecato una partita alla nostra portata facendoci letteralmente gol da sole». Una brutta battuta d’arresto che non mette nelle condizioni ottimali per affrontare la gara contro le giallo-blu. «Abbiamo avuto fin qui un calendario particolarmente sfavorevole – commenta l’ex giocatrice del Chiasiellis –. Ci siamo già

scontrate con tre delle quattro squadre che si giocano lo scudetto ossia Verona, Fiorentina e Mozzanica. La gara con il Sudtirol avrebbe dovuto darci una scossa positiva, una scarica di adrenalina utile a rinfrancare uno spirito un po’ abbacchiato. Invece ci siamo date la mazzata sui piedi e siamo qui a preparare uno scontro fon-damentale mentalmente impreparate». Bari-Tavagnacco sarà anche uno scontro tra formazioni un po’ rimaneggiate, visti gli illustri infortuni sia da una parte che dall’altra. «Loro non potranno contare su Brumana, Clelland e Sardu, almeno questi sono i segnali della vigilia, mentre noi ab-biamo alcune infortunate di lungo corso: Mimma Fazio, portiere che si è fratturata il mignolo durante la partita contro il Verona e Eleonora Cunsolo, giovane difensore nel giro della Nazionale U23 out per la rottura di crociato e collaterale. Oltre a loro non ci sarà nemmeno capitan Anaclerio, ancora squalificata dopo l’infausta partita contro il San Zaccaria, caratterizzata da errori arbitrali e tanto, troppo nervosismo. No-nostante le assenze mi aspetto una vera e propria battaglia:il Tavagnacco scenderà in campo agguerrito vista la sconfitta che ha rimediato contro la Roma, mentre noi dobbiamo assolutamente modificare l’ap-proccio mentale di tutti i nostri effettivi. È necessario dar fondo a tutte le risorse per vincere le partite, non possiamo per-metterci cali di concentrazione vista la rosa delle nostre avversarie».

Valeria Degano

SORO, MESSAGGIO DA BARI:"SARÀ UNA VERA BATTAGLIA"

Francesca Soro, sarda, ha militato nel disciolto Chiasiellis in serie A e attende con il suo Bari un Tavagnacco voglioso di rifarsi

SERIE C: UDINESE IN VETTA INSEGUITA DAL PASIANO, FERMATO SUL PARI DAL MONTEBELLO

L’Udinese femminile si laurea campione d’inverno della Serie C regionale: la squadra di mister Campi (nella foto) batte di misura le giovani della Primavera del Pordenone (fuori classifica) e sale sul gradino più alto del podio. Subito sotto troviamo il

Pasiano, fermato sull’1-1 da un Montebello arrivato a Visinale voglioso di riscattare la sconfitta rimediata contro il Chiavris. Distaccato di 2 punti il Chiavris che sbanca il fortino del fanalino San Marco. Ora sosta e prima di ritorno il 14 febbraio. (v.d.)

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CALCIOUDINESE AMATORI CALCIO POZZUOLO

Storia della societàIl calcio come pretesto per fare comunità. E’ questo lo spirito che anima l’attività del Gruppo Amatori calcio Pozzuolo. Costituito uf� cialmente nel 1994, da vent’anni il gruppo è presieduto da Costantino Bianco supportato dal direttivo e dai dirigenti. Il direttivo di allora decise di formare due squadre (attualmente ne vengono schie-rate tre) L’entusiasmo e la voglia di divertirsi sono gli ingredienti che consolidano un gruppo unito che negli anni non si è mai sfaldato. Anzi, è aumentato nel tempo, insieme al numero dei partecipanti attivi che hanno sposato la � loso-� a amatoriale. Tutte persone consapevoli che il gioco è anche competizione ma che vivono lo sport in modo sano e che, con la scusa della partita,creano momenti di vera aggregazione, quando nel dopo allenamento ma ancor di più

nel dopo-partita,giocatori e tifosi si danno ap-puntamento al chiosco o in sede per commentare la gara e soprattutto per trascorrere un po’ di tempo in compagnia, ed è così che si consolidano valori come amicizia,comune passione e senso di appartenenza. Con questo spirito gli Amatori calcio Pozzuolo si distinguono anche in campo organizzativo,dove vanno ricordate svariate ini-ziative a sfondo sociale. L’Associazione, in più di un’occasione, ha contribuito, anche econo-micamente, al sostegno di alcune associazioni di disabili. I biancocelesti (colori della società) durante l’anno promuovono appuntamenti � ssi come la Festa del maiale e il Torneo notturno di calcio a 6 giocatori,giunto questo anno alla 33° edizione. La società ha in gestione l’Area del mercato e il campo sportivo di Pozzuolo e col-labora attivamente con altre associazioni locali.

Campionati Over 40 UISP / LCFCLa ASD Amatori Pozzuolo partecipa al campionatoorganizzato dalla UISP dove militano gli Over 40 allenati da Sergio Della Vedova con l’aiuto di Renato Zarlatti, con una rosa di 25 giocatori. Le altre due squadre partecipano al campionato organizzato dalla Lega calcio Friuli Collinare. Una squadra è composta da una rosa di 20 gio-catori e milita per il secondo anno nella catego-ria di Eccellenza, ed è allenata da mister Loris Gorizzizzo con l’aiuto di Igor Zampa.Alla � ne del girone di andata, ma con una partita da recuperare la compagine è seconda in classi-� ca e i numeri dicono che è una squadra solida che subisce poche reti (solo 6).La speranza è di fare prestazioni e risultati così buoni anche nel girone di ritorno.L’altra squadra milita nel campionato di Terza

categoria con una rosa di 32 giocatori, guida-ti dall’allenatore Massimo Cogoi con l’aiuto di Valentino Bulfon. Questa compagine è stata iscritta per la prima volta quest’anno, con lo scopo di far scendere i campo tutti coloro che non trovavano spazio nel competitivo campionato di Eccellenza.Anche qua alla � ne del girone di andata, stiamo viaggiando a metà classi� ca, con prestazioni positive e meno, sicuramente il girone di ritorno ci vedrà protagonisti per migliorare la posizione in classi� ca attuale.Per quanto riguarda il futuro, l’intenzione è quella di continuare su questa falsariga, con la consa-pevolezza che le dif� coltà economiche impon-gono molti sacri� ci ad una gestione che si af� da esclusivamente al volontariato.

Rosa giocatori Amatori calcio Pozzuolo EccellenzaAlfredo Angelieri, Manuel Balbusso, Andrea Ell, Federico Erma-cora, Alessandro Flumino, Eros Gorizzizzo, Gabriele Greatti, Luca La Ferrera, Alex Lirussi, Nicholas Marcuzzi, Samuel Marcuzzi, Gabriele Mattiussi, Marco Minin, Samuele Moschioni, Thomas Paulitti, Francesco Pinzani, Michele Salis, Lorenzo Scuor, Paolo Soravitto, Mirco Zanon.

Rosa giocatori Amatori calcio Pozzuolo Terza categoriaAriedo Bianco, Adamo Blasizza, Marco Bolzicco, Cristian Bortolos-si, Valentino Bulfon, Davide Chiavon, Massimo Cogoi, Alessandro D’Odorico, Iver Damiani, Michael De Cecco, Augusto Di Bene-detto, Andrea Di Filippo, Rajiv Fabris, Cristian Galluzzo, Daniele Gennaro, Dario Gorasso, Paolo Gregorat, Massimiliano Iacuzzo, Antonio La Ferrera, Francesco Lacoppola, Giovanni Longo, Andrea Lugnani, Rosario Maggio, Alessio Mannino, Maurizio Martelossi, Carlo Mesaglio, Simone Monticoli, Alessandro Perini, Gabriele Romanelli, Emanuele Salvato, Raffaele Sullo, Federico Tosone.

Organigramma societàPresidente: Costantino BiancoVice presidente: Emanuele SalvatoTesoriere: Andrea BertoliniSegretario: Andrea DucaConsiglieri: Luca Bianco, Antonio La Ferrera, Paolo Greatti, Mirco Zanon, Loris Gorizzizzo, Daniele Gennaro, Valentino BulfonRevisori dei Conti: Maurizio Brunisso, Roberto Duca, Sergio Della VedovaProvibiri: Daniele Petris, Sandro Bianco, Vittorio Cossio

CAMPIONATO AMATORI LCFC 2015-2016 CAT. “ECCELLENZA”

POZZUOLO DEL FRIULI (UD)VIA IV GENOVA, 32 - TEL. E FAX 0432 665149

E-MAIL: [email protected]

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UDINESECALCIOAMATORI CALCIO POZZUOLO

Storia della societàIl calcio come pretesto per fare comunità. E’ questo lo spirito che anima l’attività del Gruppo Amatori calcio Pozzuolo. Costituito uf� cialmente nel 1994, da vent’anni il gruppo è presieduto da Costantino Bianco supportato dal direttivo e dai dirigenti. Il direttivo di allora decise di formare due squadre (attualmente ne vengono schie-rate tre) L’entusiasmo e la voglia di divertirsi sono gli ingredienti che consolidano un gruppo unito che negli anni non si è mai sfaldato. Anzi, è aumentato nel tempo, insieme al numero dei partecipanti attivi che hanno sposato la � loso-� a amatoriale. Tutte persone consapevoli che il gioco è anche competizione ma che vivono lo sport in modo sano e che, con la scusa della partita,creano momenti di vera aggregazione, quando nel dopo allenamento ma ancor di più

nel dopo-partita,giocatori e tifosi si danno ap-puntamento al chiosco o in sede per commentare la gara e soprattutto per trascorrere un po’ di tempo in compagnia, ed è così che si consolidano valori come amicizia,comune passione e senso di appartenenza. Con questo spirito gli Amatori calcio Pozzuolo si distinguono anche in campo organizzativo,dove vanno ricordate svariate ini-ziative a sfondo sociale. L’Associazione, in più di un’occasione, ha contribuito, anche econo-micamente, al sostegno di alcune associazioni di disabili. I biancocelesti (colori della società) durante l’anno promuovono appuntamenti � ssi come la Festa del maiale e il Torneo notturno di calcio a 6 giocatori,giunto questo anno alla 33° edizione. La società ha in gestione l’Area del mercato e il campo sportivo di Pozzuolo e col-labora attivamente con altre associazioni locali.

Campionati Over 40 UISP / LCFCLa ASD Amatori Pozzuolo partecipa al campionatoorganizzato dalla UISP dove militano gli Over 40 allenati da Sergio Della Vedova con l’aiuto di Renato Zarlatti, con una rosa di 25 giocatori. Le altre due squadre partecipano al campionato organizzato dalla Lega calcio Friuli Collinare. Una squadra è composta da una rosa di 20 gio-catori e milita per il secondo anno nella catego-ria di Eccellenza, ed è allenata da mister Loris Gorizzizzo con l’aiuto di Igor Zampa.Alla � ne del girone di andata, ma con una partita da recuperare la compagine è seconda in classi-� ca e i numeri dicono che è una squadra solida che subisce poche reti (solo 6).La speranza è di fare prestazioni e risultati così buoni anche nel girone di ritorno.L’altra squadra milita nel campionato di Terza

categoria con una rosa di 32 giocatori, guida-ti dall’allenatore Massimo Cogoi con l’aiuto di Valentino Bulfon. Questa compagine è stata iscritta per la prima volta quest’anno, con lo scopo di far scendere i campo tutti coloro che non trovavano spazio nel competitivo campionato di Eccellenza.Anche qua alla � ne del girone di andata, stiamo viaggiando a metà classi� ca, con prestazioni positive e meno, sicuramente il girone di ritorno ci vedrà protagonisti per migliorare la posizione in classi� ca attuale.Per quanto riguarda il futuro, l’intenzione è quella di continuare su questa falsariga, con la consa-pevolezza che le dif� coltà economiche impon-gono molti sacri� ci ad una gestione che si af� da esclusivamente al volontariato.

Rosa giocatori Amatori calcio Pozzuolo EccellenzaAlfredo Angelieri, Manuel Balbusso, Andrea Ell, Federico Erma-cora, Alessandro Flumino, Eros Gorizzizzo, Gabriele Greatti, Luca La Ferrera, Alex Lirussi, Nicholas Marcuzzi, Samuel Marcuzzi, Gabriele Mattiussi, Marco Minin, Samuele Moschioni, Thomas Paulitti, Francesco Pinzani, Michele Salis, Lorenzo Scuor, Paolo Soravitto, Mirco Zanon.

Rosa giocatori Amatori calcio Pozzuolo Terza categoriaAriedo Bianco, Adamo Blasizza, Marco Bolzicco, Cristian Bortolos-si, Valentino Bulfon, Davide Chiavon, Massimo Cogoi, Alessandro D’Odorico, Iver Damiani, Michael De Cecco, Augusto Di Bene-detto, Andrea Di Filippo, Rajiv Fabris, Cristian Galluzzo, Daniele Gennaro, Dario Gorasso, Paolo Gregorat, Massimiliano Iacuzzo, Antonio La Ferrera, Francesco Lacoppola, Giovanni Longo, Andrea Lugnani, Rosario Maggio, Alessio Mannino, Maurizio Martelossi, Carlo Mesaglio, Simone Monticoli, Alessandro Perini, Gabriele Romanelli, Emanuele Salvato, Raffaele Sullo, Federico Tosone.

Organigramma societàPresidente: Costantino BiancoVice presidente: Emanuele SalvatoTesoriere: Andrea BertoliniSegretario: Andrea DucaConsiglieri: Luca Bianco, Antonio La Ferrera, Paolo Greatti, Mirco Zanon, Loris Gorizzizzo, Daniele Gennaro, Valentino BulfonRevisori dei Conti: Maurizio Brunisso, Roberto Duca, Sergio Della VedovaProvibiri: Daniele Petris, Sandro Bianco, Vittorio Cossio

CAMPIONATO AMATORI LCFC 2015-2016 CAT. “ECCELLENZA”

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CALCIOUDINESE

Squadra da ricalibrare a gennaio. Rosa da sfrondare e almeno due nuovi arrivi.

Serve un sacrificio di paron Pozzoper arrivare a Pepito Rossi

Finalmente hanno vinto buon senso e rispetto. E tira il fiato pure Honsell.Ora vedremo come si configurerà la sponsorizzazione della Dacia

di IDO CIBISCHINO

“Cominciamo con una buo-na notizia: lo stadio Friuli non cambierà nome. Me l'aveva anticipata in via confidenziale venerdì 11

dicembre, in occasione dello scam-bio d'auguri natalizi all'Udinese, il direttore generale Collavino. L'ha ufficializzata lunedì 14 dicembre, con due pagine sul Messaggero Veneto in cui l'Udinese giura amore eterno al suo popolo, Gianpaolo Poz-

avendo trovato nel primo cittadino il migliore alleato nel lungo percor-so per la riuscita ristrutturazione dello stadio, in caso di bocciatura; oppure larghissima parte dell'opi-nione pubblica, che la denoninazione Stadio Friuli voleva conservare, se ne fosse passata una diversa. Un insidioso crocevia qualora le am-bizioni politiche dovessero porta-re in futuro il sindaco a misurarsi con le urne della provincia, dalla

zo in persona tramite una lettera-messaggio.

Ci permettiamo di gioire, come per una sacrosanta battaglia vinta, an-che se la guardia deve rimanere alta in attesa di sapere come si configurerà la sponsorizzazione della Dacia (dietro versamento all'Udinese di 2,5 milioni di euro in cinque anni). Hai visto mai, insom-ma, che un'infelice iniziativa cac-ciata dalla porta non rientri dalla finestra.

PROPOSTA SCIAGURATA - Partorita nelle calure dell'agosto scorso, l'idea di reintitolare lo stadio chiaman-dolo “Dacia Arena” è stata ciò che di più irrispettoso e impopolare si potesse immaginare. Ci eravamo chiesti, allora, a quale mente si do-vesse il parto di un progetto che polverizzava la storia, la tradizio-ne e la sensibilità di chi, in quello

quale proviene la maggioranza dei sostenitori dell'Udinese, per i quali il nome Stadio Friuli ha i contorni della sacralità. Dico pure che un personaggio diverso, uno che qui ci è sempre vissuto e conosce uomini e cose, non avrebbe neppure lascia-to varcare il portone del municipio ai latori della proposta dell'Udinese: irricevibile!

IMMAGINE - Da quei giorni l'Udinese ha perso punti pesanti nella consi-derazione del territorio, ha perso immagine nonostante l'avvincente fantasmagorìa dello stadio ristrut-turato, al punto da varcare appena le 10 mila tessere d'abbonamento per la stagione in corso. Se ne è resa conto: è ciò che conta e vale in un processo di recupero che non può prescindere dall'incentivare i collegamenti con il locale. Già ci si è mossi nella giusta direzione, se

stadio e in quel nome, aveva visto un simbolo potente e perenne di unione e di spirito identitario del popolo friulano. Ancor più sorpre-si al pensiero della sponda che le teste bianconere avevano trovato a palazzo D'Aronco dove, dietro a un modestissimo corrispettivo pro Comune, si erano detti disponibili a trattare.

Non si erano resi conto, all'Udinese, del Totem che intendevano abbat-tere. L'hanno capito dalla solleva-zione popolare, dalla levata di scudi che da tutto il mondo friulano, non soltanto quello sportivo, si è alzata contro il progetto. Al punto che era stato organizzato un presidio da-vanti al municipio nel giorno in cui il consiglio comunale avrebbe dovuto prendere in esame, ed esprimersi, sulla proposta. Non ce n'è stato bisogno perchè, in tutta fretta, fu

annunciato che la faccenda era stata congelata, in attesa di tempi migliori. Ora la retromarcia defini-tiva, firmata dal numero uno della Spa bianconera.

SINDACO ALL'ANGOLO - Esultano i friulani, tira un sospiro di sollievo lo stesso sindaco Honsell, finito in un cul de sac allorchè gli uomini bian-coneri gli recapitarono la richiesta, con tanto di logo già predisposto, di cambiare nome allo stadio Friuli, che secondo loro doveva diventare, in ossequio allo sponsor pagante, Da-cia Arena e poi - su compromesso partorito in Giunta, salvo approva-zione del consiglio comunale - Dacia Arena Friuli. Quale che fosse stato il pronunciamento dell'assemblea cittadina, il sindaco avrebbe scon-tentato qualcuno con conseguen-ze imprevedibili: l'Udinese e paron Pozzo, suo sostenitore dichiarato

RESTA IL NOME STADIO FRIULIUN PUNTO DA CUI RIPARTIRE

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UDINESECALCIO

pensiamo alle indicazioni anche in friulano nella zona dello stadio, alle prime intese per una collaborazione con il Pordenone, alla visibilità offerta al calcio regionale dei dilettanti.

MERCATO - Nell'immediato, una risposta è attesa sul fronte della squadra. Fa tenerezza questa Udinese, alla quale Colantuono è riuscito a dare un'identità di gioco apprez-zabile e tuttavia non sufficiente, causa deficit di qualità in troppi uomini, per to-gliersi dai bassifondi. Ha giocato bene, con cuore e grinta, ma è stata sepolta sotto sette gol da Fiorentina e Inter, addirittura regalando tre assist decisivi alla capolista nerazzurra. Una squadra da irrobustire e ricalibrare nella finestra di mercato di gennaio. Domizzi pare che se ne andrà, uno come Marquinho non si sa a cosa serva, Kone non ha trovato qui l'habitat giusto,

uno tra Aguirre e Perica sembra di troppo... Tagliare i rami secchi, insomma, e aggancia-re magari in cadetteria due-tre giocatori giusti, motivati e funzionali al progetto di Colantuono. Sicuramente una mezzala di sostanza e poi un attaccante da abbinare o in alternativa al recuperando Duvan Zapata, che la metta dentro almeno la metà delle volte cui ci aveva abituato Di Natale. Nomi? Non mi pare che uno come Diamanti, ora al Watford, sia collocabile in questa Udinese. Vedremmo molto meglio, per esempio, uno come Pepito Rossi, chiuso nella Fiorentina sia dal modulo di Sousa, sia da prime punte di spessore come Kalinic e Babacar. A Udine avrebbe la maglia garantita. Ma non sap-piamo se un tanto potrebbe bastare per convincerlo a dimezzarsi l'ingaggio, da due milioni a uno, la cifra cui Pozzo potrebbe arrivare, al massimo.

CORAGGIO DOMIZZIAnche un veteranocome Domizzi(nella foto mentre contrasta Icardi)ha toppato contro l'Inter con un errore tecnico clamoroso.A destra, il tecnico granata Ventura.Nella pagina accanto,entusiasmo e bandiere bianconere al Friuli: lo stadio non cambierà denominazione.

RESTA IL NOME STADIO FRIULIUN PUNTO DA CUI RIPARTIRE

SGN - UN GOAL PER LA VITA - 18° EDIZIONEdiBiancamariaGonano

È andata in scena presso l’auditorium di San Giovanni al Natisone la 18^ edi-zione de Un Goal per la Vita, serata di beneficienza promossa dal club locale e presentata da Francesca Spangaro e Omar Costantini. Tanti artisti a titolo gratuito si sono alternati sul palco: i cantanti Sandro Spessot, Fausto Zaraba-ra e Loris Brighi e i ballerini della Scuola Dam Academy della Palestra Fit Gym 2 di Manzano guidati dall’ insegnante Mi-chela Braida. Particolare anche l’esibi-zione di Simone Ravenda-The Mentalist in uno show che fonde mistero, magia e comunicazione e, acclamatissimi, i

Trigeminus. Alla serata erano presenti gli Udinese Club amici e una rappre-sentanza dell’AUC, con un pensiero di vicinanza al presidente Daniele Muraro per la recente scomparsa del padre. Per l'Udinese, Paolo Miano, “Zè Paolo”, il preparatore dei portieri della Primavera, Sergio Marcon e Giovanni Amoroso, figlio diciottenne dell’ex campione bianconero Marcio. Momento della solidarietà dedicato poi alla fibrosi cistica, con il presidente dell’Associazione del Fvg e due mam-me che hanno portato la loro personale testimonianza. Spazio è stato dedicato

inoltre ad Alberto Degano, autore del li-bro “ Un calcio al pallone”, con proventi donati all’Associazione Luca Onlus di Magnano in Riviera. E un contributo è stato donato anche dalla signora Daniela, madre di Alessio Tomè, che nel 2008 vinse il Premio Un Goal per la Vita salvando da morte certa una donna in mare e che perse la propria in un tragico incidente di volo. Quest’anno il vincitore de Un Goal per la Vita è stato Andrea Peressin, simpatico clown dell’Associazione Friul Clown volontario a Zagabria in un istituto pe-diatrico e successivamente in Zambia.

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VERSO TORINO

Se la cooperativadel gol non funziona

Nello scorso campionato, alla settima d'andata a Torino, contro i granata l'Udinese disputò una delle partite più imbelli e indecenti della sua storia recente, alla fine giustamente punita dall'ex Quagliarella. Eppure, nell'unica volta (28' della ripresa) in cui l'Udinese ruppe l'asfissiante assedio dei granata, Thereau rischiò di segnare: messo solo davanti alla porta da un assist di Fernandes, il francese sparacchiò al volo, alto.

Di sicuro domenica (si giocherà alle 18) l'Udinese farà una gara mi-gliore. Dallo spartiacque di Roma, la partita dei grandi allarmi, i biancone-ri hanno cambiato faccia e sia pure non sempre premiati dal risultato (le sconfitte di Napoli e Firenze, ma la vittoria sul Chievo) hanno azionato con personalità, grinta, secondo un preciso indirizzo di gioco. Il problema dell'Udinese non sta qui. Tenuto dove-rosamente nella teca di cristallo Totò, non sta funzionando la cooperativa che con il lavoro collettivo dovrebbe surrogare i suoi gol. Non ci sta, per esempio, che due ali come Widmer (lui prende i pali: ben tre) ed Edenilson viaggino ancora in bianco, senza uno straccio di gol, così come i centro-campisti Fernandes e Iturra. In attesa del rientro di tornado-Zapata e del rinforzo d'attacco annunciato da Pozzo, Colantuono dovrà inventarsi qualcosa, magari lavorando di più e con maggiore fantasia per sfruttare le palle inattive.

Dopo una partenza a razzo (10 punti nelle prime quattro partite) che aveva fatto parlare di candidatura europea, il Toro si è un tantino rattrappito tra ottobre e novembre. In casa, comunque, presenta un ruolino di rispetto: 5 vittorie, un pari (con la Roma) e la sconfitta per mano dell'Inter firmata da Kondogbia.

Nell'occasione avrà due vantaggi sul piano della freschezza: non ha giocato a Sassuolo per la nebbia e ha avuto un giorno di riposo in più rispetto all'Udinese dopo il turno di coppa Italia. Colantuono, per contro, potrà disporre di nuovo di Danilo, Felipe e Badu, i grandi assenti (e rimpianti) contro l'Inter.

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CALCIOUDINESE

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VENERDÌ 18Per tutta la giornata, presso "Le Corti" (Viale Trento Trieste) - MERCATINO DELL'HOB-BISTICA.Dalle ore 16.30 arriverà Babbo Natale per la gioia di tutti i bambini! Vin brulè e the caldo per tutti, truccabimbi per simpatici travestimenti!Dalle ore 20.00, presso l'auditorium Alla Fratta - SAGGIO DI NATALE dell'ASD Spazio Danza.

SABATO 19Dalle ore 11.00 alle 13.00 presso l'azienda Friultrota (via Aonedis,10) - LA REGINA-IL CAVIALE DI REGINA -IL FIL DI FUMO ED ALTRE SPECIALITA', aperitivo con piccoli 'appetizer'. Maggiori informazioni nella no-stra pagina dedicata alle proposte culinarie. Per info: tel. 0432956560Dalle ore 20.00, presso l'auditorium Alla Fratta - SAGGIO DI NATALE dell'ASD Spazio Danza.

DOMENICA 20 Alle ore 10.30, BABBO NATALE farà visita alle famiglie di Cimano.Alle ore 17.00, presso il Palazzetto dello Sport (Via Udine) - FESTA DI NATALE SUI PATTINI a cura del Pattinaggio Artistico Libertas San Daniele.

LUNEDÌ 21 Dalle ore 17.00 alle 19.00, presso lo Spazio Famiglia (Via Cadorna 44) - FE-STEGGIAMO ASSIEME LE VACANZE DI NATALE. Laboratorio creativo organizzato dall'Associazione Semi di Vita. Per informa-

zioni: 3384059251 (Roberta Leonarduzzi) 3493132621 (Alessia Varutti), e-mail: [email protected]. Sito web. www.semidivitafvg.it.

SABATO 24Alle ore 24.00, presso il Duomo (Piazza Vittorio Emanuele II) - NATIVITAS, canti e tradizioni natalizie in Alpe Adria. Serata cora-le organizzata da USCI FVG con il contributo di Regione Friuli Venezia Giulia, Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone e Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia. Per informazioni: www.uscifvg.it.

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SIDICEVA...SIDICEVA...

si diceva...

NINO,TRIONFO A NEW YORKNell'aprile del 1967 lo storico match del Madison Square Garden contro Griffith che incoronò Benvenuti sul trono mondiale

Griffithèfortemanonmifapaura.Possobatterlo.Concordiamo

lasfida.Il17aprile'67aNewYork,neltempiodellaboxe:

ilMadisonSquareGarden.

Erano tempi, quelli degli anni Sessanta, in cui le notizie e gli avvenimenti non godevano nell'immediato di un'esplosivi-tà pari a quella attuale, con

l'inflazione dei media a diffondere in tempo reale tutto ciò che avviene nel globo terracqueo. La televisione ave-va allora uno o due canali, le private erano lungi dall'essere introdotte e la radio e la carta stampata erano le principali deputate a fungere da diffu-sore ed amplificatore degli eventi. Così quel mitico match del 17 aprile 1967 al Madison Square Garden di New York valido per il titolo mondiale dei medi fra Nino Benvenuti ed Emile Griffith ebbe come principale ma devastante cassa di risonanza la via dell'etere, con la voce di Paolo Valenti a diffondere alle 3 del mattino, ora italiana, 21 america-na, le fasi di un incontro entrato con merito nella storia dello sport italia-no e mondiale. Gli sportivi, non solo i cultori della noble art, puntarono la sveglia, ritrovandosi a gruppi nei bar e nella abitazioni private, come avviene per i grandi avvenimenti calcistici, per immaginare ciò che avveniva sul ring dalle parole del noto radiocronista della Rai. E al termine fu esultanza diffusa quando al centro del ring del Madison calò dall'alto il microfono e lo speaker annunciò la vittoria ai punti del pugile triestino di origine istriana. Campione del mondo. E al ritorno a Trieste fu bagno di folla, come Benevenuti stesso racconta nel suo libro "Diari paralleli", redatto a cura di Mauro Grimaldi: "Sot-to la scaletta dell'aereo, a Milano, una folla immensa. I flash. I fotografi. Sento

urlare il mio nome. Saluto tutti. Sorrido. Sono confuso. Solo ora mi rendo conto della mia impresa. E di quanto l'Italia sia orgogliosa di me.Torno a Trieste. Dove tutto ha avuto inizio. Tanti anni fa. Ritorno alle mie origini. Tra la mia gente. Per unirmi a loro". Un'impresa maturata attraverso un durissimo allenamento, che lui racconta così: "E' dura. E' ma-ledettamente dura. Penso a Trieste. A casa mia. Ai miei figli. Lo faccio per loro. Ma anche per me. Continuo ad allenar-mi. Senza pausa. C'è molta pressione attorno a me. Ma sono sereno. Sento che sto crescendo. Corro nei boschi. Nessuno regge il mio ritmo. Prendo un'ascia. Spacco dei tronchi. Mi sento forte. Sono forte". Autoconvincimento, dunque, e allenamento naturale, alla Ivan Drago, il pugile russo antagoni-sta di Rocky-Stallone, nella forza di un Benvenuti determinato a far propria una cintura di prestigio planetario. E poi il pathos dell'attesa: "Sono chiuso da quasi due ore nel mio camerino. Solo. Non voglio deconcentrarmi. Sono a New York. Sono al Madison Square Garden. Entra Amaduzzi. Manca poco. Mi stendo sul lettino. Chiudo gli occhi. Mi rilasso qualche minuto. Sono pronto. Cammino con calma. Senza fretta. Entro. Sento le urla della folla. Guardo avanti. Fisso il ring. Tutto improvvisamente diventa irreale. I rumori si fanno ovattati. Solo le luci dei flash. Io che scavalco le cor-de. Sono dentro. E' l'inizio di tutto". E poi, appunto, il trionfo: "Lo speaker è al centro del ring...c'è un silenzio irreale...Inizia a leggere i punteggi dei singoli giudici. Poi il mio nome nello slang ame-ricano: "Naino Benvenuti!". (e.f.)

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SIDICEVA...SIDICEVA...

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NONSOLOSPORT

CULTURANovità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

JOHN AJVIDE LINDQVIST IL PORTO DEGLI SPIRITI MARSILIOIn una bellissima giornata d'inverno, dall'alto del faro di Gåvasten, Anders ammira con la moglie e la figlioletta Maja la distesa di ghiaccio e neve ai loro piedi. Attirata da qualcosa che nessuno è in grado di distinguere, la bambina corre fuori, e l'incubo comincia. Maja sparisce: non ci sono impronte né tracce di alcun genere, non c'è nulla per chilometri intorno che possa offrire un nascondiglio. Qualche anno dopo, solo e disperato, Anders torna all'isola, e qui Maja (ma è davvero lei?), gli fa sapere di essere ancora nel suo mondo, ma in un posto dove lui non può raggiungerla. Nella sua ricerca senza sosta, esplorando il passato segreto di Domarö, Anders arriverà fino al cuore misterioso del mare: per trovare la persona che ama dovrà attraversare l'abisso.

WILBUR SMITH IL LEONE D’ORO LONGANESIAfrica orientale, seconda metà del diciassettesimo secolo. Hal Courteney incarna la quintessenza di una vita vissuta pericolosamente: ha per moglie una nobile guerriera etiope che combatte al suo fianco, ha da parte un cospicuo tesoro e ha un ancor più cospicuo numero di nemici. Hal è convinto di aver seppellito per sempre il peggiore di questi, l'Avvoltoio, il responsabile dell'ingiusta condanna di suo padre. Ma l'uomo è invece sopravvissuto e, benché sfigurato e mutilato, è più combattivo che mai: l'unico scopo della sua vita ormai è uccidere Hal e la moglie.

L’ANGOLO DELLA LETTURA

WU MING L’INVISIBILE OVUNQUE EINAUDI

L’invisibile ovunque racconta quattro vite nella Grande guer-ra, saltando dal fronte italiano a quello francese e ritorno. Chi vive in queste pagine sa che «niente uccide un uomo come l’obbligo di rappresentare una nazione» (Jacques Vaché) e adotta strategie per evadere dall’orrore. Qualcuno sceglie la sfida all’istituzione psichiatrica, accettando il rischio che la follia simulata diventi reale. Qualcuno si arruola negli Arditi, scansando la vita di trincea, al prezzo di di-venire un uomo-arma, pugnale

con braccia e gambe che un potere futuro potrà usare a suo piacimento. Qualcuno cerca di nascondersi nelle pieghe della guerra, praticando l’umorismo e il para-dosso, fantasticando piani grandiosi per assaltare il mondo che ha vomitato un tale abominio.

PIETRO VALSECCHI PRIMA FAMIGLIA MONDADORIFrank e Sal Palermo sono i due figli maggiori di una famiglia di emigrati siciliani nella New York dei primi del Novecento. Frank, il più grande, ha ere-ditato la schiena dritta del padre, vuole lavorare e studiare sodo per diventare un grande uomo di legge ed essere rispettato come un americano vero. Sal è l'esatto contrario, pensa che non sarà mai accettato dagli americani ed è mosso da un'ambizione e un'energia incrollabili, che lo porteranno a diven-tare il mafioso più potente degli Stati Uniti. Tra loro resterà solo il legame del sangue, mentre la vita e le scelte che compiranno li porteranno a combat-tersi senza tregua: Frank schierato con la legge, Sal a guida della criminalità organizzata.

JOHN CONNOLLY

TUTTO CIòCHE MUORE FANUCCICharlie Parker, detective del dipartimen-to di polizia di New York, era occupato a ubriacarsi mentre uno spietato killer cancellava per sempre le vite della sua giovane moglie e della loro bambina. Torturato dal senso di colpa e consumato dall’alcolismo, quando perde anche il la-voro sfiora l’orlo della follia. Diversi mesi dopo si è disintossicato e sta cercando di riemergere dalle tenebre che sembra-vano averlo inghiottito. Determinato a riprendere in mano la propria vita, inizia a lavorare come detective privato. Il suo primo caso è legato alla scomparsa di una donna, Catherine Demeter. Con il procedere dell’indagine, Parker avverte sempre più nettamente una sensazione viscerale, come se vi fosse un legame fra quella tragica vicenda e la morte di sua moglie e sua figlia.

Sono tornati con la loro consueta carica adre-nalinica il rocker Max Navarro e la sua band che in questo mese di dicembre hanno dato alle stampe il nuovo album dal titolo “Somewhere South of Heaven”. Il disco, il quarto per il can-

tautore pordenonese, inaugura le uscite della nuova etichetta AW Recordings, e presenta un Navarro dal songwriting in forma smagliante.Le forti divergenze presenti all’interno della band e ammesse dallo stesso vocalist alla vigilia della release ufficiale, avevano fatto temere il peggio: si resta pertanto stupiti nel constatare quanto solido, corposo e gagliardo suoni invece “Somewhere South of Heaven”. Nove trac-ce che sanno di vero e proprio inno al rock melodico d’annata. Difficile trovare difetti a questo disco, perfet-tamente scritto, ben arrangiato e finalmente frutto di una produzione che riesce ad esaltarne il reale valore.Risultano massicce e possenti le chitarre di un ispirato John Paul Bellucci, che in questo album trova quel suono del tutto personale, solo marginalmente uscito nei precedenti lavori della band. Ben calibrati i cori, affidati al bassista Danny Policella e allo storico tastierista e coproduttore Nick Mayer. A voler cercare il pelo nell’uovo, destano alcune perplessità le scelte sonore legate alle batterie di Alex Parpinel, non sempre convincenti, e a tratti eccessivamente “pompate”. Una scelta stilistica che, pur non appesantendo il lavoro nella sua globalità, a tratti rimanda ad un rock eccessivamente ottantiano.In definitiva questo “Somewhere South of Heaven” è destinato a rappresentare una pietra miliare nella carriera della band, forte di una serie di brani dall’accattivante impatto sonoro, e dalle liri-che mature. “Stay” e “Hollywood” sono ascolti a dir poco obbligati, ma l’album intero è vivamente consigliato ad ogni amante del rock più puro e genuino.

Alex Carrera

IL RITORNO DI MAX NAVARROMUSICA

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UDINESECALCIOle belle di TremilaSport

Giulia

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Makeup artist

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le belle di TremilaSport

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le belle di TremilaSport

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le belle di TremilaSport

L’essereprofessionista,mammaeamicadeglianimalidellamodellaGiuliaStefanutti

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L’essereprofessionista,mammaeamicadeglianimalidellamodellaGiuliaStefanutti

Timida, riservata, buona ascoltatrice e affatto chiacchierona ma a proprio agio davanti all’obiettivo. Così si definisce la modella

Giulia Stefanutti, che poi aggiunge: “Nelle foto sembro un tipo aggres-sivo, ma in realtà sono una ragazza tranquilla e per nulla in competi-zione con le altre donne, che anzi m’impegno a rendere ancora più belle con il mio lavoro”. Ottenuta la maturità scientifica al Malignani di Udine con 100/100 e lasciata l’uni-versità a pochi esami dalla laurea in biologia molecolare (“Una scelta polemica con il mondo dell’istruzio-ne dettata da mie considerazioni personali”, spiega), Giulia ha infatti abbracciato professionalmente in toto la propria passione, diventan-do un’affermata truccatrice: “Per raggiungere il livello attuale ho fatto molta gavetta – racconta - , fre-

quentando corsi di specializzazione un po’ ovunque, ed ora mi ritengo pienamente soddisfatta dei risultati che sto ottenendo”. Un impegno, il suo, diviso anche con quello di mam-ma della piccola Naomi dagli occhi azzurri, bambolina di un anno che ha già esordito come baby-modella in un catalogo di prodotti per bambini: “Il mio esordio, invece, avvenne all’età di 14 anni – sorride Giulia – quando volli regalare alcune mie foto, na-turalmente vestitissime, ad un mio amore adolescenziale. Poi, avendo riscosso dei consensi, proseguii lungo quella strada”. Un amore per la vita a 360 gradi, quello della dolce modella friulana, maturato sin dai suoi primi mesi: “Venni operata al cuore, a cau-sa di una malformazione congenita, poco dopo la nascita – spiega - e grazie ad essa potei in seguito vivere in modo normalissimo, dedicandomi pure, dagli 8 ai 16 anni, all’equitazione,

AMO LA VITAA 360 GRADI

sport che poi abbandonai perché consideravo il cavallo un animale da amare ed accudire, non da far soffrire facendolo gareggiare. Amo molto, infatti, anche gli animali e ho salvato in extremis parecchi gattini in stato di precarietà. Già, la vita va amata in tutto ciò che ci offre”.

Liv

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MEM è un bar/ristorante dove puoi com-perare oppure è un negozio dove puoi mangiare; girala o guardala come vuoi la sostanza non cambia! MEM è un locale dove puoi mangiare quattro cose fatte bene, bere una birra o un bicchiere di buon vino ed acquistare quello che ti sta intorno: il tavolo dove stai mangiando, la sedia sulla quale sei seduto, il quadro che vedi appeso alla parete, l’oggettistica esposta, il mo-dernariato che ti circonda, il lampadario che ti illumina... insomma, è in vendita tutto ciò che stai guardando! Fare affari, se ti piacciono le cose originali, stravaganti ed introvabili non sarà diffi cile!

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CAPRIVESI,CHE CRESCITA!

La ventiduesima edizione del G.P. Lucinis segna un’impor-tante crescita nell ’ impegno della Caprivesi nel ciclocross e dell’evento nel suo complesso,

visto che da quest’anno la manifestazio-ne entra a far parte del circuito “Master Cross SELLE SMP” mantenendo inoltre la validità per il Trofeo Triveneto 2015/2016. Inoltre dopo un lustro la Federazione Ciclistica Italiana ha riconosciuto al GP Lucinis la validità di gara nazionale che assegnerà punti per il ranking di specia-lità e l’accesso ai prossimi Campionati Italiani CX 2016.

- Quali sono le caratteristiche del per-corso di quest’anno?"Lo storico percorso del “San Giorgio”, che da oltre vent’anni ospita il GP Lucinis, è stato rinnovato in modo importante per adeguarsi alle esigenze che nascono dal far parte di un challenge prestigio-so come il Master Cross Selle SMP. La più evidente è che partenza ed arrivo saranno lungo via della Mocchetta, cioè in asfalto, e non più nell’area verde an-tistante il campo sportivo, che invece

sarà impegnata per allungare il percorso stesso. Altra novità di questa edizione sarà il senso di marcia, che diventa ora-rio, con gli atleti che dovranno affrontare la maggior parte delle difficoltà naturali del percorso all’incontrario. Totalmente nuove poi la variante “snake”, posta le spalle dell’arrivo, e il duro strappo fina-le che chiuderà il giro. Ovviamente non sono mancate opere di maquillage come il rinnovo della storica scalinata".

- Quanti partecipanti prevedete?"Sul la base del le precedenti prove del Challenge Master Cross Selle SMP riteniamo che sia possibile superare la quota dei 400 atleti partenti, il che vor-rebbe dire aumentare di un 25/30% le presenze dell’anno passato. Sicuramente importanti in questo contesto saranno le condizioni atmosferiche, visto che even-tuali perturbazioni potrebbero scorag-giare i team che devono affrontare le trasferte più impegnative da sud e cen-tro Italia. A bilanciare in parte questo eventuale gap ci penseranno in parte gli atleti della vicina Slovenia, che da sempre sono fedeli partecipanti di questa gara".

La ventiduesima edizione del G.P. Lucinis ha segnato un ulteriore passo nella crescita del sodalizio isontino

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Organizzazione

Unione Ciclisti Caprivesi MTB TEAM Gorizia

XXII Gran Premio LuzinisGara Nazionale di Ciclocross

www.caprivesimtbteam.itinfo@caprivesimtbteam.itwww.caprivesimtbteam.itinfo@caprivesimtbteam.it

XXII Gran Premio LuzinisGara Nazionale di Ciclocross

4a prova Master Cross SELLE SMP

4a prova Master CrossSELLE SMP

Lucinico (GO)Campo S. Giorgio 20 dicembre 2015 ore 10.00

Lucinico (GO)Campo S. Giorgio 20 dicembre 2015 ore 10.00

Matteo Vidoni leader triveneto 2015-2016

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Alcune immaginidi atleti caprivesiimpegnati in gara

sul tracciatodel G.P Lucinis

- Come società quali sono state le soddisfazioni maggiori arrivate nel

2015?"Sicuramente il tricolore di Alberto Bran-cati conquistato nella categoria Allie-vi lo scorso gennaio a Pezze di Greco (Brindisi) proprio in questa specialità, ma non sono da dimenticare le tre medaglie d’argento nei campionati italiani vinte rispettivamente da Mauro Braidot nel cx, e da Giulia Albanese, vice campionessa italiana di enduro, cui ha fatto seguito il secondo gradino del podio nel XCO. A questi importanti titoli hanno fatto da corollario le ottime stagioni di Rudi Mo-linari, plurititolato in ambito regionale e selezionato dalla nazionale azzurra di MTB in due tappe di Coppa del Mon-do, Thomas Marchi, campione regionale nel cross, e Daniele Collenz vincitore del Challenge Friuli MTB cat. M2".

- Quali obiettivi vi ponete per il pros-simo anno?"L’ambizione è quella di mantenersi su questi standard che ci contraddistin-guono per qualità e costanza da oltre dieci anni, per questo ci impegniamo dal-la base con i giovanissimi ed il vivaio che per una società non professionista sono una scelta obbligata a garanzia del proprio futuro e per noi anche il pieno rispetto di quanto riportato nel nostro statuto dai soci fondatori.Ovviamente questo non vuol dire rinun-ciare a crescere nelle categorie agonisti-che, dove stiamo lavorando per definire l’acquisto di un atleta di caratura na-

zionale nella Under 23, mentre si allar-gherà la sezione enduro che in questo primo anno ci ha dato molte soddisfa-zioni. Sotto l’aspetto organizzativo sono confermati tutti gli eventi in calendario nell’anno in corso quindi le 3 gare pro-mozionali juniorbike di Mossa, Gorizia e Lucinico, l’Alpin Marathon Bike di giugno, ed il cross di dicembre , mentre la novità sarà la gara di Enduro che andremmo ad allestire a Gorizia ad ottobre".

- Una dedica particolare? "Penso sia doveroso ringraziare e por-gere i migliori auguri per le prossime fe-stività natalizie a tutti coloro che hanno sostenuto e collaborato per la crescita sportiva della Caprivesi, partendo da-gli atleti, passando allo staff dirigente, alle società sportive e alle associazioni con cui abbiamo collaborato, fino agli sponsor e agli Amministratori degli Enti sempre vicini al nostro sodalizio".

Massimo Melato

L’ambizione è quelladi mantenersi su questi

standard anchenel prossimo anno

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Alberto BrancatiCampione allievi 2015

Rudi Molinari campione regionale under 23 2015

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BASKET

PERLEL'europeo Under 20

di Lignano e Latisana(foto grande), uno dei

momenti migliori della gestione

di Giovanni Adami (nel tondo).

3gli Europei consecutivi

ospitati in Regione

Ad ottobre 2016 il rinnovo delle cariche nella Fip regionale e Giovanni Adami ci medita sudi EDI FABRIS

PRESIDENTE, RESTI IN SELLA?

L’anno olimpico è alle porte e entro i primi giorni di ottobre le società del Friuli Venezia Giulia dovranno provvedere a rinnovare o meno il mandato del presidente della Fip

regionale, Giovanni Adami, e dei suoi con-siglieri. Una riconferma che, alla luce delle positività finora espresse dal Comitato, pare scontata ma il diretto interessato, al pro-posito, mette le mani avanti: “Non si pensi che tutti siano soddisfatti di quanto fatto e al proposito parlano alcune mail che ricevo quotidianamente – Adami ci mette un pizzico d’ironia - . In ogni caso devo io stesso valutare

la compatibilità tra i miei impegni professionali e quelli di dirigente sportivo e oltre a questo non posso certo trascorrere parte della mia vita in macchina sull’autostrada A4”. Nomi di possibili suoi succes-sori l’avvocato udinese preferisce ovviamente non farne, rivolgendosi invece alle luci e ombre di un anno solare, quello che sta volgendo al termine, ricco di soddisfazioni ma anche di inevitabili lati negativi:

“Partendo dalle positività, questo 2015 è un anno contrassegnato in primis dal campio-nato europeo Under 20 che si è disputato a Lignano e Latisana, terza manifestazione continentale consecutivamente assegnataci,

se non è un record poco ci manca. E nell’anno entrante ospiteremo l’europeo femminile Un-der 16, a significare la fiducia e la stima che il nostro Comitato riscuote a livello di vertici federali. Abbiamo inoltre ospitato a Trieste la scorsa estate la nazionale azzurra, un ulteriore riconoscimento nei nostri confronti”. Ma il 2015 non è sta-to comunque tutto rose e fiori, sottolinea Adami: “Purtroppo si è dovuta registrare la de-fezione di ben 13 società nei campionati giovanili, un dato di fatto preoccupante su cui dovremo riflettere. Alcune di esse sono state fisiologiche, con club che hanno ritirato la loro partecipazione nell’impossibilità di disporre di organici numericamente adeguati, altre causate da una sorta di crisi di vocazione dei ragazzi. In linea generale dovremo comunque impegnarci a capire i motivi profondi di ciò che è stato per evitare che si ripeta”. Nell’alternanza di positività e negatività espresse dal presidente regionale, poi, altre note che vanno ad incrementare il bagaglio di quelle liete: “Una grande vittoria è stata quella di non toccare praticamente le tasse gara, a dispetto del lievitare di costi come ad esempio il prezzo della benzina. Per quanto riguarda la parte tecnica, abbiamo

“sfornato” con i nostri corsi ben 50 nuovi diri-genti e dato vita all’iniziativa Segna e insegna, con il coinvolgimento di 17 società che hanno messo a disposizione i loro giovani dai 14 ai 17 anni per il miglioramento dei fondamentali

sotto la guida dei professori Blasone e Guidi. Molti club affidano infatti

l’insegnamento delle basi ce-stistiche ad allenatori trop-po giovani mentre appare sicuramente più efficace quello operato da tecnici esperti e particolarmente competenti”. Nota dolente continua ad essere anche

quella del palasport Carnera, ma al proposito Adami esprime

fiducia: “Nella prossima stagione dovrebbe essere pronto. Fino a d oggi

ci è mancato parecchio, visto che nell’orga-nizzazione delle grandi competizioni abbiamo dovuto fare salti mortali, itinerando in Regione o allestendo un palazzetto provvisorio alla Fiera. Il vecchio Benedetti ha fatto la sua parte, ma ha una capienza limitata, anche se attualmente è la “casa” della maggior socie-tà udinese, l’Apu dalle espresse ambizioni di promozione in A2 che sta viaggiando in testa alla serie B guidata da Lino Lardo, tecnico che ha saputo imporre alla squadra una solida mentalità e una difesa granitica”.

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BASKET

Troppo forte l’Apu di Lino Lardo (nella foto) o campionato di serie B con alcune squadre non di livello? Una domanda che

sorge spontanea prendendo atto dell’en-nesima vittoria degli udinesi mantenendo l’avversaria di turno attorno ai 40 punti, li-mite solitamente riscontrabile nei campionati femminili o giovanili. Positiva comunque la leadership della formazione friulana, che sulla strada dell’agognata promozione in A2 trova però un’Orzinuovi che, forte della vittoria nel-lo scontro diretto al Benedetti, guida virtual-mente la classifica pur essendo a pari punti con Poltroneri & C. Prossimo turno che non dovrebbe riservare sorprese per le due bat-tistrada, con gli udinesi a Moncalieri contro il fanalino di coda e i bresciani a Varese. In A2 Trieste segna invece il passo al PalaRubini contro la più modesta Treviglio, mantenendosi comunque in linea di galleggiamento sopra le ultime della classe. La prossima trasferta di Jesi contro la penultima potrebbe costituire l’occasione propizia per un riscatto imme-diato. In C Gold, Tarcento e Ardita Gorizia mantengono la testa insieme al Rucker, con Jadran e Corno a metà graduatoria, men-

tre Spilimbergo, sconfitta in casa da Montebelluna, è nel vagone di coda. In B fem-minile, a propo-sito di treni, la Basket School Delser fila come una vaporiera in vetta ed ora ha 4 punti di vantag-gio sulle secon-de Monfalcone e S.Martino e 6 su Muggia. Pare sia insomma la volta buona per un rientro delle udinesi a più alti

livelli. In C Silver (regionale) guida il gruppo il Breg ma l’equilibrio in vetta è sensibile, con S.Daniele a 2 lunghezze e Codroipo a 4. Serie D che nei due gironi propone invece la solida leadership di Aviano nel “Pituello” e un grande equilibrio nel “Gasparo”, con un terzetto (Go-riziana, Santos Trieste e Pontoni Monfalcone) in vetta con 14 punti e una coppia (Duino e Perteole) a fargli sentire il proprio fiato sul collo a 2 punti di distanza. Un campionato vivo che proporrà prevedibilmente sorprese fino in fondo.

CAMPIONATI

PROMOZIONE

TOLMEZZO,VOCAZIONE VERDE

Dopo alcuni anni difficili e con le ali tarpate da pressanti problemi economici sfociati anche in un' auto-retrocessione dalla serie C alla D, Tolmezzo ha ripreso a vo-

lare quest’anno ripartendo dal campionato di Promozione e affidando la guida tecni-ca della prima squadra e la responsabilità dell’intero settore giovanile all’entusiasmo e alle capacità di Matteo Cuder. “La società ha voluto dare un taglio netto ai problemi finanziari che hanno condizionato pesan-temente le passate stagioni e ha deciso di ripartire dalla Promozione per garantire alla squadra un campionato “sostenibile” e un programma triennale sempre improntato alla crescita compatibile con le risorse eco-nomiche disponibili – ha voluto subito pre-cisare il tecnico – In questo senso abbiamo allestito un roster ricco di giovani prospetti che assieme all’esperienza assicurata dai ve-terani Francescatto e Candotti è destinato a formare un gruppo in grado di crescere e darci soddisfazioni”. A conferma di quanto detto da Cuder, l’avvio di stagione è stato davvero brillante, con i carnici a dividersi la guida del proprio girone con Gonars e a battagliare con le altre pretendenti alle posizioni di vertice quali Mortegliano e i Co-lors. “Ci stiamo allenando, contrariamente a quanto avveniva nelle scorse stagioni per i noti problemi, con continuità e i risulta-

ti si sono visti con i ragazzi che sudano regolarmente e con grande impegno nella palestra di Tolmezzo" – ha continuato con soddisfazione Cuder, al quale abbiamo poi chiesto quali tra i suoi giovani giocatori si stiano distinguendo finora per qualità e rendimento. “La nostra punta di diaman-te è stata sicuramente Ermes Job, fino a qui un vero e proprio trascinatore; grandi progressi ha inoltre compiuto Stefanutti, che dal gregario dello scorso campionato si è trasformato in una pedina in grado di giocare da protagonista, assieme alla guar-dia tuttofare Brollo, un sedicenne capace di prendersi tiri decisivi e anche rimbalzi importanti in momenti caldi del match”. Il rilancio di Tolmezzo passa quindi per l’atten-zione e la cura del settore giovanile, alla cui rifondazione Cuder sta riservando molto del suo impegno e delle sue capacità. “Abbiamo allestito tre squadre, gli Under 18, 15 e 13, e sono proprio questi ultimi che ad oggi ci fanno ben sperare per il futuro e ai quali vanno tante speranze per il consolidamento nei prossimi anni del basket in Carnia.” – ha così concluso il coach. Il compito che l’at-tende è sicuramente complesso, ma sicura-mente molto stimolante dal punto di vista professionale ed in grado di offrire belle soddisfazioni ad un tecnico in possesso di grandi motivazioni ed entusiasmo.

Giuseppe Passoni

ALLE SPALLE DELLA PRIMA SQUADRA (NELLA FOTO) C'È UN NUTRITO SETTORE GIOVANILE

SERIE B: TROPPO FORTE L’APU O DEBOLI LE ALTRE?

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CALCIOUDINESE

Tarcento capolista, la marcia prosegue

Matricola terribile, la forma-zione tarcentina guidata con piglio da Alberto Andriola nel

campionato di C Gold, per la gioia del presidente Tesini (foto in alto a destra). Battuta Caorle nello scon-tro al vertice (76-73), i biancoverdi, qui in una serie fotografica, viagge-ranno nel prossimo turno alla volta di Mestre, attesi da un avversario di metà graduatoria. Talentuosa ed esperta, la Fluidsystem ha nel roster nomi di categoria quali Barazzutti, Ganis, Baccino, Vidani, Munini, Ga-spardo, Bellina e Accardo, con alle spalle alcuni emergenti del vivaio. Un potenziale, quello a disposizione di Andriola, inevitabilmente indicato per un ulteriore salto di categoria che la piazza tarcentina sicuramente merita per tradizione e potenzialità.

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UDINESECALCIOBASKET

Photo silvano zandonella

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CALCIOUDINESE

Il pioniere e padre fondato-re della pallavolo friulana è stato sicuramente il dottor Antonio Paolo Travaglini, scomparso nel 2010. Nativo

di Portogruaro ma udinese di ado-zione, non è azzardato dire che la pallavolo è nella sua anima, e lui certamente anima nella pallavolo. Fondò nel 1972 la Volley Ball Udine, la società del canguro bianco-verde scelto come immagine di uomini che saltano sul parquet ma anche per raggiungere i più alti risultati nella vita. Un progetto che –come ci racconta la moglie, la signora Paola Serafini ,che ha ereditato lo spirito appassionato del marito e il suo ruolo di presidente- fu da subito rivoluzionario perché si as-sunse l’onere di un discorso nuovo ed ardito che permettesse di tra-scinare la pallavolo friulana fuori dalla mediocrità dell’epoca. E’ stato un lungo percorso caratterizzato da notevoli difficoltà, delusioni ma anche tante soddisfazioni passate

tutte attraverso l’irremovibile credo e l’ invincibile passione dei suoi sto-rici dirigenti, in primis suo marito. MOMENTI DI GLORIALa Vbu conobbe momenti di splen-dore quando per sette stagioni di-sputò il campionato di serie A2, con i fortissimi stranieri Milan Slambor e Alec Swiderek, e molti altri nelle serie nazionali e regionali di B1 e B2, mentre ora sta disputando la serie C. Ha inoltre conquistato numerosi titoli di campione provinciale e re-gionale di categoria nei campionati giovanili. Capitava spesso che an-dassero a casa Travaglini molti a chiedere delucidazioni e istruzioni su come fare la pallavolo. E il dottor Antonio era considerato al propo-sito un maestro, tanto che fu il suo professore al liceo Stellini a leggere in lui un futuro abile diffusore della pratica pallavolistica, spronandolo a studiare e contagiare di passione i giovani. "Io l’ho sempre seguito quando fu tra i fondatori della pri-ma società di volley, l’Usup - ricorda

PRIMO PIANO

CON LA SPINTA DI TONIDopo gli anni di A2, la Vbu sta vivendo nuovi entusiasmi da capoclassifica in serie C

la signora Paola - e in seguito della Pav. In seguito decise di dedicarsi solo al settore maschile. Negli anni ’80 organizzò il Trofeo del Millen-nio con la partecipazione di molte rappresentative nazionali, fu atle-ta, allenatore e dirigente alla Fipav fino a raggiungere la vicepresidenza nazionale". Questo è il 43eesimo anno di attività ininterrotta, sot-tolinea la consorte del compianto dirigente: "Anche se molte cose sono cambiate dopo la morte di Antonio, la volontà di continuare non è mai venuta meno. Io e le mie figlie Clara ed Elena riteniamo che questo sia il modo migliore e do-veroso per ricordarlo per quanto ha fatto per la pallavolo friulana. Dopo la sua morte si è deciso di organizzare un memorial annuale itinerante, perché le quattro pro-vince potessero rendere onore alla sua memoria. Il primo, nel 2010, fu un incontro spontaneo e straor-dinario di centinaia di atleti che lui lanciò e formò". Nel 2002 divenne

L'allenatoreMarcelo Bruno, argentino, è a Udine dal 1991, giocando per 13 stagioni nella Volleyball Udine

VOLLEY

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UDINESECALCIO

FOCUS

anche presidente del Panathlon di Udine per le sue alte qualità morali e il CONI gli attribuì la Stella d’oro al Merito Sportivo. Come canta il buon Venditti, “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano…”. OGGIEra giunto a Udine negli anni '90 rimanendo come giocatore della Vbu per tredici anni ed ora ne è l’allenatore: Marcelo Bruno, argen-tino, racconta come sta andando la squadra attualmente ai vertici del campionato di serie C e il suo par-ticolare attaccamento alla società: “ Lo scorso anno abbiamo vinto il campionato ottenendo la promo-zione in B e la Coppa Regione ma,

per motivi economici, la società ha dovuto rinunciare al salto di cate-goria. La serie B è troppo onerosa e si gioca in Triveneto, con spese e rimborsi troppo alti. Ci abbiamo pensato per mesi e alla fine abbia-mo assunto questa dura decisione, ancor più difficile visto l’entusia-smo per la vittoria del campionato. Quest’anno solo tre giocatori su tredici sono rimasti, siamo perciò partiti quasi da zero e sono giunti molti giocatori nuovi ma non è fa-cile trovare l’amalgama giusto. Ho trovato dei ragazzi che in palestra danno il cento per cento delle loro risorse ed entusiasmo. Tutto di-pende da come si lavora in palestra. Ora, dopo sei giornate di campio-

Solo un gruppo consolidato riesce a superare i momenti di difficoltà

nato siamo a sorpresa primi in classifica, incredibile. Cerco sempre di creare un bel gruppo con gente che sappia giocare a pallavolo ma che lo faccia non tanto per fare o per trovarsi a mangiare la pizza settimana-le. Solo un gruppo consolidato riesce a superare i momenti di difficoltà". Ormai il settore gio-vanile non c’è più, considera poi Marcelo:. "Vent’anni fa c’erano tanti ragazzi che affollavano le palestre, una seconda squadra e un ricco settore giovanile. Oggi la concorrenza del calcio e del basket è imbattibile mentre il volley rimane prevalentemen-te uno sport femminile. Questa tendenza è ancor più marca-ta in città, mentre nei paesi il movimento è più forte. A livello giovanile sarebbe importante il supporto delle famiglie e biso-gnerebbe lavorare per portare questo sport nelle scuole”. Ormai Marcelo conosce Udine come le sue tasche: “ E’ il terzo anno che alleno la squadra ma sono giunto qui nel 1991 dall’Argentina e sono rimasto come giocatore per tre-

dici anni. La Vbu due anni prima aveva giocato la A2. Il presidente Travaglini aveva una passione che pochi hanno e non solo a livello regionale. E’ riuscito a far crescere la pallavolo in città quando sembrava un’impresa impossibile. Non voleva mai per-dere e non riusciva ad accettare le sconfitte, nemmeno contro le squadre più ostiche ed insupera-bili. Ha lasciato un vuoto enorme. Quando sono arrivato qui avevo 22 anni e mi ha fatto da padre. Quando la società tre anni fa mi ha chiesto di allenare non ci ho pensato un attimo. La fiducia che hanno in me mi lusinga molto e i risultati sono sempre stati più che confortanti: terzo posto, vittoria del campionato lo scorso anno e ora il primato in classifica anche se il campionato è anco-ra lungo. Ai miei ragazzi chiedo impegno e serietà per imparare, per crescere e per vincere. Se perderemo lo accetteremo, non come faceva il mio presidente che voleva sempre vincere. Glielo dobbiamo.”

Biancamaria Gonano

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CALCIOUDINESE

SERIE B1 FEMMINILECDA TALMASSONS - LIBERTAS MARTIGNACCO 3-0

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UDINESECALCIOVOLLEY

SERIE B1 FEMMINILECDA TALMASSONS - LIBERTAS MARTIGNACCO 3-0

Photo andrea moratto

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SPORT VARI

notiziebreviRICONOSCIMENTI

E' ad allenarsi in Spagna, Elena Cecchini, e a ritirare per la campionessa di S.Marco di Mereto di Tomba il premio Atleta dell'anno, nel palazzo della Provincia di Udine, sono stati i genitori. Un riconoscimento, quello annuale promosso dall'associazione Veterani dello sport, quantomai gradito dalla 23enne ciclista, che spera di rientrare il prossimo anno nel plotone azzurro che parteciperà alle Olimpiadi brasiliane. Un incontro, quello nella sede provinciale, nel quale sono stati premiati anche il presidente dello Csen, Giuliano Clinori, e quello del tiro a segno, Lido Martellucci, con interventi del professor Flavio Pressacco, dell'assessore allo sport Beppino Govetto, del presidente del ciclismo di Ceresetto e zio di Elena, Cecchini, e di Luigi Paulini per i Veterani. In sala, oltre a rappresentanti di varie associazioni, anche il patron delle tappe friulane e uomo di sport, Enzo Cainero.

I VETERANIPREMIANOELENA CECCHINI

Titolo tricolore Under 15 per il majanese Francesco Cargnelutti

Non poteva concludersi in modo migliore l'an-nata agonistica per Francesco Cargnelutti e il titolo di campione italiano di judo Under 15 conquistato ai tricolori di Ostia nella ca-tegoria 50 kg. per l'atleta dello Yama Arashi

di Udine ne è chiara testimonianza. Un successo che era nell'aria in ragione della costanza e della metodicità con cui passo dopo passo ha scalato la ranking list ma-turando il punteggio necessario per accedere alle finali nazionali. Una soddisfazione di grande spessore per il team udinese e per la preparatrice tecnica Milena Lovato che ha condotto il giovane talento di Majano ai vertici nazionali. Nativo di San Daniele del Friuli, quattordici anni compiuti da qualche mese, studente al primo anno del liceo scientifico sportivo Alessandro Volta di Udine con eccellenti risultati, una passione per lo sport che seguendo le orme di famiglia (il padre Giacomo è stato giocatore di calcio), lo ha portato sulla strada giusta. I primi passi sul tatami Francesco li muove a Buja nel 2006 in una “succursale” del Kuroki di Tarcento, fucina di talenti e di campioni. Fabio Polo, il suo primo maestro, lo indirizza sulla giusta via e soprattutto gli fa amare sin dai primi momenti una disciplina che ha scelto a discapito del Karate e del calcio. Con il team del presidente Stefanel cresce e matura, venendo seguito successivamente da una delle leggende del Judo friulano, Denis Braidotti, che lo ha formato tecnicamente e soprattutto mentalmente, intravedendo in lui la stoffa del campione.Il titolo tricolore è storia recente .- Francesco, quando sei partito per Ostia, te lo saresti immaginato di salire in cima la podio? “ Sinceramente si, puntavo decisamente al titolo italiano, mi sentivo in grande condizione e convinto dei miei mezzi per colpire il bersaglio grosso”.- Come si arriva ad essere campione italiano, lasciando dietro di sé il meglio del judo nazionale?"Attraverso una preparazione intensa che mi ha visto sul tatami per quattro e talvolta anche cinque volte alla settimana per due ore con sedute di particolare intensità”.- A chi devi dire grazie, oltre a te stesso, per questo titolo?“Alla mia preparatrice tecnica Milena Lovato che mi ha messo nella condizione ottimale per la medaglia d'oro,

alla mia famiglia che mi ha sempre incitato e spronato e ai miei compagni di squadra che in ogni momento hanno fatto il tifo per me”.- Non sono passati molti mesi da quando hai deciso dopo molti anni di cambiare società....“ Al Kuroki di Tarcento, a cui va la mia riconoscenza, dopo l'uscita di scena di Denis Braidotti le cose per me non erano più le stesse, gli allenamenti non mi soddisfavano più e sentivo che era giunto il momento di cambiare strada. Dopo essermi consultato anche con la mia fa-miglia ho deciso di lasciare e sono approdato allo Yama Arashi di Udine”- E qui come sono andate le cose, il primo impatto come l'hai vissuto?“ Devo dire che mi sono trovato bene sin dai primi istanti, l'accoglienza anche da parte dei compagni è stata favolosa e non ci è voluto molto tempo per capire che la scelta era quella giusta” . - La tua giornata è decisamente impegnativa, conclusa la scuola, corriera per rientrare a casa, pranzo poi via sui libri e alle sei di nuovo a Udine in palestra per gli allenamenti.“ Indubbiamente abitando un po' fuori mano l'impegno è importante anche per i miei genitori che mi devono accompagnare e riprendere alla sera, ma è un sacrifi-cio che faccio volentieri per uno sport che mi ha dato molto e mi sta consentendo di vivere delle soddisfazioni uniche nel suo genere. Il judo è una disciplina eccezionale che ti insegna il rispetto, il controllo e soprattutto ti fa capire che impegnandoti e lavorando potrai ottenere certi risultati”.- Milena Lovato, la tua mentore e preparatrice tecnica, dice che hai della grandi qualità e soprattutto riesci a gestire in autonomia le situazioni che ti si presentano davanti, cosa di non poco conto per un atleta in fase di maturazione come sei tu.“Se lo dice lei non discuto anche perchè i fatti le stanno dando ragione!" - Apriamo il cassetto della camera di Francesco Car-gnelutti : quale sogno vediamo uscirne?“Quello di riconfermarmi ai prossimi italiani e di conqui-stare qualche trofeo internazionale “.

Gianfranco Borghesu

GIOVANISSIMOUNO SCUDETTO

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OSSERVATORIO

Una realtà che incontra ancora molti ostacoli tra gli addetti ai lavori

I governi dei diversi Paesi si sono adoperati soprattutto negli ultimi anni a riconoscere i diritti degli omosessuali, garantendo loro ‘li-bertà’ e tutele per cui tanto si sono battuti. E se almeno a livello sociale si sta progredendo

nella totale accettazione, c’è ancora una realtà che sembra molto lontana da questo: lo sport.Ultimo caso scoppiato recentemente, la presunta relazione del campione del Real Madrid, Cristiano Ronaldo (nella foto sopra) con il kickboxer marocchino Badr Hari. Foto definite ambigue hanno fatto gridare allo scoop che subito ha fatto il giro del mondo. Ma davvero l’omosessualità a livello sportivo è ancora un argomento così delicato e soprattutto tabù? I precedenti direbbero di si. L’ambiente sportivo, in particolare quello agonistico di un certo livello, limita il poter esprimere il proprio orientamento sessuale in piena libertà. Soprattutto in sport come calcio e rugby considerati molto fisici e mascolini, il dichiarato coming out andrebbe a ledere l’immagine virile dello sportivo. Non è un caso infatti che nella storia, molte più atlete donne abbiano di-chiarato la propria omosessualità rispetto ai colleghi uomini. Questo perché l’agonismo porta a sviluppare attitudini più mascoline e poco femminili.Ma se per molti tifosi non sarebbe un problema se il proprio campione facesse coming out, di tutt’altro avviso sono gli addetti ai lavori. L’opinione se sia con-veniente o meno rilasciare questo tipo di dichiarazioni sono contrastanti. La prima ragione su cui sarebbe meglio tacere queste informazioni, soprattutto quando si è all’apice della carriera, sarebbe principalmente per questioni economiche. La tennista Martina Navratilova, quando dichiarò di avere una relazione con un’altra donna, perse 12 milioni di sponsor. Se uno sportivo

viene scelto per rappresentare un brand, è perché questo va ad incarnare valori stessi della marca, che si vanno in qualche modo a perdere (o almeno così pensano) nel momento in cui si rilasciano dichiarazioni così ‘choccanti’. Ragione per cui, atleti come John Amaechi (nella foto)e Max Clifford (entrambi ex atleti NBA gay), sostengono che sarebbe meglio tacere fino a fine carriera.

NELLO SPORT È ANCORA TABù?L’OMOSESSUALITà

I giocatori in attività ad aver reso pubblico il proprio orientamento sessuale sono pochi e diminuiscono ancora di più se passiamo a conta-re quelli che praticano sport come football, rugby, basket..Come dicevamo in precedenza, sembra proprio il calcio ad esse-re uno degli ambienti più restii ad ammettere la realtà. Personaggi come Marcello Lippi o Luciano Moggi hanno addirittura fatto dichiarazio-ni secondo cui non esisterebbero calciatori gay. Il problema di base di questo sport è che è quello più conosciuto al mondo, perennemente sotto i ri-flettori e intorno al quale girano interessi economici molto elevati. Per non parlare poi del rischio di diventare oggetto di discriminazione da parte delle tifoserie. In Italia, non abbiamo ancora risolto il problema razziale, figuriamoci cosa ne usci-rebbe se un calciatore dichiarasse di essere gay. Per evitare quindi questi ‘problemi’, molti club inse-riscono nei contratti il divieto al calciatore di dichiarare il proprio orientamento sessuale e la FIFA ha imposto quello di baciarsi in campo dopo l’esultanza di un goal. Divieto non rispettato se ricordiamo ciò che è accaduto tra il capitano del Siviglia Raketic e il compagno di squadra Carriço, che si sono scambiati un bacio dopo aver vinto la coppa di Europa League. Per quanto la realtà sia quella di un bacio sulla guancia non troppo centrato, il risultato del gesto è stato molto forte tanto da far pensare ad un’apertura di vedu-ta anche da parte di questo sport. Quello che ne emerge è un ambiente omofobo, tanto che negli ultimi anni si sono moltiplicate le associazioni che tutelano a livello sportivo la co-munità LGBT. Queste organizzano eventi sportivi e culturali aperti a tutti, indipendentemente dal sesso o dall'età purché in regola con un tesseramento di una federazione riconosciuta a livello internazionale. Fa ben sperare anche l’appoggio da parte di singoli nei confronti di un argomento così delicato. Ricordiamo per esempio, la manifestazione di sostegno da parte di alcuni calciato-ri italiani scesi in campo coi laccetti color arcobaleno. Ciò che non va dimenticato è che lo sport è portatore di valori sociali molto elevati che a livello formativo ed educativo hanno grande impatto. Sarebbe quindi buona cosa, che i cambiamenti nel debellare un fe-nomeno come l’omofobia partissero proprio da qui, non solo dal sostegno che i tifosi dovrebbero comunque continuare a dare, ma dal sostegno anche dell’ambiente interno, affin-ché chiunque possa vivere la sua carriere a la sua storia nel miglior modo possibile e in totale libertà.

Arianna Venegoni

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SCI

La fondista Marina Piller, il suo ritiro è definitivo e la prossima maternità

“Io credo ci sia un momento per tutto” afferma con chiarezza Marina Piller, sappadina, azzurra del fondo alle Olimpiadi di Sochi, che di recente ha annunciato il proprio ritiro. “Mi sono vista per lungo tempo come un’atleta, ora la mia magnifica impresa è quella di dedicarmi alla famiglia”, giustifica la pro-pria decisione. Famiglia che nel marzo del prossimo anno si allargherà con l’arrivo del bambino di cui la sciatrice è in attesa. L’azzurra, medaglia di bronzo ai Mondiali Under 23 2007, si è ritirata nella sua Sappada dopo aver conquistato una sedicesima posizione nello skiathlon alle Olimpiadi di Sochi 2014. - Come sta affrontando il periodo trascorso a casa invece che sulle piste?“In questi mesi sto vivendo i momenti più belli della mia vita, sono estremamente felice di poter diven-tare madre - gongola la bionda Mary - . Ora fa uno strano effetto guardare le gare in televisione dal divano di casa, al caldo, e pensare che fino a pochi mesi fa anch’io ero attiva e mi allenavo e gareg-giavo proprio come quegli atleti. Ma non tornerei di certo indietro, sto per raggiungere il più ambito traguardo.”- Questa stupenda “sosta” la vede come pausa in quanto tale oppure come un addio alla disciplina disputata per anni?“All’agonismo voglio decisamente dire basta. Fini-rei per sottrarre tempo fondamentale alla mia famiglia. Essere impegnata da un lato come scia-trice professionista e dall’altro come mamma è sicuramente troppo. Il mondo dello sci è qualcosa

che comunque mi appartiene, quindi in un futuro prossimo frequenterò sicuramente un corso per poter diventare allenatrice.”- Qual è la sua visione sul movimento dello sci azzurro, soprattutto quello delle nostre zone? Quali possono essere le migliori giovani promesse? “E’ innegabile che lo sci di fondo italiano si trovi un po’ in crisi. Non c’è purtroppo un cambio ge-nerazionale in corso. Il “buco” che esiste in questo momento non è però stato causato da una man-canza di preparazione adeguata ma è imputabile ad uno spreco avvenuto in passato: si dava troppa

CIAO SCI, RESTO MAMMApoca importanza ai giovani, mentre ci si concentrava invece su chi il successo l’aveva già raggiunto. In ogni caso c’è un buon numero di ragazzi e ragazze che promettono bene: un esempio su tutti Cristina Pittin. Ma anche in Friuli i talenti, soprattutto maschili, non manca-no. Ora è importante incrementare il lavoro a squadre.”- Un’altra sappadina, Lisa Vittoz-zi, sta dimostrando tutto il suo valore a livello internazionale. Che cosa prevede per lei? “La nostra è una terra che nel corso del tempo ha sfornato di-versi campioni. Tutto ciò che Lisa sta facendo si commenta da sé… E’ ancora molto giovane, ha solo vent’anni, ma nella sua specialità, il biathlon, è già una campiones-sa. Di tempo per migliorare ne ha ancora molto, perciò penso che abbia davanti a sé prospettive davvero importanti. Al poligono, già adesso, è perfetta, quindi non si limiterà di certo alla sola staf-fetta. Credo possa essere capace di raggiungere davvero le più alte vette internazionali".

Massimo Gaudino

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UDINESECALCIOSCI

Il 23 e 24 gennaio in Val di Fiemme (TN) la popolare manifestazione giovanile

TROFEO TOPOLINO, 33 ANNI DI SPORT E PASSIONE

I l Trofeo Topolino sci di fondo è la celebre compe-tizione sportiva interna-zionale nata nel 1984 in Val di Fiemme, che riserva ai

giovani delle categorie Baby, Cuc-cioli, Ragazzi e Allievi una sorta di mini-mondiale con gare su diverse distanze a seconda dell’età dei par-tecipanti. La manifestazione si è sempre svolta nella vallata trentina e dal 1993 ha la sua sede fissa sulle piste del centro del fondo di Lago di Tesero, raccogliendo migliaia di giovani in un clima di festa ed alle-gria abbinato alla tecnica sportiva, con prove di assoluto valore in un gara FIS a tutti gli effetti. Il 23 e 24 gennaio prossimi sarà di scena la 33.a edizione e il centro fondo fiemmese è già aperto e disponibile per gli appassionati.LE “SFIDE” di questi baldi atleti sono di alta qualità, tant’è che mol-ti dei partecipanti sono poi entrati a far parte delle squadre nazio-nali, talvolta diverse dall’ambito sciistico. È il caso di Lorenzo De Silvestri, polivalente terzino destro della Sampdoria, che il 24 gennaio 1999 vinse a Tesero il Trofeo To-polino sci di fondo nella categoria Cuccioli. Il padre Roberto partecipò alla Vasaloppet, la storica mara-tona svedese di 90 km, a svariate edizioni della Marcialonga di Fi-emme e Fassa e a numerose altre skimarathon. Appena Lorenzo ebbe un po’ di equilibrio lo mise sugli sci da fondo, senza nemmeno conside-rare il calcio come la disciplina più adatta al figlio: “La mia famiglia è stata fondamentale, mi ha passato valori sani, come quelli trasmessi

da uno sport come lo sci di fondo, che ancor oggi mi porto dietro”.Oltre al campione romano numero-si altri atleti di rango hanno gareg-giato alla competizione trentina, è il caso di Cristian Zorzi, delle sorelle Gaia e Valentina Vuerich, di Sabi-na Valbusa, Antonella Confortola, Marianna Longa, Francesca Piazzi, delle slovene Petra Majdic e Vesna Fabjan, della tennista Mara San-tangelo, dello specialista di corsa in montagna Paolo Larger, di Florian Kostner, Nicola Morandini, Walter Seber, Paolo Longo, Loris Frasnelli, Magda Genuin, Marina Piller, Lara Peyrot, Fabio e Fabrizio Clementi, Valerio Checchi, Silvia Rupil, Mat-tia Armellini, Veronica Cavallar, dei fratelli Ivan e Bruno Debertolis, Giulia Stürz, Mauro Brigadoi, dei bikers Jarno Varesco e Massimo Debertolis, dell’organizzatrice del Trofeo Topolino Nicoletta Nones classificatasi prima nel 1985, e an-cora Matteo Ceol, Simone Bosin e Davide Graz, autore di quattro vittorie al Trofeo Topolino.TANTE STORIE , emozioni e me-morie raccontate con la voce dei campioni. Cristian Zorzi, che nello sci di fondo può vantare un pal-marès ricco di medaglie olimpiche e mondiali, narra la propria espe-rienza: “Ricordo con gioia la gente, il calore umano, cose che non si dimenticano. Considero il Trofeo Topolino un’esperienza formativa, che ti mette a contatto con diver-se etnie e mentalità, destinata a rimanerti dentro per tutta la vita”. Il trentino Loris Frasnelli: “Ogni ra-gazzo che abbia avuto la fortuna di prendere parte al mitico Trofeo

Topolino potrebbe scrivere una pagina di ricordi di quei fantastici giorni”, il romano Valerio Checchi: “Ho partecipato a sette edizioni ma ho ancora un desiderio da realiz-zare: essere invitato alla cerimo-nia di chiusura e poter premiare gli atleti, proprio come Maurilio De Zolt fece con me nell’edizione 1994”, la veronese Sabina Valbu-sa: “Ciò che mi ha emozionato di più non è stata la gara in sé ma il contorno che la caratterizzava e che ancora oggi la rende magica”, Antonella Confortola: “Ricordo il Trofeo Topolino come fosse ieri, si trattava della mia prima esperien-za in campo nazionale ed è rimasta impressa nella mia mente”, Magda Genuin: “Era la gara più importante di tutta la stagione, il partire tutti assieme, così numerosi, ha reso questa competizione unica nel suo genere”, Lara Peyrot: “La vittoria ottenuta è stata, indubbiamente, una delle esperienze più belle della mia vita agonistica”, Marianna Lon-ga: “Le emozioni che provavo alla partenza erano indescrivibili: tre-mavo al via, non avrei mai imma-ginato un giorno di arrivare sino alla nazionale”, Francesca Piazzi: “Ringrazio il GS Castello, ideatore del Trofeo Topolino sci di fondo che tanto ha dato e continua a dare ad un’infinità di bambini accomu-nati dallo sport e dalla voglia di confrontarsi lealmente sui campi da sci, divertendosi tutti assieme”, il biathleta Paolo Longo: “Conclusi la gara con un bel terzo posto, mi fa piacere ancor oggi vedere che questa manifestazione richiama tanti giovani sciatori sempre con

lo stesso spirito di allegria e amo-re per lo sport”, il biker Massimo Debertolis: “Oggi sorrido quando ripenso a quanto ero orgoglioso di partecipare ad una competizione in cui gareggiavano dei piccoli atleti stranieri e di quanta importanza davo al mio quinto posto”, passan-do per l’altro atleta del ciclismo, il fiemmese Jarno Varesco: “Il podio costruito con dei tronchi d’albero era altissimo, come la mia felicità per avere al collo la medaglia di Topolino”.LA REGIA del GS Castello ha pen-sato anche a loro, organizzando l’evento “Trofeo Topolino Revival” che dà la possibilità agli ex parte-cipanti di competere per rivivere le emozioni che contraddistinsero la loro giovane età. Uno dei tanti “ritorni” di spicco fu quello di Gaia e Valentina Vuerich, le sorelle vin-citrici rispettivamente di quattro e due edizioni della competizione giovanile. Nel “Revival” del 2011, una volta trovatesi in testa alla gara, evitarono di affrontar-si nello sprint finale tagliando il traguardo abbracciate e non senza un pizzico di emozione. Il Trofeo Topolino sci di fondo è un evento d’eccezione, che ospita le future promesse dello sci in una manifestazione che porta il prestigioso marchio Disney: vie-ne sapientemente organizzato dal gruppo sportivo G.S. Castello di Fiemme e si fregerà dell’auto-revole sponsor tecnico Soullimit, oltre ad essere l’unico evento a non aver mai cambiato località di svolgimento.Info: www.trofeotopolino.it

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CALCIOUDINESE

REGOLAMENTO - PROGRAMMARITROVO: Parco delle feste - via degli Alpini - CAPRIVA DEL FRIULIDOMENICA 24 gennaio:– ore 08.00-09.30 ritiro pettorali, ultime iscrizioni, iscrizioni marcia– ore 09.50 partenza marcia km 7 – ore 10.00 partenza Maratonina– ore 12.00 pasta party; a seguire premiazioni– ore 14.00 chiusura manifestazioneISCRIZIONI MARATONINA: dovranno pervenire, con attestazione di avvenuto pagamento, a mezzo lettera o fax al Gruppo Marciatori Gorizia - via Cipriani, 69 -34170 Gorizia - Fax 0481 522453, o tramite e-mail all’indirizzo [email protected] I non tesserati devono inviare copia di certificato medico valido per attività agonistica di “ATLETICA LEGGERA”!!QUOTE TASSA GARA: entro il 31 dicembre 2015 € 15,00 (Euro quindici /00); dal 1° gennaio a GIOVEDÌ 21 gennaio 2016 € 20,00 (Euro venti /00)!!!; DOPOTALE DATA LA QUOTA SARÀ di € 25,00 (Euro venticinque/00) !!! ATTENZIONE: Solo ai primi 500 iscritti è garantito il pacco gara (T-SHIRT TECNICA serigrafata + fascia tergisudore).Modalità pagamento: Bonifico banca: CRA Lucinico Farra e Capriva; IBAN: IT32 I086 2212 4010 0000 0835 213. Cod. BIC CCRTIT2T96A NON SI ACCETTANO ISCRIZIONI SENZA L’AVVENUTO PAGAMENTO!!!ISCRIZIONI MARCIA: Sul luogo di partenza. Quota: € 5,00 (Euro cinque/00) con maglietta e pasta!! PERCORSO: asfalto, pianeggiante con qualche tratto leggermente ondulato, attraverso il “Parco Naturalistico del PREVAL” ei “vigneti del Collio Goriziano” di Capriva del Friuli, San Floriano del Collio, Mossa, San Lorenzo Isontino. TEMPO MASSIMO: 2 ore e 40’, dopo non sarà garantito il servizio di sicurezza per gli atleti.CRONOMETRAGGIO: con microchip, a cura della TDS, e manuale a cura della Federazione Italiana Cronometristi. PREMIAZIONI: CLASSIFICA GENERALE: Primi 12 maschili e prime 5 femminili. Gli atleti saranno suddivisi secondo le categorieC.S.I.: SENIORES (anni 1981/1996); AMATORI A (1971/1980); AMATORI B (1961/1970); VETERANI (1960 e prec.); Over 65.TROFEO DEL COLLIO alla Società con maggior numero di iscritti. ATTENZIONE: I PREMI NON SONO CUMULABILI!!!SERVIZI: Ristori, spogliatoi, docce, servizio scopa.

CHALLENGER COLLIO - GORIZIA - TRAIL 32 CIPPI PER RICORDAREATTENZIONE: Partecipando allo CHALLENGER - Maratonine del Collio (24 gennaio 2016), Gorizia (06 marzo) e Trail del Carso “32 Cippi Per Ricordare”(26 giugno) si pagherà una quota di € 35,00 (Euro trentacinque/00) per tutte e tre le manifestazioni!! L’iscrizione è ammessa SOLO PER I TESSERATI(F.I.D.A.L. o E.P.S.) e DEVE essere fatta entro MERCOLEDÌ 20 gennaio 2016, specificando la causale del versamento!!! Al termine delle 3 prove verrà stilata una classifica sulla base dei 3 migliori tempi. Verranno premiati con materiale sportivo i primi classificati maschili e femminili delleCATEGORIE F.I.D.A.L.!!! (con almeno 3 partecipanti per categoria). Riconoscimento a tutti coloro che porteranno a termine le 3 prove!!! Le premiazioni sarannoeffettuate a Gorizia il sabato precedente la Maratonina Città di Gorizia 2017!!!

ISCRIZIONI FOTO E CLASSIFICHE VISIBILI SU: www.marciatorigorizia.itLa manifestazione è assicurata secondo le norme in vigore.Assistenza sanitaria a cura della Associazione Volontari “LA SALUTE” di Lucinico (GO).INFORMAZIONI: 0481 530760 ; 340 9805741; 329 3538431; 0481 522453 (fax e segreteria tel.)INFORMAZIONI SLOVENO-TEDESCO: 329 4211603 / 320 4014070

F.I.D.A.L.

REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA

PROTEZIONE CIVILE

civil defence

zivi

lsch

utz

pro

tection

civile

CAPRIVACIRCOLO RICREATIVO CALVARIO

COMUNE DICAPRIVA

L’ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA

GRUPPO MARCIATORI GORIZIASotto l’egida del C.S.I. (Centro Sportivo Italiano), il Patrocinio del Comune di Capriva del Friuli e

Provincia di Gorizia, la collaborazione della Pro-Loco e Protezione Civile di Capriva del Friuli, organizza a:

INSERITA NELLO“CHALLENGER DAL COLLIO ALL’ISONZO 2016”

“MARCIA LUDICO-MOTORIA KM 7”“AIUTACI A CAMMINARE - AIUTACI A VIVERE”ASSOCIAZIONE “CONQUISTANDO ESCALONES”

a favore della ricerca per la cura della distrofia muscolare

Gara riservata ad atleti /e tesserati C.S.I. - F.I.D.A.L. e altriE.P.S. riconosciuti dal C.O.N.I. in regola per l’anno 2016.I non tesserati potranno partecipare compilando, al momentodel ritiro pettorale, il cartellino per tesseramento giornaliero“Free-Sport” e inviando copia di certificato medico valido perattività agonistica di “Atletica Leggera”.

CENTRO SPORTIVO ITALIANOCONSIGLIO REGIONALEFRIULI VENEZIA GIULIA

2aCAPRIVA DEL FRIULI (Go)DOMENICA 24 GENNAIO 2016

MARATONINA DEL COLLIOCOMUNE DI

GRADISCA D’ISONZO

[email protected]//www.marciatorigorizia.it

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MARATONINA DEL COLLIOLA FOTOGALLERY DELL'EDIZIONE 2015

Photo sergio marini

TremilaSport+ | 16 12 2015 |55

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LE PREMIAZIONI ANNUALI DI CASA LIBERTASDuecentocinquanta premiazioni e il grande annuncio della creazione di un Service di carattere regionale hanno caratterizzato la festa di fine anno della Libertas Provinciale di Udine che si è svolta nel Cinema 9 di Città Fiera, affollato da oltre 500 persone. Ecco le foto della manifestazione.

56 | 16 12 2015 | TremilaSport+

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■ È stato un "sabato da leoni" quello vissuto il 5 dicembre dagli atleti della polisportiva Libertas Villanova di Pordenone, impegnati su più fronti. A iniziare dall'esame di cintura nera 1° dan sostenuto da Marvin Bedel, che in quel di Spilimbergo (al cospetto della commissione presieduta dal maestro Gaio Palmiro, cintura nera 7° dan) conquista il titolo a pieni voti. Ad accompagnarlo in qualità di Uke vi era il fratello Kenny. Esami senza fine (terzo grado) anche per Fabio Maman, anch'egli promosso, accompagnato per l'occasione dal nazionale Alessandro Furchì. In questo caso, a presiedere la commissione vi era il maestro Maurizio Scacco, cintura nera 6° dan. "Questo ambito traguardo è per Fabio un primo scalino per proseguire l'esperienza di arbitro" rimarca la presidente societaria Franca Bolognin. Nella stessa giornata, a Ostia si svolgevano le finali del campionato italiano della categoria Esordienti B, manifestazione che ha registrato la partecipazione di 500 atleti under 15. La polisportiva Villanova aveva qualificato tre atleti. Di questi, uno è andato a medaglia. Si tratta di Nicolae Bologa, bronzo nei 73 chili con quattro incontri vinti. I compagni di club Francesco Sanapo (ha gareggiato nei 81 kg) e Axel Andrijczuk (50 kg) si sono fermati al primo incontro. Di buon rilievo anche la prestazione di Gabriele Zilioli (Judo Tamai), quinto nei +81 kg, mentre

la compagna di squadra Asia Lorenzon ha chiuso settima nei 52 kg.

■ La squadra di Brazilian Jiu Jitsu della Polisportiva Villanova Libertas di Pordenone ha partecipato al Milano Challenge 2015, prestigioso torneo internazionale della specialità, giunto alla sua settima edizione, svoltosi al PalaBadminton con oltre 600 atleti sui tatami. I tre atleti pordenonesi hanno centrato il podio nelle rispettive categorie. Emanuele Palombi, Valerio Mariuz e Aimè Nasibum hanno portato a casa rispettivamente un oro e due argenti. Per il terzetto si prospettano nuovi palcoscenici agonistici: i Challenge di Pistoia (a gennaio) e quello di Trieste (febbraio).

■ Fruttuosa trasferta delle società “gemellate” Libertas Villanova Pordenone e Judo Vittorio Veneto che, confermando la decennale mutua collaborazione, si sono recate a San Mariano di Corciano (Perugia) per il Trofeo “I poeti del judo”. Nella categoria Esordienti A, risultati di rilievo per Edoardo De Bettin (primo, portacolori del Vittorio Veneto), Alexandra Iordache (terza, Villanova), Mircea Maxim (terzo, Vittorio) e Alessandro Viva (quinto, Villanova). Ottime prestazioni anche negli Esordienti B con Martin Tomasella (primo, Vittorio) e Sebastiano Michelotti (quinto, Vittorio).

Villanova da podio al Milano Challenge 2015

ARTI MARZIALI■ Sabato 19 e domenica 20 marzo 2016 si terranno sulle piste di Pancavallo i Campionati Nazionali Libertas di sci. I Campionati sono organizzati dal Centro Nazionale Libertas, il Centro Provinciale Libertas di Pordenone, l’A.S.D. Safari Experience con il Patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia, Provincia di Pordenone e Comune di Aviano.

■ Al tradizionale Trofeo “don Gino” (indetto da Polisportive Giovanili Salesiane e Libertas, svoltosi al palazzetto dello Sport di Pordenone) hanno partecipato otto società di Friuli e Veneto per complessivi 64 atleti.Una manifestazione riservata alle categorie dei piccolissimi, dell’avviamento e dell’avviamento avanzato alla prima esperienza di gara, che ha riservato qualche soddisfazione alle portacolori della Pattinaggio Libertas Porcia.Nella categoria Micro, Greta Peron ha chiuso decima. Nei Giovanissimi, quinta piazza per Benedetta Carnelos, seguita dalle compagne di club Carlotta Derai (sesta) e Alice Contin (decima). Infine, negli Esordienti, Camilla Vaghini ha traguardato il settimo posto, decima Jessica Marianni..

AL PIANCAVALLO I CAMPIONATINAZIONALI LIBERTAS DI SCI

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TREMILAITINERARI MTBwww.natisoneinbici. it

IN MOUNTAIN BIKETRA ROGGE E CASTELLI

Nel 2001 la allora Comunità Monta-na delle Valli del Torre ha pubbli-cato la carta degli

Itinerari Turistici delle Valli del Torre (praticamente la mappa Tabacco “Foglio 026 – Prealpi Giulie e Valli del Torre”) dove è segnalato il “Percorso Ci-cloturistico Rogge e Castel-li” che percorre la zona tra Faedis e Povoletto. A dire il vero il percorso era indicato e tabellato ma poi l’assenza di manutenzione ha consegnato all’oblio questo interessante itinerario: noi ve lo ripropo-

niamo perché è uno di quei giri che si possono fare in ogni periodo dell’anno avendo mez-za giornata a disposizione e la varietà di percorsi e panorami lo rendono sempre godibile.La caratteristica di questo giro è che nella parte supe-riore è prealpino, mentre in quella inferiore è tipicamente di pianura, passando attra-verso verdi vallate percorse da corsi d’acqua che fanno da raccordo tra le due zone e che rendono l’escursione mutevole sia per fondo che per impegno.La partenza è dal parcheggio

COME RAGGIUNGERE FAEDISFaedis è 15 km a nord-est di Udi-ne e lo si raggiunge in 20 minuti seguendo la provinciale 15. Si può lasciare l’auto nell’ampio parcheggio gratuito dietro la chiesa oppure in quello, sempre gratuito, davanti al municipio. Volendo partire in bici da Udine si può iniziare il giro Povoletto oppure a Grions del Torre.

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a cura di STEFANO OSSO

DAL SATELLITELa cartografia di riferimento è la mappa Tabacco 1:25.000 foglio 026 “Prealpi Giulie – Valli del Torre” edita anche come “Itinerari Turistici delle Valli del Torre” a cura della (ex) Comunità Montana delle Valli del Torre. La descrizione di questo percorso è disponibile anche su www.natisoneinbici.it/?p=3181 dove ci sono anche i link alle mappe on-line e la traccia GPX per il GPS.

nella piazza di Faedis da dove si sale lungo la Provinciale 356 fino al bivio per Poiana. A Poiana di Sotto si prende una bella pista forestale che attraversa a mezza costa fino a Borgo Cracigna, sopra Racchiuso, da dove un’altra forestale parte per Borgo Faris. Prima di arrivare al convento delle Clarisse si fa una deviazione a destra per raggiungere lo spettacolare castello di Partistagno, da dove si ridiscende fino a Case Piccoli per poi seguire il Rio della Valle fin sopra Ravosa. Guadato il Malina, attraverso

belle strade interpoderali si attraversa Marsure, lo stori-co Belvedere e Povoletto fino ad arrivare a Grions del Torre dove si inverte la rotta e ci si dirige nuovamente verso Fae-dis. Si passa per Marsure Bel-tramini, per Ronchis di Faedis, e, sfiorando Bellazoia, si sale sul Monte Zuccola Maggiore dove attraverso i “Comunai” si torna al punto di partenza. In quest’ultimo pezzo alcuni brevi tratti sono un po’ mal-messi, con il fondo dissestato, ma si tratta di poche decine di metri e poi la pista torna ad essere pedalabile. Castello di Partistagno

Verso Faedis

Castello di Partistagno

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MOTORI

In uno dei più recenti spot te-levisivi della Toyota guardiamo ‘sbriciolarsi’ un vecchio telefono cellulare, un walkman e una vi-deocassetta, in quanto oggetti

ormai obsoleti, mentre ci viene detto: “Ora lasciati alle spalle anche il vecchio modo di avere un’auto.” Ovviamente si fa riferimento alla tecnologia ibrida, che sta prepotentemente piede. Il 4 maggio di quest’anno è stato inaugu-rato il concessionario Toyota Carini e noi ci siamo seduti alla scrivania del Responsabile di Sede Ivano Spironello con l’intenzione di farci dare alcune informazioni a proposito della famosa casa automobilistica giapponese.- Il boom della Toyota nel nostro Paese, se così è stato, quando è avvenuto? «Nel 1999 c’è stata senza dubbio una svolta epocale: arriva in Italia la Ya-

ris, un successo senza precedenti. Ma un’altra annata importante è stata anche il ’97, quando sul mercato si è affacciato per la prima volta un mo-dello ibrido, la Prius».- Siete i veri iniziatori della rivoluzio-ne dell’ibrido, appunto. Crede possa essere questo il futuro dell’automo-bile in generale? «L’ibrido non è solo il futuro ma è anche il presente, ormai. Siamo tut-ti sensibilizzati riguardo il problema dell’inquinamento e Toyota si trova un passo avanti in questo senso. Inoltre si sta progettando ora una versione della Mirai con motore termico ma a idrogeno».- Quali sono dunque i vantaggi di questo nuovo sistema ecologico?«In primo luogo il comfort di guida; queste vetture sono silenziose e dota-te di cambio automatico. Sono motori che necessitano di minor manuten-zione e che garantiscono maggior du-rabilità. Un’auto ibrida che è in grado di sviluppare 100 cv, volendo fare un esempio, combina 75 cv di potenza

TOYOTA, DOVE L'IBRIDO E'

AVANGUARDIA

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MOTORIMOTORI

del motore termico con 25 dell’unità elettrica: un motore ridotto che for-nisce però le stesse prestazioni di un motore classico.» - Quali sono i vostri modelli di punta, quelli più venduti? «Per quanto riguarda la Toyota, la Yaris risulta una delle più vendute nella sua categoria. Grande succes-so riscuote anche Rav 4, primo fra i suv. Ma anche la Auris e la Prius, di cui a gennaio è prevista l’uscita del nuovo modello. La percentuale di To-yota ibride che vendiamo è del 40% circa. Mentre la Lexus produce solo auto ibride.»- Alla luce dei recenti fatti riguar-danti la Volkswagen, che reazioni ha avuto la vostra casa automo-bilistica? «Quando qualche anno fa alcune pro-teste vennero rivolte a noi, le altre aziende non ne approfittarono. Allo stesso modo noi non interferiamo in alcun modo in seguito a questa faccenda».- La vostra clientela è prevalen-temente maschile o femminile? In quale fascia d’età rientra? «Direi che una metà dei nostri clien-ti sono uomini e l’altra donne. L’età è molto variabile ma mancano i più giovani; questo a causa del prezzo leggermente più elevato se parliamo di un’auto come la Aygo, ad esempio. E’ anche vero però che è fornita di una maggior dotazione di serie come

telecamera posteriore, sistema multi-mediale x-touch da 7”, bluetooth, clima automatico e cerchi da 15”».- La vostra politica di vendita si basa anche su incentivi e promozioni? «Certamente. Ce ne sono di diverse ogni mese: ad esempio a novembre è stata valida l’offerta ‘ibrido per tutti’ nel caso della Yaris e il finanziamento ‘Pay per drive’, che permette di resti-tuire l’auto quando vuoi».

Massimo Gaudino

Spironello: «La Yaris ha cambiato la storia di Casa Toyota in Italia»

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Maura Rosso è una simpatica si-gnora settantenne, di Fagagna, che nella sua vita ha svolto l’atti-vità di infermiera professionale. Oggi, pensionata, è impegnata nel volontariato locale e nelle attività che le varie associazioni del paese organizzano per la comunità. Mau-ra, da 25 anni si serve alla Maico per le protesi acustiche ed è inte-ressante segnalare il suo caso per gli effetti che ha riscontrato dopo la loro applicazione.A 45 anni - ci confida - ho avu-to un significativo calo dell’udito nell’orecchio destro e questo distur-

bo mi aveva messo in seria diffi col-tà. Cercavo di evitare la confusione degli ambienti pubblici ed evitavo perfi no di parlare con gli amici per paura di far evidenziare questo mio problema uditivo. Ho deciso così di usufruire di una protesi acustica che applicavo regolarmente nell’orecchio difettoso. Il miglioramento è stato immediato ma non convincente. Infatti, sentivo ma non riuscivo a percepire bene la provenienza dei suoni. Dopo alcuni anni l’audio-pro-tesista mi ha consigliato un secondo apparecchio da applicare nell’altro orecchio visto che uno solo mi pro-

curava questo disorientamento nel percepire voci e rumori. Se devo dire la verità - sottolinea Maura - con questa seconda applicazione sono rinata. All’inizio non ero così convita di questo consiglio che l’operatore della Maico mi aveva raccomandato e, appena applicato, ho voluto uscire in strada per rendermi conto dell’ef-fetto che produceva questa seconda protesi. Straordinario! Mi sono aper-te tutte le porte del... sentire. Con i due apparecchi le voci e i suoni li percepivo nell’esatta direzione da cui provenivano. Per me - conclude - è stata una vera ancora di salvezza”.

Maura, attiva nel volontariato e nelle attività localiSPECIALE SORDITÀ: RISOLTO